la guerra dei cent'anni

di marty_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** primo incontro parte prima ***
Capitolo 2: *** primo incontro parte seconda ***
Capitolo 3: *** il fatidico giorno ***
Capitolo 4: *** il ballo ***
Capitolo 5: *** partenza inaspettata ***
Capitolo 6: *** sorprese ***
Capitolo 7: *** primi litigi ***
Capitolo 8: *** prima giornata ***
Capitolo 9: *** lui, naraku ***
Capitolo 10: *** addio al tramonto ***
Capitolo 11: *** sola ***



Capitolo 1
*** primo incontro parte prima ***


EPOCA SENGOKU

1447

 

Nel giardino di una immensa villa orientale una ragazzina stava profondamente dormendo, con un vecchio libro posato sul viso come per coprire il forte sole estivo.

Indossava un leggero yukata bianco, interamente coperto da fiori rosa e legato in vita da uno spesso fiocco rosso. Tutto in quella veste lasciava intendere che non apparteneva affatto ad una semplice contadina, tanto era preziosa la stoffa e fine il ricamo.

La ragazza era sdraiata in quello che pareva essere un grande parco affiancato da una immensa foresta che si estendeva per chilometri e chilometri, non molto lontano da un palazzo reale in stile giapponese.

La giornata era splendida: il cielo privo di nuvole e il paesaggio ovattato in un muto silenzio, almeno fino a quando un urlo non ruppe il magico incanto.

  • -Kagomeeeeeeeeeeeeeeeeee -

Una donna sui vent’anni camminava con passo svelto verso la figura dormiente che si era ormai completamente svegliata. Portava anch’essa vesti molto ricche e sfarzose composte da un kimono rosso con un immenso drago bianco sulla schiena che rendevano la sua figura ancora più bella ed elegante. I capelli color dell’ebano, lisci e lunghissimi, erano legati in una coda bassa da un nastro bianco e gli occhi caffè erano estremamente arrabbiati.

Strano ma vero la donna in questione era molto somigliante alla ragazza stesa sull’erba, anche se i capelli erano più corti e gli occhi talmente espressivi e profondi da essere capaci di leggere l’anima delle persone con un solo sguardo.

  • -Caspita kikyo guarda che non importava urlare così, mi ero solamente appisolata un momento-
  • -Sbaglio o dovevi studiare giapponese antico?????-
  • -Si ma ecco…uff!!! e va bene sorella non lo sopporto ok???? Io non capisco a cosa serva leggere un noiosissimo libro che parla solamente di guerre e imprese storiche ormai passate!-
  • -Possibile kagome che ti comporti sempre e solo da ragazzina!! E poi si da il caso che dopo la morte dei nostri genitori spetti a me il compito di educarti alle regole della nobiltà!!! Sei una principessa e fai di tutto per non esserlo!-
  • -Io non voglio essere una stupida reale!!!!- detto questo kagome raccolse il suo arco, appoggiato contro un albero, e si diresse correndo verso la foresta.

Appena si fu allontanata dalla casa impugnò l’arco e scoccò una freccia in direzione di una quercia per liberare la rabbia, essa improvvisamente si illuminò di rosa andandosi a conficcare nell’albero.

*Perché mia sorella crede di potermi comandare solo perché è più grande di me! Proprio non capisce che non ho scelto io di diventare una sacerdotessa né tantomeno una principessa!!! Lei si comporta come se fossi ancora una bambina ma ormai ho 15 anni e domani ne compierò 16, quindi perché non mi lascia in pace!! *

Kagome era talmente immersa nei suoi pensieri da non notare la presenza di un demone che la osservava con bramosia. Improvvisamente, stancatosi di guardarla, sbucò da dietro un albero con gli artigli sguainati prendendo alla sprovvista kagome e ferendogli un braccio. Il demone aveva sembianze umane anche se gli occhi erano rossi e l’aura era indubbiamente demoniaca.

  • -Cedimi di tua spontanea volontà la sfera dei quattro spiriti e forse non ti mangerò-
  • -Cosaaaa ma dico sei scemo, tu credi che la sua portatrice te la dia di sua spontanea volontà?? Mi avevano detto che i demoni erano stupidi ma fino a questo punto??-
  • -Come ti permetti ragazzinaaaaaaa- il demone era pronto per un altro colpo di artigli ma questa volta non andò a segno.
  • -Sankon tesso-

Qualcosa o meglio qualcuno si parò davanti a kagome e dove prima si ergeva il mostro ora si trovavano solo dei vestiti informi.

 

chi sarà mai stato??? lo so che è corta ma abbiate pietà!!!°_°

 

 

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Capitolo 2
*** primo incontro parte seconda ***


CAPITOLO 2: PRIMO INCONTRO seconda parte

 

 

 

 

Salveeeeeeee!!!Vi starete chiedendo come mai aggiorno così presto e devo dire che me lo chiedo anch’io!^-^

Prima di iniziare ringrazio le persone che hanno commentato, a cui devo il merito di farmi continuare stà schifo di ff!! grazie!!! Non sapete quanto servono i commenti per una scrittice alle prime armi!!!ciaoooo…

Dalla foresta si levò un leggero venticello che fece muovere le fronde degli alberi e i capelli di due ragazzi che ormai si fissavano da parecchi minuti.

Kagome non capiva ancora bene cosa fosse successo, sapeva soltanto di essere stata salvata da uno strano ragazzo apparentemente dall’aspetto demoniaco, con due dolcissime orecchie canine sul capo e dai capelli argentati molto lunghi. Di tutti i demoni che aveva incontrato questo gli sembrava diverso, sia per l’aspetto che non incuteva affatto timore, ma anzi doveva proprio ammettere che era molto carino, sia per la sua aura che sembrava solo leggermente demoniaca. Dopo che l’aveva salvata non era riuscita a smettere di fissare quegli occhi ambrati, profondamente colpita dalla loro incredibile espressività.

Il ragazzo, dal canto suo, era rimasto affascinato dalla bellezza della ragazza e dal forte odore di fiori che emanava, talmente buono per appartenere ad una semplice umana. All’inizio non si era minimamente preoccupato della persona che aveva salvato, talmente era impegnato ad uccidere quel demone che si era sfortunatamente trovato nell suo cammino, poi però doveva proprio ammettere che non era affatto male come ragazza.

A rompere quell’atmosfera di silenzio fu proprio il ragazzo, che dopo questi pensieri riassunse la solita fredda espressione.

Inuyasha: "tse, ma guarda chi si può incontrare nelle foreste infestate dai demoni, una misera umana… e per giunta ferita!"

Dopo queste parole Kagome sembrò ritornare coi piedi per terra riassumendo il suo bel caratterino, che per nulla si addiceva ad una principessa.

Kagome: " Chi sarebbe la misera umana ????\_/Vediamo se hai il coraggio di ripeterlo demone????"

I: "vedi qualcun altro oltre te qui in giro????"

Improvvisamente ad interrompere il loro litigio furono delle grida non molto lontano da loro. Sembravano richiami di persone, forse in cerca di qualcuno.

I: "Merda, non dirmi che mi hanno raggiunto??? Questa ragazzina mi ha fatto solo perdere tempo!!!"

Il demone fece per andarsene quando una fitta lancinante gli colpì la spalla. Si era completamente dimenticato

di essersi ferito in un combattimento contro un demone, prima di incontrare la ragazzina, e ora il dolore si faceva sentire.

Kagome non capiva bene il comportamento, né le parole del ragazzo ma solo ora si accorse che era ferito alla spalla destra.

K: "Scusa chi ti avrebbe raggiunto???? E poi tu sei ferito, devi subito curarti!!"

I: "Non ho bisogno delle cure di un uman……"

Non fece in tempo a finire la frase che un gruppo di uomini, tutti youkai, sbucarono da dietro gli alberi. Subito il ragazzo saltò sui rami più alti di un faggio (non sapevo che albero mettere!!! che ne so che c’è in giappone di alberi!N.d.a) scomparendo alla vista di kagome che si ritrovò completamente sola in mezzo ai demoni.

Demone: "Tu umana! Non hai per caso visto un mezzodemone dalle vesti rosse??? È passato di qui ne sentiamo l’odore quindi evita di mentirci o morirai!"

K: "Un mezzodemone dite?? Bè forse sì ma è andato da quella parte a tutta velocità, forse se vi sbrigate lo raggiungerete!"

Gli youkai indugiarono un po’ sulla ragazza ma dopo l’ordine di colui che doveva essere il capo, ripartirono nella direzione indicata.

K: "Puoi scendere se ne sono andati, mezzodemone. Anche se questo è un favore che mi segno."

I: "tse, non te l’ho chiesto certo io scema!"

K: "Faccio finta di non averti nemmeno sentito! piuttosto dimmi: cosa volevano da te quei demoni?? Non sarai mica un ricercato??"

I: "Il punto è che sono scappato di casa e mio padre ha mandato quegli stupidi a prendermi!"

K: "Devi essere molto importante per far scomodare addirittura quattro demoni?? Ora però evita di fare il bambino e fammi vedere la ferita!!!"

I: "Non ho affatto bisogno di essere curato io sto benissimo. AHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!"

Il mezzospettro si ritrovo a terra a causa del dolore alla spalla e subito le mani di kagome erano in atto per medicarlo. L’espressione imbronciata dell’hanyou fece divertire molto la ragazza, soprattutto le sue orecchie abbassate come un cucciolo bastonato.

K: "Lo sai che hai davvero delle adorabili orecchie?? Ma che scema non mi sono nemmeno presentata!!

Mi chiamo kagome. Kagome higurashi. E tu?"

A sentire quel nome l’hanyou ebbe come l’impressione che non fosse nuovo, ma chi sa poi dove l’aveva sentito??

I: "Che te ne frega! Non dico certo il mio nome alla prima venuta!! e poi vedi di non montarti la testa, solo perchè ho ucciso quel demone non significa che ti abbia salvata! Diciamo che l’ho fatto fuori perché era di intralcio, ringrazia che non uccida anche te!"

K: "Ma che bel ringraziamento per colei che ti salva doppiamente la vita!! Lo sai che sei proprio un…"

Kagome si bloccò notando la faccia del ragazzo ad un centimetro dal suo viso, la stava fissando in maniera strana, poteva quasi rispecchiarsi in quelle iridi d’oro. Presa dall’agitazione kagome fraintese le intenzioni del ragazzo scaraventandolo a terra con una spinta, per poi assumere un colore rosso pomodoro.

I: "Ehiiiii! Si può sapere che ti è preso!!!Ma lo sai che sei strana forte!!!! Comunque per evitare di incontrare nuovamente quei demoni è meglio che me ne vada, sperando di non incontrarti mai più"

Le ultime parole dell’hanyou erano solo una menzogna, in cuor suo sperava tanto di poterla rincontrare, lei lo faceva sentire bene, bene come solo sua madre sapeva fare. Già… sua madre… lei era morta e con lei anche il buono inuyasha, quello dolce e gentile con gli umani.

K: " Non ti preoccupare la cosa è reciproca!!!"

Ormai il tramonto stava calando nel giappone del sud e lei era stata via tanto, forse troppo tempo, chissà come reagirà sua sorella kikyo??

Rivolse un ultimo sguardo alla chioma argentata dell’hanyou prima di vederlo sparire tra gli alberi della sua foresta. Anche lei nel cuore non l’avrebbe mai dimenticato, ma chissà forse il destino proseguirà il suo corso ancora una volta.

 

Fineeeeeee spero di ricevere + commenti anche se non pretendo troppo!!! anticipo che nel prossimo capitolo entreranno in scena anche altri personaggi per rendermi la vita ancora + complicata!! ciaoooooooo

Da marty_chan

 

 

 

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Capitolo 3
*** il fatidico giorno ***


CAPITOLO TERZO: IL FATIDICO GIORNO

 

 

Allora ciao a tutti!!! come state?????!!!! prima di iniziare ringrazio nuovamente tutti (lo so tanto che non c’è nessuno!) quelli che seguano la fic e commentano!! Thank you very much!!!! Ma adesso iniziamo…premetto che il cap sarà più lungo degli altri…e meno male no????ciaoo

 

Il sole stava ormai sorgendo nel regno del sud, iniziava così un nuovo giorno totalmente diverso dagli altri…almeno per lei.

In una stanza debolmente illuminata, giaceva ancora addormentata una ragazzina, sfinita per gli avvenimenti del giorno precedente che non avrebbe dimenticato tanto facilmente. Nella sua mente era ben vivo il ricordo di quell'hanyou che aveva incontrato nella foresta e che gli aveva fatto prendere una bella sgridata da sua sorella kikyo. Per tutta la notte lo aveva pensato e anche se un nuova giornata era ormai calata, lei non voleva minimamente alzarsi e riprendere la sua noiosa vita.

TOC TOC

"Kagome posso entrare??? Tua sorella mi ha detto che ti devi alzare…"

Una ragazza dai capelli marroni entrò lentamente nella camera, aprendo le tende per fare entrare i caldi raggi estivi. Era molto bella e doveva avere circa 18 anni, con occhi marrone scuro dal taglio affilato, coperti da un filo di ombretto rosa, le sue vesti erano di modesta fattura ma ugualmente eleganti indosso a lei.

"Ah, ancora dormi…forse non sai che giorno è oggi???"

Lentamente e svogliatamente due profondi occhi nocciola si aprirono e ben presto kagome scese dal letto ancora profondamente assonnata indossando la prima veste che aveva nell’armadio.

K: "Perché sango che giorno è??"

Sango: "Ma come… oggi compi 16 anni e nemmeno te lo ricordi!!! Quindi scommetto che non ricordi nemmeno il ballo di stasera???"

D’improvviso kagome si svegliò completamente, ma come aveva potuto dimenticarsene??? Il ballo in onore del suo compleanno, con centinaia di ricchi daimyo sia demoni che umani, pronti a festeggiare la principessa del regno del sud con ogni sorta di stupido regalo.

K: "Mi pareva di essere stata chiara con kikyo…io non vi metterò piede!!!!"

S: "Non ricominciare kagome… come tua migliore amica, nonché tua dama di compagnia io insisto. Tu devi andare a quella festa!!!"

K: " Perché?? Mi annoierei è basta!"

S: "Io non credo proprio! Forse non lo sai ma indovina chi parteciperà!"

K: "Chi, sentiamo?"

S: "La famiglia inuyoukai!!!! Proprio così… tua sorella ha deciso di riallacciare i rapporti con il regno del nord e quale migliore occasione se non questa!!!!"

Kagome rimase totalmente sconvolta…solo raramente al palazzo si parlava degli inuyoukai, d’altronde dopo lo scoppio della guerra rammentare anche solo il nome della famiglia reale dei demoni era un grave reato. Però ora, dopo cento anni a combattere, demoni e umani, riallacciare i rapporti era solo una inutile perdita di tempo…se poi nemmeno suo padre ci era riuscito, figuriamoci!

Lei era da sempre stata contro questa stupida guerra, scatenata da un conflitto di supremazia cento anni prima, quando sul trono c’era ancora il suo bis-nonno…ma adesso il Giappone era completamente distrutto e ovunque la gente soffriva a causa delle carestie e dei molti morti. In fondo però kikyo, per una volta, aveva fatto la cosa giusta.

K: "bè si, forse ha fatto bene! Ma resta comunque il fatto che incontrare una barbosa famiglia reale è sempre una rottura!!!"

S: "Diresti lo stesso anche se ti dico che verranno pure i figli del re Inutaisho????"

K: "Certo! Io neppure li conosco!"

S: "ma ka-chan! Dicono che siano entrambi molto belli, anche se hanno ognuno un carattere peggiore dell’altro…pensa che le voci che circolano dicano che il figlio minore, inuyasha, abbia avuto circa 50 concubine!! E che quello maggiore, sesshomaru ne abbia fatte fuori altre 50!!!"

K: " Da questo posso dedurre che sono entrambi dei soggetti poco raccomandabili!!! In fondo sono sempre dei rozzi demoni!"

S: "Non il re! Fin da quando lui è salito al trono, il nord è stato comandato con saggezza e molta maestria…come durante il regno di tuo padre!"

L’espressione di kagome si rattristò molto.

Già… suo padre…tante di quelle volte avrebbe tanto voluto poter riavere accanto i suoi genitori…ma lei ora era sola, sola con la sfera dei quattro spiriti in suo potere. Un potere tanto grosso, forse troppo, per stare nelle mani di una ragazzina…ma ormai aveva imparato a convivere con questo peso, almeno da quando 9 anni prima sua madre glielo aveva donato. Lei se lo ricordava ancora dannatamente bene.

FLASH BACK

EPOCA SENGOKU

1438

Doveva correre se voleva salvarsi, ma tanto sarebbe stato tutto inutile… il destino era stato scritto da tanto tempo ed era ormai giunta l’ora di compierlo. Però…doveva mettersi in salvo, lei e la sua piccola…non gliel’avrebbe permesso di prendersi anche sua figlia.

Una giovane donna stava ormai correndo nella foresta da chissà quanto tempo…fra le braccia si poteva leggermente intravedere una piccola bambina dall’aria terrorizzata e confusa. Non sapeva minimamente cosa stava succedendo…lei e sua madre stavano scappando da qualcuno…ma da chi???

La donna aveva occhi nocciola così simili a quelli della piccola e portava il tipico kimono che solo i nobili si potevano permettere. L’espressione del suo viso non combaciava affatto con quella degli occhi…la prima tesa e nervosa mentre la seconda calma, priva di qualsiasi paura. Perché lei non aveva affatto paura, la morte non la spaventava, era solo preoccupata per la sua piccola Kagome. Non sarebbe dovuto finire così, sua figlia doveva trovarsi a casa a giocare… non lì con lei, in fuga da un assassino.

La sua corsa venne arrestata da un demone, coperto da una pesante pelliccia bianca di babbuino, che gli aveva impedito ogni via di fuga.

Era giunto il momento…basta scappare… lei lo avrebbe affrontato, era pur sempre una sacerdotessa…per giunta la custode della sfera dei quattro spiriti…lo avrebbe fatto per sua figlia.

La donna pose a terra la bambina e dopo aver preso alcuni amuleti mistici si scagliò contro il demone.

La lotta era quasi alla pari. Il demone, per quanto veloce, riusciva faticosamente a tenere testa alla sacerdotessa che però stava lentamente cedendo.

Da lontano la bambina fissava con terrore il combattimento… non sapeva chi era quel demone…prima d’ora non l’aveva mai visto… ma di sicuro era contro sua madre.

Poi… successe tutto in un secondo…il demone schivò un colpo e con velocità colpì sua madre al petto che cadde a terra in una pozza di sangue.

Kagome: "Mammaaaaaaa!!!"

La piccola si inginocchiò accanto al corpo della madre, ormai ridotta allo stremo, e con le sue piccole manine tentava di aiutarla ad alzarsi.

Donna: "Kagome… piccola mia…perdonami…io non ti potrò più proteggere. Tutto ciò era scritto… io dovevo morire per lasciare il futuro nelle tue mani. Prendi la sfera ka-chan…io te la dono…tu sarai la nuova custode…colei che purificherà il gioiello da ogni male. Tu sei stata prescelta… come reincarnazione di Midoriko… ha possederla."

La donna porse la piccola pallina rosa fra le mani della figlia che ormai aveva cominciato a piangere disperatamente. A kagome non interessava possedere quella dannata sfera… ora lei voleva solo curare sua madre…la sola persona che gli aveva insegnato tutto e che gli era stata sempre accanto. Lei con le sue carezze…con i suoi modi gentili…lei con i suoi giusti rimproveri e i tanti consigli…lei…sua madre.

K: "Mamma… non mi d-devi lasciare, io n-non voglio."

D: "Non piangere…io sarò sempre al tuo fianco… da lassù. Ti chiedo solo un’ultima cosa…appena puoi devi di-distruggere la sfera… r-ricorda non d-deve cadere in m-mani sbagliate!"

Gli occhi si chiusero e la piccola rimase indifesa di fronte a quel demone. Ora però, nel suo animo, la disperazione aveva lasciato il posto alla vendetta e spinta dall’odio kagome si avventò contro il demone, senza nemmeno pensare alle conseguenze.

Nella foresta il tempo si fermò… solo gli alberi rimasero testimoni di ciò che successe. A poco, a poco una luce accecante invase l’intero territorio, scaturendo dal piccolo corpo di kagome.

Così come era successo tutto sparì… lasciando solo un bambina con il suo dolore nel cuore.

 

FINE FLASH BACK

S: "Kac-chan che hai??? Sei diventata triste tutta ad un tratto"

Le parole di Sango la riportarono alla realtà… per l’ennesima volta aveva ripensato a quel giorno…lo faceva troppo spesso…non doveva abbattersi così… in fondo il demone aveva avuto la giusta punizione.

K: "N-niente sango-chan. Che ne dici se andiamo a scegliere l’abito per stasera??"

S: "Evviva!! Ti ho convinto!!!"

K: "Diciamo che mi sono rassegnata…uff!"

Le due ragazze uscirono ridendo dalla stanza… anche se una di loro portava ancora molto dolore nel cuore… proprio come 9 anni prima.

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REGNO DEL NORD

Un ragazzo dai lunghi capelli argentati stava allenandosi nel giardino di un’immensa villa giapponese…indossava solo dei pantaloni neri molto grandi ( in pratica quelli che indossa sempre, solo neri! N.d.a) mentre la giacca giaceva a terra in maniera scomposta. Il respiro era affannoso e la sua fronte, come il resto del corpo, era imperlata di sudore.

Ormai da tutta la mattinata non faceva che avere la mente occupata unicamente da una persona…una ragazza che aveva involontariamente salvato il giorno prima e che lo aveva molto affascinato. Di regola, per attrarlo, una ragazza doveva essere molto carina…del resto non gli interessava molto… anche perché lui poteva avere attorno a sé tutte le donne che desiderava…gli bastava chiedere. Con quella kagome però era diverso…incredibilmente diverso. Lei lo aveva aiutato anche se era un mezzodemone…uno dal sangue misto e impuro che non meritava nemmeno di essere stato messo al mondo, così almeno tutti pensavano di lui.

Nonostante sia il principe dei demoni, dalla morte di sua madre aveva sempre vissuto in solitudine, scappando spesso di casa e disubbidendo varie volte agli ordini del padre… tutto ciò perché era considerato un ibrido, nemmeno degno di vivere. Kagome era stata l’unica ad accetarlo per quello che è…dopo sua madre.

A distoglierlo dai suoi pensieri fu uno strano ragazzo che gli veniva incontro sorridendo.

Indossava le tipiche vesti da monaco buddista con uno strano rosario che circondava il braccio destro, interamente coperto. Aveva un volto davvero molto carino con occhi grigio scuri e capelli neri, raccolti in un piccolo codino, mentre portava due orecchini d’oro in entrambi e lobi.

Miroku: "Inuyasha ma come… ancora ad allenarti?"

Inuyasha: "Io non sto mica ad oziare come un bonzo di mia conoscenza"

Miroku: "Oziare??? Guarda che io ho un ruolo fondamentale a palazzo!! Sono il consigliere personale di sua maestà…quindi la mente del regno!"

I: "Si, si, come no?? Credi che non sappia che passi l’intera giornata a chiedere a tutte le donne del palazzo di fare un figlio con loro???"

M: "Ehm…cambiando discorso, ero venuto per dirti di prepararti."

I: " Prepararmi?? Per cosa???"

M: "Scemo di un hanyou! Ma dove avevi la testa ieri sera quando tuo padre ti ha detto del ballo nel regno del sud???"

In effetti ieri, dopo essere stato riportato a casa da quei fastidiosissimi demoni, aveva la testa un tantino occupata…diciamo molto!

I: "Tse, tanto non ci andrò comunque!! Mi domando a cosa serva partecipare ad una festa in onore di una viziatissima principessa umana! Sai perfettamente che la storia di tentare una rappacificazione è per me inutile! Io sono dell’idea di sterminare completamente la razza umana…è soltanto d’intralcio."

M: "Ehi! Si da il caso che il tuo migliore amico sia umano!!"

I: "Migliore amico??? Non direi proprio!!!! Sei solo un depravato appiccicoso!"

M: "Certo, certo…vedi di prepararti… fra meno di due ore la festa inizia!! E se osi ribattere…mi occuperò io stesso di chiuderti in camera e gettare via la chiave!"

I: "Scocciatore! Vedrò questa stupida principessina e poi me ne andrò! Chiaro????"

M: "Bravo cagnetto!"

I: "A chi hai detto cagnetto??? Grrrrrrrr!!!! Se ti prendo…."

I due ragazzi si rincorsero per tutto l’immenso giardino, mentre ormai il tramonto stava quasi sorgendo.

Quella sera sarebbe stata molto speciale per entrambi.

 

The end!!! che ne dite???? Si… lo so che fa schifo!!!! Vi lascio così posso pensare a come svolgere il ballo… sono sempre ben accetti suggerimenti!!!

Sayonara!!!!

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Capitolo 4
*** il ballo ***


CAPITOLO QUARTO: IL BALLO

 

 

 

Hello! spero che il capitolo vi piaccia, a me molto, ma i gusti sono ben diversi! Prima di lasciarvi leggere, sottolineo che i personaggi di questa fic sono proprietà di rumiko takahashi e che io ho utilizzato per creare questo mio primo esperimento ( e anche ultimo!). ma ora pronti….via!

 

 

 

Era ormai da un’ora che il ballo era iniziato…ma nelle stanze del palazzo c’era ancora qualcuno che si doveva vestire.

Sango: "Kagome…dico hai presente che ore sono?"

Kagome: "Bè…certo! Ma sango-chan non ho idea di cosa mettere?"

S: "Cosaaaa??? Hai provato tutti i vestiti del tuo armadio… possibile che non te ne piaccia uno??"

In effetti, al centro della stanza, si era formata una montagnetta composta da centinaia di vestiti…uno più bello dell’altro. Nonostante tutto kagome non era soddisfatta…è vero della festa non gli importava nulla…però non voleva indossare sempre i soliti kimono, anche se tutti erano molto belli e ricchi.

Ad un tratto un’idea balenò nella mente di sango…forse un unico vestito poteva essere perfetto per kagome…perché non provare.

S: "Ka-chan aspettami qui…mi è venuta un’idea!"

Sango sparì velocemente, lasciando nella camera una stupita kagome.

Dopo poco però riapparve…ma questa volta portava qualcosa fra le braccia. Sembrava un kimono completamente bianco ricoperto interamente da brillanti, come tante piccole gocce…molto largo in fondo e stretto in vita da un nastro… anch’esso di colore bianco. L’unica cosa che entrava in contrasto con quel colore così puro era un piccolo drago nero…alle cui spalle sorgeva un sole…posto nella spalla destra…che era senza alcun dubbio lo stemma degli higurashi.

Quell’abito…kagome lo conosceva bene…molte volte lo aveva visto nel ritratto della sala. Quel dipinto raffigurava sua madre…quindi questo vestito apparteneva a lei.

K: "D-dove l’hai preso?"

S: "Era nell’armadio di tua madre, nascosto fra gli altri. Non è bellissimo???Che cosa stai spettando…non dirmi che non ti piace nemmeno questo??"

K: "è…è…stupendo. Ma non credo di essere degna di indossarlo…era di mia madre."

S: "Appunto! Chi oltre sua figlia ha il diritto. Adesso mettitelo…io ti aspetto alla festa e ricorda…indossa anche la corona o chi la sente kikyo."

Detto questo la ragazza scomparve dietro la porta e per la seconda volta rimase solo kagome…nel buio della stanza.

Lei che avrebbe dovuto fare…indossarlo per sua madre o riporlo nell’armadio? Certo era il più bello che avesse mai visto ma non era pur sempre suo…però doveva scegliere e molto in fretta.

Kikyo: "Sango!"

La ragazza era da poco scesa nella sala principale dove centinaia di ricchi umani stavano attendendo con impazienza l’arrivo della festeggiata. Lei eveva fatto di tutto per sfuggire alla principessa ma non ci era riuscita…così ora doveva sorbirsi la sgridata.

S: "S-si principessa?"

Ki: "Dove è mia sorella?? Forse non lo sa, ma la festa è già iniziata!"

S: "Ecco…ha avuto difficoltà nel vestirsi ma ora dovrebbe scendere…forse."

Ki: "Come sarebbe a dire "forse"? Tu sei la sua dama di compagnia…spetta a te vestirla…o no??"

La pazienza di sango era quasi agli sgoccioli…ancora qualche altra parola e gli sarebbe saltata addosso…reale o non reale.

S: "S-si ma…"

Per fortuna la frase venne interrotta da un mormorio generale. Gli occhi di tutti (tranne quelli di un annoiato mezzodemone) erano rivolti verso le scale di legno che conducevano al piano superiore, dove la figura di una splendida ragazza stava lentamente scendendo i gradini. La gente era rimasta incantata dall’eleganza dei suoi abiti e dalla sua bellezza…pari solo alla ormai defunta regina.

Dal canto suo, Kagome stava facendo di tutto per sembrare una principessa…è vero non vi era abituata ma ci stava riuscendo alla meraviglia…senza contare il profondo imbarazzo che provava ad essere fissata in quel modo.

Dopo che toccò l’ultimo gradino sua sorella kikyo prese la parola.

Ki: "Bene…che la festa prosegua!"

Tutto ritornò come prima…si ripresero i balli e le chiaccherate e per la povera kagome ora iniziava il momento dei saluti.

Lei non conosceva nessuno…stringeva mani e salutava educatamente…solo questo gli era stato insegnato.

Purtroppo, ogni qual volta tentava di evitare una persona, inevitabilmente se la ritrovava davanti…costretta a intrattenere una noiosissima conversazione…che il più delle volte trattava di argomenti sciocchi, come vestiti o denaro.

Aveva ormai raggiunto un totale di 50 saluti quando sua sorella la prese da parte.

Ki: "Era ora che arivassi…anche se non mi hai ancora detto il perché hai preso l’abito di nostra madre."

K: "Semplice. Credo che tanta bellezza vadi sfruttata e non lasciata in un armadio…no, sorella? "

Ki: "Vedi ora di non comportanti da bambina…non ricordi chi ti devo presentare?"

K: "E chi se lo scorda…la famiglia più anormale del mondo: gli inuyoukai no???"

Ki: "Ti avverto kagome…fai una brutta figura e io ti spedisco per sempre in un tempio buddista. Chiaro?"

K: "Ai suoi ordini, signora!"

Kagome non ne poteva più di stringere mani…figuriamoci quelle di uno schifosissimo demone…ma l’uomo che gli si parò davanti non era affatto schifosissimo. Era uno youkai sui 40 anni dall’aspetto imponente e molto regale. Portava dei lunghi capelli argentati racchiusi in un’alta coda e gli occhi…erano d’orati… talmente simili a quelli del mezzodemone che aveva salvato. In effetti tutto in lui gli ricordava l’hanyou, tranne forse quella sua aria strafottente che lo caratterizzava.

Inutaisho: "Così finalmente ho l’onore di baciare la mano della bellissima kagome higurashi."

Alle sue ultime parole kagome non potè non arrossire…se lo era molto immaginato, ma non certo così…doveva però ammettere che sango l’aveva informata bene.

K: "G-grazie, sire. Sono lieta di fare la vostra conoscenza, dopo la numerose voci che mi sono arrivate su di voi."

Inutaisho: "Spero tutte buone."

K: "Senz’altro."

Kikyo: "Dovete sapere, sire, che mia sorella era molto impaziente di conoscervi…soprattutto i vostri figli."

Kagome doveva proprio ammettere che kikyo sapeva parlare in modo eccellente…specialmente nel mentire nessuno la batteva, forse era proprio questa una delle tante cose che la differenziavano da lei.

Inutaisho: " è vero, sono proprio maleducato, non ve li ho ancora presentati. Principessa, loro sono mio figlio maggiore sesshomaru...e mio figlio minore inuyasha."

Da dietro le spalle del padre comparvero due ragazzi. Il primo doveva avere circa vent’anni con gli stessi capelli e occhi del padre…anche se quest’ultimi erano incredibilmente freddi. Nella fronte aveva una mezzaluna e, anche se molto bello, il suo viso era inespressivo…molto inespressivo.

Il secondo ragazzo era di qualche anno più piccolo e veva un’aria annoiata e abbastanza scocciata.

Nel vedere quest’ultimo a Kagome quasi non gli venne un colpo…lui, bellissimo come se lo ricordava, la stava fissando con la sua stessa espressione incredula.

Anche inuyasha era meravigliato…ma come aveva potuto suo padre non dirgli nemmeno il nome della principessa…questa gliel’avrebbe fatta pagare cara.

K: "T-tu!!!!!!!"

I: "tu!!!!!!!!"

Inutaisho: "Ma come! Vedo che vi conoscete già! E dimmi inuyasha…come mai non me lo avevi detto??"

I: "Perché questa è una pazza che ho solamente incontrato nel bosco…e che ho avuto la sfortuna di salvare per sbaglio."

K: "Chi sarebbe la pazza??? E poi, signorino, la sottoscritta ti ha salvato…per ben due volte!!"

I: "Ma che dici!! Quelle ferite sarebbero comunque guarite nel giro di poche ore! Tu sei stata soltanto d’intralcio per la mia fuga!"

K: "Ah si?????"

Si guardavano entrambi dritti negli occhi lanciandosi occhiate cariche di odio…mentre gli altri tre li fissavano increduli. (°_°)’’’

Inutaisho: "Ehm… a quanto pare vanno già molto d’accordo!" ^_^’

Kikyo: "Già! Tornando a noi, inutaisho, gradirei discutere con voi di un’ idea che riguarda i nostri due regni."

Inutaisho: "Ma certo, principessa ditemi…tanto credo che quei due andranno avanti ancora per molto"

Il re e kikyo si allontanarono lasciando solo uno scocciato sesshomaru, al limite della pazienza.

Sesshomaru: "Avete finito…inuyasha cerca almeno di comportarti da principe e tu da principessa."

Le calme e fredde parole del demone riportarono il silenzio fra i due, che voltandosi andarono in due direzioni diverse.

Kagome non lo sopportava…come aveva osato dirgli quelle cose??? e lei che credeva fosse più gentile!!

Sango: "Ka-chan vedo che ti stai divertendo…ehm…molto si direbbe."

K: "Non si vede ???!!!!"

S: "Ehm…Ah! A proposito hai incontrato i principi dei demoni??"

K: "Per favore chiudiamo l’argomento principi, okei???"

Dall’altra parte della sala il carattere dell’hanyou era praticamente lo stesso. Lui davvero non credeva che la principessa degli umani fosse kagome…si immaginava una ragazzina viziata e snob…non la ragazza che lo aveva salvato il giorno prima. Appena l’aveva vista però non aveva potuto non arrossire. Ieri, nella foresta era comunque sembrata bellissima… ma oggi, con quell’abito, era davvero incantevole.

Miroku: "Allora inu ti diverti?? Sembra di sì!"

I: "Da impazzire…preferirei trovarmi sotto terra piuttosto che fra questo branco di ningen!"

M: "Che esagerato!! Non dirmi che tutte queste grazie femminili non ti allettano!! Ahhhh!! Guarda cosa vedo!!! Angelo ad ore dodici…anzi che dico due angeli! Ed una di loro sembrerebbe la tua bella principessina! Peccato che qualcuno ne stia già approffitando!"

I: "Cosaaaaaa??"

Proprio in quel momento, infatti, si era avvicinato accanto a Kagome un affascinante demone lupo, dai capelli neri raccolti a formare una lunga coda e gli occhi verdi… che la stavano fissando con bramosia.

Inuyasha prese a ringhiare, soprattutto quando quel lupo prese la mano della ragazza e gliela baciò…questo era davvero troppo…quel koga l’avrebbe pagata, già non sopportava il fatto che lo chiamava botolo ringhioso, ma se poi ci provava con kagome. È vero che non gli importava molto della donna ma nessuno poteva toccarla.

Koga: "Voi dovete essere la principessa kagome. Mi chiamo Koga e sono il generale dell’esercito dei demoni. Mi avevano detto che eravate bellissima ma fino a questo punto non credevo."

Il ragazzo si avvicinò ancora di più alla principessa, che lo fissava imbarazzata… lei non credeva che avessero invitato anche altri demoni alla festa…e poi nemmeno era un nobile.

Koga: "Mi concedete l’onore di un ballo??"

K: "Ecco…io…"

Prima che pottesse rispondere vide due braccia cingerle la vita…ritrovandosi stretta all’ultima persona che si aspettava di vedere.

Inuyasha: "Spiacente, lupetto! La ragazza è già occupata! Deve ballare con me!"

Koga: "Davvero??? A me non sembra, cucciolotto?"

I: "Ah si?"

Inuyasha si staccò da lei e gli prese il polso trascinandola al centro della sala…dove moltre altre coppie danzavano (dico inanzitutto che in giappone non credo si usasse ballare a coppie…ma questa dopotutto è una mia invenzione quindi è ammesso tutto. N.d.a) e avvicinandola a se iniziò a ballare.

Quel gesto inaspettato aveva fatto battere il cuore di kagome, si trovava così bene fra le sue braccia…gli davano un senso di protezione e calore…si sentiva strana… quanto avrebbe voluto non staccarsi mai da lui.

Anche Inuyasha si stupì da solo di quel suo gesto così affrettato…l’aveva stretta a se senza motivo…e ora tuta l’intera sala gli stava guardando…non che gli importasse, lui stava così bene…poteva respirare a pieno quel suo odore di fiori che la caratterizzava.

I: "Balli davvero bene principessa…in fondo non sei affatto male."

La sua bocca era ad un centimetro dal suo collo…stava ormai per baciarlo…quando a kagome tornarono in mente le parole di sango…

FLASH BACK

Sango: "Ma ka-chan! Dicono che siano entrambi molto belli, anche se hanno ognuno un carattere peggiore dell’altro…pensa che le voci che circolano dicono che il figlio minore, inuyasha, abbia avuto circa 50 concubine!…"

FINE FLASH BACK

Come era potuta essere così ingenua…lei…la principessa si era fatta fregare da un mezzodemone. Lui voleva soltanto il suo corpo…come una semplice concubina…una di quelle 50 che già possedeva.

Si staccò improvvisamente da lui come scottata…e nella stanza si potè udire il rumore di uno schiaffo…talmente forte da lasciare il segno sulla guancia del ragazzo.

Nella sala gli ospiti trattennero il respiro…come mai quel gesto dalla principessa??

Poi le lacrime cominciarono ad uscire dai belissimi occhi di kagome, che si voltò e corse nelle sue stanze…la festa per lei era finita.

L’hanyou era rimasto paralizzato al centro del salone, con la mano sulla guancia ancora dolorante…mai nessuna donna lo aveva colpito…questa volta non ne capiva il motivo, cosa gli aveva fatto??? Più cercava di capire, più non trovava risposta.

A rompere quel silenzio angosciante fu una esterefatta kikyo (certo che nella mia ff kikyo è davvero molto espressiva…come sono buona! N.d.a)

Kikyo: "Ehm…dichiaro la festa conclusa, signori. Mi scuso ancora per l’inconveniente."

La gente lentamente lasciò il palazzo…mentre al piano superiore il cuore di kagome era spezzato…quella era stata la più brutta festa della sua vita.

Non l’avrebbe mai rivisto…no, questa era una promessa.

 

Fine!!! Com’è??? concordate con me che sia migliore degli altri??? Calcolate poi che l’ho scritto in un giorno!!!! Vi avverto godetevi questi miei veloci aggiornamenti perché poi diminuiranno…

Ciaooooooo!!!

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Capitolo 5
*** partenza inaspettata ***


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CAPITOLO QUINTO: PARTENZA INASPETTATA

 

 

 

Ciao a tutti!!!mi scuso moltissimo, ma sapete la fine dell’anno è sempre un momento critico…ti prepari un casino per passare o per migliorare qualche brutto voto.

Adesso cambiamo argomento( ne ho già abbastanza) e ne approfitto per ringraziare tutti i commentatori con un particolare saluto a Kagomechan91 che recensisce sempre e con tanto entusiasmo…quindi GRAZIE!!!!!!!

Iniziamo…

 

 

Erano ormai passati due giorni dal compleanno di kagome…ma quella sensazione di ira profonda, provata al ballo, non l’aveva ancora abbandonata.

Non faceva altro che maledirsi per il suo comportamento da ingenua ragazzina…si era lasciata fregare…per giunta da uno schifossissimo demone, la razza che più odiava in assoluto. Si era dimostrata debole…lei…una sacerdotessa di tale rango… aveva pianto davanti a tutti… colpendo il volto del principe e scappando via, lasciando tutti sbigottiti. Con che coraggio, ora, avrebbe potuto farsi vedere in giro. La sua immagine era rovinata…ma a lei di tutto ciò non importava affatto, se non fosse per sua sorella kikyo.

Dopo la figuraccia del ballo, non l’aveva ancora perdonata. La mattina stessa del giorno seguente si era presentata in camera sua, livida in volto, e gli aveva soltanto detto che sarebbe andata via per qualche tempo, senza dire dove né perché…e da allora kikyo non era ancora tornata.

Quella mattina però, kagome era più che mai decisa a lasciarsi tutto alle spalle…non avrebbe più pensato a quella maledetta festa…né a quel mezzodemone da strapazzo. Si sarebbe vestita e poi sarebbe andata a leggere in giardino…sì, questo avrebbe fatto.

La ragazza iniziò subito il programma che si era prefissata, indossò uno yukata rosa con macchie rosse e, preso un romanzo, si avviò fuori dal palazzo.

Era ormai all’aria aperta quando una carrozza si fermò davanti a lei. (ehm, non so se c’erano le carrozze in giappone,ma se no come si spostavano i ricchi???bo! n.d.a)

Dopo poco, la figura di sua sorella scese in maniera elegante e cerimoniosa…ma appena vide il volto di kagome si irrigidì, assumendo una certa indifferenza.

Indifferente!ecco il comportamento di kikyo dopo il ballo…completa e totale freddezza.

Ma questa volta per kagome era davvero troppo…non avrebbe tollerato un’altra occhiata di rimprovero…era giunto il momento di chiudere questa faccenda, una volta per tutte!

Kagome: "Adesso basta kikyo! Ti chiedo scusa per il mio comportamento…ma avevo i miei buoni motivi. Però… ora non tollero più il tuo atteggiamento nei miei confronti. Cosa devo fare più che scusarmi con te????"

Tutto ciò lo aveva praticamente urlato in faccia alla principessa, che non reagì in alcun modo, se non per un impercettibile sorrisetto appena visibile.

Kikyo: "Non ti preoccupare kagome…tanto… la faccenda è ormai risolta."

Detto questo, con passo lento entrò nel palazzo scomparendo dietro alla porta principale.

Kagome era sbalordita…cosa voleva dire quel sorisetto…e soprattutto quelle parole???

Più cercava di comprendere sua sorella più non riusciva a capire… chissà poi dove era andata di così urgente da stare via un giorno.

Stava ancora riflettendo quando sango gli si avvicinò.

Sango: "Ka-chan…ti sei finalmente decisa ad uscire da quel buco di camera. Credevo che volessi rimanere là per sempre!"

Kagome: "Ho appena visto mia sorella…era molto strana…sai mica dove è stata ieri?"

Sango: "No. Non l’ha detto a nessuno dove andava. Ah! Ora che ci penso ero venuta a cercarti per dirti di preparare i bagagli."

Kagome: "Bagagli? Per cosa?"

Sango: "Credo che devi partire…ma a me è stato solo riferito che devi preparare i vestiti"

Cosa??? Partire??? Lei doveva partire??? Che stava succedendo???…sua sorella si comportava in modo strano, lei doveva preparare i bagagli e nessuno sembrava sapere niente.

Mai prima d’ora era dovuta allontanarsi dalla casa dove lei era nata…e non aveva l’intenzione di farlo.

Kagome: "Riferisci pure a kikyo che non intendo partire!"

Sango: "Non ci penso nemmeno!!! Perché non lo fai tu!!! E poi…cerca di ubbidire una buona volta… perché devi sempre obbiettare?!"

Kagome: "Mia sorella mi da solo ordini…come il suo cagnolino personale!!!! Se vuole che io venga mi deve dire il motivo e il luogo!!!!"

Sango: "Bene! Io ho eseguito gli ordini….cerca solo di capire che non ti posso aiutare ad affrontare kikyo…sono solo una povera orfana aiutata gentilmente dalla tua famiglia… io devo la mia vita a voi e anche rispetto."

Sango gli rivolse uno sguardo triste poi si voltò in direzione della casa.

Kagome era ancora più confusa e questa volta anche molto dispiaciuta. Davvero non voleva accusare sango né fargli ricordare ricordi sulla sua famiglia.

Si ricordava bene il giorno in cui sango arrivò al palazzo…undici anni fa.

Pioveva e i suoi genitori erano stati avvertiti di un’attacco al villaggio degli sterminatori da parte di un branco di demoni…ma loro arrivarono troppo tardi, nessuno si salvò…eccetto una bambina…sango. Da allora lei era diventata la sua migliore amica, l’unica che la capisse veramente e a cui volesse bene più di una sorella.

Oggi però avevano litigato e tutto per colpa di uno stupido viaggio del quale lei ignorava l’esistenza.

La sua giornata era ormai rovinata…ora voleva solo spiegazioni e l’unica capace di dargliele era kikyo.

Con passo svelto e deciso salì le scale di legno che portavano al piano superiore e, raggiunta la stanza, aprì la porta senza nemmeno bussare.

Sua sorella stava leggendo, affacciata all’immensa finestra che mostrava tutto l’intero paesaggio del sud…aveva sempre sul volto la solita espressione fredda e distaccata, che non mutò minimamente neanche con l’irruzione di kagome.

Kikyo, in realtà, si aspettava di trovarla lì….conosceva troppo bene il suo carattere ribelle…ma questa volta non avrebbe accettato repliche, la posta in gioco era troppo alta.

Dopo il suo rientro a corte, si era varie volte chiesta se aveva fatto la cosa giusta…avrebbe affidato a Kagome un compito difficilissimo…un compito che lei non avrebbe mai accettato di sua spontanea volontà, ma che era fondamentale per il futuro del giappone.

La cosa più difficile era ora evitare di raccontare tutto , solo a destinazione del viaggio avrebbe rivelato i suoi piani.

Kagome, dal canto suo, si meravigliò non poco di trovare kikyo così calma.

Ieri aveva rovinato il ricevimento a cui più di ogni altra cosa teneva, oggi era entrata senza permesso nella sua stanza…come minimo si meritava una punizione . Invece, niente! Solo completo silenzio. Che gli nascondesse qualcosa…magari un segreto????

Kagome: "Kikyo…mi è giunta voce che dovrò partire. È la verità?"

Kikyo: "Esatto…ti assentarai solo per qualche settimana."

Q-qualche settimana…lei sarebbe rimasta via così a lungo??

Kagome: "C-come sarebbe a dire? E d-dove?"

Kikyo: "Lo scoprirai a destinazione. Ti consiglio di preparare le valigie…domani non avrai tempo."

Kagome: "Non mi muoverò di qua se non mi dici il motivo di tutto ciò!"

Kikyo esitò un istante…si aspettava questa domanda…ma mai avrebbe risposto. Rivelare a kagome il vero motivo significava mandare all’aria il piano…sapeva fin troppo bene come sarebbe stata la reazione di kagome…per questo doveva mentire.

Kikyo: "Il motivo non te lo posso rivelare…diciamo che è una sorpresa."

Kagome: "Eh? Che sorpresa?"

Kikyo: "Lo scoprirai…lo scoprirai."

Cosa erano quelle parole e tutta questa segretezza???

Kagome non sapeva che fare: obbedire a sua sorella o rifiutare?

Le parole di sango erano vere…lei si era sempre ribellata alla sorella, e anche se si dimostrava spesso dura e fredda gli voleva molto bene…era in fondo l’unico familiare che aveva in vita.

Sì, ormai aveva deciso….sarebbe partita per questo viaggio segreto…avrebbe dato retta a kikyo una buona volta!

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

Il mattino seguente una carrozza attendeva l’arrivo della principessa…come sempre in ritardo.

Kagome era più che mai agitata… era quello il primo viaggio , e la sua situazione non migliorò di certo dopo aver scoperto che anche sua sorella sarebbe venuta. La prospettiva di un "simpatico" viaggio familiare la inorridiva, poteva solo sperare in un breve tragitto… per poter così alleviare le pene.

Era finalmente scesa e si apprestava a salire quando si voltò e abbraccio stretta sango…gli sarebbe tanto mancata…come avrebbe fatto senza i suoi consigli?

Kagome: "Mi mancherai sango-chan"

Sango: "Ka-chan…anche tu. Però mi scriverai vero?…e chissà potrei magari venire a trovarti…ovunque tu vada!"

Kagome: "Ti scriverò sempre. Vedi di non impazzire troppo senza di me."

Sango: "Contaci."

Dopo un ultimo sguardo le due amiche si separarono.

Kagome entrò nella carrozza non sapendo minimamente di stare andando incontro al suo destino…lo stesso destino che l’aveva segnata fin dalla nascita.

 

Allora????Spero di ricevere più commenti, altrimenti mi abbatto e non scrivo più..ecco!!!!!

Scusate ancora per il ritardo..spero che capiate!!!!!

Ciaoooooo ragaaaaa!!!!

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** sorprese ***


CAPITOLO SESTO: SORPRESE

 

 

Eccomi!!!!!!sono stra felice di tutti questi commenti…mi viene quasi da piangere!!!!!!!bwaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!(ç_ç)ringrazio tutti !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!e quindi…anche se piena zeppa di compiti….vi posto un nuovo capitolo che vi svelerà tutti i misteri!!!!!!!!!!!!!!

Leggete!!!!!!!!!!!!!

 

Era ormai da due ore che si trovava in quella carozza…due ore di assoluto silenzio…due ore passate in compagnia di sua sorella kikyo!!!

Kagome era al limite della sopportazione…sembrava che quel viaggio fosse infinito…da tempo avevano lasciato il regno del sud, lo capiva osservando il paesaggio meno rigoglioso,…quindi ora si trovavano nel regno del nord.

Non riusciva a immaginarsi dove si stavano dirigendo…ma ora era talmente stanca di stare zitta che sparò la prima domanda che aveva in mente da stamattina.

Kagome: "Quanto manca???"

Kikyo: "Dovremo essere quasi arrivate…cerca di pazientare qualche ora."

Kagome: "Q-qualche ora????? Stai scherzando vero????????? Non intendo stare qua dentro un minuto di più!!!!"

Kikyo: "Dovrai…almeno che tu non voglia proseguire a piedi????"

Kagome: "Sarebbe impossibile dato che non conosco il luogo dove stiamo andando!!!"

Kikyo: "Sai kagome…ti preferivo zitta."

Kagome: "Uff!"

Era del tutto impossibile instaurare una normale conversazione con kikyo…quindi rinunciò tornando a concentrarsi sul paesaggio fuori dal finestrino. (ehm…non quello dell’auto…^_^’ n.d.a)

Le montagne costeggiavano l’intera strada ricoperta da piccoli arbusti…che lasciarono improvvisamente spazio ad enormi alberi: sicuramente erano entrate in una foresta. Il luogo sembrava incantato…illuminato da forti raggi solari e privo di qualsiasi forma di vita…a kagome ricordò molto la sua foresta, con le immense querce e i tanti piccoli animaletti…che da piccola amava rincorrere.

Era così immersa nei ricordi che non notò il brusco cambiamento. La foresta era sparita lasciando il posto ad un’enorme palazzo giapponese…addirittura il doppio della residenza degli higurashi. Fu sua sorella a farglielo notare.

Kikyo: "Finalmente…eccoci arrivate."

Solo adesso kagome capì realmente dove si trovava…quella casa reale…quel luogo… era…la residenza degli inuyoukai. (FINE!!!!! Scherzo non sono così cattiva!!!! Peggio!!!!!! N.d.a)

Ma…cosa ci faceva lei lì???? Di tutti i posti possibili quello era proprio l’ultimo che avrebbe voluto vedere…soprattutto per una persona…una piccolissima persona…la più importante.

Con terrore scese tremando dalla carrozza, trovandosi proprio di fronte all’entrata della casa, ancora più stupenda di quanto credesse, e successivamente anche kikyo fece lo stesso…sempre con i suoi movimenti aggrazziati. (adesso giuro che gli faccio rompere la testa cadendo!!!!!!ah!ah!ah! n.d.a)

Kagome era bloccata…possibile che lei avrebbe dovuto restare in quella casa da sola????? Non riusciva a spiegarsi il motivo…ma se c’era di mezzo lo zampino di kikyo avrebbe dovuto preoccuparsi…e anche tanto.

Con tutta la fatica possibile riacquistò il suo bel caratterino…rivolgendosi alla sorella , che era (come sempre) indifferente.

Kagome: "S-sorella…perché s-siamo qui?"

Kikyo: "Lo scoprirai presto…ora però vedi di non balbettare… ed evita di comportarti come fai di solito! Vedi piuttosto di lasciar parlar me."

Kagome: "Eh??"

Non fece in tempo a controbattere che subito il re inutaisho si avvicinò, con la sua solita espressione gentile sul volto, per nulla adatta ad un demone.

Inutaisho: "Finalmente siete giunte nelle terre del nord…principessa kagome come è stato il viaggio??"

Kagome non potè non arrossire…ogni volta che fissava gli occhi del demone si ricordava di una persona che avrebbe tanto voluto dimenticare…e che ne era sicura, avrebbe presto rivisto.

Kagome: "Bene…anche se il tempo sembrava infinito."

Inutaisho: "Posso ben immaginare…le terre del sud sono molto lontane. Ma vi prego di entrare nel palazzo…non è cortese parlare fuori."

Il re scortò le due principesse all’interno…e kagome non potè che essere sbalordita da tanta bellezza.

Le pareti della sala principale erano di legno ornate da centinaia di quadri, raffiguranti battaglie e demoni…ma il dipinto più bello in assoluto era un ritratto, posto nell muro al centro della stanza, che mostrava l’intera famiglia inuyoukai…anche se la donna, con in braccio un bambino dall’orecchie canine, era senza dubbio umana.

Kagome rimase incantata da quel quadro…e dalla bellezza della donna, dai lineamenti dolci e dai profondi occhi neri… così gentili,… l’intera famiglia sembrava felice…soprattutto quel piccolo bambino tra le braccia della madre.

Inutaisho: "Vedo che aprezzate molto questo quadro, principessa."

Kagome: "Eh? Sì… è molto bello."

Inutaisho: "Raffigura la famiglia inuyoukai…quelli sono i miei due figli…tra poco dovrebbero raggiungerci:"

Kagome: "E…quella donna? Chi è?"

Gli occhi del re divennero improvvisamente tristi…posandosi sulla figura sorridente della donna.

Inutaisho: "Mia moglie…Izayoi. Purtroppo è morta nove anni fa…l’hanno uccisa"

Kagome: "Mi dispiace…non sapevo."

Inutaisho: "Non vi dovete scusare…non è colpa vostra. Ah! credo che siano arrivati…così possiamo passare al motivo della vostra visita."

L’ultimo pezzo della frase kagome lo voleva sapere più che mai…ma i suoi pensieri sparirono in fretta…appena un ragazzo, dall’aria arrabbiata, entrò nella sala…affiancato da altri due: un demone dai capelli argentati, sesshomaru, e uno strano monaco buddista che mai prima d’ora aveva visto.

Inuyasha era bellissimo…come se lo ricordava, con i suoi profondi occhi ambrati e le orecchie canine poste sul capo, indossava sempre la solita veste rossa…come la prima volta che si erano incontrati e aveva sempre la solita espressione scocciata. Lei ancora rammentava lo schiaffo della festa e, anche se contenta di rivederlo, non l’aveva ancora perdonato…e mai l’avrebbe fatto. A kagome ancora pesava il comportamento del ragazzo durante il ballo…lui si era permesso di toccarla…anzi la stava quasi per baciare…come una delle tante concubine, di cui aveva parlato sango.

Inuyasha, da parte sua, era stato perfettamente informato del suo arrivo…e della sua permanenza nel palazzo…anche se suo padre non aveva minimamente accennato al motivo di tutto ciò…sembrava quasi tenesse un segreto nascosto. Lo aveva sentito parlare con la principessa kikyo, sicuramente su fatti riguardanti la guerra, ma in fondo ciò non lo interessava affatto…lui ora mirava solo a far pagare cara l’insolenza della ragazzina…lei lo aveva colpito,proprio davanti a tutte le famiglie nobili del giappone, e ora avrebbe ripagato il torto…presto o tardi. Doveva mettere da parte il fatto che kagome era indubbiamente una bella ragazza e che l’attraeva molto…non si sarebbe fatto cogliere nuovamente alla sprovvista da un’umana.

A spezzare quel silenzio fu il re rivolgendosi a tutti i presenti.

Inutaisho: "Vi ho fatta venire qui…principessa… per un unico, importante motivo. Una cosa che cambierà completamente il giappone, e che ribalterà le sorti della guerra."

L’aria nella sala si fece più tesa…nessuno sapeva niente di tutto ciò…nessuno tranne i due reali.

Inutaisho: "Concordandomi con kikyo…quindi con la massima autorità del regno del sud…noi siamo giunti ad un’unica possibile conclusione…un’unica pace…che segnerà la fine della guerra…per sempre.

Un matrimonio combinato tra gli umani e i demoni…tra la principessa kagome e…mio figlio minore inuyasha."

Silenzio…silenzio…assoluto e completo silenzio. La notizia aveva sconvolto tutti…non c’erano parole per esprimersi. Nella sala l’unico rumore fu il canto delle cicale proveniente dal giardino.

 

Sììììì…sono crudele lo so e per questo finisco così!!!!!!!!! Voglio prima una vostra impressione poi…si vedrà!!!!!!!!!!commenti…commenti!!!!! magari il prossimo capitolo lo allungherò un pochino!!!!!

Ciaoooooooo

By marty-chan

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Capitolo 7
*** primi litigi ***


 

CAPITOLO SETTIMO: PRIMI LITIGI

 

Uff!!!dopo tanto finalmente aggiorno!!!!

Non sapete quanto sono contenta: tra poco iniziano le vacanze estive!!!!!!!!!!!finalmente solo mare, divertimento e RIPOSO!!!!!!!!! Vabbè…tornando a noi…devo salutare i commentatori!!!!!!siete fantastici!!!! Anche se la sottoscritta è davvero stata crudele a lasciare il capitolo in sospeso!!!!!! gomen!!!!!

Vi lascio, ora, al settimo capitolo!!!!! Ciaooooo!!

 

 

 

Secondi…forse minuti…quel silenzio durava ormai da troppo tempo.

Ancora nessuno dei presenti si era deciso a parlare. Incredulità,sorpresa,sgomento regnavano indisturbate nella sala. La mente di tutti era ferma. Alcuni sembravano in attesa di una reazione…altri stupiti da quella novità così improvvisa…mentre altri…in particolare due persone…erano completamente pietrificate. Il loro destino era stato deciso con quella frase…un obbligo troppo grande…un ordine imposto per il bene del giappone…ma che loro non condividevano affatto.

Sposarsi…vivere con la persona che si ama… regnare insieme in pace e amore…così i loro genitori avevano fatto. Loro avevano scelto tutto ciò…avevano scelto quale sarebbe stato il futuro…perché ora era stato tutto concordato???perché non li avevano avvertiti???perché??

Le cicale cantavano ancora…senza sosta…l’unico suono udibile nel salone, in quella assolata giornata di luglio.

Quella estate era una delle più calde mai avvenute in giappone…l’aria era pesante e piena di urla festose dei bambini dei poveri villaggi…intenti a giocare o a bagnarsi con l’acqua di piccoli torrenti. Le donne lavavano i panni con tanta attenzione…rivolgendo occhiate premurose ai figli e cariche di affetto. Gli uomini invece erano soltanto pochi…soprattutto anziani sacerdoti o giovani contadini, intenti ad aiutare le madri. Il resto era sparito…la guerra se li era portati via tutti: mariti, padri, lavoratori, sottraendoli alla famiglia…alla vita. La speranza era ancora viva nel petto delle donne e dei cari…loro sapevano…pregavano di poter riabbracciare i loro uomini…tornati valorosi dal campo di battaglia. Però…le sorti erano segnate…mai li avrebbero rivisti…questa era la guerra: nessuno vince…ma tutti perdano… qualcuno o qualcosa.

Le cicale, monotone, proseguivano il loro ripetitivo suono…fino a che non si fermarono di colpo.

Ogni rumore era cessato…ora il tempo sembrava indeciso sul da farsi.

Il silenzio si fece più opprimente…poi…come risvegliati dal sonno…la mente di due ragazzi cominciò a riprendere il funzionamento. Sembrava che solo adesso capissero le parole del re…solo adesso ripresero il loro carattere e solo adesso il silenzio si spezzò.

Inuyasha/kagome: "cosaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!"

I due ragazzi si guardarono…riflettendo adesso su cosa avrebbero dovuto fare. Entrambi arrossirono al solo pensiero…loro s-sposarsi??? Poi riacquistando un colorito "normale" si voltarono infastiditi…incrociando le braccia al petto.

Inuyasha: "Non se ne parla!!! Tse! Io quella non la voglio nemmeno in casa…figuriamoci sposarla!!!"

Il tono di inuyasha fece molto arrabbiare kagome…nessuno si era mai permesso di rivolgersi in quel modo a lei…una principessa!

Kagome: "Come ti permetti!!! Credi che io invece voglia restare?!!! La tua presenza mi infastidisce molto!!"

Inuyasha: "La mia…presenza???? Che dovrei fare andarmene… per esaudire ogni tuo desiderio???? Ti ricordo, principessa, che questa è casa mia!!!!!!! Semmai tu vedi di ritornare nel tuo regno, pieno di schifosi umani!!!!"

Kagome: "Questo è troppo!!!! Non ti azzardare a dire un’altra parola hanyou o io…"

Inuyasha: "O tu? Cosa vorresti farmi??? Sei soltanto una misera femmina umana!! Debole e fragile!"

Il ragazzo, a sua volta, si era molto scocciato di quella ragazzina!!! Aveva ancora un conto da fargli pagare e già pregustava la vittoria.(il conto da far pagare è lo schiaffo dato al ballo…lo so che inu qui si arrabbia facilmente…ma però dovete calcolare che ha un carattere aggressivo…almeno nella prima parte della ff! n.d.a) La razza umana è così facile da distruggere…e così divertente sono le lacrime di paura negli occhi delle vittime. Già! Lui aveva ucciso tante di quelle ningen…sia per puro divertimento che per fastidio. Non sopportava il loro odore e la loro immensa fragilità…esseri inutili…anche sua madre lo era…per questo lo aveva abbandonato…per questo era morta! Da allora non avrebbe più voluto bene ad un’umana…affezionarsi voleva dire soffrire…e lui non avrebbe più sofferto.

Ormai inuyasha fronteggiava kagome…era a un passo dalla ragazza pronto per attuare la sua vendetta. Kagome,dal canto suo, era davvero scocciata!! Quell’inuyasha gli stava dando della debole…e stava addirittura offendendo la sua razza! Lui evidentemente non sapeva chi aveva davanti: la custode della sfera…la più potente sacerdotessa dell’epoca sengoku…e rincarnazione di midoriko! Questa volta gliela avrebbe fatta pagare cara…sia per le offese…che per il suo comportamento della festa.

Improvvisamente la mano artigliata di inuyasha scattò in avanti…quando una forte luce rosa invase il palazzo. Il colpo si bloccò ancor prima di arrivare a destinazione e il ragazzo rimase immobile…incredulo che tutta quella potenza potesse scaturire da una ragazza.

Tutti i presenti si coprirono gli occhi, tanto quella luce era pura…la purezza che purificava la sfera…la stessa che si trovava nell’animo della custode.

Kagome era pienamente soddisfatta…solo mancava il tocco finale…non poteva limitarsi a respingere l’attacco…doveva reagire.

Lentamente cominciò a pronunciare delle parole…incomprensibili, congiungendo le mani e concentrandosi.

Inuyasha la fissava ancora meravigliato…cosa era tutto quel potere spirituale?? Chi era realmente quella ragazzina?? Senza dubbio l’aura era quella di una miko…solo più potente… e quella luce rosa poi…sembrava provenire da un punto…da una pallina…nel collo di Kagome.

Preso dai pensieri rimase fermo…bloccato…quando vide nuovamente quella luce rosa…qualcosa gli circondava il collo…sembrava una collana formata da tante piccole palline e strani denti. Cercò di toglierla ma per quanta forza aveva, incontava una maggiore resistenza.

Kagome smise di parlare osservando divertita la reazione di inuyasha che cercava in tutti i modi di liberarsi da quella specie di collare.

Inuyasha: "Ma…che cazzo hai fatto!!! Che diavolo è questo coso?!"

Kagome: "Questo "coso" è un rosario…serve per placare l’animo del demone. In pratica nessuno può toglierlo…apparte me! In questo modo ho il controllo delle tue azioni…in pratica sei diventato un cane al guinzaglio!"

Inuyasha: "Cosaaaa??? Toglimelo immediatamente!!! È un ordine!!!Non mi costringere ad usare le maniere forti!!!"

Kagome: "Non ci penso nemmeno!!! Perché non provi con le maniere forti? Chissà!"

Quella femmina si stava prendendo gioco di lui…lui il principe dei demoni. Adesso basta! Era stufo…una volta per tutte avrebbe chiuso quella dannata boccaccia umana!!!

Inuyasha si apprestava a colpire nuovamente quando un grido riempì la stanza.

Kagome: "A CUCCIA!!!!!!!!"

La luce rosa si formò nuovamente nel rosario, solo che questa volta una potenza inaudita schiantò il ragazzo a terra.

Inuyasha: "Ma…che…Dannata!!!!"

Kagome: "Vedi inuyasha…sei sotto il mio diretto controllo…non puoi farci nulla!"

Lei…considerata debole…aveva vinto contro il principe…lui aveva commesso lo stupido errore di sottovalutarla. Anche se…questo era solo il primo di molti litigi.

Inutaisho e kikyo avevano osservato la scena divertiti, non erano intervenuti…non ne vedevano il motivo…quei due si comportavano già come marito e moglie…tempo qualche settimana o al massimo qualche mese per conoscersi e poi le nozze si sarebbero svolte.

Inutaisho: "Bene kikyo….hanno reagito meglio di quanto mi aspettassi!!! Valutando il carattere di mio figlio devo dire che le opposizioni sono state minime…no?"

Kikyo: "Temo però che non siano finite…"

Infatti i due ragazzi avevano smesso di litigare, e si erano ricordati della faccenda matrimonio…questione che doveva assolutamente essere risolta.

Kagome: "Tornando alla faccenda principale…non capisco come hai potuto sorella, prendere questa decisione senza la mia approvazione??"

Inuyasha: "Già…nemmeno io!!! Forse pensavate che la cosa non ci riguardasse???"

Kikyo: "Eh…Visto inutaisho? Il carattere di questi due è duro a morire! Comunque kagome…credi che saresti venuta di tua spontanea volontà a firmare il tuo matrimonio con il principe??? Io direi di no! L’unica soluzione possibile era quella di non rivelarvi niente e di firmare il matrimonio in segreto."

Inutaisho: "Sì. Conoscendo molto bene le vostre reazioni abbiamo organizzato tutto. Questa pace è troppo importante…il giappone dipende da voi…le sorti della guerra dipendono da voi!"

Kagome: "E noi??? Nemmeno ci conosciamo!!!! Come potete pretendere un matrimonio tra due estranei…per giunta con un mezzodemone!!!"

Inuyasha: "Ehi!!!! Guarda che ti ho sentito!"

Kagome: "E allora??? Era proprio mia intenzione!!!"

Inuyasha: "Dannata ningen…vuoi davvero morire!!!!"

Kagome: "A CUCCIA!!!!"

Inuyasha venne nuovamente schiantato a terra…mentre Kikyo e inutaisho osservavano tutta la scena rassegnati ( -_-’)

Inutaisho: "Rispondendo alla vostra domanda ,principessa, proprio per questo abbiamo deciso che voi vi stabilirete nel palazzo…per conoscere meglio…ehm…il carattere di mio figlio."

Kagome: "Credo di averlo già capito…e credetemi… questo è uno dei motivi per cui preferisco non sposarlo!"

Inuyasha la sentì… ma non fece in tempo a controbattere che venne gelato da un’occhiata di rimprovero del padre.

Inuyasha: "Tsè!"

Kikyo: "Comunque il trattato è firmato…e prima che faccia sera è meglio che torni a palazzo. Il regno del sud è così lontano!"

Kikyo fece per andare, quando venne bloccata dalla voce tremante di kagome.

Kagome: "C-come?? Kikyo non ho intenzione di stare nemmeno un giorno qua dentro!!!"

Kikyo: "Dovrai…fallo almeno per i nostri poveri genitori…la pace sarà raggiunta, dopo cento anni, dovresti esserne fiera."

Detto questo l’abbracciò forte…non come principessa ma come una sorella…una sorella… come quando erano piccole e il peso del regno non era ancora sulle loro spalle. Quell’abbraccio era intenso…unico…come tra amici da tempo separati. Sembrava un addio più che un saluto… e una strana sensazione…come di tristezza invase kagome. Aveva uno strano presentimento…non voleva lasciare sua sorella…aveva paura…paura di perdere anche lei…paura di rimanere sola,in un mondo ostile dilaniato da guerre. Senza kikyo, solo ora si rendeva conto di ciò, sarebbe stata persa…lei era stata la sua maestra…non voleva abbandonarla.

Dopo qualche secondo kikyo si allontanò da kagome…la sua espressione era triste…e per un momento la maschera di indifferenza crollò, mostrando la vera persona che era. Anche lei non voleva lasciarla…ma doveva.

Voltandosi e salutando inutaisho, spari dentro alla carrozza degli higurashi. Kagome potè vedere una lacrima scendere dai marroni occhi della sorella. L’avrebbe rivista? In cuor suo sperava tanto…anche se quella strana sensazione…di morte…non voleva abbandonarla.

Forse sarebbe iniziato da oggi una nuova vita…tutto era stato deciso in un giorno…lei era sola, tra demoni estranei. Non c’era più sua sorella a protteggerla…avrebbe avuto un’ altro compito da sostenere…dopo la sfera gli era stato affidato il destino del giappone…chissà se sarà in grado di proteggere entrambi?

 

FINE

Piaciuto il chappy??? Concludo la ff con un caloroso saluto e con la solita frase:COMMENTI, COMMENTI, COMMENTI COSì + AGGIORNAMENTI!!! Via auguro un buon inizio vacanze, gente!!!!!

ciaooooooo

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Capitolo 8
*** prima giornata ***


CAPITOLO OTTAVO: PRIMA GIORNATA

Ciao gente!!!!da quanto non ci sentiamo!!!!mi è talmente dispiaciuto non aggiornare ma purtroppo sono partita proprio immediatamente dopo la fine della scuola!!!esatto,la scuola è FINITA!!!che bello!!!

mi dispiace ancora per avervi fatto aspettare settimane!!!comunque ringrazio le persone che hanno commentato e che mi sorreggono nel continuare stà ff!!!ma adesso vi lascio alla lettura!!!ciao

 

 

Una mattinata…era soltanto passata una mattinata.

A Kagome il tempo trascorso in quella immensa casa sembrava maggiore… invece erano passate solo poche ore dal suo arrivo. Da minuti ormai si trovava nella terrazza della sua stanza a fissare l’orizzonte che pian piano si tingeva di rosso, il rosso del tramonto. Rifletteva. Sul futuro e su tutto ciò che gli era successo in quella singola giornata. Su come la sua vita fosse stata sconvolta in pochi istanti e di come l’avrebbe vissuta, sposata con un uomo che sin dal primo momento aveva tentato di ucciderla. Più pensava a ciò e più la testa gli doleva. Avrebbe tanto voluto buttarsi nel letto e dormire, dormire per dimenticare tutto. Invece tra pochi istanti doveva cenare con la famiglia più strana del mondo, una famiglia di demoni.

Sospirò. In fondo non poteva certo deludere sua sorella.

Le immagini di quella lacrima, una lacrima che mai prima d’oggi aveva visto nel volto di kikyo, ritornarono nella sua mente.(sono stata molto contenta quando mi avete detto che vi è piaciuta la lacrima di kikyo!!!è vero che io non la sopporto però a volte è bene renderla "umana" e poi mi serviva per continuare la ff. comunque avverto i fan di kikyo che in questa fanfic lei…ehm…diciamo che non fa per loro!!! N.d.a) Per quanto la detestava ora gli mancava, persino i suoi rimproveri gli mancavano, la certezza di rivederla era poca. Dopo il suo abbraccio aveva provato una terribile sensazione di morte, la stessa sensazione che aveva avuto otto anni prima, quando sua madre era morta, uccisa da quel demone dalla strana pelliccia bianca.

Adesso però doveva smettere di pensare, lo aveva fatto per tutta la mattina. Era così presa da aver persino trascurato la camera che gli avevano assegnato.

Ora che la guardava meglio potè notare che era davvero molto bella. Aveva un letto occidentale al centro e un grosso armadio posto dalla parte opposta. Sembrava la camera di una regina, sfarzosa e ricca, piena di quadri che raffiguravano nobil donne, sparsi dovunque. La cosa che più colpì kagome fu un vaso, posato nel tavolo davanti al letto. Era di color rosso, come tutto in quella stanza, e portava un mazzo di gigli bianchi.

Quei candidi fiori contrastavano con tutto quel rosso. Un rosso vermiglio, color del sangue.

I gigli…i suoi fiori preferiti. Come potevano trovarsi li? Nessuno sapeva che lei adorava quei fiori, e allora come mai erano proprio nella sua stanza?

Ne prese uno in mano. Quel fiore risvegliava in lei tanti ricordi, ricordi della sua infanzia, quando andava a raccoglierli nella foresta con sua madre e poi ne faceva un mazzolino. Lei era così felice a quel tempo…come mai era stato tutto distrutto?come era potuta rimanere sola?

Una lacrima cadde sul petalo bianco. Stava piangendo. Si era promessa di non versare più lacrime per sua madre. Piangere voleva dire essere deboli…lei lo era…lo era perché non riusciva a dimenticare. In questi momenti avrebbe tanto voluto non essere umana, i demoni sono spietati, non soffrono, ma lei purtroppo soffriva. Quanto aveva ragione inuyasha a considerarla una debole.

TOC TOC

La voce di una donna ruppe quel momento, facendo cadere quel fiore tanto puro dalle mani di kagome.

"La cena è servita principessa"

La cena…se ne era completamente dimenticata. Nemmeno si era preparata. Lei nemmeno ci voleva andare ma adesso che l’avevano persino mandata a chiamare…

Kagome: " Arrivo tra qualche istante"

In fondo era soltanto una stupida cena, avrebbe mangiato qualcosa e poi sarebbe andata subito a letto, di certo non aveva il morale per instaurare una conversazione.

La sala da pranzo era immensa, come tutto in quella casa. Un’enorme tavolino molto basso era stato apparecchiato e seduti a terra su dei cuscini si trovavano il re con i suoi due figli. L’atmosfera era molto tesa, non una parola era stata rivolta, sembrava che il silenzio regnasse spesso in quella casa.

A rompere il tutto fu l’entrata di kagome. Inutaisho alzò lo sguardo velocemente, sorridendo gentilmente alla nuova arrivata.

Inutaisho: "eccovi principessa…finalmente possiamo iniziare a cenare."

Kagome sorrise educatamente e prese posto a sedere.

Tutto era squisito. Per l’occasione era stato preparato un banchetto speciale, degno di una famiglia reale.

Per quanto tutto sembrava molto invitante e ottimo, kagome non si sentiva molto affamata. Le troppe sensazioni che provava le avevano chiuso lo stomaco, in questo momento desiderava soltanto essere da tutt’altra parte. Inoltre quel silenzio opprimente la stava uccidendo.

Il re sembrò capire lo stato della ragazza e per spezzare la tensione fece la prima domanda che aveva in mente, anche se molto banale.

Inutaisho: "Vi è piaciuta la stanza che vi abbiamo assegnato?"

Kagome: "eh, sì molto. È davvero stupenda, grazie"

Inutaisho: "bene…sono contento. Dovete sapere principessa che quella era la stanza di mia moglie Izayoi, dopo la sua morte però non è stata più utilizzata. È la camera più bella che abbiamo e poi si affaccia direttamente sull’intero paesaggio del nord."

Davvero kagome non credeva che quella stanza appartenesse un tempo alla regina. Bella era bella e ora che ci faceva caso aveva davvero una vista stupenda. Però di tutte le stanze lei davvero non voleva essere stata assegnata a quella.

La camera della moglie del re. La moglie, morta per cause che ancora non conosceva. Dover dormire nel suo stesso letto un po’ la rattristava.

L’immagine del giglio tornò in mente a kagome e la curiosità la spinse a fare una domanda che si era già posta.

Kagome: "ho notato che nella stanza c’è un vaso di gigli davvero molto bello. Se mi è lecito chiederlo posso sapere il perché si trovano lì?"

Inutaisho esitò qualche istante a rispondere, aveva un’espressione molto triste in volto. Kagome si pentì molto di avergli fatto quella domanda…a quanto pare lui era ancora molto legato alla moglie.

Inutaisho: "i gigli sono sempre stati i fiori preferiti di mia moglie. Dopo la sua morte, ogni giorno, ne mettiamo un mazzo nel vaso."

I fiori preferiti di Izayoi…

Da terra inuyasha si alzò bruscamente.

La conversazione aveva cominciato ad infastidirlo. Il solo parlare di sua madre lo infastidiva. Non c’era più niente che lo costringesse a restare.

Voltandosi se ne andò.

Kagome lo capiva perfettamente, del resto anche lui ,come lei aveva perso sua madre molto piccolo. Era stata così stupida, non voleva far ricordare cose tanto spiacevoli, tutto per colpa della sua estrema curiosità.

Doveva scusarsi…di certo inuyasha sarà molto triste.

Anche lei si alzò e inchinandosi leggermente sparì dietro la porta.

Nella sala rimasero solo sesshomaru e inutaisho.

Inutaisho: "immagino che l’argomento non sia piaciuto molto ad inuyasha…per quanto tenta di nasconderlo sua madre gli manca ancora."

Sesshomaru: "il vero problema, padre, è che lui rimarrà sempre un mezzodemone. La sua parte umana lo indebolisce, se non la soffoca i ricordi rimarrano sempre."

Inutaisho: "mio figlio ultimamente non ha più nulla di umano…"

Un sospiro di tristezza finì la breve conversazione. E ancora una volta, il silenzio.(lo adoro!!!!n.d.a)

Lo stava cercando ta tempo. Fin da quando aveva lasciato la sala aveva guardato tutto il palazzo, ma dell’hanyou nemmeno l’ombra.Lei voleva davvero scusarsi. Il suo comportamento era stato sciocco, avrebbe tanto voluto dirglielo.

Si era ormai rassegnata. Le stanze erano vuote e ovunque era buio. Niente si scorgeva, l’oscurità aveva inghiottito tutto.Un brivido percorse la schiena di kagome. Si era persa.

Non conosceva quel luogo…e poi il buio peggiorava la situazione. Aveva camminato così a lungo da non sapere più la strada per ritornare in camera.

Fuori era una notte estiva come le altre, piena di stelle nel cielo che facevano da contorno alla luna piena. E nell’aria un lieve vento muoveva le foglie degli alberi.

A forza di camminare era uscita in giardino. La situazione certo non era migliore, solo il grande specchio bianco della luna sembrava familiare a kagome. Il resto era misterioso e per giunta si trovava a pochi metri da un bosco pieno di demoni. Questa volta la paura si era impossessata di lei.

Era una preda, sola nella fossa del nemico.

Improvvisamente un rumore, proprio dietro di lei. Kagome si voltò di scatto. Niente. Infondo si stava preoccupando troppo, era pur sempre una potente sacerdotessa, di certo un demone non gli faceva niente.

Poi…una mano gli afferò il polso. Una mano con degli affilati artigli.

Kagome: "Ahhhhhhhhhh!! Eh?? Inuyasha?"

La luce della luna illuminava il bel volto del ragazzo e i capelli argentati sembravano ancor più chiari. Anche se la sua espressione era sempre fredda e arrabbiata sembrava ancor più bello del solito.

Questo kagome lo sapeva benissimo.

Inuyasha: "ma sei impazzita??? Cosa urli??e poi certo che sono io, chi credevi che fosse?"

Kagome: "scemo! Mi sei arrivato alle spalle all’improvviso e poi mi hai afferrato il polso. Come facevo a sapere che eri tu??"

In effetti il ragazzo teneva ancora stretto il polso di kagome. L’aveva sentita arrivare, aveva sentito il suo splendido odore, inconfondibile. Eveva visto il suo volto dall’alto dei rami dell’albero, la luna lo rendeva ancora più bello. I capelli d’ebano erano screziati di bianco e gli occhi nocciola ancora più intensi. Dopo che l’aveva vista era sceso. Lui spesso andava nel giardino a pensare o solamente per evadere da quella casa così noiosa.

Gli alberi erano il suo rifugio. Lassù si sentiva isolato e lui voleva rimanere, senza nessuno, nella più completa solitudine. Però tutto era stato interrotto da questa strana ragazzina.

Lei, la persona che avrebbe dovuto sposare. La persona che gli aveva messo quella specie di collare al collo. Lei, si era dimostrata più forte di quanto credesse…nonostante il suo sangue umano. Ancora la figura che gli aveva fatto fare lo faceva arrabbiare.

Però quella sera kagome gli sembrò diversa, la sua espressione era diversa, più dolce, quasi triste.

Kagome: "mi sono persa…ero venuta a cercarti ma mi sono ritrovata in giardino."

Non sembrava la ragazza determinata e decisa che lo aveva schiantato a terra quella stessa mattina. Persino la sua voce era molto più seria.

Inuyasha lasciò il suo polso e si sedette nel prato, sotto una grossa quercia.

Inuyasha: "perché mi stavi cercando?"

Kagome lo fissò, per la prima volta da quando era arrivata il suo tono era dolce. Non gli era stato rivolto alcuno insulto o altre parole spiacevoli. Anche la sua espressione era dolce, il freddo e arrogante hanyou sembrava essere sparito quella notte.

Forse le parole rivolte a cena lo avevano fatto stare davvero molto male per ridurlo così.

Anche kagome si sedette a terra accanto al ragazzo. Lo sguardo rivolto nel vuoto.

Kagome: "scusa inuyasha. Sono stata una stupida…io non volevo rammentare tua madre, prima. Posso ben capire il tuo dolore…"

Inuyasha sussultò. Lei si stava scusando. Lei lo stava compatendo. Diceva di capire il suo dolore. Che ne sapeva lei del dolore, lei aveva avuto accanto sua sorella, aveva avuto una figura che gli voleva bene dandogli l’affetto di una madre. Come poteva sapere.

Inuyasha: "tu dici di capire…come può una ragazzina che ha vissuto nell’affetto di qualcuno comprendere ciò che sento!! Tu non sai niente!! sei stata viziata fin da piccola fra le braccia dei tuoi genitori. Tu non sai che significa perdere qualcuno!!"

Rabbia. Lacrime. Kagome stava ancora piangendo, una seconda volta.

Nella notte uno schiaffo spense ogni suono. Il secondo schiaffo rivolto all’hanyou.

Ormai kagome era in piedi, la mano ancora tesa per quel gesto, di rabbia più che rancore. Lui aveva detto troppo, l’aveva giudicata senza sapere niente.

Inuyasha era ancora seduto, l’espressione incredula dipinta in volto. Un altro. Il secondo dopo quello della festa.per la seconda volta non capiva il motivo di quel gesto. Non riusciva nemmeno a capire le lacrime della ragazza, che ormai scendevano velocemente dal suo delicato volto.

Kagome: "nemmeno tui sai niente. C-come puoi dirmi queste cose? Sono stata una scema!!!io credevo ti sentissi solo, io pensavo che i ricordi di tua madre ti facessero stare male!!invece…ho sbagliato. Ho creduto ,anche solo per un istante, che tu avessi una piccola parte umana ancora esistente in te! Ma invece sei soltanto un freddo e insensibile essere!!!"

Non voleva saperne di smettere. Ormai piangeva da minuti.

Quelle lacrime…quei singhiozzi…facevano così male al cuore dell’hanyou. Da tempo non provava una sensazione simile. Da quando sua madre era in vita. Lei era la unica umana che odiava veder piangere, lui odiava vederla soffrire, pur sapendo che la causa di tutto era il suo sangue. Il suo essere mezzodemone lo distingueva, lo isolava da tutti, per questo sua madre stava male…per lui.

Così kagome, lei stava male perché lui l’aveva nuovamente ferita. Non con i gesti ma con le parole. Era stato ancora una volta il suo carattere scorbutico ed egoista a prevalere. Ancora una volta l’aveva fatta piangere.

Kagome: "s-se ti interessa saperlo anche io ho perso mia madre!!! Otto anni fa!!! Da allora ho sofferto anche io!! Da allora la mia vita è cambiata!! Dopo ho perso anche mio padre!!! In guerra!! Ma soprattutto ho perso…me stessa. La sfera ha soffocato la mia vita…la sfera dei quattro spiriti che fu mi donata da mia madre."

L-la sfera dei quattro spiriti???lei possedeva la sfera dei quattro spiriti? Una ragazzina!!

Inuyasha aveva una tale confusione nella mente. Ma soltanto adesso capiva tutto quel potere spirituale. Kagome era una sacerdotessa, ma non una qualunque, era la custode del gioiello più potente del giappone. La collana che tutti, demoni e umani, bramano da anni e anni. Suo padre lo aveva informato sull’immenso potere che aveva, una semplice pallina rosa in grado di avverare ogni desiderio,(detta così sa un po’ di genio della lampada!!^_^ n.a.d) in grado di conferire un potere enorme a chi la sfruttasse.

Lui tante volte l’aveva cercata, il suo più grande desiderio era poter diventare finalmente un demone completo, e se le leggende erano vere, grazie ad essa ci sarebbe riuscito.

Le parole di kagome lo riportarono alla realtà. Stava ancora piangendo e il suo sguatrdo era vuoto, assente.

Ancora una volta inuyasha si sentì mancare. Quelle lacrime lo facevano impazzire.

Kagome: "ho vissuto per otto anni con il peso di questo fardello al collo. Un potere che dovevo purificare constantemente. La sfera è sporca, intrisa di malvagità, bramata da tutti e soprattutto macchiata del sangue di centinaia di persone. È stata lei la causa della morte di mia madre, lo so… e sarà anche la causa della mia. Non pretendo certo che tu mi comprenda, non ci riusciresti. Noi due siamo diversi. Tu sei insensibile…non capisco nemmeno perché sono qua a parlare con te. È meglio…che me ne vada, così puoi rimanere solo."

Kagome si voltò decisa ad andarsene da quel posto, il più lontano possibile da lui.

Però ancora una volta sentì il polso stringersi leggermente. Inuyasha la stava guardando, non con odio né con rabbia, semplicemente la stava fissando negli occhi.

Kagome era completamente assorta a guardare quelle splendide iridi ambrate. Immobile, ferma, come pietrificata da quel gesto, da quel contatto.

Poi lui alzò la mano avvicinandola al volto di kagome. Con un gesto asciugò le lacrime che le rigavano il viso.

Il cuore batteva così veloce, tutto per una semplice carezza, lieve ma piena di significato.

Inuyasha si meravigliò da solo per quel suo gesto così irrazionale e affrettato. L’unica cosa che voleva era farla smettere di piangere, non lo sopportava.

I due ragazzi erano fermi. Inuyasha aveva ancora la mano sul braccio di kagome e continuava a fissarla.

Poi parlò. O almeno le parole uscirono inaspettate dalla sua bocca.

Inuyasha: "non voglio vederti piangere ancora, ti prego"

Un fremito. La voce di inuyasha così calda, sensuale. Il suo volto così bello sotto la luna. Kagome era confusa. Un attimo prima si rivolgeva gelidamente e un attimo dopo la sfiorava, parlando in modo strano.

Per la prima volta, da quando aveva scoperto di doverlo sposare, si sentì bene insieme a lui.

Per la prima volta la tristezza svanì, lui era riuscito a far passare tutto.

La prima giornata.

Quella era stata la prima giornata passata in quello strano posto. La prima di tante. La prima che finiva così , sotto la luna, insieme ad inuyasha.

Allora, uff!! ce l’ho fatta a finire!!!spero vi sia piaciuto!!!!

Scusate ma ho ancora in mente il volto di inuyasha sotto la luna!!!!quanto e bello!!!lo adoro!!ahhh!

Ehm!!

Vabbè, spero aggiornate in tanti!!!! Mi fanno un casino di piacere i vostri commenti!!!

Ciao raga!!!

BUONE VACANZE!!!!

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Capitolo 9
*** lui, naraku ***


CAPITOLO NONO:LUI, NARAKU
Eccomi qua!!! Anche se da me c’è un caldo che si muore aggiorno lo stesso, per la gioia di tutti. Ehm, tanto lo so cosa state pensando: "chi ti voleva!!!" Però ignorando tutto vi posto il capitolo nove, che spero vi piaccia!!!

Prima di iniziare devo ringraziare chi commenta sempre senza tralasciare un capitolo!!!smack!!!ma tanto questi ringraziamenti li faccio sempre e ormai devono avervi annoiato!!! -_-‘ quindi meglio che vi lasci al capitolo va!!!

 

L’alba. Un nuovo giorno stava sorgendo in giappone. Un altro giorno che si sovrapponeva agli altri.

Nel cielo il sole faticosamente cercava di alzarsi, stanco e addormentato, consapevole di dover illuminare una nuova giornata. Mattutino come sempre svegliava le persone dalla lunga notte appena trascorsa, ma tra loro questa notte qualcuno non aveva dormito. Qualcuno si era alzato prima del sole. E adesso lo stava fissando.

Inuyasha era fermo a fissare l’orizzonte che lentamente si illuminava. Era stato tutta la notte a guardare il paesaggio dal suo terrazzo. Almeno da quando era andato in camera dopo quel gesto tanto stupido.

Sì, stupido era la parola giusta. Lui non aveva pensato a ciò che faceva, l’istinto gli aveva fatto muovere il braccio andando a sfiorare la guancia di kagome. E sempre l’istinto gli aveva fatto pronunciare quelle parole. Mai dalla sua bocca erano uscite parole tanto dolci per un misero umano. Cosa gli stava succedendo??

Per tutta la notte aveva pensato alla scorsa sera…a lei. La sua immagine sotto la luna non voleva sparire, e nemmeno i suoi bellissimi occhi rotti dalle lacrime. Persino la scoperta della sfera dei quattro spiriti non lo aveva interessato. Da anni la cercava ma adesso non gli importava niente, ne di diventare demone ne di possederla. Adesso pensava solo a lei.

Durante la notte aveva cercato delle possibili risposte a quel gesto e fino ad ora l’unica abbastanza giustificabile era stata quella di un breve momento di debolezza.

Sicuramente le lacrime di kagome gli avevano fatto ricordare sua madre, ecco il perché del suo comportamento. Soltanto non era riuscito a dirglielo. Dopo quelle parole aveva lasciato il suo polso e dopo essere tornato "normale" l’aveva accompagnata fino in camera, tornando ad essere il freddo hanyou di tutti questi anni.

Non una parola gli aveva rivolto. Gli doveva delle spiegazioni, il suo gesto poteva essere facilmente confondibile, ma nemmeno lui adesso le aveva.

A forza di pensare non aveva notato il sole ormai alto nel cielo. Avrebbe dovuto scendere per la colazione, anche se ciò voleva dire rivederla.

Dei passi lo fecero alzare dal pavimento in legno del terrazzo. E poco dopo nella stanza entrò un giovane monaco, miroku.

Miroku: "’giorno inuyasha!!! ma come, già in piedi?"

Inuyasha: "tsè, certo!! Io non sto mica tutta la mattina a dormire, come invece fa un bonzo di mia conoscenza!!!"

Miroku: "da quanto puoi vedere oggi mi sono alzato presto, quindi non hai niente da ridire!!! Piuttosto dimmi, stanotte hai dormito?"

Inuyasha indietreggio sorpreso. Sapeva fin troppo bene quanto fosse perspicace miroku, ma non credeva fino a questo punto.

Inuyasha: "c-che dici!!! certo che ho dormito!!!"

Miroku: "eh inuyasha. a dire bugie non sei mai stato bravo!! Hai l’aria completamente stanca e il letto non mi sembra poi tanto disfatto!!!"

Il letto, si era dimenticato del letto. Certo che oltre ad essere un gran pervertito miroku era anche un ottimo osservatore. Non per niente suo padre lo aveva scelto come consigliere.

Inuyasha: "se anche non avessi dormito non sono cose che ti riguardano!"

Miroku scosse il capo rassegnato. Inuyasha era sempre di cattivo umore, anche soltanto cercare di parlare normalmente era una impresa impossibile. Però tutti questi anni che aveva trascorso insieme a lui ormai gli avevano insegnato come comportarsi e spesso come comprendere i pensieri del’ hanyou.

E stamattina inuyasha gli sembrava pensieroso. Mai lo era stato, di solito pensare non rientrava nel suo vocabolario.(eh sì, si era capito tutti!!!n.d.a)

Quel fatto fece subito comprendere tutto al giovane monaco.

Miroku: "ci sono!!! ti sei innamorato della divina kagome!!"

Ad Inuyasha prese un colpo. Le parole di miroku, rivolte con tanta semplicità, fecero meravigliare l’hanyou. E un lieve rossore gli imporporò le guance.

Quel senso di imbarazzo sembrò non importare molto ad inuyasha ma il rossore non sfuggì all’occhio attento di miroku.

Miroku: " visto, avevo ragione!! Sei addirittura arrossito, allora significa che è una cosa seria!!! E dimmi, com’è la divina kagome senza vesti??"

Inuyasha si innervosì molto. Ma che razza di domanda era?? Sapeva fin troppo bene il vizio del monaco ma paragonarlo a lui!!! era troppo!!

Inuyasha: "CHE DIAVOLO DICI??!!! Dannato pervertito, io non l’ho mai vista nuda!!!! E poi chre razza di discorsi fai??!!!"

Miroku: "avanti inuyasha, guarda che non c’è niente di male ad aver passato una notte con la tua fidanzata!! Prima o poi doveva succedere. Nemmeno io avrei resistito fino al giorno delle nozze, la divina kagome è talmente bella!!!"

Miroku aveva capito…aveva capito che lui e kagome avevano fatto…

Questa volta l’imbarazzo nel mezzodemone fu più che evidente, facendo crollare la maschera di indifferenza che sempre indossava.

In questo momento l’unica cosa che voleva era uccidere l’amico e fargliela pagare cara di aver tratto quelle stupide conclusioni. E dire che lui, per un istante, aveva persino creduto che miroku avesse capito tutto!!

Inuyasha: "MA SEI IMPAZZITO??!!! È MEGLIO CHE INIZI A CORRERE perché QUESTA ME LA PAGHI!!! DANNATO PERVERTITO!!!"

Miroku non perse tempo. Uscì immediatamente fuori dalla stanza, comprendendo bene di aver scatenato l’ira del principe. Nonostante tutto, un sorriso comparve sul suo volto. Questo era l’inuyasha che voleva.

Nel palazzo le urla dei due ragazzi spezzarono la calma del mattino. E per la prima volta in quella casa il silenzio cedette.(allora interrompo per dire di sopportare questo mio vizio. Io metto sempre anche solo un accenno del silenzio. Secondo me si addice al carattere della famiglia di inu. Basti vedere sesshomaru. E quindi il palazzo è assolutamente privo di rumori. So che sono pazza ma il silenzio per me è d’obbligo. N.d.a)

Per i corridoi le donne erano intente a pulire le innumerevoli stanze, quando l’arrivo dei due che ancora correvano fece cadere completamente i secchi pieni d’acqua.

Il palazzo era come sconvolto da tanta confusione.

Le urla arrivarono anche alle finissimi orecchie di sesshomaru, intento a leggere nella biblioteca.

Gli stupidi comportamenti del fratello più di una volta l’avevano infastidito, spesso si comportava da bambino viziato. Persino il suo vizio di avere tutte quelle concubine era solo uno stupido capriccio. A volte quando si ricordava di essere suo fratello il disgusto ritornava. Lui il più grande e potente demone, dopo suo padre, fratello di un mezzosangue. L’umiliazione era tanta, da quando suo padre si era sposato con una umana. Il perché non lo comprese mai. Forse per quello stupido sentimento che gli umani chiamano "amore". Un sentimento che fa soffrire. Lui mai in vita sua l’avrebbe provato, questo è certo.(sì, sì…come no!!!n.d.a)

Miroku, nonostante l’amico avesse dalla sua parte la velocità di un demone, gli teneva testa magnificamente. Avevano fatto completamente il giro del palazzo quando inuyasha si scontrò contro qualcosa, o meglio qualcuno.

Kagome era da poco uscita dalla sua stanza per recarsi nella sala da pranzo. Gli avvenimenti della notte scorsa ancora gli occupavano la mente, forse proprio per questo non si era accorta del baccano che c’era.

Fatto sta che adesso inuyasha si trovava completamente sdraiato a terra, sopra kagome.

Il volto ad un centimetro dal suo e il suo odore così forte. Lei l’oggetto dei suoi pensieri e delle sue domande. kagome.

Miroku osservava intanto la scena con un sorrisetto. Entrambi erano arrossiti dalla loro incredibile vicinanza. Ciò gli fece continuare le sue supposizioni, da bravo pervertito qual’era.

Miroku: "visto inuyasha, i vostri corpi sono attratti l’uno con l’altro. Non potete stare distanti!!! sicuro che adesso smentisci ancora quello che tu e la divina kagome avete fatto ieri notte??!!"

Kagome non comprese bene le parole di quel monaco che ancora lei non conosceva. Però la brusca reazione del mezzodemone, cioè un bel cazzotto un testa, la fece sorridere.

Inuyasha: "un’altra parola e sei morto!!!"

Miroku: "ehm, ma che scortese, divina kagome non mi sono ancora presentato!! Io sono miroku, e voi… volete fare un figlio con me??"

Kagome: "EH?????"

Ma che tipo era mai quello?? Di certo un monaco così, kagome non l’aveva mai visto.

Una mano si posò velocemente sul sedere della ragazza, che arrossendo gli diede un poderoso schiaffo.(quanto è brava la nostra kagome a tirare gli schiaffi!!! n.d.a)

Kagome: "MA SIETE IMPAZZITO?!"

Inuyasha infastidito gli diede per la seconda volta un bel cazzotto in testa. E il povero miroku ormai si ritrovava con due bei bernoccoli e una mano stampata in faccia.

Miroku: "povero me…incompreso da tutti. Certo che non capisco perché la reazione sia sempre la stessa, eh…un povero monaco come me deve essere rispettato, per non parlare della mia professione di consigliere, senza di me…"

Miroku si guardò intorno. I due se ne erano andati.

Miroku: "ehi!!! ma nessuno mi sta ascoltando??!! Divina kagome??!!"

Inuyasha e kagome stavano ormai scendendo le scale per andare a fare colazione. L’imbarazzo per l’accaduto di prima era ben evidente. Per non parlare della scorsa notte e di ciò che era successo.

Per spezzare la tensione kagome parlò, di sicuro l’ultima cosa che voleva era rimanere in silenzio.

Kagome: "ehm…e così quello era miroku!! È un umano, mi sembra."

Inuyasha: "tsè, quello è un pervertito!!! Oltre che a fare il monaco è il consigliere del regno. Ogni tanto la sua mente si libera di pensieri sconci e riesce a svolgere bene il suo ruolo."

Kagome: "capisco…è da tanto qui??"

Inuyasha: "da otto anni. Mio padre lo portò a palazzo quando ancora aveva nove anni, il perché non lo so neanch’ora."

Kagome: "e la sua famiglia??"

Inuyasha: "morta!! Mi disse che suo padre morì risucchiato da uno strano vortice. Lo stesso che ora lui porta nella mano destra. Una specie di maledizione inflitta da un demone allo stesso padre. E da allora si tramanda di padre in figlio."

Kagome rimase in silenzio. Otto anni fa. Quando sua madre venne uccisa da quello strano essere. Quel demone dalla pelliccia di babbuino. Ancora oggi la sua immagine è ben viva nella mente della ragazza.

Nonostante lei non l’aveva visto prima d’allora qualcosa in lui gli ricordava una persona. La sua aura malvagia gli ricordava qualcuno.

Un occhio.

Kagome si fermò sulle scale di legno. Quella visione, quell’occhio. L’unica cosa visibile in quel corpo.

Prese a tremare. Inuyasha la fissava, meravigliato da quel comportamento improvviso. L’espressione della ragazza era impaurita, mai lui l’aveva vista così.

Poi kagome parlò, una voce tremante come spaventata da qualcosa.

Kagome: "i-il nome del demone…m-miroku te l’ha mai detto??"

Inuyasha ci pensò un attimo poi rispose.

Inuyasha: "credo si chiamasse naraku."

Naraku. Non l’aveva sentito prima d’ora ma non riusciva a togliersi dalla mente quell’occhio freddo, bramoso di qualcosa, di qualcuno.

Non ricordava altro. Sapeva però che lui la voleva. Sì, prima o poi lui l’avrebbe presa. Quella volta, otto anni fa, non era morto. Lei non l’aveva ucciso. Lui sarebbe tornato per prenderla, la sua vita e la sua sfera.

In qualche modo la storia di naraku con miroku era legata a quella di sua madre. Aveva uno strano presentimento...

Le parole di inuyasha la riportarono alla realtà. Facendogli dimenticare tutto.

Inuyasha: "che hai??

Kagome: "n-niente. Allora andiamo a fare colazione??"

Il sorriso che gli rivolse fece rassicurare l’hanyou. E insieme ripresero a camminare.

La sala da pranzo era vuota. Solo il re si trovava seduto, vicino alla tavola ricca di cibarie. Aveva uno sguardo serio, attento, rivolto ad uno strano pezzo di carta che teneva serrato in mano.

Nemmeno l’entrata di inuyasha e kagome gli fecero alzare gli occhi dal foglio.

Inuyasha si accorse del comportamento del padre. Di solito in presenza di ospiti si comportava cortesemente, ma adesso sembrava…preoccupato.

Inuyasha: "che bella accoglienza padre. Buon giorno anche a te!!"

Dopo le parole del figlio inutaisho alzò lo sguardo mostrando effettivamente la sua preoccupazione.

Soltanto adesso kagome poté notare il sigillo posto sopra il foglio. Lo stemma degli inuyoukai, un cane bianco. Tante volte lo aveva visto nelle lettere che arrivavano, tempo fa, al padre. Quelle lettere erano tutte lettere di guerra. Informazioni, notizie sugli attacchi e le sorti degli ultimi scontri. Fogli carichi di sventura.

Inutaisho: "buon giorno. Stamani è arrivata una nuova lettera, della battaglia svolta a okinawa. A quanto sembra si è risolto tutto in un pareggio. Nessun vivo è ancora tornato."

Kagome sbarrò gli occhi. Altri morti. Da troppo tempo questa storia andava avanti. Uno stupido conflitto di potere ecco cos’era. Tutte le guerre lo erano.

Queste cose invece non sembrarono importare molto all’hanyou. A lui della guerra era sempre importato poco o nulla. Era della convinzione di eliminare la razza avversaria, ma si era dimostrata più forte del previsto. Gli umani usavano l’ingegno non la forza. E i demoni erano troppo sicuri di se. Di questo passo entrambi sarebbero risultati perdenti.

Inuyasha: "tsè, a parer mio non dovremo limitarci ad attaccare gli uomini. Dovremo attaccare i villaggi, da li i bambini poi crescono e diventono soldati! Eliminarli da piccoli per evitare che poi diventino grandi!!"

Kagome: "ma che dici!!!! Ti ricordo che il motivo per cui io sono stata costretta a sposarti è per finire questa questione!!!! Un accordo!!!! chiaro??!!"

Inuyasha: "fa come ti pare!!!! Ho soltanto dato un consiglio!!!"

Inuyasha ,scocciato, si sedette nel cuscino in terra e prese a mangiare la ciotola di riso.

Anche kagome lo imitò, infastidita dalle parole del ragazzo.

Dopo un po’ inutaisho si alzò di scatto. Il foglio stretto nel pugno della mano. In volto la preoccupazione aveva lasciato il posto alla rabbia. A quanto pareva la lettera conteneva ben altro.

Inutaisho: "dannazione!!! È vicino!!"

Inuyasha lo fissava incuriosito. Stamani suo padre era incredibilmente strano.

Inuyasha: "che c’è adesso?? Chi sarebbe vicino??"

Inutaisho: "un demone sta distruggendo i villaggi vicini, sia quelli umani che di demoni. Sembra cercare qualcosa. È da tempo che le sue stragi non giungevano a palazzo. Credevo avesse smesso di uccidere."

Inuyasha: "e chi sarebbe?? Non ditemi che non sapete il nome di questo essere??"

Inutaisho: "naraku."

Un ricordo. Un’occhio. Il solito occhio, che bramava qualcuno. La grotta, un corpo, odio, malvagità.

La sfera brillò, come aver capito i pensieri della sua custode.

Kagome era confusa.

Prima di svenire poté notare due occhi ambrati fissarla.

Poi il buio…

 

Allora il capitolo è abbastanza lunghetto. E dire che siamo ancora all’inizio della storia!!! Ho annunciato l’entrata di un personaggio abbastanza di rilievo nella storia. "il cattivo" ecco!! Che nella ff è ancora + cattivo!! prima di salutarvi alla prossima vi supplico di commentare!!!

Ciao raga!!!

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Capitolo 10
*** addio al tramonto ***


CAPITOLO DECIMO:UN ADDIO AL TRAMONTO Ciao ragazzi mi siete mancati durante tutta l'estate!!!vi sarete forse chiesti il perchè non ho + aggiornato la ff ma quando si è in vacanza il tempo per farlo non lo si trova mai!!spero mi capiate!!!comunque eccomi qui!!e prometto di aggiornare più spesso...anche se un nuovo anno di scuola incombe!!!-_- allora prima di leggere il capitolo leggete le avvertenze!! ok??!!! baci!! AVVERTENZE: il capitolo non è assolutamente adatto a i fan di kikyo! (anche se credo non ce ne siano) però informo che sarà incentrato solo su di lei (non vorrei farlo però mi servirà per la continuazione della storia) vabbè vi lascio alla lettura!!!ciao!! GIAPPONE: TERRE DEL SUD L'immensa villa higurashi si stagliava imponente nella folta vegetazione. I prati curati, i laghetti attraversati da ponti e i tanti alberi di pesco sembravano quasi una finzione. Nella casa, così come fuori, tutto era spento. Come una casa disabitata da anni. Fino a qualche tempo fa tutto si poteva dire dela dimora higurashi tranne che fosse un posto silenzioso. Grida, risate e ogni altra sorta di rumore di certo non mancavano mai. Persino i numerosi ospiti non potevano non notare tutto quel trambusto. Però da quando la principessa kagome se n'era andata la casa aveva perso la sua atmosfera. Niente iù rumori, niente più vita, soltanto un'immensa solitudine. La sala principale, scarsamente arredata, era quasi del tutto vuota, solo una snella figura sedeva inginocchiata sul tatami. Portava un bellissimo kimono rosso stretto un vita da un fiocco e i lunghi capelli neri ricadevano elegantemente sulle spalle. Aveva uno sguardo assorto e anche se inespressivo mostrava una certa preoccupazione. Teneva stretta tra le mani una lettera scritta con uno strano inchiostro rosso. E dall'espressione della donna quelle parole non contenevano niente di buono. Dalle scale di legno una giovane ragazza scese lentamente, fermandosi di fronte alla figura della donna. Sango: "volevate vedermi principessa kikyo?" Velocemente gli occhi nocciola della donna si posarono sicuri su sango. Tolta la preoccupazione la principessa riassunse la sua fiera aria inespressiva. Kikyo: "Sì sango. Voglio che il mio vestito da sacerdotessa venga preparato e il mio arco fornito di molte frecce. Nel pomeriggio un cavallo, il più veloce, dovrà aspettarmi fuori dal palazzo. Questo è quanto chiedo." Sango rimase in silenzio. Il fatto che la principessa chiedesse un cavallo e il suo arco non era poi una novità, infatti spesso si recava nei boschi per un giro d 'ispezione . Ma questa volta era ben diverso. Anche se la freddezza di kikyo lasciava praticamente impossibile capire le sue intenzioni, questa volta però sango aveva compreso. Da giorni la vedeva più seria del normale. In effetti da quando kagome aveva abbandonato la casa era così. Passava ore intere nella sua stanza e non parlava con nessuno. Anche sango benchè ora avesse capito dove si tovava l'amica non poteva che esere triste. Quella casa era ben cambiata, tutti gli abitanti erano cambiati. Kagome mancava a tutti. Stamattina però era arrivata a palazzo una strana lettera anonima, indirizzata a kikyo. E sango non potè non notare la preoccupazione della donna dopo averla letta.Sicuramente le sue richieste derivavano proprio dalla lettera. Sango: "preparerò ciò che avete chiesto principessa...immagino vogliate andare nel bosco come fate di solito?" Con aria falsamente disinteressata sango aspettava la risposta della donna. Sapeva benissimo che impicciarsi dei fatti della propria padrona non era cosa da fare per una dama di compagnia, però la curiosità di sapere era molto forte. La principessa con un lieve sorriso ironico in volto si alzò dal tatami di legno sul quale era seduta. Lei sapeva benissimo quanto sango fosse curiosa su certe faccende strettamente personali ma riferirgli la verità su qanto si apprestava a fare non era la mossa migliore. Non gli avrebbe rivelato niente...non questa volta. Kikyo: "Già. Ma questa volta credo che farò più tardi del previsto." Finita la frase kikyo si avviò verso la grande scalinata di legno che portava ai piani superiori, lasciando sango ancora immobile al centro della sala. Lei sapeva che la principessa stava mentendo, se il motivo era importante di certo non l'avrebbe mai rivelato a lei.Per ora non poteva far altro che obbedire alle sue richieste. Di qualunque cosa si trattava la principessa sapeva cavarsela da sola, non c'era motivo di preoccuparsi. Kikyo intanto aveva raggiunto la sua stanza e fissava rapita il bellissimo paesaggio del sud. Dalla sua finestra si potevano esservare bene i campi di riso, i prati e le immense foreste. Le piaceva rimanere ore intere davanti a questo spettacolo naturale, la faceva sentire più rilassata e calma, come libera da tutti i pensieri che aveva. In effetti la libertà non era una cosa che lei aveva mai provato. Sin da piccola era stata costretta a crescere troppo in fretta , a diventare subito grande, a non dimostrarsi debole. Lo aveva dovuto fare per sua sorella ma sopratutto lo doveva fare per il regno. Quando sua madre era morta lei aveva solo dieci anni mentre suo padre se ne era andato dopo la nascita di kagome. Con la morte di entrambi però il regno doveva passare nelle mani di qualcuno. All'inizio tutti pensavano che sarebbe stata una pazzia lasciarlo nelle mani di due bambine, si pensò addirittura di affidarlo a qualche daimyo che con la famiglia higurashi non aveva nemmeno legami di sangue. Poi però la scelta ricadde su loro due, o meglio su quella maggiore: kikyo. Kagome era più piccola di due anni, ne capiva molto meno di lei su questa guerra e su cosa si dovesse fare per mandare avanti un regno di così grandi dimensioni, quindi il comando e l'amministrazione non potè che passare a lei. Lei in tutti questi anni ci era riuscita, era riuscita a sopportare questo arduo compito e ci era riuscita anche molto bene. Il regno era rimasto potente, anche se sempre danneggiato dalla guerra. Guerra durata da cent'anni ormai e che vedeva la propria fine fra non molto tempo. Lei aveva tanto desiderato finirla con queste lotte con i demoni, uno dei suoi obbiettivi era proprio questo accordo, un trattato di pace con la famiglia inuyoukai. All'inizio lei stessa aveva pensato di sposarsi per concludere prima il conflitto poi...aveva capito che sua sorella era destinata a regnare e lo avrebbe fatto anche meglio di lei. Kagome aveva poteri da sacerdotessa che lei non poteva eguagliare , sua sorella era destinata a proteggere la sfera dei quattro spiriti e adesso era giunto il momento di lasciarli il trono. Sì, il suo compito da regina era finito, aveva regnato per otto anni ma adesso era arrivato il mento di andarsene. Di compiere l'ultimo obbiettivo della sua lista: vendicarsi.Uccidere il demone che otto anni fa distrusse la sua vita e quella di sua sorella kagome. Questo avebbe fatto e se per farlo doveva lei stessa rischiare la vita non gli importava. La morte non le faceva paura. Ora si sarebbe vendicata...oggi stesso l'avrebbe fatto. Al tramonto. Mai in tutta la sua vita gli era sembrato un giorno più interminabile di questo. Aveva preparato tutto il necessario per la principessa e aveva fatto tutto ciò che doveva fare e adesso attendere la sua partenza era snervante. Non aveva la minima idea di cosa fare. Era ferma da ore in biblioteca ad osservare lo scorrere del tempo ed a pensare. Pensava alla lettera, a kikyo ma soprattutto a kagome. Da quando lei era arrivata alla domora higurashi aveva sempre avuto al suo fianco kagome. Era stata la prima persona con cui aveva parlato dopo la morte dell'intero villaggio di sterminatori dal quele lei proveniva. Si ricordava ancora bene quel giorno nonostante fossero passati ormai undici anni. Lei aveva appena concluso il suo addestramento di sterminatrice di demoni e finalmente avrebbe combattutto al fianco dei più valenti sterminatoi di tutto il giappone, non c'era cosa che voleva di più al mondo. Un giorno sarebbe tanto voluta diventare forte come suo padre e poter seguire le sue orme, questa era la osa che più desiderava. Qualcosa però quel giorno andò storta. Non era così che doveva essere il giorno del suo primo combattimento. I demoni avevano attaccato direttamente il suo villaggio, cosa che mai prima di allora era avvenuta. Infatti tutt'intorno vi era una potente barriera spirituale che proteggeva l'intera zona, barriera che quella volta cedette. Gli youkai attaccarono in un numero spropositato distruggendo qualunque cosa incontrassero. Persino gli sterminatori ad uno ad uno vennero sconfitti. Pur quanti ne uccidessero un numero maggiore attaccava , come mandato da una forza superiore che li comandava. Lei vide morire suo padre, i suoi amici e suo fratello minore koaku, di soli tre anni. Come lei riuscì a salvarsi non se lo spiegava nemmeno a distanza di così tanto tempo.L'unica soluzio era un miracolo. Però l'attacco di quei demoni secondo lei non era stato affatto casuale. Qualcuno voleva qualcosa dal suo villaggio. Qualcosa che però non era riuscito a trovare. Dalla finestra il paesaggio si stava lentamente tingendo di rosso. Era giunto per lei il momento. Sarebbe dovuta partire al tramonto. Così la lettera diceva. Nella sua stanza la principessa si tolse il bellissimo kimono rosso e indossò le tipiche vesti da sacerdotessa, bianche e rosse. Prese il suo arco e lentamente uscì dalla stanza, rivolgendo un ultimo sguardo alla finestra e alle verdi terre del sud. Lo stesso sud che aveva comandato per così tanto tempo. Scese le scale , la principessa si diresse fuori dove ad attenderla c'era un cavallo come da lei chiesto. Stava per montarlo quando sango uscì correndo dal palazzo. Questa volta la ragazza voleva sapere la verità. Qualunque cosa gli avesse detto non l'avrebbe fermata. Sango: "ditemi la verità principessa...voi non andate semplicemente nel bosco." Il tono deciso della ragazza costrinsero la principessa a guardarla negli occhi. E con la solita espressione vuota rispose. Kikyo: "leggi la lettera sango. Avrai la verità...se è ciò che desideri." Cavalcando la principessa sparì nel bosco lasciando sango ancora all'entrata. Come lei sospettava la lettera era la causa di tutto. Cavalcava nel bosco ancora indecisa se la sua scelta di rivelare tutto a sango fosse stata la mossa giusta. In quella lettera c'era scritto dove si trovava il demone. Lo stesso demone di cui lei si voleva tanto vendicare. Una sfida più che altro. Una sfida che lei aveva aspettato da tanto tempo. Sapeva che accettarla sarebbe stato come firmare il contratto della sua morte ma tanto la sua morte era stata pianificata al momento della sua nascita. Prima o poi lei doveva morire, come tutti del resto, e il modo migliore con cui voleva andarsene era portando con se quel viscido youkai Lo youkai che si faceva chiamare... Kikyo: "Naraku." Fermato il cavallo nel fitto della foresta, kikyo si ritrovò davanti un demone coperto da una pesante pelliccia bianca di babbuino. Niente dalle vesti si intravedeva, forse solo gli occhi di un rosso acceso. Il demone da sotto la pelliccia sorrise nel vedere la principessa. Era un sorriso cinico privo di felicità. Il sorriso di chi ha appena visto la propria preda e non aspetta altro che catturarla. Con la sua voce fredda si rivolse alla donna che fiera si ergeva a cavallo. Naraku:" Principessa kikyo... vi stavo aspettando. Ero sicuro che voi avreste accetato di venire. Non trovate divertente il luogo in cui ci troviamo. Lo stesso bosco dove otto anni fa uccisi vostra madre. Quando si dice il destino" Scesa da cavallo kikyo lo fissava ormai con puro odio. Lui osava parlare di sua madre, osava schernirla con quelle parole e la stava persino sottovalutando.Ma lei di certo gli avrebbe tenuto testa fino all'ultimo. Rivolgendosi al demone kikyo stava intanto prendendo il suo arco. Lo avrebbe colto di sorpresa con una delle sue freccie mistiche. Per farlo però doveva distrarlo ancora. Kikyo: "Già! il destino. Anche se non mi è ancora chiaro perchè mi hai voluto sfidare, naraku." Con la solita voce fredda carica di scherno il demone rispose. Naraku: "In verità la mia non era una sfida vera e propria, più che altro un mezzo per avere una piccola informazione da te. Una cosa a cui senz'altro saprai rispondermi" Fissandolo ancora negli occhi questa volta fu kikyo ad assumere un tono divertito. Kikyo: "Ti facevo più furbo. Se tu credi che ti riveli dove si trova mia sorella ti sbagli di grosso. Non credere che ti dica il luogo esatto della sfera dei quattro spiriti!" Naraku: "Mia cara principessa, il destino degli higurashi è segnato, evitare di rispondermi non salverà la vita di tua sorella.Hom molte armi a mia disposizione per trovarla. Giusto stamane ho attacato i villaggi delle terre del nord...ho le mie buoni ragioni di credere che gli inuyoukai tramino qualcosa alle mie spalle. Chissà magari la piccola kagome si trova proprio lì.... dovrei proprio risolvere un piccolo conto in sospeso che risale ad otto anni fa." Nella fine della frase kikyo parve notare un cambiamento nella voce dello youkai, come una lieve nota d'ira. Lei non aveva assistito alla morte della madre mentre sua sorella sì. Lei non sapeva tutti i particolari di quel giorno. Sapeva soltanto che kagome si era miracolosamente salvata. Il come ci riuscì non lo seppe mai. Dopo una breve pausa naraku riprese a parlare. Questa volta la sua rabbia era ben percepibile. Naraku: "Quella sciocca bambina...non potevo immaginare che avesse una potenza spirituale così grande. Per colpa sua ho rischiato la vita quel giorno. Adesso però la troverò e niente mi impedirà di ucciderla, dopo di che la sfera sarà finalmente nelle mie mani!" Kikyo aveva attentamente ascoltato le parole del demone. Se quell'essere era stato battuto da sua sorella in passato, kagome adesso ha tutte le capacità di distruggerlo definitivamente. Se lei avesse oggi fallito nel tentativo di ucciderlo sua sorella senza alcun dubbio l'avrebbe vendicata. In un modo o nell'altro quel mostro l'avrebbe pagata cara. Ormai aveva deciso. Se sarebbe voluta morire voleva portarsi con se naraku all'inferno. Con determinazione la miko rivolse un nuovo sguardo carico d'odio e in pochi secondi impugnò completamente l'arco scoccando una freccia. La freccia colpì il bersaglio i n pieno pettò. Però nonostante naraku fosse stato centrato kikyo avvertiva distintamente che il nemico era ancora vivo. Lei sapeva che sconfiggerlo non poteva essere così facile. Naraku intanto prese a muoversi e nell'aria una fredda risata prese a risuonare come un 'eco. Il demone con uno scatto fulmineo si tolse la pesante pelliccia rivelando il suo vero aspetto. Apparentemente di lui nulla appariva demoniaco. Il corpo umano di un giovane uomo, i lunghi capelli neri raccolti in un'alta coda e le vesti di un nobile principe non corrispondevano alla descrizione tipica di uno youkai. L'unica cosa che tradiva il suo aspetto tipicamente umano erano gli occhi di un rosso vermiglio, coperti in parte dai capelli. Non sembrava affatto il demone che tutti temevano. Kikyo lo oservava meravigliata. Anche lei di certo non credeva che fosse questo il suo aspetto. Ma la cosa che più la sbalordì era la ferita inferta dalla freccia, che lentamente si stava ricucendo per magia. Il demone fu molto divertito dallo sguardo della donna. La sua sarebbe stata una battaglia facile, non era di certo un'avversaria adatta alla sua forza. Riprendendosi dalla meraviglia kikyo scoccò un'altra freccia. Questa volta naraku la evitò con un veloce scatto. Senza aver nemmeno il tempo di difendersi il demone raggiunse la principessa alle spalle. Le mani bloccate e l'arco a terra kikyo si sentì in trappola. Il demone invece prese a sussurare all'orecchio della miko con fare provocatorio. Naraku: "non mi sembri molto forte kikyo. Almeno tua madre si difendeva bene, con lei mi sono divertito parecchio....non si decideva a morire." Kikyo prese atremar di rabbia. Non le sopportava più queste frecciatine a sua madre , non sopportava più lui. Ma sopratutto gli faceva disgusto venir toccata da un simile essere. Concentrandosi dal corpo della donna scaturì la famosa luce rosa che fece indietreggiare naraku, quel tanto che bastava per far liberare kikyo. Respirando affannosamente kikyo estrasse dalla giacca bianca dei piccoli talismani mistici, usati solitamente nelle cerimonie di purificazione. Pronunciando parole incomprensibili i talismani sprigionarono tutto il loro potere su naraku che scomparve con una forte luce bianca. Apparentemente tutto sembrava finito. Ansimando kikyo cadde a terra sfinita. Ripensando, in passato aveva affrontato molti demoni ma con tutti non aveva mai utilizzato tanta energia spirituale. Quel naraku era davvero forte nonostante l'aspetto. Era ancora seduta a terra circondata dagli amuleti che aveva appena utilizzato quando sentì una fitta lancinante alla spalla destra. Con un grido soffocato kikyo cadde stesa a terra. Molto lentamente portò la mano sinistra sulla mano e la vide sporca del suo stesso sangue. Davanti a lei naraku si godeva la scena con un ghigno. Naraku: "Stupida!Credevi davvero che di semplici oggetti umani mi avrebbero ucciso??!è stato fin troppo facile colpirti! E adesso credo che resterò qua a vederti morire." Kikyo tremava di rabbia. La mano stretta ancora alla spalla destra e le vesti ormai interamente coperte del liquido rosso. Con voce carica di odio la donna urlò contro il demone con tutta la forza che gli rimaneva in corpo. Kikyo: "M-maledetto!!Naraku, arriverà il g-giorno in cui ci r-rivedremo all'inferno e allora...sarò io che ti guarderò morire!!!" Un rivolo di sangue fuoriuscì dalla sua bocca e con un ultimo sguardo al demone la principessa rimase immobile nel terreno rosso. Naraku sembrava soddisfatto. Adesso soltanto una persona mancava al suo appello:la principessa kagome. Nella grande tenuta degli higurashi sango era immobile. Restava ferma nella buia sala principale, le mani strette attorno alla lettera scritta con caretteri color sangue, la stessa lettera che pochi secondi prima aveva letto. Ormai era troppo tardi, lei non avrebbe potuto fare niente...solo stare in silenzio e fissare il nulla. Contenporaneamente, nelle terre del Nord, una giovane ragazza dai dolci occhi nociala si svegliò di soprassalto. Aveva il volto rigato dalle lacrime e lo sguardo perso nel vuoto. Sua sorella era... morta. THE END!!! PS scusate per il testo attacato ma avendo cambiato pc e avendo comprato quello portatile o visto che nn c'è l'html!!!!!sorry!!!!!se qualcuno sa come faccio me lo scriva ok???!!!!!

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Capitolo 11
*** sola ***


Buio. Un eterno buio regnava in quel luogo. Ovunque guardasse con le sue iride nocciola scorgeva il nulla, la completa oscurità, fuori e dentro. Così come le pareti della stanza anche il suo animo era buio. Sentiva come un grande vuoto e i pensieri confusi scorrere nella sua mente come un film. Pensieri riferiti ad una sola persona, a ciò che la aveva fatta svegliare, tremare, urlare e piangere. Il kimono, di leggera stoffa bianca, era bagnato all'altezza delle spalle. Bagnato di quel liquido salato che ormai non cessava di cadere dai suo bellissimi occhi. Occhi aperti, sbalancati come alla ricerca di una piccola percentuale di luce, di speranza...La speranza. Sussultando kagome scese dal letto. Non vedeva nulla solo la completa oscurità annebbiata dalle lacrime ma doveva sapere...doveva sperare. Tastando il vuoto con le mani tese davanti a se afferrò la maniglia e barcollando uscì da quella camera. Voleva lasciare quel luogo, quel letto e dimenticarsi di quel sogno. Sì. Un sogno e nulla più. Questo si ripeteva mentre camminava tra i corridoi del palazzo. Non aveva la minima idea di che ore fossero, vedeva solo a tratti piccoli spiragli di luce provenienti da varie stanze. Tutto quel buio di certo non la aiutava nel suo intento. Doveva raggiungere il re o... inuyasha. Fermandosi kagome ripensò al principe. Prima di svenire aveva visto i suoi occhi ambrati. Non sapeva spiegarsi come ma il suo sguardo le infondeva sicurezza. Sapeva che lui gli avrebbe dato una risposta, l'avrebbe aiutata non l'avrebbe lasciata sola...sola... Un'altra lacrima cadde, questa volta però kagome udì dei rumori...voci o meglio grida, provenienti da una stanza non molto distante da lei. Lo spiraglio della luce proveniente dalla porta socchiusa le raggiunse il volto. Ora era abbastanza vicina da udire chiaramenti quei discorsi e quelle voci. In particolare una voce che in quel momento voleva sentire più di ogni altra. inuyasha:"è passata un'intera giornata padre! è da ore ormai che dorme!" inu taisho:" Non c'è bisogno che me lo ricordi inuyasha. E sopratutto non c'è bisogno di urlare in questo modo, ci sento ,per ora, molto bene..." Improvvisamente un tonfo la fece scuotere. Avvicinandosi maggiormente alla porta osservò oltre la fessura appena aperta. La luce della stanza gli fece sbattere le palpebre più volte, ma dopo che si fu abituata a quel giorno improvviso vide i componenti di quella discussione. Il re sedeva composto nella poltrona dinnanzi ad una grande camino accesso e con il suo sguardo imperioso osservava il figlio minore che aveva appena sbattuto il pugno su un tavolino di legno. Quest'ultimo ,seppur così simile all'uomo, era tutto tranne che composto. Aveva lo sguardo infuriato, come fosse arrabbiato con l'intero universo e si trovava dritto in piedi, davanti al suo interlocutore. Riprese a parlare sempre urlando distintamente. inuyasha:"E allora "paparino" vorresti essere tanto gentile da spiegarmi il motivo per il quale non ti preoccupi di sapere se è almeno ancora viva!!" inutaisho scuotendo il capo rassegnato rispose:"Non essere stupido inuyasha certo che è ancora viva!Propabilmente sta solo riposando per il viaggio appena affrontato nel venire qui..." inuyasha:"Come no! Però, forse non sarebbe un ottima idea quella di assicurarsene di persona!?che ne dici?!!" Nell'ultima frase il re notò chiaramente la nota di scherno del figlio e ciò era davvero troppo. Sapeva quanto fosse immaturo ma aveva altro miglior modo di sprecar tempo che stare a parlare con un ragazzino che disprezzava tutto e tutti, quindi sospirando sonoramente il re si alzo dalla poltrona e lentamente si diresse verso la porta. Inuyasha intanto era rimasto in piedi, fermo con le braccia incrociate nella sua veste. Era tipico di suo padre troncare una discussione senza nemmeno aver finito o aver dato una risposta. Questa volta però non lo avrebbe lasciato andare, quindi fece per ribattere quando un'odore a lui ben noto lo colpì. Un'odore che gli piaceva tanto ma allo stesso tempo lo turbava. Quell'odore che apparteneva a... inutaisho:"Principessa kagome!" La ragazza aveva appena aperto la porta ed era entrata nella stanza sostenendosi sulla maniglia che non era decisa a mollare. Era in piedi, ancora tremante, con lo sguardo basso e addosso solo la veste di lino bianco. Sapeva perfettamente che i due uomini la stessero guardando ma quello che non sapeva era il modo con cui lo facevano. Il re la osservava meravigliato, con un'espressione stranita in volto ma allo stesso tempo seria. Mentre inuyasha...Lui intanto pensava a due cose, nettamente in contrasto tra loro. La prima che subito gli venne in mente e che tentò di reprime con tutta la sua forza era che kagome quella sera era davvero bellissima. Con il semplice abito bianco in contrasto con il corvino dei capelli che mossi le cadevano sulle spalle. Il volto chinato timidamente nascosto dalla frangia la facevano sembrare ai suoi occhi una dea. Molto più lieve l'altro pensiero, a cui inuyasha si concentrava per non pensare ad altro, era di incredulità mista alla rabbia che aveva avuto secondi prima. Non riuscendo a sopportare oltre quel silenzio, dato che nessuno si decideva a parlare, alzò lo sguardo dal pavimento posandolo sul re.Il cuore di inuyasha perse un battito. Quegli occhi... kagome: "Mia sorella...." La sua voce tremava così come il suo corpo. Aveva smesso di piangere ma le lacrime minacciavano di cadere nuovamente.Inuyasha la osservava in silenzio, la mano stretta a pugno. inutaisho: "Sua sorella?non-non capisco...è successo qualcosa principessa?" Il re fece un passo avanti sostenendo lo sguardo ambrato su quello impaurito della ragazza. Sembrava confuso, non capiva la sua preoccupazione ne tantomeno cosa voleva dalla principessa kikyo. Era svenuta stamane in seguito alla discussione su naraku, il demone che distruggeva i villaggi nelle sue terre ma il motivo per il quale durante la colazione aveva perso i sensi non gli era ancora chiaro. Con una mano afferrò il polso della ragazza, un gesto di coraggio per sostenere quella barcollante figura. Lei a quel gesto inaspettato sbarrò gli occhi. La tensione e paura presero il posto alla gratitudine, gratitudine per quella stretta. La cosa che in quel momento voleva era la verità e il sostegno. Così con sguardo di ringraziamento si decise a lasciare la presa della maniglia e a sedersi, ancora sorretta dal re, sulla poltrona davanti al fuoco. Osservava tutto in quella stanza: dalle pareti vermiglie tappezzate di pitture giapponesi all'immenso camino in legno. Solo una persona non si decideva a guardare. Non voleva incontrare i suoi occhi ambrati. Occhi che a tratti erano dolci mentre a tratti provavano solo disprezzo o ira. Quando aveva aperto la porta decidendo di entrare, prima che il re l'avesse scoperta a spiare dietro la porta, sapeva che avrebbe dovuto mostrarsi al principe, il problema ora era come avrebbe fatto a evitare i suoi occhi ancora a lungo. Dimenticandosi di quei pensieri si ricordo del sogno. L'immagine della sorella stesa a terra nella pozza di sangue gli fece girare la testa e nuovamente la tensione si fece sentire. Questa volta però era decisa a raccontare l'accaduto ai due uomini che attendevano con le orecchie tese le sue parole. Con un sospiro profondo la ragazza prese a raccontare fissando un punto impreciso nel pavimento. kagome: "Ho...avuto un incubo, credo..."ci fu un attimo di pausa poi riprese"mia sorella. Ho sognato mia sorella kikyo..." Questa volta la pausa fu più lunga. Il re fece un passo avanti avvicinandosi alla poltrona. Inginocchiandosi la fissò in volto costringendo la ragazza a posare, per la seconda volta,i suoi occhi su quelli ambrati e gentili del re. Il demone con voce rassicurante e calma parlò: "Come la avete sognata?..." La domanda che temeva gli era stata rivolta con tale semplicità. Le parole sembravano non voler uscire. Inuyasha attendeva con le orecchie canine tese e le braccia ancora incrociate al petto. Il re inginocchiato aspettava la risposta osservando ogni movimento della ragazza che aveva dinanzi. Poi kagome parlò e ciò che rivelò fece gelare il sangue di tutti i presenti... tranne uno: "Morta..." Poco più di un sussurro ,che senza dubbio ad orecchio umano sarebbe parso impercettibile ma che ai due demoni non sfuggì. Il re rimase immobile, inuyasha alzò un sopracciglio. "Tse!" Quel suono li fece voltare verso il mezzodemone, E dopo tanto che era giunta nella stanza kagome lo osservò. La sua solita aria spavalda con le braccia conserte e il sorrisetto divertito questa volta la fecero infuriare. Lei parlava di una cosa seria e lui si divertiva!! Inuyasha dal suo punto di vista non capiva la reazione spaventata della ragazza. Solo un sogno. Aveva sognato la sorella morta e adesso non si reggeva in piedi tremante e lacrimante. Per quanto si sforzasse di comprendere gli umani i loro comportamenti stupidi erano sempre più misteriosi. inuyasha: "Hai "solamente" sognato tua sorella morta?! tsk! ma che tragedia!" Sorridendo il mezzodemone assunse un'aria saccente e divertita che non sfuggi agli occhi dei due presenti. Inutaisho scosse il capo rassegnato passandosi una mano tra la frangia argentata. Kagome invece tremava dalla testa ai piedi. Tremava non di paura, sta volta era livida di rabbia. Si stava forse prendendo gioco di lei!? Alzandosì dalla poltrona con uno scatto la ragazza raggiunse il mezzodemone. L'indice puntato al suo petto e la voce carica d'ira. kagome: "Stammi a sentire mezzodemone! Prendimi in giro ancora una volta e ti uccido!" Inuyasha adesso stava letteralmente ridendo di gusto. Lo minacciava di morte...una umana! inuyasha: " Che paura! Cos'è... vuoi mandarmi nuovamente a..." kagome" CUCCIA" Un tonfo sordo seguito da una parolaccia si espanse per tutto il palazzo. La ragazza ,con i pugni serratti sui fianchi e lo sguardo di fuoco, si voltò di scatto lasciando il mezzodemone sul pavimento. Dirigendosi a passo spedito verso la poltrona dove vi prese posto incrociando le gambe. Assumendo un'aria scocciata riprese a parlare. La cosa certa era che adesso la paura era scomparsa. kagome: "Non era "soltanto" un sogno!"e rivolse uno sguardo fulminante al ragazzo che intanto si rimetteva impiedi spolverandosi la veste rossa e imprecando."Era come se io vedessi in prima persona quella scena...Dal pomeriggio al tramonto..."la voce stavolta si fece nuovamente un sussurro. Il re e inuyasha la fissarono. L'ultimo ancora ben arrabbiato."Potevo udire i discorsi osservare le scene...Era tutto così reale..."Il re rifletteva. Di certo la ragazza aveva doti di miko ben maggiori alle altre essendo la reincarnazione di midoriko però...possibile che mediante il sogno vedesse la realtà? inutaisho:"Dici che vedevi tutto come vissuto in prima persona eh? allora... non ci resta che fare una cosa!Assicurarsi che la principessa kikyo stia bene!" Inuyasha rimase sbalordito. Suo padre, il grande sovrano del nord, credeva ai sogni di una umana impazzita. Ma per che cosa l'aveva scambiata, una veggente?! inuyasha:" Spero tu stia scherzando padre! E chiaro che una persona non può sognare le morti, il futuro o altre scemenze del genere!" Kagome si era sentita più sollevata alle parole del re ma alle parole di inuyasha sentì nuovamente la collera montargli addosso. kagome: "Allora che lo rifaccia di nuovo?!" inuyasha:"Provaci!Grr..." I due ormai vicinissimi si guardavano come volessero uccidersi con lo sguardo quando inutaisho li interruppe separandoli, prima che un'altro "a cuccia" fosse gridato da kagome. inutaisho: "Smettetela!Andrò io stesso a chiedere a miroku di occuparsi delle sorti reali della principessa!Intanto...vedete di non litigare se vi lascio soli un'attimo!" Con lentezza il demone uscì dalla stanza lascando i due in silenzio. "Tse! Sarai contenta!" kagome:"Finiscila..." Sospirando sonoramente kagome si fermò davanti al caminetto osservando il fuoco accesso. Aveva lo sguardo assorto; ripensava alle parole del re. Sì; poteva definirsi soddisfatta, finalmente avrebbe saputo se ciò che aveva sognato corrispondeva a vero e se sua sorella fosse stata uccisa da... inuyasha:"E sentiamo!Chi avrebbe ucciso la principessa?" Inuyasha la osservava con la sua aria di superiorità attendendo una risposta. kagome: "Naraku..." Stavolta nessuna battuta di scherno, nessun sorriso e nussun divertimento comparve in inuyasha, rimase solo sbalordito. Non si aspettava questa risposta.Quel nome... Kagome intanto fissava le fiamme immaginandosi ancora quel volto, qugli occhi rossi e l'aspetto umano e la sua risata fredda priva di gioia. Se lo ricordava bene...come otto anni fa nello stesso bosco con sua madre... Una lacrima cadde solcando la guancia illuminata dal fuoco.Inuyasha indietreggiò. Non sopportava vederla piangere, gli ricordava incredibilmente sua madre e il motivo per cui piangeva.Kagome ormai non riusciava a non pensare a ciò che quel demone le aveva fatto, gli aveva rovinato la vita e lei adesso era sola... inuyasha: "K-Kagome..."voltandosi di scatto kagome abbracciò il ragazzo che rimase come pietrificato. La sentiva singhiozzare tra le sue braccia, davvero non sapeva che fare, già il fatto che l'avesse abbracciato lo aveva scosso figuriamoci ora che si stava praticamente sfogando con lui. Se qualcuno fosse entrato in quel momento nulla gli sarebbe importato, c'era solo kagome e il suo incantevole odore che lo stava facendo impazzire.Pose la mano sui lisci capelli corvini, a quel gesto la ragazza trattenne il respiro.Non sapeva che gli era passato in testa, il come aveva potuto abbracciarlo e piangergli addosso, si sentiva solo vuota, aveva bisogno di qualcuno con cui sfogarsi, con cui aprirsi e se bene quel rozzo hanyou spesso la deridesse finendo inevitabilmente col litigare lei si fidava, forse perchè anche lui era solo come lei... kagome:"I-Inuyasha..." Quasi in un sospiro la ragazza parlò poggiano il capo sul petto del ragazzo: "Naraku ha...ucciso mia madre...il motivo, propabilmente, era riferito alla sfera dei quattro spiriti. Non ho mai rivelato a nessuno ciò che successe, otto anni fa, nella foresta nei pressi del mio palazzo, il motivo per cui non lo feci forse era...paura o voglia di dimenticare"ci fu un attimo di silenzio durante il quale inuyasha la strinse più forte"nel bosco, quella volta, credevo di averlo ucciso...non abbiamo più avuto suo notizie fino a...oggi. Stamani quando il re ne aveva parlato io ho avuto dei ricordi, confusi, che da anni avevo cercato di rimuovere però , per quanto tento di scapppare o di negarli lui esiste e vuole me e la sfera dei quattro spiriti!tutto è così chiaro...i villaggi del nord distrutti, lui sa che sono qui e non tarderà ad attaccare il palazzo!Voi tutti siete in pericolo!"Alzando il volto inuyasha potè scorgervi tutta la preoccupazione.Mentre a lui Naraku non lo preoccupava, non desiderava altro che fargliela pagare e il fatto che avrebbe attaccato il palazzo prima o poi era un vantaggio dato che gli risparmiava la fatica di cercarlo. Con il solito sorrisetto guardò kagome, che lo fissava meravigliata, anche nelle situazioni serie quello era troppo sicuro di se e non dimostrava paura di niente.Però naraku non era da sottovalutare e kagome non voleva causare altri morti più di quanti ne avesse sulla coscienza. kagome:"Tu prendi tutto alla leggera. Non capisci, Naraku ha ucciso i migliori combattenti, monaci e sacerdotesse...mia madre è morta ed era la più valente miko del mio regno!e..." inuyasha:"Tse! Le miko non saranno mai dei demoni! e per sconfiggere un demone serve un demone!e poi nel nord assaggerà la potenza degli inu youkai!Tu lo temi troppo.."sorridendo inuyasha continuò"e non scordare che sono quasi a livello di mio padre!" A kagome non riuscì a evitare una risata, cosa che non sfuggì al mezzodemone, invece di arrabbiarsi però si sentì davvero soddisfatto:era riuscito a strappargli un sorriso fermando quelle lacrime.E adesso avrebbe dato tutto l'oro che aveva per poterla vedere ridere ancora un minuto... Staccandosi lievemente dal petto del ragazzo kagome parlò con gli occhi ancora pieni di felicità: "Sai inuyasha, sei stata la prima persona a cui ho detto queste cose, ora però devi farmi una promessa...promettimi che nn morirai...promettimi che non mi lascerai anche tu sola." Inuyasha rimase di sasso.Quelle parole mai in vita sua gli erano state rivolte e poi con quegli occhi che rispecchiavano sincerità...che avrebbe dovuto dire adesso?aveva la bocca improvissamente secca non riusciva a pensare ad una possibile risposta...eppure lei l'aspettava. Lei era lì vicinissima a lui, lo guardava come in attesa di un dono con desiderio e curiosità però lui...come poteva promettergli che nn sarebbe morto che non l'avrebbe lasciata sola. I due erano ancora nel centro della sala fermi uno di fronte all'altro quando la porta si aprì con un tonfo sordo quasi venendo in aiuto all'hanyou. Subito l'incanto si spezzò e allontanandosi come ustionati si voltarono rossi in volto. Miroku, il re e sesshomaru entrarono fermandosi appena visto il loro comportamento. miroku: "Mi sa che abbiamo interrotto qualcosa..." Inuyasha con il pugno tremante alzato pronto per colpire la testa del monaco:"Sta zitto bonzo pervertito!"anche non volendo però inuyasha gli era immensamente grato per il loro perfetto tempismo. inutaisho: "Silenzio! Dobbiamo riferirvi una cosa..." Il tono imperioso del re produsse un silenzio teso e lo sguardo di tutti si posò sulla figura reale del demone. Kagome si stringeva nervosamente le mani, inuyasha abbassato il pugno teneva le braccia incrociate al petto, miroku in silenzio lo guardava greve, sesshomaru invece,come sempre, mostrava tutta la sua freddezza e indifferenza. Inutaisho:"è arrivata a palazzo una lettera..." Kagome venne attraversata da un brivido, la solita sensazione sgradevole parve colpirla. inutaisho:"La lettera è arrivata insieme ad una ragazza che dice di essere la vostra dama di compagnia..." kagome fece un passo avanti e sbalordita disse:"Sango!" inutaisho:"Bè è propabile che questo sia il suo nome...il fatto è che non porta buone notizie..." Gli occhi di tutti indugiarono sul re, tutti sembravano sorpresi(tranne sesshomaru naturalmente)kagome era spaventata.Sapeva ciò che stava per dire, lo sentiva...quel sogno quelle scene lei sentiva che tutto non era un semplice sogno, ora più che mai capiva la realtà.E nella realtà la speranza non esiste.Era stata una scema solo a poter pensare di sperare di pregare. Tremando prese a avanzare verso la porta, gli occhi spenti e lo sguardo di una persona puntato addosso. Il re assumendo un tono greve la guardò e lei come era già successo potè leggervi tristezza o pena... Però ciò non la importava tutto in quella stanza non esisteva più la sua mente sembrò disconnettersi fino alle parole del sovrano. inutaisho:"Kikyo è...morta." Un'ultimo sguardo vuoto e kagome prese a correre uscendo da quella stanza allontanandosi da tutto e tutti.Ora lei poteva definirsi sola. CONSIDERAZIONI: Mi dispiace se nn ho potuto aggiornare ma non riesco ha trovare la ispirazione e le capacità di continuare e ciò mi dispiace davvero molto!Ci tengo a finire questa ff perchè è la mia prima in assoluto e poi i vostri commenti mi sostengono e incoraggiano ad andare avanti...vi prometto che aggiornerò e non la lascerò morire, solo vi chiedo la pazienza di aspettare e di seguirmi come prima o più di prima!NON ABBANDONATEMI RAGA!!in un brutto periodo solo voi siete la luce di uno scrittore! grazie per avermi ascoltato e spero che commentiate perchè questo capitolo(oltre ad essere di un tragico che porta via è anche un lavoro che scrivo dopo un periodo di inattivazione quindi spero mi capiate!)UN KISS A TUTTI I RECENSORI E BUONA BEFANA RAGA!!!!!!!

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