Manuale D'Amore

di eringad
(/viewuser.php?uid=20680)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 0. Prefazione ***
Capitolo 2: *** 1. Bacio sulla mano...Ti adoro ***
Capitolo 3: *** 2. Bacio sulla guancia...Voglio soltanto essere amici ***
Capitolo 4: *** 3. Bacio sul collo...Ti voglio ***
Capitolo 5: *** 4. Bacio sulle labbra....Ti amo ***
Capitolo 6: *** 5. Bacio sulle orecchie...Sto solo giocando ***
Capitolo 7: *** 6. Bacio da qualsiasi altra parte...Non facciamoci trasportare dall'entusiasmo ***
Capitolo 8: *** 7. Sguardo negli occhi…Baciami ***
Capitolo 9: *** 8. Giocare coi tuoi capelli…Non posso vivere senza di te ***
Capitolo 10: *** 9. Mani sui tuoi fianchi…Ti amo troppo per lasciarti andare ***
Capitolo 11: *** 1. Ragazzi e Ragazze: Chiudete gli occhi quando baciate, è rozzo fissare!! ***
Capitolo 12: *** Capitolo avviso ***



Capitolo 1
*** 0. Prefazione ***


MANUALE D’AMORE

0. Prefazione

Ci sono tanti motivi per cui i ragazzi amano le ragazze…tanti, troppi…

“Tuttavia non importa se le ami, le odi, desideri che muoiano o sappia che non potresti vivere senza di loro…Non ha importanza.
Perché per una volta nella tua vita, qualsiasi cosa fossero per il mondo, diventano tutto per te. Quando le guardi negli occhi, viaggiando nelle profondità delle loro anime e dici un milione di cose senza il minimo suono, sai che la tua vita è inevitabilmente consumata all'interno dei battiti del suo cuore. Le amiamo per un milione di motivi, nessun foglio di carta potrebbe rendergli giustizia. E' una cosa non della mente ma del cuore. Questo è un manuale d'amore.”

Io non conosco l’amore. Ho creduto di conoscerlo tante volte ma non era mai lui.
Non so più se crederci. Io cerco ancora il mio principe azzurro…e se non un principe almeno un rospo!
Io sono Ino Yamanaka. Non ancora innamorata, ma sono in searching mode!

Esiste l’amore. Ne sono certo.
Però non so se non riesco a trovarlo o mi sfugge di sua iniziativa. Provo e riprovo, e voglio proprio vedere se stavolta mi scappa!
Sono Kankuro No Sabaku. Non innamorato, ma spero presto…

Io amo una persona.
È un amore non corrisposto, non visto, non notato. Ma io continuerò a crederci! Forse anche ad illudermi…
Perché spero che un giorno l’amore si accorgerà di me e mi sorriderà stringendo i suoi splendidi occhi azzurri…
Sono Hinata Hyuuga. La Povera innamorata senza speranza…

Io amo…il mio Ramen!
Adoro il suo profumo, la sua fragranza. Mi fa impazzire il suo gusto quando lo assaggio! Amo anche i miei amici! Amo la mia vita!
E l’amore serio? Bho non lo so cos’è. Forse un giorno lo scoprirò ma chi lo sa.
Sono Naruto Uzumaki. Innamorato della vita!

L’amore è una incredibile seccatura.
Arriva, prende quello che vuole e resta lì. A rompere.
E non se ne va mica. È stancante, impegnativo. Però in qualche modo mi attrae, sono troppo intelligente per non farmi attrarre dalle cose complicate.
Sono Shikamaru Nara. Annoiato dell’amore…

L’amore non è altro che una rottura di scatole.
È irritante e instabile. Anzi a dirla tutta mi rende instabile, e questo mi fa irritare alquanto.
È imbarazzante, crudele, brutto ma…ma riesce anche a farmi sorridere. E questo è irritante.
Sono Temari No Sabaku. Irritata dall’amore.

L’amore è una cosa meravigliosa, segreta.
È un attimo di luce, uno spiraglio tra le tenebre. È il mio segreto custodito e celato. Una piccola parentesi tra quattro mura.
Nel buio acceso solo dal battito del mio cuore per te.
Io sono Sakura Haruno. L’amante segreta!

L’amore è un’illusione.
Non è la verità, sono solo sensazioni passeggere. Sensazioni che bisogna cogliere per imparare a crescere e diventare più forti.
Ogni piccolo attimo è solo come un battito del cuore.
Veloce, sfuggente che non ha tempo.
Io sono Sasuke Uchiha. Il miscredente dell’amore…

Io non credo nell’amore.
È solo questione di ferormoni e di periodi. Come quando vedi una bella ragazza per strada e ci provi con lei.
È solamente una bellezza per gli occhi e per la mente.
Il cuore è solo per l’affetto per un amico o per un animale.
Io sono Kiba Inuzuka. Animalesco amante.

L’amore è una primavera della giovinezza!
È una stagione di fioritura dove i momenti più belli si schiudono a un solo sguardo! L’amore è la passione, la bellezza, la forza e la giovinezza!
Anche se l’amore è non corrisposto bisogna mettercela tutta per poter riuscire nel proprio intento!
Io sono Rock Lee. L’amante passionale!

L’amore…è.
L’amore non può essere descritto tramite parole. È testardo, arrogante, premuroso. È severo, insensibile.
L’amore è fatto solo di piccoli gesti incomprensibili.
Io sono Tenten. L’orgogliosa amante.

L’amore è confusione.
È vago e senza senso. È orgoglioso, mite ma testardo e forte. Non può essere toccato sfiorato o solo pensato.
L’amore non ha senso, non ti trasporta ne di da sensazioni sicure. È pericoloso.
Io sono Neji Hyuuga. Confuso innamorato…

*~*~*~*~*~*

Storia pensata, idealizzata e realizzata insieme al mio ragazzo.
L’idea nasce alle 2 del mattino, mentre mangiavamo MC’s Donald spaparanzati in macchina (la mitica Uno del ’87).
Avevo ricevuto una mail tempo addietro che parlava di queste “regole” anzi più che altro “leggi d’amore”. E ho pensato…sarebbe bei o se ci fosse un manuale che spiega l’amore.
Quindi ho deciso di trascrivere insieme alla storia quasi completamente inventata alcune situazioni che ho vissuto. Io l’innamorata persa dietro ad un broccolo orsoso che quando deve si chiude nella sua caverna.
E con questo espediente spiegare un po’ l’amore, quella cosa grottesca e oscura che prima o poi, volenti o nolenti, becca tutti, belli e brutti.
Hanno descritto la storia come Comica e quindi io lascio a voi il giudizio, qui narrata la presentazione dei personaggi e i loro pensieri sull’amore, immaginatela come un’intervista. Ah! Dimenticavo che la storia è scritta tutta dal punto di vista di Ino, che fa un po' da Virgilio nell'Inferno dell'Amore.
Detto questo mi sembra doveroso lasciarvi alla storia vera a propria…
A voi la pagina, buona lettura.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 1. Bacio sulla mano...Ti adoro ***


Articolo 1: Dichiarazione d'Amore: il Bacio

1. Bacio sulla mano...Ti adoro

Quel giorno era davvero strano, faceva davvero un caldo terribile, io stavo lavorando al solito al negozio dei miei genitori, nessun cliente in vista però. Guardavo con ansia l’orologio a muro appeso alle mie spalle, ancora pochi minuti e me ne sarei andata.
Due minuti…un minuto…e ora…libertà!

“Ino? Scusa, spero di non disturbare…avrei bisogno di un mazzo di fiori.”

Merda…
Proprio quando stavo per andarmene. Mi girai stizzita verso chi aveva parlato, davanti a me il ninja di Suna, Sabaku no Kankuro, si ergeva nella sua alta statura guardandomi appena imbarazzato.

“Certo…dimmi pure…per chi sono i fiori?”

Chiesi svogliata con falsa gentilezza, lui si guardò intorno deglutendo piano.

“B bhè…sono per…Temari…”

Sussurrò appena grattandosi la fronte, forse vedevo male per colpa del trucco ma aveva le guancie appena arrossate.

“Come scusa? Non posso aiutarti se non parli chiaro.”

Dissi quasi gridando e guardando con la coda dell’occhio l’orologio alle mie spalle scocciata da quel ragazzo che non si esprimeva.

“Ho detto che sono per Temari! Mia sorella! Sei sorda?!”

Disse irritato e accaldato. Si tolse dalla testa il classico copricapo detto ‘da gatto’ e scompigliò i capelli sospirando.
Rimasi un attimo imbambolata guardandolo. Giornata davvero strana, era incredibilmente sexy con una mano tra i capelli.

“Allora? Qual è il tuo consiglio?”

“Stai molto bene senza copricapo…”

Dissi come in trance mentre lui assunse un’espressione confusa guardandomi negli occhi.

“Il consiglio per i fiori. I fiori per mia sorella ricordi?”

“Ah…si certo che me lo ricordo! Ehm…fossi in te gli regalerei una pianta grassa…”

Dissi con una punta di acidità nella voce. Non la sopportavo quella ragazza, era testarda e orgogliosa, per nulla femminile, un maschiaccio antipatico.

“Ah ah ah! Bella questa! Probabilmente quando non sarà arrabbiata glielo regalerò!”

Rise di gusto, un vero fratello nei confronti della sorella, e poi…sarà stato il caldo ma era così carino mentre rideva…

“Allora…da quel che ho capito, devi regalarle dei fiori per farti perdonare qualcosa?”

“Si, ho sporcato il vestito che doveva mettere all’appuntamento con Shikamaru appena prima che uscisse.”

Lo guardai sconvolta…come aveva potuto fare un’infamia del genere a una ragazza che doveva affrontare un appuntamento? I miei sentimenti di rispetto cambiarono in un momento. Capivo la povera Temari, come aveva potuto quel bruto?
Un appuntamento per una ragazza è un avvenimento speciale, tutto deve andare alla perfezione, se non durante, almeno prima, nella fase di preparazione. Alla fine noi ragazze siamo così, fissate con il sembrare carine alle persone, ci mettiamo ore a prepararci e arriviamo sempre in ritardo perché cambiamo idea sull’abbigliamento all’ultimo minuto. Ma dopotutto lui come poteva capirlo? Probabilmente non aveva neanche mai avuto un appuntamento con una ragazza.

“I fiori…si sta facendo una certa ora. Io dovrei andare.”

Mi ricordò il ragazzo picchettando sul polso come a indicare l’orario tardo. Lo squadrai con uno sguardo raggelante. Lui mi guardò alzando un sopracciglio e non capendo. Creai il miglior mazzo di fiori della giornata in pochi minuti e glielo posai in mano scocciata.

“Ehi bimba…ho detto qualcosa che non va? Ti comporti in modo strano.”

La parola ‘bimba’ arrivò come una coltellata improvvisa. Mi girai infuriata verso il ragazzo e gli arrivai a un palmo dal viso cominciando ad urlare.

“Primo: non chiamarmi bimba! Secondo: hai idea della cattiveria che hai fatto alla povera Temari?”

“Oh andiamo! Era solo uno stupido appuntamento!”

“Solo uno stupido appuntamento? Ma sei pazzo? Non sai neanche cosa significa un vero appuntamento!”

“Ah no? Vogliamo vedere?”

Mi ritrassi un secondo confusa. Era una sfida o un appuntamento? Deglutii un secondo e ripresi coraggio.

“Vedremo! Casa mia alle otto di stasera?”

“E sia! A stasera allora!”

Disse irritato e se ne andò sbattendo appena la porta alle spalle. Rimasi un attimo a fissare la porta chiusa sempre più confusa. Insomma, avevo accettato un appuntamento con un tipo che non mi piaceva per una sfida.

Mi aveva proprio incastrato.

*~*~*~*~*~*

La sera mi preparai tutto per bene. Però…erano già le otto ed ero ancora alla toeletta.
Seduta davanti allo specchio armeggiavo con tutti i cosmetici possibili e immaginabili accostandomeli al volto per vedere come stavano.

“No il rosa fa tanto bambina…e poi con il vestito azzurro potrebbe starci il…mmh…il blu oceano sfumato con il bianco! Poi mettiamo anche la matita blu, il mascara però deve essere rigorosamente nero!”

Dissi soddisfatta dando l’ultimo tocco sulle lunghe ciglia ben delineate dal mascara.
Mi sorrisi allo specchio soddisfatta occhieggiando il mio ottimo lavoro e presi in mano il mio rossetto ‘speciale’, quello per le grandi occasioni. Quella sera l’avrei fatto morire! Avrebbe visto cosa significava essere bella per un appuntamento!

“E ora, il tocco finale…il magico rossetto fucsia!”

Dissi divertita avvicinando lo stick alle labbra per colorarle.

“Secondo me rovineresti tutto con il ‘magico rossetto fucsia’.”

Mi bloccai terrorizzata sentendo una voce divertita alle mie spalle. Qualcuno era entrato dentro la mia camera. Senza il mio permesso. Mi aveva visto truccarmi e aveva sentito il mio discorso sui colori.
Non sapevo se essere più arrabbiata, imbarazzata o terrorizzata.
Presi tra le mani tutti gli oggetti che mi capitavano a tiro lanciandoli contro l’aggressore e cercando di colpirlo.

“Vattene maniaco! Fuori dalla mia stanza! Aaaaaah!!!”

Cominciai ad urlare con gli occhi chiusi e continuando a lanciare di tutto verso il povero intruso.
Quello però non si lasciò mettere KO da dei miserabili cosmetici e mi raggiunse bloccandomi per i polsi prima che riuscissi a lanciare qualcos’altro. Riaprii gli occhi impaurita trovandomi davanti due occhi scuri che scrutavano divertiti il mio volto impaurito.

“Calma bimba…sono solo io…”

Disse con tono irrisorio il mio cavaliere che in quel momento era tutto fuorché un cavaliere. Lo guardai glaciale irritata rilassandomi appena, visto che era una persona conosciuta.

“Ora ferma che finisco il tuo ottimo lavoro.”

Passò il mio polso chiudendoli entrambi con una mano mentre io lo lasciavo fare infuriata. Con la mano libera prese dalla toeletta un flacone trasparente e mi portò le braccia in alto. Prese il flacone tra le labbra aprendolo con un po’ di fatica con una sola mano e passò il pennello di lucidalabbra sopra la mia bocca appena schiuse.
Lavorava con precisione, dopotutto era un esperto nel truccarsi, ripensai mentre il pennello sfiorava piano le mie labbra bagnandole appena di quel liquido trasparente e denso.
Fissò per un attimo la mia bocca critico e sorrise compiaciuto. Mi lasciò piano i polsi facendo ‘casualmente’ sfiorare con la mano il mio braccio mentre scendeva.

“Ecco. Adesso sei perfetta per un appuntamento.”

Mi sorrise divertito mentre io mi giravo allo specchio guardando il lavoro ultimato. Si, aveva ragione, ma non glielo avrei mai detto.
Mi girai verso il ragazzo fingendomi arrabbiata mentre quello mi prendeva una mano e la portava verso il suo viso.
Persi un battito quando le labbra di lui sfiorarono delicatamente la pelle del dorso della mia mano. Scioccata dal suo comportamento lo guardai senza fiatare.

“Allora? Andiamo? Scusa per l’intrusione ma erano ore che aspettavo sotto e mi stavo scocciando.”

Disse impaziente avvicinandosi alla finestra. Feci un sospiro e con un cenno della testa mi avvicinai veloce al mio accompagnatore.

“Andiamo incursore di camere di povere ragazze indifese.”

Risi appena divertita mentre prendevo il braccio del ragazzo. Mentre lui tentava di difendersi da quelle accuse imbarazzato.

Forse non era tutto vero quello che si diceva riguardo gli appuntamenti. Alla fine la preparazione, l’ansia di essere perfette, di essere carine per l’altro, svanivano tutte in un solo gesto da parte dell’altro.
Forse anche per Temari era stato così, forse anche per lei un appuntamento che pareva rovinato per colpa della preparazione si era aggiustato con un tenero bacio sulla mano.

Ma cosa voleva dire il bacio sulla mano?

Esattamente quello che non avevo sentito mentre le sue labbra sfioravano la mano, quelle parole sussurrate pelle a pelle.

“Sei stupenda…ti adoro.”

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 2. Bacio sulla guancia...Voglio soltanto essere amici ***


Articolo 1: Dichiarazione d'Amore: il Bacio

2. Bacio sulla guancia...Voglio soltanto essere amici

Non riuscivo a capire il perché, ma a quanto pare ero diventata il ‘consigliere ufficiale’ riguardo le storie d’amore senza speranza.
Si, per storie d’amore senza speranza mi riferivo alla storia illusoria di Hinata. Lei stracotta di un ragazzo che, troppo preso dal raggiungere il suo sogno, non si accorgeva di quella povera ragazza a cui piaceva da una vita e mezzo.
Quindi ero di nuovo lì, ad ascoltare i piagnistei di Hinata su cosa le aveva fatto questa volta quella testa quadra.

“Oh Ino-chan…io sto seriamente perdendo la speranza…”

Disse lei sconsolata stringendo meglio le ginocchia al petto seduta sul mio letto e guardando tristemente a terra.

“Dai Hinata…forza e coraggio! Prima o poi si accorgerà di te! Tu non arrenderti!”

Le poggiai piano una mano sulla spalla cercando di darle coraggio mentre lei mi guardava persa, pendente dalle mie labbra. Sospirai, era come un cagnolino infondo, piccola e tenera, troppo attaccata al suo padrone.

“Gra grazie Ino-chan…sei una vera amica…”

Sorrise rincuorata avvicinandosi a me e abbracciandomi teneramente. Lì per lì rimasi stupita da quel gesto e ricambiai sorridendo appena.
Quella ragazza era così carina. Era davvero dolce e secondo il mio parere quell’idiota di Naruto non se la meritava.

*~*~*~*~*~*

Quel giorno si era data davvero da fare per preparare un pranzo con i fiocchi per il suo amato. Erano venute delle polpette di riso stupende, ottime anche solo dalla vista e con un profumo stupendo.
Si era fatta finalmente coraggio e aveva deciso di portargli il pranzo al sacco dopo gli allenamenti.
Aspettò per mezz’ora nascosta dietro un albero la fine dell’allenamento e quando Sakura, Sai e Kakashi se ne andarono lei imbarazzatissima uscì dal suo nascondiglio per fermarlo.

“Na Naruto-kun…t ti ho pre preparato il pra pranzo…”

Glielo porse imbarazzata e insicura mentre il biondo sorrideva a trentadue denti prendendolo tra le mani e sedendosi in terra. Dopo averlo scartato e visto il meraviglioso lavoro fatto dalla ragazza la ringraziò e, cosa strana per quel pozzo senza fondo, decise di condividerlo con lei.

Doveva essere una scena molto romantica, lui e lei, all’ombra di un albero, mangiano il pranzo preparato con le dolci manine della ragazza, si guardano imbarazzati e…
…e lui comincia a parlare di come sarà forte e stimato quando sarà Hokage. Lei però è paziente, lei lo ammira troppo, anche se con il suo comportamento sbaglia.

“Na naruto-kun e era buono il pranzo?”

“Daffero…glom davvero buonissimo! Saresti un’ottima moglie!”

Lei arrossì da testa a piedi. Era prevedibile, la fa impazzire quando dice queste cose, lui la guardò un secondo, lei chiuse gli occhi in attesa del tanto aspettato bacio e…

“Hinata? Hai la febbre? Stai male? Sei tutta rossa! Sicura di sentirti bene?”

Lui le posò una mano sulla fronte mentre lei si scansò appena imbarazzata dei suoi pensieri e delusa.

“S si Naruto-kun…gra grazie per l’interessamento…”

“Hinata…”

Lui si fece serio e la ragazza lo guardò piena di speranza, cosa le voleva dire? Hinata era fremente, stringeva il tessuto dei pantaloni sulle sue gambe, imbarazzata, tesa, aspettava in trepidazione le parole del biondo che sospirando posò il contenitore del pranzo.
Si sporse verso di lei poggiando le sue labbra sulla guancia della ragazza. Il cuore di Hinata si fermò per qualche minuto, confuso e felice.
Quando si staccò le sorrise facendola arrivare a toccare il cielo con un dito.

“Grazie mille per il pranzo! Sei una vera amica! Io ora devo andare ci vediamo!”

La ragazza dal settimo cielo raggiunse l’inferno. Così insensibile, così poco romantico, così deludente.
Ma perché gli uomini ci mettevano tanto a capire i pensieri delle ragazze? Questo pensava mentre guardava tristemente la schiena del ragazzo che correva verso il villaggio.

Forse il raggio dell’onda di pensiero dei ragazzi e delle ragazze era completamente sfasato. Forse era per quello che Naruto non si accorgeva di lei.

*~*~*~*~*~*

“Kankuro…secondo te esiste un uomo che capisce le donne?”

Chiesi all’uomo accanto a me mentre affondavo il cucchiaino nella vaschetta di gelato fiordilatte seduti sul mio letto lui a gambe incrociate e io con le gambe raccolte al torace.

“Se esiste non lo conosco.”

Rispose lui con semplicità affondando a sua volta il cucchiaino nel gelato e gustandolo. Ormai era intruso fisso. Aveva preso l’abitudine di venire spesso quando era al villaggio nella mia camera per stare insieme a parlare.

“Si insomma…sono giorni che Hinata sta male per colpa di Naruto! È impossibile che non capisca che è stracotta di lui!”

“Ma va? Non l’ha ancora capito quello scemo? Si vede lontano tre miglia che Naruto piace ad Hinata.”

“Si e sai cosa ha fatto quell’idiota?”

“No dai dimmi pure, sembri infervorata dall’argomento.”

Mi derise appena mentre gli davo uno spintone ridendo. Tornai a pensare al bacio di Naruto, il bacio da traditore e tornai furiosa.

“Le ha dato un bacio sulla guancia.”

“Ahia…il classico: ‘solo amici’.”

“Vedi! Lo capisci tu e non lo capisce lui! E non è finita! Le ha detto ‘Sei una vera amica’!”

“Di male in peggio…povera Hinata…passa il gelato.”

Passai la vaschetta al mio vicino poggiando tra le labbra il cucchiaino vuoto. Continuavo a pensare a come gli uomini potessero essere insensibili.
Insomma, loro non capiscono quanto un bacio possa essere importante per una ragazza, non capiscono quanto una parola detta al momento sbagliato possa gettare nello sconforto noi donne.
Guardai con sguardo pensieroso il mio pseudo-amico ingozzarsi di gelato.

“Cosa c’è? Mi sono sporcato?”

“No…stavo pensando…”

“Tu che pensi seriamente? Wow evento unico!”

“Sta zitto scemo! E non azzardarti a baciarmi, mai…”

Gettai la testa sulle ginocchia stancamente mentre quello per poco non si strozzava con un boccone di gelato tossendo.

Un bacio può essere di mille significati diversi, può dire una cosa profonda, una cosa triste, può sconvolgerti o farti toccare il cielo con un dito.
Non volevo che cambiasse tutto, non volevo essere illusa e disillusa velocemente come Hinata.

La povera Hinata ormai.

*~*~*~*~*~*


Ringrazio profondamente i lettori e grazie mille a quelli che mi hanno commentato *-* vi adoro!!!

Per Ellyina: Eccoti accontentata, il seguito è qui u.u grazie mille per i complimenti davvero *_* e infine…Kankuro e Ino sono strani anche per me, ma appena ho letto una fic su di loro mi sono innamorata!!! Spero che continuerai a seguitare perché ne accadranno di belle :)

Per missmokkorina: Grazie!!! :)

Per SonSara: Arigato!!! *_* Bhè, mi spiace deluderti ma io Shika lo vedo solo con Temari, sono così irritanti insieme >.< non preoccuparti, ancora un paio di capitoli e arriverà la KibaIno, cioè più o meno :S Un bacione! Continua a seguirmi plz!!! :D

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 3. Bacio sul collo...Ti voglio ***


Articolo 1: Dichiarazione d'Amore: il Bacio

3. Bacio sul collo...Ti voglio

Faceva molto caldo quel giorno, troppo per rimanere chiusi in camera. E poi, dopo l’ultima volta che mio padre ci aveva beccati in camera da soli aveva bandito Kankuro da casa mia.
Quindi, fu con grande piacere che accettai la sua proposta di mangiare un gelato fuori, possibilmente all’ombra.
Lui sembrava nervoso, e facevo fatica a capire che avesse.
Una volta preso il gelato ci sedemmo su una panchina all’ombra gustandocelo in silenzio. Io lo guardavo stranita e confusa, strano, non era da lui.

“Kanky-chaaaaan?”

Dissi imitando una voce mielosa e facendogli venire la pelle d’oca.

“Ti ho già detto di non chiamarmi così! Fai venire i brividi!”

“Mi dici cos’hai?”

“Nulla, non preoccuparti…”

Tornò a scannare con foga il povero gelato che ormai mi chiedeva pietà. Gli bloccai la mano con cui stava per portare nuovamente il gelato alla bocca e quello si girò verso di me per rispondermi male ma si bloccò vedendo i miei occhi decisi e con un velo di preoccupazione.

“Ripeto la domanda: mi dici cos’hai?”

“Ripeto la risposta: nulla non preoccuparti!”

“Non posso guardarti mentre martirizzi un povero gelato!”

“Embè, sto mangiando!”

“Ascolta…so che è strano ma non ho voglia di litigare…quindi, perfavore, dimmi cos’hai.”

“Ma nulla, è una cosa di famiglia…”

“Nel senso di…? Sei capace a esprimerti senza tanti giri di parole?”

“Ho beccato Temari e Shikamaru a limonare contenta?”

Se fosse stato umanamente possibile la mia mascella avrebbe toccato terra in un istante. Purtroppo o forse per fortuna rimasi solo lì a boccheggiare guardando il mio amico che tornava a massacrare il gelato imbarazzato e furioso.

“I in che senso limonare?”

Chiesi deglutendo imbarazzatissima. Lui girò gli occhi più imbarazzato di me e mi guardò scocciato.

“Stavano appiccicati come due polpi, si baciavano con tre metri di lingua, era disgustoso ti giuro.”

Rabbrividì ripensando alla scena e a me scappò un risolino, si girò e mi fulminò con gli occhi irritato.

“E non è neanche finita. Dovevi vedere che porco il tuo amico, le baciava il collo!”

“C’è qualcosa di male?”

Lo guardai stranita, un bacio sul collo non era una cosa di cui schifarsi. Lui sospirò e finì il suo gelato.

“Si vede bimba che non sai cosa vuol dire un bacio sul collo. È un chiaro segno per dire ‘Ti voglio’…”

Non ce la feci e scoppiai a ridere mentre quello borbottava un ‘Non c’è nulla da ridere’ e si ingobbiva scontroso.
Era davvero così grave per un fidanzato volere la propria ragazza?
Bhè ora che ci pensavo forse per un fratello si. Sorrisi divertita e diedi una pacca forte sulla schiena al mio amico.

“Dai non prendertela! Temari non si lascerà convincere così!”

“Speriamo…grazie bimba…”

Mi scompigliò appena i capelli sospirando e sorridendo. Speravo di avergli tirato su il morale anche se di poco.

*~*~*~*~*~*

Quella mattina avevo una missione con il Sensei e Chouji quindi mi stavo preparando per la missione. Lì alla scrivania preparavo tutto quello che mi serviva introducendoli nel borsellino. Rotoli di evocazione, rotoli vuoti, shurinken, kunai.
E parlando di kunai un rumore improvviso me ne fece quasi lanciare uno verso la finestra chiusa dietro la quale stava un povero Kankuro sconvolto, con il volto non truccato e senza il classico copricapo.
Corsi alla finestra spaventata facendolo entrare…mio padre mi avrebbe staccato la testa…

“Ehi Kanky-chan che è successo?”

Al soprannome mi meritai un’occhiataccia. Il ragazzo scese dalla finestra e cominciò a camminare su e giù per la stanza con le mani dietro la schiena evidentemente infuriato.

“Quel…quel…ringrazia che è tuo amico altrimenti sarebbe già decapitato!”

“Shikamaru? Che ha fatto stavolta?”

“Era in cucina con Temari! E lo stava facendo ancora!”

“I baci sul collo?”

Sbuffai arresa. Era buffo vederlo così arrabbiato. Era buffo in verità vederlo proteggere la sorella su cui di solito diceva peste e corna.

“Si! In cucina! È un luogo frequentato dico io! Andassero a farlo in un posto isolato almeno…anzi no! Meglio se non lo facessero affatto!”

Risi appena e fermai la sua corsa furiosa bloccandolo per le spalle. Lui mi lanciò un occhiataccia e io lo abbracciai divertita.

“Sei uno scemo. Tua sorella è grande, è maggiorenne e sa quello che fa, per quanto cerchi di proteggerla non puoi fare nient’altro che lasciarla alle sue scelte. Fratellino lascia fare la tua sorellona, la vita è sua, non puoi proteggerla per sempre.”

Quello non disse nulla però sembrò calmarsi mentre ricambiava l’abbraccio.
Non del tutto ovvio, ci sarebbero ancora stati altri 14 gelati al cioccolato massacrati con foga per fargli capire che sua sorella aveva una vita sua e che lui non poteva intromettersi.

Ma dopotutto, gli uomini sono sempre così, protettivi verso ciò che gli sta a cuore. È una loro dote unica e speciale.
Sono possessivi e gelosi, si arrabbiano se vedono una cosa a cui tengono che viene cambiata da qualcun altro.
Però, quel coraggio di cui sono forniti si vede quando si frenano e capiscono che la ‘cosa’ da proteggere ormai sa proteggersi da sola.
Quindi mi chiedo solo…

Chissà se un giorno, proteggerà anche me.

*~*~*~*~*~*

Questo capitolo è assolutamente il più scassevole XD mi piace un sacco far imbarazzare Kanky-chan! >.<
Passando ad altro…ehm…ah si! Ringrazio tutti quelli che hanno letto il capitolo e quelle che hanno recensito!!! *-* Spero in un buon commento di questo sclero u///u

Per LalyBlackangel: SE-GRE-TO U.U mi spiace ma non faccio spoiler, però ti assicuro che, essendo io una fan accanita di NaruHina ci sarà un lieto fine, ma dovrai aspettare ;) un bacione

Per Riza_Yamanaka: ma no che non sei l’unica! Io adoro questa coppia da quando ho letto la prima KankuroIno di bambi88, me ne sono letteralmente innamorata! Bhè, riguardo al segno dei gesti, è uno dei motivi che inguaia o fa felice una donna, ed è giusto spiegarlo quello che ci passa per la testa a noi pazze (leggi: donne XD) continua a seguire anche perché le disavventure non sono finite e anzi…devono ancora cominciare!!!

Per magic_girl95: concordo in pieno, Naruto è un’idiota di prima categoria u.u ovvio che continuerò! Ma tu…continua a seguire che ce ne sarà ancora :)

Per Ellyina: si anche io ho avuto la stessa reazione…e pensa che l’ho scritta io ._. comunque! Io, NaruHina fan accanita farò finire bene la loro storia! Te lo prometto! *_* In ultimo, ti ringrazio tantissimo mia dolcissima Elly ^^
I tuoi commenti mi fanno sempre sorridere *-* Continua a seguire!! Bye

Per missmokkorina: tranqui, eccoti accontentata picciula u.u si, in effetti la nostra Hyuuga sarà ancora La Povera Hinata *nome proprio* per molto purtroppo…ma non scoraggiarti! Continua a seguire!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 4. Bacio sulle labbra....Ti amo ***


Articolo 1: Dichiarazione d'Amore: il Bacio

4. Bacio sulle labbra...Ti amo

Cinque del mattino. Troppo presto per fare qualsiasi cosa. Io invece, da persona anormale quale sono, ero già in piedi per partire alla volta di Suna.
Una missione facile aveva detto l’Hokage, portare un rotolo contenente informazioni criptate al Kazekage. In effetti proprio una missione affatto difficile se non fosse che…

“Ino-pig era ora! Cosa stavi facendo? Ti stavi facendo bella? È inutile tanto!”

Ecco il più grande problema, lei. Sakura Haruno.
Sbuffai seccata roteando gli occhi, meno male che si sarebbe frenata un po’ data la presenza di un certo ninja freddo, figo e soprattutto, dato che sarebbe stato lui a capo della missione.

“Ci siamo tutti?”

Ecco la sua splendida voce, profonda, seria, scocciata…una voce da Sasuke insomma! Dopo essere tornato al villaggio aveva riacquistato con fatica la sua posizione di ninja. Un grande uomo.
Un po’ meno uomo e un po’ più animale era l’ultimo a partecipare alla missione, Kiba Inuzuka. Strano, prepotente e spaccone.

“Certo! Allora? Partiamo?”

“Ngh…bene andiamo.”

“Con molto piacere Sas’ke-kun!”

Partimmo alla volta del paese del vento. Velocissimi e scattanti.
Io avevo chiesto di partecipare spontaneamente alla missione per un motivo molto semplice. Avevo promesso a Kankuro che la prossima volta saremmo stati in camera sua a mangiare il gelato.
Sorrisi al pensiero e non mi accorsi che il mio compagno mi stava parlando.

“Ehi Ino-chan! Allora?”

“Eh? Hai detto qualcosa Kiba-kun?”

“Ti ho chiesto perché sorridi.”

“Ah ehm…pensavo a una cosa divertente.”

“Non trovi la missione un po’ noiosa? Insomma, sarebbe meglio se ci fosse un po’ d’azione.”

“Non penso proprio! Meglio stare in una missione tranquilla per un po’.”

“Già, senti…hai impegni per Suna? Ti va di andare a mangiare qualcosa insieme?”

“Bhè…se ti va si può andare. Io però avrei prima un appuntamento…”

Vidi la mascella del ragazzo serrarsi contrariata e decisi di star zitta per un po’. Era strano, non aveva mai mostrato interesse per me, insomma, lui era carino, simpatico, forte.
Però io avevo già un appuntamento con una persona speciale.
Ma cosa gli era preso? E io cosa dovevo fare?

*~*~*~*~*~*

La sera decidemmo di accamparci per poi ripartire la mattina seguente. Sakura stese il sacco a pelo vicino a quello di Sasuke, non so perché ma intuivo qualcosa di strano tra loro. Sasuke si limitava ormai a non ascoltare i capricci della rosa al posto di rispondergli, e Sakura sembrava molto più tranquilla a stargli vicino.
Sospirai e stesi il mio sacco a pelo mentre Kiba svelto lo stendeva accanto al mio. Lo guardai stranita e lui mi sorrise appena.

“Sasuke. Noi andiamo a prendere della legna per il fuoco.”

Annunciò prendendomi per un polso e tirandomi via. Io lo guardai confusa cercando di divincolarmi dalla sua stretta possente.

“Ma che stai facendo? Lasciami! Sei pazzo?!”

“Shh! È per lasciarli un po’ soli non fare storie.”

Mi tappò la bocca con una mano nascondendosi dietro un albero da cui si vedeva lo spiazzo in cui stavano Sakura e Sasuke. Io lo seguii in silenzio. Appoggiandomi al tronco dietro di lui.
Anche il ragazzo moro aveva fiutato qualcosa tra i due quindi…

“Sasuke-kun…domani dove andiamo?”

“Fa silenzio, sto cercando di riposare.”

“Ma uffa! Non c’è nessuno in giro potresti anche essere più carino!”

“Sta zitta…”

“Insomma, quando siamo soli sei almeno un po’ più rilassato invece quando fai così io non ti sopporto!”

“Ma vuoi fare silenzio o no?”

Lo stava mettendo in difficoltà, lui era arrossito appena alle parole della ragazza. Io mi trattenni dal ridere a fatica.

“Uffa…ma quando hai intenzione di farlo sapere in giro?”

“Tempo al tempo.”

“Ma io mi sono scocciata! Voglio farlo sapere che stiamo insieme!”

A quelle parole rimasi scioccata. Cosa? Ma come era possibile?
Da quando in qua Sakura aveva fatto colpo sull’Uchiha?!
Sasuke sbuffò seccato e con un braccio l’attirò a lui. Vicini, veramente molto vicini i loro volti.

“C’è un tempo per tutto. Quando sarà, sarà, per ora non scocciare.”

Detto questo l’attirò a sé chiudendo le loro labbra in un bacio.
Labbra contro labbra, un contatto unico, che da mille sensazioni lasciando vuota la testa e pieno il cuore.
Anche solo a vedere quella scena mi batté forte il cuore e arrossii.
Kiba, affianco a me a quella scena sorrise maliziosamente e si voltò verso di me, poggiò le mani al tronco affianco alla mia testa e si avvicinò pericolosamente.
Voleva emulare il gesto di Sasuke probabilmente.
Il cuore batteva forte, le gote erano rossissime, però…
Però non era con lui che volevo il mio primo bacio.
Chiusi gli occhi e con uno slancio lo colpii in pieno volto. Lui si rialzò sorpreso dalla mia reazione tenendosi il punto in cui l’avevo colpito con una mano.

“Non. Azzardarti. Mai. Più. A. Fare. Una. Cosa. Del. Genere.”

Scandii bene infuriata. Battei un piede a terra e tornai al mio sacco a pelo.
Perché non lo capivano gli uomini?
Perché non capivano quanto il primo bacio, anzi, un bacio sulle labbra fosse importante? Cosa significasse?
Per lui probabilmente era solo un’azione senza senso solo per provarmi che gli piacevo almeno un po’, però il vero bacio è quello che dice una cosa senza suono. Quel ‘Ti amo’ non detto, un sentimento forte che sfocia nella voglia di esprimerlo nei confronti dell’altro, troppo forte per poterlo dire a parole.

Perché non capiva quanto fosse importante per me quel gesto?

*~*~*~*~*~*

Il giorno seguente arrivammo a Suna. Il clima caldo friggeva il nostro cervello. Sakura e Sasuke si diressero verso il palazzo del Kazekage per consegnare il rotolo, io mi diressi con loro verso l’unico uomo che pareva provare un certo rispetto per me.

Una volta al palazzo venimmo accolti da Temari. I due piccioncini si fermarono a parlare con lei mentre io nervosissima mi avvicinai solo per chiedere informazioni.

“Dov’è Kankuro?”

“Non si usa più salutare? Sei ospite nel mio paese ricorda.”

“Ciao. Dov’è Kankuro?”

“Tsè. Sta nel campo dietro ad allenarsi con Karasu.”

“Grazie.”

La bionda mi guardò male, non mi importava. Ora solo di vedere una faccia amica che mi capiva mi importava.
Raggiunsi in fretta il campo sul retro fermandomi a inizio arena. Lì davanti a me il ragazzo si allenava con maestria ad utilizzare la sua marionetta, a torso nudo per il caldo si potevano osservare bene i muscoli muoversi.
Muoveva le braccia e le dita con precisione e decisione facendo danzare il suo burattino in modo molto aggraziato.
Rimasi ferma ad osservarlo pensando.
Era uno dei pochi che non si sarebbe preso certe confidenze, provavo molto rispetto per lui, era veramente una brava persona.
Nonostante non fosse spaccone e prepotente era molto virile. Era un vero uomo.
Lui finito l’allenamento si girò verso di me asciugandosi la fronte imperlata di sudore.

“Ehi bimba! Ciao! Sei arrivata finalmente!”

Mi sorrise notandomi e io sorrisi a mia volta, però non radiosa come al solito. Alcune lacrime cominciarono a scendermi dagli occhi colorando le mie guancie.
Lui mi corse incontro mentre ridevo e piangevo insieme, totalmente nel panico, mi posò le mani sulle spalle scuotendomi appena preoccupato.

“Ehi bimba? Cosa è successo? O ridi o piangi.”

Una risata allegra mi scappò dalle labbra mentre le lacrime ancora scendevano veloci senza freno. Scostai le sue braccia e lo cinsi in un abbraccio piangendo e ridendo insieme.

“Mi sei mancato…sono felice di vederti…”

Lui confuso mi staccò e riprese a scuotermi per le spalle mentre con le mani asciugavo le lacrime che cadevano ancora copiose dai miei occhi ridendo.

“Esci da questo corpo! Non sei tu! Ino cosa è successo? Vieni andiamo dentro…”

Mi prese per mano trascinandomi dentro mentre io continuavo e mi lasciavo trasportare da lui.
Arrivati sotto un portico mi bloccai e lui sentendo che mi frenavo si girò verso di me.
Io gli volevo bene. Era con lui che volevo avere il mio primo bacio. Il mio primo ‘Ti amo’.

“Cosa succede bimba?”

“Kankuro…io ti voglio davvero bene…”

Dissi singhiozzante. Fragile. Lui mi guardò confuso e sorrise divertito.

“Tutto qui? Anche io piccola, ma non farmi prendere certi spaventi.”

Mi abbracciò forte tra le sue braccia possenti e io mi strinsi a lui, mi sentivo protetta e finalmente tranquilla.
Rimanemmo abbracciati ancora per un tempo che per me sembrò un attimo e salimmo in camera sua. Rilassati e felici finalmente.
Perché quello che un uomo superficiale non può capire sono i sentimenti.

Perché sai? Io ti voglio davvero un mondo di bene.

*~*~*~*~*~*

Ecco un nuovo capitolo! L’attesa SasuSaku e il continuo, anzi, l’evoluzione del rapporto tra Ino e Kanky!
Mha secondo me qualcuno si è reso conto dei suoi sentimenti…secondo voi cosa farà dopo averli capiti?
Alla prossima bye! E grazie a tutti quelli che leggono e recensiscono!!!

Per TemariCross: grazie mille *-* sono commossa che ti piaccia! Comunque, se ho ben capito forse forse sei per le ShikaTema vero? Bhè allora leggi i prossimi! Ti scompiscerai ancora di più! XD Bye bye e grazie ancora ^^

Per Ellyina: ç///ç grazie *me commossa fino alle lacrime* sono felice che ti sia piaciuta! Eccoti accontentata con la SasuSaku, spero ti soddisfi u.u per la NaruHina purtroppo si dovrà aspettare ancora un bel po’ ._. comunque! Bye bye e continua a seguire mi raccomando! ;)

Per SonSara: ma non ti preoccupare! L’importante è che la leggi u.u grazie mille per tutti i complimenti *ego che cresce a dismisura* eh si, e Ino ha un altro problema ora, come fa a confessarsi a Kankuro? <.< Se vuoi saperlo, alla prossima puntata! XD era una vita che sognavo di dirlo! Bye bye un bacione ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 5. Bacio sulle orecchie...Sto solo giocando ***


Articolo 1: Dichiarazione d'Amore: il Bacio

5. Bacio sulle orecchie...Sto solo giocando

Dopo la mia grande confessione non era cambiato molto.
Avevo deciso di non dirgli del tentato bacio di Kiba, però ogni volta che Kankuro e Kiba si incontravano il primo di beccava un’occhiataccia dall’ultimo.
E così il secondo giorno di permanenza a Suna lo passai interamente a letto con il marionettista.

“Settanta elefanti si dondolavano sopra il filo di una ragnatela, trovano il gioco molto interessante e vanno a chiamare un altro elefante…settantuno elefanti…”

Cantavamo ridendo da due ore ormai, sdraiati sul suo letto matrimoniale, chiusi nella sua stanza a mangiare kili e kili di gelato di tutti i gusti.

“Ah ah ah…ok ora basta…non ce la faccio più a cantare…”

Rise il ragazzo affianco a me ed io mi tirai su in ginocchio cercando la vaschetta del gelato. Era sul comodino affianco a lui ed io per raggiungerla mi sporsi sopra di lui allungando il braccio per prenderla.
Lui sorrise divertito e si alzò poco con il busto raggiungendomi e dando un bacio a schiocco su un orecchio. Io mi girai verso di lui alzando un sopracciglio.

“E questo cosa starebbe a significarmi?”

“Ma nulla figurati.”

Sempre da sopra di lui mi sedetti sulla sua gamba mentre si tirava a sedere anche lui. Lo guardai severa.

“Avevamo detto niente baci.”

“Si ma…avevo voglia di darti un bacio e quindi…”

“Niente baci. Non ci si bacia tra amici.”

“Nemmeno per gioco?”

Rimasi lì un attimo a guardarlo. Considerava davvero un bacio tra noi un gioco?

“Stupido!”

Mi alzai furiosa mentre quello si girava verso di me per fermarmi. Allacciai i sandali e scappai fuori dalla stanza diretta in cucina.
Insensibile! Non era davvero possibile che considerasse il mio volergli bene un gioco!
Stringevo i pugni camminando veloce nervosa. Testa bassa senza guardare dove camminavo, così veloce che andai a sbattere contro qualcuno finendo a gambe all’aria.

“Scusa.”

Dissi irritata da quel nuovo problema. Il ‘problema’ mi tese la sua mano per aiutarmi ad alzarmi. Osservai la mano, grande, forte, virile. Alzai lo sguardo incontrando gli occhi taglienti di Kiba.

“Nulla. Cosa succede? Litigato con il tuo ragazzo?”

Disse leggermente acido mentre io afferravo la sua mano nervosa tirandomi su.

“Quello non è il mio ragazzo.”

Dissi irritata, non sapevo se più dalle parole del ragazzo davanti a me o da quelle di Kankuro. Guardai Kiba per un secondo e sorrisi vendicativa.

“Mi avevi invitato a uscire vero?”

“…si. Dove vuoi arrivare?”

“Andiamo a prenderci un gelato.”

Sempre con la mano stretta nella sua lo tirai verso l’uscita del palazzo. Furiosa non mi accorsi che dietro di me il ninja di Suna aveva assistito alla scena rimanendo di sasso.

*~*~*~*~*~*

Passai il pomeriggio ad annoiarmi con il ragazzo animalesco.
Il gelato almeno era buono, continuavo a ripetermi nella testa cercando di non ascoltare le chiacchiere di Kiba sulla vita del suo cane e di quanto fosse bravo.
Cominciavo a sentire la mancanza della canzoncina stupida che cantavamo io e Kankuro.

“Ah bhè in qualunque caso si è fatto tardi. Torniamo al palazzo del Kazekage?”

Sospirai felice alle parole del ragazzo, potevo finalmente mettere fine a quella tortura di discussione. Tornati a ‘casa’ trovai Kankuro in piedi sulla porta che portava all’interno del palazzo Karasu. Il mio cuore perse un battito mentre con lo sguardo fulminava me e il ragazzo affianco a me.

“Alla buon ora! Ha detto l’Uchiha che domani mattina presto partirete.”

“Bene, non ne potevo più di questo posto!”

“Troppa gente buona che non ci prova con le ragazze degli altri?”

“Proprio il contrario direi.”

Assistetti al battibecco fra i due ragazzi in silenzio sentendomi colpevole verso l’uno e verso l’altro.
Sospirai e portate le mani in grembo camminai fino oltre i due.

“Io vado in camera mia. A domani.”

Rimasi con il fiato sospeso per tutto il tragitto e una volta chiusa la porta alle spalle scivolai con la schiena contro la porta fino al pavimento cominciando a singhiozzare.

*~*~*~*~*~*

Dopo aver pianto tanto mi ero addormentata lì seduta con la schiena contro la porta, la testa a penzoloni e le braccia raccolte.
Dormivo ancora singhiozzando a volte. Le lacrime si erano piano asciugate sul mio volto e vennero sostituite da alcune dita che mi accarezzavano il volto dolcemente.
Kankuro era entrato dalla finestra nella mia stanza, e facendo meno rumore possibile mi aveva raggiunto alla porta preoccupato. Trovandomi a dormire mi raccolse tra le sue braccia alzandomi e posandomi sul letto.
Aprii piano gli occhi guardando la schiena del ragazzo davanti alla finestra pronto ad andarsene.

“Kankuro!”

Mi rialzai di scatto chiamandolo, per paura che fosse un sogno. Quello sobbalzò spaventato e si girò sospirando rilassato.

“Dormi bimba. Domani devi partire.”

“No…non voglio…”

“Dai tranquilla. Ci pensi domani.”

“Kankuro…sei arrabbiato vero?”

“…si.”

“Lo sapevo…hai ragione…ho sbagliato…ho sbagliato tutto…”

Alcune lacrime scesero nuovamente dai miei occhi rivolti verso terra. Non ne facevo una giusta, pensavo anche di averle finite le lacrime.
Il ragazzo sospirò e poi mi raggiunse sul letto, si sedette e mi abbracciò forte.

“Hai sbagliato, ma sono felice che lo riconosci. E sai perché sono arrabbiato?”

“…perché ti ho mandato al diavolo e sono uscita con Kiba-kun…”

“No. Perché io ci tengo veramente tanto a te.”

“Anche io ci tengo! Per quello mi sono arrabbiata!”

“È diverso…”

Mi staccò da lui e si alzò, io lo guardai e lui ricambiò lo sguardo. Era serio e questo mi faceva preoccupare, ci guardavamo negli occhi da alcuni attimi infiniti quando lui parlò spezzando il silenzio teso.

“Ora, so che dopo questo mi manderai a stendere però…Ino io ti amo.”

“…”

Rimasi in silenzio abbassando gli occhi, duro colpo da mandare giù.
Confessione troppo improvvisa ma ben accetta. Ricominciai a piangere e lui mi raggiunse preoccupato di nuovo.

“Scusa! Ritiro tutto però non piangere ti prego!”

“Anche io…anche io ti amo scemo…”

Mi strinsi a lui piangendo. Singhiozzando. Però stavolta di felicità.
Perché anche se un bacio può dire molte cose, a volte può sbagliare. Il bacio che mi aveva dato non era un gioco, era una voglia.
Per ogni lacrima che avevo speso ci fu un bacio quella notte. Un bacio che non era ‘Per gioco’ ma un bacio per dire ‘Voglio stare con te’.

E ora? Stiamo insieme?

*~*~*~*~*~*

Mmm…penso che Ino abbia fatto un po’ di casino .-.
Aaaah come mi emoziono a leggere le storie d’amore, snif ç_ç
Comunque…ecco a voi gente un nuovo capitolo! Ino fraintende un gesto di Kankuro e scappa con Kiba ma il bel moro di Suna li vede e si arrabbia, lieto fine dopo il litigio dei due ragazzi e una scena romantica da film!!!
Ma che sto scrivendo beautiful? o0
Vabbè troppo fusa in questo momento quindi passo alle recensioni…ringraziando ovviamente chi ha letto e/o recensito la storia!!!!
Alla prossima, speriamo di arrivare a 30000 puntate come in beautiful *ç* bye bye!!!

Per Riza_Yamanaka: ma figurati! L’importante è lasciare qualche commento o mi sento sola…e non mi viene più ispirazione!!! Grazie mille per i complimenti! E per le scene KankuIno…mmm ne è disseminata questa fic! xD bye bye e ancora grazie ^^

Per SonSara: ma perché tutti mi credono così meschina da volere solo recensioni? ._. non preoccuparti! Per me l’importante è che piaccia la storia! E comunque…la suspance è messa apposta kuku, per far soffrire i lettori kuku. Grazie infinite per il commento e per i complimenti in ogni caso! *-* bye bye al prossimo ^^

Per Amaranth93: grazie mille!!! Continua a seguire mi raccomando! ^^

Per Ellyina: felice che ti sia piaciuto il capitolo tra Sasu e Saku! ^0^ si in effetti sti capitoli sono molto romantici .-. il che è strano perché a me fanno ridere pensando che sul serio io e il mio ragazzo ci mettiamo a cantare stupide canzoncine .-. comunque un bacione e grazie ancora!!! Bye bye ^^

Per TemariCross: bhè mi pare un’ottima soluzione, direi che accontenterebbe tutti xD E poi in questa fic Ino e Shika assolutamente amici! Nulla di più anche perché rovinerei il rapporto speciale che sto creando tra questi due pazz…ragazzi! Alla prossima bye!

Per riza: grazie mille *-* anche a me piacciono le fic ChouIno infatti nella mia altra fic Family ne ho scritta una! Bhè, la tua curiosità dovrà aspettare una settimana perché ora vi dico…al prossimo capitolo bye bye!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 6. Bacio da qualsiasi altra parte...Non facciamoci trasportare dall'entusiasmo ***


Articolo 1: Dichiarazione d'Amore: il Bacio

6. Bacio da qualsiasi altra parte...Non facciamoci trasportare dall'entusiasmo

Così dannatamente storta questa giornata.
Tutto era cominciato la mattina, sapete di quelle mattine in cui ti svegli dalla parte sbagliata del letto?
A volte lo si dice per scherzare ma per me era successo veramente. Un colpo in pieno volto del mio…ecco, primo intoppo. Dopo la fatidica notte dei baci, del confessare i sentimenti, del mio primo bacio soprattutto…non era cambiato assolutamente nulla.
In qualunque caso mi ero svegliata grazie a un colpo del braccio di Kankuro che mi aveva fatto cadere dal letto. Mi alzai furiosa restituendo il colpo a quello che si svegliò bruscamente.

“Che cavolo fai?!”

“Mi hai dato un pugno nell’occhio razza di bisonte!”

Ecco, primo scambio di battute che io avevo immaginato diverso al risveglio. Immaginavo un ‘Buongiorno bimba, hai dormito bene?’ oppure ‘Vuoi che ti porti la colazione a letto piccola?’ e invece no!
Lui si era rigirato nel letto ritornando a dormire. Io più arrabbiata che mai avevo recuperato le mie scarpe scendendo in fretta nella cucina.
Era la prima notte che dormivo con Kankuro nel suo letto, dopo una missione con il mio team ci eravamo fermati a Suna per poi ripartire la sera dopo.
Scesi con la grazia di un elefante per le scale non preoccupandomi di non fare rumore e una volta arrivata in cucina vidi l’unica persona che in quel momento mi stava più antipatica di Kankuro.

“Sempre molto delicata vero Ino?”

Disse acida Temari versandosi una tazza di un liquido chiaro. Io storsi la bocca contrariata e mi sedetti a tavola. Terzo intoppo nel giro di pochi minuti dal mio risveglio.

“Non rompere. Oggi non è proprio giornata.”

“Mio fratello?”

“È un bisonte. Mi ha tirato un pugno in un occhio.”

“Stessa cosa per me. Oggi non è proprio giornata.”

“Shikamaru?”

“È un maiale. Ha provato a baciarmi il seno.”

Ci guardammo contemporaneamente. Ci eravamo antipatiche a vicenda ma se c’era una cosa che ci metteva d’accordo era l’odio per alcuni gesti degli uomini.

“Che gli hai fatto dopo quel gesto?”

“Sappi solo che è a dormire fuori in terrazza.”

Provai una potente fitta di simpatia per quella ragazza e i suoi modi decisi di porre fine alle questioni. Dopotutto, i baci andavano bene, si ma solo in alcuni punti. Seno, e altre parti del corpo sono tabù, e bisogna porgli un freno, insomma, la reazione di Temari era un chiaro ‘Non facciamoci trasportare dall’entusiasmo’.

“Fossi in te appena si sveglia gli darei una bella strigliata a quello scemo di mio fratello.”

“Sicuro, mi verrà un occhio nero come minimo. Mi ha gettato addirittura fuori dal letto.”

Portai una mano all’occhio e la bionda tirò fuori dalla vestaglia larga una pomata che lanciò nella mia direzione. Afferrai al volo l’oggetto ponendolo tra le mani e guardandolo diffidente.

“È una pomata, era per Shikamaru ma non ho fatto in tempo a mettergli le mani addosso.”

“…grazie.”

Guardai stranita la donna. Quando eravamo di cattivo umore risultavamo perfino gentili.
Quel giorno quando Kankuro scese in boxer entrando in cucina avvolto nel suo lenzuolo fino ai piedi pregai tutti gli dei che inciampasse e sbattesse la testa da qualche parte.
Cosa che purtroppo non successe. Io mi limitai a guardarlo con astio e a rivolgermi a Temari per tutta la mattina mentre lui faceva colazione guardandomi ogni tanto preoccupato. Stessa cosa successe simmetricamente a Temari con Shikamaru, solo che il mio compagno di squadra era sceso vestito e pulito.
Kankuro sbadigliò rumorosamente portando la mano coperta dal lenzuolo davanti alla bocca. La riportò in basso e mi guardò sorridente.

“Allora bimba? Che si fa oggi?”

Sia io che Temari lo guardammo profondamente sconvolte. Come faceva ad essere così rilassato dopo ciò che aveva fatto?!
Presi un profondo respiro e risposi con tutta la calma che avevo in quel momento. Ossia veramente poca.

“Io faccio quello che devo fare e tu fai quello che vuoi.”

Lui deglutì a vuoto, non riusciva a capire quello che avevo, però mi meritai un’occhiata di compiacimento da parte della sorella.

“Ehi piccola, va tutto bene? Ti ho fatto qualcosa di male quando sono sceso in cucina?”

Strinsi gli occhi guardandolo con più rabbia possibile. Ora faceva anche il finto tonto?!
Mi alzai infuriata facendo un cenno a Temari che mi seguì.
Possibile che non capiva cosa aveva fatto di sbagliato quello scemo?!
Anzi più che altro, com’era possibile che avesse veramente dimenticato cosa avesse fatto?

Perché non capiva che la cosa mi faceva stare male?

*~*~*~*~*~*

Passai l’intera giornata con Temari spettegolando su i cattivi vizi degli uomini, in particolare dei nostri, e facendo la spesa.
Tornammo a casa nel pomeriggio trovando sulla porta sia Shikamaru che Kankuro che ci aspettavano.
Temari come era solita fare quando era arrabbiata con Shikamaru lo sorpassò spedita e lui la rincorse, io invece, presi un bel respiro cercando di fare lo stesso con Kankuro e sperando che una volta nella mia stanza avesse desistito dall’entrare. Però il mio gesto non andò a buon fine come quello della donna, Kankuro con un gesto secco mi frenò per un braccio mentre io lo guardavo irata.

“Che fai?! Lasciami!”

“No prima mi dici cos’hai e poi io ti lascio!”

“Lasciami! Io con te non ci parlo!”

“Smettila Ino! È tutto il giorno che sei strana.”

Il suo ‘Smettila Ino’ ebbe l’effetto desiderato. Mi sentivo tanto come la Ino bambina che viene scoperta con i biscotti proibiti in mano dalla nonna. Mi rilassai alla presa del ragazzo e piantai lo sguardo a terra.

“Sei…sei…”

“Sono cosa? Vuoi dirmi cosa ti ho fatto per meritarmi questo?!”

“Stamattina…mi hai tirato un pugno in un occhio e mi hai anche risposto male…”

Confessai intristita mentre lui alzava un sopracciglio non capendo.

“Scusa ma quando che non me lo ricordo?”

“Stamattina! Quando mi sono alzata! O meglio, quando mi hai buttato giù dal letto con quel colpo micidiale!”

Lui fece un sorrisetto imbarazzato lasciando il mio braccio e portando una mano alla nuca. Le guancie dipinte si stavano dipingendo di rosso se non sbagliavo. Io lo guardai ancora arrabbiata ma ormai quasi del tutto rassegnata alla sua stupidità.

“Se ti dicessi che mi dispiace servirebbe a qualcosa?”

Ridacchiò imbarazzato mentre io mi frenavo dal tirare una testata al muro dalla disperazione. Assunsi un broncio irritato e guardai da un’altra parte cercando di evitare il suo volto arrossito e le sue magnifiche fossette che si erano create grazie a quel sorriso.

“…forse. Ma non prenderci l’abitudine.”

Lui sorrise contento e mi scoccò un bacio sulle labbra. Io rimasi stupita dal suo gesto e lo allontanai con calma fino a riportarlo al suo posto. Lo guardai con gli occhi spalancati quasi incredula.

“Ok. Altra cosa che mi devi spiegare.”

“Dimmi pure. Pronto a esaudire ogni tuo dubbio.”

“Ricordi la sera del ‘Ti amo’, ecc.?”

“Uhm…mi pare di si. Perché?”

“Ecco. Noi esattamente cosa siamo?”

Lo guardai seria. Lui alzò un sopracciglio divertito sorridendo o meglio, quasi ghignando.

“Bhè, mi pare ovvio.”

“Rispondi con precisione perfavore.”

“Ehm…non siamo amici.”

“Nel senso di…?”

“Eddai non farmelo dire!”

Lo stavo mettendo alle strette, le sue guancie colorate stavano praticamente prendendo fuoco. Girò gli occhi sbuffando contrariato e poi rispose.

“Ok…va bene, se proprio vuoi sentirtelo dire…stiamo insieme contenta?”

Io non risposi, anzi, risposi con un sorriso a trentadue denti che probabilmente avrebbe fatto invidia a Gai sensei e a Rock Lee. Lo abbracciai felice mentre lui ancora imbarazzato mi stringeva a sé.

Alla fine noi donne non siamo tanto complicate. Siamo semplici. Se il ragazzo che amiamo ci fa un brutto tiro noi ci arrabbiamo, se ci dice una cosa carina raggiungiamo il settimo cielo.
Perché anche se innamorate siamo instabili, certe cose non cambiano mai.
E tirando le somme, in quel momento ero passata dal paradiso all’inferno.

Perché finalmente avevo risposte precise che…ma sì, si potevano giudicare molto belle.

*~*~*~*~*~*

Allora! Comincio il dopo-capitolo dicendo che ciò che è scritto è successo davvero. Il mio dolce amore alias elefante in una cristalleria di sentimenti si sveglia per caso una mattina mentre mi alzavo e mi dice “Ca**o fai?” io ci sono rimasta a dir poco male e lui con un grugnito si è rimesso a dormire. Mi arrabbio, faccio l’offesa e lui…non si ricorda nulla!
Purtroppo gli uomini non sono esattamente Homo Sapiens, ma anzi, Homo Imbecillus. Senza offesa per gli uomini che leggono ovvio u.u
Bhè, grazie mille per aver letto, vi adoro! Ringrazio tutti coloro che hanno letto e invito a continuare perché di capitoli divertenti ce ne saranno ancora!

Per TemariCross: purtroppo non siamo nelle favole e queste cose succedono anche ._. in ogni caso…ecco alcuni accenni alla tua coppia preferita in quanto Tema sorella di Kanky e Shika migliore amico di Ino non potevano assolutamente mancare! ;) Grazie mille per la recensione continua a seguire!

Per Riza_Yamanaka: ehm…non stavano ancora insieme in realtà .-. però almeno si può dire che sono veramente dolcissimi! In quanto a Kiba…mi spiace, a me non spiacciono le InoKiba però doveva essere così per esigenza di copione u.u davvero ti ha commossa?! *_* ne sono felice davvero!!! Bhè continua a seguire mi raccomando!

Per riza: eh, il problema è che mi manca tanto l’ispirazione su come continuare in family, ma ti farà piacere sapere che per il nuovo capitolo sono già a buon punto! La naruhina :S è una spina nel fianco perché mai e poi mai naruto si accorgerà di lei…o questo si suppone <_< in ogni caso, continua a seguire bye!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 7. Sguardo negli occhi…Baciami ***


Articolo 1: Dichiarazione d'Amore: il Bacio

7. Sguardo negli occhi…Baciami

Era successo. Di nuovo.
La Povera Hinata era di nuovo davanti a me in lacrime, seduta sul mio letto tra me e Kankuro. Era come un maledetto deja-vù, solo che l’ultima volta non c’era Kankuro.

“Oh Hinata! Fossi in te a questo punto smetterei di illudermi e lo manderei a stendere!”

Hinata aveva ricevuto nuovamente una delusione da parte di Naruto, alle mie parole alzò gli occhi verso di me di nuovo sul punto di scoppiare a singhiozzare. Io deglutii un secondo spaventata, mi avrebbe allagato la casa se avesse continuato così.

“Ma…ma io…Ino-chan…a me lui piace veramente…”

Io sospirai arresa. Era impossibile far desistere la piccola Hyuuga dal suo amore non corrisposto. Il mio fidanzato, vedendomi in difficoltà probabilmente, guardò l’ospite insicuro provando a chiedere spiegazioni.

“Hinata-chan, senti, visto che sono arrivato dopo e non so la storia, mi vuoi spiegare che ti ha fatto quel baka di Naruto per farti stare così?”

“B bhè…Ka Kankuro-san…è è co cominciato la sco scorsa settimana qua quando…”

*~*~*~*~*~*

Tutto era cominciato la settimana prima quando durante una missione con il suo team e naturalmente il ninja stupido e biondo, Naruto Uzumaki.
Era una missione piuttosto complicata, conclusa con la liberazione di un villaggio al confine con il Paese dell’Erba da dei criminali.
Per ringraziarli del loro lavoro gli abitanti di quel paesino oltre alla somma pagata avevano indetto una festa per i loro eroi.
Naturalmente avevano accettato con piacere, e la sera della festa c’era come un’aria magica e carica di sentimenti.
Le lanterne tutte sparse per la città, le lucciole che illuminavano anche i luoghi più bui, la musica, le cibarie e gli alcolici per tutti.

E proprio in un luogo piuttosto buio se ne stava Hinata, seduta sull’erba a osservare le lucciole danzare attorno a lei avvolta nel suo splendido kimono.
E lì poco lontano da lei se ne stava il biondo.
Era venuto a chiamarla per raggiungere gli altri, il cuore di Hinata fece un balzo quando lo vide dietro le lucciole, vestito bene, con il kimono arancio, rivolgersi sorridente verso di lei.

“Hinata! Raggiungiamo gli altri! Ci sono tazze e tazze di ramen gratis!”

Corse verso di lei felice pensando solo al suo amato cibo. La ragazza cercò di alzarsi impacciata e imbarazzata.
Loro due erano soli, attorniati dalle lucciole in quella sera magica e speciale. Lui si fermò un momento prima di raggiungerla e raccolse qualcosa da terra.
Sorrise furbesco e portò le mani dietro la schiena avvicinandosi alla mora ancora seduta in terra che osservava le sue mosse.
Si accovacciò accanto a lei e da dietro la schiena tirò fuori uno splendido giglio. Le portò una mano sulla testa sfiorandole piano i capelli setosi raccolti e sistemando tra quelli il fiore candido.
Lei lo guardò rapita nei suoi occhi. Il ragazzo fece scivolare piano la mano tra i suoi capelli e sul suo volto continuando a immergersi in quegli occhi chiarissimi che lo osservavano.
Hinata era molto imbarazzata e sentiva appena lo sfiorare della mano del ragazzo attraverso la sua pelle calda e rossa. Si morse appena un labbro in attesa, forse questa era la volta buona pensava.
I loro sguardi intrecciati, il cuore che batteva forte, l’imbarazzo e la tensione, i loro volti vicini.

“Hinata? Allora? Vogliamo andare o restiamo qui tutta la sera? Se ci sbrighiamo prendiamo almeno 20 tazze di ramen gratis!”

Lui avrebbe dovuto scrivere un libro: 300 modi per rovinare un momento magico. E di sicuro li avrebbe trovati tutti. Hinata sospirò affranta e delusa e si alzò aiutata dal giovane per poi raggiungere gli altri.

*~*~*~*~*~*

La mora finì il racconto con le lacrime agli occhi, Kankuro seriamente a disagio le batté piano una mano sulla spalla per confortarla.

“Bhè, scusa se parlo così duramente, ma dovresti gettare la spugna, si vede che Naruto non prova molto interesse per te.”

Alle parole del ragazzo Hinata fu gettata nello sconforto e cominciò nuovamente a singhiozzare. Io sospirai esasperata passandomi una mano sugli occhi.

“Ok! Ok ora basta! Grazie Kankuro hai fatto un pessimo lavoro ma apprezzo il tuo sforzo. Hinata, ora basta piangere!”

Kankuro fece una faccia che non avrei potuto guardare ancora a lungo, i suoi occhi fiammeggianti per la mia acida risposta mi trapassavano, Hinata invece mi guardava con litri e litri di lacrime pendenti dagli occhi.

“Oh Hinata ti prego non guardarmi così…”

Ripetei mentalmente ‘che disastro’ un paio di volte prima di riguardare la situazione disastrosa ormai stanziata da mezz’ora in camera mia. Hinata sospirò affranta stringendo il cuscino a sé.

“Ino-chan…dammi un consiglio ti prego…”

Alzai gli occhi verso la ragazza ripercorrendo mentalmente tutte le possibilità per farla uscire dalla situazione depressiva. Mandarlo a quel paese, no, baciarlo lei, assolutamente no! Pensai ancora per qualche minuto e rialzai gli occhi verso di lei illuminata.

“Hinata…dovresti prenderti una pausa da lui. Si sta trasformando in una specie di droga per te, quindi il mio consiglio è: continua a vederlo ma smettila di illuderti!”

Dissi convinta mentre lei rifletteva sul mio consiglio e lo considerava buono. Si alzò sentendosi leggermente meglio ringraziò con un leggero inchino e uscì svelta dalla porta correndo a casa probabilmente.
Io restai lì in ginocchio senza il coraggio di guardare il mio partner, sentivo il suo sguardo furioso su di me.

“Ok, scusa ho sbagliato, era una battuta di cattivo gusto.”

“In realtà non lo pensi. È solo che non vuoi litigare vero?”

“Ehm…non voglio litigare e penso sia stato sbagliato come ti ho risposto, hai fatto del tuo meglio ma, non penso sia il tuo forte dare consigli.”

“Ecco vedi come sei! Questo proprio non mi va giù di te! Io penso, io non penso! Ma cavolo ascolti mai quello che penso io?!”

“Senti se hai voglia di litigare allora non dare la colpa a me! Ma si può sapere che ti prende?!”

“…nulla lascia stare…”

Rimasi in silenzio guardandolo mentre si alzava dal letto, si metteva le scarpe e usciva dalla finestra quasi scappando.
Merda…merda…merda…merda!!!
Presi il cuscino e lo strinsi forte a me cominciando a piangere, non c’era bisogno di dire ‘Non voglio litigare’, stavamo già litigando.
Passai la giornata chiusa in casa pensando a ogni minimo comportamento sbagliato che avevo avuto, pensando ad ogni minimo sbaglio compiuto, al suo sguardo furioso di quando se n’era andato tormentandomi.
Ma perché ogni volta che sembrava che tutto filasse liscio doveva succedere qualcosa che guastasse tutto?
Perché non ne facevo mai una giusta?!

*~*~*~*~*~*

Il giorno dopo non si era fatto minimamente vedere, e io ero rimasta nella mia stanza, a serrande chiuse senza far entrare un minimo di luce, la confezione di gelato ormai sciolta sul comodino.
Ero distrutta, era la prima volta che litigavamo così.
Continuavo a pensare cosa sarebbe successo, se non avessimo fatto pace probabilmente saremmo stati in queste condizioni per mesi prima di rivederci.
Pensavo una cosa che nella mia fase depressiva non andrebbe espressa mai, nemmeno in forma mentale…
Mi avrebbe lasciato?

Quattordici ore dopo, io ero ancora nel letto, gli occhi completamente rossi. Erano le due di notte, ormai avevo perso la speranza, non sarebbe venuto e nemmeno sarebbe venuto il giorno dopo, mi rigirai nel letto e chiusi gli occhi finalmente dopo sedici ore, abbracciata al mio cuscino come fosse lui.

“…no…pri…”

Venni destata dopo due ore da parole confuse e oscure che parevano gridate da dietro le serrande chiuse e dal bussare insistente a quelle.

“Ino apri! Ti prego sono io bimba! Aprimi ti prego!”

Mi rialzai barcollante mezza nuda e con un mal di testa incredibile arrivando per miracolo alla finestra, trafficai per un po’ sentendo la finestra che si stava spaccando sotto i colpi del mio ragazzo.
Aprii la finestra ricevendo in pieno volto un colpo di Kankuro che nella foga del bussare non aveva fatto caso alle mie azioni.
Caddi in terra tenendomi la fronte dolorante mentre l’altro scendeva preoccupato chinandosi su di me.

“Scusami! Mi dispiace tantissimo! Tutto bene? Ti sei fatta male?”

“Ma è possibile che devi sempre svegliarmi con un pugno?”

“Mi dispiace! Veramente!”

“No scusami tu…”

“E per cosa? Senti, ho sbagliato. Mi dispiace sono molto stressato è…è colpa mia, tra noi non c’è nulla che non va e…e tu sei splendida ed è una cosa difficile da spiegare.”

“Kankuro, non adesso ok? Aiutami ad alzarmi.”

“Oh si certo! Non è un problema! Aspetta che accendo la luce!”

“No no no no no no no no! Cavolo!”

Accese la luce della mia stanza guardandomi, fece una faccia scioccata avvicinandosi e prendendomi in braccio. Sembrava sul punto di scoppiare a ridere.

“Smettila…so di essere in uno stato pietoso e non è divertente.”

“No affatto, sei molto bella…”

Arrossii totalmente nascondendo la faccia nel cuscino e rigirandomi. Sentii la sua mano accarezzarmi la schiena e il ventre mentre rideva piano. Si chinò su di me baciandomi la base del collo con delicatezza, sentii alcuni brividi attraversarmi la schiena mentre continuava sempre delicatamente.
Dovevo assolutamente mettere un freno o la situazione sarebbe degenerata.

“Ka Kankuro…stavi dicendo prima? Qual è il problema di cui dovevi parlarmi?!”

Lo allontanai ponendo un grande spazio tra noi, o meglio, un grande cuscino. Sembrò che gli avessi fatto bere una tazza molto grande e soprattutto molto piena di olio di ricino.

“Senti, non…è imbarazzante ok?”

“Imbarazzante quanto? Insomma, non deve mica essere così grave, cosa riguarda?”

“Noi. Ino da quanto stiamo insieme?”

“Più…più o meno cinque mesi, ventisei giorni e cinque ore…ma chi le conta più? Eh eh…”

“Cinque mesi, ventisei giorni…Ino, so che è difficile da capire per te ma io…io sono un uomo cavolo! E come uomo ho bisogni e voleri da uomo!”

“Co cosa intendi? Insomma, vorresti dirmi che…che vorresti andare avanti con il rapporto?”

“Bhè se a te non dispiace…penso di si.”

“E tutte le storie che facevi a tua sorella riguardo al…al…hai capito no?”

“Che centra? Quello è il mio dovere di fratello protettivo…Ino, io voglio fare l’amore con te.”

Ero paonazza, abbassai lo sguardo ripercorrendo tutti i pro e i contro di questa proposta. Guardai gli occhi in attesa del mio fidanzato e sospirai.

“Kankuro…mi dispiace ma…non mi sento pronta…”

Lui sospirò e mi sorrise. Reazione inaspettata, non capivo, lo avevo appena deluso e lui mi sorrideva.

“Per me va bene. Non voglio forzarti, aspetterò non è un problema, volevo solo renderti partecipe del mio desiderio.”

Sospirai, quel suo desiderio mi aveva sconvolto. Io non avevo mai pensato a quello con lui. Mi rannicchiai sul letto e battei una mano sul letto vicino a me.

“Coraggio vieni qui Kanky-chan…dormiamo insieme le due ore e mezza che rimangono prima che mio padre piombi in questa stanza e ti stacchi la testa.”

Glielo dissi ridendo e lui accettò con un sorriso sulle labbra, appena si stese gli sorrisi e gli presi la mano. Era sempre lui a far sorridere me, e io non riuscivo a fare nulla per lui.
Perché rimaneva ancora con me?
Perché lui riusciva a darmi molte cose che io chiedevo mentre io non riuscivo a dargli nulla che lui mi chiedeva?
Lo guardai un attimo e sorrisi. Mi chinai su di lui e lo baciai velocemente, mi rialzai sorridente e lo guardai negli occhi stendendomi sopra di lui.
Quella sera non dormimmo affatto, ma nemmeno arrivammo al dolce del nostro rapporto.
Fu una notte da non dimenticare, stupenda, piena di scoperte. Per la prima volta tolsi io il trucco dal viso di Kankuro e per la prima volta riuscii a dormire senza pigiama vicino a lui.

Perché alla fine, questo è il succo di un rapporto, si tratta solo di un gioco di compromessi. Io non potevo dargli tutto ciò che voleva e nemmeno lui.

Però sembrava che quella notte avesse soddisfatto ‘moralmente’ entrambi.

*~*~*~*~*~*

*Colpo di tosse per richiamare l’attenzione* Ehm…scusate il ritardo nell’aggiornare ma penso che per me come per tutti sia stata una settimana di lotta dura (ABBASSO LA GELMINI!!!)
In quanto al capitolo vi posso assicurare che se richiesto metterò rating giallo, perché purtroppo è un po’…ehm si un po’ sconcio l’argomento! La coppia pian piano si evolve grazie a compromessi, ma dopotutto l’amore non è forse fatto di compromessi tra le parti per mantenere la pace?
Ne approfitto per pubblicizzare la NaruHina scritta di mio pugno e appena pubblicata sotto il nome di “Wating at the Bus Stop”, scritta al solo scopo di tranquillizzare le persone che leggeranno il capitolo e quindi in procinto di scannarmi per aver reso Naruto così idiota!!!
Passando al resto, ringrazio tutti coloro che hanno letto il capitolo e i miei scleri! *_*

Per TemariCross: °_° *me rimasta di sasso* wow, certo che noi li cerchiamo con il la iernino i peggiori esseri esistenti per amarli e onorarli e poi per farci dare il colpo di grazia >_>”” In ogni caso, grazie per aver letto e commentato!!! *-* Prossimo capitolo, visto che tu tieni le coppie, direttamente sul rapporto di amicizia tra Shika e Ino, dedicato a te! :D Bye bye

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 8. Giocare coi tuoi capelli…Non posso vivere senza di te ***


Articolo 1: Dichiarazione d'Amore: il Bacio

8. Giocare coi tuoi capelli…Non posso vivere senza di te

Quella mattina mi alzai, era molto tardi ma potevo finalmente permettermelo.
Dopo una settimana ininterrotta di lavoro mi ero guadagnata almeno un giorno di pausa.
Mi alzai in calzoncini corti e canottiera sbadigliando rumorosamente, arrivai allo specchio dando una fugace occhiata e inorridendo alla vista, occhiaie enormi e nere, i capelli sconvolti ancora legati in una coda dalla sera prima. Scossi la testa e sciolsi i capelli facendoli ricadere morbidamente sulle spalle, sistemai alla meglio i capelli e con cautela, evitando di calpestare per sbaglio quel sistematico e disordinato mucchio di riviste per ragazze e cosmetici sparpagliati per terra, arrivai alla porta della mia camera e mi tuffai per le scale arrivando in pochi minuti in cucina.
Sbadigliai ancora rumorosamente e aprii la porta della cucina rimanendo di sasso.

“E tu che ci fai qui?”

“Sono passato a trovarti, mi ha aperto tuo padre.”

“Ma i maschi non erano vietati in questa casa?”

Lo guardai scettica e lui ricambiò lo sguardo annoiato. Giusto, per mio padre Shikamaru non era un maschio.
Mi accoccolai su una sedia mentre il mio compagno di squadra mi passava una tazza di latte e alcuni biscotti.

“Ho sentito da mio padre che Inoichi ha bandito i maschi da casa tua da quando…”

“Si si lo so, mi ha beccato con Kankuro chiusa in camera mia.”

“E cosa stavate facendo di tanto sconvolgente da non farlo più ammettere in casa tua?”

“Ma nulla! Noi…bhè…non ridere però, stavamo sdraiati sul mio letto accoccolati l’uno accanto a l’altro a parlare.”

Lui mi squadrò alzando un sopracciglio scettico. Cosa inaudita, non solo parlavamo di ragazzi, ma si azzardava pure a fare una faccia incredula.

“Tutto qui?”

“No, se non sbaglio mi accarezzava anche i capelli.”

“Oh wow. Sono sconvolto.”

“Smettila di fare la voce sarcastica. Non è giusto, così anche se viene qui deve per forza entrare dalla finestra e rimanere fino a quando mio padre non si sveglia.”

“E quindi? Dove…dove siete arrivati?”

Rimasi a bocca aperta. Me lo aveva chiesto davvero o stavo ancora dormendo?
Avevo il volto in fiamme e deglutivo senza saliva, insomma parlare di ragazzi già era una cosa parecchio strana con lui, poi se si metteva anche a parlare di ciò che si faceva in intimità allora ero sicura mi volesse far morire di crepacuore.

“Shikamaru smettila! È…è imbarazzante! Non posso parlarne con te! Senza offesa naturalmente…ma ci conosciamo fin da piccoli e…e mi sembra strano parlartene.”

“Va bene va bene…allora parliamo d’altro. Che giorno è oggi?”

“Il 22 settembre…oh.”

“Già.”

“Ehm…scusa me ne sono dimenticata!”

Mi alzai dalla sedia impacciata dondolando fino a lui e abbracciandolo da dietro dandogli un bacio a schiocco sulla guancia.

“Auguri Shikamaru-kun!”

Lui sorrise ancora più impacciato di me e mi batté alcune pacche sulle braccia imbarazzato. Mi staccai portando una ciocca di capelli biondi dietro un orecchio mentre lui si girava a guardarmi.

“Allora…ehm…quindi domani toccherà anche a te…”

“Già…”

Deglutii a disagio, quasi impaurita. Mi passai una mano sul volto stancamente, prima gli occhi, il mento, le tempie, la fronte…

“Ancora un giorno e diventerò vecchia…”

“No, semplicemente più matura dai.”

“Fa parte dell’essere mature avere il volto che cade a pezzi e pieno di rughe? Me lo sento, tra poco mi troverò ad essere una vecchia di 50 anni, zitella e senza un lavoro con il volto che si sgretola per via delle rughe!”

Persa nel mio delirio sulla vecchiaia mi svegliai solo sentendo una risatina del mio compagno. Lo vidi alzarsi con uno scatto stanco e avvicinarsi a me.

“Se ti muovi a vestirti andiamo a festeggiare al solito ristorante insieme a Chouji e gli altri.”

“Sissignore!”

Feci un saluto militare e partii spedita verso camera mia. Salii gli scalini a due a due rischiando di cadere più di una volta mentre ripensavo alle parole di Shikamaru. Andare a festeggiare con gli altri sarebbe significato che ci sarebbe stato anche il mio cavaliere. Sorrisi tra me e me mentre in camera mia svuotavo praticamente l’armadio sul letto e sceglievo con cura un vestito femminile e seducente ma non troppo sfrontato.
Mi truccai velocemente e, dopo aver indossato il vestito del primo appuntamento con Kankuro, scesi dove stava appisolato Shikamaru. Lo scossi violentemente facendolo alzare e trascinandolo fuori casa.

“Ehi, ehi calma! Certo che quando senti odore di Kankuro ti scaldi subito!”

Protestò il mio compagno irritato facendomi fermare di colpo. Ero piccata nel vivo, infondo sapevo che era vero ma faticavo ad accettarlo. Mi girai verso di lui con il volto livido di rabbia.

“Non è vero!”

“Ino…ricordi cosa andiamo a festeggiare?”

Faci una smorfia sentendomi colpevole. Avevo di nuovo dimenticato che era il compleanno di Shikamaru, e lui di questo sembrava offeso. Mi sforzai di rispondere tenendo un tono calmo senza far notare di essere pentita.

“Andiamo a festeggiare te e i tuoi 17 anni.”

“Appunto. Non andiamo a trovare il tuo fidanzato. Cavolo Ino! Sei così egoista certe volte…”

Sembrava davvero arrabbiato, o almeno stancamente arrabbiato. Abbassai la testa sentendomi davvero in colpa ed egoista. Gli lasciai la mano mentre lui si rimetteva in sesto e cominciava a camminare svogliatamente verso il ristorante mentre io lo seguivo pochi passi dietro la sua schiena.

Una volta arrivati al ristorante tutti si alzarono in piedi praticamente urlando con entusiasmo quella stupida canzoncina di compleanno in coro.
Ci sedemmo al tavolo e dopo tre ore ininterrotte di cibo, sistematicamente dato in pasto a Chouji, si arrivò al momento dei regali.

“E questo cosa sarebbe?”

Chiese svogliatamente Shikamaru tirando fuori da una scatola un paio di orecchini eccessivamente femminili. Regalo di Temari che non perdeva occasione di metterlo in ridicolo.

“Sono orecchini ovviamente. Per una bella donnicciola come te ci vogliono gli orecchini giusti.”

Disse evidentemente divertita dal regalo e dalla battuta, il suo ‘fidanzato’ si limitò a sbuffare annoiato guardando quel paio di orecchini lunghi e azzurri.

“Naturalmente non li hai scelti tu, sono troppo femminili per un maschiaccio come te.”

Rispose a tono il ragazzo con una sfumatura appena divertita nel suo tono svogliato. Un ringraziamento implicito per avergli comprato qualcosa in qualunque caso.

I due ragazzi si guardarono per un secondo sorridendosi e spostando subito lo sguardo per non essere scoperti.

*~*~*~*~*~*

Una miriade di regali inutili dopo, i quali io avrei cestinato subito dopo l’apertura, finimmo di mangiare e ci alzammo dalla tavolata per tornare a casa.
Tutti i presenti si girarono verso Shikamaru che richiamava l’attenzione tossicchiando.

“Uh il discorso del festeggiato!”

Disse in estasi Naruto non abituato a partecipare alle feste di compleanno, nessuno gliene aveva mai concessa una poiché il suo compleanno cadeva proprio il giorno del’attacco del Kyuubi a Konoha.

“Allora, che seccatura, ringrazio tutti per aver partecipato all’evento e per avermi regalato quella spazz…ehm quegli stupendi regali, ora però annuncio ufficialmente questa seccatura di festa finita.”

Disse svogliatamente mentre Temari gli appariva sadica alle spalle a braccia incrociate guardandolo sottecchi ghignando.

“E le orecchie non te le fai tirare?”

Lui sobbalzò sorpreso stando attendo a non dare le spalle alla ragazza dispettosa.

“Non t’azzardare a toccarmi i lobi delle orecchie mendeokuse!!!”

Scoppiammo tutti a ridere, Shikamaru girò lo sguardo verso di me e smisi subito di ridere abbassando lo sguardo timidamente. Ce l’aveva ancora con me, mi aveva praticamente fulminato con lo sguardo.

Piano e a gruppetti si allontanarono tutti, facendo rimanere soltanto me, Kankuro, Temari e il festeggiato.
Svogliatamente Shikamaru propose di accompagnare i due ambasciatori di Suna verso la loro residenza temporanea.
Kankuro vedendomi nervosa si affrettò ad afferrarmi la mano e tirarmi verso di se lasciando coperta la visuale.

“Ino che sta succedendo tra te e Shikamaru? Non eravate amiconi?”

“Abbiamo litigato.”

“Perché?”

Mi guardò sconcertato come se gli avessi detto che avevo visto un maiale verde fare il funambolo nel centro di Konoha. Io abbassai lo sguardo imbronciata e imbarazzata vergognandomi a raccontargli il motivo del nostro litigio. Strinsi meglio la sua mano limitandomi a sussurrare un timido ‘Non sono affari tuoi’.
Arrivati sulla porta del ‘condominio’ dov’era il loro alloggio che gli aveva affibbiato l’Hokage; il mio ragazzo si abbassò su di me scoccandomi un bacio sulla fronte e sussurrandomi un ‘Buona fortuna’ per poi sparire all’interno del palazzo, Temari fece un saluto strascicato con la mano e poi seguì il fratello dentro lasciandomi sola, totalmente nel panico, con il mio migliore amico.

“Io me ne torno a casa. Ciao Ino.”

Mise le mani in tasca girandosi e, senza nemmeno darmi il tempo di rispondere, si incamminò mentre io giravo sui tacchi per tornarmene a casa mia.
Giornata. Decisamente. Storta.

*~*~*~*~*~*

Il mattino dopo mi alzai stranamente stanca, stetti dieci minuti buoni a crogiolarmi nel calore delle coperte e poi mi misi a sedere. Appena tolta la coperta sentii un brivido attraversarmi la schiena e un gran mal di testa, portai la mano alla fronte sgranando gli occhi. Era bollente!
Mi alzai lentamente rischiando più volte di cadere, e restai attaccata alle scale fino a quando arrivai in cucina. Avevo la vista appannata e le immagini apparivano ai miei occhi distorte, appena misi piede in cucina mi sentii chiamare ma non ebbi la forza di rispondere, portai nuovamente la mano stavolta tremante alla fronte mentre una figura correva verso di me giusto in tempo per prendermi al volo mentre scivolavo verso terra senza forze.

“Ino! Ino! Merda scotta! Inoichi-san! Presto serve una pezza imbevuta di acqua fredda! Chouji aiutami a portarla a letto!”

La voce mi arrivava alle orecchie confusa, mi strinsi meglio a quelle braccia forti che mi sollevavano da terra chiudendo gli occhi e sprofondando in un sonno senza sogni.

Girava tutto nella mia testa, facevo fatica a svegliarmi, aprii con cautela un occhio per poi aprire anche l’altro. Un altro brivido bloccò qualsiasi altro movimento mentre una testa a punta si chinava su di me. Alzai gli occhi incontrando lo sguardo severo di Shikamaru sopra di me.

“Non solo devi farmi preoccupare in missione, ma anche nella vita quotidiana mendeokuse.”

Disse con la solita voce seccata tornando a sedere vicino al mio letto incrociando le braccia.

“…’cusa.”

“Fa silenzio seccatura. Hai la febbre a 39.7…”

“Sissignore…”

Sorrisi tirando su la coperta sopra il naso. Infondo questo significava pace nel suo linguaggio. Ero sollevata e richiusi gli occhi girandomi su un lato, mi addormentai più felice, Shikamaru era il mio migliore amico e sapevo di poter contare sempre su di lui anche se ogni tanto lo facevo arrabbiare.
Anzi, contando tutti, in verità avevo molti amici che erano pronti ad aiutarmi qualsiasi cosa succedesse. Sono proprio una ragazza fortunata ad avervi…

*~*~*~*~*~*

“Esci ho detto! Oppure vuoi che ti spedisca io fuori a calci?!”

“Inoichi-san…eddai è preoccupato quanto te lascialo stare…”

“Non mi interessa anche se mi prende a calci! Io rimango con lei!”

Feci una smorfia sofferente, troppo rumore, mi avevano svegliato. Aprii gli occhi alzandomi a sedere e facendo cadere la pezza sulla mia fronte sul letto, stavo molto meglio per fortuna, alzai gli occhi sulle tre figure davanti a me rimanendo sbigottita.
Mio padre cercava di picchiare Kankuro mentre Shikamaru era in mezzo cercando di calmare le acque.
Guardai la scena ai miei occhi troppo assurda per essere concepita e presi un respiro, gli uomini stavano tutti e tre fermi a guardarmi aspettandosi l’inferno…che non tardò ad arrivare.

“Si può sapere che diavolo state facendo?!?!”

“Ino! Tutto bene? Quante sono queste? Quanto hai di febbre? Come ti senti?”

Il mio ragazzo mi tastò la faccia proponendomi miliardi di domande a raffica mentre io gli spostavo le mani guardandolo male.

“Leva le tue zampacce da mia figlia degenerato che non sei altro!!!”

“Inoichi-san ti prego…”

“Ora basta! Papà! Kankuro resta qui e smettila non mi mangia mica! Kankuro! Sto bene anche se non mi stordisci con le tue premure! Shikamaru! Ehm…grazie…”

Mi abbandonai sulla spalla del mio ragazzo mentre lui giocava con una mia ciocca di capelli, mio padre sospirò pesantemente ancora irato e uscì dalla porta con cautela sussurrando prima un ‘Tienili d’occhio’ a Shikamaru che annuì svogliato e si sedette sulla solita sedia.

“…non posso vivere senza di te…”

Disse Shikamaru incrociando le braccia e accomodandosi meglio sulla sedia mentre Kankuro si girava irritato pensando a un’avance verso di me e io rimanevo (per la quarta volta nella giornata) sbigottita.

“Quel gesto…è quello che significa…”

Il mio fidanzato arrossì di botto mentre io acquistavo un sorriso da orecchio a orecchio smaliziato e guardavo entrambi.

“Non dirgli queste cose testa-ad-ananas che poi si gasa! Ah! Buon compleanno Ino!”

Mi tirò a sé con un braccio mentre io scoppiavo a ridere felice e mi aggrappavo a lui. Il 23 settembre…il miglior peggior compleanno della mia vita!

Alla fine questo basta, avere una persona a cui tieni e che tiene a te che nonostante tutto quello che succede ti riesca a perdonare, o che ti stia accanto nel momento del bisogno, o che conti su di te quando ha bisogno di aiuto.
Perché questa è fiducia.

E io ho fiducia in te sai?

*~*~*~*~*~*

Allora, comincio il post-capitolo dicendo che come promesso è dedicato a TemariCross! Poiché ella tifa per entrambe le coppie!
Ordunque questo capitolo nasce grazie ad un litigio con la mia Ten-chan, e al fatto che pensavo alla fiducia e alle amicizie. E quindi…eccoci qui!
Grazie a tutti coloro che hanno letto il capitolo! Vi lovvo veramente tanto*_*

Per magic_girl95: compagna nella lotta! Sono fiera di te! T^T Mmm bhè in effetti single e felice, in effetti entrambi un po’ meritano la felicità, in effetti dato che sono sadica gliela nego e li faccio mettere insieme!!! XP Continua mi raccomando!

Per TemariCross: A te il capitolo!!! Ammetto di essere stata io a mandarti con i miei immensi poteri un po’ di fortuna u.u tranzilliamoci scherzo e sono contenta per te (l’autrice sta ancora con il broccolo orsoso)! In ogni caso spero che il capitolo di sia piaciuto! Alla prossima! :)

..visto che si è allontanata dal pc scrivo un po’ io…premetto che non sono un broccolo…grazie 1000 per il fatto che leggi tutti i nostri capitoli(io li supervisiono ogni tanto mentre guido…chiedi a lei come faccio) grazie infinite per i tuoi commenti visto che non ho nient’altro da dire ti saluto ciao. (chi scrive è il mio amatissimo P. by autrice)

Per riza: tranquilla! Già, vero che sono tenerosissimi?! In ogni caso grazie per aver recensito!!! Continua a seguire plz!!! Bye bye ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** 9. Mani sui tuoi fianchi…Ti amo troppo per lasciarti andare ***


Articolo 1: Dichiarazione d'Amore: il Bacio

9. Mani sui tuoi fianchi…Ti amo troppo per lasciarti andare

Era una calda e assolata mattina a Konoha. Mi stavo dirigendo alle porte di Konoha perché purtroppo il mio periodo di tranquillità era finito e mi aspettava una nuova sfilza di missioni da cominciare.
Sbuffai sul ciuffo che si era piazzato davanti agli occhi per spostarlo ma lui, l’infame, ritornava sempre al solito posto e io mi stavo innervosendo e stringevo quasi convulsamente le spalline dello zaino che conteneva le scorte per il viaggio.
Arrivai in ritardo correndo e arrivai davanti ai miei nuovi compagni di squadra per la nuova missione; Neji e Lee stavano in piedi sulle porte, il primo appoggiato al muro che fissava nel vuoto facendomi soltanto un cenno con il capo quando posato lo zaino misi le mani ai fianchi continuando a sbuffare contro il ciuffo malefico che mi dava il tormento dalla mattina, mentre il secondo…bhè lui si avvicinò raggiante spostandomi da un lato il ciuffo e fissandolo dietro l’orecchio per poi sorridermi a trentadue denti dandomi un caloroso e inappropriato saluto mattutino.

“Buongiorno Ino-chan!”

“Eh eh…ciao.”

Lo squadrai male mentre lui convinto faceva la strana posa comune anche al suo strano maestro e mi guardava raggiante.
Mi guardai intorno, c’era Neji, c’era Lee…ma Tenten? No, di lei non c’era traccia.
Sospirai sollevata, almeno non ero arrivata ultima. Presi il mio grosso zaino usandolo come sedia e rimanendo in attesa come gli altri guardando di tanto in tanto Lee che faceva i suoi esercizi mattutini.
Circa dieci minuti dopo vidi all’orizzonte la figura della ragazza del team Gai avvicinarsi a gran velocità tutta arruffata e impacciata. Si fermò davanti a noi inchinandosi a ripetizione e ripetendo scuse a raffica.

“Tsè. Non fa nulla Tenten. Ora possiamo partire, andiamo.”

Assentimmo tutti e poi messi gli zaini in spalla partimmo con un solo salto infilandoci tra i rami della foresta che circondava il villaggio.
Guardai la kunoichi affianco a me sorridendole per salutarla, lei guardava dritto davanti a sé, la schiena di Neji saettava bianca tra il verde delle fronde ed era anche il bersaglio dello sguardo di Tenten. Si quella ragazza sapeva sempre fare centro, ma aveva fatto anche centro nel cuore del giovane Hyuuga?
La fissavo imbambolata da circa qualche secondo quando lei voltò lo sguardo verso di me guardandomi stranita.

“Ehm…ciao Tenten!”

“Ciao Ino-chan…tutto bene?”

“Ma certo! Ehm…stavo notando solo il tuo sguardo rivolto al bel moro…”

“Ma chi? Non stavo guardando proprio nessuno…”

Abbassò lo sguardo imbarazzata accelerando probabilmente inconsapevolmente. La guardavo sfrecciare tra i rami veloce…forse troppo veloce. Superò in pochi minuti Neji che la guardava preoccupato, e faceva anche bene! Vidi la scena a rallentatore, troppa quantità di chakra incanalata alla pianta del piede, il ramo che scricchiola e si spezza sotto di lei, lo sguardo spaurito di Tenten presa di sorpresa e le braccia di Neji che si aggrappano alla vita della ragazza tirandola con sé e stringendola tra queste per proteggerla.
Lei si strinse alle braccia non riconosciute che la posavano su un ramo.

“Tenten tutto bene?!”

Mi avvicinai spaventata mentre lei riprendeva coscienza e si guardava intorno con aria imbarazzata per la scena.

“Si si scusate tanto…mi sono distratta…”

“Dannazione Tenten! Fa attenzione siamo in missione!”

Guardai gli occhi severi e candidi del ragazzo che stringeva Tenten, erano protettivi non cattivi, le stringeva ancora i fianchi tra le mani guardandola negli occhi da dietro.

“Lo so! Infatti mi sono scusata…”

“Ngh…procediamo!”

Vidi le mani del ragazzo scivolare lentamente spostandosi dai fianchi della ragazza imbarazzata non solo per la figuraccia ma anche per quel paio di mani sicure e protettive.
Ci mettemmo immediatamente in marcia per poi fermarci solo verso sera, sfiniti ed esausti stendendoci subito per riposare lasciando Lee a fare la guardia. Era l’unico che rimaneva attivo nonostante la camminata sfiancante.

Nel cuore della notte mi svegliai sentendo un rumore, all’oscurità vidi Lee allenarsi, mi alzai a sedere strofinandomi un occhio assonnata.

“Lee? Ma che cavolo di casino fai?”

“Oh scusa ti ho svegliato?”

“Shh!! Se si sveglia Neji ti ammazza sappilo!”

“Scusa! Ehm…mi fai compagnia? Mi sto annoiando…”

Guardai il ragazzo mentre si avvicinava timido, annuii e gli feci un po’ di spazio sulla coperta, quello si sedette sul lembo e portò le ginocchia al petto circondandole con le braccia.
Mi indicò con un dito i due addormentati, Tenten dormiva rannicchiata su un fianco in posizione fetale e Neji con la schiena appoggiata ad un albero e le gambe raccolte.

“Guarda che carini…sembra che Neji la stia proteggendo anche mentre dorme!”

“Già…ma si piacciono vero?”

Guardai sottecchi il ragazzo cercando di farlo parlare, era un peccato che non si confidassero l’uno con l’altro, erano così teneri insieme.
Lui deglutì intuendo qualcosa e poi parlò.

“Bhè…questo non lo so…io penso di si ma non me lo hanno mai detto…”

Guardai pensierosa i due facendomi tutti i miei progetti per farli mettere insieme quando la voce del portatore sano di giovinezza mi fece sobbalzare.
Guardai le sue enormi e assurde sopracciglia corrugarsi nello sforzo di dire quello che stava dicendo.

“Però sono troppo orgogliosi per dichiararsi…almeno loro hanno possibilità, dovrebbero sfruttarla.”

Capii la sottile velatura che diceva ‘Sakura-san…’. Guardai quel ragazzo ammirata, soffriva per amore…
Lo avrei abbracciato forte per consolarlo se non avessi avuto paura di essere fagocitata da quelle sopracciglia.

“Oh Lee-san…fossi in te proverei a innamorarmi di qualcun altro…”

“Non posso…a me piace lei. Mi piacciono i suoi capelli, i suoi occhi, mi piacciono tanto i suoi modi di fare, i suoi pregi, i suoi difetti…uffi…”

Sospirai affranta…questo era amore. Era serio mentre parlava, guardava i due piccioncini con aria assente, sapevo a chi pensava. Ma lei insensibile aveva scelto un altro.
Gli diedi una pacca forte sulla schiena facendolo sobbalzare e spingendolo in avanti quasi fino a farlo cadere, lui mi guardò sorpreso e io gli sorrisi a trentadue denti con il sorriso più splendido e allegro che avevo.

“Forza Lee-san! Non arrenderti e vedrai che qualcosa ricaverai!”

“Pff…a volte penso che sarebbe stato meglio se mi fossi innamorato di una ragazza come te!”

Soffocò una risata guardandomi divertito, sorridendomi a sua volta. Avevamo consolidato un’amicizia, tuttavia anche se lo ritenevo mostruoso per via delle sopracciglia dovevo ammettere che era proprio un bravo ragazzo.
Gli feci compagnia fino alla mattina per poi ripartire alla volta del completamento della missione.

*~*~*~*~*~*

“Mio dolce e carissimo amoreeee?”

“Fossi in te la smetterei subito Ino…”

“Uffi…dai che sono appena tornata! Mi potresti anche dare il bentornato!”

“Aspetta un attimo…finisco qui e lo faccio…”

Guardai le mani di Kankuro levigare piano la superficie della sua marionetta mentre io stavo lì a fissarlo aspettando il solito bacio. La venatura sulle mani si notava di più mentre lavorava, erano mani virili, forti. Arrossii a quel pensiero e mentre io ero persa nei miei pensieri lui mi sorprese con un bacio a schiocco sulle labbra e si allontanò sorridendomi, quel sorriso sgangherato che tanto mi piaceva.

“Bentornata! Allora? Com’è andata la missione?”

“La missione benissimo, pensa che non sono nemmeno dovuta servire io…poi ho parlato con un malato d’amore e ho visto due testardi combattersi al posto di dichiararsi…”

Parlai persa nel vuoto appoggiando il mento ai palmi delle mani con i gomiti appoggiati sul tavolo da lavoro. Lui mi guardò scettico e ci mise qualche secondo prima di capire di chi stessi parlando.

“Dunque…se penso bene, Lee è il malato d’amore. Mentre Tenten e Neji sono quelli testardi che non si dichiarano giusto?”

“Giusto!!! Dobbiamo farli innamorare!”

“Ino…non ci si deve immischiare nei fatti altrui o si finisce nei guai…”

Incrociò le braccia al petto ma io lo guardavo decisa, sapevo che in loro c’era del potenziale e non potevo stare a guardare.
Pensavo a quelli che stavano lì ad aspettare, innamorati senza speranza, senza che l’altro se ne accorga o ti rifiuti, chi spera solo di essere notato tra tanti, di non essere rifiutato quando ti offre il suo cuore aperto.
Pensavo a loro, che si piacevano, ma erano troppo orgogliosi per aprirsi, troppo testardi per vivere esperienze nuove, meravigliose.
E poi era chiaro per loro, le mani di Neji strette attorno ai fianchi di Tenten significavano un chiaro ‘Ti amo troppo per lasciarti andare’.
Guardai il mio ragazzo che mi fissava serio, gli scoccai un bacio sulla guancia sorridendogli malandrina.

“Kanky-chan…tu ora mi aiuti a fare questo…”

*~*~*~*~*~*

Tenten si avvicinava al luogo dell’appuntamento, stringeva forte tra le mani il biglietto anonimo e accartocciato che le era piombato attraverso la finestra aperta sul pavimento. Aveva provato a scoprire chi glielo aveva mandato ma non c’era riuscita, l’autore di quello strano scherzo era sparito senza lasciare traccia.
‘Sono innamorato di te…ti prego incontrami alle 5 di oggi al campo d’allenamento n° 3, perdonami se non ti rivelo chi sono, ma non è ancora ora…’
Era sconcertata. Era sicura di non essere molto notabile, ed era arrabbiata, pensava sicuramente a uno scocciatore o un burlone. Però era anche curiosa, se era vero voleva davvero scoprire chi era il pazzo innamorato di un maschiaccio come lei.
Torceva nervosamente il foglietto tra le dita, quasi strappandolo, si ritrovò presto al campo…in anticipo. Non era mai arrivata in anticipo sin da quando era all’accademia.
Sentiva il cuore pulsargli forte sotto il petto. Come avrebbe fatto a declinare l’amore di quel povero ragazzo? Lei era già innamorata, anche se non l’avrebbe mai ammesso.
Chiuse gli occhi inspirando a fondo, nel suo cervello non c’era spazio per nient’altro. Solo due occhi candidi, sicuri, celati, che la fissavano con serietà. Il cuore prese a battere più velocemente.
E se fosse stato davvero lui? No, non era possibile. Non avrebbe mai fatto una cosa del genere, e lui non era il tipo da accorgersi di una nullità come lei.
Persa nei suoi pensieri, con il cuore a mille non si accorse che l’altro era già arrivato, e si avvicinava a lei, pericolosamente.

“Tenten?”

Una voce greve, virile, le sembrava di conoscerla. Aprì piano gli occhi pronta a rifiutare.

“Ma che…? Neji?”

Guardò i suoi occhi severi persa, confusa. Ma cosa stava succedendo?
Anche lui sembrava confuso, lo vide tirar fuori da una manica un biglietto molto simile al suo.

“Me l’hai mandato tu questo?”

“No…ma ne ho ricevuto uno simile anche io.”

“Quindi era una beffa. Meno male.”

“Già, mi sentivo a disagio a dover rifiutare qualcuno.”

“Mh. Si.”

“Però che rabbia! Insomma chi diavolo è stato a prendersi gioco di noi?!”

Io stavo dietro una siepe insieme a Kankuro osservando la scena e storcendo la bocca. Avevo immaginato la scena diversa. Imprecai a denti stretti, erano davvero impossibili quei due.

“Io te lo avevo detto…”

Sussurrò il mio ragazzo sospirando. Guardai i due mentre se ne andavano…parlando!
Forse non avevo ottenuto il risultato sperato, ma avevo innescato sicuramente qualcosa.
Lei ancora rabbrividiva quando la mano del ragazzo sfiorava la sua, lui ancora la guardava protettivo.

Ogni piccolo gesto, ogni piccolo pezzo di questo puzzle aiuta a finire il prodotto, una moltiplicazione di emozioni, sentimenti: l’amore.
L’amore è una cosa strana, ti prende, ti sconvolge, ti travolge.
L’amore è come un gatto, pigro, indolente, da degli appuntamenti e poi arriva quando gli pare. Se lo chiami non si muove, solo quando sarà il momento per lui arriverà a regalarti un calore mai conosciuto.
E l’amore scatta da ogni piccolo gesto, a ondate.
Lascia senza parole. È stupendo.

Stupendo…stupendo come quello che hai provocato tu arrivando nella mia vita…

*~*~*~*~*~*

Ecco e con questo capitolo finisco la prima parte di ‘Manuale D’Amore’!
Naturalmente non potevo non mettere la particolare ficcanasità di Ino no? XD
E oltre ciò anche i due testardi che mi verrebbe da prenderli e farli sbattere testa contro testa per vedere quale si spacca prima! E come potevo non mettere il dolcissimo Lee innamorato perso senza speranza? ç_ç
Bhè, in ogni caso volevo spiegarvi meglio come mai ho detto che la prima parte è finita:
Questa infatti è una fiction strutturata in tre parti, la prima [Articolo 1: Dichiarazione d’Amore: il Bacio], più lunga è descritta solamente dal punto di vista di Ino;
La seconda [Articolo 2: I Tre Passi] invece da più punti di vista e racconta storie che magari non centreranno nulla con la protagonista;
La terza [Articolo 3: I comandamenti] si alternerà tra Ino e Kankuro probabilmente a distanza di anni da dove siamo adesso.
Ora vi lascio ai ringraziamenti! Grazie per chiunque abbia letto! *_*

Per TemariCross: ma che grazie?? Grazie a te che sopporti la mia storia =_=||| e inoltre ehm…P. si è un po’ arrabbiato o meglio mi ha distrutto un ginocchio per la storia del broccolo :S grazie mille in ogni caso!!! Continua a seguire mi raccomando!!! Bye!!!

Per magic_girl95: ehm ehm…spolierino, prossimo capitolo ehm ehm continua a seguire ciao e grazieeeee >.<

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** 1. Ragazzi e Ragazze: Chiudete gli occhi quando baciate, è rozzo fissare!! ***


Articolo 2: I Tre Passi

1. Ragazzi e Ragazze: Chiudete gli occhi quando baciate, è rozzo fissare!!

Giornata stup…si stupida è il termine giusto. Anzi più che stupida il termine esatto è tremendamente idiota.
Aspetta, forse non sto parlando della giornata. Direi piuttosto di parlare di quell’idiota che non fa che ronzarmi intorno.
Dannazione! Ho parlato troppo! Non dovevo dirgli che a Hinata piace qualcuno!

“Dai Kiba! Insomma cos’è tutto questo segreto! E io che pensavo di potermi fidare di te!!!”

“Non ci provare Naruto! È tutto inutile tanto non sarebbero comunque affari tuoi!”

“Allora andrò a chiederlo direttamente a lei!!!”

Cavolo! Lo vidi correre velocissimo verso la ragazza intimidita, troppo veloce per fermarlo.

“No fermo Naruto!!!”

“Hinata chi è che ti piace?!”

“I io…Na naruto-kun…io…”

“Dai lo sai che sei mia amica!!! Non devi tenermi segrete le cose!!!”

“Ah…già…tua amica…”

Guardai la scena, Hinata si era depressa per come l’aveva chiamata. Abbassò lo sguardo ancora di più mentre torceva le mani e le guancie al solito le andavano a fuoco.
Mentre invece quel cretino continuava a insistere sulla storia dell’amica!!!
Guardai gli occhi della mia amica riempirsi di lacrime e mi battei una mano sulla fronte, completamente distrutto dall’idiozia di quel ragazzo.
Ad un tratto non ce la feci più e sbottai.

“Naruto! Ma sei stupido o cosa?! Non lo capisci che quello che piace a Hinata sei tu?!”

Mi tappai la bocca con entrambe le mani.
Oh merda…

*~*~*~*~*~*

“Naruto! Ma sei stupido o cosa?! Non lo capisci che quello che piace a Hinata sei tu?!”

Alzai lo sguardo sorpresa dalla confessione del mio amico. Guardai i suoi occhi pentiti e mi sentii morire.
Ora i miei sentimenti erano messi a nudo e io mi sentivo così imbarazzata, colpevole, stupida…

“Oh…ok.”

La voce del ragazzo biondo mi svegliò dai miei pensieri e per un attimo feci lo sbaglio di guardarlo negli occhi.
Era spaventato a morte, o sorpreso, o stupito.
Ma non ebbi il tempo di capirlo perché sentì d’un tratto le guancie bruciare per poi non sentire più nulla.
Volevo ardentemente svenire. Ma quello che ottenni fu solo un insuccesso, completamente priva di forze e con gli occhi semi-aperti caddi nel vuoto all’indietro.
Sentii un paio di braccia afferrarmi a pochi centimetri dal suolo e stringermi forte a sé. Riconobbi nel mio stato di semi-incoscienza la felpa arancione di Naruto.

“Kiba…puoi…puoi prenderti cura di lei adesso? Ho…ho bisogno di pensare…”

Come un sacco di patate fui passata al mio amico mentre sentivo le lacrime bruciarmi negli occhi.
La voce del biondo era seria, troppo seria.
Avevo una paura immensa del responso della mia, o meglio del mio amico, confessione.
Nella mia testa c’era una confusione enorme, non avevo idea di come avrebbe reagito, se mi avrebbe ancora parlato, se mi avrebbe evitato, o se mi avrebbe semplicemente scaricato dicendomi ‘Io ti vedo solo come un’amica!’.

Ma perché ero così sfortunata?

*~*~*~*~*~*

Erano passati ben cinque giorni dall’ultima volta che lo avevo visto.
E, lo ammetto, non ero propriamente concentrata sia nelle missioni sia negli allenamenti. Ero troppo occupata a pensare a cosa mi avrebbe detto, o se lo avessi incontrato quale sarebbe stata la sua reazione.
E per questerormai ero al limite, in tutti i sensi. Stavo per avere una crisi di nervi ed ero piena di ferite grazie alla mia poca attenzione nelle missioni.
Infatti ero nuovamente all’ospedale, per una lieve contusione al torace, gli occhi fissi sul pavimento mentre Sakura con cura mi passava una pomata sul livido.

“Oh Hinata! Ma dove hai la testa per ridurti così?”

Sospirai pesantemente ripassando in mente la mia scusa inventata ad hoc per giustificarmi.

“B bhè…è che ho u un po’ di problemi con il te team…ho…ho litigato con Kiba-kun…”

“Ah mi dispiace! Provate a fare pace!”

“M mmh…”

Rimisi la maglia addosso e con un inchino ringraziai Sakura. Nonostante la mia situazione mi sorpresi a sorridere appena alle sue occhiate invidiose al mio petto e con sveltezza uscii dalla stanza, una volta chiusa la porta mi ci appoggiai per un secondo sospirando e tornando nella mia scura e opprimente vita reale.

“Hi Hinata-chan…”

Alzai gli occhi sorpresa e mi si bloccò…si sia il cuore che il respiro.

*~*~*~*~*~*

“Hi Hinata-chan…”

Cavolo! La voce mi trema! No! No! No! Non mi deve tremare!
Guardai la ragazza con quegli occhioni spalancati che sembrava stesse per svenire da un momento all’altro.
Abbassai il mio sguardo portando una mano alla nuca e grattando la base della testa parlando un po’ più deciso, bhè sicuramente fissare il pavimento aiutava molto, ecco come mai non mi guardava mai negli occhi lei.

“Hinata dovrei parlarti, quindi se, se potessi non svenire e…e…”

Tump.
No non funzionano le parole con lei. La guardai svenuta sul pavimento mentre un paio di infermiere si agitavano per capire che era successo.
La raccolsi tra le mie braccia prendendola sulle spalle come un sacco di patate e tranquillizzando le infermiere che mi erano corse incontro.
Uscii con calma e mi sedetti su una panchina fuori stendendola sul legno asciutto e caldo con la sua testa appoggiata sulle mie ginocchia.
Sospirai pesantemente accasciandomi sullo schienale e gettando la testa indietro.
Ma in che casino mi ero cacciato per colpa della mia curiosità?!

Sospirai un’altra volta più pesantemente e mi misi a sedere appena ricurvo, l’occhio mi cadde sul volto della ragazza. Sospirai nuovamente afflitto.

“È troppo carina…”

Mentre mi sforzavo di trovare una soluzione al problema di parlarle giravo gli occhi sulla strada.
Alcuni bambini giocavano a combattere con alcune spade di cartone, sorrisi appena. I due bambini posarono la spade a terra e si misero dietro un muro, uno da una parte e uno dall’altra.
Uno dei due tirò fuori dalla tasca uno di quei telefoni senza fili cheo i usano come radio, formato da due bicchieri e un filo tra loro, si misero a parlare come dissero distanti miglia e miglia separati solo da un muro.
Sorrisi all’innocenza dei due bambini, insomma potevano parlare faccia a faccia perché dovevano usare quel giocattol…oh!
Mi alzai poggiando delicatamente la testa di Hinata sulla panchina e corsi verso i due bambini.

“Marmocchi il vostro giocattolo è requisito!”

Cercai di strapparlo di mano a uno di quelli mentre mi faceva la linguaccia e mi guardava male. L’altro moccioso tirò su con il naso e mi guardò con sfida.

“Tu in cambio cosa ci dai?”

“Eh?! Senti marmocchio è questione di vita o di morte mi serve! Dammelo o ti appendo per le mutande allo steccato!”

“E io lo dico alla mamma!”

“Ma brutto…! Va bene va bene! Cosa vuoi sentiamo?”

“Hai quelle strafighissime radio dei ninja?”

Guardai i due mocciosi con profondo astio, mi girai verso la ragazza che ancora dormiva tranquilla, dolcemente. Sospirai ancora una volta, distrutto.
Al costo di due nuovissime e costosissime radio da ninja ricevetti i due bicchieri con il filo.
Già sentivo le urla della vecchia Tsunade, rabbrividii e presi la ragazza tra le braccia saltando veloce su un tetto e sparendo dalla città, sapevo già dove andare!

*~*~*~*~*~*

Un suono strano mi arrivò alle orecchie svegliandomi. Rimasi con gli occhi chiusi cercando di capire cos’era, dov’ero e soprattutto cos’era successo quando ero svenuta.

“Cosa…?”

L’ultima cosa che mi ricordavo era Naruto-kun che stava parlando e poi il buio più totale.
Aprii lentamente gli occhi, una luce accecante mi circondava, intorno, quel suono che avevo sentito era un cinguettio di un uccellino sopra un ramo.
Ero appoggiata ad un tronco, in un bosco, cercavo ancora di capire come ci ero arrivata quando la voce di Naruto-kun mi destò dai miei pensieri.

“Hinata, alla tua sinistra c’è un…bhè è un bicchiere, diciamo la cornetta opposta da dove parlo io rispondi se mi senti.”

Girai lo sguardo dove mi aveva detto di guardare e vidi il bicchiere con attaccato un filo che portava dall’altra parte dell’albero, arrossii totalmente, ma lui non poteva vedermi da lì. Presi in mano il bicchiere e lo misi davanti alla bocca.

“Ti…ti sento Naruto-kun…”

“Oh, eh, ih, ehm…bene! Volevo chiarire con te…”

“T ti ascolto Naruto-kun…”

“Io…ti piaccio vero?”

“…si…”

“Bhè infondo anche tu mi piaci…quindi…quindi…ehm…Hinata?”

Spalancai gli occhi arrossendo totalmente, non riuscivo a parlare. Il cuore dentro alle orecchie sembrava un tamburo, lo sentii imprecare a bassa voce e alzarsi, chiusi gli occhi non volendo vedere la sua reazione, mi vergognavo troppo.

“Aaaaaaah è svenuta di nuovo!!! Oddio oddio oddio!!!”

Sorrisi appena sentendolo vaneggiare ma non osai aprire gli occhi.
Ad un tratto sentii l’erba accanto a me piegarsi sotto il peso del ragazzo.
Non avevo il coraggio di aprire gli occhi, nemmeno quando sentii le labbra del ragazzo premere contro le mie.
Sentii il cuore fermarsi e spalancai gli occhi, fu più forte di me.
Ovviamente, sarebbe stata abbastanza normale la mia reazione, insomma una ragazza baciata a sorpresa che apre gli occhi spaventata! Ma non fu così, quando aprii gli occhi incontrai quelli azzurri del ragazzo che mi guardava.
Arrossimmo entrambi e lui saltò indietro imbarazzato. Incominciò a farfugliare incomprensibilmente mentre io abbassavo gli occhi con il cuore a mille nelle orecchie.

“Sc scusami tantissimo!!! Io pensavo che tu fossi svenuta!!!”

“M mmh…”

“Scusami non volevo! Cioè, io volevo, ma non volevo che…che…tu mi capisci vero?!”

“A ad essere sincera…no…”

Ci scambiammo per un secondo uno sguardo imbarazzato e lui cominciò a ridere nervosamente.
Lo guardavo sottecchi non facendomi notare, abbassando e rialzando gli occhi quasi convulsamente. Naruto portò una mano dietro la nuca e mi sorrise con la sua faccia tosta.

“Forse, dovremmo riprovarci…che ne pensi?”

“M mmh…”

Sorrise appena più sicuro e si sporse verso di me, io chiusi gli occhi e abbassai il volto coprendolo con i capelli mentre lui mi posava una mano sulla guancia e lo rialzava, avevo il cuore a mille e sentivo a malapena gli uccellini cantare attorno a noi.
Il suo naso sfiorò dolcemente il mio e sentii le sue labbra saggiare le mie con dolcezza. Risposi timida al bacio e lui continuò così, dolcemente per un attimo che per me sembrò eterno.
Ecco questo era un bacio!
Quando ci staccammo io avevo ancora gli occhi chiusi e lui anche dato che quando li riaprii lui poggiava la fronte contro la mia guardandomi come se li avesse aperti da poco. Nel guardare quegli zaffiri cielo, strano ma vero, non mi sentivo inquieta, ma tranquilla come se fosse una cosa che facevo da sempre.

“Torniamo indietro?”

Disse con la voce calda che tanto mi aveva fatto agoniare, lo guardai sorridendo e mi sporsi appena in avanti dando un tenero bacio sulle labbra.

“N no…stiamo ancora un po’ qui…”

E continuammo ancora, e ancora, e ancora. Forse perché la normalità di quel gesto tanto enfatizzato era stupenda.
E forse perché ogni volta il sapore delle sue labbra cambiava.
E forse perché la sua vicinanza era tanto bella da stordirmi.
E forse non ci sono perché, lo facevamo e basta.

Come se fosse da sempre, come se fosse per sempre.

*~*~*~*~*~*

Perdonate la luuuuuuuuuuuuuuuuuuunghissima assenza. Purtroppo ho avuto un calo di ispirazione, e un sacco di cose da fare…
In ogni caso: ECCO LA NARUHINA PROMESSA!!!
Spero di essere scusata se il capitolo delude, e se non ringrazio tutti uno per uno, ma sono di fretta!
Baci a tutte e grazie per aver letto, e magari per chi commenta ;)
Bye Bye

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo avviso ***


Fiction temporaneamente sospesa perchè in ricostruzione e restaurazione;
Mi scuso per l'interruzione, riprenderà presto.

Bye Bye

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=279202