Dinner

di papaphobia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Era arrabbiata.

Come cavolo si era permesso di insultarla di fronte a tutti. A tutti!  Davanti  ai loro amici, alla sua famiglia e al suo ragazzo senza avere un minimo di rispetto verso di lei.

Ci aveva provato a essere pacifica ed essere calma.

Ci sperava che quella cena sarebbe stata senza urla e situazioni spiacevoli. Desiderava una cena pacifica, dove presentava il suo ragazzo e suo futuro marito, alla sua quasi famiglia e ai suoi amici.

Inoltre, una cosa che non capiva che cavolo ci facessero i suoi amici in questa cena che per lei era importantissima e sua.   

Voleva piangere, voleva urlare, cazzo se voleva urlare. Lo voleva rovinare, lo voleva picchiare, lanciargli la prima cosa che aveva sotto mano. Voleva rovinarlo.

Si alzo dal tavolo sbattendo le mani su di esso facendo cadere il tovagliolo di cotone che era sopra alle sue gambe e lo fece: iniziò ad urlare contro di lui fregandosene di tutto e tutti.

“Come cazzo ti permetti?!” disse la ragazza con i capelli castani con la faccia che stava diventando rossa per la rabbia. Doveva trattenersi, non doveva piangere.

Lei era forte.

“Sì, mi permetto” rispose lui con una semplicità come se quello che avesse fatto fosse stato legittimo.

Non lo era!

“Credo…” disse lui continuando il discorso e guardandoli negli occhi “Anzi, io ho il diritto di permettermi di dire quello che penso, soprattutto su di te.” spostando i suoi occhi verso il ragazzo di Rey “E far vedere al tuo ragazzo come sei realmente. Specialmente dopo che ti ha chiesto di sposarlo. Deve sapere realmente come sei fatta.”

Come cazzo si permette.

Cazzo!

Non si sarebbe mai aspettata che lui si sarebbe comportato così. Ok, non eravamo più amici, ma fargli quello che stava facendo non se lo sarebbe mai aspettato. Per lei lui era stato tutto, ma non per lui evidentemente.

“No, Kylo Ren. Tu non hai il diritto di farmi questo. Tu non sei nessuno. Io ti ho invitato in questa serata solo perché era un obbligo da parte mia invitarti. Non ti volevo qui sta sera e soprattutto non volevo i tuoi cazzi di amici”.  

Non lo aveva mai chiamato Kylo Ren, per lei quel cazzo di nome era una pagliacciata. Era stupido e infantile. Soprattutto per uno che aveva ventisette anni.

Lei continuo a fissare la faccia del tipo interpellato.  Le sopracciglia si erano piegate verso il naso e gli occhi erano un mare della peggior tempesta mai avvenuta, erano incazzati.

Era furioso.

Aveva appena fatto incazzare Kylo Ren e nessuno aveva il coraggio di farlo, soprattutto poiché lui soffriva di attacchi d’ira.  

Nessuno a tavola si era mosso, la madre del ragazzo cercò di parlare e calmare le acque prima che potesse succedere l’irreparabile. Suo figlio fu più veloce di lei. Si alzò anche lui e fisso la ragazza.

“Questa è la mia famiglia non la tua. Voglio ricordare che la tua ti ha abbandonato perché non ti voleva. Eri inutile per loro.  E lo sei anche per noi e soprattutto per m-“ non fece il tempo di finire la frase che sua madre urlò.

 “BEN!”

Contemporaneamente la ragazza gli lanciò il contenuto del bicchiere in faccia.

“Mi fai schifo. Sei un mostro”

“Si lo sono” gli rispose Kylo.

Rey si girò e stava per andarsene dalla sala da pranzo. Sentì le lacrime che stavano scendendo dal suo viso, alla fine lei sapeva che avrebbe pianto, ma non lì avrebbe dato la soddisfazione di piangere di fronte a lui.

No, questo mai.

Non fece nemmeno il tempo ad attraversare la porta che portava al salotto che sentì un rumore di una sedia cadere, qualcuno correre e raggiungerla.  Gli prese il polso destro per farla girare. Appena il suo cervello riconobbe il volto di Ben automaticamente gli partì lo schiaffo che gli fece girare di lato la faccia e non si pentì minimante.

“Lasciami” e lui lo fece subito.

Attraverso il salotto e si diresse verso l’ingresso per uscire e dimenticare tutta la sera assurda.

Intanto nella sala da pranzo c’era un silenzio e nessuno sapeva cosa dire.

Hux cercò di aprire bocca per fare una battuta, ma Finn e Rose gli diedero un’occhiataccia per farlo stare zitto. Addirittura ricevette una gomitata da Phasma per sottolineare il concetto di fare silenzio. Invece Poe, il fidanzato di Rey, sia alzò per inseguire la sua ragazza e tranquillizzarla.  Leia, la madre di Ben, appoggiò le mani sul volto sconsolato per quello  che è appena successo e intanto venne consolato dal suo marito Han. Luke, lo zio, guardò la scena tutta in modo sospettoso e preparandosi a quello che sarebbe accaduto fra qualche secondo.

Un urlo disumano risuonò in tutta casa. Poe e gli amici sia di Kylo e Rey si fermarono per lo spavento e guardarono la persona che aveva appena urlato.

Guardarono Kylo che prese la lampata e la scagliò contro il salotto.

Silenzio.

Sì sentì la porta che fu sbattuta e Rey ritornò indietro e guardò malissimo artefice di quel disastro.

“Rey” disse Poe spaventato che gli potesse capitare qualcosa.

“Non adesso” disse in moto sbrigativo e arrabbiato, si girò verso il ragazzo con le orecchie a sventola.

“Ti senti soddisfatto, eh? No, per favore voglio saperlo!”

Il moro non disse nulla e la guardò, non si aspettava che tornasse.  Voleva dire qualcosa, ma non uscì nulla, era troppo incazzato. Strinse forte i pugni.

“Vuoi fare il tuo cazzo di gioco di lanciare le cose e urlare? Va bene!”

Rey andò verso l’ingresso, prese la palla di ceramica che era appoggiata sul comodino vicino alla porta e ritornò. Fissò Ben con gli occhi di puro odio e rossi dal pianto e gli lanciò la palla addosso.

La schivò appena in tempo, si girò verso il punto dove colpì la palla, proprio sopra testa di Hux. Quest’ultimo sbianco, se fosse stato in piedi lo avrebbe colpito in pieno.

Tutti guardarono Rey in modo scioccato, non era un comportamento da lei.  

“Questo non me lo aspettavo” dissero Han e Luke contemporaneamente.

Il ventisettenne si rigirò e guardò Rey e in quel momento la trovò così bellissima ed eccitante.

“Ti odio Kylo Ren! Non avrei mai dovuto invitarti sta sera!”

Il giovane Solo strinse la mascella, prese il vaso e glielo lanciò contro di lei insultandola. Quest’ultima rispose.

La battaglia ebbe inizio tra loro due,  fu l’inizio e la rovina di casa Organa-Solo.

Note:
Salve! Spero che la fiction vi sia piaciuta :D
Volevo semplicemente avvisarvi che la fiction non è bettata e se ci sono errori( probabile perché sono dislessica forte), per favore avvisatimi.
Comunque non so se continuare la fiction in senso logico o una raccolta di one-shot collegate tra di loro. Datemi consigli please


 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 

La casa Organa-Solo regnava un inquietudine silenzio. Dalla sala non si sentivano più urla e oggetti che si scontrano su una superficie solida per poi frantumarsi.

Non si sa nemmeno quanto sia durato lo scontro tra i due e non si sa nemmeno chi abbia vinto. Si sa solo che un certo punto è regnato il silenzio e qualche minuto dopo una porta sbattuta.

 

Durante il litigio, il resto degli invitati e i proprietari di casa si erano andati a nascondere in cucina per evitare di essere messi in mezzo alla discussione. Per tutto il tempo anche in cucina nessuno aveva cercato di fare iniziare una conversazione anche se Luke,Han e Hux ci abbiamo provato con scarso successo. 

 

Dopo che crollo il silenzio in sala e subito a seguire un rumore di una porta sbattuta, in cucina qualcuno parlò.

-Finalmente!- disse urlando Han Solo con entusiasmo.

-Han!- disse Leila.

-Cosa?- si girò verso sua moglie -Non posso essere felice che hanno smesso di distruggerci casa?

Sua moglie lo guardò e non poteva dargli torto, stava per rispondere quando entrò suo figlio e tutti in cucina lo fissarono tesi e preparati che potesse fare qualcosa di imprevedibile.

 

Kylo entrò in cucina ignorando tutti e andò verso il frigo, lo aprì e prese una lattina di birra. Chiuso il frigo, aprì la lattina e prese un gran sorso. 

Andò verso la porta dove era entrato e si fermò. Si girò verso il fidanzato e futuro marito  della ragazza, ma senza realmente guardarlo in faccia. 

 

-Dovresti andare da lei. Credo che adesso si sia tranquillizzata. Felice matrimonio e vi auguro tanti bambini. - e se ne uscì.

 

La cucina cadde di nuovo in silenzio.

 

-Ma vostro figlio fa sempre così?- disse Poe 

-Intendi avere scleri di rabbia? Assolutamente. Che dopo averlo avuto uno sclero sembra che abbia raggiunto il nirvana? No, questa è la prima volta che accade e si è abbastanza spaventoso.- rispose Hux anticipando i famigliare di Ben, si girarono verso di lui e gli diedero un'occhiata.Non andava molto a genio.

-Ah ok- disse Poe. Si girò verso i proprietari di casa - Davvero grazie mille per la serata. Il cibo davvero squisito. Spero la prossima volta di arrivare al dolce che sicuramente sarà eccezionale come per tutto il resto! Chiedo scusa per il danno in anticipo da parte di Rey. Vi auguro una buona serata. Va bene se esco dalla cucina?- smorzando un po’ situazione.

 

-Non vediamo l’ora e certamente giovanotto- disse Leila facendo un sorriso. Adorava questo ragazzo e pensava che fosse perfetto per Rey.

-Davvero grazie e buona serata- e Poe uscì.

-Comunque mi sa che anche voi dovreste andarvene. Vi consiglio di uscire dalla cucina e di rientrare dalla porta principale per recuperare la vostra roba. Inoltre, vi chiedo scusa del casino che è successo.

 

-Non abbiamo nessun problema a darvi una mano- disse Finn con sostegno di Rose.

-Ragazzi tranquilli facciamo noi e poi non ho il coraggio di farvi mettere mano in quell’orrore.- disse Leila.

 

Intanto Luke andò verso la porta dove era scomparso Ben e aprì la porta e la chiuse.

-Merda santa! Quello è campo di battaglia, non più il vostro amato soggiorno- disse scioccato. Riapri la porta e guardò attentamente la sala da pranzo e il salone completamente devastati. Sua sorella sarebbe morta. E lo sclero che aveva appena fatto qualche secondo fa avrebbe dovuto evitarlo, ma gli è venuto spontaneo. 

 

Si incamminò verso la sala da pranzo e vide tutti i piatti e il cibo sparsi su tutta la tavola e per terra, poteva anche immaginare che ce ne fosse anche in sala. Appena alzò lo sguardo verso la sala scorse del cibo sul muro e sulle amate tende bianche della proprietaria di casa. Si Leila sarebbe sicuramente morta solo per vedere quello. 

Il suo sguardo potè vedere entrambe le lampade dei comodini frantumati, libri rotti e sparsi sia in sale e in sala da pranzo; le piume sparse su tutto il pavimento, presume che arrivassero dai cuscini e non vuoleva nemmeno domandarsi come gli hanno rotti, vide diversi buchi sul muro, vasi, posaceneri, soprammobili e varie cose che erano state lanciate dai ragazzi. 

 

Poi vide quello che non avrebbe mai voluto vedere. Il prezioso Falcon da collezione di suo cognato completamente distrutto. Forse quello che sicuramente sarebbe morto era lui. Sicuramente per un infarto oppure un ictus.

 

Spostò il suo sguardo verso la porta di ingresso e vide il riflesso di suo nipote che guardava fuori dalla porta come se guardasse oltre ad essa oppure poteva semplicemente guardare il suo riflesso. Vide che strinse la lattina,scosse la testa per poi salire le scale.

 

Luke sospirò per tutto il casino che c’era da sistemare.

 

-Adesso chi lo dice ad Han che gli hanno rotto il Falcon?-

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Ciao, 
Ecco con un nuovo capitolo! Faccio la premessa che non ho riletto il capitolo di conseguenza ci saranno errori di battitura e anche di senso logico delle frasi perciò vi chiedo scusa. Appena posso, lo correggerò...fose xD

Buona lettura! Ricordatevi di lasciarmi qualche vostro parere thanks <3


 




Poe uscì dalla cucina per andare verso la porta di ingresso della casa e lì vide la sua ragazza. Era completamente un disastro; aveva tutto il corpo ricoperto di cibo dalla testa ai piedi. I suoi capelli sembrava un nido d'uccelli con del cibo, i suoi vestiti era in disordine e aveva per una scarpa in mano perché gli s’era rotta il tacco.

Era in piedi a guardare la porta d’entrata della casa con rabbia. L’uomo la stava per chiamare, ma lei si girò verso la sua direzione e spalancò gli occhi.  Appena lo vide Rey gli scesero le lacrime agli occhi, sembrava che cercasse di parlare, ma non usciva nessuna frase, più cercava e più scendevano le lacrime agli occhi. Per Poe fu straziante perciò si avvicinò a lei e l'abbracciò forte. Non aveva mai vista in quelle condizioni, non l’aveva mai vista così esposta e fragile, Rey era una donna con emotività forte e solida che non si faceva abbattere da nulla. Fu talmente doloroso che si promise a se stesso che l’avrebbe protetta. 

-Rey va tutto bene. Ci sono io.- Intanto cercava di dire frasi per calmarla e coccolare. Rey stava tremando e singhiozzando tra le sue braccia.
-Mi dispiace così tanto Poe! Non so cosa mi sia preso. Mi spiace.- Ripeteva come una cantilena. 

-Shhh. Amore, va tutto bene. Davvero non ti preoccupare.- continuando a consolarla il meglio possibile. -Andiamo a casa, ti fai un bel bagno poi qualcosa un bel gelato con i tuoi film preferiti mentre ti coccolo, va bene?

Rey fece un sì con la testa contro la sua spalla mentre continuava a versare lacrime.

-Sapevo che con Star Wars tutto si risolve!- cercando di farla ridere.
Alzò lo sguardo e vide Finn con affianco Rose distolse lo sguardo per vedere dietro Hux e Phasma dietro di loro.

-Hey- disse Finn il più delicato possibile quando si avvicinò alla coppia abbracciata -Va tutto bene?-

Rey staccò il suo volto e si girò verso la voce - Si, mi consolerò con del gelato e con i miei film preferiti- cercando di fare il miglior sorriso possibile, ma con scarsi risultati.

-Come consola Star Wars e il gelato non lo fa nessuno-disse Finn facendo un piccolo sorriso dolce.

-Se volete ci possiamo aggiungere. Un bel pigiama party tutti insieme? - suggerendo Rose con entusiasmo. Rey sorrise facendo sì con la testa mentre cercava di fare un piccolo sorriso.

-Siiii un pigiama party! A vedere un film con spade laser e i tizi vestiti di bianco che non sanno nemmeno cos'è una pistola. Ma fatemi un favore! - disse Hux mettendosi in mezzo alla conversazione.

-Sicuramente tu non sei invitato!- rispose Rose.

-Weee! Adesso cosa faccio? - Facendo finta di piangere- Non mi hanno invitato al loro sleepover club. Phasma adesso cosa facciamo? Non siamo stati invitati nel gruppo popolare! Adesso la nostra vita sociale sarà rovinata- Facendo finta di svenire.
-Beh di sicuro per questi bambini io non volevo averci nulla a che fare. Vedi cosa è successo- dicendolo in modo apatico e serio la bionda riferendosi alla litigata.

-Vero. Questi bambini- facendo un sorriso cattivo verso la direzione dei quattro. 

Rey guardò la bionda, voleva risponderle, voleva davvero tanto, ma sapeva che quello che stava dicendo era vero, si era comportata da bambina e non da persona matura.  Non doveva  assecondare un persona che gli era stato diagnosticato un disturbo di rabbia. Distolse lo sguardo da altra ragazza, si girò verso Poe chiedendogli di andare a casa perché era stanca e ignorando la frecciatina.  

-Dai ragazzi andiamo. Faremo il nostro strafigo sleepover club senza il pel di carota e l’apatica- disse Poe per poi dirigersi alla sua macchina con Rey appoggiata alla sua spalla.

-Se volete ragazzi, voi due siete invitati, se mi fate solo il favore di andare a prendere del gelato al pistacchio.-

-Tanto gelato pistacchio e nocciola-

-Va bene, piccola.- facendo un sorriso a Rey e dandogli un bacio alla fronte. -Avete sentito? Tanto gelato al pistacchio e nocciola- Per poi salire in auto e ignorando gli altri due.

-Ci stanno ignorando! Mi sento leggermente offeso!- disse Hux facendo un lieve broncio mentre veniva veniva ignorato dagli altri mentre rientravano a riprendere le loro cose lasciate all’ingresso.

Intanto, Rey era seduta in auto e non faceva che ripetere ogni scena della litigata, soprattutto la fine. Appena iniziò a pensarci scosse subito la testa, voleva evitare, se no si sarebbe messa piangere e non capiva nemmeno il motivo. 

Vide Poe accendere la radio e mettere qualcosa, aveva capito che stava penso e per distrarre della situazione di prima, ma non stava funzionando molto.

-Mi dispiace così tanto...io non so cosa mi sia preso..- 

-Rey tranquilla! Dico davvero. Sapevamo che avrebbe rovinato la sera. Ammetto la guerra del lanciarvi la cose è stata abbasta sorprendente, ma davvero era compressibile. Io se fossi stato al tuo posto lo avrei picchiato a sangue. 

-Beh, bel modo di consolare- facendo un piccolo sorriso e appoggiandosi sulla spalla di Poe fino ad arrivare sotto la loro casa. 

Parcheggiano, uscirono dall'auto per salire ed entrare nel loro appartamento. La prima cosa che fece Rey era dirigersi verso il bagno, aprire l’acqua della doccia e spogliarsi. Nel frattempo, che la vasca si riempisse, si spostò verso il lavandino e la sua immagine proiettata allo specchio, era completamento uno schifo.

Rey perché?

Scosse la testa violentemente. Doveva evitare di pensare a quella frase, faceva così male.

Andò verso la doccia appena fu sotto l’acqua fu una vera e propria benedizione, ne aveva proprio bisogno. Iniziò a lavarsi i capelli fino a quando gli si presentarono le ultime scene della litigata.

-Rey smettila- bisbigliò con forza a se stessa.

Continuò a lavarsi fino a quando sentì un bussare sulla porta della doccia, l’aprì e vedi un sguardo speranzoso del suo ragazzo.

-Piccola posso unirmi a te?- 

Annuì e lo vide spogliarsi per poi raggiungerlo con lei in doccia. L’accarezzò con dolcezza per poi richiuderla in un tenero e dolce abbraccio. Lei ricambiò aggregandosi a lui e appoggiò la sua testa tra la sua spalla e il collo. Rimasero lì abbracciati a farsi le coccole. 

Iniziarono a lavarsi a vicenda senza andare oltre soprattutto nello stato emotivo che si trovava la mora. Appena uscirono dalla doccia, il campanello suonò e avvisò l’arrivo degli altri.

-Vado aprire io, te vai asciugarti e a cambiarti- dando un bacio casto sulle labbra e Rey annuì. 

Poe andò verso la porta d’ingresso con una asciugamano legato alla vita e con uno pente si asciugava i capelli. Aprì la porta e li accolse con un enorme benvenuto.

-Se accogli così tutti quelli che entrano Rey inizierà ad essere gelosa- disse Rose ridendo un po’ imbarazzata.

Finn era rimasto in silenzio a guardare il corpo tonico e muscoloso di Poe avendo il malsano desiderio di toccarlo. Sposto il suo sguardo sulla faccia del proprietario di casa sperando che nessuno se ne fosse accorto, ma l’altro lo stava guardando con un sorriso e uno sguardo malizioso. Lo aveva sgamato.

-Ecco qui tesoro di Rey e altri snack- disse con voce rauca senza distogliere lo sguardo dell’altro.

Intanto Rey andò verso la camera si asciugò e si mise dei vestiti comodi e puliti. Andò di nuovo verso il bagno per appoggiare le asciugamani, si diresse verso il lavandino per pettinarsi i capelli.

Guardò il suo riflesso senza realmente guardarsi mentre compieva l’azione, un certo punto iniziarono a vorticare le frasi di Ben in testa.

Perché? Perché lui e non me? Sapendo benissimo quello che io ho sempre provato per te. Sapendo quanto ti ho voluto, quanto ti ho desiderata, quanto ti ho amata. Lo porti qui a casa mia, dalla mia famiglia perché è così Rey e lo sai, senza avere rispetto dei miei sentimenti. Perché?

Lacrime di dolore, frustrazione e rabbia scesero dagli occhi di Rey mentre continuava a pettinarsi i capelli.

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