Contro Le Regole

di KENNY1986
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Mandati via dal Santuario ***
Capitolo 3: *** La Tregua ***
Capitolo 4: *** Il Nuovo Lavoro ***
Capitolo 5: *** Appuntamento per Due ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Atene

Terza Casa

Una mattina come le altre, alla casa dei gemelli stranamente si respirava un'aria piuttosto serena, o perlomeno così poteva sembrare.
Entrambi i custodi dopo aver fatto colazione, lasciarono che le ancelle pulissero e mettessero in ordine la cucina.
Kanon e Saga si trasferirono nel salone, il maggiore interruppe quel piacevole silenzio. “Fratellino, ti ringrazio per aver preso provvisoriamente il MIO posto nella guerra contro Ade, tempo fa! Ma devo ricordarti che l'Armatura di Gemini è MIA? Durante il nostro combattimento per diventare Cavalieri scelse me!”

Kanon, esterrefatto, gli rispose: “COSA! Ma ti sei bevuto il cervello, fratello? Vorrei solo ricordarti, caro il mio gemello, che IO sono stato in grado d'ingannare il dio Nettuno in persona! E che durante la guerra contro Ade, che sono stato sempre IO a sconfiggere uno dei tre Grandi dell’inferno, il possente Rhadamantis, e per di più senza neanche l'armatura pur di farla arrivare davanti al Muro del Pianto, perché tu rincoglionito e gli altri dovevate distruggerlo! Quindi non ti pare che ne sia io il più degno?”

Tanto per cambiare la situazione, sino a poco prima apparentemente tranquilla, era divenuta molto tesa. I due fratelli si stavano guardando in cagnesco.

Saga sibilò: “Anche se siamo gemelli, non ti permetto di parlarmi così! E comunque l'Armatura di Gemini è mia di diritto!”
Kanon strinse i pugni e rispose: “Questo lo vedremo!”
Saga lo colpì in volto con un pugno facendogli sanguinare il naso e ruggì: “Non ti conviene sfidarmi! Ricordati che ti ho già battuto una volta!”
Kanon però, stanco di questo atteggiamento, gli balzò addosso colpendolo a sua volta, così iniziarono a prendersi a pugni utilizzando anche il cosmo.
Alla settima casa Doko disse: “Ti pareva, i gemelli stanno litigando di nuovo!”
Camus che era andato a fargli visita rispose: “Ho il sospetto che tra non molto vedremo passare Shion furente!” Il suo compagno concordò su quelle parole.


Nel frattempo alla tredicesima casa il gran sacerdote e la Dea Atena erano a colloquio privato. “A quanto pare laggiù i gemelli stanno nuovamente discutendo!”
Shion era esasperato: “Questa è la volta buona che li caccio dal santuario! Gliene ho fatte passare lisce troppe, finora! Con il vostro consenso vado a dir loro due parole!”
Ella annuì, in silenzio.
E così, esattamente come da pronostico, un furibondo Shion uscì dalla sala del trono a passo di carica e sguardo indemoniato, diretto verso la terza casa.
Aquarius in silenzio incrociò un veloce scambio di sguardi con Dohko: “Ecco qua, guai in vista!” Il suo amico rispose: “Già! Ed è proprio incavolato nero, stavolta!”


Nel frattempo alla terza casa entrambi i custodi erano ormai pieni di graffi e lividi e con i vestiti a brandelli. Saga continuava a sentenziare: “Non ne sarai mai degno, per via del tuo passato!”
“Ah, senti chi parla! E comunque io mi sono redento, la dea Atena stessa mi ha perdonato! Quindi l’armatura è MIA!”
Prima che potessero nuovamente prendersi a pugni, nell’atrio della terza casa risuonò una voce furiosa: “BASTAAAAAA! Finitela entrambi!”
I gemelli si voltarono, impietriti: “Sh..Shion!”


“Grande sacerdote Shion: "Si può sapere il perché non riusciate proprio ad andare d'accordo? Che diamine avete al posto del cervello!”
Era decisamente nero di rabbia.
Saga provò a parlare in propria difesa.
“Gran Sacerdote, sommo Shion, mi dispiace!”
“Saga stavolta non ci sono scuse che reggano, ve ne ho fatte passare troppe, e sono giunto alla conclusione più ovvia!”

Il minore rispose: “Che sarebbe?”
“Dovrete lasciare il Santuario e dimenticarvene! Trovate un altro posto dove abitare!”
Saga rispose: “Ma...ma dite sul serio?”
Il pontefice era rosso dalla rabbia e gridava. “SILENZIO! Questo è un ordine del Grande Sacerdote, quindi di Atena in persona, pertanto dovete eseguirlo, sono stato chiaro?!”
Entrambi risposero a testa bassa: “S...si!”
“Avete esattamente una settimana di tempo da ora per preparare la vostra roba e andarvene!” Saga rispose: “Come desidera!” E uscì dalla terza casa, ancora furioso.


 

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Capitolo 2
*** Mandati via dal Santuario ***


NOTA DELL'AUTRICE: Finalmente, dopo tanta attesa...sono riuscita a pubblicare il prologo; stavolta ho cercato di fare meno errori che nel prologo,anche stavolta sono stata aiutata da una beta, penso che si dica così; e spero di esserci riuscita almno un pochino...Non voglio fare spoiler e dirvi cosa succederà, in questo capitolo, anche perché per scoprirlo dovete leggerlo,per quanto riguarda il titolo beh secondo voi può andare? O devo cambiarlo? Detto questo vi auguri buona lettura.

Quando tornarono al Santuario, avevano due sguardi demorallizzati; Camus gli si avvicinò.
“Ciao, allora com' è andata la ricerca?” Il maggiore sospirando rispose, mentre Kanon continuò a camminare dirigendosi verso la terza casa. “Anche stavolta abbiamo fatto un buco nell' acqua!” “Avete ancora cinque giorni a disposizione, sono sicuro che alla fine riuscirete a trovarlo!” Cercò di confortarlo Camus. “se lo dici tu...” Dopo che ebbe pronunciato questa frase seguì il fratello. Ormai la guerra tra i gemelli era iniziata da un bel pezzo... “Sono entrambi decisamente troppo orgogliosi e testardi per ammettere i propri sbagli!” Disse Doko “Ragazzi stavo pensando una cosa!” “Quale?” Chiesero all' unisono Milo e Camus. Il Cavaliere di Libra si prese qualche secondo prima di proseguire. “Potremmo trovare noi l' albergo adatto ai gemelli: logicamente dovrà essere economico!” “Ottima idea! Questo sarà il nostro regalo di addio!” I due amici si videro d'accordo.


“Acqua in bocca, capito Milo lingua lunga? Non dovrai lasciarti scappare niente vistro che, se proprio glielo diremo, lo faremo tutti e tre insieme” Si raccomandò allora Doko. “Va bene terrò la bocca chiusa!” Rispose il cavaliere velenoso. Intanto, alla terza casa i due custodi non si stavano degnando di uno sguardo; avevano preso di nuovo le distanze. Quando il minore si avviò verso l'uscita, Saga gli chiese dove stesse andando. “Non ti riguarda, lasciami in pace!” Subito dopo si allontanò lasciandolo solo, dirigendosi verso l' arena dove aveva deciso di allenarsi per scaricare la rabbia; giunto li notò due ex compagni, Aiolia e Shura.


“Shura allontaniamoci di più non voglio stare accanto a quel tipo, porta solo sfortuna!” “OK!” Rispose il Cavaliere del Capricorno. Kanon se ne infischiò altamente; non gli importava il loro disprezzo, stava benissimo anche da solo. Iniziò ad allenarsi lanciando calci e pugni in aria, digrignando i denti. Rimase li per un bel po' di tempo, tanto che non si accorse della presenza dei suoi unici tre amici, Camus,Milo e Doko, che si erano seduti in tribuna e lo stavano osservando. La sua maglietta era bagnata di sudore, mostrando la schiena scolpita e muscolosa. Quando si fermò, li notò. “E voi tre da quanto siete qui?” “Da un pezzo! Ti senti meglio?” Gli rispose Camus. Kanon prese un panno per asciugarsi il sudore dal volto. “No Ragazzi ve l'ho già detto, restatene fuori! E prima che me lo domandiate, perché so che lo farete, io e Saga non andremo mai d'accordo! Adesso vado a farmi una doccia!” Si allontanò dirigendosi verso la terza casa, sotto lo sguardo dispiaciuto dei suoi amici.


“Ragazzi dobbiamo sbrigarci, non abbiamo tanto tempo!” Affermò Doko. “Per fare cosa?” Chiese Milo. “Per trovare un' albergo ai nostri due gemelli, rincretinito che non sei altro!” Gli ricordò Camus. A quelle parole scoppiarono tutti e tre a ridere. Nel frattempo Kanon era giunto a destinazione e dopo essere andato in bagno si stava facendo la doccia; quando era entrato in casa aveva visto il gemello seduto sul divano che stava leggendo un libro ma quest' ultimo, che lo aveva sentito arrivare, non si era preso il disturbo di voltarsi verso di lui e chiedergli cosa avesse fatto. Iniziò a insaponarsi i lunghi capelli, cercando nello stesso tempo di non pensare a niente. Lasciò andare un sospiro profondo, e continuò a lavarsi.


Quella sera, dopo una cena silenziosa, i due gemelli erano seduti davanti alla televisione: Kanon sulla poltrona con i piedi appoggiati sopra al tavolino, mentre Saga disteso sul divano. Stavano guardando un film. Durante le pubblicità, il minore si alzò in piedi e andò a prendersi una lattina di birra in cucina. Aveva sete! Appena si voltò, notò suo fratello guardarlo, ma non gli disse niente e riprese a camminare. Saga, afferrandolo per un braccio disse: “Kanon, aspetta!” Kanon rispose freddamente. “Cosa vuoi? Io e te ci odiamo!” “Parlare con te!” Rispose Saga. Kanon si volse nuovamente. “Oggi allora non sono stato abbastanza chiaro! Quale parola di “lasciami in pace” non riesci a capire! Dimmelo che te la spiego, io con te non voglio più avere niente a che fare!” Detto questo tornò a sedersi sulla poltrona e continuò a bere la sua birra. Quelle parole per Saga erano state molto peggio di una pugnalata al petto, c'era rimasto molto ma molto male. Passarono altri quattro giorni e la situazione tra i due ragazzi non cambiò per niente anzi... erano arrivati al punto di mangiare a orari diversi.


La sera prima di lasciare il Santuario, i loro tre amici decisero di andare a trovarli visto che avevano una sorpresa per loro. “Saga, Kanon ci siete?” Chiamò Milo. “Si, ragazzi a cosa devo la visita?” rispose Saga. “Beh, ecco, visto che domani andate via, noi tre vi abbiamo fatto un regalo! Ma dov'è Kanon?” “Nella sua stanza” È da questo pomeriggio che se ne sta rintanato li!”

“Saga, posso andare io a parlargli?” Chiese Camus. “Vai pure... se lui ti lascia entrare!” Camus si diresse da quella parte. Sapeva come convincere il minore anche perché conosceva i suoi punti deboli. Giunto davanti alla porta bussò. “Vattene via Saga!” rispose una voce nervosa. “Sono Camus, per favore puoi aprire la porta?” Dopo qualche istante di esitazione Kanon andò ad aprire, presentandosi con gli occhi rossi e il volto pieno di graffi.“Ciao!”

“Kanon, che...che hai fatto al volto?” “Niente, mi sono solo torturato!” “Ti va di fare due chiacchiere con me?” gli propose Camus. “Si, ma rimaniamo in camera per favore!” “D'accordo! Vieni: andiamo a sederci sul letto e dimmi la verità, perché non credo che tu sia solo arrabbiato. Sai che io so mantenere i segreti... coraggio butta tutto fuori!” Kanon si morse il labbro inferiore. “In realtà a me dispiace tantissimo andare via dal Santuario... stavolta io e quel rintronato pezzo d'idiota abbiamo davvero esagerato, ma non potevo certo immaginare che, insomma Shion e Atena arrivassero addirittura a prendere la decisione di cacciarci via da qui! OK, escludendo voi tre nessuno degli altri cavalieri ci vuole bene, però mi domando come faremo ad andare avanti? Non siamo ragazzi decisamente normali, e non abbiamo mai fatto nessun lavoro; sappiamo solo combattere... questo discorso ti sembra sciocco, vero?”


“Assolutamente no, avevi bisogno di sfogarti! Ma stai tremando!” Gli rispose, appoggiandogli una mano sulla spalla. “Sono uno stronzo? Dimmi la verità non mi offendo, so che certe volte, quasi sempre va bene, commetto degli errori, però non posso farci niente è nel mio carattere! Sono una brutta persona vero?” Camus lo abbracciò. “Non dire così! Tu hai un carattere estroverso e lunatico, ma questo non significa certo che sei una brutta persona! Ascolta: andiamo dai ragazzi perché io Milo e Doko dobbiamo dirvi una cosa! Alzati coraggio e muovi codeste gambe lunghe!” Kanon fece un cenno di approvazione con la testa poi insieme raggiunsero i loro amici. Rimase accanto a Camus.


“Benissimo! Adesso che ci ha raggiunto anche il gemello minore possiamo finalmente svelarvi la sorpresa!” Disse Doko. “Siamo tutto orecchie!” rispose Saga. “Noi tre, su idea di Libra, vi abbiamo prenotato due camere in un'albergo economico qui ad Atene. Questo è il nome e l'indirizzo, potete andare a dormire laggiù già da domani sera!” Spiegò Milo. “State scherzando vero?”Esclamò Kanon. “No, affatto! Sapevamo che, insomma, ancora non avevate trovato niente, perciò...!” Rispose Camus. “Grazie ragazzi, siete stati gentili!” Furono le parole di Saga. Milo porse un pacchetto regalo al suo amico. “E questo, invece è da parte mia!” “Grazie! Vediamo un po' cos'è... non ci credo ma questa è una foto di fruppo... si insomma di tutti noi cavalieri d'oro!” Prese parola Kanon.


“Ovviamente ho dovuto farla di nascosto!” scherzò Milo. “Non possiamo accettarla! Mi dispiace dirlo, ma Shion è stato chiaro: quando domani andremo via da qui dovremmo per forza scordarci di voi!” affermò Saga. “Come sarebbe? Non potete rifiutarlo!” Intervenne Camus. “Non abbiamo scelta, e tu Kanon lo sai bene!” Il diretto interessato, osservandolo, gli restituì il regalo. “Mi spiace tanto Milo, ma stavolta anche se mi scoccia dirlo devo dare ragione a lui!” Milo riprese in mano il regalo e si voltò. “Addio, è stato bello conoscervi!” Detto questo uscì dalla terza casa senza aggiungere altro. C'era rimasto male. Camus gli andò dietro “Saga, mi spiace dirlo ma questa volta hai esagerato! Milo c'è rimasto male e anche parecchio! Credi che per lui sia facile vedervi andare via per sempre e dimenticare che voi due eravate i suoi migliori amici? Dici che è Kanon insensibile, ma, a quanto pare, tu non sei certo da meno! Meglio che vada anch'io!” Uscì dopo le sue dure parole.


Rimasti soli, Kanon decise di parlare. “Sarai soddisfatto di te stesso, vero? Abbiamo perso la fiducia dei nostri tre amici, bravo i miei complimenti!” Dopo che ebbe pronunciato questa frase andò in camera sua sbattendo la porta. “Come vuoi!” Gli urlò dietro Saga. Quella notte fu la notte più brutta della loro vita, anche perché era l'ultima che trascorrevano li al Santuario; nessuno dei due riusciva a dormire, continuando a pensare ai loro amici e agli altri cavalieri.

Saga pensò sopratutto ad Aiolos: lui era quello che lo stava evitando maggiormente, non voleva neanche sentirlo nominare. Ormai la loro amicizia poteva considerarsi finita per sempre. Si alzò dal letto e decise di uscire dalla stanza; aveva bisogno di parlare con suo fratello. Quando raggiunse il salotto lo vide disteso sul divano letto, di spalle. Gli si avvicinò.


“Kanon, stai dormendo?” “No! Cosa vuoi?” “Parlare con te... per favore fratellino!” Kanon sospirò con malcelata noia. “Anche se non dormo, sono esausto, e comunque non ho alcuna intenzione di parlare con te... vai a letto! Domani mattina dobbiamo andare via da questo Santuario... buonanotte!” Non appena ebbe detto questa frase si voltò e provò a dormire. Saga, rimasto male per l'ennesima volta, dovette fare come gli era stato detto anche perché era notte fonda e nelle altre case i cavalieri stavano riposando, quindi non poteva certo iniziare a discutere. Uscì dal salotto e tornò nella sua stanza; appena toccò il letto si addormentò: era veramente esausto! Il mattino seguente si svegliarono di buon' ora; dopo aver fatto colazione portarono la loro roba, comprese le armature, nell' ingresso. “Sei pronto?” chiese Saga. “Cosa fai, adesso sfotti? Anche se non fossi pronto sarebbe uguale, dobbiamo andarcene da qui! Intanto porto fuori dalla terza casa la mia roba!” Detto questo si allontanò, sotto lo sgfuardo malinconico di Saga. Appena uscì, con suo grande stupore vide un loro ex amico


“Ciao Kanon!” “Aiolos? Cosa vuoi? Dire a Saga che non siete più amici perché lui in passato ti ha fatto del male? Se è così lascia perdere... adesso abbiamo altro da fare!” “No, io, ecco, volevo solo salutare entrambi... sopratutto lui!” “Saga, ti cercano!” alzò la voce Kanon, il fratello, al richiamo, si presentò sull' uscio. “Che cosa ci fai qui?” “Come ho appena detto a tuo fratello sono qui per salutarvi, e per dirti che mi dispiace!” “È troppo tardi per le scuse! Certo che hai una gran bella faccia tosta: per tutto il lasso di tempo che io e Kanon abbiamo vissuto qui, tu e gli altri cavalieri ci avete completamente ignorati, arrivando addirittura a dirci che eravamo traditori... e adesso pretendi il mio, anzi il nostro, perdono? Beh mi spiace ma la risposta è no!” Kanon rimase tranamente sbalordito dalle parole che lui aveva appena pronunciato. Si passò una mano tra i capelli.


“Mi scoccia ammetterlo, ma stavolta sono perfettamente d'accordo con questo testone! Ergo, vattene via adesso!” Udendo quelle parole il loro ex amico non ebbe altra scelta che fare come gli era stato chiesto. Pensava che Saga, avendo un carattere decisamente più sensibile rispetto al fratello, lo avrebbe perdonato, ma a quanto pare si era decisamente sbagliato. Una mezz'ora più tardi, entrambi i gemelli furono pronti. “Dobbiamo portare i nostri scrigni alla tredicesima casa!” Affermò Saga. “Si! Spero che il nuovo Sea Dragon beh, non abbia il mio pessimo carattere... che ridi questa non era una battuta!” “Lo so, ma avevi uno sguardo troppo buffo... coraggio andiamo!” Arrivati a destinazione entrarono nella sala sacerdotale e videro Shion seduto sul trono. “Saga, Kanon avvicinatevi!” Ordinò loro. Entrambi eseguirono la richiesta e posarono i loro scrigni di fronte a lui.


“Gran Sacerdote, le abbiamo portato le nostre Armature. Come da accordi, ce ne andremo via per sempre!” disse Kanon. Shion si alzò in piedi e gli si avvicinò. Aveva uno sguardo gentile. Appoggiò le mani sulle spalle dei due ragazzi. “Auguro a entrambi buona fortuna, e sono assolutamente certo che riuscirete a trovare un lavoro. Certo, in tutti questi anni non avete fatto altro che combattere, ma siete stati due guerrieri veramente formidabili! Lo ammetto: sarà difficile dimenticarvi!” “La ringraziamo, ma adesso dobbiamo andare!” Rispose Saga.

“Aspettate! Ci sono delle persone che vogliono salutarvi... entrate ragazzi!” Gli altri undici cavalieri entrarono nella stanza, mentre i gemelli non riuscivano a credere ai loro occhi: erano tutti li per salutarli! “Ciao ragazzi, è stato bello avervi in squadra!” Li salutò Mur. “Anche per noi!” Ricambiò Kanon. Diede poi una gomitata leggera al gemello per fargli capire che doveva andare a parlare con Milo. Saga seguì il consiglio e si avvicinò all'amico. “Scorpio, ti chiedo scusa per come ti ho risposto ieri! Tu ci hai fatto un regalo decisamente carino, e come un perfetto idiota non ho saputo apprezzarlo... potrai mai perdonarmi?”


“Sei fortunato, perché io sono l'unico Cavaliere, tra tutti, che perdona facilmente le persone... mi mancherai tanto Saga!” “Anche tu mi mancherai!” rispose Saga, ricambiando l'abbraccio. Kanon si unì a loro. “Ehi ci sono anch'io!” Poco dopo anche i restanti cavalieri li abbracciarono, sotto lo sguardo vigile del Gran Sacerdote. “Ragazzi dovete andare!” Li ammonì poco dopo.

“Va bene! Addio a tutti!” Salutarono e uscirono dalla tredicesima casa, scendendo le scalinate alla velocità della luce. Recuperarono le loro cose e uscirono per sempre dal Santuario, cercando con tutte le loro forze di non voltarsi indietro.

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Capitolo 3
*** La Tregua ***


Kanon aveva voglia di piangere, in realtà gli dispiaceva tantissimo lasciare i loro amici, un quarto d'ora più tardi il gemello voltandosi disse: “Stai bene?” Egli scuotendo la testa rispose: “No, finalmente i nostri amici erano riusciti a perdonarci ma adesso è tardi, e io...!”Si voltò indietro, ma vide solo la strada che avevano percorso nient'altro. Saga lo abbracciò e disse: “Vedrai che riusciremo a farcela! Adesso siamo ragazzi normali!” Lui rispose: “Non potremmo mai essere ragazzi normali, anche se non siamo più Saint di Atena, il cosmo dentro di noi è rimasto così come i colpi speciali! Andiamo in albergo!”I due ex cavalieri non emisero un fiato per tutto il resto del tragitto.

Quando arrivarono a destinazione entrarono dentro l'albergo era molto semplice entrambi si diressero al bancone e il portiere un ragazzo giovane non tanto alto disse: “Salve posso aiutarvi?” Kanon rispose: “Dovremmo avere la prenotazione di due stanze a nome gemini!” Il portiere cercò sul suo computer poi disse: “Si eccole qui sono le nume 305 e 306 al terzo piano!”Saga prendendo le chiavi rispose: “Grazie!”Lui chiese: Avete bisogno di una mano con le valigie?” Il minore rispose: “No ce la facciamo benissimo da soli!”A quel punto si allontanarono dirigendosi verso l'ascensore. Saga lo guardò ma stranamente non emise un fiato, quando furono in ascensore disse: “Quale stanza vuoi?”Il gemello rispose: “La 305! Anche perché mi ricorda qualcosa!”Lui sogghignò divertito,arrivati al piano si diressero verso le rispettive stanze, il maggiore disse. “Ci vediamo dopo?”Lui aprendo la porta rispose: “Forse!”Detto questo entrò nella sua stanza, e Saga scosse la testa poi fece lo stesso.

 

Un'ora più tardi Kanon aveva terminato di sistemare la sua roba e se ne stava disteso sul letto con lo sguardo perso nel vuoto, continuava a pensare ai loro amici non riusciva a dimenticarli, dato che gli voleva molto bene. Poco dopo bussarono alla porta e una voce disse: “Kanon, apri per favore!” Egli sbuffò seccamente e andando ad aprire rispose: “Cosa vuoi?Mi stavo rilassando!” Lui chiese: “Andiamo a fare un giro in città?”Egli ci pensò e rispose: “No preferisco restare in albergo ciao!” Detto questo chiuse la porta sbattendogliela in faccia, lui scosse la testa e rassegnato decise di andare in città da solo. Anche perché conosceva benissimo Atene, d'altronde lui e Kanon erano nati li.

Il problema era uno solo dovevano imparare a sopportarsi, senza litigare ma era veramente molto difficile, giunto fuori dell'albergo andò a destra e iniziò a camminare tenendosi le mani in tasca, la gente gli stava a debita distanza aveva paura di lui. Ogni tanto si voltava verso le vetrine dei negozi, e guardava la sua immagine riflessa, ad un certo punto si fermò ad un' edicola e comprò due giornali riguardo gli annunci di lavoro, non potevano certo stare con le mani in mano anche perché se volevano trovare una casa dovevano anche pagarla.


Oltre che la permanenza in albergo. Quando uscì fuori andò a sbattere contro qualcuno e disse: “Ops scusi...Kanon?!” Il minore rispose: “Ciao, per la cronaca non ti stavo seguendo il fatto è che beh ho cambiato idea, cos'hai comprato?” Egli disse: “Due giornali dove ci sono scritti annunci di lavoro, non ti arrabbiare ma...!”Lui con tono calmo rispose: “Hai fatto bene, Saga mi spiace per come ti ho risposto poco fa, non sono quel genere di persona che chiede scusa quindi non prenderci il vizio, questo è solo un caso!” Il fratello disse: “Continuiamo a camminare vuoi?”Lui rispose: “si!”Subito dopo ripresero a camminare.

Il più grande disse: “Che ne dici se facessimo una tregua?” Kanon rispose: “Intendi provare ad andare d'accordo?” Egli disse: “Si, ma se tu non vuoi!” Il gemello sospirando rispose: “Possiamo perlomeno tentare, visto che insomma siamo rimasti io e te! Ma senza esagerare!” Il più grande dei due concordò quelle parole, qualche ora più tardi tornarono in albergo, e dato che era quasi l'ora di pranzo si diressero verso la sala apposita dove vi erano gli altri clienti e andarono al loro tavolo, anche se erano in due stanze separate essendo fratelli, li avevano messi allo stesso tavolo. Poco dopo arrivò il cameriere e spiegò loro come fare a prendere da mangiare, visto che il pranzo era a self service, appena ebbe terminato i due ragazzi si diressero verso il tavolo dove c'era molta roba appetitosa.

 

Ogni tanto Saga osservava suo fratello, non voleva ammetterlo ma era preoccupato per lui, appena tornarono a posto iniziarono a mangiare, ci misero una mezzora poi finito il pasto, andarono nelle loro stanze il maggiore disse: “Kanon, vuoi venire nella mia cosi beh stiamo insieme?”Egli rispose: “Adesso no, mi sta venendo mal di testa, ho bisogno di rimanere solo ci vediamo dopo!”Non appena ebbe detto questa frase entrò in camera e chiuse la porta stavolta senza sbatterla. Si distese sul letto e iniziò a guardare con attenzione gli annunci sul giornale, in cerca di qualcosa che facesse al caso suo.

Ad un tratto lo sguardo si posò su un' annuncio decisamente particolare, cercavano un pizzaiolo, e Kanon era piuttosto bravo in cucina, certo non aveva mai preparato le pizze ma poteva sempre imparare. Lo cerchiò e sorrise a se stesso, quella sera ne avrebbe parlato con Saga per avere una sua opinione, vide se c'era il numero di telefono della pizzeria e telefonò per prendere appuntamento con il direttore, egli rispose che poteva andare a parlare con lui anche il pomeriggio seguente verso le 15:00, quando terminarono si alzò in piedi stiracchiandosi. Dentro al suo cuore sperava che lo assumessero, certo doveva fare pratica ma era un ragazzo sveglio e voleva raggiungere quell'obbiettivo. Arrivò la sera e i due ragazzi dopo cena erano usciti da l' albergo Saga disse: “Come mai codesto sguardo allegro?”Lui rispose: “Domani ho il mio primo colloquio di lavoro!”Il maggiore disse: “Stai scherzando vero? Co...come hai fatto a trovarlo?”Kanon rispose: “No non è uno scherzo, certo il lavoro che farò è decisamente diverso da quello che sono sempre stato!”

 

Lui disse: “E sarebbe se posso chiedere?”Il minore rispose: “Farò il pizzaiolo!”Saga scoppiò a ridere, e disse: “Scusa fratellino, ma sei troppo divertente poi non hai alcuna esperienza in campo culinario visto che sino a qualche giorno fa eravamo guerrieri!”Il gemello incrociando le braccia al petto rispose innervosendosi: “E allora, posso sempre imparare, non ci vedo niente di sbagliato!Tu piuttosto hai trovato qualcosa che insomma ti attirasse?”Egli disse: “Onestamente no!” Lui rispose: “Allora evita di prendermi in giro e stai zitto!Un'altra cosa la tregua è finita!”Non appena ebbe detto questa frase si allontanò a passo di marcia, Saga lo aveva inconsciamente fatto innervosire.

 

Decise di seguirlo, quando lui era di pessimo umore poteva commettere qualche guaio .Gli dispiaceva essere scoppiato a ridergli in faccia, avrebbe dovuto provare perlomeno ad assecondarlo, ma non c'era riuscito e adesso il nervosismo era tornato tra loro. Durante il colloquio il direttore gli fece molte domande che riguardavano la sua vita privata e anche che genere di lavori aveva fatto in precedenza, Kanon a quella domanda si morse il labbro e rispose che lui aveva sempre combattuto, ma solo in caso di pericolo e sino a qualche tempo prima era stato un guerriero, sottolineò che ci teneva ad avere quel lavoro, ma purtroppo mancava l' esperienza. Egli massaggiandosi il mento disse: “Sei un ragazzo decisamente incredibile, farai uno stage dove uno dei miei migliori cuochi ti insegnerà tutti i trucchi del mestiere anche perché sei molto sveglio, però scusa se te lo dico noi oltre che un pizzaiolo cerchiamo anche un cameriere conosci qualcuno?”Kanon rispose: “Beh si, ci sarebbe mio fratello gemello anche lui cerca lavoro!”

 

L'uomo che era gentile disse: “Molto bene, chiamalo che voglio parlare anche con lui!”Il diretto interessato rispose: “Va bene!”Appena Saga arrivò suo fratello gli disse che il direttore lo voleva vedere e il maggiore entrò nella stanza, quando uscì Kanon disse: “Beh che ti ha detto?”Lui rispose: “Che da domani sera io e te inizieremo a lavorare qui, tu come pizzaiolo ed io come cameriere!”Il gemello disse: “È una bella notizia o sbaglio?” Egli rispose: “Si certo!” Decisero di fare una passeggiata in città, parlando tra loro, Kanon disse: “Si può sapere che ti prende? Una volta che faccio qualcosa di buono per te non sembri contento!”Lui rispose: “Scusa, la verità è che non ho esperienza come cameriere e temo di combinare pasticci!”Il minore disse: “Non preoccuparti perché accanto avrai qualcuno che ti insegnerà come fare, inoltre andremo in pizzeria prima che apra e il direttore o chi per lui ci farà conoscere il suo staff!” Il diretto interessato rispose semplicemente: “Va beh!”

 

Il pomeriggio seguente come da accordi Kanon e Saga andarono alla pizzeria e il direttore gli presentò i suoi collaboratori, un ragazzo giovane avvicinandosi al minore disse: “Wow che muscoli, comunque spero che andremo d'accordo!”Egli rispose: “Anch'io!” Un' altro avvicinandosi a Saga disse: “Sembri teso, cerca di rilassarti so che questa per te è la prima volta ma vedrai che pian piano ci prenderai la mano!” Egli rispose: “Lo spero!”Notò che il fratello e quel ragazzo erano spariti, sicuramente lui gli stava già facendo lezione. Alcune ore più tardi la pizzeria aprì e i primi clienti iniziarono a entrare, Saga si avvicinò assieme al suo nuovo collega e disse: “Ecco a voi i menu!”Entrambi risposero: “Grazie!”

Il suo insegnante disse: “Molto bene, stai rilassato!”Nel frattempo Kanon stava imparando a fare la pizza, e cominciava a prenderci gusto, ogni tanto però con la coda dell'occhio osservava suo fratello, forse aveva commesso uno sbaglio nel far assumere anche lui. Quella serata andò piuttosto bene, Kanon riuscì a preparare delle pizze perfette, e Saga le portò ai tavoli, certo commise qualche sbaglio, ma per il resto andò bene. Verso le 23:00 tornarono in albergo il maggiore camminava a debita distanza da lui, entrambi erano esausti e quindi non si rivolsero la parola. Anche perché quella prima serata di lavoro era stata molto faticosa.

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Capitolo 4
*** Il Nuovo Lavoro ***


Trascorse una settimana da quando Saga e Kanon avevano iniziato a lavorare in pizzeria, entrambi cominciavano  a prenderci la mano, il minore  imparato a lanciare in aria e riprendere l'impasto per la pizza e riprenderlo al volo,  Saga quando portava la roba ai tavoli stavolta cercava di fare attenzione e non commettere sbagli. Però dal giorno che erano stati assunti li, non si erano più rivolti la parola, una sera quando arrivarono in albergo il minore disse: “puoi venire nella mia stanza? Devo parlarti?”Egli rispose: “adesso?”Il gemello disse: “si!Adesso!” Lui rispose: “va bene!”Quando furono dentro Kanon disse: “si può sapere il perché tu fai così?Voglio dire ogni sera quando andiamo a lavorare in pizzeria non mi rivolgi la parola, se non volevi accettare di fare il cameriere e lavorare con me bastava che lo dicessi al direttore!Anche per me questo nuovo mestiere è stancante, ma ce la sto mettendo tutta per imparare a fare il pizzaiolo!”Saga rispose: “su una cosa hai indovinato, io non avevo alcuna intenzione di diventare cameriere, è umiliante però tu hai fatto di testa tua e quindi beh...non ho trovato la forza di rifiutare questo lavoro!”Egli si avvicinò e tirandogli due ceffoni in pieno viso disse: “Sei veramente un grandissimo egoista sai cosa licenziati pure a me non importa, ma se poi non riesci a trovare un' altro lavoro non ti azzardare a venire a chiedermi aiuto sono stato chiaro!Adesso fuori da questa stanza!”Saga rispose: “come vuoi!”

Infine il maggiore uscì dalla stanza lasciandolo solo, tanto per cambiare avevano nuovamente discusso. Kanon andò a letto era molto arrabbiato con suo fratello, e gli ci sarebbe voluto un bel po di tempo, prima di calmarsi.  Nel frattempo in camera il maggiore si stava massaggiando il viso quei ceffoni gli bruciavano ancora, non sapeva più cosa fare con lui, le lacrime iniziarono a rigargli il volto; fortunatamente il giorno dopo non dovevano andare a lavorare anche perché era giorno di chiusura. Il mattino seguente Saga quando aprì la porta vide un foglietto appiccicato con lo scotch era di suo fratello lo prese e inizò a leggerlo:

“Sono già uscito, non cercarmi ho bisogno di stare solo, la lite che abbiamo avuto ieri sera mi  ha fatto molto  innervosire, devo calmarmi e riflettere; ho già avvertito il portiere che non tornerò a pranzo, anche se non te lo meriteresti perché stavolta mi hai davvero deluso nel profondo, ti auguro buona giornata.....tuo fratello Kanon!”

Strappò il foglio e lo buttò dentro al cestino, infine uscì dalla stanza e andò a fare colazione, non gli importava niente se suo fratello era uscito e non lo aveva aspettato, poteva benissimo fare come voleva dato che era maggiorenne e vaccinato, intanto il diretto interessato stava passeggiando tranquillamente in città e guardava le vetrine dei negozi, si sentiva veramente molto più tranquillo. Poco dopo entrò in un negozio di tecnologia, voleva comprarsi un cellulare nuovo, si avvicinò al bancone e iniziò a guardarli tutti con calma, poco dopo una voce femminile disse: “ciao serve aiuto?”Il giovane alzò gli occhi e vide una ragazza decisamente molto carina con gli occhi azzurri e lunghi capelli castani che le arrivavano poco sotto le spalle era alta quasi quanto lui, poi rispose: “erm si vorrei comprare un cellulare!” Si sentiva leggermente a disagio ella disse: “beh qui abbiamo diversi modelli, te ne piace uno in particolare?”Kanon rispose: “s...si quello!”La ragazza disse: “è l' ultimo modello appena uscito, certo che hai  occhio comunque io mi chiamo Kim e tu?”Il minore rispose: “Ka....Kanon, piacere di conoscerti!” Quella fanciulla gli piaceva moltissimo, ecco il perché si sentiva cosi in imbarazzo. Lei disse: “stai bene? Sei pallido!” Egli rispose: “Si, senti non prendermi per sfacciato ma ecco se non hai impegni vorrei portarti fuori a pranzo!” Kim disse: “accetto molto volentieri, guarda caso oggi pomeriggio sono libera, adesso ti stampo la ricevuta per pagare il telefono, poi vado a prendertelo in magazzino!”Kanon sorridendole teneramente rispose: “va bene grazie!”Quando tornò ella disse: “ecco il telefono, allora ti aspetto qui fuori diciamo alle 12:45?!” Lui rispose: “si perfetto, ciao a più tardi e ancora una cosa.....!”Kim disse: “quale?”Il minore rispose in un sussurro: “sei bellissima!”Ella sorrise, infine Kanon uscì dal negozio, ma con la coda dell'occhio continuava a osservarla, quella fanciulla aveva risvegliato in lui un sentimento di amore e affetto. Appena fuori dal negozio, si portò una mano sul cuore, lo sentì battere forte; un sorriso tenero gli comparve in volto.

Decise di fare una passeggiata tanto non aveva alcuna fretta di tornare in albergo. Intanto anche Saga, esattamente come lui aveva deciso di uscire per fare una passeggiata. Con la sola differenza che era andato dalla parte opposta a quella che aveva preso Kanon. Pensava a quanto lui fosse un ragazzo stupido e assolutamente insensibile, non gli importava di niente e di nessuno. Ma solo di se stesso, digrignò i denti e continuò a camminare, stavolta non aveva alcuna intenzione di piangere anche perché sino a poco tempo prima era stato il Cavaliere d'Oro più forte tra tutti. Caso volle che ad un tratto notò una sagoma maschile identica a lui che guardava le vetrine dei negozi, era suo fratello ma non gli andò incontro decise di ignorarlo. Non gli sfuggì quello sguardo decisamente sereno e anche felice, si chiese cosa mai potesse avere combinato;


Kanon percepì la sua presenza ma anche lui fece finta di niente, era impegnato in tutt'altro genere di faccende, che in qualche modo riteneva decisamente più importanti. Poco dopo si fermò davanti ad un negozio di vestiti da uomo e vide esposto in vetrina un completo maglietta a maniche corte, pantaloncini corti e sandali, ridacchiò e decise di entrare voleva provarselo, dato che a pranzo aveva un' appuntamento speciale. Appena entrò sentì un fresco profumo, e si diresse verso il reparto sportivo, non ci mise molto a trovare il completo. Cercò la sua taglia, quando la trovò tsi diresse verso il camerino per provarselo.  Stentava ancora a crederci, era riuscito ad avere un' appuntamento con una bellissima ragazza. Appena lo ebbe addosso si guardò allo specchio non stava affatto male, quella maglietta gli metteva in evidenza i muscoli scolpiti, e anche i pantaloncini gli andavano a pennello. Si spogliò e dopo aver indossato nuovamente i suoi abiti uscì dal camerino, e cercò i sandali d'altronde anche questi facevano parte del completo. Li trovò e cercò il suo numero, per provarseli; anche questi gli andavano benissimo. Tenendo in mano i suoi acquisti, si diresse verso una cassa  per pagarli. C'erano alcune persone prima di lui, si mise tranquillamente in fila e aspettò il suo turno. Cinque minuti dopo toccò a lui, e appoggiò tutta la roba sul banco,  il commesso la passò in un' apposito attrezzo poi la mise dentro ad un sacchetto e disse: “sono centosessantasette euro!”

Il minore gli porse la sua carta di credito, pagò, infine prese il sacchetto e uscì dal negozio, era decisamente molto contento, quella giornata stava andando di bene in meglio. Con tutta calma si diresse in albergo per darsi una lavata e cambiarsi. Per pura combinazione incontrò suo fratello e questo disse: “che hai comprato?”Lui con tono distaccato rispose: “della roba per me, adesso devo andare ho fretta!” Subito dopo si allontanò, Saga strinse le nocche non lo sopportava più, ma essendo in città doveva mantenere il controllo delle sue azioni, ma la curiosità era troppa, quindi decise di tornare anche lui in albergo. Nel frattempo Kanon era arrivato in albergo, dopo aver appoggiato la roba sul suo letto, guardò l'ora era presto, andò in bagno per farsi una doccia, fischiettando una canzone, quella era la prima volta che usciva con una ragazza, dato che in precedenza essendo stato un Cavaliere doveva svolgere diverse mansioni, e il tempo per divertirsi era poco.


Un quarto d'ora più tardi la porta si aprì e il maggiore entrando nella stanza disse: “Kanon!” Egli sbuffando rispose: “Sono in bagno sto facendo la doccia!”Il suo tono di voce era distaccato, Saga notò il sacchetto che aveva visto poco prima in mano a Kanon, incuriosito sbirciò dentro e vide un completo sportivo e un paio di sandali nuovi, Non gli sembrò affatto strano che lui avesse acquistato quella roba.  Quando entrò in bagno, vide la lunga sagoma di Kanon ancora sotto la doccia aveva davvero un bellissimo fisico,  rompendo il silenzio disse: “Come mai ti fai la doccia?” Egli rispose: “ho un' appuntamento a pranzo, non posso ne tanto meno voglio dirti altro esci dal bagno te lo chiedo per favore!”Il maggiore non volle controbattere, quindi fece come gli era stato chiesto. Si mise a fare qualcosa per passare il tempo, pensò con chi mai potesse avere un' appuntamento? Forse con qualche suo amico.  Due ore più tardi il minore uscì dal bagno e indossava il suo accappatoio, senza degnarlo di uno sguardo si asciugò alcuni ciuffi dei  capelli gli andarono davanti,


Saga disse: “Con chi ti vedi?”Lui rispose: “Non ti riguarda, piantala di farmi tutte queste domande!”Dopo aver indossato i boxer tirò fuori dal sacchetto i suoi vestiti nuovi, logicamente tolse il cartellino del prezzo. Con entrambe le mani liberò la sua lunga chioma che era rimasta dentro la maglietta, Saga lo stava osservando attentamente. Appena fu pronto, egli disse: “Wow sei uno schianto!Codesti vestiti ti stano benissimo!”Il minore rispose: “Grazie!Non aspettarmi anche perché non so a che ora torno, e non provare a seguirmi me ne accorgerei!Che ore sono?”Lui disse: “mezzogiornno e mezzo!”Kanon rispose: “Oh cavolo, devo sbrigarmi, altrimenti farò tardi!”In men che non si dica si fu anche pettinato, Saga disse: “Fratello, so che ce l'hai a morte con me, però ecco vorrei che tu ti spruzzassi addosso questo profumo, sino a qualche tempo fa ti piaceva!”


Il diretto interessato sospirando e prendendo in mano la boccetta rispose: “E va bene! Vieni andiamo dato che  essendo ora di pranzo, anche tu dovrai andare a mangiare!”Per una volta gli aveva risposto gentilmente, lui acconsentì,  subito dopo entrambi i gemelli uscirono dalla stanza, e andarono verso l'ascensore, entrarono dentro e rimasero in silenzio, quando scesero al piano terra uscirono fuori, Saga disse: “Divertiti!”Egli si voltò e facendogli l'occhiolino rispose: “Sicuramente, ciao!”Finalmente uscì dall'albergo salì nella macchina a noleggio, e si diresse verso il luogo dell'appuntamento, era in perfetto orario, e  sentì il suo cuore che batteva forte.  Strinse entrambe le mani sul volante pensando:“Kanon cerca di mantenere la calma, sei già innamorato di lei, ma non devi assolutamente farti vedere troppo emozionato!”Fece un sospiro profondo, e poco dopo arrivò a destinazione, parcheggiò e scese. Proprio in quel momento lei uscì dal negozio e disse: “Ciao, wow stai benissimo!”Il minore le prese la mano e sfiorandola con un bacio rispose: “Grazie, anche tu sei stupenda! Andiamo che ho già prenotato il ristorante!”Kim non se lo lasciò ripetere, anche perché quel ragazzo era molto dolce e romantico nei suoi confronti. Le aprì lo sportello della macchina sul lato passeggero e la aiutò a salire a bordo, poi andò al posto di guida e partirono.

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Capitolo 5
*** Appuntamento per Due ***


In  macchina la ragazza gli fece alcune domande per conoscerlo meglio, e scoprì che Kanon era un ragazzo decisamente molto simpatico. Giunti al ristorante lui parcheggiò la vettura poi, andò dalla sua parte e  come aveva fatto prima la aiutò a scendere, tenendosi per mano entrarono dentro al ristorante. Un cameriere disse: “Salve avete prenotato?”Il minore rispose: “si un tavolo per due a nome Sea Dragon!”Egli li scortò da quella parte, poi i due amici si misero seduti l'uno di fronte all'altra. Kim con tono interrogativo perché era la prima volta che sentiva quel nome disse: “Come mai hai detto Sea Dragon?”Lui guardandola rispose: “Beh è una lunga storia!”Ella disse: “ti va di raccontarmela? Io sono brava ad ascoltare!”Kanon mordendosi il labbro inferiore rispose: “Più tardi, adesso godiamoci questo pranzo!”Udendo quelle parole, lei non ebbe niente in contrario.  Dieci minuti più tardi arrivò un' altro cameriere per prendere le ordinazioni, Kanon disse: “Può  aspettare altri cinque minuti per favore?”Egli rispose: “certo!”Infine si allontanò, lei disse: “Questa è la prima volta che mi capita di incontrare un ragazzo così beh  dolce, romantico e simpatico come te! Mi piacerebbe ecco conoscerti meglio, sapere qualcosa in più della tua vita!” Quella frase, pronunciata con affetto lo colse alla sprovvista, passandosi una mano tra i lunghi capelli rispose: “Va bene, anche se beh il mio passato non è stato affatto facile!Però se ci tieni davvero, te lo racconterò!”Detto questo le fece un sorriso affettuoso. Come da accordi cinque minuti dopo il cameriere tornò e stavolta entrambi gli dissero cosa volevano mangiare, questo scrisse l'ordinazione sul blocchetto, allontanandosi nuovamente.

 

Kim si era innamorata di quei bellissimi e grandi occhi verde smeraldo. Il pranzo  trascorse in maniera decisamente piacevole, ogni tanto i due nuovi amici si scambiavano qualche battuta divertente, lei gli chiese dove abitava, Kanon rispose che per adesso alloggiava in un' albergo assieme al  gemello, specificò che quella era una sistemazione provvisoria, non appena avessero avuto i soldi necessari avrebbero cercato una casa tutta loro. Lei si accorse che aveva cambiato espressione perciò disse: “Non ti piace parlare di tuo fratello?”Egli rispose: “Non tanto!Se non hai impegni, quando usciamo da qui vorrei fare una passeggiata con te, potremmo che so andare al parco!” Kim fece un cenno di approvazione con la testa, infatti poco dopo i due ragazzi tenendosi per mano uscirono dal ristorante, ella alzando appena gli occhi disse: “Grazie, per avermi pagato il pranzo!”Il minore con tono tranquillo rispose: “Figurati, è stato un piacere!”Salirono in macchina e si diressero verso il parco, Kanon aveva ritrovato la serenità. Giunti li parcheggiò e scesero, ella disse: “Kanon, posso ecco abbracciarti?”Lui rispose: “è incredibile, ma stavo per chiederti la stessa cosa!” Ovviamente scoppiarono a ridere, e si abbracciarono, entrarono nel parco e iniziarono a camminare. Dieci minuti più tardi lei disse: “Te la senti adesso di raccontarmi il tuo passato?” Egli fece l'ennesimo sospiro poi rispose: “Ok, sediamoci su quella panchina!”

E cosi fecero, lei disse: “Ti ascolto!”Kanon rispose: “Devi sapere che quando io e il mio gemello Saga eravamo bambini, andavamo molto d'accordo si insomma potevamo sempre contare l'uno sull'altro eravamo orfani i nostri genitori ci avevano abbandonati. Ma un giorno, un signore di nome Shion, venne  a prenderci in orfanotrofio perchè sentì che io e lui non eravamo bambini come gli altri ma  avevamo dentro di noi il cosmo, insomma ci portò al Santuario per  allenarci in maniera tale che diventassimo Cavalieri, con il passare degli anni e del tempo, il nostro legame cambiò così come il carattere, dato che l'Armatura dei Gemelli beh scelse mio fratello come suo custode. Ed io beh ne divenni molto geloso, non accettavo affatto quella scelta...!” Un singhiozzo gli mozzò il fiato, la sua amica stringendogli i fianchi disse: “Continua, solo se te la senti!”Lui rispose: “Anche se Saga era mio fratello maggiore,  beh litigammo perché gli dissi che volevo uccidere tre persone  il Gran Sacerdote Shion, la dea Atena e Aiolos di Sagitter, cosi che lui sarebbe divenuto Sacerdote e avrebbe  potuto conquistare il mondo, logicamente Saga si arrabbiò tantissimo e visto che mi considerava un malvagio oltre che traditore mi rinchiuse nella prigione di Capo Sounion.

Anche se non lo davo a vedere, dentro di me stavo veramente male, non potevo credere che il sangue del mio sangue mi avesse chiuso in prigione. Gli lanciai una maledizione e questa divenne realtà dato che Saga aveva una doppia personalità ovvero un lato oscuro. Insomma non voglio stare a raccontarti tutto nei minimi dettagli, sappi questo Io divenni un generale di Nettuno con il nome di Sea Dragon, però con il passare di altri anni Atena che era tornata in vita, ci fece come dire tornare in vita, continuammo a vivere li al Santuario. Ma avendo due caratteri diversi, ogni giorno litigavamo, prendendoci a botte. Di fatti proprio uno di questi giorni, entrambi utilizzammo il nostro colpo speciale più pericoloso e Shion beh perse la pazienza, cacciandoci dal  Santuario, ordinandoci che dovevamo dimenticarci di quel luogo e anche dei nostri amici, anche se ce ne siamo andati da  quel posto, io e Saga non perdiamo occasione per discutere e prenderci a pugni, il suo lato oscuro è stato sconfitto durante l'ultima battaglia, insomma lui ha un carattere,buono, gentile e disponibile verso chiunque incontri, ma io al contrario sono arrogante,testardo e insensibile, mi arrabbio con molta facilità, però solo con chi se lo merita! Per concludere sino a qualche tempo fa eravamo Cavalieri d'Oro devoti ad Atena, ma come ti ripeto da quando siamo stati cacciati dal Santuario, abbiamo cercato di oltre che andare d'accordo anche comportarci come ragazzi normali, non è affatto facile, adesso conosci il mio passato e immagino che tu non voglia più vedermi, se è così ti capisco!”

Lei lo abbracciò e disse: “Niente affatto, Kanon a me non importa se in passato sei stato malvagio, anche perché adesso ho potuto constatare che sei una brava persona, ti voglio bene spero che continueremo ad essere amici!”Egli con voce commossa stringendola dolcemente a se rispose: “Grazie, hai pronunciato una frase bellissima!Certo che continueremo ad essere amici!”Udendo quelle parole, la ragazza gli baciò una guancia.  E poco dopo ripresero a camminare stando abbracciati stretti. Lui doveva ammettere che avendole confessato tutta la verità adesso si sentiva decisamente più libero, era come se si fosse tolto un enorme peso dallo stomaco. Il resto di quel meraviglioso pomeriggio trascorse serenamente e anche molto velocemente, quando la riaccompagnò a casa, ella accarezzandogli il viso disse: “Ho trascorso davvero una bellissima giornata, in tua compagnia grazie di tutto Kanon, spero di rivederti!” Lui sorridendo rispose: “Anch'io lo spero, sei una bravissima e bellissima ragazza!”


Kim scrisse su un foglietto il suo numero di cellulare e porgendoglielo disse: “Tieni, questo è il mio numero chiamami quando vuoi!”Il minore lo prese in mano e abbracciandola rispose: “Ok, adesso purtroppo devo andare tra poco ho il turno di lavoro in pizzeria!”I due amici senza saperlo si scambiarono un bacio sulle labbra. Quando si separarono Kanon si allontanò, sotto lo sguardo dolce della sua  amica. Appena arrivò al lavoro, scese dalla macchina e entrò in pizzeria era di ottimo umore, si diresse verso la cucina per preparasi, una voce maschile disse: “Si può sapere dove sei stato sino ad ora? E perché non hai risposto alle mie chiamate!” Il minore si voltò e a muso duro rispose: “La smetti una buona volta di immischiarti nella mia vita privata? D'accordo che siamo gemelli, però niente mi impedisce di avere un segreto anche con te, poi adesso devo lavorare le pizze non si prepararono da sole!”

 

Detto questo si diresse  verso la sua postazione, lasciando il gemello con un palmo di naso. Questo scosse la testa, non sapeva più cosa fare con lui, si stavano allontanando sempre di più.  Anche quella sera come le precedenti, la pizzeria era piena di gente, queste persone  adoravano mangiare li. Kanon si impegnava davvero molto nel cucinare, ormai era diventato un pizzaiolo decisamente abile e in gamba. Mentre preparava le pizze, continuava a pensare alla giornata che aveva trascorso in dolce compagnia. Kim era davvero una ragazza meravigliosa, il gemello ogni tanto lo teneva d'occhio e per fortuna ancora non aveva capito che lui si era innamorato di una ragazza.  Quando arrivò la fine del turno,  i due ragazzi dopo aver salutato i colleghi uscirono fuori e il minore disse: “Vuoi un passaggio dato che sei venuto a piedi?”Egli rispose: “Va bene!” Salirono in macchina e tornarono in albergo, ovviamente rimasero in silenzio per tutto il tragitto. Quando furono a destinazione, scesero e entrarono  dentro, Saga andò a prendere le chiavi delle loro stanze, infine si diressero da quella parte. Appena Kanon entrò nella sua iniziò a spogliarsi e mise i suoi vestiti per bene sopra la sedia, si sentiva diverso decisamente felice. Appena si fu messo il pigiama voltandosi verso il gemello che era entrato dopo di lui disse: “Non vai a letto? È tardi!”Saga rispose: “Si adesso vado, buonanotte fratellino...!” Stavolta il minore si infilò a letto ma non disse niente.

 

A lui non rimase altra scelta che fare lo stesso. Passarono due settimane da quando Kanon aveva conosciuto quella ragazza, ed erano diventati amici, però ancora non lo aveva detto al fratello. Un pomeriggio mentre stavano passeggiando in città tenendosi per mano Kim disse: “mi piacerebbe conoscere tuo fratello, sempre se per te va bene!”Egli rispose: “D'accordo, in realtà ancora lui non sa che insomma io e te siamo amici!”Ella disse: “Beh in tal caso gli faremo una sorpresa! Ma com'è intendo fisicamente!” Kanon stringendole dolcemente la mano rispose: “Come aspetto fisico è identico a me solo che anche lui ha i capelli lunghi blu chiari, e un carattere diverso!”I due ragazzi si fermarono, lei prendendogli il viso tra le mani disse: “So che per te è difficile, ma non voglio farti arrabbiare, riguardo questa cosa!”Il minore abbracciandola rispose: “Tranquilla, sto benissimo quando siamo insieme!E certe volte, o meglio la sera in pizzeria mentre preparo le pizze ti penso!Vieni andiamo in albergo, sono certo che Saga è li!”La sua amica concordò quelle parole e si diressero da quella parte, chiacchierando tra loro.

 

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