The shopaholic and the emo

di DeAnna
(/viewuser.php?uid=62653)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° capitolo ***
Capitolo 2: *** 2° capitolo ***
Capitolo 3: *** 3° capitolo ***
Capitolo 4: *** 4° capitolo ***
Capitolo 5: *** 5° capitolo ***
Capitolo 6: *** 6° capitolo ***



Capitolo 1
*** 1° capitolo ***


https://www.fanfiction.net/s/5166227/1/The-Shopaholic-and-The-Emo
Questo è il link della storia originale. 
 

1° capitolo

Ero in mensa a pranzo con Bella e Rosalie. Beh, ad essere sincera, stavo cercando di pranzare con Bella e Rosalie che , però, flirtava spudoratamente con un nuovo studente che aveva incontrato quella mattina. 
Era abbastanza seccante, perciò decisi impulsivamente che sarebbe stato più piacevole mangiare da sola e fissai , dalla finestra, i tavoli all'aperto.
Non ci volle molto per individuare la faccia sconosciuta del ragazzo che era seduto sotto un albero, da solo, senza vassoio del pranzo, e cercava distrattamente un libro. 
Pensai che sarebbe stato piacevole  fare nuove amicizie e mi diressi verso di lui.
"Alice? - era Edward, il mio migliore amico , che mi chiamava- dove vai? "
"Beh, non lo so, sinceramente, ma mi sto allontanando da tua  cugina e dal suo nuovo amico  - risposi, sorridendo, per tranquillizzarlo, mentre con lo sguardo indicavo il nostro solito tavolo - Rose mi sta facendo venire la nausea. Troverò compagnia. Vai a sederti con Bella, sappiamo entrambi che non le piace stare da sola con Rose."
Edward seguì il mio sguardo e annuì d'accordo. "Hai ragione, ci vediamo più tardi."
"Ciao"  ridacchiai, guardandolo sedersi accanto a Bella. Poi mi voltai e continuai a camminare  verso  il misterioso ragazzo sotto l'albero. 
"Ti dispiace se mi siedo qui?"
Mi guardò con curiosità. "No, immgino di no " Rispose timidamente, con un leggero accento meridionale. Felicissima, mi sedetti sull'erba, esattamentedi fronte a lui. 
Mi era sembrato carino, da lontano ,e da vicino constatai che lo era decisamente : aveva i capelli ricci, quasi biondi e gli occhi di un particolare color verde bottiglia.
"Hai intenzione di continuare a fissarmi o pensi che mi rivolgerai la parola?" mi chiese. 
"Mi dispiace " mormorai, arrossendo disastrosamente.
"Davvero? Perché se sei venuto qui per prendermi in giro, puoi andartene."
"No! - Ho esclamato - Scusa. Non sono venuta qui per darti fastidio. Siamo partiti col piede sbagliato. Mi chiamo Alice Brandon."
Dopo un attimo di silenzio  "Jasper Whitlock."disse
"Oh, Whitlock. Emmett è tuo fratello allora?"  domandai, pensando all'amico di Rose.
Lui annuì "Sì: Sei una sua amica? Ti ha mandato a controllarmi?"
"Onestamente, non ho avuto la possibilità di scambiare con lui più di qualche parola. Mi pare che gli interessi andare d'accordo con Rosalie"
"Chi è Rosalie?"
" Forse... un'amica ... Immagino lo sia... È cugina di Edward, quindi usciamo spesso insieme , ma onestamente, non andiamo molto d'accordo: lei pensa che io sia strana e io penso che sia stronza " Risposi, ridendoci su.
"Edward è  il tuo ragazzo?"
"Oh, Signore, no! No, è il mio vicino e il mio  migliore amico da quando eravamo piccoli . E... lui esce con Bella, la mia sorellastra."
"Capito"
"Non parli molto, vero?"
"No, credo proprio di no "
"Allora ... perché hai pensato che fossi venuta a prenderti in giro? E perché tuo fratello mi avrebbe mandato a controllarti?"
"Fai molte domande, Alice Brandon." Disse, eludendo le mie domande, mentre suonava la campanella che segnava la fine del pranzo.
"Beh, è stato bello parlare con te, spero che avremo delle lezioni insieme."  Mi alzai e mi diressi verso l'armadietto accanto a quello di Bella.
"Hey ! - mi disse, mentre prendeva i suoi libri- sei scappata via a pranzo! Come mai?"
"Infatti - intervenne Rosalie,mentre apriva il suo armadietto -  perchè ci hai completamente abbandonato per quello strano ragazzo."
"Non lo so ... sembrava solo e interessante - l'ho guardata intensamente - gli hai dato fastidio?"  
Non che ce l'avessi particolarmente con Rosalie, ma era bellissima e lo sapeva. E poteva essere terribile con le persone che non riteneva alla sua altezza.
"Non eri tu quella che ha detto che dovremmo rendere la scuola un ambiente accogliente per i nuovi studenti?"
"Quando l'ho detto?"
"Palestra , terza ora, prima di abbandonarmi e andare a fare coppia con Emmett!"
"Farò tardi  e arrabbiarsi fa venire le rughe, perciò non ti dirò nulla. Solo non diventare più strana di quanto sia già . E' abbastanza imbarazzante per chi ti sta vicino." Dichiarò, mentre si sistemava i capelli e si avviava verso la sua lezione.  
"Senti, Alice - disse Bella - penso che sia tenero che tu abbia una cotta per quel ragazzo; lascia perdere Rosalie" 
"Chi ha parlato di una cotta? - Alzai gli occhi al cielo e ci avviammo per il corridoio - penso solo che sia un tipo interessante e Rosalie ci va sempre giù pesante, ecco tutto!"
"Come vuoi tu, tesoro - rise mentre entravamo nell'aula di storia e inciampò sul banco che divideva con Rosalie, lasciando cadere tutti i libri per terra.
"Bella!- strillò Rosalie strillò - cosa stai combinando?! " Poi aggiunse, sottovoce " Puoi sederti altrove oggi? ho promesso a Emmett che saremmo stati vicini..."
"Voglio dire, ok allora ..."
"Puoi sederti con me, Bella -   si fece avanti Edward, vedendo lo sguardo malinconico sul viso della sua ragazza - sempre che ad Alice stia bene rinunciare al suo posto."
Bella mi lanciò un'occhiata supplichevole e io mi arresi. "Immagino che dovrò farlo, ma non mi fa piacere" 
Risposi , un po' seccata, ma dando un'occhiata in giro per la stanza e notai posto vuoto accanto a Jasper. 
"Comunque ti cederò il mio posto"
" A cosa dobbiamo questa gentilezza?" Chiese Edward.
"La nostra piccola Alice ha una cotta per il fratello di Emmett." Bella rise.
"Oh mio Dio, Bella! Prima di tutto, ha un nome: Jasper. In secondo luogo, non ho una cotta per lui! Sto solo cercando di fare nuove amicizie."
Le lanciai uno sguardo di rimprovero e mi voltai verso Jasper. "Ehi  ti dispiace se mi siedo di nuovo con te? Vedi, Rosalie ha dato a tuo fratello il posto di Bella. Quindi Edward ha dato a Bella il mio posto. In realtà va bene , si... credo sia Ok perché mi piace parlare con te. Beh, immagino che mi piaccia parlare con te anche se in realtà non dici molto. Ma credo che il punto sia, ti dispiace se mi siedo qui? "
"Respira"
"Mi dispiace, parlo troppo. Posso stare zitta, se preferisci... O almeno posso provarci, perché in realtà posso parlare per ore, io ..."
"Alice. Va bene. Siediti ... e respira." 
Ho fatto un respiro profondo e mi sono seduta accanto a lui.
 "In realtà non mi dispiace affatto parlare con te - Fece una pausa - Forse dovremmo uscire un giorno o l'altro,  se non mi seguirai comunque."
"Oh, mi dispiace se pensi che ti stia seguendo. Posso lasciarti in pace se vuoi."
"Alice, stavo scherzando. A proposito di seguirmi in giro, non di uscire."
"Oh - sorrisi - Certo, dovremmo andare al centro commerciale qualche volta o qualcosa del genere."
"Signorina Brandon! - La mia attenzione fu catturata da una forte voce che chiamava il mio nome dalla cattedra - mi pare che  abbiamo già discusso delle sue  chiacchiere nella mia classe."
"Certo, signor Binns. Mi dispiace."
"E... signor Whitlock, non è una buona prima impressione,ma confido che  non accada di nuovo." Detto questo, si rivolse alla lavagna e iniziò la sua lezione.
 Abbassai la testa e iniziai a prendere appunti. 
Dopo un momento, Jasper mi mandò un bigliettino  'Grazie per avermi messo nei guai durante la mia materia preferita ;-) ' 
Cercando di nascondere l'imbarazzo continuai a scrivere , cercando  di prestare attenzione e mantenere un minimo di concentrazione.
La lezione sembrava durare in eterno, ma alla fine suonò la campanella. 
"Hei - Jasper si rivolse verso di me , mentre raccoglievamo le nostre cose - Spero che tu abbia capito che non sono davvero arrabbiato..."
"Sì, l'emoji mi ha aiutato a capire - Comunque mi dispiace di averti messo nei guai. Io... vado male in  storia, quindi il signor Binns e io non andiamo molto d'accordo. Penso che lo prenda come un fatto personale."
Jasper mi sorrise. "Beh, sai... io non stavo scherzando quando ho detto che è la mia materia preferita. Potrei darti una mano, se vuoi... "
"Magari! Sarebbe davvero fantastico! Ti do il mio numero, cosi possiamo metterci d'accordo!"

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2° capitolo ***


CAPITOLO 2.

"Bella?" Bussai alla porta della camera di mia sorella . Nulla. Aspettai un attimo prima di aprire "Bells, la mamma dice che è ora di alzarsi".

Questa era praticamente la routine quotidiana : Bella non era affatto una persona mattiniera.

"Che ore sono?" la voce, che arrivava da sotto le coperte, era intontita e soffocata.

"Le 7 e 20. Se ti alzi subito avrai il tempo di mangiare qualcosa di diverso da un pacchetto di biscotti al volo"

"Perchè nessuno mi ha svegliato prima?!" esclamò, gettando le coperte per terra e scattando in piedi. Avrei potuto dirle che questo era il terzo tentativo o che aveva lanciato un cuscino a Charlie , la prima volta, ma non era il caso di farla agitare piu di quanto già non fosse, perciò ignorai semplicemente la domanda e  scesi al piano di sotto.

"E' sveglia. Agitata, ma sveglia" dissi alla mamma, mentre mi sedevo e tiravo fuori il mio quaderno. Sapevo che avrei fatto bene a ripassare Storia, ma non ci riuscivo.  I miei pessimi voti in Storia erano fonte di diverimento per i miei amici e di rimproveri da parte dei miei genitori.
Non è che il passato non mi interessasse, ma il  modo in cui lo spiegavano in classe non catturava la mia attenzione. Il fatto che il Signor Binns fosse cosi noioso da rischiare che mi addormentassi in classe davvero non mi aiutava!

"Spero che Jasper non stesse scherzando, l'altro giorno, sul fatto di darmi delle ripetizioni..." borbottai fra me e me.

"Stai parlando ancora del nuovo ragazzo, vero?" Bella rise, sedendosi accanto a me.

"Vuoi smetterla? Ieri gli ho parlato del mio problema con la Storia e si è offerto di aiutarmi. Sembra che sia un argomento che gli piace molto"

"Si, Alice, è tutto qui"

"Andiamo, altrimenti faremo tardi" dissi, alzando gli occhi al cielo. Diedi a Bella un momento per prendere i suoi biscotti dalla dispensa e il caffè dal frigorifero, salutammo la mamma e uscimmo, finalmente!

Edward ci aspettava sui gradini, come sempre  "Svelte ragazze, prima che ci chiudano fuori"

"Beh, se la tua ragazzza decidesse di investire nell'acquisto di una sveglia usciremmo molto prima" Il commento mi valse un pugno da parte di mia sorella.

Alzando gli occhi ho ignorato quei due.  All'ingresso principale stava succedendi qualcosa che attirò la mia attenzione .

Rose.

Rose che, attorniata dai suoi amici,prendeva in giro Jasper davanti a tutti.

"Ehi Jasper che succede?- gli sorrisi, sinceramente - mi accompagneresti al mio armadietto? Ho alcune domande sulla lezione di storia di ieri"

Il mio intervento allontanava Jasper da quei ragazzi terribili e mi ofriva la possibilità di riprendere l'argomento della sua offerta di aiutarmi.

Lui si strinse nelle spalle e mi seguì.

"Cosa volevi sapere? Cosa non è chiaro della lezione di ieri?"

"Giusto... allora... ricordi quando tui ho detto che non è la mia materia preferita? non sono stata sincera, diciamo che ho minimizzato la cosa... Mi chiedevo se la tua offerta d'aiuto fosse ancora valida. Sono abbastanza sicura che la mamma e Charlie se la prenderebbero parecchio se portassi a casa un altro pessimo voto...Voglio dire... non sono severi generalmente, ma vado proprio male in Storia... Probabilmente mentre parliamo Binns è dal preside a chiedere l'autorizzazione per darmi un voto peggiore della F, magari una Z!"

"Ehi, Alice, stai divagando- sorrise, mettendomi una mano sulla spalla- la mia offerta è sempre valida. Hai un'ora libera o preferisci che ci vediamo dopo la scuola?"

"Ho un'ora buca dopo Storia"

"No. Io ho Algebra"

"Dopo la scuola, allora?"

"Per me va bene. Ora devoandare a lezione ; ne parliamo dopo"

"Si, ci vediamo a  a pranzo"

"Si, a pranzo va bene"

Lui sorrise e se ne andò. Io mi diressi verso la mia lezione preferita:Arte. L'atmosfera rilassata faceva volare il tempo e , prima che me ne accorgessi, suonò la campanella e iniziò l'ora di Chimica. Non era una lezione spiacevole, si trattava di numeri e cifre e mi riusciva abbastanza bene. Poi feci una lezione con Edward, una lezione senza infamia e senza lode dopo la quale la campana suonò ancora: Ginnastica.

Oh no!

Cercando di evitare l'inevitabile mi fermai a chiacchierare con Ed, vicino al mio armadietto.

"Su, Alice, non è poi così male" disse, cercando di rassicurarmi.

"Oh, beh, è facile per te: non devi passare per lo spogliatoio delle ragazze. E... Non è divertente avere Rose come compagna . Anche se probabilmente mi pianterà di nuovo in asso. Non so cosa sia peggio, onestamente, se essere l'unica senza un partner o fare coppia con Rosalie. Sai stamattina il mio oroscopo ha detto che sarebbe stata una giornata perfetta. Io non voglio dire che le stelle sbaglino, ma forse hanno fatto un po' di confusione..."

"Sono sicuro che andrà bene e poi arriverà mezzogiorno. Non hai un appuntamento per pranzo?" Ridacchiò, divertito.

"Non è un appuntamento... Ma tu come hai fatto a saperlo?"

"Anche i muri hanno orecchie, ragazzina. E comunque è ora di andare"

Alzai gli occhi al cielo e lo seguii verso gli spogliatoi. Feci un respiro profondo, cercando di calmarmi prima di entrare. Un a volta dentro decisi di ignorare tutti i commenti e i pettegolezzi che rimbombavano nella stanza.

Mi cambiai velocemente e , sorpresa, vidi Rosalie che mi aspettava. "Cosa è successo a Emmett?"

"Avevo bisogno di parlarti- lo disse come se fosse la cosa più natuarale  e ovvia del mondo- cos'è successo prima? Vuoi rovinarti qualsaisi possibilità di una vita sociale decente? "

"Di cosa stai parlando?"

"Passi troppo tempo con il nuovo ragazzo,Jasper. Non mi piace."

"Dubito che tu lo consoca così bene, dato che è qui da un giorno e mezzo!"

"Ieri sono andata a casa di Emmett , dopo la scuola.  Lui è cosi riservato e... non so...c'è qualcosa di strano in lui. Voglio dire: indossa le maniche lunghe anche se fa caldissimo,pranza da solo, sta sempre a guardare il telefono. Si comporta come uno che sta nascondendo qualcosa. So che vuoi essere amica di tutti... - si fermò di colpo e mi guardò seriamente - Senti so di essere brusca e di non essere una persona facile ; so che abbiamo le nostre divergenze e non andiamo sempre d'accordo, ma non lo faccio apposta. E' semplicemente autodifesa e la metà delle volte io non mi rendo conto di farlo... in realtà io non ti odio e mi dispiacerebbe se ti accadesse qualcosa di spiacevole perchè ti sei affezionata alla persona sbagliata"

"Grazie Rose"

Aggrottai e sopracciglia. Sapevo che Rose era sempre sul chi vive, sapevo che le era accaduto qualcosa di terribile due anni fa che l'aveva spinta a trasferirsi dalla famiglia di Edward, ma non avevo mai insistito per conoscere i fatti. Aveva modi bruschi, ma si scusava sempre , quando passava il segno.

Decidendo che avrei parlato con Jasper a pranzo corsi per mettermi al passo con Rosalie .



Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3° capitolo ***


CAPITOLO  3

Dopo la palestra andai a cercare Jasper. Volevo parlare con lui e ciò che Rosalie mi aveva detto m'incuriosiva. Lo trovai accanto al suo armadietto " Ehi, ciao - lo salutai vivacemente - sei pronto per andare a pranzo?"

"Si... Io... Prima devo passare in infermeria"

"Va tutto bene?"

"Si, va tutto bene.  Ci vediamo là, ok?"

Stavo cominciando ad avere dei dubbi, ma decisi di non approfondire l'argomento, per il momento. "Ok, ci vediamo lì"
Il pensiero continuò a tornanrmi in mente, mentre facevo la fila per il pranzo. Speravo che Jasper stesse bene, ma non riuscivo a togliermi dalla testa la conversazione con Rosalie.  Aveva detto che mangiava da solo. Era nei guai? Perchè non poteva mangiare con noi?"

La voce di Bella interruppe i miei pensieri, mentre sedevo al nostro solito tavolo  "Va tutto bene? Mi sembri preoccupata... Qualcosa non va?"

"Stavo solo pensando"

"A cosa?"

"A nulla in particolare..."

Mi sorrise,prima di rivolgere la sua attenzione a Edward e chiedergli come fosse andata la sua mattina.

Mentivo , ma non potevo dire a Bells che stavo pensando a Jasper; per chissà quale motivo era convinta che avessi una cotta per lui. Non che non avessi altre amicizie , non era la prima volta che mi avventuravo fuori dal nostro piccolo gruppo . Certo alcuni ragazzi non erano stati gentili con me, ma non ero impopolare: essere piccola mi ha aiutato ad avere un posto nella squadra delle cheerleader e poi c'era sempre il club dell'arte...
Insomma non trascorrevo tutto il mio tempo a scuola e fuori con lei, Edward e Rosalie , perciò non riuscivo a capire perchè avesse quella convinzione!

Ancora una volta mi ero persa nei miei pensieri e non mi accorsi che Jasper si era seduto accanto a me . "Ehi Alice"

"Fratellino - Emmett aveva attirato la sua attenzione alzando la voce più del necessario - ti unisci a noi oggi?"

"Si. Mi ha invitato Alice"

"Bene. Sei andato in infermeria?"

"Si - Jasper rispose , alzando gli occhi al cielo - ci sono appena stato"

"Com'è?" insistette Emmett

"117"

"Molto bene. Hai mangiato?"

"Cristo,  Emmett. Si: ho mangiato!" Jasper sembrava piuttosto infastidito e frustrato da quella conversazione criptica.

"Ehi, calmati fratello. Stavo solo chiedendo..." Emmett sembrava soddisfatto delle risposte tanto da riportare istantaneamente la sua attenzione su Rosalie.

"Allora... Di cosa si tratta?" chiesi , incuriosita dalle loro parole.

"Niente di importante"

"Sembra che a tuo fratello importi parecchio" insistetti, cercando di capire cosa stesse succedendo.

"E' solo iperprotettivo. Sai come sono i fratelli maggiori..."

"Beh...Io non ho fratelli maggiori, solo Bella e Cynthia,la mia sorellina, ma c'è Edward! E se i fratelli maggiori sono come lui sono sicura che sarà snervante!"

"Snervante è la parola giusta! - ridacchiò -  Voi due siete molto uniti?" mi chiese, cercando di non farsi notare mentre guardava Edward.

"Si; ci conosciamo da quando io, mia madre e Chintya ci siamo trasferite a Forks. Avevo sette anni anni, o giù di li... Siamo vicini di casa e siamo cresciuti giocando insieme. A volte è iperprotettivo, ma basta ricordargli che sono perfettamente in grado di badare a me stessa. E Charlie è il capo della polizia, dopo tutto, mi ha insegnato più mosse di autodifesa di quante potrò mai usarne!"

"Non è la prima volta che nomini Charlie, chi è?"

"Il mio patrigno, il padre di Bella. E' a posto, ma no sono mai riuscita a chiamarlo papà . Chyntia non ricorda affatto nostro padre e io ho non l'ho più visto da quando ci siamo trasferiti...il che va bene..."

"Sei proprio un libro aperto, vero?"

"Non credo nei segreti: causano solo problemi. Puoi chiedermi qualsaisi cosa e ti darò una risposta onesta. Inoltre non c'è bisogno di fare pettegolezzi su chi ti dice apertamente tutto ciò che vuoi sapere. Poi se qualcuno pensa di dover nascondere qualcosa probabilmente è il caso che si domandi perchè sente di doverlo fare. Per me significa o che ci si vergogna inutilmente di qualcosa o che sta facendo qualcosa che non dovrebbe"

"E se qualcuno ti dicesse qualcosa chiedendoti, però, di mantenere il segreto?"

"Beh... Ogni regola ha la sua eccezione.  A meno che ciò che mi viene detto non faccia del male a qualcuno terrei per me ciò che mi viene confidato. Onestà, lealtà e fiducia hanno la stessa importanza"

"Sicuramente ! - fece una pausa - Hai spesso conversazioni filosofiche con persone che hai appena conosciuto?" Spalancò gli occhi, come se improvvisamente fosse stato colpito dall'importanza della conversazione.

"Beh, no. La maggior parte delle persone tende a cambiare argomento non appena si toccano argomenti impegnativi o personali, in effetti sei l'unico che non l'ha fatto!" La realizzazione di ciò che avevo appena detto fu  come un fulmine a ciel sereno. In effetti lui era davvero il solo, oltre a Edward, a parlare con me di simili argomenti. Sorrisi , sapendo che era una cosa importante e sentendomi felice.
La campanella interruppe momentanemante la nostra conversazione, mentre, mentalmente, prendevo nota di chiedergli la sua data di nascita: dovevo assolutamnte controllare il suo oroscopo!

Avevo ancora un gran sorriso stampato in faccia quando mia avvicinai al mio armadietto. "Stai ancora facendo sogni ad occhi aperti su Jasper?" ridacchiò mia sorella.

"No" risposi bruscamente.

"Ehi! pensavo fossimo d'accordo che ci saresti andata con i piedi di piombo, con quel ragazzo" Intervenne Rosalie. Non c'era rabbia o disgusto nella sua voce, ma solo preoccupazione.

"Hai provato a chiedere a Emmett? Voi due state sempre insieme, ormai, e, dopotutto, è suo fratello"

"L'ho fatto, ma mi ha risposto che non spettava a lui parlerne e mi sono sentita a disagio. Pensavo di chiedergli di uscire, tipo...un appuntamento, così non mi sembrava il caso di sfidare la sorte - si morse il labbro-  Stai solo attenta ok? Sei una persona aperta e simpatica. Non vorrei che quel tipo strambo aprofittasse di te..."

Rosalie se ne andò, dopo aver detto la sua, lasciandomi sola con Bella "Quindi anche Rose può essere gentile ?"

"Si, immagino proprio di si"

"Chissà perchè è così preoccupata"

Raccontai a Bella la conversazione che avevo avuto con Rose in palestra.

" Sembra qualcosa di medico... Non penso che stia nascondendo qualcosa di brutto. Forse sta male e non vuole che si sappia in giro"

Era una teoria ragionevole e decisamente più semplice da acettare di qualsiasi cosa pensasse Rosalie.

Lanciai un'occhiata alla bionda, ringraziando il cielo che Emmett occupasse di nuovo il mio posto, salutai Bella e andai a sedermia ccanto a Jasper.

"Ehi tu cosa scrivi?"

"Oh- chiuse rapidamente il quaderno e lo mise nello zaino - Niente. Pronta per la tua lezione preferita?"

"Mai"  Risposi ridendo.

"Bene; dopo scuola ti aiuterò a studiare così potrai stupire il Signor Binns e dissuaderlo dall'idea di darti una Z!"

Il suo commento mi fece piacere: evidentemente aveva prestat attenzione ai miei sproloqui!

"Alice- il Sinor Binns mi stava chiamando- sono contento che per una volta abbia deciso di non chiacchierare, ma forse potresti anche stare attenta anzichè fantasticare?"
Quel commento cancellò repentinamente il sorriso dal mio viso.
"Bene, adesso iniziamo la lezione. oggi inizieremo a lavorare su una ricerca. Trovatevi un compagno e scrivete una relazione di cinque pagine sul Proibizionismo"

"Vuoi...lavorare con me?" Mi voltai e vidi Jasper che mi fissava intensamente.

"Si"

"Ehi - disse, facendosi improvvisamente serio - l'insegnante è stato un idiota: non avrebbe dovuto parlarti così. Sembravi così felice prima che lui ti richiamasse e sei diventata così triste, dopo"

"Wow... grazie - cambiai argomento, imbrazzata -quindi Proibizionismo. Di cosa vuoi parlare? Dimmi tu; io non so assolutamnete nulla degli anni Venti, se non che indossavano abiti adorabili e cercavano di mettersi in contatto col mondo degli spiriti. Ecco vorrei poter scrivere una relazione su qualcosa di interessante, tipo che Houdini pensava che tutta la faccenda delle sedute fosse una cavolata e faceva di tutto per iìdimostrare lo spiritismo fosse un grande imbroglio!"

"Ma allora ti piace la storia?" sembrava davvero colpito

"Forse mi piacciono solo abiti a e fantasmi- scherzai, mentre suonava la campanella-  non lo saprai mai"

"Allora Alice- si alzò e mi seguì fuori dalla classe - cosa hai intenzione di fare durante la tua ora libera?"

"Andrò nell'aula di arte e lavorerò al mio progetto"

"Che tipo di progetto ?"

"Un vestito"

"Un vestito come progetto per arte?"

"Si, un vestito. Sto realizzando un intero abito fatto con linguette delle lattine di soda- aspettai un momento, godendomi il suo stupore- sto scherzando! La scuola non ritiene che trucco o vestiti siano arte, il che, ovviamente, è sbagliato. Ma sto facendo un ritratto, Audrey Hepburn, con pezzi di vetro colorati e devo finire il vestito.

"Sembra un lavoro enorme!" Aveva di nuovo quel simpatico sgurado d'interesse dipinto sul viso.

"Lo è, ma mi è piaciuto realizzarlo, fino ad ora, e non vedo l'ora di finirlo e vedere come viene. Quando la scuola sarà finita lo regalerò a mia madre, per il suo compleanno. Lei adora Audrey Hepburn! In realtà avrebbe voluto chiamarmi Audrey, ma a mio padre non piaceva"

"A parte gli scherzi: in un certo senso le somigli"

"Questo si che è un complimento! - mi fermai davanti alla porta della classe di arte - io sono arrivata . Buona fortuna con algebra"

"Buona fortuna col vestito di vetro -si incamminò, ma si fermò  improvvisamente  e si voltò verso di me - dovrai farmelo vedere quando sarà finito"

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4° capitolo ***


CAPITOLO 4


Il resto della mia giornata passò in maniera piuttosto noiosa, facendomi desiderare di avere più lezioni in compagnia di Jasper o dei miei amici più cari, perciò nel momento in cui suonò la campanella finale ero davvero sollevata. Lasciai la classe e mi precipitai in corridoio , scrutando gli altri studenti alla ricerca del mio nuovo amico.

 Ero così impegnata che, senza volerlo, andati a sbattere contro Rosalie.

"Ehi!Non sarebbe male se facessi più attenzione! Certe cose me le aspetto da Bella, non da te!"

"Ciao Rose" Alzai gli occhi al cielo, ignorando i suoi commenti.

"Comunque - aggiunse lei - stavo per chiderti se ti andava di venire a fare shopping "

"Ti avrei detto di si, ma ho già un impegno"

"Il tuo impegno riguarda Jasper, vero? - mi chiese; la preoccupazione improvvisamente palese nella sua voce -  Alice, per favore, stai attenta. Nasconde qualcosa e non mi fido."

"Bella pensa che potrebbe essere  qualcosa di medico" dissi semplicemente, come se ciò potesse cancellare le sue paure.

"Se fosse qualcosa di medico perchè tenerlo segreto? Non avrebbe senso!"

"Non lo so, Rose. So che parli a fin di bene e apprezzo che ti preoccupi per me, ma ho deciso di dargli il beneficio del dubbio. Se questa cosa mi si ritorcerà contro potrai essere la prima a ridere di me e dire te l'avevo detto"

"Alice- mi abbracciò- non farei mai una cosa del genere, sapendo quanto potrebbe ferirti e come ci rimarresti male"
 Mi lasciò e mi guardò seriamente " sarò sempre dalla tua parte...quando...se questa cosa non andasse bene. Promettimi che starai attenta."

"Te lo prometto, Rose, grazie."

"Sicura di non voler venire a fare shopping con me, invece?"

"Si. Lavoreremo sulla relazione di Storia. Jasper sta mi aiuterà a prendere un voto decente"

"Quindi pensa di poter fare l'impossibile?"

"Esatto" risi

"Chi pensa di poter fare l'impossibile?" Sentii la voce di Jasper alle mie spalle.

"Tu - rispose Rosalie, schiettamente - Cercare di far aumentare i voti di storia di Alice è una causa persa" Quindi si voltò verso di me e aggiunse " Chiamami per organizzare lo shopping"

"E' andata via molto in fretta" commentò Jasper, mentre camminavamo verso il corridoio.

"Sì, infatti"

"Credo proprio di non piacerle" dichiarò e rise.

"Allora dove andiamo?" chiesi, cambiando rapidamente argomento.

"In biblioteca?"

"Ok. E' vicino e potremo lavorare di più prima che io debba andare"

"Quanto puoi restare?" chiese quando entrammo nella biblioteca della scuola. Prendemmo posto uno dei tavoli in fondo, all'angolo.

"Circa un'ora. Edward e Bella hanno un gruppo di dibattito ed è impossibile che io li faccia andare a casa da soli, dopo." Risi, guadagnadomi uno shhh di silenzio della signora T, la bibliotecaria. Abbassando la voce continuai "Solitamente non sono così, ma quando fanno parte di squadre opposte poi fanno un po' di fatica a dire basta."

"Oh, va bene - non potei fare  a meno di notare un pizzico di delusione nella sua voce- quindi: non vai bene in storia. Stamattina ho notato che  ricordi perfettamente i particolari che catturano la tua attenzione, ma non le lezioni. Quale pensi sia il problema?"

"Onestamente? - chiesi e lui annuì, in risposta - Non scherzavo del tutto sugli abiti e sui fantasmi. E' difficile interessarsi alle guerre , ogni anno, quando ci sono tantissimi argomenti che potremmo trattare. Come la faida fra Edison e Tesla..."

"Alice, stai divagando"

"Vuoi che ti dica tutta la verità?"

"Non posso aiutarti se non lo fai"

"Ok. E' difficile concentrarsi - mi arresi- confondo le cose, semplicemente. Capisco che la storia è importante, ma non riesco a seguirla. Ho azzeccato con lo spiritismo, ma se devo essere completamente onosta non ricordavo con certezza che fossero davvero gli anni venti. In fondo per tutti è solo un aspetto secondario, rispetto alla guerra civile." Nascosi la testa tra le braccia, sul tavolo.

"Alice - sollevai leggermente la testa, sentendo una mano sulla spalla e lo vidi che mi guardava intensamente-  per prima cosa ce la farai: non mi arrenderò finchè non avrai un voto soddisfcente. Tutti hanno difficoltà in qualche materia, la mia è la matematica, se ti intertessa... Secondo: avevi ragione; il movimento spiritualista si colloca fra il 1860 e gli anni venti"

"Wow! Penso che sia il discorso più lungo che ti ho sentito fare!" risi

"Non ha senso parlare se non hai qualcsa di importante da dire o qualcuno a cui valga la pena dirlo-  mi fissò, prima di distogliere lo sguardo e continuare-  ciò che posso dire è che ti piacciono gli abiti e i fantasmi, che confondi le cose e che tendi a fantasticare in classe"

"Non ho mai detto di fantasticare in classe"

"Alice sono stato seduto accanto a te per due giorni; ti perdi fra i tuoi pensieri"

"Ma... se lo dici tu"

"Assolutamente si- rise- allora, a cosa pensi quando lo fai? "

"Cose che vorrei fare, il progetto che sto preparando per arte, il vestito che metterò quando tornerò a casa, il tipo per cui potrei o non potrei avere una cotta, l'astrologia, i tarocchi..." tacqui.
Non riuscivo a credere di aver detto una cosa del genere! Non mi ero mai chiesta se avevo una cotta per Jasper e gli avevo praticamente detto che pensavo se avrei potuto o meno averla! Certo: non poteva sapere che mi riferivo a lui, non avrebbe potuto avere il tempo di pensare a me in quel modo in due soli giorni ! Maledissi, fra me e me, la mia linguaccia e lo guardai, aveva gli occhi grandi come due fari. Poteva aver immaginato che parlavo di lui?

"Allora? - chiese , dopo un attimo di imbarazzante silenzio- chi è questo ragazzo?"

"Top secret. Almeno finchè non capirò alcune cose..." risposi.

Non era una bugia: inutile parlare con qualcuno della mia cotta, finchè non avessi capito se ne avevo una! E c'era il suo segreto, come un tarlo nella mia mente...

"Voglio dire, senza offesa... - mi affrettei a spiegare, perchè sembrava deluso- non lo so nemmeno io, in realtà. Non l'ho detto nemmeno a Edward o a Bella...  Continua ad insistere che ho una cotta per questo ragazzo... Cavoli! Forse questa cosa mi confonde: mia sorella che continua a ficcare il naso, intendo. Magari mi piace questo ragazzo, ma dico di no solo per dimostrarle che ha torto o non mi piace e dico di si perchè lei continua a ripeterlo"

"Ehi- mi prese delicatamente la mano-  va tutto bene. Lo capirai, quando sarà il momento. Prenditi il tuo tempo. Ignora tua sorella e ascolta solo il tuo cuore"

Proprio in quel momento il suo telefono squillò. Lo prese e guardò la notifica, mentre un'espressione sconsolata si dipingeva sul suo viso.

"Fanculo! - raccolse rapidamente le sue cose e scattò in piedi- Alice, mi spiace, ma devo andare. Ci vediamo domani."

Io andai in Caffetteria e iniziai a svolgere i compiti di matematica per tenere la mente occupata, mentre aspettavo Edward e Bella. 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 5° capitolo ***


CAPITOLO 5  

Quando i miei amici finirono il loro dibattito tornammo a casa, come al solito. Io non riuscivo a smettere di smettere di pensare a Jasper.  Arrivati davanti a casa ero talmente assorta che continuai a camminare, passando oltre.

"Ehi Alice? Dove stai andando?" mi chiese Bella, tirandomi un braccio.

"Che cosa? - risposi, tornando alla realtà - oh scusa Bells, ero sovrappensiero"

"Pensavi a Jasper" mi stuzzicò, con un sorrisetto malizioso.

Alzando gli occhi mi avvicinai a casa e iniziai a salire le scale e, ignorando il saluto di mia madre, mi diressi verso la mia stanza per terminare i miei compiti.

Immediatamente cominciai a fantasticare. Come potevo non pensare alla mia ipotetica cotta se pensavo al soggetto della stessa? Jasper era , indubbiamente, molto attraente , aveva un buon profumo e, ogni volta che mi aveva toccato il mio cuore aveva rischiato di saltare fuori dal petto. E quando mi aveva guardato avevo sentito di potergli  parlare di qualsiasi cosa.

Sono sempre stata orgogliosa della mia schiettezza e non ho mai nascosto nulla, tuttavia , anche con le persone che mi stavano più vicine sono sempre stata in grado di tenere le cose per me finché  non sono stata sicura.

Ma... potevo davvero avere una cotta per qualcuno che conoscevo solo da due giorni? Qualcuno che non avevo mai frequentato e con cui non ero mai uscita? Questo era un territorio nuovo per me...

Dopo un'ora, circa, la mia attenzione fu catturata da Bella, che agitava la mano davanti al mio viso

 "Uuuhhh...Alice...Ci sei?"

"Ma che fai!" esclamai

"Eri concentrata sui compiti?"

"Certo, perchè?"

"Perchè hai scritto Jasper in ogni risposta, incluso il tuo nome"

"Perchè sto scrivendo una relazione sulla pianta jasper. Potrebbe estinguersi. E' un grosso problema; mi sorprende che tu non ne abbia sentito parlare"

"Per matemetica? - sollevò un sopracciglio, lasciando intendere chiaramente che non mi credeva - comunque sono venuta a dirti che hai lasciato il cellulare di sotto e non hai sentito la chiamata di Jasper"

"Cosa? Perchè non me l'hai detto subito?!" ero in preda al panico

"Perchè non è vero"

"Perchè me l'hai detto, allora?"

"Per dimostrarti che ho ragione"

"Perchè mai hai scelto proprio qualcuno che non mi interessa?"

Bella alzò gli occhi al cielo per l'esasperazione "La vera ragione per cui sono qui è che mamma dice che la cena è pronta"

La seguii e mi sedetti accanto a lei a tavola "Seriamente Bells, non me ne può fregare di meno"

"Di cosa non te ne può importare di meno, tesoro ?" chiese la mamma, seriamente, uscendo dalla cucina. Si sedette a tavola e mi guardò, aspettando una risposta.

"Niente mamma" ribattei, sprofondando nella mia sedia.

"Allora ragazze è successo qualcosa di interessante oggi a scuola?" incalzò mamma , mentre mi riempiva il piatto.

"Abbiamo conosciuto un po' meglio i nuovi studenti- disse Bella, mentre metteva in bocca un boccone del suo purè. La mamma le lanciò uno sguardo di disapprovazione e Bella deglutì, prima di continuare- in realtà sono abbastanza simpatici. Rose è totalmente presa da uno di loro:Emmett e..."

"Oh- la interruppe Charlie- i Whitlock sono nella vostra classe? Ho incontrato il padre oggi, sembra un'ottima famiglia"

"Si,papà- continuò Bella, seccata- Alice è completamente..."

"Piena. Completamente piena. Scusate, vorrei alzarmi" la interruppi, prima che potesse finire. Lanciai uno sguardo supplichevole a mia madre che annuì, in segno d'approvazione.

"Vado a fare una passeggiata"

"Cos'ha?" sentii la domanda di mia sorella Chyntia, mentre mi chiudevo la porta alle spalle.

Attraversai la strada, fino al parchetto e mi sedetti su un'altalena.

"Fanculo" dissi a me stessa, dato che il parco era vuoto. Ovviamente c'era qualcosa e prima ammettevo a me stessa di provare dei sentimetni per quel ragazzo e meglio era. Questa cosa mi stava facendo impazzire!

Mi ero appena sedua a riflettere che il mio godimento della pace e edella quiete fu interrotto da qualcuno.Mi voltai, sentendo dei passi dietro di me.

"Cosa vuoi Bella?" sospirai , cosa che facevo spesso ultimanete.

"Cosa ti succede?- mi chiese, sedendosi accanto a me- sei insolitamente silenziosa e nervosa. Hai scambiato il cervello con Rose?"

No Bella , solo avrei bisogno di stare da sola.

No, in realtà non volevo stare sola con i miei pensieri. Bella aveva ragione, mi comportavo in modo strano.

 Conoscevo abbastanza bene me stessa per sapere che se non avessi chiarito ciò che mi turbava non ne sarei venuta a capo e il mio comportamento avrebbe continuato a peggiorare. Sapevo che Charli e mia madre erano molto più aperti e comprensivi di Peter, il mio padre biologico. Ma ero sicura che anche loro avrebbero voluto che mi facessi vedere, se avessi iniziato ad avere strani comportamenti. E ne avevo abbastanza per tutta la vita di ospedali ed esperti di salute mentale!

"Alice, per favore, parla con me" ancora una volta Bella mi riportò alla realtà.
Stavo per rispondere quando alzò l'indice come si fa quando si rimproverano i bambini e aggiunse "E niente mezze verità signorina"

Le lanciai un'occhiataccia, mascherando il divertimento,prima di domandarle "Cosa vuoi sapere esattamente?"

"Quello che ti ho già detto. Cosa ti è successo? Stavi fissando Jasper, a lezione . Avete lavorato alla relazione? E quando stavamo rientrando eri talmente sovapprensiero che non ti sei minimamente accorta che eravamo arrivate a casa. Poi ti sei chiusa nella tua stanza a fare i compiti di matematica su una pianta-  alzò le mani, facendo il gesto di virgolettare la parola e proseguì- a cena hai dato di matto quando ho fatto il suo nome"

"Ovviamente posso spiegarti"

"Avanti, sono tutta orecchie" rispose, sarcastica.

"Lo stavo fissando perchè penso che abbia dei bei capelli. Ero distratta perchè il lavoro sulla pianta mi emoziona. Mi sono chiusa in camera a lavorare sulla relazione perchè salvare il pianeta è importante. E a cena mi ha fatto arrabbiare il fatto che continui a insistere che ho una cotta per un ragazzo di cui non mi può fregare di meno!"

"Wow! Questo fa male, Alice" Io e Bella, sorprese, ci voltammo simultaneamente e vedemmo Jasper, dietro di noi, appggiato ad un albero.

"Bene, allora- balbettò Bella, sorpresa- credo che lascerò in pace i due piccioncini"
Detto questo corse a casa.

"Jasper- sussurrai, per una volta senza parole- come hai fatto a sapere dove abito?"

Indicò una casa in fondo alla via "Non lo so. Quella è casa mia. Ho pensato di fare una passeggiata per schiarirmi le idee... ma non importa- mi fissò con uno sguardo ferito- cosa dicevi a tua sorella?"

Piena di vergogna abbassai lo sguardo sulle mie scarpe."Posso spiegarti"

Fece qualche passo avanti "Spiegare cosa? Che fingevi di essere mio amico?- scosse la testa- Sai che in realtà ho pensato...no, non importa"

"Cosa non importa?- gli afferrai la mano, cercando di calmarlo e trattenerlo, in modo da potermi spiegare- Cos'hai pensato?"

"Ho pensato- fece un respiro profondo- quando hai parlato di quel ragazzo che ti piaceva... Pensavo stessi parlando di me " Allontanò bruscamente la mia mano "Solo uno stupido desiderio, immagino"

Il mio stomaco si contrasse "Ho mentito a Bella. Per favore: credimi"

"L'ho già sentita questa, Alice" si voltò e s'incamminò verso casa.

"Jasper aspetta! Ascoltami!" gli urlai dietro, inutilmente.

"Beh questo è decisamente imbarazzante" sentii un'altra voce alle mie spalle e voltandomi vidi Edward.

"Cazzo Ed! Ma stasera l'intero quartiere è in agguato in questo parco?! Tra poco dai cespugli uscirà la signora Sullivan a commentare la mia vita sentimentale!?"

"Quindi ammetti di avere una vita sentimentale?" si sedette sull'altalena,nel posto lasciato vuoto da Bella.

"Non ammetto assolutamente niente" dichiarai, a mia difesa.

"Alice non puoi imbrogliarmi. Ti consoco da coì tanto tempo che posso quasi leggere dentro di te"

"Bene, se anche ammettessi aver avuto una vita sentimentale ho mandato tutto a rotoli, chiaramente"

"Io non ne sarei cosi sicuro, Alice. Dagli il tempo di sbollire, parlagli domani. Digli come ti senti davvero. E soprattutto: lascia perdere tua sorella!"

"Non dovresti schierarti dalla sua parte?"

"Lo farò- rise- tu non dirai a Bella che non l'ho fatto" Si alzò e mi offrì la mano. "Torniamo a casa, a meno che tu non stia aspettando con impazienza quella conversazione con la signora Sullivan..."

Esitai. "Non voglio vedere la mamma... o Bella... o Charlie, in realtà"

"Beh, non posso fare nulla per i tuoi genitori, ma scriverò a Bella che hai bisogno di spazio"

Rilassandomi presi la sua mano tesa e lasciai che mi accompagnasse fino alla porta di casa . "Grazie Ed, sei un amico" Lo abbracciai, prima di entrare.

Per fortuna i miei genitori non dissero nulla , così oltrepassai il salotto e mi diressi al piano superiore, verso la mia stanza. Decisi che era ora di andare a letto.

Chissà forse l'intera giornata era stata solo un bizzarro sogno.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 6° capitolo ***


CAPITOLO 6


Qualsiasi cosa avessi pensato riguardo gli eventi della sera precedente si rivelò completamente sbagliata la mattina dopo; a scuola.

Jasper non c'era : non lo vidi in classe né a mensa. L'avevo intravisto un attimo, nell'atrio, ma mi aveva ignorato ed era corso via. Aveva fatto parte della mia vita per così poco tempo e ora non c'era più. La cosa più triste era che avevo appena accettato di provare dei sentimenti per lui.

"So che sembra folle Rose- ero seduta in un angolo del bagno delle ragazze, mentre Rosalie si ritoccava il trucco e si sistemava i capelli, e fissavo malinconicamente la piccola finestra- ma mi manca un po' "

"Oh mio Dio Alice -rispose lei sollevando gli occhi al cielo- sei un po' patetica in questo momento" Rimise il rossetto nella borsa e si voltò verso di me. "Gli hai parlato per due giorni e lui ha iniziato ad ignorarti. Lasciamo perdere la parte in cui l'hai mandato via... Ricorda che non sappiamo ancora cosa nasconda; non puoi volere qualcuno così nella tua vita!"

"Rose, non capisci"

"Oh Alice capisco invece. E' la tua prima cotta; ci sono passata anch'io. Ma ripeto: è chiaro che nasconde qualcosa . Per non parlare di quanto sia inquietante il fatto che stesse origliando la tua conversazione con Bella..."

"E non è inquietante il fatto che Edward stesse ascoltando la mia conversazione con Jasper?" lo difesi

"No Alice. Vi sentivamo urlare dal nostro soggiorno. Penso che tutto il quartiere abbia sentito cosa è successo.
 Lo zio Carlisle lo ha mandato a controllare che fosse tutto ok. Ho visto tutto dalla finestra. Ed ha raggiunto il parco quando Jasper era già scappato via" Rose che aveva mantenuto un tono di voce alto per tutta la durata della conversazione , fino quasi ad urlare ,  rimase lì a fissarmi in silenzio finchè non suonò la campanella . "Puoi fare ciò che vuoi ed io rimarrò accanto a te, ma , per quel che vale, credo davvero che dovresti dimenticarti di lui. Se pensi di voler uscire con un ragazzo ti troverò qualcuno"

"Rosalie non voglio dimenticarlo e non voglio uscire con qualcuno a caso perchè pensi che per me sia meglio! - anch'io stavo alzando la voce- So che ci tieni e lo apprezzo, ma per una volta nella mia vita voglio poter commettere i miei errori e arrabbiarmi quando qualcosa che avrebbe potuto essere fantastica finisce prima ancora d'iniziare! Hai detto che dovrei fare quello che voglio, quindi, per favore , smetti di ostacolarmi e di ignorare i miei desideri!"
Distolsi lo sguardo, sentendo che stavo per scoppiare in lacrime per la frustrazione. Rosalie scosse la testa e lasciò la stanza.

Io rimasi lì fino a quando non sentii la campanella finale.
 

Uscendo dal bagno mi scontrari direttamente con Jasper.

"Ehi Brandon ! Dovresti respirare quando parli e non urlare sempre !"

"Quando avrei urlato?" chiesi, incrociando le braccia e mettendomi sulla difensiva.

"Quando hai parlato con quella Rosalie, lì dentro - indicò la prta del bagno alle mie spalle - in realtà penso che vi abbia sentito tutto il corridoio!"

"Che ti importa? Pensavo mi stessi ignorando" stavo lottando per trattenre le lacrime: la conversazione con Rosalie, poi lo scontro con Jasper ...stava diventando troppo da gestire.

"Ma... tu mi aspettavi?"chiesi , rendendomi conto improvvisamente della cosa.

"Forse. O forse no. Perchè t'importa? Sei stata tu a dire che non t'importa nulla di me"

"Ti ho già detto che non era quello che intendevo dire..."

"Alice io..."

"Hey! - sentii una voce alla nostra sinistra, che interruppe qualsiasi cosa Jasper stesse per dire, e vidi la testa dell'insegnante di trigonometria fare capolino da una porta - voi due andate in classe! Immediatamente!"

"Subito - rispose Jasper, rispettosamente, e mi offrì la mano - dai Alice, andiamo". Io la presi, se pur con riluttanza.

Mi condusse guidò il corridoio, fuori dalla scuola, fino al parcheggio.

"Dove andiamo?" gli chiesi, confusa.

"Fidati di me!"

Lasciai andare la sua mano e mi fermai "Perchè dovrei fidarmi di te quando tu non ti fidi di me?" Era troppo, cominciavo a sentirmi emotivamente provata.

Sospirò e si voltò, guardandomi negli occhi  "Vuoi parlare o no?"

"Si... voglio dire... si voglio parlare!"

"Allora dai - fece cenno di seguirlo e mi portò verso una moto - la sicurezza prima di tutto!" Mi tese un casco e salì sulla moto , facendomi segno di salire dietro di lui.

"Non penso sia molto sicura..." Non ero mai salita su una moto, ma avevo sentito da Charlie talmente tante storie sugli orrori delle motociclette da essere veramente spaventata.

"Se ti fidi di me mi fiderò di te - mi guardava serio - e non lascerò che ti accada nulla di male"

"Bene- mi arresi , arrampicandomi sulla moto e avvolgento le braccia intorno alla vita di Jasper - solo non uccidermi"

Ogni storia che Charlie mi aveva raccontato su qualcuno che non prestava abbastanza attenzione a queste macchine della morte balenò davanti ai miei occhi.

Ero veramente terrorizzata e penso se ne accorse, perchè mi strinse forte la mano, prima di afferrare il manubrio. Fu un piccolo gesto, ma di grande conforto.

"Pronta?" chiese ed io anuii sulla sua spalla pur non essendo affatto pronta. Fece partire la moto e uscì dal parcheggio troppo rapidamente per i miei gusti. Eppure mentre sfrecciava per la strada non potei che sentirmi sicura, non sapevo perchè ma ero certa che non mi avrebbe fatto del male. Continuammo a correre per la città finchè non decise di fermarsi in un parco.

"Sei pazzo!" strillai, ancora attaccata alla sua vita benchè la moto fosse ferma.

Rise. "Perchè dici così?"

"Avresti potuto ucciderci" Iniziai a tremare, mentre scendevo dalla moto. Jasper mi seguii e raggiungemmo una panchina per poterci sedere.

"Alice, guarda: non sei ferita e non sono ferito!" disse, mettendo un braccio sulla panchina, alle mie spalle.

Arrossii, pensando a quanto avrei voluto quel braccio sulle mie spalle. "Non è questo il punto"

"Allora qual è?" chiese , facendo il suo sorriso storto.
"Non lo so"

Ridemmo entrambi.

"Alice puoi farmi un favore?"

"Dipende dal tipo di favore"

"Rispondimi onestamente- fece un respiro profondo- T'importa di me?"

"Cosa intendi per importare?"

"Hai detto a tua sorella... che non t'importava nulla di me. T'importa?"

"Si"

"Quanto?"

Mi sentivo come se il cuore stesse per esplodermi in petto mentre, in una frazione di secondo, decidevo che l'avrei fatto: glielo avrei detto. Feci un respiro profondo e iniziai: "Ok. Ieri ho detto che c'era un ragazzo a cui non riuscivo a smettere di pensare e che forse mi piace. Beh, ho capito che quel ragazzo mi piace davvero.  E quando ieri sera hai detto che  forse pensavi di essere tu quel ragazzo...beh, avevi ragione: sei tu"

Prendendo coscienza di ciò che avevo detto abbassai lo sguardo "Ho detto a Bella che non m'importava di te perchè in realtà m'importava troppo. Stavo ancora cercando di capire i miei sentimenti e lei non avrebbe smesso d'insitere . Volevo solo che mi lasciasse in pace. Ma poi ho parlato conEdward, subito dopo che te ne sei andato. A proposito quel parco è diventato improvvisamente popolare dalle 7 di sera di Mercoledì... Comunque , tornando alla mia conversazione con Edward... Ho capito qualcosa. Spero davvero di non essermi immaginata tutto ... Rose si arrabbierà con me perchè vuole che ti eviti . Lei pensa che stia nascondendo chissà quale grande segreto..."

"Alice!"

Sollevai lo sguardo e vidi che cercavadi trattenere le risate.
 

"Ho cercato di attirare la tua attenzione dal primo momento- Fece un lungo respiro-  anche tu mi piaci"

"Oh"

"Solo oh? Sono riuscito a lasciare AliceMilleParoleAlMinutoBrandon senza parole?"

"Sti zitto!" risposi, spingendogli scherzosamente il braccio.

"Eh... Questo dovrebbe essere il mio posto - disse, avvicinandosi per cingere le mie spalle con il suo braccio, come avevo desiderasto facesse sin dal primo minuto- Allora cosa succede adesso?"

"Non lo so proprio - risposi,ma in lontananza vidi qualcosa che mi terrorizzò - CHARLIE?!"

Mi alzai in piedi e fissai terrorizzata la macchina della polizia del mio patrigno. Aveva fatto il giro del parco prima di fermarsia  a circa un isolato di distanza.

"Merda! - sibilò Jasper- dobbiamo andare" Mi afferrò la mano e corremmo in sella alla sua moto.

Mi aggrappai a lui e, in preda al panico, nascosi la faccia nella sua schiena.

"Sono morta" Sarei sicuramente finita in punizione per tutto il resto della mia vita ! Probabilmente sarei stata bocciata in storia e saltavo la scuola con un ragazzo?! Charlie avrebbe avuto sicuramente un infarto e lo sguardo di disapprovazione di mia madre si stava già materializzando nel mio cervello!

"Alice andrà tutto bene-  fermò la moto davanti a scuola - ma ti consoglio di sbrigarti ora" indicò il portone principale da cui usciva la maggior parte del corpo studentesco.

Gli diedi un abbraccio veloce e corsi vero Bella che stava uscendo. Mi misi al suo fianco.  

"Cavolo Alice dov'eri all'ultima ora?" mi chiese , il panico evidente nella sua voce.

"E' una lunga storia- dissi, riprendendo fiato- se Charlie chiede sono stasta con te per tutto il giorno"

Strinse gli occhi "Dov'eri esattamente?"

"Te l'ho già detto è una lunga storia"

"Beh prova  a riassumerla"

"Jasper?"  Ho detto, a mo' di spiegazione

"Mi hai chiamato?" disse Jasper, comparendo dalla folla e mettendomi un braccio intorno alla vita, cosa che mi fece arrossire leggermente.

Bella sorrire e mi lanciò un'cchiata che significava che avremmo continuato questa discussione in un altro momento. " Allora Jasper? Carino quel braccio. Mi sono persa qualcosa ?"

"Si-  risposi, lanciandole un'occhiataccia-il momento perfetto per tacere"

"Dai Alice, lascia stare..."

"Ma...-  misi il broncio- Jasper..."

"Alice"

"Bella!" La guardammo confusi. "Volevo solo non sentirmi esclusa!" spiegò, sorridendo e  facendo spallucce.

"Comunque dovresti andare a casa, papà ti sta cercando. Mi ha mandato un messaggio all'ultima lezione"

"Cosa gli hai detto?" le chiesi allarmata.

"Che l'ultima volta che ti ho visto eri in bagno con Rose"

"Qualcos'altro?"

"Si. Che ho visto una ragazza che ti somigliava salire su una moto anzichè andare all'ultima lezione"

"Cavolo ! Bella!"

"Rilassati! Ho raccontato davvero a papà che ti ho visto in bagno con Rose, ma non ho fatto la spia! Gli ho detto che ho mandato un sms a Ed per chiedergli se eri in classe e lui mi ha risposto che eri seduta proprio accanto a lui"

"Oh, meno male! Grazie"

"Andrà tutto bene" Jasper si mise al mio fianco, come una guardia del corpo.

"Fratellino" Jasper alzò gli occhi al suono di quella voce e vide Emmett che si avvicinava con Rosalie che guardava preoccupata me e Jasper vicini .

"Vi ho visto scappare all'ultima ora . Va tutto bene?"

"Si. Va tutto bene"

"Hai controllato recentemente?"

"Si- rispose Jasper roteando gli occhi- appena siamo tornati"

"E?" Emmett incalzò

"122. Va bene Em"

Emmett sembrò rilassarsi e continuò "Quindi cosa è successo dopo che voi due siete scappati? Sono sinceramente impressionato che abbia convinto la bella signorina Alice a salire su quella trappola mortale!"

"Beh Alice non è un normale essere umano-  Rose rise nervosamente- inoltre è troppo gentile per essere scortese. Probabilmente non voleva ferire di nuovo i suoi sentimenti. Voglio dire... non è che non le piaci davvero, Jasper. Sinceramente dovresti vedere i suoi compiti"

"Quali compiti?" chiese Jasper spostando lo sguardo da me a Rose per un paio di volte.

"Lasciamo perdere- Rosalie infilò la mano nella borsa e tirò fuori il mio quaderno- hai dimenticato questo a matematica. Volevo restituirtelo"

Sfortunatamente le sue mani stavano tremando e, mentre mi porgeva il quaderno, lo lasciò cadere involontariamente.

Emmett lo raccolse prima che avessi la possibilità di reagire. Guardò la pagina aperta, poi me, Jasper ed infine Rosalie.

"A me sembra un normale compito a casa- si strinse nelle spalle prima di prendere la mano di Rosalie-  credo che dovremmo andare"

"Allora cosa intendeva?" chiese Jasper

"Oh- intervenne Bella- probabilmente solo la sua relazione sulla pianta jasper che è in via di estinzione. Sembra sia un grosso problema"

"Si, sai... devo salvare il mondo" dissi, sperando che lasciasse cadere l'argomento.

"Non sapevo esistesse una pianta jasper" lui sorrise, malizioso.

"Infatti. Perciò scrivo una relazione, per diffondere la notizia."  Sapevo di essere arrossita , quindi mi allonatanai da lui.

"Comunque... Io immagino sia il caso di tornare immediatamente a casa,quindi... mi scrivi dopo?"
"Sicuramente"

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3877576