Piacere Nick, Joe e Kevin Jonas!

di Hannah_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'arrivo...di un sogno. ***
Capitolo 2: *** LA GITA ***
Capitolo 3: *** PER ME SEI IMPORTANTE. ***
Capitolo 4: *** IL BACIO ***
Capitolo 5: *** A MTV ***
Capitolo 6: *** SAREI RIUSCITA A DIRGLI CHE LO AMAVO? ***
Capitolo 7: *** DOPO IL TEMPORALE IL SOLE ***
Capitolo 8: *** I GOTTA FIND YOU ***
Capitolo 9: *** VACANZE ROMANE: A ME BASTA CHE CI AMIAMO ***
Capitolo 10: *** POSSO ADOTTARVI COME FRATELLI? ***
Capitolo 11: *** IL PIANO...ASPETTA E VEDRAI ***
Capitolo 12: *** ETERNITY ***
Capitolo 13: *** TI ASPETTERò ***
Capitolo 14: *** MA QUESTO è UN ADDIO? ***



Capitolo 1
*** L'arrivo...di un sogno. ***


1. L'ARRIVO....DI UN SOGNO

 

Tutto iniziò quando mia madre mi disse che avremo ospitato dei ragazzi americani per una specie di programma di scambio, l’idea non mi aggradava per niente ma ancora non sapevo che questo “evento” mi avrebbe letteralmente cambiato la vita.  “No, mamma io non ci voglio nessuno in casa mia, sopporto a mala pena mio fratello figuriamoci degli stranieri! Che poi perché stiamo parlando al plurale? Quindi sono più di uno…Che nervi, almeno poi potessi andare io in America invece NO! Ma sia ben chiara una cosa io il mio letto non lo cedo a nessuno!!!” Questa fu la mia reazione, ma ormai non c’era più nulla da fare, mia madre aveva già preso accordi e mancava una sola settimana all’arrivo di questi misteriosi americani, era impossibile quindi tirarsi indietro. In fin dei conti credo che mia madre me lo abbia tenuto nascosto fino all’ultimo proprio per questo.

La mia famiglia era da anni proprietaria di un piccolo ristorantino tramandato da generazione in generazione dalla famiglia di mia madre, dopo la scuola spesso lavoravo lì per dare una mano a mia madre e per guadagnare qualche soldino.

Anche il giorno dell’arrivo dei ragazzi Americani ero lì a lavorare, mia madre si era presa mezza giornata libera per andare a prendere i nostri ospiti all’aeroporto ma io ero così di pessimo umore che preferivo mille volte lavorare e in più speravo di ritardare l’incontro con questi tipi il più possibile.

Mia madre faceva altro che definire il mio comportamento esageratamente infantile per i miei diciassette anni, le mie amiche invece mi incoraggiavano dicendomi di non preoccuparmi troppo magari ci sarebbe stato anche un ragazzo carino e quest’esperienza non sarebbe stata così distruttiva.

“Deborah, togliti il grembiule e vieni a casa devo farti conoscere qualcuno!” Disse mia madre entrando tutta sorridente in negozio. Mi fece salire in macchina quasi forzatamente, sbuffai per tutto il viaggio ma lei sembrava non sentire nemmeno quelle lamentele, continuava a starsene con quel sorrisetto stampato in faccia. In quel momento avrei potuto anche spaccarle la faccia. 

Arrivammo a casa, mia madre mi spinse in salone ed è in  quel momento che tutto iniziò.

“Oh mio Dio!” Mugolai e poi il buio.

 

 

Quando riaprii gli occhi, mi ritrovai stesa sul divano, ero appena svenuta, e circondata dai Jonas Brothers che erano insieme a mia madre. Non ci potevo credere, che ci concerti! Cominciavo davvero ad adorare mia madre e le sue idee!

Mi schiarii la voce e mi presentai per cercare di sembrare meno imbecille di quanto ero già sembrata svenendo. Erano semplicemente fantastici, li adoravo da sempre, la mia camera era tappezzata di loro poster e sapevo tutte le loro canzoni a memoria! Il mio preferito era in assoluto Nick: bello da morire, dolce e simpatico. Non che gli altri non fossero carni ma lui era semplicemente stupendo.

Mia madre mi incaricò di aiutarli a sistemarsi e di fargli vedere la casa.  Kevin avrebbe dormito nella stanza degli ospiti mentre Joe e Nick sul divano letto della mia stanza, non ci potevo credere, non solo i Jonas erano in casa mia ma anche nella mia stanza. Mi sembrava tutto così irreale, invece non era un sogno per la prima volta nella mia vita mi sentivo la ragazza più fortunata del pianeta.

Entrammo nella mia camera, posarono le valigie per terra e si accomodarono sul divano mentre io svuotavo metà del mio armadio per fargli un po’ di spazio. Nella stanza c’era un silenzio tombale. Forse in un'altra occasione li avrei tempestati di chiacchiere, ma averli lì in camera era tutta un'altra storia.

“Beh Deborah quanti anni hai?” mi chiese Joe per rompere un po’ il ghiaccio.

“Diciassette!” Risposi io.

“Ah come me!” Disse Nick.  Sorrisi.

“Più tardi ci accompagni a fare un giro da qualche parte? Chiese Kevin.

“Si per me va bene. Anche se non dovete aspettarvi niente di che, questo è un paese molto piccolo e non c’è molto da vedere o da fare”.

“Meglio se è un paese piccolo, significa che forse potremmo uscire un po’ più in pace!” disse Nick sorridendo, e che sorriso aggiungerei.

Joe: “Possiamo chiederti un favore?” “Certo!” Joe: ” Beh se non ti dispiace non dire a troppe persone che siamo qui, non avremmo più un attimo di pace né noi né tu e la tua famiglia.” “Non vi preoccupate, sarò muta come un pesce.”

I loro visi mostrarono subito gratitudine nei miei confronti e Nick mi regalò un altro dei suoi magici sorrisi.

“Comunque carini questi poster!” scherzò Kevin indicando le decine di loro foto attaccate ovunque nella mia stanza. Arrossi. Nick si accorse del mio imbarazzo e cercò subito di cambiare argomento. “Allora dove ci porti di bello?” Lo adoravo sempre di più.

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Capitolo 2
*** LA GITA ***


2. LA GITA

 

Dopo solo due settimane si può dire che eravamo praticamente diventati amici. Stare con loro mi piaceva moltissimo, ma la cosa che più mi fece piacere fu scoprire che in fin dei conti i famosissimi Jonas Brothers erano persone normalissime, ridevano, facevano figuracce, avevano i loro momenti no, insomma erano semplicissimi ragazzi della mia età, peccato che per uscire avevano bisogno delle guardie del corpo!

Kevin era diventato ormai il mio confidente, quel ragazzo ha un cuore veramente d’oro, Joe quello che gergalmente si definirebbe “compagno di merende” con lui mi divertivo un mondo, tornei di calcio balilla, di pallavolo e persino di carte, ma il nostro hobby preferito in assoluto era fare scherzi agli altri, la nostra preda preferita era senz’altro Kev. E con Nick? Beh con Nick avevo il rapporto più speciale, parlavamo molto a volte persino tutta la notte, e le nostre non erano conversazioni sul più o il meno, ma parlavamo di noi, dei nostri sogni, rimpianti e segreti.

Anche se sembrava strano da dire, avevo trovato tre amici spettacolari. 

 

“Pronta?” chiese Nick. Per quella mattina avevamo organizzato una gita al lago di Como, non era esattamente vicino a casa mia ma del resto loro potevano permettersi un jet.

Uscivamo molto spesso tutti insieme, ma la nostra meta solitamente era il pontile della mia città, un posto abbastanza isolato dove non andava mai nessuno, amavano quella pace del resto non c’erano abituati.

“Ehm si arrivo subito”. Un’ultima aggiustata ai capelli, presi la borsa e poi via. Kevin e Joe già aspettavano alla porta con un cestino da pic-nic, quello sarebbe stato il nostro pranzo: panini, patatine, frittelle dolci e altre schifezze non salutari per i nostri stomaci tutto da consumare in barca si intende.

Dopo trequarti d’ora arrivammo a destinazione, e subito ci imbarcammo in una barca a dir poco stupenda.

Nick naturalmente aveva portato la sua chitarra, praticamente non poteva vivere senza, ci mettemmo seduti soli io e lui un po’ più appartati mentre Joe e Kevin si dilettavano con la pesca, o meglio ci provavano con scarsissimi risultati.

“Ti va di cantare?” “Certo che si!” Gli sorrisi stordita dalla sua bellezza e dolcezza.

Accordò la chitarra e iniziò a cantare. “If the heart is always searching Can you ever find a home? I've been looking for that someone, I'll never make it on my own.” 

Avrei potuto morire per l’emozione, Nick Jonas stava facendo un mini concerto soltanto per me, mi sentivo la ragazza più felice del mondo e per la seconda volta, e tutto grazie al loro arrivo. Ma quei ragazzi hanno poteri magici? Praticamente mi avevano cambiato la vita, ma questo perché non sapevo che ancora il meglio doveva venire. Iniziai a cantare con lui: “When you look me in the eyes, And tell me that you love me. Everything's alright, When you're right here by my side. When you look me in the eyes, I catch a glimpse of heaven. I find my paradise, When you look me in the eyes.”  Stavo benissimo, ci guardammo negli occhi, gli brillavano di una luce particolare, mi accarezzò una mano. Gli sorrisi. Avrebbe potuto pensare di avere davanti ad un’ebete dato che continuavo a star lì con un sorriso fra l’imbarazzato e il fuori di testa stampato in faccia, ma questo era l’effetto che mi faceva averlo davanti. Si avvicinò con la testa, stava per baciarmi e appena me ne resi conto decisi di togliermi dalla situazione di ebete e allungai le braccia verso di lui per abbracciarlo. Eravamo sempre più vicini. “Ehi guardate ho preso una scarpa!” Arrivò Kevin mostrandoci un vecchio scarpone rotto, Nick ed io ci allontanammo di botto.

“Kev, cosa pensi che gli importi della scarpa adesso? A volte mi viene il dubbio che tu sia veramente mio fratello, hai una testa…” disse Joe. Scoppiammo tutti a ridere. Questo più o meno era il rapporto fra Kevin e Joe, facevano altro che punzecchiarsi.

“Va beh che ne dite di pranzare” proposi per cambiare discorso.  

“Oh non potevi avere un idea migliore di questa, sto morendo di fame!” disse Joe toccandosi la pancia. “Anch’io!” Aggiunse Nick.

La giornata fu stupenda, ci divertimmo un sacco: gara di barzellette (vinta da Joe), partita a carte, e anche un bel bagnetto sul lago benché a Ottobre l’acqua non sia molto calda. L’unica nota negativa, era che dopo essere stati interrotti da Kev non ci furono più momenti di “intimità” fra me e Nick per quel giorno. Dopo quella gita cominciai a dubitare seriamente di essermi innamorata di lui, ogni volta che i miei occhi incontravano i suoi sentivo il cuore battermi a mille. Ma cosa sarebbe successo  se mi fossi innamorata veramente di lui? Bel casino. Innamorata di una star americana che non appena tornerà a casa sua si dimenticherà di me. “No, non deve accadere!” mi imposi…con scarsi risultati.

 

 

 

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Capitolo 3
*** PER ME SEI IMPORTANTE. ***


 3. PER ME SEI IMPORTANTE

 

“Ti va di andare a fare una passeggiata?”

“Ehm…ok! Avverto Kev e Joe!” dissi chiudendo il libro che stavo leggendo.

“Veramente io intendevo una passeggiata tu ed io…da soli. Certo se ti va!”

“Certo che mi va!” dissi sorridendo. Del resto come avrei potuto rifiutare una proposta del genere? Sarei stata una pazza! “Allora prendo la giacca e sono subito da te!” Dissi.

Camminammo lungo una stradina poco frequentata, anche se ciò non evitò l’assalto di una ragazzina mezza pazza, fino ad arrivare al pontile meta più frequente delle nostre camminate. Ci sedemmo su una panchina lungo il fiume, era una giornata di fine Ottobre. Intorno a noi c’erano alberi che incominciavano a perdere i loro manti e per terra c’era uno strato sempre più fitto di foglie secche. Era una giornata a umida ma non troppo fredda. Rimanemmo in silenzio per un po’, non capitava molto spesso di rimanere da soli. Nick e i suoi fratelli avevano un rapporto molto speciale, vivevano praticamente in simbiosi, era fantastico vederli parlare, ridere e scherzare insieme, nemmeno se fossero stati gemelli forse avrebbero avuto un legame così stretto.

“Ehm…com’è andata questa mattina la scuola?” mi chiese per dar fine a quell’odioso silenzio. “Lasciamo stare…un disastro, sono stata interrogata su 120 pagine di filosofia su Platone…” “Beh allora ho scelto l’argomento sbagliato di cui parlare.” “Eh si!” Ridiamo.

“ Fra pochi giorni inizierà il tour giusto?”
“Sì, siamo elettrizzati! Sai anche fare concerti in America è bellissimo, ma sentire che oltreoceano qui in Italia riceviamo tanto affetto dal pubblico è fantastico. È soddisfacente! Sai chi fa questo lavoro a volte va letteralmente in crisi, in un certo senso non puoi più permetterti una vita normale, non hai più tempo per gli amici o i tuoi hobby o l’amore e quindi ti viene voglia di mollare. Ti chiedi: Ma chi diavolo me lo fa fare per un po’ di fama e qualche soldo in più? Poi però ti accorgi che diventi sempre più importante per la gente, la tua musica certe volte aiuta persino la gente e loro ti adorano! Ed è in quel momento che ti ricordi perché hai scelto questo lavoro, ogni volta alla fine di ogni concerto ti senti soddisfatto e ti torna in mente perché ami tanto la musica!” disse Nick con la luce negli occhi, amava realmente la musica e sentendolo parlare si capiva benissimo. Chissà se avrebbe però avuto spazio anche per un altro tipo d’amore?

“Però non ci vedremo molto quando inizierà il tour vero?” chiesi facendo trasparire una nota di tristezza nella mia voce.

“Non potremmo passare tutto questo tempo insieme, però anche tu verrai a un concerto no? E poi potresti sempre venire con noi…”

“Cosaaaa? In tour con voi? Ma mi prendi per i fondelli?” dissi ridendo, il solo pensiero mi faceva andare fuori di testa.

“No, non scherzo affatto…Dico seriamente!! Si ha sempre bisogno di un supporto morale in queste occasioni!E tu saresti la persona ideale…per me senza ombra di dubbio!”

“Oddio sarebbe fantastico, ma non so…devo parlarne con mia madre. Già la sto aiutando pochissimo ultimamente andare addirittura via per due settimane…non so se accetterà!” Dico sconsolata. “Quanto mi piacerebbe quanto mi piacerebbe quanto mi piacerebbeeeee!” Pensai. Iniziò a squillare il mio telefono.

“Pronto?” Era mia madre. “Ah ok! Torniamo subito!” Riattaccai.

“Che succede?”

“Joe è caduto da una scala e pare si sia rotto il polso, sono all’ospedale adesso!” disse.

“Merda! Ma che diavolo ci faceva su una scala? E poi tutto proprio adesso, a pochi giorni dal tour? Speriamo non sia grave! Andiamo”. Disse un po’ preoccupato. Ci alzammo dirigendoci verso casa per prendere la macchina.

“Nick!” Lo fermai afferrandolo per un braccio. Mi guardò negli occhi. “Niente volevo solo dirti che anch’io sono una di quelle persone per cui sei importante… e non solo per la musica!” Rimanemmo in silenzio, con una mano mi scostò i capelli del viso.

“Anche per me sei importante…tanto!” Mi abbracciò. Eravamo così vicini che quasi potevo sentire il suo cuore battere. Mi sentivo benissimo. Squillò di nuovo il telefono. Perché i momenti belli durano sempre troppo poco? Ancora mia madre, voleva dirmi di cercare la tessera sanitaria di Joe da qualche parte fra la sua roba perché gli serviva all’ospedale. Cavolo che tempismo! Non poteva chiamare cinque secondi dopo?

“Beh allora andiamo.” Disse Nick. Ormai il momento era andato.

 

“Come stai?” chiesi a Joe una volta arrivati in sala gessi.

“Bene, non è niente. Forse non è nemmeno rotto. Ora dovrebbe tornare il dottore con i risultati delle lastre e solo se è rotto provvederà a ingessarmi.”

“Speriamo bene allora! Mi spieghi che diavolo ci facevi su una scala?” Chiese Nick.

“Niente, ero in cucina e mi andava una tazza di cioccolata calda solo che le bustine per farla erano in alto e allora ho preso la scaletta però…”

“Eh vedi i peccati di gola a cosa portano?” Sdrammatizzai io.

Entrò il dottore. “Allora signor Jonas ho una buona notizia per lei fortunatamente il suo polso è soltanto fratturato, quindi non avremmo bisogno di ingessarlo basterà una fasciatura. Mi raccomando però di stare molto attento anche un minimo sforzo potrebbe rompere l’osso visto che è molto debole.”

“Non si preoccupi Dottor Paladino ci penserò io!” disse mia madre.

“Benissimo!  Dopo aver firmato qualche scartoffia, può tornare a casa”:

[Più tardi a casa]

“Ecco la tua tanto sognata cioccolata calda!” Dissi entrando in camera dove Joe riposava disteso sul letto.

“Grazie Deb!” “Non c’è di che! Ma dì la verità questa è tutta una messa in scena per non perdere ancora contro di me a biliardino eh?” Ridemmo. Mi sedetti sul tappeto e poggia la cioccolata calda sul comodino.

“Allora come va con Nick?” chiese. Cavolo, colta alla sprovvista.

“Come va con Nick cosa? Che deve andare?” Dissi fingendo di non aver capito a cosa si riferisse.

“Si, certo come no! Vorrei soltanto ricordarti che qui nessuno è cieco né sordo, anche un muro capirebbe che fra voi c’è un certo…diciamo…feeling!”

“Dici?”
“Dico dico!” Disse con il suo sorrisetto da presa in giro.

“Beh vuoi sapere come va? Beh non c’è niente da dire dato che non succede niente, un abbraccio, una carezza ma tutto si ferma sempre lì, o veniamo interrotti oppure rimaniamo come due scemi!” Joe iniziò a ridere. “E ora che cavolo ci sarebbe da ridere?” “Niente pensavo solo a quanto è scemo mio fratello.” Lo guardai con faccia interrogativa. “Sai, vorrei solo che capisse quanto lui sia importante per me e non solo perché è uno dei miei cantanti preferiti ma perché in questo mese ho avuto l’opportunità di conoscerlo ed è fantastico, a volte mi dimentico addirittura di chi sia e che molto probabilmente quando tornerà a casa sua, si dimenticherà persino di avermi conosciuto…è una rockstar perché si dovrebbe confondere con me? È solo che lui per me non è solo una rockstar, è molto molto di più, ed è troppo importante!”
Entrò Nick: “Che cosa è troppo importante?”

“Che Joe si riposi e stia attento al polso…per il tour no?”

“Ah si giusto!”

“Certo!” Disse Joe con un sorrisetto e scuotendo la testa.

 

 

 

[Un grandissimo saluto a tutti i lettori di questa fanfiction spero che vi piaccia! Vorrei chiedervi un consiglio, secondo voi è più opportuno usare il presente o la storia va bene così scritta al passato! Date pure la vostra opinione! E mi raccomando se avete qualcosa da criticare fatelo pure, le critiche se costruttive aiutano a crescere! Un bacione a tutti! Hannah_]

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Capitolo 4
*** IL BACIO ***


4.IL BACIO

 

Rientrai stanchissima dopo un estenuante allenamento di nuoto. Le gare si avvicinavano sempre più e il mio allenatore ci faceva lavorare moltissimo. Il mio unico desiderio era stendermi a letto e farmi una bella dormita, a casa non ci doveva essere nessuno.

Varcai il portone e sentii qualcuno suonare una chitarra, proveniva dalla mia camera.

“Ma non dovevano essere tutti usciti?” pensai attraversando il corridoio, aprii la porta, Nick era seduto sul divano letto con la chitarra in mano.

“Ti aspettavo!” mi disse.

“Io veramente no, pensavo non ci fosse nessuno!” Dissi sorridendo.

“Allora devo andare via?” Nick era visibilmente teso, aveva un viso serissimo, non aveva nemmeno capito che la mia era una battuta.

“Scemo era una battuta! Mi fa piacere che ci sia qualcuno, anzi veramente mi fa piacere che ci sia tu.”

“Ieri sera ho parlato con Joe..” Lo interruppi subito: “Oddio che ti ha detto io…oh lo sapevo che…” “Ehi calma, non so di cosa avete parlato non mi ha detto niente tranquilla. Mi ha detto solo che sono uno scemo perché…” si fermò, aveva le mani sudate per l’agitazione e se avesse  continuato così presto io sarei stata completamente bagnata di sudore. Fece un sospiro e riprese a parlare. “Beh perché è un po’ di tempo che avrei una cosa da dirti però non ne ho mai il coraggio…quindi ora ti canterò quello che vorrei dirti…spero tu capisca!”

Mi misi a sedere vicino a lui poi Nick iniziò a cantare con la sua splendida voce:

If time was still
The sun would never never find us
We could light up
The sky tonight
I would see the world through your eyes
Leave it all behind

If it’s you and me forever
If it’s you and me right now
That’d be alright
Be alright
We’re chasing stars to lose our shadow
Peter Pan and Wendy turned out fine
So won’t you fly with me

Oh yeah
Gotta fly with me now

Now the past
Can come alive
And give it meaning
And a reason
To give all I can
To believe once again

If it’s you and me forever
If it’s you and me right now
That’d be alright
Be alright
We’re chasing stars to lose our shadow
Peter Pan and Wendy turned out fine
So won’t you fly with me

Maybe you were just afraid
Knowing you were miles away
From the place where you needed to be
And that’s right here with me

It’s you and me forever
You and me right now
That’d be alright
We’re chasing stars to lose our shadow
Peter Pan and Wendy turned out fine
So won’t you fly with me

If it’s you and me forever
If it’s you and me right now
I’d be alright
Be alright
We’re chasing stars to lose our shadow
Peter Pan and Wendy turned out fine
So won’t you fly
Fly
Fly
With me”

“Nick io…oh mio Dio!” mi sfuggì una risatina isterica. Poi ci avvicinammo l’uno all’altra e le sue labbra si unirono dolcemente alle mie con un bacio. Per un attimo il tempo sembrò fermarsi, come se non esistessimo altro che io e lui.

“Si, era quello che volevo dirti anch’io!” Sorrisi.

“Non sai da quant’è che volevo farlo..”
“Beh ma ora abbiamo tutto il tempo che vuoi per recuperare...” Dissi avvicinandomi a lui baciandolo di nuovo. Mi strinse forte a se. Rimanemmo lì abbracciati e baciandoci per un bel po’. Ero troppo felice, e niente avrebbe potuto rovinare quel momento.

“Quindi…ora…” Azzardai.

Lui mi accarezzò la guancia e rispose: “Beh si è logico ora stiamo insieme no?” Lo baciai ancora. Avrei potuto continuare così per ore.

“Nick tu hai cantato, divinamente peraltro, ma io non so cantare quindi mi limiterò soltanto a dirti quello che sento per te. Da quando quel giorno sei arrivato qui mi ha stravolto la vita, giorno per giorno sei diventato sempre più importante per me. Sai la gente ti conosce solo per il tuo bell’aspetto e per la tua voce o per come suoni, ma io in questo periodo ho conosciuto Nicholas Jerry Jonas per quello che è. Una persona speciale, sei il ragazzo più dolce della terra, sei simpatico, altruista, gentile, sai ascoltare la gente e soprattutto non sei una persona che si è fatta prendere dalla smania di successo. Hai saputo rimanere un ragazzo normalissimo nonostante tutto. E la cosa brutta è che tutto questo la gente non lo saprà mai, e non sa quello che si perde…”

Ci baciammo. “Ti voglio bene”. Mi disse.

“Anch’io e non immagini nemmeno quanto”. Rimanemmo lì ancora un po’ a chiacchierare mentre accarezzavo i suoi riccioli.

Dopo un po’ rientrarono Kevin e Joe, appena aprirono la porta della stanza corsi incontro a Joe e lo abbracciai.  “Grazie!Grazie!Grazie!” Gli sussurrai,del resto era anche merito suo se Nick aveva trovato il coraggio di dichiararsi.

“Joe già me la vuoi rubare?” disse Nick scherzando.

“Oh oh quindi finalmente…voi due…ahah vieni qua cognatina!” Disse Kevin abbracciandomi.

“Congratulazioni allora! Certo senza l’aiuto di un certo Cupido però…” Disse Joe. Ci abbracciammo tutti e tre, adoravo i fratelli Jonas ma uno in particolare.

Mi sentivo in paradiso. Come avrei mai potuto dormire quella notte?

 

 

[Ore 02.30]

 

“Che fai alzata a quest’ora?” disse Nick entrando in cucina. Ero talmente emozionata che non ero riuscita a chiudere occhio, però c’era anche un piccolo dubbio che mi ronzava in testa.

“Non riuscivo a dormire…E a quanto pare nemmeno tu!” Sorrisi.

“Infatti. Chissà per quale motivo ero alquanto esaltato!”

“Senti Nick non vorrei sembrarti una rompiscatole, però c’è una cosa che mi ronza in testa e che se non te la chiedo rischio di impazzire.”

“Spara.”

“Come cavolo faccio io a competere con una come Miley Cyrus?”

“Sapevo me l’avresti chiesto prima o poi…” Sorrise. Ero estremamente imbarazzata.

“Beh Deborah ascolta, lei fa parte del mio passato e non devi assolutamente competere con lei, non ha alcun senso. Per me ora ci sei tu, il passato non conta. Fidati di me.”

“Cavolo scusa, sono una scema…tu sei così dolce e io invece sono una cretina.”

“Una scema a cui io voglio troppo bene!” Lo abbracciai.

“Dai ora torniamo a dormire, è tardi!” Disse. Tornammo in camera,e prima di metterci ognuno sul suo letto mi diede il bacio della buonanotte più dolce del mondo. Ora si che i miei sogni sarebbero stati d’oro.

 

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Capitolo 5
*** A MTV ***


Ciao! Volevo ringraziare tutte le ragazze che hanno recensito questa fanfiction, sapere che vi piace e che avete un opinione positiva su questa storia mi fa molto piacere. Un grazie particolare va a sissiniessie, per me è un complimento enorme sapere che ti sei emozionata leggendo questa storia. Ma il grazie più grande di tutti va senza dubbio a colui che ha ispirato ogni parola che ho scritto: Nick Jonas. Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia! buona lettura!

 

 

 

 

CAP. 5 A MTV

 

Era mattina presto, mi alzai per andare a scuola.  Nick e Joe dormivano beatamente sul divano letto, erano stupendi da guardare sembravano due bimbi.

Joe si teneva stretto il cuscino come se fosse un orsetto di peluche, mentre Nick se ne stava con il pollice in bocca, il mio angioletto ricciolino era a dir poco stupendo. Sarei rimasta lì a guardarlo per ore, peccato che il dovere chiamava. Mi abbassai su di lui, e con un gesto dolce gli scostai un ciuffo di capelli dalla fronte che poi baciai.

“Ciao!” Sussurrò lui con la voce ancora impastata di sonno.

“Scusa, non volevo svegliarti…è solo che non ho potuto resistere!”

“Non ti preoccupare, è un piacere essere svegliati così!” Mi mise una mano dietro la testa e la avvicinò alla sua, iniziò a baciarmi dolcemente.

“Nick, devo prepararmi, devo andare a scuola.” Dissi a mio malgrado.

“Quindi vuoi dire che questo non ti piace?” Disse iniziando a baciarmi il collo.

“Nicholas Jerry Jonas stai giocando veramente sporco così!” Sorrisi riprendo a baciarlo. Sentimmo un verso somigliante a un mugolio provenire da Joe.

“Non ti preoccupare non si è svegliato, ogni tanto mentre dorme fa rumori strani!” Disse Nick rassicurandomi.

“Ora devo andare davvero!” Dissi, baciandolo frettolosamente e dirigendomi verso la porta prima che potesse catturarmi nuovamente e provocarmi un ulteriore ritardo.

“Ah comunque sei veramente stupendo quando dormi.” Gli dissi voltandomi verso di lui.

“E tu sei veramente stupenda sempre” Sorrisi. Gli lanciai un bacio con la mano e poi uscii dalla stanza. Un modo perfetto per iniziare la giornata. Ora avrei potuto affrontare tutto.

 

“Mamma mia l’ultima ora sembrava non finisse più!” mi lamentai con la mia amica Valentina all’uscita da scuola.

“Io non riuscivo nemmeno più ad ascoltarla, ma perché non se ne va in pensione quella cavolo di prof?” rispose lei.  “Deby guarda!” disse poi dandomi una gomitata. “Cos’è tutta quella gente?”urlò indicando un punto poco lontano da noi dove si erano radunate un sacco di persone che strillavano come pazzi.

“Ehm non ne ho idea, e comunque non c’è bisogno che mi uccidi!” Dissi massaggiandomi la pancia nel punto dove mi aveva appena massacrato con la sua gomitata.

“Dai, andiamo a vedere!” Valentina iniziò a strattonarmi in direzione di quella calca di gente. Non riuscivamo a vedere un bel niente.

Tutti urlavano, ma da vicino riuscivo a capire cosa dicessero.

“Vale…oddio hai capito quello che ho capito io?”

Iniziai a urlare come una forsennata, il mio Nick era lì. Peccato che raggiungerlo sarebbe stata una vera e propria impresa.

“Fammi salire!” urlai a Valentina. “Dove?” “Sopra di te, fammi salire sulle tue spalle!” Dovevo farmi vedere da lui. Accidenti non poteva essere uscito da solo senza guardia del corpo.

“Però non so quanto posso resistere!” Mi avvertì la mia amica.

Mi arrampicai veloce su Valentina, seduta sulle sue spalle e iniziai a muovere le braccia come una pazza. “Nick! Nick sono qui!” Iniziai a urlare. E poi finalmente mi vide, e in quel momento fu come se per lui non fossero esistite altre persone all’infuori di me.

Scesi di Valentina prima di romperle la schiena. Lei era la mia migliore amica ed era l’unica che era a conoscenza della mia storia con Nick. Come avrei potuto nasconderglielo? Con l’aiuto di Big Rob riuscii ad arrivare dal mio principe azzurro. Salimmo subito in macchina, io e lui ci sedemmo indietro lasciando guidare Big Rob.

Nessun fotografo in vista, i pregi di vivere in un posto semi dimenticato dal mondo.

“Piccolo pazzoide che cosa ti è saltato in mente?” Dissi abbracciandolo.

“Ti dovevo dire una cosa e non avevo voglia di aspettare che tornassi.”

“Dai spara!”

“Ci hanno chiamato per un’intervista a MTV per domani sera e tu verrai con noi, ho già parlato con tua madre!”

Rimasi senza parole. “No…io…cioè…oh mio dio, non ci posso credere! Come hai fatto a convincerla?”

“Non svelo mai le mie tecniche di convincimento!” disse con un sorrisetto.

“Nicholas Jerry Jonas ti adoro!” Gli scompigliai i capelli poi lo baciai.

 

[Il giorno dopo…]

Non ci potevo credere quella sarebbe stata la mia prima uscita ufficiale da ragazza di Nick Jonas. Ero tremendamente agitata, e se lo avessi messo in imbarazzo? Impiegai all’incirca due ore per scegliere cosa mettermi, come truccarmi e come pettinare i capelli. Alla fin scelsi una cosa semplice, non ero io quella a dover andare in televisione, jeans bianchi attillati con una maglietta gialla e blu, i miei colori preferiti.

Lascia i miei boccoli biondi sciolti sulle spalle e decisi di non truccarmi, non volevo sembrare troppo montata o presuntuosa. I fratelli Jonas erano impeccabili come sempre anche nella loro semplicità. Nick era favoloso con i suoi Levis Neri, maglietta bianca e giacca di pelle nera. Alle quattro e mezza eravamo pronti per partire a bordo di un jet privato. L’intervista sarebbe iniziata alle nove, ma dovevano essere in studio verso le otto, prima però avevamo un po’ di tempo per fare un giretto per Milano.

“Sei sicuro?” chiesi a Nick mentre salivamo nel jet.

“Di cosa?”

“Di portarmi con te…non vorrei metterti in imbarazzo o non so cos’altro!”

Ci sedemmo.

“Mmm vediamo…non lo so…SCEMA! Certo che sono sicuro, se no non ti avrei mai chiesto di venire. E poi come potrebbe mettermi in imbarazzo la cosa più bella che ho?”

“Sei adorabile!” Dissi sorridendo, posai la testa sul suo petto e mi strinsi a lui, l’aereo stava decollando e  a me non era mai piaciuto molto volare basta dire che la prima volta che salii su un aereo all’atterraggio svenni.

Il volo durò meno di un ora per mia fortuna. Quando scendemmo dal jet ad accoglierci, o meglio ad accoglierli, c’era un gruppetto di fotografi e qualche fan, ma per fortuna niente di esagerato. Nick mi prese per mano e iniziamo a camminare verso la macchina che ci stava aspettando. Sorrisi. Camminavo un passo indietro a lui mentre lui continuava a tenermi la mano. “Non c’era bisogno.” Bisbigliai. “Io si,  ne avevo bisogno.”

Si fermò un secondo e incominciammo a camminare uno a fianco all’altra con la sua mano che continuava a stringermi con una presa dolce ma decisa. Mi dava una forza incredibile, ormai non facevo nemmeno più caso a tutti i flash dei fotografi, vicino a me c’era Nick e il resto non contava. Joe era quello a cui piaceva di più concedersi alla folla, adorava stare al centro dell’attenzione.

Raggiungemmo la macchina senza troppe difficoltà.

“Dove vi porto?” Chiese l’autista.

“Da qualche parte a mangiare…ho una fame!” esclamò Kevin.

“Kev! Sei proprio impossibile…ti sei abbuffato di patatine per tutto il volo.” Dissi.

“Non hai imparato ancora a conoscerlo, lui è così…non si sa dove metta tutto quello che mangia però!” Disse Joe ridendo.

“E poi a Danielle che gli racconti quando ti ritroverà con un bel pancione?” Dissi per fare una battuta, ma subito mi accorsi dalla faccia di Kevin che avevo toccato un tasto dolente.

“Quanto mi manca!” disse malinconico.

Danielle era la ragazza di Kevin, da quando erano venuti in Italia era venuto a trovarlo due volte insieme ai signori Jonas e il piccolo Frankie, ma a lui mancava terribilmente.

“Perché parlo sempre troppo? Scusa Kev non volevo…”

“Non ti preoccupare Deb, io penso a lei di continuo anche senza che nessuno la nomini!”

Non potevo vederlo così dovevo fare qualcosa. Ed ecco che mi venne in mente un idea.

 

Dopo un giretto per Milano e una cena squisita, arrivammo ai famosi studi di Mtv, i Jonas fecero due chiacchiere con la conduttrice e poi vennero microfonati.

“Allora ci vediamo dopo!” disse Nick poco prima di andare in onda, e mi baciò, un bacio che gli avrebbe portato fortuna lo definì lui.

Stavo seduta dietro le quinte guardando la trasmissione da un piccolo monitor, la conduttrice fece le solite domande sul cd e sul tour, li fece cantare Paranoid siccome era la canzone di punta del nuovo disco.

“Bene Nick! A quanto pare al tuo arrivo qui a Milano non eri soltanto in compagnia dei tuoi fratelli, si dice che ci fosse anche la tua nuova fidanzata!” Disse l’intervistatrice.

“Vedo che è molto informata…” rispose lui.

“Ti va di dirci qualcosa di più?”
“Beh è una ragazza fantastica, è vero ci conosciamo da poco però c’è un feeling particolare fra noi, diciamo che ci capiamo al volo ed è stato sempre così dal primo giorno che ci siamo conosciuti!” Arrossii, quanto era dolce.

“E quando tornerai in America?”

“Non so cosa succederà, e ancora non voglio pensarci!” Rispose lui.

Peccato che quel momento prima o poi sarebbe arrivato, ma anche io alla fine non avevo molto voglia di pensarci, perché avrei dovuto rovinarmi questo momento fantastico?

“Joe, a quanto pare sei l’unico single dei fratelli Jonas? Come mai un ragazzo bello come te non riesce a trovare l’anima gemella?”

“Eh si lo dichiaro ufficialmente al momento sono single. Comunque non so perché ancora sono single, ma forse per ora è giusto sia così. Non voglio accontentarmi della prima che capita.” Joe si mise a descrivere come doveva essere più o meno la sua ragazza ideale, ma io e i suoi fratelli sapevamo chi stava descrivendo. Era un po’ che pensava a una certa persona. Mancavano quindici minuti alla fine della trasmissione, poi avrei potuto riabbracciare il mio Nick. Ma ora il mio piano-sorpresa stava per scattare.

“Kevin tutti sappiamo del suo fidanzamento con Danielle e tutti sappiamo anche della vostra decisione di sposarvi, come è stata affrontare la lontananza dalla sua amata?”

“Molto molto dura! Da quando sono arrivato qui in Italia sono riuscita a vederla solo due volte, e non ci sono affatto abituato a vederla così di rado. Ora però dovrebbe raggiungermi durante il tour così potremmo stare un po’ insieme.”

“Qualcuno però ha voluto farle un piccolo regalino per addolcire questa sua sofferenza. Guarda lo schermo.” Disse la conduttrice indicando lo schermo alle sue spalle, dove dopo qualche secondo apparve il dolcissimo viso di Danielle. Una videochiamata, purtroppo era quello che ero riuscita ad organizzare in poco più di un ora, ma non era finita lì il giorno dopo Danielle sarebbe arrivata da noi con un volo che gli avevo prenotato e lo stava giusto comunicando a un Kevin che stava per scoppiare a piangere per l’emozione. Era stato facile architettare il tutto, avevo preso il numero di Danielle dal cellulare di Nick e il gioco era fatto.

Finita la videochiamata la conduttrice salutò i tre fratelli e il pubblico, poi mandò la sigla.

Li raggiunsi. “Ragazzi grazie, siete stati fantastici.” Disse Kevin abbracciando i suoi fratelli.

“Ehm veramente non siamo stati noi…” disse Joe.

“Come? E allora chi?” Nick gli rispose con un alzata di spalle. Kevin si diresse dalla presentatrice per chiederle qualcosa.

Avevo un sorrisetto stampato in faccia, Nick mi guardò. “No…cioè non dirmi che…sei stata tu!” Annuii.

“Ma io ti adoro!” Disse Kevin tornando da noi e alzandomi da terra come fossi un trofeo. Evidentemente la conduttrice doveva avergli detto che ero stata io ad organizzare il tutto.

“Kev mi stai stritolando!” Dissi ridendo e cercando di scendere.

“Cioè non ho parole, sei a dir poco straordinariaaaa!” disse Kev continuando a torturarmi.

“Ma non lo sarò per molto a lungo se mi ammazzi!”
Finalmente mi lasciò scendere, lo abbracciai.

Nick mi afferrò la mano. “Vieni con me!” disse trascinandomi via. Entrammo nel camerino che gli avevano attribuito, mi mise seduta sul tavolino. “Ti adoro. Non era mai successo che una mia ragazza si preoccupasse anche dei miei fratelli. Evidentemente sei l’unica che ha capito che io e i miei fratelli siamo praticamente una cosa sola, e se sta male uno di loro sto male anche io. Non immagini nemmeno quanto sei importante per me. E il bene che ti voglio…tu lo sai quanto bene ti voglio? No, perché è indicibile!” Disse tenendo il mio viso fra le sue mani, poi iniziò a baciarmi con passione, una passione che forse non aveva mai avuto con me. Mi strinsi forte a lui.

Si accese lo stereo su cui mi ero appena resa conto di essermi semi seduta, le dolci e lente note di Halleluja cantata da Kate Voegele cominciarono a riempire la stanza.

“Vuoi ballare?” mi chiese tendendomi la mano.

Annuii afferrandola. Iniziammo a ballare, stretti stretti, per un momento pensai che quello era il paradiso.

“Nick, non voglio perderti…mai…”

“E non succederà, ti ricordi quella sera? You and me forever! E così sarà!”

“Grazie…” mormorai.

“Per cosa?”

“Grazie di esistere.”

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** SAREI RIUSCITA A DIRGLI CHE LO AMAVO? ***


CAP. 6 SAREI RIUSCITA A DIRGLI CHE LO AMAVO?

 

Tre Novembre 2009. Assago. Ancora non ci potevo credere. Prima data del tour mondiale dei Jonas Brothers in Italia. Aspettavo quel momento da quando erano arrivati a casa mia, da quando erano entrati nella mia vita. Certo li avevo sentiti cantare molte volte da vicino, vivendo sotto lo stesso tetto capitava molto spesso e Nick Jonas aveva cantato appositamente per me, ma essere ad un concerto era una sensazione incredibile, unica.

Eravamo lì dalla mattina presto, facevano altro che provare canzoni e coreografie. Dopo mezzogiorno incominciarono ad arrivare molte fan piene di striscioni per i loro idoli e pronte ad iniziare una serata che avrebbero sicuramente ricordato per molto tempo. Come io del resto non avrei mai potuto dimenticare neanche un secondo passato con Nick.

Me ne stavo seduta con Danielle a guardare i ragazzi fare le prove. Era una ragazza simpatica, e benché fosse in Italia da pochi giorni stavamo diventando abbastanza amiche. Quando i ragazzi decisero di fare una pausa per mangiare qualcosa ci raggiunsero, Kevin e Danielle si appartarono per rimanere un po’ da soli mentre io rimasi con Joe e Nick.

“Siete pronti?” Chiesi scompigliando i capelli di Nick.

“Certo, ora che ti vedo…” rispose Nick.

“Oddio quanto sei smielato…” disse Joe per prenderlo in giro.

“Gne gne!” Disse Nick facendo versacci al fratello. Scoppiarono a ridere. Era incredibile quanto si volessero bene.

“Dai vi lascio un po’ soli!” Disse Joe dando una pacca sulla spalla al fratello e salutando me con un bacio sulla guancia.

“Amore mio!” Disse Nick stringendomi a se.

“Come mi hai chiamata?”

“Amore mio!” ripeté lui. “Perché non ti piace?”
“Si…è solo che mi hai fatto rimanere un po’…cioè mi hai stupita! Credo di non essere mai stata l’amore di nessuno…”

“Peggio per loro! Non sanno cosa si sono persi!” Sorrisi e lo baciai.

Mangiammo tutti insieme: io, Nick, Joe, Kevin e Danielle. I ragazzi non sembravano nemmeno un po’ agitati per il concerto, e passarono il pranzo a punzecchiarsi fra di loro e a far mille battute sullo stato single di Joe, difeso a spada tratta da me e Danielle che definimmo Nick e Kevin essere degli insensibili, anche se sapevamo benissimo che i fratellini stavano soltanto scherzando fra di loro, non c’era nemmeno un briciolo di cattiveria nelle loro parole.

***

“In bocca al lupo!”
“Crepi il lupo! Ho una sorpresa per te dopo…”

“Una sorpresa? Per me? E che cos’è?” Dissi al massimo della curiosità.

“E se te lo dico che sorpresa eh? Certo che sei proprio incredibile te eh?”

Lo baciai con passione. Quella sera mi sembrava ancora più bello di sempre, anche se era impossibile essere più belli di come già era.

“Ti aspetto qui! Vai e spacca! E mi raccomando non fare lo smorfioso con le fan.” Dissi sorridendo. Mi strinse di nuovo e mi baciò, prima sulla bocca poi sul collo. “Oddio come faccio a staccarmi da te? Disse fra un bacio e l’altro.

“Dai vai!” Dissi allontanandolo da me. “Continuiamo dopo!” Dissi con un sorriso malizioso.

Il concerto iniziò. I Jonas Brothers erano veramente in pienissima forma. Il pubblico era letteralmente in delirio e anche io e Danielle a dir la verità. Ballavamo come pazze e cantavamo a squarciagola. Ci stavamo divertendo da morire. Era una sensazione unica vederli cantare lì a pochi metri da te, anche loro si stavano divertendo.

“La prossima canzone la voglio dedicare a una persona importante per me, non farò il nome ma sono sicuro che lei capirà.” Disse Nick. La folla scoppiò in un boato e io a piangere abbracciata da Danielle appena sentii le prime note di “Fly with me.”

Ecco la sorpresa di cui mi aveva parlato.

“Beh Nick deve essere proprio innamorato per fare una cosa così. Sai che molto probabilmente dopo quella sua frase sarò perseguitato molto più di quanto già non lo sia dai media. Se non ci tenesse davvero a te, non lo avrebbe mai fatto. Sa anche lui quello che gli aspetta…” Disse Danielle. Sorrisi. Finalmente mi sentivo importante per qualcuno, non mi era mai successo.

***

“Siete stati grandi!” Strillò Danielle una volta finito il concerto quando Joe, Kev e Nick lasciarono il palco.

“Ti adoro!” Dissi a Nick saltandogli al collo, iniziai a baciarlo dappertutto. “Non dovevi veramente…lo sai ora a cosa vai incontro?”

“Si, ma non mi importa.” Disse alzandomi da terra. “E poi la sorpresa non è finita.”
“Come? Oddio tu mi spaventi.” Dissi sorridendo.

Salimmo in una macchina, una di quelle con i vetri oscurati e raggiungemmo un palazzo bellissimo. Salimmo fino ad una terrazza enorme, con vista su tutta la città. Era una visuale bellissima. Al centro c’era un tavolo, decorato con due candele.

“Wow.” Fu l’unica cosa che riuscii a dire.

Nick guardava soddisfatto il mio viso stupito, mi abbracciò.

“Grazie! Non dovevi però…eri così impegnato per il concerto!”
“Ma il mio primo pensiero sei sempre stata tu!” Lo baciai.

“Allora sei pronta per questa cena super romantica?”

“Mai stata così pronta in vita mia. Nick mi mancherai da morire!”

“Io e te non ci separeremo, te lo prometto!”disse coccolandomi.

“Nicholas sii realista per favore…” dissi staccandomi lievemente da lui.

“C’è sempre una soluzione…”

“In questo caso no! Tu dovrai tornare in America e io rimanere qui in Italia…e non importa quanto ci vogliamo bene questo succederà anche se non lo vogliamo.” Dissi pervasa dal mio solito pessimismo.

“Ma perché fai così? Dai io potrei venire a trovarti spesso, ogni volta che vuoi…e poi magari quando sarai maggiorenne potresti venire in America a trovarmi oppure ti potresti addirittura trasferire.” Iniziai a scuotere la testa.

“Smettila per favore!” Dissi alzando un po’ la voce. “Non fare così…quello che vorrei io è averti sempre accanto e sai che non è possibile come non è possibile che io mi trasferisca in America, non ho né le possibilità economiche e soprattutto mia madre non me lo permetterebbe!” Iniziai a piangere.

“Dai basta così.. Non è un po’ stupido rovinarci la serata e questa buonissima cena? E a proposito io sto morendo di fame…sono le tre!” Disse con uno dei suoi magici sorrisi.

“Scusa…non so cosa mi sia preso…” dissi appoggiando la testa alla sua spalla. Nick mi strinse forte. “Non ti preoccupare…”

Cenammo, tutto fu letteralmente stupendo, riuscimmo anche quasi a far finta che non fosse niente ma dentro me non riuscivo a dimenticare che presto quel maledetto giorno sarebbe arrivato e molto probabilmente dentro di se lo sapeva anche lui.

Dopo cena prendemmo il jet per tornare a casa, ero seduta vicino a Kevin mentre Nick e Joe facevano un bilancio del concerto. Danielle dormiva dolcemente sulla spalla del suo amato.

“Dove siete stati di bello?” chiese Kev curioso. Iniziai a piangere. “Ohi che è successo? Non è stata una bella serata?” chiese preoccupato.

“Si, fantastica…lui è fantastico! È solo che abbiamo mezzo discusso, niente di importante ma…”

“Di cosa avete discusso?”

“Niente sul fatto che presto tutto questo finirà, voi ve ne tornerete a casa e fra noi dovrà finire! Però lui insiste con il dire che c’è una soluzione, non finirà fra noi, ma secondo me non è così…”

“Nick è sempre stato molto ottimista, a volte fin troppo. Purtroppo non ti posso incoraggiare perché sai anche tu che la situazione è molto difficile però ti dico anche che non devi buttarti giù così…forse è possibile davvero trovare una soluzione a tutto! Se vi volete bene non finirà, fidati di me!” Tirai su con il naso, asciugai le lacrime con la mano e abbracciai Kevin, il mio confidente lui che con la sua dolcezza sapeva sempre consolarmi con una parola di conforto. “Grazie Kev…”

Presto anche Kevin ci lasciò per il mondo dei sogni, tornai vicino a Nick e benché fossimo quasi arrivati mi addormentai con lui che mi accarezzava i capelli. Ma c’era una cosa che mi ronzava fastidiosamente nella testa: sarei riuscita a dirgli che lo amavo prima che fosse troppo tardi?

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Capitolo 7
*** DOPO IL TEMPORALE IL SOLE ***


CAP. 7 DOPO IL TEMPORALE IL SOLE

 

Il tour dei Jonas Brothers in Italia si era concluso divinamente, le date a Pesaro e Torino andarono persino meglio di quella di Milano. I giornali di gossip erano stati pieni di foto mie e di Nick i giorni subito dopo il concerto ma poi per fortuna i media si placarono, almeno in Italia, in America non fu esattamente così almeno da quanto sapevamo tramite i signori Jonas.

Fra due settimane i ragazzi sarebbero ripartiti per l’America, la data del loro rientro era già stata posticipata quindi era molto difficile che sarebbe stata ritardata nuovamente. Danielle invece sarebbe tornata un po’ prima a causa del lavoro.

Stavo male, ero sempre triste e non riuscivo a godermi in pieno la mia felicità. La vita è ingiusta, prima ti da molto e poi ti toglie tutto crudelmente.

“Che ne dite di fare qualcosa di divertente insieme oggi?” propose Joe.

“Tipo?”

“Deb c’è un lunapark da queste parti?”

“Ehm si una specie, ci sono un sacco di giochi e sono qui solo per questa settimana. Sono montati a mezz’oretta da qui!”

“Benone! Che ne dite?”

“Io ci sto!” Dissero praticamente all’unisono Nick, Kevin e Danielle.

“Per te va bene?” mi chiese Nick siccome ero l’unica che non aveva dato nessuna risposta alla proposta di Joe.

“Si, penso di si.” Dissi con un tono non molto convincente, sicuramente era meglio di rimanere a casa a pensare. Nick mi guardò strano, forse aveva notato il mio strano poco entusiasmo.

“Ragazzi ci lasciate soli un secondo?” Disse Nick. Lo guardai con aria interrogativa, cosa era successo? Joe, Kevin e Danielle uscirono dalla stanza guardai le loro facce, nemmeno loro sapevano niente di cosa stesse per dirmi Nick. Si chiusero la porta alle spalle. Nick si avvicinò a me e mi prese per i bracci, bloccandomi.

“Cosa succede?”
“Penso che sia meglio che me lo dica tu. Ti giuro Deb io e te non usciamo da questa stanza fino a quando non mi dici che cosa hai!”

Deglutii e abbassai la testa. “Nicholas ti prego, va tutto bene sono solo un po’ stanca ultimamente. Tutto qui!”
“Ho imparato a conoscerti sai? E poi sappiamo entrambi che io e te siamo identici quindi so benissimo che c’è altro che ti fa stare così male.”

Ma perché ero così un libro aperto per lui. Rimasi in silenzio.

“Deborah ascolta.”  Cominciò lui tirandomi su la testa. “Io ti amo, avrei voluto dirtelo diversamente ma non mi dai scelta. Io ti amo, e per te ci sarò in qualsiasi caso ma devi permettermelo, devi permettermi di aiutarti!”

“Cosa hai detto?” chiesi sconcertata. No, non era possibile.

“Che ti amo e che…” Lo interruppi. “NO!” urlai liberandomi dalla sua presa. Uscii di casa sbattendomi la porta alle spalle e iniziai a correre senza meta. Perché lo aveva fatto? Perché lo aveva fatto? Ora che mi ero convinta che non glielo avrei detto mai, non gli avrei mai detto che lo amavo. Che senso aveva? E lui invece perché me lo aveva detto? Provava piacere nel vedermi soffrire o cos’altro? Se era vero che mi amava perché non si era tenuto tutto dentro come stavo facendo io.  Voleva la vita facile? Voleva esprimere tutti i suoi sentimenti lasciandomi distrutta ancora di più quando sarebbe partito? Quale cavolo era il suo scopo? Perché mi aveva detto quelle due dannatissime parole? Iniziai a piangere mentre correvo con mille pensieri in testa. E se invece la stupida ero io che non riuscivo mai a lasciarmi andare un po’ nella vita? Il cellulare iniziò a suonare “Paranoid”, lo estrassi dalla tasca, era Nick. Rifiutai la chiamata e misi il cellulare su silenzioso.

Dopo un ora di vagare nel nulla decisi di andare da Valentina, la mia migliore amica.

Quando aprì la porta si spaventò a morte vedendomi in quello stato, una volta entrata in camera sua le spiegai quello che era successo.

“Scusa se te lo dico Deb ma…io non ti capisco. Cioè da un lato si, ma solo in minima parte. Non sei tu quando ho qualche problema a dirmi che nella vita a volte bisogna buttarsi un po’? Perché agli altri dai ottimi consigli ma poi per te non li metti mai in pratica?” disse Valentina porgendomi il terzo pacchetto di fazzoletti.

“Lo so ma, non so nemmeno io cosa mi sia preso è solo che lui non doveva dirmelo. Ha sbagliato e anche se è Nick Jonas devi ammetterlo anche tu, non possiamo difenderlo a vita solo perché è famoso!”
“E in cosa avrebbe sbagliato? Nell’essere sincero? Nell’averti aperto il suo cuore? Oppure non lo so dimmelo tu perché io non ci arrivo. Da quanto tempo io e te aspettiamo una persona sincera? Un eternità! E ora che l’hai trovata gli rimproveri questa qualità rarissima?”

“Ha sbagliato perché se mi amava veramente non doveva dirmelo, fra due settimane lui partirà e io come farò a lasciarlo andare sapendo che mi ama?”

“E non era peggio se ti lasciava con il dubbio se il suo sentimento era sincero oppure no? E tu invece non vivrai nel rimpianto di non averglielo mai detto?”

“No, se non glielo dico non gli si spezzerà il cuore quando partirà!”

“Sei troppo complicata. Comunque sai che io per te ci sono in qualsiasi caso perciò se vuoi restare a dormire da me stasera per me va benissimo.”

“Grazie Vale! Chiamo mia madre per avvertirla!” La abbracciai poi presi il cellulare dalla tasca. Trenta chiamate perse di Nick, e due di Kevin. Le ignorai. Composi il numero di mia madre e dopo averla fatta giurare un po’ di volte che non avrebbe detto a nessuno dove ero gli spiegai che sarei rimasta a dormire da Valentina, senza dirle il motivo preciso.

Appena attaccai il display del telefono si illuminò: Chiamata in arrivo, Joe. Ora pure lui…ma cosa voleva? O magari era Nick con il telefono del fratello sperando che almeno così avrei risposto. Indugia qualche secondo poi risposi.

“Si?”

“Deb dove diavolo sei? Ti stiamo cercando e siamo veramente preoccupati per te. Nick ci ha spiegato cosa è successo anche se sinceramente non capisco lo stesso il motivo della fuga, e nemmeno lui.” Disse Joe tutto di un fiato.

“Come sta?” Chiesi.

“Domanda banale no?” Rimanemmo un attimo in silenzio poi Joe riprese subito a parlare. “Dai dimmi dove sei così facciamo due chiacchiere faccia a faccia.”
“Non posso. Se ti dico dove sono tu lo diresti subito a Nick.”
“Giuro che non dirò niente. Dimmi dove sei, voglio solo tentare di capire cosa passa per il tuo cervelletto e provare a farti ragionare.”
“Joe no non insistere.”

“E invece si che insisto. Ti giuro che non gli dico niente. Cos’è non ti fidi più di me? Sai che sono un ragazzo di parola.”

“Certo che mi fido di te Joe ma questa è una situazione è strana, vedi tuo fratello star male ed è logico che vuoi aiutarlo.”

“Si voglio aiutarlo ma non come pensi tu. Prima devo parlare con te, però di persona.”

Non so come ma riuscì a convincermi, era sempre stato un ragazzo molto persuasivo.

Gli dissi dove ero e dopo una ventina di minuti era arrivato a casa di Valentina che peraltro era molto contenta di avere il suo adorato Joe in casa sua.

Appena entrato in camera di Valentina mi abbracciò e si mise seduto vicino a me per terra. Forse gli facevo anche un po’ pena, non dovevo di certo avere un bell’aspetto.

“Falla ragionare ti prego prima che finisca tutti i fazzoletti e la carta igienica che ho in casa!” Disse Valentina a Joe cercando anche di sdrammatizzare un po’.

“Ti rimborserò! Per ora accontentati di avere lui in casa.” Dissi con un mezzo sorriso.

“Passando alle cose serie….mi spieghi cosa diavolo ti passa per la mente?” chiese Joe.

Spiegai di nuovo tutte la storia e le mie ragioni, più o meno come avevo fatto poco prima con Valentina. “Tu non sei molto normale! E direi che segui dei ragionamenti piuttosto contorti.” Disse Joe quando finii di parlare. Cercò varie volte di farmi tornare a casa, negai varie volte fino a quando mi disse che allora se ne sarebbero andati loro in anticipo siccome non era giusto che io non potessi stare a casa mia a causa loro. Il solo pensiero di un addio senza nemmeno salutarci mi sconvolse e quindi decisi di tornare a casa.

“Joe ti prego non rendermi le cose più difficili di quanto già non siano quando arriveremo a casa. Non forzarmi a parlare con lui!” Dissi durante il tragitto verso casa.

“Non ti preoccupare. Lui è mio fratello è vero ma io voglio bene pure a te, do you remember? Gli sorrisi.

Aprii il portone di casa. Mia madre non era tornata a casa dal lavoro. Nick, Kevin e Danielle se ne stavano seduti sul divano guardando distrattamente la tv.

Appena mi videro tirarono un sospiro di sollievo, Nick saltò su dal divano e tentò di abbracciarmi. Lo scansai. “Nick no. Per favore ora no, ho la testa che mi scoppia.”

“Ma…”

“Non ora davvero. Ho bisogno di andarmene a letto.”

“Io invece ho bisogno di capire!”

Non gli risposi. Mi diressi in camera mia, mi stesi sul letto ancora erano le nove e non avevo molto sonno. Mi misi a pensare, quei due mesi sembravano scorrermi davanti come in un film. Il suo arrivo, la gita al lago, la canzone, il primo bacio ogni momento passato con Nick era semplicemente magico e non me lo sarei mai dimenticata.

Bussarono alla porta. “Nick per favore lasciami in pace.” “Sono Danielle.” “Ah entra.”

Forse i fratelli Jonas avevano pensato che una parola femminile avrebbe avuto maggior effetto.

“Mi sembra stupido chiederti come stai perché me lo immagino.” Disse con un sorriso.

“Grazie, sei l’unica.”

“Sai un po’ ti capisco Deb. All’inizio con Kevin ero un po’ restia, nel senso sapevo chi fosse, sapevo quanto fosse famoso e quindi sapevo che lui poteva avere tutte le ragazze che voleva, pensavo mi avrebbe fatto soffrire. Ho fatto molta fatica a fidarmi e a riuscire ad aprire il mio cuore, ma poi l’ho fatto e non me sono affatto pentita. Deborah non essere stupida, non precluderti una cosa bella della vita. Ascolta il tuo cuore e poi seguilo. Non te ne pentirai. Sai benissimo anche tu che se lo vuoi veramente una soluzione c’è e se proprio non dovesse esserci beh allora a quel punto perché impedirsi di star bene queste due settimane? Non lo fare, non ti tirare la zappa sui piedi da sola.”
“Grazie Dani. Ci dormirò su.” Dissi, lei mi salutò e dopo poco mi addormentai esausta.

 

Aprii gli occhi. La sveglia segnava le 10, era Domenica niente scuola.  Nick e Joe non erano in camera dovevano essersi alzati ormai.

Mi alzai dal letto e subito mi sentii mancare. Le pareti della mia camera erano state scritte con una vernice rossa. Le parole di Fly with me. Di nuovo quella canzone, ormai era praticamente diventata la NOSTRA canzone, quella che ci aveva accompagnato nei momenti più importanti. Guardai di nuovo il muro, alla fine della canzone c’era la sua firma accompagnata da un cuoricino e un ps: “TI AMO DAVVERO. CREDIMI. SE SOLO VORRAI IO CI SARò, SEMPRE!” Gli occhi mi si gonfiarono di lacrime. Sbattei un pugno sull’armadio. Aveva ragione Danielle non potevo essere così stupida, e avevano ragione anche Joe e Valentina la mia mente era esageratamente complicata. Non potevo permettere che tutto finisse così.

“Nick!Nick!” iniziai a urlare uscendo dalla mia stanza. Incontrai Kevin seduto in cucina a fare colazione. “Dov’è Nick?” “Eh?” rispose ancora mezzo addormentato.

“Kev svegliaaaa e mattinoooo! Dove Nick?”

“Ah si Nick. Credo sia in giardino con Joe.”

Corsi fuori. “Nick!Nick!” continuai a urlare. Poi lo vidi, seduto sull’altalena con la chitarra in mano.

“Nick!” mormorai. Si alzò posando la chitarra per terra.

“Nick scusami. Scusa davvero. Non so cosa mi sia preso è solo che ho avuto paura, paura di soffrire. Ma soprattutto ho avuto paura di aprirti il mio cuore, come tu hai fatto con me. Nick io ti amo, ti amo più di ogni altra cosa al mondo. Lo so che è incredibile, ci conosciamo solo da due mesi ma…beh a quanto pare l’amore a prima vista esiste. Nick ti amo, scusa se non te l’ho detto prima ma la paura di perderti mi ha frenato. Non volevo farti soffrire e pensavo che tu me lo avessi detto per egoismo. Scusa se sono una stupida. Spero solo che tu possa perdonarmi perché io ti amo.” Dissi senza nemmeno prendere fiato. Restò immobile a guardarmi per un attimo. Poi sorrise.

“Come potrei non perdonare la mia stupida preferita?” Risi. Gli saltai in braccio, cademmo per terra uno sopra l’altro. “Deb ti devo dire una cosa basta che questa volta non scappi via.” “Dimmi!” “Ti amo!” Lo baciai con passione. Era pieno inverno ma c’era un piccolo raggio di sole a riscaldarci. Era stato come fra noi, aveva piovuto tutta la notte e ora c’era il sole. Anche noi avevamo attraversato un temporale ma ora c’era il sole, perché insieme avremmo potuto affrontare ogni cosa.  Ed ora ero persino pronta a godermi quelle due settimane con lui e a incominciare a sperare in un futuro.

Ci stendemmo l’uno affianco all’altra sull’erba umida tenendoci la mano.

“Comunque avrei una cosa per te, te l’avrei dovuta dare con la dichiarazione d’amore ma poi è successo tutto questo casino e non ho potuto nemmeno fare la dichiarazione che avrei voluto.” Tirò fuori una scatola dalla tasca, la aprii. C’era una collana d’argento con un cuoricino di quelli che si aprivano dentro c’era scritta quella frase che mi ripeteva spesso per rassicurarmi. La frase della sua canzone: YOU AND ME FOREVER.

Sospirai e lo bacia di nuovo. Ecco l’ennesima conferma, da adesso avrei fatto di tutto per impedire la nostra separazione.

“I’ll fight for you baby!” gli sussurai.

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Capitolo 8
*** I GOTTA FIND YOU ***


Vorrei ringraziare tutte quante per i commenti positivi su questa mia fanfiction, non sapete quanto mi rendete contenta.

Grazie Ladyme sono contenta che ormai la mia fanfiction ti abbia preso, anzi scusa se ho postato questo capitolo tardi oggi!Ma soprattutto mi ha fatto immenso piacere che il capitolo sei ti abbia commosso.

Grazie a nes95 che hai sempre parole positive su questa storia, ti posso anticipare che ho già in mente cosa succederà dopo anche se non posso anticipare se si lasceranno o se deborah si trasferirà in America con Nick oppure....boh chi lo sa? Non posso dirvi tutto! Comunque posso dirvi che tutto ciò che succederà alla fine di queste due famose settimane quando Nick dovrà lasciare l'Italia farà parte di un altra fanfiction il seguito di questa, anche se ancora non gli ho trovato il titolo.

Questo capitolo non mi convince molto, provo a postarlo lo stesso, posso sempre aggiustarlo grazie ai vostri consigli! Spero di non deludervi! Ciao ciao un bacione!

 

CAP 8. I GOTTA FIND YOU

 

“Direi che questa volta era praticamente perfetta.”Mi disse Kevin incoraggiandomi con una pacca sulla spalla. Gli risposi con un sorriso. Kevin si era proposto di darmi lezioni ultra rapide di chitarra e mi aveva insegnato una canzone. Mi ero resa conto che a causa del mio caratteraccio non avevo mai dimostrato a Nick quanto lo amavo, mai abbastanza. Ero sempre stata presa dalla paura, avevo paura di aprire il mio cuore alla persona più importante e incredibile che avessi mai incontrato ma poi dopo quello che era successo avevo capito che questo comportamento non avrebbe portato a niente di buono oltre che forse lo avrei perso per sempre. Per fortuna esistono gli amici che mi avevano aiutata a ragionare, ed ora l’unica cosa che sapevo era che io avrei lottato per Nick Jonas, avrei lottato con qualsiasi mezzo, lecito o illecito che fosse. Perché lui era troppo importante per me, e non potevo assolutamente permettermi di lasciarlo andare. L’unico problema era che ancora non sapevo esattamente come lottare. Intanto però mentre cercavo di capirlo decisi che gli avrei dimostrato in qualunque modo il mio affetto per lui. Basta io avevo bisogno di una svolta e ci sarei riuscita per lui. Era troppo importante che mi aprissi, non dovevo perdere neanche un singolo istante con lui.

Avevo in mente una sorpresa per Nick, d'altronde lui ne aveva fatte a me, ecco perché mi era servito Kevin. Per una volta ero io a volergli cantare una canzone, fargli una specie di serenata. Tutti mi avevano sempre detto che ero dotata di una bella voce, e forse era abbastanza vero, mentre con la chitarra sapevo il minimo indispensabile anche se non era sufficiente per suonare una canzone.

“Gli piacerà secondo te?”
“Anche se fossi la ragazza più stonata di questo pianeta Nick non se ne accorgerebbe, ogni cosa che fai tu pare sia santa!” Disse Kev ridendo.

“Vuoi forse dire che sono la ragazza più stonata del mondo?”

“Uhm…beccato” scoppiamo a ridere e a seguito scoppiò anche una guerra a suon di cuscini, altro che guerra mondiale…

Avevo organizzato tutto. Avevo approfittato di un’assenza di mia madre per una cena fra parenti e poi avevo spedito Kevin, Danielle e Joe al  Luna Park dato che volevano tanto andarci. Avevo addobbato il salone con candele profumate e preparato la cena, o meglio avevo ordinato le pizze e poi avevo fatto con le mie manine il dolce al cioccolato che Nick adorava tanto. Al suo rientro a casa dopo la sua passeggiata avrebbe trovato il tutto e io avrei suonato e cantato per lui.

Ero un po’ nervosa, ma appena lo vidi varcare la porta tutto magicamente passò.

“Ehi! Cioè wow…” disse lui guardandosi intorno.

“Ho pensato di fare qualcosa io per te per una volta dato che di solito sei sempre tu a fare tanto per me. Non sarà il massimo però quello che conta è il pensiero giusto?”

Presi la chitarra e iniziai a suonare. “I gotta find you.”

 

 

Everytime I think I'm closer to the heart
Of what it means to know just who I am
I think I've finally found a better place to start
But no one ever seems to understand

I need to try to get to where you are
Could it be, your not that far

You're the voice I hear inside my head, the reason that I'm singing
I need to find you
I gotta find you
You're the missing piece I need, the song inside of me
I need to find you
I gotta find you

Oh yeah
Yeah yeah

You're the remedy I'm searching hard to find
To fix the puzzle that I see inside
Painting all my dreams the color of your smile
When I find you It'll be alright
I need to try to get to where you are
Could it be, your not that far

You're the voice I hear inside my head, the reason that I'm singing
I need to find you
I gotta find you
You're the missing piece I need, the song inside of me
I need to find you
I gotta find you

Been feeling lost, can't find the words to say
Spending all my time stuck in yesterday
Where you are is where I want to be
Oh next to you... and you next to me
Oh I need to find you... yeah

You're the voice I hear inside my head, the reason that I'm singing
I need to find you
I gotta find you (yeah)
You're the missing piece I need, the song inside of me
I need to find you
I gotta find you

You're the voice I hear inside my head, the reason that I'm singing
I need to find you (I need to find you)
I gotta find you (I gotta find you)
You're the missing piece I need, the song inside of me
I need to find you
I gotta find you

Yeah, yeah... I gotta find you

 

Nick rimase immobile ad ascoltare tutta la  canzone guardandomi fisso negli occhi.

“Volevo solo dirti che sei tu il pezzo mancante che completa il puzzle della mia vita, e che io devo trovarti ovvero devo trovare il miglior modo per riuscire a starti accanto. Non ti lascerò andare facilmente Nicholas Jerry Jonas.”

“Quest’ultima frase suona quasi come una minaccia.” Scoppiamo a ridere.

Si mise seduto accanto a me, mi accarezzò i capelli  e torno serio.

“Grazie, so quanto sia difficile per te tutto questo e lo apprezzo più di quanto immagini. Sai ho in mente un progetto per quando tornerò in America, un progetto per non separarci intendo ma fin quando non avrò delle certezze non voglio dirti niente.”

Lo baciai. “E comunque canti abbastanza bene, sai se ci lavori un po’ potresti diventare una cantante. E poi pensaci, non è stato molto più facile dire quello che avevi da dire cantando invece che facendo un lunghissimo discorso?”

“Si è vero, ma è anche vero che sei tu che mi hai dato la forza.”

La cena fu fantastica, ci divertimmo molto parlando della nostra infanzia, allora si che la vita era molto più facile.

“Guarda ho cucinato per te la torta al cioccolato che tanto adori.” Dissi posandola sul tavolo. Nick mi tirò a sedere sulle sue gambe e mi stampò un grosso bacio in fronte.

Gli sorrisi spostandogli un ricciolo dalla fronte. Rimasi a guardarlo negli occhi, quei suoi bellissimi e incantevoli occhi color cioccolato.

“Da un po’ di giorni mi capita di chiedermi come facevo io prima di conoscerti a stare senza di te.” Disse lui. Avrei voluto aggiungere che prima di me lui aveva Miley, ma non mi sembrava affatto il caso di rovinare quel magico momento e quindi decisi di rimanere in silenzio. Appoggiai la testa sulla sua spalla e  mi strinse forte a se.

“Please don’t leave me alone!” Gli sussurai all’orecchio. Mangiammo la torta, a detta di Nick buonissima, poi andammo in camera e ci stendemmo sul mio letto. La mia mano sopra il suo petto, sentivo il suo cuore battere forte. Mi abbracciò. Poi iniziò a cantare e a cullarmi fra le sue braccia come si fa con i bambini per dargli sicurezza e assicurargli che tutto andrà bene. E così coccolata dalla sua voce angelica e dal calore delle sue braccia, mi addormentai. Se il mondo si stesse per fermare da un momento all’altro sicuramente l’avrei voluto che succedesse in quel momento.

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Capitolo 9
*** VACANZE ROMANE: A ME BASTA CHE CI AMIAMO ***


“Che fai?” chiedo a Nick entrando in camera.

“Uhm niente provavo a scrivere una nuova canzone, ma fino ad ora non  ne è uscito niente di buono.” Disse un po’ dispiaciuto.

“Non ti preoccupare, l’ispirazione arriva quando meno te lo aspetti! Non devi essere tu a cercarla ma lei a venire da te no?”

“Già.”

“Comunque dobbiamo prepararci, fra venti minuti arriva la macchina!” Per quel pomeriggio infatti era previsto un servizio fotografico a Roma e Nick mi aveva chiesto di accompagnarli.

Danielle mi aveva aiutato a scegliere cosa mettere come io invece avevo aiutato lei. Questa sarebbe stata la sua ultima giornata qui in Italia, il pomeriggio seguente sarebbe ripartita Kevin non era di ottimo umore infatti.  Per questo avevamo deciso di passare tutta la serata e nottata a Roma, non era stato molto facile convincere mia madre ma sapeva che ormai ero grande e si fidava di me, o forse si fidava dell’anello che portava Nick al dito? Nessuno lo saprà mai, ma quello che conta era che quella sarebbe stata una giornata incredibile. Ne ero certa.

La macchina arrivo puntualissima a prenderci, peccato che noi non eravamo tutti pronti Joe come al solito impiegava anni a prepararsi.

“Mamma mia sei peggio di noi donne!” Lo punzecchiai io quando si decise di salire in macchina. Erano bellissimi come sempre, ognuno con il suo stile. Ma anche io e Danielle non scherzavamo affatto. Io indossavo pantaloni neri a sigaretta, un body a maniche corte color oro, giacca nera e scarpe nere con il tacco, Danielle invece aveva un vestito bianco che le arrivava al ginocchio con giacca lillà dello stesso colore delle scarpe. I cari fratellini non si sarebbero affatto potuti lamentare di averci come accompagnatrici.

“Wow che eleganza!” esclamò Kevin alla sua Danielle.

“Non capita mica tutti i giorni di andare a Roma!” Rispose lei. Erano molto eccitati da questa visita nella capitale Italiana, noi Italiani non ci rendiamo mai conto di quanto sia bello il nostro paese, gli stranieri a volte l’apprezzano molto molto di più.

Arrivammo a destinazione dopo due ore o poco più di viaggio. Non ero mai stata in uno studio fotografico, era semplicemente magnifico. I ragazzi se la sbrigarono abbastanza velocemente, cioè abbastanza velocemente per quanto di solito duravano queste cose. Alla fine la fotografa chiese a me e Danielle di fare una foto con i JB, accettammo anche se mi vergognavo da morire. Sperai che quella foto non fosse mai pubblicata da nessuna parte.

Appena liberi decidemmo di concederci un po’ di shopping. Destinazione: Piazza di Spagna e Via Condotti. Lì vi era tutto ciò che era lusso, le migliori firme della moda come Gucci, Dolce e Gabbana, Valentino, Armani e questo solo per citarne alcune, niente alla mia portata insomma ma decisamente alla loro.  

“Io adoro la moda Italiana!” Esclamò esaltata Danielle da tutte quelle vetrine luccicanti.

“Già è tutto semplicemente fantastico, peccato che io il massimo che posso permettermi qui è una cintura!” Dissi ridendo.

“Non ti fare problemi a chiedere!” Mi disse Nick passandomi un braccio dietro la schiena.

“Ma…cosa? No Nick questa è una cosa che non mi piace affatto!” replicai indignata.

“Meglio cambiare aria!” Disse Joe allontanandosi con Kevin e Danielle.

“Dai…che c’è che non va? Mica ho detto che ti voglio comprare tutta Roma, ho solo detto che se c’è qualcosa che ti piace non ti devi fare problemi a chiedermelo. Sai che per te farei di tutto…” Disse abbracciandomi.

“Beh se proprio ci sarà qualcosa che mi piace veramente tanto farò a meno di comprarlo!”

“Te l’ha mai detto nessuno che sei veramente una testona?” Mi baciò la fronte.

“Si e ne vado fiera!” Ridemmo e poi lo baciai. Un clic accompagnato da un flash ci fece voltare di scatto e interrompere quel bacio. Sbuffai, non ero affatto abituata a non avere nemmeno un briciolo di privacy se uscivo a fare un giro con il mio ragazzo.

“Ehi!” Sbottò Nick.

“è lavoro!” Disse il fotografo alzando le spalle e andando via.

“E questa sarebbe la mia vita!” gli urlò dietro Nick.

“Dai lascia perdere non ti preoccupare per me. Ho imparato a conviverci l’unica cosa è che mi da fastidio se mia madre vede queste foto. Cioè lo so che sa che io te ci baciamo perché non sei più uno dei miei fidanzatini dell’asilo, però penso sia brutto vedere la foto su un giornale di tua figlia che si bacia con un ragazzo.”

“Che succede?” Chiese Kevin dopo che furono tornati da noi.

“Niente il solito paparazzo scocciatore!” borbottò Nick. A lui non piaceva affatto quando si intromettevano nella sua vita privata, ma purtroppo doveva farci l’abitudine siccome era una star.

“Che vi siete comprati di bello?” Dissi indicando le almeno dieci buste che avevano in mano.

“Io due sciarpe e un paio di scarpe.” Disse Kevin.

“Io invece un vestito che è la fine del mondo, un cappellino, un bracciale che mi ha regalato il mio tesoro, e delle scarpe.”

Nick fece un colpo di tosse. “Il bracciale….gliel’ha REGALATO IL SUO TESORO!” Disse diretto a me. Gli risposi con una smorfia.

“Joe lo spendaccione che ti sei comprato di bello?” Chiesi per cambiare discorso.

“Un paio di occhiali da sole e una camicia. Questa volta mi sono trattenuto!”

“Mi è venuta in mente una cosa…una cosa che tu dovrai assolutamente accettare!” mi disse Nick.

“Mmm non mi piace…so già che non mi piacerà!” Dissi con sorriso. “Comunque ok, per questa volta te la darò vinta!”

“Allora questa sera deve essere una serata speciale, per noi è uno degli ultimi giorni in Italia, quindi per una serata perfetta ci vuole il vestito perfetto!”

“Oddio Nick…lo sapevo che saresti andato a finire su una cosa del genere! E va bene vada per questo vestito!”

“Ah e poi certo si intende ad un bel vestito servono delle belle scarpe e una bella borsa e certo una giacca o un copri spalle dato che fa freddo!” Disse con il suo sorrisetto.

“Nicholas Jerry Jonas!” Esclamai con le mani sui fianchi.

“ I patti sono patti.”

“Cavolo mi hai fregata!”

Entrammo in  moltissimi negozi in ognuno dei quali io e Dani improvvisavamo una sfilata per i nostri tre ometti.

Alla fine scelsi un vestito blu lungo fino a poco sopra il ginocchio con la gonna a palloncino, scarpe dello stesso colore dell’abito e borsetta con brillantini color argentata. Convinsi Nick che non avevo bisogno di una giacca dato che potevo benissimo tenere quella che stavo indossando. Anche i ragazzi si rivestirono completamente, molto eleganti.

Cenammo in un ristorante davanti al Colosseo, la vista era semplicemente spettacolare.

Mangiammo la tipica carbonara romana e un sacco di altre cose. Concludemmo la serata con una bellissima passeggiata sotto le stelle lungo il Tevere.

“è stata una giornata fantastica!” Dissi a Nick mentre camminavamo per mano.

“Il meglio deve ancora venire…”

“Perché?”
“Quanto sei frettolosa!”

“Joooe!” Strillai prendendolo sotto braccio, non volevo che si sentisse in imbarazzo.

“Ehi cognatina!” Rispose lui.

“Allora dove andiamo adesso?” Gli chiesi sapendo che con lui potevo ottenere sicuramente qualcosa di più.

“Prova a dire una sola parola e sei morto fratellino!” Lo minacciò Nick.

“No, se non mi acchiappi!” Joe iniziò a correre inseguito a ruota da Nick, scatenando un vero e proprio inseguimento per le strade romane.

Io, Kevin e Danielle scoppiammo a ridere,  Nick e Joe erano proprio incorreggibili.

Dopo un po’ riprendemmo la macchina che ci portò al Gianicolo , il colle più alto di Roma che aveva una vista spettacolare su tutta la città e di notte quando era tutto illuminato era decisamente una cosa imperdibile.

“O mio Dio qui è stupendo!” Esclamò Danielle saltando al collo di Kevin.

“Wow…grazie amore mio!” Dissi a Nick.

Non c’era praticamente nessuno a quell’ora, il posto perfetto insomma per delle star in cerca di un po’ di privacy.

Ci sedemmo su una panchina a guardare le stelle per un po’, ne passo persino una cadente e decisi di esprimere un desiderio. Non è tanto difficile immaginare cosa chiesi alla stella.

Poi quando iniziò ad essere decisamente troppo freddo ci ritirammo in una piccola villetta sulla cima del colle romano per trascorrere la notte.

Io e Nick avevamo una camera tutta nostra.

Ci stendemmo sul letto già indossando il pigiama.

“Nick, è stata una giornata bellissima. E grazie anche per il vestito, anche se ho fatto tante storie perché tu non me lo comprassi mi piace da morire. Ti amo!” gli dissi.

“Anche io e non immagini nemmeno quanto!” mormorò e prima che me ne rendessi conto fu disteso sopra di me. Iniziò a baciarmi sul collo. Io gli accarezzavo la schiena da sotto la maglietta. Mi baciava sempre più preso, poi si bloccò di colpo e tornò disteso al suo posto.

“Accidenti!” Disse poi si alzò e calciò via la prima cosa che gli capitò a piede.

“Nick…” mormorai io.

“Scusa! È solo che…questo cavolo di anello…è un po’ che fatico a ricordare di avercelo al dito!”  Disse nervoso.

Lo raggiunsi e gli presi le mani.

“Nick! Nick guardami negli occhi! Ascolta io sto bene così, non mi serve altro non mi serve che io e te lo facciamo! Quello che conta è che io te ci amiamo, a me basta!”

Nick mi baciò.

“Anche a me basta!Ti amo” mi disse.

Tornammo a letto addormentandoci abbracciati.

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Capitolo 10
*** POSSO ADOTTARVI COME FRATELLI? ***


Salve lettrici!  Eccoci con un altro capitolo anche se questavolta non sarà incentrato sulla storia d'amore fra Nick e Deborah ma più sul rapporto che Nick ha con Kevin e Joe tanto da farle desiderare che siano suoi fratelli!

Comunque ladyme anche io stavo pensando di fare trovare una ragazza a Joe ma sono indecisa fra due persone, Demi oppure Valentina (la migliore amica di Deborah). Ma ancora devo decidere nel frattempo potete darmi la vostra opinione in riguardo!

Grazie ancora a tutte! Benvenuta FragolaAmericana spero ti piaccia anche il continuo! Un bacio a tutti!

 

CAP. 10 VI POSSO ADOTTARE COME FRATELLI?

A letto con la febbre che ingiustizia non ci voleva proprio. Sono sola a casa da tutto il giorno mamma lavora come al solito, Danielle è ripartita mentre Joe, Kevin e Nick dopo aver accompagnato Danielle all’aeroporto avevano una intervista.

Nick mi aveva chiesto più volte che se volevo sarebbe rimasto con me a farmi compagnia ma gli avevo detto di no, non poteva abbandonare i suoi fratelli.

Decisi di alzarmi dal letto, guardai l’orologio erano le cinque, chissà a che ora sarebbero tornati. Presi la coperta di lana e mi ci avvolsi dentro, se qualcuno mi avesse visto in quel momento si sarebbe potuto spaventare. Ero il massimo della trasandatezza. Occhiaie enormi, naso rosso per il raffreddore, capelli che se ne andavano da tutte le parti, pigiamone di pile e come se non bastasse una orrenda voce molto simile a quella di una strega. Per fortuna non c’era Nick.

Mi piazzai di fronte alla televisione, misi Disney Channel sperando di trovare qualcosa di divertente per migliorare un po’ il mio umore. “La mia vita con Derek.” Meglio di niente, quel telefilm mi era sempre piaciuto. Mi sistemai meglio sul divano.

“No cavolo!” Borbottai vedendo scorrere i titoli di coda. La pubblicità ricordò che fra poco sarebbe iniziato Camp Rock. Sorrisi. Era una cosa molto strana, troppo guardare un film dove recitava il proprio fidanzato, non c’ero abituata. Dopo qualche minuto di pubblicità il film iniziò. Avevo visto quel film tante di quelle volte che ormai sapevo tutte le canzoni a memoria e poco mi mancava a sapere anche tutte le battute, però volevo provare che effetto mi faceva questa volta.

“This is real, this is me I’m exactly where I’m supposed to be now gonna let the light shine on me…” canticchiavo insieme a Demi Lovato, quando si aprì il portone di casa. Erano i fratelli Jonas.

“Cos’è questo lamento?” chiese Joe.

“Sto solo cantando!” borbottai guardandolo male.

“Ah scusa!” Disse baciandomi la testa poi si mise a sedere vicino a me.

“Ehi ciao!Come stai?” esclamò Nick venendomi incontro.

“Insomma ho la gola che mi va in fiamme…”

“Presa la medicina?” chiese Kevin.

“Si doctor!” Dissi sorridente.  Mi piaceva che si prendessero cura di me, erano veramente molto gentili.

“Però è proprio carina…”bisbigliò Joe parlando da solo.

“Chi?” chiesi incuriosita.

“Ah-Ah beccato fratellino!”

“Demi!” rispose Joe.

“Ahhh, io sono convinta che sareste proprio una bella coppia insieme. Non so perché, non la conosco di persona cioè a vederla così sembra una ragazza simpatica ma poi non so potrei anche sbagliarmi. Quanto mi piacerebbe conoscerla!”

“Beh se venissi in America con noi….” Disse Nick. Lo ignorai.

“Davvero saremmo una bella coppia?” chiese Joe.

“Certo! Ma poi ti ripeto la mia è solo un impressione. Prima di conoscervi tifavo sempre per la coppia Joe e Demi e Nick e Miley, poi chissà perché ho cambiato idea.”

Kevin e Joe si misero a ridere e a prendermi un po’ in giro, prima su Miley poi passarono al mio naso rosso, non lo facevano con cattiveria però.

“E dai fatela finita!” Disse Nick schierandosi in mia difesa.

Joe tirò un cuscino in faccia al fratello per azzittirlo. Nick restituì il favore al fratello peccato che sbagliò mira e prese me in pieno volte.

“Ahia!” urlai io. “Ora per punizione uno di voi due mi riporta a letto prendendomi a cavalluccio!”

Nick mi afferrò di colpo e in un attimo ero sopra la sua schiena, mi riportò in camera e mi rimise a letto. In quel momento mi sentivo una bambina piccola.

“Come è andata l’intervista?”

“Bene! Al solito modo…”
“A te come è andata la giornata?”

“Uh uno spasso totale mi sono divertita un mondo! Si, nei miei sogni…eh sono stata tutto il giorno sola soletta.”

“Mi dispiace.” Disse Nick baciandomi.

“No, non mi baciare poi ti ammali anche tu!”

“Non importa se mi ammalo, ho voglia di baciarti e lo faccio.” Disse continuando a baciarmi.

“Dai Nick! Non mi sento molto bene…”

“Ok allora ti lascio dormire....Riposati mi raccomando.”

 

 

“Deb! Deb!” Doveva essere Nick, almeno da quello che ancora potevo capire. Mi sentivo molto intontita, vedevo tutto nero intorno a me, e le voci che sentivo era come se fossero a chilometri di distanza.

“Forse è meglio che la portiamo all’ospedale.”

“Si, hai ragione. Prendi la macchina io penso a portarla fuori. Kev tu chiama la madre, o forse è meglio che aspettiamo non vorrei che si preoccupasse inutilmente…Mannaggia non lo so.”

 

 

“Che succede?” chiesi. Ero in una stanza che sicuramente non era la mia, aveva le pareti bianche. Nick, Joe e Kevin erano intorno a me.

“Sei all’ospedale., la febbre ti era salita troppo. Il dottore ha detto che si tratta di una specie di infezione, dovrai restare all’ospedale fino a domani vogliono tenerti sotto controllo almeno per questa notte. Ma non è niente di grave non ti preoccupare.” Spiegò Nick con tutta la sua dolcezza accarezzandomi la fronte.

“Ci hai fatto spaventare!” disse Kevin.

“Oh Kev…voi vi preoccupate sempre troppo per me! Posso adottarvi  come fratelli? Cioè te e Joe…Nick lo preferisco come altro!”

“Ti sei ripresa eh?” disse Joe scompigliandomi i capelli. Gli risposi con una linguaccia. Mi tirai su a sedere e solo allora mi accorsi di avere una flebo attaccata al braccio.

“Io odio gli aghi!” mi lamentai.

“Uh che vuoi che sia!” Disse Joe per prendermi un po’ in giro.

“Eccomi qua!” Disse Kevin che si era allontanato un attimo tornando con una sedia a rotelle.

Nick mi staccò la flebo che era finita. Mi aiutò ad alzarmi.

“Voi tre…che diavolo avete intenzione di fare?”

“Pronta per un giro con i Jonas?” sorrise Joe.

“Penso che anche se rispondessi no non cambierebbe molto.”  Dissi rassegnata.

Nick mi fece sedere sulla sedia a rotelle appena in tempo prima che Joe partisse a tutta randa.

“Joeeee! Quando ho accettato di venire a fare un giro non intendevo che dovesse guidare il più spericolato della famiglia!” urlai.

Dopo pochi secondi Nick e Joe ci raggiunsero a bordo di altre sedie a rotelle.

“Ragazzi io mi sono appena ripresa da uno svenimento!” protestai io.

“E Kevin Jonas passa in testa!” urlò superandoci.

“Ehi riportate subito la paziente in camera!” ci urlò dietro l’infermiera.

“Non parlare troppo presto fratellino, perché ora vi batto io!” urlò Nick.

“Cavolo, Joe frenaaaa!” urlai prima che finissimo tutti e tre adosso al carretto dei giornali.

L’infermiera ci raggiunse. “Siete dei ragazzacci, ma vi rendete conto? Non gli fa bene tutto questo caos!” Iniziò a sbraitare.

“Ci scusi…”

“Non mi costringete a cacciarvi fuori dall’ospedale…”
“La prego, guardi noi siamo questi qui i Jonas brothers!” Disse Joe indicando una loro foto su uno dei giornali caduti a terra.

“Siete avvisati un altro minimo rumore e vi sbatto fuori!Riportatela nella sua stanza” minacciò l’infermiera con lo sguardo assassino. “E queste naturalmente sono sequestrate!”

Mi aiutarono ad alzarmi, poi Nick e Joe mi presero sotto braccio.

“Siete avvisati!” Disse Joe imitando l’infermiera mentre tornavamo in camera.

“Ti ho sentito!” Ci urlò dietro lei.

Scoppiammo a ridere.

“è proprio una iena!” bisbigliai io.

“Come stai?” chiese Nick.

“Bene, non vi preoccupate mi gira solo un po’ la testa.”

“Volevamo solo che ti divertissi un po’…Sappiamo che l’atmosfera negli ospedali non è molto allegra!” si scusò Joe.

“Lo so…ve l’ho già detto che vi adotto come fratelli?” Dissi sorridendo. Ci abbracciammo tutti insieme. Li adoravo.

 

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Capitolo 11
*** IL PIANO...ASPETTA E VEDRAI ***


Salve lettrici scusate se ieri non ho postato niente ma il capitolo non era finito! Quindi eccomi qui oggi con uno degli ultimi capitoli di questa storia (ce ne saranno solo altri due o tre!). Come potrete vedere leggendo questo capitolo ho seguito il consiglio di ladyme, e questo perchè la vostra opinione è sempre molto importante per me! Un bacio alla prossima!

CAP. 11 IL PIANO...ASPETTA E VEDRAI

Mancava una settimana esatta al giorno della loro partenza, e anche se Nick non voleva farmelo notare molto faceva di tutto per sembrare tranquillo quasi come se niente fosse. Peccato che entrambi sapevamo che non era così. Sapevo che era praticamente impossibile che rimanessero in Italia per sempre, avevano un lavoro da portare avanti come avrebbe potuto abbondare i suoi fratelli, tutte le sue fan e soprattutto la sua ragione di vita, la musica? Non avrebbe potuto, e anche se lo facesse solo per amor mio non sarebbe più la stessa cosa. Io mi sentirei terribilmente in colpa e lui prima sarebbe caduta in depressione probabilmente e poi avrebbe finito per odiarmi accusandomi della sua rovina. L’unica soluzione a tutto ciò era che io mi trasferissi in America, ma era un progetto alquanto impossibile, non soltanto per una questione finanziaria, ma soprattutto perché mia madre non me lo avrebbe mai permesso.

Ero ancora piccola, dovevo finire la scuola e poi come avrebbe potuto lasciarmi andare a vivere a casa del mio ragazzo che per giunta abitava lontanissimo quando io avevo solo diciassette anni e poco più? Era del tutto impensabile che pretendessi una cosa del genere da lei, però avrei tanto voluto essere capita da mia madre. Magari a questa età non si incontra l’amore della proprio vita, però anche lei era stata adolescente e sapeva che a questa età si provano emozioni fortissime e non è giusto reprimerle e vivere poi con dei rimpianti.

Quindi per il momento il numero di soluzioni che vedevo davanti a me era pari a zero. Peccato che il tempo stringeva e i ragazzi avrebbero potuto ritardare la propria partenza di qualche giorno o al massimo una settimana.

Mi ero ripresa abbastanza bene e in fretta dall’infezione e per quella sera avevo deciso di organizzare una bella cenetta invitando anche Valentina, del resto dovevo ancora sdebitarmi per le innumerevoli volte che mi aveva sopportato soprattutto per l’ultima, quando Nick mi aveva detto per la prima volta ti amo. Cosa c’era di meglio di una serata insieme al suo amato Joe?

Io e Kevin ci improvvisammo cuochi per la serata, Nick e Joe invece si occuparono di apparecchiare la cucina non era proprio il loro forte.

Lo stereo era a tutto volume e mentre cucinavamo ci divertivamo con balletti veramente stupidi. Ci stavamo divertendo da morire.

The boy does nothing! Kevin abbandonò il sugo che stava girando afferrandomi le mani e dando vita ad un balletto scatenato. Ridevamo come due matti. Joe e Nick entrarono in cucina.
“Cambio dama!” Gridò Nick rubandomi al fratello.

“E io ti sembro una dama?” protestò Joe.

“Signorina mi concede questo ballo?” disse Kevin a Joe con una delle sue facce sceme.

Abbracciai il mio amore che iniziò a farmi fare un po’ di giravolte.

“Nick, così mi fai girare la testa!” dissi prima di cadere addosso a Joe e Kevin trascinandomi dietro Nick. Risultato? Ci ritrovammo tutti e quattro per terra a ridere come dei pazzi. Come avrei fatto senza di loro?

Suonarono alla porta. Doveva essere Valentina.

“Joe vai ad aprire.” Dissi cercando di riprendermi dall’attacco di riso che aveva colpito tutti e quattro.

Ci rialzammo. Subito ci raggiunse Joe accompagnato da Valentina.

“Ehi ciao!” Dissi accogliendola con un abbraccio. “Vieni andiamo di là. Ragazzi mi raccomando non mandate a fuoco la casa né tutta la cena.”

Io e Valentina andammo in camera mia e ci sedemmo sul letto.

“Oddio sono sempre così imbarazzata. Non c’ho ancora fatto l’abitudine che loro siano qui davvero.”

“E allora fatti passare l’imbarazzo. Questa serata sappi che è per te. Quindi se Joe per caso facesse il carino tu non fare troppo la timida. Sappi che è la tua occasione, e forse anche l’ultima che ti ricapiterà.”

“Ok, ci proverò!”

Venimmo interrotte da un botto proveniente dalla cucina.

“Oddio ora che hanno combinato?” Dissi catapultandomi in cucina.

“Non è colpa mia!” Disse Kevin indicando i due piatti spaccati per terra. “Sono loro che si divertivano a fare i giocolieri.”

“Chissà perché immaginavo centraste voi due.” Dissi ridendo. “Guai a voi se rimettete piede in cucina.”

“Ah si? E io allora ti rapisco!” Disse Nick caricandomi come un sacco di patate.

Entrammo in camera e mi mise a sedere sulla scrivania. Lui stava davanti a me fra le mie gambe, gli misi le braccia al collo.

“Beh se a questo punto il rapitore è così carino potrei anche stare sequestrata per tutta la vita.”

Mi baciò poggiando le mani sui miei fianchi.

“Oggi ti ho detto che ti amo?”

“Mmm no, ho bisogno che me lo ricordi.” Dissi sorridendo.  Lui mi baciò di nuovo.

“Ti amo. Ti amo. Ti amo.”

“Anch’io e non sai quanto. Ma purtroppo…”

“Shh, niente purtroppo. Continueremo a stare insieme in un modo o nell’altro.”

“Io ci ho pensato seriamente e purtroppo non vedo nessuna soluzione plausibile.”

“Ci penso io, fidati di me. Ti fidi di me?” Annuii e lo baciai.

“Dove sono Joe e Valentina?” chiesi quando tornammo in cucina a Kevin.

“Sono usciti! Hanno detto che andavano a farsi un giro!”

“Uh-uh! I like this!!” Dissi saltellando.

 

“Finalmente…stavo morendo di fame!” Protestò Kevin al rientro di Joe e Valentina.

“Ma va che ti sei mangiato mezza pagnotta di pane!” Disse Nick.

“Mmm dove siete stati di bello?” chiesi.

“A fare un giro!” Rispose Valentina sempre di poche parole.

“Dai, dove?”

“Mamma mia che impicciona che sei!” disse Joe.

“Uffa. Voi non soddisfate affatto la mia curiosità.” Mi lamentai.

La cena fu fantastica e ci divertimmo molto. Poi Kevin si chiuse nella sua camera per parlare con Danielle con la webcam e io e Nick per lasciare solo Joe e Valentina uscimmo.

Ci sedemmo sulla panchina che stava nel giardino di casa, abbracciati.

“Stasera ci sono un sacco di stelle…sono bellissime!”

“Tu sei molto più bella!”  Lo baciai e poi appoggiai la testa sulla sua spalla.

“Mi mancherai, anzi mi mancherete tutti e tre. Mi mancherà tutto di voi!”

“Di nuovo? Ti ho detto che non ci separeremo.”

“Potrei almeno sapere in cosa consiste il tuo piano?”

“No!” Sorrise.

“Ma…uffa!” Dissi facendo il finto broncio. “Va beh lasciamo perdere, ti va di cantare?”

“Certo! Vado a prendere la chitarra?”

“Allora che vuoi cantare?”
“Before the Storm!”

Nick mi guardò per un attimo, poi iniziò a suonare senza fare troppe domande. In realtà neanche io sapevo bene perché avessi scelto quella canzone, forse perché dentro di me speravo che quelle parole non si sarebbero mai avverate per noi.

Cantammo tutta la sera.

“Potremmo mettere su un duo!” Disse ridendo.

“Così le vostre fan mi ammazzano!”

“E io ti proteggerò a spada tratta! Sarò il tuo zorro!”

“Oh mio eroe!” Lo baciai.

Dopo un po’ tornammo dentro sia perché cominciava a fare freddo sia perché non vedevamo l’ora di spiare Joe e Valentina.

Cercammo di fare il più piano possibile, Joe e Valentina erano addormentati sul divano uno con la testa sopra a quella dell’altro.

“Che teneri!” strillai io svegliandoli.

“Uhm che…chi…ah ciao!” borbottò Joe alzandosi di scatto.

“Oddio che ore sono? Io devo andare…” disse Valentina.

“Dai, se vuoi puoi rimanere a dormire qui!” Proposi io.

“No, meglio che torni a casa mia madre poi dice che sono sempre in giro!”

“Ti accompagnò io!” propose Joe.

“Sentito ti accompagna lui!” dissi sorridente. “Prima che vai però accompagnami al bagno va!”
“Che mania, andare in bagno a coppie!” disse Joe.

“Allora? È successo qualcosa degno di nota?” chiesi una volta che io e Valentina fummo sole.

“Ehm, abbiamo parlato molto poi ad un certo punto mi ha detto che ero molto carina e che non aveva mai avuto occasione di dirmelo….e poi….”

“Poi?”

“beh mi ha baciataaaaaaa!” urlò lei.

“Wooooooooooooow grandeeeeeeeeeeeeeee!” Inizia a strillare.

“Ehi non mi fate sentire niente!” protestò Kevin dall’altra stanza.

 

 

“Sono troppo contenta per Valentina!”Dissi stesa sul letto abbracciata a Nick, ultimamente lui veniva spesso a dormire sul mio letto anche se poi la mattina presto tornava sul suo per non farsi vedere da mia madre.

“Anche io per Joe! Anche se fra una settimana partiamo…però il piano potrebbe essere attivato anche per Valentina!”

“Ancora con questo piano….uffa…vorrei tanto sapere cosa mi aspetta!”
“Aspetta e lo scoprirai!”

Ecco come far morire una che è super curiosa pensai scuotendo la testa.

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Capitolo 12
*** ETERNITY ***


Salve salvino! Incomincio con il dirvi che per scoprire il misterioso piano di Nick dovrete aspettare l'ultimo capitolo della storia se non addirittura il primo del seguito!! Eheh voglio fare la cattivella e farvi morire di curiosità!XD Questo capitolo ha tutto sia scene romantiche che di amicizia, ma la fine è molto molto romantica infatti i nostri cari Nick e Deborah si fanno una specie di promessa.

Grazie mille per i complimenti che mi avete scritto anche nell'ultimo capitolo, spero davvero di non deludervi con il seguito. Bye bye alla prossima!!Besos

 

CAP. 12 ETERNITY

Eravamo seduti al tavolo di un bar, io, Nick, Joe e Kevin ma questa volta c’era un’aggiunta: Valentina. Lei e Joe non stavano proprio insieme, non erano una coppia però diciamo che si frequentavano per capire se fra loro c’era qualcosa che valesse veramente la pena di portare avanti.

Ordinammo tutti cioccolata calda con panna tranne Nick che decise per un caffè macchiato siccome negli ultimi giorni i valori della sua glicemia non andavano molto bene.

“Avete qualche progetto per stasera?” chiesi. Tutti risposero negativamente.

“Che ci possiamo inventare?” disse Joe.

“Beh sei tu quello folle…che ci proponi?” disse Kevin.

“Mmm che ne dite di una bella gita, questa volta notturna, al lago di Como?”

Quanti ricordi…quel giorno io e Nick ci eravamo quasi baciati.

“Io ci sto!” risposi subito e a me si aggiunsero anche Kevin e Valentina, quest’ultima con un po’ più di scetticismo, non era abituata alle pazzie dei Jonas.

“E magari potremmo anche restare a dormire sullo yot!” aggiunse Nick.

“Perfetto!” Dissi felice.

“Bene allora chiamo il jet, lo faccio preparare…fra quanto volete partire?” Disse Joe.

“Mmm direi che fra un ora va bene no?”disse Valentina.

 

“Wow che bello non sono mai salita su un jet privato, anzi veramente non ho mai volato!”Disse Valentina. Joe le passò un braccio dietro la schiena quasi per farle coraggio. Che carino. Si misero a sedere vicini. Io con Kevin mentre Nick in disparte con le cuffie agli orecchi.

“Senti ho bisogno di un consiglio….Vorrei fare un regalo speciale a Nick per la vostra partenza, sai potrebbe essere un addio! Qualcosa che gli faccia rimanere un ricordo di me.” Dissi a Kevin.

“Lui non ha bisogno di qualcosa per ricordarsi di te. E poi smettila con questa storia dell’addio, non fasciarti la testa prima di romperla come direbbe mia nonna! Comunque non lo so, regalagli qualcosa legato ad un momento importante che avete vissuto insieme, qualcosa di solo vostro insomma.”

Lo abbracciai. Kevin era il mio preferito per fare due chiacchierare, era il più saggio della famiglia.

“Scusa ti lascio un attimo, vado da Nick!”

Passai davanti a Joe e Valentina, ridevano continuamente e parlavano fitti fitti, meglio non interromperli. Mi misi a sedere vicino a Nick, a malapena mi guardò facendomi un mezzo sorriso.

“Ehi tesoro che hai?” chiesi accarezzandogli i suoi bellissimi riccioli.

“Niente…è che stavo pensando e forse hai ragione tu. Forse fra poco tutto sarà destinato a finire. E forse il mio piano non funzionerà.”

“Ti sei fatto prendere dal mio pessimismo? Senti me lo hai detto tu che mi dovevo fidare di te e io mi fido di te più di qualsiasi altra persona al mondo. So che non mi deluderai.”

“Lo spero…”

Mi misi seduta sulle sue gambe e lo abbracciai, lui mi baciò la fronte.

“Che farei senza di te?” Disse.

Mi strinsi più forte a lui sia per dargli più coraggio sia perché il jet stava atterrando e a me la paura di volare non era passata molto.

 

Appena arrivati sullo yot ci allontanammo un po’ dalla riva per essere sicuri di stare alla larga dai soliti sguardi indiscreti.

L’atmosfera era semplicemente fantastica, l’acqua era calmissima, un leggero venticello soffiava nell’aria e il cielo era pieno di stelle.

“Wow qui è fantastico.” Bisbigliò Valentina presa dall’emozione.

Cenammo con le pizze prese prima di salire a bordo dello yot accompagnati da una deliziosa bottiglia di champagne, anche se champagne e pizza non sono un ottimo abbinamento.

Appena finito di cenare io e Valentina ci sedemmo sul bordo dello yot con le gambe fuori a parlare un po’.

“Come va?” le chiesi.

“Bene, anzi benissimo, io e Joe ci stiamo conoscendo meglio. È veramente un ragazzo simpatico, però quando vuole sa anche essere serio non è solo il ragazzo fuori di testa che tutti credono.”

“Credimi lo so. Adoro questi tre ragazzi, sono semplicemente incredibili. Prima li adoravo perché erano rockstar e la loro musica mi faceva impazzire ma ora li ho conosciuti e se non fosse che a volte veniamo assaliti dai paparazzi addirittura mi dimentico chi essi siano per il mondo.”

“Mi sono accorta che siete molto uniti.”

“Vorrei solo che non fosse tutto così difficile, vorrei che non dovesse finire tutto fra una settimana. Vorrei che non ci fosse l’oceano a separarci. Ma la vita è così…”

“Mi dispiace. Ma vedrai che un modo per risolvere tutto c’è, magari potresti partire per l’America una volta diventata maggiorenne. In fin dei conti mancano solo sei mesi, anzi anche un po’ meno.”

“Solo? Vale sei mesi sono metà anno e una storia d’amore non può resistere. Io non ci credo e non ci ho mai creduto alle storie a distanza. Ricordi cosa è successo quando stavi con Giulio? Fra voi c’erano solo 80 km pensa con potrebbe andare con un oceano in mezzo.”

Ad un certo punto venimmo interrotte dalle voci dei ragazzi che iniziarono a cantare e suonare con le loro chitarre.

I was sitting at home watching tv all alone So excited for re-runs I’ve memorized this show.

So i pick up the phone And call everyone I know Said theres ganna be a party Hit the music here we go. Yeah!”

Li raggiungemmo mettendoci a ballare.

“Che bello un concerto privato dei Jonas Brothers!” Disse Valentina applaudendo ai suoi beniamini e ormai anche amici.

“Certo tutto per le nostre fan preferite. Quindi a voi la scelta…che canzone volete ora?” Disse Joe.

“Send it on! Così cantiamo anche noi.” Risposi. Avrei fatto le parti di Miley e Selena e Valentina quella di Demi, probabilmente sarebbe potuta svenire dall’emozione.

Ultimamente sentivo uno strano senso di competizione nei confronti di Miley Cyrus, anche se era una cosa abbastanza folle, come quando avevo voluto cantare con Nick “Before the storm.”, che volevo dimostrare? Non ero minimamente paragonabile a lei, e non volevo nemmeno imitarla, forse nemmeno sapevo io che cosa fosse.

“A word just a word till you mean what you say.” Iniziai a cantare.

Seguita da Nick: “And love isn’t love till you gave it away.”

Adoravo quella canzone, ma cantarla con Nick era semplicemente stupendo. Adoravo cantare con lui,infatti lo facevamo spesso insieme, mi faceva sentire bene come ogni cosa che facevamo insieme.

Il karaoke o concerto, come lo si voglia chiamare, durò tutta la sera. Dopo Send it on seguirono Poison Ivy, Keep it real, Paranoid, Years 3000, Burnin’ up e Video Girl.

Molto probabilmente  avremmo potuto continuare per tutta la notte, ma a lungo andare qualcuno si sarebbe potuto accorgere della nostra presenza.

Verso le quattro decidemmo che era decisamente ora di andare a dormire. Lo yot aveva solo due stanze, una con letto matrimoniale e l’altra con un letto a castello  e un singolo.

Io e Nick ci prendemmo la matrimoniale, anche se non volevo che Valentina si sentisse in imbarazzo a rimanere sola tutta la notte con Joe e Kevin, ma del resto non doveva starci nello stesso letto.

“Ti è passato il pessimismo di prima?” chiesi a Nick una volta soli nella stanza.

“Diciamo di si, questa è stata una bella serata e mi ha aiutato a non pensare troppo. Hai un effetto fantastico su di me, ti guardo in quegli splendidi occhi azzurri e anche se c’è qualcosa che non va tutto mi passa magicamente.”

“Wow, grazie!” Dissi baciandolo.

“Per non parlare di quando unisco i due miei amori, la musica e te. Mi piace davvero molto cantare con te, una volta o l’altra ti costringerò a cantare ad un nostro concerto.”

“Si come no!” Dissi ridendo.

Per un attimo poi lo guardai negli occhi, i suoi occhi stupendi, lo abbracciai fortissimo.

“Ehi che ti è preso?”
“Ho paura. Ho paura del futuro e di quello che ci succederà.” Ammisi.

Iniziò a cantare “Fly with me.” Con la sua voce dolcissima iniziammo a ballare un lento cullati dalla sua voce.

“Ti amo Nicholas Jerry Jonas.” Dissi.

 

“Guarda la vedi quella stella!” Dissi indicando una delle stelle più brillanti che c’erano quella sera dal finestrino della nostra stanza dello yot.

“Si!”

“Quando la vedrai dal tuo appartamento a Los Angeles o dalla tua casa in New Jersey oppure dal finestrino del tuo bus del tour pensa a me. Pensa a quella persona che per te ci sarà sempre, sempre e comunque.”

Nick mi baciò. “Si, sarà la nostra stella.” Disse.

“Allora diamole un nome…”

“Eternity. Ti piace?”

“Si!”

“Ed Eternity sia. Io non ho bisogno di una stella però per ricordarmi di te, tu sei qua dentro.” Disse mettendosi una mano sul cuore.

 

 

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Capitolo 13
*** TI ASPETTERò ***


Ciao ragazze eccoci con  l'ultimo capitolo della fanfiction. Ho una brutta notizia però l'ultimo non so quando potrò postarlo perchè da domani sarò un pò impegnata fino a martedì, incomincio a scriverlo su cartaceo però e appena posso così lo copio e lo pubblico! Baci

 

CAP. 13 TI ASPETTERò

Mancavano solo tre giorni a quel dannatissimo addio, la tensione cominciava a farsi sentire sempre più.

Da qualche settimana avevo ricominciato ad aiutare mia madre al locale, ultimamente le avevo dato buca fin troppe volte e incominciavo a sentirmi un po’ in colpa. Del resto mi faceva bene distrarmi un po’, forse mi avrebbe aiutato a pensare meno all’imminente addio.

“Ciao!” disse Nick sedendosi davanti al bancone mentre armeggiavo con la macchinetta del caffè. Mi voltai verso di lui.

“Ciao amore!” dissi salutandolo con un bacio a stampo.

“Come mai da queste parti?”

“Avevo voglia di vederti.” Rispose lui. Gli sorrisi.

“Scusi signorina, il mio caffè!” disse un cliente interrompendoci.

“Ah ok! Arriva subito!” Tornai alla macchinetta feci velocemente il caffè e tornai subito dal mio Nick.

“Vuoi qualcosa?” gli chiesi.

“Uhm un caffè lungo molto lungo.” Rispose Nick. Gli squillò il telefono e si allontanò per rispondere. Appena tornò gli diedi il suo caffè.

“Chi era?”

“Mio padre a quanto pare…beh a quanto pare vuole che torniamo un giorno in anticipo!”

“Quindi domani è l’ultimo giorno prima della partenza, l’ultimo giorno insieme…” Dissi con un filo di voce. Nick annuì.

“Mi dispiace!” bisbigliò lui. Sapevo benissimo che un giorno in più o uno in meno non sarebbe cambiato molto, ma la notizia mi aveva colto alla sprovvista.

“Dai, va bene così. Non importa. Comunque tanto per sapere…per rassicurarmi…come procede il tuo piano?” Dissi con un sorriso un po’ forzato.

“Uhm a proposito devo fare un paio di telefonate!”

“Io invece fra poco devo andare, mi passa a prendere Kevin.”

“Kevin? E dove andate?” chiese lui curioso.

“Anch’io ho i miei piccoli segreti sai?” dissi con un sorrisetto.

“Ok ok hai ragione!”

“Allora ci vediamo più tardi!” Dissi.

“Va bene, e per stasera non prendere impegni ti porto a cena fuori…io e te soli soletti.”

“Che bello! Grazie amore! Allora a dopo!” dissi felice, era quasi riuscito a farmi dimenticare la telefonata di poco prima.

 

“Eccomi!” Dissi salendo nella macchina di Kevin.

“Ciao! Hai saputo la notizia?” chiese.

“Si purtroppo. Ti prego dimmi qual è il piano di Nick!” lo implorai.

“No, non posso. Vuole solo che prima sia tutto certo, non vuole illuderti inutilmente e farti soffrire ancora di più.”

“Un indizio?”

“Ehm…dai ti dico solo questo, oltre a stare insieme ti permetterebbe di realizzare un sogno, una cosa a cui tieni molto.”

Non capivo bene di cosa stesse parlando, poteva essere il visitare l’America.

“Ma questa cosa….”

“No! Non farmi più domane. Ho già detto troppo, se lo sapesse Nick potrebbe uccidermi.” Disse interrompendomi.

“Va bene, non attenterò alla tua vita.” Dissi sorridendo.

Arrivammo al centro commerciale, Kevin si era proposto di accompagnarmi a comprare un regalo di addio per Nick. Ormai Kevin era praticamente il mio fratellone e consigliere personale.

 

Indossavo un vestito argentato con pailettes lungo fin sopra al ginocchio regalatomi da Kevin quel pomeriggio, aveva tanto insistito. Ai piedi avevo delle bellissime ma altrettanto scomode scarpe argentate tacco dodici e per finire un copri spalle bianco. Nick era altrettanto elegante nel suo smoking nero. Quella serata doveva essere speciale.

“Wow!” Sibilai. Nick aveva prenotato una saletta tutta per noi in modo da non essere disturbati da nessuno, e come se non bastasse la cena sarebbe stata accompagnata dalla musica di due violinisti.

“Sono contento ti piaccia!” Disse Nick accarezzandomi la mano appoggiata sul tavolo.

“Si è tutto stupendo. Sai come stupirmi ogni volta.”

Sei tu che sei stupenda, stasera sei veramente bellissima come sempre del resto.”

“Grazie!” dissi con un sorriso a trentadue denti.

La cena fu semplicemente stupenda a base di pesce e vino bianco, con una splendida musica in sottofondo e in più io e Nick parlammo molto.

Dopo cena decidemmo di andare al vecchio pontile dove andavamo spesso prima di metterci insieme, il nostro posto. Di certo non avevamo gli abiti adatti per una scampagnata in campagna ma a noi non importava, era il luogo più romantico del mondo, il nostro posto.

Ci sedemmo sul ponte, Nick mi  passò un braccio dietro la schiena. Alcune lacrime iniziarono a corrermi lungo le guancie.

“Ehi ehi cosa c’è?” Disse Nick tirandomi su il viso prendendomi il mento.

“Dio mio ci ho provato Nick, te lo giuro ci ho provato ma non ci riesco.” Dissi presa da una crisi di pianto.

“A fare cosa?”

“Ho provato a stare calma, ho provato a non rovinarci questi ultimi giorni ma vedi..a quanto pare sono crollata.”

Nick mi abbracciò.

“Piccola tu non dovevi tenerti tutto dentro per me, non avresti dovuto farlo. Sai che a me puoi dire tutto…”

“Lo so ma tu avevi detto che non avrei dovuto essere troppo paranoica e ci ho provato…ma…porca miseria io ti amo non voglio che tu vada via! Non voglio perderti!”

“Nemmeno io, sto pensando a tutto io devi solo avere pazienza. Devi solo aspettarmi e poi ti giuro che torno a prenderti e ti porto via, ok?”

Sprofondai fra le sue braccia e continuai a piangere per un po’, lui se ne stava semplicemente in silenzio accarezzandomi i capelli con dolcezza.

“Io ti aspetto, però tu torna presto!” aggiunsi dopo essermi calmata.

“Te lo prometto. E nel frattempo ci sentiremo tutti i giorni, te lo giuro! Anzi ci vedremo anche tutti i giorni con la webcam!”

“Ti amo!” mormorai.

Tornammo a casa, dormimmo insieme per la penultima sera…cosa sarebbe successo poi?

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Capitolo 14
*** MA QUESTO è UN ADDIO? ***


Salve ragazze! Eccoci arrivati all'ultimo capitolo di questa fanfiction, vi avverto già che non è molto allegro. Comunque non disperatevi ho già quasi pronto il primo capitolo della fanfiction che seguirà questa, si intitolerà "La mia vita con i Jonas." anche se il titolo non è certissimo! Comunque spero mi seguirete anche nella seconda ff. Siccome sono buona vi darò qualche anticipazione...sarà ambientata dopo un pò di mesi rispetto a questa e il piano di Nick sarà stato attuato perfettamente (nel primo capitolo viene finalmente svelato questo famoso piano.) Altro non dico, se volete sapere leggete! Dovrei postare questo primo capitolo entro mercoledì pomeriggio! Bacioni ragazze e grazie mille per tutti i commenti positivi che avete sempre lasciato ai capitoli di questa storia! Goodbye e alla prossima avventura!

 

CAP. 14 QUESTO è UN ADDIO?

Quella sarebbe stata la nostra ultima giornata insieme, il mattino dopo alle sette i fratelli Jonas sarebbero decollati verso casa loro, verso l’America.

Erano solo le cinque di mattina ma io non riuscivo a dormire, troppo pensieri per la testa. Le parole di Nick della sera prima mi tornavano in mente: “Aspettami, tornerò a prenderti.”

Lo speravo veramente, ma sarebbe veramente successo?

Per la giornata non avevamo programmi, volevamo rimanere a casa, quella casa a cui ormai si erano affezionati. Anche Valentina avrebbe trascorso la giornata insieme a noi, lei era triste ma non voleva darlo a vedere. Ultimamente aveva cominciato a conoscere Joe e le stava piacendo molto, ma tutto stava finendo anche per loro.

Mi alzai mentre i ragazzi stavano ancora dormendo, andai a preparare la colazione, di tempo ne avevo per cucinare.

Alle otto tutto era pronto: torta di mele, frittelle dolci, biscottini al cioccolato, cioccolata calda e latte come bevande.

Nick e Kevin furono i primi a svegliarsi.

“Wow che cos’è tutto questo cibo?” disse Kevin.

“Hai fatto tutto tu?” chiese sorpreso Nick.

“Certo! Mi sono svegliata presto e allora ho pensato di mettermi ai fornelli, volevo farvi una sorpresa.” Dissi. Nick mi abbracciò poi mi tirò su da terra e mi fece fare una giravolta. “Ti adoro piccola!”

“Dai mangiate, voglio sapere se vi piace la mia cucina. Io intanto vado a svegliare Joe sperando che al suo arrivo ci sia rimasto ancora qualcosa!” dissi sapendo che la mattina erano presi da una fame vorace.

“Ehi sveglia! Joeeee!” dissi aprendo la finestra della stanza.

Lui grugnì mentre era ancora nel mondo dei sogni.

“Joooe se ci tieni a fare colazione svegliati prima che i tuoi fratelli divorino tutto!” Dissi a voce più alta. Nessun segno di vita.

“Oh Joe non costringermi a farlo!” Dissi prima di attaccarlo con il solletico, lui lo soffriva moltissimo. Scoppiai a ridere alla vista della sua faccia spaventata e assonnata allo stesso tempo.

“Nooo il solletico noooo!” mugugnò lui.

“Dato che non ti decidevi a svegliarti…” mi giustificai io.

“Ahi ahi tregua per favore!” urlò Joe dimenandosi.

“Ok ok ma giusto perché ho pietà di questo faccino assonnato!” dissi sedendomi sul bordo del letto.

“Buongiorno!” esclamai dandogli un bacio sulla guancia.

“Buongiorno sorellina!” disse abbracciandomi.

“Ho preparato una colazione con i fiocchi, è meglio che ti sbrighi se vuoi trovare qualcosa.”

“Voooolo!” disse alzandosi di scatto dal letto e correndo in cucina.

“Complimenti è tutto squisito!” mi ringraziò Kevin.

“E’ vero! Ti ho già detto che ti adoro?” Disse Nick.

 

“Ciao Vale!” dissi accogliendo la mia amica sul portone di casa. Come previsto era venuta a trascorrere il pomeriggio con noi. Joe l’accolse con un bacio, poi tornò di là.

I ragazzi stavano cominciando a preparare le valigie.

Io e Valentina ci sedemmo davanti alla televisione sintonizzate su uno dei nostri canali preferiti: Disney Channel. Almeno lì c’era sempre qualcosa che ti risollevava il morale. Fiore e Tinelli. Bene la stupidità di quel ragazzo era unica. Nonostante ciò nessuna aveva voglia di ridere.

“Deduco che stai male anche tu!” dissi. “mi sento in colpa, non avrei dovuto farvi avvicinare così tanto.” Aggiunsi.

“Per quanto mi è stato possibile ho cercato di non affezionarmi troppo a lui, ma quel ragazzo è una tale forza della natura che mi è stato praticamente impossibile!”

Ci abbracciammo.

“Che ne dite di fare un riassunto di questi bellissimi mesi qui in Italia?” disse Joe mostrandoci la sua telecamera e un mazzetto di foto.

Anche Nick e Kevin ci raggiunsero e ci sedemmo tutti quanti sul divano. Cominciammo a guardare quelle foto una a una, ognuna raccontava un momento stupendo trascorso con quei fantastici ragazzi: le gite a Como, il tour, la passeggiata a Milano, la serata a Roma, le giornate passate in casa a fare gli scemi. Mi soffermai su una foto in particolare, la più bella, almeno per me. Raffigurava me e Nick seduti sull’altalena in giardino che ci baciavamo, non ci eravamo accorti che Joe l’avesse scattata.

“Posso tenerla?” chiesi.

“Certo che si!” rispose il nostro fotografo e regista Joe.

Poi fu la volta dei video. Risate a non finire. I nostri momenti di pazzia, i balletti scemi, i teatrini comici di Joe e Kevin.

“Ehi Joeee! Sei veramente cattivo!” protestai alla vista di me che parlavo nel sonno una lingua incomprensibile.

“Almeno così non puoi più dire che non è vero che lo fai!” disse ridendo.

Finita la registrazione spensi il televisore.

“Che ne dite di un ultimo concerto tutto per voi?” propose Kevin.

“Non me lo perderei mai!”

Fu il concerto più bello della storia, almeno per me e Valentina che eravamo anche le ultime spettatrici.

S.O.S, Lovebug, Australia, Goodnight Goodbye, Live to party, Hey Baby, Poison Ivy, Paranoid e per concludere Fly with me.

“Vi adoriamooooo!” urlammo io e Valentina applaudendo.

 

“Ho una cosa per te!” dissi a Nick una volta rimasti soli in camera. Tirai fuori dalla tasca dei pantaloni una scatolina e gliela porsi. Lui l’aprì.

“Ma è…” Disse guardando la collana dentro la scatola.

“No, non è la mia. Te ne ho fatta fare una uguale.”

Mi era venuto in mente di regalargli una di quelle collanine con il cuore spezzato a metà da tenere una parte per uno. Peccato che l’idea di un cuore rotto mi sapeva di brutto presagio, quindi avevo deciso di regalargli una collana identica a quella che mi aveva regalato lui con l’unica differenza che oltre a “You and me forever.” C’erano incise anche le nostre iniziali.  Mi sembrava una cosa molto più personale e speravo che lui si sarebbe ricordato certamente di me.

“Grazie!” Disse baciandomi.

“Anch’io ho una cosa per te!” disse lui, prese qualcosa dalla stanza a fianco poi tornò da me.

“Ecco, questa è per te!” disse porgendomi una delle sue chitarre avvolta da un fiocco rosso.

“No, Nick non puoi!” So quanto tieni alle tue chitarre!”

“E’ proprio perché ci tengo moltissimo che voglio affidarne una alla persona di cui mi fido di più al mondo. Quando la suonerai e la canterai ti sentirai più vicina a me. Così il tempo che in cui mi dovrai aspettare passerà più velocemente.”

Lo abbracciai. “Io però non so suonare molto bene.”

“Ti ho sentito sei brava e soprattutto sei portata. Imparerai velocemente.”

“Ti amo Nicholas Jerry Jonas. Ti amo e non mi stancherò mai di dirtelo.”

“Ti amo piccola!”

“Un ultima volta, canta per me un ultima volta…la nostra canzone.” Chiesi con gli occhi lucidi. Non rispose nemmeno, iniziò a suonare.

“If the time was still, the sun would never never find us…”

Mi sembrava di essere tornati indietro nel tempo, a quella sera, la sera del nostro primo bacio. Allora però non ero in un lago di lacrime quando Nick finì la canzone.

“Non piangere ti prego!” mi supplicò lui. Tirai su con il naso e asciugai le lacrime con il braccio.

“Ci proverò!”

Quella notte non dormimmo molto, la passammo tutta a parlare. Quella notte fu indimenticabile.

 

Seduti in aeroporto aspettando che il jet dei Jonas fosse pronto.  Stavamo in silenzio nella saletta a noi riservata, Nick mi stringeva la mano mentre ero intenta a fissare il vuoto. Era venuta anche Valentina, sia per salutare Joe sia per dare un supporto morale a me, sapeva ne avrei avuto molto bisogno.

“Ragazzi il jet è pronto, appena siete disponibili possiamo decollare.” Disse l’assistente di volo entrando nella stanza. Un tuffo al cuore. Speravo che questo momento non sarebbe mai arrivato.

“Va bene! Dieci minuti e siamo pronti!” le rispose Kevin. La ragazza uscì lasciandoci di nuovo al nostro silenzio disperato.

Joe si alzò e mi venne davanti. “Allora pulce?”

“Mi mancherai scemo!” dissi saltandogli con le braccia al collo.

“Mi raccomando eh? Non fare cavolate, ti tengo d’occhio anche da lontano.” Disse Joe.

“Ti voglio bene!” Gli sussurrai.

“Anche io!” rispose lui arruffandomi i capelli, sapeva quanto mi desse fastidio. Iniziai a piangere e ridere insieme.

“Sei sempre il solito!” Dissi abbracciandolo ancora. Poi andò da Valentina per salutarla.

Invece per me fu la volta di Kevin. “La mia sorellina!” disse accogliendomi fra le sue braccia. Mi strinse forte.

“Kev come farò senza i tuoi consigli? Chi sopporterà i miei sfoghi? Chi ballerà con me mentre cucino?” Mi lamentai.

“Non ti preoccupare te la sai cavare benissimo da sola, e quando avrai bisogno di me io ci sarò…sempre. E mi raccomando stammi bene che quando mi sposo devi fare la damigella!”

“Cooosaaa? Io la damigella? Grazie! Wow…ma non sono un po’ troppo grande?”

“Eh va beh io ti voglio lo stesso!” disse sorridendomi.

“Grazie fratellone. E salutami Danielle questi due giorni non l’ho sentita.”

“Contaci. Ti voglio bene e mi raccomando sii forte.” Disse baciandomi una tempia.

“Ci proverò…ti voglio bene anche io!” dissi  stringendolo ancora.

Poi Kevin si allontanò e arrivò il momento che speravo non sarebbe mai arrivato.

Nick mi si piazzò davanti.

“Pare sia giunto il momento di…salutarci…di…non lo so questo è un addio?” Dissi io sforzandomi di sorridere cosa che non mi riuscì molto bene siccome dopo due secondi iniziai a piangere come una disperata.

“Ti prego non piangere, così è come se mi uccidessi.” Mi supplicò lui. 

Mi buttai fra le sue braccia.

“Nick ti prego non andartene, te lo chiedo per favore. So che così sono solo un’egoista ma…Nick io ti amo e tu non puoi lasciarmi così!” dissi iniziando a parlare velocemente.

“Deb, io e te non ci stiamo lasciando, te l’ho promesso io tornerò e ti porterò via con me. Te lo giuro su ciò che mi è più caro al mondo.” Disse stringendomi forte.

“Come faccio io senza di te nel frattempo?” Lo strinsi così forte che pensai di poterlo rompere.

“Ehi,guardami! Deb guardami negli occhi…per favore.”

Alzai la testa mentre continuavo a piangere e tremare come una foglia.

“Deborah io non ti sto lasciando e non ho alcuna intenzione di farlo. Anzi se proprio vuoi saperlo faticherai molto a liberarti di me. È solo che ho delle responsabilità… che razza di persona sarei se abbandonassi i miei fratelli e il mio lavoro?”
“Nick, mi dispiace ma dobbiamo andare…” Disse Kevin poggiando una mano sulla spalla del fratello e rivolgendo a me un sorriso di conforto.

“Ok, arrivo!” rispose Nick.

“Una volta ho sentito dire che quando si ama veramente una persona bisogna lasciarla andare…ma è così difficile…io non sono capace, non so come si fa!” mormorai.

Nick mi afferrò il viso fra le sue mani calde e mi baciò, fu un bacio lungo dolce e pieno d’amore ma allo stesso tempo anche forte come se in realtà neanche lui volesse andar via.

“Ti amo Nicholas Jerry Jonas!” dissi agganciandomi di nuovo al suo collo. Lui si avvicinò al mio orecchio e iniziò a cantare con voce flebile come si fa con i bambini per tranquillizzarli se hanno fatto un brutto sogno…peccato che quello per me non era solo un incubo, era tutto vero.

“If it’s you and me forever, if it’s you and me right now that’d be all right, be all right.

We’ll chase the stars to lose our shadow, Peter Pan and Wendy turned out fine. So won’t you fly with me?”

“Nick, dobbiamo andare davvero!” disse di nuovo Kevin.

“Ti amo…mi mancherai tanto! Disse Nick, mi baciò la fronte  e poi si staccò dal mio abbraccio. “Ti chiamo appena arrivo.” Aveva gli occhi lucidi.

“Non andare…”mormorai così piano che nemmeno mi sentì.

“Torno presto…fidati!”

“Mi raccomando non mi tradire né con Miley Cyrus né con nessun altra!”

“Non potrei mai…ora devo…ora devo andare.”

“Ok, addio? Ciao? Non so nemmeno cosa dire…Forse è meglio che vai e basta!” dissi rassegnata.

“Sarei sempre fra i miei pensieri…ti amo!” disse, poi girò le spalle e incominciò a camminare verso la porta accompagnato dai fratelli che mi rivolsero un ultimo saluto.

Avrei voluto urlare, avrei voluto corrergli dietro ma grazie a quel briciolo di lucidità che mi rimaneva non lo feci.

A un passo dalla porta Nick si voltò verso di me regalandomi uno di quei sorrisi che mi avevano fatto tanto innamorare di lui. Poi varcò la porta richiudendosela alle spalle.

Rimasi praticamente immobilizzata con Valentina al mio fianco che non sapeva bene come comportarsi con m, sapeva che in quel momento ero come una bomba a orologeria: sarei potuta esplodere da un momento all’altro.

Dopo pochi minuti il rumore di un aereo che decollava, se ne erano andati…per sempre?

Fu allora che iniziai a piangere come non avevo fatto mai in vita mia fra le braccia della mia amica senza dire niente.

Cosa sarebbe successo ora? Qual’era il famoso piano di Nick? Sarebbe riuscito a realizzarlo? Ma soprattutto questo era un addio? Non sapevo rispondere a nessuna di queste domande e al momento non avevo nemmeno la forza di farlo.

 

 

THE END

 

VOLETE SAPERE COME CONTINUA LA STORIA? POTRETE FARLO LEGGENDO IL SEGUITO CHE SARà POSTATO NEI PROSSIMI GIORNI: "LA MIA VITA CON I JONAS!" MI RACCOMANDO, VI ASPETTO! GOOD BYEEEEE ALLA PROSSIMA!

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