Solo per Lei di nueblackcrowfriend (/viewuser.php?uid=57304)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** La Sfida ***
Capitolo 3: *** I Pensieri di Lei, parte 1 ***
Capitolo 4: *** La Tigre e il Dragone ***
Capitolo 5: *** Animal I've become ***
Capitolo 6: *** Il Primo Salvataggio ***
Capitolo 7: *** I Pensieri di Lei, parte 2 ***
Capitolo 1 *** Introduzione ***
Midgard, tre giorni fa.
Una ragazza coi capelli neri e
lunghi, vestita dello stesso
colore, stava pulendo il balcone in un bar; lo faceva sempre, quando
non
c’erano né clienti nè Cloud, la aiutava
a svuotare la mente e a non pensare a
nulla.
Sentì la porta aprirsi e
si preparò ad accogliere un
potenziale cliente; tanto chiunque si fermasse lì, anche
solo per chiedere
informazioni, finiva per acquistare qualcosa, anche grazie a due
qualità della
barista: il suo spiccato senso per gli affari e quello che aveva tra il
collo e
la pancia.
L’uomo che era appena
entrato era alto, aveva lunghi capelli
bianchi raccolti in una coda di cavallo e vestiva di nero, con
elaborati anelli
sopra i guanti rossi e un bastone a spirale; nonostante le rughe, aveva
ancora
muscoli potenti, visibili sotto l’impermeabile.
< Posso aiutarla? >
chiese, girando intorno al
bancone.
< Credo di sì
> rispose l’uomo < Lei è Tifa
Lockhart? >
< Beh…
sì, perché? > chiese lei.
< Bene. Dedichiamoci agli
affari >
Mosse appena una mano e Tifa si
ritrovò bloccata in un
bozzolo appiccicoso, simile a catrame, mentre lui si avvicinava e la
sollevava
tenendole il mento tra l’indice e il medio della sinistra.
< Sì,
andrà bene > considerò l’uomo,
prima che lei si
divincolasse e lo mordesse al posto bucando la carne fino
all’osso.
< Pessima idea >
mormorò l’assalitore, mentre il
sangue dalla ferita si condensava in lunghi serpenti che si avventarono
su Tifa
< Buoni, piccoli miei > li ammonì il
proprietario, e quelli ritornarono
al loro posto, rigenerando la ferita. < Quanto a te…
>
Un altro movimento della mano e la
stessa sostanza sigillò
la bocca di Tifa, che cominciò a fissare l’uomo
con occhi che sembravano
volerlo fulminare; ignorandola, la sollevò per i capelli e
la scagliò sul
divano, per poi servirsi da bere.
< Quanto viene? >
chiese sarcastico.
< Vghl gnfmrrng! >
mugolò Tifa, cercando di dirgli
“Vai all’inferno”.
< Come dici? Offre la casa?
> continuò lui,
avvicinandosi con un paio di fiaschi di alcool in mano, per poi
stapparle e
rovesciarle addosso a Tifa < Una mia tipica debolezza >
spiegò l’uomo con
una smorfia < Nonostante i miei grandi poteri, non sono mai
stato capace di
fare magie elementali, quindi dovrò ricorrere ad
un… surrogato >
Dicendolo, frugò nelle
tasche dell’impermeabile fino ad
estrarne un piccolo accendino d’argento con intarsi in
madreperla; fece
scattare la pietra focaia un paio di volte e puntò la fiamma
contro Tifa.
< Ngh! >
mugugnò lei spaventata, cercando di
allontanarsi, ma quella roba appiccicosa si era incollata al divano,
bloccandola sul posto.
< Rilassati, bimba, non voglio
farti male… per ora >
Proprio in quel momento, udirono una
moto in avvicinamento,
e poco dopo nel locale entrò un biondo vestito di nero con
una grossa spada a
tracolla.
< Cosa diavolo? >
ringhiò Cloud Strife, estraendo
l’arma.
< Un gioco > rispose
l’uomo < Mi chiamo Thorn, e
c’è qualcuno che vorrebbe fare un gioco con te.
Ecco le regole: se vinci, lei
torna da te, bla bla bla, “vissero per sempre felici e
contenti”, rabarbaro ed
eccetera. Se provi a chiedere l’aiuto di qualcuno, lei muore.
Se non partecipi,
lei muore. Se perdi, lei muore. Se bari al gioco, lei muore. Se ti
arrendi, lei
muore. E magari > aggiunse, sorridendo < Prima che muoia
me la ripasso un
po’ io, che te ne pare? Certo, non avrò uno
spadone come il tuo > ridacchiò
< ma penso di sapermela cavare lo stesso. >
< Bastardo! >
urlò Cloud, ma lui e Tifa erano già
spariti; restava solo un ipnotico vortice azzurro e verde
nell’aria.
Dopo aver preparato
l’arsenale, Cloud si tuffò.
< Inammissibile! >
urlò Integra Fairbruke Wingates
Hellsing, leader dei Reali Cavalieri Protestanti < Questo
rifiuto appare dal
nulla, da fuoco ad un orfanotrofio solo per attirare la nostra
attenzione… e
non solo insulta la nostra organizzazione, ma sembra non reagire
nemmeno ai
tuoi attacchi! A quelli del nostro fiore all’occhiello, del
nostro poker
d’assi! >
Il vampiro noto come Alucard diede in
un ringhio,
arricciando un labbro, ma per il resto rimase impassibile.
< Ma quello che è
peggio è che ha osato rapire uno dei
miei agenti. E dovresti essere nervoso anche tu, Alucard, visto che in
fin dei
conti è una tua serva!
>
< Quello che non capisco
> espose Walter, il
maggiordomo < è come potesse essere così
esperto al riguardo dei poteri tuoi
e della signorina Victoria… >
< Non è che glieli
hai passati tu, i dati, teppista? >
domandò Alucard con un’espressione indecifrabile
< Non sarebbe la prima
volta, dico bene? >
< Adesso basta! >
urlò Integra, sparando due colpi con
la pistola; uno fece partire il monocolo a Walter, l’altro
fece uscire dall’orbita
un occhio di Alucard < Già è un insulto il
fatto che quest’uomo pensi di
poter sequestrare impunemente i membri della nostra organizzazione, ma
Seras ci
serve! Non è al livello del nostro No-Life King, ma nemmeno
lui può essere
ovunque nello stesso momento, e lei si è dimostrata molto
capace nello scontro
con il Millennium e Incognito! Alla luce di questo, ho dovuto prendere
una
decisione drastica > concluse, accendendosi un sigaro.
< In che senso, mia Signora?
> chiese Alucard,
sfilandosi gli occhiali.
< Ho chiesto l’aiuto
della Tredicesima Sezione del
Vaticano, l’Iscariota >
< Dovranno passare su tutti i
miei cadaveri > ringhiò
Alucard perdendo le staffe, come si evinceva dalla trasformazione degli
abiti
in ombre fluttuanti costellate di occhi < Riguarda la mia linea
di sangue.
Crede davvero che possa funzionare? Certo, mandiamo un fanatico
religioso a
salvare la vita di una vampira, funzionerà di certo! >
< Silenzio, Alucard! >
intimò Integra, riuscendo a
calmarlo < Ho chiesto il loro aiuto per le eventuali altre
missioni sul
nostro territorio. Alucard! Cercare e distruggere! >
Il sorriso di Alucard ricordava molto
quello di uno squalo
tigre davanti ad un bagnante obeso.
< Ai tuoi comandi, Mia Signora
>
< Non mi sfuggirai! >
A gridare era stato un ragazzo
biondo, vestito con un
impermeabile xerigrafato e una tuta nera e arancione, che stava
balzando di
tetto in tetto lanciando armi di ogni sorta contro il suo bersaglio.
Un simpaticone in calzamaglia nera e
blu, che portava in
spalla una ragazza dai capelli blu immobilizzata da diverse corde.
Hinata Hyuuga era svenuta da tempo,
non perché era stata
tramortita, ma per via della sua timidezza: quando lui
l’aveva sorpresa, si
stava vestendo, e ora indossava solo reggiseno e mutandine.
Il biondo Uzumaki era furioso per
vari motivi: primo, il
rapimento della ragazza che amava; secondo, il fatto che
l’umiliazione di
essere trasportata mezza nuda per tutto il villaggio
l’avrebbe fatta soffrire
enormemente al solo pensiero; terzo, il fare libidinoso con cui il
rapitore le
strofinava le mani addosso; e quarto, quanto palesemente lo stesse
prendendo
per il culo.
Quando alla fine riuscì a
centrarlo con uno shuriken, lui si
voltò e lo schiantò contro una casa colpendolo
con un raggio ad energia.
Pochi minuti dopo, era davanti alla
scrivania dell’Hokage.
< Non preoccupatevi! >
esplose < Riporterò Hinata
al villaggio, fosse l’ultima cosa che faccio, dattebayo!
>
< Spero che tu ci metta meno
di quanto ci hai messo a
riportare me, dobe > disse Sasuke Uchiha, entrando nella stanza
< Vengo
con te; e non sono solo >.
Dalla finestra entrarono anche Neji
Hyuuga e Sabaku no
Gaara.
< Vi ringrazio > disse
Naruto < Ma ha detto che ucciderà
Hinata, se mi faccio aiutare >
< Ha detto la stessa cosa a
noi > rispose laconico
Gaara < Ha preso anche Sakura, Tenten e Matsuri. Muoio dalla
voglia di
distruggerlo >
Tifa si svegliò con un
gran mal di testa; scoprì di non
essere più bloccata, e che aveva una compagna di cella.
< Io ti conosco > le
disse < Sei la ragazza di quell’amico
di Cloud… Leon, giusto? >
< Il suo vero nome
è Squall > precisò Rinoa.
Ebbero il tempo di dire solo questo
prima che la cella fosse
colmata di gas.
Cloud si ritrovò in una
piazza circolare; vicino a lui
c’erano altri portali, da cui emersero presto altre persone.
Due sue conoscenze, Squall Lionheart
e Vincent Valentine; un
quartetto di ragazzi che, a giudicare dall’arsenale, dovevano
essere ninja; un
alto uomo vestito di pelle rossa, con uno spadone runico e i capelli
bianchi;
uno con gli stessi capelli, ma con un giaccone di jeans e una strana
spada, col
manico che sembrava l’acceleratore di una moto; un altro
rossovestito,
dall’aspetto inquietante; un piccoletto anche lui con
l’impermeabile rosso e i
capelli biondi; un ragazzo coi capelli neri e un cappello di paglia
gialla;
una…creatura con i capelli argentei, due orecchie da cane e
un kimono rosso; un
monaco con la mano destra avvolta da un sigillo; due biondi, di cui uno
guercio.
< Bene > disse una voce
< Manca solo il nostro
ospite d’onore…. >
Manco farlo apposta,
dall’ultimo portale uscì un ragazzo dai
capelli marroni, che brandiva un’arma a forma di chiave.
< Dov’è
Kairi? > ruggì Sora.
Ecco l'introduzione, ditemi cosa ne pensate! XD |
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Capitolo 2 *** La Sfida ***
Anonimo9987465: sono contento che la
poca parte
comprensibile ti sia piaciuta; ora ho risolto il problema. Un nick
più lungo
non l’hai trovato?
Ninja767: grazie per
l’incoraggiamento; rileggi anche il
capitolo 1, va’!
Ikarikun: grazie anche a te; stesso
consiglio degli altri
due.
JhonSavor: fatto, ripostato, adesso
commenta!
< Benvenuti > disse la
voce < Capisco che volete
spiegazioni, ma devo chiedervi di aspettare che giungano tutti gli
altri
campioni. Nel frattempo, vi invito a calmarvi. Loro sono perfettamente
al sicuro
>
Il primo ad arrivare fu un giovane
dai corti capelli neri a
taglio militare, vestito di nero, con una strana cicatrice a forma di
simboli
cabalistici sul palmo della mano sinistra.
< Strano > disse
< L’ultima volta che avevo
controllato, mi era sembrato di essere morto… >
Poco dopo apparvero un moro dai
tratti orientali vestito di
rosso, un biondo armato di spada vestito di blu, un misterioso
individuo
avvolto in un mantello bianco col volto coperto da una sciarpa del
medesimo
colore, un colosso in tuta nera e bianca coperta di borchie con un
mantello di
cuoio rosso, una biondo con un impermeabile bianco e strani tatuaggi
sotto lo
sguardo laconico, un altro biondo con la coda da scimmia (!!!), un moro
dall’espressione stracca con un paio di katane, una camicia
bianca sbottonata e
delle cuffie da wolkman, un alto uomo con un grosso spadone coperto da
un
mantello di pelliccia, un bestione dalla pelle grigio-blu coperta di
intricati
tatuaggi armato di due spade incatenate, un giovane coi capelli castani
dall’aspetto
ordinario, uno strano tizio con una tuta rosso-blu decorata a
ragnatele, due
esseri in tuta di kevlar (uno circondato da un alone di energia e uno
somigliante ad un diavolo), una specie di armatura di ferro brunito con
due
tizzoni verdi visibili sotto l’elmo, un biondo con lunghe
orecchie a punta
affusolate e una strana creatura (con occhiali da aviatore) appollaiata
sulla
spalla, un ragazzo rasato con una freccia tatuata in testa, un giovane
cupo coi
capelli marroni con la guancia sfregiata da una cicatrice a croce, un
altro
castano con una corta barbetta e un grembiule da commesso in un negozio
di
ferramenta e un uomo coi capelli biondo-bruciato coperto da un
giubbotto
anti-proiettile.
< Okay >
esordì quello con la tuta a ragnatele <
Non è la prima volta che incontro esseri multi-dimensionali,
ma non riesco a
farci il callo >
< Bene > disse la voce
< Direi che ci siamo tutti…
ora posso cominciare ad esporre i fatti. Tempo fa i signori dei quattro
Pantheon che reggono i vari universi hanno cominciato a chiedersi se
fosse una
forza più potente l’amore o
l’odio… Baal sosteneva l’odio, La Madre
sosteneva l’amore, Il
Portale che non fosse importante, perché tanto non avrebbe
cambiato nulla e
Cthulhu che l’importante fosse percorrere la propria
strada… così, per sanare
le divergenze, ho radunato i vari campioni per mettere alla prova la
forza del
loro amore, mettendo me stesso come arbitro, e usando le varie
divinità come
pubblico >
Il resto dell’arena venne
illuminato, rivelando una schiera
di entità chiaramente ultraterrene, mentre un palco
sopraelevato mostrava i
suoi quattro occupanti.
Una specie di scheletro incappucciato
avvolto da uno sciame
di mosche, una figura femminile di luce azzurra e lavanda avvolta di
vesti
bianche e rosse, una figura coperta di piccoli volti umani in costante
movimento e una specie di enorme uomo-polipo dalle ali di dragone.
< Ora, mi permetto di
presentarmi > continuò la voce
< Io sono la più grande di queste creature, lo dico
con la dovuta mancanza
di modestia. Sono un dio tra gli dei, l’essenza stessa
dell’Universo, il
dualismo tra luce e ombra. Sono… Kingdom
Hearts!>>
< Spero che tu abbia un buon
motivo per fare questo gran
casino > esclamò Sora.
< Non preoccuparti, mio
Campione. Ora vorrei presentare i
miei assistenti nel giudizio >
Sul palco apparvero due esseri
coperti da tuniche: uno con
una grossa testa rasata e una donna dorata con un elmo da battaglia.
< Atena! >
ringhiò il colosso tatuato < Ti credevo
morta… e cosa ci fai, qui? >
< Vi suggerisco di
concentrarvi, visto che ora dovrete
affrontare la prima prova > continuò Kingdom Hearts.
Nell’arena si
materializzò una grossa libellula con una
sfera d’oro tra le zampe; fissò i presenti e poi
volò via.
< Dovete semplicemente
prendere la sfera d’oro
all’insetto. Il primo che ci riesce potrà rivedere
colei che ama. Ma prima,
intendo presentarvi al resto del…pubblico >
Una luce li inquadrò in
sequenza, cominciando dal biondo con
l’enorme spada.
“
Dragon Killer” Cloud
Strife, spadaccino mutato dai poteri
della Mako.
Il secondo fu il moro col cappotto
bordato di pelliccia e la
spada-fucile.
“Cavaliere
della Strega” Squall
Lionheart, potente Seed del Garden di Balamb e attuale ufficiale del
Garden
stesso.
Il terzo fu il rosso-vestito con
l’artiglio di metallo e
l’aria lapidaria.
“Araldo
di Chaos” Vincent
Valentine, pistolero professionista e mutante creato da esperimenti
compiuti su
un assassino professionista.
Il quarto fu il biondo con
l’impermeabile arancione.
“Spirito
del Kyuubi” Naruto
Uzumaki, potente ninja e Forza Portante di uno dei Demoni con le Code.
Il quinto un rosso
dall’aria laconica, con un’anfora sulle
spalle.
“Fantasma
di Sabbia” Sabaku no
Gaara, Kazekage e grande guerriero.
Il quinto, un ragazzo con lunghi
capelli castani e occhi
bianchi.
“Genio
della Foglia” Neji Hyuuga,
professionista nell’Arte Segreta del Byakugan.
Il sesto, un moro vestito con uno
yukata armato di katana.
“Falco
di Tuono” Sasuke Uchiha,
spietato spadaccino e ninja di grande potere.
Il settimo l’albino vestito
di rosso.
“Deicida”
Dante Spardason,
ammazzademoni di grande astuzia e considerevole forza.
Seguì l’albino
con l’impermeabile di jeans.
“Artiglio
Infernale” Nero
Spardason, cavaliere dell’Ordine della Spada e portatore del
Devil Bringer.
La luce si spostò
sull’alto uomo in rosso con gli occhialini
gialli, e che fissava gli altri con l’aria distaccata e un
po’ schifata di un
macellaio indeciso su quale pezzo di carne posizionare per primo sul
tagliere.
“No-Life
King” Alucard Nosferatu,
vampiro assassino pressoché invincibile.
La luce passò al biondino
con l’impermeabile rosso.
“Alchimista
d’Acciaio” Edward
Elric, capace di eseguire trasmutazioni senza cerchio alchemico, cosa
di non
piccolo conto…
< Chi è che avresti
appena avuto il coraggio di definire
micro-granello di polvere talmente microscopico che non si potrebbe
tagliare
nemmeno con una lama mono-molecolare? > schizzò il
diretto interessato,
mentre la luce lo ignorava e passava al ragazzino col cappello giallo,
che in
quel momento gli proiettava un’ombra sul volto, oscurandogli
gli occhi e
trasformando quella che poteva essere una semplice espressione feroce
in una
maschera di morte.
“Cappello
di Paglia” Monkey D Rufy,
pirata con una taglia di 300 Milioni di Berry e usufruitore del
Paramisha di
Gom-Gom.
< Fatti vedere! >
urlò il pirata < Voglio romperti
il culo! >
La voce che li descriveva rimase un
momento inquieta, poi
passò oltre, a quello con le orecchie di cane.
“Mezzodemone”
Inuyasha, figlio di
un demone-cane e di una donna mortale, e utilizzatore della spada
Tessaiga.
Come per confermare, il demone
estrasse la sua katana
arrugginita che subito si trasformò in uno spadone immenso,
decorato da un’elsa
bordata di pelliccia.
Seguì il bonzo con la mano
sigillata.
“Monaco
Pervertito” Miroku,
giovane mandrillo con poteri di
purificazione e un potente vortice capace di risucchiare tutto.
Il successivo fu un biondo poco
più alto di quello vestito
di rosso, con una strana spada di cristallo a tracolla.
“Distruttore
di Sin” Tidus, abile
giocatore di Blitzball e spadaccino.
Il seguente fu il biondo guercio.
“Machinomante”
Gippal, abile
meccanico e pistolero.
Giunse poi il turno di Sora.
“Lucis
et Umbra” Sora, eroe del
Keyblade, salvatore dei mondi e rompiscatole part-time.
< Ma certo! >
esclamò il rompiscatole, picchiandosi il
pugno sul palmo < Io ti conosco! Ade, il Dio dei Morti! >
< Porc…! >
sfuggì alla voce, mentre l’ombra che
l’avvolgeva svaniva e rivelava una figura di fumo con fuoco
al posto dei
capelli, venti centimetri di mento e denti ad uncino < Posso
continuare?
> chiese poi, fissando intimorito la coppia di Keyblade apparsa
nelle mani
del ragazzino coi capelli a cespuglio.
< Okay >
acconsentì lui, deludendo alquanto gran parte
del pubblico, che si stava già preparando ad un bagno di
sangue…
La luce si spostò sul moro
con la cicatrice sul palmo.
“John
Mandrake” Nathaniel, abile
mago e, ora, qualcosa in più.
Toccò
all’orientale in felpa rossa, che intanto si stava
allenando con mosse che Sora, visti i trascorsi nella Terra dei
Dragoni,
riconobbe come Kung-fu.
“American
Dragon” Jake Long, grande
esperto di arti marziali e difensore delle creature magiche.
Il successivo fu il biondo con
l’armatura azzurra.
“Spadaccino
di Luce” Gourry
Gabriev, guardia del corpo della famosa Lina Inverse, la Maga
Genio, la Nemica di Tutto
ciò che
Vive, la
Maga
dal Seno Piatto, e altri appellativi paurosi e/o offensivi, ma
abbastanza
precisi.
Subito dopo fu il turno di quello
vestito di bianco.
“Chimera
Senza Pietà”
Zelgadiss Graywords, versatile mercenario e
compagno di viaggio di Gourry e di una combriccola nota come gli
Slayers.
Mentre Zelgadiss si tirava il
cappuccio sul volto, la luce
inquadrò quello in tuta bianco-nera.
“Hellspawn”
Al Simmons,
conquistatore dell’Inferno e capo-cannoniere dei killer di
tutti i tempi,
trasformato in dèmone dai poteri tanto grandi quanto
imprevedibili.
Il biondo tatuato, intento in un
Solitario, alzò lo sguardo.
< Tre…
due… uno… >
Mentre diceva
“Zero”, venne illuminato.
“Magician”
Basil Hawkins, altro
utilizzatore di un Paramisha e geniale stratega.
Appena ebbe finito di calare il capo,
tornando al suo gioco,
la luce passò su quello con la coda.
“Shinigami”
Gidan Tribal, agile
ladro che unisce l’esperienza maturata in anni di furti al
potere di un
mietitore di anime.
Quando la luce passò a
lui, il moro con le katane estrasse
le spade e si sfilò le cuffie con una scrollata di capo.
“Shaman
King” Yoh Asakura, potente
guerriero capace di fondersi coi morti.
Toccò poi a quello col
mantello di pelliccia.
“Re
dei Lich” Arthas Meneghis,
stregone, guerriero e negromante, nonché uno degli uomini
più potenti del suo
mondo.
Il tatuato con le spade incatenate
non aveva bisogno di
essere illuminato, perché circondato da un bagliore di
fiamme scarlatte e
viola.
“Fantasma
di Sparta” Kratos, Dio
della Guerra e macellaio di legioni di demoni e mostri.
Il successivo, quello che non
sembrava avere nulla di
speciale, era a terra scosso dalle convulsioni.
“Incredibile
Hulk” Bruce Banner, al
contempo Distruttore di Mondi e Salvatore.
Il successivo lo calmò
lanciando strani filamenti
appiccicosi dai polsi.
“Spiderman”
Peter Parker,
attrazione turistica di New York e picchiatore di cattivi.
L’armatura nera estrasse le
armi.
Overlord,
signore di eserciti,
guerriero, stregone, stratega e chi più ne ha più
ne metta.
Il biondo con le orecchie a punta se
ne stava appoggiato ad
un mitra piantato nel terreno con un paio di fucili appoggiati alle
spalle,
mentre la creatura sulla spalla si era legato addosso varie bandoliere
di
granate e brandiva un fucile a canna lunga dall’aria letale.
“Erede
dei Precursor” Jak,
guerrigliero e assassino letale e preciso, dotato di
capacità metamorfiche e di
un grande talento nell’incanalare l’Eco.
È accompagnato dalla sua spalla, in
tutti i sensi, Daxter.
< Che fai, sprezzi? >
chiese il roditore, venendo
ignorato, mentre la luce passava al rasato.
“Avatar” Aang, signore dei
quattro
elementi e abile artista marziale.
Senza dire una parola, il monaco tese
una mano, da cui partì
un’onda di vento che spense i capelli del Dio dei Morti;
furioso, questi
rispose con una grossa palla di fuoco, che venne però
intercettata e spenta
come una candela, mentre Ade si calmava e illuminava il successivo
campione,
quello con la cicatrice.
“Kashim”
Sosuke Sagara, il miglior
soldato del suo mondo. E scusate se è poco.
Mentre Sosuke apriva il suo borsone,
la luce passò sul
ragazzo vestito da commesso.
“Reaper”
Sammy, cacciatore di
taglie per conto del diavolo e suo figlio, dotato di una parte dei
poteri del
padre.
Un elegante uomo in giacca e
cravatta, dai capelli grigi, si
alzò dagli spalti, brandendo un guantone da stadio con la
scritta “Inferno” in
caratteri gotici e un sacchetto di noccioline.
< Non farmi sfigurare,
ragazzo! > urlò, rivolto a Sam
< Metticela tutta, campione! >
< Non siamo mica ad una
partita di baseball! > sbottò
il ragazzo, perdendo il controllo dei propri poteri e sradicando
così una fetta
di terra.
Il turno successivo fu di quello con
l’aura di energia.
“Cannonball”
Sam Guthrie, membro
degli X-men capace di volare e generare campi esplosivi.
Toccò poi al suo compare
simile ad un demone
“Nightcrawler”
Kurt Wagner, altro
X-man figlio di un demone e di una mutante, profondamente religioso
nonostante
l’aspetto.
Infine,
“Ammazza-mostri” Leon Scott
Kennedy, agente federale e professionista nell’uso delle armi.
< Ora che siete stati
presentati > continuò Kingdom
Hearts < Torniamo alla sfida. Malgrado possa sembrare semplice
prendere
quell’insetto, c’è qualcosa per
distrarvi >
I cancelli dell’arena si
aprirono, facendo entrare una
creatura serpentina dal dorso crestato, con la bocca tutta denti
Sora la riconobbe; quella maledetta
cosa gli aveva fatto
sputare sangue sull’Olimpo: l’Idra.
Dietro di lei giunsero passi pesanti
di creature
giganteggianti, simili a Tirannosauri ma tre volte più
grossi, dal dorso
corazzato; tra di loro caracollavano esseri famigliari a Dante: Msira,
Homromsira, Ofinis e Spaventapasseri, insieme a Chimere create con
l’alchimia.
I trentasei guerrieri estrassero le
armi e si prepararono
allo scontro, mentre le creature continuavano ad arrivare.
Si cominciava.
Grazie anche a chi ha messo la storia tra i preferiti, spero che questo capitolo di presentazione dei personaggi sia di vostro gradimento! Ditemi cosa ne pensate recensendo numerosi!
|
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Capitolo 3 *** I Pensieri di Lei, parte 1 ***
I PENSIERI DI LEI, parte 1
In questo simpatico capitolo pieno di
flashback, (qui
indicati in corsivo)
vedremo le circostanze che avevano
condotto ai rapimenti
delle nostre giovini…
vi anticipo che sarà un
capitolo parecchio luuuuuuuuuuungo,
e che il prossimo si chiamerà La Tigre
e il Dragone.
E ora, le risposte alle
recensioni…
Suikotsu:
grazie
tante. Per la cronaca, i Giapponesi danno ai figli
nomi simili, quindi non è
che sei fratello di quel gaio
non-morto
al soldo di Naraku, tale Jakotsu?
Anonimo
eccetera
eccetera: la seconda non l’ho capita…
comunque
ecco il capitolo, ora dai da mangiare
al biondo, che sennò
si deprime
e non rende bene nel massacro.
Whops, ho detto massacro? Volevo dire
carnefic… volevo dire
stra… volevo
dire macell… ecco, volevo
dire sfida.
JhonSavor:
no,
non mi hai ispirato, perché io riesco ad aggiornare
entro l’arco di vita di un
essere umano (o quantomeno ci
provo)… chi ha orecchie
per intendere, intenda. Goditi il
capitolo.
CloudStrifeAC:
grazie Devil, Tessa e Alieno Scintillante (io vengo colpito
da un colpo di bazooka e mi accorgo
che Tessa ha avuto una
ricaduta dal capitolo 8 di
Animesports)… soprassediamo.
In questa parte di azione non ce ne
sarà molta perché è per
lo più un capitolo di flashback.
Sentite, conoscete Avatar?
Beh, come avete potuto vedere
c’è anche lui dentro, e quello
che
andrebbe da sballo nel vostro
Animesports sarebbe uno
scontro tra lui
e il Fagiolino
d’Acciaio… entrambi possono modellare la
materia!
Fatemi sapere se queste idee vi
stanno bene! Gustatevelo!
Ninja767:
beh,
tante grazie, spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento.
Tifa era addormentata; non riusciva a
vedere nulla, era come
isolata dal
mondo esterno, e riusciva a pensare
solo ai pochi minuti che
l’avevano portata in
quella situazione.
Si chiese chi altro ci fosse, oltre a
lei e Rinoa, e cosa
stesse succedendo.
Il Garden
era
assolato; Rinoa stava dando da mangiare a degli uccellini,
accompagnata
da
Angelo, mentre la vita all’accademia militare procedeva come
tutti i giorni.
Seifer, da
poco
reintegrato, marciava da tutte le parti impettito come un generale,
seguito da
Raijin e
Fuujin, sempre silenziosi, il primo perché tonto e
la seconda
per la sua
ferita alla voce.
Zell si
strafogava di
panini con dentro di tutto, dall’Arkeosaurus al Molboro
(mistero
come facesse
a restare vivo).
E come al
solito, Quistis
non poteva fare due passi senza che il suo fanclub di
sbavoni, con
Irvine in
prima linea, le arrancasse dietro come un branco di
zombie;
Selphie di
conseguenza pestava Irvine. E…
<
Eccoti! >
Ecco, era
lui: Squall
Lionheart. Fino a poco tempo prima aveva tutta
l’emotività di un
ciocco di
legno, ma
dopo l’impresa con Artemisia, aveva cominciato a cambiare
Quando lei
gli balzò
al collo, la baciò sulla fronte, scompigliandole i capelli
< Che
scena carina
> disse una voce.
Si voltarono
giusto in
tempo per vedere una figura vestita di viola e nero scagliarsi
verso di
loro, prima
che un colpo di Gunblade la costringesse ad arretrare.
Poco dopo,
gli altri
studenti avevano fatto cerchio davanti all’intruso, che se ne
stava
seduto in
terra
bevendo da una fiaschetta.
<
Beh, se questo
non è un comitato di accoglienza! >
ridacchiò, mettendosi in piedi
< Mi
chiamo Roirus,
e sono qui per… beh, non vedo come possano essere cazzi
vostri >
I Seed si
gettarono su
di lui, ma la lotta finì in pochi istanti;
Raijin era
finito
addosso ad alcuni guerrieri, ora schiacciati dal suo peso, e
gli
sbucavano fuori
due costole.
Fuujin
giaceva
scompostamente, più silenziosa del solito, con un rivoletto
di
saliva che
colava
dall’angolo della bocca.
Quistis
aveva i
vestiti a brandelli ed era stata immobilizzata con la sua stessa
frusta,
su cui
gocciolava il
sangue da una brutta ferita al mento.
Seifer, che
aveva
cercato di proteggerla, era stato inchiodato al muro con la spalla
trafitta dal
Gunblade,
mentre l’altro braccio aveva il gomito rotto.
Zell, che
aveva
aggredito Roirus con la sola forza dei pugni, si era visto afferrare le
mani,
ora ridotte
ad una
massa sanguinolenta di carne macerata, ossa rotte e cartilagini
sfilacciate.
Irvine si
era visto
strappare di mano il fucile, poi Roirus l’aveva usato per
colpirlo
nelle reni.
E Selphie
era tenuta
per il collo, mentre l’uomo la stava strangolando.
<
Bene, streghetta
> cominciò l’invasore < Vieni con me
e forse questa bimba arriva viva a
fine
della
giornata. >
la lanciò in aria e la ri-afferrò al volo con
l’altra mano
<
Altrimenti, posso
ammazzarla adesso e poi prendere anche te,
per me di
differenza
ce n’è poca… >
Senza dire
una parola,
Rinoa cominciò a dirigersi verso di lui, quando venne
trattenuta da Squall.
<
Cosa credi di
fare? > le chiese
< Lui
vuole solo
me. Non voglio che succeda qualcosa a degli innocenti > rispose
la ragazza,
divincolandosi.
< E
io non voglio
perderti di nuovo! > sbottò il Seed.
<
Sono sicura che
mi troverai anche stavolta >.
Chiudendo la
discussione, si diresse verso Rairus, che lasciò cadere
Selphie e, dopo averle
circondato le spalle con un braccio, sparì insieme a lei.
Il Palazzo
di Wutai
era immerso nella penombra della sera. Lucciole e falene volavano
leggiadre
sopra l’erba
già umida di rugiada, lanterne di carta pendevano da
peschi e
ciliegi,
gettando ombre soffuse sui molti laghetti e giardini pensili.
Le guardie
erano
sedute a gruppi intorno al muro di cinta, bevendo sakè per
scacciare il freddo.
Una sola
persona stava
appoggiata al davanzale della sua stanza, stringendo un cuscino per
combattere
il freddo vento della notte invernale.
Yuffie
Kisaragi, unica
erede al trono di Wutai; i suoi rapporti col padre si erano alterati
quando lei
era fuggita
di casa e si era dedicata alla vita di ninja rapinatrice di Materie.
Di recente,
tuttavia,
aveva bisogno del benestare di suo padre per poter sposare
l’uomo che amava, il
tenebroso pistolero Vincent Valentine
Così
era dovuta
tornare a vivere a palazzo e indossare quel ridicolo kimono dai colori
vivaci,
dannatamente scomodo e che le stava spremendo la vita.
Guardò
in basso verso
la larga cintura e notò c’era qualcosa di positivo
in quell’affare:
stringendole la vita, faceva risaltare di più i suoi seni,
troppo
piccoli per la
sua età, verso i quali aveva
maturato un
complesso
soprattutto dopo aver visto le grazie di Tifa…
Fu un
attimo: qualcuno
entrò dalla finestra, le strappò il cuscino dalle
mani
premendoglielo
in
faccia per soffocare le sue urla e la stordì con un colpo di
palmo
allo sterno
e uno di
taglia alla nuca.
Attraverso
la nebbia
offuscata che le era calata sugli occhi, vide che l’intruso,
un giovane biondo
con gli occhiali da sole, toglieva le corde dalle tende del letto e le
usava
per bloccarle i polsi e le
caviglie
Infine, le
infilò gli
avambracci nella cintura del kimono, immobilizzandola completamente.
In tutto,
aveva
impiegato meno di un paio di minuti.
<
Avanti > le
disse, mettendola a sedere su una poltrona < Grida. Chiama aiuto
>
< Se
pensi che ti
darò questa soddisfazione… >
sibilò la ninja, prima di essere colpita da un
tirapugni
che le
spaccò il labbro e le fece apparire un grosso livido sullo
zigomo destro.
< No,
non hai
afferrato > rispose il rapitore < Tu adesso farai tutto
quello che
l’amico Chuka dice,
oppure
questa bambina
cattiva e disubbidiente si farà la bua. Comprendez? >
La risposta
di Yuffie
fu uno sputo in faccia; vibrando di rabbia, Chuka le
afferrò
i capelli e
diede uno strattone, strappandone una ciocca sanguinolenta, per poi
scagliarla a
terra e
accendersi una sigaretta.
Mentre
fumava cominciò
a prenderla a calci in ventre e nella schiena, per poi strapparle
il kimono e
spegnerle
la sigaretta sul seno. Stavolta riuscì a farla gridare.
Le
strattonò la nuca
all’indietro e la baciò in bocca, mordendole il
labbro mentre le
strizzava i
fianchi;
quando cominciò a schiacciarle il basso ventre
con la punta
ferrata
dello stivale, Yuffie emise un lungo verso acuto e
stiracchiato,
cominciando
a piangere.
Pochi
istanti dopo,
poco prima che Chuka si calasse i pantaloni, la porta della stanza
venne
sfondata
dall’ingresso delle guardie del palazzo, con Vincent in testa
a pistole
puntate.
<
Fine dei giochi,
peccato > commentò Chuka con uno schiocco della
lingua, balzando sul
davanzale per godersi la scena.
Avanzando a
lenti
passi misurati, e tenendolo sempre sotto tiro, Vincent si
avvicinò a Yuffie la
sollevò da terra.
< Te
l’ha fatto
lui? > chiese, gli occhi rossi come fiamme insanguinate.
Incapace di
rispondere, la principessa si limitò ad annuire, continuando
a singhiozzare.
Nei pochi
istanti che
Vincent impiegò per rialzarsi, Chuka gli balzò
dietro, fece a pezzi le guardie
e si caricò la ninja in spalla, sorridendo al pistolero.
<
Rinfodera il
cannone > ridacchiò sardonico < Quando sei
arrivato, io ho dovuto
rinfoderare il
mio…
comunque, se vuoi
salvare la bambolina di porcellana, dovrai giocare >
< Non
posso fare
altrimenti > sibilò l’ex Turk < Ma
fissati bene in mente le mie parole:
appena
la partita
giungerà al
suo culmine, la tua marcia carcassa verrà crivellata dalla
mia Cerberus >
Hinata aveva freddo;
l’avevano sbattuta in una caverna piena
di muffa e scarafaggi, lei
non aveva
niente addosso.
L’unica cosa che la faceva
andare avanti era il pensiero che
Naruto sarebbe arrivato: già se lo
immaginava, a sfondare la porta
urlando come un ossesso “Hinata!
Ti porterò
fuori di qui, dattebayo!”
Matsuri si svegliò con la
testa che doleva e un rivoletto di
sangue che colava dalla
tempia; ricordava soltanto un uomo
che si chiamava Vodka.
L’aveva stordita con una
bomba velenosa e lei si era svegliata
nella foresta al
confine col Paese del Fuoco; il suo
rapitore era lì, insieme
ad altri due,
Whiskey e Grappa, che avevano con
sé due kunoichi della
Foglia.
Le riconobbe come Sakura e Tenten, e
per qualche motivo la
rosata era in uno strano costume
da infermiera; poi le avevano premuto
in faccia uno straccio
imbevuto di cloroformio,
e si era risvegliata in quella cella.
< Gaara-sama…
faccia presto > mormorò.
Sparò
un colpo e vide
il dèmone cadere con la testa sanguinante, preso in mezzo
agli occhi;
vedeva
davanti a sé il
bersaglio, una specie di serpente con la maschera da Arlecchino,
che usava
catene che
gli uscivano dalla carne per balzare da una parete all’altra
della strada.
Mary
estrasse il
Kalina Ann e lo puntò; si preparò a colpirlo
prima con l’arpione, poi ad
abbatterlo;
il colpo lo
inchiodò
sul posto, ma mentre lei prendeva la mira per colpirlo col razzo,
una figura
vestita di
rosso balzò dalle ombre e decapitò il demone con
un singolo fendente.
<
Questo lo
sentirà, domani… > commentò
Dante, indossando la maschera del demone.
<
Ehi! > gli
urlò dietro Lady < Quel demone era mio! >
<
Già: era >
< Ma
brutto… io ti
squarto, ti sventro, ti trito, ti sbudello, ti squarcio, ti sgozzo, ti
piglio a
calci
dove te lo
senti di
più, ti faccio a tocchetti e… >
<
Calmati, ragazza
> riuscì a dire Dante prima che gli arrivasse una
pallottola dum-dum dove se
lo sentiva
di più,
venendo così colpito dove un uomo non vorrebbe mai essere
colpito.
Un’ombra
si staccò da
un cornicione e afferrò Lady, bloccandole i polsi e
tappandole la bocca con la
mano.
< Ora
è il momento
di giocare > le sussurrò l’ombra
all’orecchio < Vuoi giocare con Marvin?
>
<
Ghnh! > mugolò
lei, cercando di scrollarselo di dosso.
<
Dai, non fare i
capricci… > da sotto i suoi vestiti emersero altre
due mani, coperte di
guanti in pelle di squalo.
Senza
aspettare,
Marvin glie ne ficcò una nella generosa scollatura,
strizzandole il seno e
causandole così un’abrasione < Ti piace,
eh? >
Pochi
istanti dopo, un
lampo rosso e argenteo; il braccio colpevole era stato amputato
all’altezza
del gomito,
e l’altra
mano crivellata.
Capendo la
mala
parata, Marvin svanì in una nube di fumo.
La
città di Fortuna
era tata ricostruita da poco: in quel momento era
in corso una
celebrazione per ringraziare Sparda, che aveva fatto sì che
Sanctus
l’ingannatore
fosse
sconfitto
dall’erede del Cavaliere Oscuro.
Kyrie era in
piedi sul
pulpito, cantando la sua ultima creazione; la luce del sole le filtrava
tra i
capelli e si
rifrangeva sul piccolo diadema che portava in fronte,
mentre
faceva
ondeggiare le braccia al lento ritmo della canzone.
Nero sedeva
stravaccato su una delle panche della chiesa, con gli occhi socchiusi,
ascoltando
la musica
Gli portava
alla mente
i ricordi di tempi più giovani e spensierati,
quando lui e
Kyrie
erano ancora bambini, e non c’erano
preti assassini, fratelli posseduti o scienziati pazzi trasmutati in
falene
demoniache;
quando
già indugiavano
nel pensiero del loro amore da ragazzini.
Urla.
Nero fu
riportato alla
realtà dal rumore di grida e panche rovesciate; alzandosi di
scatto, vide un
branco di
demoni che
piombava attraverso le vetrate istoriate.
<
Ecco che si
ricomincia > sbuffò, estraendo la Red
Queen e arrotolandosi la manica per liberare il
braccio
demoniaco.
Il primo
demone non
era nulla di speciale, un semplice Spaventapasseri; se ne
sbarazzò con un colpo
di pistola e ne trinciò altri con la spada.
Si
girò giusto in
tempo per vedere un enorme pugno squamoso, con placche ossee, che si
dirigeva a
tutta velocità contro il suo mento.
Quando
riuscì a
rialzarsi, dopo aver pattinato sulla schiena per quindici metri di
pavimento in
marmo,
vide che la cosa che l’aveva colpito era una specie di enorme
lucertola
scimmiesca con lunghi artigli affilati come
lame,
muscoli gonfi
come meloni e tendini guizzanti come fruste d’acciaio.
Dante glie
ne aveva
parlato: i Gigablade, enormi simili degli Assault, ma molto
più grossi e forti,
con gli artigli, notò, che stillavano un veleno nervino.
Altri due
sbucarono
dal terreno, mentre un altro si precipitava attraverso il tetto; si
lanciarono
su di lui come un sol demone, incontrando presto la morte.
Si
voltò cercando di
ripulirsi dalla melma che quei cosi avevano per sangue, e si accorse di
un’ombra sulla grande vetrata dietro il pulpito,
un’ombra che
andava
ingigantendosi
sempre più.
<
Kyrie! > urlò,
ma era troppo tardi.
I vetri si
frantumarono in una pioggia di miriadi di schegge cristalline, che
rifransero
la luce oscurata dall’enorme pappagallo che entrò
nella cattedrale,
staccando
pezzi di
parete con la sua semplice mole.
Kyrie ebbe
soltanto il
tempo di voltarsi e lanciare un breve strillo acuto, prima che la
prendesse tra
gli artigli
per poi
smaterializzarsi in una vampata di fiamme verdastre.
<
Cazzo! > urlò
uno degli uomini in fuga < Ce l’abbiamo dietro!
>
Come a
confermarlo,
l’ultimo della fila venne crivellato di colpi, che
imbrattarono di sangue il
muro prima
che il corpo
si disintegrasse in polvere.
Quello
subito davanti
fu afferrato da cinque dita inguantate che gli affondarono nella
scapola, per
poi
sbattergli la
faccia contro le macchie di sangue.
<
Dimmi cosa vedi,
sacco d’immondizia… > commentò
una voce, prima che il suo cranio venisse
stritolato
da una
seconda mano.
I restanti
tre fecero
irruzione in una stanza alla fine del corridoio, dove un uomo mezzo
nudo con
i capelli
raccolti in
un codino, stava accarezzando le cosce di una prostituta
bionda
ammanettata al
letto, sussurandole qualcosa dietro l’orecchio.
<
Vedrai, ora
arriva il bello… >
Avvicinò
la bocca al
collo e dischiuse le labbra, mostrando due file gemelli di
impressionanti zanne
sbavanti,
quando venne
interrotto dai tre uomini.
< Che
volete? >
chiese brusco.
<
Capo, c’è… >
Non
finì mai la frase,
perché venne freddato da un confetto a nove millimetri; la
ragazza aveva
frantumato
le manette
ed estratto un paio di semiautomatiche, con cui
eliminò
in pochi istanti
anche gli altri due.
<
Ottimo lavoro,
Agente > commentò una voce proveniente dalle tenebre
al di là della porta,
subito
seguita da
una
pallottola che strappò un braccio al codinato.
<
Figlio di
puttana! > urlò, stringendosi il moncherino del
gomito < Chi cazzo sei,
tu? >
Dalle ombre
emersero
due occhi più rossi della morte, simili a sangue incendiato,
insieme ad una
lunga
pistola nera con
la scritta Jackal su un fianco.
<
L’Uccello di
Hermes puoi chiamarmi. Mangiami le ali per addomesticarmi >
ghignò Alucard,
premendo il
grilletto.
Mentre il
vampiro si
disintegrava, Seras si tolse le lenti a contatto verdi, rivelando i
suoi occhini
azzurri.
<
Toglimi una
curiosità, Agente: dove le tenevi, le pistole? >
<
Sorvoliamo >
L’olfatto
del vampiro
notò solo allora che le sue gambe odoravano di polvere da
sparo; si concesse
un ghigno,
prima che
venisse attivata una ricetrasmittente.
<
Alucard >
disse la voce di Integra < Recati subito a cinque quartieri di
distanza da qui!
Un
vampiro ha
appiccato
fuoco ad un orfanotrofio! >
Alucard
cominciò
subito a rimuovere i sigilli, disgustato: prendersela con i bambini era
una
cosa
che non
aveva mai
tollerato.
E questo lo
dice uno
che, in vita, marchiava a fuoco le facce, cavava gli occhi,
tagliava
mani e piedi,
strappava unghie, spellava apparati riproduttivi,
faceva
mordere via
scalpi da mute di cani, apriva in due le persone per dare
fuoco alle
loro
budella mentre erano ancora vive,
e infilava
paletti per
vie… anali!
Cinque
minuti dopo,
erano davanti all’orfanotrofio in fiamme, mentre a godersi lo
spettacolo
stravaccato
sull’erba
c’era uno skinhead in bermuda e infradito coperto
di tatuaggi
di MAD.
<
Alla faccia del
barbecue > ridacchiò l’individuo, per poi
rivolgersi ai due vampiri <
Bella,
cumpa, io
sono
Stanley. Chi è il primo? >
Seras gli
balzò
addosso brandendo l’Harkonnen, che le fu strappato di mano e
usato per
tramortirla; in breve tempo, venne immobilizzata da una catena
d’oro, mentre
dalla sua
carne
cominciava a levarsi del fumo acre.
L’oro
era il più sacro
dei metalli, e la sua aura le stava lentamente corrodendo la carne.
<
Ora, Ally > continuò
Stanley < Io devo scappare con la bionda, ma non preoccuparti,
ti lascio un
vecchio amico per farti compagnia! >
Si
smaterializzò, e al
suo posto apparve un uomo elegante, dai tratti latini, con un mazzo di
carte in
mano.
<
Sono pronta per
la rivincita > disse il Damerino < E ora sono
più forte che mai! >
Alucard, a
sentire una
scemenza del genere, scoppiò a ridere.
< Non
importa
quanta glassa tu possa mettere su una pila di merda, non potrai mai
trasformarla in una torta sacher! >
In pochi
secondi,
aveva strappato braccia e gambe al vampiro, gli aveva strappato
l’intestino
grasso e, dopo aver afferrato una trave in fiamme,
gliel’aveva
ficcata
nel… beh,
l’avete capito.
<
Ahi! >
esclamò, atterrando di faccia.
A cadere era
stato un
giovane biondo vestito elegantemente, con i lunghi capelli biondi
raccolti in
una
treccia; subito dopo, gli atterrò addosso un altro ragazzo,
castano chiaro.
<
Fratellone >
domandò questi < Come stai? >
<
Potrei stare
meglio > rispose lui, alzandosi < Al! Ti rendi conto di
dove siamo? >
<
Questa campagna…
> mormorò il castano < Siamo a casa! Ce
l’abbiamo fatta! >
<
Andiamo da Winry
> continuò il biondo, massaggiandosi la spalla
< Questi affari cominciano
a darmi il prurito… servirebbe un nuovo Automail…
>
Appena
bussarono alla
porta, Ed si vide arrivare addosso una chiave del 32.
< Non
è cambiato
nulla > esalò, crollando a terra.
< Chi
diavolo sei,
tu? > urlò una ragazza bionda con gli occhi azzurri e
una tuta da meccanico.
<
Winry… sono, io
Ed! >
< Non
è possibile
> dichiarò lei, afferrando un trapano a percussione e
puntandoglielo contro
< Non hai niente che ricordi quel nanerottolo! >
!!!!!
< Chi
sarebbe il
super-micro acaro talmente microscopico che nemmeno una pulce potrebbe
dissezionarlo? >
La ragazza
lasciò
cadere l’arma impropria e si inginocchiò davanti a
lui
< Ed
> esalò
< sei davvero tu? >
Massaggiandosi
il
bernoccolo, alzò la manica e indico l’Automail,
battendoci sopra con le nocche.
<
Imbecille! >
gridò Winry, una volta accortasi che era quello vero
< Ti
lascio di là
per due anni e tu un Automail di prima qualità me lo riduci
così? Ci ho messo
diciotto mesi per costruirne uno leggero,
resistente e
che potesse
durarti a lungo, e tu come diavolo ti ripresenti qui?
Io ti
disintegro, TI
DISINTEGRO! >
<
Insomma, che succede?
> chiese zia Pinako, uscendo preceduta dal fumo della pipa
< Non è
possibile… >
<
Nonna! >
esclamò Winry < Sono tornati! >
< Non
è questo >
mormorò la vecchia < L’impossibile
è che lui sia già tornato e tu lo stia
già pestando! > estrasse da dietro la schiena un
disco fonografico con
la scritta
“Winry nel
sonno”.
Per sbaglio,
s’intende, la bionda inciampò e il trapano a
percussione da lei appena raccolto
andò a demolire il fonografo.
<
Whops >
commentò, portandosi una mano dietro la testa <
Scusate! >
< No,
non c’è
problema > disse Al, mettendo le mani sul marchingegno rotto e
riparandolo.
Winry era
tanto
infuriata che le si poteva cuocere il proverbiale uovo in testa.
Prima che
Pinako
potesse mettere su il disco, nel tetto si aprì un buco e ne
uscì una ragazzina
con le treccine.
< E
questa chi è?
> chiese Ed, alzando il sopracciglio.
< Si
chiama Nicky
> spiegò Winry, approfittando del suo ingresso per
ri-sfasciare il fonografo
< Viene spesso qui da noi >
<
Giochiamo? >
chiese la bambina, allungando le manine verso Winry
<
Adesso no >
rispose la meccanica < Devo aggiustare questo Automail >
<
Come ha fatto ha
farsi così male > chiese ingenuamente la bambina
< Se è ancora un
bambino?
>
< Chi
è che hai
appena osato definire micro-pulce troppo piccola per poter essere
fastidiosa
anche per un moscerino? >
< Ih
ih… >
sorrise la bimba < Sei buffo, lo sai? Devi essere quello di cui
Winry parla
sempre… >
<
Nicky > la
interruppe la bionda < Perché non vai fuori a giocare
con Al? >
Mentre i due
giocavano
a palla, Winry lavorava di saldatrice sul marchingegno; per fortuna
i danni,
anche se
molti, non erano nulla di serio, e non c’era stato bisogno di
staccare l’arto.
<
Sai, Win > le
disse Ed < Sono curioso di sapere cosa è successo
mentre ero dall’altra
parte
del
Portale… quel
pallone gonfiato di Mustang è riuscito a diventare
Comandante Supremo? >
<
Sì > confermò
lei, ricaricando il saldatore.
<
Pazzesco, questa
carica la regalano, al giorno d’oggi >
sbuffò l’alchimista.
< E
invece tu, come
te la sei passata? >
< Non
troppo bene
> sbuffò lui < Mi mancava
l’alchimia, mi mancavano questi paesaggi di
campagna
incontaminata, mi mancavano le riparazioni
dell’Automail… >
Prese fiato
e, prima
che gli mancasse il coraggio, buttò fuori.
< E
mi mancavi tu
>
Winry, che
in quel
momento stava riparando un cavetto, ebbe uno spasmo che
le fece
toccare il
metallo rovente con un dito; lasciò andare
l’attrezzo e
si strinse
il
polpastrello, mordendosi l’interno della guancia per non
gridare.
Ed in
seguito non
seppe, o non volle, dire perché l’avesse fatto;
comunque, le prese l’indice e
glielo
ciucciò,
facendo passare il bruciore con la saliva.
Quando ebbe
finito, le
carezzò la mano, avvicinandola.
< Ed
> disse
lei, con gli occhi lucidi < Perché hai…
>
< Non
è chiaro?
>
< No,
non lo è…
cosa vuoi dire? >
< Non
sei solo la
mia meccanica di fiducia >
<
Ma… >
<
Né la migliore
costruttrice di Automail che io conosca >
<
Grazie, però…
>
< Per
me sei molto
di più >
Le cinse la
nuca con
il braccio, attento a non farle impigliare i capelli nelle giunture, e
l’avvicinò a sé.
< Ed,
vuoi dire
che… >
<
Sì, Winry >
rispose lui < Io ti a… >
<
Fratellone! >
urlò Al, entrando sbattendo la porta
<
Spero che tu
abbia un buon motivo > ringhiò Ed, fulminandolo con
lo sguardo, mentre Winry
stava
sollevando una
grosso martello pneumatico collegato
ad una
batteria da
ventiquattro volts con del filo di rame da sedici ampere.
<
Chimere
all’attacco! > gridò
l’ex-armatura.
<
Resta qui, Winry!
> esclamò, afferrando l’impermeabile e
correndo fuori, dove
lo
aspettavano le
creature; ibridi tra grossi felini e rettili, o pesci, o entrambi;
addirittura
c’era un
incrocio tra un puma, un gambero e un castoro.
I due
fratelli si
scagliarono sulle creature, che avevano atterrato Nicky e stavano per
sbranarla, e nell’atterrare nel bel mezzo delle belve
trasmutarono le proprie armi:
una lancia e una lama
all’Automail per Ed, una
corta spada e dei tirapugni con lame per Al
Affrontando
le chimere
diedero tempo alla bambina di rifugiarsi in casa, ma per qualche motivo
le creature
non la seguirono.
<
Come se… >
rilfettè Ed, per poi afferrare Al per il colletto e
seppellire le chimere nel
terreno
<
Sbrigati Al! È
solo un diversivo! Vogliono tenerci lontano dalla casa! >
Appena
entrati videro
che era troppo tardi: Nicky piangeva in un angolo, con un ginocchio
sbucciato,
la rimessa
era sottosopra e nessuna traccia di Winry.
<
Cosa è successo?
> chiese Ed, usando l’alchimia per rimarginarle la
pelle, senza però farla
smettere di
piangere.
<
Quello >
singhiozzò la bambina < Ha preso la sorellina Winry e
poi… e poi è volato
via! >
<
Quello? >
chiese Ed < Quello chi? >
<
Quello lì! >
urlò la bambina < Quello col tatuaggio e il serpente
e il triangolo e… no,
aveva le
ali! Era un
tatuaggio
di un dragone e di un triangolo! >
Per un
po’ Ed non capì
cosa indicasse il campanello di allarme nella sua testa, poi
ricollegò il
tutto: tre triangolo disposti a formarne uno più grande, e
intorno a questo un
serpente alato
che si morde
la coda.
Gli
Homunculus.
<
Cosa ha fatto?
>
<
Aveva la faccia cattiva
> pigolò Nicky < E ha trasformato il braccio
in corda e l’ha usato per
legare
Winry, e aveva
i capelli verdi e era mezzo nudo! >
E
così, Envy era
ancora vivo, dopotutto… beh, visto quello che aveva fatto,
Ed si maledisse
per non
avergli
strappato il cuore quando poteva, nella sala del tempio di Thule.
Grande
giorno di festa
ad Amazon Lily; ancora una volta, l’Imperatrice Boa Hancock
era tornata,
e non da
sola; aveva
portato con sé le più grandi rarità
che l’isola avesse mai visto.
I maschi.
Tra loro
c’era il
solito pirata che aveva battuto Marigold e Sandersonia, ma era pieno di
altra
gente interessanti.
Un biondino
che
eseguiva ogni comando di ogni bella ragazza, uno coi capelli verdonzi
dal
fisico scolpito nel marmo, uno coi capelli azzurri che, a giudicare
dalle
dimensioni degli
avambracci doveva soffrire di una profonda ipertrofia o quantomeno
di una
grossa
ritenzione idrica, un nasone, uno scheletro che suonava divinamente e
due
ragazze.
Più
un procione più
tardi identificato come renna, che era arrivato lì tre
quarti d’ora prima degli
altri, spinto da una poderosa crickata
di Hancock
stessa.
Nessun
animale
puccioso deve mettersi sulla strada del capo dei pirati Kuja.
Nessuno.
Mai, per
nessuno
motivo!
Comprendi?
(stile Jack
Sparrow)
Comunque, il
loro
capitano stava facendo a gara a chi mangiava di più con
chiunque avesse il
coraggio di sfidarlo.
Finora aveva
liquidato
le due sorelle di Hancock (che pure, potendosi mutare in serpenti,
dovrebbero
essere
capaci, viste le dimensioni, di ingoiarsi insieme Moria
e Kuma),
metà dei
pirati, i gorilla di guardia e uno dei due Re del Mare che trainavano
la nave dei
pirati
stessi.
Il guaio
è che non
sembrava intenzionato a fermarsi; per fortuna delle provviste (la
vecchia Nyon
si
stava
suicidando al
pensiero di quell’incubo logistico), la tavola venne
demolita da
una palla
di cannone ben piazzata.
<
Ehi! > ringhiò
Rufy, riuscendo chissà come a smaltire all’istante
tutto il pasto.
< Ma
che bella
festicciola, toin-toin-toin! > disse una voce.
Sull’anello
di roccia
che circondava il villaggio stava un uomo vestito in maniere
alquanto
truzza (tanto
truzza, in effetti, che c’è da chiedersi se non
fosse parente
di Kizaru),
che
reggeva con una mano il cannone fumante e con l’altra una
katana a
catena lunga
tre metri abbondanti.
La parte
più
sconvolgente erano le sue proporzioni: collo corto, faccia larga, gambe
lunghe e
strette,
piedi minuscoli, bracci grossissimi e avambracci lunghi e sottili.
< Chi
è questo
imbecille? > chiese Zoro, mettendo mano alle spade
<
Sono il grande
Cuchillo, toin-toin-toin! >
<
Abbattete
quell’obbrobrio! > urlò Hancock al resto
dei pirati Kuja, che cominciarono a
scagliare le
loro
frecce cariche di Ambizione, che lo sgorbio (mi rifiuto di definirlo
“uomo”)
schivò
senza troppi
problemi, per poi atterrare tra i due grossi tavoli.
<
Allora, vediamo
un po’ > riflettè, estraendo un foglio da
una tasca < Pan grattato,
focaccia con
le olive,
tre baguette
al formaggio, una confezione di yogurt magro… scusate, era
la lista
della
spesa.> Tirò
fuori un secondo foglio < Una nuova mitragliatrice, dei ricambi
per
la spada a
catena, un collanone
gangsta-style… no, fermi tutti… >
s’interruppe,
scrutando meglio il foglio.
<
Questa è la
lettera a Babbo Natale di quel deficiente di Stanley! Ma che
diavolo… >
Iiniziò
ad estrarre
roba da tutte le tasche < Lista di morte… no. Elenco
dei film da restituire
da
Blockbuster… no.
> gettò via i due fogli < Cose da acquistare
quando avrò
trovato un
porno-shop
ben fornito e con prezzi abbordabili????!?!
Okay, quando
torno
alla base gli insegno io a Chucka a ficcarmi le sue scemenze in
tasca… >
ringhiò.
<
Ecco! Piano di
missione! > sventolò il foglio verso di loro con aria
trionfante < Visto?
L’ho
trovato,
toin-toin-toin! Allora, vediamo: arrivare su questo mondo,
fatto…
sbarcare ad
Amazon Lily, fatto… fare una bella entrata in scena,
fatto… ecco! Quarto punto!
>
Svanì
in una nuvola di
fumo e riapparve accanto a Hancock.
< Lei
è Boa
Hancock, Imperatrice di Amazon Lily? > chiese, prendendo nota
sul taccuino
<
Sì > rispose
stizzita lei, guardandolo talmente dall’alto in basso che
sembrava che
stesse
guardando in
alto (non chiedetemi cosa significhi, o come sia fisicamente
possibile,
so solo che
lei lo fa spesso XD).
Prima che
potesse
accorgersi di cosa stesse succedendo, si ritrovò
imprigionata; cominciò
a sentire
freddo, come
se stessero premendo addosso delle barre di ghiaccio, e si
guardò:
l’aveva
immobilizzata
con catene di quel materiale grigio-nero a sfumature verdi
noto come
Agalmatolite.
Si
sentì come
risucchiare e il mondo intero sparì; riuscì solo
a sentire Rufy che urlava
il suo nome,
poi più
nulla.
<
Hancock! >
gridò il pirata, osservando il pozzo di vorticante energia
bluastra in cui era
sparita.
Notte di
luna nuova
nell’Epoca Sengoku, con prevedibile nervosismo di un certo
mezzo-demone di
nostra conoscenza…
<
Dannazione >
ringhiò Inuyasha < Se avessi la Sfera
questo non succederebbe! >
< Ma
fa sempre
così? > chiese Sango
<
Quando c’è la
luna nuova? > chiese il monaco Miroku, senza staccare gli
occhi dalla
sua
ciotola di riso < Sempre >
< Non
parlate alle
mie spalle! > ringhiò lui, voltandosi
sull’albero dov’era accovacciato.
< A
cuccia! >
disse semplicemente Kagome, facendolo così schiantare contro
l’albero
che si ruppe
sotto il suo peso, mandandolo a finire di faccia
contro un
nido di
formiche.
<
Dannata… >
sibilò lui, mentre le formiche cominciavano a mordere.
Sentirono un
rumore
provenire dalla boscaglia, e dalle fronde degli alberi emerse
un’enorme
massa di
carne
strabordante, che venne presto illuminata dal fuoco: aveva una pelle
liscia e
viscida,
lunghe pinne artigliate e chilometrici bargigli che si contorcevano sul
muso,
simili a
tentacoli.
< Un
demone
pesce-gatto! > esclamò Miroku, mettendo mano ai suoi
sigilli, ma prima che
potessero
fare
qualcosa, Inuyasha era già balzato contro di lui.
<
Sankon-tessou!...
d’oh! >
Mentre il
mezzodemone
si schiantava, il demone fece un paio di balzi e ingoiò
Sango e Kagome, per poi
rituffarsi nella macchia.
<
Kagome! > urlò
Inuyasha, balzando all’inseguimento
<
Sango-chan! >
gridò invece Miroku < Torna qui! Dobbiamo ancora fare
un figlio! >
Shipo lo
colpì in
testa con uno dei rami del fuoco.
< Ti
sembra il
momento di parlare di queste cose? > domandò.
<
teri kagayaku
taiyou to
yaketa hada ga mabushii ne
nagakatta ano toki ga ima
yomigaeru
nagakatta you de mijikai
suteki na omoide no tsukihi
makkuro na kao ga
mongatatteiru yo >
cantò, ondeggiando.
Sotto il
palco, in
prima fila, c’era un tavolo riservato ai VIP; entrambi i lati
erano occupati
Il primo
posto a
destra ospitava un biondo non troppo alto vestito di giallo e con
alcune
parti
d’armatura, che
teneva una spada di cristallo azzurro accanto a sé.
Subito dopo
c’era un
trio di avventurieri di cui tre feriti gravi (a uno mancava un occhio,
all’altro
un braccio e
… beh,
dire che aveva qualche problema di gambe sarebbe un gentile eufemismo).
L’ultimo
posto al lato
destro era occupato da un essere bradipoide con la faccia da scemo e in
testa uno
tsunami
arancione che ad un più attento esame si rivelerebbe il suo
scalpo.
Sul sinistro
si
trovavano una gotho con l’aria perennemente scazzata, una
ragazzina coi
capelli
biondo-rossicci
talmente puccia che vorresti ficcarla in uno spremi-agrumi e
un possibile
clone di
Lust l’Homunculus (o, visto il suo sesso, la Donnunculus).
Perdonatemi
questo
breve momento di idiozia, sono reduce da una serata fatta di test di
Nonciclopedia e film di Lesley Nielsen.
Comunque,
stavano
ascoltando il nuovo concerto dell’Invocatrice Yuna, che in
quel momento
si stava
esibendo in
uno splendido pezzo musicale, danzando a ritmo e
facendo
così
ondeggiare la larga mezza-gonna (io ancora devo capire il senso di un
indumento
del
genere…).
Tidus la
stava
fissando imbambolato, come solo chi è veramente innamorato
potrebbe fare.
< Dai
scommetto che
ce la facciamo > sussurrò Nooj a Gippal
<
Dici? > chiese
lui, ridendo sotto i baffi.
<
Sì, sul serio
>
Ridacchiando,
i due
compari, estrassero due pennarelli e fecero per avvicinarli alla faccia
di
Tidus
tra il
sogghignare
degli altri (eccetto Paine, ma lo sappiamo tutti
che lei ha
l’espressività di Silvester Stallone appena alzato
dopo una notte di alcool,
droga e
rock’n’roll).
< Non
provateci
nemmeno, mi spiacerebbe dover litigare con Yuna per aver tinto il suo
concerto
di
rosso sangue
>
disse lui, senza neanche spostare lo sguardo dal palco
I due
decisero
saggiamente di ritirarsi, mentre la canzone giungeva alla conclusione,e
la
folla esplodeva in un delirio.
<
Sensazionale, ya!
> urlò Wakka, scagliando in aria il suo pallone che,
per sfortuna,
colpì
un riflettore
facendolo scentrare in testa ad un tecnico dei suoni <
Whops… >
Poco dopo,
nel
backstage, Yuna si stava cambiando, quando un paio di mani le
coprì gli occhi.
<
Indovina chi è?
>
<
Mmhh… > fece
lei, come se ci stesse riflettendo < Yunalesca? >
<
Potresti almeno
stare allo scherzo > sorrise Tidus, voltandola verso di lui
< Eh
eh >
ridacchiò lei, bussandogli in testa < Scemo >
E allora,
scoppiò
l’inferno.
<
Iguion! >
ruggì Kimahri,, correndo davanti a loro; Yuna estrasse le
pistole e Tidus tirò
la
Fraternity
fuori dal
fodero, e si gettarono sul palco a fronteggiare le creature.
Il resto dei
Guardiani
e i tre avventurieri era già impegnato nello scontro, mentre
Paine stava
riversando
addosso ai
rettili un torrente di Firaga.
Mentre
combattevano,
dalla folla in fuga si alzarono alcune figure ammantate, vestite di
nero e col
volto
coperto di
sciarpe scarlatte, che brandivano un vasto insieme di armi:
tutti
avevano sia
un’arma da fuoco che una da corpo-a-corpo, e agitandole
scattarono come mantidi
ritrovandosi
sul
palco.
Visto che
non
sembravano avere buone intenzioni, Tidus si gettò sul
più vicino, armato di
pistola e
lancia, e
con un colpo
di spada ruppe in due l’asta di legno, schivando un colpo di
proiettile e
tirandogli
una
ginocchiata in faccia.
Lì
vicino vide Rikku
tirare i suoi pugnali contro un secondo uomo, che imbracciava un fucile,
mentre una
lunga lama
seghettata giaceva inutilizzata lì vicino; i pugnali
rimbalzavano contro il
petto del
guerriero.
<
Sono corazzati!
> gridò Tidus alla bionda < Mira alla testa!
>
<
Capito! > gli
rispose Rikku, colpendo il suo avversario alla tempia con un calcio.
Nonostante
combattessero al meglio delle proprie possibilità, vennero
presto circondati da
guerrieri
e rettili;
l’ultima a gettare
le armi fu Yuna, riuscendo a ferire al mento un assassino con una
pallottola.
Tra i nemici
si fece
largo un’alta figura, vestita in un largo kimono bianco, che
portava due katane
alla cintura
e una
terza, più grossa, sulla schiena insieme ad un fucile.
Dei capelli
ne aveva
una sola ciocca verdastra, e il volto era coperto da una maschera
d’osso.
<
Ottimo lavoro,
ragazzi > disse, battendo le mani < Ora, siate
così gentili da farmi
spazio; ho
bisogno di
lavorare, e
non ho voglia di dovermi portare dietro dei sicari surgelati >
Con uno
schiocco di
dita, Rikku e Yuna si ritrovarono congelate.
< Ehi
> gli urlò
contro Tidus < E tu chi credi di essere? >
< Mi chiamo Pasine,
contento? > gli
rispose, prima di sparire in un portale, seguito dai suoi
uomini;
senza capire
cosa stesse succedendo, Tidus e Gippal furono risucchiati
dietro di
lui con una
folata di vento, e il portale si richiuse.
<
Concentrati! >
le ordinò Sora, balzando in dietro, col Keyblade in mano.
Concentrarsi.
Già,
facile per lui parlare. Lui aveva massacrato Heartless, Nessuno,
Unbirth,
streghe,cacciatori,
geni della lampada assatanati, Organizzazioni malefiche, addirittura
divinità!
Era ovvio
che fosse
allenato!
Lei invece
aveva il
Keyblade solo da poco, e stava ancora imparando ad usarlo; senza
contare che
lui, avendo
viaggiato
ovunque, aveva appreso diversi stili di combattimento, arti marziali, e
sapeva
anche
volare, oltre
che usare la magia e trasformarsi in diverse forme dai grandi poteri.
Alla fine si
stancò di
non riuscire a combinare niente.
<
Scusa, sai >
sbottò, inacidita < se non sono invincibile come te e
Riku! >
<
Avanti, Kairi
> sorrise Sora, aiutandola ad alzarsi < Non devi
prendertela! Col tempo
migliorerai
anche tu, ne
sono
sicuro.
E nel
frattempo
ricordati che più rafforzi il tuo cuore, più
forte il Keyblade diventa >
<
Scusa >
mormorò la rossa, abbassando il capo < È
solo che… non voglio essere un
semplice peso
per voi due!
Voglio
imparare a combattere! >
<
Beh, sei sulla
buona strada! > sorrise Sora scompigliandole i capelli <
Riku mi ha detto
che nel
Mondo che
Non Esiste
hai fatto una strage di Heartless! >
<
Sì, ma non erano
molto forti, erano quelli… ah, giusto, gli Shadow! >
<
Shadow? >
chiese Sora, con la faccia di chi cade dalle nuvole < Riku mi
aveva detto
che ti
venivano
addosso Defender,
Viverne e altre cose del genere > rfilettè <
Per questo siamo passati
subito ad un
livello
così alto di addestramento! >
<
Quindi non è
colpa mia se non riesco? >
< No,
è colpa di
Riku che voleva farmi venire i complessi di inferiorità
> scherzò Sora
Pochi minuti
dopo,
aveva preparato un nuovo allenamento: in sostanza, un percorso con dei
barili
da rompere.
<
Questo dovrebbe
rendermi più forte? > chiese scettica.
< Ah,
quando io
l’ho finito ero in grado di dare la scalata
all’Olimpo! >
Rinvigorita,
Kairi
cominciò a spaccare i barili, mentre Sora girava una
clessidra, ma giunta al
terzo,
però,
ne uscì una
specie di pupazzo a molla con la testa di zucca.
<
Heartless! >
le gridò Sora < Attaccalo da lontano, è
armato di coltelli! >
Tuttavia,
appena si
allontanò, dietro di lei si aprì un varco oscuro,
e ne emerse un uomo col
soprabito
dell’Organizzazione
Non fece in
tempo ad
accorgersene che venne bloccata e trascinata nell’apertura,
mentre Sora
estraeva i
Keyblade e
si lanciava dietro di lei.
E così, i campioni
prescelti si ritrovarono nell’arena,
pronti per le diverse sfide, mentre le nostre
prigioniere attendono
l’arrivo del loro eroe, chi in
trepidante attesa…
< Naruto-kun… sei
la mia unica speranza >
E chi un po’ meno restia a
lasciarsi schiacciare…
< Massa di schifosi bastardi!
> urlò Kaname < Se
non vi ammazza Sosuke lo faccio io! >
Ecco, questo era il primo capitolo di
flashback; nel
prossimo, come ho detto, avremo “la tigre e il
dragone”; provate ad
indovinare a che personaggio si
riferisce.
Chi vincerà
avrà il (dis)piacere di inventare una prova per
i nostri eroi; se l’idea per la prova mi
sembrerà in linea con la
storia, la inserirò.
Quindi, provate a indovinare di chi
parlo e avrete voce in
capitolo in un cambiamento della storia
stessa…
Recensite numerosi per farmi sapere
le vostre idee!
Al prossimo capitolo, tra quattro
recensioni o più… più
recensite, più probabilità ci sono che il
capitolo arrivi presto (sono una
carogna, lo so XD)
A presto, ‘tebayo!
|
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Capitolo 4 *** La Tigre e il Dragone ***
LA TIGRE E
IL DRAGONE
Anonimo
etcetera:
no, non ti preoccupare, è solo che l’altra, dopo
tutto il lavoro che ho fatto,
ho cominciato a dare lievi segni di squiibrio mentale e ATTENTI LE
GALLINE
AFFOGANO non so se mi sono ripreso… ecco a te il capitolo,
ma nessuno ha
indovinato…
Ifigenia:
grazie.
Il terzo capitolo risponde alla tua domanda, e non sono neanche tutte
le povere
“fanciulle”
Ninja767:
senpai!
Sono commosso! Adesso io mi vesto da Deidara e tu da Tobi, uhn! (sapete
che
l’”uhn” di Deidara è
l’equivalente giapponese dello “yo” dei
rapper?); non
preoccuparti, la storia continuerà!
CloudStrifeAC:
che c’entra ang con la tigre? O__o Beh, mi scuso per il
macello e vi informo
che in questo capitolo ci sarà la VIUUULENZA!
E ti credo, visto che uno dei partecipanti è…
beh,
lo vedremo alla fine XD comunque no, non avete indovinato!
Paperetta:
grazie! Al giorno d’oggi non si trova gente disposta a dirti
le cose come
stanno senza peli sulla lingua! Io ti rispetto. Ma era solo quel
capitolo a
farti “scendere il latte alle ginocchia” o tutta la
fanfiction?
Sora schivò il colpo
dell’Heartless e lo colpì col Keyblade,
dissolvendolo in una nube di oscurità.
Intorno a lui la battaglia infuriava,
gli volò vicino Spawn,
schiantato via da una grossa Chimera simile ad un gorilla.
Il guerriero infernale si
rialzò e, dopo aver crivellato di
colpi l’avversario, balzò addosso
all’Idra, troncandole il collo con le catene
infuocate, che cauterizzarono la ferita e prevennero la rigenerazione;
sulla
carcassa si materializzò una nube di fumo che si
condensò in Nightcrawler, il
quale usò la schiena della creatura per spingersi contro un
battaglione di
Invisibili, brandendo la spada.
< Lo scontro va a rilento
> mormorò Kingdom Hearts,
sulla tribuna d’onore < Cthulhu, vuoi pensarci tu?
>
Il silenzioso dio, intento a usare i
tentacoli per uno
strano gioco di biglie colorate, non diede nemmeno un cenno
d’assenso, ma la
sua larga testa cominciò a brillare di una malsana
fluorescenza
verdastra-lattiginosa.
< Presto! >
urlò Spiderman, percependo qualcosa con il
senso di ragno < Raggrupparsi! Qui sta per scatenarsi
l’Inferno! >
Dai cancelli dell’Arena
uscì un lungo suono rantolante,
seguito da due lunghi tentacoli terminanti in falci d’osso,
coperti di ventose
dentate al cui centro splendevano lunghi artigli color
dell’ambra.
< Un calamaro gigante?
> chiese Cloud, estraendo la Buster
Sword e assemblando la
seconda spada.
< Qualcosa di peggio >
ringhiò Kratos, facendosi
apparire in mano una gigantesca spada a due mani.
La cosa a cui appartenevano i
tentacoli uscì, spostandosi su
otto arti da ragno, e facendo saettare le lingue fuori dalla bocca
verticale
irta di denti che si muovevano su peduncoli; la schiena era coperta da
una
spessa corazza chitinosa, e dietro di lui si avvicinavano altre
creature. Due
giganti, uno sembrava una specie di enorme Troll con una corda al collo
e una
fronte enorme, l’altro con la testa insaccata e armato due
motoseghe infuocate
legate da una catena; tra loro incedevano a grandi passi uomini calvi
altri più
di due metri, avvolti in impermeabili grigi; sopra quest’orda
procedeva uno
sciame di mostruosi pipistrelli, alcuni dei quali simili a bachi da
seta.
< Santa Madre di
Dio… > mormorò Leon < Alcuni di
questi li conosco, e quello che fanno… non è un
bello spettacolo >
Uno dei pipistrelli insettoidi
atterrò nell’arena, e come
prima cosa divorò una chimera, troncandola in due e
banchettando con i suoi
resti; presto anche le altre creature si unirono al banchetto, mentre
il
ragno-piovra attendeva pazientemente il momento: era un cacciatore, era
stato
concepito per essere un’arma perfetta in campo di guerriglia;
la sua memoria
genetica era programmata a tavolino per sapere qual’era il
momento migliore per
attaccare.
Quando i mutanti ebbero finito il
banchetto, prestarono
attenzione agli eroi riuniti nell’arena, cominciando a
caracollare verso di
loro, o alzandosi in volo per attaccarli in picchiata.
< Qualcuno ha idea di come
affrontarli? > chiese
Spawn, evocando le catene.
< Basterà rompergli
il culo! >
Sentirono un’improvvisa
vampa di calore, e voltandosi videro
quello col cappello giallo rannicchiato col pugno premuto in terra,
mentre si
levava vapore dal suo corpo.
< Gear Second! >
Scagliandosi in avanti, Rufy
balzò contro il primo
pipistrello, colpendolo in petto con un pugno che lo fece schiantare
contro il
resto dello sciame; una ventina di suoi simili caddero a terra,
contorcendosi
debolmente.
< Il minimo che ci si
può aspettare da lui > mormorò
Hawkins < Monkey D Rufy, che possiede l’Ambizione del
Re Conquistatore >
< Non credo che basti >
mormorò Banner; si era calmato
e stava facendo dei calcoli su un computer < Quei mutanti non
credo siano
alla sua portata, e non credo neanche che siano il peggio che dobbiamo
affrontare; se si stanca troppo contro questi, ho paura che non
vedrà la fine
di questa storia >
< Afferrato >
mormorò Jake, sgranchendosi il collo
< Dragone, vai! >
Sotto gli occhi allibiti di tutti, il
ragazzo venne
circondato da una fiammata d’oro, che una volta dissoltasi lo
rivelò un drago
antropoide alto più di tre metri, coperto di dure e lucide
scaglie rosse e
dorate, e dotato di una lunga criniera nera.
Hawkins richiamò il potere
del suo Frutto del Diavolo e si
trasformò in una colossale bambola vudù con
artigli di ferro, mentre Arthas
estraeva la sua spada e i tatuaggi di Aang si illuminavano.
< Procediamo > disse
con una voce echeggiante, come se
a parlare fossero centinaia di persone, mentre luce usciva da occhi e
bocca.
I quattro guerrieri si gettarono
sull’orda di mutanti, mentre
Rufy continuava a massacrare i pipistrelli con il suo potere; Jake si
gettò
sull’intabarrato più vicino, roteò
sulle mani e lo colpì con un calcio rotante
potenzialmente letale, che invece gli fece solo volare via gli occhiali
da
sole.
< Oh, cavolo! > gemette
il Dragone.
Lì vicino, Hawkins era
alle prese col suo stesso problema,
affrontandone tre alla volta, quando Kratos si gettò nella
mischia, troncandone
alcuni a pezzi e trafiggendone un altro con la spada.
Gli impermeabili di quelli rimasti
caddero, e i loro corpi
cominciarono a gonfiarsi oltre misura, mentre le mani triplicavano le
dimensioni e le dita si trasformavano in micidiali artigli
d’osso.
Mentre caricavano, un’ombra
venne affettata da un lampo
argenteo.
< Tsk > fece Sasuke,
sputando accanto al cadavere,
mentre Jake e Aang si davano da fare per radunarli insieme in un unico
punto;
dopo che una decina di loro fu ammassata, i due e Sasuke li
imprigionarono in
un inferno di fiamme.
Arthas vibrava colpi con Frostmourne,
lanciando scariche di
magia nera sui nemici, e nello stesso momento Aang evocò una
barriera di roccia
per bloccare l’avanzata dell’uomo con le due
motoseghe; scalandola di corsa,
Overlord balzò dalla cima e atterrò in faccia al
gigante, colpendolo in fronte
con l’ascia; mentre vibrava colpi sempre più
devastanti, Hawkins si arrampicò
sul dorso dell’altro gigante, colpendo con gli artigli come
un forsennato,
finchè non uscì la Plaga
sulla schiena.
Senza perdere tempo,
affondò i pezzi di ferro nella carne
molliccia della creatura, e con una coppia di maligni strattoni la fece
a
brandelli, facendo schiantare il colosso su un pipistrello atterrato in
seguito
ad un pugno di Rufy.
In breve tempo, l’arena era
piena di cadaveri, mentre i
pochi che avevano partecipato a questa prima azione si voltavano per
fronteggiare
l’U8.
Erano stanchi; il momento perfetto
per colpire.
Quando la belva fu su di loro, venne
fermata da qualcosa:
una specie di lama rotante d’energia.
< Fa male il Rasen-shuriken,
vero? > chiese Naruto,
evocandone un altro e scagliandolo verso un tentacolo, che venne
così amputato.
Sibilando, la creatura si
aggrappò di nuovo alla prete
dell’arena, finchè Jake non gli attaccò
al ventre, aprendolo con gli artigli.
< Puah >
gorgogliò < Che puzza! È peggio delle
pozioni di Fu! >
Lottando contro l’impulso
di vomitare, scagliò una potente
fiammata nel taglio, costringendo il mutante a tornare a terra.
Una volta arrivato lì, Ed
gli balzò sul dorso, trasformando
la corazza della sua schiena in esplosivo, per poi appiccarle fuoco con
l’attrito; mentre
la bestia si
contorceva per il dolore, Aang usò delle lame di vento per
amputarle i
tentacoli rimasti, permettendo a Kratos di sollevarla con le catene,
scagliandola in aria, dove venne raggiunta da Rufy, con le braccia
enormemente
ingigantite.
<
Gom
Gom… Jet Giant Gatling! >
La forza dell’impatto fece
schiantare U8 a terra, dove la Forza
Portante del Kyuubi lo
stava aspettando.
< Preparati! >
gridò, concentrando nella mano una
smodata quantità di Chakra.
Gli astanti videro dei vortici di
energia azzurra assorbire
bolle in continuo cambiamento di energia rossa, fino a formare una
sfera di
vortici di grandi dimensioni, che emanava una forte luminescenza viola.
< Rasengan Titanico! >
La potenza della sfera di chakra in
movimento accelerò
incredibilmente la corsa del ninja, scavando un immane solco nel
terreno e
sfasciando i denti della creatura quando entrò nella sua
bocca.
Non si fermò
lì: continuò la corsa attraverso le interiora
della creatura, fino a uscire dall’altra parte; esaurita la
carica, Naruto
cadde in ginocchio.
< Mi serve una doccia >
ansimò, scosso dai conati.
< Cosa dite? >
domandò Baal < Cominciamo il gioco
pesante? >
Ancora una volta, Cthulhu
cominciò a risplendere, mentre
nell’arena andava materializzandosi una figura colossale,
simile ad un drago, ma
anche a qualcos’altro; qualunque cosa fosse, sembrava quasi
uno scheletro, con
coda e ali terminanti in campi circolari di energia multicolore; un
quarto
campo circondava la testa a pungiglione come un collare.
< Ragazzo, ti
prego, dimmi che è tuo parente > chiese
Dante a Jake.
< Sbagliato > rispose
Kingdom Hearts < Si chiama Yiazmat
>
[Bene: è appena entrato in
campo il bosso opzionale più odiato
della storia di Final
Fantasy, fatta forse eccezione per Der Richter e le Weapon; tutti
questi
soggetti hanno in comune l’essersi attratte bestemmie da
parte di giocatori di
tutto il globo terracqueo. In particolare, questo dragone dal nome
ripescato
direttamente da un’incazzosa divinità
mesopotamica, è detestato perché ha
talmente tanti punti vita da non sapere neanche lui il numero esatto.]
< Addosso! >
gridò Rufy, buttandosi contro la
creatura, subito seguito da Hawkins, Jake, Arthas, Overlord, Sasuke e
Kratos,
mentre Aang incanalava l’elettricità verso la
bestia.
Il fulmine venne semplicemente
intercettato dal campo
d’energia, mentre un colpo di zampa schiantò via
Hawkins e Sasuke; la bambola
vudù si ritrovò a terra, piegata ad un angolo
innaturale, mentre l’ultimo
Uchiha fu incassato nella parete dell’arena con tanta forza
da sputare sangue.
Kratos balzò sul dorso
della cosa, cominciando a tempestarla
di colpi col martello da guerra, finchè la creatura non
chiuse le ali,
friggendolo con i campi energetici; mentre il Dio della Guerra la
distraeva,
Aang si gettò contro un fianco, con in mano una vorticante
sfera di aria
elettrificata, che colpì la dura corazza di Yiazmat,
venendone però assorbita.
L’Avatar venne scaraventato
via, ma ebbe il tempo di isolare
il dragone su uno sperone di roccia che si alzava come un ago
dall’immensa
arena circolare.
All’assalto seguente,
Overlord e Arthas si proiettarono
addosso alla colonna di pietra, evocando i propri servi: da cielo si
aprì una
nube ghiacciata, da cui uscì un secondo drago non-morto,
mentre dai bracciali
del Signore Oscuro spuntava un branco di grosse scimmie con un unico
occhio
sovrastato da un lungo corno ricurvo.
Arthas saltò sul dorso di
Sapphiron, il dragone, mentre i
Ciclopi picchiavano Yiazmat con tutta la propria considerevole forza,
venendo
però squartati dagli artigli del dragone;
la cavalcatura di Arthas riuscì a ghiacciare un
arto, e i due guerrieri
in armatura poterono così cominciare ad accanirsi contro
l’elmo d’osso, mentre
Jake colpiva la schiena con le sue fiammate.
Quando Yiazmat si riscosse dalla
sorpresa, schiantò via i
quattro assalitori, ma si ritrovò in una brutta situazione
quando vide due
puntolini dirigersi verso di lui.
< Gom-gom…
Rasengan-bazooka titanico! >
Con i due Gear caricati, Rufy
usò i pami per scagliare come
un proiettile Naruto, che tra le mani a coppa teneva una sfera
vorticante
grande come un macigno.
L’urto non
danneggiò minimamente Yiazmat, ma riuscì a
schiantarlo giù dalla colonna.
Si rialzò lievemente
intontito, mentre i sei gli si
avventavano contro; deciso a chiuderla con quegli insetti molesti,
richiamò
l’elettricità assorbita in precedenza e gliela
riversò contro, mandandoli quasi
tutti a schiantarsi.
< Non funziona, con me
> ringhiò Rufy < Sono di
gomma! >
Yiazmat inclinò il capo,
ringhiando; se quello non
funzionava…
Sbattè via quel ragazzino
e lo colpì con il campo energetico
della coda, riuscendo a farlo crollare; squadrò quel
manipolo di creaturine,
chiedendosi come potessero pensare di poter vincere contro di lui. Il
filo dei
suoi pensieri venne interrotto da un dolore bruciante
all’occhio destro.
Leon l’aveva appena
centrato con un grosso lanciarazzi.
Mentre il dragone si apprestava ad
aggredirlo, sentirono una
voce riecheggiare.
< Posso batterlo, ma mi serve
tempo; cercate di abbattere
i suoi scudi di energia! >
Senza perdere, tempo, Inuyasha
balzò verso la bestia,
brandendo Tessaiga.
< Scaglie di Drago! >
gridò, usando una delle sue
tecniche più potenti e costringendo la creatura a
barcollare, mentre Dante,
assumendo la sua suprema forma demoniaca, scagliava un potente drago di
lava
demoniaca ed energia oscura contro Yiazmat.
< Tocca a noi! >
esclamò Cloud a Squall, mentre il
SeeD ricopriva la sua arma di energia azzurra, che
quintuplicò le dimensioni
della lama.
Mentre il biondo usava il potente
Dragon Cutter per sfondare
la barriera, Squall si scagliò in avanti, trafiggendo lo
stesso campo
energetico dell’ala; infine, balzando all’indietro,
lanciarono le due armi a
Sora, che le trasformò in ciondoli di due Keyblade, evocando
una coppia di
enormi chiavi crepitanti di energia magica.
< Genkiri! >
gridò il Keyblader < Nihoshi no
Pikaryu! > (lett: Taglio Illusorio- Drago di Luce delle Due
Stelle)
Incrociando le due lame, si
avventò sulla barriera frontale,
per poi scagliare le energie come proiettili gemelli su quelle delle
ali, e
infine balzare su quella della coda mentre le lame tornavano al loro
posto,
rendendole un unico Keyblade dalla lama bianca coperta di folgori
azzurre e
rosse.
Mentre atterrava dietro il dragone,
vide con soddisfazione i
campi energetici crepitare e spegnersi.
[Ecco, Yiazmat è il
dragone, e ora voi direte: “Che cavolo
c’entra Sora con le tigri?”
Non è lui
l’avversario che gli darà la botta finale,
infatti.]
Dal nulla sembrò uscire un
grosso proiettile, che colpì la
bestia al muso, esplodendo all’impatto.
Tutti gli eroi rimasti in piedi
(cioè molto pochi) si
voltarono e videro che qualcosa si stava materializzando.
Corazza d’acciaio lucente
come le zanne di un lupo.
Cannone fumante come fornaci
dell’Inferno
Muscolatura meccanica simile a quella
di un titano.
Arbalest.
< Da dove è
spuntato? > chiese Nero
< C’è
sempre stato > rispose una voce dall’interno
< Solo che era occultato >
Sollevò l’arma
e, avanzando a passo pesante, cominciò a fare
fuoco a ripetizione con i proiettili esplosivi, fino ad arrivare in
corpo a
corpo; Yiazmat tentò di mordere, ma dimostrando una
sorprendente agilità, l’AS
schivò il colpo e, puntandogli il cannone in bocca,
svuotò la bandoliera
dell’arma.
Mentre la bestia inarcava il collo
dal dolore, fece forza
sbilanciandola e mandandola a schiantarsi pancia all’aria,
per poi
indietreggiare ed estrarre un lanciarazzi multiplo, i cui colpi furono
scagliati in rapida sequenza contro il petto scheletrico del drago.
Ovviamente, non sarebbe bastato per
quella bestia, che
infatti si rialzò e serrò le mascelle intorno
all’AS. Cominciando lentamente a
stritolarlo per schiacciare il pilota in una morte di fauci e lamiera.
< Non posso arrendermi
> ringhiò Sosuke, all’interno
< Ma come posso…
> s’interruppe
per una fitta; una delle numerose zanne della creatura aveva forato la
corazza
e l’aveva trafitto allo stomaco; capì che era
finita.
< Chidori… >
gorgogliò < Perdonami… ho fallito. Non
sono… non sono riuscito a proteggerti >
Nella nebbia grigiastra che precedeva
la morte, gli
apparvero diverse figure.
< Visto, Kasshim? >
ghignò Garoul, sul suo letto di
morte < Avevo ragione, ho sempre
avuto ragione. Te l’avevo detto, che quella ragazza non
faceva altro che
renderti debole. Al nostro primo scontro avresti preso questa
lucertola, le
avresti torto il collo e te la saresti mangiata col curry. Sei patetico
>
< Andiamo, Sagara! >
borbottò Kurtz < Sei il più
cazzuto della Mithril nell’AS più micidiale del
mondo, ti fai mettere i piedi
in testa così? >
< Alzati! > gli
urlò Melissa.
< Sosuke! >
ringhiò Chidori, colpendolo con l’Harisen
La botta nel sogno lo
risvegliò; cominciò ad azionare la
muscolatura meccanica dell’Arbalset, quando venne interrotto
dalla voce
artificiale di Al.
< Ci siamo! >
urlò Kaname, nella sua cella; aveva gli
occhi vitrei e spiritati, e sembrava in trance
< Cosa? >
domandò Ada, la sua compagna di prigionia.
< La
volontà di difendersi >
mormorò < La volontà di attaccare. Il
processo di materializzazione è
iniziato, l’arma si sta attivando >
< Lambda Driver disponibile
per l’attivazione >
< Procedi! >
Agli astanti sembrò che la
bocca della bestia risplendesse
di luce azzurra, ma in realtà era l’Arbalest: la
sua schiena si aprì, facendone
uscire immensi reattori dotati di lunghi alettoni e fiammate
bianco-azzurre che
lambirono il muso di Yiazmat; l’AS uscì,
rotolò sul terreno e si rimise dritto,
mentre il dragone lanciava una devastante sfera d’energia
violacea, che venne
semplicemente bloccata da una barriera d’energia.
La sorpresa diede a Sosuke il tempo
di caricare a sua volta
un colpo d’energia, che centrò
l’avversario facendogli partire via una zampa;
mentre il drago ruggiva di dolore, gli fu addosso con il cutter
monomolecolare,
che aprì diversi graffi nel muso e un lungo squarcio nel
fianco, prima che una
zampata lo facesse volare via, presto seguito dall’Arbalest
stesso, a causa di
un potente colpo di coda.
Abbandonando ogni remora,
afferrò la bocca della creatura e
ci entrò dentro, facendo forza con gambe e ebraccia,
finchè non fu ricompensato
da uno schianto secco: gli aveva rotto la mascella.
Uscendo da quell’inferno di
zanne, bava e sangue, afferrò
l’avversario per una delle zampe posteriori e lo
schiantò contro la colonna di
roccia, colpendolo con altra energia materializzata fino a farcelo
affondare
dentro; la struttura, così indebolita, implose,
crollò, collassò su sé stessa,
sommergendo Yiazmat sotto una caduta di seicentoventi tonnellate di
roccia.
La creatura non si mosse,
né fece altro.
Aveva vinto.
[Ecco, ora potreste non capire il
senso del titolo: ma il
fatto è che uno dei soprannomi dati a Sosuke da Garoul
significa proprio
“figlio della tigre”, e visto che è
stato lui a dare la botta finale al dragone
Yiazmat…
Ma il capitolo non è
ancora finito! Leggete ancora, e ne
vedrete delle belle!]
< Mi serve un medico >
ringhiò Sosuke uscendo
dall’Arbalest, a denti stretti per il dolore.
Ma la sfida iniziale non era ancora
finita: dai cancelli
entrarono altri giganti, stavolta coperti di aperture, e con umani
attaccati
alle cinture; dietro di loro incedevano a grandi passi degli AS di
classe
Venom, seguiti da creature umanoidi dalla pelle grigia, con volti
coperti da
maschere e scettri dotati di lunghe punte.
A chiudere questo corteo
c’erano tre vere mostruosità: un
enorme massa di vermi nerastri, da cui affioravano parti umane staccate
eppure
ancora vive, e sfere di carne pulsante simili a tumori; il colossale AS
rosso
noto come Behemoth; e un individuo vestito di nero, armato di un grosso
cannone, alto più di tre metri, con tentacoli che uscivano
da una mano, un solo
occhio e una bocca senza labbra, piena di denti appuntiti e affilati
come
coltelli, intenta a ripetere, in un basso ringhio sibilante, sempre la
stessa
parola.
< S.T.A.R.S.! >
Tanto per peggiorare la situazione,
Kingdom Hearts schioccò
le dita, e il troncone del collo dell’Idra esplose, riaprendo
la ferita. E
attivando di conseguenza il suo potere.
Dove prima c’era solo una
massa di carne martoriata, ora si
trovavano tre teste sibilanti, terminanti in un ammasso di denti,
aggressività
e veleno che ad un più attento esame si rivelarono essere
teste.
Mentre i guerrieri rimasti in piedi
si preparavano a
proteggere i feriti e vendere cara la pelle, il sibilatore
abbattè Banner con
un pugno, sommergendolo sotto una frana di roccia della tomba di
Yiazmat.
Mentre si avvicinava per tirarlo
fuori e continuare a
colpire, venne però afferrato da una mano rigonfia di
muscoli e tendini, che lo
lanciò venti metri più in là; da sotto
le rocce esplose una massa di carne
verde brillante, che scagliò via diversi macigni, mandandoli
a schiantarsi
contro l’Idra, e attirandone l’attenzione.
Dove prima c’era un futuro
cadavere, ora stava una bestia
verde alta oltre quattro metri, vestita solo con pantaloni
sbrindellati, gonfia
di muscoli inumanamente sproporzionati, che ruggì la sua
sfida verso l’orda di
nemici, gridando la superiorità della propria potenza.
< Hulk è il
più forte che c’è! >
Ta-daaaan!
E anche questo capitolo è
finito!
Mi smebra ricco d’azione, e
non solo violenza, visto che
abbiamo visto una combinazione spettacolare, un articolato gioco di
squadra e…
il nostro Kasshim che, per salvare quella che lo pesta, maciulla il
povero,
piccolo ( ma dove? O___o) Yiazmat.
Gradirei che chiunque recensisca mi
dica qual è stata la sua
scena preferita di questo capitolo, e mi scuso ancora per la mia
stupidità nel
capitolo provvisorio (se qualcuno non l’ha letto…
non si è perso niente)
Il prossimo capitolo avrà
lo stesso titolo di una canzone,
“Animal I’ve Become”, e vi lascio
immaginare perché ù___ù
A presto e mi raccomando, recensite
numerosi! Soprattutto tu,
Paperetta!
|
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Capitolo 5 *** Animal I've become ***
ANIMAL I’VE BECOME
Federico:
allora,
andiamo un pezzo alla volta… allora, sì dovresti
farne parecchie di ricerche;
no, non dovranno affrontare solo comunissimi mostri, ma anche diverse
sfide che
si fottono il Davy Back Fight come se fosse una nocciolina; l’Organizzazione
di Conan non c’entra una
cippa, l’ho fatto soltanto perché dare nomi di
cibo ai cattivi fa sempre la sua
porca figura; sì, preferisco la versione manga del Fagiolino
d’Acciaio; le due
sorelle potrebbero mangiarseli perché quando si trasformano
diventano anch’esse
enormi, e come è noto i serpenti possono spalancare
spropositatamente la bocca
(basta guardare cosa fa Orochimaru al ristorante); Cuchillo, il tipo
più truzzo
di Kizaru ha jeans strappati attillatissimi ma che terminano a zampa
d’elefante,
occhiali in montatura blu cobalto con le lenti di due colori diversi
(una fuxia
e una verde) con sopra xerigrafie azzurre, maglietta nera
aderentissima,
giubbotto nero con le xerigrafie dorate e rosso, blu e arancio
metallizzati,
esche luminose per la pesca notturna appese ovunque, stivaloni di pelle
con le
stroboscopche multicolori, suole da anfibio con dentro densi liquidi
multicolori fluorescenti e capelli bianchi e rossi pettinati a
“squalo” (ecco,
così è più truzzo di Kizaru);
sì, Davey Jones è stato ispirato da Cthulhu, una
divinità che appare nel testo di magia nera detto
Necronomicon, ma si
differenzia per le varie borchie d’osso che emergono dal
corpo, per il fatto
che la sua dimensione reale si aggiri intorno ai seicento metri, e per
le enormi
ali di dragone; non sono ispirato alla canzone, ma il titolo era
piuttosto
azzeccato per i tre “animali” che vedremo in questo
capitolo; sì, Hulk farà una
carneficina, e non sarà da solo; e infine, d’ora
in poi metterò a fine capitolo
un riassunto dei nemici affrontati fino ad adesso dai nostri eroi. Per
il
resto, felice che ti sia piaciuta!
Ninja767:
grazie
per la fiducia! In questo capitolo non solo vedremo la
VIIIIUUUUUUULLLEEEEENNNNZZZZAAAAAAA!, ma ci
saranno anche
alcuni intermezzi e alla fine verranno spiegati altri dettagli sulle
regole del
gioco malato intrapreso dagli dei.
Anonimo:
sì,
Dante non poteva passare un intero capitolo di combattimento senza
sparare una
belinata! Gustati anche questo!
Ranocchietta:
grazie, ma dire il pezzo che ti era piaciuto di
più… no?
[Nota importante: al fine di godere
appieno questo capitolo,
si consiglia di leggerlo ascoltando all’inizio la sigla
italiana
dell’Incredibile Hulk di Giorgio Vanni, poi una a scelta
degli Atroci tra
“Guerrieri del Metallo”, “Voglio Vederti
Morire” e “Alvaro il Metallaro”;
inoltre, sarebbe ottimale se, per entrare nello spirito del capitolo,
ad ogni
colpo inferto da ogni personaggio, sia buono che cattivo, voi gridaste
VIUUUUUUUULLLLLLEEEEEENNNNNZZZZZAAAAAAA!, con il massimo volume
consentito a
norma di legge nella zona da voi abitata; grazie per la cortese
attenzione,
godetevi il capitolo]
Hulk ruggì la sua furia
primordiale e si gettò su Nemesis,
colpendolo con uno dei suoi massicci pugni e scaraventandolo
così in aria, per
poi afferrarlo al volo e cominciare a stritolarlo.
< S.T.A.R.S! >
ringhiò il mutante, puntando il cannone
in faccia al gigante verde ed esplodendo un colpo esplosivo abbastanza
forte da
costringerlo a mollare la presa.
Hulk si rialzò comunque,
le ferite in faccia che già si
rigeneravano, mentre il corpo si gonfiava di nuovo, facendo aumentare
ulteriormente la muscolatura.
Il cervello pre-programmato di
Nemesis fornì una sola
soluzione: annientamento totale.
Dal braccio mutante della creatura
esplosero i tentacoli, che
si gettarono sull’avversario, avvolgendoglisi intorno al
braccio, mentre le
punte gli trafiggevano il petto.
< Hulk spacca! >
ringhiò il colosso, afferrando i
tentacoli con la mano libera < Hulk polverizza l’uomo
col cannone! >
Con un potente strattone,
staccò Nemesis dal terreno, facendoselo
roteare sopra la testa finchè i tentacoli non si
strapparono, sfracellandogli
così la schiena contro la schiena borchiata di uno degli
enormi tirannosauri
morti.
Prima che potesse rialzarsi, Hulk gli
atterrò addosso,
bloccandolo in una posizione di lotta libera: gli prese la testa sotto
l’ascella, e piegò il corpo all’indietro
finchè il cavallo non finì sulla nuca
verde.
Con un ruggito, si lasciò
cadere all’indietro, stirando un
bel po’ di tendini e rompendo un bel po’ di ossa;
deciso a finirla, afferrò con
una mano la nuca di Nemesis, e gli sbattè la faccia contro
il proprio
ginocchio, per poi stringergli l’altra mano al fianco.
<
S.TA.A.A.A.R.R.R.R.R.S.S.S.S.S.S.S.! > ruggì il
B.O.W, mentre le dita cominciavano a stritolarlo <
S.S.S.S.T.A.A.A.A.A.A.AR.R.R.R.R.S.S.S.S.S.S.S!
S.T.A.A.A.A.A.A… >
L’ultimo si spense in un
urlo di dolore: Hulk l’aveva
strappato in due, separando le gambe dal torso.
Il corpo del Tyrant non era
programmato per morire;
l’eventualità non era nemmeno presa in
considerazione; l’intestino penzolante
si animò, trasformandosi in un lungo tentacolo dotato di una
mandibola
all’estremità; le costole sbucarono in fuori,
sviluppando lunghi arti
insettoidi che colpirono Hulk, costringendolo a mollare la presa.
In tutto questo macello, gli altri
eroi e nemici erano
paralizzati, i primi perché assorbiti dallo scontro e i
secondi perché
momentaneamente “disattivati” dai loro signori.
Intanto, Nemesis continuava a
trasformarsi: da una ferita
alla testa uscì un tentacolo dalla bocca di sanguisuga,
mentre i tre strappati
ricrescevano e si biforcavano, allungandosi ulteriormente.
Alcune fibre provenienti dalla
colonna vertebrale andarono a
recuperare le gambe, che si posizionarono in corrispondenza delle
vertebre
lombari, mutandosi in un terzo braccio gigantesco e dotato di lunghi
artigli
d’osso; le fibre continuarono, andando a raccogliere i tre
tentacoli estirpati
e posizionandoli in petto, dove presto divennero le lingue di una bocca
deforme
e gigantesca; la testa del tirannosauro venne asportata, e venne
saldata in
pancia, subito sopra l’intestino-tentacolo, che dal canto suo
si allungò
ancora, sviluppando ulteriori mandibole; infine, un braccio di Yiazmat
venne
collegato alla spalla sinistra.
La cosa si voltò verso
Hulk, sibilando di sfida con tutte le
bocche.
< Hulk distrugge! >
urlò il gigante verde, partendo
all’attacco; venne fermato dalle falci degli arti insettoidi,
e in risposta la
sua costituzione s’irrobustì ancora di
più; senza perdere tempo in preamboli,
strappò in due l’intestino nel senso della
lunghezza, per poi afferrare la
bocca da dinosauro che lo sormontava e spingere in dentro la mascella,
spaccandola e trafiggendo diversi vasi sanguigni.
Il braccio di Yiazmat lo
colpì allo stomaco, mandandolo a
rotolare nella sabbia, , dove venne colpito dai diversi tentacoli, che
avvolgendogli intorno cominciarono a stritolarlo, affondando le punte
barbate
nella sua carne.
Ingrossandosi sempre più,
Hulk si schiantò da solo contro il
muro, costringendo i tentacoli a mollare la presa, per poi afferrarli e
schiacciarli tra due macigni, riducendoli in poltiglia;
mentre Nemesis sibilava dal dolore, Hulk gli
balzò addosso, strappandogli il braccio di Yiazmat e
usandolo per trafiggerlo
al petto.
Rantolando, la creatura
provò a falciare il gigante verde, che
però ne strappò il cuore e schiaccio il cranio
sotto un piede.
< Hulk vince! >
ruggì, balzando sul mucchio di rocce
lì vicino < Hulk è invincibile! >
< Che razza di bestia
è quella? > domandò Leon.
< Sai, agente > gli
rispose Cannonball < Lui non
scherza affatto quando dice di essere “Il più
forte che c’è” >
Senza perdere tempo, Hulk si
gettò nella mischia, venendo
aggredito da due Venom, ognuno dei quali tento di bloccargli un braccio.
< Hulk distrugge gli uomini di
metallo! > ruggì, dando
degli strattoni e estirpando le bracci ai due AS, per poi lanciarle
contro una
specie di carro armato esapode che stava entrando a sua volta
nell’arena.
Il mezzo non era solo: lo seguivano
altre macchine di morte,
e un vero esercito di droidi armati di tutto punto; ebbro di rabbia e
violenza,
Hulk ficcò le mani nei dorsi degli esoscheletri distrutti,
trasformandoli in
micidiali pugni di ferro, con cui si scagliò sul carro
armato, strappandogli
una zampa che usò per falciare altri AS; gli
estirpò il cannone dalla torretta
e gli sparò addosso, usando l’arma ormai scarica
come mazza per abbattere i droidi
più piccoli.
Uno di quegli insignificanti esserini
lo assalì con un
lanciafiamme, ma venne scaraventato tra altri suoi simili, dove esplose.
Quando gli lanciarono addosso dei
razzi, li deviò a pugni,
devastando un decimo AS.
< Ha capito il giusto tipo di
strategia > spiegò
Gaara, laconico come sempre < Contro un esercito del genere,
l’unica arma è
una bestia. Anche se, nelle sue attuali condizioni, parlare di
“strategia” è
probabilmente troppo… >
< Afferrato >
ringhiò Jak, mentre Daxter, intuendo
cosa stava per succedere, decise saggiamente di battere in
ritirata…
I capelli divennero più
lunghi e grigi, la pelle si fece
violacea e le mani s’ingrossarono in formidabili artigli
carichi di elettricità
oscura; la stazza aumentò notevolmente, facendo a brandelli
i vestiti, e
portandolo a tre metri abbondanti.
Presto la sabbia cominciò
a condensarsi in un punto, mentre
Gaara decideva di unirsi alla lotta, mutandosi in una bestia sbavante
dagli
occhi gialli, coperta di strani segni viola scuro.
Dark Jak balzò su un altro
dei veicoli, una specie di
cingolato armato di motoseghe, ed estirpatone un arto lo usò
per aprirlo come
una scatoletta, riversando un’esplosione di Eco Oscuro nello
squarcio.
Gaara, balzando come un gorilla
rabbioso, atterrò tra i
mascherati, che cominciarono a percuoterlo con le mazze, prima che uno
venisse
trinciato da una pioggia di shuriken di sabbia; un secondo si
avvicinò troppo,
e una mano della creatura lo stritolò fino a ridurlo in una
massa di carne
trita e ossa a pezzetti.
Il combattimento continuò
ad infuriare, finchè non rimasero
solo i giganti, Behemoth, l’Idra e la massa di vermi.
Intanto, ad Hulk stava succedendo
qualcosa: il suo verde si
fece più cupo, e s’ingrossò
ulteriormente, fino a raggiungere i nove metri.
< Ora ci divertiamo >
ringhiò lo Sfregio Verde,
avvicinandosi ad un AS distrutto.
< Che stai facendo? >
chiese Ada.
Kaname si era fatta dare dalle
guardie diversi fogli; aveva
passato tutto il tempo a scriverci sopra, cancellando, correggendo,
stracciando, appallottolando e calcolando; da quello che poteva vedere
erano
armi, ma del tipo che non aveva mai visto.
< Quello che mi ha rapita ha
detto che, dopo la prima
prova, ci avrebbero rivisto; ma ce ne sarebbero state altre,
così ho cominciato
a progettare dei potenziamenti per l’Arbalest >
< E come fai? >
domandò la cinese, sorpresa < Hai
solo sedici anni! >
< Meno >
chiarì lei < Ma mi faccio guidare
dall’istinto
>
< Vieni qui, Chucka! >
urlò Cuchillo rincorrendolo con
una mazza da cricket < Lasciati cagionare del dolore fisico!
>
< Ma anche no! >
urlò il pervertito, scappando da
quella furia omicida.
< Ti insegno io a ficcarmi le
tue stronzate in tasca! Io
ti maciullo! >
< Marvin! >
urlò Chucka, cercando di schivare le palle
di fuoco del compagno < Aiutami! Insomma, tra
pervertiti… no? >
< Te lo sogni >
mormorò Marvin, come se la cosa non lo
toccasse affatto, sfogliando una rivista di cucina Tailandese <
Io sono solo
un tettista, te sei un porco immane che se la spassa con le ragazzine
>
< Che ne sapevo che la Kisaragi
era ancora
minorenne? > urlò esasperato, mentre Cuchillo montava
su una trebbiatrice e
dava gas minacciosamente < Thorn, e tu, una mano me la dai?
>
< Ah, io con la barista stavo
solo recitando > replicò
il vecchio, guardandosi la partita del Manchester United < Lo
sai che otto
anni di ricerche sulla rotta-Gummyship della Tempesta Solare mi hanno
reso
impotente >
< Aiuto! >
urlò, afferrando le schiene di Roirus e
Pasine.
< E allora, ti schiodi?
> chiese l’ammantato,
tirandogli una gomitata nell’occhio.
< Lasciaci finire la partita
> continuò Pasine,
intento a stracciare il collega a Soul Calibour 5. < Vai, non
puoi vincere
contro Darth Vader! >
< Lo dici tu > rispose
l’latro < Yoshimitsu regna!
>
E lasciarono il povero Chucka al suo
tristo destino…
Lo Sfregio Verde si fiondò
sul gigante più vicino e lo
schiacciò per terra, rubandogli il martello e usandolo per
schiacciargli il
cranio; afferrato un pezzo di lamiera, fece esplodere un lanciafiamme a
lo
saldò al martello, creando un’arma ibrida tra
un’ascia e un maglio.
< Non posso vincere contro di
lui > commentò
Nightcrawler, sprezzante, davanti agli sforzi delle creature <
In battaglia
nulla può davvero fermarlo. Se le prende, si arrabbia e
diventa più forte; se
le dà… l’adrenalina in circolo per la
furia del combattimento, lo fa comunque
diventare più forte. È una scala di potenza fuori
dal calcolabile, e in questa
forma più che mai. Si fermerà solo quando
avrà fatto terra bruciata intorno a
sé >
< Davvero è
così pericoloso? > domandò Alucard,
scettico.
< Senti, amico > lo
apostrofò Spidey <
L’ultima volta che è andato in questo
stato è bastato lui insieme a dieci della sua risma per
mettere il mondo in
ginocchio; e neanche il mondo normale, ma un intero esercito di
super-umani,
alcuni anche più forti di me, o degli amici Cannonball e
Nightcrawler qui…
fidati, se vuoi stenderlo ti conviene essere immortale >
< Ti piace vincere facile?
> ghignò Alucard.
Intanto, i giganti stavano venendo
sterminati: Jak balzò su
uno e gli trafisse il petto con gli artigli; una volta caduto a terra,
venne
sollevato e schiantato contro un branco di ciccioni con la pelle scura,
capitanati da un essere violaceo con ascia e cappuccio da boia; una
volta che
il suo seguito venne annientato, il boia venne raggiunto da Jak, che
con uno
schianto secco gli spezzò la spina dorsale, mentre dalla
bocca usciva una
specie di verme con la testa che si apriva come un fiore.
Jak lo strozzò a mani nude
e afferrò l’ascia, tornando al
lavoro sul gigante più vicino, la cui carne venne devastata
da un colpo secco
che gli amputò la gamba all’altezza del ginocchio.
Gaara stava ingaggiando una battaglia
a pugni con tre
giganti in una volta; ne colpì uno con la lunga coda del
Tanuki, spaccandogli
le tibie con la spazzata, e scaraventò gli altri due lontano.
Contro di essi scagliò un
proiettile di vento carico di
chakra, riducendone uno a pezzi e usando il rinculo per proiettarsi
contro
quello a terra, che fu schiacciato dalle zampe della bestia di sabbia;
l’ultimo
si fece avanti brandendo una rozza lancia, ma Gaara si
limitò a trafiggerlo con
diversi spuntoni di sabbia, per poi strappargli l’arma e
trafiggerlo alla
testa.
Le tre belve avevano vinto; ora sul
loro cammino si ergevano
solo Behemoth, Idra e Uroboros Mkono.
< La testa di latta me la
piglio io > ringhiò lo
Sfregio Verde.
< Io invece penso che mi
lavorerò la lucertola >
rispose Jak.
Gaara si gettò su Mkono,
cominciando a percuoterlo, finchè i
tentacoli non gli si avvolsero intorno.
La stretta di quella creatura gli
stava spremendo l’aria
fuori dai polmoni; sacrificò
parte della
poca che gli restava per formare un proiettile di vento che
menomò Mkono, ma i
tentacoli si riformarono quasi subito; almeno era libero.
Jak balzò verso
l’Idra, spaccando i denti della prima testa
che gli capitò a tiro, e scattando sulla seguente, a cui
riversò un’esplosione
di Eco Oscuro nell’occhio, accecandola.
Intanto, lo Sfregio Verde si accaniva
con l’arma addosso al
Behemoth, colpendone la corazza d’acciaio e venendo
allontanato solo con una
scarica di energia, che lo costrinse a ripiegare.
Gaara afferrò la testa che
sporgeva da Mkono e la colpì
ripetutamente con la mano libera, mentre la coda percuoteva i fianchi
della
creatura; prima che potesse rendersene conto, una massa di tentacoli
gli
afferrò una zampa, e si ritrovò inglobato dalla
cosa.
Jak affondò gli artigli
nel petto dell’Idra, lasciando
cinque lunghi segni slabbrati, da cui colava un sangue verdastro,
mentre una
scarica di Eco Oscuro elettrico affumicava la testa a cui aveva
già rotto i
denti; mentre si accaniva su una delle due rimaste, la terza lo
catturò con la
lingua e lo inghiottì.
<
Cosa
succede all’AS? > domandò Kingdom Hearts
< Semplice >
spiegò uno dei suoi due consiglieri, Uatu
< L’intelligenza artificiale è danneggiata.
Potrei usare i miei poteri per
ripararla, ma ci vorrà del tempo. Intanto, trovate qualcosa
per tenere a bada
Banner >
< Stavolta ci penso io
> sorrise Baal (sai che sforzò,
era uno scheletro! Il sorriso ce l’ha addosso in permanenza!).
Il terreno si spaccò, e ne
uscì una mano artigliata
verdastra e rugosa, ma comunque dotata di forti muscoli; dietro di essa
venne
una creatura alta tre metri, con una specie di corazza naturale che si
condensava in due punte sulle scapole, e un ghigno ferino sul volto dal
cranio
allungato.
< Vi piace Pumpkinhead?
> chiese Baal, evocando altri
esseri con rapidi gesti delle mani.
Con una specie di strappo, la
realtà si spaccò, e dallo
squarcio emerse una specie di strana pantera con la coda da iguana, un
volto
umanoide e due strane zanne, simili a quelle di un elefante ma fissate
su
peduncoli mobili; infine, da uno dei molti cancelli
dell’arena, entrarono
quattro grossi gorilla argentei dalle zanne a sciabola.
Le quattro creature si scagliarono
con furia bestiale sullo
Sfregio Verde, che bloccò i due gorilla facendosi mordere le
braccia, che non
furono scalfite dalle zanne delle due bestie; con uno scatto
afferrò la testa
di una delle scimmie e la schiantò contro il petto
dell’altra, sfondandolo, per
poi sbattere via l’arma impropria.
Prima che potesse schiarirsi le idee,
Pumpkinhead gli fu
davanti, sibilando attraverso le zanne.
< Che credi di fare,
stronzetto? > gli chiese lo
Sfregio Verde.
La risposta arrivò quasi
subito, insieme ad un potente colpo
di mano che gli procurò cinque graffi insanguinati sugli
addominali; un forte
pugno al mento fece barcollare anche la forza del Gigante Verde, che
venne
presto afferrato per il collo dal demone, mentre la seconda scimmia gli
balzava
alla schiena tempestandolo di pugni, e il rettile Kalthuga lo azzannava
al
polpaccio.
Balzò via, costringendoli
a mollare la presa, e a mezz’aria
stordì il dèmone colpendolo in piena faccia con
una testata, per poi staccarselo
di dosso e unire i pugni a formare un gigantesco maglio di ossa e
muscoli che
lo fece precipitare in terra, scavando un profondo cratere.
Atterrando, cadde su Kalthuga,
rompendogli una zampa; venne
sbattuto a terra da una frustata della coda, e la bestia gli
balzò addosso,
cercando di azzannarlo; senza indugio, gli fracassò i denti
con un colpo di
gomito, e afferratolo per una zampa, lo scagliò contro il
muro dell’arena; il
rettile si contrasse e zoppicò per un paio di istanti, poi
cadde e non si rialzò
più.
Si sentì afferrare una
gamba e vide che Pumpkinhead si stava
rialzando; senza perdere tempo, gli tirò un tale manrovescio
da staccargli un
braccio, e dopo avergli intrappolato il collo sotto
l’ascella, corse verso il
muro, sfracellandoci contro la testa del dèmone; vagamente
schifato dal
viscidume di cui era coperto, tornò verso l’ultimo
gorilla rimasto, afferrò
l’ascia-martello e lo abbattè con un colpo secco.
< Ci siamo >
annunciò Uatu.
Mentre si scrollava di dosso i resti
di carne martoriata, venne
investito da una salva di proiettili esplosivi; si voltò,
facendosi scudo con
le braccia, e vide il Behemoth di nuovo in piedi, con enormi cannoni
che gli
uscivano da spalle, fianchi e braccia, e circondato da una barriera
d’energia
lucente.
< Bene, bestione >
ringhiò Hulk (o Sfregio Verde,
cambia poco) < Vediamo cosa sai fare >
L’Idra sentì
qualcosa che bruciava da dentro; la testa
guercia si voltò verso l’altra e vide qualcosa che
risaliva per l’esofago, con
tanta foga da far esplodere la carne verso l’esterno; quando
alla fine Dark Jak
emerse, si portò dietro quello che restava di quella testa,
subito rimpiazzata
da altre tre.
Lo stomaco (ammesso che lo avesse) di
Mkono venne scosso da
un potente colpo interno; prima che potesse capire, il mostruoso Tanuki
emerse
dall’ammasso di carne mutante, portandosi dietro brani di
vermi tentacolari.
I tre dissero una sola frase, ognuno
squadrando il suo
avversario.
< Finiamola qui! >
Jak colpì con un pugno una
delle zampe dell’Idra,
fracassandola e facendo cadere la bestia; con un altro, ancora
più poderoso,
colpì una delle quattro fronti, causando un trauma cranico
che la fece
accasciare con la lingua di fuori; una seconda venne abbattuta da
un’onda
d’urto sferica di Eco Oscuro; afferrò la terza con
le mani nude e, dando un
maligno strattone, ne ruppe il collo.
La quarta, quella a cui aveva
già cavato un occhio, lo
fissava con l’unica luce rimastale, gialla come il veleno,
con una pupilla
felina rossa come il sangue; rapido come solo un serpente poteva
essere, il
collo lo colpì facendolo cadere a terra, dove la bocca
cominciò, con deliberata
lentezza, a chiudersi su di lui.
Tempestandola di colpi con gli
artigli, Jak cercò qualcosa
che potesse servirgli come arma e la trovò in una bocca
lì vicino; strappò uno
dei canini e lo usò per colpire ripetutamente le gengive
dell’Idra, che fu così
costretta a lasciarlo andare.
Arrampicandosi come una specie di
scimmia demoniaca, si
ritrovò sulla testa della creatura, e lì
piantò la zanna nell’incavo
dell’occhio che aveva prima carbonizzato.
< Dal cuore!
Dell’Inferno! Io ti trafiggo! > ringhiò,
premendo l’arma improvvisata ancora più a fondo,
mentre l’Idra strideva di
dolore e rabbia primordiale.
< Adesso… >
ringhiò, affondando ancora la zanna, e
cominciando a caricare una tempesta di fulmini oscuri.
< …Muori! >
Rilasciò
l’elettricità, scaricandola direttamente nel
cervello del mostro, che dopo un paio di contorcimenti, si
afflosciò, fumante.
Gaara strappò un altro
brano di tentacoli, per poi affondare
le mani nella massa verminosa, alzarla da terra e ri-sfracellarla su
una massa
di aculei di sabbia.
< Sei un mostro, ma non al mio
livello > ringhiò la
forma di sabbia, dissolvendosi e rivelando Gaara < Tu ora sei
solo un
ostacolo che mi impedisce di andare a prendere la mia allieva. E di
solito,
quando trovo un ostacolo… l’ostacolo viene rimosso
>
Con due lame di sabbia che uscivano
dai polsi, affettò la
giungla di tentacoli, esponendo la grossa sfera simile ad una massa
tumorale,
collegata ad un sistema di catrame che la connetteva al resto
dell’organismo.
< Allora è
così che vivi? > chiese Gaara, sollevando
la sfera, che pulsava debolmente e in maniera non uniforme, come se
fosse
formata da tanti organi diversi < Muori. Sabaku Sosu no Jutsu!
>
Per quanto il resto del corpo si
dibattesse, la sabbia si
compattò intorno alla sfera, fino a rendere i fili di
catrame sottilissimi, e
causando a Mkono un attacco di convulsioni, finchè Gaara non
strinse la mano,
causando una lieve pioggia di carne verdastra e putrida.
< E ora che succede? >
chiese Ada.
< Il Behemoth >
mormorò Kaname, di nuovo in quella
specie di trance < Ha il Lambda Driver, e quindi la
volontà di difendersi e
di attaccare… ma adesso sta affrontando qualcosa la cui
volontà di distruzione
è semplicemente troppa per una macchina. Non ha speranze
>
< Prendi! >
ruggì Hulk, percuotendo con l’arma una
gamba dell’AS; visto che non funzionava, cambiò
lato, adoperando l’ascia, e
riuscendo ad incidere un profondo solco nell’armatura
metallica.
Si caricò l’arma
in spalla e cominciò la scalata della
figura metallica, fino ad arrivare ad un braccio, a cui si appese
strappando il
cannone; prima che l’AS potesse rendersene conto, aveva
estirpato entrambi i
pugni, e li aveva indossati come un secondo paio di enormi guanti di
titanio.
Con un pugno sfasciò il
cannone della spalla, e con un altro
demolì una delle lenti della testa; senza fermarsi,
passò al petto, dove
cominciò a cercare di lacerare la corazza prima che un colpo
di braccio lo
facesse volare via e finire in terra; sempre più furibondo,
ingrossò
ulteriormente, raggiungendo i nove metri e mezzo; l’acciaio
dei guanti, spinto
dall’interno da quella forza poderosa, si ritrovò
pressato tra le sue mani e la
copertura esterna, diventando ancora più resistente.
Compì un balzo sufficiente
a spaccare la terra dell’arena, e
atterrò sulla spalla del Behemoth, con tanta forza da fargli
crollare un arto,
e prese a tempestare di pugni la testa, fino a ridurla ad un ammasso di
metallo
contorto e farla cadere.
Rapidamente, l’AS cadde, e
Hulk tuffò le mani rivestite
d’acciaio nel petto della cosa, che fu divelta dalla sua
forza sovrumana; dallo
squarcio uscì un secondo AS, più piccolo, che a
quanto pare faceva da pilota.
Evidentemente,
pensò Sosuke, l’hanno
modificato.
Senza perdere tempo, Hulk lo
colpì con un pugno, e usando
l’arto strappato al Behemoth come mazza, lo
schiantò a terra; infine, sollevò
la testa del colosso rosso da poco distrutto e la schiacciò
addosso alla
macchina come un macigno.
< Bene >
ringhiò Hulk < Penso che adesso potrò
darmi
una calmata >
Lentamente, cominciò a
restringersi e a schiarire, mentre
quel che restava dei pantaloni iniziava a penzolare e i guanti
d’acciaio, che
fino a poco prima stringevano due enormi mani di forza tremenda,
scivolavano
via come rugiada.
Scosso dalle convulsioni, Bruce cadde
a terra, ansimando.
Intanto, Ed si fece avanti verso il
palco degli dei
superiori.
< Ora potreste spiegarci le
regole di questa sfida? >
chiese.
< Semplicissime > disse
Kingdom Hearts < Dovrete
sostenere diverse prove, per poter tornare a casa con le vostre amate.
Non si
tratterà solo di combattimenti, ma anche di altro. Per ora,
chi prenderà quel
dannatissimo insetto, potrà rivedere il suo amore per primo.
Gli altri dovranno
aspettare la sfida. Ma anche chi prenderà la sfera
d’oro, potrà stare con lei
solo fino alle otto e trentacinque di domani… quindi state
all’occhio. >
< E perché >
sbraitò Ed < Avete mandato Envy a
rapire Winry? Quello mi odia, la ammazzerà solo per farmi
soffrire! Chi vi
credete di essere, per decidere del fato delle persone? >
< Siamo dei >
spiegò Cthulhu, parlando per la prima
volta
< Sprechi tempo, cefalopode,
io sono ateo >
< Modera il linguaggio
> sibilò il Portale < Quello
che ti ho dato me lo posso riprendere! >
< No, non puoi >
ghignò Ed < Se tu ti riprendessi
le mie abilità di trasmutazione alchemica, dovresti rendermi
le braccia, per il
principio dello Scambio Equivalente. E a questo punto, io avrei
eseguito una
trasmutazione umana senza perderci nulla >
< Il biondino ti ha fregato
> ridacchiò Baal, mentre
il Portale friggeva di rabbia.
< Rispondete! >
urlò Ed < Perché Envy? >
< Niente Envy > rispose
Kingdom Hearts < Uno dei
nostri agenti ha lanciato un incantesimo sulla bambina per farle
credere che
fosse stato l’Homunculus >
< E questo
perché?!? >
< Per spronarti meglio. Ora,
vedo che la maggior parte di
voi è stanca e/o contusa… quindi, chi vuole
provare questa sfida? >
Senza dire nulla, Sora si fece
avanti, con un Keyblade in
ogni mano; fu seguito dalla Forza Portante del Kyuubi, e dal No-Life
King,
sorridente come suo solito.
< Fermi > disse Cloud,
vedendo che anche Neji e Leon
si stavano muovendo < Noi altri saremmo fuori posto in uno
scontro del
genere. So di cosa è capace Sora, e ho visto il vostro amico
all’opera. Quanto
a quel tipo sorridente, ho la sensazione che riesca a vedere la potenza
delle
persone, la loro aura. E se ha deciso di partecipare, anche vedendo le
loro,
direi che sarà un cataclisma. Se ci unissimo alla battaglia,
riusciremmo solo a
farci ammazzare >
< E allora, che si fa?
> chiese Miroku.
< Chi è troppo
stanco per opporre una degna resistenza
> rispose Squall < raccolga i feriti e i collassati, e li
porti qui, poi
quelli ancora in salute faranno cerchio intorno a tutti gli altri. Non
potremo
vincere questa sfida, ma possiamo almeno fare in modo che nessun colpo
casuale
ci raggiunga >
< Giusto >
considerò Alucard, estraendo le pistole
< Queste non mi serviranno. Ehi, ragazzo! >
gridò, rivolto a Tidus <
Reggimele un secondo >
Gliele lanciò e il nostro
biondo tentò di prenderle al volo;
sfortunatamente, il peso complessivo di pistole, fondine, caricatori e
pezzi di
ricambio si aggirava intorno ai settantacinque chili, così
il povero giocatore
di Blitzball si ritrovò spianato al suolo.
Intanto, Naruto si stava tracciando
un kanji in pancia.
< Arte Eremitica >
mormorò < Controllo del
cercoterio >
In poco tempo, i suoi capelli e i
peli divennero più lunghi,
color rosso sangue, rimanendo però lucenti; le cicatrici in
faccia si
riaprirono, le unghie si allungarono in formidabili artigli neri, e dal
coccige
spuntarono nove code infuocate; gli occhi si allargarono e intorno ad
essi
apparvero macchie rosse, mentre i suoi lineamenti cominciavano a
somigliare a
quelli di un rospo.
Sora estrasse altri due Keyblade e li
assemblò con gli
altri, creando due armi a doppia lama, e cominciò ad
espandere l’energia.
Di fronte ad uno spettacolo del
genere, Alucard non potè
trattenere un fischio.
< Già so che mi
divertirò > si disse < Situazione
Classe A. potenziale attuale al 20%; rilascio potenziale al 40%;
rimozione dei
sigilli, Livello 3! >
I vestiti rossi di Alucard svanirono,
rivelando una veste
coperta di sigilli, fatta interamente di cinghie di cuoio; nel petto si
aprì un
enorme occhio rosso, e sotto il costato carne e veste a sigilli
svanirono, rivelando
una fornace di fiamme scarlatte e purpuree; i capelli coinciarono ad
ondeggiare
come se fossero sott’acqua, e dalle spalle emersero due
informi masse d’ombra
che si condensarono nelle figure di due mostruose fauci di mastini
sbavanti, ognuna
con otto occhi e fiamme simili a quelle del ventre che
s’intravedevano
attraverso le ombre.
< Rilascio potenziale
effettuato > ringhiò Alucard
< Mastino dei Baskervylle! >
E anche questo capitolo è
andato! Ora, vediamo i nostri
protagonisti:
Ø
Cloud
Strife non necessita di presentazioni,
almeno in teoria; comunque, è il protagonista del celebre
Final Fantasy VII;
fino alla fine del gioco ha un muso talmente lungo che arriva al mese
prossimo,
poi diventa simpatico, poi in Advent Children torna depresso, poi alla
fine del
film sorride di nuovo, poi in Kingdom Hearts 2 è di nuovo
depresso e si scontra
con la sua arci-nemesi e Dio solo sa che fine faccia a questo
punto…
Ø
Squall
Lionheart è il protagonista di Final
Fantasy VIII, con una personalità degna di Cloud, ma almeno
senza ricadute;
combatte con un improbabile incrocio tra una spada e un fucile, il
Gunblade.
Ø
Vincent
Valentine è il protagonista di un’altra
versione di Final Fantasy VII, e non si capisce bene cosa sia:
è
contemporaneamente un vampiro, un posseduto, un mutante, un pistolero,
un
rinnegato, un cyborg, un darkettone… combatte con una
stramaledettissima
pistola a tre canne e diversi altri arnesi, e sa trasformarsi in
diverse
bestiacce assassine.
Ø
Naruto
Uzumaki, protagonista del manga e anime
omonimo; vista la
sua tendenza a colpire
in maniera indiscriminata, è un probabile parente di Monkey
D Rufy, ma grazie a
Dio ha più autocontrollo di lui; come il suo consimile
onepiecesco, s’ingozza
come una batteria di scrofe. Al suo interno è stato
sigillato il dèmone Volpe a
Nove Code, che oltre a renderlo oggetto di discriminazione razziale,
gli ha
anche dato un potere virtualmente infinito.
Ø
Sabaku
no Gaara, collega del biondino di sopra,
anche lui aveva dentro di sé un dèmone, il Tanuki
a Una Coda, che gli ha dato
il controllo del vento. Il dèmone gli è stato
estratto, uccidendo Gaara, che
però è stato riportato in vita. Ah, giusto, ha il
potere di controllare la
sabbia.
Ø
Sasuke
Uchha, amico/nemico/ex-rivale in amore di
Naruto; non proprio rivale, perché all’inizio la
ragazza che lo adorava lui non
la cagava manco di striscio,m a adesso sì (e sapete
perché? Perchè l’ho deciso
io mwah-ah-ah-ah-ahahaah!); ha una sgradevole abilità
oculare che gli permette
di rallentare il tempo, evocare uno spadaccino che Mihawk gli fa una
sega e
sparare fiamme nere eterne. Ah, già: è emo.
Ø
Neji
Hyuuga è un povero Cristo a cui hanno impresso
in fronte una svastica; se suo zio la tocca, gli fa esplodere il
cervello. Per
questo motivo, è costantemente nervoso e sembra odiare
tutti. Ma anche no.
Ø
Dante
Spardason, mezzodemone che adopera una
gran varietà di armi, ma soprattutto spada e pistole; ha
anche altri poteri,
tra cui la quasi immortalità.
Ø
Nero
Spardason è il probabile fratellastro di
Dante. Ha un braccio tirato fuori direttamente da D.Gray-men, che
contiene un
potente demone. Adopera una spada infiammabile e una pistola a due
canne, e ha
fregato la katana del probabilmente defunto fratello di Dante, Vergil.
Ø
Alucard
è un vampiro, l’ultima forma del Conte
Dracula dopo duecento anni di esperimenti da parte di Van Hellsing e
famiglia;
ora lavora per l’ultima discendente del suo assassino, Lady
Integra Fairbruke
Wingates Hellsing, ammazzando altri vampiri; in una delle sue missioni,
ha
incontrato una poliziotta di nome Seras Victoria, e dopo averla
inavvertitamente uccisa, l’ha trasformata in vampira
(può farlo solo con chi è
del sesso opposto al suo e ancora vergine).
Ø
Edward
Elric è un Alchimista, significa che, pur
rispettando le leggi della fisica, può trasformare quasi
ogni cosa in quasi ogni
altra; praticando un’alchimia proibita, ha perso il braccio e
la gamba,
sostituiti da due protesi meccaniche costruite da Winry Rockbell. Sa
anche
eseguire queste trasmutazioni senza cerchio alchemico, gli basta unire
le mani
e poi toccare le cose.
Ø
Monkey
D Rufy è un eccezionale pirata dalla
grande forza fisica. Purtroppo, è anche totalmente
deficiente, tranne in
battaglia, quando l’istinto gli permette non si sa come di
creare strategie
molto avanzate e complesse. Ha mangiato un frutto che gli permette di
diventare
di gomma, conferendogli parecchi vantaggi tattici.
Ø
Inuyasha
è l’ennesimo mezzodemone della nostra
storia, ha ereditato da suo padre la spada Tessaiga (la Zanna
che Taglia il Ferro),
con cui usa tecniche micidiali in grado di uccidere molti nemici in un
colpo
solo. Lui e la sua prima ragazza si sono quasi accoppati a vicenda a
causa di
un tanghero di nome Naraku.
Ø
Miroku
è un compagno di viaggio di Inuyasha,
nonché un mandrillo costantemente alla ricerca di belle
giovini da mettere
incinte; il suo bersaglio preferito è Sango, una cacciatrice
di demoni che
combatte con un boomerang formato titanico.
Ø
Tidus
è il protagonista di Final Fantasy X, un
eccezionale giocatore di Blitzball e un ancor più
eccezionale minchione. In
realtà è soltanto il sogno di sé
stesso (???), ma riesce comunque a sconfiggere
un auto-proclamato dio (no, non sto parlando di Eneru, Pein, Light
Yagami o
esseri analoghi), tale Yu Yevon, un incrocio tra uno scarafo e una
medusa
spiaggiata.
Ø
Gippal
è un personaggio che appare in Final
Fantasy X-2, è un abile pistolero e il suo hobby preferito
è prendere in giro
Rikku. È anche un meccanico professionista.
Ø
Sora
è il protagonista di Kingdom Hearts, e uno
dei guerrieri più formidabili: tra gli altri, ha sconfitto
Cloud, Squall, Tidus
(quest ultimo con semplicità imbarazzante), Capitan Uncino e
soprattutto
Sephiroth. Combatte con un incrocio tra una chiave e una spada, il
Keyblade,
che trae potenza dalla forza del cuore di chi lo brandisce.
Ø
John
Mandrake, alias Nathaniel, viene dalla Trilogia
di Bartimeus, ed è un mago. Nel suo universo i maghi sono
generalmente avidi
codardi corrotti (avete presente Spandam?) che sfruttano i comuni
(cioè i non
maghi) per fare il lavoro sporco, e imprigionano i dèmoni
contro la loro
volontà per tenere sotto il tallone i comuni. John tuttavia
si è pentito e,
dopo essersi fuso con Bartimeus provvisoriamente, ha usato il pieno
potere di
uno scettro forte come parecchi demoni maggiori per salvare il mondo
dalla
rivolta dei demoni. È morto nell’impresa quando un
palazzo gli è crollato
addosso. In tutte le mie fanfiction in cui appare, è finito
in un angolo
particolare dell’Inferno e in lui è stato
incanalato il potere del bastone.
Ø
Jake
Long è il protagonista dell’omonima serie
disneyana. Ha la capacità di trasformarsi in un dragone
umanoide con diversi
poteri, e deve usare queste capacità per mantenere
l’equilibrio tra uomini e
creature magiche. È anche un esperto di arti marziali e
sport estremi
assortiti.
Ø
Gourry
Gabriev viene da “Slayers”, ed
è… un
idiota. Si auto-nomina guardia del corpo della protagonista, Lina
Inverse, che
lo maltratta di continuo, sia per la sua stupidità, sia per
sentirsi meglio. Si
sono innamorati in una zona senza spazio né tempo, il Mare
del Caos, ma appena
tornati nel mondo materiale si sono scordati tutto e ora lei lo
maltratta… come
prima, più di prima. È un abile spadaccino che
usa una versione demoniaca di
una spada laser, l’Hikari no Ken (lett., Spada di Luce),
anche nota come Gorn
Nova.
Ø
Zelgadiss
Graywords era un tempo uno spadaccino
al servizio di Rezo, il Monaco Rosso, che è suo nonno o suo
bisnonno, non si sa
bene. Per ricompensarlo, Rezo l’ha trasformato in una
chimera, fondendolo con
un demone e un golem, e forse anche altro. Sa fare di tutto, dal
body-guard
all’astronomo, dall’ingegnere al cuoco, ed eccelle
nell’uso delle energie
sciamaniche (manipolazione della natura).
Ø
Spawn
è un super.dèmone creato da uno dei
quattro maggiori sottoposti del Diavolo, Malebolgia; è stato
generato col
necroplasma, sostanza che generalmente viene usata come sangue per i
dèmoni più
potenti; per la creazione di Hellspawn (Progenie Infernale)
è stato preso il
super-assassino del governo americano Al Simmons, e il suo nuovo corpo
è stato
costruito interamente di necroplasma concentrato. Alle superiori
abilità di
combattimento derivanti dal suo addestramento, Spawn unisce varie armi
forgiate
negli inferi, una forza sovrumana, un costume quasi imperforabile
capace di
trasformarsi, un mantello che cambia forma e dimensione, oltre a
permettere di
volare e mimetizzarsi, fiamme infernali e la capacità di
evocare borchie e
catene trasformabili in artigli e altre armi. È stato
ingannato da Malebolgia
che gli aveva promesso di farlo tornare in vita per tornare con sua
moglie, ma
l’ha spedito nel mondo dei vivi cinque anni in ritardo, con
sua moglie che si
era sposata col suo migliore amico e aveva avuto una figlia. Ora
c’è un
rapporto di rispetto/amore/odio tra lui e una cacciatrice di
dèmoni del
paradiso, Angela.
Ø
Basil
Hawkins è un pirata che viene dallo stesso
mondo di Rufy, ed è un abile stratega, capace di leggere il
futuro, ha mangiato
un Frutto del Diavolo che gli permette di far sì che altri
muoiano al suo posto
e di trasformarsi in una colossale bambola vudù assassina.
Ø
Gidan
è il protagonista di Final Fantasy IX, ed
è stato creato per essere un mietitore di anime.
È caratterizzato dalla lunga
coda, e usa diverse spade e pugnali, oltre ad aver di recente imparato
ad usare
i suoi poteri di Angelo della Morte.
Ø
Yoh
Asakura è il protagonista di Shaman King, ed
è capace di evocare i morti e di fonderli con sé
stesso o con le proprie armi.
Di carattere è calmo, svogliato, sempre allegro e con la
solita espressione
vagamente ebete che fa presumere l’abuso di droghe pesanti,
ma quando la
situazione lo richiede dimostra grandi poteri e notevoli coraggio e
determinazione.
Ø
Arthas
Menethil è uno dei protagonisti di
Warcraft 3 Reign of Chaos, e un personaggio abbastanza controverso.
Prima era
un eroe che ha cercato di salvare la sua terra dai morti viventi; in
seguito, è
diventato un Cavaliere della Morte del Re Lich, un tempo suo nemico, e
ha preso
la spada Frostmourne, un’arma terrificante che aumenta
esponenzialmente i suoi
poteri. Recentemente si è fuso con il Re Lich, e dopo aver
incontrato nella sua
mente la sua parte buona, l’ha uccisa e si è
strappato il cuore dal petto. Ha
attirato al suo reame del nord un’orda di campioni da tutto
il mondo, per
ucciderli e farli rinascere come un’orda di Non-Morti. Tratta
quasi tutti i
suoi sottoposti come zerbini, ma non manca di preoccuparsi quando un
suo servo,
Anub’Arak, viene dato per morto. Inoltre, sembra che sia
ancora innamorato di
Jaina Proudmoore, che però si era da lui separata quando
aveva deciso di
sterminare una città per fermare il Flagello dei Non-Morti.
Ø
Kratos
è il protagonista della saga di God of
War; ingannato da Ares, il Dio della Guerra, aveva sterminato la
propria
famiglia, e si era trasformato in un mostro sanguinario, dopo aver
cercato di
redimersi, ha ucciso momentaneamente Ares e assunto il titolo di nuovo
dio
della guerra; ha poi cercato di accoppare Zeus, ma Atena ha fatto da
scudo
umano al padre. Dopo questo, Kratos ha dato origine ad una guerra
contro tutti
gli dèi, al termine della quale… beh, non lo so,
God fo War 3 non è ancora
uscito, ma nelle mie fanfiction è stato imprigionato
nell’Ade.
Ø
Hulk
non penso abbia bisogno di presentazioni, è
un MOST. Comunque, per i non-esperti, vi dico che la sua forma massima,
apparsa
in questo capitolo, è chiamata Sfregio Verde, e non solo
è incredibilmente più
forte dell’Hulk normale, ma è anche esperta in
strategie di combattimento e
capace di intendere e di volere.
Ø
Spiderman
è… beh, questo non potete non
conoscerlo, quindi proseguiamo.
Ø
Overlord
è il protagonista bastardo dell’omonimo
gioco; è praticamente la versione cool di Sauron, ed ha una
moglie di nome
Velvet. I suoi poteri sono virtualmente illimitati, ma stringi stringi
sono
super-forza, magia nera, strategia e grandi abilità marziali.
Ø
Jak
è un abile cacciatore ed esperto di armi,
oltre ad essere uno dei pochissimi capaci di incanalare l’Eco
a mani nude.
L’Eco è una varietà di energie che
scorrono infinite nel suo mondo, e lui sa
sfruttarle a vari scopi. Inoltre, può trasformarsi nella
bestia Dark Jak o
nell’angelo (della morte) Light Jak.
Ø
Aang
è l’incarnazione dell’Avatar, uno
spirito
millenario. Nel suo mondo, esistono quattro nazioni che rispecchiano i
quattro
elementi, e in ogni nazione c’è una ristretta
cerchia di persone, i Dominatori,
capaci di usare l’elemento tipico. L’Avatar
è unico perché può usare tutti i
quattro elementi, ovviamente imparando col tempo. Ovviamente
può morire, ma c’è
un motivo se questo spirito viene incarnato di volta in volto: se fosse
un’entità non terrena ed eterna, non potrebbe
creare rapporti umani, e quindi
non avrebbe la compassione necessaria per proteggere le persone.
Ø
Sammy
è il figlio del Diavolo, quindi non è che
ci sia molto da dire. Purtroppo essere figlio dell’Anticristo
non è neanche
lontanamente figo come si vede in Omen; non chiama mai, sbuca fuori nei
posti
più impensati e ha l’hobby di teletrasportarti
ovunque senza permesso. Inoltre,
ha affidato a Sammy un compito particolarmente ingrato: andare in giro
a
raccogliere le anime fuggite dall’Inferno. Per completare il
quadro, Sammy
lavora in un maxi-negozio di fai-da-te noto come Work Bench, in cui
almeno
riesce a trovare attrezzi utili. Ha anche grandi poteri demoniaci, ma
sta
ancora imparando a controllarli, con successi abbastanza scarsi. Di
recente,
suo padre l’ha iscritto al tutorial per diventare una buona
causa della Fine
del Mondo, dopo l’idiotissimo fallimento del fratellastro
Morgan.
Ø
Sosuke
Sagara, dell’anime Full Metla Panic!, è
un soldato e pilota di robottoni da combattimento, che altro non sono
se non
una cosa più realistica di Gundam e meno splatter di
Evangelion. Questi
robottoni, detti AS, hanno diverse funzioni. In particolare,
l’Arbalest di
Sosuke è dotato del Lambda Driver, che potenzia la macchina
in base alla forza
di volontà del pilota. Anche senza questo, Sosuke
è (qui manca la descrizione;
se volete sentirla, guardatevi Rambo, al pezzo in cui il suo
ex-addestratore
spiega ai poliziotti di cosa è capace), ma anche incapace di
vivere in una
società civile, a causa del suo fanatismo militare che
l’ha portato, tra le
altre cose, a cercare di fare la pelle ad un parrucchiere, a fare
irruzione
nello spogliatoio femminile e (sconcertante, questo) trasformare la
squadra di
Rugby più moscia del sud-est asiatico in una mostruosa
masnada psicotica di
sadici omicidi. Il suo compito è proteggere Kaname Chidori,
ma lui lo prende
troppo alla lettera.
Ø
Sam
Guthrie è un mutante ex-membro degli X-men,
a cui saltuariamente si aggrega di nuovo. Ha l’interessante
potere di
circondarsi di un campo esplosivo che lo rende quasi invulnerabile, gli
permette di volare e di fare dei bei botti. Ha qualche problema con le
ragazze,
visto che si è scelto la più sanguinaria e
micidiale dell’universo Marvel, con
un razzismo contro i non-mutanti peggiore di quello di Magneto e un
senso
dell’umorismo da macelleria.
Ø
Kurt
Wagner, anche noto come Nightcrawler, è un
altro X-men. Sì, avete indovinato, è quello
simile ad un diavolo che appare nel
secondo film. Il motivo delle sue sembianze è semplice: suo
padre è un demone,
mentre sua madre era quel gran bel pezzo di fig…liola di
Mystica. Oltre a
sapersi teletrasportare agilmente, ha un senso
dell’equilibrio innaturale (è
vissuto in un circo, e avere la coda aiuta), sa aderire ad ogni
superficie con
ogni parte del corpo (battendo così Spiderman) ed
è un abile spadaccino. Non è
il più forte dei super-eroi, ma ancora abbastanza da
accoppare un uomo normale
a mani nude.
Ø
Leon
Scott Kennedy, personaggio di Resident Evil
e protagonista assoluto del 4; ispirandosi alla sua vita, Rocky Roberts
ha
scritto la canzone “sono tremendo”; infatti ha
avuto una storia con Claire
Redfield (sorella di uno dei protagonisti), un paio di ragazze mai
nominate, un
personaggio apparso solo nel film Resident Evil Degeneration, la
segretaria del
suo capo e la figlia del Presidente degli Stati Uniti; quella per cui
si arrende,
tremenda più di lui, è la bella cinese Ada Wong,
che pur ricambiandolo è
costretta ogni volta a fregarlo in vari modi; già, la
ragazza lavora per il
mega-cattivo-finale-della-morte, Albert Wesker.
Vediamo ora le divinità
viste finora:
Ø
Kingdom
Hearts è il mega-pezzo da novanta,
nonché datore di lavoro di Sora e di altri tizi con le
chiavi.
Ø
Uatu
è un essere della Marvel, avendo osservato
la vita su innumerevoli infinità di mondi, è un
assistente ideale al ruolo di
giudice assunto da Kingdom Hearts in questa sfida.
Ø
Atena,
dea greca della saggezza, in passato era
morta per salvare suo padre Zeus da un colpo letale di Kratos, che in
quel
momento brandiva una spada deicida.
Ø
Baal
è il re di uno dei Quattro Pantheon
Supremi; il suo nome significa semplicemente
“Signore”, o “padrone”;
è un
maestro delle tenebre, e sotto di lui sta un numero infinito di
dèmoni.
Ø
Cthulhu
è un altro signore di uno dei Pantheon,
e sotto di lui ci sono molti esseri
famosi: il potente Azathot, Chaos e Ultima di Final Fantasy, e LoN, il
Signore
degli Incubi asessuato di “Slayers”.
Ø
Il
Portale domina il Pantheon delle forze della
natura. Lui è la rappresentazione vivente delle leggi della
fisica, e in quanto
tale può contravvenire ad esse quando vuole, ma alcune di
queste
contravvenzioni lo irritano nel profondo, anche quando è lui
stesso a
commetterle.
Ø
Infine,
la
Madre domina l’ultimo Pantheon, quello
di cui
fanno parte le divinità greche, vichinghe eccetera; in
quest’accozzaglia
figurano tutte le forse ultraterrene del nostro mondo, quindi anche il
Diavolo.
Ø
Ade
è un dio dei morti, quello greco, per
l’esattezza. Fa tanto lo sborone, ma dopo averle prese da
Sora in diverse
occasioni, ha cominciato a farsela sotto alla vista di questo
chiavomane (mi sa
che in questa definizione c’era il doppio senso)…
Attenzione: anche
se
nessuna di queste divinità è stata ideata da me,
io ho inventato l’idea di un
universo Crossover diviso in quattro maxi-pantheon, retti da questi
esseri; se
vi va, nel prossimo capitolo inserirò una descrizione
più dettagliato della
divisione di questi Pantheon, ma il punto è…
L’IDEA L’HO AVUTA IO, GRADIREI CHE
NON LA USASTE
IN
ALTRE VOSTRE OPERE, ANCHE SENZA FINI DI LUCRO, ALTRIMENTI NON SOLO
CERCHERO’ DI
FARVI BANNARE DA DOVE SIETE O DI SMASCHERARE IL VOSTRO IMBROGLIO IN
ALTRO MODO,
MA GIURO SULLA TOMBA DI MIA MADRE
(scusa,
io sarei ancora viva… NdMia Madre)
CHE
VI VERRO’ A PRENDERE E VI AMMAZZERò IN MODI TANTO
CRUDI CHE PERFINO PYRAMIDHEAD
E HIDAN SI CAVEREBBERO GLI OCCHI PUR DI NON DOVER ASSISTERE!
Ciò detto, proseguiamo con
le informazioni sui personaggi.
E ora, vediamo le bestiacce varie:
l’Idra non necessita di
presentazioni; le “creature simili a tirannosauri”
del primo capitolo sono
V-Rex, appaiono in King Kong; Msira, Homromsira, Finis e
Spaventapasseri sono
demoni di Devil May Cry, i primi due tipi somigliano a scimmie (il
secondo va a
fuoco), il terzo è uno scheletro ingabbiato e il quarto un
sacco patchwork
pieno di mota vivente; le Chimere vengono da Full Metal Alchemist, e
sono la
fusione di diversi animali mediante l’uso
dell’alchimia; gli
Heartless sono i nemici più comuni in
Kingdom Hearts, e ne esistono diversi tipi, ma tutti sono creature nate
dall’oscurità che si annida nei cuori delle
persone; gli Invisibili sono un tipo
particolare di Heartless, armati di spada, con lame sulle braccia che
consentono loro di volare e un’altra sulla coda; il
ragno-piovra si chiama U-8,
viene da Resident Evil 5 ed è un mutante da guerra creato
dalla Tricell sui
dati dell’Umbrella Corporation; il primo gigante viene da
Resident Evil 4, ed è
chiamato semplicemente El Gigante; il secondo è la versione
ingigantita di un
altro sotto-boss opzionale dello stesso gioco, noto come Super
Salvador; quelli
in impermeabili sono dei Tyrant, ovvero dei super-mutanti da
combattimento,
questo modello in particolare è noto come Ivan; i
pipistrelli sono semplici
pipistrelli ingigantiti dal T-Virus, quello che causa negli umani la
trasformazione in zombie; quelli simili a bachi da seta sono anche loro
del 5,
e si chiamano Popokarim (in Swahili, Pipistrello Gentile); se avete
giocato a
Final Fantasy XII, dovreste conoscere già Yiazmat, ma se
no… vi dico solo che
ha la bellezza di cinquanta milioni
e
rotti di punti vita; il secondo battaglione di giganti è
composto dagli Ndesu
di Resident Evil 5, simili a El Gigante ma con una valanga di tentacoli
che
esce dal corpo; gli AS sono i robottoni di Full Metal Panic!, e in
particolare
i Venom sono tra i più potenti e sgradevoli; i mascherati
sono sotto-boss di
Resident Evil 5, chiamati Majini Giganti, e nonostante la stazza sono
molto
rapidi e agili; la massa di vermi è Urorobors Mkono, sempre
da Resident Evil 5,
è una vera belva e molti giocatori l’hanno odiato,
anche usando il lanciafiamme
lì sistemato al solo scopo di terminare questa creatura nata
dall’impianto
dell’Uroboros in un essere umano; il Behemoth è un
AS gigante e altamente
armato, basta dire che il rapporto di dimensioni tra lui e
l’Arbalest di Sagara
è lo stesso che c’è tra
l’Arbalest e Sagara stesso (fate le dovute
proporzioni); l’ultimo è una celebrità,
il Tyrant più famoso di tutti… Nemesis,
che nel gioco originale non è capace di trasformarsi, ma in
questa storia è
stato potenziato dalla scienza di Uatu; le macchine da guerra macellate
dai tre
bestioni in questo capitolo, non vengono da nessuna parte, me le sono
inventate
io; il boia e il seguito di lardosi vengono anche loro da Resident Evil
5
(comincio a pensare di essere malato per questo gioco…);
Pumpkinhead è un
dèmone dall’omonima quadrilogia cinematografica,
che normalmente viene evocato
tramite l’odio, e così è invulnerabile
finchè l’evocatore non si suicida, ma
può essere anche chiamato in altri modi, nel qual caso
può morire; Kalthuga
viene dal film “Relic”, ed è un ibrido
tra uomo, pantera, scarabeo, geco e
altro, nato a causa del pasticciare con un particolare fungo
amazzonico;
infine, i due scimmioni vengono da “Congo”, film su
una tribù di scimmie
uniche, che vivono nelle mitiche Miniere di Re Salomone.
Eeeed ecco un altro capitolo finito!
Nel prossimo finalmente
vedremo tre protagonisti combattere tra loro! Arriverà tra
cinque recensioni,
mi avete viziato e ora non ne posso più fare a meno
mwaaaa-ah-ah-ah-ahaahahaha!
Tra parentesi, nel capitolo
c’è una citazione di Moby Dick:
quando Jak dice all’Idra “Dal cuore
dell’Inferno io ti trafiggo!”, è la
stessa
cosa che dice Achab alla balena bianca.
Fine del capitolo, spero che
recensiate numerosi, ciauuu!
|
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Capitolo 6 *** Il Primo Salvataggio ***
IL PRIMO SALVATAGGIO
Ammazza, che titolo… beh,
il capitolo non è molto lungo, ma
sono un po’ fuori esercizio… spero comunque che
l’azione a ritmo sincopato vi
piaccia!
Anonimo:
eh, ti
credo che c’è stata VIUUUULLLEEEENNNZZZAAAAA,
parliamo di Hulk, mica pippe!
Ranocchietta:
la
descrizione dei personaggi femminili arriverà con la seconda
parte di I
Pensieri di Lei. Grazie per la recensione.
Federico:
già,
spero che la descrizione dei personaggi e delle bestie immonde ti sia
d’aiuto.
Già, Hulk spacca davvero e Gaara è un mostro
sacro (anche se porta sulle spalle
la veste del Kazekage e/o la giara al posto del cappottone). Peccato
però che
Jak non lo caga nessuno!
Shakuma92:
ti
hanno battuto sul tempo. In World War Hulk, la Marvel
ha fatto combattere
l’ultima incarnazione del Gigante Verde con Sentry al pieno
della sua forza
“pari ad un milione di stelle che esplodono”; lo
scontro si è concluso in
parità quando Hulk ha deciso di smettere di combattere per
salvare il mondo,
visto che i suoi semplici pestoni per terra hanno quasi causato il
terremoto
Big One.
Ninja767:
già,
come vedrai, ho consigliato musica anche per questo capitolo. Inoltre
sì, so
tutto di Aang, visto che mi sono visto tutte e tre le serie (anche
quella
inedita in Italia). Purtroppo, tra cinque capitoli, il potere
dell’Avatar (e di
un bel po’ di altra gente) non basterà,
perché passerà all’attacco uno degli
esseri più potenti. Questo per me sarà una scusa
per inserire anche altri
personaggi.
CloudStrifeAC:
citi molto Lovecraft. Non so se l’hai notato, ma tra i nostri
dei abbiamo anche
lui, il pezzo da 90, il Signore degli Antichi, colui che ha
addormentato il
cieco idiota Azathot! Il Grande Cthulhu! Ph’nglui
mg’lnaw Cthulhu R’lyeh
wgah-nagl fhtagn!
Musica consigliata per il capitolo:
Dethroned degli X-Ray
Dogs; a seguire, Melissa dei Porno Graffiti.
< Che macello >
mormorò Sam, guardando i solchi
scavati nell’arena dall’espansione della potenza
dei tre guerrieri, che stavano
semplicemente immobili a fissarsi.
< Mica male, eh? > gli
chiese il Diavolo.
Come al solito, l’aveva
teletrasportato da qualche parte,
stavolta vicino a lui sugli spalti.
< Allora, ragazzo, qualche
consiglio > gli spiegò,
estraendo un puntatore laser e accendendolo verso Alucard < Sta
all’occhio
col vampiro, ho fatto un patto con lui e me ne pento ancora.
È un vero mostro
sacro >
< Mi avevi detto che i vampiri
non esistevano >
commentò il povero ragazzo.
< Hallo? >
chiamò il Diavolo, bussandogli in testa
< Sono il Signore degli Inganni, prendi quello che dico per oro
colato?
Sveglia! >
< Okay, piantala! Comunque,
cosa vuoi? >
< Darti un po’ di
attrezzi >
Nelle sue mani apparve la solita
scatola di legno con il
contenitore: una lunga spada dalla lama dentellata
dall’impugnatura cesellata e
decorata con teschi.
< Carino, eh? >
commentò il Diavolo < L’ho ripresa
sul set di un film e l’ho trasformata personalmente >
< Carino. Che fa, oltre a
succhiare le anime? >
< Può diventare
diverse armi. Una falce, una pistola, un
lancia-fiocine, una lancia, una catena, un’ascia…
forte, eh? >
< Carino >
commentò Sam < Almeno non finirò
ammazzato >
< E ora l’armatura!
> esclamò, prima che Sammy si ritrovasse
un elmo cornuto dal ghigno satanico e delle placche a forma di bocche
zannute
che coprivano le parti vitali.
< Bello, bello >
considerò Satana < Muy Macho! >
Senza dire nulla, lo
rispedì indietro.
< Non mi ci
abituerò mai > borbottò Sam
< Come ti sei conciato?
> gli chiese Dante,
squadrandolo come fosse un fenomeno da baraccone.
< Divisa da Generale
dell’inferno > spiegò Sam < Il
mio vecchio è l’Anticristo, quindi….
>
< Alla faccio dal cazzo
> esalò Dante < Beh, forse
posso darti anch’io un aiutino >
Estrasse dal suo borsone un paio di
guanti e un paio di
stivali e li lanciò a Sammy che, un po’ basito, li
indossò.
< Che dovrebbero fare?
> chiese, squadrandoli
interdetto.
La risposta arrivò quando
guanti e stivali andarono a fuoco,
divampando di fiamme scarlatte e arancioni.
< Si chiamano Ifrit >
spiegò Dante, risistemandosi il
borsone.
< Carino >
commentò Sammy.
Naruto schivò un colpo, e
il secondo mastino si gettò su di
lui, spalancando le fauci, prima di essere trafitto in un occhio da un
Keyblade; Sora si portò davanti alla creatura e, con
l’altro, gli bucò la gola,
per poi inchiodarlo a terra e usare le due armi come punti
d’appoggio per un
calcio acrobatico che centrò Naruto dritto in faccia.
Il biondo del Kyuubi lo
afferrò per una caviglia con una
coda, e lo spedì a rotolare in terra, per poi colpire
Alucard con una vampa di
energia.
< Dante > disse Nero.
< Sì, ragazzino?
>
< Posso sapere
perché non ci siamo anche noi in questo
carnaio? >
< Strategia, ragazzino. Se ci
ammazziamo troppo già
all’inizio, poi potremmo avere dei problemi. Per ora stiamo
solo a vedere cosa
succede di bello >
Naruto ruggì e la sua
furia creò una serie di pinnacoli di
roccia che formavano una specie di cattedrale; prima ancora che la
polvere
finisse di depositarsi, stava schivando i puntali d’ombra che
emergevano dalle
dita di Alucard, che a loro volta uscivano dalle bocche dei cani;
mentre stava
schivando, Sora gli balzò addosso dal basso con i Keyblade
incrociati,
costringendolo con l’impatto e sfondare le varie rocce e
finire in cima alla
costruzione.
Dopo aver lanciato via il Keyblader,
Naruto si azò giusto in
tempo per vedere Alucard volare verso di lui con i mastini pronti
all’attacco.
Bloccò le mascelle e, dopo
un paio di giri, lo fece volare
via contro Sora; il vampiro usò le mascelle degli Hellound
per afferrare un
fianco e una gamba di Sora e, ruotando a mezz’aria, lo
lanciò verso il terreno,
piombandogli addosso.
Prima che potesse colpirlo con un
affondo di mano, tra i due
si frappose un’ombra rossa, una specie di macchia di sangue
vorticante, da cui
uscirono alcuni colpi di pistola che fecero saltare gli occhiali (e gli
occhi)
di Alucard.
Mentre si rigenerava, vide la macchia
che si condensava in
una figura alta quanto lui, probabilmente con lo stesso gusto in fatto
di
abbigliamento, a parte la mostruosa protesi dorata ad artiglio
meccanico che
copriva interamente il braccio sinistro.
< Mangiati questa! >
Alucard schivò le
pallottole e mandò i mastini ad azzannare
l’avversario, mentre Sora usava il braccio metallico come
trampolino per
gettarsi su di lui e Naruto si scagliava verso lo scontro, caricando
un’esplosione di chakra dalla bocca.
Prima ancora che il fumo
dell’esplosione si fosse diradato
del tutto, vennero investiti da una seconda vampa di energia: Sora si
racchiuse
in un Reflexga, ma venne comunque sparato nella stratosfera; Naruto
venne
scaraventato attraverso le mura dell’arena, in uno dei
recinti delle bestie;
Vincent finì contro un cumulo di pietra, il mantello
(più) a brandelli (del
solito) e i vestiti strappati e fumanti; Alucard si ritrovò
trafitto su una
serie di punte di roccia, mentre il suo braccio sinistro si contorceva
debolmente
nella polvere.
Su uno dei grossi pinnacoli di pietra
che adornavano la
zona, stava in piedi Mandrake, con la mano che fumava e
un’espressione
implacabile.
< Diamoci da fare >
mormorò < Ignos! >
Dalle sue mani a coppa esplose una
doccia di fuoco liquido, che
sommerse la zona costringendo i quattro a rifugiarsi sulle colonne di
roccia;
Alucard non fece in tempo e venne preso in pieno dalla vampa.
Pochi istanti dopo, stava riemergendo
con tutta calma,
mentre la carne si rimarginava da sola.
Naruto capì che, se voleva
avere qualche speranza contro
quell’essere, doveva giocare d’astuzia, provocarlo.
Più facile farlo che dirlo,
visto che razza di belva assatanata era.
Calmo,
Naruto, si
disse , pensa come penserebbe Sai. Lui ha
un vero talento per far incazzare la gente.
< Ehi, tu! >
gridò mostrando il medio ad Alucard <
Cosa sono quelle mani? Voglio dire, sono troppo grosse per un essere
umano!
Magari le tieni parecchio in esercizio, vero? O ti servono per
compensare
qualcos’altro? >
Stava decisamente pensando come
avrebbe pensato Sai, e vide
con soddisfazione che il vampiro stava scoprendo le zanne.
< E quei capelli! Come
pretendi di essere preso sul serio
se sembri uno che ha appena finito di piastrarseli! Ma da dove ti hanno
ripescato, dal mercatino delle pulci? >
< Dovrò insegnarti
un po’ di buone maniere, ragazzino
> sibilò Alucard,
posizionando le mani < Rimozione dei sigilli, Livello Due: Il
Signore delle
Ombre! >
Mentre le tenebre fluide uscivano dal
corpo del vampiro,
Mandrake andò a nascondersi in un angolo dietro le rocce.
< Qui non
c’è la roba necessaria…
dovrò fare le cose
semplici > cominciò a tracciare complicati segni
sulla sabbia, per poi
intonare in varie lingue…
< Veni, veni, venias, Platinum
plumne herpetos >
Continuò così
per alcuni secondi, finchè nel cerchio non si
formò una colonna di sabbia vorticante, accesa da due
tizzoni ardenti come
occhi.
< Chi osa richiamare dalle
profondità del tempo e dello
spazio ME, il possente Bartimeus, Sakhr-al Jinni, N’gorso il
possente, ser…
>
< Ti trovo bene, Bart >
< …pente dalle
p… okay, rispondi: perché non sei morto?
>
< Ti rispondo con
un’altra domanda: ti ricordi di
Ramuthra? >
< Quell’enorme
creatura di puro Caos che per poco non
annullava l’intero governo di Londra e ci spazzava via dal
continuum spazio-temporale?
Sì, il nome mi dice qualcosa… >
< Tutta l’energia
liberata dal Bastone e da Nouda
insieme, mi ha effettivamente ammazzato, ma si è anche fusa
in me. Ho
abbastanza potere da ingoiarmi l’Altro Luogo in due bocconi,
ora… >
< Non capisco cosa me ne deva
fregare… >
< Mi hanno riportato
dall’aldilà e mi hanno costretto a
partecipare a questo gioco con un mucchio di pazzi omicidi >
< Allora
c’è giustizia a questo mondo! >
esclamò il
Jinn.
< E se non
m’impegno, ammazzeranno Kitty >
< A chi dobbiamo torcere il
collo? > sibilò il Jinn,
trasformandosi in Tolomeo, mentre Nathaniel dava inizio
all’unione tra spirito
e umano.
Intanto, Alucard e Naruto se le
stavano ancora dando di
santa ragione: le code della volpe combattevano gli Hellhound, mentre
il volto
ferino azzannava la spalla del vampiro; dalle bocche dei cani uscirono
le mani
di Alucard, che cominciarono a stritolare la testa del biondo.
< Stupido ragazzo >
sibilò < Sterminavo intere
città a mani nude da prima ancora che tu nascessi! Se vuoi
davvero vincere…
scatenati! >
Se lo strappò di dosso e
lo scaraventò venti metri sotto
terra.
Prima di poter festeggiare, Alucard
venne investito da un
colpo che lo appiattì al suolo, rompendogli le ossa.
Sora gli stava puntando contro il
Keyblade, e volò verso di lui
ad armi spianate, evocando altre lame durante il percorso; prima che
potesse
arrivare a destinazione, si ritrovò impalato
sull’artiglio di metallo della
Bestia Galian, mentre i due vampiri rossovestiti venivano comunque
trafitti dai
suoi Keyblade; scagliandolo via, Vincent si gettò su Alucard
e gli svuotò in
faccia la
Cerberus.
Pochi istanti dopo, erano bloccati a
vicenda: l’artiglio di
Vincent e la
Cerberus
nel petto di Alucard, i capelli del No Life King in quello del
pistolero.
Vincent, con uno scatto secco,
ricaricò le canne con
pallottole esplosive; Alucard usò la telecinesi per evocare
di nuovo le sue due
armi, piantandole saldamente nel petto dell’altro.
Premettero i grilletti fino a
scaricarle del tutto e a
ridursi i corpi a brandelli, e mentre si rialzavano per tornare
all’assalto,
vennero investiti da un tornado di fiamme multicolori in cui erano
sospese
folgori nere.
< Pronti per un mondo di
dolore? > chiese l’unione di
uomo e Jinn, cominciando a scagliare contro incantesimi a tutto andare.
[attenzione: da questo punto in poi,
le comunicazioni
interne tra Nathaniel e Bartimeus saranno in verde corsivo,
mentre le parti
narrate dal punto di vista del Jinn saranno in semplice verde; ‘azie]
Mentre Alucard era scosso da
convulsioni e la carne gli si
spaccava causa di uno Smembramento Centripeto, Sora assemblò
quattro Keyblade
(Lontano Ricordo, Dragone Segreto, Legame di Fuoco e Metalchocobo, per
la
cronaca) a formare uno shuriken tipo Yuffie, per poi scagliarlo contro
il mago,
mandandolo a capitombolare a terra.
[Smembramento
Centripeto: incantesimo
particolarmente utile contro i nemici tenaci, visto che ribalta contro
di loro
la loro stessa forza, costringendo il sistema muscolare a farsi
letteralmente a
pezzi da solo; essendo io un geniale Jinn, avevo capito che quel tizio
era
pericoloso, quindi avevo consigliato al mio *sì, col cavolo*
padrone, di
lanciarglielo addosso; era stato proprio il momento di vanterie dovuto
a quella
brillante deduzione, a farci ricevere in faccia quell’arma,
che mi sembrò mi
stesse passando l’essenza in un mulinex]
Vedendo una breccia nelle difese
dell’avversario (dovuta al
fatto che Bartimeus si era interrotto per spiegare la situazione ai
lettori),
Sora evocò indietro i Keyblade e ne assemblò otto
in altri due shuriken (uno
con Fenrir, One Winged Angel, Stella di Diamante e Portafortuna,
l’altro con le
due ultime Weapon, Lontano Ricordo e Testa di Zucca), cominciando a
farseli
roteare tra le mani come delle seghe circolari impazzite, e volando a
fare a
fette l’essenza del Jinn (per non parlare della carne del
mago).
Purtroppo, la strage a quattro che
stava per seguire venne
interrotta da un’esplosione sotterranea, quando Naruto
riemerse in superficie,
avvolto da un turbinio di energia.
< Kami, proteggici >
mormorò Neji, osservandolo col
Byakugan < Oramai nulla può fermarlo. Ha usato il
potere ottenuto da Itachi.
E ora, nei suoi canali non scorre più il chakra, ma
l’Amaterasu stesso >
Sasuke guardò con lo
Sharingan, e vide fiamme nere scorrere
nel corpo dell’amico; un potere tanto forte che gli occhi
cominciarono a
sanguinargli, come se avesse usato Susanowo.
< Vado a prendere Hinata
> disse Naruto < Non
tentate di fermarmi >
Ovviamente, tentarono.
Pochi istanti dopo, erano a terra, i
corpi quais
letteralmente a pezzi per le brucianti esplosioni di una pioggia intera
di
Rasengan creati col chakra della Volpe e l’Amaterasu.
Spiccò un balzo e si
direse verso l’insetto, tendendo la
mano per afferrare la sfera d’oro, quando si sentì
afferrare una gamba.
Alucard lo fissava ghignando, il suo
braccio allungato come
un serpente pronto a stritolargli l’arto fino a farglielo
perdere.
Concedendosi un sorriso,
evocò una mano di chakra demoniaco
e agguantò la sfera, per poi usarla per colpire Alucard e
frantumargli la
faccia.
L’oro è un
metallo santificato, e ora dalla carne del
vampiro si levava del fumo nero-grigio.
Naruto atterrò, spegnendo
l’afflusso di Chakra.
< Portatemi da Hinata >
ringhiò contro gli dèi.
Kingodm Hearts sorrise
indulgentemente e aprì un altro
portale: si poteva vedere la cella di Hinata al suo interno; Naruto si
sentì
furioso.
Ora tutti la stavano vedendo
umiliata, in lacrime, mezza
nuda, mezza sepolta nella sporcizia e coperta di insetti;
gettò alla platea
intorno a lui uno sguardo che minacciava di morte.
Strinse lo zaino che aveva appena
tolto dalla spalla: non
conteneva attrezzatura ninja, ma solo dei vestiti puliti per Hinata e
il suo
album di fiori pressati. Aveva immaginato che le avrebbe fatto piacere
avere
qualcosa che la distraesse.
Si rimise lo zaino in spalla e si
tuffò nel portale.
Ed eccomi, dopo
un’eternità di assenza, con un nuovo
capitolo!
Ancora una volta, ditemi cosa ne
pensate e quali sono le
vostre scene preferite! Il prossimo potrebbe richiedermi ancora
più tempo,
perché sarà la seconda parte di “I
Pensieri di Lei”, con il ricongiungimento
della timidona più puccia di Konoha e
dell’esaltato biondo, nom nom nom!
A presto, e mi raccomando,
RECENSITEEEE!
|
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Capitolo 7 *** I Pensieri di Lei, parte 2 ***
Federico:
hai
proprio ragione! Nel prossimo capitolo, quelli che ancora si reggono in
piedi
si legneranno con…vedrai!
Ninja767:
la
prossima volta, scrivi un po’ meglio, okay? Alla fine ci sono
gli SPOILER sulla
terza serie di Avatar che hai chiesto.
Shakuma
(ovvero
Panchito, ovvero Dr Omega, ovvero El Cianciancero Mascherato):
vedrai,
vedrai… felice che il capitolo ti sia piaciuto!
Anonimo:
tieni
pronta la statua; ci sto lavorando, al prossimo capitolo, ma prima devo
parlarne con Erika.
Ranocchietta:
sono felice che il lieto fine (per ora) ti piaccia. Il sito di cui
parlo è un
sito di Crossovers, e penso che potrebbe interessarti; cercalo pure, se
vuoi.
Ultima
Weapon:
grazie, mi piace che tu abbia goduto a leggere fin qui!
Lol, altri flashback!
Musiche per il capitolo: potete
scegliere tra la versione
veloce di “Everytime we Touch” o “Hlding
Out For a Hero” di Bonney Tyler.
Il Cairo, in
Egitto;
terra di mistero e di magia.
Per le
assolate strade
della città, era un continuo via-vai di gente: turisti
onesti, turisti
disonesti, vecchi gestori di bazar intenti a fumare da
narghilé colmi di aromi
alla frutta,… e di tanto in tanto, qualcosa di unico.
Per la via
passeggiava
una ragazza dai capelli completamente bianchi, vestita con una tunica
sopra
maglietta e pantaloni larghi e comodi; se qualcuno non ritenesse lo
spettacolo
abbastanza strano, aveva parecchie armi appese un po’
ovunque, e svariati
spiriti che la seguivano: una mezza dozzina di Foliot e due Jinn
pesantemente
corazzati e armati, che normalmente sarebbero dovuti essere nascosti
sotto
spoglie meno grottesche, ma che in Egitto, un antica patria di misteri
e
sortilegi, sarebbero anche passati inosservati.
Così,
dietro alla
giovane Kitty Jones, stavano alcuni repliche del dio Bes, una specie di
coccodrillo antropoide a quattro braccia e una donna-serpente.
Dopo
l’ultima guerra
contro gli spiriti, Jones era stata a capo di un movimento volto a
permettere
un’evoluzione del rapporto tra umani e spiriti; ragion per
cui, pochi mesi
prima, aveva evocato il possente Caos Incarnato, Ramuthra,
perché cambiasse per
lei le regole della magia.
Ora:
Ø
Gli
spiriti potevano decidere se sottostare o meno alle richieste di un
mago,
tramite contratto predefinito.
Ø
In caso
gli spiriti accettassero, dovevano essere retribuiti in energia, per
ricambiarli della sofferenza di essere legati alla Terra Fisica.
Ø
Uno
spirito evocato doveva essere avvolto da una massa di gelatina organica
che
potesse adattarsi alle trasformazioni della su essenza, in modo da
prevenire il
più possibile il suo disagio in caso di combattimento o
anche solo per il
contatto con la
Terra.
Ø
Una volta
distrutto detto involucro, l’essenza tornava
nell’Altro Luogo, dove doveva
restare per riprendere le forze.
Ø
Se una
qualsiasi delle parti veniva meno agli accordi, il contratto veniva
rotto, e
volendo, lo spirito poteva prendersi la vita del mago come
risarcimento. Per
contro, se fosse il Jinn a barare, dovrebbe fornire un tempo variabile
di
servizi non retribuiti.
In questo
modo, la
possibilità che gli spiriti maturassero di nuovo un feroce
desiderio di
vendetta diminuiva enormemente.
< A
cosa pensate,
padrona? > chiese Vizra, il jinn in forma di serpente.
<
Niente, solo i
cambiamenti avvenuti di recente > rispose Kitty < E poi
non dovete
chiamarmi padrona. Oramai voi spiriti siete liberi, dovete solo
rispettare il
contratto >
< E
lo dobbiamo
solo a te > rispose Dramass, il coccodrillo, mentre continuavano.
Poco dopo,
trovarono
una casupola; forte delle lezioni, decifrò abbastanza in
fretta le scritte, e
non erano graffiti d’amore; fece cenno agli spiriti di
rimanere fuori a fare la
guardia ed entrò, assicurandosi prima di avere tutte le armi
al loro posto.
Nella stanza
c’era un
vecchio grasso e mezzo calvo, intento a fumarsi sostanze non
identificate in un
narghilé; appena la vide, si alzò e le sorrise.
< La
signorina
Jones, immagino > disse, posando il tubo della pipa < Ero
stato avvisato
del suo arrivo… >
< Da
chi? >
< Non
ha importanza
> sorrise l’uomo < Non più, almeno
>
Prima che
Kity potesse
rispondere, si sentì afferrare; due braccia la bloccarono in
una doppia Nelson,
e una specie di lungo tentacolo le premette qualcosa in faccia.
Cominciò
a sentirsi
stordita, e capì che si trattava di un panno imbevuto di
cloroformio.
L’ultima
cosa che vide
prima di svenire fu una sagoma bluastra.
Il
samurai estrasse
la katana.
Misurò
la distanza.
Strinse
l’impugnatura in pelle di razza, facendosi roteare
l’arma in mano, mentre
fissava i suoi avversari.
Davanti
a lui
stavano le armate dell’usurpatore: migliaia di Ronin in
armatura nera e bene
armati, e ancor più semplici miliziani equipaggiati con
alabarde o strumenti
agricoli convertiti.
In
testa, sul dorso
del Demone Ragno, stava Mokunaba, uno dei Generali.
E
lui era solo.
Contro
diecimila.
Sentì
schiocchi e
sibili: dalle file dell’armata, piovve una tempesta di dardi
infuocati; sollevò
un muro di terra e si protesse.
Rumori
più forti, e
stavolta lanciarono i razzi.
Sorrise,
aveva
sentito i suoi compagni raggiungerlo; la tempesta di fuoco si infranse
contro
un muro d’acciaio.
<
Siamo
arrivati, Roku > disse uno dei suoi alleati < E abbiamo
portato un’armata
>
Una
pioggia di
fumogeni, e intorno a loro si materializzò, come
un’orda di fantasmi, un vero
esercito di guerrieri.
Veterani,
temprati
dalle fiamme di mille vite, ognuna trascorsa in mille battaglie;
armati, abili,
praticamente inarrestabili, e pronti a dare la vita per il ritorno sul
trono
dell’Imperatore.
<
Certo che questo
film è una forza! > commentò Jake,
pescando dalla bacinella di pop-corn.
<
Vero >
confermò Rose, stravaccandosi nel divano < Grandi
effetti e grande storia
>
< E
gli attori sono
incredibili. Mosse fantastiche >
< Che
ne dici >
gli propose Rose < Di fare anche noi qualche mossa
“fantastica”? >
Jake
diventò
rapidamente di tutti i colori dell’arcobaleno, poi
sentì… non proprio male, più
un senso di…costrizione.
Nei
pantaloni.
Okay,
calma e
sangue freddo, Jake… tu le piaci, lei ti piace. È
una cosa naturale. Assolutamente.
Spero che non mi trovi inadeguato in quel senso… ma che vado
a pensare! Forse
però, coi miei poteri… insomma, quando divento
dragone mi si potenzia TUTTO,
no?
< Ma
cosa credi?
> rise Rose, guardando il “rigonfiamento”
< Stavo parlando di allenarci
un po’, scemotto! >
< Oh,
cavolo >
gemette Jake < Che figura… >
Comunque, si
alzarono
e si misero in posizione; girarono un po’ in tondo, a lenti
passi misurati, poi
scattò all’attacco, venendo fermato da un calcio
allo stomaco.
Cadendo,
rotolò all’indietro
e afferrò il tappeto, dando uno strattone e facendola
cadere; spiccò un balzo
terminando con un calcio a girandola discendente, mancandola e
riuscendo
tuttavia a fare un bel buco nel pavimento del negozio.
< Oh,
cavolo… N mi
ammazza! >
Rialzandosi,
vide che
Rose stava per colpirlo con un calcio rotante; giocò
d’astuzia, si abbassò e
afferrò la gamba che l’aveva appena oltrepassato,
riuscendo così a farle
perdere l’equilibrio.
Doveva
trovare un modo
di immobilizzarla, e visto che mettersi sopra di lei non gli sembrava
il caso,
anche visto l’equivoco di pochi istanti prima,
afferrò il tappeto e glielo
arrotolò intorno.
<
Pwned > le
sorrise, bloccando il tappeto con dei giri di scotch < Vado a
fare altri
pop-corn, tu stai qui, okay? >
<
Spiritoso…
> commentò
la bionda, cercando di
forzare la prigione improvvisata; inutile, troppo stretto.
<
Allora, vediamo
un po’… > pensò Jake <
Devo ricordarmi di premere il bottone giusto. Non
voglio che esca quel Wendigo assatanato. Di nuovo >
Cose che
capitano
quando il tuo assistente è un cane bimillenario che nasconde
artefatti magici
di potenza inaudita dentro gli elettrodomestici.
<
Ehi! Mollami!
>
Jake
scattò; lascio
cadere i pop-corn, si trasformò in dragone e si
precipitò nell’altra stanza,
vedendo un uomo vestito da maggiordomo sollevare Rose e lanciarla in
quello che
aveva tutta l’aria di essere un portale dimensionale.
<
Comodo, già in
pacco regalo… > considerò
l’uomo, buttandosi nel varco.
<
Ecco, il
colpevole è SEMPRE il maggiordomo >
commentò Jake, prima di tuffarsi nel
varco, previa scrittura di un biglietto di avviso ai suoi (mamma,
papà, sono
andato a combattere un maggiordomo extra-dimensionale che ha rapito la
mia
ragazza che ha cercato varie volte di uccidermi. Non aspettatemi alzati)
Lina si svegliò, ancora
immersa nell’oscurità; dopo lo
stordimento iniziale, cominciò a capire in che situazione
fosse.
Non vedeva nulla perché
aveva una benda sugli occhi; polsi,
gomiti, ginocchia e caviglie erano immobilizzati da saldi giri di
corda, tanto
stretti che quasi non sentiva più gli arti; altre funi le
bloccavano le braccia
al busto, e una più lunga le legava il collo alle caviglie;
una corta catena le
partiva dalla vita e l’ancorava al terreno.
Cercò di recitare un
incantesimo ma scoprì di essere
imbavagliata, con uno straccio che le passava tra i denti, tanto
stretto da
farle sanguinare gli angoli della bocca.
Dopo pochi istanti, venne presa dal
panico; cominciò ad
andare in iperventilazione, e a cercare di divincolarsi nel tentativo
di
sciogliere le corde, ma ottenne soltanto di scorticarsi i polsi a
sangue.
Venne riportata alla calma da uno
scricchiolio; a quanto
pare, si trovava in una cella, e qualcuno aveva appena aperto la porta.
Lina si sentì investire da
un’ondata di pura presenza;
rovente, dilagante, e sopra ogni cosa, indiscutibilmente malvagia.
Sapeva cos’era, si era
già ritrovata assediata da
quell’energia, in passato.
Più oscuro del crepuscolo.
Più rosso dello stesso
sangue.
Sepolto sotto la marea del tempo.
Era al cospetto di Ruby Eye
Shabranigdu.
Stavano
inseguendo la
figura che aveva rapito Lina; una specie di creatura ingobbita simile
ad una
scimmia senza peli, occultata da una nube di fumo; i quanto paladini
della
Giustizia, era loro dovere correre in soccorso dell’amica.
E
soprattutto, del povero
rapitore, nel caso Lina si fosse ripresa dallo Sleeping e gli avesse
messo le
mani addosso.
Si fermarono
un
istante per riposare, e vennero raggiunti da una figura simile al
rapitore,
solo più dinoccolata e dal fumo viola anziché
verde; essendo loro prodi eroi,
si gettarono nello scontro, ma…
Zelgadiss
venne
incassato in un albero da un pugno, e Gourry finì a terra,
sputando sangue;
Amelia piombò sul nemico, le mani bianche del potere del
Visfarank, ma il fumo
le soffocò la magia, e le braccia dalle articolazioni
multiple la bloccarono
facilmente, mentre la creatura balzava via.
Angela fluttuava semi-incosciente; eh
sì che quella giornata
era cominciata così bene!
Come prima cosa, aveva sterminato un
gruppo di Bestie di
Satana; come se non bastasse, finalmente i capi su in Paradiso si erano
convinti dell’innocenza e delle buone intenzioni di Spawn.
Lo stesso Spawn aveva visto che,
ormai, sua moglie aveva una
vita, e così ne aveva cominciata una nuova anche
lui… con lei.
E ora, invece, senza neanche aver
capito cosa stesse
succedendo, era bloccata in una specie di prigione d’energia
che usava la sua
stessa forza per bloccarla.
Non poteva proprio continuare bene,
vero?
Dopo le
ultime
avventure, le Supernove si erano riunite all’Arcipelago
Shabondy; mancavano
solo Cacciatore di Pirati e Cappello di Paglia, ospiti di una degli
Shichibukai.
Succedeva
tutto quello
che ci si può aspettare da una riunione di questo tipo: Kid
e Law si guardavano
in cagnesco, imitati dalle rispettive ciurme; Urouge sorrideva
imperterrito,
riempiendosi le mandibole di budini alla soia; Capone faceva tenere
sotto tiro
chiunque si avvicinasse troppo alle sue bistecche.
Apoo non
prestò
attenzione all’avvertimento, e quello che era iniziato come
un party per soli
pirati, divenne null’altro che l’ennesima rissa
dell’Arcipelago.
<
Probabilità che
la cosa finisca in una strage: 87%; possibilità di vittoria
nello scontro: 54
%; possibilità di sopravivenza restando neutrali: 89 %
> riflettè Hawkins,
controllando i suoi tarocchi.
Qualcuno,
infischiandosene
delle statistiche, approfittò della confusione generale per
avvicinarsi di
soppiatto al piatto (scusate il gioco di parole…) di Capone,
per fregarlo con
tutto il suo contenuto, indi scappare mettendoci sopra un po’
tutto quello che
capitava sotto mano.
<
Buon tempo,
Bonney > commentò Hawkins, mentre la figura dai
capelli rosa gli si sedeva
vicino, cominciando ad ingozzarsi senza ritegno.
< So
che ti piace
mangiare molto > continuò Hawkins < E so che
tu sai che io so di sapere
che so. E so anche che sai che io so che tu sai che io avrei detto
questo.
Sapendo ciò, e sapendo anche che per te un pasto
è completo solo in caso di
presenza di pizza, ho analizzato i tavoli e notato che
l’unica è nelle mani di
Kid. Ergo… >
Dopo questi
sproloqui,
sembrò estrarre dal nulla una pizza larga due metri, farcita
globalmente:
peperoni, mozzarella, pomodoro, acciughine, olive, patatine fritte,
salame,
mortadella, wurstel e costolette di Re del Mare (miii,
leggera…).
Bonney aveva
la bava
alla bocca e gli occhi lucciconi.
<
Hawky-kun, tu sì
che sai come viziare una donna! >
Gli
stampò un bacio a
schiocco sulle labbra, poi tornò a sedersi e
cominciò a divorarsi la sua
prelibatezza.
<
Abbiamo un
problema > disse il biondo dopo qualche secondo.
< Mh?
> chiese
la ragazza dai capelli rosa, risucchiandosi in bocca un filo di
mozzarella
<
Secondo i miei
calcoli, sta per arrivare qualcosa di molto pericoloso…
>
Ovviamente,
aveva
ragione: nel bel mezzo del banchetto (per essere precisi, in testa a
Capone), atterrò
una figura alta circa due metri, vestita da Samurai e con paio di
vistosi Doc
Martens, che reggeva una katana in una mano e una cornamusa
nell’altra.
<
Ecco > sbuffò
Killer < Ci mancava solo un altro fenomeno da baraccone >
Un
poveraccio che
passava di lì fece notare che un uomo che teneva una
maschera traforata anche
quando mangiava, usando i fori per ingurgitare il cibo, e che si
vestiva con un
cantante country trans, non aveva il diritto di chiamare qualcun altro
fenomeno
da baraccone, ma venne trinciato di netto, così nessuno gli
diede retta.
<
Allora, direi che
ci siamo! > disse lo straniero, sollevando Capone < Ti ho
presa, Bonney!
Non hai idea di quello che succ… > si accorse solo
allora che la persona che
teneva sollevata non era Bonney < Cacchio! Errore di
atterraggio! >
Scagliò
via Capone
(mandandolo a finire in una ciotola di macedonia formato maxi) e
afferrò la
vera Bonney, chiudendola in un sacco in maglia di agalmatolite.
Poco dopo,
una delle
sue braccia cadde a terra.
<
Vuoi giocare con
le Supernove? > chiese Law, estraendo la sua katana assurdamente
lunga,
mentre Bepo si preparava ad usare il kung-fu.
<
Questo potrebbe
condurre a complicazioni > osservò l’uomo,
mentre Capone riusciva ad
emergere dalla macedonia e puntava le armi.
<
Vendettaaaaaaaaahahaharagh! > urlò, mentre i numerosi
cannoni del suo corpo
facevano fuoco verso l’avversario.
Quando il
fumo delle
esplosioni si fu diradato, videro che era rimasto solo un luminescente
portale
azzurrino.
Con un
cartello vicino
che diceva “Ingresso consentito solo a Basil Hawkins, aka The
Magician”.
Il Palazzo
di
Alexandria era illuminato, e splendeva nella notte come una gemma.
Quelle luci
avrebbero
scoraggiato un ladro meno determinato, ma nulla poteva fermare lui, il
più
astuto degli astuti e il più abile degli abili: come un
acrobata, volò da
un’ombra all’altra, schivando le guardie che non si
accorgevano nemmeno del suo
passaggio.
Dopo pochi
minuti,
arrivò alla finestra che cercava: sbirciò
all’interno, e la vide; con poche
mosse esperte, scassinò la serratura, e aprì i
battenti senza far rumore.
Veloce come
un lampo,
fu su di lei, strappandole un grido prima di farla voltare.
<
Gidan, sei uno
scemo! > rise Garnet, sollevata di vederlo < Mi hai fatto
prendere un
colpo! >
< Oh,
cielo, come
posso farmi perdonare! > esclamò il Genoma, in tono
melodrammatico.
< Beh
> rispose
Garnet, avvicinandosi e sorridendo < Un modo ci
sarebbe… >
Cominciarono
ad
avvicinare le labbra, quando il palazzo venne scosso da
un’esplosione.
< Il
fianco
orientale! > esclamò Gidan < Garnet, tu resta
qui! >
< Non
andare! >
lo pregò lei < È troppo pericoloso! I
Plutò sapranno gestire la faccenda!
>
<
Questa è una
bugia, e tu lo sai > rispose Gidan, lanciandosi dalla finestra e
richiamando
i propri poteri di Angelo della Morte.
Quello che
vide quando
atterrò lo lasciò senza fiato: gli uomini in
scatola stavano tentando di tenere
a bada un’enorme lucertola a molte teste, che mordeva e
agitava la coda a
frusta, resistendo ai colpi delle armi dei Plutò.
Non che ci
volesse
molto…
<
Okay > disse Gidan,
impugnando le lame e afferrando una lancia con la coda < Nessun
rettile
policefalo incasina impunemente gli appuntamenti di Gidan Tribal!
>
La creatura
si voltò a
guardarlo; o meglio, due teste si voltarono a guardarlo, le altre
continuavano
a cercare di acchiappare i bocconcini in scatola.
< Non
sottovalutarmi, sottospecie di varano sotto estrogeni >
ringhiò Gidan,
scagliandogli contro un paio di Antimaga < Essere un Angelo
della Morte
torna utile, vero? >
Mentre era
impegnato
in codeste dissertazioni filosofiche, una delle teste ancora intatte
dopo la
magia lo ingoiò.
<
Cavolo, che
puzza! > esclamò, incastrato tra due denti.
<
Dillo a me >
rispose Steiner, fissato ad un molare.
< Che
ci fai qui?
> chiese il Genoma, cercando di estrarsi
<
Dopo un po’ io e
gli altri Plutò abbiamo realizzato che la strategia
più efficace era lanciarsi
nelle sue fauci aperte nella speranza che uno di noi lo soffocasse.
>
Cri-cri-cri…
<
È ufficiale. Sei
un idiota >
Mentre
ribadiva
l’ovvio, per qualche motivo la creatura li sputò
fuori, per poi uscire da dove
era entrata (una breccia di quindici metri nelle mura cittadine).
<
Perché se n’è
andato? > si chiese Gidan
<
Aveva capito di
non avere speranze contro la forza dei Plutò! >
<
Senti, Berto, se
volevo sentire scemenze facevo sbronzare Er Cina. Allora, se se
n’è andato,era
perché voleva solo distrarci. Quindi, qualcuno voleva fare
qualcosa mentre noi
eravamo impegnati. Ma cosa… > s’interruppe,
folgorato < Garnet! >
<
Esatto,
scimmiotto! > disse una voce, appartenente a quello che era
apparentemente
una specie di… clown gay, o roba del genere (pensate al
peggio che vi può
venire in mente mettendo insieme un clown obeso e lo stereotipo del gay
da
cartone animato. Ecco, il risultato è quello).
Questo
atroce
individuo levitava fuori dalla finestra della stanza di Garnet, e la
teneva per
il colletto, mentre lei si divincolava cercando di liberarsi dalle
corde che la
bloccavano < Seguimi > disse il clown < Altrimenti
la ammazzo >
<
Forza, sfaticato!
> urlò Anna Kyoyama < Chi ti ha detto di
fermarti, brutto
bacarospo?!??!!?? >
Il povero Re
degli
Sciamani era costretto a correre in giro per il cortile. Se pensate che
non sia
nulla, tenete che presente che il cortile era quello di Tao Len, quindi
in
pratica un palazzo grosso come una città; senza contare che
Yoh correva sulle
mani.
Tenendo dei
bastoni
con collegati carichi di mattoni.
Indossando
dei pesi da
sommozzatore.
E
trascinando un
carretto con su Anna e delle casse Marshall, con cui lei gli urlava
addosso di
continuo.
<
Domanda >
disse, tra un ansimare e l’altro < Perché
*puff* devo continuare *hanf*
questi massacri, se *sbanf* ho vinto il Torneo degli *meeep* Sciamani?
>
< Per
mantenerti in
forma >
<
Come posso
*sbanf* essere in forma, se *hunf* sono mezzo morto? >
<
Okay, pausa >
consentì lei < Mi ci vuole proprio >
< TI?
> chiese
Yoh, alzandosi
È
il momento della
vendetta, pensò Yoh.
Mentre lei
era
voltata, a sistemarsi la bandana, Yoh si avvicinò
lentamente, senza fare
rumore, e balzò.
Caddero
nell’erba, e
prima che lei potesse capire cosa stesse succedendo, le
scoprì i fianchi e
cominciò a farle il solletico.
<
Yoh, smettila!
> urlò la ragazza, tra le risate < Non riesco
a … a… >
Sì
interruppe: l’aveva
presa in braccio e la stava sollevando da terra, per poi caricarsela
sulla
schiena.
< Che
stai facendo?
> gli chiese.
<
Sollevamento pesi
>
Dal nulla,
Anna
estrasse una mazza da baseball e gliela abbattè con violenza
in testa; per
qualche miracolo, lui riuscì comunque a sorreggerla.
<
Stai dicendo che
sono grassa? > sbraitò.
< Non
sono così
pazzo > rispose Yoh, massaggiandosi la testa con la mano libera
< Sei
sempre splendida, e tu lo sai bene. Solo, ti diverti a pestarmi >
<
Vero. Ora mettimi
giù; vado a farmi una doccia >
Mentre la
bionda
entrava nel palazzo, Yoh si ritrovò di nuovo a fissare
l’ondeggiare della sua
bandana; il movimento di quel semplice pezzo di stoffa rossa lo
stregava, gli
faceva immaginare di poterlo prendere tra le mani, di toglierlo, di
lasciar
cadere i suoi capelli biondi e di poterli accarezzare…
Scosse la
testa: tutte
vane speranze. Lei lo voleva solo per essere la moglie dello Shaman
King, non
di Yoh Asakura. Non sarebbe mai stata interessata a lui, se non avesse
sconfitto Hao e assunto il ruolo di Re degli Sciamani.
Fu riportato
alla
realtà da uno dei non-morti da guardia dei Tao che volava
fuori dalla porta e
gli si schiantava ai piedi, con le ossa frantumate.
Lanciandosi
verso la
porta, evocò Hamidamaru nel Doppio Mezzo, riuscendo al
contempo a schivare i
corpi tagliuzzati dei Fratelli Dolore che volavano verso di lui;
seguì l’eco
della battaglia insieme alle tracce di cadaveri a pezzi, fino ad
arrivare
davanti alla stanza di Anna, dove Len stava a terra, reggendosi a
stento alla
lancia.
< Lo
spirito di
quel tipo… è un’arma
micidia… > s’interruppe, vomitando un
fiotto di sangue.
< Tu
vai, Yoh >
disse una voce < Qui ci pensiamo noi >
Sulla scena
era
apparso un fantasma biondo, con un camice da laboratorio, trucco
pesante e
della pelle rosa shocking cucita su petto e ventre.
<
Grazie, Faust
> rispose Yoh, sfondando la porta scorrevole.
La prima
cosa che
vide, fu Anna: a quanto pare era appena uscita dalla doccia,
perché era avvolta
dall’asciugamano e aveva i capelli bagnati, imperlati di
minuscole goccioline e
incollati al viso; i suoi occhi parevano mandare lampi.
Non che
potesse fare
altro: era immobilizzata in una specie di bozzolo di una sostanza
appiccicosa e
filamentosa, che lasciava fuori solo il naso e la parte superiore della
testa.
Appena lo vide, cominciò ad agitarsi e scuotere la testa.
<
Yngh! > mugolò
appena lo vide, cominciando a scalciare < Gnhtnt! >
Fece appena
in tempo a
voltarsi per schivare un fiotto di quella roba, che andò
invece a colpire la
parete.
Dalle ombre
uscì una
figura intabarrata in un impermeabile grigio, con un paio di occhiali a
visiera
e un grosso spirito ragno che trotterellava dietro di lui; sopra il
ragno c’era
un enorme Oni con un occhio solo, e molti altri spiriti erano nascosti
nelle
ombre.
<
Cosa vuoi? >
chiese Yoh, spingendogli sotto il naso la lama di energia spirituale.
<
Voglio che tu mi
segua > rispose l’uomo, per poi fare un cenno al
ragno, che lanciò un altro
fiotto di tela, afferrando Anna e trascinandola nella presa del suo
Sciamano.
< Tu
mi seguirai,
altrimenti… > per dare enfasi, afferrò i
capelli della ragazza e tirò con
forza, strappandone una ciocca sanguinolenta.
<
Mghgng! >
mugolò lei, cominciando a piangere, mentre sia lei che i
suoi rapitori
svanivano in un falò azzurro che rimase lì a
brillare, invitando Yoh a buttarsi
tra le sue gelide fiamme.
Il Re degli
Sciamani
si diresse verso il bagno, con lo sguardo carico d’odio,
fissando il proprio
riflesso nello specchio.
Lo
frantumò con un
pugno, facendo scorrere sangue rosso come la bandana di Anna.
Colpito da
un pensiero
improvviso, si voltò verso la pila di vestiti, dove
l’indumento faceva bella
mostra di sé, anche se un po’ spiegazzato.
Yoh lo
raccolse,
assaporando l’odore dei suoi capelli per alcuni istanti, poi
se lo legò al
braccio e uscì.
<
Faust! >
chiamò < Tu e Elisa volete seguirmi? >
< Non
vedo perché
no > rispose il biondo < Il tuo amico scorbutico
dopotutto l’abbiamo
sistemato… >
Insieme, si
gettarono
nel portale.
Jaina si svegliò
indolenzita: ricordava solo di essersi
addormentata nel suo accampamento alla base dell’Alleanza a
Kalimdor, e ora si
svegliava… dove?
La stanza trasudava
umidità, ma era illuminata da alcuni
bracieri; Jaina non era immobilizzata, e non ce n’era bisogno.
Le pareti erano coperte da diversi
simboli magici che
rilucevano verdi, e bloccavano i suoi poteri; l’unica buona
notizia era che, se
qualcuno fosse entrato, avrebbe dovuto spezzare il circolo di
incantesimi,
permettendole di colpirlo con la sua magia e di fuggire rapidamente.
Kratos balzò
dall’arena e atterrò sul palco delle
divnità,
di fronte ad Atena.
< Perché mi avete
portato qui? > chiese, evitando di
guardarla < Sapete che non ho nessuno da proteggere. Non
più ormai. >
< Ma potresti > disse
Kingdom Hearts < Potrebbero
tornare. La tua seconda possibilità è a portata
di mano… rimediare al tuo
errore, essere un marito e un padre migliore. Prendendoti
più cura della tua
famiglia e massacrando meno >
< Cosa devo fare? >
disse Kratos, voltandosi.
< Quello che ti riesce meglio
> rispose Uatu,
indicando l’arena.
Kratos emise un basso ringhio animale
e si buttò giù, mentre
in quel momento Banner arrivava salendo le scale, mezzo morto per la
fatica.
< Che vuoi? > gli
chiese il Diavolo, apparendogli di
fianco e teletrasportandolo sul proprio palco.
< Non capisco cosa pensiate
che io possa fare > disse
Banner, reggendosi i pantaloni con una mano < Tutte le persone
che amo sono
morte in modi orribili… come posso partecipare? >
Satana estrasse dalla tasca un
televisore plasma da
duecentocinquanta pollici (!!!), che mostrava l’immagine di
una cella.
< Non è
possibile… > disse Banner
< Credi? >
domandò Satana, alzando il volume.
Caiera si
svegliò… un momento.
Si svegliò?
Era alquanto sicura di essere morta;
l’ultima cosa che
ricordava era che aveva cercato di fermare suo figlio, ma
all’epoca era un
fantasma.
Aprì gli occhi e decise
che non andava bene.
< Oh, trazzo >,
imprecò
[Nota traduttiva:
“trazzo” non è un errore di battitura,
ma
un’imprecazione largamente diffusa su Sakaar]
Tanto per cominciare, si trovava in
quella che aveva tutta
l’aria di essere una sala delle torture.
In secondo luogo, seduto davanti a
lei c’era un individuo
dalla pelle violacea, un bel po’ più alto di lei,
coperto da un’armatura
parecchio resistente e armato di due lame dentellate.
Qualcosa le diceva che non era
lì per farle compagnia in
senso pacifico.
< Che vuoi? > gli
chiese, caricando il potere ombra.
< Te la metto semplice
> rispose lui < Mi chiamo
Marna. E da questo momento tu sei mia prigioniera >
< Vedo che hai un impiantatore
di dischi dell’obbedienza
> constatò Caiera < Perché non
l’hai usato mentre ero svenuta? >
< Così è
più divertente >
Senza aspettare che si muovesse,
Caiera pietrificò la pelle
e si gettò su di lui, venendo però fermata da un
massiccio colpo in faccia.
Crollò a terra in
ginocchio, tossendo; l’aveva colta di
sorpresa, ma neanche suo marito l’aveva mai colpita
così forte. Era un
avversario da non sottovalutare.
< Carino, vero? > disse
Satana, spegnendo lo schermo,
senza badare al fatto che Banner era sparito, inghiottito da due metri
abbondanti di massa muscolare gamma e furia.
< Vedo che prendi la cosa sul
serio > considerò <
Bene, ti do un suggerimento: impegnati. E, già che ci
sei… cerca di insegnare a
mio figlio come combattere in maniera decente, okay? >
Peter
arrivò a casa
acciaccato; quella era stata una giornata pesante per
l’amichevole Spiderman di
quartiere.
Prima aveva
combattuto
contro la
Squadra
di Demolizione: stavano per vincere ai punti (un colpo della palla da
demolizione di Thunderball non è il massimo quando il
Demolitore ti sta
mazzolando col suo cavolo di piede di porco magico), ma grazie alla
ragnatela
lui aveva vinto per atterramento.
Poi aveva
dovuto
salvare un gruppo di bambini a Hell’s Kitchen; ci si
aspetterebbe che quello
sia il lavoro di Daredevil, ma lui era impegnato con i Duri (ma
può un gruppo
di super-criminali venir chiamato peggio?) e il lavoro era stato
malamente
sbolognato all’arrampicamuri.
E fin qui,
lo poteva
anche accettare; da un grande potere rabarbaro ed eccetera. Ma il
peggio era
arrivato quando un gruppo di membri del Movimento Purity (che Uatu solo
sa se
meritano la morte) aveva avuto la bella idea di tirare una bomba
nell’accademia
degli X-Men; non è che Spidey fosse nel posto giusto al
momento giusto, NO!
Ovviamente no! Lui era lì che volteggiava intorno
all’Empire State Building come
gli aerei che avevano buttato giù King Kong, e si ritrova a
dover salvare quei
pezzi di stronzi da quello che li stava pestando!
Fosse stato
Nightcrawler, bene, con lui si poteva ragionare.
Wolverine,
ancora
ancora, poteva tenergli testa.
Ma quello
era il
Fenomeno!
Il
dannatissimo,
potentissimo, fottutisismo Fenomeno!
L’unico che nemmeno lo Sfregio
Verde era riuscito a stendere!
Capirete
anche voi
che, stando così le cose, ora Peter non chiedeva di meglio
che sfilarsi il
costume, cenare, vedere se gli avanzava a abbastanza forza per
soddisfare sua
moglie e infine addormentarsi, per affrontare il giorno dopo fresco e
riposato,
pronto a salvare vite umane, volteggiare per i grattacieli e beccarsi
accidenti
grossi come case dal direttore del giornale per cui lavora.
Il suo
programmino
andò a farsi benedire quando notò che:
- La
porta di casa sua era stata brutalmente scardinata
- La
luce accesa permetteva di vedere segni di lotta, e infine
- In
mezzo al soggiorno c’era un vortice di luce azzurra che per
qualche motivo non sembrava causato da uno scorretto utilizzo del
microonde.
Dettaglio
rivelatore,
appena entrato trovò un metro e novanta di uomo in corazza
high-tech
stravaccato sul divano a mangiarsi cialde.
<
Ehm… > iniziò
Spidey < Non sei qui per le lezioni di piano, vero? >
< No
> rispose
l’uomo, finendo le cialde < Sono qui per dirti che
abbiamo tua moglie. Il
resto è storia >
Svelto come
un
fulmine, Spiderman gli fu addosso e lo colpì alla mascella;
semplice
intuizione, era l’unico punto non coperto dal costume
corazzato, visto che in
quel momento stava mangiando.
< Ma
voi siete una
famiglia di psicopatici! > esclamò l’uomo,
tenendosi il labbro rotto mentre
zoppicava verso il portale < Prima la rossa mi spara in un
ginocchio, poi
questo mi prende a mazzate… maremma maiala…
>
Spidey,
dicendo addio
alle possibilità di dormire, si tuffò nel portale
dietro di lui.
Overlord stava girando per gli
spalti, chiedendo
informazioni su dove avessero portato sua moglie.
< Descrivimela un
po’ > disse Ares
< Alta un po’ meno
di me; pelle bianca come alabastro,
lunghi capelli nerissimi, veste come una sub sadomaso dallo spacco
praticamente
total >
< Hai buon gusto, gigantone
>
< Dimmelo a me.
L’hai vista? >
< Se vedessi una donna del
genere pensi che starei qui a
guardare trentasei fenomeni da baraccone e una donnola che pestano dei
mostri?
>
< Cosa sensata >
commentò Overlord, tornando
nell’Arena < Vorrà dire che avrò
di che giocare pesante >
L’aria
era satura
dell’odore di metallo bruciato, dello sfrigolare della
saldatrice e del lieve
ronzare elettrico nell’aria
dell’elettricità di arcani macchinari.
Keira
finì di saldare
il pannello, poso la saldatrice e si tolse la maschera, passandosi la
mano in
faccia per togliere il sudore.
Era passato
tempo, da
quando era diventata un Grande Saggio, ma la sua passione per la
meccanica non
era diminuita, e ora divideva il suo tempo tra dedicarsi al suo hobby
preferito
e farsi allenare da Jak ad incanalare l’Eco.
Parli del
diavolo e
spunta la barba; il biondo entrò nell’officina
districandosi tra i cavi,
cominciò ad avvicinarsi, mise il piede su un cuscinetto a
sfera, scivolò e si
schiantò sulle scarpe di Keira.
<
Complimenti >
disse Jak alazandosi < Hai un vero talento per far cadere i
maschi ai tuoi
piedi. Comunque, sono venuto a chiamarti per
l’allenamento… >
chiese Keira.
<
Veramente abbiamo
ancora un paio di minuti… >
< So
già come
utilizzarli… >
Lui
capì, la afferrò
per le bretelle e la trascinò a sé, cominciando a
baciarla e a massaggiarle i
fianchi.
<
Ehi, basta che
non esageriate! > disse Daxter < ci sono dei cuccioli che
stanno
guardando! >
Infatti, il
Precursor
era lì con i figli suoi e di Tess (devono essere puccissimi
!^^)
Jak e Keira
evitarono
accuratamente di guardarsi negli occhi.
Prima che
potessero
trovare una risposta arguta, le sirene della città
cominciarono ad ululare: la
frequenza che segnalava l’attacco delle Teste di Metallo.
Jak non
perse tempo a
pensare, afferrò una Vulcan dalla rastrellerai e si sporse
dalla balconata del
palazzo, mirando e cominciando a fare fuoco.
<
Ditemi se vi
piace, bastardi! > urlò, mentre abbatteva un
colossale Ragno Volante,
spedendolo a sfracellare un battaglione di nemici con la sua massa
< A tutte
le Guardie Kremizi! > urlò nel comunicatore <
Qui parla il Facente
Funzione di Comandante Jak! Attivate le torrette di Difesa! Spingete i
civili
al sicuro! Autorizzati all’uso dell’Artiglieria
pesante! Individuare la falla
nei sistemi difensivi e chiuderla! Annientare gli invasori senza
pietà! >
Mentre
urlava, vide
Jak che impugnava due Scatter e si gettava nella mischia, mentre Tess
cercava
di ammansire i loro cuccioli.
Keira spinse
il
caricatore nel fucile di precisione, s’infilò la
bandoliera di granate e
caricatori di scorta, e si preparò ad unirsi alle danze.
Venne
abbattuta da un colpo
alla nuca prima che potesse sparare un singolo colpo.
Katara cominciava davvero a
spazientirsi.
Prima Zuko, poi Azula a Ba-Sing-Se, e
ora questo; la cosa
cominciava davvero ad irritarla.
Prima cosa, era stata rapita per
costringere Aang a
sottoporsi ad un gioco da psicopatici.
Seconda cosa, il modo in cui
l’avevano immobilizzata per
impedirle di usare il Dominio
dell’Acqua.
Totalmente bloccata ad una croce
d’acciaio da anelli dello
stesso materiale, che le fissavano le articolazioni, stringendole tanto
la
carne che ogni tentativo di muoversi le si spellavano gli arti;
inoltre, per
prevenire uno sputo gelato ben piazzato, le avevano serrato la bocca in
una
strettissima fascia dei metallo.
Ti prego,
Aang,
pensò, fai presto.
Questo
bastardo ha
rapito Chydori.
Dice che
dovrò
superare una sfida, per rivederla intatta.
Sono Sosuke
Sagara,
agente della Mithril, il mercenario Kasshim, e dovrei essere immune
alle
tattiche intimidatorie; dovrei essere esperto nel negoziare il rilascio
degli
ostaggi; dovrei avere nervi d’acciaio.
Ma in questo
momento…
non ho idea di cosa fare; posso solo partecipare alla sua sfida.
Mi avvicino
e comincio
a parlargli nell’orecchio, gli detto le mie condizioni.
Lei non
verrà toccata,
in nessun motivo.
Quando la
riprenderò,
starà bene, nessuna tortura fisica o psicologica.
Non
cercheranno in
nessun modo di farle nulla.
Gli
spiego… nel
dettaglio… cosa gli farò in caso di
contravvenzione.
Quando mi
precede nel
portale trema e fissa il vuoto, mi crede.
E fa bene.
< Senti, Satana > disse
Sam < Comincio a stancarmi
di te che metti in pericolo la gente che amo, okay? Non hai proprio
alcun
rispetto per la sacralità della vita umana? >
< Pron-tooo? > rispose
Satana < Sono quello che vi
ha fatti butare fuori dal Giardino dell’Edene a calci nel
deretano! >
<
Senti, Cannonball
> fece Marrow.
< Che
c’è, Sarah?
>
< Da
dove vengono i
mutantini? >
Silenzio.
Molto
silenzio.
Di quelli
lunghi e
imbarazzanti, con i grilli in sottofondo e le palle di sterpaglie.
<
In… che senso?
>
< Da
dove vengono,
chi li crea? >
<
Ecco, vedi…
quando un maschio e una femmina mutanti si amano, succedono
certe…cose, ecco,
e… >
Alla fine
glielo
disse, in maniera schietta e decisa.
<
Cooosa? >
chiese Marrow, ansimando per la rivelazione < Insomma,
è così che nasciamo? Quando
un uomo usa il… e lo usa con la…
oooommmmioddddiooooohohoho! >
<
Calmati, Marrow,
è una cosa perfettamente naturale, e… >
<
Vaffanculo,
carnesoffice! Stai mentendo, non può essere vero! >
Corse fuori
dalla
stanza e afferrò Colosso che passava di lì.
<
Colosso, ti
prego, dimmi che Cannoball mi ha mentito! >
< Eh?
>
Dopo un
breve
riassunto.
<
Ehm… non voglio
rovinare la tua vita o roba del genere, ma è proprio
così… se vuoi in
biblioteca ci sono dei libri che lo spiegano in maniera
scientifica… o puoi
chiedere dei porno a Gambit >
<
Cos’è un porno?
> chiese Marrow, temendo la risposta
<
Dimentico sempre
che sei cresciuta nelle chiaviche… una rivista di persone
che fanno… quella
cosa di cui stiamo parlando >
<
Santissimi
Anziani > urlò Marrow, diventando verdastra <
C’è gente che si fa
fotografare mentre fa queste cose? Mi sento male! >
Quella sera,
Scott
l’aveva convinta a bersi una camomilla (diciotto bustine in
una tazza, per
sicurezza) e le aveva spiegato la cosa con calma e pazienza.
<
Gesù, che scena
patetica > disse una voce, appartenente ad un magro uomo dalle
orecchie a
sventola vestito da zombie-borg.
<
Fuori da questa
scuola > disse Ciclope, preparando i suoi raggi ottici.
<
Sai? > rispose
l’uomo < Io penso di no >
Dalla sua
mano testa
partì una vampa di energia verde che colpì
Ciclope al petto, facendolo
schiantare attraverso due librerie ed un muro, mentre l’altra
mano metteva al
tappeto Marrow, che si risvegliò in una cella imbottita,
bloccata con
un’imbracatura e camicia di forza; in una situazione simile,
a testa in giù
però, c’era una persona che riteneva morta da
tempo: Shadowcat, che Kurt
Nightcrawler chiamava semplicemente Kitty.
Ada
uscì dalla doccia avvolta
in un accappatoio (rosso, ovviamente) e si diresse nella stanza vicina,
a prepararsi
al suo appuntamento con Kennedy.
La prima
uscita fuori
dal lavoro.
Appena
aprì la porta,
venne sbattuta a terra da almeno cento chili di muscoli, che le
riempirono la
bocca con una grossa pezza di stoffa, e la sigillarono al posto con del
nastro
adesivo, bloccandole i polsi con diversi giri dello stesso materiale.
<
Ghmf! >
protestò, cercando di liberarsi; inutile; tentò
di colpire l’assalitore al
mento con un calcio rotante per liberarsene, ma lui le
bloccò le caviglie e
immobilizzò anche quelle.
Senza dire
nulla, le
fasciò quasi tuta la parte inferiore della testa con il
nastro, poi ne applicò
diverse strisce sugli occhi.
<
Ghlbghm, gnrndgh!
> mugolò Ada, ricevendo in risposta un colpo allo
stomaco che le mozzò il
fiato.
Lurido
vigliacco…
pensò.
Il rapitore
finì il
lavoro bloccandole insieme gomiti e ginocchia, per poi avvolgere
insieme le
braccia e il busto.
< Non
si preoccupi,
signorina Wong > disse il rapitore < Non le faremo del
male. Siamo brava
gente. E se ha paura che io voglia violentarla, si rilassi: sono
rimasto
castrato lottando con un gaviale del Gange >
Ciò
detto, se la
caricò in spalla che ancora cercava di scalciare e
attraversò il portale,
lasciando un biglietto per Leon.
Naruto buttò
giù la porta con un calcio, trovando il
rapitore di Hinata intento a farsi un Black Jack ad un portatile; prima
che
capisse cosa stesse succedendo, lo afferrò per il collo,
incassandolo poi nel
muro.
< Toccala di nuovo >
sibilò il biondo < E giuro
sulle anime dei miei Maestri che ti strapperò la carne dalle
ossa. Ora dimmi
dov’è! >
< Cella B-15 > rispose
l’uomo, una volta mollato <
Non puoi sbagliare, sono numerate in ordine >
Due minuti dopo, stava scardinando
un’altra porta, trovando
che Hinata era riuscita a liberarsi ed era pronta a colpire
l’eventuale rapitore
con un Juuken.
< Fermati, Hinata >
disse, bloccandole dolcemente i
polsi < Sono, io Naruto… non aver paura >
Subito lei si sciolse e si
gettò tra le braccia di lui,
cominciando a piangere in silenzio.
< Ti prego…
Naruto-kun… > disse tra i singhiozzi <
Continua a parlare… ho bisogno di sentire che sei qui
vicino, che non è solo un
sogno e che sei proprio tu… >
Pochi minuti dopo, sciolsero
l’abbraccio, e Naruto estrasse
dallo zaino dei vestiti per lei e il suo quaderno di fiori pressati.
< Ho pensato ti avrebbe tirata
su, eh, eh…> mormorò il
biondo, passandosi una mano alla nuca.
I cancelli dell’arena si
aprirono, stava per uscire
qualcos’altro.
< Mettete i feriti dietro una
barricata > disse Leon
< Che sarebbe comodo se avessimo… >
< Ci penso io > rispose
Aang, sollevando una barriera
rocciosa parecchio spessa.
< Utile >
commentò Spawn.
Dalle ombre cominciò ad
avanzare una legione di scheletri
avvolti da gabbie di metallo, armati di scudi con lame, spade e
mannaie, che
scricchiolavano ad ogni movimento; erano seguiti da almeno una dozzina
di
enormi ragni in pietra e lava, dietro ai quali caracollavano creature
rettiloidi coperti di masse tumorali e occhi di troppo, insieme a una
grande
varietà di demoni armati di falci dalle varie fogge e rospi
giganti dai dorsi
coperti di cristalli di ghiaccio.
Dietro di esse incedevano a passi
pesanti enormi creature,
presto riconosciute da molti.
Sora vide i quattro Titani che
sull’Olimpo gli avevano fatto
dannare l’anima sul Monte Olimpo, Cloud riconobbe il
battaglione delle numerose
Weapon, e Tidus incontrò l’antico incubo evocato
da Yevon: Der Richter.
L’ultima parte
dell’armata veniva precedute dalle anime
infernali, un tempo combattute da Sam, e da possenti dèmoni,
tutti affrontati
da Spawn nel corso della sua carriera.
Ma erano cinque di loro ad attrarre
la sua attenzione.
Alternavano tratti segaligni, grassi
e muscolosi, con enormi
zanne e artigli e occhi da insetto; Spawn li riconobbe per il
Violatore, il
Vandalizzatore, il Vaporizzatore, il Brutalizzatore e il Vacillatore.
E se c’erano
loro…
Dalle ombre uscì
un’immane fiumana di tenebre, potente come
una valanga di lava, che si compattò in una colossale forma
demoniaca dal pelo
rosso e dorato.
< Oh, no >
mormorò Spawn.
< Lo conosci? > chiese
Dante.
< Sì >
rispose il Generale dell’Infenro < Quelo a
cui ho fregato il posto, ma abbatterlo è stata una delle mie
fatiche maggiori.
>
La creaturà
ruggì e digrignò i denti richiamando
l’attenzione dei presenti e indicando Simmons.
< Portatemi la testa di Spawn!
> ruggì Malebolgia.
Fine capitolo, ma su richiesta di
Ninja, ecco alcuni spoiler
su Avatar, la terza stagione mai trasmessa in Italia.
ATTENZZZIONE, SPOILER!
Dopo lo scontro con Azula a
Ba-Sing-Se, Aang finisce in coma
per alcune settimane, al termine delle quali ha i capelli.
Decidono di infiltrarsi nella Nazione
del Fuoco per poter
cominciare un’invasione, e Sokka si fa istruire da uno
spadaccino di nome
Piandao, membro del misterioso Loto Bianco (l’organizzazione
di Iroh).
Dopo un capitolo di stampo comico ad
una spiaggia…
Azula:
eh, cosa
credete, anch’io ho avuto una brutta infanzia… la
mia stessa madre di riteneva
un mostro. Aveva ragione, ovviamente, ma fa male lo stesso.
… Aang viene a conoscenza
del passato dell’Avatar Roku, e
dell’origine della guerra, mentre il gruppo viene inseguito
da un sicario
ingaggiato da Zuko, che Sokka chiama
“L’Uomo-Luccichio-Luccichio-Boom”, salvo
poi ribattezzarlo con un ben più figo “Uomo
Combustione”.
Prima dell’invasione Aang
è totalmente allucinato, sognando,
nell’ordine:
Ø
Di
perdere i pantaloni davanti ad Ozai.
Ø
Che
Ozai lo interroghi in matematica.
Ø
Ozai
a cavallo di una ippo-mucca alata che sputa
fuoco.
Ø
Appa
e Momo che combattono stile “La Tigre
e il Dragone”, con
Guru Pathik che fa un numero musicale sui chakra.
All’invasione, i popoli che
si oppongono alla Nazione del
Fuoco vengono quasi interamente imprigionati, mentre Azula tortura
Sokka
(psicologicamente) raccontandogli di come si è divertita a
torturare Suki
(fisicamente).
Già, Azula è
CATTIVA, lo sappiamo tutti.
Dopo l’invasione, Zuko
passa col Team Avatar, e l’Uomo
Combustione viene… terminato.
Ah, già, l’Uomo
Combustione ha gli Automail e spara raggi
laser della morte dal terzo occhio.
Zuko e Aang apprendono il Dominio del
Fuoco perfetto da due
dragoni, Sokka libera suo padre e Suki da un super-carcere della
Nazione del
Fuoco, Zuko aiuta Katara a vendicare sua madre, assistono ad una
deprimente
opera teatrale sulla Leggenda di Aang (chiamata, ironicamente, come il
primissimo episodio, il Ragazzo nell’Iceberg), e Aang
sparisce… proprio al
confronto finale contro Ozai!
Infatti, sta per passare la Cometa
di Sozin, che fa
bruciare il Chi dei Dominatori del Fuoco come mille soli, aumentando i
loro
poteri, e Ozai ha costruito una flotta di aeronavi equipaggiata di
Firebender, per
bruciare del tutto il Regno della Terra, da poco conquistato.
Intanto, appare il Loto Bianco: Jeong
Jeong (primo Maestro
del Dominio del Fuoco per Aang e il migliore quanto a controllo),
quell’obeso
di Iroh (che mentre era rinchiuso ha trasformato la trippa in muscoli,
e se
contiamo che somigliava a Galeazzi, capirete la trasformazione), Pakku
(ora
sposato con la nonna di Katara), Piandao (il maestro di Sokka) e Bumi
(amico
d’infanzia di Aang, psicopatico scivolomane e spostatore di
montagne part-time);
e questi vecchiacci da soli se ne vanno a liberare Ba-Sing-Se,
riuscendoci con
una facilità imbarazzante.
Zuko e Katara sconfigonno Azula,
mentre Toph, Suki e Sokka
mettono fuori uso le navi, e Aang confronta Ozai..
Aang:
non
dobbiamo combattere. Tu hai il potere di fermare tutto questo.
Ozai:
sì… io
HO il potere.
Ora… ho tutto il potere
DEL MONDO!
Segue un duro scontro, al termine dei
quali Aang sconfigge
Ozai usando tutti i quattro elementi assieme e strappandogli il Chi dal
corpo,
impedendogli di usare di nuovo il Dominio del Fuoco.
E vissero tutti felici e contenti,
finchè io non li ho presi
per inserirli in questo giochetto sadico.
Ed ecco i dati sulle ragazze!
Ø
Tifa
Lockheart, da Final Fantasy VII, artista
marziale e nota popputa dotata di sesta abbondante. Nel gioco dimostra
più
volte la sua forza, e nel film sequel sconfigge (quasi) un potente
bestione di
nome Loz , un concentrato di pura forza fisica che riesce
però ad atterrarla.
Ø
Rinoa
Heartilly è l’eroina di Final Fantasy
VIII, una potente strega capace di volare e abile in ogni tipo di
magia;
l’unica capace di fare una breccia nel cuore legnoso di
Squall l’Emo. Possiede
una cagnolina di nome Sant’Angelo da Roma, piuttosto inutile
ai fini della
storia.
Ø
Yuffie
Kisaragi, una ninja sempre da Final Fantasy
VII; ha una fobia per gli insetti e soffre il mal d’aria,
inoltre è cotta dal
tenebroso pistolero Vincenzo Valentino. Ed è piatta.
Ø
Hinata
Hyuuga è probabilmente una delle ragazze
più pucciose mai apparse in uno shonen; è cotta
del protagonista biondo,
Naruto, da quando aveva tre anni, ma la sua timidezza, unita al severo
ambiente
famigliare, le ha impedito di dichiararsi fino al momento della sua
quasi-morte.
Ø
Matsuri
è l’allieva di Gaara, la sua prima e
unica, nonché la quarta persona in tutto il mondo a vederlo
come una persona e
non come lo Spirito del Tanuki; il loro rapporto è ben
più stretto di quello
tra normale maestro e normale allieva.
Ø
Tenten
è una compagna di squadra di Neji Hyuuga,
specializzata nell’uso delle armi e nel combattimento;
nonostante si senta
attratta da molti ragazzi, si tiene in realtà tutta stretta
per Neji.
Ø
Sakura
Haruno ha un rapporto complicato con l’ex
compagno di squadra Sasuke Uchiha, un po’ incrinato dal fatto
che l’ha stordita
con un taglio alla nuca, abbandonandola al freddo e al gelo. Sembra
tuttavia
provare ancora qualcosa per lei.
Ø
Lady,
il cui vero nome è Mary, è la figlia di un
pretaccio psicopatico che ha cercato di conquistare il mondo; Dante e
Vergil
l’hanno dovuto uccidere, e Lady ora divide il tempo tra
shopping, caccia al
dèmone e sbolognare a Dante il lavoro peggiore.
Ø
Kyrie
è l’unica ragazza di devil May Cry a non
vestirsi in maniera provocante; in effetti, i suoi vestiti sembrano
ripescati
da due secoli e mezoz fa, ma ciò non le impedisce di
sfoggiare una quinta; è
innamorata di Nero da anni, e l’occasione di dichiararsi
è venuta con l’inizio
di un terribile complotto di una specie di versione tamarra della
Chiesa di
Satana.
Ø
Seras
Victoria è un’ex-poliziotta, ora vampira.
Ha conosciuto Alucard durante una missione per accoppare un vampiro, e
durante
la stessa missione è morta. Essendo lei vergine, Alucard
l’ha vampirizzata, e
ora sembra tenere particolarmente a lei. Voci non confermate dicono che
potrebbe essere la reincarnazione della donna amata da Vlad quando era
in vita.
Ø
Winry
Rockbell è un’amica d’infanzia di Edward
Elric, nonché la sua meccanica personale quando bisogna
aggiustargli le
protesi. Il loro rapporto è complicato, tra lui che le urla
dietro e lei che
gli tira le chiavi inglesi inseguendolo con una motosega, e il problema
del
portale dimensionale ha solo peggiorato le cose.
Ø
Boa
Hancock è universalmente considerata la
donna più bella del suo mondo; cinica e sprezzante, anche a
causa del suo
passato obbrobrioso, ha maturato un amore ossessivo-compulsivo nei
confronti di
Rufy, arrivando a rischiare di tutto per essergli d’aiuto.
Purtroppo lui è
troppo scemo e finora non si è reso conto
dell’amore della ragazza.
Ø
Kagome
Higurashi è una ragazza del nostro tempo,
rimasta catapultata nel Periodo Sengoku, il Medioevo nipponico; li,
dopo una
lunga serie di avventure, si è sposata col mezzodemone
Inuyasha, che però lei
continua a maltrattare.
Ø
Sango
è una sterminatrice di dèmoni che combatte
con un enorme boomerang, l’Hiraikotsu; il rapporto tra lei e
Miroku è
complicato dal suo essere un maniaco allupato senza speranza.
Ø
Yuna
è una Evocatrice e cacciatrice di tesori
part-time; Tidus l’ha conosciuta quando la sua
utilità in battaglia, non fosse
stato per gli Eoni, erano riconducibili a quella di un ano senza buco.
Nel
sequel di Final Fantasy X, è diventata una specie di
Trinità di Matrix vestita
da soubrette, e ha fondato con sua cugina Rikku e l’amica
Paine i Gabbiani, aka
le YRP, aka le Tidus’ Angels.
Ø
Rikku
è la cugina di Yuna, ex (o magari no) di
Gippal, vestita come una prostituta brasiliana. Combatte con coltelli e
tirapugni, sembra essere una brava meccanica e lei e Gippal litigano
sempre.
Ø
Kairi
è un’amica (e qualcosa di più) di Sora;
è
caduta dal cielo con una pioggia di meteoriti, ed è stata
rapita da due
versioni della stessa persona. Di recente ha guadagnato un Keyblade, ma
molti
fan la odiano proprio perché così, sbarazzandosi
dell’inutilità, loro non hanno
più scuse per insultarla.
Ø
Kitty
Jhones è la coprotagonista della Trilogia
di Bartimeus, insieme al mago e al jinn; soltanto grazie a lei Mandrake
ha
potuto passare da bastardo politicante senza scrupoli a salvatore del
mondo; le
ultime parole del mago sono state per lei.
Ø
Rose
è una compagnia di scuola di Jake, e ha
tentato più volte di assassinarlo con lo pseudonimo di
Cacciatrice, membra di
una gilda di distruttori di creature magiche. Con la sconfitta dei
Cacciatori e
del Drago Nero, si sono messi insieme senza riserve.
Ø
Lina
Inverse si autodefinisce la maga-genio, ma
è più nota per il suo seno piatto e il pessimo
carattere. Lei e Gourry si sono
baciati in una meta-dimensione dalla natura ben chiara, salvo poi
scordarsi
dell’accaduto. La cosa si è conclusa in un
pestaggio ai danni del biondo.
Ø
Amelia
Will Tesla Saillune è la principessa del
Regno di Saillune, e una fanatica della Giustizia, talmente fissata che
i suoi
discorsi farebbero venire il diabete anche a Sailor Moon. Una delle
poche
persone a non giudicare le sembianze grottesche di Zel.
Ø
Angela
è un angelo, letteralmente; incaricata
originariamente di trucidare Spawn, si è poi unita a lui
nella lotta con
Malebolgia, creando un rapporto di odio-rispetto-amore, non ben
definito.
Ø
Jewelry
Bonney è una delle Undici Supernove; ha
il potere di invecchiare o ringiovanire temporaneamente sé
stessa e gli altri,
ma ora come ora, in un sacco di agalmatolite, non è che le
serva a molto.
Ø
Garnet
Ti Alexandros Nummericordochennumero,
affettuosamente detta Daga (affettuosissimo chiamarti come
un’arma da
assassinio lercio e squergio), da Final Fantasy IX; principessa con gli
attributi, è scappata dalla madre adottiva per mettersi con
un branco di
fenomeni da baraccone.
Ø
Anna
Kyoyama è la ragazza che mena degli
Articolo 31; il povero Yoh viene da lei brutalmente maltrattato, tanto
a
sviluppare una fobia per questa ragazza e la sua micidiale collana di
perle
hippy. Lei sostiene di voler sposare Yoh solo per diventare la moglie
del re
degli Sciamani (io se questo fosse il mio movente non me ne vanterei),
ma in
realtà c’è altro.
Ø
Jaina
Proudmoore, leader della Nuova Nazione
degli Umani, ha avuto una lunga e tormentata storia con Arthas
Menethil, che si
è conclusa qualche anno fa ed è crollata in un
abisso profondo quando lui è
divenuto l’incarnazione della più nera morte
vivente; sembra ancora provare
qualcosa per lui.
Ø
La
moglie di Kratos, a cui la Capcom non si
è degnata di
dare un nome, in mezzo a queste fenomenesse da baraccone è
solo una pacifica
donna dell’antica Grecia, trucidata dallo stesso Kratos in un
momento di follia
omicida (o di sbornia aggressiva, fate voi).
Ø
Caiera
Oldstrong, detta l’Impetuosa, è un mostro
sacro, è stata capace di far sputare sangue allo Sfregio
Verde con un cartone
ben piazzato negli addominali; e tenete conto che era un cartone di
Bambi,
quindi anche abbastanza moscio. Miii, che freddura del cavolo.
Ø
Mary
Jane Watson Parker, un amore puro ed eterno
tanto grande che Mefistofele, pur di vederlo a pezzi, si è
addirittura offerto
di salvare zia May in cambio della possibilità di
nullificare il passato di
Spidey, che si è trovato così ad affrontare un
Goblin potente come non mai, e
tutto da solo.
Ø
Velvet
è tutto tranne che una ragazza facile,
nonostante lo stile suggerisca il contrario; ragazza e moglie di
Overlord, da
cui ha anche avuto un figlio, Overlad.
Ø
Keira
è un’appassionata di meccanica, e ha avuto
un lungo addestramento per diventare una saggia dell’Eco.
Dopo sei videogiochi,
è finalmente riuscita a mettersi col ragazzo dei suoi sogni,
Jak detto Rambo.
Ø
Katara
è una maestra del Dominio dell’Acqua,
tanto brava che può farti esplodere il sangue semplicemente
sfregando le mani,
volendo. Questo spiega il sistema d’ingabbiamento usato dai
rapitori, ai limiti
del sadomaso più assurdo.
Ø
Kaname
Chidori è un’altra ragazza che mena, ma
anche tanto; il nostro Sosuke (uno che se gli mozzi un braccio se lo
incolla
con una sua personale miscela di moccio, spago da arrosto, abbondante
cccolla
vinilica e acqua, per citare Giovanni Muchacha, e nel frattempo che
quello si
asciuga lui ti maciulla brandeggiando un kalashnikov come Suor Germana
col
Mocho Vileda), trema al solo vedere il suo terribile ventaglio bianco
(aka
Harisen).
Ø
Andi
è una dolce ragazza che, insieme ai suoi
amici, combina scherzi bastardi al suo capo al centro commerciale del
fai-da-te. È rimasta un po’ scombussolata quando
ha saputo che Sammy lavorava
per il Diavolo, ancora di più nel sapere che il datore di
lavoro è suo padre!
Ø
Marrow
è una dolcissima ex X-woman con una
discreta propensione per l’umorismo da macelleria; ce
l’ha su a morte con i
non-mutanti perché ritiene che le abbiano rovinato la vita.
E in effetti è
vero.
Ø
Shadowcat
sa passare attraverso i muri, e ha
avuto una relazione con Kurt Wagner, finita quando lei è
stata sparata al
centro di un pianeta alieno.
Ø
Ada
Wong è un’affascinante spia cinese che ha
più volte fregato Leon per soddisfare le brame di potere di
Wesker, ma ha
sempre cercato di non farlo ammazzare; ora che Wesker è
morto (forse) lei è
disoccupata.
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