I Pokémon nel mondo reale

di TedMosby
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Luca e la sua vita monotona ***
Capitolo 2: *** Delle sorprese per Luca ***



Capitolo 1
*** Luca e la sua vita monotona ***


Lunedì 19 agosto 2019
 
Il sole è appena sorto senza neanche una nuvola intorno a se ed il cielo è pronto a diventare di un azzurro perfetto. Sarebbe meraviglioso passare tutta la giornata all’aria aperta. Non per Luca, che deve ritornare a lavorare dopo due settimane di ferie. La sveglia suona presto, come al solito, alle 6.00. Il tempo di una colazione abbondante e si ricomincia con la routine: mezz’ora di macchina per raggiungere Como e l’odiato posto di lavoro. Il bar Sport nella città è uno di quelli che lavora più di tutti e per Luca non è certo un vantaggio: si corre avanti indietro tra cucina e tavoli senza sosta per tutto il giorno. Alle 8.00, ora di inizio turno, è totalmente svogliato, soprattutto al pensiero di rivedere la sua odiata collega Claudia, con la quale fatica a rivolgere parola. Al suo arrivo nota che non è al lavoro e ricorda che è in ferie proprio questa settimana e la prossima: almeno una cosa positiva! Il ritorno è comunque duro e lungo, essendo il solo a lavorare in sala con il suo titolare Gianluca, che presenzia la cassa per tutto il giorno, sempre pronto a richiamarlo e farlo correre di più. Lavora come al solito 8 ore filate fino alle 16 quando, finalmente, torna verso casa. Il traffico verso Albese Con Cassano non è pessimo essendo ancora molte famiglie in ferie. Dopo aver mangiato una abbondante merenda decide, come al solito, di fare una passeggiata rilassante alla caccia dei suoi amati Pokémon: la sua passione. Da quando è uscito il gioco Pokemon Go nel luglio del 2016, Luca ha ricominciato ad uscire di casa e camminare, cosa che prima non faceva mai, restando tutto il tempo libero incollato a videogiochi o a guardare film e serie tv. Non ha mai neanche voluto avere amici dopo ciò che è successo in quella maledetta partita...
 
Ricordi...
 
È l’ultima settimana di liceo per Luca, il che vuol dire maturità imminente. I suoi compagni cercano di distrarsi da essa, tesi da questo temuto esame. Luca, invece, ha già iniziato a sognare la sua futura carriera da calciatore. Dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili del Como, è stato avvistato e messo sotto contratto dalla Sampdoria per l’anno successivo: questo vuol dire essere già tra i grandi prima dei 20 anni, un sogno per ogni ragazzo di quel’età. 
Contemporaneamente con la fine della scuola viene giocata la finale di calcio tra le migliori classi. Ovviamente la quinta F, grazie alle prestazioni decisamente superiori alla media di Luca, è in finale contro la quarta C. Ora però che ha firmato il contratto con la Sampdoria, è in dubbio se giocare o meno, nonostante i compagni insistono per la sua presenza in campo. Un lungo pomeriggio di pensieri accompagna Luca: da un lato vorrebbe giocare per far felice i suoi compagni di liceo e far vincere loro la coppa, dall’altro il pensiero di farsi male e mettere in fumo il nuovo contratto lo spingono a guardare la partita dalla tribuna. Così decide in un compromesso a metà: partirà dalla panchina e, in caso di necessità, potrà entrare ed essere decisivo. 
L’ora della partita arriva e i suoi compagni sono felici anche solo di sapere che potrà entrare a dare una mano a match iniziato. Dopo la prima frazione di gioco la quinta F, classe di Luca, sta perdendo 2 a 0. Così, preso dalla foga e dalla promessa fatta, decide di scendere in campo, creando un ovazione generale da parte di quasi tutto il pubblico, estasiato per poterlo vedere all’opera dal vivo un’ultima volta. Il suo ingresso sembra portare paura negli avversari e forza nella sua squadra. Grazie ai suoi dribbling riesce a mettere in porta due volte due suoi compagni: in poco meno di dieci minuti il risultato è già sul 2 a 2. A questo punto Luca vuole chiuderla da solo: prende palla a metà campo, salta due giocatori ed è pronto al tiro quando, con una entrata killer da dietro, il centrocampista della quarta C lo colpisce con i tacchetti in pieno sul ginocchio sinistro, che si piega malamente. Il rumore sordo impietrisce tutto il pubblico, Luca inizia ad urlare e piangere dal dolore capendo che l’infortunio potrebbe essere serio...
 
Martedì 20 agosto 2019
 
La solita routine mattutina accompagna Luca sul posto di lavoro. Tutto sembra essere normale: fuori dal bar sta per arrivare una calda giornata di estate dove ci sono solo alcuni anziani che stanno già parlando animatamente della nuova serie a, che di lì a qualche giorno sta per ricominciare. Luca non ne vuole sapere più di calcio, dopo quello che gli è successo. Difficile però non sentire tutte le news ed i risultati, considerando appunto le conversazioni tra i clienti ma soprattutto la radio che, ogni giorno, ricorda i colpi di calciomercato o, durante la stagione, i risultati e le dichiarazioni del weekend. È totalmente annoiato da questa routine che mollerebbe tutto all’istante, cosa che, se avesse i soldi per farlo, farebbe. Fortunatamente è riuscito a non far sapere sul posto di lavoro che nel suo passato c’era stata la concreta possibilità di essere un giocatore di serie a, altrimenti sarebbe stata la sua fine: ogni cliente gli avrebbe chiesto cosa fosse successo e, per lui, raccontarlo ogni giorno sarebbe stato massacrante. Nonostante nessuno sapesse però, ogni volta in cui sente parlare di calcio, gli viene una fitta al cuore, ricordandogli dove sarebbe potuto essere. 
Durante l’ultima ora di servizio, con il bar completamente affollato da ragazzi e ragazze felici di essere in vacanza spensierati, Luca, come al solito, cerca di non ascoltare le conversazioni alla radio o quelle dei clienti, solo lo stretto necessario per lavorare. Ad un certo punto però, nella confusione generale del bar, gli pare di avere sentito parlare alla radio o dai ragazzi di Pokémon in maniera abbastanza animata, argomento decisamente strano sia per i discorsi di quel bar, nonostante i ragazzi siano giovani di solito parlano d’altro, sia per la radio italiana, che non parla praticamente mai di Pokémon, fatta eccezione del fenomeno Pokémon Go del luglio 2016. Tornando a casa però, Luca si dimentica di ciò che aveva forse sentito e, come consuetudine, dopo un abbondante pasto fa una cattura di Pokémon in paese e conclude la serata giocando ai videogiochi.
 
Ricordi...
 
Il referto medico è forse peggiore di quanto Luca potesse immaginare: rottura del legamento crociato anteriore ed un anno di stop dagli allenamenti. La Sampdoria ha subito rescisso il contratto e, visto il modo in cui si è fatto male, lo stipendio non è stato versato. Così Luca si ritrova con una scelta ardua: aspettare e sperare di recuperare, farsi prendere da una squadra minore o abbandonare completamente il calcio e seguire un percorso di studi in una università. Di comune accordo con i genitori, che lo hanno seguito fin da quando era bambino sui campi, la scelta è comunque quella di continuare con il calcio, nonostante l’infortunio. Conclusa la maturità, data in sedia a rotelle portando a casa un misero 65, iniziano dei mesi lunghissimi di riabilitazione. Fortunatamente la squadra nella quale è cresciuto, il Como, ha deciso di investire su di lui e mettendolo sotto contratto per i due anni a seguire, non percepirà lo stipendio fino a che non scenderà di nuovo in campo ma, per fargli un favore, gli pagherà tutte le cure che, tra operazione e riabilitazione, sarebbero state insostenibili per le finanze della famiglia. Passato un anno dove ogni giorno sembrava non finire mai, vedendo gli altri giocare e correre e Luca seduto o in stampelle che, ai primi segnali positivi dal ginocchio, vuole subito scendere in campo e provare di nuovo. Durante l’estate prima dell’inizio della stagione può ricominciare ad allenarsi gradualmente fino ad entrare nel gruppo della prima squadra e giocare anche qualche partitella. Ad inizio campionato è in panchina ed inizia a percepire lo stipendio. Tutto sembra procedere nel migliore dei modi, il momento buio sembra essere alle spalle e il futuro finalmente gli sorride. Ma così non è... alla terza partita, dove fa il suo esordio tra i professionisti, rientra ufficialmente dall’infortunio subentrando dalla panchina a 30’ dalla fine. La magia sembra segnare il momento: al suo primo tiro verso la porta segna portando la squadra in vantaggio! Tutto sembra promettere bene quando, ad un minuto dalla fine, dopo un contrasto aereo, cade male sul piede sinistro e sente di nuovo lo stesso rumore sordo dell’ultima volta: di nuovo lo stesso ginocchio, nello stesso maledetto punto...
 
Mercoledì 21 agosto 2019
 
Arrivato al bar e iniziando il turno, alla radio e tra gli anziani del paese i discorsi sono di nuovo sempre gli stessi: calcio, calcio e ancora calcio. Il chiodo fisso nella sua mente continua a persistere. Improvvisamente nel bar entra una persona mai vista da quelle parti: il suo vecchio compagno di liceo Mario. Non si vedevano dalla maturità. Prima di essa erano amici e ne combinavano di tutti i colori a scuola: dietro ad ogni scherzo c’era il loro zampino. Dopo l’infortunio non ha più voluto sentire nessuno, neanche Mario. Alla sua vista Luca cerca di non farsi notare ma il suo vecchio amico capisce che è lui e inizia a tempestarlo di domande: “Lucaa, da quanto tempo! Che fine hai fatto?? Dopo la maturità non ti si è più visto nè sentito! Raccontami un po’, hai continuato con il calcio??”. Luca, che non vuole attirare attenzione su di se dentro al bar riguardo a quell’ argomento, cerca di farlo calmare ed abbassare il tono :”Piano che ti sentono, vediamoci a fine turno che ne parliamo lontano da qui, per favore”. Così Mario ordina il suo caffè bevendolo lontano da Luca, con il quale ha appuntamento alle 16, finito il turno. 
Conclusa la lunga giornata al bar e uscito sotto il sole caldo di agosto Luca ha sperato fino all’ultimo che Mario si dimenticasse dell’appuntamento ma, eccolo lì, fuori nella piazzetta di frante al bar puntuale. “Allora mi spieghi che ti è successo? Abbiamo perso le tue tracce, sui social non ci sei...  come mai sei finito qua?” Chiede incuriosito Mario, ricordando ancora una volta a Luca quanto fosse finito in basso. “Onestamente dopo quello che mi è successo non ho più voluto avere nulla a che fare con la vecchia vita, qualsiasi cosa mi ricordasse l’infortunio e dove sarei potuto arrivare mi faceva e mi fa stare tutt’ora male, guarda dove sono finito... tu, piuttosto, raccontami come te la passi.” Cambiando discorso Luca. “Mah, guarda, ho finito l’università e sono laureato in psicologia, sto lavorando in uno studio a Milano dove mi sono trasferito e sto per avere una bambina con mia moglie... passavo da qui per lavoro e ti ho incontrato...” risponde Mario facendo scattare un briciolo di invidia nel cuore di Luca, che dal canto suo paragonandosi a Mario non aveva il minimo spiraglio di avere una ragazza, figuriamoci un bambino o un lavoro con un grande stipendio. Se solo fosse riuscito a diventare calciatore professionista, avrebbe avuto anche lui una famiglia? Visto che la conversazione lo ha portato di nuovo sui vecchi fantasmi, decide di salutare il vecchio amico con una scusa e tornare a casa, mangiare e uscire a catturare Pokémon, unico svago che lo fa stare bene di testa fuori da casa. La passeggiata in compagnia del gioco scorre serena e tranquilla riportandolo a non pensare più a quello che era successo: la sua personalissima terapia di uscire di casa, camminare e catturare funziona. Conclusa la serata nella solita routine giocando a vecchie e nuove console contenenti giochi Pokémon, va a letto sperando di non ripensare a ciò che è successo nella sua vita...

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Capitolo 2
*** Delle sorprese per Luca ***


Giovedì 22 agosto 2019
 
Il solito tram-tram dopo la sveglia accompagna Luca al lavoro senza trovare troppo traffico, cosa che di lì a qualche settimana con l’inizio delle scuole e la fine delle ferie tornerà puntuale, costringendolo a svegliarsi ancora prima. Ad inizio turno mentre svolge le solite mansioni di pulizia dello sporco lasciato dalla sera precedente, sente chiaramente la radio parlare di Pokémon e cerca di capire di più: “E con questo annuncio da parte di The Pokémon Company che, se sarà realtà cambierà il nostro modo di vivere, a detta di loro, vi lasciamo con le migliori hit del momento e ci risentiamo domattina puntuali dalle 6 alle 9...”. Dopo questo annuncio, anche se ascoltato incompleto, ha fatto salire dentro Luca una gran curiosità. Per tutto il giorno non pensa ad altro e non vede l’ora di sentire qualcosa in più riguardo questo nuovo gioco. Tra i clienti del bar e dalla radio però, non estrapola nessuna informazione, dovendo così aspettare il ritorno a casa per scoprire di cosa si tratta. Guidando velocemente nel tratto Como - Albese con Cassano, arrivato a casa si fionda al computer dove, digitando Pokémon gli escono parecchie news degli ultimi giorni. Sceglie quella che a lui sembra più attendibile di un sito dedicato solo ai Pokémon: “Si aspettavano da tempo delle dichiarazioni riguardanti un nuovo gioco Pokémon, ma così grosse e dettagliate ci hanno lasciato letteralmente senza parole. Il nostro sogno di allenarli nella realtà sarà vero, almeno da quanto annunciato da The Pokémon Company. Riassumendo, quello che siamo riusciti a trapelare dal’annuncio è questo: i Pokémon saranno veri e propri nel mondo reale. Vivranno in mezzo alle persone e come nei videogiochi potrete catturarli, allenarli, combatterci e interagire tra allenatori con scambi e lotte. Rivoluzionerà anche il mondo dei non giocatori: i Pokémon potranno aiutare nelle mansioni domestiche o nei lavori più pesanti. Questa nuova tecnologia che li farà vivere in mezzo a noi permetterà ad un salto ulteriore nella qualità della vita di tutti. Sveleremo ulteriori dettagli e la data di rilascio a breve nella prossima conferenza stampa, al momento vi consigliamo se non siete esperti di diventarlo perché, tra poco, saranno letteralmente in mezzo a noi!” 
Dopo averlo riletto per tre volte consecutive, Luca non sta più nella pelle e non vede l’ora della data di rilascio. Consultando per tutta la sera ogni tipo di notizia online riguardo l’argomento, si è addirittura dimenticato di mangiare. Dopo 4 ore al computer dove però, non trovando nulla di più di quello già letto nella prima notizia aperta, si prepara una veloce cena con quello rimasto in frigorifero: due fette di prosciutto con un po’ di pane. Andando a letto, gli unici pensieri erano rivolti solo ed esclusivamente al fatto di poter diventare un allenatore di Pokémon a tutti gli effetti credendo fermamente che il comunicato sia vero. Le sensazioni erano le stesse come prima del rilascio del gioco Pokémon Go che si, è bello e permette un contatto nel mondo esterno con i Pokémon ma è solo sul telefono. Ora, da quanto affermato, sarebbero reali nel mondo, proprio come negli amati videogiochi sulle varie console.
 
Venerdì 23 agosto 2019
 
Erano anni che Luca non si svegliava senza l’aiuto del’odiato suono della sveglia. I sogni durante la notte sono stati tutti incentrati sul’uscire e poter catturare Pokémon reali. In più era già venerdì e, quindi, avrebbe avuto tutto il weekend a disposizione per trovare informazioni riguardanti il nuovo gioco. Fortunatamente era riuscito ad avere un contratto che gli permettesse di lavorare 8 ore durante la settimana, ma con i weekend liberi. Ogni tanto faceva eccezione per qualche straordinario anche se, economicamente, non aveva problemi a sopravvivere: le uniche spese extra oltre alle bollette ed al cibo erano quelle per qualche nuova console con i relativi giochi. Vivendo da solo senza famiglia il suo stipendio bastava a far quadrare i conti, grazie soprattutto all’ appartamento dove vive lasciatogli dai genitori, così da non dover pagare un affitto o un mutuo. 
Al lavoro era più allegro del solito: sorrideva spesso ai clienti cercando addirittura di scambiarci due parole. Pure il suo titolare Gianluca, stupito da questo fatto, gli chiede: “nuova fidanzata? In tutti questi anni non ti ho mai visto così pimpante e socievole.” “No, quello mai, è altro...” risponde sulla difensiva Luca, che non voleva fare sapere al suo titolare il motivo per cui fosse così felice: i Pokémon. Sono sempre stati la passione di Luca ma, soprattutto finite le scuole medie, quando i suoi compagni di classe hanno iniziato a perderne interesse, lui ha continuato a giocarci senza mai dirlo a nessuno. Anche ora che esce ogni pomeriggio/sera a catturare Pokémon con il telefono, nessuno immagina di questa sua passione segreta. 
Tornando ad un tavolo velocemente per non destare troppi sospetti a Gianluca, Luca sente spesso la radio parlare di questo nuovo gioco Pokémon, senza però capirci granché: nel bar c’è stata per tutto il giorno una confusione tale da non poter ascoltare la radio per più di 10 secondi senza essere interrotti da schiamazzi e urla. In prima mattinata i signori anziani che parlavano animatamente delle solite questioni di calcio, mentre durante il giorno dei ragazzi ormai hanno appuntamento fisso nel suo bar, portandoci gioventù, ma anche un casino totale. Finito il turno Luca si fionda in macchina pronto a tornare a casa quando ad aspettarlo vicino ad essa ritrova il suo compagno di classe del liceo, Mario, che gli corre incontro abbracciandolo. “L’altro giorno ti ho visto così giù di morale che non sono riuscito a non pensare ad altro, stasera vieni a cena con me, cancella i tuoi impegni” e senza far parlare Luca continua “ho già chiamato il tuo titolare: mi ha detto che domani non hai il turno, quindi niente scuse e sali in macchina!” Obbligando Luca a salire che, francamente, avrebbe preferito tornarsene a casa e non aveva nessuna voglia di questa sorpresa, anzi... Nonostante ciò cerca di essere gentile per il bel gesto del vecchio amico e gli dice: “grazie, ma non dovevi, avrai avuto piani per il weekend e adesso sei ingabbiato con me” dice Luca. “Non essere stupido, hai bisogno di staccare e questa sera ci divertiremo, andiamo fuori a cena in un posto dove so che ci sono parecchie donne, e tu, caro mio, sarai la loro preda, ti farò figurare come un ex calciatore...” spiega Mario a Luca che ormai rassegnato di quello che gli accadrà a breve risponde mentendo:” ah, beh, allora sei hai già organizzato grazie, andiamo a divertirci!”
Dopo un lungo tragitto in auto i due uomini si apprestano ad entrare nel ristorante, e Luca nota subito la quantità di gruppi di ragazze e donne già sedute a mangiare o fuori a fumare delle sigarette. Non vede l’ora di poter tornare a casa, si sente totalmente fuori luogo. Mario, invece, sembra essere a suo agio in un ambiente di questo tipo e, senza dar voce a Luca, prende una ragazza da parte e le chiede “ma tu lo conosci Luca?” lasciandoli soli all’uscita del ristorante. Diventato rosso in viso Luca non sa cosa dire e, per sua fortuna, è la ragazza a rompere il ghiaccio:” allora tu devi essere Luca, io sono Rosaria, piacere” dopo una stretta di mano informale Luca cerca di divincolarsi dalla conversazione iniziata in modo imbarazzante:” ciao, guarda, è stato il mio amico, magari ci vediamo dopo, ora vado a cenare” senza aspettare una risposta e diventando rosso in viso entra nel ristorante dove Mario è già seduto e pronto ad ordinare e quando vede Luca solo gli chiede:” non ti andava bene? Ci proverai con altre, tranquillo”. Durante la cena Luca cercava di farsi notare il meno possibile ma Mario, il quale voleva a tutti i costi far finire il vecchio amico con qualche ragazza per la nottata continuava a ad urlare che Luca era un calciatore fortissimo, lodandolo in tutti i modi. Finita una imbarazzante cena dove i due hanno mangiato sia antipasto che secondo e dopo che Mario ha pagato il conto, senza lasciare a Luca questo compito, una ragazza si avvicina ai due uomini:” allora sei un calciatore?” Rivolgendosi a Luca. Dal canto suo, vedendo la ragazza molto carina e brilla cerca di fare lo spavaldo, magari potrebbe avere una facile chance, già che c’era:” si, tanto tempo fa ormai, però si, lo sono stato. Comunque piacere Luca, tu sei?” “Tania, piacere, ti va di prendere qualcosa al bar all’angolo, scoccia al tuo amico se stiamo un po’ da soli?” Così Mario interviene prontamente:” no tranquilli, devo proprio tornare a casa, allora Luca, mi raccomando eh...” facendo diventare Luca completamente rosso se ne va alla macchina lasciando i due soli. Dopo essere stati al bar e bevuto un paio di cocktail, che ha dovuto offrire e che gli sono costati parecchio, i due si dirigono a casa di lei, essendo Luca senza casa vicino e senza macchina come scusa... La serata da lei si fa subito interessante e per Luca, che non stava con una donna da anni, è sembrato fin troppo facile per come si è svolta la serata. L’ultima immagine nella mente prima di addormentarsi è il corpo di Tania, che conosce a malapena, mezza nuda sotto il lenzuolo. Non gli importava più nulla di quello che avrebbe dovuto fare l’indomani. Avrebbe voluto riabbracciare Mario, senza di lui non si troverebbe dove si trova ora.
 
Sabato 24 agosto 2019
 
L’indomani mattina, appena svegliato, dopo dei minuti per capire se fosse realmente nel letto di una ragazza semi sconosciuta, decide che se ne deve andare. Recuperati i vestiti e il cellulare, lascia l’appartamento e Tania, ancora a letto dopo la lunga nottata. Una volta accortosi di non essersi mai scambiato il cellulare con Mario, non avendo modo di contattarlo, deve tornare a casa usando i mezzi pubblici. Essendo un sabato mattina di agosto la stazione e il treno per Como sono semi deserti. Giunto a destinazione e recuperata la macchina nel solito parcheggio vicino al bar senza farsi notare dai colleghi o dai clienti, guida verso casa con una nuova sensazione in corpo, strana. Dopo parecchi anni era tornato in pista, come se fosse di nuovo al liceo. La prima cosa da fare arrivato a casa è quella di fiondarsi al computer, fare un account Facebook e contattare Mario per ringraziarlo, gli sembra il minimo da fare per il suo amico. Dopo aver creato un account alquanto anonimo scrivendoci solo nome e cognome senza foto e informazioni di alcun tipo, scritto a Mario dei veloci ringraziamenti, Luca si ritrova di nuovo solo, a casa, sentendosi però diverso da prima, se fosse meglio o se fosse peggio non riusciva a capirlo. Nella stranezza del momento, si ritrova a pensare agli anni sprecati dove si è chiuso tutto solo in una bolla, iniziando a pensare che i problemi fossero solo nella sua testa e non in quella degli altri, per la troppa paura di cosa pensasse il prossimo al quale, di lui, non importava nulla. Dopo questo momento di stranezza mentale si ricorda di cosa lo aveva portato al lavoro felice la mattina precedente: non Mario e la sua sorpresa ma il nuovo gioco Pokémon che sta per uscire. Fiondandosi al computer cerca subito delle news e, nonostante ci sperasse poco, ecco un sacco di nuovi articoli. Sempre dallo stesso sito specializzato di due giorni fa legge le novità riguardanti il gioco:” Rimaniamo stupiti da quanto poco tempo The Pokémon Company ha lasciato passare tra i due annunci, solo un paio di giorni! E in questo c’è tutto quello che vorrete sapere! Data di uscita e caratteristiche tecniche del gioco. Ecco tutto: il nome del gioco sarà THE REAL POKÉMON. Come già detto nel comunicato precedente, potrete catturare, allenare, combattere ed esplorare con i Pokémon reali. Per gli allenatori che vorranno cimentarsi sarà dato uno zaino speciale, il quale potrà contenere strumenti e fino a sei Pokémon, proprio come nel videogioco. Per giocare si dovrà pagare 1000€, che verranno scambiati con appunto lo zaino e 1000 pokémonete, le quali saranno i soldi nel gioco per comprare oggetti. Si potranno vincere nelle lotte con gli altri allenatori, quindi i più bravi potranno anche avere dei guadagni. Per questo motivo abbiamo deciso di limitare la possibilità di giocare agli Over 18. Per scambiare i soldi, comprare gli oggetti o rigenerare la vostra squadra sono stati inseriti all’interno di negozi dei punti appositi. A differenza del videogioco rimettere in sesto la vostra squadra costerà 10 pokémonete. Al momento dell’uscita saranno presenti nel mondo solamente i Pokémon della prima generazione. Per quanto riguarda la data di rilascio, segnatevela bene a mente, sarà venerdì 13 settembre 2019, tra sole tre settimane. A sette giorni dal rilascio si potranno iniziare ad acquistare gli zaini e gli oggetti. Per ulteriori informazioni continuate a seguirci. 
Pieno di stupore con la bocca spalancata per l’emozione Luca non sta già più nella pelle. La serata pazza precedente ormai se l’è già dimenticata. Avendo tutto il pomeriggio libero e la domenica seguente decide di capire di più sul gioco smanettando su qualsiasi sito, italiano ed inglese che ne parli. Ne ha lette di tutti i tipi,  da chi dice che sia tutto una bufala a chi non vede l’ora di mollare tutto e partire. Nei vari blog molti minorenni si lamentano del fatto che non potranno giocarci fino al raggiungimento della maggiore età. Alcuni dei più appassionati vogliono addirittura mollare il lavoro e spendere ogni risparmio nel gioco, sperando di guadagnarci facendo appunto diventare quello il proprio mestiere. Questa idea a Luca sembra lì per lì sembra folle, ma con il passare delle ore e continuando a leggere prende forma nella sua mente sempre di più. Senza accorgersi si è fatta sera dopo che ha passato tutto il pomeriggio attaccato al computer, decide di uscire per una delle ultime catture con Pokémon Go che, all’uscita del gioco, verrà probabilmente abbandonato anche da chi ancora lo usa. Camminando inizia ad immaginare come potrà essere la sua squadra: quali Pokémon dei vari tipi prendere e come mixarli al meglio per essere competitivo. Nei videogiochi il lato competitivo non gli è mai piaciuto, preferendo sempre catturarli e allenare i suoi sei scelti durante l’avventura. A fine gioco ha sempre preferito andare a caccia di Pokémon cromatici e portare i suoi preferiti al livello 100. Tornato a casa e cenato velocemente con pane e tonno, si mette a letto con una sensazione frizzante in corpo, voglioso di iniziare questa nuova avventura.

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