LITTLE ESCAPE: Let My Idols Be Free!

di ScandalousLaRabiosa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue: MISSION. ***
Capitolo 2: *** CHAPTER 1: Kidnapped. ***
Capitolo 3: *** CHAPTER 2: Hosted. ***
Capitolo 4: *** CHAPTER 3: Choice. ***
Capitolo 5: *** CHAPTER 4: Never Have I Ever. ***
Capitolo 6: *** CHAPTER 5: Delivery. ***



Capitolo 1
*** Prologue: MISSION. ***


PROLOGO.

-Allora, ti andrebbe di cominciare a parlarmi di come si è svolta la vincenda?


 

L'intera vicenda, dice? Beh, è un pò lunga da raccontare, ma credo abbia tutto il tempo per stare qui ad ascoltare, la pagano per ciò.

Direi quindi, di poter dileguarmi quanto voglio, giusto?

Tutto è cominiciato solamente perché la nostra schedule era troppo piena. Di nuovo.

Non era la prima volta che ci ritrovavamo a dormire qualcosa come massimo tre ore a notte, se avevamo fortuna.

Dovevamo promuovere il nuovo album: esibizioni a programmi differenti, continui cambi di outfit, interviste, partecipazioni a programmi dove bisogna per forza dare un'immagine simpatica e spensierata di sé, per poi riprovare tutte le coreografie fino a notte fonda.

Una persona normale non lo reputerebbe umano, ma per noi è sempre stata la norma.

Un sacco di gente però ha sempre chiuso gli occhi di fronte agli sforzi che compivamo per apparire perfetti.

Un sacco di gente, ma non loro.


 

-Chi sarebbero loro?


 

Persone normali. Volti anonimi che il mondo sicuramente non ricorderà, ma persone così speciali, pazze, se vogliamo essere più precisi, da essere considerati eroi solamente da una stretta cerchia di persone anticonformiste.

Quelle persone, come può immaginare, sono proprio coloro che sono stati salvati da questi eroi.

"Let my Idols be free", era il nome della loro missione.


 

-E' così che hanno scelto di chiamare l'operazione che ha portato loro a rapire e sequestrare i Bangtan Boys al completo?


 

No, è così che hanno scelto di chiamare l'operazione per la nostra piccola fuga dal mondo.

 

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Capitolo 2
*** CHAPTER 1: Kidnapped. ***


1.

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Era finita.

Avevano finamente concluso l'ultima esibizione della giornata.

Yoongi si sentì sollevato: aveva paura che, con la febbre così alta, sarebbe svenuto sul palco davanti a tutte le fan. Non si potevano permettere un errore del genere.

Jimin era ancora in piedi, anche se camminava con la tipica instabilità di chi ha un forte giramento di testa.

Quant'era che non mangiava? Tutti temevano in un principio di anoressia da parte sua, ormai.

Tutta colpa di quella convinzione che fossero gli addominali a dargli popolarità e non il suo talento.

Jungkook tossì mentre Taehyung si asciugava la testa con un asciugamano.

Yoongi si sentì in colpa per l'ennesima volta quel giorno. Cominciava ad attaccare la sua influenza anche agli altri, di quel passo tutta la promozione l'avrebbero fatta allo stremo delle forze e non con l'energia con cui invece volevano partire.

Dannazione, si erano preparati tanto per questo comeback. Forse era stato questo a stravolgerli.

-Bene, ragazzi, avete due minuti per rinfrescarvi, poi dobbiamo correre a registrare la puntata di quel nuovo programma prodotto dalla MBC di cui vi avevo parlato e poi potremo tornare allo studio.- comunicò loro il manager rileggendo quel che aveva scritto su una piccola agenda.

-La schedule sarà così piena anche nei prossimi giorni?- chiese Namjoon mentre si faceva aria con un pezzo di carta preso chissà dove.

-Si, Namjoon, è necessario che promuoviate al meglio questa canzone. Vogliamo che questo venga ricordato come il vostro miglior comeback finora.

Una figura minuta vestita di nero saettò nella saletta d'attesa riservata ai Bangtan Boys in mezzo a loro a tutto velocità:- Scusate il ritardo, vi ho portato l'acqua!

Era una delle nuove ragazze dello staff, Yoongi l'aveva vista frequentemente nelle ultime due settimane, ma non ci aveva mai parlato.

Gli porse una bottiglietta d'acqua ghiacciata con un timido sorriso tutto guance. Aveva un viso molto giovane e dal berretto le cadeva una ciocca ribelle sui grandi occhi, per essere asiatica.

Yoongi si sforzò di ricambiare il sorriso, poi la giovane continuò il suo giro a distribuire le bottigliette, finché tutti i Bangtan Boys non ne ebbero una a testa.

Jimin bevve un sorso con la testa appoggiata alla spalla di Hoseok e a Yoongi non sfuggì la forte contrattura che ebbe la mascella di Jungkook nell'osservarlo.

-Vi chiedo scusa, ragazzi, ho sbagliato la parte coreografica del bridge...- si scusò Seokjin con fare visibilmente a disagio.

-Dai, hyung, hai ancora più di venti esibizioni con cui rimediare!- cercò di sollevarlo Taehyung mentre si versava l'ultimo goccio d'acqua sulla testa.

-E' ora, ragazzi! Il furgone ci aspetta qua fuori.- comunicò il manager e tutti si alzarono e si diressero verso l'esterno, con fare molto lento.

Adesso che aveva smesso di sudare, la febbre doveva star peggiorando: si sentiva la vista sempre più debole e il corpo si fece pesante.

Non devo mollare, ce la posso fare...

Passarono in mezzo a tutto lo staff del luogo e rivolsero inchini a loro, ai loro senior e ai nuovi gruppi rookie di quell'anno.

Appena furono fuori dall'edificio, diverse ragazzine urlanti li circondarono e Yoongi fu certo di ritrovarsi diversi cellulari spiaccicati in faccia.

Più avanzava verso il furgoncino nero lì davanti, più sentiva i suoni che lo circondavano più distanti.

Riuscirono ad aprirlo e pian piano, dopo aver fatto un rapido saluto alla folla, tutti e sette entrarono.

L'ultimo a entrare fu il manager, che si sedette sul posto del passeggero.

-Che sonno...- commentò Jimin, molto più lontano di quanto in realtà non fosse.

-Ah, accidenti! Ho dimenticato l'agenda dentro!- imprecò il manager per poi rivolgersi all'autista- Potrebbe aspettare un minuto mentre vado a prenderla?

Ma perché Yoongi si sentiva di colpo sempre più debole?

No, non posso svenire ora...

Il manager scese dal furgone.

Poco dopo, una figura minuta e rapida salì al suo posto.

-Pronti a partire! Mettetevi comodi e riposatevi.- informò il conducente.

-Il manager...- cercò di dire qualcuno con un tono che a Yoongi parve impercettibile.

-Tranquilli, non preoccupatevi per lui, non apprezzerebbe il luogo verso il quale siamo diretti!- non ricordava che l'autista avesse una voce femminile.

Normalmente se ne sarebbe preoccupato di più di così, ma il buio lo avvolse troppo all'improvviso per permettergli di farsi altre domande.


 

La sua mente riacquistò abbastanza velocemente lucidità, come se si fosse fatto una lunga e rinvigorante dormita. Da quanto tempo non provava quella sensazione?

Le palpebre erano pesanti da quanto erano ancora impastate per il sonno.

Gli sarebbe piaciuto rimanere così ancora un pò, con quella canzone di un gruppo kpop femminile di cui non ricordava il nome in sottofondo...

Tutto intorno a sé vi fu un brusco movimento e con un balzo Yoongi spalancò gli occhi.

Ma che...?

-Guida un pò più piano, insomma! Non ci corre dietro nessuno!

-Tu metti la mia canzone preferita, tu ne paghi le conseguenze!

Yoongi si guardò intorno, estremamente confuso: lo spazio intorno a sé non era per niente familiare. Erano sicuramente su un mezzo in movimento, ma non era affatto simile al furgoncino con cui di solito si spostavano. Era arioso, con ampie finestre e anche delle tende.

Al posto dei sedili vi erano dei divanetti sparsi e in un angolo distinse anche un tavolino.

Non sembrava grande quanto un camper, stavano tutti più stretti. Sembrava più uno di quei vecchi karavan hippie che si vedevano nei documentari sugli anni '80.

Sui cuscini dei divani vi erano sdraiati i suoi compagni, ancora vestiti come per un'esibizione. Dormivano tutti beatamente, Jungkook con la testa sullo stomaco di Jimin, Taehyung e Hoseok più seduti che sdraiati, con le teste appoggiate l'una all'altra per sostenersi e, sul divano di Yoongi, anche lui mezzo seduto, vi erano Namjoon con le gambe sul suo ventre e Seokjin rannicchiato al limitare. Su di lui, vi era una figura femminile (Yoongi non riusciva a vederle il volto a causa dei lunghi e ribelli capelli castani che le cadevano davanti).

-Ragazze, la febbre di Seokjin oppa si è abbassata parecchio!- disse quest'ultima con tono molto sollevato dandogli le spalle. In mano stringeva un termometro.

-Meno male, allora i farmaci di tua madre hanno funzionato davvero!

-E io che credevo avresti finito con l'avvelenarli tutti...

-Hya! Unnie, sei cattiva!

Yoongi volse solo in quel momento lo sguardo verso i posti di guida: vi erano altre due figure femminili, sia sul posto guida, sia sul sedile del passeggero, ma anche loro gli davano le spalle, non avrebbero saputo dire chi fossero.

Ma in realtà non era la cosa più strana o rilevante, in quel momento: come ci erano finiti lì?

Ricordava che avevano appena finito di esibirsi e che sarebbero dovuti andare a registrare un nuovo reality...certo, un sacco di gruppi kpop si erano ritrovati improvvisamente a filmare qualcosa perché qualcuno ce li aveva trascinati a forza, ma mai era successo che qualcuno si fosse trovato su un mezzo di trasporto sconosciuto dopo una lunga dormita.

Yoongi sobbalzò. La ragazza di fianco a lui aveva urlato.

-O-oddio, ti sei svegliato! Scusa, ti abbiamo disturbato noi?- la ragazza teneva le mani davanti alla bocca e aveva gli occhi spalancati, un'espressione che aveva visto chissà quante volte sul volto delle loro fan.

Il ragazzo le rivolse un lungo sguardo, incerto su cosa dire. Cominciava a sentire una strana inquietudine dentro di sé a stare lì.

-Uuuuh, è il Mint-boy!- esclamò l'autista rivolgendosi alla ragazza di fianco a sé- Mi devi un drink, ho vinto la scommessa!

-Fanculo, l'avevo detto io che ci volevano dosi uguali per tutti!- si lamentò l'altra.

La ragazza di fronte a sé si schiarì la voce e riportò l'attenzione di Yoongi su di lei.

Ora che non aveva più le mani davanti al viso, la riconobbe: era la ragazza che aveva portato l'acqua loro dopo l'esibizione.

Lo fissava con le labbra contratte e un lieve rossore sulle guance. Sarebbe stata davvero adorabile se quei capelli così vaporosi non le avessero donato un'immagine più matura.

-T-ti dispiace? Avevi quasi quaranta di febbre quando ti sei addormentato...- gli mostrò incertamente il termometro, quasi a chiedere un permesso.

Nonostante si sentisse più tranquillo nell'aver scoperto nella ragazza un volto conosciuto, la scrutò con diffidenza.

-Se fosse un termometro rettale mi dispiacerebbe molto.- commentò.

L'autista rise:- Per tua fortuna abbiamo solo termometri da mettere sotto le ascelle, Mint-boy.

Yoongi continuò a fissare il termometro come se fosse un qualche insetto assurdo e la sua proprietaria sembrava terribilmente a disagio.

-Rilassati, Hyejin non ha il coraggio di schiacciare un ragno, figurarsi per tastare il corpo di una persona contro la sua volontà!- commentò la ragazza sul sedile del passeggero voltandosi verso di loro. Aveva lunghi capelli castano scuro e teneva sopra la frangia tagliata precisissima due grandi occhiali da sole a goccia. Lo sguardo nei suoi occhi era affilato e la bocca fine aveva una piega severa. Non doveva essere una persona facilmente incline alla risata.

-Unnie!- la riprese la giovane, Hyejin.

-Comunque fidati, ragazzo, se avessimo voluto molestarvi o vedere i vostri posteriori avremo potuto già farlo da diverse ore.- fece presente l'autista.

Diverse ore? Quanto avevano dormito di preciso?

Sempre con diffidenza, Yoongi tirò appena lo scollo della t-shirt. Dov'era finita la sua felpa?

Hyejin gli rivolse un timido sorriso e infilò piano il termometro finché il ragazzo non lo strinse con l'ascella.

-Quando suona puoi controllare la temperatura.- la ragazza chinò appena il capo e poi gattonò velocemente fino all'altro divano, andando a controllare le condizioni di Jimin.

-Oddio!- esclamò la ragazza alla guida- Alza il volume, amo questa canzone!

Le casse trasmisero quella che Yoongi identificò come il nuovo singolo giapponese delle AOA e approfittò dell'alzata del volume per scuotere con il braccio libero Seokjin, di fianco a lui.

-Hyung, ehi, svegliati.- tentò.

Il più grande mugugnò qualcosa di incomprensibile e sollevò la testa.

Aveva gli occhi ancora gonfi per la dormita e dovette guardarsi intorno un paio di volte prima di trovare Yoongi.

...ma anche lui aveva quell'aspetto così trasandato in quel momento?

-...dove siamo?- chiese Seokjin con fare anche più confuso del suo.

-Vorrei saperlo anche io, hai mai visto questo karavan prima d'ora?- chiese a bassa voce mentre teneva d'occhio Hyejin che dava loro le spalle.

Il più grande si passò una mano tra i capelli e si mise seduto.

-...non credo di essere mai salito su un karavan...- corrugò la fronte- Ma noi non stavamo andando a registrare un reality?

-E' proprio questo che mi preoccupa...credo che delle sasaeng ci abbiano drogato e rapiti.

Il termometro emise un paio di Biip e Yoongi lo estrasse: la febbre gli era totalmente passata e, doveva ammetterlo, rispetto a dopo l'esibizione si sentiva molto più in salute e leggero.

Hyejin passò una mano sulla fronte di Jungkook e con l'altra confrontò la temperatura della propria fronte e proprio in quel momento il maknae aprì gli occhi.

Gli ci volle poco per mettere a fuoco il suo più grande problema: un individuo di sesso femminile.

-WOAH!- il ragazzo scattò e tirò irrimediabilmente una gomitata allo stomaco di Jimin. Il malcapitato si svegliò tossendo.

Hyejin saltò all'indietro con gli occhi spalancati:- Scusami, non volevo spaventarti!

-Niente da fare, Hyejin-ah: questi Bangtan Boys ti vedono come l'anticristo sceso in terra.- sospirò la ragazza alla guida.

La ragazza in questione divenne ancora più rossa e si incurvò su sé stessa.

Doveva essere parecchio timida.

-Jungkook, cazzo, fa più attenzione...- imprecò Jimin massaggiandosi il punto in cui il maknae lo aveva colpito.

-Come, prego?- Seokjin era incredulo.

Era raro sentire Jimin dire parolacce, ma era ancora più raro sentirlo rivolgersi così a Jungkook, il quale, infatti, era rimasto spiazzato.

-S-scusa, hyung...- il maknae distolse lo sguardo.

La ragazza con la frangia fischiò:- Qualcuno qua si è alzato con il piede sbagliato...

-Beh io probabilmente gli avrei restituito il favore!- l'autista passò lo sguardo su di loro attraverso lo specchietto retrovisore -Ragazzi cari, vi conviene svegliare i vostri amici: siamo quasi arrivati.

Quella frase riportò Yoongi al suo interrogativo iniziale: cosa stava succedendo?

-...queste ragazze sono dunque sasaeng, secondo te?- bisbigliò Seokjin.

-Al momento è la conclusione più naturale a cui riesco a pensare, chi altro ci avrebbe rapiti, altrimenti?

-Beh, prima di fare una qualsiasi azione sconsiderata credo sia meglio vedere dove arriveremo, così potremo avere un quadro chiaro della situazione e scegliere che fare.

Yoongi annuì alle parole del maggiore.

Il ragazzo si girò sul divanetto e scostò la tenda dietro di sé per scorgere qualcosa oltre il finestrino: la strada che stavano percorrendo non doveva essere particolarmente battuta, poiché il karavan continuava a sussultare e poco più in là della fiancata vi era una fitta vegetazione, verde e rigogliosa.

-Dove stiamo andando?- chiese.

-Oh, in un posto che credo vi piacerà.- si limitò a dire l'autista- Appena saremo tutti scesi potremo spiegarvi tutto con calma.

Il karavan si fermò proprio quando Yoongi svegliò un Namjoon con la bavetta alla bocca e Seokjin riuscì a convincere Hoseok ad aprire gli occhi e a non rimettersi a dormire.

Le ragazze davanti scesero dal mezzo e la terza fece per seguirle, prima però lanciò un rapido sguardo a Yoongi.

Le ricordava sempre di più quelle loro fan più timide di altre ma comunque adoranti.

E ciò gli faceva pensare sempre di più a una possibile sasaeng.

-Jungkookie, per favore, sveglia Taehyung.- chiese gentilmente Seokjin al ragazzo.

-Ma dove siamo?- chiese il leader con uno sbadiglio appena si sedette.

-Lo stiamo andando a scoprire...- borbottò il ragazzo dai capelli verde acqua.

Hyejin aveva aperto loro la portiera e Yoongi uscì per primo, seguito da un Namjoon e un Jimin ancora parecchio confusi. Probabilmente non avevano ancora nemmeno compreso la situazione.

Appena mise piede fuori dal mezzo di trasporto, un caldo torrido lo investì e dovette serrare gli occhi per l'improvviso sole forte.

Sicuramente non erano più a Seoul, né tanto meno in Corea del Sud: il paesaggio che si estese di fronte ai suoi occhi era molto più simile a una di quelle cartoline che descrivevano una vacanza da sogno. La spiaggia su cui stava poggiando i piedi risplendeva quasi da quanto era bianca e bastava uno sguardo per capire che era fine come la cipria. La sabbia si stendeva e si curvava fin quasi a formare una laguna che affacciava su un mare limpido che in lontananza assumeva una tonalità blu profondo. Dall'altro lato, la spiaggia si perdeva nella fitta vegetazione tropicale che aveva visto dal finestrino, anche se notò come in alcuni punti vi fossero scorci che facevano intendere come in realtà lì la mano dell'uomo fosse passata.

In cielo non si vedevano nuvole e cominciava a sentire caldo con quei vestiti addosso.

-Benvenuti in paradiso, Bangtan Boys!- annunciò una ragazza con un viso da bambola e i capelli castani che Yoongi identificò come la figura femminile che aveva guidato il karavan per tutto quel tempo.

-Woori unnieeee!- chiamò a gran voce la ragazza con la frangia mentre, con le scarpe in mano, si dirigeva verso una casa alla fine della laguna che Yoongi si chiese come avesse fatto a non notarla prima: era una villa enorme e interamente bianca, una costruzione moderna con la facciata del piano terra fatta interamente di vetro. Dentro poteva distinguere una cucina, un salotto gigante e una scalinata per il piano di sopra.

-...non pensavo che delle sasaeng potessero essere tanto ricche...-commentò Seokjin con sorpresa.

Dalla villa uscì sulla piccola veranda lì davanti una ragazza dai lunghi capelli corvini, anche lei asiatica, avvolta in una leggera veste bianca che normalmente si metteva per andare al mare.

Venne loro incontro con un vassoio con su sette bicchieri pieni di una bevanda che doveva essere té freddo.

Le tre ragazze le corsero incontro a salutarla e la loro autista rischiò di farle cadere tutto con il grande abbraccio che le riservò.

Taehyung uscì per ultimo dal karavan e si guardò intorno con un misto di meraviglia e sconcerto.

-Ma dove siamo finiti? Che posto è questo? E quelle lì chi sono?

-Arrivi tardi per porre domande tanto banali.- sospirò Yoongi.

Tra di loro vi erano ancora diversi bisbigli confusi, stavano tutti cercando di capire perché si trovassero lì.

Yoongi sapeva che doveva essere molto più preoccupato e irrequieto da quella situazione, tuttavia quel posto così soleggiato e incantevole lo riempiva di pace.

La corvina si fermò davanti a Namjoon e, ora che era così vicina, Yoongi poté notare come fossero affilati e felini i suoi occhi e come la sua bellezza si avvicinasse più all'ideale "dell'asiatico americano" rispetto a quello dell'asiatico coreano. Bastava guardare la carnagione più abbronzata e il trucco che allungava gli occhi e che non li ingrandiva per capirlo.

Porse il vassoio verso di loro e rivolse al leader un dolce e fiero sorriso.

-Benvenuti a casa nostra, ragazzi, è un piacere potervi finalmente incontrare.

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Capitolo 3
*** CHAPTER 2: Hosted. ***


2.

 

-Il viaggio è stato tanto lungo?- chiese la ragazza che aveva portato loro il té ghiacciato mentre si ridirigeva verso la grande villa in fondo alla laguna.

Da quel che Yoongi aveva capito, doveva chiamarsi Woori.

-Un pò di turbolenza nelle ultime due ore di aereo, ma per il resto è filato così liscio da essere passato parecchio in fretta.- spiegò la loro autista.

I ragazzi si scambiarono una serie di sguardi prima che Yoongi decidesse di andare dietro le quattro misteriose ragazze, ancora con il bicchiere in mano. Appena gli era stato porso si era reso conto di avere davvero tanta sete e si era reso conto che, anche se fosse stato avvelenato, si sarebbe scolato quel té in ogni caso.

-Volete restare lì a cuocere ancora per un pò?- la ragazza con la frangia si voltò verso di loro qualche passo più avanti, facendo un cenno con il capo per indicare l'edificio verso il quale si stavano dirigendo.

-Non abbiamo altra scelta...- mormorò Seokjin affiancando Yoongi.

I BTS le seguirono con passo titubante fino alla veranda. Ora che era così vicina, Yoongi poté notare un tavolo da pingpong posto poco distante da loro.

-Prego.- Hyejin sorrise timidamente mentre apriva la porta a vetri e si spostava per lasciar passare i ragazzi.

L'interno non era di certo meno moderno o sofisticato della facciata: molto arioso e ampiamente illuminato, il salotto presentava qualsiasi tonalità di bianco (non avrebbe mai pensato che il bianco avesse delle gradazioni), il divano avrebbe potuto far sedere su di sé tutti gli artisti della SMEnt da quanto era grande e il televisore al plasma, un buco nero in tutto quel bianco e grigio chiaro, era sicuramente più alto di Namjoon.

Alle pareti vi erano appesi quadri e foto e anche l'enorme libreria e gli altri mobili erano tutti dipinti di bianco.

-Quanti videogiochi...- gli occhi di Taehyung brillarono alla vista della console lucida e di tutti i dischi a fianco.

-Lasciate pure le scarpe dove volete, non è un problema, c'è tanto spazio.- disse Woori posando il vassoio sul piano cottura della cucina, anche quella piena di colori metallici e, anche se meno del salotto, incredibilmente spaziosa.

Vi era una bassa parete a dividere le due stanze e questa fungeva anche da piano per i fornelli, per il lavandino e lo scolapiatti.

Il tavolo gli ricordò subito la Tavola Rotonda di Re Artù.

-Dove siamo, di preciso?- chiese Namjoon mentre si guardava intorno. Taehyung e Hoseok si stavano già togliendo le scarpe.

L'autista ridacchiò:- Pensavo che questa domanda non sarebbe mai arrivata, visto come siete stati zitti tutto il tempo.

-Comunque ci troviamo su un'isola tropicale a largo della costa cubana, per ora vi basti questa informazione.- disse Woori recuperando i bicchieri dalle mani degli idols.

-Cubana?- la voce di Taehyung si alzò di tono- Siamo in....?- si bloccò a metà frase.

La ragazza con la frangia inarcò un sopracciglio:- Non sai dove si trovi Cuba?

Il suo sguardo era così penetrante e severo che Taehyung non poté fare a meno di arrossire.

Quel petardo di Kim Taehyung che si faceva mettere in imbarazzo da una sola domanda era qualcosa di memorabile.

-Siamo molto distanti da Seoul, questo è ben chiaro a tutti.- informò Yoongi.

Sembrava incredibile,però, se detto ad alta voce.

-...è impossibile...- sussurrò Jungkook visibilmente turbato dalla questione. E non era il solo.

Lì non conoscevano nessuno che li potesse aiutare.

La ragazza con la frangia inclinò la testa di lato:- Molto perspicace.

-E perché siamo qui?- Jimin aggrottò la fronte- Dobbiamo girare un qualche Cuba Hustle Life o...?

La risata di Woori si sparse nell'aria, cristallina.

-No, ragazzi, niente reality per voi, questa volta.- comunicò la corvina.

-Accidenti, siete entrati troppo nella mentalità da idols, dovreste rilassarvi un pò!- comunicò l'autista mentre si sedeva sul tavolo della cucina con un fare non proprio da ragazza.

-Bene, vista la nostra mentalità da idols, sareste così gentili da spiegarci perché ci siamo ritrovati di punto in bianco a Cuba quando il giorno prima eravamo a Seoul?- Yoongi cominciava a perdere la pazienza da tutta quella spensieratezza. Sapeva che sarebbe stato meglio agire con cautela, ma arrivati a quel punto e con queste ragazze che si comportavano come se conoscessero il segreto dell'Universo non avrebbe fatto male rispondere così.

Tanto erano già nella tana del nemico.

L'autista inclinò appena la testa, uno strano luccichio di sfida negli occhi:- Tu per cosa pensi di essere qui, Mint-Boy?

Tutta l'attenzione dei presenti adesso era chiaramente rivolta verso di loro.

-Siamo qui perché voi siete le nostre ennesime sasaeng psicopatiche. Solo che, a differenza di tutte le altre, voi vi siete spinte oltre e ora ci troviamo qua, senza via di fuga.- Yoongi inarcò un sopracciglio- Cosa volete farci, adesso? Costringerci a vivere qui? Magari anche costringerci a firmare un qualche contratto matrimoniale? Se non lo faremo ci sarà un omicidio di massa con tanto di vostro suicidio perché non potreste vivere senza di noi?

Seguì un attimo di pesante silenzio.

Woori, la ragazza frangia-munita e l'autista si scambiarono un lungo sguardo e tutte e tre cominciarono a ridere. Hyejin si limitò ad abbassare lo sguardo e ad arrossire ancora di più.

-Ne hai di immaginazione, eh, molto drammatica!- la ragazza seduta sul tavolo si asciugò una lacrima di ilarità.

-La cosa mi offende un pò, ma no, Min Yoongi, non siamo sasaeng e non vi costringeremo a stare qui.- Woori si appoggiò alla parete divisoria e incrociò le braccia al petto- Vogliamo solamente farvi una proposta.

Namjoon aggrottò la fronte, sospettoso:- Scusate, ma perché non farcela mentre eravamo a Seoul?

-Perché lì avevate una vita troppo frenetica e sorvegliata, non saremo mai riuscite a parlarvi e, anche se avessimo avuto questa fortuna, non avreste mai creduto a ciò che vi avremo offerto, se prima non ve lo avessimo mostrato.- spiegò pacatamente la ragazza con la frangia.

-Era necessario che voi vedeste questo posto con i vostri occhi.- concluse Woori.

-Perché? Quale sarebbe questa proposta?- Seokjin pose infine la domanda cruciale.

Le labbra di Woori si tirarono in un sorriso:- Hyejin-ah, vuoi avere tu questo onore?

La ragazza sussultò:- Che? Io?

-La parte cruciale del piano l'hai svolta tu, è un tuo diritto!- concordò l'autista.

Hyejin passò lo sguardo sulle sue amiche, ma queste non distolsero lo sguardo e, con un sospiro, la ragazza si fece forza.

-La nostra proposta è di farvi una vacanza, una vera vacanza, su quest'isola.- Hyejin si schiarì la gola- Abbiamo notato tutte quanto foste stanchi e di salute cagionevole, negli ultimi mesi, il web è intasato di commenti preoccupati di migliaia di ARMY, ma nessuna di loro avrebbe mai potuto aiutarvi. Abbiamo deciso quindi di intervenire noi e di darvi una giusta situazione in cui potervi rilassare e recuperare tutte le forze di cui avete bisogno, lontano da tutte le persone che potrebbero riconoscervi.

Namjoon fece per aprire bocca, ma Woori prese rapidamente parola:- Lo sappiamo che al momento la cosa vi sembrerà una follia, specialmente questa motivazione per cui abbiamo fatto tutto questo, ma vogliamo mettere subito in chiaro una cosa: voi siete liberi di tornare a Seoul quando volete, basterà dircelo e noi vi riporteremo indietro, quindi vi pregherei di non gettarvi in atti stupidi come cercare di scappare o di contattare qualcuno. Ma abbiamo comunque una piccola richiesta da avanzarvi, prima che voi ci diciate di no.

Yoongi non poté fare a meno di inarcare un sopracciglio:- E sarebbe?

-Vorremo che faceste cinque giorni di prova su quest'isola.- si sollevò un coro di "CINQUE GIORNI?!" da parte di tutti i Bangtan- Per cinque giorni la vostra scomparsa non verrà considerata cosi grave e, anzi, credo non verrà nemmeno resa pubblica e, dopo questi cinque giorni, se vorrete ancora andarvene noi ve lo lasceremo fare, sennò saremo liete di ospitarvi per altro tempo.

-E durante questi cinque giorni vi lasceremo stare completamente, a meno che non sarete voi ad interpellarci, così almeno non penserete che lo stiamo facendo solo per nostro tornaconto.- aggiunse l'autista.

-Se potete, non interpellatemi affatto.- la frase della ragazza con la frangia fu molto seccata.

-Nel caso vi servisse qualcosa, quella ragazza simpatica e sempre sorridente è Nari,- l'autista indicò l'amica che aveva parlato poco prima- la padrona di casa è Woori, la nostra timida maknae è Hyejin e, se voleste imparare a guidare un qualsiasi mezzo di trasporto, io sono Hyena, tanto piacere, Bangtan Sonyeondan!

Woori batté due volte le mani:- Bene, capisco che queste sono troppe informazioni tutte insieme, quindi vi lasciamo tutto il tempo che vi serve per decidere: noi siamo in spiaggia, per qualsiasi cosa; se voi voleste mettervi in costume o mettervi semplicemente più comodi, su ci sono tutti i vestiti di mio padre e di mio fratello a vostra disposizione, sentitevi liberi di occupare le stanze che volete.

Tutte e quattro si mossero verso l'uscita.

-Fateci sapere cosa decidete, bye bye!- salutò Hyena prima di chiudere la porta alle spalle del gruppo.

Quella era certamente la giornata più assurda che avessero mai vissuto.


 

-E' una follia!- protestò Jungkook- Non possiamo rimanere qui con delle ragazze di cui non sappiamo assolutamente nulla!

-Ah, andiamo, a te impanica il solo fatto che siano di sesso femminile.- lo canzonò Taehyung con una marcata alzata di sopracciglia.

Come detto prima, le loro quattro rapitrici si erano recate alla spiaggia (dalla cucina erano visibili sedute sulla riva a chiacchierare, prendere il sole e giocare con i racchettoni da spiaggia) e loro sette si erano disposti intorno al grande tavolo rotondo per poter discutere meglio sul da farsi.

-Concordo con Jungkook: secondo me non è una buona idea stare qui per cinque giorni. Potrebbero averci detto un mucchio di fesserie, per quel che ne sappiamo.- disse Seokjin tormentandosi l'unghia del pollice.

-Beh, ci hanno solo chiesto di stare qui cinque giorni.- azzardò Jimin- Non credo mentano su ciò che hanno detto, avrebbero potuto inventarsi un'altra scusa.

-La situazione è già così assurda di suo che qualsiasi scusa a questo punto sembrerebbe plausibile.- fece presente Yoongi passandosi una mano tra i capelli.

-Però va riconosciuta una cosa- tutta l'attenzione fu rivolta verso Hoseok- siamo in un posto magnifico, da cartolina, e non in un seminterrato buio e umido stile film horror. Secondo me, se avessero voluto confinarci in un qualche modo, lo avrebbero già fatto.

-Tu saresti disposto a rimanere qui per cinque giorni?- sospirò Seokjin.

Il ragazzo fece spallucce:- Sto solo dicendo che secondo me queste quattro non hanno intenzioni malvagie nei nostri confronti, hanno anche posto condizioni ragionevoli.

-Taehyung?- Yoongi interpellò il ragazzo che, a parte per prendere in giro il maknae, non aveva ancora parlato.

Il vocal sbuffò:- Non so se ci possiamo fidare di loro, ma penso che qualche giorno di riposo non ci farebbe male.- tutti i suoi compagni lo fissarono straniti- E' vero, abbiamo schedule piene e un sacco di cose da provare e registrare, ma guardateci: stiamo cadendo a pezzi. Prima di arrivare qui avevamo tutti la febbre, non stiamo quasi più mangiando nulla tra stress e diete e ieri abbiamo rischiato di romperci tutti qualcosa per la coreografia troppo dura, per le nostre condizioni.

-Sono con Tae.- il leader parlò attraverso le mani su cui aveva poggiato la parte inferiore del viso- Sono il primo a dire che abbiamo degli impegni da rispettare e che abbiamo scelto noi di vivere questa carriera fino allo stremo...ma se non recuperiamo completamente le forze, non potremo fare gli idol nello stile Bangtan.

-Non puoi voler davvero stare qui!- Yoongi si alzò dalla sedia.

-Perché no? Siamo in un paradiso terrestre!- protestò Jimin.

-Con quattro sasaeng!- gli ricordò.

-Sasaeng o no, senza di loro adesso tu avresti una polmonite che potrebbero curare solo al prontosoccorso.- si inserì Taehyung- Stai visibilmente meglio, hyung, e questo non puoi negarlo.

-Da quant'é che sei diventato così saggio?- Jimin inclinò appena la testa di lato.

-E' giusto essere diffidenti, ma secondo me dovremo provare a fare come ci chiedono loro. Come ha detto Hoseok, saremo comunque in un posto da sogno e credo potremo fare cose diverse. Se dopo cinque giorni non ci riporteranno a Seoul, vedrete che un modo lo troveremo per tornare indietro, a partire dal raggiungere la costa cubana e appropriarci di un telefono.- Namjoon si alzò dalla sua postazione.

-Abbiamo il sexy brain del leader che ci tirerà fuori da qualsiasi casino!- ridacchiò Hoseok.

-Dove stai andando?- chiese Seokjin al leader.

Il ragazzo li fissò come se si chiedesse seriamente se i suoi compagni non capissero le sue intenzioni.

-Voglio vedere il piano di sopra. Hanno detto che possiamo sceglierci le stanze e mettere tutti i vestiti che vogliamo, sono curioso riguardo a quali outfit potremo indossare in questi giorni.

-Chissà se troveremo qualcosa della nostra taglia...- Jimin seguì il più grande e al gruppo si unirono anche Hoseok e Taehyung.

-Abbiamo opinioni completamente diverse...-notò Jungkook.

Seokjin sbuffò e cominciò a tamburellare le dita sul tavolo.

Lo sguardo perso nel vuoto fece intendere a Yoongi che il cervello del suo hyung doveva star lavorando a una velocità non comprensibile alla mente umana.

-Una giornata.- disse infine.

-Che?- Yoongi inarcò un sopracciglio.

-E' il massimo di tempo che direi di prenderci per analizzare meglio la situazione. Vedremo se ci daranno davvero così tante libertà o si riveleranno essere più psicopatiche di quanto in realtà non sembrino. Potremo trascorrere la giornata come ci hanno chiesto loro di fare e in base a ciò sceglieremo se farne altri di prova o andarcene subito.- sospirò- Speriamo che così almeno Namjoon e gli altri capiscano che dobbiamo tornare a Seoul il prima possibile.

Jungkook storse il naso:-...e se alla fine fossimo noi a ricrederci?

-Non accadrà, stai tranquillo.- al momento quella possibilità a Yoongi non sembrava nemmeno contemplabile, eppure il fatto che Jungkook si fosse ritrovato titubante quasi subito gli fece comprendere che ciò non fosse impossibile.

-Non se ne parla di andarcene solo noi tre e di lasciare gli altri su quest'isola, spero solo che alla fine giungeremo tutti alla stessa decisione.-Seokjin si alzò dalla sedia- Direi che, a questo punto, ci toccherà trovare anche per noi un costume da bagno.


 

Adesso che si erano cambiati con abiti più consoni al clima dell'isola, il caldo che vi era fuori dalla villa li investì in maniera meno violenta.

Gli armadi che avevano trovato nelle camere da letto erano veramente ben forniti. Vi si poteva trovare di tutto: dai costumi da bagno agli smoking eleganti. Dai jeans strappati ai pantaloncini da calcio. Dalle canottiere da basketball alle camicie di lino.

Avendo sia un padre che un fratello, aveva senso che Woori possedesse tanti capi maschili.

Uscirono tutti e sette dalla casa e si diressero in spiaggia, dove Hyena e Hyejin stavano giocando animatamente con dei racchettoni sulla riva, mentre Nari e Woori stavano sotto l'ombrellone su delle sdraio, alternando la lettura di un libro a due chiacchiere.

Tutto il gruppo aveva optato per dei bermuda da mare con una t-shirt sopra, mentre le ragazze erano tutte in costume da bagno, tranne Hyena che teneva sopra una t-shirt larga.

-OUCH!- si lamentò Hoseok appena la palla utilizzata dalle ragazze lo colpì alla fronte, facendo ridere i suoi compagni.

-Scusa!- Hyejin si affrettò a venirgli incontro e a inchinarsi ripetutamente, il viso rosso per l'imbarazzo.

-E' davvero bello qui...- notò Taehyung guardandosi attorno con sguardo sognante.

-Si, beh, non ci lamentiamo.- Hyena fece spallucce- Vi consiglio di togliere le maglie, però. A meno che voi non miriate ad avere un'abbronzatura ridicola...

Yoongi aggrottò la fronte, per niente convinto:- Non dovevate non rivolgerci la parola per cinque giorni?

Hyena alzò gli occhi al cielo:- Come sei pignolo, volevo solo dare un paio di consigli. Non vorrei mai che in futuro vi lamentaste per il non avervi dato tutte le dovute avvertenze.

Woori e Nari avevano smesso di chiacchierare per godersi lo scambio di battute. Hyejin fissava la sua amica con quello sguardo spaurito che non l'aveva ancora abbandonata da quando erano arrivati sull'isola.

L'autista si avvicinò a Yoongi con passò deciso e un sorriso malizioso e si fermò a pochi passi da lui.

I due si fissarono negli occhi per un periodo che gli parve interminabile.

Proprio non riusciva a fidarsi.

Le mani di Hyena si mossero e andarono ad afferrare l'orlo della sua t-shirt extra large, per poi sollevarla, lasciando tutti i presenti abbastanza perplessi.

-Credo seguirò io stessa il mio consiglio.- disse porgendogli la maglia.

Yoongi inarcò le sopracciglia, Namjoon scosse la testa con fare divertito e Hoseok rise apertamente.

Era sicuro che Jungkook fosse arrossito, nonostante non potesse vederlo.

Del resto aveva senso: il fisico di Hyena era mozzafiato. Seno piccolo ma palesemente sodo (il pezzo di sopra del bikini nero che stava indossando era molto stretto e aderente), fianchi stretti e un posteriore pronunciato e allenato, raro da vedere su una ragazza asiatica. E la ragazza ci teneva molto a mostrare tutti i suoi punti forti.

Woori ridacchiò riprendendo in mano il libro e Nari alzò gli occhi al cielo.

Anche Yoongi si ritrovò a sbuffare con un mezzo sorriso mentre accettava il "gesto di sfida" e afferrava l'indumento che la ragazza gli stava porgendo.

Il sorriso di Hyena si allargò ulteriormente, raccolse il proprio racchettone e fece per tornare a giocare con Hyejin.

-Godetevi la permanenza in casa nostra, Bangtan Sonyeondan!

Fu l'ultima cosa che disse loro e le sue amiche tornarono tutte a fare ciò che stavano facendo prima, quasi i ragazzi non fossero nemmeno sulla spiaggia con loro.

Hoseok si levò velocemente la propria t-shirt e passò lo sguardo sui propri compagni con sguardo eccitato:- Bagno?

Si stavano adattando allo spirito di quello strano posto più velocemente di quanto gli piacesse ammettere.

 

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Capitolo 4
*** CHAPTER 3: Choice. ***


3.
 

Un raggio di sole si infilò prepotentemente in una feritoia creata dalle due pesanti tende scure accostate e si andò a posare sulla sua faccia.

Namjoon storse il naso e provò a rigirarsi nel letto, ma quel raggio si rivelò essere più caldo del previsto e, anche se girato, riusciva a sentire il suo calore insopportabile sulla pelle.

Socchiuse gli occhi nella penombra della camera in cui era: molto ordinata, semplice, poche foto affisse al muro e i mobili praticamente spogli di averi affettivi. L'altro lato del letto matrimoniale in cui stava dormendo era sfatto e vuoto. Seokjin si doveva essere già alzato.

La sveglia elettronica sul comodino segnava le 11:30. Il sole era già arrivato all'altro lato della villa. E aveva senso che Seokjin fosse già in piedi.

Si passò una mano sul viso e sospirò: non aveva provato quel senso di smarrimento provato le prime mattine nello svegliarsi in quella stanza. Gli era già diventata familiare.

-Cinque giorni...- disse a sé stesso con voce impastata mentre si metteva a sedere.

Si, erano già passati cinque giorni.

Inaspettatamente, le ragazze avevano tenuto fede alla loro promessa e li avevano lasciati girare liberamente per cinque giorni senza rivolgere loro la parola o disturbarli, se non per loro esplicita richiesta.

Ed era stato impressionante constatare come più il tempo passasse e più quell'isola si rivelasse essere piena di meraviglie.

La prima giornata l'avevano passata sulla spiaggia davanti alla villa. Cronometrando, probabilmente sarebbe saltato fuori che fuori dall'acqua avevano passato solo pochi minuti, dato che erano rimasti lì a nuotare, tuffarsi, giocare finché il sole non si era abbassato a baciare il mare all'orizzonte.

Erano andati a fare la doccia prima di cena e si erano sentiti molto stanchi, ma era da tanto che non si sentivano così soddisfatti e leggeri nell'esserlo.

Era stato mentre mangiavano un ottimo piatto pieno di frutti di mare cucinato da Nari che Seokjin aveva acconsentito a prolungare per un altro pò la loro permanenza lì. Si era ricreduto in fretta sulle intenzioni di quelle ragazze. O meglio, si stava godendo troppo quel posto per volersene andare subito.

-Chissà quante altre cose ci sono su quest'isola...- aveva commentato una volta finito di mangiare.

La curiosità, effettivamente, era venuta a tutti loro. Del resto, andando per logica, ci avevano fatto atterrare un aereo lì, quindi doveva essere un posto più vasto di quanto pensassero.

Tuttavia, essendo che avevano ancora quattro giorni a disposizione da passare indisturbati, avevano deciso di passare un'altra giornata lì in spiaggia e di fare tutto con calma. Erano abituati a dover fare sempre tutto di fretta e con delle scadenze, ma quello si era rivelato non essere il loro caso.

Il secondo giorno, Yoongi era rimasto per la maggior parte del tempo sotto all'ombrellone a dormire.

E Jimin aveva scoperto che, sotto la scala in salotto, vi era una porta scorrevole vetrata che portava in un'altra parte della casa, nella quale vi era un corridoio su cui si affacciavano diverse porte e che concludeva in un ampio spazio, grande quanto il salotto, affacciato sulle ampie vetrate che mostravano l'altro lato dell'isola in tutto il suo splendore. Solo che quello spiazzo non era un salotto, ma una sorta di palestra, piena di attrezzi, macchinari, uno stereo per la musica e tappetini. Da quel lato della casa, in lontananza, era possibile vedere un piccolo molo dove due motoscafi bianchi stavano placidamente attraccati. Quanto erano ricche le loro rapitrici^

Esse quel giorno non erano state molto presenti: avevano sentito Hyena dire che doveva vedersi con qualcuno ed era sparita dall'altro lato della casa a prendere uno dei motoscafi sopracitati, Hyejin si era sistemata con un libro in veranda e ogni tanto li aveva osservati, per poi arrossire tutte le volte che l'avevano beccata. Nari e Woori avevano preso il karavan al limitare della spiaggia ed erano sparite all'interno della vegetazione.

Quello aveva incrementato ulteriormente la loro curiosità. Cosa c'era su quell'isola oltre a quell'angolo? C'erano altre persone? Non era un'isola ma una penisola in realtà? Dove finiva il luogo in cui erano "prigionieri"?

Il giorno seguente così, quasi fossero stati dei bambini che volevano andare in un posto senza farlo scoprire ai genitori, Hoseok, Jimin, Taehyung e Jungkook avevano deciso di alzarsi di buon ora e perlustrare l'isola.

Yoongi non si era voluto alzare perché aveva preferito dormire e a Namjoon e a Seokjin avevano preferito non dire niente perché non erano certi su quanto avrebbero approvato la loro decisione dell'andare in un luogo sconosciuto di cui non conoscevano nulla.

Namjoon si era trovato sorpreso nel sapere che Jimin e Jungkook fossero andati assieme: recentemente quei due avevano litigato e Jungkook non amava stare troppo assieme a Jimin perché gli sembrava di stargli troppo addosso, già che quest'ultimo era molto arrabbiato con lui.

Il problema era stato che, non vedendoli né in spiaggia, né in casa per diverse ore prolungate, avevano finito con il preoccuparsi molto e avevano chiesto l'aiuto delle ragazze per ritrovarli. E anche loro avevano finito con l'agitarsi. Perdere degli idols in casa propria non doveva essere stato il massimo.

In realtà ritrovarli era stato più facile del previsto: Hoseok aveva avuto un attacco di panico e aveva iniziato a urlare nel mezzo della foresta, con Taehyung che cercava di calmarlo, Jimin che urlava per un pò d'aiuto e Jungjook che si guardava intorno con fare spaesato.

Le ragazze si erano arrabbiate molto con loro, Woori aveva detto loro di non andare in giro per l'isola senza di loro perché sarebbe potuto diventare molto pericolosa e Nari aveva urlato loro diverse cose nel tragitto del ritorno. Jungkook era diventato paonazzo per l'imbarazzo e Taehyung non aveva smesso di scusarsi nemmeno per un secondo.

Era ufficiale il fatto che Nari gli mettesse parecchia soggezione.

Dopo essersi sorbiti la ramanzina anche da Namjoon e Seokjin, i ragazzi avevano spiegato loro cosa avevano scoperto riguardo il posto in cui si trovavano al momento: prima di tutto, si trovavano proprio su un'isola. Ci era voluta mezza giornata, ma alla fine erano riusciti a percorrere tutta la spiaggia dell'isola fino a ritornare dalla villa. E avevano scoperto che per la maggior parte il terreno era coperto da fitta vegetazione che rendeva difficile orientarsi. E dovevano esserci diversi animali ad abitare le foreste, perché ogni tanto avevano sentito dei versi sconosciuti che li avevano fatti agitare e basta. Erano sicuri di non aver visto tutto quello che c'era sull'isola, ma avevano capito che si trovavano su un posto più ampio di quanto avessero immaginato inizialmente.

Il quarto giorno, invece, era stato quello più teso, perché a tutti erano venuti dei dubbi sul perché Woori e le sue amiche si fossero arrabbiate così tanto quando avevano percorso la foresta: stavano nascondendo qualcosa? Non piaceva loro averli persi di vista e in realtà ci tenevano a tenerli stretti a loro più di quanto volessero dare a vedere? Erano finiti in un programma stile Battle Royale? L'ultima opzione era improbabile...ma anche l'essere portati a Cuba dal nulla lo era. Quindi...

Così avevano confabulato tutto il giorno a riguardo e anche i più scettici avevano finito con il farsi influenzare da tutti quei dubbi, cercando una qualche azione sospetta in quelle delle loro rapitrici. L'unica un pò più sospetta era Hyejin, che li osservava di sottecchi ogni tanto.

Alla fine, a cena, quando Hyena aveva chiesto loro se qualcuno volesse il bis, Hoseok era esploso.

-Perché non volete che giriamo per l'isola all'infuori di questa spiaggia?- aveva chiesto con voce più acuta del solito.

Hyena aveva aggrottato la fronte:- Come?

-Vi siete arrabbiate tanto quando ci avete ritrovato. E' stato sospetto.

Yoongi si era schiaffato una mano in faccia con fare sconsolato.

Nari aveva inarcato le sopracciglia:- E' stato sospetto il fatto che ci fossimo arrabbiate tanto perché pensavamo che aveste cercato di andarvene dall'isola da soli quando vi avevamo chiesto esplicitamente di non farlo?

Hoseok si era trovato molto in difficoltà per quella risposta e Seokjin gli aveva chiesto di sedersi di nuovo.

Woori aveva sospirato pesantemente:- L'isola non è del tutto bonificata volontariamente, per dare un effetto più naturale al posto. Ciò però comporta che vi siano diversi animali ad abitarla. A parte per un paio di sentieri costruiti da noi per spostarci con il karavan, non vi sono strade o indicazioni che possano far capire dove andare. Perdersi può essere quindi molto pericoloso.

-E vi assicuriamo che aver fatto tanta fatica per portarvi fin qui non è stato certo per uccidervi.- Hyena aveva fatto spallucce- Quindi ci piacerebbe evitare che voi incappaste in qualcosa che possa farvi male.

Il discorso non aveva fatto una piega. Visto ciò che avevano sentito nella foresta, non ci era voluto molto per prenderle in parola sulle bestie che abitavano le foreste.

Era calato un silenzio molto teso.

-Nel caso voleste visitare l'isola e altri posti all'infuori della baia, potete chiederci di portarvi a fare un giro...- aveva detto Hyejin con un filo di voce e Hyena aveva concordato.

Quella sera erano andati tutti a dormire abbastanza presto, forse perché avevano avuto da riflettere sulla discussione e da realizzare ancora come fossero segregati su quell'isola in un modo che nemmeno loro riuscivano a comprendere così bene.

Namjoon sospirò nuovamente mentre si infilava la t-shirt con cui era arrivato lì.

Quello era l'ultimo giorno di prova lì. Adesso dovevano decidere cosa fare.


 

La scalinata che collegava il pianoterra al secondo era composta da tutta una serie di parallelepipedi marmorei conficcati nel muro diagonalmente. Non vi erano ringhiere e tra un gradino e l'altro vi era il vuoto.

Namjoon era rimasto molto sorpreso di quella scelta, sicuramente era originale e si abbinava molto bene con il resto dell'arredamento. E poi comprendeva il perché avessero optato per quella scalinata senza alcuna sicurezza: scendendo al piano di sotto, era possibile avere la visione di tutto il salotto e di una buona porzione di cucina. E vista la bellezza di quella villa, con tanto di ampie vetrate che davano sulla spiaggia tropicale, lo spettacolo presentato aveva dell'incredibile. Non avrebbe mai pensato che potesse esistere un posto bello come quello.

Il grande televisore al plasma era acceso e sullo schermo Vegeth SSJ era intento a scontrarsi violentemente con Broly SSJ2 nella Camera Dello Spirito e Del Tempo. Sull'enorme divano bianco, Jungkook era in piedi, con le ginocchia tanto piegate da farlo rimanere a pochi centimetri con il posteriore sollevato dal cuscino, concentratissimo. Era troppo teso per stare seduto ma non voleva dare così tanta importanza alla sfida da alzarsi completamente in piedi. Tipico.

Al suo fianco, Hyejin era tranquillamente seduta e muoveva velocemente le dita sul joystick, quasi le mani fossero autonome rispetto al resto del corpo. Un sorrisetto era dipinto sulle sue labbra e il suo sguardo era sereno.

A circondare i due sfidanti vi erano dal lato di Jungkook Taehyung e Hoseok, intenti a incitare il maknae a farcela e a stracciare l'avversaria, disturbando tutta la quiete del posto. Dal lato di Hyejin, invece, Hyena canticchiava canzoni di incorraggiamento , molto più tranquilla, quasi sapesse già che l'amica avrebbe vinto.

Dopo tutta una serie di attacchi concatenati, Broly lanciò una semplice onda di energia contro Vegeth e sullo schermo comparve la grande scritta in rosso che segnava la fine dello scontro.

Taehyung, Hoseok e Jungkook si lasciarono cadere sul divano con versi affranti e drammatici, più diverse imprecazioni. Hyena invece saltò in piedi esultando e poi abbracciò una timida seppur contenta Hyejin.

-Non vale!- sbottò Taehyung.

-Perché, scusa? Hyejinnie l'ha stracciato onestamente!- gli fece notare Hyena con la soddisfazione negli occhi.

-Non è vero! Ci deve essere qualche trucco sotto!- Hoseok spalancò la bocca- Avete manomesso uno dei joystick!

Hyejin si strinse nelle spalle:- E' solo che, essendo sempre su quest'isola, siamo abituate a fare alcune cose spesso e Dragon Ball Budokai Tenkaichi ci piace molto...

-Hyejin! Così fai sembrare che ci annoiamo su quest'isola!- la redarguì Hyena con le braccia incrociate al petto- Il nostro segreto è un altro.

I tre ragazzi si rimisero a sedere dritti, incuriositi dalle parole della ragazza.

-Allora c'è qualcosa sotto!- la accusò Taehyung.

-Certo che c'è.- l'espressione di Hyena aveva un che di solenne- E il segreto è che ci masturbiamo molto.

-UNNIE!- la voce di Hyejin salì di tre ottave.

I tre ragazzi sul divano strabuzzarono gli occhi. Non dovevano essere sicuri di aver capito bene.

Namjoon soffocò a stento una risata quando passò dietro al divano per andare verso la cucina.

In cucina vi erano Nari, Seokjin e Jimin seduti al tavolo che osservavano la scena in salotto (la sfida di videogiochi aveva fatto così tanto casino da aver coperto la loro presenza al piano terra). La prima stava sorseggiando un caffé con un libro davanti, il secondo doveva aver già finito di fare colazione perché non aveva niente sul tavolo e Jimin stava mangiando una mela, guardando i suoi compagni discutere con Hyena. Woori dava loro le spalle, intenta a cucinare qualcosa ai fornelli.

-S-scusa?- chiese Jungkook con voce strozzata.

Hyena continuò senza perdere sfrontatezza:- Certo. E' per la nostra continua masturbazione: sapete, siamo sempre sole qui e raramente abbiamo compagnia, quindi ci arrangiamo con ciò che abbiamo.- sollevò due dita per evidenziare il concetto- Ormai le nostre dita sono veloci come la luce.

Jimin si strozzò con un morso di mela.

Jungkook deglutì e le sue guance assunsero una tonalità tanto rossa da risultare viola. La mascella di Taehyung si era bloccata a mezz'aria. Hyejin si nascose il viso con le mani. Hoseok non riusciva a smettere di sbattere le palpebre, incredulo.

Nari alzò gli occhi al cielo:- Quanto si diverte a mettere in imbarazzo le persone...

Hyena passò lo sguardo sui ragazzi con le sopracciglia inarcate:- Perché quelle facce sconvolte? Con la vita a ritmo serrato che conducete, volete dirmi che avete sempre il tempo per scopare?

-EH?- fu il turno di Seokjin ad alzare il tono di diverse ottave. Non era molto incline a quel linguaggio.

Hyena alzò gli occhi al cielo:- Suvvia, scommetto che anche voi sappiate bene come masturbarvi.- fece un gesto inequivocabole con la mano- Come noi siamo portate per i videogiochi, scommetto che voi siete portati per sparare con i fucili ad acqua.

Woori ridacchiò e a quell'ultima frase Namjoon non poté fare a meno di scoppiare a ridere. Quella ragazza sapeva il fatto suo.

-Dai, Hyena, smettila di metterli a disagio!- la rimbeccò Woori seppur ridendo. La ragazza mise un piatto davanti a Jimin e ci mise sopra dei pancake caldi direttamente dalla padella.

Il ragazzo era sorpreso:- Grazie, noona, ma ho già fatto colazione.

Woori passò lo sguardo da Jimin alla mela mezza mangiata:- Una mela avvizzita che ci ha messo tre giorni ad arrivare non è una colazione. E' da quando siamo arrivati che non mangi praticamente nulla e sei sempre molto più stanco dei tuoi amici. Devi mangiare di più.

Il suo sguardo era irremovibile ma con una punta di apprensione e Jimin rimase spiazzato da esso.

Ma Woori aveva ragione: era da tanto che Jimin non mangiava più regolarmente, tra stress e diete varie e ciò lo aveva indebolito notevolmente, nonostante lui non volesse ammetterlo.

Forse, quella pausa dal mondo che le ragazze avevano concesso loro avrebbe aiutato Jimin a riprendere un equilibrio alimentare. Era anche per quello che aveva acconsentito a fare quella prova di cinque giorni: sperava che tutti i suoi compagni di gruppo si riprendessero da tutti gli acciacchi e i disturbi provocati dalla loro carriera difficile da gestire.

Jimin abbassò lo sguardo sul piatto per qualche secondo, quasi stesse riflettendo su qualcosa. Poi mollò la mela e prese la forchetta che Woori gli porse.

Lei sorrise, soddisfatta e Namjoon e Seokjin le rivolsero un sorriso grato.

-Fai colazione?- gli chiese Woori.

Namjoon ci pensò su:- Un caffé, per favore. E uno di quei pancake dal bell'aspetto.

La ragazza gli rivolse un sorriso raggiante:- Arrivano subito.

Hyena batté le mani e si sedette al posto di Hyejin:- Su, è il mio turno!

Jungkook sospirò con fare affranto e porse il joystick a Hoseok:- Ti passo il testimone, hyung.

-Ma come posso farcela?- il ragazzo era diventato di punto in bianco scettico sulle proprie capacità.

-Prendi Super C-13!- saltò su Taehyung- E' fortissimo!

Hoseok annuì e selezionò il cyborg.

-Oh, scelta saggia!- concordò Hyena selezionando il proprio personaggio- Oggi mi sento buona, quindi darò la possibilità al tuo C-13 di mostrarsi come imbattibile contro la mia Videl.

-Videl?!- chiesero in stereo Taehyung e Jungkook.

-E' una presa in giro?- chiese Hoseok sospettoso.

Hyena fece spallucce:- Assolutamente no, semplicemente penso che Videl sia troppo sottovalutata e mi piace molto usarla per combattere. E poi, avete bisogno di un pò di autostima per giocare.

-E' da tanto che sono davanti a quel gioco?- volle sapere Namjoon passandosi una mano tra i capelli.

-Prima che arrivassi, io ho fatto solo una partita contro Taehyung.- lo informò Nari senza staccare gli occhi dal suo libro- Quindi no, ci stanno giocando da meno tempo di quel che sembra.

Namjoon aggrottò la fronte:- Giochi alla PlayStation?

Gli occhi severi della ragazza incontrarono i suoi:- Qualcosa in contrario?

Il leader parò le mani avanti in segno di resa:- Assolutamente no, solo che, superficialmente parlando, da una ragazza che legge con devozione un libro sulla filosofia occidentale non te lo aspetteresti.

Le sopracciglia di Nari si sollevarono impercettibilmente:- Come non ti aspetteresti un così acuto spirito d'osservazione da parte del leader di un gruppo musicale che piace a ragazzine la cui fascia d'età varia dagli 11 ai 18 anni.

Namjoon si ritrovò a sorridere per quell'osservazione:- Curioso quante cose si imparino conoscendosi meglio, vero?

Nari sbuffò con un sorriso appena accennato sulle labbra mentre ritornava alla propria lettura.

-MA COME E' POSSIBILE?!

Il grido disperato di Hoseok fece girare tutti i presenti: Videl aveva battuto in pochissimo tempo Super C-13 senza nemmeno farsi infliggere un danno.

Taehyung e Jungkook erano sotto shock. Hyejin applaudiva felice per la sua amica.

-Te l'ho detto che Videl è un personaggio fortemente sottovalutato!- fu l'unica spiegazione che Hyena gli fornì.

-E' tutto inutile, ragazzi, quelle ragazze sono imbattibili! Fossi in voi rinuncerei!- li canzonò Namjoon, sempre più divertito.

Jimin, intanto, aveva spazzolato via dal piatto i pancake di Woori senza lasciarne manco una briciola.

-Posso averne altri, noona?- chiese alla ragazza ai fornelli che assentì con entusiasmo.

-Yoongi dov'è?- chiese Namjoon a Seokjin, accortosi solo in quel momento che l'amico non era presente.

Il ragazzo sospirò:- Dove vuoi che sia? Sta ancora dormendo.

-Giusto, domanda stupida. Non dovremmo svegliarlo, prima che si svegli domani mattina?

-Perché, poverino? Lascialo dormire un altro pò, lo sveglieremo per pranzo.- gli disse Woori mentre gli posava davanti il piatto con due pancake fumanti e una tazza di caffé dall'odore invitante e rivitalizzante.

Non si era accorto di aver fame finché non addentò un boccone. Il sapore era anche meglio dell'aspetto.

Come se fosse stato evocato dalle parole di Namjoon, dal piano superiore arrivò Yoongi con passo trascinato e pesante e una felpa tanto grande (non sua) da arrivare a coprirlo fino alle ginocchia. Namjoon ci avrebbe scommesso tutto l'oro del mondo che sotto non portasse i pantaloni.

Il ragazzo aveva gli occhi praticamente chiusi e arrivò al tavolo della cucina senza andare a sbattere contro il muro probabilmente per fortuna sfacciata.

-'Giorno, Yoongi.- lo salutò allegramente Woori mentre versava altri pancake nel piatto di Jimin.

Il ragazzo bofonchiò qualcosa in risposta mentre si sedeva, poi poggiò le braccia sul piano e ci lasciò cadere la testa sopra.

-Sei andato a dormire dopo cena, come puoi essere così stanco?- questo Namjoon non lo comprendeva nemmeno dopo essere rimasto al fianco di Yoongi dopo diversi anni.

Yoongi mormorò un'altra risposta insensata e Namjoon rinunciò da subito a fare altre domande.

-Uuuuh, pancake!- Hyena irruppe in cucina come una furia e andò da Woori per farsene dare uno- Non sei simpatica a cucinarli dopo che noi abbiamo finito di mangiare!

Woori alzò gli occhi al cielo:- Li ho cucinati per Jimin. Non è colpa mia se sono venuti tanto bene da farli volere a tutti quanti!
Jimin sorrise intenerito, con un lieve rossore sulle guance:- Grazie mille, noona, erano buonissimi.

Hyena prese un pezzo di pancake con la forchetta e lo mangiò:- Hyejin-ah! Vuoi un pò di pancake?

Hyejin spense il televisore e sollevò un pollice per rispondere positivamente.

-Posso farvi una domanda?- chiese all'improvviso Seokjin rivolgendosi alle tre ragazze in cucina.

-Spara.- lo spronò Hyena continuando a mangiare il suo pancake direttamente dalla padella.

-Ieri ci sono stati dei problemi per la faccenda dell'esplorazione non tutelata dell'isola. Essendo che è stata tutta dettata dalla curiosità di visitare questo posto nuovo, ci chiedevamo se, per evitare altri problemi, poteste accompagnarci a visitarla.

-Anche perché noi non abbiamo partecipato alla spedizione clandestina e non abbiamo visto nulla di nuovo.- Yoongi sollevò appena il viso per dire ciò. Doveva tenerci particolarmente a specificarlo.

Woori passò lo sguardo sui ragazzi con fare intenerito:- Mi fa molto piacere sentirvi chiedere una cosa simile e a noi piacerebbe mostrarvi per intero dove viviamo, ma...

Nari chiuse il libro con un movimento secco del polso:- Ma non possiamo.

-Cosa? Perché?- Hoseok strabuzzò gli occhi con fare confuso e la maknae-line gli andò dietro.

-Per un semplice motivo.- continuò Woori- Oggi è il quinto giorno da quando vi abbiamo concesso il periodo di prova per la permanenza su quest'isola.

Yoongi aggrottò la fronte:- Non vedo il nesso con il non poterci mostrare l'isola.

-Beh, caro Mint-boy,- cominciò Hyena- la spiegazione è molto semplice: vi abbiamo portato qui in aereo. E lo abbiamo fatto con un viaggio con partenza dalla Corea Del Sud e arrivo a Cuba. Un viaggetto, come hai detto tu il primo giorno, abbastanza lungo. Che quindi richiede diversi preparativi per volare tutte quelle ore in sicurezza.

-Riconoscerete anche voi che è un pò difficile fare tutti questi controlli e nel contempo farvi anche da guide turistiche qui.- concluse Woori incrociando le braccia al petto ma mantenendo comunque un'espressione serena.

-Aspettate.- Namjoon non era sicuro di star capendo bene- Ci state per caso cacciando da qui?

-Dopo averci rapito?- Yoongi era scettico su questa possibilità.

Woori rise piano e scosse la testa:- No, non vi stiamo assolutamente cacciando. Dopo tutta la fatica che abbiamo fatto per portarvi qui, non avrebbe senso. Solo che, cosa fare oggi, dipende esclusivamente da voi.

-Cioè?- Taehyung era confuso.

Nari alzò gli occhi al cielo:- E' molto semplice, testa di pigna: volete stare ancora qui o tornare a Seoul? E' questo che dovevate scegliere allo scadere dei cinque giorni di prova.

-Oh...- realizzò Taehyung.

In cucina seguì un lungo attimo di silenzio, rotto solo dal masticare nervoso di Hyejin.

-Quindi...state dicendo che, se decidessimo di andarcene, voi ci riportereste indietro?- Jimin sembrava molto sorpreso da questa possibilità.

-Ma certo! E' stata la prima cosa che abbiamo detto, dovreste imparare a fidarvi di più della gente.- notò Hyena.

Woori guardò velocemente l'orologio affisso alla parete:- Potete pensarci un pò prima di darci la risposta, ma gradirei che fosse entro la fine del pranzo.

I ragazzi si scambiarono tra di loro uno sguardo tra il nervoso e l'incerto.

Namjoon sapeva già cosa voleva fare, ma era sicuro che Hoseok, Taehyung, Jungkook e Jimin si fossero goduti quei giorni senza pensare a cosa sarebbe successo dopo, quasi si trovassero in una vacanza approvata dai manager, dalla casa discografica e che si incastrasse alla perfezione tra le loro schedule.

Ma non era così.

Era una cosa che non avrebbero mai permesso loro. Non era quasi più concessa loro una pausa simile.

Nessuno si era più curato delle loro condizioni fisiche, finché continuavano a esibirsi senza un lamento. Nessuno si era più preoccupato del loro stress, finché continuavano a sfornare successi. Nessuno si era più sprecato a controllare se fossero in salute, finché le fan continuavano a vederli bellissimi.

Erano arrivati al limite di delle bestie da esibire allo zoo.

Non erano quasi più artisti.

Questa era una cosa che aveva avuto modo di mettere bene a fuoco in quei giorni lontano da tutti.

E aveva messo a fuoco anche come in soli cinque giorni si stessero riprendendo. Erano tutti più rilassati, tutti più in forze e più nutriti.

Ma non era sufficiente per tornare a dare il massimo come ai primi tempi in cui erano diventati i BTS.

Forse non sarebbe piaciuto a tutti loro, ma Namjoon era pur sempre il leader.

E un leader doveva prendere le decisioni più importanti per il bene di tutti.

-In realtà- esordì Namjoon, sorprendendo i suoi compagni- noi avremmo già deciso.

 

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Capitolo 5
*** CHAPTER 4: Never Have I Ever. ***


4.

La baia al tramonto era ancora più spettacolare che alla luce del giorno: dove il mare incontrava il sole, l'acqua scintillava e rendeva la superficie argentea; il cielo era tinto di sfumature che andavano dal giallo, passavano per un rosa intenso e finivano in tutte le sfaccettature più sottili di blu, un blu che tingeva la spiaggia di colori metallici e donava alla foresta un tono spettrale che il fischio del vento accentuava solamente. Ma non era un rumore sufficientemente forte per mascherare l'infrangersi placido delle onde sulla riva.

Si prospettava una nottata serena e limpida. Tranquilla.

Non propriamente rispecchiante quella che vi era all'interno della villa.

-Avete intenzione di tenermi il muso per tutto il resto della permanenza?

Seokjin non ebbe nemmeno bisogno di voltarsi per capire che la voce apparteneva a Namjoon.

-Tu hai intenzione di coinvolgere tutti noi nelle tue decisioni future?- volle sapere Yoongi, seduto al suo fianco.

Lui e Seokjin si erano seduti sui gradini della veranda dopo aver finito di fare la doccia prima degli altri e avevano discusso sulla decisione presa da Namjoon a nome di tutti senza prima consultarli.

Namjoon sospirò:- L'ho fatto per il bene di tutti noi.

-No, l'hai fatto perché sei un coglione!- disse Yoongi, secco.

-Yoongi!- lo riprese Seokjin all'istante. Non sopportava sentirli dire parolacce. In quei giorni ne stavano dicendo un pò troppe per i suoi gusti.

Yoongi sbuffò:- Che ti costava aspettare un'ora per dare la risposta? Era tanto difficile discuterne tutti assieme e scendere a un comune accordo che andasse bene a tutti?

Namjoon sospirò:- Si, perché così sarebbero solamente insorti dubbi e serviva una risposta decisa.

-Ma non sapevi nemmeno cosa volessimo fare tutti a riguardo.- gli fece notare Seokjin.

Il leader sospirò nuovamente e si sedette in mezzo ai suoi due amici sui gradini:- In questo momento è più importante cosa abbiamo bisogno, più di quello che vogliamo.

-Filosofico...- Yoongi alzò gli occhi al cielo.

-Okay, permettetemi di farvi una domanda.- il tono di Namjoon si era indurito- Se ci tenevate così tanto a tornare, perché non me lo avete detto chiaro e tondo e non avete detto a Woori che sarebbe stato meglio discuterne con calma?

Seokjin aprì la bocca per dire qualcosa, ma questa restò aperta a mezz'aria. Namjoon passò lo sguardo tra i due, in attesa di una risposta...che però il leader già conosceva.

Effettivamente era vero: Namjoon aveva detto che sarebbero rimasti ancora qualche giorno lì con loro per riprendersi del tutto dallo stress dovuto dalle loro schedule e che poi sarebbero tornati indietro per ripartire carichi come quando avevano debuttato.

Subito nessuno di loro aveva reagito, troppo perplessi da quest'affermazione fuori programma, poi Yoongi e Seokjin erano esplosi quando erano saliti tutti al piano di sopra per mettersi un costume.

Gli altri non si erano pronunciati più di tanto, come se tutti sperassero che Namjoon acconsentisse a restare altro tempo sull'isola.

Ma anche Seokjin e Yoongi sembravano essere di quel parere senza saperlo: la sfuriata si era tutta concentrata solo sul fatto che la decisione andasse presa tutti assieme. Ma sull'esito della scelta non si era parlato quasi.

E Namjoon aveva già capito perché e ora lo stava esponendo anche ai due diretti interessati: nessuno di loro voleva lasciare l'isola.

Yoongi sbuffò sonoramente, ma non rispose.

Namjoon continuò:- Abbiamo lavorato sodo per arrivare dove siamo ora e abbiamo fatto innumerevoli sacrifici. Ma tenere in piedi tutto quello che abbiamo costruito non è così semplice: per farlo, dobbiamo essere nel pieno delle forze, perché a un nostro minimo errore può crollare tutto. Quest'isola, da quel punto di vista, ci sta aiutando molto. Non resteremo certamente qua per sempre, staremo giusto il tempo che Jimin abbia ripreso a mangiare regolarmente e che noi saremo tutti sufficientemente riposati e in salute da riuscire ad affrontare promozioni, registrazioni e tutto il resto con tutto noi stessi.

Seokjin sospirò:- Okay, riconosco che, visto così, il tuo punto di vista è molto razionale e sensato e che ci sono ancora un sacco di cose che mi piacerebbe fare su quest'isola...

-Hyung, non c'è un ma, ti fermo prima che il tuo elenco diventi ancora più inutile.- tagliò corto Yoongi.

Beccato.

-Ma la prossima volta che una decisione così grande coinvolge tutto il gruppo e tutta la sua carriera, per quanto la scelta possa sembrare scontata, ti pregherei di parlarcene comunque.

Namjoon sorrise:- Me ne ricorderò.

La porta in vetro alle loro spalle si aprì e Hyejin passò lo sguardo su di loro con un tenue rossore sulle guance:- C-ciao, ragazzi, scusate...non è che qualcuno di voi mi darebbe una mano? Ci sono dei piatti nella dispensa a cui non arrivo...

Seokjin sorrise e Namjoon rise piano: la voce sempre flebile della ragazza era davvero adorabile.

-Ci penso io.- disse Seokjin alzandosi- Posso anche darti una mano con il preparare la cena, se vuoi.

-La compagnia è anche meno peggio di quanto avessimo immaginato all'inizio.- notò ancora Namjoon quando Seokjin fu rientrato per aiutare Hyejin.

Yoongi accennò a un mezzo sorriso:- Si, suppongo di si.


 

Anche dal lato della casa che dava verso il molo dove erano attraccati i motoscafi vi era una veranda.

Questa però non aveva il tavolo da ping-pong, bensì un ampio quadrato ritagliato nel legno verniciato, circondato da diversi cuscini dall'aria molto morbida e dal quale, adesso, un grande falò scoppiettava minaccioso e attraente.

Nari se ne stava prendendo cura da un pò e adesso si era rialzata.

-Bene, così dovrebbe rimanere acceso per un pò.- comunicò.

-Grande!- Hyena sollevò con entusiasmo due pacchi formato famiglia di marshmallow- Ho portato gli snack!

Yoongi inarcò un sopracciglio:-Facciamo campeggio in una località tropicale?

Hyena alzò gli occhi al cielo:- Se ti da così tanto fastidio il fatto che non sia una cosa da vacanza al mare, allora non ti dispiacerà non mangiarne manco uno.

Woori e Hyejin li raggiunsero in veranda. Con loro avevano quattro casse grandi di birra.

-Su, disponetevi tutti attorno al fuoco, così possiamo iniziare!- li invitò Woori.

-Iniziare a fare cosa?- chiese Jimin sedendosi su un cuscino che dava le spalle alla spiaggia.

Dopo cena, le ragazze avevano chiesto loro di andare sulla veranda dietro la villa e di aspettarli lì, perché volevano festeggiare il fatto che sarebbero rimasti lì con loro ancora un pò.

Gli occhi di Hyena brillarono di un'eccitazione accentuata dal bagliore delle fiamme:- Io e Woori abbiamo pensato di festeggiare il fatto che starete ancora con noi facendo un giochino per conoscerci meglio. Siete stati cinque giorni qui, ma non abbiamo potuto interagire più di tanto e questo ci sembra il modo più rapido per conoscerci tutti un pò meglio e divertendosi.

-E questo modo sarebbe?- chiese Taehyung aprendo un pacco di marshmallow senza chiedere il permesso a nessuno.

Il sorriso della ragazza si fece trionfante mentre sollevava una birra:- Giocando a "Non ho mai".

-Oooooh.- Namjoon sembrava parecchio divertito da quell'idea.

Seokjin aggrottò la fronte, confuso:- Cioé?

Hoseok gli rivolse uno sguardo sorpreso:- Non lo hai mai visto nemmeno nei film, hyung?

Il più grande si strinse nelle spalle:- Dal nome non mi dice nulla...

-E' molto semplice!- disse Hyena sedendosi tra Taehyung e Yoongi- Ciascuno dei giocatori ha la propria bottiglia di birra o di qualsiasi altro alcolico preferisce e a turno si deve dire una cosa che non si ha mai fatto. Se tu l'hai fatta, devi bere, in caso contrario, non bevi.

Woori, Nari e Hyejin si sedettero tutte vicine e iniziarono a far girare le bottiglie di birra, finché ciascuno non ne ebbe una a testa.

A Seokjin non passò inosservato un lungo sguardo che Namjoon rifilò a Woori mentre questa gli porgeva la bottiglia di birra destinata a lui. E non era sicuro del fatto che quello sguardo gli piacesse o meno.

E non sapeva dire se le guance di Hyejin avessero quel rossore per il calore del fuoco o per la vicinanza con Yoongi. Era da un pò di giorni che aveva notato quanto la ragazza fosse nervosa di fianco a lui ed era praticamente sicuro del perché. Del resto, avevano interagito con diverse loro fan in quegli anni, ormai avevano imparato a distinguere cosa suscitassero in loro.

Jimin fissò la propria birra con fronte aggrottata:- Ma voi dovreste conoscerci già abbastanza bene, avendoci rapiti perché sapevate chi fossimo...

Woori gli sorrise teneramente:- Assolutamente, conosciamo voi come gruppo musicale e come vi presentate al pubblico. Ma non conosciamo i voi dietro le telecamere.

-E voi non sapete praticamente nulla di noi.- aggiunse Hyena dopo aver già bevuto un sorso dalla sua bottiglia- E, visto che immaginiamo ci sia ancora un pò di incertezza sul nostro conto e su chi siamo, ci è sembrato carino fare questo gioco, così che voi possiate porci domande senza in realtà porcercele e così non imbarazzandovi.

Non avevano tutti i torti: l'identità delle ragazze rimaneva un mistero. Loro si mostravano amichevoli e tranquille con loro. Ma su di loro, sul perché vivessero su quell'isola e sul perché, pur essendo asiatiche, vivessero a Cuba, non sapevano nulla. E ciò lasciava immaginare loro diverse colorite varianti per la loro storia, tutte con una nota più o meno marcata di inquietudine.

-Mi sembra un'ottima idea!- saltò su Hoseok con il suo immancabile buon umore- Chi comincia?

Nari indicò Woori alla sua destra:- Io direi di dare gli onori alla padrona di casa.

La ragazza ridacchiò e alzò la propria bottiglia:- Okay, okay, inizio con qualcosa di semplice, per far capire come funziona il gioco: non mi sono mai esibita a un concerto.

Yoongi alzò gli occhi al cielo e iniziò a bere.

-Ehi! Ma questa era mirata!- protestò Hoseok.

Seokjin bevve un sorso. Non amava particolarmente il sapore della birra, ma non se la sentiva di metterla da parte e chiedere qualcosa di analcolico.

Adesso, se non altro, aveva capito bene come funzionasse il gioco.

Woori fece spallucce:- Sono le regole del gioco. Si può dire un qualsiasi tipo di frase.

-Aspettate che l'alcol ci porti a dire frasi davvero mirate e vedrete.- gongolò Hyena, giù divertita- Miss Nari, tocca a lei!
-Non ho mai fumato una sigaretta.- la risposta della ragazza venne data senza pensarci. Doveva essersela preparata già prima.

Seokjin non ne aveva mai fumata una, nemmeno provata. Non era mai stato curioso a riguardo, nemmeno nei suoi momenti di stress più elevato. Tenne quindi la bottiglia di birra appoggiata contro la coscia senza sollevarla.

Sapeva già chi dei suoi compagni avesse fumato, più seriamente o meno, in precedenza, quindi non si meravigliò nel vedere Namjoon o Yoongi bere.

Nessuna delle ragazze bevve e Nari e Hyejin passarono uno sguardo di rimprovero alle loro due amiche.

Hyena alzò le mani in avanti, come a proteggersi dall'accusa:- Hai detto "sigaretta", non "sigaro".

Woori annuì, d'accordo:- Dovrai essere più specifica la prossima volta.

Nari alzò gli occhi al cielo:- Vi odio.

Yoongi aggrottò la fronte:- Fumate sigari?

-Un paio di volte, in occasione di qualche festa a Varadero. Ma non abbiamo il vizio.- spiegò Woori- Un giorno ve li facciamo provare, se vi incuriosiscono.

-Hyejin-ah, prego!- invitò Hyena con un gesto teatrale della mano.

La ragazza ci pensò su qualche secondo, battendosi il collo della bottiglia contro il mento.

-Non sono mai stata a Busan.

-Vi piace vincere facile, insomma.- osservò Namjoon.

Tutti loro bevvero e Hyejin arrossì ulteriormente.

Era divertente notare come tutte le ragazze bevessero senza battere ciglio quando c'era da farlo, mentre la maggior parte di loro non riusciva a esimersi dal fare espressioni provate dal sapore della birra. Jungkook e Taehyung erano molto divertenti, non essendo abituati, ma anche Hoseok con la sua melodrammaticità non scherzava. Forse non doveva fare quelle osservazioni, dato che non sapeva che espressione avesse lui quando beveva.

Hyena bevve:- Ci ho passato l'infanzia.

-Sei di Busan?- chiese Jimin sorpreso.

Anche gli altri si fecero più attenti nel sentire questa rivelazione.

La ragazza annuì:- Ci ho vissuto fino ai sei anni, poi i miei si sono trasferiti per lavoro e tutto il resto è una storia troppo lunga che ci porterebbe via tutto il tempo per giocare.

Il tono vago di Hyena lasciava intendere quanto non avessero voglia di approfondire la vicenda e nessuno di loro si sentì nella posizione di insistere.

-Voi, invece, non ci siete davvero mai state?- chiese Namjoon alle altre tre.

-Non sono mai andata oltre Seoul.- tagliò corto Nari.

Woori sorrise:- Hyejinnie è stata a Seoul solo per il vostro rapimento e io non ho mai messo piede in Corea del Sud in generale.

-Sul serio?!- Taehyung sembrava sinceramente scioccato da quella notizia.

-Ma voi non siete coreane?- chiese Hoseok, confuso.

-I miei genitori e quelli di Hyejin sono originari di Seoul, ma si sono trasferiti negli USA per vari motivi. Siamo nate e cresciute lì e non abbiamo mai avuto occasione di visitare la terra natia delle nostre famiglie.- spiegò brevemente Woori.

-Eppure parlate benissimo coreano.- notò Seokjin.

Woori sorrise:- Io l'ho sempre usato molto in casa per parlare con la mia famiglia e Hyejin lo ha migliorato stando a stretto contatto con noi.

Due di loro venivano dal loro stesso paese, due invece erano americane. Ma cosa le aveva portate a convivere tutte assieme su un'isola cubana?

Avevano già ottenuto un'informazione interessante, dovevano procedere con calma.

E poi il gioco iniziava a farsi divertente.

Hyena si appoggiò con un braccio alla spalla di Yoongi:- Mint-boy, è il tuo turno!

Yoongi si rigirò un paio di volte la bottiglia tra le mani, poi parlò:- Non ho mai imparato bene a parlare inglese.

-Oooooh, questa è buona, hyung!- riconobbe Jimin, divertito.

Il ragazzo aveva trovato un'affermazione che per una volta non facesse bere loro ma solo le ragazze.

-Oh, damn!- esclamò Hyena, mostrando così quanto fosse buona la sua pronuncia, nonostante avesse già lasciato intendere a tutti che conoscienza avesse dell'inglese solo da come diceva "Mint-boy".

Tutte e quattro le ragazze bevvero. Namjoon fece per portarsi la bottiglia alle labbra ma Woori gli bloccò gentilmente il polso.

Allo sguardo interrogativo del leader, la ragazza sorrise intenerita:- Mi dispiace, Namjoon, ma ti ho sentito parlare in inglese: sarai migliore dei tuoi amici nel parlarlo, ma dovrai fare ancora molta pratica prima di poter pensare di averlo imparato bene.

Namjoon strabuzzò gli occhi e Seokjin si ritrovò a ridere.

-Uuuuuuuuuuuuuuh...- sussurrò Hoseok, quasi le parole di Woori avessero fatto male fisicamente.

Il leader accennò a un mezzo sorriso:- Magari allora potrai aiutarmi tu a migliorare, in questi giorni.

Nari si strozzò con il suo sorso di birra, Seokjin aggrottò la fronte e Hoseok emise altri versi sorpresi.

Gli occhi di Woori si illuminarono e il suo sorriso si allargò ulteriormente.

-Ehi! Ehi! Ehi!- saltò su Hyena- Cercate di conservare tutta questa tensione sessuale per quando saremo tutti più brilli, per favore!

-Unnie!- la riprese Hyejin.

I diretti interessati risero, anche se a Seokjin non era sfuggito un nuovo rossore sulle guance della ragazza.

-Hyena, tocca a te.- disse pacatamente Nari accavallando le gambe.

La ragazza si morse il labbro, pensierosa, ma quasi all'istante i suoi occhi luccicarono di soddisfazione:- Non ho mai baciato una persona del mio stesso sesso.

-Ma sei scema?- fu la replica secca di Nari- Hai dato spettacolo nemmeno una settimana fa in un locale baciando Clara per provocazione!

Hyena bevve dalla propria bottiglia ancora prima che l'amica avesse terminato la frase:- Lo so, lo so, ma questa era una curiosità riguardante i nostri ospiti che volevo togliermi da un pò di tempo.

Woori alzò gli occhi al cielo:- Tremenda come sempre.

Il fatto che quell'affermazione fosse mirata fece stringere lo stomaco a Seokjin: avevano lavorato duramente sin dai tempi in cui erano trainee per evitare di tirare fuori un argomento simile in un paese omofobo come il loro e lui non si sentiva sicuro di affrontarlo adesso con queste ragazze che conoscevano ancora così poco e che rimanevano tuttora sospette. Non che la cosa toccasse lui in prima persona, ma era irrequieto per i suoi amici.

Taehyung aggrottò la fronte, confuso:- Il bacio a fior di labbra che ci siamo dati io e Hoseok hyung in un variety conta?

Hyena fece spallucce:- Era pur sempre un bacio, quindi suppongo di si.

-Oh, okay.- disse Hoseok e insieme al suo amico bevvero tranquillamente.

Con molta calma bevve un sorso anche Yoongi e Jimin, a sguardo basso, lo seguì.

Hyena poggiò un braccio sulla spalla del ragazzo di fianco a lei:- Davvero?

Yoongi fece un cenno di indifferenza con il capo:- Mi sono tolto anche io un paio di curiosità, negli anni.

La ragazza sorrise e gli batté una pacca sulla spalla:- Io e te andremo molto d'accordo, Mint-boy.

Hyena si voltò verso Jimin e gli rivolse uno sguardo interrogativo.

Il ragazzo deglutì e iniziò a fissarsi i piedi nudi, a disagio.

-Anche lui per curiosità adolescenziali.- tagliò corto Seokjin, forse un pò troppo bruscamente.

Non approvava la scelta dei suoi amici di dire la verità, ma erano affari loro con chi decidessero di esternarli. Tuttavia non amava vederli in difficoltà per delle domande da ficcanaso. Era anche la parte che odiava di più di alcune interviste.

Hyena alzò le mani in segno di resa:- Se non si sente a proprio agio a rispondere, basta dirlo. L'importante è che si sia risposto sinceramente...avanti il prossimo!

Con un gesto della mano, invitò Taehyung a dire la sua.

-Avete detto che valgono anche le frasi mirate, giusto?

Woori annuì:- Tutto è lecito in questo gioco.

Il ragazzo sorrise con uno scintillio maligno nello sguardo:- Allora dico che non ho mai vissuto su un'isola tropicale!

-Woooooooh!- esclamarono più che concordi Jimin e Hoseok.

Anche Jungkook approvò e gli altri sorrisero.

Woori alzò le spalle, ridendo:- Ce lo siamo meritate.

-Alla nostra!- brindò Hyena mentre beveva assieme alle sue amiche.

-Jungkook?- chiese Taehyung appena l'agitazione di quel momento si fu calmata.

Il ragazzo si umettò le labbra, pensando a cosa dire.

-...non sono mai stato in prigione.- mormorò con un tono appena percettibile alla fine.

-Sul serio?- Yoongi non era convinto da quella frase.

Anche Taehyung e Hyejin sembravano perplessi.

Hoseok indicò il compagno al suo fianco:- Ehi, è un'affermazione più che valida: ci hanno rapito, chissà cos'altro avranno fatto di illegale!

Jungkook aveva l'espressione di chi voleva buttarsi in mare e non tornare più indietro, in quel momento. Namjoon scosse piano la testa e Seokjin si schiaffò una mano in faccia.

Era d'accordo sul dire cose che potessero aiutarli a inquadrare meglio le ragazze, ma palesare a questo modo l'intento di Jungkook era davvero stupido, per quanto l'idea del maknae fosse buona.

Woori e Hyena risero divertite. Nari rimase impassibile come sempre e Hyejin assunse una tonalità di rosso quasi vicina al viola.

-Non avete tutti i torti.- ammise la padrona di casa- Ma mi dispiace: nessuna di noi è mai finita dietro le sbarre, perché non abbiamo mai fatto cose non propriamente legali, prima di questa.

-Aspetta!- l'esclamazione di Hyena fu tanto improvvisa da far sobbalzare Seokjin- Vale esserci quasi finiti?

L'attenzione di tutti adesso era concentrata sulla ragazza.

Per cosa ci era quasi finita?

Jungkook aggrottò la fronte, confuso:- Suppongo di si...

-Okay, allora.- Hyena bevve, poi spiegò:- Anni fa ho tentato di scassinare un'auto e mi hanno beccata. Se non ci fosse stato il padre di Woori unnie a pagarmi la cauzione, ora sarei dentro una qualche prigione maleodorante americana.

La faccenda si complicava ulteriormente: Hyena era originaria di Busan, ma come aveva fatto a finire in America a scassinare auto? Non sembrava molto educato da chiedere.

-A parte questa macchietta di Hyena, siamo tutte pulite.- concluse pacatamente Nari.

-Hoseok, prego.- disse gentilmente Woori al ragazzo.

Lui annuì, sorridendo:- Non sono mai stato visto nudo da tante persone contemporaneamente.

-Ma se ti hanno ripreso mentre eri senza maglia ed è finito su tutto il web.

Il fatto che a dire questa frase fosse stata Nari lasciò tutti i BTS molto sorpresi: come faceva una ragazza tanto seriosa e pacata come lei a sapere una cosa tanto specifica riguardante uno di loro?

La ragazza doveva essersi accorta lei stessa di aver detto una cosa non da lei e adesso stava evitando gli sguardi di tutti, cercando di fingere indifferenza. Peccato che il rossore improvviso sulle guance la tradisse.

Woori sospirò, intenerita dalla reazione dell'amica:- Nari ha ragione, Hoseok.

Hoseok ci pensò su qualche secondo, poi i suoi occhi si allargarono in maniera quasi sproporzionata rispetto al suo viso e spalancò la bocca:- Oh, cazzo, ho sbagliato!

-Hoseok!- lo riprese subito Seokjin. Perché il loro linguaggio stava diventando sempre più scurrile in così poco tempo?

Tutti risero per la reazione del ragazzo.

-Mi sa che tu sei già brillo, Hobi caro!- Woori non riusciva a smettere di ridere.

Hoseok bevve con espressione molto addolorata, accompagnato ovviamente da Jimin.

Quest'ultimo non aspettò che qualcuno gli dicesse che era il suo turno per iniziare a parlare:- Non mi sono mai preso una cotta per una mia amicizia.

-Oh, merda...- sussurrò Yoongi, passandosi una mano sul viso.

Il gelo che calò tra di loro era palpabile.

Seokjin e Namjoon si scambiarono uno sguardo preoccupato: quella era una frecciata in piena regola.

Le labbra di Jungkook si serrarono con forza e il suo sguardo rimase fisso sul fuoco davanti a sé. Il suo collo sembrava pronto a spezzarsi dallo sforzo evidente che ci stava mettendo nel non girarsi.

Le ragazze si scambiarono una serie di sguardi interrogativi tra di loro. Dovevano aver percepito il cambio d'aria tra di loro.

-Va tutto bene?- si azzardò a chiedere Hyejin, a tutti e a nessuno contemporaneamente.

-Assolutamente.- asserì Jimin, non convincendo nessuno, dato il suo repentino cambio d'umore.

Yoongi fece un gesto alla ragazza per dirle di lasciar stare e lei abbassò nuovamente lo sguardo.

Seokjin non perse tempo ad analizzare chi avesse bevuto o meno a questo round, voleva solamente accertarsi che le cose non si mettessero male tra i due ragazzi.

Quei due dovevano risolvere il più in fretta possibile.

-Seokjin?- chiese Woori.

Lui voleva solamente andare oltre e lasciarsi l'affermazione di Jimin alle spalle per evitare ulteriori disagi, quindi disse la prima cosa che gli passò per la testa.

-Non ho mai ricattato delle persone.

...effettivamente non sapeva nemmeno lui perché fosse quella la prima cosa a venirgli in mente.

I presenti si guardarono tra di loro, come a chiedersi se l'avessero mai fatto in vita loro.

Poi Hyejin bevve timidamente dalla propria bottiglia.

-Davvero?- le chiese Yoongi.

Lei si strinse nelle spalle:- Alle elementari ho minacciato di dire alla maestra che una mia compagna rubava il pranzo a una bimba di un'altra classe, se questa non mi avesse fatto i compiti di arte per tutto l'anno...

La confessione era stata appena udibile, ma tutti si ritrovarono a ridere di quella frase, inteneriti.

-Ah, la nostra Hyejinnie è troppo pura per questo gruppo!- disse Hyena asciugandosi una lacrima di ilarità.

La ragazza arrossì ulteriormente e tentò di nascondersi al meglio dietro la propria bottiglia, facendo così ridere ancora Yoongi, di fianco a lei.

Woori rivolse nuovamente le sue attenzioni a Namjoon:- E tu? Cosa ci racconti?

Il modo in cui Namjoon e Woori avevano preso a guardarsi cominciava a mettere a disagio Seokjin, quasi si sentisse un terzo incomodo nel fissarli.

-Non ho mai detto "ti amo" a una persona intendendolo seriamente.

-Come sei serioso!- si lamentò Hoseok buttando la testa indietro.

Namjoon non aveva ancora distolto lo sguardo da Woori, la quale scosse la testa:- Nemmeno io l'ho mai fatto.

-Si intende un "ti amo" detto a una fidanzata o a qualcuno con cui si è in una relazione, giusto?- chiese Taehyung.

-Esattamente.- confermò il leader.

Il ragazzo abbassò la propria bottiglia:- Allora anche per me niente.

Nessuna delle ragazze bevve, di loro, invece, bevve Jimin con sguardo perso nel vuoto e Hoseok, più perché ormai gli veniva da bere comunque per ogni frase, che per l'averlo fatto seriamente.

-E il primo giro è andato!- gongolò Hyena, ricevendo un coro di assensi da Hoseok, Taehyung e, inaspettatamente, anche da Seokjin (anche lui cominciava a sentire gli effetti dell'alcool, non essendoci abituato)- Da qui in poi si può solo che migliorare!

-Basta che non cominci a spogliarti già adesso.- la pregò Nari- Tu hai una concezione strana di "migliorare" con i giochi con l'alcool.

Hoseok riportò la testa in posizione dritta:- Ti spoglierai?

I BTS scoppiarono a ridere dall'improvvisa attenzione dell'amico.

-Volevo dirti di non traumatizzare i nostri ospiti già stasera, ma a quanto pare qui sembrano tutti più che interessati!- Woori fece ridere ulteriormente i presenti.

Ripensandoci adesso, Namjoon aveva ragione: era stata un'ottima scelta quella di rimanere su quell'isola.

Era tanto che non si sentiva così libero di stare sereno a fare un banalissimo gioco, senza preoccuparsi di tutto quello che si sarebbe detto gli si sarebbe potuto rivoltare contro.

Certo, c'erano stati diversi disagi e diffidenze, ma nessuno era stato accompagnato dall'ansia tipica di aver detto la cosa sbagliata e alla quale non si sarebbe potuto porre rimedio.

Aveva nuovamente sbagliato nel giudicare male l'idea di Namjoon: lui ci aveva nuovamente azzeccato e aveva capito prima di tutti cosa servisse loro.

Namjoon fece un gesto con la mano a Woori:- Prego.

La ragazza sorrise, pronta a dire un'altra affermazione.

 

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Capitolo 6
*** CHAPTER 5: Delivery. ***


5.
 

Svegliarsi fu come ritrovarsi con una lama conficcata orizzontalmente in mezzo al cranio.

Gli stava esplodendo la testa e il dolore era l'unica cosa che percepiva, oltre a un fastidioso rumore di sottofondo che non riusciva a identificare.

Perché sentiva tutto così amplificato? Non gli era mai capitato di svegliarsi in quello stato.

-HYEJIN-AH! DOVE HAI MESSO LA MIA CREMA SOLARE?- urlò una voce femminile distante, ma comunque troppo forte per i suoi timpani doloranti.

-SOTTO IL LAVANDINO, COME SEMPRE, UNNIE!- rispose una voce molto più vicina e con tono ancora più forte, tanto da portare Taehyung a coprirsi le orecchie con le mani.

-Questi due non si sono ancora svegliati, Hyejin, potreste anche parlare più piano.- fece notare gentilmente una terza voce femminile che il ragazzo riconobbe come quella di Woori.

Taehyung si sforzò di socchiudere gli occhi e una luce abbagliante glieli ferì.

Mugugnò, infastidito.

-E' mezzogiorno. Non è un orario così insolito per tenere la voce un po' più alta.- fece presente una quarta persona.

-Dai, Nari unnie, era ubriaco!- lo giustificò Hyejin.

-Jinnie, non mi rifilare queste scuse del cazzo, per favore.

-Ti giustifichi così da sola per ciò che gli hai fatto?

Quella voce dal tono sprezzante era troppo bassa per appartenere a una donna.

Yoongi?

-Ecco, lo avete svegliato, contenti?

L'ampio salotto era già inondato di luce. Gli occhi quasi gli lacrimarono nel fissare le pareti bianche.

-Buongiorno, piccolo rubacuori!- lo salutò Woori con voce cantilenante. Era seduta sul divano di fianco a lui e gli stava porgendo un panno avvolto attorno a qualcosa di rigonfio che Taehyung non riusciva a distinguere.

Fece per rispondere, ma le parole gli morirono in gola appena provò ad alzare la testa: la nausea costrisse i suoi organi interni istantaneamente.

-Mal di testa, eh?- la ragazza suonava come se sapesse tutto di lui. Gli allungò nuovamente l'impacco- Metti il ghiaccio dove ti fa male, ti farà stare un po' meglio. Hyejin-ah! Passami un bicchiere d'acqua con la pastiglia, per favore.

Taehyung afferrò il panno e se lo posò piano poco sopra la fronte. Il freddo pungente che si diramò dal tessuto fino ai suoi capelli allievò appena quel dolore insopportabile che gli stava martellando il cranio da quando si era svegliato. Woori doveva averci messo dentro del ghiaccio.

Yoongi, in t-shirt e jeans chiari lunghi, gli si sedette di fianco, sul tappeto. Non parlò, ma il suo sguardo chiedeva chiaramente come si sentisse.

Hyejin comparve nel suo campo visivo dopo pochi secondi, dietro il divano su cui era disteso. Il bicchiere che passò a Woori aveva dentro un liquido di un bianco opaco che frizzava.

-Se riesci a metterti seduto, ti do una mano a berlo.

Taehyung si puntellò sul gomito. Era difficile ignorare la pesantezza della propria testa e il senso crescente di nausea a ogni minimo movimento.

Woori gli sostenne gentilmente le spalle con una mano tra le scapole e lo aiutò a mettersi in modo che il cuscino appoggiato al bracciolo del divano lo aiutasse a tenere dritta la testa. Era più destabilizzante che stare totalmente sdraiato, ma almeno così il cranio non lo torturava.

La ragazza gli sorrise:- Questo dovrebbe alleviarti i dolori della sbronza.

Gli diede in mano il bicchiere, ma non lasciò la presa.

Un rumore di passi rimbombò su tutte le scale marmoree e la figura di Hyena si palesò in sala, avvolta in un abitino giallo crema tanto attillato e vertiginoso da lasciar intravedere da tutti gli spiragli il bikini di paillettes verde acqua che portava sotto.

Più che l'abbigliamento quasi sempre inesistente della ragazza, era la naturalezza con cui li sfoggiava a far sentire a disagio chi la osservava.

Taehyung si portò il bicchiere alle labbra e subito il liquido opaco gli frizzò sulla punta della lingua.

-Quale dei due bei principi addormentati si è svegliato?- domandò Hyena dal punto in cui poco prima era spuntata Hyejin.

Woori ridacchiò:- Il rubacuori.

Yoongi rifilò un'occhiataccia a entrambe:- Vi sembra il momento di fare battute?

Hyena scrollò le spalle:- Beh, TaeTae è sveglio e quindi vivo. E ha ancora le capacità per mettersi del ghiaccio sulla testa e bere un bicchiere d'acqua da solo. Se non è questo il momento migliore per fare battute!

Nari passò dietro Hyena con uno sbuffo e Yoongi guardò di traverso anche lei.

Taehyung la seguì con lo sguardo e solo in quel momento notò la figura di Jungkook distesa sul divano che faceva angolo con l'altro. Il suo viso era rilassato, doveva star dormendo molto bene. Portava addosso ancora i vestiti della sera prima.

-Ma che è successo?- ora che la bocca aveva assorbito un liquido si sentiva più a suo agio a parlare.

Hyena si piegò verso di lui con sincero interesse:- Non ricordi niente?

Taehyung aggrottò la fronte e farlo gli procurò una nuova fitta alla testa.

-Ricordo che abbiamo giocato a Non ho mai con la birra e, quando queste sono finite, con altri super alcolici.

Hyena annuì vigorosamente:- Su quest'isola siamo contro il mischiare le gradazioni alcoliche: può portare a sbronze davvero poco piacevoli.

-Allora perché mi fa così male la testa? Ho bevuto troppo?

Woori sorrise intenerita:- Si, ha un certo punto pensavamo di darti l'acetone per lo smalto per saziare la tua sete di alcol, ma penso che il tuo mal di testa sia per lo più dato dal fatto che hai battuto con violenza la testa contro la fiancata di uno dei nostri motoscafi.

Taehyung non aveva memoria di ciò che aveva detto la ragazza. Ma almeno adesso si spiegava quel dolore.

-Ha battuto la testa?- Yoongi suonò incredulo.

-Beh, dovevo essere proprio ubriaco per essere caduto a peso morto così...

Hyena gettò la testa all'indietro e rise. Woori sembrava trattenersi con molta difficoltà.

-Glielo devo dire io?- Yoongi era sempre più spazientito.

-No, tesoro- Woori si rivolse direttamente a Taehyung- Nari ti ci ha sbattuto la testa peggio che nei più estremi film d'azione americani.

-Eh?

Aveva capito bene?

-Perché?

-Perché sei un porco come tutti gli altri uomini.

Il tono di Nari era ridotto a un sibilo, ma fendette l'aria e arrivò chiaro alle orecchie di tutti i presenti.

-Diciamo che ti sei un po' lasciato trasportare dalla...situazione- Woori teneva un tono pacato e gentile- e hai provato a baciarla con troppa insistenza.

Yoongi si alzò in piedi:- Ciò però non l'autorizza a provare a mandarlo in coma.

-E' cosciente e perfettamente lucido, il peggio è passato.- provò a tranquillizzarlo Woori.

Nel campo visivo di Taehyung comparve Nari. Il suo sguardo impassibile era puntato su Yoongi. Sembrava pronta a fronteggiarlo.

-E l'essere ubriaco non lo autorizza a provare a mettermi le mani addosso. O siete già troppo famosi per arrivare a concepirlo e pensate che ogni cosa vi sia dovuta?

-Oh, Signore, ha provato a darti un bacio, non è andato oltre!- il suo compagno di gruppo alzò la voce.

Nari inarcò appena le sopracciglia. Taehyung leggeva del disgusto nella piega tesa delle sue labbra.

-Tipico degli uomini: non capite le molestie nemmeno quando vi si parano di fronte.

La tensione venne momentaneamente rotta da un verso strozzato di Hyena. Stava ridendo?

-Scusate, lo so che state discutendo su una cosa molto seria e che TaeTae si sarebbe potuto fare molto più male di così, ma è sempre magico vedere Nari ribaltare le persone senza batter ciglio. E lo dico perché, se non la finisci qui, sarà presto il tuo turno, Mint-boy.

Woori inarcò un sopracciglio:- Sei ancora ubriaca, Hyena?

-...ho provato a baciarla.

Taehyung non aveva prestato granché attenzione allo scambio di battute di Nari e Yoongi, aveva provato a ricordare ciò che gli aveva raccontato Woori e qualche frammento evanescente gli era tornato alla mente. Ricordava il molo, la bottiglia di vodka nella sua mano e le labbra di Nari. Tutte immagini troppo vaghe e sconnesse per costituire una memoria effettiva, ma sentiva che la padrona di casa gli aveva raccontato la verità. E il dolore alla testa era la prova di come fosse andata a finire la vicenda.

Woori batté le mani per richiamare l'attenzione dei due litiganti.

-Sentite, capisco che vi siate parecchio animati per questa questione e che forse ieri abbiamo esagerato un po' tutti, ma la realtà dei fatti è che hanno torto entrambe le parti: Taehyung non avrebbe dovuto fare così e Nari non avrebbe dovuto spaccargli la testa.

-No.- Taehyung si schiarì la voce e capì di avere l'attenzione di tutti. Aveva trovato la volontà di parlare con tono sicuro- Non è vero, noona, sono il solo ad avere sbagliato.

Yoongi gli domandò con lo sguardo se fosse serio e Nari corrugò appena le sopracciglia.

Si puntellò sul gomito che non sosteneva la mano dell'impacco e fu difficile ignorare il senso di nausea che lo assalì appena sollevò il busto dal divano.

Woori lo aiutò a mettersi seduto e gli tenne premurosamente le mani sulle spalle mentre lui prendeva dei respiri profondi per combattere i conati e i giramenti di testa. Strinse il cuscino del divano come se da esso fossero dipese tutte le sorti della sua vita.

Girò lentamente il capo per poter guardare Nari dritto negli occhi. La sua espressione era tornata imperscrutabile.

Taehyung inspirò profondamente:- Nari, mi dispiace davvero tanto.

-Delle scuse non risolvono automaticamente tutto.- tagliò la ragazza.

Hyena alzò gli occhi al cielo:- Ora però stai esagerando, fallo finire!
-No, sul serio!- continuò- Detesto quando la gente invade il mio spazio vitale e mi tocca in modi troppo personali ed è frustrante che debba anche fare finta di niente perché sono una figura pubblica e non posso reagire male a chi mi tocca senza permesso. Se ti ha fatto sentire tanto a disagio, non hai assolutamente reagito in modo esagerato.

Woori e Hyena gli rivolsero degli sguardi carichi di sorpresa. Yoongi non sembrava convinto da quelle parole. Le palpebre di Nari si aprirono leggermente, anche lei doveva essere stata colta alla sprovvista.

-Una persona ti ha quasi spaccato la testa contro una barca e tu pensi solo a scusarti...- Woori suonò ammirata.

Nari sbuffò, si girò per uscire sulla veranda frontale dove Hyejin stava parlando al telefono e, nel farlo, colpì Yoongi in faccia con i capelli.

Hyena fischiò appena l'amica se ne fu andata:- Sei davvero un bravo ragazzo TaeTae: hai lasciato Nari senza parole e per questo ti sei guadagnato tutta la mia stima!

Taehyung si sentiva ancora in imbarazzo:- Mi perdonerà mai?

Woori sorrise, intenerita:- L'ha già fatto, ma non è brava a gestire queste situazioni. Dalle un po' di tempo e tornerà come prima.

-Tsk, non mi sembrava tanto diversa dal solito.- Yoongi camminò verso la cucina.

-Vero, ma almeno guarderà TaeTae con indifferenza e non con disprezzo.- fece presente Hyena.

Un rombo improvviso si portò via le parole della ragazza e riempì l'aria.

Il mal di testa di Taehyung esplose con nuova intensità.

-Era un elicottero?- urlò Yoongi.

-Sono arrivate le scorte per dicembre!- esultò Hyena- Spero si siano ricordati le decorazioni per l'albero di Natale!

Si diresse a sua volta verso la veranda con passo leggero:- Ti precedo con il quod, unnie, tu vieni in karavan appena arrivano gli altri due!

-Ricevuto!- Woori salutò l'amica.

-Scorte?- domandò Yoongi con il cartone del succo di frutta in mano- Avete qualcuno che vi rifornisce?

-Ci portano il cibo che ci manca e che non possiamo procurarci a Cuba. E anche altre cose più superflue, se facciamo richiesta con largo anticipo. Se rimarrete con noi anche il mese prossimo, faremo richiesta per cose che servono a voi, basta che ce lo facciate sapere per tempo.

Yoongi non rispose, questa nuova informazione lo aveva reso pensieroso.

Allora qualcuno sapeva dell'esistenza di quell'isola.

Woori poggiò nuovamente le mani sulle spalle di Taehyung:- Ti conviene rimetterti sdraiato ancora per un po': Hyejin sta consultando sua madre per capire se starai meglio o se dovremo prestarti particolari cure mediche. Mi sembri ancora un po' instabile e non vogliamo mandarti in giro per l'isola con un trauma cranico in corso.

Taehyung annuì e si sdraiò nuovamente con sollievo.

Il rombo dell'elicottero divenne sempre più flebile fino a sparire. Jungkook si rigirò sul divano ma non si svegliò.

-Cos'è successo a Kookie?

Woori seguì il suo sguardo fino ad arrivare al ragazzo dormiente.

-Ha dormito sul divano perché ha vomitato così tanto a fine serata che non siamo riusciti a trascinarlo fino al piano di sopra.

Taehyung strabuzzò gli occhi:- Non è mai stato il tipo che esagera.

Lei si umettò le labbra:- Forse è stata la situazione un po' delicata a portarlo a quel punto.

Diversi passi risuonarono sui gradini della scala.

Il viso abbronzato di Namjoon spuntò dal retro del divano e si illuminò appena vide Taehyung.

-Meno male, sei sveglio! Come stai?

Storse le labbra:- Un po' dolorante, ma bene.

Woori si alzò in piedi:- Hyena ci ha preceduti. Sbrighiamoci, c'è bisogno della mia firma per effettuare la consegna.

Di fianco a Namjoon si materializzò anche Jimin.

-Dove sono Seokjin hyung e Hoseok hyung?

-Dormono ancora. Se non si svegliano entro l'ora di pranzo lo faremo noi.- lo informò il leader.

Woori accarezzò una guancia a Taehyung con fare materno:- Riposati tanto, Tae, ti lasciamo in compagnia di Yoongi e Hyejin. A dopo!

I suoi compagni lo salutarono e fecero per uscire dalla villa.

Jimin si massaggiò il collo con fare assonnato.

Aveva dei segni rossi sul collo molto sospetti.


 

Il karavan percorse una strada battuta male in mezzo alle fronde degli alberi, tanto fitte da non lasciar quasi passare i raggi del sole. Con la temperatura media giornaliera di quell’isola, quella penombra era una piacevole benedizione.

Era difficile capire la direzione che stavano prendendo, ma era chiaro dalla pendenza costante che stessero cercando di raggiungere un punto molto elevato dell’isola.

Woori aveva detto che erano arrivati i rifornimenti per il mese di dicembre e stavolta avrebbero approfittato di qualche braccio in più per caricare, trasportare e scaricare tutto. Aveva inoltre intimato a Namjoon e Jimin di sedersi sui sedili posteriori, perché non si sarebbero potuti far vedere dai loro rifornitori: nessuno sapeva della presenza dei BTS sull’isola.

Se un evento simile si fosse verificato nei primi giorni dal loro arrivo, probabilmente avrebbero approfittato dell’informazione per scapicollarsi a chiedere aiuto. Ma adesso era diverso e preferivano seguire le direttive di Woori.

La vegetazione si diradò e la luce si presentò così intensa da ferire gli occhi per qualche secondo. Quel posto si scostava totalmente dal paesaggio naturale che dominava sul resto dell’isola. Era una piazza battuta in cemento che si estendeva per uno ampio tratto. C’erano alcuni capanni a delimitarla, Jimin intravide alcuni quod parcheggiati dentro quelli aperti, in altri vi erano delle scatole coperte da teli e in altri ancora non era possibile scorgere nulla perché chiusi da delle saracinesche abbassate.

Ma ciò che spiccava di più erano i due elicotteri al centro della piazza, a distanza di sicurezza l’uno dall’altro, uno nero, l’altro dipinto con colori militari.

Woori parcheggiò il karavan qualche metro più avanti rispetto a dove erano spuntati e spense il motore.

Si girò a guardarli:- Adesso scendo a firmare le varie carte per farci rilasciare le scorte, voi restate qui, quando l’elicottero militare sarà in volo potrete scendere, intesi?

Jimin e Namjoon annuirono.

Woori aprì la portiera e scese dalla vettura, lasciandoli lì. Entrambi si sporsero subito in avanti per osservare meglio le dinamiche.

Jimin aggrottò la fronte:- E quelli che sono?

La figura spumeggiante e luminosa di Hyena si distingueva alla perfezione anche da lì, ma non era la sola presente sulla piazza: stava parlando con due uomini vestiti con delle divise completamente mimetiche, molto più alti di lei, probabilmente anche più alti di Namjoon.

-Sono dei militari.- disse il leader, al suo fianco- Di qualche paese americano, suppongo.

Hyena stava seduta su uno dei cinque scatoloni disposti accanto all’elicottero militare.

Woori raggiunse i tre, salutandoli a gran voce.

-Perché le scorte mensili gliele consegnano dei militari?- Jimin era confuso da questo dettaglio.

Namjoon sospirò:- Capisco sempre meno di queste ragazze.

Uno dei due soldati diede un foglio su cartellina rigida a Woori e, man mano che questa scorreva le voci, Hyena apriva velocemente le scatole che la circondavano per verificare che ci fosse tutto.

Alla fine Woori firmò in fondo al foglio con un sorriso soddisfatto.

Lei e Hyena salutarono rapidamente i due uomini e si allontanarono, mentre questi salivano sull’elicottero e si preparavano a ripartire.

Woori e Hyena si avvicinarono al karavan. Le pale dell’elicottero militare cominciarono a girare con un forte rumore.

Le due ragazze salirono sui posti davanti.

-È davvero fastidioso il rumore dell’elicottero quando si alza!- esordì Hyena, come a voler spiegare perché fossero rientrate nella vettura.

-Quindi noi siamo arrivati qua così?- chiese Namjoon.

Hyena rivolse un rapido sguardo all’elicottero nero, fermo a terra, mentre l’altro si sollevava in aria.

-Beh, si, ma solo dall’aeroporto di Havana: da Seoul siamo arrivati con l’aereo.

Woori ridacchiò:- Sarebbe stato difficile farne atterrare uno qui.

-Sia l’elicottero che l’aereo sono di vostra proprietà?- curiosò Jimin.

-L’elicottero è di Woori-unnie, l’aereo no. Ma dovete sapere che a Cuba la gente va avanti grazie al turismo e alle mance, quindi con qualcuna più generosa è facile farsi prestare anche i mezzi più assurdi.

-Non mi sembra una cosa molto legale.- notò Namjoon.

Il rumore si era del tutto affievolito: i militari si erano allontanati dall’isola.

Woori aprì nuovamente la portiera:- Non avevamo intenzione di rispettare la legge, altrimenti voi non sareste qui, adesso.

-Unnie, cominciate a spostare gli scatoloni, io intanto giro il karavan.

Jimin e Namjoon scesero e seguirono la padrona di casa. Dovevano essere molto in alto rispetto alla spiaggia, il vento che soffiava gli faceva venire la pelle d’oca sulle braccia.

-Jimin, mi dai una mano?- Woori sollevò un lato di un lungo parallelepipedo orizzontale. Lui si precipitò ad aiutarla con l’altra estremità. Namjoon prese una scatola quadrata che riuscì a portare da solo.

Con il bagagliaio rivolto verso la piattaforma fu molto facile caricare il karavan, anche se alcune scatole erano troppo grandi per essere portate da una sola persona, quindi richiesero più braccia. Per quest’ultima mansione, Jimin e Woori fecero sempre coppia.

Si trovava stranamente bene con lei. In generale non erano più abituati a dare confidenza a persone che già non conoscevano o che non facessero parte del loro mondo musicale, in particolare a persone di sesso femminile.

Woori era più grande di lui solo di un anno, ma era molto più matura e saggia e la sua premura quasi materna nei confronti del prossimo riusciva sempre a scaldargli il petto in modo piacevole. Si preoccupava sempre di controllare che mangiasse bene, di chiedergli come stesse e se avesse bisogno di qualsiasi cosa. Era tanto che uno sconosciuto non si preoccupava così sinceramente per lui. Anche quella mattina gli aveva subito chiesto se stesse bene e se avesse bisogno di qualcosa per combattere il dopo sbornia. Jimin era convinto che Woori fosse una brava persona.

Caricarono la penultima scatola grande sul karavan e si appoggiarono al bagagliaio aperto per aspettare che Namjoon e Hyena portassero l’ultima. Jimin si sfregò il sudore via dalla fronte e Woori agitò la t-shirt per farsi aria.

L’ultimo scatolone era davvero grosso, ma Hyena e Namjoon avevano assicurato che ce l’avrebbero fatta da soli. Hyena ebbe qualche difficoltà a sollevare la sua parte senza farsi male alla schiena, ma alla fine ci riuscì e lo sforzo rivelò dei muscoli più delineati e tonici di quanto si sarebbe aspettato. Namjoon alzò l’altra metà senza difficoltà, ma la presa su una mano venne meno e lo scatolone cadde a terra con un suono secco che sentirono dal karavan. Namjoon si agitò visibilmente, Hyena scosse la testa con fare divertito e Woori e Jimin non poterono fare a meno di ridacchiare di fronte a quella scena.

-Posso farti una domanda?- Woori rivolse l’attenzione su di lui- Non devi per forza rispondermi.

Un’altra piccola premura che apprezzò.

-Dimmi pure.

Woori storse le labbra, pensierosa:- Cosa sta succedendo tra te e Jungkook?

Il battito cardiaco accelerò violentemente, le orecchie gli fischiarono per qualche secondo e le guance gli formicolarono.

Jimin deglutì.

-Immaginavo, è una domanda troppo personale, scusa.- Woori si passò una mano tra i capelli.

Avrebbe voluto far finta di non sapere a cosa si riferisse e avere la faccia tosta di chiederle perché gli avesse posto una domanda simile, ma, dopo l’ultima serata, aveva tutto il diritto di avere dei dubbi sulle cose tra lui e Jungkook.

-Diciamo che è complicato...


 

-Vai hyung! Vai hyung! Vai hyung!- cantarono Taehyung e Jungkook, seguiti da Woori e da una timida Hyejin.

Seokjin e Yoongi battevano le mani a tempo e Namjoon urlava incitamenti vari.

Nari aveva detto di non aver mai twerkato in vita sua e, con tutto quell’alcol in circolo, l’affermazione aveva portato tutti a bere senza preoccuparsi più delle regole del gioco. Hyena aveva richiesto una dimostrazione da chi ci aveva provato in precedenza e Hoseok, più su di giri di tutti, non aveva esitato a buttarsi davanti a lei a muovere il posteriore in modo frenetico. Tutti erano divertiti ed esaltati da quell’azione e Hyena sembrava parecchio felice di quel risvolto.

-Ah, ho sempre sognato di aprire uno strip club su quest’isola! Finalmente faremo i bei soldi!

-Dobbiamo solo scegliere con che valuta farci pagare!- rise Woori.

-Hoseok caro, sai su cosa puntare se mai dovessi stufarti di fare il cantante!

Il ragazzo finì con il sedersi in braccio a Hyena e lei gli cinse la vita. Non sembrava intenzionata a lasciarlo andare.

Namjoon ridacchiò:- Hyena, vuoi per caso passare al gioco della bottiglia?

-Non darle idee!- lo ammonì Nari- Hyejin-ah, vai avanti, prima che qui cominci un film porno!

-Rilassatevi, false puritane che non siete altro! Ci facciamo solo un po' di coccole!- Hyena abbracciò meglio da dietro Hoseok e il raggazzo lasciò cadere la testa sulla spalla di lei con un sorriso beato in volto. Con le palpebre socchiuse così sembrava sul punto di addormentarsi.

Taehyung sospirò:- Le vorrei anche io un po' di coccole.

Jimin sorrise, si alzò e posò la mano su quella dell'amico prima che questo potesse portare nuovamente la bottiglia alle labbra. Già cinque vuote giacevano alle sue spalle.

-Mi sembra che tu abbia bevuto abbastanza per stasera, Tae.

-Sono solo all'inizio!- biascicò il ragazzo. Era più che ubriaco.

Jimin fece per togliergli la bottiglia dalle mani, ma un tocco sul fianco lo fece distrarre. Jungkook ricambiò il suo sguardo appena girò la testa per capire chi fosse a volere la sua attenzione.

Aggrottò le sopracciglia, confuso. Jungkook continuò a guardarlo senza dire niente.

-Che c'è?- era ancora arrabbiato con lui, non riusciva a essere più gentile.

-Vai di nuovo in palestra?

Dalla piega delle labbra e dal vuoto nelle sue pupille dilatate capì che nemmeno Jungkook era sobrio. Eppure sentì lo stesso il battito cardiaco accelerare.

Lasciò andare Taehyung e si affrettò a sedersi.

Hyejin rimescolò distrattamente il liquido dentro la propria bottiglia:- Non ho mai fatto sesso.

Per un attimo il silenzio che calò venne rotto solamente dallo scoppiettare del falò sempre più flebile.

-Cazzo, Hyejinnie, quanto hai bevuto?- Hyena rise e Hoseok la seguì.

Il rosso esplose sulle guance della ragazza:- Perché? Non si può chiedere?

Woori ridacchiò:- Certo che si può, ma da te non ce la saremmo mai aspettata!

-Sobrio un paio di palle...- borbottò Jimin mentre Taehyung tracannava dalla bottiglia. E lui sapeva benissimo che l'amico era ancora vergine.

Anche Jungkook bevve flemmaticamente. Jimin lo osservò, dubbioso, poi bevve anche lui. La testa cominciava a girargli.

-O sono tutti ubriachi, o qui sei l'ultima persona pura rimasta, Hyejinnie.- commentò Nari mentre passava lo sguardo su tutti i presenti che stavano bevendo.

Hyejin si strinse nelle spalle:-...speravo di non essere da sola...

-Non lo sei, Hyejin: siamo solo tutti troppo ubriachi per smettere di bere anche solo per un turno.- la consolò Seokjin. Era mezzo sdraiato sulla veranda, Jimin non capiva come potesse bere da quella posizione senza sbrodolarsi.

-Allora ci resta una sola cosa da fare!- Taehyung si alzò in piedi e rischiò di cadere in avanti, fortunatamente Hyena aveva ancora la prontezza di riflessi per prenderlo per la maglia prima che cadesse di peso sul fuoco.

Woori inarcò le sopracciglia, curiosa:- Prendere la verginità a chi ancora ce l'ha?

-Noona, sei un fottuto supereroe! Mi leggi nella mente!

Hyena rise ancora:- Sono curiosa: voi esseri ancora puri del gruppo chi vorreste per prendersi la vostra verginità? All'interno di 'sto cerchio, ovviamente.

-Oh, unnie!- si lamentò Hyejin.

La pressione alla vescica che Jimin avvertiva da diverso tempo stava diventando difficile da ignorare. Un'altra bottiglia sarebbe potuta essere fatale.

-Vado un attimo in bagno, ditemi poi chi sono i fortunati!- la testa gli girò appena si mise in piedi, ma riuscì a percorrere la veranda fino alla porta-finestra senza barcollare.

Il problema fu capire come si aprisse la vetrata. Non c'era una maniglia?

Lasciò correre le mani sulla superficie per un po', poi provò a tirare il vetro, a spingerlo, a trascinarlo con i polpastrelli. Niente.

-No, Jimin, tesoro, devi premere il bottone sulla destra, lo vedi?- gli urlò Woori, vedendolo in difficoltà.

Lui sospirò con forza e si girò a guardarli. Gli occhi di tutti erano su di lui.

-Signori, visto che stanotte siamo tutti liberi e felici, andrò a fare i miei bisogni nella boscaglia.

Hyena e Taehyung scoppiarono a ridere. Hoseok e Yoongi si esibirono in cori di approvazione.

Jimin scese in spiaggia e si diresse verso i cespugli più vicini prima che qualcuno potesse dirgli di non farlo.

La sabbia cedeva sotto i piedi nudi, fu difficile tenersi dritto, ma riuscì a raggiungere la vegetazione senza cadere rovinosamente a terra. L'aria era particolarmente fresca lontano dal falò.

Urinò velocemente e si voltò per andare verso il mare a sciacquarsi le mani.

-YAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!

Jimin sussultò nel sentire quell'urlo riecheggiare per la laguna. Cosa stavano combinando gli altri?

Si passò le mani bagnate tra i capelli e tornò alla villa. Si sorprese nel trovare solo Jungkook davanti al falò.

-Dove sono andati tutti?- si obbligò a chiedere.

Jungkook lasciò oscillare un po' la testa, poi indicò in direzione opposta rispetto a quella da dove era arrivato lui: Jimin intravide delle figure danzanti sotto la luce della luna e udì qualche voce provenire dal molo dove erano attraccati i motoscafi.

-Lo hyung ha detto di non aver mai guidato un motoscafo, così hanno pensato di andare a rimediare...- bofonchiò Jungkook. Lo stava fissando con occhi vaghi.

-E tu come mai sei rimasto qui?

-Ti stavo aspettando...

Il petto di Jimin formicolò.

-Beh, grazie...- fece per superarlo- Direi che ora possiamo andare.

Jungkook non si alzò, si limitò ad afferrargli il braccio quando fu sufficientemente vicino.

Jimin espirò con forza dalle narici per cercare di mantenere la calma.

-Che c'è?- gli chiese mentre si voltava a guardarlo.

C'era un'intensità insistente nel modo in cui Jungkook lo stava guardando negli occhi.

-Ho detto te.

Jimin inarcò un sopracciglio:- Che?

Un nuovo rossore colorò le guance del più piccolo. Jimin dubitava fosse dovuto al calore del fuoco.

-L'ultima domanda che ha fatto Hyena noona.

Jimin ricordò subito cosa avesse chiesto la ragazza prima che lui si alzasse.

-Ho scelto te.

Era il suo turno a sentirsi accaldato.

-Jungkook...- cominciò lui.

Il ragazzo si lasciò cadere di lato con il busto e lo trascinò con sé. Jimin non era sicuro fosse volontario o un effetto della sbronza, ma era diventato più grosso di lui negli ultimi tempi e riuscì a tirarlo giù senza sforzo.

Jimin cercò di attutire la caduta con il braccio libero e le gambe, ma il corpo di Jungkook sotto di lui fece tutto il lavoro necessario.

Girò la testa e il suo naso sfiorò quello di Jungkook, gli occhi scuri del ragazzo erano così vicini che quasi riusciva a vederne il fondo oltre il proprio riflesso.

Il battito di Jimin gli frullava nelle orecchie e quasi copriva il crepitare del fuoco.

-Cosa stai facendo?- gli chiese con voce flebile, la gola improvvisamente secca.

Jungkook piegò appena la testa e la guancia strusciò contro quella di Jimin, in un gesto d'affetto molto simile a quello di un gatto. Jimin trattenne il respiro.

Jungkook cambiò angolazione e andò oltre il suo orecchio. Jimin irrigidì ogni singolo muscolo quando sentì le labbra del ragazzo sul proprio collo.

Era sorpreso di quella intraprendenza. E non poteva dire che non gli piacesse.

Il respiro diventò pesante quando Jungkook usò i denti.

-Kookie...- mormorò mentre gli passava una mano tra i capelli scuri. Il maknae gli passò lentamente una mano sulla schiena per un tempo che a Jimin parve piacevolmente infinito.

Un tonfo grave si fece sentire sopra i loro respiri pesanti. Jungkook si fermò bruscamente, come se fosse stato trasformato in una statua.

-Cazzo!- imprecò una voce maschile.

-Ti avevo detto di fare piano!- lo rimproverò qualcuno.

Jungkook scattò così velocemente che Jimin non capì subito di essere stato lanciato via. Lo comprese solo quando sbatté con forza la schiena sul legno della veranda.

-S-Stai lontano da me!- gli urlò il maknae con voce indignata.

Ignorò il dolore alle scapole e il giramento di testa e si rimise a sedere per capire cosa fosse successo.

Woori era a metà tra la veranda e la porta-finestra aperta e stava ricambiando il suo sguardo. Namjoon era a carponi sulla scaletta che portava alla spiaggia, doveva essere inciampato.

Jimin notò solo in quel momento quanto forte stessero gridando gli altri, all'altezza del molo. Sentì anche qualche insulto colorito. Non era sicuro quanto fossero ironici, suonavano furiosi.

-Scusate, non volevamo disturbarvi...- l'espressione della ragazza era colpevole.

-Risistematevi, Taehyung si è fatto male e lo stanno per portare dentro.- Namjoon stava evitando il loro sguardo, Jimin non sapeva come interpretarlo. Il leader si rialzò e seguì Woori dentro l'abitazione.

Ci furono diversi secondi di silenzio prima che Jimin intravedesse due figure maschili portarne una terza, mentre altre quattro, alcune femminili, le seguivano.

Jimin tornò a guardare Jungkook. Era di nuovo seduto a fissare il fuoco, la testa più bassa e le spalle strette come a volersi proteggere.

Una morsa fastidiosa gli strinse lo stomaco, una morsa di disagio che precedeva la frustrazione. L'aveva fatto di nuovo.

Prese un respiro profondo:- Se hai scelto me, perché hai reagito come se ti stessi violentando? Non dovrebbe essere un problema farti vedere dalle persone a cui lo hai confidato.

Jungkook fece oscillare appena la testa, ma non disse nulla.

-Nemmeno da ubriaco riesci ad accettarti.- si passò svogliatamente una mano tra i capelli- E io ancora che ci casco...

Si sentiva come se tutte le sue emozioni fossero state spente. Voleva solamente andare a dormire e dimenticarsene.

Precedette Taehyung e gli altri ed entrò in casa.

L'aria condizionata era accesa. La saliva di Jungkook sul collo lo fece rabbrividire.

 

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