Tornerai da me

di cerbero2518
(/viewuser.php?uid=448104)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una fotografia ***
Capitolo 2: *** Occhi ***



Capitolo 1
*** Una fotografia ***


Una fotografia

Severus Piton, il professore di pozioni della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, si trovava nel suo salottino privato a leggere. Solitamente avrebbe preferito passare i pomeriggi liberi in disparte nella sala professori ma da quando Dolores Umbridge era entrata a far parte del corpo insegnati preferiva evitare di frequentare gli spazi comuni. In realtà non stava proprio leggendo, sfogliava un vecchio libro babbano che non aveva mai finito e che non toccava da anni. Lo aveva iniziato a leggere nell’autunno del 1981 ma l’aveva dovuto abbandonare, erano successe troppe cose in quel periodo e non era proprio il caso di leggere. Il Signore oscuro era caduto e lui aveva subito le conseguenze del più grande errore della sua vita. Sfogliava il volume distrattamente, cercando di ricordare dove era arrivato a leggere tanti anni prima quando qualcosa cadde dalle pagine. Sembrava un pezzetto di carta ingiallita. L’uomo lo raccolse da terra e si rese conto che era la fotografia di un neonato paffuto con un ricciolo di capelli neri e gli occhi color nocciola. Severus rimase immobile e confuso per un momento. Perché mai avrebbe dovuto avere la foto di un bambino? Lui non aveva figli e l’unico bambino con cui avesse mai avuto a che fare, Draco Malfoy, era stato decisamente diverso da neonato. Ancora con la foto in mano, in un lampo, gli tornò in mente un ricordo dimenticato, uno di quegli avvenimenti così improbabili da sembrare inventati col passare del tempo. Con le mani che tremavano girò la fotografia e lesse le poche righe scritte con inchiostro azzurro sul retro:

Caro amico, ti presento mio figlio, Harry. Spero che un giorno tu possa incontrarlo di persona. Con affetto, Lily

Aveva ignorato il messaggio quando l’aveva ricevuto tanti anni prima, faceva troppo male. Lui e Lily facevano parte di due mondi diversi in quel periodo. Tuttavia, nonostante tutto, non aveva gettato la fotografia. L’uomo sfiorò il testo con l’indice: gli mancava la sua amica, l’unica amica che avesse mai avuto, l’unica persona che si fosse mai interessata a lui. E adesso era troppo tardi, lei non c’era più ed era tutta colpa sua. Però qualcosa non quadrava, quella foto non lo convinceva. Perché non aveva riconosciuto Harry Potter in quell’immagine? Dopotutto, lo vedeva tutti i giorni per nove mesi l’anno. La grafia era sicuramente quella di Lily, riconosceva le “elle” svolazzanti e le “p” aguzze. Severus girò nuovamente la fotografia e riguardò il neonato. Era una foto babbana, non si muoveva, era un po’ ingiallita ma non aveva nulla speciale. Era un normalissimo neonato. Poi capì. Harry Potter aveva qualcosa, qualcosa che gli aveva permesso di riconoscerlo quattro anni prima quando l’aveva visto per la prima volta durante lo smistamento. Harry Potter aveva gli stessi occhi verdi e brillanti di sua madre. Ma allora perché il neonato nella foto aveva gli occhi castani?

Un dubbio inizio a insinuarsi nella mente del professore ma questi lo ricaccio indietro. I bambini cambiano crescendo, non si può pretendere di riconoscere un adolescente da una foto di quando era neonato. I bambini mutano spesso colore degli occhi e dei capelli. Eppure, il dubbio era ancora lì. Si, i bambini cambiano il colore degli occhi, da chiari a scuri ma non da scuri a chiari. Lui stesso era nato con gli occhi azzurri da quel che ricordava dai racconti della madre ma non era sicuro che potesse succedere il contrario. Avevano iniziato a tremargli anche le gambe. Albus Silente gli aveva raccontato di quando aveva portato il bambino dagli zii (lo ricordava bene perché era stato assolutamente contrario a quella scelta) ed era sicuro che il preside gli avesse parlato di occhi verdi. E allora perché Harry Potter aveva gli occhi color nocciola in quella foto?

Era possibile che il suo dubbio fosse fondato? Era possibile che fosse successo qualcosa di così terribile a quel bambino? E se così fosse, era ancora in tempo per fare qualcosa? Doveva assolutamente parlare con qualcuno che aveva visto il bambino di persona molti anni prima.
Severus Piton si alzò di scatto dalla poltrona, mise la foto in tasca e, senza nemmeno indossare il mantello, uscì dalla stanza diretto verso il punto più vicino per smaterializzarsi.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Occhi ***


Occhi

Pioveva, ma d’altra parte si trattava di Londra, non era insolito. Grimmauld Place era silenzioso. Nel salotto polveroso due uomini giocavano a scacchi. Remus Lupin era seduto su una poltrona sfondata mentre Sirius Black era sdraiato su un tappeto tarlato. Quella casa, un tempo sontuosa, era rimasta vuota troppo a lungo e si stava degradando velocemente. Remus stava programmando la prossima mossa, la sua torre era in una posizione strategica e Sirius era troppo assonnato per accorgersene. Proprio quando il primo stava per decretare la propria vittoria, qualcuno bussò violentemente alla porta. Sirius si alzò a sedere di scatto. Era molto insolito che qualcuno si recasse in quel luogo al di fuori delle riunioni dell’Ordine della fenice. Che Bellatrix avesse trovato un modo per far svelare la casa?

Fu Remus ad avviarsi verso l’ingresso e che, ignorando le proteste del ritratto della signora Black, socchiuse la porta. Senza esitazione una figura fradicia entrò nella casa con passo deciso. “Severus!” esclamò Lupin “Va tutto bene? Sei fradicio, è successo qualcosa?”. Doveva essere accaduto qualcosa di molto grave per spingere Severus Piton a recarsi da solo in quel luogo al di fuori dalle richieste di Silente.

“Dobbiamo parlare, adesso” disse il nuovo arrivato accomodandosi su uno dei divani ancora zuppo. Sirius non provava una gran simpatia per il professore ma non poté non notare la sua agitazione e chiedersi perché mai si fosse precipitato lì nel cuore della notte sotto la pioggia senza neanche indossare un mantello. 

“Dobbiamo radunare l’Ordine?” chiese Remus confuso. “No niente Ordine, non c’è tempo, dovete vedere questo” disse Severus porgendo a Sirius una fotografia. L’uomo prese la foto e guardò il professore stranito. Questi si rese conto di non essere stato capito e rincarò “Chi è? Chi è il bambino nella foto?”.

Black osservò con attenzione la foto. Era una bambino, un bambino normalissimo con niente di particolare. “Non capisco, è tuo figlio?” rispose Sirius passando la foto a Remus. “Figlio? No, no guardate bene”. Remus, scettico, prese la fotografia. Era un po’ ingiallita, doveva essere vecchia ma non troppo. Il bambino non gli ricordava nessuno ma doveva essere importante per turbare Severus in quel modo. Solo in quel momento l’uomo pensò di girare la foto e così si trovò davanti la dedica. Non la lesse ad alta voce, si trattava di qualcosa di personale. “E’ Harry” disse “E’ una foto di Harry da bambino”.

Sirius storse il naso “Perché hai una foto di Harry, Mocciosus?” Severus ignorò l’insulto, non lo stavano capendo. “Si, ma perché è Harry Potter?”  Remus capì. “Perché c’è scritto”

“Esatto” esclamò il professore di pozioni a voce fin troppo alta “Esatto, ma perché neanche il suo padrino l’ha riconosciuto? Cos’ha di sbagliato?”.

Sirius riprese in mano la foto, lui era un ottimo padrino, avrebbe riconosciuto il suo figlioccio tra mille. “Non ha gli occhi verdi” sussurrò. “Si, non ha gli occhi verdi” replicò Remus “ma non mi sembra strano, i bambini cambiano quando sono piccoli”.

“No, non funziona così” rispose Severus quasi maniacale “Non funziona così, questo bambino non ha gli occhi verdi perché Harry Potter non ha gli occhi verdi”. I due uomini iniziavano a preoccuparsi. “Ma certo che ha gli occhi verdi, ha gli stessi occhi di sua madre” rispose cauto Lupin.

“Perché dici che ha gli occhi verdi?”

“Severus sei sicuro di stare bene? L’ho visto questa estate, l’ho visto tutti i giorni a Hogwarts quando sono stato il suo insegnante, tu stesso lo vedi ogni giorno. Harry Potter ha gli occhi verdi”.

“Lo vedi? È questo il problema. Da quando ha gli occhi verdi? Pensateci bene, da quando ha gli occhi verdi? Aveva gli occhi di sua madre prima della caduta del Signore oscuro? Sono sempre stati così o lo sono diventati casualmente da quando è diventato orfano?”.

Sirius stava per replicare, probabilmente con un insulto, ma proprio in quel momento bussarono nuovamente alla porta.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3951403