Abisso
File
0: Prologo
Ice
Hoshi sospirò sconsolato e si permise qualche secondo di
tregua da quei documenti burocratici che gli venivano somministrati
con la scusa che lui era l'Aokage.
Il
villaggio del giaccio non era tra le cinque grandi terre dei ninja,
ma anche loro avevano un Kage, infischiandosene bellamente delle
lamentele dei "veri" Kage.
Intrecciò
le mani dietro la testa e sorrise soddisfatto: da quando aveva
cacciato Satori Uume dal villaggio era tutto un po' più
pacifico... un po' più vivo.
"Sembra
d'aver scacciato il male" pensò Ice, sapendo
perfettamente che non era così: Satori non era il male, era
solo un ragazzino incredibilmente potente a cui piaceva giocare al
dittatore, il male era tutt'altra cosa.
Con
un altro sospiro tornò a chinarsi sui suoi documenti,
guardando di tanto in tanto fuori dall'ampia finestra che gli stava
di lato, beffarda. Lui era così pieno d'impegni che non poteva
perdersi nella bellezza dei ghiacci che si vedevano dalla finestra,
eppure quella era lì, grande e grossa che quasi supplicava
d'essere guardata.
Aveva
cominciato a nevicare forte e Ice si voltò per l'ennesima
volta. Era già buio, ma scorse una figura che si muoveva
furtiva nell'oscurità.
Si
alzò riluttante dalla sedia, sentiva una strana sensazione,
ma, ripresosi, si diresse fuori senza esitazioni.
Camminò
frettolosamente nella neve e attese che la figura si facesse vedere.
Sapeva che stava
attendendo lui.
La
neve scricchiolò sinistramente sotto i piedi della figura.
-Ice... quanto tempo-.
Hoshi
ci mise diversi secondi per riconoscere quella voce, ma alla fine le
sue labbra si piegarono in un ghigno.
-Satori,
sei qui per rubarmi il posto di Aokage?- domandò Ice,
sardonico.
Uume
parve compiacersi all'intuizione dell'altro. -Ci sarebbero altri
possibili motivi per la mia presenza qui?- domandò.
Ice
sentì una scarica di puro odio misto a rabbia passargli per
tutto il corpo. Non gli avrebbe permesso di riportare il caos al
villaggio. Improvvisamente sorrise, di un sorriso che di allegro non
aveva nulla. -Illuminami, come credi di potercela fare?-
Satori
ampliò il suo ghigno, trasformandolo in una smorfia crudele.
-Ice, perché mai dovrei rovinarti la sorpresa?! Solo un
avvertimento, guardati le spalle.- Dicendo questo Uume sparì
in un vortice di cristalli di ghiaccio, lasciando basito Hoshi.
L'Aokage
sospirò e si lasciò cadere, trovandosi tra la neve
fredda; senza pensarci si sdraiò, affondando la testa in quel
piacevole gelo e cercando di riflettere. "Cos'avrà in
mente quel cretino?" si domandò, sconsolato. Non
l'avrebbe mai ammesso, ma un po' era preoccupato. Prese tra le mani
un pugno di neve e la guardò lentamente filtrare tra le dita e
tornare a coprire il suolo ghiacciato.
"Cosa
devo fare?".
[...]
Erano
già passati tre giorni dal breve incontro col suo nemico di
sempre e non era più accaduto nulla. Aveva scelto di non
parlarne né coi consiglieri né coi Daimyo, sperando
ardentemente che si sarebbe rivelata la scelta più giusta: se
avessero saputo di quella storia, probabilmente sarebbero andati su
di giri.
Ebbe
un inquietante senso di Deja-vù nel trovarsi di nuovo chino
sulla sua scrivania a visionare e stilare noiosissimi documenti.
"Quasi quasi glielo lascio sul serio il posto a Satori, così
non dovrò più occuparmi della burocrazia del
villaggio", si disse con un mezzo sorriso, senza prendere in
vera considerazione il suo stesso pensiero. Come qualche sera prima,
si sentì attirato da qualcosa che si muoveva fuori dal suo
ufficio e, esattamente come la volta precedente, non ci pensò
due volte prima di uscire ed andare a controllare.
Subito
immaginò di trovarsi davanti Satori, col suo solito ghignò
di strafottenza e pronto ad un vero combattimento. Non riuscì
ad impedirsi di sentirsi sollevato nel constatare d'aver torto.
Una
ragazza che non aveva mai visto gli si avvicinò. Non era della
terra del ghiaccio, al villaggio nessuno aveva i capelli biondi.
-Il
mio nome è Kureki Odeka. Sono qui per portarvi un messaggio-
disse lei, senza una particolare intonazione nella voce.
Ice
tentò un sorriso. -Qui fa piuttosto freddo, se vuoi possiamo
parlarne dentro.-
Gli
occhi della ragazza s'assottigliarono pericolosamente, riducendosi a
fessure. -Non sono qui per fare amicizia, e qui fuori va benissimo.
Mi manda Satori.-
-Oh-
esordì Ice, mentre il suo sorriso crollava lentamente,
"dannazione, possibile che le ragazze carine se le cucca tutte
lui" pensò con risentimento. -Bene, Kureki san, cosa vi
manda a dirmi Satori?- domandò, tramutando il tono da
amichevole a glaciale.
Lei
si stupì un po' di quel cambiamento radicale, ma riuscì
a nascondere la sorpresa. -Vuole che io combatta contro di lei per
saggiare le sue attuali capacità- rispose con lo stesso tono
distaccato che aveva usato prima. Senza aggiungere altro portò
la mano al fodero dei kunai.
-Mi
spiace, ma non posso combattere contro una ragazza, non è nel
mio stile- ribatté con convinzione, ma non riuscì a
dire altro che la ragazza partì all'attacco.
Ice
schivò abilmente i colpi e, durante un momento di distrazione
di Kureki, si nascose su un albero.
"Cavolo...
credo proprio che dovrò combattere" sospirò,
estraendo dal fodero una katana di uno speciale ghiaccio incapace di
sciogliersi. Saltò giù dal suo nascondiglio e guardò
la ragazza, attendendo che fosse lei ad attaccare per prima.
Odeka
non si fece attendere e partì subito contro di lui, portando
avanti a sé il kunai. Ice bloccò con la katana il
fendente dell'avversaria e le due lame continuarono a scontrarsi
furiosamente e a ritmi serrati, finché non fu la stessa Kureki
a prendere le distanze.
-Bene,
così dovrebbe bastare- sussurrò la ragazza, schiudendo
per la prima volta le labbra in un sorriso accennato. -Posso
tranquillamente andare a riferire.-
-Scappi
da me, Kureki?- ghignò Ice.
-Non
darti troppe arie, Aokage, non sei il centro del mondo- rispose lei,
smettendo il suo sorriso e saltando sul primo tetto, cercando di
guadagnare una via di fuga.
-No
che non scappi!- esclamò Ice partendo all'inseguimento. Era
veloce, notò Hoshi, ma durante lo scontro era riuscito a
ferirla alle gambe, quindi, oltre a lasciare delle traccie di sangue
al suo passaggio, sicuramente si sarebbe stancata presto.
In
poco tempo, come previsto da Ice, prese a rallentare e lui la
raggiunse. La fermò contro un muro, cercando, comunque, di non
farle male. -Cos'ha in mente Satori?- domandò senza preamboli.
-Te
lo scordi che te lo dirò- sibilò lei sparendo sotto i
suoi occhi.
"Kage
bushin" pensò con rabbia. "Ho passato il tempo a
combattere contro una copia! Maledizione!" si rimproverò.
Sospirò
e si riavviò verso il palazzo dell'Aokage. "Maledette
donne."
Note
autore:
Salve,
questa è la mia prima storia, per favore, siate clementi.
Dunque,
per ora di Naruto c'è solo l'ambientazione, ma in futuro compariranno pure i personaggi.
Scritto
a quattro mani con Lady_Nene.
Spero
in molte recensioni^^.
|