Un incontro speciale

di Nami
(/viewuser.php?uid=117)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro ***
Capitolo 2: *** Pensieri ***
Capitolo 3: *** Il salvataggio. ***
Capitolo 4: *** Mistero ***
Capitolo 5: *** Durante il viaggio ***
Capitolo 6: *** L'uomo misterios. ***
Capitolo 7: *** Mistero svelato! ***
Capitolo 8: *** Sentimenti ***
Capitolo 9: *** L'isola Newton ***
Capitolo 10: *** Una verità tagliente ***
Capitolo 11: *** Si riprende il mare ***
Capitolo 12: *** Il dolore dei ricordi ***
Capitolo 13: *** Il lumacofono spia ***
Capitolo 14: *** Certezze ***
Capitolo 15: *** Dolore ***
Capitolo 16: *** Quando l'amore sboccia ***
Capitolo 17: *** Il mistero dell'isola Xander ***
Capitolo 18: *** L'importanza di un sogno ***
Capitolo 19: *** Il braccio destro ***



Capitolo 1
*** L'incontro ***


Era mattina, l'alba. Il sole fece capolino dal mare occidentale e lentamente saliva in cielo svegliando il mondo, gli uccellini cominciarono a canticchiare allegramente e una nave pirata, sulla quale vi erano cinque incredibili ragazzi, navigava senza sosta. Sul ponte un ragazzo si allenava con dei pesi di ferro, le sue tre spade erano appoggiate alla parete dietro di lui e sotto il sole da poco innalzato il suo petto muscoloso risaltava ancora di più. Un altro ragazzo uscì da una porticina di legno, accese una delle sue solite sigarette e si recò in cambusa dove si tolse delicatamente giacca e cravatta, si sbottonò leggermente la camicia azzurra a righe nere e si mise ai fornelli per preparare una colazione coi fiocchi. Una bella navigatrice si alzò dal letto, sbadigliò e si vestì, si pettinò con cura i suoi capelli rossi e uscì dalla cabina. Scese in cambusa dove il cuoco stava cucinando e quest'ultimo vedendola entrare cominciò ad agitarsi e a farle la corte come di suo solito, adulandola e riempiendola di attenzioni. Ma ancora due persone mancavano all'appello. Erano i due più giovani della ciurma; il capitano dalle straordinarie capacità fisiche dovute dal frutto del diavolo e un simpatico bugiardo che si divertiva sempre a raccontare storie fantastiche e incredibili ma la cosa per il quale lui era portato era scappare davanti ai guai e comportarsi sempre come un fifone. I due diciassettenni dormivano ancora in maniera scomposta russando come non mai. Poi la voce del cuoco dai capelli d'oro risuonò giungendo alla loro stanza e a quelle parole i due si svegliarono di colpo. SANJI: E' pronta la colazione ragazzi! Tutti in cucina! Il capitano balzò in piedi spalancando le palpebre. RUFY: Evviva, si mangiaa! Il compagno invece, si sollevò dal materasso con gli occhi pesanti e ancora mezzo addormentato cercò di alzarsi. Ogni mattina scoppiava una gara tra loro due per vedere chi riusciva ad arrivare prima in cucina e ad aggiudicarsi la colazione dell'altro. USOP: Eh no! Stavolta arrivo prima io! Così non potrai rubare le pietanze dal mio piatto come fai sempre! L'amico gli lanciò un'occhiata di sfida. RUFY: Non ci sperare! I due si infilarono rapidamente le scarpe e corsero a più non posso verso la cambusa. Rufy, il capitano gommoso che aveva la facoltà di allungare braccia e gambe, si aggrappò al muro più avanti e si lanciò entrando in cucina come una fionda lasciando il povero nasone di parecchi passi indietro. Senza contare che egli non si era ancora svegliato del tutto. USOP: Uffa però! Così non vale! Troppo comodo! Il ragazzo entrò in cambusa molto arrabbiato e quando si sedette notò che nel suo piatto la metà del cibo era sparita. USOP: Rufyy! Questa storia deve finire, chiaro? Il capitano, con la bocca piena ghignò divertito. RUFY: Si, si! Certo… USOP: Io sto parlando seriamente! Il nasone era a dir poco furibondo. Mostrò i canini e quasi a fur di urlare come un ossesso, sputò nel piatto di Nami, la navigatrice, suscitando disgusto nella ragazza che gli diede un pugno in testa mettendolo KO SANJI: Mi dispiace ma sei troppo lento! Rise il biondino che con un gesto tolse la sigaretta di bocca. Lo spadaccino che si stava allenando fino a un attimo prima si rimise la maglietta bianca, il fushaca verde e mise le sue tre preziosissime spade alla cintola, poi entrò in cambusa. NAMI: Possibile che tu debba essere sempre l'ultimo? Si lamentò la navigatrice. SANJI: Che si arrangi, la prossima volta non gli faccio trovare la colazione! Tra Sanji e lo spadaccino le cose non andavano a gonfie vele. Ogni giorno e ogni attimo scoppiavano a litigare dandosi addosso e insultandosi. Questo anche perché Zoro, il combattente, riteneva Nami una ragazza vanitosa, viziata e odiosa e Sanji, essendo innamorato di lei (o quasi…diciamo che era un autentico donnaiolo e si innamorava a prima vista di ogni bella ragazza), si arrabbiava in maniera grossolana dando così inizio "alle danze". ZORO: Quante storie! Vedete di non esagerare! In fondo non posso non allenarmi tutte le mattine! Devo mantenere in forma sia il corpo che la mente! Esclamò lo spadaccino con far scocciato. SANJI: Si, per dormire meglio! Ghignò il cuoco. ZORO: Cosa vuoi insinuare? Il ragazzo cominciò ad irritarsi e fissò Sanji con sguardo fulminante. SANJI: Solo che non sai fare altro che scaldare il ponte col tuo fondoschiena! A quell'affermazione lo spadaccino si sentì ribollire il sangue. ZORO: Come ti permetti! Prova a ripeterlo se hai il coraggio! Tu pensi di essere migliore di me? Perdi sempre tempo dietro alle donne e vieni a criticarmi? Il biondino si sentì offeso e provocato. SANJI: Questo non è vero! Innanzitutto non perdo tempo e poi mi occupo anche dei pasti e della cucina per voi sfaticati! Beh… naturalmente Nami cara, tu non sei inclusa in questo gruppo di stupidi! Usop il bugiardo, si appoggiò con il gomito sul tavolo e mise la mano sul viso. Poi una gocciolina gli comparve sul capo. USOP: Tsè! Figuriamoci! Nami è una santa! La rossa, si spostò una ciocca di capelli dal viso vanitosamente e assunse un'aria fiera. NAMI: Noi donne abbiamo la precedenza! Il cuoco le afferrò una mano. SANJI: Giusto cara! ZORO: Che strega! Sei avida,spietata e manipolatrice! La navigatrice si alzò di scatto e mostrò il pugno al ragazzo. NAMI: Chiudi il becco Zoro! ZORO: Tsè! Lo spadaccino girò lo sguardo dall'altra parte più arrabbiato che mai. RUFY: Mmmmh! Buonissimo! Sanji, ne voglio ancora! Esclamò un capitano vispo con la bocca rigonfia di cibo che ancora un po' straripava. USOP: Ma se ti sei mangiato anche la mia porzione! Esclamò un Usop senza parole. SANJI: Mi dispiace ma non ce n'è più! Sei sempre il solito ingordo! RUFY: Ma ho ancora fame! Sbuffò il pirata di gomma. NAMI: A proposito ragazzi! Mi sono dimenticata di dirvi che ci stiamo avvicinando a un'isola! Tutti gli sguardi dei presenti si posarono su Nami interessati. NAMI: Dobbiamo fare rifornimento Sanji? Il cuoco si girò verso il frigorifero semiaperto e tante goccioline di sudore scesero sul suo viso vedendolo quasi vuoto. SANJI: In effetti si! Dal momento che Rufy mangia per quattro la dispensa è quasi vuota ormai! Rufy si alzò in piedi e salì sulla panca alzando le braccia e dimenandosi. RUFY: E poi io voglio esplorare! Ho voglia di avventuraa! USOP: Si ma vedi di non cacciarti nei guai come al solito! Lo afferrò per la maglietta e lo tirò giù bruscamente, tanto era di gomma…. ZORO: Buona idea! Anch'io sono in vena di fare acquisti! Sanji posò la sigaretta nel posacenere, dopodichè mostrò il pollice ai compagni. SANJI: Allora è deciso! Alla prossima isola si scende! Così i cinque giovani si prepararono ad approdare sull'isola a poca distanza da loro e certo nessuno poteva immaginare cosa essa avesse in servo… qualcosa che per una certa persona (non svelo chi è!) sarebbe diventato molto prezioso! Purtroppo però come sempre, anche i guai sarebbero presto sgusciati da laggiù….. USOP: Terra in vistaaaaaaa! Urlò il nasone che si trovava sull'albero maestro col binocolo in mano. NAMI: Bene! Prepariamoci a scendere! Si alzò la rossa dai gradini di legno. RUFY: Non vedo l'ora, evviva!! Il capitano, che si trovava sulla polena, la sua postazione preferita, spalancò la bocca dalla gioia. ZORO: Stai calmo! La loro nave, che portava il nome di Going Merry, toccò terra e Zoro buttò l'ancora in mare. In seguito i cinque ragazzi scesero e si divisero per fare compere. Nami si mise alla ricerca di qualche botique(ho scritto giusto?) da svaligiare, Usop di un negozio che vendesse cianfrusaglie di ogni tipo che a lui piacevano tanto, Zoro tentò di avvistare qualche negozio d'armi. Per dirla tutta non sapeva il vero motivo, in fondo era molto orgoglioso delle sue tre lame… ma un'occhiata poteva sempre darla. Sanji e Rufy invece si dedicarono a qualcosa di diverso. Il cuoco abbordò una ragazza dopo l'altra; alcune trovandolo carino o meglio ancora affascinante ed estremamene gentile, decisero di passaggiare con lui, altre invece gli diedero un sonoro ceffone. Il capitano entrò in una locanda dove si abbuffò tanto per cambiare. Poco dopo, circa verso l'ora di pranzo, tutti i componenti della strampalata ciurma si dovevano ritrovare alla nave ma Zoro non si fece vedere. Infatti lo spadaccino si perse nella città in quanto non aveva il minimo senso dell'oriantamento e finì con l'arrivare in un posto bellissimo piuttosto nascosto dalla vista della gente. C'erano moltissimi alberi che quasi si intrecciavano tra loro e delle splendide cascate emanavano un fresco tepore. ZORO: Però, niente male! Se Nami venisse qui, conoscendola impazzirebbe! Quello fu lo sfondo di un bellissimo incontro. Lo spadaccino, avendo perso la cognizione del tempo, pensò che era passato parecchio da quando lui e i suoi amici si erano separati e fece per tornare indiero.. o almeno per tentare di farlo. Ma all'improvviso un rumore alle sue spalle attirò la sua attezione. CRICK! ZORO: Mh? CRICK! CRICK! ZORO: C'è qualcuno? CRIK! CROCK! ZORO: Mh! Il ragazzo estrasse una delle sue spade e si incamminò verso il punto rumoroso. Per farlo saltò da una roccia all'altra situate nel lago. Le cascate emanavano talmente tanto vapore sbattendo conto le rocce che non si vedeva quasi niente mano a mano che ci si entrava. Zoro riuscì ad avvistare solo una sagoma dietro al vapore ma non riusciva bene a capire cosa fosse. Poi avvicinatosi di più realizzò che si trattava di una persona e si mise in posizione pronto ad attaccare un eventuale criminale. Con un balzo e preso dalla voglia di avventura saltò sulla roccia di fronte a lui che si trovava però dietro la cascata e in quel modo pensò che sarebbe riuscito ad identificare la persona misteriosa. Ma nell'istante in cui mise i piedi a terra e si preparò a colpire, alzando lo sguardo vide ciò che mai aveva visto in vita sua. Una ragazza di spalle si alzò in piedi su un'altra roccia e accortasi di Zoro si voltò verso di lui. In quel momento lo spadaccino fu colto da una strana sensazione. La ragazza che gli stava di fronte era bellissima. Portava una gonna fuxia ricamata e una maglietta-top dello stesso colore, un paio di stivaletti neri col tacco e aveva gli occhi scuri e i capelli castani mossi ke ondeggiavano al venticello leggero che attraversava la zona acquatica. La giovane aveva all'incirca 18 anni, cioè un anno in meno di Zoro e quest'ultimo riassunse la sua posizione eretta, rimise la spada alla cintola e si fermò incantato a guardare colei che possedeva una bellezza unica. Zoro non aveva mai visto una ragazza così affascinante. Aveva un viso dolce e lo sguardo tenero. I due si guardarono per un po' finchè Zoro non entrò in acqua con i piedi e le si avvicinò (la stessa scena di Pochahontas). La ragazza però, intimorita fece un passo indietro e poi balzò giù dalla roccia scappando via. ZORO: No, aspetta! Non voglio farti del male! Cercò di inseguirla ma la perse completamente di vista. A quel punto decise di tornare alla nave. NAMI: Ah, eccoti finalmente! Si può sapere cosa ti è successo? Escalmò la rossa incrociando le braccia al petto. SANJI: Scommetto che ti sei perso! Zoro non rispose. Se ne stava lì, a guardare fisso per terra tenendo una mano tra i capelli. SANJI: Beh? Non ti arrabbi? Oh? Pronto? C'è qualcuno? Sto parlando con te! Il cuoco sembrò piuttosto infastidito da quel comportamento. ZORO: Mh? Che hai detto? Rispose il ragazzo. SANJI: Ma che diavolo ti prende? ZORO: Niente, non vi preoccupate! Ma nessuno sembrò credere a quelle parole. In effetti era proprio così, non era successo niente. Zoro aveva solo visto una ragazza che lasciò un segno profondo dentro di lui e tutto questo dopo averla solo guardata negli occhi, senza neanche aver spiccicato una parola con lei. I due erano rimasti in silenzio a guardarsi, poi, per chissà quale motivo, la ragazza balzò giù dalle rocce e scomparve nel nulla. NAMI: Ma……. USOP: Hai l'aria di uno che ha visto un fantasma! A quel punto Zoro sollevò lo sguardo che fino a quel momento era concentrato sul terreno. ZORO: Un fantasma? No, direi proprio di no! Rufy gli si avvicinò con un enorme punto interrogativo sulla testa. RUFY: Però hai visto qualcosa! Di che si tratta? ZORO: Sono solo stato in un posto dietro alla città! Era molto rilassante! Rispose prontamente lui per mascherare qualunque indizio. RUFY: Ah… Tutti scrutavano lo spadaccino con aria perplessa. Cosa diavolo gli era successo per traumatizzarlo così?

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Pensieri ***


CAPITOLO 2: pensieri Non riusciva a credere a quello che gli stava succedendo, doveva essere impazzito. Lui che fino a a quel momento non prendeva minimamente in considerazione le donne, belle o brutte, per lui non c'era alcuna differenza, ora era rimasto come ipnotizzato dinnanzi a una ragazza qualunque. Effettivamente al mondo c'erano donne forse anche più belle, eppure…. Zoro non apprezzava quelle troppo perfette, troppo formose, lui preferiva di gran lunga quelle normali, tipo Nami per fare un esempio… anche se mai pensandoci, ci aveva fatto caso. Stranamente colei che aveva incontrato su quell'isola lo aveva conquistato e non sapeva perché… lui, Zoro il duro, lo spadaccino ex cacciatore di taglie, preso da una donna…doveva essere impazzito. USOP: Ma che diavolo gli è preso? Si comporta in modo strano! Lo spadaccino pensò di non raccontare ai suoi compagni ciò che aveva visto perchè se loro avessero saputo che si era imbattuto in una ragazza splendida e che non riusciva più a togliersela dalla testa lo avrebbero preso in giro a vita dicendogli cose del tipo "Ha ha! Il duro Zoro che si è preso una cotta per una sconosciuta!" Per tutto il giorno Zoro pensò al suo incontro e non riusciva a capire per quale motivo si sentiva così. Era rimasto colpito dall'aspetto di quella giovane. Aveva sempre pensato che Nami era nel complesso abbastanza carina, anzi, molto carina. Ma la misteriosa donna la batteva di certo. Possedeva delle gambe lunghe e snelle, un bel seno e un viso fantastico. La sua immagine da quel momento si era impossessata della mente di Zoro. SANJI: E' più pensieroso del solito! Sarei proprio curioso di sapere cosa gli è successo! Scrutava Zoro dalla cambusa. USOP: Già! Senza contare ke a quest'ora dorme sempre e invece oggi se ne sta lì, seduto sul ponte con lo sguardo nel cielo. Tutti osservavano lo spadaccino dalla finestra. Rufy era l'unico che sembrava non essere interessato. Continuava a prendere paste al cioccolato dal vassoio sul tavolo. ZORO: Chissà chi era quella ragazza! Forse una semplice turista! Oh ma insomma! Per quale motivo continuo a pensare a lei? Ormai è inutile rimuginarci su, dubito che la rivedrò! E' meglio se me la tolgo dalla testa! Qualche giorno dopo, alla stessa ora, Rolonoa si perse di nuovo nei suoi pensieri. Rufy, che si trovava con Usop sull'albero maestro, vedendo Zoro pensieroso e distaccato allungò il collo portando la testa davanti a lui. RUFY: Ciaooo! Gridò forte il pirata dal cappello di paglia. ZORO: Aaaaaah! Rufyy! Ma che diavolo faii? Mi hai fatto prendere un colpo! Sussultò Zoro. RUFY: Scusa ma te ne stavi lì sulle tue e volevo curiosare tra i tuoi pensieri! Che cosa immaginavi? ZORO: Assolutamente niente, lasciami dormire adesso! Sbraitò lo spadaccino dandogli un pugno in testa. RUFY: Ahio! Ma Perchè? Sono curioso! Il capitano insistette nel chiedergli spiegazioni ma lo spadaccino non sembrò cambiare idea. ZORO: Ti ho detto di no, smettila, voglio dormire! Zoro chiuse gli occhi per cercare di riposare ma Rufy non lo lasciava stare. RUFY: Beh…. Ormai è da un po' che sei così pensieroso, e tutto da quando siamo salpati dall'isola scorsa! E' forse successo qualcosa laggiù mentre eri da solo? Qualcosa di sicuro era accaduta, altrimenti non sarebbe cambiato così all'improvviso. Probabilmente non era riuscito a trovare il lucido per le sue spade o semplicemente aveva litigato con qualcuno. Naturalmente questo è quello che pensava Rufy. ZORO: Mmmm! Non è successo assolutamente niente Rufy! Ho sonno e voglio DORMIREEE! Chissà perché se la prendeva così? RUFY: Va bene; va bene! Ma non ti scaldare! SANJI: Che state combinando voi due? Vi si sente urlare fino alla cucina! E ho la porta chiusa! Sbraitò il biondo cuoco piuttosto infastidito da quelle urla. USOP: Niente, le solite cose! Zoro vuole dormire e Rufy continua a fargli domande sul perchè ultimamente è così assorto! Esclamò scendendo dall'albero maestro. ZORO: Insomma! Quante volte ve lo devo ripetere? Su quell'isola NON E' SUCCESSO ASSOLUTAMENTE NIENTE! Zoro scattò in piedi con i denti più aguzzi che mai e gli occhi infuriati con intenzione inceneritrice. NAMI: Non c'è bisogno di arrabbiarsi! In qualità di amici ci stiamo solo preoccupando per te! Si irritò la rossina. ZORO: Beh allora smettetela! Non ce n'è motivo! Buona notte! Si sdraiò. RUFY: Ma è giorno! Pensò ad alta voce Rufy. ZORO: E' per farti capire che mi devi lasciare stare! Perchè non te ne vai a mangiare così mi lasci tranquillo? RUFY: Perchè Sanji non mi vuole cucinare niente! Disse sbuffando il ragazzo. SANJI: Sfido io! Non sono mica il tuo servo! Non puoi chiedermi di mettermi ai fornelli ogni volta che hai fame, il che equivale praticamente a ogni momento della giornata! Il capitano si grattò la testa e mise il labbro inferiore su quello superiore come per impietosire. RUFY: Ma cosa ci posso fare se il mio stomaco reclama del cibo? NAMI: Insegnali a non fare i capricci! Ghignò Nami. USOP: Ha ha! Giusto Nami, ottimo suggerimento! Il nasone si sbellicò dalle risate. RUFY: Però se Nami te lo chiedesse scatteresti in cucina immediatamente! Sanji si mise in ginocchio dinnanzi a Nami con gli occhi cuoriformi. SANJI: Ovvio che si ma solo perchè lei è l'incantevole Nami, senza contare che non è ingorda come te! ZORO: Insomma, volete fare un po' di silenzio? Ho sonno! Oh! E detto ciò si fece ricadere a terra con un tonfo e con le vene che gli pulsavano ardentemente su tutto il viso. USOP: Sanji, sei irrecuperabile! La verità è che lo faresti anche se Nami mangiasse la stessa quantità di cibo ke ingurgita Rufy! E tutto solo perchè è una ragazza! Usop gli puntò il dito contro. SANJI:Nami è una principessa per me e io sono il suo schiavo d'amore! Mi può ordinare tutto quello che vuole! Mentre nel vostro caso la questione si inverte! Si sistemò la cravatta, poi frugò nella tasca, prese un fiammifero e un pacchetto di sigarette, ne estrasse una, la accese e se la mise in bocca. USOP: Scusa, cosa vorresti dire? Gli andò in contro il fifone. SANJI: Chiudi il becco nasone! A quel punto Zoro che non ci vedeva più dall'esasperazione scattò in piedi un'altra volta e urlò ancora più forte. ZORO: NO, CHIUDETE IL BECCO TUTTIII! Quasi non aveva più fiato in corpo. NAMI: Non urlare, ho un gran male alla testa! ZORO: Grrr! Lo spadaccino si mise una mano sulla fronte come segno di dissenzio. USOP: Ah, ragazzi, ci stiamo avvicinando a un'altra isola! RUFY: Davvero? Evviva! Sentì fremere le dita il capitano. ZORO: Finalmente mi potrò godere un meritato riposo! Sorrise soddisfatto. NAMI: Abbiamo già fatto rifotnimento quindi è inutile approdare! Distrusse lei la sua felicità che durò neanche un secondo. ZORO: Certo che Nami è davvero brava ad infrangere un pensiero allegro! Borbottò fra sé e sé. SANJI: Ubbidisci alla dolce Nami! Lo fulminò il cuoco. Zoro era insopportabile. Si comportava come se davanti a lui tutti dovevano scomparire facendo tutto quello che lui ordinava. Se voleva dormire nessuno doveva più aprire bocca, se voleva allenarsi nessuno poteva avvicinarsi o anche solo guardarlo. Sanji si chiese cosa gli era successo in passato per renderlo così musone e scorbutico. RUFY: Ma il capitano sono io quindi decido che si scende! Canticchiò Rufy. NAMI: E va bene! Scendete pure! Ma guardate che si sta avvicinando il tramonto, non fate tardi! Ma Rufy e Usop erano già scesi dalla nave senza sentire una parola. NAMI: Incorreggibili! La classica goccia scese sulla testa della navigatrice. ZORO: Uffa! Vorrà dire che mi farò una nuotata! Lo spadaccinò sospirò e ormai rassegnato si alzò e si tolse la maglietta e il fushaca appoggiando le spade sul ponte. SANJI: Nell'acqua gelida? Chiese un Sanji senza parole. ZORO: Si! Almeno mi sveglio un po' dato che non riesco proprio a dormire! Ne approfitterò anche per temprare la mente! Il cuoco dai capelli dorati riassunse gli occhi a cuore e si girò verso Nami. SANJI: Fa un po' come vuoi! Così rimarrò da solo con Nami! Ah ah! Arrossì il biondo. NAMI: Togliti subito quel pensiero dalla testa! Esclamò lei irritata. SANJI: Come non detto! Rispose deluso. Lo spadaccino fece un bel respiro profondo e si tuffò in mare. NAMI: Accidenti che coraggio! Io non riuscirei a fare il bagno nel mare ghiacciato! SANJI: Lo conosci! Vuole sempre dimostrare a tutti e a se stesso che può fare qualunque cosa con la concentrazione e il potere della mente! Sanji scosse la testa come segno di disapprovazione. ZORO: Puah! Però… non fa così freddo! Mh! Ci sono molti pesci in quest'acqua limpida! Per prima cosa mi faccio una nuotata!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il salvataggio. ***


CAPITOLO 3 : Il salvataggio. Il ragazzo nuotò tranquillamente per un po' finchè non fece dietro front per tornare indietro, altrimenti rischiava di perdere di vista la Going Merry. Si avviò finchè alla sua destra non addocchiò qualcosa. Era un pezzo di tronco al quale c'era appoggiato qualcuno privo di sensi. ZORO: Accidenti, ma quella è una ragazza! Ehi tu! Cosa ti è successo? Lo spadaccino le si avvicinò, la afferrò e la portò su una piatta roccia situata in mezzo alle acque. Poi, vi ci sollevò sopra anche lui e quando le si avvicinò per vederla in volto rimase a bocca aperta. ZORO: Ah! Ma questa è…. La ragazza che ho incontrato l'altro giorno, ne sono sicuro! La giovane naufragata, ancora svenuta, portava i capelli legati con una coda ma era di sicuro lei. Indossava la stessa maglietta che aveva la prima volta ma al posto della gonna portava un paio di pantaloni bianchi. ZORO: Che strano! Ehi! Ehi tu! Mi senti? Svegliati! Ma la ragazza non dava segni di vita. Così lo spadaccino la portò a bordo della Merry. NAMI: Zoro che succede? Sei già di ritorno? Io ero convinta che ti perdessi! Il cuoco picchiò lievemente il pugno sul petto. SANJI: Anch'io, al cento per cento! Ghignò. ZORO: Piantatela di scherzare e datemi una mano piuttosto! Alla bella navigatrice cadde lo sguardo sula ragazza che Zoro aveva trasportato e si chiedeva da dove spuntasse fuori. NAMI: Mh? Ehi! Ma chi è quella ragazza? ZORO: L'ho trovata appoggiata ad un tronco d'albero! Deve essere naufragata! Salì a bordo a fatica. Era difficile arrampicarsi sulla scala di corda e nello stesso tempo portare una persona. NAMI: E l'hai salvata? Caspita, come sei cavaliere! I due lo fissavano insospettiti. ZORO: Smettila! Lo spadaccino appoggiò la giovane sul ponte e Sanji, non appena la vide, impazzì come al solito. SANJI: Wow! Ma è una ragazza bellissima! Guarda che bel visino! E che corpo mozzafiato! ZORO: E smettila di fare il cascamorto! Piuttosto, io non sono pratico in queste cose! Come devo agire per farle riprendere i sensi? Pare sia ancora viva! Disse posando lo sguardo sul viso della naufragata che appariva più carino che mai SANJI: In questo caso ci vuole una bella respirazione bocca a bocca! Me ne occupo io! Si avvicinò saltellando il giovane cuoco tutto paonazzo. ZORO: Smetila! Il giovane trattenne Sanji che si dimenava per cercare di risvegliare la ragazza con la respirazione artificiale. NAMI: Perchè non ci provi tu Zoro? Lo spadaccino sbarrò gli occhi. ZORO: Io? E per quale motivo? Chiese imbarazzato. NAMI: Beh, sei stato tu a portarla qui, ora devi completare il lavoro! Chissà, magari quando si risveglierà e si troverà te davanti… scoprendo che le hai salvato la vita ti butterà le braccia al collo e ti chiederà se potrà mai fare qualcosa per ripagarti! "Oh mio principe azzurro! Mi hai salvato la vita! Te ne sarò sempre grata! Come premio ti meriti un bacio! Ha ha ha ha ha ha ha! Divertente! Ha ha ha ha! Nami batteva la mano sul poggiolo della sdraio e Sanji pensando alla faccia del suo compagno in quelle circostanze si levò la sigaretta di bocca con un gesto delicato e cercò di trattenersi dalle risate ma fallì clamorosamente, infatti dalla sua bocca uscì un verso. Subito si portò la mano sinistra sul viso e Zoro notò chiaramente, dalle spalle del cuoco che tremolavano, che si stava sbellicando dalle risate. ZORO: Smettetela con queste sciocchezze! Esclamò nervoso lui. SANJI: Allora ci penso io così sarò il suo principe azzurro per sempre! Che emozione! Il cuoco intrecciò le mani. ZORO: Conosco un modo migliore! Ehi! Svegliati! Lo spadaccino le diede dei leggeri schiaffettini sul viso per tentare di farle riprendere i sensi SANJI: Gwaaa! Fermo, che cosa fai! Proprio in quel momento la ragazza aprì gli occhi. ZORO: Ha funzionato! Lanciò un'occhiata a Sanji. SANJI: che sfortuna! Portò le braccia al petto incrociandole arrabbiato. LA RAGAZZA: Ma… cosa? Sanji e Nami si avvicinarono a lei. NAMI: Tranquilla! Sei al sicuro! SANJI: Ti senti bene meravigliosa creatura? La ragazza non capiva cosa le era successo. Dove si trovava? Chi erano quei ragazzi? LA RAGAZZA: Cosa…. Dove sono? La ragazza si alzò velocemente con la schiena e si guardò intorno. A quanto sembrava si trovava su una nave. NAMI: Ti avviso, siamo pirati ma non come tutti gli altri! La tranquillizzò prevenendo qualsiasi reazione impaurita. SANJI: Specialmente io! Sono un galant'uomo! Quindi non avere paura! Sanji le afferrò una mano accarezzandogliela. La giovane misteriosa, ancora un po' tramortita posò lo sguardo su Zoro che la guardava in silenzio. Subito lo riconobbe e fece una faccia sorpresa. LA RAGAZZA: Sei tu! ZORO: Gh! NAMI E SANJI: Eh? I due si voltarono verso Zoro senza parole. Subito lui cominciò a ridere imbarazzato. ZORO: Ha ha… ha ha ha! Mi..mi -mi avrà scambiato per qualcun altro! Cercò di sviare il discorso ma senza successo. LA RAGAZZA: No, ne sono sicura! Ci siamo visti l'altro giorno, non ti ricordi? Tra le cascate! Il cuoco di bordo a quella frase strinse i pugni con fermezza e lanciò allo spadaccino un'occhiata fulminante. SANJI: Ah, quindi le cose stanno così! Hai incontrato una ragazza così bella e non hai detto niente? Volevi tenertela per te eh? Sanji afferrò Zoro per un braccio. ZORO: Ca- calmati Sanji! Non la conosco affatto! E LASCIAMI! Si agitò lui ZORO:E' vero, l'ho vista sull'isola l'altro giorno ma non ci siamo mai neanche parlati! Spiegò. NAMI: Adesso capisco per quale motivo eri così assorto! Disse lei in tono sarcastico. SANJI: Ti lamenti tanto di me dicendo che sono un donnaiolo ma mi sembra che anche tu non sia da meno! ZORO: Chiudi quella boccacia cuoco!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Mistero ***


CAPITOLO 4: Mistero. LA RAGAZZA: Ha ha! NAMI: Beh? Cosa c'è? La giovane misteriosa ghignava vedendo Zoro e Sanji che si beccavano come due gallinacci in conflitto. LA RAGAZZA: E' che sono così buffi…. Disse con tono tranquillo. SANJI: Ah, mia adorata! Desideri qualcosa da mangiare? Hai sete? La giovane non disse una parola. Si limitò semplicemente a squotere la testa. NAMI: Ringrazia che puoi ridere di gusto! Se non fosse stato per Zoro a quest'ora non saresti qui! Ma come mai sei naufragata? La ragazza si voltò verso lo spadaccino LA RAGAZZA: Ti ringrazio di cuore! Sorrise lei. Lo spadaccino diventò paonazzo e abbassò lo sguardo. La navigatrice sembrò un tantino irritata. A quanto sembrava la ragazza aveva completamente ignorato la sua domanda. SANJI: A proposito cara! Io mi chiamo Sanji! Questo angelo accanto a me è l'incantevole Nami, una navigatrice eccezionale e intelligente, quanto a lui….non credo che occorrano presentazioni..basta guardarlo in faccia per capire che razza di tipo è ma lo farò lo stesso per educazione. Si chiama Zoro ed è uno spadaccino sbruffone, sfaticato e pigro! Il protagonista di quella frase si irrigidì e sbraitò contro il cuoco. ZORO: Falla finita brutto damerino che non sei altro! SANJI: Guarda, sarò clemente! Cerco di ignorarti questa volta perché siamo al cospetto di una splendida e candida fanciulla! E tu? Chiese rivolgendosi alla ragazza. SANJI: Qual è il tuo nome leggiadro? L'interessata fece un dolcissimo sorriso che lasciò Zoro piuttosto spaesato e Sanji letteralmente incantato. Poi esclamò.. LA RAGAZZA: Mi chiamo Ania! Molto lieta! Sanji cadde seduto sul ponte e si mise le mani sul petto e sospirò. SANJI: Ah! Ania! Potrei perdermi nella dolcezza di questo nome! Ma Zoro lo riportò bruscamente sulla terra. ZORO: Il perfetto idiota! A quel punto Sanji afferro Zoro per la maglietta che si era appena rimesso addosso e lo minacciò. SANJI: Senti bell'imbusto! Se non la pianti subito di rompermi le scatole giuro che ti butto in pentola. Sarai il contorno dell'arrosto con peperoncino! ZORO: E smettila di provocarmi! I due erano uno di fronte all'altro e dai loro occhi scaturirono delle piccole saette di sfida. Nami che era arrivata al limite della sopportazione cercò di non perdere la pazienza e posò lo sguardo verso l'isola. Ormai il sole stava tramontando e di Rufy e Usop acora neanche l'ombra. Probabilmente, pensò Nami, Rufy si era fatto prendere dall'emozione e si era messo a correre a tutta birra lasciando il povero Usop a mangiare la sua polvere. Di sicuro si stava dannando l'anima per riuscire a raggiungerlo. In seguito, dopo che i due titani si erano calmati e la lite era placata, Zoro notò che la ragazza da lui salvata era piuttosto nervosa e si guardava intorno come se stesse temendo l'arrivo di qualcosa o magari di qualcuno. Dopo trenta minuti, mentre il sole stava quasi per scomparire così da lasciare posto alla notte, Rufy e Usop tornarono a bordo della Going Merry. RUFY: Sono tornato gente! Urlò contento il capitano. USOP: Anf! Anf! Anf! Rufy! Anf! Anf! E' mai possibile che tu debba sempre correre a quel modo? Non ce la facevo più a starti dietro! Rufy era più vispo che mai mentre Usop stramazzò sul ponte non appena salì a bordo ansimando e lamentandosi. RUFY: Ah, quante storie! Sbuffò il pirata di gomma. NAMI: Era ora che tornaste ragazzi! Esclamò un'adirata Nami. RUFY: Mh? Rufy vide Ania seduta sul ponte accanto a Zoro che dormiva alla grande e la fissò per un po' mentre la giovane ricambiò lo sguardo stupita. "Lui sarebbe il capitano?" Pensò. Dopo di chè il pirata gommoso si girò verso Nami indicando Ania. RUFY: Lei chi è? NAMI: Si chiama Ania! Zoro l'ha trovata in mare priva di sensi e l'ha soccorsa, questo è tutto quello che so dirti! A quel punto Rufy sorrise e porse la mano alla ragazza. RUFY: Ah! Piacere! Io sono Rufy! ANIA: Oh, piacere mio! Disse lei allungando la sua e stringendo quella di Rufy. USOP: E io sono l'audace e coraggioso capitano Usop! Disse il nasone con tono fiero e con la faccia rivolta verso l'alto. ZORO: Yaaaawn! Il fifone e codardo Usop! Si era appena svegliato lo spadaccino. USOP: Sta zitto! ANIA: Molto lieta! Disse lei perplessa. "Questa è la ciurma di pirati più strana che io abbia mai visto in vita mia!" NAMI: Beh Ania, noi dobbiamo riprendere il viaggio! Tu cosa fai? Chiese la rossa. ANIA: Dove siete diretti? RUFY: Verso la rotta maggiore! Ognuno di noi ha un grande sogno da realizzare e io diventerò il re dei pirati! Esclamò Rufy mettendo una mano sul suo amatissimo cappello di paglia. ANIA: Ah….beh, a me non interessa andarci però…ecco…. Non è che potreste portarmi fuori da questa zona? Va bene anche se mi fate scendere dove più vi fa comodo! Tutti la guardarono senza parole. Cosa aveva in mente? NAMI: Come, non vorresti tornare a casa? ANIA: No, non mi interessa! Disse lei prontamente. NAMI: Come? A quel punto Ania si rivolse a Rufy e con occhi supplichevoli riformulò la richiesta. ANIA: Ascolta Rufy, tu sei il capitano? RUFY: Si, esatto! Rispose lui. ANIA: Allora ti prego! Portami via da qui! Non posso restare! Non ho neanche molto tempo quindi ti supplico, fammi questo favore! So che non vi conosco e non ho alcun diritto di chiedervelo però…io… IO DEVO ASSOLUTAMENTE ANDARMENE DA QUI! Preferisco salpare con degli sconosciuti piuttosto che tornare lì.. Un attonito Rufy fissava gli occhi della giovane con un punto interrogativo disegnato in faccia. Lì dove? Cosa voleva dire che non aveva più tempo? Cosa significava tutto questo? Perché mai avrebbe voluto salpare con dei ragazzi mai visti prima? ZORO: Perchè urli tanto? Ania aveva gli occhi pieni di lacrime e sembrava stesse per mettersi a piangere da un momento all'altro. Rufy, che non sapeva mai dire di no, accettò la sua richiesta. RUFY: Va bene! Per me non c'è problema! Disse lui tranquillo. ANIA: Davvero? Esultò lei. RUFY: Certo! Zoro, issare l'ancora! ZORO: Ho capito! Lo spadaccino si alzò da terra e andò a tirare su l'ancora dall'oceano. ANIA: Grazie! Grazie infinite, grazie! Sul volto di Ania si dipinse la felicità. Lo sguardo triste e pieno di sofferenza di un attimo prima sembrava essere scomparso. Poi all'improvviso afferrò la mano di Rufy e la strinse forte. Era un segno di gratitudine. Questo fece letteralmente ingelosire Sanji e persino Zoro guardava la scena e si sentiva…come dire…forse infastidito? La navigatrice pensò che tutto questo aveva un qualcosa di strano. Per quale motivo Ania voleva allontanarsi da quella zona? Perchè non aveva intenzione di tornare a casa sua? E soprattutto cosa stava architettando? A quegli interrogativi Nami non potè fare a meno di pensare"Dobbiamo davvero fidarci di lei?"

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Durante il viaggio ***


CAPITOLO 5. Durante il viaggio. Sanji posò lo sguardo sulla nuova arrivata e notò che i suoi abiti erano ancora bagnati fradici. SANJI: Oh! Angelo mio! Ma sei bagnata fino al midollo! Vai subito a cambiarti altrimenti ti prenderai il raffreddore! Nami cara, perché non le presti qualcosa da mettere? Sono sicuro che le calzeranno a pennello! Disse lui con lo sguardo sognante rivolto al cielo. NAMI: Oh, si si! Certo! Vieni con me Ania! Le due ragazze si diressero verso la cabina della navigatrice mentre il cuoco le osservava allontanarsi sempre con gli occhi cuoriformi. Pensava che formavano davvero un bel quadro. Due ragazze bellissime, una a fianco all'altra. Per lui quel quadro rappresentava il paradiso. IN CABINA.. NAMI: Non so, vedi tu! Vedo che porti dei pantaloni..io ne ho solo due paia che per di più non mi vanno neanche tanto bene! Direi che abbiamo più o meno la stessa taglia quindi… al contrario ho molte gonne, in quanto alle magliette…scegli pure! La ragazza guardava gli abiti nell'armadio di Nami e non sapeva come orientarsi. C'erano gonne e abiti di ogni tipo, davvero l'imbarazzo della scelta. ANIA: Beh…non saprei proprio…ce ne sono così tanti..per me va bene qualsiasi cosa! A quel punto Nami si avvicinò all'armadio, prese una minigonna nera e una maglietta bianca a maniche corte. NAMI: Prova questi, secondo me starai benissimo! Sai, io me ne intendo di abiti e vestiario! ANIA: Grazie! Rispose lei sorridendo dolcemente. NAMI: Senti, vuoi che me ne vada mentre ti cambi? Ania scosse la testa. Poi sollevò il capo e le sorrise di nuovo. ANIA: Ma no! Non c'è nessun problema! Tanto siamo entrambe donne no? Certo, a meno che tu non sia un travestito…. Quasi le scappava da ridere mentre diceva quella frase. NAMI: Ehi! Cosa ti salta in mente? Ritira subito quello che hai detto!! Sbraitò la navigatrice furibonda. ANIA: Ha ha ha ha ha! Scusami! Non era mia intenzione offenderti! Guarda che stavo solo scherzando! Nessun uomo potrebbe imitare una ragazza come te, è impossibile! E guarda che questo è un complimento! Nami la guardò ridere per un istante, poi sospirò e rise anche lei. Ania si tolse la maglietta inzuppata e la posò sul letto. Nami pensò che anche lei aveva buon gusto nel vestire. Chissà! Magari sotto questo aspetto avrebbero potuto stringere amicizia, in fondo Ania sembrava una brava ragazza. Poco dopo le due ragazze uscirono dalla cabina e si recarono sul ponte. Sanji, non appena vide Ania con gli abiti della sua navigatrice, cominciò a girare su se stesso come un ballerino per l'emozione suscitanto rabbia nei confronti di Zoro. "E' un vero idiota! Fa solo pena! Non cambierà mai!" Poi il cuoco si mise in ginocchio di fronte alla ragazza. SANJI: Oh angelo venuto dal paradiso! Stai davvero un incanto! Lo sapevo che gli abiti della dolcissima Nami ti avrebbero resa perfetta! Senza offesa Nami! Non essere gelosa! La navigatrice girò il capo e sbuffò. NAMI: Ma io me ne infischio! Lo spadaccino pensò che Ania era bella davvero. Quei vestiti li aveva già visti addosso a Nami ma su quella giovane stavano decisamente meglio. Intanto la Going Merry aveva ripreso il viaggio e navigava maestosa sulle acque limpide. Zoro si alzò per andare a prendere da bere in cambusa mentre tutti erano sul ponte. Nami sulla sdraio(non sotto l'ombrellone in quanto si stava facendo buio), Sanji, Rufy e Usop si misero a pescare. Ania invece era in piedi sugli scalini e aveva ripreso a guardarsi intorno con sguardo teso e preoccupato. Lo spadaccino le si avvicinò. ZORO: Ehi! La ragazza sussultò. ANIA: Ah! Si…che c'è? Zoro la osservò incuriosito. "Cosa diavolo le prende?" Pensò. ZORO: Va tutto bene? Sei così pallida…non è che ti sei presa un malanno? Ania rispose prontamente di no. Poi dopo un attimo di silenzio esclamò… ANIA: Sto bene! ZORO: Mh..se lo dici tu… E se ne andò in cambusa. Ania sospirò e si sedette sui gradini di legno. NOTTE, ORE 2. Tutti dormivano tranquilli. Nella cabina dei maschi Sanji aveva il berretto da notte sulla faccia, Rufy dormiva scomposto come sempre dando un piede in faccia ad Usop che si dimenava nel sonno e Zoro era comodamente sdraiato sul divanetto.Solo una persona su quella nave sembrava non riuscire a penetrare nel mondo dei sogni. Ania se ne stava lì, sul letto a guardare fuori dalla finestra. La luce della luna entrava lieve e illuminava leggermente la cabina. Nel più totale silenzio solo il suono delle onde che si infrangevano delicate contro la Going Merry si riusciva a sentire. Nami si girò dall'altra parte e quando aprì gli occhi vide la giovane più assorta che mai seduta sul materasso che fissava un punto fuori dall'oblò. Provò a chiamarla per chiedere cosa le stesse succedendo, se stava bene o se semplicemente non riusciva a prendere sonno ma Ania era talmente assorta che non percepì la voce della navigatrice. D'un tratto il viso della ragazza si fece triste, così, all'improvviso. Probabilmente, pensò Nami, stava pensando a qualcosa di brutto. La rossa era davvero curiosa di sapere quale fosse il problema che l'affliggeva, come Zoro aveva notato che qualche ora prima si continuava a guardare intorno temendo l'arrivo di qualcosa, ma preferì non farle domande. Si rimise con la testa sul cuscino, chiuse gli occhi e si riaddormentò. Per tutta la notte la nave pirata avanzava lentamente oscillando leggermente fino al mattino, quando il vento placò definitivamente e il mare si fece piatto come una tavola. A quel punto anche issare l'ancora sarebbe stato inutile. RUFY: Yaaaaaaaawn! Che dormitaaaa! Sanji, prepara la colazione, muoio di fame! Il cuoco si stiracchiò, si levò il cappellino da notte e si vestì rapidamente. Si infilò i pantaloni, si allacciò la camicia e si mise la cravatta nera che allentò non appena si sistemò dinnanzi ai fornelli. Zoro si sollevò dal divano con aria ancora addormantata e sbadigliò. Andò in bagno, si fece una rapida doccia, si mise i pantaloni neri e gli stivaletti. Poi prese i suoi soliti pesi e come tutte le mattine uscì sul ponte e cominciò ad allenarsi. La navigatrice uscì dalla cabina. SANJI: Oh! Buon giorno cara Nami! La ragazza sorrise, fece un cenno col capo e augurò anche a lui una buona giornata. RUFY: Ah, ciao Nami! Ania? Chiese curioso. NAMI: Sta ancora dormendo! Stanotte non ha chiuso occhio! Il pirata di gomma si grattò la guancia. RUFY: Perché? NAMI: Non ne ho idea. E' stata tutto il tempo a guardare fuori dalla finestra con aria assorta….. La rossa ripensò al viso della ragazza quella notte. D'improvviso, al contrario del giorno prima, pensò che le faceva tanta pena e che voleva aiutarla. Qualunque cosa avesse, qualunque problema la tormentasse, voleva esserle utile in qualcosa. In fondo anche Nami, per quanto vanitosa e avida potesse essere, possedeva un lato dolce. ANIA: Yaaaaaawn! Giorno a tutti! Di che parlate? La navigatrice fece finta di niente. NAMI: Oh, niente….buon giorno anche a te! Ania vide Zoro che si allenava. Il suo petto sudato, i suoi capelli bagnati…la attiravano. La ragazza si appoggiò al parapetto e si mise a guardarlo. Zoro sollevò un peso dopo l'altro e quando si accorse della ragazza si fermò ansimando. ZORO: Che cosa c'è? Qualche problema? Lo spadaccino pensò che Ania era ancora più bella del giorno prima. "Però…. Di solito le ragazze appena alzate non sono un granchè..o almeno in teoria..invece lei è sempre attraente…oh! Ancora con questi pensieri! Ma che diavolo mi è preso?" ANIA: Mh mh! No! Ti stavo solo guardando! Ti da fastidio? Scusa, allora me ne vado! La giovane si staccò dal parapetto. ZORO: No, non c'è problema! Esclamò lui. Era strano. Come Sanji diceva nella sua mente, quando Zoro si allenava, non voleva essere disturbato né GUARDATO, perché lo infastidiva moltissimo, eppure….Ania era lì, con gli occhi puntati su di lui…. e non sentiva nulla che potesse sembrare rabbia o qualcosa di simile. Anzi! Sapere che quella ragazza lo guardava lo faceva sentire più volenteroso e determinato. Perché? Forse perché si voleva solo atteggiare? Dimostrare a Sanji che anche lui aveva un certo fascino (altrochè!!!By Nami) e che se voleva anche lui poteva benissimo fare colpo sulle donne? ANIA: Sei sicuro? Perché se ti da fastidio essere osservato io… Lo spadaccino sorrise. Era un sorriso dolce ma allo stesso tempo accattivante. ZORO: Ti ho detto che non c'è problema, davvero! Non mi da fastidio essere osservato! La giovane sorrise a sua volta e continuò a guardare lo spadaccino che sollevava i pesi di ferro. Poi arrivò Nami che si mise di fianco a lei. NAMI: Come mai stai guardando Zoro? ANIA: Perché….è impressionante! La rossina spostò lo sguardo da Ania a Zoro e dentro di sè pensò "Zoro impressionante? In che senso? A me non sembra nulla di che, anzi! Secondo me si vuole solo atteggiare da super macho!" NAMI: Ah! Beh…effettivamente ha dei bei muscoli… Disse lei guardandolo con aria perplessa. ANIA: Ma no, non parlavo di quello! Intendevo dire che è impressionante come già di prima mattina si allena così duramente! NAMI: Aaaaah! Ora capisco! Beh…lui è fatto così, che ci vuoi fare? Rise. La navigatrice andò in cambusa. Ania vide le tre spade di Zoro appoggiate al ponte. ANIA: Scusa! L'interessato si voltò verso di lei. ZORO: Mh? ANIA: Ecco… tu combatti sempre con tre spade? Il ragazzo posò lo sguardo sulle sue lame preziosissime,che rappresentavano la cosa più preziosa per lui. Soprattutto una in particolare, quella che un tempo apparteneva alla sua amica-rivale Kuina morta a causa di un tragico incidente. ZORO: Si! Rispose lui in tono fiero. ANIA: Ma…come ci riesci? ZORO: Con anni di pratica chiunque potrebbe farcela! Esclamò lui. ANIA: Ah…ma…tu…non sarai quel cacciatore di taglie che tutti temevano? Lo spadaccino, continuando a fare i suoi esercizi fisici disse.. ZORO: Ah! Quella ormai è una cosa passata! Ho smesso di fare quella vita! Lo facevo solo per hobby! Ania rimase perplessa. Cosa voleva dire per hobby? Uccideva pirati per divertimento? Mah! ZORO: Ah… Lo spadaccino tornò indietro con la menoria a qualche giorno prima, quando aveva incontrato Ania la prima volta. ZORO: Senti….emm….posso chiederti come mai l'altra volta sei scappata via? ANIA: Oh, beh…. Ci fu un attimo di silenzio. ANIA: Il fatto è che….all'inizio temevo che volessi farmi del male, insomma….ti ho visto uscire da dietro la cascata con l'intenzione di colpirmi e così… Il ragazzo appoggiò i pesi. ZORO: Lo so, scusa! Non era mia intenzione spaventarti! Il fatto è che credevo fossi un delinquente ma….mi sbagliavo! Scusami! ANIA: Non fa niente! Sorrise lei. ZORO: …… Lo spadaccino diventò leggermente paonazzo. Perché il suo sorriso gli faceva battere il cuore in quel modo? Era come se lo facesse sentire….sereno….Perché? Si chiedeva. Per quale motivo? L'aveva appena conosciuta.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** L'uomo misterios. ***


CAPITOLO 6: L'uomo misterioso. MATTINA ORE 10.00 Tutti si trovavano in cambusa a fare colazione. Rufy divorava un piatto dopo l'altro pescando ogni tanto qualche pietanza da quello del povero Usop ormai esasperato. Sanji ricopriva le due ragazze di premure e attenzioni. NAMI: Nami cara, ne vuoi ancora? Ania adorata, è di tuo gradimento? La navigatrice scosse la testa e lo ringraziò. ANIA: Si, è tutto squisito! Sei un cuoco eccezionale! Il biondino arrossì e per ringraziamento le diede un bacio sulla mano. USOP: Bleah! Risparmiaci! Disse Usop mettendosi una mano davanti agli occhi per non vedere altro. Zoro, che stava bevendo del caffè, posò la tazza, si asciugò la bocca con un fazzoletto e guardò storto il cuoco. ZORO: Disgustoso! Questo suscitò irritazione nel ragazzo, e parecchia anche. Così lasciò la mano di Ania e afferrò lo spadaccino. SANJI: Senti un po' tu! Ti diverti a farmi arrabbiare? Sono un uomo e un maschio deve essere premuroso con una dolce fanciulla! Evidentemente tu non sei incluso nella categoria gentleman! Non sapresti mostrare un minimo di romanticismo nei confronti di nessuna! Sai che ti dico? Che col tuo atteggiamento arrogante le farai scappare tutte e rimarrai sempre solo come un cane! Quando sarai vecchio e non riuscirai più nemmeno ad alzarti senza l'aiuto di qualcuno, ti ritroverai tutto il giorno seduto sulla poltrona a guardare fuori dalla finestra a rimpiangere il tuo comportamento da giovane! Lo spadaccino diede uno schiaffo alla mano di Sanji, poi si alzò dalla panca con sguardo serio. ZORO: Per cominciare non mettermi più le tue luride mani addosso. Punto secondo l'amore è solo una perdita di tempo! Basta guardare te! Non riesci a concludere niente senza essere lucido per un istante! Le donne sono come una droga per te! Prendi Nami per esempio! Ogni volta che ci troviamo dinnanzi a un pericolo fai il cascamorto atteggiandoti e chiamandola ogni minuto! Sei penoso! Almeno io mi concentro sempre e solo sul problema tentando in tutti i modi di risolvere la situazione. Io non mi perdo inutilmente dietro le donne come fai tu! Detto questo lo spadaccino uscì dalla cambusa sbattendo violentemente la porta sotto gli occhi attoniti di tutti. SANJI: Che idiota! Sbaglia se pensa che da soli si sta meglio! Non può pensare di risolvere i problemi contando solo sulle sue forze! Ania era sconvolta. "Gli sarà successo qualcosa in passato per farlo diventare così cupo e solitario?" Pensò la ragazza."Da quel che vedo però solo con Sanji sembra avere dei battibecchi". Finita la colazione tutti uscirono all'aria aperta. Ania vide Zoro che dormiva profondamente. Aveva una faccia serena nonostante la discussione avuta con il cuoco. Instintivamente gli si avvicinò silenziosamente e lo guardò dormire per un po' finchè il ragazzo non si svegliò. Quando riaprì gli occhi, ancora in dormiveglia, vide la ragazza davanti a lui. ZORO: Che c'è? Hai bisogno di qualcosa? La giovane disse che non aveva bisogno di niente. Poi abbassò lo sguardo e con un po' di timore gli domandò.. ANIA: Senti…ti dispiace…se mi siedo vicino a te? Lo spadaccino non capiva la situazione. Per quale motivo Ania aveva quello sguardo? Aveva paura di lui forse? Zoro rimase un attimo in silenzio, poi le diede una risposta. ZORO: No, fa pure! Ania sospirò come se fino a un attimo prima avesse temuto di essere cacciata via. La ragazza si sedette di fianco a lui mentre gli altri componenti della ciurma si rilassavano. Nami prendeva il sole, Sanji era appoggiato al parapetto a fumare una sigaretta dopo l'altra e Rufy e Usop si divertivano a rincorrersi come bambini. D'un tratto Zoro si creò una domanda nella mente che pensò di rivolgere alla ragazza. ZORO: Senti…. ANIA: Si? Cadde di nuovo il silenzio tra i due finchè Zoro non lo ruppe nuovamente. ZORO: Perché sei sempre così prevenuta? Voglio dire… prima mi hai chiesto se mi dava fastidio essere guardato, adesso se mi dispiaceva farti sedere qui! Come mai? Hai paura di ricevere una risposta negativa? Ania non sapeva proprio cosa dire. Poi alzò lo sguardo in cielo e sorrise. ANIA: E' che sono fatta così! Sin da piccola! Sono molto timida sai? E ho paura di dare fastidio alla gente! Purtroppo è sempre un dramma per me! Pensa che a volte voglio stringere amicizie nuove con qualcuno, ma non mi faccio avanti per paura di essere respinta o considerata una seccatrice! Ridacchiò tra sé e sé. Zoro non disse una parola. ANIA: Ti sembro stupida, vero? Sorrise lei. ZORO: No, affatto! Non devi considerarti una sciocca solo perché in te c'è timidezza! Solo non devi raggiungere conclusioni affrettate! Non puoi sapere se una persona non ti accetta prima di provare a parlarci! Una cosa che ho imparato è "Mai tirarsi indietro, specialmente se hai un obiettivo!" Io voglio diventare lo spadaccino migliore del mondo! Per me e per una persona speciale morta tempo fa! Tu non hai un desiderio? Cosa ti piacerebbe fare? Quella domanda sembrò turbare Ania. Zoro pensò di aver sbagliato ad impicciarsi. ANIA: Vedi….io….volevo diventare medico una volta….ma…..poi non ho più avuto l'opportunità! C'era un chè di triste in quella frase. ZORO: E come mai? ANIA: Beh….. Silenzio. ANIA: E' una storia lunga e dolorosa! Se non ti dispiace preferirei non parlarne! Rispose lei a bassa voce. Cambiò aspetto completamente. Il sorriso di un attimo prima era scomparso dal suo viso. Zoro si sentiva in colpa. ZORO: Scusami! Non era mia intenzione ficcare il naso nei tuoi fatti! Mi dispiace! Zoro che chiedeva scusa in quel modo? Ma cosa stava succedendo? Mai si era scusato così! Per la prima volta sentiva un nodo alla gola, come se aver rattristito quella ragazza gli pesasse molto. ANIA: Figurati! Non ti preoccupare, è tutto a posto! Ania sorrise di nuovo. Lo spadaccino rimase immobile a guardarla, perché poi? Si, era bella ma non c'era motivo di puntarle continuamente gli occhi addosso. Senza contare che Zoro pensava all'amore come una cosa inutile e alle donne come ragazze vanitose e fastidiose. ANIA: Scusa…ma adesso non me la sento proprio di parlarne, mi capisci? Il ragazzo pensò che tutto fosse legato ad un brutto incidente o qualcosa del genere così non le fece più domande. ZORO: Si, d'accordo, non ti chiederò più niente! La ragazza lo ringraziò e gli mostrò un dolce sorriso, più bello di quelli precedenti che fece venire allo spadaccino uno strano tuffo al cuore. Poco dopo, Usop salì in vetta a controllare l'orizzonte e vide quella che sembrava una nave e si stava avvicinando a loro . USOP: Ehi! C'è una nave! Tutti sentirono quelle parole e si riunirono sul ponte per dare un'occhiata. La nave sembrava un vascello di pirati e sulla vela maestra aveva uno strano simbolo che non si riusciva bene ad identificare. Un secondo dopo però, Ania sembrò capire di cosa si trattasse e sul suo volto si dipinse il terrore. ANIA: Ah…no! I cinque ragazzi si voltarono verso di lei stupiti. Per quale motivo era così spaventata? Forse conosceva chi c'era su quella nave? NAMI: Qualcosa non va? La navigatrice non ricevette risposta. Ania era troppo impegnata a tremare e a fissare il simbolo sulla vela di quella nave. SANJI: Perché tremi tesoruccio? La giovane corse giù in cabina sotto gli occhi attoniti dei presenti. Cosa le era successo? Nel frattempo la nave pirata si avvicinò alla Going Merry e il segno sulla vela maestra divenne sempre più chiaro. Si trattava di due strani occhi che prendevano tutta la vela e a quel disegno Rufy e i suoi compagni ebbero un brivido che gli percorse lungo la schiena. USOP: Adesso capisco perché si è rifugiata in cabina! Io ho paura! Sulla nave si riusivano a vedere degli uomini. All'improvviso una voce maschile e possente si sentì dalla nave. L'UOMO: Ehi voi! Siete pirati? Silenzio. Il vascello si affiancò alla Merry e si riusciva a vedere perfettamente il capitano della ciurma. Aveva gli stessi occhi del disegno sulla vela, rossi di fuoco e minacciosi. RUFY: Si esatto! Il mio nome è Rufy e sono il capitano di questa nave pirata! Tu chi sei buon uomo? Il pirata ghignò tra sé e sé poi si mise una mano sul mento come intento a riflettere. L'UOMO: Mh! Così tu sei il capo eh? Certo che la vita ti riserva strane sorprese a volte! Comunque…per caso avete visto una ragazza da queste parti? L'ultima volta era a bordo di una scialuppa, poi ho sentito che è naufragata! La ragazza in questione è piuttosto bella, capelli castani, occhi scuri… I componenti della ciurma del pirata dal cappello di paglia si scambiarono occhiate sorprese. Quell'uomo parlava forse di Ania? Zoro l'aveva salvata dalle acque. L'aveva trovata priva di sensi appoggiata ad un tronco quindi doveva essere senz'altro naufragata. Inoltre la descrizione data da quel pirata coincideva con Ania. Perché la stava cercando? Perché Ania stava scappando da lui? Cosa voleva l'uomo dagli occhi minacciosi da lei?

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Mistero svelato! ***


CAPITOLO 7: Mistero svelato! L'UOMO: Allora, l'avete vista? Tutti guardavano l'uomo minaccioso con terrore. I suoi occhi non finivano di trasmettere brividi ai cinque giovani avventurieri. Poi Rufy si fece avanti e ruppe il silenzio. RUFY: No, mi dispiace! Non abbiamo visto nessuno in mare! Perché? Il pirata ghignò. L'UOMO: Ne siete sicuri? In questo preciso istante potrebbe anche essere a bordo della vostra nave! Ania, che era dietro alla porta della cabina , sentiva parola per parola e a quella frase si sentì mancare. "E se adesso perquisisce la nave? Che cosa faccio?" Pensò. RUFY: Ti ho detto che non so di chi tu stia parlando quindi lasciaci in pace! Il ragazzo di gomma fissava l'uomo con sguardo serio per convincerlo ad andarsene. L'UOMO: Bene! Il pirata balzò sul parapetto della Going Merry e afferrò Rufy per il gilet. Zoro si preparò ad estrarre una spada e Sanji alzò una gamba pronto a tirare un calcio. L'UOMO: Allora se la vedete…le dite che il suo pirata la aspetta sull'isola Xander? Detto questo lasciò la maglietta del ragazzo, posò le mani sul parapetto e balzò all'indietro tornando a bordo del suo vascello. Un attimò dopo si sentì una voce femminile provenire dalla nave. "No, vi prego! Lasciatemi stare!" Subito dopo questa voce fu seguita da una maschile "Sta zitta e mettiti giù!" Poi la nave dell'uomo si allontanò dalla Merry scomparendo. ZORO: Ehi! Voi avete capito chi era? Chiese lo spadaccino a braccia conserte. SANJI: Un pirata che cercava la nostra Ania e la domanda è…perché! La ragazza uscì dalla cabina con fare preoccupato. Pensò che doveva spiegare un bel po' di cose a quei ragazzi. NAMI: Ania! Tu sai chi era? Cercava te, è vero? La giovane abbassò il capo e chiuse gli occhi. Dopo un sospiro diede la risposta. ANIA: Si! Zoro le si avvicinò. ZORO: Allora credo che dovresti spiegarci! In fondo ora che è venuto qui non possiamo mettere le cose a tacere! Ania guardò lo spadaccino negli occhi per un momento. ANIA: D'accordo! Vi dirò tutto! Così si diressero tutti in cambusa dove si sedettero comodamente. RUFY: Allora! Stai scappando da lui? Chiese Rufy mettendosi le mani dietro alla nuca. ANIA: E' così! L'uomo che avete appena visto si chiama Nelson ed è un pirata molto conosciuto e temuto! Sulla sua testa pende una taglia di 38 milioni! La navigatrice scattò in piedi e sbattè le mani sul tavolo. NAMI: 38 milioni? Ania annuì. La rossa si risedette e riprese fiato. ANIA: E' molto forte! Io non ho mai visto le sue reali capacità ma so che ha mangiato un frutto del diavolo! Il capitano sorrise. RUFY: Allora è un mio coetaneo! Anch'io ne ho mangiato uno! A quell'esclamazione la ragazza rimase stupita. ANIA: Cosa? Davvero? Il gommoso si alzò in piedi e tirò la sua bocca. ANIA: Oh santo cielo! Le prese un colpo. Rufy allungava la pelle e la attorcigliava facendo impressione quasi a tutti. ANIA: Caspita! Non me lo aspettavo! Comunque…. Si riprese. ANIA: Tutto ebbe inizio due anni fa! Lui e i suoi uomini attaccarono il villaggio in cui abitavo con mia madre distruggendo mezza isola e sterminando la metà degli abitanti. I superstiti furono pochi! La navigatrice si rialzò. NAMI: Ora che ci penso..ricordo di aver letto che una banda di pirati fece una strage su un'isola chiamata Flaren! L'ho letto sul giornale! Ania annuì di nuovo. ANIA: Ero convinta che se ne sarebbero andati ma non fu così! Tra i sopravvissuti prese degli ostaggi tra cui c'era anche mia madre! Nelson voleva 100 milioni come riscatto! Purtroppo però eravamo tutti piuttosto poveri e nonostante c'era gente che gestiva raccolti i soldi che si guadagnavano erano ben pochi! Così….io decisi di fargli una proposta! Gli chiesi di lasciare andare i prigionieri e in cambio…io avrei preso il loro posto! Tra i presenti cadde lo stupore. NAMI: Cioè ti sei sacrificata? Chiese la rossina a bocca aperta. ANIA: Si! All'inizio sembrò non accettare! Appena glielo chiesi scoppiò a ridere però…cambiò stranamente idea quando un abitante mi disse che avrei dovuto rimanere perché senza un medico il villaggio sarebbe stato condannato! Rufy si illuminò. RUFY: Sei un dottore? La ragazza scosse la testa. ZORO: Prima mi hai detto che non avevi avuto la possibilità di diventare medico! Ania digrignò i denti per la rabbia. ANIA: Infatti è così! Quel maledetto…..vedete io…non sono un medico ma ho comunque studiato un po' di medicina e tutti mi consideravano il medico del villaggio in quanto qualche volta davo consigli su come una persona si doveva curare o io stessa mi davo da fare per farlo! Però…non sono esperta, credetemi! Sono ancora un'apprendista! Purtroppo Nelson mi voleva per i suoi loschi piani! Liberò i prigionieri e mi portò con sé. In seguito mi riempì di strani libri da leggere che parlavano di farmaci illegali e non concessi dal governo! Non riuscivo a capire cosa significasse finchè un giorno mi disse che avrei dovuto preparare un farmaco in grado di uccidere! A quel punto mi rifiutai ma Nelson catturò mia madre per ricattamrmi! Mi disse che se non lo avessi preparato per mia madre sarebbe stata la fine! Voleva…. La ragazza fermò le sue parole. Prese a tremare, strinse i pugni con tale forza che quasi si ferì con le unghie, poi dai suoi occhi cominciarono a sgorgare delle lacrime di dolore facendo sentire gli altri addolorati per la sua situazione. ANIA: …voleva eliminare i suoi nemici con quella sostanza anche se non so perché! Io volevo fare il medico per salvare le persone, non per ucciderle! Così fui colta dal panico, presi una scialuppa e scappai dall'isola! Non era mia intenzione abbandonare mia madre, voglio salvarla ad ogni costo ma non so come fare! Ora si spiegava tutto. Era chiaro perché il giorno prima continuava a guardarsi in torno. Stava controllando che Nelson non arrivasse per cercarla e la notte aveva quella faccia triste perché prrobabilmente pensava a sua madre. Quindi la donna che avevano sentito gridare sul vascello era lei. NAMI: Ecco perché eri così nervosa! L'interessata continuava a versare lacrime senza riuscire a fermarsi. Poi continuò la storia. ANIA: Purtroppo…. Nella scialuppa si aprì una falla e caddi in mare. Una gamba mi rimase impigliata in un'alga sottomarina e quando finalmente tornai a galla ero senza forze e persi i sensi! ZORO: Quindi sei davvero naufragata in un certo senso! Lei non disse nulla. NAMI: Ora capisco per quale motivo volevi allontanarti da questa zona! Il cuoco si alzò in piedi e si mise ad urlare per la rabbia. SANJI: Gwaaaaaaaa! Ma come può fare una cosa del genere ad un dolce angelo come lei? Se me lo ritrovo davanti lo ammazzo! Rufy guardava Ania che non riusciva a fermare le lacrime per la disperazione. Poi sospirò, si stiracchiò ed esclamò.. RUFY: Molto bene! Vuol dire che ti aiuteremo noi! La giovane alzò lo sguardo sorpresa. Quei ragazzi la volevano aiutare? Perchè? E soprattutto come? SANJI: Giusto! Io sono con te dolcezza mia! Ti prometto che schiaccerò quel pirata come una patata lessa e poi lo farò al forno! O forse lo preferisci in insalata? Lo spadaccino sorrise, afferrò le sue spade e si alzò. ZORO: Bene! Vorrà dire che si pentirà amaramente di aver fatto tutto questo! Mpf! Il ragazzo appoggià una mano sulla spalla della ragazza poi uscì dalla cambusa. USOP: Io sono con voi ma…..gli occhi di quell'uomo mi mettono i brrividi! Tremolò il nasone. NAMI: Puoi contare su di noi Ania! Siamo in gamba, soprattutto devi fidarti di loro! Sono dei combattenti straordinari! Pensa che hanno sconfitto Arlong, l'uomo pesce che voleva conquistare il mare orientale, Don Creek e Kuro dagli artigli di gatto! Fidati! Riusciranno a batterlo! E poi anche Rufy ha una taglia sulla testa di ben 30 milioni e non è poco! Insomma, non c'è poi così tanta differenza rispetto a quella di Nelson! Ania pianse ancora più profondamente. ANIA: Grazie! Il biondo le prese una mano e gliela baciò dolcemente, poi cominciò a fare il poeta. SANJI: Mia adorata! Potrai sempre contare sul mio aiuto! Sarò il tuo principe azzurro! Ah! La tua bellezza mi incanta anche se il tuo dolce viso è rigato dalle lacrime! Ad Ania scappò un ghignò. SANJI: Ah! Era un sorriso quello? Si che lo era, l'ho visto! Hai sorriso! Sono riuscito a farti tornare il buon umore! ANIA: Grazie! Davvero! Non sapeva perché ma sentiva che di quei ragazzi si poteva fidare. Sentiva che forse non tutto era perduto, c'era ancora una speranza.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Sentimenti ***


CAPITOLO 8: Sentimenti. Dopo un bel pianto liberatorio Ania si sentiva davvero meglio ma la cosa più strana era che nonostante conoscesse quei pirati praticamente da neanche due giorni sentiva di essere al sicuro. Avevano davvero così tanta influenza quei ragazzi sulle persone? La ragazza uscì sul ponte, tirò un respiro profondo e sorrise. "Penso che siano ragazzi in gamba! Inoltre mi hanno salvato la vita già una volta!" ZORO: Ti senti meglio adesso? La ragazza si girò e vide Zoro sdraiato che le sorrideva. ANIA: Si! Grazie, a tutti voi davvero! Io..non so proprio come sdebitarmi! Non mi conoscete nemmeno eppure vi siete offerti di aiutarmi! Lo spadaccino si alzò. ZORO: Vedi, noi siamo fatti così, è un obbligo per noi aiutare chi è in difficoltà! E poi non devi dimenticare che siamo pirati e l'avventura e il pericolo ci attirano parecchio! Ania sorrise. ANIA: Già…io so bene come sono quelli come voi! Lo spadaccino si sentiva strano. Guardava gli occhi della ragazza che sembravano completamente diversi da prima. Mentre le lacrime rigavano il suo viso c'era una luce di dolore e di paura nello stesso momento ma in quell'attimo, quella luce era diversa. Ania era davvero bella e Zoro aveva ancora nella mente quell'attimo in cui i loro sguardi si sono incontrati per la prima volta. Già allora provava una strana sensazione di confusione. Non capiva cosa provava realmente, sapeva solo che con lei non riusciva ad essere scortese. Era come ipnotizzato davanti a lei, quegli occhi e quelle labbra sorridenti lo facevano piombare in uno stato di transe completo. ANIA: Senti, ti va se parliamo un po? Il ragazzo annuì ed entrambi si sedettero. Cominciarono a parlare del loro passato, Ania gli raccontò di quando era piccola e di come aveva deciso di diventare medico, Zoro le parlò di Kuina e della promessa fatta a questa ragazza. Non sapeva perché ma si sentiva a suo agio a parlare con lei. Di solito si annoiava a tenere un discorso lungo con qualcuno, persino con Rufy e i suoi amici ma con Ania non sbuffava, non alzava lo sguardo come per dire "qualcuno la faccia stare zitta!" come la maggior parte delle volte succedeva con Nami, d'accordo che i loro più che discorsi erano battibecchi ma quelle poche volte che riuscivano a tenere un discorso serio non riusciva più a sopportarla. Invece con Ania parlava volentieri e soprattutto la ascoltava volentieri. Forse perché era così attraente? Chissà, Andarono avanti a parlare finchè non si fece buio e si sdraiarono sul ponte sotto le stelle mentre Rufy, Usop e Nami li guardavano inteneriti al contrario di Sanji che tentava in tutti i modi di andare a dare una lezione a quello spadaccino ma Usop lo tratteneva anche se a fatica. ANIA: Io ho sempre amato le stelle! Il loro bagliore mi attira parecchio! E poi è uno spettacolo così rilassante! ZORO: E' vero! La ragazza si sollevò e si girò verso di lui. ANIA: Zoro, non hai mai pensato che la tua amica potrebbere essere lassù, tra una di quelle stelle e che ti sta guardando aspettando che tu realizzi il vostro sogno? Lo spadaccino pensò che più volte aveva alzato lo sguardo nella speranza di ricevere un messaggio da parte di Kuina. ZORO: Si! Disse in tono serio. ANIA: Sai io ci ho sempre creduto, fin da piccola! Quando avevo circa sei anni mio padre morì a causa di una brutta malattia incurabile e prima di andarsene per sempre mi ha messo una mano sul capo e mi ha detto "Se dovesse succedermi qualcosa, quando ti sentirai sola la notte, alza lo sguardo in cielo e osserva attentamente le stelle. Quella più luminosa sarò io che ti starò guardando! Sarò sempre a vegliare su di te e la mamma!" Feci così tutte le sere e tutte le notti e mi mettevo a parlargli. A volte capitava che il cielo era coperto di nuvole ed io avevo paura che era perché mio padre non mi guardava più! ZORO: E' una bella cosa! La ragazza sorrise. ANIA: Zoro….hai sofferto quando la tua mica è morta? Il ragazzo spostò le braccia da sotto il capo e le portò sul petto. ZORO: Si, ho sofferto! Senza contare che all'epoca ero solo con me stesso! E tu? Immagino che ti sia sentita a pezzi! Le chiese sempre con lo sguardo in cielo. ANIA: Tanto! Ho pianto tanto! Da allora ho sempre dovuto contare solo su di me e mia madre! E' l'unica persona che mi è rimasta perciò non potrei perdonarmelo se le dovesse succedere qualcosa! Lo spadaccino si alzò e si sedette a gambe incrociate. ZORO: E' più forte di te, vero? Per quanto tu ti sforzi di sorridere e di fidarti di noi il tuo pensiero è sempre rivolto a lei e a quell'uomo! Guarda che non devi fingere! Se ti senti ancora male puoi piangere, io non voglio certo giudicarti né deriderti! Ania posò la sua mano su quella di Zoro e a quel gesto lo spadaccino sentì il suo cuore aumentare il battito. ANIA: Grazie! Ma non sto fingendo! Ti ho detto che non intendo piangere più quindi non preoccuparti! In quel momento Sanji sembrava sull'orlo di una crisi mentre Rufy si era seduto sul parapetto a fissarli col suo solito sorriso da bambino. Usop non riusciva più a trattenere il cuoco, tantè che aveva preso strappi di continuo. NAMI: Ma guarda che coppietta! Chi l'avrebbe detto che Zoro potesse parlare in quel modo con una ragazza? Di solito è piuttosto chiuso! Rufy annuì come per confermare la teoria di Nami mentre Usop pregava i due compagni di dargli una mano per trattenere Sanji che si levò la giacca per sfuggire alla presa del nasone e schizzò sul ponte. NAMI: Ma che fai Sanji, torna qui! SANJI: Adesso mi sente! Razza di imbroglione! Mi aveva detto di odiare l'amore e le donne mentre il primo che fa il cascamorto è lui! Rufy allungò le braccia e afferrò il biondo trascinandolo indietro. RUFY: Sta calmo Sanji, lasciali in pace! Il capitano ritrasse le braccia ad una velocità tale che il povero cuoco finì spiaccicato contro il muro e rimase privo di sensi con un bernoccolo sulla fronte e il naso sanguinolento. RUFY: Scusa! USOP: Sempre il solito sbadato! Nel frattempo Zoro e Ania rimasero in silenzio per un po'. Continuarono a fissare le stelle luccicare mentre Nami e gli altri decisero di andare a lettolandia. Sanji, che ancora era privo di sensi venne trasportato da Rufy e Usop. Lo spadaccino si mise a riflettere. Cosa gli stava succedendo?Per quale motivo non riusciva a fare a meno di rivolgere sempre lo sguardo a quella ragazza? Perché quando le stava vicino si sentiva bene? Non riusciva a capire questo suo stato d''nimo. Non sapeva però che anche la stessa Ania si sentiva strana. Quando stava con Zoro provava una piacevole sensazione di serenità.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** L'isola Newton ***


CAPITOLO 9 : L'isola Newton. Passò una settimana da quando Rufy e i suoi amici fecero la conoscenza della bella Ania e la Going Merry aveva fatto una piccola inversione di rotta per raggiungere l'isola Xander dove era diretto Nelson e ora la nave pirata si stava avvicinando ad un'altra tappa; l'isola Newton. Naturalmente Rufy come sempre fremeva dall'emozione e tutti non vedevano l'ora di scendere per fare rifornimento. RUFY: Quanto manca? Quanto manca? Anf anf! Quanto manca? La cartografa sbuffò. NAMI: E smettila di correre per tutta la nave e soprattutto non urlare a quel modo, mi stai facendo venire l'emicrania! Mancano ancora dieci minuti, vedi di avere pazienza! Il ragazzo dal cappello di paglia sembrò calmarsi; si sedette sulla sua postazione preferita, la polena, e cercava di tenere a freno le mani che si muovevano di continuo per la felicità. ANIA: Nami, hai mai sentito quell'isola? Chiese la ragazza alla navigatrice che stava leggendo un libro di navigazione. NAMI: L'ho solo sentita nominare! Detto questo chiuse il libro e scese in cabina per rimetterlo in libreria. Nel frattempo Zoro, che aveva dormito fino ad un attimo prima si impiastricciò gli occhi che gli bruciavano per la luce del sole che si rifletteva in pieno sul suo viso. ZORO: Che succede? Cos'è questo baccano? Domandò lo spadaccino. ANIA: Ci stiamo avvicinando a un'isola! Sai, dobbiamo fare rifornimento per la dispensa! Disse la giovane voltandosi verso di lui. ZORO: Ah, quindi Rufy l'ha svuotata di nuovo nel giro di così poco tempo? Che babbeo! Esclamò lo spadaccino alzandosi, si fece schioccare le ossa del collo e sbadigliò, poi si diresse verso il parapetto a guardare la sagoma dell'isola che lentamente si avvicinava. SANJI: Oh meraviglioso angeloooooo! Hai caldo? Vuoi che ti prepari una bibita fresca? La dolce Nami dice che è squisita! Il cuoco, con occhi a cuore e le narici dilatate (a me con quella faccia appare sempre come un maiale…. N.d.a.) si rivolse ad Ania prendendole la mano. (Ma è un vizio! N.d. Zoro) ANIA: No, grazie, sto bene così! Sorrise lei. SANJI: Allora vuoi che ti ripari dal sole? Non vorrei che il tuo corpicino leggiadro si riempisse di scottature! Zoro, che stava ascoltando tutto, sentì un desiderio irrefrenabile di riempire il biondo di pugni, era stufo di sentire la sua voce urlante mentre corteggiava le ragazze…o forse il motivo era un altro? ANIA: Ti ringrazio ma non mi da fastidio il sole, anzi! Esclamò lei. SANJI: Posso almeno spalmarti la crema solare sulla tua schiena morbida e liscia? CROCK! CROCK! Lo spadaccino si stava schioccando le dita pronto a menarlo con forza. ANIA: No, grazie! Sorrise ancora lei. Non le dava fastidio essere corteggiata da Sanji, nel senso che gli stava simpatico e lo trovava buffo. SANJI: Nami adorata, posso spalmarla a te? La rossina, che si trovava sulla sdraio disse freddamente di no. SANJI: Accidenti, non sapete cosa vi perdete ragazze! Le mie mani sono esperte! Non dimenticate che sono un cuoco e vi potrei fare un massaggio rilassante! CROOOOCK! Zoro si stava irritando non poco. ZORO: Adesso basta! Ne ho fin sopra i capelli del tuo atteggiamento! E' mai possibile che tu debba fare il cascamorto in ogni situazione? E poi vergognati! Razza di pervertito cronico! Ti sembrano discorsi da fare? Il biondino tolse la sigaretta dalla bocca con un gesto brusco ed espulse il funo in faccia allo spadaccino che iniziò a tossire. Subito dopo lo afferrò per la cravatta nera. ZORO: Ti sembra divertente affumicare le persone? Sanji lo fissò con sguardo truce. SANJI: Ti sembra divertente impicciarti sempre dei fatti miei? La navigatrice scattò in piedi. NAMI: VI SEMBRA DIVERTENTE LITIGARE OGNI MINUTOO? Rufy scese dalla polena e ridendo disse.. RUFY: Vi sembra divertente dire tutti "vi sembra divertente"? Detto questo il pirata di gomma scoppiò in una risata fragorosa seguita da quella del nasone che si trovava come sempre di vedetta e da quella di Ania che colpì in particolar modo Sanji e…anche Zoro, strano ma vero. ANIA: Ha ha ha ha ha ha! Ragazzi, siete davvero forti! Ha ha ha ha! Sanji portò le mani sul cuore e dalla sigaretta che si era appeno rimesso in bocca, uscirono dei cuoricini di fumo. SANJI: Ah, amore della mia vita! La tua candida voce in questa dolce risata mi avvolge! Lo spadaccino invece osservava la ragazza ridere e si sentì pervadere da una strana sensazione di serenità. D'u tratto fu colto da un dubbio atroce. Di solito, quando il cuoco faceva la corte a Nami se ne infischiava, certo, lo considerava sempre un idiota cascamorto ma non diceva nulla anche se lo riteneva ridicolo e fastidioso, invece da quando Ania fece la sua comparsa e Sanji la corteggiava sentiva una rabbia pervadergli dentro. Anche giorni prima, quando in cambusa Sanji le faceva nuovamente la corte sentiva che doveva assolutamente criticarlo e fu così che scoppiò una nuova lite tra i due. E anche adesso si sentiva innervosito, nonostante ci stesse provando anche con Nami, solo quando faceva l'insistente con Ania voleva ammazzarlo di botte. "Non sarò mica geloso! No, non può essere! Io geloso? Ma no, è impossibile!" Pensò lui. Poco dopo la Going Merry approdò sull'isola dove tutti si diedero alla pazza gioia facendo le solite cose. Insomma Usop cercava degli occhiali di protezione, Zoro e Rufy entrarono in una locanda dopo l'altra, Sanji abbordava tutte le ragazze che si trovava di fronte e Nami fece shopping con Ania. NAMI: Accidenti, questa roba costa pochissimo, e dire che è tutto ben ricamato e prezioso! Esclamò la rossa in un negozio di abbigliamento. ANIA: Già, c'è il 50% di sconto! Che dici se ce ne proviamo un po'? La navigatrice acconsentì felicemente. Le due ragazze iniziarono ad improvvisare una sfilata di moda facendo letteralmente impazzire la proprietaria che faceva continuo avanti e indietro per portare indumenti. Alla fine le due compagne di viaggio uscirono dal negozio ormai mezzo svuotato con una decina di pacchi contenenti tutti almeno quattro abiti. NAMI: Ha ha ha! Accidenti! Non avevo mai fatto il pieno in questo modo! Almeno per un po' potrò ritenermi soddisfatta! Ridacchiò la cartografa. ANIA: A chi lo dici! Io poi, non potevo continuamente fregarti i vestiti! Fece lo stesso. NAMI: Ma no! Guarda che te li prestavo volentieri! In fondo in mezzo al mare non potevi portarti dei vestiti, senza contare che hai avuto ben altro a cui pensare! La ragazza annuì sorridente. NAMI: A proposito! Hai davvero buon gusto nel vestire, lo sai? Esclamò la rossina. ANIA: Beh, anche tu! GRANDE AMICIZIA poteva essere il titolo di quell'immagine che le ritreava insieme che si sorridevano l'una all'altra. Era piuttosto scontato che le ragazze, tra cui una come Nami soprattutto, diventassero inseparabili attraverso il vestiario. Intanto Zoro e Rufy, facevano penare i camerieri e i cuochi della locanda tante portate ordinavano e i clienti rimasero tutti a bocca aperta. RUFY: Un altro piatto di arrosto! ZORO: Per me un'altra bottiglia di vino! Urlarono i due ragazzi. CAMERIERE: PIETAAAAAAAAAAAA'! Circa mezz'ora dopo, quando entrambi finirono di ordinare, si prepararono ad andarsene ma Zoro si rese conto di non avere abbastanza soldi con sé, quanto a Rufy…si sa che è uno squattrinato. ZORO: Che cosa? Oh accidenti! Bisbigliò lo spadaccino. RUFY: Che ti prende? Domandò ingenuo il gommoso. ZORO: Rufy….non ci bastano i soldi! Disse lui a bassa voce. RUFY: Eeeeeeeh? Siamo senza soldiiiiiii? Urlò invece il capitano. A quella frase Zoro sbattè la testa sul tavolo per la disperazione "Che idiota! Possibile che me lo debba sempre portare dietro? Si è messo ad ordinare una cosa dopo l'altra senza badare a spese!" (Perché, tu che hai fatto? N.d.Nami) Pensò. A quella frase i camerieri e il proprietario si avvicinarono al loro tavolo con espressione maligna. PROPRIETARIO: Ah, e così, dopo averci fatto penare non poco adesso non avete neanche i soldi per pagare? I due pirati sorrisero imbarazzati con mille goccie di sudore per la tensione che gli inondavano i visi. ZORO: Beh…e-ecco… Balbettò lo spadaccino. PROPRIETARIO: Se non potete pagare lavorerete in questo ristorante finchè non ci avrete risarcito la somma che non avete e cioè….la bellezza di 828 mila berry! A quella cifra esorbitante a Zoro venne quasi un colpo. ZORO: Che cosa? 828 milaaaaa? Tutti gli uomini intorno ai due annuirono. A quel punto Zoro e Rufy decisero di tagliare la corda. ZORO: Via Rufy, filiamocela! RUFY: Ti seguo! E così i due uscirono dal locale correndo come matti con i camerieri e i cuochi del ristorante alle calcagna. ZORO: Rufyy! Perché ci dobbiamo sempre mettere nei guai? Chiese il ragazzo senza fiato. RUFY: Il pericolo è la parola chiave di un pirata no? Esclamò il ragazzo dal cappello di paglia. ZORO: Tu sei mattooo! "TORNATE INDIETRO, BRUTTI LADRIIII! DOVETE PAGARE E SE NON POTETE LAVORETE DA NOI PER ANNO FINCHE' NON CI AVRETE RIDATO I SOLDI CHE CI SPETTANOOOOO!" In quel momento Zoro notò Nami e Ania in una stradina. ZORO: Rufy, c'è Nami! Siamo salvi! Rufy guardò l'amico con aria interrogativa. ZORO: Namiiii! NAMI: Mh? La navigatrice e Ania videro Zoro e Rufy correre verso di loro senza comprendere finchè non videro una massa di uomini spuntare dietro di loro. NAMI: Oh accidenti! Che avranno combinato? Rufy e lo spadaccino si fermarono bruscamente dalle ragazze finchè non vennero raggiunti dagli inseguitori. PROPRIETARIO: Siete arrivati al capolinea a quanto pare! Zoro e Rufy afferrarono Nami per le braccia e intimoriti scaricarono tutto su di lei. ZORO: No guardate, questa ragazza è ricchissima, vi darà lei la somma di 828 mila berry! La rossina rimase stupita. Quanto doveva sganciare? Anche Ania non capiva di che stavano parlando. RUFY: Già, infatti! Rivolgetevi a lei e discutetene! Vi saluto! ZORO: Ania, vieni! ANIA: Ma….. Rimase stupita la ragazza mentre Zoro la prese per un braccio e la trascinò con loro. NAMI: Ehi voi due! Non potete portarvi anche lei lasciandomi qui! Gli uomini infuriati si piazzarono davanti alla cartografa con occhi omicidi. CAMERIERE: Allora bellezza? Ti conviene darci retta senza fare storie! Minacciò uno degli inseguitori. NAMI: Ah….ah.ah….. Riuscì a dire la povera Nami in lacrime per la paura. Nel frattempo Zoro e Rufy con Ania appresso si fermarono dietro ad un vicolo ansimando e sospirando di solievo. ZORO: Uff! L'abbiamo scampata! Ania che era stata trascinata di peso, pretendeva delle spiegazioni. ANIA: Ma si può sapere che state combinando? Chiese sorpresa. RUFY: Beh, abbiamo mangiato in una locanda ma purtroppo ci siamo accorti troppo tardi che non avevamo i soldi necessari per pagare il conto! Esclamò Rufy con tono tranquillo. A quelle parole la ragazza si irritò parecchio. ANIA: E così avete scaricato tutto su Nami? Ma non vedete che siamo appena andate a fare compere? Probabilmente neanche Nami sarà in grado di pagare! I volti dei due diventarono bianchi come lenzuoli. ANIA: Siete meschini! Come potete pretendere che Nami paghi al vostro posto? Siete sempre i soliti casinisti! Non vi conosco da molto ma da quanto ho potuto constatare siete cinici e crudeli! Zoro e Rufy rimasero senza parole. Chi l'avrebbe detto che un tipetto timidino come lei potesse in realtà avere quella grinta? Che caratterino…. (ha fatto bene. N.d. Nami, l'autrice si intende. Senza offese Zoro mio adorato! ) Detto questo la giovane alzò i tacchi e fece per allontanarsi. ZORO: Ma.dove vai? Chiese sorpreso. ANIA: Ad aiutare Nami! Siamo compagne e non l'abbandono come avete fatto voi due! Pfui! Urlò lei. ZORO: Ma finirai nei guai! ANIA: E allora? Se non altro le sarò stata vicino! Voi restate qui senza creare altri casini e badate ai pacchi! Vi avverto che se li perdte vi scanno! Se avete intenzione di spostarvi ve li dovrete portare dietro! Sono stata abbastanza chiara? Sbraitò la ragazza lasciando un Rufy e uno Zoro senza parole. RUFY: Ehi Zoro….hai visto anche tu? ZORO: Si….in quel momento era ugualea Nami! Mpf! Ridacchiò in seguito il diciannovenne. Da una parte aveva paura di essere menato da lei e si impegnò per curare attentamente i suoi vestiti che ogni tanto tirava fuori dai sacchi per scrutarli ma senza spiegarli perché Ania gli avrebbe come minimo spaccato i timpani ma dall'altra gli piaceva la gente dolce e sensibile e combattiva allo stesso tempo. Questo insomma vuole spiegare che Zoro si sentiva attratto da Ania in un certo senso. Poi gli cadde l'occhio su una gonna piuttosto corta e un top scollato e stretto (nel senso che era aderente. N.d. Nami), diede un'occhiata e provò ad immaginare Ania con addosso quei vestiti. A quel punto Zoro diventò un tantino rosso e decise di riporre il tutto nel saccheeto. RUFY: Ehi, posso guardare anch'io? Si dimenava Rufy mentre Zoro lo teneva fermo. ZORO: No, perché sei capace di mettere tutto in disordine e poi quella chi la sente? Il ragazzino sbuffò. Poi Zoro vide che uno dei tanti pacchi era caduto e si chinò per sollevarlo ma non appena lo tirò su, un reggipetto cadde a terra. Evidentemente le due compagne avevano fatto un giro anche nei negozi di biancheria intima, quando Zoro lo raccolse realizzando di cosa si trattasse, cacciò un urlo che fece sobbalzare Rufy e quasi gli uscì un po' di sangue dal naso ma cercò di tapparsi le narici con la mano. RUFY: Che ti prende Zoro? Lo spadaccino, sempre con la mano sul naso ripose il reggiseno nel sacco e diventò paonazzo, stando da quello che aveva visto Ania portava all'incirca una quarta o forse anche una quinta. INTANTO.. ANIA: Namiiiii! Dove sei, ti serva una manooo? Un attimo dopo vide la navigatrice avanzare verso di lei con i suoi pacchi più incavolata che mai. ANIA: Tutto bene? La ragazza alzò lo sguardo che sembrava volesse incenerire qualcuno. NAMI: Dove sono quei due traditori? Giuro che me la pagano! Ho dovuto sborsare ben 818 mila berry nonostante mi abbiano fatto lo sconto di 10 per il disturbo arrecatomi per colpa di quei due! Questa volta mi vedranno davvero infuriata, non sanno cosa posso fare quando sono veramente alterata! Ania quasi ebbe paura ad avvicinarsi. Temeva che sfiorandola la sua aura incandescente potesse incenerirla. ANIA: Emm….scusa…non era mia intenzione lasciarti sola è che quei due mi hanno trascinta… stavo giusto venendo da te per vedere se avevi bisogno d'aiuto! Temevo non avessi più molti contanti con te! La rossa mostrò un debole sorriso, in quanto l'arrabbiatura era troppa. NAMI: Non ti preoccupare….non è stata colpa tua non c'entri! Anzi ti ringrazio! No, fortunatamente avevo ancora quei soldi ma adesso non mi è rimasto quasi nulla e volevo comprare qualcos'altro! Quanto mi prudono le mani! La povera Nami tremava per la rabbia. ANIA: Sai, gli ho già dato una bella strigliata a quei due! Mi sono arrabbiata quando ho capito la situazione! Disse mettendo una mano sulla spalla della compagna. (dato che la sua aura infuocata sembrava essersi placata.. n.d.a) NAMI: Cioè mi hai difesa? Chiese la navigatrice calmandosi un po'. ANIA: Si! Ma se ti serve per scaricare i nervi allora suonagliele! La rossina prese le mani di Ania e le si illuminarono gli occhi dai quali scesero lacrime di gioia. NAMI: Amica mia! Grazie! Ania sorrise. Nel frattempo Usop stava spendendo a destra e a sinistra comprando cavolate e Sanji, che si era già beccato almeno due calci nei beni di famiglia da parte di alcune donne, passeggiava spensieratamente con una ragazza all'apparenza molto bella che sembrava trovare il biondo cuoco molto attraente. SANJI: Allora Ran! E' così che ti chiami, vero? Ti va di mangiare qualcosa con me e brindare? Chiese con la solita faccia da maiale . RAN: Si volentieri! Ma a cosa vuoi brindare? Al nostro incotro? Rispose lei. SANJI: E anche alla tua infinita bellezza! In quel momento, mentre Sanji corteggiava la ragazza, un ragazzo di all'incirca sedici anni si scontrò con il biondino. SANJI: Ahi! Ehi! Ti sei fatto male ragazzino? Chiese al giovane che era caduto a terra. IL RAGAZZO: No! Sto bene! Rispose lui intimorito. In quel momento Ania e Nami passarono da quella parte e non appena videro Sanji gli si avvicinarono. ANIA: Ehi Sanji! Vedo che non perdi tempo! Esclamò sogghignando Ania. SANJI: Naaaaaamiiiiiiii! Aniiiaaaaaaaa! Miei angeliiiii! Ululò il cuoco. RAN: E queste due chi sono pucci? Chiese irritata la ragazza abbordata da Sanji. Il ragazzino "investito" dal cuoco, appena si rialzò notò Ania e all'improvviso fu colto da un immenso stupore. IL RAGAZZO: A-Ania? La ragazza appeno lo vide lo riconobbe e anche lei stranamente assunse la stessa sua faccia sorpresa. ANIA: Brendon? Sei tu? Ma cosa ci fai qui? Chiese la giovane. SANJI: Lo conosci?

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Una verità tagliente ***


CAPITOLO 10: Una verità tagliente. ANIA: Brendon, cosa ci fai qui? Chiese la ragazza ancora senza parole. BRENDON: Dovrei farti la stessa domanda! Rispose prontamente lui. SANJI: Tesoruccio, conosci questo ragazzo? Domandò il biondo cuoco. RAN: Tesoruccio? Come sarebbe? Allora questa donna è la tua fidanzata? Brutto disgraziato, mi hai ingannato! Addio! SANJI: No Ran adorata, aspetta! La pregò Sanji. BRENDON: Avevo paura che Nelson ti avesse trovata! Inoltre quando ho saputo che sei naufragata…che spavento! Sospirò il ragazzino. SANJI: Ma Ania, conosce Nelson? La ragazza si rivolse verso il cuoco. ANIA: Era il suo mozzo! Ma non ha mai avuto intenzione di salire sulla sua nave e fare il pirata! E’ stato costretto da lui! Da quando sono andata con Nelson questo ragazzino mi è sempre stato vicino e mi ha tenuto compagnia venendo sempre rimproverato a causa mia! Ha fatto molto per me! Sorrise al ragazzo che diventò paonazzo. RICORDO. TOC! TOC! ANIA: Si? Disse lei irritata. BRENDON: Scusa, posso entrare? Chiese intimorito il mozzo. ANIA: Ah ciao! Ma cosa ci fai qui? Lo sai che se Nelson ti becca per te sono guai? BRENDON: Si, ma non mi interessa! Non mi piace come ti tratta! Ti ho portato del pane! Hai fame? Mi dispiace ma è tutto quello che sono riuscito a raccattare! Purtroppo lo sai anche tu che i pirati mangiano in abbondanza! Esclamò lui. ANIA: Ti ringrazio davvero! Il pane va benissimo! Sei il mio salvatore, morivo di fame! Lo ringraziò lei. BRENDON: Figurati! Piuttosto, come stai a letture? ANIA: Oh beh….sto leggendo un libro dopo l’altro ma non mi piaccciono affatto queste cose! Nelson ha in mente un piano! Tu ne sai qualcosa? Chiese curiosa la ragazza BRENDON: No mi dispice! Purtroppo lui non ne parla! Ania assunse uno sguardo triste, poi sospirò. ANIA: Capisco! BRENDON: Senti….ti va se sto un po’ qui con te a tenerti compagnia? Chiese lui timidamente. ANIA: No, resta pure! Ho bisogno di parlare con qualcuno! Lui sorrise. Quella volta come tanti altri momenti, è rimasto accanto a me seduto sul letto e parlammo per circa un’ora. Sfortunatamente però, Nelson lo ha scoperto.. NELSON: Brutto mozzo da quattro soldi! Ti ho detto mille volte che il tuo posto è sul ponte a lavare e pulire! Non ti voglio più vedere nella stanza della prigioniera, sono stato chiaro? Senza contare che la distrai dalla lettura! Lo afferrò per la maglietta lacerata. BRANDON: Ma…ma io.. Tremò lui. NELSON: Sta zitto! SCIAF! Gli diede uno schiaffo piuttosto violento che lo fece finire a terra con la guancia dolorante. ANIA: Fermo! Ma che razza di uomo sei? Picchi un ragazzino che ti serve dalla mattina alla sera? Sei un lurido bastardo! L’uomo la scrutò con malignità, poi gli diede una forte sberla che la sbattè contro il tavolo e le fece uscire un po’ di sangue dal labbro. NELSON: Nessuno ti ha interpellato ragazzina! Vedi di compiere il tuo lavoro nvece di sputare sentenze! Inoltre questo moccioso è un pirata come me in fondo! E ti garantisco che se lo ripesco qui lo getto in mare, lo do in pasto ai pesce cani! Ringhiò il pirata dagli occhi rossi di fuoco. ANIA: Tsk! SLAM! Poi due giorni dopo quell’episodio Nelson mi rivelò il suo piano dicendomi di creare un farmaco assassino e rapì mia madre. FINE RICORDO ANIA: Come mai sei qui? Non stai più con Nelson allora! Il ragazzino diventò all’improvviso terrorizzato. BRENDON: I-io…temevo mi facesse fuori! Era stanco di me e….invece mi ha solo sbattuto giù dalla nave! ANIA: Poverino! La navigatrice strinse i pugni. NAMI: Ma come può comportarsi male con chiunque? Persino con i ragazzini se la prende ora oltre che con una ragazza! Ania mise le mani sulle spalle di Brendon. ANIA: A proposito Brendon! L’ultima volta che hai visto mia madre….come stava? Il ragazzino abbassò lo sguardo. Sapeva che se le avesse parlato di sua madre lei ci avrebbe sofferto. BRENDON: Bene, si… Rispose lui vagamente. ANIA: Bugiardo, te lo leggo in faccia che stai mentendo! Dimmi, come stava mia madre davvero? Sbarrò gli occhi la ragazza. Nami e Sanji lì, immobili ad ascoltare. BRENDON: Io…io… Il ragazzino cominciò a piangere. BRENDON: Ania, non ce la faccio a dirtelo! Lei… stava bene, cioè, era ancora viva quando sono stato scaricato a terra da Nelson…però….. Singhiozzò lui. ANIA: Però cosa? Parla Brendon! Ti prego! Alzò la voce Ania. BRENDON: …..Sigh sigh…picchiava! Lui…la picchiava! Riuscì solo a dire. ANIA: Cosa? La mamma veniva picchiata? Da Nelson? Brendon annuì continuando a piangere. BRENDON: Lei…urlava! Diceva che non aveva intenzione di permettere a te di fare quel farmaco e…. che un giorno lui sarebbe morto tra atroci sofferenze! Soprattutto diceva che….se lui ti sfiorava soltanta con un dito lei…..lo avrebbe ucciso con le sue mani! Lui…la piacchiava! Le tirava sberle, pugni….. Calci nello stomaco… Sigh! Io ho cercato di difenderla, per questo sono stato cacciato e… sono felice! Sono…sono felice di non essere più li! Ho 16 anni e posso benissimo cavarmela! Io voglio restare qui ora! Sono passati cinque giorni da quando sono arrivato qui su una nave della marina! Sanji a quelle parole chiuse gli occhi dispiaciuto e Nami fece altrettanto. Poi entrambi si accorsero che Ania versava lacrime. Era convinta di essersi ripresa ma… dopo aver saputo che la madre veniva menata bruscamente da Nelson.…aveva paura. SANJI: Ania…. Il cuoco si avvicinò a lei e le mise una mano sulla spalla, lei appoggiò la testa su di lui e Nami le prese una mano e la strinse. BRENDON: Mi dispiace Ania! Io…ho tentato di non dirtelo ma tu hai insistito… Si giustificò l’ex mozzo. ANIA: Non ti preoccupare, lo so! E’ solo colpa mia! Immaginavo che ci avrei sofferto! Poco dopo Brendon salutò l’amica e se ne andò in quella che era diventata la sua nuova casa. Nami voleva chiedergli se voleva partire con loro ma poi si ricordò che più avanti avrebbero dovuto raggiungere il pirata dagli occhi rossi e minacciosi…

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Si riprende il mare ***


CAPITOLO 11: Si riprende il mare. In seguito sopraggiunsero anche Zoro e Rufy con tutti i pacchi della ragazza che tra una cosa e l’altra si era completamente dimenticata di avere affidato a loro ormai sbuffanti e stanchi di portare quella roba in giro dovunque. RUFY: Finalmente! E’ tutto il tempo che vi cerchiamo! Ma cos’è successo? Perché siete tutti abbracciati…ah! Subito sopraggiunse anche Zoro. ZORO: Ania, potresti riprenderti i tuoi sacchetti pieni di vestiti e bianche….cioè…la tua roba? Ma… stai piangendo? Perché? Chiese lo spadaccino un po’ preoccupato ( ma è mai possibile che tu non voglia capire che sei innamorato stracotto di lei Zoro? N.d. Nami) SANJI: Torniamo sulla Going Merry, vi spiegheremo tutto! Così i giovani pirati si avviarono verso la loro nave mentre Ania non riusciva a fermare le lacrime pensando a quel verme schifoso che picchiava sua madre. La immaginava. Lei era una donna coraggiosa, combattiva e molto affezionata alla figlia. Da quando il padre era morto, come aveva detto Ania, sono rimaste da sole a contare l’una sull’altra. Immaginava la mamma minacciare l’uomo “Lascia stare mia figlia o ti uccido con le mie mani!” Immaginava Nelson che la schiaffeggiava e lei a terra dolorante, lui le tirava i calci nello stomaco. Quei pensieri la torturavano, Sua madre aveva cercato di proteggerla e lei cosa aveva fatto? Era scappata lasciandola sola in balia di quel pazzoide senza cervello. L’aveva abbandonata. In quel momento avrebbe potuto intervenire, mettersi davanti per proteggerla dai suoi colpi, fermare Nelson in qualche modo ma lei non era li. Era in giro con i suoi nuovi compagni di viaggio spensierata, la sera osservava le stelle con loro e nonostante il suo pensiero era indirettamente rivolto sempre alla madre, anche mentre si divertiva e rideva di gusto, mai aveva immaginato che lei potesse essere picchiata così. A bordo della Going Merry Sanji e Nami raccontarono agli altri due del mozzo, di Nelson e di quanto lui aveva detto loro. ZORO: Ora capisco! E’ per questo che non riesci a trattenere le lacrime, vero Ania? La ragazza riuscì solo ad annuire. RUFY: Quel Nelson mi sta facendo proprio infuriare! Come osa prendersela con una povera donna indifesa? Esclamò il gommoso sbattendo violentemente i pugni sul tavolo. ANIA: Vi chiedo scusa! Avevo promesso di non piangere più e di essere forte! Invece….. invece……ora vi sto di nuovo mostrando le mie lacrime e dovete sopportare il mio pianto! Sigh! (nota per i lettori: non voglio far apparire questa ragazza come una piagnona rompiballe quindi vi garantisco che questa è l’ultima volta che la sentirete piangere, solo in una fase critica come questa non potevo certo farla ridere. Vi dico già che per un pochino rimarrà travolta da un’ondata depressiva ma poi ne uscirà grazie all’aiuto della ciurma. N.d. Nami) Ci fu un attimo di silenzio. SANJI: Ehi ehi! Non ti preoccupare tesoruccio! Non potevi immaginare che le cose andassero in quel modo! La tranquillizzò il biondino. ZORO: Giusto e poi oggi sei stata molto più che forte! Ci hai quasi terrorizzati con il tuo rimprovero! Ghignò divertito Rolonoa. GASP! Scattò in piedi la rossina. RUFY: Beh che ti prende? NAMI: Perdonami Ania, ti prego! So che non è il momento adatto…ma non vorrei che questi due…la passassero liscia! SBONK! SBONK! La cartografa aveva appena dato un pugno in testa a Rufy e Zoro che si lamentavano per la testa dolorante sulla quale spiccava un grosso bernoccolo. ZORO: Ma sei matta? Ringhiò lo spadaccino. NAMI: Brutti traditori che non siete altro! Questo è niente in confronto a quello che avete fatto a me! Ho dovuto pagare ben 818 mila berry e ora me li dovete ridare e subito! Senza contare che quegli assetati di soldi mi hanno quasi scannata perché non volevo pagare per voi! Sbraitò la cartografa. SANJI: Coooosaaaaaaaa? Brutti insensibili! Come avete osato fare questo alla dolce Nami? Vi prendo a padellateee! Il cuoco afferrò una pentola. ZORO: Brutto idiota, che vuoi fare? RUFY: Mammaaaaaa! SANJI: Cominciate a correre razza di animaliiii! Li inseguì Sanji. RUFY: Aiutoooooo! Urlò Rufy con gli occhi in fuori. ZORO: Quello è impazzito! Avevamo paura di Ania ma….quello vuole farci fuori a padellatee! Sulla testa di Usop comparve un grosso gocciolone mentre Nami era ancora arrabbiata e Ania aveva ormai smesso di singhiozzare. Aveva il volto rigato dalle lacrime ma era immobile a fissare Rufy e Zoro che correvano per tutta la nave inseguiti da Sanji che brandiva una pentola d’acciaio. NAMI: Incorreggibili! Ma se sperano che gliela faccia passare liscia si sbagliano di grosso! Si risedette imbronciata Nami. ANIA: Nami….come ci riuscite? Chiese la ragazza. NAMI: Eh? A fare cosa? Si incuriosì la bella rossina. ANIA: A tirarmi sempre su il morale! Disse la castana mostrando un dolce sorriso e asciugandosi le lacrime. NAMI: Beh…loro sono degli sciocchi idioti senza cervello ma sono bravi a rallegrare la gente! Un tempo lo hanno fatto anche con me, sai? Usop si grattò il naso come per dire “ci sono anch’io!” NAMI: Sai, io capisco cosa significa essere prigioniera di qualcuno! Per otto anni ho fatto da schiava ad Arlong e i suoi uomini pesce finchè loro non mi hanno salvata restituendomi la libertà e regalando felicità e allegria al mio villaggio natale! Quindi puoi fidarti di noi! So che quello che Nelson ha fatto a tua madre è inconcepibile ma vedrai che la salveremo! Io sono sicura che finchè non ti rivedrà tua madre è salva! Ma puoi stare certa che nel momento stesso in cui Rufy si imbatterà in lui lo stenderà in pochi minuti! Sei in ottime mani Ania! Le fece l’occhiolino. ANIA: Lo so, grazie! Però… io non ho pianto solo perchèè ho saputo che Nelson le faceva del male… quello che mi ferisce di più e che nonostante io l’abbia lasciata sola al suo destino lei mi ha difesa in quel modo…. NAMI: Dai, su con la vita! Vedrai che la salveremo! Sorrise anche Usop. RUFY: Aiuuutooooooo! ZORO: Sanji smettilaaaaaa! Gridarono disperati i due “corridori”. SANJI: Chiedete subito scusa alla dolce Nami! I tre ansimanti tornarono in cucina. RUFY: Anf! Anf! Nami, scusa! Scusa, non volevo! Si fece piccolo il capitano. RUFY: E’ stato lui a trascinarmi nella sua assurda tattica! Cercò di accusare lo spadaccino. ZORO: Brutto vigliacco traditore che non sei altro! SBONK! Gli tirò un pugno sulla testa e lo fece sbattere per terra. NAMI: Bene! Vi perdono solo se mi restituite i soldi! In fondo ho pagato al vostro posto quello che vi siete ingurgitati senza ritegno! Si illuminò la navigatrice ghignando maliziosamente. ZORO: Va bene, hai vinto! Tieni, questo è l’anticipo! Lo spadaccino estrasse i soldi dalla tasca dei pantaloni e li posò sul tavolo. La ragazza li prese in mano e li contò. Subito dopo lanciò un’occhiata allo spadaccino che nel frattempo si era seduto accanto ad Ania. (chissà perché! N.d.) NAMI: Ehi Zoro! Mi vuoi prendere in giro per caso? Questi sono a malapena 28 mila berry! Me ne devi ancora 790 mila e ringrazia che non ti faccio pagare gli interessi! Il ragazzo assunse la sua solita faccia strafottente. ZORO: Tsk! Per ora ti dovrai accontentare! Non dispongo di una cifra così elevata e Rufy è al verde! NAMI: Ok! Vorrà dire che aspetterò ma mano a mano che accumuli soldi mi dovrai risarcire! Zoro annuì innervosito. ZORO: A proposito…. Spero che non ce l’abbia ancora con noi Ania! La ragazza rise. ANIA: Scusate, ho un po’ esagerato! E’ solo che vi renderete conto anche voi che vi siete comportati male con Nami! Zoro guardò ancora una volta il sorriso della ragazza che tanto gli piaceva e in quel momento cominciava a rendersi conto che forse provava davvero qualcosa per lei (solo qualcosa? N.d. Nami). Fin dal primo incontro sentiva un leggero sentimento e la cosa lo spaventava. Mai si era innamorato di una donna, era la prima volta che si sentiva attratto da qualcuno e la cosa non lo rendeva affatto tranquillo. Temeva di dimenticarsi della sua meta e di farsi trasportare troppo da Ania per questo decise di dimenticarsi dell’interesse che aveva nei suoi confronti anche se non sarebbe stato facile. Ania era bella, dolce e gentile ma sapeva anche essere combattiva ed energica. RUFY: Bene! Ora che tutto è a posto possiamo partire! Si salpaaaaa! Issare l’ancora Sanji! Urlò il pirata dal cappello di paglia massaggiandosi lievemente la testa dolorante.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Il dolore dei ricordi ***


CAPITOLO 12: Il dolore dei ricordi. Due giorni dopo essere stati sull’isola Newton Ania sembrava essersi ripresa ma in realtà il pensiero di sua madre la tartassava. Intanto Rufy e i suoi compagni di equipaggio si divertivano spensierati. L’unico ad accorgersi che Ania non stava ancora bene era Zoro. Un pomeriggio la ragazza era seduta sulle scalette di legno mentre Sanji, Usop e Rufy facevano il loro pisolino pomeridiano nella loro stanza e Nami era scesa in cabina per cercare qualcosa sull'isola Xander, la loro destinazione finale. Lo spadaccino invece, anzichè dormire scese da Ania, la prova inconfutabile che provava qualcosa per lei. ZORO: Ehi, posso sedermi vicino a te? Chiese lui. ANIA: Oh e adesso chi sarebbe il prevenuto? Sorrise la castana. ZORO: Beh, ti vedevo così assorta che pensavo preferissi restare sola comunque ora che sono qui mi accomodo! Così il diciannovenne si sedette accanto a lei. ZORO: Allora, qual è il problema? Pensi a Nelson e alla probabilità che possa ancora picchiare tua madre, vero? La ragazza non rispose, guardava Zoro in silenzio e rimase senza parole.Tendeva a nascondere il suo profondo dolore ai suoi amici anche se ormai non versava più lacrime eppure Zoro era l’unico ad essersene accorto. ANIA: Beh, non solo! Pensavo… anche ad altro! Si rattristò lei. ZORO: Ti va di parlarne? Le chiese sollevandole dolcemente il capo mettendo una mano sotto il suo mento con il dito. Ma che gli prendeva? Da quando in qua toccava una donna così? Si stava prendendo un po’ troppa confidenza forse, eppure….Ania non sembrava affatto infastidita. ANIA: Mh…no! Rispose lei. ZORO: Va bene, scusa! Il ragazzo posò lo sguardo all’orizzonte. ANIA: Scusami, non intendevo dire che non mi va di parlare con te, è che è una cosa passata ed io non sono ancora pronta per dirlo ad alta voce! Si giustificò la ragazza per paura che lui ci fosse rimasto male. ZORO: Non ti scusare, lo capisco! Disse tranquillamente Rolonoa. ANIA: Perché sei sempre così gentile con me? La ragazza gli prese una mano provocando nervosismo nello spadaccino. ZORO: Perché……dovrei essere antipatico? Chiese lui paonazzo. ANIA: No è solo che…beh…con me sei sempre premuroso e disposto ad ascoltarmi! ZORO: Beh… la verità è che…mi trovo bene con te il che è strano dato che in fondo non ti conosco affatto! Trovo che parlare con te sia bello, tutto qui! Il ragazzo scansò la mano per timidezza. ANIA: Anche io mi trovo bene con te Zoro! I due si guardarono sorridenti per un po’. Poi rimasero in silenzio ad ascoltare il suono delle onde e dei gabbiani che volavano sulle loro teste finchè in quella tranquillità non si addormentarono, uno vicino all’altra, seduti sulle scale, Ania con la testa appoggiata alla spalla scolpita di Rolonoa e Zoro con la testa appoggiata a quella della ragazza. Era in assoluto la prima volta che lui passava così tanto tempo con una ragazza ed era anche la prima volta che stava così vicino a qualcuno, di solito odiava i contatti fisici. La navigatrice salì dalla cabina sbadigliando e stiracchiandosi. Fece per andare sul ponte quando li vide lì, uno appoggiato all’altra, sembravano una coppia. La rossina fece un sorriso scaltro e decise di sgombrare il canpo. In quel momento però Sanji uscì dalla sua stanza. SANJI: Oh, ciao Nami cara! La rossina portò l’indice alla bocca incitandolo a fare silenzio, poi posò le mani sul suo petto. NAMI: Dai, andiamo! SANJI: Oh Nami! Se volevi stare un po’ da sola con me bastava dirlo! Dove lo vuoi fare? Nella tua cabina? SDENG! NAMI: Che pezzo di idiota, cosa hai capito? Il cuoco si massaggiò la testa. SANJI: Perché? NAMI: Guarda! Il cuoco seguì la direzione indicata dal dito di Nami e notò Zoro e Ania insieme. SANJI: Ma guarda che brutto traditore! Adesso vado lì e lo arrostisco! Deve stare lontano da quell’angelo! Nami lo afferrò per la maglietta cercando di trattenerlo finchè non gli diede un altro pugno in testa per farlo stare buono. In seguito tornò ad osservare i due “piccioncini”. Circa un’ora dopo, Zoro si svegliò e quando vide Ania appoggiata a lui si sentì stranamente contento. NAMI: Ha ha! Ciao rubacuori! Esclamò Nami appoggiata al parapetto sopra di lui. ZORO: Aaah! Nami! Da quanto sei li? Si sentì imbarazzato lo spadaccino. NAMI: Beh, da parecchio! Ma lo sai che siete davero una bella coppia? Allora avevo ragione, ne sei innamorato! Ridacchiò la cartografa. ZORO: Non è vero! Che diavolo ti salta in mente? Escalmò uno Zoro rabbioso. NAMI: Zitto, non urlare o la sveglierai! Ha passato dei brutti momenti, lasciala riposare beatamente. Zoro si alzò lentamente e con cautela cercò di addossare il capo di Ania contro la ringhiera di legno delle scale. ZORO: Senti Nami, non raggiungere conclusioni affrettate! Stavamo solo parlando e poi ci siamo appisolati, tutto qui! Disse Rolonoa irato. NAMI: Ah si? E come mai eravate appoggiati l’uno all’altra? Sanji, che si era appena ripreso dalla botta che Nami gli aveva gentilmente inferto, gli andò in contro. SANJI: Ah, brutto imbroglione! Ci stai provando con la dolce Ania? Bada che non la lascerò nelle mani di uno come te! E poi non eri tu quello che riteneva l’amore una cosa insulsa? E adesso cerchi di mettere le mani addosso a quella splendida creatura? Rolonoa, ormai al limite della sopportazione, lo scansò e andò in cambusa per mettere qualcosa sotto i denti. SANJI: Sto parlando con te! Si imbestialì il cuoco. ANIA: Mh! Aaaah! No! Sanji e Nami si voltarono verso Ania. La videro ansimare, urlare, evidentemente aveva degli incubi. ANIA: Ah fermati no! Noooooooooooooooo! Zoro, che stava bevendo un bicchiere di vino, si fece andare di traverso il liquido appena sentì il grido e si precipitò fuori convinto che Sanji la stesse molestando. SANJI: Ehi Ania! Svegliati! Rufy e Usop invece, continuarono a ronfare. SANJI: Su tesoruccio! Apri gli occhi! La ragazza si dimenava e tirava continui ceffoni a Sanji. A quel punto intervanne Zoro che la scosse. ZORO: Ehi, sveglia! SBAM! Come unico risultato si beccò una sonora spinta che lo fece finire all’indietro con la faccia schiacciata sul pavimento. ANIA: Ah! Si svegliò di colpo. NAMI: Tutto bene? La ragazza si mise le mani tra i capelli. ANIA: Non ne posso più! Sanji si sollevò da terra. SANJI: Accidenti bellezza, hai una forza spaventosa! ZORO: Accidenti se ce l’ha! Sclamò lo spadaccino massaggiandosi la fronte e la schiena dolorante. ANIA: Oh, scusatemi…io…credevo foste…un altro! Il biondino si offrì di prepararle una specialità per farla stare meglio e l’accompagnò in cucina. Nami e Zoro si scambiarono un’occhiata ed entrambi afferrarono il motivo della sua agitazione. Capirono immediatamente che Ania sognava Nelson e il fatto che si sia disperata a tal punto voleva dire che quel pirata le aveva fatto qualcosa. SANJI: Allora cara, ti senti meglio? Ania non rispose. Il cuoco si sedette acanto a lei e silenziosamente accese una sigaretta. SANJI: Stai male, lo so! Te lo si legge in volto! Dimmi, c’è qualcosa che ti turba, vero? Qualcosa di passato! Ania pensò che forse non era affatto una brava attrice, dal momento che tutti, uno per uno, Zoro per primo si stavano accorgendo che qualcosa la tormentava. Rufy e Usop scesero in cambusa ancora in dormiveglia. NAMI: Ania, a noi puoi dirlo! Fidati! La ragazza annuì. ANIA: E’ solo che….. ecco…. Lui non ha picchiato solo mia madre…ecco…lo faceva anche con me! Per questo sono stata così male quando ho saputo la verità da Brendon! Due anni fa, quando ho tentato più volte di impedirgli di fare del male a qualcuno mi metteva le mani addosso, una volta mi ha anche slogato un braccio, è un uomo molto violento! Continuo a rivivere in sogno quei momenti! Niente di più! Come sarebbe niente di più? Pensavano tutti. Quell’uomo ha praticamente distrutto il suo villaggio, sterminato la metà dei suoi coetanei, l’aveva fatta prigioniera per farle creare un farmaco assassino, aveva rapito la madre, metteva le mani addosso a quest’ultima e adesso si scopriva che faceva lo stesso anche con Ania. Questo sarebbe “niente di più”? Sanji tolse la sigaretta dalla bocca bruscamente e per la rabbia la spezzò a metà, Rufy digrignò i denti, Usop tremò di paura pensando a che uomo presto avrebbero dovuto affrontare, Nami strinse la mano della ragazza e Zoro…sembrava averla presa peggio di tutti. Strinse più che poteva l’impugnatura di una spada e si alzò di scatto sbattendo una mano sul tavolo. ZORO: Lo faccio a fette, è una promessa! Tutti puntarono gli occhi su di lui. Da quando il duro Zoro era così cavaliere nei confronti di una donna? Nami sogghignò e tra sé e sé pensò “E’ solo un’amica per te, eh?” Sanji, che non voleva permettere allo spadaccino di atteggiarsi davanti ad Ania, decise di non essere da meno e di combattere anche lui. SANJI: Bene! Io lo prendo a calci! Rufy col suo solito sorriso da bambino mostrò il pugno. RUFY: Io gli gonfio la faccia! USOP: E io mi nascondo! SBOING! Rufy e Sanji avevano appena dato un pugno in faccia al povero Usop facendolo sbattere contro la parete, cadde a terra e come colpo di grazia un quadro appeso al muro si staccò e gli cadde in testa. NAMI: Ci sono anch’io! Non intendo farmi da parte! Lo prendo a bastonate! Ania mostrò un largo sorriso e quasi si commosse nel vedere quei simpatici ragazzi intenzionati ad aiutarla mettendo fino al suo incubo. E poi nessuno a parte Nami poteva capirla meglio, anche la rossina era stata prigioniera di una banda di pirati.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Il lumacofono spia ***


CAPITOLO 13: Il lumacofono spia


Nami si alzò presto quella mattina. Uscì sul ponte per godersi la brezza marina mentre continuava a pensare alla situazione di Ania, a quanto fosse simile alla sua. Come lei era stata prigioniera di un pirata sfruttatore e senza scrupoli pronto a riempire di botte anche i bambini o le ragazze indifese, proprio come Nelson, che voleva servirsi di Ania per uno scopo, così Arlong aveva fatto con lei.
ANIA: Buon dì!
Disse sbadigliando.
NAMI: Giorno anche a te! Già in piedi?
ANIA: Beh! Anche tu sei mattiniera! Non riuscivo più a dormire e così..
Si appoggiò al parapetto godendosi il vento che soffiava fra i loro capelli mentre la rossa la osservava in silenzio. A volte aveva paura che Ania stesse fingendo, che quel suo volto sereno, quel sorriso fossero in realtà delle maschere che lei adoperava per coprire il dolore che non le dava tregua, che non la lasciava un attimo.. aveva un duro passato alle spalle, e un presente altrettanto duro.. il futuro invece avrebbe potuto essere migliore se loro fossero riusciti a compiere quella missione.
ANIA: Mh? Che c’è?
Le domandò sentendo il suo sguardo addosso.
NAMI: Eh? Oh.. niente!
Non riuscì molto bene a mascherare la sua preoccupazione.
ANIA: Nami..
La fissò con occhi furbi, sentiva che c’era qualcosa sotto.
NAMI: Beh ecco.. non riesco a mentirti.. per caso sei ancora..
ANIA: Sto bene Nami!
La interruppe con un largo sorriso capendo immediatamente cosa lei stava per chiederle.
. NAMI: Ma..
ANIA: Ascolta, se ripenso alle parole di Brendon mi si stringe il cuore lo ammetto.. e qualche volta non ti nascondo che mi viene da piangere.. ma ho deciso di essere forte Nami.. voi mi aiuterete.. sai prima ero sola.. e mi sentivo a pezzi.. ma adesso ci siete voi perciò non ho motivo di deprimermi!
Nami la guardò in silenzio per un po’, poi ricambiò il sorriso.
NAMI: Meno male!
Disse solamente.
In quello stesso momento però sull’isola Xander Nelson era comodamente sdraiato sotto la luce del sole a godersi un bel bicchiere di vino. Lo sollevò lasciando che i raggi del sole penetrassero nel liquido creando riflessi di luce rossa sul suo volto.
NELSON: Ah! Non c’è niente di meglio di un goccio di pregiato vino rosso sotto la luce del sole splendente!
Disse portandosi il bicchiere alla bocca.
NELSON: E’ una meraviglia! Ne vuoi un po’ mia cara?
Si rivolse a una donna accanto a lui. Era imbavagliata e aveva le mani e i piedi legati con delle corde molto strette che le procuravano non poco dolore. La donna fissò Nelson, che le porse la bottiglia, con i suoi occhi marroni pieni di odio e disgusto senza emettere alcun suono.
NELSON: Oh, scusa.. mi ero scordato che sei un ostaggio! Ha ha ha! Poco male! Vorrà dire che me lo scolerò tutto io!
E si portò la bottiglia alle labbra finendo tutto il liquido, pulendosi in seguito la bocca con il braccio.
NELSON: Aaah!
DONNA: Mh.. mhhh!
Cercò di mandarlo al diavolo sentendo il suo odio crescere sempre più ma riuscì solo ad emettere suoni gutturali incomprensibili.
NELSON: Come? Hai detto qualcosa?
Tese un orecchio prendendola in giro mentre lei tentava disperatamente di insultarlo.
DONNA: Mh! Mmmh!
NELSON: Ha ha ha! Mi spiace dolcezza ma non ti capisco! Forse potrei toglierti il bavaglio, vuoi?
Fece segno ai suoi uomini di scoprire la bocca della donna che quando fu privata del bavaglio tirò un profondo respiro.
DONNA: Sei solo un povero illuso! Pensi davvero che lei verrà? Solo perché sa dove siamo non è detto che ci raggiunga!
Sbraitò con tutte le sue forze.
NELSON: Oh, quanto ti stai sbagliando! Vedi tua figlia, non potrebbe mai lasciarti nei guai.. non ti abbandonerebbe mai.. DONNA: Si ma lei ha paura di soffrire ancora! Tu le hai tolto due anni di vita! L’hai sfruttata infrangendo il suo sogno tentando di convincerla a fabbricare una medicina dannosa per l’uomo! Sei spregevole! Mi fai schifo!
Ci fu un attimo di silenzio finchè Nelson non lo ruppe ricominciando a ridere. Quanto detestava lei quella sua risata sguaiata, come se avesse già la vittoria in pugno..
NELSON: Mi dispiace deluderti ma.. vedi io vinco sempre! E anche questa volta di sicuro non verrò sconfitto da un branco di mocciosi!
La donna si soffermò a guardarlo intenta a riflettere.
DONNA: Un momento! Ma di chi stai parlando?
Nelson posò lo sguardo davanti a sé, così lei fece lo stesso seguendo la direzione dei suoi occhi. Vide un lumacofono per le comunicazioni posato su un tronco d’albero.
DONNA: E allora?
NELSON: Dal momento che ancora non mi dai ascolto allora ti farò sentire con le tue stesse orecchie!
Si fece dare il lumacofono e sollevò il microfono. Non compose alcun numero.. lo lasciò solo in attesa. Si udirono dei rumori..
Bzz bzzz bzz
DONNA: Ancora non capisco cosa diavolo stai architettando!
Bzzz bzz bzzz
Finalmente quei rumori che disturbavano la comunicazione cessarono finchè non si udì il silenzio. Poi.. una voce.. la voce di un ragazzo che la donna non sapeva per nulla chi fosse.
RUFY: Uaaaah! Che sonno che mi è venuto.. quasi quasi mi faccio un sonnellino! Dopo una bella colazione abbondante una dormita è quello che ci vuole per dare tempo al mio stomaco di digerire!
Bzz bzz bzz
NAMI: Sei sempre il solito eh?
Esclamò la voce della navigatrice.
RUFY: Perché ti arrabbi sempre con me Nami? Guarda Zoro, lui dorme sempre… vero Zoro?
ZORO: Zzzz zzzzz!
Si udì un russare da parte di un altro ragazzo.
DONNA: Ma..
NELSON: Sssst!
La intimò a fare silenzio e di continuare ad ascoltare.
ANIA: Certo che si sta davvero bene oggi, non trovate?
Immediatamente la donna sbarrò gli occhi sorpresa di sentire la voce di sua figlia. Cosa ci faceva con quei ragazzi?
ANIA: A proposito Nami, non hai trovato nulla sull’isola Xander?
NAMI: No, purtroppo questi libri la nominano solo sulle mappe.. ancora non ho trovato nulla!
Bzz bzz bzz..
ANIA: Capisco.. è che vorrei saperne di più sulla nostra prossima meta…
DONNA: Noo!
Immediatamente Nelson interruppe la comunicazione posando il microfono mentre la sua prigioniera era china con gli occhi pieni di lacrime.
NELSON: Immagino che ora vorrai i dettagli! Tua figlia è a bordo della nave del pirata Rufy dal cappello di paglia! Quei giovani credono di aiutare lei e la sua mammina sconfiggendo il sottoscritto.. ma come avrai capito sono solo dei mocciosi! Avevo capito subito che quei ragazzi nascondevano qualcosa, così ho nascosto un lumacofono spia per sentire le loro conversazioni e così ho scoperto che avevo ragione! Ania era lì con loro.. la stavano proteggendo da me! Hai capito mia cara? Ormai il loro destino è segnato, così come quello di tua figlia! La userò per i miei scopi e poi.. quando non avrò più bisogno di lei me ne sbarazzerò! Ma non ho ancora deciso cosa farò di te!
Scoppiò in lacrime. Non poteva permettere a quel mostro di farle ancora del male. Come poteva essere così crudele?
DONNA: SEI UN MOSTRO! BRUTTO BASTARDO! TI ODIO! TI DETESTO! TU NON HAI IL DIRITTO DI TRATTARCI COSI’! SEI SOLO UN POVERO MH! MH! MMMMMMH!
I tirapiedi del pirata non le diedero il tempo di finire la frase che la imbavagliarono nuovamente. Desiderava saltargli addosso, prenderlo a pugni.. sfogare la sua rabbia e il suo dolore.. ma poteva solo piangere e lasciare che le sue lacrime impregnassero il bavaglio.
RUFY: Aaah! Come si sta benee!
Si stiracchiò il capitano lasciandosi accasciare a terra. C’era un silenzio tranquillo, solo lo scroscio delle onde che si infrangevano delicatamente contro la Going Merry si udivano nell’aria. In quella tranquillità si perse socchiudendo gli occhi ma poi notò qualcosa. Con quella poca lucidità che gli era rimasta riuscì a vedere qualcosa sotto al cornicione di legno. Si girò allungando il braccio e afferrò quello strano oggetto. Se lo rigirò in mano, era piccolo.. appariva come una lumaca ma non si muoveva.. quello doveva essere il lumacofono spia di cui parlava Nelson, grazie al quale adesso, Rufy, Ania e tutti gli altri erano in serio pericolo.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Certezze ***


CAPITOLO 14: Certezze


RUFY: Ragazzi! Venite a vedere che ho trovato!
Gridò chiamando al suo cospetto il resto della ciurma. Nami fece sbucare il capo come sempre nascosto dietro al giornale quotidiano, Ania gli chiese cosa succedeva, Zoro si svegliò di soprassalto battendo la testa contro il parapetto, Usop fece esplodere la provetta che stava agitando per creare un nuovo liquido esplosivo e Sanji, che ancora stava asciugando i piatti uscì dalla cucina con le maniche rimboccate e lo straccio in mano.
SANJI: Beh?
Chiese scendendo sul ponte seguito da Usop che si strofinava gli occhi lacrimanti con un fazzoletto per via dell’esplosione del suo liquido che gli era andato in faccia.
ZORO: Maledizione Rufy! Testa di rapa! Mi sono fatto male! Che c’è?
Si recò al centro mentre tutti i suoi compagni si riunirono in cerchio intorno a Rufy, Usop con gli occhi ancora brucianti e Zoro che infuriato si massaggiava il bernoccolo sotto le risa di Ania.
RUFY: Ho trovato questo strano affarino.. era nascosto sotto il parapetto.. ma non ho idea di cosa sia.. potrebbe essere una lumaca di mare?
Domandò grattandosi il capo perplessivamente.
SANJI: Non credo! Le lumache di mare sono diverse..
ANIA: Io lo so che cos’è!
Interruppe il cuoco con la sua esclamazione. Tutti si voltarono verso di lei fissandola in silenzio. Aveva un’aria stranamente preoccupata che non prometteva nulla di buono. Sospirò e si portò le mani sul viso allontanandosi dal gruppo borbottando qualcosa come “Non è possibile!” Si soffermò davanti ai gradini portandosi l’unghia del pollice destro tra i denti.
ZORO: Si può sapere che ti prende?
Domandò lo spadaccino con la testa che ancora gli doleva per la gran botta.
ANIA: Posso dirvi solo che siamo nei guai! E in guai seri! Vi basta?
Era più nervosa che mai.. nel suo tono però tutti riuscirono ad udire una nota di rabbia, senza capirne però il motivo.
RUFY: Tante storie per una lumaca minuscola? E’ così carina.. Osservò Rufy con la sua classica intelligenza da bambino.
ANIA: Rufy.. quello’oggetto è tutt’altro che grazioso! Credimi! NAMI: Ma, Ania, non capisco, spiegati! A che serve?
La ragazza si voltò di scatto con la rabbia dipinta sul volto.
ANIA: Serve ad intercettare le comunicazioni, ecco a che cosa! E c’è dell’altro! Quel coso appartiene a Nelson! E’ stato lui a piazzarlo!
TUTTI: CHE COSA?
Ania camminò svelta avanti e indietro con le mani tra i capelli. Doveva assolutamente muoversi o avrebbe spaccato l’intera nave. Con tutti i guai che aveva passato.. proprio non ci voleva anche quel lumacofonino a complicare la situazione.
ANIA: Voi.. vi rendete conto della gravità della cosa?
ZORO: Non capisco cos’hai da agitarti!
La ragazza gli si avvicinò afferrandolo per la collottola sotto gli occhi di uno stupefatto Zoro.
ANIA: E’ un trasmettitore per le comunicazioni Zoro! Significa che Nelson ha ascoltato tutto e ora è al corrente di qualsiasi cosa noi abbiamo detto! Come per esempio il fatto che ci stiamo dirigendo all’isola Xander!
Rolonoa sudò freddo.. non tanto per ciò che Ania aveva appena detto, più che altro per la sua reazione.. quasi le faceva paura quello sguardo.. per non parlare del suo tono.. Sospirò cercando si riprendere il controlo di sé. Si staccò dallo spadaccino lasciandogli la camicia che quest’utimo si risistemò con un gesto delle mani. Riprese a camminare più nervosa che mai senza riuscire a trovare una via di fuga.
SANJI: Non ti preoccupare mia amata! Anche se ci attende non c’è alcun problema perché noi lo batteremo lo stesso!
Intervenne Sanji per calmarla. Ania posò lo sguardo su di lui non molto tranquilla mentre il cuoco le si avvicinò e le portò una mano sulla spalla.
SANJI: Sappiì che il sottoscritto non ti abbandonerà mai mia adorata! Sono disposto a rischiare anche la vita per proteggere te oh mia dolce caramela alla fragola!
La baciò delicatamente la mano con gli occhi comicamente cuoriformi mentre tutti lo osservavano con una grossa gocciolona sulla testa..
ANIA: Non è così facile!
Gli rispose lei in tutta franchezza.
SANJI: Su! Non fare quella faccia triste piccola! Nn sei con dei ragazzi qualunque!
Tentò nuovamente di tranquillizzarla mentre Ania si rassegnava al peggio.
NAMI: Sanji ha ragione! Su con la vita!
ZORO: Adesso sappiamo che ci aspetta, bene! Vorrà dire che la partita si farà più interessante!
Sospirò. Tanto le cose non potevano andare peggio di così non poteva di certo andare e decise di non abbattersi più. Di essere ottimista, di fidarsi ancora una volta di loro.

Due giorni dopo la Going Merry arrivò al porto di Sunny Town, una città piuttosto grande e fornita.. o almeno così appariva.
SANJI: Wow! Quante belle donne!
ZORO: Ma è mai possibile che tu scenda su un isola o in una città solo per rimorchiare? Perché invece non vai alla ricerca di qualche nuova ricetta?
SANJI: Impiccione!
La città era piuttosto grande, affollata e ricca di bei negozi e posti particolari. Come succedeva di solito, i giovani avventurieri si separarono per andare ognuno dove le proprie gambe li portava. Nami e Ania, che ormai erano diventate inseparabili, andarono insieme in un bar delizioso dove presero una bella coppa di gelato e chiacchierarono in assoluta tranquillità, Sanji che alla fine pensò che Zoro non aveva espresso una cattiva idea, se ne andò alla ricerca di qualche raffinato ristorante dove studiare nuove ricette ma ovviamente non intendeva escludere del tutto la corte alle belle ragazze, Rufy corse a più non posso per tutta la città, Usop curiosò un po’ in giro e Zoro andò alla ricerca di un negozio che vendesse del lucido per le sue spade, tra una cosa e l’altra sulle precedenti isole non era riuscito a farlo.
NAMI: Ummm! Questo gelato è a dir poco squisito, non trovi?
ANIA: Mh mh! Ma sono sicura che Sanji saprebbe fare anche di meglio.
A quell’esclamazione la cartografa rimase sorpresa.
NAMI: Ania, non è che…ti piace Sanji? In effetti ho notato che quando ti fa la corte non sei affatto infastidita!
ANIA: No! Non mi piace, cioè, si ma come persona e amico! Lo trovo dolce e simpatico, tutto qui! Intendevo solo dire che mi piace la sua cucina e di certo saprebbe preparare un gelato migliore tanto è bravo!
Nami sorrise. “Ma cosa vado a pensare? In fondo anche a me piacciono molto i suoi piatti!” Pensò.
ANIA: Invece…mi sento particolarmente attratta da Zoro.
GULP!
A Nami andò di traverso il gelato, chi mai poteva essere attratto da quello sbruffone? (tutte direi… n.d. Nami l’autrice)
NAMI: Cosa? Ma Ania! Zoro è così…. Scorbutico! Certo avevo capito che non ti sta affatto antipatico dato che passi parecchio tempo con lui ma pensavo che lo facessi solo perché..beh…lui ti ha salvato la vita una volta..
Ania diventò leggermente paonazza, ANIA: Beh…vedi…la verità è che…..lui è davvero un bel ragazzo! Sono rimasta colpita da lui sin dal primo momento! NAMI: Ah, quando vi siete incontrati su quell’isola? Anche lui direi! Eh eh!
Ania abbassò lo sguardo.
ANIA: Ecco.. io trovo che abbia un fisico da sballo! E’ così forte, atletico, e poi è così sicuro di sé…
Alla navigatrice scoppiò quasi una risata. “Dovresti sentirla Zoro, parla di te come se fossi un modello!” <7br> ANIA: Però…c’è anche un’altra cosa! Ecco, all’inizio mi piaceva solo fisicamente, però…ecco…prometti di non ridere di me?
La rossina annuì.
ANIA: Io..so che lo conosco da troppo poco tempo però.. io credo…di provare qualcosa per lui, non mi sento attratta solo dai suoi muscoli e dal fatto che è abile con le spade, con me è così gentile e mi fa sentire…me stessa!
NAMI: Ha ha ha ha!
Scoppiò Nami.
ANIA: Ehi, avevi promesso di non ridere!
La navigatrice riprese fiato.
NAMI: Scusa, non sto ridendo di te è solo che…Zoro non si è mai comportato così con nessuno prima d’ora! Credo che anche lui sia attratto da te!
La ragazza rimase colpita.
ANIA: Davvero? Ne sei sicura?
NAMI: Beh Ania, guarda la realtà dei fatti! E’ sempre egocentrico, scorbutico, egoista, antipatico, opportunista e dormiglione e nonostante abbia sempre odiato stare attaccato fisicamente a qualcuno, l’altro giorno ha dormito a fianco a te, non gli ha dato fastidio sentire il tuo capo sulla sua spalla!
Ania abbassò di nuovo lo sguardo e con il cucchiaino pasticciò un po’ nel gelato.
ANIA: Ma Nami! Non ricordi quello che ha detto? “L’amore è una cosa inutile!” Lo ha detto ad alta voce con sicurezza!
La rossina alzò il bicchiere di tè e ne bevve un goccio, poi lo riposò sul tavolo e si asciugò la bocca con un gesto delicato.
NAMI: Vedi Ania, Zoro è il classico tipo che predica bene e razzola male! Lui fa tanto il duro criticando Sanji accusandolo di essere troppo preso dalle donne e dall’amore quando il primo a stare con te è proprio lui! Fidati di me! Non è mai stato così aperto con nessuno, nemmeno con noi che siamo suoi amici da molto tempo!
Ania sorrise ma rimase sempre della sua opinione. Non avrebbe mai potuto rivelare i suoi sentimenti allo spadaccino perché se Zoro stava volentieri con lei era solo per amicizia! Lui era sincero quando diceva di non poter mai amare qualcuno perché non intendeva perdere tempo dietro alle donne.
Poco dopo le due ragazze uscirono dal bar.
NAMI: Wow! Guarda che bello quel negozio! Andiamo a dare un’occhiata?
ANIA: Oh, io veramente vorrei andare a fare un giro! Ho visto parecchi posti carini passando di qui! Ti dispiace se ci vediamo più tardi?
Chiese la ragazza.
NAMI: Oh, no certo! A dopo allora!
Così le due si divisero. La verità era che Ania voleva stare un po’ da sola a riflettere. Davvero poteva innamorarsi di qualcuno se lo conosceva da poco? Beh, la risposta era semplice; si. L’amore è una cosa che viene dal cuore e se Ania sentiva che Zoro era speciale allora non c’era ragione di preoccuparsi. In quello stesso momento lo spadaccino era uscito da un negozio d’armi.
ZORO: Ah! Finalmente sono riuscito a comprare quello che volevo! Adesso mi farò un giro e poi mi fermerò in un ristorante a mettere qualcosa sotto i denti!
Camminava con sguardo fiero e passo regolare con la mano destra sulle spade e quella sinistra in tasca, gli orecchini che tintinnavano e i tacchetti delle sue scarpe chebattevano sul terreno. D’un tratto passò accanto a una coppia di innamorati che si tenevano per mano. La ragazza posò il capo sulla spalla del fidanzato e con un largo sorriso chiese “Posso?” Subito, in quel preciso istante gli venne in mente il momento in cui lui e Ania avevano dormito seduti l’uno accanto all’altra, il momento in cui lei aveva posato il suo capo sulla sua possente spalla. Di recente non riusciva a toglierselo dalla testa. Non sapeva perché ma ogni volta che incontrava gli occhi scuri e dolci di lei sentiva un desiderio irrefrenabile di proteggerla. (MA ALLORA!! TI DAI UNA SVEGLIATA? LO VUOI CAPIRE CHE SEI STRACOTTO OPPURE NO? :-O N.d. Nami) Proprio in quel momento lo spadaccino si ritrovò Ania davanti che lo fissava sorpresa.
ANIA: Oh, ciao!
ZORO: Ah….ciao!
Poteva essere una coincidenza come una cosa dettata dal destino. Ania e Zoro si pensavano e avevano finito col ritroversi l’uno dirimpetto all’altra, come se entrambi fossero stati attirati da una calamita.
ANIA: Allora…hai fatto acquisti?
Chiese la ragazza cercando di attaccare un discorso.
ZORO: Non proprio! Ho curiosato un po’ in giro ma non c'è niente di interessante almeno per ora…
Sorrise Rolonoa.
ANIA: Ah..
Silenzio..
ZORO: E tu? Hai comprato qualcosa?
ANIA: No, non ancora! Io e Nami siamo appena state in un bar qui dietro molto carino dove abbiamo preso un gelato!
Il ragazzo si guardò intorno.
ZORO: E adesso Nami dov’è? Come mai non è con te? Ti ha lasciata da sola?
Si informò lo spadaccino.
ANIA: No! Lei voleva andare a vedere un negozio mentre io avevo intenzione di esplorare la città!
Zoro chiuse gli occhi e sorrise. “Che coincidenza!” Pensò.
ZORO: Abbiamo avuto la stessa idea allora!
Ania ricambiò il sorriso.
ANIA: Allora… beh… buona passeggiata!
La ragazza superò Zoro per andare nella parte opposta ma d’un tratto fu colta da un’idea e si fermò.
ANIA: Senti…dato che abbiamo tutti e due intenzione di girare la città… ti va di visitarla insieme?
Lo spadaccino si voltò lentamente verso di lei, sorrise e annuì. Subito i due camminarono fianco a fianco. “Bene, questa è l’occasione che aspettavo per vedere se sono davvero innamorata di Zoro o se ne sono semplicemente attratta!” Pensò Ania. Poi i due passarono davanti ad un negozio di gioielli e la ragazza si fermò d’innanzi alla vetrina colpita da un paio di orecchini.
ANIA: Accidenti, che belli! Peccato che non ho abbastanza soldi con me!
Zoro si soffermò a pensare. “Così le piacciono i gioielli?” In fondo era più che naturale, tutte le donne hanno un debole per le cose che luccicano o per dei gioielli costosi ma si sentiva come sorpreso, sentiva che non sapeva nulla di lei e per questo voleva colmare quel vuoto e sapere tutto ciò che la riguardava..
ANIA: Oh, scusami! Ti ho trascinato con me e ora mi fermo davanti a un negozio che a te non interessa facendoti aspettare!
ZORO: No, non preoccuparti! In fondo guardare i negozi rientra nei nostri piani, no?
Ania gli mostrò un grazioso sorriso e in quel momento Zoro pensò che voleva averlo solo lui. Voleva che Ania rivolgesse quel sorriso solamente a lui e a nessun altro. “Non rivolgerlo a nessuno! Tranne che a me!” Pensò.
In un ristorante a due passi da loro Sanji si era offerto di dare una mano in cucina per imparare qualche nuova ricetta e i cuochi accettarono entusiasti. Avevano visto una foto e letto un articolo che parlavano del Baratie e del miglior chef del mare Orientale, Sanji per l’appunto.
SANJI: Mmmh! Questo tipo di pasta è davvero eccellente! Qual è la ricetta?
CUOCO: Si tratta di un nostro particolare tipo di pasta, fatta poroprio qui, in questa città! E’ condita con della panna, del basilico e un filo d’olio! Se vuole ci può mettere anche del peperoncino!
Sanji prese una manciata di pasta dal sacchetto.
SANJI: Senta, non è che potrei prenderne un po’?
Il cuoco sorrise a trentadue denti.
CUOCO: Ma certo! Prego, prenda pure tutto quello che vuole! Tenga, le do tutto il sacchetto, così ne avrà a volontà! Le do anche questo nostro tipo di erba, è prodigiosa in cucina!
Sanji ridacchiò. Era una fortuna essere il cuoco migliore del mare Orientale. Tutti gli chef del mondo praticamente lo conoscevano e gli donavano ricette e cibi particolari. Poco dopo in quello stesso ristorante, Rufy fece il suo ingresso, controllò il portafogli, per evitare la figura della volta precedente e si sedette ad un tavolo.
SANJI: Cosa? Ehi ciao Rufy!
Lo salutò il biondino.
RUFY: Sanji! Che ci fai qui? Dai una mano?
SANJI: Diciamo ma più che altro mi sono fatto dare delle nuove ricette! E tu? Sei qui perché hai un buco nello stomaco,immagino!
Rufy fece il suo sorriso da bambino.
RUFY: Infatti, non ci vedo più dalla fame!
“Non cambierà mai! E’ sempre ingordo!”
Ma cosa stavano facendo Usop e Nami? Presto detto. La cartografa stava svaligiando l’ennesimo negozio d’abbigliamento e Usop era attirato da un paio di occhiali con le lenti impermeabili.
USOP: Wow, come vorrei averne un paio….ma costano troppo! Piagnucolò il nasone!
COMMESSO: Mi dispiace giovanotto, ma sono unici nel loro genere e costruiti con del matriale esclusivo! Non posso venderli a meno di così!
Usop sospirò deluso e si rialzò. Uscì da quel negozio e cercò di andarsene ma il suo sguardo era puntato sempre su quelli occhiali. Veramente lui i soldi ce li aveva ma voleva tenerseli per comprare qualcos’ altro, e poi… 100 mila berry per degli occhiali….era troppo….degli occhiali con le lenti impermeabili mai visti prima, un pezzo raro…
Ma torniamo da Ania e Zoro. I due passeggiavano tranquilli per la città finchè non trovarono una piazzetta.
ANIA: Guarda! Ti va di sederti laggiù?
Indicò la piazza
ZORO: Sei già stanca?
Chiese lo spadaccino in tono sarcastico.
ANIA: No, è solo che voglio rilassarmi un po’! C’è un vento delizioso… è un peccato non goderselo su una panchina! Rolonoa preceduto dalla ragazza si avviò verso la panca di legno.
Intorno a loro c’erano un sacco di coppiette che si abbracciavano e altre che addirittutra si sbaciucchiavano. A quello spettacolo lo spadaccino si sentiva piuttosto imbarazzato, sembrava quasi che anche lui e Ania erano fidanzati.
ANIA: Che ti dicevo, si sta bene!
ZORO: Mh!
Il ragazzo batteva il dito indice sul ginocchio infastidito da tutti quei pomicioni davanti al naso ed era intento ad alzarsi per andarsene da lì ma quando si girò verso Ania per avvertirla, vide che la sua mano stava per appoggiarsi sulla spalla della ragazza.
“Ma che diavolo ci fa lì la mia mano? Accidenti, non me ero neanche accorto! Mi viene spontaneo! “ Urlò nella sua testa. (spunto da Marmelade boy) Perché aveva una voglia matta di stringerla a sé? Di accarezzare i suoi bellissimi capelli castani e sentirne il profumo? E poi Ania era così dolce e gentile… si, ormai Zoro ne era sicuro, lui per la prima volta in vita sua, si era innamorato. (PEPPEPPEREREREPPEPPE! E ALLELUIA! TI SEI SVEGLIATO FINALMENTE EH? MENO MALE, NON HAI SOLO LE SPADE IN TESTA! N.D.Nami la navigatrice)
Zoro deglutì, poi, quando la sua mano stava per sfiorare la pelle di Ania sentiva un nodo alla gola e il cuore che gli stava per uscire dal petto. Deglutì di nuovo finchè non prese coraggio e cercò di afferrare la sua spalla ma…
ANIA: Oh ma che carino!
Nel momento stesso in cui Zoro stava per appoggiare la mano su di lei, la ragazza si alzò e si inginocchiò davanti a un bellissimo cagnolino lasciando il povero Rolonoa con un palmo di naso.
ANIA: Piccolo! Ti sei perso? Hai il collare quindi apparterrai di certo a qualcuno! Ehi Zoro, guarda com’è carino!
Lo spadaccino sorrise se a fatica. Non gli era andata giù di non essere riuscito ad abbracciarla.
“Maledetto cane! Proprio adesso dovevi arrivare?” Pensò. Ania prese il cucciolo in braccio e si risedette sulla panchina accarezzandolo. Zoro osservava la scena. Ania sorrideva nello stesso modo in cui sorrideva a lui. “Accidenti! Quel sorriso deve essere solo mio!” Si disse. Poi pensò che quel cucciolo era davvero fortunato…. desiderava essere lui quel cagnolino per essere ricoperto di attenzioni. Non si era mai sentito così. Era in assoluto la prima volta che voleva sentirsi amato davvero e coccolato da qualcuno, di solito amava stare da solo e essere lasciato per i fatti suoi. “Quindi è questo quello che tutti chiamano amore”<7br> Poco dopo arrivò la padrona del cane ansimante e preoccupata che quando vide il suo cucciolo sprizzò felicità da tutti i pori.
PADRONA: Oh, birichino, non si scappa così! Grazie mille per averlo fermato, non so dove sarebbe andato sennò!
Disse la donna imbarazzata.
ANIA: Si figuri, per me è stato un piacere! Buona giornata! Zoro guardò l’orologio sulla torretta e le lanciette segnavano le dodici e trenta.
ZORO: Senti, si è fatto tardi, forse è meglio se ci avviamo!
Ania lo afferrò per un braccio e Zoro sentiva quella mano così delicata e liscia, sentiva il calore che provocava in quel punto del suo braccio.
ANIA: Senti…io…vorrei stare ancora un po’ con te!
Disse timidamente lei. Zoro rimase sorpreso, non si aspettava una cosa simile, la ragazza che amava voleva davvero stare ancora da sola con lui. Rolonoa allargò le labbra, era un sorriso diverso dai suoi soliti ghigni o sorrisi sfacciati. Questa volta ne mostrava uno vero, dolce e sincero. Ania e lo spadaccino si guardarono in silenzio per un po’ finchè nella mente di entrambi non prese forma una frase: “Si, ora ne ho la certezza, ti amo!”

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Dolore ***


CAPITOLO 16: Dolore


Era già da un po’ che i giovani pirati erano approdati in città e tutti si incamminarono verso la Going Merry. Nami quasi non riusciva a portare tutti i suoi pacchi e nella strada vide Usop che teneva qualcosa in mano con l’aria sognante e a momenti le andò addosso.
NAMI: Ehi impiastro! Si può sapere cosa combini?
Chiese un’adirata Nami.
USOP: Oh ciao Nami, dicevi?
Domandò il nasone che nemmeno l’aveva vista.
NAMI: Posso sapere cosa stringi in mano? E soprattutto per quale oscuro motivo cammini senza guardare?
Usop si eccitò a tal punto che gli brillavano gli occhi.
USOP: Guarda! Questo è il paio di occhiali più perfezionato che sia mai entrato nella mia vita! Ha le lenti impermeabili, le ho sperimentate io stesso e funzionano!
NAMI: Sei sempre il solito! Tratti quel ridicolo paio di occhiali come se fossero una persona!
Usop le diede immediatamente addosso diventando paonazzo per la rabbia.
USOP: Bada a come parli, ci tengo a farti sapere che questo “ridicolo” paio di occhiali l’ho pagato ben 100 mila berry!
La navigatrice rimase senza parole. Aveva speso 100 mila berry per degli occhiali? Vallo a capire…

Sanji camminava a testa alta con cinque sacchetti di pietanze sul braccio sinistro e la mano destra stringeva almeno dieci fogli di ricette. Aveva un largo sorriso che andava da un orecchio all’altro e al suo fianco Rufy avanzava con la pancia rigonfia di cibo che rimbalzava tra un passo e l’altro.
SANJI: Non vedo l’ora di preparare la cena e di sperimentare queste nuove ricette!
RUFY: E io non vedo l’ora di cenare!
Sanji si girò incredulo verso Rufy.
SANJI: Ma guardati! Hai la pancia che tra un po’ ti esplode! Ti sei ingozzato fino adesso e già pensi a cenare?
Chiese il biondo cuoco con una grossa goccia sulla testa.
RUFY: Si ma al pensiero della deliziosa cenetta che mi aspetta ho già l’acquolina in bocca!
Sanji riprese a guardare la strada davanti a sé, poi sorrise e pensò “Che sagoma il mio capitano!”

Voi tutti vorrete sapere di Zoro e Ania e adesso voltiamo pagina e andiamo a buttare lo sguardo su di loro. I due ragazzi rimasero seduti sulla panchina della piazzetta ancora per qualche minuto ma non si scambiarono nemmeno una parola, erano troppo imbarazzati ed entrambi non sapevano quale frase buttare fuori. Ania aveva paura di arrossire solo se guardava Zoro negli occhi e lo spadaccino temeva di non controllarsi e di reagire come in precedenza, quando aveva cercato di abbracciarla. Nonostante questo però i due si sentivano bene ed erano contenti di stare insieme, su quella panchina, in quella piazzetta…ancora piena di coppie di innamorati ma ormai Rolonoa non le vedeva neanche più, era come se lì fossero rimasti solo lui e Ania. Erano felici di essere soli loro due, non si scambiarono una parola, né uno sguardo ma erano raggianti solo all’idea di essere vicini. Poi, Zoro ruppe quel silenzio teso ma nello stesso tempo bellissimo..
ZORO: E’ tardi, ci avviamo e raggiungiamo gli altri?
La ragazza riuscì solo ad annuire senza guardarlo. Si alzò e accanto a lui si avviò verso la nave. La Going Merry si allontanò da Sunny Town che ormai sembrava solo un piccolo punto in quel vasto mare. Ania era scesa in cabina con gli zigomi rosso lampone e fece cenno a Nami di accompagnarla.
NAMI: Allora, c’è qualche problema?
Ania scosse la testa.
ANIA: Non è niente, solo…. Ricordi quando prima ti ho detto di provare non solo attrazione ma anche qualcosa di particolare per Zoro?
NAMI: Mh mh!
Ania si mise una mano sul viso e prendendo fiato riuscì a fare la grande confessione.
ANIA: Adesso ne ho la certezza! Sono innamorata pazza di lui!
Nami era seduta sul suo letto, Ania sul proprio e le due ragazze erano una di fronte all’altra. La bella navigatrice rimase in silenzio. Ania si aspettava una risata o per lo meno un commento su quell’affermazione invece la cartografa non aprì bocca, la guardava e dopo qualche istante chiuse gli occhi e sorrise.
NAMI: Me lo immaginavo sai? Già quando mi hai detto quelle cose ho capito che presto ti saresti resa conto di amarlo! Io non so come lui appaia ai tuoi occhi ma se ne sei innamorata vuol dire che con te è davvero un'altra persona.
Ania sospirò e puntò lo sguardo sul pavimento della cabina.
ANIA: Cosa devo fare Nami? Quando eravamo insieme su quella panchina io….
NAMI: No aspetta, frena! Tu e Zoro eravate insieme? Per tutto quel tempo? Io ero convinta che vi foste incontrati venendo alla nave!
La interruppe la rossa.
ANIA: Beh, è così, ci siamo incontrati per strada solo…. Molto prima! Vedi… abbiamo cominciato a passeggiare per la città, gli avevo chiesto di venire con me perché volevo capire se il mio era vero amore o solo semplice attrazione! Poi ho visto una piazza e ci siamo seduti su una panchina a goderci il vento. Non abbiamo parlato molto solo….Zoro si era alzato per tornare indietro ma io gli ho afferrato il braccio e gli ho detto che volevo…stare ancora con lui e mi ha sorriso! Mi ha sorriso in un tale modo che…..in quel momento ho capito…. Nami si mise una mano sulla bocca e tentò di trattenersi dal ridere. Si era immaginata Zoro fare un sorriso dolce e le scappava una risata…ma non poteva e soprattutto non voleva scoppiare davanti a lei e proprio in quel momento.
ANIA: Adesso non riesco nemmeno più a guardarlo perché…arrossirei come un pomodoro!
La ragazza riuscì a riprendersi ed espresse la sua teoria.
NAMI: Secondo me devi confessargli i tuoi sentimenti!
ANIA: Scherzi?
Esclamò Ania alzandosi bruscamente dal letto.
ANIA: Come potrei? Mi impappinerei senza contare che… non saprei nemmeno da che parte iniziare…. E comunque so già che la sua risposta sarà negativa! Lo sento!
NAMI: Ma scusa…non hai appena detto che ti ha sorriso teneramente quando gli hai detto che volevi stare ancora sola con lui? Guarda che il duro Zoro non l’ha mai fatto con nessuno, intendo sorridere così! Fino ad ora nessuna donna gli ha detto una cosa simile ma se fosse successo la avrebbe letteralmente mandata al diavolo! E comunque non puoi saperlo se non provi!
Forse Nami aveva ragione. Forse doveva tentare. In effetti anche lei aveva notato che lo spadaccino si comportava in quel modo solo con lei a bordo quindi forse aveva qualche speranza. Deglutì e con tutto il coraggio che aveva dentro prese la sua decisione.
ANIA: Va bene! Gli confesserò i miei sentimenti verso di lui!
La navigatrice sorrise. Ania salì dalla cabina e fece per andare sul ponte a parlare con l’interessato ma nell’attimo in cui Zoro si voltò verso di lei notandola la ragazza cambiò direzione ed entrò in cambusa. Era sola in quella stanza. Perché? Perché si era voluta nascondere? Prima era così determinata e adesso…. Solo vedendo Rolonoa le tremavano le gambe e le batteva il cuore.
ANIA: No, così non va..non va proprio! Accidenti!
Zoro aveva ancora gli occhi puntati sulla porta della cambusa e aspettava che la ragazza vi uscisse e scendesse da lui, voleva vederla sorridere, voleva ammirare quel viso magnifico e i suoi capelli ondeggiare al vento. A volte, specie il giorno del loro incontro, sembrava una sirena. Sanji, che si era accorto della situazione ghignò “Così per te le donne sono solo una perdita di tempo, eh?” Pensò. In quel momento Nami uscì dalla sua cabina per dare una piccola occhiata alla coppia ma quando vi trovò tutti tranne Ania rimase perplessa.
NAMI: Scusate…ma Ania?
Lo spadaccino indicò la cambusa e la rossa vi entrò e trovò Ania seduta sulla panca con la testa tra le mani.
NAMI: Ehi allora? Cosa ti ha detto quell’idiota?
Nami, vedendola in quel modo era convinta che Zoro l’avesse rifiutata in malo modo ma la ragazza alzò il capo ed era paonazza, letteralmente del color del pomodoro.
NAMI: Oh…
ANIA: Veramente non gli ho detto niente! Stavo per andare da lui per farlo ma….appena si è voltato verso di me mi è venutoo un blocco e mi sono nascosta qui!
La rossina si sedette accanto a lei e un attimo dopo le due sentirono la porta aprirsi. Ad entrare fu Zoro.
ZORO: Cosa fate qui, si può sapere?
Ania si voltò dall’altra parte.
NAMI: Niente, Siamo qui perché… volevamo bere qualcosa!
ZORO: Ma se non vedo né bicchieri né bottiglie!
GULP! “Brava Nami, ti sei fatta cattare in pieno!”
NAMI: Siamo qui per parlare è chiaro? Ora vattene!
Sbraitò.
ZORO: Parlare di cosa scusa?
NAMI: Cose da donne!
Il ragazzo scosse le spalle e uscì dalla cucina.
ANIA: Uff! Caspita che imbarazzo!
NAMI: Quello non si fa mai gli affari suoi.
Dopo qualche altra chiacchiera Ania decise di aspettare a parlare con lo spadaccino e uscendo dalla cambusa con la navigatrice scese sul ponte.
SANJI: Ciaooo mie adorateee! Venite qui che vi coccolo un po’!
NAMI: Grazie ma non serve!
Ania posò lo sguardo su Zoro che stava aiutando Rufy a non cadere in mare. Il capitano si era dedicato alla pesca e a quanto pareva aveva preso un pesce enorme che lo stava letteralmente facendo penare. Rufy non riusciva a trattenerlo e stava quasi per fare un tuffo ma Zoro lo afferrò in tempo. Subito arrivò anche Sanji, poi Usop finchè alla fine non riuscirono a prendere quel pesce e a farlo ricadere a bordo della nave. I ragazzi ridevano divertiti, erano così gioiosi e Zoro... sfoggiava un sorriso magnifico, felice. Nami scosse la mano davanti agli occhi della ragazza che non se ne accorse nemmeno, era troppo presa dallo spadaccino. A quel punto si strinse nelle spalle e si sedette sulla sdraio a guardare i suoi amici che si divertivano come bambini. D'un tratto Zoro sentì addosso lo sguardo di Ania e si girò verso di lei.
Immediatamente la giovane arrossì lievemente e si voltò dalla parte opposta lasciando Zoro con un enorme punto interrogativo sulla testa.
"Mi guardava, perchè? Che anche lei sia...." (Testa di cavolo! E’ ovvio che ti muore dietro! N.d. Nami la navigatrice)
RUFY: Ehi Zoro! Ti sfido a catturare un pesce più grosso del mio! Fatti sotto e vediamo cosa sai fare! Ha ha ha!
Il ragazzo sorrise e subito si rivoltò per guardare Ania che per sua sorpresa non era più lì, era sparita, non si trovava nemmeno con Nami. Non poteva però chiedere alla navigatrice dov'era finita altrimenti si sarebbe insospettita parecchio.... e decise di accettare la sfida del suo capitano. Nami si mise a leggere degli altri libri per passare il tempo mentre Zoro era spazientito perchè non riusciva a catturare niente con Sanji, Usop e Rufy che ridevano di gusto alle sue spalle.
NAMI: Tu guardali! Che sciocchi... ha ha ha!
Intanto Ania era ritornata in cabina a riflettere sui suoi sentimenti. Non era mai stata così innamorata di nessuno prima di allora. Non aveva mai provato quel batticuore, non era mai arrossita davanti ad un ragazzo e soprattutto non rivolgeva continuamente il pensiero e lo sguardo su di lui. Era spaesata, non sapeva cosa fare... d'un tratto però...un urlo di Nami la scacciò bruscamente dalla sua mente.
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!
Subito si precipitò di sopra.
RUFY: Nami che hai da urlare così?
SANJI: Amoruccio, che ti succede?
La navigatrice alzò la testa, che fino ad un momento prima era nascosta dietro al libro, completamente sbiancata.
NAMI: Ragazzi...questa non ci voleva....che disastro!
Balbettò la rossina.
ANIA: Nami che succede?
Nami guardò Ania. Con che coraggio poteva dirglielo? Come avrebbe reagito se lo avesse saputo? Si sarebbe disperata, non sarebbe più stata la stessa e il sorriso sarebbe definitivamente scomparso dal suo viso.
NAMI: Ecco...Ania purtroppo....ti devo dare una brutta notizia!
A quelle parole la ragazza diventò più attenta pronta ad ascoltare ogni singola parola.
ANIA: Parla!
Esclamò in seguito.
NAMI: Vedi, ho appena scoperto che....per arrivare all'isola Xander ci vuole circa....
Si interruppe. Non riusciva propro a dirglielo.
ANIA: Quanto ci vuole?
Chiese preoccupata.
ZORO: Nami insomma, prima urli come una straccivendola facendo scappare la mia preda e adesso non ti degni di finire la frase?
La rossina sospirò e riuscì finalmente a parlare.
NAMI: Ci vuole più di un mese!
Ania sbiancò. Un mese...un mese e forse di più...così tanto tempo prima di arrivare da sua madre e porre fine al loro incubo... più di trenta giorni...
SANJI: Accidenti! Io non resisto un mese e passa! Ho un gran prurito alle mani, le mie gambe fremono, devo assolutamente spaccarlo quel pirata!
Nami chiuse gli occhi per far capire al cuoco che purtroppo non c'era modo di arrivare prima. (lo so, vi chiederete come invece Nelson fa ad essere già laggiù ma non vi preoccupate! Più avanti lo scoprirete. n.d. Nami)
Tutti posarono lo sguardo su Ania che fissava un punto qualsiasi del pavimento di legno in silenzio. Zoro le si avvicinò.
ZORO: Stai bene?
La ragazza non rispose. Lo spadaccino voleva rassicurarla e metterle una mano sulla spalla ma prima ancora che potesse toccarla lei si scansò e sorrise.
ANIA: Sto bene! Non ti preoccupare!
Rufy, Sanji, e gli altri presenti non se lo sarebbero mai aspettato. Erano convinti che sarebbe scoppiata a piangere come del resto avrebbe fatto chiunque, invece sorrideva e sembrava più che tranquilla.
NAMI: Ma Ania...
ANIA: Ho detto che sto bene! Più di un mese eh? Pazienza, aspetterò! Pregherò che mia madre sia ancora viva e sopporterò, non vi preoccupate per me!
Tutti sorrisero, era una ragazza davvero forte alla fine.
SANJI: Oh dolcissima! Come sono felice di vederti sorridere! Mi piange il cuore vedendo il tuo volto rigato dalle lacrime! Ma se hai bisogno di una spalla su cui sfogarti…puoi venire da me tesoro mio!
Ania lo ringraziò e gli disse anche che non ce ne sarebbe stato bisogno, non avrebbe pianto e non si sarebbe lasciata abbattere. Zoro non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Da una parte avrebbe voluto consolarla, stringerla a sé ma dall’altra vederla tranquilla lo rendeva felice.
RUFY: Allora ragazzi, riprendiamo la gara di pesca?
TUTTI: Siiiiiiiiiiiiiiii!
ANIA: Mpf!
“Che ragazzi strampalati!”

Un mese dopo…

Per trenta giorni la ciurma più sgangherata dei sette mari si era data alla pazza gioia vivendo come sempre una vita tranquilla, pacifica e nello stesso tempo movimentata e divertente. Gli abitanti di quella nave che avanzava tra le acque del mare Occidentale, erano sempre uniti come fratelli, ridevano e scherzavano insieme, si facevano i dispetti, bisticciavano per poi fare subito pace… ma c’erano anche dei sentimenti piuttosto diversi di mezzo ….. un ragazzo e una ragazza, innamorati persi l’uno dell’altra….entrambi all’oscuro di ciò…. Zoro e Ania ancora lottavano nei pensieri per uscire da quell’impiccio; la ragazza voleva trovare un modo per dirglielo senza però dover soffrire dopo e lo spadaccino, orgoglioso al massimo cercava di reprimere i suoi sentimenti come aveva già deciso tempo prima, sfortunatamente per lui però… quell’amore così intenso e profondo non riusciva proprio a cancellarlo e si arrese alla realtà dei fatti e cioè che Ania era troppo importante per lui da lasciarla perdere. Ogni secondo che passava accanto a lei o anche solo in quegli istanti che la guardava sentiva un desiderio irrefrenabile di averla. Arrivò di conseguenza al punto che non ce la faceva più a tenersi tutto dentro, doveva assolutamente parlarne con qualcuno ma come poteva fare? Lui non si era mai confidato con una persona semplicemente perché mai ne aveva avuto il motivo o magari l’intenzione. A chi poteva dirlo? A Nami? No, lo avrebbe deriso a vita. A Rufy, nonché suo migliore amico? Era escluso, un bambinone come lui ancora non poteva capire cosa significava essere innamorati, era più interessato al mondo e alle sue peripezie e di sicuro non lo avrebbe capito, per non parlare di Usop. L’unica persona con la quale avrebbe potuto confidarsi chiaramente con la convinzione di essere ben ascoltato era Sanji ma c’era sempre l’orgoglio di Zoro in mezzo…aveva paura…aveva paura di dire una semplice frase… persino con se stesso faceva fatica ma riusciva comunque perché sapeva che nessuno a parte lui avrebbe potuto aprire la porta della sua mente. No, non poteva, non se la sentiva. Che figura ci avrebbe fatto? Prima era uno spadaccino volenteroso, sicuro di sé, convinto che innamorarsi di qualcuno fosse solo una perdita di tempo e una cosa senza senso, adesso era un ragazzo accecato dall’amore che non lucidava più le sue amatissime spade già da qualche giorno cosa che fino a poco tempo prima faceva ogni minuto, si allenava meno del solito e le poche volte che lo faceva, il suo pensiero era sempre rivolto alla ragazza del suo cuore e quasi si dava i pesi sui piedi o in testa…. Era davvero diventato un pasticcione imbranato e questo solo per amore…ora capiva perché Sanji diventava sempre così scemo…
NAMI: Nnnnnnnnnh aaaaaah!
Si stirò la navigatrice.
ANIA: Caspita, hai letto questo libro? E interessantissimo!
Esclamò la ragazza alzando lo sguardo dalle pagine di un libro di navigazione.
NAMI: Se è quello che penso io si e se non ricordo male l’ho letto anche di recente! Non sapevo che ti interessassero questi libri!
Osservò la rossa.
ANIA: Scherzi? Sono davvero curiosa di sapere cosa c’è nel mondo che mi circonda!
NAMI: Beh, allora se vuoi d’ora in avanti potrai prendere tutti i libri che vorrai dallo scaffale, senza chiedermeli! In fondo adesso questa stanza è anche tua!
Ania sembrò entusiasta.
NAMI: …. Dai che manca poco!
Disse Nami mettendole una mano sulla spalla.
Ania si girò a guardarla con aria interrogativa.
NAMI: Stiamo per arrivare sull’isola Xander, manca solo una settimana circa, resisti ancora un po’!
Ania, che si trovava sul suo letto, chiuse il libro che aveva in mano e si sedette a gambe incrociate.
ANIA: Lo so, non preoccuparti! E’ vero che non vedo l’ora di liberare mia madre così come desidererei vedere subito Nelson sprofondare negli abissi ma dal momento che mancano solo poco o più di sette giorni aspetterò.
Nami sorrise, era contenta di vederla serena.
NAMI: A proposito, come va col tuo adorato Zoro?
Immediatamente dopo Nami si morse la lingua. La reazione di Ania non fu quella che si aspettava. Credeva arrossisse per l’imbarazzo e in seguito che la rimproverasse per non farsi mai gli affari suoi. Nami si divertiva molto a far arrabbiare la gente. Invece la ragazza si rattristì, chiudendo lentamente il libro che aveva in mano.
ANIA: Beh…non è mio e comunque le cose vanno di male in peggio…cioè…con lui vado sempre d’accordo ma… ogni giorno che passa lo amo sempre più e temo di impazzire!
Seguì un suo sospiro.
NAMI: Allora evita di farlo e dichiarati! So che non è facile, specie se hai a che fare con uno come Zoro ma.. non puoi continuare a dannarti l’anima così! Fidati di me, lui ti ama! Proprio ieri non ti staccava gli occhi di dosso! L’ho visto io stessa!
Puntualizzò la cartografa.
ANIA: Davvero mi guardava?
Nami annuì sogghignando.
ANIA: Mi rendo conto anch’io che dovrei farmi avanti, però.. ho paura….
Disse tormentandosi le dita per l’agitazione.
NAMI: Non devi invece perché lui ti ricambia, su vai!
Nami si alzò dal letto, prese Ania per una mano e la spinse fuori dalla cabina.
NAMI: Vai!
E detto ciò richiuse la porta.
“Accidenti! E ora che faccio?
La ragazza andò in cambusa per bere un goccio d’acqua e provare la confessione.
ANIA: Dunque, Zoro io ti confesso che da più di un mese…sono innamorata pazza di te! No, non ci siamo! Senti Zoro io…ti amo da morire! Neanche questo va bene! Zoro, quello che sto per dirti non è facile perciò voglio che tu mi stia bene a sentire. Da quando ti conosco non hai fatto altro che starmi vicino e ti ringrazio. Ora però vorrei dirti che… tu sei molto importante per me e .. se devo essere sincera… io ti amo! Sono innamorata di te già da parecchio tempo! Mh…direi che ci siamo…e ora dovrei sperimentarlo!
ZORO: Ah, sei qui?
Esclamò Zoro entrando nella sala da pranzo. Subito, la giovane, sentendo la voce di Zoro si innervosì e fece cadere il bicchiere che aveva in mano frantumandolo in mille pezzi.
ANIA: Ah… ah… Zoro..
Lo spadaccino rimase perplesso. Ma che le prendeva?
ZORO: Scusa, non era mia intenzione spaventarti! Tutto bene? Mi sembri agitata!
Notò Rolonoa.
ANIA: No no no! Affatto! Eh eh.. tutto a posto!! Accidenti, guarda che disastro! E’ meglio se pulisco altrimenti Sanji si arrabbierà!
Si chinò e frettolosamente iniziò a raccogliere i frammenti di vetro. Ma le mani le tremavano troppo e finì col tagliarsi il dito.
ANIA: AHI!
Lasciò cadere i pezzi di vetro che aveva raccolto e si portò l’altra mano sul dito graffiato.
ZORO: Aspetta! Dammi!
Non riusciva ad essere scorbutico con lei. Se al posto suo ci fosse stata Nami la avrebbe sgridata per la sua sbadataggine lasciandola bollire nel suo brodo. Ma in quel caso era troppo innamorato di Ania per deriderla.Così si chinò davanti a lei e fece qualcosa che lasciò Ania pietrificata. Le afferrò la mano e posò le proprie labbra sul dito ferito della ragazza iniziando a succhiare il sanue. In quell’istante il dolore scomparve e lei rimase immobile a sentire quel dolce contatto e pensando a quanto amava quello spadaccino. Sin dal primo momento che lo vide si invaghì di lui. Non se lo toglieva mai dalla testa finchè un giorno lui non la salvò dalle acque e la portò a bordo della Going Merry catturando il suo cuore ferito per i due anni di atroci sofferenze passati nelle mani di un pirata spregevole. Anche se quella profonda ferita non si era del tutto rimarginata, in quanto quella storia non era ancora conclusa, Ania sentiva che quei ragazzi le avevano riscaldato quel cuore sofferente e che stando accanto a Zoro si sentiva sempre più al sicuro e sempre più tranquilla. Quei pensieri però furono interrotti dallo stesso Rolonoa che allontanò le sue labbra dal dito della giovane alzandosi e trascinando Ania al lavandino. Aprì il rubinetto e bagnò il suo dito.
ZORO: Ora corri subito a medicarlo!
Disse con tono dolce. Non era mai stato così gentile con nessuno e non aveva mai prestato cure così amorevoli. Le guance di Ania si fecero sempre più rosse. Quello era il momento giusto, il momento in cui avrebbe potuto confessargli i suoi sentimenti o magari.. perché no, avrebbe potuto direttamente baciarlo senza giri di parole, lui avrebbe capito subito. Immaginava già la scena. Immaginava di posare le proprie labbra sulle sue e di portargli le braccia al collo, immaginava di sentire le sue braccia forti che si sollevavano e si posarono sulla sua schiena, immaginava lui che ricambiava quel lungo bacio. Ma purtroppo quelle erano solo fantasie perché lei si sentiva terribilmente rigida e impacciata e non ruscì a portare a termine ciò che desiderava.
ANIA: Si, grazie!
Riuscì solo a rispondergli prima di lasciare la sua mano e uscire dalla cambusa. Nami, che nel frattempo era scesa sul ponte, non trovando nessuno dei due ragazzi aveva pensato che stessero parlando dei loro sentimenti o che magari stessero addirittura pomiciando. Ma poi sentì il rumore della porta che si aprì e vide Ania uscire dalla cucina seguita da Zoro che prese la direzione opposta e si recò sul ponte con gli altri con le mani in tasca mentre Ania sparì scendendo in cabina per medicarsi il dito. Dal momento che si erano divisi Nami ebbe come una brutta sensazione. E se quell’idiota le avesse detto qualcosa che l’avesse ferita? Decise di indagare sul fatto. Zoro le passò accanto e subito gli domandò..
NAMI: Che cosa è successo?
Pronta a spaccargli la faccia in qualsiasi momento. Ma la risposta dello spadaccino non fu quella che la navigatrice si aspettava.
ZORO: Niente! Si è solo tagliata!
Nami sgranò gli occhi. Erano rimasti soli in cambusa per tutto quel tempo e non era successo nulla a parte quello?
La risposta che si aspettava da Zoro era solo “Niente!” Pronunciata con tono serio o irritato, mentre invece sembrava piuttosto tranquillo e capì che ancora una volta Ania si era tirata indietro. Posò il giornale che stava leggendo, si riallacciò le scarpe e si alzò dalla sdraio.

ANIA: Accidenti a me! Accidenti a me! Accidentissimo! Sbraitò contro se stessa.
ANIA: E’ il momento giusto, io e lui soli, lui che mi accudisce così generosamente.. e io che faccio? SCAPPOOO!
Lanciò il cuscino contro l’armadio provando rabbia e pena per se stessa.
ANIA: Sei proprio caduta in basso Ania!
Si sarebbe volentieri dato un cazzotto in quel momento. Aveva avuto un’occasione e lei l’aveva bruciata. Si era comportata come una scema. Era rimasta immobile come un baccalà a fissare Zoro senza dire una sola parola.
NAMI: Ehi! Ma si può sapere che è successo?
Fece capolino la rossa nella cabina.
ANIA: Non me lo chiedere ti prego!
NAMI: Ma.. non gli hai detto niente vero?
ANIA: Noooooo!
Si portò le mani tra i capelli per la disperazione. Nami sospirò e sorrise divertita.
NAMI: Ha ha! Come una ragazza coraggiosa come te che se la fa sotto per rivelare il suo amore ad un uomo?
ANIA: Non è mica così facile sai?
Nami si sedette accanto all’amica aiutandola a fasciarle il dito e dandole consigli. Lei era libera di fare ciò che voleva ma se non rivelava i suoi sentimenti a Zoro avrebbe commesso un errore sciocco. Ma Ania non aveva la minima intenzione di rinunciare. Quel ragazzo era troppo importante per lei e non si accontentava più di essere solo una sua amica.
Proprio in quello stesso momento Sanji decise di rompere il ghiaccio e farsi avanti e parlare con Zoro. Ormai aveva capito che provava qualcosa per Ania dato che i suoi occhi erano sempre su di lei!
SANJI: Ehi spadaccino! Ti dispiace se parliamo un momento in privato?
Rolonoa che stava per addormentarsi desiderava tanto mandarlo al diavolo ma ormai si era stancato di discutere con lui. I due andarono sul retro della nave.
ZORO: Allora, che cosa vuoi?
Chiese lo spadaccino con la sua solita aria scocciata.
SANJI: Senti, io so la verità quindi vedi di non negare e di essere sincero! Zoro.. tu sei innamorato di Ania, vero?
Rolonoa sussultò. Se ne era accorto? Il suo comportamento era così evidente da farglielo capire? O forse era perché ha buon fiuto in queste cose? Voleva dirgli la verità, voleva dire di si a quella domanda ma come sempre il suo stupido orgoglio glielo impediva.
ZORO: No, affatto! Mi sembrava di averti detto che l’amore è una sciocchezza per me!
Sanji estrasse un pacchetto di sigarette, ne prese una e con un fiammifero l’accese, dopodichè ripose il pacchetto nella tasca.
SANJI: Ti ho detto di non fingere con me!
Ania uscì dalla cabina, doveva riprovarci.. stavolta senza fuggire. Fece un respiro profondo e si preparò a raggiungere il suo Zoro ma vide che non c’era più, sia lui che Sanji non erano più sul ponte, c’erano solo Rufy e Usop che saltellavano e canticchiavano sotto braccio. Decise dunque di cercarli. Sentì delle voci e si recò anche lei sul retro.
SANJI: Senti Zoro, Ania è una ragazza eccezionale, dico davvero!
“Eh? Ania? Che c’entro io? Perché stanno parlando di me?”
Pensò la ragazza nascosta dietro la parete.
SANJI: Perciò…ti consiglio di non trattarla come una stupida! So che ne sei innamorato, è inutile che tenti di nasconderlo!
“Cosa? Anche Sanji lo dice? Ma allora…è davvero….”
SANJI: Smettila di essere orgoglioso per una volta e sii sincero almeno con te stesso!
Terminò.
ZORO: Chiudi il becco!
Urlò uno Zoro spazientito.
ZORO: Stammi bene a sentire, io non sono innamorato di nessuno, odio l’amore e tutti coloro che ne parlano come se fosse una cosa meravigliosa!
Ania, si sentì quasi mancare a quelle parole. Non voleva sentire altro, aveva capito. Lui non l’avrebbe mai ricambiata e lei ci avrebbe sofferto.
ZORO: Io non mi potrei mai innamorare, specie di quella ragazzina che ha i suoi problemi! Non ho tempo da perdere con una come lei!
Mentì Zoro spudoratamente. In quel momento però.. Ania aveva il volto pieno di lacrime e stando attenta a non farsi sentire si allontanò, aveva ascoltato abbastanza da farla tornare coi piedi per terra e capire di che razza di uomo si era andata ad innamorare. Nami aveva torto, non era vero che Zoro l’amava, probabilmente aveva detto che non le staccava gli occhi di dosso per tranquillizzarla e infonderle coraggio così da rendere più semplice la sua confessione. Ania corse a più non posso fino ad arrivare alla porta della cabina, la aprì e la richiuse alle sue spalle scendendo lungo le scale. Nami sussultò e quando la vide si alzò dal letto e le andò incontro.
NAMI: Ehi! Allora? Come ti è andata?
Silenzio….
NAMI: Oh non dirmi che ti sei tirata indietro e non glielo hai più voluto dire!
Silenzio….
Ania era di spalle e piangeva, versava lacrime amare. Però, non voleva dirle la verità. Non sapeva perché ma qualcosa la trattenava.
ANIA: Non posso farlo Nami.
Disse asciugandosi le lacrime stando attenta a non farsi vedere.
NAMI: Ma che dici?
ANIA: Vedi.. non mi sento sicura..
Nami rimase in silenzio. Sapeva che stava sbagliando ma non poteva convincerla se non si sentiva pronta a dirgli la verità. NAMI: E ti va bene così?
Si voltò verso di lei con un largo sorriso cercando di mascherare il dolore che la attanagliava.
ANIA: Certo! Stai tranquilla Nami! Va tutto bene!

SANJI: Senti Zoro, io non ti credo!
Disse Sanji espellendo il fumo della sigaretta.
ZORO: Fa come ti pare!
Si voltò lui cercando di andarsene.
SANJI: Aspetta!
Zoro si fermò e voltò leggermente il capo.
SANJI: Va bene, non dirmi nulla se non vuoi, però lascia che ti dica una cosa! Tra poco arriveremo sull’isola Xander e una volta sconfitto quel pirata probabilmente lei rimarrà con sua madre, non ci hai pensato?
Zoro rimase scioccato, era un’eventualità a cui non aveva mai pensato.
SANJI: Se davvero sei innamorato di lei ti consiglio di dirglielo se non vuoi che se ne vada senza sapere la verità!
Detto ciò il cuoco lo superò e tornò sul ponte.
Ania….potrebbe davvero restare con sua madre una volta finito tutto. Come avrebbe fatto dunque Zoro ad andare avanti senza di lei?

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Quando l'amore sboccia ***


CAPITOLO 18: Quando l’amore sboccia


NAMI: Se vuoi le parlo!
Disse prontamente la navigatrice vedendo Zoro assorto nei suoi tristi pensieri.
ZORO: No grazie Nami! E’ una cosa che devo fare io!
Disse puntando la porta dove poco prima Ania era entrata sparendo dalla sua visuale.
ZORO: Domattina! Ora è meglio se la lascio dormire!
E sbadigliando si inccaminò verso la sua stanza.
Ormai era notte inoltrata. Il russare di Rufy e compagnia giungeva persino alle orecchie di Nami che ancora non era riuscita a prendere sonno.
NAMI: Ma sentili!
Sussurrò.
ANIA: Sono pazzeschi vero?
Sussultò. Non sapeva fosse ancora sveglia.
NAMI: Non stai dormendo?
ANIA: No!
Disse soltanto per riprendere il silenzio. Dava le spalle alla rossa perchp sapeva che se si fosse girata avrebbe incontrato i suoi occhi, con quella nota di preoccupazione e un enorme punto di domanda sampato sul viso. Ma non servì evitare il suo sguardo per tentare di sviare il discorso. Sapeva comunque che prima o poi Nami le avrebbe fatto domande dopo quella sera.
NAMI: Cosa è successo tra voi?
Domandò. Nonostante Zoro le avesse detto che ci avrebbe pensato lui, la rossa era preoccupata per l’amica e doveva sapere se il motivo della sua sofferenza era stato davvero lui.
ANIA: Tra me e chi?
Fece finta di nulla.
NAMI: Tra te e Zoro!
Esclamò immediatamente lasciando Ania nel suo silenzio. Poi riprese.
ANIA: Niente!
Rispose. In effetti era così. Tra loro non era successo niente. Non avevano litigato, non avevano discusso.. non c’era stato nulla. Se Ania non avesse udito quelle parole.. tutto sarebbe rimasto come prima e avrebbe commesso un errore. Avrebbe pensato che lui la considerasse importante, gli avrebbe ad un certo punto rivelato i suoi sentimenti.. e sarebbe stata bruscamente respinta..
NAMI: Bugiarda!
Disse l’altra.
NAMI: Altrimenti non lo avresti evitato per tutta la sera.
ANIA: Io non l’ho evitato!
Mentì.
ANIA: Volevo solo stare anche un po’ con voi.. non voglio essere appiccicosa.. finirei col farmi odiare da lui!
Continuò con le sue panzane. Ovviamente Nami, talmeente intelligende, furba, astuta e attenta a ciò che le succedeva intorno, non credette a una sola sillaba.
NAMI: E allora perché quando ti ha chiamata hai fatto finta di nulla?
Le chiese spiazzandola. Cosa avrebbe risposto ora?
ANIA: Beh..
Si inventò qualcosa..
ANIA: Sinceramente io non l’ho sentito! Era stanca e soprapensiero.. mi ha chiamata?
Nami sospirò. Si vedeva che mentiva, si sentiva che soffriva.
NAMI: Va bene, se non vuoi dirmi nulla non ha importanza.. ma almeno non mentire!
E si voltò dall’altra parte per ritentare a prendere sonno. Ma la voce di Ania la costrinse a riaprire gli occhi.
ANIA: Lui non mi ama!
Esclamò. Non poteva continuare così. Nami era la sua migliore amica. Non poteva continuare a mentirle.
ANIA: Ho sentito quello che diceva a Sanji oggi… ha detto che.. che non potrebbe mai innamorarsi si una ragazzina come me!
Trattenne le lacrime.
NAMI: CHE COSA?
Scattò seduta. Non poteva crederci. Come aveva potuto?
NAMI: Quell’idiota!
Era convinta che fosse stracotto di lei.. che si fosse sbagliata clamorosamente? Voleva spaccargli la faccia anche in quel momento.. ma sapeva che Ania non avrebbe voluto, non glielo avrebbe permesso.
ANIA: Mi ha ferita e mi basta! Notte Nami!
E ripiombò il silenzio in quella stanza. Non piangeva.. almeno non sembrava.. che già lo sapesse? O forse era più importante il destino della madre..

Quella mattina si alzò per ultimo. Era rimasto in cabina sul suo divano.. non tanto per continuare a dormire.. ormai non aveva più sonno.. tanto più per riflettere.. aveva paura di incontrarla.. di vederla e scoprirla ancora fredda e distaccata verso di lui.
Prese coraggio e una volta infilatosi i suoi scarponi uscì sul ponte dove ormai c’erano tutti.
RUFY: Arrivi adesso? Io sto morendo di fame.. per colpa tua Sanji ha dovuto aspettare a preparare la colazione!
Si lamentà il gommoso che penzolava sulla polena.
SANJI: Vorrà dire che mi metterò subito ai fornelli!
Fece per entrare in cambusa ma notò qualcosa. Nami era strana.. sembrava infuriata.
NAMI: Buon giorno Zoro!
Disse irritata fissandolo con sguardo truce che lasciò lo spadaccino senza parole. Che aveva contro di lui quella strega ora?
SANJI: Nami cara, vorresti tenermi compagnia?
La afferrò di sorpresa per un braccio e mentre lei cercava di dimenarsi il cuoco la trascinò in cucina.
NAMI: Ma che ti prende Sanji?
Gli urlò mentre lui si rimboccò le maniche dirigendosi ai fornelli.
SANJI: Niente! E’ solo che sembrava avessi una gran voglia di picchiare Zoro!
Esclamò. Sanji se ne era accorto. Si era accorto della tensione che c’era stranamente fra lui e Ania..
SANJI: So che è successo qualcosa Nami!
Le disse accendendo il fuoco.
NAMI: Scusa Sanji! Ma io..
Non poteva dirglielo. Lo avrebbe di sicuro menato.. e Ania si sarebbe arrabbiata con lei.
SANJI: Non lo dirò ad Ania! Puoi stare tranquilla!
La interruppe l’altro.
Cosa doveva fare? Doveva fidarsi? Ma si.. erano tutti una famiglia lì a bordo.
NAMI: Va bene!
Sospirò.
NAMI: Si tratta di Ania! Hai ragione! E’ successo qualcosa!
Si interruppe all’istante vedendo Sanji stranamente silenzioso. Si aspettava che si voltasse furibondo sentendo il nome di Ania: “Coooosa? Che diavolo ha fatto quell’idiota alla mia dolce tortina di frutta?”
SANJI: Continua..
Disse invece.
NAMI: Beh..
Riprese il discorso.
NAMI: Tu e Zoro avete parlato ieri pomeriggio no?
Domandò.
SANJI: Si, perché?
NAMI: E’ proprio questo il problema!
Esclamò cercando di fargli capire senza dare ulteriori spiegazioni.
SANJI: Non capisco granchè Nami.. cosa c’entra il discorso fra me e Zoro con Ania?
NAMI: Quello che Zoro ti ha detto lei lo ha sentito!
Disse solamente mentre Sanji rimase per un attimo in silenzio a ricordare le parole dello spadaccino.. poi ecco che gli vennero tutte quante in mente.
SANJI: Ah.. oh no!
NAMI: Già! Per questo adesso Ania ce l’ha con lui! Perché lo reputa un bugiardo! E’ convinto che lui l’abbia presa in giro senza tenere conto dei suoi sentimenti!
Ripiombò il silenzio. Sanji rimase immobile a fissare Nami senza dire una parola. Poi si accese la sua sigaretta mattutina, spense il fiammifero e subito in un lampo cambiò espressione mettendosi a gridare.
SANJI: QUEL PEZZO DI IDIOTA! LO SAPEVO CHE SAREBBE FINITA COSI’! ADESSO VADO LI E LO FACCIO ARROSTO!
Corse verso l’ingresso e spalancò la porta ma Nami lo fermò prendendolo per la vita e trascinandolo richiuse la porta di scatto.
ZORO: Mh? Ma che fanno?
Rimase perplesso lo spadaccino avendo visto la porta della cambusa aprirsi violentemente e richiudersi subito dopo con altrettanta forza.
NAMI: Sei matto Sanji? Hai dimenticato la promessa che mi hai fatto?
Incrociò le braccia al petto infuriata.
SANJI: Non preoccuparti Nami, ci penso io a sistemarlo! Oggi si mangia “Zoro alla griglia!”
Riprese alzandosi massaggiandosi la schiena per la botta che la sua dolce navigatrice gli aveva appena fatto prendere.
NAMI: Te lo proibisco! Li fuori c’è anche Ania!
E si bloccò mentre stava correndo nuovamente alla porta.
SANJI: Ah.. hai ragione..
NAMI: Se esci di li Ania saprà tutto e si sentirà tradita.. lei non voleva dirlo neanche a me per non far preoccupare nessuno.. se sa che io l’ho spifferato a te facendo in modo che poi tu lo confessassi agli altri.. sai che pasticcio verrebbe fuori? Si chiuderebbe in se stessa definitivamente.. e non parlerà più nemmeno con noi! E’ la mia migliore amica.. non voglio che non mi parli più! Non lo sopporterei!
Sanji si sistemò la cravatta ascoltando le parole di Nami pensando che avrebbe potuto commettere una sciocchezza peggiorando le cose, dalla padella alla brace se lei non lo avesse fermato.
NAMI: E sono sicura che anche tu non vuoi che il sorriso le si spenga. Le costa già molto mostrarne uno falso.. ma è sempre meglio che vederla piangere di dolore non credi?
Sanji annuì ritornando ai fornelli deciso a fare finta di niente anche se aveva un gran prurito ai piedi e desiderava prendere Zoro a calci nel fondoschiena facendolo finire dritto in padella.

Era appoggiata al parapetto senza dire una sola parola. Non si era voltata neppure un attimo mentre lui invece non le aveva tolto gli occhi di dosso da quando si era seduto sul ponte. La sua attenzione era rivolta solo a lei che invece sembrava averlo completamente tagliato fuori e gli faceva male. Non sapeva cosa lo avesse allontanato da lei, proprio non riusciva a spiegarselo, rimugginava, rifletteva, si contorceva il cervello ma proprio non trovava una spiegazione logica per quel suo strano comportamento. Eppure, nonostante gli dava molto fastidio non sapere il motivo della sua indifferenza verso di lui, non riusciva ad essere arrabbiato, non riusciva ad odiarla.. anzi. Forse si stava rendendo conto che si sentiva così male nel cuore perché si stava innamorando di lei sempre di più.
“Oh Ania! Perché? Cos’è che ti ho fatto? Dimmelo, posso fare di tutto per rimediare al mio errore!”
Pensò. Ma non sapeva come fare per attaccare discorso.. temeva di essere ignorato di nuovo e non lo avrebbe sopportato.
Rufy si stiracchiò e una volta sceso dal parapetto le si avvicinò con indifferenza. Moriva dalla voglia di consolare la sua amica che per qualche ragione a lui sconosciuta dal giorno prima a quella parte soffriva per qualcosa che, non sapeva perché, sapeva non erano né Nelson né sua madre le cause di quel misterioso dolore.
RUFY: Giorno!
Disse.
ANIA: Giorno!
Rispose lei per ricadere nel silenzio. Che fu rotto ancora una volta da Rufy.
RUFY: Tutto bene?
ANIA: Si, tutto bene!
E di nuovo silenzio. Sapeva che mentiva.. non lo stava neanche guardando.. fissava un punto indefinito dell’orizzonte.
RUFY: Guardami negli occhi!
Le disse facendole comprendere che non credeva affatto alle sue parole. Così lei si voltò lentamente e lo guardò dritto nelle palle degli occhi.. quegli occhioni dolci che sapevano trasmetterle sempre tranquillità.. e che in quel momento, la costrinsero a gettare la maschera. Non se lo spiegava ma guardando quei suoi bellissimi occhi non riuscì a mentirgli.
ANIA: Già.. beh, forse non è vero che va tutto bene..
Si sentiva malissimo. Sapeva che Zoro era dietro di lei.. aveva una gran voglia di guardarlo per vedere cosa stava facendo.. se era insomma triste per il fatto che dal giorno prima non lo guardava neanche più. Ma temeva che voltandosi avrebbe incontrato il suo sguardo.. che ghiacciandola la avrebbe fatta esplodere in lacrime.. perché ancora non le aveva esaurite.
RUFY: Hai visto? Lo sapevo che c’era qualcosa che non andava! Non puoi mentirmi!
Sorrise amichevolmente. Che ragazzo meraviglioso che era Rufy.. tutto il contrario di Zoro.. ma allora perché doveva amare proprio quest’ultimo? L’uomo più insensibile del mondo?
ANIA: Rufy.. io non.. ti prego.
Non se la sentiva di parlarne anche a lui..
RUFY: Non preoccuparti! Non devi per forza dirmi che cosa ti fa stare male.. ho capito sai che non ti va di parlarne.. volevo solo sapere se avevo visto giusto e in questo modo farti sapere che puoi contare su di me! Se hai bisogno fammi un fischio e mi precipito da te!
Fece per allontanarsi.
RUFY: Ragazzi! Che fame che ho!
Ma lei lo fermò afferrandolo per un braccio.
ANIA: Rufy..
Gli disse soltanto.
RUFY: ...
Sentiva che stava male, sentiva che moriva dalla voglia di confidarsi con lui.. ma sapeva anche che non voleva procurare preoccupazione in loro, non più di quanto già ne avessero per Nelson. Non voleva forzarla.
Lei gli si avvicinò e lentamente lo abbracciò portandogli le braccia intorno al collo.
ANIA: Perdonami! Ma adesso non me la sento proprio! Ma ti giuro che te ne parlerò!
Le bastava sapere che anche lui come Nami e sicuramente Sanji le era vicino, almeno non era sola, non più.. quando per due anni era stata allontanata da tutto e da tutti da quel maledetto pirata.
RUFY: Ih ih! D’accordo!
Sorrise come al solito mostrando tutti i suoi denti e ricambiando l’abbraccio.
Usop e Zoro da lontano osservavano la scena senza sentire niente né capire nulla.
“Chissà cosa si staranno dicendo!”
Pensò Zoro. Lui non riusciva più ad afferrare il suo sorriso e se sentiva il suono melodioso della sua voce era perché parlava con tutti tranne che con lui.

Quella sera arrivò in un baleno. Ania era stata tutto il tempo con Rufy, Usop e Sanji seduta sul ponte a pescare. Voleva distrarsi il più possibile e per farlo doveva mantenersi occupata tutto il tempo.. perché appena si fermava il pensiero di Zoro ritornava vivo in lei per stringerle il cuore provocandole quel terribile dolore al petto.

USOP: Ha ha ha ha! Non hai pescato ancora niente? Sei proprio negata mi sa..
SANJI: Come ti permetti!
Gli scagliò un cazzotto in testa.
SANJI: La mia adorata Ania è alle prime armi! Deve solo abituarsi! Guai a te se la offendi ancora nasone!
RUFY: Ha ha ha ha ha!
Ania sghignazzò osservando il filo della canna da pesca che non si muoveva di un millimetro.
ANIA: Emm.. Sanji.. mi sa che Usop ha ragione sai.. sono proprio negata!
RUFY: Ha ha ha ha ha!
SANJI: Ma no Chérie! Basta fare pratica! Guarda, ti aiuto io!
La afferrò per la vita. Ritrasse la canna e la aiutò a rilanciarla.
SANJI: Ecco.. adesso devi solo aspettare che la preda abbocchi!
Completamente immobile.
ANIA: Sanji.. mi sa che ai pesci non piace la mia canna.. preferiscono le vostre.. forse sono più belle.
RUFY: Ha ha ha ha ha ha ha ha! Ania sei una forza! Ha ha ha ha!
Quanto era bella. Zoro non poteva fare a meno di guardarla.. si lasciò scappare un sorriso. Sembrava stare bene.. sembrava tutto come prima.. ma sapeva che dopo quel momento, nell’attimo in cui si sarebbero ritrovati da soli o per lo meno se lui avesse tentato di parlarle, lei gli sarebbe passata accanto come se non ci fosse stato, come se ormai non fosse più esistito.
Un dolore atroce al petto..
ZORO: Che cos’è?
Soffriva per amore, per la prima volta in tutta la sua vita.
NAMI: Ragazzi! Che ne dite di bere qualcosa? Un po’ di vino?
Esclamò la navigatrice uscendo dalla cambusa con delle abbondanti bottiglie di vino. Tutti alzarono le braccia in segno di assenso.
Iniziarono a bere un bicchiere dopo l’altro, soprattutto Nami e Zoro, ma ormai erano abituati, bevevano sempre come delle spugne.. ma stavota c’era qualcun altro che non era da meno.. e che sembrava non reggere per nulla l’alcool..
ANIA: Ancora!
Porse il bicchiere a Nami ormai completamente ubriaca.. non aveva mai bevuto a quel modo.. forse stavolta lo faceva per dimenticare..
NAMI: Ania.. non ti sembra di esagerare? Su, non vedi che sei ubriaca?
ANIA: HO DETTO CHE NE VOGLIO ANCORA! VERSA!
Sembrava un’altra persona.. Zoro soprattutto rimase senza parole..
ANIA: Aaah! Dammi tutta la bottiglia! Vediamo se riesco a berla tutta d’un fiato!
Trasse un respiro profondo e iniziò a sorseggiare velocemente il liquido svuotando la bottiglia e riposandola sulla botte intorno alla quale tutti erano seduti.
SANJI: Sei grande amoruccio! Ce l’hai fatta!
Si alzò in piedi il cuoco applaudendo alla ragazza.
ANIA: Mi è venuta un’idea! Facciamo un gioco?
Domandò con gli zigomi rossi.
RUFY: Si che bello! A cosa giochiamo?
Si eccitò il gommoso.
ANIA: Vi va bene la morra cinese?
Propose lei.
RUFY: Sicuro!
ANIA: Vi avverto però! Chi perde dovrà spogliarsi!
Osservò i maschi con sguardo malizioso. Nami spalancò la bocca mentre Zoro la aprì fino a far arrivare il mento a terra. Rufy e Usop rimasero in silenzio perplessi..
SANJI: Io ci sto!
Esclamò il cuoco con gli occhi cuoriformi.
SANJI: Gareggio io con te!
Zoro si sentiva pervadere dalla rabbia. Voleva prenderlo a schiaffi quel cuoco da strapazzo che stava approfittando dello stato di ubriachezza della sua Ania ma cercò di mantenere la calma per non dare nell’occhio.
ANIA: Perfetto! Ma ti avverto! Ti ritroverai in mutande!
Era completamente fuori di testa, un’altra ragazza.. come se fosse posseduta..
Iniziarono a giocare alla morra. Fecero una decina di tiri, finendo in parità, all’undicesimo Ania vinse il primo punto.
ANIA: Uno a zero! Ha ha ha! Avanti, comincia con la penitenza!
Sanji si infuriò con se stesso. Voleva che fosse lei a spogliarsi per prima. Iniziò col togliersi la giacca..
ANIA: Due a zero!
Rufy e Usop ridevano a crepapelle mentre Nami si portava una mano sulla fronte.
Si slacciò la cravatta e si sbottonò la camicia..
ANIA: Tre a zero!
Piangeva lacrime amare. Si tolse la camicia promettendo a se stesso che non avrebbe perso stavolta.
ANIA: Quattro a zero! Rassegnati Sanji!
Rideva. Il biondino non voleva andare oltre.. si vergognava troppo.
SANJI: No no! Basta dai..
ANIA: Beh? Non stai alle regole?
Usop lacrimava e sbatteva violentemente il pugno sul pavimento di legno mentre Rufy si scompisciava stringendosi la pancia che gli doleva.
ANIA: Va bene! Allora vorrà dire che mi spoglierò io al posto tuo!
Catturò l’attenzione di tutti. Zoro in particolare sussultò.
SANJI: Davvero?
Per la gioia di Sanji.
ANIA: Si! Sto morendo di caldo! Olè!
Si sfilò la maglietta rimanendo in reggiseno. Immediatamente Sanji spalancò gli occhi e gli uscì del sangue dal naso. Zoro intervenne tirando un cazzotto al cuoco mentre Nami convinse tutti a terminare e andare a dormire.
NAMI: Ok! Basta! Lo spettacolo è finito! Voi andate a nanna! Tu rimettiti la maglietta!
Ania sembrava divertirsi, sembrava non soffrire più.. ma sapeva che una volta svanito l’effetto dell’alcool la sofferenza la avrebbe ricatturata.
NAMI: Dai su! Ora vieni a letto!
ANIA: Ha ha ha! Tu va pure! Io ti raggiungo! Resto ancora un po’ qui!
Rindossò la maglietta.
NAMI: Scherzi? Non ti lascio qui da sola in queste condizioni! Ania la fissò seria, tentando di convincerla a lasciarla sola.
NAMI: E va bene, d’accordo, come vuoi!
E la lasciò scendendo in cabina.
Aveva provato di tutto, anche a bere per dimenticare.. ma nonn era servito.. aveva sempre Zoro in testa e non poteva in alcun modo farlo uscire, per non parlare della preoccupazione che aveva per sua madre.D’un tratto vide una bottiglia, l’ultima rimasta che era ancora piena. Senza pensarci su la afferrò e ricominciò a bere quanto più poteva.

Non riusciva a prendere sonno, era troppo agitato. Decise di prendere una boccata d’aria, tanto non c’era nessuno, avrebbe potuto restare solo sotto la luna a contemplare. Si ritrovò sugli scalini e all’improvviso si fermò, non appena vide Ania ancora li, da sola.. aveva una bottiglia in mano, aveva ricominciato a bere? Senza che lei lo sentisse le si avvicinò. Si portò nuovamente la bottiglia alle labbra ma Zoro le impedì di mandare giù dell’altro vino.
ZORO: Ehi! Questa non ti serve più!
Disse portandole via la bottiglia.
ZORO: Se il tuo scopo era quello di perdere la ragione ci sei riuscita! Ora non hai più bisogno di bere!
ANIA: Questo è quello che credi tu!
Non ci poteva credere. Gli aveva parlato, dopo quasi due giorni gli aveva rivolto la parola.. probabilmente era l’effetto del vino.. ma sempre meglio che niente.
ZORO: Strordinario, mi hai parlato! Sta forse per piovere?
Alzò lo sguardo al cielo pieno di stelle che brillavano sopra di loro.
ANIA: Fa poco lo spiritoso, avrei proprio una gran voglia di prenderti a pugni!
Si era ripromessa di non parlargli più.. ma aveva bevuto così tanto che non si rendeva poi conto di quello che faceva.. solo i ricordi erano rimasti accesi in lei.
ZORO: Oh, e allora fallo!
Rispose con tono tranquillo.
ANIA: Come?
Barcollava, le girava la testa e sentiva le gambe deboli ma non sapeva se la causa era la grossa quantità d’alcool che si era bevuta o lo sguardo penetrante di Zoro che la faceva sciogliere ogni volta che la guardava.
ZORO: Hai detto che vuoi prendermi a pugni! Bene! Se ti fa sentire meglio allora picchiami! Puoi anche rompermi il naso!
Si sentiva presa in giro, si sentiva trattata come un stupida.. e forse lo era veramente.
ANIA: Piantala di prenderti gioco di me! L’hai già fatto abbastanza, non ti pare?
ZORO: Cosa?
Non capiva. Ma di che parlava? Ania si arrampicò sull’albero maestro con estrema agilità..
ZORO: Ma che stai facendo? Dai scendi!
Si aggrappò alle corde che partivano dall’albero maestro e arrivavano fino alle vele.
ANIA: Uao! E’ fantastico! Mi sembra di toccare il cielo con un dito!
Era in bilico, temeva che potesse cadere.
ZORO: Ania, scendi da li! E’ pericoloso!
Ma fu inutile, non lo stava ascoltando.
ANIA: Oh guarda, un gabbiano notturno! Buona sera signor gabbiano! Ha ha ha! Si sente libero vero?
Era come se non ragionasse più, era troppo su di giri.. temeva che volesse commettere qualche sciocchezza.
ANIA: A volte mi piacerebbe essere libera come un gabbiano, librare le mie ali e sentirmi leggera!
Allargò le braccia come se volesse spiccare il volo e fu un errore. Perse l’equilibrio e cadde giù.
ZORO: ATTENTA!
La prese in tempo. Si ritrovò addosso a lui con le braccia intorno al suo collo mentre lui la sorreggeva. Si staccò lentamente da Zoro ed ecco che rincontrò quei suoi occhi penetranti.
ZORO: Stai bene?
Le chiese per assicurarsi che non si fosse fatta male.
Fisicamente era a posto, era il dolore interno che le faceva male.
ANIA: No, non sto bene!
Si allontanò da lui appoggiandosi al parapetto come ormai faceva ininterrottamente da quella mattina.
ZORO: Ania, che cos’hai? Perché ce l’hai con me?
Spiegamelo! Se ho fatto qualcosa di sbagliato..
ANIA: Hai una bella faccia tosta lo sai?
Lo interruppe furiosa.
ZORO: Ania, spiegami, per favore!
Non la capiva.
ANIA: Mi hai ingannata! Mi hai presa in giro! Io mi affezionavo a te sempre di più e tu.. tu ti stavi solo divertendo alle mie spalle!
Perché diceva quelle cose che assolutamente non rappresentavano il vero? Perché si sentiva presa in giro? Il suo amore non poteva essere più vero.
ZORO: Perché dici questo.. non è così..
Le si avvicinò e le posò una mano sulla spalla.
ANIA: NON TOCCARMI!
Ma lei lo costrinse a ritrarre la mano.
ZORO: Ma..
ANIA: Sei crudele!
Non ce la fece più, non riusciva più a fermare le lacrime.
ANIA: Speravo che bevendo sarei riuscita a non pensarti e soprattutto a non pensare alle parole che hai detto! Ma è stato tutto inutile! Per quanto io abbia perso lucidità sul resto.. in questo caso non sono mai stata così sobria! Sto male! Mi hai fatto male.. come se già non avessi problemi.. ma forse è proprio per questo che non ti potresti mai innamorare di me! Lo hai detto tu stesso! Ti ho sentito sai, non puoi negarlo!
Ora capiva tutto. Lei aveva sentito. Ecco perché.. probabilmente lo cercava per avere un po’ di conforto… invece aveva sentito quello che diceva a Sanji.. si sentiva un cretino.. ma anche sollevato. Allora ci teneva a lui.. lo amava.. era per questo.. sorrise.
ANIA: Mi sento un’idiota! Io mi sono fidata di te e tu.. pensi che sono solo una ragazzina con dei problemi.. mi sono perfino coperta di ridicolo stasera per dimenticare.. ma non ci sono riuscita!
Cosa aveva combinato.. per colpa del suo stupido orgoglio aveva ferito la persona che mai avrebbe voluto far piangere.. la ragazza più meravigliosa della terra.. l’unica che aveva saputo guardare dentro di lui, oltre quella faccia da duro e sbruffone, aveva saputo guardare nel suo cuore.
ZORO: Su, ora calmati, è vero! Ho detto delle brutte cose ma.. ho mentito! Non erano assolutamente vere!
Ania scosse la testa, ormai non gli credeva più.
ZORO: Non potevo dire la verità a Sanji.. lo sai, mi conosci, il mio orgoglio è troppo forte! Ma tu mi piaci Ania! Su, guardami! La afferrò per una spalla e lei si voltò verso di lui con il viso rigato dalle lacrime. Doveva credergli? O era solo l’ennesima bugia per mettersi la coscienza a posto?
ZORO: Non sono vere le cose che ho detto piccola!
ANIA: Provamelo!
Gli disse.
ANIA: Provami che stai dicendo il vero! Provami che davvero mi vuoi bene!
Lo fissava con occhi seri e arrabbiati.. ma nello stesso tempo tristi.
ZORO: Vuoi che te lo dimostri?
Riprese dunque lui.
ZORO: Vuoi che ti dimostri.. quanto sono innamorato di te? ANIA: Non chiedo di meglio!
La avvicinò di scatto a se e finalmente la baciò. Era un bacio talmente dolce e sensuale.. sembrava sincero..
Le labbra di lei sapevano di vino.. e insieme al loro reale sapore creavano un’ intensa sensazione.. avrebbe voluto poter tenere le labbra sulle sue per sempre ma aveva bisogno di riprenere fiato.
ZORO: Allora, ti basta come prova?
Le chiese con il viso quasi attaccato al suo. Lei si sentiva fremere, che bacio meraviglioso le aveva appena dato.. le girava la testa, per il vino o per l’emozione.. non sapeva.. ma si sentì debole e si accasciò a terra mentre lui la stringeva e si chinava con lei. Le teneva il capo e con l’altra mano la vita mentre Ania era sulla sue gambe.
ANIA: Credo di si!
Rispose prima che lui la baciasse di nuovo.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Il mistero dell'isola Xander ***


CAPITOLO 17: Il mistero dell’isola Xander


Era fra le sue braccia mentre sentiva le sue labbra sulle proprie. Sperava fosse tutto vero, che non stesse sognando.. non voleva più allontanarsi da lui.. voleva averlo vicino, soprattutto quando si sarebbe ritrovata faccia a faccia con Nelson e ormai quel momento si stava avvicinando. Gli stringeva il collo mentre lui cingeva la sua schiena. Si sentiva al sicuro fra i suoi arti forti.

ZORO: Perdonami!

Le disse staccando le labbra dalle sue.

ANIA: Io ti amo!

Lo guardò negli occhi, aveva una strana espressione che sembrava dirgli qualcosa. Qualcosa come “Quindi ti prego, non farmi più soffrire!”

ZORO: Non accadrà più! Te lo prometto! Sarò sincero d’ora in poi!

Ania sorrise portandogli una mano sul viso.

ANIA: Anche con Sanji?
ZORO: Devo mentire? Io voglio pensare solo che ti amo! Non mi vergogno di questo sentimento, non più almeno!

Le scostò i capelli dal viso con un gesto delicato.

ZORO: Sei così bella!

Non si saziava mai nell’ammirarla, era uno spettacolo. Occhi scuri e dolci, pelle liscia e luminosa, capelli lunghi e mossi che le esaltavano il viso e un corpo perfetto. Ogni cosa, ogni singolo dettaglio di lei lo faceva impazzire. Il modo in cui si sistemava i capelli portandoli indietro ma soprattutto gli piaceva da morire il suo sorriso, che gli faceva perdere la testa.

ANIA: Ah, e da quando sei così romantico?
ZORO: Mi prendi in giro? Vedi di non abituartici comunque eh?

Ania gli mostrò la linguaccia.

ZORO: Cosa? Come ti permetti! Prova a rifarlo se ne hai il coraggio!

Le disse sarcasticamente. Ania rifece la linguaccia e Zoro la buttò a terra facendole il solletico.

ANIA: No, basta! Ha ha.. ti odio!
ZORO: Anch’io ti odio, ti odio per avermi stregato in questo modo! Come diamine hai fatto a farmi innamorare?

Continuava senza smettere di farle il solletico.

ANIA: Come? Ti sei già pentito?

Smise di solleticarla e riprese a guardarla intensamente ghiacciandola con il suo penetrante e dolce sguardo.

ZORO: No! Come posso pentirmi di una cosa tanto bella? Non immaginavo nulla di simile riguardo all’amore. E’ una cosa totalmente nuova, coinvolgente che senti viva dentro, nel cuore! E sai qual è il bello? Che mi piace questa sensazione che provo! Se prima la consideravo solo una cosa disgustosa quando Sanji ne parlava, adesso sento che l’ amore è la cosa più bella che io abbia mai sentito!

Ania prese ad accarezzargli i capelli molto lentamente sorridendo nel modo in cui lo aveva “stregato”.

ANIA: Vedi? Non è poi così difficile amare, basta solo trovare la persona giusta!
ZORO: E io questa persona ce l’ho qui, davanti ai miei occhi!

Le toccò il viso mentre ammirava i suoi capelli che ricadevano a terra con dolcezza.

ANIA: Ania.. Posso baciarti ancora?

Le domandò prima che lei si aggrappò nuovamente a lui e gli catturasse le labbra in un altro bacio sensuale quanto quelli precedenti. (Aaah.. lo so.. forse è un pò troppo sdolcinato.. vero? ^__^)

ANIA: Zoro.. sono completamente su di giri! Domattina potrei anche non ricordarmi di quello che c’è stato tra noi stasera!
ZORO: Vorrà dire che ti bacerò fino a farti ricordare! Ci stai?
ANIA: E rischiare di ritrovarti col naso rotto?
ZORO: Rischierò!

Lei stava già soffrendo abbastanza, sentiva la mancanza di sua madre e ora che non era più sola, che c’erano tutti loro a proteggerla, non poteva piangere anche a causa di un’incomprensione. L’aveva vista con il volto rigato già abbastanza, aveva sofferto fin troppo, anche per colpa sua.

ZORO: Tra poco il tuo incubo finirà Ania! Vedrai! Si risolverà tutto!
ANIA: ...
ZORO: Ania?

Si era addormentata. Aveva ancora le guance rosse per il vino ingerito, e con tutto lo stress accumulato non ce la fece più a tenere gli occhi aperti. Gli scappò da ridere. Quella ragazza era unica nel suo genere. Pensò di portarla nella sua cabina ma.. poi ripensandoci aveva paura di svegliarla. Dopotutto quella era una bella notte, tirava un vento leggero ma non faceva affatto freddo. La sdraiò sul ponte lentamente, prima che si girò dall'altra parte sospirando nel sonno.

ZORO: Sogni d’oro piccola!

Sussurrò. Si portò le braccia dietro alla testa e chiudendo gli occhi si addormentò.

Il cielo si faceva sempre più rosso e la luce dei primi raggi solari cadde sui suoi occhi mentre si portò una mano sul viso cercando di coprirsi. Sbadigliò spalancando la bocca a trecentosessanta gradi, dopodichè si sollevò da terra ancora con gli occhi socchiusi e brucianti.

ANIA: Da quando sei così mattiniero?

Mezzo addormentato com'era, non si era accorto che lei era sveglia.

ZORO: Ehi! Buon giorno!

Esclamò grattandosi il collo.

ZORO: Come va?
ANIA: Mh! Ho la testa che mi scoppia!
ZORO: Naturale! Con quello che hai bevuto.. dovresti controllarti dolcezza!

In tutta risposta gli tirò una pacca sul petto con tanto di sarcasmo.

ANIA: Senti chi parla! Tu reggi bene l’alcool ma quando attacchi a bere..

Gli sembrava incredibile quello che provava. Mai avrebbe immaginato una cosa del genere. Sembrava quasi che il destino l'avesse punito dopo averlo sentito pronunciare la "L'amore è una cosa inutile!". E si rendeva conto che più che un castigo, era simile ad un dono. Ora si sentiva un idiota per averlo detto.
L'isola Xander era vicina ormai. Era solo questione di tempo. La sua paura più grande era che probabilmente nel momento in cui sarebbero giunti a destinazione, il sorriso le sarebbe scomparso dal volto. Ancora una volta.

SANJI: MALEDETTOOOOO!

Ad interrompere quel momento, fu un potente calcio che gli arrivò sulla testa facendogli uscire gli occhi dalle orbite e quasi cadde in mare se non si fosse aggrappato al parapetto. Un bernoccolo gli spuntò sulla testa.

SANJI: Come diavolo ti permetti di stare insieme a questa povera fanciulla dopo come l'hai trattata, eh??
ANIA: No.. Sanji..

Cercò di calmarlo ma ogni tentativo fu inutile.

SANJI: Se provi ad avvicinarti alla mia Ania ancora una volta ti faccio allo spiedo! O forse preferisci in salmì?
ANIA: Sanji..
SANJI: Se vuoi una mano per staccarti te la do io! Una bella lavata ti rinfrescherà quel microcefalo che è rinchiuso nella tua testa vuota!

Era davvero infuriato. Ania non lo aveva mai visto così prima d'ora. La stava difendendo.

ANIA: SANJI!
SANJI: Si amore?

Finalmente si era accorto della sua voce.

ANIA: Sanji, tesoro.. va tutto bene!
SANJI: Ah si?

Non poteva fare a meno di guardarlo storto mentre a fatica, Zoro si teneva aggrappato.

ANIA: Si.. apprezzo molto quello che fai per me ma.. davvero è tutto a posto!

Si vedeva bene. Il suo sguardo era cambiato, era tornato quello di un tempo.

SANJI: Mh..
ANIA: Non sei convinto?

Gli domandò notando la sua espressione pensierosa.

SANJI: Sono convinto che tu stia meglio ma..

Era di Zoro che non si fidava.

ZORO: Si può sapere perchè devi sempre starmi fra i piedi?

Tornò finalmente sul ponte mentre si scroccava le dita per la rabbia che lo pervadeva. Non gli piaceva mai farsi menare da Sanji.

SANJI: Veramente questo dovrei chiedertelo io!

Non c'era un giorno in cui non litigavano. Era pretendere troppo che per almeno ventiquattro ore non si beccassero con le loro provocazioni.

ANIA: Ah ah ah ah ah ah!

Fu la risata di Ania ad interrompere la lite.

ZORO: Che c'è? Ti fa ridere così tanto il mio bernoccolo?

Chiese con una nota di ironia.

ANIA: No.. siete voi che mi fate ridere!

Entrambi guardavano incantati quel sorriso che da qualche giorno si era nascosto dietro al dolore e che ora era rinato sotto una nuova luce.
A tavola nessuno ignorò quello sguardo, non potevano fare a meno di notare che il problema che l'afliggeva era come misteriosamente scomparso. Ora si che quella era un'atmosfera con i fiocchi. Sembravano uniti come una vera famiglia. Niente avrebbe potuto dividerli.
Purtroppo quel sorriso sul volto di Ania durò ben poco nonostante la felicità appena ritrovata. All'orizzonte si scorgeva la sagoma di un'isola, che senza ombra di dubbio, era l'isola denominata "Xander".

SANJI: Che facciamo ragazzi?

Domandò ai compagni mentre Ania era sulla prua della nave lasciando che il vento soffiò fra i suoi capelli castani.

SANJI: Cosa facciamo per aiutarla?

La vittoria non era assicurata al cento per cento. Da come Ania parlava di Nelson, sembrava quasi che fosse uno dei pirati peggiori.

RUFY: E' ovvio!

Intervenne il capitano.

RUFY: Si sconfigge Kelson!
NAMI: Rufy.. guarda che si chiama Nelson!
Precisò la rossa.

RUFY: Nelson, Kelson, è la stessa cosa! Per me potrebbe anche essere un uomo senza nome! Va eliminato e basta!

L'entusiasmo di Rufy era l'unica cosa che riusciva a portare avanti quella ciurma. Senza la sua personalità, il gruppo non sarebbe più stato considerato tale.

NELSON: Ah, che giornata meravigliosa!

Esclamò il pirata respirando profondamente.

UOMO: Ma.. capo.. sembra che stia per venire a piovere da un momento all'altro..
NELSON: Chiudi il becco, razza di feccia umana!

Urlò con tono gelido.

NELSON: Le giornata nuvolose sono la mia passione! Creano atmosfera.. e oggi.. è la giornata perfetta!

Alzandosi dal suo tronco d'albero, si incamminò verso la donna ancora legata e strettamente imbavagliata, quasi le mancava il respiro.

NELSON: Proprio così mia cara! Il momento si sta avvicinando!

Il momento in cui avrebbe fatto sparire per sempre Rufy dal cappello di paglia e ripreso con se quella mocciosa di Ania, questo intendeva per "grande evento".

ANIA: Ragazzi..

Sussurrò con un filo di voce.

ANIA: Vi avevo detto che Nelson faceva parte della flotta dei sette?

Quella frase stupì tutti i presenti.

NAMI: Che cosa? Nelson nella flotta dei sette?

Allora non c'era da scherzare se dovevano affrontare un ex membro della flotta più terribile di tutti gli oceani.

ANIA: Si! Era anche uno dei membri più pericolosi.. finchè un giorno non ha disertato! Non so ancora cos'è successo esattamente..

Quel racconto non trasmettava alcun conforto.

ANIA: ..ma alla fine, gli altri membri della flotta dei sette, hanno deciso di estrometterlo! Ora il suo posto è da tempo occupato da un altro sporco e pericoloso pirata! Don Quijote Do Flango!

Quel nome era scritto su quasi tutti i libri. Era ormai famoso come uno dei membri più in vista di quella flotta. Certo però nessuno aveva mai immaginato che proprio Nelson, una volta occupava il suo posto intorno al tavolo dei sette guerrieri.

USOP: Ragazzi.. perchè non cambiamo rotta? Ci sono un sacco di bei posti da visitare! Posti con prati fioriti e farfalle colorate.. perchè andare incontro al suicidio?

Le sue parole però, non furono minimamente ascoltate.

RUFY: Bene bene bene! Un membro della flotta dei sette! La flotta dei sette guerrieri! I guerrieri più forti del mondo..
USOP: Non mi piacciono quella stelline che ha davanti agli occhi..

Osservò il cecchino.

USOP: Rufy, non ti mettere in testa strane idee!

Ma ormai il capitano, non rispondeva più alle loro parole.

ANIA: Perdonatemi ragazzi! Avrei dovuto dirvelo prima!

Si sentiva in colpa per averli trascinati fino a li. Ora avrebbero dovuto affrontare un ex membro della trerribile flotta..

ANIA: Sentite, siete ancora in tempo per rinunciare! Se non ve la sentite potete cambiare rotta! Io resterò qui!
USOP: Ok! Allora è deciso! Si cambia rotta! Io prendo il timone!

A fermarlo fu un calcio di Sanji che affondò sulla sua testa.

SANJI: Babbeo! Non pensi alla povera Ania? Vuoi lasciarla da sola nelle mani di quel mostro? Non si cambia rotta, punto e basta!

Ma ormai sembravano aver deciso.

NAMI: Sanji ha ragione!

Disse posando una mano sulla spalla dell'amica.

NAMI: Ci siamo offerti di aiutarti Ania, ora, dopo aver navigato insieme per questo tempo non puoi chiederci di abbandonarti!
ZORO: Giusto!

Sapeva bene di desiderarlo. Desiderava essere aiutata da loro perchè non voleva rimanere sola, voleva accanto a sè, le persone più importanti della sua vita.

ANIA: Grazie ragazzi!
RUFY: Allora.. si scende! Gettare l'ancora!

Nel silenzio rotto solo dal sibilo del vento (e dal tremare delle gambe di Usop n.d.a.) gettarono l'ancora sulla riva dell'isola più inquietante che avessero mai visto. Intorno a loro c'era solo nebbia, il cielo era carico di nuvole e si riusciva a sentire qualche goccia.La folta vegetazione era quasi impossibile da attraversare, ma con fatica, riuscirono ad uscirne, ritrovandosi in uno spiazzo vuoto. Si udiva solo il verso di un corvo appollaiato sul tronco di un albero.

RUFY: Dove si va? Da che parte?

Non si vedeva nulla e nonostante fosse mattina, era buio pesto. Prima c'era un bel cielo corvino, pieno di luce solare, ora invece sembravano essere finiti nel mondo degli orrori.

SANJI: Naso lungo, la vuoi finire di aggrapparti alla mia giacca? Così me la stropicci tutta! Staccati!
USOP: Ma ho pauraaaa!

Ce l'avevano anche loro, per quanto fosse dura ammetterlo. Quel luogo faceva venire i brividi.

ANIA: Che cos'è?
NAMI: Mh?

Ania fissava i cespugli davanti a loro con gli occhi sbarrati.

NAMI: Che c'è?
ANIA: Non avete sentito?
ZORO: Sentito cosa?
Un verso agghiacciante. Ne era sicura. C'era qualcosa dietro alle piante. D'un tratto le foglie iniziarono a muoversi e si udì un ringhiare non poco terrificante. Zoro si preparò ad estrarre la sua spada mentre qualcosa uscì dal suo nascondiglio. Con un balzo, una tigra feroce, per non dire gigantesca, finì addosso al povero Usop, il quale perse i sensi per la disperazione, quasi immediatamente. Sanji riuscì a calciare la bestia facendola rotolare a terra. Poi, squotendo la testa si rialzò, un pò stordita e si preparò ad attaccare. Zoro, con tutta la concentrazione possibile, corse in contro alla belva e dopo averla superata, con le spade ancora alzate e le ginocchia sul prato umido, l'animale cadde ferito mentre il terreno sottostante si impregnava di sangue.

NAMI: Bel colpo!

Disse tirando un sospiro di sollievo. Aveva visto scorrere davanti ai suoi occhi tutto il suo passato.

SANJI: Bel colpo Usop, quello di fingersi morto! Ma credevo sapessi che funziana solo con gli orsi!
USOP: ...
SANJI: Usop??

Con le lacrime agli occhi era completamente immobile.

ZORO: Ma quale trucco! Questo è svenuto davvero! Dai, proseguiamo!

Afferrò il cecchino per un piede e trascinandolo si incamminò insieme agli altri verso il mistero di quell'isola della quale nessuno, sapeva nulla.

NELSON: Ci siamo!

Esclamò con un ghigno soddisfatto.

NELSON: Ora, è tutto nelle tue mani Dereck!

Su un albero, da poco superato dalla ciurma di Rufy, un ombra scura seguiva ogni loro movimento.

UOMO: Eh eh eh! E' il momento!

Rise in silenzio pregustando la loro sconfitta.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** L'importanza di un sogno ***


CAPITOLO 18: L'importanza di un sogno


Se solo avessero saputo a quale battaglia andavano in contro. Nelson era uno degli uomini peggiori esistenti al mondo, una volta faceva persino parte della tremenda flotta dei sette guerrieri, come potevano dunque anche solo sperare che tutto si sarebbe concluso alla perfezione? Purtroppo ci sarebbero state non poche difficoltà, ma se era per aiutare una ragazza importante come Ania, dovevano correre questo rischio.

ZORO: Che cos'hai?

Da un pò di tempo ormai si era accorto che non proferiva parola alcuna. Teneva lo sguardo su quel tappeto di foglie secche sul quale camminavano e non prestava la minima attenzione ai singoli rumori che prorompevano dagli alberi o da chissà quale parte dell'isola senza alcun dubbio più inquietante che si fosse mai vista.

ANIA: Come?

Ci mise almeno sessanta secondi per rendersi conto che la voce di Zoro era rivolta a lei.

ZORO: C'è qualche problema? Mi sembri distaccata.. quasi assente..

ANIA: Ma no..

Lo sapeva bene che era una pessima attrice.

ZORO: Ah no? E come mai non mi guardi negli occhi?

Non poteva continuare a fingere.

ANIA: .. ok.. beccata eh?

Quasi sorrise.. a stento.

ZORO: Hai paura?

ANIA: Tantissima!

Ma temeva più per quei ragazzi che per se stessa. Non aveva paura di tornare fra le grinfie di Nelson, tremava al solo pensiero di vederli stesi per terra feriti o peggio ancora, senza vita..

ZORO: Ce la faremo vedrai, quell'uomo verrà spazzato via!

ANIA: Non è questo Zoro..

Cercò di spiegargli.

ANIA: Proprio non capisci?

Alzò lo sguardo incontrando i suoi occhi seri e scuri, quegli occhi che lei adorava.

ZORO: Cosa c'è da capire?

La osservò a lungo e in silenzio.

ANIA: Ho paura per voi!

Abbassando le palpebre ritornò con il capo chino.

ZORO: Sei una sciocchina!

Disse posando la mano sul suo capo cercando di tranquillizzare il suo cuore colmo di ferite profonde. Lui sperava di riuscire a rimarginarle, anche se nonostante il tempo, una ferita così brutta non scompariva mai del tutto. Non desiderava altro che curare i suoi graffi, il suo dolore lancinante. Tuttavia un un'unica sensazione penetrava il suo di cuore. Una volta risolto tutto quanto, cosa sarebbe accaduto fra loro?

- Ania potrebbe anche decidere di restare con sua madre, non ci hai pensato? -

La voce di Sanji rimbombava nel suo cervello come un martello pneumatico. Anche lui tremava di paura.. tremava all'idea di doversi separare da lei. Quasi gli veniva da ridere. Fino a pochissimo tempo prima se ne stava in solitudine come un lupo, sempre serio, sempre critico nei confronti dell'amore.. e adesso? Gli era bastato guardare negli occhi una bella ragazza per innamorarsi pazzamente? Aveva visto tante donne bellissime nella sua vita, di quegli schianti che non si poteva resistere, a lui invece non facevano nè caldo nè freddo. Proprio non lo solleticavano nemmeno le provocazioni fatte da pupe da sballo quando ancora lavorava come cacciatore di pirati, un sacco di proposte indecenti gli erano giunte alle orecchie, prostitute la sera che tentavano di sedurlo offrendogli una cifra spropositata.. ma lui voleva solo una cosa: vivere la sua vita. Poi incontrò Rufy e non potè fare a meno di affezionarsi a quel ragazzino combina guai, diventando il suo migliore amico. Ma Ania.. Ania era Ania, era speciale, così speciale da fargli venire la tremarella alle gambe. Era talmente innamorato che avrebbe dato la vita per lei.

ANIA: Si, hai ragione, sono una sciocca.. ma ti amo!

Sussurrò sorridendogli. Ora lo sapeva, non avrebbe capito più niente. Quel meraviglioso sorriso sapeva paralizzarlo. Che cosa meravigliosa, l'amore.
Arrossì lievemente scostando lo sguardo.

ANIA: Sei così carino quando arrossisci!

Si stava divertendo.. soprattutto nel vederlo prendere il colore di un pomodoro maturo.

ZORO: Smettila..

ANIA: Perchè??

ZORO: Perchè mi da fastidio..

ANIA: Che cosa?

ZORO: No cioè.. ecco.. mi sento imbarazzato..

ANIA: Oh si vede..

Ridacchiò.

Sanji si accese una sigaretta mentre con la coda dell'occhio osservava quei due ragazzi innamorati pensando a quanto fosse incredibile che proprio Zoro sarebbe caduto in ginocchio così facilmente d'innanzi ad un forte sentimento che considerava inutile.. ma soprattutto reputava assurdo che una bellezza come Ania si fosse invaghita proprio di Rolonoa. A volte si sentiva triste lui. Amava tutte le belle donne e godeva di una certa popolarità grazie ai suoi modi gentili e al suo fascino, soprattutto alle feste. Non c'era ragazza che non accettasse un suo invito a ballare.. tuttavia questo non gli bastava. Sentiva che gli mancava qualcosa, il vero amore. Quello che sentiva non lo si poteva considerare tale. Nami lo trattava come il suo schiavetto personale, apprezzava sempre i suoi complimenti e le sue adulazioni.. del resto quale ragazza vanitosa non lo avrebbe fatto? Non si poteva dire che non gli volesse bene però.. lui voleva di più. Quando incontrò Ania per la prima volta, quando la vide priva di sensi, fra le braccia di Zoro, così bella e indifesa, aveva avuto come un'illuminazione. Aveva pensato: "E se fosse lei la donna che cerco?" Ancora una volta aveva ottenuto una risposta negativa. Voleva qualcuno da amore per davvero, non solo da ricoprire d'attenzioni e da guardare con il cuore in subbuglio. Desiderava una bella e dolce ragazza che potesse stringerlo forte, tenere il suo capo fra le sue dolci curve e sussurrargli "Ti amo!" proprio come Ania aveva appena fatto con Zoro. Doveva sempre averle lui tutte le fortune? Aveva conosciuto Nami prima di lui, aveva visto Ania prima di lui, un giorno, su quell'isola bellissima, l'aveva salvata e portata fra loro e poi.. l'aveva conquistata. Come non lo sapeva. Lui stava divinamente con lei, era l'unica che non lo avesse mai trattato come un burattino da manovrare, che non lo avesse mai guardato storto dopo una domanda indecente.. gli aveva saputo voler bene come un ragazzo sensibile.. eppure non era andata da lui quando stava male.. ma sempre da Zoro e lui soffriva. Si domandava: "Perchè proprio lui? Perchè colui che disprezza l'amore?" Non faceva che dire quando esso fosse assurdo.. e poi.. era il primo a stare appiccicato alla ragazza più meravigliosa della terra.

I suoi tristi e malinconici pensieri furono di colpo interrotti dalla voce di Rufy mentre inciampava in qualcosa di invisibile e cadeva per terra con un tonfo.

RUFY: Che male..

Si rialzò a fatica ma immeditamente fu costretto a tornare a terra da una parata di frecce accuminate che sbucavano una dopo l'altra dalla folta vegetazione. Zoro afferrò Ania proteggendola con il suo corpo mentre tutti stavano attenti a restare ben schiacciati per terra. Bastava alzarsi anche solo di un centimetro per ritrovarsi con una freccia in mezzo alla testa. Solo quando erano sicuri che il pericolo era passato, si sollevarono attenti e pronti in caso di allarme.

SANJI: Ma che è successo?

RUFY: Boh.. sono inciampato su questo filo e sono sbucate le frecce.. secondo voi era una trappola?

Abbassando lo sguardo notarono un cordino semitrasparente, ma comunque ben visibile alla luce del sole, legato da un tronco all'altro.

NAMI: Ma non potevi stare più attento??

RUFY: Scusa.. non l'ho visto..

Quasi sicuramente c'era lo zampino di Nelson. Era troppo strano che un uomo così scaltro e furbo, per di più corsaro, non avesse preparato qualcosina di "stuzzicante" per intrattenerli.

ZORO: Ania, stai bene?

ANIA: Si..

Era troppo strano che andasse tutto bene. Aveva camminato per diverso tempo senza problemi, non avevano nemmeno più incontrato una sola bestia.

NAMI: Qualcosa mi dice.. che questo è solo l'inizio!

Osservò la navigatrice prima di riprendere il tragitto insieme agli altri.

Su un tronco d'albero nascosto dalle verdi foglie, un uomo di corporatura robusta li scrutava mentre si allontanavano ridendo a denti stretti. Balzò sul tronco di fronte seguendo il loro stesso percorso.

NAMI: Ania, posso sapere una cosa?

ANIA: Si, dimmi!

Non tutto appariva chiaro ai suoi occhi. C'erano alcune cose che avrebbe voluto chiarire.

NAMI: Ecco, per quale motivo non hai seguito le richieste di Nelson?

Ma che razza di domanda era?

ANIA: Come scusa?

NAMI: Si, insomma, perchè non hai preparato il farmaco che ti ha chiesto?

ANIA: E mi chiedi perchè?

Lei non aveva la minima intenzione di creare qualcosa in grado di uccidere. Non aveva capito esattamente per cosa gli servisse, non pensava che avesse intenzione di ammazzare tutti coloro che possedevano una grave malattia.. non ne vedeva il senso.. secondo lei c'era qualcosa sotto.

NAMI: Non fraintendermi Ania, so che vuoi diventare un bravo medico per curare le persone.. quello che esattamente non capisco è perchè non hai creato un farmaco qualsiasi? Tanto che ne avrebbe potuto sapere lui?

Nelson non era affatto uno sprovveduto. Due anni al suo fianco erano serviti per conoscerlo bene.

ANIA: Perchè lui lo avrebbe testato!

NAMI: E su chi?

ANIA: ...

NAMI: Ania?

Si fermò nel bel mezzo del cammino.

NAMI: Ma?

ANIA: Su mia madre!

Esclamò tristemente provocando il panico generale.

USOP: CHE COOSA??

Nelson aveva scelto lei come cavia.

ANIA: Per questo non avrei mai potuto imbrogliarlo! Lui lo avrebbe testato su mia madre e avrebbe subito scoperto che non avevo eseguito il suo ordine. Comunque, anche se avessi voluto prepararlo.. non sarei mai riuscita ad uccidere mia madre, capite? Avevo le mani legate!

Doveva assolutamente liberarla e ricominciare tutto da capo sapendo che Nelson non avrebbe mai più potuto nuocerle.

NAMI: Scusami Ania io.. non lo sapevo.. perdonami!

ANIA: Figurati!

All'improvviso sussultò mentre una roccia accanto a loro andò in mille pezzi con un botto. Rufy l'aveva appena frantumata con il pugno.

ANIA: Rufy?

SANJI: Adesso si è arrabbiato sul serio Ania.. credo che Nelson non avrà scampo!

Le fece l'occhiolino amichevolmente.

RUFY: In marcia!

Non aveva mai potuto perdonare quel genere di uomo, che si serviva del sogno di una ragazza indifesa e della vita di una persona a lei molto cara. Nelson andava eliminato dalla faccia della terra, cosicchè Ania potesse finalmente essere libera.

RUFY: I sogni sono importanti!

Disse ad alta voce.

ZORO: Come dici?

RUFY: No, niente! Pensavo!

Lo sapeva bene lui, che navigava solo per far avverare il suo sogno più grande mantenendo così la sua promessa.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Il braccio destro ***


CAPITOLO 19: Il braccio destro



Il desiderio di salvare la loro amica, era sempre più profondo e forte nei loro cuori. Forse era vero che si facevano troppo coninvolgere nelle faccende altrui e che essendo loro pirati, tutto questo era assurdo e privo di un senso logico. Ma era anche vero che nel loro petto batteva un cuore umano, dolce e gentile. Erano corsari certo, ma pur sempre rispettosi e con una dignità. Non si sarebbero mai potuti perdonare di aver consegnato Ania nelle mani del suo inseguitore e soprattutto non si sarebbero mai più dati pace, sapendo che probabilmente sia lei che la sua povera madre, sarebbero state cancellate per sempre dalla faccia della terra.

NAMI: Tutto si fa sempre più strano e inspiegabile..

Osservò la rossina guardandosi i piedi, mentre lentamente proseguiva il cammino.

NAMI: Non una trappola, non un pirata pronto ad attaccarci..

Sempre e solo silenzio rotto semplicemente dalle loro voci.

ZORO: Le ultime parole famose! Aspetta a cantar vittoria Nami!

Di solito era scontato che qualcosa o qualcuno sbucasse fuori pronto a mettergli il bastone fra le ruote, non appena qualcuno di loro si era per un momento rallegrato.

NAMI: Non è quello che sto facendo Zoro! Sono solo pensierosa!

Sbottò con una nota di disappunto nei confronti di quel maledetto spadaccino che riusciva sempre e in ogni occasione, a farle saltare i nervi fino ad un momento prima ben saldi.

ZORO: Se lo dici tu..

A lui importava solamente che Ania trovasse la felicità perduta. Nulla di più. Era pronto anche a sacrificarsi per lei, pur sapendo che ne avrebbe sofferto. E' che proprio non sopportava quel suo volto afflitto. Aveva fiducia in loro, lo sapeva bene, tuttavia la paura che l'idea di rincontrare quel pirata le provocava in ogni istante, era troppo, ma veramente troppo forte. Inplacabile. Non si dava pace. Solo dopo averlo visto a terra e immobile, completamente disarmato e privo di forza alcuna per alzare anche solo un dito contro di lei, avrebbe tirato un sospiro di solievo per entrambi.

ANIA: Zoro..

ZORO: Si?

Le rispose dolcemente.

ANIA: Posso farti una domanda?

ZORO: Dimmi!

Sembrava essere qualcosadi importante per lei. Qualcosa che oltre il suo già grave problema, la turbava.

ANIA: La tua amica.. com'è che si chiamava? Kuina mi pare..

ZORO: Esatto..

Non capiva. Cosa c'entrava Kuina?

ANIA: Che tipo era?

Era davvero curiosa di saperlo perchè aveva capito immediatamente che era stata molto importante per lui benchè fossero solo dei ragazzini in quel periodo di otto anni prima. Sapeva che aveva un grande talento nel maneggiare la spada e sapeva anche che possedeva un carattere forte e duro. Lei invece si sentiva talmente debole e fragile, da non poter competere. Non sapeva tenere in mano un coltello figuriamoci una spada, affrontava i guai, ma con terrore e non aveva il coraggio di battersi, anzi. Una volta, era persino fuggita. Che vigliacca. Non contava nulla lei. Per questo voleva sapere tutto, ma proprio tutto di quella ragazza e capire se anche lei, all'apparenza così perfetta, possedeva dei difetti come i suoi innumerevoli.

ZORO: Non capisco Ania! Perchè mi chiedi di Kuina?

ANIA: Non puoi semplicemente rispondermi?

Non aveva il coraggio di dirgli la verità.

ZORO: Beh, mi sembra di averti già parlato di lei.. comunque..

Tornl indietro con la sua mente, a quando aveva undici anni. Rivedeva i momenti in cui Kuina gli infliggeva una sconfitta dopo l'altra senza stancarsi mai.. e poi.. ricordava le sue lacrime.. talmente grosse e numerose, che avrebbero potuto inondare l'isola.

ZORO: Era fortissima, praticamente imbattibile per me! Aveva fegato, grinta e passione per la scherma! Però.. era anche così insopportabile e viziata, per non dire odiosa!

Certo, tutti al mondo hanno dei difetti. Però, nonostante le sue parole, Ania riuscì a sentirsi peggio.

ANIA: Ho capito..

ZORO: Ora mi spieghi perchè ti interessava tanto saperlo?

ANIA: Non è nulla di importante!

Scosse la testa cercando di accettare la realtà.

ANIA: Davvero!

ZORO: Dici di no?

Seguì un momento di quiete.

ZORO: Ania, di cosa ti preoccupi? Kuina è morta..

ANIA: Lo so!

ZORO: E allora?

Per un momento pensò si trattasse di semplice psiche femminile, quella che tutti chiamano "gelosia". Però sembrava comunque molto improbabile.

ANIA: E' solo che io.. no niente! Lascia perdere!

ZORO: Finisci la frase!

Non gli piacevano i discorsi fatti per metà.

ANIA: Io non.. so usare la spada.. e.. non sono coraggiosa..

ZORO: Ma che stai dicendo?

Lei? Non aveva fegato lei?

ZORO: Ti sei sacrificata per i tuoi concittadini e soprattutto per tua madre! Questo a casa mia, si chiama coraggio!

ANIA: Si ma..

ZORO: Basta!

Non poteva tollerare altre cavolate simili. L'amava per quello che era, proprio perchè Ania era Ania e nessun altro.

ZORO: Non ti basta sapere che per me sei importante? Se ti dico "Ti amo" è tutto inutile? Davvero credi che io ti stia solo prendendo in giro?

Per la verità non l'aveva mai pensato.

ANIA: No..

ZORO: Kuina era in gamba, ma lo sei anche tu! Hai conoscenze mediche strordinarie Ania!

ANIA: E tu come lo sai.. non mi hai mai vista all'opera!

Non aveva avuto occasione di dimostrare il suo valore.

ZORO: Se Nelson ti desidera così tanto, devi necessariamente essere brava, no?

E poi aveva fiducia in lei.

ZORO: Ad ogni modo, Kuina era solo un'amica per me.. tu invece sei la mia ragazza! Questo non è più che sufficiente?

Già, lo era. Se continuava così, rischiava di farlo arrabbiare ancora di più.

ANIA: Hai ragione!

Intrecciò le dita con le sue e gli strinse la mano, mentre si agrappò al suo muscoloso braccio.

ANIA: Scusami!

"Che fai! Non qui!" Pensò. "Mi vergogno!" Per quanto fosse dura ammetterlo. C'era una certa distanza fra loro e gli altri componenti della ciurma, però temeva che qualcuno potesse voltarsi e trovarli in quella situazione..

ZORO: Piccola sciocca!

Sussurrò nel suo orecchio con dolcezza, facendola sorridere. Per un momento si era dimenticata di tutto il resto. Stando a contatto con la sua forte e calda mano, era come se tutto intorno a lei scomparisse. Pensare che poco più di un mese prima non lo conosceva nemmeno. Il suo Zoro.
Si addentrarono maggiormente nella foresta che si faceva sempre più fitta e cupa, sotto il cielo grigio carico di una pioggia che di li a poco sarebbe caduta su di loro.

NAMI: La pressione è cambiata ancora..

Disse Nami osservando il misurino dell'atmosfera, del quale non si liberava mai.

USOP: Dici che piove?

NAMI: Si, ne sono sicura! Ma non è necessario essere una navigatrice per capirlo! Basta guardare il cielo!

Effettivamente chiunque, avrebbe potuto prevedere un temporale, solo che tutti loro, continuavano a sperare che non facesse nemmeno una goccia e che tutte quelle maledette nuvole nere come la pece, si dileguassero lasciando spazio al sole. Il brutto tempo non avrebbe di sicuro giovato. Il terreno sarebbe diventato scivoloso. Di certo, avrebbe rallentato il loro cammino e di conseguenza, quel pirata poteva continuare a torturare una donna indifesa che aveva solo cercato di difendere sua figlia.

RUFY: Outch! Che male!

Eslamò il pirata di gomma mentre una grossa pianta gli colpì l'occhio sinistro.

NAMI: Stai attento! Queste piante sono foltissime! Sempre il solito imbranato!

Continuava a domandarsi per quanto ancora avrebbero dovuto camminare. Ormai era passato parecchio tempo da quando aveva messo piede su quella terra, avrebbero dovuto essere vicino a Nelson ormai.. allora perchè non vedevano altro che vegetazione su vegetazione? Che quell'uomo li avesse ingannati? Che gli avesse fornito una destinazione errata? In teoria un uomo come lui, avrebbe potuto benissimo esserne capace ma non tornava una cosa. Se davvero fosse stato così, come sarebbe finita con Ania? Agognava quella ragazza, con tutto se stesso. Era solo con lei che avrebbe potuto portare avanti il suo piano diabolico, a meno che.. non si fosse già procurato un nuovo medico disposto a collaborare e di conseguenza, per la madre di Ania non ci sarebbero più state speranza. Anzi. Avrebbe persino essere morta ggià da un pezzo.. rabbrividiva al solo pensiero. Voleva bene ad Ania. Non osava immaginare la sua faccia in un caso del genere. Pregava perchè si stesse sbagliando.

USOP: Emm.. non vorrei allarmarvi.. ma ho sentito una goccia!

SANJI: E allora? Non dirmi che hai paura persino di un pò di pioggia!

USOP: NON HO PAURA! E' CHE NON MI PIACE MUOVERMI CON IL BRUTTO TEMPO ECCO I FATTI!

Si portò il mignolo nell'orecchio, sentendolo il timpano rotto.

SANJI: Va bene scusa, non strillare!

D'un tratto, quelle quattro gocce quasi insignificanti che scendevano sulla loro pelle, si trasformò in un vero e proprio muro d'acqua che impediva persino di vedere oltre un centimetro.

USOP: Adesso si che c'è da preoccuparsi!

NAMI: Nooooo! Lo sapevo io! Perchè non mi sbaglio mai?

Erano fradici.

RUFY: Che navigatrice saresti se sbagliassi previsione?

NAMI: Non sei di consolazione! In ogni caso.. è impossibile continuare con quest'acqua.. forse sarebbe meglio fermarci e attendere che la pioggia cessi almeno un pò.. mi dispiace Ania.. ma è l'unica soluzione!

Sapeva bene che aveva molta fretta di riabbracciare sua madre.

ANIA: No non preoccuparti Nami! Non c'è problema!

Disse tranquillamente cercando di staccarsi i capelli bagnati dalla faccia.

Così si sedettero infreddoliti e stanchi attendendo con ansia i primi raggi solari dopo il maltempo.

USOP: Mi auguro con non si metta pure a tuonare.. siamo proprio sotto gli alberi...

Tremò mordicchiandosi le unghie.

NAMI: No non preoccuparti! E' solo un pò di pioggia! Le nuvole non sono nere! Niente temporale per fortuna!

Purtroppo però, le piogge di quel calibro duravano ore, a volte persino una giornata intera e loro non potevano restare bloccati per così tanto tempo. Sembrava proprio che qualcosa li volessi lontani dal loro nemico. Ma perchè? Quell'essere meritava di essere punito. E l'unico che poteva metterlo in ginocchio era solo Rufy.

SANJI: Uffa!

Non poteva nemmeno accendersi una sigaretta con tutta quell'acqua.

SANJI: Non ho mai visto il cielo piangere così!

ANIA: Sentite ragazzi..

Disse la castana con le ginocchia in bocca, avvolgendosi per il freddo.

ANIA: Io non vorrei che tutto questo vi fosse d'impiccio... solo per colpa mia..

NAMI: Ma la vuoi smettere di farti tanti problemi? Non essere prevenuta con noi, non c'è motivo! Tutto questo tempo in cui abbiamo viaggiato insieme non ti è servito a nulla?

Aveva ragione.

ANIA: Si! Scusatemi..

SANJI: Di che ti scusi! Ti preoccupi per noi! A mio parere è un gesto molto carino da parte tua! Non ti trovi in una situazione facile..

ANIA: Lo so.. ma ho fiducia in voi..

Ne mancava verso se stessa. Non si sentiva sicura, affatto.

RUFY: Ho fame..

ZORO: Come? Pensi al cibo in un momento come questo?

RUFY: Si..

ZORO: Babbeo..

Ania soffriva le pene dell'inferno e l'unica cosa che sapeva pensare era a mangiare? Gli avrebbe spaccato la faccia in quell'istante, se solo non fosse stato tutto intirizzito dal freddo. Eppure dino a poco prima, la giornata era abbastanza tiepida. Non faceva caldo certo, ma almeno non si rabbrividiva per il gelo che sembrava quasi polare.

RUFY: Fa freddo...

USOP: Te ne accorgi solo ora?

RUFY: Aiuto ragazzi congelo!!!

USOP: Non mi ascolta...

Probabilmente non si era nemeno reso conto che pioveva..


Angolo est dell'isola Xander.

Bzz.. bzz... bz....

UOMO: Ca...po.. mi....enti? Mi senti?

Bzz.. bzz...

NELSON: Si! Ti ricevo anche se con dei disturbi! Allora parla! Cosa stanno combinando quei piratucoli?

Domandò accomodato nella sua calda tenda.

UOMO: Si sono fermati! Con questa pioggia non riuscivano a continuare!

Bzzz.. bzz..

NELSON: Perfetto! E dimmi.. come ti sembrano?

UOMO: Beh.. all'apparenza.. degli idioti signore.. ma sai... se sulla testa di "cappello di paglia" pende una taglia di trenta milioni.. non dev'essere poi così insulso non ti pare?

Dopotutto la marina militare non era composta da incapaci, bensì da gente sveglia.

NELSON: Hai perfettamente ragione! Mai sottovalutare l'avversario! Bene per ora mi basta così! Avvertimi se dovessero riprendere il cammino! E soprattutto.. non perderli di vista neanche un attimo! Altrimenti.. sai bene cosa potrei farti se te li lasci scappare!

Udì l'uomo mandar giù della saliva terrorizzato, dall'altra parte del lumacofono portatile.

UOMO: Certo capo! Tranquillo.. ehm.. gli sto addosso come una sanguisuga!

NELSON: Bravo ma non farti beccare! Piuttosto.. Ania è con loro vero?

Voleva accertarsene anche se non l'avrebbero mai lasciata da sola a bordo della nave.

UOMO: Si! E' insieme ai pirati.. e ho notato una cosetta interessante..

NELSON: Ah si?

S'incuriosì all'istante.

UOMO: Ecco.. ha una certa confidenza con un tizio in particolare.. è quello spadaccino con tre lame alla cintola.. come hai detto che si chiamava? Non me lo ricordo bene..

Bzz...bzzz... bzzz..

NELSON: Parli forse di Zoro? Il cacciatore di taglie?

UOMO: Esatto! Parlano molto spesso e stanno sempre vicini.. inoltre.. ecco.. i loro sguardi.. non mentono...

Restò per due secondi in silenzio, poi esplose in una frastornante risata, sbattendo il pugno violentemente sul tavolino in legno.

NELSON: Questa si che è bella!

Diceva riprendendo.

NELSON: Quella ragazzina.. si è innamorata! Non è commovente?

Inoltre ora, disponeva di un suo ulteriore punto debole.

NELSON: Grazie Garret! Questa si che è un'informazione interessante!

Bzz.... bzz.... bzzz...

bzzz............................................................

NELSON: Garret? Rispondi mi ricevi?

Bzzzz.........

NELSON: Accidenti! Con sto tempo è saltata la linea!

Ripose il lumacofono nella tasca dei pantaloni e si stravacò portandosi le braccia dietro alla testa e le gambe sul tavolino, incrociandole.

NELSON: Pazienza! Mi richiamerà più tardi!

SAM: Emm.. capo..

NELSON: Che vuoi Sam! Non vedi che sono di ottimo umore? Vedi di non guastarmelo!

SAM: Non oserei mai signore mio..

Gli si avvicinò con passo tutt'altro che sicuro.

SAM: Piuttosto.. è sicuro che Garret... sia all'altezza del compito assegnatogli?

NELSON: Osi forse mettere in dubbio le sue capacità? Non a caso è il mio braccio destro, razza di idiota!

Lo fulminò con i suoi occhi color sangue.

SAM: Si! Certo hai perfettamente ragione Nelson! Cioè.. capo!

Non apprezzava che i suoi uomini lo chiamassero per nome. Era già tanto se gli permetteva di dargli del tu.

NELSON: E allora la prossima volta stattene muto come un pesce e rifletti prima di aprire quella tua boccaccia puzzolente! Hai bevuto ancora vero? Dio, che puzza! Mi fai venire la nausea!

Lo allontanò spingendolo quasi fuori dalla tenda.

SAM: Chiedo scusa... invece... emm.. ecco.. cosa ne facciamo della donna? Non è bagnata abbastanza?

NELSON: Si.. ma.. lasciamola li fuori ancora un pò.. tanto per farle rinfrescare le idee contorte che ha in quel suo insulso cervellino da sguardrina!

Scoppiò un divertimento generale, mentre lei, legata, inbavagliata e bagnata da capo e piedi, se ne stava immobile, completamente annullata sotto la pioggia che aumentava e aumentava, senza cessare un attimo.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3886