The Chronicles of DeathEaters: The Legacy Of Voldemort

di Psicosis86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.Un nuovo sconvolgente piano ***
Capitolo 2: *** 2. Un Ragazzo Indifferente ***
Capitolo 3: *** 3. Due Malefiche Sorelle ***
Capitolo 4: *** 4.Il Binario 9 e 3/4 ***
Capitolo 5: *** 5. Un Nuovo Anno Inizia... ***
Capitolo 6: *** 6.Prima di Cena ***
Capitolo 7: *** 7. L'Odio e l'Amore ***
Capitolo 8: *** 8. La rivelazione ***
Capitolo 9: *** 9. Perchè Mi Fai Questo?? ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: La Decisione ***
Capitolo 11: *** 11. L'Approccio ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12: Fratture ***
Capitolo 13: *** 13. Compromesso ***
Capitolo 14: *** 14. Unione ***
Capitolo 15: *** 15.Incontro ***
Capitolo 16: *** 16. Qualcosa di Nascosto ***
Capitolo 17: *** 17. Il Giro di Inviti ***
Capitolo 18: *** 18. La Sera del Ballo ***
Capitolo 19: *** 19. Dimenticati di Me ***
Capitolo 20: *** 20. Ciò che ho sempre desiderato ***
Capitolo 21: *** 21 Il Voto Infrangibile ***
Capitolo 22: *** 22. Una Drastica Decisione ***
Capitolo 23: *** 23. Ricominciare... ***
Capitolo 24: *** 24. Un Altra Possibilità ***



Capitolo 1
*** 1.Un nuovo sconvolgente piano ***


Capitolo 1.  

UN Nuovo Sconvolgente Piano


Il capostazione guardò con aria stanca il suo orologio da polso quindi fece un cenno ad alcuni inservienti che cominciarono a caricare l'ultimo treno merci in partenza dal binario 5. Erano ormai le undici e fra meno di mezzora sarebbe finalmente andato a letto. Tirò un sonoro sbadiglio quindi con gli occhi che si appannavano per la stanchezza. Erano oramai vent'anni che lavorava a King's Cross e mai una volta aveva timbrato il cartellino con un margine di ritardo che sforasse i due minuti. John,colui che avrebbe dovuto dargli il cambio sarebbe arrivato a momenti ma voleva in ogni caso assicurarsi che tutto procedesse bene e che quel treno potesse finalmente partire a pieno carico rispettando l'orario per non intralciare il traffico ferroviario. Mentre si puliva gli occhiali con un fazzoletto però intravide due figure che camminavano lentamente,passando davanti al suo casotto e dirigendosi verso una delle panche poco distanti. Si grattò i pochi capelli che gli restavano chiedendosi chi fossero quei due ma poi tornò a concentrarsi sul treno che ormai era stato quasi del tutto caricato. Il capostazione uscì dal piccolo casotto e battè una mano sulla superficie metallica del treno quindi attirata l'attenzione degli inservienti chiese bonario...

-Avete ancora molto da fare? Io fra poco dovrei andare a dormire e arriverà John a darmi il cambio ma vorrei essere sicuro che il treno parta in orario.

-Non si preoccupi signore...Abbiamo quasi finito.

Il capostazione annuì ancora soddisfatto,anche stavolta aveva svolto il suo lavoro e come sempre c’era un certo appagamento quando sapevi di aver fatto il tuo dovere e avevi la possibilità di tornare a casa con il cuore più leggero. A quel punto quindi trotterellò lontano da loro tornando a concentrarsi su quei due uomini,di nero vestiti,che ora si trovavano seduti su una delle panche e sembravano parlottare tra di loro. Non amava i vagabondi e quelli sembravano essere proprio dei pessimi soggetti. Fece così una smorfia e decise di andare a dare un occhiata. Camminò baldanzoso verso di loro e tirando su il petto si diede un aria autoritaria. Decisione ci voleva con certa gente. Dove sarebbe andato a finire il mondo se un onesto capostazione doveva farsi mettere i piedi in testa da due ceffi come quelli?Quando arrivò presso di loro i due si voltarono di scatto,come sorpresi di vederlo. L'uomo assunse subito un aria supponente e guardandoli di sottecchi chiese,cercando di dare alla sua voce quanta più autorità possibile:

-I signori desiderano?? Stiamo caricando un treno e non vorremmo persone che intralcino il nostro lavoro. Indi per cui vi pregherei di cercare un altro luogo dove sedervi.

Uno dei due digrignò i denti ma l'altro portò subito una mano dinanzi a lui e cercò di calmarlo. Poi alzò lo sguardo verso il capostazione e l'uomo tremò leggermente dinanzi a quegli occhi in cui non vedeva altro che odio. Era impossibile che qualcuno anche solo vagamente umano potesse guardare un individuo con una tale espressione carica d’astio. Chi diavolo erano quei due???  La voce dell’uomo gli arrivò alle orecchie calma ma profonda...

-Non stiamo dando fastidio a nessuno..E tantomeno credo che possiamo intralciare in qualche modo il vostro lavoro.

Il capostazione rimase per qualche secondo interdetto ma poi scosse la testa. Era riuscito in qualche modo a riprendersi dal primo impatto che quei due ceffi così innaturali gli avevano dato e ora cercò di tornare per quanto possibili ad assumere quell’aria autoritaria che così goffamente era riuscito ad assumere prima. Si aggiustò gli occhiali e dopo essersi schiarito la voce cercò di sovrastare i due sebbene il suo corpo pur grassoccio non avrebbe potuto certo spaventare due tizi tarchiati come quelli. Inoltre doveva ammetterlo,quei due lo terrorizzavano. La loro sola vista lo pietrificava e faceva fatica a controllarsi e a tenere quell’aria imperiosa così artefatta.

-Signori..Ne ho visti di vagabondi da quando lavoro qui e credetemi sono vent'anni. E sò benissimo che avete deciso di appartarvi su questa panchina per la notte. Abbiate quindi la compiacenza di desistere dai vostri intenti e di lasciare immediatamente la stazione.

Il tizio che poco prima gli era sembrato il più aggressivo dei due emise una specie di ringhio quindi sibilò sempre mantenendo i denti stretti..

-Chi hai chiamato vagabondo,sporco babbano???

L'altro tentò di fermarlo ma l'uomo tirò fuori uno strano pezzo di legno puntandolo contro il capostazione.Si poteva quasi vedere il suo viso imperlato di sudore e i suoi denti stretti,gli occhi fiammeggianti di rabbia.  Per qualche secondo il tempo sembrò quasi fermarsi poi egli vide divenire tutto verde e la voce roca dell'uomo che urlava...

-AVADA KEDAVRA!!

Improvvisamente il capostazione fu sbalzato all'indietro con una forza paragonabile forse solo a quella di un maglio che colpitolo al petto lo spedisse violentemente contro la parete metallica costituita dal treno ancora fermo sul binario. Ed è proprio quello che fece il pover'uomo,andando a scontrarsi con la schiena contro uno dei vagoni per poi ricadere in avanti oramai privo di vita. Gli inservienti erano stati naturalmente messi in allarme e il tizio che sembrava fra i due il più dotato di controllo di sè afferrò l'altro per poi costringerlo a seguirlo. I due corsero per qualche metro costeggiando il binario,quanto bastava perchè quegli uomini ora chini sul corpo esanime del capostazione,non potessero vederli. Fatto ciò si smaterializzarono immediatamente lasciando la stazione di King's Cross che dopo il gesto avventato di uno dei due era divenuta troppo pericolosa.


Quando i due ricomparvero,in un vicolo della periferia di Londra,un ammasso di case abbandonate che nessuno visitava e che avevano fatto loro da dimora per qualche tempo,il Mangiamorte che aveva compiuto l'omicidio solo pochi minuti prima si ritrovò sbattuto contro il muro dall'altro che inchiodandogli le spalle con le mani lo guardava con fare rabbioso. Aveva perso tutto l'autocontrollo di cui prima era stato capace e ora sembrava quasi abbaiare in faccia al suo compagno.


-Maledetto Idiota!! Quando ti dissi che per essere maggiormente al sicuro dovevamo uscire dal Mondo Magico avrei dovuto sapere che avresti fatto una boiata simile.

L'altro abbassò lo sguardo per poi però sibilargli in faccia...

-Odio tutta questa feccia..odio i babbani...odio vivere tra di loro...

-Ti ho già detto che presto tutto finirà,dannato cretino! Ero lì proprio per comunicarti questo...Ora però mi verrebbe solo voglia di ammazzarti qui e ora e non dirti nulla...

L'altro sembrò per un attimo temere le parole del primo ma poi allungando il volto verso di lui e a sua volta assunse un aria minacciosa stringendo gli occhi e guadandolo in faccia,l'altra mano alla bacchetta seppur avesse le spalle inchiodate dalle sue mani forti.

-Fai molta attenziono Dolohov!! Non ti permetto di parlarmi così...

-Chiudi il becco Avery o potrei davvero inquietarmi..ciò che hai fatto potrebbe farci piombare quei dannatissimi Auror fra capo e collo e non ho intenzione di tornare ad Azkaban!!


Avery si ammutolì mentre Dolohov ora lo afferrava per il colletto e lo tirava più all'interno del vicolo. Allora lo lasciò andare permettendogli di camminargli a fianco mentre tornavano verso la casa malandata che faceva loro da alloggio. Le imposte erano cadenti e la porta era caduta a terra non appena i due avevano tentato di sfondarla con un calcio. Il legno marcio era andato in pezzi come nulla. I due si guardarono attorno prima di entrare nella stamberga e salire le scale diroccate. Un silenzio profondo correva ora tra i due anche se Avery sembrava alquanto curioso di sapere cosa Dolohov doveva dirgli. Era stato via per molto tempo e poi gli aveva fatto comunciare di incontrarsi a King's Cross per un resoconto. Ciò che era accaduto prima lo aveva innervosito così come il fatto che Antonin fosse stato l'unico ad essere convocato nonostante gli anni di fedele servizio che lui aveva prestato al Signore Oscuro. Sì perchè quei due individui se non si fosse ancora capito erano due Mangiamorte. Due Mangiamorte braccati per giunta e il gesto sconsiderato di Avery non aveva di certo fatto sì che la loro presenza nel mondo babbano non fosse notata dagli esponenti del mondo magico. Dolohov entrò in un altra stanza,un piccolo salotto,lasciandosi cadere su una poltrona che alzò nugoli di polvere causando una repentina tosse da parte di Avery. L'altro mangiamorte lo fulminò e Avery non potè che bloccare la sua tosse come poteva sedendosi a sua volta su una sedia malandata che sembrava pronta a rompersi da un momento all'altro. Scricchiolò sinistramente quando l'uomo si sedette su di essa ma lui neppure ci fece caso attendendo invece che Dolohov gli facesse il resoconto che lui attendeva impazientemente. Antonin rimase però ancora per qualche secondo in silenzio prima di far udire finalmente la sua voce.

-Avrai udito di quegli strani omicidi avvenuti nel Mondo Magico nell'ultimo periodo..Il Ministero ha sguinzagliato i suoi Auror per indagare su questa ondata di assassinii ma non sono riusciti a venire a capo di nulla..i Nostri hanno fatto un lavoro davvero egregio devo dire.

Avery sbarrò gli occhi stupito,la bocca aperta e le mani che tremavano leggermente.

-Il Lord Oscuro c'entra con quegli omicidi??

-Ovviamente..E ce ne sarebbero stati molti altri se altre famiglie avessero rifiutato di obbedirgli. Avrai avuto notizie dell'uccisione di quell'ubriacone di Crowley...

-Certo..Ma cosa se ne sarebbe mai fatto il Lord dell'aiuto di un pusillanime simile? Suo padre era un grande mago ma lui...ha sperperato tutto il denaro di famiglia..ha infangato il suo nome..sua moglie neppure si sà che fine abbia fatto dato che dopo un mese si è risposato con una sporca babbana..

-Ma lui non voleva il suo aiuto..voleva suo figlio...

Avery non riusciva a capire. Voldemort era fuggito alla morte in maniera davvero rocambolesca dopo il tradimento di Piton e ora gli restava un unico Horocrux,il suo Serpente Nagini. Potter era quasi riuscito a farlo fuori e ora doveva essersi proprio bevuto del tutto il cervello,con tutto il rispetto parlando. Cosa se ne faceva di un ragazzino? Dolohov notò la sua espressione perplessa e sorrise malignamente,atteggiandosi come un maestro che doveva erudire un allievo troppo stolto per capire...

-...E non ha certo preso solo lui. C'è stato chi lo ha seguito con accondiscenza,naturalmente. Come le sorelle Krueger...

Avery ebbe un velocissimo flashback. Conosceva le figlie di Krueger. Ne aveva visto gli occhi iniettati di odio,e ricordava quanto la loro sola presenza incutesse un terrore che solo in presenza del Lord aveva spesso provato. Non faticava certo a credere che lo avessero seguito con accondiscenza e quasi tremava lui stesso al pensiero di cosa quelle due avrebbero potuto fare se alleate con il mago più terribile dai tempi di Grindelwald. Tossì ancora una volta,ma più per rompere la tensione che aveva addosso che per altro.

-Ma cosa vuole farsene il Lord? Cosa vuole farsene di un gruppo di ragazzini??

Dolohov rise ancora una volta stavolta facendo quasi tremare Avery. Prima aveva fatto lo spavaldo ma sapeva che quell'uomo avrebbe potuto spazzarlo via come nulla. Antonin si sporse verso di lui sogghignando.

-Creare un altro Potter...

Avery sembrava ancora più confuso. Detto ciò però Dolohov si alzò lasciando la stanza e quindi evitando qualsiasi altra domanda del Mangiamorte, che rabbioso, prese a calci il battiscopa marcito che correva lungo la parete per poi afferrare la sedia e scagliarla verso il muro opposto. Il legno andò subito in mille pezzi e l'uomo cominciò ad ansimare sbollendo pian piano la rabbia. Odiava essere tenuto in disparte..lo odiava da morire...

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Capitolo 2
*** 2. Un Ragazzo Indifferente ***


Capitolo 2: Un ragazzo indifferente.

Dolore?
No non sentiva dolore...
Non gli veniva nemmeno da piangere...
C'era solo indifferenza in lui e un certo sollievo...
Il sollievo che si prova quando ci si è liberati di un peso.
Un peso che ci opprime la vita.
Il peso più grande di tutti.
Quello di una persona.
Che noi dovremmo amare.
Ma che odiamo immensamente.




La leggera pioggia lavava le marmoree lapidi del cimitero e picchettava sui vestiti neri degli astanti che circondavano la due fosse attorno alle quali erano tutti riuniti. Pochi veri singhiozzi o pianti soffocati si udivano,forse perché la maggior parte di quegli uomini avevano visto i morti si e no due volte. Per la maggior parte era gente del Ministero,venuta ad assistere alla cerimonia più perché occupandosi delle indagini sulle attività dei Mangiamorte,era loro dovere. Altri erano più che altro conoscenti del padre di uno dei due defunti che quindi si erano sentiti quasi in obbligo di intervenire. Lui era poco più avanti, chino su quelle due bare che sarebbero potute essere di chiunque altro e le avrebbe guardate forse con minore indifferenza. La superficie in mogano. Le croci in rilievo,unico particolare dorato sopra il nero del coperchio. Attorno a lui facce che non aveva mai visto,o per lo meno che aveva visto di sfuggita solo alcune volte, poi una mano che gli si poggiava sulla spalla e finalmente un volto noto. La Preside di Hogwarts,Minerva McGrannitt lo squadrava dall'alto verso il basso mentre il suo ombrello faceva cadere qualche goccia sul suo volto. Lei gli sorrise leggermente quindi lo prese per una manica tirandolo a sè e portandolo via da quello spettacolo che avrebbe forse dovuto turbarlo ma che in realtà lo lasciava del tutto indifferente. Improvvisamente una donna si fece avanti,una lunga penna verde alla mano e un sorriso che sapeva di falso lontano un miglio...Quando guardò il ragazzo assunse un aria fintamente addolorata e apprensiva quindi tese la mano in direzione della McGrannitt.


-Mi scusi...Rita Skeeter del Profeta potrei parlare solo un attimo con...

Indicava lui ma la McGrannitt si voltò di scatto fulminandola con il solo sguardo e schiaffeggiandole la mano così da distoglierla da lei. Perentoria quindi fece un gesto brusco tirandosi dietro il ragazzo. Allora parve ripensarci e  si voltò di nuovo verso la donna,continuando a fissarla con disprezzo.

-Che non la veda girare attorno al ragazzo. Dovrebbe rendersi conto di quanto il momento sia per lui delicato,ma dubito che uno sciacallo come lei possa avere tali accortezze.

Quelle parole le uscirono come un sibilo,una velata minaccia. Mai lui aveva veduto la Preside così sinceramente adirata. Sembrava che avesse voluto uccidere la Skeeter e chi conosceva la giornalista molto meglio del ragazzo si sarebbe meravigliato di come improvvisamente questa si ritirò senza nemmeno proferire sillaba. La McGrannit tirò dunque dritto verso un gruppo isolato di lapidi portando con sè il giovane che si lasciava trascinare senza pronunciare una parola. Era sempre stato così d'altronde,taciturno e riservato. Non legava mai troppo con nessuno almeno a quello che veniva riferito alla Preside e nonostante fosse un brillante studente in molte materie,uno dei pochi non Serpeverde che Severus Piton elogiasse,non interveniva quasi mai alzando la mano o esprimendo un parere. In molti a scuola lo chiamavano NeroMuso perchè era sempre imbronciato e per uno sciocco errore che aveva fatto al suo primo anno quando tentando di incantare una boccietta di inchiostro questa gli era esplosa in faccia imbrattandolo. In pochi avevano rispetto del cognome che portava anche perchè di rispettoso la sua famiglia aveva più molto poco. Quando si fermarono la McGrannitt si chinò a guardarlo e lui fece una smorfia infastidita. Lo stava trattando come se fosse un bambino e ciò non gli era mai piaciuto. Di fatto a volte avrebbe preferito che non lo si trattasse in alcun modo particolare. Che non lo si trattasse per nulla.

-Aleister..Non voglio forzarti a ricordare..Solo che sappiamo che è accaduto qualcosa l'altra sera,lo sappiamo tutti e due. Non c'è nulla che vorresti dirmi??

Lui pareva quasi aspettarselo. La Preside gli aveva posto la stessa domanda che avevano fatto più e più volte quelli del Ministero ma lui aveva sempre dato la stessa identica risposta. Scosse infatti lentamente la testa. La McGrannitt fece una faccia leggermente delusa. Capiva comunque quanto lui fosse sconvolto. Quando gli Auror avevano raggiunto casa sua tutto era finito. Avevano trovato i due cadaveri di suo padre e della donna che aveva sposato dopo che lui e sua madre si erano lasciati,a terra mentre i fratellastri di Aleister neppure si sapeva dove fossero finiti. Le tracce di sangue in ogni caso non promettevano certo nulla di buono. I due morti a terra erano stati di sicuro colpiti da un Avada Kedavra ma di quei due ragazzi,santo cielo...pregavano di non ritrovarli neppure, viste le premesse. Quando mai quei maledetti Mangiamorte erano stati così efferati,da arrivare ad uccidere due ragazzi in maniera tanto violenta e senza l’aiuto della magia?  Secondo qualche fonte perfino il Signore Oscuro doveva essere intervenuto per compiere quella strage. Ma perchè? Perchè scomodarsi,tralaltro per una famiglia che aveva perso il suo buon nome da tanto tempo? Perché esporsi quando tutto il mondo magico era sulle sue tracce?? I pensieri di Minerva McGrannitt scivolarono nuovamente ai due morti. Edward Crowley e Ramona Danielson. E quindi alla famiglia del padre di Aleister. Il più grande esponente dei Crowley era stato Aleister Crowley Sr. Conosciuto anche tra i Babbani,Crowley era visto da loro come un ciarlatano o un satanista ma alcuni credevano sul serio in ciò che sosteneva. In ogni caso anche questi individui non erano affatto pericolosi per il Mondo Magico e quindi Crowley era tollerato. Aveva compiuto in passato anche imprese certo non paragonabili a quelle di Silente ma neppure ignorabili dal Ministero,e quando questi gli chiese di lasciare il mondo Babbano,egli inscenò la sua morte tornando a vivere nel Mondo Magico. Il figlio era stato molto diverso. Edward Crowley era stato un bravo alunno a Hogwarts e aveva sposato un'altra allieva,per lungo tempo la sua migliore amica,Emily Garrett. Usciti dalla scuola però le cose per i due erano cominciate ad andare male. Edward aveva perso tutto o quasi tutto il patrimonio di famiglia e alla fine aveva lasciato la moglie che da allora nessuno aveva più visto. Rimasto solo e con un figlio,Edward Crowley si era dunque sposato presto con un altra donna,una babbana,Ramona Danielson,vedova e con due figli a carico. Cosa avevano mai potuto fare quei due per meritare una tale fine? E perché nonostante il brutale assassinio di suo padre,Aleister si ostinava a non parlare? La Preside di Hogwarts non sapeva come interpretare quel silenzio. Perché non aiutava il Ministero a rintracciare quegli assassini? Sembrava quasi come se li stesse perfino proteggendo. No era una idea troppo assurda per essere vera. Alla fine si rassegnò attribuendo il tutto solo allo sconvolgimento di ciò che aveva visto. Era stato lasciato vivo,solo lui e dubitava che Voldemort o chi per lui lo avesse fatto per pietà. Chissà,magari era riuscito per miracolo a sfuggire e spaventato aveva passato ore di terrore sperando che quegli assassini non tornassero a finire il lavoro. Posò una mano sulla spalla di Aleister.

 

-Scusami Aleister…comprendo quanto possa essere dura. Ti stiamo pressando troppo. E’ comprensibile che tu non abbia ancora voglia di parlarne. Lo farai quando ti sentirai pronto…Ti prometto che fino ad allora nessuno oserà metterti fretta.

 

 Gli toccò delicatamente la schiena con la mano e lo spinse leggermente riconducendolo man mano verso il gruppo di persone attorniato sulle fosse che avrebbero conservato per sempre i corpi di suo padre e della sua matrigna. La Skeeter si era dileguata e quella sembrava l’unica cosa positiva di quella giornata. Quando giunsero nuovamente alla tomba la McGrannitt abbassò nuovamente lo sguardo su Aleister. Lui aveva assunto nuovamente quell’aria cupa. Lei lo guardò accorato quindi si portò una mano al cuore convinta che fosse il suo modo di mostrare il suo dolore.
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Ma nello sguardo di Aleister c'era solo indifferenza..

Nella sua mente non c'era orrore..

Forse solo riconoscenza...

Riconoscenza per colui che lo aveva liberato da un tale peso...

Da qualcosa che gli martoriava l'esistenza...

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Capitolo 3
*** 3. Due Malefiche Sorelle ***


Capitolo 3:Due Malefiche Sorelle

I due mangiamorte, Rookwood e Rodolphus Lestrange misuravano a grandi passi la stanza mentre sul piccolo divano un giornale babbano riportava la notizia della morte di un Capostazione per circostanze inspiegabili. Rookwood digrignò i denti furioso.
 

-Quell’idiota di Avery. Sempre lui! Ci farà beccare tutti e spero vivamente che quando farà rivedere il suo brutto muso qui il Signore Oscuro pensi a una adeguata punizione per lui. I piantagrane non sono bene accetti qui.

Rodolphus tese una mano verso il tavolinetto dinanzi a lui e prese una copia di un altro giornale,stavolta la Gazzetta del Profeta e diede una scorsa veloce alle pagine.

-Pare che persino Potter si sia scomodato..ora il moccioso è uno degli alti papaveri. Un Auror onorario!!

Rookwood fece un gesto di stizza e se non fossero stati in una stanza ma all’aperto avrebbe di sicuro anche sputato a terra. Il nome di Potter causava sempre reazioni simili nei Mangiamorte,specialmente da quando la loro latitanza si era fatta perfino peggiore che quando ancora il nuovo avvento del Signore Oscuro non era avvenuto. A volte rimpiangeva persino Azkaban ed era tutto dire.

 -Potter…che sia fulminato!!! Darei qualsiasi cosa per spezzargli il collo!! Lui non ci ha mai battuti..è stato tutto a causa del tradimento di quel cane di Piton!! Lui ha avvertito Potter e ha decretato la nostra disfatta…Ho trasportato il Lord lontano da quella dannata scuola con queste stesse mani…Tu lo sai Lestrange,non puoi negarlo!! Non ha avuto la vita del Lord eppure si vanta di una vittoria che non ha conseguito!!

 Rodolphus,molto più pratico del collega alzò la mano e chiese silenzio per poi cominciare a sua volta a parlare…

 -Non c’è stata alcuna vittoria,Augustus ma di sicuro ci sarà una sconfitta. Dobbiamo avere fiducia nel piano di Lord Voldemort…

 Rookwood a quel punto sghignazzò divertito e si lasciò cadere sulla poltrona appoggiando gli stivali sopra il tavolinetto e unendo le mani dinanzi a sé.

 -Non sembra che tua moglie ne sia entusiasta però….

 Bellatrix e Rabastan,il fratello di Rodolphus erano stati in missione per conto di Lord Voldemort e ora erano tornati conducendo con loro le persone che il Signore Oscuro voleva vedere. Rodolphus scosse la testa quindi con un tono di sufficienza,come se parlasse di una bambina viziata disse

 -Bellatrix è quasi più interessata delle attenzioni del Lord piuttosto che della nostra causa. Non sopporta che qualcun altro la scalzi e di sicuro quelle due potrebbero concretamente farlo se il piano va a buon fine.

 Un altro ghigno comparve sul volto di Rookwood che socchiuse gli occhi e disse quasi sussurrandolo..

 -Io sarei quasi geloso…Tua moglie che è interessata più alle attenzioni del Lord che alle tue…

 Sul volto di Rodolphus apparve infine un piccolo segno di stizza e con voce strozzata imprecò…

 -Chiudi il becco Rookwood e piantala con queste idiozie…

 Augustus Rookwood gli restituì un sorriso compiaciuto quindi si sporse dal divano puntando lo sguardo verso il grosso portone dietro il quale il Lord Oscuro e le due nuove arrivate stavano sostenendo quella discussione che avrebbe deciso il futuro stesso dei Mangiamorte. Fece una leggera smorfia. Cosa poteva volere il Lord da due ragazzine inquietanti come quelle due?

 

 
Un sibilo che avrebbe fatto gelare il sangue al più coraggioso degli uomini

Due occhi nel buio che pietrificavano lo sprovveduto che ne incontrava lo sguardo.

E infine una mano bianca che carezzava quella testa.

La testa di Nagini.

Voldemort continuò a farlo ancora per qualche minuto guardando le due ragazze dinanzi a sè. Sembravano non avere alcun timore di lui e questo in altre occasioni avrebbe potuto farlo adirare ma in quel frangente era tutto fin troppo perfetto. Il Lord si concesse un sorriso mentre si alzava dalla sua poltrona,più che altro somigliante a un trono,e si sporgeva verso le due. Nagini sibilò manifestando tutto il suo fastidio ma Voldemort lo ignorò avvicinandosi invece a Desdemona Krueger. La ragazza ne sostenne incredibilmente lo sguardo rimanendo impassibile. Le dita del Signore Oscuro scorsero sui suoi neri capelli facendovi passare lentamente le ciocche,quindi Voldemort ne assaporò anche l'odore. A quel punto si staccò da lei e si portò dinanzi a Lola. La sorella era molto simile a Desdemona,si sarebbe detto che fossero gemelle tanto si somigliavano. L'uomo che un tempo si faceva chiamare Tom Orvoloson Riddle sorrise ancora una volta seppur impercettibilmente quindi tornò a sedersi facendo un cenno lieve con la mano verso di loro come dandogli il permesso di parlare...La prima a farlo fu Desdemona. Il suo timbro vocale avrebbe agghiacciato chiunque tanto suonava mellifluo ma allo stesso tempo fascinoso. Una trappola mortale racchiusa in una voce per cui di sicuro più di uno avrebbero ucciso.Non certo Voldemort comunque anche se ammirava già la sua tempra e il suo modo di fare. Vi vedeva forse un suo io più giovane,ma anche il suo futuro. Ascoltò dunque con molto interesse cosa Desdemona avesse da dire.

-Siamo molto onorate di entrare a far parte della sua ristretta cerchia di fedeli,Nostro Signore. Sappia che la sua fiducia è ben riposta.

Lanciò dunque uno sguardo di sbieco a Lola. Voldemort sorrise ancora. Sapeva che le due sorelle non sempre andavano d'accordo ma anche questo non poteva che renderlo più che soddisfatto. Nel momento in cui avrebbe fatto una selezione per scegliere chi era il più indicato a divenire il suo personale Potter,non avrebbero avuto scrupoli a eliminarsi se ve ne fosse stato il bisogno. Inoltre se conosceva l'astio che le due covavano l'una per l'altra poteva pianificare ogni loro mossa senza che elementi non previsti arrivassero a intaccare i suoi piani. Presto anche lui avrebbe allevato un suo personale esercito di giovani Mangiamorte tra i quali avrebbe poi selezionato il prescelto che sarebbe divenuto il nemico naturale di Potter. Il vero antagonista da contrapporre a colui che lo aveva ridotto in quello stato,costretto a nascondersi per proteggere il suo ultimo Horocrux. Quei ricordi gli scatenarono un improvviso impeto di rabbia e dovette controllarsi per cercare di non farla trasparire. Doveva calmarsi. Tutto stava andando secondo i piani e non c'era nulla che doveva turbarlo. Così tornò a guardare quelle due ragazze,impassibili,che non sembravano accennare nemmeno il minimo segno di terrore pur stando al suo cospetto. Carezzò nuovamente la testa di Nagini quindi fu lui finalmente a parlare...

-L'Incarico che vi stò per dare è della massima importanza,e mi aspetto che non mi deludiate. Vi ho già messe al corrente di parte del mio piano ma vorrei che ora parlassimo più precisamente di quali saranno le vostre mansioni.

Desdemona fece un impercettibile sorriso che trasformò il suo volto in una fascinosa maschera colma di malvagità,mentre Lola a sua volta sorrise ma il suo sguardo era molto più attento e concentrato. Voldemort capì che erano impazienti di sapere cosa avrebbero dovuto fare e quella brama di sapere gli fece capire che avrebbero svolto di sicuro il compito che gli affidava con meticolosità.

-Dovrete reclutare all'interno di Hogwarts i candidati ad entrare nel mio esercito privato...E' stato a dir poco geniale lasciare che fossero i nostri stessi nemici a cominciare l'addestramento di voi giovani menti proprio nella loro scuola,dopotutto Hogwarts resta sempre il luogo dove persino io sono stato avviato alle arti della Magia. Ed anche Potter,soprattutto Potter. Voglio che frequentiate i suoi stessi luoghi,studiate con gli stessi professori che hanno insegnato a quel moccioso tutto ciò che ha imparato.

Voldemort si fermò un attimo a studiare le reazioni delle due. Entambe sembravano essere tornate alle loro fredde espressioni e non tradivano emozioni. Il loro respiro però rivelava che erano eccitate,soprattutto dal tono della voce del Lord Oscuro che stava instillandovi tutta la iniquità che quel piano concerneva. E quelle due la amavano come lui stesso la amava. Quando riprese a parlare i loro occhi si illuminarono di una luce folle.

-..naturalmente questo non basterà. Ed è proprio a questo proposito che mi impegnerò personalmente per far si che in questi mesi che vi separano dall'inizio del nuovo anno voi miglioriate le vostre abilità magiche in modo da temprare poi voi stesse quelle dei vostri "allievi". Due nomi soprattutto mi preme che reclutiate...

Detto ciò puntò lo sguardo verso Lola,la quale sostenne quello di lui e dei suoi vitrei occhi da serpente.

-Il primo fà parte della tua casata,Lola...un Corvonero,Aleister Crowley...sono convinto che vi seguirà senza fare troppe storie..Da Prefetto Corvonero quale sei divenuta non avrai problemi ad avvicinarlo.

Quindi si sporse verso Desdemona la quale invece fece un altro sorriso,stavolta più ampio e bramoso. Voldemort glie lo restituì e capì immediatamente con quale delle due sorelle si intendeva di più...

-La seconda fà parte della tua casata,invece,Desdemona...è una Serpeverde...la figlia di Groove. Il retaggio di famiglia non si abbandona di certo...

Desdemona annuì leggermente per poi rispondere con accondiscenza...

-Sarà fatto Mio Signore....

Voldemort si concesse una risata del tutto disumana quindi si alzò in piedi,oltrepassando le due e facendo quindi loro cenno di alzarsi e seguirlo. Nagini strisciava ai suoi piedi guardando con una certa ostilità le sorelle Krueger che non degnarono di uno sguardo il gigantesco serpente fissando invece la schiena di Voldemort. I tre uscirono dalla stanza e Rookwood e Rhodolphus Lestrange,ancora seduti attorno al piccolo tavolino lanciarono loro sguardi di sfuggita. Mentre questi le conduceva ora verso un lungo corridoio malamente illuminato le due lanciavano sguardi freddi ai mangiamorte che incontravano sul loro cammino. Bellatrix fu l’unica a restituire loro un occhiata che avrebbe facilmente rivaleggiato con le loro . Poco più avanti rintanato in un angolo un ragazzo dai capelli biondi e il volto plumbeo le guardava passare terrrizzato soprattutto dalla vista di colui di cui molti maghi temevano perfino di pronunciare il nome. Voldemort però non degnò il ragazzo di uno sguardo e aprì una porta che dava su un ampio salone che si perdeva quasi a vista d'occhio.. La porta si richiuse pesantemente dietro di loro sicuramente grazie alla magia e le due seguirono ancora con lo sguardo Voldemort che si portava al centro della stanza. Quando infine si fermò,tirò un sospiro lento prima di voltarsi e squadrare le due sorelle che ora si erano poste una di fianco all'altra immobili,aspettando. Improvvisamente il LOrd Oscuro estrasse la sua bacchetta puntandola verso le due che rimasero sorprese...

-Estraete le bacchette...il vostro Addestramento comincia ora!!!

Quelle parole furono pronunciate con una bramosia quasi folle da Voldemort mentre la punta della sua bacchetta si illuminava pronta per lanciare il primo Stupeficium...

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Capitolo 4
*** 4.Il Binario 9 e 3/4 ***


Capitolo 4: Il Binario 9 e 3/4


Prima dell'inizio di questo capitolo ci tengo a precisare che il personaggio di Rochelle Richart è una creazione della mia amica Giorgia alias  _VioletDAY ^^



I passi lenti dei due uomini del Ministero percorrevano il lungo marciapiede che costeggiava il Binario 9 e 3/4 mentre il giovane Aleister camminava fra di loro,taciturno come suo solito. Quegli uomini erano inquietanti,non lo avevano guardato in faccia per tutto il tempo e in qualche modo gli ricordavano ben altre figure. Figure nere e alte dai volti malvagi e minacciosi,figure che aveva veduto quella sera di ormai quasi due mesi prima. E sebbene quegli uomini stessero dalla parte opposta della barricata gli somigliavano molto. Entrambi vestiti a loro volta di nero mantenevano la loro austera aria penetrando con lo sguardo qualsiasi cosa li distraesse dal loro compito. Non sapeva dire se lo avessero accettato di buon grado dato che i due non tradivano alcuna emozione e non gli avevano mai neppure rivolto la parola. Non avevano proprio detto nulla di nulla. Aleister si sentì come se gli mancassero le cose da dire. Mentre avanzava puntava ogni tanto lo sguardo attorno a sè cercando di intravedere qualche faccia conosciuta. Più avanti vide una sua compagna di Corvonero,Rochelle Richart,baciare i suoi prima di caricare le sue valigie sul treno. Più avanti Tommy Anderson e più in là Vanille Andersen di Grifondoro..Li conosceva quasi tutti di vista. Alex Twilsen di Tassorosso gli passò accanto trascinandosi dietro un trolley e sorrise alla Richart che ricambiò il saluto in maniera piuttosto timida. Aleister si concesse un sorriso,uno dei pochi da ormai molto tempo. I pensieri andarono a quante poche relazioni aveva stretto da quando era a Hogwarts e si ritrovò quasi sorprendentemente a desiderare anche lui di stringere più amicizie.L'uomo che gli stava alla destra si bloccò dinanzi al treno e lo guardò inespressivo per poi caricare una delle valigie di Aleister e posizionarla all'interno del treno. L'altro fece lo stesso con quella che portava lui. Il giovane Crowley ringraziò vivamente che quei due non avrebbero dovuto seguirlo a Hogwarts. Neppure gli dissero nulla,ne fecero un cenno di saluto,rimasero solo lì,immobili in attesa. Aleister salì così sul treno e afferrò le valigie cominciando a trascinarle lungo il corridoio del treno. Gli sguardi erano tutti puntati su di lui e qualcuno si chinava verso il vicino parlandogli all'orecchio e indicandolo,ma questo se lo aspettava. Era per ciò che era successo due mesi fa,e pensare che l'unico a cui non importava veramente nulla era proprio lui. Anzi,a dire il vero si era veramente liberato del peso più grande della sua vita. Lo aveva pensato il giorno del funerale e lo pensava allo stesso modo ora...Alla fine scelse uno scomparto vuoto e sistemò faticosamente le valigie sopra le mensole apposite lasciandosi quindi cadere sulla sedia. Pensò a Loki,il suo gatto nero che il Ministero gli aveva assicurato avrebbe fatto pervenire direttamente a Hogwarts. Era l'unico a cui davvero tenesse e si era  raccomandato che la consegna avvenisse davvero e che gli fosse dato da mangiare nel frattempo. Per qualche strano motivo non gli era stato permesso di portarlo con sè fin da subito e Aleister sperò non gli fosse fatto alcun male. Lasciò dunque cadere la schiena contro il sedile pensando a come sarebbe stato il suo sesto anno a Hogwarts.Come gli altri cinque di sicuro. Forse solo dal secondo sarebbe differito ma come non avrebbe potuto? In quel periodo quando Severus Piton era stato Preside,la scuola era divenuta un vero e proprio luogo dove la Magia Nera veniva insegnata come se fosse una qualunque materia. Ne aveva avuta una buona infarinatura dagli insegnanti di allora,i Carrow,e mai si era scordato ciò che aveva appreso. Anzi era stato forse uno dei loro piu brillanti studenti. Sarebbe potuta tornare utile,si era detto. In seguito c'era stata la battaglia,la fuga...Piton si era rivelato non un traditore ma un uomo al servizio del defunto Silente e aveva avvertito in tempo Potter,il quale in una dura battaglia aveva quasi sconfitto il Lord riducendolo però a un ombra di sè stesso. Solo la prontezza dei suoi Mangiamorte lo avevano salvato.

Mangiamorte.....

Voldemort...

Le immagini di quella sera di due mesi fà tornarono a farsi vive. Quegli uomini mascherati e poi lui,il Signore Oscuro al centro. Un raggio verde,l'Avada Kedavra. Aleister aveva avuto modo di vederlo solo un altra volta,durante l'assedio a Hogwarts. E poi dopo gli occhi da rettile di Voldemort,quelli spenti di suo padre e della sua maledetta matrigna. E poi ancora più nel passato e di nuovo suo padre...Sua madre che cercava di calmarlo e lui che la colpiva...la colpiva...la colpiva....finchè lei non si era più rialzata....

Si riscosse da quei brutti ricordi solo quando sentì un rumore. Il comparto che si apriva...e Rochelle Richart che entrava cercando di reggere la sua valigia per provare a spingerla verso le mensole. Aleister fù molto sorpreso del suo arrivo ma poi rimase taciturno guardando fuori dal finestrino impaziente di partire. Due sguardi fugaci lo raggiunsero dal finestrino. Le sorelle Krueger. Avrebbero frequentato l'ultimo anno a Hogwarts,e da sempre nella scuola quasi tutti temevano di avvicinarle dato che da sempre erano circondate da un aura quanto mai terrificante. I domestici,perchè si sapeva che possedevano ingenti somme di denaro,stavano portando dentro il treno le loro valigie ma loro neppure li degnavano di attenzione. Piuttosto ad Aleister parve davvero che le due stessero guardando lui. Stranito si appiattì contro il sedile tirando poi la tendina. Fù allora che Rochelle lo salutò...

-Ehi ciao....ti disturba se mi siedo in questo scomparto??..

Oramai lo hai fatto quindi anche fosse stato potrei obbiettare molto poco,pensò Aleister. Le fece un piccolo cenno con la mano quindi le disse....

-Prego...

Rochelle si sedette quindi si guardò attorno. Aleister capì che era un pò in imbarazzo e rimase a fissarla vedendo che stava cercando di dirgli qualcosa. Alla fine la giovane Corvonero si sciolse e gli disse...

-Mi dispiace...per ciò che ti è successo...sò che è dura..bhè vivere senza i tuoi..e sentire tutti questi qui che parlano di te alle spalle...

Aleister sentì un improvviso impeto di rabbia e di stizza e con un tono quanto mai irato la interruppe...

-NON VOGLIO PARLARNE..PERCHè TUTTI PENSATE CHE ME NE IMPORTI QUALCOSA???

Rochelle rimase a bocca aperta. Quindi chinò il capo prima di alzarsi con lentezza e prendere la valigia. La tirò giù dalla mensola quindi con tono mortificato gli disse...

-Scusami...non volevo...

Fatto ciò uscì dallo scomparto andando a cercarne un altro. Aleister la guardò allontanarsi dal vetro e improvvisamente ebbe una fitta allo stomaco. Come se gli dispiacesse di averla trattata in quel modo. Dopotutto era stata l'unica lì dentro che gli avesse dimostrato un pò di comprensione. Però odiava che si parlasse di quello che era accaduto e soprattutto che gli si mostrasse pietà per questo. Si portò la testa tra le mani poggiando i gomiti sulle ginocchia e sperando che quel maledetto treno partisse presto...



Si spostò dal viso i suoi capelli castani dai riflessi rossicci e camminò sul marciapiede con passo incerto. Dietro di sè un domestico tarchiato portava in spalla le sue valigie e più dietro procedevano i suoi zii,come al solito circondati dalla loro aurea di nobiltà. Guardavano con disprezzo i mezzosangue che affollavano la stazione per accompagnare i loro figli al treno che li avrebbe portati a ricevere un insegnamento che a loro parere non meritavano. Rebecca Groove procedeva davanti a loro carezzando ogni tanto il piccolo ciondolo a forma di corvo che portava al collo. Un eredità lasciatale da sua madre. L'unica cosa che lei gli avesse lasciato effettivamente oltre al suo sangue puro e a una ricchezza quasi smisurata. E un retaggio che ancora non si era decisa se seguire o meno. I suoi erano stati dei Mangiamorte,suo padre aveva fatto sì che il cognome Groove fosse spesso associato alle azioni più abbiette che il Profeta attribuiva al Lord Oscuro e ai suoi fidi uomini. Non li aveva mai conosciuti davvero poichè erano morti quando lei era ancora poco più che una bambina ma ricordava ancora,impressa come se fosse stampata nella sua mente,l'immagine della mano pallida di sua madre che lasciava cadere nella sua quel ciondolo prima di partire. Erano morti entrambi in una battaglia contro gli Auror e da allora lei era stata cresciuta dai suoi zii nella loro immensa casa nobiliare. L'avevano cresciuta come una di loro e quando era stata ammessa nella Casata di Serpeverde suo zio era stato orgoglioso quasi quanto fosse stato suo padre. Suo fratello le aveva regalato tutto il materiale scolastico compresa la sua bacchetta e Rebecca la portava sempre con orgoglio. Già suo fratello..Aveva sempre sognato di vendicare i suoi genitori e si era offerto a Voldemort..Ricordava ancora il numero del Profeta e le cronache sulla caduta del Lord Oscuro,e la lista dei Mangiamorte catturati in quell'occasione e la foto di suo fratello che veniva portato ad Azkaban. Suo fratello era stato per tanto tempo tutto il suo mondo assieme agli zii e dopo ciò che era accaduto la ragazza era divenuta intrattabile. Chi l'avesse guardata dall'esterno avrebbe visto in lei una perfetta Serpeverde,scontrosa,acida e fiera del suo lignaggio. Naturalmente in lei c'era molto molto di più ma mai lo avrebbe mostrato ad alcuno o almeno non facilmente...

Suo zio guardò il treno quindi fece un cenno al domestico che entrò all'interno dello stesso portando le valigie verso uno degli scompartimenti. Nel frattempo lui chinò lo sguardo su Rebecca mantenendo la sua aria autoritaria. Un leggero sorriso però comparve sul suo volto...

-Mi raccomando...anche quest'anno cerca di portare alto il nome della tua Casata e soprattutto il cognome che porti. Sai che esso ha un importanza fondamentale e non una delle cose che i Groove hanno fatto in passato non ci rende orgogliosi di portarlo. Fallo anche tu e sempre a testa alta..e cerca di essere sempre la prima in tutto. Serpeverde è ambizione,Serpeverde è orgoglio...

Ogni anno gli faceva quel discorso e ogni anno lei si sentiva fiera che quelle parole fossero rivolte proprio a lei e cercava di esserne all'altezza. Improvvisamente sentì la presa ferrea dello zio sulla sua spalla e lui si chinò davanti a lei guardandola negli occhi...

-...e sii sempre fiera di tuo fratello. Anche se è a Azkaban vi è finito per ciò che credeva...

Lei annuì lentamente. Non gli era di nessuna consolazione in ogni caso...Comunque fece un cenno ai suoi zii che a sua volta risposero,dunque salì sul treno mentre il domestico le passava accanto. Rebecca lo guardò per qualche secondo prima di procedere. Le aveva trovato uno scomparto vuoto,almeno quello. Non aveva certo voglia di fare tutto il viaggio assieme magari a qualche maledetto Grifondoro. Improvvisamente mentre si sedeva sul sedile si sentì osservata...Si voltò e attraverso lo schermo guardò sullo scomparto direttamente davanti al suo. Una ragazza visibilmente dell'ultimo anno la stava squadrando. I lunghi capelli neri incorniciavano un volto dalla pelle pallida,quasi bianca come seta e due occhi per nulla rassicuranti ma allo stesso tempo stranamente magnetici. Distolse lo sguardo da lei quindi si mise a guardare fuori dal vetro almeno finchè non sentì la porta aprirsi. Era Cloud.Cloud Helmsley.

-Oh Rebecca...

Disse semplicemente. Anche lui era un Serpeverde anche se molto diverso dagli altri. Sembrava non avere in sè tutta quell'ambizione e quell'orgoglio tipico della casata di Salazar. Forse era per questo che avevano legato in un certo senso,forse perchè le era sempre interessato scavare nell'animo di quel ragazzo e trovarvi finalmente sotto quella maschera da santarellino il vero motivo per cui il Cappello Parlante lo aveva posto a Serpeverde. Quel lato oscuro che ognuno ha dentro di sè e che sicuramente anche lui teneva celato ma che si ostinava a tenere nascosto.

-Cloud....

La sua voce risultò fredda sebbene si conoscessero ormai da qualche anno. Lui sbuffò leggermente quindi posizionò la sua valigia accanto a quella di lei sulla mensola per poi lasciarsi cadere sul sedile dinanzi al suo. Lei distolse lo sguardo per guardare gli ultimi passeggeri che si affrettavano a caricare la loro roba. Il Treno sarebbe partito tra non molto. Cloud fece un leggero sorriso mentre muoveva la mano come per attirare la sua attenzione. Alla fine lei tornò a guardarlo e lui le chiese...

-Bhè pronta per questo nuovo anno? Mi chiedo se sarà davvero uguale agli altri. E' una domanda che mi pongo spesso...

Rebecca alzò le spalle per poi tirare leggermente la tendina quasi volesse chiudere improvvisamente il contatto visivo con il mondo esterno. Quindi con una voce annoiata decise di rispondere finalmente a Cloud..

-Sarà identico. Il solito noiosissimo anno scolastico a Hogwarts...

Cloud fece una leggera smorfia quindi aprì un sacco che portava a tracolla e ne tirò fuori un libro aprendolo alla pagina che aveva lasciato segnata tenendovi infilato un pezzo di pergamena e si immerse nella lettura mentre Rebecca chiudeva gli occhi cercando di svuotare la testa dai pensieri e concentrandosi solo sul movimento del treno che pian piano cominciava a mettersi in moto,pronto alla partenza.



E così un altro anno aveva inizio.

Il sesto per Aleister Crowley.

Il quarto per Rebecca Groove.

Mai avrebbero immaginato che sarebbe stato un anno che avrebbero ricordato per il resto della loro vita...

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Capitolo 5
*** 5. Un Nuovo Anno Inizia... ***


Capitolo 5: Un Nuovo Anno Inizia...


-Un pò di silenzio prego...

La voce della Preside Minerva McGrannitt risuonò nella grandissima sala da pranzo affollata. Le tavolate delle varie casate erano tutte piene di studenti vecchi e nuovi mentre dal soffitto pendevano gli stemmi di diversi colori di Grifondoro,Serpeverde,Tassorosso e Corvonero. L'atmosfera era come al solito gioiosa,la solita atmosfera di Hogwarts. Quel vecchio castello che dall'esterno poteva forse sembrare quasi lugubre era sempre pervaso invece da quell'aria giovanile che si respirava in un qualsiasi college babbano. Specialmente dopo l'assalto ad opera dei Mangiamorte la Scuola di Magia e Stregoneria era tornata a pulsare come un cuore che dopo essersi fermato torna a battere più forte e arzillo di prima. C'era stata una voglia di ricominciare,di tornare a vivere che aveva dell'incredibile e Minerva McGrannitt era stata la prima fautrice di questa resurrezione. In questo compito aveva naturalmente trovato un aiuto prezioso in tutti gli altri professori,soprattutto in Severus Piton. L'Insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure aveva avuto un ruolo quanto mai fondamentale nella vittoria contro il Lord Oscuro mettendo a rischio non solo la sua incolumità ma anche la sua stessa reputazione. Per molto tempo era stato creduto l'assassino di Silente oltre che un traditore al soldo dei Mangiamorte. Ora però era stato riaccolto con tutti gli onori del caso che comunque cercava sempre di rifuggire ogni volta che poteva passando la maggior parte del tempo in solitudine oppure parlando con il Dipinto di Silente. Nessuno ne conosceva il motivo,certo era che ora era lì accanto alla Professoressa mcGrannitt su quel tavolo e la guardava in silenzio attendendo come tutti che lei cominciasse il discorso. Tutta la sala era caduta nel silenzio e la Preside sentiva che l'attenzione era tutta su di lei.

-Molto bene...Prima di tutto un Bentornati a Hogwarts per i vecchi studenti e un Benvenuto caloroso per i nuovi. Io sono Minerva mcGrannitt e per chi non mi conoscesse sono la Preside di questa scuola. Alla mia sinistra ho il Professor Vitious di Incantesimi,la Professoressa Cooman di Divinazione,il professor Lumacorno di Pozioni e la Professoressa Sprite di Erbologia. Alla mia sinistra ho invece il professore di Difesa contro le Arti Oscure,Severus Piton. Molti di voi già conosceranno il suo nome. Poi in ordine la Professoressa Sinistra di Astronomia,Rubeus Hagrid di Cura delle Creature Magiche e la professoressa McDuggan di Trasfigurazione.

Tutta la sala applaudì e anche i professori fecero altrettanto. Solo Piton sembrò abbastanza turbato dalla sua presentazione che era stata un tantino eccessiva. Come già detto prima non amava molto che l'attenzione si concentrasse su di lui. La McGrannitt accolse tutti gli applausi con un sorriso quindi alzò lentamente la mano per chiedere di nuovo il silenzio.

-E' sempre un piacere vedere quanti nuovi giovani si affacciano al mondo della Magia,specialmente in un periodo come questo che nonostante sia ormai lungi dall'essere quello oscuro che tutti noi abbiamo vissuto quattro anni fà,è un momento di rinascita e tutti noi siamo chiamati a dare il nostro contributo perchè coloro che verranno dopo di noi trovino un mondo migliore. Un mondo dove non vi siano discriminazioni tra purosangue e mezzosangue,dove tutti possano usufruire della Magia e senza le minaccie di coloro che ne praticano la branca piu oscura.

Dalla tavolata dei Serpeverde arrivarono molti mormorii di disapprovazione,specialmente quando la McGrannitt aveva parlato di uguaglianza tra mezzosangue e purosangue. Lei però non ci fece caso quindi proseguì il suo discorso rivolgendosi soprattutto ai nuovi arrivati.

-Spero possiate passare tutti un buonissimo e produttivo anno qui a Hogwarts. Fra poco procederemo all'assegnazione delle varie casate di appartenenza grazie al Cappello Parlante. Molti di voi sapranno già di cosa stò parlando altri lo sentono di sicuro per la prima volta. Si tratta di un cappello magico che se messo in testa esamina la vostra mente e poi decreta la casa a cui apparterrete.

I nuovi ragazzi,seduti in disparte cominciarono a parlottare interessati. Per loro era un esperienza nuova e non vedevano l'ora di sapere a quale casata sarebbero stati assegnati. Argus Gazza,il custode si mosse verso di loro,Mrs Purr ancora in braccio,e facendo loro un gesto scorbutico li costrinse ad alzarsi per mettersi in fila. Nel frattempo una sedia veniva posta al centro della sala e su di essa si trovava un cappello da mago arancione che i nuovi arrivati guardarono con meraviglia.


Il Tavolo di Serpeverde era tutto un fremito e gli studenti parlavano a bassa voce commentando ciò che la McGrannitt aveva appena detto. La maggior parte di loro sembrava indignata da ciò che aveva detto sull'uguaglianza tra mezzosangue e purosangue ma la cosa non fece invece alcun effetto a Rebecca Groove. Dopotutto cosa si poteva attendere da una preside che era stata una Grifondoro? Si disinteressò completamente della cerimonia di Smistamento e invece puntò lo sguardo verso il fondo della tavola sentendosi ancora una volta osservata. Quella ragazza era sempre lì,i suoi capelli corvini e il suo viso pallido. La guardava e sorrideva beffarda. Si chiese cosa volesse da lei perchè era chiaro che era lei che guardava. Ora che ci pensava credeva di averla già vista in precedenza. Una ragazza di cui tutti avevano paura anche i suoi stessi compagni Serpeverde...non ne ricordava il nome però. Quest'anno se non errava avrebbe fatto l'ultimo anno. Doveva ammettere che era davvero inquietante. Quello sguardo sapeva colpire perfino lei che si era sempre reputata una ragazza abbastanza fredda. Decise di ingorarla ancora seppur fosse molto infastidita da quella sensazione,di sentirsi osservata. Quando però si voltò di nuovo anche lei lo aveva fatto e ora si guardava attorno con indifferenza. Rebecca fece un gesto di stizza quindi abbastanza annoiata decise che preferiva quasi seguire quella dannata cerimonia. Si voltò mentre con una smorfia accoglieva l'assegnazione di un nuovo ragazzo a Grifondoro. Poco lontano da lei Desdemona lanciava un occhiata alla sua sorella alla tavola di Corvonero che a sua volta le indicò Aleister con un cenno del capo. Le due sorrisero all'unisono quindi tornarono a concentrarsi su ciò che accadeva nella sala pur se le loro menti erano già in moto per escogitare il modo migliore di adempiere il cmpito assegnato loro dal Loro Signore.

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Capitolo 6
*** 6.Prima di Cena ***


 

Capitolo 6: Prima di Cena.

 


Aleister pronunciò la parola d'Ordine e la statua del corvo fece in modo che la porta del Dormitorio di Corvonero si aprisse. Si ritrovò così nella grande Sala Comune della sua Casata ancora una volta dopo un anno. Passò la mano sugli scaffali colmi di libri quindi puntò lo sguardo verso la statua di Cosetta Corvonero. Gli pareva quasi di sentirsi a casa dopo molto tempo. Ricordava ancora quando il Cappello lo aveva assegnato a quella casata che prediligeva l'Intelligenza. Era stato come un premio per lui,un motivo di orgoglio dato che non si sentiva fondamentalmente in sintonia con nessuna delle altre case. Di sicuro era determinato e coraggioso ma non il Cuor Di Leone che si sarebbe trovato bene tra i Grifondoro. Non si era poi un ragazzo totalmente onesto e altruista anche perchè non aveva alcuna propensione a farsi in quattro per gli altri. L'altruismo era una parte di sè che difficilmente contemplava e Tassorosso non sarebbe mai stata dunque una casa per lui. Anche i Serpeverde non lo rispecchiavano affatto. Non aveva la loro ambizione e non si sentiva certo fiero del suo lignaggio tanto da ostentarlo dinanzi a tutti. Certo amava il suo cognome specialmente perchè l'ammirazione per suo nonno era inversamente proporzionale all'odio per suo padre. Aleister Crowley Sr. era stato un grande uomo che aveva da solo fermato una rivolta di Elfi fomentata da alcuni Maghi Oscuri. Aveva fatto parte del Winzegamot. Era stato forse l'unico mago famoso sia nel Mondo magico che in quello Babbano. E anche lui era stato un Corvonero. La casata che premiava l'intelligenza. Chissà se un giorno sarebbe diventato grande e famoso come il suo omonimo nonno? Prese un libro dallo scaffale e si sedette su una poltrona cominciando a sfogliarlo. Aveva sempre amato leggere,passava intere giornate nel buio della biblioteca della sua enorme casa leggendo gli scritti di suo nonno,i trattati di magia,la storia dei grandi Maghi del passato...Lo faceva perchè gli piaceva,ma anche per fuggire prima dai litigi dei suoi genitori...poi dalla sua matrigna e dai suoi maledetti figli. E soprattutto fuggiva dall'immagine di suo padre...dalla vergogna e dall'odio che provava per lui.

La porta di Corvonero si aprì improvvisamente e subito la Sala si riempì di studenti di Corvonero che parlottavano tra di loro. Vide le sorelle Rubens che camminavano sempre una di fianco all'altra,poi Arold Davids il Cacciatore della squadra di Quidditch di Corvonero. C'erano anche molti novellini,di sicuro dei primini appena assegnati alla Casata. Immediatamente dopo passò anche Rochelle Richart. Come vide Aleister si portò il libro che stava leggendo davanti al volto avanzando veloce e urtando maldestramente Joseph Black, un altro degli studenti del quarto anno. Questi si lamentò leggermente e Rochelle si scusò con lui prima di prendere la via degli alloggi femminili. Aleister la seguì con lo sguardo solo leggermente sorpreso dalla sua reazione. Quel senso di colpa così strano lo attanagliò di nuovo. Lasciò allora cadere con noncuranza il libro sul divano e si alzò pronto a seguire il gruppo. Una figura che gli si parò dinanzi però lo paralizzò di colpo. Era quella ragazza dai capelli neri e la pelle pallida. Lola Krueger. Prefetto di Corvonero. Indossava un vestito nero dai riflessi blu,in pizzo e improvvisamente si voltò verso di lui sorridendogli. Il sorriso divenne un ghigno non appena vide la sua reazione. Si avvicinò lentamente a lui mentre tirava fuori un fazzoletto pulendosi il guanto e quando fu a pochi centimetri da lui lo guardò fisso negli occhi.


-Aleister Crowley...Non credi sia ora di raggiungere i tuoi compagni?

Aleister si sentì fin da subito incredibilmente in soggezione. Sentiva l'ironia nelle parole di lei ma anche una certa malvagità intrinseca. Tra le due sorelle Lola era quella che sapeva essere più irritante ma come Desdemona anche lei sapeva paralizzare anche solo con uno sguardo dei suoi occhi profondi. Improvvisamente prima che lui potesse rispondere gli passò il fazzoletto dinanzi al volto,sorridendo ancora una volta divertita e sussurrandogli quasi in un sibilo...

-Ti voglio domani fuori dalla scuola all'iniziare della Foresta,dopo pranzo...Naturalmente confido nel fatto che tu non la prenda come una richiesta...


..ma come un ordine,completò Aleister nella sua mente. La vide allontanarsi per poi concentrarsi ancora una volta sugli studenti che stavano procedendo in maniera disordinata. Si chiese cosa mai volesse Lola Krueger da lui,e anche se sarebbe davvero andato all'appuntamento. Probabilmente si...Lo avrebbe fatto. Abbassò lo sguardo verso il libro che aveva lasciato sul divano e si grattò i mori capelli pensando che era talmente teso da aver perfino dimenticato di riporlo nel suo scaffale. Così lo prese e lo riportò alla libreria per poi dirigersi finalmente verso il Dormitorio. Per qualche secondo pensò a Rochelle A quella strana sensazione di dispiacere come se davvero una parte di sé volesse chiedergli scusa. Scacciò con stizza quel pensiero. Si diresse dunque verso la sua camera Non era certo ora di andare a dormire ma sentiva il bisogno di riposarsi un po’ dopo quella giornata stressante e di sistemare le sue cose.


Vanille Andersen discese gli scalini seguita dal suo amico Alex Twilsen. Alex,un Tassorosso anzi il Cercatore della squadra di Tassorosso ascoltava l'amica che come al solito gli elencava tutte le cose che avrebbe fatto quest'anno,e il discorso che avrebbe fatto in serata ai primini che avevano avuto la fortuna di essere assegnati a Grifondoro. La ragazza era infatti un Prefetto della Casata di Godric e non mancava mai di descrivere a tutti la sua fierezza per l'esserlo diventata. Alex l'ascoltava annuendo ma senza realmente interessarsi a ciò che diceva,le voleva bene ma Vanille sapeva spesso essere alquanto prolissa. D'improvviso la ragazza si voltò verso di lui e gli chiese...


-Ma mi stai ascoltando almeno??

Alex la guardò stranito poi fece un falso sorriso annuendo

-Ma certo....

Vanille scosse la testa guardandolo con sufficenza...


-Scommetto che non hai afferrato una singola parola di quello che stavo dicendo ma non importa...In ogni caso sono davvero emozionata,non appena i primini saranno tornati dalla cena li farà riunire tutti in Sala Comune e li erudirò su quanto sono fortunati ad essere entrati nella grande casata di Grifondoro. Dopotutto non sono dei meschini Serpeverde...


Non aveva neppure fatto in tempo a nominarli che un gruppo di ragazze gli passò dinanzi. Un gruppo di ragazze di Serpeverde. Rebecca Groove era tra di esse e non si univa al chiacchiericcio delle compagne,che parlavano di quanto fossero patetici i ragazzi di Tassorosso e di come i primini le guardassero,i nasi pieni di mocciolo e gli occhi strabici. Vanille fece una smorfia...come se i loro sguardi potessero rovinarle,pensò. Ci pensava già il loro poco cervello. Quando le ragazze di Serpeverde guardarono Alex tirarono su con il naso cercando a loro volta di evitare i due...dopotutto stavano parlando poco prima di quanto i Tassorosso fossero sgradevoli. Rebecca però no. Come vide Vanille qualcosa scattò in lei. Si staccò dal gruppo procedendo verso di lei e improvvisamente le diede una spallata nemmeno troppo leggera. Vanille rischiò di cadere e Rebecca la guardò con un aria fintamente dispiaciuta...

-Uh cielo scusami...dovrei forse guardare dove vado!!...

Vanille riuscì a non cadere dalle scale e ad aggrapparsi al muro per poi lanciare uno sguardo carico d'odio verso Rebecca. Lei sorrise quindi si infilò uno dei Lecca lecca che vendevano a Mielandia e che aveva acquistato sul treno,guardandola strafottente. La Andersen era una delle poche che riusciva a farla risvegliare dalla sua apatia.


-Hai qualcosa da dirmi,mezzosangue??


Le chiese guardandola ancora una volta con sfida. Vanille salì lentamente gli scalini che le separavano da lei e le due si trovarono faccia a faccia. Le ragazze di Serpeverde sghignazzarono ponendosi sulla strada di Alex impedendogli così di fare alcunchè mentre si godevano l'alterco appena nato. Alex cercò di farsi strada ma loro lo spinsero indietro compatte...

-Indietro patetico di un Tassorosso...


Rebecca continuò a succhiare il lecca lecca mentre guardava negli occhi Vanille. In lei sembrava montare la rabbia anche se cercava di mantenere ancora una volta quel controllo di sè che tanto amava. Le puntò un dito al volto e aggrottando le sopracciglia le disse...

-Credi di essere simpatica,Serpeverde?? Bhè non lo sei...Sei solo una meschina e acida ragazzina che và fiera di un lignaggio vergognoso...

Rebecca cominciò a sentire la rabbia dentro di sè ma non si scompose e continuò a fissarla,togliendosi quindi di bocca il Lecca Lecca e sibilando al suo indirizzo...


-Non c'è mai vergogna in un sangue puro,figlia di Babbani....


Vanille ebbe subito la risposta pronta...

-Ma c'è n'è quando è la stessa famiglia ad essere marcia,figlia di Mangiamorte..

Rebecca sembrò non reggere più. Provò ad estrarre la bacchetta ma Vanille fù piu rapida. La puntò verso di lei e urlò...

-LANGUELINGUA!!!!

La lingua di Rebecca le si attaccò al palato e la ragazza indietreggiò portandosi le mani alla bocca cercando di parlare pur non riuscendovi. Improvvisamente sentì una presa salda dietro di lei e quando alzò lo sguardo Cloud la reggeva. Puntò lo sguardo verso Vanille e i due si guardarono per qualche secondo in silenzio. Non era un mistero che i due parlassero spesso pur essendo un Grifondoro e una Serpeverde. Anzi forse Cloud Helmsley era l'unico della Casata di Salazar che Vanille Andersen rispettasse. Alex Twilsen nel frattempo era riuscito a farsi largo tra le ragazze che ora cominciavano a diradarsi non volendo andarci di mezzo...Poggiò quindi una mano sulla spalla di Vanille e la tirò a sè cercando di condurla giù per le scale e verso la Sala da pranzo. Vanille lanciò solo un ultima occhiata a Cloud e Rebecca e indicando soprattutto la giovane Serpeverde disse...

-Questo farà di sicuro perdere discreti punti a Serpeverde....

Detto ciò si voltò e seguì Alex giù per le scale. Cloud li seguì con lo sguardo finchè non si furono allontanati. Poi tornò a guardare Rebecca che sembrava faticare a respirare. Allora annuendo risoluto la prese per mano tirandola dietro di sè e conducendola verso l'Infermieria.

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Capitolo 7
*** 7. L'Odio e l'Amore ***


 

Capitolo 7: L'Odio e L'Amore


La cena era passata da poco e quasi tutti gli studenti erano rientrati nei loro dormitori,quando una figura slanciata comparì nei corridoi camminando a passo lento e guardandosi attorno. Lola Krueger sogghignò quindi cominciando a battere leggermente le nocche sul muro iniziò a canticchiare una leggera litania...

-Sorellina...sorellina...dimmi quanto sei vicina...

Il ritmo che davano le sue nocche battute sul muro la fece ridacchiare di gusto. Non le importava di certo se qualcuno la sentiva,era un prefetto dopotutto,che stava pattugliando i corridoi in cerca di studenti che si trovavano fuori dal loro letto. Sua sorella non tardò certo ad apparire. Desdemona girò l'angolo e Lola se la trovò dinanzi,che la guardava con aria di sufficenza. Indossava una lunga veste nera con un cappuccio che era calato sulla sua testa mostrando solo i lunghi capelli neri e la parte inferiore del volto. La Corvonero scoppiò in una nuova risatina sarcastica quindi le puntò la bacchetta davanti al viso...

-Ti ho pescata fuori dal tuo letto sorellina...sai che questo potrebbe costare un bel pò di punti a Serpeverde,vero??

Desdemona sbuffò per poi portare avanti la mano e abbassarle la bacchetta senza che Lola facesse nulla tranne mantenere il suo inossidabile sorrisetto. Quindi la fulminò con lo sguardo e decise di venire subito al dunque...

-Hai fatto ciò che ti avevo detto?

Lola annuì per poi passarsi la mano sui capelli che portava leggermente ricci,un capriccio che si era concessa per non somigliare eccessivamente a Desdemona,una cosa che odiava come poche. Quindi dopo essersi atteggiata fece gli occhi dolci all'indirizzo della sorella e le chiese con una voce che sarebbe dovuta essere tenera...

-Credi che avrei disubbidito alla mia sorellina??...


La Serpeverde finalmente mostrò i suoi occhi glaciali e aggrottò le sopracciglia annuendo...

-Si sò che lo faresti...ma confido nella tua fedeltà al Signore Oscuro. Ricordati però che una volta reclutato Crowely anche lui sarà mio...

Lola guardò di sottecchi Desdemona inclinando leggermente la testa quando lei cercò di sfuggire il suo sguardo,con fare stizzito...

-Le tue solite manie prevaricatrici vero? Ne vuoi fare il tuo giocattolo?? Come è accaduto con tanti altri? Come è accaduto con quel vampiro??

Desdemona si voltò di scatto quindi fra i denti sibilò all'indirizzo della tanto odiata sorella...

-Questi non sono affari che ti riguardino...Fai solo il tuo dovere...Dove dovete incontrarvi???

Lola si appoggiò schiena al muro sospirando come per innervosire la sorella.Era uno dei suoi passatempi preferiti dopotutto sin da quando erano bambine. Quindi la guardò ma lei era ancora voltata di schiena e attendeva la sua risposta,impazientemente a quanto poteva vedere da come stringeva nervosamente la bacchetta.

-....alla foresta...domani. Non ti assicuro che non lo strapazzerò un pò,naturalmente...


Desdemona fece un gesto di noncuranza con la mano quindi cominciò ad allontanarsi lungo il corridoio dicendole semplicemente...

-Fai ciò che ti pare...

Lola naturalmente non l'avrebbe certo lasciata andare in quel modo anche perchè c'era qualcosaltro che voleva chiedergli. Così si staccò dal muro e portandosi al centro del corridoio portò le mani a coppa così che la sua voce potesse raggiungerla seppur oramai era abbastanza lontana. Il fatto che qualcuno le potesse udire non la preoccupava minimamente.

-E con la ragazza? Cosa farai??..

Desdemona si bloccò. Strinse i denti per la rabbia,imprecando dentro sè stessa per l'imprudenza di Lola. Già il fatto che l'avesse attesa dentro Hogwarts,che avessero dovuto affrontare un simile discorso dentro la Scuola dove orecchie indiscrete avrebbero potuto captare qualcosa l'aveva resa alquanto nervosa. E ora quella stupida si metteva anche ad urlare per il corridoio. Cercò di calmarsi...Avrebbe potuto ignorarla ma non voleva che si intromettesse più del dovuto e doveva immediatamente stabilire le distanze...Si voltò così lentamente e la guardò seppur lontana,con uno sguardo assassino..

-...non intrometterti Lola...fai ciò che ti è stato assegnato e poi stanne fuori. Non ti voglio tra i piedi...


Detto ciò si allontanò definitivamente mentre Lola rimaneva lì ridacchiando impercettibilmente. Si erano sempre odiate fin da bambine forse perchè i loro genitori soprattutto il padre aveva sempre provveduto a metterle in competizione tra di loro,elogiando sempre una e picchiando l'altra quando una delle due sbagliava. Trattate spesso con freddezza le due avevano sempre cercato di compiacere i loro genitori l'una a scapito dell'altra e i loro credevano in questo modo di temprare il loro carattere e far sì che almeno una di loro primeggiasse. Desdemona aveva provveduto a liberarsi di loro molto tempo prima e Lola non aveva fatto nulla di che quando lo aveva saputo,rimanendo però la solita ragazzina irritante e dedita solo a farla innervosire. Ora avevano trovato una nuova figura autoritaria in Voldemort. Il Lord Oscuro le aveva raccolte e ne aveva fatto le sue pupille,le aveva addestrate e aveva messo loro a capo dei preparativi per uno dei suoi piani più diabolici. Non aveva imposto loro il marchio perchè esso sarebbe stato rivelato all'interno della Scuola di Magia e Stregoneria,però anche quello era solo questione di tempo. Questi pensieri la tirarono un pò su e si concesse a sua volta una risata soddisfatta...

Una cosa così piacevole....

L'ambizione....

Ma ancora piu dolce era un altra cosa...

Era l'odio...

L'odio che tanto amava...

L'odio che la guidava....




Non avevano cenato ma fame non ne avevano. Erano seduti sul lettino,uno di fronte all'altra e Cloud la guardava senza battere ciglio attendendo che lei dicesse qualcosa. Rebecca si passava lentamente la lingua sul palato,ormai libera dal Languelingua e tirando ogni tanto il fiato. La rabbia contro Vanille era tantissima e la Serpeverde aveva la forte tentazione di vendicarsi. Cloud però le bloccò le spalle tenendola seduta sul lettino. Lei lo fulminò con lo sguardo per poi schiaffeggiare una delle sue mani come a intimargli di togliergliela di dosso...


-Lasciami andare...Quella dannata Grifondoro...


Cloud scosse la testa quindi la guardò intensamente...

-Sei stata tu a provocare Vanille dopotutto....

Rebecca lo guardò con sufficenza quindi il suo tono da arrabbiato divenne sarcastico e sprezzante...


-Vanille?? La chiami anche per nome?? Patetico!! A volte mi chiedo perfino se tu sia un Serpeverde....

Lui le mise improvvisamente un dito davanti alle labbra come per azzittirla e la guardò ancora una volta intensamente. Rebecca rimase stupita,sbarrò gli occhi mentre la rabbia montava dentro di lei. Ma come osava? Andavano d'accordo è vero,forse era l'unico amico che avesse lì dentro...ma non gli permetteva certe libertà. Cloud improvvisamente cominciò però a parlare....

-.....Non credere che io non sia fiero del mio lignaggio. Sono fiero che i miei avi siano stati tutti dei maghi...Così come sono fiero di essere un Serpeverde. Ambisco anche io a diventare un grande Mago però non mi lascio influenzare da queste rivalità...Siete tutti così presi da questa storia..la guerra ai mezzosangue..i litigi con i Grifondoro..Anche tu lo sei,eppure in te io ho visto molto di più. C'è una parte di te che non fai vedere ma che io sò che esiste...forse è per questo che mi piaci così tanto...

Rebecca rimase paralizzata...Gli piaccio così tanto? Ma in che senso?,si chiese...Come amica...oppure qualcosa di più. Il cuore cominciò a battergli come mai prima di allora e la rabbia che le montava indosso cominciava piano piano a scemare per lasciare il posto semplicemente all'incredulità. Lui le tolse il dito dalle labbra e lei rimase lì immobile,gli occhi sbarrati. Ora il volto di Cloud era alquanto imbarazzato. In un secondo lei capì dove era la verità...Però non voleva davvero crederlo..Era una cosa che non aveva mai davvero considerato,forse perchè non aveva mai fatto parte della sua vita...

-P...piacerti?

Balbettò semplicemente sentendosi anche profondamente idiota. Cloud annuì con un aria quasi grave quindi le passò una mano sui capelli senza che lei si opponesse e chinò quindi il capo forse perchè ora si vergognava leggermente di averle detto ciò che provava. Lei vide le sue mani tremare leggermente quindi si alzò di scatto confusa. Le portò alla testa massaggiandosi le tempie e quindi ponendone una tra lei e Cloud come per stabilire una distanza...


-Scusami io....


Quindi cercò di raggiungere l'uscita dell'infermieria. Cloud però si alzò seguendola e le pose una mano sulla spalla. Rebecca si bloccò come pietrificata. Il cuore le batteva ancora una volta,a mille,e non riusciva a muoversi. Tutto ciò..era così strano...sentiva come una pressione allo stomaco..qualcosa che non aveva mai provato. Cominciò ad ansimare mentre gli occhi le divenivano lucidi e Cloud la faceva voltare lentamente. I due si guardarono per qualche secondo poi istintivamente le loro labbra si toccarono. Lei si aggrappò saldamente alla sua schiena...Lui le carezzava la sua da sotto la veste di lei e piano piano la portò a sedersi sul lettino facendola distendere e non staccandosi dalle sue labbra.


Non sapeva se abbandonarsi....

Non sapeva se respingerlo....

Era tutto così nuovo per lei...

Era un esperienza così nuova....

L'amore.....

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Capitolo 8
*** 8. La rivelazione ***


Capitolo 8: La rivelazione



Aleister si svegliò di buon mattino,cosa che solitamente faceva sempre. Aprì gli occhi dopo una notte senza sogni,una delle poche dopo tanto tempo. Subito pensò a ciò che avrebbe dovuto fare oggi,incontrare Lola Krueger. Un brivido gli salì immediatamente lungo la schiena ma tentò di scacciarlo. Perché quella ragazza riusciva a spaventarlo in quella maniera? Quasi a farlo sentir pietrificato?. Ricordò in un lampo il giorno prima,lo sguardo glaciale di lei,la sua voce beffarda e la sadicità con cui si atteggiava sapendo di metterlo in soggezione. Si chiese cosa una ragazza così terrificante potesse volere da lui ma non riuscì a venirne a capo. Sapeva solo che quello sguardo gli ricordava un altro che aveva visto qualche mese prima. Due occhi paragonabili a quelli di un serpente che lo guardavano e lo trapassavano. Lui che rimaneva lì immobile senza la minima paura,solo un cipiglio disegnato sul volto. Il cipiglio che ancora continuava a mantenere e che riservava oramai a tutti. Tirò un respiro profondo scacciando il flusso dei ricordi e scendendo dal letto. Era ora di vestirsi,presto le lezioni sarebbero cominciate. Lo attendeva Incantesimi e di sicuro non sarebbe stato saggio arrivare in ritardo alla prima lezione del Direttore della propria casa. Ma di che diamine si preoccupava?? Aveva tutto il tempo di fare colazione e di prepararsi con calma,erano neanche le sette. Andò verso il suo armadio prendendo la sua veste da studente,con lo stemma di Corvonero. La indossò in pochi minuti guardandosi poi sul grande specchio della sua camera. Fu evidentemente soddisfatto perchè poco dopo il ragazzo si era avviato verso la Sala Comune per poi dirigersi verso l'uscita. Discese le scale mentre erano ancora pochi gli studenti che si aggiravano nei corridoi,mattinieri come lui. Aleister ringraziò di non aver incrociato Rochelle Richart. Gli scatenava ancora quella insopportabile sensazione…il rimorso…Tirò dunque dritto verso la Sala da Pranzo pensando alla colazione e cercando di scacciare dalla sua mente per un pò il pensiero di ciò che sarebbe avvenuto dopo pranzo. Fu  allora che la Preside McGrannitt lo chiamò dal fondo del corridoio...

-Aleister!!!

Aleister si voltò riconoscendo subito la voce dell'anziana direttrice che aveva veduto più volte durante quei mesi lontano da Hogwarts. Era intervenuta al Funerale ma poi nei mesi successivi aveva provveduto anche a trovargli una sistemazione. Sentiva che in qualche modo doveva almeno mostrarleuna certa gratitudine. Si fermò aspettando che lei lo raggiungesse quindi alzò lo sguardo attendendo di capire per cosa l'avesse chiamato.

-Aleister...è arrivato qualcosa per te...Se vuoi seguirmi nel mio ufficio...

Il giovane Crowley,capì al volo cosa potesse essere. Seguì la McGrannitt verso il suo ufficio,quindi la Preside diede la parola d'ordine al gargoyle. La grossa statua del grifone girò sul suo perno scoprendo le scale che poi cominciarono a girare su se stesse mentre i due salivano verso l'ufficio. Quando Aleister entrò si trovò dinanzi l'enorme stanza piena di oggetti magici. Si diceva che tutto fosse rimasto come lo aveva lasciato un tempo Silente. Sul tavolo un gatto nero era acciambellato,chissà da quanto riposava lì sopra, e come i due entrarono si alzò sinuoso puntando gli occhi gialli verso il giovane Corvonero. Era Loki. Con un leggero miagolio il gatto diede segno di aver riconosciuto il suo padrone e atterrando leggermente sulle zampe corse quindi verso di lui andando a struffarsi sulle sue gambe. Lui lo prese in braccio accennando finalmente un leggero sorriso. Ora finalmente aveva un amico. La McGrannitt rimase lì ferma a guardare quella scena senza pronunciare parola almeno finchè non udì un leggero rumore. La Preside si voltò notando solo allora un uomo vestito di nero che veniva verso di loro con passo incerto.

-Oh Severus...Non sapevo fossi qui...

Piton lanciò un fugace sguardo prima a Aleister poi alla McGrannitt. Aleister aveva sempre avuto di lui l'immagine di un uomo turbato. Durante la cerimonia di presentazione però aveva sentito di capirlo,di capire il suo desiderio di rifuggire tutta quella sgradita popolarità. I primi anni era stato uno tra i professori più severi della scuola,forse il suo nome non era stato dato a caso dopotutto. Poi dopo ciò che era avvenuto,dopo il suo contributo nella lotta contro Voldemort era molto cambiato. Forse più pacato,seppur sempre severo,sembrava comunque sempre tormentato,come se avesse perso qualcosa. Non era un mistero che passasse molto tempo a parlare con il dipinto di Silente e di sicuro in quel momento stava facendo proprio quello.

-Avevo bisogno di parlare con Albus,Minerva...

Disse semplicemente Piton e la mcGrannitt annuì comprensiva. Il Professore di Difesa contro le Arti Oscure non aggiunse altro e passò accanto a loro lanciando solo un altro sguardo fugace ad Aleister. Il giovane Corvonero era sempre stato uno dei suoi allievi più ricettivi e seppur non lo dimostrasse a parole,Crowley sapeva anche tramite i voti,che lo considerava al di sopra della massa pur non essendo un Serpeverde. Dopotutto era oggettivamente il suo Professore favorito così come amava la Difesa contro le Arti Oscure. Rimase lì immobile a carezzare Loki finchè Piton non se ne fù andato. La McGrannitt allora parlò di nuovo...

-Spero tu sia felice..il Ministero ce lo ha fatto giungere questa mattina sul presto. Ho personalmente provveduto a far si che il trasferimento fosse compiuto senza stressarlo troppo. Spero che possa tenerti compagnia..Come è stato il tuo primo giorno?

Aleister alzò gli occhi da Loki e li puntò sulla McGrannitt.Sembrava parlargli quasi con una madre apprensiva e come essa sembrava farsi in quattro perchè passasse un buon soggiorno lì ad Hogwarts. Si sentì leggermente in imbarazzo...

-Bene....oramai questa scuola sembra una casa per me...

Disse per poi continuare a guardare la Preside. Lei annuì quindi tornò alla sua scrivania e si sedette sulla sedia inforcando un paio di occhiali. Lo guardò di sottecchi e gli chiese:

 

-C’è altro che vuoi dirmi,Aleister??

 

Lui però scosse leggermente la testa,continuando a carezzare il gatto. La McGrannitt allora non insistette e facendogli solo qualche cenno gli indicò la porta.

-Come preferisci…Ora puoi andare se vuoi...avrai fame e poi le lezioni cominceranno fra un ora...

Aleister annuì quindi continuando a tenere in braccio Loki uscì dall'Ufficio mentre la statua girava un altra volta sul suo perno. Quando fu fuori guardò il gatto che cominciava a divincolarsi cercando di scendere dalle sue braccia. Si chiese perchè glie lo avessero portato così in ritardo e improvvisamente l'idea che potessero averlo esaminato attentamente gli balenò in testa. Cosa poteva avergli fatto il Ministero? Lo avevano sottoposto a qualche esame,visto che anche lui era un "superstite" di ciò che era accaduto mesi prima? Scosse la testa quindi decise di non pensarci,l'importante era che ora Loki era con lui. Lo strinse a sè seppur il gatto cominciasse a mostrare segni di insofferenza e si diresse verso la Sala Comune di Corvonero deciso a lasciarlo lì prima di andare a far colazione e poi dirigersi alle lezioni. Ora aveva qualcosa che lo avrebbe distratto dall'apprensione per ciò che sarebbe avvenuto nel pomeriggio.




La Lezione di Incantesimi passò rapida e indolore. Aleister non era certo un campione ma si difendeva bene nella materia del Direttore della sua casa,Filius Vitious. Il suo Protego era esponenzialmente migliorato e il ragazzo ne fù abbastanza soddisfatto. Quando uscì dall'aula e incrociò lo sguardo di Lola Krueger però tutta la sua improvvisa baldanza svanì. La ragazza era lì che lo guardava divertita. Aleister rimase immobile per qualche secondo incapace di muoversi avvertendo il magnetismo in quegli occhi ricolmi di ironia. Lola si staccò dal muro quindi gli passò accanto non dicendogli nulla,comunque sicura che il suo messaggio fosse più che chiaro. Discese lentamente le scale e sparì mentre Crowley rimaneva lì immobile. Maledetta Krueger!!. Sentiva come se le sue stesse interiora si attorcigliassero o come se qualcosa gli premesse allo stomaco. Per le seguenti lezioni,Trasfigurazione e poi Pozioni,fu alquanto distratto non riuscendo a pensare ad altro che a ciò che sarebbe avvenuto di lì a poco,dopo pranzo,e non riuscì a combinare molto. Quando poi giunse alla sala da pranzo il suo stomaco era in subbuglio e si sentiva quasi incapace di ingurgitare alcunchè. Imprecò con se stesso per essere stato ridotto in questo stato da una ragazza. In fondo alla tavola Lola ogni tanto si sporgeva guardandolo e continuando a sorridergli divertita. Si divertiva, la maledetta. Si divertiva a torturarlo e a metterlo in soggezione. Tentò di mangiare un pò di sformato ma lo nauseò. Alla fine allontanò da sè il piatto e si alzò deciso a prendersi un momento per riflettere prima di raggiungere la foresta. Sentì però una presenza dietro di lui. Anche la Prefetto di Corvonero si era alzata e ora lo seguiva. Quando furono fuori dalla Sala da Pranzo ecco che la ragazza gli toccò una spalla passando la mano lentamente attorno al suo collo provocandogli un brivido...


-Ci vediamo alla foresta,Crowlino....

Questo sibilò quindi canticchiando si avviò verso la porta della scuola. Lui cominciò a respirare affannosamente mentre la fronte gli sudava e la rabbia lo coglieva...Perchè,perchè non riusciva a reagire?? Digrignò i denti stringendo il pugno per la rabbia quindi cercò di calmarsi e di riprendere un certo contegno. Prima sarebbe andato all'imbocco della foresta,prima avrebbe saputo cosa voleva quella maledetta da lui, e prima avrebbe posto fine a tutto questo. Così fece una smorfia e si incamminò a sua volta verso l'uscita della scuola e verso il cortile. Sentì la leggera brezza del pomeriggio sul suo volto,il cielo era nuvoloso ma non sembrava che stesse per piovere. Indugiò un pò lungo il sentiero che portava alla capanna di Hagrid,abbastanza ripido, e poi poco più avanti all'imbocco della foresta. Quella foresta metteva quasi sempre un certo timore reverenziale negli studenti di Hogwarts. Abitata da creature terribili come Acramantule,Centauri e ogni altra sorta di immaginabile bestia magica,non era affatto un luogo sicuro e solo Hagrid il guardiacaccia e professore di Cura delle Creature magiche aveva il coraggio di avventurarvisi. Aleister provava invece una sorta di curiosità verso di essa ma non si era mai azzardato ad avventurarvisi. Quando vide la figura di Lola Krueger stagliarsi all'ombra dei primi alberi sentì un nuovo gelido brivido su per la spina dorsale. Come le fu abbastanza vicino la sentì esplodere in una risatina stridula e canzonatoria...

-Benvenuto NeroMuso...Ero sicura che saresti arrivato..nessuno resiste al mio fascino dopotutto...

Si passò una mano sui ricci capelli con aria frivola quindi esplose in una nuova risata. Aleister la guardò stranito...Era completamente pazza. Era questo che lo aveva pietrificato. La follia di quegli occhi,la schizofrenia dei suoi modi,il tono sadico della sua voce. Pensava a tutto questo e non ebbe la prontezza di reagire quando lei gli puntò la bacchetta al volto per poi spingerlo schiena contro un albero. Lui socchiuse gli occhi,furioso per essersi fatto fregare, mentre lei non abbandonava quell'espressione divertita e continuava a tenergli la bacchetta puntata....

-Sai? sò tutto...sò cosa è accaduto...pochi mesi fà...sò chi ha ucciso i tuoi genitori e...sò anche che provi una certa gratitudine nei suoi confronti...

Un lampo allora lo attraversò. Rimase a bocca aperta con un espressione inebetita. Lei parve trovarlo davvero divertente.In pochi secondi lei era riuscita a sbalordirlo. Sapeva? Come era possibile? E sapeva anche cosa provava quindi doveva conoscere anche il motivo. Lei sghignazzò e pensò bene di rincarare la dose senza permettergli di dire nulla...


 -Mi manda lui....Sappi che avrebbe dei grandissimi progetti per te,e se decidessi di ricambiare il grosso favore che ti ha fatto potresti dimostrargli quanto questa gratitudine è grande...

Lui si sentì girare la testa....Lui...Il Signore Oscuro...Voldemort..aveva allungato i suoi artigli fin dentro Hogwarts, e Lola era una sua seguace. E ora chiamava lui per richiedere in cambio qualcosa per il grandissimo favore che gli aveva fatto. Ripensò a ciò che era accaduto pochi mesi prima,a suo padre e alla sua matrigna che cadevano,due corpi senza vita. Un piacere sadico lo pervase e Lola rise ancora una volta...

-Interessante...

Aleister la guardò confuso e finalmente parlò chiedendole...

-C...cosa???

Che voce da idiota!! Perché in sua presenza si sentiva così imbecille??? Lei avvicinò il volto al suo e gli sussurrò nell'orecchio...

-La tua reazione..la luce nei tuoi occhi...ha un che di sadico...quasi invidio la mia sorellina che si divertirà con te...

La sorella?? Desdemona Krueger?? Desdemona Krueger di Serpeverde...Divertirsi con lui in che senso??Avevano già pianificato tutto,avevano già deciso quale sarebbe stato il suo destino? Questo lo fece adirare. Ma era una rabbia repressa,che non poteva manifestare. Mitigata da quella sensazione opprimente che Lola gli dava. Lei dal canto suo non disse nulla...Si tirò indietro e continuò comunque a tenerlo sotto tiro con la sua bacchetta esaminandolo da capo a piedi...

-Mia sorella si metterà in contatto con te...nel frattempo pondera bene sulla tua decisione...ah e un'altra cosa...occhio ai piedi.

Aveva puntato la bacchetta contro l'albero piu vicino,evidentemente con un incantesimo non verbale,e  ora i rami si erano tramutati in finissime liane che improvvisamente lo avvinghiarono tirandolo su e costringendolo a penzolare a testa in giù. Era stato fregato come un pivellino. Lola rise ancora una volta divertita quindi gli fece un saluto muovendo leggermente le dita...

-Ci si vede,Crowlino.....

Aleister la vide allontanarsi lasciandolo lì a imprecare...La bacchetta era caduta e non aveva possibilità dunque di liberarsi. Sperò che qualcuno alla fine lo trovasse anche se sapeva che questo avrebbe potuto di sicuro significare Punizione.

 

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Capitolo 9
*** 9. Perchè Mi Fai Questo?? ***


Capitolo 9: Perchè mi fai questo??



La tavolata di Serpeverde era affollatissima e le ragazze soprattutto erano impegnate nel loro sport preferito,il chiacchiericcio. Rebecca si chiese,piuttosto annoiata,cosa avrebbero detto se avessero saputo cosa le era capitato la scorsa notte. Di sicuro avrebbero avuto di che parlare,anzi più probabilmente di che sparlare. Non vi erano vere amicizie tra i Serpeverde o almeno quasi nessuna...Quella fra lei e Cloud poteva essere considerata una delle poche. O almeno così avrebbe potuto dire prima di quella sera,ma ora? Ora cosa erano? Amici? Fidanzati? Amanti? Non sapeva rispondere. Tutto era così dannatamente confuso,e per qualche secondo si ritrovò perfino ad odiare Cloud per ciò che aveva fatto. Perchè l'aveva messa in quella situazione? Perchè la faceva stare così? Perché improvvisamente sentiva di non potere fare a meno di lui quando non aveva mai avuto necessità di nessuno? Smosse leggermente lo sformato con la forchetta cercando di non farsi vedere pensierosa dalle altre ma non vi riuscì granchè. Nonostante tutto però nessuna gli badava e questo fu per lei un sollievo. Erano tutte troppo occupate a perdersi in quegli argomenti frivoli. Improvvisamente sentì una mano che si poggiava sulla sua spalla e un brivido le salì lungo la schiena. Digrignò leggermente i denti mentre Cloud le si sedeva accanto e la guardava inclinando la testa...

-Ciao...

Rebecca ebbe un sussulto e si voltò a guardarlo negli occhi. Immediatamente si sentì terribilmente impacciata e stupida..Non riusciva a distogliere lo sguardo da lui mentre veniva scossa da brividi leggeri ma fastidiosi..Mormorò a sua volta un

-Ciao....

quindi seppur a fatica riuscì a voltarsi cercando di non guardarlo. Lui cominciò a carezzarle i capelli e lei ebbe un nuovo fremito. Strinse la forchetta quindi alzò lo sguardo notando che ora tutte le ragazze si erano voltate verso di loro e cominciavano a parlarsi all'orecchio. Rebecca sembrò non sopportarlo quindi portò una mano a scansare quella di Cloud...

-Ti prego...mi metti in imbarazzo...


Le disse lei con un tono stizzito quindi cominciò a mangiare nervosamente lo stufato. Quella mossa diversiva non aveva naturalmente convinto le ragazze che continuarono a chiocciare chiacchierando tra di loro e facendo imprecare fra se e se Rebecca. Patetiche oche...Anche Cloud sembrava non essersi scoraggiato. Ridacchiò quindi le disse...

-Attenta a non mangiare così velocemente o ti andrà di traverso...


Lei sbattè la forchetta sul tavolo e si voltò a guardare storto Cloud. Sentì le mani che le tremavano e non sapeva se fosse rabbia o imbarazzo. Sapeva solo che odiava ciò che lui le stava facendo...Odiava lui..ma allo stesso tempo non riusciva a staccarsene. Non riusciva a dirgli di no quando si avvicinava al suo volto e provava a baciarla. Credeva di amarlo. E si sentiva profondamente stupida per questo. Così incredibilmente patetica. La scorsa sera era stato un errore,un grandissimo errore. Eppure Cloud era l'unica persona di cui si fidava davvero lì dentro.....Il giovane Serpeverde esplose in una nuova risata quindi le disse con una voce fintamente offesa...

-Ok se proprio non vuoi parlare...


Quindi si voltò dedicandosi a sua volta alla sua porzione di sformato. Lei si girò a guardarlo..Lo aveva sempre considerato un bel ragazzo,biondo con i capelli corti e la sua pelle leggermente ambrata. Però ciò non bastava,lei non si era mai davvero sentita in quel modo e ora questo la infastidiva. Alla fine decise di alzarsi e abbandonare la sala. Non poteva sopportare oltre quella sensazione che le attanagliava lo stomaco. Cloud attese pochi secondi prima di alzarsi a sua volta e seguirla,dando così nuovamente adito al chiacchiericcio delle ragazze di Serpeverde. Rebecca imboccò la via per la Sala Comune della sua casata ma quasi immediatamente il ragazzo la afferrò per un braccio costringendola a voltarsi.

-Mi spieghi cosa ti è successo?


Le chiese guardandola serio. Rebecca sentì la rabbia salirle fino al petto. Cominciò ad ansimare quindi si trattenne dal mollargli uno schiaffo. Però non da cominciare ad urlargli in faccia...

-COSA è SUCCESSO?? MI HAI MESSA IN IMBARAZZO DAVANTI A QUELLE OCHE ECCO COSA....Da te non me lo sarei mai aspettata,Cloud....


Si voltò di lato non volendo piangere,non era da lei,però si sentiva davvero abbattuta. Le mani di lui arrivarono a cingerle le spalle. La portò a sè e lei cercò di opporre resistenza solo in un primo momento. Alla fine appoggiò il volto al suo petto e cominciò a sussurrargli...


-Perchè mi fai questo,Cloud?? Non ti riconosco più...davvero.....

Lui la strinse a sè quindi chinandosi e poggiando il mento sulla sua spalla le sussurrò all'orecchio...

-Scusami...so che ti senti in imbarazzo forse...però...io non ce la faccio..Non ce la faccio a trattenere ciò che provo,e mi sembra che l'altra sera lo provassi anche tu...

Era vero si era abbandonata a lui e per qualche minuto aveva sentito sempre più forte la sensazione di amarlo. Forse in qualche modo,dentro di sè sentiva di averne quasi bisogno? Bisogno d'amore. Un qualcosa a cui non aveva mai dato veramente peso ma forse esso era semplicemente sopito dietro quella perfetta maschera d'odio e di acida apatia che si era costruita in quegli anni. Strinse la divisa da studente di lui con tutta la sua forza quindi lo lasciò andare chinando il capo...


-Promettimi solo una cosa....

Gli disse voltandosi e assumendo un tono grave...Cloud rimase lì immobile ad ascoltarla chiedendosi cosa mai lei volesse che lui le promettesse....Rebecca si voltò allora verso di lui e con aria solenne sospirò e lo guardò dritto negli occhi...

-Che non vedrai più...quella Andersen...e che cercherai di trattenerti almeno quando siamo in pubblico...se mi vuoi bene fallo...

Cloud rimase a bocca aperta...Non vedere più Vanille...Lo avrebbe davvero potuto promettere? E avrebbe saputo trattenersi in pubblico?? Avrebbe resistito al profumo di lei e a quanto la trovava invitante? A quanto anche solo vederla lo spingeva a baciarle le labbra e passarle le dita fra i suoi capelli? Avrebbe resistito a quegli occhi così pieni di una luce malvagia ma che dietro nascondevano anche qualcosa di più? Chinò il capo quindi mormorò un


-Si....si te lo prometto....

Sapeva che sarebbe stato difficile ma ci avrebbe provato. Rebecca annuì lentamente quindi sporse il suo volto verso di lui come se fosse guidata da una forza più forte di lei…e i due si baciarono ancora. Toccarono le loro labbra stavolta per un contatto più fugace. Dunque Rebecca si staccò e lento indietreggiò un po’facendogli un cenno prima di allontanarsi di poco da lui. Alzò la mano facendogli un leggero saluto quindi mormorò...

-Ora...vorrei stare un pò da sola se non ti dispiace...


Quindi senza neppure lasciare a Cloud il tempo di rispondergli corse in direzione della Sala Comune di Serpeverde. Le ragazze della sua casata ormai uscite dalla Sala da pranzo nel vederla cominciarono a ridacchiare e a parlare sottovoce mentre la guardavano. Lei ne fulminò un gruppo con lo sguardo e quelle tirarono dritto,i volti spaventati. Ancora riusciva a incutere un certo rispetto in quelle ochette però di sicuro presto la sua reputazione sarebbe andata in frantumi lo sapeva. Sperò vivamente che Cloud mantenesse la sua promessa. Non sopportava di doverlo odiare,era sempre stato il suo amico e ora si sentiva sola e confusa come se questa amicizia non vi fosse più e fosse stata sostituita da qualcosa molto diversa che le faceva male ma alla quale non voleva rinunciare. Lui l'aveva costretta ad aprirsi e forse proprio per questo lo odiava. Sparì nei corridoi mentre questi pensieri quasi le facevano esplodere la testa....

Cloud rimase lì a guardarla...Fù allora che sentì la presenza di qualcunaltro...Una presenza che lo fece tremare come se dietro di lui vi fosse Colui che non deve Esser Nominato in persona. Quando si voltò si trovò dinanzi il volto di una ragazza,dalla pelle pallida e i lunghi capelli corvini. Gli occhi grigi e glaciali fulimarono il ragazzo ma poi si fecero possibilmente più dolci mentre si avvicinava a lui squadrandolo...Era Desdemona Krueger. Piuttosto famosa nella scuola,forse perchè tutti ne avevano timore. Cominciò a girargli attorno quindi gli puntò il dito sul volto e scoprendo una fila di perfetti denti bianchi sorrise. Un sorriso smagliante ma rassicurante come quello di uno squalo.


-Complimenti Cloud Helmsley...ti sei trovato un bel partito....Spero vivamente che non sprecherai quest'occasione...

Sentì come se lei gli indagasse dentro. Come se avesse udito la sua promessa e stesse guardando in lui,leggendo la sua mente per capire se l'avrebbe mantenuta. Cominciò a balbettare cose incomprensibili voltandosi per non guardarla negli occhi quindi gli disse a mezza voce...

-Non sono fatti tuoi...

Si chiese dove aveva trovato il coraggio di dire certe cose a una persona che sembrava poterlo mangiare da un momento all'altro. Lei però alzò semplicemente le spalle con noncuranza...

-Giusto....

Disse quindi si voltò allontanandosi nel corridoio a sua volta. Cloud rimase lì con le mani che sembravano tremargli e gli occhi sbarrati. Chi diavolo era quella ragazza? Come faceva a incutere così tanto timore? Perchè si era sentito improvvisamente così sciocco e impacciato? La guardò scomparire nel corridoio quindi si buttò schiena contro il muro...la sua fronte era imperlata di sudore e decise di cercare sollievo in una boccata d'aria fuori dal cortile.

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10: La Decisione ***


Capitolo 10:La Decisione

Aleister tentò in tutti i modi di districare con le braccia i rami dell'albero. Lola aveva scelto davvero bene l'arbusto tramite il quale intrappolarlo e il giovane Corvonero sapeva benissimo cosa sarebbe accaduto se lo avessero beccato all'incedere della foresta. Nonostante tutto quel pericolo costante si mescolava a un altro pensiero che non faceva che martellargli il cervello e che concerneva con ciò che la Krueger gli aveva detto poc'anzi. Voldemort. O almeno lei non lo aveva mai nominato ma lo aveva sottinteso. Il Signore Oscuro aveva mandato quella terribile ragazza a comunicargli che si attendeva che lui ricambiasse il "favore" che gli aveva fatto. Un lampo attraversò la mente di Aleister e l'immagine di suo padre ubriaco che rideva in faccia al Lord Oscuro gli riapparve nitida come se l'avesse davanti. Un impeto di rabbia lo portò a compiere uno scatto brusco che per qualche secondo parve quasi spezzare i rami che però rimasero ben saldi facendolo solo dondolare pericolosamente verso il tronco. La sua attenzione tornò allora all'immediata situazione incresciosa in cui si trovava e Aleister puntò di nuovo lo sguardo sulla bacchetta,al suolo,irraggiungibile. Cercò allora di dondolarsi puntando la mano libera contro il tronco non appena vi finiva contro per poi darsi un altro slancio in avanti sperando che tale azione pian piano portasse i rami a spezzarsi. Nulla di fatto però. Lola pur nella sua follia apparente,aveva proprio scelto bene l'albero. Aleister sbuffò ormai rassegnato e con il sangue che cominciava ad andargli alla testa. La vista si era fatta più confusa e cominciava a sentirsi stordito,non sapendo se sperare che passasse qualcuno a tirarlo giù,però con conseguente punizione severissima e che avrebbe di certo inciso sul suo rendimento a Hogwarts. Imprecò frà sè quindi strinse i denti cercando di dondolarsi ancora una volta. Il risultato fù ancora più deludente e doloroso infatti il ragazzo stavolta sbattè contro il tronco forse essendosi dato troppo slancio e faticò a trattenere una nuova imprecazione,mantenendo solo una smorfia sul volto. Strinse gli occhi digrignando i denti quindi cominciò ad agitarsi tentando di strattonare il più possibile quei rami-liana che sembravano così indistruttibili. Improvvisamente però il giovane Corvonero udì dei passi. Immediatamente si bloccò mentre il frusciare e il cadere delle foglie continuava ancora per qualche secondo. Pur se a testa in giù Aleister poteva nitidamente distinguere due rumori diversi di passi. Uno stava correndo dietro all’altro poiché di due individui si trattava. Prima che potesse trovare un modo di rifugiarsi ecco spuntare uno studente di Serpeverde,Helmsley si chiamava se ricordava bene. Lo aveva visto di sfuggita qualche volta. Rimase quindi lì immobile a penzolare mentre sulla scena compariva Vanille Andersen di Grifondoro. Sembrava abbastanza provata dalla corsa che aveva appena fatto per stare dietro a lui. La voce le usciva infatti a stento…

 -A…aspetta…dobbiamo parlare…..

 Cloud si voltò di schiena e puntò lo sguardo,serio,verso la foresta. Aleister si sorprese che non lo avesse scorto. Pochi secondi dopo però il Serpeverde si voltò e si rivolse a Vanille con un tono abbastanza duro.

 -Ti ho già detto che è meglio così Vanille…io sono un Serpeverde e te una Grifondoro..Sai che è un amicizia che non può funzionare….

 Vanille fece una smorfia quindi battè tre volte il dito sul petto dello studente della casata di Salazar guardandolo storto…

 -Il Cloud che conoscevo andava oltre queste convenzioni e lo sai anche tu…è colpa di quella lì vero? Sai che non è stata mia la colpa di quel litigio..lo sai meglio di me e….

 Cloud le mise allora una mano davanti alle labbra per azzittirla quindi si allontano di qualche passo…

 -Dammi retta…è meglio così..lasciamo perdere e smettiamola di frequentarci. E’ meglio per tutti e due….

 Che scenette da romanzo rosa!! Ancora un po’ e Aleister avrebbe di sicuro vomitato…Cercò ancora una volta di districarsi senza fare troppo rumore ma non vi riuscì. Sarebbe dovuto rimanere ad ascoltare. In quel momento Vanille  posò una mano sulla spalla di Cloud e avvicinò il volto a quello del Serpeverde. Quindi parve quasi sussurrargli…

 -Nella scuola…ci sono dei Mangiamorte…..

 Aleister riuscì per miracolo ad afferrare quelle parole e subito drizzò le orecchie interessato. Cloud Helmsley restituì a Vanille uno sguardo stranito. Per qualche secondo i due rimasero in silenzio,un silenzio quanto mai profondo e imbarazzante. Quindi Cloud scosse la testa e le disse…

 -Non hai bisogno di inventarti scuse per farmi restare…tralaltro non patetiche come queste…

 Vanille gli restituì un occhiataccia…

 -Scuse patetiche??? E’ la verità…L’ho intuito da quando quelle due sono tornate a Hogwarts quest’anno…Si divertono troppo a ostentare il loro amore per le Arti Oscure…e…

 Cloud la interruppe ancora per poi lanciarle un occhiataccia. Credeva ancora che fossero solo scuse quelle di Vanille. Oramai aveva deciso che avrebbe dato ascolto a Rebecca. Per quanto fosse doloroso glie lo doveva. Non avrebbe mai più visto la Andersen e fra loro le cose sarebbero andate a meraviglia. Lei però accampava patetiche scuse,credeva che lo avrebbe pregato di ripensarci e si sarebbe magari intestardita,la conosceva fin troppo bene. Ma inventarsi tali baggianate? Mangiamorte nella scuola….ridicolo!! Cloud scosse ancora la testa e si allontanò. Vanille tese una mano verso di lui ma il Serpeverde tirò dritto aumentando il passo e la Grifondoro sfinita dalla corsa rinunciò quasi immediatamente a fermarlo. La ragazza tirò il fiato quindi con aria sconsolata prese ad allontanarsi. Puntò però lo sguardo per qualche secondo verso la foresta e vide alcune foglie delle chiome di un albero che stranamente si muovevano. A passo lento si avvicinò titubante. La foresta non era certo un luogo sicuro e vedere le foglie degli alberi scuotersi in quel modo.. Ma dopotutto era una Grifondoro. La casata che premiava il coraggio. Vanille alzò lo sguardo e in quel momento incontrò quello di Aleister. La ragazza non se lo aspettava e cadde a sedere a terra ansimando. Le ci volle qualche secondo per realizzare che era uno studente come lei. Allora puntò il dito verso di lui.

 -Chi sei? Che ci fai lassù???

Aleister la guardò con sufficienza quindi consapevole di essere stato oramai scoperto sbuffò e le disse….

-Sto penzolando perché mi diverto…E’ stato uno scherzo…uno scherzo idiota….

 Vanille si grattò la testa guardandolo stranita quindi si portò in posizione eretta…

 -Uno scherzo di chi?

 Chiese con un aria di sospetto negli occhi. Aleister ricordò cosa aveva detto prima la ragazza ad Helmsley e in pochi secondi prese la sua decisione. Non gli ci era voluto molto dopotutto. Lo aveva capito già quando Lola aveva alluso a Voldemort che il suo destino sarebbe stato quello….

 -Un gruppo di Serpeverde….

Era la scusa più credibile che potesse trovare al momento. Dopotutto i Serpeverde non erano nuovi a questo tipo di burle. Vanille fece una smorfia.

 -Ti capisco…non ci si può fidare dei Serpeverde.

Aleister avvertì la frecciatina a Helmsley ma ciò non poteva importargli di meno. Ora doveva semplicemente farsi tirare giù da quell’albero. Doveva trovare quella maledetta Krueger e comunicargli che non aveva affatto bisogno di tempo per ponderare. Vanille parve però avvertire la sua impazienza e gli chiese di nuovo sospettosa…

 -Ma di che casata sei???

 Aleister sbuffò. Di tante proprio lei doveva capitargli? La conosceva di vista,una ragazzina puntigliosa. Cercò di scuotere ancora un po’ i rami ma oramai era praticamente inutile. Decise allora di rispondere a Vanille.

 -Corvonero…Aleister Crowley di Corvonero…hai intenzione di dirlo alla Preside??

 Vanille sorrise scuotendo la testa quindi puntò la bacchetta verso i rami e Aleister parve rassicurarsi. La Andersen allora lanciò un incantesimo non verbale e il primo ramo si spezzò lasciando libera una gamba del ragazzo.

 -No…ti sono solidale..le vittime di quegli incivili Serpeverde devono aiutarsi a vicenda…ora stai attento….

 E detto ciò ruppe anche l’altro ramo. Aleister piombò a terra dolorosamente e Vanille corse immediatamente verso di lui cercando di aiutarlo.

 -Tutto bene?? Niente di rotto??

Aleister alzò lo sguardo quindi dopo essersi passato una mano sui capelli stropicciati dalla caduta ed essersi pulito la veste di scuola annuì…

 -Si…non mi aspettavo un atterraggio leggero…G…grazie comunque….

Sapeva che il ringraziamento l’avrebbe soddisfatta. Lei infatti fece un ampio sorriso quindi gli tese la mano per aiutarlo a rialzarsi. Aleister la ringraziò di buon grado ancora una volta quindi le fece un cenno.

 -Ora devo andare…i miei amici si chiederanno che fine ho fatto…

 Vanille annuì,l’aria felice….

-Spero di esserlo diventata pure io da ora…sai…vittime dei Serpeverde e tutto…

 Aleister era impaziente di andare ma doveva fare in modo che lei se ne andasse senza un sospetto,a cuor leggero. Quindi si voltò lentamente e sfoggiando un altro sorriso annuì…

-Ma certo….Possiamo vederci quando vuoi….

 Vanille sorrise annuendo quindi Aleister la salutò con un cenno e attaccò a correre su per la salita che dalla foresta riconduceva alla scuola. Che enorme seccatura. Si sorprese a pensare a quanto era stato calcolatore…un altro rimorso come quello per la Richart? Scacciò anche quel pensiero e aumentò il passo. Arrivato al cortile della scuola si fiondò all’interno del castello varcando l’immenso portone e cominciando a guardarsi intorno. Dove poteva essersi cacciata?? Prese la strada per la torre di Corvonero credendo che l’avrebbe trovata nella Sala Comune della sua casata. Lei però era lì poggiata al muro in cima alle scale. Il suo sorriso arcigno. I suoi ricci capelli che le ricadevano ora sulle spalle. Gli occhi che lo trafiggevano e quella sensazione opprimente che portava con sé. Quando il giovane Corvonero fu faccia a faccia con lei,la ragazza fece una delle sue risatine quindi guardò con aria supponente Aleister.

 -Allora…hai qualcosa da dirmi Crowlino???

 I loro occhi si incontrarono ancora per qualche secondo poi lui fu costretto nuovamente a chinarli. Era una battaglia che purtroppo non poteva vincere quella…Diede comunque un tono duro alla sua voce quindi rialzando la testa ma non guardandola negli occhi le disse…

 -Non ho bisogno di tempo per pensarci…Accetto…senza ripensamenti…

 Lola rimase immobile per qualche secondo. Poi il suo viso si contrasse in un ghigno ed esplose in una risata che avrebbe gelato il sangue a chiunque.

 -Bravo…bravo Crowlino…sapevo che eri un soggetto interessante….sai invidio proprio mia sorella che potrà divertirsi a suo piacimento con te….

 Aleister non si chiese nemmeno cosa Lola volesse dire. Rimase solo lì immobile a sentirla ridere divertita e capendo che oramai era fatta. Questo era il suo futuro,questo il suo destino…e nulla avrebbe potuto fargli cambiare idea….

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Capitolo 11
*** 11. L'Approccio ***


Capitolo 11: L'Approccio


Rebecca camminava lungo il corridoio mettendo un passo davanti all'altro ma non pensando davvero a dove stava andando. Un Prefetto avrebbe potuto fermarla e togliere parecchi punti a Serpeverde senza che lei si accorgesse di essere magari arrivata in qualche posto proibito tanto era fitta la rete dei suoi pensieri in quel momento. Pensava a Cloud e tentava di fare chiarezza su ciò che davvero provava per lui,un sentimento che mai aveva trovato albergo nei suoi pensieri ma che ora si faceva prepotentemente largo nella sua mente. In lei c'erano due sensazioni ben diverse. Una che la legava a lui indissolubilmente ma c'era pure una punta d'odio data dal suo orgoglio che non riusciva a soffocare o che forse intrinsecamente non voleva far sparire del tutto. Erano sempre stati amici ma ora lui l'aveva fatta aprire,quando solitamente preferiva restare chiusa in sè stessa. E quella parte di sè che aveva convinto il cappello a porla nelle file di Serpeverde,quell'orgoglio caratteristico delle nobili famiglie purosangue e soprattutto della sua stessa personalità interveniva in modo prepotente secernendo odio verso colui che l'aveva fatta apparire debole. Odiarlo o amarlo? Cedere alla passione o all'orgoglio? Rebecca non lo sapeva e sentiva la testa scoppiargli. Dopotutto Cloud era un Serpeverde,di famiglia purosangue come lei e non ci sarebbe stato nulla di male nella loro unione. I suoi zii non avrebbero di certo avuto nulla da ridire,dopotutto non si stava mica fidanzando con uno sporco Tassorosso....Oddio,aveva detto fidanzando?? Come poteva pensare una parola simile,così alla leggera? Aveva dunque deciso di dare libero sfogo a quelle emozioni? Emozioni che ancora doveva stabilire se fossero vere?? Si poggiò al muro e si mise una mano sulla fronte massaggiandosi lentamente le tempie. Non riusciva a capirci nulla,erano sensazioni che non aveva mai provato prima,un flusso di emozioni che non riusciva ad arginare. Dei passi leggeri la riscossero dai suoi pensieri e finalmente si accorse di dove si trovava. Davanti alla porta dei bagni,e i passi che aveva udito appartenevano a una figura femminile che avanzava verso di lei con calma. Pian piano i lineamenti del volto di quella ragazza si fecero più chiari ed in essi Rebecca riconobbe i tratti di Desdemona Krueger,colei che la osservava da quando erano giunti a Hogwarts. Cosa voleva ora da lei? Aveva finalmente deciso di palesare le sue intenzioni e dirle perchè non faceva che metterle lo sguardo addosso? Desdemona si appoggiò a sua volta lentamente al muro e continuò a fissarla con i suoi occhi magnetici. Rebecca si sentì immediatamente a disagio e dopo qualche secondo di silenzio le chiese stizzita...

-Bhè?? Cosa vuoi da me??

Desdemona scoppiò in una folle risata quindi sul suo volto si disegnò un ghigno mentre il suo sguardo astuto inquadrava ancora una volta la ragazza. Quindi finalmente Desdemona parlò con voce calma ma gelida...

-Rebecca Groove...Figlia di due dei più fedeli mangiamorte che abbiano mai servito il Signore Oscuro e attualmente follemente innamorata di Cloud Helmsley...

Rebecca sentì una fitta allo stomaco quindi stizzita si sporse verso quella odiosa e saccente cretina che credeva di sapere tutto di lei. Digrignò i denti e sibilò verso di lei

-Tu cosa diavolo ne sai di me? Di quello che provo e di chi erano i miei?? Non sai nulla....

Desdemona scoppiò nuovamente a ridere quindi le puntò senza troppi complimenti un dito contro il petto cominciando a batterlo con prepotenza e parlando con voce canzonatoria mentre Rebecca indietreggiava di qualche passo...

-Chiunque sà chi erano i tuoi cara Rebecca Groove...e per quanto riguarda ciò che credi di provare,bhè pochi non hanno notato il bel teatrino che avete imbastito in Sala Grande e per i corridoi. Sicuramente io l'ho notato e a fare due più due non ci ho messo molto....

Rebecca rimase interdetta per qualche secondo. Tutti avevano notato ciò che era accaduto,era vero...era per questo che si era adirata con Cloud. Ma perchè proprio questa invadente si era presa la briga di venire lì a ricordarglielo? C'era sicuramente qualcosa di più,qualcosa che voleva da lei. Ma cosa poteva volere da lei? Sapeva che erano entrambe due Serpeverde anche se Desdemona era qualche anno davanti a lei. Sapeva che quasi tutti la evitavano,perfino quelli della loro stessa casata perchè metteva tutti in soggezione. Sapeva che aveva una sorella che era Prefetto di Corvonero. E soprattutto come tanti altri non sapeva nulla della sua vita al di fuori della scuola. Cosa poteva volere una come lei da una purosangue come Rebecca? Stringere amicizia forse? Non aveva certo cominciato nel migliore dei modi se era per quello. Improvvisamente però Desdemona avvertendo il suo sguardo confuso ma pensieroso allo stesso tempo decise di sciogliere finalmente i suoi dubbi.

-.....Non sono qui per queste sciocchezze amorose in ogni caso,ma per parlarti di quello...

Il dito di Desdemona andò allora a indicare il ciondolo che Rebecca portava al collo,un manufatto pregevole che rappresentava un grosso corvo dalle ali spiegate. Il ricordo dei suoi genitori. Cosa poteva intendere con quello? Cosa ne sapeva lei???...

-Quello rappresenta ciò che i tuoi ti lasciarono dico bene? Era il ciondolo che portava sempre tua madre al collo..Chiunque abbia familiarità con i Mangiamorte conosce i tuoi e chi ha potuto consultare anche qualche foto sà cos'è quello...Ciò di cui comunque voglio parlarti non è tanto del ciondolo in sè ma di ciò che rappresenta...se lo porti ancora al collo significa che sei ancora legata al ricordo dei tuoi genitori...

Quanto davvero quella impertinente sapeva di lei? Come faceva a leggerle così abilmente nell'animo? Quel ciondolo era davvero l'unico ricordo tangibile che avesse dei suoi genitori,ma non credeva che chiunque avesse pensato ai suoi avesse visualizzato immediatamente quel monile. No di sicuro lei aveva fatto ricerche molto approfondite...e poi cosa aveva detto? Chi ha familiarità con i Mangiamorte?? Cosa sapeva lei dei Mangiamorte? Una strana curiosità si accese dentro di lei. Le venne l'improvvisa voglia di saperne di più ma si chiese anche quanto fosse saggio mostrarlo a quella maledetta intrigante. D'improvviso era riuscita a spazzare via ogni sua preoccupazione per i suoi sentimenti verso Cloud,che di colpo le parvero futili e senza senso.

-In ogni caso non sono affari tuoi....

Le disse quindi si voltò facendo per andarsene. I suoi passi erano però lenti e poco convinti. Bruciava,ardeva dalla voglia di sapere....Desdemona dal canto suo sapeva oramai di avere la sua attenzione e non fece che "tirare qualche cordicella". Tirò fuori una pagina del Profeta che aveva conservato per l'occasione...

-Questa è la foto di tuo fratello vero? A parte i tuoi zietti è l'unico che ti rimane..ed è imprigionato ad Azkaban poverino..deve essere stato davvero cattivo...

Rebecca si voltò di scatto quindi la afferrò per la lunga veste,colma di rabbia....

-Tu non sai nulla..non sai nulla e non ti permetto di parlare così di loro....

Desdemona sogghignò ancora una volta quindi staccatasi da lei battè leggermente le mani come se la applaudisse. Rebecca restò nuovamente spiazzata.

-Un bello sfogo di rabbia...E' segno che provi dentro di te ira per ciò che è accaduto loro...Hai mai pensato di seguire le loro orme? O di vendicarli? Hai mai pensato di prendere finalmente la posizione che il tuo grado di purosangue..la tua nobiltà...la tua appartenenza alla casata di Serpeverde ti competono?  Un posto nelle file del Signore Oscuro??

Il Signore Oscuro? Cosa le stava proponendo? Di diventare una Mangiamorte?? E vendicare i suoi genitori e suo fratello?  Ma che legami aveva quella ragazza con Lord Voldemort e con i suoi Mangiamorte? Era una di loro? Desdemona si fece d'improvviso molto più accomodante. Poggiò una mano sulla sua spalla facendo leggermente pressione come può fare un padre che sta per dare consiglio a un figlio. La sua strategia non poteva funzionare meglio. Ora che l'aveva interessata cercava di assumere un tono più affabile così da portarla totalmente dalla sua parte. Dopotutto era pur sempre una quattordicenne.

-Perchè dovresti seguire la rettitudine che il Ministero vorrebbe che seguissi? E' rettitudine quella che ha portato i tuoi ad essere uccisi? Che ha portato tuo fratello ad essere imprigionato? Prendi in mano il tuo stato di purosangue...puoi davvero permetterti di seguire una via prefissatati da gente che ha fatto questo alla tua famiglia e che calpesta il nostro onore permettendo a babbani e mezzosangue di utilizzare una magia che dovrebbe essere solo nostra di diritto??..

Quelle parole martellavano la mente di Rebecca che piano piano vedeva le cose dal punto di vista di Desdemona. Perchè no dopotutto? Avevano ucciso i suoi genitori lasciandola orfana quando ancora era troppo giovane...Suo fratello marciva ad Azkaban e forse avrebbe potuto prima o poi liberarlo. Inoltre..prendere finalmente in mano il suo stato di purosangue...Era qualcosa che sentiva in dovere di fare...Ma ancora restava titubante...Accettare? Non accettare e restare per sempre una purosangue si ma mediocre e di cui le anime dei suoi genitori non sarebbero mai state fiere???

-Io posso addestrarti...io posso farti diventare una Mangiamorte...io posso permetterti di vendicarti di chi ti ha fatto tutto questo...

Come una litania Desdemona bombardava la sua mente finchè Rebecca stanca non la afferrò a sua volta per la spalla e disse seccamente...

-Devo pensarci....

Immediatamente Desdemona si calmò e un leggero sorriso sostituì l'espressione decisa di poco prima. Fece un cenno con la mano annuendo.

-D'accordo...Se deciderai per un si sai dove trovarmi..Siamo della stessa Casata dopotutto...

Desdemona girò i tacchi senza nemmeno lasciare il tempo a Rebecca di replicare. La vide scomparire così come era arrivata,con passo leggero...Lei rimase per qualche secondo ancora lì quindi a sua volta riprese a camminare nei corridoi con mille nuovi pensieri in testa. In quel momento la porta del bagno si aprì leggermente. Vanille Andersen fece capolino stringendosi il petto ansimando. Aveva udito tutto...dunque aveva ragione. C'erano dei Mangiamorte all'interno della scuola..e la Groove stava per entrare a farne parte...Avrebbe dovuto avvertire Cloud. Stavolta non poteva non crederle. Attese che Rebecca fosse sparita dietro l'angolo quindi prese a correre all'impazzata uscendo di scatto dal bagno e andando in cerca del Serpeverde.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12: Fratture ***


Capitolo 12: Fratture


Correva a perdifiato,superando i corridoi immensi di Hogwarts e urtando chiunque incontrasse. Solitamente non era mai stata sgarbata con nessuno ma ora la paura,la fretta e l'indignazione la costringevano a comportarsi in questo modo,senza chiedere minimamente scusa e continuando solo a correre con il pensiero rivolto a Cloud. Ora tutto sarebbe tornato come prima,sarebbero tornati ad essere amici nonostante la differenza che intercorreva tra le loro casate. Quella piccola intrigante della Groove invece l'avrebbe pagata,lei e le sue compagne Mangiamorte. Dopo che Cloud avesse saputo tutto sarebbero corsi di filato dalla McGrannitt, e presto alcuni Auror del Ministero sarebbero arrivati a salvare la Scuola di Magia e Stregoneria da quegli intrusi. Non le importava affatto di sapere se Rebecca avrebbe accettato o meno,era sicurissima che lo avrebbe fatto..Era una Serpeverde dopotutto..ma anche Cloud...Si ma lui era buono e avrebbe capito. Vanille continuò a correre facendo scorrere lo sguardo attorno a sè alla ricerca dei biondi capelli del Serpeverde. Una folla di ragazzi si era accalcata dinanzi a lei e la ragazza cominciò a battere a terra con la punta del piede,impaziente. Stavano affollandosi per uscire un pò fuori sul cortile prima delle lezioni pomeridiane ma erano davvero troppi. Alla fine Vanille si infilò tra di loro sgomitando leggermente ogni tanto. Chi la conosceva la guardò stupito di questo suo comportamento impaziente e c'era chi commentò dicendo che il troppo studio doveva alfine averla mandata fuori di testa. Spingendo e sgomitando comunque alla fine Vanille riuscì a districarsi da quella folla e a ritrovarsi lungo il corridoio che portava al gigantesco portone della Sala Grande. Cloud era poggiato lì al muro,l'aria pensierosa e lo sguardo basso. La giovane Grifondoro attese qualche secondo prima di fiondarsi su di lui. Il Serpeverde alzò gli occhi e si vide arrivare la Andersen tutta trafilata, che improvvisamente lo spinse contro il muro e cominciò a parlare senza fare una sola pausa...


-Avevo Ragione Cloud Ci sono i Mangiamorte qui a Hogwarts, Desdemona Krueger di Serpeverde ne è la capa e c'entra pure Rebecca ne fà parte anche lei,cioè le hanno chiesto di farne parte ma sono sicura che abbia accettato. Te l'avevo detto che era una meschina ma tu non mi hai voluto dare ascolto e...e...

Cloud l'aveva spostata bruscamente e ora la guardava di sottecchi,visibilmente alterato. Vanille si sentì morire le parole in gola così come tutte le aspettative che aveva,di convincerlo,di portarlo finalmente dalla sua parte,che ammettesse che lei aveva ragione. Che capisse che quella Groove non era nulla di buono, e che li avrebbe messi tutti in pericolo. Ma Cloud la guardava con ostilità,una smorfia di rabbia sul volto...

-Ripeti....

Le disse mentre il suo tono era esasperato. Vanille capì in un attimo che lui non le avrebbe affatto creduto qualsiasi cosa le dicesse e che anzi stava per arrivare una sfuriata..Si sentì subito sconsolata...

-Cloud ti prego..devi credermi..Ho visto Desdemona Krueger offrire un posto tra le file dei Mangiamorte a Rebecca Groove...

Cloud si portò una mano a massaggiarsi le tempie quindi rialzò lo sguardo su Vanille e sibilò,rabbioso...

-Non ti avevo detto che era finita?? Che non volevo più vederti?? E tu te ne vieni qui con una scusa ancora più assurda di quella prima..accusando poi Rebecca..Ti credevo più matura di così Vanille..mi hai deluso..

Vanille cominciò a balbettare quindi strinse i pugni mentre la rabbia prendeva possesso di lei. Non le era mai capitato ma in quel momento non provava altro. Cominciò a battere i pugni sul petto di Cloud...

-Stupido..sei uno stupido...come fai a non capire che quella ti sta prendendo in giro? Si unirà ai Mangiamorte e ci uccideranno tutti quanti..Tu non capisci...

Improvvisamente però sentì il dolore dello schiaffo che Cloud le aveva appena mollato. Vanille si portò immediatamente una mano alla guancia arrossata e le lacrime cominciarono a spuntare calde dai suoi occhi. L'immagine del Serpeverde si sfocò man mano mentre lei cominciava a singhiozzare. La voce di Cloud le giunse ancora una volta,adirata...

-Non sai neppure quanto sia grave quello che stai dicendo...Non osare parlare così facilmente dei Mangiamorte...Non sai..non sai di cosa parli...Sparisci di qui...e non osare più dire malignità su Rebecca..Mi hai capito? Vattene!!!

Vanille emise un altro singhiozzo quindi si voltò e urlandogli contro che era uno stupido scappò via asciugandosi con rabbia le lacrime e non fermandosi finchè non raggiunse la Sala Grande di Grifondoro. Riuscì a stento a pronunciare la parola d'ordine alla Signora Grassa quindi si fiondò direttamente al suo alloggio gettandosi sul letto e affondando il volto nel cuscino cercando di soffocare il pianto.

Rebecca pensava ancora al suo dialogo con Desdemona. Parlare con quella ragazza aveva risvegliato in lei qualcosa. Si chiese se non fosse sempre stata destinata a questo. A seguire le orme di suo padre e vendicare suo fratello. Carezzò la bacchetta che portava nella tasca e sentì come se improvvisamente avesse voglia di impugnarla e puntarla contro quei maledetti Auror...Traditori del loro stesso sangue..Doveva parlare con qualcuno che l'avrebbe capita..e solo un Serpeverde poteva. Uno come Cloud. Si,Cloud. Lui avrebbe capito,era un membro della Casata di Salazar come lei e nonostante fosse uno strano, Rebecca pensò che avesse abbastanza orgoglio per capirla. Anzi l'avrebbe elogiata...avrebbe potuto chiedere perfino a lui se voleva unirsi a lei..Avrebbero vendicato i suoi e sarebbero divenuti i Mangiamorte più temuti dal Ministero. Lo avrebbero anzi rovesciato aiutando Lord Voldemort a prendere il posto che gli spettava e vendicarsi di Potter. Doveva assolutamente trovare Cloud... Così la Serpeverde cominciò a camminare lungo i corridoi finchè non vide Vanille Andersen passarle accanto,in lacrime. La Grifondoro sembrava non averla notata ma Rebecca pensò che qualsiasi cosa la facesse piangere fosse un ottima cosa. Poi vide comparire Cloud,l'aria pensierosa e capì che evidentemente le aveva detto che non dovevano più vedersi. Dentro di sè si sentì ancora più compiaciuta. Aveva vinto...aveva vinto contro quella stupida Grifondoro. Cloud la notò e Rebecca gli andò incontro portandogli le braccia attorno al collo per prima. IL Serpeverde ne fu sorpreso,anche quando lei gli stampò un bacio sulle labbra.

-Perchè sei così euforica??

Gli chiese stupito. Ripensò a come si erano lasciati prima e questo radicale cambiamento gli faceva pensare che lei avesse qualcosa che la faceva star bene e che voleva asslutamente dirgli. Rebecca infatti lo afferrò per una manica e lo trascinò con sè. Si ritrovarono a camminare verso la Sala Comune di Serpeverde e lei non permise a Cloud di parlare e chiederle nulla. Quando entrarono la ragazza lo fece sedere sulla poltrona quindi lasciatasi cadere sul divano cominciò a parlare...

-Finalmente avrò la possibilità di rendere onore a mio retaggio..

Cloud inarcò un sopracciglio. Cosa significava???

-Cosa intendi?

Chiese incuriosito. Rebecca sorrise quindi tirò un sospiro e proseguì nel suo discorso...

-Mi hanno fatto una proposta che sto pensando di accettare...credo proprio che tu ne sarai davvero orgoglioso. Chiunque sia un Serpeverde Purosangue non potrebbe che ammirarmi e magari anche invidiare l'occasione che mi si è presentata...

Cloud vedeva le sue parole prender corpo e infine il sospetto crescere in lui. Improvvisamente il suo tono si fece brusco. La voce arrocchita. Chiese quasi di getto.

-Di cosa stai parlando??.....

Rebecca si sporse verso di lui e sorrise ancora una volta piena di orgoglio. Stava per dirgli tutto e già immaginava la sua reazione. Questi pensieri la rendevano cieca alla reazione che effettivamente lui stava avendo...

-I Mangiamorte,Cloud...i  Mangiamorte sono qui nella scuola..e mi hanno chiesto di far parte di loro..non è fantastico? Potrò vendicare i miei..liberare mio fratello...tu sarai orgoglioso di me..i miei zii lo saranno...io stessa lo sarò...porteremo il Signore Oscuro alla...

Cloud la interruppe. Cominciò a respirare più velocemente mentre era diventato rosso in volto. Nella sua testa mille pensieri..Vanille aveva dunque ragione e lui l'aveva cacciata in quel modo brusco..e Rebecca..no lei non poteva avergli fatto ciò..

-Stai scherzando vero??

Sibilò. Rebecca non lasciò che ciò modificasse neppure un pò la sua espressione...

-Certo che no...non è fantastico???

Cloud improvvisamente si tirò in piedi,colmo d'ira. Cominciò a respirare sempre più convulsamente mentre il volto era diventato rosso come un peperone.

-Come...come hai potuto farmi questo???

Rebecca finalmente capì che qualcosa non andava. Perchè Cloud le pareva così adirato? Perchè aveva quella smorfia sul volto? Come poteva essere lontanamente possibile??

-Non sei orgoglioso di me?....

Lo chiese ma sembrava quasi un affermazione più che una domanda...Cloud se ne accorse perchè sbottò del tutto...

-Orgoglioso?? Sono schifato!!! Tu non sai cosa sono i Mangiamorte...Non sai cosa sono capaci di fare...cosa continuano a fare...cosa significa essere una di loro...

Anche il tono di Rebecca assunse un tono feroce. Come osava Cloud parlarle in quel modo? Come poteva non essere orgoglioso che lei abbracciasse il suo retaggio?

-Sono la figlia di due Mangiamorte..i miei zii non hanno fatto che parlarmi di loro..mio fratello è Mangiamorte..e tu osi dire che io non saprei cosa significa?? Io devo vendicarli...vendicare ciò che hanno fatto alla mia famiglia...

Cloud urlò adirato...

-Hanno avuto ciò che hanno meritato!!!!

Questo gli uscì fuori improvviso senza che nemmeno se ne accorgesse. Ma oramai era fatta. Rebecca rimase interdetta per qualche secondo quindi mollò un ceffone a Cloud. Lui rimase immobile come una statua,il respiro sempre più affannato...

-Come osi dire questo?? COME OSI PARLARE COSì DEI MIEI GENITORI???
-ERANO DEGLI SPORCHI MANGIAMORTE!! COME QUELLI CHE HANNO UCCISO I MIEI GENITORI!!!!

Cloud lo aveva detto. Non l'aveva mai raccontato a Rebecca ma era proprio così. I suoi erano stati uccisi dagli sgherri di Lord Voldemort quando avevano rifiutato di unirsi alla sua causa. Il ragazzo era sempre stato vago con lei su questo particolare e aveva cercato di non pensare al fatto che lei fosse figlia di Mangiamorte. Solo che ora...lei gli veniva a dire questo...Aveva creduto di poterla cambiare,stando assieme a lei. E lei gli veniva a dire che sarebbe divenuta uno di quegli assassini...

-Non te l'ho mai detto..ma è così. Rifiutarono di unirsi a quello schifoso assassino di Lord Voldemort..e furono uccisi. E io sono fiero di essere loro figlio e di rifiutarmi di unirmi alla causa di quei macellai...

Rebecca digrignò i denti...

-Fiero di esser figlio di traditori...mi fai davvero schifo...Avevo creduto che saresti stato orgoglioso di me....

Cloud urlò ancora...

-ZITTA!!! PENSAVO DI POTERTI CAMBIARE...MA IL SANGUE è SANGUE..SEI FIGLIA DI ASSASSINI E RESTERAI TALE!!! Vanille aveva ragione...

Sentendo il nome della Grifondoro Rebecca non ci vide più. Stava per metter mano alla bacchetta ma improvvisamente si bloccò e puntò il dito contro Cloud.

-Bhè torna pure da quella stupida Grifondoro...dopotutto vi meritate a vicenda..ma credimi..Me la Pagherai...te la farò pagare cara...

Strinse ancora una volta i denti,le ultime parole pronunciate con voce rotta quindi fuggì,sparendo dalla stanza e lasciando li Cloud,ancora colmo di rabbia. Il Serpeverde si lasciò cadere sul divano ancora una volta e si portò la testa tra le mani imprecando sottovoce...Il mondo gli era davvero crollato addosso e tutto in quelle pochissime ore..

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Capitolo 13
*** 13. Compromesso ***


Capitolo  13: Compromesso


Il frullare dei gufi era l'unico rumore che si udiva dentro la torre della Guferia,quegli uccelli notturni che a scuola venivano usati per mandare messaggi. A quell'ora della notte però nessuno era lì per mandare messaggi e le uniche due presenze erano due figure femminili che attendevano impazienti. Lola ridacchiò mentre un gufo le passava a poca distanza dalla testa. Desdemona si voltò impaziente mentre il suo pallido volto si specchiava negli occhi limpidi di una civetta che si stava pulendo le piume. Si chiese perchè Lola avesse scelto un tale posto per quell'incontro,ma si accorse di quanto fosse stupido domandarselo. Lo aveva fatto per farle dispetto,aveva trovato uno dei luoghi peggiori con tutti quegli uccelli che le svolazzavano intorno e a cui non poteva torcere una piuma. Doveva scegliere lei il luogo senza lasciare che fosse Lola a fissare l'appuntamento con quel ragazzo che la incuriosiva e che la sua cara sorellina avrebbe voluto tenere per sè. Sentiva una sua vittoria personale essere riuscita a sottrarglielo e anche quelle piccole ripicche che doveva sopportare non erano che una dimostrazione di quanto comunque si fosse rassegnata all'inevitabile. Lord Voldemort aveva espressamente assegnato a lei il comando di quella delicata operazione,avendo capito quanto la sorella fosse altamente instabile e non totalmente dedita alla causa e al progetto. Proprio per questo poteva anche permettersi di darle ordini e questo le piaceva particolarmente. Era sempre stata abituata a comandare,dominare,prevaricare..permetteva solo al Lord Oscuro di poterle dare ordini ma per il resto tendeva a volere chiunque sotto di lei. Lo stesso sarebbe accaduto per quel ragazzo. Solo la ragazzina...lei le sembrava avere la stoffa...forse avrebbe potuto essere un giorno una sua pari....Lola tese una mano verso uno dei gufi che si allontanò stizzito lasciando cadere qualche piuma...


-Un posticino niente male no? Devo prendermelo un gufo...potrebbe essere una compagnia più piacevole della tua sorellina...

Disse per poi rivolgere un ghigno a Desdemona. Questa la guardò con indifferenza quindi cominciò a battere la punta del piede a terra,impaziente. Quanto diavolo ci metteva? Gli avrebbe presto insegnato a essere molto più puntuale o l'avrebbe pagata. Lola accanto a lei seguiva il gufo che aveva adocchiato poco prima,con lo sguardo,finchè esso non uscì rapido dalla finestra svolazzando nel cielo notturno.

-Un pò in ritardo Crowlino..ma si sà,la notte Gazza fà le ronde...Sai mi piacerebbe sapere cosa frulla nel cervello di quel vecchio rimbambito...letteralmente ovviamente..

La risatina di Lola arrivò alle orecchie di Desdemona,che assunse un espressione stizzita. Finalmente udirono dei passi lungo le scalette della torre. Lola si bloccò per qualche secondo per poi tornare a ridacchiare mentre la sorella assumeva un aria autoritaria.

Aleister era uscito di notte dalla Sala di Corvonero e aveva rischiato quasi subito di essere beccato da Gazza. Mrs. Purr lo aveva fiutato e il giovane Corvonero era riuscito per un soffio a sfuggire al vecchio custode nascondendosi in un corridoio collaterale. Era riuscito a fuggire e a nascondersi dietro una statua,quindi la gatta aveva evidentemente perso le sue tracce. Si chiese se per caso non avesse addosso l'odore di Loki,e che questo lo rendesse più individuabile al felino del custode ma evidentemente così non era. Lentamente si allontanò dalla statua e camminando con circospezione per i corridoi era riuscito alfine a raggiungere le scale che portavano alla torre della Guferia. Sapeva di essere terribilmente in ritardo ma non poteva assolutamente farsi beccare dal vecchio. Salì lentamente le scale per poi affacciarsi dall'entrata della Guferia e notando finalmente le due figure femminili che si trovavano al suo interno. Una era sicuramente Lola,oramai l'avrebbe riconosciuta ovunque. La sua risatina seppur smorzata risuonava nel buio della stanza,la stessa risata che aveva udito allontanarsi mentre lui penzolava sopra quell'albero. Accanto a lei c'era un altra figura molto più autoritaria,la sinuosità delle sue forme si avvertiva nei movimenti che faceva anche se quasi impercettibili.

-Non tollererò altri ritardi,spero che ci siamo intesi...

Era sicuramente la voce di Desdemona quella. Aleister puntò lo sguardo verso Lola che era comparsa alla luce e nel suo viso c'era la solita aria di scherno. Canticchiava una nenia quasi sottovoce

-Povero Crowlino...Crowlino è stato cattivo...

La ignorò quindi decise di darsi contegno anche se quella figura ancora avvolta nel buio della stanza cominciava a inquietarlo e lo faceva molto più della sorella. Desdemona si avvicinò lentamente e finalmente comparve alla luce. Era quasi del tutto identica alla sorella tranne per il fatto che i suoi capelli corvini erano lisci e non arricciati. Tese la mano verso di lui quindi la portò al suo mento costringendolo a voltarsi di profilo. Fatto ciò cominciò a camminargli intorno a passo lento. Aleister si sentì fin da subito esaminato come un oggetto e la cosa invece che farlo adirare come avrebbe solitamente fatto,lo metteva stranamente in soggezione,molto piu di quanto facesse Lola. Gli posò una mano sulla spalla e Aleister trasalì leggermente...

-Sei proprio come mi aspettavo,Aleister Crowley...Devo ammetterlo,mi interessi non poco..Lo sguardo che ha colpito perfino Lord Voldemort..Deve avere visto in te qualcosa...

Aleister la guardò con la coda dell'occhio e se la ritrovò improvvisamente davanti. A pochi centimetri da lui. Avvicinò il volto al suo fino quasi a sfiorare le sue labbra con le sue..Aleister si tirò immediatamente indietro guardandola stranito. La risatina stridula di Lola si fece udire immediatamente. Desdemona invece fece solo un leggero sorriso mentre i suoi occhi si accendevano comunque di interesse...

-Interessante..davvero intrigante,Crowley...Mia sorella mi diceva che sei disposto a unirti a noi..che anzi hai accettato la proposta con entusiasmo...

Il giovane Corvonero era ancora leggermente scosso ma appena capì che Desdemona si attendeva che parlasse si schiarì la voce con nervosismo quindi ritrovata la giusta determinazione aggrottò le sopracciglia e annuì.

-Lord Voldemort mi ha fatto un grande favore e sento di doverlo ricambiare...

Sul volto di Desd si aprì un sorriso a 39 denti. Tornò a squadrarlo quindi puntò un dito sul suo petto come a spintonarlo all'indietro. Aleister oppose resistenza e questo piacque non poco alla giovane Krueger che continuò a spingere leggermente con il dito ancora un pò prima di ricominciare a parlare. Nel'ombra Lola guardava con una sorta di disgusto la scena. Aleister non l'aveva mai vista adirata prima e non riusciva nemmeno a capire il senso di tale stato d'animo.

-Sai però che non risponderai direttamente a Lord Voldemort ma a me....

Il Corvonero annuì di nuovo.

-Si...lo supponevo....

Le mani di Desdemona scattarono ancora una volta e gli afferrarono i capelli costringendolo a inarcare la testa all'indietro. Aveva più forza di quanta il giovane immaginasse,e ne fu altamente sorpreso. Lei avvicinò le sue labbra all'orecchio di lui e gli sussurrò...

-E se rispondi a me sappi che non voglio ribelli...Se ce ne sono tendo a schiacciarli...capisci cosa intendo vero?...

La vide voltargli ancora la testa e avvicinare nuovamente le labbra alle sue e capì. Strinse gli occhi mentre finalmente quelle di Desdemona toccavano le sue e Aleister si ritrovava stretto in quel suo sacrilego primo bacio,un bacio che lui non voleva dare ma che credeva il primo battesimo del fuoco per entrare nelle file dei Mangiamorte. Quella ragazza che tanto gli incuteva soggezione sembrava essere attratta da lui per un qualche motivo. Forse curiosità per ciò che gli era accaduto. Per quando Voldemort lo aveva risparmiato. Alla fine lei lo lasciò andare quindi aprì la mano così da mollare anche i suoi capelli. Aleister si massagiò immediatamente la nuca quindi guardò con un misto d'odio e di stupore la ragazza. C'era anche tanta rabbia repressa....Desdemona non si scompose. Gli rise semplicemente in faccia quindi indicò il pavimento...

-In ginocchio.....

Il Corvonero sgranò gli occhi...

-In ginocchio? starai scherzando??....

Desdemona assunse un aria strafottente...

-Esatto....se vuoi ricambiare il favore al Lord dovrai facilitarmi l'opera..e non amo i ribelli. Io comando,tu obbidisci...Io il capo..tu il sottomesso,Crowley...accetti oppure Lola ti colpirà appena te ne andrai di qui..Non possiamo rischiare...

Aleister si guardò attorno. Si soffermò a guardare Lola che per la prima volta seria accarezzava la bacchetta e capì che facevano sul serio. Erano Mangiamorte, e non si facevano alcuno scrupolo. Inoltre era determinato a ricambiare davvero il favore a Colui che Molti non Nominavano...anche se significava ingoiare il suo orgoglio. Una rabbia feroce cominciò a crescergli dentro ma nonostante tutto dovette tenerla a bada. Lentamente sentì le ginocchia cedere e piombare a terra. Poggiò i palmi sul pavimento quindi chinò anche la testa. Era inginocchiato,inginocchiato ai piedi di Desdemona. La ragazza si avvicinò lentamente così che lui potesse vedere le punte dei suoi piedi. Quindi gli poggiò una mano sulla testa costringendolo a tenere china la testa e sogghignando esclamò...

-Molto bene Crowley...sappi che questo è solo l'inizio....

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Capitolo 14
*** 14. Unione ***


Capitolo 14:Unione



Rochelle Richart stava sfogliando un grosso libro polveroso,in Biblioteca,quando Vanille la raggiunse e si sedette accanto a lei. La giovane Grifondoro fu alquanto sorpresa di come nonostante le avesse rivelato quanto stavano rischiando,solo il giorno prima,lei continuava la sua vita. Proseguiva a studiare,in quel caso Storia della Magia e quando la vide arrivare non mostrò neppure un pò di curiosità verso ciò che Vanille stava per dirgli. La Andersen tirò un lungo sospiro quindi sentendo finalmente l'attenzione dell'amica su di sé assume un aria un po' spazientita...

-Li ho avvertiti tutti...Alex è d'accordo..e pure qualche mio compagno di Grifondoro..a Corvonero come siete messi?

Rochelle si imbronciò leggermente..

-Molti hanno paura del Prefetto Krueger. Altri ancora non credono affatto a ciò che vai dicendo. Sai dopo ieri ti vedono tutti come una che ha perso la testa...

Vanille ne rimase colpita. Effettivamente ieri si era lasciata cogliere dall'agitazione,dalla fretta di trovare Cloud e si era comportata quasi come un isterica. Poi dopo che la verità le era stata sbattuta in faccia,la ragazza era fuggita in preda alle lacrime sapendo di aver perso Cloud per sempre. Il Serpeverde credeva alla sua Rebecca e mai avrebbe voluto vedere le cose per come stavano veramente. Aveva passato una notte d'inferno soffocando i pianti con il cuscino ma poi la mattina si era messa in testa che qualcosa doveva essere fatto. Lei era l'unica a sapere che i Mangiamorte erano nella scuola e la McGrannitt in primis doveva essere avvertita. Qualcosa però le aveva impedito di non cercare di mettere in piedi qualcosa anche da sola,sulle orme del suo grande eroe. Vanille era sempre stata un ammiratrice di Harry Potter anche se il suo uomo ideale era Ronald Weasley,lo andava spesso a dire in giro con le amiche quando si divertivano a spettegolare. Tutte lo facevano dopotutto. L'idea di formare un nuovo Esercito di Silente la allettava,di sconfiggere i Mangiamorte e di liberare la scuola dalla loro infiltrazione. La prima a cui lo aveva detto era Rochelle e la giovane Corvonero le aveva immediatamente creduto pur dimostrandosi molto piu pratica di lei. Le disse infatti che la McGrannitt andava assolutamente avvertita,i Mangiamorte non erano certo uno scherzo anche se si trattava di reclute. La Andersen le promise che lo avrebbe fatto ma che prima voleva comunque cercare di reclutare qualcuno..avrebbero comunque dato supporto alla sua storia dinanzi alla Preside.

-Poi dovremo metterci alla ricerca della Stanza delle Necessità...

Disse la Andersen improvvisamente. Rochelle la guardò di sottecchi quindi un sorrisetto furbo le solcò il volto...

-E perchè mai?? A cosa potrebbe servirci??

Rochelle l'aveva capita perfettamente. Voleva usarla per riunirsi come il vero ES. Vanille arrossì leggermente,imbarazzata e cominciò a gesticolare abbastanza nervosa...

-Bhè ecco potremmo nasconderci...nasconderci...Bhè sono curiosa di trovarla,ecco tutto...

Rochelle scosse la testa quindi tamburellò un pò le dita sopra la copertina del suo libro guardando Vanille di sottecchi. La Grifondoro capì che non sarebbe riuscita a farla all'amica,dopotutto i Corvonero erano rinomati soprattutto per la loro intelligenza.

-Sai benissimo che siamo solo degli studenti..non è una cosa che possiamo affrontare da soli. Se c'è qualcosa che però possiamo fare è avvertire la Preside e i Professori che di sicuro sapranno come gestire la situazione. Dopotutto non siamo più sotto la dittatura dei Mangiamorte,ora c'è la Professoressa McGrannitt a capo di questa scuola. Non sei Harry Potter,Vanille mettitelo bene in testa. Basterà avvertire i professori e loro si occuperanno di tutto. Presto questo tentativo di invasione sarà soffocato e le due sorelle Krueger..e questa Rebecca Groove..saranno espulse dalla scuola e consegnate al Ministero.

Vanille annuì pensierosa. Quello che Rochelle stava dicendo era vero,aveva perfettamente ragione. Anzi stavano incespicando fin troppo,la Preside doveva essere avvertita subito. Però c'era ancora un qualcosa che la tratteneva. Forse era lo spirito di avventura,la voglia di mettere alla prova il coraggio che era il vanto della casata di Godric Grifondoro. Sognava di impugnare la bacchetta ed essere lei a sconfiggere i biechi Mangiamorte,di essere un giorno ricordata come lo era Harry Potter. Fu riscossa da quei pensieri quando improvvisamente Rochelle Richart chiuse rumorosamente il suo libro e si alzò..

-Spero che avvertirai la Preside entro oggi..altrimenti mi dispiace ma dovrò farlo io,Vanille.Se non lo ha già fatto uno degli studenti con cui abbiamo parlato... Anche se non sembra non mi sento affatto tranquilla sapendo che dei Mangiamorte tramano alle nostre spalle tra le mura della scuola,e credo che la cosa più giusta da fare sia avvertire la Preside. Non siamo il nuovo ES,Vanille. Semplicemente abbiamo avuto la fortuna di scoprire i loro piani in tempo e abbiamo il dovere di riferirlo. Lascerò però almeno fino a domani che sia tu a parlare con la McGrannitt...Ci sentiamo...

Detto ciò Rochelle uscì a passi lenti dalla biblioteca lasciando sola Vanille. Questa rimase lì immobile per qualche secondo con aria pensierosa. Si dette della stupida. Perchè non era corsa subito dalla McGrannitt? Perchè mettere in pericolo l'intera scuola solo per il suo egoistico desiderio di eguagliare il suo eroe? Si alzò improvvisamente dalla sedia e decise che si sarebbe andata dalla Preside seduta stante e le avrebbe raccontato tutto per filo e per segno. Dopotutto poteva anche essere considerata un eroina per aver sventato il losco piano di Desdemona Krueger riferendolo ai Professori. Si incamminò lentamente verso l'uscita quando qualcosa la costrinse a fermarsi. Il cuore cominciò a batterle all'impazzata mentre davanti a lei c'era Cloud Helmsley. Il Serpeverde continuava a squadrarla,in silenzio,il movimento del petto che mostrava quanto il suo respiro fosse affannato. La giovane Grifondoro arrossì,mentre spaesata non sapeva come comportarsi e cosa dire. Improvvisamente lo vide chinare il capo verso il basso e la sua voce uscì come un sussurro...

-Avevi ragione tu....Avevi ragione tu,Vanille...su Rebecca..e su tutto...Credo...credo di essere stato un idiota...

Vanille non riusciva a credere a ciò che stava sentendo. Improvvisamente la figura di Cloud si offuscò mentre le lacrime bagnavano lentamente gli occhi della Grifondoro. Per quanto la voce di Cloud non paresse affatto mortificata o quella di qualcuno che si stesse davvero scusando,quelle parole la toccarono al cuore. Si lanciò su di lui quasi meccanicamente e si strinse alla sua vita affondando il volto sulla sua spalla e cominciando a singhiozzare. Lui portò la sua mano a insinuarsi tra i suoi capelli e la strinse chiedendogli semplicemente...

-Sono perdonato??....

Vanille alzò per qualche secondo il volto,rosso per il pianto e con la voce rotta ma allo stesso tempo enfatizzata dal desiderio di pronunciare quelle parole disse.

-S....si!!!! Si....c...Certo che si.....

Quindi si abbandonò di nuovo addosso a lui e Cloud la strinse ancora a sè carezzandole i capelli castani e giocando con le sue ciocche mentre la Grifondoro esauriva tutte le sue lacrime,di contentezza e di commozione e non certo di dolore. Alla fine anche Cloud le credeva...anche lui aveva aperto gli occhi e ora lei era lì tra le sue braccia. Improvvisamente il biondo Serpeverde poggiò il mento alla sua spalla e le sussurrò all'orecchio...

-Vedrai che gli impediremo di impadronirsi di Hogwarts...lo faremo assieme,io e te....

Vanille annuì mentre lui le alzava ora il mento ponendole un dito sotto di esso e con l'indice dell'altra mano gli asciugava una lacrima. Solo in quel momento l'entità della sofferenza che aveva causato alla giovane Grifondoro gli fu chiara e una fitta lo raggiunse al cuore. Si avrebbero sconfitto assieme quei dannati Mangiamorte. E lui avrebbe vendicato i suoi genitori. Vanille si staccò allora improvvisamente da lui e passandosi ancora una volta il palmo sul volto ancora fradicio per le lacrime si diresse lentamente verso la porta...

-Vado...vado ad avvertire la Preside..credo sia la cosa migliore...

Cloud rimase per qualche secondo immobile come attraversato da un lampo. Quindi posò abbastanza bruscamente una mano sulla sua spalla costringendola a voltarsi. La ragazza ne fu quanto mai sorpresa. Gli occhi del Serpeverde erano addirittura allarmati.

-NO...Non farlo.....

Le disse,la voce quasi disperata. Vanille spalancò la bocca quindi afferrò la mano di Cloud che sentì tremare mentre continuava a stringere la sua spalla...La voce del ragazzo tornò ad essere un sussurro,quindi chinò la testa,i capelli biondi che gli ricaddero sulla fronte..

-....o almeno non ora....ti prego...voglio..voglio cercare di risolvere la questione da solo...cioè..assieme a te...ma lo devo a me stesso..e ai miei che sono morti per mano di bastardi come coloro che stanno per invadere questa scuola...Sò che è una follia..ma ti chiedo di avere fiducia in me..e di capire.

Vanille rimase per qualche secondo in silenzio. Si sentì una sporca mentitrice eppure annuì lentamente mentre ripensava a ciò che aveva detto Rochelle...Però...però era Cloud che glie lo stava chiedendo...ed era anche ciò che lei stessa desiderava. Affrontare i Mangiamorte,e lo avrebbe fatto assieme a lui. Se Cloud era accanto a lei sentiva di poter fare qualsiasi cosa. Avrebbe parlato dopo con Rochelle e se ne sarebbe fatta una ragione....Loro avrebbero fermato i servi di Lord Voldemort,e forse allora si sarebbe sentita davvero un eroina come tante volte aveva desiderato. Finalmente la ragazza tornò a sorridere,il volto non più triste ma illuminato da gioia e determinazione.

-Si.....Sconfiggiamoli insieme...

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Capitolo 15
*** 15.Incontro ***


Capitolo 15: Incontro


Aleister aprì gli occhi di scatto fissando il soffitto della stanza,con sguardo vacuo. Era dunque giunta l'ora e il suo cuore,doveva ammetterlo,batteva all'impazzata. Cercò di abituare gli occhi al buio pesto quindi si tirò a sedere sul letto portandosi le mani alle tempie. Ancora una volta sarebbe dovuto uscire di notte con il rischio di incontrare Gazza,ma stavolta la sua destinazione non era affatto la Guferia bensì l'imboccare della Foresta. Tirò uno sbadiglio quindi poggiò i piedi sul pavimento,quindi scendendo dal letto e stando attento a muoversi in modo da non svegliare gli altri studenti di Corvonero che dormivano nella stessa ala del dormitorio. Appena ritrovatosi nei corridoi sussurrò "Lumos!!" e lasciò che la bacchetta si illuminasse. Fortunatamente stavolta aveva qualche asso nella manica in più,un passaggio che le due sorelle gli avevano indicato e che lui si era chiesto più volte dove lo avessero scovato.

Tutto era successo durante il loro incontro in Guferia. Una volta che Aleister era stato costretto a prostrarsi dinanzi a Desdemona la Serpeverde lo aveva immediatamente preso come un suo sottoposto e il ragazzo non aveva certo potuto opporsi. La Krueger aveva una strana attrazione perversa per lui e si era divertita a cercare di soggiogarlo addossandolo al muro e carezzandolo come fosse stato un animale. Lola aveva guardato la scena con un misto di disgusto e di malcelata noia. Si notava quanto la Prefetto Corvonero avrebbe voluto lei stessa divertirsi con lui ma evidentemente Desdemona aveva in qualche modo più potere fra le due e le aveva impedito quel sollazzo. Desdemona aveva afferrato per il mento il ragazzo stringendo le dita sulle sua guancie e avvicinando il suo volto a quello di lui aveva assunto un tono autoritario...

-....Ora abbiamo stabilito i ruoli Crowley...Da ora puoi definirti un apprendista Mangiamorte a tutti gli effetti perchè io faccio le veci di Lord Voldemort qui. Non riceverai il marchio poichè sarebbe riconosciuto all'interno di Hogwarts,o almeno non subito. Anche io e mia sorella ne siamo ancora sprovviste. Ma voglio che sia ben chiaro nella tua testa...Per quanto tu sia uno di noi sarai sempre uno schiavo...il mio schiavo. Tutto chiaro?

Lola carezzò la bacchetta e Aleister non potè far altro che annuire. Un ghigno si disegnò sul volto di Desdemona che strinse ancora di più la presa sul volto di Crowley il quale cercò inutilmente di dimenarsi. Lei però portò le sue labbra a toccare ancora una volta quelle del ragazzo quindi dopo avergli stampato un nuovo bacio fugace lo lasciò andare portandosi al contempo al centro dell'ampia stanza. Aleister cadde a sedere e si massaggiò la mascella mentre Lola gli lanciava uno sguardo per la prima volta impassibile. Desdemona rimase girata di spalle quindi mantenendo il solito tono perentorio continuò a parlare...

-Domani sera finalmente faremo il nostro primo incontro ufficiale...Ho reclutato anche la mia seconda allieva ed è un soggetto che devo ammetterlo trovo particolarmente interessante. Potrebbe diventare una Mangiamorte perfetta se ben stimolata e domani la metterò alla prova. Tu farai esattamente tutto ciò che ti ordinerò e non interferirai qualsiasi cosa accada. Sono stata chiara?

Aleister era rimasto in silenzio,forse preso finalmente da un moto d'orgoglio. Risponderle sarebbe stato come ammettere una vlta per tutte che da allora sarebbe stato il suo sottoposto. Sentì lo sguardo di Lola su di sè e la vide di nuovo divertita,forse perchè avvertiva il conflitto dentro di lui. Desdemona in quel momento si voltò e lo fulminò con lo sguardo,il tono ancora imperioso.

-Ho detto,sono stata chiara???

Oramai era in ballo,e se voleva andare fino in fondo,magari fino a incontrare perfino il Lord Oscuro,doveva accettarlo...doveva sottomettersi a quella ragazza....

-Trasparente....

Aveva mormorato mentre Lola si era rabbuiata e si era appoggiata al muro rimanendo in silenzio per il resto dell'incontro.

Aleister aveva trovato il passaggio dietro una delle statue del corridoio che costeggiava l'ingresso alla Torre di Corvonero e usando nuovamente il Lumos aveva fatto luce scoprendo una lunga rampa di scale. Doveva essere un passaggio scoperto da Lola se si trovava accanto all'ingresso della Torre della loro casata ma non poteva escludere nemmeno che potesse averlo scovato Lord Voldemort stesso quando era studente a Hogwarts. Discese lentamente le scale mentre ogni tanto gli sembrava di udire dei passi dietro di lui. Si chiese chi potesse essere poi pensò all'altra allieva di Desdemona. Magari aveva dato anche a lei la dritta su quel passaggio segreto. Continuò a discendere le scale più lentamente e sentì i passi a loro volta rallentare. Aumentò di nuovo il passo fino a giungere a un buco nel muro. Lo carezzò e trovò una pietra che una volta spinta innescò un meccanismo. Un cardine ruotò su se stesso e in un punto del soffitto Crowley vide comparire il cielo notturno. Poggiò i piedi su alcune pietre sporgenti incastonate nel muro e si arrampicò fino all'uscita. Si trovava nella Foresta Proibita. In lontananza intravedeva la Capanna di Hagrid ma era troppo immerso nella fitta boscaglia perche il Guardiacaccia o chicchessia potesse vederlo anche se fosse uscito dalla casetta. Allora sentì dei passi all'interno della botola poi improvvisamente un altra figura si arrampicò su di essa sbucando dal buco. Era una ragazza,una ragazza dalla pelle quasi lattescente e i lunghi capelli castani tendenti al rosso. Carponi uscì del tutto dalla botola e alzò lo sguardo su Aleister. Il Corvonero ne rimase subito colpito,colpito da quegli occhi profondi e decisi che nascondevano odio ma anche orgoglio. La ragazza non parlò si alzò solamente continuando però ogni tanto a studiarlo di sottecchi. Dal canto suo neppure Aleister parlò eppure rimase immobile continuando a studiare ogni movimento della nuova arrivata. A occhio e croce era una Serpeverde,sui quattordici anni quindi del quarto anno. Poteva vederlo dallo stemma che portava e indovinarlo dalla sua fisionomia che ne denotava la giovane età. In ogni caso poteva affermare di non averla mai vista in giro per Hogwarts....

Rebecca si passò una mano sui lunghi capelli spostandosi una ciocca dal volto e sentì ancora lo sguardo del ragazzo su di lei. Quando era discesa nel passaggio che Desdemona aveva provveduto a indicarle lasciandole un biglietto sopra il suo letto,la Serpeverde aveva avvertito i suoi passi e ora se lo trovava lì dinanzi. Chi era? Sicuramente qualcuno che aveva ricevuto lo stesso invito da parte delle due sorelle. Continuò a studiarlo senza farsi troppo notare e a un attento esame capì che non lo aveva mai visto neppure di sfuggita all'interno della scuola eppure era un Corvonero. Bhè se non altro non uno sporco Grifondoro o un appiccicoso Tassorosso. Desdemona non gli aveva parlato di qualcunaltro ma lui sembrava spaesato quasi quanto lei dunque non poteva di certo essere una spia. Decise di ignorarlo e di concentrarsi invece sull'ambiente circostante,quella Foresta a cui solo pochi potevano accedere. Da un momento all'altro Desdemona e sua sorella sarebbero arrivate. Quando aveva trovato quel biglietto sopra il suo letto si era sentita avvampare,colma di impazienza. Ciò che più le premeva al momento era farla pagare a Cloud,gli aveva giurato vendetta e questo aveva quasi cancellato del tutto i suoi propositi di rendere giustizia ai suoi genitori defunti. Si era sentita così...così profondamente umiliata...da quel figlio di traditori. Si era aspettata che dato il suo lignaggio l'avrebbe accolta con gioia,che l'avrebbe sostenuta...Invece l'aveva denigrata...aveva sputato sopra il suo orgoglio e ora si trovava di sicuro fra le braccia di quella maledetta Grifondoro. Oh ma l'avrebbe pagata anche lei,avrebbe pagato per quella Languelingua...

Improvvisamente dinanzi a loro comparvero due figure ammantate di nero. Si muovevano silenziose come una brezza leggera e difatti nonostante provenissero dalla scuola i due ragazzi le notarono solo quando ormai erano giunte ormai così vicine che potevano quasi sentirne il respiro. Desdemona fu la prima ad abbassarsi il cappuccio e a squadrare i due con occhi colmi di interesse. Entrambi i suoi allievi erano lì...Aleister Crowley colui che si sarebbe divertita con il tempo a domare...e Rebecca Groove colei che invece avrebbe plasmato a suo piacere. Insieme di fronte a lei. Non volle lasciar loro troppo tempo per rimuginare e tenerli sulla corda non sarebbe servito a molto,era molto fiduciosa che il tono della sua voce sarebbe bastato.

-Ci siamo tutti dunque..Questa sera state per fare il passo piu grande della vostra vita,siatene fieri. Non tutti sono degni di servire Lord Voldemort quindi quello che state per ricevere è un onore per cui tanti darebbero il loro braccio destro. Vicende abbastanza differenti vi legano a questo destino,così come differente sarà il vostro futuro.

Si portò dinanzi a Rebecca e la afferrò per un braccio trascinandola con sè. La Serpeverde sembrò titubante e la Krueger si bloccò lasciando andare i modi bruschi e facendole semplicemente cenno di seguirla. Desdemona si sedette su un tronco poco distante e invitò la Serpeverde a fare altrettanto. Rebecca si sedette così accanto a lei continuando a studiare il volto della mora. Cosa aveva voluto dire con quella frase,"così come differente sarà il vostro futuro?". Improvvisamente Desdemona tese una mano verso Lola e sogghignando le disse

-Prego sorellina puoi cominciare la tua dimostrazione.

Lola si tolse allora a sua volta il cappuccio lasciando ricadere i suoi capelli riccioluti sulle spalle. Puntò lo sguardo verso Aleister ed estrasse la bacchetta. A sua volta il Corvonero fece altrettanto..I due si squadrarono e il ragazzo vide sul volto del Prefetto della sua casata quello stesso ghigno satanico e bramoso di giocare con lui. Desdemona gli aveva dato finalmente un occasione d'oro e lei l'avrebbe sfruttata fino in fondo. Rebecca dal suo seggio osservava tutta la scena capendo che stava per svolgersi un duello. Aleister fu il primo ad attaccare. Improvvisamente mosse facendola roteare,la bacchetta e puntandola contro Lola urlò "Stupeficium!!!" lanciando uno schiantesimo nella sua direzione. La sorella di Desdemona però fu lesta a innalzare un Sortilegio Scudo e l'incantesimo rimbalzò tornando al mittente. Aleister si chinò evitando così di essere colpito dal suo stesso attacco. Il ragazzo rotolò a terra quindi continuando a mantenere salda la bacchetta e a lanciare schiantesimi contro Lola la quale comunque parava tutti i suoi colpi senza difficoltà muovendosi sinuosa come una ballerina. Il giovane Corvonero imprecò fra sè,non riuscendo a trovare una strategia per mandare alcun colpo a segno. Improvvisamente però fu Lola a passare al contrattacco e cominciò a muoversi rapidamente cercando di confondere il ragazzo. Aleister rimase in posizione di guardia quindi cominciò a lanciare ancora schiantesimi che però Lola evitava come se nulla fosse...era troppo...troppo superiore a lui. Improvvisamente la vide scartare di lato e quando si accorse che gli stava puntando la bacchetta contro era troppo tardi...EXPELLIARMUS!!! urlò Lola e la bacchetta di Aleister volò vià metre l'onda d'urto lo spediva schiena contro l'albero. Il ragazzo stordito cercò di recuperarla ma improvvisamente il Prefetto Corvonero esplose in una risatina folle e urlò

-Crucio!!!

Il corpo di Aleister fu immediatamente scosso da tremiti e sofferenze incredibili. Rebecca fissava la scena con stupore mentre Desdemona rimaneva impassibile. Crowley cominciò a urlare per il dolore mentre Lola si avvicinava soddisfatta e più lo faceva più i tremiti del ragazzo aumentavano. Improvvisamente la ragazza sollevò il piede per poi spingerlo violentemente sulla gola di Aleister inchiodandolo definitivamente al suolo. Aveva vinto e ora stava infierendo su di lui come solo un essere dalla sadicità infinita poteva fare. Rebecca per quanto potesse cercare di essere fredda e distaccata ne fu alquanto sconvolta. Desdemona improvvisamente si tirò in piedi e alzò perentoria la mano

-Ora basta Lola...hai dimostrato fin troppo....

Lola la guardò seccata quindi tolse improvvisamente il piede dalla gola di Aleister per poi assumere un aria cupa e scavalcarlo per poi appoggiarsi con la schiena ad un albero. Crowley cominciò ad ansimare tenendosi il collo con entrambe le mani e tremolando come se scosso ancora da convulsioni. Desdemona parve però ignorare i suoi lamenti e si voltò invece verso Rebecca fulminandola con lo sguardo. La sua espressione però si addolcì subito dopo e le posò una mano sulla spalla trattandola quasi con paternità

-Presto potresti essere in grado anche tu di fare quello che mia sorella ti ha illustrato...Pensa a tutto quello che potresti realizzare con un tale potere...a come dolce sarebbe la tua vendetta una volta che avrai imparato anche tu ad eseguire tali magie e a duellare con tanta maestria.

E Rebecca ci stava davvero pensando. Pensava a come avrebbe potuto facilmente tenere testa a Cloud e alla sua smorfiosa Grifondoro...a come l'avrebbe fatta pagare a entrambi anche a costo di usare Magie proibite. E poi assieme alle sorelle Krueger avrebbe aiutato Lord Voldemort a ottenere la sua vendetta sul Ministero così che lei stessa avrebbe potuto rivalersi su di loro per la morte dei suoi genitori. Era questo ciò che aveva sempre desiderato,ciò per cui molto probabilmente era nata anche se questo bisogno di riscattarsi,di far pagare al Ministero e ai suoi sporchi Auror il dazio di ciò che le avevano fatto.Desdemona sembrò avvertire i pensieri che prendevano man mano forma dentro di lei e sorrise soddisfatta per poi riprendere a parlare...

-Dalla prossima volta comincerai anche tu gli allenamenti..Come ora saremo sotto l'effetto dell'Incanto Muffliato così che nessuno potrà udirci e presto sarai pronta per divenire a tutti gli effetti una di noi....

Improvvisamente però Lola dal suo angolo scoppiò in una nuova risata e riemergendo dal buio puntò il dito su Rebecca.

-E questa sarebbe adatta a diventare una di noi? Non farmi ridere sorellina....

Desdemona inarcò un sopracciglio mentre Rebecca fissava Lola come colpita. Lo sguardo che la Corvonero gli restituì era colmo di disprezzo. Si portò faccia a faccia con lei e ghignò continuando a guardarla con superiorità.

-Cosa ce ne facciamo di una bamboccia che ancora non ha deciso di seguire il suo retaggio? E lo fà ora,solo per convenienza....

Quindi si allontanò di qualche passo e quasi sussurrando le parole gli uscirono taglienti come un rasoio...

-....solo perchè l'ha lasciata il suo ragazzo? Che pena...neppure è in grado di tenersi stretta il suo uomo....

La reazione di Rebecca fu fulminea...Non si chiese nemmeno come Lola conoscesse l'accaduto,semplicemente si fece prendere da un impeto di rabbia e portò la mano alla bacchetta urlando furiosa. La Krueger però non si scompose e molto piu lesta di lei fece scattare a sua volta la bacchetta magica urlando...

-Stupeficium!!!!

L'attacco centrò in pieno Rebecca che ricadde all'indietro stramazzando nel fango. La giovane Serpeverde sentì le forze mancarle e potè vedere solo il volto di Desdemona che con soddisfazione mista a disprezzo la guardava lentamente svenire. Prima che perdesse del tutto i sensi la giovane figlia dei Groove sentì colei che sarebbe stata la sua maestra dirle con spregio...

-Tsk....ancora non sai nemmeno controllare le tue emozioni...Con queste premesse speri di divenire una Mangiamorte? Abbassi la guardia per una semplice provocazione? Per quanto mi riguarda puoi pure tornartene tra i bambini...

Quelle umilianti parole furono l'ultima cosa che Rebecca udì quindi svenne del tutto,sotto l'effetto dello schiantesimo.



Aleister aveva assistito a tutta la scena,poggiato di schiena a un albero,cercando di riprendere le forze. Per la prima volta in vita sua aveva assaggiato il potere terribile della Maledizione Crociatus che Lola gli aveva scatenato contro senza remore. Sapeva che la Prefetto Corvonero si era divertita come non mai a torturarlo,una delle poche occasioni che gli erano state concesse dato che Desdemona era sembrata alquanto possessiva nei suoi confronti. Questo nel profondo infastidiva Lola e Aleister se ne era accorto,ma non era solo quello....era rimasta delusa che lui si fosse sottomesso così facilmente alla sorella mentre con lei era sempre stato molto più sostenuto. Aleister lo aveva capito e sapeva che in quel Crucio era rinchiusa una punizione che la piu riccia delle due sorelle gli aveva inflitto. Improvvisamente vide le due tornare verso di lui,lasciando Rebecca a terra svenuta. Continuò a mantenere lo sguardo sul corpo della ragazza inerte nel fango quindi fu costretto a girarsi. Desdemona lo aveva afferrato per il colletto e lo tirò a sè.

-Un ottimo lavoro,Aleister...Ora la nostra ragazzina ha ricevuto una delle lezioni più importanti della sua vita e dubito la dimenticherà...Se avrà carattere proseguirà comunque e sai credo proprio che lo farà. Tu dal canto tuo hai capito che ti conviene obbedirci anche perchè sai...io sono estremamente più forte di mia sorella...e se lei ti ha sconfitto così facilmente...che speranze puoi avere contro di me?

Lola alle spalle di Desdemona fece un altra smorfia quindi prima che il giovane Crowley potesse rispondere Desdemona gli stampò un altro bacio. Fatto ciò la Krueger lo lasciò andare bruscamente e voltatasi verso Lola le disse...

-Andiamo....

Le due sparirono nel folto della boscaglia senza un rumore,lasciando quindi il Corvonero a terra e Rebecca svenuta poco più avanti. Aleister si accertò che le due fossero svanite del tutto prima di allungare il braccio verso la sua bacchetta. Afferratala cercò di riportarsi in piedi anche se ebbe molta difficoltà e dovette tentare ben tre volte. Si aggrappò al tronco di un albero per rischiare di non ricadere in avanti,le ossa che erano ancora tutto un dolore. Quindi trascinando i piedi pian piano si avvicinò a un altro albero e si attaccò saldamente a quello. Pian piano stava raggiungendo la giovane Groove ancora distesa nel fango. Riprese fiato quindi continuò il suo cammino aiutandosi con i tronchi degli alberi,dopotutto subire la Magia Cruciatus non lasciava certo privi di effetti collaterali. Inoltre aveva anche sbattuto violentemente la schiena contro l'albero e anche il collo,calpestato da Lola si univa a quella sarabanda di dolore. Alla fine però riuscì a raggiungere Rebecca e si gettò in ginocchio accanto a lei. Puntò la bacchetta sul suo petto e con voce rotta pronunciò la parola magica.

-INNERVA!!!

Rebecca fu scossa come da un sussulto quindi si riassestò spalancando d'improvviso gli occhi. Si tirò a sedere tossicchiando appena e si accorse fin da subito di essere caduta sul fango. Schifata cominciò a imprecare fra sè finchè non si sentì osservata e voltatasi si ritrovò faccia a faccia con Aleister. Ricadde improvvisamente all'indietro allontanandosi dal Corvonero mentre nella sua mente tutto tornava incredibilmente chiaro. L'incontro. La provocazione di Lola. L'umiliazione subita da Desdemona. Era stata schiantata e ora....Aleister dinanzi a sè alzò improvvisamente la bacchetta e disse semplicemente...

-Innerva....

Rebecca dunque capì...era stato quel..quel perdente a risvegliarla. Ma cosa voleva? Come osava pensare che lei avesse bisogno del suo aiuto? Come osava provare pietà per lei???  Cercò di rialzarsi ma le venne un capogiro e rischiò di cadere nuovamente nel fango. La mano di Aleister le afferrò però saldamente il polso impedendole di piombare ancora una volta nella melma. Lei si fece aiutare ma poi immediatamente gli schiaffeggiò la mano...

-Non osare toccarmi sporco Corvonero...Credi di poterti permettere di compatirmi? Non ho bisogno della tua...

Aleister scosse la testa quindi le disse semplicemente

-Chiudi il becco......

Sempre piu insolente...La giovane Groove era pronta a mollargli un altro sonoro ceffone quando lui tese semplicemente la mano continuando a guardarla...

-Aleister Crowley.....

Era il suo nome. Voleva presentarsi?? Prima osava tanto nei suoi confronti e poi chiedeva di presentarsi come se fossero due sdolcinati Grifondoro? Lo squadrò con sospetto e lui rimase lì immobile in attesa. Alla fine anche lei si decise e gli afferrò saldamente la mano....

-Rebecca Groove...Ma forse dovrei chiamarti perdente che ne dici? Quella Lola ti ha dato proprio una bella lezione....

Stava sdrammatizzando? Si forse prendere in giro quello stupido Corvonero poteva farle dimenticare per un pò le due umiliazioni subite in due giornate.

-Avresti fatto la stessa fine se fossi stata tu a lottare con lei...inoltre ho potuto vedere che ti ha schiantata come se nulla fosse...

Rebecca arrossì quindi digrignò i denti....

-Un attimo di distrazione,nulla più.....

Aleister la squadrò quindi la vide girare i tacchi e continuò a guardarla allontanarsi. Sentendosi osservata però si voltò nuovamente e puntò il dito verso Crowley sibilando al suo indirizzo...

-Ora vado...non osare prendere il passaggio finchè non sono tornata nella mia Sala Comune o ne pagherai le conseguenze..e non osare più mostrarti compassionevole verso di me...Non ho bisogno della pietà di uno stupido Corvonero...

Detto ciò Rebecca si allontanò del tutto,nel profondo ancora adirata per l'umiliazione che Desdemona e sua sorella avevano osato infliggerle. Dal canto suo Aleister rimase li immobile quasi imbambolato a guardarla allontanarsi e si chiese cosa lo attirasse di quella ragazzina che a quanto pare sarebbe divenuta l'allieva preferita delle Krueger. Era sempre stato una persona abbastanza indifferente eppure quella...quella Groove..aveva un qualcosa di strano che lo costringeva quasi a rompere quel cupo guscio che aveva innalzato attorno a se e nel quale si era lentamente chiuso. Perchè aveva sentito il bisogno incessante di risvegliarla dallo Schiantesimo? Perchè d'improvviso si ritrovava a sperare che Gazza non beccasse quella ragazza così arrogante e che tornasse alla Sala Comune? Perchè soprattutto avrebbe atteso veramente mezzora prima di prendere a sua volta il passaggio?  Non sapeva dirlo...poteva solo affermare che quella ragazza,si...lo aveva decisamente colpito...

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Capitolo 16
*** 16. Qualcosa di Nascosto ***


Capitolo 16
Qualcosa di Nascosto



I due mesi seguenti passarono veloci ma non senza avvenimenti di un certo peso all'interno del Mondo Magico. Il Profeta riportava la notizia che il ministro Kingsley Shacklebolt aveva convinto il Winzegamot dell'urgenza di una nuova azione rapida e decisa contro le numerose cellule di Mangiamorte rimaste ancora in libertà all'interno del Mondo Magico ma non solo. La morte del capostazione aveva infatti dimostrato che alcuni fedeli del Signore Oscuro avrebbero potuto aver cercato rifugio tra i babbani credendo che il Ministero mai avrebbe creduto una cosa simile. La conferma a questa teoria era arrivata quando gli Auror erano riusciti a individuare e a circondare la catapecchia dove si erano rifugiati Avery e Antonin Dohlov. Quest'ultimo era riuscito a smaterializzarsi ma Avery non era stato così rapido ed era stato catturato e portato dinanzi al Tribunale. Gli era stata immediatamente attribuita la colpevolezza per la morte del capostazione ed era stato rinchiuso per qualche tempo all'interno del Ministero in attesa che arrivasse il permesso per usare su di lui il Veritaserum per interrogarlo,prima del trasferimento ad Azkaban. Proprio quando il permesso era arrivato però,Avery era stato ritrovato sul pavimento della sua cella,assassinato. Qualcuno si era dunque introdotto nel Ministero e aveva compiuto quell'assassinio senza che nessuno riuscisse a bloccarlo. Dove arrivavano dunque i tentacoli dei Mangiamorte? Nonostante oramai fossero in ritirata ancora riuscivano a insinuarsi così subdolamente tra le file del Ministero? Evidentemente Avery sapeva fin troppo e da testimone scomodo era stato ovviamente fatto fuori,e loro non avevano potuto far nulla per impedirlo. Dopo questo omicidio ne conseguì dunque che la caccia a Voldemort e ai suoi adepti si intensificò ancora di più....

Una figura di nero vestita camminava lungo il viale lastricato che portava a una piccola casetta molto defilata dalle vie principali di Hogsmeade. L'inverno era ormai giunto e fastidiosi brividi di freddo facevano tremare a piccoli intervalli la figura che infastidita aumentò il passo verso la porta della casa. Bussò con foga e la porta le fù aperta. La donna si tolse il cappuccio e lasciò ricadere i lunghi capelli corvini sulle spalle. Desdemona si guardò attorno,cercando di abituare gli occhi al buio della stanza illuminata solo da una candela. Aveva avuto appuntamento lì e si era materializzata a poca distanza dall'imbocco per arrivare alla casa cercando comunque di non dirigersi immediatamente lì conscia che qualcuno avrebbe potuto seguirla. Ciò l'aveva però esposta al freddo e lei odiava sentirsi indifesa perfino di fronte al clima. Non le avevano neppure detto precisamente dove si trovava la casa solo l'imbocco per arrivare ad essa quindi non aveva potuto materializzarsi direttamente al suo interno,aveva dovuto ritrovarla procedendo a piedi e ora finalmente aveva trovato il luogo dell'incontro. Oltre al freddo un altra cosa che Desdemona odiava era restare all'oscuro di cosa succedeva attorno a lei. Ciò le impediva di avere tutto sotto controllo. Erano due mesi che non aveva contatti con i Mangiamorte,la caccia serrata del Ministero aveva infatti fatto si che fosse quasi impossibile comunicare. Solo ora finalmente si erano degnati di tornare a farsi sentire dandole appuntamento in questa buia catapecchia. Due volti erano illuminati dalla fioca luce della candela e Desdemona potè riconoscere quello di Rodolphus Lestrange e quello di sua moglie Bellatrix. La donna fece una smorfia alla vista della Krueger,non le era mai andata a genio poichè Desd si era guadagnata l'approvazione di Voldemort,che Bellatrix non era mai riuscita a ottenere nonostante ci avesse provato e riprovato. A parlare fu Rodolphus.

-Non è affatto sicuro qui quindi dobbiamo essere sbrigativi...il Lord vuole essere informato su come procedono le cose a Hogwarts. Come procede l'addestramento dei ragazzini..che progressi fanno...se qualcuno ha subodorato qualcosa..

Desdemona si sedette su una sedia polverosa e continuando a guardare ora Rodolphus,ora Bellatrix ci mise qualche secondo per rispondere ai suoi interlocutori...

-Li ho reclutati alla fine..la ragazza ha un discreto talento ed è molto ricettiva..si vede che discende da Mangiamorte. Le sto insegnando tutto ciò che sò e sembra imparare abbastanza facilmente...sarà un buon elemento per la nostra causa. Il ragazzo invece...devo ammettere che mi sono divertita un pò con lui ma sembra assolutamente refrattario alla sofferenza che i miei maltrattamenti gli infliggono..anzi pare quasi assecondarmi. Credo abbia qualcosa dentro che non sono riuscita a stabilire ancora...progredisce molto più lentamente della ragazza ma aveva già un buon bagaglio iniziale seppur non possa ancora competere con un Mangiamorte.

Rodolphus annuì leggermente quindi dopo essersi fermato ad ascoltare per qualche secondo i rumori di fuori,forse temendo un agguato improvviso dunque si avvicinò aggirando il tavolo polveroso che stava al centro della stanza...

-Il Lord crede che Crowley sia un incognita...nonostante la sua indubbia riconoscenza per ciò che lui ha fatto a suo padre,crede che la sua motivazione non sia abbastanza forte e che vada in qualche modo...legato a noi. Il Signore Oscuro crede che troverai facilmente un modo per asservire totalmente il ragazzo alla causa,in maniera che la sua posizione non sia in discussione....

Desdemona sorrise compiaciuta da quanto Voldemort conoscesse bene le sue arti e la sua passione per l'inganno...

-Oh il modo si potrà trovare di certo...Il Lord non deve preoccuparsi..Fortunatamente ha ancora qualche sottoposto su cui contare...visto che altri hanno nel tempo dimostrato di lasciare molto a desiderare in quanto a servigi....

E detto ciò puntò lo sguardo verso Bellatrix. La donna nonostante il buio sembrò aver capito perchè improvvisamente strinse la mano sulla bacchetta urlando

-LURIDA SGUALDRINA..COME OSI PARLARE COSì A ME???...TI SCANNERò COME UNA CA...

Rodolphus improvvisamente si gettò sulla moglie bloccandola prima che facesse pazzie. Bellatrix si divincolò dimostrando di avere una forza inaspettata,data sicuramente dalla follia che oramai la divorava. Nonostante ciò però Lestrange riuscì a afferrarla per i polsi....

-Non fare pazzie Bellatrix...non farne...se urli così tutti gli Auror ci saranno addosso in men che non si dica e se farai pazzie difficilmente riguadagnerai la fiducia del Lord,che tanto ti sta a cuore....

A queste parole Bellatrix smise lentamente di agitarsi pur lanciando occhiate d'odio oltre le spalle di Rodolphus,a Desdemona. Questa indietreggiò lentamente compiaciuta e aprì lentamente la porta...

-Riferite al Lord che non deve preoccuparsi...mi occuperò io di Crowley...ora pensate solo a non farvi beccare...e vedete di contattarmi più spesso..non posso svolgere il mio compito senza avere direttive dal Signore Oscuro...

Detto ciò Desdemona uscì e si smaterializzò immediatamente lasciando soli Bellatrix e Rodolphus che lentamente si alzavano ripulendosi dalla polvere.......




Un enorme cerva d'argento camminava al centro dell'Aula di Difesa Contro Le Arti Oscure e tutta la classe la osservava stupita avanzare lentamente,evanescente,verso di loro. Severus Piton guidava lentamente con la bacchetta i movimenti dell'animale che rapresentava il suo Patronus. Oramai da settimane il professore aveva cominciato ad insegnare loro come evocare un Patronus ma pochi erano riusciti ad andare oltre qualche piccolo sbuffo fuoriuscente dalla bacchetta. Uno di questi pochi era Aleister Crowley. Il ragazzo era riuscito a evocare un Patronus quasi completo anche se ancora non se ne intuiva la forma e lo stesso avevano fatto Rochelle Richart e uno studente di Serpeverde.Piton stava ora mostrando per l'ennesima volta il suo Patronus ma tutti erano stupiti come la prima volta forse perchè non si attendevano che quel cupo professore lo avesse così splendido. Piton lentamente richiamò la cerva quindi puntò lo sguardo sulla sua classe mentre il Patrono scompariva.

-Anche oggi ci eserciteremo nel richiamo del Patronus. Come sapete tale magia serve per la difesa di sè stessi contro creature come i Dissennatori. Al primo stadio esso ha solo forma di una nebbiolina incorporea ma c'è un altro stadio,quello del Patronus Corporeo. La forma che assume è solitamente quella di un animale. Ora questo è ciò che voi zucche vuote avreste dovuto studiare per oggi unitamente a ciò che di altro ho spiegato le precedenti volte. Potrei facilmente interrogarvi e scoprire che solo il 10 % di voi ha aperto il libro ma credo sia più costruttivo che voi continuiate ad esercitarvi finchè qualcuno non riuscirà finalmente a dare corpo al suo Patronus. Ovviamente se entro la settimana non vi sarete riusciti riprenderò le lezioni normali. Non sono tipo da perder tempo con degli incapaci...

Piton come al solito non si era dimostrato il più affabile dei Professori eppure c'era chi diceva che un tempo fosse addirittura peggio. Poi quando alla fine si era scoperto il doppio gioco che faceva per ordine di Silente tutti avevano capito che anche in quel professore dai lunghi capelli unti e dall'aria cupa c'era qualcosa di buono e da allora Piton si era ritrovato a non essere più totalmente credibile quando cercava di incutere il giusto rispetto e dunque i suoi modi si erano un pò attenuati per quanto fosse possibile per uno come lui. Ora girava per l'aula osservando i ragazzi che cercavano di richiamare il Patronus anche se come sempre fuoriusciva dalle loro bacchette solo una semplice nebbiolina appena accennata. I malcapitati si beccavano gli insulti del Professore quindi Piton passava ad un altro. Rochelle Richart come al solito era riuscita a dare una forma quasi precisa al suo Patronus che cominciava a somigliare a una piccola donnola. La ragazza guardava il Patronus ma ogni tanto il suo sguardo fuggiva verso Aleister Crowley che poco lontano muoveva lentamente la bacchetta cercando di dare forma al suo. Piton comparve però dietro la ragazza e lei si riprese di botto tornando a concentrarsi sulla sua donnola quasi formata.

-Non me lo aspettavo..Oltre le mie più rosee previsioni signorina Richart...

Rochelle rimase sorpresa di quel similcomplimento del Professore quindi tornò a guardare Aleister che continuava ad esercitarsi. Aveva richiamato il suo Patrono e sembrava del tutto inconsapevole che la ragazza lo stava spiando...Improvvisamente però il Corvonero mosse la bacchetta tendendo il braccio dinanzi a sè e con voce decisa pronunciò il nome dell'incantesimo ancora una volta

"Expecto Patronum!!"

La forma che fino a pochi giorni prima era stato un animale grosso ma indistinto cominciò stavolta a muoversi ma con un effetto più strano difatti alcune protuberanze cominciarono a fuoriuscire improvvisamente dai fianchi. Tutti si voltarono verso di lui mentre invece Rochelle indietreggiava atterrita. Un Acramantula aveva preso forma al centro della stanza...Il Patronus di Aleister era un Acramantula. Il grosso ragno aveva preso distintamente forma al centro dell'aula e tutti lo guardavano spaventati. Piton scansò i ragazzi che si erano parati dinanzi a lui e con voce perentoria disse a Aleister.

-Signor Crowley richiami immediatamente il suo Patronus!! Ora!!

Aleister era lì,immobile,sorpreso dal suo nuovo Patrono e come udì la voce di Piton sembrò ridestarsi richiamando immediatamente l'enorme ragno che si dissolse tornando all'interno della sua bacchetta. Piton si era nel frattempo avvicinato e improvvisamente si girò verso gli altri studenti dicendo loro...

-La Lezione è finita!! Fuori tutti dall'aula tranne lei Signor Crowley.....devo parlarle...

Gli altri studenti si misero in fila diligentemente guadagnando l'uscita dell'aula e lanciando ogni tanto qualche occhiata verso il Professore e l'alunno strano che tutti evitavano. Anche Rochelle continuò a guardarlo mentre se ne andava ma la sua era un occhiata preoccupata....

Quando tutti furono usciti Piton si voltò verso Aleister che restava seduto composto su una delle sedie disposte attorno all'aula. La tensione era tangibile ma improvvisamente Piton esordì con il suo solito tono che stavolta aveva però un timbro molto meno mellifluo,quasi formale.

-Signor Crowley....dubito lei sappia cosa significa ciò che abbiamo veduto oggi. Lei sà in che modo cambia un Patronus?...

Aleister annuì deciso. Era uno dei contenuti del capitolo che era stato dato loro da studiare per la lezione odierna.

-Dopo un trauma è possibile che il Patrono cambi.....

Piton restò impassibile,dopotutto quella piccola verifica non era servita a molto. Crowley era uno dei suoi allievi migliori nonostante non fosse un Serpeverde,però questa domanda era servita a introdurre ciò che aveva da dirgli....

-Esatto Crowley. Però vi sono casi in cui questo trauma causa dei cambiamenti irreparabili nell'animo di una persona. Se essa non riesce a canalizzare bene tali emozioni può accadere che il soggetto sviluppi un Patrono Aggressivo...Un patrono come il tuo Crowley..Un Acramantula è un Patrono aggressivo.

Aleister guardò dritto negli occhi il Professore di Difesa Contro Le Arti oscure. Era quasi un abitudine per lui oramai guardare negli occhi persone di fronte alle quali tanti altri chinavano lo sguardo.

-E...cosa comporta questo per me?....

Piton si voltò dirigendosi verso la finestra. La sua figura ora si stagliava sul sole che entrava dalle tapparelle delle stessa...

-Non sò ancora cosa dirvi Signor Crowley. Posso solo consigliarle di non usare più il suo Patronus almeno per ora..Sospenderò le lezioni e per ora farebbe bene a dimenticarsi ciò che ha visto. Quando avrò maggiori informazioni la farò richiamare..Non ho mai veduto prima d'ora un Patrono Aggressivo e pochi effettivamente conoscono gli effetti che essi possono avere...

Aleister si alzò dalla sedia quindi si diresse verso l'uscita sotto lo sguardo di Piton che laconico disse al ragazzo appena arrivò alla soglia

-Ricordi..non usi mai più il suo Patronus....

Crowley annuì leggermente quindi uscì dall'aula ritrovandosi nel corridoio piuttosto sconvolto da ciò che era accaduto. Fù allora che intravide una figura poggiata a un muro che lo guardava con occhi freddi ma con un sorriso stampato sulle labbra. Rebecca si staccò quindi dalla parete e venne verso di lui squadrandolo dall'alto verso il basso...

-Ci fermiamo dopo le lezioni? Non ti facevo così secchione Crowley....

-Piton ha semplicemente voluto che mi fermassi..doveva parlarmi...

Rebecca squadrò Aleister come se volesse sondarlo per capire se gli nascondeva qualcosa. Oramai era davvero una piccola Desdemona,pensò il Corvonero. Alla fine però lei si limitò a sorridere e disse al ragazzo..

-Ho visto tutti uscire con una gran fretta...Deve essere successo qualcosa che mi nascondi..ma non importa,non mi importa nulla di ciò che fai,ciò che pensi o ciò che dici. Non mi interessa nulla di ciò che ti riguarda...Ora mi interessa solo che tu prenda quella borsa carica dei miei libri e me la porti in aula...

Aleister la guardò di sottecchi...

-Mi hai preso forse per uno dei domestici della tua famiglia?

Rebecca gli battè la bacchetta sul naso con un gesto che ad Aleister dava un fastidio cane così come la boria di cui quella ragazza sembrava pervasa da quando Desdemona la allenava...

-Sappiamo tutti e due quanto vali nella nostra scala gerarchica...sappiamo a che compromessi sei sceso con Desdemona e quindi anche che in tale scala ti sono nettamente superiore..Indi per cui ti conviene portarmi quella borsa Crowley...

Aleister sostenne per qualche secondo lo sguardo di Rebecca. Poi nella sua mente sopraggiunsero tutti i pensieri che quello sguardo faceva riaffiorare. Tutto il vortice di sentimenti che innescava,così contrastanti con il fastidio che invece provava ogni volta che lei lo trattava in quel modo. Con superiorià,la stessa superiorità che mostrava anche Desdemona. Quella insopportabile altezzosità che pervadeva i Serpeverde...eppure allo stesso tempo sentiva di essere attirato in maniera irrefrenabile e incontrovertibile da lei..Alla fine fu lui ad abbassare gli occhi e tese la mano verso la pesante borsa sollevandola. Rebecca soddisfatta sorrise al suo indirizzo...

-Molto bene...vedo che hai capito..Ora se permetti..ma anche se non lo farai...faccio strada...

Detto ciò Rebecca tirò dritto lungo il corridoio mentre Aleister portava la pesante borsa e non smetteva di puntare lo sguardo su di lei..sui suoi capelli rossocastani che ondeggiavano lievemente..Sul suo corpo che sinuoso si muoveva verso la classe di Incantesimi. E si sentiva quasi svenire e non certo per la fatica di portare quel peso che in quel momento sembrava così insignificante..

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Capitolo 17
*** 17. Il Giro di Inviti ***


CAPITOLO 17

IL GIRO DI INVITI



Passarono due settimane da quando Aleister Crowley era stato trattenuto dal Professor Piton dopo la lezione per parlare del suo strano Patronus. Lungo i corridoi tutti parlavano di un solo unico argomento che teneva banco oramai da qualche giorno. Tutto era cominciato quando Argus Gazza,il burbero custode,aveva apposto al muro quel manifesto che inneggiava a un Ballo. Si,si avvicinava il Grande Ballo Scolastico al quale sarebbero intervenuti studenti e professori e anche ospiti del Ministero e di altre scuole. La Professoressa McGrannit sapeva che tale usanza si traduceva poi nel Ballo del Ceppo e che esso avveniva solitamente durante il Torneo TreMaghi. Negli ultimi anni però un Ballo era stato organizzato a metà anno,con l'avvicinarsi di dicembre e quindi del periodo natalizio. Quest'anno non faceva certo eccezione e tutti trepidavano sullo scegliere un determinato vestito oppure su chi avrebbero invitato o su tante altre faccende piuttosto inutili come quanto si sarebbero abbuffati al rinfresco o scommesse su chi sarebbe stato invitato da chi. I Professori spesso faticavano a far stare attenti gli alunni e nei corridoi spesso il chiacchiericcio era insopportabile. Nonostante questo però la McGrannitt non avrebbe mai e poi mai rinunciato a tale usanza. Dopo l'attacco subito dalla scuola da parte dei Mangiamorte aveva sempre cercato di riportare quanta più gioia possibile alla Scuola di Magia e Stregoneria visti anche i tempi bui che ancora correvano. Un ballo avrebbe rallegrato gli animi e pazienza se per un pò avrebbe distratto gli studenti.Anzi aveva anche fatto si che il ballo fosse in maschera. Ognuno sarebbe dovuto venire mascherato. Una volta non sarebbe stata così flessibile ma i tempi l'avevano decisamente cambiata così come era accaduto con tanti altri suoi colleghi. In quel momento la Professoressa guardava quella massa semovente di ragazzi con orgoglio. Dopotutto erano i suoi studenti essendo lei la direttrice . Con la coda dell'occhio vide Aleister Crowley,assieme a una studente di Serpeverde. La Professoressa sorrise soddisfatta,evidentemente alla fine il ragazzo si era ben integrato e non importava che frequentasse proprio una Serpeverde,dopotutto aveva cercato di abbandonare i pregiudizi sulle casate quando aveva assunto il ruolo di Direttrice. Alla fine la donna rientrò nel suo ufficio mentre la folla cominciava a dirigersi verso le rispettive classi.

Il pomeriggio si fece piovoso a denotare che oramai l'inverno la faceva da padrone e tutti gli studenti avevano saggiamente deciso di evitare di uscire fuori sul piazzale della scuola dove sicuramente le coppiette si sarebbero riunite parlando di come si sarebbero vestiti,fra un amoreggiata e l'altra. Ci sarebbe stato chi timidamente avrebbe chiesto alla persona che desiderava di andare al ballo con lui. Altri invece non vi sarebbero riusciti. Tutto questo però non fu certo la pioggia a impedirlo,poichè dentro il castello avveniva comunque tutto questo. Aleister osservava le goccie di pioggia che bagnavano il vetro della sua stanza in silenzio,Loki accoccolato sul letto. Il gatto lo guardò,forse avvertendo che era irrequieto. Lui lo fissò a sua volta quindi si tirò a sedere imprecando leggermente come se l'animale lo guardasse con fare accusatorio.

-Che dovrei fare? Chiederglielo?

Disse piuttosto brusco Aleister mentre il gatto nero lo seguiva con lo sguardo guardandolo alzarsi dal letto e percorrere la stanza a grandi passi visibilmente nervoso...

-Mi riderebbe in faccia ecco cosa. Tanto lo fanno tutti ormai,è diventata una dannatissima moda. Sfotti Crowley e approfittati di lui..Mi riderebbe in faccia e basta e poi se ne andrebbe con qualcuno di quegli idioti di Serpeverde con i loro nomi nobili e le loro belle ville,i loro bei conti in banca e....

Il gatto continuava a squadrarlo,gli occhi gialli che contrastavano con il nero del pelo e che non si staccavano da lui per un secondo. Aleister imprecò ancora per poi passarsi una mano sui capelli,la schiena appoggiata al muro

-Lo sò pure io ho un nome famoso...pure io avevo una villa e un bel conto in banca..ma cosa glie ne potrebbe fregare a lei? Nulla di nulla. Resto pur sempre quello che può sfruttare e costringere a portarle lo zaino. L'ultima ruota del carro nel piano di Desdemona.

Aleister imprecò a bassa voce ancora una volta quindi guardò l'ora. Le lezioni non erano ancora cominciate eppure di sicuro Rebecca già lo attendeva. Le piaceva forse far vedere che aveva qualcuno che le portasse la roba,di sicuro però amava prendere in giro le Grifondoro o semplicemente vedere che succedeva nei corridoi. Chissà se aveva trovato già con chi andare al Ballo...Lanciò un ultima occhiata a Loki che ora cominciava a leccarsi le zampe allisciandosi il pelo quindi uscì dalla stanza per raggiungere la Serpeverde.


Effettivamente Rebecca lo stava aspettando e ora lui si trovava dietro di lei che camminava avanti ascoltandola parlare di quanto la scuola ultimamente accettasse chiunque tra le sue file.

-Guarda questi Grifondoro...tutti esseri patetici,per la maggior parte con genitori babbani. Gente che non dovrebbe neppure padroneggiare la magia ma gli viene concessa comunque. A volte sarebbe stato davvero meglio che il Signore Oscuro li avesse spazzati tutti via. Una vera vergogna.

Aleister la ascoltava senza dire nulla continuando a camminarle dietro mentre ogni tanto incrociavano gruppi di casate che non fossero Serpeverde e Rebecca lanciava loro occhiate supponenti scuotendo ogni tanto la testa e facendo qualche commento acido. Alla fine si fermarono su una panca di pietra lungo il corridoio sulla quale naturalmente si sedette solo lei lasciando Aleister in piedi a reggerle lo zaino. Il ragazzo si passò una mano sulla tempia chiudendo gli occhi per un attimo. Finalmente non parlava più,era forse giunto il momento di farle la sua richiesta folle?. Ripercorse in mezzo secondo nella sua testa tutte le sue paure. La guardò per qualche istante poi tirò un sospiro. O la va o la spacca,pensò. Si voltò per farle la domanda fatidica e.......

C'era un ragazzo. Un ragazzo era dinanzi a lei. Un Corvonero. Uno della sua casata. Incredulo lo guardò mentre osservava Rebecca e subito tutte le ragazze dietro di lui cominciarono a parlare. Era Joseph Blake lo conosceva di fama. Uno di quei ragazzini tanto desiderati dalle femmine,dietro i quali sbavavano tutte. Uno di quelli che però faceva la parte del bel tenebroso e questo attirava solo come mosche altre ragazzine che invece che essere sviate da tale comportamento erano solo più curiose di scoprirne l'animo. Lui fece una smorfia e attese mentre guardava Rebecca che puntava subito un occhio allo stemma di Corvonero quindi alla faccia del ragazzo.

-Ho saputo che non hai ancora trovato un compagno per andare al ballo.

Guardacaso,pensò Aleister,lo hai saputo proprio per caso vero?

-Si e allora?

Chiese Rebecca supponente fissando il tipo ma più che altro le ragazzine rosse di invidia che dietro di lei chiacchieravano fitto. Una domanda retorica,pensò Aleister,ora il demerino le chiede di andare al ballo con lei e io sono fregato.

-Bhè guardacaso non ho una compagna per il ballo neppure io.....

Disse Blake mentre continuava a fissarla con un sorrisetto sulle labbra. Oh mannaggia,pensò Aleister,che brutto scherzo del destino eh? Non ha l'accompagnatrice povero lui....

-...e mi chiedevo se ti andasse di essere la mia compagna per il ballo.

Finì lui. No,no no,penso Aleister,NO!!! Sei un damerino di buona famiglia,ma pur sempre un Corvonero e......

-Affare fatto!

Le parole di Rebecca caddero su Aleister come un maglio e di sicuro lo stesso effetto fecero anche alle ragazzine accalcate lì dietro. Rebecca aveva detto di si. A un membro di un altra casata. Improvvisamente davanti a lui si dipanò il vero motivo per cui lei lo aveva fatto. Evidentemente anche lei conoceva Blake di fama...e sapeva che andando al ballo con lui sarebbe stata al centro dell'attenzione e delle invidie di tutte le ragazzine della scuola. Come aveva fatto a non pensarci prima? Oramai dopotutto la conosceva..e lui..come un cretino aveva ormai perso la sua occasione. Sfumata se ce ne poteva mai essere una....La vide alzarsi dalla panca e prendere lo zaino dalle sue mani. Lo lasciò andare senza batter ciglio e senza neppure sentir davvero sfilarselo dalle mani. Per qualche secondo pensò anche che quando le faceva comodo lo portava da sola quel pesante zaino poi però la vide passarlo a Joseph che con garbatezza se lo mise in spalla. Quindi lei si voltò verso di lui che oramai vedeva la gente attorno a sè muovere le labbra ma senza intendere cosa dicessero. Le parole di lei però parvero rimbombargli nelle orecchie.

-Vado a fare un giro con il mio......cavaliere. Tu fai un pò quel che ti pare.

Quindi la vide allontanarsi assieme a Blake e sparire in mezzo alla folla lentamente. Un Corvonero. Era andata con un Corvonero. Un Corvonero di buona famiglia...magari con una villa...con un bel conto in banca...come lui. Come lui che però non era uno sciupafemmine...non era ....altro che il suo portazaino. Aleister lasciò cadere le braccia mentre lo sguardo si abbassava. Il mondo attorno a lui aveva rpreso a muoversi come prima sempre piu velocemente e ora tutto il gruppetto di ragazzine che si era formato si stava disperdendo mentre quelle ochette andavano a caccia di qualcunaltro con cui andare a quel dannatissimo ballo dato che il loro eroe si era preso la ragazza di cui lui ormai era certo di essersi innamorato. Lo odiava quel dannato ballo,lo odiava con tutto se stesso oramai. Sarebbe rimasto....in camera sua tutta la notte rifiutandosi di scendere per non vederla assieme a quel damerino. Forse sarebbe stata una delle poche volte in vita sua in cui avrebbe pianto sul serio. Colpì con un calcio il muro quindi tirò avanti non volendo parlare ne sentire nessuno. Digrignò i denti mentre chinava il capo e tirava avanti ma improvvisamente sentì una voce che lo chiamava. Il sangue gli si gelò immediatamente nelle vene mentre il suo volto si girava pian piano..sempre più piano verso la figura di nero vestita che si trovava dinanzi a lui.

-Crowley...Qui!! Ora!!

Un ordine perentorio ma oramai sapeva che Desdemona era fatta così,lei comandava e gli altri obbedivano. Accanto a lei stava un ragazzo alto e slanciato dal pallore quasi cadaverico,che lo squadrava in silenzio. Sul volto di lei si dipinse un sorriso quindi poggiò una mano sulla spalla di Aleister tirandolo verso di loro senza troppa delicatezza.

-Crowley questo è Thomas Mortensen un vecchio amico di famiglia che avrà l'onore di accompagnarmi al ballo..oh giusto...credo di averti trovato una compagna,sai invece che mandarti con qualche schifosa babbana o qualche maghetta schifosamente povera. Dovresti ringraziarmi Crowley...

Aleister non stava affatto squadrando negli occhi ne lei ne il suo compagno ma si guardava intorno quasi spazientito,un atteggiamento che non mancò di innervosire Desdemona la quale lo afferrò improvvisamente per il colletto costringendolo stavolta a guardare verso di lei. Il suo volto tirato in una smorfia di rabbia però si distese subito e scosse la testa lasciandolo.

-.....accompagnerai mia sorella Lola che sfortunatamente fatica a trovare qualcuno che sia disposto ad andare con lei,chissà come mai. Però ho visto che voi siete così affiatati che tu avrai di sicuro piacere ad accompagnarla non è così?

Lo sguardo di Desdemona era ammiccante ma Aleister sapeva che era tutta una sporca finta. In realtà quella era una domanda retorica a cui lei si era già risposta da sola e ora voleva solo che lui acconsentisse per dare il tocco finale a quella dannata farsa. Il giovane Crowley la guardò per qualche secondo quindi disse rassegnato

-Si è vero...inviterò Lola al ballo...

Desdemona scoppiò in una folle risata quindi gli mise una mano sui capelli arruffandoglieli,un gesto che stizzì Aleister poichè lo faceva sembrare quasi un bambino,cosa che per un ragazzo del sesto anno come lui. Ma avrebbe potuto ribellarsi a lei?

-Sai non sei più un passatempo come una volta Crowley...ora punto molto di più in alto...

E detto ciò mise una mano sotto il mento di Thomas Mortensen alzandolo delicatamente e sorridendo di nuovo. Con che grazia si muoveva e come ogni sua frase sprizzava ambiguità e incredibile malvagità. Aleister non potè non restarne in qualche modo rapito ma nuovamente la voce della perversa sorella Krueger lo risvegliò quasi subito da quel torpore.

-...magari potrei lasciarti anche per qualche giorno nelle mani di Lola. Poverina l'ha presa così male che non le abbia permesso di far di te il suo giocattolo. Bhè ora io e il mio amico abbiamo ben altro da fare che perder tempo con te. Voglio che tu inviti mia sorella entro stasera o te la farò pagare cara.

Detto ciò Desdemona schioccò le dita e Thomas si accodò a lei lanciando un ultima occhiata impassibile ad Aleister quindi i due si allontanarono nei corridoi mescolandosi fra la folla. Davvero perfetto! Davvero fantastico! Aveva fatto di tutto,di tutto per evitare di andare a quel ballo e....vedere lei assieme a quel damerino. E ora sarebbe stato costretto ad andarci assieme a una persona che lui non voleva accompagnare. E ora avrebbe dovuto pure cercarla,una seccatura dopo l'altra. Lola era forse quella che temeva di più,molto più di Desdemona...perchè era pazza,completamente pazza. Oramai aveva imparato a conoscerla e....era pazza ecco. Non una pazzia come quella di sua sorella,no,Lola era pazza nel vero senso del termine. E odiava sua sorella,la odiava davvero e vedeva tutto quanto come una continua rivalità tra loro due anche se riconosceva di essere ancora debole rispetto a lei per quanto riguardava i poteri. Forse era l'unico motivo per cui la lasciava comandare,questo e il fatto che Lord Voldemort l'aveva scelta. Ma Aleister si chiedeva se un giorno le due sarebbero arrivate a una resa dei conti e se lui...e forse pure Rebecca..ci sarebbero andati di mezzo.  Proprio mentre era assorto in questi pensieri vide qualcuno correre verso di lui quindi..non riuscì a evitarlo ritrovandosi improvvisamente a terra. Quando alzò gli occhi si trovò dinanzi Rochelle Richart la sua compagna di Corvonero a sua volta a terra in mezzo a un mucchio d libri sparsi sul pavimento. Ancora lei,pensò Aleister...La ragazza cominciò a raccogliere i libri mentre senza neanche guardare chi aveva urtato continuava a ripetere

-Oh...sono davvero spiacente,scusami è solo che ero sovrappensiero,sai il ballo...la scuola..le incombenze...

Finalmente la ragazza alzò a sua volta gli occhi incontrando quelli di Aleister. Immediatamente si ritirò indietro cominciando a raccogliere freneticamente i libri mentre lui la guardava impassibile. Alla fine Rochelle li raccolse tutti tirandosi in piedi mentre anche lui lo faceva e i due si ritrovavano ancora una volta faccia a faccia. La ragazza si arricciò una ciocca di capelli con un dito nervosa quindi disse quasi più a se stessa che al suo interlocutore...

-Sono una sbadata...

Ciò che veramente Rochelle voleva dirgli però era ben altro. Ci aveva pensato da quando Gazza aveva affisso quel manifesto...che avrebbe voluto invitare lui. Non le importava che fosse costretto,lei almeno credeva,a seguire quelle odiose Serpeverdi e la Prefetto di Corvonero...quei..quei mangiamorte...Vanille le aveva assicurato che aveva parlato con la McGrannit e che in questo stesso momento gli Auror monitoravano la scuola in attesa di colpirli. Rochelle lo sapeva e stava tranquilla anche per non scatenare il panico. Era però preoccupata che in tutto ciò ci andasse di mezzo pure Aleister però lei si sarebbe di sicuro posta in mezzo spiegando che lui era solo costretto e gli Auror avrebbero capito. Queste le fantasie che si era fatta e nel mentre aveva fantasticato di invitarlo al ballo e magari lui si sarebbe invaghito di lei e...e improvvisamente capì che per poter avverare tutto questo non poteva continuare a giocare alla bella introversa dinanzi a lui. Non si sà come riuscì a trovare il coraggio dentro di lei,nonostante precedentemente lui l'avesse trattata male. Dopotutto non era colpa sua,lei era stata così indelicata.

-Ehm...A...Aleister...ecco..mi chiedevo...sempre se non hai una compagna per il ballo ecco...se te ne servisse una...io sono libera ecco quindi...

Neanche lo stava guardando in faccia mentre diceva queste parole altrimenti avrebbe potuto vedere il volto di lui che si incupiva ancora di più,il lato del labbro che si contraeva e i denti che si stringevano in una smorfia. Alla fine Crowley quasi sibilò...

-Hai finito?.......

Rochelle rimase a bocca aperta come svegliatasi improvvisamente da un idilliaco sogno. Aleister la guardava con odio,veramente arrabbiato e sembrava non aver ancora finito la sua sfuriata anzi era appena cominciata. Perchè? Perchè stava andando in quel modo? Non doveva andare in quel modo,lui doveva accettare...dirle si e farla felice.

-Questo dannato...maledettissimo ballo mi ha altamente stancato..e tu...tu sei appiccicosa e inutile..non sarei mai venuto con te a quel dannatissimo ballo neppure se fossi stato il più disperato di tutta la scuola...

Detto ciò la scansò bruscamente tirando dritto e andando verso la Prefetto di Corvonero che aveva visto passare proprio in quel momento. Rochelle non capì cosa si stavano dicendo,li vide solo parlottare quindi Lola Krueger emise una risatina trascinandosi dietro Aleister e i due scomparvero tra la folla. Rochelle chinò il capo...sentiva lo stimolo di scoppiare in lacrime ma si trattenne stringendo i denti e continuando a camminare lungo il corridoio con i libri in mano. Poco più avanti udì delle voci familiari. Vanille...Cloud...e Alex..Alex Twilsen il cercatore di Tassorosso...aveva sempre avuto una cotta per lei o almeno questo le era sembrato. I tre parlottavano poi improvvisamente si bloccarono vedendo arrivare la Richart. Assumi un aria felice,si disse fra se,non devono sapere che eri sull'orlo del pianto...

-Ehi ragazzi...stavo giusto giusto andando in camera mia a poggiare questi libri per fare un giro con voi...

La farsa le era riuscita bene. Vanille sorrise con il suo solito sorrisino candido e solidale quindi le si affiancò indicando Cloud.

-Rochelle...ti presento il mio cavaliere per il ballo..e tu? Tu hai già trovato qualcuno immagino....

Rochelle sbuffò impercettibilmente. In qualche modo cominciava a odiarlo pure lei questo ballo. Decise però di essere sincera e scosse la testa chinando il capo e sbuffando piu rumorosamente...

-Uff...in effetti no...non l'ho ancora trovato...

Il volto di Alex si illuminò per qualche secondo poi il Tassorosso guardò Vanille che annuì e diede un piccolo colpetto di tosse...

-Ehm ehm...bhè sai....Alex non ha ancora trovato una damigella da accompagnare...

Rochelle alzò lo sguardo verso Alex e lui guardò lei. Alla fine la Corvonero annuì e disse semplicemente...

-Bhè...fantastico.....


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Capitolo 18
*** 18. La Sera del Ballo ***


CAPITOLO 18

LA SERA DEL BALLO

Da questo capitolo la fiction diventa scritta a due mani poichè la mia amica Rebecca con cui abbiamo progettato la storia da ora scriverà i punti con il punto di vista di lei mentre per Aleister continuerà sempre il sottoscritto. Grazie mille per l'aiuto,teshoro :)


E alla fine dunque la sera del Grande Ballo che tanti attendevano e che a tanti aveva portato tanti grattacapi arrivò...La sala grande era addobbata a festa,con finti alberi natalizi che La Professoressa Mc Grannit continuava a sistemare,a renderli maggiormente colorati.Finchè le porte principali si aprirono e gli studenti iniziarono ad entrare,tutti rigorosamente a coppie.Per prima entrò una bellissima coppia tutti interamente vestiti da folletti,sembrava cosi teneri e la professoressa li guardava con fare sognante come se quell'atmosfera avesse veramente addolcito anche un cuore come quello degli studenti serpeverde e...

"Levati dai piedi,patetico Grifondoro"

Una voce spezzò l'armonia di quel momento.Il sorriso sveni sul volto della professoressa che riprese a sistemare i suoi alberi.QUei due Grifondoro del secondo anno di verde vestiti,erano stati divisi e indietreggiarono immediatamente al passare di una studentessa che ,evidentemente,li aveva presi di mora.

"Andiamo a prendere da bere,Rebecca.."

Lei annui al suo accompagnatore passandogli un braccio dietro la schiena.Joseph Blake,elegantissimo nella sua tenuto da cavaliere medioevale,a sua volta mise un braccio intorno alle spalle di Rebecca,che con il suo vestito candido,i capelli resi biondo chiaro,e tutta una serie di fiorellini che crescevano in mezzo ad essi,attirava lo sguardo di tantissime persone.Quale incantesimo poteva rendere una qualsiasi studentessa seppur bella,una Veela?Questo rappresentava,una Veela,e quella sera tutti se n'erano accorti.
La Serpeverde si guardò incontro con fare di disprezzo verso gli altri mentre il suo bellissimo accompagnatore le versava un bicchiere di succo di zucca.neanche aveva tanta voglia di berlo,lo rigirava con la cannuccia osservandosi intorno.Finche non vide fare capolino una coppia che conosceva di vista.Perchè giravano sempre con Cloud e Vanille,e ormai facevano coppia fissa.Alex e Rochelle.Erano un gruppo di quattro tutti di casate diverse,e per di più accoppiati.Non c'era più una dannata gerarchia in quella patetica scuola?

"Quella è della tua casata,vero Joseph?"

Chiese con tono melenso ma allo stesso tempo irrisorio a Blake.Per qualche secondo sembrò a disagio osservando la sua compagna di corso.

"Si,si chiama Rochelle RIchart,è la migliore nel corso di Babbanologia,Divinazione,Incantesimi..."

Lei lo interruppe bruscamente.Non le interessava sapere cosa sapera fare quella ragazza,sapeva che gli studenti corvonero erano scelti solo per il cervello,solo per quello,e non voleva sentirsi inferiore neanche a quello.

"Beh non si sta divertendo comunque,conosco il suo cavaliere,è un imbranato,infatti guarda le loro faccie,lui entusiasta da morire,a lei sembra sia morto il gatto..."

Joseph si mise a ridere,e si avvicinò ancora di più a lei,mentre osservavano quei due poveri ragazzi che iniziarono a sentirsi gli occhi addosso e a ricambiare lo sguardo di quella che sarebbe stata,secondo Rebecca,La coppia più bella della festa.

"Lei sembra vagamente carina con quel vestito da fatina.originalità Zero,si veste sempre con lo stesso costume da poveraccia...E guarda lui ti prego! Cos'è quello,un costume da cameriere?dove ha preso quella giacca,in un secchio della spazzatura dei Weasley?"

Joseph continuava a sghignazzare di più ad ogni sua frase.Era ovvio,anche se cattiva aveva perfettamente ragione.Però Alex e Rochelle avevano sentito quasi tutto,e cercavano di allontanarsi per non iniziare una Lite inutile.

"Mi concederebbe questo ballo,splendida veela?"

Rebecca alla richiesta di Joseph,sorrise con eleganza e tese la mano.FInchè non arrivarono insieme alla pista da Ballo e iniziarono a volteggiare insieme.E per qualche secondo il mondo iniziò a sparire intorno a lei.Pensava solo al movimento,pensava solo alla musica.Si sentiva completamente rilassata e protetta,non aveva bisogno di nient'altro e di nessun'altro sol...

"Che succede?"

Chiese lui quando la serpeverde si blocco all'improvviso.Con un groppo in gola come aver ingoiato una pillolona senz'acqua.Li,di fronte all'entrata si stagliavano le figure deprimenti di Cloud e Vanille.Un cercatore Bulgaro e una gattina,per questa sera.
Lui la prese per mano e insieme,con quell'aria da piccioncini da far venire il voltastomaco raggiunsero il tavolo delle bevande,proprio vicini al succo di zucca che Rebecca aveva posato pochi secondi prima.Qualcosa dentro di lei fece accrescere ancora di più il suo odio.Se fino a pochi secondi fa si sentiva al settimo cielo fra le braccia di un bellissimo ragazzo che non mascherava l'affetto che provava per lei,ora si senti arrabbiata,voleva solo rovinare la serata a quei due idioti.Sarebbe stato il suo principale Obiettivo.
Joseph notò lo sguardo d'odio con cui lei fissava Cloud e Vanille,cosi tanto per ridere la prese anch'egli per mano.

"ti sei dimenticata il succo di zucca,andiamolo a prendere"

Mentre la folla si spostava per farli passare,E mentre Vanille era di spalle intenta a spiegare le dinamiche dell'ultima lezione di erbologia e uno del primo anno,anche Cloud notò Rebecca.Il suo sguardo era perfino peggiore di quello di lei.Possibile che si era consolata cosi in fretta?Poi,faceva tante storia perchè lui e Vanille erano di due casate diverse,ma anche lei e quel tipo erano di due casate diverse.I due sguardi si incrociarono una volta che la serpeverde e il corvonero arrivarono al tavolo.Cloud diede malamente una spallata alla Groove che fece qualche passo indietro urtando malamente un altro tavolo.Joseph notò il gesto e andò di fronte a Cloud

"Qualche problema?"

Il fatto che l'avesse difesa cosi la fece sorridere in un primo momento.Subito dopo lievitò il problema della spallata.Come osava toccarla?Come osava anche solo guardarla?

"Come ti permetti,lurido traditore..."

Joseph fece un passo indietro mentre lei avanzava e andò faccia a faccia con quello che ormai era decisamente il suo ex fidanzato.

"Toccami un'altra volta e ti faccio rimpiangere di esse..."

"Tzk,chiudi il becco.Non mi fai nessuna paura,ne tu ne il damerino che ti sei portata appresso.Di la verità quanto l'hai pagato per invitarti?"

Rebecca sorrise,anzi rise proprio.Infondo sapeva che c'era un po di cattiveria anche in Cloud e certe frasi ne erano la prova.Tutto ciò era la causa del fatto che Cloud e Vanile non sarebbero mai stati bene insieme,lui era un Serpeverde e diamine,lo aveva appena dimostrato.Certo parlare in questo modo a lei,era come rubare a casa del ladro.

"Sai che non ne ho bisogno.Sono bella e popolare,ma sopratutto,non sono una schifosissima Mezzosangue."

A Quel Punto Joseph si mise davanti a Cloud cosi che non potesse toccarla di nuovo,Ma Vanille si voltò di scatto osservandola per capire quanto in basso si potesse andare con quella perfida strega.

"COsa hai detto?"

"M-e-z-z-o-s-a-n-g-u-e,.Schifossisima mezzosangue.Ora hai le Idee più chiare?"

Rebecca afferrò il suo bicchiere di succo e glielo versò lentamente sul capo osservando con un ghigno la bevanda che macchiò l'intero costume della Grifondoro.

Vanille acciecata dalla rabbia prese la bacchetta e gliela puntò in faccia.Ma stranamente la Serpeverde aveva ancora un sorriso bello fresco stampato in faccia.Indicò con il ditino dietro la grifondoro che si vide bloccata a sua volta dalla bacchetta di Desdemona Krueger.La studentessa più inquietante della scuola,vestita da candido angelo.

"Giù la bacchetta bambina,non vorrai farmi arrabbiare."

Desdemona le Fece cenno di andare,La Andersen scoppiò in un pianto isterico,bloccata però da Cloud che tentava invano di consolarla.Desdemona poi spostò una ciocca di capelli davanti al viso di Rebecca e le sorrise.Lei di tutta risposta posò il suo bicchiere ormai vuoto e disse..

"Da Angelo?Mi piace ma,posso chiederti come ti è venuto in mente?"

"Fa molto contrasto vero?anche quella copione della sorellina si è vestita cosi.Beh io vado..Ah,ottimo lavoro con la gattina,mi sei piaciuta."

Rebecca sorrise soddisfatta,quindi osservò la Krueger sparire.Nel mentre qualcosa aveva fatto arrabbiare ancora di più Vanille che iniziò ad andare verso l'uscita piangendo,seguita a ruota da Cloud.




Si era più volte convinto a non scendere,non l'avrebbe fatto,non per vedere Rebecca assieme a quel dannato damerino. Era disteso sul letto,il suo vestito posto poco più avanti. Era un vestito da Cappellaio Matto,la tuba era posta su una piccola poltroncina mentre la veste poggiata su quella vicina. Guardò il soffitto per un minuto buono prima che Loki balzasse sul letto risvegliandolo dal torpore e cominciò a strusciarsi su di lui. Non poteva rifiutarsi. Le sorelle lo avrebbero ucciso,forse lo avrebbe fatto addirittura Voldemort in persona e lui non poteva morire. Avrebbe lasciato campo libero a quell'insulso damerino che con la sua morte non avrebbe più avuti rivali per arrivare al cuore di Rebecca. Ma chi prendeva in giro? Arrivare al suo cuore....rivale....era forse un rivale lui che nemmeno era capace di fare il primo passo? Che non sapeva esprimere il suo sentimento sapendo che lei gli avrebbe solo riso in faccia visto quanto lo disprezzava nel profondo? Eppure se fosse morto chi avrebbe continuato a provar tale sentimento per lei? Ce ne sarebbero stati,lo sapeva ma non sarebbe stato lui. E morendo si sarebbe precluso qualsiasi possibilità in tal senso. Si alzò afferrando la veste verde e portandola sopra il letto. La poggiò su di esso poi comincio a svestirsi. Avrebbe dovuto sopportare lo sapeva,se voleva restare vicino a Rebecca,seppur lei lo maltrattasse. Sarebbe dovuto andare al ballo con Lola.....Alla fine si calò la tuba sulla testa e guardandosi allo specchio vide un perfetto Cappellaio Matto. Doveva davvero esser matto...matto a prestarsi a tutto questo. Tirò un sospiro e quindi si incamminò verso l'uscita della Sala Comune di Corvonero. All'imbocco c'era lei. Lola lo squadrava da capo a piedi vestita da angelo...davvero ironica non c'era che dire. Come si potesse considerare un angelo una come lei proprio non lo sapeva. La veste bianca sembrava avvolta attorno al suo busto e arrivava fino ai piedi di lei mentre sulle spalle si trovavano due paia di ali davvero ben fatte. Chissà quando si era fatta confezionare quel vestito...Lola avanzò verso di lui,il sorriso sul volto  e gli occhi illuminati da una strana luce. Lo afferrò per il colletto squadrandolo e gli disse

-Ma che bel cappellaio che abbiamo qui,Crowlino...Sei uno splendore...

Gli strizzò una guancia e Aleister assunse un aria stizzita che però si cancellò subito dal volto quando vide che lei lo guardava con disappunto. Fare adirare Lola non era proprio la cosa più prudente da fare. Lei torno a distendere il volto quindi lo prese per il polso tirandolo al suo fianco...

-Ora scenderemo in sala...e tu e io faremo arrossire d'invidia la sorellina e il suo pallido idiota di accompagnatore...Sei d'accordo?

Aleister inarcò un sopracciglio quindi annuì leggermente dicendole

-Si..si..o almeno credo...

Lei tirò un rumoroso sbuffo quindi tornò a stringerlo per il colletto portandolo a pochi centimetri da lei sussurrando...

-Almeno credi? Non ci siamo..devi esserne convinto. Ricorda che stasera non sei il giocattolo di mia sorella..sei il mio..e farai tutto ciò che ti dirò..dalla prima all'ultima cosa.

Detto ciò lo lasciò nuovamente andare e gli fece cenno di seguirla. Aleister ovviamente non se lo fece ripetere e affiancandosi a lei i due uscirono dalla Sala comune di Corvonero incamminandosi poi lungo la scalinata. Qualche ritardatario in costume correva giù dalle stesse per dirigersi al ballo ma loro due camminavano piuttosto lentamente indugiando sugli scalini. Aleister non poteva chiedere di meglio,non aveva affatto fretta di buttarsi nella mischia e....vedere Rebecca con un altro. No non aveva affatto fretta...Eppure alla fine l'enorme portone del salone dove si svolgeva il grande ballo comparve dinanzi a loro. Da fuori,siccome era spalancato,già poteva intravedere qualche faccia nota e perfino qualche Professore che aveva deciso di unirsi alle festività travestendosi a loro volta. In altre circostanze avrebbe potuto perfino ridere come tutti gli altri al pensiero di vedere gli impettiti professori gettare all'aria la loro serietà per una sera e divertirsi come tutti i comuni mortali. La sua attenzione però si concentrò subito su un angolo della festa dove stava avvenendo un certo trambusto. Lola lo afferrò per il polso saldamente e lo tirò a sè costringendolo a dirigersi verso l'epicentro del disordine. Mentre avanzavano le figure si facevano sempre più distinte,e una di esse veniva verso di loro. Era quella ragazza,quella con cui aveva parlato..quella volta che era stato legato a quell'albero da Lola. Vanille. La rivale di Rebecca o almeno quella che lei odiava profondamente. Il suo vestito,sembrava un gatto,era bagnato e lei stava tirando dritto,testa bassa e occhi che palesemente stavano lacrimando. Dietro di lei c'era quel Serpeverde,Cloud Helmsley che le correva dietro cercando di fermarla. Lei li superò senza nemmeno notarli e immediatamente dopo fece lo stesso anche Helmsley. Aleister allungò lo sguardo vedendo dinanzi a loro una soddisfatta Rebecca e accanto a lei il maledetto damerino. Evidentemente era stata lei a infradiciare la Grifondoro,doveva essere nato qualche litigio fra loro due. Lola s avvicinò ridacchiando e attirando così l'attenzione di Rebecca.

-Uh ma che brava..hai fatto piangere la povera piccola dolce Grifondoro..ti sentirai fiera di te stessa immagino..

Rebecca la squadrò quindi sul suo volto si dipinse un sorriso molto simile a quello della sorella Krueger e con voce volutamente strafottente gli rispose...

-...Almeno io faccio qualcosa,così come tua sorella..non passo il tempo a rimuginare sulle mie folli fantasie...

Mentre le due si lanciavano queste frecciatine Aleister aveva notato che Rebecca non gli aveva lanciato neppure uno sguardo..era come se lui neanche fosse al fianco di Lola..come se fosse inesistente. Le due si guardarono per qualche altro secondo quindi Rebecca afferrò il braccio di Joseph Blake cingendolo poi con il suo e disse all'indirizzo di Lola...

-Ora se non ti dispiace...io e il mio...cavaliere..avremmo da fare..

Aveva perfino marcato la parola cavaliere. Dunque si voltò portando con sè Joseph e dirigendosi verso l'enorme finestra che dava sul balcone. Il balcone dove di solito...si appartavano le coppiette. Se avesse potuto Aleister si sarebbe sotterrato. Sarebbe sprofondato sotto terra per metri e metri solo per poter mettersi in posizione fetale e dormire..dormire per sempre e dimenticare tutto il dolore che stava provando in quel momento. Perfino quel dannatissimo oblio sarebbe stato meglio del dolore lancinante che stava provando dentro di se e che fu bruscamente interrotto da un tocco di Lola sulla sua spalla...

-Fammi vedere come balli....Crowlino....

Lui chinò il capo e annuì leggermente. Avrebbe voluto continuare a guardare verso la finestra,per cercare di capire cosa loro fossero andati a fare fuori dal balcone anche se lo sapeva già. Sapeva cosa stavano facendo e la cosa lo distrugeva...sentì allora un altro strattone e annuì di nuovo. Si vltò e seguì Lola mentre ogni tanto con la coda dell'occhio tornava a guardare verso quella finestra aperta...



Ormai si era conclusa la festa.Joseph dopo averle lasciato in regalo un bellissimo ciondolo a forma di cuore,era andato a dormire.Eh già evidentemente un Corvonero come lui doveva dormire molto per avere una mente più fresca il giorno dopo.Ma effettivamente non c'era più nessuno.Era davvero il caso di tornare nel dormitorio,anche se la scena del cortile di notte era davvero magnifica.Rebecca era appoggiata li,ma decise quasi subito di tornare verso i corridoi per dirigersi nella sua sala comune.Peccato che non appena si voltò,capi che aveva Cloud alle spalle.Fece un sussulto poi lo osservò tenendo le dita ben ferme sulla bacchetta che aveva in tasca.

"Come hai potuto..."

DIsse lui avanzando

"CHe diavolo vuoi"

Rispose lei che,di tutta risposta,indietreggiava.

"Non devi comportarti cosi con Vanille,tra di noi ormai è finita lei è il mio presente e la amo."

La amava.La amava.Stavano insieme da poche settimane gia osava pronunciare una parola cosi grave.

"molto più di quanto amavo te."

Bene.Una mezzosangue povera e rimbambita di una casata inferiore veniva amata.Lei con il lignaggio che aveva,con le sue doti,niente,mai e da nessuno.Le fecero più male del previsto quelle parole.Voleva vincerla contro Cloud,ormai era diventata la sua ragione di Vita.

"Lo so,come puoi amare la figlia dei mangiamorte che hanno ucciso i tuoi..."

"Che cosa hai detto?..."

Lo aveva raggelato.Non era la verità probabilmente,voleva solo farlo arrabbiare,voleva farlo soffirire.Sghignazzò alzando la testa e guardandolo dritto negli occhi.Per un momento Cloud rivide nel suo sguardo la stessa espressione folle di Desdemona.

"Anne e David Helmsley.Non si unirono alla causa del signore oscuro.Lo hai detto tu quando abbiamo litigato.In 7 anni che ci conosciamo non lo avevo mai saputo.Poi ho fatto delle ricerche e ho scoperto perchè sono morti.Tu-Sai-Chi si senti tradito e ordinò ai suoi più fedeli servitori di ucciderli.Indovina un po chi ti ha tolto la famiglia Cloud?Indovina.."

Lei si avvicinò ancora di più.Lui quasi tremava,era sconvolto,e pallido.

"Maledetti assassini...Tu....Tu....Hai veramente superato Ogni Limite...STUPEFICIUM!"

Non aspettandoselo la giovane caddè all'indietro sbattendo la testa malamente e per un pò,perse i sensi.




Aleister era rimasto solo. Lola alla fine gli aveva dato buca e ora lui camminava per il salone che si stava rapidamente svuotando mentre tutti raggiungevano le proprie stanze per andare a dormire. Anche le luci si erano abbassate e tutto aveva ora un aria molto più triste rispetto a come era prima,gioiosa e festosa almeno per gli altri. Ora invece l'intero castello di Hogwarts sembrava una trasposizione reale dell'animo di Aleister. Alla fine decise di fare un giro,non visto da Gazza o dagli altri perchè aveva un gran bisogno di schiarirsi le idee. Non sapeva come sarebbe rientrato poi ma non gli importava. Stava camminando sotto le arcate che portavano verso il cortile quando sentì una voce,anzi due voci lontane. Distinse due figure che parlottavano e alla fine continuando ad avvicinarsi piano capì che una era Rebecca...l'altro era Cloud. Cloud Helmsley. Aleister rallentò un pò il passo ma poi qualcosa cambiò. I toni sembravano più concitati e poi...come in una scena al rallentatore Cloud tirò fuori la bacchetta e...."STUPEFICIUM!!" urlò. Nella mente di Aleister scattò qualcosa. Forse fu il misto di stupore e rabbia per ciò che Helmsley aveva fatto...vedere forse Rebecca colpita che cadeva distesa a terra...Aleister lanciò un urlo di rabbia e puntando a sua volta la sua bacchetta urlò "EXPELLIARMUS!!". La bacchetta volò via dalla mano di Cloud che stupito tentò di riafferrarla ma come si voltò un pugno sferrato da Aleister lo raggiunse alla mascella. Quel bastardo. Quel fottuto bastardo.....questi i pensieri del Corvonero. Cloud colpito cadde a sedere violentemente e cercò di rialzarsi mentre Aleister strinse i pugni dicendo con voce cupa....

-Vattene.....

Helmsley stava per dire qualcosa ma Crowley stavolta urlò con quanta rabbia aveva in corpo...

-Vattene!!! Sparisci di qui!! VATTENE O TI AMMAZZO!!

quindi puntò contro di lui la bacchetta convincendo così Cloud a desistere dal controbattere o dal fare qualsiasi altra mossa avventata. Quel lurido,bastardo pezzo di.... Il Serpeverde raccolse velocemente la bacchetta quindi cominciò a correre verso il portone della scuola. Aleister digrignò i denti e lanciò uno schiantesimo di avvertimento in sua direzione ma senza colpirlo. Se avesse potuto vedere il suo volto in quel momento avrebbe potuto vedere una maschera contratta dalla rabbia che non somigliava affatto alla faccia solitamente cupa e volutamente priva di espressioni che teneva in presenza altrui. Non era neppure abituato a urlare in quel modo e la gola gli faceva male...Sentiva di aver tirato fuori tutta la rabbia che poteva e la mano che stringeva la bacchetta ancora tremolava mentre la testa gli pulsava. Ma non poteva pensare a sè stesso ora. Lui se ne era andato e ora c'era Rebecca a cui pensare. Si voltò di scatto vedendola ancora a terra con lo sguardo fisso su di lui. Si avvicinò lentamente,barcollando e provvide a distendere i lineamenti del volto che si erano tirati in una smorfia di rabbia. Ripose la bacchetta nella tasca quindi le tese la mano. Un flashback..un dejà-vu.....di solo qualche mese prima. Quando l'aveva aiutata dopo che Desdemona e Lola l'avevano schernita. Si chiese per qualche secondo se non si fosse stupita nel vederlo così adirato...se avesse capito qualcosa del perchè lo aveva fatto..Una parte di lui lo sperava.  La sentì afferrare saldamente la sua mano e rialzarsi. Quindi si pulì la veste squadrandolo di sottecchi e facendogli solo un cenno di seguirla cominciò a camminare verso l'entrata della scuola con lui che la seguiva. L'atmosfera era pesante,non l'aveva mai vista così seria. Non diceva una parola semplicemente tirava dritto. Riuscirono ad evitare Gazza e alla fine arrivarono al bivio che li avrebbe divisi poichè conduceva alle rispettive Sale Comuni ma per due strade diverse. Lei gli lanciò solo una semplice occhiata poi si diresse verso la sala di Serpeverde. Lui rimase qualche secondo a guardarla allontanarsi finchè non udì un miagolio lontano e capì che Mrs.Purr e il suo padrone erano vicini. Così girò i tacchi e corse a sua volta verso la Sala Comune di Corvonero.


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Capitolo 19
*** 19. Dimenticati di Me ***


Capitolo 19
Dimenticati di Me


Con un brutto livido sulla spalla,la Serpeverde Rebecca Groove camminava a passo svelto,in ritardo per la lezione di Cura delle Creature Magiche.Le faceva male anche un po il ginocchio.La botta che aveva preso la sera di Natale l'aveva scombussolata parecchio.Tutta la sua casata  e persino tutti i professori erano rimasti incuriositi da quelle ferite,anche Desdemona l'aveva osservata con occhi di riguardo;infondo ormai era come se Rebecca fosse una sorella minore ed era di sua responsabilità.Ma Reb non disse a nessuno cosa le era accaduto.Poteva benissimo farlo,infondo nella Sala Comune di Serpeverde,sotto l'occhio vigile di Desdemona che attendeva una risposta,tutti si erano riuniti a cerchio intorno a lei per chiederle chi era stato.Un Grifondoro?Un Tassorosso?Erano pronti a tutto,per spirito di "squadra" molti di loro si erano ripromessi che avrebbero trovato il colpevole in capo al mondo,mentre in realtà egli era semplicemente seduto ad una poltrona a pochi centimetri da lei.No,semplicemente non aveva parlato perchè si sarebbe venuto a sapere tutto,compreso il fatto che era stata salvata da uno studente Corvonero che durante la giornata le portava lo zaino e veniva preso in giro da praticamente tutta la sua casata.Cosa avrebbero pensato di lei?si avrebbero fatto fuori Cloud per il vile gesto magari ma in futuro Rebecca sarebbe diventata lo scherzo di tutti.Quella che ha bisogno dell'aiutante per fare un semplice schiantesimo.E se Desdemona si fosse ricreduta?se non l'avesse più ritenuta degna del posto d'onore che ora otteneva tra i futuri mangiamorte?No.Non poteva permetterselo.Avrebbe tenuto chiusa la bocca per molto,molto tempo,finchè non sarebbe arrivato il giorno della vendetta contro Cloud.
E poi c'era la questione di Aleister,cosa provava in questo momento per Aleister era qualcosa di non definito.Qualcosa di maggiore del semplice odio.L'aveva umiliata e costretta a tenere la bocca chiusa su tutta la faccenda per tutti i motivi a cui aveva pensato fino ad ora.Era stato cosi schifosamente dolce e mieloso a volerla salvare.Che diavolo pensava di essere,Un eroe?voleva fare come i principi dei film e salvarla dal drago cattivo? Non riusciva a capire che quello non era uno stupido cartone animato,che la realtà era diversa,era lei la cattiva da cui gli altri dovevano essere salvati,non il contrario.Atteggiamento patetico,cosi patetico che non l'avrebbe più trattato come prima,gli aveva dato troppa confidenza.Lei aveva un destino,un destino in cui solo Desdemona sarebbe entrata e non c'era spazio per nessun'altro.
Arrivò a lezione affiancandosi alle due amiche,amiche che parolone...Alle altre oche serpeverde che almeno però,la rispettavano.
Hagrid si avvicinò alla ragazza con il classico fare buonaccione.

"E' in ritardo signorina Groove,ma non toglierò punti a Serpeverde se mi dirà cos'è questa creatura."

Teneva in mano una creatura che era un misto tra una fatina ed una vedova nera,ricoperta da eli neri...Uno schifo,pensò la Groove.

"Dovrebbe essere un Doxy,ma non ho la più pallida idea di cosa facciano."

Hagrid la osservò con sguardo contrariato facendo qualche passo indietro.Si volse verso uno Studente più grande che era rivolto di spalle,probabilmente il suo aiutante per la giornata.O un semplice lecchino che voleva guadagnare qualche punto in più.

"Aleister,spiega a questa ragazza un po di cose sui Doxy."

Aleister?!Era proprio lui.Non aveva voglia di vederlo,non a lezione,non dove non poteva trattarlo come uno zerbino.
Lo osservò con sguardo cupo,mentre lui si voltò e ,si capiva,contrariatissimo anche lui,si avvicinò alla ragazza.

"Si professore"

Aleister prese in mano la creatura e la fece osservare bene alla Groove che inclinò il volto ,tentando di pensare all'animale e non al ragazzo che aveva di fronte.

"I Doxy Dispongono di ali di coleottero, braccia e gambe vedi?, e i loro morsi risultano essere molto velenosi"

Magnifico ora si metteva anche a fare il santarellino.Era migliore di lei?era più intelligente? sapeva più cose? e non aveva disdegnato a dimostrarlelo salvandola.L'odio cresceva ogni secondo di più.Un'altra parola e sarebbe scoppiata.
Hagrid ritornò dopo aver seminato un po il panico con i Doxy nel mezzo della lezione,osservo la Groove scompigliandole i capelli con un sorrisone.

"Capito Signorinella?Dovresti studiare di più,Aleister alla tua età conosceva gia alla perfezione tutte le creature e...."

"ADESSO BASTA."

Ecco li,giu il vomito di parole.Era scoppiata di rabbia,non ne poteva più.Aleister di qua,Aleister di la.Prese da sola il suo zaino e,sotto lo sguardo incuriosito delle sue amiche,si allontanò da quel punto furibonda come non mai.Aveva un turbine di pensieri in testa,ma non riusciva a soffermarsi su nulla,voleva solo allontanarsi,voleva solo evadere,solo non vedere più Crowley...

"Rebecca..."

Lei si voltò quasi pietrificata ,gli occhi intensi incrociarono quelli di Aleister,che l'aveva raggiunta di corsa,chissa se sotto ordine diretto di Hagrid o no...

"Senti chiudi il becco chiaro? è inutile che fai tanto l'alunno perfettino,conta solo l'opinione di Desdemona e lei crede in me mentre....Te..Ti usa soltanto per mero divertimento...."

Disse d'un fiato riprendendo a camminare,ma lui la seguiva,continuava ad andarle dietro con aria quasi preoccupata

"No ascoltami bene...Ieri sera io sono.."

"NO!Basta non ti voglio più ascoltare! La prima volta che hai fatto la parte dello squallido eroe ti avevo avvertito che non ne avrei gradita una seconda! ci godi tanto nel vedermi umiliata?Beh è la prima e l'ultima volta..Dimenticati l'episodio,dimenticati di Cloud e dimenticati di me."

Cosi per azzittirlo si voltò di nuovo,lui le toccò la spalla per fermarla ma subito andarono di ronte ai due un paio i ragazzi Serpeverde dell'ultimo anno.E beh,c'era lei visibilmente furiosa,e le mani di aleister addosso a lei.La situazione sembrava parecchio ambigua

"Ti sta rompendo,Reb?"

"No,ma per sicurezza vengo con voi."

Disse per troncare la discussione.Rebecca raggiunse i ragazzi che osservarono schifati il corvonero,ma che poi si misero di fianco a lei,la quale iniziò a chiacchierare con loro come se nulla fosse accaduto.




Bruciore. Bruciante e insopportabile dolore. Questa era la sensazione di Aleister mentre tornava dalla lezione. Lei lo aveva insultato,gli aveva detto che non voleva piu aver nulla a che fare con lui. Non solo ma si era adirata solo perchè lui..lui l'aveva salvata. Era stato più forte di lui...Quel dannato...Helmsley..l'aveva colpita e lui non ci aveva visto più. Non voleva che qualcuno le facesse del male anche se lei era contraria...Sapeva quanto era orgogliosa ma lui...lui la amava,diavolo se la amava. Oramai ne era sempre più convinto. Ne era convinto mentre lei lo trattava male,ne era convinto quando quella sera lei era andata al ballo con quel damerino..ne era convinto mentre l'aveva salvata da quel dannato Helmsley...La Amava..e ora lei lo disprezzava e gli aveva detto che non voleva più vederlo. Sapeva che ciò non sarebbe mai accaduto davvero poichè Desdemona lo considerava un suo giocattolo e visto che erano dalla stessa parte si sarebbero comunque rivisti. Ma lei lo avrebbe ignorato..avrebbe preferito che continuasse a trattarlo come una pezza da piedi piuttosto che vederla ignorarlo volutamente. Mentre camminava lungo il corridoio i pensieri si susseguivano nella sua testa e i suoi movimenti si facevano più compulsivi. Strinse i denti mentre si imponeva di non piangere,sarebbe solo risultato immensamente più patetico di quanto non si sentiva per qualche strano motivo anche ora. Hagrid gli aveva chiesto di aiutarlo con le lezioni del quarto anno poichè nella sua materia era abbastanza bravo. Aveva sempre adorato gli animali e le creature magiche così come amava Pozioni e la Difesa contro le Arti Oscure. Si era sentito stranamente felice quando Hagrid gli aveva chiesto di aiutarlo ma ora non poteva che maledire la cosa. No,no ...Rebecca gli avrebbe fatto la stessa scenata in ogni caso come si sarebbero incontrati..In ogni caso era finita. Finita solo perchè l'aveva salvata. E non sapeva esattamente nemmeno di cosa incolparsi...Si,stava dando la colpa a se stesso invece che darla a lei. Colpì improvvisamente con un pugno il muro facendosi anche piuttosto male alle nocche. Però non gli importava...lo colpì ancora una volta e una volta ancora. Ora...ora lei sarebbe stata ancora più lontana,irraggiungibile. Dannazione. Le nocche sanguinavano ora mentre lui sferrava anche un calcio al muro. Avrebbe dovuto fermarsi o lo avrebbe sfondato e poi qualcuno avrebbe potuto vederlo e punirlo. Ma non ci riusciva. Soffocò un urlo mentre prendeva nuovamente a pugni il muro stavolta però con il taglio della mano avventandosi contro di esso. Non andava bene,non andava affatto bene. Come avrebbe passato i giorni seguenti? Ogni volta che subiva un dispiacere o un dolore Aleister subiva il colpo e le giornate che seguivano erano nere come la pece. Poi lentamente cominciava ad assimilare il dolore ma non voleva dire che pian piano se ne libera,proprio no. Il dolore rimaneva dentro di lui,sopito ma non domo e pronto a risbucare per farlo star male oltre ogni sua immaginazione. Sapeva che anche ciò che era accaduto proprio durante la lezione avrebbe agito su di lui allo stesso modo ma avrebbe potuto sopportarlo? Improvvisamente udì dei passi....Non alzò nemmeno lo sguardo per capire chi stava arrivando. Improvvisamente sentì una presa sulla spalla e un mento che si posava su di esso. Un profumo forte e deciso che gli pervadeva le narici.

-Povero...Povero Aleister..Quante sofferenze ti riserva la vita...Lo troverei davvero divertente se non fossi così dispiaciuta per te..dopotutto una generosa padrona si preoccupa dei propri sottoposti...

Lui alzò leggermente la testa trovando lo sguardo di Desdemona. Il suo volto si allargò in un sorrisetto mentre gli passava un dito sulla ciocca di capelli che si trovava dinanzi al suo volto. Lei preoccuparsi per lui...non ci avrebbe mai davvero creduto...

-Soffri per amore...la cattiva Rebecca ti ha fatto tanto soffrire...io lo so..lo so eccome..oh se lo so...potrei essere gelosa perchè tu sei Mio...mio...eppure voglio aiutarti. Sei un membro importante per la nostra causa e se tu e Rebecca steste assieme potrei esser sicura che anche lei mi sarà fedele..

Aleister continuava a guardarla mentre lei si muoveva sinuosa attorno a lui continuando comunque a tenergli la spalla. Si inginocchiò di nuovo stavolta dinanzi a lui per portarsi alla sua altezza e lo guardò negli occhi

-Noi due assieme possiamo fare che ciò avvenga ma sai..Vorrei qualcosina in cambio...Nulla di che..semplicemente un patto....un Voto Infrangibile...

Aleister spalancò gli occhi. Un Voto Infrangibile...Si ricordava ancora le parole del Professor Piton su questa pratica..."...è un incantesimo molto particolare,con il quale un mago giura a un altro di compiere una determinata azione. Serve anche una terza persona,il Suggello che avvolga le mani dei due maghi in una fune di fiamma brillante..Se si dovesse infrangere tale patto il mago andrà inevitabilmente incontro alla morte." Lo aveva detto con la sua solita impassibilità nella voce..Allora uno studente accanto a lui gli aveva chiesto se fosser vere le voci che lui un tempo ne aveva stretto uno ma Piton aveva incenerito il ragazzo con il solo sguardo. La morte...cosa voleva...che patto voleva lei da lui?...

-Cosa vuoi? Cosa vuoi in cambio...dell'amore di Rebecca?

Aleister non la guardò neppure,sapeva che cosa avrebbe visto. Un sorriso molto simile a quello di uno squalo. Evidentemente era lì che lei voleva arrivare e lui si era gettato tra le sue fauci senza che lei dovesse faticare troppo con quella domanda...

-Voglio Te...sarai mio schiavo...per sempre....

Aleister alzò leggermente un sopracciglio. Poteva avere Rebecca....e in cambio sarebbe però stato per sempre schiavo di Desdemona. Cosa fare? Cosa scegliere? Come avrebbe fatto lei a assicurargli l'amore di Rebecca? Le avrebbe fatto del male? L'avrebbe costretta in qualche modo? E poi non sarebbe stato affatto amore vero...però...per come andavano le cose non avrebbe mai potuto avverare ciò che voleva..e lui la amava,la amava tanto. Non voleva perderla..avrebbe voluto dirle tutto ciò che provava per lei..farglielo capire e lei...avrebbe voluto che lei ricambiasse...L'avrebbe stretta e...i due si sarebbero raccontati ogni cosa...si sarebbero baciati e....e tutto ciò non sarebbe mai davvero accaduto. A meno che....La sua libertà...per l'amore di Rebecca..la sua libertà..per l'amore...Avrebbe avverato così il suo sogno...e una volta che fosse stato con lei non gli sarebbe importato di essere lo schiavo di Desdemona..perchè aveva Rebecca. Aveva il suo amore. Null'altro importava,ne chi ci avrebbe rimesso ne ciò che Desdemona gli avrebbe fatto fare...

-Ok...

Disse quasi di getto. Desdemona lo guardò per qualche secondo scettica.

-Ok...mi hai sentito? Ok....

La voce di Aleister sembrava quasi diventare stridula,isterica. In realtà era decisa. Desdemona si alzò in piedi annuendo leggermente quindi sorrise,un sorriso fintamente amichevole...

-Vai in giardino,caro il mio futuro eterno schiavo. La tua signorina ti raggiungerà entro breve....

Aleister la guardò incredulo. Poi si voltò lentamente e cominciò a correre a perdifiato senza guardarsi indietro. Doveva raggiungere il giardino..Non gli importava,non gli importava come avrebbe ottenuto tutto ciò. Che cosa avrebbe fatto Desdemona...era giunta l'ora di essere un pò egoisti...di fregarsene di tutto. Presto il suo sogno si sarebbe avverato..presto avrebbe avuto Rebecca tutta per sè,avrebbero dimenticato assieme il loro litigio...E solo questo pensiero bastava a cancellare quello del patto che avrebbe dovuto stringere a breve...Per una volta il mondo gli sorrideva...per una volta le sue sofferenze venivano alleviate davvero...Da ora Rebecca,cavolo quanto la amava,sarebbe stata sua e di nessun'altro.


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Capitolo 20
*** 20. Ciò che ho sempre desiderato ***


Capitolo 20
Ciò che ho sempre desiderato



Dopo quell'orribile giornata Rebecca era seduta,affossata in una delle comode poltrone della sala comune Serpeverde.Non riusciva a fare i compiti per la giornata seguente,non riusciva a non pensare ad Aleister e a rimpiangere di averlo insultato cosi poco.Le sfiorava addirittura l'idea che l'avesse presa in giro tutto il tempo,che la ritenesse solo una ragazzina stupida.A questo punto le sfiorava l'idea che tutti lo pensassero.Era arrivata a farsi odiare perfino da un membro della sua casa,che preferiva una Grifondoro Mezzosangue a lei.Patetico.La lite di pochi minuti fa la faceva rabbrividire ogni secondo di più,rabbrividire di rabbia,una rabbia che raramente aveva provato in vita sua.E sempre durante questi ultimi mesi.
Controllò l'orologio rendendosi conto che stava valutamente saltando la lezione di Difesa contro le arti oscure e che il professor Piton gliel'averebbe fatta pagare cara.Ma cosi non avrebbe reso nulla di buono,in più non voleva correre il rischio di rispondere male anche al professore rappresentante della sua casata.Quando ad un tratto sentì dei passi e ,senza spostarsi di un centimetro,osservò l'ombra che stava per giungere nella Sala Comune.Infine si parò di fronte a lei la figura tanto bella quanto inquietante di Desdemona Krueger.

-Ciao Desdemona...

-Ehila piccola serpentella...

La ragazza dai capelli neri si avvicinò a lei ancora di più,iniziando a camminare intorno alla poltrona con fare quasi malizioso.

-Avevo bisogno di parlare con te...

Rebecca inclinò leggermente il viso,alzandosi dalla poltrona per osservarla negli occhi.Desdemona avendo molti anni di piu era un po più alta,ma riuscì comunque ad andarle faccia a faccia.

-Dimmi...

Rispose sussurrando e guardando negli occhi la Krueger,che di tutta risposta passò una mano sui suoi capelli rossicci.Con aria falsamente triste disse:

-Non ti piacerà...

Rebecca fece un passo indietro incredula,allargando le braccia

-Cosa?..

Non fece neanche in tempo ad accorgersene.Successe tutto cosi in fretta.Desdemona tirò fuori la bacchetta e volo fuori dalla sua bocca solo un sibilo.

-IMPERIO

Un lampo di luce verde usci dalla sua bacchetta colpendo al centro del petto la povera ragazza che si senti svuotata del tutto.Era una sensazione orribile,non riusciva neanche a muovere un arto,le mancava la voglia,era immobile e priva di qualsiasi pensiero.
Desdemona le si avvicino di nuovo,pericolosamente,e accostò le labbra al suo orecchio,spostandovi dapprima una ciocca di capelli.

-Da adesso in poi tu sei innamorata di Aleister,Aleister Crowley.Lo hai trattato malissimo prima,quindi....Vatti a scusare.

Rebecca si voltò a guardarla annuendo.Lo aveva trattato da schifo,aveva ragione Desdemona.

-Corro

Non appena finitò il sussurro corse fuori dalla porta,giu per le scale verso il cortile,Chissà se lo avrebbe trovato.SI faceva quasi schifo da sola..Aveva pronunciato parole orribili e lui non le meritava.Magari non le avesse più parlato,sarebbe stata la decisione giusta eppure sperava in cuor suo che non la prendesse.Perchè non ci aveva mai pensato prima?l'aveva salvata due volte...E CLoud?Cloud non solo non l'aveva mai salvata ma addirittura l'aveva messa in pericolo.L'aveva tradita.Aleister mai...E poi era dannatamente bello,e perchè non se ne fosse mai accorta era un qualcosa che la divorava dentro.
Prima di riuscire a sentirsi ancora più in colpa lo trovo seduto sotto un albero,più abbattuto che mai.
Lo raggiunse di corsa,e poi prese fiato per parlare.Lui la guardava e basta,e se con lo sguarod cercava di esprimere qualcosa,lei non lo stava leggendo.Voleva dire d'un fiato tutto quello che in quel momento aveva sulla punta della lingua.

-Aleister grazie al cielo sei qui.
Ascolta,mi dispiace...mi...Mi dispiace per tutto...Sono una perfetta imbecille...Sei un ragazzo d'oro..Cloud è stato cattivo con me mi ha dette delle cose assurde ma tu...Tu mi hai salvato..Mi hai dato prova che i ragazzi infondo non sono tutti uguali...Scusa se non ti sono sembrata grata per quello che hai fatto,anzi...
Ero solo un po nervosa prima..Non so cosa mi abbia preso..Ma Desdemona mi ha fatto ragionare...Perdonami....Ti prego perdonami ...Non saprei stare senza di te...Non hai idea di quanto io ti ami Aleister...Credimi....

Si era chinata in ginocchio e aveva preso le mani tra le sue,e gli stava ad una distanza che ormai sfiorava i millimetri.
Si avvicinò ancora di più..Aveva paura che lui l'avrebbe respinta..Infondo perchè non avrebbe dovuto farlo?l'aveva trattato come uno zerbino per mesi.Ma ora aveva capito,lo amava e voleva soltanto dimostraglielo.
Sfiorò le labbra di lui con le sue,per pochi secondi,per poi spostarsi di nuoo a cercare il consenso,quello del perdono,quello che desiderava più di ogni altra cosa al mondo.


Aleister sedeva in giardino,il cuore palpitante,lo sguardo pieno di attesa. Per la prima volta dopo tanto tempo si sentiva davvero felice e desideroso di vivere. Si vivere,non ci aveva mai davvero pensato prima. Ogni giorno era sempre un alzarsi dal letto e tornare a dormire dopo una giornata che come sempre non gli aveva regalato alcunchè. Ogni giorno era un tirare a sopravvivere. Stavolta invece,aveva qualcosa da attendere,qualcosa su cui sperare. Un elemento nuovo..Un elemento gradito. Sentiva il cuore battergli all'impazzata per l'agitazione mentre nella sua testa si susseguivano i pensieri. Come avrebbe fatto Desdemona a convincerla? Avrebbe usato la magia? Un filtro d'amore? Forse...forse avrebbe usato qualcosa di reversibile solo per far si che lei alla fine ricordando coscientemente quanto era stata bene con lui sotto l'effetto della magia si innamorasse anche davvero. Riprese fiato,l'agitazione era davvero troppa. Improvvisamente udì un rumore e si voltò. Qualcuno correva verso di lui e ben presto il giovane Crowley si accorse che era lei,Rebecca. Stava davvero correndo verso di lui? Stava sognando? Era un allucinazione? Improvvisamente lei si bloccò dinanzi a lui cercando di riprendere fiato per la lunga corsa. Aveva davvero corso così tanto per arrivare da lui? Lui la guardò stranito cercando nel contempo di trovare le parole per dirle qualcosa. Ma cosa avrebbe mai potuto dirle,specialmente dopo la loro feroce litigata. Anzi si aspettava che ora lei avesse compiuto tutta quella strada solo per continuare a insultarlo...Quello che invece uscì dalla bocca di lei lo fece rimanere spiazzato. Si stava scusando...Riconosceva che lui l'aveva salvata...Stava davvero sognando? O Desdemona aveva rispettato la sua parte dell'accordo? Aleister la vide inginocchiarsi accanto a lui e prendergli le mani stringendole nelle sue. Poi pian piano si avvicinava sempre di più a lui permettendogli di sentire il profumo di lei,della sua pelle e dei suoi capelli. Quel profumo che aveva potuto solo immaginare di poter sentire fino a poco prima. Quindi sfiorò le labbra con le sue per qualche secondo prima di indietreggiare timidamente come attendendo un suo consenso. Aleister rimase immobile per qualche secondo poi allungò lentamente una mano per passarla sui suoi capelli bellissimi. Con un movimento delicato la avvicinò a se per poi a sua volta baciarla delicatamente sulle labbra. Rebecca però si avvinghiò a lui prolungando per qualche secondo il bacio quindi i due si staccarono del tutto e Aleister la guardò mentre la vedeva sfocarsi pian piano. No,non poteva star accadendo davvero. Stava piangendo. Non lo aveva fatto neppure....neppure a quel funerale quando...cancellò quel pensiero mentre un singhiozzo gli usciva incontrollato dalla bocca. Sentì la stretta di lei alla spalla mentre si avvicinava a lui...

-No aspetta...ecco...io non piango mai ma....Bhè ecco aspettavo tanto questo momento che...bhè non lo immagini neppure ecco..Solo che tu,bhè mi hai sempre trattato...bhè in qualsiasi modo mi trattavi per me l'importante è sempre stato ...starti vicino perchè...perchè...io....

Rebecca si avvicinò di nuovo a lui e sussurrando gli chiese,rimanendo a pochi centimetri da lui...

-.......tu?.....

Aleister stava per dirlo..Ma improvvisamente Rebecca guardò il suo orologio e rimase a bocca aperta staccandosi violentemente da lui. Lui la guardò sbalordito...

-Oh mio Dio...la lezione!!! Oh mio Dio me la sono completamente dimenticata! Oh mio Dio...Piton mi ucciderà...Senti....ci sentiamo oggi pomeriggio ok?

Gli lanciò un bacio quindi corse di nuovo nella direzione dalla quale era venuta,tutta trafelata. Aleister rimase lì di sasso guardandola allontanarsi. Ancora non poteva credere a ciò che era accaduto. Tutto ciò che aveva sempre desiderato si era avverato...e ora non gli importava..non gli importava che cosa voleva da lui Desdemona...non gli fregava nulla che patto avrebbe dovuto stringere con lei. Ciò che voleva lo aveva avuto...Ora aveva Rebecca tutta per sè,finalmente lei aveva capito che lui era la persona giusta per lei. Finalmente la vita...la maledetta vita sorrideva pure a lui. Improvvisamente capì di essere osservato. Si voltò di colpo trovando Desdemona a poca distanza da lui. La mano della Serpeverde andò a posarsi sui capelli di Aleister arruffandoglieli..una cosa che odiava a morte..

-Bella scenetta,Crowlino...mi sarei perfino potuta commuovere...asciugati quegli occhi lucidi e ricordati...ti voglio stasera a mezzanotte qui fuori...sbrigheremo questa incombenza del patto...

Detto ciò anche Desdemona lo superò allontanandosi senza guardarsi indietro. Desdemona aveva deciso di non perdere tempo. Entro domani mattina lui sarebbe stato suo schiavo per sempre. Ma dopotutto aveva l'amore di Rebecca ora...cosa poteva importargli di perdere per sempre la sua libertà? Era uno scambio equo e giusto no? Rebecca e Desdemona erano alleate...aiutando Desdemona avrebbe potuto favorire anche Rebecca...Tutto era perfetto...tutto sarebbe andato perfettamente....




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Capitolo 21
*** 21 Il Voto Infrangibile ***


Capitolo 21

Il Voto Infrangibile




Si sentì tirare dappertutto mentre scomparivano,al limitare della foresta e poi poco dopo mentre il mondo andava così veloce che gli sembrava che la pelle gli si strappasse tanto lui si sentiva così lento rispetto al flusso venutosi a creare. Era dunque questo che si provava quando ci si smaterializzava. Se non fosse stato per la mano di Rebecca che lo teneva stretto forse sarebbe anche potuto impazzire,sapeva che era sempre traumatico la prima volta che lo si provava. Alla fine ricomparvero finalmente nel luogo stabilito e Aleister si ritrovò a cadere a terra sul manto erboso mentre la sua prima preoccupazione era che Rebecca non si fosse fatta male. La ragazza però a differenza sua aveva solo rischiato di perdere l'equilibrio ma si era rimessa immediatamente in piedi. Desdemona e Lola poco più in là stavano in piedi,due statue impassibili che d'improvviso parvero animarsi. Desdemona si diresse verso le lapidi marmoree,perchè il luogo in cui si trovavano era un Cimitero. Simile a quello dove era sepolto suo padre. Lola restava più defilata e per una volta stranamente seria,senza la sua solita ironia pungente. Questo insospettì Aleister,che diavolo stava succedendo? C'era qualcosa di strano..Incrociò con lo sguardo quello di Rebecca che gli sorrise leggermente mentre lui si rimetteva in piedi. Si affiancarono e seguirono Desdemona senza aprire bocca,non lo avevano fatto neppure per tutto il tempo in cui avevano percorso la Foresta Proibita,senza incontrare stranamente alcuna creatura magica. Al limitare si erano smaterializzati ed erano arrivati lì. Aleister capiva comunque che quel silenzio stava per concludersi. Mentre si incamminavano tra le lapidi marmoree infatti Desdemona sembrava sicurissima di dove si stavano dirigendo. Poco dopo comparve loro dinanzi una statua,un enorme angelo di pietra simile per certi sensi al vestito che le due folli sorelle portavano il giorno del Ballo. Aleister indovinò subito che il luogo era quello. Poco più avanti infatti intravide una lapide più grande delle altre dove erano incisi due nomi. Il ragazzo riuscì a indovinare solo il cognome,Krueger perchè ecco che infine Desdemona parlò.

"Questo cimitero è un luogo molto importante per me come per mia sorella. Questo è il luogo dove nostro padre,Igor Cray Krueger e sua moglie,nostra madre Willhelmina Mafhrey sono sepolti oramai da 20 anni. Precisamente da quando io e mia sorella abbiamo provveduto a ucciderli."

Desdemona si era voltata per studiare i volti dei due ragazzi ma nessuno dei due tradiva la minima emozione. Aleister era un Corvonero,era abituato a far andare la mente senza tradire alcun emozione. Venti anni. Dunque le due sorelle avevano molti più anni di quanti non ne volessero davvero dimostrare. La notizia dell'uccisione dei genitori invece a parte curiosità non gli aveva procurato alcuna emozione.

"Nostro padre ha sempre voluto che studiassimo le Arti Oscure ma non solo. Si divertiva a vederci in competizione,me e mia sorella. Non esitava a picchiare a sangue una di noi e a premiare l'altra così da far scaturire la gelosia e la competività in noi. Credo che l'unico momento in cui io e mia sorella siamo mai andate d'accordo sia stato quando li abbiamo eliminati entrambi,il nostro Padre Padrone e nostra madre che non aveva il carattere per contrastarlo. Da allora io e mia sorella ci siamo perse di vista finchè il Signore Oscuro non ci ha volute riunire per mettere in atto questo progetto."

Finalmente a Aleister e Rebecca era chiaro perchè le due sorelle si odiavano così tanto. Colpa dei genitori e di come erano state cresciute. Nell'odio l'una per l'altra ma anche per il padre stesso. Eppure l'odio di Lola sembrava quasi viscerale,il suo era un voler sempre mettere i bastoni tra le ruote alla sorella. In quel momento poi era stranamente silenziosa,ascoltava tutto senza batter ciglio e del tutto immobile.

"Povero padre...Se veniamo qui è per guardare questa tomba e ridere di lui e di quella debole di sua madre. Perchè ogni giorno possiamo assaporare l'essenza stessa del gesto da noi compiuto. Ogni giorno ci sentiamo libere dal suo giogo e capaci di porlo sulle teste di altri. Altri come te Crowley..."

Desdemona avanzò verso di lui posizionandosi a pochi centimetri dal Corvonero. Lo afferrò leggermente per il colletto squadrandolo da capo a piedi quindi gli sussurrò all'orecchio.

"Hai accettato di essere mio in cambio dell'amore di Rebecca Groove. Sei ancora disposto ad accettare queste condizioni? Parla!"

Aleister guardò fissa negli occhi la Serpeverde quindi disse semplicemente

"Si.."

Desdemona esplose in una risata divertita quindi lo afferrò per il polso trascinandolo di fronte all'Angelo di Pietra. Fece un cenno con la testa a Lola che si avvicinò. La sorella sarebbe dunque stata il Sigillo del Voto Infrangibile. Desdemona torse leggermente il braccio del ragazzo mentre anche lui afferrava stretto il polso della Serpeverde. Aleister lanciò per qualche secondo uno sguardo alla confusa Rebecca. Questo gli diede ancora più convinzione in ciò che stava facendo. Tornò a guardare Desdemona poichè il contatto visivo era fondamentale. Lola si avvicinò poggiando la bacchetta sopra le loro mani per poi far comparire una specie di serpente dorato che strinse i loro polsi sigillandoli.

"Aleister Crowley..."

Finalmente si udiva la voce di Lola anche se era quasi un sussurro. Dava una strana sensazione sentirla chiamarlo con il suo nome tralaltro....

"Vuoi tu servire e riverire Desdemona Krueger...da ora e per sempre finchè morte non sopraggiunga?"

Indugiò sulla parola morte e sembrò per qualche secondo penetrarlo con lo sguardo come a voler studiare le sue intenzioni. Desdemona manteneva il contatto visivo mentre Aleister vide improvvisamente un leggero bagliore provenire da dietro le due sorelle. Distratto per un impercettibile secondo disse comunque le parole fatidiche...

"Lo voglio...."

Il volto di Desdemona si contrasse in un sorriso. Un sorriso strano quasi di trionfo mentre Lola accanto a lui rimaneva in silenzio impassibile. Il sigillo lentamente svaniva..Aleister sentì la mano di lei lasciarlo mentre il dorato serpente svaniva. Desdemona si passò lenta una mano fra i capelli...Quindi reclinò la testa scoppiando a ridere. Una risata come non le aveva mai sentite da lei,una risata che in altri frangenti sarebbe parsa degna di Lola. Ma lei ora guardava la sorella senza dir nulla e Aleister capiva che qualcosa era accaduto. Improvvisamente vide Rebecca barcollare poco accanto a lui. Lui fece per andare a sorreggerla ma Desdemona lo afferrò saldamente per il colletto...

"Fermati Crowley...dubito che voglia farsi toccare da te...Sai...Credo di essere stata un tantinello..poco sincera con te..."

Lui drizzò le orecchie. Improvvisamente però si sentì strattonare e cadde a terra colpendo con il fianco una delle lapidi. Aleister imprecò per il dolore lancinante che gli prese al fianco mentre Desdemona avanzava verso di lui,la bacchetta puntata.

"Alzati...da ora in poi sei ai miei ordini,Crowley...E' stato così facile raggirarti...Di solito non mi concedo grandi sbalzi d'umore ma sai,mi sento particolarmente euforica per come il mio piano ha funzionato alla perfezione...ora tu sei mio..però,e questa è la parte più bella...Lei..non è più tua..."

La verità cominciava a dipanarsi anche nella mente di Aleister...Lei...non...non era più sua...Rebecca...le aveva fatto qualcosa..non era amore vero ma un artificio. E ora era finito. Era stato ingannato. Era tutto finito. Desdemona aveva tolto l'incantesimo a Rebecca e ora....lui sarebbe stato suo schiavo a vita ma non avrebbe avuto più l'amore che tanto desiderava. Era tutto artificioso,tutto quello che era accaduto con lei...E forse in qualche modo lo aveva sempre saputo...non aveva voluto pensarci...Ma era sempre stato così. E ora...ora.... La disperazione lo colse mentre cadeva in ginocchio portandosi le mani al volto e stringendo i denti...A vita. Si era condannato a vita. E ora avrebbe per sempre sofferto..a meno di non morire...di contravvenire al patto e incontrare un amara morte. Ahimè però il peggio doveva ancora arrivare. Udì i passi di Desdemona dietro di lui e si sentì afferrare per la testa...

"....Oh costringere una povera ragazza ad amarti con l'inganno.....che ne dici di sentire che cosa ne pensa lei,eh Crowley??? Sentiamo cosa ne pensa la nostra amica Rebecca della bravata che hai fatto...."

Detto ciò i due puntarono lo sguardo verso Rebecca Groove che si massaggiava leggermente la testa e spalancava gli occhi come se d'improvviso si fosse risvegliata da un lungo sonno o dopo uno svenimento. Per Aleister l'aprirsi di quegli occhi avrebbe potuto equivalere all'aprirsi di due voragini infernali...



Rebecca si risvegliò come da un sogno,incapace di capire perché era in quel luogo e per quale ragione.SI guardò intorno,toccandosi il labbro dalla quale usciva un rivolo di sangue.Il suo fragile corpo da quattordicenne aveva attutito bene ,apparte quella gocciolina di sangue, la materializzazione. Di quella si ricordava,infatti. Mentre osservava i volti dei presenti iniziarono a farsi avanti anche ricordi più vecchi.Un bacio.Un bacio dato ad Aleister,ma perché avrebbe dovuto baciare Aleister? Era cosi adirata con lui per tutto quello che aveva fatto.Cel’aveva davanti in ginocchio e non sapeva perché. La Groove si voltò osserando con occhi quasi imploranti Desdemona,voleva sapere cosa era successo,e perché si sentiva quasi svenire.

“Desdemona…”  

“Eri sotto maledizione imperius,Rebecca.”

La ragazza sbarrò gli occhi rimanendo quasi senza fiato.Aveva gli occhi lucidi,stava quasi per piangere.Fece un passo verso Desdemona sussurrando quasi ..

“Cosa…ma…Perché?”

Si sentiva cosi tradita.Eppure per loro..Per la causa..Per i mangiamorte aveva mollato tutto…Si asciugò una lacrima dal viso,accompagnata da uno sbuffo di Lola che,dietro di lei,la osservava accennando a un sorrisetto quasi divertito dopo la quasi totale impassibilità di prima.

“Avevo bisogno di assicurarmi l’assoluto potere su Aleister,era per Lord Voldemort,per la causa.Lui in cambio ha voluto te,il tuo amore,e ti ha umiliata costringendoti ad amarlo.”

Rebecca si voltò verso Aleister con uno sguardo a dir poco indescrivibile.Poi però esso si tramutò in un austero sguardo di indifferenza. Perchè era così che lui,quel verme,andava colpito..Con la sua indifferenza più tangibile. Si voltò senza neppure guardarlo nonostante la rabbia che provava verso di lui e si rivolse a Desdemona

"Non voglio più avere nulla a che fare con questo verme...voglio che sparisca da davanti a me...che non si avvicini più a me neanche di un kilometro. Non voglio neppure più vedere la sua sporca faccia da Corvonero voltata verso la mia. Ha osato troppo..io amarlo? Che sciocchezza. Aspiro a ben altro che a fidanzarmi con un fallito...."

Lo aveva detto a lei,non certo a Aleister. Lui doveva avvertire quel muro insormontabile che il suo stupido gesto aveva ormai eretto,muro che in ogni caso era sempre esistito e ora si era fatto nettamente più spesso. Avrebbe dovuto accontentarsi di portargli lo zaino. Improvvisamente Desdemona le poggiò una mano sulla spalla e le disse

"Quanta rabbia devi covare dentro...Ti darò la possibilità di sfogarla..su colui che te ne ha fatta montare così tanta...Estrai la bacchetta!!

Rebecca lo fece quasi con un movimento meccanico e senza neanche pensarci la puntò in faccia ad Aleister,sulla guancia.Ma senti sulla sua spalla un tocco gelido.Desdemona la tirò indietro,e avvicinò il suo volto spettrale al suo.

“Credo sia arrivato il momento per te,di fare una cosa…”

Rebecca chinò il capo facendo un passo indietro e lasciando spazio a Desdemona e alle sue parole.Infondo lei l’aveva tradita davvero,però l’aveva svegliata dalla maledizione.E Aleister poteva chiede altro in cambio della sua fedeltà,poteva chiedere qualsiasi altra cosa e invece voleva che Desdemona la incatenasse a lui stesso per sempre.
Desdemona le prese il braccio,facendogli cosi puntare di nuovo la bacchetta su Aleister.

“Adesso,Rebecca,ascoltami bene.Concentrati con tutto l’odio che hai,quello che provi per lui non basterà.Devi riunire tutte le tue sofferenze in un solo colpo,perché più odierai,più il tuo incantesimo sarà forte.Poi devi dire Crucio

Quindi si voltò verso Aleister penetrandolo con lo sguardo....

"Non osare muoverti...o ribellarti o anche solo difenderti,Schiavo...."

Rebecca osservò colpita Desdemona.Non le aveva mai chiesto di fare una maledizione senza perdono.Con una sola di quelle si andava dritti ad Azkaban;era come il suo biglietto che la portava dal mondo di hogwarts a quello dei mangiamorte.Con un solo colpo poteva cancellare tutta la sua schifosissima vita per iniziarne un’altra piena di vendetta e soddisfazione.E Desdemona sarebbe stata fiera di lei,l’avrebbe resa la sua preferita,e in breve tempo avrebbe superato Lola,e chissà magari un giorno anche Desdemona stessa.Notò la paura negli occhi di Crowley,paura rassegnata,una paura di chi sa di soffrire e che non chiede altro di farla finita.
Prese un respiro profondo,tentando di concentrare tutta la sua determinazione nel polso.

“CRUCIO”

Un bagliore verde usci dalla sua bacchetta ,e Aleister iniziò a contorcersi per qualche secondo finchè non si ritrovò a terra ansimante.Desdemona lanciò un’occhiata alla Grooove,voleva che riprovasse.

“CRUCIO!!!!!!!!”

La seconda fu più forte e Aleister sembrava soffrirne davvero molto.Erano scosse eletriche,era un dolore infinito che pervadeva ogni cellula del corpo.

“CRUCIOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

Pronunciò l’ultimo incantesimo con aria quasi isterica.Voleva farlo soffrire,voleva che tutti soffrissero,il suo unico obiettivo nella vita era farla pagare al mondo Intero.In quel modo ci riusciva,si sentiva libera e potente.Osservava Crowley sforzarsi di trattenere le lacrime e il sangue che voleva uscire da ogni poro della sua pelle.Iniziava a riempirsi di Lividi perché ogni volta il colpo durava di piu.Desdemona all’improvviso abbassò la Bacchetta di Rebecca,osservandola con aria seria.

“Basta.”

Lei caddè in ginocchio con un tonfo sordo,e osservò la bacchetta quasi sorpresa della bramosia con il quale aveva effettuato tutti gli attacchi.Si sentiva quasi psicopatica.Con i nervi a fiori di pelle.
Desd le si avvicinò aiutandola a tirarsi su,quasi sorprendentemente gentile.Quindi osservò Aleister senza un briciolo di pietà nel suo sguardo.Senza neanche aggiungere qualcosa,toccò Rebecca,poi fece cenno a Lola che emise una leggera risatina che non sembrava affatto una delle sue solite quindi le raggiunse.Insieme tutte e tre si materializzarono verso i confini della foresta proibita,tornando quindi in direzione di Hogwarts.


Dolore,immenso dolore. Dolore che quasi conduce alla pazzia poi ti tira di nuovo su ti lascia respirare per qualche secondo e poi ti riporta sotto. E in tutto questo la consapevolezza che hai perduto tutto e che quindi non c'è nulla a cui aggrapparsi per cercare di resistere. Quasi vorresti che quel dolore ti prendesse e ti consumasse fino all'osso...ecco la sensazione che provava Aleister in quel momento. I pensieri cercavano di affiorare mentre il suo corpo veniva scosso dai fremiti della Crucio..Una Crucio lanciata dalla persona che più amava e che ora stava sfogando su di lui tutta la sua rabbia repressa e il suo odio...e quanto doveva covarne. Quanto forte doveva essere il suo astio contro di lui e contro il mondo. Ne sentiva tutto il peso in quella indicibile sofferenza che stava provando ora. Eppure quel dolore che la Crucio gli causava era molto meno forte di quello che le parole e l'indifferenza di Rebecca gli avevano portato nel cuore.Non voleva più vederlo....da allora le sarebbe dovuto star lontano..e la colpa era sua. Che aveva voluto raggiungere il suo amore nel modo più facile,costringendola a far ciò che non voleva e procurandosi così il suo odio. Tutto per un pò di amore fittizio,non uno vero...e ora non solo l'aveva persa..aveva perso pure la sua libertà. Schiavo a vita..o morto. Questi pensieri vorticavano durante le pause...La vista gli si appannava mentre attendeva la seguente scossa che giungeva più violenta della prima. E alla fine si era accasciato del tutto a terra mentre le sentiva allontanarsi. Lo avevano lasciato lì ad affogare nelle sue stesse lacrime..nel sangue che gli era uscito leggermente dalla bocca..Nel vomito che poi aveva rigettato. Poggiato a una lapide,forse quella dei genitori di Desdemona. Non aveva neppure la forza per leggere le scritte incise su di essa,sentiva solo il tocco freddo e duro della pietra. Tossì,un altro conato di vomito uscì dalla sua bocca quindi si accasciò nuovamente a terra mentre tutto si faceva più sfocato,ovattato...pian piano la realtà svaniva e lui calava pian pianino nell'incoscienza. Disteso a pancia in su,il volto rivolto verso l'alto..la bocca semiaperta e gli occhi chiusi. Dentro di sè poi il dolore più lancinante che veniva però man mano alleviato mentre sveniva,senza forze.


Improvvisamente però udì una scarica. Qualcosa che gli impediva di rimanere in quell'oblio. Qualcosa che anzi gli restituiva forza,lo rinvigoriva. Ne arrivò un altra. Una scarica diversa da quella delle crucio. Pian piano nonostante la vista non gli fosse ancora tornata del tutto udì un tocco. Una mano gelida che lo stringeva per un braccio. Solo due persone potevano avere un tale tocco gelido...Desdemona...oppure.....Un altra scarica. Si aggrappò alla coscienza che pian piano tornava mentre alle orecchie gli arrivava finalmente una voce,una voce che lanciava degli incantesimi.

"Innerva!!"

Ecco cos'era...Innerva...Ma quella voce..quella voce che ripeteva la formula..la conosceva. Era... Aprì lentamente gli occhi,ora riusciva a distinguerla. Lola lo guardò impassibile per qualche secondo poi accorgendosi che aveva aperto gli occhi assunse quel suo solito sadico sorrisetto che sempre la caratterizzava,tranne durante il Voto Infrangibile.

"Svegliati Crowley..sei una vergogna...un vero disonore per i Corvonero..non sai neppure resistere alla Crucio di una ragazzina di quarto anno."

Aleister la ascoltava ma improvvisamente Lola gli mollò un ceffone facendolo cadere di lato stordito. Lei lo girò a pancia in sù con il piede quindi si chinò su di lui,i capelli ricci che cadevano sul volto di lui. Gli occhi di Lola lo guardavano come quelli di un rapace che volesse far di lui la sua preda,cosa di cui peraltro lei non aveva mai fatto mistero.

"Non solo...ti sei fatto fregare da mia sorella ben bene...una Serpeverde che batte in intelligenza un Corvonero...sei davvero patetico Crowley....patetico è dir poco...Guardati...potrei schiacciarti perfino a mani nude e credimi lo farei molto volentieri ma non lo farò....Crowley Crowley...sai...avresti potuto farlo con me il tuo bel patto,dopotutto sò usare anche io l'Imperius sai. Potrei usarla ora su di te e guardarti mentre ti uccidi dinanzi ai miei occhi solo perchè te l'ho ordinato io. Tanto morirai lo stesso,alla fine la tua stupida rettitudine ti porterà a disubbidire a mia sorella...o forse l'amore per quella sciocca ragazzina. E farai una finaccia mio caro Crowlino."

Aleister cercò di rimettersi in piedi ma lei lo tenne a terra con una delle mani posate di violenza sul petto....

"Ora non dirai una sola...singola parola sul fatto del Voto oppure su come ti ho fatto rinvenire...Non una dannatissima parola oppure stavolta assaggerai la peggiore delle Magie Senza Perdono...il Signore Oscuro può anche far a meno di te. Semplicemente mia sorella...o io..non avremmo un pezzo di carne con cui divertirci."

Crowley alla fine ebbe il coraggio di pronunciare qualche parola...

"Perchè...perchè...sei qui? Perchè mi hai aiutato?...."

Lola scoppiò in una risata isterica che durò quasi un mezzo minuto. Dopo di che lo afferrò per il colletto costringendolo a tirarsi a sedere e portandolo a pochi centimetri dal suo viso....

"Farsi i fatti propri,Crowley....sai cosa significa? Ringrazia piuttosto la mia clemenza e vedi di muoverti...dobbiamo tornare alla scuola prima che faccia completamente giorno."

Solo allora Aleister capì che non era più buio. Il cielo era diventato di quel rosso the che preannuncia che il sole stà sorgendo. Quanto era stato svenuto? Lola impaziente gli mollò un altro sonoro ceffone quindi lo afferrò per il polso tirandolo in piedi prima che ricadesse. Aleister sentiva che le gambe lo reggevano a fatica..

"Appena arrivati e dopo aver superato la Foresta potrai tornare in infermieria..ma ora muoviti o ti uccido Crowley..."

Aleister cercò di rimanere per come poteva sulle sue gambe. Lola fece una smorfia quindi strinse la bacchetta e immediatamente dopo i due si erano smaterializzati scomparendo dal cimitero.

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Capitolo 22
*** 22. Una Drastica Decisione ***


Capitolo 22
Una drastica decisione


Lo sguardo di Madama Chips si posò su Aleister mentre controllava il suo stato con crescente sospetto. Sembrava aver semplicemente sbattuto contro qualcosa di duro più volte eppure c'era qualcosa di ancora più strano. Era il suo stato che la insospettiva,sembrava davvero malridotto per quanto qualcuno gli aveva senzaltro apportato qualche cura. Si reggeva in piedi ma faticava ad articolare le parole e sembrava come se avesse cercato di strapparsi i vestiti di dosso. Eppure la versione del ragazzo era molto diversa.

-Hai detto che sei caduto vero? Una caduta così di mattina presto fuori dalla scuola? Cosa ci facevi lì fuori?...

Aleister non guardò in faccia Madama Chips perchè gli dava la sensazione che la vecchia gli leggesse nella mente e potesse capire che lui stava mentendo. Annuì e le disse

-Volevo.... prendermi una boccata d'aria...e....e sono caduto.

Madama Chips scosse la testa quindi poggiò una mano sulla sua spalla spingendolo lentamente a sdraiarsi sul letto,lo sguardo ancora fisso su di lui.

-Ti conviene rimanere a letto per oggi. Fortuna che il tuo Prefetto ti ha trovato e ti ha portato qui in infermieria..ringraziala vivamente quando la rivedi. In ogni caso questa notte tu stai qui...

Detto ciò la vecchia infermiera girò i tacchi e sembrò uscire dalla piccola porta. Aleister si chiese se sospettasse qualcosa e fosse andata a cercare la Professoressa McGrannit per comunicarle ciò che aveva intuito. Bhè in ogni caso non gli importava. Dopo quella sera non gli sarebbe importato più. Mentre Lola lo costringeva a scarpinare attraverso la Foresta,Aleister aveva avuto modo di riflettere. E aveva capito che la sua vita oramai non valeva più un soldo. Era oramai condannato a servire Desdemona per sempre...e se un giorno lei gli avesse chiesto di eliminare Rebecca?...Rebecca...colei che lui amava ma non era affatto ricambiato e non solo ma per la sua enorme stupidità ora non avrebbe più potuto vederla. Lei non voleva più vederlo e mai e poi mai lo avrebbe amato. Glie lo aveva sbattuto in faccia fin troppo. Avrebbe dovuto vederla assieme a individui pieni di sè...o forse assieme a quel Blake...Fidanzati...forse anche sposati. Non avrebbe mai sopportato quella vista,non poteva. Inoltre come aveva detto Lola prima o poi avrebbe disobbedito a Desdemona,lo avrebbe fatto e sarebbe morto. Quindi aveva deciso che non avrebbe atteso quel momento..No....si sarebbe....si sarebbe ucciso. Al diavolo Voldemort e la gratitudine che credeva di avere verso di lui. Al diavolo pure quelle dannate sorelle Krueger...al diavolo tutto. Mentre ripensava ai suoi pensieri di allora si lasciò cadere disteso sul letto. Madama Chips tornò poco dopo posandogli Loki sul letto. Il nero gattone avanzò struffandosi sul suo volto e cominciando a fare le fusa. Aleister lo guardò...Loki...avrebbe lasciato un messaggio alla McGrannit chiedendole di occuparsi di lui. Chiuse gli occhi...lo avrebbe fatto stasera. Aveva deciso...


La sera era oramai scesa su Hogwarts. I corridoi si erano fatti bui e Gazza girava come sempre accompagnato da Mrs.Purr. Aleister aprì gli occhi e vide Loki che dormiva ai piedi del letto,acciambellato su di esso. Cercò di non svegliarlo togliendo lentamente le gambe da sotto le coperte e si incamminò verso la sedia dove si trovavano i suoi vestiti. Cominciò a vestirsi con una lentezza incredibile,forse voleva assaporare ogni istante che gli restava. Si infilò le scarpe quindi poggiò il biglietto che aveva scritto accanto a Loki..Lanciò un ultimo sguardo al gatto e aprì la porta dell'Infermieria cominciando a incamminarsi lungo il corridoio. Passava la mano sulle pareti come a volerne sentire per l'ultima volta il tocco...Aveva scelto un balcone che dava proprio dinanzi alla Foresta Proibita,se non altro avrebbe avuto pure una bella vista prima di morire. No,Desdemona non gli avrebbe più dato un solo altro ordine...l'avrebbe fatta finita,dopotutto aveva sempre creduto che la sua vita non valesse granchè....Però...Quel tocco...il pensiero di ciò che lasciava....Loki...Rebecca....ma avrebbe dovuto vederla di fianco ad altri...come...come poteva...Mentre quel flusso di pensieri vorticava nella sua testa eccolo giunto dinanzi alla finestra. La aprì molto lentamente e sentì l'aria sul suo volto..L'aria che sferzava il suo viso,aria fredda come il tocco stesso della morte che lo attendeva. Si avvicinò al balcone e si issò su di esso portandosi in piedi. Distese le braccia e assaporò per qualche secondo il tocco dell'aria sul suo volto. La sentiva sferzarlo e capì che questa sarebbe stata un altra cosa che avrebbe perso...Guardò allora in basso e vedendo l'enorme strapiombo sentì quasi come se qualcosa lo tirasse giù facendolo precipitare. Come se la morte lo chiamasse a sè...Era ora di gettarsi nel suo abbraccio e farla finita per sempre...Nella sua mente cominciò a dare gli addii...Addio a Loki,il suo gatto nero....Addio alla Professoressa McGrannitt che con lui era stata tanto gentile....Addio a Rebecca il suo unico....Ma una voce improvvisamente lo riportò alla realtà...Una voce che non si sarebbe mai aspettato di sentire.....




-Ragazzina Insolente.
Rispose a tono la signora grassa che,come sempre,sostava di fronte al quadro che portava dritti alla casa comune dei Grifondoro.Rebecca Groove fece un sorrisetto mandandole un bacio con la mano.Infondo prima si stava soltanto specchiando,non poteva immaginare che quella linguaccia le sarebbe uscita proprio nell'istante in cui la donna del quadro si sarebbe voltata.Era solo uno scherzetto innocente.Con passo rapido si allontanò divertita dal quadro continuando la sua passegiatina serale.In meno di due giorni era gia completamente cambiata.Aveva smesso di arrabbiarsi,si divertiva.Si sentiva potente ora che aveva provato la maledizione senza perdono,sapeva che Crowley non le avrebbe più creato problema ed era più che certa della fiducia che Desdemona riponeva nelle sue piccole mani da quattordicenne.Un sorrisetto stampato sul volto faceva girare molti dei personaggi sui quadri,anche perchè  mancavano pochi minuti al coprifuoco e di solito gli studenti piu piccolini come lei erano soliti giacere nei loro letti da un pezzo.Lei voltò l'angolo continuando a zompettare,fischiettando un motivetto allegro quando notò la finestra aperta,quella laterale che dava su un balcone affacciato alla Foresta Proibita.
Iniziava ad avere caldo con tutto quello "zompettare" cosi si avvicinò ed usci fuori sentendosi subito il vento sul viso.Poggiò le mani alla ringhiera osservando intensamente il paesaggio,quando un movimento azzardato colpi i suoi occhi.Si voltò di scatto e c'era Aleister.In piedi,quasi in cima alla ringhiera del balcone,a dir poco sconvolto e pieno di lividi,ma l'idea che la causa di quei lividi era proprio lei non la intristiva minimamente,anzi.Improvvisamente lo vide sporgersi ancora di più e nonostante avesse deciso di ignorarlo una frase le uscì dalla bocca,incontrollata...

-Crowley.Che....Diavolo stai facendo...


Aleister rimase per qualche secondo a bocca aperta...Rebecca era lì...e gli aveva chiesto cosa stava facendo. No No...non doveva andare così...no doveva buttarsi,doveva farlo...Però...però lei gli aveva parlato...gli aveva chiesto cosa aveva intenzione di fare nonostante avesse detto che non gli avrebe più parlato. Aleister si voltò quindi chinò il capo poggiando un ginocchio sul balcone e dandole le spalle...

-Che cosa te ne importa? Non dovrebbe più importarti di me...ne di quello che stò per fare...

Rebecca lo guardò con sufficenza. Patetico.Dopo tutto quello che le aveva fatto cercava anche di fare la vittima.ma addirittura suicidarsi.

-No,non mi importa,ma se tu muori i piani di Desdemona vanno a farsi benedire,quindi evita.
Aleister scosse la testa...Dunque era solo questo..La sua vita non valeva un fico secco,oramai era solo quello..uno strumento e null'altro. Davvero uno schifo. Sentì la rabbia e la delusione montargli forse perchè per qualche secondo aveva pensato che lei fosse lì per fermarlo...

-Tsk....i piani di Desdemona...che ruolo ho in questo dannato piano,che non sia il divertirsi sulla mia pelle? Il vostro dannato piano andrà a buon termine pure se io muoio e non mi dire il contrario. Semplicemente la povera Desdemona non avrà più il suo giocattolo preferito...

La sua voce era carica di quell'astio che stava riversando tutto in una volta quando lo aveva sempre tenuto dentro di sè,nascosto.

Lei lo osservo intensamente.Poi si voltò verso la foresta,poggiando i gomiti sulla ringhiera.
-Aleister...
Disse il suo nome tentando un tono meno astioso possibile,ma non era facile.Non lo aveva perdonato,ma non voleva che la facesse finita.E anche se non sapeva realmente perchè non lo voleva morto,non gliene importava,l'avrebbe fermato.
-Smettila con le cavolate.Hai sedici anni e non riesci a prendere in mano la tua vita.Volevi servire Lord Voldemort da quando ti conosco.ci sono persone nella mia casata che venderebbero l'anima per essere al tuo posto,e tu ripaghi cosi la fiducia che Tu-Sai-Chi e Desdemona hanno riposto in te?.
Lei fece un passo avanti,quasi impietosita di fronte alla sua figura.L'aveva portata all'esasperazione più di una volta.Sfiorò con l'indice una ferita ancora aperta che aveva sulla tempia.
-Non fare la figura del codardo.Non deludermi,ancora una volta.

Lui sentendo queste parole si mise a sedere sul muretto guardandola. La fissò per qualche secondo intensamente quindi scosse leggermente la testa...aveva toccato un nervo scoperto non c'era che dire. E pian piano lo aveva convinto a fermarsi,doveva ammetterlo...però...era forse quello il momento per parlarle a quattro occhi. Il momento per tirare un pòla corda...

-Fiducia...A cosa servo se non al sollazzo di Desdemona? Ho provato riconoscenza verso Lord Voldemort per aver ammazzato quel bastardo di mio padre... ma lui mi considera talmente tanto da non fidarsi di me e indurre Desdemona a ricorrere all'inganno per legarmi a lei..Inoltre tu..mi dici di non deluderti..ma sò che fondamentalmente non te ne importa nulla se mi getto da questo balcone o meno. Forse semplicemente ti importa di cosa ne penserà Desdemona...

In queste ultime parole pose molto astio. Non avrebbe voluto mai scaricarne così tanto su di lei eppure sapeva che era questa la parte che voleva recitare. Perchè forse finalmente per la prima volta stavano avendo una vera conversazione.

Rebecca osservò stupita dall'odio che mise in quelle parole.Si avvicinò a lui andandogli faccia a faccia,con la sua stessa identica espressione arrabbiata.

-Ti piace fare la vittima eh?In questa storia io vengo umiliata almeno quanto te,Lola mi detesta,Desdemona mi adora solo perchè mi sta trasformando in un mostro,e tu in tutto questo tempo non hai fatto altro che tradirmi.Pensi che faccia male la maledizione Cruciatus?Beh avrei scambiato mille di quelle scosse con la vergogna di aver agito sotto maledizione imperius.Sai cosa significa venire manipolato dalla persone che credi ti vogliano bene,eh?
Si allontanò di scatto dandogli le spalle
-Però io almeno combatto per quello che voglio,tu cosa volevi?me?Fare un patto col diavolo ti sembra combattere? e ora che il tuo piccolo imbroglio non è andato come volevi ti ritiri dal gioco?.
Fai pure,questo sottolinerà solo la schifosa opinione che ho di te.

Aleister la guardò negli occhi,quegli occhi a sua volta carichi d'odio per ciò che aveva fatto. Il ragazzo scosse la testa quindi fu il primo ad abbassare lo sguardo.

-Ho sbagliato...sò che non avrei mai...potuto avere te. Ti saresti schifata anche al solo pensiero. Ero solo colui che potevi tiranneggiare e costringere a portarti la borsa. Così quando Desdemona mi ha proposto quel patto ho accettato..Non sapevo che avrebbe usato una Maledizione Senza Perdono..non sapevo come avrebbe fatto...eppure ho accettato. Mi odierai a vita per quello che ho fatto..per il fatto che sei stata manipolata a causa mia,anche perchè ci ho rimesso molto più di te. Oramai a qualsiasi ordine dovessi disubbidire morirei e credimi mi capiterà prima o poi lo so. Un giorno potrebbe perfino stufarsi di te e chiedermi di ucciderti solo per il gusto di vedermi soffrire. Quindi a cosa vale morire ora o dopo? A cosa vale combattere se sai che tutto finirà e non quando la natura farà il suo corso? Per cosa dovrei vivere oramai?

Mentre riversava questo fiume di parole era sceso dal muretto e si era appoggiato ad esso con la schiena continuando a guardare in faccia la ragazza che si trovava a poca distanza da lui.

Lei si avvicinò di nuovo a lui con espressione severa.
-Vivi per te stesso,vivi per vedere sorgere il sole,vivi per il gusto che avrai ad uccidere,vivi per i momenti in cui mi guarderai negli occhi
Disse ciò passandogli freddamente una mano tra i capelli,arricciando poi qualche ciocca.
-Non c'è nulla di irreversibile al mondo,guarda me,non volevo più neanche vederti e mi ritrovo qua a fermarti quando ti vuoi uccidere.
Lei fece un passo indietro,ora due,si dirigeva verso l'entrata del corridoio.
-Tel'ho detto Aleister,evita di deludermi ancora una volta,perchè infondo anche se sei il peggior traditore sulla faccia della terra,non posso fidarmi di altri che di te.
Tirò un sospiro rassegnato,quindi fece il suo rientro,dirigendosi alla svelta verso il suo dormitorio.

Aleister invece restò lì,immobile....Non poteva...che fidarsi di lui?..Quelle parole lo avevano colpito sul serio. Leggermente stordito si toccò i capelli sui quali lei aveva passato la mano...Lanciò un ultima occhiata al balcone ancora una volta...Nulla era irreversibile,aveva detto. Quindi...anche fra loro due forse...Aleister fece un leggero sorriso. Dopotutto poteva ancora vivere per qualcosa..Per una speranza...Attraversò la finestra e si incamminò lungo il corridoio..Gli sembrava in qualche modo di assaporare la vita per la prima volta..di essere scampato a un pericolo. Ora doveva tornare in infermieria..doveva rimettersi e poi..Aveva tanta voglia di rivedere Loki....

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Capitolo 23
*** 23. Ricominciare... ***


Capitolo 23
Ricominciare...


Nei due mesi successivi Aleister sembrò quasi un altro. Era iperattivo,non c'era un momento in cui stava fermo e era sempre impegnato in qualche attività. Quando Desdemona si divertiva a saggiare il potere che ora aveva su di lui,il ragazzo obbediva prontamente a ogni suo ordine e lo eseguiva sempre in maniera egregia,perfino i più umilianti. La Serpeverde ne era stupita e si chiese se tanta solerzia fosse data dalla minaccia di morte sempre incombente sul suo capo oppure se in qualche modo aveva accettato la sua condizione. Avrebbe dovuto forse ricredersi sulla devozione di Crowley? Anche Rebecca nonostante ciò che aveva detto pareva tollerare la sua presenza e Aleister si chiese se quella non fosse la via giusta per riuscire finalmente a diventare interessante per lei. Il pomeriggio si impegnava a fondo nella sua mansione di aiutante di Hagrid,sentiva una certa affinità con alcune creature magiche. E Rebecca? Rebecca aveva cominciato i suoi allenamenti con Desdemona e pian piano da maga incerta quale era la ragazza aveva cominciato a migliorare con soddisfazione di Desdemona. La Maga Oscura aveva preteso però anche un sacrificio da lei..tutto era cominciato qualche settimana prima dopo il suo discorso con Aleister sul balcone...

-Non ti stai impegnando abbastanza

-Ti dico che sto facendo del mio meglio,diamine!

Rebecca mise la bacchetta in tasca stizzita,e si sedette su un tronco d’albero.Posò le mani sul viso con aria visibilmente stanca,rimanendo cosi finchè un tocco gelido non mosse il suo sguardo esausto.
Scostando i capelli neri dal viso,Desdemona si sedette accanto a lei togliendole le mani dal volto.Sembraa stranamente comprensiva,stranamente dolce,strana sembrava,come non mai.
Era soltanto uno dei mille allenamenti a cui ogni giorno era costretta Rebecca, facendole salire immediatamente i voti ad “incantesimi” e a “difesa contro arti oscure” ma facendo inevitabilmente crollare il rendimento negli altri.
La Krueger le prese le mani nelle sue,scrutandola con sguardo severo.

-No,non stai facendo del tuo meglio,e credimi vedo più io le capacità di quanto non possa tu stessa.Vuoi fare la mangia morte eh? Vuoi completare questo stupido allenamento?allora un incantesimo cosi facile dovrebbe riuscirti ad occhi chiusi

Con aria composta Desd incrociò le gambe,sembrava quasi una ragazza normale,sembravano quasi amiche.Chi l’avrebbe detto che in realtà erano una potentissima maga oscura e la sua allieva più promettente

-Lo so scusami,stanotte non ho dormito,mi tocca studiare al posto di dormire se non voglio che Piton mi strozzi.

Desdemona fece un sorrisetto divertito tornando in piedi e osservandola dall’alto in basso.

-Piton è nato Serpeverde,quindi non ti abbasserà mai il voto,ti adora nella sua classe,beh certo,adora di più Crowley.

Sicura di aver toccato un tasto dolente iniziò ad allontanarsi,consapevolissima del fatto che Rebecca l’avrebbe fermata,e infatti.

-Voglio continuare.

-Allora forza,dai fuoco a quel maledetto albero.

La piccola Serpeverde riprese in mano la sua bacchetta puntandola contro l’albero di fronte a lei.

-ARDEMONIO

Urlò con tutta la forza che aveva nel corpo.Un Basilisco di fuoco usci dalla sua bacchetta invadendo l’abero che prese immediatamente fuoco,per poi spegnersi un secondo dopo grazie al contro incantesimo di Desdemona.

-Bene.Brava

Rispose freddamente la Krueger alla ista di quell’incantesimo finalmente riuscito.Poi pssò accanto a Rebecca,girandole intorno mentre era ferma immobile.
Le prese una ciocca di capelli avvicinandosi pericolosamente al suo volto.

-Sei brava piccoletta,ora però parliamo di cose serie.

Con la su solita severità la scrutò,e vedendo il cenno del volto della sua “allieva” ,riprese a parlare.

-Nella vita di un Mago oscuro,ci sono cose a cui bisogna rinunciare,la più importante di queste è l’amore.

Rebecca annuì poco convinta,toccando con l’indice il ciondolo con il corvo che ormai da anni portava.

-Quel Joseph è veramente un bel ragazzo,ma devi mollarlo,e mi aspetto che tu lo faccia entro stasera.

Rebecca abbassò il volto.In effetti si stava frequentando con Joseph Blake da un po’,più o meno dalla festa.Avevano avuto un po di Crisi dovuta al fatto che per un periodo sembrava più interessata a Crowley che a lui.Ma le piaceva quel ragazzo,era bellissimo sopra ogni cosa,e una volta entrato lui nella sua vita era riuscita a dimenticare completamente Cloud.Lui sembrava anche innamorato,e ora lei doveva spezzargli il cuore.
Desdemona allungò il braccio facendole cenno ti toccarla,e insieme si smaterializzarono.


Una volta raggiunta Hogwarts a piedi,Desdemona si era diretta verso la lezione di Pozioni,mentre Rebecca aveva un’ora libera spesa amabilmente a tentare di fare i compiti per il giorno stesso.In realtà non riusciva a studiare.Il motivo era palese,non aveva la minima voglia di lasciare Joseph,non voleva tornare sola,non voleva ripensare a Aleister o a Cloud,dei quali ormai da giorni aveva rimosso i ricordi.
Chiuse il libro dopo aer scritto l’ultima parola della sua relazione,e usci dalla biblioteca dirigendosi a cercarlo.Era decisa a finire la questione prima che il dubbio la divorasse.
Prese la strada che portava al corridoio,sforzandosi di pensare alle parole adatte per lasciarlo nel miglior modo possibile,ma non ne ebbe il tempo.Prima di giungere all’uscita venne invasa dalla classe del quinto anno dei Corvonero.Tornavano da una lezione di Cura delle creature magiche,e ovviamente ci sarebbe stato anche Joseph.Eccolo infatti,lo intravide vicino ad una ragazza del suo stesso anno a cui stava tentando di spiegare una cosa.
Avanzò sprezzante tra  il gruppo,fermandosi di fronte ai due.Fulminata dallo sguardo carico di gelosia della Groove,la ragazza corvonero salutò di corsa Joseph per poi allontanarsi.
Lui di risposta iniziò a ridere,cosa che alla Serpeverde non piacque

-Cosa dovevi spiegargli? I Corvonero non sono tutti geni?Non dovrebbe capire da sola?

-Reb,mi stava solo chiedendo di quante parole avevo fatto la mia relazione…

La osservò scuotendo la testa,ma la prese per mano baciandola poi sulla guancia.Lei si senti sollevata e trasformò il suo broncio in un sorrisino.Un sorriso che durò esattamente otto secondi,il giusto tempo per ricordarsi cosa era venuta a dirgli.

-Joseph devo parlarti.

-Ok,Dimmi ti ascolto.

-Non possiamo stare insieme mi dispiace…

Disse le parole tutte d’un fiato sperando di catapultarsi in qualsiasi momento,meno che in quello.Non voleva vedere la sua faccia,ma purtroppo,dovette.

-Cosa? Ma Perché?....

-Senti…Mi dispiace…Però non c’è chimica tra noi…

Lui la osservò non capendo.In effetti era un po una scusa campata per aria.Poichè per natura a Rebecca era impossibile dire bugie,e non aveva motivo di farlo,era sempre stata brutalmente sincera con tutti.

-Chimica?ma che diavolo…Dimmi che non c’entra di Nuovo Crowley o stavolta lo…lo….

Bene.Tutto il contrario di ciò che voleva fargli credere. Uomini. Era appena arrivata alla conclusione di quanto li odiasse.Era un corvonero no?Eppure non c’aveva capito nulla.Che bel ringraziamento.

-No,non è Crowley,non ci parlo da mesi ormai,il problema sono io,devo studiare non ho tempo per “l’amore”,Chiaro?

-Ma…


Lei alzò la mano come a bloccare la sua prossima frase,girò i tacchi iniziando ad allontanarsi per non essere costretta a dire di più,ci stava male sul serio,ed era stanca che nessuno la capisse.

-Niente ma,addio Joe.

Continò ad allontanarsi velocizzando sempre di più il passo quando,chissà perché,si ritrovo in quello stesso corridoio,su quello stesso balcone dove settimane fa aveva convinto Aleister a non farla finita.Usci in quello stesso balcone assaporando il vento primaverile che ,frizzante,le scompigliava i capelli.Stava rinunciando a tutto per  Desdemona,per i mangiamorte,per Voldemort. Non chiedeva altro che i suoi sforzi venissero ripagati.


Proprio mentre Rebecca rinunciava a Joseph, Aleister come si è detto non passava il tempo con le mani in mano. Durante una delle sue giornate con il guardiacaccia Rubeus Hagrid,Aleister ebbe un avventura che non avrebbe mai scordato e che gli procurò il più strano tra i compagni. Camminava nella Foresta Proibita assieme ad Hagrid e Thor senza sapere cosa erano venuti esattamente a fare. Sapeva solo che sia il Professore di Cura delle Creature Magiche che il suo cane sembravano più circospetti del normale. Sapeva che quella foresta era pericolosa anche se due volte l'aveva attraversata senza incontrare grosse insidie eppure Hagrid sembrava più cauto di altre volte in cui lo aveva visto inoltrarsi fra quegli alberi. Improvvisamente Rubeus gli mise una mano sulla spalla e avvicinandosi con il volto al suo orecchio gli sussurrò...

-Ora stai calmo Aleister...andrà tutto bene...Saprai che in questa Foresta vivono le Acromantule...

Aleister indietreggiò leggermente sorpreso però Hagrid lo afferrò per il braccio tirandolo di nuovo a sè.

-....Aragog...il loro capostipite...era mio amico. Io lo crescei..ma dopo la sua morte i suoi figli sono sempre irrequieti...Siamo venuti a controllare che vada tutto bene. Già una volta attaccarono Hogwarts...

Aleister cominciò ad ansimare guardandosi attorno. Hagrid era il solito incoscente..perchè lo aveva portato lì? Le Acramantule erano quanto di più pericoloso poteva esserci,in quella foresta...Eppure....eppure credeva di avere una qualche affinità con loro...Il suo Patronus era un Acromantula..Lentamente cominciò a calmarsi..dopotutto prima o poi la maledizione che pendeva sulla sua testa lo avrebbe ucciso comunque. Preferiva morire per mano di un Acromantula che dare a Desdemona la soddisfazione di vederlo morire per una sua disobbedienza. Ora...sentiva di non temere la morte. Se ne fregava,sfiorava quasi l'incoscienza. Forse perchè era arrivato sull'orlo di uccidersi e sapeva che la morte per lui era sempre in agguato,quindi contrariamente a come tanti facevano aveva deciso di non temerla e di assaporare ogni secondo,vivere senza timore di niente. Peraltro più di una volta con Hagrid aveva maneggiato creature pericolose,perchè un Acromantula avrebbe dovuto essere diversa? Si affiancò a Hagrid e i due assieme al cane avanzarono voltandosi circospetti a ogni rumore. Improvvisamente il guardiacaccia sembrò aver visto qualcosa perchè cominciò a correre con Thor al suo fianco. Aleister cercò di tenere il passo ma improvvisamente andò a sbattere contro un albero. Stordito cadde all'indietro ritrovandosi seduto a terra tra le foglie morte che rivestivano il terreno. Oramai le fronde cominciavano a rivestirsi di foglie poichè stava sopraggiungendo la primavera ma quele vecchie giacevano ancora a terra a formare un fitto tappeto. Improvvisamente sentì un rumore strano come di qualcosa che camminava sulle foglie..Si voltò di scatto mentre capiva che non si trattava di Hagrid ne di Thor. Si tirò in piedi puntando la bacchetta verso l'ignoto poi udì un tonfo alle sue spalle. Quando si voltò vide qualcosa che non avrebbe voluto vedere. Un enorme Acromantula si trovava dinanzi a lui con le zampe anteriori rialzate come se fosse in posizione di attacco. Aleister ricadde a terra mentre la bacchetta gli scivolava di mano. Tentò di afferrarla di nuovo ma con un movimento di una delle zampe l'Acromantula la allontanò. Il grosso ragno cominciò a camminare attorno a lui a passo lento. Il ragazzo guardava l'enorme aracnide e stranamente pensò che non gli dava affatto l'idea di un essere meschino e oscuro come poteva sembrarlo un ragno qualunque. No nei suoi movimenti c'era una nobiltà comune solo ad alcune razze di animali come i draghi o gli Ippogrifi. Mai avrebbe creduto di poter avvertire questa sensazione in presenza di un Acromantula. Comunque per nobile che fosse ora quell'essere stava cercando di cibarsi di lui. Crowley si alzò di nuovo in piedi attendendo l'assalto dell'enorme ragno. E improvvisamente questi scattò. Aleister schivò di lato eseguendo una rocambolesca capriola quindi avendo evitato il mostro si voltò di nuovo attendendosi il seguente attacco. L'enorme ragno aveva in effetti assunto di nuovo la posizione di attacco ma stavolta il ragazzo si gettò nella direzione in cui era volata la bacchetta riuscendo ad afferrarla con un colpo di fortuna. La puntò immediatamente verso l'animale e urlò

-Stupeficium!!!

L'enorme bestia però schivò incredibilmente l'incantesimo di Aleister per poi partire alla carica verso di lui. Il ragazzo cercò di schivare l'Acromantula ma questa gli fu addosso in poco tempo. Attaccandosi alla disperazione il ragazzo si aggrappò a una delle zampe e l'animale tentò di scrollarselo di dosso scrollandoselo e facendolo così cadere di lato. Immediatamente però cominciò ad avanzare verso di lui. Aleister allora compì una mossa disperata...con una capriola in avanti passò sotto l'enorme corpo del ragno ritrovandosi dietro il suo addome. Fatto ciò lo afferrò riuscendo a issarsi con forza sull'enorme ragno. L'Acromantula sembrò irritata,Aleister invece si aggrappò saldamente a lei deciso a non lasciarla andare. L'enorme ragno cominciò ad agitarsi cercando di scrollarselo di dosso quindi decisa corse verso un albero cominciando ad arrampicarsi su di esso. Il ragazzo però non mollò la presa mentre l'Acromantula continuava a dare dei colpi d'addome per cercare di disarcionarlo. Ma Crowley non mollava...sembrava come se quel gioco lo divertisse. I due proseguirono per ore,l'Acromantula cercando di scrollarselo di dosso,Aleister non demordendo e continuando a tenersi ben aggrappato al suo addome. Se qualche scrittore avesse immortalato tale battaglia avrebbe potuto tranquillamente farlo con i toni epici che tanti antichi greci usavano per descrivere gli eroi che domavano bestie feroci. Dopo diverse ore Hagrid ritrovò il ragazzo ancora saldo sulla schiena dell'esausta Acromantula. Anche il ragazzo sembrava quantomai provato. Il sole stava tramontando all'orizzonte e si chiese per quante ore avessero lottato. Improvvisamente il ragno diede un ultimo violento scossone con le poche forze rimaste e stavolta Aleister cadde dal suo dorso ritrovandosi a terra esausto. Hagrid andò subito a sollevarlo mentre si teneva a debita distanza dal ragno. Questi però non li assalì...rimase semplicemente immobile,lo sguardo dei suoi numerosi occhi evidentemente puntato sul ragazzo...Fatto ciò si allontanò lentamente,sfiancato ed esausto scomparendo nella foresta. Quella sera Aleister sedette vicino al fuoco assieme a Hagrid. Il guardiacaccia dopo essere rimasto serio per qualche minuto gli disse...

-Quello era Ishbar. Il Figlio preferito di Aragog. Potresti quasi considerarlo un principe delle Acromantule se non fossero tutti figli di Aragog. Si riconosce per la livrea rossa che ha sull'addome..è molto diverso dai suoi fratelli anche per comportamento. Diffida dell'uomo ma non è un sanguinario come loro. Ti sei guadagnato il suo rispetto oggi nella Foresta..non è da tutti Aleister...siine fiero..

Il ragazzo annuì leggermente mentre guardava lo stufato che cuoceva nel pentolone. Si sentiva esausto ma soddisfatto. Hagrid prese una ciotola e vi versò con il mestolo dello stufato porgendoglielo. Thor alzò lo sguardo verso il ragazzo e lui gli arruffò la testa con una mano mentre con l'altra prendeva la ciotola. Stranamente ora poteva dire di sentirsi bene...

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Capitolo 24
*** 24. Un Altra Possibilità ***


Capitolo 24
Un altra possibilità


La settimana successiva la scuola fremeva per l'incontro annuale di Quidditch fra le casate di Grifondoro e Serpeverde. Le due casate acerrime rivali si scontravano anche quest'anno e le rivalità si facevano sentire. I membri della casata di Salazar non perdevano occasione di sfottere quelli della casata di Godric e i giocatori delle rispettive squadre erano delle specie di eroi mitici nei quali gli studenti riponevano le loro speranze. Uno di questi era Cloud Helmsley. Diventato cercatore negli ultimi mesi poichè l'altro giocatore si era infortunato,ora si credeva l'unica speranza per Serpeverde di vincere questa partita. Il giovane Cloud passava le giornate allenandosi duramente e trattando questa partita come una faccenda personale,nonostante in presenza di Vanille non ne parlasse molto essendo lei una Grifondoro. Anche lo avesse fatto comunque la ragazza non ci avrebbe fatto molto caso. Quando le venivano delle idee in testa si concentrava solo su quelle e non pensava ad altro. La sua idea attuale riguardava Aleister. Dovete infatti sapere che nonostante le minacce di Rochelle di denunciare ciò che Vanille aveva scoperto sulle intenzioni di Desdemona alla McGrannit,lei e Cloud aiutati da Alex Twilsen e da altri studenti delle loro casate avevano comunque fondato una loro versione dell'ES e si riunivano settimanalmente nella Stanza delle Necessità per allenarsi e preparare un piano contro le forze oscure che insidiavano la scuola. Ora il piano di Vanille era giungere ad Aleister. Aveva visto il ragazzo frequentare Desdemona e fare da zerbino a Rebecca Groove eppure ora sembrava un altro...forse avrebbe potuto convincerlo a passare dalla loro parte. Sarebbe stato un ottima fonte di informazioni per loro..E Forse avrebbe convinto anche Rochelle a unirsi a loro...Dopotutto quella ragazza aveva un debole per lui. Si era tutto perfetto...stava sempre fuori dalla scuola ad aiutare Hagrid...lo avrebbe avvicinato mentre gli altri erano alla partita. Così non ci sarebbero stati occhi indiscreti a guardarli...


Aleister rimaneva seduto dinanzi al ceppo che Hagrid gli aveva preparato e guardava verso le fronde degli alberi. Il guardiacaccia non aveva fatto parola con nessuno di ciò che era successo nella Foresta,anche perchè conoscendolo era quasi più entusiasta di Aleister di come si erano messe le cose. Loki si struffò sulle gambe del ragazzo e lui gli passò una mano sulla testa mentre continuava a guardare. Erano tornati il giorno dopo nella foresta e il ragno era lì,molto più vicino alla scuola di quanto altri della sua specie osassero. Crowley aveva pensato che volesse tenere d'occhio costantemente gli umani che tanto disprezzava eppure come lui si inoltrava nella foresta il ragno restava a guardarlo come se lo tollerasse. Mentre questi pensieri vagavano nella sua mente ecco che Aleister udì dei passi dietro di lui. Troppo poco pesanti perchè fosse Hagrid ma non sembrava neppure il passo cadenzato di una delle sorelle Krueger. Non sperava poi che fosse Rebecca,no erano tutti alla partita...Si voltò lentamente e vide Vanille Andersen venire verso di lui. Era una Grifondoro,cosa ci faceva lì? Non doveva essere alla partita di Quidditch come tutti quanti? La ragazza,le mani tenute dietro la schiena arrivò a poca distanza da lui e sfoggiò un sorrisetto limpido e sdolcinato.

-Ciao....

Aleister le fece un cenno con la mano,nulla più,tornando poi a fissare la foresta. Loki andò a struffarsi sulle gambe della ragazza che si chinò a carezzarlo e disse di nuovo ad Aleister

-...passi...ancora del tempo sopra gli alberi?

E rise leggermente. Aleister irritato digrignò i denti quindi abbastanza seccato rispose...

-No...non sono una maledetta scimmia...

Vanille si avvicinò capendo di essere riuscita almeno a farlo parlare e si sedette a poca distanza da lui.

-Dai scherzavo....Vedo che...stai aiutando Hagrid ultimamente...Non è la mansione..che avevi prima.

Aleister sgranò gli occhi quindi si voltò verso di lei con sguardo furente e sibilò...

-Che diavolo vuoi dire? Eh??

Vanille si schermì con le mani quindi scosse la testa...

-Calmati Aleister..posso chiamarti per nome vero? Calmati...Intendevo..che ti vedevo molto spesso assieme alle sorelle Krueger...

Lui sentì nuovamente un brivido lungo la schiena. Vanille sapeva di avere colto nel segno e ora avrebbe messo in campo la sua inguaribile fiducia nel prossimo. Si avvicinò a lui sussurrandogli all'orecchio...

-Sò cosa..sono le sorelle Krueger e cosa hanno in mente per la scuola,Aleister...Però sò che tu sei una vittima di tutto ciò. Io...noi anzi...possiamo aiutarti...

La ragazza stava mettendo davvero a repentaglio la sua vita ma Harry Potter non aveva fatto lo stesso?. Se gli altri lo avessero saputo l'avrebbero ripresa eppure lei ora credeva in quel ragazzo. Attese che lui assimilasse ciò che lei gli aveva detto quindi Aleister si voltò di scatto e con voce cupa le disse...

-Non potete aiutarmi...nessuno può...ora vattene...potrei dover dire tutto ciò che ho udito e la tua vita non varrebbe più un soldo...Invece non lo farò a meno che Desdemona non faccia domande specifiche..

Vanille gli disse...

-Puoi non dirglielo se non vuoi....

Aleister si voltò di scatto guardandola di traverso...

-Io devo dirglielo...sono costretto...ma ora vattene,diamine....vattene via!!

Crowley la stava scacciando con dei gesti stizziti. Vanille si alzò in piedi indietreggiando leggermente...Alla fine chinò il capo guardando per qualche secondo Loki che alzatosi a sua volta saliva in grembo al suo padrone guardando poi lei con quegli occhi limpidi.

-Ok...ma se vorrai...possiamo aiutarti...vieni domani sera. Fatti trovare vicino ai bagni...E noi ti aiuteremo...

Detto ciò la ragazza cominciò a correre allontanandosi su per la collinetta e non voltandosi indietro. Aleister rimase lì immobile senza dire nulla. Fissò per qualche secondo Loki che lo squadrava quindi tornò a concentrarsi sulla foresta. Ora però un pensiero prepotente occupava la sua mente...Aiutarlo...Potevano davvero aiutarlo? Potevano davvero...salvarlo? Potevano farlo? Un gruppo di ragazzini potevano togliergli di dosso la morte??

Davvero una bella giornata,un venticello tranquillo che non impediva ai giocatori la loro normale attività ma che rinfrescava i ragazzi che,sotto il sole,godevano di quella che poteva essere la migliore partita dell'anno.Serpeverde Vincevano 10 a zero con il primo tiro di Pluffa di Sean Cray segnato nei primi 30 minuti della partita,dopo di che non un palla era più entrata poichè quest'anno entrambe le squadre,pensando che l'altra puntasse sulla velocità dei cacciatori,avevano puntato tutto eper tutto sulla forza del portiere.Entrambe le squadre si trovavano quindi sensazionali portieri per cui ogni cacciatore faceva fatica a segnare.Stava diventando tutto molto statico,Serpeverde e Grifondoro ogni anno prendevano questa partita sul serio,ma davvero sul serio,come fosse una cosa personale e non più un gioco perciò l'atmosfera era davvero tesa.
Seduta accanto alle sue amiche pettegole,Rebecca godeva dello spettacolo tentando di cercare tra gli spalti la faccia di Vanille Anderson,avrebbe riso della sua espressione da sconfitta.
Ma prima che potesse trovarla,senti un boato provenire dal commento.

-Bolton ci riprova...Ma Spunta Helmsley dal Nulla..E PRENDE IL BOCCINO!!!!Fine della partita con la vittoria Serpeverde portata a casa da Cloud Helmsley!

Lui...
Lui correva talmente veloce che Rebecca quasi non s'era accorta che fosse in mezzo alla squadra,tanto impegnata a godersi i muscoli del portiere e ora stava pagando la sua distrazione.Se Serpeverde aveva vinto lo doveva solo a lui.Le sue amiche,cosi come tutti si alzarono applaudendo Cloud che dopo aver sfottuto un po i Grifondoro si uni alle persone sedute per festeggiare la vittoria.
Poi la vide,logicamente la vide poichè era l'unica che non saltellava ne applaudiva con gioia.Cosi all'improvviso lei se lo ritrovò davanti,ancora in sella alla sua Nimbus ultimo modello,e con quel ghigno sprezzante sulla faccia.Era proprio quello il sorrisetto che la faceva impazzire quando ancora stavano insieme.

-Non festeggi,Reb?

Chiese ironicamente Cloud passandosi una mano tra i capelli biondi.

-Sei stato bravo Cloud.

Tagliò corto lei,conscia del fatto che una bugia non avrebbe potuto dirla.Era stato bravo e stop,non aveva null'altro da aggiungere.

-ma...

Continuò,iniziando a ghignare anche lei.Ormai non poteva farsi prendere in giro cosi,ormai era quasi una mangiamorte.

-Ma Bolton,cercatore dei Grifonidioti aveva un polso slogato la settimana scorsa,e anche se guarito,non avrebbe potuto rendere al meglio.Si sei stato bravo ma,non hai dimostrato nulla

Cloud arriccò leggermente il naso,avvicinando con strafottenza la mano alla guancia della Groove e sfiorandogliela.

-..Non c'è peggior cieco di chi non vuole vedere,io sono un grande giocatore di Quidditch,il migliore dell'anno qua ad Hogwarts.Grazie a me Serpeverde vincerà la coppa delle case.Dimenticavo di dire che quest'anno ho i GUFO e mi sto preparando a prendere il massimo dei voti,cosa che farò.In più,ho una ragazza stupenda,perfetta,che mi ama e che non mi lascerà mai.E tu,sei una patetica ragazzina che non riesce a prendere altro che insufficienze,devi solo che ringraziare Piton se passerai l'anno,anche il tuo ultimo ragazzo ti ha mollato quando ha capito che sei un'insopportabile bambina acida e viziata e poi..Beh prima o poi anche Desdemona si stuferà di te capendo quanto sei incapace.

Rebecca ascoltò ogni parola ma senza neanche scomporsi tanto gli si avvicinò con le labbra,andandogli vicinissimo e guardandolo negli occhi con un fuoco dentro..un qualcosa di inspiegabile.

-Ricordati queste parole che mi hai appena detto Cloud,ti serviranno a spiegare alla tua cara mogliettina Vanille il motivo per cui i vostri futuri figli moriranno prima di veder sorgere il sole.

Cloud rimase colpito dalle sue parole,mentre lei si allontanò un pochino dal suo viso e gli prese il polso.Cosa voleva fare?Cloud rimase immobile a guardare la scena mentre lei gli alzò il braccio al cielo indicandolo.Poi si rivolse ai suoi compagni.

-Festeggiate il giocatore che vi ha fatto vincere ragazzi!.

E tutti tornarono di fronte a Cloud,mentre lei si allontanò Con un piccolo sorrisetto,lo stesso di prima,che non riusciva a venir scalfito neanche dalle peggiori parole.Fu sorpresa di vedere,li in mezzo alla folla, Desdemona...La quale festeggiava insieme a tutti gli altri ragazzi della sua casata la vittoria,sembravano davvero due perfette studentesse.

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