Uno sguardo al passato

di MarianBlack
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** 2- Arroganza e Sangue Puro ***



Capitolo 1
*** L'inizio ***


1 - L'INIZIO

Proprio quel giorno doveva piovere. Pensò Selene scocciata. 
Il primo giorno di scuola, il primo giorno in cui avrebbe varcato la soglia della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts avrebbe avuto i capelli crespi e umidicci. Non che la cosa fosse davvero importante se paragonata a una grandiosa istruzione magica all’interno di un castello pazzesco. Ma odiava avere i capelli crespi.

Sospirando, spinse il carrello contro la colonna del binario 9 e ¾ e si voltò per assicurarsi che i genitori facessero lo stesso. Il fumo della locomotiva la travolse, quando riuscì a mettere a fuoco il convoglio di un nero lucido sentì improvvisamente il battito del suo cuore accellerare. 
Era vero, stava partendo. Si accostò di lato per non venire travolta dagli altri passeggeri in arrivo, notò una ragazza dagli incredibili capelli rossi guardare stupita il treno, anche i suoi genitori erano altrettanto sorpresi, dovevano essere babbani a giudicare dagli abiti. Ma la cosa non aveva molta importanza, non riusciva a staccare gli occhi da quel rosso incredibile che spiccava nel grigiore del cielo e del fumo ed era così presa nell'ammirarla che sobbalzò quando sentì la voce della madre accanto a lei

“Selene? Selene mi stai ascoltando?”

“Eh? Sì mamma, cioè no, ma adesso sì!”

Gettò un'ultimo sguardo alla ragazzina che, però, adesso sembrava star litigando con quella che doveva essere la sorella.

Il padre sghignazzò “Ah beh, a me piace tanto il tuo essere sempre tra le nuvole, è per questo che ti ho regalato una scopa, così potrai esserci non solo con la tua testolina” disse indicando la scopa nuova fiammante incastrata con il baule.

“Marcus non la incoraggiare, è fondamentale che ascolti attentamente le lezioni, che impari il necessario e...”

“Imparerò tutto mamma, te lo prometto!” esclamò Selene arrossendo

“Samantha per cortesia non mettergli pressione, certo deve studiare ma non deve diventare un ossessione...”

“Non è mettere pressione ma è importante che prenda buoni voti e...”

“Per favore voi due, non iniziate a discutere!” si intromise Selene con forza

“Mi impegnerò, l’ho promesso, dovreste avere più fiducia in me” aggiunse con un tono di rimprovero.

Gli occhi grigi della madre e quelli castano dorati del padre (proprio come i suoi) la guardarono stupiti, infine vide il sorriso allargarsi sui loro volti

“Certo che abbiamo fiducia in te” sentì i riccioli castani della madre solleticargli la faccia quando lei si chinò per baciarle la guancia.

Guardò il carrello con il baule, la scopa e la sua gatta Nymue, grigia con grandi occhi celesti che la fissavano un po' annoiati. Poi volse lo sguardo al treno che continuava a sbuffare vapore e infine lo sguardo si posò di nuovo sui suoi genitori.

“Allora...allora arrivederci”

“Ti prego scrivi” disse il padre velocemente, come se non riuscisse più a trattenersi “e scrivi in quale casa sarai smistata, sono curioso...ecco sì, non devi scrivere sempre, ma ogni tanto magari...”

Sorrise “Certo che vi scriverò, ovvio!”

“E cerca di fare buone amicizie sì? Evita...” la madre si guardò intorno e disse a voce più bassa

“...Ecco magari evita quelli che non sono esattamente come noi”

Selene si rabbuiò per un attimo, notò una piccola ruga sulla fronte del padre che però svanì non appena incrociò il suo sguardo. Gli sorrideva dolcemente, come faceva sempre.

Non rispose all’affermazione della madre e prese i suoi bagagli trascinandoli sul treno, in silenzio.

“Aspetta ti aiuto” da dentro il vagone un ragazzino, che doveva essere anche lui del primo anno a giudicare dall’aspetto, prese la maniglia dall’altro capo del suo baule e la aiutò ad issarlo “Grazie!”

“Figurati” rispose lui con un’alzata di spalle mentre scostava i capelli neri dagli occhi altrettanto scuri “Ehi bel gatto!” le disse sorridendo prima di entrare nel suo scompartimento.

Rimase qualche secondo di troppo a fissarlo e quasi sobbalzò sentendo le nocche del padre bussare contro il finestrino. Sorridendo salutò i genitori agitando la mano, sentì il fischio del treno e la locomotiva si mise in moto. Qualcosa come un sasso cadde nel suo stomaco mentre vedeva la figura slanciata di sua madre e quella elegante del padre diventare figurine sempre più piccole e svanire dietro la prima curva. Guardò dentro il vagone del ragazzo moro ed ebbe un tuffo al cuore, la ragazza dai bellissimi capelli rossi era lì dentro, insieme ad un ragazzo pallido. L’ultimo posto era occupato da un ragazzo con gli occhiali. Sembravano tutti del primo anno.

Sospirò per la seconda volta quella mattina e si decise a mettersi in moto per trovare un posto dove sedersi.

La sua storica mania di essere sovrappensiero stava dando i suoi frutti, mentre si voltava per procedere nel corridoio della carrozza si ritrovò a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno, o meglio il petto di un ragazzo molto alto che profumava di biancospino...ah, un profumo un po' pomposo pensò, quindi doveva essere

“Lucius!” disse alzando lo sguardo sul pallido volto appuntito del cugino “caspita i tuoi capelli sono lunghissimi adesso!” esclamò ammirata guardando la chioma perfettamente liscia scendere quasi sulle spalle. Era così biondo da sembrare quasi crine di unicorno.

“Lunga? Vuoi scherzare, sono a malapena lunghini”

Lei sorrise a quell' affermazione

“Beh cosa fai ancora in piedi con i tuoi bagagli?” le chiese

“Sto cercando un posto dove sederm... ma sei un prefetto, ecco cos’è che ha colpito la mia fronte in modo così doloroso!” esclamò notando la spilla sulla divisa, posta proprio sopra lo stemma Serpeverde.

“Avevi forse dubbi? Comunque non posso invitarti nel mio vagone mi spiace, sono in quello dei prefetti, ma dovrebbero esserci dei posti liberi più avanti”

Annuì e proseguì la sua ricerca, si era quasi dimenticata di avere dei parenti che frequentavano ancora la scuola, anche se non era così bizzarro dato che tutte le famiglie di purosangue si narra siano imparentate tra loro.

Lucius era una figura ambigua, non gli piaceva come si sentiva superiore ai nati babbani (e non) ma con lei era sempre stato piuttosto affettuoso, per gli standard Malfoy almeno. Trovava questo dualismo un mistero che al momento non era pronta ad affrontare.

Finalmente vide un posto vuoto dentro un vagone, spalancò la porta e si sedette per riprendere fiato (il baule era davvero pesante), solo dopo le venne in mente che forse avrebbe dovuto chiedere “Emh scusa è occupato?” un ragazzo biondo che teneva in mano un libro intitolato “Tutti i segreti dei Gorgospizi” la guardò con grandi occhi sbarrati “Occupato? No No, non aspetto nessuno, la mia ragazza è nel vagone dei prefetti sai…è libero il posto certo a meno che non ci sia un Premslin, sono invisibili e adorano viaggiare, hai per caso sentito qualcosa quando ti sei seduta? Hanno 3 corna belle appuntite!”

Selene lo ascoltò incerta se prenderlo sul serio o meno, ma lui sembrava serissimo in merito “Un Prem...no no non ho sentito niente” chiedendosi cosa mai stesse farneticando si alzò per sistemare il baule, prese Nymue e la pose nel sedile accanto al suo, la gatta non si acciambellò ma anzi, si mise comodamente seduta a guardare il paesaggio scorrere dal finestrino del treno

“Beh pare che il Premslin non sia l’unico che ama viaggiare eh?” esclamò cercando di parlare lo stesso linguaggio del ragazzo e indicando la gatta.

Lui staccò di nuovo gli occhi dal libro e sorrise

“Sì i gatti sono carini e anche molto bravi a cacciare gli gnomi, ma non sono altrettanto interessanti quanto i Gorgospizzi!”

“Ah no certo che no” disse Selene per non essere scortese, lui sgranò di nuovo gli occhi tanto che Selene si chiese se a forza di farlo, gli sarebbero usciti dalle orbite “Sai cosa sono i Gorgospizzi?”

“Emh...no” ammise

“Oh beh abbiamo un intero viaggio e un intero libro per farteli conoscere”

-Ah beh...- pensò tra se e se, ma sembrava simpatico ed era gentile, così porse la mano verso di lui

“mi chiamo Selene, Selene Goldlight”

Lui glie la strinse entusiasta

“Xenophilius, Xenophilius Lovegood, ma ah...i miei amici possono chiamarmi Phil!”

Selene sorrise, quel ragazzo gli dava un certo senso di allegria, magari non era il genere di amicizia che sua madre aveva in mente ma era contenta di aver già trovato qualcuno che avrebbe potuto considerare un amico

“Ok Phil, tu sei vuoi chiamami Lena”

Il viaggio trascorse tranquillo, piovve per un’ora ma smise a mezzogiorno quando arrivò la strega con il carrello del cibo. O il carrello delle carie dato che aveva praticamente solo roba dolce. Ma aveva fame e decise che era una buona occasione per fare scorta per la scuola. Condivise le Cioccorane con Xenophilius che aveva sempre qualche aneddoto strambo per ogni personaggio delle figurine, a sapere che era così divertente scartarle con lui, ne avrebbe comprate di più.

“Ehi guarda Nymue ci sei tu!” disse avvicinando la figurina alla gatta, che nel frattempo si era addormentata, lei aprì un occhio pigramente per guardare la strega ritratta e lo richiuse come a dire che non glie ne fregava un fico secco di una strega millenaria che si muoveva come una pazza in un pezzo di carta.

Quando ormai il sole era calato e la notte aveva reso il paesaggio un ammasso di sagome scure vagamente illuminate dalla luna, sentirono il treno perdere velocità. Colma di emozione tirò fuori la sua divisa dal baule e la indossò. Anche Xenophilius fece lo stesso “Corvonero eh?” chiese notando lo stemma sulla divisa del ragazzo
“Già, quarto anno! Spero di vederti in sala comune!” Selene sorrise, chissà, d’altronde anche il padre era stato smistato nella casa di Corvonero.

Quando il treno si fermò dettero loro istruzione di lasciare i bagagli al loro interno, Nymue la guardò con sguardo di rimprovero dall’interno del suo trasportino in vimini “Ci rivedremo presto” promise Selene con una certa ansia, si sentiva quasi come se la stesse abbandonando “Starà benone, le daranno da mangiare, non preoccuparti” le disse Phil sorridendole comprensivo, dandole una pacca sulla spalla.

“Bene, le nostre strade si dividono per il momento, a dopo!” lo guardò andare verso quelle che sembravano delle carrozze senza cavalli, le osservò curiosa finché non sentì una voce gridare
“Primo anno! Primo anno da questa parte!” Vide un uomo gigantesco agitare una lampada “Sei Hagrid?” chiese una volta che gli si fu avvicinata “Certo che sono Hagrid...” l’omone esitò osservandola “giovane Goldlight eh?” Selene lo guardò stupita “Come lo sai?”
“Conosco solo una persona con quegli occhi, tipo gialli ecco! E di persone ne ho conosciute tante, fidati!” rispose lui facendole l’occhiolino “Ma chiacchiereremo un’altra volta eh? Adesso devo portarvi a scuola!”

Non fu l’unica a sospirare ammirata quando gli si palesò lo spettacolo che era nascosto dietro la curva, la sagoma del castello spiccava oltre il lago. L’edificio era semi illuminato dalla luce delle finestre poste su innumerevoli torri e torrette. L’acqua del lago era calma e la luna quasi piena lo faceva scintillare.

-Per fortuna ha smesso di piovere- pensò quando capì che lo avrebbero attraversato in barca.

Si sedette su una barchetta vuota e sentì qualcuno balzare dentro con un salto deciso, era il ragazzo che l’aveva aiutata a issare il baule, subito dopo di lui lo seguì il ragazzo con gli occhiali, aveva i capelli ritti e scompigliati.

“Ehi e il gatto?” chiese lui riconoscendola

“L’ho dovuto lasciare in treno, ma credo starà bene”

Il ragazzo annuì “credo di sì, anch’io ho dovuto lasciare il gufo, anche se mi sono sentito come se lo stessi abbandonando” aggiunse, il ragazzo con gli occhiali sbuffò divertito ma lei lo ignorò e disse

“Sì esatto! Anch’io!”

Lui allungò la mano e si presentò

“Sirius Black”

“Selene Goldlight” rispose stringendogliela, vide i suoi occhi neri assottigliarsi e lasciargli la mano in modo freddino “Siamo parenti?” chiese lui con voce serrata, ci fu un secondo di silenzio dovuto più che altro al fatto che le barche stavano partendo

“Non lo so...lo siamo?”

“Credo di si, ho visto un Goldlight sull’albero genealogico di famiglia”

“Oh” Selene non ci vedeva nulla di male ma capì che per Sirius era una cosa che lo metteva forse...in ansia? “Beh saresti uno dei pochi parenti simpatici che conosco” ammise per allentare l’atmosfera.

Sia Sirius che il ragazzo con gli occhiali sorrisero, come se il lieve gelo di prima fosse svanito

“James Potter” le disse l’altro stringendole la mano “Ma noi ci conosciamo, siamo vicini...tuo padre è a posto”

Cosa voleva dire? Che sua madre non lo era? Intuì cosa intendesse e storse lievemente la bocca

“Certo che lo è!” James parò le mani avanti come in segno di difesa “Non volevo offenderti!”

“Davvero?” chiese lei alzando un sopracciglio, sarcastica
“Davvero siamo vicini? Cioè sì certo mi ricordo dei tuoi genitori ma tu non hai i capelli rossi?”
James sghignazzò di nuovo “Mia madre dice che sembri sempre distratta e deve essere vero, i rossi sono i Bath!”

“Oh….oooooh, scusa sai, tendo a confondermi!” anche Sirius sghignazzò

“Quindi, non ti stanno simpatici i tuoi parenti?” chiese lui

“Oh no beh, insomma, non possono piacermi tutti no? E’ che alcuni sono emh...noiosi”

Sirius annuì “Immagino facciano i soliti discorsi sul sangue di mago e bla bla bla” anche Selene annuì con vigore “Sì! Sono sempre i soliti discorsi poi, sembra non sappiano parlare d’altro, e anche quando trovano altri argomenti finiscono sempre su quello! Assurdo, la vita è troppo breve per perdere tempo dietro a certe idiozie” risero tutti e tre

“Beh ragazzi, ci siamo quasi” disse James guardando avanti a loro, verso la scuola. Per il resto della traversata rimasero a fissare il castello avvicinarsi, era davvero magico.

La strega austera che li aveva accolti, La Professoressa McGranitt, intimò con tono fermo quanto fosse importante rispettare le regole ed essere educati.

Selene era in attesa di entrare nella Sala Grande accanto alla ragazzina con i capelli rossi e si ritrovò a presentarsi a lei in modo genuinamente contento “Selene Goldlight” lei la guardò e notò con ammirazione il colore verde chiaro dei suoi occhi, lei per un momento parve sorpresa ma sorrise contenta “Lily Evans e lui è il mio amico Severus Piton” strinse la mano ad entrambi, lei sembrava più emozionata che nervosa ma lui era decisamente un fascio di nervi, la sua mano era sudaticcia.
“Sì, Mocciosus” sibilò una vocetta maligna che si stupì (ma non troppo) scoprire provenire da James “pensavo foste amici!” esclamò Selene ricordando di averli visti tutti seduti nello stesso vagone, non poteva sapere che qualche minuto dopo averli visti, Lily e Severus avrebbero lasciato lo scompartimento, offesi.
“Sì come no, amici del cuore” James e Sirius risero, Selene li guardò a bocca aperta, Lily e Severus sembravano pronti a ribattere ma furono interrotti dall’apertura delle porte e ogni conversazione e pensiero sembrò dissolversi.

L’enorme sala con quelle tavolate, il soffitto incantato che rifletteva il cielo, le candele fluttuanti...nessuna descrizione poteva rendere degnamente la bellezza e la meraviglia nel trovarsi lì in carne ed ossa. Con il cuore che batteva più forte che mai si posizionarono di fronte a quello che sembrava un cappello logoro lasciato su uno sgabello, molti del suo gruppo emisero versi di sorpresa quando una sorta di strappo si aprì da esso come una bocca, e cominciò a recitare:

“Non son giovane ne bello

Ma son il più antico cappello

Di anni mille ne son passati

E da allora io vi ho smistati

Quattro maghi assai sapienti

Crearono me unendo le menti.

Intelligenza e sagacia di Corvonero

Per chi ama studiare con cuore sincero,

La saggezza e il coraggio di Grifondoro

Per chi della fedeltà ne fa decoro

Il duro lavoro e pazienza di Tassorosso

Per chi aiuta e ricerca a più non posso

E infine la brama e la sincerità di Serpeverde

Per chi dritto prosegue e audacia mai perde.

Unendo in questa scuola le quattro case

Vi smisto e sistemo nella vostra base,

Uniti e diversi è questa la forza

Che io vedo in voi e questa scuola rafforza.”

Partirono scrosci di applausi e il cappello piegò la punta come ad inchinarsi ad ogni tavolata di studenti, dietro di lui per orizzontale, vi era posizionato il tavolo dei professori dove il Preside Silente, al centro, applaudiva educatamente sorridendo da dietro i suoi occhiali a mezzaluna.
La Professoressa McGranitt srotolò una pergamena e ed iniziò a chiamare gli studenti per lo smistamento, ad un certo punto chiamò anche:

“Black Sirius” il capello ci mise solo qualche istante per esclamare a gran voce “GRIFONDORO!” Sirius parve molto soddisfatto e mentre si dirigeva verso il suo tavolo le fece l’occhiolino, o forse era diretto a James, che era proprio dietro di lei.

Anche Lily Evans finì a Grifondoro, quando il cappello lo gridò sentì un mugolio dispiaciuto da parte di Severus Piton, lo guardò, aveva lo sguardo più triste del mondo mentre la guardava sedersi vicino a Sirius. Si sentì dispiaciuta per lui, voleva dirgli che dopotutto si sarebbero visti durante le lezioni e magari durante i pasti ma sentì di essere chiamata dalla professoressa.
Evidentemente non c’era nessuno il cui cognome iniziasse per F e doveva essere la prima per la G. Emise quello che sarebbe stato il terzo profondo sospiro della giornata e si sedette sullo sgabello. La Professoressa calò il cappello sui suoi riccioli corvini e la vista della sala svanì,  era decisamente grande e gli ricadde sugli occhi. Sentì la sua voce, ma non nelle orecchie bensì...nella sua testa.
Incredibile, non credeva potesse esistere la telepatia, non provenire da un oggetto almeno. Ma dopotutto era stato creato dai quattro maghi più potenti della loro epoca ed era in grado di leggere nei cuori delle persone “Ah, non ho dubbi” disse lui “Davvero?” chiese Selene stupita, che invece di dubbi ne aveva fin troppi “SERPEVERDE!”

Mentre la vista della sala grande riaffiorava si rese conto di essere rimasta seduta sullo sgabello con la bocca semi spalancata, la richiuse un secondo dopo e proseguì verso il tavolo con occhi sbarrati. Guardò verso Lily e un po' capì come doveva sentirsi Severus Piton, gli sarebbe piaciuto averla come compagna di dormitorio, gli stava simpatica a pelle. E non avrebbe nemmeno incontrato Xenophilius in sala comune, la sala comune con il soffitto di stelle descrittagli dal padre.
Incontrò anche lo sguardo di Sirius che la guardava accigliato e questo la fece sentire stranamente in colpa. Era quasi certa sarebbe finita in Corvonero, come suo padre, si assomigliavano molto come carattere. O forse in Grifondoro dato che il padre le confessò che il cappello con lui fu indeciso a riguardo. Ma Serpeverde era anche la casa di sua madre e provò uno strano sentimento di gioia e timore.
I Serpeverde la accolsero applaudendo, lei si sedette di fronte a Lucius, ancora intontita dall’accaduto “Cugina!” esclamò Lucius entusiasta porgendogli la mano, che lei strinse sorridendo incerta.

Si era seduta vicino a una ragazza che aveva dei riccioli neri piuttosto simili ai suoi, ricordava il suo nome perché aveva lo stesso cognome di Sirius, si chiamava Andromeda. La ragazza bionda seduta vicino a Lucius le stava parlando e dalla loro conversazione intuì fossero sorelle. Allungò la mano verso Andromeda “mi chiamo Selene!”

“Andromeda, e lei è mia sorella Narcissa, è al quarto anno!”

Allungò la mano verso Narcissa mentre Lucius cingeva le spalle della ragazza dicendo “Oh Cissy certo, lei è mia cugina Selene, non di primo grado però, le nostre madri sono cugine, ma hanno frequentato Hogwarts insieme, sono quasi come sorelle eh Lena?”

“G-già” rispose Selene sconvolta dal sentirlo parlare così tanto, non lo ricordava così eloquente...o forse non ci aveva mai fatto molto caso.

Lo smistamento continuò e si ritrovò ad applaudire Piton, che si sedette nervoso ma entusiasta vicino a Lucius il quale non mancò di dargli una poderosa pacca sulla schiena.

Quando il cappello smistò “Ted Tonks” in Tassorosso notò che Andromeda lo seguì con lo sguardo, entrambe sorrisero nel vederlo inciampare. Un ragazzino sgradevole del primo anno, Mulciber, rise maligno esclamando "Aaah-Haaa i Tassorosso sono proprio scemi!" 
Selene si accigliò, aveva già individuato l'idiota del villaggio, pensò.

A fine smistamento il Preside spese due parole per ricordare le regole e inaugurare il nuovo anno scolastico dopodichè, il cibo apparve sui piatti dorati. Non mangiava dall’ora di pranzo e si era cibata soltanto di Cioccorane. Stava morendo, afferò il pollo come l’ultima degli affamati.

“Lena sembra che non mangi da settimane!” esclamò Lucius stupito, lei arrossì lievemente “In effetti non ho mangiato molto, ero troppo intenta a pensare come sarebbe stata la mia vita qui” lui scosse la testa e distolse l’attenzione per parlare con i suoi amici, Tiger e Nott.Vide Severus lanciare sguardi furtivi al tavolo dei Grifondoro e non potè fare a meno di voltarsi per osservare Lily parlare con un ragazzo che gli parve ricordare si chiamasse Remus Luqualcosa.
Accanto a lei Sirius e James ridevano parlando con il fantasma della loro casa.
Lei non ci aveva pensato neanche lontanamente a parlare con il loro, Nott le aveva detto chiamarsi Barone Sanguinario e non solo il nome non era molto invitante, ma dal suo cipiglio non sembrava dar l’intenzione di voler intrattenere alcuna conversazione.
Anche il fantasma di Corvonero era piuttosto taciturno ma sorrideva gentile, quello di Tassorosso le faceva ridere invece, era un frate e sembrava un po’ brillo, anche se non sapeva come un fantasma potesse esserlo, magari era morto ubriaco?

“Senti” chiese ad un tratto ad Andromeda quando si fu saziata abbastanza da mangiare con più calma “Per caso Sirius è vostro fratello?”

“Oh?” rispose lei incuriosita dalla domanda “No, ma siamo cugini, i nostri padri sono fratelli!”

“Gli zii non saranno molto contenti, tutti i Black sono nella casa Serpeverde da secoli” si intromise Narcissa ma Selene vide Andromeda sorridere e voltarsi verso il tavolo dei Grifondoro. Anche lei lo fece e per puro caso Sirius notò la cugina, lo vide salutarla con la mano lei ricambiò il saluto e Selene in un momento di audacia decise di salutare a sua volta e con grande sollievo Sirius ricambiò.

“Sirius ha detto che siamo parenti”

“Davvero?” chiese Andromeda “Non ricordo dei Goldlight ma a casa di Sirius c’è un albero genealogico pazzesco, che occupa un’intera parete”

Narcissa intervenne di nuovo “Credo...credo che tuo nonno sia il cugino della nonna di Sirius”

Selene e Andromeda la guardarono stupite, lei ricambiò lo sguardo sorpresa “Cosa? Cosa c’è? Perché mi guardate così?”

“Ma è incredibile, ti ricordi tutti i legami parentali!” esclamò Andromeda “Io a malapena ricordo chi sono i miei zii, che cervellona eh Cissy?”

Selene vide del rossore pallido cospargersi sul volto di lei “Sono sciocchezze, è che ho una memoria fotografica ecco tutto”

“E tu Severus...Piton, giusto?” chiese Andromeda
Piton fermò la forchetta a mezz’aria, sorpreso di essere interpellato “Io...io cosa?”

“Non è che scopriamo che sei anche tu nostro parente eh?” Selene vide Piton ridacchiare nervosamente, pensò che non si trovasse a suo agio in quella conversazione così decise di provare a deviare un po’ “Massì l’importante è non scoprire di avere parenti Troll”
Piton, Narcissa e Andromeda risero, anche Lucius che si era improvvisamente interessato all’argomento scoppiò a ridere con la sua risata un po’ viscida “Beh Goyle ne ha di certo!” esclamò all’indirizzo del suo amico dapprima rise ma poi quando realizzò il significato della frase lo guardò indignato esclamando “Ehi!”

Il banchetto trascorse serenamente, l’atmosfera di un nuovo inizio era vivace. Adesso che aveva mangiato ben 2 fette di dolce dopo aver divorato qualsiasi pietanza salata comparisse sui vassoi, cominciava a sentire una certa stanchezza.

“Per le mutande di Merlino, domani rotolerò!”

“Lena le ragazzine non parlano così!” la ragguardì Lucius

“Ah sì?” chiese Narcissa con tono sarcastico, si era alzata e Selene pensò che avesse una certa eleganza innata

“Beh tu non parli così” si giustificò Lucius, Narcissa lo guardò per un paio di secondi per poi iniziare a dire “Mutande di Merlino, Mutandoni di Merlino, Giarr...”

“Va bene ho capito, ho capito, le ragazze parlano come vogliono!” 
Andromeda e Selene risero nel vedere la resa di Lucius mentre
 gli studenti cominciavano ad alzarsi e tornare nei propri dormitori.

“Ah devo portare voi pulci nel dormitorio quest’anno sì, ecco gli orari delle vostre lezioni per domani” Selene prese l’orario ma non lo consultò, lo avrebbe fatto più tardi, adesso voleva solo essere certa di imparare bene la strada per il dormitorio, sicura del fatto che quel castello avesse moltitudini di corridoi e scale da memorizzare.

Nel salone di ingresso videro gli studenti di Grifondoro e Corvonero salire le scale, sapeva che il dormitorio di Corvonero era in una torre e sua madre le aveva raccontato che quello di Serpeverde si trovava nei sotterranei, la prospettiva non la faceva impazzire, preferiva di gran lunga le torri, ma era comunque molto emozionata e d’altronde quello sarebbe stata la sua casa per i prossimi 7 anni.

La parola d’ordine era “Tarantula”, varcarono la soglia e non era minimamente pronta a quello che vide. Sua madre si era dimenticata di dirle che sì, la sala comune era nei sotterranei, ma esattamente al livello del Lago. Le finestre erano altissime e in quel momento filtravano l’acqua scura con lievi bagliori dovuti alla luna che in qualche modo riusciva a filtrare fin laggiù. Immaginò che di giorno dovesse essere come trovarsi in un misterioso relitto in fondo al mare, o almeno fu quello che pensò data la sua passione per le storie sui Maghi Pirati che suo padre era solito raccontargli.
Ogni cosa dalle decorazioni ai mobili era nera, verde o argento ed insieme formavano un connubio elegante ma molto accogliente, sembrava un po’ l’arredamento di Villa Malfoy, pensò. Il camino era il più grande che avesse mai visto e si sposava perfettamente con il resto della sala comune, dando un perfetto equilibrio tra caldo e freddo.
Al diavolo le torri, quelle sono per i piccioni, -Questo è il posto più figo di sempre!- Pensò entusiasta.

Quando entrarono nelle camere trovarono 5 letti a baldacchino con tende di seta verde e sontuosi lenzuoli con ricami argentati. Sul letto dove davanti stava il baule con il suo nome, trovò Nymue, la sua gatta, acciambellata.

“Nymue!” esclamò avvicinandosi, la gatta aprì gli occhi di colpo e fece un lungo miagolio, a metà tra un rimprovero e gioia di rivederla. Non perse tempo e prese a strusciarsi contro la sua mano.

“Oh è così carina, e che occhioni azzurri! Posso accarezzarla?” chiese una ragazza dai capelli corti color paglia “Certo!” per fortuna Nymue quella sera si sentiva socievole e si fece accarezzare senza far storie
"E' morbidissima!” disse la ragazza che quando fu satura di coccole ritrasse la mano “Mi chiamo Iris Smith” si strinsero la mano e anche le altre due ragazze, una aveva le trecce nere e si presentò come Halima Husani e l’altra ragazza, Taara, era palesemente sua gemella ma portava un taglio cortissimo quasi a zero. Andromeda approfittò dell’occasione per presentarsi a sua volta.

Non ci furono molte altre chiacchiere, erano tutte esauste. Quando aprì il baule per prendere il pigiama si accorse con stupore che dentro, la sua divisa di riserva aveva già lo stemma e colori Serpeverde e in quel momento si accorse che sul letto erano state lasciate sciarpe e cravatte “Adoro questa scuola” disse guardando la cravatta con gioia, Andromeda, che aveva il letto accanto al suo, sorrise “già e sentite” rimasero in silenzio, l’acqua del lago sbatteva dolcemente sui vetri “è fantastico, non avrò mai problemi di sonno, è come una ninna nanna” sospirò posando il cappello nero a punta, sul comodino.

Selene si infilò nel letto più entusiasta del giorno in cui ricevette la sua lettera, si chiese come poco fa poteva essere titubante nell'essere stata smistata in quella casa, ma ci aveva messo piede da mezz’ora e già sentiva di appartenere a quel posto e quelle persone...magari non tutte, ma se a Nymue piacevano le altre ragazze almeno dovevano essere a posto.




Eccoci alla fine di questo capitolo che voleva essere più che altro un'introduzione ai personaggi. Spero vi sia piaciuto e che vi piaceranno le storie che racconterò attraverso gli occhi di Selene. 

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Capitolo 2
*** 2- Arroganza e Sangue Puro ***


Erano trascorsi solo 3 giorni ma erano stati i più intensi della sua vita. Non si era ancora ben orientata con le lezioni, le classi, gli orari e tutto quanto ma stava cominciando a prenderci confidenza.

Avevano spesso lezione insieme ai Grifondoro e questo le piaceva perché aveva modo di attaccar bottone con Lily Evans, anche se spesso era Severus Piton a farlo, ma d’altronde i due erano amici d’infanzia. Le poche volte che scambiava una battuta con Sirius invece, interveniva sempre James, come se non potesse far a meno di dire la sua. I due sembravano conoscersi da una vita, anche se a detta loro si erano conosciuti in treno. Non riusciva a inquadrare bene James, aveva capito che non correva buon sangue tra lui e Severus e in generale poteva risultare piuttosto borioso, in fondo però non sembrava un cattivo ragazzo. La cosa la confondeva e decise che non valeva la pena perderci tempo. In ogni caso Sirius era troppo impegnato con il suo compagno di banco per intraprendere una vera chiacchierata.

 

Quella mattina entrò in Sala Grande stringendo il manico della scopa regalatagli da suo padre (una Scopalinda 6), la prima lezione del giorno sarebbe stata quella di volo. Mentre provava a immaginare come sarebbe stato librarsi nell’aria, come aveva visto fare ai suoi cugini più grandi durante le vacanze estive (sua madre non le aveva mai permesso di volare, dicendole che era troppo piccola per farlo) sentì una mano posarsi sulla spalla. Alzò lo sguardo, era Xenophilius Lovegood che le sorrideva allegramente. Anche la ragazza accanto a lui sorrideva. Selene strinse per un momento gli occhi osservando quelli di lei, grigi, e la sua bionda chioma chiara “Pandora?” chiese incerta

Sono contenta che ti ricordi di me, ci siamo viste la scorsa estate nell’emporio di mia zia!” rispose la ragazza

Vi conoscete?” chiese Xenophilius stupito, strabuzzando gli occhi come suo solito

Adoro l’emporio di sua zia, ha un sacco di oggetti strampalati e geniali! La scorsa estate mio nonno ci andava spesso, mi piaceva accompagnarlo! Passi l’estate nell’emporio?” chiese allegramente Selene camminando con loro verso il tavolo dei Corvonero.

Pandora annuì “Mi piace fare da assistente mentre mia zia progetta le sue invenzioni”
La invitarono a fare colazione insieme ed accettò di buon grado.

Xenophilius prese la brocca posta di fronte a se e chiese “Succo di Zucca?”

Entrambe le ragazze annuirono così prese a riempire i calici “Mi piace il tuo nome, Selene, è la titana della luna vero?”
Selene, che aveva la bocca piena di pezzi di toast annuì, Pandora sorrise e si unì alla conversazione “Un nome legato alla luna...niente male”
Selene ingollò il toast e rispose “Già, immagino sia perché lo stemma di famiglia è una Luna Piena sopra una coppa”
La colazione procedette tranquillamente, almeno finché non sentì una voce piuttosto gelida alle sue spalle, qualcuno parlò con un tono che sembrava non ammettere repliche “Selene dovrei parlarti un momento”
Accigliata, la ragazza si voltò ritrovandosi Lucius Malfoy imperioso alle sue spalle “Lucius?” chiese perplessa “Cos...vuoi parlami? Siediti!”

A quell’affermazione Lucius storse la bocca in una smorfia disgustata “Al nostro tavolo. Adesso per favore”
Il ragazzo si voltò con un tale impeto che i suoi capelli biondi formarono un’onda in movimento sulle sue spalle.
Mentre Selene lo fissava sbalordita sentì Pandora dire, con tono scocciato “Il “per favore” più falso della storia, dovevi sentire i suoi discorsi nel vagone dei prefetti, che egocentrico!”
“E’ mio cugino” replicò sconsolata Selene, sospirando

Oh...” Pandora sembrava leggermente in imbarazzo

Non preoccuparti, l’elenco dei parenti Malfoy non boriosi è veramente misera, ricordo vagamente un prozio che amava incendiare le proprie caccole e lanciarle addosso alle persone, ma d’altronde era ricoverato al San Mungo”
Xenophilius e Pandora risero mentre lei si alzava. Afferrò la sua scopa e guardò verso il tavolo dei Serpeverde, dove Lucius la fissava impaziente. T
ristemente disse “Beh buona giornata!” e si avviò verso il tavolo della sua casa. L’intervento di Lucius aveva spezzato l’atmosfera serena con cui si era alzata quella mattina.

 

Si sedette sgraziatamente di fronte a Lucius “Beh?”

Con suo stupore, il cugino cambiò completamente atteggiamento, sorrise gioviale ed esclamò “Niente Lena, volevo solo portarti via da quei due strambi, o meglio, da Xenophilius Lunatico Lovegood! E non fare quella faccia sorpresa, non vorrai fare amicizia con le persone sbagliate, posso aiutarti io!”
“Le...le persone sbagliate?” Selene faticava a trovare le parole ricordando con orrore il discorso di sua madre, poco prima che salisse sul convoglio che l’avrebbe portata ad Hogwarts.

Hai solo 11 anni cugina non te la prendere, certe emh...sviste possono capitare! Ah, hai lezione di volo vedo” Lucius aveva notato la sua scopa “Ottimo! Vai pure!”
Selene scattò in piedi, rossa in faccia “Non ho certo bisogno del tuo permesso! Chi ti credi di essere? Sei davvero un...un...PAVONE BORIOSO!” girò sui tacchi e si diresse con rabbia verso l’uscita della Sala Grande, ad aumentare il suo nervoso ci si mise anche Nott con la sua infelice uscita “Ah beh, è solo una ragazzina imparerà presto a stare al suo posto”

Quando varcò il Portone di Quercia l’aria fresca mattutina fu come un balsamo.
Fece un respiro profondo e si diresse verso il cortile.

Il suo umore stava già migliorando almeno finché non si imbattè in Avery, era del primo anno come lei, ma provava per lui la stessa simpatia che provava per Mulciber e Nott.

Ehi Goldlight, ho visto che te la spassi con i lunatici eh?”

La sua risatina maligna fu la goccia che fece traboccare il vaso. Si fermò di colpo e sfoderò la bacchetta, che puntò verso il viso, stupito, di Avery.

Cosa vorresti fare? Sai a malapena far volare una piuma!” sibilò maligno lui una volta che lo stupore svanì dal suo volto. La cosa peggiore era che aveva ragione, ma in quel momento provava così tanto nervoso che non glie ne importava nulla del fatto che avesse appena iniziato la scuola e aveva praticamente solo un incantesimo nel suo repertorio.

Cosa sta succedendo?” la voce di Severus Piton la colse di sorpresa, si voltò senza smettere di puntare la bacchetta e vide Severus stringere sulla mano destra una vecchia Scopalinda, accanto a lui Lily Evans la guardava preoccupata “Va tutto bene? Ti sta importunando?”

Va benissimo” replicò Selene rinfoderando la bacchetta.

Sentì Avery sbuffare “Andiamo Severus, lasciamo perdere queste...ragazzine”

Ha parlato l’uomo di mondo” replicò sarcastica Selene.

Piton guardò incerto Lily che lo fissava con i suoi grandi occhi verde chiaro, la cosa sembrava metterlo in soggezione ma non riuscì a non accogliere la richiesta del suo compagno di stanza

A tra poco” le disse flebilmente mentre seguiva con passo incerto Avery giù per i prati

Beh, sono certo che posso colpirlo con un incantesimo della pastoia anche da questa distanza” Selene sobbalzò, non si era accorta di Sirus alle sue spalle “Non ne vale la pena” replicò lei

Sì, e poi non sai farlo” intervenne James Potter “Anche se possiamo sempre allenarci su Mocciosus!”

Smettila di chiamarlo così!” esclamò Lily diventando improvvisamente adirata “Andiamo Lena, raggiungiamo gli altri”

 

Il prato dove si teneva la lezione di volo era pieno di studenti emozionati. Erano pochi quelli che avevano già una loro scopa, molti altri come Piton, usavano le Scopalinda della scuola.

Madama Bumb arrivò con il suo classico passo deciso, stringendo per il manico una Comet 220. Selene si era del tutto dimenticata che fosse la cugina di suo padre, ma il colore degli occhi era un tratto distintivo della linea Goldlight. La professoressa per fortuna la salutò normalmente, una sorta di atteggiamento preferenziale l’avrebbe messa a disagio. Anche se c’era da dire che una cosa del genere non era nel carattere pratico di Madama Bumb, inoltre, l’aveva incontrata davvero pochissime volte ed era praticamente un’estranea.

 

Si guardò intorno osservando gli altri studenti, finalmente stava per salire su un manico di scopa, aveva un po’ di timore ma allo stesso tempo sentiva come una vibrazione nell’aria che la faceva fremere nell’attesa di provare il volo. Andromeda e Lily poste ai suoi lati sembravano invece più in ansia.

La professoressa fece trillare il fischietto e tutti si zittirono, fissandola.

Benvenuti alla vostra prima lezione di volo” enunciò “Ogni mago che si rispetti deve avere almeno una conoscenza di base sul volo su di un manico di scopa. Ricordate che le scope sportive sono state inventate molto dopo di quelle per uso domestico e sono un ottimo mezzo di trasporto per coloro che non possono soffrire la smaterializzazione o la polvere volante”
Silenzio, il tono della professoressa non ammetteva interruzioni così ogni studente la fissava con sguardo attento.

Bene, posate la scopa a terra e portare la mano avanti, stendete bene le dita e dite in tono deciso “SU” solo questa parola. E quando ci riuscirete non montate a cavallo della scopa finché non sarò io a darvi il permesso”

Non molti riuscirono a far librare subito la scopa sulla propria mano, James Potter d’altro canto non solo ci riuscì subito, ma ci tenne a sottolineare come fosse una cosa facilissima per lui che era già un asso nel volo.

Selene, roteando gli occhi nel sentirlo pavoneggiarsi, prese coraggio e, dopo un profondo respiro, pronunciò un secco “SU”.

Forse non si aspettava realmente di riuscirci al primo colpo, per questo motivo non chiuse la mano quando il manico batté contro il palmo e la scopa ricadde a terra, rotolando.
La seconda volta stette più attenta e dopo nemmeno 5 minuti tutti gli studenti erano riusciti a chiamare il proprio manico di scopa.

 

La lezione fu piacevole, si limitarono a un voletto ad un metro e mezzo da terra ma fu comunque un’emozione librarsi nell’aria. Andromeda era davvero negata, continuava a tornare a terra e faticare a riprendere il volo. D’altro canto invece, c’era James Potter a fare il fenomeno della situazione. Non resistette a lungo a quell’altezza e d’improvviso si dilettò in voli spericolati ad alta quota.

Sirius dal basso, rideva divertito insieme ad un ragazzino della sua casa, un po’ goffo e timido.

Selene mentre svolazzava vicino a Piton lo sentì dire a Lily “Visto? Tutto muscoli e niente cervello” Lily si limitò a fare spallucce come a dire che non glie ne fregava un fico secco di James Potter e delle sue prodezze.

Madama Bumb invece era furiosa, tutti si aspettavano di vederla partire all’inseguimento del ragazzo cavalcando il suo manico di scopa, fornendo uno spettacolo ancora più divertente. Invece, sfoderò la bacchetta dalla tasca del mantello e la puntò con precisione verso la scopa di James, che atterrò docilmente nonostante le proteste di lui.

Selene seppe solo che era stato condotto direttamente dalla Professoressa McGranitt, la direttrice della casa Grifondoro. Certo era sicuro che sarebbe stato messo in punizione e trovò incredibile che si fosse già cacciato nei guai dopo nemmeno una settimana di lezioni.

 

Dopo la pausa pranzo, dove l’argomento principale tra i suoi compagni di classe era la punizione di James Potter (Iris Smith sembrava convinta che il custode Gazza l’avrebbe appeso per i pollici), Selene corse in dormitorio per riporre la scopa e precipitarsi nelle serre per la prima lezione di Erbologia.

La professoressa Sprite era una donna solare, un vero contrasto con la rigidità della Professoressa Mc.Granitt e la praticità di Madama Bumb. Accolse i nuovi studenti con calore e chiese di formare gruppetti da 3 persone.

Le lezioni di Erbologia si svolgevano insieme a Tassorosso e le due case non sembravano avere molta voglia di mischiarsi tra di loro. Piton parve optare per fare gruppetto con Selene e Andromeda ma Avery lo chiamò deciso e Piton si unì a lui e Rosier, inseparabile amico di Avery. Iris Smith aveva formato gruppo con le gemelle Husani così fu la professoressa a raggruppare gli indecisi e le due ragazze si ritrovarono insieme a Ted Tonks, un ragazzo biondo che Selene ricordava averlo visto inciampare durante lo smistamento, il quale adesso sembrava deciso a non incrociare i loro sguardi.

Il compito di quel giorno era piuttosto semplice, dopo aver messo i guanti in pelle di drago dovevano semplicemente cogliere da una pianta di fagiolo vulcanico i baccelli, togliere i fagioli dal baccello e riporli in un secchio. I guanti erano necessari perché i fagioli erano incandescenti.

Per un po’ procedettero in silenzio, in modo piuttosto meccanico. Ted continuava ad evitare insistentemente il loro guardo.

Selene si voltò verso Andromeda che sembrò condividere la sua perplessità ed alzò le sopracciglia confusa.

Mi passi il secchio?” chiese ad un tratto Selene cercando di rompere il ghiaccio.

Ted prese il secchio dal manico e lo poggiò vicino a lei, ma anche in quel momento evitò di alzare lo sguardo.

...grazie”

Il ragazzo fece un lieve segno con il capo, continuando a sbucciare deciso i suoi fagioli.

Ad un certo punto Andromeda sembrò non poter tollerare più quella situazione imbarazzante

Scusa ma ce l’hai con noi?”

Ted adesso non poteva evitare un contatto diretto, perché la domanda era troppo schietta. Guardò un po’ sorpreso le due ragazze, che avevano interrotto il lavoro aspettando una risposta

No, certo che no”

Sei un po’ timido immagino” replicò allora Andromeda, Ted arrossì

Beh, sì, forse...”

Ma puoi guardarci sai, non siamo un...un basilisco”

Non ho idea di cosa sia un basilisco ma non è questo il motivo…” disse Ted torcendo tra le mani un baccello vuoto

Continuate a lavorare!” le ragguardì improvvisamente la professoressa, facendoli sobbalzare tutti e tre. Ripresero a sbucciare fagioli immediatamente.

Allora cos’è?” insistette Andromeda che sembrava non voler mollare

E’ che voi siete, emh...”

Serpeverde?” concluse la ragazza per lui

Sì, cioè, no...è che” Ted le guardò esitante, fece un profondo respiro e continuò la frase “Mi hanno detto che tutti i Serpeverde fanno parte delle sacre 28 famiglie Purosangue”

Andromeda e Selene interruppero nuovamente lo sbucciamento dei fagioli, fissando Ted stupite, tutto si aspettavano tranne che quello.

Selene riprese il lavoro, in silenzio, stringendo la bocca. Conosceva quella stupida...lista, sua madre (Il quale anche il suo cognome di nascita, Fawley, era nella lista) la mensionava in varie occasioni.

Senti non so cosa dovrebbe significare, anche...non so, Potter, è purosangue, non mi pare una tragedia” sbottò, cominciava a provare una certa irritazione a riguardo.

James, che si era sentito chiamare in causa allungò il collo incuriosito, ma nessuno del gruppo di Selene lo degnò di uno sguardo.

Potter è Grifondoro” puntualizzò Ted

Beh, Severus è Serpeverde e non c’è nessun Piton in quella stupida lista! Tutti i Serpeverde pensi facciano parte di questa fantomatica lista speciale? E cosa dovrebbe significare?” Andromeda quasi non prese fiato mentre vomitava fuori le parole, Ted sembrava scioccato “Io...mi dispiace, è che sono insomma, i miei sono babbani e non so bene cosa significa questa roba!”

Lascia perdere, sei un mago no?” le disse Selene anche se sentiva un certo disagio

Pensi davvero che possano esistere famiglie davvero Purosangue?” chiese Andromeda pazientemente.

Ted sembrò riflettere sulle sue parole ed anche Andromeda lo fece, effettivamente era una cosa abbastanza improbabile.

Comunque non mordiamo mica” Selene interruppe il silenzio che si era creato, gettando con forza un fagiolo nel secchio quasi pieno.

No ma credevo, in realtà non so cosa credevo, ho dato ascolto al mio compagno di casa, Florian, ma credo mi abbia rifilato un mucchio di scemenze”

Forse non sono tutte scemenze ma mettiamola così, sicuramente non andrai d’amore e d’accordo con Avery e Rosier ecco, ed eviterei di parlare con Mulciber, se non altro perché una conversazione con un Troll sarebbe più interessante” replicò Andromeda.

Ted sorrise goffamente e da quel momento sbucciarono i fagioli decisamente con più serenità.

 

Il sabato era finalmente arrivato, ma ormai Selene si era abituata a svegliarsi presto così, non riuscì a dormire oltre le 8 e mezza, se non altro però poteva fare le cose con più calma. Si stiracchiò nello stesso momento in cui lo fece anche Nymue che con un balzo andò a cercare la sua ciotola ai piedi del letto. Selene aprì cercò a tentoni lo sportello del suo comodino ed estrasse i croccantini al salmone.

E per stamani ho sfamato la bestia” disse alzandosi, si stiracchiò nuovamente e cercò qualcosa da mettersi.

Anche Andromeda era sveglia e decisero di scendere a fare colazione.

Adorava la luce mattutina dell’acqua del lago, come aveva immaginato, sembrava davvero di stare dentro un vecchio relitto o magari nel castello del Re del Mare, o qualcosa del genere...era distratta a pensare tutte queste cose e si accorse di Lucius solo quando lui le sventolò la mano davanti agli occhi “Ehi!” disse lei sobbalzando “Buongiorno Lucius”

Buongiorno Lena, Andromeda” disse facendo un segno di saluto inclinando la testa verso quest’ultima, che ne approfittò per dire “Hai visto Cissy? Devo darle il suo regalo”

Regalo?” chiese interrogativo Lucius “Che regal...”

Selene non credeva che il volto del cugino potesse diventare ancora più pallido di quello che già normalmente era, ma evidentemente si sbagliava. Impallidì e sgranò gli occhi “DEVO ANDARE!” esclamò correndo per le scale dei dormitori.

Qualcosa mi dice che si è dimenticato del compleanno di mia sorella” disse Andromeda sghignazzando

E’ strano però, è un ragazzo sveglio...bah, adesso voglio proprio vedere come riuscirà a fare comunque bella figura!” replicò Selene

Non saprei, ma non è certo il primo a dimenticare un compleanno e non sarà nemmeno l’ultimo”

Ah questo è certo io li dimentico tutti e faccio schifo anche nel ricordare i nomi”

A N D R O M E D A”

Selene rise dando una spintarella con la mano sulla spalla dell’amica “Ovviamente mi ricordo del tuo!!!”

Anche l’amica rise “Ma come mai hai la scopa? Stai pensando di evadere?”
“Più tardi ci sono delle lezioni extra di volo per il primo anno e ci ho preso gusto a volare” rispose Selene mentre uscivano dal dormitorio.

Cielo spero che Potter non si presenti allora” replicò Andromeda

Non credo...ah ho saputo che come punizione ha dovuto lucidare tutte le armature del primo piano insieme a Gazza, e quelle si muovono! Non deve essere stato divertente!”

Io ho sentito dire che ha anche infilato Mrs.Purr in un’armatura e che quindi è stato messo in punizione di nuovo!”

Come si può fare tanti danni in una sola settimana?” chiese Selene sconvolta

 

Al tavolo dei Serpeverde Narcissa stava scartando con gioia il regalo di Andromeda (un bracciale con tre stelle verdi, che rappresentavano le tre sorelle Black).

E’ davvero carino, grazie ‘Dromeda” replicò Narcissa rigirandoselo sul polso per osservarlo meglio sotto la luce che filtrava dagli alti finestroni “avete visto Lucius?”

In cuor suo, Selene voleva rispondere di sì, non gli aveva ancora perdonato l’interruzione della colazione al tavolo dei Corvonero, tuttavia non riuscì ad essere così sleale e si limitò a scuotere la testa in cenno di diniego come fece anche Andromeda.

Mentre finiva le sue uova strapazzate, una lettera cadde sul suo grembo. Alzò lo sguardo sui gufi che lasciavano cadere lettere e pacchetti e prese la propria.

La grafia era quella inconfondibile della madre.

Beh” esordì Selene dopo aver letto la lettera e averla riposta nella tasca del mantello “se non altro mia madre è entusiasta della nostra amicizia” disse ad Andromeda

Ah beh, vuoi mettere? Sono una Black purosangue io!”

Le due sghignazzarono, Narcissa le guardò un po’ accigliata ma non si intromise nella conversazione, anche perché lettere e pacchetti avevano invaso il suo paitto della colazione, fortunatamente vuoto.

 

Stavano uscendo dalla sala grande quando videro entrare Lucius che stringeva un pacchetto in mano.

Dove diamine ha trovato un regalo?” chiese Selene sorpresa

Fidati, non vuoi saperlo” le disse Bulstrode prima di seguire l’amico a ruota.

Aspetta” Andromeda tirò la manica della veste di Selene per frenarla “guardiamo la faccia di Cissy! Secondo me le ha regalato una sua foto!”

Narcissa accolse Lucius entusiasta, lui non sembrava nervoso o forse fingeva di non esserlo. Le porse il regalo spavaldamente e si sedette accanto a lei con un sorriso tronfio.

Quando Narcissa scartò il regalo non esitò ad abbracciare il ragazzo, contenta.

Beh, cosa le ha regalato? Non riesco a vedere!” chiese Andromeda allungando il collo per cercare di vedere meglio

Sembrerebbe un libro...”

E fa tutta questa scena per un libro? Il mio bracciale è sicuramente un regalo migliore!”

Sì ma tu non sei un aitante ragazzo biondo no?”

Le sorelle sono più importanti!”

Non posso che concordare”

Aspetta...riconosco quella copertina è...no! Non può essere! Che regalo orribile! Sarebbe stato meglio una foto!”

Cosa? Cos’è?”

Il libro...quello sulle 28 famiglie purosangue!”

Non ci posso credere, quel libro ci perseguita! Ricordami di picchiare Nott, è stato un suo antenato a scriverlo!”

E Cissy è pure contenta? Spero stia fingendo...cielo, pensavo di conoscerla!”

Ricordiamoci di non regalarlo a quel ragazzo...Tod”

Ted” la corresse Andromeda

Sì, lui”

Rimasero qualche istante a guardare i due, perplesse, poi Selene si ricordò dell’allenamento extra di volo e si sbrigò a scendere per i prati ancora pieni di brina.

 

Il fine settimana passò in fretta, aveva passato la domenica a provare a far volare la piuma, come le aveva assegnato il Professore di Incantesimi.

Dopo diversi tentativi, tra cui uno in cui credeva di avercela fatta ma invece era solo la piuma che volava via per colpa di uno spostamento d’aria, ci riuscì.

Non è così difficile” disse ripetendo l’Incantesimo il lunedì mattina, ormai tutta la classe padroneggiava l’incantesimo, tutti tranne il ragazzino goffo di Grifondoro che aveva riso delle prodezze di James Potter sulla scopa.

Sei proprio uno zuccone Peter!” gli disse proprio quest’ultimo mentre Peter falliva per l’ennesima volta, Selene notò piuttosto sconvolta che Peter anziché prendersela rise. Si chiese se non fosse lei una persona troppo permalosa, ma era certo che non avrebbe accettato il termine zuccona da uno che passava più tempo in punizione che sui banchi.

Devi muovere il polso, così!” Lily si offrì di aiutarlo.

Il professore comparse in cima alla sua pila di libri e tutte le piume volteggianti tornarono a terra.

Molto bene ragazzi! Molto bene! Vedo che padroneggiate tutti l’incantesimo! Tu Minus dovrai esercitarti un po’ di più va bene?”

Peter sospirò, ma Selene sentì Lily sussurrargli parole incoraggianti.

Wingardium Leviosa!” esclamò il ragazzino che si era concentrato così tanto che il suo volto era rosso paonazzo. Ma l’impegno fu ripagato e la piuma si levò in aria, il professor Vitious battè le mani soddisfatto “Ottimo! 5 punti a Grifondoro!”

5 punti perché un idiota è riuscito in un incantesimo elementare?” chiese Piton scandalizzato, il Professore era troppo lontano e non sentì, ma i Grifondoro lo sentirono fin troppo bene.

Stai zitto Moccious, pensa piuttosto a non ungere il banco!” sibilò Sirius irritato

Stai zitto tu Black!”

Uuuuh che paura!”

Peter non è un idiota!” fu Lily a parlare e per la prima volta Piton sembrò realmente colpito dall’attacco verso la sua persona. Rimase in silenzio ed abbassò lo sguardo, era palese che volesse intervenire ma riuscì a trattenersi anche se strinse così tanto le labbra che Selene temette avrebbero sanguinato.

Comunque il nuovo incantesimo che il professore insegnò quel giorno, Lumos, li distrasse da ogni altro argomento.

 

LUMOS!” ormai la lezione stava per terminare, ma la sua bacchetta non accennava ad illumarsi.

Cos’ho che non va?” chiese frustrata

Niente, credo, ma muovi la bacchetta nel modo sbagliato!” si voltò, a parlare era stato un ragazzo di Grifondoro che ricordava vagamente si chiamasse Remus, rimase colpita dalle evidenti occhiaie sotto i suoi occhi, ma il suo sorriso era molto gentile e non potè far a meno di sorridere a sua volta.

Davvero? E come…?”

Remus le fece vedere il movimento, lentamente, poi lo ripetè alla velocità giusta recitando la formula e la sua bacchetta si “accese”.

Selene annuì e dopo un paio di tentativi ci riuscì.

Ehi ha funzionato! Dovresti fare il professore!”

Remus rise timidamente “Ma no...”

Fammi vedere Goldlight!” disse improvvisamente la voce del professore, Selene non si era accorta che stava girando tra i banchi per controllare l’andamento della lezione.

LUMOS!” con gioia la sua bacchetta si illuminò di nuovo

Ottimo! Ottimo!” squittì il professore “5 punti a Serpeverde!”

Finalmente si è ricordato che esistiamo anche noi!” esclamò Piton quando il l’insegnante si fu allontanato

Un vero peccato che si ricordi anche di te, Mocciosus!” esordì James

Hai rotto le scatole Potter, chiudi quella maledetta boccaccia!” ringhiò Avery palesemente irritato

Altrimenti?” dal sorriso di James si capiva che non aspettava altro che provocarlo

Ragazzi, il professore sta tornando!” si intromise Remus nervoso.

Il professore ci mise un po’ a ritornare verso i loro banchi, quello di Remus Lupin fu un palese tentativo di interrompere la lite, ma ormai nessuno aveva più voglia di riattaccar briga.

 

La sagra degli imbecilli” borbottò Andromeda mentre uscivano di classe “dannato Potter, mi tocca pure essere d’accordo con Avery!”

Almeno voi non ve lo ritrovate in sala comune” disse Lily sospirando, affiancando le ragazze “dov’è Piton?” chiese Selene

Credo sia già uscito” rispose Lily “meglio così, al momento non sopporto nessun ragazzo”

Ah, allora eviterò di chiedere se ti va di pranzare insieme” le tre si voltarono, Lupin sorrideva bonariamente

Va beh tu sei diverso Remus, sei come una camomilla!” le disse Lily, il ragazzo scoppiò a ridere “giuro che nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere!”

Andiamo, sto morendo di fame!”

 

A pranzo Halima e Taara le invitarono a mangiare insieme, effettivamente nella prima settimana non aveva parlato molto con le altre ragazze del suo anno ad eccezione di Andromeda. A quanto pare le due amavano chiacchierare, di qualsiasi cosa, le lezioni, pettegolezzi improbabili, animali domestici e perfino dei gusti migliori delle caramelle tutti i gusti + 1.

Selene e Andromeda praticamente non aprirono mai bocca e a fine pasto si sentirono piuttosto intontite.

Credi avessero bisogno di parlare con altre persone?” chiese Andromeda mentre si dirigevano a pozioni

Può essere, ma spero affinino la tecnica” Selene per quel giorno era satura di chiacchiere.

Il Professor Lumacorno affidò a loro una pozione che tuttavia, Selene trovò semplice o forse scoprì di avere una certa passione per le pozioni.

Piton e Lily furono i primi a finire e Lumacorno si sperticò in complimenti “Due talenti! E siamo solo alla seconda settimana di scuola, ah beh, quando c’è del talento è evidente subito! E la signorina Evans è una nata babbana, fantastico no?”

Selene vide Lily accigliarsi forse incerta se avesse ricevuto un complimento o meno.

Ah ma qui abbiamo un altro talento nascosto, vero Signorina Goldlight? Vedo che stai per completare la pozione in modo perfetto! Come sta tuo padre? Immagino che essere direttore dell’Ufficio per i Giochi e gli Sport magici sia impegnativo eh?”

Selene si sentì piuttosto a disagio, quel Professore era strano, tuttavia rispose educatamente “Sì certo...”

Fantastico, fantastico! Mi procura sempre ottimi biglietti per le partite di Quidditch! Ricordo che anche lui aveva un certo talento per le pozioni, sono fiero di averti nella mia casa però, lui era Corvonero!”
Selene sorrise incerta mentre il Professore passava ad indagare riguardo la famiglia di Andromeda.

Quell’uomo è sfinente, credo che per oggi ho fatto il pieno di persone!” esclamò Selene uscendo dall’aula

Però non è un cattivo insegnante, cioè, credo di essere una capra in pozioni, ma lui sembra un bravo insegnante!” replicò Andromeda

Io non ho capito se mi ha offeso o fatto un complimento!” ammise Lily

Credo fosse un complimento” le disse Piton “sembrava sinceramente colpito, sei stata bravissima!”

Mai quanto te! Solo la tua pozione aveva la perfetta patina scintillante! Come fai?”

Piton fece spallucce “Mi piace studiare!” Lily rise

Ma questo è più che studiare, ha ragione Lumacorno, hai talento!”

Piton arrossì visibilmente ma fu la prima volta da quando l’aveva incontrato, che Selene lo vide sorridere sinceramente.

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