Qualcosa d'inaspettato...ma inaspettatamente fantastico!! di _Sweet_Heart_ (/viewuser.php?uid=50450)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15. ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16.(prima parte) ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16.(seconda parte) ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17. ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18. ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19. ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20. ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21. ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22. ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23. ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24. ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25. ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26. ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27. ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28. ***
Capitolo 30: *** Capitolo 29. ***
Capitolo 31: *** Capitolo 30. ***
Capitolo 32: *** Capitolo 31. ***
Capitolo 33: *** Capitolo 32. ***
Capitolo 34: *** Capitolo 33. ***
Capitolo 35: *** Capitolo 34. ***
Capitolo 36: *** Capitolo 35. ***
Capitolo 37: *** Capitolo 36. ***
Capitolo 38: *** Capitolo 37. ***
Capitolo 39: *** Capitolo 38. ***
Capitolo 40: *** Capitolo 39. ***
Capitolo 41: *** Capitolo 40. ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1. ***
Ed eccomi qui con una
mia nuova ff, questa però è a capitoli e premetto
che è piuttosto lunga...
spero di non annoiarvi troppo...fatemi sapere qualcosa, è
apprezzato di tutto...
ah questa ff è stata scritta alla fine della quinta serie
quando ancora non c'erano spoiler sulla sesta, quindi è
ambientata nel periodo dopo la divisione del team per opera di Vance.
QUALCOSA D'INASPETTATO.........MA INASPETTATAMENTE
FANTASTICO!!
Capitolo 1.
Erano
già
passati 4 mesi da quando il team era stato riunito e le cose
procedevano come
se quei mesi di lontananza non ci fossero mai stati all'interno delle
loro
vite...tutto era tornato alla normalità, o meglio non
proprio tutto.
Da poco
più di 2 mesi l'atteggiamento di Tony e Ziva era
completamente
cambiato...sembrava quasi che cercassero di tenere le distanze, erano
così
formali quando si parlavano e non c'erano più i soliti
battibecchi che facevano
trascorrere le giornate in ufficio...questo cambiamento era stato
notato da
tutti, ma nessuno, neppure lo stesso Gibbs, chiese spiegazioni ai due
agenti,
anche se cominciava ad avere qualche sospetto, dato che i segnali erano
già evidenti
prima della loro separazione forzata; comunque preferì non
indagare, a meno
che questo comportamento non influisse sul lavoro.
Era un
giorno come tanti altri, il giorno precedente avevano chiuso un caso
piuttosto
complicato che l'aveva tenuti impegnati per settimane e quindi adesso
erano
tutti impegnati a stendere rapporti e a riempire documenti vari.La
mattina
passò relativamente veloce, ognuno impegnato nel proprio
lavoro; nel pomeriggio
il tempo sembrava non passare mai in mezzo a quello strano silenzio che
aleggiava da tempo in ufficio così McGee, avendo finito
tutto il suo lavoro,
con la scusa di andare a dare una mano ad Abby lasciò i due
colleghi soli; in
realtà non ne poteva più di quel silenzio
assordante.
...ultimamente erano
proprio strani...
-tim!! ma
che ci fai qui? non avevi dei rapporti da scrivere?- chiese Abby
vedendo il
collega;
- che ci faccio?ti giuro non li sopporto
più...c'è un'aria tesa su di
sopra che stà diventando insopportabile...e comunque i miei
rapporti li ho già
finiti...da quando Tony non mi stressa più finisco sempre
presto; piuttosto ti
serve una mano?-,
-sarei curiosa di sapere cosa gli è preso a quei due,
sembravano così affiatati e presi l'uno dall'altra...Tim
dobbiamo scoprire cosa
gli è successo!!-, disse Abby con un tono super convinto,
-no Abby, non
dobbiamo scoprire proprio niente noi...sono affari loro...sono persone
adulte e
capaci di risolvere i proprio problemi...e poi finalmente non subisco
più
scherzi da Tony e sono proprio tranquillo...vedi anche sul lavoro sono
più
efficiente- disse McGee che però si prese una gomitata da
Abby
-ma Tim sono
nostri amici, a me dispiace vederli così e poi sono
diventati così noiosi che
li voglio aiutare e tu mi darai una mano...dobbiamo cominciare con lo
scoprire
qualcosa, tu tasta il terreno con Tony e io ci proverò con
Ziva...dai Tim
aiutami...lo so che dispiace anche a te questa situazione-,
-ok,ok Abby..è vero
mi dispiace, ma non sono così matto da andare a chiedere a
Tony i fatti suoi,
sai che se non vuole parlare non parla- disse McGee,
-oh ma che fifone che
sei...preferisci tu Ziva?ti ho assegnato anche il compito
più facile-,
-ok ci
proverò, ma a Ziva ci pensi tu...sai tra donne vi capite
meglio-,
- si certo
come no, tutte scuse; vabbè via adesso invece di distrarmi
dammi una mano a
catalogare tutte queste prove...caro il mio Pivello-;
e così dicendo si misero
al lavoro accantonando il problema Tony-Ziva.
continua...
al prossimo capitolo...
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Capitolo 2 *** Capitolo 2. ***
ed eccomi con il secondo
capitolo di questa storia...
sono felicissima di vedere che in tanti avete letto l'inizio di questa
mia storia, spero solo che vi sia piaciuto.
un ringraziamento
super-speciale alla carissima Pupazza che
ha lasciato un commentino al primo capitolo, spero che anche questo
possa piacerti(non ho mai preso l'idea di pubblicare la storia sul
forum, non sò perchè, c'ho messo un sacco di
tempo a decidermi a pubblicarla pure qui)...
ah dato che molti capitoli sono
già pronti credo che pubblicherò la storia molto
velocemente se, invece, preferite che vada lentamente ditelo pure non
ci sono problemi... adesso vi lascio alla lettura...ancora grazie a
tutti coloro che hanno cominciato a seguire questa storia...
Capitolo 2.
Intanto in ufficio Gibbs se
n’era andato a fare rapporto al
direttore sul caso appena chiuso, mentre Tony e Ziva apparentemente
erano
concentrati sul loro lavoro, ma in realtà la mente di
entrambi vagava a
determinati momenti di un paio di mesi avanti...Ziva stava scrivendo
uno dei
tanti rapporti della giornata quando posò lo sguardo su Tony
che era intento a
scrivere al computer; anche quella volta rimase incantata sulle labbra
di
lui…la bocca di Tony aveva un potere magnetico su Ziva,
sarebbe stata capace di
stare per ore e ore a fissarla e non solo, proprio come quei suoi occhi
verdi…così belli…quando se li sentiva
addosso smetteva pure di respirare
dall’emozione che gli provocavano…con la mente
cominciò a divagare
dimenticandosi per un momento del rapporto e tornò a quel
pomeriggio, di alcuni mesi prima, in cui
stavano seguendo un sospettato…
Era
da quella mattina che lo seguivano per le
varie strade di Washington, quell’uomo aveva un sacco di
appuntamenti e Tony e
Ziva erano stanchi di girovagare a vuoto, e ancora, quel tipo non aveva
incontrato il complice di cui l’NCIS era stata informata per
fare uno scambio
di una partita di droga…casualmente il sospettato in ogni
luogo che era stato
aveva incontrato una coppietta così dopo
l’ennesimo incontro cominciò a
domandarsi se quella coppia di fidanzati, almeno così
credeva, che non faceva
altro che incontrare, fosse realmente
quello che pensava o se era il caso di preoccuparsi…nel
dubbio senza farsi
troppi problemi si fermò per un istante ad
osservarli…Tony e Ziva capirono
subito che forse la copertura stava per saltare, così mentre
avvertivano McGee e
il capo del loro sospetto tramite l’ auricolare che
indossavano, superarono
come se niente fosse il sospettato…nel frattempo McGee e
Gibbs presero il posto
dei due agenti e si misero a seguire il sospettato…Tony e
Ziva girarono in un
vicolo che portava in un’altra strada per far perdere le loro
tracce al loro
sospettato…stavano aspettando ordini dal capo quando Ziva
disse – cavolo Tony
dove abbiamo sbagliato per farci scoprire come dei pivellini?-,
-Ziva non lo so,
ma forse non abbiamo sbagliato nulla è probabile che ci
abbia notato un paio di
volte e gli sarà venuto qualche dubbio…dopo tutto
è strano incrociare sempre le
stesse persone a distanza di poche ore in una città
così grande…o forse non
siamo stati molto convincenti come coppia di turisti-;
Intanto furono avvertiti da Gibbs che l’uomo che
stavano per incastrare stava arrivando proprio dalla loro parte
–cercate di non
farvi scoprire di nuovo…siete una coppia comportatevi come
tale-,
-agli ordini
capo!- risposero in coro i due agenti…
proprio in quel momento sentirono dei
passi dirigersi verso di loro, Tony tempestivamente sospinse Ziva
contro il
muro bloccandola con il proprio corpo e senza che lei potesse dire
niente si
ritrovò le labbra di Tony sopra le sua…Ziva
rimase immobile al che Tony si
staccò di pochi millimetri da lei e disse –
fingiamo di essere una coppia che
amoreggia, così nel frattempo lo controlliamo e se avviene
lo scambio lo
blocchiamo, cosa ne dici?-, Ziva che aveva il cuore a mille
annuì con la testa
senza dire una parola, anche Tony era un po’ scosso
dall’emozione che quel
semplice contatto con le labbra di lei gli aveva procurato.
Durante il periodo
in cui il team fu diviso entrambi poterono chiarire i propri sentimenti
verso
l’altro, ma tutti e due avevano paura di rovinare il loro
rapporto, di rovinare
tutto…si ritrovarono avvolti nel silenzio, il sospettato non
li aveva proprio
notati o forse non li aveva considerati pericolosi per i suoi affari.
…e
loro…
Loro si persero nello sguardo dell’altro e lentamente si
avvicinarono, si
scambiarono un bacio lento, delicato, pieno di
sentimento…quel sentimento che
era rimasto inespresso per troppo tempo…entrambi chiusero
gli occhi per
assaporare meglio quel momento, dimenticandosi di tutto il
resto…fu un bacio
lungo e dolce…
Furono interrotti da una voce che urlava nelle loro teste
–DiNozzo! David! Allora ci volete dire cosa sta facendo il
sospettato?- era
Gibbs dall’altra parte dell’auricolare che
aspettava informazioni dai suoi
agenti;
Come riscossi da un sogno si voltarono verso l’indiziato e
videro
che
proprio in quel momento stava avvenendo lo scambio, ma per non dare
nell’occhio
i due sospettati stavano camminando lentamente verso la strada che si
affacciava sul vicolino –Capo hanno appena fatto lo scambio
adesso si stanno
dirigendo verso di voi-; dopo essere stati avvertiti McGee e Gibbs
entrarono
subito in azione e arrestarono i due uomini, poi sempre tramite
auricolare
Gibbs disse – ottimo lavoro ragazzi…ci vediamo in
ufficio-, - ricevuto capo-
rispose Ziva che fino a quel momento non aveva detto una parola, ancora
stordita e incredula per quello che era appena successo…si
tolsero quelle auricolari e prima di
tornare alla macchina Ziva trovò il coraggio di parlare e
disse
– Tony cos’era
quello?-,
Tony si voltò a guardarla con aria interrogativa e disse
–quello cosa
Ziva?-,
-dai non fare l’idiota, per una volta si serio…e
non dirmi che era solo
un bacio di copertura- quest’ultima frase quasi la
sussurrò…
Tony si voltò a
guardarla e senza dire nulla la baciò
nuovamente…anche questa volta ne uscì un
bacio favoloso, così pieno di dolcezza e
amore…tramite quel secondo bacio si
trasmisero tutto quel sentimento che avevano tenuto nascosto fino ad
allora…i
loro cuori accelerarono il loro battito per le troppe emozioni
sprigionate solo
da quel bacio…si staccarono di pochi millimetri lasciando le
loro fronti unite
e si sorrisero…passarono un sacco di minuti prima che uno
dei due parlasse…
-David!!! Sei tra noi o sei nel mondo dei sogni?-
tuonò
Gibbs che era appena tornato in ufficio,
Ziva si riscosse e disse –mi scusi
capo…mi sono distratta un attimo-,
-si un attimo certo e comunque sai cosa
penso io delle scuse, sono un…-,
-segno di debolezza, lo so…torno subito al
lavoro- concluse Ziva che evitò di incrociare lo sguardo del
capo e soprattutto
quello di Tony.
Oramai erano le 17.00 e dato che non c’era più
nulla da fare
Gibbs decise di mandare tutti i suoi agenti a casa a riposare, dopo
tutto ne
avevano bisogno avevano
passato settimane
molto intense. Tony e Ziva si
ritrovarono a prendere l’ascensore insieme, ma nessuno dei
due
ebbe coraggio di
dire una sola parola; solo poco prima che le porte si aprissero Tony
quasi
sussurrando disse –mi dispiace…sono un vero
idiota…ho sbagliato tutto- poi come
le porte si aprirono si fiondò fuori senza aspettare una
risposta da parte di
Ziva, la quale era rimasta pietrificata che con un filo di voce disse
– a tutto
c’è rimedio-, ma Tony era già lontano
per
sentirla…stava per arrivare alla sua
macchina quando fu raggiunta da Abby e McGee che gli proposero di
andare a bere
qualcosa insieme…i due speravano che forse in un contesto
amichevole avrebbero scoperto qualcosa di quella situazione da
Ziva, ma lei declinò
l’invito e se ne tornò a casa…
-ecco lo sapevo…Tim è colpa tua…se non
ci fossi
stato forse l’avrei convinta a venire con me- disse Abby,
- ma Abby me lo hai
detto tu di venire con voi e adesso sarebbe colpa mia? -
-si va bene come vuoi
tu Tim, adesso andiamo- e così dicendo si avviò
verso il pub vicino al NCIS…
continua...
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Capitolo 3 *** Capitolo 3. ***
ed
eccomi con il nuovo capitolo...
come sempre
ringrazio tutti quelli che stanno seguendo questa storia, e in
particolar modo le gentilissime PUPAZZA, FE7 e SCREEC_94_
che mi hanno lasciato dei bellissimi commenti i quali mi spingono a
continuare a pubblicare ancora...
e adesso buona lettura(premetto nei prossimi giorni i capitoli saranno
un pò più brevi in attesa di quei capitoli
lunghissimi di
cui è composta la storia)...
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Capitolo 3.
Tony
stava guidando verso il suo appartamento e dentro di se
continuava a ripetersi “sono proprio un
idiota…come ho
fatto a
lasciarla…eravamo perfetti insieme e invece no…io
il
solito testone che appena
ha visto che le cose potevano diventare importanti cosa faccio
scappo…scappo e in più non ho neppure
più il
coraggio di
parlarle….idiota!!idiota!!idiota!!”…arrivò
a
casa continuando a ripetersi
quelle parole si fece una doccia e se ne andò subito a
letto…non aveva
fame e poi non
vedeva l’ora di
rifugiarsi nei ricordi senza che nessuno lo disturbasse; si ricordava
ogni
instante, ogni carezza, ogni bacio e soprattutto ogni parola che si
erano
scambiati nel suo letto, in quel letto…nel letto dove era
disteso adesso e dove
sentiva ancora il suo profumo…stava per addormentarsi quando
con la mente tornò
al ricordo del loro primo bacio…sorrise fra se al pensiero
che con la scusa di
dover controllare quel balordo aveva trovato il coraggio di baciarla e
fu
felice di constatare che anche lei non aspettava altro che una sua
mossa…ma il
ricordo più bello riguardava
quello che era
successo qualche giorno dopo quel bacio…
Quella
sera avevano finito presto di lavorare e lui l’aveva invitata
a cena a casa
sua…lei arrivò alle otto passate ed era
splendida, si ricordava ogni minimo
dettaglio di quel vestito che indossava…aveva preparato una
cena con i fiocchi
che Ziva gradì molto e questo lo rese ancora
più felice…dopo cena si
rilassarono sul divano dove tra baci e qualche parola passarono gran
parte
della serata…Ziva se ne stava per tornare a casa quando lui
la bloccò poco
prima che uscisse di casa e abbracciandola le sussurrò
all’orecchio –non te ne
andare…resta con me stanotte-, Ziva lo abbracciò
più forte e a sua volta
sussurrò – pensavo che non me lo avresti mai
chiesto -…a quelle parole Tony le
prese il viso tra le mani e la baciò
appassionatamente…sempre baciandola la
sospinse lentamente verso la camera, verso quel letto dove era disteso
adesso…ricordava perfettamente tutte le emozioni nuove che
aveva provato quella
notte…emozioni che non aveva mai provato con nessun altra
donna…era come se si
conoscessero da sempre, entrambi seppero infondere all’altro
tutto quello di cui
aveva bisogno…fu durante quella notte, mentre erano ancora
abbracciati che
guardandosi negli occhi, contemporaneamente, si dissero quelle due
parole...quel “TI AMO” che arrivò dal
profondo del loro cuore…così vero e
così
profondo…dopo quella dichiarazione si persero di nuovo
l’uno nel corpo
dell’altra…si amavano talmente tanto e se lo
stavano dimostrando con ogni bacio
e carezza…
e
adesso?
...adesso era solo in quel letto e tutto per colpa sua e la
stupida paura che l’aveva sovrastato…sopraffatto
dalla stanchezza si
addormentò…
continua...
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Capitolo 4 *** Capitolo 4. ***
ed
eccomi con il nuovo capitolo...
grazie a tutti
quelli che
stanno seguendo questa storia, a chi mi ha inserito tra le loro storie
seguite e mando un abbraccio grandissimo alle carissime PUPAZZA e FE7
che mi lasciano un commento per ogni capitolo, non avete idea di quanto
mi fa piacere e quanto sia incoraggiante leggervi ogni volta...grazie!!!
e adesso buona lettura(vi prometto che dopo questi capitolini corti che
servono più che altro da introduzione, partiranno capitoli
supertivosi)...
ah domani molto probabilmente posterò 2 capitoli...
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Capitolo 4.
Nel frattempo Ziva dopo una doccia
lunghissima, ne aveva
proprio bisogno per riprendersi dalle parole di Tony, si diresse in
cucina e
anche se non aveva molto nel frigorifero si preparò una cena
piuttosto
abbondante, poi non contenta prese del gelato e andò a
sdraiarsi sul divano a
guardare un po’ di tv…in quei giorni si sentiva
particolarmente stanca, era
quasi sicura del motivo, ma aveva paura di affrontare la cosa; aveva
solo
bisogno di una conferma, ma continuava a rimandarla…forse
per la prima volta in
vita sua aveva paura…avvolta nei suoi pensieri se ne
andò a letto e come ogni
sera abbracciando il cuscino si lasciava andare in un pianto
silenzioso, ma che
faceva male al cuore più di ogni altra
cosa…ancora non capiva perché Tony
l’aveva lasciata, o meglio lei sospettava che il motivo fosse
stata la
paura…paura di una storia seria, d’impegnarsi
veramente, forse non si
sentiva ancora pronto, pensava di sbagliare tutto prima o poi e quindi
per
evitare di soffrire in futuro aveva preferito finire la cosa
all’inizio…ma poi
oggi quella frase “mi dispiace…sono un vero
idiota…ho sbagliato tutto”…forse
gli voleva far capire che per loro c’era ancora qualche
speranza di poter
essere felici…anche perché lei sapeva
perfettamente che sarebbe stata felice
solo con lui e con nessun altro; anche se si erano frequentati solo per
un paio di
mesi, lei era più che sicura che lui era la persona
giusta…dovevano parlare ma
lei non trovava mai le parole giuste e poi in quel momento quella che
aveva
paura era lei.
come poteva affrontare quel discorso?
anche se fossero tornati
insieme chi le assicurava che non fosse scappato di nuovo
nell’affrontare
l’altro argomento che l’assillava da giorni?
si era tirato indietro al primo
segnale d’impegno, poteva succedere di
nuovo…passò gran parte della notte a
cercare una soluzione, un motivo e soprattutto il coraggio di
affrontare
tutto…decise che aveva bisogno di parlarne con qualcuno,
questa volta avrebbe
dovuto chiedere un appoggio non sarebbe riuscita ad affrontare tutto da
sola e
sapeva già di chi si poteva fidare…poi
sopraffatta dalla stanchezza si
addormentò, anche se le lacrime non smisero di bagnarle il
viso…
continua...
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Capitolo 5 *** Capitolo 5. ***
buongiorno e buona domenica a tutti...
nuovo capitolo...
grazie a tutti
quelli che
stanno seguendo questa storia, a chi mi ha inserito tra le loro storie
seguite...
e soprattutto grazie a FE7,
SCREEC_94_
e PUPAZZA
per i loro bellissimi commenti...troppo gentili...
più tardi, nel pomeriggio, arriverà il prossimo
capitolo...
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Capitolo 5.
Quella
mattina Tony si alzò molto presto, alla fine quella
notte non aveva dormito molto, dopo una buona colazione uscì
di casa con il
buon proposito che durante quella giornata si sarebbe comportato
normalmente…in
quelle settimane il suo atteggiamento aveva messo a dura prova tutta la
squadra e
anche se fin ora Gibbs non aveva detto nulla, non sarebbe passato
ancora molto tempo prima di
subirsi qualche sua ramanzina…certamente non era colpa di
Ziva se erano in
quello stato, lei aveva provato a parlargli, ma lui l’aveva
allontanata, solo
ora capiva di essere stato un vero stupido…ma era pronto a
rimediare entro la
serata…
A
casa di
Ziva le cose stavano andando in modo alquanto
diverso…quella mattina non andò a fare la sua
solita
corsa mattutina, oramai la
evitava da qualche settimana…si rese conto di avere
un’aspetto orribile aveva
gli occhi gonfi e rossi, causa del troppo pianto, in più
come se
non bastasse si era alzata con una forte
nausea…stava per
chiamare Gibbs per
avvertirlo che non sarebbe andata a lavoro, quando cominciò
a
sentirsi un po’
meglio e anche piuttosto affamata così dopo un abbondante
colazione si sistemò un
po,’ giusto per avere un aspetto presentabile in ufficio,
dopo di
che uscì di
casa…
In
ufficio Tony arrivò prima di tutti, ma mentre stava per
mettersi a sedere alla propria scrivania ecco che
dall’ascensore uscirono McGee
ed Abby, i quali come videro Tony già in ufficio
strabuzzarono gli occhi dalla
sorpresa…
-Tony!!!ma che ci fai qui?- disse McGee
–oh buongiorno anche a te Pivello!
Ma come che ci faccio qui sono a lavoro o forse oggi avevo la giornata
libera e
nessuno mi ha avvertito…Pivello ma che domande mi fai?-
rispose Tony,
- no è
che è strano vederti in ufficio così presto-
provò a riprendersi McGee,
- ma
come strano Pivello? Oh basta non ti rispondo
più…ehi buongiorno Abby!-,
-
buongiorno a te Tony- rispose Abby che intanto picchiettava McGee sulla
schiena
come per spingerlo a chiedere qualcosa;
-Abby ma cos’hai da picchiettare il
povero McGee?...cosa ti ha fatto?-,
- no Tony non mi ha fatto nulla è solo che
Tim ti vuole
chiedere una cosa- disse
Abby con uno strano sorriso dipinto sulla faccia;
- ah si!!! E su sentiamo cosa
mi devi chiedere Pivello di così imbarazzante?-
Come Tony finì di parlare
nell’ufficio risuonò il suono che indicava che era
arrivato l’ascensore da dove
uscì Gibbs e con il suo solito modo di fare disse
–cos’è siamo a fare
salotto?sapete benissimo che ci sono ancora dei fascicoli da sistemare
sul caso
McJillian, cosa stare aspettando?...buongiorno Abby!-,
- buongiorno Gibbs…non
stavamo facendo salotto McGee doveva chiedere una cosa a Tony, ma
vabbè fa
niente…la chiederà dopo vero Timmy?- e
guardò il collega tutta sorridente; dal
canto suo McGee gli rispose con uno sguardo poco amichevole;
-vabbè ragazzi
vado nel mio laboratorio dai miei piccini se avete bisogno
chiamatemi-,
- ok
Abby!- risposero insieme Tony e McGee
poi Tony rivolgendosi all’altro disse
–Pivello sono curioso di sapere cosa volevi, dopo me lo
dici-,
-Tony credimi
niente d’importante- e rispondendo questo anche McGee si
diresse alla propria
scrivania per cominciare il suo lavoro.
-si può sapere dov’è l’agente
David?-
tuonò Gibbs ai suoi agenti,
proprio in quel momento si aprirono le porte
dell’ascensore e ne uscì Ziva, che sentendo la
voce di Gibbs pronunciare il suo
nome disse –eccomi capo-,
-alla buon ora David, sai vero che sei in ritardo-
poi vedendo il viso sconvolto della sua agente aggiunse – ma
stai bene? Perché
se non è così non ti voglio qui in ufficio e ti
rispedisco subito a casa-,
-no
capo va tutto bene solo qualche imprevisto per strada per questo sono
in
ritardo- poi a bassa voce come per ripeterlo a se stessa aggiunse
–a quanto
pare in questo periodo sono in ritardo per tutto-,
- ok David allora c’è da
finire di compilare alcuni fascicoli sul caso McJillian a lavoro- poi
prendendo
il suo caffè se ne andò da Ducky per farsi dare
dei rapporti su alcune
autopsie.
Come Gibbs sparì in ascensore Tony vedendo Ziva in quello
stato si
preoccupò e provò ad allacciare un
discorso
–ehi Mossad! Tutto bene?non è da
tutti i giorni vederti arrivare in ritardo-,
-davvero Ziva sei sicura di stare
bene?...che giornata strana oggi, te che arrivi in ritardo e Tony che
invece è
arrivato prima di tutti…certo che in questo periodo le cose
strane aumentano-
disse McGee,
- ehi Pivello! Hai finito di blaterare? Con te il discorso di
prima è sempre aperto…allora Ziva sei sicura di
stare bene?—chiese Tony con un
pizzico di apprensione;
dal canto suo Ziva sentendosi chiamare da Tony sentì il
suo cuore battere a tutta forza nel petto, sembrava quasi volesse
uscire…fu un
attimo di spaesamento, ma riprese il controllo sui suoi nervi e
riacquistò un
po’ di calma interiore mentre McGee parlava e poi rispose
–credo di si
Tony…diciamo che sto bene…Abby è
già in laboratorio?- chiese per deviare il
discorso.
Poi la sera avanti si era decisa a chiedere a lei un aiuto, aveva
bisogno di un’amica che la potesse aiutare…
-si Ziva è già all’opera in
laboratorio- rispose McGee,
- ok allora la raggiungo…se Gibbs mi cerca ditegli
che sono andata a portarle dei fogli- e così dicendo anche
lei sparì in
ascensore.
McGee si rimise a lavoro, Tony invece rimase a pensare “credo
di si
Tony…diciamo che sto bene” queste parole gli
rimbombavano nella mente; se Ziva
stava male era solo per colpa sua, e anche lui stava male per quella
situazione…”basta entro stasera devo
rimediare” pensò, ma nel farlo picchiò
sulla scrivania le mani strette a pugno, facendo sobbalzare McGee,
-Tony cosa
c’è? Tutto bene?-,
-si si McGee tutto apposto- e dicendo questo se ne tornò a
lavoro…
continua...
|
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Capitolo 6 *** Capitolo 6. ***
come
promesso ecco l'altro capitolo...
grazie mille FE7
sono
felicissima che ti sia piaciuto anche il capitolo 5...non sai quanto
sono felice di leggere ogni volta i vostri commenti....
a domani con il prossimo, spero che questi due nuovi capitoli vi siano
piaciuti...
ancora un grazie enorme a tutti voi che leggete...
ed ora buona lettura...
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Capitolo 6.
-Ciao Abby! Ti disturbo?- chiese Ziva
entrando in
laboratorio,
-ehi Ziva! Certo che no…buongiorno…ma cosa hai
fatto, stai bene?
Perché dalla faccia che hai non si direbbe-,
-Abby ho bisogno del tuo
aiuto-,
-ehi Ziva che succede, mi fai preoccupare, cosa è successo?-
chiese Abby
un po’ preoccupata, dopo tutto non era da tutti i giorni
vedere Ziva chiedere
aiuto;
-Abby non chiedermi nulla ti spiegherò con calma, ma ti
prego aiutami ho
bisogno di un’amica in questo momento-, dicendo questo stava
per mettersi di
nuovo a piangere, ma riuscì a controllarsi…cavolo
in quei giorni non faceva
altro che piangere, cominciava a darsi sui nervi da sola…
-ok! ok! non ti
chiederò nulla fino a quando non te la sentirai di parlare,
ma sappi che ci
sono sempre ok?ora dimmi come ti posso aiutare?-,
- mi serve un numero-,
- Ziva
io ti aiuterei volentieri, ma se non mi dai delle informazioni
più specifiche
non posso indovinare…solo con Gibbs funziona questa cosa del
leggerci nella
mente-,
- ok, ok Abby! Conosci un bravo medico?per la precisione un bravo
ginecologo?sai quello da cui andavo è in Israele e per una
visita mi sembra un
po’ lontanino da qui- Ziva cominciò a divagare
quando Abby urlò – oh mio dio
Ziva non dirmi che! Oh cavolo!!!, ma è
bellissimo…oppure no?!...Ziva parlami-,
- Abby ti prego non urlare…ho bisogno di quel numero devo
avere una conferma
dei miei sospetti il prima possibile…sto letteralmente
impazzendo…ti prego
aiutami…e poi non lo devi dire a nessuno neppure a McGee-
Ziva parlava
apparentemente in modo tranquillo, ma Abby si accorse che era sul punto
di
crollare così con il tono più calmo che poteva
disse – tranquilla Ziva, vieni
qua- e l’abbracciò stretta e continuò
– adesso chiamiamo subito la mia dott.ssa
e guardo se riesco a farti avere un appuntamento per oggi al massimo
domani
mattina…vedrai che un buco ce lo trova è pure una
mia amica…e poi dopo aver
chiamato ti accompagno a casa e non ho intenzione di mollarti neppure
per un
secondo…così con calma mi racconti tutto-.
Ziva ricambiò l’abbraccio, in quel
momento ne aveva proprio bisogno – grazie Abby- disse con un
filo di voce.
Abby
chiamò la dott.ssa per conto di Ziva e riuscì a
farsi dare un appuntamento
proprio per dopo pranzo;
dato che erano già le 11:00 Abby decise di andare via,
così con Ziva tornarono in ufficio dove trovarono McGee e
Tony a discutere su
alcuni particolari del caso e Gibbs alla sua scrivania….
-Gibbs!Gibbs!Gibbs! io
e Ziva dobbiamo prenderci tutto il pomeriggio libero- disse Abby
andando di
corsa verso la scrivania del capo,
- e perchè dovrei darvi il pomeriggio libero
Abby?- chiese irritato Gibbs,
- ma Gibbs!! Non vedi in che stato è Ziva, si
sente malissimo ho già preso appuntamento con la mia
dott.ssa e l’accompagno io
a farsi visitare e poi diretta a casa…-,
-ehi David! Stamani ti avevo detto di
andare a casa se stavi male perché ti dovrei far andare
adesso? E poi non
potresti farti vedere da Ducky dato che avevi detto che stavi bene-
disse Gibbs
sempre più stizzito,
-lo so Gibbs è solo che….-, non finì
neppure di parlare
dato che fu travolta da un giramento di testa;
Tony che mentre ascoltava stava
tornando a sedere alla sua scrivania, vedendola barcollare fece in
tempo a
sorreggerla prima che cadesse a terra…la prese tra le sue
braccia e la portò a
sedere sulla sua sedia…
- che ti avevo detto Gibbs, sta male- disse Abby, che
cominciava a preoccuparsi veramente per l’amica, ma Gibbs era
già in piedi ed
aveva già raggiunto la sua agente…
Durante quel periodo l’aveva osservata bene e
aveva riconosciuto molti segnali che gli avevano fatto intuire cosa
stava
succedendo…e il suo istinto non sbagliava
mai…aveva preferito
non dirle o chiederle nulla, sapeva che se Ziva avesse avuto bisogno di
lui l’avrebbe
interpellato…
fece
allontanare Tony, che era praticamente appiccicato a Ziva, la quale era
troppo
scossa per rendersi conto della sua presenza, poi si
accoccolò davanti alla sua
agente e gli sussurrò –Ziva…ehi
guardami…va meglio?-,
Ziva annuì con la testa e
guardandolo disse –Gibbs ho veramente bisogno della giornata
libera e che
qualcuno mi riaccompagni a casa, non credo di farcela a
guidare-,
-si Ziva
questo lo vedo pure io, vieni ti aiuto ad arrivare alla macchina di
Abby; Tony
McGee voi tornate a lavoro- e così aiutato da Abby
accompagnò Ziva fino
all’auto…
Tony avrebbe tanto voluto chiedere a Gibbs il permesso di essere lui
ad accompagnarla a casa, ma cambiò idea al pensiero che
forse lei non avrebbe
gradito, in fin dei conti aveva chiesto aiuto a Abby e non a
lui…per l’ennesima
volta cominciò a darsi dello stupido…ma come
aveva fatto in tutti quegli anni a
considerarsi un playboy se poi davanti alla donna che amava continuava
a
fuggire…per di più il suo piano di riuscire a
sistemare le cose entro sera era
fallito in partenza, Ziva stava tornando a casa…
mentre Abby cercava le chiavi della macchina,
Gibbs rimase
vicino a Ziva e con voce calmissima le sussurrò –
so cosa ti sta
succedendo…tranquilla, non aver paura…sarai
perfetta-;
Ziva rimase stupita da
quelle parole e fissandolo con uno sguardo pieno di gratitudine
riuscì solo a
dire un timido grazie…
continua...
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Capitolo 7 *** Capitolo 7. ***
un
nuovo capitolo
un abbraccio grandissimo a FE7(la
mia fan personale, wow!! k emozione non credo neanche di meritarmelo),
alla carissima PUPAZZA
che mi ha pure inserito tra i suoi preferiti e ad HELLSPIRIT...veramente
gentilissime...
un ringraziamento speciale anche a chi mi ha inserito tra le loro
storie seguite, e un grazie anche a tutti coloro che leggono la mia
storia...
buona lettura...
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Capitolo 7.
Erano già passati 20
minuti da quando erano arrivate
all’ambulatorio della dott.ssa di Abby…
-Abby e se poi sono veramente…- Ziva era
talmente agitata che non riusciva neppure a finire le frasi che
cominciava;
-
Ziva ti vuoi calmare…stai rendendo nervosa anche me-;
-Ziva David?- chiese un’infermiera
-si eccomi arrivo- rispose Ziva
-io ti aspetto qui…se hai bisogno
fammi chiamare- disse
Abby,
-allora signorina David…posso
chiamarla Ziva?-cominciò la
dott.ssa cercando di mettere a proprio agio la nuova paziente,
-si si non ci
sono problemi- rispose Ziva alquanto agitata,
-piacere io sono la dott.ssa Anna
Diaz, ma puoi chiamarmi tranquillamente Anna…allora
è qui per una visita di
controllo oppure per qualcosa di più specifico?-,
-bhe ecco…penso di essere
incinta- disse Ziva quasi sussurrando;
...Era come se dicendolo a bassa voce la
cosa fosse meno reale…
-oh ma allora possiamo dire che è qualcosa di più
specifico… mi dica che sintomi ha avuto e da quanto tempo li
ha- chiese la
dott.ssa,
- in questi ultimi due mesi, più o meno, non ho avuto il
ciclo…inizialmente non mi sono preoccupata a causa del
lavoro troppo stressante
mi era capitato un’altra volta poi ho sempre usato la
pillola…sono stata
costretta ad interromperla 5 mesi fa dato che mi sono sottoposta ad una
cura
antibiotica per una quindicina di giorni, quando ho finito quella cura
sono
stata richiamata per lavoro qui in America, e non mi sono fatta
più un
controllo e di conseguenza non ho rifatto le analisi necessarie per
farmi
segnare di nuovo la pillola, ma ho sempre cercato di usare precauzioni
durante
i rapporti che ho avuto negli ultimi mesi…è per
questo che non mi sono
preoccupata, poi invece sono cominciate le nausee, la stanchezza e le
dirò di
più anche la fame, in questi giorni soprattutto
stò mangiando di tutto di più…poi
stamani ho avuto un lieve svenimento-,
la dott.ssa ascoltò attentamente tutto
quello che Ziva stava dicendo, poi intervenne – ok Ziva i
sintomi sembrano
esserci tutti…è probabile che se solo per una
volta lei e il suo compagno non
avete preso precauzioni sia stata la volta buona…ha per caso
fatto un test di
gravidanza?sennò lo facciamo uno subito-,
- no non l’ho fatto-,
-ok allora
intanto facciamo questo, poi passiamo alla visita
completa-…dopo circa dieci
minuti il test risultò positivo, così la dott.ssa
passò alla visita completa e
il risultato finale fu che era incinta di 2 mesi e mezzo…
-allora Ziva, la
gravidanza sta procedendo bene, entrambe state alla
grande…per quanto riguarda
lo svenimento di stamani è sicuramente solo un po’
di stress quindi le ordino
almeno un giorno di assoluto riposo, dato che è stata lei
stessa a dire di fare
un lavoro stressante…noi ci vediamo qui fra un mese esatto
così facciamo
un’altra ecografia e guardiamo come procedono le
cose…comunque questo è il mio
numero e se hai bisogno di me non riguardarti a
chiamarmi…ora vada a casa a
dare la bella notizia al futuro
paparino…arrivederci…ah e congratulazioni-,
-arrivederci-.
Ziva alla conferma di essere incinta e nel vedere l’ecografia
era
sempre più convinta di volere quel bambino, amava
già quel piccolino dentro di
lei…si sentiva felice come non lo era mai stata,
l’unica cosa che la rendeva
triste era stata una frase detta dalla dott.ssa stessa e che la
tormentava
“vada a casa a dare la bella notizia al futuro
paparino”, peccato che il
paparino l’aveva allontanata da lui.
…comunque avrebbe dovuto dirglielo il prima
possibile…
Uscì dallo studio della dott.ssa che sembrava un automa in
movimento,
fu subito raggiunta da Abby -ehi allora?- le chiese,
Ziva la fissò con uno
sguardo stordito e poi disse –sono incinta-,
- oh mio dio Ziva sei incinta!!!-
urlò di nuovo Abby,
-si sono incinta…oddio è vero sono incinta-
ripetè di nuovo
Ziva, ma questa volta il suo tono era pieno di gioia.
Mentre erano in macchina
per un attimo Ziva si rabbuiò, abbassò la testa e
si mise a fissare e ad
accarezzare dolcemente l’addome, Abby allora si fece coraggio
e chiese –è di
Tony vero?-,
Ziva senza spostare lo sguardo disse –si è di
Tony-,
-vedrai come
sarà felice quando lo saprà…in questi
mesi con il vostro comportamento
distaccato ci avete ingannato a tutti facendoci pensare che avevate
litigato e
invece…oddio come sono felice…lo devo dire a
McGee posso vero? Avevamo deciso
di scoprire cosa vi era successo a voi due, povero stamani lo stavo
mandando al
patibolo con Tony…oddio che
bello…potrò essere la zia Abby vero?...che
emozione…-Abby aveva cominciato a parlare a raffica come al
suo solito, quando
Ziva con voce triste disse – Abby ma cosa stai dicendo?non
credo che Tony sia
contento di una cosa del genere e poi non abbiamo finto nulla se
proprio lo
vuoi sapere sono quasi 2 mesi che non abbiamo una conversazione
normale…oramai
siamo ridotti a dirci solo le cose indispensabili a lavoro…e
questo mi sta
distruggendo-…
Abby aveva appena parcheggiato lungo il vialetto di casa di Ziva
e mentre entravano in casa Abby continuò
– non dire così voi due insieme siete
perfetti…vi si legge negli occhi che vi amate, cosa
è successo?- chiese
sconsolata;
a quel punto una volta che si sedettero sul letto Ziva gli
raccontò
tutto…da come si erano scambiati il primo bacio a tutte le
volte che si erano
detti di amarsi, fino a quella sera, mentre uscivano
dall’ufficio, Tony di
punto in bianco gli disse che non era più sicuro di voler
continuare a vivere
quella storia e che aveva bisogno di un po’ di tempo per
pensare…gli raccontò
di tutte le volte che aveva provato ad entrare nel discorso trovando
solo un
muro davanti a se. Finalmente era riuscita a sfogarsi a liberarsi da
tutta quell’ansia
accumulata in quelle settimane e in Abby trovò una buona
amica, poi non
reggendo più la tensione accumulata scoppiò in un
pianto inarrestabile, così
Abby l’abbracciò e mentre le accarezzava i capelli
per tranquillizzarla disse
–sai Ziva…io penso che Tony abbia avuto solo
paura; lo sappiamo tutti che a
parte con quella francesina, che poi era solo una missione, non ha mai
avuto
storie importanti…lui ha solo avuto paura, ma sono
più che sicura che quando
saprà del bambino o bambina, non ti lascerà mai
più…credimi penso di conoscerlo
bene oramai-,
ancora tra i singhiozzi Ziva disse –lo so Abby, lo so che lui
ha
avuto solo paura e che il sentimento che proviamo è
reciproco e vero, ma quello
che spaventa me adesso è che se lui ha avuto paura di un
sentimento, non pensi
che di un bambino avrà il terrore?…e io non
voglio perderlo lo amo troppo…fa
così male sentirlo lontano…ora
ho paura che alla notizia del bambino che sta crescendo
dentro di me possa allontanarsi di più-,
- Ziva tranquilla…non ti devi stancare l’ha detto
anche la
dott.ssa…cerca di non piangere e vedrai che una soluzione la
troviamo…in ogni
caso il primo passo è dirlo a Tony; vedrai che
andrà tutto bene me lo
sento…adesso riposati…io vado di là,
chiamo Gibbs e l’avverto che stai bene, se
hai bisogno chiamami-,
Ziva abbracciò l’amica e disse – grazie
di tutto Abby,
sei veramente un’amica preziosa…se vuoi con Gibbs
parla chiaro, da quello che
mi ha detto prima mi da l’idea che sappia già
tutto…semmai non dirgli nulla di
Tony…grazie ancora-,
- si tranquilla non gli dirò nulla di Tony, ma ora riposati
che ne
hai bisogno- così Abby lasciò Ziva, che era un
po’ più tranquilla, e se ne andò
in salotto…
continua...
|
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Capitolo 8 *** Capitolo 8. ***
altro
capitolo
come sempre mando un ringraziamento speciale a chi mi ha
inserito tra le loro
storie seguite, e un grazie anche a tutti coloro che leggono la mia
storia...ma un ringraziamento enorme va alle mie fedelissime FE7 e PUPAZZA....ogni
vostro commento mi rende così felice che posto sempre
più volentieri...
domani
dato che non ho idea di quando sarò a casa credo che
posterò nel tardo pomeriggio se non addirittura dopo cena(ma
credetemi riuscirò a farmi perdonare)...
buona lettura...
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Capitolo 8.
Durante
il resto del pomeriggio, Tony, non riusciva a stare
calmo…non faceva altro che prendere il cellulare, comporre
un numero per poi
riattaccare prima ancora che squillasse…non voleva essere
indiscreto, ma era
preoccupato per lei…non faceva altro che ripetersi che
quella era solo stanchezza,
dopo tutto erano state settimane intense, poi con tutto quello che era
successo
tra loro era comprensibile che anche lei, anche se era una donna forte,
prima o
poi crollasse…era sempre perso nei suoi pensieri quando fu
riscosso dal
cellulare di Gibbs che squillò…
-Gibbs!-,
-capo sono Abby-,
-oh Abby…allora tutto a posto?-,
-si Gibbs diciamo che per i prossimi sei mesi e mezzo
dovremo fare attenzione ad un ex agente del Mossad con gli ormoni in
subbuglio-,
-me lo immaginavo…Ziva sta bene?-
-si è tranquilla…adesso sta riposando-,
-ok! Grazie Abby, noi ci vediamo domani…appena si
sveglia dì
a Ziva che domani non la voglio vedere in ufficio-,
-ok capo ricevuto!...a domani-.
Tony e McGee si guardarono e poi rivolsero il loro sguardo
verso il capo in attesa di notizie, ma Gibbs non disse nulla. Tony
provò a
chiedere – capo era Abby?-,
-si DiNozzo era Abby-,
-cosa ha detto? Ziva come
sta?- chiese Tony con un pizzico di apprensione,
-sta bene DiNozzo, sta bene ha
solo bisogno di un po’ di riposo…vabbè
via sono già le 17:00 andate a casa a
riposarvi pure voi, non voglio altri agenti in malattia in questi
giorni-.
Erano
tutti e tre in ascensore per raggiungere i parcheggi e salire ognuno
sulla
propria auto e andarsene a casa, ma non tutti sarebbero andati verso la
propria
di casa…
una volta usciti, McGee salutò e se ne andò
diretto verso la sua auto,
Tony stava per fare lo stesso quando fu chiamato da Gibbs
–Tony!-,
-si capo-,
non fece in tempo neppure a finire di parlare che gli arrivò
uno scappellotto,
-capo e questo per che cos’era?-,
-DiNozzo è per due motivi, uno la regola 12
che ripeto da anni te la sei dimenticata per caso?, e secondo potevi
aver un
buon motivo per infrangerla, ma adesso non hai nessun motivo per
tirarti
indietro…la paura non è una buona
scusa…fidati di me…so di cosa parlo e dato
che lo so ti posso dire solo una cosa…non fare come me che
mi sono lasciato
scappare Jenny solo per paura di perderla come ho perso Shannon, alla
fine l’ho
persa senza che potessi mai dirgli veramente quello che
provavo…pensaci Tony a
volte è meglio affrontare le paure con la donna che si ama,
piuttosto che
fuggire ed essere infelici…ed ora basta sentimentalismi, vai
da Ziva e parlate,
chiarite la situazione perché se non lo fate vi
riempirò di scappellotti che
non ve li scorderete per il resto della vostra vita-,
-grazie capo…avevo
bisogno di sentirmi dire queste parole…comunque avevo
già deciso di sistemare
tutto entro stasera…capo prima di andare mi togli una
curiosità, ma come facevi
a sapere tutte queste cose?con ziva siamo stati attenti sul lavoro e
poi come
hai capito che è partito tutto da me?-,
- DiNozzo io osservo e ti dirò che
vedere due agenti che, per anni, ci hanno tormentato con i loro
battibecchi e
cose varie all’improvviso non si rivolgono quasi
più la parola non passano
certo inosservati trovi? E poi in un momento della vita tutti ci
troviamo a
dover affrontare questo tipo di paura,è normale, ma si
supera solo insieme,
stando uniti, sostenendosi a vicenda…e Tony sapevo che se
siete arrivati a
questa situazione era per colpa tua di sicuro sei troppo
testone…e si… anche
pauroso quando si tratta di cose serie…vabbè
basta guarda di andare via, prima
che ti rimandi in ufficio a compilare altre scartoffie-,
- ok capo! Corro
via…grazie di tutto a domani-.
Gibbs guardò Tony correre verso la macchina e un
sorriso gli si dipinse sul volto…non lo voleva ammettere, ma
era orgoglioso del
suo agente, di lui che considerava quasi come un figlio…
continua...
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Capitolo 9 *** Capitolo 9. ***
altro
capitolo
come sempre un ringraziamento speciale a chi mi ha
inserito tra le loro
storie seguite, e un grazie anche a tutti coloro che leggono la mia
storia...e un bacio a PUPAZZA
e FE7....
dato che oggi sn di pessimo umore, spero di allietare la vostra
giornata...
buona
lettura(prima di essere postato ho ricontrollato il capitolo ed ha
subito un paio di modifiche rispetto a come era scritto e stato postato
precedentemente)...
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Capitolo 9.
DRIIIIINNN
-un
attimo stò arrivando- disse Abby
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNN
-si
ho capito eccomi…ma chi accidenti sarà?-disse tra
se
mentre andava ad aprire la porta
–Tony?-.
Abby aprendo la porta si trovò davanti un Tony alquanto
agitato
-ehi Tony mi volevi rompere un timpano?…cavolo hai rischiato
di svegliare Ziva…la dott.ssa ha detto che si deve
riposare…-,
-Abby mi fai
entrare devo parlare con Ziva immediatamente, non posso più
aspettare ho già
perso troppo tempo-, -entra, ma comunque è meglio se aspetti
che si svegli-,
-non ti preoccupare Abby sono già sveglia- disse Ziva
entrando nel salone, ma
come vide Tony si fermò all’improvviso in mezzo
alla stanza…voleva dirgli
tutto, parlargli, chiarire, dargli quei mille baci di gioia,
condividere con
lui quell’emozione, ma non riusciva ad aprire
bocca…era lì immobile nel suo
salone e lo fissava, l’unica cosa che le sue labbra furono in
grado di
pronunciare fu un sospirato e pieno di sorpresa –Tony!-;
-Ziva…io…-,
Tony stava per cominciare a parlare quando
s’intromise Abby
–ehm ragazzi!...io sarà meglio che
vada…Tony noi ci vediamo
domani mattina e Ziva, Gibbs ha detto che domani non ti devi presentare
in
ufficio per riposarti…e adesso vi lascio-,
-Abby grazie…grazie di tutto quello
che hai fatto oggi- disse Ziva,
-figurati non ho fatto niente…quelli che ora
devono parlare siete voi, quindi io vado…ciaoo!!- e se ne
andò lasciandoli in
balia di loro stessi…
-Ziva…io…io
sono uno stupido, ho sbagliato tutto…io…non
dovevo lasciarti, non ti dovevo allontanare…è
solo…è solo che…- Tony aveva
cominciato a parlare, solo non riusciva a trovare le parole giuste da
usare;
mentre parlava si avvicinava sempre di più a Ziva fino a
quando non gli si
fermò davanti e continuò
–Ziva sei la persona più importante per
me…è
solo che
io ho…ecco...come dire...io...ho avuto
paura…ahahahah-era
talmente agitato da quello che stava per dire e la paura di essere
allontanato da lei che mentre parlava rideva pure di se stesso come per
diminuire l'intensità di quello che stava dicendo, ma
nonostante
tutto continuò a spiegare quello che gli era successo dentro
nel
momento in cui era cominciata la loro storia;
- lo so benissimo pure io che ho più di 30 anni e non
sono più un ragazzino e che non sarei dovuto scappare da te
in
quel modo, ma
adesso ho capito…sono stato proprio uno
stupido…credevo
che in futuro avrei rovinato tutto, di non essere in grado di avere un
rapporto vero, reale come quello che stavamo vivendo e che spero di
poter tornare a vivere...potrai mai perdonarmi per il
male che ti ho fatto?……Ziva io ti amo-, disse
tutte
quelle cose guardandola
negli occhi e continuò quasi sussurrando rendendo quelle
parole
ancora più
profonde –ti amo, ti amo…ti amo…sei
tutto per
me-;
A quel punto Ziva con quel
poco di voce che le era rimasta, a causa della troppa agitazione ed
emozione
che l’aveva travolta ascoltando Tony, con grande fatica
riprendendo un certo controllo su di se disse –Tony lo so che quello che
è successo è stato solo
un attimo di esitazione, di paura come hai detto te…ma
adesso quella che ha
paura sono io…come posso sapere se a qualche altro ostacolo
o qualcosa di più
grande tu non ti blocchi e non mi lasci più sola?...questi
mesi senza di te
sono stati terribili, e anche se avevo capito il tuo gesto quando ho
provato a
parlarti tu mi hai allontanato di più e non so se
riuscirò a sopportare di
nuovo una cosa del genere, sono sempre stata in grado di mantenere un
certo
controllo, di allontanare da me le cose dolorose, ma questa volta non
ci riesco
e non lo potrei sopportare una seconda volta-;
Tony a quelle parole non si
arrese, voleva farle capire che non l’avrebbe mai
più lasciata così facendosi
più vicino a lei la racchiuse in un dolcissimo abbraccio e
le sussurrò
all’orecchio – tranquilla non succederà
mai più…mi sono comportato da perfetto
idiota, ma anche per me questi mesi senza di te sono stati un
incubo…ho
bisogno di te per vivere…sei l’altra
metà della mia anima e non posso vivere
senza-
…Ziva si staccò
dall’abbraccio…aveva gli occhi lucidi, erano pieni
di
lacrime pronte ad uscire da un momento
all’altro…prendendo un bel respiro e guardandolo
seriamente disse
tutto d’un fiato –sono incinta Tony!-…
Tony
sgranò gli occhi per la sorpresa…per un momento
pensò
che la stanza avesse cominciato a girare…passarono alcuni
secondi di
sbalordimento iniziale e di silenzio…secondi che a Ziva
sembrarono un
eternità…per interrompere quel silenzio stava per
parlare quando Tony le mise
due dita sulle labbra e con gli occhi lucidi per l’emozione
le sorrise…non
trovando le parole giuste per la troppa felicità la strinse
a se in un
abbraccio forte, ma dolce allo stesso tempo…un abbraccio
pieno d’amore dal quale
Ziva si lasciò cullare come una bambina…per la
prima volta dopo due mesi si
sentì protetta e al sicuro tra quelle braccia tanto che si
lasciò andare in un
pianto…appena l’emozione passò si
staccò leggermente da Tony, lo guardò negli
occhi sorridendogli e disse – pensavo che se ti avessi detto
di essere incinta
tu ti saresti allontanato di più da
me…-,
-ehi Ziva non ho più nessuna
intenzione di lasciarti…da ora in poi la parola
“sola” per te non avrà più
senso…ti
amo così tanto...da impazzire…e questa notizia mi
ha reso un uomo felice, forse
l’uomo più felice al mondo in questo momento-,
Ziva
sorpresa e felice di quella nuova svolta della sua vita si
riaccoccolò tra le braccia di Tony e con la testa appoggiata
sul
suo petto riuscì a dire -ti amo
anch’io Tony e non ho mai smesso di amarti neppure per un
secondo-; il ragazzo ancora un pò provato dall'emozione che
quella notizia gli aveva procurato le alzò in viso e con un
gesto dolcissimo le accarezzò una guancia fino a che non si
scambiarono un lunghissimo bacio pieno d’amore…un
bacio
attraverso il quale
confermarono tutti i loro sentimenti…sentimenti che
aumentavano
di minuto in
minuto…
continua...
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Capitolo 10 *** Capitolo 10. ***
buongiorno a tutti..ed
eccomi con il nuovo capitolo della giornata, spero vi piaccia!
stamani sono stata felicissima di trovare tutti i commenti che mi ha
lasciato pure LIGHTS,
sono felicissima che stai seguendo questa storia, non immagini quanto.
un abbraccio grandissimo a PUPAZZA,
FE7
e SCREEC_94_
che mi seguono dall'inizio e che mi lasciano sempre dei bellissimi
commenti...
ringrazio di nuovo SCREEC_94_ per avermi inserito tra i suoi preferiti
e grazie a coloro che mi hanno inserito tra le loro storie seguite...
e dopo tutti questi ringraziamenti vi lascio alla lettura, passate una
buona giornata...
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Capitolo 10.
…mentre si baciavano
Tony prese in collo Ziva e la portò in
camera dove la distese sul letto
–adesso mettiti a letto e non ti alzare per
nessun motivo, da oggi mi occuperò io di te e di questo
piccolino-, e così
dicendo si sdraiò vicino a lei e con delicatezza con una
mano accarezzò il
ventre della donna…Ziva raggiunse con la sua mano quella di
Tony ed intrecciò
le dita a quelle di lui, poi alzò lo sguardo su di lui e gli
dette un leggero
bacio sulle labbra…bacio che Tony approfondì.
Passarono il resto del pomeriggio
così sul letto a parlare e a chiarirsi definitivamente su
tutto quello che era
successo tra loro.
Verso le otto e mezzo però Ziva disse –Tony? Se
non mi
sbaglio hai detto che ti saresti preso cura di me vero?-,
-si certo Ziva
perché?-,
-bhe sai com’è avrei anche un po’ di
fame…che ne dici di preparare la
cena?-,
- ah è così…cominci subito a
schiavizzarmi vedo-,
-sai com’è
la dott.ssa ha detto che oggi devo
riposare quindi, muovi quel bel culetto peloso e renditi utile-, disse
Ziva con
aria furba,
- e da quando ascolti quello che ti dice un medico?- chiese
con
tono ironico Tony
– vabbè via cosa vuole il mio amore per
cena?-,
-bho non
saprei vedi tu…anzi si…che ne dici di farmi un
bel piatto di pasta?-,
- ok e
pasta sia…vedrai ti farò una cenetta da leccarsi
i baffi-;
Si alzarono da letto
e si diressero in cucina, mentre Tony armeggiava tra i fornelli Ziva si
mise
seduta davanti al bancone della cucina e lo guardava intento a
preparare la
cena…
-Ziva, ma di quanti mesi sei?la dott.ssa cosa ha detto? Procede tutto
bene?sai già se è maschio o femmina?hai fatto
un’ecografia?- chiese Tony
all’improvviso;
tra tutto quello che si erano detti per chiarirsi e dopo
quell’annuncio troppo sopraffatto dall’emozione non
gli aveva chiesto nulla
riguardo alla gravidanza,
–cavolo Tony quante domande…comunque sono di due
mesi
e mezzo, procede tutto bene, il sesso è ancora presto per
saperlo e si ho fatto
un ecografia, se aspetti un attimo vado a prendere la foto e ti faccio
vedere,
anche se ancora è piccolissimo e non si vede molto-, Ziva si
alzò e se ne andò
in camera a prendere la fotografia mentre Tony urlò dalla
cucina –hai detto due
mesi e mezzo?-,
-si Tony- rispose dalla camera Ziva,
- quindi è successo quella
sera durante i nostri due giorni…-,
-si Tony durante quel soggiorno alle terme-
lo anticipò Ziva che nel frattempo aveva trovato la foto,
stava per tornare in
cucina quando si sentì abbracciare da Tony che disse
–ricordo perfettamente quella
notte…in quella piscina caldissima e tu con quel costumino-
mentre ricordava le
lasciò una scia di baci sul collo,
- Tony smetti di sognare ad occhi aperti,
ricordo benissimo anch’io…ma è pronta
la cena? Io ho fame-,
-dammi ancora
qualche minuto Mossad e poi la cena è servita-,
-ecco qui l’ecografia-Ziva
mostrò la foto a Tony che strabuzzò gli occhi e
guardando Ziva disse –ma io non
vedo nulla-, Ziva sorrise poi con un dito fece una specie di cerchio in
un
punto della foto…a Tony si riempirono di nuovo gli occhi di
lacrime
nell’istante in cui vide quella figura minuscola, ma il
pensiero che quello era
il loro bambino lo riempiva di gioia infinita…Ziva
continuò ad osservarlo in
silenzio…era bello vedere Tony emozionarsi solo guardando
una semplice ecografia…era
convinta che sarebbe stato un padre perfetto…Tony
guardò Ziva e si scambiarono
un sorriso.
Dopo cena si accoccolarono l’uno nell’abbraccio
dell’altra sul
divano, mentre guardavano un film, quando ad un certo punto Tony
urlò – oh mio
dio Ziva…tu sei incinta…sei incinta di
me…oh mio dio!!! Gibbs mi
ucciderà…domani sera non uscirò vivo
da quell’ufficio…sono morto…oh mio
dio!!!-, Ziva che all’urlo di Tony si riscosse per lo
spavento ascoltò Tony, ma
poi cominciò a ridere a crepapelle;
-io non ci trovo nulla da ridere mossad,
domani sarà la mia fine-,
- Tony tranquillo Gibbs non dirà nulla-,
- lo dici
te…già stasera mi è parso strano che
mi desse dei consigli su di noi
ricordandomi con uno scappellotto la regola 12 infranta, appena
saprà che sei
incinta mi strozza…o meglio mi spara con il suo fucile da
cecchino ne sono
sicuro-,
Ziva non riusciva a smettere di ridere, ma provò lo stesso a
calmarlo
–Tony guarda che Gibbs sa già tutto-,
-come sa già tutto? Ma perché sono sempre
l’ultimo a sapere le cose…scommetto che lo sa
anche il pivello!-,
-no McGee non
lo sa, a meno che Abby non l’abbia chiamato…scusa
ma cosa ti ha detto Gibbs e
poi perché ha parlato di noi, cioè sa tutto della
gravidanza, ma di noi no-,
- invece sa pure di
noi…quando siamo
usciti da lavoro mi ha trattenuto dicendomi che dovevo affrontare le
mie paure
e di non farti scappare come ha fatto lui con Jenny-,
-e allora se sa già tutto
stai tranquillo non ti farà nulla domani-,
- comunque non capisco perché se la
dovrebbe rifare solo con me, le cose si fanno in due dopo
tutto-,
-è vero, ma
io adesso non mi devo stressare quindi mi dispiace povero piccolo Tony-
disse
sempre ridendo Ziva però gli dette anche un leggero bacio
sulla bocca;
smisero
di parlare e rimasero a fissarsi negli occhi per molti minuti prima di
andarsene a letto…
continua...
|
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Capitolo 11 *** Capitolo 11. ***
eccomi qui con il nostro
appuntamento quotidiano...
PUPAZZA,
FE7
e SCREEC_94_
grazie grazie grazie, non trovo più parole per dirvi quanto
mi fa piacere leggere i vostri commenti...
grazie a coloro che mi hanno inserito tra le loro storie seguite...
ah comunque Pupazza il sesso del bambino per scoprirlo c'è
da
attendere ancora qualche capitolo(diciamo che dovrete resistere fino al
17 cap.) e lo stesso per scoprire il nome,
dove c'è un momento che mi piace particolarmente(viva la
modestia!!!)
(come avevo detto all'inizio è piuttosto lunga come ff,
spero
che non vi annoi troppo, ma quando l'ho scritta avevo mille idee in
testa che inserisci una, inserisci l'altra la ff è diventata
lunga, anche se nel ripostarla ad ogni capitolo apporto qualche
cambiamento perchè mi sono accorta che la prima stesura
aveva
delle imperfezioni)
buona lettura(non sono molto sicura di questo capitolo, spero che non
sia pessimo)...
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Capitolo 11.
Quella mattina Tony si
alzò piuttosto presto, lasciò Ziva
dormire e se ne andò in cucina a preparare la colazione;
uscì un attimo di casa
giusto il tempo per andare al forno più vicino a comprare
dei cornetti caldi e
a fare altre commissioni. Quando rientrò a casa il
caffè era già uscito, così
fece riscaldare un po’ di latte e quando tutto fu pronto lo
posizionò su un
vassoio dove sistemò anche due rose rosse, una
già sbocciata e una ancora
chiusa in bocciolo. .. senza fare troppe rumore entrò in
camera e con una voce
dolce svegliò Ziva
–Ziva! ehi piccola Mossad…sveglia…ti ho
fatto una piccola
sorpresa-,
Ziva nel dormiveglia si rigirò un paio di volte nel letto,
poi
sentendo che Tony non smetteva di chiamarla si decise ad aprire gli
occhi;
-oh
finalmente…buongiorno-, disse Tony tutto
sorridente…
Nei suoi occhi Ziva poteva
leggere una felicità infinita che lo rendevano ancora
più bello…-buongiorno
anche a te!- rispose Ziva ancora un po’ assonnata, poi si
ricordò della parola
sorpresa e disse cercando di rimanere indifferente –allora
cos’è la sorpresa
per cui mi hai svegliato dai miei
sogni…e che sogni!!- aggiunse in tono malizioso, poi
però vedendo che anche lo
sguardo di Tony aveva assunto un’espressione piuttosto
provocante aggiunse
–allora questa sorpresa?-,
-ah si giusto la sorpresa! Ora però non sono sicuro
che te la meriti, non mi hai dato neppure un bacetto per cominciare
bene la
mattinata e poi mi provochi parlandomi di chissà quali
sogni-,
- e dai Tony se mi
dai la sorpresa ti prometto che ricambio con un bacio- disse Ziva che
ora lo
guardava con un’aria sempre più
incuriosita,
- ok allora chiudi gli occhi e non
ti muovere, prometti!-,
- ok prometto, non mi muovo e non guardo- così chiuse gli occhi, Tony
volò in cucina a
prendere il vassoio e tornò subito in camera dove Ziva era
sempre ad occhi
chiusi.
Appena Tony tornò da lei l’odore di
caffè invase la camera e Ziva aprì
subito gli occhi
–Tony!! mi hai preparato la colazione?ed è tutta
qui la
sorpresa?- disse lei fingendo un tono deluso, ma tradito da uno sguardo
pieno
di felicità,
-come è tutto qui? Piccola Mossad ingrata, mi sono alzato
prestissimo per fare tutto questo- rispose Tony, ma sempre
sorridendo;
poi
appoggiò il vassoio sul letto
e lui andò
a sedersi accanto a Ziva;
prima di cominciare a mangiare Ziva guardò Tony e gli
posò un leggero bacio sulle labbra –ecco ora sei
contento?- disse ridendo, poi
senza guardarlo si voltò a vedere cosa aveva preparato di
buono mentre Tony si
lamentava
– ma cos’era quello? Spero che non lo vorrai
definire un bacio che mi
fa cominciare bene la mattinata vero…ti ricordo che
probabilmente stasera non
torni neppure a casa-;
ma Ziva non lo stava neppure più ascoltando, aveva
notato le rose sul vassoio, ma accanto a quella c’era anche
un bigliettino,
così mentre Tony continuava con i suoi sproloqui, dato che
era agitato
nell’attesa di vedere come reagiva Ziva, si mise a
leggerlo....
...due
rose...
Due come le persone che
amo di più
al mondo...
Una
sbocciata, bella, adulta, forte,
passionale
proprio come
la donna che mi ha cambiato la vita…
la donna che
è la mia vita...
Una che è un
piccolo bocciolo che ha bisogno ancora
di cure e
amore per venire al mondo
come il piccolino\a che
sta crescendo dentro di te e che
sento già
di’amare più
di qualunque altra cosa al
mondo…
… TI AMO ZIVA…
mentre leggeva le si riempirono
gli occhi di lacrime;
finito di leggere si voltò a guardare Tony che
già la stava fissando.
Senza dire
una parola gli prese il viso fra le mani e accarezzandogli una guancia
lo
baciò…non un bacio a fior di labbra come prima,
ma un bacio intenso…Ziva con la
sua cercò la lingua di Tony che non tardò a
rispondere a quel bacio…così
intenso e che spiegava tutto l’amore che Ziva provava per lui
meglio di
qualunque altra parola.
Per coprire l’emozione provata, Ziva, lo abbracciò
e nascose
il volto tra il collo e la spalla di Tony, il quale la
staccò dall’abbraccio e
guardandola negli occhi, delicatamente le asciugò le
lacrime, mentre le
accarezzava le guance…
quando l’emozione passò si accoccolò
tra le braccia di
Tony e disse – anch’io ti amo- ci fu un attimo di
silenzio, entrambi erano
persi tra i proprio pensieri quando Ziva continuò dicendo
– comunque devi
sapere che se piango è a causa degli ormoni, in questi
giorni non faccio
altro…sto cominciando a restarmi sui nervi da sola- si
confidò,
- si certo come
no! diamo la colpa agli ormoni…diciamo piuttosto che sono un
poeta nato e che
ti ho fatto piangere io-,
- va bene basta così…mangiamo?- disse Ziva che
cominciava veramente ad avere fame…
così sempre accoccolata tra le braccia di Tony
fecero colazione…
stavano per finire quando Ziva tornò ad essere seria e
guardando Tony disse – ci pensi che stiamo per diventare
genitori?secondo te
saremo in grado Tony…cioè voglio dire tu odi tu
padre io lo stesso…io ho perso
mia madre troppo presto e fino a qualche anno fa ero
un’assassina e non provavo
emozioni di nessun tipo, non pensavo neppure di esserne in
grado…pensi che
saremo in grado di svolgere questo compito?-,
-Ziva…calma…forse non abbiamo
avuto un buon esempio certo, ma credo che guardando gli errori che
hanno fatto
i nostri forse noi riusciremo a non commetterli…e poi dai
non nasciamo mica
genitori sai, lo impareremo insieme…facendo un passo alla
volta, sempre
insieme…ok?-,
-hai ragione…ci riusciremo-.
In quel momento la sveglia segnò le otto…quando
Tony si accorse dell’ora schizzò fuori dal letto e
quasi urlando andò a farsi
una doccia veloce – lo sapevo! lo sapevo! oggi mi
ammazza…non solo sei incinta
di me, ma arriverò anche tardi a lavoro, anzi
tardissimo…lo sapevo oggi è il
giorno della mia fine- continuava a ripetere Tony, mentre Ziva se la
rideva di
gusto;
–ehi di cosa ti lamenti? Guarda me che sono costretta a stare
a casa…uffa
mi annoierò tutto il giorno…comunque stai
tranquillo non credo che ti ucciderà,
si limiterà a qualche scappellotto, non penso che mi
vorrà far crescere il
nostro bambino da sola…vedi che l’avermi messa
incinta mostra i suoi
frutti!-come disse questo continuò a ridere nel vedere Tony
correre da una
parte a l’altra della camera mentre si preparava…
-torno a ripeterti Ziva che le
cose si fanno in due e quindi se sei incinta non è solo
opera mia…anche se di
sicuro la bellezza e il suo fascino li prenderà da
me…sicuramente-,
-ma
smettila e vai a lavoro…se ti vuoi cambiare almeno la
camicia di ieri,
nell’armadio ci sono alcune tue camice che avevi lasciato qui
e non le hai più
riprese-,
-sei piena di risorse Zeeeevaaaaaa!...mah!...ecco dov’era
finita la
mia camicia preferita, e io che la cercavo…vedrai che oggi
non ti annoierai,
fai una cosa guardati quel film che ti consigliai durante la nostra
ultima
uscita-,
-no Tony non c’ho voglia, sai cosa ne approfitto per andare a
fare la
spesa-,
- eh no così non va bene Mossad…oggi ti devi
riposare e quindi non devi
uscire di casa…anzi promettimi che non ti muovi da questo
letto-,
- si certo
come no…Tony sono incinta non invalida…comunque
se ti farà stare più tranquillo
non andrò a fare la spesa…ma adesso vai che
è tardi-,
-ok…volo, ci vediamo
stasera-.
Ziva lo accompagnò alla porta e prima che Tony uscisse dalla
porta lo prese per la manica della giacca e lo tirò
indietro per dargli un lungo
bacio che lui ricambiò…una volta staccati Tony
disse
–e allora dillo che mi
vuoi far fare tardi-…dopo essersi preso uno scappellotto da
Ziva
decise di
andare a lavoro…
continua...
|
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Capitolo 12 *** Capitolo 12. ***
nuovo capitolo(questi
sono un pò più da considerare capitoli di
passaggio)...
grazie
mille a FE7,
SCREEC_94_
e PUPAZZA(carissima
mi sa che qui siamo tutte contagiate da tivite acuta allo stato
avanzato e
c'è solo una cura a disposizione, peccato che Brennan ancora
non
si è deciso a curarci, ma preferisce tenerci in pieno
delirio)
grazie a coloro che mi hanno inserito tra le loro storie seguite...
Screec_94_ felice di sapere che il capitolo precedete è uno
dei tuoi preferiti...
Emily che bello trovare un tuo commento anche qui, sono
proprio
contenta, quindi sei tornata dalle vacanze?..
.eh si Emily e Screec_94_ siete in poche ad
aver già letto parte della storia...
(mi sono accorta poco fa che nel capitolo precedente l'impaginazione
del bigliettino non è venuta come volevo io, troppo grande e
spostata ed il risultato era pessimo, oramai non lo cambio, ma dato che
uso il programma per l'html da poco se a volte le pagine non sono
impostate molto bene è perchè di sicuro non ho
saputo
sistemare per bene tramite il programma)
buona lettura...
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Capitolo 12.
Come tutte le mattine McGee e
Abby si ritrovarono nel
parcheggio del NCIS per poi salire insieme in ufficio e nel frattempo
si
raccontavano quello che avevano fatto la sera
precedente; naturalmente il più delle
volte parlava Abby, ma a Timothy non creava nessun problema, anzi
adorava
ascoltarla durante i suoi monologhi interminabili e quella mattina non
fu da
meno…
Arrivò che era più agitata del solito, era
impaziente di sapere se Tony e
Ziva avevano risolto; la sera avanti non aveva avuto il coraggio di
chiamare Ziva,
ma ora fremeva dalla curiosità…
-Abby si può sapere quanti caffè hai
già preso
stamani?- chiese McGee nel vederla arrivare così
agitata,
-oh Tim non hai idea
di cosa è successo ieri…non crederai alle tue
orecchie quando te lo dirò-,
-ok
Abby, ma dimmi tutto…cosa è successo ieri che ti
manda così in estasi?-,
-allora ti ricordi ieri quando ho accompagnato Ziva a
casa…ma certo che ti
ricordi è successo solo ieri e poi come scordarselo dopo che
Ziva è quasi
svenuta in ufficio…comunque andiamo avanti…ieri
era venuta a chiedermi il
numero di un dott., ma non uno generico, bensì un
ginecologo,così gli ho preso
un appuntamento dalla mia dott.ssa e quando siamo venute via da qui
siamo
andate a fare la visita…oh mio dio!!! Non ci crederai mai
Tim…è una cosa così bella…-,
-Abby
mi vuoi forse dire che Ziva è incinta?- chiese McGee con un
tono alquanto
meravigliato,
- siiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!McGee, Ziva è incinta e indovina di
chi!- disse Abby al culmine della gioia,
- Abby non dirmi che il padre è lui…noooo
non ci credo è lui veramente?...cioè Tony
è il padre?- chiese ancora più
meravigliato McGee,
- si Tim è Tony- Abby non aveva smesso un attimo si
saltellare sui suoi zatteroni mentre parlava,
-cioè vuoi dirmi che l’uomo che ha un appuntamento
diverso ogni settimana finalmente ha messo la testa a posto? Che
finalmente è
riuscito a vedere
Ziva e l’amore che
provava verso di lui e adesso aspettano un bambino? I miei complimenti,
in
questi mesi ci hanno ingannati alla grande a tutti- continuò
McGee,
-eh no Tim
è qui che ti sbagli…ieri Ziva dopo che ha
scoperto di essere incinta è
scoppiata a piangere e si è confidata con me…la
dovevi vedere mi sembrava così
indifesa e poi sono stata felice che abbia scelto me per farsi aiutare,
questo
mi ha fatto capire che si fida di me-,
- Abby mi vuoi dire il resto…e comunque
io ve l’ho sempre detto che sotto quello strato di donna dura
e forte ce n’era
una più umana-,
-si, si Tim l'hai sempre detto vabbè continuo…in
questo periodo avevano smesso di parlarsi veramente; fu Tony a chiedere
un periodo di pausa
perché non era sicuro di poter affrontare quella storia che
stava diventando
troppo seria-,
-ahahahahah non ci posso credere…ahahahaha il grande playboy
ahahahaha…il grande playboy che ha paura di una storia seria
ahahahahah- McGee
non riusciva a smettere di ridere,
- e dai Tim smettila comunque non ho finito;
nel pomeriggio sul tardi ero sempre da Ziva,
anche se stava dormendo non mi andava di lasciarla sola
quando ad un
certo punto hanno suonato alla porta e sai chi era?...ma si proprio il
nostro
Tony…così io sono andata via, ma ora muoio dalla
voglia di sapere cosa è
successo in quella casa…oddio ci pensi che tra 6mesi e mezzo
saremo la zia Abby
e lo zio Tim…che emozione-,
-eh si è proprio una bella notizia, inaspettata ma
bella…io dico che quei due testoni hanno risolto tutti i
loro problemi…cavolo
però…Tony padre…mi dovrò
abituare all’idea- disse McGee…
Nel frattempo erano
arrivati in ufficio e proprio mentre McGee stava dicendo le ultime
parole
furono raggiunti da Ducky che intervenne –chi è
che sta per diventare padre?-,
Abby vedendo il medico lo raggiunse correndo e mentre lo abbracciava
disse –oh
Ducky non lo indovinerai mai…Tony e Ziva stanno per avere un
bambino-,
- oh che
bella notizia mia cara ragazza, e quando l’hanno
scoperto?devo dire che era
l’ora che quei due si dichiarassero; soprattutto quel testone
di Tony, Ziva ha
provato a fargli capire quello che provava per mesi…-,
-l’hanno scoperto solo
ieri, anche se sospetto che Ziva avesse già dei dubbi-
rispose Abby,
- vi
saluto cari ragazzi dopo questa bella notizia è meglio che
torni giù, c’è un
caro signore che mi aspetta per la sua autopsia nel frattempo
avvertirò anche
il signor Palmer della novità-,
-ok Ducky…poi appena hai scoperto qualcosa
chiamaci- disse McGee…
-oh buongiorno Jethro! Saputa la novità?-,
-buongiorno
Ducky!si l’ho saputa…ma dov’è
DiNozzo?se pensa di passarla liscia o di
sfuggirmi si sbaglia di grosso- tuonò Gibbs entrando in
ufficio,
- non essere
troppo duro con quei due ragazzi Jethro, lo sai che quando
c’è di mezzo l’amore…e
poi non vorrei ricordarti di quei due miei amici che per il loro amore,
una
sera durante una missione a Parigi..-,
- ok Ducky sei stato piuttosto chiaro-
intervenne subito Gibbs che aveva capito dove voleva andare a parare
l’amico,
poi aggiunse –comunque non sono arrabbiato con loro, ma
lasciami divertire un
po’, dato che se conosco DiNozzo avrà il terrore
negli occhi quando mi vedrà-
disse Gibbs con un sorrisino sadico dipinto sul volto…
Erano già le nove passate
e ancora Tony non era in ufficio…Abby era la terza volta
nell’arco di un’ora
che andava in ufficio dal suo laboratorio in modo da poter parlare con
Tony, ma
anche questa volta non trovò nessuno a parte McGee che era
intento nel suo
lavoro e Gibbs che stava diventando sempre più
nervoso…
-giuro che questa volta
lo ammazzo…se non arriva entro 5 minuti vado a caricare il
mio fucile- disse
Gibbs;
dopo che pronunciò quelle parole sentirono le porte
dell’ascensore
aprirsi e poco dopo apparve Tony…
continua...
|
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Capitolo 13 *** Capitolo 13. ***
nuovo capitolo...
grazie
mille a EMILY(ahahah
vuoi riviere il felice momento del parto), SCREEC_94_,
e PUPAZZA(tesoro
no non sei l'unica a non averla letta, almeno credo, ma ne sono quasi
certa......stasera certo che ci sono sul forum, almeno credo
perchè domani ho un esame e se non sono a ripassare per
l'ennesima volta ci sono di sicuro...ho una fifa pazzesca, come sempre
del resto uff.)...
come sempre grazie a coloro che mi hanno inserito tra le loro storie
seguite...
(oh mamma in questo trafiletto ho ripetuto mille volte le solite parole
scusate)
buona lettura...
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Capitolo 13.
Per strada aveva volato, non
aveva mai guidato in modo più
irresponsabile e pericoloso in vita sua…arrivò al
NCIS che erano già le 9.00
passate e mentre era in ascensore non faceva che ripetersi di stare
calmo, che
Gibbs avrebbe capito la situazione, ma non appena le porte si aprirono
la convinzione
di uscire vivo dall’ufficio quella sera era svanita in un
attimo. Come arrivò
alla sua scrivania si trovò gli occhi di 3 persone fissi su
di lui; cercò di
fare l’indifferente e salutare come se nulla fosse, ma il
risultato non fu
quello sperato…
McGee lo guardava in modo strano;
Abby, invece, come lo vide
posare la roba si fiondò su di lui e urlando disse
–allora devi dirci
tutto…cosa è successo ieri sera? Ti sei chiarito
con Ziva? Sei tornato con lei
vero? Non avrai intenzione di lasciarla sola ora che è
incinta?...sei un
testone Tony, non sai come sta male senza dite…me lo ha
detto lei sai, ieri
pomeriggio si è confidata con me, e non sai come sono felice
che mi consideri
una sua amica e che si fidi di me…non si era mai aperta
così tanto in questi anni,
forse hanno influito gli ormoni, ma torniamo a noi…lo vuoi
vero questo bambino,
perché ti posso assicurare che lei lo vuole e vuole te
più di ogni altra cosa,
ma tu non devi fare sempre di testa tua…scommetto che sei
scappato di nuovo
alla parola bambino sennò ora non saresti qui in ufficio, ma
saresti a tenere
compagnia a Ziva che oggi si deve riposare…non capisci nulla
Tony lei ti ama e
so che anche te la ami…-,
Abby era un fiume in piena, nessuno dei presenti
riusciva a capire neanche una parola di quello che stava dicendo fino a
quando
intervenne Tony e le disse a bassa voce –Abby
calmati…è tutto risolto e credimi
non ho intenzione di lasciarla mai più-,
-oh Tony allora state insieme…che
bella notizia, sono così felice- urlò Abby che
però fu interrotta da Gibbs che
urlò –DINOZZO!-,
-ehm si capo? Mi scusi per il ritardo, ma è stata una
mattina
trafficata, ma non succederà più-,
-su questo ci puoi giurare DiNozzo…adesso
dammi 3 buoni motivi per cui non devo andare a prendere il mio fucile a
casa-,
-3 buoni motivi capo?!-disse con voce non molto tranquilla
Tony,
-si DiNozzo
avanti, prima che non ti dia neppure questa
possibilità-,
-allora…uno potrebbe
essere perché mi vuoi bene capo, ci tieni a
me…poi un altro…ah si! Perché sono
un ottimo agente e per di più il tuo secondo e non penso che
te ne vuoi cercare
un altro…e poi…bhe capo non mi puoi sparare
proprio adesso che…bhe lo sai capo
perché…-,
-no DiNozzo non lo so-,
-bhe si capo…cioè il terzo motivo
è…bhe…perché stò
per diventare padre e non vorrai mica far crescere mio figlio
senza un padre-,
-non ne sarei così sicuro DiNozzo- e mentre parlava si
avvicinava sempre di più a Tony, il quale cominciava ad
essere preoccupato,
-DiNozzo hai sbagliato a rispondere la terza motivazione doveva essere
la
PRIMA!!- e urlando questo gli dette uno scappellotto
fortissimo –scusa capo!-,
-DiNozzo quante volte vi devo ripetere cosa penso delle scuse?...Ziva
è rimasta
a casa come le avevo ordinato?spero che sia tutto apposto tra voi, non
vorrei
arrivare alla parte dove ti devo fare un discorsetto-,
- non c’è bisogno capo è
tutto risolto…io l’ho lasciata a casa che si
lamentava del fatto che si sarebbe
annoiata di sicuro…spero solo che non si affatichi dato che
voleva andare a
fare la spesa…comunque capo è sicuro che non
sarà un problema per la squadra?-,
-Tony non mi fare di queste domande, secondo te perché
c’era la regola numero
12, solo per un mio divertimento? Comunque ho già parlato io
con il nuovo
direttore e dopo un’animata discussione abbiamo stabilito che
non è un problema
per nessuno…e adesso guarda di metterti a lavoro
all’istante…se qualcuno mi
cerca io sono da Ducky per farmi aggiornare sul caso- e così
se ne andò
dall’ufficio…
come Gibbs si chiuse in ascensore Tony lasciò andare un
sospiro di
sollievo…mentre si mise a sedere si sentì un
po’ osservato, infatti come alzò
lo sguardo si trovò davanti Abby e McGee che lo guardavano
con un sorriso a 32
denti –bhe che c’è? Cosa avete da
fissare?-,
-insomma questo grande playboy
aveva paura eh?- disse McGee che stava per scoppiare a ridere,
-eh dai Tim non
lo prendere in giro, sennò poi non ci vorrà come
zii per il bambino-,
-ecco
vedi pivello comincia ad ascoltare Abby se non vuoi ripercussioni-
disse Tony
molto seriamente,
- ok, ok…comunque congratulazioni-,
-ragazzi io vi lascio ho
delle impronte da identificare…ci vediamo dopo- disse Abby e
poi se ne andò in
laboratorio…anche McGee si rimise alla scrivania a cercare
informazioni
sull’ufficiale di marina scomparso, mentre Tony prima di
mettersi a lavoro
prese il telefono e mandò un messaggio a Ziva…
continua...
|
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Capitolo 14 *** Capitolo 14. ***
nuovo capitolo...
PUPAZZA,SCREEC_94_
e FE7
vi adoro grazie mille...
come sempre grazie a coloro che mi hanno inserito tra le loro storie
seguite...
qualche piccola variazione anche in questo capitolo...
buona lettura...
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Capitolo 14.
Come Tony era andato via Ziva
si rimise un po’ a letto…sotto
il calduccio delle coperte era rientrata in una dormiveglia molto
piacevole…fu
risvegliata dal suono del cellulare che l’avvertiva che aveva
ricevuto un messaggio;
non riusciva ad immaginarsi chi potesse essere
fino a quando non lesse il nome sul
display…già quel nome la rese felice
*puoi
stare tranquilla, anche stasera tornerò
a casa sano e salvo…per fortuna il
capo non ha intenzione di usare il suo fucile…te come ti
senti?cosa stai
facendo?aspetta me per andare a fare la spesa, per una volta
ascoltami…oggi
riguardati…mi manchi già da impazzire, vorrei
essere lì sotto le coperte
abbracciati…ti amo…buona giornata a stasera*
non esitò un secondo a rispondere
*se proprio lo vuoi sapere mi hai svegliato…mi ero
riaddormentata sotto le coperte dove vorresti essere anche tu e dove ti
vorrei
adesso…io sono tranquilla, eri te quello agitato, te
l’avevo detto che non ti
sarebbe successo nulla…sono contenta che torni,
così mi puoi preparare la cena
come ieri sera…va bene aspetterò te per andare a
fare la spesa…appena abbiamo
un minuto dobbiamo organizzarci su alcune cose, stile con le case e un
sacco di
altre cose che ci stravolgeranno la vita…ti senti
pronto?...comunque adesso
lavora e concentrati ne riparliamo con calma…io mi
guarderò quel film anche se
non ho molta voglia…mi manchi anche tu...un bacio e buon
lavoro…*
Tony rilesse un paio di volte il messaggio, in tutto il
trambusto della sera precedente non aveva pensato al problema
casa…ora che
aspettavano un bambino non potevano continuare a vivere in case
separate…decise
che quella sera ne avrebbe parlato con Ziva e poi si mise a
lavoro…
Ziva
a quel punto, dato che oramai era sveglia, decise di
alzarsi e trovare qualcosa da fare; mentre si stava vestendo
sentì di nuovo il
cellulare…era sempre Tony…
*mai stato più pronto in tutta la mia vita…sono
felice…ora
vado veramente prima che Gibbs cambi idea…ciao…*
quest’ultimo messaggio confermò a Ziva che Tony non
l’avrebbe veramente lasciata mai
più e finalmente anche lei aveva trovato una
stabilità, una persona con cui
condividere ogni momento e su cui poter
contare…passò il resto della mattinata
a riordinare un po’ casa, poi dopo un buon pranzo non aveva
più idea di come
passare il resto della giornata…provò a guardare
il film, ma senza Tony dopo 5
minuti era già annoiata, gli mancava lui che imitava le voci
degli attori, che
anticipasse tutte le battute o che faceva qualche commento ad ogni
scena…cominciò a girovagare per casa quando si
ricordò che dal suo ultimo
ritorno in America da Israele si era portata dietro una scatola
piuttosto
grande piena di foto e alcuni album vuoti, così decise di
farsi forza e
riordinare tutte quelle foto una volta per tutte.
Durante tutto il pomeriggio si
perse in quella marea di ricordi, di quei momenti belli e
non…era talmente
concentrata su quel lavoro che non si accorse del tempo che passava,
fino a
quando non sentì il campanello.
Si riscosse dai suoi pensieri e solo in quel
momento vide che fuori si era fatto buio; aprì la porta e si
trovò davanti Tony
con un sorriso luminoso…-finalmente a casa!!- disse mentre
entrava,
- ciao! Ma
sei già tornato?ma che ore sono?-,
-come sono già tornato? Quanto mi volevi far
lavorare oggi? Ziva guarda che sono già le 18.30-,
- le 18.30? cavolo ma è
tardissimo-,
-Ziva ma stai bene? Cosa eri a fare di così importante che
non ti
sei neppure accorta di che ore sono?-,
-ero talmente concentrata a riordinare
alcune cose, che non mi sono proprio accorta che era già
tardi…comunque ben
tornato a casa- e così dicendo si avvicinò a Tony
dandogli un piccolo bacio
sulle labbra…non fece in tempo ad allontanarsi che Tony la
serrò in un
abbraccio e la baciò di nuovo…un bacio
più profondo del primo…
quando si
staccarono Tony, tenendola per mano, la condusse in sala mentre diceva
–allora
Ziva dobbiamo decidere alcune cose…non mi è
piaciuto tornare a casa e aver
dovuto suonare il campanello-,
-vuoi decidere tutto proprio adesso?non dovevamo
andare a fare la spesa?- chiese Ziva,
-bhe meglio decidere tutto ora e poi
goderci i restanti mesi della gravidanza nel modo più
tranquillo e spensierato
possibile, che ne pensi?-,
-ok va bene…ma la spesa?-,
-la spesa andiamo domani
sera dopo il lavoro…ma cosa è successo qui in
sala, è esploso una bomba per
caso?- chiese Tony rendendosi conto solo in quel momento di come era
ridotta la
sala…
Ziva aveva spostato di lato il tavolino e liberando da ogni cosa il
tappatone disteso in terra, e poi aveva sparso ovunque le foto da
riordinare;
alcune erano già sistemate negli album, ma altre erano
ancora sparse per tutto
il tappeto…Ziva si affrettò a spiegare e mentre
parlava cominciò a raccoglierle
velocemente e a
chiudere gli album,
rilanciando tutto nella scatola –scusa per il disordine
è che stavo sistemando
un po’ di cose-,
Tony le si avvicinò e facendola fermare disse
–ehi, ehi
fermati! Non c’è bisogno che riordini
tutto…che foto sono?- e ne prese alcune
in mano, ma Ziva si affrettò a riprendergliele e a lanciarle
nella scatola,
-niente d’importante Tony…dai mettiamoci sul
divano e prima di prendere
decisioni importanti, dimmi cosa è successo oggi a
lavoro…io mi sono proprio
annoiata-,
-a lavoro niente di nuovo…era stata denunciata la scomparsa
di un
tenente, ma abbiamo scoperto che in realtà stava passando un
paio di giorni in
montagna con l’amante…niente di
eccezionale…sei sicura che quelle foto non
siano nulla?-, -si ne sono sicura…non sono
niente…insomma era con l’amante eh?-
continuò Ziva nel tentativo di sviare Tony dal discorso
foto, ma non ci riuscì,
-eh no Ziva non ci credo…se non sono nulla perché
non vuoi che le veda?- Ziva
abbassò lo sguardo e rimase in silenzio, -ehi devi imparare
a fidarti di me,
non puoi sempre nasconderti dietro ad una barriera e lasciare gli altri
fuori…almeno a me fammi entrare…stiamo per
diventare una famiglia e dobbiamo
fidarci l’uno dell’altra…- Ziva era
sempre in silenzio poi tornando a guardare
Tony negli occhi gli accarezzò una guancia delicatamente e
si sporse in avanti dandogli
un
leggero bacio e poi disse –io mi fido di
te…è che…vedi…queste foto
sono
spezzoni del mio passato, e prima di condividerlo totalmente con
qualcuno…con
te…preferisco riordinarlo dentro di me e ho deciso di farlo
riordinando queste
foto…anche loro come il mio cuore sono rimaste chiuse in una
scatola per troppo
tempo…ma ti prometto che appena avrò finito
condividerò ogni istante del mio
passato con te- e lo baciò di nuovo…Tony sorrise
e poi disse –sono felice che
ti fidi di me…prenditi tutto il tempo che ti serve io ci
sarò sempre quando
avrai bisogno…- e guardandola negli occhi disse quasi in un
sussurro -…ti amo
Ziva…-; rimasero così a fissarsi negli occhi e a
sorridersi per diversi
minuti…entrambi persi nello sguardo
dell’altro…sguardi pieni
d’amore…fino a quando prima di scambiarsi un altro
tenero bacio a fior di labbra Ziva sussurrò teneramente -ti
amo-…
continua...
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Capitolo 15 *** Capitolo 15. ***
nuovo capitolo...
PUPAZZA e FE7 sempre
troppo gentili...
come sempre grazie a chi mi ha inserito tra le loro storie seguite...
lo sò questi capitoli non sono niente di particolare, ma con
calma arriveranno anche quelli...come dire?!...più
"sentiti"(ok
sono fusa totalmente)...
per domani non sò cosa fare, se postare più di
una volta oppure postare un capitolo soltanto come sempre(sono in
dubbio perchè il prossimo capitolo è diviso in
parti perchè sennò era troppo lungo)voi come
preferite?
buona lettura(ah dal prossimo capitolo farò un piccolo passo
in avanti nei mesi; tranquilli non vi decriverò ogni giorno
della gravidanza di Ziva)...
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Capitolo 15.
Dopo essersi scambiati
qualche bacio Tony andò a farsi una
doccia e Ziva finì di raccogliere tutte le foto e riporle a
posto, almeno per
quel giorno, poi non sapendo cosa fare decise di preparare lei la cena;
Tony
uscì dalla doccia e mentre si stava vestendo raggiunse Ziva
che trovò a finire
di sistemare la tavola e abbracciandola da dietro disse –ehi
avevo detto che la
preparavo io la cena-,
-non ti preoccupare, avevo bisogno da fare qualcosa: oggi
mi sono proprio annoiata…e poi Tony non è che
adesso devo stare con le mani in
mano per tutta la gravidanza, non ne ho proprio le intenzioni- disse
con voce
battagliera,
-ok piccola ninja, ma non voglio che ti affatichi troppo; non
voglio che vi succeda qualcosa- e cominciò a lasciarle una
scia di baci sul
collo, mentre con le mani aveva raggiunto il ventre della donna e lo
stava
accarezzando con tutto l’amore possibile…
Ziva si abbandonò a quel senso di
amore che l’aveva avvolta e quasi sussurrando disse
–tranquillo Tony non ci
succederà nulla, andrà tutto bene-;
Tony la fece voltare e per l’ennesima volta
la baciò…era passato appena un giorno dalla
scoperta di aspettare un bambino,
dalla loro riconciliazione e ogni volta, ogni istante, ogni attimo in
cui erano
vicini non riuscivano più a fare a meno di baciarsi o
semplicemente scambiarsi
una carezza o un sorriso…furono questi semplici gesti a far
capire ad entrambe
che non avrebbero più potuto vivere senza l’altro,
che loro erano veramente
anime gemelle…
-Tony ceniamo?-chiese Ziva dopo il bacio che si erano appena
scambiati,
-certo, ma lascia che ti serva io-
-wow! Tutto servizio stasera-;
Durante la cena Tony raccontò tutto quello che era successo
in ufficio appena
era arrivato, da Abby che parlava a raffica senza che nessuno capisse
una sola
parola, a McGee che lo prendeva in giro fino a Gibbs e le sue minacce,
ma che
allo stesso tempo mostrava un barlume di gioia da quegli occhi di
ghiaccio.
Dopo
cena e dopo aver sistemato in cucina si accomodarono sul letto in
camera…Tony
era appoggiato con la schiena alla spagliera del letto e Ziva era
sdraiata
vicino a lui e aveva la testa appoggiata sulla sua spalla, mentre con
una mano
gli accarezzava il petto.
Tony prese un blocco ed una penna e disse –allora
Ziva da dove cominciamo?-,
-bhe Tony, ma non serve un blocco-,
- vedrai che
invece ci sarà utile-,
-ok…cosa ne dici di cominciare dal discorso casa?mi
sembra la cosa più importante-,
-hai ragione…allora casa mia mi sembra un po’
piccolina…diciamo che è la classica casa
da scapolo- Ziva si mise a ridere a quella descrizione e aggiunse
–hai
ragione…ahahahah…forse la tua è un
po’ piccolina…questa se a te va bene
potrebbe anche andare, alla fine ci sono 3 camere, 2 bagni e il salone
è
collegato alla cucina ed è piuttosto ampio…ah
già poi c’è una specie di
mansarda ma non ci metto mai piede-,
- mi spieghi una cosa, ma con il nostro
stipendio come fai a permetterti una casa come
questa?d’affitto non spenderai
certamente poco-,
-sai quando sono tornata in America oramai il mio
appartamentino l’avevano già riaffittato e non
c’era niente di decente o di
accessibile, poi mi sono ricordata che tempo fa durante un caso per il
Mossad ho
salvato la vita a due uomini benestanti e sapevo che avevano delle case
anche
qui a Washington, così quando l’ho chiamati mi
hanno proposto questa in
affitto, ma ad un prezzo moderato; so che la vogliono vendere dato che
hanno
provato a farmi mille proposte, ma da sola non ho voluto fare un passo
del genere,
non ero sicura neppure della mia permanenza qui in
America…ma ora…-,
- ma ora
tutto è diverso e tu non ti muovi di qui…non mi
lascerai solo…-,
-no non ti
lascerò mai- rimasero così a fissarsi per qualche
minuto fino a quando Ziva non
interruppe quel momento –allora cosa facciamo?continuiamo con
l’affitto oppure
la compriamo?ma se non te la senti non ci sono problemi, dobbiamo
essere sicuri
di questo passo…o se preferisci avere una casa nostra, ma
nostra nostra a me va
bene; quella di tornare qui è una delle tante opzioni che
abbiamo e…-,
-sshhhsss!!- disse Tony intimando con dolcezza a Ziva di smettere di
parlare,
-Ziva questa casa è perfetta, non c’è
bisogno di andare a cercare altrove…e poi
se quei due ti devono la vita ci faranno un prezzo di favore- disse
sorridendo
Tony,
-Tony non mi voglio approfittare di questa cosa per avere un prezzo di
favore-,
-Ziva stavo scherzando…sarei curioso di sapere da quante
persone devi
riscuotere un debito di questo tipo-,
-eh direi che poche non sono…ok torniamo
a concentrarci qui…discorso casa chiuso…domani
chiamo Tom e sento quando può
venire qui per discutere del contratto…appunta
vai…-,
-scritto…seconda cosa!
quando svuotiamo il mio appartamento?io ho pagato l’affitto
anche del mese
prossimo, ma avendo una clausola nel contratto che diceva che se non
avverto in
tempo devo pagare il mese successivo prima di lasciare
l’appartamento, a questo
punto lo posso lasciare già da domani e lo potremmo svuotare
nel fine
settimana-,
-perfetto, meglio farlo subito che posso aiutare pure io con gli
scatoloni pesanti…e non dirmi che non mi devo stancare ok?-,
-ok, ok non dirò
nulla…però alcuni mobili sono miei-,
-vorrà dire che chiamiamo pure una ditta
di traslochi e la tua roba la sistemiamo per casa…se
compriamo casa vedrai che
alcuni di questi mobili se li riprenderanno, ma solo cose superflue il
resto è
mio-,
-scritto pure questo…wow!!siamo fortissimi nel prendere
decisioni…siamo
d’accordo su tutto…wow!-,
Ziva di tutta risposta gli stampò un bacio sulla
guancia…passarono così tutta la sera in quel
letto a discutere sulle varie cose
che dovevano fare, quale potevano rimandare, fino a quando non si
addormentarono…
continua...
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Capitolo 16 *** Capitolo 16.(prima parte) ***
nuovo capitolo...
un bacio
grandissimo alle mie fedelissime che sono sempre molto gentili con i
loro commenti...
e grazie a chi mi ha inserito tra le loro storie seguite...
grazie anche a Light
che è sempre presente a lasciarmi un commeto(si
effettivamente per adesso sono tutte rose e fiori tra i
due...chissà forse la gravidanza ha intenerito un
pò troppo Ziva...sn contenta che ti siano piaciute le
interazioni tra Tony e Gibbs.)...
premetto di nuovo che questa ff è stata scritta
subito dopo la fine della quinta serie e quindi alcune informazioni che
abbiamo scoperto nel corso della sesta serie in questo capitolo non
corrisponderanno al telefilm...
l'altra parte del capitolo la posterò questo pomeriggio...
buona lettura...
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Capitolo 16.(prima parte)
Da quella sera erano passati 3
mesi, oramai Ziva era quasi
al sesto mese e la cosa era molto evidente.
La convivenza con Tony procedeva a
gonfie vele.
Alla fine avevano comprato la casa, gli amici di Ziva gli avevano
fatto un ottimo prezzo, anche se rimanevano da pagare alcune
rate…l’avevano
risistemata tutta ed era pronta ad accogliere il piccolino, anche se
l’unica
stanza da finire di sistemare era proprio la cameretta.
Durante quei mesi Tony
si era trovato a dover affrontare le svariate voglie di Ziva…
una notte si era
ritrovato a girovagare per Washington in cerca di
fargole…”siamo a Marzo e lei
vuole le fragole…io non ho parole” aveva pensato
mentre girovagava in macchina
“e poi sono sicuro che se torno senza quella perde la testa,
se invece per
qualche miracolo le trovo sicuramente non le vanno
più”…naturalmente non tornò
a mani vuote, ma il risultato fu che a Ziva non gli andavano
più, ma voleva dei
fichi…Tony continuò a sostenere nei giorni
successivi che quella fu una notte
interminabile…la mattina dopo fu la prima volta che non
vedeva l’ora di andare
in ufficio…per tutto il giorno non si fece trovare da
Ziva…non avrebbe
sopportato un’altra richiesta pazzesca…aveva
bisogno di qualche ora per se e
recuperare un po’, anche se in fondo era felice di esaudire
ogni richiesta
della sua donna…
Essendo
quasi al sesto mese e non volendo anticipare la
maternità in modo da poterla sfruttare tutta dopo il parto,
Ziva fu costretta
da Tony, ma anche dal resto del team, ad occuparsi in ufficio solo
delle varie
scartoffie che dovevano essere scritte dopo ogni caso…certo
non stava sempre
incollata alla scrivania, a volte, Gibbs le permetteva di svolgere
qualche interrogatorio
a patto che non si stressasse troppo.
Una sera, mentre Tony stava cucinando,
Ziva entrò nella stanza con tre grossi album che
appoggiò sul bancone della
cucina; Tony la guardò con aria interrogativa e lei capendo
subito cosa le
avrebbe chiesto l’anticipò dicendo
–te l’avevo promesso…appena riordinavo
il
mio passato te l’avrei mostrato…ed ecco qui!
È pronto per essere raccontato-;
Tony rimase sorpreso da questa cosa, ma ne fu anche felicissimo,
così smise di
razzolare il sugo che stava preparando la raggiunse e
l’abbracciò fortissimo
–sono felice che ti senti pronta a rendermi partecipe di
quella parte della tua
vita-,
-Tony però ci sono cose che non ti piaceranno, che ti
potrebbero ferire
e io non voglio farti soffrire-,
-tranquilla non succederà…comunque adesso
mangiamo-.
Ziva non era tranquilla, c’era una cosa che Tony non sapeva,
o
meglio lo sapeva solo Gibbs, e aveva paura di fargli del male.
Durante la cena
fu molto agitata, Tony lo notò subito, ma preferì
aspettare a chiedergli il
motivo…come sempre dopo cena si sistemarono in sala, ma
quella sera
abbandonarono il divano preferendo distendersi sul tappeto appoggiati
ad alcuni
cuscini e avvolti in una coperta(anche se erano quasi a maggio, la sera
ancora
non era caldissimo) e gli album davanti a loro.
Ziva prese il primo album e lo
porse a Tony, il quale cominciò a
sfogliarlo…nella prima pagina con una bella
scrittura c’era scritto “Il mio
Israele”…ogni pagina conteneva un collage di
foto e a volte oltre alle foto c’erano frasi, nomi, date
tutte scritte in
ebraico; naturalmente Ziva tradusse tutto a Tony…tra tutte
quelle foto di Ziva
bambina, ragazza, donna, o con gli amici o la sorella o i vari parenti,
Tony
rimase colpito da alcune foto che spiegavano perfettamente la vita di
Ziva.
La
prima foto raffigurava un uomo e una donna che si stavano scambiando un
tenero
bacio vicino a due bimbe piccole. Ziva spiegò che quelle
persone erano suo
padre e sua madre con lei e la sorellina Tali…in quella foto
lei aveva 4 anni e
Tali 2; in più da quella foto traspariva tutto
l’amore che i genitori di Ziva
si volevano…dai loro occhi si leggeva quella
felicità che Tony rivedeva negli
occhi di Ziva e nei suoi ogni volta che erano vicini…le due
bambine
assomigliavano moltissimo alla madre, avevano il suo stesso sorriso, lo
stesso
che Ziva riservava solo a lui.
La seconda foto rappresentava Ziva già ragazza con la
madre...Ziva assomigliava moltissimo alla madre...avevano gli stessi
occhi, e anche lo sguardo era lo stesso...quello sguardo furbo, a volte
duro, ma allo stesso tempo dolce e pieno d’amore…e
quei capelli così
lunghi e neri…
-era una donna bellissima tua madre-
,-lo so, era una persona
speciale-,
-le assomigli molto sai...non solo fisicamente, ma avete lo stesso
sguardo mi sa che anche caratterialmente vi assomigliate-,
-no non è vero, lei era migliore di me…era
capace di amare senza paura, senza vergogna-,
-ehi ziva anche te ne sei capace
credimi-,
-Tony non dire così, sai che non è
vero…lo sai meglio di me che a volte
non riesco ad esprimerti a parole quanto sei importante per me, cosa
che tu riesci a fare in
ogni momento-,
-Ziva ma anche se non me lo dici a parole me lo dimostri in ogni
istante della giornata attraverso i piccoli gesti, sorrisi, baci
carezze e a
volte anche solo tramite uno sguardo o qualche tua
battuta…non esistono solo le
parole per dire ti amo o per rendere speciale una persona e te
me lo dimostri in ogni istante-,
Ziva rimase in silenzio a guardare Tony, poi quando finì di
parlare gli si
avvicinò posandogli un leggero bacio
sulla bocca e sempre sfiorandogli le labbra sussurrò
–ti amo Tony- al che Tony rispose
con un altro bacio…dopo il bacio Tony continuò a
sfogliare l’album dove c’erano
foto che rappresentavano vari momenti felici, quando ne notò
una alquanto
strana.
continua...
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Capitolo 17 *** Capitolo 16.(seconda parte) ***
seconda parte del
capitolo 16, ed è anche la parte conclusiva del capitolo...
(in realtà era diviso in tre parti ma le ultime due le ho
unite in una sola)
FE7 grazie
mille per il commento, sei sempre super puntualissima nel lasciarmi un
segno del tuo passaggio cosa che apprezzo tantissimo...
premetto
per l'ennesima volta che questa ff è stata scritta subito
dopo
la fine della quinta serie e quindi alcune informazioni che abbiamo
scoperto nel corso della sesta serie in questo capitolo non
corrisponderanno al telefilm(lo ripeto giusto nel caso fosse sfiggito a
qualcuno)...
Pupazza domani la tua curiosità di sapere se è
maschio o femmina sarà soddisfatta...
buona lettura...
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Capitolo 16.(seconda parte)
Quella
terza foto rappresentava un
uomo, Ziva a 16 anni, Tali e un ragazzo…in
quel ragazzo vide qualcosa di familiare, ma non riusciva a inquadrare
cosa…
-Ziva ma chi sono quest’uomo e questo ragazzo?- chiese
Tony,
-Tony quello
è mio padre l’hai visto prima-,
-Ziva non è possibile l’uomo delle altre foto
aveva un’altra espressione più distesa,
più felice…qui ha uno sguardo che non
trasmette nulla, è così vuoto, ma cosa gli
è successo?-,
-è successo che è morta
mia madre…non ha mai superato quel momento, non lo ha mai
accettato ed è per
questo che ha fatto del Mossad la sua vita lasciando in disparte i suoi
figli…naturalmente la morte di due di loro non
l’ha certamente aiutato e
neppure che l’unica figlia rimasta non gli rivolga la parola
da anni-,
-così
questo ragazzo vicino a te è tuo fratello?non sapevo che ne
avessi uno, sapevo
solo di Tali…chissà perché poi mi
sembra di conoscerlo- disse Tony con sguardo
perso in quella foto come se cercasse di capire dove poteva aver visto
quegli
occhi, ma alla domanda rispose Ziva –lui era il mio
fratellastro…quando sua
madre morì venne a stare da noi; praticamente ci siamo
aiutati a vicenda, poi
dopo la morte di Tali mi era rimasto solo lui-,
-gli dovevi volere molto bene
anche se era il tuo fratellastro…forse assomiglia a qualche
mio conoscente, per
questo mi sembra di conoscerlo; te la senti di raccontarmi come
è morto?-,
Ziva
prese coraggio e in un soffio disse –gli hanno sparato-, poi
aggiunse con voce
bassa ma ferma –Tony tu l’hai
conosciuto…lui era…-,
non finì di parlare che
intervenne Tony che con voce incredula disse – Ari
Aswari…cioè tu sei la
sorella di quel bastardo che ha ucciso Kate e che ci voleva morti?- nel
dire le
ultime cose alzò un pò la voce, dopo tutto era
travolto dalla sorpresa di
quella scoperta;
Ziva vedendolo arrabbiato riuscì solo ad abbassare la testa
e
a cercare di scacciare le lacrime che stavano prendendo il sopravvento
su di
lei
–Ziva rispondimi, dimmi che non è Ari questo,
dimmi che non è l’uomo che
Gibbs ha ucciso-, a quel punto Ziva con voce flebile disse –
io ero la sua
sorellastra e non sorella e si…-alzando la voce
continuò –era Ari, l’uomo che
ha ucciso Kate, ma se proprio lo vuoi sapere non l’ha ucciso
Gibbs bensì l’ho
fatto io…io ho ucciso Ari…l’ho fatto io
e questa cosa mi tormenta ancora…ho
ucciso l’unica persona che mi ha aiutato , sostenuto nei
periodi più brutti
della mia vita…non ti immagini neppure quello che ho provato
quando ho scoperto
chi era veramente e che aveva ucciso e che voleva continuare ad
uccidere
persone innocenti solo per vendicarsi di nostro padre; odiava
così tanto Gibbs
solo perché gli ricordava
nostro
padre e
prima di colpire nel profondo lui, il Mossad e Israele voleva partire
da
voi…non era più un infiltrato di Hamas, ne era
entrato a
farne parte…non potevo
permetterlo…per questo quando stava per sparare a Gibbs
nella
sua cantina l’ho
anticipato e l’ho ucciso...- nel parlare Ziva aumentava
sempre
più il tono della sua voce, il suo nervosismo, quel senso di
colpa che ogni tanto tornava a fare capolino dentro di lei e la paura
di aver infranto un qualcosa, che non sapeva spiegare neppure lei cosa
potesse essere, tra lei e Tony la portò ad alzare quella sua
barriera che nessuno riusciva a scolpire; innalzata come sempre solo
per
proteggersi e non finire in un abisso di dolore e paura di quei
sentimenti che invece rendevano speciale la sua vita -...lo sapevo che
non ti dovevo mostrare queste
foto…sapevo che ti avrei fatto solo del male dicendoti
questo…lo sapevo ho
sbagliato…- Tony aveva ascoltato
Ziva in
silenzio…era avvolto da uno strano senso di rabbia, ma anche
di
sorpresa…rabbia verso quell'uomo che così
all'improvviso
era entrato nella sua vita e in quella del resto della squadra,
portandogli via una collega e soprattuto un amica speciale; sorpresa
perchè non si aspettava proprio un risvolto del genere in
quella
serata, ma anche frustrazione per essere stato tenuto all'oscuro di
tutto ciò persino da Gibbs...però
sentendo il racconto di Ziva si rese conto che sarebbe stato ingiusto a
riversare su di lei la sua rabbia, dopo tutto lei non era Ari, anzi era
molto diversa e poi
non era certamente colpa sua se
era
diventato un bastardo, così prima che Ziva a causa di tutto
quel
nervosismo scoppiasse in un pianto(in quei mesi di gravidanza tra gli
ormoni impazziti e tutti quei nuovi sentimenti che provava la stavano
rendendo più vulnerabile emotivamente e quando non riusciva
più a controllare questo marasma di emozioni i suoi occhi si
riempivano di lacrime anche contro la sua volontà)
disse
–Ziva!!!Tu non hai sbagliato, hai fatto bene a raccontarmi
tutto
è giusto che io
sappia…ho avuto quella reazione solo perchè sono
rimasto
sorpreso, tutto
qui…immagino quanto debba essere difficile per te tutta
questa
storia…è solo che quando penso ad Ari penso al
fatto che
ci ha portato via un'amica e una collega speciale a cui tutti tenevamo
molto e sapere queste cose ha riaperto vecchie ferite che stavano
guarendo piano piano, ma è giusto che io
sappia…dai vieni
qui non piangere amore mio- e dicendo queste
ultime parole l’abbracciò,
–scusami tu sò quanto eravate uniti a Kate tutti
voi…so quanto dolore vi ha procurato lui…hai
tutto il
diritto di odiarlo…lo
odio pure io per essere diventato quello che era e facendo
così
a costringermi
ad ucciderlo…ogni giorno mi ripeto di aver fatto la cosa
giusta,
in quel modo
gli ho impedito di fare del male a Gibbs e a tutti voi, ma allo stesso
tempo
non mi perdono perché gli volevo bene-, Tony la strinse di
più nel suo abbraccio e Ziva continuò
dicendo
-l'unica cosa felice di tutta quella situazione è che ho
conosciuto voi...ho conosciuto te...anche se avrei preferito farlo in
un momento migliore-,
-è vero anche se lo odio e lo odierò per
sempre è stato grazie a causa sua e di circostanze infelici
se ci siamo conosciuti- disse Tony, poi per
sdrammatizzare la situazione che si era creata
aggiunse –e così anche Gibbs
è un’altra persona da cui devi riscuotere
un favore dato che gli hai salvato la vita eh?…Ziva
però da lui ne dobbiamo
approfittare!-, Ziva a quelle parole sorrise poi senza aggiungere altro
gli
dette un meritato scappellotto…
In quell’album Tony trovò
molte altre foto interessanti,
finalmente vide pure la famosa zia Nettie…molte foto
però erano di lei e Tali;
guardando quelle foto capì
che il legame
che le univa era fortissimo…si volevano molto bene e questo
traspariva da ogni
foto –ti manca molto Tali vero?-, quella domanda la
stupì però
rispose subito
– si mi manca moltissimo…sono convinta che se mi
vedesse ora non
crederebbe ai suoi occhi- sorrideva mentre parlava –da
ragazze mi ripeteva
sempre che se continuavo a spaventare ogni ragazzo che mi si avvicinava
con il
mio sguardo omicida, oppure a liquidarli dopo poco tempo che stavamo
insieme,
sarei rimasta sola; sempre se non mi facevo uccidere prima in qualche
missione…sono convinta però che se mi vedesse qui
con te in questo momento e
per di più incinta sarebbe fiera di me…e io lo
sarei di lei, qualunque cosa
avesse fatto…sicuramente i suoi sogni li avrebbe realizzati
tutti…era una
ragazza molto determinata e sicura in ogni cosa che faceva-,
-sono sicuro che
se fosse ancora qui con te sarebbe realmente fiera di te-,
-ok Tony basta
parlare del mio passato, gli altri due album te li farò
vedere a tempo debito,
ora sono veramente stanca cosa
ne dici
se ce ne andiamo a letto?-,
-certo hai ragione , queste giornate per te
devono essere massacranti- così
l’aiutò ad
alzarsi da terra e se ne andarono a letto.
Ziva oramai era quasi nel mondo dei
sogni, stava per addormentarsi definitivamente quando Tony le chiese
–Ziva
durante questi mesi di gravidanza hai mai sentito la mancanza di una
madre o
una sorella con cui potersi confidare, a cui chiedere consigli?...io
cerco di
essere presente il più possibile, ma non so se sono in grado
di svolgere bene
questo compito-,
a quel punto Ziva capì che non sarebbe ancora riuscita a
dormire, così anche se insonnolita si mise a sedere a gambe
incrociate sul
letto davanti a Tony, dopo aver riflettuto un attimo su quella domanda
rispose –Tony
te stai facendo tutto perfettamente, non potrei chiedere di meglio, sei
sempre
presente, riesci a sostenermi nei miei momenti di crisi di
pianto…sei perfetto
così come sei…non mi hai mai lasciato sola un
attimo e allo stesso tempo non
sei oppressivo…sei venuto persino a tutte le ecografie, cosa
potrei volere di
più?-,
-te lo dico io…forse che questo piccolino o piccolina la
prossima settimana
decida di farsi vedere per bene…di abbassare quel culetto e
di farci capire se
è un lui o una lei-,
-ahahaahah Tony sei sempre il solito…comunque per tornare
al discorso di prima, forse si, mi è mancata la vicinanza di
mia madre o di
Tali….a volte penso a come sarebbero potuti essere questi
mesi con loro vicine,
ma poi vedo che anche solo noi due siamo in grado di cavarcela al
meglio…sono
convinta che Tali ci avrebbe già sommerso di
regali…sai come carattere devo
dire che assomigliava molto ad Abby…comunque a dirtela tutta
ora come ora mi
basta che ci sia tu vicino e questo mi rende già
felice…come ti ho già detto,
durante questo periodo sei stato fantastico con me-,
-dici davvero?io cerco di
fare quello che posso-,
-devo dire che lo fai molto bene-, senza aggiungere
altro Tony la baciò con tutto l’amore
possibile…
era felice per quello che Ziva
gli aveva appena detto…continuando a baciarla la fece
sdraiare vicino a lui e
la racchiuse in un abbraccio…poi sopraffatti dalla
stanchezza si
addormentarono…
continua...
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Capitolo 18 *** Capitolo 17. ***
nuovo capitolo...
ed eccomi
qui sempre per fare i ringraziamenti super speciali alle meravigliose
FE7, PUPAZZA, SCREEC_94_ e LIGHT...
grazie anche a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite...
eh la ff è lunga pupazza ed è ancora da finire di
scrivere...
ed ecco il capitolo dove scoprirete di che sesso è il
piccolino...per il nome dovrete aspettare un paio di capitoli...
buona lettura...
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Capitolo 17.
Una mattina, della
settimana dopo, i due agenti avevano preso un permesso di mezza
giornata perché
Ziva aveva un’altra ecografia…Tony era
particolarmente nervoso…ancora non erano
riusciti a vedere di che sesso fosse il bambino ed era sicuro che
quella
mattina sarebbe stata la volta buona, di conseguenza era
agitatissimo…
-Tony ti
vuoi mettere a sedere e calmarti un attimo, rendi nervosa anche
me-,
- lo so è
che non stò più nella pelle, tu non sei curiosa
di sapere?-,
-si Tony sono
curiosa, ma se poi non si è mosso e non lo vediamo neppure
oggi non vorrei che
tu rimanga deluso; dopo tutto durante questo mese a parte qualche
piccolo
calcio, non ha fatto grandi movimenti- disse Ziva con tutta la calma
possibile
–dai siediti qui- continuò appoggiando la mano sul
posto vicino al suo.
Tony
non fece in tempo e mettersi seduto che si affacciò la
dott.sa e li chiamò;
Tony schizzò in piedi come se sulla poltrona ci fosse stata
una molla, mossa
che fece sorridere Ziva…
Una volta entrati nello studio e aver
fatto accomodare Ziva sul lettino vicino alla macchina
dell’ecografia, la
dott.sa esordì con tono alquanto eccitato…era in
queste situazioni che Tony e
Ziva capivano come faceva ad essere un’amica di
Abby…
- allora questa volta
ragazzi ho una sorpresa per voi…finalmente dopo un anno che
l’avevo richiesto
mi è stato portato il nuovo ecografo…è
di quelli ultra-moderni, non è come quel
vecchio rottame che avevo…vedrete che sorpresa!- e
così dicendo abbassò la luce
che c’era nella stanza, lasciandola in una certa penombra,
Tony e Ziva si
guardarono con un’aria interrogativa non capendo il gesto
della
dott.sa…comunque la dott.sa cominciò a fare
l’ecografia, ma questa volta Tony e
Ziva non guardarono nel piccolo schermo, ma l’immagine del
loro bambino era
proiettata sulla parete davanti a loro; stavano per commentare ma
furono
bloccati dalla dott.sa che gli intimò
di
fare silenzio facendogli segno di ascoltare…proprio in quel
momento la stanza
fu invasa da un regolare
TUTUM…TUTUM…TUTUM…TUTUM…
Ziva spalancò gli occhi e
guardando la dott.sa in cerca di conferma chiese
–è il suo cuore?-, la dott.sa
annuì in silenzio per farle godere quel
momento…gli occhi di Ziva si riempirono
di lacrime poi si voltò a guardare Tony, il quale era
visibilmente emozionato,
-Tony lo senti come batte?...oddio è il suo cuoricino- disse
Ziva mentre
accarezzava una guancia del compagno, il quale essendo troppo
emozionato per
parlare le baciò la mano che lo stava
accarezzando…dopo quell’attimo Ziva si
voltò di nuovo verso la dott.sa e chiese –va tutto
bene vero?-,
- si, si
procede tutto alla grande…se volete sapere il sesso oggi ve
lo posso dire è ben
evidente-, Tony non fece finire di parlare la dott.sa
che subito intervenne dicendo –certo che lo
vogliamo sapere, sono mesi che aspetto-, -allora neogenitori per voi
cos’è?- i
due si guardarono poi risposero all’unisono
-femmina!-;
erano mesi che Ziva sosteneva che fosse femmina,
e Tony, a differenza di molti uomini che come primo figlio avrebbero
preferito
un maschio, nel suo profondo aveva sempre desiderato che fosse una
bambina;
anche se poi non avrebbe fatto nessuna differenza di che sesso era,
l’importante era che stesse bene…
-e bravi mamma e papà!! Avete intuito
giusto…fra circa 3 mesi avrete una bambina- disse la
dott.sa…
il cuore di Tony
non resse all’emozione e fu invaso da una forte commozione,
non riusciva a
trattenere le lacrime che avevano cominciato a rigargli le
guance…la dott.sa
vedendoli molto emozionati si allontanò dalla coppia per
lasciargli un attimo
d’intimità…
-Ziva è una bambina…avevi
ragione…è la nostra bambina- disse Tony
che ancora non riusciva a calmarsi,
-si Tony la nostra bambina- disse Ziva, che
nel frattempo si era pulita dal gel che aveva sulla pancia, e si rimise
seduta
sul lettino e guardando Tony con delicatezza gli asciugò le
lacrime che gli
stavano, ancora, bagnando il volto; Tony ricambiò il gesto
con un dolce bacio
sulle labbra che finì non appena la dott.sa
rientrò nello studio con alcuni
fogli.
-torniamo a noi…Ziva la gravidanza procede molto bene,
c’è solo una
piccola cosa, ma rimediamo subito-,
-è qualcosa di grave?-chiese allarmata Ziva,
-no, no non ti devi preoccupare è solo che la bimba
è un po’ piccolina, è quasi
300g sotto la media e anche se procede tutto alla perfezione, non
vorrei che
fosse debole, quindi ti ho preparato un regime alimentare che dovrai
seguire e
in più lo dovrai integrare con delle
vitamina…comunque te stai il più
tranquilla possibile perché non è niente di grave
e rimediamo subito come
vedi…sei tranquilla?-,
-si, si abbastanza- rispose Ziva, anche se dentro di se
non lo era affatto,
-perfetto te continua così e vedrai che andrà
tutto bene,
devi credermi…ti fisso un altro appuntamento per il mese
prossimo così
controlliamo se ci sono miglioramenti…buona giornata e
arrivederci-,
-arrivederci e grazie di tutto-;
Tony e Ziva stavano per uscire
quando la dott.sa li richiamò –oh scusate ma sono
proprio una sbadata a momenti
mi dimenticavo di darvi questo…alla prossima volta- la
dott.sa passò una busta
a Ziva prima di chiamare la prossima paziente.
Una volta in macchina Ziva aprì
la busta e dentro vi trovò il dvd dell’ecografia
appena
fatta e le classiche
foto. Dato che era presto e a lavoro non dovevano esserci prima delle
due,
decisero di passare da casa e mangiare qualcosa…il viaggio
in
macchina fu
particolarmente silenzioso…Tony era perso ad immaginare il
volto
della sua
bambina, mentre Ziva, anche se non lo voleva dare a vedere, era
preoccupata…era
talmente persa nei suoi pensieri mentre si accarezzava il pancione che
non si
accorse che Tony a volte staccava gli occhi dalla strada e la guardava;
lui
aveva capito che Ziva era preoccupata anche se lei non glielo voleva
far
capire, ma Ziva oramai era un libro aperto per Tony…una
volta a
casa Ziva si
sdraiò sul divano e si mise a leggere il suo nuovo regime
alimentare che
avrebbe dovuto seguire…ancora non aveva aperto bocca e Tony
cominciò a
preoccuparsi per lei…andò a sedersi vicino a
lei,si
allungò a prendere il
telecomando della tv e del dvd e poi attirò Ziva a se e la
racchiuse in un
abbraccio, così fece partire il dvd che aveva inserito prima
di
sedersi…era il
dvd dell’ecografia e in sottofondo si sentiva il battito del
cuore della
bambina…Ziva a quel suono trattenendo le lacrime e con voce
ansiosa disse –è colpa mia…non
sarò mai
in grado di fare la madre se già da ora non mi so prendere
cura
di lei…deve
ancora nascere che è già sottopeso e
debole…è solo colpa mia-, Tony la strinse
ancora di più tra le sue braccia, poi dolcemente le
sussurrò –calmati Ziva e
ascolta…ascolta come batte…ti sembra il battito
di una
bambina debole?...-le prese
le mani nelle sua e le portò sulla pancia continuando
–senti…ascolta questo
TUTUM TUTUM TUTUM…senti come è regolare e
forte…TUTUM TUTUM…tranquilla non te
ne devi fare una colpa…l’ha detto anche la dott.sa
che non
è niente di
grave…vedrai che in questo mese le cose si
sistemeranno…sarai perfetta-;
Nel
frattempo Ziva si era calmata e ascoltava le parole di Tony
attentamente…era in
questi momenti che lo amava da impazzire, in questi momenti dove la
capiva e la
sosteneva teneramente…oramai non era più in grado
di vivere senza di lui…poi
Tony disse quelle due parole “sarai perfetta”,
erano le stesse parole che le
aveva detto pure Gibbs, si voltò a guardarlo e dopo avergli
fatto un dolce
sorriso disse –sai che cominci a parlare proprio come
Gibbs…quella mattina
quando stavo per svenire in ufficio, ti ricordi che mi
accompagnò alla
macchina?ecco prima che io entrassi in macchina mi disse le tue stesse
identiche parole “sarai perfetta”…eh si
gli assomigli sempre di più, ci manca
solo che adesso ti si ingrigiscano le tempie-,
- ah è così che mi ringrazi per
averti tirato su di morale?paragonandomi a Gibbs? A grazie tante
piccola
Mossad, eh si proprio un bel paragone…ma come fai a dire che
stò cominciando ad
assomigliargli, io proprio non capisco…-,
per farlo stare zitto, dato che aveva
intrapreso uno di quei suoi monologhi infiniti, Ziva gli prese il viso
tra le
mani e lo baciò appassionatamente;
Tony calmandosi restituì il bacio…dopo il
bacio Ziva tornò a guardare lo schermo della tv e
disse
–guardala Tony..guarda
quello è il suo nasino…e quello penso che sia un
piedino-,
-sei
sicura?...allora quella è una manina…vedrai
sarà bellissima…la bambina più
bella mai nata-,
-sei sempre il solito esagerato-,
-io esagerato?se è bella
almeno quanto me vedrai che sarà sicuramente la
più bella al mondo-,
-ah si?e
cosa ti fa credere di essere così bello DiNozzo?-,
-dubiti della mia bellezza
per caso?del mio fascino a cui nessuno sa resistere?-,
Ziva con uno sguardo
malizioso e con voce seducente si avvicinò
all’orecchio di Tony e sussurrò
–oh
certo che no agente speciale Anthony DiNozzo…è
una delle cose che mi ha fatto
innamorare di te-;
Tony rimase spiazzato da tanta franchezza, poi dopo un po’
d’esitazione le sussurrò a sua volta
–ti amo Ziva e non sai quanto- così Ziva
lo baciò intensamente…
dopo l’ennesimo bacio Ziva si alzò dal divano e
disse –ok
mangiamo…devo ingrassare per il suo bene e poi
sennò facciamo tardi a lavoro…-.
Dopo pranzo andarono a lavoro e Tony, senza farsi vedere da Ziva,
portò dietro
pure il dvd dell’ecografia…era già
orgoglioso di quella piccolina e la voleva
mostrare a tutti…
continua...
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Capitolo 19 *** Capitolo 18. ***
nuovo capitolo...
ed eccomi
qui sempre per fare i ringraziamenti super speciali alle meravigliose
FE7, PUPAZZA, SCREEC_94_ ....
grazie anche a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite e grazie pure
alle mie fedelissime che mi hanno inserito tra i loro preferiti e
grazie anche a FederikaBis...
buona lettura...
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Capitolo 18.
-Tim sono già arrivati Tony e Ziva?- chiese Abby
con voce
eccitata;
-Abby è già la decima volta che vieni in ufficio
e fai la
stessa domanda, e io per la decima volta ti ripeto…no non
sono arrivati…per
caso li vedi o vedi la loro roba sulle loro scrivanie?...calmati,
quando
arriveranno ti chiamo subito- rispose McGee con tutta la calma
possibile
–Abby
cosa ci fai ancora qui?- tuonò Gibbs arrivando alle spalle
della scienziata;
-oh Gibbs, sei tornato pure tu…anche te non vedi
l’ora che arrivino Tony e Ziva
vero?...sono così curiosa di sapere se questa volta si
vedeva oppure no-;
DIINN
L’ascensore
si aprì e ne uscirono Tony e Ziva, i quali non
fecero in tempo ad arrivare alle loro scrivanie che furono travolti da
Abby che
li strinse in un fortissimo abbraccio;
mentre continuava ad abbracciarli disse
–allora ragazzi…parlate…si vedeva
questa volta?...dai non teneteci sulle spine,
pure Gibbs è curioso di sapere-,
-A-A-Abby…forse se ci lasci ti possiamo dire
le ultime novità- disse Tony con quel poco di fiato che Abby
gli permetteva di
respirare,
-oh si certo scusate…se ci sono novità allora
vuol dire che si
vedeva…allora è maschio o femmina?-,
-Abby se li lasci parlare forse riusciremo
a saperlo entro domani- disse McGee che nel frattempo si era alzato
dalla sua
scrivania e si era avvicinato agli amici…cercava di non
darlo a vedere, ma
anche lui era impaziente di sapere, dopo tutto sarebbe stato lo zio Tim.
Ziva
guardò Tony e dopo essersi scambiati un sorriso complice
disse –Abby questa
volta si vedeva benissimo-,
-e allora?- chiese Tim con un pizzico di curiosità
nel tono della voce,
-e allora è una bambina-aggiunse Ziva,
-siiiiiii!!!...lo
sapevo, lo sapevo…coraggio paga McGee- urlò Abby
che cominciò a saltare per
tutto l’ufficio.
McGee con faccia sconsolata prese dal suo borsello 20 dollari,
li stava per porgere ad Abby quando Tony glieli sfilò di
mano e disse –ehi!
Sono vietate tutte le scommesse sulla mia bambina, quindi questi li
requisisco
io…scusa pivello!-; Gibbs nel frattempo si
avvicinò a Ziva e si congratulò con
lei…poi però fece un gesto che nessuno si sarebbe
mai aspettato…gli dette due
baci sulle guance e chiese –procede tutto bene?-,
Ziva che era ancora spiazzata
dal gesto di Gibbs si riscosse un attimo e si sbrigò a
rispondere –si
abbastanza bene, la dott.sa ha notato che la bambina è 300g
sotto peso e quindi
mi ha prescritto un regime alimentare da seguire…ha detto di
non preoccuparsi,
ma non è una cosa semplice-,
Gibbs le sorrise e aggiunse –vedrai che non è
niente-, poi tornando ad essere il solito Gibbs disse –da
oggi agente David ti
voglio vedere sempre su quella sedia e in più ogni
mezz’ora ti voglio trovare a
mangiare qualcosa…ci siamo intesi?-,
-agli ordini capo- rispose all’istante
Ziva;
dopodiché si avvicinò a Tony e appoggiandogli una
mano sulla spalla si
congratulò con lui prima di tornare a sedersi alla sua
scrivania,
-grazie…grazie capo- rispose Tony molto incerto.
Dopo tutto lui, McGee ed Abby
ancora non si erano ripresi del tutto dal gesto così
affettuoso di Gibbs…non
era da tutti i giorni assistere ad eventi di questo
tipo…furono risvegliati da
quel torpore in cui erano caduti da Ziva che chiese –Abby, ma
come facevi ad
essere così sicura che fosse femmina?-,
-bhe ecco…quando ero piccola mia nonna
ogni volta che vedeva una donna incinta mi ripeteva sempre che se la
pancia
rimaneva tutta contenuta sul davanti allora è maschio, ma se
invece la donna
ingrassa anche un po’ allora è femmina- disse
innocentemente Abby senza
rendersi conto effettivamente di quello che aveva detto;
Tony e McGee sentendo
quelle parole sgranarono gli occhi con uno sguardo di terrore;
Tony in
particolare aveva capito a sue spese quali erano i rischi nel dire ad
una donna
incinta che era grassa, stava per sviare il discorso quando Ziva con
uno
sguardo di fuoco disse –Abby vorresti dire che oltre ad
essere incinta sono
pure ingrassata?-, Abby non sapeva cosa dire così
subentrò Tony –no Ziva, ma
cosa vai pensando…sei bellissima così-, -ah e
così sarei grassa…cos’è
forse ti
ricordo una balena per caso? è Tony?...ti ricordo pure che
dovrò ingrassare
ancora per lei, quindi mi dispiace per te, ma mi dovrai vedere ancora
più
enorme- continuò Ziva, che a causa degli ormoni in subbuglio
si stava veramente
arrabbiando…nel frattempo Gibbs sorrideva da dietro la sua
scrivania, mentre
Abby e McGee trovarono riparo dietro a quella di
quest’ultimo;
-ma no Ziva…non
è un problema e poi non è vero che sei grassa, e
anche se lo fossi non
m’interesserebbe sei bellissima…quello che ha
detto Abby è solo un detto usato
dalle persone anziane, ma non sempre funzionano-,
-ok, ok, va bene...mi hai convinto…farò
finta di nulla- disse Ziva che si era calmata, anche se non del tutto.
Tony
vedendola mettersi a sedere si diresse verso la sua scrivania,
posò la sua roba
e dal suo zaino prese il dvd e con aria orgogliosa disse
–tadan!! Ed ecco a voi
le prime immagini della mia piccolina, con tanto di battito del
cuoricino
allegato…chi lo vuole vedere?- , Abby e McGee guardarono
Tony con sguardi che
era come se dicessero “io, io, io”, infatti non
passò troppo tempo che Abby
urlò –io lo voglio vedere- e nel dirlo
andò verso il collega e gli strappò di
mano il dvd passandolo subito a McGee mentre gli ordinava di metterlo
nel suo
computer e di proiettarlo sullo schermo grande in mezzo
all’ufficio…mentre
McGee eseguiva gli ordini e Gibbs si fingeva occupato, Ziva
guardò Tony e
sottovoce disse –Tony l’hai portato a
lavoro…ma dai ora lo vorranno vedere
tutti…potevi chiedermelo prima no?- Tony le si
avvicinò e sempre a bassa voce
disse – e dai Ziva non dire così…io
sono felice di condividere questo momento
con i miei amici-,
- si lo so Tony anch’io, ma avrei preferito farglielo vedere
a casa o quando il resto del NCIS si fosse svuotata dopo il lavoro,
ecco
tutto-,
- e dai vedrai che non lo vedrai nessun altro-;
Quando finirono di
parlare nel silenzio partì il battito del cuoricino della
bambina insieme alle
immagini dell’ecografia…Abby cominciò
subito a dire con voce emozionata –oddio
Tim guarda com’è piccola…guarda quello
è il nasino e senti come batte il cuore-
mentre parlava corse alla scrivania di Ziva e
l’abbracciò forte.
Il problema
però fu che a causa di tutto quel trambusto, molti altri
agenti del NCIS nel
passare si fermarono a guardare l’ecografia e tutti si
congratularono con i
futuri genitori…era tutto questo che Ziva non sopportava e
che aveva temuto nel
momento in cui Tony aveva tirato fuori il dvd…adorava
condividere quei momenti
con quelle persone che si avvicinavano così tanto ad una
famiglia, o meglio,
con coloro che considerava la sua famiglia, ma avrebbe tanto voluto
farlo in
privato, ma gli dispiaceva pure deludere Tony…era
così orgoglioso e felice che
ringraziava tutti i presenti con un sorriso a 32 denti…Abby
chiamò pure Ducky,
che come al solito era impegnato con Palmer a fare
un’autopsia…
-oh vediamo cosa
abbiamo qui…ragazzi miei vedo che presto ci sarà
una bambina a giro per
l’NCIS…i miei più sentiti auguri- disse
il dottore non appena entrò
nell’ufficio, ma non solo fu colui che alla fine
ristabilì un po’ di calma
dicendo –Jethro se dopo passi da me ti faccio vedere cosa ho
scoperto…Abigail
cara appena hai finito la visione vai ad analizzare questi proiettili
che ho
estratto dal cadavere…ora torno giù prima che il
signor Palmer sparisca di
nuovo come fa ultimamente…-,
-ok…adesso la festa è finita tornate tutti a
lavoro- disse alla fine Gibbs vedendo Ziva sempre più in
imbarazzo e poi lui
cominciava a spazientirsi dato che mezza NCIS era lì con
loro invece di essere
a svolgere il proprio lavoro;
Ziva lo ricambiò con uno sguardo pieno di
gratitudine…finalmente l’ordine era ristabilito
quando Abby prima di tornare a
lavoro disse –ehi ragazzi avete già pensato ad un
nome?-,
Tony e Ziva si
guardarono e poi dissero –no ancora non abbiamo pensato a
nulla-,
-vorrà dire
che oggi butterò giù una lista pure io; ora vado
dai miei piccolini..ciao!-
disse Abby prima di sparire in ascensore…
Tony si avvicinò a Ziva abbassandosi
all’altezza del pancione e sussurrò, come se
stesse parlando con la bambina
-stasera penseremo al tuo nome, anche se il papà ne ha
già in mente uno…sono
convinto che ti piacerà tantissimo e anche alla
mamma-
Ziva lo guardò con aria
interrogativa, ma Tony evitò il suo sguardo e la
baciò velocemente…poi prima
che Gibbs lo riprendesse si mise a lavoro…
continua...
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Capitolo 20 *** Capitolo 19. ***
nuovo capitolo...
i
ringraziamenti super speciali vanno alle meravigliose FE7 e SCREEC_94_
....
grazie anche a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite e grazie pure
alle mie fedelissime che mi hanno inserito tra i loro preferiti...
buona lettura...
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Capitolo 19.
Quella
sera mentre Ziva era a farsi una doccia, Tony si
sdraiò sul letto con l’album di foto che Ziva gli
aveva mostrato la settimana
avanti e cominciò a sfogliarlo di
nuovo…c’erano tantissime foto di lei e Tali
insieme…foto
di tutti i tipi…di loro abbracciate, sorridenti, che si
fanno i dispetti,
vestite con vestiti particolari e che ballavano durante dei saggi
(almeno Tony
sospettò che fossero dei saggi di danza)…fu
guardando queste foto che finì di
convincersi qual’era il nome adatto per la sua bambina;
presto lo avrebbe
proposto a Ziva ed era sicuro che lei ne sarebbe stata
felice…ripose l’album
prima che Ziva uscisse da bagno e si mise sotto le coperte.
Quando Ziva uscì
dalla doccia trovò Tony che dormiva di già,
quindi facendo molto piano per non
svegliarlo, si mise il pigiama e infilò sotto le coperte;
Tony sentendola
sdraiarsi vicino a lui si voltò e la racchiuse tra le sue
braccia dandogli un
bacio delicato sulla spalla,
-allora non stai dormendo!- disse quasi
sussurrando Ziva a Tony il quale spalancò gli occhi e le
sorrise;
Ziva
vedendolo sveglio continuò a parlare –Tony!! Non
sarà il caso di cominciare a
pensare a qualche nome? Dopo tutto mancano appena 3 mesi e per quando
nasce
vorrei aver già deciso come chiamarla-,
Tony si appoggiò su un gomito e
sorreggendosi la testa si sistemò in modo da guardare Ziva
negli occhi e con
occhi felici disse –io ho già il nome perfetto per
la nostra bambina perfetta-,
-Tony scordati di chiamarla come una qualunque bond girls o qualsiasi
altra
protagonista dei tuoi films…per lei voglio un nome
importante-,
-oh vedrai lo
adorerai, ma prima voglio sentire il parere della nostra piccolina,
quindi
adesso chiudi gli occhi che io interpello la bambina-,
-Tony ma cosa stai
dicendo?-,
-fidati chiudi gli occhi-, Ziva sorrise e chiuse gli occhi;
sentì
Tony che le alzava la maglia del pigiama e le accarezzava il
pancione…a quel
contatto sorrise ancora di più e sempre ad occhi chiusi
cominciò ad accarezzare
i capelli di lui…Tony scivolò
all’altezza del pancione e appoggiò delicatamente
le sue labbra sulla pelle della donna, poi sussurrando
cominciò a parlare alla
bambina
–ehi piccolina! adesso il papà ti scrive il nome
che ha scelto per te,
ma te mi devi dire se ti piace almeno con due calcetti ok?- e dicendo
questo
schioccò un altro bacio e poi cominciò a
fare
il segno di una T,
di una A,
una
L
e una I
Ziva spalancò gli occhi e guardò subito Tony che
le stava già
sorridendo mentre gli accarezzava la pancia
–te l’avevo detto
che………-non fece
in tempo a finire di parlare che la bambina si mosse, e come se avesse
capito
quello che aveva detto Tony, tirò due bei calcioni;
furono piuttosto forti dato
che lasciarono Ziva quasi senza fiato, Tony esultò felice
del suo successo
–lo
sapevo che ti sarebbe piaciuto…senti che bei calci che hai
tirato, hai lasciato
la mamma quasi senza fiato…e lei che aveva paura che fossi
debole-,
-Tony dici
veramente? La vuoi chiamare Tali?-,
-si Ziva dico veramente e poi vedi piace
pure a lei, ma se non vuoi ne cerchiamo un altro-,
-no, no non ne voglio un
altro per lei…sono così felice…ma come
fai ad essere così straordinario?-,
-Ziva
te mi hai detto che volevi un nome importante per lei, Tali per te era
importante quindi perché non chiamare la nostra piccolina
con il nome di una
persona importante per la sua mamma?e poi l’hai sentita anche
te gli piace-;
Ziva sempre più felice si mise meglio a sedere e prendendo
tra le mani il voto
di Tony disse
–sono questi tuoi gesti che mi fanno innamorare sempre di
più di
te…sei eccezionale….vedrai che la nostra piccola
Tali ti adorerà proprio come
me- poi lo abbracciò fortissimo;
Tony si staccò dall’abbraccio e ridendo disse-
comunque Ziva ha appena assestato due calci degni di te, se nel
crescere prende
tutta la tua forza e intraprendenza dovrò cominciare preoccuparmi
già da ora; già gestire solo te
è complicato, se poi siete in due non
l’avrò mai vinta-,
-cosa vorresti dire
Tony, che è difficile gestirmi?- disse Ziva fingendosi
stizzita...
sapeva
benissimo pure lei di non avere un carattere semplice, ma sapeva che
Tony
l’amava anche per quella parte di lei…era il suo
carattere a distinguerla da
quelle sciacquette che Tony aveva frequentato prima di lei…
-a no Ziva per me
adesso sei un libro aperto, so benissimo come prenderti-,
-ah si? Dimostramelo-,
Tony non se lo fece ripetere due volte…abbracciò
Ziva stretta al suo corpo e la
baciò intensamente;
passarono gran parte della nottata così abbracciati, ad
accarezzarsi e a baciarsi con tutto l’amore che uno
sprigionava per l’altro…
continua...
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Capitolo 21 *** Capitolo 20. ***
nuovo capitolo...
FE7
e PUPAZZA
ma io vi adoro, sempre pronte a lasciarmi un commento non sapete quanto
apprezzo la cosa (immaginavo che ci eravate arrivate al nome,
la mia ff
è molto prevedibile poi in ogni capitolo lascio mille indizi
per
i capitoli successivi....eh eh pupazza ci leggiamo nella mente, quindi
questo mi fa ben sperare per superare i momenti bui
che mi aspetto)....
grazie anche a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite e grazie pure
alle mie fedelissime che mi hanno inserito tra i loro preferiti e a
rubikcube che oltre alle seguite mi ha inserito tra i suoi preferiti,
grazie...
buona lettura...
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Capitolo 20.
La
mattina si svegliarono ancora abbracciati…le loro gambe e
le loro mani erano intrecciate insieme e i loro visi erano a pochissimi
millimetri l’uno dall’altro…Ziva
aprì gli occhi per prima, ma non sciolse
l’abbraccio, preferì rimanere a guardare
Tony…era così bello e mentre dormiva,
con il viso rilassato, lo era ancora di più…poco
dopo anche Tony si svegliò;
Ziva gli sorrise mentre gli accarezzò una guancia e Tony
rispose al suo
sorriso…Ziva continuò ad accarezzargli il viso
poi mentre lo guardava in quegli
occhi così verdi, che alla luce del mattino sembravano due
smeraldi, gli
sussurrò a fior di labbra -…ti amo
Tony…-…Tony, come ogni volta che Ziva gli
apriva il suo cuore così con una spontaneità
disarmante, e così apertamente non
si apriva così spesso, sentì il suo cuore
accelerare; rimase senza fiato per
l’emozione di aver sentito quelle tre semplici parole uscire
da quella
bocca…quella bocca che conosceva nei minimi
dettagli…quella bocca che lo faceva
impazzire…poi sentendosi quasi uno stupido per essere
rimasto lì imbambolato a
guardarla e a sorridergli decise che era il caso che provasse a dire
qualcosa;
stava per parlare quando furono riscossi dal campanello di
casa…si scambiarono
uno sguardo interrogativo, poi Ziva vedendo lo sguardo supplichevole
che Tony
le stava rivolgendo si alzò da letto, mentre indossava una
vestaglia sopra il
pigiama andò ad aprire…-Abby?ma cosa ci fai qui?-
Ziva aprendo la porta si
ritrovò davanti una pimpante Abby,
-buongiorno Ziva…ma come sei sempre in
pigiama?ci credo che con Tony fate sempre tardi a lavoro; comunque oggi
ti
sequestro io, a lavoro ho già sistemato tutto e te vieni con
me- mentre parlava
si fiondò in casa e mentre si dirigeva in cucina
continuò a parlare –allora
Ziva!!!cosa ci fai ancora sulla porta, vai a cambiarti…la
colazione te la
preparo io…dai su che ci aspetta una lunga giornata-.
Abby era tutta
elettrizzata per quella giornata che stava per trascorrere con
l’amica; la sera
avanti aveva chiamato Gibbs e gli aveva chiesto un permesso per il
giorno dopo,
ma l’aveva chiesto anche per Ziva…aveva
organizzato tutto nei minimi
dettagli…
-buongiorno Abby- disse alla fine Ziva mentre continuava a guardare
l’amica con il suo sguardo indagatore –mi vuoi
spiegare per bene cosa
succede?-,
-e dai Ziva vai a prepararti…oggi sarai mia per tutto il
giorno…ti
spiego durante la colazione, su non perdere altro tempo e fai dare una
mossa a
Tony sennò Gibbs questa volta si arrabbia veramente-,
-ok,ok Abby vado, poi però
mi spieghi tutto…ah la roba per fare il caffè lo
trovi in quel ripiano-,
-si,
si lo so, poi ho portato i cornetti alla crema, ma ora
vai-…Abby era proprio su
di giri;
Ziva si arrese di capirci qualcosa di tutta quella frenesia e
andò in
camera a vestirsi e soprattutto a svegliare
Tony…-Tony!...ehi Tony!dai su
alzati che è tardi- disse amorevolmente Ziva,
-mhm si ora mi alzo, dammi un
paio di minuti-,
-no Tony è veramente tardi, dai per una volta non fare il
bambino-,
-va bene mi alzo…ah ma chi era alla porta?-,
-era Abby ora è giù a
preparare il caffè-,
-Abby?è venuta qui perché..?-,
-ma non ho capito molto
bene è così emozionata, mi ha detto solo che oggi
sarò tutta sua e che mi devo
vestire velocemente, poi mentre facciamo colazione mi
spiega…chissà cosa ha in
mente è così euforica-;
Tony, che finalmente si era alzato, raggiunse Ziva, che
era davanti all’armadio alla ricerca di qualcosa da mettere,
e l’abbracciò da
dietro appoggiando la testa sulla spalla di lei, poi mentre
delicatamente le
baciava il collo disse
–anche se oggi ti vuole per se…te sei solo mia e
non ti
cedo molto volentieri-,
-geloso Tony?-,
-si sono geloso da impazzire della
donna che amo- disse continuando a baciarla –e comunque
buongiorno-,
-buongiorno a te- rispose Ziva che a quel punto si girò per
guardarlo in viso,
ma non fece in tempo a voltarsi che Tony la baciò…
-ehi ragazzi vi date una
mossa che è tardissimo…Ziva abbiamo tantissime
cose da fare- urlò Abby dalla
cucina…
i due si guardarono sorridendosi, poi però si arresero
all’amica e
velocemente si prepararono…una volta in cucina trovarono la
tavola imbandita di
cornetti, biscotto vari latte e caffè…tanto
caffè…
-buongiorno Abby- disse Tony
vedendola,
-oh finalmente!buongiorno Tony…datti una mossa a fare
colazione che
Gibbs ti vuole in ufficio puntuale stamani; io e Ziva abbiamo preso un
permesso
per tutto il giorno-,
-Ziva non mi avevi detto che chiedevi un permesso- disse
Tony guardando la compagna,
-infatti io non l’ho chiesto- rispose sorpresa,
-no
Tony l’ho chiesto io per lei e per me…Gibbs ha
ceduto subito, dopo tutto io ho
un sacco di ferie arretrate e quindi non mi ha detto di no; per Ziva la
cosa è
stata più semplice, in questo periodo il nome Ziva unito
alla parola riposo
equivale a giorno libero senza troppe domande- rispose Abby con voce
innocente;
mentre mangiavano Tony continuò con le domande
–allora Abby cosa hai in mente
di fare oggi con Ziva?-,
-oh Tony sapessi…Ziva preparati perché ora
andiamo a
fare un giro in centro, pranziamo e poi continuiamo il nostro giro per
negozi…abbiamo da comprare un sacco di cose per la mia
nipotina-,
-Abby dovremo
camminare tutto il giorno?- chiese Ziva un po’
preoccupata,
-no tranquilla,
ogni volta che ti devi fermare ci fermiamo, ma dobbiamo comprare
vestitini,
lenzuolini, pupazzi e tutto quello che manca…ah a momenti
dimenticavo…ecco qui
la lista di nomi che vi ho fatto…dobbiamo trovargli un
nome-, Tony a quel punto
si alzò e disse –ok allora io vado e vi lascio
alle vostre spese folli…mi
raccomando Ziva non ti stancare troppo…Abby grazie per la
lista, ma il qui
presente ha trovato il nome perfetto…poi Ziva ti
spiegherà ora corro; ciao
Abby…ciao Ziva a stasera- e quasi correndo uscì
per andare a lavoro…
continua...
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Capitolo 22 *** Capitolo 21. ***
nuovo capitolo...
grazie
SCREEC_94_, PUPAZZA e FE7...felice di sapere che l'arrivo di Abby vi
è piaciuto, sono proprio contenta!!!
grazie a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite
e tra i loro preferiti...
buona lettura...
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Capitolo 21.
Come
Tony uscì di casa Abby guardò Ziva in modo
interrogativo e chiese –avete già scelto il nome
della bambina?-, -bhe si Abby
ne abbiamo parlato ieri sera e ci siamo trovati subito
d’accordo e poi anche la
piccolina qui dentro ha espresso il suo consenso con due bei
calcioni…non ci
crederai, ma mi ha lasciato quasi senza fiato-,
-e allora qual è il
nome?-chiese di nuovo Abby,
-mi spiace che ti sei disturbata a fare tutta
questa lista-,
-oh nessun problema…ma dimmi il nome-,
-ok…abbiamo deciso di
chiamarla Tali-,
-Tali? È un nome ebraico, ma Tony dove l’ha
trovato?-,
-questo
era il nome della mia sorellina…purtroppo è morta
quando aveva 16 anni, è
rimasta coinvolta in un attacco suicida di Hamas…Tony sapeva
di Tali e di
quanto era importante per me, così ha proposto di chiamare
così la nostra
piccolina…naturalmente io non sono mai stata più
felice di questa scelta-,
-oh
Ziva mi dispiace…non sapevo che avevi una sorella, pensavo
che eravate sole te
ed Ari-,
-Abby come fai a sapere di Ari?lo sapeva solo Gibbs e Tony
l’ha
scoperto solo qualche sera fa- chiese incredula Ziva, -sai
com’è avevo notato
la vostra somiglianza…i vostri occhi erano così
simili…così nel dubbio ho fatto
una ricerca…la sera che Gibbs lo uccise e lo portaste al
NCIS ero lì pure io,
anche se nessuno si accorse di me, così prima di partire per
andare al funerale
di Kate riuscii a prendere un campione di sangue, poi un giorno mentre
eravate
tutti da Ducky presi un capello rimasto sul tuo cappotto e analizzando
i due
campioni trovai delle corrispondenze che mi confermarono che eravate
fratello e
sorella-raccontò Abby,
-ogni volta mi sorprendi sempre di più…ma
perché non mi
hai mai detto di sapere?-,
-non gli ho mai dato peso, nel conoscerti ho
scoperto che eravate completamente diversi, e poi se ti andava di farlo
sapere
l’avresti detto tu, quindi ho tenuto la cosa per
me…però se devo essere sincere
sono felice che Gibbs l’abbia ucciso, non si meritava
altro-,
-Abby!non è stato
Gibbs ad ucciderlo…sono stata io, prima che sparasse a
Gibbs-,
-oh Ziva mi
dispiace tanto…ecco lo sapevo che non dovevo rivangare il
passato…meglio
cambiare discorso oggi deve essere una giornata allegra-,
-non ti preoccupare
non è un problema stò bene-,
-comunque…bel gesto quello di
Tony…quell’uomo mi
stupisce ogni giorno di più…diventare padre gli
sta dando alla testa- disse
ridendo Abby, risata che contagiò pure Ziva
–hai ragione Abby è talmente innamorato
della sua bambina che a volte sembra impazzito…ma
è così bello vederlo così
presente e premuroso- rispose Ziva anche se con il pensiero vagava
già a
Tony.
Abby sorrise, poi si abbassò all’altezza del
pancione di Ziva, le fece una
carezza e poi disse
–ehi Tali!...piccolina è la zia Abby che ti
parla…sei
pronta per andare a giro per negozi?sai ti compreremo tante belle cose
con la
mamma-, mentre Abby parlava la bambina cominciò a tirare
tutta una serie di
calci tanto che Abby urlò –Ziva hai
sentito?-,
-certo Abby l’ho sentita molto
bene-,
-che emozione non l’avevo mai sentita scalciare..oddio che
amore, è come
se mi avesse risposto-, poi sempre più emozionata fece
un’altra carezza e
schioccò un grosso bacio sulla pancia di Ziva; si
alzò in piedi ed abbracciò
l’amica che la stava guardando sorridendo.
Passarono tutta la giornata
insieme…Abby, con l’aiuto di Ziva, aveva compilato
una lista di cose da
comprare e seguendo quella girovagarono per la maggior parte dei negozi
per
bambini di Washington; rientrarono a casa solo nel tardo pomeriggio,
stremate e
piene di borse e borsine…non c’era stato negozio
da cui erano uscite a mani
vuote…avevano comprato di tutto…lenzuolini per la
carrozzina e per la
culla, copertine estive e invernali,
3 o 4 set di asciugamanini, 2 accappatoi per quando faceva il bagnetto,
un sacco
di bavaglietti sia per i primi giorni fino a quando non sarebbe stata
più
grande, ma non solo, anche nei vestitini non guardarono a spese,
praticamente
per i primi mesi Tali aveva già il guardaroba
pieno…avevano comprato pigiamini,
tutine varie e qualche vestito più festivo abbinato a
calzine, fasce da mettere
sulla testina e anche qualche mini cappellino…di oggetti
rosa c’era ben poco
dato che ne a Ziva tanto meno ad Abby piaceva molto quel colore,
avevano optato
sugli altri colori in particolare il rosso…non solo, Abby
volle subito comprare
un bel regalino alla piccolina e quando in un negozio di pupazzi vide
un
peluche a forma di pipistrello e ad entrambe le orecchie
c’erano attaccati due
fiocchini,quasi come se il pipistrello avesse due codini, se ne
innamorò
all’istante comprandolo subito; oltre al pupazzo
comprò pure un vestitino tutto
nero con alcuni fiorellini rossi disegnati con tanto di calzine e
fascia rosse,
solo l’avrebbe potuto indossare intorno ai 5 mesi.
Durante quella giornata non
avevano fatto solo compere, ma avevano pranzato in un ristorante
italiano in
centro, locale piccolino ma con una cucina favolosa, e dopo mangiato si
erano
rilassate al sole primaverile in un parco dove si ritrovarono a fare
due
chiacchiere tra donne…tradotto: a spettegolare su qualche
collega o su qualche
nuova fiamma di Abby.
Una volta a casa si rilassarono sul divano con una bella
tazza di the caldo…anche se era Maggio una volta che il sole
scompariva l’aria
tornava ad essere fredda e il vero caldo primaverile tardava ad
arrivare…
continua...
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Capitolo 23 *** Capitolo 22. ***
nuovo capitolo...
grazie
SCREEC_94_, PUPAZZA e FE7...
grazie a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite
e tra i loro preferiti...
buona lettura...
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Capitolo 22.
Nel
frattempo a lavoro Gibbs, Tony e McGee furono tutto il
giorno occupati a risolvere un caso
d’omicidio…quella mattina era stato trovato
il cadavere del tenete Sandra Joice, la donna era pure
incinta…durante
l’autopsia Ducky aveva constatato che la donna era incinta di
5 mesi…la squadra
fu tutto il giorno impegnata su quel caso, erano intenzionati a trovare
il
colpevole entro sera…in particolare Tony si fece coinvolgere
troppo, non vedeva
l’ora di trovare il colpevole, era quasi come se volesse
riscattare il tenente
e il suo bambino…durante il sopralluogo a casa della vittima
avevano notato che
la Joice viveva da sola; molti testimoni avevano confermato
l’ipotesi che il padre
del bambino l’avesse lasciata non appena era venuto a
conoscenza della
gravidanza, anche se a volte lo vedevano nei pressi della casa; quello
che
colpì gli agenti fu che la casa era invasa da un certo
disordine, ma a quanto
pare la Joice aveva dedicato una particolare cura solo per una stanza
della
casa ovvero la cameretta del bambino…era già
arredata, nel piccolo armadio
c’era già qualche vestitino e alcuni pupazzi erano
sistemati in un angolo della
stanza…Tony a quella vista fu quasi travolto
dall’emozione che però riuscì a
controllare più che bene…in quella storia non
faceva altro che pensare a Ziva e
alla sua bambina…non riusciva a spiegarsi chi avrebbe potuto
fare una cosa del
genere e in particolar modo ad una donna incinta…a
metà pomeriggio erano riusciti
a rintracciare il padre del bambino, ma dall’interrogatorio
svolto da Tony
scoprirono che l’uomo aveva fatto un passo indietro sulla sua
decisione e
durante gli ultimi mesi andava spesso da Sandra Joice in modo da
poterla
aiutare in tutto; erano tornati insieme, lui doveva solo sistemarsi con
il
lavoro e poi sarebbero andati a vivere insieme in modo da poter formare
la
propria famiglia…solo prima di sera vennero a conoscenza del
fatto che la Joice
non era in buoni rapporti con il padre…la sua famiglia era
molto religiosa e
avevano cresciuto la figlia con idee molto puritane; non avevano
accettato che
fosse entrata a lavorare in marina e da allora i rapporti si erano
incrinati,
ma avevano finito di rompersi quando avevano scoperto che era incinta
di un
uomo che non voleva il bambino e per di più fuori dal
matrimonio. I genitori
vennero convocati immediatamente al NCIS; l’interrogatori
furono svolti da
McGee e Gibbs…Tony fu spedito da Ducky con una scusa; Gibbs
aveva notato il suo
coinvolgimento e il fatto che avesse perso il controllo un paio di
volte
durante l’interrogatorio precedente, lo convinse che era
meglio allontanarlo
dagli altri sospettati…durante l’interrogatori al
padre della vittima Gibbs
scoprì che, durante l’ultimo litigio tra i due,
oltre alle parole erano
arrivati anche le mani e perdendo il controllo l’uomo aveva
spinto la figlia,
la quale cadendo aveva battuto la testa ed era morta…ma la
cosa che fece
perdere la testa a Gibbs fu che quell’uomo non era
assolutamente pentito;
Tony
avrebbe voluto strangolarlo con le proprie mani, non riusciva a
capacitarsi del
fatto che quell’uomo aveva ucciso sua figlia e il suo
nipotino e non provasse
nessun tipo di rimorso…il suo pensiero vagava sempre verso
Ziva e come si
sarebbe sentito se le fosse successo qualcosa.
Come facevano ad esistere persone
di quel genere?
Quella sera uscirono tutti da lavoro stravolti e anche
piuttosto scossi…Tony fu grato ad Abby che quel giorno aveva
impedito a Ziva di
andare a lavoro, anche se era all’oscuro di quel caso, era
felice che non
avesse partecipato a quelle indagini.
Dato che gli interrogatori e le procedure
portarono via un sacco di tempo, quella sera Tony tornò a
casa che erano le
nove passate…non fece in tempo a varcare la soglia di casa
che si ritrovò
subito Ziva appesa al collo; gli venne da sorridere all’idea
che aver passato
un’intera giornata con Abby la doveva aver contagiata con
alcuni modi di fare…
-finalmente sei a casa! come mai così tardi, avete avuto un
caso difficile?- chiese Ziva dopo aver allentato un po’ la
presa intorno al
collo di Tony,
-eh si uno dei soliti casi d’omicidio, niente di diverso,
solo
abbiamo voluto chiuderlo entro sera…Abby è
già andata via?-rispose Tony
cercando di deviare il discorso dall’argomento
lavoro,
-si è andata via verso
le sette, aveva una festa stasera…quella ragazza
è instancabile!oggi non ci
siamo fermate un attimo e lei ha ancora la forza di
festeggiare-,
Tony si
sforzò di sorridergli nel modo più naturale
possibile, era ancora molto scosso,
ma non voleva darlo a vedere a Ziva, anche se non ci riuscì
molto bene;
-Tony
ma cos’hai? sei strano…sicuro che a lavoro sia
andata come sempre?-,
-si, si
sono solo stanco-, Ziva non fu convinta, ma preferì non
indagare oltre, quando
si sarebbe sentito pronto a parlare era sicura che l’avrebbe
fatto;
-ok! ho io
una cosa per tirarti su di morale…anzi a dir la
verità sono più di una- disse
con un sorriso luminoso, al quale Tony si sciolse completamente e
lasciò andare
tutta la tensione accumulata,
-va bene Mossad, voglio una dimostrazione di
questa dote…come faresti a tirarmi su di morale?-,
-che uomo impazziente…dai
seguimi-, lo prese per mano e lo trascinò verso le
camere
–oh oh Mossad ho
capito cosa hai in mente…mi piace questa idea- mentre
parlava la bloccò e
facendola girare cominciò a darle piccoli baci mentre con
una mano fece
scivolare via una spallina della sua canottiera, ma Ziva lo
bloccò e ridendo
disse –Tony non hai capito nulla…non intendevo
questo, ma quest’altra cosa- e
spostandosi da Tony spalancò la porta della cameretta e lo
sospinse dentro;
-guarda quante cose abbiamo comprato con Abby e guarda cosa ha regalato
a Tali-
Ziva stava mostrando tutti gli acquisti fatti a Tony, fu in quel
momento che
Tony ripensò al tenente Joice e fu invaso da un senso di
ansia;
Ziva notò
subito l’espressione corrucciata di Tony e non potendolo
vedere triste gli si
avvicinò e guardandolo negli occhi chiese –mi vuoi
dire cosa è successo oggi a
lavoro?e non dirmi niente perché si vede che sei
turbato…sono qui che ti mostro
cosa ho comprato a Tali e mi guardi come se fossimo ad un
funerale-,
-lo so
scusami, è che oggi il lavoro è stato
difficile-,
-per l’ultima volta mi
spieghi cosa è successo da turbarti
così?-,
-ecco vedi oggi abbiamo dovuto
indagare sull’omicidio di una donna-,
-e con questo?Tony non è la prima volta-,
-lo so è che la donna era incinta di 5 mesi e il colpevole
era il padre…quel
bastardo non ha mostrato neppure un po’ di
pentimento…ti rendi conto?ha ucciso
la figlia e il nipotino e non sente neanche un po’ di
rimorso…stava per creare
la sua famiglia, aveva preparato già tutto per
l’arrivo del suo piccolino e
quel bastardo gliel’ha impedito…e io durante tutto
il giorno non ho potuto fare
a meno di pensare a te e a Tali…non riuscivo a distaccare il
pensiero di voi
dal caso…-,
-ehi Tony, penso che sia la cosa più naturale a questo mondo
che tu
abbia pensato a noi…si vede che in quella donna ci hai
rivisto me e…-,
-lo so
che non eri te quella sul tavolo di Ducky, ma ho avuto paura che vi
potesse
succedere qualcosa e io non potrei vivere senza di voi…non
vi deve succedere
nulla!-,
-e non ci succederà tranquillo…quello che
è successo a quella donna è
una cosa orribile, ma a me…a noi…non
succederà nulla-;
Ziva cercò di
tranquillizzarlo e mentre gli accarezzava una guancia disse
–ok sai cosa
facciamo?scommetto che non hai cenato, ti ho lasciato a riscaldare la
cena in
forno e mentre mangi ho intenzione di mostrarti il secondo album di
foto-, Tony
l’ascoltò e sorrise…quella donna
riusciva sempre a stupirlo…
-ma prima guarda
cosa ha comprato Abby per Tali- e con un sorriso raggiante
mostrò al compagno i
regali di Abby; Tony alla vista del pipistrello ridendo disse
–ahah…tipico di
Abby, comunque è molto carino…e con questo
vestitino starà una favola, meno
male che ci sono dei fiorellini e non dei teschi-,
-ahahahah hai ragione…ah poi
guarda cosa gli ho preso-, Ziva era in fibrillazione , aveva ritirato
fuori
tutte le cose comprate con Abby, e pensare che ci aveva messo un sacco
di tempo
a sistemarle per bene nei cassetti.
Fu bloccata da Tony che mentre le sorrideva
imbambolato guardandola negli occhi le disse
–ok piccola ninja non distruggere
la cameretta…vedo che con Abby non avete badato a
spese…è tutto bellissimo…non
ti sei stancata vero?voglio dire non è che avete esagerato e
ti sei stancata
più del dovuto-,
-no tranquillo, ci siamo rilassate spesso su qualche panchina
e a pranzo ho mangiato un sacco…a proposito di mangiare,
starai morendo di fame
vieni ho fatto le lasagne- e prendendolo per mano lo
trascinò in cucina dove
aveva già apparecchiato sul bancone e accanto al piatto
c’era il secondo album
di foto…
continua...
|
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Capitolo 24 *** Capitolo 23. ***
nuovo capitolo...
grazie a
FE7, SCREEC_94_ e PUPAZZA che ancora mi seguono e mi lasciano sempre
dei commenti bellissimi che mi incentivano a continuare a pubblicare
questa storia...
grazie a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite
e tra i loro preferiti...
capitolo breve questo, ma da domani preparatevi per la vera sorpresa...
pupazza...carissima non essere
negativa,anche se questa negatività ti fa scrivere delle
bellissime
one-shot, torna sulla strada della positività...
buona lettura...
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Capitolo 23.
Ziva
fece accomodare Tony a sedere e gli servì la cena, poi
sedendosi accanto a lui gli passò
l’album…mentre mangiava Tony cominciò a
sfogliarlo; come nell’altro nella prima pagina
c’era un titolo “la mia
America”…
-sai che il titolo è molto simile al titolo di un film,
“la mia
Africa”-,
-che ci posso fare se io invece dell’Africa ho avuto
l’America,
comunque bel film devo dire, ma ora procedi sennò finiamo a
parlare di films-,
Tony continuò a sfogliare l’album…
pure qui le foto erano molte e sistemate a
collage e accanto ad alcune di quelle c’erano scritti, nomi,
date e frasi…Tony
notò subito come le prima pagine erano dedicate a
Jen…c’erano molte foto
scattate in molti luoghi dell’Europa dell’est, ma
non solo, anche foto di loro
in Egitto e in molti altri luoghi; subito dopo quelle pagine ci fu la
vera
sorpresa…c’erano un sacco di foto di tutto il
team…foto che si erano scattati
durante qualche sopralluogo per qualche caso…foto di loro a
lavoro alle loro
scrivanie…tutte le foto che Abby aveva scattato durante ogni
loro uscita anche
al di fuori da lavoro…c’erano anche molte foto di
Gibbs e di lei con il capo e
persino foto di lei e McGee o con Abby; l’ultima parte
dell’album era dedicato
solo a loro due, alle foto che si erano scattati durante quel periodo
in cui
avevano cominciato la loro storia…erano foto di tutti i
tipi…di loro che
facevano gli scemi…foto dove si baciavano…foto
scattate durante qualche loro
serata e le foto di quei due giorni passati alle terme…una
in particolare
attirò Tony…era una foto di Ziva in costume
vicino alla piscina…prendendola tra
le mani mentre la guardava disse
–ecco qui l’arma del reato-,
-cosa?- chiese
Ziva confusa,
-questo costumino, è stato questo che mi ha fatto perdere il
controllo quella sera-,
-Tony ma cosa stai dicendo?- Ziva era sempre più
confusa…solo quando Tony le mostrò la foto
capì a cosa si riferiva
–ahahah!certo Tony diamo la colpa al mio costume da bagno se
adesso sono
incinta e sono una donna felice-,
-anch’io sono felice che a causa di questi
due pezzi di stoffa quella sera…in quella
piscina…la mia vita sia cambiata in
meglio, portandomi a questo punto-, poi guardando Ziva negli occhi le
dette un
leggero bacio sulle labbra;
-vabbè che pure io non fui in grado di controllarmi
molto dopo tutto quello che mi avevi detto- disse Ziva,
-eh eh hai ragione…sono
un poeta nato non c’è che dire-;
i due continuarono così per tutto il tempo
prima di andarsene a letto;
dopo tutto il loro rapporto era così passavano da
cose serie a scherzare tra loro come bambini alla velocità
di un battito di
ciglia…
continua...
|
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Capitolo 25 *** Capitolo 24. ***
nuovo capitolo...
grazie SCREEC_94_,
FE7 e PUPAZZA siete fantastiche è sempre un piacere leggere
i vostri commenti...
grazie a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite
e tra i loro preferiti...
Sreec_94_ spero che oggi sia stato un buon rientro a scuola...
Pupazza sono felice che l'ottimo umore sia tornato, adesso cerca di
mantenerlo(io nn vedo l'ora di essere a mercoledì prossimo,
sperando di avere subito la puntata sennò devo aspettare
pure
qualche giorno)
Fe7 io adoro i tuoi commenti, ripetitivi o no, sono sempre felice di
leggere quello che mi scrivi, spero di non annoiare con la mia ff...
buona lettura...
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Capitolo 24.
I
mesi passarono e Ziva oramai era a termine; in realtà il
tempo era già scaduto da due giorni, ma ancora la bambina
aveva deciso di non nascere…durante
le ultime visite la dott.ssa aveva detto che le cose procedevano bene,
la
bambina aveva preso un po’ di peso, anche se era sempre un
po’ piccolina; su
questo non c’era da stupirsi più di tanto dato che
anche la futura madre era di
corporatura snella e sicuramente se la bambina fosse stata un
po’ più grande,
la gravidanza non sarebbe stata così tranquilla e non
avrebbe permesso a Ziva
di poter far di tutto anche al nono mese…allo scadere del
tempo Ziva era
entrata in maternità e Tony prese una quindicina di giorni
di ferie in modo da
non doverla lasciare sola per tutto il giorno, soprattutto adesso che
la
bambina poteva nascere da un momento all’altro.
Durante quei giorni la sera
erano sempre passati Abby e McGee per vedere a che punto era la futura
mamma,
ma soprattutto per cercare di distrarla dal parto…tutti
avevano notato che Ziva
era diventata un po’ ansiosa, e anche se non lo aveva detto
direttamente o
cercava di reprimere quell’ansia, tutti
gliel’avevano letta negli occhi…Tony
non la lasciava mai un secondo, facendogli sempre sentire la sua
presenza, cosa
che sembrava tranquillizzarla.
Una mattina, oramai il quarto giorno da quando il
tempo era terminato, Ziva si svegliò avvertendo piccole
fitte al basso ventre e
non trovando più una posizione a letto decise di
alzarsi…mentre stava andando
in bagno una fitta si fece più forte, tanto che fu costretta
ad appoggiarsi
alla porta del bagno…come riprese fiato si accorse del
liquido che le stava
bagnando le gambe…con voce tremolante disse
–Tony!...Tony svegliati…credo che
ci siamo…Tony!!mi si sono rotte le acque-, Tony nel sonno si
sentì chiamare non
rispose subito, ma alla frase che Ziva pronunciò dopo il suo
nome scattò
immediatamente in piedi e raggiunse la compagna ancora appoggiata alla
porta…l’aiutò
a sedersi sul letto e come preso dal panico cominciò a
correre da una parte
all’altra della camera in cerca di vestiti per Ziva e per
se…-oddio ci siamo….è
il momento…dobbiamo andare subito
all’ospedale…oddio…Ziva cosa ti
metti?va bene
questo vestito?...oddio pure io mi devo cambiare…-,
-Tony! Tony!
calmati…agitandoti non mi sei d’aiuto-,
-hai ragione come ti senti?-,
-ma per
adesso non ho contrazioni, ma quella di prima non è stata
piacevole…dai passami
quel vestito e tu vestiti-, Tony si stupì di come anche in
quella situazione
Ziva fosse riuscita a mantenere tutto quel controllo…eh si
era proprio da Ziva,
pensò divertito Tony…una volta pronti si
diressero di corsa
all’ospedale…durante il viaggio in macchina a Ziva
cominciarono di nuovo un po’
di dolori che però riuscì a sopportare piuttosto
bene…in ospedale dopo una
visita accurata e aver fatto il tracciato videro che ancora non
c’era stata
dilatazione e che era ancora presto…quelle che aveva avuto
Ziva erano state
solo contrazioni preparatorie, ma era ancora lontana da quelle di parto
così
gli proposero di tornare a casa e tornare quando avrebbe cominciato ad
avere
contrazioni più forti, in più le consigliarono di
camminare molto in modo da
stimolare le contrazioni.
Durante il giorno Ziva non fece altro che fare avanti
e indietro nel salone di casa, rendendo ad ogni passo Tony sempre
più nervoso…dato
che la mattina avevano avvertito Gibbs, durante il giorno ricevettero
un sacco
di telefonate da parte di Abby, ma anche da
McGee…quest’ultimo, avevano supposto
Tony e Ziva che chiamasse sotto minaccia di Abby, dato che Tim era
più bravo a
mantenere un certo autocontrollo.
Verso l’ora di cena sentirono suonare il
campanello, Tony andò ad aprire la porta e davanti a se
trovò Gibbs.
–capo! Tu
qui?- chiese sorpreso Tony,
-che c’è DiNozzo ti crea qualche
problema?-,
-no, no
capo entra-,
-allora a che punto siamo, Ziva dov’è?-,
-accomodati pure…Ziva si
è appena seduta sul divano…ha fatto avanti e
indietro per casa tutto il
giorno…ha sempre qualche dolore, ma nono sono ancora le vere
contrazioni-,
mentre parlavano entrarono in sala dove trovarono Ziva ansimante sul
divano,
-ehi Ziva stai bene?- chiese subito allarmato Tony avvicinandosi a
lei,
-si si
solo che questa era un po’ più forte, ma ora
è passata- disse Ziva che si voltò
verso la porta e vide Gibbs
–capo!ciao…accomodati-, Gibbs si
avvicinò a Ziva e
accarezzandole la fronte le chiese amorevolmente
–come ti senti?-,
-ma Gibbs
non sono come nei miei giorni migliori, ma per adesso
resisto-…
Gibbs rimase
anche a cena, Tony lo invitò a rimanere con loro almeno
avrebbe avuto compagnia
a cena, dato che Ziva non aveva fame…mentre Tony e Gibbs
stavano cenando a Ziva
cominciarono le vere contrazioni, dopo una contrazione fortissima
riuscì ad
alzarsi dal divano e ancora ansimante raggiunse i due uomini che
stavano
parlando in cucina, aggrappandosi al bancone disse quasi senza fiato
–Tony
questa volta ci siamo veramente…prendi le chiavi della
macchina-;
Tony sentendo
Ziva si voltò di scatto e vedendola in quello stato
andò subito a sorreggerla…Gibbs
si avvicinò a loro e con calma disse –eh si questa
volta ci siamo, Tony aiutala
ad arrivare alla mia macchina, guido io fino all’ospedale-,
-grazie capo…ce la
fai a camminare?-,
-si, si per adesso si, ma muoviamoci prima che ne arrivi
un’altra-.
Con Gibbs alla guida arrivarono all’ospedale in men che non
si dica…Ziva
fu subito sistemata su un lettino e preparata per la
visita…Gibbs chiamò subito
Abby, McGee e Ducky, mentre Tony non riusciva a stare fermo ed era
intento a
fare avanti e indietro davanti alla porta della stanza di Ziva, che nel
frattempo era con il dott. che l’avrebbe assistita…
-DiNozzo ti vuoi calmare-,
-capo non ci riesco…ci siamo, come faccio a
calmarmi?-,
in quel momento si
affacciò un’infermiera che chiese –chi
è il padre?- Tony scattò sull’attenti,
come se stesse rispondendo ad una domanda militare,
l’infermiera sorrise
guardandolo poi aggiunse
–immagino che voglia assistere al parto vero?-,
-certo
che domande-,
-bene allora mi segua che le devo dare un camice per farla entrare,
ci siamo quasi sua moglie è quasi del tutto dilatata-,
mentre parlavano
sentirono un urlo dietro di loro,era stata Ziva all’ennesima
contrazione;
Tony
vide che la stavano già portando in sala parto, quando gli
passò vicino gli
strinse la mano e le sussurrò
–tieni duro mi metto il camice e ti raggiungo
all’istante- Ziva gli rispose solo accennando un sorriso.
In quel momento
arrivarono correndo per il corridoio Abby, McGee e Ducky i quali
raggiunsero
Gibbs che gli fece cenno di rallentare…Abby vedendo Ziva le
disse quasi urlando
–vai Ziva noi ti aspettiamo qui-, la ragazza che in quel
momento stava avendo
un'altra contrazione a denti strettissimi rispose ironicamente
–ok Abby,
cercherò di fare presto-, poi sparì dietro le
porte della sala parto…
Tony che
si era messo il camice guardò gli amici e disse
–ok, allora io vado-,
-ok Tony
ma vai non stare lì impalato-,
-ok vado ci vediamo tra poco-,
-si Tony ma vai-
urlò Abby e Gibbs aggiunse –andrà tutto
bene-;
l’infermiera che era con Tony
prese il futuro paparino sotto braccio e lo condusse dentro
dicendogli
–signore
se non entra ora poi non lo potrà più
fare…vada e si rilassi a sua moglie non
gli serve un uomo agitato-
Tony le sorrise e disse –non è mia moglie, ma
rimedierò il prima possibile, per adesso è la mia
compagna-
poi dopo aver preso
un bel respirone raggiunse Ziva…
continua...
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Capitolo 26 *** Capitolo 25. ***
nuovo capitolo...
cavolo!!!SCREEC_94_,
FE7 e PUPAZZA io non trovo più le parole per dirvi quanto mi
fa piacere trovare e legger eil pomeriggio i vostri commenti, non
sapete quanto la cosa mi faccia piacere; grazie, grazie e ancora
grazie...
grazie a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite
e tra i loro preferiti...
che testa pensavo di aver pubblicato il capitolo un'ora fa e invece dp
aver visto l'anteprima della pagina non avevo pubblicato nulla e il
cap.(che oltre tutto avevo pure modificato è andato perduto,
xk il genio qui presente l'ha cancellato convinta di averlo pubblicato)
adesso l'ho riscritto, ma non ricordo se ho inserito tutte le modifiche
che avevo fatto..uffi spero di si...che testa mi ritrovo!!!
pupazza in questo caso a Tony andrà bene...vedrai o meglio
leggerai
siete pronte? e allora
buona lettura...
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Capitolo 25.
Come
Ziva vide entrare Tony lo chiamò subito vicino a se e
gli strinse subito la mano…il dolore era troppo intenso e
lei cominciò a dubitare di
poter resistere ancora per molto…era agitata e Tony lo
capì subito dal suo
sguardo;
il dott. intervenne in quello scambio di sguardi dicendo
–allora Ziva
ci siamo…mi raccomando non smettere di respirare nel modo in
cui ti ho detto
prima e appena senti arrivare la contrazione spingi con tutte le forze
che
hai-, Ziva gli annuì con la testa e Tony le si
avvicinò ancora di più e con la
mano libera le accarezzava la fronte spostandogli le ciocche di capelli
ribelli
che le coprivano il viso…
-perfetto Ziva bravissima…continua così
dai…un’altra
spinta…così…brava- il dott. continuava
ad incitare e istruire Ziva;
quando
un’altra contrazione passò Ziva si
lasciò andare sul lettino sfinita, Tony le
accarezzò una guancia e dopo avergli dato un bacio sulla
fronte le disse –dai
su stai andando benissimo-,
- Tony non ce la faccio più- disse quasi piangendo
e senza più forze;
il dott. capì subito che la paziente era sfinita e per un
cesareo non c’era più tempo, la bambina era quasi
fuori ma nona veva più le forze per venire fuori, bastavano
proprio
l’ultime due spinte così intervenne
–Ziva adesso mi serve tutta la tua
attenzione…la bambina è esausta di spingere e
adesso ha bisogno di tutto il tuo
aiuto…usa le tue ultime energie e spingi, una volta finito
non ti chiederò più
niente, te lo prometto...vedrai che ne vale la pena..forza!!! un bel
respirone e alla prossima contrazione spingi!!-;
Tony guardò con sguardo preoccupato il dott. che di rimando
lo guardò
come per intimargli di convincere Ziva a non arrendersi,
così Tony l’aiutò a
tirarsi su con la schiena e, mentre la sosteneva, le
sussurrò
–forza mammina ce la puoi fare…la
piccola ha bisogno del tuo aiuto per venire al mondo…questo
è il primo passo
verso la vostra vita insieme…dai so che ce la puoi
fare…devi aiutarla con due
forti spinte…dai amore forza-,
Ziva fece un bel respirane poi all’arrivo della
contrazione cominciò a spingere fortissimo, tanto che il suo
viso diventò
paonazzo e s’imperlò di sudore
–bravissima Ziva ecco la testa, dai l’ultima
spinta lo prometto, coraggio....vai!!vai!!! perfetto!!!- disse il
dott.;
Ziva ripreso un po’ di fiato e
urlando per il dolore dette un’altra grande spinta, mentre
Tony la
sosteneva.
Non fece in tempo a rilassarsi sul letto che la stanza fu invasa da
forti urla di un pianto…
Tony scoppiò letteralmente a piangere appena vide
quello scricciolino urlante tra le braccia del dott., non si era ancor
ripreso
dall’emozione che il dott. gli passò delle grandi
forbici dicendogli
–a lei
l’onore di tagliare il cordone a questa bellissima bambina
papà-,
Tony anche se con mano tremante non se lo
fece ripetere due volte…
Ziva sul letto stremata cercava di far calmare il
battito del suo cuore e riprendere ad avere un respiro regolare quando
il dott. le si avvicinò dicendo –ed ecco la mamma
piccolina- poi le appoggiò la bambina sul petto a pancia in
giù;
a quel
contatto, solo quel semplice contatto con quel corpicino
provocò in Ziva
un’emozione indescrivibile, tanto che scoppiò a
piangere…
Tony le si avvicinò e
la baciò sulle labbra, Ziva ricambiò e poi
baciò la testina di quella
piccolina, che con la testa appoggiata al suo petto si era
addormentata…
Ziva la
guardava sorridendo quando Tony le si avvicinò
all’orecchio e sussurrò
–ottimo
lavoro mamma…sei stata bravissima-,
-Tony!- lo chiamò Ziva sempre piangendo
–avevi ragione…è la bambina
più bella mai nata al mondo-,
-ahahaha Ziva io ho
sempre ragione- poi dopo averle dato un altro bacio ne posò
uno anche lui sulla
testina, ricoperta da qualche capello nero, della bambina…
furono interrotti da
un’infermiera che andò a prendere la bambina in
modo da poterla lavare e poi
sistemarla nella camera vicino al letto di
Ziva…un’altra infermiera, invece,
arrivò
per aiutare Ziva ad alzarsi, aiutarla a cambiarsi e accompagnarla in
camera per poi andare a letto.
Tony
aiutò le due donne poi lasciò Ziva e
l’infermiera e andò ad avvertire gli amici
che era andato tutto bene…
continua...
credo di aver riscritto tutte le modifiche...
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Capitolo 27 *** Capitolo 26. ***
nuovo
capitolo...
FE7, PUPAZZA e SCREEC_94_ sono felice che vi sia piaciuto il capitolo
scorso (vi svelo che questi capitoli che stò postando sono
tra i miei preferiti della ff; ok sono completamente andata lo
sò) ...
grazie a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite
e tra i loro
preferiti...
ieri mattina ho scritto gli ultimi 6 righi della ff; ok adesso direte
concentrati
sul resto della storia dato k dal cap.38 all'ultimo cap. c'è
una voragine vuota
di storia bloccata(forse me lo ripeto più da sola ma cmq),
ma ieri mattina ero
particolarmente ispirata per la conclusione(ma giusto gli ultimi 6
righi xk
l'ultimo cap. è tutto da scrivere) e sono rimasta anche
molto soddisfatta (viva
la modestia insomma...ecco vedete cs succede a leggere tutti i vostri
bellissimi commenti?mi monto pure la testa adesso!)...tutto questo era
per
dirvi che la ff è lunga e per adesso non ho idea di quanti
capitoli sarà...vi
dico solo che se comincerà ad annoiare ditemelo che posso
trovare una
situazione alternativa e accorciarla...(nel pomeriggio ispirata com'ero
interruppi pure lo studio per scrivere gli ultimi cap., ma dal 38 in
poi sono sempre bloccata, anche se in questi giorni ho intenzione si
scrivere tutto e finire la ff)...
vabbè la
finisco qui e vi lascio al capitolo, a domani mattina!!
buona lettura...
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Capitolo
26.
Dato
che era notte fonda
le infermiere non permisero a Gibbs, Abby, McGee e Ducky di entrare in
reparto
a trovare Ziva e la bambina…mentre Tony stava salutando gli
amici che stavano
per andarsene arrivò il dott. che aveva assistito Ziva
durante il parto e disse
–signor DiNozzo se mi promette che non farete troppo rumore e
che i suoi
parenti non si tratterranno più di un minuto vi permetto di
passare-,
-ok ok promettiamo- disse Abby che non vedeva l’ora di vedere
la
bambina,
-ve lo permetto solo perché Ziva è sola in
camera, sennò non avrei
potuto-,
-la ringraziamo dottore- disse Gibbs;
Tony condusse gli amici davanti alla porta della stanza di Ziva, ma
prima di
farli entrare lo fece lui per accertarsi che Ziva fosse
sveglia…così si
avvicinò un po’ e le vide…i suoi
amori…lì davanti a lui…Ziva era
sdraiata sul
letto girata su un fianco e attaccata al letto davanti a lei
c’era la piccola
culla dove dormiva Tali…avvicinandosi sempre in silenzio
potette vedere che
Ziva era ancora sveglia e aveva una mano allungata nella culla della
bimba, la
quale era più che sveglia e con due occhi curiosi teneva
stretto tra le sue
minuscole mani il dito di Ziva che era praticamente incantata a
guardarla.
Avvicinandosi silenziosamente, Tony, si accorse che Ziva stava parlando
alla
piccolina
-…lo sai vero che sei la cosa più bella che mi
sia successa nella vita…non ci
posso ancora credere che tu sia la mia bambina, il mio
amore…sei uno
splendore…- mentre parlava, sorridendo, mosse teneramente il
dito che la
bambina le stringeva mentre continuava ad osservarla con quei suoi
occhini
curiosi…anche se il colore c’avrebbe messo mesi a
definirsi adesso erano di un
grigio così chiaro che Ziva pensò subito che
avrebbero preso quel colore verde
del padre, del suo Tony.
A Tony dispiacque dover interrompere quel momento, ma non poteva far
rimanere
ancora per molto gli altri fuori ad aspettare;
quasi in un sussurro disse –Ziva!vedo che sei sveglia e anche
la mia piccolina-
continuò a parlare mentre si avvicinava a loro, poi
delicatamente si mise a
sedere sul letto e accarezzando il viso di Ziva e un piedino di Tali le
chiese
–sei stanca?avete avuto una giornata difficile-,
-solo un po’ Tony, ma sono così
felice…guardala è perfetta-,
-hai ragione è bellissima…senti qui fuori ci sono
tutti e vi volevano fare un
saluto, te la senti oppure gli dico di tornare domani?anche se
convincere Abby
sarà dura-,
-no falli entrare, hanno aspettato tutto il tempo qui?-chiese un
po’ sorpresa
Ziva,
-e certo che hanno aspettato qui e chi li avrebbe fatti andare
via?...allora lì
chiamo prima che le infermiere abbiano da ridire-;
Tony baciò Ziva su una guancia e poi andò ad
aprire la porta facendo segno ai
visitatori di parlare piano, anche se la bambina era
sveglia…mentre i quattro
entrarono nella stanza in silenzio, Ziva si mise seduta sul letto e
prese Tali
incollo…Abby fu la prima a fondarsi vicino al letto e anche
se cercava di
controllare il tono della voce, cosa che non le riuscì molto
bene, salutò
l’amica con due grossi baci sulle guance e poi rimase
letteralmente incantata a
guardare la piccolina; fu raggiunta subito da McGee e Ducky che con
maggior
autocontrollo salutarono pianissimo Ziva, la quale ricambiò
entrambi con un
sorriso radioso…
-ragazzi ma è bellissima!-esclamò Abby, -guardate
che occhini furbi che
ha-,
-hai ragione Abigail è proprio una bella bambina, e mi
sembra anche molto in
salute- disse Ducky,
-Ziva ma ti assomiglia tantissimo, anche se mi sa che quando
sarà definito il
colore degli occhi sarà quello di Tony e anche la bocca
sembra la sua- disse
McGee,
-vedi Pivello ha preso il meglio d’entrambi- rispose
orgoglioso Tony.
Gibbs che fino a quel momento era rimasto in disparte disse quasi come
un padre
ai propri bambini
–ok basta è ora di andare…Abby, McGee,
Ducky siamo rimasti anche
troppo…tornerete domani-,
-ma Gibbs tu non l’hai neppure vista e io non voglio andare
ancora ho tante cose
da chiedere a Ziva- disse Abby, ma quando vide lo sguardo di Gibbs
capì che le
domande che aveva le poteva rimandare al giorno dopo, anche McGee e
Ducky
decisero che era meglio andare…salutarono i due neo-genitori
e uscirono dalla
stanza.
Gibbs chiuse la porta dietro ai tre e con un piccolo sorriso si
avvicinò a Ziva
e a Tony che era vicino al letto…con fare paterno strinse
con una mano la
spalla di Tony il quale lo guardò
riconoscente…solo il fatto che fosse stato
presente in ogni momento in cui ne aveva bisogno e lo avesse sempre
aiutato,
per Tony era stata una cosa importante…sia lui che Ziva lo
consideravano come
una padre…
-furbo capo, li hai mandati via per rimanere solo con noi…ci
vuoi tutti per te
e basta…allora ci vuoi proprio bene!- Tony era intento a
parlare che non vide
arrivare lo scappellotto che gli assestò Gibbs, facendo
ridere Ziva…poi
ignorando le lamentele di Tony si avvicinò di più
al letto e guardò la bambina
che lo stava fissando anche se sbatteva ripetutamente gli occhini,
segno che
stava per dormire, poi accarezzo la spalla di Ziva
–Ziva!-,
-Gibbs!- rimasero a fissarsi per un momento…tra loro non
c’erano mai stati
grandi discorsi, o grandi confidenze, si capivano
subito…tutti e due avevano
sofferto molto nella vita, avevano avuto perdite dolorose e questo li
aiutava a
capirsi…Ziva aveva notato subito quel velo di tristezza
nello sguardo di Gibbs
quando era entrato in camera, per questo non gli aveva detto nulla,
sapeva cosa
provava e dove la mente lo stava riportando;
-come ti senti Ziva?-,
-bene Gibbs, bene, solo un po’ stanca-,
-ed è comprensibile, tu e questa piccolina avete avuto molto
da fare-, poi si
piegò verso Tali e con un dito gli fece una carezza sul
pancino; la bimba che
era ad occhi chiusi li spalancò per fissare Gibbs un attimo
e richiudere gli
occhi per addormentarsi definitivamente tra le braccia di
Ziva…
-allora DiNozzo vuoi un passaggio a casa oppure hai intenzione di
tornare a
piedi?- chiese Gibbs guardando Tony, il quale si ricordò
solo in quel momento
di essere senza macchina,
-ti ringrazio capo, ma non torno a casa il dottore mi ha dato il
permesso di
rimanere, chiederò
a McGee di
passare domani mattina per darmi uno strappo a casa-,
-ok allora io vado…passerò domani sera- disse
Gibbs mentre si dirigeva alla
porta.
…finalmente rimasero soli...
continua...
|
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Capitolo 28 *** Capitolo 27. ***
nuovo
capitolo...
FE7, PUPAZZA e SCREEC_94_ ragazze ma siete dolcissime...grazie
veramente ogni vostro commento è diventato molto importante
per me...
come sempre grazie a chi mi ha inserito tra le sue ff seguite
e tra i loro
preferiti...
FE7
io adoro le scene dove Gibbs riempe di scappellotti Tony sono troppo
buffe, mi fanno sempre sorridere, quindi ogni volta che ce ne
sarà bisogno in questa ff Gibbs farà il suo
dovere verso Tony...
SCREEC_94_
sono felice di non annoiarti e soprattutto di sapere che sei
affezionata a questa ff...grazie mille per ogni tuo commento sei
proprio un tesoro...
PUPAZZA
impazzite? bhe io lo sono di sicuro, su questo comincio a non aver
più dubbi...però dai esistono le ff apposta per
dar libero sfogo alla nostra pazzia...il bello sta proprio qui,
immaginare e riportare su carta qualcosa che molto probabilmente non
vedremo mai nel telefilm(mi riferisco a maternità, bambini e
cose così...non ad una relazione seria e stabile tra i due;
su quella la mia speranza difficilmente sarà abbattuta,
credo che te hai avuto prova del mio positivismo indistruttibile) e
condividere con altri la propria immaginazione...che poi la cosa
piaccia o meno è un altro discorso, ma almeno ognuno di noi
da libero sfogo ai propri pensieri; nessuno pretende o sostiene che nel
telefilm deve avvenire per forza una cosa del genere,anzi,
però immaginare e sognare è sempre bello, no?...
buona
lettura...
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Capitolo
27.
Tony guardò Gibbs
uscire dalla stanza poi con un sorriso
sulla faccia disse
–eh si ci vuole proprio bene, non c’è
che dire-, Ziva a
quelle parole gli sorrise, poi gli fece cenno di avvicinarsi…
Tony si avvicinò e
lei lo afferrò per il colletto della camicia attirandolo a
se per poterlo
baciare sulle labbra…quando si staccarono Tony le sorrise e
mettendosi seduto
sul letto vicino a lei disse
–finalmente solo con i miei tesori-,
Ziva gli
dette un altro bacio leggero sulla guancia e poi si
accoccolò meglio tra le
braccia di Tony, mentre continuava a cullare la piccola
Tali…entrambi erano in silenzio
incantati a guardare la loro piccolina, fino a quando Tony
sussurrò –grazie per
avermi donato questa meraviglia- Ziva a quelle parole si
voltò cercando lo
sguardo di Tony.
…si fissarono per qualche secondo…i loro occhi
erano pieni
d’amore…poi lentamente si
avvicinarono…le fronti si toccarono e le punte dei
loro nasi si sfiorarono, provocando un sorriso in entrambi, fino a
quando le
loro labbra si toccarono e quel tocco divenne un bacio…un
bacio lento,
intenso…fu come se si stessero baciando per la prima
volta…come se le loro
bocche si scoprissero solo in quel momento…fu un bacio
lunghissimo che furono
costretti ad interrompere perché Tali cominciò ad
agitarsi come se stesse per
scoppiare a piangere;
-ehi ehi no piccolina mia…non piangere la mamma è
qui-
disse Ziva riprendendo a cullare la piccola, poi continuò
dicendo –perché non
vai in braccio a papà che ancora non ti ha tenuto-,
Tony spalancò gli occhi –
no Ziva cullala te…vedi si sta già
calmando-,
- Tony non aver paura…dai
prendila.-,
- ho paura di farle male Ziva, è così
piccola-,
- tranquillo vedrai
che non succederà nulla prendila…ecco
così vedi…bravissimo papà-, mentre
parlava Ziva dava indicazioni a Tony su come tenere meglio Tali;
Tony era
emozionantissimo…tenere la propria figlia tra le braccia per
la prima volta gli
provocò un’emozione indescrivibile, tanto che per
un’altra volta durante
quella sera scoppiò a piangere…Tali
tra le braccia di Tony si riaddormentò, così Tony
l’adagiò nella culla…tornò a
sdraiasi vicino a Ziva, la quale si sdraiò definitivamente a
letto
abbracciandolo forte a se
–ti stai rammollendo DiNozzo…in questi mesi hai
pianto più te di me!-,
- ahahah molto divertente Ziva, davvero molto
divertente…io non mi sto rammollendo…questa
è solo felicità- dicendo questo
Tony baciò sulla testa Ziva che nel dormiveglia in cui era
caduta rispose – si
come vuoi tu Tony-,
poi continuò dicendo – grazie per essermi stato
vicino, non
solo nei mesi passati, ma anche prima…se non mi avessi
incoraggiato io mi sarei
arresa…ero stanca non ce la facevo
più…è solo grazie a te che ho tenuto
duro e
non ho mollato-,
- ma se non ho fatto nulla…incoraggiarti era il minimo che
potessi fare…la parte difficile è toccata a te e
sei stata bravissima-,
mentre
parlava Tony accarezzava delicatamente la schiena a Ziva che
sospirò e disse
–
è bellissima vero? Avevano ragione gli altri a dire che la
bocca è la tua e
sicuramente anche il colore degli occhi che sono chiarissimi
ora…è stupenda-,
-è vero è un capolavoro-,
Ziva appoggiandosi su un gomito si alzò un attimo per
guardare meglio Tony, che le sorrideva, e disse con un filo di voce
– ti amo
alla follia Tony…voi due siete la mia vita-,
Tony rispose con un altro bacio…quella
notte, la nascita della loro bambina li aveva avvicinati, se possibile,
ancora
di più…non riuscivano a smettere di baciarsi
troppo che erano presi l’uno
dall’altra…dopo un altro bacio sfinita Ziva si
addormentò;
Tony, invece, rimase
ad osservare la sua bambina per il resto della notte fino a quando
anche lui
stremato si addormentò su una poltrona vicino alla
culla…
continua...
|
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Capitolo 29 *** Capitolo 28. ***
nuovo
capitolo
Emily Doyle grazie mille per aver lasciato un segno del tuo passaggio..
Pupazza sono felicissima che questo sia il capitolo che ti è
piaciuto di più...un abbraccio grandissimo...
FE7 davvero ti ha emozionato? non credevo di riuscire ad emozionare
qualcuno con quello che scrivo(nn me la sn mai cavata molto bene nella
scrittura)...non c'è che dire quella coppia fa miracoli...un
abbraccione anche a te, che ogni volta mi fai diventare rossa con i
tuoi commenti...
Screec_94_ un abbraccio enorme anche a te che ogni volta sei
così carina e gentile nei tuoi commenti che il mio ego sta
arrivando alle stelle...
e poi come sempre ringrazio infinitamente tutti coloro che mi hanno
inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente
legge.
buona lettura...
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Capitolo
28.
Tre giorni dopo il parto Ziva e
Tali, dato che erano in
perfetta forma, furono mandate a casa…Ziva se la cavava
piuttosto bene con la
piccolina…i gesti le venivano naturali, sembrava quasi che
non avesse fatto
altro in tutta la sua vita…Tony era un po’
più impacciato, ma sotto la guida di
Ziva stava imparando…
mentre tornavano a casa Ziva aveva lasciato guidare Tony,
lei aveva preferito sedersi dietro per controllare che Tali non si
sentisse
male, dato che prima di lasciare l’ospedale aveva fatto la
seconda poppata
della giornata.
In macchina Tony non aveva fatto altro che sorridere, ma ogni
volta che Ziva chiedeva spiegazioni lui la guardava sorridendo e senza
alcuna
risposta tornava a fissare la strada, ma la curiosità di
Ziva non tardò a
ricevere una risposta…una volta parcheggiata la macchina nel
vialetto di casa,
ed essere scesa, Ziva notò tutti i palloncini rosa attaccati
intorno alla porta
insieme ad un cartellone dove c’era scritto
“benvenuta Tali”…quella si che fu
una vera sorpresa…mentre prendeva in collo Tali la porta si
spalancò e ne
uscirono Abby, McGee e Gibbs (Ducky aveva avuto un contrattempo con la
madre)…Abby stava riprendendo tutta la scena con una
telecamera e ogni tanto
s’interrompeva per fare qualche foto…Ziva che non
si aspettava niente del
genere era rimasta imbambolata davanti alla porta di casa e non
riusciva a dire
niente…
-allora piaciuta la sorpresa?non sono riuscito ad impedirlo- disse Tony
che aveva appena raggiunto Ziva davanti alla porta,
-se mi è piaciuta?certo che
mi è piaciuta- rispose raggiante la ragazza…
stavano per entrare in casa quando
Abby gli si parò davanti dicendo –eh no, non
entrate fino a quando non vi
mettete in posa in modo che vi possa fare una foto-;
Tony e Ziva furono
costretti a fare stile una decina di foto prima che Abby trovasse
quella
perfetta e li lasciasse entrare…in casa Abby e McGee avevano
preparato un
tavolo imbandito di stuzzichini vari in modo da pranzare tutti
insieme…Tali fu
sistemata nella sua carrozzina a dormire nella nuova cameretta, Abby
aiutò Ziva
a disfare la borsa con i panni usati in ospedale, mentre Tony McGee e
Gibbs si
accomodarono sul divano in sala a fare quattro chiacchiere tra
uomini…
mentre
Tali dormiva arrivò il momento di aprire i
regali…Abby ne aveva comprati molti
altri tra vestitini e accessori vari utili a Ziva e Tony;
McGee aveva comprato
un sacco di prodotti per il bagnetto, tutti sistemati
all’interno di un grande
fiore di plastica; Ducky aveva mandato tramite Abby un fasciatolo
portatile, in
modo da tenerlo in macchina per ogni volta che si spostavano da
casa;
mentre
Gibbs gli regalò un peluche enorme a forma di leonessa, dato
che la piccola era
del segno del leone.
I tre si trattennero fino a tardo pomeriggio durante il
quale la piccolina non aveva fatto altro che dormire e
mangiare…non l’avevano
mai sentita piangere, anche se non dormiva dove la stendevano o a
chiunque andasse
in braccio stava tranquilla muovendo un po’ la manine o
facendo qualche
linguaccia o pocciando il suo ciuccio…gli unici momenti in
cui pianse giusto un
po’ fu quando Ziva le cambiava il pannolino; essendo ancora
un po’ impacciata
nei movimenti ci metteva un po’ di tempo e Tali si scocciava
e per questo si
lamentava, ma tutto passava non appena era completamente
vestita…anche la notte
passò tranquilla, la piccola si svegliò giusto
ogni 3 ore per fare la poppata e
per essere cambiata.
Naturalmente Tony e Ziva passarono la notte in bianco dato
che erano ogni cinque minuti a controllare che dormisse, che respirasse
tranquilla o che fosse coperta bene…solo verso mattina
presto, dopo la poppata
delle sei, riuscirono a rilassarsi e a cadere in una rilassante
dormiveglia;
-Tony
sei sveglio?- disse Ziva mentre abbracciava il corpo
dell’uomo,
- mhm! Mhm!-
mugolò quest’ultimo,
-secondo te siamo troppo apprensivi?dopo tutto lei ha
dormito tranquilla e noi invece non abbiamo chiuso occhio-, -Ziva non
siamo
troppo apprensivi, siamo solo dei genitori…penso che da
adesso in poi
quest’ansia che abbiamo nei suoi confronti, anche se non
è eccessiva, ci
accompagnerà per il resto della sua vita- rispose Tony nel
modo più naturale al
mondo;
Ziva mentre lo ascoltava sorrise e disse –da quando sei
diventato così
profondo e preparato sull’argomento?-,
-bhe Ziva diciamo che è un istinto
naturale-,
-si un istinto nato leggendo la rivista “come essere bravi
genitori”?- disse Ziva ridendo,
-come fai a saperlo?- si lasciò sfuggire
sorpreso Tony,
- Tony se non ti volevi far scoprire potevi
buttare via tutte quelle riviste che hai lasciato in bagno prima che
tornassi
dall’ospedale, ahahahah-,
-e dai non c’è nulla da ridere volevo solo essere
preparato per il suo arrivo, tu sei già così
brava con lei-,
-Tony ma tu vai
già bene così…non hai bisogno di
leggere queste cose…basta che quando fai
qualcosa non le fai sentire che hai paura…io non sono brava
ogni volta che devo
fare qualcosa ho paura di farle male, ma comunque cerco di mantenermi
calma e
piano piano stò imparando e le cose vengono
naturali-,
-so che hai ragione ma
vederti così capace mi spinge a migliorarmi-,
-credimi, vedrai con il tempo
miglioreremo entrambe papà-,
-hai ragione mammina-,
così sorridendosi si
strinsero in un abbraccio e si scambiarono un bacio pieno di
passione…dopo di
che riuscirono ad addormentarsi almeno per qualche ora…
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Capitolo 30 *** Capitolo 29. ***
nuovo capitolo
ringrazio tantissimo le mie tre fedelissime che non mancano mai al
nostro appuntamento quotidiano...GRAZIE!!!
Pupazza diciamo che Ziva nel capitolo precedente ha gradito molto la
sorpresa più che altro perchè era per Tali e non
era lei
la diretta interessata dell'evento...e la Ziva di questa ff adora che i
suoi amici, che considera come una famiglia, vogliano bene alla
bambina...(io mercoledì lo voglio solo per potermi
smentire...io
super positiva come sono voglio vedere alcune persone riscattarsi alla
grande)...
FE7 ah di capitoli brutti credo che ne arriveranno(ma xk di
alcuni futuri non sono molto soddisfatta)...per adesso sto valutando
una possibile svolta e se decido di intraprendere quella strada forse
forse non saranno tutte rose e fiori, ma chissà visto
l'andazzo
nel telefilm probabile che almeno nella mia mente li faccia stare
tranquilli...
(per adesso posso solo dire che il mio blocco è sparito e
sto
scrivendo dei capitoli con un caso stranissimo, ed ho scoperto
durante le varie ricerche che esiste pure un film con una trama simile,
mi toccherà guardarlo adesso!)
Screec_94_ si per adesso sarà un vero angioletto, poi
però conoscendo i genitori...chissà che
caratterino le
verrà? (eh Screec questi fratellini e sorelline...anche il
mio
da piccolo dormiva poco ed era più monello di me, io invece
sono
sempre stata bravissima :P)
e poi come sempre ringrazio infinitamente tutti coloro che mi hanno
inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente
legge.
buona lettura...
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Capitolo
29.
Durante i 15 giorni di ferie,
Tony non lasciò mai sole Ziva
e Tali…insieme avevano trovato una certa organizzazione e
sembra funzionare
piuttosto bene…fortunatamente Tali risultò essere
una bambina molto tranquilla;
di notte si svegliava solo per i suoi bisogni di prima
necessità, come la
poppata.
Durante i primi giorni ricevettero molte visite…tutte da
colleghi e
amici sia di Ziva che di Tony…forse più di
Tony…senza contare le visite
quotidiane di Abby, McGee, Gibbs e Ducky…nessuno dei due
vide neanche l’ombra
di un familiare…Ziva qualche giorno dopo la scoperta di
essere incinta aveva
telefonato alla sua cara zia Nettie, l’unica, secondo lei,
che meritava di
sapere, e in più aveva avvertito Bashan
all’ambasciata; Tony dal canto suo non
aveva avvertito proprio nessuno e non pensava di farlo neppure in
futuro.
Una
sera dopo cena, dopo che Abby e McGee se ne andarono, Tony e Ziva si
rilassarono sul loro letto con la loro piccolina…sarebbero
stati per ore a
guardarla mentre faceva tutti i suoi versetti…
-Tony ma come abbiamo fatto a
farla così bella?guardala è
perfetta…noi non siamo così perfetti-,
-ehi! parla
per te Ziva, io sono perfetto, infatti, tutta questa bellezza
è opera mia-,
-si
certo come no…come si dice?a
si…l’importante è che tu ne sia
convinto…-,
-sei
cattiva!-,
-mr perfezione lei è più bella di
noi…comunque devo dire che più che
passano i giorni e più che gli occhi diventano chiari,
vedrai che le verranno
del tuo colore verde-,
-vedi allora che quando dico che la bellezza l’ha presa
da me ho ragione-,
-Tony stai per caso dicendo che io sono brutta?- disse Ziva
fingendo un tono stizzito, in realtà si stava divertendo a
prenderlo in giro,
le mancava un po’ il loro rapporto stuzzicante e fatto di
battibecchi, con la
gravidanza e la nascita della piccolina, si erano avvicinati sempre di
più, ma
avevano un po’ perso e trascurato quel lato del loro
rapporto; Tony però non si
accorse della presa in giro così mettendosi seduto sul letto
cominciò a
blaterare una serie di scuse –no no Ziva, non intendevo dire
che te sei
brutta…non ti sarai mica offesa?...io volevo dire che io
sono bellissimo…cioè
ma anche te sei una donna bellissima…la donna più
bella che abbia mai
visto….sei favolosa…sei la mia perla, la mia
dea!-, a quest’ultimo paragone
Ziva non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere,
tanto che Tony rimase ancora
di più spiazzato;
-oddio Tony quando ti ci metti sei proprio buffo-,
-ma
come?!...non te la sei presa?cioè io pensavo di
averti…- Ziva si avvicinò a lui
e posandogli un dito sulle labbra e avvicinandosi sempre di
più disse
interrompendo il suo discorso con voce sensuale
–quindi mi hai detto quelle
cose solo per non farmi arrabbiare?-, Tony oramai in balia di Ziva
rispose un
flebile no,
-e così sarei la tua perla…aspetta come hai
detto? Ah si…la tua
dea, eh?-,
-mhm, mhm-,
-stasera la tua dea si sente generosa sai-,
-ah si?e
cosa ha intenzione di fare con tutta la sua generosità?-
chiese Tony che la
stava fissando negli occhi profondamente, Ziva sorrise e senza
più parlare
sfiorò le labbra di Tony con le sua, assaporandole
lentamente, porgendogli
piccoli, delicati baci fino a che non si trasformarono in un bacio
più
intenso…quando si staccarono allontanarono i loro visi solo
di pochi
millimetri, sorridendosi si voltarono verso Tali che si era totalmente
addormentata…
-la
vado a mettere a letto, ma nella sua cameretta per stanotte- disse Tony
alzandosi dal letto e prendendo la piccola, facendo attenzione a non
svegliarla;
Ziva che aveva capito cosa aveva in mente Tony lo guardò
sorridendogli –Tony ricordati di accendere il walkie talkie
così se si sveglia
la sentiamo-,
-ok, ok lo faccio subito- poi sussurrando qualcosa alla
bimba e aver permesso a Ziva di darle un tenero bacio sulla testina, si
diresse
nella cameretta accanto alla loro.
Come Tony la mise nella culla, Tali, spalancò
gli occhietti, ma bastarono un po’ di coccole e qualche
parola sussurrata a
farla riaddormentare subito;
Tony rimase un paio di minuti per sicurezza nel
caso non si fosse realmente addormentata, poi accese un piccolo
carillon che
suonava una melodia di una ninna nanna e dopo aver acceso
l’interfono tornò da
Ziva.
-dorme?- chiese subito Ziva appena Tony rientrò in
camera,
-si come un
angioletto…e se fa come le altre notti, noi abbiamo almeno
tre ore da
dedicarci-,
-cos’è Tony sei arrivato pure a fare il calcolo
delle ore a
disposizione…non ti sentirai mica trascurato per
caso?-
Ziva cominciò un po’ a
prenderlo in giro, mentre lui si sdraiò sul letto vicino a
lei, e con una luce
strana negli occhi disse –non mi sento trascurato, niente
affatto…è solo che in
questi mesi mi sei mancata!-,
-ma Tony se siamo sempre stati insieme, non mi
hai mollata un attimo!- rispose Ziva che era sorpresa da quella
rivelazione,
-non mancata nel senso di lontananza, ma in un senso più
intimo…cioè ho capito
che preferivi non avere certi rapporti in questi mesi e neanche io me
la sono
sentita di essere più intimo, ma adesso…adesso
comincio a sentire la tua
mancanza…mi manca tutto di te…le tue labbra sulla
mia pelle, le tue mani tra i
capelli…ecco cosa intendevo-,
-Tony…io…-,
-ehi non dire niente…tranquilla se preferisci
aspettare un altro po’ saprò aspettare,
tranquilla-;
Ziva lo stava ascoltando
attentamente…era vero durante gran parte della gravidanza
aveva preferito non
avere determinati rapporti con Tony e lui aveva rispettato la sua
scelta, ma
anche lei cominciava a sentire la sua mancanza e così senza
dire niente lo
guardò profondamente e mentre gli passava le mani tra i
capelli, con voce molto
bassa disse –ti ringrazio perché mi hai saputo
aspettare, ma anch’io sento la
tua mancanza e non sono così brava a controllarmi-,
così cominciò a lasciargli
una scia delicata di baci sul collo e continuò
dicendo
–poi anche prima ti ho
detto che mi sento molto generosa stasera, ricordi?- così
scese a baciargli il
petto…
Tony a sua volta si lasciò completamente andare in balia di
Ziva…dopo
molti mesi quella notte passarono momenti che difficilmente avrebbero
dimenticato…
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Capitolo 31 *** Capitolo 30. ***
nuovo
capitolo
è un capitolo lunghissimo questo...in realtà
nella
versione precedente della ff l'avevo diviso in più parti, ma
questa volta ho preferito postarlo tutto insieme...premetto che molto
probabilmente sono andata molto fuori personaggi per Ziva ed Abby, ma
per una volta mi sono voluta immaginare i loro caratteri un
pò
invertiti; spero che la cosa vi piaccia ugualmente, sennò
riempitemi quanto vi pare di critiche che mi farebbero solo bene...
Pupazza oggi è il grande giorno, io sono qui per contenere
la mia curiosità di leggere i commenti sull'episodio...spero
che ieri sera il capitolo ti abbia risollevato un pò dal
negativismo in cui era caduta...
FE7 e Screec_94_ divento sempre più felice a
leggere i vostri commenti...sono felicissima che vi sia piaciuto il
precedente...
ringrazio tantissimo tutti coloro che mi hanno
inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente
legge.
buona lettura...
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Capitolo
30.
I mesi passavano e la piccola
Tali cresceva a vista
d’occhio…si dimostrò essere una bambina
molto tranquilla, anche se a volte
guardava i genitori con due occhietti furbi, al che Ziva e Tony
cominciarono a
sostenere che non appena fosse cresciuta un altro po’, non
sarebbe stata così
tranquilla…durante quei primi 5 mesi le cose in casa DiNozzo
procedevano
benissimo…i due agenti erano sempre più uniti
l’uno all’altra e Tali era la
dimostrazione del loro amore…Ziva non era rientrata a
lavoro, aveva ancora un
paio di mesi di maternità da sfruttare, e anche se non si
reputava una brava
donna di casa e il lavoro le mancasse tantissimo non si sentiva pronta
a
lasciare Tali con una tata.
Durante quei mesi di maternità portò molto spesso
Tali al NCIS; almeno una volta a settimana passava a salutare gli amici
intenti
sul lavoro e il suo Tony.
Anche quel pomeriggio verso le 15.00, dopo la consueta
poppata, preparò Tali per uscire; così dopo
averle messo il primo vestitino
regalato da Abby e avvolta nel piumino che le aveva fatto recapitare la
zia
Nettie per Annukka, uscirono di casa e si diressero al
NCIS…quel giorno in
ufficio non trovarono nessuno, così si limitarono a passare
a salutare Abby e
Ducky...
-Abby ci sei?-disse Ziva entrando nel laboratorio
dell’amica,anche se la musica era a tutto volume in
laboratorio non c’era
nessuno;
Abby infatti era nella stanzina adiacente e non aveva sentito entrare
Ziva, si accorse della sua presenza solo quando l’amica
abbassò la musica prima
che Tali cominciasse a piangere...non sentendo più la
musica, Abby, uscì dalla
stanza e come vide Ziva e Tali urlò –Ziva!che
bello sei venuta a trovarmi…che
bello oggi non ho visto nessuno…ma
dov’è la mia nipotina…oh ma eccola
qua-;
come ogni volta appena Abby vedeva Tali smetteva completamente di
lavorare e la
coccolava fino a che Ziva non se ne andava e così fu anche
quel giorno…dopo
aver abbracciato Ziva, si abbassò sul passeggino dove era
sistemata la
piccolina,
-ohoh, ma come siamo tutte infagottate oggi…fa freddo fuori
eh?; su
vieni dalla zia Abby che ti toglie il piumino-, Abby non curandosi
più di Ziva
si abbassò su Tali e la prese in braccio, mentre continuava
a parlargli;
Ziva
la osservava divertita…era bello vedere come le persone a
cui lei teneva come
ad una famiglia circondassero d’amore anche la sua
piccolina…anche prima di
rimanere incinta desiderava con tutto il cuore, se mai un giorno avesse
avuto
dei figli, che fossero circondati da un sacco d’amore, cosa
che a lei da un
certo periodo della sua vita era mancato…era felice di
constatare che quel
desiderio si era realizzato…
Fu riscossa dai suoi pensieri da Abby che quasi
urlò –Ziva!ma le hai messo il vestitino che le
avevo comprato-,
-si Abby,
adesso le va proprio bene-,
-hai ragione è bellissima- poi rivolse di nuovo la
sua attenzione a Tali e mentre le parlava le lasciava una scia
schioccante di
baci sul pancino, sui piedini e sulle manine,
-ma come siamo belle oggi! eh
tesorino della zia-;
La bambina ogni volta che Abby diceva o faceva qualcosa
emetteva dei piccoli versetti, come se ridesse, provocando a sua volta
delle
risate in Abby e Ziva; mentre Abby coccolava Tali, la piccola non smise
un
attimo di afferrarle il camice, di stropicciarsi gli occhietti con il
dorso
della mano o a pocciarsele;
-Ziva ma è normale che si aggrappi a tutto e non la
smetta di pocciarsi le manine?- ,
-si Abby è normale, ogni giorno fa delle nuove
scoperte…prima ha scoperto i piedini, poi è stato
il turno delle manine, adesso
è nel periodo in cui afferra tutto ciò che le
capita a tiro…è più
buffa…ieri
sera si aggrappò alla cravatta
di Tony e
non c’era verso di staccarla; li avresti dovuti vedere-,
-immagino la faccia di
Tony- disse divertita Abby,
-a proposito di Tony, ma dove sono tutti?in ufficio
non c’è nessuno-,
-te lo dico io mia cara- intervenne Ducky che era appena
entrato in laboratorio,
-sono a fare un sopralluogo a casa di un colonnello,
dato che sono più di 48 ore che nessuno ha sue notizie; te
mia cara va tutto
bene?ti vedo ogni volta sempre più raggiante-,
-si grazie Ducky, va tutto
magnificamente-,
-oh meglio così…ma fammi dare
un’occhiata a questo
splendore!-disse avvicinandosi ad Abby che aveva ancora in collo
Tali,
-Ducky
guarda che angioletto-,
-ma come siamo tutte eleganti oggi…a parte per questi
occhi verdi poi assomigli ogni giorno di più alla mamma-,
-grazie Ducky, ma non
lo dire a Tony che non fa altro che ripetere che è il suo
ritratto- disse con
tenerezza Ziva, -ma se con McGee glielo diciamo tutti i giorni-
intervenne
Abby;
Ziva a quelle parole si mise a ridere –ahahahah ecco
perché tutte le sere
quando torna a casa la prende e ripete sempre “tu sei tutta
il papà vero? Eh si
proprio tutta il tuo papà!”- disse Ziva imitando
la voce di Tony;
-comunque su
alcune cose è proprio tutta Tony, quando si tratta di
mangiare e di
addormentarla ha proprio tutti i vizi di Tony-,
-ahahah se ha preso anche solo
un quarto della fame di Tony è proprio una mangiona- disse
Abby sorridendo…
-Abby vedo che non sei sola- disse una voce femminile alle
spalle dei tre. In quel momento era giunta in laboratorio Karen Scott,
il nuovo
agente che sostituiva Ziva durante la maternità.
Karen era una donna non dal fisico perfetto, non
era molto
alta e neanche molto snella, ma nel complesso non si poteva lamentare;
aveva
due occhi grandi marroni e portava gli occhiali, aveva i capelli
castani e
ricci che le arrivavano alle spalle; non era molto attraente e questo,
secondo
Tony, voleva dire che non era una sventola da paura; Tony non la
considerava
molto, non gli piaceva lavorare con una che non fosse la sua Ziva;
Abby, dal
canto suo, la considerava una saputella impertinente, proprio non la
poteva
soffrire; l’unico che non aveva problemi con Karen era McGee,
il quale con lei
si sentiva a proprio agio e con la quale poteva parlare di tutto senza
stare
ogni volta a spiegare le cose…insomma i due avevano
instaurato un buon rapporto
e questo ad Abby non andava molto a genio dato che si sentiva
trascurata dal
suo amico e naturalmente non perdeva momento per
rinfacciarglielo…
-ah Karen sei tu!-disse Abby con non curanza,
-Abby ma non
dovresti essere ad analizzare quei campioni di sangue?- chiese Karen
guardando
la scienziata che invece era intenta a giocherellare con Tali e parlare
con
Ziva e Ducky;
-sai Karen, primo: i campioni sono già inseriti nello
spettrometro di massa e fino a quando non ha finito il suo lavoro io
non ho
nessun risultato; secondo: ho già svolto tutto il resto del
mio lavoro; Terzo:
quando qui c’è la mia nipotina sono libera di
coccolarla quanto voglio e
quarto: nel mio laboratorio nessuno e dico nessuno si può
permettere di darmi
ordini, escluso Gibbs naturalmente…e ora se ci vuoi scusare
puoi tornare in
ufficio, ti chiamo io quando avrò dei risultati- e
così dicendo un Abby molto
stizzita tornò a coccolare Tali che in braccio a Ducky la
stava osservando
divertita…né Ziva né Ducky
s’intromisero nel discorso di Abby, preferirono non
farla arrabbiare più del dovuto. Karen a sua volta rimase in
silenzio alle
parole di Abby.
–ok mie care sarà il caso che torni al mio lavoro,
ho un
rapporto da compilare…Ziva ci vediamo presto mi fa sempre
piacere
vedervi…agente Scott tra poco le porterò il
rapporto che Gibbs mi ha chiesto-
disse Ducky mentre ridava Tali in braccio a Ziva e poi se ne
tornò a lavoro.
Ziva a quel punto
vedendo sempre Karen in
laboratorio disse –comunque
buonasera agente Scott-;
tra le due non c’era molta confidenza, quindi si rivolgevano
sempre dandosi del lei, -buonasera agente David…vedo che non
riesce a stare
molto lontana da qui…quando pensa di rientrare a
lavoro?-chiese Karen,
-effettivamente non riesco a stare troppo lontana da qui, mi manca il
lavoro e
gli amici, ma non mi sento ancora pronta a lasciare a casa da sola con
una tata
la mia piccolina. penso che sfrutterò tutti e due i mesi di
maternità che mi
rimangono a disposizione-,
-ah perfetto, almeno così mi potrò regolare pure
io…poi credo che non ricomincerà proprio subito a
tempo pieno, giusto?avrà
bisogno di tempo per essere reintegrata completamente è
probabile che le
affianchino un agente-,
Ziva non sapeva proprio cosa rispondere a quella tipa…ora
da quando in qua gli avrebbero dovuto affiancare qualcuno?...
stava per
rispondergli qualcosa quando sentì Abby dire
–senti Karen!intendiamoci una
volta per tutte, Ziva non ha bisogno di balie sul lavoro; era uno dei
migliori
agenti del Mossad, sai cos’è il Mossad?-,
-certo che lo so!ma io pensavo…-,
-ecco non pensare che è meglio, goditi questi due mesi di
lavoro sotto il
miglior capo che potrai mai trovare e non pensare a Ziva, che quando
tornerà
sarà in perfetta forma e preparata più di
qualcuno che invece non ha mai
interrotto il lavoro- continuò secca e indisponente Abby.
Non c’era verso non
riusciva a sopportarla…in realtà non capiva
neppure bene il perché, ma il fatto
che McGee si fosse allontanato da lei a causa di quella saccente, non
la
rendeva più tollerante nei suoi confronti.
Karen, impassibile alle risposte di
Abby, tornò a rivolgersi a Ziva –ah a momenti
dimenticavo agente David, quando
sono tornata in ufficio, c’era un uomo che cercava Tony, mi
ha detto di essere
il padre e dato che sono mesi, anzi ha detto che è poco
più di un anno che non
ha sue notizie è venuto a cercarlo; naturalmente per
sicurezza gli ho chiesto
un documento ed era proprio suo suocero sa; non sapevo che era qui,
sennò
l’avrei chiamata…-,
-il padre di Tony?Karen ne è
sicura?-,
-ma certo per chi mi ha preso?comunque mi ha
chiesto il suo
indirizzo e io gliel’ho dato, ma come mai mi è
parso di capire che non sapesse
nulla di lei e dalla bambina?a parte questo mi ha ringraziato e se
n’è andato
senza lasciar detto nulla-,
-Karen ha dato il nostro indirizzo a
quell’uomo?-,
-certo, perché non dovevo?-,
-no Karen, non doveva…gli doveva far
aspettare Tony in
ufficio-,
-si certo Ziva, le ricordo che è suo
padre…io non capisco
come una persona possa ignorare un genitore per così tanto
tempo, non è
giusto…e poi che esempio da alla vostra bambina?-,
Ziva a quelle parole non ci vide più
dalla rabbia e molto
sgarbatamente rispose –ah non è giusto?e secondo
lei, invece, è giusto che un
padre tratti il proprio figlio con indifferenza, che lo ripudi in tutto
quello
che fa e non lo consideri mai all’altezza?...e sicuramente
Tony sarà un ottimo
esempio per la nostra Tali, proprio perché la tiene lontana
da tipi come suo
padre…e se permette questi sono solo affari nostri e lei non
si deve mai più
immischiare in cose che non la riguardano…e ora se ci vuole
scusare devo
parlare con Abby; non ha del lavoro da svolgere in ufficio? da quel che
mi
ricordo c’è sempre un sacco di cose da fare-;
Ziva si era veramente
arrabbiata,aveva cercato di non urlare solo per non spaventare Tali che
le
stava dormendo in braccio; non si era mai fatta un’idea
precisa su Karen, non
la conosceva e neanche le interessava farlo, ma da quel momento in poi
si unì
senza pensarci troppo al pensiero di Abby…Karen non si
riscosse molto alle
parole di Ziva, lei era convinta di aver fatto la cosa giusta e non
s’interesso
neanche un secondo alle argomentazioni che Ziva le stava dicendo per
farle
capire cosa aveva combinato, in ogni caso decise che forse era
veramente il
caso di tornare a lavoro…
Rimaste di nuovo sole, Ziva guardò
Abby e disse –ma come si
permette di dire certe cose, quando poi non conosce neppure la
situazione; e
poi con che diritto si è permessa di dare il nostro
indirizzo a quell’uomo?-
solo ripensare a quello che aveva scoperto rendeva Ziva sempre
più agitata,
-io
l’ho detto da quando arrivata che è antipatica,
proprio non la reggo…è proprio
una saputella impertinente…cosa ci troverà McGee
in quella proprio io non
capisco- disse Abby;
a quell’ultima affermazione dell’amica Ziva
sorrise…già da
tempo aveva cominciato a farsi una certa idea su i due amici, ma
l’aveva
rimossa nel momento in cui Tony le aveva detto della simpatia che stava
nascendo tra Tim e la Scott; Nel vedere Abby così scontrosa
con la nuova agente
le fece riaffiorare alla mente quel pensiero che le si era insinuato
nella
mente molti mesi avanti;
-Ziva c’è poco da sorridere
quella è proprio antipatica, ma
perché non rientri già da domani a lavoro,
così almeno ce la leviamo dai piedi-
continuò Abby,
-bhe il
motivo lo sai
fin troppo bene Abby-,
-e dai Ziva facciamo così, te rientri domani a lavoro e
Tali la tengo io qui in laboratorio con me-,
-Abby ma se ancora qualche volta durante il
giorno richiede
la poppata e comunque anche se avessi finito di allattarla la devo
cambiare, le
devo dare le sue pappine…non posso mica interrompere il
lavoro ogni cinque
minuti-,
-uffa!allora
per
quanto ancora la dovrò sopportare?...grr proprio la odio, mi
mette di cattivo
umore…e quello stupido che dice che è simpatica
“Karen qui, Karen là, Karen ha
fatto questo, Karen ha fatto quello”…la odio, ho
deciso!-,
-Abby
calmati
dai…pure Tali che si è svegliata ti sta guardando
con aria interrogativa- disse
Ziva che poi continuò –non è che non la
sopporti perché sei gelosa di Mcgee?-,
-Ziva!ma
cosa vai
farneticando?io gelose di McGee?ahahahah-,
-Abby!-
-si sono gelosa, non li posso vedere
insieme…sono gelosa da
morire…lui è il mio migliore amico e non posso
permettere che soffra a causa di
quella donna petulante; sai com’è McGee
è così dolce e buono con tutti, che poi
se ne approfittano e lui ci rimane male e…-,
-non è che sei gelosa
perché sei innamorata di lui?- chiese
diretta Ziva interrompendo il discorso intrapreso da Abby, la quale
abbassò lo
sguardo…per la prima volta si sentì in imbarazzo
ad dover ammettere quello che
provava veramente;
senza rispondere a Ziva si mise ad accarezzare un piedino a
Tali, facendole anche un po’ di solletico;
la bimba cercava di allontanare il
piedino da Abby mentre emetteva dei versetti divertiti;
-Abby? Ehi! con me ti
puoi confidare lo sai; vedrai che poi ti sentirai più
leggera-,
-è strana
questa cosa- cominciò Abby –ma ci siamo invertite
i ruoli per caso?io che o
paura ad esprimere i miei sentimenti e te che mi inciti a parlare e mi
dai dei
consigli…questa cosa è proprio strana io che o
paura ad ammettere i miei
sentimenti-,
-secondo me non è una cosa strana, diciamo solo che questa
volta
provi un sentimento più forte rispetto a quelli che hai
provato in altre
occasioni, per altri uomini, e adesso hai paura di non saperlo gestire
se ti
lasci completamente andare; hai paura di rimanere bruciata
stavolta…-,
-bruciata?semmai scottata, si dice scottata-,
-si vabbè hai capito…non
cambiare discorso ora…Abby devi
credermi lasciarsi andare a questa emozione è una cosa
bellissima..se poi è
l’uomo giusto riesce ad appagarti completamente-,
-cavolo Ziva, non pensavo di poter sentire un
discorso del
genere uscire proprio dalle tue labbra..non ti facevo così
sentimentale..comunque
grazie per l’aiuto, ma penso che me ne rimarrò
chiusa in questo limbo e non
farò nulla..cercherò di farmela passare e basta,
non mi voglio esporre troppo
e…-,
il discorso di Abby fu interrotto da Ziva che afferrandola per le
braccia
mentre la scuoteva urlò
-ehi tu cosa hai fatto alla mia amica Abby! Lei non
avrebbe mai detto una cosa del genere, cosa le hai fatto?-,
-Ziva non scherzare
io parlo seriamente, lui proprio non mi calcola, adesso poi che
è tutto preso
da quella Karen..bla!-, -io invece credo che tu ti stia sbagliando..e
dai lo
sia benissimo cose sono gli uomini, alle cose ci arrivano sempre dopo,
McGee
poi che è anche peggio di Tony; non ti arrendere
così facilmente, vedrai che
anche per voi finirà bene-,
-ma se poi lui non mi ricambia?quella che soffrirà
sarò io-,
-oh cavolo è anche peggio di come pensavo..mi sembra di
sentire me quando
mi porgevo quelle mille domande su Tony prima che succedesse qualcosa
tra di
noi..ok senti, facciamo così, se me lo lasci fare posso
cercare di tastare io
un po’ il terreno con McGee,sempre se a te va bene-,
-dici davvero?-,
-si certo
che dico davvero..vedrai gli darò una bella svegliata al
nostro pivello-,
-Ziva non me lo
strapazzare troppo,
basta che me lo lasci intero e funzionante, non vorrei raccoglierlo a
pezzi-,
-ok ok non gli farò troppo male- disse ridendo Ziva,
riuscendo a far sorridere
di nuovo pure l’amica.
Rimasero un altro po’ a parlare, mentre Tali se ne stava
tranquilla nel suo passeggino..poi però ad Abby arrivarono i
risultati dei
campioni e tornò a concentrarsi sul lavoro; dato che Tony,
Gibbs e McGee ne
avevano ancora per molto con le
rilevazioni a casa del colonnello scomparso, decise di tornare a casa,
gli
altri li avrebbe salutati in un altro momento…
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Capitolo 32 *** Capitolo 31. ***
nuovo
capitolo
anche qui molto probabilmente sono andata molto fuori personaggio di
Ziva..scuatemi, ma a volte un pò indifesa mi piace
vederla....ma tranquilli, dai prossimmi capitoli, tutto
tornerà nella norma...
FE7 e Screec_94_ sono felice di avervi leggermente migliorato
la giornata di ieri...
eh Karen Karen resta antipatica a molti..e quante ne
combinerà ancora...
ringrazio tantissimo tutti coloro che mi hanno
inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente
legge.
in particolare ringrazio LadyHerm che mi ha aggiunto ai suoi
preferiti...
buona lettura...
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Capitolo
31.
Mentre tornavano a casa Tali
scoppiò a piangere e Ziva, dato
che stava guidando, non riusciva a farla calmare.
In 5 mesi era la prima volta
che la piccolina scoppiava a piangere in un pianto così
disperato, le sue urla
arrivavano dritte al cuore di Ziva, che non sapeva cosa fare.
Ziva guidò il più
velocemente possibile, in modo da arrivare a casa prestissimo..dopo
dieci minuti,
infatti, parcheggiò la macchina nel vialetto di casa,ma Tali
ancora non aveva
smesso di piangere, così sempre molto velocemente Ziva la
prese dal seggiolino ed
entrò in casa; levò il piumino alla piccolina e
mentre la cullava, nel
disperato tentativo di calmarla, si tolse il cappotto e accese il
riscaldamento,dato che in quelle ore di assenza la casa si era
congelata.
Tali
non riusciva a smettere di piangere e Ziva cominciò a
preoccuparsi
seriamente..quella era la prima volta in cui si trovava in una
situazione del
genere e le urla della figlia l’agitavano ogni secondo di
più..
-Tali perché
piangi?-chiese quasi supplicando, pur sapendo che non avrebbe avuto
risposta;
provò a calmarla in ogni modo, ma ogni tentativo si
rivelò inutile...affranta e
delusa di se stessa per non sapere cosa fare, si sdraiò sul
lettone con Tali e
cominciò a massaggiarle il pancino;
sorprendentemente questa cosa sembrò
calmarla un po’..la piccolina smise di urlare, anche se
grosse lacrime le
rigavano sempre il piccolo visino oramai arrossato per il troppo pianto
e il
dolore al pancino..passò così un’ora e
Ziva non smise un solo secondo di
massaggiarle il pancino, aveva provato un
paio di volte a interromperlo, ma ogni volta ricominciava a strillare.
Ziva
aveva capito che se Tali urlava in quel modo sicuramente era dovuto da
delle
coliche al pancino, ma non aveva la minima idea di come farle
attenuare..in
quel momento avrebbe tanto voluto aver la possibilità di
chiamare la madre e
chiederle un consiglio; cacciò subito dalla mente quel
triste pensiero e, senza
interrompere il massaggio, si allungò a prendere il telefono
sul comodino e
chiamò il pediatra della bambina..il dottore
confermò la teoria di Ziva nel
dirle che erano colichine, e che era normale che a volte prendessero
così forti,
ma che doveva aspettare che le passassero da sole dato che era ancora
troppo
piccola per prendere dei medicinali; scoraggiata Ziva
ringraziò il dottore e
riagganciò.
Anche se il dottore le aveva detto che faceva bene a massaggiarla e
che doveva aspettare, Ziva, era triste perché non riusciva
ad attenuare il
dolore che la sua bambina provava;
in quel momento si sentì così impotente e
affranta che cominciò a piangere pure lei
silenziosamente,
-mi dispiace cucciolina
mia..la mamma non è in grado di farti stare meglio;
scusami..-;
più Tali
piangeva e più che anche a Ziva le lacrime scendevano senza
sosta, anche se non interruppe mai il
massaggio..passò così un’altra ora.
Erano oramai le sei passate, né Tali né
Ziva erano riuscite a calmarsi sdraiate sul lettone..fu così
che
Tony le trovò rientrando a casa da lavoro.
Aprendo la porta di casa si sorprese
di non trovare Ziva ad aspettarlo sul divano, o proprio sulla porta di
casa
dove gli dava sempre un bacio, ma non solo, nel pieno silenzio in cui
era
avvolta la casa, sentì provenire dalla loro camera dei
singhiozzi, così
preoccupato si precipitò verso la stanza..quando
aprì la porta si trovò davanti
una scena che oltre a farlo preoccupare ulteriormente, gli strinse
anche il
cuore.
Ziva era seduta sul letto con la schiena appoggiata alla spalliera con
Tali tra le braccia, e mentre le massaggiava il pancino, piangevano
entrambe..
-Ziva
cosa succede?-, Ziva che non si era accorta di Tony fino a quando non
si sentì
chiamare, alzò la testa per guardarlo e invece di rispondere
lo guardò con il viso ricoperto di lacrime
silenziose;
Tony le si avvicinò e sedendosi vicino a lei le
passò un braccio
intorno alle spalle e dandogli un bacio sulla tempia
continuò –ehi amore, cosa
succede?dai non mi fra preoccupare cos’ha Tali?-,
Ziva tra i singhiozzi riuscì
a rispondere –sono quasi due ore che piange e non riesco a
farla calmare-,
-ma
sta male?hai chiamato il pediatra?- domandò allarmato
Tony,
-si si l’ho
chiamato e mi ha confermato che sono delle colichine, ma mi ha anche
detto che
dobbiamo aspettare che le passino da sole perché
è troppo piccola per
cominciare a prendere già dei medicinali, e io non riesco a
calmarla..sta male
e io non faccio nulla- rispose Ziva con il volto ancora rigato dalle
lacrime e continuò –sono ore che
le massaggio il pancino e sembra darle un po’ di sollievo, ma
non smette di
piangere e io non so più cosa fare-;
Tony nel sentire che si trattava solo di
colichine un po’ si tranquillizzò e
cercò di calmare pure Ziva, sennò non
sarebbero arrivati a nessuna soluzione;
-Ziva dalla un po’ a me dai, cerca di
rilassarti un attimo-,
Ziva gli passò in braccio Tali, ma nel farlo fu
costretta ad interrompere il massaggio e la piccolina riprese a
strillare e urlare, per quel dolorino che era proprio insopportabile;
sentendo le urla della figlia Tony capì cosa doveva aver
passato
Ziva in quelle ore da sola,
-Tony sta malissimo senti come piange- disse Ziva
che proprio non riusciva a calmarsi;
Tony riprese il massaggio al pancino e
Tali diminuì di nuovo il suo pianto, poi si voltò
a guardare Ziva e vide che
era proprio distrutta, -ehi tesoro vieni qui, avvicinati a me- disse
Tony e poi
continuò –dai vieni qui e appoggiati alla mia
spalla-;
Ziva fece come gli disse
Tony e avvicinandosi di più a lui appoggiò la
testa sulla sua spalla,
nascondendo il viso tra il collo e la spalla dell’uomo..in
quella posizione
riuscì a calmarsi un po’,
-va un po’ meglio?-chiese Tony, ma Ziva non rispose
–Ziva!- la incitò Tony,
-sono una pessima madre, non riesco neppure a farle
passare delle stupide colichine per farla stare meglio-,
-eh no Ziva, così non
va affatto bene..non devi colpevolizzarti per questo..a parte
massaggiarla non
potevi fare altro, l’ha detto pure il dottore che le passano
da sole..noi non
possiamo fare altro che alleviare il fastidio massaggiandola..dai su
amore, non
piangere non posso vederti così..dai fammi un bel sorriso-
disse Tony, poi le
posò un bacio sulla fronte; con quel bacio Ziva si
rilassò ulteriormente, così
Tony le dette un altro bacio, un altro, poi un altro e un altro ancora
fino a
che Ziva del tutto calma alzò la testa dalla spalla di Tony
e guardandolo negli
occhi gli sorrise; Tony felice di vederla di nuovo rilassata disse
–finalmente
ti riconosco Mossad..e ora che siamo calmi entrambi troviamo una
soluzione, non
possiamo andare avanti così per tutta la sera-,
Ziva lo guardò e poi disse
–basta non m’interessa che ore sono in Israele,
chiamo mia zia Nettie-,
Tony
sorrise e aggiunse –vedi che quando sei calma e rilassata
riesci a trovare una
qualche soluzione-,
Ziva gli sorrise di rimando, poi prese il telefono, ma
prima che potesse comporre il numero della zia, squillò..
-pronto!-,
-Ziva sono
Gibbs, Tony è già a casa?-,
-capo!si è qui, ma sta massaggiando Tali e non
può
venire al telefono, gli riferisco io, dimmi-,
-no volevo solo accertarmi che
stesse bene, dato che l’agente Scott gli ha detto del
padre..sai non vorrei che
facesse qualche sciocchezza-,
-Gibbs non sò che dire, non ha avuto molto tempo
per pensarci..Tali ha delle colichine e sta male, a parte massaggiarla
non
sappiamo proprio cosa fare-,
-Ziva prepara una tisana di erbe aromatiche e
fargliela bere tiepidina, vedrai che le darà un
po’ di sollievo-,
-dici
veramente?-,
-si, con Kelly funzionava, vedrai che funzionerà anche con
Tali-,
-oddio Gibbs non so proprio come ringraziarti-,
-non dirlo neppure per scherzo,
quando avete bisogno non riguardate a chiedermi, se posso vi aiuto
volentieri..ora
ti lascio, mi raccomando controllami DiNozzo-,
-certo capo, puoi stare
tranquillo e ancora grazie-:
come riagganciò, Ziva, ripose il telefono sul
comodino e si alzò dal letto
–ehi non chiami tua Zia?- chiese Tony vedendola
fare il giro del letto,
-non ce n’è più bisogno, Gibbs mi ha
detto cosa
fare..con una tisana di erbe aromatiche dovrebbe avere un po’
di sollievo..vado
subito a prepararla-, si avvicinò a Tony e abbassandosi
baciò Tali sulla
testina e delicatamente le asciugò i lacrimoni che le
stavano ancora bagnando
il visino, poi le dette un altro bacio e le
sussurrò
–dammi tempo cinque minuti
e poi vedrai che la mamma riuscirà a farti stare meglio-,
poi guardò Tony e gli
stampò un sonoro bacio sulla guancia..
come uscì di camera Tony tornò a osservare
la figlia e le sussurrò
–amore del papà, stai propri tanto male eh?-, poi
anche
lui le dette un bacio sula testina ricoperta di ricciolini
neri,
-lo sai che la
mamma si è preoccupata tantissimo, neppure il
papà l’aveva mai vista così
agitata..e anche a me mi avete fatto preoccupare tantissimo sai..ma la
mia
bambina è fortissima, è proprio come la sua mamma
e non saranno certamente
queste colichine a metterla ko vero?-;
in quel momento entrò in camera quasi
correndo Ziva –eccomi qui piccolina mia, dai proviamo a farti
stare meglio-,
-ooh vedi ecco la mamma, vedrai che ora passa tutto, cucciolina
mia-..Ziva
tornò a sedersi accanto a Tony e gli passò il
biberon con la tisana,
-no Ziva
daglielo te mentre io continuo a massaggiarla- disse Tony, mentre la
metteva
tra le braccia di Ziva e poi continuò il massaggio.
Ziva amorevolmente avvicinò
il biberon alla piccola bocca ..inizialmente Tali rifiutò il
biberon, ma Ziva
non si arrese, si bagnò un dito con il liquido e
bagnò le labbra della
bambina..ripetè questo gesto per un paio di volte fino a
quando la piccola
tranquillizzandosi un po’ si attaccò al beccuccio
e bevve quasi mezzo biberon
sotto gli occhi felici di Tony e Ziva..dopo pochi minuti, da quando si
era
staccata dal biberon, Tali cominciò a calmarsi
definitivamente e stremata dal
troppo pianto si addormentò cullata da Ziva..vedendo la sua
bambina dormire
tranquilla, Tony, racchiuse tra le sue braccia Ziva, la quale si
lasciò cullare
proprio come Tali stava facendo con lei.
-ti senti meglio adesso?- le chiese
Tony con dolcezza,
-si adesso va meglio..prima non so che mi è successo, ma
sentire i suoi strilli e vederla
piangere in quel modo e io incapace di fare qualcosa per
aiutarla..non
lo so, ma non ho retto..non sopportavo di vederla in quello
stato..-,
-lo so
non deve essere stato facile..quando vi ho visto in quello stato mi
è preso un
accidente-,
-scusami non volevo spaventarti più del normale..avrei
dovuto
reagire prima, non dovevo mettermi a piangere..eppure dovrei essere i
grado di
gestire situazioni di crisi..-,
-Ziva, ma non eri in missione..è normale che tu
abbia reagito così..questa era una situazione nuova e Tali
non aveva mai pianto
così tanto e disperatamente, ma adesso siamo preparati nel
caso succedesse
nuovamente-;
Ziva ascoltandolo si sciolse dall’abbraccio e, dopo aver
sistemato
Tali nel mezzo al letto, protetta da un lato dai cuscini e
dall’altro dai loro
corpi, si voltò a guardare Tony,mettendosi a sedere
cavalcioni su di lui e
mentre posava le braccia intorno al collo per accarezzargli meglio i
capelli
disse
–da quando tra noi due te sei diventato quello più
razionale e capace di
controllarsi in situazioni di crisi?-,
-bhe credo da quando abbiamo scoperto
che saremo diventati genitori..almeno uno dei due deve rimanere
razionale,
anche se non credevo di essere io-,
-credo che tu abbia ragione di nuovo, e
questa cosa mi preoccupa..diventare mamma mi ha rammollito-,
-non è vero Ziva
non ti sei rammollita, è che adesso provi delle emozioni
nuove..penso che sia
un’emozione che travolge ogni mamma, adesso ti senti
responsabile di tutto ciò
che le accade e quando sta male stai male con lei, come quando lei
è felice lo
sei pure te..è questo particolare legame che vi unisce
più di ogni altra cosa-,
-cavolo Tony! hai ragione nuovamente..non è che hai letto
pure questo sulle
riviste "come essere un bravo genitore"?-disse ridendo Ziva mentre
prendeva in
giro in compagno,
-ah certo sfotti pure, uno fa una cosa una volta e da quel
momento ogni sua parola nata dal suo profondo sarà
considerata presa da una rivista..brava
Mossad sfotti pure..-disse scherzosamente Tony, anche se stava cercando
di
mostrarsi offeso facendo ridere Ziva, che non aveva smesso un attimo di
accarezzargli i capelli.
Dopo quel piccolo scambio di battute Ziva tornò seria
per un momento e disse
–comunque devo cominciare a preoccuparmi seriamente con
il lavoro..forse ha ragione l’agente Scott, per il primo
periodo dal mio
rientro sarà meglio se mi faccio affiancare da un altro
agente, in modo da
permettermi di riambientarmi il prima possibile-,
-Ziva!!- tuonò Tony a quelle
parole –ti proibisco una cosa del genere, e poi non dare
credito alla
Scott..proprio non la sopporto..sai cosa ha fatto?ha dato il nostro
indirizzo
di casa a mio padre..ti rendi conto?..deve ringraziare Gibbs se non
l’ho strangolata-,
-lo so Tony, ma non c’era Gibbs quando le ho detto che ha
sbagliato a fare una
cosa del genere senza avvertirti e poi rispedirla in ufficio a
lavorare-,
-perché oggi sei passata?-,
-si, ma non c’era nessuno, quindi ho fatto un
saluto a Abby e Ducky, poi è arrivata pure la Scott e dopo
un po’ che
s’informava su quando sarei rientrata a lavoro mi ha detto
cosa aveva combinato
e ha dovuto aggiungere commenti poco piacevoli, così le ho
detto due
parole e gentilmente le ho chiesto di lasciarci sole con Abby e di
tornare a lavoro-, -brava
la mia ninja, e poi dici di esserti rammollita..vedi che non
è vero..cosa ci
troverà McGee in quell’antipatica..il pivello a
volte è proprio strano- disse
Tony;
Ziva lo osservava mentre parlava, cercando di cogliere un piccolo cenno
per capire come stesse realmente, poi però non vedendo
niente di diverso in lui
si azzardò a chiedere
–Tony, ma te come ti senti all’idea che uno di
questi
giorni potrà venire a trovarci tuo padre?-,
-ad essere sinceri Ziva ancora non
credo di aver metabolizzato la cosa..penso che fino a che non mi
troverò in
quella situazione non lo saprò e fino ad allora non ci
voglio pensare..dopo
tutto non è detto che venga-,
-e neppure che sia un brutto incontro-aggiunse
Ziva,
-ma su questo non ci metterei la mano sul fuoco, comunque staremo a
vedere-disse Tony,anche se nel suo profondo un po’ sperava in
una buona
riuscita dell’incontro con il padre,
-sicuro di essere tranquillo?-si accertò
di nuovo Ziva,
-si si tutto ok..ah ma cosa voleva il capo?non credo che abbia
chiamato per dirci come risolvere con le colichine-,
-ah giusto..no voleva
sapere come stavi per via di tuo padre-,
-si preoccupa per noi il capo..l’ho
sempre detto io che ci vuole bene-,
-oddio Tony, pure questa volta hai
ragione..cominci a spaventarmi sai-,
-ahahah Ziva, davvero simpatica, ahah-,
-ok via ora che Tali è tranquilla vado a preparare la cena,
cosa vuoi da
mangiare?-,
-non so fai te..stupiscimi!..io nel frattempo vado a farmi una
doccia..ma prima..-
Tony interruppe il discorso in modo da ottenere tutta
l’attenzione da parte della compagna che si stava
già alzando dal loro
abbraccio per scendere dal letto per andare in cucina,
-..prima voglio il bacio
del ben tornato a casa, dato che ancora non l’ho
avuto-,
Ziva sorridendo
divertita disse –più razionale certo, ma anche
sempre il solito bambinone-
poi
si avvicinò ulteriormente al viso di Tony e facendo
scivolare una mano sulla
sua guancia per accarezzarla lo baciò dolcemente..
Dopo cena sfiniti se ne
andarono subito a letto,ma quella notte fecero dormire Tali nel lettone
in
mezzo a loro..
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Capitolo 33 *** Capitolo 32. ***
nuovo
capitolo
spero di essere tornata in carreggiata con i personaggi...
FE7 e Screec_94_ sono più che felice di ritrovarvi
ogni volta...grazie...
ringrazio tantissimo tutti coloro che mi hanno
inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente
legge.
buona lettura...
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Capitolo
32.
Qualche sera dopo casa DiNozzo
era impegnata nei preparativi
per la serata..quella sera, infatti, Tony e Ziva avevano invitato a
cena Abby e
McGee..avevano proprio bisogno di una serata tra amici;
Ziva in particolare
sentiva il bisogno di distrarsi un po’, soprattutto dopo aver
passato gli
ultimi giorni a cercare di calmare le colichine di Tali..la piccola
infatti nei
due giorni precedenti era stata male, ma tutto si era risolto per il
meglio..così
per rilassarsi un po’, avevano optato per una serata tra
amici.
Ziva era
indaffarata tra i fornelli, dato che se la cavava piuttosto bene con la
cucina
italiana si stava cimentando a cucinare un menù piuttosto
abbondante;
Nel
frattempo Tony stava vestendo Tali per la serata; ci stava mettendo un
sacco di
tempo..Ziva gli aveva preparato i vestitini che le doveva far indossare
e lui
la doveva solo vestire, ma quando vide quelle calze lunghe di lana a
righine
bianche, blu e argento entrò in panico non trovando il verso
giusto; finalmente
dopo ben dieci minuti riuscì a mettergliele, poi le mise una
piccola gonna di
velluto blu e un golfino bianco con raffigurato un orsetto argentato
sul
davanti e per concludere le mise un paio di ballerine blu come la
gonna..voleva
che fosse bellissima, anche se lo sarebbe stata lo stesso..mentre erano
tutti
intenti a svolgere i propri compiti suonò il campanello,
così abbassando il
fuoco sotto le pentole e togliendosi il grembiule, Ziva andò
ad aprire la porta
nella convinzione di trovarsi davanti McGee o Abby e invece...
Come aprì la
porta si trovò davanti un uomo sui 65 anni, alto, occhi
chiari e capelli chiari
un po’ ingrigiti sulle tempie e un sorriso grande e
malizioso..Ziva, notando la
forte somiglianza, capì subito chi aveva davanti, ma non
disse nulla fino a
quando l’uomo non parlò e, squadrandola da capo ai
piedi sorridendo
soddisfatto, con tono sicuro chiese
–è questa la casa di Anthony DiNozzo?-,
-si
è questa..scusi ma lei chi è?- disse Ziva,
-io signorina sono il padre di
Anthony, quello scansa fatiche di mio figlio è in
casa?-,
Ziva non fece in
tempo a rispondere a quell’uomo così arrogante che
Tony, scendendo le scale con
Tali in braccio, disse –Ziva è il pivello?..ehi
pivello non credi di essere in
anticipo?-, ma quando giunse alla porta ebbe una bella sorpresa
–tu!tu qui!si
può sapere cosa vuoi?- disse Tony con voce un po’
alterata,
-perché non mi fai
entrare qui fuori si gela..vedo che il tuo comportamento non
è migliorato
durante quest’anno-, -senti se sei venuto qui solo per
trattarmi come il tuo
solito te ne puoi anche andare via subito- nel pronunciare le ultime
parole
aveva alzato il tono della voce spaventando Tali, che
cominciò un po’ ad
agitarsi..
Ziva si avvicinò di più al compagno e gli strinse
forte la mano
nell’intento di fargli sentire che era al suo fianco e di
stare tranquillo che
sarebbe andato tutto bene, poi si rivolse a quell’uomo che
ogni volta che la
guardava non riusciva a togliersi dalla faccia un sorrisino idiota
-perché non ci spostiamo in salotto, qui sulla porta geliamo
e poi sennò la bambina prende freddo..venga si accomodi
signor?mi scusi ma non
credo di aver afferrato il suo nome-,
-mi scusi ha ragione, mi perdoni non mi
sono presentato come si deve, Jack Anthony DiNozzo, piacere e lei
è?-
disse
porgendo e avvicinandosi di più verso Ziva, ma Tony
piazzandosi davanti al
padre disse
–le presentazioni le possiamo fare anche dentro a meno che
non te
ne vada subito-,
senza aggiungere altro Jack entrò in casa e chiudendo la
porta
seguì la coppia in salotto;
una volta che si accomodarono a sedere, Tony mise
in braccio a Ziva la piccolina, che era sempre un po’
agitata, dato che
avvertiva quella strana tensione che aleggiava
nell’aria…sempre con tono
nervoso Tony rivolto al padre chiese per l’ennesima volta
–allora cosa vuoi?-,
-cos’è ora un padre non si può
preoccupare del proprio figlio quando non lo
sente da più di un anno?-,
-certo un padre normale si, ma da te non mi aspetto
niente del genere-,
Jack ignorò completamente quello che stava dicendo Tony e
guardando Ziva, dalla quale ancora non aveva tolto gli occhi di dosso,
disse
–ancora non ho saputo il suo nome, dopo tutto è la
madre della figlia di mio
figlio..sempre se è lui il padre-,
-ehi ma come si permette, certo che è lui il
padre..comunque io sono Ziva David- rispose Ziva cercando
d’ignorare l’offesa
appena arrecatagli da quell’uomo,
-Ziva?è straniera?-,
-si sono israeliana-,
-ecco vedi che faccio bene a preoccuparmi, sei un idiota…ti
sei fatto
accalappiare da una straniera che ti ha fregato facendosi mettere
incinta..oltre tutto non sei stato neppure in grado di mettere al mondo
un
maschio..il solito fannullone..io te l’ho sempre detto
“moglie e buoi dei Paesi
tuoi”-,
Tony a quelle parole non ci vide più, rosso di rabbia
scattò in piedi e
si avventò sul padre assestandogli un paio di cazzotti
fortissimi in volto
mentre gli urlava –non ti permetto di parlare così
della donna che amo e del
mio piccolo angelo..ma chi ti credi di essere a venire qui dopo un anno
che non
ci sentiamo e ti permetti di sputare sentenze..esci subito da questa
casa..ancora non capisco che sei venuto a fare!-,
Jack, che dopo aver incassato
i due pugni, rimase impassibile e con un sorriso beffardo
disse
–sono venuto a
vedere come te la cavi, e per dirti che il mese prossimo mi risposo con
una
donna della mia età..spero che tu non ti sia fatto
abbindolare troppo da quel
bel corpo e l’abbia sposata..in ogni caso voglio mettere bene
in chiaro una
cosa..non vedrai neppure un centesimo dei mie soldi, stavo valutando
l’idea di
reinserirti nel mio testamento se solo avessi messo al mondo un
maschio, ma
vedo che non sei riuscito neppure in quello e quindi torno sui miei
passi, uno
scansa fatiche non merita nulla-,
Tony sempre più livido di rabbia stava per
colpirlo di nuovo quando fu trattenuto per un braccio da Ziva, che con
tono
apparentemente calmo guardandolo negli occhi, disse –Tony non
ne vale la pena,
lascialo perdere-, nel frattempo Tali aveva cominciato a piangere
silenziosamente per la troppa agitazione che avvertiva intorno a se,
così Ziva
continuò –dai Tony calmati..prendi in collo la
piccolina vedi che si è agitata
pure lei nel sentirti nervoso-,
Tony guardando la sua Tali riuscì un po’ a
calmarsi così la prese tra le braccia e cominciò
a cullarla per farla calmare,
nel frattempo Ziva disse –signor DiNozzo è meglio
se esce da casa nostra,
quella è la porta-,
Jack si avvicinò ulteriormente a Ziva e disse
–dato che non
sono il benvenuto io vado..ah Ziva!se un giorno si sarà
stancata di questo
rammollito io sono sempre libero per un po’ di divertimento
con lei..sò come
siete voi straniere e..-
non fece in tempo a finire di parlare che si ritrovò
con un braccio stretto dietro la schiena e la testa pressata sopra al
tavolino
del salotto;
era da quando aveva iniziato a parlare che Ziva lo voleva
massacrare di botte, ma sperava di non dover arrivare a quel punto e
invece,
era stufa di sentire quell’uomo offendere in continuazione
Tony, la sua bambina
solo perché era femmina e se stessa, e a
quell’ultima proposta, che l’uomo non
si riguardò di fare davanti a Tony, non ci vide
più dalla rabbia;
Andò bene al
signor DiNozzo che Tony aveva Tali tra le braccia sennò
sarebbero stati in due
a stenderlo..
Ziva strattonò Jack da terra e facendolo alzare senza
mollare la
presa lo condusse fino alla porta, prima di buttarlo fuori
sussurrò
all’orecchio dell’uomo
–spero di non vederla mai più da queste parti,
perché se
anche solo casualmente si riavvicina a noi, le assicuro che non
sarà così
fortunato..se proprio lo vuole sapere suo figlio non è
né uno scansa fatiche nè
un rammollito come sostiene lei, è un uomo e compagno
speciale, un bravissimo
agente e un padre straordinario lei dovrebbe esserne fiero, ma a quanto
pare è
troppo idiota per rendersene conto..e il fatto che sia straniera non
vuol dire
che sia anche una poco di buono, amo suo figlio e certamente non mi
stancherò
mai di lui…adesso esca immediatamente da casa nostra se non
vuole che le spezzi
il braccio-
e così dicendo lo scaraventò fuori di casa
mollando la presa al
braccio..l’uomo barcollò un po’ cercando
di mantenersi in equilibrio per non
cadere e si diresse verso la macchina;
lungo il vialetto incrociò McGee ed Abby
che erano appena arrivati e avevano assistito a tutta la scena;
l’uomo gli
lanciò un’occhiataccia prima di salire in macchina
e partire..nel frattempo
Tony abbracciò Ziva con il braccio libero, dato che con
l’altro teneva Tali
appoggiata al suo petto e rimasero sulla porta a guardare
quell’uomo andare
via;
Abby e McGee non capendo cosa era successo si avvicinarono piano piano
alla porta e guardando Ziva dissero insieme –non è
che dopo cena ci mandi via
così vero?perchè sennò torniamo
un’altra volta-,
Tony e Ziva si guardarono e
finalmente sereni(almeno apparentemente)si lasciarono andare ad una
forte
risata, poi mentre facevano entrare gli amici Ziva disse
–vedremo, se vi
comportate bene vi farò uscire con le vostre gambe,
altrimenti sapete cosa vi
aspetta-..
continua...
puntualizzo
che dato non ho idea di come si chiami il padre di Tony, me lo sono
inventato...
in
più mi discosto totalmente dalle parole che usa quando parla
di Ziva e di straniere...l'ho scritto solo per caratterizzare il
personaggio e non perchè sono idee mie...io mi dissocio
totalmente da quel modo di pensare...
spero che non si offenda nessuno...
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Capitolo 34 *** Capitolo 33. ***
nuovo
capitolo
vedo che Karen e il padre di Tony non hanno riscosso
successo....chissà perchè :p ahahahah...
FE7, Screec_94_ e Pupazza (carissima ben tornata, lo so, lo
so questa premiere c'ha mandato completamente in estasi) grazie mille
siete davvero importanti nel farmi andare avanti in questa storia...
ringrazio tantissimo tutti coloro che mi hanno
inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente
legge.
buona lettura...
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Capitolo
33.
Mentre Tony faceva accomodare
gli amici in casa, Ziva corse
in cucina a controllare la cena che aveva lasciato sui fornelli e in
forno…arrivò giusto in tempo, dato che era pronto
tutto e fortunatamente non si
era bruciato nulla…mentre gli amici si toglievano i cappotti
Tony cercò di
ritrovare un po’ di calma interiore e non pensare a quello
che era successo
pochi minuti prima…Tali con tutte quelle urla e avvertendo
la tensione si era
un po’ agitata e tra le braccia di Tony stava piangendo, ma
tutto passò quando
fu presa in collo da Abby che come al suo solito la riempì
di baci; dopo Abby
fu il turno di McGee di strapazzarla di coccole, mentre Tony li
osservava
felice.
Tutte quelle coccole riservate a Tali furono interrotte da Ziva, che
entrando in salotto, avvertì di accomodarsi a tavola che la
cena era pronta…
La
serata proseguì a gonfie vele…sia Abby che McGee
gradirono molto la cena
preparata da Ziva…dopo cena si accomodarono in sala a
parlare e a mangiare il
dolce.
Dopo il dolce Ziva preparò Tali per la notte e prima di
addormentarla le
fece fare la sua poppata…oramai Ziva non aveva
più molto latte, infatti con
Tony avevano già cominciato a farle mangiare qualche pappina
che Ziva preparava
personalmente; non era molto amante degli omogeneizzati comprati,
preferiva
prepararli da sola…però, ancora, se la bambina lo
richiedeva, la mattina appena
sveglia e prima di dormire, Ziva continuava ad
allattarla…anche quella sera
mentre la cullava, Tali si agitava tra le braccia di Ziva e cercava di
pocciare
qualsiasi cosa, così alla fine Ziva si arrese anche quella
sera. Mentre
allattava Tali fu raggiunta da Abby che delicatamente bussò
alla porta di
camerina –Ziva?!posso entrare?-,
-si vieni pure Abby-,
Abby entrò in camera e chiese –ehi non
dorme ancora?-,
-no, ancora no-rispose dolcemente Ziva e poi continuò
–poi continua a rivendicare la poppata serale prima di
dormire, è una cosa che la tranquillizza; poi con tutto il
trambusto di stasera
ne ha proprio bisogno-,
-stiamo facendo troppa confusione di là?perché se
è così
vado a sgridare quei due-,
-no Abby mi riferivo a quello che è successo prima che
arrivaste
voi-,
-appunto ero venuta qui a chiederti cosa ci siamo persi con
il pivello…non lo volevo fare davanti a Tony dato che
l’ho visto molto
nervoso-,
-quell’uomo che ho sbattuto fuori di casa prima, era il
padre di Tony-spiegò Ziva,
-wow!alla fine è venuto; e cosa voleva?-,
-ma lui ha detto che è venuto a vedere come se la cavava
senza di lui e che si risposa il mese prossimo e infine ha continuato
dicendo
che aveva pensato di reinserire Tony nel suo testamento se solo avesse
avuto un
figlio maschio, ma dato che Tali è una femmina ha cambiato
idea di nuovo
continuando a parlare e ad offenderci come se nulla fosse…da
quando gli ho
aperto la porta ho avuto una voglia matta di prenderlo a
calci…è un uomo così
odioso e indisponente, capisco perché Tony non gli rivolgeva
parola da molto
tempo-,
-ma che faccia tosta!!Tony come l’ha presa?-,
-gli ha rifilato un bel cazzotto dopo l’ennesimo insulto,
poi non abbiamo avuto modo di parlarne, dato che siete arrivati voi e
lui come
hai visto non ne ha fatto proprio parola per tutta la serata, anche se
vedo che
non è tranquillo come vuole apparire-,
-tutta colpa della Scott…se si fosse fatta gli affaracci
suoi non sarebbe successo nulla; domani gliele dirò
quattro!-,
-Abby meglio se non ne fai parola per adesso, non so neppure
se Tony ne vorrà parlare ancora-,
-ok, allora mi limiterò a non parlarle-,
-perché prima le parlavi?- disse Ziva divertita dal
comportamento dell’amica,
-giusto il minimo indispensabile- rispose convinta Abby,
-ahahah ah si certo ahahahah- disse ridendo Ziva;
vedendo
che Tali aveva finito di pocciare disse -oh su
piccolina, è l’ora di fare una bella dormita;
diamo
il bacino della buona notte a Zia Abby-, Abby si avvicinò a
Ziva e baciò la
testina di Tali che emise uno dei suoi versetti, che cominciavano ad
assomigliare sempre di più a paroline senza senso, seguito
da un piccolo
urletto felice…
Appena Tali si addormentò e fu sistemata nella sua culla, le
due
donne tornarono in salotto dove trovarono Tony a discutere con
McGee;
-credimi
pivello se quell’impicciona non avesse dato il mio indirizzo
a quell’uomo,
stasera non avremmo ricevuto quella PIACEVOLE visita-,
-ma Tony! Karen che ne poteva sapere dei vostri rapporti?-
rispose McGee che cercava di difendere l’agente Scott dal suo
amico,
-proprio perché non sa cosa c’è dietro
non doveva dare
l’indirizzo a quell’uomo, che ho la sfortuna di
chiamare papà; lui non sapeva
nulla neppure di Ziva e Tali, quindi poteva capire benissimo che non eravamo in buoni
rapporti e invece
no, s’è immischiata ed ha sbagliato-,
-e dai Tony non l’ha fatto con cattiveria-,
-pivello, ma te parli così perché sei offuscato
dall’amore-
disse stizzito Tony; a quelle parole Abby rimase di sasso, Ziva notando
la
reazione dell’amica entrò nel discorso
–dai McGee non dirmi che ti piace la
Scott! È così odiosa, l’avresti dovuta
sentire qualche giorno fa-,
-ma che amore?ragazzi ma vi siete ammattiti tutti?-,
-e allora come lo spieghi che la difendi sempre anche quando
è indifendibile?- subentrò Abby,
-ma Abby! il fatto che la difenda non vuol dire che sia
innamorato, è solo un’amica e poi non è
il mio tipo-,
-ahah e quale sarebbe il
tuo tipo pivello?-chiese Tony per prendere un po’ in giro
l’amico,
-bhe
ecco…bhe…ma Tony che domande fai?questi sono
affari miei, non lo devo certo
venire a dire a te- rispose McGee in imbarazzo,
-Tony dai non prenderlo in
giro, scommetto che il suo tipo di ragazza e molto più
vicino a noi di quanto
possiamo immaginare- disse Ziva che si ritrovò gli occhi di
tutti girati a
fissarla, tutti e tre con motivi diversi;
Tony aveva uno sguardo incuriosito,
se Ziva sapeva della vita sentimentale del pivello la doveva sapere
anche lui:
Abby, anche se per un attimo si sentì avvampare fece una
strizzatina d’occhio
all’amica che di rimando sorrise e McGee…bhe il
povero McGee…osservava Ziva con
l’aria di uno che è stato scoperto sul fatto e per
evitare di esporsi troppo,
dato che quello non era né il luogo, né il
momento giusto per parlare con Abby,
cambiò totalmente discorso.
Il resto della serata passò tranquillamente, fino a quando
McGee e Abby decisero che era tardi ed era il momento di tornare a
casa.
continua...
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Capitolo 35 *** Capitolo 34. ***
nuovo
capitolo
stamani sono arrivata più tardi...ma dato k ieri sera nn
stavo alla grande stamani ho dormito di più...
FE7, Screec_94_ e Pupazza grazie mille
siete davvero importanti nel farmi andare avanti in questa storia...
ringrazio tantissimo tutti coloro che mi hanno
inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente
legge.
buona lettura...
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Capitolo
34.
Dopo aver salutato gli amici,
Tony e Ziva, si prepararono
per andare a letto. Dopo essere stata a controllare che Tali dormisse
tranquilla, Ziva, entrò in camera dove trovò Tony
a sedere sul letto con i
piedi appoggiati sul pavimento e le braccia sulle ginocchia e teneva la
testa
racchiusa tra le mani…
Ziva gli si avvicinò lentamente, senza farsi sentire e
lentamente gattonò sul letto, appena lo raggiunse lo
abbracciò da dietro e
appoggiandogli il viso sulla spalla, a bassa voce chiese
–stai bene?-,
Tony
senza alzare la testa disse soltanto –lo odio-,
Ziva lo strinse ancora più
forte nel suo abbraccio e gli dette un bacio sulla spalla, mentre Tony
continuò
dicendo
–ma cosa vuole da me?è venuto qui per offendere,
sputare sentenze
e concludere
dicendo che si risposa…deve
ringraziare solo che avevo Tali in collo sennò non so cosa
gli avrei fatto-
Ziva lo ascoltava in silenzio, sapeva che in quel momento non
c’erano parole
giuste che lo potessero calmare, le uniche che potevano andare bene non
erano
molto felici, quindi preferì rimanere in silenzio
abbracciandolo giusto per
fargli sentire la sua presenza…
-lo odio e domani la Scott mi sentirà…a se mi
sentirà…-,
-Tony..-,
-no Ziva, non dirmi che devo lasciare stare la Scott, perché
non ti ascolterò stavolta-,
-oh no Tony, su questo non ti fermerò certamente
io…volevo
dire che adesso possiamo stare tranquilli, non rivedremo mai
più
quell’uomo…dopo tutto una sua visita ce
l’aspettavamo, adesso non ti dovrai più
preoccupare di rivederlo-,
-si Ziva lo so...è che non sopporto il modo in cui si
è
presentato e tutto quello che ti ha detto
poi…l’avrei riempito di botte se non
fossi intervenuta te-,
-Tony lo sai che oramai parole di quel genere a me scivolano
addosso, non gli dò nessun peso…comunque sono
dell’idea che a te in questo
momento ti preoccupi qualche altra cosa, ti va di dirmi cosa?-,
-no non c’è altro sono solo arrabbiato e
offeso…ecco offeso
è la parola giusta-,
-ok come preferisci, quando vorrai parlarne io ci sono-,
-Ziva perché pensi che ci sia qualcosa?-,
-Tony!-,
-ok, ok lo so, mi conosci…è solo
che…no niente lascia stare-
con queste ultime parole si sciolse dall’abbraccio di Ziva e
senza più una
parola se ne andò in bagno…
Ziva lo guardò chiudersi la porta alle spalle e
lasciò andare un sospiro di dispiacere…vedere
Tony soffrire faceva soffrire
anche lei, ma per quella sera non voleva continuare a farlo parlare,
quando si
fosse sentito pronto l’avrebbe fatto; si mise sotto le
coperte e nei minuti in
cui aspettava che Tony la raggiungesse a letto, nella sua testa alcune
frasi le
rimbombavano senza darle tregua *sei
straniera?...ti sei fatto accalappiare da una straniera?*;
Non aveva detto
niente a nessuno, ma questa volta sentirsi dare della straniera
l’aveva fatta
pensare…amava la sua terra, il suo Paese, ma ora anche
l’America era la sua
casa, qui si era formata la sua famiglia, il suo compagno e la sua
bambina
erano americani e lei sarebbe sempre stata considerata la
straniera…cominciò a
valutare una certa idea, avrebbe dovuto chiedere aiuto a McGee, mentre
a Tony,
se tutto andava come voleva, avrebbe fatto una bella sorpresa;
Era talmente
presa dai suoi pensieri che non si accorse di Tony che la stava
fissando dalla
porta del bagno…
-ehi guanciotte dolci…sai vero che non mi conosci solo te,
ma
ti conosco anch’io; Sei sicura di stare bene?-,
Ziva scosse la testa come per
risvegliarsi dai suoi pensieri, lo guardò e sorridendo
disse
–si, si tutto bene
Tony credimi, adesso va tutto bene-,
-adesso?- la guardò dubbioso Tony –allora
prima non stavi bene?-,
-no Tony, adesso nel senso che ti vedo più tranquillo e
questo rende tranquilla anche me…ma ora basta con queste
domande, dai vieni a
letto- rispose Ziva;
Tony, prima di raggiungerla a letto, la osservò un altro
po’…era sicuro che Ziva gli stava nascondendo
qualcosa, ma sapeva che lei aveva
i suoi tempi per aprirsi e quindi l’avrebbe
aspettata…
si stava rilassando sotto
le coperte quando Ziva gli si fece più vicino e lo
abbracciò stretto al suo
corpo;
Tony sorrise fra se…ogni volta si sorprendeva di quanto
fosse coccolona
Ziva…chi la conosceva superficialmente non poteva
minimamente immaginare di
come amasse ricevere, e allo stesso tempo ricambiare, un sacco di
abbracci e baci.
continua...
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Capitolo 36 *** Capitolo 35. ***
nuovo
capitolo
dopo le mie analisi del sangue eccomi qui...
FE7 non so perchè ma in amore credo che Ziva sia una
coccolona (o meglio, pur rimanendo la Zva che conosciamo da questo lato
qui mi piace immaginarla più amante delle coccole), tanto
dura all'apparenza, ma in realtà deve essere di una dolcezza
enorme...
Screec_94_ eheh adesso vedrete cosa ha in mente Ziva
Pupazza piano piano Tony comincia la sua vendetta...
grazie ragazze per i vostri commenti...
ringrazio tantissimo tutti coloro che mi hanno
inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente
legge. mi farebbe tanto piacere se anche qualcuno di voi mi lasciasse
scritto un piccolo commentino, per dirmi cosa non piace, cosa
piace...in ogni caso vi ringrazio tantissimo...
buona lettura...
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Capitolo
35.
Il mattino seguente, durante la
colazione, Ziva notò che
Tony non riusciva a togliersi dalla faccia un sorrisino
sadico…
-vedo che ti sei alzato di buon umore stamani-
-eh si Ziva, direi che stanotte ho fatto un sacco di sogni
piacevoli- rispose Tony con un tono sempre più misterioso;
Ziva sollevando un
sopracciglio, mostrò uno sguardo molto curioso che non
sfuggì a Tony;
-sei
sempre il solito Tony, cosa avrai mai sognato di così
interessante da renderti
particolarmente tranquillo?-,
-Ziva non immagini nemmeno quante belle idee ho
avuto stanotte-,
-idee?-domandò Ziva sempre più curiosa e
dubbiosa,
-si Ziva!idee…idee
su come vendicarmi della Scott a lavoro- disse sempre più
convinto Tony,
-Tony!mi
va anche bene che ti vendichi, ma non cacciarti nei guai con Gibbs, o
peggio
ancora con il direttore, lo sai che non tollerano troppo le
bambinate-,
-tranquilla, avevo pensato a dei dispetti stupendi, ma ho optato per
un’altra
cosa; non mi metterò nei guai-,
-mhm! Sicuro?perchè io credo che se starai
ancora qui a parlare per molto, farai tardi a lavoro per
l’ennesima volta-
disse con aria furbetta Ziva;
a quelle parole Tony guardò l’orologio e
schizzò
letteralmente in piedi
–è tardissimo…accidenti devo correre se
non voglio
prendermi un altro scappellotto da Gibbs-,
così dicendo corse in camera a darsi
una sistemata e a prendere la giacca, quando tornò in cucina
trovò Ziva che gli
stava già porgendo lo zaino e le chiavi della macchina, che
lui afferrò al
volo; stava per uscire di casa quando si ricordò
un’ultima cosa da fare, tornò
in dietro e ritrovò Ziva nella stessa posizione che lo
guardava con occhi
furbi…-a momenti dimenticavo questo- disse Tony prima di
baciare delicatamente
Ziva, la quale ricambiò teneramente…appena si
staccarono si scambiarono un
sorriso complice;
-mi sembra di essere una di quelle casalinghe degli anni '50, oh
mamma!! devo ricominciare a rimettermi presto in forma per tornare
presto a lavoro- disse con voce un pò preoccupata Ziva
facendo una carezza a Tony il quale
poi ricordandosi che era tardi Tony
disse –ok, forse è meglio che vada-,
dette un altro bacio veloce sulle labbra a Ziva e poi gliene
schioccò uno sulla
guancia dicendo –questo è per la nostra
cucciolina, daglielo appena si sveglia-,
poi si voltò e corse a lavoro, lasciando a casa una Ziva
sorpresa per quel
piccolo gesto che addolcì ancora di più il suo
cuore e la convinse totalmente
che Tony era un padre straordinario; entrambi adoravano da
impazzire il loro
piccolo angelo. Come riscossa da quel momento di tenerezza, in cui
erano caduti
i suoi pensieri, si ricordò che doveva chiamare una persona
ed era meglio se ne
approfittava ora che Tali dormiva;
prese il telefono e dopo essersi accomodata
sul divano compose il numero ed aspettò che quel qualcuno
rispondesse…
Nel
frattempo al NCIS McGee e Karen erano già alle loro
scrivanie e stavano per cominciare a svolgere le ultime pratiche,
quando Karen
con aria sufficiente disse
–ma l’agente DiNozzo è in grado di
arrivare puntuale
oppure è sempre in ritardo?-,
McGee a quell’affermazione sorrise tra se e
rispose –la puntualità non è certo il
suo forte, ma da quando sta con Ziva è
migliorato-,
-già è vero…sono una
coppia…non capisco come facciano a lavorare
insieme, per regolamento non potrebbero, ma dovrebbero appartenere a
due
squadre diverse-,
-in realtà si può dire che è
così, dato che Ziva è un agente
di collegamento del Mossad…e poi anche se fosse un agente
effettivo del NCIS
non credo che Gibbs avrebbe ceduto uno dei suoi agenti, ma avrebbe
ottenuto per
loro un permesso-,
-anche se così dovesse andare contro le regole?-,
-Karen
devi capire che il capo ha le sue regole, e poi a lui basta che la loro
storia
non interferisca nel lavoro e svolgano al meglio il loro compito e
questo
funziona alla grande, quindi-,
-ma…- Karen non fece in tempo a chiedere
un’altra cosa a
McGee, il quale fu
distratto dal suono del suo cellulare che squillava;
-pronto?-
-McGee
sono Ziva-
-oh
ciao Z….-
-McGee
non dire il mio nome ad alta voce, non voglio che
sappiano che ti ho chiamato- disse velocemente Ziva bloccando McGee
prima che
pronunciasse il suo nome,
-Sarah…ciao
Sarah- si riprese all’istante McGee appena notò
Karen che incuriosita aveva cominciato a fissarlo,
-Sarah?-
chiese dubbiosa Ziva,
-si
sorellina sono a lavoro, dimmi cosa c’è?-,
-wow!!!McGee
non credevo che fossi migliorato così tanto nel
mentire…comunque passiamo a noi-
-a
noi?-,
-si
McGee a noi, devo
chiederti un piacere-,
-ti
ascolto, dimmi prima che arrivi quel curiosone del mio
collega-,
-ahahah…ancora
non è arrivato?lo sapevo da quando non guido
io per venire a lavoro fa sempre ritardo, stasera mi sente!-,
-ahahahah
non vorrei essere in lui; allora Sarah come ti
posso aiutare?-,
-prima
di tutto Tim quello che ti stò per dirti deve
rimanere tra noi soltanto, non lo deve sapere neppure Abby; secondo,
cosa devo
fare per richiedere la doppia cittadinanza?cioè per avere
anche la cittadinanza
americana?-,
-CHE
COSA VUOI?e questa come ti è saltata in
mente?-urlò
McGee,
-non
credevo che fosse una richiesta così sconvolgente, so
che devo sostenere un esame, ma non ho la minima idea su dove
informarmi e su
cosa dovrei studiare, per questo qui entri in gioco te; mi dovresti
aiutare ad
avere tutte le informazioni possibili, dato che la voglio ottenere il
prima
possibile-,
-ok
va bene, entro quando vuoi il tutto?-
-che
dici entro oggi all’ora di pranzo?-,
-CHE
MA SEI IMPAZZITA?e secondo te come potrei riuscire a
trovare tutto ciò che ti serve per l’ora di
pranzo?e poi come faccio a
passartela tutta per e-mail?-,
-dai
Tim,so che ce la puoi fare. No per e-mail non si può
fare, se Tony dovesse usare il computer; durante la vostra pausa pranzo
ci
incontriamo al bar dietro l’angolo al NCIS, quello tutto
arredato con tavolini
blu, io sarò lì dentro ad aspettarti con Tali-,
-ok,
ok mi metto subito a lavoro, sperando sempre che
qualche curiosone non s’immischi-,
-grazie
mille Tim, vedrai che poi saprò come sdebitarmi; per
esempio McGee se ti piace qualche ragazza in particolare potrei sempre
mettere
una buona parola-,
-Zi…Sarah!ma
cosa vai dicendo?meglio se chiudiamo qui questa
conversazione; ci vediamo dopo-,
-ok,
come vuoi. A dopo McGee e ricorda non una parola-;
McGee fece appena in tempo a chiudere la chiamata che
dall’ascensore emerse a corsa Tony, il quale appena vide che
Gibbs ancora non
era alla sua scrivania, si rilassò sulla sua poltrona mentre
salutava McGee;
ignorò
volontariamente la Scott, la quale però era troppo
concentrata sulla telefonata
ricevuta da McGee per accorgersene…
infatti chiese subito –Sarah?è la tua
fidanzata Tim?-,
-oh no, no!Sarah è mia sorella-,
-e anche una bella
sorella-aggiunse subito Tony, per stuzzicare un po’
l’amico,
-eh Tony se fossi
in te non farei certi commenti, pensa se per caso arrivassero alle
orecchie di
Ziva- rispose audacemente McGee, il quale appena finì di
parlare scoppiò a
ridere nel vedere l’espressione di Tony
–non lo farai vero?era una battuta per
dire che non sei affascinante come lei…e poi Ziva lo sa che
ho occhi solo per
lei-;
quest’ultima frase non si accorse di averla pronunciata a
voce alta,
credeva di averla solo pensata, fino a quando non si sentì
gli occhi dei suoi
colleghi addosso –
oh oh Tony…Ziva ti ha fatto proprio perdere la testa eh?-si
azzardò a dire McGee,
-ehi bada a te McImpiccione- rispose Tony che ignorò
l’amico e si mise a scrivere qualcosa al computer;
McGee approfittò di quel
momento di calma e soprattutto del fatto che Tony era distratto per
cominciare
la sua ricerca su tutto ciò che poteva servire a
Ziva…mentre tutti erano
impegnati a fare qualcosa apparve Gibbs che ordinò ad ognuno
di loro di finire
tutte le pratiche riguardanti il caso che avevano svolto durante le
settimane
precedenti.
La mattinata passò molto tranquillamente a parte il fatto
che Tony
ignorava completamente la Scott. ogni volta che Karen provava a dirgli
qualcosa
lui faceva finta di non sentire a meno che McGee non gliela ripetesse e
solo in
quel caso rispondeva, ma mai a lei direttamente; era come se fosse
diventata
invisibile ai suoi occhi.
Poco prima della pausa pranzo Abby salì dal suo
laboratorio e raggiunse gli amici; pure lei ignorò la
Scott…dopo aver salutato
Tony si rivolse a McGee,
-ehi Tim, pranziamo insieme?-,
-oh Abby mi dispiace, ma
ho un altro impegno per pranzo-,
-non
dirmi che sei di nuovo con quella!-disse indicando
Karen e non curandosi minimamente del fatto che Karen la poteva sentire
benissimo; infatti Karen a quelle parole si stizzì
ulteriormente;
-no
Abby non sono con Karen, ma mi vedo con Sarah…le devo
portare alcune ricerche che le ho trovato e le servono per un esame-,
-e
che cosa riguardano queste ricerche?-chiese dubbiosa
Abby, dato che capiva benissimo quando McGee nascondeva qualcosa,
-Abby, ma che
stai svolgendo un interrogatorio? Comunque se t’interessa
così tanto riguardano
tutte la cittadinanza, stile che pratiche devono essere svolte, che
moduli
devono essere riempiti e così via e dato che non aveva
accesso ad alcune
informazioni mi ha chiesto se le davo una mano…adesso sei
contenta?- chiese
McGee, un po’ sorpreso dalla curiosità mista a un
po’ di gelosia(anche se su
questo sentimento non era molto sicuro) così viva
dell’amica nei suoi riguardi;
-si Tim, adesso sono soddisfatta…vorrà dire che
vado a chiamare Ducky…salutami
Sarah, Tim…ciao ragazzi!-;
Abby parve quasi convinta della storia di McGee,
dopo tutto l’unica bugia che aveva detto era la persona con
cui si doveva
vedere, tutto il resto era vero…
Karen non si era persa una sola parola; aveva
avuto l’impressione che McGee, per il modo leggermente
distaccato che aveva
usato, non fosse stato al telefono con la sorella, ma qualcuno che
nessuno
doveva sapere, ma dato che non era nella sua indole farsi li affari
suoi,
decise che avrebbe indagato;
Tony dal canto suo, e per la fortuna di McGee,
aveva smesso di ascoltare appena aveva sentito che si trattava di roba
da
studiare…
continua...
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Capitolo 37 *** Capitolo 36. ***
nuovo
capitolo
FE7 io avverto, Karen sarà un bel problemino in questa parte
finale della ff...
Screec_94_ eh si il pezzo della casalinga era nuovo, nella
prima
versione non c'era, ma ieri rileggendomi il tutto mi era sembrato
proprio di presentare una Ziva versione donna di casa anni '50
giù di lì, quindi dato la scena mi piaceva molto,
ma non
la vedo come caratteristica del personaggio per rimediare ho
aggiunto la battuta, e sono contentissima che ti sia piaciuta e che
l'hai notata..cmq molti altri cambiamenti saranno presenti...
Pupazza con la coppia McAbby non sono per niente portata(non
che
lo sia con la coppia tiva, ma loro m'ispirano di più), ma
ogni
volta ci provo...spero di non fare un macello...
grazie ragazze per i vostri commenti...
ringrazio tantissimo tutti coloro che mi hanno
inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente
legge.
buona lettura...
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Capitolo
36.
Appena salutato McGee, Ziva,
rimase un paio di minuti a
sedere sul divano a domandarsi se stava facendo la cosa giusta, poi
togliendosi
ogni tipo di dubbio per la millesima volta, si stiracchiò
per rilassare tutti i
muscoli del suo corpo e andò a controllare
Tali…entrò in camerina facendo
attenzione a non fare il ben minimo rumore, appena fu vicino alla culla
vide
che Tali era già sveglia; doveva esserlo già da
molto tempo visto gli occhietti
vispi con cui guardava la mamma…prima di prenderla in
braccio andò ad aprire un
po’ la finestra in modo da far entrare un po’ di
luce nella cameretta; quando
tornò verso la culla, la bambina riconobbe subito la figura
della mamma, così
con la sua vocetta squillante cominciò ad emettere piccoli
urletti seguiti da
molti balbettii –ma,ma,pa,ma-,
-buongiorno angelo mio- disse Ziva osservando la sua
bambina;
Tali sentendo la mamma parlare allungò i suoi piccoli e
paffuti
braccini verso di lei per farsi prendere in braccio, continuando a
balbettare
qualche sillaba -ba,ba,ma,ma,ma-;
Ziva, divertita, prese la piccola in collo e
prima di sdraiarla sul fasciatoio gli schioccò un dolce
bacio sulla guancia
dicendole –questo te lo manda papà-
-pa-ba-ba-pa-;
Mentre la cambiava le
lasciava una scia i baci sul pancino facendola ridere a
crepapelle
–chi è la
cucciola della mamma, eh?-,
-gna-gna-baba-ma-;
Mentre Ziva la vestiva, Tali,
continuò a balbettare e a scalciare divertita e
allegra;
-vedo che stamani
siamo felici! cos’è hai fatto dei bei sogni tesoro
mio, mhm?-, come se capisse
quello che la mamma le stava dicendo Tali balbettò
–ni,ni-ma-,
Ziva divertita
dalla bambina, mentre la portava in cucina per farle fare colazione,
continuava
a parlarle
–si?allora avevo ragione, hai fatto dei bei sogni-,
-ni-ni-ti,ti-;
Dopo averla posizionata nell’ovetto sul tavolo di cucina, le
preparò il biberon
con latte e biscotti, che Tali mangiò con gusto.
Il resto della loro mattinata
passò tranquilla;
Ziva non ebbe tempo per sistemare le camere e pulire le tazze
sporche nel lavello in cucina, dato che per tutta la mattinata stette
seduta
sul tappetone in sala a giocare con Tali e i suoi pupazzi;
La bambina, che già
gattonava, doveva essere controllata a vista, questo non solo
perché stava
imparando a muoversi da un posto all’altro della casa, ma
anche perché in ogni
sua nuova scoperta metteva quel pizzico d’iniziativa e
astuzia, che
cominciavano a prendere forma nella sua personalità, la
quale si delineava ogni
giorno di più…verso l’una e mezzo, dopo
aver fatto mangiare Tali, Ziva e la
piccola si diressero al bar dove avevano appuntamento con
McGee.
Durante
l’attesa Ziva ordinò un the caldo; sfortunatamente
l’unico tavolo libero era
quello vicino alla vetrata che dava sulla strada, dove chiunque,
passando di
lì, l’avrebbe potuta riconoscere, ma si dovette
accontentare…McGee arrivò
proprio mentre le veniva servito il the, così ne
approfittò per ordinare un
panino per pranzare…
-grazie Tim per
l’aiuto- disse Ziva appena l’amico si
accomodò al posto davanti a lei e aver preso Tali tra le
braccia in modo da
poterla coccolare; infatti quando con lui c’era anche Abby
l’occasione di
coccolare la piccolina diminuiva drasticamente.
Mentre Tali si divertiva con la
cravatta dell’uomo, McGee passò tutti i fogli che
servivano a Ziva e le spiegò
tutto ciò che doveva fare, come riempire i fogli, dove
andare a fare domanda e
soprattutto cosa studiare per l’esame.
-ora che ti ho spiegato tutto mi vuoi dire
perché lo fai?se
non sbaglio sei molto legata al tuo Paese- chiese McGee mentre
giocherellava
con Tali evitando di guardare l’amica negli occhi per paura
di rimanere
fulminato da uno dei suoi sguardi che non ammettono repliche;
-è una storia
lunga McGee- rispose secca Ziva,
-ho ancora 5 minuti di tempo prima che il tuo
caro Tony mi chiami-, poi guardando la piccolina continuò
–eh si il tuo papà,
vedrai che tra poco mi chiama…e io continuo a chiedermi come
quel bambinone sia
riuscito a fare una bambina così bella…eh si
tesoro diventi sempre più bella-,
-ah certo! perchè Tali l’ha fatta solo lui,
l’ha partorita lui, vero
McGee?-disse fingendosi offesa Ziva,
McGee la guardò e sorridendogli rispose
–Ziva non cambiare discorso, non sono sempre il pivello di
prima, pensavo di
essere diventato anche un amico oltre che collega, per una volta ti
puoi anche
confidare-,
-ok, hai ragione Tim è che…-,
-ti restano 3 minuti, mi accontento
della versione breve-,
Ziva sorrise e poi continuò –sono stanca di essere
sempre considerata la straniera…la straniera poco di buono
che ha accalappiato
l’uomo americano-,
-ma chi ti ha messo in mente queste stupidaggini?-,
-ieri
sera il padre di Tony arrivò pure a farmi una proposta
piuttosto indecente solo
perché “sa come siamo noi straniere”,
inoltre fu molto felice di sapere che
Tony non mi aveva sposato; arrivò pure a dubitare che Tali
fosse sua figlia-,
-Ziva ma da quando dai credito a questi discorsi? non hai mai dato
importanza a
quello che pensa la gente, cosa è cambiato adesso?-,
-lo so McGee è che adesso
sono cambiate tante cose, non sono più solo Ziva David che
s’interessa solo a
Ziva David, adesso mi devo preoccupare anche per la mia bambina e non
solo…so
che può sembrare stupido, ma in un futuro prossimo non
voglio che la mia bambina
venga additata come figlia di una straniera e per di più
ebrea…proprio con il
lavoro che facciamo dovresti aver capito che la gente non è
così tollerante
come vuol far credere; io non voglio creare problemi né a
Tony né a Tali; e poi
dopo tutto prendo una doppia cittadinanza mica rinnego per sempre il
mio
Paese-,
-e a tuo padre cosa dirai?-,
-ma semmai cosa gli dirà Bashan, dato che
io con lui non parlo, comunque se ha da dire qualcosa gli faremo
credere che è
una cosa necessaria, anche se non ci cascherà mai ma
farà lo stesso finta di
crederci…oramai penso che si sia arreso a questa situazione
tra di noi-,
mentre
parlavano squillò il cellulare di McGee, -che ti dicevo
è Tony…pronto!-,
-pivello!! si può sapere dove sei?-,
-si arrivo subito al bar c’era la fila-,
-si certo smetti di tormentare tua sorella con lo studio e torna
immediatamente
in ufficio, Gibbs vuole che tu riempa delle sartoffie-,
-io?Tony non è che
Gibbs ha dato a te quel compito?-,
Ziva ascoltando quello che diceva McGee
immaginò subito che Tony gli stava rifilando qualcosa che in
realtà doveva fare
lui e sorrise divertita;
-si, si ok va bene torno subito- rispose McGee prima
di riattaccare…
-fammi indovinare, ti ha detto che devi compilare alcune
scartoffie- disse ridendo Ziva,
-come sempre del resto…mi spiace, ma devo
proprio andare a quanto pare anche la Scott non è rientrata
dalla pausa pranzo e
Tony dato che non le rivolge parola, non ha intenzione di chiamarla-,
-ah e
così è questa la sua
vendetta…ignorarla…e io che temevo
chissà cosa!-,
in quel
momento squillò di nuovo il cellulare di McGee non fece in
tempo ad aprire la
conversazione che pure Ziva sentì urlare –pivello!
ma allora ti vuoi muovere si
o no?-,
-Tony se la smettessi di chiamare ogni 30 secondi arriverei prima non
trovi-,
-pa-pa-pa-ma-, mentre McGee parlava Tali balbettò qualche
parolina
vicino al cellulare e Tony sentì benissimo, -pivello?-,
-che c’è ancora
Tony?-rispose McGee guardando Ziva preoccupato,
-ma dove sei?ci sono Ziva e Tali lì con te?-,
-Tony, ma che ti salta in mente, Ziva e Tali?-,
-quella
bambina che ho sentito era Tali, la riconosco sai-,
-e Tony io ti dico che ti
sbagli, mentre pagavo vicino a me alla cassa c’era una
signora con il suo
bambino, ma non erano Ziva e Tali, anche perché
sennò le avrei riconosciute,
non credi?-,
-e pensi che io non riconosca la mia bambina?-,
-no Tony non ho detto
questo…uff!tanto è impossibile parlare con te;
adesso riattacco e non mi
richiami altrimenti non arriverò mai in ufficio-,
-ok pivello, ma fa presto
prima che Gibbs decida di eliminare qualcuno, e dato che in ufficio
sono solo
la scelta cadrebbe su di me-,
-si certo, certo Tony, ciao-;
-ci ha creduto?-
chiese allarmata Ziva,
-bho non saprei, so solo che oggi lo dovrò sopportare
con i suoi lunghi monologhi sul bravo papà che è,
etc etc etc-, -ahahahah
tipico di Tony ahahahah-rise di gusto Ziva…
Dopo aver risistemato Tali nel passeggino e
averla coperta
bene Ziva e McGee uscirono dal bar e prima di andare ognuno per la sua
strada,
sorprendendo l’amico, Ziva abbracciò McGee e lo
ringraziò di nuovo per l’aiuto…
Dall’altra parte della strada una persona aveva osservato
tutta la scena, non si era limitata ad osservarli mentre parlavano al
tavolino
all’interno del bar, ma continuò a spiare anche
quando i due erano usciti;
rimase sorpresa quando vide i due baciarsi, o almeno questo
è quello che
credeva di aver visto, dato che da dove si trovava
l’abbraccio tra McGee e Ziva
poteva essere frainteso benissimo…sorrise a se stessa della
scoperta e quando i
due si lasciarono, pure lei decise che era meglio se tornava a
lavoro…
continua...
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Capitolo 38 *** Capitolo 37. ***
nuovo
capitolo
FE7 lo scopo della presenza della Scott era quello di essere
l'antipatica della situazione, a quanto pare ci sono riuscita(meno
male)...sto ancora pensando a come farle pagare tutto quello che
creerà...ahahahah...
Screec_94_ eh eh eh chissà cosa
combinerà Karen...ih ih ih...
Pupazza no ancora mamma non lo dice...sono solo le prime
sillabe che comincia a pronunciare...
grazie ragazze vi adoro!!!...
ringrazio tantissimo tutti coloro che mi hanno
inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente
legge.
buona lettura...
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Capitolo
37.
Una volta a casa, dopo aver
addormentato Tali per il suo
pisolino pomeridiano, Ziva si accomodò sul divano e
cominciò a leggere tutti i
fogli che le aveva stampato McGee; via via che leggeva
cominciò a programmare
il giorno seguente in modo da riuscire a fare la domanda il prima
possibile…già
s’immaginava la faccia di Tony quando gli avrebbe rivelato
quello che aveva
fatto…leggendo i fogli si accorse che per ottenere la
cittadinanza era
abbastanza a buon punto dato che aveva già la green card
definitiva da due anni
e quindi poteva fare la domanda per la cittadinanza; dopo la richiesta
l’unica
cosa da fare era superare l’esame che verteva sulla
conoscenza della lingua sia
scritta che orale, la storia americana e le leggi e la cosa non la
preoccupava
moltissimo, l’unica cosa che la preoccupava un po’
era il giuramento finale, ma
per la sua famiglia era disposta a tutto;
mentre riponeva tutti i fogli in una
cartellina si ritrovò a pensare “si!!
riuscirò in questa cosa prima di rientrare
a lavoro, sempre se la burocrazia non mi metterà i bastoni
sotto le ruote…o tra
le ruote?...forse sarà il caso di chiedere ancora un piccolo
favore a
McGee”.
Sistemò la cartellina tra dei libri della libreria del
salone sicura che
lì Tony non avrebbe mai guardato, il suo motto era
“io i libri me li guardo
alla tv”…come sistemò il tutto, si
accorse che in casa non aveva sistemato
nulla, la camera e la cucina erano un disastro e per di più
Tali si stava
risvegliando…era già tardo pomeriggio inoltrato,
così mentre Tali giocava nel
box in cucina, Ziva preparò la cena e, dato che Tony quella
sera stava
ritardando più del solito, ebbe pure il tempo di sistemare
anche le camera da
letto.
Nel pomeriggio Gibbs e la sua squadra furono
chiamati per la
scomparsa del tenete Carter e quindi si attardarono in ufficio per
delle ricerche
da svolgere, fino a quando una traccia non li portò al
ritrovamento del corpo
dell’uomo.
Quando tornò a casa quella sera, Tony, era veramente stanco;
l’ultima chiamata del pomeriggio e il ritrovamento del corpo
aveva allarmato
tutti in ufficio, in particolare l’istinto di Gibbs;
così oltre ad essersi
trattenuti fino a tardi, la mattina seguente per le 6.00 dovevano
essere di
nuovo a lavoro.
In quel momento sperava solo che la sua piccolina fosse ancora
sveglia, in modo da poterla coccolare un po’ dato che era
dalla sera avanti che
non la vedeva.
Non appena varcò la soglia di casa sentì dei
gridolini divertiti
provenire dalla cucina; già quel piacevole rumore lo fece
rilassare e staccare
il cervello dall’argomento
lavoro;
tolta
la giacca e posato lo zaino, dirigendosi in cucina chiamò –Ziva?-,
-Tony?sei tornato?vieni siamo in cucina- rispose
Ziva
sentendosi chiamare;
come arrivò alla porta di cucina
rimase ad osservare quella
scenetta memorabile;
Ziva stava imboccando Tali, la bambina
però alternava ad una
cucchiaiata di mela grattugiata che mangiava ad una cucchiaiata che
finiva in
faccia a Ziva; Tali si
divertiva a
serrare la bocca e con una manina spostare il cucchiaino che Ziva le
avvicinava, tanto che appena spostava la mano il cucchiaio si
trasformava in
una specie di catapulta, facendo volare la pappina di frutta
ovunque… anche se
Ziva provava a rimproverare la marachella della bambina era troppo
divertente
vederla ridere del suo dispettuccio e quindi puntualmente pure lei
scoppiava a
ridere.
-Tali amore su mangia questa cucchiaiata non la
lanciare,
dai apri la boccuccia come fa la mamma aaaaaahhhh…su amore
fai aaaahhh-, la
piccola imitando la mamma spalancò la bocca e
mangiò un’altra po’ di mela.
Solo
a quel punto Tony entrò facendo ricadere
l’attenzione su di se
–oh oh vedo che
per stasera le mie ragazze hanno organizzato un gioco di guerra a base
di
frutta; e vedo anche che la mia bambina sta vincendo notevolmente sulla
mia
ninja-,
Ziva voltandosi verso la porta sorrise al compagno e con un certo
cipiglio gli disse
–cos’è DiNozzo ti diverti a
prendermi in giro?-,
-oh non mi
permetterei mai David- disse Tony avvicinandosi alla compagna in modo
da darle
un bacio sulla guancia; mentre baciava Ziva, Tali, riconoscendo la
figura di
Tony, cominciò ad agitarsi nell’ovetto emettendo i
suoi versetti felici
–pa,pa,ma,pa-;
i due ragazzi si
voltarono verso la loro bambina con un sorriso felice sul volto e Tony
disse
–la mia piccolina è gelosa del suo
papà eh?ma io ti voglio tanto bene amore,
vieni in collo al papà- e così dicendo si
abbassò e la prese tra le braccia
mentre Tali batteva le manine felice;
una volta in collo, Tali, con le
sue manine picchiettava su una guancia di Tony come se volesse fargli
un sacco
di carezze, Tony girò un po’ il volto giusto
quanto gli bastava per far
appoggiare la sua bocca sulle manine e cominciò a darle dei
bacini e piccoli
morsetti con le labbra, facendo ridere sempre di più la
piccolina…
Ziva rimase
per un po’ incantata a guardare quella scena e come ogni
volta realizzava
sempre di più quanto fosse cambiata la sua vita in poco
più di un anno e,
soprattutto, come non avrebbe più saputo vivere senza i suoi
tesori più grandi,
Tony e Tali…
mentre li osservava Tony alzò lo sguardo incrociandolo con
il suo e
sul volto di entrambi nacque un sorriso luminoso; rimasero a sorridersi
per
qualche secondo, poi Tony si mise seduto vicino al tavolo appoggiando
Tali
sulle sue gambe e coccolandola stretta al suo petto, mentre Ziva
cominciò a
riscaldare la cena che aveva preparato.
Quando finì di apparecchiare e servire
la cena, Ziva, prese Tali dalle braccia di Tony per permettergli di
mangiare
tranquillo, e mentre la cullava si mise a tavola pure lei sedendosi
vicino a
Tony e guardandolo chiese
–allora com’è andata la
giornata?qualcosa
d’interessante?-,
-è andata come al solito: scartoffie
da riempire, chiamate a
cui rispondere e l’ultimo caso ha attivato
l’istinto di Gibbs e sai com’è
quando spunta fuori il suo istinto-,
-quindi tutti super concentrati sul lavoro-,
-Mhm mhm e domani mattina ci vuole in ufficio
per le
6.00…uff…sono stanchissimo-disse Tony lasciandosi
andare un po’ sulla sedia;
-ma che caso è per farvi muovere
già da domani mattina e
soprattutto per aver attivato l’istinto di Gibbs?-chiese
sempre più curiosa Ziva,
-apparentemente il classico omicidio di un
tenente della
marina, dico apparentemente perché quando siamo arrivati sul
posto abbiamo
trovato il corpo ricoperto di massi, di cui i più grandi
erano legati alle
braccia del tenente e un biglietto scritto in italiano vicino al corpo
ha reso
la cosa piuttosto sospetta- rispose Tony,
-solo “piuttosto sospetta”?
Tony ci credo che l’istinto di
Gibbs si è messo in moto, avrà paura che ne
avvengano degli altri, e sul
biglietto cosa c’era scritto?avete trovato qualche altro
indizio?avete già
qualche sospettato?avete parlato con qualcuno che lo conosceva?-,
-ehi quante domande!comunque no Gibbs dopo aver
fatto i
rilevamenti e portato tutto in ufficio ci ha mandati
a casa a riposare per cominciare le indagini
a mente fresca domani mattina…e comunque…ti manca
proprio tanto il lavoro eh?-,
-uffa sono solo curiosa Tony, anche se un
po’ mi manca il
lavoro, dato che la vita casalinga a tempo pieno non è il
mio forte, mi manca
l’azione-,
-ma come e la guerra di prima dove la lasci?-,
-ah ah ah scemo! Sai
cosa intendo dire e sai anche che non sono ancora pronta a lasciare
Tali con
una baby-sitter per l’intera giornata-,
-hai ragione, anch’io non sopporto
l’idea che presto dovremo lasciarla a casa da sola con
qualcuno; anzi dovremo
cominciare a informarci in giro su qualcuna, non trovi?...ho avuto
un’idea,
potresti passare le giornate a fare colloqui con delle possibili
candidate,
ahahahahah sarebbe divertente vederti svolgere un interrogatorio alle
varie
tate professioniste o alle giovani ragazze in cerca di un lavoretto
stabile
mentre studiano ahahahahahah….ahi ahi!!!ok ho capito la
smetto- Tony tornò
subito serio dopo che molto “delicatamente” Ziva
posò il suo piede su quello
del compagno,
-comunque non ci vedrei niente di male a fare alcuni colloqui
prima, non voglio che la nostra piccola finisca in mano di qualche
pazza- disse
Ziva, poi rivolgendosi alla bambina che stava giocherellando con la sua
catenina continuò
–vero amore che vogliamo una persona fidata e che sia
bravissima con noi…è si topolina la persona che
si occuperà di te deve essere
bravissima-,
-ma-ma-gna- Tali continuava a balbettare qualcosa nel tentativo di
parlare mentre guardava la mamma con aria interrogativa.
Solo sentendo quei
balbettii a Tony tornò in mente la conversazione avuta con
il Pivello nella
pausa pranzo, così all’improvviso balzò
sulla sedia e chiese -Ziva?-,
-Tony! ma che ti prende-,
-Ziva?-,
-Tony che c’è?- Ziva
cominciava a spazientirsi a sentirsi
chiamare in quel modo
-Ziva, cosa hai fatto oggi?- chiese Tony
cercando di essere
un po’ intimidatorio,
-tutto qui Tony?cioè hai detto il mio
nome così tante volte
solo per chiedermi cosa ho fatto oggi?a volte sei proprio strano- Ziva
cercava
di guadagnare un po’ di tempo avendo capito dove stava
andando a parare Tony,
il quale incalzò ancora –perché non
rispondi?mhm cosa hai fatto oggi?-,
-a volte mi preoccupi sai, sembri
così paranoico…comunque
dato che t’interessa così tanto oggi con Tali,
dopo pranzo, siamo state a fare
una passeggiata; una volta a casa le ho fatto fare il suo pisolino
pomeridiano
mentre io ho riordinato casa, appena si è svegliata
l’ho messa a giocare nel
box in cucina mentre io preparavo la cena che stiamo mangiando, e poi
l’ho
fatta mangiare fino a che non sei arrivato te, contento?sono stata
abbastanza
esauriente?-,
-si può andare, ma dimmi durante la
passeggiata ti sei
fermata in qualche bar con il Pivello?-,
-con McGee?e perché mi sarei dovuta
vedere con lui?- chiese
Ziva senza mostrare neanche un briciolo di colpevolezza,
-non rispondere con
altre domande, mi basta la verità; avevi un appuntamento con
McGee oggi?-,
-ma
certo che no Tony!ma come ti vengono in mente certe cose?-
-eppure sono sicuro di aver sentito Tali mentre
ero al
telefono con lui-,
-Tony non è possibile e poi scusa, se
avessi visto McGee per
quale motivo non te lo dovrei dire?-,
-non lo so forse perché mi state
nascondendo qualcosa!-,
-oddio Tony!!certo che a volte sei
così paranoico…la tua
gelosia nei confronti miei e di Tali a volte ti fa perdere la lanterna
della
ragione-,
-il lume Ziva, il lume della ragione e non la lanterna e comunque non
sono geloso…ma sei sicura di non aver visto il Pivello?-,
-Tony! ma la pianti con questa storia mi stai
stufando
veramente…e poi è inutile che dici che non sei
geloso, lo sei punto e basta, lo
hai appena dimostrato in questi ultimi minuti-,
-vabbè
meglio lasciar perdere questo discorso…vorrà dire
che
il Pivello era veramente con sua sorella
e on con te-, -ehi ma la vuoi finire con questa storia?
Vorrà dire che la
prossima volta che uscirò con Tali indosserò una
ricetrasmittente in modo da
farti vedere ogni mio spostamento se devi diventare così
paranoico-,
-ok, ok ho
capito la smetto…ti credo non c’è
bisogno di sfottere con rimedi estremi- disse
infine Tony piuttosto rassegnato.
Eppure era così convinto che quella vocina
fosse di Tali; vabbè se Ziva diceva che non erano loro,
allora era così.
Ziva
dal canto suo continuò ad osservarlo nella speranza di
essere riuscita a
convincerlo, anche se in quel momento si sentiva in colpa per avergli
mentito e
averlo fatto passare da paranoico, ma per fargli la sorpresa non poteva
cedere
subito.
Nel silenzio che s’era venuto a creare tra i due, Tali fece
uno
sbadiglio grossissimo e si accoccolò meglio tra le braccia
di Ziva, mentre
sbatteva gli occhietti per il sonno; riscossi dai loro pensieri dallo
sbadiglio
di Tali, Tony e Ziva, posarono gli occhi sulla loro piccolina per poi
scambiarsi un tenero sorriso dal quale capirono che lo screzio avuto in
precedenza era già stato dimenticato da entrambi.
Tony alzandosi in piedi si
avvicinò a Ziva e, prendendo tra le braccia Tali,
sussurrò alla compagna
–la
vado a preparare per la notte e guardo se riesco a farla addormentare-,
Ziva
passando lentamente la bambina a Tony annuì e, una volta in
piedi, cominciò a
riordinare la cucina.
Dopo una decina di minuti si affacciò alla porta
della cameretta per vedere a che punto era Tony;
la stanza era nella penombra e
Ziva vide il compagno a sedere nella poltrona, sistemata vicino alla
culla
della piccola; nell’avvicinarsi notò che Tony si
era addormentato mentre
cullava Tali, che invece, ancora sbatteva gli occhi per il sonno ma non
domiva…silenziosamente si avvicinò di
più e facendo una carezza ai capelli di
Tony cercò di svegliarlo senza fare rumore; al dolce tocco
della mano di Ziva
tra i suoi capellli, Tony, spalancò gli occhi e
incrociò subito quelli di Ziva,
la quale lo stava guardando con un’espressione talmente
tenera che non potette
fare a meno di farle una carezza sul viso.
Ziva si abbassò su di lui e,
prendendo Tali tra le braccia, disse –vai a letto, qui ci
penso io, hai bisogno
di riposarti sei stanchissimo-;
Tony si alzò e, stringendo tra le sue braccia
Ziva e la figlia, in un sussurro avvicinando sempre di più
il volto a quello di
Ziva disse –in realtà ho bisogno solo di una
cosa-, i pochi millimetri che lo
separavano dalla bocca di Ziva furono eliminati in un secondo;
Tony posò le sue
labbra su quelle di Ziva, la quale ricambiò il bacio con una
tenerezza e un
trasporto tali che Tony non riuscì a staccarsi da lei fino a
quando non ebbero
bisogno entrambi di respirare.
Una volta che si divisero continuarono a
sorridersi, poi a bassa voce Ziva disse
–vai a letto dai ti raggiungo tra poco-,
Tony sempre sorridendo le posò un altro bacio sulla guancia
prima di dirigersi
in camera.
Mezz’ora dopo Ziva entrò in camera dove
trovò Tony già addormentato,
così dopo essersi messa la camicia da notte e aver caricato
la sveglia per le
5.00 dato che Tony se n’era dimenticato, si sdraiò
sotto le coperte.
Subito si
avvicinò al corpo del compagno e, prima di accoccolarsi
vicino al suo petto
come era abituata a fare ogni notte, si avvicinò al suo viso
e lo baciò sulle
labbra socchiuse –buonanotte amore- e dicendo questo si
accomodò
definitivamente e si addormentò poco dopo, mentre sul volto
di Tony affiorò un
dolcissimo sorriso.
continua...
|
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Capitolo 39 *** Capitolo 38. ***
nuovo
capitolo
FE7 e Screec_94_ grazie
infinite carissime...
se nei prossimi giorni non sarò puntualissima per i nostri
appuntamenti quotidiani è perchè alcuni capitoli
li sto finendo di scrivere...spero comunque di essere sempre puntuale,
solo il finale della storia mi ha preso particolarmente ed ho lasciato
indietro i capitoli con il caso da seguire...cmq spero nella sera dopo
cena con un pò di calma credo che riuscirò a
finire i cap. per essere postati il mattino dopo...
da qui cominciano i capitoli inediti della storia, che non sono mai
stati pubblicati da nessun altra parte...
ringrazio tantissimo tutti coloro che mi hanno
inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente
legge.
buona lettura...
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Capitolo
38.
Il mattino seguente come
programmato la sveglia suonò molto
presto, e un riluttante Tony riuscì ad alzarsi quasi subito.
Mentre
svogliatamente si preparava, più che altro si preparava
mentalmente a quella
giornata lavorativa che sicuramente non prevedeva niente di buono, Ziva
gli
fece trovare un buon caffè forte in modo da metterlo subito
in carreggiata.
Dopo un saluto veloce Tony partì alla volta del NCIS e Ziva
cominciò a controllare in che stato era la casa.
Stranamente quella mattina Tony arrivò puntuale in ufficio,
persino prima di McGee e della Scott; Gibbs invece era già
alla sua scrivania a
riesaminare le prove che avevano in attesa che il laboratorio gli
consegnasse la
traduzione corretta del biglietto rinvenuto sul corpo dilaniato della
vittima.
-buongiorno capo!-,
-DiNozzo!!-,
-sempre il primo ad arrivare è capo?-,
-e tu stranamente sei arrivato puntuale! Cos’è
forse Ziva ti
ha cacciato di casa?- disse con un sorrisino Gibbs,
-no capo!!! Ma cosa vai pensando?- rispose uno sbigottito
DiNozzo, che non capiva se il capo parlava seriamente o se si stava
divertendo
a prenderlo in giro,
-o forse durante il pomeriggio di ieri è stata troppo
impegnata che per te era troppo stanca e ti ha fatto arrivare puntuale
a
lavoro!- disse la Scott che arrivando in quel momento in ufficio, ed
avendo
sentito il discorso tra i due uomini, non si fece sfuggire
l’occasione per far
risuonare la sua voce nell’openspace con una frecciatina.
La cosa arrivò dritta dritta a Tony che si senti quasi
colpire in pieno petto e affondare, fino a che non si sentì
ribollire di rabbia
e con un viso rosso dal nervoso si voltò verso la collega e
puntandole un dito
contro le urlò
–cosa vorresti dire con questo Scott?-,
la Scott, per nulla intimorita dal collega, tranquillamente
alzò le mani e rispose –nulla DiNozzo era solo una
constatazione la mia, non
intendevo niente!-,
-solo una constatazione eh?, certo come no, se hai qualche
problema con me fai quello che ti pare, ma non provarti mai
più ad offendere o
ad insinuare qualsiasi cosa su Ziva; ma si può sapere cosa
vuoi da noi?-
rispose sempre più alterato Tony;
-buongiorno a tutti! scusi il ritardo capo non succederà
più- disse McGee entrando di corsa e raggiungendo la sua
scrivania,
interrompendo almeno per il momento il discorso tra Tony e Karen;
-lo credo bene McGee; forse adesso vi deciderete di mettervi
a lavoro, TUTTI QUANTI- disse Gibbs alzando sempre di più la
voce; non
sopportava più quelle scaramucce tra i suoi agenti, dato che
non si trattavano
di piccoli battibecchi tra amici, ma solo tra persone che si
sopportavano poco
a vicenda; Questo a lungo andare poteva diventare un problema anche nel
lavoro
sul campo, dove la fiducia verso il proprio collega e partner era
fondamentale.
Riacquistato un po’ di silenzio nell’openspace
Gibbs si alzò
e ordinò ai suoi agenti di svolgere le adeguate ricerche
sulla vittima, sul
luogo in cui era stato ritrovato il cadavere e su tutti coloro che
conoscevano
la vittima, mentre lui se ne andò da Ducky per avere il
rapporto sull’autopsia
e un parere psicologico sul possibile uomo da cercare.
Una volta rimasti soli, mentre ognuno svolgeva il proprio
compito, Tony lanciò una pallina di carta a McGee in modo
d’attirare la sua attenzione
e disse
–ehi Pivello!!come mai in ritardo, notte brava?-,
McGee
scuotendo la testa evitò di rispondere, quando ad incalzare
la situazione
intervenne Karen,
-oppure sarebbe meglio dire una pausa pranzo così intensa
tanto da sfinirti?-;
Tony a quelle parole si voltò verso la
Scott…chissà perché
aveva cominciato a farsi insinuare nella sua testa un collegamento tra
la frase
precedente che aveva rivolto a lui e questa, tanto che
cominciò a far
combaciare un po’ di cose successe il giorno
precedente…
prima che potesse dire
qualcosa sentì McGee che rispose –se studiare con
mia sorella vuol dire passare
una pausa pranzo intensa e aver avuto una notte brava allora si avete
ragione
entrambe, se vi riferite ad altro allora vi sbagliate di grosso. Sarah
mi ha
tenuto sveglio fino al’una passate per trovare tutto
ciò di cui aveva bisogno
per la sua ricerca; sto morendo di sonno, credo che oggi
avrò bisogno di una
botte di caffè per avere un minimo di concentrazione-
rispose tranquillamente,
anche se neppure a McGee era sfuggito quel tono accusatorio di Karen,
chissà
cosa passava per la testa di quella ragazza?
Anche questa volta nel dire quella piccola bugia non si era
distaccato troppo dalla realtà, infatti, Sarah la sera
precedente si era
fiondata a casa sua per farsi aiutare a trovare del materiale su una
ricerca su
come viene svolto il lavoro per la sicurezza interna e esterna del
Paese e
avevano perso molte ore a trovare tutto il materiale necessario; anche
in quel
caso l’unica parte che discostava dalla realtà era
ciò che riguardava Ziva, ma
aveva fatto una promessa ad un’amica e non intendeva
infrangerla per soddisfare
la curiosità di due colleghi impiccioni. Naturalmente,
essendo una persona
previdente, la sera avanti aveva spiegato a Sarah la situazione,
così se nella
malaugurata sorte si fosse incrociata con Tony o Abby o se fosse
capitata in
ufficio e le avessero posto qualche domanda avrebbe saputo cosa
rispondere. Nel
pensare a tutto ciò McGee sorrise soddisfatto di se stesso;
anche se tutti
continuavano a chiamarlo Pivello, sapeva che era solo un nomignolo
d’affetto,
tutti compreso lui sapevano che era cresciuto come agente e che un
pivello non
lo era più da molto tempo.
Per il resto della mattinata Tony si concentrò sul lavoro
cercando di evitare quel sospetto che cominciava ad impossessarsi di
lui...
Come poteva credere che Ziva, la sua Ziva, gli avesse
mentito per passare qualche ora del pomeriggio con McGee; no era solo
una
frecciatina acida che la Scott si era divertita a prodigare; non poteva
credere
a Ziva e il Pivello che gli mentivano, in modo da potersi vedere di
nascosto, e
poi per fare cosa?
I
suoi pensieri e tutta la serie di domande che si stava
ponendo furono interrotti da Gibbs che irruppe nell’openspace
e in modo nervoso
dirigendosi verso McGee
-McGee!!
Carica i dati che sono salvati dentro questo
affare- e così dicendo gli passò una chiavetta
usb il quale prendendo in mano
l’oggetto disse –capo è una chiavetta
usb-, poi vedendo lo sguardo che gli
stava rivolgendo il capo si affretto a dire –ok capo metto
tutto sul plasma,
solo un secondo e…ed ecco fatto!- ;
sul plasma in mezzo alle scrivanie apparve
il documento che era salvato nella chiavetta…nel documento
c’erano le frasi che
componevano il biglietto ritrovato sul cadavere e sotto la giusta
traduzione.
“il
primo di sette...questa
è la giusta punizione”
Canto
X (cornice I)
“O
superbi Cristian,
miseri lassi,
che,
della vista de
la mente infermi,
non
v’accorgete voi
che noi siam vermi
nati
a formar
l’angelica farfalla,
che
vola a la giustizia
sanza schermi?
Di
che l’animo vostro
in alto galla,
poi
siete quasi
antomata in difetto,
sì
come vermo in cui
formazion falla? [...]”
-e
tutto questo che diavolo vuol dire?- tuonò Gibbs, il
quale cominciava già ad irritarsi di questa situazione che
sembrava ad ogni
scoperta complicarsi sempre di più..
L’unica cosa certa in quel momento era che
qualsiasi cosa avessero voluto dire quelle parole a scriverle era stato
certamente un pazzo e da come anticipava in quel biglietto se non si
davano una
mossa a capire cosa stava succedendo, presto si sarebbero trovati con
un altro
omicidio da risolvere.
continua...
ed
ecco qui la parafrasi (spero che sia abbastanza buona) di quello che
è scritto nel biglietto...
(o cristiani superbi, poveri
infelici, che , malati nella
visione interiore, vi fidate di passi che invece vi fanno retrocedere;
non vi
rendete conto che noi uomini siamo come bruchi, nati per dar vita alla
farfalla
dell’anima, che vola verso la giustizia divina senza
più gli schemi della vita
terrena? Di cosa il vostro animo va superbo, visto che siete come
insetti
incompleti, come larve la cui formazione è imperfetta?
[...]).
|
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Capitolo 40 *** Capitolo 39. ***
nuovo
capitolo
FE7 lo psicologo credo che presto ne avrò
bisogno io altro che la Scott
cmq troppo forte l'idea della serial killer ahahahah, mi dispiace
deluderti ma poverina è solo un pò (ok, tanto)
strana niente di
più...
Screec_94_
mi fa piacere che questo nuovo capitolo, inedito pure per te, ti sia
piaciuto...
Pupazza
vedrai adesso che caso ho tirato fuori e soprattutto che mi sta
bloccando totalmente e sta mandando me fuori di testa...
Light
sono felice che continui a leggere la mia storia (eh lo so
è sdolcinata, e a volte non ci credo neppure di essere stata
io
a scrivere alcune cose dato che io e lo sdolcinato, sembra strano per
chi non mi conosce e si basa solo sulla mia ff, ma andiamo da parti
totalmente opposte...accidenti a quei due tirano fuori di me cose che
non credevo neppure =P)...eh quella bambina fa impazzire anche me da
come è bella da scrivere, mi piace proprio tanto quella
piccolina(se non si fosse capito io adoro i bambini)...non poteva
essere diversamente visto di chi è
figlia...accidenti ti aspetti proprio tutto quello che ho intenzione
d'inserire nella storia, o quasi...
sò di andare molto fuori personaggio e di
questo mi dispiace molto, ma il
problema è che quando immagino quello che potrebbe succedere
nella ff, sn comportamenti e atteggiamenti vari difficili da riportare
su carta e trasformarli in atteggiamenti più adatti al
personaggio e in questo passaggio io mi perdo proprio, in particolare
Gibbs è davvero difficile(solo di Ziva coccolona non mi
dispiaccio, perchè lei veramente sono sicura che con al
persona
giusta diventi di una dolcezza incredibile e amante
delle coccole )...però
sono contenta che per voi non è un problema(almeno
spero)...se lo è ditemelo
tranquillamente che m'impegnerò ancora di più a
migliorare questa carenza(tanto mi sa che questa ff sta diventanto
infinita...tranquilli scherzo!!!)...
davvero mille grazie a tutte, siete proprio speciali...
ringrazio tantissimo tutti coloro che mi hanno
inserito tra i loro preferiti e storie seguite e chi semplicemente
legge.
non so se da domani riuscirò a postare quotidianamente, per
il momento ho solo bozze dei capitoli successivi e non sono pronti...se
la sera riesco via via a concluderli, la mattina posto come sempre, ma
se non ci rientro spero che avrete un pò di pazienza ed
aspettare un pochino...
buona lettura...
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Capitolo
39.
Nell’openspace
calò il silenzio
Tony, McGee e la Scott si scambiarono uno sguardo dubbioso,
non capendo a pieno le parole che erano scritte sul biglietto;
-cos’è avete bisogno di un invito scritto per
farvi cercare
il significato di queste parole?- urlò Gibbs ai suoi agenti,
i quali scattando
sul posto si diressero tutti e tre alle proprie scrivanie e si misero
alla
ricerca di chissà che cosa ai loro computer.
In quel momento arrivò Ducky con il referto
dell’autopsia in
mano, dato che prima non aveva risposte da dare a Gibbs quando era
sceso;
-oh Jethro, proprio te cercavo-,
-scoperto qualcosa di utile, Ducky?-,
-oh si, direi che questa è stata una morte alquanto
curiosa...non curiosa come quando da ragazzo mi ritrovai a fare
l’autopsia sul
cadavere di un certo John Perkins, il mio primo omicidio, commesso per
mano
di...-,
-Ducky!!! Mi vuoi dire come è morto il tenete Carter?-,
-hai ragione Jethro...il tenente Carter è morto di fatica,
la quale ha causato un attacco cardiaco...cosa un po’ strana
dato il continuo
allenamento dell’uomo e la sua età, certo non era
più un ragazzino ma all’età
di 58 anni con un fisico allenato come quello, mi ha indotto a cercare
un’altra
possibile causa...-,
-insomma Ducky com’è morto?-,
-un po’ di pazienza, come ti ho già detto
è morto di fatica,
ma naturalmente è stata una conseguenza indotta da qualcuno
che non ha
scherzato con il povero tenente; credo che quel pover uomo sia stato
costretto
a camminare per molto tempo con quei due macigni attaccati alle
braccia, questo
l’ho dedotto vedendo i suoi piedi scalzi, pieni di tagli,
lesioni e il fatto
che il fango arrivasse alle caviglie, se non oltre, indica che mentre
camminava
affondava nel terreno...questo grande sforzo deve aver fatto gonfiare
le vene ad
un livello inaudito, facendo pulsare il cuore ad una
velocità anomala che ha
creato l’infarto al tenente, portandolo alla morte...ah quasi
dimenticavo,
posso sostenere con certezza che era seguito dal suo assassino
perché sulla
schiena ho trovato delle lesioni, come segni di frustate...quindi era
obbligato
a camminare con quei pesi ai bracci e tutto ciò
l’ha portato alla morte-,
-oh my
god!! Che morte orribile...ma chi è
così pazzo da fare una cosa del
genere?- esclamò la Scott dopo aver ascoltato ciò
che aveva scoperto Ducky,
-è quello che dovremo scoprire agente Scott...è
per questo
che ci chiamano squadra investigativa, perché dobbiamo
investigare sui vari
crimini che si presentano...oh forse si è dimenticata del
lavoro che sta
svolgendo al momento?- disse Tony alla collega in tono molto sgarbato;
-DiNozzo!!invece di perderti in chiacchiere hai decifrato
meglio quello che è scritto sul biglietto?-,
-no capo...torno ad occuparmene subito- disse Tony
continuando a guardare in cagnesco la collega,
-in quanto a lei agente Scott, DiNozzo ha ragione dobbiamo
investigare su ogni tipo di crimine che si presenta, se non se la sente
di
continuare con questo caso è sempre a tempo a lasciare
libera quella scrivania,
sennò si metta a lavoro subito e non perdiamo altro tempo
prezioso!- tuonò
Gibbs;
-voi avete scoperto novità Jethro?- chiese il patologo,
- a parte questo biglietto non abbiamo niente in mano Ducky-
rispose Gibbs mostrando il foglio all’amico, Ducky lesse il
foglio e poi
esclamò
-accidenti questo signore deve essere un tipo piuttosto
informato sulla letteratura italiana dato che ha riportato in perfette
parole,
se la mia memoria non m’inganna, un passo de...-,
-della Divina Commedia!!- subentrò quasi urlando McGee per
la scoperta appena fatta, poi accorgendosi di aver interrotto il dottore continuò
–oh scusami Ducky non volevo
interromperti è che l’ho appena trovato su
internet e...-,
-oh non fa niente mio caro ragazzo...come dicevo questo è un
passo tratto da uno dei canti della Divina Commedia, la più
grande opera
scritta da Dante Alighieri...se non ricordo male questo è
tratto dal
Purgatorio...dico bene Timothy?-,
-si Ducky è corretto è tratto dal CANTO X e
precisamente dal
punto in cui Dante si trova nella prima cornice luogo dove si trovavano
le
persone superbe a scontare la loro pena prima di salire in
Paradiso-;
mentre
parlava McGee proiettò sul plasma ciò che aveva
trovato in modo che tutti
potessero leggere e capire meglio quello che dicevano.
-McGee dice qualche altra cosa che ci possa far capire qualcosa
di più sulla morte del tenente?- chiese Gibbs,
-Jethro credo di aver capito il motivo di quella morte così
bizzarra...sempre se la memoria non m’inganna
nell’opera di Dante i superbi
erano costretti, per espiare i proprio peccati, a camminare con dei
pesi sulla
schiena, tanto che Dante inizialmente non riuscì a
distinguere ciò che aveva
davanti, dato che alcuni a causa del troppo peso erano talmente ricurvi
su se
stessi che non si riconoscevano come persone;- concluse Ducky
-in poche parole quest’uomo ha ucciso il tenente per punirlo
della sua superbia e per farlo ha seguito le punizioni che si trovano
nelle
pagine della Divina Commedia...comincio a capire a cosa si riferisce
quando ci
dice che questo è il primo di sette- constatò ad
alta voce Gibbs,
-capo la superbia non è considerato uno dei 7 peccati
capitali?- intervenne l’agente Scott,
-appunto per questo agente Scott- rispose Gibbs
-è vero!!!- disse Tony che continuò –da
come dice la roba
che ha trovato McGee nel Purgatorio della Divina Commedia si trovano a
scontare
le varie pene le anime che in vita si sono macchiate del peccato di uno
dei
sette peccati capitali-,
-oh cielo!!!come faremo a capire chi sarà la sua prossima
vittima?e soprattutto a capire chi è questo pazzo?-
esclamò ancora l’agente
Scott,
-oh oh Pivello accidenti abbiamo trovato una più pivella di
te!!! Ahahahah- disse ridendo Tony, prendendo in giro apertamente la
Scott -non
credevo che fosse possibile ahahaaaaaaaahiii...accidenti capo di questo
passo
mi ritroverò con un bernoccolo enorme dietro la testa che
non se ne andrà più
via- disse Tony il
quale si era appena
preso un nuovo scappellotto, mentre McGee se la rideva sotto i baffi;
-così DiNozzo capirai che non sempre è il momento
giusto per
fare dell’umorismo...e adesso basta con queste chiacchiere da
salotto, abbiamo
tanto lavoro da fare...McGee, agente Scott andate a interrogare ogni
possibile
parente, vicino, conoscente, o chiunque si sia scambiato anche solo uno
sguardo
o abbia avuto un incontro con il tenente e non tralasciate niente e
nessuno;
DiNozzo con me!!! dobbiamo andare a parlare con la moglie e tornare sul
luogo
del delitto...dobbiamo fare presto se non vogliamo ritrovarci con un
altro
cadavere-.
Così ognuno di loro si preparò e cominciarono le
adeguate
ricerche, nella speranza di trovare un qualcosa che prevenisse il
secondo
omicidio.
continua...
come
a questo punto avrete capito il passo che era nel capitolo di ieri
è estratto dalla Divina Commedia di Dante...
il
capitolo sarà un pò confusionario, ma l'ho
scritto ieri tra un capitolo e l'altro di Metodologia I....
|
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Capitolo 41 *** Capitolo 40. ***
nuovo
capitolo
della serie a volte ritornano...scusate tantissimo per questo immenso
ritardo nel postare, ma la storia deve essere ancora scritta...l'ho
tutta concentrata nella mia mente, ma non riesco a trovare le parole
giuste per poterl aportare a termine...spero di essere più
veloce nel postare il prossimo capitolo...
FE7, Screec_94_
e Pupazza
vi ringrazio tantissimo per i commenti che mi lasciate sempre e spero
dopo tutto questo tempo di ritrovarvi con i vostri bellissimi
commenti...
grazie anche a tutti coloro che mi hanno inserito tra i loro preferiti
o le storie seguite e a tutti coloro che leggono soltanto...
mi scuso anticipatamente se questo capitolo è noioso, con
errori di ortografia etc. ma ho appena finito di scriverlo di getto per
non perdere l'ispirazione del momento mentre studiavo...se fa schifo
fatemelo sapere tramite commenti...
buona lettura...
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Capitolo
40.
Mentre al ncis tutti si stavano
preparando per svolgere i
propri compiti, a casa DiNozzo le cose procedevano più
tranquillamente.
Appena Tony
uscì di casa dalla camera della piccola Tali cominciarono ad
arrivare dei
mugolii sommessi;
Ziva andò subito a controllare la bambina e quando
entrò in
camera rimase ad osservare la piccolina che ancora insonnolita si
aggrappava
alle sbarre del lettino e si tirava su in piedi, per poi cadere di
nuovo a
sedere sul materasso, ma senza arrendersi Tali si rimetteva a gattoni e
con le
piccole manine afferrava le sbarre del lettino e riprovava per riuscire
a
rimanere in piedi.
Ziva aveva cominciato a notare che più i giorni passavano e
più
Tali metteva in ogni nuova scoperta dei piccoli atteggiamenti che lei
aveva
cominciato a considerare come un pizzico d’intraprendenza e
voglia di riuscire
a raggiungere il proprio scopo, determinata fino alla fine...e a quanto
pare
quella mattina, sebbene fosse insonnolita, doveva aver deciso, con una
logica
tutta tipica dei bambini, che doveva imparare a stare in piedi...di
questo
passo, pensò Ziva, non sarebbe passato ancora molto tempo
che la piccolina
cominciasse a fare i suoi primi passi; e allora si che le sarebbero
serviti
mille occhi.
Ricordava
ancora quando da piccola con il suo carattere
deciso teneva testa alla povera zia Nettie, alla quale ogni volta, tra
lei e
Tali, le facevano prendere degli spaventi assurdi;
sorridendo a questo piccolo
ricordo, si avvicinò al lettino, dove la figlia era ancora
intenta tra uno
sbadiglio e l’altro a cercare di rimanere in piedi.
-ehi
mi vuoi dire cosa combini?- disse con voce bassa Ziva
alla bambina, la quale sentendo la voce della mamma alzò il
visino e le rivolse
uno dei suoi bellissimi sorrisi allungando i braccini per farsi
prendere in
collo.
Come si ritrovò avvolta nell’abbraccio della
mamma, Tali, si lasciò
andare ad un altro sbadiglio e si accoccolò meglio
circondando con i braccini
il collo di Ziva e nascondendo il visino tra il collo e la spalla.
Vedendo che
la bimba non era del tutto sveglia, ma che aveva ancora sonno, Ziva
decise di
tornare a sdraiarsi sotto le coperte nel lettone, dove
adagiò Tali mettendole
da un lato il cuscino di Tony per proteggerla da un eventuale caduta e
dall’altro si distese lei e l’avvolse in un dolce
abbraccio... Tali sentendosi
coccolata aprì di nuovo quei suoi grandi occhi verdi e
rimase a fissare la
mamma, mentre le accarezzava i capelli che le ricadevano sul visino, le
guanciotte,
spostandosi anche su un braccino, fino ad arrivare al pancino e
ripartire da
capo...furono tutti movimenti così delicati che non ci volle
molto a far
riaddormentare Tali; Ziva rimase un po’ a fissarla, poi il
dolce torpore delle
coperte e la vicinanza con la sua bambina che nel sonno si era
accoccolata
vicino al suo corpo si riaddormentò pure lei per un paio di
ore.
Quando
Ziva riaprì gli occhi e si voltò in cerca della
sveglia si accorse che erano passate da poco le otto ed era proprio il
caso di
alzarsi da letto...delicatamente cominciò a lasciare una
dolce serie di baci
sulla guancia di Tali per svegliarla, dato che quella mattina avevano
un po’ di
giri da fare;
la
piccolina sentendo tutti quei baci aprì gli occhi e
fissò
la mamma, che vedendola sveglia la chiamò dolcemente
–Tali! ehi piccolina, su
dobbiamo alzarci...dai andiamo in cucina dove la mamma ti prepara una
bella
colazione...hai fame?-, così dicendo fece per prenderla in
braccio, ma Tali
quella mattina era in vena di giochi, infatti ridendo rotolò
un pochino nel
letto per allontanarsi dalla mamma e cercare di nascondersi sotto le
coperte;
Ziva vedendo che la bambina si stava divertendo con quello strano
gioco, decise
di assecondarla...
-oh la mia furbacchiona vuole rimanere a letto stamani?..ma
dove è sparita?-,
Tali anche se non capiva quello che Ziva le diceva, solo
sentendo la voce della mamma la faceva ridere...
Ziva salì di nuovo sul letto e
raggiunse piano la figlia, lentamente la scoprì e ridendo
pure lei disse
–ma si
può sapere cosa combini stamani?eh topolina?dai su andiamo a
fare colazione-
prendendola per le manine la tirò a se e l’avvolse
tra le braccia e dopo un
altro bacio sulla testina della piccola si alzò
definitivamente da letto e
raggiunse la cucina...
–ma-ma-ma-ma- Tali seduta comodamente nel suo ovetto
guardava la mamma divertita mentre le stava preparando il biberon per
fare
colazione, battendo ripetutamente le manine...Ziva seppure concentrata
in
quello che faceva non si stava perdendo neppure una singola espressione
del
visino allegro della sua bambina, e la incitava a dire qualche parolina
–brava amore
dai prova a dire “mamma”, sei proprio bravissima-,
-maaaa-maaaaaa-,
-si brava “mamma”...chi
sono io? Sono la “mam..-,
-maaaa-,
- ahahah bravissima...o su da brave adesso
facciamo una bella colazione che ne dici amore?guarda quanto latte
caldo con i
biscottini ti ha preparato la mamma, lo vuoi?-,
la piccolina vedendo il biberon
con tutti quei disegnini che le piacevano tanto cominciò ad
indicarlo emettendo
i suoi soliti mugolii per cercare di farsi intendere, calmandosi nel
momento in
cui Ziva l’aiutò a prendere il biberon.
Il resto della colazione e dell'ora
successiva passò tranquillamente...
Mentre
Ziva riordinava la casa, la piccolina era intenta a
giocare sul grande tappetone in sala, circondata da un sacco di
cuscini...non
le piaceva stare nel box, ora che cominciava piano piano a sorreggersi
cercava
sempre il modo di uscire e vedendo che era ancora un impresa troppo
ardua per
lei scoppiava a piangere delusa, così Ziva e Tony avevano
preso tutte le
possibili precauzioni in modo che non si facesse male tenendola fuori
dal box;
partendo dal coprire con protezioni adeguate di gomma le varie prese
nel salone
a ricoprire gli angoli dei mobili con della gomma piuma, oltre a dover
fare
attenzione a lei mille volte in più rispetto a quando era
nel box...e così
anche quella mattina ogni secondo Ziva doveva interrompere quello che
stava
facendo per controllare che la bambina se ne stesse buona sul tappeto
dove l’aveva
messa con alcuni giocatolli...per un po’ la piccolina se ne
stette tranquilla a
giocare, poi attirata dalla palla che, disgraziatamente per Ziva, era
rimasta
in un angolo della sala, la piccolina a gattoni scavalco,
faticosamente, i
cuscini e continuò imperterrita nell’attraversare
la sala per raggiungere l’oggetto
che aveva attirato la sua curiosità...fortunatamente
l’iniziativa della bambina
fu subito vista da Ziva, che rimase ad osservarla da lontano...sarebbe
intervenuta solo se strettamente necessario, non voleva interferire era
giusto
che la bambina cominciasse a fare le sue piccole esperienze...Tali
gattonava
piano piano verso la palla balbettando sempre qualcosa
–laaallla...uuuuhhh...lallaaaa-
quando raggiunse il giocattolo cercò di prenderlo con le
manine, però il
movimento allontanò la palla, la bambina non scoraggiandosi
ridacchiando
gattonò un altro po’ e raggiunse di nuovo
l’oggetto;
Nel frattempo Ziva si era
avvicinata vedendo che la piccolina si era avvicinata troppo al muro,
infatti
la bambina come arrivò al giocattolo prima di toccarlo con
la manina si lasciò
cadere a sedere e nello sbilanciarsi rischiando di battere la testina
alla
parete se Ziva non le avesse messo subito la mano dietro per ripararla
dalla
botta e sorreggerla. Accoccolandosi vicino alla piccola le sorrise e
dolcemente
cercò di spiegarle –Tali amore...ehi cucciolina
guarda la mamma- disse Ziva
attirando l’attenzione della bambina su di se, che
cominciò a guardarla
incuriosita
-amore fai piano vicino al muro perché se picchi la testina
qui poi
ti fai male-,
Ziva le spiegava tutto facendole un sacco di gesti con le mani
come se le stesse raccontando una bellissima storia, tanto che la
piccolina
ripeteva i gesti prima toccando con la sua piccola manina il muro e poi
la sua
testina piena di ricciolini neri e poi continuando ad imitare la mamma
cercava
di fare la faccina triste;
-esatto amore mio, se picchi al muro poi diventi
triste perché ti fai male...vieni con la palla devi giocare
dove eri prima-,
-laaalllaaa-
disse Tali toccando di nuovo con la manina il
giocattolo;
-comunque
adesso piccolina è tardi non si può giocare con
la
palla...ci dobbiamo fare un bagnetto, vestire e andare in un posto che
la mamma
deve fare una cosa- poi allungando le braccia verso di lei
continuò –su vieni
qui amore, vieni in collo-, la piccolina si lasciò prendere
in collo e portò
subito i suoi braccini intorno al collo della mamma...
Verso
le 10:30 erano già vestite e pronte per uscire...una
volta in macchina Ziva si diresse verso il consolato
israeliano.
continua...
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