Sarà amore?

di Misakipage
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Come al solito Goten quella mattina era in ritardo. In fretta si alzò dal letto e indossò una t-shirt verde della Capsule Corporation, un paio di jeans scoloriti e i soliti scarponcini gialli. Non fece in tempo a finire la colazione che si mise il casco e sfrecciò giù dai Monti Paoz. Sapeva che per arrivare in orario sarebbe dovuto partire prima e come al solito si era trattenuto fino all’ultimo minuto. Ma che importanza aveva? Ormai i prof lo conoscevano, anche troppo bene. Era la terza volta che ripeteva il primo anno e molto probabilmente le cose non sarebbero cambiate. Trovarsi in una classe nuova era sempre difficile. I suoi compagni avevano dei pregiudizi perché era ripetente, non solo loro ma anche i prof che difficilmente apprezzavano i suoi sforzi ed ogni occasione era buona per mettergli una insufficienza. Per non parlare dei compiti di gruppo. Lavoravano tra di loro escludendolo del tutto facendoli fare scena muta il giorno dell’interrogazione. Correndo a più non posso si precipitò nell’aula 11, la 1C.

 

Goten: “Buongiorno prof, scusi il ritardo!”

Prof: “Son, per oggi chiuderò un occhio. Domani mi aspetto di vederla in classe in anticipo. Si sieda”

 

Vista l’ora, ormai i posti erano già stati assegnati, tranne uno. Tutti lo stavano guardando, tranne quella bellissima ragazza dagli occhi e dai capelli turchini. A primo impatto non riuscì a metterla a fuoco, ma appena si avvicinò la riconobbe. Era Bra, la sorella del suo migliore amico. Non c’era da sorprendersi che non lo stesse minimamente degnando di uno sguardo, era così abituata a vederlo girare in casa sua che non alzò nemmeno lo sguardo dall’agenda.

 

Goten: “Ma... Ciao Bra”

Bra: “Ciao Goten”

Goten: “Chi l’avrebbe mai detto che ci saremmo trovati nella stessa classe e per di più vicini di banco”

Bra: “Già. La lezione sta iniziando, ti consiglio di prendere appunti se hai intenzione di diplomarti un giorno”

Goten: “Ah ah spiritosa”

 

Bra non perdeva mai l’occasione per punzecchiarlo. Già da bambina aveva la linguaccia lunga e crescendo le cose tra di loro non erano cambiate. Secondo Goten lei lo aveva sempre considerato come l’amico stupido di suo fratello. Lui  invece adorava quel suo caratterino e il modo in cui si mostrava superiore ai suoi occhi, lo trovava divertente. Il suo carattere era tale e quale a quello di Vegeta, mentre il suo aspetto a quello di Bulma. Non ricordava fosse così bella. Forse perché non l’aveva mai vista in questo modo. Aveva i capelli raccolti in una coda di cavallo molto alta e la frangetta che le nascondeva quegli occhioni azzurri. Indossava una corta canotta rossa e una gonna nera a campana lunga fino a metà coscia. Dagli scarponcini bianchi dalla punta dorata, uscivano dei calzini rossi alti fino sotto al ginocchio. Per la prima volta la guardò con occhi diversi.

 

Passate le prime tre ore, arrivò il momento della ricreazione. Ma la turchina si avviava nella direzione sbagliata.

 

Goten: “Bra dove stai andando?”

Bra: “In cortile, perché?”

Goten: “Vieni con me!”

Bra: “Piano Son, ma dove mi stai portando?”

 

La prese per l’avambraccio e la trascinò dalla parte opposta al grande cortile dell’entrata, dove tutti gli studenti si riunivano per la pausa.

Dopo aver percorso il lungo corridoio del piano terra, oltrepassarono una vecchia porta antincendio sulla destra. Davanti a loro si aprì un piccolo giardino incolto, curato occasionalmente da alcuni studenti.

Era lì che si riunivano Goten, Trunks, il suo migliore amico, Marron, amica d’infanzia e Valese, ex compagna di classe. Al loro gruppo oltre a Bra si aggiunse anche la piccola Pan, anche lei al primo anno, nipote di Goten, l’unica figlia di suo fratello maggiore Gohan.

 

Goten: “Trunkssss”

Trunks: “Hei Goten”

Bra: “Ciao”

Valese: “Ciao.. ci conosciamo? Mi sembra di averti già vista”

Bra: “non credo...”

Trunks: “Val, lei è mia sorella Bra. Sorellina, lei è Valese. Marron e Pan le conosci già”

Marron: “Ciao ragazzi!”

Pan: “Bra, come mai sei con lo zio?”

Bra: “Siamo nella stessa classe...”

Goten: “Non mi sembri molto contenta. Cos’è questo freddo? Ah, è il tuo gelo. Potresti farti un po più in là? Mi sto congelando”

Bra: “Ah ah davvero divertente. Chi te le scrive queste battute?”

Marron: “Che dite, vi va un caffè?”

 

Il gruppo si avviò al piccolo bar della strada di fronte, chiacchierando del più e del meno. 

 

Goten sapeva perfettamente che nonostante Bra si mostrasse come una ragazza fredda dal cuore di ghiaccio le cose non stavano così, era tutto il contrario. Aveva tanto da offrire ma da sempre temeva di essere ferita. A differenza di Trunks era cresciuta di più con il padre e ciò l’ha portata a crearsi uno scudo intorno a se proprio come Vegeta. Tendeva a respingere gli altri e a chiudersi nel suo mondo.











ANGOLO AUTRICE 
Ciao! Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto. Se così fosse non esitate a lasciare una recensione :)
Aggriornerò la storia il prima possibile, alla prossima!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Alle 2 finalmente la campanella suonò e gli studenti furono liberi di tornare a casa. Mentre stava per uscire, si sentì chiamare a gran voce dal corridoio.

 

Trunks: “Goteeen! Vieni qui, devo chiederti una cosa”

Goten: “Che succede?”

Trunks: “Niente di grave. Mi devo trattenere per un po e oggi Bra è venuta con me. Potresti accompagnarla tu a casa? Papà mi uccide se la vede tornare da sola, sai quanto è protettivo con lei”

Goten: “ Nessun problema. Ma non ti assicuro nulla”

Trunks: “Tranquillo. Vedrai che accetterà. Ti ringrazio!”

 

Goten uscì e aspettò Bra davanti alla porta d’ingresso. La ragazza era così presa dai suoi pensieri che non lo vide e per poco non cadde. Se Goten non l’avesse presa in tempo per la vita, sarebbe caduta a terra come una pera matura. Splat.

 

Bra: “Grazie”

Goten: “Hei, non credevo fossi in grado di dirlo”

Bra: “Fai poco lo spiritoso Son”

Goten: “Come desidera”

Bra: “Io vado. Ci vediamo domani”

Goten: “Aspetta. Trunks mi ha detto che si ferma ancora un po’. Sto andando via anch’io. Vuoi uno strappo? Casa tua è di strada”

Bra: “Mh va bene”

 

Si avviarono verso il parcheggio. Nell’ultimo posto era parcheggiata una moto nera della Capsule Corporation mezza ammaccata. Bra si fermò di colpo con gli occhi sgranati.

 

Goten: “Che c’è? Hai paura signorina?”

Bra: “Non è la moto a spaventarmi ma la velocità. Potresti evitare di correre troppo?”

Goten: “Stai tranquilla. Ti accompagno a casa sana e salva. Può sembrare un catorcio ma è una signora moto”

 

Aprì il sellino e le diede il casco di riserva. Prese l’altro, se lo mise e salì sulla sua fedele compagna di viaggio. Bra fece lo stesso e con titubanza salì dietro a Goten, avvinghiandosi nervosamente con le braccia alla sua vita. Per un attimo il ragazzo si sentì in imbarazzo. Bra non era più una bambina. Sentiva il piccolo seno premere contro la sua schiena e le cosce scoperte per la gonna corta stringersi ai lati delle sue gambe. Ma che gli saltava in mente? Scacciò all’istante questi pensieri dalla testa e partì. All’angolo del liceo, prese la prima strada a destra, all’incrocio proseguì dritto e dopo pochi minuti furono davanti alla Capsule Corporation. 

 

Goten: “Siamo arrivati. Tutto bene?”

Bra: “Si tutto okay. Ci vediamo domani, non fare tardi”

Goten: “Agli ordini capo”

 

Sistemato il casco nel sellino, si rimise in viaggio. Superato l’incrocio imboccò una stretta strada di campagna sulla sinistra che attraversava delle colline, fino al bivio, dove proseguì sul viottolo di destra per raggiungere i Monti Paoz. Appena varcò la soglia di casa fu inebriato da un profumino delizioso.

 

Goten: “Sono a casa”

Chichi: “Caro! Vieni il pranzo è pronto”

Goku: “Chichi che bontà! Posso averne ancora?”

Chichi: “Basta così Goku, ti stai mangiando tutto! Lascia qualcosa a Goten. È tornato ora, avrà bisogno di energie per studiare!”

Goku: “Ciao figliolo! Vieni, siediti qui e assaggia questa delizia”

Goten: “Arrivo”

 

Finito di pranzare, salì al piano superiore e si chiuse nella sua stanza.  Dopo una bella doccia fresca decise di mettersi a studiare, meglio iniziare con il piede giusto. Fu più volte sul punto di chiamare Bra per chiederle una mano, ma non lo fece. Lo avrebbe sicuramente preso per uno stupido.  Poco dopo qualcuno bussò alla porta.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Chichi: “Goten? Scendi, c’è Bra al telefono”

Goten: “Eh?”

Chichi: “Ma sei sordo? Scendi!”

 

In fretta e furia scese le scale, correndo fino all’ingresso a prendere la cornetta.

 

Goten: “P-pronto?”

Bra: “Ce ne hai messo di tempo per rispondere”

Goten: “Si scusami. Stavo studiando, o comunque ci provavo. Che succede?”

Bra: “Ti ho chiamato per questo. Credevo avessi bisogno di una mano per studiare, ma se ci stai riuscendo da solo...”

Goten: “Ehm...in effetti mi servirebbe il tuo aiuto. Non sono riuscito a prendere appunti di tutto”

Bra: “Allora ti aspetto per le 16 a casa. Prendi tutto. A dopo”

Goten: “Okay. A dopo”

 

Alle 16 precise il ragazzo suonò al campanello di casa Brief. Dalla porta sbucò Bulma.

 

Bulma: “Ciao Goten, che bello vederti!”

Goten: “Eheh.. ciao Bulma”

Bulma: “Se stai cercando Trunks è di sotto con Vegeta”

Goten: “No cerco Bra. Studiamo insieme”

Bulma: “Che sciocca, me l’ha detto e me ne sono dimentica. Sono contenta che vi siete trovati nella stessa classe! Dai entra. È di sopra in camera sua”

 

Salito al piano superiore, bussò alla prima porta sulla sinistra. Presto si aprì e sull’uscio apparve l’azzurra.

 

Bra: “Ciao Son”

Goten: “C-ciao”

Bra: “ Su, entra. Non mordo”

 

Era sempre stato in giro in quella casa, ma si rese conto di non aver mai varcato la soglia di quella stanza. Subito dopo la porta c’era un letto a una piazza e mezza bianco con dei cuscini a fiori rosa e la tastiera in legno scuro, con ai lati due comodini dello stesso materiale. Lo stesso vale per l’armadio sulla parete a sinistra e per la grande scrivania sulla parete frontale all’entrata, alla sinistra della porta-finestra che da sul balcone. Sulla parete di fronte al letto c’era la porta del piccolo bagno privato. Tutti i muri erano dipinti nella parte superiore di bianco e in quella inferiore di un rosa tenue. Goten attraversò la stanza e si sedette ad una delle due sedie della scrivania, quella più vicina alla finestra. 

 

Bra: “Dammi un attimo, ti faccio un po di spazio. Mi piace tenerla in ordine, ma quando studio la occupo tutta”

Goten: “Non preoccuparti. Un piccolo spazio è più che sufficiente”

Bra: “Eccomi. Da cosa vuoi iniziare?”

Goten: “Ehm.. Chimica? È la materia in cui vado peggio eheh”

Bra: “E chimica sia”

 

Studiarono tutto il pomeriggio senza fare pausa. Bra era molto brava nelle materie scientifiche e riuscì a spiegare al ragazzo tutte le formule e i concetti che gli erano poco chiari. Goten non era stupido, lo sapeva benissimo. Aveva solo bisogno di sostegno. Infatti in quelle poche ore riuscì a capire e a memorizzare tutto ciò che lei gli spiegò.

 

Bra: “Okay, per oggi può bastare. Se ti va possiamo rifarlo. Per me è un ottimo modo per ripetere e per te è più facile imparare”

Goten: “Certo! Mi farebbe piacere. Ti sono davvero riconoscente Bra. Grazie”

 

Si avvicinò alla turchina e le diede un bacio sulla guancia in segno di ringraziamento. 

 

Bra: “... di nulla Son. Ci vediamo”

 

Quel contatto lasciò la ragazza di stucco. Non conosceva questo suo lato. Non lo credeva capace di queste attenzioni. Molte volte aveva immaginato un gesto del genere da parte sua, ma lui la vedeva come la sorellina del suo migliore amico. A parte qualche sorriso non si era mai preso troppe confidenze con lei. Fin da bambina aveva fatto di tutto per farsi notare, ma con scarsi risultati. Ogni scherzo o battibecco inscenato non era servito a nulla. Forse le cose tra loro sarebbero cambiate. Ci sperava con tutta se stessa.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Il giorno seguente Bra si alzò di buonumore. Dopo essersi lavata ed aver svegliato quel dormiglione di Trunks, si preparò. Decise di lasciare i capelli sciolti e di mettere giusto un po’ di mascara. Indossò degli shorts a vita alta color kaki con una t-shirt beige larga tagliata all’altezza della vita. Prese lo zaino e scese a fare colazione.

 

Bra: “Buongiorno”

Bulma: “Buongiorno cara, come stai bene oggi!”

Bra: “Grazie”

Vegeta: “mh.. non sono troppo corti quei cosi?”

Bra: “..non mi stanno bene?”

Vegeta: “magari ci fosse qualcosa che non ti stia bene...”

Bra: “Papà hai detto qualcosa?”

Vegeta: “nulla, ma attenta a chi ti ronza intorno...”

Bra: “Puoi stare tranquillo”

 

Si avvicinò e gli lasciò un piccolo bacio sulla guancia e si sedette alla sua sinistra.

 

Bulma: “Bra dov’è tuo fratello?”

Bra: “L’ho svegliato, ma credo si sia rimesso a dormire”

Bulma: “Ci penso io. TRUNKSSSS”

Trunks: “Insomma mamma, ma che hai da urlare? Sono qui”

Bulma:  “Sbrigatevi a fare colazione o farete tardi”

Trunks/Bra: “Si mamma..”

 

Terminato il pasto, salirono in macchina e si avviarono verso il liceo.

Bra si sentiva contemporaneamente a disagio e su di giri per il bacio del giorno prima e Trunks non mancò di notare il turbamento della sorella. Solitamente non era così agitata per nulla.

 

Trunks: “Hei, c’è qualcosa che non va? Mi sembri strana”

Bra: “nulla”

Trunks: “non me la racconti giusta”

Bra: “ho detto nulla”

Trunks: “okay, messaggio ricevuto. Non vuoi parlarne. Aspetterò, lo so che prima o poi cederai”

Bra: “mh”

 

Quando entrò in classe, Goten era già seduto al suo posto. Guardava fuori dalla finestra con il gomito del braccio destro poggiato sul banco e la guancia spalmata sul palmo della mano. La sentì arrivare e si girò a guardarla.

 

Goten: “Buongiorno!”

Bra: “Giorno.  Che puntualità Son”

Goten: “Visto? Mi sto impegnando sul serio. Pensavo... ti va di vederci oggi? Se hai da fare facciamo un’altra volta”

Bra: “Vederci?”

Goten: “Per finire chimica”

Bra: “oh..certo”

Goten: “Vieni da me?”

Bra: “Va bene”

 

Tornata a casa, iniziò a prepararsi per quel pomeriggio. Più che studiare, sperava di riuscire a legare di più con lui. Prese tutto ciò che le serviva e si mise in viaggio. I monti Paoz distavano da casa sua all’incirca un’ora abbondante con l’auto. Preferì volare e in meno di 10 minuti atterrò di fronte alla porta di casa Son. Goten era già fuori ad aspettarla, sdraiato a terra sull’erba fresca con le braccia incrociate dietro la testa.

 

Bra: “Hei Son, sei sveglio?

Goten: “Certo. Vista la bella giornata ho preferito aspettarti fuori, anche perché se la mamma ti vede ti terrà tutto il pomeriggio a far chiacchiere. Seguimi, ti mostro una cosa”

Bra: “Okay.. ma dove stiamo andando?”

Goten: “Adesso vedrai. Credo che ti piacerà”

 

Presero una piccola stradina nascosta che attraversava il boschetto alla sinistra di casa Son. Camminarono per qualche minuto e giunsero ad un laghetto circolare non molto ampio, dall’acqua limpida e cristallina. Era interamente circondato da basse rocce e dalla vegetazione, che cresceva rigogliosa in ogni dove. Goten si sedette sotto l’ombra di un albero e invitò la turchina a fare lo stesso.

 

Goten: “Che dici, ti piace?”

Bra: “Molto. Non credevo che qui ci fossero meraviglie del genere”

Goten: “Quando farà più caldo potremo farci il bagno. Solo noi Son conosciamo questo posto. Ricordo di aver passato qui l’estate da sempre, ma non ho mai vostro nessun altro venirci”

Bra: “Non ci hai mai portato nessuno?”

Goten: “Ci ho portato Trunks e Gohan ci portò Videl. Forse qualche hanno fa ci ho portato Marron, non ne sono sicuro”

Bra: “Marron?”

Goten: “Si... credevo lo sapessi. Io e Marron siamo stati insieme per 5 anni”

Bra: “D-dici sul serio?”

 

Bra rimase sconvolta da questa notizia. Non si aspettava che fosse successo qualcosa tra loro. Se a Goten piacevano le ragazze come Marron avrebbe potuto rinunciare a lui in quell’istante. Non poteva competere con lei. Marron era molto alta e slanciata, aveva i capelli corti e biondi e gli occhi grandi color nocciola. Anche i loro caratteri erano opposti, lei era sempre allegra e cordiale con tutti. Come poteva sperare in qualcosa di più?

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