L’oscurità di un altro mondo

di Ryky kur kigal
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Viaggio ***
Capitolo 2: *** Passaporta ***



Capitolo 1
*** Viaggio ***


Salve uomini, hobbit, maghi o chiunque si voglia dannare con una mia lettura, 
l'idea c'è l'avevo sin da piccolo, un piccolo fedele dell’oscure sire delle terre di mordor che si chiedeva come sarebbe stato il suo dominio espanso in altri mondi, ed è solo ora che ho deciso di provare a scrivere ciò che mi passava per la mente, visto il periodo non serve specificare il motivo principale. 
Ho scelto di portare male e cattiva a sorte a Harry visto che mi sono già rivisto tutti i film e letto i libri, un ottimo ringraziamento direi e ora non dilunghiamoci, l’oscuro sire ha pensieri maligni e piani subdoli da attuare. 




“L’ombra che vaga”

Sconfitto, 

E da un’insignificante creatura, 

Tutto aveva calcolato e pianificato, ma non aveva mai concesso un occhio in più a quelle piccole creature, l'anello primo o poi sarebbe stato suo, i suoi servitori erano ovunque ed esso si avvicinava sempre di più al suo unico padrone, era stato sconfitto alle porte del nemico ma gli era ancora superiore, però essi si presentarono ugualmente alla sua porta, gli riservo il trattamento che meritavano le mosche, essere schiacciate. 

Un tranello orribile che poteva essere ordito solo da esseri spregevoli come i suoi nemici, staranno festeggiando sulle spoglie del suo dominio ora in rovina, l'anello era andato distrutto insieme al suo potere che svanì dalle sue opere e dalle sue terre lasciandole sgretolarsi sotto il vento dell’ovest.

Ora, colui che ha dominato terre e terrorizzatone altre, era costretto a esser uno spirito che vaga per il mondo senza poterci interagire in forma fisica a breve, ma vagava libero, lui non era fermo, non era stato fermato ma solo rallentato, non era la prima volta che veniva costretto a quelle condizioni prive di potere.

Lui era un Maiar, ha servito Aule, da cui ha appresso trucchi e magie, ed è diventato potente sotto la guida del signore del mondo Morgoth, avrebbe soltanto dovuto attendere e recuperare le forze. 

E attese ma nel mentre continuo a vagare per le terre in cerca del suo maestro perché sentiva che ne avrebbe tratto beneficio.

Vago e circolo per i confini del mondo finché non trovò una via secondaria per il vuoto in cui esso era rinchiuso e ci entro. 

Il suo maestro era rimasto incatenato per due ere ma non aveva perso il suo ardore, la sua malvagità era aumentata e continuava a ideare torti e vendette per quando sarebbe tornato nella terra di mezzo. 
Felice di vedere il suo servo più fedele e agguerrito, si fece raccontare le storie che sono avvenute in sua assenza, ascolto il racconto con molta calma e attenzione e in fine egli rivelo i suoi piani, infatti l'oscurità, mentre attendeva, aveva recuperato potere rendendo contento il suo servo ma non era ancora il momento del loro ritorno.

Sauron ricevette un ordine, iniziare a riformare le sue armate, nella terra di mezzo erano rimasti dei residui delle loro vecchie armate mentre coloro che erano caduti sarebbero tornati con loro per combattere l'ultima battaglia ed avere nuove forze gli avrebbe gioito.

Così Sauron lascio il suo maestro, ora libero dalle catene che lo opprimevano, e parti rinnovato in forze a esplorare il vuoto, raccogliendo nel mentre idee per assemblare un esercito più forte del precedente. 

E mentre viaggiava trovo qualcosa, trovo un accesso a un’altro mondo, uno lasciato nell’ombra dai Valar, un mondo perfetto per i suoi piani. 

La sua discesa nel nuovo mondo fu un omaggio all’ainur del male, piombo dritto sulla terra causando una tempesta e un eruzione aprendo le vene del pianeta, già dai suoi primi passi senti la differenza di questo mondo, l'assenza dei Valar e dei suoi fratelli Maiar, l'energia del pianeta e la vita che lo animava. 
Parti subito all’esplorazione, ormai erano anni che vagava ma ora aveva una missione e terre inesplorate e vulnerabili, percosse varie miglia scorgendo creature conosciute e anche villaggi appartenenti alla razza degli uomini arrivando alla conclusione che probabilmente era come nella terra di mezzo, queste terre appartenevano ai figli di Illuvatar che sovrastavano tutte le altre creature. 
Incontro anche creature a lui estranee e non perse occasione di studiarle, le terrorizzò, le torturo e le uccise. Un piacere finalmente ripreso dopo anni in cui non ha avuto alcuna interazione con altri esseri. 

In fine, il suo pellegrinaggio si concluse e non per una ragione qualsiasi, la sua attenzione fu attirata da un evento particolare, che conquistò subito le sue curiosità, un susseguirsi di magie ben riconducibili a una natura malevole, delle anime innocenti incatenate e sofferenti, la rinascita di un essere di malvagità pari ai suoi servi e un confluirsi di uomini malvagi che si sottomettevano a esso ma ecco che il buon umore del Maiar fece posto alla sua ira, l'essere malvagio si era dato il titolo di signore oscuro, un titolo che nessun essere mortale merita di indossare o proferirlo se non con paura e sottomissione a esso. 

L'essere colpevole si faceva chiamare Lord Voldemort.

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Capitolo 2
*** Passaporta ***


 

 

Passaporta 

 

Il prior incantatio si era attivato. Harry, ormai al suo limite e provato dalle enormi fatiche e dalle sofferenze inferte, stava combattendo per tenere salda la bacchetta alla sua mano, l'incantesimo aveva isolato lui e Voldermort in quella cupola d'oro mentre i mangiamorte gli giravano attorno e stava evocando gli echi delle ultime vittime del signore oscuro, Cedric, un vecchio, Bertha e i suoi genitori lo stavano incoraggiando e guidando. 

 

“Ho detto che non dovete intromettervi!” urlo Voldemort a un mangiamorte che si stava avvicinando.

 

In quel momento l'intera area venne inghiottita da un manto di ombra spesso che contrastava la luce della cupola con la sua oscurità. 

 

Tutti diedero il merito al signore oscuro di tale cortina d'ombra ma lui fu sorpreso quanto gli altri di tale evento. 

 

“Che cos'è quello?” chiese un mangiamorte alla visione di piccoli raggi di luce uscire da un punto della cortina, la luce degli incantesimi faticava a illuminare eppure quella luce si faceva strada senza problemi. 

 

Poi sentirono una voce provenire da ogni direzione mettendo in allerta tutti, era una voce potente e parlava una lingua a loro sconosciuta ma la sentivano penetrare nelle loro interiore, gli sembrava che li stesse insultando e denigrando, quella voce continuo isolandosi verso una sola direzione, proveniva da quella luce che ora diventava più grande e prese forma umanoide. 

 

La figura che si eresse davanti a loro era un armatura imponente, fatta di fiamme che avanzava lentamente verso la cupola.

 

I mangiamorte si misero di mezzo a bloccargli la via, il loro padrone aveva ordinato che nessuno si intromettesse e loro avrebbero punito chiunque tentasse di disobbedirgli, gli puntarono le bacchette contro e Lucius gli intimo di fermarsi. 

 

“Stupidi uomini” disse la voce ora nella lingua degli uomini “non riconoscete la morte quando vi si presenta davanti ?!” 

 

Come se fossero sotto incantesimo i mangiamorte abbassarono le bacchette intimoriti da tale potenza. 

 

“Sparite dalla mia vista!” 

 

L'oscurità prese a formare dei tentacoli e colpi i mangiamorte ripulendo la via per la cupola. 

 

Voldemort e Harry si erano voltati a guardare l'essere misterioso arrivare alla cupola, Voldemort provava rabbia e delusione mentre Harry era confuso, spaventato e affaticato.

 

“Harry!” lo richiamo il padre “È il momento! Ora che è distratto !” 

 

“Ci penseremo noi, tu non voltarti indietro!” disse la madre 

 

Harry alzo la bacchetta per interrompere l'incantesimo seguendo le indicazioni degli echi che si stavano lanciano contro Voldemort ma l'essere tocco la cupola innescando una reazione inaspettata, la cupola andò in frantumi e le bacchette di Harry e Voldemort si spezzarono in mille spedendo indietro i proprietari. 

 

Voldemort si rialzò subito, tutti i suoi servitori avevano guardato la scena paralizzati, anche lui era sbalordito dall’avvenimento ma gli provoco solo rabbia che indirizzo al colpevole che stava rovinando tutto. 

 

“Chi sei tu che osi intrometterti nei miei piani ?!” 

 

“Come osi rivolgerti così, tu che sei solo un miserabile essere che si sfregia del titolo di oscuro sire, davanti all’unico oscuro sire ?!” tuono l’oscuro sire emettendo la sua aura di potenza che genero il suo simbolo, un occhio di fiamme senza palpebre. 

 

“Inchinatevi all’oscuro sire Sauron, il signore degli anelli!” ordino Sauron e tutti i mangiamorte ebbero l'intenzione di farlo e alcuni iniziarono ma Voldemort rimase in piedi combattuto da vari stati che gli provocavano rabbia, aveva raggiunto l'immortalità ma ora gli era palesato davanti agli occhi che non era ancora abbastanza potere, doveva diventare più forte. 

Ora era immobile davanti a un essere più potente di lui indeciso sul da farsi, non poteva rischiare di perdere il corpo appena ottenuto, non avrebbe avuto più nessuno ad aiutarlo, non poteva fuggire o inchinarsi davanti ai suoi mangiamorte, avrebbe perso totalmente la fedeltà dei suoi servitori e la sua reputazione, non avrebbe potuto più intimorirli e sottometterli.

Nel tentativo di trovare una risposta distolse lo sguardo per cercare Potter, si era quasi dimenticato del suo obbiettivo iniziale, trovo il ragazzo che stava strisciano verso il cadavere dell’altro ragazzo e … la coppa con cui è arrivato, voleva fuggire. 

 

Sauron che stava fissando Voldemort noto che volse lo sguardo da un altra parte, si volto per vedere cosa lo aveva distratto dal tremare e inginocchiarsi, vide il ragazzo che stava strisciando sul cadavere di un altro ragazzo.

 

Tutti i presenti si voltarono a guardare Harry, stava seguendo le istruzioni del padre anche se non era andata come pensava, dopotutto tutta la serata non andava come pensava.

Stava respingendo ogni domanda su Voldemort, su quell’essere che era intervenuto distruggendo l'incantesimo e la sua bacchetta insieme al suo braccio che si aggiunse con la gamba morsa dal regno agli arti che non riusciva più a usare bene, non aveva tempo di fermarsi a pensare o considerare ciò che accadeva accanto a lui, troppo dolore stava sopportando, doveva solo spingersi un altro per raggiungere Cedric e la coppa accanto a lui.

 

Alla fine lo raggiunse, mancava poco alla coppa doveva solo raggiungerla con il braccio sano mentre quello rotto teneva a fatica il polso di Cedric, dovevano tornare insieme, gliel'aveva promesso. 

 

In quel momento, il mondo che aveva oscurato nell’arrivare a Cedric piombo su di lui provocandogli ancora più dolore, Sauron sotto gli occhi di tutti si era spostato su di lui e gli aveva schiacciato le gambe sotto il suo piede frantumandole. 

 

“Nessuno osa ignorare l’oscuro sire” disse sopra le urla di Harry che però non si arrese e con un ultimo urlo spinse la sua mano sulla coppa azionando la passaporta che coinvolse lui, Cedric e Sauron. 

 

I tre scomparvero dalla scena lasciando liberi i maghi oscuri che volsero lo sguardo all’unisono verso un unica persona. 

 

Nel mentre, l’istante che doveva essere il viaggio di Harry gli sembrava un inferno infinito, aveva coinvolto Sauron nel teletrasporto che era ignaro di tale magia, Harry non capì bene che cosa succedeva, sentiva solo il suo corpo bruciare e venir fatto a pezzi mentre l'unica cosa che vedevano i suoi occhi erano quelli di Sauron, guardò dritto dentro esso e gli sembrava di essere risucchiato in un vuoto infinito.

 

Quando guardi a lungo nell’abisso, l’abisso ti guarda dentro. 

 

Poi scomparve, forse nell’agitazione era riuscito a fuoriuscire finendo da qualche altra parte, Harry lo sperava perché altrimenti significa aver portato un grosso male a tutti gli altri. 

 

Arrivò, il viaggio era terminato, lui era disteso con accanto Cedric e nessuna traccia di quel mostro, fu un sollievo che lo alleggerì, si stava pian piano alleggerendo, arrendendosi alle ferite.

 

 

Un braccio rotto, due gambe rotte e una aveva un morso di ragno a peggiorare, il viaggio lo aveva spaccato, una grossa apertura nel suo corpo stava inondando le sue vesti con il rosso aiutate da vari graffi profondi sul resto del corpo, sputo del sangue e la sua vista divenne offuscata, si stava spegnendo.

 

Iniziò a sentire musica e voci, tutte alte e felici. 

 

“Sono arrivati insieme!!” 

 

“Hanno vinto!” 

 

“Hogwarts ha vinto!” 

 

Poi vide comparire sopra di se la figura di Silente, con il terrore e la preoccupazione ben delineate sulla sua faccia. 

 

“Harry?! Cosa è successo ?!” Urlo “Hagrid!” 

 

Harry cerco di prendere tutte le forze che gli erano rimaste.

 

“Silente …” disse Caramell dietro di lui “quel ragazzo è morto… Cedric Diggory è morto!” 

 

“Voldemort… è tornato… “ disse Harry spegnendosi, non aveva energia e tempo per indicare l'altro mostro e far capire a Silente, poteva solo affidarsi a lui. 

 

“Harry, non chiudere gli occhi” disse Silente sollevandolo “Hagrid!” 

 

“Eccomi Sil…” Hagrid arrivò e impallidì alla vista dei due ragazzi 

 

“Non c'è tempo, in infermeria subito!” disse Silente passandolo a Hagrid “muoviti!” 

 

Hagrid e Silente presero a correre facendosi strada nella massa di persone che si erano riversate a vedere con i propri occhi cosa stava succedendo, le persone che superavano facevano in tempo a dare un occhiata al corpo di impallidendo come aveva fatto Hagrid.

 

“Silente, dove vai ? Qui ci sono i genitori del ragazzo morto !” disse Charamell

 

“Sto andando a impedire che muoia anche il secondo!” disse Silente guidando Hagrid fino a incontrare i professori che lo avevano raggiunto e lo seguivano “Minerva puoi pensarci tu ai Diggory ?” 

 

“Certo” disse la professoressa mentre fissava Harry per poi ritornare alla folla.

 

“Piton, ciò che ti sto per chiedere è molto importante, vicino alla capanna di Hagrid troverai un grosso cane nero, portalo al mio ufficio e digli che lo raggiungerò” disse Silente con uno sguardo ben deciso che Piton percepì prima di congedarsi. 

 

“E io Silente?” disse Moody 

 

“Harry è riuscito a rivelarmi che Voldemort è in fine riuscito a tornare quindi ora mi serve che tieni la guardia più alta del tuo solito e controlli la zona, l'intruso è ancora in giro, forse tra quelle persone, e potrebbe tentare una fugga ora che il suo compito è concluso” disse Silente per poi notare che il cielo si inscurì leggermente con una ventata gelida per poi schiarirsi “potrebbero succedere cose inaspettate” 

 

“Lascia fare a me, tu pensa a Potter” disse Moody prima di voltarsi e lasciare Silente e Hagrid che scomparvero nel castello, come fu sicuro di essere abbastanza lontano tirò fuori la mappa e guardò l'intera zona esterna.

 

“Eccolo!” reagì appena trovò delle impronte insolite, non avevano nome e la mappa sembrava faticare nel segnarle e seguirle “L’oscuro sire è tornato, devo raggiungerlo subito”

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