What about Love.

di Sabri_97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Nemmeno un grammo ***
Capitolo 2: *** 2. Rock bottom ***
Capitolo 3: *** 3. Ricorderai l’amore ***
Capitolo 4: *** 4. Ti ho voluto bene veramente ***
Capitolo 5: *** 5. Le cose che non ho ***
Capitolo 6: *** 6. Resti indifferente ***
Capitolo 7: *** 7. Parole in circolo ***
Capitolo 8: *** 8. Dove siamo ***
Capitolo 9: *** 9. Solo due satelliti ***



Capitolo 1
*** 1. Nemmeno un grammo ***


Before you go
Let me thank you
‘Cause you killed me
 And you did it perfectly.

 
L’aveva vista. Davanti ai suoi occhi. Una scena terribile, il mondo gli era crollato addosso. L’aveva ucciso. E lo aveva fatto perfettamente. Non avrebbe potuto farlo meglio. Aveva riposto in lei tutte le sue certezze e le sue speranze. Lei, proprio lei le aveva distrutte. Rotte in mille pezzi, ridotte in frantumi.

Non ce la fece più.

Scappò.

Scappò via correndo per i corridoi del castello fino ad arrivare nei sotterranei, nel dormitorio verde e argento. Aprì la porta e si catapultò nel suo letto. Voleva solo dormire, dormire e svegliarsi come se non fosse successo niente.

Non chiuse occhio per tutta la notte. Era distrutto. Sia mentalmente che fisicamente. Si alzò dal letto con gli occhi ancora chiusi e si trascinò fino al bagno. Si chiuse la porta alle spalle, alzò lo sguardo e vide il suo riflesso nello specchio. I suoi occhi grigi erano spenti e stanchi, contornati dalle occhiaie. I suoi capelli biondi erano scompigliati. Era in pessimo stato. Doveva ricomporsi se non voleva dare nell’occhio. Si sistemò i capelli e si sciacquò la faccia. Sicuramente non era il massimo ma meglio di prima. Uscì dal bagno e si vestì. Indossò la divisa come sua abitudine: camicia fuori dai pantaloni, maniche arrotolate e colletto sbottonato senza cravatta. Come sempre i suoi amici dormivano ancora. Decise che forse era meglio andare a leggere un libro in sala comune aspettando che Albus si svegliasse per andare a fare colazione in sala grande.

Passò un bel po’ di tempo prima che Albus si facesse vedere. Era pronto. Potevano andare. Stavano chiacchierando tranquillamente lungo il corridoio che portava alla sala grande come ogni mattina, solo che qualcosa fece distrarre Scorpius.

Era lei.

Poteva vedere i suoi biondi e lisci capelli scendere dolcemente sulla schiena. Poteva capire che era lei ovunque, anche ad occhi chiusi: riconosceva perfettamente il suo profumo dolce e fresco.

Poi subito un flash.

Le sue mani bianche incastrate con quelle di un ragazzo che non era lui. Le sue morbide labbra che toccavano quelle di un altro. I suoi capelli che sfioravano il viso di colui che gliel’aveva portata via.

I suoi pensieri furono interrotti da Albus: “Scorpius? Qual è il problema? Sembra tu non abbia mai visto mia cugina prima d’ora! E tengo a precisare che è anche la tua ragazza!”.

A quelle parole Scorpius non ce la fece. Si girò e iniziò a camminare di nuovo verso il dormitorio. Voleva allontanarsi da quello che gli faceva più male.
 
Fu fermato.

Albus lo tirò per il braccio e si pose davanti a lui di scatto. Non lo aveva mai visto così in sei anni. Qualcosa non andava.

“Scorpius. Che succede?”

Voleva provare a parlare ma non ci riuscì.

Crollò.

Non riuscì a dire una parola. Gli occhi lucidi per lo sconforto, per la disperazione, la frustrazione.

Cercò di ricacciare dentro le lacrime, non voleva dar a vedere la sua sofferenza.

Ci provò ma non ci riuscì.

Ritornò al dormitorio e appena entrò nella sua stanza  si lasciò andare. Diede un pugno alla scrivania e iniziò a singhiozzare. Subito dopo il suo migliore amico si avvicinò ma non disse niente.

Lo lasciò sfogare.

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Capitolo 2
*** 2. Rock bottom ***


I want to bury my head in the sand;
I want the seas to wash me away;
I wish someone was holding my hand.


Non appena anche l’ultima lacrima fu versata da quegli occhi gonfi e rossi, alzò la testa per cercare quella dell’amico, pronto a quel contatto visivo. Scorpius cambiò subito la direzione del suo sguardo e cercò di ricomporsi.

Non riusciva a pensare che aveva appena pianto come una fontana. Davanti al suo amico
.
Un Malfoy non piange. MAI.

Era mortificato. Voleva sotterrare la sua testa nella sabbia. Voleva che il mare lo portasse via. Però voleva anche che qualcuno gli stesse vicino.

“Che succede Scorp?”

“Non ho voglia di parlarne.”

“Sicuro? Credo ti farebbe bene.”

Scorpius sospirò e rispose quasi senza fiato: “Tua cugina…” non riusciva a terminare le frasi a causa del dolore che provava pensando a lei e a quello che era successo la sera prima. “Lei… credevo ci amassimo. Entrambi. Tantissimo… e invece sembra che l’unico stupido sia io e che l’intelligenza dei corvi sia più attraente…”

“Di che parli?” Albus era incredulo. 

“Ieri sera volevo farle una sorpresa. Ma l’ho trovata avvinghiata a Matt Corner. Non credo che sia accorta di me. Era troppo impegnata. La lascerò non appena la vedrò.”

“Scorp, sono scioccato. Quella stronza non la passerà liscia!”

“Smettila Al, posso risolvere la situazione da solo. Non ho intenzione di continuare il discorso.” si voltò e iniziò a camminare fuori dalla stanza come se niente fosse lasciando il giovane Potter a bocca aperta.

Dopo un’intensa giornata passata evitando Dominique e seguendo ogni lezione, era arrivata l’ora della biblioteca. Lì avrebbe rimesso a posto i pensieri leggendo un buon libro.

Appena entrato, si avvicinò al suo solito posto. Scelse il libro e iniziò a leggere.

Si immedesimò nella storia, sembrava parlasse di lui e di ciò che gli successe la sera prima, dei suoi sentimenti distrutti e del suo cuore a pezzi. Senza che se ne accorgesse, una  lacrime scese lenta e debole sul suo volto.  Si sentì sfiorare dolcemente la guancia. Un tocco dolce e piacevole. Non ebbe il coraggio di alzare lo sguardo. Sapeva chi era. Quelle mani avevano lo avevano toccato almeno un milione di volte ma mai con un tocco coì dolce. Era la più bella cosa che gli fosse capitata durante quella giornata. Decise di godersi quella sensazione per una paio di secondi, ma non appena incrociò gli occhi smeraldo della ragazza che stava accanto a lui, si alzò di scatto e spinse via la mano con cattiveria.

“Chi ti dà il permesso di toccarmi Rossa!?”

“Ehi Mr. Malfoy! Ti ho visto piagnucolare solo soletto e non ho resistito! Eri così dolce!” rispose Rose con un sorriso di scherno.

“Va a quel paese, Weasley!”

Rose rimase ferma, stupita dal comportamento di Malfoy.

“NON HAI SENTITO COSA TI HO DETTO!? VA VIA!” rispose Scorpius alterato. 

Rose si bloccò per qualche momento, poi andò via lentamente, quasi ferita da quelle parole. In fondo non aveva fatto niente di diverso dal solito.


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Capitolo 3
*** 3. Ricorderai l’amore ***


Camminerai nella vita
un'altra volta delusa
dagli sbagli che rubavano il fiato alle parole
e te ne andrai via
 

Camminava per i corridoi, stupita dalla reazione esagerata che aveva avuto il biondo. Era veramente arrabbiata con il bel Malfoy. Forse anche delusa. Aveva forse sbagliato a volerlo aiutare?

Arrivata alla sala grande, trovò Albus e Dominique che discutevano animatamente.

“Ragazzi! Che succede qui?”

“Che succede!? Chiedilo a tua cugina!”

“Rose! Hai visto Scorp?”

A quelle parole la rossa rimase di pietra. Ripensò al giovane serpeverde malinconico in biblioteca. Che cosa era successo? “Cosa gli hai fatto?” chiese alla cugina assumendo la posa severa di nonna Molly e uno sguardo inquisitorio.

“Oh Scorp!”

“DOMINIQUE! SMETTI DI FINGERE E DI LA VERITÀ!”

“Qualcuno può spiegarmi cosa sta succedendo!?” Intervenne la rossa già infastidita dalla situazione.

“Dominique ha baciato un corvo e Scorpius li ha visti!”

“DOMINIQUE!?” La rossa strabuzzò gli occhi. “è vero quello che dice Al?!”

“Beh. Si ma non è andata proprio così! Ci siamo solo baciati… beh forse qualcosa di più ma non significava niente! Io amo Scorp!”

“Bel modo di dimostrare l’amore che provi!” Replicò Al.

Rose guardò in modo sprezzante la cugina e andò via. Non sapeva perché ma sentiva di doversi allontanare da quella situazione ambigua. Non avrebbe saputo dire una parola. L’errore della cugina era imperdonabile.

Certi gesti ti tolgono il fiato. Conosceva quella sensazione. L’aveva provato anche lei. Conosceva la rabbia che aveva dentro Malfoy e adesso comprendeva le sue lacrime e la sua irritabilità. Anche lei era cambiata quando Finnigan l’aveva tradita con la bellissima Claire Zabini. Si sentiva delusa dalla cugina, dal suo gesto. Se avesse davvero amato Scorpius non lo avrebbe tradito.

Rose non lo avrebbe mai tradito.

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Capitolo 4
*** 4. Ti ho voluto bene veramente ***


Sognando ad occhi aperti
Sul ponte di un traghetto
Credevo di vedere dentro il mare
Il tuo riflesso.

 

Era sulla riva del lago nero. La sera era affascinante. Rifletteva tutto quello che gli era vicino.

Era concentrato a osservarlo quando gli sembrò di vedere il riflesso della bionda nel lago. Si voltò di scatto ma no, lei non era lì. C’era solamente lui, lui e nessun altro. Rimase in silenzio per un po’.  Dopo qualche minuto si alzò, diede un calcio ad una pietra vicino a lui e urlò. Un urlo forte e inteso che sembrava riuscire in parte a liberarlo da quel peso che si portava dentro.

“Fai bene. Mi ha aiutato molto urlare.”

Si voltò di scatto, spaventato. Qualcuno oltre Albus stava vedendo la sua fragilità, il dolore che provava per una stupida ragazza che lo aveva tradito.

“vattene via Weasley!” sbottò arrabbiato.

“voglio solo aiutarti.”

Sembrava sincera. In fondo forse lei sapeva come usciere da quella orribile situazione. Anche lei aveva provato le stesse emozioni.

 “Non ho bisogno dell’aiuto di nessuno.”

Scorpius si sedette dove era stato fino a poco tempo prima e la rossa si posizionò vicino a lui. Lo guardò per un tempo che sembrò interminabile e lui non poté fare a meno di perdersi nei  suoi occhi. Erano bellissimi, più di quelli della mezza veela. I capelli rossi sembravano fuoco, fuoco intenso, forte, vivo, proprio come lei. Al contrario dei biondi e lisci capelli di Dominique, lei aveva dei morbidi e lunghi capelli boccolosi che le contornavano il viso dalla carnagione chiara piena di lentiggini, tipiche della famiglia Weasley. Non era magra come la cugina ma stava benissimo così. Era tra le ragazza più belle della scuola ed era una tra le più desiderate tra i ragazzi del suo anno ma non l’aveva mai osservata veramente per constatare la realtà di ciò che gli avevano detto. I loro sguardi si sciolsero quando lei inizio a parlare.

“Non voglio entrare in questa storia. Non voglio schierarmi con nessuno dei due, volevo solo dirti che mi dispiace per quello che ha fatto Dom. Non è da lei. Ha fatto una cosa orribile e so come ti puoi sentire. È un momento bruttissimo ma passerà. Se vuoi, se hai bisogno, io ci sarò. Avrei voluto che qualcuno mi avesse aiutato quando...” ma le si spezzò la voce.

Sembrava stupito da quello che la rossa aveva appena detto. Era disposta ad aiutarlo se avesse avuto bisogno. Lui aveva costantemente bisogno in questo momento ma non lo avrebbe mai detto.

“Non ho bisogno di nessuno, te l’ho già detto. Sto bene e…” fu interrotto.

“Non stai bene Scorp..” lo aveva chiamato con il suo nomignolo. Sembrava affettuosa. Gli fece uno strano effetto. “Io lo vedo, lo so. Non sei mai stato così spento e pensieroso, con lo sguardo fisso sul pavimento così a lungo! In più non hai mai pianto! Neanche al primo anno quando te le davo di santa ragione!!”

Sembrava quasi conoscere suoi comportamenti. Scorpius la fissò per qualche istante. Lei poggiò la sua mano sulla sua giusto qualche secondo prima di alzarsi. “Se vuoi, sai dove trovarmi.” Gli rivolse un sorriso dolce e andò via.

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Capitolo 5
*** 5. Le cose che non ho ***


La mia vita è sempre uguale,
sembra calma come me.
Appena sotto la superficie
c'è tutto quello che ho di te.

 
Appena arrivò al castello salì su per le scale, arrivò davanti il ritratto della Signora Grassa, entrò e andò dritta nella sua stanza. Si distese sul letto e fissò il tetto del baldacchino rosso per un tempo indeterminato. Pensò a quello che aveva detto al biondo. Era vero. Lei lo sapeva benissimo cosa faceva ogni giorno! Poteva dirgli tutte le sue abitudini, le sue manie, cosa mangiava, il modo in cui rideva… la sua risata bellissima, da far girare la testa. Le dava una vitalità unica. Ma quel sorriso era scomparso per colpa di sua cugina. Forse era l’occasione giusta per stargli vicino ed averlo finalmente per lei, insomma, se ne era follemente innamorata!

Da quando aveva rotto con Finnigan, avevano smesso di mettere in atto le solite guerriglie qualcosa in lei era cambiato. Osservandolo ogni giorno sempre di più capì che provava qualcosa per quel ragazzo. I biondi capelli che si muovevano ad ogni soffio di vento, i suoi occhi color ghiaccio. Tutto di lui la faceva impazzire, ma più di qualsiasi altra cosa il suo profumo: fresco e inebriante, una droga per l’olfatto di Rose, che lo cercava da qualsiasi parte per respirarne almeno un po’ al giorno e immaginare di essere accanto a lui o tra le sue braccia. La sua vita sembrava sempre la stessa ma in realtà dentro di lei cresceva un amore forte e profondo. Ma lui stava con sua cugina. Sarebbe stato per sempre qualcosa che avrebbe dovuto nascondere.

Come se fosse stato fatto apposta, i suoi pensieri vennero interrotti dalle voci  isteriche di Dominique.

“Rose! Devi aiutarmi! Devi fare in modo che Scorp mi perdoni! Che torni con me!”

 “Domi, lui non tornerà con te. So cosa sta passando Scorpius ed è la cosa più brutta che possa succedere ad una coppia. Lui ti ama! Ti ama veramente e tu gli hai spezzato il cuore in mille pezzi! Hai calpestato i suoi sentimenti ed è una cosa che non si può perdonare. Sai che non sono la persona giusta per aiutarti. Io non posso farlo. Avresti dovuto riflettere prima di agire.” E con gli occhi colmi di lacrime uscì dalla stanza sbattendo la porta e lasciando la cugina a bocca aperta.

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Capitolo 6
*** 6. Resti indifferente ***


E cadono le scuse
E muore il mio pensiero su te

 

 
Erano passate almeno due mesi da quando avevano rotto ma continuava a provare quella rabbia e quel dolore nel petto. L’unica cosa che lo faceva stare meglio erano gli incontri in biblioteca con la rossa. L’idea era stata di Rose. Avevano concordato che ogni giorno si sarebbero visti per studiare insieme. Secondo lei gli avrebbe fatto bene concentrarsi sullo studio e così lei poteva anche approfittarne per farsi aiutare nelle materie in cui non andava bene, come pozioni o storia della magia.

Passavano interi pomeriggi in biblioteca a svolgere i vari  temi e compiti che gli venivano assegnati durante le lezioni ed era anche diventato piacevole passare del tempo con Rose.

Non si era mai reso conto di quanto fosse divertente. Forse perché solitamente quando passavano del tempo insieme prima di allora finivano per litigare. Con il passare del tempo avevano iniziato a tollerarsi, evitavano di affatturarsi, e addirittura potevano quasi sembrare amici.

Stava per entrare in biblioteca quando qualcuno lo fermò tirandolo per il polso. Non ebbe bisogno di voltarsi per capire chi fosse.  Il suo profumo gli invase le narici e gli provocò un forte senso di tranquillità che subito si trasformò in dolore.

“Scorp, per favore, ho bisogno di parlarti, di spiegarti e chiarire. Ho bisogno di te, mi manchi.”

“Non voglio parlarti Dominique. Vai via sono impegnato.”

“Ti prego. Dammi solo qualche minuto.”

Così la seguì dentro un’aula vuota. Il suo cuore batteva a mille. Aveva fatto di tutto per evitare la bionda Weasley ovunque. Vederla era straziante. Le mancava come l’aria, la amava ancora tantissimo ma anche solo pensarla gli provocava un dolore viscerale.

“Cosa vuoi? Hai poco tempo, ti ho già detto che ho un impegno.”

“Si, ehm, giusto. Io… io.. ecco… io vorrei chiederti scusa.” Dopo qualche minuto di silenzio la bionda continuò: “ scusami per tutto Scorp. Io ti amo. E so che anche tu mi ami. Ti ho ferito, ho fatto un errore grande e mi rendo conto di quanto io abbia sbagliato…”

Scorpius cominciò ad agitarsi. Il suo dolore stava iniziando a cambiare. Si sentiva ferito, ma non solo. Un forte senso di rabbia cresceva dentro di lui.
“…Ma vorrei rimediare, tornare insieme. Voglio stare solo con te. E con nessun altro. Ti prego per…”

“Avresti dovuto pensarci prima! Ormai è troppo tardi Dominique!” sbotto il ragazzo in preda all’ira.

“Ti prego Scorpius, dammi un’altra occasione!”

“Per cosa Domi? Per cosa? Per farmi tradire un’altra volta? Per continuare a soffrire? No grazie.”

“Non succederà di nuovo! Te lo giuro!”

“Hai perso tutta la fiducia che nutrivo nei tuoi confronti!”

“È stato un errore!”

“UN ERRORE? TU ERI CONSAPEVOLE QUANDO TI SEI FATTA UN ALTRO! NON È UN ERRORE!”

“Scorp ti prego…” aveva gli occhi lucidi e la voce spezzata

“NON VOGLIO PARLARE! È FINITA DOMINIQUE! PER SEMPRE” le parole gli uscirono come un fiume in piena. Era in preda alla collera. Voleva urlargli contro tutta la sofferenza che gli aveva causato. Riversagli addosso tutto il dolore che gli aveva provocato.

“Io… Ti prego… ASCOLTAMI!!”

“NON VOGLIO PIU’ ASCOLTARTI! PUOI ANCHE TENERTI LE SCUSE. SEI FALSA. TU NON SAI, NON SAI IL DOLORE CHE PROVO OGNI GIORNO! IO TI AMAVO. TI HO AMATO COSÍ TANTO , TI HO DATO TUTTO. E TU SEI RIUSCITA SOLO A TRADIRMI, A FARMI DEL MALE!”

Dominique scoppiò in lacrime. La fissò per pochi istanti, prima di voltarsi e uscire dalla stanza. Non poteva rimanere in quella stanza o sarebbe caduto ai suoi piedi.

Lei era il suo punto debole e lo sapeva benissimo. Non poteva tornare indietro ma solo guardare avanti. Lasciare morire i sentimenti che provava per lei.

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Capitolo 7
*** 7. Parole in circolo ***


Cerco di trarre da ogni storia un'esperienza
E di sorridere battendo la tristezza.



Erano passati ormai diversi mesi dalla discussione tra Dominique e Scorpius. Da quel giorno lei smise di cercarlo e iniziarono a vivere le loro vite separati.
Scorpius passava la maggior parte del tempo a studiando e tra allenamenti e partite di quidditch. Il tempo rimanente lo passava in sala comune con Albus. Aveva trovato un equilibrio nella sua vita e finalmente sembrava che tutto stesse andando meglio. Aveva ripreso ad essere spesso sorridente e spensierato.
Una cosa sola non era cambiata: gli incontri in biblioteca con Rose. I pomeriggi a studiare gli sembravano più brevi in compagnia della rossa. Tra una battuta e l’altra riuscivano a terminare i compiti e anche a prendersi del tempo per leggere dei nuovi libri.

Anche Rose aveva avuto dei benefici dagli incontri. Lei, infatti, non era studiosa come la madre e gli incontri con Scorpius l’avevano aiutata a migliorarsi nelle materie in cui era più carente. Entrambi si erano scoperti amanti della lettura e decisero di consigliarsi delle letture in modo da poterne parlare insieme. Quasi come un piccolo e privato club del libro.

Quel pomeriggio erano immersi nella miriade di compiti che i professori assegnavano in vista degli imminenti esami, quando entrarono Albus e Dominique che si avvicinarono ai due. Scorpius rimase a fissare la bionda e l’amico solo per pochi secondi. Subito distolse lo sguardo e fece finta di ritornare a leggere il libro di incantesimi.

“Ehi Rose! Ciao Scorp! Come ben sapete la prossima settimana è il mio compleanno e stavo pensando di organizzare una mega festa ovviamente” disse entusiasta Albus sedendosi al tavolo con i due ragazzi.

“Interessante Al. Ma che ne pensi se ne parlassimo più tardi?” accompagnando la frase con uno sguardo eloquente verso la cugina che stava per sedersi accanto a Scorpius aveva continuato a fissare il libro. “dobbiamo finire i compiti di oggi.” Aggiunse vedendo che il cugino stava per replicare.

“Ma dai Rose, finirete più tardi!” disse Dominique come se nulla fosse.

“Ho avuto un’idea GENIALE. Non posso aspettare.” Alle parole di Albus, Rose sospirò sconfitta sapendo che non avrebbe mai potuto fermare il cugino quando era pronto a esporre le sue “geniali” idee. “Stavo pensando dove poterla fare dato che le sale comuni sono controllate e di sicuro ci sarebbero i soliti spioni a riferire tutto alla Preside. Così ecco la mia idea geniale. Mi sono ricordato della stanza delle necessità!”

“Come abbiamo fatto a non pensarci prima!” esclamò Scorpius con tono sorpreso. “Tutte quelle feste andate a monte! Sei un genio amico!” Lo fissarono tutti.

“Lo so!” replicò Albus facendo l’occhiolino al compagno. “Sarà molto più facile organizzare tutto dato che la stanza ci fornirà tutto quello di cui abbiamo bisogno! Dobbiamo però fare prima una prova.” Aggiunse vedendo che Rose stava per trovare un punto debole nella sua geniale idea come sempre. “in più dobbiamo fare in modo che ci siano solo persone fidate che non faranno da spia e cosa più importante tenere occupato Gazza quando entreremo o usciremo dalla stanza.”

Continuarono a parlare dei piani per un po’ di tempo e dopo aver esposto qualche idea Albus e Dominique andarono via e lasciarono di nuovo Scorpius e Rose soli.

“Tutto bene?” chiese Rose preoccupata all’ormai amico.

“Si. Cosa non dovrebbe andare?”

“Beh… avevi Domi accanto e… insomma solitamente non respirate l’aria della stessa stanza per più di 3 secondi”

“Non posso mica andarmene ogni volta che entra in una stanza. Ormai dovrò sopportare l’idea di condividere “l’aria” con lei. È passato ormai.”

“Uaoo! Ma da quando sei diventato così maturo?!” esclamò Rose cercando di soffocare le risate.

“E tu invece quando imparerai a non essere così impertinente?” ribatté Scorpius con aria di sfida.

“Io sarei impertinente!? Adesso ti faccio vedere io brutto scemo!”

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Capitolo 8
*** 8. Dove siamo ***


Su quella scia io traccerò
L'irrazionale che c'è in me.

Dopo ore a cercare qualcosa che potesse andare bene per la festa, finalmente era pronta. Lily l’aveva aiutata a truccarsi e Dominique le aveva sistemato i capelli. In ritardo come sempre le tre scapparono dal dormitorio per dirigersi verso la stanza delle necessità.

“Come ti stanno bene questi capelli! Finalmente sistemati e con un senso! E quel vestito! Ti sta da dio!”

“Grazie Lily, sono contenta che il resto dei miei giorni io faccia cagare!” Rispose Rose fulminando la cugina con lo sguardo.

“Voleva dire che sei più radiosa del solito!” intervenne Dominique cercando di placare la cugina già agitata. “adesso muoviamoci se non vogliamo arrivare a festa finita!”

Quando entrarono nella Stanza delle Necessità rimasero paralizzare da come era stata addobbata. Era un luogo perfetto per una festa.
C’erano festoni appesi per tutta la stanza, due tavoli grandi in fondo alla stanza che servivano da buffet, uno per il cibo e l’altro per i drink e le bevande. Rose sapeva che i cugini avevano corrotto gli elfi per procurarsi il cibo. Se solo lo avesse saputo sua madre sarebbe impazzita. Disposti lungo i bordi della sala c’erano vari tavoli con le sedie per poggiarsi e mangiare e diversi salottini con divanetti e poltroncine. Il centro era organizzato per essere la pista da ballo con addirittura una postazione per poter mixare la musica.

“Wow! Al hai fatto davvero un ottimo lavoro!” esclamò Lily avvicinandosi al fratello.

“Lo so, lo so! Ma era ovvio che sarei riuscito ad organizzare una mega festa!” si interruppe guardando Rose, poi continuò: “Ma anche qualcun altro qui ha fatto un ottimo lavoro!!”

“AH-AH, molto spiritoso!”

“E dai Rose! Era un complimento! Ma andate a divertirvi, a mangiare e soprattutto a bere!” disse entusiasta Albus alle tre ragazze. “Lily per te ho fatto portare dell’acqua naturale!” aggiunse urlando dietro alla sorella che gli rispose con un gestaccio e andando con le cugine verso il buffet.

Dopo un paio di ore Rose si ritrovò ubriaca, seduta in un divanetto da sola a contemplare il suo bicchiere di whiskey incendiario quasi vuoto. Poche volte aveva bevuto come quella sera. Si sentiva dentro una bolla e sapeva che l’indomani si sarebbe svegliata con un grandissimo mal di testa.

“Non avresti dovuto bere così tanto, adesso sei ubriaca!” le sussurrò all’orecchio.

“Smettila non sei mio padre! E poi senti chi parla! Sei messo peggio di me!”

“Non direi proprio! Almeno io so stare in piedi!”

“Anche io!” urlò Rose alzandosi di scatto. Nello stesso istante barcollò e cadde, per fortuna, sedendosi nuovamente sul divanetto.

L’altro scoppiò in una risata e le si sedette accanto. “te lo avevo detto io” disse soffocato dalle risate. Dopo qualche minuto si ricompose e iniziò a fissare Rose. “Sei davvero bellissima Rose, te l’ha mai detto nessuno? Credo di si dato che sei tra le più chiacchierate della festa.”
“Io… ehm, veramente… Ti sembra il caso di dire queste cose, Malfoy?” rispose Rose imbarazzata.

“Ma non solo stasera. In realtà stasera sei particolarmente bella, ma anche gli altri giorni.” Fecce una pausa e continuò. “i tuoi occhi sono così espressivi. Riesco a leggere ogni minima emozione che provi. Ad esempio adesso stai pensando che sono impazzito.”

“Complimenti, come mi conosci bene!”.

“Più di quanto tu possa immaginare.”

Le sensazioni di Rose erano tantissime. Erano anni che sognava di essere guardata così da Scorpius e adesso non riusciva a parlare, forse era l’effetto dell’alcol.

“Mi piacciono i tuoi capelli.” Continuò Scorpius sfiorandole dolcemente prima la guancia e prendendo poi tra le dita uno dei boccoli che le ricadevano sulle spalle.

Rimasero a guardarsi per qualche minuto. Il cuore di Rose stava per esplodere. Si erano avvicinati, abbastanza da poter sentire l’uno il respiro dell’altra. Lei sentì il profumo di lui invadergli le narici.

“Credo di essermi innamorata…” confessò Rose sussurrando. “Io ci ho provato ma non posso controllarlo…”  disse tutto d’un fiato. Erano sempre più vicini. “è che non…”

Non riuscì a finire ciò che voleva dire che le labbra di Scorpius si poggiarono sulle sue. Senza pensarci, si fece trasportare dall’istinto e lo baciò. Lui la avvicinò a se e mettendole una mano tra i capelli. Era come se avessero bisogno l’uno dell’altra. Come se entrambi aspettassero quel bacio da tanto tempo e adesso non avevano voglia di lasciarsi ma bensì di godersi quel momento il più a lungo possibile. Le sembrò di essere in paradiso.

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Capitolo 9
*** 9. Solo due satelliti ***


Come quando avevo voglia di incontrarti anche per sbaglio
per le strade di un paese che neanche conoscevo.
 

Rose era appena entrata insieme alla sua famiglia quando Albus si fiondò verso di lei e la trascinò su per le scale, verso la sua camera. Appena entrati si chiuse la porta alle spalle.

“Ma sei pazzo? Stavo per cadere!”

“Ho le mie ragioni. Perché non me lo hai detto?”

“Detto cosa?” chiese Rose perplessa.

“Che alla mia festa hai baciato Scorpius! Sei Fuori?”

“Come fai a saperlo!?" Disse subito allarmata. Era sicura nessuno li avesse visti. "È stato un errore. Ero ubriaca e…”

“È stato un errore anche dirgli che ti sei innamorata di lui?!?" Sembrava furioso. Si passò una mano tra i capelli corvini esasperato e fece un respiro profondo. "Lo sai che se Dominique viene a saperlo ti uccide?”

“Te lo ha detto lui?”. I pensieri presero il sopravvento. Rose voleva sapere se anche lui avesse ripensato a quel bacio. Se anche lui avesse voglia di rivederla, toccarle i capelli e provare di nuovo quella sensazione.

Non si erano parlati da quella sera. Cercavano in qualche modo di evitarsi, avevano tacitamente sospeso gli incontri in biblioteca e se si ritrovavano insieme era sempre per caso e in compagnia. Poi il tempo passò veloce. Gli esami, le valigie, il treno per tornare a casa.

Adesso le mancava. Tanto. Non aveva mai sentito così tanto il bisogno di incontrare una persona. Gli mancava tutto di lui. Voleva sentire il suo profumo, baciare le sue labbra, così morbide e calde. Voleva che le sue mani le sfiorassero nuovamente il viso.

Ma non poteva non pensare anche che era stato solo un errore. Perché erano entrambi ubriachi. Che per lui non ci fosse stato niente di importante. E se ne avesse parlato con Albus proprio per dirgli che si era pentito di averle dato una falsa speranza?

E poi c'era Dominique. Sua cugina non l'avrebbe mai perdonata. Albus aveva ragione. Avrebbe potuto parlare, dirle che i suoi sentimenti erano sinceri, che aveva cercato di non pensarci ma era impossibile. Al solo pensiero le venne l'ansia.

Avrebbe dovuto dimenticare tutta quella storia. Evitare Scorpius e di pensare a lui. Doveva dimenticarlo. Era solo un errore. E poi era impossibile che uno come lui, provasse qualcosa per una come lei. Infondo era stato con Domi che era tutto il contrario di lei.

"Senti Rose. Lo so che è un ragazzo interessante. È anche considerato uno dei più belli della scuola. Ma non è una situazione "normale". Dovreste evitare di vedervi.  Ho cercato di dirlo anche a lui. Insomma, non mi sembra il caso di iniziare una frequentazione. Mi sembrate entrambi impazziti. Fino a qualche anno fa non vi sopportavate e adesso vi baciate e vi dichiarate amore. Avete per caso sbattuto la testa? ”

“Ma non ci siamo più visti da quella sera. E poi, frequentazione? Ti ho già detto che è stato tutto un errore. In ogni caso, pensi davvero che Scorpius Malfoy frequenterebbe una come me?”

“Beh, si dato era nelle sue intenzioni. Voleva invitarti a uscire durante l’estate. Ma ovviamente gli ho detto che era un’idea stupida e che avrebbe dovuto lasciar perdere per via di Dominique.”

Rose rimase pietrificata alle parole del cugino. Scorpius era interessato a lei voleva proporle di uscire. E se adesso avesse cambiato idea? Doveva comunque rinunciare per proteggere il rapporto con la cugina?

La discussione quel giorno finì con una frettolosa rassicurazione da parte di Rose nei confronti del cugino e con la promessa di evitare contatti con il biondo, ma non sembrava convincente. C’erano moltissimi dubbi nella testa di Rose. E ora più di prima non sapeva cosa fare, come agire.
 
 ***

L’estate passava lenta al Manor.  Niente sembrava migliorare le grigie giornate all’interno di Villa Malfoy. Era tutto monotono. Contava i giorni che mancavano all’inizio del suo ultimo anno di scuola con impazienza.

Quell’anno non sarebbe andato dai Weasley. Aveva parlato con Albus e insieme avevano deciso che sarebbe stata la cosa migliore in quel momento. Trovarsi nella stessa stanza con Rose e Dominique sarebbe stato abbastanza imbarazzante.

Rose era l’unica che lo aveva capito, avvicinato e aiutato dopo quello che era successo con Dominique. gli aveva lasciato il giusto spazio. Sapeva quando era il momento di non parlare e di ascoltare o di guardarsi in silenzio regalandogli degli splendidi sorrisi.

Dopo la festa di Albus non aveva fatto altro che pensare a lei.

“Credo di essermi innamorata…” “Io ci ho provato ma non posso controllarlo…” le sue parole gli risuonavano nella mente.

Forse anche lui si era innamorato. Avevano passato molto tempo insieme e ogni giorno sentiva sempre più la necessità di incontrarla, di passare del tempo con lei. Conosceva quella sensazione. E poi quel bacio. Sembravano avere l’uno bisogno dell’altra. Non voleva altro che riprovare quelle emozioni che non provava ormai da molto tempo.

 Avrebbe voluto parlarle, capire se davvero erano quelli i suoi sentimenti ma non ne aveva avuto l’occasione. Lei aveva sempre cercato di evitarlo. Forse non voleva deluderlo, digli che aveva frainteso?

Si sentiva così stupido. Non voleva innamorarsi di nuovo. Aveva paura. Ma nella sua testa non faceva altro che pensare a lei, ai suoi capelli rossi, alle sue labbra morbide e la sua pelle liscia.

Doveva dare ascolto ad Albus? Era stato solo un errore lasciarsi andare?

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