Non tutto il male viene per nuocere

di kamy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non tutto il male viene per nuocere ***
Capitolo 2: *** Appuntamento con Oculus ***



Capitolo 1
*** Non tutto il male viene per nuocere ***


Non tutto il male viene per nuocere

 

Ryohei strinse il cellulare con forza e sbuffò sonoramente, cliccò e rispose.

“È qui l’amante desideroso che ha scritto il suo numero su tutto il bagno? Perché sono parecchio interessato” disse una voce maschile dall’altra parte della cornetta.

Ryohei chiuse la chiamata.

Il cellulare suonò nuovamente e Ryohei rispose. Udì delle risatine di ragazze.

“Amante desideroso?” chiese una di loro.

Ryohei chiuse la telefonata e sbuffò sonoramente. Il telefono squillò nuovamente, rispose roteando gli occhi. Si udirono degli ansiti e richiuse la chiamata.

“Dannato Koji, me la pagherai. Lo so che è colpa tua di questi messaggi osceni, lo hai scritto tu il mio numero sulle pareti del bagno con quelle sciocche scritte. Se Hibari-san lo scopre, questa volta ti morde a morte abbastanza da farti pentire di essere nato. E vediamo se finalmente le bidelle si decidono a cancellarlo” borbottò.

< Che periodo terribile. Sawada e gli altri sono scomparsi per un sacco di tempo e non riuscivo a trovarli. Finalmente mi riunisco a loro in un futuro in cui sono assolutamente inutile. Supero una prova insensata con un prete pazzo che mi perseguita dall’anello in cui è quasi morta mia sorella e come sempre Kyoya mi ha ignorato.

Questa cosa che i soli vadano ignorati mi sembra estremamente idiota!

Sawada, per sconfiggere quel tipo volante che sacrificava i suoi uomini per conquistare o distruggere, devo ancora capirlo, mondi è dovuto diventare qualcosa che non è.

Ho scoperto che nel futuro ero sposato con la migliore amica di mia sorella, ma quando l’ho invitata a un appuntamento… il primo della mia vita, il tutto si è svolto in modo disastroso.

Al cinema si è annoiata, ha detto così tante cattiverie su quelle scene di guerra realmente storiche che fuori da lì mi hanno picchiato. Mi ha rimproverato perché sono ‘violento’ e faccio preoccupare Kyoya, ma questa volta era colpa sua. Il gelataio era un nostro compagno di classe e per colpa di questa storia del numero in bagno ci ha provato con me. E Hanna mi ha piantato fraintendendo.

Sì, un periodo di merda > rifletté. Il telefonino suonò nuovamente e il giovane rispose.

“All’estremo, chi è?!” sbraitò.

“Ryohei, ti amo. Finalmente ho il tuo numero” disse una voce maschile.

Ryohei arrossì e sgranò gli occhi.

“S-scusi, con chi parlo?” domandò. Dall’altra parte sentì un sospirò, seguito da una serie di passi.

“Lo so che magari non ti ricordi di me. Io sono Oculus… Dylan Oculus. Ti ricordi di me?” domandò.

Ryohei ridacchiò.

“All’estremo. Come va all’università?!” gridò.

“Ho trovato un lavoretto in biblioteca. Però sai, gli Yamamoto ora vogliono che lavori per loro. Non so come dire alla Yakuza che in realtà sono fedele ai Vongol…”. Iniziò a rispondere.

“Sai. Ora anche io sono dalla parte dei Vongola. Potremmo vederci una di queste volte” propose Ryohei. Si passò la mano tra i corti capelli argentei.

“E la cintura dei campioni?” domandò Oculus.

“Sto ancora combattendo per lei.

Sai, non credevo di piacerti ancora, dopo tutto questo tempo. Insomma, ‘la faccenda’ tra noi fu abbastanza complicata. Dannato Hibari-sama” sussurrò.

“Beh, fu estrema, come tutto con te” ammise Dylan.

Ryohei rise rumorosamente e socchiuse gli occhi.

“Un vero uomo deve esserlo. Senti, che ne dici se ci vediamo oggi alla biblioteca della tua università? Magari usciamo, ma se vuoi un gelato, non quello vicino al cinema” disse gentilmente.

< Alla fine, vuoi vedere che Koji mi ha fatto un favore? Alla faccia sua, della sua combriccola e soprattutto di Mochida > pensò.

“Che ne dici se ti offro una gita in barca? Così possiamo parlare e magari anche fare una corsetta al parco” ribatté Oculus.

Ryohei sorrise.

“Va bene all’ESTREMO!” sbraitò.

< Forse le cose andranno meglio > pensò.

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Capitolo 2
*** Appuntamento con Oculus ***


Appuntamento con Oculus

 

“Perché non hai voluto il gelato vicino al cinema?” domandò Dylan. “Dicono sia il migliore”.

“T-tu… non so…”. Ryohei sospirò e si passò la mano sul viso, scuotendo il capo. “Ci credi ai viaggi nel tempo, all’Estremo?!” gridò.

Oculus annuì, massaggiandosi il collo. “Se conosci i Vongola, sai che hanno questa capacità”. Incrociò le braccia dietro la schiena e chinò il capo. “Ne hai fatto uno?” domandò.

Sasagawa rise. “Tu riesci sempre a farmi sentire a mio agio anche con la parte più profonda e oscura di me!” gridò.

“Deduco tu non abbia ancora detto ai tuoi amici che sei posseduto da un demone” disse Oculus.

Ryohei negò col capo. “Né quello, né che una divinità della pioggia che si fa passare per Takeshi ha lanciato mia sorella da un tetto e mi costringe ad avere una strana relazione con Mochida” ammise. Si grattò la guancia. “Oh, né di Atlantide all’Estremo! Anche se di quello mi ricordo poco. Avevo solo cinque-sei anni” borbottò.

Oculus sospirò pesantemente.

Guardò Ryohei leccare avidamente il suo gelato e arrossì. “Non scherzavo quando al telefono ti ho detto che ti amo ancora” sussurrò.

Ryohei gli sorrise.

“Però suppongo tu sia ancora innamorato di Kyoya” esalò Dylan.

Sasagawa abbassò lo sguardo. “Anche se fosse, poco importa. Lui non mi ricambia, sta con un altro probabilmente” borbottò.

Oculus si mordicchiò il labbro. “Non mi hai ancora spiegato la faccenda del gelataio” gli ricordò.

Ryohei morse il gelato e mugolò, avvertendo delle fitte alle gengive dovute al freddo e un dolore alla testa. “Nel futuro ero sposato con la migliore amica di mia sorella”.

“Tu?! Con una donna?!” gridò Oculus con tono ilare. Scoppiò a ridere rumorosamente, scuotendo il capo.

Ryohei sollevò le spalle. “Estremamente assurdo, lo so. Beh, ho deciso però di provarci. Magari mi faceva scoprire il lato bi della vita”.

“Com’è andata?” domandò Dylan, inarcando un sopracciglio.

“Ha tentato di rimorchiarti il ragazzo che vendeva i gelati. Hana già odia gli uomini, quando ha capito le voci che girano su di me ha deciso di piantarmi lì con un gelato sbattuto in testa. Penso sia una hitman anche parecchio potente perché ha fatto fuori il povero gelataio prima che me ne potessi rendere conto.

Estrema!” gridò Ryohei.

“Odia gli uomini? Allora mi ricordo di lei. Me ne parli da quando sei bambino” sussurrò Oculus.

< Probabilmente in questo futuro l’ha sposata per tenere sotto controllo la sorella. Di Kyoko è sempre stato geloso e, se ricordo bene, ha sempre creduto che Hana fosse innamorata di lei > pensò.

“Senti… non devi seguire il futuro. Devi decidere giorno per giorno cosa fare della tua vita.

Io sono disposto ad aspettarti, ma… Forse è meglio che prima tu ti chiarisca con Kyoya. Non puoi rimanere con questo conto in sospeso. Non puoi soffrire per lui, fatti dire chiaro e tondo che non ti ama.

Se, invece, capisse che splendida meraviglia ha perso trattandoti male e volesse rimettersi con te, mi basterebbe la tua felicità” disse Oculus.

Ryohei finì il gelato. “Sai, io non penso mi tratti male di sua scelta. Lui è un vampiro, già nato maledetto, a cui hanno aggiunto altre maledizioni. Sono stato in Cina, la sua famiglia fa acqua quanto la mia e penso gli abbiano fatto del male” sussurrò.

< Come al solito ne prende le parti. Ama proprio Hibari > pensò Oculus.

Sasagawa gli posò un bacio sulla guancia. “Sei una persona fenomenale” sussurrò.

“Senti, se proprio vuoi vincere quella cintura, ti consiglio di chiedere aiuto ad Aoba. Sarà anche un Simon, ma è un ottimo allenatore. Aoba Letterman è il suo vero cognome” spiegò Oculus.

< Il figlio di ‘sensei’ Lussuria > pensò Ryohei. “Tenterò all’Estremo!” gridò.

 

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