Pebbles in the Universe

di meryl watase
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Coffee Shop! Au ***
Capitolo 2: *** Zombie! Au ***
Capitolo 3: *** Mafia! Au angst ***



Capitolo 1
*** Coffee Shop! Au ***


Volute trasparenti si alzavano dal cappuccino che stringeva tra le mani, ma Izuku non era concentrato sulle evoluzioni di quel fumo o sul calore della tazza, era troppo concentrato ad osservare la ragazza sorridente che con grembiule e vassoio faceva la spola tra il bancone e i tavoli degli avventori.
Ochako Uraraka, così si chiamava la ragazza, sembrava volteggiare leggera come una ballerina di danza classica e lui non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, continuando a borbottare tra sé e sé in un modo che gli altri gli rimproveravano sempre.
"Sei inquietante!"
Ecco, appunto.
La voce scocciata di Kacchan, suo migliore amico e rivale, interruppe le sue elucubrazioni.
"S-scusa, n-non lo faccio apposta" ribetté Izuku.
Quando lo prendeva alla sprovvista ricominciava a balbettare come il ragazzino di un tempo. Era difficile scrollarsi di dosso le vecchie abitudini, dopotutto per anni era stato vittima del suo bullismo, finché non gli aveva salvato la vita durante una rissa tra scuole - era tardo pomeriggio e gli insegnanti erano tutti andati via, non aveva avuto altra scelta che buttarsi nella mischia per uscire - in cui quei vigliacchi degli avversari avevano tirato fuoti i coltelli.
"Un mese. È un dannatissimo mese che trascini qui me o Iida - non che me ne importi qualcosa che del tempo che fai perdere a lui, ma io ho ben altro da fare!"
Izuku distolse gli occhi dalla ragazza per fissarli in quelli perennemente furenti di Kacchan.
"È che... " cominciò a spiegare, venendo subito interrotto.
"Non sono stupido, so perfettamente perché siamo qui. Quello che mi fa incazzare è che ancora non ti decidi. Se non ti sbrighi, lo faccio io. Razza di deku!"
"Che cosa intendi con...?" gli chiese confuso.
"Ora vedrai!"
Bakugo scostò la sedia, si alzò e si diresse verso il bancone, dove la ragazza stava preparando dei caffè.
Approfittando del fatto che Aizawa, il proprietario, era occupato alla cassa, si sporse per attirare l'attenzione di Ochako su di sé.
A Izuku bastò vedere il labiale per capire cosa stesse dicendo il ragazzo: "Sei libera stasera?"
Gli si gelò il sangue nelle vene.
Erano settimane che andava lì ogni giorno e si sedeva nella speranza di trovare il coraggio di parlare con quella ragazza. Non riusciva neanche ad ordinare e per questo si portava dietro uno dei suoi amici, non voleva balbettare di fronte a lei e fare una figuraccia come ogni volta che si sentiva nervoso.
Il ventre gli si strinse in una morsa gelida e si alzò anche lui in un attimo, raggiungendoli ed interrompendo il suo amico.
"Stasera usciamo tutti insieme: noi, Iida gil ragazzo che gesticola molto - lo hai visto qualche volta con me -, e alcune nostre amiche. Vorresti venire con noi?" disse tutto d'un fiato.
Non era riuscito ad escogitare niente di meglio in quei pochi secondi.
Il sorriso di Ochako lo abbaccinò come se fosse stato di fronte al sole - era così poco abituato a parlare con le ragazze che gli sembrò un miracolo averle finalmente parlato e si sentiva terribilmente nervoso.
"Oh, allora è di questo che si tratta" rispose lei, lanciando un'occhiata a Bakugo.
"Accetto molto volentieri!"
Si scambiarono velocemente i numeri di telefono per mettersi d'accordo più tardi e furono aspramente rimproverati da una voce severa: "Smettetela di dare noia alla mia barista!"
Il signor Aizawa sapeva fare davvero paura quando voleva nonostante l'aspetto trasandato.
Pagarono in fretta le consumazioni e una volta usciti Kacchan gli rivolse uno sguardo derisorio.
"Un'appuntamento di gruppo, eh!? Ti meriti un quattro scarso in tecnica di rimorchio!"
Izuku si scompigliò i capelli con una mano, imbarazzato.
Poi incontrò due occhi castani colmi di allegria attraverso la vetrina dello Yuei Coffee Bar e sorrise.
Dopo tutto era un inizio, no?


Angolo autrice
Salve a tutti! Questa è la prima volta che pubblico e scrivo qualcosa su questo fandom. Non sono chissà che storie elaborate, ma sono input stuzzicanti.
Grazie di essere passati a leggere.

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Capitolo 2
*** Zombie! Au ***


Il cuore batteva fin troppo velocemente, il sangue scorreva nelle vene come un fiume in piena, la testa gli faceva male, i polmoni bruciavano nell'inspirare ed espirare eppure Bakugou stringeva tra le mani una mazza da baseball insanguinata e si guardava attorno circospetto come i suoi compagni. Accanto a lui Kirishima si asciugava il sudore dalla fronte con una manica strappata della sua maglietta, una pistola sparachiodi in mano - rubata dalla ferramenta vicina casa sua - e gli occhi altrettanto vigili.
"Sei sicuro di aver fatto bene a mandae via Iida e Midoriya?" gli chiese.
"Tsk, sarebbero stati solo d'intralcio!" rispose Kacchan, sprezzante, ma l'altro sapeva che quella era solo una maschera.
"Avresti dovuto dirglielo."
"Di cosa diavolo stai parlando?"
"Dei tuoi sentimenti per Midoriya."
"Sentimenti!? Non dire assurdità!"
"Questa missione è un suicidio. Li vedi quanti sono? Non riusciremo mai ad attraversare la piazza" affermò Kirishima, osservando sgomento le figure che sciamavano sbavando e gemendo.
Dannatissimi zombie che li avrebbero fatti a pezzi non appena si fossero mossi dalla posizione sicura in cui si erano rintanati al momento.
"Non ha importanza."
Ci mise un attimo a capire che non stava parlando della missione e gli lanciò un'occhiata stupita.
"Perché?"
"Perché non tutto dev'essere detto esplicitamente. Non cambia niente della situazione attuale" gli rispose, prima di lanciare un urlo entusiasta e buttarsi nella mischia cominciando a fracassare teste sorridendo sicuro di sé come sempre.
"Stupido pazzo" gli urlò contro seguendolo.
In fondo chi è più pazzo, il pazzo o quello che lo segue?

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Capitolo 3
*** Mafia! Au angst ***


L'aria era stantia in quel capannone industriale: i grandi macchinari ormai in disuso odoravano di olio, metallo consumato e polvere, ma la cosa peggiore erano le siringhe gettate a terra e i preservativi usati. Una vista raccapricciante.
Ochako si chiedeva chi fosse tanto disperato da usare un posto del genere per fare sesso. Probabilmente gli stessi drogati che lo usavano per imbottirsi di schifezze, si rispose, per poi abbassare la testa di scatto per evitare l'ennesima pallottola.
Che posto schifoso per morire!
Reggendo la beretta con entrambe le mani rispose al fuoco.
"Arrenditi, Bakugou!"
La risata sprezzante arrivò forte e chiara, alle sue orecchie e lei la usò per cercare di capire la sua posizione esatta.
"Non essere stupida. Non riuscirai mai a battermi. Avresti dovuto lasciarmi andare!"
"Hai cercato di uccidere All Might, il nostro boss... Tutti i nostri compagni ti daranno la caccia!" gli rispose per cercare di farlo parlare e prendere tempo.
Asui doveva essere in zona e di sicuro avrebbe individuato presto le due auto con le portiere spalancate e crivellate di colpi che avevano lasciato fuori dal complesso industriale.
Sbrigati. Le ingiunse tra sé e sé, addentrandosi e nascondendosi dietro un enorme trapano a colonna.
"Che vengano pure!" le rispose una voce, vicina, troppo vicina.
Sentì lo spostamento dell'aria e si mosse di scatto, tentando di colpirlo col calcio della pistola visto che a quella distanza sarebbe stato controproducente sparare.
Lo prese alla nuca, ma lui grugnì, scrollò la testa e si rifece subito avanti.
Lottarono per alcuni momenti finché Ochako si ritrovò disarmata e premuta malamente contro una parete.
"Maledetto traditore!"
"Una volta ti piaceva questo traditore!" la sbeffeggiò, riuscendo ad inserire una gamba tra le sue per bloccarla meglio e stuzzizarla.
"Non avresti dovuto fare una follia del genere se volevi che le cose rimanessero in quel modo!"
"Ho avuto una proposta migliore. Volevo di più che essere l'eterno secondo."
"Terzo vorrai dire. Izuku ti ha sempre battuto" lo prese in giro lei.
Il suo destino era segnato, tanto valeva togliersi la soddisfazione di spegnere quel ghigno che gli incurvava le labbra.
"Stronza! Ucciderò Deku e laverò quest'onta nel suo sangue" urlò prima di baciarla con foga, per zittirla.
Ochako però non era di certo una vittima indifesa e gli morse le labbra facendolo sanguinare.
Lo sguardo furioso che le rivolse avrebbe fatto accapponare la pelle a chiunque, ma lei sorrise vedendolo afferrare la sua semiautomatica e puntargliela alla testa.
"E in ogni caso Izuku scopa meglio di te." Le sue ultime parole arrivarono all'orecchio di Bakugou nell'istante esatto in cui premette il grilletto, uccidendola.
"Maledetta. Avrei dovuto ucciderti più lentamente" rifletté, guardando il suo corpo accasciarsi a terra.
Purtroppo la pazienza non era il suo forte.
Le diede un calcio solo per la soddisfazione di infierire sul suo cadavere, poi se ne andò fischiettando. Non vedeva l'ora di farlo ancora. Forse per il prossimo avrebbe usato dell'esplosivo: adorava far saltare in aria ogni cosa, soprattutto le persone.

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