Un ritiro un po' particolare

di ken_wakashimazu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: ***
Capitolo 2: *** 2° :woke up this morning ***
Capitolo 3: *** 3° Just for ***
Capitolo 4: *** 4°: Too bad..? ***
Capitolo 5: *** 5° don't leave me alone... ***
Capitolo 6: *** 6°Alone in the Dark..? ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: ***


1
- Capitolo 1° -

Potrei iniziare dicendo che
"Era una notte buia e tempestosa", ma l'incipit è inflazionato, e poi era bel tempo.
Ma era notte..Una notte da lupi...
Ma cominciamo dall'inizio, che mi pare un buon punto di partenza...
Ordunque...Eravamo appena arrivati all'hotel dove la nostra federazione ci aveva riservato le stanze per tutta la durata del ritiro, e visto che solitamente i compagni di squadra già si conoscono, il nostro supervisore Katagiri Munemasa (per i Gaijin: Keith Parsons)aveva intelligentemente deciso di mischiarci un po'.
Fu così che io mi ritrovai in stanza con Jito Hiroshi (per i non gaijin), Sawada Takeshi e Hyuga Kojiro. Bel modo di mischiare, qualcuno obietterà, giacché com'è noto ai più, Hyuga-kun e Take-chan sono da secoli i miei compagni di squadra e di stanza ai ritiri..ma tant'è.
Saliamo al piano (glisso al presente storico per comodità..),apriamo la porta, esclamiamo "ooooh!" all'unisono per manifestare nipponicamente la nostra meraviglia nonché il nostro apprezzamento per l'ambiente (che, a dire il vero in quanto a Feng Shui lascia un po' a desiderare) e deponiamo diligentemente i nostri averi negli appositi spazi contrassegnati.
Vado troppo veloce?
Se sono eccessivamente prolisso digitare: ctrl-alt-canc, così mi arresto.
Allora. Dicevo: depositiamo la nostra roba e scendiamo per la cena.
Notare: il mio letto era accanto a quello di Hiroshi. Ricordatevi questo particolare poiché vi sarà utile nel prosieguo della lettura.
Scendiamo per la cena e ci attende la prima delle tante e gradevoli -si fa per dire- sorprese della settimana:
In order to assure the embettering of our fit, traduco per i non anglofoni: allo scopo di assicurare il miglioramento della nostra forma fisica, il team manager (sempre lui) decide di sottoporci alle seguenti torture:
number one: impedenziometria e controllo del peso corporeo;
number two: adeguamento della dieta alle esigenze personali di ciascheduno (come sono cooolto!)
E fin qua niente di che, direte voi...
Una nespola del Giappone, vi dico io!
Visto che di solito questi ritiri si collocano ad almeno due mesi dalla fine delle lezioni scolastiche e /o del campionato nazionale regolare,alcuni di noi (leggi: Ishizaki Ryo, Jito e il sottoscritto) avevano visto bene di darsi alla "joie folle" -pazza gioia per i non francofoni-, accumulando sul nipponico groppone, nonché in altri punti strategici, i nostri bei kg o cm di troppo....Va beh, nonè buona pubblicità, ma ad onor del vero, ed essendo io un seguace del Bushido, non posso certo mentire.
Ordunque, la prima delle angoscianti sorpresine per i succitati tre fu quello di vedere drasticamente (e sottolineo drasticamente) ridotto il proprio personale apporto calorico giornaliero,nonchécentuplicato il tempo da dedicare al recupero fisico (leggi palestra ed amenità simili) onde portarci il prima possibile al livello degli altri (dannati crumiri fanatici del fitness!!)
Come da nostra secolare ed onorata tradizione nazionale, chi sgarra viene messo alla berlina pubblica...
Esistono elementi particolarmente dotati nell'arte di prendere per i fondelli gli altri, ed uno di loro ce lo avevo giusto in camera: il mio caro, piccolo amico, Sawada Takeshi.
C'è da dire che avrebbe benissimo potuto rifarsela con Jito,ma credo che le dimensioni corporee di quest'ultimo agissero da deterrente su Take-chan almeno quanto la bomba atomica sulle due Superpotenze durante la Guerra Fredda.
Va da sé che il soggetto-vittima designato delle concionerie del giovane Sawada fosse proprio il sottoscritto, Wakashimazu Ken, anni 16 -il prossimo 29 dicembre- statura 187 cm, campione nazionale pluridecorato di Karate Wakadoryu; ma lui se ne fregava, evidentemente...
Saltata praticamente la cena con un sol balzo (io), veniamo poi convocati nell'apposita saletta riunioni, molto nippon style, con tatami a terra, tavolini di bambù bassissimi, arredamento essenziale etc etc...
Una bella signorina in abito tradizionale porta sussiegosamente agli astanti una bella tazza fumante di té verde,così, per digerire (cosa?), dopodiché comincia la raffica di inevitabili raccomandazioni ed istruzioni del team manager,capaci di addormentare in un solo colpo anche il piùostinato dei caffeinomani insonni.
Impietosito dal ciondolio di alcune teste, scambiato probabilmente per stanchezza da viaggio, Katagiri ci lascia andare dopo "soli" 75 minuti di comizio. E noi, nipponicamente, ringraziamo.
L'unico, e dico l'unico a non aver fatto una piega è lui, sempre lui, il mitico, l'unico, l'ineffabile Wakabayashi, portierone di prima grandezza nonché caga...biiiip!! di magnitudine ineguagliata.
Anzi. Il bellimbusto (che come saprete, riscuote da sempre la mia incondizionata simpatia...) ha la faccia tosta di chiedermi, mentre saliamo al piano delle camere:
"Ma come, Wakashimazu, sei già stanco dopo cosìpoco?"
*Possino ammazzatte*, stavo pensando tra me e me.
Non lo degno neanche di una replica, stiracchio un sorrisetto di conseguenza e, ingoiando un esercito di rospi, mi dirigo verso la mia stanza, intenzionato a concedermi almeno una doccia.
Ma, non appena giunto sul luogo, trovo l'oggetto del mio desiderio già occupato da un festante e canticchiante Lenders, che arrangia a squarciagola un "I'm singing in the rain" da far rivoltare i santi antenati nelle tombe!
Accuso il colpo in silenzio, da buon Samurai (Yamamoto Tsunetomo deve aver pensato profeticamente a me, quando dettò il suo"Hagakure"), e mi appropinquo verso il balconcino sperando almeno di potermi fumare uan sigaret in piis...
La botta mi riesce talmente da maestro che neanche un cecchino austriaco della I Guerra mondiale mi avrebbe potuto individuare..Tsè...
Vengo raggiunto di lì a poco da un Jito non altrettanto ninja, che vanifica in un lampo tutta la mia "stealth operation",gridando ai quattro venti:
"Ehi Waki!! Che si fa?? Si Fuma????"

M'in****zo come una jena, ma, nipponicamente, non lo dò a vedere.

"Che devo dirti, Hiroshi-kun, sì! Dopo una cena come questa,ci vuole un santo cicchino per digerire!!", abbozzòlà, sarcasticamente.

"Ma quale cena? Ma che dici? Hai l'Alzheimer?Non ti ricordi chené tu, nè io e neppure Bruce abbiamo mangiato?",
risponde alterato il bel tomo, che oltre ad essere scaltro come una volpe, ha il bel pregio di girare sempre lo Wakizashi nella piaga al momento giusto.
Non rispondo per decenza, evitando di seppellire Jito sotto una valanga di inenarrabili - e meritatissimi- improperi.

"Che vuoi farci" continua lui, "in fin dei conti è colpa nostra.Se invece di abboffarci e poltrire avessimo fatto un po'attenzione, probabilmente non avremmo avuto questi problemi. Shigata ga-nai!".

E' bene sottolineare, a discolpa della volpe succitata, che la nostra tradizione storico sociale ha fatto del complesso di colpa un'arte. Noi giapponesi riusciamo a sentirci una **** per ogni minima cosa,figuriamoci se le nostre disgrazie sono da imputarsi anche solo parzialmente ad una nostra effettiva responsabilità...
Comunque...Io glissavo, sfoderando tutto il mio savoir faire, mentre il Jito de noantri seguitava ad auto ed etero flagellare a destra e a manca, quando all'improvviso chi ti piove in camera a salvarmi?
Wakabayashi!!!
Quando si dice la goccia....
Il giovane fenomeno se ne esce con una mirabolante proposta:
"Ehi, ragazzi!!! Che ne dite se per inaugurare il ritiro, andiamo tutti quanti a fare un bel tuffo in piscina???"

*Lo fai apposta! Ammettilo!! Dillo che lo fai apposta!!!* penso fra me e me, guardandolo come si guarda uno strano e repellente insetto dietro la teca di un entomologo.

Mi vedo costretto, a mio discapito, a confessare che il mio soprannome, "Neko" (gatto, per i gaijin) non è solamente motivato dai miei scatti felini e dalle mie rocambolesche acrobazie fra i pali, ma anche dalla mia famliarità con l'acqua.
In altre parole, io sto al nuoto come un diabetico sta ad una Sacher-torte.
Voglio concedere al mio collega portiere il beneficio del dubbio....In fin dei conti, non siamo mai stati in vacanza insieme, nè al mare o in piscina, altrimenti ricorderebbe di sicuro che il mio stile natatorio ricorda molto quello di Akane Tendo.

"Dai! Sì, che bello! Andiamo!!" esclama Aoi Shingo, contento come una pasqua.

"Non trovate che sia un'idea galattica ragazzi??" rincara la dose, lo gnomo.

*No!-vorrei rispondere - *trovo che sia un'idea da vomito, e che l'abbia tirata fuori solo ed esclusivamente per farmi fare una figurina di **** davanti a tutti, tanto per ribadire che "lui è il migliore"-...
Ora, non vorrei che vi faceste un'idea sbagliata. Non è che lo odio. Solo che a volte, vorrei vederlo morto. E sapere che prima di morire ha sofferto le pene dell'Inferno di Dante. Tutte. E non necessariamente in quell'ordine.

"Io non posso",la butto lì, sperando che  i lucci abbocchino, "ho mal di stomaco".
"Ma dai!", esclama Wakabayashi "ma se non hai mangiato nulla!"
"Ma va'?!" mi sfugge fra i denti. Mi fermo prima di aggiungere: -affanbiiiippp!!!-, molto, molto politically uncorrect...
"Sarà stato il pullman!" ribatte Hyuga (che Amaterazu ti benedica, Kojiro!!) "A Ken-chan ha sempre dato fastidio il pullman....", aggiunge, battendomi amichevolmente la mano sulla spalla.

Dovete sapere che Hyuga-kun conosce tutti i miei punti deboli, e va detto altresì che ha collezionato altrettanti tentativi(falliti) di insegnarmi a nuotare quanti Ranma Saotome d'insegnarlo ad Akane.
Ha perso la speranza dopo il ventesimo...Mi ha dichiarato "caso disperato" ed ha attribuito la responsabilità al metallo che mi hanno messo nella spalla destra e nella gamba sinistra dopo l'incidente che subii qualche anno fa.

"Sai che ti dico, Waki-kun? Non vado neanche io! Resto qua con te, facciamo due chiacchiere!"
San Kojiro colpisce ancora.
Take-chan tentenna. E' indeciso. Non sa se onorare il legame di amicizia che ci unisce da anni, rimanendo con Hyuga e me, o andare a sguazzare come una paperella allegra assieme agli altri.
Alla fine opta per la paperella.
Sant'egoismo...
Rimaniamo Kojiro-kun, Jito ed io, e decidiamo per una partita a Shangai.
Io sono imbattibile a Shangai.
Se proprio devo arrendermi al nemico, almeno lasciatemi l'onore delle armi.
Dopo alcuni tentativi di Jito di sconfiggere la propria inveterata imbranataggine (score: tre partite perse,otto shangai rotti a metà...me lo volevo magnare vivo), decido di uscire nuovamente sul balcone a godermi la vista.
Il monte Fuji stanotte è bellissimo. C'è una luna da mozzare il fiato; nuvole sottili come garza fanno da sfondo ad un quadro degno del miglior Ukiyoe.
Mi accendo una sigaretta, aspiro a fondo, ed improvvisamente tutto il mio malumore si dissolve come una voluta di fumo.
Hyuga-kun ha messo su un CD. E' quello dei Nickelback, "Silverside Up", uno dei miei favoriti.
Sulle note di "How you remind me" mi salgono un paio di singhiozzi di nostalgia per il mio perduto amore...Ma di questo passo rischio di cariarvi i denti a tutti, posto che mi leggiate.
Hyuga esce sul terrazzino ed accenna due note (stonatissime) alché io lo fulmino con lo sguardo, e Pavarotti chiude la bocca. Visto che mi fai un favore, almeno fammela gustare in pace, 'sta canzone...
Accende una cicca anche lui, ma è per solidarietà.Tossisce, poi mi batte una pacca sulle spalle e dice:
"Ma come caspita fai a fumare questa roba?!"
Impagabile Koji-kun. Praticamente il fratello che non ho mai avuto.
Clifford si affaccia alla porta finestra scorrevole e si sincera che non stiamo commettendo omo-sconcezze in pubblico. Gli tiro dietro quello che trovo. Per sua sfortuna ho finito la pazienza, e per sua duplice sfortuna si tratta di un bonsai.

*******

Il mattino mi coglie alla sprovvista.
Ho passato la notte a rigirarmi nel letto a mo'di spiedino di polpo alla festa di fine estate sotto ai giardini imperiali di Kyoto.
Motivo? Semplice. Il mio vicino di letto è un turbo-compressore.
Verso le quattro di mattina ero indeciso tra il fare Seppuku e il soffocarlo con un cuscino.
Sono cose che capitano normalmente ai ritiri, mi ripeto...Magari è raffreddato, mi dico..Ma per quale cavolo di motivo non mi sono portato i tappi di cera, mi domando?
Probabilmente più tardi, durante la notte, la stanchezza ha avuto la meglio, nonostante il reattore (Jito), e anche io mi sono addormentato. O meglio: sono entrato in coma.
Mi sveglia Hyuga che l'ora di colazione è già passata abbondantemente, e la cosa mi rincuora. Dopo due pasti saltati, sicuramente avrò smaltito qualcosa.
"Ma cos'avevi stanotte?" chiede serafico Sawada (Take-chan, per gli smemorati), che ha il sonno leggero come un lingotto di ghisa soltanto quando pare a lui.
"Perché?" chiedo io, assonnato, rinco e con un incipiente mal di testa formato famiglia.
"Mah, non lo so, dimmelo tu! Verso le sei russavi come un leone....".

"Io???!!!! E quell'altro allora, che pareva il trombone del Giudizio?"  chiedo, oggettivamente stupefatto.
"Guarda che non è una novità...."
*Ma come, Hyuga, mi tradisci anche tu??!!*
"Sì, lo so che Ken-senpai russa, ma non pensavo che riuscisse a fare tutto quel casino!" risponde il "Kohai", Take-chan.
*Io russo??! E quell'altro quattro tempi smarmittato di Jito allora, cosa fa? ruggisce??*
"Mi sa che vi sbagliate...Era Jito..", mi difendo.
"No, no, Hiroshi aveva già smesso, anzi, era pure sveglio!", puntualizza Hyuga.
*Cosa lo difedeeendi, cane traditore!!*

Il Giuda "Incanotta" mi guarda fra il serio e il faceto,mentre Jito si complimenta con me:
"Non credevo di trovare qualcuno che mi desse del filo da torcere!! Sei veramente un avversario formidabile...Mi sa che dovròimpegnarmi di più stanotte...".
Ci scherza lui...Con che coraggio! Poi...va a finire che non dorme nessuno!
Sarà meglio scendere di sotto...
E se il buongiorno si vede dal mattino...

--to be continued 

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Capitolo 2
*** 2° :woke up this morning ***


WOKE UP THIS MORNING
- Capitolo 2° -

Arieccoce qua!!
Sono ancora io, fedele reporter delle situazioni che si presentano a 22 allegri calciatori durante un ritiro della nazionale...
Coltivate la sacra arte della pazienza e seguitemi...
Non ve ne pentirete..Forse.

**********************************

Ricordate che bello il nostro arrivo al campus???
E che simpatici i miei amici?? Sì??
Le cose sono due: o io non mi so spiegare, o voi avete letto un'altra ff.
Oppure ci siamo drogati.Tutti.
Cmq.
Il buongiorno, dicevo, si vede dal mattino,e non a caso.
Dopo una nottata trascorsa accanto alla sezione fiati della Filarmonica di Berlino (Hiroshi Jito), che eseguiva Wagner, sono stato accusato (forse ingiustamente) di aver turbato il sonno dei miei tre compagni di stanza, i quali asseriscono più o meno motivatamente che il sottoscritto russa come un trattore...
Ah, beh, dico io, invece Clifford fischiettava un minuetto...Ma glissiamo, passiamo oltre, siamo superiori.
Mi faccio una doccia - la occupo militarmente inneggiando al defunto e compianto generale Yamamoto- di quaranta dico quaranta minuti, tanto ormai la colazione me la sono giocata, e pazienza!!
Scendo tutto bello pulito e profumato, più di una geisha, ed attendo nella hall le istruzioni del mister.
Le quali non tardano ad arrivare:
"Wakashimazu !!!! Ma si può sapere che fine avevi fatto??L'allenamento comincia fra dieci minuti!!!MUOVITI!!!>>
*Sieg Heil mister!*, mi viene da esclamare, e mi trattengo a stento.
Mi dirigo mogio mogio verso gli spogliatoi,borsa in spalla.
La temperatura esterna somiglia molto a quella di Vladivostok (Siberia orientale) in pieno inverno, ma io non mi faccio scoraggiare. Faccio appello a tutto il mio nipponico senso del dovere, ignorando i ruggiti del mio apparato digerente, che per la verità ormai si sta digerendo da solo.
Arrivo allo spogliatoio e vengo accolto da una incoraggiante salva di fischi dai miei amici e compagni di squadra, qualcuno mi apostrofa con parole politicamente scorrette e mi accusa delle peggiori nefandezze, neanche fossi Pol Pot al tempo della Cambogia dei Khmer rossi.
Ignoro il tutto e passo oltre, dignitoso e fiero come il Re Leone in persona.
Quello della Disney, non Batistuta.
Hyuga-kun mi si avvicina da dietro e mi rifila un calcione nelle terga,esclamando:
"Hai consumato tutta l'acqua calda, vigliacco! Questa te la faccio pagare...".
Jito rincara la dose:
"Ah! Non contento di averci tenuto svegli con i tuoi ruggiti da re della savana, adesso ci finisci anche l'acqua della doccia?"
"Cosa Cosa??? Quali ruggiti??!! Questa non la so!!!"chiede un curiosissimo quanto inopportuno Matsuyama.
"Sì, è che Waki-senpai, come dire..." inizia a raccontare Take-chan, che non si tiene mai nulla per sé..E'così generoso!!
Lo placco e gli tappo la bocca, mentre lui si divincola, adducendo al fatto che forse lo sto anche soffocando. Dettagli insignificanti.
Ma purtroppo Jito mi precede e inizia a narrare con dovizia di particolari la mia performance notturna. Come se lui, invece, pure..
Di lì a poco tutti quanti mi prendono allegramente per i fondelli, apostrofandomi con fantasiosi e improbabili nomignoli.
Wakabayashi gognola in un cantuccio, sardonico, e attende l'ultimo momento per portare l'attacco finale (accidenti a lui e a Daitarn 3!).
Da vero e proprio Maramaldo (che uccise un uomo morto, per chi non lo sapesse), aspetta l'attimo propizio per la stoccata:
"Ma non sarà per caso che soffri di adenoidi? Oppure potrebbe essere una leggera deviazione del setto nasale..." insinua, facendo il preoccupato. Come se gli fregasse di altro che di rincarare la dose.
Non lo degno neppure di uno sguardo. Anche se rosico. Da morire.
Mi rinchiudo in un silenzio siderale, fingendo di divertirmi agli scherzi dei miei compadres.
Oddio, alcuni sono carini.
Ishizaki per esempio ha proposto di nominarmi presidente onorario della Metro Goldwin Mayer, la casa cinematografica col leone che ruggisce...
Tant'è.
Andiamo in campo a fermare un po' di palle, cominciando dalle mie, che girano come le turbine di un jet...

*********************************************

"MA CHE FAI STAMATTINA????!!!!"
"CI SEI O CI FAI???"
"VUOI UN CAFFè??"
"Il Signorino si è svegliato male???!!!"
E via così.
Niente da fare. Oggi proprio non ci sono, con la testa.Non mi sento in palla, non sono io.
In compenso, mister "So tutto io" non ne canna una.
Mi avvio verso la panchina col morale sotto i tacchi, lo sguardo fisso ai lacci delle scarpe. Sollevo gli occhi da terra solo quel tanto che basta per leggere il disappunto sulla faccia del mister, e per notare, altresì, bordata finale al mio umore nonché al mio orgoglio, che alcune delle ragazze sono arrivate a vedere i nostri allenamenti.
E c'è, ovviamente, anche *lei*.

*********************************************

Saranno almeno due mesi che non ci vediamo.
Da che abbiamo rotto.
O meglio. Da che HA rotto.
Già, perché io non è che fossi proprio d'accordo.
La motivazione precisa, fra l'altro, ancora non la conosco. Ma mi ricordava tanto la canzone di Elio e Le storie Tese, "Cara ti amo", non so se avete presente...
Siedo sulla panchina e allungo una mano verso il thermos del tè. Magari, non so, potrebbe farmi bene.
Il mister sembra preoccupato.
"Si può sapere cosa ti prende? Non ti ho mai visto giocare così male. Sei distratto, assente, sembra quasi che del posto in squadra non t'importi nulla!"
Non sa quanto si sbaglia. M'importa eccome. Anche solo per vedere quel pallone gonfiato di Price rosicare un po' lui, per una volta.
"Non mi sento bene, mister. Anzi, se non le dispiace, preferirei ritirarmi."
"Ma sì, vai pure, magari stasera va' meglio...", mi batte una mano sulla spalla, incoraggiante, poi torna a urlare ordini alla difesa e ad impostare l'attacco.
Mentre mi avvio verso le docce, lo sento comandare la formazione per la "catapulta" dei gemelli Tachibana.

**********************************************

"This is how you remind me
as I really am...
It's not like you,to say sorry,
I was waiting on a different story
This time I've mistaken
for handing you a heart worth breaking
and I've been wrong, I've been down
down to the bottom of every bottle,
These five words in my head scream "are we havin' fun yet"?"
.....Già...non ci siamo divertiti?
Certo. per un anno e mezzo, io mi sono divertito...Così come mi sono divertito a farmi sbattere in faccia la nostra storia, una volta che tu ne avevi abbastanza...Così come mi sono divertito a fare da zimbello agli "allegri compagni di Robin Hood", là fuori, come se non avessi niente di meglio da fare...
O- Amaterazu Sama!!!
Che, essendo una dvinità giapponese, e quindi puntuale come i nostri amati treni, arriva in mio soccorso quando meno me lo aspetto, anche se lo fa a modo suo.
Uscendo grondante d'acqua dalla doccia, cerco a tastoni il mio accappatoio, quando all'improvviso...avete presente la pubblicità della Fiesta?
Non la macchina, la merendina.
Beh, probabilmente a me è successa la stessa cosa..
Mi ha trovato il solito Hyuga, steso a terra, metà dentro l'accappatoio, metà fuori, gelato come un ghiacciolo della Motta (sì, vendono anche in Giappone..ah, il marketing!!!)
"...fai a..erra...KEN...egliati!! Svegliati!!"
La sua voce mi arriva a pezzi e bocconi, come un cd che salta.
"Alzati..che fai lì..Ma sei scemo??"
"Non..non sto.. bene..." farfuglio, confuso.
"Questo lo vedo da solo, specie di pesce persico senza pinne!!Che ti è preso??!!"
"Non lo so...ad un certo punto non ci ho visto più."
"Andiamo bene...Ti accompagno al ritiro e lo dico al doc., okappa??Dai, muoviti, che mica ti posso vestire io come se fossi Cicciobello!!"


***********************************************

Mentre andiamo all'hotel, comincio a tremare come un idiota. Ho i brividi e batto i denti, ma non è solo per via del freddo.
E' febbre. O-Amaterazu Sama mi ha ascoltato!! A modo suo, ma mi ha ascoltato. Almeno adesso avrò una scusa plausibile per le papere di stamattina fra i pali.


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"Eh, sì, Wakashimazu, hai proprio un bel febbrone!! Mettiti subito a letto, ma prima asciugati bene i capelli, sennò potrebbe peggiorare."
Amaterazu è sempre un po' drastica nell'esaudire le preghiere di noi nipponici.
Pensate che nel 1945, la popolazione femminile pregava perché finisse la guerra, in un modo o in un altro. E Lei l'ha fatta finire "in un altro". Ci ha mandato gli americani a bordo del B52 "Enola Gay", con la Bomba Atomica.
Però la guerra è finita.
Non si può dire che non ci abbia ascoltato.
Ora, non che voglia paragonare un'influenza alla Bomba di Hiroshima, ma a pensarci bene, il calore che emanavo mentre Mark mi aiutava ad infilarmi sotto le coperte non era molto inferiore a quello sprigionato dall'ordigno nucleare.
Il termometro segnava 40 gradi e mezzo.
Perché io, come diceva Pelé nella pubblicità del dopobarba, "Quando faccio una cosa, mi piace farla bene!".
Com'è, come non è, gli altri tornano dall'allenamento che io sono già alla seconda aspirina, e sto sudando e rabbrividendo ad intermittenza, come le lucine sull'albero di Natale.
"Ohì, Waki, allora come va??Ti vedo un po' pallido...", s'annuncia Jito l'alce entrando nella stanza.
"Sì, dai, è vero!" rincara Take-chan : "Non è che ora ce la mischi a tutti quanti?"
Il solito altruista.
Io sono in punto di morte, praticamente ho mandato Lenders a prendere carta e penna per il testamento, e questo cosa dice?
"Non è che ora ce la mischi a tutti quanti?!"
Lo sai che ti mischierei volentieri, se ne avessi la forza? I connotati a suon di schiaffi, ti mischierei!! Se non avessi quel faccino tenero con le guancine tonde e gli occhioni giganti, ti mischierei alla salsa di soia come si fa col Wasabi, specie di "chibi manga" semovente che non sei altro!
Ma pazienza...Myamoto Musashi non divenne il miglior spadaccino del mondo in un giorno!
Chissà perché, ma ora come ora le massime di mio padre mi danno un po' sui nervi...

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Capitolo 3
*** 3° Just for ***


JUST FOR
- Capitolo 3° -

Udite Udite!!!
Novità in arrivo...
Vecchie fratture si ricompongono, nuove fratture si profilano (che ne dici di fare un salto in Ortopedia, Waki-bello, direte voi?!)
Se volete conoscere l'evolversi degli eventi (ma anche degli etrenta, equaranta....Amaterazu quant'era fredda questa!!) non vi resta che leggere quanto segue....
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Mi trovavo in un campo a spigolare,
quando vidi una barca in mezzo al mare...
No, dunque, questo era l'incipit della poesiola intitolata "la spigolatrice di Sapri", di risorgimentale memoria, ed in quanto tale con la nostra storia non ha una cappella (Sistina) a che vedere.
Ci riprovo:
Mi trovo a letto con le coperte fino agli occhi, in compagnia di alcune zebre (a pois), elefanti rosa a righe gialle (delirium tremens? La sindrome, non la birra...)e qualche Panda, che ci sta sempre bene, vuoi per l'attinenza con la cultura manga (leggi: Genma Saotome dopo una doccia fredda)sia perché fa tanto bene alla natura salvare i panda dall'estinzione. Sia infine perché il Mercedes non me lo potevo permettere.
Evidentemente trattasi degli effetti collaterali del febbrone che mi ha assalito, penso fra me e me, poiché che io sappia non affittano stanze allo zoo.
Sto per appisolarmi fra un brivido e l'altro, quando la porta scorrevole, nipponicamente, si apre, e fa il suo ingresso l'ultima persona (se cosi la si vuol chiamare) che mi aspettavo venisse a trovarmi: Wakabayashi Rompi**Genzo!
Ed essendo Wakabayashi, è conclamato qual dato di fatto che vada a scegliere il momento peggiore nel quale farmi visita: quando stavo per addormentarmi, appunto.
Faccio buon viso a pessimo gioco e stiracchio uno dei miei sorrisi di circostanza (AAHHH! l'educazione nipponica! AAHHHH!!! la cortesia giapponese!! AaaAHHH! La tauromachia!)
"Come stai, Wakashimazu?" chiede Testa di Genzo ;
"Così così...." rispondo laconicamente, e intanto penso:
-Ma sei interdetto???Hai problemi di connessione fra le sinapsi? I tuoi neuroni funzionano ? O meglio: hai dei neuroni?? O possiedi una testa giusto per lo sfizio di separare le orecchie?? Sto in punto di morte, sto! Potrebbero usarmi come piastra per gli Okonomiyaki!!-
"Ero passato a vedere..." la butta là, lui.
E io: "Grazie, gentile da parte tua..." e intanto penso:
-Ma tra tutti i momenti sbagliati dovevei scegliere proprio quello PIù sbagliato???-
"Se ti dò fastidio, dimmelo, non c'è problema, me ne vado..." continua lui, mogio e titubante.
-Che il genio della fisica quantistica si sia accorto che non era il momento opportuno? Forse dovrei rivedere la mia mimica facciale...-
"No, no che dici!! Anzi! Mi fa piacere..", rispondo io, rassicurante e falso come un biglietto da un milione di Yen.
"Allora, posso sedermi qua?" e indica una sedia vicino alla finestra.
-Ma che ti pensi che abbia, la peste nera? Guarda che è solo influenza..-
"Se vuoi, puoi sederti pure più vicino..."
-Che tanto non ti sbrano, per oggi...-.
"Hyuga mi ha detto che stanotte te la sei passata maluccio.."insiste, l'Einstein de noantri:,
"Beh, sì, in effetti..sono stato meglio altre volte...", minimizzo io, stoico, eroico come un antico samurai, e intanto penso: -Sta a vedere che si è iscritto al campionato mondiale degli stronzi e vuole arrivare al podio...-
"Ma come pensi che ti sia potuta venire?" chiede, ansioso.
-Me l'hanno portata gli GNOMI!!-. Sto per esplodere. Erano anni che non sentivo una sequela di luoghi comuni e cavolate di questa portata...complimenti...
"Mi sa che ho preso freddo...E poi, non avevo mangiato niente dalla mattina prima...Può darsi che fossi più debole del solito." rispondo invece, nipponicamente corretto.
"Okappa....Senti, ci vediamo più tardi, adesso c'è allenamento, poi magari ti vuoi riposare, eh?". Premuroso, il cogl***! Certo che mi voglio riposare. Mi stavo volendo riposare anche prima, quando sei entrato in camera, ma fa niente...
"Va bene, allora, ciao..." ribadisce.
"Ciao. E grazie della visita."
-A buon rendere. Quando ti viene l'AIDS fulminante, oppure l'Ebola-Marburg, o una polmonite con complicazioni letali, approfitterò per farti visita mentre stai per tirare le cuoia...così vediamo quanto sei socievole tu!-

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Se mai c'è stata una vittoria più netta per abbandono dell'avversario, mi ci gioco le mutande...Anche se, per la verità, avrei preferito stracciarlo in altre e più calcistiche circostanze...Ma devo dire che, sebbene la situazione non mi fosse certo favorevole, ho ricevuto una certa soddisfazione dal suo imbarazzo...
Ora, non vorrei che alcuni di voi si facessero un'opinione errata del sottoscritto. Premetto che nei confronti del succitato mostro di genialità non nutro nessunissimo complesso d'inferiorità o altre amenità simili di Freudiana e Junghiana memoria.
Semplicemente non ci piacciamo troppo, a vicenda. Sarà una questione di mera incompatibilità caratteriale, o dipenderà dal fatto che io mi senta ingiustamente svalutato come giocatore, quando non credo affatto di valere meno di lui...Oppure, da parte sua, potrebbe darsi che si senta minacciato dal fatto che il secondo portiere non gli è affatto secondo. In niente.
Tant'è.
Ma mi è parso di notare un tentativo di venirmi incontro, qualcosa che non gli avevo mai visto provare prima...Qualcosa che neppure io, forse, sarei stato in grado di fare, nei suoi confronti: muovere il primo passo, ingoiare l'orgoglio, e interessarmi a lui non solo come oggetto dei miei riti VOODOO, ma anche come persona...
Devo rifletterci su....ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ.........

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Vengo ridestato da un pensiero molto profondo, da una manina piccolina e fresca che sento posarsi prima sulla fronte, scostando i capelli umidi di sudore. Poi sulla guancia sinistra. Poi sulla destra. Poi sul collo....

"Che fai, tocchi?!" esclamo. Anzi esclamerei, se non fossi bloccato a metà dal fatto che dalla mia gola non escono suoni definibili come umanamente tali, ma strani smozziconi soffocati, in qualche modo simili a ragli di un asino strangolato a morte da un contadino incazzato.
"Lo sai che sei proprio buffo?! Non ho capito niente di quello che hai detto!" ride, lo GNOMO...Oddio..gli gnomi sono arrivati davvero! Allora me l'hanno portata loro la febbre! E' stata Hamaterazu che in risposta alle mie preghiere ha commissionato il lavoro a Babbo Natale, che l'ha smistato agli gnomi! Per questo era uscito così male...Mai fidarsi di qualcosa che misura meno di 30 cm ma non è una pompa per biciclette!!
...Evidentemente, STO DELIRANDO.
Aguzzo meglio la vista, e mi accorgo che il *cosino* con cui sto cercando d'avere una conversazione, non è un piccolo aiutante di Babbo Natale (e non mi riferisco al cane dei Simpson), bensì il mio piccolo amico, Takeshi-chan.
Sta ancora ridacchiando serafico delle strane onomatopee che mi fuoriescono dalla bocca quando cerco di esprimermi, eppure negli occhioni del ragazzino noto qualcosa che somiglia molto a sincera preoccupazione.
"Sai, credo che tu abbia perso la voce..." Fa, con la sua, piccina piccina, mentre continua a palparmi impunemente...Io annuisco, e lui continua, simile a un giradischi con la puntina rotta, parlando a raffica come al suo solito:
"Mi sono preoccupato, perchè Genzo-senpai ha detto che stavi male male... E allora appena è finito l'allenamento..no, appena appena subito no, perchè ho dovuto fare la doccia..poi ho fatto un po' di merenda perchè avevo famissimissima ma pochina sennò a cena non mangio poi..eh già, perchè io devo crescere..."
-Sì, speraci..- penso io, e intanto lui continua a parlare a macchinetta:
"Dopo merenda il mister ci ha voluto dire un po' di cose..ma ecco appena appena ha finito sono subito venuto qui, perchè sono preoccupatissimissimo io..." confessa, guardandomi in faccia e palpandomi di nuovo dappertutto.
"Hhh....mm..hh..i?" Mi esce dalle labbra, nemmeno fossi Donzauker. Il Meganoide, non l'Esorcista.
"Eh? Non ho capito niente..." chiede lui, tenerissimo, avvicinandosi con la faccina.
"Chhh...rh..snnhh?" Riprovo io, disperato perchè non c'è Khoros a tradurre quello che emetto. Però, che figata..sembro Darth Vader!!
"Aaah! Che ore sono!!? Hai chiesto che ore sono!" saltella felice il Leprecauno, facendo andare su e giù la testina tonda, ma proprio tonda tonda, in segno di assenso.
"Sono le 7..cioè di sera però, non di mattina. Perchè se erano le sette di mattina voleva dire che il mister ci aveva tenuto a parlare taaanto tanto, e allora era ora di cena, e poi dovevo fare cena, e poi dovevo andare a letto, sennò domattina non mi svegliavo mica! Ti pare?".
Non fa una grinza.
Lo guardo un po' intenerito.
Mi fa sempre quest'effetto qui, questo cosinostraparlante.
Sarà invadente, appiccicoso, inopportuno..ma è così adorabile!
E' da quando era ancora più piccolino di così che gli voglio un bene formato gigante!
Eh..che c'è?! Sì, è stato più piccolino di così. E no, non serviva la lente d'ingrandimento per vederlo. Anche se forse....
Le sue manine continuano a tocchicchiarmi, spostandomi i capelli dal viso, accarezzandomi le guance, tenendomi le mani.
Poi il suo visino si fa vicinissimo al mio, e sento un bacettino piccolo come lui posarsi sulla mia gota sinistra, prima di vederlo arrossire tutto e di sentirlo sussurrare:
"Io ti voglio tanto bene, sai?!"
Lacrime di commozione e tenerezza mi si affacciano agli occhi, e poso la mia mano sulla sua testina sferica, accarezzandolo dolcemente.
"Anch'io..." riesco, non so per quale miracolo, a dire in modo comprensibile.
Lui sorride, mi rimbocca le coperte, poi si avvia verso la porta facendomi ciao ciao con la mano destra, minuscola come lui.


************************


Ho continuato a pensare a quella virgolina umana finchè qualcuno, folgorato forse da un lampo di genio improvviso, non ha pensato che, essendo due giorni due che non mettevo niente nello stomaco, magari mi stavo sentendo peggio di quanto già non stessi. E ce ne vorrebbe, aggiungerei.
La porta si riapre con un fruscìo, non molti minuti dopo che Take-chan è uscito dalla stanza lasciandomi solo, a pensare non più a *Lei*, ma a lui.
La faccia di Hyuga-kun precede un vassoio stracolmo di ogni ben degli Antenati (in senso nipponico, non di Hanna & Barbera. Ti ci voglio, sennò, a masticare le pietre!) che il nostro attaccante di punta è riuscito a trascinare fin qui senza rovesciare e rovesciarsi tutto per le scale.
Sorridente si avvicina al letto, e senza parlare mi aiuta a tirarmi su. Fisicamente, non di morale.
Mi appoggio ai cuscini, mentre lui mi posa il vassoio in grembo e, dolce come una salina siciliana, mi fa:
"Ora non t'ingozzare, però. Lo so che hai fame e che sei un pozzo senza fondo, ma datti una regolata..."
"M..ch..c..zz...v?!" Rispondo io, piccato. E ritornato afono.
[Traduzione: ma che cazzo vuoi?!]
"Eh, che cazzo voglio..voglio che non fai indigestione come al tuo solito, sennò stanotte, fra il raffreddore e lo stomaco troppo pieno, a noialtri ci tocca solo chiamare Zubin *METAL* per dirigere l'orchestra."
-Ma come siaaamo comprensiiiiivi! E poi è Zubin METHA, non METAL, analfabeta!- penso, e non provo neanche a verbalizzare vocalmente. A meno che non voglia che quello che rimane delle mie tonsille non se ne esca, con un carpiato da campione olimpico di tuffi, dal mio orifizio orofaringeo (la bocca, per gl'ignoranti. Come Hyuga-kun.)
"Fai *aaaaah*" esordisce poi, in un attacco di mammite acuta, pretendendo d'imboccarmi come se fossi piccolo...come..Takeshi!!
I miei occhi, al pensiero del piccino della squadra, assumono la forma a cuore che hanno quelli di Spank quando vede la sua adorata Micia.
Ma che accidenti mi sta prendendo?
Va bene delirare per la febbre, ma questo è un'altra cosa! Takeshi-chan è mio amico..dalle elementari! E poi è un maschio!
Scuoto la testa sovrappensiero, mandando a troie il tentativo di Hyuga di insaccare il cucchiaio di minestra nella mia bocca rimasta aperta e sguarnita come una porta difesa da Morisaki.
Col risultato di far finire tutta la suddetta zuppa sul lenzuolo, e di far incazzare il suddetto Hyuga come 4 faine idrofobe.
"Ohmacheccazzofaihaibevuto?!" Mi urla in faccia, in un modo che farebbe atterrire anche un Predator.
"Ma tu guarda che casino che hai combinato! Che scherzi sono mettersi a scuotere la testa mentre uno ti dà da mangiare, rincoglionito di un portiere afono! Eh?!" e continua con un'altra filippica di altri venti secondi, parlando, no, urlando tutto attaccato, come un codice fiscale.
-Dì la verità...sei incazzato perchè hai sbagliato un goal a porta vuota...- mi viene da pensare..e da ridere.
Lui, giustamente, mi vede ridere e s'incazza il triplo.
Molla lì il vassoio, guardandomi sdegnato, e mi prende a ciabattate sulla testa.
"Ahiaaa!" ho la forza di ribellarmi vocalmente, ma non di difendermi fisicamente.
E un groppo tremendo mi si forma in gola, proprio come quello di un bebè che non capisca perchè la mamma lo stia sgridando, dopo che lui ha così spiritosamente spruzzato tutta la pappa attorno come se fosse un idrante esploso in faccia ad un pompiere.
Le lacrime che Takeshi-chan mi aveva suscitato per la commozione, risalgono di nuovo la china dei miei occhi e iniziano a scivolare abbondanti sulle mie guance in fiamme, andando a far compagnia alla minestra sulla mia giacca del pigiama.
Hyuga-kun mi guarda con la ciabatta a mezz'aria nella mano, a dir poco basito.
Che può capirci lui, in effetti: una reazione simile non è da me.
Se sapesse che piango per la figuraccia di stamattina, sommata al dolore della relazione spezzata, all'umiliazione dell'esser stato trovato svenuto nello spogliatoio, ma più di ogni altra cosa, al fatto che ho il terrore di essermi *innamorato!* del piccolo Sawada...
Altro che quella faccia lì, farebbe!!!
Invece si limita a raccogliere la minestra caduta con il cucchiaio, a pulirmi la faccia dalla pastina e dalle lacrime ed a metter via il vassoio.
Interdetto, mi osserva tremare e piangere, piangere e tremare, senza ritegno.
Coi miei antenati che si rivoltano nella tomba, all'idea di un successore tanto degenere e privo di ogni senso del contegno formale e morale.
"Eddai..scusami..no, dai Ken..non fare così..Ken..eddai..Dai Ken...>>";
Mi riscappa da ridere per quello scioglilingua che pare l'unica cosa che riesce a pronunciare la Tigre.
Ma cerco di trattenere lo sbuffo di risa, che diventa uno sbuffo di singhiozzi.
Peggio che mai.
La porta si scosta e ricompare *Sua Piccolezza*, ignaro artefice del mio sconvolgimento emotivo..

Ma questo è argomento della prossima puntata..erhm..del prossimo capitolo.

-to be ricontinued- 

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Capitolo 4
*** 4°: Too bad..? ***


CAPITOLO 4°

-TOO BAD...?-

Ariecchice n'antra vorta. Scusatemi. A forza d'avere a che fare con quei due borgatari di Hyuga e Jito, ho iniziato a parlare coatto anch' io.
Diciuevamo: eccociui di nuovo a voi...no. Così sembro quella checca di Solange...che già vista la piega che sta prendendo la Stupidfiction, non mi pare il caso di rincarare le dosi anche OOT. Anche perchè di siti e manga Yaoi su di me e su HYUGA(!!! Cioè, io e Landers! Capito?! Ma si può essere più fuori??!!! Io e Hyuga!! ahahahahahah!!!Geeesù!!) ce ne sono già a bizzeffe in rete. In tutte le lingue conosciute. Italiano, francese, tedesco, giapponese, TURCO!!! Va beh...viva la fantasia...che vi devo dire.
Ri-dicevamo: eccoci di nuovo qui per esporre il nuovo capitolazzo di questo stupido resoconto di un ritiro della nazionale juniores, che fino ad ora sembra orientato a diventare un tale casino, che al suo confronto, "Urusei Yatsura"[1] di Takahashi Rumiko sembra una passeggiata di salute e tranquillità.
Ad ogni buon conto eravamo rimasti al punto in cui io scoppiavo a piangere tale e quale quella femminuccia che vorrebbero farmi sembrare gli Yaoi che allagano internet.
Tsk!
E in quel mentre entrava Takeshi in tutta la sua piccolezza ed adorabilità....]


"Ehi! Hyuga-san! Perchè lo hai fatto piangere??!" s'indigna il *virgolino*, guardando costernato me, e irritato, quasi furioso, il suo idolatrato Capitano.
"Ehi..Takeshi, no..calma..c'è un equivoco..io non l'ho fatto piangere!! E' che io...è che lui...." si difende come può, la Tigre, che davanti a Takeshi-chan diventa un gattino spaurito. E nessuno è mai riuscito a capire perché. L'ascendente di quel bruscolino sul molto più alto e muscoloso, ed anziano, compagno di squadra, è un mistero degno delle investigazioni di Roberto Giacobbo a "Voyager".
Il piccino si avvicina al *grosso*, e con aria esageratamente intimidatoria per la sua taglia, agita un ditino in direzione dellafaccia stupìta di Hyuga, e sentenzia:
"Sei cattivo, Capitano!"
"Ma..ma..non sono stato io!!" Si arrampica sugli specchi l'altro, con un'affermazione degna del miglior Bart Simpson. Peccato che alle orecchie di Takeshino il Breve, non risulti altrettanto convincente.
Tanto che Take-chan, preso da una furia cieca, inizia a menargli calcini nel fondoschiena, e a spingerlo a spintine fuori dalla *nostra* stanza...
Io li osservo fra le lacrime e le risa: com'è, come non è, questi due riescono sempre a cambiarmi la giornata.
Alt. Non ho detto che riescano sempre a farlo in meglio...Ho solo detto che lo fanno. Punto.

Una volta cacciato *il barbaro invasor*, che aveva come unico torto quello di aver cercato di sfamarmi, e di essersi trovato per questo irriso, vilipeso e percosso, Sawada-chan si avvicina al mio letto con aria *torvissimissima* (come direbbe lui) e fissa con sommo coperte e il pigiama macchiati di pastina in brodo, e quanto resta della medesima lasciato barbaramente a raffreddarsi nella scodella, sul comò.
Scuote la testina, serissimo, e sentenzia di nuovo, con la sua vocetta da pulcino:

"Devo cambiarti le lenzuola. Devi cambiarti il pigiama..e la minestraè fredda! Che disastrissimissimo!!"

Io l'osservo, la tenerezza mi chiude di nuovo la già serratissima gola, e le lacrime iniziano a mischiarsi al riso un'altra volta.
Al riso nel senso di risate. Non vi ho già detto che la minestra era con la pastina?!
E fate più attenzione, cavolo! Erhm. Scusate..
Dicevo, appunto, che le lacrime iniziano a mischiarsi al riso un'altra volta..col risultato di vedere Take-chan spalancare ancora di più i suoi già enormi occhioni ed assumere un'espressione costernatissimissima e tristissimissima; e di vederlo avvicinarsi a me, correndomi letteralmente incontro, e gettarmisi fra le braccia scosso dai singhiozzi anche lui.
"Noo! Perchè piangi!? Non voglio che piangi!! Ti voglio tanto bene!!"
"Guarda che non piango di tristezza, scemino..." sussurro, stringendolo e accarezzandogli il capino tondo: "Piango di commozione perchè sei troppo cucciolino e dolce!"
E lui che fa, per tutta risposta? Inizia a stamparmi bacetti sulle guance, a pioggia, e mi si stringe addosso ancora di più:
"Anche tu sei tanto dolcissimissimo, Ken-san!!" aggiunge, tra uno schiocchino e l'altro, arrossendo come un pomodorino e finendo per seppellirmi la testina in petto.
-Sta a vedere che gli Yaoi alla fine, hanno ragione? Se non è una scena sdolcinata e un po' *uke* questa qui...-, mi viene da pensare, chiudendo gli occhi e stringendolo forte a me.
..E pensare che non era ancora finita..
Ci sono cose, che un uomo non dovrebbe mai dire o pensare, in vita sua.
Cose come *E' tutto sotto controllo*et similia, ad esempio.
Perchè esiste una famigerata Legge, detta "Legge di Murphy", che recita al primo capo: *Se qualcosa può andar storto, ci andrà*.
E vi assicuro, che a differenza delle famose massime da karateka di mio padre, Murphy ha il pregio..o il difetto, di cogliere sempre, esattamente, puntualmente nel segno.
Altro, che i tiri di Oozora Tsubasa!!

***************

Ci siamo addormentati così, coccolandoci a vicenda, tornati bambini piccoli, nonostante i rispettivi quasi 16 anni miei e quasi 14 suoi.
Una parte di noi, quella affettiva, non sembra voler dare segni di adeguarsi all'età che avanza (eeeeh, esagerato, direte voi! Manco fossi Matusalemme!), e continua ad aggrapparsi a questi sfoghi affettivi da bambini delle elementari, come un annegato si aggrappa ad una pagliuzza pur di continuare a rimanere a galla.
Almeno è quello che mi verrebbe di pensare, se al risveglio non avessi sentito una sensazione umida e intermittente sulle labbra, seguita, a livello cognitivo, da piccoli schiocchettini a ripetizione, e dalla sensazione persistente di un calore al basso ventre...inspiegabile.
Apro gli occhi, e mi ritrovo nei suoi, immensi, tenerissimi e velati da un'emozione che, lì per lì, rifiuto di riconoscere, sebbene mi sia familiare per averla già vista in passato negli occhi di *lei*.
Take-chan mi sta soffocando, o rianimando, a suon di baci sulla bocca, abbracciandomi forte..ed io non riesco a fare altro che ricambiare.
Oddio..ma che cazzo mi sta succedendo?!
Io. Non. Sono. GAY!!!
Perchè allora mi sento così??!
Perchè quel formicolio nel petto, perchè questa testa che ronza, e non è per la febbre, perchè, soprattutto...quell'innegabile indurimento delle parti basse che passa comunemente sotto la definizione di *erezione*???!!
Aiuto!! Salvatemi!!! Non voglio!!! Non vog...*smack!..bciù!* chù! *mmmh...*
non..vogl...*smackete*!
Non...mmmh...*smackete*...mmh...mi sciolgo come un ghiacciolo ad Okinawa in piena estate.

"Anf..anf...Ma...ti sei...anf..impazzito?!"
Riesco alla fine ad esclamare, fra un'onomatopea baciottosa e l'altra.
"Sì..." fa lui, rosso in viso e col respiro affannato quanto il mio:
"Sono pazzissimissimo di te!!" conclude, con gli occhioni a cuoricino, appoggiandomi la testina sul petto e sorridendo come uno ubriaco di rosolio.
Lì per lì sto per rispondere: "Anch'io.." ma Amaterazu me ne scampi e totani se lo facc...Azz..l'ho fatto. L'ho detto!!!!
Ho risposto così: *anch'io*. Anch'io ho risposto "anch'io"...sì..ci siamo capiti, facciamola poco lunga, va bene?! Sgrunt!
...Forse, in Febbre Veritas, come in vino?
"Davvero? Davvero davvero davverissimissimo??!!" mi chiede il *virgolino del mio cuore*, guardandomi con quegli occhioni alla Candy Candy.
"Credo proprio di sì..." rispondo io, Er Terence de noartri.
Ma Amaterzu Sama, la voce mi doveva tornare proprio in tempo per dire questa marea di sdolcinatezze, dico io?!!
Non è che è il caso di smetterla di commissionare il lavoro agli Gnomi??!

"Allora, io e te siamo fidanzati!" Decreta, *democraticamente*, ovvero in modo unilaterale e incontrovertibile, il mio *gnomettino*.
"Okay..." è tutto quello che riesco a replicare. Resa incondizionata. Totale incapacità di reazione di tipo oppositivo. complimentoni, Wakashimazu...che popò di estremo difensore! E poi ci credo, che va finire che il titolare è sempre Genzo....

"Però non ti sei ancora tolto il pigiamino...", riprende dopo un'altra salva di bacetti da togliere il respiro.
A proposito di respiro...come oni fa a baciarmi sulla bocca, che con la febbre e la laringite che ho, devo avere un alito da uccidere un cammello in Sudan nordorientale, anche se siamo in Giappone?!
Misteri dell'amore??! Boh...forse è anosmico.
Del resto, un nasino così minuscolo non può assolutamente servire a nient'altro, che non sia fare da complemento d'arredo sulla faccia...
Un momento...ha detto *TOLTO il PIGIAMINO*, oppure ho le orecchie che ricevono segnali porno dal mondo Yaoi Manga, al punto tale che ho *creduto* che l'abbia detto??!!!
"Cosa?!" basisco, allo scopo di indurre il mio piccino a replicare la performance. Masochismo tipicamente nipponico.
Ne aveva ben donde la Gialappa's a sfotterci, a "Mai Dire Banzai".
"Ho detto che non ti sei ancora tolto il pigiamino..."
Ecco: l'ha detto. Non dire che non te la sei voluta, Wakashimazu Ken!

La buona notizia è che le mie orecchie funzionano perfettamente.
La cattiva notizia è che il piccolo criminale qui, mi vuole vedere nudo....

Oppure sono io che, malgrado l'udito a posto, ho frainteso completamente il messaggio?
Lo scopriremo, come diceva Battisti Lucio-San, e la Gialappa's band succitata, solo vivendo.

To be ri-ricontinued.--

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Capitolo 5
*** 5° don't leave me alone... ***


CAPITOLO 5°: "DON'T LEAVE ME ALONE..."

"Il..il pigiamino??!!" replico dopo un istante, no facciamo due, ma anche tre, di pura, autentica costernazione made in Japan. Quelle con tanto di ombra e righettine verticali sulla fronte, e gocciolone che scende parallelamente alla tempia. Destra o sinistra, dove preferite voi.

"Sì, il pigiamino! Hai la febbre, scemissimo! Non vorrai mica dormire col pigiamino tutto fradicio di minestra?! Dai che lo togliamo, su!!" risponde il seraficissimo angioletto tascabile,sorridendomi da sotto in su con tutta l'innocenza di questo mondo.

<<"AAAh! sì!! Me lo tolgo subito!!">> esclamo, sollevato.
<> fa lui, arrossendo e coprendosi gli occhioni con le manine. Come se non mi avesse mai visto nudo, negli spogliatoi della squadra...ah ma giusto, ora le cose fra noi sono *radicalmente* diverse. Nel senso più ampio del termine.

"Ah..sì..va bene..vado al bagno allora.." e cerco di alzarmi in modo da non rotolare Takeshi per terra; miracolosamente ci riesco, grazie a doti atletiche non indifferenti, coltivate in anni di duro allenamento nelle arti marziali e patapim e patapam e bla bla bla. Lo sapete, tanto, cosa faccio. Quindi smetto di tirarmela, che sennò somiglio troppo a Genzo *Ce l'ho solo io* Wakabayashi.

La manovra successiva richiede tutte le acrobatiche doti di cui sopra, visto che si tratta di restare in equilibrio malgrado un febbrone allucinante; roba che se mi buttassero un secchio di ghiaccio addosso, lo stesso sublimerebbe immediatamente dallo stato solido al gassoso.
Il secchio, non il ghiaccio.

Rimbalzo in effetti contro svariati spigoli, cercando di sfruttarne la spinta come sono solito fare coi pali della porta. Che però non sono spigolosi.
E soprattutto non sono ad altezza PALLE.

Ingoiando una serie di bestemmie di proporzioni innominabili, roba da evocazione dei Grandi Antichi del Ciclo di Cthulhu, continuo a caracollare vistosamente verso la porta del cess..ops, del *Bagno*, che, non so nemmeno io come, riesco a infilare senza lobotomizzarmi contro uno stipite.

Intanto il virgolino sul letto mi guarda con amorevole attenzione, lasciandosi sfuggire una serie di risatine argentine come campanellini da elfo, invece di venire in mio soccorso...mi sa che pensa di stare assistendo a una puntata dei Pokemon!

La porta resta socchiusa, non ho la forza di voltarmi a chiuderla. Mi siedo sul water dopo aver abbassato seggetta e coperchio, e mi guardo allo specchio per un attimo, prima di iniziare a spogliarmi.
Ho l'aria così sbattuta, che sembro uno dei materassi di casa Hyuga presi a briscole furiose col battipanni dalla mamma di Kojiro-kun la domenica mattina.
Due cerchioni in lega da SUV mi circondano gli occhi, rendendomi simile, tristemente, a Saotome Genma dopo la succitata secchiata gelata addosso.
La pelle è spenta, giallina più di quella dei Simpson, e ho un paio di *orrendi* brufoletti che mi stanno spuntando vicino al mento.
Inorridisco, alzandomi di scatto e vacillando ancora, mi reggo al lavandino per contemplare lo scempio da distanza ravvicinata....Un disastro totale!
Sospiro. Mi sbottono la casacca del pigiama e osservo il mio torace glabro. Due giorni di dieta zero e il chiletto e mezzo in più è un ricordo ancestrale, perso fra le nebbie del tempo.
Dovrei esserne contento, ma non mi reggo in piedi, per cui mi passa subito la voglia di ballare una Giga per la felicità.

Sedendomi di nuovo, mi libero anche dei pantaloni, e cercando di non cadere, mi volto per alzare coperchio e seggetta e fare un filino di plin plin.
Anche se non sono Zoolander (che per i non cinefili, non sa girarsi a sinistra), la manovra mi riesce malissimo, e incoccio in pieno con la fronte contro la cabina della doccia, procurandomi un bernoccolo pazzesco che va a fare pendant coi due brufoletti infernali, peggio di Jito coi Gemelli Tachibana quando si cimentano nella "Catapulta".
Ora sono così orripilante, che potrei tranquillamente fare l'attrazione principale nel circo dei Freak di Barnum.
Mentre cerco di "mingere", inizio a esser scosso da stupidi sussulti di risa isteriche, che pian piano scemano in singhiozzoni, il cui unico scopo, penso velenosamente, è quello di impedire alla mia *plin plin* di centrare la tazza.
Inizio a piangere di nuovo...se non ci fosse Takeshi di là,credo che mi aprirei le vene con una lametta da barba..Ne ho anche un set nuovo nuovo, ma per adesso non me ne faccio di nulla.
I brufoletti spuntano. La barba no.

*********

Dopo secoli di attesa, la tanto sospirata plin plin si decide a terminare di uscire, dolorosamente, dalla mia vescica. Ci mancava solo la cistite; in compenso con la coda dell'occhio, riflesso nello specchio alle mie spalle scorgo un movimento che mi fa *schizzare*. Letteralmente.
La pipì. Sulle pantofole. Nuove.
Le fottutissime ultime gocce che si ostinano a non lasciarti, nemmeno se ti scrulli per un'eternità, al limite della masturbazione, come diceva "Gunny".
Il sussulto non rimane inosservato all'intruso, che si rivela essere Takeshino mio, preoccupato per tutto il tempo che ci stavo mettendo a togliermi il pigiama.

"Ma che hai? Perchè salti così?!" chiede, preoccupato.
"ma niente, tesoro...mi stavo allenando a ballare l'Alligally!" mi viene di pensare, sarcasticamente.
"Mi hai fatto spaventare...ho visto il riflesso nello specchio ma non avevo capito che fossi tu." Rispondo, invece, rassicurante a più non posso.

"E chi dovrebbe essere, scemissimissimo! Siamo solo tu ed io qui!"

Le ultime parole famose...la porta della camera si apre ed entrano i due casinisti, non del Pianeta Yatsura, del pianeta Terra:Jito e Hyuga sono tornati fra noi, per la gioia di un povero disgraziato seminudo, con le mutande all'altezza delle caviglie, e che è rimasto letteralmente con il c***o in mano, davanti a un ragazzino di 13 anni e mezzo che lo fissa stranito: ci sono gli estremi per la denuncia per pedofilia.
E questo, a quanto pare, è definitivamente troppo per il mio povero sistema nervoso, che si decide pietosamente a collassare, spegnendo la luce nel cervello e facendomi crollare sul pavimento.. permettetemi una citazione cinematografica:
"Come un pezzo. Di stoffa. BAGNATA!"
Ah..per chi non lo sapesse, è Gene Wilder in "Frankenstien Junior."

************

Riprendo i sensi nel cuore della notte. La radiosveglia sul comò segna le 03,45.
Jito la Motosega umana, sta russando come un branco di orsi incazzati.
Hyuga-kun di tanto in tanto gli fa da contrappunto musicale.
E, udite udite, le mie orecchie non riescono a crederci: sta russando anche Takeshino mio!!
Sì, lui, quello piccino, tenero, tanto carino, con la testina e le guancine tonde, la vocetta piccolina e un nasino che in mezzo alla faccia, gli fa giusto da Feng Shui!!
Il mio virgolino fa un bordello boia, ora che ci faccio caso...
E' decisamente la mia giornata..no, le mie due giornate..mmh..no. Le mie due giornate E MEZZO no.
Mi alzo incurante della febbre, e barcollando un po' mi avvicino al letto di Takeshi, cercando di farlo girare su un fianco per farlo smettere di allenarsi a fare il turbojet.
Lui ronficchia, mugola, si gira piano verso di me e sorride.
Io sprofondo in un brodo di giuggiole e rimango, con gli occhioni pieni di stelline, a fissarlo come un ebete fatto e rifinito; non riuscendo a resistere, infine, alla tentazione di stampargli un bacio in quelle guancine rosa, tenere e morbidissime.
"Bciù!"
Piano piano, mi rialzo e colto da un impulso suicida, mi infilo la giacca della tuta sul pigiama e mi dirigo verso la terrazzina prospiciente la stanza.
Tanto con questo concerto, non si dorme più,stanotte...

*******

Il cielo è impunemente limpido, vigliaccamente esteso e spudoratamente stellato.
Si vedono pezzi di Via Lattea incuneati ad arte fra una costellazione e l'altra, come un brillante e doloroso pulviscolo di diamanti, schegge purissime e acuminate, di una bellezza così spaventosa che ti si conficcano dritte nel cuore senza che tu possa farci nulla.
Sospiro di beatitudine, rabbrividisco di febbre.
Mi accendo una sigaretta e siedo sulla sdraio da giardino, pensando agli ultimi giorni:
cosa ne sarà di me, di noi, ora che questo sentimento nuovo, bellissimo e terribile si è affacciato sulle nostre giovani vite, stravolgendone il corso, simile a una piena improvvisa che rompa col suo impatto gli argini di un fiume tranquillo?
Cazzo..però quando mi ci metto, sono un poeta coi controcoglioni, eh??
Senti qua che robina che ho tirato fuori...ma quanto ci capisco? Ma chi sono??!
E arifacce con la Sindrome Price.
Dev'esser contagiosa più della varicella, mi fa l'idea.
Sorrido fra me, scuotendo la testa e aspirando una bella boccata di fumo.
Dentro la stanza, il concertino continua, senza il mio aiuto stanotte.
Domani, forse Takeshi si sarà scordato di tutto quello che è successo, stordito com'è.
Oppure l'avrà scambiato per un sogno strano che ha fatto, dormendo.

Quanto a me...mi darò il tempo per pensarci.
Il cervello non mi ha mai fatto difetto, la cautela nemmeno.
Sono il "saggio" della Toho, io, malgrado ogni tanto perda le staffe.
Del resto lo fanno anche i santi...
E se poi, invece, scoprissi di amarlo davvero?
E se lui non mi amasse affatto, alla fin fine?
E se, malgrado la mia antipatia per i manga Yaoi, mi scoprissi veramente "Gaio", allora cosa farei??!

Mi prendo la testa fra le mani, con la sigaretta che penzola dalle labbra, peggio di quelle mitologiche e tutte storte che si fuma Jigen Daisuke.

Vorrei tanto che qualcuno potesse aiutarmi.
Ma come spesso, molto spesso mi succede nella vita...sono solo.

Solo.

to be continued. Again--

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Capitolo 6
*** 6°Alone in the Dark..? ***


CAPITOLO 6°. "ALONE IN THE DARK?"

Come un coglione, finisco per addormentarmi sulla sdraio, in pigiama e giacca della tuta, con le lacrime che mi si seccano attorno agli occhi cerchiati di scuro; la febbre è ancora qui, ed è la sola che non mi abbandona, in questi giorni...

***************

Il mattino arriva prima del previsto, ma io non me ne accorgo.
Continuo a russare a bocca aperta, senza un minimo di decenza, e probabilmente facendo anche i palloncini dal naso, nel pieno rispetto della tradizione fumettistica del Sol Levante.
Mi risveglio solamente quando mi sento scuotere svariate volte, con mozziconi di frase che arrivano alle mie orecchie da un'altra dimensione:

"E...sveglia! Ken..azzo! V..glia!" Voce aliena numero uno.
"Ma che è, morto?!" voce aliena numero due.
"Ma quale morto e morto, ma non lo senti come russa?!" voce aliena numero uno, again.

Apro gli occhi, sbattendoli, infastidito dalla luce, e la prima cosa di cui mi rendo conto è che il mal di testa è scomparso.
La seconda, invece, è che qualcuno mi ha messo una coperta pesante addosso, ed è per questo che non devo aver preso più di tanto freddo, la notte passata.
La terza, infine, è che le voci aliene uno e due appartengono a Hyuga-kun e a Jito-kun, che mi osservano con lo stesso interesse che un collezionista di francobolli dedicherebbe ad un rarissimo, preziosissimo "Gronchi rosa".

"Mh..erhm..ragazzi...che ore sono?!"

"Bentornato fra di noi, bell'addormentato. Ronfato bene?" mi chiede Kojiro, ghignandosela.

"Sono le 11 e mezza; ti abbiamo lasciato dormire perchè con la febbre che hai avuto, non era il caso di svegliarti e farti scendere fra noi comuni mortali.." mi risponde il bestione, Hiroshi, sorridendo.

"Le undici e mezza??!! Ma che cazzo..io..ho dormito qui?!"

"Ah, facciamo progressi! Di questo passo la medaglia d'oro per la Prontezza non te la leva più nessuno!" rincara la dose il *caro* Hyuga, sempre ridendo di gusto.

Sollevo la testa dalla posizione *amica della cervicale* in cui ho dormito, sentendo un doloretto molto familiare al complesso muscolare trapezio-deltoide-scapolare.
Peeerfetto: anche una bella contrattura. Ora sì che siamo a posto!

"Ho un po' fame..." la butto lì, rialzandomi meglio che posso;
ho la testa leggera, che gira come una trottola, facendo sì che per alcuni istanti non veda che uno schermo nero puntellato di piccole lucine danzanti.
Una mano mi afferra prima che sbatta la zucca contro la ringhiera, e quando riesco di nuovo a mettere a fuoco mi rendo conto di quanto poco ci sia mancato prima che cadessi di sotto dal balcone.

"Siamo in vena di suicidi mattinieri..." dice Jito, sostenendomi. Poi, il brontolio del mio stomaco si fa udire chiaramente anche dai miei compagni, che invece che scoppiare a ridere amplificando in esposizione geometrica il mio già mostruoso e fantozziano imbarazzo, si limitano ad annuire ed a riaccompagnarmi dentro.

**************

Mi fanno sedere sul letto, dove io mi accascio stile sacco di patate, addossandomi con la schiena dolorante contro i cuscini; in quel mentre, provate un po' a dire chi entra nella stanza...su che è facile?!..Dai??
EEeeesatto! Take-chan, fa capolino dalla porta con una cera che non mi piace per niente.
E' pallido, ha le labbra bluastre e l'aria di uno che abbia appena rimesso l'anima.

"Suki!" esclamo, stupidamente, facendo coming out nella maniera più clamorosa ed idiota che sia possibile.
Hyuga e Jito sgranano gli occhi.
Si voltano all'unisono verso di me.
Mi guardano a dir poco allucinati.
E sempre all'unisono, esclamano/domandano:

"Suki?????!!!!"

Io comincio a guardare in giro e a balbettare in modo incoerente, mentre il mio viso passa dal rosa scuro al magenta per virare infino su un bellissimo rosso cardinalizio.

*Suki*dal canto suo è rimasto inchiodato dove si trovava, e il suo visino, pallido fino a pochi secondi prima, èdiventato di uno splendido rosso pompeiano.
Niente da dire, c'intoniamo che è una vera bellezza.

"Spero che tu stia scherzando."
Dice Kojiro, guardandomi fra il severo e lo schifato pesante.

Lo sguardo e il viso di Jito sono impietriti.

"Mi era parso di vedere Shinobu, Hyuga.."

invento lì per lì, mettendo in corner una palla che si stava insaccando al 7 senza che io muovessi un dito.

"Ah...per un attimo ho pensato che tu fossi impazzito di colpo. O peggio: che fossi diventato frocio."

Il rossore mio e di Takeshi inizia a scomparire, e il piccolo mi lancia uno sguardo pieno di gratitudine, eppure, al contempo, allarmato.
Sembra che non riesca a capire se ho inventato una balla per coprire quello che c'è stato..c'è...c'è stato? quello. Punto, fra di noi, oppure se ho veramente avuto una traveggola da fame più che arretrata e l'ho scambiato davvero per la mia ex.

"Se hai addiritturra le allucinazioni, non è il caso che tu scenda per pranzo." Dice Hiroshi, preoccupato per la mia *salute* -e chiamala salute...pfh!.

"No, in effetti è meglio che resti qui..anzi, vista la faccia che ha Takeshi, direi che sia meglio che rimaniate qui tutti e due.
Vi porteremo su il pranzo noi, e spiegheremo la cosa al mister."
Hyuga quando ci si mette, è davvero impagabile.
Jito assentisce di nuovo, e inizia ad avviarsi fuori dalla porta.
Hyuga mi guarda, poi guarda Takeshi per qualche istante, come se non l'avesse bevuta del tutto, la storia di Shinobu...infine fa:

"Fatti una doccia e mettiti a letto, Takeshi. Hai una cera che fa spavento.
Te la sei beccata anche tu, mi sa..."

Il mio piccolino fa sì con il suo capino tondo, e senza proferire sillaba si avvia in bagno.
Le due porte, del bagno e della stanza, si chiudono contemporaneamente, lasciandomi di nuovo solo "Come un gambo di sedano", come direbbe la Littizzetto.

**************

L'acqua della doccia scroscia per un tempo che mi pare interminabile, mentre io mi faccio sopraffare da mille pensieri e problemi che al momento mi sembrano senza soluzione.
Finisco non so come per perdermi in mezzo alle seghe mentali, come non facevo dal tempo in cui, ospedalizzato, temevo per il prosieguo della mia carriera calcistica, incalzato da mio padre che mi voleva karateka a vita.
Dopo un lasso di tempo che non saprei quantificare, sento una manina calda che mi sfiora la guancia sinistra e sussulto.
Devo essermi appisolato, e lui, uscito dalla doccia, è venuto a vedere come stavo...è così tenero il modo in cui mi guarda, pieno di dolcezza: ho una voglia matta di mangiarlo di baci, e allo stesso tempo una morsa di terrore che mi attanaglia le viscere, perchè' una parte di me non si capacita, non si vuole capacitare, di quello che ci sta accadendo.

"Suki...è bello il modo in cui mi hai chiamato." Dice la sua vocina piccina, mentre lui continua ad accarezzarmi la guancia.
"Per poco non rovinavo tutto...mi dispiace piccolo, non volevo metterti in imbarazzo, o in *pericolo*, con gli altri."
"Sai che ti dico? Non me ne frega niente!!" risponde lui, determinato, con uno sguardo adulto che non gli avevo mai visto.
"Ti voglio bene, te ne voglio davvero: quello che è successo ieri non è stato un sogno, anche se stamattina pensavo che fosse così...Poi mi sono svegliato per fare la pipì e ti ho visto a dormire fuori, con una faccina triste triste, che piangevi nel sonno..e ho sentito una stretta al cuore; ho capito che per niente al mondo avrei mai voluto vederti soffrire, e che tutto quello che voglio è vederti felice. E' FARTI felice."

Lo fisso esterrefatto, incapace di replicare.
Ha sempre avuto un coraggio ed una determinazione incredibili per la sua età, e per la sua persona, così "minima" e apparentemente delicata.
Ed eccolo qui, davanti a me, che parla con la maturità e la tranquillità che io non ho ancora saputo trovare, di un sentimento che prova e che, alla "veneranda età" di 13 anni e mezzo rischia di sconvolgergli la vita, rovinargli la carriera e i rapporti sociali.
Eppure lui, piccolo eroe, non se ne cura: pensa solo a me, a noi due.
E non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello di scambiare questa decisione per incoscienza adolescenziale.

"Mi ...mi vuoi bene davvero?!" rispondo io dopo un'eternità.
"Sì. Ti voglio bene. Tanto bene." Replica lui, serio, e poi mi fa uno dei suoi adorabili, tenerissimi sorrisoni che gli illuminano quegli occhi immensi e innocenti.

Prendo la sua manina con la mia, e la porto alle labbra.
La sfioro con un bacio, e la tengo stretta a me, mentre lacrime di gioia mi annegano la vista:

"Per ora sarà il nostro segreto. L'affronteremo insieme, piccolo cuore mio. Ti voglio bene anch'io, Take-chan..ti voglio bene con tutto il mio cuore."

Finalmente, in un modo che proprio non mi aspettavo, la notte è finita.
Finalmente, non sono più solo nel buio.

to be continued???

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