Amore Eterno 2: la storia si ripete

di Himeno
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Amore eterno 2: La storia si ripete

 

Capitolo 1

 

 

Era primavera. In tutta Wonder c’era festa. Era un altro anno di pace sul pianeta. Già… erano passati dodici anni da quando i principi sconfissero la minaccia dal regno di Houl e Fine e Shade avevano avuto i loro gemelli: Ruy e Marion. Nel frattempo i loro amici si erano creati una nuova vita. Rein e Bright governavano felicemente nel regno solare con le loro due figlie: Desideria e Smeralda. Auler era riuscito a sposare Altessa ed avere due bambini, Taron e Fly. In poche parole, ogni regno aveva i suoi eredi. I festeggiamenti si sarebbero svolti nel regno solare, dove Rein e Bright stavano rincorrendo due pesti.

-Desideria! Smeralda! Fermatevi subito!- rimproverò Rein.

-No mamma! Ci divertiamo troppo a correre- queste parole erano state dette dalla figlia maggiore. Desideria aveva undici anni ed era una bella bambina dai lunghi capelli biondi come il padre e gli occhi azzurri verdi come la madre.

-Già già… dai mammina! Lasciaci giocare ancora- chiese Smeralda. Lei al contrario della sorella aveva i  capelli mossi e corti di un bel color azzurro ereditato da Rein e gli occhi erano rossi proprio come quelli di Bright. Aveva dieci anni e un carattere più vivace di Desideria. Entrambe le bambine erano molto esuberanti e poco principesche esattamente come lo erano Fine e Rein.

-Assolutamente no. Tra poco arriveranno tutti i reali di Wonder e non voglio assolutamente che siate vestite così. Dovete andare in camera e cambiarvi subito- disse Rein riuscendo ad acchiappare entrambe le figlie. Le due ragazze cercavano di scappare di nuovo dalle grinfie della madre ma lei fermò ogni loro tentativo con uno sguardo che non ammetteva repliche.

-Uffa! E va bene- dissero all’unisono, le due sorelle mettendo il broncio.

-Su bambine. Fatte le brave. Non vorrete mica che i vostri cuginetti rimangano delusi dal vostro comportamento?- si intromise Bright sapendo benissimo il debole delle bambine per i gemelli della luna.

“E’ vero! Ci sarà anche Ruyuccio. Che bello! Devo essere assolutamente impeccabile” pensò Desideria sognando già di ballare con il suo bel cugino. Questa caratteristica l’aveva sicuramente presa da Rein. Solo lei sognava sempre il principe azzurro.

-Hai ragione, papà! Andiamo Desy! Dobbiamo prepararci. Desy… Desy ci sei?- disse Smeralda cercando di svegliare la sorella che ancora sognava ad occhi aperti. Un caso disperato.

-Eh? Cosa? Mi hai chiamato, sorellina?- disse svegliandosi, la maggiore.

-Che pazienza che ci vuole con te. Su diamoci una mossa- disse trascinandola con sé fino alla cameretta, sotto lo sguardo divertito dei loro genitori.

-Ah ah… Che pesti che abbiamo messo al mondo!- esclamò divertita, la regina.

-Proprio vero e mi ricordano qualcuno che conosco- disse allusivo, Bright.

-Ehy! Io e Fine non eravamo così tremende-

-Giusto. Eravate peggio-

-Non è vero!-

-Ah no? E allora chi erano le principesse meno principesche di tutta Wonder?-

-D’accordo. Hai ragione tu. Ma continuo a pensare che non eravamo peggiori di loro due-

-Testarda come sempre, amore mio? Sai, mi è sempre piaciuta questa tua testardaggine. Sei più bella con quella faccia che fai ogni volta che ti impunti su qualcosa- disse Bright prendendola per i fianchi e poi baciarla dolcemente.

-Quanto ti amo, Brightuccio. Riesci ancora a farmi sciogliere ad ogni tua parola- disse Rein baciando il suo re.

-Anch’io ti amo tanto, tesoro. Sono passati anni ma ti desidero ancora come se fossi un adolescente- disse Bright continuando a baciarla sul collo.

-Amore! Tra poco, arriveranno tutti. Non è il momento di pensare a quello. Magari dopo- disse Rein tutta rossa.

-Ok. Vada per dopo. Adesso andiamo. Non facciamo attendere gli invitati, mia regina- disse staccandosi e porgendo il braccio a Rein che accettò per poi avviarsi nella sala del trono.

 

Nel frattempo, nel regno della luna…

-Mannaggia! Non so cosa mettermi! Fratellino! Tu che mi consigli. Questo giallo con i merletti color oro oppure questo azzurro con i bordi di seta celeste?- chiese agitata una bella bambina di dodici anni al suo gemello.

-Io andrei per quello azzurro- rispose un ragazzino dai capelli rossi sempre in disordine e gli occhi del medesimo colore. Solo che erano magnetici e intensi. Uguali a quelli di Shade.

-Vada per quello cobalto, allora. Grazie Ruy!- disse allegra, la bambina, baciandolo sulla guancia.

-Non c’è di che. Ma potresti dirmi per chi ti stai mettendo così elegante, Marion?- chiese geloso, il fratello. Lo era sempre stato. Adorava tantissimo sua sorella ed era un tipo gelosissimo proprio come il padre.

-Per nessuno. Lo sai che non mi piace nessun ragazzo e manco mi interessa. Voglio essere elegante perché non voglio sopportare quelle occhette delle altre principesse che mi fanno la predica-

-Hai proprio ragione, sorellina. Sono tutte uguali. Tutte precisine e pensano solo al trucco e ai vestiti-

-Dai! Non mi verrai a dire che non ti interessa nessuna principessa?-

-Invece è proprio così. Non mi piacciono le ragazze smorfiose e impeccabili nell’etichetta-

-Tanto sono sicura che troverai la ragazza che ti incastrerà, fratellino. Stanne certo-

-Aspetta e spera, Marion. Voglio proprio vedere chi sarà costei-

-Che casi disperati che siamo! A entrambi non interessa trovare l’amore. Proprio come mamma e papà. A proposito! Se non ti piacciono le ragazze educate e precise, che tipo ti piace allora?- domandò curiosa, Marion.

-Bhè… una ragazza avventurosa, piena di vita, dolce e soprattutto con un bel sorriso- confessò imbarazzato, Ruy.

-Quanto pretendi però!-

-Non pretendo poi molto. Guarda che la mamma rispecchia i miei gusti. Papà l’ha trovata. Non per niente ho i suoi stessi gusti. Tale padre tale figlio-

-Sarà. Dopotutto hai il suo carattere-

-Cara sorellina, credo proprio che il mio unico amore rimarrà la mia stupenda Daisy-

-Scemo! Non ti puoi sposare una cavalla-

-E chi ha parlato di matrimonio? Io rimarrò scapolo a vita-

-Sì come no! E vabbè! Lasciamo perdere. Esci che devo cambiarmi e dovresti cominciare anche tu se non vuoi che mamma ti sgridi-

-Ora vado, tranquilla. A dopo, sorellina- salutò il principino della luna andando in camera sua.

-Ci vediamo dopo- salutò Marion  iniziando a mettersi il vestito scelto. Era cresciuta molto e i suoi capelli blu erano mossi e lunghi fino al fondo schiena. Dalla madre aveva preso solo il carattere allegro ed estroverso e anche il suo stupendo sorriso. Mentre dal padre l’aspetto. Molti principi le chiedevano di ballare ma lei non accettava mai. Aveva paura di calpestare i piedi a qualcuno facendo una figuraccia come suo solito. Si cambiò e aspettò il gemello per scendere insieme dai genitori.

Il re e la regina, invece, erano intenti a fare qualcos’altro.

-Amore. Non è ora che vada a vedere a che punto stanno i gemelli?- domandò Fine tra un bacio e un altro. Stavano finendo di vestirsi nella loro stanza da letto. Erano ormai pronti quando a Shade non venne di nuovo la passione finendo per baciarla senza tregua.

-Ancora un altro po’. Non avere fretta. Tanto sono sicuro che stanno ancora a chiacchierare-

-Credi che si siano dimenticati che tra poco dobbiamo andare nel regno solare?-

-Probabile. Lo sai come sono fatti quei due. Parlano senza accorgersi del tempo che passa-

-Allora sarebbe opportuno che vada da loro a ricordargli di cambiarsi-

-No. Rimani qui con me. Mi manca tanto il nostro periodo all’accademia. Lì potevamo fare l’amore quando ci pare-

-Bhè! Anche adesso se è per questo-

-Sempre meno di allora però. Adesso dobbiamo ogni volta stare attenti che i bambini non ci vedano in atteggiamenti intimi e alle questione diplomatiche-

-Cosa cambia? Prima dovevamo stare attenti a Camelot, Lulù e ai nostri amici, ora ai nostri figli, tua madre e ai ministri. Mi sono dimenticato qualcuno? E poi non vorrai dare il cattivo esempio ai bambini? Hai visto Milky anni fa? Ne sapeva una più del diavolo e tutto per colpa tua che gli hai detto chi sa che-

-Colpa mia? Io non aveva detto niente a mia sorella. Credi davvero che sia capace di dire quelle cose ad una bambina?-

-Maniaco come sei, di sicuro-

-Ehy! Ritira subito quello che hai detto!-

-Perché? Se no che mi fai?- chiese provocandolo.

-Vuoi davvero saperlo?- disse malizioso avvicinandosi a sua moglie.

-Non pensarci neppure! Ci siamo appena rivestiti e tra poco dobbiamo essere in viaggio per il regno solare- disse cercando di allontanarlo da sé.

-Solo pochi minuti-

-Non fare il bambino! Sai, sembra quasi che tu mi abbia sposato solo per portarmi al letto quando ti pare-

-Non dirlo nemmeno per scherzo, Fine! Io ti ho sposato perché ti amo e non soltanto perché ti desidero. Non pensavo che avessi una bassa considerazione di me?- disse facendosi serio, Shade.

-Scusami amore mio per averti detto questo ma fattelo dire, sei proprio insaziabile. Io vorrei anche riposarmi ogni tanto. Per stare al passo della tua passione ci vuole-

-Ma tu ci riesci benissimo- disse malizioso.

-Bhè! Dopo dodici anni di pratica è naturale- disse altrettanto maliziosa.

-E poi non mi sembra che ti dispiaccia la mia compagnia. Anzi- disse baciandola sul collo.

-Hai ragione… però devo dire che ti sei contenuto in questi anni. Non sono ancora rimasta incinta-

-Possiamo sempre rimediare. Pensavo che non li volessi altri e allora non ho insistito-

-In verità adesso sarei anche pronta ad averne altri. Dopotutto ho 29 anni e sono una donna matura. Non più una ragazza di 16-

-Me ne sono accorto. Sei diventata più desiderabile-

-Tanto per te lo sono sempre stato. Comunque stasera sarei volentieri pronta a concepire un altro bambino. Sempre se tu lo vuoi naturalmente- disse maliziosa e con ironia. Suo marito non era suo marito se non accettava una proposta del genere.

-Poi dici che sono io il maniaco. Sei diventata più passionale e desiderosa. E questo mi piace molto. Non c’è nemmeno da chiederlo. Bisogna vedere se resisterò fino a stasera-

-Certo che resisterai perché se no andremo a dormire in stanze separate e metterò delle guardie per non farti avvicinare-

-Non provare a ricattarmi, mia adorabile regina. Prima di tutto alle guardie basta che gli dica di andarsene e se ne vanno, e in secondo luogo, se per qualche strano motivo non mi facessero entrare, io passerei dalla finestra e ti violenterei senza pietà- disse con uno sguardo intenso e stendendo la sua amata sul letto.

-Sei proprio un re crudele, lo sai?- disse scherzando, Fine.

-Lo so. Ma tu lo sei di più ogni volta che mi vuoi togliere il piacere di assaporare il tuo corpo- disse baciandola con foga mentre lei si aggrappò al collo di lui.

-Lo faccio per te, amore mio. Se no ti vizio troppo- disse liberandosi dai suoi baci.

-Ma a me piace essere viziato da te- stava per continuare a baciarla quando bussarono alla porta.

-Papà! Mamma! Noi due siamo pronti. Voi a che punto state?- chiese da dietro la porta Ruy. Lui si era vestito con il vestito da principe che indossava Shade alla sua età. Quel tipo di abito se lo tramandavano da generazioni da principe a principe. Il sarto di corte ne faceva uno identico ad ogni erede maschio che nasceva nella famiglia reale della luna e per Ruy non era di certo diverso. Invece, la piccola Marion indossava il vestito che gli aveva consigliato il fratello. Era lungo color azzurro cielo con le maniche a sbuffo di seta celeste pallido. I capelli mossi erano lasciati sciolti che ricadevano morbidi e leggeri. E sotto portava delle scarpette celesti abbinate ai bordi del vestito.

-Abbiamo finito. Ora arriviamo- gli rispose la madre alzandosi dal letto e rimettendosi a posto. Lei, per l’occasione aveva messo un vestito rosso con delle spalline basse color rosa scuro. Teneva i capelli sciolti e portava dei tacchi a spillo rossi.

-Ti hanno salvato, regina- l’avvisò scherzoso il marito mettendosi la giacca color sabbia, ricevendo così una linguaccia da lei. Lui aveva una tunica regale giallo oro con pantaloni dello stesso colore e due stivali blu cobalto.

D’aspetto erano rimasti entrambi gli stessi ma un po’ più maturi. A Fine gli erano cresciuti i capelli rossi e a Shade vennero dei tratti più da adulto.

La regina spalancò la porta e si rivolse ai figli.

-Adesso possiamo andare- gli disse sorridendogli dolcemente.

 

Fine primo capitolo   

 



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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

 

 Il tragitto per arrivare al regno solare era quasi finito. E la famiglia reale della luna chiacchierava tranquillamente... o quasi.

-Tesoro mio. Sei davvero bellissima- si congratulò Fine vedendo la figlia con quell’abitino cobalto.

-Grazie mamma- rispose imbarazzata Marion.

-Siete bellissime tutte e due, mie splendide donne-

-Che adulatore vostro padre eh-

-Dico solo la verità, Fine-

-Papà ha ragione. Non c’è motivo di dubitare- disse Ruy.

-Oh! Allora mi fido-

-Ehy! Deve dirtelo nostro figlio per crederci?-

-Non offenderti, caro. Su Marion lo sapevo che dicevi la verità ma su di me avevo dei dubbi-

-E come mai, amore?-

-Sono invecchiata e la mia bellezza non è più quella di una volta- disse con il broncio.

-In questo hai ragione. Adesso lo sei molto di più- disse baciandola.

-Eh no! Non vi ci mettete anche qui. Voglio che la mia giovinezza non subisca traumi- disse Ruy.

-Si vede che è tuo figlio- disse Fine staccandosi dal marito.

-Spiritoso. Poi vedremo quando toccherà a te innamorarti, mio caro figliolo- disse Shade sorridendo divertito. Quel ragazzo freddo e distaccato era proprio come lui da giovane. Riluttante all’amore.

-Tanto non succederà mai-

-Vedremo Ruy. La vita è piena di sorprese ancora da scoprire. Te ne accorgerai- 

-Ti dovrai arrendere, fratellino. Rassegnati-

-Ho capito. Vi siete messi tutti contro di me. Ma tanto io non cederò mai ad una ragazza-

-Vabbè. Lasciamo perdere per ora. Tu, bambina mia, invece, hai un bel principe che ti interessa?- gli chiese la madre curiosa.

-Amore!--Mamma!- esclamarono sia padre che figlio contemporaneamente guardando Fine.

-Che avete voi due?-

-E’ troppo presto per la nostra bambina pensare a questo-

-Concordo con papà- disse Ruy.

Che gelosi che erano i suoi uomini! Fine li guardò un attimo mettendosi poi a ridere a crepapelle con Marion.

-Ah ah ah… che facce che avete!- disse la ragazza sotto lo sguardo confuso del padre e del fratello.

-Non c’è niente da ridere- disse indispettito Ruy.

-Già. Io non darò mai il consenso ad un ragazzo di prendere la mia principessa- disse Shade indispettito pure lui.

-Tranquillo papà. Io sarò sempre tua. Te e Ruy siete gli uomini più importanti della mia vita. E questo non cambierà mai- disse Marion andando a baciare il padre sulla guancia.

-Così va meglio- disse sorridendogli.

-Devo esserne gelosa?- chiese Fine incrociando le braccia.

-Certo che no,mia regina. Sei solo tu la donna che io amo-

-Lo spero per te, Shade. Perché se no…- e si avvicina al suo orecchio per non far sentire ai ragazzi. -Vai direttamente a dormire da solo-

Quelle parole fecero ingoiare a vuoto Shade. Non avrebbe resistito a dormire da solo invece che con la sua Fine. Sarebbe morto per la troppa lontananza.

-Ricevuto-

-Bene. Oh! Guarda siamo arrivati- disse vedendo la sua ex casa dal finestrino.

 

Atterrarono senza problemi e appena scesero, Fine fu subito stritolata dalla sorella.

-Fine! Sorellina mia! È da una vita che non ci vediamo-

-Rein! Non esagerare. È passato solo qualche mese-

-Lo so. Purtroppo a causa delle faccende diplomatiche non abbiamo più avuto tempo di vederci spesso-

-Ciao Rein- salutò Shade.

-Oh! Ciao cognato. Vedo che sei sempre più vecchio-

-E tu sempre più gentile- ironizzò lui.

-Bright è ad accogliere gli altri ospiti. Ma io ho insistito per venire qui da voi. Che meraviglia! Finalmente rivedo i miei nipotini- disse abbracciando anche Ruy e Marion.

-Ciao zia- salutarono in coro, i gemelli.

-Ciao tesori miei. Siete mancati tanto a me, allo zio e alle vostre cuginette. Sono di sopra che vi aspettano. Oggi straordinariamente sono entrate in sala in anticipo. Mhà! Chi li capisce quelle bambine!-

-Menomale che hanno preso qualcosa anche da Bright- disse Shade.

-Che vorresti dire?-

-Che almeno loro hanno un po’ di compostezza mentre tu non ce l’hai mai avuta, mia cara Rein- disse beccandosi una pestata al piede da parte dell’azzurra.

-Smettetela di punzecchiarvi. Siete peggio dei bambini- li rimproverò Fine mettendosi in mezzo.

Marion e Ruy li osservavano divertiti. Era sempre stato divertente per loro veder litigare la zia con il padre. Erano come cane e gatto. Anche se ormai si erano imparati a volersi bene da bravi parenti.

-Per voi, lo spettacolo è finito- disse Shade ai figli.

-Giusto. Saliamo che ci staranno aspettando- disse Fine cominciando a salire insieme a tutti quanti.

 

Arrivarono alla sala da ballo dove c’erano già tutti i loro amici con i loro figli.

-Ci si rivede, amico mio- disse Bright andando a salutare Shade.

-Già. Ammettilo che sentivi la mia mancanza. Un maschio è sempre gradito per farti compagnia in mezzo alle femmine-

-Proprio vero. Ciao Fine! Sei davvero un incanto-

-Grazie Bright. E tu sei il solito rubacuori-

-Che deve stare attento se vuole vivere a lungo- disse Rein gelosa insieme a Shade che si tratteneva dal tirare fuori la frusta.

-Ah ah…Tesoro non fare la gelosa. Io amo solamente te-

-Ah ah ah… sembra di essere tornati al periodo dell’accademia- disse Fine ridendo con Bright. Si divertivano ancora a ingelosire i loro consorti. Un divertimento a cui non avrebbero mai rinunciato.

-Ciao ragazzi-

-Ciao zio Bright- salutò Marion con un bel sorriso. Il sorriso ereditato da Fine. Anche Ruy l’ho possedeva ma erano rare le volte che sorrideva.

-Ciao zio- salutò il principe della luna.

-Ti sei ancora allenato con la spada, Ruy?- gli chiese.

-Certo, zio. E un giorno diventerò molto più bravo di te e papà messi insieme-

-Te lo auguro, ragazzo- Che carattere il ragazzo! Shade si è dato proprio da fare per fare una sua copia tinta di rosso. Era spaccone come lui.

Ben presto furono raggiunte da Desideria e Smeralda che si erano allontanate per parlare con i loro amici.

-Ciao a tutti!- salutarono sprizzanti le due sorelle.

-Ciao bambine. Diventate ogni giorno più graziose-

-Grazie zia-

-Sono contento di vedervi, piccole. Vi ricordate ancora del vostro zietto?-

-Ci mancherebbe. Tu sei il nostro preferito, zio Shade- disse Smeralda.

-Ne sono onorato-

-Ciao Marion. C-ciao Ruy- salutò imbarazzata Desideria. Lo sapevano anche i muri che lei aveva un debole per il bel cugino ed era gelosa del fatto che tutte le principesse andassero a guardarlo con occhi a cuoricino. Era l’idolo delle ragazze insieme a Taron e Fly, i principi dei gioielli.

-Ciao- salutò lui.

-Ciao cugine- salutò Marion

-Ciao! Venite con noi. Ci sono gli altri di là- disse Smeralda trascinando la sua cugina.

-D’accordo- e anche Ruy e Desideria le seguirono.

Tutti i principi erano radunati da una parte a conversare tranquilli dagli argomenti adulti. C’erano anche i loro amici conosciuti all’accademia.

Ruy sbuffò. Un'altra volta! Ogni festa la stessa storia. Le principesse lo guardavano ammirate e questo gli dava fastidio. Tutte che pensavano al vestito e ai gioielli. Sembravano bamboline da esporre in vetrina, per quanto sono false. Ma cosa ancora peggiore, è che da quando gli avevano presentato i principi dei gioielli, loro non facevano che guardare sua sorella e a proporle in continuazione di ballare. Una cosa che gli mandava su i nervi! Menomale che lei ha sempre rifiutato per la paura di calpestare i piedi. La goffaggine della sorella risultava molto utile a volte.

-Ragazzi! finalmente sono arrivati anche i nostri cugini- annunciò Smeralda ai loro amici.

-Scusate se ci abbiamo messo tanto- disse Marion facendo la linguaccia in modo infantile.

-N-non fa niente. Sono felice che voi siate venuta, principessa Marion. Non ci speravo più- disse Taron facendogli il baciamano. Un bel ragazzo di dieci anni dai capelli biondi e gli occhi verdi. La copia di Altezza. Lui aveva un debole per lei ma quest’ultima non lo aveva mai degnato di uno sguardo. L’ho credeva solo un amico. Quello che lo consolava è che nemmeno il fratello, Fly, riusciva a conquistarla.

-G-grazie, principe Taron- disse lei arrossendo.

-Che splendida visione vedervi qui, mia cara principessa- salutò Fly scostando il fratello e baciando anche lui la mano di Marion. Egli, a differenza del fratello, aveva un anno in meno di lui e capelli e occhi dello stesso colore del padre. Pur essendo, entrambi i fratelli, più piccoli della bella principessa della luna, loro non si creavano il problema.

-Grazie anche a voi, principe Fly-

Le altre principesse guardavano con invidia la principessa della luna. Aveva attirato addirittura due dei ragazzi più belli del pianeta e la maggior parte dei maschi dell’accademia. E poi era sorella del più bello di tutti. Come non invidiarla?

Si chiedevano come una ragazza così goffa potesse piacere così tanto. Loro si credevano superiori ma solo alcune facevano eccezione. Quelle del pianeta Wonder. Tra cui la principessa Bibi del regno di Mera Mera. La figlia di Lione e amica di Marion e Ruy. Aveva il carattere di Lione ma l’aspetto era diverso. Capelli grigi e occhi castani. Somigliava allo zio Tio. Era l’unica che non sbavasse dietro al principe della luna. Ed era per questo che lui gli si avvicinava senza pericolo.

-Salve a tutti. Come state?- chiese gentilmente Ruy come l’etichetta gli imponeva.

-Buonasera. Benissimo, principe Ruy. E voi?- dissero in coro le ragazze facendo comparire un enorme gocciolone sulla testa del principe.

-Bene, grazie-

-Vediamo… oh! Ma manca qualcuno! Dove sono Debora e Alam?-

-Chi sono?- chiese curiosa, Marion. Non li aveva mai conosciuti o almeno gli sembrava, visto che incontrava tutti gli studenti ogni giorno all’accademia reale e li salutava.

-Sono cugini. Debora è la principessa del pianeta Vinus. Ti somiglia in un certo senso. Non di aspetto ma di carattere. Entrambe siete contro l’etichetta e l’amore, sprizzate energia da tutti i pori e amate l’avventura. Tuttavia nessuna ha il tuo sorriso, cuginetta mia- disse dolce Smeralda. Tra i cugini c’era molto affetto ma il legame che legava Marion e Smeralda era speciale.

-Grazie Smeralda- disse sorridendogli radiosa e con un gran rossore.

-E per quanto riguarda il principe Alam. Il suo nome completo è Alam Shadow, principe del pianeta Lunaria. È un tipo un po’ asociale ma è anche educato e molto bello. Un altro idolo delle ragazze che si unisce a Ruy, Taron e Fly. Ed è anche lui contro l’innamorarsi-

-Capisco. In effetti assomiglia un po’ a mio fratello-

- Pensandoci bene. Formate proprio un bel gruppetto, voi quattro. Ah ah…- disse scherzando, l’azzurra.

-Ah ah… sì. un gruppo anti-amore-

-Già. Oh! Ecco che arrivano!- disse vedendo due figure avvicinarsi.

Li intravide anche Marion e ne rimase subito affascinata. Erano entrambi bellissimi. Soprattutto il principe. Aveva due occhi magnetici che sembravano due zaffiri e i capelli del colore della luna.

Mentre la principessa Debora aveva lunghi capelli biondi lisci e occhi castani dorati.

-Ce l’avete fatta ad arrivare! Perfino i miei cugini ritardatari sono arrivati prima di vo- li rimproverò Desideria.

-Scusateci. Ma il mio caro cuginetto qui presente non voleva venire e l’ho dovuto trascinare con la forza- disse Debora dandogli un occhiataccia.

-Ma a te che importava se venivo o meno? Non è colpa mia se non ho mai voglia di partecipare alle feste- si lamentò sbuffando, Alam. Poi il suo sguardo si girò, incrociando gli splendidi occhi della principessa della luna. Entrambi, senza spiegarselo, ebbero un brivido lungo la schiena e non staccavano gli occhi l’uno dall’altro. Marion si sentì le guance in fiamme e non ne capiva il motivo. Perché aveva quella reazione per uno appena visto? E perché il suo cuore batteva così forte? Tante domande ma nessuna risposta a quello che gli stava succedendo.

-Volevo presentarvi i miei cugini del regno della luna. Li avrete visti all’accademia comunque ecco le presentazioni ufficiali. Questa è mia cugina Marion- disse Desideria.

-Piacere di conoscervi- disse sorridendo radiosa. Quel sorriso non rimase indifferente al principe di Lunaria che si stava facendo mille domande sull’effetto che gli faceva quella ragazza.

-Io mi chiamo Debora. Piacere mio- disse Debora rispondendo al sorriso.

-Salve principessa Marion! Io sono Alam. Non è la prima volta che sento parlare di voi. Siete famosa per la vostra bellezza e allegria all’accademia- disse Alam facendogli il baciamano.

-Grazie- disse diventando più rossa.

Quest’imbarazzo non andava a genio a tre ragazzi di sua conoscenza che stavano mandando occhiate di fuoco al principe argentato.

“Ma chi si crede di essere questo qui?” pensavano gelosi Ruy e i fratelli del regno dei gioielli.

-E questo è mio cugino Ruy. Fratello gemello di Marion- finì di presentare Desy.

-Salve- salutò il principe della luna.

-Buonasera principe Ruy- disse Debora che gli porse la mano per il baciamano. Appena le labbra di Ruy toccarono la sua mano, entrambi provarono una strana sensazione mai provata proprio come Marion con Alam. Ma che stava succedendo ai quattro?

-Piacere di conoscervi, principe- disse Alam distogliendo lo sguardo dalla principessa cobalto.

-L’onore è tutto mio, principe Alam- disse con uno sguardo incendiario. I due si guardavano in cagnesco suscitando la curiosità dei presenti. Ma a rompere quella tensione, arrivò l’annuncio di re Bright.

-Buonasera a tutti. E grazie per aver partecipato a questa festa. Spero che vi stiate divertendo. I festeggiamenti dureranno fino a tardi. Ed ora, senza disturbarvi ulteriormente, si diano inizio alle danze-

 

Fine secondo capitolo

 

Scusatemiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!! Non avevo tanta ispirazione quando l’ho scritto e purtroppo nn potrò aggiornare molto presto x permesso studio di riparazione XD vi chiedo ancora scusa! Spero ke il prox capitolo andrà meglio. Fatemi sapere come vi è sembrato questo. Ciao^^

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

 

-Vuoi ballare con me, mia adorata?- domandò Shade porgendo il braccio alla moglie.

-Certo, amore- rispose raggiante. Ed andarono in mezzo alla pista per cominciare a ballare un valzer.

-Cara Rein, ti va di ballare?- domandò anche Bright come Shade.

-Sicuro, tesoruccio- disse Rein per poi raggiungere i consorti del regno della luna.

Ben presto si formarono quasi tutte le coppie e rimanevano solo i gemelli del regno della luna, i fratelli del regno dei gioielli,  i cugini stranieri del pianeta Wonder e due principesse.

-Principessa Marion, per favore, scegliete di ballare con me- gli disse Fly.

-No. Scegliete me, principessa. E tu spostati! L’onore di un ballo da parte di lei spetta al maggiore-

-Non dire sciocchezze, Taron! Che tu sia il maggiore o il minore tra noi, non fa differenza nella scelta-

-Che cosa? Almeno ammetterai che tra i due, sono io il più carino-

-Stai scherzando? Questo non è vero-

-Sì invece-

-Emmm… calmatevi, per favore. Non ballerò con nessuno dei due- disse Marion per farli smettere di litigare. Ogni festa, stessa reazione. Il momento delle danze era per lei una tragedia. Sia perché era goffa, sia per le insistenze dei due fratelli.

-Eh? Noooo- dissero Taron e Fly deprimendosi.

-Scusatemi se insisto, ma secondo me, dovreste ballare- si intromise Alam.

-Ma io… sono una frana con la danza- disse con vergogna.

-Non sono d’accordo. Dovreste avere più fiducia in voi stessa. Venite- disse portandola a ballare.

-Però… non avete paura che vi maltratti i piedi?-

-Tranquilla. Ci sono abituato. Debora ha fatto pratica con me quando eravamo piccoli. Un periodo tremendo- disse facendo una faccia spaventata nel ricordare. Gli mise le mani sulla spalla e nella vita e cominciarono a ballare.

-Ah ah… che buffo che siete- rise Marion vedendo il viso del principe.

-Sono contento di avervi fatto ridere- disse rispondendo al sorriso.

-Ah! Ma allora sapete sorridere. Sono così felice di poterlo ammirare- disse senza pensare. Il suo carattere estroverso l’aveva indotta a dire delle cose troppo dirette.

-Perché dite questo? Chi vi ha detto che non sapevo sorridere?-

-Tutti quanti. All’accademia parlavano di voi come il bel tenebroso-

-Le solite chiacchiere di corridoio quindi-

-Sì. Io, però, preferisco sempre constatare direttamente per credere. Non mi piacciono i pettegolezzi e tanto meno spettegolare-

-Siete l’unica finora che ho conosciuto che pensa questa. Le altre senza i pettegolezzi non vivono-

-Già. È per questo che mi detestano-

-Detestarvi? E come mai?-

-Perché io non sono come loro. Non sono aggraziata, non mi interessa niente del trucco e dei gioielli e non mi interessa nemmeno avere un ragazzo-

-Strano. Mi stupite con queste affermazioni-

Lo aveva capito subito che era diversa dalle altre ma non fino a questo punto. Senza rendersene conto, si stava interessando sempre di più a quella ragazza.

-Cambiando discorso, quanti anni avete?- chiese Marion.

-Quattordici. E voi?-

-Dodici. Sono la principessa più anziana del pianeta Wonder-

-Davvero? Anch’io sono il più vecchio ma della mia famiglia-

-La principessa Debora invece?-

-Ha dieci anni. Una vera peste-

-Dicono la stessa cosa di me e mio fratello-

-Siete gemelli, vero?-

-Sì. tuttavia non ci assomigliamo per niente. L’unica cosa che abbiamo in comune è l’essere contrari all’innamoramento. Due casi disperati-

-Non siete gli unici. Anche io e Debora facciamo parte del club-

-Menomale. Mi sento meno sola- disse scherzando.

-Anch’io-

Nel frattempo,Taron e Fly furono invitati a ballare. Gli unici rimasti erano Ruy e Debora.

-E’ molto strano- cominciò Debora sorpresa.

-Cosa?-

-Mio cugino non ha mai ballato con nessuna ragazza a parte me. Questa è la prima volta che lo vedo danzare con una principessa-

-Capisco. Anche per me è strano che Marion abbia accettato di ballare con qualcuno. Ha sempre paura di calpestare i piedi al suo cavaliere. Vostro cugino deve essere molto coraggioso e intraprendente-

-Proprio così. Vostra sorella, invece, deve essere proprio una persona speciale se è riuscita nell’impresa di far ballare quell’orso di Alam. Ah ah…- disse ridendo.

-Sì. Lo è tanto- disse sorridendo nel vederla ballare. Però sentiva anche una forte gelosia nei confronti del principe di Lunaria.

-Voi volete molto bene a Marion, vero? Vi si legge in faccia-

-Bhè! Sì. è la mia sorella gemella e abbiamo giocato e parlato insieme di tutto. È normale che gli voglia bene-

-Anch’io voglio molto bene a mio cugino ma non ne sono gelosa come voi per lei-

-Cosa? Ma si capisce così tanto?-

-Un po’-

-So di essere un tipo geloso ma non pensavo fosse evidente fino a questo punto-

-In verità io l’ho capito a fatica. Non siete un libro aperto, non è così?-

-Già. Perché voi di solito sapete leggere bene le persone?-

-Spesso sì-

-A proposito, mi potete concedere questo ballo?- gli chiese galante.

-Eh? Ah! S-sì- rispose imbarazzata. Che emozione! L’ambito principe Ruy l’aveva invitata a ballare. Lo faceva raramente ma sentendo le voci, era un bravissimo ballerino. Questa proposta del principe della luna suscitò la gelosia di tante ragazze che guardavano truce la povera Debora.

-Noooo!! Perché proprio lei. Che invidia! Quanto darei per ballare anche solo un pochino con il principe Ruy!-

-Anch’io. La principessa Debora è proprio fortunata-

Queste erano le voci delle principesse perfettine.

-Che cosa avete? Non vi obbligo se non volete ballare- gli disse Ruy.

-N-non è questo. È che io…-

-Cosa?-

-Niente niente. Andiamo- disse andando a ballare. Non poteva di certo dirgli che aveva paura della gelosia delle altre ragazze e soprattutto degli sguardi incendiari che gli lanciavano.

Debora non proferiva parola. Fissava negli occhi il bel principe. Cremisi con castano dorato.

“E’ davvero bello! È normale che sia molto conteso tra le principesse di tutti i regni dell’universo. Non lo avevo mai visto da vicino”

-Uh? Come mai siete rossa? Vi sentite bene?- chiese premuroso il ragazzo.

-Sì, tranquillo, principe. Sento soltanto un po’ caldo eh eh…- ridendo nervosa.

-Che strano. Eppure si sta bene. Faccia un po’ sentire la fronte- disse appoggiando la sua fronte a quella della ragazza. Lei a quel gesto arrossì ancora di più. Che gli stava succedendo. Possibile che a quel ragazzo bastasse uno sguardo per farla arrossire?

-N-non ho la febbre. Sono solo io che sono un po’ accaldata. Tutto qua-

-D’accordo. Ma comunque è meglio se smettiamo di ballare e usciamo fuori. Non vorrei avervi sulla coscienza- disse scherzando lui.

-Sì è meglio- disse facendosi accompagnare in giardino.

Intanto, c’era tra chi ballava, alcuni interessati che li guardarono uscire. Chi felice e chi infastidito.

“Uffa! Perché Ruy ha invitato Debora a ballare invece che chiederlo a me? Io lo adoro ma lui nemmeno si accorge di me. E’ vero che sono sua cugina però a me non importa niente. Devo sempre soffrire in silenzio nel vederlo accerchiato da un infinità di ragazze. E questo non è giusto” pensava Desideria mentre volteggiava con il principe Morgan del pianeta Cristallo.

-Hai visto nostro figlio, amore? Pensi che sia la volta buona che si sciolga?- chiese Fine ballando con suo marito.

-Non saprei dire. Certo, sarebbe meraviglioso se avesse finalmente trovato una persona capace di addolcirlo-

-Scommetto che queste parole le ha dette anche tua madre quando eri un certo ragazzino freddo e distaccato-

-Sì. Infatti quando gli rivelai che mi ero innamorato di te, ne era felicissima e fece spargere i fuochi d’artificio per tutto il regno della luna. Doveva essere stato davvero un sollievo per lei sapere che avevo trovato una bellissima creatura che era riuscita e ancora adesso riesce ad addomesticarmi- disse malizioso.

-Parli di te come un animale selvaggio. Ma per me non sei mai stato così, a parte quando… siamo in intimità. Tu sei sempre stato il mio principe dal carattere e dal fascino della luna. Il tuo sguardo misterioso mi ha conquistato subito, appena ti ho visto- ammise arrossendo più dei suoi capelli.

-Quanto mi ecciti quando arrossisci, mia regina. Quindi… secondo te, io sono un selvaggio solo quando lo facciamo eh? Questo non me lo avevi mai detto- disse stringendola ancora di più a sé.

-Perché se no ti montavi la testa e poi chi ti allontanava più da me la mattina?-

-Pensavi bene. Infatti preparati. Perché stanotte ti farò vedere davvero chi è il selvaggio e stavolta ti metterò incinta di un altro figlio o magari di cinque insieme-

-E’ una sfida per caso?-

-Forse. Ti dispiace?-

-Se ti dicessi che sì mi dispiace, tu mi crederesti?-

-No. Perché so quanto apprezzi la nostra intimità- disse mettendogli entrambi le mani ad accarezzargli i fianchi.

-Shade! Non davanti a tutti!-

-Non ti preoccupare. Sono tutti concentrati sul ballo. Allora, ti va di appartarci in una stanza da soli. Con la porta chiusa a chiave. Adesso-

-Assolutamente no! Ti ho detto che aspetteremo stasera e così sarà-

-Ma Fine... i miei ormoni chiamano-

-E falli chiamare. Io non cedo. E se provi a convincermi ancora, vado a dormire nella stanza vicino a quella di tua madre da sola-

-D’accordo. Non insisto. Poi perché quella camera è comunicante a quella di mia madre. Si sentirebbe subito quello che facciamo. Così che lei il giorno dopo mi faccia domande maliziose e questo non è proprio il massimo per un figlio-

-Appunto per questo, ho scelto quella stanza come rifugio da te-

-Sei proprio perfida- disse scherzoso.

-Anche tu, mio re-

-Spero con tutto il cuore che nostro figlio trovi una ragazza come te, amore-

-Ed io spero che Ruy non sia venuto maniaco come il padre se no quella ragazza dovrà essere una santa per sopportare le sue avance-

-Bhè! Tu più che sopportarle, l’hai godute. Se non sbaglio, mi hai rifiutato prima dei tuoi sedici anni e poi non più. Perfino durante la gravidanza, mi volevi-

-Tu non è che mi lasciavi altra scelta. Cedi alla tentazione solo guardandomi con la biancheria-

-Ma anche con i vestiti addosso, tesoro. Ti desidero solo guardandoti e basta. Nessun’altra mi ha mai fatto suscitare della passione a parte te-

-Quindi ammetti di aver guardato le altre- disse lei arrabbiandosi.

-Che c’è? Sei gelosa?-

-No. Voglio solo sapere-

-Tu ammetti che sei gelosa e poi io ti dico quello che vuoi sapere-

-Non sono gelosa-

-Quanto sei testarda!-

-E quanto sei insistente!-

-Ok. Allora non ti dirò niente- disse arrabbiandosi anche lui.

-Bene. E intanto stanotte vado a dormire in un'altra stanza- disse staccandosi freddamente dal marito.

-Fai come vuoi- disse lui irritato.

Lei se ne andò in terrazza e rimase ad osservare il panorama.

“Pensa se mi ha tradito con le altre principesse quando eravamo ancora in accademia! Quel porco, scemo, cretino di Shade! Voleva che ammettessi che ero gelosa ma non glielo dirò mai! Non se lo merita dopo questo. Fa il misterioso solo per non voler dire sicuramente che non gli bastavo io e così è andato a vedersi le altre scelte che c’erano allora. Ah ma se spera che gli chiederò scusa per dargli soddisfazione si sbaglia di grosso!”

-Regina Fine- la chiamò una voce alle spalle.

-Sì?- disse girandosi e si trovò un uomo bellissimo di circa 30 anni dagli occhi color ghiaccio e i capelli viola.

-Mi farebbe piacere se accettasse di ballare con me. Vuole?- chiese porgendogli una mano.

Lei arrossì per poi guardare alle spalle del ragazzo, Shade con lo sguardo furente che li osservava.

-Sì. Certamente- disse accettando la mano e poi andare in pista a ballare sotto lo sguardo geloso del marito.

-E’ davvero un bravo ballerino, sa?-

-Grazie regina. Anche lei è molto brava-

-La ringrazio. È troppo gentile. Posso sapere il suo nome?-

-Jack, re del regno Savenio. Piacere di averla incontrata, bellissima regina Fine- disse sorridendogli.

-Piacere mio- rispose anche lei con un sorriso radioso e arrossendo al complimento.

Quella scena non andava a genio al caro Shade che guardava con gelosia sua moglie e quel damerino che ci provava con lei. Ma a quello nessuno gli aveva insegnato a non corteggiare le donne sposate? Avrebbe tanto voluto andare lì e dargli un pugno ma era talmente arrabbiato con Fine che non voleva mostrargli un'altra volta la sua gelosia facendola divertire.

“E cavolo! Perché solo io devo sempre ammettere di essere geloso? Potrebbe darmi anche lei soddisfazione dicendomi che è gelosa, no? Quanto gli costava? Quella stupida, scema, cretina di Fine! Tanto stanotte non cedo a venirla a cercare. No signore! Tuttavia… mi provoca una rabbia vederla tra le braccia di quello e arrossire ad ogni suo complimento. Devo sopportare. Assolutamente”

 

Fine terzo capitolo

 

Bene! Una litigata tra sposi e due nuove coppie, nn ci potrebbe essere di meglio XD Non so… ummm… questo capitolo nn convince tanto. Non avevo grankè d’ispirazione -_- se nn vi è piaciuto posso capirlo e spero mi perdonerete ç_ç e spero anke di aggiornare prima ke inizi la scuola. Tanto per darci coraggio per il nuovo anno scolastico XD se non avete capito qualcosa commentate e io vi risponderò^^ ciao

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

 
In giardino c’erano molte rose, di tutti i colori. Quelle rosse erano le preferite del principe della luna. Infatti andò a prenderne una tra le mani ispirandone il profumo.

“E’ bellissimo!” pensò Debora guardandolo tra i fiori.

-V-vi piacciono i fiori in generale o solo le rose?- riuscì a domandargli.

-I fiori in generale. Forse voi non lo sapete, ma fu mio padre che si prese cura della serra all’accademia e gli piaceva molto. Ci portava anche mia madre a vederla in tutto il suo splendore. Ancora adesso il giardino del nostro castello viene curato da lui ed io lo aiutò più che posso e mi occupò della serra ora. Abbiamo entrambi l’amore per il giardinaggio e la mia preferenza per le rose rosse l’ho ereditato da mia madre- raccontava soprapensiero. Ripensava a quando era piccolo e la loro mamma gli metteva una rosa sul petto a lui e una tra i capelli della sorella.

 

*Inizio flashback*

 

-Mammina!- la chiamò il bambino.

-Dimmi tesoro mio- rispose Fine sorridendogli radiosa.

-Come mai ci metti sempre delle rose rosse addosso?-

-Perché sono i miei fiori preferiti e vorrei che anche voi le apprezziate-

-Capisco-

-E poi… donare una rosa significa donare amore a qualcuno. Ed io vi voglio molto bene, piccoli miei, e non smetterò mai di dimostrarvelo- disse abbracciando i gemelli.

-Papà dice sempre che l’amore si capisce anche se non lo si dimostra- disse la piccola Marion.

-E’ vero. Ma voi siete troppo carini così!- disse con tono infantile la madre facendo ridere lei stessa e i figli.

 

*Fine flashback*

 

Voleva un bene dell’anima alla sua famiglia e non avrebbe permesso a nessuno di rovinarla.

-Ora capisco perché vi curate della serra scolastica e perché guardate la rosa con ammirazione-

-Oh! Scusate. Forse vi ho annoiato con le mie parole. Avrei dovuto stare zitto- disse risvegliandosi dal suo sogno d’infanzia.

-No. Non mi avete annoiato. Anzi. Mi ha affascinato molto. Anche a me piacciono i fiori soprattutto l’iris bianco-

-Davvero? Anche l’iris è molto bello, devo ammetterlo-

-Purtroppo nel mio giardino non ci sono. Abbiamo solo le ortensie e i gigli-

-Se volete potete venire nella mia adorata serra. Lì ci sono tutti i fiori che volete. Compresi gli iris-

-Sarebbe fantastico-

-Allora è deciso. Appena ricomincia la scuola, ve la farò vedere- disse sorridendogli. Il fantastico e raro sorriso di Ruy. Durò poco ma era proprio un sorriso. Era la prima volta che lo rivolgeva a qualcuno che non era della sua famiglia. E il ragazzo non capiva come aveva fatto a uscirgli il sorriso davanti a quella principessa conosciuta pochi minuti fa. Forse per il motivo che condividevano molti interessi.

Intanto Alam e Marion stavano ancora ballando.

-Finora non mi avete ancora calpestato il piede, ve ne siete accorta?-

-Dite davvero? Wow! Sono migliorata allora- disse lei sorridendo felice.

-Adesso però non vi montate la testa-

-Avete ragione ma è una soddisfazione per me-

-Vi capisco. Ho provato la stessa cosa quando sono riuscito a cavalcare il mio cavallo Ulisse senza cadere-

-Avete un cavallo?-

-Sì come quasi tutti i principi del resto-

-Io intendevo che praticate l’equitazione-

-Già. Da quando avevo cinque anni ma quello che preferisco di più è la spada-

-La spada?-

-Sì. Adoro tirare di scherma-

-Anch’io!-

-Strano! È la prima volta che sento di una ragazza a cui piace tirare di spada-

-Eh eh… è uno dei motivi per cui mi definiscono la meno principesca di Wonder- disse imbarazzata.

-Non capiscono il vostro essere speciale. Comunque avete un istruttore?-

-Sì. Mio padre. Fin da piccoli ha insegnato a me e mio fratello a combattere. Ed io e Ruy ci divertiamo a duellare tra noi-

-Ah sì? Allora perché un giorno non ci sfidiamo noi due o io con vostro fratello? Non sarebbe male. Io mi annoio a duellare sempre con il mio istruttore-

-E vostro padre? Con lui non duellate?-

-Ha… troppo da fare- disse lui. Non voleva confidarsi troppo con una quasi sconosciuta.

-Capisco. D’accordo allora! Duelleremo noi due- disse sorridendogli.

-Guarda che non ci andrò leggero solo perché siete una ragazza-

-Non temete. Non vi farò tanto male- 

“Mi piace la ragazza! Finalmente una principessa che non è una oca” pensava con un sorrisino Alam.

-Interessante. Vedremo chi sarà il migliore. Cambiando discorso, smettiamola di darci del voi. Preferirei essere vostro amico e tra amici non si usa un tono formale, giusto?-

-Giusto, Alam- rispose sorridendo radiosa.

-Ok, Marion- disse rispondendo al sorriso.

-Mi fa sempre piacere avere altri amici-

-Io invece ho solo Debora e Cedric, un amico d’infanzia. Ma adesso sono contento di avere anche te. La più carina di tutte-

-Non è vero. Ci sono ragazze molto più carine di me-

-Per me no. E a quanto pare… nemmeno per gli altri- disse guardando i principi che la osservavano di sottecchi.

-E proprio per questo che non vi capisco a tutti quanti. Ci sono principesse più principesche di me. Io al loro confronto non sono niente. Non ho grazia, pratico cose da maschi e non ho il senso dell’eleganza e della moda-

-E allora? Che c’è di male a praticare cose da maschi? Ognuno è libero di fare quello che gli piace. Non fa differenza se sei maschio o femmina. E poi hai altre qualità. Hai un carattere solare, allegro, pieno di vita, un sorriso da favola e ho sentito dire che ti piace leggere libri di ogni tipo. Secondo te, non è niente tutto ciò?-

-Grazie per le tue parole, amico mio- disse commossa per poi abbracciarlo.

Quell’abbraccio sorprese molto il principe. Era la prima volta che una ragazza lo abbracciava ed era una sensazione stupenda sentire il suo corpo premuto sul suo. Arrossì e rispose tremante al gesto.

-Di niente… Marion- sussurrò lui.

-Ma guarda te quello! Come si permette di abbracciare la principessa Marion? Noi la stiamo corteggiando da molto più tempo di lui. Si mettesse in fila!- dicevano gelosi gli altri ragazzi.

-Come al solito, tutte le fortune alla principessa meno principesca di Wonder. Che ci troverà Alam in lei, non lo capisco- spettegolavano le ragazze.

-Ops! Scusami. Non dovevo- si scusò staccandosi da lui imbarazzata. Aveva agito di istinto e si era ritrovata tra le braccia del principe di Lunaria.

-N-non è niente-

-Se ci avesse visto mio padre o mio fratello se la sarebbero presa con te-

-Sono molto gelosi eh-

-Già. Se fosse per loro mi rinchiuderebbero in una torre lontana dal mondo esterno ah ah…-

-Ah ah… Addirittura? Allora dovrò stare molto attento- e continuarono a ridere e a scherzare come buoni amici ma loro non sapevano che presto la loro amicizia si sarebbe trasformata in qualcosa di più grande.

 

Nel frattempo, il re Shade era prossimo ad una scenata di gelosia ma teneva stretti i pugni pur di non cedere. Fine invece si divertiva con quel re appena conosciuto. Lo trovava simpatico.

-E’ un vero peccato che siate già sposata. Sapete, ci eravamo già conosciuti all’accademia anni fa. Non vi ricordate di me perché ero talmente timido e impacciato nel rivelarvi i miei sentimenti che mi nascondevo sempre-

-E-eravate innamorato di me?-

-Già. Eravate la ragazza dei miei sogni… e lo siete ancora-

-Mi dispiace ma io ho sempre amato mio marito-

-Lo so. Ma non ho mai perso la speranza di rivedervi, mia cara Fine- disse stringendogli la mano.

-Non dovete dire queste cose ad una donna sposata. Io non tradirò mai Shade. Addio- disse irritata scappando da re Jack.

“Non addio ma arrivederci. Ci rivedremo molto presto, mia adorata. E finalmente avrò la mia rivincita su re Shade che vi ha rapito il cuore” pensò Jack vedendola andare via.

Fine andò a cercare i suoi figli per andarsene via dalla festa. Si sentiva scossa dalle parole del re di Savenio e non vedeva l’ora di ritornare a casa.

-Marion! Sbrigati che torniamo a casa- la chiamò la madre vedendo a ballare con un principe. All’inizio ne fu sorpresa ma poi si riprese.

-Di già?- chiese ma poi si accorse dello sguardo affaticato della madre.

-Sì tesoro. Non mi sento tanto bene. Oh! Scusate. Piacere di conoscerla principe. Sono la regina Fine del regno della luna- disse accorgendosi del ragazzo. Non voleva essere maleducata non presentandosi.

-Piacere mio, regina. Io sono il principe Alam Shadow di Lunaria- disse facendogli il baciamano.

-Il famoso pianeta Lunaria? Quello dove si produce la maggior quantità di energia lunare?-

-Esatto-

-E’ davvero un bellissimo posto-

-La ringrazio-

-Di niente. Dico solo la verità. Su! Vieni bambina mia! Arrivederci principe Alam- disse lei facendo per andare a cercare il figlio.

-Ciao Alam- salutò a malincuore Marion andando con la madre.

-Arrivederci- salutò Alam ad entrambe rimanendo poi da solo. Non lo avrebbe mai ammesso ma quel distacco dalla principessa lo rattristò. Si doveva essere affezionato davvero a lei. Strano per uno come lui.

Madre e figlia andarono in terrazza e così trovarono anche Ruy ad ammirare le rose insieme ad una principessa. Ma che serata era quella? Tutte questi eventi strani in una volta. Lei che veniva corteggiata da un uomo, la figlia che ballava con un ragazzo e per finire il figlio che sta con una ragazza. Che altro doveva succedere?

-Che c’è, mamma? È successo qualcosa?- chiese Ruy vedendo la madre e la sorella.

-N-no niente di grave. Però ritorniamo a casa. Mi sento poco bene- disse lei. In effetti era un po’ pallida e sudava. Ruy era sicuro che ormai era prossima a svenire.

-D’accordo. Comunque principessa Debora, lei è mia madre, la regina Fine. Mamma, lei è la principessa Debora di Vinus-

-Salve principessa. Scusate se vi ho interrotto ma dobbiamo proprio andare ora-

“Interrotto?” pensavano all’unisono Ruy e Debora.

-Non fa niente. Vi capisco e spero di rivedervi presto- disse inchinandosi.

-Anche a me. Allora a presto- salutò Fine.

-Arrivederci, principessa Debora- salutò Ruy per poi andare via.

-Ciao- salutò Marion sorridendo dolcemente.

-Arrivederci- salutò Debora vedendoli allontanare.

Shade si stava cominciando a preoccupare. Non aveva mai visto la moglie scossa come in quel momento. Se non fosse che quel re da strapazzo era sparito glielo avrebbe chiesto a lui che cosa era successo con Fine. Poi la vide. Venire verso di lui con i ragazzi. Ma aveva qualcosa che non va. Aveva una brutta cera.

-Andiamo a casa. Subito- disse lei distaccata. Non si era dimenticata il litigio di prima e il fatto che si sentiva male non cambiava le cose.

-Ok. Però prima salutiamo tutti- disse anche lui distaccato.

-D’accordo-

I gemelli erano confusi. Come mai i loro sdolcinati genitori erano così freddi nei confronti dell’altro? Forse era una delle solite scenate di gelosia del padre.

Così andarono a salutare tutti quanti arrivando al turno di Rein e Bright.

-Ma come? Ve ne andate di già? E’ soltanto mezzanotte e mezza- si lamentava Rein. Dopo tanto tempo che no vedeva la sorella, lei se ne andava già via.

-Lo so, sorellina. Mi dispiace ma non sono in vena di rimanere. Se vuoi possiamo vederci domani-

-Va bene. Allora a domani- salutò Rein lasciando la famiglia della luna ad andare a casa.

-Ti sei accorta anche te di come stava Fine?- chiese Bright alla sua regina.

-Sì, Bright. Si vedeva che stava male e spero con tutto il cuore che guarisca presto a casa sua-

-Scommetto che avresti voluto farla medicare qui da noi pur di averla vicina, non è così?-

-Già ma vedendo come Shade e i ragazzi la guardavano premurosi, mi sono convinta che è meglio che stia tra loro. Tanto noi ci saremo domani. Ma se solo Shade non la farà guarire per quando arriviamo noi, dovrà vedersela con me-

“Povero Shade” pensò Bright preoccupato sia per Fine che per l’amico.

 

Fine quarto capitolo

 

Il caratterino di Rein si fa sentire a quanto pare ma nn preoccupatevi. Nn ho intenzione di uccidere Shade almeno nn ancora XD … cmq come vedete ce l’ho fatta ad aggiornare subito ma nn vi ci abituate. Con la scuola sarà molto difficile per me scrivere altri capitoli velocemente. Spero mi perdoniate ç_ç bye bye e buon anno scolastico a tutti^^

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

 

La famiglia reale della luna rientrò a casa presto. Il viaggio non aveva avuto intoppi. Solo sguardi preoccupati per Fine, che infatti…

-Mamma, che cos’hai? Quando siamo arrivati stavi bene e adesso sei bianca come un lenzuolo. Hai preso freddo?- chiese Ruy.

-N-non ho niente, figlio mio. Ho solo un po’ di mal di… testa- disse per poi svenire.

-Oh mio Dio! Mamma!- esclamò preoccupata Marion.

-Per fortuna siamo quasi arrivati. Abbi un po’ di pazienza, Fine- disse Shade preoccupatissimo. Il litigio avrebbe avuto importanza dopo. Ora c’era la salute di Fine a cui pensare.

Scesero velocemente dalla mongolfiera con Shade che portò Fine fino alla loro camera per distenderla sul letto.

-Vado a chiamare subito il dottore- disse Marion correndo a più non posso lasciando padre e figlio nella stanza a vegliare la regina.

-Che cosa è successo alla festa, papà? Tu stavi sempre vicino a lei e non ti sei accorto di niente?-

-Non sono stato sempre vicino a lei se no lo saprei che cosa ha adesso, no? Comunque noi stavamo ballando tranquillamente finchè non abbiamo finito per litigare. Così lei se n’è uscita in terrazza dove un uomo cominciò a corteggiarla-

-Cosa? E tu hai lasciato che succedesse? Non eri geloso?- domandò incredulo il ragazzo. Se non era stato geloso, significava che quello non era suo padre.

-Certo che ero geloso, Ruy! Da morire ma proprio perché abbiamo litigato che stavolta non ho fatto una scenata di gelosia-

-Qual è il motivo del litigio?-

-Ecco… stavamo parlando del nostro periodo all’accademia. Soprattutto su certe cose- disse imbarazzato. Meglio non entrare in dettagli con il figlio. Tanto scommetteva che lo capiva da solo.

-Tanto per cambiare-

Appunto.

-Già e poi ho detto che nessun’altra mi interessava come lei. Così tua madre ha pensato che avessi guardato le altre prima. Era evidente che era gelosa ma lei non volle ammetterlo e ci siamo arrabbiati-

-Posso capire la mamma. Con quel “come lei” è come se l’avessi messa in paragone con le altre. Avrà pensato che l’hai tradita con altre ragazze e che lei era stata l’ultima scelta-

-Ma non era questo quello che volevo dire. Volevo solo che capisse quanto l’amo sapendo che per me lei è sempre stata la più meravigliosa di tutte. Le altre non le ho nemmeno guardate. Però non mi sarebbe dispiaciuto sentirgli dire che è gelosa. Non mi sembra giusto che sia sempre io ha mostrare quanto sono geloso di mia moglie-

-Quindi era per questo- si intromise una voce.

-Fine-

-Mamma-

-Che cosa è successo, ragazzi?-

-Sei svenuta dentro la mongolfiera e papà ti ha portato a letto. Tra poco dovrebbe venire il medico-

-Va bene- disse Fine ancora debole.

-Io vado a vedere quando arrivano Marion e il dottore. Sono qui fuori se vi servo-

-Grazie figliolo- disse Shade sorridendogli.

E il principe per risposta gli sorrise ed uscì dalla stanza pensando a quanto fossero bambini i suoi genitori.

-Hai sentito tutto?- gli chiede il marito.

-Non proprio. Mi sono svegliata sentendo la parola “accademia” e così sono rimasta ad ascoltare-

-Fine, amore. Davvero credi che io ti possa tradire?-

-Sì. Ma non perché non ho fiducia in te. Il motivo è che non mi fido di me stessa. Te lo dissi anni fa e te lo ripeto adesso. Tu meriti di più di una pasticciona e golosona come me. Soffrirei ma ti capirei lo stesso se tu volessi la separazione- disse abbassando il capo.

-Che stai dicendo? Ancora con questa storia? Possibile che non riesci a toglierti questa cosa dalla testa? Io non rinuncerei per nulla al mondo a te-

-Mi dispiace, Shade. Ma la penso così-

-Cosa devo fare ancora per dimostrarti il contrario? Non sono un Dio che vorrebbero tutti. Siamo sposati felicemente da dodici anni e abbiamo due ragazzi meravigliosi. Nella vita non potrei chiedere di meglio. Io ho scelto te, Fine, proprio perché sei quello che sei. Difetti e pregi. Amo tutto di te. Sei la mia ragione di vita insieme a Ruy e Marion. Se fossi stata una di quelle comuni principesse che seguono fedelmente all’etichetta e a cui piace il trucco e i gioielli, non ti avrei nemmeno notata. Ti amo per la tua semplicità e diversità-

-Ti amo da impazzire, Shade. Noi siamo sempre stati diversi ma ci completiamo. L’ho capito solo adesso, scusami. Sono stata così sciocca a tirare fuori di nuovo quell’argomento. Ma io ho una continua paura di perderti- disse abbracciandolo e poi piangere.

-Non piangere, amore mio. Anch’io ti amo e ho la tua stessa paura ma è naturale. L’amore porta anche a insicurezze. Mostra anche quanto si tiene all’altro. Ah! Adesso che ci penso- disse stringendola forte.

-Cosa?-

-Che cosa è successo con quell’uomo? Quello che ti aveva invitato a ballare-

-E’ tardi per una scenata di gelosia, sai. Comunque non è successo niente. Non mi ha toccata più del dovuto-

-Che intendi per più del dovuto?-

-Che al massimo mi ha toccato per ballare e non è arrivato alle tue parti-

-Ci mancherebbe. Se no era già morto. Ma?-

-Ma che?-

-C’è sicuramente un “ma”. Si capisce dalla tua espressione-

-Hai ragione. Mi hanno turbato le sue parole-

-Che ti ha detto?-

-Non te lo dico. Se lo faccio, ti arrabbi di sicuro e lo vai ad uccidere-

-E’ così terribile?-

-Abbastanza per irritarti-

-Dimmelo e basta-

-Shade…-

-Ho detto dimmelo-

-Mi ha confessato… di essere innamorato di me dall’accademia-

-COSA? COME HA OSATO DIRTI QUESTE COSE SAPENDO CHE SEI SPOSATA CON ME?- urlò, per l’appunto, arrabbiato.

-Non lo so. Io gli ho detto le stesse cose e me ne sono andata via-

-Hai fatto bene, tesoro. Come si chiamava?-

-Guai a te se provi ad andare nel suo regno per sfidarlo-

-Voglio solo sapere il nome? Cosa ti fa pensare che li sfiderò?-

-Ti conosco. L’ultima volta che un uomo si è avvicinato a me tu lo hai incendiato con lo sguardo e poi eri prossimo a dichiarare guerra al suo regno-

-Esagerata. Volevo solo fargli capire che tu sei mia e che nessun altro ti si deve avvicinare senza il mio permesso-

-Sei troppo possessivo, amore. Io mi so difendere anche da sola. Pensi che io permetta l’avvicinamento di altri sapendomi sposata con il re più affascinante dell’universo?-

-Certo che no. E tu pensi che lasci da sola in mezzo a maschi bavosi la regina più attraente dell’universo?-

-No. Conoscendo la tua gelosia-

-Appunto-

-Shade-

-Sì, dimmi-

-Sono gelosa di te-

-Come dici?-

-Prima alla festa, ammetto di essere stata gelosa. Però non volevo dirtelo perché ero arrabbiata pensando che mi tradivi-

-Non ti ho mai dato motivo di dubitare della mia fedeltà visto che da quando siamo sposati siamo sempre appiccicati- disse con tono malizioso.

-Davvero?-

-Già. A proposito. Non avevamo deciso che stanotte avremo concepito un altro figlio?-

-Certo che a farti dimenticare certe cose è impossibile, mio caro- disse sorridendo.

-Non sarei più io se non desiderassi mia moglie-

-Anche questo è vero. Allora dopo la visita del dottore, raggiungimi in camera, ok? Avrò giusto il tempo di mettermi la camicia da notte che piace a te prima che tu arrivi- disse provocatoria.

-Non vedo l’ora- gli sussurrò sensuale all’orecchio per poi baciarla per tutto il viso e poi scendendo alle spalle.

Ad interromperlo fu il tossicchiare del dottore che era entrato insieme ai gemelli, rossi come peperoni per aver beccato i genitori in atteggiamenti intimi.

-Emmm… scusate se vi interrompo, maestà, ma la regina deve essere visitata- disse il medico imbarazzato.

-Coff coff… scusateci voi. Allora a dopo, cara. Venite voi due- salutò Shade rossissimo portando i figli fuori dalla stanza.

-Bene. Vedo che non siete cambiati. È da diversi anni che non ci vediamo. Da quando i gemelli avevano otto anni-

-Già. È stato grazie a lei se sono nati. Non vi ringrazierò mai abbastanza- disse sorridendogli piena di gratitudine.

-Non dovete ringraziarmi, regina Fine. È il mio dovere. Quel giorno era destino che io fossi al matrimonio di sua sorella nel regno solare e che facessi nascere i meravigliosi eredi della luna. È stato un onore per me-

-Comunque la mia gratitudine rimane. Non li avete solo fatti nascere. Li avete curati e fatti crescere sani grazie ai vostri consigli-

-Mi fate commuovere. Siete una regina meravigliosa e tutto il regno della luna è fortunata ad avervi come sovrana-

-Non fatemi arrossire-

-Ma è la verità. Comunque, passando al vostro malessere, che cosa avete sentito alla festa? Dolore? Irritazione?-

-Ho sentito una brutta sensazione che mi faceva sentire che Wonder era in pericolo. Stavo ballando con uno strano uomo quando lui mi parlo di… alcune cose. Dopo un po’ ho sentito un’agitazione dentro di me e sono voluta ritornare-

-Capisco. Deve essere il vostro potere di regina della luna-

-Potere?-

-Sì. Quando una principessa prende il trono del regno della luna acquisisce il potere di percepire quando succede qualcosa di strano. È voi lo siete da dodici anni ed è normale che si sia manifestata la vostra sensazione-

-Ma allora Wonder è davvero in pericolo?- chiese preoccupata.

-Le sensazioni si sono sempre avverate finora e temo che anche questa sia veritiera-

-Oh no! Che cosa devo fare?-

-Prima di tutto avviserei il re, vostro marito. E poi deciderete insieme cosa fare. Mi fido di voi-

-Grazie, dottore-

-Ora me ne vado. Fisicamente ho controllato che non avete niente. Siete in forma e solare come sempre ma la vostra previsione si avvererà. State attenta-

-Sì, dottore- disse decisa.

-Ora vado, arrivederci-

-Arrivederci- si salutarono e il dottore esce dalla stanza preoccupato come la regina per il destino di Wonder.

Fine era molto preoccupata. Quel brutto presentimento prevedeva il male sul suo pianeta un'altra volta. Il male che ritorna su Wonder come anni fa. Quando lei e Rein erano bambine e usavano prominence. Ma ora è diverso. Prominence rimaneva nelle loro mani tuttavia non credeva che sarebbe stato sufficiente questa volta.

Si cambiò in fretta mettendosi la camicia da notte rossa e si rimise a letto continuando i suoi pensieri e preoccupazioni.

Shade la raggiunse poco dopo. Aveva parlato con il dottore e lui gli aveva detto che Fine non aveva niente e che c’era una cosa che gli doveva dire. Era curioso. Forse gli stava per dire che aspettava già un bambino. Eppure l’espressione del medico non era felice ma il contrario.

Entrò nella stanza e la trovò nel letto con la stessa espressione del vecchio dottore poco fa.

-Fine- la chiamò per risvegliarla dai suoi pensieri.

-Shade-

-Che cosa succede?- disse serio e preoccupato.

-Ti devo dire una cosa-

-Di certo non si tratta di una gravidanza-

-No. Riguarda il pianeta Wonder-

-Il pianeta?-

-Wonder… starà di nuovo in pericolo. Il male sta ritornando-

-E tu come lo sai?-

-Prima io stavo male a causa dei miei poteri preveggenti come sovrana del regno della luna. Il medico mi ha spiegato che io posso percepire cosa succederà sul nostro pianeta-

-E tu hai visto che la storia si ripeterà come quando eravamo ancora bambini?-

-Sì. Sento però che questa volta il Prominence mio e di Rein non basterà. Ho paura, Shade. Cosa ci succederà a noi, ai nostri figli e ai nostri amici?- disse abbracciandolo in cerca di conforto.

-Non lo so, amore mio. Ma farò di tutto per proteggervi. Anche a costo di morire. Lo giurai quando mi innamorai perdutamente di te e quando nacquero Ruy e Marion. Ed io mantengo sempre la parola data- rispose accarezzandole i lunghi capelli rossi.

-Ma io non voglio che tu metta in repentaglio la tua vita! Se ti succedesse qualcosa, non potrei sopravvivere-

-Dovrai farlo invece. Pensa ai nostri ragazzi. Hanno bisogno di te-

-E anche di te. Sei il loro adorato papà. Soffrirebbero-

-Anch’io soffrirei lasciandovi tuttavia lo farei per farvi continuare a vivere. E così morirei con il sorriso sulle labbra-

-NO! SMETTILA! Non voglio continuare con questo discorso. Sei un egoista, Shade. Un egoista!- si sfogava tra le lacrime dandogli pugni sul petto. Lui la lasciava fare. Capiva la sua sofferenza. Dodici anni fa provo la stessa cosa. Se l’avesse persa, il suo cuore sarebbe andato via con lei.

Con sguardo serio, le fermò le mani e la fissò negli occhi. Non voleva vederla triste. Quegli occhi, di solito pieni di allegria, erano pieni di sofferenza e lacrime.

La baciò con trasporto facendola stendere sul letto. Voleva sentirla vicina. Quella notte avrebbero fatto l’amore per consolarsi e svuotare la loro tristezza e preoccupazione.

-Sì. Sono un egoista, Fine. Solo per amore- gli sussurrò all’orecchio.

-Shade- sussurrò lei ancora con le lacrime.

-Ti amo all’infinito- e cominciò a spogliarla facendola rimanere nuda, poi fu il suo turno di spogliarsi del tutto.

-Shade-

-Mh?- domandò mentre le baciava il petto.

-Il nostro amore durerà per sempre. Nemmeno la morte potrà cancellare il nostro sentimento- disse smettendo di piangere e poi sorridergli.

-Sì, amore- ed entrò in lei con spinte decise. Ogni spinta provocava a Fine un piacere intenso. La loro passione fu consumata con molto ardore come se fosse la loro ultima notte. Ben presto vennero e si addormentarono abbracciati l’un l’altra.

 

Fine quinto capitolo

 

Un po’ triste direi ma la storia che ho in mente è quella e non posso cambiare gli eventi XD Wonder è agli sgoccioli e toccherà non solo a Fine e Rein usare Prominence ma si manifesterà anche un nuovo potere che scopriranno i loro eredi. È stata una piccola anticipazione e spero di avervi incuriosito. Alla prossima^^ ciao da BlackRose91

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

 

Rein e Bright congedarono gli ospiti che ormai erano le cinque del mattino ma avevano messo a dormire le loro bambine all’una. Erano ancora troppo piccole per sopportare come i genitori.

Appena tutti se ne furono andate, i sovrani andarono a letto dando l’ordine di non disturbarli fino all’ora di pranzo. Avevano bisogno di dedicarsi del tempo.

-Finalmente se ne sono andati tutti. Non ne potevo più- disse cadendo a sedere nel letto.

-L’unica cosa che ti ha reso felice è stato rivedere Fine e la sua famiglia, vero cara?- gli domandò Bright mentre si toglieva la giacca e altri accessori regali.

-Già! A volte mi viene la nostalgia della nostra infanzia e di quando eravamo sempre insieme. Le principesse meno principesche di Wonder. Ma sono preoccupata ora. Fine stava male quando la vidi andare via e non capisco che cosa gli sia preso-

-Speriamo che non sia niente di serio. E poi lo sai come tua sorella si è sempre ammalata facilmente. Forse si sarà solo raffreddata con un po’ di vento-

-Sarà. Tuttavia domani andremo a trovarla. Shade sarà anche un maniaco ma ama mia sorella e la curerà di sicuro-

-Questo è vero ma proprio non riesci a non offenderlo?- disse divertito, Bright.

-E’ più forte di me. E’ diventato il mio hobby offendere e far arrabbiare mio cognato-

-Un tempo potevo anche esserne geloso-

-E perché?-

-Perché poteva sembrare che ti interessasse e che lo provocassi apposta-

-Non ci penso nemmeno! Io ho sempre amato te e non ho mai pensato a Shade. L’ho considerato dalla prima volta che l’ho visto un principe da quattro soldi e ne ho avuto conferma conoscendolo. Non ho mai capito che cosa ci trovi Fine in lui-

-Avete gusti diversi. A quanto pare a Fine è sempre piaciuto il tipo misterioso e ribelle e noi non lo sapevamo. Comunque Shade è una persona straordinaria. È vero che non ha mai seguito come si deve il codice reale però sa proteggere le persone a cui tiene ed è un grande re-

-Lo ammetto anch’io ma rimane il fatto che è troppo desideroso di mia sorella-

-A lei non dispiace e poi è normale che il marito desideri sempre la moglie. Io provo la stessa cosa- disse sensuale avvicinandosi all’azzurra.

-Ah sì?-

-Sì. mia cara Rein- disse per poi baciarla con trasporto.

Si lasciarono trasportare dai baci rimanendo nudi sotto le coperte.

-Bright… non è che stai diventando peggio di Shade in fatto di desiderio?-

-Forse- gli rispose per poi fare l’amore con lei che durò ore prima di sentirsi entrambi soddisfatti.

Così Rein trascorse una mattinata di fuoco con il marito addormentandosi felice con lui.

 

Erano le sette ed entrambe le coppie dei sovrani del regno solare e del regno lunare stavano dormendo tranquillamente dopo la loro intimità.

Ma ad un tratto, un sogno si fece spazio nella mente delle gemelle.

“Fine… Fine” la chiamò una voce.

“Chi sei? Chi è che mi chiama?” chiese Fine.

“Sono io. La principessa Grace, mia cara”

“La principessa Grace? È da tanto che non la vedo, maestà”

“Da quando avete sconfitto l’oscurità nella regno di Houl. Ma adesso c’è un'altra minaccia che incombe sul nostro pianeta”

“Me lo sentivo. Allora la mia previsione è esatta”

“Sì. La storia sta per ripetersi. La benedizione del sole è di nuovo in pericolo. Un mostro dall’anima nera era alla ricerca di un potere enorme. Lo ha cercato per pianeti e pianeti finchè non è arrivato qui. Vuole la benedizione del sole. L’esistenza di Wonder”

“Non può prendersela! Tutti gli abitanti moriranno o dovranno abbandonare il pianeta. Che cosa ci consiglia di fare, principessa Grace?”

“Come sai, non basta Prominence stavolta. Dovrete unirlo ad un'altra fonte di energia”

“Un’altra energia? È dove possiamo trovarla?”

“Non te e Rein. Questa volta saranno i vostri figli a svolgere la missione. Dovranno viaggiare per tutta la galassia in cerca di tre diamanti. Uno rosso, uno rosa e uno viola. Insieme sono la chiave per aprire un cofanetto dove è racchiuso il potere più grande e segreto dell’universo”

“Ma principessa! Ho paura a lasciare andare i miei ragazzi in una missione pericolosa. Lasci che prenda il loro posto”

“No, regina Fine. Loro sono pronti e poi non saranno soli. Ci saranno anche altri loro amici. Non temere e abbi fiducia in loro. Ruy e Marion sono figli sia del sole che della luna mentre Desideria e Smeralda sono figlie del sole e dei gioielli. Fusioni perfette che si aiuteranno a vicenda. Tutti e quattro hanno il sangue delle principesse solari. Dagli questi ai tuoi figli. Sono la spada e lo scrigno solare che una volta è appartenuto a te”

“D’accordo, maestà. Farò come mi dite”

“Grazie Fine. So quanto deve esserti difficile allontanarti dai tuoi ragazzi ma è per il bene di Wonder. Ora capisci cosa provavano il re Tolouse e la regina Elza quando te e tua sorella dovevate salvare la benedizione del sole. È stato difficile anche per loro”

“Solo ora li comprendo. E adesso posso solo sperare che la loro missione vada bene e che non gli succeda niente”

“Brava Fine. Ci rivedremo. A presto regina della luna” e sparì facendo svegliare dal suo sogno, Fine. Scattò a sedere nel letto e così svegliò Shade.

-Fine-

-La principessa Grace mi è apparsa in sogno, Shade-

-E che ti ha detto?-

-La mia previsione era giusta. Un mostro vuole impossessarsi della benedizione del sole-

-Prominence non basta?-

-Purtroppo no. Serve un'altra forza aggiuntiva che si dovrà cercare per tutto l’universo-

-Quindi dovremo iniziare subito le ricerche-

-Non noi. Ma i nostri ragazzi- sussurrò triste e preoccupata.

-Cosa? No! Non voglio che Ruy e Marion si mettano in pericolo-

-Dobbiamo. Sono anch’io preoccupata per loro ma ho fiducia. Sono i nostri figli dopotutto. Hanno il tuo coraggio e il mio potere di Prominence- disse guardando i due oggetti sul suo comodino. La spada era stupenda. L’impugnatura brillava di luce propria con il suo oro e per il resto era coperta da un fodero di cuoio marrone. Lo scrigno, invece, era come se lo ricordava. Quanti ricordi e avventure racchiudeva.

-Te li ha dati la principessa Grace, vero?-

-Sì. Gli diremo tutto domani. Anche Rein sarà stata informata da lei e sicuramente porterà le bambine qui-

-Va bene. Sopporterò in silenzio come fai tu, amore. Ma ora raccontami di più sul mostro e sul misterioso potere-

-E’ cominciato tutto quando…- e cominciò a raccontare della ricerca continua del mostro, dei tre diamanti per aprire lo scrigno del potere e di tutto il resto.

 

Intanto, anche Rein aveva avuto in sogno la principessa Grace, come Fine, e gli aveva detto tutto.

Si svegliò insieme a suo marito e gli raccontò pure a lui.

-Bright, ho paura. Soprattutto per le nostre bambine. Sono ancora così immature- disse stringendosi a lui.

-Anche te e Fine lo eravate ed avevate solo otto anni quando la benedizione del sole era in pericolo. Vedrai che anche Desideria e Smeralda se la sapranno cavare. Ho fiducia nelle mie ragazze-

-Hai ragione come sempre, amore mio. Però, non riesco lo stesso ha rimanere tranquilla sapendole nell’universo infinito tra pericoli di ogni genere. Per noi era diverso. Stavamo qui. Nel nostro pianeta Wonder. Le bambine dovranno affrontare posti sconosciuti a loro ignoti-

-Ti capisco, cara. Anch’io temo per loro ma pensa a come si sono sentiti i tuoi genitori per lasciare le loro gemelle alla loro pericolosa missione. È per il bene del nostro pianeta. Credimi. Non sai che farai per sostituire le nostre figlie e andare io alla ricerca dei diamanti ma la principessa Grace, come mi hai detto, è stata abbastanza chiara su chi deve fare il viaggio-

-Va bene. Non insisto. Mi limiterò ad aspettarle qui e a pregare per la loro salvezza-

-Brava, tesoro. Ed io ti starò vicino e pregheremo insieme per loro- disse Bright stringendogli le mani. Sarebbero stati accanto anche in questa situazione.

 

Bene! Che dire… sto diventando monotona a forza di scrivere delle scemenze alla fine dei capitoli ma nn posso farne a meno. Ci ho preso gusto XD Che ne pensate di Bright e Rein preoccupati da veri genitori? A me fanno veramente tenerezza come Fine e Shade del resto tuttavia ci vedo più Bright nella parte del bravo paparino di due figlie femmine. Shade non avrebbe resistito nemmeno un giorno con troppe femmine in famiglia -_- Moon Maria, Milky, Fine… insomma il beato tra le donne, ma da rimorchiare casomai XD ok! Ho finito di scrivere cavolate anche oggi. Vi saluto. Ciau^^

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

 

L’indomani, Fine si sentiva meglio e i sovrani del regno solare stavano venendo al regno della luna insieme ai figli. Entrambe le coppie di sovrani erano ancora preoccupati e in ansia per la sorte che attendeva i loro bambini tuttavia il futuro di Wonder dipendeva da loro. Dovevano essere forti.

La famiglia reale del sole stavano viaggiando sulla loro mongolfiera in silenzio. Nessuno osava parlare. C’era tensione e gli sguardi bassi e tristi dei genitori non aiutavano certo Desideria e Smeralda ha sentirsi meglio.

-Mamma. Papà. perché avete quei musi lunghi? È successo qualcosa di grave?- ruppe il silenzio la figlia minore.

-Non preoccuparti, Smeralda tesoro. State tranquille, bambine. Appena saremo arrivate dagli zii, vi diremo tutto- gli disse Rein facendo un sorriso forzato per cercare di rassicurarle.

-Date ascolto a vostra madre. Tanto siamo quasi arrivati- disse Bright.

-D’accordo- disse Desideria scambiando con la sorella uno sguardo confuso.

Come aveva detto Bright, arrivarono presto nel regno della luna e stavano per essere ricevuti dai loro amici.

Intanto, Fine e Shade non erano meno tesi di Bright e Rein. Facevano fatica a cercare di stare calmi con i figli che li guardavano preoccupati.

-Mamma, sei sicura di stare bene adesso? E tu, papà, ti vedo strano- disse Ruy.

-Non è niente, figliolo. Stiamo bene, vero cara?- disse Shade.

-Certo. Adesso sto meglio, tranquilli- disse Fine cercando di sorridere.

-Ma alla fine che avevi ieri alla festa?- gli chiede Marion.

-Vi dirò tutto  quando arriveranno i vostri zii. Abbiate un po’ di pazienza, ragazzi-

-Va bene, mamma- risposero in coro, i gemelli.

E proprio in quel momento, un paggio annunciò la visita della famiglia reale del regno solare.

-Vostre altezze. Sono arrivati i sovrani del regno solare e i loro figli a farvi visita- ed aprì il grande portone d‘oro mostrando una Rein e un Bright diversi dal solito. Non c’era aria di allegria ma solo di preoccupazione per i loro eredi e Wonder.

Si salutarono tra loro e dopo, Rein andò ad abbracciare la sorella.

-Adesso come stai, sorellina?- gli chiese premurosa

-Bene. Ora ti spiegherò tutto. Il mio malessere di ieri centra con la spiegazione della principessa Grace durante il nostro sogno. So che lei ti ha raccontato anche a te del destino di Wonder ed io lo avevo già predetto-

-Ma Fine. Tu non hai mai avuto il potere di prevedere il futuro?-

-Invece sì, Rein. Diventando la regina della luna, ho acquisito questa capacità e con le parole della principessa Grace ne ho avuto conferma. Wonder è in grave pericolo-

-Cosa? Stai scherzando, vero mamma?- chiese Ruy sconvolto come la sorella e le cugine.

-No, purtroppo. Il nostro pianeta rischia la rovina. Ora io e Rein vi raccontiamo tutto, ragazzi- e cominciarono entrambe a raccontare ai loro figli. 

-E’ terribile. Dobbiamo assolutamente fare qualcosa- disse Desideria decisa.

-Ma io ho paura per voi, bambine mie. Se vi succedesse qualcosa, non saprei che fare- disse Rein prossima a piangere. Bright vedendola così l’abbracciò subito per dargli coraggio.

-Mamma… ti prego, non piangere. Staremo bene. Ti ricordo che papà ci ha insegnato a difenderci in caso di malintenzionati, in quest’occasione non sarà diverso- la rassicurò Smeralda abbracciando i genitori insieme alla sorella.

-Voi e la gelosia di vostro padre- sussurrò rassegnandosi tra le braccia dei suoi cari. Le sue bambine si erano lasciate addestrare da Bright perché lui era così geloso delle figlie da insegnargli a difendersi dai ragazzi.

Gli ricordava il suo caro papà, il re Tolouse. Anche lui era geloso di lei e Fine ma non ai livelli di Bright. Lui arrivava a livelli inimmaginabili.

Anche Fine si era rattristata e dopo il racconto non aveva detto una parola, restando con la testa china. Shade la guardava dispiaciuto e gli stringeva la mano.

-Amore mio, dobbiamo avere fiducia- cercava di rassicurarla, Shade.

-Lo so, caro, ma ho paura lo stesso. I miei genitori ci hanno lasciato andare per il bene di Wonder ma stavamo sempre sul nostro pianeta. I nostri figli dovranno viaggiare per l’universo infinito. Non sappiamo che pericoli ci siano là fuori-

-Calmati, mamma. Noi saremo prudenti. Ci sarà la principessa Grace a proteggerci- disse Marion.

-Già. E poi ci sarò io che le proteggerò. Me la so cavare con la spada più di ogni principe di Wonder. State tranquilli anche voi, zii-

-Sempre il solito modesto, eh figlio mio- disse Shade sorridendo alla poco modestia del figlio. Era proprio la sua copia.

-Sempre e comunque, papà-

-Ti ringrazio, bambino mio- disse Fine abbracciandolo con trasporto e poi piangere.

-Non fare così, mamma. Le lacrime ti rovinano il tuo bel viso e poi non sono più un bambino-

-Per me lo sarai sempre-

-Uffa… me lo dirai anche quando sarò vecchio quanto papà?-

-Ehy! Chi sarebbe vecchio?- si lamentò Shade.

-Dai, papà! stavo scherzando. Di certo non voglio prendere il posto della zia nello stuzzicarti-

-Bravo nipote- si congratulò Rein.

-Vedo che ti sei ripresa in fretta-

-Le parole rassicuranti di tuo figlio mi hanno tranquillizzato molto, Shade-

-Me ne sono accorto-

-Scherzi a parte, ora possa avere fiducia in loro. Dopotutto non abbiamo scelta-

-Finalmente hai aperto gli occhi. E tu, cara?- chiese il re della luna a sua moglie.

-Va bene. Cercherò di stare tranquilla durante il loro viaggio-

-Mamma- esclamò Marion abbracciando forte Fine.

.Mi raccomando, tesoro mio. Stai sempre vicino a tuo fratello. Restate uniti-

-Sì, mamma-

-Ok. Ora io e Rein vi daremo delle cose-

-Ok, Fine- e ognuna diede gli scrigni solari e la spada ai figli.

-Che cosa sono?- chiese Desideria osservando il suo grazioso scrigno oro con contorni gialli. Esmeralda, invece, lo aveva con i contorni celesti, mentre Marion rosa.

-Sono degli scrigni solari. Ad ognuno è racchiuso il potere di Prominence. Abbiate cura, vi servirà durante il viaggio- spiegò Rein.

-Tu, Ruy, hai la spada. Racchiude sia il potere del sole che quello della luna. Usala con prudenza- gli spiegò Fine.

-D’accordo- annuì lui.

-Ma noi come facciamo ad usare i nostri scrigni? C’è una formula magica da pronunciare?- domandò la principessina della luna.

-Tutto questo ve lo spiegherà un nostro caro amico. Vieni fuori, Poomo- lo chiamò Fine. E dopo un po’, sbucò dal nulla, il folletto bianco.

-Ciao a tutti! Come va, Fine? E tu, Rein?- chiese il folletto contento di rivederle.

-Poomo!- esclamarono entrambe abbracciandolo.

-Piano piano! Così mi soffocate-

-Ops, scusaci- disse Rein.

-Non siete cambiate per niente. Vi ho lasciato per dieci anni per una vacanza e vi comportate ancora come delle bambine-

-Non esagerare- disse Fine.

-Dopotutto ormai siamo sia mogli che madri-disse Rein.

-Anche questo è vero- disse per poi rivolgere lo sguardo agli altri presenti.

-Salve, re Bright. Salve, re Shade- salutò il folletto.

-Ciao, Poomo. Era da tanto che non ci vedevamo- disse Shade..

-Già. Dalla nascita di Smeralda- disse Bright.

-Ben dieci anni! E vedo che i vostri figli sono cresciuti molto bene. Ciao ragazzi!- salutò guardando contento Ruy e le ragazze che aveva conosciuto da piccoli.

-Ciao. Tu hai conosciuto le nostre mamme?- chiese Marion.

-Sì. le conosco da quando avevano otto anni. E vi assicuro che erano davvero le principesse meno principesche di tutta Wonder-

-Stai zitto, Poomo!- dissero offese, le due dirette interessate. I loro figli non avevano mai saputo che erano delle pesti da bambine.

-Davvero, mamma? Eravate le principesse meno principesche di Wonder?- chiese Smeralda a Rein ridacchiando insieme agli altri.

-Bhè… sì. ma è stato tanto tempo fa-

-Ok! Lasciamo perdere il discorso. Tu sai già tutto, vero Poomo?- disse Fine per cambiare discorso.

-Sì, Fine. Non dovete temere niente. Io andrò in viaggio con loro e li proteggerò più che posso-

-D’accordo- annuì lei.

-Dimenticavo… questa è una bussola per viaggiare nell’universo. Rileverà la forza dei diamanti per facilitarci la ricerca di pianeta in pianeta-

-Bene. Almeno saprete dove cercare-

-Partiremo tra poco. Quindi, ragazzi, salutate i vostri genitori e raggiungiamo il velivolo che la principessa Grace ci ha preparato-

-Di già? Non possono partire domani? Avremo più tempo per salutarci- chiese Rein.

-Mi dispiace, Rein. Ma il tempo stringe e Wonder ha i secondi contati. Dobbiamo sbrigarci. Capisco che vogliate avere più tempo per salutarli visto che devono affrontare un viaggio ma ci terremo in contatto con voi tramite uno schermo. State tranquilli-

-Va bene, Poomo. Ragazzi miei… ci vedremo molto presto. Io e vostro padre penseremo sempre a voi- disse Fine abbracciando Ruy e Marion. Poi anche Shade li abbracciò.

-Mi raccomando, ragazzi. Tu, Ruy, proteggi tua sorella da malintenzionati. E tu, Marion, stai attento a tuo fratello e aiutalo a trovare una ragazza- li avvisò Shade.

-Ah ah… ok papà. A presto- salutò Marion.

-Non ti smentisci mai, eh? Ciao papà. Ciao mamma- li salutò Ruy.

-A presto- salutarono abbracciati tra loro Shade e Fine vedendo i loro bambini andare via.

-Ci vediamo presto, mamma e papà. Non dovete avere paura- salutò Desideria abbracciando insieme alla sorella i genitori.

-Ha ragione Desy. Noi staremo bene e ci proteggeremo a vicenda. Abbiate fiducia. Completeremo la nostra missione con successo- disse Smeralda.

-Sì, bambine mie. Io e vostra madre vi chiameremo spesso sul veicolo. Ogni giorno. A presto e fate un buon viaggio- le salutò Bright.

-Ciao, ragazze. Mangiate e curatevi sempre. Fate le brave principesse-

-Parli tu, moglie mia- disse ridacchiando il marito pensando a Rein e Fine da bambine. Per risposta si beccò una pestata a un piede.

-Ahy!-

-Sì. ciao!- li salutarono Desideria e Smeralda andando con i cugini.

“Buona fortuna, ragazzi…” pensarono entrambe le coppie.

Il viaggio per la salvezza di Wonder stava per avere inizio.

 

Fine settimo capitolo

    

 

OH! Finalmente hanno iniziato il loro viaggietto XD ke ne pensate? Ammetto ke questo cap fa un po’ schifo ma ultimamente sn stata tartassata da compiti in classe e interrogazioni che mi hanno fatto diventare sbrigativa. cmq commentate sia con cose brutte che buone. Ciao a tutti!

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

 

L’astronave partì e ben presto lasciò il pianeta Wonder alle sue spalle creando già un senso di nostalgia ai suoi passeggeri.

-Mamma… Papà…- sospiravano Desideria e Smeralda attaccate al vetro della finestra per guardare il loro pianeta allontanarsi dalla loro visuale.

-Vedrete che li rivedremo molto presto. Lo schermo è lì e perciò possiamo parlarci quando vogliamo- cercò di consolarle Marion. Anche a lei e a Ruy sarebbero mancati i loro genitori ma ce l’avrebbero fatta a svolgere la loro missione e sarebbero ritornati presto da loro.

-Hai ragione- disse sorridendo lievemente, la maggiore delle due sorelle.

-Troveremo in fretta i tre diamanti, così ritorneremo a casa quasi subito che nemmeno i nostri genitori sentiranno la nostra mancanza- disse scherzando Ruy.

-Ah ah… già. Fratellino?- disse la principessina della luna.

-Che c’è?-

-Me lo vuoi dire una volta per tutte se ti piace-

-Chi?-

-Come chi? Debora-

A quel nome, il cuore di Desideria perse un battito.

-Ma perché me lo chiedi adesso? Non è il momento-

-E dai! Te l’ho chiesto anche quando stavamo fuori ad aspettare che il dottore visitasse la mamma ma tu non mi hai ancora risposto-

-E nemmeno ti risponderò! Non sono affari tuoi-

-Orso! Quanto sei permaloso! Potevi pure rispondere- disse cominciando a litigare.

-Orso ci sarà il tuo ragazzo! E comunque se vuoi una risposta decisa è no. La principessa Debora è molto carina ma non mi interessa-

-Primo: non ho un ragazzo. Secondo: stai mentendo. Ho visto come la guardavi alla festa e poi era la prima volta che ti vedevo ballare con una ragazza e sorridergli. Prima facevi queste cose solo con me-

-E’ successo solo perché mi è simpatica. Ecco tutto. E poi a chi vuoi prendere in giro? Quel Alam non faceva che provarci con te. Anche tu hai ballato con uno che non ero io-

-Smettetela di litigare. Se cominciamo così il viaggio, c’è da preoccuparsi- si intromise Smeralda.

-E poi dai discorsi che fate, sembrate più una coppia di fidanzati gelosi invece che fratelli- disse la principessa bionda.

-Io non sono geloso di mia sorella- disse deciso, Ruy.

-Si come no. Mi sembrate vostro padre, principe. Anche lui non voleva mai ammettere di essere geloso di vostra madre ma poi dimostrava il contrario- disse intromettendosi anche Poomo.

-Conosci i nostri genitori da tanto, giusto?- chiese Smeralda.

-Sì. ve l’ho già detto. da quando Fine e Rein avevano otto anni e dovevano salvare il pianeta Wonder su incarico della principessa Grace-

-Per favore, potresti parlarci di loro quand’erano ragazzi? Sono curiosa di sapere la storia- chiese Marion.

-Ma i vostri genitori non vi hanno mai detto niente?-

-Non proprio. Sono stati molto brevi e ci hanno solo accennato- disse Ruy.

-Sì. anche a noi- disse Desy pensando ai pochi racconti di gioventù della madre.

-Capisco. Allora vi racconterò io tutto quanto-

I ragazzi si sistemarono meglio per ascoltare interessati il folletto bianco. Erano davvero curiosi di sapere la storia dei loro genitori. Le ragazze erano interessate di più a sapere come si sono incontrati e innamorati mentre Ruy come avevano fatto Shade e Bright ha diventare così bravi con la spada.

-Tutto ebbe inizio quando le principesse gemelle avevano otto anni. La benedizione del sole, il potere che tiene in vita Wonder, stava per finire. Fu allora che la principessa Grace affidò alle principesse del regno solare il compito di salvare il loro pianeta. Gli consegnò degli scrigni contenente il Prominence con cui aiutare. Ed è qui che entrai in scena io. La principessa Grace mi ordinò di seguire e proteggere Fine e Rein, e magari anche farle diventare delle perfette principesse. Gli stavo sempre accanto-

-Ma eravate solo voi tre a salvare Wonder?- chiese Smeralda.

-No. C’erano tutti i loro amici degli altri regni come Lione, Altezza e Tio. E in particolare c’era un ragazzo che ci aiutava sempre con la sua frusta. Si faceva chiamare Eclipse ed aveva sempre il volto coperto da un cappello blu scuro. All’inizio, io e Rein pensavamo fosse un mascalzone ma Fine, invece, ha subito creduto in lui. Voi lo conoscete molto bene- disse indicando i gemelli della luna.

-Era un amico di papà e mamma?- chiese ingenuamente Marion.

-No, ragazzi. Eclipse in realtà era il principe Shade del regno della luna-

-Cosa? Era papà?- chiese incredulo, Ruy. Sapeva che suo padre era molto abile nel combattimento ma non pensava che in passato aveva un entità segreta.

-Proprio così. salvava spesso le due imbranate principesse del regno solare. Lui è sempre stato un ragazzo misterioso ed estroverso ma alla fine si innamorò di Fine-

-Invece nostra madre con nostro padre?- chiese Desideria.

-Ecco… anche Bright, all’inizio cercava di aiutare le gemelle ma…- diceva un po’ incerto. Era triste ricordare il male che aveva fatto Bright e la gelosia di Rein per la sorella.

-Ma?- lo incitò Ruy.

-Non so se posso dirvelo. Non è un bel ricordo-

-Diccelo lo stesso. Ti prego! vogliamo sapere- disse Marion.

-D’accordo. Il principe Bright, all’inizio, era innamorato di Fine-

-EHHHHH?- rimasero stupefatti tutti quanti.

-Nostro zio amava la mamma?- disse Ruy.

-Già. Rein amò a prima vista Bright ma lui ancora non la ricambiava. Mentre Fine, aveva occhi solo per Shade-

-Fammi indovinare. Alla fine, scattò la gelosia, vero?- disse il principe della luna.

-Sì. Bright era geloso del fatto che Fine preferisse un principe da quattro soldi che si travestiva da brigante piuttosto che lui-

-Non me lo aspettavo proprio. La mamma deve aver sofferto molto- disse Desy.

-Rein ha sofferto di più quando Bright si convertì al male. La gelosia per Fine e il suo senso di inferiorità nei confronti di Shade, lo portarono a trasformarsi in Dark Bright. Un principe maligno alla conquista di Wonder-

-NO! Perché papà doveva sentirsi inferiore allo zio? E perché è dovuto arrivare a tanto? E’ brutto quello che stai dicendo, Poomo!- disse Smeralda addolorata da questa rivelazione come la sorella.

-Ma purtroppo è la verità. Lui si sentiva una nullità rispetto a Shade perché il paladino Eclipse riusciva a salvare sempre le gemelle e gli altri mentre lui si sentiva insicuro-

-Non è comunque un motivo necessario per diventare cattivo- disse Ruy deluso dal poco carattere di suo zio.

-Lo so. Ma posso anche capirlo. La gelosia può far fare brutte cose. Guardate Shade ad esempio. E’ sempre stato molto geloso di Fine. Ogni volta che un ragazzo le si avvicinava all’accademia, lui reagiva male. Però devo dire che la gelosia gli stimola ancora di più la…- stava per dire “voglia sessuale” quando si accorse di parlare con dei bambini. Non era proprio il caso.

-La?- chiese Marion.

-No. Niente di che. Allora… all’inizio, le gemelle avevano a che fare con il malvagio ministro della luna, Roman. Era un uomo avido di potere. Shade non l’ha mai potuto sopportare. Conosceva il ministro meglio della sua regina madre Maria-

-La nonna quindi si era fatta ingannare dal suo primo ministro- disse Marion.

-Già. Dopotutto la regina Maria è sempre stata cagionevole di salute e di conseguenza molto manovrabile. Non poteva sapere degli inganni del suo ministro. Era stato proprio Roman a liberare il male su Wonder. E fu lo stesso male che si diffuse nel cuore di Bright-

-Poi che fine fece il ministro?- domandò Ruy.

-Sparì nell’oscurità, sopraffatto dal male che aveva liberato lui stesso. Così Fine e Rein, insieme ad Altezza, hanno dovuto intravedere la ricerca su Wonder per far tornare Bright come era prima. Fu molto difficile finchè non venimmo a conoscenza dell’esistenza delle pietre di Grace-

-Sono quelle pietre che hanno il potere di scacciare le tenebre? Se non sbaglio, ci dovrebbe essere una pietra per ogni regno di Wonder- disse Ruy.

-Esatto, principe Ruy. Vedo che l’intelligenza l’avete presa da vostro padre- si congratulò Poomo. Fine non è mai stata un genio come suo marito.

-Poomo, dacci a tutti e quattro del tu. Vogliamo essere tuoi amici e poi abbiamo da intraprendere un viaggio insieme. Non mi va di usare un tono formale anche lontano dai castelli-

-D’accordo, ragazzi. Come volete. Stavo dicendo… le principesse riuscirono a trovare le pietre di Grace mentre Bright aveva aumentato la crescita del cristallo oscuro del male. Con il potere di Prominence, le gemelle salvarono Bright e stavano per distruggere il cristallo insieme alle pietre ma… ne mancava una. La pietra del regno marino-

-La mamma me ne ha parlato. Dice che è un regno bellissimo- disse Desideria.

-E’ così infatti. Ma era talmente nascosto come regno che nessuno pensava avesse una pietra di Grace. Fine e Rein stavano perdendo e fu lì che io presi il posto della pietra mancante per alimentare l’energia delle ragazze. Stavo per perdere tutte le forze quando si riuscì a trovare l’ultima pietra. Poi io non seppi che cosa è successo dopo. Mi sono ritrovato con Grace. Poi le gemelle mi vennero a riprendere e mi abbracciarono stretto dicendomi che Wonder era salva e che credevano fossi morto. Erano così felici. Non dimenticherò mai quel giorno. Piangevano come due fontane per la felicità di rivedermi e di aver compiuto con successo la missione-

-Finisce bene quindi- disse Marion.

-In realtà le avventure delle nostre due gemelle pasticcione non finisce qui. C’è anche il loro periodo all’accademia-

-Successe qualcosa anche nell’accademia?- domandò il principe.

-Sì ma non ve lo racconterò io. Saranno i vostri genitori a dirvelo. Posso solo dire che grazie a quello che successe il rapporto tra loro si era rafforzato-

-Uffa! Ci lasci sulle spine? Cattivo- disse mettendo il broncio Smeralda.

-Mi dispiace ma è una cosa che non posso raccontare io. Credetemi. Fatevela raccontare dai vostri genitori. Sarà più bello sentirlo-

-Se lo dici tu- disse Desideria. Chissà che cosa era successo all’accademia. Comunque le parole di Poomo sul suo papà da cattivo l’aveva rattristata. Quella sera ci avrebbe parlato sicuramente con sua sorella.

 

Fine ottavo capitolo

 

Che ritardo mostruosooooooooooooo!!!!!!!!!!!! Scusatemi tutti XD la scuola mi sta prosciugando di tutta l’ispirazione -_- e quest’anno ho anche gli esami di stato O.O scusatemi ancora perché non sarà l’ultima volta che ritarderò così tanto nell’aggiornare. Ciao e baci!

 

PS Se volete uccidermi, manderò in mia difesa il mio avvocato, capitano Jack Sparrow U.U (ce lo vedo a fare l’avvocato con i suoi ragionamenti contorti XD)

 

Prossimo cap:

La chiacchierata tra Bright e le sue figlie.

Shade alla riscossa! (indovinate in che XD)

   

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9

 

Una giornata nello spazio stava per concludersi. Era successo tutto in un giorno. Sapere del pericolo di Wonder, la missione, i saluti ai genitori e ora anche la storia di Fine e Rein. Le parole sul Bright cattivo avevano scosso molto le sorelle del regno solare e sicuramente, dopo cena, avrebbero parlato con il padre di tutto ciò. Possibile che per gelosia si potesse arrivare a tanto? E la mamma cosa aveva provato per lui quando era Dark Bright? Odio? O sempre Amore?

-Poomo- lo chiamò Ruy.

-Sì?-

-Il cristallo oscuro è stato sconfitto del tutto oppure è racchiuso sempre nel cuore delle persone?- gli chiese per curiosità. Una volta suo padre gliene aveva parlato ma aveva bisogno di saperne di più.

-Come mai questa domanda?- chiese confuso il folletto.

-Curiosità! Sono un ragazzo piuttosto curioso- disse facendogli un sorriso. Uno di quelli rari. Stranamente si sentiva felice di stare in quel velivolo con sua sorella, le sue cugine e quel buffo folletto. Quel viaggio sarebbe stata la sua opportunità di scoprire e conoscere altre cose sconosciute a lui e a tutta Wonder.

-Hai davvero il sorriso di Fine allora. Stavo cominciando a pensare che fossi come quell’orso di tuo padre in tutto e per tutto. Comunque la verità è che il cristallo oscuro non si potrà mai sconfiggere del tutto. Ogni essere vivente ha il suo lato buono e quello cattivo e il cristallo si nutre di quest’ultimo tramite i sentimenti negativi. La rabbia, la gelosia, l’invidia… sono tutti fonte del cristallo oscuro-

-Che non si potrà mai cancellare perché fa parte della vita di ogni essere- disse Ruy.

-Già. Senza sentimenti negativi che eguagliano i sentimenti positivi non si può vivere- continuò Poomo.

-Intendi come la teoria dello Yin e dello Yang?-

-Sì proprio quella! Ma conosci anche le culture che stanno in altri pianeti?-

-Non tutti. Solo quelli che posso trovare nelle biblioteche di Wonder-

-Come sono felice! Finalmente un vero principe con cui posso parlare- disse piangendo commosso.

-Perché? Mio padre e mia madre non erano adatti?-

-Tuo padre è troppo tenebroso e tua madre è sempre stata una pasticciona non tanto regale. Tu devi essere una soddisfazione per la tua balia-

-In effetti Lulù mi ha sempre detto che sono un principe educato e che non gli do problemi. Mentre a mia sorella da un sacco di rimproveri- disse ridendo su l’ultime parole dette.

-NON E’ VERO!- si intromise Marion offesa alzandosi mentre stava giocando con le cugine.

-Ma dai! Se non fai altro che mangiare dolci e correre per i corridoi-

-Questo non significa che sono poco principesca-

-Lo dice tutta Wonder, sorellina-

-Dicono la stessa cosa di noi- disse Smeralda con un gocciolone sulla testa come la sorella.

-Ah ah ah… allora è di famiglia che le figlie femmine del regno solare e lunare siano le meno principesche di Wonder- disse Poomo ridendo a crepapelle ripensando alle scene buffe di Fine e Rein e delle mangiate della rossa con la principessina Milky.

-Ehy! Questo che vuol dire? Guarda che crescendo si migliora!- disse Marion.

-Giusto, Marion!- dissero all’unisono Smeralda e Desideria.

-Dobbiamo stare attenti, Poomo. Con il carattere delle femmine non si scherza e ci siamo solo noi due a darci manforte- disse Ruy facendo un cenno di intesa a Poomo.

-Già. Siamo due contro tre… Oh! Lo schermo si sta accendendo. Devono essere i vostri genitori- disse accorgendosi della luce che si stava accendendo mostrando Rein e Bright.

-Bambine mie, come state?- domandò subito Rein.

-Ciao mamma! Io e Smeralda stiamo bene e anche Ruy e Marion- disse Desy.

-Oh grazie al cielo! Già mi mancate- disse l’azzurra regina.

-Anche tu- dissero le figlie.

-Ciao, figliole. Vi state comportando bene?- domandò Bright sorridendo dolcemente alle ragazze.

-Ciao papà!- esclamarono contente le bambine ma poi, ripensando al racconto di Poomo, si fecero tristi.

-Si stanno comportando tutti bene qui. Non dovete preoccuparvi- disse Poomo.

-Sono contento. Ciao, ragazzi! Ruy, mi raccomando. Ricordati quello che ti abbiamo insegnato tuo padre ed io-

-Ciao zio!- salutò allegra Marion.

- Sì, zio. Ma dove sono mamma e papà? Non sono con voi?- chiese Ruy non vedendo i genitori allo schermo.

-Emmm… no. Avevano da fare delle cose. Non sanno che vi abbiamo contattato- disse un po’ in imbarazzo Rein.

-Capisco- disse Ruy sapendo già cosa intendeva la zia per “cose”. Conoscendo suo padre, tra poco avrebbe avuto un altro fratellino o una sorellina. Strano che in questi anni non ci sono ancora stati altri bimbi nella famiglia e sentendo le voci delle cameriere del castello, il momento di una nascita non era lontano.

-Dovrebbero parlare con voi domani mattina. Fine, poco dopo che siete partiti, ha avuto un altro svenimento a causa del pericolo di Wonder- disse Bright.

-Cosa? E adesso come sta la mamma?- domandò preoccupatissima Marion come il fratello.

-Sta bene. Credo purtroppo che saranno sempre più frequenti nell’avvicinarsi del male sul nostro pianeta- disse il re.

-Ci sbrigheremo allora! Vedrete che faremo presto a recuperare i diamanti- disse deciso Ruy. Dovevano fare in fretta! Sia per Wonder che per la salute di Fine.

-Lo spero tanto, Ruy. Ma state attenti ai pericoli. Qui noi staremo tutti bene- disse Rein sorridendo per tranquillizzare i ragazzi e il folletto.

-Stai tranquilla, Rein! Noi siamo persone in gamba e ce la faremo!- disse Poomo dando coraggio.

-Buona fortuna, ragazzi- disse Bright.

Poomo vide che le principesse del regno solare se ne stavano ancora zitte e con lo sguardo triste così…

-Forse è meglio che lasciamo parlare tra loro la famiglia del regno solare, che ne dite?- disse Poomo uscendo trascinandosi i gemelli della luna.

-Va bene. Allora buonanotte zii. Statemi bene- disse Marion uscendo.

-Buona notte- salutò Ruy uscendo anche lui con il folletto.

Rimasero soli. Desideria e Smeralda erano titubanti nel chiedere al padre quello che riguardava il suo periodo oscuro ma volevano sapere.

-Papà!- cominciò Smeralda.

-Dimmi, tesoro- disse Bright.

-Prima Poomo ci ha raccontato del vostro passato. Di quando la benedizione del sole stava per esaurirsi- disse la bambina azzurra.

-Ah sì? E cosa volete sapere? Dalle vostre facce, bambine, non sembra niente di buono- disse il padre confuso.

-Che cosa ti ha spinto a diventare cattivo, papà?- chiese diretta senza girarci intorno, Desideria.

-Cosa? Poomo vi ha detto anche questo?- disse Rein.

-Sì. Ci ha detto tutto di te e la zia, mamma. E chi erano Eclipse e Dark Bright- dissero arrabbiandosi la bionda.

-Perché non ci avete mai detto niente? Siamo le vostre bambine, no? Perché?- disse Smeralda delusa. Ogni volta che domandava alla madre della sua giovinezza, lei rispondeva sempre vaga e ora capiva anche il perché.

-Perché non era importante sapere di quel periodo. Vostro padre si…- stava per dire Rein ma fu bloccata dal marito.

-Mi sono pentito di quei momenti passati. Non ve lo abbiamo mai detto perché eravamo sicuri che avreste reagito così e io ho voluto dimenticare- disse Bright.

-Non mi sembra comunque giusto nasconderci la verità!- disse Desy.

-Possibile che solo la gelosia per la zia e il tuo senso di inferiorità ti sono bastati per spingerti nell’oscurità?- disse Smeralda.

-Poomo vi ha detto anche questo, eh- disse Rein pensando alla sua gelosia provata ogni volta che suo marito guardava Fine.

-Sono stato un debole, lo so. Questo è un altro motivo per cui non ve l’ho detto. Non volevo deludervi- disse Bright.

-Ci hai deluso di più non dicendoci la verità- disse la maggiore delle sorelle.

-E’ vero che ero innamorato di Fine ma ero stato cieco nel non vedere la persona che ora ho al mio fianco e per la mia inferiorità, ho sempre pensato di essere meno bravo di Shade. Ho sempre compreso che voi preferite vostro zio a vostro padre. Proprio come Fine fece anni fa-

-MA CHE STAI DICENDO, PAPA’? Tu sei più importante di tutti per noi! Ti vogliamo un infinità di bene e nessuno ti sostituirà mai nel nostro cuore- disse Smeralda.

-Dici davvero, piccola mia?-

-Sì, papà-

-Hanno ragione, caro- disse Rein dolcemente abbracciando il suo re.

-Vi ringrazio. Siete tutto per me e preferirei morire piuttosto che vedervi soffrire a causa mia- disse lui commosso dalla sua famiglia.

-Ma non esagerare!- disse Desideria.

-Allora mi perdonate?-

-Certo, papà. Tanto ormai è una storia passata e non succederà più- disse la figlia azzurra.

-Sì, tesoro. Non so proprio come fate a sopportare un insicuro come me. Le mie donne sono veramente speciali-

-Puoi dirlo forte!- disse Rein facendo ridere tutta la famiglia.

“Ora è tutto apposto” pensarono i gemelli e il folletto da dietro la porta.

Finalmente si era chiarito tutto. A causa dei dubbi di Bright era cominciato tutto e ora… tutto finì.

 

Nel palazzo del regno della Luna, intanto, i due sovrani stavano in camera a consumare di nuovo la loro passione. Finché, stanchi e sudati, rimasero ad abbracciarsi.

-Shade- lo chiamò Fine.

-Dimmi, amore mio-

-Pensi davvero che se la caveranno?-

-Non c’è da avere dubbi. Sono dei ragazzi in gamba e noi avremo sempre fiducia in loro-

-Questo lo so ma temo per loro lo stesso. Non ci posso fare niente. Io ho fiducia ma ho sempre paura-

-Ti posso capire. Dopotutto sei una madre che si preoccupa per i suoi bambini. Anch’io ho paura ma Ruy è forte e anche Marion. Per non parlare di Smeralda e Desideria! Quelle bambine sono degli uragani-

-Ah ah… in effetti hanno preso molto da me e Rein-

-Ed è uno dei motivi per cui mi sono innamorato di te- disse malizioso stringendola di più a sé.

-Perché ero scatenata?-

-Non solo. Ma anche per la tua vivacità e la tua continua sprizza di felicità che emani- disse baciandola sul collo e le spalle per assaporare ancora il suo sapore.

-E da tanto… che ti volevo chiedere una cosa- disse quasi cedendo alla dolcezza dei baci del marito.

-Cosa?-

-Quando è stato esattamente il momento in cui ti sei innamorato di me?-

-Come mai questa domanda?- disse confuso Shade alzandosi sui gomiti.

-Curiosità-

-Bhè… non saprei. Direi che il mio amore per te è stato piuttosto graduale-

-In che senso?-

-Prima non avevo capito che ti amavo perché ti definivo una pasticciona buona a nulla ma frequentandoti come amico e crescendo, il mio amore per te aumentava sempre di più-

-Quindi mi definivi una pasticciona- disse offendendosi lei.

-Lo sei ancora adesso, cara. Ma ho sempre adorato tutto di te, compresa la tua goffaggine- disse baciandola con passione.

-Lo dici solo per appindolarmi?-

-Anche- disse divertito.

-Scemo!- disse girandosi dandogli le spalle.

Lui in risposta la abbracciò da dietro e gli sussurrò all’orecchio…

-E tu? Quand’è stato che ti sei innamorata di me?-

-Non te lo dico!-

-Ah sì? allora vedrai…- disse cominciando a fargli il solletico.

-NO! Ah ah ah… Shade… mannaggia a te! ah ah ah…- disse Fine ridendo. Suo marito purtroppo conosceva troppo bene i suoi punti deboli.

-Mi dispiace, tesoro. Ma te la sei voluta-

-Dai… ah ah ah… smettila…-

-Se vuoi che smetta dovrai rispondere alla mia domanda-

-Ah ah… Ricattatore!  Ah ah…Un giorno all’altro me la paghi, Shade- disse cercando di trattenersi.

-Allora?-

-Va bene va bene… te lo dirò…-

-Brava mogliettina- disse finendo con il solletico e baciandola sulla fronte. Poi si alzò mettendosi a cavalcioni su di lei, osservandola. Il suo corpo nudo e un po’ arrossato per la notte che avevano passato insieme e i lunghi capelli rossi scompigliati intorno alla suo viso imbronciato la rendevano più stimolante.

-Sai, amore, che ti desidero di più ogni secondo che ti guardo- disse lui con sguardo malizioso.

-Non sai quanto ti detesto quando fai così!- disse lei coprendosi con il lenzuolo.

-Ti imbarazzo troppo?- disse sensuale baciandole i capelli.

-Sì e a te questo piace, vero?-

-Tantissimo-

-Uffa-

-Allora? Quand’è che ti sei invaghita del sottoscritto?-

-Prima non mi ero innamorata di te-

-No? E di chi?- disse geloso.

-Di Eclipse. Del tuo lato misterioso-

-Continua-

-Quando incontrai il tuo sguardo la prima volta fu alla festa delle principesse su Mera mera e da lì che è scattata la scintilla-

-Io invece ti avevo vista prima-

-E quando?-

-Alla prima festa. Quella nel tuo regno. Ero vestito da Eclipse e stavo dietro la colonna mentre tu stavi al buffet-

-Quindi la mia sensazione era giusta. C’era una presenza dietro di me-

-Sì ma a quel tempo ero un ragazzino che pensava alla salvezza e alle responsabilità sul pianeta-

-Me ne ero accorta. In ogni caso, con il tempo che passava, il mio amore cresceva a dismisura e anche la mia gelosia-

-Gelosia?-

-Nei confronti di Rein. Ero gelosa e mi faceva male che tu guardavi più lei che me-

-Avevi solo 8 anni, Fine. Non potevi capire ed io non ho mai amato Rein-

-Me lo hai già detto ma tu invece avevi 10 anni. Ed è facile a quell’età sbagliare nei propri sentimenti-

-Ne sai qualcosa?-

-Pensavo di aver sbagliato già all’età di 8 anni innamorandomi di te incondizionatamente. Tutti mi dicevano che eri un delinquente che voleva solo il potere di Prominence ma in cuor mio ho sempre saputo che non era così-

-Tu sei stata l’unica ad aver sempre creduto in me-

-Adesso ci sono anche i nostri figli e tutti i nostri amici che credono in te. Tio, pur diventato grande, ti adora ancora come il suo maestro- disse ridendo dei ricordi su Eclipse e Tio.

-Già. Quel ragazzo, non lo ammetterò mai in sua presenza, mi ha sempre onorato per la sua preferenza per me come esempio da seguire-

-Hai anche Ruy e Marion che vogliono diventare forti e bravi come il loro papà-

-Quei ragazzi sono talmente perfetti che se non fosse che hanno preso qualcosa di me, penserei che non sono figli miei-

-Non dirlo nemmeno per scherzo. E poi non solo qualcosa ma tutto hanno preso da te. Sono bellissimi e Ruy ha la tua voglia di sapere e amore per i libri-

-Questo è vero ma hanno preso molto anche da te, mia adorata. Sono contento che entrambi i nostri bambini hanno ereditato il tuo splendido e raro sorriso. Se solo nostro figlio lo mostrasse di più-

-Ma arriverà un giorno che troverà la persona che lo renderà felice e sempre sorridente. Ne sono sicura- disse Fine sorridendo felice.

-Anch’io ne sono sicuro. Proprio come io ho trovato te, mio raggio di sole. L’unico che abbia illuminato il mio cuore- disse baciandola.

-Non ringrazierò mai abbastanza il destino che ci ha fatto incontrare. Ti amo infinitamente, mio re- disse rimanendo a baciarsi tra le lenzuola.

Un giorno anche i loro figli avrebbero trovato l’amore. L’amore eterno che renderà le loro vite meravigliose. E quel giorno… non era lontano.

 

Continua…

 

Pensavate che ero morta ehhh… XD Miracolosamente sono riuscita a trovare un po’ di ispirazione (miracolo!) e purtroppo la mia crisi di idee non è ancora finita -__- Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto questo cap (fatto lungo per farmi perdonare del ritardo) e alla prossima^^

 

P.s. ringrazio tutti quanti che leggono la ff e che l’hanno messa tra le preferite e seguite ma in special modo chi commenta dandomi a volte consigli utili. Grazie per la pazienza che dimostrate per i miei poco frequenti aggiornamenti. Baci da BlackRose91!

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10

 

Era notte nel pianeta Wonder e tutti dormivano tranquilli ignari del pericolo che stava correndo il loro mondo. Solo i sovrani del regno Solare e quello della Luna sapevano. Presto però, avrebbero dovuto comunicarlo anche agli altri reali di Wonder. Prima di andare a letto, Rein e Bright, con decisione presa con Fine e Shade, avevano fatto mandare delle lettere che li avrebbero invitati a venire ad un riunione nel regno Solare per spiegargli la situazione. Di certo non avrebbero reagito bene ma ci voleva l’appoggio di tutti per difendere la loro casa.

-Caro, hai già spedito l’invito anche nel regno del mare?- gli chiese Rein indaffarata a cercare una cosa.

-Certo, amore. Ho mandato la comunicazione ad ogni regno di Wonder. Ma posso chiederti che cosa stai cercando invece di venire a letto?- disse il marito. Infatti lui era stanchissimo ed era ormai ora tarda. Rein, però, stava cercando qualcosa che ancora Bright non sapeva.

-Aspetta un attimo… Eccoli!- disse tirando fuori un cofanetto con dentro i braccialetti e collane fatti con il crea gioielli del regno solare.

-Gioielli? Ma ti sembra l’ora di decidere i gioielli da metterti domani?-

-Non sono comuni gioielli e poi non è per quello che li ho tirati fuori. Sono i gioielli che io e Fine abbiamo creato quando avevamo 8 anni e ho pensato di spedirli alle nostre bambine per portargli fortuna nel viaggio. Mi sembrerà un modo per sentirle vicine a me- disse sedendosi sul letto e accarezzare i monili.

-Rein cara, so che stai cercando di essere forte e di non rattristarti per la loro mancanza ma con me puoi fare quello che vuoi. Io ci sarò sempre per te e le nostre piccole- disse abbracciandola da dietro.

-Bright… mi mancano già così tanto- disse cominciando a singhiozzare.

-Lo so, tesoro, lo so-cercava di consolarla Bright.

-Solo ora comprendo la paura che hanno provato i miei genitori quando me e Fine eravamo state scelte. Anche se noi due eravamo su Wonder, avevano comunque paura che ci succedesse qualcosa di brutto ogni giorno-

Singhiozzò e pianse tra le braccia del marito per un po’.

-Rein. E’ naturale che solo ora tu li comprenda. Dovevi prima diventare genitore ma ti assicuro che dopo questa angoscia che stiamo sentendo ora, proveremo una grande gioia e soddisfazione nel vederli tornare sani e salvi a casa-

-Non vedo l’ora che ritornino a casa, Bright. Le nostre gioie. Ti ricordi quando sono nate, vero?- disse la regina tornando nella sua mente indietro nel tempo.

-Come potrei dimenticarlo? Sono stati i momenti più belli della mia vita- disse con un sorriso dolce.

-Come vola il tempo. Sono già passati undici anni da quando abbiamo avuto Desideria-

 

*Inizio flashback*

 

Il neo re del regno solare stava facendo su e giù con fare nervoso di fronte alla porta di una stanza. In quella stanza la sua metà stava per dare alla luce il loro primo bambino e per tutti i mesi di gravidanza, Bright accontentò Rein in tutti i modi. Era arrivato anche a buttarsi nel fiume Sephir nel regno della goccia per soddisfare una delle tante voglie della sua regina incinta. Finalmente anche per lui era arrivato il momento come per Shade un anno prima. Stava diventando padre e questo avrebbe portato gioia e un altra responsabilità nella sua vita.

-Ehy amico! Come stai?- chiese una voce arrivata da dietro.

Si girò trovandosi la famiglia della Luna. Shade e Fine con in braccio i loro gemelli.

-Ciao Shade e ciao Fine. Sono piuttosto nervoso, devo dire- ammise il biondo.

-E’ naturale. Stai per avere un figlio. Anch’io ero in pensiero per Fine quando nacquero queste due pesti- disse Shade accarezzando le teste dei suoi figlioletti. La piccola Marion era la più vivace e si dimenava sempre in braccio al padre mentre il fratello, Ruy, se ne stava tranquillo a guardare gli adulti tra le braccia della madre.

-Sì però tu stavi con lei dentro la stanza a dargli man forte, a me invece mi hanno cacciato fuori e adesso sto aspettando qui senza fare niente. Mi sento inutile- si lamentava Bright.

-Non dirlo nemmeno per scherzo! Non sei inutile, solo che il parto coinvolge solo le donne- disse Fine per consolarlo.

-Ha ragione mia moglie. Io ero lì con Fine perché mi hanno lasciato rimanere se no a quel tempo sarei stato come te adesso- disse il re cobalto.

-Se lo dite voi- disse il re del regno solare.

Fine vedendo che era ancora in ansia, cercò di calmarlo ancora.

-Preferiresti un maschio o una femmina?-

-Non saprei, Fine. Forse vorrei di più una femminuccia-

-Come mai?-

-Quello che più desidero adesso è avere una bella bambina con gli stessi occhi di Rein- ammise imbarazzato.

-Che dolce che sei. Shade dovrebbe prendere esempio da te- gli disse Fine con un sorriso.

-Ehy! Anch’io sono dolce con te e i bambini- si sentì offeso Shade.

-Raramente, amore-

-Ma come? Lo sono sempre. Soprattutto con te la notte- disse infine malizioso.

-SHADE!- lo rimproverò spaventando i gemelli che calmò subito cullandoli.

-Che c’è, cara? Tanto Bright lo sa e non solo lui-

-Non davanti ai bambini! E poi che significa che non lo sa solo Bright?- chiese allarmata.

-Significa che…- stava per dire ma fu interrotto da un pugno in testa da parte della rossa.

-Anzi no. Non voglio saperlo. Io comunque stavo scherzando, tesoro. Tu hai detto l’esatte parole di Bright prima che vennero al mondo Ruy e Marion-

-Ahia che male… una selvaggia ho sposato-

-Dici così, Shade, ma non mi sembra ti dispiaccia la vita matrimoniale- si intromise Bright divertito dal battibecco tra i due. Almeno lo aveva tranquillizzato.

-Bravo! E poi se il re della Luna non mi vuole più, lo dicesse subito che me ne vado con i bambini- disse Fine provocando il marito insieme a Bright.

-Grazie Bright. Sei proprio un amico. E tu, amore, non prendertela. Stavo scherzando anch’io. Non ti lascerei mai per poi vederti con un altro allocco con i MIEI figli-

Fine stava per controbattere quando un vagito si sentì nella stanza.

-E’-è nato- disse Bright emozionato.

-Congratulazioni, amico- si congratulò Shade.

-Finalmente mia sorella ha partorito- disse Fine felice. Poco dopo uscì il medico.

-Congratulazioni, sire. E’ una bellissima bambina- disse il dottore.

-Hai visto, Bright? Il tuo desiderio è stato esaudito- disse Fine.

-Se volete entrare, potete ma per poco. La regina deve riposare- disse il dottore andando via.

Entrarono nella stanza trovando una scena stupenda. Rein teneva in braccio un fagottino rosa, guardandola con amore e tenerezza come fosse la cosa più bella del mondo.

-Amore mio- sussurrò Bright avvicinandosi a sua moglie.

Lei si girò verso di lui con occhi adoranti.

-Guarda, amore. Non è bellissima?- scostò la copertina per fargli vedere meglio la piccola.

Era paffuta con due grandi occhi azzurri-verdi come quelli della madre e sulla testa dei bei capelli biondi come il padre. La piccola osservava il suo papà e sorrise felice.

-E’ meravigliosa, Rein. Mi hai fatto un dono stupendo- disse commosso Bright.

-Tienila in braccio-

-Cosa? Ma ho paura di fargli male?-

-Ahahah Che dici? Non è fatta di vetro. Ecco… così- disse divertita mettendogli piano la bambina in braccio.

Che bella sensazione. Quell’esserina era sua figlia. Nata dall’amore tra lui e Rein. Continuò a fissarla intenerito mentre la meonata cominciava ad addormentarsi.

-Come la chiamiamo?- domandò la donna.

-Desideria- disse lui solenne.

-Come mai Desideria?- domandò curiosa Rein.

-Perché nascendo ha esaudito un mio desiderio. Tra quelli più importanti. Cioè quello di diventare padre grazie al mio amore-

-Oh Bright- sospirò commossa dalle parole di suo marito.

-Quindi… benvenuta in questo mondo, piccola Desideria- gli sussurrò baciando la piccola sulla testolina.

Subito dopo anche Fine e Shade, che finora erano rimasti a guardare la scena in silenzio, si unirono a loro due congratulandosi con la coppia.

 

*Fine flashback*

 

-E siamo da dodici anni sposati. Abbiamo fatto abbastanza in fretta ad avere eredi- disse Bright con leggera malizia.

-Direi di sì. L’ho detto e lo ripeto, secondo me, sei diventato un maniaco degno di competere con Shade- ridacchiò.

-Addirittura? Ora non esagerare. Io ho seguito il codice. Ti ho toccata solo una volta sposati mentre Shade non ha saputo aspettare e si è quasi giocato l’esistenza con la furia di tuo padre-

-Ahahah già. Se l’è vista proprio brutta quella volta. Mettere incinta la sua bambina a sedici anni non è stata proprio una buona idea-

-Concordo. Eppure lui sapeva che vostro padre era famoso per la sua gelosia verso le figlie-

-Che gli avrà detto il cervello in quel momento proprio non lo so-

-Credo che avesse pensato con gli ormoni. Dopotutto posso capirlo. Tua sorella è molto bella e attrarrebbe perfino un santo-

-Stai forse insinuando che io non sia attraente come lei?- si sentì offesa.

-Certo che no, tesoro. Tu per me sarai sempre la più meravigliosa dell’universo. Anche io ho avuto parecchio da fare per allontanare i tuoi ammiratori-

-Quali ammiratori? C’erano ragazze molto più belle di me all’accademia. Casomai ero io a preoccuparmi delle tue fan-

-Quanto ti sottovaluti, mia cara Rein. Per esempio, adesso provo una certa voglia- disse avvicinandosi malizioso alla moglie.

-Allora siamo in due- disse anch’ella maliziosa cominciando a sbottonare il pigiama del re.

-Forse dovremo considerare l’idea di avere un altro figlio- disse mettendosi sopra di lei e cominciare a baciarla dolcemente sul collo.

-Dici? In questo caso, devi darti da fare- gemeva per i baci e le carezze che gli faceva.

-Contaci- e si lasciarono andare alla passione. Niente più parole e pensieri. Solo loro e la loro passione che li fece unire in una cosa sola con l’intento, stavolta, di generare una nuova vita.

 

Nell’astronave, intanto, ognuno stava facendo qualcosa per passare il tempo finchè non sentirono il sensore rilevare un diamante.

-Poomo! Un diamante- disse Ruy avvicinandosi insieme alle ragazze vicino allo schermo.

-Vedo. E’ quello rosa e si trova in quel pianeta laggiù- disse ingrandendo la vista del pianeta sullo schermo.

-Quindi è il diamante rosa che troviamo per prima ma come si chiama questo pianeta?- domandò Smeralda.

-Albaron, il pianeta delle foreste fluviali-  dissero Poomo e Ruy. Quel pianeta era noto per la sua popolazione indigena. Avrebbero faticato parecchio per trovare il diamante. Ne erano sicuri.

 

Continua…

 

Evvai!!! XDXD Ce l’ho fatta ha trovare un po’ di ispirazione per questa storia. Mi auguro che il capitolo vi sia piaciuto^^ nel prossimo ci sarà un personaggio inatteso che aiuterà molto i nostri ragazzi. Aspettate e vedrete ;) Baci dalla vostra BlackRose91

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11

 

I nostri ragazzi atterrarono sul pianeta dove si trovava il primo diamante. Menomale che alla guida del velivolo c’erano Ruy e Poomo se no avrebbero fatto un atterraggio massacrante come succedeva spesso su Wonder ogni volta che le principesse del regno solare e del regno della Luna mettevano mano sui comandi.

-Eccoci arrivati alla nostra prima tappa importante- disse Poomo.

-Prima avete detto che è il pianeta delle foreste pluviali, giusto? Questo vuol dire che fa molto caldo e che c’è un umidità pazzesca qui- disse Smeralda sentendo già un bel caldo.

-Oh no! I miei capelli si rovineranno con l’umidità!- si lamentò Desideria facendo venire un gocciolone in testa ai presenti.

-Ma ti pare il momento, principessa Desideria?- sbottò Poomo. –In questo pianeta ci sta ben altro di cui preoccuparsi-

-Come gli indigeni e gli animali. Il clima è l’ultimo dei nostri problemi, ragazze- disse Ruy.

-Che cos’hanno di terribile gli indigeni? Sono pur sempre come noi solo con culture diverse- disse Marion guardando dalla finestra la folta vegetazione.

-Questo è vero ma visto che si comportano come primitivi, sono molto selvaggi e seguono sempre l’istinto. I non civilizzati non sono da tenere alla leggera- spiegò il principe.

-Ha ragione, principesse. Dovremo stare molto attenti- disse il folletto andando nello sgabuzzino e cominciare a cercare.

-Che stai cercando, Poomo?- gli chiese Marion.

-Una sciabola. Dovrebbe stare qui da qualche parte- rispose indaffarato.

-E a che ti serve?- gli domandò Smeralda.

-Per tagliare le liane e la folta vegetazione. Dovremo crearci una strada su cui passare-

-Potrei usare la mia spada, se vuoi- disse Ruy.

-Assolutamente no! Quella spada è molto importante per essere usata per questi scopi- protestò.

Dopo un po’ riuscì a trovare la sciabola con gran fatica.

-Finalmente! Trovata- esclamò soddisfatto.

-Bene. Ora andiamo. Cominciamo ad inoltrarci-  disse il ragazzo aprendo l’astronave.

La vista non era male dopotutto. C’era un fiume con tanto di alberi altissimi. Nemmeno sul regno di Tana Tana, i ragazzi avevano mai visto alberi così enormi.

-Wow! Ma quanto saranno alti?- domandò meravigliata Desideria come tutti.

-Credo che siano delle sequoie alte più o meno 115 metri- rispose Ruy. Gli sembrava di averlo letto da qualche parte riguardo diversi tipi di alberi.

-Sequoie? Non ne ho mai sentito nominare. Nemmeno da Violette che è una delle principesse di Tana Tana ed esperta sulla vegetazione del pianeta Wonder- disse la principessa cobalto.

-Appunto. Non mi stupisce che lei non conosca le sequoie. Sul nostro pianeta non esistono. Io le conosco perché ho letto qualcosa sulle vegetazioni di altri pianeti-

-Che bravo cervellone che è il mio caro fratello!- si complimentò Marion accarezzando scherzosamente la testa rossa del principe.

-Non mi chiamare cervellone!- disse facendo una smorfia e togliere la sua mano dalla testa. Non era un cagnolino lui!

-Antipatico- sussurrò con il broncio.

-Ti ho sentito, sorellina-

-Smettetela voi due e cominciamo a cercare il diamante rosa. Tra tutta questa vegetazione sarà come cercare un ago in un pagliaio- disse Poomo tagliando la vegetazione davanti a loro per farsi strada.

Percossero kilometri di foresta senza trovare niente e la stanchezza stava cominciando a farsi sentire.

-Uffa ma quanto abbiamo camminato senza risultati?- disse Desideria con il respiro affannato dalla fatica.

-Forse è meglio riposarci un attimo, che ne dite?- propose Marion.

-Poomo, tu che dici?- disse Ruy.

-D’accordo. Fermiamoci un attimo- acconsentì il folletto cadendo a terra stremato come gli altri.

-Sentite, ragazzi. Io vado un attimo a cercare dell’acqua- disse Smeralda.

-Vengo anch’io con te. Ho troppa sete- disse Marion.

-Voi che fate invece?- chiese l’azzurra.

-Io rimango qui. Non ho più energie- disse Desideria.

-Io e Ruy rimaniamo con lei. Ci vediamo tra poco- disse Poomo.

-Ok. Andiamo, Marion-

-Sì- e andarono ad inoltrarsi di nuovo.

-Certo che quelle due non si scaricano mai. Sono delle batterie sempre cariche- commentò con un gocciolone in testa, Poomo.

-Loro sono fatte così. Fin da piccole sono sempre state le più resistenti nei giochi e negli sport- disse sorridendo Desideria.

-Vero. Il problema è che questo non ha risparmiato Camelot e Lulù che gli devono stare sempre dietro- disse Ruy.

-Eheh… Immagino, poverine- “Mi sorprende che stiano sopravvivendo a due generazioni di piccole pesti” disse e pensò Poomo ridendo nervoso.

Le due ragazze avevano trovato l’acqua. Dopo tanto camminare erano riuscite a trovare una cascata.

-Wow! Che meraviglia qui!- esclamò contenta Marion.

-E’ bellissimo- si aggiunse incantata la principessa Smeralda.

Si andarono a dissetare e dopo essersi riprese dalla fatica, si accorsero che si erano perse.

-Oh no! E’ ora come facciamo?- disse la cobalto.

-Non lo so-

-Proviamo a seguire il fiume- propose.

-Il fiume?- chiese confusa Smeralda. Che centrava il fiume con l’orientamento?

-Sì!- disse determinata.

-E perché proprio il fiume? A che ci serve?-

-Emmm… in verità non ne ho idea. L’ho detto tanto per fare qualcosa. Se staremo ferme senza far niente, ci faremo solo prendere dal panico-

A questa risposta, all’azzurra gli comparve un gocciolone in testa. Gli sembrava strano che il fiume potesse servire a farle ritornare dagli altri.

-Allora? Andiamo su!- disse cominciando ad andare.

-Ehy aspetta! Ma non potremo trovare delle bestie feroci?- disse rabbrividendo pensando all’eventuale pericolo.

-Aaaahhh Non ci avevo pensato!- disse Marion fermandosi e andando in agitazione. Di sicuro, l’essere paurosa l’aveva ereditato dalla madre.

Ad un tratto, sentirono un rumore provenire alle loro spalle. Qualcuno, o qualcosa, si stava avvicinando.

Le ragazze rimasero immobile abbracciate l’un l’altra impaurite. Non sapevano che fare.

Dall’abbondante vegetazione, uscì un ragazzo di carnagione scura seguito poi da un altro che fecero urlare le due principesse dalla paura.

-AHHHH!!-

Le voci delle due si sentirono per tutta la foresta e sentendole, il principe con Desideria e Poomo scattarono all’istante preoccupati.

-Oh santo cielo! Marion!- si agitò Ruy preoccupato per la sorella e per la cugina.

-Presto corriamo!- disse la bionda andando insieme al folletto e al ragazzo verso dove avevano sentito le voci.

Arrivarono sul posto ma non c’era più nessuno tranne il fermaglio a forma di luna della principessa cobalto. Sicuramente gli era caduto mentre qualcuno le portava via. Ruy raccolse l’oggetto e cominciò a pensare cercando di nascondere la sua ansia.

“Chissà dove saranno finite” 

-Su iniziamo a cercarle. Che stiamo aspettando?- disse Poomo.

-Hai ragione. Muoviamoci- disse Desideria per poi cominciare le ricerche.

 

Intanto, Marion e Smeralda furono portate, prive di sensi, in un villaggio di indigeni. I due ragazzi che l’avevano trovate erano i figli del capo che erano andati in giro a caccia. Entrambi erano dei bei ragazzi dalla pelle abbronzata e dal bel fisico muscoloso. Dovevano avere sui 14-15 anni. Uno si chiamava Taka ed era il figlio maggiore con occhi dorati e capelli castani. Suo fratello, invece, si chiamava Shura ed aveva occhi castani scuri e capelli neri.

I due giovani lasciarono riposare le ragazze nella loro capanna aspettando che si svegliassero.

La prima ad aprire gli occhi fu Marion che appena si ricordò che cosa era successo, scattò a sedere.

“Oh no! E adesso dove siamo?” pensò guardando l’interno della capanna. Era carina e accogliente dopotutto.

-Smeralda! Smeralda, svegliati!- cercò di svegliarla.

-Ummm… Che c’è, Marion?- mugugnò assonnata.

-Ricordi? Siamo svenute dopo aver sentito quei rumori-

-Ah! Giusto! E adesso dove siamo?- disse guardandosi intorno dopo essere scattata a sedere come la cugina.

-Non ne ho idea-

-Siete nel nostro villaggio. Benvenute nel pianeta Albaron, ragazze- disse una voce alla porta.

Le principesse videro che era uno dei ragazzi che avevano visto alla cascata e che avevano scambiato per dei cannibali.

-T-tu parli la nostra lingua?- domandò sorpresa Marion.

-Sì certo. Che pensavate che fossimo dei primitivi?-

-No no! Non volevo dire questo. Solo che mio fratello mi ha detto che qui la popolazione non è… civilizzata cioè che non avete cultura e seguite l’istinto- disse sincera beccandosi una gomitata da Smeralda. Forse era stata troppo sincera.

-Sciocchezze. Lo eravamo un tempo ma gli anni passano e poi nella mia famiglia ci sono stati anche persone di altri pianeti che ci hanno portato la conoscenza e il sapere. Per esempio, mia nonna. Comunque, scusatemi. Non mi sono presentato. Mi chiamo Taka e sono il principe ereditario di questo pianeta-

“P-principe?” pensarono entrambe le due cugine.

-Io sono Marion, la principessa del regno della Luna-

-Ed io Smeralda, la principessa del regno solare. Tutte e due veniamo dal pianeta Wonder e siamo cugine- si presentarono.

-Piacere di conoscervi- disse facendo un bel sorriso, il ragazzo.

Guardandolo, era davvero un bel giovane. Non aveva grazia nei movimenti e sicuramente non sapeva che cosa fosse il bon ton con tutte quelle cavolate del baciamano ecc. tuttavia era educato e gentile.

-Quindi siete anche voi di famiglia reale- irruppe un'altra voce.

-Lui è Shura. Il mio fratello minore- disse Taka.

-Salve, ragazze- salutò Shura entrando nella capanna.

-Salve- salutarono in risposta. Anche il fratello non era male ma dopo un po’, si accorsero degli “indumenti” dei principi ed arrossirono. Portavano solo una specie di gonnellino di pelle intorno alla vita ed erano a torso nudo.

-Ehy! Come mai avete il viso rosso?- chiese il minore guardandole.

-V-v-voi andate in giro s-sempre così v-vestiti?- domandò Smeralda cercando di non guardarli.

-Ah già. Dimenticavo che voi altri vi vestite con abiti più complicati. Non ci fate caso al nostro modo di vestire. Nel nostro pianeta è normale- disse Taka.

-Proprio così. Se volete, possiamo darvi in prestito alcuni vestiti femminili. Dovete sentire molto caldo con quella roba- disse Shura.

-In effetti- disse Marion. Sia lei che Smeralda, da quando sono venute su questo pianeta, stavano morendo dal caldo. Però se l’avessero viste Ruy… oh al diavolo!

-D’accordo. Per noi va bene- disse Smeralda d’accordo con la cugina.

-Ok. Vado subito a prenderveli- disse il ragazzo dai capelli neri uscendo.

-Quanti anni avete?- gli chiese il principe.

-Io 12 mentre lei 10. Tu?- rispose la principessa cobalto.

-Io 15 e mio fratello 14. Siete molto giovani-

-E pensare che sono la più grande insieme a mio fratello gemello sul pianeta Wonder-

-Davvero? Scommetto che sei anche tra le più graziose dell’universo- disse lui facendo arrossire la principessa.

-G-grazie ma non credo sia vero-

-Io dico di sì invece. Anche tu, Smeralda, sei molto carina. Sicuramente sarete fidanzate-

-In realtà… non ci interessano queste cose- disse Smeralda arrossita anche lei per quel complimento.

-E’ un vero peccato. Qui da noi le belle ragazze si sposano anche a 10 anni quando si innamorano-

-Veramente? C-così presto?- domandò sconvolta l’azzurra.

-Per noi è normale. L’età non conta quando c’è di mezzo l’amore. Non è lo stesso anche per voi?-

-Può darsi ma… il matrimonio è un passo importante nella vita e una persona ci dovrebbe pensare bene prima di compierlo-

-E’ vero però nessuno di noi si è mai pentito finora della sua scelta e vive felice con la sua famiglia. Meglio così che avere a che fare con i matrimoni combinati da cui ho sentito parlare da mia nonna-

-Già- dissero all’unisono le ragazze. Non aveva torto dopotutto.

-Cambiando discorso, siete venute sul nostro pianeta con altri, giusto?-

-Sì. Con mia sorella Desideria, mio cugino Ruy e…- come si poteva definire Poomo? -e con il nostro animaletto Poomo- disse Smeralda facendo comparire un gocciolone in testa a Marion con la definizione del povero Poomo.

-Capisco. Dopo che Shura vi avrà portato i vestiti e vi sarete cambiate, dovete venire con me. Mio padre vorrebbe conoscervi-

-Il capo?-

-Sì. Non preoccupatevi. Non morde ed è molto simpatico e burlone-

-Va bene- disse Marion tranquilla.

 

Ruy, Desideria e il folletto stavano ancora cercando le principesse con pessimi risultati.

-Ancora niente. Ma dove saranno finite? Sono come volatilizzate- disse Desideria.

All’improvviso, di fronte a loro, si presentò un ragazzo.

“Chi è questo ragazzo?” lo guardò curioso Ruy. Portava una fascia sulla fronte blu e una maschera nera sul volto. Aveva dei capelli argentati e quel poco che si vedeva dal viso, aveva occhi blu. Il resto del suo corpo, era ricoperto da una giacca lunga fino alle ginocchia nera come i suoi pantaloni e la maglia dello stesso colore della fascia.

-Chi sei?- gli domandò freddo, Ruy.

-Un vostro alleato. Sono qui per aiutarvi, principe-

 

Continua…

 

Ed ecco il miracolo divino XD Ammetto che non ho avuto ispirazione mentre lo facevo ma cmq sono riuscita a partorire con fatica questo capitolo. Spero che sia stato di vostro gradimento.

Ringrazio infinitamente kiba95 x i bellissimi disegni che ha fatto sui miei personaggi^^ sn abbastanza somiglianti (solo che Smeralda ha i capelli corti XD) ed ora ve li mostro:

http://img696.imageshack.us/img696/5383/img301x.jpg

http://img221.imageshack.us/img221/2761/img299.jpg

Mi raccomando! Non prendeteli senza il permesso di kiba. È per correttezza U_U

Dopo ciò, vi ringrazio ancora per la pazienza che dimostrate nel leggere questa storia e ci vediamo al prossimo aggiornamento^^ Baci!

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12


Ruy continuò a fissare il ragazzo misterioso, cercando di capire se stava dicendo la verità o meno.

“Perché questo sconosciuto vorrebbe aiutarci?”

-Posso capire la vostra diffidenza, principe Ruy, ma se volete ritrovare vostra sorella e vostra cugina io vi sarò molto di aiuto-

-Come fai a sapere chi sono e poi come possiamo fidarci di te? Potresti essere un nemico- controbatté il ragazzo dai capelli rossi.

-Non posso dirvi molto su di me tuttavia vi posso assicurare che non sono un nemico. Vi posso portare dove sono le ragazze in questo momento-

-Sai dove sono?- domandò Desideria.

-Sì-

-Ruy, diamogli ascolto. Sempre meglio che rischiare di perderci anche noi in questa foresta- disse la bionda al cugino.

Il principe ci pensò su e alla fine prese la sua decisione.

-D’accordo. Accetto il tuo aiuto e spero di non pentirmene-

-Non ve ne pentirete, potete esserne certo- disse cominciando a fargli strada per il villaggio.

 

Shura portò i vestiti alle ragazze e così si cambiarono alla svelta. Dovevano ammettere che adesso si stava meglio con abiti più leggeri anche se un po’ le imbarazzava. Indossavano una specie di costume da bagno in pelle!

-Se il mio fratellone mi vedesse, si arrabbierebbe dicendomi che non è un comportamento principesco- commentò Marion.

-In un certo senso, avrebbe ragione, però lui non è qui e non siamo in una corte quindi possiamo fare quello che ci pare e mandare a quel paese il bon ton- disse felice di ciò Smeralda.

-Hai ragione. Però… mi sento un po’ in imbarazzo a indossare questa roba. Mi sento praticamente nuda-

-Anch’io. Comunque proviamo a pensare che stiamo in costume come quando andiamo al mare. Magari ci sentiamo meno a disagio-

-Proviamo- disse poco convinta la cobalto.

-Ehy Marion-

-Che c’è?-

-Da quanto hai il seno così cresciuto? A me non mi cresce per niente- disse fissandogli con invidia il seno. Solo adesso si era resa conto della crescita della cugina.

-Eeeeh? Ma che ti salta in mente?- esclamò al culmine dell’imbarazzo.

-Come fai? Dimmelo! Non voglio rimanere piatta- disse facendo i capricci.

-Come faccio a fare cosa? Ce l’ho così e basta. Poi ricordati che ho 2 anni più di te, è normale che abbia il corpo più sviluppato-

-Uffa!-

Dopo un po’, si sentì il maggiore dei principi entrare nella capanna.

-Venite, principesse. Mio padre è ansioso di conoscervi-  disse con un sorriso.

-Eccoci- dissero all’unisono seguendo il ragazzo che le avrebbe portate al cospetto del capo villaggio.

Uscendo dalla capanna poterono finalmente vedere il villaggio con i suoi abitanti. Tutto intorno a loro trasmetteva pace e serenità. Sembrava un vero paradiso.

-Caspita. Anche su Wonder c’è molta pace eppure qui è diverso. Questo villaggio sembra la tranquillità fatta a persona- disse Smeralda.

-Hai ragione. Forse perché da noi ci sono i palazzi che sminuiscono la natura e i suoi benefici-

-Avete sontuosi palazzi? E ci abitano i nobili?- chiese curioso il principe Taka.

-Già. Vedo che ne sai di cose. Comunque non ne abbiamo poi tanti. Noi, nel regno della luna, abbiamo cinque famiglie nobili in tutto e ognuno protegge e fa il resoconto sul benessere dei cittadini appartenenti ai loro territori a mio padre, il re- spiegò Marion nominando con orgoglio suo padre.

-Bhè… diciamo che è così pure da noi ma non li definiamo “nobili”. Sono semplicemente dei capi tribù e mio padre è quello supremo. Di certo questo non è l’unico villaggio in tutto il pianeta. Siamo 15 villaggi-

-Wow! Ma come ha fatto tuo padre a diventare il capo supremo? Per nascita o tramite un combattimento o altro?- chiese curiosa la principessa della luna.

-Ora ti spiego. Ogni 500 anni, si svolge un torneo tra capi villaggi e alla fine il vincitore e le sue generazioni future regnano su tutti finché non ci sarà il prossimo torneo- spiegò il ragazzo.

-E quanto manca al prossimo?- chiese Smeralda.

-mmm… 31 anni. Sarà mio figlio a farsi onore in quello che verrà visto che io sarò troppo “maturo” per combattere-

-G-già pensi ai figli?- balbettò arrossendo l’azzurra dai capelli corti.

-Vi ricordo che ho 15 anni, sono quasi un uomo con tanto di desideri. Tra qualche annetto, capirete. O forse anche prima- rise divertito dall’imbarazzo delle due. Si era dimenticato che le due principessine erano ancora delle bambine. Ma innamorandosi, oltre all’amore, avrebbero capito anche la passione.

Arrivarono di fronte alla capanna del capo villaggio e senza esitazione, entrarono.

L’interno era illuminato dalle candele ed era quasi spoglio. C’erano solo degli arazzi nei lati della tenda di pelle e dei tappeti di pelliccia su cui sedersi.

Il grande capo era lì al centro in una posa solenne e seduto per terra.

Non aveva uno sguardo che incuteva terrore ma esprimeva severità e autorità. Un portamento da vero capo. Aveva dei capelli corvini lunghi fino a metà schiena legati in una coda e penetranti occhi dorati. Era piuttosto robusto e grassoccio e doveva avere sui 40 anni.

-Benvenute, principesse del pianeta Wonder- disse la voce profonda dell’uomo.

-G-grazie, signore- dissero le due cercando di restare calme mentre dentro si sentivano nervose.

-Prego, sedetevi. Desidero parlarvi-

-Sì- disse la cobalto e si sedettero di fronte a lui inginocchiate sui tappeti di pelle d’orso.

-Taka, vai a chiamare lo sciamano- ordinò al figlio che ubbidì subito uscendo.

-Allora, ragazze, ho saputo che siete finite sul nostro pianeta con altre persone- continuò il capo rivolto alle bambine.

-Sì, signore. Con mia sorella e mio cugino- disse Smeralda un po’ tesa.

- Suvvia, bambine! Potete tranquillizzarvi, qui siete al sicuro. Parlate liberamente.- addolcì lo sguardo vedendole tese.

-Vi ringrazio- disse la principessa del regno solare calmandosi con lo sguardo addolcito del capo.

-A quest’ora i vostri parenti saranno molto preoccupati e vi staranno cercando per tutta la foresta. Manderò alcuni miei uomini a cercarli-

-Grazie, signore! Siete molto gentile- disse Marion.

Il capo guardò la cobalto e sorrise. Era molto bella e anche la cugina dai capelli corti. Non gli sarebbe dispiaciuto se queste bambine fossero diventate le fidanzate dei suoi figli. Gli ricordavano molto sua madre che veniva dal mondo civilizzato. Avevano la stessa luce di bontà e vivacità che aveva la nonna di Taka e Shura.

-Chiamatemi Wolf. Scusate se vi ho spaventato con il mio faccione ma essendo il capo, devo far valere la mia autorità sempre-

-Vi capisco, anche mio padre con i sudditi e i consiglieri ha lo sguardo freddo e serio mentre con la famiglia e amici è dolce e gentile- disse con un sorriso Marion.

-Anche il mio. E’ naturale, siete dei re-

-Vero. E abbiamo le nostre responsabilità- si fermò appena vide lo sciamano entrare –Principesse, lui è lo sciamano del villaggio, Malachi-

-Piacere di conoscervi-disse Smeralda e insieme alla cugina fecero un breve inchino.

-Il piacere è mio, principessa Smeralda e principessa Marion-

-Ma-ma come sapete i nostri nomi?- chiese ingenuamente l’azzurra.

-Me l’hanno detto i principi prima di venire qui- sorrise l’anziano sciamano.

-Ah- riuscì a dire rossa di imbarazzo la piccola Smeralda.

-Tuttavia sapevo di voi anche prima. Gli spiriti mi hanno predetto il vostro arrivo-

-Gli spiriti?- chiese Marion incuriosita e spaventata allo stesso tempo.

-Quelli della natura. Loro sanno sempre tutto- spiegò.

-Capisco- disse sentendo un brivido lungo la schiena.

A un tratto, nella mente di Smeralda, venne un idea. Forse se il capo conosceva il suo pianeta come le sue tasche, avrebbe saputo dirle dove poteva essere il diamante rosa.

-Mi scusi. Posso chiederle una cosa- chiese al capo.

-Dimmi pure-

-Io e gli altri siamo venuti qui per cercare una cosa. Sapete per caso, dove può essere un diamante rosa?-

-Un diamante rosa, dici? Mia cara, se ti riferisci alla nostra reliquia, credo proprio che l’abbiate trovato. E’ qui, nel mio villaggio-

 

-Chissà come se la staranno cavando-

-Fine, è da più di mezz’ora che fissi il cielo. Non essere troppo in ansia- disse Shade abbracciandola da dietro e baciarle la guancia.

-Ho cercato di farmi coraggio di fronte agli altri ma adesso mi sento crollare dalla preoccupazione. Tu dici che stanno bene? Mangeranno regolari? Dormiranno abbastanza?-

-Tesoro, c’è Poomo con loro. Non temere. Per quanto sia preoccupato anch’io, ho fiducia in loro-

-Hai ragione- disse stringendo la mano del consorte.

-Tu piuttosto? Sei pallida e mi hanno detto che hai avuto un'altra ricaduta. Da brava zuccona, non hai voluto il dottore. Mi dispiace di non esserci stato ma ieri da dopo pranzo mi hanno chiamato per un problema in paese, sono ritornato che era notte fonda. Dormivi talmente bene che non ho voluto svegliarti-

-Shade, non preoccuparti. Non devi seguirmi dappertutto e hai un regno a cui pensare. Credi che questo problema in paese è dovuto all’avvicinarsi della catastrofe su Wonder?-

-Penso proprio di sì. Non è normale che l’acqua del pozzo si sia prosciugato. Non è mai successo prima d’ora-

-Se non sbaglio, l’acqua del pozzo viene dal lago stella. Santo cielo! Il lago è una delle nostre risorse indispensabili. Senza, sorgeranno molti guai-

-Già. Speriamo che i ragazzi raggruppino i diamanti prima che ciò possa accadere-

-Speriamo. Domani abbiamo anche la riunione nel regno Solare. Sono sicura che anche gli altri regni stanno cominciando ad avere problemi-

-Ne sono sicuro anch’io. Ma per favore, adesso cambiamo discorso. Parliamo di qualcosa di piacevole-

-Ok- si zittì un attimo per poi dirlo tutto d’un fiato. -Amore, credo di aspettare un figlio-

Lui ci mise un po’ a recepire ma quando ci arrivò, si irrigidì e si staccò da lei fissandola sbalordito.

-Cosa?-

-Sono quasi certa di essere incinta- ripeté sorridendogli.

-C-come può essere? Solo due giorni fa, prima del ballo nel regno solare, avevamo deciso di avere un altro figlio e già pensi di essere in dolce attesa?-

-A quanto pare, ci siamo dati da fare prima di deciderlo. E’ da qualche giorno che ci penso. Sono due mesi che non ho… i-il ciclo e sto cominciando ad avere una fame enorme-

-Bhè amore, quella l’hai sempre avuto anche se non eri incinta- ridacchiò beccandosi uno sguardo offeso dalla moglie.

-Ma ultimamente è diverso-

-Va bene. Allora per conferma, faccio chiamare il medico- sorrise alla prospettiva di diventare di nuovo padre.

-Sarebbe meglio. Sei contento?-

-Certo che sono contento. Anzi, sono stracontento! Ti amo tanto, Fine- disse baciandola con ardore.

-Ti amo tanto anch’io. Quando lo sapranno tutti gli altri, mi tratteranno come un invalida più di quanto fanno adesso con i miei svenimenti “pessimisti”- disse mettendo il broncio.

-Devi cercare di capirci, tesoro. Ti vogliamo bene e adesso porti in grembo un altro erede del regno della Luna-

-Non è ancora sicuro- replicò.

-Certo certo. Ora che ne dici se ci facciamo una passeggiata io e te nel deserto. Ci vuole a entrambi un po’ di tranquillità-

-Ci sto- disse per poi andare con il marito a godersi qualche istante di pace. Una pace che era minacciata ogni secondo di più.

 

Continua…

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13

 

“E’ strano. Due giorni fa, quando il dottore mi aveva visitato dopo il ballo, non mi aveva detto che potevo essere incinta. Si sarà dimenticato? Oppure non sono in dolce attesa e mi è solo parso. Eppure… lo sento. Sento che sta crescendo una creatura dentro di me.”

Fine si toccò il ventre e guardava i fiori in sboccio nel loro giardino reale. Stava aspettando il medico per confermare i suoi sospetti mentre suo marito era stato chiamato un'altra volta per un problema in paese. Che situazione difficile. Ogni giorno che passava era peggio.

-Maestà, il medico è arrivato. L’aspetta nella sua stanza- avvisò una cameriera.

-Ti ringrazio. Ora lo raggiungo- disse Fine alzandosi per poi dirigersi nella sua camera.

Aprì la porta e trovò un altro medico. Non era l’anziano dottore che conosceva.

-Salve, dottore-

-Buongiorno, mia regina. Sono il dottor Ugo, al vostro servizio- si inchinò l’uomo.

Era un uomo di mezza età con capelli e occhi castani. Aveva un aria intelligente e simpatica.

-La ringrazio per essere venuto qui. Vede, vorrei che mi visitasse per confermare o meno i miei sospetti-

-Una possibile gravidanza? Vediamo. Sarebbe una bella notizia per i vostri cari e per il popolo-

E così, iniziò a visitarla. Tra analisi del sangue e domande tipo “quand’è stato il tuo ultimo ciclo”, la visita durò tre quarti d’ora.

Fine restò in attesa mentre fissava il medico intento nell’analizzare il sangue ed elaborare la risposta alla domanda di lei.

Alla fine, l’uomo si girò verso la regina con un sorriso.

-Congratulazioni, maestà. Tra sette mesi sarete di nuovo madre-

-Lo sapevo! Me lo sentivo!- esultò la rossa contentissima. “Avevo ragione, Shade amore!”

-Bene. Allora il mio compito è finito per ora. Mi raccomando. Nutritevi bene e riposate-

-Certo, dottore. Grazie ancora-

-Di niente. Arrivederci- la salutò facendo un inchino e poi se ne andò lasciando Fine da sola ma felice.

“I miei sospetti erano esatti. Avrò un altro bambino, come sono contenta! … ma allora come mai l’altro dottore non me l’aveva detto? Possibile che se ne sia dimenticato o che non ci abbia fatto caso nelle analisi? E oggi non è venuto lui a visitarmi. Ho un brutto presentimento…”

 

 

-Che cosa? E’ qui?- chiese stralunata Marion.

-Già. E’ una reliquia che viene data al vincitore del torneo tra capi villaggio. Ve l’ha spiegato uno dei miei figli sul torneo?- chiese Wolf.

-Sì. Prima Taka ci ha detto qualcosa al riguardo- disse Smeralda.

-Allora saprete che quel diamante è qui da quasi 5 secoli . E’ il simbolo di potere tra i 15 villaggi del pianeta e viene trasmesso nella famiglia reale suprema-

-Capisco- disse la bambina dai capelli azzurri.

-Come mai vi interessava tanto cercarlo?- chiese lo sciamano.

-Ne abbiamo bisogno per la salvezza del nostro pianeta. Una forza oscura sta per portare disgrazie su Wonder e l’unico modo per annientarlo è trovare 3 diamanti-

-E sapete esattamente che forma abbia questa forza oscura? Potrebbe essere un mostro o un uomo in carne ed ossa- chiese il capo.

-No. Questo non lo sappiamo. Ma in ogni caso, la sconfiggeremo! Qualsiasi cosa sia- disse determinata Marion.

-Giusto. Vi prego, dateci il diamante rosa. E’ questione di vita o di morte. Capiamo che è una reliquia importante per voi ma lo è anche per noi- disse Smeralda guardando il capo villaggio e lo sciamano con occhi supplichevoli.

Entrambi gli uomini si scambiarono un occhiata per poi annuire.

-Sarà una grande perdita per il nostro pianeta tuttavia se serve per salvare delle vite, vi lascio il diamante. Fatene buon uso, mi raccomando- disse Wolf.

-Oh grazie! Grazie di cuore, capo Wolf!- lo ringraziarono le due ragazze andando ad abbracciarlo con trasporto. Erano talmente felici che dall’emozione sono saltate addosso al poveretto.

-Coff coff… ragazze, mi fa piacere che siate così contente però mi state soffocando- chiese imbarazzato.

-Ops, scusate- disse la principessa della luna staccandosi subito da lui insieme alla cugina.

Questo fece ridacchiare il vecchio sciamano che si beccò un occhiataccia dall’uomo.

-Bene, principesse. Ora potete andare. Se volete fare un giro qui intorno, vi accompagneranno volentieri i miei figli-

-Ok, grazie. In effetti, mi piacerebbe vedere questo bel villaggio- disse Marion.

-Sì, anch’io-

-Ed eccovi a vostra disposizione, principesse. Io e Taka vi faremo strada- irruppe Shura dall’entrata della capanna con il fratello maggiore a fianco.

-Grazie mille. Allora andiamo!- disse contenta Smeralda. Sia lei che Marion si alzarono in piedi e dopo aver salutato il capo e lo sciamano, uscirono insieme ai due fratelli.

C’era molta vivacità. Madri che giocavano con i figli piccoli, ragazzi che si sfidavano al tiro con l’arco, vecchi che fumavano e chiacchieravano tranquilli… Era un villaggio allegro, pensò Marion guardandosi intorno.

-Da dove vogliamo cominciare, ragazze? Qui ci sono scambi di tutti i tipi- disse Taka.

-Scambi?- chiese incuriosita la principessa solare.

-Sì, scambi. Abbiamo capanne dove ci scambiamo tipo frutti con pezzi di carne appena cacciati. In questo pianeta non andiamo a denaro ma a baratti- continuò lui.

-Ah capisco. Interessante- disse Marion affascinata. Nonostante non fosse una grande lettrice, le è sempre piaciuto conoscere le usanze e le culture degli altri pianeti. All’Accademia si faceva volentieri raccontare come va la vita nei regni dei suoi amici. Era molto interessante per lei tutto ciò.

-Se volete possiamo farvi vedere per prima la capanna di Yana dove si scambia la frutta- disse il fratello più piccolo.

-Frutta? Sì andiamo!- disse con entusiasmo la cobalto con gli occhi a cuoricino dando fretta ai due principi che ridacchiarono divertiti mentre la cugina la guardava con il classico sguardo “sei senza speranza”.

 

 

-Siamo quasi arrivati. Manca poco al villaggio dove hanno portato le principesse- disse il ragazzo misterioso mentre guidava il gruppetto.

-Sia chiaro, ti stiamo seguendo ma io non mi fido di te. Se stai per mandarci in una trappola, te la farò pagare- disse il principe rosso sospettoso. Più lo osservava e più non si fidava di lui. Poteva essere un nemico. Suo padre ripeteva sempre che la fiducia bisogna guadagnarsela.

-Dai Ruy. Non essere così guardingo- cercò di tranquillizzarlo la cugina per poi rivolgersi all’altro ragazzo. –A proposito, non ci hai ancora detto come ti chiami? Possiamo sapere almeno questo?-

Il ragazzo la guardò un attimo in silenzio come per decidere se rispondere o meno alla sua domanda.

-Mi chiamo Eclipse- rispose impassibile, conoscendo già la loro reazione.

-Cosa dici? Non prenderci in giro, ragazzino. Eclipse era in realtà il principe Shade del regno della Luna- disse Poomo.

-Infatti. Quel nome lo usava proprio mio padre quando era giovane, chi sei tu in realtà? E perché usi proprio il nome Eclipse? Non ci credo che è una coincidenza-

-Non esistono coincidenze per me, principe. Vi racconterò qualcosa al riguardo dopo. Adesso non è il momento, siamo arrivati- disse fermandosi alla vista di alcune capanne.

-Finalmente. Allora è lì che dovrebbero trovarsi mia sorella e Marion- disse Desideria.

-Già- parlò Poomo tirando fuori la bussola rileva-diamanti –Oh no! il radar non funziona. Dev'essere il caldo che c'è qui ad averlo danneggiato-

-Fantastico! Ci mancava anche questa. Ma ora andiamo laggiù e recuperiamo in fretta le ragazze- disse la bionda già pronta a correre verso il villaggio.

-Calma Desy. Potrebbe essere pericoloso, non sappiamo se in quel posto c’è gente pacifica o no- disse il cugino.

A finire la conversazione giunsero alle loro orecchie delle voci famigliari.

 

-Squisite queste banane!- disse con voce sognante Marion mentre mangiava la frutta.

-Sono contento che ti piacciano- le sorrise Taka.

-Quindi è in quel modo che funziona la fionda- disse Smeralda mentre parlava con Shura.

I ragazzi rimasero a guardare la scena nascosti. Insieme a Smeralda e Marion, mezze nude, c’erano due ragazzi. E che ragazzi! Pensò Desideria. In effetti i due non erano niente male e avevano un fisico scolpito tuttavia per lei non potevano competere con il suo bel cugino.

-Chi diavolo sono quei bellimbusti? Come osa quello lì sorridere a quel modo a mia sorella?-  bisbigliava irritato Ruy. Che sia dannato se lasciava passare una cosa del genere. E come se non bastasse, che ci facevano Marion e Smeralda così conciate? Fece per alzarsi ma lo fermò Eclipse.

-Non essere avventato. Come hai detto prima, non sappiamo se sono pacifici o meno. Se uscissimo adesso allo scoperto potremo essere considerati nemici e catturati-

-Al diavolo! Non posso starmene buono mentre quello ci prova con mia sorella-

Eclipse guardò di nuovo la principessa cobalto con quel ragazzo e provò una strana fitta al petto. Marion era splendida come sempre, anche con quella specie di costume di pelle che le copriva a malapena il seno e i fianchi.

“Però! Per essere una dodicenne, ha il seno abbastanza formoso. Eh?... ma che sto pensando? Comunque non posso certo biasimare questi tipi se gli piacciono delle belle ragazze come Marion e Smeralda. Non sono mica cechi ma purtroppo per loro qui il principino della Luna ha una vena di gelosia grossa quanto il mare. Che situazione” pensò sospirando.

-No, Ruy! Stai fermo!- gli disse Desideria. –Perché pensi sempre il peggio? Magari quei ragazzi vogliono solo essere amici di Marion e Smeralda. Non è detto che ci stiano provando-

-Amici? Ne dubito. E comunque non mi sembrano dei tipi adatti per le nostre ragazze. Mi sembrano troppo grandi-

-Oh andiamo! Quei due avranno massimo 16 anni o meno- continuò Desy a discutere con il rosso.

-Bhè? Per me sono troppo maturi per mia sorella e mia cugina-

-A te non importa dell’età. Nessuno è mai adatto. Quand’è che smetterai di essere così protettivo? Prima o poi, Marion si innamorerà di qualcuno, anche se continua ad essere contraria all’amore, e tu non potrai farci niente-

-Questo lo so ma non posso fare a meno di preoccuparmi. Marion è troppo ingenua per quanto riguarda i maschi ed io sono suo fratello. Se non lo faccio io, chi può proteggerla?- disse facendola sorridere.

-Nonostante tu sia un po’ esagerato, sei un bravo fratello, Ruy, e anche un bravo cugino. Marion e Smeralda ti vogliono un mondo di bene e… a-anch’io te ne voglio- arrossì per quest’ultime parole. In realtà provava più che semplice affetto per lui, era più forte di lei.

-Anch’io vi voglio bene. Siete la mia famiglia, è naturale-

-Ma arriverà quel giorno, Ruy. Il giorno in cui non sarai più tu a proteggere la tua sorellina ma un altro-

Dopo questa frase, tutto tacque tra loro. A entrambi non importava che avessero sentito Eclipse e Poomo. Era vero. Un giorno Marion si sarebbe innamorata e a quel punto… il diritto di proteggerla non sarebbe più stato di suo fratello. Ruy non poteva far altro che sperare che quel giorno arrivasse il più tardi possibile.

 

Continua…

 

PERDONOOOOOOO!!! Avevo cominciato questo capitolo secoli fa ma purtroppo mi ero scordata di finirlo >___< Non so voi ma a me non convince molto comunque è questo quello che sono riuscita a tirare fuori XD Prendere o lasciare XP A quanto pare Fine è di nuovo in dolce attesa (Shade colpisce ancora LOL XD), c'è il mistero del perchè proprio il nome Eclipse e i due Tarzan stanno con le principessine. Che succederà nel prossimo capitolo? Bella domanda XD Ancora ci devo pensare. Per adesso è tutto, alla prossima! Kiss!

 

P.s. Dedico questo capitolo alla mia cara tesora lucyette che spero che almeno a lei piaccia XD Un bacio, tesoro e riguardati!

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14

 

Marion e Smeralda, insieme ai due principi del pianeta, andarono fino alla cascata Arcobaleno, chiamata così per via dell’acqua dai vari colori. Un acqua particolare che riesce anche a curare le ferite leggere.

-E’ un posto fantastico!- esclamò Marion guardando ammirata.

-Wow!- Smeralda osservò il paesaggio che le si presentò davanti con meraviglia. Nemmeno nel regno della Goccia c’erano cascate come questa.

-Che ne dite di un bel bagno? L’acqua è perfetta- propose Taka.

-Ottima idea! Con questo caldo ci vuole proprio- rispose la turchese.

-Ma Smeralda… ti sembra il caso. Non… non abbiamo dei veri costumi da bagno. Mi vergogno- arrossì la cugina.

-Smettila di fare la pudica e buttati! Visto che ci siamo, divertiamoci- disse per poi buttare Marion in acqua. Tutti scoppiarono a ridere e la cobalto appena riemerse, con un sorrisetto, prese la mano della cugina.

-Adesso tocca a te- disse e anche Smeralda finì in acqua con un bel tuffo.

E così cominciarono a stuzzicarsi e a scherzare a vicenda tra loro. Faceva un certo effetto alle principesse stare in quell’acqua colorata. Sembrava di stare dentro un vero arcobaleno.

-Per la gloria di Grace! Che diamine stanno facendo?- si irritò Ruy che continuava a spiare i ragazzi nella cascata.

-Si stanno semplicemente divertendo nella cascata colorata, esattamente quello che vorrei fare anch’io- disse Desideria. Con quel caldo, la tentazione di rinfrescarsi in quell’acqua era tanta.

-Sono quasi nude, in compagnia di due maschi. Non va per niente bene. Delle principesse non si comportano in questa maniera-

-Ti ricordo, cugino, che siamo le principesse meno principesche di Wonder, o addirittura dell’intero universo. Quando mai ci è importato delle buone maniere o del decoro?-

-Già, è vero- disse Ruy con un gocciolone in testa. Quelle incoscienti di sua sorella e di sua cugina l’avrebbero pagata cara. Che ramanzina che le aspettava, appena l’avrebbe riportate nell’astronave.

-Su, principe Ruy. Non è poi la fine del mondo- si intromise Eclipse fissando anche lui i ragazzi in acqua con una strana fitta nel petto.

-Nessuno ha chiesto la tua opinione. Dannazione! La cosa peggiore è che posso solo restare a guardare senza fare niente-

-Deve resistere, principe Ruy. Alla prima occasione, porteremo via le ragazze da quei bellimbusti e ce ne andremo da questo pianeta con il diamante rosa-

-E’ vero, il diamante. Dove sarà in mezzo a questa giungla?- disse Desy.

-In ogni caso, il mio dovere l’ho fatto. Vi ho portato dove sono le principesse, ora è meglio che vada- disse Eclipse cominciando ad allontanarsi dal gruppo.

-Aspetta! Ecco… io… insomma non potresti darci una mano anche nella ricerca del diamante? Ti siamo molto grati per averci portato dalle nostre sorelle ma adesso arriva la parte più difficile e ci farebbe comodo un aiuto in più- lo fermò la bionda prendendolo per il polso.

Il ragazzo la guardò per poi fissare il principe dai capelli rossi.

-A voi andrebbe bene?- gli chiese.

-Mi dispiace ammetterlo tuttavia mia cugina ha ragione. Trovare il diamante non sarà facile. Il radar da i numeri per via del caldo africano che c’è qui e non abbiamo molto tempo da perdere- ammise riluttante Ruy, rispondendo al suo sguardo impassibile.

Eclipse ci pensò per un istante per poi sospirare. Poteva dare solo una risposta ad una richiesta d’aiuto.

-Per adesso invece di continuare a spiare, potremo andare a cercare il diamante. Come avete detto, non possiamo perdere tempo, appena avremo trovare la pietra, voi potrete riprendervi le principesse e andarvene dal pianeta-

-Allora ci aiuterai!- disse Desy con un sorriso riconoscente.

-Sì, ora però sbrighiamoci-

-Io direi di cominciare da quella parte- disse Ruy.

-Io invece di direi di proseguire in quest’altra direzione- controbatté Eclipse indicando la parte opposta a quella indicata da Ruy.

I due ragazzi si guardarono in cagnesco con Poomo e la principessa che facevano da spettatori con un gocciolone in testa.

“Andiamo bene” sospirò la ragazza per poi parlare con il folletto.

-Muoviamo, Poomo-

-Ok, principessa- rispose lui e insieme cominciarono a incamminarsi verso la direzione scelta da loro.

-Ehy! Aspettateci- dissero all’unisono i due ragazzi smettendo di mandarsi scintille. E raggiunsero i compagni.

 

Nel pianeta Wonder, specificamente nel regno della Luna, i sovrani del regno solare erano venuti per sapere della salute precaria di Fine. Shade, quando ebbe la conferma della nuova gravidanza della moglie, andò al settimo cielo, ed ora era il momento di farlo sapere anche ai futuri zii.

I quattro sovrani erano a parlare tranquillamente nel gazebo e un argomento in particolare catturò l’attenzione dei re.

-Fine, dimmi subito cosa vi dicevate voi ragazze durante i pigiama party- la guardò fingendosi autoritario.

-No e poi no!- gli fece la linguaccia.

-Esigo che tu me lo dica, Rein- disse Bright alla moglie. Entrambi i sovrani erano molto curiosi su questo argomento.

-Non ci penso proprio- rispose l’azzurra ridendo insieme alla sorella.

Bright e Shade si scambiarono uno sguardo complice per poi passare all’attacco.

-Bene, vorrà dire che i pasticcini alla crema che ho fatto prendere al regno di Mera Mera li darò a Milky- disse il cobalto guardando la reazione di Fine. Provò una bella soddisfazione e si trattenne dallo scoppiare a ridere quando Fine rimase incredula a guardarlo.

-E pensare che ho visto due giorni fa un vestito verde acqua bellissimo che ti sarebbe stato proprio bene, amore mio. Sarebbe stato un bel regalo per te ma…- disse il sovrano del regno solare e Rein lo fulminò con un occhiataccia.

-Non ci posso credere. Ci state ricattando- disse la regina dai capelli azzurri.

-Siete davvero interessati a sapere la faccenda dei pigiama party- disse Fine.

-Comunque stanno esagerando, sorellina! Non diamogli soddisfazione cedendo-

-Ma Rein… i miei dolci…- la guardò con il broncio.

-Niente ma!- poi si rivolse al marito –Non ti vergogni a ricattare la madre delle tue figlie?-

-Neanche un po’. Quando mi interessa ardentemente una cosa, sono capace di diventare anche subdolo- sorrise.

-E lo ammetti pure!-

-Questa me la lego, Shade- disse Fine.

-Basta che tu mi dica quello che voglio sapere e i dolcetti sono tuoi-

-Ah! Insieme al vestito, ho notato anche una bella collana con zaffiro che ci starebbe benissimo intorno al tuo bellissimo collo- aggiunse Bright.

Passarono minuti di silenzio a fissarsi finchè…

-Oh va bene!- disse Rein, esasperata.

-Dannazione, avete vinto. Ve lo diremo- disse Fine sconfitta.

-Brave mogliettine- sorrisero vittorioso i due uomini.

-Ce la pagherete- dissero all’unisono le due gemelle.

-Nel frattempo soddisfate la nostra curiosità sui pigiama party- disse Bright.

-C’è poco da dire. E’ normale che delle ragazze facciano dei pigiama party- disse Fine.

-Già. In accademia ci divertivamo e ne facevamo a turno nelle stanze delle nostre amiche e nella nostra- sorrise Rein nel ricordare.

-Ovviamente facevate discorsi tra donne- disse il cobalto.

Le gemelle si scambiarono uno sguardo d’intesa e risero.

-Certo-

 

*Inizio flashback*

 

-Ragazze, avete visto che fisico che ha il principe Trevor? E’ divino- disse la principessa Magdalena.

-E perché il principe Xavier? Era magnifico oggi durante l’ora di educazione fisica- disse la principessa Christine.

-Non credete di esagerare? Sono entrambi dei bei ragazzi ma non ci trovo niente di speciale- disse Altezza.

-Parli bene tu. Hai il tuo Auler e perciò non hai occhi per nessun altro mentre noi siamo ancora single- disse Christine con il broncio.

-Non è il MIO Auler- disse diventando rossissima.

-Andiamo, Altezza! Lo sappiamo tutte che sei cotta di mio fratello. Per quanto ancora vuoi tenerlo sulle spine? Prima o poi manderà sul lastrico il nostro regno con tutti i regali che ti fa- disse Sophie.

-Ma che dici, scema? Non sono poi così tanti- contestò la bionda.

-No, sono solo un mazzo di rose e cioccolatini di ogni tipo a settimana e un gioiello al mese. E’ tutto ciò dura ormai da tre anni, da quando gli hai acceso la speranza di un fidanzamento- la prese in giro, Rein.

-Senti chi parla. Colei per cui Bright compra ogni nuovo modello dalle nostre gioiellerie per il compleanno- disse con un sorriso malizioso, Altezza.

-Appunto, sono semplici regali di compleanno- si imbarazzò l’azzurra.

-Strano però che li regala solo a te. Ai vostri compleanni, a Fine regala dolci mentre a te sempre gioielli splendidi. Nemmeno a me che sono sua sorella, me li ha mai regalati così belli-

-Ovvio che regala dolci a Fine, li preferisce sicuramente agli accessori e vestiti- disse Rein.

Sia Rein che Altezza, Sophie, Magdalena e  Christine guardarono con un gocciolone in testa la rossa che stava giocando a cuscinate con Lione e Lemon.

-In effetti, hai ragione- disse Magdalena.

Fine, sentendosi osservata, guardò verso di loro.

-Che c’è? Perché mi guardate così?-

-Niente, sorellina. Stavamo parlando di regali-

-A tal proposito, che cosa ti dona Shade? Durante le feste di compleanno, ho visto che preferisce sempre darti il regalo in privato. Si vergogna il bel timidone?- disse Chiffon sbucando dalla porta con in mano un vassoio pieno di bevande calde che offrì a tutte le ragazze del party.

-Che dici?- arrossì –Mi regala cose fatte… col cuore- disse facendo la vaga.

-Del tipo?- dissero all’unisono le interessate.

-Tipo… una stella- bisbigliò l’ultima parola.

-Come? Non ho sentito- disse Rein.

-Ho detto che una volta mi ha regalato una stella!- urlò al limite dell’imbarazzo.

Le presenti ammutolirono fissandola a bocca aperta.

-A 14 anni mi sorprese, aveva scoperto una nuova stella in cielo durante le sue ricerche e la chiamò come me- spiegò lei contorcendosi le mani nervosa.

-Wow! Che romantico il nostro Shade- disse Mirlo.

-Chi l’avrebbe detto?- disse la principessa Eliza.

-Che invidia!- disse Christine.

-Bhè… se non sbaglio c’è anche Noche che ti fa dei bei regali e non solo al compleanno- disse maliziosa Rein.

-Sei proprio fortunata Fine. Ben due principi che ti fanno la corte. Entrambi molto carini anche se tra i due il più bello è senza dubbio Shade- disse Magdalena.

-Io preferisco Noche. E’ così tenero e dolce. Sarà pure una schiappa con gli sport ma compone delle canzoni meravigliose che ti arrivano al cuore- disse Christine.

-Siete in errore, ragazze. Io e Noche siamo solo amici mentre con Shade… ecco… lui mi piace ma non sono ancora riuscita a dichiararmi-

 -Ancora? Ma quanto tempo ci metti? Tra due mesi te e Rein compirete 16 anni, sarà la vostra occasione per dire a Shade e a Bright i vostri sentimenti- disse Chiffon.

-Certo che pure i principi sono lenti. Fanno durare il corteggiamento una vita e si fanno aspettare per la dichiarazione e il fidanzamento ufficiale- disse Sasha.

-Già, hai ragione- disse Carla.

-Secondo me, però, dovresti dare una possibilità anche a Noche- disse Lemon.

-Oh Smettiamola con questi discorsi!- disse Fine e tiro un cuscino a Lemon. Ridendo, le ragazze iniziarono una vera e propria battaglia di cuscini, lasciando perdere l’argomento ragazzi per quella notte.

 

*Fine flashback*

 

-Hai capito Shade. Una stella eh- disse l’amico. –Ecco perché le davi i regali in segreto. Non vuoi far sapere che sei un romanticone-

-Zitto, Bright- arrossì lievemente il cobalto.

-Io rimango dell’idea che sarebbe stato meglio se avessi sposato Noche, sorellina. Lui sì che è un gentiluomo- disse Rein facendo innervosire di gelosia Shade.

-Noche è ormai felicemente sposato con Lemon e anch’io lo sono con un meraviglioso uomo- disse Fine andando ad abbracciare il marito.

-Beccati questo, Rein- disse Shade guardando trionfante la cognata.

-Tsk, re da quattro soldi!-

-Su smettetela. Piuttosto, abbiamo una notizia- disse la rossa.

-Tra qualche mese sarete di nuovo zii- annunciò Shade con un enorme sorriso.

-Congratulazioni! Bravo Shade, hai fatto centro per la seconda volta- disse Bright abbracciando l’amico.

-Grazie, amico-

-Che splendida notizia! Un terzo nipotino in arrivo! Saranno al settimo cielo anche mamma e papà appena lo sapranno- disse la regina del regno solare.

-Quanto vorrei andarli a trovare-

-Non ci pensare nemmeno, Fine. Sei troppo debole in questo periodo e per di più incinta. Devi stare attenta-

-Però io…-

-Rein ha ragione, tesoro. Potranno venire loro a trovarci. Appena avranno la notizia, scommetto che correranno subito qui-

-D’accordo- sospirò.

-E c’è anche mia madre che deve sapere che diventerà di nuovo nonna. Adesso è in visita da una parente ma appena torna, sarà felicissima anche lei-

-Ok- gli sorrise.

-Non dimenticatevi anche i gemelli. Noi lo diremo a Desideria e Smeralda domani prima della riunione con tutti i sovrani di Wonder- disse Bright.

-Giusto. Allora noi li avviseremo stasera prima di andare a dormire- disse Shade.

 

Una figura sospetta seguiva i ragazzi da lontano. Appena approdò sul pianeta delle foreste pluviali, si diresse al villaggio del capo e lì sentì tutto. Il diamante rosa era lì e presto le principesse l’avrebbero ottenuta.

“Devo fare qualcosa per impedirlo” pensò per poi farsi venire un idea. Con un ghigno guardò il capo e lo sciamanno giocare a un gioco simile agli scacchi.

“Trovato”

Si concentrò e apparve sulla sua mano una piccola pietra nera che scagliò subito verso i due.

-Vai e fai il tuo lavoro. Fai tirare fuori il lato maligno della gente- disse ridendo compiaciuto.

 

Chi sarà mai questa persona che intralcia i nostri piccoli eroi? Lo scoprirete prossimamente.

 

Continua…

 

Finito anche questo capitolo! Ce ne ho messo di tempo ma finalmente ho buttato giù qualcosa XD Che ve ne pare? Spero vi piaccia. Un bacio e alla prossima!

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15

 

Quel giorno passò in fretta e le due cugine andarono a riposare nella loro tenda come tutti gli abitanti del villaggio e del pianeta. Per la notte, il gruppo di Ruy aveva trovato una grotta e rimasero lì a riposare. Non erano riusciti a trovare il diamante. Era una ricerca difficile in quella giungla. Ma c’era anche l’ipotesi che il gioiello fosse nel villaggio e il giorno dopo sarebbero andati a cercare all’interno.

Desy e Poomo si erano subito addormentati sul loro giaciglio mentre il principe della luna era di guardia insieme a Eclipse. Entrambi stavano fissando il fuoco ma c’erano delle domande che tormentavano il rosso su quel ragazzo misterioso.

-Ehy- lo chiamò.

-Cosa c’è?-

-Perché proprio il nome Eclipse? Come ti ho già detto, era il nome che usava mio padre per nascondere la sua vera identità. Lo hai conosciuto?-

-Sì- rispose semplicemente il ragazzo senza guardare il principe.

-Quando?-

-E’ stato diversi anni fa. Ero molto piccolo, non avevo neppure 6 anni-

-Di che pianeta sei?-

-Siete piuttosto curioso eh- finalmente lo degnò di uno sguardo ed era irritato da tutte quelle domande. Il principe sembrava pronto ad un interrogatorio.

-Sì molto. Soprattutto su cose che riguardano mio padre-

-Sapere da dove vengo non credo che c’entri con re Shade-

-E allora dove vi sareste incontrati? Sul pianeta Wonder?-

-No. Ero sul pianeta Moran in visita da un parente ma non sono di quelle parti-

-Moran? Mi sembra famigliare…-

-Probabilmente ve lo avrà accennato vostro padre. Mi ha salvato la vita e quando gli chiesi il suo nome mi disse di chiamarsi Eclipse. Solo 3 anni dopo scoprii chi era in realtà. E’ il mio eroe da quando ero bambino-

-Capisco. Comunque puoi piantarla di darmi del voi. Non mi fido di te però siamo tutti coinvolti in questa ricerca e mi sembra inutile il tono formale-

-D’accordo. Voglio trovare anch’io quei diamanti, non solo per il pianeta Wonder ma anche per l’intero universo. Ho letto qualcosa al riguardo. C’è una profezia-

-Una profezia? Che cosa dice?-

-Arriverà il giorno in cui l’oscurità coprirà la luce di ogni pianeta e quando accadrà solo il potere racchiuso in un cofanetto potrà fermarla. Tre diamanti sono la chiave e trovar si dovranno per liberare il sacro potere della salvezza-

-Già. I tre diamanti. Non abbiamo tanto tempo per trovarli. Il tempo stringe-

-Per adesso dobbiamo pensare a quello rosa che si trova in questo pianeta. Il radar è fuori uso però credo che possa trovarsi al villaggio e non in mezzo alla foresta-

-Domani infatti andremo lì. E ci riprenderemo anche Marion e Smeralda-

-Te e tua sorella non vi somigliate molto, vero?- chiese d’un tratto Eclipse.

-Come?-

-Ho detto che non mi sembra che voi gemelli vi somigliate tanto-

-In effetti no. Bhè abbiamo qualcosa in comune ma per il resto siamo l’uno il contrario dell’altro. Lei è vivace, un vero vulcano. Io invece sono più tranquillo-

-Ho notato- disse sarcastico.

-Che vuoi insinuare?- chiese infastidito Ruy.

-Niente di che. Ora se volete potete andare a dormire. Posso rimanere io di guardia da solo-

-No, preferisco restare così. Non ho sonno-

-Ok- e rimasero tutta la notte in quella grotta nel silenzio più assoluto.

 

-Non sono riuscita a contattarli. Forse hanno un guasto allo schermo- disse Fine mettendosi sotto le coperte insieme al marito.

-Può darsi. Speriamo che lo risolvano presto. Saranno contentissimo dell’arrivo di un fratellino o di una sorellina- disse Shade baciando la moglie prima in bocca e poi sulla pancia. Era strano. In tutti quegli anni Fine non era mai rimasta incinta prima. Eppure avevano continuamente fatto l’amore ed è vero che lui agli inizi del matrimonio si era trattenuto ed aveva usato precauzioni ma poi non ci aveva più fatto caso. Non erano sterili eppure, pensandoci, in quelle volte che si erano amati senza riserva non ci era mai scappata una gravidanza prima di allora.

-Shade, cosa c’è?- gli chiese notando l’espressione pensierosa di lui.

-Eh? No, niente, tesoro. E’ meglio che dormiamo, domani mattina ci aspetta la riunione dei sovrani- disse sorridendole e accarezzandole la guancia.

-Hai ragione. Buonanotte, amore mio- disse dando un bacio al cobalto per poi addormentarsi.

-Buonanotte, Fine- e lasciando perdere i suoi pensieri per il momento, andò tra le braccia di Morfeo anche lui.

 

Il capo dell’esercito fu svegliato all’alba dal capo villaggio che doveva parlargli con urgenza e andò nella sua capanna. Era bizzarro che Wolf e Malachi lo svegliassero a quell’ora. Non c’era mai stata questa fretta.

-Mi avete fatto chiamare, capo?- disse l’uomo inchinandosi al cospetto del capo e dello sciamano.

-Sì, Mako. Ho bisogno che tu rafforzi la sorveglianza del villaggio e che i guerrieri controllino le principesse nostre ospiti. Mi raccomando. Che nessuno si avvicino a loro- disse Wolf con gli occhi oscurati dal potere del male. Mako guardò gli occhi dei due, neri come la pece, e si trovò sotto il potere della pietra oscura, senza riuscire ad opporre resistenza.

-D’accordo, mio signore-

Il capo e lo sciamano si scambiarono uno sguardo di complicità e un sorriso maligno. Le principesse Smeralda e Marion non sapevano cosa le aspettava.

 

Le ragazze si svegliarono sentendo il villaggio in fermento. Urla, acclamazioni e applausi per qualcosa che ancora dovevano scoprire.

-Cosa sarà tutto questo chiasso?- chiese Smeralda sbadigliando.

-Forse una loro festa. Andiamo a vedere- disse la cugina. E appena si sistemarono, uscirono dalla loro tenda e videro la causa di tutto. Ai piedi del totem sacro era deposto il diamante rosa.

-Finalmente, Smeralda! Eccolo lì-

-Allora è quello il famoso il diamante. Wow… è bellissimo-

-Però non capisco il perché di questi festeggiamenti-

Si guardarono intorno e Smeralda notò subito qualcosa di strano negli abitanti del villaggio.

-Ehy, Marion. Guarda i loro occhi-

-Oh, per la gloria di Grace. Cosa sta succedendo?- Il villaggio era impregnato di una grande aura maligna.

-Buongiorno, mie care principesse- salutò il capo villaggio con un sorriso.

-Bu-buongiorno- risposero titubanti le ragazze.

-Spero abbiate dormito bene-

-Sì, certo- rispose Marion.

-Purtroppo vi devo annunciare che ci ho ripensato sul fatto di darvi la nostra reliquia-

-Cosa? Per quale motivo?- esclamò Smeralda.

-E’ troppo importante per noi e non possiamo lasciare che voi la portiate via. A meno che…-

-A meno che?- disse la cobalto.

-Non sposiate i miei figli. Solo chi fa parte della famiglia reale può averla però dovrete rimanere qui per sempre. I parenti che sono con voi potranno portare via il diamante mentre voi rimarrete qui e farete prosperare la mia famiglia-

-Ma-ma è assurdo! Siamo ancora delle bambine!- disse l’azzurra.

-Qui ci si sposa anche a 10 anni-

-Non possiamo. Non amiamo Shura e Taka. E’ troppo presto per noi pensare al matrimonio!- disse Marion.

-Bene. Vorrà dire che dovrò costringervi con la forza- ghignò Wolf. –Preparate le principesse. Entro stasera diventeranno le spose dei miei figli-

-Noooo!!- urlarono le due cugine ma inutilmente. Stavano per essere portate via ma una freccia volò dritta vicino al capo villaggio.

-FERMI! LORO NON ANDRANNO DA NESSUNA PARTE- urlò Eclipse con l’arco in mano e dietro di lui, Ruy, Desideria e Poomo andarono verso le ragazze.

-E’ ora di usare il Prominence, ragazzi- disse il folletto.  

 

Era un nuovo giorno a Wonder e tutti i sovrani del pianeta si riunirono nella sala del Regno Solare per discutere della sorte del pianeta.

-Benvenuti, miei cari amici. Da come vi ho scritto nella lettera, abbiamo una nuova minaccia su Wonder- disse Bright iniziando l’assemblea.

-Dobbiamo unire le nostre forze per proteggere il nostro pianeta. In questo momento le nostre figlie e i gemelli del Regno della Luna stanno rischiando per trovare un potere, che insieme al Prominence che abbiamo usato in passato Fine ed io, che riuscirà a sconfiggere il mostro oscuro che sta venendo da noi- disse Rein.

Re Auler si alzò dalla sua sedia e guardò solennemente i sovrani del Regno Solare.

-Avete l’appoggio del Regno dei Gioielli, amici. Vedrete che riusciremo a scacciare anche questa minaccia-

-Grazie Auler- ringraziarono con un sorriso Rein e Bright.

E presto anche tutti gli altri regni annuirono. Qualsiasi cosa sarebbe successa, la loro amicizia li avrebbe aiutati a superare le difficoltà com’è stato anni fa e come sarebbe sempre stato.

 

 

Continua…

 

Dopo parecchio tempo ho riaggiornato U__U Alleluja! Capisco se non seguite più questa ff, sono decisamente una delusione ç___ç non riesco ad aggiornare presto nessuna ff come una volta. Me tapina!!! Vabbè la pianto XP Spero almeno che vi sia piaciuto questo capitolo e che la prossima volta riesca ad aggiornare presto. Aloha, gente! A presto! :*

 

p.s. Come promesso, ti dedico questo capitolo, Tiffania <3 Forse sarai anche l’unica che continuerà a seguire questa ff XD Bacioni, carissima!

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16

 

Il suo era un piano magnifico. Con il potere della pietra nera, era riuscito a comandare le menti del capo e dello sciamano con estrema facilità. Se le principesse saranno costrette a sposare i principi, dovranno restare per sempre su questo dannato pianeta pieno di erbacce. Lo faranno se vogliono che almeno gli altri del gruppo prendano il diamante, almeno si sarebbe tolto di mezzo due principesse e avrebbe pensato dopo ha mettere fuori gioco anche il resto dei mocciosi. Sicuramente il principe Ruy e compagnia bella cercheranno di liberarle ma sarà tutto inutile visto che senza la sorella e la cugina al loro fianco non potranno invocare il potere del Prominence.

 

Era giunto il momento. Appena spuntato il sole, le ragazze furono avvisate del destino che le attendeva e proprio quando pensava che stava andando tutto per il verso giusto, vide arrivare una freccia e sentì qualcuno urlare.

-FERMI! LORO NON ANDRANNO DA NESSUNA PARTE-

Dannazione! E ora chi era quel ragazzo? Come osava intromettersi nei suoi piani? Gliel’avrebbe fatta pagare anche a quell’impiccione dall’aria misteriosa.

 

Non c’era un momento da perdere. Ruy e Desy corsero verso le due ragazze e le raggiunsero presto. Si scambiarono uno sguardo di intesa e cominciarono a invocare il potere del Prominence.

-Che abbia inizio la trasformazione… vestito del potere!- pronunciarono in coro.

I vestiti delle principesse si trasformarono diventando uguali a quelli che un tempo avevano le loro madri. Marion con un abito blu notte, Desideria con uno verde acqua e Smeralda con uno rosso. Mentre a Ruy appare un armatura d’oro e argento. Una vera corazza in grado di proteggerlo da forti attacchi. Sguainò la spada e la puntò verso il capo e lo sciamano.

-Vedo delle forti auree nere intorno a tutti voi. Dovete combattere la forza oscura che vi possiede, non lasciate che vi domini-

In risposta i due ghignarono e si lanciarono all’attacco verso i ragazzi.

-Potere del Prominence Eterno aiutaci a far tornare normale gli abitanti- dissero le principesse e il principe facendo incrociare la spada e gli scettri.

In un istante un enorme luce si propagò in tutto il villaggio e gli abitanti cominciarono a ritornare in sé.

-Wow… allora è questo il potere del Prominence- disse Ruy guardando ammirato la spada e le ragazze.

-E’ fantastico. Dunque è vero ciò che riguarda questo potere- disse Eclipse pensieroso. Aveva letto diversi libri sul Prominence ma non immaginava che poteva essere così grande.

A un certo punto Desideria intravide un ombra dietro un albero che stava per allontanarsi. Non riusciva a vederne l’aspetto poiché portava un mantello con il cappuccio nero. Ma aveva uno strano presentimento.

-Ehy tu fermo- disse la bionda andando verso il fuggitivo. Quest’ultimo si voltò un attimo per poi correre ancora di più.

-Desy, dove stai andando?- gli urlò dietro la sorella.

-C’è qualcuno laggiù. Potrebbe aver causato tutto questo- rispose scomparendo poi nella folta vegetazione.

I ragazzi si guardarono perplessi per poi seguire Desideria. Non potevano lasciarla da sola nell’inseguimento di un tipo sospetto. Se era davvero colui la causa di quell’aura maligna, dovevano stare attenti.

La figura nera corse fino a un dirupo. Non aveva scampo, pensò la principessa. Ma si sbagliava. Il fuggitivo, sotto gli occhi sconvolti della ragazza, saltò di sotto.

-Ma cosa…- andò anche lei vicino alla sporgenza e guardò di sotto. C’era il buio, non si vedeva il fondo. Tuttavia, a un tratto, dall’oscurità comparve una navicella grigia che salì passando vicino alla roccia dove c’era Desy. La corrente d’aria che aveva mosso il veicolo fu talmente forte che ridusse in pezzi il margine dove si trovava lei.

-Oh no. Ahhh!- urlò scivolando ma per non cadere di sotto si aggrappò forte. Purtroppo non avrebbe resistito a lungo mentre la navicella salì ancora più in alto per poi sparire nel cielo.

Ruy e gli altri la raggiunsero presto e videro la scena.

- Desy!- esclamò la sorella vedendo l’azzurra precipitare nel vuoto.

Corsero verso il precipizio però Desideria non ce la faceva più. Le sue mani affaticate mollarono la presa.

Ma non era ancora giunta la sua fine e prima di cadere per sempre nel vuoto, una mano l’aiutò a non finire di sotto.

-Reggiti forte che vi tiro su- disse Eclipse.

-S-sì-

E ben presto la ragazza si ritrovò al sicuro tra le braccia dei suoi famigliari. La principessa respirava a fatica, ancora sotto shock per lo spavento subito. Temeva che fosse la sua ora e aveva ancora tanto in sospeso.

-Grazie al Cielo stai bene- disse Smeralda abbracciandola ancora più stretta.

-Già. È merito di Eclipse se sono ancora qui. Ti devo la vita- disse la principessa bionda guardando il suo salvatore.

Lui annuì soltanto, senza dire una parola.

-Ma sei ferito- disse Marion avvicinandosi a lui. Il ragazzo aveva un graffio sul palmo della mano che aveva stretto la roccia mentre salvava Desideria dalla caduta. Lui si guardò la mano in questione. Era solo un graffio che si era procurato stringendo quella roccia pungente. Niente di cui preoccuparsi. Aveva visto di peggio.

-Non è niente-

-Come non è niente. Stai sanguinando- disse lei prendendogli la mano. –Aspetta- tirò fuori un fazzoletto e lo strinse intorno alla ferita per farla smettere di sanguinare.

Nel sentire il tocco della sua mano sulla sua, Eclipse sentì un fremito. Non era la prima volta che una ragazza lo toccava eppure solo con lei aveva quella reazione. E per la seconda volta.

-Grazie- disse lui con voce bassa guardandola negli occhi.

Marion gli sorrise e rimase incantata da quegli occhi azzurri, così penetranti e così… famigliari. Non riusciva a distogliere lo sguardo da lui.

-Coff coff… comunque non vi conoscete ancora. Marion, lui è Eclipse. Ci ha aiutato a trovarvi- disse Ruy decisamente infastidito e tossì per avere l’attenzione dei due.

-E ci sta dando una mano anche per trovare il diamante rosa- disse Poomo che aveva sempre seguito i ragazzi. Dopotutto erano sotto la sua responsabilità.

-Eclipse? Ma… non era anche il nome che aveva usato nostro padre?- disse la cobalto staccando la mano da quella del ragazzo.

-Già. È una lunga storia ma adesso non abbiamo tempo per le spiegazioni- disse il fratello guardando verso il villaggio.

-A proposito del diamante rosa, si trova al villaggio. E’ la loro reliquia- disse Smeralda.

-Era per quello che ci stavano costringendo a sposare Taka e Shura. Il diamante non poteva finire a persone che non facevano parte della famiglia reale- continuò Marion.

-Dimenticate quello che vi ho detto. Erano tutte menzogne a causa di quell’aura maligna- irruppe la voce di Wolf.

A quel punto, i ragazzi con Poomo si girarono e videro che gli abitanti del villaggio li avevano raggiunti compresi il capo con i suoi figli e lo sciamano che li guardavano con sguardo di rammarico.

-Mi dispiace tanto. Non so davvero cosa ci sia preso a tutti quanti. Ricordo solo di aver visto una luce nera  provenire da un cristallo e poi il nulla- spiegò il capo villaggio.

-Vi chiediamo umilmente perdono- aggiunse lo sciamano inginocchiandosi a loro.

-Ma no! Non avete niente di cui farvi perdonare. Non è stata colpa vostra- disse Smeralda facendo rialzare il vecchio signore.

-Ha ragione, Smeralda- disse la principessa del regno lunare.

-Vi ringrazio. Ma comunque vorrei che accettiate il diamante rosa come ringraziamento per averci salvato- disse Wolf tirando fuori l’oggetto in questione.

-Oh per la gloria di Grace… Finalmente il primo diamante!- esultò Desideria dalla felicità.

-Evviva!- urlò l’intero gruppo.

-Danza della vittoria, ragazze?- disse Smeralda alla sorella e alla cugina preparandosi a ballare in modo strambo davanti a tutti.

-Oh no!- esclamò Ruy portandosi una mano alla fronte.

-E c’è da chiederlo? Facciamolo!- disse Marion e Desy annuì.

-Vittoria vittoria vittoria!- si misero a “cantare” le principesse insieme ai loro divertenti movimenti.

“Ci risiamo” pensò il principe della Luna vedendo le espressioni dei presenti prima sconvolti e poi divertiti. La cosa positiva delle loro strane danze è che portavano molta allegria e nonostante non fosse un comportamento da vere principesse, sotto sotto a Ruy non dispiaceva. Ma non era quello che lo preoccupava in quel momento vedendo Eclipse sorridere e che fissava sua sorella. Non era un buon segno.

Dal canto suo, Eclipse non si accorgeva di essere rimasto a guardare la cobalto. Era sovrappensiero. Si chiedeva il motivo di quella reazione nel toccarla e nel guardarla. Aveva conosciuto moltissime ragazze ma nessuna prima di lei gli aveva fatto un simile effetto. Forse perché è diversa, non è superficiale come altre. Chissà.

-Bene. Ora è meglio che ritorniamo sulla nostra navicella- disse Poomo. Nel vedere le ragazze ballare in quel modo, gli aveva ricordato le gemelle quando erano bambine. Quanti dei loro assurdi balletti si era sorbito anni fa.

-Hai ragione. Il tempo stringe e ci mancano ancora due diamanti- disse Ruy per poi rivolgersi al capo villaggio. –Grazie mille per averci dato la vostra reliquia. So quanto è importante per voi ma dandocela aiuterete il nostro pianeta e anche tutto l’universo a salvarsi dalla minaccia oscura-

-Vi auguro buona fortuna nell’impresa, principe. Ho fiducia nel vostro gruppo- disse inchinandosi Wolf.

-Proprio ieri ho consultato il nostro oracolo. Il vostro nemico non è cosa da poco ma se resterete uniti e avrete fede, riuscirete a sconfiggerlo- disse il vecchio sciamano. –Ricordatevi le mie parole. La paura è l'oscura prigione della luce. Il coraggio è la chiave-

-Il coraggio…- sussurrò Eclipse.

-Andate ora e che la vostra Grace vi protegga- disse l’anziano.

I ragazzi annuirono e dopo aver salutato, Ruy, Desideria, Poomo ed Eclipse si avviarono verso la navicella. Invece Marion e Smeralda rimasero un attimo a guardare Taka e Shura.

-Dovete proprio andare, eh- disse il maggiore dei fratelli.

-Già- disse la cobalto con un sorriso malinconico. Anche se ci sono state poco, quel pianeta e il villaggio gli era piaciuto.

-Spero che un giorno tornerete a trovarci- disse Shura.

-Certo, non vi libererete facilmente di noi. Non ci dimenticheremo, promesso- disse Smeralda ed entrambe baciarono sulla guancia i due principi.

Questa scena non piacque al principe dai capelli rossi e stranamente ad Eclipse.

-Su, sbrigatevi. Non abbiamo tutto il giorno- disse brusco Ruy.

-Sì sì, arriviamo- disse alzando gli occhi al cielo, Marion. E così dopo un arrivederci, lei e la cugina se ne andarono via con gli altri.

 

-A quanto pare ora tocca ai vostri ragazzi salvare Wonder. La storia si ripete- disse Altezza sorseggiando il suo thè in compagnia delle gemelle e di Lione nel giardino del regno solare. I loro mariti erano andati a controllare le loro risorse visto che c’era stato un altro allarme mentre gli altri amici sovrani se n’erano ritornati nei loro regni con la raccomandazione di avvisare subito se fosse successo qualcosa di brutto.

-Già. Chi l’avrebbe detto che la pace del nostro pianeta sarebbe stata di nuovo minacciata- disse Rein.

-Non possiamo avere un attimo di pace. A proposito, sei riuscita a contattare i ragazzi stamattina prima della riunione?- chiese la rossa alla sorella.

-No. Abbiamo provato diverse volte ma niente. Speriamo non gli sia successo niente di brutto-

-Su, amiche mie. Ricordatevi che sono i vostri figli, se la caveranno- disse Lione prendendo la mano di Fine e di Rein per tranquillizzarle.

-Speriamo- sospirò Fine.

-Capisco la vostra preoccupazione ma purtroppo abbiamo bisogno di loro per far sì che Wonder abbia ancora un futuro. Se ci sarà qualcosa che potremo fare per aiutarli, la faremo-

-Concordo con Lione- disse Altezza.

-Grazie, siete delle vere amiche-

-Ah sì? E se siamo vere amiche perché non ci hai detto che aspetti un bambino, Fine?- disse Lione scherzando.

-Come? E voi come fate a saperlo?-

-Dal tuo appetito. Sei sempre stata una mangiona ma mai ti sei finita tutti i dolcetti del thè, almeno un po’ ce li hai sempre lasciati. Invece adesso te li sei spazzolati tutti e abbiamo notato che hai messo su un po’ di peso e ti si è ingrossato il seno. Una donna capisce subito certe cose a differenza degli uomini- spiegò Altezza.

-Esatto- concordò l’arancione ridacchiando insieme a Rein.

-Oh per Grace- esclamò Fine.

-Comunque congratulazioni, cara. Immagino che Shade ne sia felicissimo- disse Lione.

-Complimenti. Strano però… Conoscendovi, mi aspettavo un bebè in arrivo già da un pezzo- disse la bionda.

-In effetti anch’io- disse l’arancione.

-Insomma. Non eravamo sicuri di volere un altro figlio. Tutto qui- disse Fine diventando tutta rossa come i suoi capelli ma non era vero ciò che aveva appena detto. Era strano anche per lei che non fosse rimasta incinta prima. Pensandoci ci sono state delle volte che lei e Shade avevano fatto l’amore senza riserve. Diverse volte in cui avrebbero potuto concepire. Eppure niente, nonostante entrambi fossero molto fertili. C’era qualcosa che non andava, se lo sentiva.

-Capisco- disse Altezza. –Ma lo sapevate che…- e cominciò a parlare di altro. Di gioielli, ovviamente, vestiti all’ultima moda, pettegolezzi… tutti argomenti che Rein adorava. Fine fece un sospiro di sollievo per quel cambio di argomento. A volte Altezza faceva certi interrogatori da far venire mal di testa. E alla rossa bastavano già le sue emicranie e nausee in quel momento.

 

I ragazzi arrivarono al luogo dove avevano lasciato il loro veicolo ma adesso giungevano delle domande. Cosa avrebbe fatto Eclipse? Sarebbe stato dalla loro parte oppure no? Ancora non era chiaro il loro rapporto.

Eclipse rimase a guardarli un attimo. Se fosse rimasto ancora con loro gli avrebbero fatto domande a cui non poteva rispondere ancora.

-Devo andare- disse semplicemente facendo per allontanarsi da lì.

-Aspetta! Anche se non sei nostro nemico, che cosa hai intenzione di fare? Qual è il tuo scopo?- disse Ruy.

-Continuerò ad aiutarvi nella vostra missione, vi basti sapere questo. Non viaggerò insieme a voi ma se avrete bisogno di me, io ci sarò. Saprò dove trovarvi e come raggiungervi. A presto- rispose con tono freddo per poi sparire nella foresta lasciando il gruppo confuso.

-Che strano tipo. Ma ora andiamo, ci spiegherete quello che vi è successo mentre eravamo al villaggio, durante il tragitto per il prossimo pianeta- disse Smeralda entrando dentro alla navicella insieme agli altri.

Appena entrati, Poomo si mise subito ai comandi e così la compagnia poté partire per recuperare il secondo diamante.

 

Continua…

 

Sento un coro angelico dire “Alleluja” XD Finalmente hanno lasciato il pianeta e preso il primo diamante. Ditemi che ne pensate di questo capitolo :3 Le parole sulla paura che dice lo sciamano non è altro che una citazione del mio gioco preferito Kingdom Heart. Mi sembrava troppo carina e perciò l’ho messa :P Ci sentiamo per il prossimo aggiornamento! Bacioni!

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Capitolo 17

 

-Quindi è andata così?- disse Ruy dopo aver sentito ciò che era accaduto a Marion e Smeralda. Prima invece sono stati lui con Poomo a raccontare. Quando erano alla loro ricerca e a proposito di Eclipse.

-Già. Ma non mi hai detto com’è possibile che quel ragazzo abbia lo stesso nome che usava nostro padre- disse Marion.

-Mi ha detto che nostro padre lo ha salvato quand’era un bambino e che da allora è il suo eroe. Il suo esempio da seguire-

-Capisco- disse lei per poi sbadigliare. Era decisamente l’ora di andare a dormire.

-Poomo, domani puoi riuscire ad aggiustare lo schermo con il radar? I nostri genitori avranno provato a contattarci e senza ottenere risposta saranno preoccupati- disse Desideria.

-Sicuro, principessa. Domani mi metterò sotto con le riparazioni- acconsentì il folletto.

-Bene, ora è meglio andare a dormire. Buonanotte ragazze, buonanotte Poomo- disse il principe della Luna andando a letto.

-Buonanotte a tutti- risposero gli altri per poi seguire l’esempio del ragazzo.

Si erano addormentati subito, appena toccato il letto. Ma non la principessa della Luna a cui non faceva che pensare a quell’Eclipse. Nonostante abbia intravisto poco del suo volto mascherato, la ragazza aveva l’impressione di conoscerlo. Aveva dei bellissimi capelli argentati, colore che lei adorava perché le ricordava la luna. Per non parlare degli occhi. Di un azzurro zaffiro. Erano di una tonalità più chiara rispetto ai suoi color cobalto. Quel ragazzo emanava fascino e mistero a cui lei non riusciva a resistere. E poi… già una volta aveva sentito quei brividi lungo il corpo ed era stato quando aveva toccato il principe Alam. Pensandoci i due si assomigliavano parecchio forse è per quello che Eclipse le sembrava famigliare. Il colore dei capelli e degli occhi erano uguali ma di Eclipse non era riuscita a vedere bene i lineamenti del viso per via della maschera nera che indossava. Il principe Alam aveva dei bei lineamenti e un portamento davvero regale. Nel pensare a lui, Marion si ritrovò ad arrossire.

“Che cosa sto pensando? Perché ho avuto quei brividi nel toccare il principe ed Eclipse? Non è possibile che siano la stessa persona. Alam è un principe dai modi impeccabili mentre Eclipse…mi  è sembrato tutta un'altra cosa. Entrambi li conosco pochissimo, li ho visti solo una volta, ma penso siano due persone completamente diverse”

Comunque non era il momento per pensare ai ragazzi. Ora la loro missione era più importante. La principessa doveva pensare a sconfiggere il male e a ritornare sana e salva su Wonder insieme alle sue cugine, Ruy e Poomo. Nient’altro aveva più importanza.

E con quest’ultimi pensieri, si addormentò.

 

I sovrani si trovavano ancora a controllare i terreni ai confini dei loro regni. Dove prima c’era stata confusione adesso regnava il silenzio. Crateri neri danneggiavano il paesaggio e piante morte intorno a loro. Dopo aver visionato la situazione nel regno dei Gioielli e in quello di Mera Mera, Shade e Bright insieme ad Auler e Atreju, il marito di Lione, si erano spostati alle rovine del regno della Luna. Anche lì lo stato del terreno non era delle migliori. All’interno dei crateri non avevano trovato niente ma avevano l’impressione che “qualcosa” ci era stato. Qualcosa che cadeva dal cielo per abbattersi su Wonder.

-Neanche qui abbiamo uno straccio di indizio- disse Shade.

-Già. Ma direi che per oggi può bastare. Manderemo delle guardie intorno ai luoghi martoriati per controllare 24 ore su 24- disse Bright.

-Non ci resta altro da fare- disse Atreju e Auler annuì ai suoi compagni.

Stanchi, si fermarono vicino al lago Stella a riposare. E a quel punto, per togliersi per un po’ la tensione e la paura dovuti agli ultimi avvenimenti, Auler sorrise e guardò Shade.

-Ho saputo che stai per avere un altro figlio. Congratulazioni, amico-

A quei complimenti, Shade arrossì leggermente.

-Congratulazioni anche da parte mia, Shade. Sono sicuro che anche questo pargoletto sarà bellissimo come i gemelli. Non può essere altrimenti. Fine è una splendida donna e neanche tu scherzi- disse Atreju gioviale.

Il cobalto lo guardò. Con i suoi capelli biondo cenere e gli occhi azzurri, Atreju era sempre stato un bell’uomo. All’accademia, era stato anche lui abbastanza popolare tra le ragazze ma quello che lui adorava di più era lo sport. Ed era per questo che Atreju aveva sempre ammirato Fine, bravissima in ogni attività sportiva. Shade ne era stato geloso una volta ma quando capì che tra loro c’era solo rispetto e ammirazione in ambito sportivo, il biondo gli era diventato sempre più simpatico. Infatti fu felice quando sposò Lione. Erano una coppia meravigliosa ed erano sempre i benvenuti alle partite di calcio e di volley che organizzavano nel regno della Luna. In verità erano i benvenuti in tutto.

-Grazie, amici. Sono davvero felicissimo per questo nuovo arrivo-

-Non ne dubitiamo- ridacchiò Bright insieme agli altri due sovrani.

-A proposito di figli, quand’è che tua figlia darà una possibilità a uno dei miei? Taron e Fly sono seriamente interessati- fece l’occhiolino il re dei Gioielli.

-Auler, sai benissimo che Marion non è interessata a quelle cose- alzò gli occhi al cielo, il cobalto.

-Ne sei proprio sicuro, paparino?- lo prese in giro Bright.

-Che vorresti insinuare, Bright?- disse rivolgendogli un occhiataccia.

-Che all’ultimo ballo ho visto tua figlia piuttosto interessata a un certo principe dai capelli argentati- lo provocò ancora l’amico.

-Ah sì, l’ho notato anch’io. Mi sembra che si tratti del principe Alam Shadow di Lunaria. Mi ha detto Bibi che è molto popolare in accademia quindi se fossi in te, Shade, mi preoccuperei per la tua bambina- disse Atreju provocandolo anche lui.

-Smettetela di dire scemenze! Per Marion è ancora presto. Ha solo 12 anni-

-Fine si è innamorata di te a 8 anni perciò non è mai troppo presto- sbuffò Bright.

-Se è per questo Rein si è presa una cotta per te da prima degli 8 anni, Bright- gli ricordò Auler.

-Già, è vero- sorrise il re del regno Solare facendo l’occhiolino.

Shade, stanco di sentire quei discorsi, si allontanò un attimo dal gruppo per darsi una rinfrescata al lago Stella. Certe volte i suoi amici sapevano essere proprio irritanti. Marion era la sua bambina e non avrebbe permesso a nessun ragazzo di corteggiarla almeno finché lei non avesse compiuto 30 anni. Fine lo rimproverava sempre per questo ma che ci poteva fare lui se era uno di quei padri iperprotettivi con le figlie? Lui era un tipo geloso di suo. Lo era anche di Fine, lo era di sua madre Maria e anche di sua sorella Milky. Aveva fatto il diavolo a quattro quando sua sorella si fidanzò con Narlo. Non che avesse niente contro il principe del regno della Goccia. Ma sua sorella era sua sorella.

Si sciacquò il viso con la fresca acqua del lago e guardò il suo riflesso.

-Fine Fine Fine- e dopo aver pronunciato per tre volte il nome della sua amata regina, il re vide una stella passare. Sorrise.

La romantica tradizione del lago Stella era famosa a tutti. Se dopo aver pronunciato il nome della persona amata tre volte ti vedi passare una stella, vuol dire che quella persona è la tua anima gemella.

Per la maggior parte della sua vita, Shade l’aveva considerata una cosa stupida finché non incontrò la rossa principessa del regno Solare. Lei aveva cambiato il suo mondo. Fin da bambino, quando suo padre morì e si era ritrovato l’unico maschio con una madre malata e una sorellina neonata, il suo sogno era sempre stato di diventare un bravo medico per riuscire a curare la genitrice. E anche un bravo giardiniere. Adorava le piante e prendersi cura di loro. All’accademia, grazie all’anziano giardiniere, aveva imparato molto e gliene sarebbe stato grato per l’eternità.

In quegli anni tutti i suoi sogni sono diventati realtà, o almeno in buona parte. Nonostante non sia tra i compiti di un re, si prendeva sempre cura del suo giardino reale. E poi non era diventato un medico ufficiale ma aiutava volentieri i dottori se avevano bisogno di un erba medicinale o semplicemente di un supporto. E sua madre era guarita grazie a uno di loro dopo anni di cure speciali e alle sue erbe. I suoi studi non erano stati del tutto inutili alla fine. Soprattutto quando da piccoli i suoi figli, in particolare Marion, non facevano che ferirsi mentre giocavano. Sorrise divertito nel ricordare. In effetti, in quelle occasioni era stato molto comodo avere lui come pronto soccorso. Ruy non piagnucolava mai e anche se ferito, preferiva curarsi da solo. Diceva che ne andava del suo “orgoglio di uomo” o qualcosa del genere. Perciò con lui bastava dargli la cassetta del pronto soccorso e faceva da sé. Ma con Marion era tutta un'altra storia.

 

*Inizio Flashback*

 

-Sob Sob… PAPAAAAAA’!- urlò piangendo la sua piccolina. Fin da quando era venuta al mondo aveva degli ottimi polmoni e corde vocali. La sua voce si poteva sentire anche negli altri regni.

Lui era corso via da una riunione appena l’aveva sentita. Era così che andava quando si trattava dei gemelli, soprattutto di Marion. Non importava dove fosse, lui ci sarebbe sempre stato per i suoi bambini.

Lasciando di stucco i suoi ministri, re Shade lasciò la sala del consiglio e raggiunse sua figlia nella sua stanza. Tutta rossa e piena di lacrime, appena vide il padre, Marion corse da lui.

-Papà… fa male…- disse tra i singhiozzi.

-Cosa, tesoro? Fai vedere- disse dolcemente il cobalto inginocchiandosi di fronte a lei per vedere dov’era la bua.

-Qui- disse la bambina indicandogli il suo ditino dove era graffiata e sanguinava. Poi Shade notò il vaso dei fiori in frantumi sul pavimento ai piedi del comodino.

-Volevo cambiare l’acqua ai fiori ma poi… si è rotto…- disse la bimba piangendo ancora.

Il re gli sorrise intenerito e gli prese il dito dove cominciò a succhiare via il sangue. Marion si calmò e guardò il padre togliere via il dolore.

Dopo aver tolto il sangue dalla ferita, Shade tirò fuori da una tasca un cerotto e lo mise sul dito della figlia.

-Ecco fatto! Ora la bua passerà. Via bua, via dalla mia bambina- disse scacciando il dolore e facendo sorridere la piccola.

-Grazie, papà- disse Marion abbracciandolo stretto con un enorme sorriso.

-Tesoro, dovrai smetterla di essere così piagnucolona, se no nessun ragazzo ti sposerà mai- scherzò il padre. Anche se lui sapeva che la sua piccola era troppo bella per non ricevere in futuro delle proposte di fidanzamento. Modestamente era degna figlia di suo padre e di sua madre. I lineamenti e la maggior parte del carattere li aveva presi dalla sua fantastica mamma. Tuttavia Marion aveva preso di più da parte sua. I più anziani del suo regno dicevano che la piccola somigliava molto a sua nonna Maria quando era bambina. Shade gli dava ragione. Lui stesso aveva preso l’aspetto da sua madre e Marion uguale.

-Non mi importa. Io non mi sposerò mai, papà. Voglio stare con te, mamma e Ruy per sempre-

-Oh la mia piccola principessa- sorrise per poi abbracciarla anche lui.

Magari fosse vero.

 

*Fine Flashback*

 

Adorava tantissimi i suoi figli in egual misura ma con le figlie femmine è più complicato. Ruy era un maschio e non aveva problemi a rifiutare le avance delle femmine. Marion, essendo una ragazza, era più delicata e Shade sapeva che al mondo c’erano un sacco di ragazzi malintenzionati. Lei non sarebbe riuscita a contrastare le attenzioni di un corteggiatore e perciò aveva bisogno di qualcuno che la proteggesse. E infatti c’erano suo padre e suo fratello. Anche se Fine non smetteva di ricordare al marito che prima o poi Marion avrebbe trovato qualcuno di speciale e a quel punto sarebbe stato questo qualcuno a proteggerla.

Shade non voleva questo. Non voleva vedersi portare via la sua bambina. Finalmente aveva capito cosa aveva provato il suocero quando lui e Bright corteggiavamo le sue figlie. Non era per niente facile. E non invidiava di certo il suo amico nell’averne due di figlie femmine.

Sospirando, il re della Luna si alzò e fece per ritornare dai suoi amici ma un luccichio nero che proveniva da vicino al lago attirò la sua attenzione. Si avvicinò con cautela ma fu inutile. Quella luce nera si espanse e andò ad avvolgere Shade.

-Ahhh- gemette per la sofferenza e il dolore che in quel momento lo colpirono per tutto il corpo. L’oscurità lo consumò e in un attimo fu tutto finito. Il suo aspetto era rimasto lo stesso ma dentro di lui ora albergava il potere della pietra oscura. Ridacchiò fiero della sua nuova trasformazione.

“Dite addio a quel rammollito del benevolo re Shade. Ora le cose andranno molto meglio” pensò con un sorriso maligno per poi ritornare indietro dagli altri.

-Ehy Shade. Ce ne hai messo di tempo per tornare- disse Bright appena lo vide.

-Scusate, mi sono intrattenuto più del dovuto al lago Stella- rispose il cobalto nascondendo per ora il suo lato oscuro.

-D’accordo ma ora dobbiamo davvero ritornare nei nostri regni- disse Auler.

Così si avviarono insieme nel luogo dove avevano lasciato le loro astronavi e lì si salutarono.

-Ci vediamo per gli altri controlli dopodomani. A presto ragazzi- disse Atreju e se ne andò poi fece lo stesso il re dei Gioielli. Le loro mogli sarebbero tornate con l’astronave del regno della Luna come avevano deciso quella mattina. Le donne avevano bisogno di più tempo per stare tra di loro, avevano detto. Chi le capiva era bravo.

Rimasero solo Bright e Shade che si fissarono per un istante.

-Stai bene, Shade?- chiese d’un tratto il biondo. Non sapeva il perché ma sentiva che c’era qualcosa che non andava in lui. Percepiva qualcosa da quando il suo amico era ritornato dalla sua passeggiata.

-Certo, Bright. Mai stato meglio- gli sorrise.

-D’accordo. Se lo dici tu- disse poco convinto.

-Non preoccuparti. Ora andiamo che così ci prenderemo un bel bicchiere di vino nel mio castello mentre le donne staranno per i fatti loro fino a stasera-

-Hai ragione. Andiamo- sorrise all’amico lasciando perdere le sue sensazioni per ora. Forse si stava davvero preoccupando per niente e tutta quella tensione degli ultimi tempi lo avevano scombussolato troppo.

Presero l’astronave e si allontanarono dal lago Stella per fare ritorno al castello della Luna.

In lontananza qualcuno vide l’astronave andarsene e rise soddisfatto.

“Fai il tuo lavoro pietra oscura. Con re Shade in nostro potere, presto avremmo il regno della Luna e all’arrivo del mio signore, tutta Wonder sarà ai nostri piedi”

 

Continua…

 

Ciao a tutti! Finalmente un nuovo capitolo! Stavolta ho voluto incentrarlo su Marion e il crescente interesse in Eclipse e Alam, sul rapporto padre/figlia e… sulla trasformazione di Shade. L’ultima parte è la mia preferita :P Come avrete notato nel precedente Amore Eterno, mi piace trasformare i nostri personaggi in cattivi XD Nel prossimo ci sarà una chiacchierata genitori e figli visto che con l’impianto guasto non sono riusciti a sentirsi nel regno Albaron. E poi farò passare qualche settimana prima di rilevare il secondo diamante. Mi pareva brutto fargli trovare un diamante al giorno. Sarebbe stato troppo sbrigativo. Nel frattempo che succederà con Shade? Chi lo sa? :P Ci sentiamo nel prossimo capitolo e grazie a chi segue la mia storia. Davvero grazie di cuore! Bacioni!

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Capitolo 18

 

 

Poomo fu il primo a svegliarsi per il nuovo giorno. Aveva così tante cose da fare tra cui le riparazioni all'astronave che avevo subito vari danni in quel pianeta selvaggio. Andò subito a controllare i macchinari e si mise all'opera.

Quando finì con la prima riparazione si era fatta l'ora per la colazione e perciò si mise subito ai fornelli per preparare delle buonissime frittelle.

Il profumo di quel dolce fragrante arrivò alle narici dei giovani reali che li svegliò con il sorriso sulle labbra.

-Poomo sei il migliore, ti adoro- esclamò Smeralda con l'acquolina in bocca come tutti i presenti.

-Ho una fame da lupi- commentò Ruy.

-Ok, ragazzi. Sedetevi che ho quasi fatto. Mi mancano solo un paio di frittelle e la colazione è pronta. Marion, tira fuori il latte dal frigo, per favore-

-Signorsì!- esclamò la principessina prendendo la bottiglia fresca. La mise a tavola e prese anche i bicchieri per tutti.

Finito di cuocere, Poomo servì anche le frittelle nei piatti e li mise a tavola.

-Buon appetito!- dissero in coro i ragazzi con il folletto e si misero a mangiare di gusto.

-Ammetto che mi manca la cucina del castello ma anche la tua, Poomo, è davvero buonissima!- disse Desideria masticando con vera goduria.

-Desy, non si parla con la bocca piena- la rimproverò il cugino.

-Eh cari ragazzi, sembra passata un'eternità da quando preparavo da mangiare alle vostre mamme. Anche loro apprezzavano tanto le mie abilità culinarie, sopratutto Fine. Lei è sempre stata un pozzo senza fondo- disse con evidente nostalgia il folletto.

I ragazzi si guardarono per poi scambiarsi un sorriso d'intesa. Fu Ruy a farsi avanti.

-Puoi dirci qualcosa di più riguardo ai viaggi che avete fatto? Immagino che ti abbiano fatto diventare matto-

-Esatto! Quelle due pesti... non sapevano far nulla. Le pulizie le facevo io, i pasti li preparavo io... Tutto! Non sapevano nemmeno come impostare l'acqua calda per il bagno-

I presenti ridacchiavano. In effetti, si sapeva già che Fine e Rein erano davvero pessime da bambine ma sentirselo dire da un folletto esasperato era tutt'altra cosa.

-Tuttavia...- si calmò.

-Tuttavia?- lo incalzò Marion.

-Sono da sempre le migliori che abbia mai conosciuto e vi assicuro che ne ho conosciute tante di principesse prescelte dalla Benedizione del Sole-

-Davvero? Ma esattamente quanti anni hai?- gli chiese Smeralda.

-Non chiedermelo. Sono troppi da poter contare-

-Wow, quindi hai conosciuto anche i nostri antenati- disse Ruy.

-Già. Ho potuto vedere molti valorosi principi e aggraziate principesse. Quando incontrai Fine e Rein rimasi totalmente spiazzato per quanto diverse erano rispetto ai loro predecessori. Ci sono state principesse ribelli, certo, ma non quanto loro-

-Cosa hai pensato quando due imbranate del genere sono riuscite a sposarsi con due dei principi più affascinanti dell'universo?- chiese Desy intrecciandosi sovrappensiero i capelli biondi.

-Quella più sbalordita credo sia stata la vecchia Camelot, da parte mia c'è stata più gioia e orgoglio. Credetemi, bastava vedere come si guardavano le due coppie per capire che erano fatti l'uno per l'altra, tralasciando il Codice Reale e l'etichetta. E grazie a loro imparai che non è la grazia o i gioielli o i vestiti a rendere una ragazza una vera principessa ma la bontà d'animo e il saper essere altruisti.-

Aveva ragione. I ragazzi concordavano con quello che aveva detto il folletto ed erano felici che le loro mamme erano così com'erano.

-Bene, fine dei ricordi. Devo andare a finire le riparazioni. Voi finite di mangiare con calma, ok?-

-Ok- annuì Ruy e il folletto uscì dalla stanza lasciando i ragazzi con i pensieri in subbuglio.

 

 

Tornare nel proprio pianeta era sempre dolore e felicità insieme per Alam. Amava il suo popolo, la sua terra, ma all'interno di quell'enorme castello si sentiva sempre solo. Non era così una volta. Il suo castello non era così cupo e vuoto anni fa, quando la sua adorata madre era viva. La regina Luria un tempo era stata la stella più luminosa del pianeta Lunaria. La luce che risplendeva nell'esistenza del burbero re Barn. Suo padre non era cattivo ma purtroppo aveva avuto un'infanzia difficile e ha sopportato le angherie del suo genitore che si aspettava l'erede perfetto. Sposando sua madre si era parecchio ammorbidito ma quando lei ci ha lasciati per una rara malattia, il loro mondo era andato in pezzi.

Il giovane principe aveva solo otto anni allora e suo padre non fu più lo stesso. Si ubriacava ogni sera, di giorno faceva disastri nell'amministrare il regno e in poco tempo mandò in rovina il pianeta. Questo shock gli costò la vita. Per tentare di rimpinguare le casse del regno, andò a chiedere prestiti a coloro che si proclamavano suoi amici ma ignorarono la sua richiesta d'aiuto. Allora gli rimase solo una cosa da fare: andare in guerra. Così in cambio di una certa somma sarebbe partito lui con un piccolo esercito. Una volta partito, il piccolo Alam non vide più suo padre. Ancora adesso amministrava lui il regno con l'aiuto del suo fido e vecchio consigliere Kolman. Non fu facile all'inizio per un bambino: rischiava di diventare vittima degli intrighi di corte, lotte di potere. Anche il supporto di suo zio Byron, il padre di Deborah, fece sì che non subisse influenze pericolose.

Se Alam aveva ancora un regno che lo ammirava e rispettava era grazie a loro.

Il ragazzo fece il suo ingresso al castello e tutti i servitori lo salutarono.

Si fece avanti uno di loro.

-Bentornato, mio principe. Il consiglio la sta aspettando- gli disse con un inchino.

-Riguardo a cosa?-

-Al raccolto di quest'anno-

-Grazie per avermi informato. Vado subito- e si avviò nella sala del Consiglio.

Quei vecchiacci gli mettevano soggezione. Erano i più anziani del regno e avevano aiutato anche suo padre un tempo. Tranne Kolman, il resto di loro non gli era particolarmente affezionato.

Doveva sbrigarsi a concludere questa faccenda così da poter andare in biblioteca e fare le ricerche sui tre diamanti e la profezia. Doveva scoprire qualcosa di più per aiutare i reali di Wonder e l'universo intero.

Era bizzarro che il destino di tutti fosse nelle mani di quattro ragazzini poco più piccoli di lui. Nel ripensare alla principessa Marion, il suo cuore saltò un battito. Non si era mai sentito così prima d'ora. Non aveva mai degnato di uno sguardo nessuna ragazza, non era per lui l'amore. Non cercava l'anima gemella ed era presto per decidere la sua futura regina eppure con quella ragazzina provava cose che lo facevano sentire... bene.

Alam ancora non lo sapeva ma la principessa della Luna avrebbe riportato luce e calore nella sua solitaria esistenza.

 

 

-E' strano- riflettè a voce alta Fine.

-Cosa, mia regina?- disse Lulù mentre serviva una tazza di thè.

-Mio marito. Non so... mi sembra diverso dal solito-

-Dite? A me sembra sempre il nostro re Shade- fece spallucce.

Quando i re tornarono ieri sera dal giro di ricognizione, le loro mogli andarono ad accoglierli e presto rimasero da soli i sovrani della Luna.

Shade non perse tempo e subito si fiondò sulle labbra della sua regina, vorace. Sembrava che non la vedesse da anni. Ma c'era qualcosa di strano e... oscuro nei suoi baci che mise in allerta Fine. Suo marito era sempre stato impetuoso e passionale ma c'era un non so che che la inquietava e più la baciava più quelle spiacevoli sensazioni aumentavano. Si stacco piano da lui, cercò di piantarsi in faccia un sorriso di scuse e andò a dormire per prima.

Forse è stata solo una sua impressione. Tra la gravidanza e i suoi poteri da regina lunare può aver frainteso le sue emozioni. Non sapeva più cosa pensare.

Bevve un sorso di thè poi si tocco il ventre leggermente gonfio.

Speriamo che vada tutto bene e che non stia per impazzire del tutto”

 

 

Poomo riuscì ad aggiustare tutto quanto per metà pomeriggio e i ragazzi vollero subito provare lo schermo di comunicazione. Era da un bel po' di ore che non sentivano i loro genitori e presumevano che fossero molto preoccupati per loro.

Decisero di chiamare prima i sovrani del regno solare così presto, con loro somma gioia, apparvero Bright e Rein sullo schermo.

-Oh per la gloria di Grace! State bene, ragazzi? Cosa è successo?- si allarmò subito Rein avvicinandosi troppo allo schermo così da vedere il suo faccione. I ragazzi ridacchiarono.

-Ce l'abbiamo fatta, mamma! Abbiamo il primo diamante!- annunciò Desideria mostrando ai genitori il gioiello luminoso.

I coniugi rimase a bocca aperta.

-E' davvero il diamante rosa? E' magnifico- commentò Rein.

-Siete stati bravissimi, ragazzi. Dove l'avete trovato?- disse Bright.

-E' una lunga storia, papà- disse Smeralda.

-Abbiamo ancora un po' di tempo, tesoro, prima che finisca la trasmissione. Raccontateci tutto- disse il re Solare.

A quel punto i ragazzi raccontarono quello che era successo sul pianeta Albaron e di come sia stato bello usare il Prominence ma sopratutto della figura misteriosa che aveva inseguito Desideria.

-Una figura oscura? Dev'essere di sicuro colui che ha lasciato espandere il potere nero tra la gente del villaggio. Questo però significherebbe che questo individuo è un seguace o comunque complotta con quella presenza maligna che vuole impossessarsi del Prominence- riflettè Bright.

-Ci avevo pensato anch'io, zio, ma non capisco a quale scopo- disse Ruy.

-Potere, ragazzo mio. Essendo stato io stesso vittima del potere oscuro so cosa può spingere una persona a seguire questa strada. La pietra nera poi si alimenta delle debolezze della gente e infierisce su esse. Circuisce la nostra mente e ci spinge a desiderare la distruzione e il possesso del nulla-

-Capisco- disse solamente il ragazzo pensando che doveva essere proprio orribile una cosa del genere.

-Ho rischiato anche di cadere nel vuoto per inseguire quell'uomo ma per fortuna ci ha aiutati Eclipse- disse a quel punto Desideria. -Non so che fine avrei fatto se non ci fosse stato lui-

Rein e Bright sgranarono gli occhi e si guardarono sbalorditi.

-Cosa hai appena detto, tesoro?- chiese Rein.

-Che sono salva grazie a un certo Eclipse. Sapete, è un ragazzo mascherato che ci ha dato una mano nel trovare il villaggio dove erano Smeralda e Marion. E mi ha anche preso in tempo prima che cadessi di sotto-

-Eclipse... ma... non può essere. Shade era stato Eclipse tanti anni fa, lo sapete- disse Rein.

-Sì, è così. Infatti ci siamo rimasti anche noi sorpresi. A quanto pare questo ragazzo è stato salvato da papà tempo fa e così ha deciso di prendere il nome del suo idolo. Questo è quello che mi ha spiegato, non so altro- disse Ruy.

-Pensate di potervi fidare di questo sconosciuto?- chiese Bright.

-Assolutamente sì! Ne sono sicura- irruppe a gran voce Marion e accorgendosi subito del suo slancio e degli sguardi confusi dei presenti, arrossì. -Cioè... volevo dire... che, insomma, sento che possiamo fidarci. In fondo ha salvato Desideria, ci ha aiutati. Non dev'essere una persona cattiva-

-Può darsi. Ma state comunque attenti, ragazzi. Mi raccomando- disse il re.

-Certo!- risposero insieme.

-Purtroppo il tempo è quasi finito. Vi dobbiamo salutare- disse Smeralda un po' dispiaciuta.

-Già. Fate attenzione, ok? Non fateci troppo preoccupare, vorrei non veder comparire troppi capelli bianchi- scherzò Rein.

-Ok- ridacchiarono.

-Alla prossima, ragazzi. Ricontattateci al più presto e che Grace sia sempre con voi- disse Bright.

-Grazie. A presto!-

E la trasmissione si concluse.

-Bene, ora tocca ai nostri genitori- disse Marion.

-Va bene- disse Poomo e subito contattò il regno della Luna.

L'unica a rispondere alla chiamata fu Fine che comparve sullo schermo con un luminoso sorriso.

-Grazie a Grace, siete sani e salvi-

-Ciao mamma- -Ciao zia- salutarono i ragazzi.

-Che notizie avete? Spero non sia successo niente di grave-

-Ecco, in breve...- cominciò Marion e proseguì nel raccontare anche alla regina lunare cosa era accaduto e anche del fantomatico nuovo Eclipse.

-Un altro Eclipse? Sul serio? E ditemi, è affascinante come lo era Shade?- chiese scherzando un po' Fine. Le ragazze risposero di sì arrossendo imbarazzate mentre Ruy sbuffò.

-Non è divertente, mamma. A proposito, dov'è papà?-

-E' di nuovo uscito a controllare il regno. Ultimamente non fa che uscire spesso- disse con una strana espressione che sparì quasi subito ma che allarmò un po' Ruy.

-Sono successe cose strane?- chiese Marion.

-Purtroppo con l'avvicinarsi della presenza oscura, il pianeta sta subendo vari danni. Raccolti andati a male, fiumi e laghi che si stanno prosciugando. Il tempo stringe, ragazzi miei-

-Cercheremo di sbrigarci nella nostra missione, zia. Continua ad avere fiducia in noi- disse Smeralda.

-Credo in voi, come sempre- le sorrise la regina.

-Salveremo tutti quanti da questo cattivo e torneremo su Wonder da eroi- promise Ruy.

-Ne sono certa. Quanto vorrei abbracciarvi-

-Anche noi- disse malinconica Marion.

-Poi... ci sarà anche qualche novità ad attendervi- disse Fine. All'inizio pensava di rivelargli della sua gravidanza ma poi cambiò idea e decise di aspettare il loro ritorno. Non voleva distrarli dalla loro missione per nessun motivo. Era meglio così.

-Cosa intendi dire?- chiese Ruy scambiandosi uno sguardo interrogativo con le ragazze.

-Lo scoprirete al vostro ritorno. Ora è meglio che vada. Le faccende diplomatiche non si risolvono da sole. Spero di risentirvi presto, miei cari. State sempre attenti-

-Non dubitarne mai, zia. Abbiamo la pellaccia dura- disse Desideria.

-Brava la mia nipotina, così vi voglio. Buona fortuna per il vostro viaggio. Mi auguro che intercettiate il prossimo diamante al più presto. Ciao! Vi voglio bene- e dopo avergli sorriso per un ultima volta, chiuse il contatto.

-Chissà cosa avrà voluto dire con novità- disse Marion.

-Chi può dirlo. Non ci resta che completare la nostra missione per scoprirlo- disse Smeralda.

-Già. Ora, ragazze, che ne dite di fare il ballo della buona sorte?- chiese Desideria e non se lo fecero ripetere due volte. Le principesse si misero a fare l'ennesimo buffo balletto sotto gli occhi esasperati di Poomo e Ruy che si guardarono per poi sospirare.

-Poveri noi-

 

____________________________

 

Eccoci al grande ritorno, gente! Ho dovuto rileggere tutti i capitoli perché mi ero quasi del tutto dimenticata la storia. Vi chiedo davvero scusa per avervi abbandonato, ho avuto i miei problemi e blocchi dello scrittore ma giuro che finirò questa storia, piano piano ma lo farò. Spero abbiate pazienza con me e che non mi odiate.

Alla prossima!

Himeno

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Capitolo 19

 

 

-Hai sentito, Fine? A quanto pare anche stavolta c’è l’Eclipse di turno. Roba da matti.- commentò Rein sorseggiando il suo tè. Era andata a trovare la sorella il giorno dopo che i ragazzi li avevano contattati e poi la regina del Regno Solare pensava che c’era da recuperare il tempo perduto. Dopotutto non si sono visti spesso le loro famiglie negli ultimi anni e ora che sua sorella era in dolce attesa non poteva certo lasciarla sola.

-Bè magari sarà un valoroso alleato come lo era stato per noi Shade.- rispose la rossa.

-E magari anche affascinante come lo era tuo marito.- disse la regina turchina beccandosi un’occhiata sconvolta da parte della sorella. Era raro che Rein facesse complimenti a suo cognato. Guardò sospettosa la bevanda che stavano assaporando. Forse c’era qualcosa di miracoloso in esso.

Rein notò la sua espressione e sbuffò.

-No, non sono uscita fuori di testa e no, non c’è qualche intruglio strano nel tè. Ho solo ammesso una cosa ovvia. Per quanto lo detesti non sono mai stata cieca.-

-Certo- disse con un sorriso Fine.

-Ma ovviamente che resti tra noi, non vorrei che si montasse la testa. E’ già montato di suo.-

-Ovviamente.-

-Comunque direi tale madre, tale figlia eh- disse con un tono malizioso Rein.

-Che vorresti dire?- la guardò confusa.

-Ho notato un certo interesse da parte di Marion per questo nuovo ragazzo mascherato.-

-Cosa? Ma dai. Marion è solo una bambina.-

-Eravamo più piccole di lei quando ci siamo innamorati dei nostri mariti.- le fece presente la regina del Regno Solare.

In effetti è vero. Fine, per quanto sperasse che i figli trovassero l’amore, non credeva che già fossero così grandi da provare sentimenti per qualcuno. Quando vedeva i gemelli nei balli con eventuali pretendenti ci scherzava su e non ci aveva mai veramente pensato come in quel momento.

-Dici che anche mia figlia ha preso la mia stessa passione per i ragazzi con la maschera e dallo sguardo magnetico?- disse scherzando per metà.

-Perché no? Mi auguro solo che per questa generazione il ragazzo sia una persona per bene.-

-Ehy. Shade è una persona per bene. Ribelle ma comunque una brava persona.-

-Ribelle è un aggettivo piuttosto riduttivo per lui ma per stavolta non voglio contraddirti. Non ho voglia di litigare ancora sullo stesso argomento. Piuttosto… come va la gravidanza?- le guardò la pancia ancora poco accennata.

-Procede bene. Il medico mi ha detto che lui o lei sta bene ma non devo fare sforzi.-

-Chissà se sarà un maschio o una femmina. Avete già entrambi quindi penso faccia poca importanza purché sia sano. Probabilmente quel pervertito di tuo marito vorrà un’altra bambina.-

Fine ignorò l’insulto su Shade e la guardò interrogativamente.

-Come fai a saperlo?-

-Una supposizione.- fece spallucce.

-Tu non me la racconti giusta.- disse sospettosa.

-Oh andiamo! Parliamo di Shade. Desidera da quando era adolescente essere circondato da bambine che somiglino a te. Per quanto ami sua figlia, Marion è praticamente la sua copia al femminile quindi punta di sicuro su questa nuova creatura per avere un’altra Fine che lo adori. -

Non aveva tutti i torti. Shade non aveva mai fatto mistero di questa cosa ma Fine pensava che in fondo essendo cresciuto come unico maschio in una famiglia prevalentemente femminile desiderasse avere figli maschi che gli facessero “compagnia”.

-Vedremo. Insomma non è una cosa che dipende da noi. Sarà quel che sarà.-

-Giusto. Speriamo solo che per quando nascerà questo incubo sia finito. Non oso immaginare cosa possa succedere se l’oscurità si impossessasse di tutto il nostro universo.- si incupì l’azzurra.

-Non dirlo nemmeno per scherzo, Rein! I nostri ragazzi ce la faranno. Come abbiamo combattuto e sconfitto il male noi anni fa, ci riusciranno anche loro. Il bene vince sempre sul male. Dev’essere così. Non dobbiamo perdere la speranza. - disse premendo la mano sul suo ventre.

-Hai ragione. Il bene prospererà di nuovo ma quanti pericoli ancora dovranno affrontare i nostri bambini?-

-Non lo so, sorellina. Non lo so.-

Potevano solo sperare che Grace avrebbe vegliato su di loro come aveva fatto con loro. Non poteva pensare ad altro senza provare una profonda angoscia. E con lei anche sua sorella.

 

Nel frattempo i ragazzi in missione stavano aspettando segni di vita da parte della bussola. Era ormai passato un bel po' di tempo dal recupero del primo diamante e dovevano solo sperare che l’aura del prossimo di facesse sentire.

Il tempo stringeva ma il principe con le principesse e Poomo non potevano far altro che leggere qualcosa nell’attesa. Cercavano informazioni più specifiche che potevano servirgli. A parte la profezia e ciò che gli avevano riferito non sapevano molto. Neppure chi era il loro nemico.

-Uffa. Non ho mai guardato così tanti libri in vita mia. - mise il broncio, Smeralda. Era quella meno incline alla lettura e più per l’azione. Preferiva sempre agire senza soffermarsi troppo nella teoria ed era il motivo principale per cui i suoi voti scolastici erano piuttosto scarsi.

-Dai, abbi pazienza. Dobbiamo assolutamente scoprire qualcosa di più riguardo a questa presenza malvagia e a come sfruttare al meglio i diamanti una volta recuperati tutti.- disse Marion chiudendo l’ennesimo libro e ricominciarne un altro.

-Poomo, non è che puoi dirci qualcosa riguardo al potere del Prominence.- chiese Desideria. Forse potevano scoprire come sfruttare al meglio i loro poteri.

-Vediamo. In poche parole, per migliorare il vostro potere dovete aumentare la vostra regalità. E ogni volta che vi trasformate consumate energia di luce quindi dovete lasciar ricaricare i vostri scrigni e presumo anche la spada. Te, Ruy, sei il primo principe a usufruire del Prominence da secoli e non ci sono molte informazioni in merito.-

-Capisco. Ma come possiamo aumentare la nostra regalità?- chiese il principe.

-Le nostre mamme non ci hanno informato molto a riguardo.- disse la principessa bionda del Sole guardando il folletto.

-Vedete, le vostre mamme erano le principesse meno principesche di Wonder ma durante il loro viaggio erano riuscite ad aumentare i loro poteri facendo del bene e proteggendo con tutte le loro forze il loro pianeta. Quindi regalità non è intesa come grazia e raffinatezza ma come bellezza interiore. Se sarete gentili con il prossimo e sconfiggerete i vostri nemici sono sicuro che diventerete sempre più potenti. -

-Dobbiamo mettercela tutta. Il nostro pianeta e l’intero universo conta su di noi.- disse Marion per poi continuare a cercare.

Ruy sfogliò ancora in silenzio. A differenza delle principesse, era abituato a passare ore sui libri. Anche Marion amava leggere ma era lui ad esserne davvero ossessionato e assetato di conoscenza. La sorella si limitava ai libri d’avventura e azione mentre lui spaziava di genere arrivando anche alla poesia e alla storia.

Girò un’altra pagina finché non trovò quello che cercava.

-Ragazze, Poomo, venite qui!- sgranò gli occhi.

Lo raggiunsero e osservarono le pagine aperte di fronte a lui.

-Qui parla della profezia che era stata fatta da un potente stregone molti anni fa quando questo essere malvagio aveva già minacciato una volta l’universo intero. E’ successo addirittura prima della nascita della principessa Grace.-

-Caspita! E' parecchio antico allora. Cos'altro dice?- chiese l'azzurra.

-Sembra che questo stregone avesse predetto che questo essere chiamato Orbus avrebbe fatto ritorno in futuro. Non è riuscito a sconfiggerlo del tutto, solo a imprigionarlo in un pianeta disabitato. Solo che con gli anni il sigillo si è consumato fino a togliersi del tutto.-

-Ti pareva che non fosse qualcosa di permanente- sbuffò Desy.

-E a questo punto entriamo in scena noi. Parla di quattro giovani in grado di usare il Prominence, una delle fonti di luce più potenti, e della loro missione nel recuperare tre diamanti che costituiscono la chiave per uno scrigno dove lo stregone ha lasciato qualcosa di potente in grado di eliminare del tutto il mostro oscuro. Quest'ultimo desidera la benedizione del sole e qualsiasi altra energia possa renderlo invincibile.- concluse Ruy.

-Non dice cosa c'è esattamente in questo scrigno?- chiese la principessa della Luna.

-Purtroppo no. Rimane un completo mistero come le fattezze di questo mostro. Ne parla come se fosse un'aura, non qualcosa fatto di carne e ossa. Una presenza che può prendere possesso del cuore delle persone e che può creare le famose pietre oscure.-

Rimasero tutti in silenzio con i loro pensieri. L'entità del loro nemico non era stata del tutto svelata ma almeno sapevano qualcosina in più riguardo alla profezia.

All'improvviso si sentì il suono della speranza. Il bip della bussola che stava avvertendo la presenza di un diamante.

Poomo volò subito davanti ai comandi e guardò euforico lo schermo.

-Ci siamo! E' il diamante rosso e si trova poco distante da qui. Ancora pochi minuti e vedremo il pianeta Vinus.- informò gli altri.

-Vinus? Ma non è il pianeta della principessa Debora?- chiese Marion e a quel nome Ruy ebbe un sussulto.

-Sì, è proprio il suo. Che bella notizia! Non troveremo altre foreste e selvaggi.- esultò Desideria.

-Tutt'altro. Il pianeta Vinus è famoso per la sua produzione di profumi e vestiti stupendi. Almeno stavolta lo scenario sarà nel lusso in teoria.- commentò la sorella.

-Cosa aspettiamo? Alla riscossa!- esclamò il folletto e premette il pulsante dell'acceleratore.

 

 

C’erano fiamme ovunque. La gente fuggiva tra urla e case incendiate, Fine sentì il cuore battere forte dal terrore. Quale essere mostruoso può aver fatto una cosa del genere?

Si guardò intorno per poi correre ad aiutare i suoi sudditi. La disperazione le straziava l’anima.

A un certo punto, sollevò lo sguardo e vide Shade vestito di un abito nero con striature rosso sangue, in mezzo a quel’inferno.

-SHADE!- urlò lei andando ad abbracciarlo. Il suo calore l’aveva sempre confortata e fatta sentire protetta ma in quel momento sentiva solo un freddo gelido scorrerle per le vene.

-Guarda, mia amata. Non è uno spettacolo magnifico?-

Quelle parole ebbero l’effetto di una pugnalata. Fine alzò lentamente lo sguardo con gli occhi sgranati dalla paura. Non poteva credere a quello che sentiva.

-Cosa?- sussurrò a fatica. Non poteva essere vero.

-Questo d’ora in avanti sarà il nostro regno oscuro. Avremo il mondo ai nostri piedi- dichiarò per poi cominciare a ridere con trionfo.

La voce di suo marito pian piano si affievolì per poi scomparire nel buio.

 

-Fine… Fine… sorellina, mi senti? Forza, svegliati!-

La regina della Luna si destò con il cuore in tumulto e il respiro accelerato. Sembrava avesse corso per chilometri senza mai fermarsi ed era pallida come se avesse visto il diavolo in persona.

Rein la guardò molto preoccupata. Stavano parlando quando a un tratto la sua gemella l’aveva lasciata per il mondo dei sogni. Pensava fosse un normale sintomi di gravidanza. Capitava spesso che una donna nelle sue condizioni fosse spesso stanca ma quando la vide sudata e tormentata, decise di svegliarla.

-Cosa è successo?- chiese la rossa.

-Questo dovrei chiedertelo io. Sei strana, ti sei addormentata di botto e un attimo dopo sembravi in agonia. Spero non sia una delle tue previsioni del futuro.-

Fine guardò sua sorella preoccupata. Oh per Grace, sperava anche lei che non fosse così.

 

Dopo un altro quarto d’ora, Rein si decise a ritornare a casa. Si era fatto tardi e a momenti sarebbe stato il momento della cena.

La regina dai capelli rossi, stranamente, non se la sentì di mangiare. Cosa che fece preoccupare la servitù. Ma dopo quel sogno, Fine non se la sentiva proprio di mettere qualcosa sotto i denti. Il suo stomaco si era chiuso per l’agitazione e aveva un senso di nausea che non aveva niente a che fare con la gravidanza.

Si accarezzò il ventre e cercò di sorridere. Per quella sera forse avrebbe potuto prendere solo una camomilla e andare a letto.

Shade non era ancora rientrato. Ultimamente lo faceva spesso e ciò la rendeva inquieta. Quel sogno… No! Non doveva pensarci. Il suo amato non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Lui era buono, aveva un cuore nobile. Non amava la violenza e le ingiustizie. Era una delle cose che l’avevano fatta innamorare di lui. Arrossì non appena ricordò alcune vicende di quando erano ragazzini. Era davvero da tanto tempo che lo amava tantissimo. Praticamente da tutta la vita. Era una bambina pasticciona che pensava solo ai dolci e allo sport ma non appena aveva incrociato gli occhi di lui fu come se l'avesse colpita un fulmine. Non era mai stata una che credeva nell'amore a prima vista ma nel suo caso fu proprio così. E nonostante le difficoltà e le incomprensioni, era poi riuscita ad avere il suo principe.

Si preparò per la notte per poi sedersi sul letto. Sporse una mano e afferrò con delicatezza la cornice che conteneva la foto del loro matrimonio.

Lei era incinta di tre mesi allora e si poteva intravedere il pancino un po' gonfio sotto il vestito da sposa. Uno dei giorni più belli della loro vita.

-Tesoro, stai bene? Ho sentito dalle cameriere che non hai toccato cibo stasera.- entrò in tutta furia Shade con il respiro affannato. Lei sobbalzò per poi alzare la testa dalla foto per vederlo. Era magnifico come sempre ma quel sogno ancora aleggiava nei suoi pensieri. I suoi poteri da regina della Luna la stavano davvero facendo impazzire.

Posò la cornice e gli sorrise.

-Sto bene, tranquillo. Non avevo semplicemente fame ma vedrai che da domani ricomincerò a svuotare la cucina del castello.- rispose Fine.

-Sicura?-

-Certo.-

E dopo un po', Shade sospirò di sollievo e andò a sedersi vicino a lei. Le prese le mani tra le sue e catturò le sue labbra in un bacio ardente.

La regina dai capelli rossi rispose con entusiasmo. Quel calore le infondeva un calore che conosceva bene. Ma a un tratto, il re le morse il labbro un po' troppo forte facendola indietreggiare.

-Ahi!- esclamò cominciando a sentire il sapore del sangue.

-Aspetta.- le disse con gli occhi che luccicavano di malizia per poi leccarle il labbro ferito.

Quello doveva essere un gesto erotico che portava una donna a renderla ancora più eccitata ma per lei non fu così. Si mise in piedi e si allontanò ancora di più dal marito. Aveva di quella brutta sensazione.

Shade la guardava confuso ma tenendo il suo sorriso compiaciuto.

-Cosa c’è, Fine amore? Non mi desideri più?-

-Non è questo, Shade. Mi sembri strano. E' da quando sei tornato da quella perlustrazione che non sembri tu. Ti è forse successo qualcosa?-

-No, cara. Mai sentito meglio. Non dirmi che ti piaceva di più la mia versione debole e sdolcinata?-

Cosa...? Cosa stava dicendo?

Lo fissò incredula e nella sua testa si stava già formando un ipotesi che non desiderava fosse vera.

-Sha-Shade...-

-Speravo che avresti gradito di più il me di adesso. O forse stai solo facendo la difficile per proteggere quel microbo che hai in pancia?-

NO! Non voleva sentire queste cose da lui. Era un incubo. Non c'erano più dubbi. Era sotto l'effetto di una pietra oscura. Lei stessa ne era caduta vittima dopo Bright e sapeva come colpire con crudeltà nelle insicurezze della gente e a fargli dire cose che non pensavano minimamente.

Il cobalto continuò a fissarla ma il suo sorriso si trasformò in una smorfia piena di odio.

-Capisco. Ormai per te esiste solo quella creaturina che porti in grembo. Ami più lui che me.-

-Che stai dicendo? Shade, come hai potuto cedere al male? Non ti ho mai dato motivo di essere così insicuro di te. Sei sempre stato il mio universo.- gli rispose sentendo le lacrime che le stavano cominciando a scendere per le guance.

-Sai essere un ottima bugiarda. Devo proprio ringraziare la pietra oscura per avermi fatto aprire gli occhi. Dimmi la verità. Quello che porti è davvero figlio mio? Chi può assicurarmi che non te la sia spassata a mia insaputa con Bright o addirittura qualche altro nobile da strapazzo.-

A quel punto non ci vide più e gli diede un forte schiaffo. Come osava? Anche se era sotto il controllo dell'oscurità non lo giustificava nel dire quelle disgustose infamie.

Shade la guardò con soddisfazione come se non sentisse nemmeno il dolore alla guancia.

-Sì, amore mio. Così ti voglio. Sei uno spettacolo per gli occhi con quell'espressione arrabbiata.-

Le afferrò le mani e la spinse di nuovo tra le sue braccia.

-Lasciati andare, Fine.-

No... no... cercava di allontanarlo da lei ma lui era indubbiamente più forte.

Ma poi sentì un rumore di cocci e la presa su di lei si allentò fino a sparire. Shade cadde a terra svenuto e davanti si ritrovò sua sorella.

-Rein...- sussurrò piangendo a dirotto. - Rein!- la abbracciò stretta.

L'azzurra la strinse a sé cercando di calmarla almeno un po'. Era a metà strada quando sentì uno strano presentimento che la fece tornare indietro. Poi quando sentì le parole di suo cognato, tutto le fu chiaro.

Non era il momento per lasciarsi andare all'angoscia. Dovevano andare via dal Regno della Luna.

-Sorellina mia, dobbiamo andare. Una volta al Regno Solare troveremo il modo di far tornare Shade alla normalità ma non possiamo stare qui.-

-Ma i miei sudditi, il castello... Shade si arrabbierà. Dichiarerà guerra agli altri regni.- rabbrividì.

-Non abbiamo altra scelta. Pensa al tuo bambino ora. Vedrai che troveremo una soluzione. Forza!- e la sospinse di corsa fuori dalla porta fino ad arrivare al suo velivolo. Lasciò delicatamente una sconvolta Fine sulla poltrona e andò ai comandi. Non avevano tempo da perdere.

E così si avviarono in fuga verso il Regno Solare.

Fine non spiccicò parola per tutto il tragitto e a Rein le si spezzò ancora di più il cuore.

Povera sorella mia”

 

 

 

Chiedo perdono! Avrei dovuto pubblicare molto prima questo capitolo ma la parte finale è stato davvero un parto. Volevo dare una svolta alla storia e ci sono riuscita, direi, ma ci ho messo tre pomeriggi a concludere. Lo so, ora mi odierete per avervi lasciato così ma forse riuscirò a darvi il prossimo capitolo in tempi più brevi stavolta.

Grazie ancora a chi continua a seguirmi e vi aspetto alla prossima con il ritorno in scena della principessa Debora e ci sarà forse anche qualche evoluzione tra Alam e Marion, ma questo è ancora da definire.

Bacioni!

Himeno

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Capitolo 20

 

 

L’astronave atterrò senza problemi poco fuori la capitale del pianeta. Il fatto che alla guida ci fosse Poomo invece che delle principesse pasticcione aiutava molto.

C’era un vero e proprio parcheggio per le astronavi di ogni dove e ci volevano solo una decina di minuti a piedi per raggiungere il cancello principale per Brillatrix, la capitale di Vinus.

Varcata la soglia del cancello, i ragazzi ammirarono lo splendore dei palazzi e dei negozi di ogni genere. Certo che passare da una giungla senza elettricità a una città lussuosa era un bel salto di qualità. Non che la cultura selvaggia gli sia dispiaciuto ma rimanevano comunque dei reali abituati alla vita di castello.

-Wow! Che meraviglia! Guardate che bel vestito laggiù!- esclamò Desideria guardando con gli occhi a cuoricino un negozio di sartoria alla loro sinistra. Eh sì, tale madre tale figlia. In quel momento sembrava Rein in uno dei suoi attacchi di shopping compulsivo.

Smeralda guardò sua sorella con un sorriso comprensivo. Le fece ricordare qualcosa della loro infanzia. Alla differenza tra loro.

 

*Flashback*

 

-La principessina Desideria è così carina nel suo abito viola, non trovate?-

-Ha un aspetto così regale, peccato per la sua sbadataggine-

-Di sicuro ha classe. Sia lei che sua madre hanno da sempre buon gusto in fatto di moda.-

-Già, peccato che anche la secondogenita non abbia ereditato il loro gusto estetico.-

Voci, voci ovunque. Smeralda non sopportava quelle stupide oche. Odiava le feste. Ci veniva solo perché c’era la sua famiglia. Non era colpa sua se non amava la moda, i bei vestiti e i gioielli. Non era per il lusso e preferiva di gran lunga la semplicità e la comodità. Per questo motivo portava sempre i capelli corti, era una tortura gestire quelli lunghi.

Pur avendo solo cinque anni, la piccola principessa era già argomento di qualche pettegola. Cercava di ignorarle ma era difficile. Le faceva male essere paragonata costantemente a sua sorella maggiore. Desy era così bella con i suoi fluenti capelli biondi e aveva due stupendi acquamarina al posto degli occhi che riuscivano ad incantare. Papà diceva che anche lei ero splendida. Per lui ero addirittura la più bella di tutte ma il suo giudizio era di parte. Pur essendo figlia di due persone attraenti come i suoi genitori, non si poteva definire alla loro altezza. Era la pecora nera della famiglia ma non ne andava fiera. A volte era davvero troppo invidiosa di sua sorella. Era la cocca di mamma, chiedeva sempre a lei consigli e anche di accompagnarla a fare shopping. Ovvio, Smeralda non le era mai utile in estetica. Ovvio che non le chiedesse a lei di accompagnarla. Ci aveva provato varie volte ma la piccola si annoiava a guardare metri di stoffa e pietre preziose così lasciò perdere.

La principessina si allontanò dalla sala e uscì in terrazza a guardare il cielo.

Lì poteva stare tranquilla per un po'. Ma dopo qualche minuto, il re riuscì a raggiungerla dopo aver affrontato varie chiacchiere diplomatiche.

-Che cos’hai, tesoro mio? So che non ami le feste ma magari la vicinanza di tua sorella e dei tuoi cugini può migliorare la tua opinione.- le disse suo padre guardandola.

-Non è questo. Non mi piace essere paragonata a Desy. So di non essere bella ed elegante quanto lei ma odio sentirmelo dire in continuazione- sospirò.

-Smeralda, tesoro, tu hai altre qualità. Ogni ragazza è speciale a modo suo. Solo perché non ti piace la moda non significa che tu sia meno bella delle altre. Non sei inferiore a nessuno, bambina mia. Sei mia figlia e forse proprio per questo ti piace fare più qualcosa di mascolino.-

A quelle parole, la bambina ebbe un sussulto. In effetti c’erano cose che amava fare ma per non dare dispiacere alla sua famiglia ha sempre cercato di tenerle nascoste. Guardò in faccia il padre interrogativamente.

-Come lo sai?-

Lui si chinò e l’abbracciò con tenerezza nascondendo tra le sue ciocche blu un sorriso.

-Mia cara, sono tuo padre. Ti ho sempre osservato e so cosa ti piace e non. Per me non c’è nessun problema, come non lo sarà per la mamma e per Desy. Ti vogliamo bene, fai quello che ti rende felice e saremo felici anche noi.-

Aveva visto come la sua secondogenita guardava il campo di allenamento dalla sua finestra. Aveva notato il suo visino illuminarsi ogni volta che vedeva la sua arma.

-Davvero, papà?- le uscirono le lacrime dagli occhi.

Le baciò la fronte e le porse un sorriso radioso. -Certo.-

-Potrò allenarmi con te e gli altri ragazzi, allora? Potrò avere una spada tutta mia?-

-Ovviamente! Avrai la spada più bella di tutte ma solo dopo che sarai diventata bravissima. Prima ti allenerai con le spade di legno, non si sa mai.-

-Uffa! E va bene.- sbuffò per poi lanciarsi di nuovo tra le braccia del re. -Ti voglio bene, papà!-

Bright la strinse a sé provando un amore immenso per la sua bambina. -Anch’io, mia principessa, anch’io.-

 

*Fine Flashback*

 

-Poomo, hai visto la localizzazione del diamante dal radar?- chiese Ruy.

-Certo, principe. Il radar dice che il diamante si trova a palazzo ma non sapendo com’è fatto all’interno non so dirti esattamente in quale stanza sia.-

-Allora sbrighiamoci a raggiungere il palazzo. Magari i sovrani e la principessa Debora sanno dove si trova il diamante rosso senza cercare troppo.- disse il principe dai capelli rossi.

-Dite che dovremo dirgli della nostra missione o tenerla segreta?- chiese Marion.

-Credo sia meglio dirgli tutto come abbiamo fatto sull’altro pianeta. E’ inutile cercare di non far preoccupare nessuno. Se non è già giunta la notizia da Wonder, scopriranno comunque della minaccia imminente nell’universo. E’ un problema di tutti quindi dovranno collaborare.- disse Smeralda.

-Hai ragione.- annuì la cugina.

-E poi sono convinto che non solo Wonder sapeva di questa minaccia. Qualche altro pianeta potrebbe averlo saputo prima di noi.- disse Ruy.

-Come ad esempio sul pianeta di questo nuovo Eclipse. A meno che non avesse spiato al nostro castello è possibile che sapesse della profezia già da prima.- disse Marion.

-Giusto.- assentì il fratello.

Dopo qualche minuto raggiunsero il confine del palazzo reale dove c’erano due guardie ad attenderli.

-Salve. Avete bisogno di qualcosa, giovani stranieri?- chiese uno di loro con cortesia.

-Buongiorno. Perdonate il disturbo ma avremo bisogno di parlare con i sovrani. Siamo il principe e le principesse del pianeta Wonder, è una questione di grande importanza.- disse il ragazzo mostrando la carta d’identità che dimostrava il suo sangue blu.

Le guardie li osservarono per poi annuire. Chiamarono un’altra guardia all’interno e gli chiesero di accompagnare i ragazzi al cospetto del re e della regina.

Dopo aver ringraziato, i giovani reali seguirono la guardia tra i vari corridoi fino ad arrivare di fronte a un enorme portone di legno e oro.

La porta si aprì e il servitore presentò gli ospiti ai sovrani.

-Il principe Ruy insieme alle principesse Marion, Desideria e Smeralda di Wonder e al loro strano... animaletto chiedono di poter parlare con voi, Altezze Reali.-

Alla parola animaletto, Poomo guardò malissimo l’uomo e borbottò tutto il suo malcontento finché non fu zittito da Desy.

-Prego, accomodatevi.- rispose il re con la sua voce tonante.

I ragazzi osservarono con attenzione i regnanti che avevano di fronte. Non sembravano avere più di quarant’anni ma erano ancora entrambi dotati di gran fascino. Il re aveva i capelli biondi come li aveva sua figlia Deborah e gli occhi grigi come un cielo in tempesta mentre la regina era una deliziosa donna dal viso a cuore con capelli e occhi castani. Sembravano entrambi brave persone e sentendo le voci in paese, re Byron e la regina Cecille erano ben amati dal popolo. I giovani reali speravano che potessero aiutarli.

-Perdonate il disturbo, Vostra Maestà. Non saremo venuti qui se non fosse una questione molto delicata e urgente.- disse Marion inchinandosi insieme agli altri.

-Alzatevi, ragazzi. Spiegateci pure il vostro problema e se sarà in nostro potere saremo lieti di aiutarvi.- disse la regina Cecille.

Ma prima che iniziassero a raccontare, la porta si aprì di botto alle loro spalle ed entrò un vero e proprio tornado.

-Ho saputo dalle guardie che eravate arrivati! Sono così contenta di vedervi!- disse Deborah abbracciando con slancio Smeralda che ricambiò con vero piacere.

-Ma figliola! Ti sembra il modo di entrare questo?- la rimproverò il padre.

Lei si staccò facendo una linguaccia.

-Mi spiace, padre. Non sono riuscita a contenere la felicità di rivedere i miei amici.-

-Cosa devo fare con te!- alzò gli occhi al cielo il sovrano per poi guardare sua moglie comprensivo.

-E’ anche colpa mia, zio. Non sono riuscita a fermarla.- irruppe una voce maschile che fece arrossire in maniera sospetta la principessa della Luna. Tutti si girarono e videro il principe Alam di Lunaria che li osservava con uno sguardo impassibile. O almeno così sembrava. Senza che potesse evitarlo, andò a guardare in particolar modo la principessina Marion. Dal momento che i loro occhi si incontrarono fu come se una scarica elettrica attraversasse entrambi. Questo non sfuggì al fratello di lei che si mise in mezzo ai due e fece un inchino per salutare entrambi i nuovi arrivati.

-Principe Alam, Principessa Deborah, è un vero piacere rivedervi.-

Il principe dai capelli argentei ricambiò l’inchino mentre la cugina sorrise imbarazzata.

Smeralda li osservò e subito le fu chiara una cosa.

Ne vedremo delle belle”

 

-Fine… Fine… sorellina svegliati!- la chiamò Rein scuotendola con delicatezza per non farle male.

-Lasciala tranquilla, figliola. Lo shock è stato devastante per lei, povera cara.- disse la regina Elsa mettendo una mano sulla spalla della figlia.

-Come è potuto accadere? Non pensavo che Shade fosse così debole da lasciarsi comandare dal potere oscuro.- irruppe la voce irritata di re Tolouse.

-Caro, ti prego. Non sappiamo come sono andate le cose ma comunque ricordiamoci che il male sa essere davvero forte.- disse la moglie.

La rossa dopo un po' si svegliò e si guardò intorno. Quella non era la sua stanza. Ma non appena la nebbia del sonno la abbandonò, la consapevolezza attraversò la sua mente. Shade… il suo amato era vittima dell’oscurità. Questa non ci voleva. Con un regnante dalla parte del male, il popolo era ancora più in pericolo. Le lacrime ritornarono a far capolino dai suoi occhi tristi e amareggiati.

-Oh no, Fine, ti prego. Calmati. Non crollare di nuovo.- disse Rein abbracciandola. -Vedrai, troveremo una soluzione. A breve arriveranno i sovrani di tutta Wonder per decidere il da farsi e devi esserci anche tu. So che è doloroso ma abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile per salvare tutti noi e far tornare Shade il re da quattro soldi che amo punzecchiare.- disse l’azzurra cercando di sdrammatizzare un po'.

Le sue parole ebbero l’effetto desiderato e in pochi istanti, Fine si tolse con prepotenza le lacrime dagli occhi.

-Hai ragione.-

-Fine, tesoro, siamo ritornati dal nostro viaggio non appena abbiamo saputo. Abbiamo fatto in modo che anche Maria ricevesse il messaggio sul pianeta di sua cugina. Non dovrà assolutamente mettere piede nel regno della Luna finché Shade è in quello stato. E’ meglio che per il momento resti dove è.- disse Tolouse.

La rossa annuì. Era decisamente un bene che sua suocera fosse ancora in visita dalla parente. Non voleva pensare a cosa sarebbe potuto accadere se lei e Milky fossero state ancora a palazzo.

-E’ quasi ora dell’Assemblea. Preparati, sorellina. Io intanto ti precedo per accogliere i nostri amici.-

-Ok, Rein. Sarò pronta in tempo.-

Non poteva lasciarsi andare mai più all’angoscia. Lo doveva a Wonder e alla sua famiglia. E a Shade che, giurò a se stessa, avrebbe fatto tornare alla normalità.

 

Bene bene, i mocciosi erano sulle tracce del secondo diamante. Quanto odiava i sentimenti che li legavano. Quanto disgusto per l’amicizia e l’amore che aveva visto nella sala del trono. Presto avrebbero visto con i loro occhi quanto emozioni così positive potevano trasformarsi nel loro peggior incubo.

Si guardò intorno per poi adocchiare una cameriera con un vassoio di dolcetti in mano.

Presto ci sarebbe stata una festa al palazzo di Brillatrix e non potevano di certo mancare dei gustosi pasticcini al sapore di… malvagità.

A quel pensiero, l’uomo trattenne a malapena una risata.

In mezzo a quella dannata giungla aveva fallito ma stavolta sarebbe riuscito a liberarsi una volta per tutte di quei ragazzini.

 

 

Non ho parole per scusarmi. Credevo di fare prima del previsto, ne ero davvero convinta, ma come al solito si fa vivo un imprevisto che mi scombina tutto. Questo, come avete potuto vedere, è un capitolo transitorio, per prepararvi alla vera azione (per quel che riuscirò a fare). Probabilmente questo seguito conterà all’incirca lo stesso numero di capitoli di Amore Eterno ma non ne sono tanto sicura. Cercherò di non prolungarmi troppo e di non farvi aspettare altri dieci anni per la fine, ve lo prometto.

Detto ciò, a presto!

Himeno

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Capitolo 21

 

 

Shade sedeva comodamente sul trono e osservava pensieroso il liquido rosso che faceva ondeggiare nel suo calice. Non era rimasto più nessuno a palazzo, era solo. Il mondo avrebbe anche potuto bruciare tutto se aveva Fine al suo fianco. Lei e i suoi figli erano la sua vita, le uniche ragioni per lui di esistere. Senza di loro non rimaneva niente del Re della Luna. Per quanto gli importava poteva arrivare anche adesso il mostro divoratore.

A un tratto sentì una presenza alle sue spalle.

-Con quanta audacia vi presentate a me...- si girò puntandogli fulmineo la spada alla gola. -Chi diavolo siete? Non solo avete provato a sedurre mia moglie al ballo, ora volete anche qualcosa da me.-

-Come sapete che voglio qualcosa da voi?- rise beffardo l’uomo dai capelli argentei.

-Devo quindi dedurre che siete venuto per assaggiare il nostro famoso té? Ora che l’oscurità mi tiene in pugno e ho tanto di quel potere da non sapere che farmene immagino il motivo della vostra visita. Probabilmente il nome che avrete rifilato a Fine non sarà nemmeno quello vostro.- disse e con la punta affilata sfiorò la pelle dell’uomo facendogli uscire una goccia di sangue.

-In effetti il mio nome non è veramente Jack e non esiste nemmeno il pianeta Savenio ma avevo bisogno di questa identità per i miei scopi. L’unica cosa su cui non le ho mentito quella sera è che provavo davvero qualcosa per lei e se vogliamo dirla tutta, disprezzo voi da semp...- non potè finire la frase che fu sbattuto al muro da uno Shade decisamente fuori di sé.

-Se provate disprezzo per me allora perché siete qui?- disse il re cobalto con acredine.

-Il male scorre su entrambi con una forza tale che potrebbe distruggere questo pianeta prima ancora che arrivi Orbus ma non è quello che voglio. Non voglio la distruzione, voglio il potere.-

-Orbus?-

-E’ il mostro che sta arrivando per impossessarsi della Benedizione del Sole. Una volta che l’avrà ottenuta non ci sarà scampo per nessuno. Lui ha fatto in modo che fossimo contaminati dalla pietra oscura, siamo solo i suoi burattini ma se questi burattini cominciassero a strappare i fili che li manovrano?-

-Dove vuoi arrivare?- lo lasciò andare a malo modo e lo guardò sprezzante.

-Con la forza che abbiamo ora, uniti potremo avere l’intero universo ai nostri piedi.- si risistemò e tolse con un fazzoletto il sangue che aveva sul collo.

-Non mi interessa possedere l’intero universo se non ho la mia famiglia vicino. Trovati un altro alleato.- rifiutò andando a sedersi di nuovo sul trono con sguardo affranto. Da quando Fine se n’è andata, aveva bruciato villaggi, distrutto foreste ma niente gli dava la soddisfazione a cui tanto anelava. A che scopo avere tutto il mondo se non poteva condividerlo con chi amava?

-Perché non potresti avere la tua famiglia vicino? Dagli tempo e vedrai che anche loro cederanno all’oscurità. Sarete di nuovo uniti. - gli bisbigliò all’orecchio. -Accetta di aiutarmi e avrai tutto ciò che desideri. Dovrai solo farmi arrivare alla Benedizione del Sole prima di quel mostro e il gioco è fatto.-

-Sei pazzo? Nessuno che non sia della famiglia reale del Sole può riuscire a entrarne a contatto.-

-Non preoccuparti di questo. Ho un piano in cui tu dovrai solo portarmi all’interno del palazzo. Il resto sarà compito mio.-

Lo guardò con sospetto stringendo gli occhi.

-Si tratta solo di questo?-

-Certo.-

-Perché ti serve il mio aiuto per entrare a palazzo? Potresti contaminare tutte le guardie ed entrare senza problemi. Perché questa alleanza in cui dovresti spartire il mondo con me?-

A quel punto, l’uomo dai capelli argentei scoppiò a ridere sotto lo sguardo confuso e arrabbiato di Shade.

-Bene, ci ho provato. Ora basta con le domande. Volevo davvero usare le buone maniere ma tu mi hai reso tutto più difficile.- smise di ridere e i suoi occhi da viola diventarono rossi. Fissò negli occhi Shade come se stesse per succhiargli l’anima e l’ipnosi ebbe inizio.

-Da adesso non ci sarà nemmeno quel briciolo di bontà che ti era rimasta. Mi aiuterai che ti piaccia o no. Hai detto bene, solo un membro della famiglia reale del Sole può arrivare alla Benedizione del Sole e guarda caso la tua mogliettina fa al caso mio. Grazie a te, lei dovrà sottostare al mio volere se ti rivorrà indietro.-

E al diavolo il condividere l’universo. Avrò esso e finalmente Fine sarà mia.

 

-E questo è quanto. Mi dispiace essere stato portatore di brutte notizie ma abbiamo bisogno della vostra collaborazione per poter continuare la nostra missione.- finì di raccontare Ruy. Dopo che tutti si accomodarono nella sala da pranzo per parlare con più calma e privacy, il principe aveva spiegato com’era la situazione nell’universo e cosa comportava la loro missione per salvare tutti quanti dal mostro. I sovrani con Deborah e Alam rimasero ad ascoltare esterrefatti. Gli erano già giunte delle voci ma non credevano che il pericolo fosse così grande.

-Non immaginavamo che la situazione fosse così grave. Da quello che dite, non siete per niente portatore di brutte notizie ma piuttosto uno di coloro che è destinato a salvarci. L’unica speranza per sopravvivere a questa creatura orrenda.- disse la regina Cecille guardando preoccupata il marito.

-Abbiamo ben compreso la gravità del pericolo imminente e avrete tutto l’aiuto possibile da noi e dal nostro regno. E… immagino di poter dire lo stesso da parte di mio nipote qui presente.- disse il re guardando Alam.

Quest’ultimo annuì. Pur essendo solo uno zio acquisito invece che di sangue, suo zio Byron aveva sempre fatto tanto per lui. Era il padre che aveva sempre desiderato. Il ragazzo, piuttosto, non capiva come una creatura dolce e gentile come sua zia Cecille potesse essere la sorella di quell’uomo freddo e severo che era stato suo padre. I misteri della vita.

-Dite bene, zio. Qualunque cosa abbiate bisogno non esitate a chiedere. Il mio regno Lunaria non è tra i più potenti o grandi dell’universo ma in quanto coraggio e forza non ha da invidiare nessuno.- disse solennemente il principe dai capelli argentei guardando il gruppetto proveniente da Wonder, senza cedere alla tentazione di soffermarsi di nuovo sulla principessa dai capelli cobalto. Dannazione! Che gli stava succedendo? Non era proprio da lui interessarsi a qualcuno, maschio o femmina che sia.

-Vi ringrazio dal profondo del cuore per il vostro supporto. Come vi ho raccontato, avremo bisogno di tre diamanti per riuscire nell’impresa e destino vuole che uno si trovi nel vostro castello.- disse Ruy.

I sovrani ci pensarono su e, in effetti, tra i gioielli del tesoro reale c’erano vari diamanti. Loro personalmente non erano tanto amanti di gioielli preferendo invece i profumi e i vestiti eleganti quindi tenevano un tesoro solo per non sfigurare con gli altri regni. Quindi non avrebbero avuto niente in contrario se i ragazzi avessero voluto dargli un occhiata alla ricerca del diamante.

-Saremo più che lieti di lasciarvi liberi di controllare il tesoro reale, poiché non credo ci siano altri posti dove teniamo cose tanto preziose.- disse re Byron con il consenso della moglie.

I ragazzi furono felici di questa risposta e chiesero di poter controllare subito, senza perdere altro tempo prezioso. I sovrani acconsentirono ma la voce di Deborah irruppe tra loro.

-Mamma, papà, perché dopo che avranno fatto le loro ricerche non li invitiamo al ballo di questa sera? Tanto li avremo ospitati comunque volentieri per il tempo che gli serviva quindi perché non farli anche divertire? Non sei d’accordo anche tu, Alam?- guardò il cugino in cerca di supporto.

Lui sbuffò, non riusciva mai ad averla vinta con lei quando lo supplicava di aiutarla.

-Credo anch’io che sia meglio per loro partecipare al ballo. Capiamo tutti che il tempo stringe e l’oscurità è sempre più vicina ma per una serata non credo succeda niente di grave. Un po' di svago e un buon riposo dopo può solo che far bene ai nostri ospiti.-

-Giuste osservazioni, ragazzi. Avevamo comunque intenzione di fare tutto ciò che avete detto però mi piace che abbiate avuto l’iniziativa. Non è decisamente da voi.- disse la regina guardando con uno strano sorriso figlia e nipote. Di certo non le erano sfuggiti gli sguardi che si erano scambiati i giovani prima. Non era più una ragazzina ma certe cose ancora le comprendeva benissimo.

-Principe e principesse di Wonder, insieme al vostro… amico volante, siete invitati al ballo di questa sera. Speriamo di avervi tra noi. Dimenticatevi almeno per poche ore della vostra missione e divertitevi. Siete così giovani ancora e questo viaggio è un peso troppo grande da gestire, non vi farà male liberarvene per un po'.- disse il re.

Ruy guardò il suo gruppo. Sicuro pensava che Desideria fosse d’accordo nel partecipare, amava da sempre le feste anche se stavolta non ne sembrava entusiasta, chissà come mai.

-Vostre altezze, noi saremmo onorati di partecipare al vostro ballo ma non credo che abbiamo vestiti adatti all’occasione. Nell’intraprendere questo viaggio non pensavamo di certo di aver bisogno di vestiario elegante.- disse lui.

-Non preoccupatevi, il nostro sarto provvederà subito a trovarvi abiti stupendi.- disse Deborah.

-Non vorremmo disturbarvi troppo. Siete già fin troppo gentili ad ospitarci.- disse dubbiosa Marion. Avrebbe tanto voluto andare al ballo ma non voleva usufruire troppo della loro bontà.

-Non dovete assolutamente preoccuparvi. Come ha detto mia figlia, il nostro sarto non avrà problemi a procurarvi il necessario. Insisto a finché partecipiate.- disse re Byron.

E alla fine i ragazzi accettarono. Dopo essersi momentaneamente congedati dai sovrani, Deborah si offrì di scortarli dal sarto insieme al cugino. Quest’ultimo per tutto il tempo aveva sperato di avere la presenza dei reali di Wonder al ballo. Detestava le feste ma se c’era la principessa Marion avrebbe fatto lo sforzo di partecipare. Oh no, di nuovo stava pensando a lei. Non riusciva a crederci. Non aveva tempo di pensare a questo mentre l’universo era in pericolo.

-Sono così felice che veniate al ballo. Non mi annoierò di sicuro.- disse Deborah mentre accompagnava il gruppo.

-Già, sembra ieri che ci siamo visti a quello organizzato nel nostro regno, vero Desy?- disse Smeralda.

Ma sua sorella non era tra loro con la mente. Non riusciva a guardare i sorrisi che si scambiavano Ruy con quella Deborah. Le facevano troppo male e trovava tutto ciò ingiusto. Lei e Ruyuccio erano consanguinei ma che c’era di male nell’amarlo? Lo aveva sempre ammirato da lontano, anche in accademia, e nonostante le continue dichiarazioni d’amore delle principesse, non aveva paura perché sapeva che a Ruy non interessavano cose come l’amore. Ma stavolta era diverso. Lui non aveva mai guardato nessuna come in quel momento stava guardando inconsapevolmente la principessa di Vinus. Le ritornò in mente il momento che scoprì di essersi innamorata di suo cugino.

 

*Inizio flashback*

 

Non riusciva a smettere di piangere. Odiava essere una tale piagnucolona ma faceva troppo male la ferita al ginocchio.

Da quando aveva il suo fratellino o la sua sorellina nella pancia, mamma aveva delle strane voglie. Una volta aveva chiesto broccoli conditi con crema pasticcera (ma esisteva una cosa così strana e disgustosa?), una volta ancora una torta con cioccolato e spinaci… insomma non si smentiva mai ma stavolta voleva tanto un frullato con le mele di Roselia che crescevano nel loro giardino così Desideria sgattaiolò fuori in giardino e si decise di andare a prenderle ma una volta provato ad arrampicarsi, cadde e si procurò un bel taglio al ginocchio. Era proprio imbranata e una buona a nulla. A volte invidiava il fatto che sua cugina Marion sapesse già arrampicarsi e fare acrobazie sugli alberi come se niente fosse. Era atletica e si comportava da maschiaccio e tante volte la principessa solare desiderava essere come lei.

Si strinse le ginocchia al petto e rimase a singhiozzare sotto l’albero di mele. Oltre il danno anche la beffa, non aveva nemmeno una mela con sé.

Un fruscio vicino la mise in allarme facendola smettere per un attimo di piangere ma quando vide che dal cespuglio usciva suo cugino Ruy, si tranquillizzò. Voleva molto bene ai suoi cugini ma con Ruy non riusciva a parlare molto. Sembrava sempre distante e preferiva la compagnia dei libri a quella degli altri bambini.

-Che cosa ti è successo? Ti sei fatta male?- le chiese. Desy annuì tirando su il naso. Odiava farsi vedere così da lui ma purtroppo non poteva fare altrimenti. Aveva bisogno di aiuto.

Lui vide la ferita e senza esitare strappò un lembo della sua camicia leggera e la avvolse sul ginocchio. La bambina non se lo aspettava questo dal suo impassibile cugino e a un tratto le sembrò di vedere il principe azzurro che tanto aveva letto nelle fiabe. Bello e valoroso, anche se in miniatura. In fondo, lei aveva solo un anno e lui due.

-Sei di nuovo scappata dalla balia, non è vero? Sei proprio incorreggibile- le sorrise rimproverandola lievemente. Quel sorriso… Desideria sapeva che Ruy possedeva un sorriso mozzafiato ma non lo aveva mai visto ancora. Era bellissimo e scaldava il cuore. Il suo cuore cominciò a battere all’impazzata mentre lo osservava finire di stringere la stoffa sulla ferita. Il dolore c’era ma in quel momento non ci stava più facendo molto caso.

Il bambino in ginocchio si girò intimandole di salire sulle sue spalle.

-Vieni, ti porto io. Vedrai che una volta a casa il dottore farà volare via il dolore.-

Ruy sapeva perché lei era andata a raccogliere le mele. Aveva sentito sua zia dire a sua madre che desiderava tanto quel tipo di mela e gli era bastato un attimo per capire perché Desideria fosse lì. Era andato nei giardini per giocare a nascondino con sua sorella ma alla fine aveva trovato sua cugina in difficoltà. Desy era come un’altra sorella per lui e gli venne istintivo comportarsi come un fratello maggiore. Le voleva bene e giurò che nessuno avrebbe fatto del male a lei e a Marion finché ci sarebbe stato lui nei dintorni.

Era solo un bambino ma aveva già un cuore da eroe.

Tutta rossa in faccia, Desideria guardò ad occhi sgranati il bambino. E dopo un attimo di esitazione si aggrappò alla sua schiena. Lui la sollevò con un po' di fatica ma riuscì comunque a portarla verso il castello.

Era così che aveva immaginato il principe dei suoi sogni quando la mamma raccontava di amore e leggende. Lasciò la testa appoggiata alla schiena del cugino e rimase ad ascoltare ad occhi chiusi il battito del suo cuore.

Fu allora che decise, con un sorriso sulle labbra, che un giorno lo avrebbe sposato per poi vivere per sempre felici e contenti.

 

*Fine flashback*

 

Poteva sembrare strano per una bambina di solo un anno e poco più provare già amore ma quello fu davvero l’inizio dei suoi sentimenti.

Avrebbe dovuto sapere che sarebbe stata una favola senza lieto fine per lei ma essendo ancora una bambina non pensava che il suo attaccamento fosse sbagliato e destinato al nulla.

 

Il sarto reale era stato davvero bravissimo. Aveva molti vestiti pronti a ogni evenienza e una volta prese le misure dei quattro ragazzi e scelto gli abiti, non ci mise molto a sistemarli in tempo per il ballo.

Ruy indossò una giacca chiusa lunga rosso vino con dei ricami d’oro sulle maniche e sul colletto e sotto pantaloni dello stesso colore della giaccia. Mentre Desideria avrebbe messo un vestito rosso con le spalline abbassate, senza maniche con dei ricami a forma di rose oro, stile simile a quello del cugino, mentre Smeralda aveva un abito celeste con del pizzo dello stesso colore a coprirgli fino al collo e metà braccio. Infine c’era Marion che si provò in quel momento un bellissimo vestito pieno di tulle e pizzo giallo tenue, senza maniche e con spalline molto sottile. Erano tutti abiti di grande qualità che rendevano onore al pianeta Vinus.

Ruy con Smeralda e Desideria andarono a cambiarsi per andare a cercare il diamante. Ora che avevano visto che i vestiti erano perfetti su di loro, li andarono a lasciare in custodia al sarto finché non sarebbero ritornati per cambiarsi per il ballo.

Marion invece rimase ancora un po' a rimirarsi allo specchio. Non era mai stata tanto vanitosa ma quell’abito le donava una sicurezza che non pensava di possedere e poi… dopo quello che le aveva detto la cugina nella foresta giorni fa non poté fare a meno di arrossire nel guardarsi il seno. In effetti non era mal messa per avere solo dodici anni.

Stava ancora fissando la sua immagine quando sentì bussare alla porta e un attimo dopo entrò il principe Alam.

-Scusate se vi disturbo ma volevo sapere...- cominciò per poi bloccarsi alla vista della principessa che occupava testardamente i suoi pensieri.

Marion non riuscì a parlare e arrossendo ancora di più si strinse le braccia al petto. Era imbarazzatissima e temeva che il principe la giudicasse ridicola.

-Siete… siete bellissima. Dico davvero.- gli uscì da dire al principe che rimase sconcertato dalle sue stesse parole. Ma cosa…? Lui non faceva complimenti a nessuno, da dove gli usciva questo? Non era riuscito a controllarsi e, nell’istante che l’aveva vista così magnifica in quel vestito che mostrava in maniera deliziosa le sue curve, il cervello aveva smesso di funzionare dando spazio all’istinto e al sentimento che stava sbocciando in lui, se non era già sbocciato.

-Vi ringrazio.- due semplici parole che le uscirono in un sussurro. Il cuore non la smetteva di battere forte e non riusciva a guardarlo negli occhi. Questo non era da lei. Non si era mai sentita in imbarazzo con un ragazzo e nessuno le aveva fatto provare ciò che le suscitava il principe Alam. Si sentiva strana e aveva paura che tutto ciò fosse quello che le aveva predetto la madre una volta che avrebbe cominciato a diventare grande. Era una bambina ma a quanto pare non era solo il suo corpo che stava cominciando a cambiare ma anche i suoi sentimenti. Magari era solo una cotta ma non appena ebbe il coraggio di incontrare gli occhi del principe capì che non era così. Si stava davvero innamorando di lui, senza alcun rimedio, ed era un colpo di fulmine bello e buono. Proprio quello che aveva sempre detestato e preso in giro sentendolo raccontare dagli altri. Bella mossa, Marion.

-Volevate qualcosa, principe?- e marcò l’ultima parola con stizza, Ruy, nel vedere la scenetta di fronte a lui. Smeralda e Desy lo raggiunsero poco dopo e sorrisero complici. Da quando li videro al ballo del regno solare sapevano che sarebbe stato solo l’inizio.

Alam si risvegliò dall’incantesimo che i loro sguardi avevano creato per rispondere garbatamente. Si schiarì la voce per poi ricomporre la sua maschera di impassibilità.

-Sì, volevo sapere se potevo darvi una mano nel cercare il diamante. Il tesoro dei miei zii non è immenso ma magari con un aiuto in più potreste fare prima.- propose.

Ruy ci pensò un attimo. Non gli piaceva l’idea di lui vicino a sua sorella ma aveva ragione che più sarebbero stati a cercare e meglio era.

Accettò ma giurò a se stesso che li avrebbe tenuti d’occhio. Non gli piaceva quell’Alam, gli dava l’impressione che nascondesse qualcosa.

Vedendo che i loro sguardi si erano uniti di nuovo non poté fare a meno di interrompere di nuovo.

-Marion, hai finito con la prova vestito? Dovremmo andare.- disse in malo modo alla gemella che invece di prendersela, distolse a malincuore lo sguardo dal principe di Lunaria e andò con aria sognante a cambiarsi.

-Sì, fratellino. Faccio subito.- disse allegra e le sue cugine non poterono fare a meno di ridacchiare. Cosa poteva fare l’amore…

 

 

Ok, ci sono! Mi spiace per il ritardo ma spero di essermi un po' fatta perdonare con questo capitolo lungo e con questi sviluppi. Nel prossimo ci sarà più azione e amore, ve lo prometto. Chiedo anche scusa a chi mi lascia una recensione e a cui purtroppo a volte non riesco a rispondere per mancanza di tempo o altro. Giuro che vi leggo a tutti e mi rendete sempre felice. Grazie davvero di cuore. La vostra pazienza e il vostro affetto per questa storia spero che vengano ripagati bene e di non deludervi mai.

A presto!

Himeno

 

p.s. Continuo, dopo anni, ad essere pessima nel descrivere l’abbigliamento quindi vi lascio di seguito i link degli abiti da ballo che ho scelto.

Per Desy: https://i.imgur.com/KbHCIxb.jpg

Per Smeralda: https://i.imgur.com/iExqELR.jpg

Per Marion (immaginatelo giallo chiaro): https://i.imgur.com/LFkbq8q.jpg

Per Ruy (magari più “grande”): https://i.imgur.com/QSmekOO.jpg

 

 

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Capitolo 22

 

 

Ruy cercava con tutto se stesso di concentrarsi sulla ricerca ma purtroppo il suo sguardo cadeva sempre su Alam e su sua sorella. Guardava prima uno e poi l’altra e il suo nervosismo cresceva. Marion aveva le guance arrossate e, anche se per pochi istanti, scambiava occhiate con il principe dai capelli argento. Questa cosa proprio non gli piaceva. Sua sorella non aveva mai mostrato interesse per un ragazzo, nonostante ne avesse moltissimi di ammiratori, ed ora eccola a fare gli occhi dolci a questo principe appena conosciuto. In fondo sapeva che prima o poi questo giorno sarebbe arrivato ma pensava che sarebbero trascorsi più anni. Sperava di avere la sua adorata gemella solo per lui ancora per un bel po' ma invece il Destino ha voluto diversamente. Ne era geloso, non era un mistero, da quel punto di vista era davvero molto simile a suo padre. Ricordava ancora al matrimonio di sua zia Milky e dello zio Narlo che smorfie il re della Luna rivolgeva al suo nuovo cognato. Suo padre conosceva lo zio da quando era un poppante quindi sapeva che bravissima persona fosse eppure la possessività nei confronti della sorella lo rendeva comunque geloso. Una cosa era certa. Se Marion e quel coso avessero deciso di fare sul serio lo avrebbe messo alla prova prima di dargli il suo benestare. Lui e suo padre sarebbero stati degli ossi duri.

-Uffa! Ma non si trattava di una ricerca breve? Questo tesoro sembra fin troppo grande per una famiglia che non ama tanto i gioielli- sbuffò Desideria guardando storto la principessa Deborah che si era unita alla ricerca dopo la sua lezione di geografia. Già non le era simpatica dall’inizio, figuriamoci ora che vedeva come lei e suo cugino si scambiavano sorrisi. Non la sopportava. Cosa aveva di speciale questa principessa? Era molto carina, questo è vero, ma Ruy ha avuto dichiarazioni da ragazze molto più belle e le ha sempre rifiutate senza problemi.

-Vi giuro che esistono tesori molto più enormi e che al confronto questo potrebbe sembrare una miseria. Non disperate, troveremo quel diamante.- le sorrise amichevolmente Deborah. Aveva notato le occhiatacce della principessa solare dai capelli biondi ma non ne capiva il motivo. Non desiderava proprio litigare con i suoi ospiti e anzi, voleva essergli amica.

Poomo e Smeralda vedevano la scena con grande interesse. Tra un gioiello e l’altro notarono la tensione che fuoriusciva da quel gruppetto. La principessa solare dai capelli blu era decisamente grata di non provare ancora dei sentimenti per qualcuno e non desiderava raggiungere tanto presto questa fase di crescita. Le dispiaceva da morire per sua sorella ma era anche felice per le due coppie, che ai suoi occhi, sembravano fatti l’uno per l’altra.

A quel punto, Poomo sospirò e guardò l’ora sull’orologio appeso sopra alla porta della sala.

-Ragazzi, state tranquilli. Vedrete che presto uscirà fuori. Per questa sera divertitevi e non pensate a nient’altro. Finisco io di vedere gli ultimi scrigni, poi vi raggiungerò alla festa- disse il folletto. Tanto mancavano ancora poche parti da guardare e i ragazzi dovevano prepararsi presto visto che mancava mezz’ora all’inizio del ballo.

Anche il resto del gruppo guardò l’orologio e annuirono alle sue parole. A malincuore interruppero la loro ricerca.

-D’accordo, Poomo. Facciamo così ma se ci dovessero essere problemi di qualsiasi tipo non esitare a chiamarci, ok?- disse Ruy.

-Promesso-

Deborah fu la prima a muoversi per uscire ma non vide una collana per terra e ci inciampò.

-Oh no!- stava per cadere quando un paio di braccia la presero per i fianchi.

-State attenta.- le raccomandò con gentilezza il principe dai capelli rossi facendola arrossire.

-Gr-grazie.- disse timida. Cielo, quanto sa essere imbranata.

-Non c’è di che.- sorrise lievemente lui. Questo teatrino non era per niente piaciuto alla principessa bionda del regno solare che guardò i due furente di gelosia. Andò verso il cugino e lo prese per un braccio scostandolo brutalmente dalla principessa di Vinus.

-Forza, andiamo! Non abbiamo tutto il giorno- disse stizzita Desy trascinando il confuso cugino verso le loro stanze.

Smeralda si scusò per il comportamento della sorella e li seguì poco dopo con Marion. Era decisamente arrivato il momento per loro di divertirsi e cambiare aria.

 

-Ho fatto qualcosa che non dovevo?- chiese innocentemente Deborah a suo cugino. Era da poco iniziata la festa e dopo le dovute formalità, i due se ne stavano in disparte a guardare la gente ballare mentre aspettavano i loro ospiti preferiti.

Alam la guardò e sospirò capendo benissimo la situazione. Non erano più bambini. Non poteva negare che ormai erano nell’età in cui si comincia a provare sentimenti molto più profondi del semplice affetto. Ma dall’amore purtroppo possono nascere brutte emozioni come la gelosia e l’odio. Lui sapeva, tramite pettegolezzi sentiti a scuola, che simili emozioni sono state causa di guerra nel pianeta dei loro amici, Wonder. Lo stesso padre delle principesse Desideria e Smeralda era stato burattino del cristallo oscuro per gelosia nei confronti della madre dei gemelli. Ed ora un potere nero ancora più potente stava per abbattersi sull’universo intero.

-Deb, ti sei per caso innamorata del principe Ruy? Rispondimi sinceramente.- le chiese diretto. Sapeva già la risposta dal rossore che si era formato nelle guance di lei ma aspettò comunque che glielo confermasse.

-Ch-che cosa dici? Lo conosco solo da pochissimo tempo. Lo avevo visto parecchie volte da lontano quando eravamo in accademia e l’ho sempre trovato bellissimo ma… insomma… gli ho parlato per la prima volta al loro ballo nel Regno Solare e ho visto quanto sa essere gentile e dolce.- farfugliò lei imbarazzata. Era vero. In accademia, non c’era ragazza che non conoscesse il principe Ruy. Essendo tra i principi più belli e popolari era naturale che fosse costantemente osservato e giudicato. Fu per puro caso che lei lo vide per la prima volta in un momento di vulnerabilità di cui sicuro il ragazzo non ricordava di averla vista.

 

*Inizio flashback*

 

-Anche oggi il principe Ruy ha dato il meglio di sé nella prova di matematica.- commentò con occhi sognanti la principessa Irina.

Quest’ultima era una compagna di classe di Deborah ed era tra le più sfacciate ragazze che avesse mai conosciuto.

-Lui è assolutamente perfetto. Non sono è bello ma anche intelligente. Non è da tutti.- la affiancò la principessa Mia, altra compagna di classe ma con più sale in zucca dell’altra.

Deborah le guardò leggermente disgustata. Non apprezzava per niente vedere gente del suo stesso sesso perdere la dignità e sbavare senza ritegno per dei ragazzi. Cosa mai avrà di speciale questo principe? Anche suo cugino Alam era bello e intelligente ma non era un esemplare raro per cui emozionarsi tanto.

Irina vide la sua espressione per nulla impressionata e fece un sorrisino malizioso.

-Tu ancora non l’hai conosciuto, vero Deborah? Sei arrivata da poco ma vedrai che non appena lo vedrai sarai d’accordo con noi.-

Ne dubito, pensò la principessa di Vinus ma annuì comunque per poi congedarsi con la scusa di studiare un po' in biblioteca.

Non riusciva a capirle. Questo principe era solo un ragazzo come tanti, uno tra miliardi che se ne trovavano nell’universo infinito. Parlavano del genere maschile come se ne dipendesse della loro vita e questo era davvero deprimente.

Prima di arrivare in biblioteca decise di passare un attimo in infermeria. Doveva chiedere al dottore un altro pacco di cerotti per quando si pungeva di continuo a lezione di cucito ma a un tratto qualcuno che correva per il corridoio la urtò facendola cadere in avanti.

-Ahia, che male!- si massaggiò irritata il sedere.

-Perdonatemi, non vi avevo vista. Lasciate che vi aiuti!- disse una voce prendendola frettolosamente per la mano e tirarla su.

Prima mi va addosso e poi mi rimette in piedi senza la minima delicatezza, che cafone! Pensò lei. Stava per dirgliene quattro quando alzò lo sguardo e si trovò davanti uno dei ragazzi più belli che abbia mai visto. Aveva degli occhi così intensi.

-Mi spiace essere così frettoloso ma ho un emergenza tra le mani- continuò lui facendole vedere un falco nascosto tra il petto e il braccio sinistro. Sembrava davvero messo male e questo le provocò una fitta al cuore.

Lui la salutò e si scusò di nuovo per poi continuare la sua corsa fino all’infermeria che era in fondo a quel corridoio.

Dopo un iniziale momento di smarrimento, lo seguì in quella che era anche la sua destinazione ma che in quel momento era pregna di agitazione.

Non voleva origliare ma non poté farne a meno. Si accostò vicino alla porta e vide il dottore che controllava preoccupato l’animale. Dopo un tempo che sembrò infinito, l’anziano guardò il ragazzo e scosse con tristezza la testa. Oh no… Deborah guardò il falco che era stato immobile tutto il tempo. Era ferito in vari punti e si vedeva che aveva perso molto sangue.

-Mi dispiace moltissimo, principe Ruy, ma purtroppo questo piccolo falco non ce l’ha fatta. Le ferite erano troppo gravi per poterlo aiutare- disse il medico sconsolato.

Deborah sussultò. Così era lui il famoso principe Ruy che tanto decantavano le sue compagne. Arrossì pensando che avevano decisamente ragione sul suo aspetto ma subito cambiò umore vedendo la tristezza e una lacrima faticosamente trattenuta uscire dagli occhi del ragazzo. Era la prima volta che vedeva un maschio piangere ed era una delle cose più devastanti che avesse mai visto in vita sua. Non perché fosse dell’idea che i maschi non potessero piangere – non c’era niente di male nell’essere sensibili - ma perché da quell’unica lacrima lei capì che quel falco era stato tanto amato.

La principessa seppe con certezza che non avrebbe mai dimenticato quella sensazione di impotenza e dolore trasparire dal bellissimo principe di Wonder.

 

*Fine flashback*

 

Non ci aveva mai pensato prima ma adesso che il cugino glielo faceva presente, Deborah pensò che quello che provava per Ruy doveva essere per forza amore. Le batteva il cuore a ogni suo sguardo, trovava adorabile ogni suo atteggiamento e le mancava da morire ogni volta che non lo vedeva. Lo aveva perfino sognato varie volte ma fino ad allora non aveva voluto dare un nome a tutto ciò.

-Alam...-

-Sì, Deb?-

-Hai ragione. Credo di essere davvero innamorata- disse sconvolta e con il cuore in tumulto.

Alam le sorrise dolcemente e l’abbracciò. Era da sempre come una sorellina per lui ed era felice e preoccupato allo stesso tempo per questa sua ammissione. Non gli dispiaceva il principe Ruy. Da quel poco che aveva visto e da quelle volte che si erano incontrati in accademia era un bravo ragazzo anche se eccessivamente possessivo nei confronti di sua sorella. Ma riusciva a comprenderlo. Voleva solo il meglio per chi gli è caro. Ma quello che gli faceva storcere il naso era che sicuramente la cugina non avrebbe avuto vita facile con la fila di pretendenti per uno popolare come il principe della Luna e in questa missione avrebbe vissuto nell’ansia per le sorti del suo amato. Poi i suoi pensieri andarono alla principessa Marion e sospirò sconfitto. Non poteva negare l’evidenza nemmeno lui.

-Mia cara cugina, siamo decisamente nei guai-

 

Nel frattempo i ragazzi di Wonder aspettavano fuori dal portone di essere presentati al ballo. Ruy accompagnò a braccetto Desideria, su richiesta di quest’ultima mentre Marion e Smeralda restarono ancora un pochino fuori.

-Sei sicura che con questo make up stia bene? Forse è troppo audace.- chiese una Marion molto imbarazzata.

-Non dire sciocchezze! Sei decisamente stupenda, lui non riuscirà a tenere gli occhi lontani da te, ne sono sicura.- le fece l’occhiolino Smeralda. Sarà pure la più piccola del gruppo ma mica stupida a non aver notato con quanta attenzione si era preparata la cugina. Non si era mai preoccupata così per il suo aspetto finché non ha conosciuto il principe di Lunaria.

Marion si irrigidì a quel commento sentendo il cuore scoppiarle nel petto.

-Ma che dici? Quale lui? Non c’è nessun lui.- disse con fin troppa enfasi.

La principessa del regno solare alzò un sopracciglio e la guardò come per dirle “mi credi stupida?”

Marion restò a bocca aperta non sapendo che altro dire. Non voleva mentire alla cuginetta ma non era certa nemmeno lei di ciò che stava provando. In conclusione preferì il silenzio ed entrarono senza nessun altro commento. Una volta che furono presentate anche loro, la gente intorno li guardò con curiosità. I ragazzi presumevano che le voci sulla loro missione era giunta in vari pianeti e in quel momento li vedeva come una speranza per il futuro. Speravano solo che fossero degni di ricoprire quel ruolo.

Nemmeno il tempo di raggiungere il buffet che i ragazzi furono sommersi da inviti a ballare da vari giovani. Desideria amava ballare ma invece di accettare l’invito di uno di quegli sconosciuti preferì spronare il cugino che, pur di evitare un altro stormo di oche adoranti, la accontentò iniziando con lei un valzer.

Smeralda riuscì a sgattaiolare verso il tavolo dei dolci e dopo aver preso una fetta di torta, preferì nascondersi in un angolo a osservare i presenti divertirsi. Anzi, era meglio dire che aspettava di vedere una certa scena che non stava tardando ad arrivare.

 

Alam ruppe l’abbraccio e guardò oltre la spalla della cugina. Erano arrivati i loro ospiti d’onore ed avevano già riscosso un certo successo. Era normale. Penso che ormai lo sapevano quasi tutti della minaccia oscura che stava per invadere l’universo e loro erano i predestinati a salvarci tutti.

Non appena presentarono l’ingresso della principessa Marion i suoi occhi inevitabilmente furono subito calamitati verso di lei e, per tutte le lune del mondo, era davvero magnifica. L’aveva già vista nel suo vestito ma con quel trucco leggero e i capelli lasciati sciolti con le punte leggermente arricciate le sembrava una dea. Lui scosse la testa come per risvegliarsi da un sogno. Che osservazioni smielate faceva fare l’amore. Aveva tanto deriso le persone innamorate ed ora faceva simili commenti con il cuore che gli batteva all’impazzata. Che razza di ipocrita. Ma ormai non si poteva tornare indietro. Una volta che Cupido colpiva non lasciava mai le sue prede e in quel momento voleva solo raggiungere la principessa della Luna e stringerla a sé. Era stanco di negarsi le cose. Stanco di negarsi la felicità. Solo perché suo padre era diventato in quel modo per aver perso la persona amata non significa che sarebbe stato anche lui un simile debole, no?

Non poté farsi altre domande che a un certo punto notò vari principi che le stavano chiedendo di ballare e che lei cercava cortesemente di rifiutare. Il tarlo della gelosia cominciò a corroderlo. Lui non aveva diritti su di lei ma non poteva fare a meno di sentirla già sua nel profondo. Non era mai stato un tipo possessivo ma se è per quello, nemmeno era mai stato innamorato ma sapeva che esserlo portava a comportarsi da stupidi. Si odiava per essere caduta nella trappola dell’amore e a volte provava rancore anche per la principessa del Regno della Luna. Era sua la colpa di simili pensieri, sua la colpa per il fatto che gli provocava emozioni mai provate prima da nessun’altra. Ma più forte dell’odio c’era l’amore e in fondo sapeva di essere spacciato dal giorno in cui l’ha incontrata.

Si congedò di fretta da Deborah e con poche falcate raggiunse la principessa dai capelli cobalto facendo indietreggiare in automatico gli altri pretendenti che lo fissavano con rispetto misto a curiosità. Non aveva fama di essere uno che si divertiva alle feste e chiedeva raramente a una ragazza che non fosse sua cugina di ballare quindi era comprensibile il loro stupore.

Marion gli sorrise con calore e aspettò che le parlasse. Non voleva sembrare speranzosa ma allo stesso tempo temeva di risultare di nuovo impacciata.

Alam si schiarì la gola e la guardò dritta negli occhi. -Principessa Marion, è davvero splendida questa sera.-

Ma cosa stava dicendo? Non faceva mai complimenti a una ragazza.

-G-grazie mille, principe Alam. E’ un vero piacere essere qui.- disse facendo un breve inchino.

-Mi concederebbe l’onore di ballare con lei?- disse porgendole la mano.

Ecco. Lo aveva detto finalmente. Vedi, Alam, non era tanto difficile. Pensò lui.

Lei arrossì per poi annuire e accettare la mano che la guidò subito al centro della sala.

-Presumo che sia inutile dirvi che potrei calpestarvi i piedi. Sapete già quanto so essere goffa.- gli disse imbarazzata e il suo rossore aumentò ancora di più non appena si trovò di fronte a lui che le sorrideva malizioso.

-Presumete bene. Come vedi la vostra goffagine non mi ha spaventato abbastanza per non chiederti di ballare.-

-D-davvero mi trovate splendida?-

Non sapeva nemmeno lei da dove aveva trovato il coraggio di chiedergli ciò. Guardò in basso pentendosi subito di quella domanda. Non voleva sembrare una ragazza frivola che pensa solo al suo aspetto fisico.

-Sì. Siete splendida. La principessa più bella che abbia mai visto.- lo sentì udire e subito dopo iniziarono a volteggiare.

Lei sgranò gli occhi e lo guardò. Il viso di lui era serio e si poteva leggere ammirazione mista a qualcosa che sperava ardentemente provasse.

Il principe la osservava come se fosse un gioiello di inestimabile valore. La faceva sentire speciale. Un calore sul petto, ormai famigliare, iniziò a propagarsi per tutto il corpo, e per nascondere il tumulto che la agitava, gli sorrise radiosa.

Dal canto suo, Alam era senza fiato. Sperava da sempre di sfuggire alla maledizione che l’amore portava nella sua famiglia ma non è stato così. Si augurava che in futuro non si trovasse distrutto e con il cuore a pezzi. Ormai lo aveva in pugno e le parole gli uscirono senza più freni.

-Sei per caso una strega, Marion? Non trovo altra spiegazione del perché mi batte così forte il cuore ogni volta che ti vedo. Sei nei miei pensieri costantemente e so che dovrei ma non riesco a cancellarti dalla mia mente.- le disse eliminando tutte le formalità. Almeno per questa sera voleva sentirsi libero. Domani sarebbe stato un altro giorno e avrebbero pensato alla salvezza dell’universo ma ora non voleva più mentire a se stesso.

Marion trattenne il respiro e sgranò gli occhi non credendo alle sue orecchie. Questa sembrava una dichiarazione d’amore in piena regola. Non era la prima volta che ne riceveva una ma era la prima volta che sentiva qualcosa di profondo per un ragazzo. Doveva essere un sogno...

-E’ la prima volta che mi sento in questo modo. Cosa mi stai facendo? Ho paura che tutto questo non porterà a niente di buono.- continuò con un’espressione affranta.

-Pe-perché dici questo?- riuscì a dire lei in un sussurro roco. Non riusciva a crederci. Il principe che aveva occupato i suoi pensieri dal primo sguardo le stava aprendo il cuore. Era troppo bello per essere vero.

-Perché l’amore rende deboli e ti distrugge. Ho visto con i miei occhi cosa vuol dire amare e perdere chi si ama e non voglio sentirmi in quel modo.-

-Io invece pensavo che non mi sarei mai innamorata di qualcuno tanto intensamente. In fondo speravo un giorno di trovare il vero amore come era successo ai miei genitori.-

Si guardarono profondamente negli occhi con la potenza delle loro parole ad avvolgerli.

-Vorrei non amarti ma non posso più negare ciò che provo. Ero convinto che l’amore a prima vista non esistesse e invece ti vidi a quel ballo e...-

-E ho sentito come una scossa.- concluse lei per lui perché lo aveva provato anche lei.

-Già- sorrise lievemente.

-Già-

-Non si può più tornare indietro. Ne sei consapevole?- le chiese.

Fermarono la loro danza e rimasero a fissarsi. Era un sogno da cui non volevano svegliarsi.

-Sì.- gli strinse le mani e una lacrima le scese sulla guancia.

Lui fu subito pronto ad asciugargliela accarezzandole il viso.

-Non sappiamo cosa accadrà in futuro ma sono stanco di trattenermi. Domani forse tornerò a fingermi indifferente a te e a tutto il resto del mondo ma per questa sera ho voluto togliermi un peso e sentirti finalmente vicina a me. Promettimi che non mi lascerai?-

Sentiva che quella domanda non era riferita solo a questa sera ma voleva rassicurazioni sul fatto che lei sarebbe tornata da lui sana e salva dopo aver completato con successo la missione. Non si accettavano sconfitte e non voleva pensare ad altre eventualità.

-Te lo prometto.-

La mano che accarezzava il viso scese sul mento e continuando a guardarsi avvicinarono le loro teste. Erano ancora dei bambini ma desideravano il contatto delle loro labbra più del prossimo respiro.

Mancavano davvero pochi millimetri per baciarla ma un urlo li bloccò e guardarono dove la folla si era riunita.

-Oh no...-

Il loro momento era perso e stava per arrivare l’azione.

 

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Penserete che questa dichiarazione sia stata troppo affrettata e forse avete ragione ma ci ho ragionato un po'. Siamo al capitolo 22 e stiamo per avvicinarsi alla fine della missione, alla resa dei conti quindi ho voluto regalarvi una scena romantica di loro due. Bisogna cogliere l’attimo, no? :P Non preoccupatevi, anche gli altri avranno il loro momento e torneremo anche su Wonder a vedere la situazione.

A presto e mi auguro che anche questo capitolo vi sia piaciuto!

Himeno

 

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Capitolo 23

 

 

Fly e Taron guardarono preoccupati gli adulti radunati in sala. Avevano insistito per accompagnare i loro genitori ed ora eccoli lì a spiare la situazione.

-A quanto pare abbiamo avuto la stessa idea.- sopraggiunse una voce alle loro spalle facendolo sussultare dallo spavento. Si girarono colpevoli e videro la principessa di Mera Mera che li osservava con un sopracciglio alzato.

-Quindi anche tu, Bibi, hai accompagnato i tuoi genitori al summit.- disse Taron.

-Già. Volevo chiedere notizie dei nostri amici alla regina Rein e alla regina Fine. Sono ormai settimane che sono in missione.-

-Anche noi sentiamo la loro mancanza- sospirò Fly. In particolare quella della principessa Marion. Non era un mistero che sia lui che suo fratello avevano un debole per lei. Erano più piccoli di pochi anni rispetto ai gemelli della Luna ma hanno sempre cercato di sembrare più maturi per riuscire a conquistarla. La loro è un’infatuazione nata all’improvviso mentre giocavano da piccoli nei giardini reali e da allora fu una lotta continua tra fratelli.

Bibi li guardò, intuendo i loro pensieri. Poteva ritenersi fortunata che ancora non aveva da combattere con questo tipo di sentimenti. Le sembrava una tale seccatura. Non che non fosse capace di amare. Adorava i suoi genitori, i suoi zii, i suoi nonni e i suoi amici, ma provare qualcosa di diverso per una persona in particolare non le sembrava questa gran cosa.

-Sembra che Wonder sia in condizioni critiche. Da voi cos’è successo?- chiese lei cambiando argomento.

-C’è stato un terremoto proprio al centro del paese qualche giorno fa. Una delle nostre migliori fabbriche di gioielli è andata distrutta ma per fortuna nessuno si è fatto male. Abbiamo fatto evacuare in tempo.- spiegò il maggiore dei fratelli.

-Da noi, invece, si è risvegliato un vulcano che pensavamo si fosse ormai spento del tutto da molti anni. Si vede che la Benedizione del Sole si sente molto minacciata da questo nemico in arrivo.- constatò la principessa di Mera Mera.

I due ragazzi si guardarono per poi annuire alle parole della bambina.

-COME E’ POTUTO ACCADERE?- si sentì a un certo punto una voce piuttosto alta provenire dalla sala. Ed apparteneva a una delle persone che Bibi stimava più di tutte. Suo zio Tio, il suo eroe.

 

Tio amava il suo pianeta ed era per questo che ancora viveva nel suo regno senza ancora essersi sposato. Era un buon partito e ancora abbastanza giovane ma non aveva ancora trovato la persona giusta, quella che lo guardasse come sua sorella guardava suo marito, colei che gli facesse battere il cuore con un semplice sorriso. Era bello, aveva fascino ma invece che dedicarsi ai balli o a gestire il regno, scelse di occuparsi della sicurezza di Wonder come cavaliere. Viveva ancora al castello di Mera Mera e adorava viziare la sua nipotina. Bibi sembrava lui quando era bambino, con la sola differenza che lei non era imbranata come lo era stato lui.

-No! Non è possibile. Shade non può aver ceduto al potere oscuro.- disse il principe di Mera Mera sconvolto. Sapere che il suo vecchio tutore era diventato malvagio fu un duro colpo per lui.

-Non lo credevamo possibile neanche noi ma purtroppo questa è la verità dei fatti. Quindi abbiamo bisogno che intensifichi le difese del pianeta e che aiuti a far evacuare gli abitanti del regno della Luna nei vari regni.- disse Bright.

-E a tal proposito, vi sarò sempre eternamente grata per avermi dato la disponibilità. Il mio popolo si salverà grazie a voi.- disse commossa Fine. Le lacrime che cominciarono a uscire. Dannati ormoni da gravidanza. Doveva essere forte, non poteva pensare che per Shade non c’erano più speranze. Lo avrebbe salvato. E non aveva bisogno dei suoi poteri di preveggenza dovuti alla sua posizione di regina della Luna per saperlo.

Tio non fu l’unico a rimanere scosso alla notizia di Shade. Milky diventò una statua di sale, pallida come un fantasma. Non riusciva a credere che il suo forte e intrepido fratellone si era ridotto a un misero fantoccio nelle mani del nemico. Ne avevano affrontate tante da ragazzini, non si sarebbe mai aspettata una simile resa da parte di lui. Lo stesso uomo che fin da piccola l’aveva accudita e le era rimasto accanto, cercando di alleviare la mancanza di un padre e la poca presenza di una madre malata. Lui era la sua roccia, colui su cui sapeva di poter sempre contare.

La mano di re Narlo andò a stringere quello di sua moglie. Non le faceva bene sentire tutto ciò, sopratutto nelle condizioni in cui era. Ancora non lo sapeva nessuno ma, tra circa sette mesi, i sovrani del Regno della Goccia avrebbero avuto la benedizione di un figlio o di una figlia. Avrebbe voluto tanto alleviare il suo dolore, avrebbe venduto l’anima al diavolo se questo significava farle tornare il sorriso ma, in quel momento, Narlo si sentì impotente.

Il summit andò avanti ancora per una mezz’oretta. Stabilirono nuove regole di sicurezza, più controlli per i regni e misero al lavoro tutti i maghi e gli scienziati per poter trovare qualcosa che neutralizzasse il potere dei cristalli oscuri. Non ci riuscirono anni fa ma forse, con le nuove ricerche fatte, potevano riuscire a evitare finalmente che i cristalli mietessero altre vittime. Purtroppo non lasciarsi andare al loro controllo era arduo, si nutrivano delle insicurezze e del dolore delle persone. Il male sarebbe sempre esistito, come il bene, facevano parte dell’equilibrio della vita, ma non potevano più sopportare gli effetti di quei cristalli. Dovevano trovare una soluzione. Non potevano aspettare che i ragazzi tornassero dalla missione. Il pianeta Wonder non sarebbe rimasto con le mani in mano. Avrebbero combattuto, fino alla fine, per rivedere le giornate serene di cui godevano in passato.

 

Finita la riunione, alcuni sovrani se ne andarono subito dal regno solare per svolgere quanto deciso. Mentre altri rimasero accanto a Fine e a Milky che soffrivano più di tutti per la lontananza del re del Regno della Luna. I figli di Altezza e Auler si avvicinarono timidamente, insieme a Bibi, agli adulti chiedendo dei loro amici. Furono subito tranquillizzati e Bright gli promise che avrebbe fatto sapere ai ragazzi in missione che gli erano vicini almeno con il pensiero. Poi l’attenzione tornò sulle sovrane del Regno della Luna e della Goccia.

-Oh Milky, cara. Speravo di rivederti per un occasione migliore.- disse Fine abbracciando la cognata.

-Anch’io, Fine. Ancora spero che tutto questo sia un incubo da cui svegliarvi.-

-Non riesco a credere che Shade potesse avere delle paure così forti nel profondo. Non gli ho mai dato modo di dubitare di me, eppure quelle parole… tutto quello che mi ha detto sotto l’influsso della pietra oscura, possibile che le pensi davvero?-

-Mia cara, crescendo ho imparato una cosa ed è che quando c’è di mezzo l’amore niente è dato per scontato. In apparenza sembriamo tutti sicuri di sé ma nel profondo coviamo dubbi e incertezze.- disse la regina del Regno della Goccia. La mano di suo marito era posata su una spalla come a infonderle coraggio.

-Vuoi dire che per tutto questo tempo Shade non ha mai avuto fiducia in me, nonostante mi dicesse sempre il contrario?-

-Non fraintendermi, Fine. Shade ha molta fiducia in te ma, si sa, in amore diventiamo più stupidi e incoscienti. Mio fratello è possessivo, geloso, l’ho visto struggersi per te molte volte prima che si decidesse a farsi avanti con te. Credo che alcune di quelle insicurezze gli siano rimaste da allora. Non te l’ha mai voluto confessare ma non è mai riuscito a perdonarsi del tutto per averti messa incinta a soli sedici anni. Ama profondamente i gemelli ma avrebbe voluto fare tutto per il verso giusto senza costringerti a un matrimonio frettoloso e senza farti carico così giovane delle responsabilità di madre e di regina. A detta sua, era uno stupido adolescente che se ne fregava del codice reale e che ha pensato solo a lasciarsi andare. Non ho potuto dargli torto. Solo ora che è ormai uomo ha capito il sacrificio che hai fatto da sedicenne.-

-Ma, Milky, io… non mi sono mai sentita costretta e non ho sacrificato proprio un bel niente. Sì, lo ammetto, è stata dura all’inizio essere regina di un nuovo regno e badare a due bambini contemporaneamente. Io e Shade siamo stati entrambi degli incoscienti a ritrovarci con una gravidanza così giovani ma se potessi tornare indietro rifarei all’infinito lo stesso errore con immenso piacere e senza alcun rimpianto. Che idiota… mi ha tenuto nascosto questi pensieri per anni.-

-Concordo ovviamente col fatto che è un idiota. Io l’ho sempre detto.- irruppe Rein incrociando le braccia al petto. Si beccò una gomitata dal marito che le intimava di non infierire.

-Oh insomma, non dobbiamo lasciarci abbattere. Abbiamo sconfitto il male varie volte, restando uniti ce la faremo ancora. Ci riprenderemo Shade e Wonder tornerà più splendente che mai.- continuò la regina del regno solare, compensata poi dai lievi sorrisi sui volti dei presenti. La forte e determinata Rein. Sempre pronta a sollevare il morale di tutti.

-Hai ragione, Rein. Uniti ce la faremo.- disse Lione dando man forte all’amica.

-Ma ora non pensare di strafare, eh Fine. Ti ricordo che aspetti un bambino. Noi ti daremo tutto l’aiuto possibile ma tu non devi esagerare o pensare di fare qualcosa tutto da sola.- disse Altezza.

A quelle parole, istintivamente, Milky portò una mano sull’addome. Doveva proteggere anche lei una vita. Il suo corpo non apparteneva solo a lei adesso.

Quel gesto non passò inosservato a Lione che trattenne un gemito di sorpresa.

-Milky! Non dirmi che anche tu...-

L’interessata arrossì per poi annuire. Narlo invece, nonostante la situazione, era il ritratto della felicità.

-Ma è una notizia magnifica!- esclamò Rein e subito tutti i presenti andarono a congratularsi con la coppia. Fine posò delicatamente la mano nel ventre ancora piatto della cognata e in quell’istante promise a se stessa che avrebbe fatto il possibile affinché le loro creature potessero nascere in una Wonder libera e luminosa.

 

Non riusciva a crederci. Cosa le era saltato in mente un attimo fa? Marion non riusciva ancora a capacitarsi di come si era sentita tra le braccia del principe Alam. Lei, proprio lei, che non era mai stata interessata all’amore. Aveva solo dodici anni, per la gloria di Grace! Certo, sua madre si era innamorata di suo padre che era addirittura più piccola ma non pensava che potesse succedere anche a lei. Lo amava? Poteva definirla una semplice cotta o vero amore? Era presto per dirlo. Sapeva solo che dal primo sguardo che si sono rivolti, il suo cuore non faceva che battere all’impazzata e sentiva dei formicolii all’altezza dello stomaco. Aveva davvero sentito come una scossa la prima volta come se Cupido l’avesse colpita con una delle sue freccie. Non credeva nell’amore a prima vista ma a quanto pare non poteva negare che si trattasse di quello. Alam era affascinante, gentile ma non sapeva quasi niente di lui. Però l’istinto le diceva che non era una persona cattiva e di solito non si sbagliava. Doveva solo pregare che il suo intuito non la ingannasse nemmeno in questa occasione. Ora non era il momento di pensare a questo.

Corse, insieme al suo principe, nel punto dove aveva sentito l’urlo, sperando che le sue cugine e suo fratello stessero bene. La scena che si trovarono fu spaventosa.

Una donna era in piedi e teneva in mano un coltellino ricoperto di sangue mentre l’altra, quella che aveva urlato, si teneva il braccio ferito al petto. Marion sperava che il taglio non fosse troppo profondo. Cercò i suoi amici tra la folla riunita e riuscì a vederli. Smeralda, Ruy e Desideria stavano guardando anche loro con un’espressione sconvolta.

-Maledetta smorfiosa! Ti ho visto fare gli occhi dolci al mio fidanzato.- disse la donna armata.

Marion sgranò gli occhi e così fecero anche i suoi amici. Gli occhi della donna erano neri come ossidiana, questo significava che era sotto l’influsso della pietra oscura. Il loro nemico era vicino.

Subito si sentì un trambusto anche vicino ad un altro tavolo.

-Sei sempre stato un amico inutile. Non sai fare altro che lagnarti.- si sentì dire.

-Ti odio, mamma!- urlò un’altra voce dall’altra parte della sala.

-Ho sempre preferito più tuo fratello a te.- e ancora, ancora.

Il gruppo di ragazzi si guardò intorno. Tutte quelle persone avevano gli occhi neri. Uscivano dalle loro bocce le peggio cattiverie e azioni.

Dovevano trovare la fonte, dove era stata messa la pietra azzurra. Girarono per la sala e osservarono cercando di non urtare nessuno.

A un certo punto, Alam gli fece cenno verso la tavolata dei dolci. Aveva guardato bene tutto il cibo e aveva notato della polverina nera violacea su resti di dolci abbandonati nei piatti. Digrignò i denti. Prima aveva contaminato un villaggio, ora una sala piena di ospiti. Concordavano tutti che questa era opera dello stesso individuo. Quello vestito di nero che stava cercando di impedirgli la riuscita della missione.

-Non c’è altro tempo da perdere. Dobbiamo usare il Prominence per liberare queste persone dal controllo della pietra.- disse Ruy e le ragazze annuirono.

-Che abbia inizio la trasformazione! Vestito del potere!-

I loro vestiti cambiarono di nuovo e comparvero gli scettri e la spada. Era la seconda volta che usavano i loro poteri e trovavano l’esperienza inebriante. Li faceva sentire invincibili. Ruy non aveva mai avuto una spada così bella e di nuovo si trovava ad osservarla come fosse una reliquia. Senza altri indugi, invocarono l’incantesimo e un magico scintillio ricoprì l’intera sala da ballo avvolgendo tutti i presenti di una calda luce. Alam e Debora rimasero lì a guardarli ammirati. Per Alam non era la prima volta che li vedeva all’opera ma per Debora sì e ne fu meravigliata. Si era sempre chiesta come fosse il Prominence di cui tanto si parlava e oggi aveva avuto la risposta. Entrarne a contatto era come essere baciati dal sole. Quella luce trasmetteva un senso di protezione e calore mai provato prima.

Man mano gli ospiti contaminati tornarono normali ma alcuni ci stavano mettendo davvero tanto a rinsavire. I due cugini guardarono i loro amici e videro che stavano facendo un enorme sforzo. Che stava succedendo? I loro poteri dovevano essere abbastanza forti da far tornare subito tutto a com’era prima. Nel villaggio del pianeta Albaron non avevano faticato così tanto.

Riuscirono a salvare tutti quanti ma, una volta finito, i loro abiti tornarono quelli di prima e si accasciarono per terra con il respiro corto. Debora e Alam andarono subito da loro e li aiutarono a rimettersi in piedi, preoccupati.

-Ma cosa…?- cominciò Desideria.

-Oh ma guarda i nostri eroi. Ce ne avete messo di tempo per guarire questi inutili insetti dall’oscurità.-

Si girarono verso la voce e si trovarono davanti il colpevole di questo scempio. Lo stesso uomo che stava per far precipitare Desy nel vuoto quella volta.

Era ricoperto da un mantello e un cappuccio nero e indossava una maschera che gli ricopriva tutto il volto. Era praticamente impossibile scoprire la sua vera identità ma sapevano che andava fermato.

Ruy si divincolò dalle braccia di Debora che lo sorreggevano e guardò con disprezzo quell’individuo.

-Che cosa hai fatto alla pietra oscura? Non era la stessa che hai utilizzato su Albaron.-

-A quanto pare le informazioni su di voi sono vere. Siete molto intelligente, principe, mi congratulo. Vedete, ho sperimentato un nuovo tipo di pietra, aggiungendoci un po' della mia magia. Il risultato, però, non mi ha soddisfatto del tutto. Credevo che non sareste riusciti a salvare tutti. Ho sottovalutato il potere del Prominence. Un errore che non commetterò più.- disse. Alzò una mano e fece apparire una spada fatta di aura maligna. Librò in aria e poi puntò dritta verso Smeralda.

-NOOOO!- urlarono Desy e Marion sporgendosi verso di lei per proteggerla ma il colpo non arrivò. Al suo posto si sentì un incontrarsi di lame. Per quanto Ruy avesse cercato di deviare il colpo per primo, Alam fu più rapido e tirando fuori la sua spada contrastò quella del nemico. Il principe dai capelli argentei oppose resistenza e alla fine riuscì ad avere la meglio.

La spada viola andò a sbattere contro il pavimento per poi sparire.

Il principe di Lunaria osservò l’uomo. Ora sapevano che era un mago e anche abbastanza bravo ma perché stava cercando di fermarli?

-Chi diavolo sei? Sei uno di quegli stolti che venerano Orbus come una divinità? Non ti rendi conto che se lui vince, saremo tutti spazzati via? Te compreso.- disse il ragazzo. Aveva trovato qualcosa a proposito di una certa cerchia che credeva in quell’essere distruttivo ma credeva che ormai si fosse estinta.

-Ti sbagli, ragazzino. Orbus è un dio e sa cosa è giusto fare. Siamo rimasti in pochissimi ma riusciremo a far trionfare le tenebre.- digrignò i denti e creò un’altra spada ma stavolta la prese e andò dritto verso il principe.

Alam si preparò ma Ruy lo scansò facendogli cenno di star indietro. Era la loro missione non del principe di Lunaria. Quest’ultimo capì e con riluttanza lasciò che fosse il principe dai capelli rossi a combattere. Sarebbe intervenuto se fosse stato necessario.

Ruy fermò il colpo. Da lì fu un susseguirsi di attacchi e risposte. Nessuno riusciva a prevalere sull’altro. Il principe della Luna era stremato per via del Prominence usato prima ma non avrebbe ceduto. Doveva trovare un punto debole. Quell’uomo era abile, un avversario davvero notevole, ma lui si era allenato da anni con suo padre e suo zio. Non poteva deluderli. Tra una stoccata e l’altro, osservò. Ogni punto possibile e dopo qualche secondo... eccolo!

Il colpo andò a segno e la lama della sua spada andò a ferire il fianco sinistro dell’uomo.

-Ah!- il mago si allontanò dolorante. Il sangue cominciò a fuoriuscire dal taglio. Guardò con odio i ragazzini.

-Maledetti… ma non finisce qui. Orbus è più vicino di quanto credete e riuscirà a governare l’universo intero.- e attraversò una nube nera cominciò a sparire.

-Aspettate! Cosa...- ma Ruy non riuscì a continuare, ormai il nemico si era volatilizzato.

Le principesse erano rimaste a guardare impotenti con la paura che le stava consumando. Non erano state in grado di fare niente. Quell’individuo era un avversario troppo potente.

Ci fu solo silenzio nella sala. Nessuno riuscì a proferire parole per qualche minuto. Finché non arrivò Poomo con in mano il diamante. La serata era stata un disastro ma almeno una notizia positiva era giunta.

-Ehy! Ragazzi, ragazzi, ce l’ho fatta! Ho trovato il diamante rosso!- andò incontro il folletto ma poi si accorse della tensione che c’era nell’aria. -Ma… che è successo?-

 

Il gruppo decise di partire il giorno dopo. Dovevano fermare al più presto quel pazzo che stava cercando di ostacolarli. Non volevano che per colpa loro altri regni venissero coinvolti. L’incidente di ieri aveva smosso qualcosa nel loro animo e adesso sentivano solo fredda angoscia. Se loro non fossero stati in quella sala ieri nessuno avrebbe sparso polvere di pietra nera nei dolci e nessuno si sarebbe fatto male. Non erano stati in grado di proteggere delle persone innocenti. Questo gli aveva fatto capire quanto ancora dovevano crescere e imparare. Avevano sottovalutato l’importanza della loro missione fino a quel momento. Mancava un solo diamante ormai e non potevano più permettersi distrazioni.

-Vorrei poter venire con voi e aiutarvi in qualche modo.- disse Debora guardando amareggiata i suoi amici. Quell’individuo aveva fatto del male alla sua gente e lei era rimasta a guardare senza poter fare qualcosa. Non sapeva usare nessuna arma e non aveva nessun particolare potere, si sentiva completamente inutile. Ma gli faceva una rabbia sapere che quella persona malvagia era ancora da qualche parte. Il principe Ruy era riuscito a ferirlo, vendicando almeno un po' il torto fatto al suo regno, tuttavia meriterebbe di marcire nelle prigioni più orribili dell’universo. Si detestava per questi brutti pensieri, aveva sempre cercato di essere buona e comprensiva con tutti ma quell’uomo non meritava benevolenza.

-Non dite così. Preferisco sapervi al sicuro qui al vostro castello e con i vostri genitori. Stare con noi è un continuo pericolo.- disse con freddezza Ruy. Usando quel tono sperava di allontanarla. Non voleva rischiare che per colpa loro, si facesse male anche lei. Avevano portato abbastanza scompiglio nel pianeta Vinus. Ne avevano portato anche ad Albaron ma almeno lì non si era ferito nessuno alla fine e sconfiggere il potere della pietra oscura era stato facile. Ma ieri sera non fu così. Una donna si ritrovava con un lungo taglio sul braccio e alcuni uomini si sono trovati con dei lividi dopo essersi azzuffati sotto il controllo oscuro.

-Non dovete incolparvi per ciò che è successo ieri. Ci avete salvato e i miei genitori ed io ve ne siamo davvero grati. Ve la siete cavata anche molto bene con la spada. Eravate stremato eppure siete riuscito a vincere lo scontro.- disse la principessa di Vinus e andò a toccargli la mano. Lui si allontanò dal suo tocco e si girò per entrare nell’astronave dove c’erano già Poomo, sua sorella e le cugine ad attenderlo.

-Arrivederci, principessa.-

I loro sguardi non si incrociarono più ma gli occhi di Marion e Alam si incontrarono per un secondo che sembrò un’eternità. Si erano parlati poco prima e tra loro adesso c’era delusione e dolore. Non avrebbero voluto separarsi così ma non ebbero scelta.

Le porte dell’astronave si chiusero e presto si ritrovarono di nuovo a sfrecciare nell’universo infinito.

 

Passarono tre giorni e tutto sembrava abbastanza tranquillo. Fine stava finendo di ricamare una copertina per il neonato in arrivo mentre Rein stava sistemando dei fiori nella stanza. Bright si trovava temporaneamente in città per controllare la situazione e sarebbe tornato al castello a breve. Infatti le due donne credettero che fosse lui di cui veniva annunciato l’arrivo ma non fu così. Una guardia irruppe di colpo nella stanza con il respiro corto. Lo sguardo pallido.

-Ma-maestà… c’è re Shade alle porte.-

Fine e Rein si sentirono raggelare.

Cosa avrebbero fatto adesso?

 

 

Eccoci qua! Pensavo di sfruttare prima la quarantena per andare finalmente avanti con questa storia ma niente. Se non vi ricordate di Fly, Taron e Bibi, vi chiedo di rileggere la storia dall’inizio. Fanno la loro prima apparizione al secondo capitolo e fanno parte della mia nuova generazione di Wonder. Ho pensato di dargli un piccolo spazio per evidenziare il fatto che anche i nostri ragazzi in missione hanno amici che li aspettano sul pianeta, proprio come successe alle loro madri. Per quanto riguarda la chiacchierata tra Marion e Alam prima di ripartire, ve ne parlerò in un flashback nel prossimo capitolo.

Si vede che ci stiamo avvicinando alla fine, vero? Jack sta per fare la sua mossa e ai gemelli manca solo un diamante per poter aprire lo scrigno contenente la salvezza dell’universo. Lo ammetto, ho dovuto rileggere la storia perché era passato troppo tempo e me ne vergogno tanto. Ma almeno cerco di non scrivere incongruenze e di dare il giusto spazio a tutti. Detto ciò, ci sentiamo alla prossima!

Himeno

 

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Capitolo 24

 

 

Smeralda non aveva mai sentito così tanta tensione tra di loro. Erano passate un paio d’ore da quando avevano lasciato il pianeta Vinus e subito chiamarono i loro genitori per aggiornarli sul ritrovamento del secondo diamante. Fu una chiacchierata sbrigativa, suo cugino a malapena aveva spiccicato parola mentre sua sorella e Marion avevano cercato di sorridere in maniera rassicurante. Ma la principessa dai corti capelli turchese vedeva quanto invece avevano il morale a terra, come lei del resto. Quello successo alla festa aveva scosso tutti quanti e avevano finalmente compreso quanto pericolosa e di vitale importanza era la loro missione. Finora avevano giocato, avevano sottovalutato i pericoli perché troppo fiduciosi di sé e del Prominence. Si erano sentiti onnipotenti dopo aver sconfitto con facilità il potere oscuro nella prima tappa del loro viaggio e avevano pensato che le loro capacità erano sufficienti. Che terribile errore avevano fatto. Dovevano essere più determinati e non lasciarsi più sopraffare dalla paura. I loro amici, i loro genitori, l’intero universo contava su di loro. Mai come in quel momento avevano sentito il peso di una tale responsabilità sulle spalle. Quanto sciocchi erano stati.

Ma loro non erano gli unici a sembrare tristi. I loro genitori erano strani, non emanavano il solito calore in grado di rasserenare chiunque. E poi c’era il fatto che zia Fine era senza suo marito nel Regno Solare. C’era sotto qualcosa ma stando in un’astronave con anni luce di distanza era difficile scoprire cosa. Sospirò e si avvicinò a Desideria e a sua cugina che erano intente a guardare delle foto. Poomo, a quanto pare, aveva tirato fuori un album di fotografie risalenti al periodo dell’Accademia dei loro genitori. Sperava che con quello il morale del gruppo si sarebbe risollevato. Il folletto stava con Ruy a studiare la mappa galattica e ogni tanto guardava verso noi ragazze, preoccupato.

-Certo che papà è sempre stato bellissimo. Ci credo che era tra i più popolari della scuola.- disse con un pizzico di orgoglio, Marion. Era piacevole vedere attraverso quelle foto il passato dei genitori, di cui sapevano davvero poco. Negli anni, gli avevano fatto domande a riguardo ma loro avevano sempre risposto in maniera evasiva, come se avessero qualcosa da nascondere.

-Anche il nostro non scherzava di certo. Ancora adesso è tra i sovrani più affascinanti dell’universo.- rispose la principessa dai capelli biondo dorato.

-Oh guarda qui ci sono le nostre mamme con la zia Chiffon! A quanto pare non ha perso la sua aria saccente.- ridacchiò ancora la cobalto.

Smeralda passò lo sguardo dalle foto alle sue parenti e sorrise. Poi però notò che gli occhi di sua cugina si velarono di nuovo di tristezza. Vide la foto che stava osservando ma non capiva quel cambiamento di umore.

Nella foto c’erano Shade e Fine che si stavano scambiando un bacio sotto un arco di rose. Erano davvero carini insieme, assolutamente perfetti. Si vedeva che si amavano profondamente già allora.

-Che cosa c’è che non va, Marion? Gli zii qui sono davvero splendidi.- disse Smeralda sperando che lei si confidasse. Era da quando erano partiti che non faceva che sospirare e sembrava anche arrabbiata oltre che triste come il resto del gruppo. La principessa turchese scommetteva che c’entrava un certo principe. Forse vedere i suoi genitori così felicemente innamorati, gli aveva fatto pensare sui suoi sentimenti verso il ragazzo.

Fece cenno a sua sorella per avere un po' di sostegno. Desideria era più esperta di lei nell’accorgersi di queste cose quindi lo sapeva anche lei della situazione di Marion e, inoltre, comprendeva cosa voleva dire essere innamorate.

La bionda capì al volo e sorrise alla cugina. -Puoi parlare di qualsiasi cosa con noi, lo sai. Ti vogliamo bene e non vogliamo vederti così giù. Quello che è successo alla festa ha devastato tutti noi ma sospettiamo che questo tuo umore non è solo per quello.-

Marion avrebbe voluto non mostrarsi così fragile ma purtroppo era come un libro aperto per loro. Le parole del principe Alam ancora le bruciavano provocandogli dolorose fitte al cuore. Se prima non era sicura di essersene innamorata, nel provare tutto ciò ne aveva la conferma. Ma perché Cupido si era fatto avanti proprio con lei? Non le piaceva quella situazione, essere così debole e vulnerabile. Quanto avrebbe voluto tornare ai tempi che era ancora una bambina desiderosa solo di divertirsi con i suoi amici e parenti. Era tutto più semplice una volta.

Fece un respiro profondo poi si decise a parlare. Magari dopo averne parlato con le persone a cui vuole più bene, sarebbe stata meglio dopo.

-Prima… prima di ripartire, il principe Alam mi ha chiesto di parlare un attimo. A proposito di quello che era successo la sera prima. Lui… ecco… stava quasi per...- arrossì vistosamente.

-Baciarti? Vi ho visti. Eravate una bellissima coppia.- disse Smeralda.

-Sul serio? Ma è stupendo! Questo vuol dire...- disse Desideria emozionata ma il suo entusiasmo fu presto dissolto dalle parole della cugina.

-Un bel niente. E’ stato un errore nato da uno scherzo. Lui non prova quello che provo io.- disse amareggiata la principessa della Luna.

Le due sorelle si guardarono confuse.

-Ora vi spiego.- disse e cominciò a raccontargli cosa si erano detti quella mattina.

 

Si guardò allo specchio per la decima volta, non ancora sicura che poteva essere presentabile per il suo imminente incontro. Il principe Alam le aveva dato appuntamento in giardino ed era curiosa di sapere cosa voleva dirle. La sua dichiarazione l’aveva davvero scossa nel profondo, ancora sentiva il cuore battere all’impazzata nel ripensarci. Era molto triste per quello accaduto ieri al ballo e in quel momento voleva solo sentire altre parole uscire dalla bocca di colui che aveva scoperto di amare. Magari sarebbe riuscito a rassicurarla.

Lo notò subito vicino ai gigli e non le era mai parso più bello. Che strano effetto le faceva l’amore. Sentiva le guance calde e rosse e le mancò per un attimo il respiro nel contemplarlo.

Alam si girò e la vide avvicinarsi con un sorriso luminoso che non ricambiò.

La ragazza si fermò a pochi passi da lui e lo guardò confusa per il suo distacco. Stava per chiedergli di ieri sera quando le sue parole la bloccarono.

-E’ stato un errore.-

La confusione della principessa aumentò e con lei una sensazione fastidiosa alla bocca dello stomaco.

-C...cosa?-

-Mi dispiace di avervi messa a disagio ieri con le mie parole. Non ero in me.-

La consapevolezza cominciò ad arrivare e fu come ricevere uno schiaffo.

-Che vuol dire che non eravate in voi?- disse tornando anche lei al tono formale. Sentì come un gelo in tutto il corpo.

-Vedete… uno dei figli di un parente di mio zio voleva fare uno scherzo per attirare l’attenzione su di lui. E’ solo un bambino di cinque anni ma molto trascurato. Il solo modo che ha imparato a usare per farsi notare è quello di fare scherzi e creare trappole. Jaden non voleva fare del male a nessuno, non è cattivo.- cominciò a spiegare lui. E più andava avanti più la principessa sentiva il cuore spezzarsi.

-Insomma, per farla breve, ieri ha messo una delle pozioni magiche che mia zia conservava nella sua collezione privata in una delle bevande della festa. Io avevo preso quella bevanda a inizio serata e non mi ero accorto di niente. A quanto pare Jaden e quel mago avevano avuto idee simili per rovinare la serata ma con intenzioni diverse, ovviamente.-

-Che-che pozione era?-

Lui rimase a guardarla senza mostrare alcuna emozione. Sembrava il ritratto dell’indifferenza. Le stava provocando dolore e sembrava non importargliene niente. Le stava spiegando cosa era successo come se stesse parlando del tempo che faceva, senza mostrare un minimo di rimorso o di sofferenza.

-Una pozione d’amore. Io e altri lo hanno ingerito facendogli perdere la ragione per qualche ora. So che le mie scuse non servono a cancellare le parole di ieri. Sappiate solo che non avrei mai voluto infastidirvi o crearvi disagi in alcun modo. Spero che prima o poi riusciate a perdonarmi.-

Perdonarlo, diceva. Marion non seppe se ridere o piangere per l’assurdità della situazione. Si sentiva ridicola, una stupida per aver pensato che…

-Capisco… sì, capisco benissimo. Vi ringrazio per avermi messo al corrente della verità. In effetti, mi sembravate strano ieri. Non il famoso principe glaciale di cui avevo sentito parlare a scuola. Ora, noto con piacere che siete tornato in voi.- disse a testa china cercando di stamparsi un sorriso di circostanza.

Il principe sussultò leggermente e una scintilla di dolore apparve nei suoi occhi ma fu talmente veloce a nasconderlo che la ragazza non lo notò.

-Adesso, se volete scusarmi, dovrei andare. Abbiamo una missione da completare. Vi ringrazio per ciò che avete fatto per noi ieri e per il supporto che volete darci.- si inchinò per poi guardarlo dritta negli occhi. -Arrivederci.- salutò in maniera fredda e distaccata. Si girò senza più voler vedere il viso di lui e si allontanò. Tornò nella stanza degli ospiti e lì poté finalmente sfogare le lacrime che avevano premuto tanto per uscire.

 

-Oh Marion… mi dispiace tanto. I ragazzi sono proprio degli idioti.- gemette indignata Desideria. Ora sia lei che sua sorella provavano un grande rammarico per la principessa della Luna. Chi l'avrebbe detto che in quel ballo c'era stato anche questo impiccio? Bastavano già i guai che ci portava il mago oscuro senza che ci fosse messo un ragazzino dispettoso a rovinare la vita amorosa della cugina. Pensandoci, era sembrato strano a tutte che il rigido principe di Lunaria fosse diventato così intrepido per una sera. Sia Smeralda che Desideria, e perfino Ruy, avevano notato l'interesse che c'era tra i due ma la dichiarazione di lui era alquanto strana. Non era da Alam essere così diretto. All'Accademia, l'anno scorso, la principessa bionda aveva avuto le lezioni di musica insieme a lui e aveva potuto constatare di persona che tipo freddo fosse. Non riusciva proprio a capire cosa ci trovasse Marion in lui. Per Desy, Ruyuccio era molto meglio.

-Concordo.- disse Smeralda. E dire che gli erano sembrati così carini quella sera. Il principe Alam è proprio un cretino.

-Non è possibile...- esclamò Ruy vedendo esterrefatto il radar.

-Che fortuna, ragazzi!- quel bip era musica per le orecchie del folletto.

Le ragazze si guardarono confuse poi si avvicinarono alla schermata.

-Che succede?- chiese Marion.

-Abbiamo la posizione dell'ultimo diamante! Ci siamo!- disse Poomo e mise subito le coordinate per arrivare a destinazione a gran velocità.

 

Fine non riusciva a credere ai suoi occhi. Suo marito era come se lo ricordava, bello da togliere il fiato e l'aria di avere il mondo ai suoi piedi. Ma non era veramente Shade, in lui c'era ancora la malvagità suscitata dalla pietra nera. Quanto le mancava l'uomo di cui si era innamorata ma non poteva cedere. Doveva essere forte e cercare di farlo rinsavire. Ma come? Lei e sua sorella non potevano usare il Prominence, ormai ne erano i loro figli i possessori.

-Che diavolo ci fai qui? Finché sei in questo stato non sei il benvenuto nel Regno Solare!- disse Rein tenendo stretta la mano della sorella in caso le fosse venuto in mente di andargli incontro.

-Oh ma insomma. Adesso un marito non può nemmeno vedere se sua moglie incinta sta bene?- disse lui con un sorriso sghembo. Rein avrebbe voluto farglielo sparire a suon di schiaffi.

-Hai un bel coraggio. Sbaglio o hai anche creduto che il bambino in realtà fosse di Bright? Come ti sei permesso anche solo di pensare una simile disgustosa calunnia?- continuò la turchese digrignando i denti.

-Sorella, ti prego...- cercò di fermarla la rossa. Non voleva risentire quelle parole. Le facevano ancora molto male.

-La parte dell'indignata non ti si addice, Rein. Parli proprio tu che sei stata gelosa di tua sorella per anni. Non ci credo che non hai ancora qualche dubbio nel cuore.-

-Non osare, Shade. Eravamo ragazzini, non provo più quei sentimenti negativi. A differenza di te, ho assoluta fiducia in mia sorella e mio marito.-

-Tu dici? E' difficile eliminare le cattive abitudini, cognata.-

-ORA BASTA!- urlò Fine ma quello sfogo non le fece bene. Subito dopo sentì le forze abbandonarla. Sentì una fitta al ventre e scivolò sul pavimento in ginocchio.

-Fine!- esclamarono all'unisono Rein e Shade. Quest'ultimo fece per avvicinarsi preoccupato ma si udì uno schiocco di dita e l'uomo rimase fermo dov'era con gli occhi completamente persi nel vuoto.

-Non volevo arrivare a questo ma non ho potuto fare altrimenti.- irruppe una voce.

Le sorelle guardarono verso Shade e poco dopo comparve al suo fianco un altro uomo.

-Ma tu sei...- parlò a fatica Fine.

-Mi fa piacere che vi ricordiate di me. Avrei preferito che vi ricordaste anche della mia versione più giovane e spensierata ma so che il vostro cuore è sempre stato di questo re da strapazzo.-

-Jack... cosa...- si strinse le mani in grembo. Il bruciore diventava sempre più forte. Temeva per il bambino.

-Oh non lo perderai, tranquilla. Anche se avevo fatto di tutto per non farvi concepire di nuovo. Non volevo rischiare che venissero al mondo altri figli del sole e della luna in grado di contrastare la magia nera.-

-Che cosa significa? Chi siete?- disse Rein tenendo tra le braccia la sorella sofferente.

-Il mio vero nome è Elias e, no, non sono il re di Savenio. Non sono nemmeno di sangue reale. Sono semplicemente un mago seguace di Orbus.-

-Orbus?- chiesero insieme le gemelle.

-L'essere più potente e oscuro che abbiate mai conosciuto. Colui che vuole impossessarsi della Benedizione del Sole per governare l'universo intero.-

-Elias... aspetta... tu eri quel ragazzo. Quello che mi aiutò in biblioteca. Sei tu, non è vero?- chiese Fine dopo aver ricordato. All'epoca avrà avuto solo tredici anni e Shade ancora non sembrava interessato a lei. Una volta aveva scordato di fare i compiti di matematica e per punizione era stata mandata in biblioteca a spolverare montagne di libri. Se non fosse stato per un certo ragazzo, ci avrebbe messo un'eternità a finire. Dopo quella volta, si incontrarono in altre due occasioni in biblioteca per parlare un po' ma poi lui sparì all'improvviso. Non lo rivide più da allora.

-Vedo che finalmente ti è ritornata la memoria. Sì, ero io. Ero solo uno degli aiutanti tutto fare dell'Accademia ma fui cacciato via non appena seppero che mi ero innamorato di una principessa. Di te.-

Nonostante la situazione, Fine arrossì e lo guardò amareggiata. Quindi su quello non aveva mentito quando l'aveva vista al ballo del Regno Solare. E lei che non ne aveva mai saputo niente.

-Che vuol dire che hai cercato di non farli concepire? Avanti, diccelo!- esclamò Rein.

-Ormai non ha più importanza tenerlo nascosto. Il medico che veniva a visitare la Regina Fine per anni ero sempre io. Le somministravo una piccola dose di “medicina” per prevenire la nascita di altri figli.-

Le due donne lo guardarono allibite, bianche come cenci.

-Ma non è possibile... il dottore che al matrimonio di mia sorella mi aiutò a partorire non potete essere stato voi... non ci credo.- disse la rossa.

-Oh no. Quello era l'originale, io ho fatto in modo di mandarlo in un altro pianeta e ne ho preso le sembianze. Avevo solo una pozione per mutare forma che mi fu regalato dal mio vecchio maestro ma purtroppo è finita solo di recente. Ed ecco il risultato.- disse disgustato facendo cenno al suo addome.

-Per Grace, questo è orribile.- sussurrò Rein. Quell'uomo era un pazzo.

-Per quanto detesti la tua condizione, non desidero vederti soffrire quindi...-

Elias chiuse gli occhi e si concentrò per qualche secondo. Dopo un po', anche il dolore alla pancia di Fine cessò. La regina della Luna lo guardò piena di confusione e paura.

-Ho diminuito la mia aura nera così che quel marmocchio che hai nella pancia non si agiti. E' ancora minuscolo ma già sente quando il male è vicino. I figli nati con il sangue del Sole sono da sempre tra le minacce più grandi per chi segue la via oscura ma quelli che hanno anche il sangue della Luna sono anche peggio.-

-Ora basta, dicci che cosa vuoi.- disse la turchese aiutando la sorella ad alzarsi.

L'uomo sorrise e poggiò una mano sulla spalla di uno Shade immobile e senza difese. In quel momento era solo un burattino nelle sue mani.

-Voglio la Benedizione del Sole tutta per me. E voi due mi aiuterete a raggiungerla se non vorrete che il cuore di Shade si fermi.-

 

Non c'era più tempo da perdere. Lasciò le sue vesti da principe e indossò in fretta i vestiti di Eclipse. Tramite il chip che aveva messo di nascosto nell'astronave dei ragazzi, aveva localizzato dove si trovava l'ultimo diamante. Zoria. Sentire il nome di quel pianeta lo scombussolava ancora adesso a distanza di anni. Era il pianeta dove suo padre era andato a combattere e da cui non aveva più fatto ritorno. Non ci aveva messo più piede dopo quell'unica volta che suo zio Byron lo aveva portato lì per dare una degna sepoltura ai caduti. E tornarci... gli provocò una fitta al cuore. L'ennesima dopo che la principessa Marion lo aveva lasciato. Che idiota era stato. Non le aveva mentito ma nemmeno le aveva detto tutta la verità. Si era tirato indietro per paura e così non aveva che peggiorato le cose.

Quella ridicola pozione non era stata d'amore ma portava le persone a tirar fuori la verità e i sentimenti che si tengono nel profondo. Lui non era mai stato in grado di esprimere quello che provava e quella pozione era stato uno strumento per annullare le inibizioni e i dubbi. E la stava per baciare, per la miseria! Non riusciva a pensarci senza arrossire. Doveva aver perso proprio la testa. Lo aveva desiderato e ancora adesso provava un leggero rimpianto per non aver assaporato quelle labbra ma non voleva che fosse così. Finito il ballo, non aveva chiuso occhio. Non riusciva nemmeno a guardarsi in faccia allo specchio pensando di aver spaventato Marion con la sua dichiarazione appassionata. Insomma, lei aveva solo dodici anni e lui era poco più grande, non pensava che fossero pronti a simili gesti. Si sentiva una bestia per aver avuto simili pensieri maturi per la principessa della Luna. Non era da lui comportarsi così, aveva sempre rispettato tutti. La mattina dopo quindi si era fatto coraggio e si era incontrato con lei per cancellare il suo errore e chiedere scusa. Inoltre, l'ultima cosa di cui aveva bisogno Marion durante una missione pericolosa era quella di avere una simile distrazione. Anche nell'ipotesi che anche lei avesse provato quello che provava lui, non era il momento di lasciarsi andare. Con la minaccia di distruzione che incombeva su di loro non poteva ancora offrirle un regolare corteggiamento. Dovevano prima risolvere questo casino. Ma quanto fu doloroso vedere i suoi occhi perdere luminosità e il sorriso tramutarsi in una fredda smorfia. Non avrebbe mai voluto vedere ciò ma si ripromise che una volta finito questo incubo avrebbe rimediato. Parola di principe.

-Sapevo che eri qui.- si intromise una voce nel silenzio del parcheggio privato del palazzo.

Alam si girò di scatto e guardò esterrefatto la cugina.

-Cosa... come sai...?-

-Oh andiamo, Al, ti conosco da quando eravamo bambini e ti ho seguito. Avevo sentito parlare di un certo Eclipse e sapendo del tuo passato ho fatto due più due.- disse sbuffando con le braccia intrecciate al petto.

Lui, dopo la sorpresa iniziale, scosse la testa. Doveva aspettarselo da Debora. Era sempre stata molto perspicace. Ma poi la vide meglio nella penombra del posto. Portava una semplice gonna rosa lunga fino alle ginocchia e una camicia bianca a maniche corte.

-No... dimmi che non è quello che penso.- disse lui.

-Invece è proprio quello che pensi. Vengo con te.-

-No! E' troppo pericoloso, Deb! Se ti succedesse qualcosa non me lo perdonerei mai.-

-Non mi succederà niente. Te lo prometto, starò attenta.-

-Ma non sai nemmeno combattere.-

-E' vero ma non starò comunque con le mani in mano. Sono stanca di starmene rintanata al castello mentre ci sono persone innocenti che soffrono. Ho delle pozioni con me che potrebbero aiutare i nostri amici. Ti prego, Alam.- disse alzando la borsa contenenti dei contenitori. Il cugino comprendeva il suo stato d'animo.

Rimasero a lungo a fissarsi e alla fine la principessa ne uscì vincitrice.

Il ragazzo sbuffò e le fece cenno di salire sull'astronave.

-Forza, andiamo.-

E Debora non se lo fece ripetere due volte.

 

 

 

Eccoci qua! No, non è un miraggio e no, non state sognando. Sono finalmente riuscita ad aggiornare a tempo di record! La quarantena almeno in questo ha fatto miracoli. A voi come procede questo periodo? Mi auguro che stiate tutti bene e che continuate a fare i bravi fino alla fine di questo incubo. Spero vi piaccia questo capitolo. Come potete vedere, ho svuotato un po' il sacco e sto avvicinando i ragazzi al loro rientro a Wonder dove li aspetteranno una brutta sorpresa. Che altro dire... spero di riuscire a fare gli altri capitoli in tempi brevi come ho fatto con questo.

Bacioni e alla prossima!

Himeno

 

 

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