Leggende

di Ale78
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 - La prima impressione ***
Capitolo 4: *** 4- Pace, guerra... ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** 15 ***
Capitolo 16: *** 16 ***
Capitolo 17: *** 17 ***
Capitolo 18: *** 18 ***
Capitolo 19: *** 19 ***
Capitolo 20: *** 20 ***
Capitolo 21: *** 21 ***
Capitolo 22: *** 22 ***
Capitolo 23: *** 23 ***
Capitolo 24: *** 24 ***
Capitolo 25: *** 25 ***
Capitolo 26: *** 26 ***
Capitolo 27: *** 27 ***
Capitolo 28: *** 28 ***
Capitolo 29: *** 29 ***
Capitolo 30: *** 30 ***
Capitolo 31: *** 31 ***
Capitolo 32: *** 32 ***
Capitolo 33: *** 33 ***
Capitolo 34: *** 34 ***
Capitolo 35: *** 35 ***
Capitolo 36: *** 36 ***
Capitolo 37: *** 37 ***
Capitolo 38: *** 38 ***
Capitolo 39: *** 39 ***
Capitolo 40: *** 40 ***
Capitolo 41: *** 42 ***
Capitolo 42: *** 41 ***
Capitolo 43: *** 43 ***
Capitolo 44: *** 44 ***
Capitolo 45: *** 45 ***
Capitolo 46: *** 46 ***
Capitolo 47: *** 47 ***
Capitolo 48: *** 48 ***
Capitolo 49: *** 49 ***
Capitolo 50: *** 50 ***
Capitolo 51: *** 51 ***
Capitolo 52: *** 52 ***
Capitolo 53: *** 53 ***
Capitolo 54: *** 54 ***
Capitolo 55: *** 55 ***
Capitolo 56: *** 56 ***
Capitolo 57: *** 57 ***
Capitolo 58: *** 58 ***
Capitolo 59: *** 59 ***
Capitolo 60: *** 60 ***
Capitolo 61: *** 61 ***
Capitolo 62: *** 62 ***
Capitolo 63: *** 63 ***
Capitolo 64: *** 64 ***
Capitolo 65: *** 65 ***
Capitolo 66: *** 66- Leggende ***
Capitolo 67: *** 67 ***
Capitolo 68: *** 68 ***
Capitolo 69: *** 69 ***
Capitolo 70: *** 70 ***
Capitolo 71: *** leggende 71 ***
Capitolo 72: *** leggende 72 ***
Capitolo 73: *** 73 ***
Capitolo 74: *** 75 ***
Capitolo 75: *** 75- 75 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


leg1 -Bella?
Non alzai nemmeno gli occhi dal mio quaderno, sapevo fin troppo bene a chi apparteneva quella voce.  In fondo se non avessi terminato il mio compito entro quell'ora, il professore di letteratura mi avrebbe ucciso..no, forse non proprio ucciso, ma comunque non avrei passato un bel quarto d'ora.

<<..concludendo potrei definire "Molto rumore per nulla" come una delle commedie più divertenti e innovative che ..>>

-Bella, davvero, è importante..- mi  richiamò  nuovamente Mike.
Alzai gli occhi dal quaderno, e lo squadrai interrogativa- Che c'è? Cos'è che non può aspettare che io finisca di scrivere la mia relazione di letteratura? Lo sai che se non la consegno, entro oggi, il nostro professore mi umilierà davanti alla classe per l'ennesima volta, vero?
- Lo so Bella, scusami..Ma c'è una cosa che ho sulla coscienza da più di una settimana e ormai non posso più permettermi di aspettare oltre..
-Avanti Mike, spara!-  lo guardai incoraggiandolo.
-Ricordi quando i Protettori sono usciti per quella ricognizione quasi due  settimana fa? Bè, la loro caccia non è stata senza esito..come ti deve aver raccontato Jake al telefono..- iniziò imbarazzato.
Lo squadrai.
Lanciai un occhiata vacua al mio compito e  riposi il quaderno nella sacca. La mia testa era presa da ben altro.
-Va avanti- dissi decisa.
-Ne hanno presi tre. Due maschi e una femmina. Il vampiro più anziano, ha tentato di  ragionare con Jake..ma lui non ha voluto ascoltarlo..
-Tu come fai a saperlo?
-Bella, tu e Jacob siete i miei migliori amici, anzi la mia famiglia..dopo che i miei genitori sono stati uccisi da quelle.. bestie..
Abbassò lo sguardo verso il terreno. Sapevo che Mike odiava i vampiri, ma d'altronde chi non lo faceva dopo che quasi dieci anni prima si erano rivelati a noi, quando  la loro famiglia reale  aveva tentato di prendere il controllo dell'umanità, seminando morte e terrore.
Poi un gene mutante sfuggito al controllo della Natura,  aveva portato sulla scena dell'evoluzione una nuova specie: i licantropi.
Era un gene che possedevano solo poche centinaia di persone in tutto il mondo e che gli permetteva di mutare la propria forma in lupo. Questi lupi speciali, potremmo chiamarli così,  contrastarono i vampiri e ne diminuirono drasticamente il numero.
Definiti esseri senz'anima, che offendevano Dio  per il solo fatto di esistere, i vampiri, erano stati per lungo tempo uccisi senza pietà, poi i Protettori, così si facevano chiamare i Lican in tutto il mondo, avevano avuto un'idea diversa. Migliore a sentire loro: li avevano resi schiavi.
Per loro natura, i vampiri, erano individui solitari e schivi che vivevano al massimo in clan di due persone. Con gli anni, molti di loro avevano iniziato a cibarsi non più di sangue umano, come doveva essere, ma di sangue animale. Si erano, per così dire, evoluti e ciò, per me e per molti altri, faceva ben sperare per il futuro. Forse addirittura in una convivenza pacifica. Ma non tutti erano della mia idea, Jacob ad esempio, riteneva che i succhia sangue avevano solo due alternative: essere distrutti o servirli.
-E perché me lo stai dicendo?
-Tu sai come ragiona Jakob. E' una settimana che li tiene rinchiusi nelle celle sotterranee di la Push e non ha ancora deciso il da farsi..
- Mike...che centro io?  
Prese un profondo respiro e mi guardò per un tempo che mi sembrò eterno, poi tentò di spiegarmi.
-Ti sembrerà una pazzia ma, domenica scorsa, quando Jake mi ha rivelato della loro presenza..bè ecco sono sceso nei sotterranei per vederli..
Lo guardai come se avessi davanti un pazzo.
-Tu sei andato a vedere i vampiri? Ma se sei terrorizzato!
-E ti posso capire- pensai- Dopo quello che hanno fatto ai tuoi genitori..
- Lo so, Bells! Ma non ho potuto farne a meno..Sono sceso laggiù  e la prima figura che mi è apparsa è stata una ragazzina che avrà più o meno la nostra età, che mi ha guardato con occhi tristi poi, il più anziano dei tre, nella gabbia a fianco, mi ha..parlato..
- Soliti insulti..Oddio Mike..cosa ti aspettavi?
-Non è come credi Bella, lui bè, mi ha detto che si chiama Carlisle..e che quelli che sono con lui sono i suoi figli..
-Figli? I vampiri possono avere figli? Dai Mike, credi ancora a babbo natale...
-Bella- mi strinse forte la mano nella sua- Tu non la pensi come tutti gli altri, lo so che non credi che tutte quelle creature siano malvagie a prescindere..
Distolsi lo sguardo dai suoi occhi azzurri. Era vero.
-Te la faccio breve..Carlisle mi ha detto che da quando li hanno presi, Jake ha tassativamente ordinato che non gli fosse dato alcun genere di sostentamento.. mi ha anche  rivelato che loro non si cibano di sangue umano..
Lo esortai a continuare.
- Sam mi ha detto che i Protettori  li hanno catturati perché si sono arresi..la femmina si è come bloccata alla vista dei lupi e..loro l'hanno difesa..ma non hanno fatto alcun male a lui e Jake, nonostante fossero in minoranza..
-Da non credere...e perché Jake non gli ha dato la possibilità di nutrirsi? Si sono arresi e non si sono dimostrati feroci..
Ero confusa.
-  Il ragazzo, che alla vista ha più o meno la nostra età, non parla da quando è stato portato là sotto..e Jake, sai come può essere testardo, teme che abbia cattive intenzioni..ma..
-Ma?- mi accorsi che mi sentivo stranamente in ansia per quei vampiri che si erano dimostrati così civili.
-Prima che me ne andassi..la ragazza, mi ha preso per un braccio..
- Mike..?!- dissi spaventata.
-Lo so! sono stato stupido ad avvicinarmi così tanto..ma non mi ha fatto niente..
-Cioè, non ha tentato di morderti?
Scosse il capo.
-Le occhiaie sotto i suoi occhi sono molto marcate e temevo un suo gesto inconsulto, invece, mi ha sorriso e mi ha detto..
-Ti ha detto? Uffa Mike, ti devo tirare fuori le parole con la tenaglia..
- Bè mi ha chiesto di aiutarli ad avere qualcosa da mangiare, che suo fratello è così taciturno perché è troppo debole e che...
- Mike! - sbuffai.
-Bella, non so come dirtelo, ma mi ha detto che, testuali parole:" Io e te avremo presto una amica in comune"-  e rise fra sè- "Per favore chiedi a Bella di darci una mano e di salvarci dal cane.."
Mi ci volle un certo tempo, che ora non saprei quantificare, per realizzare le parole di Mike.
- Lei, cioè la vampira, mi conosce?
-Non ha detto proprio quello, piuttosto che diverrete grandi amiche..Non ne so molto più di te..Solo che è  passata un’altra settimana..
La mia curiosità stava per rompere gli argini del buon senso.
Volevo vedere quei vampiri. Volevo, se mi fosse stato possibile, parlare con loro.


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Capitolo 2
*** 2 ***


leg 2 -Alice? Come stai?
Non avevo detto più nulla da quando mi avevano gettato in quella dannata prigione.  Erano quasi due settimane che ci trovavamo lì dentro  e la mia gola bruciava come non aveva mai fatto. Il cane, quello che ci aveva fatti prigionieri, temeva che io stessi macchinando qualcosa, e  l’unico piano ingegnoso che la sua mente  aveva partorito, era stato di affamarci.
Ma non gli aveva mai detto nessuno che i vampiri sono immortali?!O almeno, non era per inedia che poteva sperare di ucciderci..ne sapeva qualcosa Carlisle.
-Allora non sei diventato muto...mi stavo preoccupando!
Pensò mia sorella sorridendomi. In effetti avevo scelto di tacere quando avevo letto nella mente di quel Jacob i suoi pensieri. Non aveva nessuna intenzione di provare a parlare con noi,  per lui eravamo animali e così ci avrebbe trattato. Quindi non sprecai energie per cercare di comunicare. Era inutile.
- Edward..mi fai il piacere di parlare con noi?! Mi stai spaventando. Non credere di essere l’unico ad essere preoccupato .
- Scusa Alice,- la mia voce dopo tanto tempo, mi pareva strana e un po’ arrochita, ma doveva essere soltanto una mia impressione -  ..ma non avevo voglia di fare tentativi inutili con quel cane..Tanto più che anche quelli  fatti da Carlisle, sono rimasti inascoltati.
- Edward, - mio padre si rivolse a me- Dobbiamo cercare di capirli..hanno sofferto molto quando i Volturi..
Sbottai, alzando la voce.
– I Volturi sono delle creature sanguinarie che pensano solo al loro tornaconto personale. Noi non siamo come loro. Non lo siamo mai stati, papà,  ma per questi cani e per la maggior parte di degli esseri umani, siamo identici..se non peggio..- ero amareggiato e in ansia lo si evinceva chiaramente dalle mie parole.
Poi cercando di calmarmi, mi rivolsi ad Alice stizzito  –.. E poi mi vuoi spiegare perché ti sei bloccata facendoci accerchiare da quei mostri? Eravamo tre contro due e avremmo potuto facilmente defilarci..Avresti potuto liberarti facilmente di quel pulcioso, invece ti sei arresa. Perché Alice? Non ci troveremmo qui se tu non lo avessi fatto..
Alice mi sorrise dolcemente e mi allungò la mano affusolata, attraverso le sbarre.  Le porsi la mia e gliela strinsi, dopo aver finto  il broncio per qualche minuto. Non potevo restare per molto arrabbiato con quel piccolo folletto, le volevo troppo bene. Le sorrisi di riamando.
-Scusa papà..Non avrei dovuto parlarti così..e Alice.. scusami..
-Tranquillo Eddy! Andrà tutto per il meglio..
Odiavo che Alice  mi chiamasse così e lo sapeva..ma avevo esagerato e lo comprendevo.
-Carlaisle..
-Dimmi Ed..
-Cosa pensi che ci faranno?
Le riflessioni di mio padre erano quasi più catastrofiche delle mie, era turbato ed in inquieto per me ed Alice, poi i suoi pensieri indugiarono sugli altri.  Il resto della nostra famiglia ormai doveva aver capito che c era successo qualcosa e temeva che tentassero di liberarci.
Erano anni che vivevamo come eremiti per evitare di venire in contatto con i Protettori e con gli umani e la cosa ci era pesata  e non poco. Prima del tentativo dei Volturi di prendere il potere, avevamo sempre vissuto in mezzo agli umani, senza mai avere nessun tipo di problema. Carlisle è un medico straordinario e aveva fatto molto più bene di quanto questi mostri potessero immaginare. Io ed i miei fratelli  invece, andavamo a scuola. Buffo.  Avevo sempre considerato  le ore di lezione terribilmente noiose e inutili, soprattutto se pensavo alle mie due lauree, ma ora  in quella cella, avrei voluto cento volte essere  a lezione di trigonometria..
-Non lo so figliolo! Vorrei solo che portassero qualcosa da bere almeno a te ed Alice.
Tipico di Carlisle. Anche lui doveva soffrire le pene dell’inferno per la sete, e le sue occhiaie marcate, simili a ustioni, ne erano la prova ma, come sempre, doveva prima pensare a noi..
Io d’altro canto pensavo la stessa cosa nei confronti di Alice e mio padre..Avrei potuto sopportare anche per un mese quel tormento, solo che non avrei voluto che fosse così anche per gli altri.
Dei passi mi riportarono alla realtà. Era quel cane, quello che chiamavano Jacob, ed insieme a lui c’era un giovane Lican.
L’odore dei due mi arrivò come uno schiaffo in pieno viso e ringhiai in modo sommesso. La mia rabbia era palpabile, se ci fosse stato Jasper avrebbe faticato a farmi mantenere la calma, ma Alice, la mia sorellina,  mi strinse più forte la mano che ancora teneva avvinta alla sua.
-    Edward Cullen, non ti azzardare a lasciare la mia mano ed avvicinarti alle sbarre. Sei avvertito.
Sospirai. Alice mi aveva in pugno, anche perché se avessi tentato di alzarmi da terra, credo mi avrebbe staccato la mano a giudicare da come la stringeva.
I due Lican erano ancora all’inizio del corridoio e parlottavano a bassa voce, cioè per loro era così e credevano di non essere uditi, ma noi eravamo vampiri. Precauzione inutile.
-Dai Jake! Non puoi continuare a tenerli qua sotto..E senza cibo per giunta..Non fa che peggiorare le cose. Lo hai sentito il biondo quella notte, non bevono sangue umano..E se fossero stai pericolosi a quest’ora lo avremmo già scoperto. Anche la loro pazienza non è infinita..lo sai anche tu..e in più  non hanno dato problemi a nessuno..
- Fin’ora..Seth! Ma chi ci dice che non stiano solo aspettando di avere un po’ più di libertà per aggredire qualcuno? Ho delle responsabilità nei confronti della gente dei dintorni.
-Esagerato..
Sogghignai all’idea dei pensieri di quel ragazzino nei confronti di quel Jake, che pareva molto preso dal  ruolo di ..comandante in seconda?! Cioè, non era nemmeno il maschio alfa?!
Intanto i due si erano spostati ed erano arrivati davanti alla gabbia in cui si trovava Carlisle. Alice mi teneva ancora la mano bloccata nella sua. Non so dire il perché, ma la cosa, nonostante non mi piacesse, mi aiutava a mantenere la calma.
Jake ci squadrò con astio da capo a piedi. Lo osservavo attento  e non distolsi i miei occhi dalla sua figura. Avvertivo il suo timore ancestrale nei nostri confronti ed anche il profondo astio che provava..per me?! Già perché nella sua testa ora c’era una certezza. Io ero pericoloso. Il suo più grande problema era che non sapeva quanto lo fossi..soprattutto perché potevo leggere i suoi pensieri come su una lavagna. Lui però lo ignorava e le cose a me andavano bene così.
-E adesso cosa faccio? Se li metto davanti alla solita scelta di diventare i nostri servi..li dovrò liberare..anche se con gli opportuni accorgimenti..e se si rimettono abbastanza in forze..Non mi piace il ragazzino..mi guarda come se potesse leggere nella mia mente. E dai Jacob, sai anche tu che non è possibile?! O no?!
Gli sorrisi di rimando. Era troppo divertente per me, anche se il lupo  non poteva immaginare la verità, ci era andato più vicino di quanto immaginasse.
-Oddio! E adesso che avrà da sorridere?
La voce di Alice mi arrivò  forte e chiara nella mente.
-Sei veramente perfido, Ed!
Ad un tratto si sentirono delle voci dall’ingresso, da dove i due erano scesi. Un bel trambusto a giudicare dal tono della voce della nuova arrivata. Era una ragazza, di sicuro.  E dal tono che aveva usato, non  serviva certo un vampiro  per seguire la loro conversazione.

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Capitolo 3
*** 3 - La prima impressione ***


- Beth - Carol arrivò all'infermeria non appena seppe che Daryl si era svegliato ma, contrariamente a quanto mi sarei aspettata, lui fu piuttosto restio a lasciarmi andare. - Bene, bene, bene. Ti sei svegliato allora! Stavolta mi hai fatto davvero preoccupare. Come stai, Daryl? - Carol si avvicinò e lo abbracciò, senza il minimo imbarazzo. Daryl era stranamente freddo e prudente con lei. Immaginai che forse sapeva qualcosa che io non conoscevo, come ad esempio, il motivo per cui la donna si fosse allontanata dalla prigione senza una spiegazione. Rick, forse, ne aveva parlato con lui, ma erano tutte supposizioni. Magari glielo avrei chiesto più tardi. Era stranamente tranquillizzante, per me, sapere che ne avrei potuto parlare con lui in seguito. Sempre che fosse stato disposto a farlo, naturalmente. Si trattava sempre di Daryl e, come tale, andava interpretato. Dopo un primo momento imbarazzante, Daryl parve riaversi e ritrovare il dono della parola. - Carol! Come stai? - - Molto bene, ora. Saperti qui e non là fuori è un sollievo per parecchie persone in questa stanza! - gli rispose lei, scompigliandogli i capelli. Era un gesto confidenziale che denotava una certa intimità fra i due. Daryl non si sarebbe fatto trattare così da chiunque. - Mmmm. Piantala. Non sono un bambino. - la ammonì. La dottoressa Morton parve voler parlare, ma si trattenne, e non la ringraziai mai per quel gesto cortese. - Dov'è la mia balestra? - - Ora ti riconosco. - disse Carol scuotendo il capo. - È al sicuro. - Daryl tentò di dire qualcosa, ma lei lo anticipò. - Qui vigono delle regole che ti saranno spiegate, e se vorrai restare, dovrai attenertici. La principale è che non puoi girare armato dove ti pare. E poi con quel braccio al collo, come puoi pensare di poterla imbracciare? Ci vogliono due mani da quello che ricordo per usare una balestra, o mi sbaglio? - - Non io. Lei. - rispose lui rivolgendosi a me, che non avevo ancora ritrovato la voce, ed ero ancora accanto a lui, stretta nel suo abbraccio. - Beth, Tesoro. - la Dottoressa Morton mi prese da parte - Ora che il tuo amico è sveglio, meglio che tu vada a riposarti. Non appena avrò finito di medicare Daryl, lo farò accompagnare alla dependance. Ci sono due stanze da letto, giusto? - Annuì. Daryl e Carol intanto si stavano squadrando. Lei aveva un'aria divertita, mentre dallo sguardo di lui traspariva irritazione e, forse, prudenza. Avrei pagato per assistere a quel colloquio, ma non avevo voce in capitolo, tanto più che nemmeno Daryl aveva detto una parola perché io restassi. Lo guardai come a cercare un aiuto perché mi dicesse di restare, ma lui non fiatò, guardandomi con un'espressione a cui non avrei avuto elementi per dare una spiegazione. Gli avevo visto quel cipiglio solo un'altra volta, e ai tempi, era rivolto verso Shane, quindi preferii non farmi troppe domande. Lui mi fece un cenno, quasi impercettibile, con la testa. Ma oramai lo conoscevo. Ci eravamo già capiti. Dovevo togliermi di torno, possibilmente in fretta, quindi annuii e, rassegnata, mi diressi verso la porta. Sentii il braccio di Daryl che finalmente mi dava spazio per lasciarmi scivolare via da lui, ma, quando la mia mano arrivò alla sua, la sentii stringere le mie dita. Alzai gli occhi e lui mi fece un accenno di sorriso. Non che mi aspettassi grandi ringraziamenti o altro, ma dopo quello che avevo passato, forse mi sarei aspettata qualcosina in più, ma in fondo era di Daryl Dixon che stavamo parlando, quindi mi accontentai. Ancora una volta, però, mi ero sentita trattare come fossi una bambina. E non lo sopportavo più, soprattutto da lui. Non mi volevano per fare discorsi da adulti? Bene, Ma stavolta non gli avrei dato la soddisfazione di restarci male. Corsi, quindi, verso il fiume e la mia nuova casa, trattenendo le lacrime e lasciandomi l'infermeria alle spalle. - Daryl - La donna medicina aveva fatto allontanare Beth con una scusa qualunque. Mi infastidiva che la trattassero come una bambina, ma vista la piega della conversazione, non volevo nemmeno che restasse lì ad ascoltare. - Lei? Daryl, da quando in qua ti fidi di qualcuno a tal punto da affidargli la tua balestra? O meglio, la tua vita? - chiese una Carol allibita dal mio comportamento. Era uno scontro fra Titani, lo sapevo. Carol era la sola che mi avrebbe potuto tenere testa, ma mantenni la calma. Di certo non sarebbe stata lei a farmi ammettere qualcosa, qualunque cosa fosse, che non avrei ammesso neanche con me stesso. - Sa usarla e ha abbastanza sangue freddo da non perdere la calma. Cosa che non posso dire di molti altri, potrei aggiungere. - Discorso chiuso, donna. - Ah sì? - - Si! C'è altro che vuoi sapere, Mamma? - Le risposi in modo strafottente, ma il tono della conversazione stava prendendo una strada che non mi sarei sentito di affrontare. Non in quel momento, con quel tono, e sempre che lo avessi mai voluto fare. Una conversazione con una mandria di zombi mi sarebbe andata più a genio. Ed era tutto dire. Ci studiammo per un momento, poi la a dottoressa ci interruppe e chiese a Carol di andare a procurarmi dei vestiti dato che, al momento, ero provvisto soltanto di un lenzuolo. - Mi sento intontito. Confuso. - le riferii quando restammo da soli. - È normale. Abbiamo potuto somministrarti solo dei liquidi e dei complessi vitaminici, in questi giorni. Dovrai mettere qualcosa sotto i denti, consiglierei frutta e un brodino di pollo leggero. - - Vuole che attacchi uno zombie a mani nude per fame? - La dottoressa rise. - Capisco che il tuo cervello ti dica diversamente, ma il tuo stomaco non lo reggerebbe. Preferisci dormire qui stanotte? O vuoi che ti faccia accompagnare alla casetta? - - Casetta? Mi andrebbe bene anche un'amaca fra due alberi. - dissi sincero - Comunque, se potessi alzarmi e uscire da qui ne sarei felice. Penso di averci passato anche troppo tempo, se mi capisce. - La donna mi squadrò e aggiunse maliziosamente. - E magari in compagnia di qualcun altro?! - - Come ad esempio? - decisi di stare al gioco, anche se lo detestavo - Con Carol ho già dormito qualche volta, ma mi odia, dice che parlo nel sonno e poi russo. - - Forse, e dico forse, avresti preferito passare un po' di tempo con Beth, dopo tutta la fatica che hai fatto per cercarla. - La guardai male. Fosse stata un uomo, glielo avrei fatto rimangiare, probabilmente, insieme ai denti. Ma era una stramaledetta donna, Cazzo. - Cosa vorrebbe insinuare, Dottoressa? - chiesi cauto. - Nulla! Nulla! Immagino solo che sia difficile per entrambi dormire a distanza - da qui alla capanna vicino al fiume - dopo tutti questi giorni passati vicini. - Non capii subito l'allusione che aveva fatto, poi notai il sacco a pelo abbandonato in un angolo. - Beth, ha dormito qui, stanotte? - - Stanotte? Vuoi dire per tutto il tempo che sei rimasto qua dentro. Mi ha assistito dal primo momento che hai passato svenuto. Ti lasciava solo per mangiare e per prendere aria. Due ore al giorno, e Carol ha dovuto faticare anche per ottenere di sostituirla per quel poco tempo. Ma io sono vecchia, certe cose non le capisco più, quindi non prendertela per le parole di una povera donna anziana e indifesa... - Altro che povera vecchia, questa era più pericolosa del Governatore, ma in un altro modo. Stramaledetta Vacca... - Pulisciti la bocca con il sapone, Giovanotto! - Sbarrai gli occhi. - Come diavolo faceva a sapere... - la mia affermazione fu sottolineata da un leggero schiaffo su una mano. La Morton non era una donna da sottovalutare e lo capii immediatamente dalla ramanzina che mi presi. - Non credere che non sappia leggere le persone, Daryl Dixon, conosco fin troppo bene gli uomini come te, e i segni che porti sulla schiena ne sono una prova. Ora, tu puoi fingere di essere distaccato finché vuoi, ma non con me. Quindi riga dritto! E non è un consiglio, è un ordine. - Mi squadrò severa, tanto che mi venne quasi naturale, abbassare gli occhi pentito e risponderle in quel modo. - Mi scusi, Signora. Ho capito. - Mi ricordava molto una suora che avevo conosciuto da bambino, riusciva a metterci in riga solo con un'occhiata. Era passata un'eternità. - Bravo ragazzo! - mi sorrise sincera, dandomi una pacca sulla spalla. Quella buona. Carol tornò con dei pantaloni puliti della mia taglia, una camicia a maniche lunghe e, miracolosamente, il mio vecchio giacchino jeans, ormai rammendato in ogni parte. Quasi mi commossi per l'emozione. - Grazie. Ora, però, levatevi di torno. Vorrei vestirmi in pace. - Carol rise e anche la dottoressa pareva piuttosto divertita. - Prima di tutto, giovanotto, vorrei vedere come ti reggerai in piedi con la caviglia in quelle condizioni e poi ormai, non hai più tanti segreti per noi, lo sai? - Le guardai senza capire. Carol allora spiegò. - Sai com'è, quando sei arrivato abbiamo dovuto controllare se fossi stato morso... e ti abbiamo spogliato. C'era anche Beth. - Ora mi sentivo davvero in difficoltà. Non solo si stavano divertendo alle mie spalle, a causa del mio momento di difficoltà, ma me lo stavano anche facendo pesare. - - Sei arrossito, Daryl? - chiese una Carol sempre più divertita. - Ok! Levatevi dalle palle entrambe, prima che perda la pazienza. - dissi deciso, riprendendo il controllo sulla situazione ormai fuori ratio. Le due donne risero ancora di più, ma Carol, che mi conosceva abbastanza da sapere che lo scherzo era durato fin troppo, convinse la Morton a seguirla. Riuscii a rivestirmi, non senza difficoltà, poi sentii bussare alla porta. -Tutto bene? Posso entrare? - - Resteresti fuori? - Carol entrò e mi sorrise porgendomi una stampella. - Te la senti di alzarti e di muoverti da qui o vuoi aspettare qualche giorno? Nel caso la seconda opzione è una sedia a rotelle. - La guardai male e capì al volo che non mi sarei fatto trattare da invalido. - Non capisco cosa vi sia venuto in mente... - borbottai. - Che c'è? - - È una ragazzina, diavolo. Come avete potuto permetterle di restare mentre mi stavate spogliando. - Carol rise. - E cosa avremmo potuto fare, Daryl? Sbatterla fuori? Lei è brava e, se vuoi saperlo, è stata molto professionale. Non avevamo tempo di discuterne se volevamo salvarti la vita, e a lei, ti posso assicurare, interessava solo quello. - - Quali sono le regole a cui avete accennato distrattamente, per tutto il giorno? - dissi mentre Carol indicava la direzione da seguire per l'alloggio. Carol sospirò. - Non ti piaceranno. Qui c'è una specie di consiglio ristretto che detta regole abbastanza precise. - - Spara. - - È un gruppo molto unito. C'è un consiglio simile a quello che avevamo alla prigione. Tutto ciò che viene usato deve essere ripagato o rimpiazzato. Chi ha delle competenze specifiche le mette disposizione della comunità, gli altri lavorano dove vengono assegnati. Nessuno può andarsene di qui, se prima non ripaga il debito con la comunità. - - Stai scherzando? Quindi al momento sono bloccato? Che bella stronzata. - - Daryl! Modera il linguaggio. No, non scherzo e sì, credo che dovrai renderti utile qua dentro per qualche tempo, ma lo hai sempre fatto, quindi, non vedo differenza. C'è di positivo che molti, i più, anche dopo, decidono di restare. Qui si assapora il piacere della tranquillità. E poi Beth sarebbe al sicuro. - Lasciai cadere il discorso volutamente. - Siamo a Terminus? - - No. Non so perché, ma qui non vogliono avere niente a che fare con Terminus. - - Ti sei domandata il perché? - - Daryl! Ti prego... Goditi un po' di pace, ne hai bisogno come chiunque altro, ok? - Diedi finalmente un'occhiata alla casa. - Immagino che l'abbia scelto tu, per me, questo posto? - La casa sorgeva dietro una piccola macchia di alberi decidui, le altre case si intravedevano appena ed aveva anche un piccolo giardino. Dietro di esse scorreva un fiume abbastanza ampio da fungere da confine naturale per gli zombi. Lei assentì. - Isolato al punto giusto. Spero solo che anche Beth lo apprezzi quanto te, non vorrei si sentisse troppo isolata! - - Cosa c'entra Beth? - le domandai - Davo per scontato che stesse da te! - - Davi per scontato? E perché mai Daryl?! - - Voglio dire io sono un uomo e lei... - Deglutii nervoso. - È una giovane donna, per cui tu sei l'unico punto di riferimento. - - Scusa? E da quando sarei il suo punto di riferimento? - Mi stavo arrampicando sugli specchi. - Non puoi pensare, davvero, che viva qui con me?! Voglio dire, cosa penserà la gente... - Carol mi guardò divertita - E tu credi davvero che, di questi tempi, qualcuno andrebbe a pensare? Non ci credo. Non ti facevo così puritano. E poi ci sei tu, no? Se qualche malanimo dovesse fare delle congetture spiacevoli su Beth... - - Dovrebbero solo provarci. Gli farei ingoiare tutti i denti e si troverebbe a penzolare fuori dal recinto durante il passaggio di una mandria. - lo dissi senza pensare alle conclusioni che avrebbe tratto Carol, ma me ne pentii subito, infatti lei mi fissò in modo strano. - Che ho detto di male? - - Niente. Assolutamente niente. 'Notte Daryl! - Rimasi lì come un coglione a fissare Carol che si allontanava nel buio. Entrai in casa. Le luci all'interno erano soffuse, ma con le candele non potevo aspettarmi niente di diverso, e la cena era sul tavolo. Beth aveva tentato di aspettarmi alzata, ma alla fine era crollata sul divano accanto alla finestra. Mai, neanche nei miei sogni più belli, avrei potuto immaginare un futuro più perfetto. Cercai una coperta e gliela posai sulle spalle. Doveva essere esausta dopo tutto quello che aveva fatto per me, in quelle settimane. Merle mi avrebbe detto che avevo perso le palle e il lume della ragione riguardo a Beth, e che non pensavo lucidamente quando lei era coinvolta. Era vero. Cosa mi stava succedendo? Presi un pezzo di pane e mi accomodai a terra accanto alla sua poltrona. Mangiai qualche boccone, poi l'antidolorifico e il calmante, iniziarono a fare il loro effetto. Non avrei dovuto cedere al sonno, ma ero accanto a lei e confidavo che se fosse entrato qualcuno, me ne sarei accorto. Morfeo mi accolse fra le sue braccia, e non mi svegliai che al mattino.

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Capitolo 4
*** 4- Pace, guerra... ***


Beth- Mi accorsi troppo tardi che non ero riuscita ad aspettare l'arrivo di Daryl sveglia, così come mi ero prefissata. Poi lo vidi. Era semisdraiato a terra, accanto alla mia poltrona, con le gambe stese. L'espressione sul suo viso era rilassata, come mai l'avevo visto in tanti giorni. Sembrava tranquillo. Mi dispiaceva solo che non fosse andato a dormire su un letto. Tanto per cambiare. Mi alzai cercando di non svegliarlo e, miracolosamente, mi riuscì. Le dosi di sonnifero della dottoressa Morton dovevano essere belle forti, per stendere uno come lui. Volevo riuscire a procurarmi qualche biscotto per la colazione e del latte, quindi sgattaiolai fuori e andai a cercare Sean alle cucine. Carol mi aveva rivelato che avevano alcune mucche e che alcune delle ragazze si industriavano a fare torte e biscotti con quello che recuperavano nelle battute esterne. Sean doveva essere di turno, ma lo incontrai strada facendo. -Buongiorno, Beth! - mi sorrise il ragazzo. -Ciao Sean! Stai andando alla mensa? Speravo di poter avere qualche biscotto e un po' di latte. Ora che Daryl sta bene, immagino che mi occorreranno più provviste. - -No. Stamattina ho dovuto cambiare i miei programmi, c'è del movimento sul confine, vicino alla zona di Terminus e ci tocca controllare. Mi spiace. - rispose sincero. - Ma non raccontare che te l'ho detto, il capo mi sparerebbe! - -Ho la bocca cucita. - gli sorrisi. -Comunque vieni con me. Ho ancora tempo prima di iniziare il mio giro, così facciamo razzia in dispensa, - sorrise di rimando - La cuoca di turno oggi, è mia madre! - Mangiammo qualche biscotto in silenzio seduti per terra, dietro alle cucine. -E così il motociclista si è svegliato? Devo dire che non ci avrei scommesso molto, per come era conciato. - aggiunse sincero. - Il motociclista? - aggrottai la fronte. -Si il tuo amico, Daryl! Dal suo aspetto qui tutti scommettono fosse un motociclista di una banda o un poco di buono drogato... - Mi alzai di scatto da terra. Ero davvero arrabbiata. - È così facile, qua dentro, affibbiare delle etichette a qualcuno che non si conosce nemmeno? Daryl non è un poco di buono, né un drogato, né nulla di quello che vi sta passando per la mente. E se voi ben pensanti del cazzo, non avete altro da fare che sparare sentenze, forse questo posto dovrebbe rivedere le sue priorità. - Sean si alzò anche lui e cercò di trattenermi. -Scusa Beth! Non volevo offenderti. - si sbrigò a spiegare - Immagino che tu lo conosca bene e, a questo punto, non dovrebbe più contare molto quello che c'era prima. Ti chiedo perdono e ti prometto che chiunque faccia delle affermazioni del genere se la dovrà vedere con me. - Mi calmai, ma il danno era fatto. - Accetto le tue scuse, Sean, ma chiunque dica delle cattiverie su di lui, dovrebbe pensarci due volte prima di riferirmele. Non gliela farò passare liscia. Lui non ci perderebbe tempo e liquiderebbe la cosa come un nulla, anche se si terrebbe tutto dentro, ma io no, gli farei rimangiare ogni parola storta. Daryl è un uomo meraviglioso. Ed io che credevo che tutto questo avesse insegnato qualcosa alla gente, quanto mi sbagliavo. - -Beth, aspetta. Non volevo farti arrabbiare. La gente parla, è sempre stato così, e immagino che la prima occhiata che hanno potuto dare all'ultimo arrivato, non sia stata la più rivelatrice. Il tuo amico pare un duro comunque, lo devo ammettere. Ha fatto più di dieci km a piedi con un buco nella spalla destra, una caviglia slogata e la febbre alta, e stava quasi per raggiungere il punto in cui ti abbiamo trovato. E qui, anche se ora ti diranno il contrario, nessuno credeva ce l'avrebbe fatta. - poi aggiunse, -Voglio dire, a parte te. Incavolato deve fare paura. - Intanto eravamo arrivati davanti alla casetta. -No, non paura, - sorrisi triste, ripensando alle nostre accese dispute - Occorre solo sapere tenergli testa! Non è facile, ma ci si può ragionare! - -Parli bene tu. Sei una ragazza! Non credo picchierebbe mai una donna! A me dà l'idea di uno a cui, se gli dovessero togliere quello a cui tiene davvero, potrebbe scatenare l'inferno in terra. - Riflettei sulla sua ultima affermazione. - Forse. - Poi sorrisi a Sean più distesa. - Occorrerebbe solo individuare ciò a cui tiene maggiormente, a parte la sua balestra, naturalmente! -sorrisi mio malgrado. Sean si fece serio. - Davvero non lo immagini? - Aveva una strana luce negli occhi. -No. Perché dovrei? Sul fatto che è un duro, però hai ragione, ma solo per certi aspetti. - -Amici? - mi porse la mano tesa. -Certo! In bocca al lupo per la tua gita! Fate attenzione, mi raccomando. - -Meglio che in bocca a uno zombi! Ciao Beth! - Rientrai in casa con il paniere con i biscotti caldi e una brocca di latte. Daryl era sveglio, ma la sua espressione non prometteva niente di positivo. -Daryl- -Si può sapere dove diavolo ti eri cacciata? - la aggredii. Ero furioso. -Mi sono svegliato che il sole era già alto, e solo perché sono stato drogato da quella dottoressa bastarda! Ci troviamo in un accampamento sconosciuto, con gente di cui non sappiamo quasi nulla, a parte ciò che ci ha detto Carol e tu? Cosa fai? Sparisci? Ascoltami bene, - dissi puntandole un dito contro. - Non ho idea di come la veda tu, e neanche me ne frega un cazzo sia chiaro, ma qui le regole le faccio io. Ieri sera devono avermi dato un sonnifero troppo forte, ma tu non te ne puoi andare in giro, sola, senza nemmeno dirmelo. Non ho la minima idea di chi sia questa gente e non voglio correre il rischio che tu venga portata via un'altra volta da me. - - E perché mai ti dovrebbe importare? - mi rispose decisa, senza abbassare gli occhi e tenendomi testa. -Perché? Perché devi restare viva stupida ragazzina! Ecco perché! Non mi sono quasi fatto ammazzare per te, per poi lasciarti correre dei rischi inutili ora! - risposi esasperato. Ma perché ero così sconvolto all'idea? In fondo ero stato io che avevo proposto a Carol che stesse da lei, e, a dirla tutta, volevo andarmene da quel luogo al più presto. Dovevo trovare gli altri: Rick, Michonne, Carl e Maggie. E di certo l'ultima cosa di cui avevo bisogno era lei. Non poteva essere che così. E allora perché me l'ero presa tanto a cuore? Beth mi guardava con quegli occhioni grandi, sgranati. Impietrita. Cercai allora di aggiustare il tiro. - Senza contare che avrei potuto avere bisogno di te, cazzo! Per alzarmi in piedi ci ho messo un'eternità e devo...Devo pisciare! - Beth mi guardava come un cucciolo smarrito, poi affilò le unghie. - E ritieni che io possa, in qualche modo, esserti utile per espletare questo tuo bisogno? - Mi urlò contro a sua volta. Me l'ero cercata, ora ero nei guai. -Ero solo andata a cercare qualcosa per fare colazione, pensavo ti avrebbe fatto piacere qualche biscotto, della marmellata un pò di latte fresco, per una volta! Ma no! Tu non puoi accettare l'aiuto di nessuno, come sempre! Allora sai cosa ti dico? Visto che sei riuscito ad alzarti, puoi anche arrangiarti ad andare in bagno, e già che ci sei fatti una doccia! Puzzi come uno zombi! - Detto questo prese la porta e la sbatté abbastanza forte da far cadere un paio di libri da una mensola. Le urlai dietro di rimando- IO NON HO ANCORA FINITO...- ma lei già se n'era andata. Diedi un calcio a una sedia per frustrazione. Non poteva andarsene così, stavamo ancora parlando. Mi calmai dopo qualche minuto e analizzai la cosa. Ero stato un cretino, niente da dire. Bravo Daryl. Avevo usato la stessa mano di velluto che usava Merle con le donne, riassumendo? Una palata di merda su un muro bianco. Complimenti. Fanculo. Ora mi sarebbe toccato andare a cercarla. Era il minimo. O, forse no? Sospirai avvilito. Perché non poteva essere tutto facile come nella caccia? Perché tutto doveva essere così complicato quando c'erano di mezzo le persone? E, soprattutto, perché doveva essere tutto così difficile quando avevo a che fare con lei? -Toc Toc. Disturbo? - -Che vuoi, Carol? - -Nervoso! Dormito male? - Un grugnito come risposta poteva bastare. -A giudicare dalle urla che ho sentito venendo qui e da una Beth infuriata che si allontanava, devi averla fatta grossa. - - Perché io? Voi donne avete la malsana convinzione che noi uomini abbiamo sempre torto...Al diavolo! - Carol si sedette sulla poltrona, dove Beth aveva dormito la notte precedente. - E, sentiamo, stavolta chi aveva ragione? - -Mmmm. Lei! Ma non dirglielo. Negherei tutto. - - Quanto ti deve essere costato ammetterlo, non lo posso immaginare. - rise - Comunque, il Consiglio ti vuole incontrare. Si è a lungo dibattuto su di te in questi giorni e...- -E devono decidere se sono un animaletto da compagnia o un cane rabbioso da abbattere? - -Daryl Perché ti devi comportare sempre così? Fatti un'idea anche tu di chi sia questa gente, poi potrai dare giudizi. Puoi farlo per me? - -Carol, il mio principale obiettivo al momento- dopo essermi accertato che Beth non corra rischi- è mettermi sulle tracce degli altri. Se, come mi hai detto, neanche quelli di qui si fidano di questo fantomatico Terminus, voglio assicurarmi che gli altri non siano incappati in qualche grosso casino. - -Quindi hai intenzione di lasciarla qui, mentre tu andrai a farti ammazzare come un cane a Terminus, da solo? - - E se anche fosse? Rick non mi avrebbe abbandonato, e nemmeno Glenn. - -È vero. Ma se loro dovessero fare una cosa del genere, la farebbero da furbi, e non soli, feriti, stanchi e denutriti, quanto lo sei tu ora. - Gettai la spugna. Era troppo fronteggiare ben due donne, in un solo giorno, e sperare di uscirne incolumi. Meglio i non morti. - Non posso farcela contro due donne, e nello stesso giorno per giunta. Hai vinto. Ti seguirò al tuo Consiglio, sentirò quello che hanno da dirmi, ma quando starò meglio, se non mi lasceranno andare a cercare gli altri, qui scoppierà un casino che neanche ti immagini! E ora vado a pisciare! - Arrancai fino al bagno e sbattei la porta. -Beth- Avevo pregato e atteso per poterlo rivedere in piedi.Accertandomi che fosse vivo. Guardarlo negli occhi, in quegli incredibili occhi chiari, e gioire del fatto che fosse al sicuro, qui, con me. Chiedevo tanto? E cosa avevo ottenuto? Ero riuscita a passare tipo, quanto? 15 secondi con lui sveglio, nella stessa stanza, senza litigare? Daryl era impossibile, eppure ogni volta che lo guardavo... Dio perché era diventato tutto così difficile? O forse lo era sempre stato? La mia mente mi stava facendo dei brutti scherzi ultimamente. Era mai possibile che vedessi in Daryl qualcosa di diverso rispetto all'amico? al compagno di sventura? Avrei voluto parlarne con Maggie. Chissà dov'era lei in quel momento e se stava bene?! Stavo male per le parole di Daryl, e per la sua cattiveria nel rivolgersi a me. Avrei rischiato la vita per cercarlo...Un altro giorno e avrei scavalcato il cancello, con un coltello da caccia, e la mera speranza di ritrovarlo. E ora lui era qui e, la sola cosa che aveva in mente era aggredirmi verbalmente. Mi ripetevo che non avrei mai più messo in pericolo me stessa per Daryl Dixon. Mentivo, lo avrei fatto ancora. Diecimila volte e nonostante tutto. - Ehi Beth! Brutta giornata? - La voce di Sean mi riscosse dai miei pensieri cupi. -Ciao Sean! Non me ne parlare. Già di ritorno? - mi asciugai una lacrima solitaria. - Si e no. Abbiamo trovato gente là fuori e la dottoressa Morton vorrebbe che le andassi a dare una mano. - - Sicuro. - Notai che Sean stava armeggiando con una balestra, molto simile a quella di Daryl, ma sicuramente molto meno logora. - Problemi? - e la indicai. - Si è inceppato il meccanismo. Non capisco come...- -Posso? - Lui me la porse divertito - Prego! - Avevo passato giorni a guardare Daryl occuparsi della sua balestra ed ero quasi certa di sapere quale fosse il problema di quella di Sean. Ormai avrei potuto costruirne una con un paio di matite, una penna e un elastico, all'occorrenza. Riuscii nel mio intento sbloccando il meccanismo. -Wow. Grazie! Sei una donna incredibile, Beth! Se ti fa piacere, vieni alla zona allenamento. Mi potresti mostrare come usi la balestra - poi aggiunse imbarazzato - Ho sempre qualcosa da imparare, e tu devi aver avuto un grande insegnante - -Magari fosse vero! Ma è vero che ho avuto un favoloso insegnante. -gli risposi- Ci penserò. Grazie. Ora vado dalla Dottoressa. A più tardi Sean. - I sopravvissuti trovati erano pochi e in condizioni abbastanza buone, tutto sommato. Uscii dall'infermeria che era quasi il tramonto. Non mi andava di tornare verso casa, il pensiero che lì ci fosse Daryl incazzato come quella mattina, mi atterriva. Non ero spaventata dalla sua rabbia, ma dalle sue reazioni. Ormai conoscevo il suo modo di ragionare. La sua rabbia era solo la reazione emotiva a quello che non poteva rivelare apertamente. Il fatto era che non volevo essere trattata così. Probabilmente non aspettava altro che stare meglio per scaricarmi e andarsene. Perché contavo così poco per lui? In quel momento mi domandai come avrei fatto lì, quando se ne sarebbe andato. E ci stavo male, era come avere una ferita aperta. La cosa più assurda era che potevo accettare di provare qualcosa per qualcuno che, consapevolmente, non mi avrebbe mai ricambiato. Ma le emozioni che avevo provato quando ero sola con lui, alla casetta vicino al cimitero, erano reali ed erano ben salde nella mia memoria. Io ci avevo creduto e, ancora, una parte di me, credeva che avremmo potuto essere felici insieme. Il mio cuore e la mia testa anche, mi continuavano a tormentare con l'idea che anche Daryl aveva provato qualcosa di simile. Era solo una chimera? Stupide considerazioni di una ragazzina sognatrice? Purtroppo però, in quei giorni, la mia parte razionale aveva la meglio su tutte le mie speranze più segrete, e sapevo già come sarebbe finita: una volta guarito mi avrebbe lasciata e se ne sarebbe fregato. Dovevo solo essere forte per l'ennesima volta, e accettare ciò che sarebbe stato. Lui se ne sarebbe andato, mi avrebbe abbandonata. Lui non provava nulla per me. Vagai per un po' per il campo, fino ad arrivare a una radura e mi misi a sedere sotto un albero. Le mie considerazioni mi risultarono piuttosto amare, tanto che piansi tutte le lacrime fra i rami di una grande quercia nei pressi del recinto interno. Mi sentivo davvero una stupida ragazzina a comportarmi così, ma non trovavo conforto in niente pensando all'inevitabile. Non mi ero mai affezionata così tanto a nessuno. Mai. Non so quanto tempo passò, so solo che mi addormentai e fui svegliata - ormai era notte- da voci che chiamavano il mio nome. Poi vidi Sean che si avvicinava, ma senti una voce che diceva. - Lascia, ci penso io. - L'avrei riconosciuta fra mille. Daryl era lì davanti a me, aveva entrambi gli stivali ai piedi, nonostante zoppicasse abbastanza vistosamente. Non mi disse una parola, ma mi prese in braccio, sollevandomi di peso- come se non pesassi nulla - e mi portò verso casa. Sentivo il suo odore, un misto di muschio, sudore, tabacco che avrei riconosciuto fra mille, e, che non era affatto quello dei vaganti, contrariamente a quanto gli avevo urlato quella mattina. La verità era che avevo bisogno di quel contatto con lui, più di quanto credessi. Entrò e mi depositò delicatamente sulla poltrona accanto alla finestra. Solo allora notai che, per lo sforzo di sollevarmi, qualche punto sulla spalla doveva aver ceduto. La sua camicia iniziava, infatti, a macchiarsi di rosso. -Daryl scusa! - Mi affrettai a dire, ma lui mi anticipò. - No, è stata colpa mia. Non avrei dovuto trattarti così questa mattina. Tu hai agito solo di conseguenza. Sono un coglione anche quando non bevo dopo tutto, e sono riuscito dimostrarlo ampiamente anche stavolta - -No.- mi affrettai a dirgli, - Avevi ragione! Non sappiamo con chi abbiamo a che fare e dovrei stare più attenta. Appena ci saremo fatti un'idea di chi ci troviamo di fronte, non mi dovrai più fare da guardiano e- aggiunsi con voce più bassa - Te ne potrai andare dove vorrai. - Ci fu un momento in cui il tempo, credevo, si fosse fermato. Lui mi osservò, prudente, come se stesse valutando il da farsi. -Credi davvero questo di me? - il suo tono era davvero controllato, ma sotto la cenere sentivo che c'era altro. - Credi il mio unico obiettivo sia quello di farti da balia finche non mi sarò rimesso, e poi mollarti qui? Credi sul serio, che non appena mi sarò reso conto che questa gente- a cui si è unita Carol, - non siano dei maniaci, ti abbandonerò qui, fregandomene? - Sentii una lacrima scendere dalla mia guancia, ma cercai di tenere gli occhi puntati nei suoi. Annui. - Tu...- iniziai senza nemmeno sapere dove mi avrebbero portato quelle parole, - Non so come riesca a essere sempre così distaccato. Qualunque cosa succeda tu... Sei sempre così ostinato, cocciuto e distante, come se il mondo non ti riguardasse, come se chi ti sta accanto, ti fosse d'impiccio. Hai una missione: vuoi ritrovare gli altri e lo capisco, voglio la stessa cosa, ma hai bisogno anche di qualche contatto umano, anche se detesti ammetterlo. Non serve a nulla raccontarmi che non ce l'avresti mai fatta da solo, se poi, quando sei con i tuoi simili, li tratti come se non esistessero. Non sei solo Daryl, non lo sei più, ma devi capire che hai bisogno degli altri, che devi comunicare loro un po' di empatia, perché anche gli altri hanno bisogno di sentirsi accettati, benvoluti e amati, anche. - Ero un fiume in piena e sentivo le lacrime scendermi dalle guance - Anche perché se tieni veramente a qualcuno, ogni tanto hai bisogno che quel qualcuno dimostri di tenere a te, almeno quanto io tengo...- mi interruppi. Avevo parlato troppo. - Beth...-la sua voce era roca. -Vai a dormire, Daryl Dixon, domani darò un'occhiata alla tua spalla. - -Beth?! forse...- -Ti ho detto di andare a dormire. Buonanotte Daryl.- e detto questo mi chiusi camera mia gettandomi sul letto.

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Capitolo 5
*** 5 ***


leg5 Sapevo che non sarebbe stato facile provare a convincere il vecchio Ateara della non pericolosità  di quei tre vampiri, ma non avevo che quella carta da giocare.
Non appena arrivai davanti alla casa, però, mi ritrovai davanti un Quil divertito.
-Ciao Bella!
-Quil!- risposi diffidente.
Quil  Ateara, il nipote del vecchio consigliere,  era uno dei gregari di Jake e, sinceramente, dopo la sfuriata della mattina, non avevo voglia né di vedere lui, né,  tantomeno, uno dei suoi attendenti.
-Il nonno ti aspetta..- mi disse facendomi l’occhiolino.
-Ma come..?
-Non me lo chiedere..quel vecchietto ne sa una più del diavolo- mi rispose con fare ammiccante – Io so solo che questa mattina si è alzato, mi ha raggiunto in cucina ed ha detto “ Lascia tutto in ordine prima di uscire, sto aspettando la giovane Swan” . Non lo so, a volte  mi fa veramente paura, quasi più dei vampiri.
A quel punto il giovane licantropo mi diede una leggera pacca sulla spalla e mi invitò ad entrare, quindi mi sorrise.
-Non ti preoccupare.. Non invaderò la tua privacy, origliando..sono di pattuglia con Jake tutto il giorno..a  proposito.. Devo forse  portargli un messaggio da parte tua?
-Gli piacerebbe..- bofonchiai mentre varcavo la soglia di casa sua.
Quil se ne andò ridendo, mentre io mi inoltrai lungo l’ingresso della silenziosa casa degli Ateara. Mentre i miei occhi si iniziavano ad abituare alla penombra della casa, una voce mi guidò verso il salotto.
La porta era socchiusa e, nonostante la mia educazione, mi sporsi verso lo spiraglio, per capire chi  ci fosse nella stanza assieme ad Ateara.
Mentre ero così impegnata, la porta si aprì all’improvviso ed io mi ritrovai davanti Billy, che mi guardò in modo strano. Non era  però adirato come immaginavo, poiché mi aveva quasi colto sul fatto ad origliare, anzi, però sembrava turbato ed anche molto.
-Bella! – mi salutò Ateara di rimando scorgendomi.  Billy mi osservò per un altro attimo, il suo sguardo metteva in soggezione tanto era profondo,  poi mi fece una rapida carezza sulla testa ed uscì.
Mentre il padre di Jake guadagnava l’uscita, il nonno di Quil mi invitò a sedermi.
-Dimmi Piccola, desideri qualcosa da mangiare? Una tazza di tè?
-No grazie..signore. Sono qui per parlarle di una questione..
Quil senior sorrise enigmatico. – Credo di conoscere molto bene il motivo per cui tu ti trovi qui oggi, Tesoro..
Avrei voluto interromperlo per spiegarmi meglio, ma non mi fu permesso.
-    So che stamattina c’è stata maretta fra te e Jacob e so anche che ad uscirne malconcia, non sei stata tu..Quello che voglio sapere è perché sei qui ora!
Mi spiazzò. Come faceva a sapere le cose prima degli altri? Da Jake sapevo perfettamente che  sia Ateara che Billy, non facevano parte del branco..e allora? Quil aveva parlato? Oddio quel vecchietto ne sapeva sicuramente più di chiunque in quel villaggio..
Decisi di giocare a carte scoperte, tanto bleffare sembrava inutile e assurdo.
-Lei sa sicuramente- nulla sembrava sfuggirgli!-  che il branco ha catturato tre vampiri quasi due settimane fa..- il vecchio annuì impercettibilmente, ma pareva assorto in ben altre questioni, a dispetto di questo però, non mi scoraggiai-  So, per testimonianza diretta,  che questi prigionieri non si sono dimostrati aggressivi.  Nonostante questo loro comportamento però, non gli è stato permesso né uscire dalle segrete, né  di avere la possibilità di sfamarsi.  Alla luce di questi fatti ho chiesto a Jacob di poter parlare al Consiglio di questa situazione. Sam al momento è assente  e Jake avrebbe dovuto prendere una decisone già da tempo.. Non capisco il motivo della sua reticenza, comunque non credo sia il modo di gestire la cosa..
Negli occhi ambrati del vecchio Ateara mi sembrò di cogliere un bagliore che si spense subito, quindi mi interruppe.- Carissima Isabella!Credo che tu saresti un diplomatico molto in gamba se non vivessimo in questi tempi barbari..d’altra parte non posso, come puoi  immaginare da te, andare contro a ciò che decide il branco..
-Ma lei fa parte del Consiglio..Lei ha l’ultima parola su tutte le decisioni..Se non spetta a voi anziani il compito di mediare alle stramberie, che ogni tanto, combinano i Protettori..Chi lo farà? – cercai di calmarmi,  inimicarmi Ateara non  era la strategia giusta- ..Billy una volta mi ha raccontato cosa fecero i Volturi.. della loro scarsa considerazione per la vita, di  tutte le forme di vita..Se stasera il Consiglio delibererà la morte di quei vampiri..Che differenza ci sarà fra loro ed i Protettori?
Detto questo mi alzai, e dopo aver salutato l’uomo, mi avviai verso la porta. Ateara non tentò nemmeno di fermarmi. Una volta sul portico ripresi fiato e rividi Billy, che sembrava  avermi aspettato.

                                                          -----------------
-Isabella..
Brutto segno. Quando mi chiamava Isabella, c’era una predica nell’aria.  Attesi paziente, anche se il mio pensiero al momento era rivolto a Mike che, speravo, non  avesse avuto problemi nello svolgere il compito che si era preso.
-Non voglio trattenerti a lungo..Il consiglio è fra poche ore e immagino che vorrai almeno poter andare a mangiare qualcosa e cambiarti..
-Perché ci gira intorno..avanti vai al punto..
-Isabella te lo chiederò soltanto una volta, poi non tornerò più sull’argomento, hai la mia parola..
Lo guardai in attesa.
-Perché non facciamo finta che i vampiri, come la conversazione di questa mattina con Jake, non ci siano mai stati?..Sono convinto che anche Charlie sarebbe d’accordo con me..se solo tu non fossi così testarda..
-C’è altro che volevi dirmi Billy? Perché per quello che mi riguarda questa conversazione non ha mai avuto luogo..
Billy mi salutò composto e io me ne andai verso casa.

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Capitolo 6
*** 6 ***


leg6 La scogliera di la Push era illuminata a giorno dai numerosi falò, accesi per rischiarare il cammino. Emily, la ragazza di Sam, mi salutò con freddezza. Lei era dalla parte dei Protettori, come molti altri umani intervenuti quella sera.
Jake stava a braccia conserte dietro suo padre e mi guardava ancora con astio,  anche io d’altro canto non avevo ancora messo da parte la mia rabbia, quindi non ero da meno.  Non ero nemmeno riuscita a passare per casa quel giorno e dovevo avere uno aspetto orribile, come d'altronde era il mio umore.
Quando rividi Mike però mi accorsi che anche lui doveva aver avuto una giornata piuttosto piena.
-Novità? – gli domandai non appena mi fu a tiro.
-A te come è andata?
- Vuoi la verità?! Incrocia le dita. Non posso dirti di più..
-Oggi per me è stata un’esperienza.. surreale! Tu sai che io non riesco nemmeno ad avvicinarmi..ad  una di quelle creature..
Annui. Sapevo che il terrore per i vampiri era profondamente radicato in Newton,  o  almeno lo era  da quando  lui stesso era sfuggito alla morte per un soffio.
-Bè..oggi ho stretto la mano di tutti e  tre i vampiri..e sono sempre più convinto che non siano un pericolo..
Cosa? Come? Mike Newton, l’unico essere umano che immagazzinava sangue animale in freezer, contro ogni buon senso,  per difendersi dai vampiri. Lo stesso Newton che, se doveva domandare qualcosa a qualche schiavo, lo faceva da una distanza di sicurezza di almeno duecento metri..Aveva stretto la mano ai prigionieri?  Lo guardai sbigottita.
-Bè, Mike! Oggi è  stata un giornata  molto strana per tutti..credo che possa ancora succedere qualunque cosa.. Non disperiamo.

Il Consiglio iniziò con la solita formula di rito. I Protettori si prodigarono  in giuramenti sul  rispetto della vita in ogni sua  forma. Quanto avrei voluto far notare loro che, nonostante le loro credenze, i vampiri non come erano solo  pietre senz'anima, anche se solo per una  sola volta nella loro vita, avrei voluto  metterli davanti a quel paradosso. Ma in quella situazione, mi sembrava di essere Don Chisciotte contro i mulini a vento. Forse era proprio così..
Mike, al mio fianco, continuava a ingoiare nervosamente una caramella dopo l’altra,  fino a quando il Consiglio non lo chiamò a testimoniare sulla natura dei prigionieri.  Dopo aver parlato, Mike venne congedato e con mia grande sorpresa, mi venne a dire che sarebbe tornato a casa. Troppa adrenalina in circolo, ma io  lo conoscevo troppo bene per non capire  la sua vera motivazione. Lui temeva il verdetto e non voleva esserci nel caso..bè, fosse andata male.
Come da previsione Billy difese a spada tratta le decisioni di suo figlio, mentre una testimonianza a  favore della nostra tesi venne, totalmente inaspettata,anche se non del tutto, da Seth, tanto che quando uscì dal cerchio del Consiglio, ignorando il torvo e minaccioso sguardo del suo vice capobranco, venne a sedersi accanto a me e mi diede un cinque.Tutti i suoi compagni lo squadrarono chi con astio, chi quasi divertito, forse pregustandosi il momento in cui sarebbe finito sotto le grinfie di Jake. Io sorrisi a Jacob di rimando, mentre lui si voltò dall’altra parte.  La partita non era chiusa.
Poi venne il turno del vice capobranco Jacob Black:   lui si dilungò sulle solite  posizioni conservatrici, farcendo il racconto con elementi leggendari e inquietanti.  Il suo intervento sarebbe stato molto più d’effetto se, verso la fine, Seth non gli avesse gridato.- Allora, Jake, è vero! Ti sei rimesso a leggere Bram Stoker?! Se ti spaventa così tanto posso venire a tenerti la manina..
L’uditorio esplose in una risata. Ma gli anziani rimasero impassibili, guardando Seth con gravità. In effetti aveva esagerato, non c’era altro modo per dirlo, quindi gli diedi una gomitata.
Era quasi giunto il momento in cui il Consiglio si sarebbe pronunciato,  il mio punto di vista era già stato chiarito con Ateara quel pomeriggio, ed in fondo io non avevo nemmeno visto i vampiri, quindi cosa avrei potuto aggiungere? Ero tesa. Quasi più in ansia di quando mi trovavo davanti alla lavagna con il professor Morris di matematica, che voleva da me risposte sulla trigonometria, che non avrei mai saputo dargli.
Ad un tratto dopo una veloce consultazione, Billy Black fece un cenno ad Embry che portò un vampiro  in catene nei pressi del falò centrale, dove si stava svolgendo il consiglio.  
-E’ il vampiro più vecchio,se così si può dire,  dei tre che abbiamo catturato.. che strano che lo abbiano portato qui..- mi sussurrò Seth all’orecchio.

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Capitolo 7
*** 7 ***


leg6 -Qual è il tuo nome, vampiro?
- Mi chiamo Carlisle.
La sua voce era cristallina e suadente, non avevo mai sentito nulla di così bello, fino a quel momento.
-Cosa stavate facendo sul territorio dei Queilutes quando siete stati catturati?
Carlisle fece un sospiro - Come ho cercato di spiegare al vostro Protettore,-disse fiero-  eravamo a caccia..
-Di umani?
-No! Non di umani, signore!- rispose deciso-  Di animali. E' sempre stata questa la nostra dieta..Ci siamo allontanati troppo e, inavvertitamente, siamo incappati nella vostra pattuglia. Ma, vede, da quando i Protettori hanno ristabilito l’ordine, dopo la cacciata dei Volturi, io e la mia famiglia non abbiamo più avuto la possibilità di vivere in mezzo a voi e ci siamo ritirati in zone sempre più interne e disabitate.
-Vivevate in mezzo agli umani? E’ inaudito.. Non ho mai sentito niente di più assurdo- disse Billy, ma il nonno di Quil lo zittì, permettendo a Carlisle di continuare.
- ..E’ stato così per noi come per molti altri..solo che ora, le risorse di sangue animale sono molto più esigue, considerando il numero di vampiri che si è convertito a questa dieta..e visto che mio figlio era già  da parecchio tempo che non aveva la possibilità di nutrirsi a dovere, ho insistito per portarlo a caccia..
-Tuo figlio? Cosa vorresti farci credere? Che i vampiri possono avere figli? Che tu provi.. un qualche  affetto per quell’essere?
-..Sostenere che io provo affetto per loro, non soltanto per Ed,  è riduttivo. Noi ci consideriamo una famiglia!- disse calmo, compiaciuto e deciso.  - I miei ragazzi, prima di quest’incubo, andavano a scuola insieme agli umani, mentre io ho lavorato come medico in varie strutture..
Billy sbottò- Immagino con che intenti hai lavorato come medico in un ospedale..Era più facile procurarsi il sangue..
Osservai smarrita Carlisle. I suoi occhi mostravano calma e passione mentre raccontava al Consiglio del suo lavoro in ospedale, e quanta tenerezza si poteva evincere quando aveva nominato i suoi figli. Il suo autocontrollo era, per molti versi, migliore di quello che avevano numerosi giovani  licantropi.
Ad un tratto, mi sentii osservata e notai che Ateara il vecchio,  mi stava guardando con insistenza. Sostenni il suo sguardo. Non saprei dirne il motivo, ma quel vampiro mi stava sbalordendo e credo facesse lo stesso effetto anche al nonno di Quil, ma di questo non  avrei mai avuto conferma.
All’improvviso sentii la voce  forte di Jacob, che infranse la cadenza musicale del racconto di Carlisle.
-Quello che lui chiama  figlio, è pericoloso..ma lo avete guardato bene? Quella cosa  aspetta solo che qualcuno gli volti le spalle per aggredirlo. Con gli altri due fate quello che vi pare..Ma chiedo che il rosso venga smembrato e messo al rogo!
Era inaudito che Jake si permettesse di interrompere una testimonianza davanti al Consiglio e che lo facesse per seminare morte. Dove era finito uno dei miei migliori amici? Perché in quel momento dentro i suoi occhi potevo leggere, solamente, odio e vuoto. Perché poi, si accaniva con tale ferocia nei confronti di quel ragazzo.. ok vampiro..magari vecchissimo, ma che non aveva mai fatto nulla per meritare tutto questo insensato odio. L’uditorio esplose in mille applausi. La gente era così abituata alla violenza, da acclamare chiunque ne richiedesse. Era una cosa a cui non mi sarei mai abituata.
Cercai di far tacere la folla attorno a me, ma con scarsi risultati, quindi mi rivolsi direttamente a Jake, che pareva una statua di creta rivolta nella mia direzione.
-Jacob Black! Io e te ci conosciamo da troppo tempo..e credevo di sapere chi fossi. Questa sera, davanti a tutti questi testimoni, mi hai dato la certezza di non sapere nulla di te.
 Il brusio che sovrastava la mia voce si fermò. Tutte le teste erano voltate nella mia direzione. Sentivo che le parole che stavo dicendo acquisivano ben più significato grazie a questo luogo sacro che era il circolo di Consiglio, nonostante tutto però, non mi lasciai intimidire e continuai  a tenere il filo del mio discorso.
-Io non so cosa possa averti portato a essere così spietato, ma quello che vedo ora sul tuo viso, non è né la faccia di un protettore, né quella di un essere umano. Hai lottato per anni contro i mostri che ci rubavano la vita..- guardai a terra confusa.  Mille ricordi incresparono la mia memoria.
Sapevo cosa sarebbe seguito a quelle parole. E lo sapeva anche lui, infatti il suo sguardo diventò ancora più feroce e il suo corpo fu percorso da spasmi inconsulti. Poi prese un profondo respiro e io affondai il colpo.
-..Ora chi è il mostro, Jake?!
Una parte di me urlava nel mio animo la sua incondizionata fiducia nei Protettori e nel mio amico Jacob, ma la mia sete di giustizia, a quel punto, non voleva cedere di un passo.
La partita stava per essere chiusa. Nessuno, dopo quello che avevo  detto, si azzardava a riprendere la parola. Alla fine fu Jake a rompere il silenzio. Il suo sguardo era affilato e terribile, aveva ritrovato tutta la sua baldanza.
-Sai Bella..Anche io credevo di conoscere la figlia dell’uomo che mi ha salvato la vita e che ora, suo malgrado,  riposa nel cimitero di Forks..Ma mi sbagliavo..Tu sei molto più interessata alla salvaguardia di questi orribili parassiti.. piuttosto che ad  onorare la memoria di tuo padre!
Anche Jacob ci andò giù parecchio pesante. Perché doveva andare a tirare fuori Charlie?  Calde lacrime mi rigarono il viso, anche se feci di tutto per trattenerle. Ma lui non aveva ancora finito.
-Comunque sia, non hai capito niente..La mia proposta rimane, datemi la possibilità di togliere di mezzo il..ragazzo, e con gli altri..fateci quello che vi pare..
Alle parole di Jacob mi accorsi di due cose: Carlisle  perse per un momento la sua calma e la sua aria distaccata e cercò, in tutti i modi di farsi ascoltare, in mezzo al caos che  quella discussione aveva scatenato. Nello stesso momento, Billy Black e Ateara il vecchio,  stavano parlottando fra di loro. Ad un tratto, mentre il Dottore diceva che il suo figlio non era pericoloso e che, se proprio dovevano  uccidere qualcuno, che eliminassero lui. -Ecco un’altra cosa che non mi era mai capitato di udire dalla bocca di un vampiro!-  Ateara, impose il silenzio alzando una mano. Notai che Billy lanciò un’occhiata a Jake e lui si rabbuiò. Poi, i Black, si alzarono e  lasciarono il Consiglio.
-Oggi - iniziò il nonno di Quil – Ho avuto delle piacevoli chiacchierate con alcune delle persone più interessanti che vivono nei dintorni. Ho ascoltato paziente..
-Si, come no..
-..numerosi punti di vista, sia quelli che la maggior parte di noi considererebbero saggi, sia  almeno una posizione molto più avanguardista, per certi versi. Qualcuno, fra le persone che si sono consultate con me, mi hanno messo in guardia sulle vecchie leggende e profezie..Poi c’è stata una voce fuori dal coro,  che mi ha ricordato di vecchi nemici e del loro modo di trattare gli avversari..Ho riflettuto a lungo su quest’ultima  posizione e sono giunto a una decisione che, credo, mi attirerà non poche inimicizie.  La questione non è se i vampiri hanno o no un’anima, la questione è piuttosto se essi hanno ancora tracce in loro di quell’umanità che li contraddistingueva in vita.  Qualcuno di voi potrà obiettare che essi non sono  altro che pietre inanimate, ma se così fosse davvero,  perché li abbiamo resi schiavi e costretti ad ubbidirci? Lo avreste fatto con un ciottolo  o con un pezzo di granito?  Riguardo questi vampiri, voglio dare loro il beneficio del dubbio e  una possibilità di salvarsi. Ne’ tu, né i tuoi figli sarete toccati..ma badate bene non combinare guai..I Protettori vi terranno d’occhio..e se quello che tu chiami “figlio”, dovesse dare problemi..non sarò così accomodante..– aggiunse severo rivolto a Carlisle, che però sembrò rilassarsi  un poco.– Ora, non mi rimane altro  che decidere a chi affidare le vostre vite..
Il vecchio Ateara si fece pensoso e sembrava cercasse qualcuno in mezzo alla folla, poi d’un tratto chiamò il mio nome.
-Isabella! Proprio chi i miei stanchi occhi stavano cercando. Tu e il giovane Newton non avete alcuno schiavo da quello che so..
-Si ma..
Come al solito non mi lasciò parlare e parlò a braccio. Iniziava a darmi sui nervi.
-Perfetto! Isabella Swan sei responsabile, da ora in poi, delle loro vite..Visto che ti sei battuta così strenuamente per la loro salvezza..
  - Non doveva finire così..
 Poi come ricordandosi di un particolare, aggiunse -  ..E per chiunque pensi sia ancor possibile opporsi al destino..sappia che esso è dominio degli dei e l’uomo, per quanto forte e  vigoroso sia, non può opporvisi. Le stelle saranno testimoni dei prossimi avvenimenti..Io non sono che un uomo..
-Si, ma ricadrà sulle nostre teste!
Mi voltai di scatto e vidi un ombra, che mi sembrava Jacob, che si allontanava verso la foresta. Mi riscossi alle parole di Seth.
-Mi sa che non ti aspettavi che sarebbe finita così, eh Bells?!
- Seth ti prego non iniziare..Ateara è impazzito! A Mike verrà una crisi isterica..

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Capitolo 8
*** 8 ***


leg8 Dopo aver superato lo shock iniziale, cercai di riprendermi e  mi proposi di parlare, al più presto, con quel vecchio matto del nonno di Quil. Certo che oltre non ascoltare mai un discorso per intero,  me l’aveva combinata proprio grossa.
Non c’era solo il problema della mia ferrea obiezione di coscienza riguardo al fatto che io non volevo schiavizzare nessuno e che mi ero sempre opposta, fermamente, a tale pratica. L’altro dilemma contingente, era Mike. Dopo la morte dei suoi aveva avuto numerosi problemi di adattamento. Per  molti mesi non era riuscito  a dormire se non con l’aiuto farmacologico,  e,  alla fine, il Consiglio decise per una nostra convivenza, all’inizio abbastanza forzata, in quanto io ero sempre più solitaria ma avevo una casa enorme, mentre lui non se la sentiva proprio di  vivere solo.
Ed ora, dopo aver fatto per mesi chiacchiere, inutili,  davanti al fuoco riguardo al fatto che il nostro Newton, con cui tra l’altro andavo a scuola, non avrebbe forse mai, superato la sua paura ancestrale per i vampiri, che faceva il Consiglio? Me ne appioppava tre in casa?!  Ero senza parole, e la cosa non mi capitava spesso.
Cercai istintivamente il cellulare. Volevo essere io a dare a Mike la terribile notizia, ma ancora non sapevo che parole avrei usato. E poi, volevo evitare inutili scenate davanti ai nostri ospiti. Mi sentivo molto una di quelle mogli che devono annunciare al marito, l’arrivo di qualche parente inopportuno.   
Mentre cercavo nelle varie tasche della mia giacca, i giovani Quileutes che passavano accanto mi lanciavano sorrisi ammiccanti  e saluti ironici. Alla fine ritrovai  il mio fedele cellulare, chiamato scherzosamente da Mike, “ Il Cimicione”( in effetti era troppo verde e troppo piccolo) nell’ultima tasca in fondo ma, come al solito, mi sfuggi dalle mani.
- L’ennesimo volo del cimicione - pensai.
 Ormai era a prova di urto, ma imprecai mentalmente per la mia goffaggine. Mi chinai per raccoglierlo rassegnata. Con quel buio, lo avrei ritrovato ore dopo, poi  notai che l’apparecchio era davanti a me, in mano al vampiro biondo che si era presentato al Consiglio col nome di Carlisle.
-..Questo deve essere tuo. L’ho preso.. al volo..Non si è rotto..
Carlisle  mi parve impicciato, ma credo fosse solo una reazione a tutto il trambusto che aveva appena passato indenne.
-Grazie..
Ero io l’unica in vero imbarazzo in quel momento, quindi decisi di partire col piede giusto e parlare chiaro.
-Questa situazione ha dell’incredibile per me..
L’uomo mi guardò  e mi sorrise incoraggiante.
Aveva uno sguardo gentile e bonario, non sembrava uno dei vampiri che avevo incontrato nella mia vita. La cosa era alquanto rassicurante, ma avrei dovuto affrontare un discorso con lui e con i suoi..figli, che non avrei mai voluto fare ad anima viva ed era quella la cosa che mi spaventava di più in assoluto.
-Aspetti un momento. Solo un attimo.
Carlisle,  guardandomi curioso, si andò a sedere poco lontano, su uno de tronchi che avevano fatto da scenario al Consiglio, mentre io feci velocemente il numero di Seth.
-Seth? Qui, subito!- ed attaccai.
Quando il ragazzino apparve fra i cespugli, mi fece prendere un colpo.
-..Così impari a farmi telefonate del genere!- disse imbronciato- Non sono mica un cane..
Ci guardammo negli occhi per un secondo, poi Seth non si trattenne e iniziammo a ridere.
Quando ci riprendemmo dall’eccesso di risa, sotto lo sguardo attento di Carlisle,  che pareva sempre più incuriosito da me e dai miei amici,  chiesi a Seth la chiave delle celle e della pesante catena che gli legava i polsi.
-Sei certa di quello che stai facendo, Bella? – mi domandò serio.
-Molto più di tante altre volte..mi spiace solo che me li abbiano affidati come schiavi, ma se serve a salvare loro la vita..
Seth annuì, in fondo mi aveva aiutato proprio lui al Consiglio.
- Jake?.. – chiesi senza enfatizzare.
-Furente..è dir poco. Io, per almeno qualche giorno, non mi ritrasformo.
-Gli passerà..Carlisle!
Il vampiro biondo, che ci aveva lasciato un secondo di privacy,  ci raggiunse e, solo dopo averlo liberato dalle catene, mi presentai offrendogli la mano da stringere.
-Isabella Swan!Cioè meglio Bella, se non è un problema. Scusi se non l’ho fatto prima, ma con quelle..cose.. ai polsi era assurdo.- dissi stringendogli la mano.  -  Ora, se vuole seguirmi, andremo alle prigioni a prendere gli altri. Immagino che anche loro abbiano voglia di..sgranchirsi, fare una doccia..Insomma le solite cose. A proposito lui- dissi indicando Seth – è l’ultimo” cavaliere delle cause perse”, Seth Clearwater . E’ un Lican, ma per me è come una sorella.. – e sorrisi maliziosa a Seth che si era già inalberato.
-Molto lieto, Seth!- rispose educatamente Carlisle.
-Aspetti a dirlo..Vede questa sorta di bracciale?- disse Seth indicando un cerchietto di rame e argento, di lavorazione piuttosto intricata, con incastonato una sorta di grosso sonaglio, che teneva in una sacca appesa alla cintura.- Bè, per legge.. ecco io..dovrei metterglielo al polso per indicare la sua condizione di.. – deglutì nervosamente -..E dovrò fare lo stesso con, bè.. gli altri..
Era buffo che i Protettori avessero dato proprio a Seth quell’incarico, ma lo era anche di più pensare che mentre stava cercando di dire a Carlisle che era stato ridotto in schiavitù, lo facesse dandogli del “lei”, cosa che, se avesse creduto realmente nel suo compito, non  avrebbe mai fatto.
Carlisle mi sorrise, forse stavamo pensando la stessa cosa, poi lasciò che Seth stringesse il bracciale attorno al suo polso destro.
- ..Solo una cosa, Dottore! Non cercate mai di toglierveli, se foste trovati senza, non  trovereste nessuno dei Protettore disposto ad avere pietà. Poi..bè, ci sarebbe qualche norma di base..ma sono sicuro che  “ le dame di carità” vi faranno una visita quanto prima..- aggiunse Seth non più divertito.
 Io alzai gli occhi al cielo. Se conoscevo “le dame di carità” che aveva in mente lui,  mi sarei trovata la sera stessa, con la casa invasa da almeno due o tre personaggi di mia conoscenza. Avrei dovuto trovare il modo di risolvere anche quella seccatura..
-Grazie comunque, Seth! Sono certo che non avrò grossi problemi ad adattarmi e nel seguire le regole..come sono altrettanto certo che, se mi lascerete un po’ di tempo, non  ce ne  saranno nemmeno riguardo ad Alice ed Edward. – gli rispose il Dottor Cullen educatamente, quindi si rivolse a me.
-  ..E grazie anche a te Isabella.. Bella..Io non so quale sia la tua storia, ma non sarebbero stati in molti a difenderci così come hai fatto tu quest’oggi. Tu non conosci nemmeno Edward e hai lottato per evitare che gli fosse fatto del  male, nonostante tutto. E se quello che ho potuto capire è giusto, devi essere andata in urto con una persona che per te significa parecchio. Quasi nessuno lo avrebbe fatto per qualcuno che nemmeno ha mai visto..per uno di noi poi..- e scosse il capo- ..Io non posso dire di conoscerti, ma se per te significa qualcosa la riconoscenza e la stima di uno della mia razza, avrai la mia in eterno. Ti devo molto di più della mia vita, ti devo la vita di Edward..
Rimasi profondamente turbata dalle parole dell’uomo davanti a me, che pur non conoscendomi, mi stava aprendo il cuore. E non aveva importanza, in quel momento, che lui fosse un vampiro, io fossi terrestre e Seth un grosso lupo muta forma. Sentii le lacrime che prepotentemente lottavano per uscire dai miei occhi. Volsi lo sguardo dall’altra parte. Non potevo permettermi di  mostrarmi debole, non lo avevo più potuto fare da molto tempo. Al diavolo i vampiri, mi ci erano voluti anni per fabbricarmi  una corazza contro il mondo esterno, ed ora  tutto crollava come un castello di carte. Per fortuna c’era Seth lì accanto, pronto a venire in mio soccorso, attaccandomi scherzosamente con la scusa che io non ero mai molto gentile quando mi rivolgevo al mio prossimo..
-Impara Iena!
Gli risposi con una linguaccia. -  Licantropo! Tu,  comunque, vieni con noi alle prigioni..Non voglio di nuovo scontrarmi con Botolo Black...Tanto, dopo oggi, credo che il suo unico pensiero sia come eliminarmi..
Seth mi diede una pacca sulla spalla. Forse solo lui e Mike, potevano realmente comprendere  quanto mi fosse costato affrontare Jake con parole così dure, ma non mi aveva lasciato altra scelta. Ad un tratto  pensai che se Jacob  mi avesse sentito ripetere il suo soprannome davanti a un vampiro, mi avrebbe sbranato, ma ero troppo arrabbiata. Il suo comportamento era stato inqualificabile e poi la sua arringa al Consiglio..Ci avrei messo del tempo a perdonarlo.
Una volta arrivati all’entrata dei sotterranei Seth,  si mise di guardia ed io iniziai a scendere.
Non feci in tempo a fare cinque gradini che misi un piede in fallo e rotolai fino in fondo alla rampa andando ad abbattermi sul primo pianerottolo. Carlisle mi fu subito a fianco.
-Tutto bene?
-Si..cioè..No..insomma..Giuro che se nella prossima vita, non mi danno un equilibrio migliore, li denuncio.
-Sei tutta intera? – chiese Seth che, sentito il trambusto era sceso.
-Si grazie, meglio di altre volte comunque..
 Seth alzò gli occhi al cielo – Immagino, conoscendoti..Ammettilo Swan! Sei un imbranata cronica!
 Contai fino a dieci, era il minimo, poi senza degnare Seth di una risposta, mi avviai, procedendo cauta, un passo alla volta, verso le celle.

Grazie a tutti coloro che continuano a commentare questa storia.. oltre a farmi commuovere ogni volta, non avete idea di che spinta mi dia tutto ciò  per continuare a scrivere! Poi per quelle fra voi che mi stanno giurando anatemi per avere l'incontro fatidico Bella/Edward..Un pò di pazienza ancora..Scrivere, come pensare, richiede un suo tempo preciso..e questa storia,iniziata per scherzo, sembra aver trovato un suo ordine preciso nella mia testa che ho deciso di seguire..Non vi farò aspettare, comunque ancora  a lungo! Ciao Ale

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Capitolo 9
*** 9 ***


leg9 -Non ce la faccio più Alice!-  mi sfogai nel buio.- Carlisle è stato portato via da quasi due e ancora non sappiamo niente. E se gli fosse successo qualcosa? Non  riesco più a stare rinchiuso..
-Calma, Eddy..ricordi ancora cosa mi hai promesso la notte che ci hanno chiusi qui dentro?!
-Si – le risposi a mezza voce - Che non ti avrei mai lasciata sola, non avrei fatto colpi di testa, e che ce ne saremmo andati insieme..
-Bravo! Vedrai che andrà tutto per il meglio..Bella ci tirerà fuori di qui e..
-Alice! – ora mi ero davvero innervosito – Finiscila  una buona volta, con questa fantomatica Bella. Prima di tutto se vive con questi.. cani, deve per forza essere loro amica e ciò non ci mette fra i primi posti nella sua personale classifica fra i più graditi.. In secondo luogo, se avesse veramente voluto o potuto  aiutarci, ci avrebbe già fatto uscire da questo buco.. Terzo. Alice.. io ho letto cosa c’è nella mente di quel Black e ora, non per  spaventarti ma.. quel tipo mi odia. Il suo odio va al di là della mia condizione di mostro..Non lo so.. so solo che se avesse potuto,  mi avrebbe già ucciso.
Alice si rabbuiò alle mie parole. Sapevo che temeva per la mia vita e che, nonostante non potesse leggere nel futuro di quei cani, anche lei aveva osservato le stesse cose, negli occhi di Black.
-Hai paura..?- la sua domanda mi arrivò come un fulmine a ciel sereno.
Paura. Poteva un mostro avere paura dell’unico fato che  lo avrebbe liberato  della sua condizione e riversato,  finalmente, nell’Inferno che gli spettava di diritto?  
Carlisle ed Alice avevano una ragione per andare avanti, giorno dopo giorno. Mio padre aveva Esme, mia madre, o almeno l’unica madre che mi era rimasta. La dolce e  sempre compassionevole Esme. Chissà quanto stava faticando ora, per tenere Emmett buono. Gli altri membri della nostra famiglia in effetti ,a quest’ora, dovevano essere parecchio in pensiero. E per quello che riguardava la mia piccola e pestifera sorellina, bè, il suo legame con Jasper era antico e profondo. Guardandoli insieme mi ritrovai più di una volta ad invidiare quel loro rapporto. Il loro appartenersi per il solo fatto di essere entrambi parte di questo mondo.  Il  modo in cui il loro sguardo si legava e con cui pensieri inespressi andavano da uno all’altro, senza perdere, pur non essendo accompagnati da parole, la loro essenza.
Mentre per me..qual’era il significato della mia lunga esistenza? Quante volte mi ero posto questa domanda negli anni..ma soprattutto, qual’era la risposta giusta?!
Alice sapeva cosa albergava nel mio animo negli ultimi tempi, e conosceva anche il motivo per cui davo sempre agli altri la possibilità di nutrirsi più frequentemente.  Non mi importava  di ridurmi ad essere troppo debole, non mi interessava nemmeno il fatto di dover vivere in posti isolati, o almeno non mi  dispiaceva quanto alle mie sorelle.. Per qualche tempo avevo anche accarezzato l’idea, negli anni in cui i Volturi pensavano di avere il mondo ai loro piedi, di chiedere loro di togliermi di mezzo. Alla fine avevo tentato anche quella carta. Non avevo nessun incentivo per continuare a vivere la mia vuota e solitaria esistenza. I Volturi, in quel frangente si rifiutarono categoricamente di assecondarmi. Cercai allora di leggere la mente di Aro per trovarvi una ragione valida al loro rifiuto,  ma ciò non mi portò altro che altra frustrazione. Io ero importante per il mio dono, che era anche la mia maledizione, quello cioè di poter leggere i pensieri degli altri, poi c’era ben altro in quel profondo abisso che era la mente del Guardiano delle Arti, ma un scudo mentale, mi impedì di sapere la verità. Potevo comunque immaginare che Carlisle, come amico  fraterno di Aro, gli avesse chiesto di non assecondare le mie richieste. Ricordavo ancora la conversazione che avemmo Carl ed io dopo il mio ritorno dall’Italia. Fu la prima volta che vidi mio padre furioso e mia madre Esme, che mai aveva perso la calma con uno di noi, veramente arrabbiata.  Dopo quel fatto, nonostante fossi un vampiro quasi centenario,  mi venne impedito di uscire di casa per quasi un anno.  Accettai la punizione senza fiatare, tanto che avrei avuto da fare fuori?  L’eternità aveva ben poche attrattive per me e poi,  nella nostra casa c’era tutto quello a cui potevo aspirare, una biblioteca immensa e il mio pianoforte, anche se erano ormai anni che non lo usavo più per comporre.
L’unico momento in cui venivo lasciato solo, anche se poi ero sempre con Alice, era per andare a scuola, che continuammo a frequentare  fino a quando i Volturi vennero scacciati, anche se non distrutti, dai Lican. A quel punto, anche se ci eravamo sempre definiti Vampiri vegetariani, avevamo dovuto optare anche noi per l’esilio. Eravamo animali per i Lican  e come tali,  dovevamo vivere. Questa nuova razza non facevano nessuna distinzione e nessuno sconto. O eri loro schiavo o eri un vampiro  pericoloso e quindi sacrificabile. Forse come vampiri ce l’eravamo un po’ procacciato questo odio..ma non mi ero mai trovato nella situazione di doverne saggiare così da vicino le conseguenze.
-Un po’, Alice..- risposi alla fine.
- Non mentirmi Ed..e bada a non fare colpi di testa..La furia di quel Black non ti sembrerà nulla in confronto alla mia..
Le sorrisi.  Sapevo che non scherzava. Alice aveva il potere  di donarmi il buonumore.
Solo a quel punto me ne accorsi.  Un odore mai sentito prima arrivò alle mie narici e i miei sensi.  Era una fragranza nuova e intensa che mi scosse come uno schiaffo sul viso. Fresia, fiordaliso, mughetto e gelsomino assieme,  non sarebbero riusciti ad eguagliare l’essenza  di quello che avvertii. Poi mi accorsi anche di altro, qualcosa  di molto più allarmante,  la  mia sete si riaccese in un lampo e  mi costrinse, come mia strenua difesa da quella morsa,  a ritrarmi nell’angolo più buio della mia gabbia. Non sapevo ancora a chi apparteneva quella tonalità profumata che, come un colore, mi stava stregando, sapevo soltanto che qualcosa, dentro di me,  invocava a gran voce il suo sangue.

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Capitolo 10
*** 10 ***


leg10 -Cosa ti prende Ed?! Che hai?
La voce mentale di Alice mi arrivò come in sogno. Come era possibile che lei non sentisse quel profumo meraviglioso che stava scardinando in  me, ogni minuto in maniera più profonda,  la ragione, la consapevolezza, il buon senso e quel po’ di umanità a cui mi ero sempre strenuamente attaccato.
-Edward cos’hai? I tuoi occhi non sono mai stati così neri..
Poi anche lei avvertì quel profumo, ma la sua reazione mi colse del tutto impreparato.
-Bella! Finalmente! Ti sei decisa a venirci a salvare!
Davanti alla gabbia c’era una ragazzina che avrà avuto si e no, la nostra età umana. Era piuttosto minuta e gracile, ma forse era solo una mia impressione, forse era solo un mio,  disperato quanto inutile, tentativo di ingannare il demone della sete che mi divorava dall’interno. La osservai con comodo, dal cantuccio buio in cui mi ero rifugiato.  Se avesse posato i suoi occhi su di me in quel momento, non credo che le sarebbe mai venuto in mente di avvicinarsi  così alla mia gabbia, figuriamoci liberarmi.  Le sue forme erano armoniose e aggraziate e il suo incarnato aveva il colore della luna. Il suo viso esibiva  proporzioni perfette fra tutti  i suoi elementi. Soltanto nei sogni più sfrenati dell’uomo, tale perfezione avrebbe trovato eguali. Un viso perfetto dunque, con due  occhi nocciola, sognanti come quelli di un cerbiatto  e la sua innocenza.. quella stessa innocenza che avrebbe strappato l’anima a qualunque uomo avesse avuto l’ardire di posare, anche solo per un momento,  lo sguardo su di lei..
Avrebbe strappato l’anima anche a me..
-Ma io non ce l’ho più un anima..
Quelle parole mi arrivarono alla mente in un attimo  e mi ferirono come pugnali, tanto che smisi di respirare. Ero soltanto un mostro, un ributtante essere della notte che agognava la creatura più candida e pura che gli si fosse mai parata davanti. Dovevo resistere,  non potevo cedere ai miei istinti più bassi alzando un solo un dito su di lei. Aborrivo anche solo l’idea che di aver pensato al piacere che il suo sangue mi avrebbe portato,  al pensiero fugace che con lei avrei potuto placare la sete del mostro.   Ma ,in fondo, io non ero altro che quello, come potevo,allora, sperare?
-Sperare in cosa, Edward?
Il mio demone personale tornò a farsi largo fra i miei pensieri. Già, sperare che cosa? Se fosse stata solo brama del suo sangue  probabilmente ora sarei già riuscito a controllarmi.. era difficile, ma non impossibile..E allora perché continuavo a guardare quella meravigliosa creatura con occhi famelici e bramosi? Cosa pensavo di ottenere, così facendo? Lei non era mia, in condizioni normali non avrei nemmeno potuto sperare di posare il mio sguardo maledetto, su qualcosa di così bello..Io ero il suo nemico, la cosa più pericolosa e terribile che poteva incontrare..tutto ciò che nel mondo era per lei pericoloso e orribile..E allora perché, mi ritrovavo a pensare cose in cui, la razionalità, mi stava dicendo di non abbandonarmi?!
..Perché allora pensavo che  se solo  il vento le avesse offeso  una guancia con il suo sferzare, avrei voluto essere la montagna che l’avrebbe protetta? Perché se il Sole, il nostro astro più splendente, fosse stato troppo forte,  avrei fatto ogni cosa in mio potere per sottrarla al suo impietoso occhio, portandola lontana dai suoi crudeli raggi, laggiù oltre la cascata, in quella radura cosi bella, che soltanto io conoscevo..  Per quale assurdo e beffardo motivo un demone dannato come me, si sentiva ribollire il sangue al solo pensiero che presto, molto prima di quanto lei potesse immaginare, un uomo l’avrebbe fatta sua e amata sopra ogni cosa..Perché se solo avessi saputo che qualcuno le aveva fatto versare, anche soltanto una lacrima,  mi sarei fatto volentieri portatore della sua vendetta..Un demone sterminatore che si sarebbe nutrito del sangue dei suoi nemici..Perché, ancora, se soltanto lei avesse posato il suo sguardo dall’alto di quel suo paradiso- perché di certo era la cosa che assomigliava più ad un angelo, che io avessi mai visto- e mi avesse detto, anche solo una parola..io le avrei donato la mia vita, gettandomi in ginocchio davanti a Lei e pregandola di accettarmi, nonostante la mia demoniaca natura..
Se avessi avuto ancora un anima , l’avrei donata a lei..
-Ma tu non hai più un anima..
Ancora una volta il mostro dentro di me, sussurrò la dura verità e io mi sentii ripiombare nel baratro da cui la sua visione mi aveva innalzato per quei pochi minuti.
-Ed..Cos’hai? Mi stai spaventando..
La voce di Alice mi aiutò a tornare in me, intanto Bella era ancora lì davanti e ci osservava preoccupata, sbattendo, a tempo, le lunghe ciglia che le incorniciavano gli occhi.
Me ne rimasi ancora nell’angolo buio in cui mi ero rifugiato e continuai a fissarla, non poteva essere reale, tanto più che non riuscivo nemmeno a leggerle nella mente. Comunque sia volevo riuscire ad imprimere più particolari possibili,  di lei, nella mia memoria. Presto il cane sarebbe ritornato e se dovevo morire, era meglio farlo con lei negli occhi..
Alice intanto era tutta contenta e continuava il suo allegro ciarlare verso Bella, che la ascoltava annuendo di tanto in tanto,  mentre cercava, con le mani delicate, di trovare la chiave  per aprire la cella, fra le tante che aveva in mano.
Ad un tratto l’odore di lupo disturbò i miei pensieri e mi fece ripiombare nella realtà. Ruggii sommessamente a mo di avvertimento.
-Sai che ti dico Isabella- Disse il ragazzo fingendo di non sentirmi- Oltre ad essere un imbranata cronica, devi essere anche piuttosto tonta..Quante chiavi dovrai provare ancora?
A quel punto notai alle sue spalle Carlisle e i suoi pensieri. Inghiottì il fiotto di veleno che mi era arrivato alla bocca, quando avevo sentito il giovane Lican, e mi rilassai un poco. Per quanto quella situazione così strana per me , avrebbe potuto tranquillizzarmi
-Seth..lo sai che sono negata..mi sono chiusa fuori anche  da casa mia..Per fortuna che conosco un lupo portinaio- rispose lei piuttosto ironica.
La sua voce mi stregò del tutto.
Cosa mi stava succedendo? Non appena mi fosse stato possibile .. se ne avessi avuto la possibilità, dovevo parlare con Alice. Lei l’aveva vista arrivare..Qual’era stata la sua visione esattamente? Provai a concentrarmi sulla sua mente, ma al momento la felicità che provava nell’aver conosciuto..Bella..stava eclissando il resto.

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Capitolo 11
*** 11 ***


leg11 Edward era diventato strano, non l’avevo mai visto cosi in tanti anni. Una volta che il profumo di Bella era arrivato alla nostra portata si era rintanato nel buio, tanto che, per un momento, temetti che lei ne potesse avere  paura. Era tipico dei vampiri nei libri del terrore, rintanarsi negli angoli bui, aspettando la loro preda,  ma Ed non era così..lui non era come i demoni dipinti nei libri.. e anche se avesse voluto essere cattivo, non credo ci sarebbe riuscito. I sensi di colpa lo avrebbero annientato. Come mostro del terrore sarebbe stato terribilmente noioso e prevedibile..
Ero veramente felice per aver avuto, finalmente, l’occasione di conoscere quella ragazza bruna che avevo visto arrivare in numerose visioni. Ero certa che saremmo diventate inseparabili, lo avevo visto chiaramente. Avevo visto anche qualche altra cosa, in effetti,  ma erano fatti ancora non  del tutto chiari. Edward era rimasto profondamente turbato e colpito da Bella,  ci voleva un cieco per non capirlo, solo che non sapevo ancora come il suo spirito tormentato avrebbe preso questa storia.   Per ora non aveva ancora deciso nulla, vedevo il suo futuro cambiare in continuazione.. se non altro però, con mio grande sollievo, almeno per ora, la sua vita sarebbe andata avanti. Aveva passato numerosi periodi cupi, da cui nessuno di noi era riuscito a tirarlo fuori. Ma tutti i Cullen sapevano qual’era la vera ragione del suo tormento interiore. Era solo. Non nel senso più stretto del temine, perché nessuno di noi avrebbe mai potuto pensare di abbandonarlo..ma tutti sapevamo che per quanto lui mentisse a se stesso, e di conseguenza anche al mondo che lo circondava,  dicendo che gli bastavano i suoi libri e la sua musica, soffriva profondamente per non avere mai trovato, in un centinaio d’anni, il suo contrappunto in un’altra persona.

 Il problema più grande di Edward era che aveva sempre cercato nel posto sbagliato.  Era passato ormai un anno da quando avevo avuto la prima visione sull’arrivo di Bella e, nonostante niente me lo avesse ancora confermato, qualcosa nella mia testa legava lei a Edward..Ma per ora erano solo immagini confuse.
Fino a questo momento, entrambi erano su sbarramenti contrapposti, anche se ero quasi sicura, che anche lei sarebbe rimasta affascinata..no, forse non era la parola giusta..abbagliata.. dal mio bel fratello tormentato..La mia unica certezza era che  non le avrebbe fatto del male. La grande incognita del momento sarebbe stata un’altra nel caso: come poteva reagire Edward se si fosse reso conto di amare un fragile essere umano? In passato, si era ribellato a Carlisle e si era nutrito di umani per più tempo di quanto avrebbe voluto ricordare, poi era ritornato ed aveva chiesto perdono per ciò che aveva fatto a nostro padre. Carlisle lo aveva capito e  perdonato senza pensarci..ma Edward ancora oggi non si dava pace..E  questa era una delle cose, fra le tante, che disturbava  le mie previsioni..
Non potevo sapere sempre tutto, comunque.  In fondo le cose non erano andate poi così male, fino ad ora.. Carlisle era ancora vivo ed era lì, ora, davanti a noi e, presto, anche se la mia pazienza stava quasi per finire, Bella avrebbe trovato la chiave per aprire questa stupida e  angusta gabbia.
Pensavo che anche Edward sarebbe stato più sollevato vedendo che il cane, quello che chiamavano Jacob, non fosse venuto a prenderlo. Non lo avrei mai ammesso con lui, ma quelle ore di incertezza mi avevano fatto temere sul serio per la vita del mio fratellino. Negli occhi di quel lupo avevo letto morte e il suo futuro, sempre  nebuloso, era stato per alcune ore chiaro..ma nel descrivere il modo in cui sarebbe morto.  Mi distolsi da quei pensieri terribili che mi avevano angustiata.
Guardai Carlisle negli occhi. Anche lui doveva aver notato lo strano comportamento di Ed, tanto che lo vidi avvicinarsi alla gabbia e chiamarlo a bassa voce. Bella non si accorse di nulla, ma il ragazzino con lei, quello simpatico che stava per aprire la mia prigione, avvertì sia il ringhio di Ed, sia le parole di nostro padre. Fortunatamente Seth, non si lasciò impressionare da quella improvvisa e inspiegabile ferocia e continuò a chiacchierare con Bella.
La mia gabbia si aprì ed io, forse stupidamente, corsi ad abbracciare prima Bella, che rimase per un secondo attonita e senza parole e, in seguito, non senza avergli  prima chiesto di non attaccarmi, il giovane Lican, che parve ancora più sorpreso.
Mio padre mi richiamò- Alice! Forse Seth non è proprio abituato a trattare così da vicino con noi..
-    Figo..sono stato abbracciato da una vampira..
-Non c’è problema, Dottore! Non si preoccupi! E’ stato strano..ma un esperienza incredibile..di solito se un vampiro mi si avvicina così è per staccarmi la testa.. è stato figo!!
Carlisle sorrise e disse ai ragazzi di dargli del tu. Poi chiese a Seth di passargli quello che sembrava un braccialetto e mi spiegò brevemente cosa esso rappresentasse.
-Io non voglio metterlo.. – dissi mettendo il broncio, ma Carlisle fu categorico.
D’un tratto il futuro di Edward tornò chiaro nei miei pensieri. Riuscii comunque a vedere solo alcuni sprazzi di ciò che sarebbe avvenuto di lì a breve. Un momento, cosa c’entrava, per l’ennesima volta,  Bella, in tutto questo?
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Seth intanto stava ora armeggiando con la gabbia in cui era richiuso Edward. Quando finalmente l’aprì sentimmo un ringhio molto più forte e minaccioso del precedente. Sia Carlisle che io sapevamo che quello era il preludio per dei guai.
-Non ti avvicinare!Non mi metterete mai quel bracciale al polso, non sono l’animale da compagnia di nessuno..
La sua voce era bassa e roca, proprio come quando era spaventato o teso per qualcosa, e giunse a noi dallo spigolo buio in cui si era rintanato. Seth, per nostra fortuna, non volle usare la forza, e guardò Carlisle come per chiedere consiglio. Tutti e due sapevano che se Seth si fosse infilato in quella gabbia, Ed lo avrebbe attaccato. Se così fosse stato il giovane Lican avrebbe dovuto chiedere ai suoi fratelli di aiutarlo..E se fosse arrivato Jacob?
- Il solito testardo e melodrammatico Edward!
Carlisle provò ad avvicinarsi alla gabbia per provare a farlo ragionare, ma Edward gli intimò di fermarsi dove si trovava.
-Lasciatemi qui..meglio qui dentro che diventare una sorta di giocattolo per quei cani..
Non lo capivo, perché si comportava così? Non era forse lui che si era lamentato per giorni di questo limbo con le sbarre?
-Edward Cullen, adesso mi hai proprio stufata!Ora entro io in quella gabbia, ti metto il bracciale e la facciamo finita! Non ti azzardare ad attaccarmi..sarai anche il più veloce, ma non sei più forte di me..
Ed non disse nulla quindi mi avvicinai a Seth per spiegargli che sarei entrata io e lo avrei tirato fuori, a forza se necessario, ma in quel momento,  prima che io potessi fare un passo in più, vidi Bella davanti alla porta spalancata con il braccialetto in una mano e l' altra protesa in avanti verso l’angolo buio in cui si trovava quell’insopportabile prima donna.
Per un secondo sondai il futuro di Bella. Per quanto avessi fiducia nell’ autocontrollo di Edward, il suo comportamento verso di lei non mi faceva ben sperare. Ero certa che non l’avrebbe uccisa, ma non volevo nemmeno che la terrorizzasse.
-Alice..
Sentii la voce di Edward sempre più bassa che mi chiamava come a chiedermi conferma che non le avrebbe fatto del male. Sarei stata perfida se non lo avessi tranquillizzato. A pensarci era lui quello spaventato..tipico di Edward.
-Rilassati e lascia che si avvicini..non le farai nulla..
Sentì un sospiro.
Davvero temeva di aggredire quella che sarebbe diventata la mia migliore amica? Ma cos’era impazzito?
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La vedevo avvicinarsi con passi lenti e sicuri. Ma cosa dava a questa piccola umana la certezza che questo orrido mostro non l’avrebbe attaccata? Forse la presenza, alle sue spalle, del Lican?  Pensava forse che un ragazzino imberbe, avrebbe potuto fermare l’attacco di un vampiro centenario senza nulla da perdere?  Sciocca, sciocca ragazza. Potevo già sentire il calore della sua pelle vicina alla mia.. mi sarebbe bastato allungare un po’ il braccio e tirarla nel buio. Una volta che il demone avesse assaggiato il suo sangue, mi sarei fatto uccidere piuttosto che lasciarla andare.  Ma la voce di Alice mi arrivò forte e chiara alla mente.
-Rilassati e lascia che si avvicini..non le farai nulla..
Sospirai. Poi fu il turno dei pensieri di mio padre.
-Ed..qualsiasi cosa tu possa pensare in questo momento, io ho fiducia in te! Non le farai del male..Tu non sei un mostro, non hai mai voluto esserlo..
Poi fu il risveglio della mia coscienza a parlare. Qualcosa di molto più forte del richiamo del sangue mi fece ricordare tutti i pensieri che avevo avuto per lei. Il suo profumo, ora così vicino a me, mi annebbiava il discernimento, ma non avrei ceduto. Il pensiero di lei senza vita..ecco, a quel punto la mia vita realmente non avrebbe più avuto alcun senso. In quel caso, nemmeno l’amore per Esme e i miei fratelli, mi avrebbe potuto strappare dalla ferrea decisione di porre fine alla mia inutile esistenza.
Lei era talmente vicina che, se avesse voluto mi avrebbe potuto toccare. Abbassai la testa per non guardarla, tanta bellezza poteva realmente far male.
Il suo cuore si librava veloce  e sbatteva come le ali di un colibrì,  poi fece una cosa che non mi spiegai subito. Si accucciò proprio davanti a me, ai margini del buio e mi parlò dolcemente.
-..Senti lo so che questa cosa è assurda..Penso che anche io nella stessa situazione, mi comporterei come te..se non peggio..- sceglieva le parole con molta cura  –.. Ma stasera, e tuo padre potrà confermartelo, ho già faticato parecchio  per salvarti da una fine che, francamente,  sono sicura tu  non meriti..
-Come fai a dirlo? Io sono il demone che  voi umani temete più in assoluto..E a ragione anche..- la mia voce mi parve rotta ed ancora più cupa, ma non vi badai.
- Edward..- aveva pronunciato  il mio nome. Era la prima volta che lo  sentivo articolare  in modo così dolce.. Era veramente un angelo in terra . Oddio, se me lo avesse chiesto ora, le avrei rivelato che mi possedeva ben oltre ed in modo ben più profondo di quanto quel bracciale potesse significare.
– Io non credo che tu sia il mostro che dici di essere..e anche se il Consiglio ti ha affidato a me..io non voglio che né tu né loro- sussurrò rivolto a Carlisle ed Alice - siate miei schiavi o qualunque altra cosa..e.. poi – aggiunse divertita - Non ho mai voluto un animale da compagnia..Ho già Mike..
Sentii il Lican che soffocava una risata. Probabilmente  Bella aveva voluto fare una battuta per sdrammatizzare il momento, solo che io ero troppo preso da lei per comprenderne appieno il significato.
Le sorrisi dal mio angolo buio, anche se sapevo che non avrebbe potuto vedermi,  mentre allungavo il mio braccio verso di lei.  Le sue lunghe dita  affusolate si avvicinarono al mio arto. Stava tremando, ma anche la mia mano non era così ferma come avrei voluto. Osservai le sue dita bianche che chiudevano  il bracciale contro il mio polso, stando attenta a sfiorarmi appena. Poi si alzò da terra, prendendo la mia mano fredda nella sua e costringendomi a seguirla, fuori dal mio rifugio.  Non opposi nessuna resistenza, che mi rimaneva da fare ormai..?!

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Capitolo 12
*** 12 ***


leg12 Non mi era ancora riuscito di guardare seriamente in viso il vampiro dai capelli rossicci che, non appena uscito dalla sua prigione,  mi lasciò la mano, quasi infastidito dal mio tocco.  Notai anche che, una volta vicino ai suoi , fece di tutto per evitare di guardarmi negli occhi.
Mi aveva fatto uno strano effetto quel contatto, come una leggera scossa,  qualcosa di inaspettato e piacevole al contempo, e credo che probabilmente,  non sarei mai  riuscita a lasciare la sua mano per prima, quindi mi compiacqui  che lo avesse fatto lui, anche se fu abbastanza brusco nei miei confronti.         Era stato, stranamente,  troppo docile il suo comportamento con me fino a quel momento, e  non me  lo sarei mai aspettata, soprattutto  mettendolo in netto contrasto al suo atteggiamento aggressivo nei confronti di Seth. Temevo guai, ma per ora perché complicarsi la vita?!  
Intanto Alice continuava a volteggiarci intorno come una farfalla appena liberata. Era incredibile quella ragazza. In effetti speravo  proprio che saremmo potute diventare grandi amiche.  
Seth ad un tratto, quando già ci trovavamo all’esterno,  si irrigidì, e così fece Edward poco dietro di me. Immaginavo avesse fatto una gran fatica fino a quel momento per continuare a mantenere la sua attenzione rivolta al terreno, ma si leggeva lontano un miglio che era pronto a scattare alla prima avvisaglia di pericolo, o di qualunque cosa temesse al momento.
-Guai in vista..”Dame di carità” ad ore dodici!
- Seth.. accompagnali a casa mia e prova a parlare a Mike..Qui me la vedo io! – dissi cercando di trovare  un varco per farli passare, senza incappare nei licantropi.  Solo a quel punto notai che Edward aveva smesso di osservare il terreno e si era messo a fissarmi. Era uno sguardo strano, dolce quasi..se consideriamo che Edward era un vampiro, ma mi catturò come nessuno aveva mai fatto. Per la prima volta da quando lo conoscevo, e non era passato poi molto, eravamo occhi negli occhi. Ma non durò che un battito di ciglia.  Si sganciò velocemente da quella situazione che mi metteva parecchio in imbarazzo, voltandosi veloce verso i Lican davanti a noi. I suoi occhi erano ora orgogliosi, severi  e combattivi.
Quando si accorse, però che lo stavo studiando a mia volta,  mi squadrò smarrito.  I suoi occhi color caramello mi osservarono dubbiosi per un secondo, come se cercasse un qualche tipo di risposta che faticava a comprendere.  L’unica cosa che potevo capire io, in quella frazione di secondo in cui i nostri sguardi si erano sfiorati, era che avrei potuto passare tutta la mia vita a guardare quell’angelo dai capelli scompigliati che ero riuscita a salvare, non sapendo ancora chi fosse, da una fine quasi certa. Mi sforzai di respirare normalmente e sostenni la tensione nervosa, dovuta a lui,  meglio di quanto avrei immaginato, ma non fu una prova facile.
Seth mi scosse da quei pensieri, tentando di rassicurarmi rispetto ai lupi .- Ne hai già passate abbastanza per oggi Bells..con Jake ci parlo io..E’ tardi.. e immagino che tu vorrai andare anche a dormire..e in più vedila così..Non  ti toglierei mai il piacere e l’onore di subire la scena di panico al cubo, di Newton!
-    Seth..è il tuo capobranco..- dissi  preoccupata, ignorando l’accenno a Mike.
Il ragazzino mi strinse d’occhio fingendo di non aver capito, poi si rivolse a Carlisle – Ora andate con lei e sistematevi..Nel caso, passo io più tardi da Bella o domani in mattinata  e vi spiego tutto per bene..tipo per le cacce, le due o tre regole  che qui vogliono che siano rispettate  e cose così..Ora, meglio che vi muoviate.  ..Prima che mi dimentichi.. Ed.. Amico, - disse Seth rivolto al vampiro accanto a me. -Te l’affido..fa in modo che arrivi sana e salva a casa, ok?
Edward, che in un primo momento pareva distaccato,  forse troppo concentrato al pensiero di ritrovarsi faccia a faccia con Jacob, si distese e gli fece un cenno d’intesa. Quindi ci incamminammo verso casa.
                                                      -----------------------
La casa di Bella,  la ragazza  che, con dolcezza  ma in modo fermo, era riuscita a farmi uscire dal mio cantuccio buio in quella angusta gabbia, era  il luogo più isolato e marginale dell’insediamento. Era circondata da un enorme cancellata di metallo alta quasi due metri che aveva per confine naturale, sul retro della stessa struttura, un roseto e un ruscello. La porta di accesso era imponente, quasi medievale alla vista.
Mi aveva profondamente colpito quello che il lupetto mi aveva detto prima di andarsene.
-Te l’affido..
Come poteva affidare a me, qualcosa di così prezioso, fragile e puro? In un momento  però, soltanto dandole un occhiata, avevo realizzato  che, se qualcosa, o qualcuno,  fosse uscito in quel momento dal buio e avesse tentato di colpirla o solamente di avvicinarsi a lei, nonostante  l’aroma del suo sangue, che era per me tormento e paradiso,  non mi sarei  tirato indietro e l’avrei protetta a costo della mia vita.
-E allora? Come stai?..Sai Edward che da quando siamo qui con Bella sei sempre più strano!..Se ci fosse Emmett, non te ne farebbe passare una..Dovrai essere estremamente carino con la tua sorellina,  se non vuoi che mi scappi qualcosa con lui..
Possibile che non potessi rimanere, per un momento, solo con i  miei pensieri?
 ..Alice..
Intanto Bella ci aveva fatto entrare nel salone centrale, dove ad attenderla, c’era una tavola apparecchiata, con un candela spenta e un biglietto.
Bella lesse l’appunto in fretta e poi si rivolse a noi. Sembrava divertita da ciò che vi aveva letto, ma era anche piuttosto provata dalla stanchezza. Era stata una giornata parecchio pesante per tutti, potevo solo immaginare cosa fosse stata per quella  piccola umana.
-Ok.  Regole generali per la casa, bè in effetti è solo una per l’esattezza. Qui dentro e nel giardino potete muovervi come volete. La mia stanza è in piccionaia, ultimo piano.. porta sulla sinistra. Se avete bisogno di qualcosa, non potete sbagliare.  Qui a piano terra, c’ è la cucina e la camera di Mike..e qui scatta la regola. Per favore.. Mike ha paura di voi, forse oggi è stato anche molto coraggioso a scendere per portarvi del cibo, ma non tentate la sorte..e non spaventatelo..Se vi fosse possibile, vi chiederei di farvi vedere soltanto dopo che ci ho parlato..Tutto qui. Ora dorme ma domani mattina sarà mio primo pensiero metterlo al corrente..Al primo piano  ci sono altre  tre stanza da letto, con tre bagni, e la biblioteca..
Intanto ci fece strada e ci accompagnò verso i luoghi che stava a grandi linee illustrando.
-Qui a destra, c’è una delle camere e la biblioteca..Era la stanza di Charlie e.. se per te può andare bene, Carlisle, avevo pensato di farti alloggiare qui.
-Benissimo Piccola! Non preoccuparti di nulla.
-Per quello che riguarda voi- disse rivolta ad Alice, cercando volutamente di ignorarmi -  La porta rosa.. – cercò di spiegare Bella.
-Sarà la mia stanza..
-Esatto! Dentro l’armadio credo troverai sicuramente qualcosa che ti andrà a genio..ci sono accumulati tutti i regali di compleanno degli ultimi sei anni..Non sono una grossa amante della moda e quindi..è tutto lì..
Alice la guardò male. Immaginavo già quale sarebbe stato il suo commento riguardo ai suoi gusti in fatto di moda, ma la ammonii con uno sguardo omicida, quindi il folletto sparì nella sua stanza.
A quel punto i suoi luminosi occhi nocciola si posarono sui miei. Eravamo soli in quel corridoio.
-Respira..- le sussurrai. Lei si morse nervosamente il labbro inferiore. Forse avevo detto qualcosa che non andava,  poi sospirò rumorosamente.
-.. Questa porta verde dà sull’ultima camera. Se vuoi farti una doccia, non  ci sono problemi..nell’armadio  troverai sicuramente un cambio..o più d’uno..E’ roba di Mike..ma a lui non dispiacerà.. Solo una cosa,-  mi disse prima di lasciarmi,- Stanotte non uscite di casa..La caccia per voi.. è altamente regolamentata , se doveste avere fame.. vai in ghiacciaia..sotto i pomodorini..
La osservai confuso, senza realmente capire. Era imbarazzo quello che leggevo sul suo viso e nelle numerose pause fra le sue parole?
- Cosa voleva..
-Non me lo chiedere..io non dovrei nemmeno saperlo..Ora che sai tutto.. a domattina..
Ancora prima che potessi parlarle, ancora prima che ritrovassi  in me stesso il coraggio per ringraziarla di quello che stava facendo, era già sparita, inghiottita dal buio delle scale.

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Capitolo 13
*** 13 ***


leg13 Entrai in quella che sarebbe dovuta diventare la mia stanza e mi guardai, per un momento il polso destro, su cui era stretto quel maledetto bracciale. Ripensai irrazionalmente alle sue mani calde,  che lo chiudevano, delicate e attente, sulla mia fredda pelle.  Avevo provato qualcosa di molto simile ad una leggera scossa elettrica a quel contatto, ma non era ancora niente paragonato al momento in cui le sue dita si erano strette alle mie. Se in quel preciso istante mi avesse guidato nel fuoco, glielo avrei lasciato fare. Quella fragile umana aveva su di me un ascendente  incredibile. Era ufficiale: stavo perdendo la testa.
 Quel bracciale, in ogni caso, era terribilmente fastidioso, soprattutto pensando a quell’insulso ninnolo che risuonava al suo interno. Per cosa ci avevano preso i lupi..per gatti? In effetti  però, quel diavolo di sonaglio svolgeva la sua funzione a dovere. Sentivo nell’altra stanza il ciondolo di Alice che tintinnava impazzito,  probabilmente mentre lei stava scavando nei cassetti  per trovare la cosa più brillante e alla moda che ci fosse. Mi mossi per la stanza  e mi diressi verso il bagno. Non ero abituato a fare tanto rumore muovendomi.  Mi guardai per un secondo riflesso nello specchio. I miei occhi erano ora di un brillante color caramello, Newton si era dimostrato molto utile quest’oggi. Se non fossi stato abbastanza sazio..non voglio pensare che cosa sarebbe potuto accadere..In effetti a parte la sete e il dover restare in un luogo chiuso per così tanto, senza potersi nemmeno cambiare ed avere un contatto con altri..non ci era andata poi così  male, a parte il fatto che, se non fosse stato per quella testarda ragazzina, a quest’ora sarei cenere spazzata dal vento.
Per me, ormai, questa situazione era senza senso. Bella mi aveva salvato da una fine che avevo invocato per anni..ed ora che avevo avuto la possibilità di conoscerla e di starle  vicino, mi sentivo perfino sollevato al pensiero che né i Volturi, né i Lican mi avessero accontentato.
Mi sbottonai la camicia in modo distratto.  Nei miei occhi c’era ancora lei. Mi spogliai anche del resto e mi buttai sotto la doccia. L’odore di Bella in quella stanza non era così forte, in quel modo, con l’acqua che mi scorreva sulla testa donando calore al corpo, mi disintossicai un po’ di quello che per me era una droga.  Sarei stato curioso di vedere la sua stanza, ma di certo era una di quelle cose, che non avrei  mai fatto con lei dentro e questa notte. Ne aveva passate già troppe.. poverina..e non volevo rischiare di perdere il controllo proprio nel momento in cui era più indifesa..Il demone dentro di me ruggì bramoso. Il pensiero di lei sola in quella stanza, del tutto inconsapevole del rischio..Ma cosa andavo pensando..
-Razionalità Edward, razionalità..
Io non ero così. Non avrei mai potuto farle del male..
Uscii dalla stanza da bagno asciugandomi con un telo, quando mi senti osservato. Alice era entrata senza permesso nella mia stanza e mi osservava divertita. Era la seconda volta oggi, che venivo colto di sorpresa. E per un vampiro stava diventando una cosa fastidiosa. Quella ragazza, Bella, come amava frsi chiamare,  mi rendeva troppo incauto e mi faceva, a tratti, sentire..non saprei come spiegarlo altrimenti..indifeso, fragile. Soltanto quando ero in sua presenza ritrovavo la mia interezza. Era una cosa assurda per quelli come noi..Emmett mi avrebbe preso in giro per tutto il resto della mia esistenza. Stavo impazzendo, non avevo altre spiegazioni.
-Fai pure..come se fosse camera tua..speravo di avere un paio d’ore per me..-  dissi sarcastico mentre mi rintanavo velocemente dietro un paravento che stava accanto l’armadio e mi infilai i miei jeans. Per lei era del tutto normale che mia sorella piombasse in camera in ogni momento e mi beccasse nei moment più assurdi..come ad esempio, quando seminudo, uscivo dalla doccia. Odiavo questo suo atteggiamento, e lei lo sapeva. Credo anzi che lo facesse apposta per mettermi ansia.. Le avevo prospettato che avrei potuto fare la stessa cosa io, quando era lei ad uscire dalla doccia, o magari, quando era assieme a Jasper. Mi ero preso del pervertito..E lei cos’era?!
-Donne..
Le sfilai davanti un paio di volte mentre cercavo di trovare una maglietta senza frasi allusive.. Quel Newton andava rieducato.. Alla fine trovai una fruit bianca e me la infilai al volo.
Dopo  aver risolto quel problema, mi andai a sedere sul letto a gambe incrociate.  Alice mi  appoggiò la testa sulla spalla e poi finalmente diede fiato ai suoi pensieri.
-Oggi è stata una giornata lunga, sono stata veramente in ansia..per te e Carlisle..Bella ci ha aiutato molto..Ha evitato che tu finissi male e si è presa la responsabilità verso di noi nei confronti del branco..
-Si, Alice.. ma a che prezzo. – Le risposi amaro mentre alzavo il braccio destro per mostrarle quella sorta di collare.
- Mi manca Jasper..
Restammo in silenzio per alcuni minuti, ognuno perso nei propri pensieri, poi mi ricordai cosa mi ero ripromesso di domandarle.
-Alice..tu avevi visto Bella.. molto prima di tutto questo.. Ma esattamente qual è  stata la tua visione?  
-Non ci provare Ed..non è così che funziona..non saprai nulla da me..
Sorrise maliziosa. -..Piuttosto, che ti era preso oggi pomeriggio quando Bella  è scesa per salvarci. Sembravi un’altra persona..ho quasi avuto paura che tu la spaventassi a morte..
Sospirai.
– Alice..tu hai mai provato per il sangue di un essere umano,  un’attrazione così forte che ti impediva di pensare, ti toglieva il discernimento, ti rendeva cieco, sordo e impassibile davanti ad ogni stimolo.. tranne che a quell’odore? C’è stato un momento, oggi, in cui ho pensato di prendere Bella e sottrarle tutto il sangue che aveva in circolo..per placare. .anche se solo per poco..un desiderio così potente che aveva annientato, quasi del tutto, l’Edward che conosci..E’ stato terribile..temevo di non farcela..
Alice mi guardò senza capire. Sconvolta.  Forse era l’esempio sbagliato o forse ero io ad essere andato fuori di testa..
-Sei impazzito?!
Qualcuno bussò alla porta, era Carlisle.
-Posso unirmi alla festa?
-Prego..almeno tu non ti sei trovato Alice davanti al bagno non appena sei uscito dalla doccia..-boffonchiai seccato.
Carlisle rise, - No, non è accaduto e spero anche- guardando il folletto in modo severo-  non capiti mai.. Però ho anche io la mia piccola pecca da farmi perdonare, Edward..
Gli permisi di continuare. Conoscendo nostro padre il massimo di peccato che poteva imputasi era di essere stato morso da un vampiro.. quasi trecento anni prima..lui era il migliore di noi..uno dei pochi senza macchia.
-Prima di bussare ho inavvertitamente sentito quello che stavi confidando ad Alice..Aro, le chiamava  cantanti..
-Cantante? Cos’è una cantante? – per poi aggiungere, dopo un occhiataccia di Alice – Cioè..so cos’è, ma cosa intende Aro, per cantante?
-Non so se riuscirò a spiegartelo davvero. Una cantante, per un vampiro, è il suo peggior incubo e insieme l’unica cosa che brama per tutta la sua lunga esistenza..
Alice ed io lo guardammo perplessi.
-Mi spiego meglio. E’ quell’essere umano il cui sangue, per un solo vampiro in particolare,  e solo per lui, significa l’ambrosia, il nettare divino, ciò che più di tutto avrebbe placato la sua sete di sangue..ma ciò ha anche un rovescio..per chi ci crede..cioè la perdita della pace e il tormento eterno nella nostra vita perpetua.
Lo guardavamo sempre più attoniti, quindi Carl continuò la sua storia.
-Aro mi aveva raccontato che  avrebbe dato tutto quello che possedeva,  finanche il suo potere, per poter capire cosa queste “cantanti” scatenassero in noi. Sosteneva che il sangue di quella particolare persona, cantasse..per il vampiro a cui era destinata.  – Scosse il capo scettico.
- Lui non aveva mai provato nulla di tutto questo, ma conosceva qualcuno a lui molto vicino che glielo aveva raccontato per esperienza diretta..suo fratello Marcus..
-Aspetta..Marcus..parla.. ogni tanto?! – Chiesi sconvolto, era una cosa da cui non mi sarei mai più ripreso.
Carlisle mi ignorò – .. purtroppo non ne so molto ..Per saperne di più dovrei poter mettermi in contatto con Aro..ma dubito che qualcuno di noi abbia ancora un cellulare..o mi sbaglio?
-Non sbagli..e comunque non so come la pensi tu..ma mi piacerebbe poter chiamare gli altri per tranquillizzarli.
Alice parve rilassarsi.-Tranquilli, domani chiederò a Bella..Ho assoluto bisogno di sentire Jasper..
Quando Alice si  decise di scendere a curiosare fra le fotografie che aveva notato nel salone e Carl si ritirò per  ispezionare la biblioteca, era quasi l’alba. Io mi sbattei sul letto e chiusi gli occhi. Inutile dire che stavo ancora pensando a lei.

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Capitolo 14
*** 14 ***


leg14 Avevo puntato la sveglia temendo di non riuscire ad alzarmi prima di Mike. Precauzione inutile, non ero riuscita  a chiudere occhio. Continuavo a pensare agli avvenimenti del giorno prima.  Poi c’era un’altra cosa che non mi dava pace. Non mi era mai accaduto in tutta la vita di sentirmi così..tesa ..era forse la parola giusta,  alla presenza qualcuno. Mentre con Edward..non comprendevo il  perché, ma le vibrazioni-  non sapevo come altro chiamarle - che provavo in sua presenza erano troppo complesse perché potessi affrontarle ora..avevo bisogno di tempo per comprendere , quindi optai per la soluzione che mi pareva quella più sensata..evitarlo il più possibile..
Scesi in cucina per farmi un caffè. Avevo i capelli bagnanti raccolti con un fermaglio dietro la nuca. Ero già nel salone e non avevo ancora incontrato anima viva, la cosa non mi preoccupò più di tanto, erano le sei meno un quarto dopo tutto. Mike, il sabato mattina era capace di svegliarsi intorno alle undici..e i vampiri? Decisi che era meglio non chiederselo, in fondo ero stata proprio io a domandare loro di non farsi notare da Mike, fino a quando non gli avessi parlato.
Non feci in tempo ad entrare in cucina  che avvertii distintamente una sorta di scampanellio.
-Fa che non sia lui..ti prego..non lui..
Quando vidi il viso sorridente di Alice mi tranquillizzai.
-Che ci fai in cucina? Sbaglio o la vostra dieta non è proprio a base di omelette?
-Spiritosa..No in realtà ti stavo aspettando per fare due chiacchiere fra donne..
-O mio Dio! E adesso che  avrebbe voluto sapere ?
-Prima di tutto io e te dobbiamo fare un discorsetto riguardo al tuo modo di mandare i vestiti a morire..in quell’armadio..Là dentro ci sono cose veramente carine..che avevano ancora le etichette..
Non so perché, ma il modo in cui lo disse sembrava minaccioso..- E quindi..?!
Il suoi occhi mi comunicarono, che sarebbe stato  molto più saggio, lasciar cadere l’argomento.
-Secondo, - continuò la graziosa vampira corrugando la fronte,  – che cosa mi rappresenterebbe questo modo di andare in giro con quella sorta di.. pigiama..e i capelli così orribilmente sistemati? E se ti vedesse qualcuno?
-Alice- cercai di restare calma- E’ casa mia, sono le sono le sei e dieci del mattino e mi sono appena lavata i capelli. Come ogni giorno sono scesa e mi sono venuta a fare un caffè..dopo di che, salirò in stanza, mi farò la doccia e mi cambierò..A questo punto, mi domando, chi mai potrebbe vedermi?
-Mio fratello, per esempio..
-Edward è qui in giro? – dissi guardandomi intorno in allarme. Sentii le mia faccia avvampare, ma mi accorsi troppo tardi del mio errore. Temevo di essere caduta in una trappola, ma ancora non conoscevo abbastanza Alice per essere certa delle mie deduzioni.
-No, è nella sua stanza..comunque avresti potuto anche incontrarlo..- mi rispose lei innocente.
Non sapevo che gioco stesse facendo Alice, ma non mi piaceva. Tanto più che dopo avermi messo così in difficoltà, si avviò verso le scale, dicendo che aveva da fare.
Sarebbe stata una convivenza che mi avrebbe messo a dura prova, molto di più di quella con Mike.
                                                              ------------------------
Alle otto  del mattino ridiscesi dalla mia stanza, scrutando dietro ogni  angolo,  per essere certa di non essere colta di sorpresa da Alice, un’altra volta.. A quel punto notai Mike.
Gli  sorrisi in modo forzato.
-Scusa sai..- iniziò- Mi devo essere perso qualcosa. E’ da quando sono tornato dalla mia corsa mattutina che, credo, ci sia qualcosa che non va..
-Davvero?E..come mai?
-Caspita Mike, ma da quando il sabato mattina decidi di andare a correre? E ora che gli dico?
-Sono passato da Seth e mi ha detto che ieri sera poi ce l’abbiamo fatta! Non sei contenta?!
 -Cambio di discorso sospetto. Pericolo.
Il mio cervello boccheggiava  come colto da un attacco di panico. Seth  Clearwater era un Lican morto.. non appena mi fosse arrivato a tiro..lo giurai in quel momento.
 – Ma che ti ha detto esattamente Seth?
- .. Mi ha anche  detto che ieri sera ti sei scontrata di nuovo con Jacob..
-Si?!.. e ti ha detto altro?
-No, mi ha solo  raccontato che alla fine Ateara ha mollato e ha trovato una soluzione diversa da quella che prospettava Jake. Seth comunque mi ha assicurato che passerà  ad ora di pranzo. Deve dirti alcune cose..
-Carino..mi fa sbranare da Mike e poi si presenta a pranzo..
-E allora cosa c’era che non ti andava a genio?
-Bella..tu mi credi stupido? – Non avrei saputo cosa dirgli, per fortuna era solo una frase di circostanza – Ti trovo il sabato mattina che ti guardi le spalle come se avessi paura di trovare chissà chi negli angoli..Nemmeno quando la Compagnia dell'anello aveva alle calcagna il Barrog era così guardinga..
Altro segnale inquietante. Mike faceva esempi del genere, solo quando era veramente stressato. Chi altro lo avrebbe capito, se no, in questo universo? Non tutti amavano Tolkien come lui..
- Sei più evasiva del solito e quando ti ho raccontato che ho parlato con Seth,  hai sussultato. Cosa mi nascondi?
-Si vede tanto? - ero in difficoltà.
-In cucina. Subito.
Mike mi seguì e si sedette di fronte a me.
Non ce la facevo più. Non potevo continuare a girarci intorno. Non era giusto per lui e nemmeno per quei poveri vampiri che, probabilmente, ora erano asserragliati in biblioteca.
-Va bene, questa storia l’hai iniziata ed è giusto che tu sappia com’è finita. – sospirai - Dopo che te ne sei andato, Billy ha fatto portare Carlisle al Consiglio.. ti risparmio  i particolari..  e, alla fine, Ateara ha acconsentito  a lasciare in vita i vampiri..ma..Mike, non so come dirtelo..li ha dati in custodia  a me..a noi.
Mike rimase abbastanza impassibile, vista la rivelazione  e la cosa non mi quadrava.
-Cioè..vuoi dirmi che io stanotte ho dormito  a meno di duecento metri da tre vampiri?
Mike stava alzando la voce ed era esattamente ciò che io volevo evitare, non volevo che gli prendesse una sorta di stress post traumatico..
-Calma Mike..respira..- iniziai a dire pacata, quando lo vidi strabuzzare gli occhi e iniziare a ridere come mai aveva fatto in vita sua.
-Oddio..è successo..la sua psiche non ha retto anche a questo..
- Mi sa che stavolta te l’abbiamo fatta..- mi voltai di scatto, appena in tempo per vedere la piccola vampira che volteggiava per la cucina e si andava a sedere accanto a Mike - Caspita Bella, dovresti vedere la tua faccia..
Mike, dopo quasi due minuti, smise di scompisciarsi dalle risa e tentò di spiegarsi. – Scusa Bella.. ma stamattina sono andato in cucina per bere un succo di frutta..e bè, mi sono trovato faccia a faccia con Alice. Io mi sono gettato contro il frigo, mentre lei si è spostata dalla parte opposta della stanza..Era una situazione di stallo abbastanza assurda.. ed io ero terrorizzato..Poi Alice mi ha raccontato di ieri sera, di come hai dovuto accettare la proposta di  Ateara.. Alla fine ci siamo seduti qui al tavolo e abbiamo fatto due chiacchiere..poi ho parlato con Edward e Carlisle. Credo sarà un po’ dura all’inizio, ma cercherò di abituarmi alla situazione.
-Noi d’altra parte cercheremo di non dare ai nervi di Mike, motivo di allarme..- aggiunse Alice, -Però Bella, avresti dovuto vedere la tua faccia quando lui ti ha messo alle strette. Eri una comica, avrei dovuto farti una fotografia.
Me ne andai dalla cucina scuotendo il capo. Se quei due si coalizzavano contro di me, chi sarebbe stato dalla mia parte? Era meglio non pensarci ora.
-Ciao..
Quella voce.
Edward.
 Mi osservava divertito dal primo gradino della scala.
-Ciao..- gli risposi velocemente.
Il silenzio che calò fra noi era palpabile. Per mia fortuna però fu interrotto dalla voce di Seth che era appena entrato dalla porta sul retro.
-BELLA! MIKE! Ci siete?
-Siamo qui, Seth! – risposi io senza staccare gli occhi da quelli di Edward. Non potevo spiegarlo in nessun altro modo. Quando mi trovavo con lui tutto il resto sembrava non avere peso, senso o dimensione. Era una sorta di magnetismo. Anche questa volta fu lui a distogliere lo sguardo per primo, e come la volta precedente, sembrò quasi rammaricato. Non avrei saputo descrivere meglio la sua espressione. Provai allora a dire qualcosa, qualunque cosa gli cancellasse dal viso quella sorta di amarezza che vi vedevo dipinta.
-.. Allora è vero..Mike non possiede solo magliette sgargianti con scritte allusive.. – dissi facendo un vago accenno alla maglia bianca che indossava. Non lo avrei ammesso nemmeno sotto tortura, ma addosso a Mike quella t-shirt, non mi  faceva assolutamente lo stesso effetto.
Edward parve rasserenarsi – In effetti..è stata dura stanarla..forse dovrei fare quattro chiacchiere con lui..
-Non ti disturbare..Oggi pensavo..se per voi va bene, di andare a fare un po’ di shopping a Forks..così avrai..avrete, qualcosa da mettervi di vostro gusto..
Mi sorrise. Aveva uno di quei sorrisi che avrebbero fatto venire un infarto a un cardiopatico.. in quel momento arrivò Seth che mi salutò ironico.
-Ciao! In faccia hai l’espressione di un bambino il giorno di Natale..
Lo avrei spellato, ma non era il momento. Affilai lo sguardo e gli cacciai un occhiata che avrebbe spaventato chiunque, ma per nulla al mondo mi sarei girata verso Edward, che sapevo mi stava ancora guardando.
Seth capì la, poco, velata minaccia,e cambiò rapidamente argomento.
-Ciao Edward, giusto te. Potrei parlarvi?
A quelle parole la ragazza folletto, che aveva sentito parlare di shopping  e mi era già al fianco che ciarlava su quello che avremmo potuto acquistare e Carlisle, che arrivava dal piano di sopra, raggiunsero il salone.
-Bene. Ora che ci siamo tutti- disse Seth togliendo una scatola da sotto il braccio e  aprendola sul tavolo- vi devo dare una sorta di vademecum del “villaggio vacanze”..
Il suo tono era ironico, ma sapevo che Seth odiava quella parte delle sue mansioni.
- Prima che mi scordi, qui,  ci sono i vostri cellulari e i vostri oggetti personali. Per quello che riguarda i telefoni, usateli  solo qua dentro. Se qualcuno che conosco sapesse che ve li ho ridati..passerei un gran brutto momento..
-Jake..-ecco a chi si riferiva Seth. – Cosa credeva che avrebbero potuto fare con un cellulare, organizzare, la grande fuga?!
-Se volete chiamare qualcuno, così siete a posto.. Perciò che concerne la caccia, vi devo avvertire che non potrete in nessun modo andare insieme. Di solito ogni vampiro viene accompagnato alla gabbia e liberato al suo interno perché si nutra. .
-La gabbia? – Chiese Edward ironico.
-Si..in effetti  è una sorta di grande recinzione di un bel numero di acri. Lì i Protettori inseriscono un certo numero di animali.. ed è il luogo deputato alla vostra caccia. Alla fine si torna all’entrata e si viene scortati di nuovo dove si vive..
-E se qualcuno tentasse di saltare il recinto? – chiese Carlisle curioso.
-Non ve lo consiglio. E’ stato approntato perché al suo interno scorra un certo quantitativo di corrente elettrica ad alto voltaggio..chi ci ha provato..Non è più qui per raccontarlo..
-Poi? – chiese, asciutto, Edward - C’è altro?
-Più che altro per Bella.. –  quindi si rivolse a me.
- Bells, so come la pensi e so che odi certe cose, ma quando sei fuori da questa casa, cerca, per quanto  potrai,  di trattali di conseguenza..
 Sapevo cosa voleva dire, avrei dovuto trattarli, come schiavi e non come miei pari. Annui senza convinzione.
-E poi..l’ultima cosa..Fuori di qui, se un Lican, vi dà un ordine..anche se siete affidati a Bella, dovrete eseguire senza discutere.
Si sentì un ringhio sommesso e minaccioso. -  Edward, lo dico soprattutto a te, per favore..mantieni la calma. Cercherò sempre di essere in servizio quando tu sarai in caccia, ma cerca di aiutarmi. Io ho fiducia in te..come di sicuro ce l’ha Bells..Non buttiamo tutto alle ortiche.
Senza volerlo mi scoprii a guardare Edward, sperando, anzi pregando, che acconsentisse alle richieste.
Lui mi sorrise, ma non era come il sorriso precedente. Era tirato e teso, quindi lo sentii sussurrare - D'accordo. Cercherò di stare calmo..

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Capitolo 15
*** 15 ***


leg15 Quella sera mi andai a sedere in veranda cercando, per quanto possibile,  di finire il mio compito di letteratura. Jessica mi aveva avvertito che il professore era si abbastanza risentito..anche se non era proprio il termine da lei usato,  della mia defezione alla lezione del venerdì. Ma che altro avrei potuto fare?
-Posso sedermi?
Edward era accanto a me,  nonostante il sonaglio che doveva portare, non mi ero accorta che si fosse avvicinato così tanto. Il mio cuore aumentò i battiti. In cuor mio sperai che lo imputasse al fattore sorpresa, piuttosto che indovinare la verità.
-Prego!Ma non devi chiedermelo, è anche casa tua.
Guardai verso il giardino e notai Alice che parlava animatamente con qualcuno al cellulare. La giornata di shopping, che aveva lasciato me senza forze, sembrava averla galvanizzata.
-Chissà con chi starà parlando?!
Era solo un pensiero, ma inavvertitamente lo espressi ad alta voce.
-Parla con Jasper. Vedi in famiglia siamo in sette. Carlisle ed Esme sono i miei genitori. Poi c’è Alice, che oggi ti deve aver messo a dura prova – mi sorrise sereno -, suo marito Jasper, Emmett e Rosalie.
-Avete un clan abbastanza grande..
-Noi ci consideriamo una famiglia..Anche se Alice non è veramente mia sorella, tengo a lei, ed agli altri, come se lo fossero. In casa c’è sempre un clima giocoso e allegro, tipico delle famiglie numerose..anche se non andiamo sempre d’amore e d’accordo. Mia madre spesso si domanda se siamo stati tirati su da un branco di lupi..ops, scusa, questa è cattiva!
Stavamo parlando. Per la prima volta lo vedevo, mentre mi parlava della sua famiglia, rilassato. Per la prima volta ebbi la convinzione di stare finalmente comunicando col vero Edward, non con la creatura tormentata che avevo visto il giorno prima.
-Tu hai fratelli o sorelle?
-No, sono figlia unica..poi va bè ora ho Mike..
-Siete molto legati. – mi disse lui come se fosse un’affermazione.
-Si, bè, non è sempre stato così. Io e Mike ci conosciamo dall’asilo. A quei tempi, lui mi rubava i biscotti e mi spingeva giù dall’altalena. E io l’odiavo. Poi ci sono state le elementari..Lui mi tirava i capelli e negava di averlo fatto..ed io l’ odiavo. Ed è andata avanti così fino a quando i suoi genitori vennero trovati..bè, a quel punto cambiò molto, per tanti.
-Tuo padre è stato..- mi chiese lui in un sussurro.
- No. No Charlie è morto lo scorso anno. Una malattia del cervello.. anche se qui tutti te lo descriverebbero come un mangia vampiri..lui mi ha sempre insegnato a sapere scindere..che non eravate tutti malvagi..
-Ecco perché tu sei così..- così dicendo mi sfiorò il braccio col dorso della sua mano,  per errore credo. La mano di Edward era fredda e dura. Ma quel contatto non fece in me, altro, che far accelerare il mio battito cardiaco.
-Scusa..
Scossi il capo. – Non è niente. Non è un contatto così insopportabile. Anzi..
 Mi sorrise dolcemente, quasi rassicurato da quello che gli avevo appena confidato.
-..Hai già chiamato tua madre, per rassicurarla? Immagino che siano stati parecchio in ansia e che lo siano ancora..- sospirai - Spero di trovare, presto, una scappatoia per farvi uscire da questa situazione..
Edward parve pensoso. – Si, ho parlato con Esme quando le ha telefonato Carlisle, e poi ho fatto una veloce chiamata ad Emmett, giusto per assicurarmi che non piombasse qui per tirarci fuori dai guai a forza. Era parecchio arrabbiato, ma d‘altronde non vorrei che fossero presi anche loro..
-Ti capisco. Tutto questo è così assurdo. Prima ignoravamo la vostra presenza, poi sono arrivati i Volturi..con quello che ne è seguito. A quel punto hanno fatto la loro comparsa i licantropi..e ora questo. Perché deve essere così difficile poter coesistere?!
-I Lican non lo permetteranno mai..- esordì Edward duro – Per loro siamo bestie, come d’altronde lo sono loro stessi per quelli come i Volturi..- scosse il capo turbato – E il genere umano, Voi, state nel mezzo..Difficile che questa faida finisca. O la mia razza rimarrà per sempre in balia dei Lican, o i vampiri verranno via via eliminati..oppure i Volturi, un giorno,  riprenderanno il controllo e, a quel punto, sarete voi quelli ad essere in pericolo mortale.
Edward misurava le parole con cura. Il suo sguardo e il suo viso erano tesi e concentrati verso un punto indefinito del buio davanti a noi. Strinse i pugni turbato, come se questa opzione lo innervosisse.
-Ma se i Volturi tornassero – rabbrividii a questa possibilità- Voi, cioè la vostra famiglia,  sareste liberi di tornare alla normalità..
I suoi occhi si raddolcirono mentre fissava i miei.
-Tu credi veramente che se i Volturi tornassero al potere, per quelli come noi..ci sarebbero molte scelte, Isabella?!
Non capii cosa realmente voleva dire, ma mi resi conto che il discorso non sarebbe stato ripreso.
Ci fu un minuto di silenzio, interrotto solo dal frinire dei grilli e dal lieve venticello che si abbatteva sulle cime degli alberi lì intorno.
-    Jacob non è così cattivo..
Vidi Edward irrigidirsi nel sentire pronunciare quel nome e serrare la mascella.
-Non mi fraintendere- mi sbrigai ad aggiungere- Quello che avrebbe voluto farti..è inconcepibile. Non glielo avrei mai perdonato..se fosse successo..
Si rivolse a me e mi osservò. Pareva sorpreso.
- Probabilmente non dovrei  parlarti io di queste cose, forse potrebbe farlo Seth..-ma risi all’idea. Quindi continuai – ma..considera per un momento,  il loro retaggio..e in più aggiungi che  sono tutti ragazzini tirati dentro, da un giorno all’altro,  ad una guerra che non hanno voluto e per cui hanno dovuto pagare un prezzo, spesso molto alto. Non mi fraintendere, non li giustifico, ma neanche li posso condannare..se non fosse stato per loro oggi non sarei qui, sotto questo portico, a parlare con te..
Mi squadrò  ancora più sorpreso. Ma a quel punto fui io a cambiare discorso.
-Domani tenterò di parlare con Ateara..non so ancora né se mi riceverà , né, soprattutto, se mi lascerà esporre il mio punto di vista..- alzai gli occhi al cielo – Ma tenterò di  farlo ragionare, così potrete..andarvene.
Mi sentii come un groppo in gola pensando a lui che se ne andava, ma non potevo pretendere che restasse.  Volevo che fosse libero, era giusto così.
Edward restò in silenzio, poi aggiunse  -..Hai già fatto molto..troppo per noi..tra l’altro, non sono ancora riuscito a ringraziarti a dovere per quello che hai fatto per me..Carlisle mi ha raccontato..Ti devo la vita..
Sentii il sangue arrivarmi alle guance. Ma perché mi metteva così in difficoltà? Perché non lo riuscivo a trattare come Mike..e soprattutto, per quale motivo, l’unica cosa che mi veniva in mente guardandolo ora in quegli stupendi occhi, era chiedermi cosa avrei provato se le mie labbra si fossero avvicinate alle sue.
Mi alzai di scatto, tanto che Edward mi osservò stupito.
-Ho detto qualcosa che non va..Scu..- cercò di giustificarsi.
-No, - dissi mentre cercavo di raggiungere il giardino con passo incerto, - è solo che..Non te lo saprei spiegare, ma alle volte, riesci a mettermi veramente in difficoltà..
-Davvero?  Perché? – chiese lui innocente.
-Perché sei il primo vampiro che io abbia conosciuto da cui mi sento attratta? No, potrei semplicemente dirgli che quando sono con lui  sono totalmente e indiscutibilmente fuori fase. Ancora meglio, perché non gli dici che la sua sola presenza ti abbaglia a tal punto che  fatichi perfino a formulare un pensiero di senso compiuto..No, questa è la migliore. Edward..io..io..
Ma non riuscii a terminare il mio pensiero, ciò che stavo pensando era del tutto irrazionale e avventato.
 -Mi dispiace, si è fatto tardi – sussurrai come scusandomi – Meglio che rientri e mi getti a capofitto sulla mia tesina..
-Bella?
-Si.. Edward?
-La casa..è dietro di te..se continui ad avanzare finirai nel roseto..
-Grazie.. – dissi ancora più imbarazzata, inciampando sui miei piedi e mantenendo l’equilibrio per puro miracolo. A quel punto presi la porta e non mi voltai indietro. Volevo solo seppellirmi sotto il piumone e magari sperare di sprofondarci dentro.
                                                     -----------------------------
Lei era in difficoltà per colpa mia? Impossibile, probabilmente la dovevo avere spaventata. Non ero in grado di fare altro..Eppure..Ma come era possibile? Se ogni qual volta che aprivo bocca dicevo qualcosa a sproposito. O la terrorizzavo..
D’altronde la verità, almeno per me,  era un ‘altra. Ogni minuto che passavo con lei mi rendeva sempre più dipendente dalla sua presenza. Non appena l’avevo vista in veranda mi ero talmente affrettato a raggiungerla che avevo perfino ignorato Carlisle che mi aveva chiesto..
-Cosa mi aveva chiesto, Carlisle?
No. Non c’eravamo per niente. Dovevo trovare il modo di andarmene. Se Bella era veramente la mia cantante e questi erano i risultati, bè era molto meglio per tutti che la cosa finisse così.
Solo che  pensare di lasciarla era per me qualcosa di inconcepibile.  Mentre mi stavo abbandonando a questi pensieri infausti, sentii distintamente uno scampanellio e un profumo fin troppo familiare.
Mi voltai.
-Alice..Stavolta non ti è riuscito di cogliermi di sorpresa..
-Infatti non volevo..Sai che  ti sto osservando..
La squadrai.
-Lei ti piace..
Mi sentii per l’ennesima volta vulnerabile. Come riusciva quel piccolo impiastro che mi ritrovavo per sorella a capire certe cose..Non poteva essere come Alice prospettava, non volevo che fosse così..Non doveva essere così..Ma, a questo punto, chi stavo cercando di convincere?
-Alice, non essere ridicola..- le risposi cercando di cambiare discorso e fingendo una tranquillità che in realtà avevo ormai perso – Sei poi riuscita a parlare con Jaz? Tutto bene?
-E’ inutile che ci provi Edward..
-Se lei veramente non ti interessa..perché  ho continue visioni sul futuro in cui io e Carlisle torniamo dagli altri, mentre tu resti qui sotto i Lican, solo per restarle accanto?
Se avessi potuto sarei sbiancato.
Perché mai Alice avrebbe avuto quella visione, allora? Razionalmente se me lo avessero domandato, avrei asserito senz’ombra di dubbio, che avrei fatto di tutto per uscire da questa situazione..Eppure..perché sospettavo che, alla fine,  la mia parte meno razionale avrebbe avuto la meglio?
Non so perché glielo domandai.– Quando?  - dissi con un filo di voce.
Alice mise il broncio- Non riesco a vedere le cose chiaramente, ma, non appena gli alberi diverranno spogli..Avremo una possibilità.
-Alice..- mi accorsi, troppo tardi, che mi tremava un poco la voce – Non credo che sarebbe la cosa giusta..Lei deve poter vivere la sua vita e fare le sue scelte..Se io restassi..non sarebbe corretto per lei..
- Lasciarla però non sarebbe giusto per te, Edward!.. e a questo punto non so se lo sarebbe anche per lei..- mi sussurrò seria –.. le piaci e anche molto..ma non riesce ad accettare l’idea ..Non è facile..Dalle tempo!
 Così dicendo mi accarezzò una guancia.
-Come fai..-  ma non terminai la frase. Quella piccola e fastidiosa creatura,  però mi anticipò.
- Intuito femminile..Piuttosto.. Tu quando accetterai l’idea che ormai sei totalmente e inesorabilmente innamorato di lei.. Te lo si legge in faccia ogni qual volta che lei ti è vicina..Io ti osservo Edward..
-Cosa..- Non avevo idea di cosa poter ribattere.  Non ero innamorato di lei. Io non sapevo nemmeno cosa volesse dire amare qualcuno..Ero attratto dal suo sangue, ma mai avevo letto, che amare qualcuno fosse.. pensare come dissanguarlo..Eppure..perché avevo avuto sentimenti così intensi e contrastanti a quel mio primo pensiero? Perché anche ora, se avessi saputo che lei era in pericolo,  non avrei esitato un momento..Perché la sua sola vicinanza, mi rendeva felice come non credo fossi mai stato..
- Edward Cullen, puoi continuare a mentire a te stesso finché ti pare, ma non per questo le cose cambieranno!
Alice allora mi scompigliò i capelli e si diresse verso casa. Odiavo quando mi trattava così. Poi si voltò.
-Cloruro di sodio..- poi aggiunse – Forse una rosa..
-Puoi tradurre per quelli che, non essendo alieni, non comprendono le tue connessioni mentali?
Alice si stizzì. – Ma tu  non leggevi il pensiero una volta?! Cloruro di sodio..è la risposta alla domanda di Carlisle, mentre per la seconda..Ed, ma ti devo insegnare proprio tutto?


Buona Pasqua a  tutti!! spero con tutto il cuore che questo capitolo sia all'altezza del resto..mi ha colto veramente di sorpresa sapere che questa storia piace così tanto..Un enorme grazie  alle 62 persone che mi hanno annoverato fra i preferiti..e per chiunque mi scriva e mi abbia scritto, un commento. Buona giornata e a presto!!Ciao Ale



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Capitolo 16
*** 16 ***


leg16 Stavo rileggendo per l’ennesima volta l’inizio della scena prima, atto quarto, di “Molto rumore per nulla”. Era la parte che prediligevo in assoluto. Dopo che Claudio se ne è andato, credendo Hero morta, entravano in scena i miei personaggi prediletti: Benedetto e Beatrice, che loro malgrado, a dispetto dei loro caratteri, si dichiaravano amore eterno.
Dovevo ricominciare a scrivere la mia tesina, in effetti l’inizio non era male, ma il resto..meglio lasciare perdere. E allora perché  me ne stavo rintanata sotto il mio piumone e continuavo a pensare a Edward?
-Basta così Bella! Ora fili  alla scrivania,  recuperi i tuoi appunti e provi a fare ordine in quel caos..Edward Cullen non è materia scolastica.
Afferrai il cellulare.
 Il mio cervello ed io avevamo idee contrastanti.
-    Mike?  Dormivi?
La voce dall’altra parte della cornetta pareva alquanto assonnata, ma non me ne curai . Per una volta che avevo bisogno di parlare, poteva anche fare lo sforzo di muoversi e salire le scale.
-Si..prima! – Disse seccato.- Bella sono distrutto. Chiedi ad Alice..
Detto questo quel fedifrago e traditore, mi sbatté giù il telefono.  Non aveva, però, ancora fatto i conti con la mia frustrazione attuale. Non l’avrebbe passata liscia. Se la montagna non va da Maometto..
Ero in pigiama, mi ero arrotolata i capelli attorno ad una matita, ma decisi lo stesso che sarei piombata in camera di Mike. Non poteva liquidarmi con un “Ho sonno”, e poi scaricarmi ad Alice..In fondo era per colpa di suo fratello se mi sentivo così..Cosa mi avrebbe consigliato lei, secondo Mike? Magari di parlarne direttamente con Edward?! Sarebbe stato divertente..Già, in un’altra dimensione.
Aprii la porta. Tutto tranquillo. Di Alice non c ‘erano tracce. Non volevo accendere la luce, perché temevo di attirare l’attenzione, quindi scesi i gradini cercando di non fare il minimo rumore.
La prima cosa che si può notare quando si fa questo genere di ragionamento è che tutto sembra tramare contro di noi. Il pavimento di legno, nell’assoluto silenzio, mi sembrava scricchiolasse come nei migliori fin dell’orrore. Il corrimano si fletteva troppo e vibrava al mio tocco, ed io avevo i nervi a fior di pelle. Ad un tratto accadde ciò che non avevo calcolato. Il mio piede non trovò il gradino dove pensavo fosse e mi sentii cadere in avanti.
Chiusi gli occhi certa che l’atterraggio non sarebbe stato dei migliori, mettendo le mani avanti per tentare di salvare la faccia e attesi, non  ben consapevole di quanti gradini ancora mancassero al pianerottolo. Ma nulla accadde. Fu un secondo. Uno scampanellio veloce, istantaneo e poi due braccia forti e fredde che mi prendevano al volo e mi stringevano tenere, quasi per accertarsi che io fossi al sicuro.
Non so quanto tempo rimasi  stretta a quello che sapevo per certo essere Edward, il suo profumo era ormai inconfondibile per me,  fino a che mi sentii sbilanciare lievemente in avanti e posare su una superficie piana.
Avevo il cuore che batteva a mille e il mio respiro, per quanto tentassi di calmarmi, era accelerato. Ad un tratto il tic familiare dell’interruttore scattò.  Lui era lì, davanti a me con ancora le braccia strette attorno ai miei fianchi, che mi scrutava come per accertarsi che stessi bene.
-Tutto bene? – la sua voce era roca e bassa, proprio come quel giorno nei sotterranei.
-Si..- risposi con un filo di voce. - Grazie..Non so come hai fatto, ma mi hai risparmiato una bella commozione celebrare.
-Io ci vedo al buio..- disse quasi divertito, per poi aggiungere preoccupato - Ma tu stai tremando!
In effetti la reazione nervosa per lo spavento e il freddo, dovuto al contatto con il suo corpo,  mi stavano dando quella risposta a livello  psicofisico, ma lui la interpretò diversamente, tanto che allentò la presa e si allontanò da me.
-Ti ho spaventata..Scusa..ma quando ti ho vista cadere. Non ho potuto fare a meno di..Non avrei mai dovuto avvicinarmi così a te..Scusami davvero!
Non sapevo il perché ma nella sua voce avvertii una nota di profondo rammarico, quasi paragonabile a quello che provai io quando si staccò da me. Il viso del mio angelo era addolorato come mai lo avevo visto.
-Ho detto il mio angelo..Era peggio di quello che mi sarei aspettata..
- No. Non hai fatto niente di male. Anzi..se non ci fossi stato tu..
Mi guardò fissò per un istante,  poi lo vidi toccarsi una tempia, come per concentrarsi su qualcosa, ma dopo le mie parole pareva più tranquillo.
-Sul serio? Non ti ho fatto paura?
Scossi il capo. - Davvero. Credo che oramai per riuscire a spaventarmi dovrai impegnarti molto di più..
-Io sono un vampiro..-  sussurrò divertito.
- Si ma non mi fai paura..quello che provo in tua presenza è qualcosa..
-Si?
- Era speranza quello che si evinceva dalla sua voce?  
In quel momento sentimmo una richiamo dal pianerottolo.
Alice.
-Ragazzi! Visto che siete lì entrambi.. potrete darmi un consiglio su questo accostamento..- disse mentre sventolava un paio di camice e tre gonne e dei pantaloni..-E poi Bella, visto che sei sveglia, potresti anche mostrarci la tua stanza..!?
Il momento magico era finito ed entrambi lo capimmo molto bene, ma prima di raggiungere Alice nella sua stanza, mi avvicinai con le labbra all’orecchio di Edward e gli sussurrai - Alice e il suo rapporto con i vestiti..ecco la cosa che mi spaventa di più al momento..

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Capitolo 17
*** 17 ***


leg17 Era ufficiale, dopo stasera,  non avrei più avuto due sorelle. Avevo già calcolato tutto. Una volta che Bella fosse andata a dormire, sarei andato da Carlisle, che si era rintanato in biblioteca, e gli avrei ,gentilmente, domandato il permesso per fare a pezzi sua figlia. La forma in cui lo avrei chiesto era importante, tanto per rispettare le principali regole di cortesia. Poi, dopo averlo tranquillizzato riguardo al movente, l’avrei raggiunta in camera sua e  mi sarei mosso in fretta..Di Jasper mi sarei preoccupato in seguito..
Non ci potevo credere, il piccolo folletto, dopo nemmeno un’ora dal nostro discorso in veranda, nell’unico momento in cui avevo avuto, forse, la mia unica  possibilità di stare vicino a Bella, cosa fa? Ci interrompe e ci sequestra in camera sua, organizzandoci una sfilata di moda?
Dovevo calmarmi. La cosa che mi  infastidiva di più comunque, non era stata Alice..avere Bella fra le braccia era stata una sensazione che non avrei mai più potuto dimenticare..Quindi come avrei potuto andarmene al momento giusto?!Quello era il pensiero che più mi tormentava. E poi, quando aveva avvicinato le sue labbra al mio orecchio ed avevo sentito il suo fiato caldo su di me..Forse era questo il paradiso per noi..o almeno, per me era così..
Ma forse Alice aveva visto qualcosa..forse non mi sarei riuscito a controllare..Volevo darle il beneficio del dubbio..Avevo provato, da quando eravamo  barricati qui dentro alla sua stanza, a sondare i suoi pensieri, ma tanto per rendermi le cose più facili, mi stava tenendo fuori  dalla sua testa con abile maestria.
Bella ad un trattò sbadigliò.
-Scusate..ma credo che per me sia il caso di ritirarmi. Alice..se volete vedere la mia stanza..possiamo rimandare a domani? Ora sono a pezzi.
Guardai l’orologio a muro e notai che era l’una passata. Lanciai ad Alice un occhiata che era veramente degna di un vampiro. Lei finse di non aver colto.
Bella ci salutò e uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
Non appena fui certo che fosse arrivata in camera sua, un ringhio profondo salì alla mia gola.
-Alice ma che ti è saltato in mente?
-Non so di che parli, Edward! Non sei stato tu che mi hai  detto, testuali parole:”Non essere ridicola..” quando ti ho domandato se ti piaceva? Sapendo quanto il suo sangue ti attira, ho voluto evitare che quel contatto improvviso, scatenasse ben altri pensieri..
-Alice ma tu sei impazzita del tutto..Ma come ti è venuto in mente..Non avrei mai potuto  farle del male..In quel momento il suo sangue era l’ultimo dei miei pensieri..Tu non puoi sapere..Io non potrei nemmeno pensare di..
In quel momento entrò Carlisle.
-Ragazzi..ma cosa succede? Vi si sente discutere dalla biblioteca..
Carlisle mi guardò stupito. – Edward che ti prende? Non ti ho mai visto così..sconvolto..
Alice stava zitta ed immobile davanti al suo armadio, ma mi osservava con un sorrisetto compiaciuto.
-Avanti..ammettilo..
Rimasi in silenzio e guardai il pavimento.  
-Non dirlo. Non devi neanche pensarlo..- sibilai con rabbia.
-E’ innamorato di lei..ma è troppo cocciuto per ammetterlo con se stesso..Quindi nega anche davanti all’evidenza.
Ecco. L’aveva detto. E ora?
Non volevo ribattere, non volevo che nessuno dicesse niente.- Grazie Alice..-  sussurrai mentre lasciavo la sua stanza e mi rintanavo nella mia.
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Erano due giorni che quei succhia sangue erano a casa di Bella, ed io non avevo più parlato con lei. Inutile dire  che mi sentivo uno schifo. Non mi era ancora andato giù, il modo in cui mi aveva trattato, soprattutto davanti al Consiglio, ma era più forte di me..mi sentivo in colpa! In fondo anche io non ci ero andato giù leggero.
Era le dieci di domenica mattina e non toccavo un letto ormai da quasi due giorni. Ero a pezzi, ma volevo parlare con lei prima di crollare. Volevo chiarire..era più corretto dire che, forse, volevo scusarmi. In fondo da quando quei tre erano a casa sua, non c’erano stati problemi, ma non riuscivo a calmarmi. In più il pensiero che quel vampiro fosse così vicino a lei, mi mandava in bestia..Possibile che fosse tutto imputabile alle vecchie storie che Billy mi aveva raccontato per anni?!Possibile che il mio istinto nel giudicare il Rosso, fosse stato così avventato?  Sarei andato da Ateara al più presto, volevo consultarmi con lui.
Mentre ero così preso dai miei pensieri, afferrai il mio cellulare distrattamente e composi il numero di Bells. Avevo un bisogno, quasi fisico, di sentire la sua voce. Quil, ogni tanto, mi prendeva in giro dicendo che, sebbene non avessi mai avuto l’imprinting per Bella, mi comportavo quasi come un fidanzato con lei. Che ero addirittura infastidito da Mike..
Balle.
Io non avevo mai trattato Bella come una fidanzata..e, di sicuro, Newton non sarebbe mai diventato un mio antagonista. In fondo, però,  nulla impediva che un giorno, Bells cedesse al mio fascino e accettasse di diventare mia moglie.
In effetti era un po’ più che una fantasia, la mia. Io adoravo quella ragazza impacciata e goffa che una volta si era addirittura chiusa fuori da casa sua..Per me non era un amica, era qualcosa di molto più importante. Avrei scalato montagne per lei..c’era solo un piccolo e trascurabile particolare, cioè che io non ero da lei considerato nello stesso modo. Per Bells ero il suo amico Jake.
Punto.
Non c’era altro..ma io non sono mai stato il tipo che si dà per vinto. Sarebbe stata mia una giorno, era una della poche certezze che avevo maturato da quando si era attivato il gene dei Lican. Lei era l’unica ragazza per cui il mio cuore aumentava notevolmente i suoi battiti, l’unica per cui avevo occhi e a volte,  pensieri..bè ecco, che forse andavano un po’ oltre il lecito, ma d’altronde erano fatti miei.
Attesi di prendere la linea.
-Pronto..-sentire la sua voce mi fece perdere il coraggio. Mi ritornò in mente il suo atteggiamento nei miei confronti al Consiglio e mi mancarono le parole.
- Pronto? Pronto chi parla.. Jake? Sei tu? Ho visto il numero..Pronto?!..Idiota..
Ecco, aveva riagganciato. Inutile ritentare la sorte. Sarei andato a trovarla nel pomeriggio. Ora era meglio andare da quel mezzo svitato del nonno, di Quil.

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Capitolo 18
*** 18 ***


leg18 Quella mattina mi alzai tardissimo, Alice la sera precedente,  aveva costretto  me e suo fratello, ad assistere ad una sorta di sfilata, per mostrarmi vari accostamenti cromatici, fra i capi che aveva acquistato. Poi c’era stato quel contatto, improvviso quanto indescrivibile, con Edward..Se il tempo si fosse fermato o se fossi morta in quel momento, non mi sarebbe importato..
Stava diventando qualcosa di impossibile da gestire. Dovevo ammettere la verità, almeno con me stessa. Mi ero innamorata di un vampiro. Poco contava che fosse la creatura più perfetta e dolce che avessi conosciuto, la cosa principale che dovevo tenere bene a mente, era che lui non poteva restare ancora qui. Mi mancò il fiato per un istante, non potevo neanche  pensare al momento in cui mi avrebbe detto addio, ma se Ateara non mi avesse ascoltato, avrei fatto tutto quello che era in mio potere per far sì che potessero lasciare il campo.
Arrivai di gran carriera  a casa di Quil. Stavolta non c’era nessuno sulla veranda, ma non mi diedi per vinta. Di solito in giornate di udienza, come tutte le domeniche mattina, c’erano sempre almeno due protettori davanti alla casa di Ateara.Chiamai un’altra volta, ma non mi arrivò nessuna risposta.
La mossa successiva fu quella di girare intorno alla casa, per vedere se magari qualcuno si trovasse nel giardino sul retro. Non era una cosa così rara che Ateara ricevesse sulla veranda, in giornate di sole come quella.
Mentre stavo cercando di raggiungere la cancellata bianca che circondava il giardino della casa di Quil e suo nonno, passai sotto la finestra  dello studio dove ero stata due giorni prima. La tenda volteggiava fuori dal vetro, a causa di una leggera corrente d’aria, mentre dall’interno arrivavano delle voci.
Mi accucciai sotto la finestra, dietro il gigantesco cespuglio di ginestra che era il mio nascondiglio preferito quando, da bambini, giocavamo a nascondino.
Era ripugnante che mi fossi nascosta lì sotto per ascoltare la conversazione, ma la voce che avevo sentito insieme a quella di Ateara era, per me, inconfondibile: Jacob.
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-..Io non credo sarebbe stato così sbagliato. In fondo vampiro più vampiro, meno..Cosa sarebbe cambiato? C’è qualcosa che non riesco a spiegarmi, una sorta di sensazione spiacevole, di fondo..Lo chiami pure sesto senso lupesco..o qualunque altra cosa..ma..e se le leggende Queilutes fossero tutte vere? In fondo per ora, su Licantropi e Freddi ci hanno preso..Ateara, ma mi sta ascoltando?
Passarono una manciata di secondi.
- Jacob Black! Perché giri così intorno alle cose? Cosa vuoi sapere esattamente da me..Perché, per ora, l’unica cosa che mi è chiara è che non sei tranquillo a causa dei nuovi vampiri..In fondo non è successo niente e si sono dimostrati molto più evoluti di quanto immaginassi..
Jacob sospirò esasperato. Conoscevo troppo le sue reazioni. Ora avrebbe raccolto tutta la calma di cui era capace e avrebbe tentato di essere più chiaro.
-..A parte il fatto che quelle tre nuove acquisizioni sono state affidate, da Lei,- disse Jake ad Ateara non senza una certa nota di biasimo -  ad Isabella. Una ragazza sola, che vive in una casa lontana dal centro dell’insediamento..che è la meno sorvegliata, per questioni di ordine pratico..-  Si lasciò sfuggire..
Buono a sapersi. Se vicino a casa mia c’erano più possibilità di evasione..la cosa si faceva interessante. Avrei solo dovuto fare un po’ di indagini sui turni e le zone sorvegliate.
-..Una ragazza che, se uno di quei parassiti decidesse di aggredire, non potrebbe nemmeno difendersi..
-Newton vive con lei..Isabella non è sola, Jacob.
Mi trattenni dallo sbellicarmi perché mi avrebbero sicuramente sentita, ma pensare che Mike avrebbe potuto qualcosa..contro Alice o Edward..era esilarante.
-Newton? Ma l’ha visto bene? Mi perdoni signore,  non so se lo ha saputo, ma uno che pensa di fermare un vampiro arrabbiato e famelico con del sangue di cervo congelato, non mi dà l’idea di quello che potrebbe realmente difendere qualcuno..Senza nulla togliere a Mike, che è un mio caro amico..Ma se a Bella succedesse qualcosa..Non potrei perdonarmelo.. e metterle dei vampiri pericolosi in casa..
Ci avrei giurato, ora avrebbe scosso la testa.
-..Senza contare..quello che mi ha raccontato Billy..
Ateara restò in silenzio per quello che mi sembrò un secolo.
- Jacob- disse con tono grave . -Tu credi davvero che se la profezia fosse vera e Isabella fosse la donna di cui parla..potresti  evitare che si compia, soltanto  tenendola lontana..Le anime gemelle, Jacob, si cercano per tutta la vita. A volte si sfiorano, spesso si mancano, altre volte li divide il tempo e lo spazio, ma nel caso siano destinate a incontrarsi, né tu , né io, il consiglio, l’intero branco e finanche i Volturi..o la morte stessa, potrebbero impedirlo..
-Ma..
-Chiediti una cosa, Jake..- ero molto interessata alla conversazione, ma non potei non sorridere pensando che anche il vice di Sam veniva sempre interrotto dal vecchio Ateara -  e risponditi sinceramente, io non lo voglio sapere..Cosa ti preoccupa più della profezia? La parte delle anime affini..o il ritorno dei nostri nemici..e la fine del mondo che abbiamo difeso così strenuamente?
Non potevo vedere la reazione di Jacob, non potevo vedere la sua espressione quando, senza dire nulla, inforcò la porta,  sbattendola dietro le spalle.
Volevo mettere ordine fra i miei numerosi  pensieri. Cosa avevo sentito esattamente? Cos’era quella storia di cui parlavano? E soprattutto perché Ateara temeva il ritorno dei Volturi? Ora le parole udite in Consiglio, a cui non avevo saputo dare una spiegazione,  tornavano a tormentarmi. “ ..Per l’uomo è impossibile opporsi al destino, per quanto sia forte e vigoroso..Le stelle saranno testimoni dei prossimi avvenimenti..Ricadrà sulle nostre teste..”
Sentivo quelle parole vorticarmi in testa, quando una mano forte e scura mi sollevò da dietro il cespuglio.
-Bella? Ma che ci fai qua in mezzo?
Fortunatamente era solo Seth..e tirai un sospiro di sollievo.
Seth capì al volo e disse fra sè che non si sarebbe ritrasformato così presto.- Non voglio nemmeno pensare che qualcuno, Jake compreso, possa arrivare alla stessa conclusione a cui sono giunto io ora.. vedendoti..Ma cosa sei diventata? Hai rivisto 007, di recente? O Mike ti ha coinvolto nelle simulazioni di guerra?
Gli feci la linguaccia e mi avviai, non senza essermi riassettata un poco e tolta qualche foglia dai capelli, verso casa , con Seth alle costole.

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Capitolo 19
*** 19 ***


leg19 -Va bene, non lo voglio sapere..In effetti  stavo per venirti  a cercare..- poi storse il naso- Wow, ma sai che puzzi?
- Prego?
Mi voltai verso Seth, fermandomi. Ma stavano diventando tutti matti?
-E di cosa dovrei sapere di grazia? – chiesi tra il divertito e l’ironico. Io non puzzavo.
-Sai un odore freddo e pungente che fa storcere il naso..per noi è inconfondibile..Vampiro..Come hai passato la serata di  ieri? – chiese lui con fare malizioso.
- Seth..tu sai che ho già preso a pugni un licantropo, una volta..Cosa credi che mi fermerebbe se volessi rifarlo?
Seth rise di gusto- Magari il fatto che l’ultima volta hai dovuto portare il gesso per almeno un mese..Seriamente, stasera verso le sei,  Edward sarà portato alla gabbia..
Sentii un tuffo al cuore sentendo pronunciare il suo nome, ma pregai che Seth non ci facesse caso.
-Tu sei di servizio?
-In teoria lo sono, solo che Jacob sta aspettando che torni Sam dal giro di perlustrazione, e sta rivoltando tutti i turni..Di certo so soltanto che  stasera ci sarà lui ad accompagnarlo..
Un brivido lungo la schiena mi percorse. – Non può accompagnarlo Jake..dopo il Consiglio..
Le parole mi si smorzarono in gola.
-Vedo che sei giunta alla mia stessa conclusione..Solo che un uccellino, mi ha confidato che una persona di nostra conoscenza, questa sera, verrà a casa tua perché vorrebbe parlarti.. e se tu..che so, li accompagnassi alla gabbia..ti accerteresti che non accada nulla a Ed..nel caso che  io non fossi presente..
Abbracciai di slancio Seth, proprio davanti al cancello di casa. – Ti ho mai detto che ti adoro, Seth Clearwater? !
 Poi corsi verso la porta.
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Non vedevamo Edward dalla notte precedente. Era quasi ora di pranzo per gli umani, e speravamo che sarebbe almeno sceso per salutare Bella,  ma lui non aveva nemmeno messo il naso fuori dalla sua stanza. Carlisle mi scrutava da dietro il grosso libro di anatomia che fingeva di sfogliare da quando era sceso in salotto. Mike, aveva appena finito di cucinare e osservava distratto la finestra, probabilmente in attesa della sua coinquilina.
-Avanti, dimmelo..
Carlisle abbassò il libro e se lo sistemò in grembo, – Alice - Sospirò piano.-  Forse, hai calcato troppo la mano con tuo fratello, ieri sera..Non credo l’abbia presa bene..Conoscendolo, adesso si starà crogiolando nei suoi pensieri facendosi del male..Dovresti salire e chiedergli scusa..o almeno tentare di farlo ragionare..
Sbuffai. Ma perché dovevo avere per fratello un tale impiastro.!?
In fondo, però,  sapevo che Carlisle non aveva torto, non del tutto. Stavo portando, Edward, all’esasperazione e lo sapevo bene. Ero talmente felice per lui, da dimenticare quanto fosse difficile per quel vampiro bacchettone lasciarsi andare..E in più, un po’ ci godevo a vederlo in preda all’ansia e a sentimenti che non aveva mai provato prima. Lo so, ero perfida, ma Ed era sempre stato il più pacato e tranquillo di noi, a parte certe sue visioni melodrammatiche della vita, tipiche del romanticismo ottocentesco..Quindi mi ero divertita a metterlo in difficoltà, solo che non avevo tenuto conto che i  suoi sentimenti per Bella fossero così radicati, e così facedo lo avevo fatto soffrire.
Mi alzai dalla sedia a dondolo in cui mi trovavo e mi avviai verso la scala, quando notai Bella sul cancello che abbracciava Seth. Questo non lo avevo calcolato..a mio fratello sarebbe preso un colpo..Cercai di concentrarmi sul futuro e non vidi in quello di Bella niente che avrebbe potuto allarmarmi, poi vidi Aro. Un visione chiara, quasi come se me lo trovassi davanti.
-Alice? Cosa vedi? Problemi?
-Nessuno.- Sospirai. Non volevo allarmare Carlisle prima di averci capito qualcosa io stessa.
In quel momento Bella fece il suo ingresso dalla porta.
-E’ questa l’ora di ritornare? – esordì Mike non appena la vide. Io non mi  feci scappare l’occasione.
- Mike, ha ragione Bella, stamattina sei uscita senza dire una parola eravamo in pensiero..Ed non ha fatto che chiedere di te..
Carlisle, che si era rituffato sul suo trattato, riemerse per ammonirmi- Alice! Di cosa avevamo appena parlato?!
Mike invece, capito il mio gioco, rincarò la dose. - In effetti, a parte che ti sto aspettando da un’ora per il  pranzo, ci hai lasciato ben pochi indizi per sapere dove fossi..
Bella ci guardò stupita ed incredula, poi rispose, con mia somma soddisfazione, all’unica cosa che il suo cervello aveva receoito come degno di interesse, l’accenno a Edward.
-Mi spiace..non credevo..Volevo parlare con Ateara ma alla fine..insomma ho scoperto..Ma Edward dov’è?
Guardai Carlisle trionfante, mentre osservavo Bella che rossa in viso, cercava di spiegare ciò che nemmeno lei sapeva.
Forse era il momento di far sì che quei due si parlassero. Così gettai l’amo sperando che il pesce fosse abbastanza affamato.
-Beh..ora è in camera sua..
Bella parve sorpresa dalla mia risposta, ma non si perse d’animo.
– Allora io salgo e gli dico che sono tornata..tanto più che devo dirgli della caccia di stasera..Grazie Alice.
Una volta che Bella sparì per le scale, io e Mike che sogghignava, ci scambiammo un cinque d’intesa.
-Certo che siamo una bella squadra, eh, Alice?
Gli sorrisi. In effetti era una spalla ottimale, quasi come Emmett per combinare qualche casino.
Carlisle si alzò rumorosamente.
-Alice..Mike..Spero solo che sappiate quello che state facendo..- poi si diresse verso le scale.

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Capitolo 20
*** 20 ***


leg20 Mi avviai lungo le scale e percorsi il corridoio. La porta in fondo era quella di Edward. Mi avvicinai decisa e bussai.
Non mi arrivò alcuna risposta. Quindi feci un altro tentativo.
-Alice..falla finita. Non ho voglia di parlare con te, né con nessun altro. Lasciami stare!
La sua voce era dura e non ammetteva repliche, tanto che non volli insistere oltre, infilai la rampa sulla mia destra e mi rintanai in camera mia.
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Non avevo ancora visto né Bella né Eddy, e fui quasi tentata di pensare che il mio piano fosse andato meglio del previsto, ma quando vidi Mike ridiscendere le scale dicendo che Bella gli aveva comunicato dalla sua stanza, che non sarebbe scesa per il pranzo, sentii la rabbia salirmi al cervello.
Non poteva andare tutto bene quando si trattava di quell’imbranato cronico di mio fratello, era impossibile anche solo pensarlo.
Salii le scale alla mia velocità e dopo aver bussato alla porta di Edward, non attesi nemmeno che mi rispondesse, facendo irruzione.
La stanza era totalmente immersa nell’oscurità e lui era sdraiato sul letto con le gambe a penzoloni. Teneva gli occhi chiusi  e stava immobile senza quasi respirare,- non che ne avesse bisogno- con l’ I-pod nelle orecchie.
L’unica reazione che ottenni al mio arrivo non troppo gentile, fu che Ed si voltasse su un fianco dandomi le spalle.
Iniziai a battere il piede sul pavimento, nervosa, se avessi potuto lo avrei incenerito con un occhiata.
-Alice..visto che hai dimostrato ampiamente di saper usare le porte, vedi di riprendere la tua strada e levati dai piedi..
-E se non me vado..- lo sfidai.
Senti un ringhio sommesso. Chiusi la porta. – Ed, ma che hai?
-Che ho? E me lo chiedi anche? C’è che forse quello che mi hai detto è vero..c’è che non vorrei che fosse così, ma quella ragazza mi ha stregato.. Sei contenta! Ho anche io le mie debolezze Alice, non avrei mai voluto che fosse così, ma lo è..Cosa posso dirti ancora, che avevi ragione!? Avevi ragione. Ora posso fartela io una domanda? – era esasperato e sconvolto. Doveva aver riflettuto parecchio in quelle ore e mi accorsi, mio malgrado,  di essere io la causa di tutto.
- Ora, cosa mi consigli di fare?! Perché lo sai che è una storia che non può avere un seguito..- aggiunse lui amaro.
Abbassò la testa e se la strinse fra le mani. Il moto di rabbia stava scemando, e Edward, dopo quel primo istante, stava ritrovando via via la sua calma.
-..Scusa, non so cosa mi ha preso..Alle volte mi comporto come un diciassettenne senza controllo..
Lo abbracciai forte e poi gli scompigliai i capelli- Ed..tu sei un diciassettenne..solo che ci stai facendo i conti soltanto ora..Scusa per ieri sera..non avrei dovuto. Tra te e lei non so chi sia il più insicuro..comunque, quasi un’ora fa Bella è venuta a bussare alla tua porta..
Mi guardò stupito.
-    Non mi guardare così, non sono stata io a mandarla via in malo modo..credo che volesse parlarti..Adesso è in camera sua..se tu volessi in qualche modo rimediare.
Stavo quasi per andarmene, quando non resistetti  - ..Non c’è niente di sbagliato in te Ed..quello che provi è del tutto normale. A lei non interessa che tu sia un vampiro..perché devi essere tu quello che ci dà tanto peso?!
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Dopo essermi liberato di Alice, decisi di andare da Bella. Non mi  ero comportato bene con lei. Sapevo che era sbagliato quello che provavo in sua presenza, ma non era colpa di quella dolce e indifesa ragazza. Mi alzai dal letto dove ero stato sdraiato per tutto il giorno e mi andai a fare una doccia. L’acqua mi schiarì le idee, quindi, dopo aver sbirciato fuori dalla porta per assicurarmi che Alice non si fosse di nuovo introdotta in camera mia, uscii dal bagno finendomi di asciugare.
Quando ormai stavo terminando di allacciarmi la camicia bianca che avevo scelto, sentii un rumore di passi e un leggero colpo sulla porta.
-Avanti.
Isabella era lì davanti a me, ed esitava ad entrare.  La osservai ancora un secondo, tanto per appagare la vista di così tanta grazia. O almeno, così era per miei occhi.
-Scusa, posso entrare?
Mi passai l’asciugamano sulla testa, sentivo le gocce d’acqua che ancora imperlavano i miei capelli, che calavano, veloci, dal collo, ma non vi badai, la mia attenzione era rivolta altrove. Se solo avessi potuto leggere la sua mente per un secondo, avrei forse chiarito tutti i  miei dubbi, forse sarei riuscito a parlarle dei miei sentimenti. Forse. Perché era altresì vero che io ero un vampiro, e mai come ora avevo maledetto questa mia condizione, mentre lei era tutto ciò che un’anima dannata  non avrebbe mai dovuto, nemmeno, sfiorare. Mi sorrise e mi domandò se poteva sedersi sul letto.
-    Prego..ma è anche casa tua!
Mi sorrise timida, ed io ne rimasi abbagliato.
-Come stai? – mi chiese titubante – Sei ancora di pessimo umore?
Un’altra cosa che non sarei mai riuscito a spiegarmi era come riuscisse sempre a scardinare in me i nuvoloni del mio pessimismo e a riportare la calma. Ero, quasi, sereno con lei. Quasi, perché si focalizzava sempre più in me, il tormento che avrei dovuto subire quando l’avrei lasciata. Perché, se non potevo sperare davvero nell’intuito femminile di Alice, ed ero consapevole di non riuscire a leggere nella sua mente, ero anche del tutto certo che probabilmente lei provava sì qualcosa per me, ma doveva essere per forza, solo..
All’improvviso i miei pensieri vennero distolti dal loro fluire. Il cellulare di Bella stava suonando. Le note di Claire de Lune di Debussy, ci circondarono veloci. Scelta abbastanza insolita per una ragazza di quest’epoca, soprattutto se  si pensa che Debussy( 1862- 1918) è quasi un mio contemporaneo, o almeno il suo anno di morte coincide con il mio..Solo che io.. sono ancora qui.
Si scusò imbarazzata e guardò il numero. Fece una smorfia, ma alla fine si decise a rispondere.
-Si, cosa vuoi?!
Non me la sarei mai immaginata così brusca, se lo avesse fatto con me sarei ammutolito. Un momento, io non le avrei mai potuto telefonare.
-Si scendo. Ce l’hai un minuto, o.. hai prenotato una tolettatura completa? Si, glielo stavo per dire..Jake..
Il cane..ecco chi era al telefono. Ma come si permetteva costui di chiamare il mi splendido angelo e di farla innervosire..
-Il mio angelo?Un momento,  Lei non è tua Edward! Controllo, devi mantenere il controllo!
- Lo so..anche io. – mi sorrise serena- Scendiamo subito, a dopo. A proposito Jake, io vi accompagno..
Sentii che il cane aveva qualcosa da dire, ma si trattenne, ora forse, Bella avrebbe spiegato anche a me.

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Capitolo 21
*** 21 ***


leg21 Alla fine, anche se in modo un po’ frettoloso,  mi aveva detto ciò che volevo sapere, cioè che sarei stato scortato alla gabbia, per nutrirmi.. ed ora mi trovavo dietro Black e Bella, che mi teneva per una sorta di catenella che il cane aveva fissato al bracciale del mio polso. Ero al guinzaglio, ed era una cosa che mi faceva andare in bestia.
-Stai calmo! Ti prego Ed, niente pazzie! – Ecco l’ultimo pensiero che mi era arrivato da Alice, che naturalmente aveva già visto tutto.
Di tutta questa assurda situazione la cosa che mi colpì di più fu l’atteggiamento di Isabella. Lei che sembrava sempre così impacciata in mia presenza, e che ero più che certo non la pensasse come la maggior parte dei cani, non aveva esitato  a prendere il capo lungo del mio laccio e a farmi segno di seguirla. Decisi di stare al gioco, non sapevo quali fossero le sue intenzioni, ma di certo non erano cattive.  O perlomeno, ci speravo.
-Sai Bells, mi sei mancata..
Il cane stava iniziando a darmi terribilmente sui nervi.
-..E in fondo volevo avere la possibilità di scusarmi con te..Non avrei dovuto tirare fuori Charlie..al Consiglio..Solo che quando mi hai dato del mostro..
Il mio miracolo personale sospirò. – Jake, tu non sei un mostro, solo che ogni tanto ti dimentichi di contare fino a dieci..mila prima di partire a spron battuto!
Era ironia quella che leggevo fra le righe del discorso di Bella?
-Bella..lo sai che non riesco a rimanere arrabbiato a lungo con te..ma questa storia dei vampiri..Mi aveva preso un po’ la mano..- si voltò di sfuggita verso di me che lo squadrai, sfidandolo.
-Chissà dove voleva andare a parare il lupacchiotto..
- Jake, stai cercando di chiedermi scusa? No perché, per adesso il tuo tentativo sta andando a vuoto..
-E dai Bells!Lo sai come sono fatto..Tu ti arrabbi ed io mi crogiolo nei sensi di colpa..E’ normale!
Lei sorrise e scosse il capo. Il suo profumo mi arrivò come una sferzata. Sentivo i pensieri del lupo sempre più indecisi. Sembrava volesse fare qualcosa ma, continuava a cambiare idea.
-Dai Bells, perdono..- le disse lui facendo gli occhi da triglia. Quindi le prese la mano e gliela strinse, mentre si avvicinava e le baciava i capelli. Fu un istante, mi accorsi  troppo tardi che trattenni il respiro e che un ringhio salì profondo dalla mia gola.
Jake si rabbuiò e si voltò minaccioso verso di me, mentre i due protettori che ci seguivano, si fecero più vicini.
Bella cambiò espressione e sembrò sbiancare. Stringeva troppo la catenella che mi teneva legato a lei, tanto che le nocche delle  mani divennero più bianche.
-    Allora non ero andato poi così fuori strada sostenendo che il tuo animaletto d compagnia non era poi così docile..- disse il lupo rivolgendosi a Bella, che sembrava spaventata a morte, ma rimanendo con gli occhi fissi su di me.
-    Ora ho la scusa per dargli la strigliata che merita-  i minacciosi pensieri del cane mi arrivarono veloci alla mente.
Mi preparai ad affrontarlo, mettendomi in posizione di difesa, non potevo rischiare che colto dall’ira coinvolgesse anche Bella, ma quando mi mossi sentii che Bells aveva tirato il laccio che cingeva il mio polso in modo da accorciarlo. La guardai senza realmente capire, attonito.
- Jake, fermo!- sentii che diceva, dura-  Edward non voleva fare del male a nessuno, ha fame tutto qui e le nostre inutili chiacchiere lo avranno fatto indispettire. Sono certa che ti farà immediatamente le sue scuse..
-Stavamo scherzando?Pronto? Io scusarmi col..cane? E per cosa poi? Perché era stato troppo appiccicoso con l’unica donna  che mi aveva preso il cuore in tutta la mia lunga e travagliata esistenza? E lui allora? Ero veramente arrabbiato. Come poteva Bella chiedermi questo!?
Poi la guardai. I suoi occhi castani erano tesi, brillanti e concentrati su di me. Cosa potevo leggervi se non paura, ma paura per cosa? Per me?!  Poi lessi la sua  muta preghiera sulle sue labbra.
-Ti prego..
Il mio amor proprio mi avrebbe tormentato per sempre, ma come avrei potuto deluderla. Mi rilassai, stavolta avrei dovuto chinare la testa.
-    Scusa..cane..Non volevo attaccarti. Sono solo impaziente di nutrirmi..
Jacob mi squadrò minaccioso sovrastandomi con la sua altezza, per un attimo aspettai un colpo che non  arrivò. Poi lo sentii rilassarsi e ridere.
-Sai Bella, dovrai spiegarmi come sei riuscita ad ammansirli in questo modo..è proprio il classico animaletto da salotto..Che fosse un damerino l’avevo già capito..ma non pensavo fosse anche così arrendevole.
Quando arrivammo alla gabbia e fui liberato dal guinzaglio mi rilassai. Quel cane mi stava mettendo a dura prova, quindi decisi di lasciarmi andare e di concentrarmi solo sulla caccia.
                                                        ------------------
Dopo un’ora passata a dire cretinate con Jake, mi saprei dovuta sentire più leggera, invece non riuscivo a dimenticare lo sguardo feroce di Edward. Poi Jacob mi richiamò alla realtà.
-Tra venti minuti andiamo a riprendere il tuo vampiro..Sai che mi ha sorpreso?
- Perché ? – gli domandai distratta.
-Non mi ero mai trovato nella situazione in cui un vampiro, con un Lican di fronte a sé, invece di mettersi in posizione di attacco, per contrastarmi, si metta sulla difensiva..Sembrava quasi che volesse proteggerti dalla mia furia..ma cosa crede?  Come se potessi mai farti del male..- Scosse il capo incredulo - Scusa Bells, probabilmente mi lascio troppo prendere dalla fantasia!
Ci recammo al recinto e trovammo Edward, senza nemmeno i vestiti un po’ sgualciti, che ci osservava. Sembrava ci stesse aspettando da un po’. Jake gli rimise il laccio e me lo consegnò, poi suonò il suo cellulare.
-Dimmi Sam!
Edward mi osservava tranquillo, sorridendomi. I suoi occhi erano, ora, di un caldo color miele in cui mi sarei volentieri persa.
A quel punto tornò Jake, che si era leggermente allontanato da noi, per poter parlare con Sam.
-Scusa Bells, non ti posso riaccompagnare. Sembra che ci siano dei problemi dalle parti di Port Angeles..Sam stava tornando ma ha innescato una traccia e, bè, vuole che lo raggiunga. Ce la fai da sola?- mi chiese gettando uno sguardo fosco verso Ed.
- No problema..fai attenzione..
-Io? Sempre!
Quindi sparì inghiottito dal bosco.


Ok, vi ho postato subito il capitolo seguente, perchè..ero stata un pò cattivella a lasciarvi così..abbiate solo un pò di pazienza..Non è facile per me scrivere  il capitolo che sto cercando di affrontare..ed è quello che mi sa, i più stanno apettando..un abbraccio e un enorme grazie a tutte le persone che continuano a commentare..Non ho parole! Ed anche a chi mi ha messo fra i preferiti..siete incredibili!ciao Ale

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Capitolo 22
*** 22 ***


leg22 Ok, ci sono riuscita..ma vi assicuro che non è stato così facile..Fatemi poi sapere cosa ne pensate,! per oggi niente secondo capitolo..non ce la posso fare..Un abbraccio e un grande grazie a chi ha ancora la pazienza di leggere, Ale

Mi ritrovai sola con Edward e la prima cosa che feci fu di levargli quella sorta di guinzaglio. Ero arrabbiata con lui. Volevo parlargli del suo comportamento, ma il mio coraggio vacillò.
-Grazie.- mi sorrise anche stavolta, ma senza convinzione. Sembrava che lo innervosisse il fatto di essere rimasto da solo con me.
Il silenzio era incontrastato, ed io non volevo essere la prima a rompere quell’atmosfera, fino a quando non ce la feci più.
-..Ma si può sapere cosa ti è saltato in mente? – sbottai - Perché ti sei comportato così? Mi sarebbe potuto venire  un infarto prima, e se Jake ti avesse attaccato? Mi dici come avrei fatto io?
- Scusa non avrei dovuto..Non voglio che tu abbia paura di me..Ti devo aver spaventato a morte..
-Scusa un corno, Edward! – stavolta avrei retto il suo sguardo –  Non ho avuto paura di te, stupido, era più che altro paura.. per te..-sussurrai le ultime sillabe, quasi sperando che lui non potesse coglierle.
- Perché ti sei comportato così?
-Bella, calmati..io non credo che ..
-E non creder che te la caverai con un “ Bella calmati..”, perché a questo punto  sei molto più nei guai di prima, perché non hai di fronte un Lican, hai me contro. Voglio una spiegazione, la esigo. E non accetterò altro, quindi se stasera vuoi tornare a casa..                                                    -------------------------
Quella piccola umana, sì, che aveva del carattere, molto di più di quello che mi ero immaginato. Emmett se l’avesse vista affrontarmi così, mi avrebbe preso in giro per almeno un anno. E io cosa stavo facendo intanto? La guardavo imbambolato e non sapevo come uscire da quella situazione.
-Bella.. – provai a dirle.
Lei per tutta risposta si accucciò in terra e mi avvisò- Sto aspettando..
Soltanto ora riuscii veramente a comprendere ciò che il cane aveva pensato, quando lei  lo aveva affrontato a viso aperto. Non avrebbe accettato una scusa veloce questa volta..quindi tentai di attaccare per primo.
-..E tu allora? Perché mi hai difeso? Sono in grado di badare a me stesso.. ragazzina..
Fui cattivo. Non avrei dovuto chiamarla così, ma speravo di distogliere l’attenzione da me. Le sue gote erano rosse di rabbia, sentivo il suo sangue correre sempre più veloce nelle vene, pensai che avrebbe lasciato perdere, dato il suo evidente stato di alterazione nervosa. Ma niente di tutto questo accadde.
Bella sospirò.
-Tu non te rendi conto, vero? – la osservavo curioso e mi sedetti proprio di fronte a lei. La sua voce, ora più bassa,  mi arrivava come un soffio - .. Dell’effetto che provochi su di me..Di quello che sento.. quando mi sei vicino..
Ora gli occhi di quell’angelo non reggevano più il mio sguardo da predatore, ma erano bassi. La sua voce era tornata normale, il suo flusso sanguigno stava rallentando, la rabbia stava lasciando il posto a qualcosa d’altro. D’un tratto notai che nel polveroso terreno sotto il suo viso, si erano materializzate delle piccole impronte. Erano lacrime quelle?
Mi schiarii la voce. Mi sentivo veramente inutile in quel momento. Perché piangeva? Come ero riuscito a far piangere la mia unica ragione di esistere?  Cercai, lentamente, di sollevarle il viso per guardarla in faccia, ma le si ritrasse.
Stavo per parlare, quando fu lei che mi anticipò.
-..Non so da che parte iniziare..- era confusa, parlava a scatti fra un singhiozzo e l’altro, -..ti rendi vagamente conto che, se Jake ti avesse fatto del male, io..
- Tu..?!
Se il mio cuore non fosse stato muto da così tanto tempo, credo che avrei faticato non poco a farlo chetare. Temevo quello che Bella mi stava cercando di dire ma, allo stesso identico modo, sussultavo e gioivo perché i suoi sentimenti faticavano, del tutto identici ai miei, ad uscire e a manifestarsi per ciò che erano.
-Non dirlo..- le sussurrai con una voce rotta che meravigliò anche me. Avevo ormai perso tutta la sicurezza ostentata fino a quel momento. Sapevo che se lei mi avesse palesato ciò che il mio spirito temeva ed agognava al tempo, bè, non avrei potuto fare altro che confessarle tutto ciò che provavo ogni qual volta che lei sorrideva, si sistemava una ciocca ribelle dietro l’orecchio, pensava, o mi lanciava uno sguardo, anche distratto. .
E se davvero lo avessi fatto? Se davvero le avessi confessato ciò che realmente provavo per lei? A quel punto entrambi saremmo stati perduti. Non mi importava di me, la mi anima era già irrimediabilmente compromessa, ma cosa sarebbe stato della sua? Dovevo tacere..ma lei per prima, non doveva parlare..
Bella si alzò di scatto e mi fissò con i suoi, grandi e loquaci, occhi color cioccolato.
-Perché non dovrei parlare..- sussurrò asciugandosi col dorso della mano una lacrima solitaria.
-Se Jake ti avesse attaccato e colpito..o peggio..-faticava ancora a controllare la voce.
- Edward..preferirei che un vampiro mi uccidesse adesso,  piuttosto di sapere che qualcuno ti possa , in qualunque modo, ferire o comunque farti qualcosa di male..Non volevo ammetterlo nemmeno con me stessa..ma..
-Ti prego..- ero ancora seduto a terra e non volevo incrociare suoi occhi, la mia voce era ancor più roca e bassa - ..non dirlo..
- Edward..non posso più ignorare che..che..mi sono innamorata di te..E non mi interessa se  sei un vampiro e se, magari, più di una volta hai agognato il mio sangue..Io credo..- e non penso di essermi sbagliata – che anche tu ..Io ho la certezza che non potresti mai farmi del male..
Le emozioni che attraversarono la mia testa in quel momento, non le potrei quantificare. Sapevo soltanto che un’invisibile filo rosso mi aveva inesorabilmente legato a lei e che nessuno, nemmeno se il diavolo in persona, fosse venuto a reclamare il mio corpo, sarebbe riuscito a separami da lei.
Ero perso in quei pensieri quando mi resi conto che Bella mi stava osservando, attenta ad ogni mia mossa. Probabilmente si aspettava che le dicessi qualcosa, qualunque cosa sarebbe stato meglio del silenzio che ora ci sovrastava.
Aprii la bocca come per dirle..ma non ne uscì alcun suono. Ero paralizzato e sotto shock dalla felicità che stavo provando. Riuscii, non senza sforzo, a mettermi davanti a lei e cingerle gentilmente la mano, sussurrando queste parole.
-La mia vita ti appartiene. Dalla prima volta che ti ho visto dal buio di quella fredda e angusta gabbia, non ho potuto fare altro che pensare a te..- le mie parole mi arrivavano strane, distorte, ma non me ne curai. Io l’amavo e soltanto la consapevolezza che quel sentimento fosse così ricambiato mi toglieva il fiato..non c’erano più parole.
In quel momento realizzai pienamente ciò che Alice aveva visto nella sua visione. Loro sarebbero tornati a casa, io nonostante questo significasse restare assoggettato ai Lican, non l’avrei abbandonata. Anche se avessi dovuto passare tutto il resto della mia esistenza schiavo di queste creature, la sua sola vicinanza mi avrebbe fatto superare tutto quello che mi si prospettava.
Poi chinai la testa davanti alla sola donna che, da quel momento in poi, avrebbe avuto l’ usufrutto sul mio cuore. Isabella ed io ci appartenevamo...

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Capitolo 23
*** 23 ***


leg23 Edward mi aveva letteralmente lasciata senza parole. Quello che io gli avevo confidato aveva sortito un effetto,  che non avrei mai potuto, anche solo ipotizzare. Lui mi amava, allo stesso modo in cui io sentivo di amare lui. Con la stessa, disperata, passione che mi divorava l’anima.
Era stato difficile  gettarsi alle spalle tutti preconcetti e gli insegnamenti che, per anni, ci avevano instillato. Ma ci ero riuscita. Ed ora? Tutto sarebbe stato dannatamente e meravigliosamente più complicato. Di certo c’era che non avrei mai potuto parlarne con Seth, il sistema di comunicazione dei Lican ci avrebbe tradito, e alla fine Jake lo avrebbe saputo. Jacob non avrebbe potuto capire, sapevo che per lui non ero solo un’amica..ciò avrebbe solo esposto Edward alla sua furia cieca.
Non potevo permetterlo.
Mike..Bè Mike era un altro paio di maniche. Avrei potuto fidarmi del buon Newton, ma solo dopo averlo fatto giurare, pena la caduta della sua testa,  di non lasciarsi scappare mai nulla.
Poi c’era Alice. Oddio, come avremmo fatto a  dirlo ad Alice? E, soprattutto, come l’avrebbe presa? E Carlisle?
Edward mi abbracciò prudente. Sembrava non del tutto certo di ciò che stava facendo, di ciò che era appena accaduto, di ciò che mi aveva confidato. Sembrava ancora insicuro, su quello che sarebbero potute essere le sue reazioni alla mia vicinanza. Ma il suo sguardo era fiducioso, non avevo mai visto sul suo splendido volto, una tale tranquillità e quiete.
Arrivammo nei pressi di casa. Edward non aveva ancora staccato la sua mano dalla mia, quando improvvisamente mi lasciò. Lo guardai senza capire.
-Rimettimi il guinzaglio..- disse mostrandomi il polso- girano troppi Licantropi.. senza museruola..e di certo non sarebbe una buona cosa se ci vedessero per mano.
Sospirai e feci come lui mi aveva detto. A quel punto, mi pesava come un macigno che Edward dovesse camminare dietro di me. Ma d’altronde, era meglio così.
Arrivammo alla casa che ormai era buio pesto. Neanche a farlo apposta ad aspettarmi sul cancello c’era Seth.
-Caspita Bella! Hai frantumato ogni tuo altro record dell’assurdo! Come ci si può mettere quasi un’ ora per tornare dal recinto?!
Annaspai. Sentivo che sarebbe stata dura mantenere un comportamento consono alla situazione, ed Edward pareva più allarmato di me.
Seth, avvicinandosi a Edward e sganciandogli il laccio,  sempre meno serioso, aggiunse-..Più che altro sono preoccupato per te, Edward..come hai fatto a perderti?!Se Jake sospettasse che i vampiri, con Bella, perdono l’orientamento.. la userebbe come arma impropria!
Per nostra fortuna il rapporto che io avevo instaurato col lupo quindicenne era molto scherzoso. Io a quel punto mi lasciai andare, e rilassatami, gli risposi per le rime.
-Ah si?! Allora io farei perdere l’orientamento ai vampiri? Senti chi parla, ma se lo scorso anno, per Halloween sei andato di pattuglia e ti sei perso il branco? E sarei io la svampita?
-Quella volta non fu del tutto colpa mia..e tu lo sai Bells..
 Intanto eravamo entrati in casa dove trovammo Mike e Carlisle che giocavano a scacchi, mentre Alice..Bè, Alice sembrava molto più strana del solito.
- E di chi sarebbe stato l’errore? sentiamo..Sei grande e grosso e vorresti dare  la colpa a una candida e docile fanciulla?!- risposi con falsa innocenza.
Mike chiese a Seth se voleva restare per cena.
– Si, se per voi..- disse rivolto ai vampiri – Non è un problema?!
Carlisle e Alice si dissero felici dell’idea, mentre Edward, che rimase sulle sue,  fece solo un cenno d’assenso.
-Bene, lo hai voluto tu Bella. Ora racconterò ai nostri ospiti cosa sei riuscita a combinare la vigilia di Halloween dello scorso anno. Dovete sapere che qui per Ognissanti, si organizza una specie di mercatino delle cianfrusaglie, poi chi è in grado..Bells dallo scorso anno è esentata..- lo guardai tentando di spaventarlo-  ..Può mettere in vendita anche cose fatte con le sue mani..Visto che la signorina è negata con gli aghi, Isabella decise che avrebbe - aiutata dalla chimica-  tentato di ottenere un estratto di rosa canina. La cosa di per sé non sembrava pericolosa, quindi tutti noi, vero Mike?, l’abbiamo incoraggiata..Quello che non sapevamo era che Bella, temendo di fare un estratto troppo poco resistente sulla pelle, aumentò le dosi in maniera esponenziale. Quella sera Bells pensò bene di farmi sentire l’essenza prima di tutti, solo che non aveva calcolato il fatto che il mio senso dell’olfatto è ben più sviluppato di quello di chiunque altro..Morale, Sam ci chiamò di pattuglia e io non facevo che starnutire, partii in ritardo e una volta nel bosco mi accorsi che non riuscivo a capire dove si fossero diretti gli altri..
-..Quindi mi telefonò e mi chiese se, per caso, qualcuno mi avesse detto dove si erano diretti..Prese una lavata di capo da Jake..di cui ancora si parla..- dissi ridendo, fra le lacrime.
Quella sera mangiammo schifezze seduti sul divano e sui cuscini sparsi sul tappeto, raccontandoci tanti di quegli aneddoti, che ci si sarebbe potuto scrivere un libro. Mike, si divertiva come un matto mentre raccontava ad Alice come lui e Seth si erano rifiutati di fare Babbo Natale per i bimbi della riserva, per poi ritrovarsi la sera della Vigilia, entrambi col costume di Santa Claus..
-La cosa più divertente- aggiunse poi Seth - fu quando entrando, un bimbo si avvicinò a Mike, dicendo, “ma tu non sei Babbo Natale, tu sei Newton..”
Alice ed Edward risero a certi racconti, più che ad altri, mentre Carlisle ci guardava, pensoso. Non so cosa avesse in mente, ma quella sera ero troppo felice per preoccuparmi di certe sfumature.
 Quando la pendola del salotto suonò l’una, io mi decisi ad andare a dormire. In effetti non sarebbe stato facile addormentarmi quella sera, ma non potevo rischiare di insospettire nessuno, quindi salutai Seth e Mike, ricordando a quest’ultimo del compito di biologia del giorno successivo. Poi lasciai la buonanotte a tutti e mi diressi verso la mia camera.  
                                                                 ------------------------
Osservavo, senza dare troppo nell’occhio, sia Edward che Bella. Da quando erano tornati da quella che qui chiamavano, la gabbia, c’erano stati almeno due cambiamenti nel loro modo di agire. Edward, pur cercando di non farsi notare, continuava a tenere gli occhi fissi sulla mia migliore amica, lei invece, faceva di tutto per evitare di guardare nella sua direzione.
Piano ben orchestrato?
Non avevo ancora tutti gli elementi per poter parlare, sapevo solo che ad un tratto avevo avuto una visione molto nitida di Ed  e Bella che finalmente, avevano scoperto le loro carte. Non avrei dovuto attendere a lungo per sapere la verità, solo che, se immaginavo che Bella sarebbe stata troppo stanca per raccontarmi tutto questa sera, sapevo anche che avrei dovuto torchiare Ed parecchio, per sapere qualcosina.
Era tutto terribilmente frustrante.
Verso le tre Mike, decise che era ora di raggiungere il suo letto e augurò la buonanotte. Seth, molto più allenato a fare le ore piccole, si scusò e si diresse verso la porta, dicendomi che mi sarebbe venuto a prendere in mattinata per la caccia.
Carlisle sembrava pensoso e alla fine quando parlò, mi fece parecchio riflettere.
-    Dai racconti di quei ragazzi stasera, mi sono reso conto che il trattamento che questi Lican ci riservano, non è del tutto immeritato..Tutte le loro storie di questi ultimi anni, per quanto divertenti e leggere, hanno un tratto comune molto triste..
Edward, che da un paio d’ore sembrava assente, si fece attento.
-..Sono tutti aneddoti che parlano della loro vita in questa comunità ma, nessuno di loro, o soltanto pochissimi, sanno cosa significa vivere nel calore di una famiglia..Sono dei giovani adulti che si aiutano a vicenda, anche perché non possono più contare su quelli che erano i loro cari..I Volturi, in questo, hanno fatto un lavoro capillare..
Mentre Carlisle stava facendo quella riflessione, ebbi una visione molto chiara che mi strappò un grido di gioia. Jasper stava arrivando. 

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Capitolo 24
*** 24 ***


leg24 La riflessione di Carlisle non era sbagliata. I Volturi avevano decimato  generazioni intere di umani e chi si era salvato, a costo di profonde cicatrici, per lo più odiava tutti i vampiri, senza distinzioni di sorta. Questi ragazzi, cercavano a loro modo, di restare a galla.
-Hai ragione, papà..Però, poi penso a Mike. Lui ha subito qualcosa da cui pochi si sarebbero ripresi, nonostante questo però, era qui con noi stasera..ciò mi fa essere più ottimista verso il futuro.
Alice mi squadrò come se avesse davanti un alieno. In effetti non erano da me certe ottimistiche previsioni. Solo che la mia situazione attuale, non mi permetteva di essere prudente come mio solito.
Sapevo che Alice mi avrebbe chiesto qualcosa riguardo a ciò che, di sicuro, era entrato nelle sue visioni. Non aveva però calcolato che io non desideravo farle sapere niente. Ciò che Bella ed io avevamo condiviso era ancora così fresco e sconvolgente per il mio io, che ancora non riuscivo a capacitarmi delle varie implicazioni.
Sarei potuto restare vicino a lei, era certo, ma la mia situazione non era delle migliori. Il suo sangue continuava ad essere come una potente calamita per me, e questo era un fatto da non sottovalutare. Poi occorreva tenere presente anche un altro fattore, io sarei rimasto sempre un essere inferiore per la società in cui lei viveva, e a causa di questo particolare, non avremmo mai potuto nemmeno gloriarci di tutte quelle piccole cose che chiunque, potrebbe ritenere normale, date le circostanze.
Non avrei mai potuto darle la mano in pubblico, tenerla stretta a me, magari sotto un albero, durante un picnic...ci sarebbe sempre stato un abisso a dividerci o, nella peggiore delle ipotesi, un licantropo.
Mentre ero preso da queste considerazioni di carattere pratico, Alice gridò.
- Jasper sta arrivando!
-Ne sei certa, Alice? – le domandai perplesso. In effetti mi risultava difficile credere che il sistema di controllo dei Lican permettesse a mio fratello di avvicinarsi tanto.
-E’ sicuro, una settimana, due al massimo. Lui ed Emmett stanno mettendo a dura prova il reticolo protettivo dei cani..Anche stasera, ci giurerei, è stata opera loro..
-Stasera? – Chiesi io cercando di evitare accuratamente l’argomento e sviarlo verso altri lidi.
-Non ci provare neanche Edward! Io so cosa ho visto..e sono convinta che il tuo ottimismo sfrenato di stasera e il buon umore, non siano dovuti al tempo..
Deglutii. Sapevo che non sarebbe stato facile sfuggire ad Alice, non lo era mai, ma mi accorsi troppo tardi che la mia sorellina era troppo decisa a estorcermi una confessione. Ciò non era un bene, quando Alice si metteva in testa qualcosa..era quasi certo che la ottenesse.
Guardai Carlisle, per trovare un alleato alla mia solitaria battaglia per la tutela della mia privacy, ma con mia grande sorpresa, mio padre si era schierato contro di me.
-In effetti Ed, figliolo..Tua sorella vorrebbe solo sapere se quello che ha visto corrisponde al vero..Quello che mi ha detto è strabiliante.Non mi fraintendere, ma..
Sapevo cosa intendeva Carlisle. Mi conosceva da quasi cento anni e, molto difficilmente mi ero aperto con qualcuno e ciò, se da un lato lo riempiva di gioia, dall'altro, temeva  mi avrebbe dato motivi in più per speculare sulla mia condizione di dannato. Mio padre, mi conosceva a fondo..
Guardai Carlisle come se lo vedessi per la prima volta. Ero sconvolto all’idea che proprio lui, cercasse con me un colloquio di quel..tipo. Mi imbarazzavo già a parlare di queste cose con Emmett o Jasper.. Con Alice non mi sarei mai voluto confrontare in vita mia..Ma Carlisle..era troppo!
Carl si rese conto immediatamente del mio disagio e tagliò corto.
-Scusa Ed, non volevo invadere la tua sfera privata, se e nel caso tu volessi parlare con qualcuno..
Sorrisi a quello che consideravo a tutti gli effetti un padre e mi voltai, augurando loro la buonanotte, mentre mi dirigevo verso le scale. Non avevo, però,  ancora fatto i conti con Alice.
Quel piccolo e insopportabile folletto, mi seguì e, non appena arrivammo davanti alla sua porta, mi trascinò in camera sua.
- Ed ora, se vuoi rivedere Bella in mattinata, ossia fra poche ore, mi dovrai raccontare tutto per filo e per segno.
Non so perché ma, in quel momento, la cosa mi suonò come, vagamente, minacciosa. Tentai una manovra evasiva. Feci un ampio giro in quella che era la sua stanza, per poi tentare di  raggiungere la porta. Ma quel diavolo di donna, fu, per la prima volta in assoluto, molto più scaltra e veloce di me.
-Non ci provare. Ora ti metti qui da bravo, e mi racconti tutto!
Con mio grande disappunto dovetti cedere. Le raccontai di tutti i miei dubbi, anche se con parecchie omissioni,  e di come Bella, fosse stata molto più decisa e risoluta di me. Dopo quasi un’ora riuscii a liberarmi della sua curiosità morbosa e mi diressi verso la mia stanza.
Fu un lampo, non so cosa mi passò per la testa, ma le mie gambe e il mio cervello non avevano le stesse intenzioni. Volevo stare ancora un po’ con Bella..pensai fosse più che normale. Mi guardai le spalle e notando campo libero mi infilai veloce su per la rampa. La porta sulla sinistra era lì davanti a me.

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Capitolo 25
*** 25 ***


leg25 Era una porta di legno, tinta di verde, del tutto simile a quella che custodiva la mia stanza. Misi la mano sulla maniglia e, con molta delicatezza, scivolai all’interno.
 La stanza era molto diversa da come me l’ero immaginata. Tutto era al  buio, ma essendo un vampiro, la cosa non era un  problema. Bella sembrava profondamente addormentata, anche se doveva esserci riuscita soltanto dopo aver cambiato posizione molte volte. Le coperte erano tutte ammonticchiate in fondo ai piedi e, la mia principessa, era abbarbicata al suo cuscino. Una cosa che non mi riuscii a spiegare subito, era perché, in quel momento, invidiai quel soffice oggetto, per quel contatto così ravvicinato. Non avevo mai provato niente di simile, in tutta la mia esistenza. Avrei voluto essere al suo posto..ma non era possibile. La mia temperatura corporea, era troppo al di sotto di quella che un essere umano avrebbe tollerato. Le avrei fatto solo del male..
Sopra il suo letto c’era un pannello di sughero. Appese su di esso c’erano numerose fotografie di Bella in compagnia dei suoi genitori, a giudicare dalla somiglianza, poi Mike, Seth..e numerose altre foto in compagnia del Cane. Mi sfuggì un ringhio sommesso, ma in fondo chi ero io per poter cancellare il suo passato..Bella in quelle foto sorrideva, e tanto mi doveva bastare..
Il suo armadio era piccolo e mezzo vuoto. Alice ne sarebbe rimasta inorridita. Poi notai che il mio Tesoro, non doveva avere un gran rapporto con l’ordine, ed ecco spiegata la sua reticenza a mostrarci la sua stanza. Le scarpe erano tutte spaiate e gettate alla rinfusa un po’ ovunque. I vestiti, per lo più erano stati lasciati appoggiati su una sedia, a parte un paio più eleganti, anche se niente a confronto dei Valentino che albergavano negli armadi delle mie sorelle. Uno di questi, era un modesto abitino chiaro, con le spalline, decorato con piccoli e delicati fiorellini viola. Doveva realmente sembrare un angelo, vestita in quel modo.
Le altre pareti, erano interamente occupate da una marea di libri. Strano che ne tenesse così tanti in camera, possedendo una biblioteca. Erano di tutte le grandezze ed edizioni, per lo più economiche e scolastiche, ma c’era un mondo in quella stanza.
Avevo sempre pensato che si poteva capire molto di una persona, osservando quali erano i suoi gusti in fatto di letture.  La stanza di Bella era per me un universo inesplorato.
I romanzi della Austen occupavano una buona posizione, proprio là, all’inizio dello scaffale. “Orgoglio e Pregiudizio”, era probabilmente uno dei più apprezzati, infatti la copia era sgualcita e sottolineata in vari punti. Mi annotai mentalmente che gliene avrei dovuta regalare un’altra copia, non appena mi fosse stato possibile. Poi notai dei classici intramontabili. Dumas, sembrava avesse un posto d’onore. Montecristo stava accanto ai Moschettieri, Tolstoj, Stendhal e  Zolà, Flobert con la sua “Educazione sentimentale” andava a braccetto con Stevenson,  McEwan e Ondaatje. Tolkien  e Ursula le Guin si dovevano essersi avvicendati parecchio, fra le sue mani. Poi c’erano quei libri che, forse, avrei preferito che Bells non avesse mai  letto, probabilmente perché mi ci ero ritrovato troppo, da quando ero un dannato. Bram Stoker, per motivi più che ovvi, era un esempio calzante, poi una serie di opere filosofiche riguardanti dannazione e redenzione.
Perché diavolo lei leggesse quelle cose, lo avrei voluto sapere...
-    Edward..
Sentii il mio nome, come  un soffio. Lei mi stava sognando?
-Fa solo che non sia un incubo..
 Mi avvicinai a lei, ma d’un tratto avvertii il mio sonaglio vibrare, mi ero mosso troppo velocemente. Ben presto mi sentii osservato.
Bella guardava nella mia direzione, ma c’era troppo buio perché realmente potesse scorgermi.
-Che faccio ora? Le dico che sono qui? Non mi prenderà per un pazzo? O peggio, un maniaco?
- Edward..sei tu? – la sentii sussurrare.
Non volevo spaventarla ulteriormente.
-Scusa..- le sussurrai. – Non intendevo spaventarti..A dire tutta la verità, però, non dovrei nemmeno essere qui..Sono un idiota..
In effetti la mia curiosità si era spinta molto al di là del lecito con Bella, ed ora non avevo la minima idea di come avrei potuto giustificarmi. Scelsi la via della sincerità, comunque non sarei riuscito a mentirle, o ad essere convincente, ed in fondo, lei meritava di meglio.
Mi avvicinai cauto, in maniera molto più lenta della velocità umana e le sorrisi.
                                                            ---------------
Non ricordavo con esattezza il sogno che stavo facendo, sapevo soltanto che la mia mente desiderava disperatamente serbarne il ricordo. L’unica cosa di cui ero del tutto certa, era la presenza nel sogno di Edward, e tanto mi bastava. Poi nel dormiveglia, avvertii un leggerissimo scampanellio e, pur non essendo del tutto sveglia, notai come  un’ombra vicino al mio letto.
-    Edward?
Il mio sogno stava continuando, non poteva essere altrimenti, se no come avrebbe potuto, il mio angelo, essere lì con me?
-Scusa.. Non intendevo spaventarti..A dire tutta la verità, però, non dovrei nemmeno essere qui..Sono un idiota..
La sua voce mi sorprese per un momento. Era tutto reale, lui era lì in quella stanza assieme a me.
Accesi la luce del comodino e notai il mio vampiro preferito a pochi passi dal mio letto. Era lì accanto e, dalla sua espressione, sembrava parecchio a disagio.
-Sono imperdonabile! – Tentò di scusarsi – Non so cosa mi sia venuto in mente..volevo stare un po’ con te, solo che non avevo calcolato che  avresti potuto dormire..
-..certo..intorno alle quattro del mattino..
-Lo so..- era sinceramente dispiaciuto – Poi però mi sono perso a osservare i tuoi libri ed, inavvertitamente, ti ho svegliata..
-Ed..non c’è problema. – mormorai sicura.
Ma la sua confessione non era ancora finita.- ..Poi ti ho sentita parlare nel sonno..hai pronunciato il mio nome..
Teneva gli occhi bassi e cercava di non cogliere il mio sguardo. Io mi sentii avvampare- Oddio! E che altro ho detto?
Lui mi sorrise. – Temo di essere arrivato troppo tardi..ma se vuoi domani notte posso rimediare..
Faceva anche lo spiritoso? Questa non l’avrebbe passata liscia. Senza pensare alle conseguenze, gli lancia il mio cuscino che lo centrò in pieno.
-Ma,  i vampiri, non avevano dei riflessi impareggiabili? Sai che sei sempre più prevedibile? E tu dovresti fare paura a qualcuno? – lo stuzzicai.
Edward mi sorrise ancora, stavolta sfiorai davvero l’attacco cardiaco, e poi, più velocemente di quanto il mio occhio avrebbe potuto cogliere, spiccò un balzo e mi bloccò sul letto.
Per un momento dimenticai di respirare normalmente, e il battito cardiaco accelerò. Lui, invece,  era veramente l’immagine della serenità, mentre sorrideva divertito.
-Dicevi? E’ la seconda volta che dici che non ti faccio nemmeno un po’ di paura..e adesso come la mettiamo?
Lo osservai. Non ero mai stata così vicino a lui, eppure in me non c’era traccia di paura. Erano ben altri i pensieri che si accalcavano nella mia testa.
Anche lui credo che venne sfiorato da quella considerazione, tanto che smise di ridere e mi guardò con un espressione sul viso che poteva dire tutto, come niente.
Rimanemmo così per quasi un minuto, poi lui sospirò e mi liberò dalla sua morsa, mettendosi accanto a me.
 Quando la sveglia suonò e sentii la voce di Mike che urlava qualcosa ad Alice al piano di sotto, mi accorsi che quel piccolo spazio che ci eravamo ritagliati,  era ormai finito.

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Capitolo 26
*** 26 ***


leg26 Mi alzai ed andai verso il bagno.
-Non ti muovere..per favore..-Gli sussurrai mentre raccoglievo per la stanza i miei vestiti abbandonati qui e là..
-Non vado da nessuna parte..Non più..
Forse mi immaginai la sua riposta, era stata pronunciata troppo piano perché un orecchio umano come il mio potesse coglierla, ma in quel momento tutto era troppo irreale e magico.
                                                        -----------------------
Bella aveva raccolto alcuni vestiti lasciati sulla sedia e si era fiondata nel bagno. Quando sentii un urlo provenire da dentro, mi avvicinai alla porta e le domandai se andasse tutto bene, la sua riposta mi spiazzò. – Si, tranquillo! Ho solo aperto l’acqua senza regolarla e mi sono ustionata..nessun problema, mi capita spesso!
Sorrisi fra me, quella ragazza era una comica certe volte. Poi non feci in tempo a voltarmi verso la porta che mi ritrovai faccia a faccia con Alice.
-Tranquilla Alice..continua a comportarti come se fossi a casa tua..
-Non fare lo spiritoso, Casanova? Hai passato la notte con lei? No,  perché ti ho cercato verso le cinque e tu non eri in camera tua..ho controllato..
Alice stava veramente rasentando la follia. Passi il fatto che a casa non mi desse tregua, ma che fosse arrivata a controllare dove passavo la notte..era eccessivo. E comunque non mi andava che facesse illazioni su Bella e me.
-Non ho passato la notte con lei..ho solo curiosato fra i  suoi libri..poi lei mi ha colto in fragrante e le ho chiesto scusa..
Alice mi guardò per un secondo poi i suoi pensieri mi innervosirono ulteriormente.
-Sei sempre più noioso, fratello..speravo in qualcosa di più..ma per come sei, è già un passo avanti che tu le abbia tenuto la manina..
Sbuffai nervoso.
-Alice, sinceramente, la mia vita è già abbastanza  complicata grazie ad Emmett..Perché mai quando non c’è lui, devi essere tu a rendermela impossibile?
Alice mi sorrise dolcemente e, come se niente fosse, cambiò discorso.
-Ho avuto un’ altra visione dei Volturi..di Aro per l’esattezza..
Se avessi potuto sarei sbiancato..- ..Come un’altra?
Alice mi spiegò che aveva già avuto delle visioni riguardanti i Volturi nei  mesi precedenti alla nostra cattura, e l’ultima di queste era avvenuta quando io mi trovavo alla gabbia, con il Cane e Bella.
-Cioè..mi vorresti dire che tu hai delle visioni sui Volturi? - mi calmai- ..Ok, può capitare..Se non li vedi che vengono qui, non ho problemi..-tagliai corto. Non desideravo che  Bella si trovasse Alice in camera.
-No, non mi liquiderai così Edward..anche il tuo futuro è cambiato..Non ti vedo più prigioniero dei cani..ora  ti intravedo, con gli occhi color rubino, a Volterra nella guardia di Aro..
Mi immobilizzai. – Alice, ma come può essere possibile?
-E’ quello che volevo sapere da te..
La guardai sbalordito per un secondo, poi le feci cenno di non parlarne con Bella, che stava per uscire dal bagno.
                                                        ----------------------
Dopo la doccia mi sentivo più rilassata, anche se poi l’effetto svanì non appena rividi Edward che, nella sua perfezione, era lì che mi attendeva.
-Mi era sembrato di sentire la voce di Alice?!
Mi sorrise tranquillo. – Sì è passata per avvertirmi  che Mike ti aspetta di sotto..Non ti preoccupare per il professore di inglese..Oggi non verrà..e comunque il tuo saggio, non è male..un’altra aggiustatina e sarà perfetto.
Lo osservai di sbieco. – Come fai a sapere che il professore non ci sarà oggi?
Ma quando Edward stava per rispondermi, udimmo la voce di Mike che proveniva dal piano di sotto.
-Bella!!! Se non ti muovi, perderemo il passaggio per la scuola. Lo sai che Jake si spazientisce.
In effetti anche dopo che i Volturi erano stati scacciati, molti vampiri nomadi continuavano a muoversi e cacciare come se niente fosse e, per questo motivo,  le due scuole superiori di Forks erano state unificate.  Il risultato fu che ora, nonostante che la mia scuola fosse fuori dalla riserva, e quindi molto più pericolosa da raggiungere e frequentare, era lo stesso la scuola più sicura per “noi” umani, poiché i Protettori erano in mezzo a noi.
Guardai Edward in modo molto eloquente.
-Va bene..te lo dirò..ma al tuo ritorno..
Annuì e scesi le scale velocemente. Riuscii giusto a bere un goccio di latte direttamente dal cartone, sotto lo sguardo allibito di Mike, che odiava queste mie brutte abitudini.  Dopo circa un minuto apparve la golf di Jacob, che come suo solito, strombazzò due volte col clacson, per avvertirci che era arrivato.
-Che maleducato..
In effetti, non potevo dare del tutto torto ad Alice. Jake avrebbe potuto anche scendere e venire a chiamarci, ma immaginai che il motivo fossero i nostri nuovi ospiti.
Il mio obiettivo, quella mattina, oltre a uscire viva da matematica, era di riuscire a spiegare a Mike la situazione. Per quello che riguardava Alice e Carlisle..Edward era stato parecchio enigmatico. Quando gli avevo chiesto se ci avrebbe parlato lui, mi aveva sorriso in modo  strano e poi aveva aggiunto che non sarebbe stato un problema.
Vai a capire i vampiri.
-Se vi fosse possibile, non andatevene molto in giro..Jake oggi è a scuola, ma ci sono altri Lican ..- mormorai rivolta a Carlisle.
Poi salutai Alice, che si avvicinò per baciarmi la guancia, era ancora strano per me, per poi sussurrare nel mio orecchio.
- Al tuo ritorno io e te dobbiamo parlare..
Mi innervosii a quella frase, e mi voltai verso Edward, che mi osservava. Avrei voluto saltargli al collo, ma non sapevo come avrebbe potuto reagire ed, in fondo, non potevamo scoprirci così. I nostri occhi si incrociarono. Quello sguardo valeva più di mille parole.

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Capitolo 27
*** 27 ***


leg27 Uscimmo di casa con passo abbastanza strascicato, soprattutto Mike che, mi annunciò  candidamente la sua, totale, estraneità ai capitoli sei, sette, otto e dodici del libro di biologia, su  cui verteva la prova di quel lunedì mattina.
-Perché me lo dici?
- Perché..tu avevi già studiato quella roba, ed essendo la mia fidata e amorevole compagna di banco, nonché coinquilina..immaginavo che..
-Immaginavi male Newton..ma ti pare che possa mettermi a suggerirti le risposte? Ma se impazzito..Se ci becca quella di Biologia, ci impaglia, altro che..
A quel punto mentre raggiungevamo la macchina di Jake, iniziò a pregarmi..entrambi sapevamo che le sue suppliche non sarebbero rimaste inascoltate.
Giunti alla vecchia golf,  notai Seth sul sedile di dietro che mi fece cenno di lasciare a Mike il posto davanti. Lo accontentai e , non appena mi sedetti, sentii il braccio di Seth che mi cingeva le spalle. Mi voltai verso di lui con aria interrogativa e lui si tappò il naso fra l’indice e il pollice.
-Possibile che ce l’avesse, ancora, con quella storia sugli odori?
Jake mise in moto, ma non proferì parola fino a scuola. Non appena arrivati nel parcheggio, Jessica m raggiunse al volo e, senza neanche darmi il tempo di salutarla, mi mise al corrente di tutte le novità, tra cui quella del professore di inglese che aveva preso l’influenza.
Mike le sorrise sornione, sapeva che Jess aveva un debole per lui, quindi ci superò dicendomi che ci saremmo visti a biologia alla terza ora. Con la classe di  Jake avremmo condiviso l’ora di educazione fisica, quindi anche lui si diresse verso le aule. Seth, prima che Jessica potesse rapirmi per andare verso l’aula di spagnolo mi prese a braccetto.
-..Bells, non voglio sapere nulla e ringrazia che Jacob ha un raffreddore da cavallo, ..ma stamattina avevi addosso un odore ..che se Jake non fosse stato raffreddato, avrebbe mangiato la foglia..Fai più attenzione..ok?
A quel punto il lupetto, si appropinquò verso la sua classe. In quel momento capii che, probabilmente, Seth aveva compreso molto di più di quello che avevo voluto scoprire.. Era un vero amico.
                                                                    ---------------

La lezione di Biologia  era alle porte e Bells ancora non si vedeva.
-Allora Signor Newton, spero abbia studiato questa volta..Non vorrei doverle dare un’altra insufficienza in biologia..
Ok, Iena Pliskin, ovvero la professoressa Mattinson, era arrivata.  E Bella? Giurai che se mi avesse dato buca, non avrebbe più dovuto  temere i vampiri..
Alla fine arrivò trafelata e in ritardo, come al solito, solo che lei era la cocca della Iena..e non le avrebbe detto nulla.
Infatti, non appena entrata. – Perfetto. Ora che anche la signorina Swan è dei nostri, vi distribuirò i compiti di biologia. Signor Newton..speriamo che lei non si lasci prendere dal panico come l’ultima volta..
Era ironica ed indisponente, spesso mi ero domandato come mai, quando i Volturi avevano seminato il terrore, non se la fossero portata via con loro..Sarebbe stata perfetta, come vampira..
Bella mi fece un cenno d’intesa e, a metà del compito, mi passò un bigliettino con le risposte. Le mandai un bacio per posta aerea. Adoravo quella ragazza, se non fosse che eravamo amici da sempre..bè più o meno, che eravamo coinquilini e che lei era considerata, un po’ da tutti, come la ragazza di Jacob, ci avrei fatto sicuramente un pensierino. Ma ora era meglio gettarmi a capofitto, su questo compito, la Iena mi stava già guardando male.
Avrei sicuramente ringraziato Bella a pranzo, anzi il pranzo glielo sarei andato a prendere io stesso. Era il minimo.
                                                       ------------------
Consegnai Biologia per prima, e mi diressi verso la mensa. Sapevo che Mike, non mi avrebbe raggiunto almeno per altri dieci minuti, non poteva rischiare una consegna lampo, la Iena, come la chiamava lui, lo avrebbe torchiato.
Quando raggiunsi il locale della mensa, trovai al nostro solito tavolo, Jake.
-Ciao - Mi disse lui nervoso.
-Ciao Jake! Come va il tuo raffreddore.?
- Come fai a sapere..? Lascia stare..- Sembrò che lo avessi urtato chiedendoglielo, ma cercò di andare oltre.
-Dopo hai due ore buche, mi sembra..
Lo corressi. – A dire il vero, una..di studio, poi abbiamo ginnastica..
Sembrò scocciato dalla mia rettifica, poi mi chiese se avrei potuto saltare l’ ora di studio.  Doveva parlarmi.
-Ok, Jake..ma..
Non feci in tempo a spiegarmi,  che era già dall’altra parte della sala. Mike arrivò in quel momento.
-Che voleva? – chiese Mike rivolgendo lo sguardo verso la figura di Jake, che si stava allontanando.
-Francamente, non lo so..credo voglia parlarmi di qualcosa..ma non ho idea. Mi ha chiesto di vederci durante l’ora di studio..
Mike si strinse nelle spalle. – Boh. Vallo a capire. Stamattina era di umore nero..e mi hanno detto che nell’ora d’arte, è stato sbattuto fuori dall’aula. Sembra  posseduto dagli ultracorpi, oggi..- mi disse Mike, ridendo.
In effetti era strano che Jacob si comportasse così, sembrava disturbato da qualcosa. Ma speravo che durante l’ora seguente, si sarebbe aperto con me.
-Allora- tentai di intavolare un discorso con Mike – Come è andata Biologia?
-Da dio, grazie al mio angelo custode..Ti adoro, Bella! Se non ci fossi tu..
-Ti toccherebbe studiare..almeno qualche volta..Ma credo che Jessica prenderebbe volentieri il mio posto..
-Lasciamo perdere quella scocciatrice..
- Mike.!.- finsi puro sgomento.
In effetti Jess era un po’ troppo appiccicosa nei confronti del buon Newton..e lui non era il tipo da apprezzare di essere marcato così da vicino, ed ecco spiegata la sua reazione.
-Sai la novità? Quello di inglese oggi è assente..
-Strano! Edward me  lo aveva anticipato in mattinata..-  parlai ad alta voce, senza accorgermi della reazione strana di Mike.
Decisi che avrei tentato di parlargli chiaramente. – Mike..avrei bisogno di parlare con te..
-Finalmente ti sei resa conto che non puoi più resistere al mio fascino e mi vuoi chiedere di metterti con me? Bè piccola, accetto volentieri..
Il modo di fare di Newton era stato troppo disinvolto e impostato, per non cogliere l'evidente ironia della cosa. Lo squadrai per un secondo e lui mi sghignazzò in faccia.
-Scusa non ho resistito..Seriamente, Bella..posso farti una domanda, prima? Non voglio farti arrabbiare..ma..
Lo guardai cercando di incoraggiarlo a parlare.
-Bella..ma.. oddio lo dico..a costo di prendermi un ceffone..Cosa c’è esattamente fra te ed Edward?
                                                             -----------------------
Non so perché glielo domandai in maniera così diretta, ma dovevo sapere. Erano anni che non vedevo Bella così serena in casa e imputavo gran parte di questo successo, se non tutto, al nostro ospite.
Bells, contrariamente al suo solito, puntò i suoi occhi dentro i  miei, sostenendo il mio sguardo, poi li abbassò e si morse nervosamente il labbro inferiore. – Si vede così tanto?
-Non esattamente, - dissi imbarazzato, non mi aspettavo di esserci andato così vicino – E’ solo che quando siete entrambi nella stessa stanza, dammi pure del pazzo se vuoi, ma avverto una tensione incredibile..
Bella arrossì.
-Non mi fraintendere, la cosa principale che mi ha portato a pensare ad una cosa del genere, è stato soprattutto non averti vista così felice..da parecchio tempo..lo ha notato anche Seth..E poi anche ieri sera..Edward, per quanto sia discreto, non ti ha tolto gli occhi di dosso un momento..
Bella arrossì ulteriormente, poi sospirò. – Mike,- disse mentre stringeva forte la mia mano – Cerca di tenere per te questa cosa..- la campanella iniziò a trillare.  
Bella raccolse la sua borsa ma, prima che si confondesse con gli altri ragazzi, nel caos di quelli che lasciavano la mensa, la richiamai. – Sei sicura? Voglio dire..sei certa di quello che senti? Di ciò che stai facendo..
Lei sembrò trattenere il respiro per un secondo, poi mordendosi il labbro, come faceva quando era nervosa, annuì.
Nei suoi occhi ora potevo solo leggere decisione. 

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Capitolo 28
*** 28 ***


leg28 Raggiunsi Jacob all’entrata della biblioteca. C’era un gran via vai di ragazzi, ma non me ne curai. Ero sollevata all’idea di avere potuto parlare con Mike, di Edward..ma allo stesso tempo, non avevo potuto non notare l’ombra che era passata sul viso del mio migliore amico. Vampiro per lui, significava ancora pericolo e il sapere che io ne amavo uno..bè immagino non fosse proprio nelle sue più rosee aspettative. La mia testa doleva, pensavo mi sarebbe scoppiata. Volevo parlare con Ateara, per estorcergli qualche informazione riguardo ciò che avevo origliato. Solo che non avrei potuto raccontare che avevo ascoltato una conversazione privata, da sotto un cespuglio. Poi, anche se la cosa mi metteva terribilmente in ansia, avrei dovuto studiare un modo per far uscire dalla riserva, i miei vampiri..
Tutto era terribilmente frustrante. A quel punto notai Jake, che camminava nervosamente avanti ed indietro per il corridoio.
                                                          -----------------------------
 
Avevo fatto un milione di prove allo specchio, erano mesi che ne parlavo con Billy, angustiandolo. Lui sosteneva che la mia fosse una qualche sorta di, strana, fissazione. In fondo l’imprinting non era da sottovalutare. Che presto o tardi lo avrei subito, e non avrei potuto oppormi ad esso..
Ricordavo ancora le parole esatte che usò quella volta,” Sei veramente certo che vuoi far passare a Bella, ciò che ha subito Leah, con Emily?”
Aveva ragione, io sapevo che aveva ragione, solo che di acqua ne era passata sotto i ponti, e la nostra vita, giorno dopo giorno, era sempre più precaria..quindi perché aspettare ancora? Ero certo che Bells sarebbe stata della mia idea..E poi c’era anche un’altra questione in ballo, volevo portarla via da quella casa,  da quel vampiro dai capelli ramati..Non era una paura razionale, ma le profezie,  la mia paranoia e finanche la gelosia, mi stavano facendo impazzire.
Avrei sicuramente parlato con molta calma, misurando le parole, ma mantenendo una tranquillità che l’avrebbe di sicuro conquistata.
Quando però la vidi che mi veniva incontro lungo il corridoio, tutti i miei propositi e i miei piani si andarono assottigliando, fino a scomparire, quando lei mi arrivò a tiro e mi salutò.
-Ciao Jake! Allora?
Deglutii nervosamente, poi la presi per mano e me la trascinai, letteralmente, dietro, fino alle palestre.
Là vidi che Newton si stava dirigendo verso di noi con la mano alzata, ma lo anticipai, urlandogli -Newton gira la largo, ho necessità di parlare con Bells, da solo, per una volta..
Mike cacciò un occhiata sconvolta a Bella e cambiò strada.
Bella ora mi guardava curiosa. – Hai cambiato shampoo antipulci?!
Lo sapevo. Bells la stava di già, mettendo sul ridere..Ma non era il momento.
Non stavolta.
Ok. Stiamo calmi. La mia salivazione era ormai arrivata zero. Il discorso che mi ero preparato, era completamente stato resettato dal mio cervello che, ormai, ospitava solo scimmie di mare ubriache. Avevo le mani talmente sudate che, se avessi stretto ora la sua manina delicata, mi sarebbe sfuggita dalle dita.
-Ho bisogno di parlarti..- iniziai  franco. Lei si accomodò sullo schienale di  una panchina e mi fece cenno di continuare. Stavo per raccogliere le idee, quando il cellulare di Bella iniziò a suonare.
Lei guardò il numero sul display ed arrossì. La cosa non mi piacque per nulla.
  Parlò svelta per quasi cinque minuti, dopo essersi allontanata da me,  ma il tono della conversazione non mi garbò. Era tutto  troppo sussurrato, per essere al telefono con qualche sua amica.
-Hai finito? – sbottai nervoso.
Bella salutò velocemente il suo interlocutore, poi fece il gesto di serrarsi le labbra e gettare la chiave.
Tirai un sospiro di sollievo. Ora, avrei potuto e dovuto, esprimere ciò che il mio cuore non voleva più tacere.
-    Bells..- poi mi corressi, dovevo essere più formale- Isabella..da quanti anni ci conosciamo noi due?
Voleva essere una domanda retorica, ma così come aveva fatto Quil, il pomeriggio precedente, avvertendomi di ciò che sarebbe successo, anche Bella mi rispose.
-Ma, Jake..è più o meno da una vita..Da quando conosco Mike..
-Per favore..sto parlando..
-Scusa..
Stavo perdendo al pazienza e ciò,  considerando quello che stavo per domandarle, non era un bene..
-Bella, per favore..- la implorai.
Lei mi sorrise e mi disse di continuare.
-Ecco..- ripresi da dove avevo tentato di  iniziare – Noi due ci conosciamo da una vita..abbiamo diviso le merende, ci siamo aiutati, abbiamo spartito momenti belli e altri molto più foschi..Questi ultimi anni poi, dopo la mia trasformazione e la mia presa di coscienza riguardo a ciò che sono in realtà, mi hanno portato a pensare molto a noi due..
Bells deglutì nervosa, forse si era accorta di dove il mio discorso stava per andare a parare, ma imperterrito, continuai.
-    Quel giorno in cui ho temuto di averti persa, quando i Volturi ti arrivarono così vicina..Dio, non ci voglio nemmeno pensare..
Scossi il capo rabbrividendo. Sapevamo entrambi a cosa mi stavo riferendo. Era una cosa accaduta poco prima che il branco, mettesse in fuga l’ultimo drappello di quegli schifosi parassiti. Bella era tornata a casa sua,  la sua vecchia casa, per prendere le sue  ultime cose..erano ormai passati più di due anni.. e tre vampiri la accerchiarono sulla via del ritorno. Ricordavo tutto con incredibile chiarezza.
Erano due uomini, per quanto così si possano chiamare quelle pietre, e una ragazzina dallo sguardo diabolico. La cosa che, allora, mi colpì di più, fu che non tentarono di dissanguarla subito, stavano giocando con lei, sembrava quasi che la volessero prendere viva.  Le parole del più grosso, fra i due, rimbombavano ancora nella mia  testa. “E’ lei!”. Bella allora non poté sentire quelle parole, ed ancora ringraziavo il mio Dio, che il mio udito fosse alquanto più sviluppato.
Bella era spaventata a morte, glielo si leggeva in faccia,  ma non per quello, si era data per vinta, anzi, quando io e Quil arrivammo sul posto, stava ancora tenendo testa a quei mostri, se non altro, a parole.
Bella a quel ricordo rabbrividì. Lo sentii chiaramente, ma mi incitò a continuare con un cenno del capo.
-Bella, so che è possibile, anche se ogni giorno che passa lo ritengo più improbabile, che io abbia l’imprinting per qualcuna che non sei tu..Ma ogni giorno di più sono sempre più consapevole, di avere soltanto te nella mia testa e nel mi cuore. So che siamo molto giovani, ma questi tempi così precari, potrebbero non lasciarci ancora molto tempo..quindi..vado al sodo..Bella vorresti..bè,  diventare mia moglie?

Ok, ora mi sa che mi tocca rispondere a qualche  recensione. Oggi finalmente ho un pò di tempo..
 Con questo capitolo spero di avere risposto a chi mi aveva domandato cosa volesse Jake. In effetti Ed, non c'è..ma mi occorreva ritagliare un pò di spazio per il lupo, non me ne vogliate troppo. :) Jacob non è un personaggio che inizialmente( vi parlo della mia prima lettura della saga) mi sia stato molto simpatico, però occorre capire anche il suo punto di vista..Era doveroso, sia per lui, ed anche per chiunque abbia ancora la pazienza di leggere...
 Per quello che riguarda la visione di Alice...Pazienza..so di stare abusandone, ma dovete essere forti ;) so che  il mio stile di scrittura, tende ad essere un pò prolisso..ma, non so voi, io però adoro leggere anche qualche particolare in più..Se vi sto annoiando invece..non fatemi una macumba..Vi prometto che tutti i"nodi" verranno, prima o poi, al pettine. Dimentico sicuramente qualcosa, giusto, per tutte quelle che mi hanno proposto di far letteralmente" saltare addosso" Bella ad Ed..in effetti è una cosa che abbiamo, credo, pensato un pò tutte( e mi ci metto anche io..):  alzi la mano chi non ha pensato che al posto di Bella lo avrebbe aggredito moolto prima.. ok, a parte le fan di Jake! solo che vorrei farvi riflettere sul mio punto di vista. Bella è già una ragazza di diciassette anni che vive al confine di un bosco da cui, giornalmente, emergono Licantropi e vampiri..Ora io mi  aspetto qualche Hobbit e un nazgul da un momento all'altro( e certo lo avrà fatto chi ama Tolkien), quindi non mi sembrava carino per lo svolgersi della storia che ho in testa ( anche se ancora un pò incasinata, lo ammetto!) farle saltare così le tappe.
Un ringraziamento grande a tutte voi che mi lasciate giornalmente, o quasi,  un commento, e cioè a : Goten, dolce_birba, free09, Shinalia, Bellas, wind, xsemprenoi, stezietta w,ladysile etc..Se non vi ho ricordato tutte, mi scuso in aticipo,  ma è solo per mancanza di più tempo...  spero di riuscire a farlo anche al prox capitolo..Siete fantastiche.. anche quando mi stressate perchè volete che aggiorni.ed io non ho ancora le idee chiare... :)
 UN ABBRACCIO  ciao Alessia

Doveroso---Un sentito "grazie " a tutti coloro hanno deciso di mettere questa storia fra i  preferiti e mi riferisco a tutte le 89 persone della lista! Grazie mille!!!

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Capitolo 29
*** 29 ***


leg29 Apnea. Ecco in che condizioni verteva il mio cervello, in quel momento. Se quella mattina mi avessero prospettato una giornata del genere, non credo mi sarei alzata. Ed invece eccomi qua, con Jacob davanti a me, che mi stava aprendo il suo cuore come mai aveva fatto prima, o meglio, era con cadenza quasi annuale che Jake mi faceva una accorata dichiarazione d’amore, chiedendomi di diventare la sua ragazza.. ma mai prima d’ora, era arrivato ad una, vera e propria, proposta di matrimonio.  
In effetti mi era sembrato troppo strano tutto il suo comportamento della mattinata, quando poi Mike mi aveva chiamata al telefono, aveva fatto una faccia..ma arrivare a pensare a questo..Era decisamente troppo.
Sapevo da una vita cosa Jake provasse per me, aveva un anno in meno, ma per certe cose, era molto più maturo di quello che mi consideravo io. O almeno così sosteneva lui. In effetti tutte le responsabilità che gli erano arrivate e si erano accavallate sulla sua persona, erano sempre più gravose, ma quello che mi stava prospettando, anche ammesso che vivessimo in tempi bui, era troppo anche per lui.
 Non che io non mi sentissi pronta per il matrimonio, quei tempi erano veramente precari ed avevo sempre pensato che, se la mia anima avesse riconosciuto in quella di un’altra persona, la sua perfetta metà, anche a dispetto della mia giovane età.. forse..Ma purtroppo per Jacob, nonostante io provassi per lui un profondo affetto e un attaccamento smisurato, non era la persona che stavo aspettando..Unitamente a ciò, anche se lui non lo poteva sapere, proprio in quei giorni il mio cuore aveva conosciuto grandezza e spropositata euforia di quello che realmente avrei potuto definire, il primo ed unico amore. Anzi, ciò che mi legava a Edward, era qualcosa di così straordinariamente intimo e profondo, che a parole avrei avuto difficoltà nel definirlo. Lui era ciò che il mio cuore, la mia anima e il mio spirito avevano agognato e cercato in ogni angolo. La notte precedente, o forse dovrei dire la mattina, dato che avevo trovato Ed nella mia stanza verso le quattro,   parlando con lui, avevo trovato per la prima volta la mia anima affine..credo che avrei potuto definirlo anche in maniera più dozzinale, come la mia anima gemella. E pazienza se, fino a quel momento, mi avevano inculcato nella testa che i vampiri non possedevano alcun anima. Ero sicura altresì, che se coloro che avevano scritto quei trattati, avessero conosciuto Edward e gli altri membri della sua famiglia, si sarebbero rimangiati tutte le cattiverie dette e promulgate contro i vampiri, o almeno, contro questi vampiri.
Un colpo di tosse smorzato mi distolse da quelle considerazioni, mi ero completamente scordata di Jake, che speranzoso, mi guardava come un cucciolo triste.
Sapevo che la mia risposta non era quella che si aspettava, sapevo che lo avrei fatto soffrire, sapevo che avrebbe voluto conoscerne il motivo..Non era la prima volta che Jacob mi sorprendeva con simili dichiarazioni, che lui pensasse a me, non come ad una cara amica, era un fatto.  Ma quella dichiarazione, unitamente alla proposta di matrimonio..Non sapevo, sinceramente, come avrei potuto ovviare al problema. Nella mia testa c’era una voce inesistente che continuava a domandare, cercando una maniera per uscire e il fiato per manifestarsi.  - Come ti è venuto in mente di spingerti cosi tanto oltre, Jake? Come ti è saltato alla testa di chiedermi di sposarti?
Ma sapevo che quelle domande, irrazionali e dovute al momento, non avrebbero trovato spazio. Non ora. La cosa principale era di riattivare le mie batterie sinaptiche per rispondere alla sua domanda principale,  senza frantumargli il cuore in maniera irreparabile, ma Jake spezzò il filo dei miei pensieri.
-    ..Bella, capisco che tu sia frastornata da questa mia proposta, e so anche che non è una cosa da decidere su due piedi..viste le circostanze..Sappi solo che io ci ho riflettuto parecchio e desidero che tu sappia, che farò tutto quello che è umanamente in mio potere, per renderti felice..Sono sicuro che anche Charlie avrebbe visto di buon occhio una nostra ipotetica unione. Io ti amo e non vedo nessun impedimento al fatto che io e te..
Si interruppe. Anche Charlie doveva andare a tirare fuori. Ci mancava giusto questo. Sapevo che Jake mi amava, ed anche io lo amavo, ma come un fratello..Perché mi doveva sempre mettere in difficoltà estrema?  La dolcezza di Jake, a volte, era disarmante, ma questa era una cosa troppo importante. Non potevo lasciarlo andare con la speranza che in un giorno o due, avrebbe avuto una risposta positiva. Lo conoscevo troppo bene. Lui era certo che gli avrei detto di sì.  Il mio cuore si ribellava all’idea di dare una pugnalata simile al mio Jake..ma il mio animo era ormai irrimediabilmente perduto. Credo che se me lo avessero domandato in quell’istante, non avrei avuto dubbi nel rispondere che se mai  mi fossi sposata, solo un nome era accumunabile a quel sacro legame: Edward Cullen.
- Jake..-sussurrai.
- Dimmi Tesoro..- rispose lui mellifluo.
Scossi il capo e la mia voce tremò.  Sapevo già  non sarebbe stata delle più ferme, ma doveva sapere.
-    Jacob Black..Visto che ci conosciamo da così tanto tempo..possibile che tu non abbia ancora capito niente di me?
Parlai, misurando il tono e le parole. Non volevo risultare sgradevole o affrettata, ma volevo chiarire con lui nel più breve tempo possibile.
Lui mi sorrise, ma notai il cambiamento repentino dei suoi occhi.  In quel ghigno vedevo più che il mio amico di sempre,  l’atteggiamento spesso supponente, di Sam, il maschio alfa del branco.
Strinse i pugni ai fianchi,  poi ritrovò la calma ed aggiunse.– Bells, non sono un ingenuo, so che tu per me provi solo amicizia..ma col tempo,  sono sicuro.. Certo..  che potrai ricambiare i miei sentimenti..
-    Jacob..- gli avrei spezzato il cuore, ne avevo la certezza, ma che altro avrei potuto fare?  - Io temo che il caldo e i doppi turni per pattugliare i confini,  ti stiano offuscando il cervello. Tu sai che sei il mio migliore amico, sai che ti voglio un mondo di bene, ma questo non può bastare..io non sono innamorata di te, Jake e  per questo motivo, non ti sposerò..E tu sai benissimo che è lo stesso ragionamento che ti ho fatto già almeno altre due volte, quando tu mi chiedesti di mettermi con te..
Cercavo di mantenere la calma olimpica delle migliori occasioni. Non volevo essere cattiva, ma non potevo nemmeno rischiare che non comprendesse cosa stavo tentando di dirgli.
-    ..E non puoi pensare, che dal profondo affetto che mi lega a te, possa nascere magicamente qualcosa di più..Ciò che mi hai confidato resterà fra noi..Ma non desidero più che tu mi faccia questo tipo di proposte..Sempre che tu voglia mantenere con me un rapporto civile..In caso contrario..
Le lacrime che sgorgavano dai miei occhi fecero il resto, riuscii a bloccare un singhiozzo proprio mentre lui mi girava le spalle.
-    Jake..- dissi cercando di trattenermi – aspetta..
Il suo dorso sussultava. Non ne ero sicura, ma credo che anche a lui fosse venuto da piangere. Poi ci fu un inversione di tendenza. I muscoli della sua schiena e delle braccia si tesero e incominciarono a tremare ma, invece di trasformarsi, sentii la sua voce, incolore stavolta,  che si rivolgeva a me freddamente.
-O forse, Bella.. ti sei innamorata di un altro..- sputò velenoso.
Trattenni il respiro. Se Jake avesse indovinato la verità? Per un attimo mi sentii perduta..ma come avrebbe potuto?! In ogni caso avrei dovuto proteggere, ad ogni costo, Edward.
-    Non essere ridicolo..
Lui mi zittì con uno sguardo.
-E’ l’unica spiegazione che mi do..Nessuno del branco si metterebbe contro di me in questo ambito..tutti sanno cosa sei per me, cosa rappresenti....quindi non rimane che..
- Jacob, ma come ti è venuto in mente?!
I miei singhiozzi si stavano via via calmando. E a quel punto emerse il mio carattere combattivo. Avrei dovuto negare anche davanti all’evidenza se necessario, non volevo che  Jacob, che già ci era andato fin troppo vicino- anche se non era esattamente quello il motivo del mio diniego-  indovinasse, per chi realmente, il mio cuore smaniava.
Lui non mi ascoltò nemmeno, nella sua testa stava per prendere forma un’idea che, francamente non mi sarei mai aspettata. Con un gesto veloce mi prese il cellulare dalla tasca della giacca e osservò l’ultimo numero da cui ero stata chiamata.
Non  Edward..se sospettasse anche la minima cosa..tutta la sua rabbia sarebbe scaricata su di lui..
-Newton!-mormorò. La gelosia che provava in quel momento credo sarebbe stata palpabile da chiunque.
In quel momento tre cose mi furono chiare. La prima: Jacob accecato dalla gelosia nei miei confronti, era andato a scovare la persona, più improbabile, che avrebbe mai potuto trovare. Secondo: finché non avesse sospettato la verità, Edward era al sicuro. Terzo: Mike Newton andava incontro ad una furia, che avrebbe mai potuto immaginare..nemmeno nei suoi incubi.
-Povero Mike!
Jake se ne andò infuriato ed io mi avviai triste, verso la palestra.

Rieccomi...chissà se questo capitolo vi è piaciuto.?! Spero di avervi tolto l'ansia di sapere la risposta di Bella..Interessante la reazione di Stezietta w che vorrebbe spezzare le braccia a un lican..Se ci vuoi provare..magari ti aiuto..:) ma mi sa che abbiamo poche speranze ;) Per tutte le altre che mi hanno recensito- che non ringrazierò mai a sufficenza-  spero di aver chiarito tutti i dubbi sulla sua proposta e sulla relativa riposta di Bells.. In effetti in questo capitolo quello che mi preoccupa di più è..Mike..
Ringrazio come al solito tutte le WOW, siete aumentati, 93 persone che hanno messo questa fan fic, fra i preferiti. Poi un grande, enorme, grazie anche alle 28 persone( un record) che, pazienti, seguno la storia..
Poi, come al solito, mi dimenticavo qualcosa. Sono senza parole da quando ho visto che ben due persone, che qui voglio nominare, mi hanno messo fra gli autori preferiti.Un infinito grazie a Cristie e Stezietta w..mi avete fatto venire la pelle d'oca..nel senso buono! Ed ora all'aggiornamento..oggi sono buona e ne metto due..ciaoo Un abbraccio Ale

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Capitolo 30
*** 30 ***


leg30 L’ora di ginnastica arrivò e, come sempre, Mike era il mio partner nel il riscaldamento pre-partita. Il volley continuava a non essere esattamente il mio forte, ma qualcosa si doveva pur fare per occupare il tempo a educazione fisica.
-Ciao Mike..
- Bells! Fammi indovinare..Jake è stato dal veterinario per l’antirabbica, ed ora è nervoso..
Mike scherzava, come sempre. Non poteva nemmeno sospettare cosa il futuro gli aveva preparato. Nella mia testa solo due parole continuavano a tormentarmi.
-Povero Mike!
 Di Jake nessuna traccia. A ginnastica non ci furono incidenti, ma quando venne il momento di tornare a casa, mi accorsi che la vecchia golf d Jacob, non era al suo posto.
-Certo che lo hai fatto incacchiare parecchio, Bells..
Mi voltai, era Seth. Mi porse la cola che aveva in mano e mi sorrise stanco.
-Lo sai? – chiesi abbattuta, mentre attendevo che Mike uscisse dagli spogliatoi, per tornare a casa.
-Facciamo prima a dire chi non lo sa ancora..- sogghignò -  Certo Bells che hai avuto una grande scelta di tempi. Rifiutare la sua proposta è stato un fatto, già di per sé, eclatante.. Tu sai che ora il branco non avrà pace..Ma il colpo di genio, lo hai avuto facendogli credere che tu e Newton..
Quello era troppo Non volevo che anche Seth equivocasse. Non era stata colpa mia se le conclusioni di Jake, erano arrivate a Mike. Non ero stata io a volerlo.
-Ti sbagli..non sono stata io..Jake ha tratto delle conclusioni errate guardando il mio cellulare..Mike è stato l’ultima persona a chiamarmi.. E se tu  sapevi cosa Jacob stava macchinando..potevi avvertirmi..- cercai di difendermi.
Seth scoppiò a ridere. – E secondo te, io sarei venuto a casa tua, per dirti che il mio vice capo branco, voleva chiederti di sposarlo..Soprattutto dopo aver intuito..- aggiunse guardingo, ma si fermò.
 - Bella, non sono stupido!
-Cosa devo fare, adesso?
-Prima di tutto prepara Mike alla tempesta..Non si prospettano tempi facili, per lui..- ridacchiò divertito.
 In effetti a pensare al risentimento che Jacob avrebbe covato, d’ora in poi, contro Mike..rabbrividii!
- Secondo,..Bella..io non posso essere certo di quello che, credo, di aver intuito..ma non contare troppo sul fatto  che ci vorrà molto,  perché anche qualcun altro lo sospetti..
Sapevo cosa voleva dire Seth con quel discorso intricato, o almeno, lo sospettavo.
Il nostro giovane amico Licantropo ci accompagnò a casa a piedi.
Nella prima parte del tragitto nessuno parlò, fino a che Mike iniziò a domandare ad alta voce, il perché Jacob non ci avesse riaccompagnati. Seth ridacchiò, poi ricomponendosi, ci comunicò che ci avrebbe preceduti di qualche metro.
-Vigliacco!Prima dice che mi capisce e tutto..poi fugge nel momento del pericolo..
Sospirai rumorosamente, e iniziai a raccontare a Mike ciò che era successo con Jake.
Apriti cielo. Mike era fuori di testa e arrabbiatissimo. Lo capivo. Certo che potevo capirlo, ma inizialmente lo lasciai sfogare.
A metà del tragitto, tanto per rallegrare la situazione già tesa,  fummo anche sorpresi da un nubifragio autunnale.  Rientrammo in casa che eravamo fradici.
                                                   ---------------------
Non appena misero piede in casa, notai, oltre all’evidente stato di umidità, in cui vertevano i nostri amici, che fra i due doveva esserci stata una discussione. Mike era corrucciato e sulle sue, mentre Bells, pareva dispiaciuta e in preda a forti sensi di colpa. Capivo come lei e mio fratello si trovassero così in sintonia. Entrambi vivevano sempre tormentati dai sensi di colpa, per qualunque sciocchezza. Sbuffai.
Non ero però riuscita a comprendere la causa di quella disputa. Doveva essere accaduto qualcosa che non ero riuscita a vedere. Intano Carlisle aveva porto degli asciugamani a Mike e Bella, che imperterriti, come se noi non ci fossimo, continuavano a beccarsi l’un l’altra.
-    Ma tu non potevi spiegargli come stavano le cose..voglio dire..non proprio tutto..- lanciò uno sguardo veloce verso Edward, che li osservava curioso dallo stipite della cucina.- Ma proprio fargli credere..Tu sai come ragiona..lui ti considera, comunque, la sua ragazza..
-    E mi spieghi come facevo? Visto che lui mi ha preso il cellulare e, considerando che l’ultima chiamata ricevuta era la tua..ha fatto due più due..
-    Due più due? Bella,- disse Mike, ricercando una calma ormai irrimediabilmente perduta,  – Se i Volturi non mi hanno ucciso allora..Adesso non avrebbero più ostacoli..a questo punto potrei tornare a vivere nella mia vecchia casa..Jake mi ucciderà, comunque..Ne sono certo, quindi perché non lasciarlo fare a qualche vampiro di passaggio..oppure..Scusa Alice, mi morderesti?
Mike era sconvolto e  Bella non sapeva più a che santo appellarsi. Quando poi lui mi domandò di morderlo decisi di intervenire.
-Ragazzi..vi decidete a spiegare anche a noi? – mormorai con tutta la calma d cui ero capace, poi rivolgendomi a Newton,  - Mi spiace Mike, non mi va di morderti..
                                                                         --------------------
Rivedere Bella sana e salva mi aveva riempito di gioia. Non mi era andato già che il cane l’avesse accompagnata a scuola quella mattina, e il mio fastidio si era acuito ancora,  quando l’avevo vista rientrare dalla porta completamente fradicia. Come si permetteva quella sorta di randagio, di lasciare che anche solo alla pioggia, toccasse quella meravigliosa creatura. Me l’avrebbe pagata.
In casa c’era stata un po’ di maretta in mattinata, a causa delle visioni di Alice che non mi riuscivo a spiegare. Non avevo nessuna intenzione di entrare nella guardia di Aro..quindi perché insistere? Ma anche la situazione fra Bella e Mike era piuttosto tesa. Non riuscivo minimante a scalfire la mente del mio angelo, quindi tentai di capirci qualcosa leggendo i pensieri di Newton.  Loro non ci avrebbero detto nulla, almeno per ora, erano troppo impegnati a litigare.
-OMIODIOO! – I pensieri di Mike erano caotici, concitati e disordinati fino all’esasperazione - Ora Jacob penserà che io gli voglia soffiare Bells..Ma come gli è venuto in mente di chiederle, di punto in bianco, di sposarlo? Ma non la conosce? Gli avrebbe dato la stessa identica risposta anche se non ci fosse stato di mezzo.. Edward..e ora la conclusione era, sicuramente, prevedibile.. Ma cosa mi è saltato in mente di chiamarla stamattina..per dirle cosa, poi? Che Jessica mi aveva chiesto del ballo e io avevo nicchiato..Devo essere stupido! E ora quello psicopatico si è messo in testa che io e Bells..Cavolo, Ed, mi sta osservando..speriamo solo che anche lui non creda che io voglia mettermi con la sua donna..Sarebbe troppo. Lo ammetto ci ho fatto un pensierino, un paio di volte..ma da lì a provarci..
Un ringhio cupo proruppe dal mio petto inaspettatamente, quello che avevo ascoltato dai pensieri di Mike, mi aveva innervosito non poco. E così quella sorta di Botolo aveva avuto il coraggio di chiedere alla mia ragazza..
In quel preciso momento realizzai pienamente che lei era la mia ragazza e mi sentii felice, in pace con tutto il mio essere. Ma l’irritazione rimaneva, come aveva potuto anche solo pensare..E poi scoprivo  che anche Mike..
Dovevo restare calmo, non potevo rischiare di sbottare, tanto più che Bella e Mike, ancora non erano a conoscenza del fatto che io potevo leggere nella mente di chi mi stava intorno..bè a parte in quella di Bells.
Non mi aspettavo però che Alice, sentito il mio ringhio, mi aggredisse così.
-..E anche tu sta buono..Invece di alterarti per ciò hai ascoltato, perché non lo spieghi anche a noi?
Sapevo che Alice voleva parlare con Bella dopo la  scuola per chiederle di me. Questo fuori programma non doveva essere entrato nelle sue visioni, e ciò non l'aveva resa molto felice.
In quel momento tutta la stanza venne invasa da un senso di quiete profonda. Carlisle, io ed Alice ci voltammo verso la finestra. Poi un odore conosciuto arrivò a solleticarmi le narici, anzi, due odori conosciuti.
-    Jasper!
Il ciondolo del bracciale di Alice sembrò impazzito mentre saltava al collo di suo marito, che aveva appena fatto la sua comparsa dalla finestra.
-E a me..non corre incontro nessuno? – La voce di Emmett proruppe gioiosa nella stanza.
Ci furono due reazioni palpabili.
Mike, smise di litigare all’istante con Bella  e si acquattò sulla parete, spaventato a morte. Bella, molto più disinvolta, si spostò invece verso di me, avvicinandosi. E mettendo la sua mano destra nella mia. Quel gesto mi fece un piacere enorme, ma non era il momento giusto per dirglielo.

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Capitolo 31
*** 31 ***


leg31 Non potevo credere ai miei occhi. Jasper, il mio Jasper era qui, ora, fra le mia braccia. Le mie labbra si incollarono alle sue per un momento, incurante degli sguardi allibiti e imbarazzati degli altri.
Con la coda dell’occhio osservai la reazione di Bella che, con mia somma gioia, alla comparsa dei due vampiri sconosciuti, andò diritta verso Edward, come per cercare la protezione che sentiva, solo lui, avrebbe potuto darle.
-Ecco.. a questo punto, visto che Alice è impegnata, mi va bene anche una pacca sulla spalla..se invece volete baciarmi..credo che  dovremo discuterne..- proruppe la voce ironica del nostro fratellone orso.
– Però..cosa abbiamo qua..- aggiunse guardando Bella, che ora era stretta fra le braccia di Edward.
-Signorina, anche se non ci conosciamo, a  proposito, io sono Emmett.. Se lei volesse salutarmi in quel modo,  non avrei nulla da obbiettare..
Bella, dapprima intimorita, sorrise alla battuta, mentre Ed, cosa che non mi sarei mai aspettata da lui, ruggì furioso contro il suo fratello preferito.
-Ehi! Calma! Anche se ha un ottimo odore non voglio mica mangiarla..Sai che sei intrattabile?! Peggio del solito Eddy!
Edward serrò la mascella e si rilassò, ma non del tutto. I suoi occhi rimasero incollati ad Emmett.
– Ti ho già chiesto.. per favore, di non chiamarmi Eddy!
Emmett sghignazzò e poi andò a salutare Carlisle.
Jasper continuava a tenermi stretta, ma notai che fissava Edward, curioso. Quando io sciolsi il suo abbraccio per andare a salutare Emmett, Jasper si avvicinò ad Ed che ancora teneva stretta Bella.
-Sai che è veramente curioso?
Notai che gli occhi di Edward cercarono quelli di mio marito, come per fargli capire qualcosa, ma Jazz non colse. O almeno non volle.- Edward..è la prima volta da quando ti conosco, che percepisco in te un sentimento di questa portata..è sconvolgente..Sono quasi stramazzato dall’intensità  di ciò che ho avvertito. Senza contare la ragazza...- ma si interruppe quando vide lo sguardo preoccupato di Bella e il suo, evidente, rossore.
-Tante grazie Jazz!- disse Edward scocciato, senza però lasciare la presa dai fianchi di  Bella.- Poi Jasper si girò verso Mike.
-Il tuo folle terrore verso di noi è immotivato umano..quindi potresti anche smetterla di scombussolarmi! Tutte queste emozioni, ragazzi, mi stanno mettendo a dura prova..-mormorò poi rivolto a Carlisle, massaggiandosi le tempie.
Presi in mano la situazione, anche perché eravamo in un vero momento di empasse.
-Che bello avervi qui, ragazzi! Ma che ci fate? Come avete fatto a non essere visti dai Lican? Dove sono Esme e Rose?
Mike si era intanto avvicinato a Carlisle, mentre Emmett si era andato ad accomodare sul divano, incurante degli sguardi attoniti di Bella e Mike. In effetti Emmett gongolava in quella situazione, Mike per lui, era la grande occasione per spaventare qualcuno, e lo continuava a punzecchiare lanciandogli occhiate divertite.
Edward, senza lasciare la mano di Bella, si andò ad accomodare anche lui accanto a Emmett.
-Wow, Eddy! Con quello ci vuoi anche un paio di orecchini? – gli disse mentre adocchiava il bracciale che i Lican ci avevano costretto ad indossare.
-Sai Em!? Non mi sei mancato per niente..Anzi, quand’è che te ne vai? – rispose Edward, alquanto ironico, al fratello.
-Ragazzi, non per essere pedante..ma potremmo sapere come siete riusciti a trovarci? – li interruppe Carlisle, sapendo quello il preludio per uno scambio di stoccate fra i due.
Questa volta fu Jasper che prese la parola, pur non allontanandosi molto da me. Mi era mancato immensamente.
-Facile. Dopo che non siete ritornati dalla caccia, io e l’orso qui presente- Emmett alzò la mano facendo un ghigno pauroso verso Mike, abbiamo cercato le vostre tracce ed abbiamo innescato la scia dei Lican. Lo abbiamo seguito fino al confine, ma non potevamo rischiare di entrare qui senza un piano.  Poi Esme ha avuto un idea che, definirei, geniale. Abbiamo iniziato a punzecchiare i randagi fingendo vari attacchi su più fronti, suddivisi in un arco di tempo dilatato. Ci è voluto più del previsto, però alla fine i lupi hanno iniziato ad accusare i colpi e lasciare qualche maglia del loro reticolo sguarnita.
-Come siete riusciti a farlo solo in quattro? – chiese Edward curioso.
-Ci hanno dato una mano quelle del Clan di Denali..Rose e.. la mamma.. sono con Tania e Cate in questo momento.
-E’ rischioso per loro..- aggiunse Carlisle, pensando alle ragazze.
-Tutto calcolato- rispose Jazz. – Faranno un po’ di caos fra le loro file, poi si eclisseranno, come al solito..- aggiunse ammiccando verso Em, che ridacchiò soddisfatto.
- Quando siamo arrivati qui, la paura più grande era che fosse troppo tardi per salvarvi. Siamo arrivati fino alle prigioni già una volta, ma il vostro odore era ormai debole, poi quando Carlisle ed Alice si sono messi in contatto, ci siamo un po’ calmati, ed ora eccoci qua.
-In effetti, temevamo più per Edward, se c’era qualcuno che sapevo non si sarebbe piegato ai Lican eri tu..che delusione fratello! – aggiunse Emmett divertito.
Ed non si scompose e si rivolse alla mia migliore amica, sorridendole- Avevo un buon motivo, Em!
-E adesso? – chiese Alice.- Come farete ad andarvene sotto al naso dei cani?
-Facile anche questo..Siamo già d’accordo con Rose. Tra un oretta la chiameremo e le diremo che siete vivi e state bene..Poi, dopo aver tranciato quei cosi che avete al polso, i randagi avranno una bella sorpresa..Le ragazze insceneranno, entro domani notte,  un specie di attacco sul confine di Forks e noi ci allontaneremo, tutti quanti,  aiutati dal buio..

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Capitolo 32
*** 32 ***


leg32 La sorpresa di trovarmi davanti quei due vampiri, stava lasciando spazio alla certezza che, presto, Edward, Alice e Carlisle sarebbero tornati liberi. La cosa, se da un lato mi riempiva di sollievo e gioia, dall’altro mi annientava. Entro la notte successiva, Edward sarebbe andato via da me..
Dovevo essere forte. Non potevo lasciare che il mio egoismo prendesse il sopravvento e si manifestasse con qualche insulso gesto. In quel momento sapevo che se mi fossi lasciata andare, sarei sicuramente arrivata al punto di chiedere a Edward di restare con me..
Non potevo cedere. Anche se, probabilmente, non lo avrei più rivisto, dovevo fare in modo che ritornasse libero. Seguirlo era fuori questione. Al di fuori della riserva, per gli umani era ancora troppo rischioso. E comunque se i nostri dintorni erano stati bonificati dalla presenza dei Volturi, non era lo stesso per tutti i luoghi. Non sarei stata che un peso per lui e in fondo, non era possibile che un angelo così splendente, si ricordasse di me e mi sopportasse, per molto tempo.
Sentii che alle parole di Jasper sulla loro fuga,  la pressione sulla mia mano da parte di Edward, era aumentata. Il modo in cui me la strinse mi fece sussultare, ma cercai di quietare il mio cuore in fretta.
-Bene..- cercai di essere forte- -Ciò significa che domani finalmente potrete andarvene da qui..E’ fantastico..Così non dovremo più preoccuparci per le reazioni smodate di Jake..- finsi un allegria fin troppo accesa.
-Parla per te..- aggiunse Mike, dal suo angolo.
Lo ignorai volutamente, poi dopo aver salutato tutti ed aver detto ad Alice che l’avrei aiutata a impacchettare i suoi vestiti nuovi il mattino dopo, corsi in camera mia. Non sarei riuscita a trattenermi ancora a lungo.
 
                                                 --------------------------
Così eravamo arrivati alla fine. Era il momento delle scelte. Notai l’espressione di Bella quando Jasper ci mise al corrente del piano di evasione e le strinsi forte la mano. Volevo che capisse che le ero vicino, che non l’avrei lasciata, ma lei si ritrasse troppo in fretta. Dopo averci salutato si diresse verso la sua stanza. Avrei voluto raggiungerla subito, ma comprendevo che Carlisle avrebbe voluto parlare anche con me.
Poco dopo anche Mike si ritirò, dicendo che doveva finire di chiarire alcune cose con Bella, quindi si diresse verso il piano di sopra.
-Adesso che siamo soli..mi volete spiegare, come avete fatto ad essere catturati dai cani? – sbottò Emmett – Cioè, so che Edward non era proprio in forma smagliante, ma da qui a farsi bloccare  dai randagi..
A quel punto io e Carlisle ci voltammo entrambi verso Alice.
-In effetti, è stata colpa mia..- ammise il piccolo folletto malefico – Avevo da quasi un anno delle visioni che riguardavano Bella..solo che non riuscivo a collocarle nello spazio. Poi la sera prima della nostra battuta di caccia, ho capito dove lei vivesse. L’unico modo per conoscerla era farsi prendere dai Lupi..
-Alice! Ma ti rendi conto che abbiamo rischiato la vita? E se Bella non fosse stata con i lupi? E se non ci avesse preso in simpatia?
-Ma io ero certa di quello che ho visto. Quando poi il tuo futuro ha iniziato mischiarsi col suo..ho capito che non mi ero sbagliata..Ed, lei è tutto quello che hai cercato ed aspettato in tutti questi anni..Te ne sei reso conto perfino tu..
Alice mi tolse ogni possibilità di ribattere, mentre Emmett, mi stava riempiendo di pacche sulle spalle ammiccando furiosamente a Jasper, che cercava di ignorarlo. Io alzai gli occhi al cielo. Mettere Emmett sull’avviso di quello che io sentivo, era veramente troppo. Ora chi lo avrebbe sopportato vicino?!
-Comunque sia andata, dobbiamo la vita a Bella..Ora proporrei di radunare le nostre cose e prepararci a salutare i nostri guardiani..Mike e Bella sono stati impagabili, mi spiace solo che gli causeremo non pochi fastidi andandocene così.. Se non ci fosse stata Bella al Consiglio, non so proprio se ce la saremmo cavata..- aggiunse, mesto, Carlisle.
Mentre Carliste e Jazz, infastiditi da Emmett, decidevano il da farsi io mi diressi verso la veranda. La brezza della sera era ancora mite, nonostante la pioggia caduta quel pomeriggio.
-Non puoi farlo davvero, Ed!
Alice mi raggiunse nel giardino.
-Alice..non renderla più difficile di quello che è già..
-Entrambi sappiamo bene cosa succederà qui se domani notte, due vampiri, spariranno dal villaggio..
-Il finimondo, Alice..- sorrisi malinconico.
- Edward..Jacob, non perdonerà questa volta..e tutta la sua rabbia sarà riversata su di te..Il tuo futuro è così incerto..C’è solo una cosa che continua ad essere chiara. Tu come guardia dei Volturi..
La sua voce era controllata e bassa. Il mio stato d’animo invece era molto diverso.  Un tumulto di emozioni mi stava attraversando.
-Cosa vorresti che facessi? Dovrei dirle addio e andarmene..Tu non puoi nemmeno immaginare quanto l’ho aspettata..
Alice si strinse nervosamente le dita delle mani, quindi si avvicinò a me. – Edward, se anche tu decidi di restare con lei..per quanto sarà? E’ umana. Presto o  tardi la sua vita terminerà..E poi, che farai?
-Non dirlo, Alice..-mormorai come in un soffio.
-E’ la verità..che tu la voglia sentire o no..a meno che..
-Alice..non pensarlo neanche, resterò con lei finché mi vorrà al suo fianco..poi..
-Poi cosa? – proruppe Alice – Poi tornerai da Aro? Lui ti vuole..lo sappiamo entrambi che non ti darà mai ciò che desideri..Ragiona Ed, non fare il melodrammatico come tuo solito..Promettimi solo che ci penserai..e che magari chiederai a Bella di venire con noi..
Restai in silenzio per un attimo. – Penserò a ciò che mi hai detto, ma non le posso chiedere di seguirci..come potrei toglierla da un ambiante sicuro come questo, per costringerla a vivere isolata dal mondo, braccata come un animale..Alice, non c’è soluzione..
Se avesse potuto piangere, in quel momento, credo Alice che  lo avrebbe fatto. Mi abbracciò forte poi mi assicurò che, non avrebbe detto nulla agli altri finché non fossi stato sicuro della mia decisione.
-Mi macherai immensamente, Alice!
 
                             ------------------------

Raggiunsi la camera di Bella e bussai piano. Non mi andava per niente di restare in soggiorno con tutti quei vampiri. In più, come se non fossi già abbastanza nervoso, quello grosso continuava a sorridermi in maniera inquietante.
-    Bells, sono Mike! Secondo round?
Non mi rispose, ma, dato che avevo già bussato e tecnicamente era anche casa mia, entrai.
Quello che mi trovai davanti però mi lasciò di sasso. Bella era sotto la coltre del suo piumone e da quello che potevo sentire, stava piangendo disperata.
Come avrei potuto infierire ancora su di lei, rivangando la storia di Jake?!
Mi sedetti sul bordo del letto e attesi. Dopo quasi due minuti in cui non ascoltai altro che i suoi singhiozzi, Bella uscì dal suo rifugio e mi abbracciò stretto.
Certi pianti, come certe situazioni,  non necessitano di parole.
Sapevo cosa pesava sul suo cuore. Me lo aveva confidato meno di dodici ore prima, ed ora eccoci qui. In condizioni diverse, se fosse stato Jacob a provocarle un dolore di questo tipo, non avrei esitato un momento ad andarlo a cercare, per cantargliele. Ma  che soluzione poteva esserci in un caso del genere? Edward doveva andarsene. Qui avrebbe vissuto sottomesso, comandato da chiunque si fosse trovato nella condizione di averlo a tiro. Bella non poteva permetterlo e, sinceramente, dopo averlo conosciuto, nemmeno io avrei voluto per lui un futuro simile.  Senza contare che lui era immortale..non c’era un filo di speranza per quei due, soprattutto per come stavano le cose in questo momento.
Restai con lei per più di un’ora. Mi sentivo esattamente come la notte in cui realizzai che i miei non c’erano più. Solo che quella sera c’era Bells che mi teneva la mano e mi diceva che tutto  sarebbe, se non tornato a posto, almeno migliorato. Ora c’ero io al suo posto. Ma che avrei potuto dirle? Che le cose sarebbero migliorate? Si, in che dimensione?!
Era difficile che io venissi colto dalla rabbia, ma in quel momento ne fui invaso. Bella non meritava tutto questo. Ne aveva passate fin troppe in questi anni, ed ora che finalmente sembrava avesse trovato ciò che cercava..anche se si trattava di un vampiro..Perché doveva finire così?
Finalmente, quando le lacrime lasciarono il posto alla stanchezza, staccai delicatamente la sua mano dalla mia felpa e mi diressi verso la porta. Quando la richiusi alle mie spalle mi trovai davanti Edward.

Buongiorno a tutti!Ecco qui il nuovo capitolo..spero sia all'altezza degli altri..E' stata dura scriverlo..ci sono capitoli che mi impegnano più di altri..ma penso sia normale..Buona lettura e un enorme grazie a chi continua a lasciarmi tutte quelle recensioni che riescono sempre a strapparmi un sorriso e una lacrima, al contempo. Mai avrei creduto che questo racconto piacesse così tanto! Ciao, un abbarccio Ale!

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Capitolo 33
*** 33 ***


leg33 Non mi sarei mai aspettato di trovarmi davanti quel ragazzino biondo, in quel momento. Ero troppo preso dai miei pensieri. Ci incrociammo sulla scala, ma prima che lui passasse oltre, mi sentii rivolgere la parola.
-    Adesso sta dormendo!..Edward..se per te non è una cosa così seria..ti pregherei di non darti  la pena nemmeno di entrarci nella sua stanza..Bella ne ha già passate troppe e non voglio che stia ancora peggio trovandoti al suo fianco, quando si sveglierà..
Non riuscivo a capacitarmi del coraggio che questo giovane umano stava manifestando. Lo avevo creduto un debole, ma affrontarmi così a viso aperto, non era certo da vigliacco. Lui le voleva bene, e sapeva meglio di me, che il mio allontanamento di certo non le avrebbe giovato. Avrei voluto dirgli che non l’avrei lasciata, avrei voluto rassicuralo riguardo alle mie intenzioni, ai miei sentimenti che andavano ben oltre quello che lui poteva, anche solo, immaginare. Ma d’altronde sapevo, come avevo già detto ad Alice, che tutto era tremendamente complicato.
-    Mike – la mia voce era più roca d quello che avrei voluto – Se potessi evitare che lei stia male con il mio allentamento o con la mia permanenza, lo farei subito. Solo che non so quale sia la risposta giusta..
-    Ed..non per dire..ma forse la risposta che cerchi.. è che non vi foste mai incontrati..
Se fossi stato ancor umano, mi si sarebbe gelato il sangue nelle vene, a quella risposta. I miei occhi fissi nei suoi, divennero neri per un secondo accecati da una potente, quanto insensata, rabbia, e dubito che Mike non se ne accorse. In fondo chi ero io,  per farle passare tutto questo?
Mi calmai. Aveva ragione lui. – E’ vero..Non avrei mai dovuto posare il mio sguardo su di lei.- Abbassai gli occhi.
Mike, che fino a quel momento aveva mostrato una determinazione che mi aveva colpito, scosse il capo, triste. Non sembrava più così convinto e così certo di quello che aveva appena detto.
-Scusa Edward. .Non è colpa tua e nemmeno di Bella..la verità è, che non sono nemmeno affari miei. Sono solo arrabbiato con questa situazione assurda in cui viviamo per colpa dei Volturi..Prima che quei mostri arrivassero da quel buco dell’Inferno da dove sono venuti..
-Cacchio, che ho detto! Devo chiedergli scusa,in fondo anche lui è un vampiro, potrebbe offendersi..
Prima che Mike parlasse, lo anticipai. – Niente scuse amico..non ce n’è bisogno!Condivido appieno la tua idea sui Volturi..anzi, se solo avessi potuto, ai tempi, avrei voluto potervi dare una mano..
Mike parve sorpreso.- Ma come diavolo faceva a sapere..
Lo interruppi di nuovo. Intanto ci eravamo seduti sugli scalini davanti alla porta di Bella.
-Ti devo confidare una cosa..io ed Alice abbiamo dei poteri.. che potrei definire extra..
Mike mi guardava a bocca aperta.
-Vedi, Alice vede il futuro, mentre io posso leggere il pensiero di chi mi sta intorno..poi va bè, c’è Jasper, lui come forse avrai intuito,  sente e manipola le emozioni altrui..Scusa se non vi abbiamo messo al corrente delle nostre peculiarità, ma sappiamo che i Lican fanno spesso esperimenti su quei vampiri che manifestano poteri particolari..quasi le stesse sperimentazioni che usano i Volturi..Solo che se quegli schifosi dei Protettori notturni delle arti, li usano per  assoggettare al loro volere chi ha la sfortuna, di essere per loro fonte di interesse, bè dei Lican, sappiamo che tendono ad eliminare i soggetti..dopo indicibili sofferenze..quindi..Volevamo essere certi che..
-..Che non vi denunciassimo..Fatica sprecata, Ed! Anche se ti ringrazio per la fiducia che mi dimostri ora..Wow, e quindi tu senti quello che penso?!
Annui.
-Deve essere una figata!E dimmi, funziona con tutti?
-Fino ad ora, sì, ma c’è un’eccezione..Bella. Per me la sua mente è muta. Comunque, se parlassi normalmente te ne sarei grato..Non è così bello, come immagini. E’ come essere in un stanza piena di gente che parla, urla, sussurra in contemporanea..senza contare che all’inizio non riuscivo a distinguere le voci della mia testa da quelle reali di chi si rivolgeva a me..Fu uno strazio..
-Bella lo sa?
- No, non ho avuto ancora l’occasione di parlargliene, ma vorrei farglielo sapere..non voglio mentirle..
Abbassai lo sguardo verso il parquet di legno della scala, non mi era mai capitato di sentirmi così a mio agio con un umano, tanto più che gli stavo pure parlando dei fatti miei..Era una cosa incredibile..
-Come procederete domani notte? Immagino avrete bisogno di un diversivo. Le guardie che pattugliano i  confini qua dietro la villa,  sono molto più rade..Se Bella ed io combinassimo qualche stupidaggine, come è nel nostro stile..- aggiunse con falsa modestia – bè, faremmo in modo che le sentinelle allentassero le maglie. Vi daremmo il tempo di levarvi di qui senza incidenti..
-Tipo? – chiesi curioso, sorridendo, anche se il mio fu un sorriso parecchio sforzato.
Sospirò.- Bè, visto che ormai Jacob vuole, comunque,  staccarmi la testa..potrei mettermi a dire che ho visto delle ombre furtive dalle parti della vecchia casa degli Ateara..Non possiamo mettere al corrente Seth..ma se vedrà della maretta in zona, ci metterà poco a capire ed appoggiarci..I “cavalieri delle cause perse” si aiutano sempre..anche se si trovano su fronti opposti. Sai che rischi di entrare nella squadra a pieno titolo? – Aggiunse divertito.. – Poi se ci sarà Bella dalla nostra, stai pur tranquillo che tutte le sentinelle  della zona andranno a controllare..
-Grazie Mike!Non avrei mai pensato di poterlo dire ad un umano, ma sei un amico..
Contrariamente al suo solito, in cui manteneva una doverosa distanza, mi diede una pacca sulla spalla..
-Ora vai da lei..mi sa che si sentirà molto meglio se, quando si sveglierà, ci sarai tu al suo fianco..A domani..

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Capitolo 34
*** 34 ***


leg34 -Alice..
Ero ancora sulla veranda, quando Carlisle mi raggiunse. I ragazzi erano davanti alla televisione a guardare un programma sportivo. Sapevo, in realtà, che Jasper lo faceva per ingannare il tempo, mentre mi aspettava. Emmett invece credeva che Edward scendesse per fargli compagnia a breve. Dubitavo che lo avrebbe fatto davvero, ma non volevo rovinare l’umore dell’orso.
-Dimmi Carlisle..
-Volevo parlarti di Edward..
Sospirai. Carlisle doveva già avere immaginato le reali intenzioni di Ed, ma da buon padre qual’era, non poteva accettarle serenamente.
Lo osservai per un momento.
-Vorrei sapere quanta resistenza dovremo aspettarci, domani, da parte sua..
-Non ha ancora deciso esattamente cosa fare..- stavo per riferirgli la pappardella a memoria, ma lui mi bloccò.
-..Alice, risparmiami. Ho visto la reazione che ha avuto con Emmett prima..Lui non la lascerà..o mi sbaglio?
Quando mi guardò negli occhi, non potei fare a meno di abbassarli.
-Alice so che rapporto c’è fra voi..quindi per favore..sii sincera..
-Domani ci darà una mano per andarcene..ma dubito che verrà con noi..Non posso dirti molto di più..Il suo futuro cambia di continuo..
Carlisle annuì.
-Alice,  stasera quando ho sentito Esme..- sembrava combattuto, forse indeciso se rivelarmi ciò che lui ed Esme si era detti, - Le ho spiegato cosa temevo sarebbe successo domani, i miei timori riguardo ad Edward..e sul fatto che Bella lo ha cambiato..in meglio..
-Si è innamorato..
Carlisle annuì ancora, ma parve assorto.
-Le ho promesso..giurato..che avrei fatto tutto quello che era in mio potere per convincerlo a venire con noi..Sai com’è Esme per voi ragazzi..-cercò di giustificarsi alla fine.
- So come sei tu..Carlisle, soprattutto con Edward..- sorrisi triste a quello che era, a tutti gli effetti, mio padre - Ma per quanto tu ed io, o gli altri, diremo o faremo..Credo che se anche la stessa Bella gli chiedesse di andarsene..-Scossi il capo. – L’unica soluzione sarebbe che tu, Em e Jasper, lo bloccaste e trascinaste via di peso..ma io non vi aiuterò!
-Perché? – chiese confuso.
-Tu sai quali erano le nostre paure riguardo ad Ed, fino a pochi mesi fa..poi, finalmente, dopo anni, l’ho visto realmente sereno, in pace con sé stesso..Chi siamo noi per togliergli la sua unica , probabilmente,  possibilità per essere felice? Vedi Carlisle, la cosa più difficile è che lei è umana e prima o poi..E di questo anche lui è la corrente.. ed è la cosa che lo tormenta, più di ogni altra cosa al mondo..Prima gli ho parlato e, ti posso assicurare, che comprende perfettamente tutte le implicazioni del suo gesto. Non gli importa di restare qui, per chissà quanto tempo, schiavo dei Lican e.. credere che proprio l’orgoglioso Edward sia arrivato a questa conclusione, è già di per sé incredibile..ma è il motivo per cui lo farebbe..è la persona..Lei..E non credere che non ci abbia ragionato..lo ha fatto ed anche a lungo..D’altro canto, capisce che, anche per lei, tutto questo non sarebbe un bene..
-E se le chiedesse di venire via con noi?
Scossi il capo decisa. – Non vuole costringerla a vivere isolata dal mondo, lontana dai suoi amici e con la spada di Damocle di essere, per una sua disattenzione, preda di qualche vampiro assetato di sangue..
Carlisle parve sconsolato. – E se..
-Non credo voglia nemmeno prendere in considerazione tale possibilità..non la vuole, per nessuno motivo, condannare a quello che lui chiama la “non vita”..
-Alice, cosa possiamo fare? – mi domandò Carlisle.
Sospirai. -Francamente..non saprei..Io lo lascerei libero di fare le sue scelte..C’è solo una cosa che non riesco a togliermi dalla testa..se le cose rimarranno così..temo che quando Bella non sarà più..- mi interruppi, lui mi aveva capito perfettamente .
-Lui farà di tutto per raggiungerla..
Me ne tornai in casa e chiami Jasper, poi salimmo in camera.
Carlisle rimase sul portico a osservare la notte che avanzava.

Ciao a tutti...Grazie mille a tutti quelli che continuanao a leggere  questa storia.. io mi ci sento molto "dentro" ormai..ma credo che per chi scrive sia normale, la cosa che mi auguro è di riuscire a comunicare anche a voi, la stessa intensità che vorrei dare ai sentimenti e alle sensazioni dei personaggi che descrivo..Chissà se ci riesco sul serio?!
Un enorme grazie alle 102 persone che l'hanno messa tra i preferiti..quando ho iniziato non credevo nemmeno che qualcuno mi avrebbe mai scritto un commento..E' incredibile ed esaltante...: )e un altro grazie sentito va anche ai  32 che lo hanno collocato tra i seguiti. Leggende, ringrazia!!ciao Ale

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Capitolo 35
*** 35 ***


leg35 Entrai nella stanza di Bella. La luna era ormai alta nel cielo. Segno indissolubile che i Lican erano in giro. Ancora non sapevo come Emmett e Jasper fossero riusciti ad arrivare fino a noi. Ma avevo piena fiducia nelle doti militari, del buon Jazz. Sorrisi triste pensando che l’indomani avrei dovuto rinunciare o alla mia famiglia o a parte di me stesso. Perché ero certo che Bella, ormai,  possedeva la metà del mio cuore.
Un ululato lontano, ma poi non così tanto, ridestò la mia attenzione. Mi avvicinai alla finestra, sapevo chi era ad ululare, sotto la sua casa.
 Jacob Black soffriva enormemente per il rifiuto di Bella. I suoi pensieri erano nitidi.  Era tremendamente ironico che quella piccola umana fosse riuscita, pur senza volere, a far innamorare ben due mostri di sé. Ma in fondo Jacob, per lei, sarebbe stata la scelta migliore.
-    Edward..
Mi immobilizzai. Bella stava parlando nel sonno..o si era svegliata?
-Non mi fido..gli occhi..sono pericolosi..Non andare da loro..
Si voltò bruscamente su un fianco.
-Ti amo.. ma devi scappare..
No. Il suo respiro era ancora regolare, sebbene un po’ più veloce, e i suoi occhi erano ancora chiusi. Quali erano state le sue ultime parole? Mi amava?! Avevo mai provato una reale gioia, fino ad allora?  Mi avvicinai a lei e, senza disturbare il suo sonno, la avvolsi in un panno. Poi mi accostai al suo corpo rannicchiato in posizione quasi fetale, e la strinsi a me. Era una sensazione nuova, ma anche inebriante. Il suo corpo era morbido e caldo. Non sarei riuscito, se me lo avesse domandato, ad esprimere cosa realmente stessi provando in quel momento. Ero certo solo di una cosa. Non avrei permesso mai a nessuno di farle del male. In quel preciso momento, mentre il mio prezioso angelo riposava tranquillo e al sicuro, fra le mie braccia, presi la decisone più difficile di tutta la mia lunga esistenza. O almeno, fino a quel momento.
Poi accadde qualcosa di inaspettato. Bella si girò verso di me e poggiò il suo capo, delicatamente, sul mio petto. Mi complimentai mentalmente con me stesso per aver fatto in modo che il panno aderisse, in parte anche a me. Il freddo l’avrebbe di sicuro disturbata.  Smisi anche, immediatamente, di respirare, non che ne avessi bisogno.. ma temevo che in quel modo avrebbe compreso c’era qualcuno con lei e si sarebbe svegliata.
Ero ridicolo. Se Emmett mi avesse visto in quel momento, credo, non mi avrebbe dato pace. Ma la cosa strana, era se anche fosse accaduto, non me la sarei presa. L’orologio sveglia segnava l’una e venti, Bella mi abbracciò stretto.
                                                                              ---------------------------
Quella mattina dovevo aver dormito più del necessario. Mi sentivo strana, ma forse era dovuto, anzi,  quasi certamente, alla crisi di pianto della notte precedente. Faticavo a rimettere insieme le idee. Cioè era tutto chiaro il mio piano d’azione per la mattina, solo che corpo e cervello non andavano di pari passo. Il primo allarme della sveglia partì in quel momento. Il braccio e la mia mano, ormai avvezzi a  quel movimento, cercarono fulminei di bloccare l’assordante rumore. I miei occhi erano ancora chiusi e pensando a tutte le lacrime che, già sapevo, avrebbero versato quando Edward se ne sarebbe andato, non ne volevano sapere. Quella notte avevo avuto un incubo persistente. Gente strana con occhi color rubino, vampiri, anche se non ci volevo realmente pensare, mi osservavano tutt’intorno. Jake, perché sapevo che c’era anche lui, non riusciva a raggiungermi, poi,  era arrivato Edward. Lui si era messo fra me e quei terribili personaggi per difendermi. Solo che qualcosa, dentro di me, mi diceva che quegli orribili figuri avrebbero potuto fare del male anche a lui, quindi mi dibattevo per evitare che venisse coinvolto e gli dicevo di fuggire.
Fu un vero e proprio incubo. In compenso stavo iniziando a realizzare dove mi trovassi. Non era il cuscino quello a cui mi ero appigliata in quei momenti così terribili, anche se solo a livello onirico. Mi dovevo essere addormentata vicino a Mike. Poverino, dopo tutto quello che gli era toccato in sorte il giorno prima, aveva passato la notte accano a me, sul mio letto. Era un vero amico. Iniziai a muovere le mani, cercando  di stiracchiarmi, poi qualcosa di strano attirò la mia attenzione, anche se ero non ancora del tutto vigile.
Mike, per quanto fosse in forma, non aveva mai avuto degli addominali così scolpiti.
-Buongiorno!
Quella voce. La sua voce. Edward. Fu un momento. Aprii gli occhi e lo vidi accanto a me, solo che feci un errore di valutazione. Trattenni il respiro per un secondo.
Lui alzò le mani, scostandole da me, e per la seconda volta, mi disse. – Calma. Respira. Non ti ho spaventata, vero?
Sembrava realmente preoccupato.
Lo osservai ancora per qualche secondo, come per accertarmi che non me lo stessi sognando, poi mi scostai da lui.
-Sto ancora sognando? Se si, non mi svegliare..
Lui ridacchiò con la sua incredibile risata musicale.- Dipende. Forse il tuo è più un incubo, se stavi sognando un vampiro..
Scossi il capo con decisione. – Non dire queste cose..Da quanto sei qui?
-Da un po’..- mi rispose misterioso.
- Mike?
Edward mi guardò storto e fingendo di essersi risentito. – Cioè mi vuoi dire che avresti preferito svegliarti vicino a Newton? Allora ha ragione, Jacob?!
Lo squadrai confusa e alla fine gli tirai il cuscino. Solo che stavolta lo prese al volo.
-    Mi lasceresti un minuto?
Volevo raggiungere il bagno per ricompormi un po’,  dopo tutte quelle lacrime, dovevo avere un aspetto orribile.
-Tutto il tempo che vuoi..non mi muovo.
Entrai nel bagno e mi buttai sotto la doccia. Come al solito  sbagliai la regolazione, ma stavolta ero troppo confusa per darmene pensiero. Avevo dormito con Edward accanto..il mio cervello faticava ancora a metter insieme quelle informazioni.

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Capitolo 36
*** 36 ***


leg36 Mentre aspettavo che Bella uscisse dalla doccia, mi fiondai in camera mia. Sapevo cosa le avevo promesso, ma volevo almeno cambiarmi e darmi una sistemata ai capelli. Non mi andava che Emmett mettesse Bella a disagio con le sue, poco velate, allusioni. Quando lei uscì dal bagno, io ero già di ritorno.
-Non vale..ti sei cambiato!
Sorrisi. Almeno, il suo spirito di osservazione era migliore del suo equilibrio.
-Perdonami..ma non volevo che Emmett ci mettesse in croce- risposi sincero.
-Niente da perdonare..Ora io devo muovermi. Mangerò qualcosa la volo, poi devo fiondarmi da Ateara, il nonno di Quil.
-Perché?- Le domandai mentre la seguivo lungo le scale.
Notai che Bella era molto nervosa quella mattina, e, nonostante la sua evidente contentezza nell' avermi visto vicino a lei, al suo risveglio, evitava di avvicinarsi troppo a me.
Purtroppo  avevo capito il suo gioco. Temeva di restare con me, perché sapeva che erano le ultime ore che, credeva, ci restassero.
-    ..Perché,  per quanto quel vecchio matto del nonno di Quil, sia il più indisponente e irritante individuo.. quando ci si mette, è l’unico su cui posso far leva per ottenere risposte e magari, se siamo molto fortunati, un salvacondotto.
-    Un salvacondotto?
-    Si per voi..Se riesco a fargli capire che non siete pericolosi.. Stanotte potrete andarvene senza strani piani d’azione e senza, che è  la cosa che più mi preoccupa, correre inutili rischi. La parola di Ateara, come quella di Billy Black, è legge da queste parti.
Bella ed io intanto eravamo scesi in cucina dove ritrovammo Mike che faceva colazione. Emmett e Jasper erano nel soggiorno insieme ad Alice e Carlisle.
Emmett fece per aprire bocca, ma una mia occhiata lo zittì. Alice mi salutò come se niente fosse, ma la conoscevo troppo per non sapere cosa stava pensando. Evitai di proposito, di guardare negli occhi Carlisle. I suoi pensieri preoccupati per me, facevano già troppa mostra di loro, provocando, nella mia testa, un clamore che avrei di gran lunga preferito evitare.
Bella mangiò qualche biscotto in piedi e abbracciò forte Newton che le aveva rivolto uno sguardo distratto, dopo avermi fatto un cenno. Non mi sfuggirono le parole, sussurrate, di Bells all’amico.
-Non ti ringrazierò mai abbastanza..e solo io e te sappiamo il motivo! Ti adoro Mike!
Mike arrossì un poco, colto alla sprovvista dall’irruenza di Bella, quindi le disse.- Bisognerà muoversi, sai? La scuola non è a due passi e siamo in ritardo..
-Oggi non verrò a scuola..Voglio parlare con Ateara..senza scoprirmi troppo, voglio che mi dia qualche spiegazione..Poi se riuscissi, vorrei il suo nullaosta per loro..
- Figo. Vengo anch’io?
-In verità, mi saresti molto più utile se tenessi Jake lontano da me..So che al momento non sei colto da una voglia irrefrenabile di lasciare questo mondo..ma sarebbe di vitale importanza se qualcuno lo tenesse d’occhio, per non trovarmelo fra i piedi, qui alla riserva. Sapere che entrambi siete a scuola..renderebbe le cose più facili. Sei un po’ come il “mio agente al Cremlino”.. – gli disse Bella parafrasando il titolo di un vecchio film.
-Tu sai cosa mi stai chiedendo..Vero?
-Lo so..magari raccontagli quello che vuole sapere. Se  gli assicuri che fra noi non c’è niente..- ma scosse la testa - Oppure, che dopo la nostra ultima notte  insieme, ti sei convinto che non puoi più vivere senza di me..
Mike la guardava sconvolto e incredulo.- I fiori all’ospedale..me li porti tu..o devo dare l’incombenza a Seth?!
Mike naturalmente scherzava, come d’altronde Bella, ma un cenno d'irritazione mi colse lo stesso.
-    A parte gli scherzi.. ti manderò qualche messaggino, nel caso che Jake ritorni prima..ma tu te la senti di andare da sola da Ateara?
-    Non ci andrà da sola – lo interruppi  – L’accompagnerò io.
Tutta la mia famiglia si voltò verso di me, scettica. Anche Mike e Bella mi guardarono come un marziano.
-Non sono impazzito. Smettete di guardarmi in quel modo. Rispetterò le regole  e me ne starò buono.. al guinzaglio. Non sospetteranno nemmeno che le cose, in realtà, non stanno  proprio così.
Bella si mordeva il labbro inferiore nervosa. Poi afferrò il cellulare.
-Seth? Dove sei? Chi c’è oggi di guardia da Ateara? Tu ed Embry? Bene, ci vediamo lì! A dopo.

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Capitolo 37
*** 37 ***


leg37

La casa di Ateara  era immersa nel verde, tanto che ci si sarebbe potuti perdere. Bella teneva quello che avrebbe dovuto essere il mio guinzaglio, così lento, che ad un certo punto, notando le espressioni dei passanti, la dovetti richiamare all’ordine.
-Bella! Cerca di essere un po’ più convincente..- e le sorrisi per incoraggiarla.
Avvertii il suo cuore accelerare e le sfiorai il braccio, cercando di calmarla. La cosa peggiorò.
Mi avvicinai a lei e le strofinai le mani sulla giacca. – Tranquilla, respira..Non è successo niente..
Fu in quel momento che mi sentii afferrare per la collottola, ed allontanarmi da lei.
-Tranquillo Embry..Non è nulla!- urlò una voce-  E’ solo Bella che ha fatto un po’ di caos col laccio del suo vampiro..e si è avvicinata troppo.
Quando vidi Seth davanti a noi, mi rilassai, non poco. Ed anche Bella fece lo stesso, anche se non potei non notare lo scambio di occhiate che i due si lanciarono e di cui, ben presto, fui anche io partecipe.
-E che cavolo ragazzi..- sussurrò il giovane Lican a voce appena percettibile – Al diavolo lasciare qualcosa all’immaginazione.. se proprio volete passare dei guai fatelo, ma non durate il mio turno di guardia..e poi proprio davanti alla casa del nonno di Quil..con il secondo di Jake alle mie costole..
-Scusa Seth - mormorammo all’unisono, contriti.
- Va bè. e per favore Bella..questa catenella non la tenere così lunga..Se no rischi che questo animale.. non capisca chi comanda.
Aveva alzato la voce nell’ultima parte della frase e ne capii presto il motivo. Seth, in condizioni normali, non mi si sarebbe mai rivolto in quel modo. Abbassai la testa, con fare sottomesso.
-    Holà, Bella!  - proruppe Embry, venuto fuori da chissà dove- Come stai? Sto ancora ridendo pensando all’incavolatura al cubo di Jake..Però..mai avrei pensato che Newton.. A proposito , tu non dovresti essere a scuola?
Embry  mi osservò da vicino, cercava di innervosirmi, ma non glielo avrei lasciato fare. Mantenni gli occhi incollati a terra e feci finta di essere anche, un tantino, intimorito da quel lupo adolescente.  Fu, davvero, una grande interpretazione.
-Oggi niente scuola..devo parlare con Ateara, se non ci sono problemi..
Bella aveva decisamente ritrovato tutta la sua calma.
-Tranquilla piccola! Ateara per te..c’è sempre..Ma sai Bella che, un giorno, mi dovrai spiegare come sei riuscita a sottomettere così bene il vampiro? Sento quasi la sua paura nei miei confronti..Jake aveva detto che era un damerino..ma da qui a questo..
Seth si accorse che iniziavo a guardare male il suo amico Embry. Quindi prese la catena che mi cingeva il polso a Bella, e con un strattone mi fece avanzare verso la casa. Embry credo avesse notato il mio disappunto ed infatti, la contromossa che attendevo arrivò fin troppo presto. Mi sentii spintonare  per aumentare il passo. Bella, alle sue spalle, mi guardava preoccupata, ma io le sorrisi tranquillo. Ci sarebbe voluto ben altro per spaventarmi.
                                                                --------------------------
Embry e Seth ci introdussero nel solito studio che, ormai, conoscevo fin troppo bene. Ateara non era ancora arrivato, ma sul tavolo c’era già la teiera e le tazze disposte in buon ordine, vicino ad un piatto con dei biscottini. Non avevo mai visto realmente il nonno di Quil, prendere qualcosa da quel tavolo per nutrirsene e, allo stesso modo,  lo avevo sempre visto seduto in quella stanza o sulla veranda. Certe cose non me le sarei mai spiegate..
Seth, che teneva ancora quella sorta di guinzaglio che avevo dovuto, mio malgrado, legare al polso di Edward, lo tirò leggermente e fece segno al mio angelo di seguirlo. Ed, con movimenti ben più che aggraziati, lo assecondò. Notai però che mantenne sempre lo sguardo su di me, come per accertarsi che comunque  lo sentissi vicino. Mi irrigidii per un momento quando lo vidi allontanarsi, ma, in quel frangente, sotto gli occhi acuti di Embry, non potevo avere cedimenti. Embry fece un cenno a Seth, poi dopo aver dato una spallata ad Edward che ora si trovava in piedi accanto alla porta, uscì dalla stanza. Edward pareva divertito, anche se non sapevo come facesse a restare così calmo. Da dove si trovava, sembrava dominare tutta  la situazione.
Ad un tratto il rumore di una porta che si apriva mi fece trasalire. Ateara era arrivato.
-La nostra piccola Isabella, a cosa devo questa tua nuova visita? Ma noto, con piacere, che ora giri in modo molto più sicuro- affermò indicando di sfuggita Edward -  Mi era giunta la voce che fossi stata brava con questi vampiri, ma riuscire ad indocilire queste creature in questo modo..mi hai realmente sorpreso!
Edward lo osservava attento, pur restando immobile come una pietra.
-E dubito che tu abbia usato i metodi poco ortodossi che ho visto, in certe occasioni, nella riserva..
Ok. Urgeva che riuscissi a prendere la parola. Ateara, in caso contrario, sarebbe partito per la tangente ed io, non sarei riuscita a farmi ascoltare.
-Se posso interromperla..Con i vampiri che mi sono stati affidati, non ho usato nessuno dei metodi coercitivi o stravaganti che ho sentito spesso nominare. Questi vampiri, non sono i Volturi, quindi nemmeno vostri nemici. E più esatto dire che non sono pericolosi..- Edward tossì, come per schiarirsi la voce, ed io mi sbrigai ad aggiungere- ..O almeno, non nella maniera che credete voi.  Se lei avesse la bontà di provare a parlare con lui..- mormorai indicando il mio miracolo personale che presto, sarebbe andato lontano da me.
Edward intanto teneva le mani in grembo e cercava di risultare il più dimesso possibile.
Fatica sprecata, - pensai in fretta- Lui è sempre perfetto.
Ateara, che fino a quel momento era rimasto in piedi accanto alla finestra, si sedette e mi fissò per alcuni secondi.
-    Embry, potresti entrare un momento? – disse alzando la voce.
Il braccio sinistro di Jake entrò nella stanza.
-    Embry, carissimo. Ormai l’età è quella che è ed io sono uno sbadato cronico..potresti far un salto a Port Angeles e vedere di trovarmi delle ..aringhe?
-Aringhe?
Notai Edward che tentava di soffocare una risata, Ateara, però continuò imperterrito.
-Si, hai capito bene..aringhe. Adoro il loro sapore e mi sono accorto che per pranzo mi andrebbero proprio..
Embry scambiò un’occhiata con Seth, poi scosse il capo e prese la porta.
- Seth..potresti sostituire Embry davanti alla porta, per favore? Non vorrei che qualcuno origliasse o tentasse di entrare non sapendo che sono impegnato..
-Si ma..
-O non ti preoccupare per lui..- aggiunse rivolgendo un’occhiata a Edward – Se decidesse di attaccarmi, ci sarebbe Bella a proteggermi..
Io e Seth, ci scambiammo un cenno d’intesa. Non c’era verso di discutere con quel vecchio signore, e non potei farlo nemmeno quando mi impose di servirmi del tè con qualche biscotto. Non avevo fame, ma non avevo possibilità di rifiutare.
Mentre stavo per servirmi il tè, sentii che Ateara prese un profondo respiro, poi parlò con voce profonda, non so il perché, ma ad un tratto associai la sua voce a quella che mi ero sempre immaginata avesse la millenaria tartaruga con cui Atreiu, nella “Storia infinita”, si trovava a discutere.
-Che associazione assurda!
Ma la cosa che realmente mi colpì nel profondo fu che, per la prima volta da quando lo conoscevo non si rivolse a me, ma ad Edward.

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Capitolo 38
*** 38 ***


leg38 -Quanti anni hai?
-Diciassette, signore.
Edward era ora rigido e teso. Forse nemmeno lui si aspettava che Ateara gli si rivolgesse direttamente. Il suo formalismo nei confronti del vecchio saggio, mi colpì.
-Da quanto tempo sei un..vampiro?
-Sono nato a Chicago nel 1901 signore,  e sono stato morso da Carlisle, nel 1918.
Ci fu un momento di silenzio.
-Perché mai lo fece? Voleva forse dissetarsi col tuo sangue? – chiese il nonno di Quil, con un tono monocorde, come se sapesse già la risposta.
Edward scosse la testa, triste. – No, signore. Ero in un letto d’ospedale quando lui mi trovò..e stavo morendo di spagnola. Mia madre, la mia vera madre, lo fece promettere sul suo letto di morte, che avrebbe fatto di tutto pur di salvarmi la vita. Lui decise di farlo nell’unico modo che avrebbe potuto usare..
Io trasalii a quelle parole, ed Ateara, credo, se ne accorse.
-Bella, Tesoro..- si rivolse a me – perché non porti qualche biscotto a Seth?
Così facendo si alzò dalla sua sedia e mi accompagnò alla porta, chiudendomela alle spalle.
-Ma cos’ è matto? – sbottò Seth. – Se non sapessi che Edward non è pericoloso..Cioè, a dire il vero sono più in pensiero per Edward che per Ateara..Speriamo di rivederlo intero..quel povero ragazzo..- aggiunse Seth con malcelata ironia.
Dopo esserci scambiati uno sguardo complice, però, ci accostammo entrambi alla porta.
                                                                      -------------------
Quel vecchio Queilutes aveva una mente interessante. Si era sbarazzato di tutti in meno che non si dica, ed ora era qui davanti a me, senza la minima traccia del timore che avrebbe dovuto avere. In effetti dal modo in cui mi scrutava, forse ero più io ad essere intimidito, ma non me ne diedi peso.
-Cosa provi in questo momento, vampiro?
La sua domanda mi spiazzò per un secondo .- Cosa..?
-Rispondi sinceramente. Non è una prova questa, voglio solo sapere chi ho di fronte.
Per quanto mi concentrassi, ora, non riuscivo a percepire il minimo pensiero che provenisse da lui. Ci  pensai un secondo.- Sono confuso..
Ateara annuì compiaciuto, ma non sembrò soddisfatto.
-Cosa faresti nel caso io decida di lasciarvi andare..Perché è questo che Bella mi sta chiedendo, anche se, del tutto indirettamente..-Mi sorrise, di un sorriso vecchio di secoli. Se non fossi stato certo di avere ben più anni di lui sulle spalle, mi sarei sentito un ragazzino davanti a una montagna. E forse era proprio così che lui voleva mi sentissi.
-Ricorda solo che voglio sincerità..mi accorgerò subito se tu menti..
- Credo..- risposi titubante – ..Sono certo, che sarei felice e riconoscente, se la vostra tribù liberasse la mia famiglia..ma io non penso che me ne andrei..
-Perché? Non mi sembri il genere di persona che sopporta molto le angherie..e qui non subiresti altro..alla lunga..Questo lo immagini..suppongo?- aggiunse duro. Aveva del tutto abbandonato i modi zuccherosi che usava quando si rivolgeva a Bella. Meglio così, anche io volevo sapere con chi avevo a che fare.
Annui. Sapevo bene che Bella non avrebbe potuto proteggermi in eterno, ed anche, di cosa ero capace se portato al limite.
Ateara attese. Non era soddisfatto, ciò era palpabile
-Cosa proveresti se io ti imponessi di andartene, oggi stesso?
-Tornerei..-dissi con un filo di voce.
-Perché mai un giovane ed orgoglioso vampiro dovrebbe volere restare qui..- chiese più a se stesso che a me. – Non mi hai risposto. Cosa proveresti, in quel caso? No, aspetta. Non è la domanda giusta..Cosa senti pensando al fatto che la tua salvatrice.. resti qui, senza di te?
 Mi immobilizzai. Quel vecchio mi stava cercando di portare al limite del campo da gioco. Quello che non mi piaceva, era che ci stava riuscendo senza sforzo.
Attesi un momento ancora. – Paura.. – dissi alla fine.
-Paura? E di cosa?
Mi irrigidii ancora. Avevo capito dove i suoi pensieri stavano indugiando, pur senza realmente riuscire a carpirli..non avrei voluto essere io a dargli le certezze che andava cercando..ma quel vecchio umano sapeva cosa stava facendo, molto, troppo, bene.
- Paura.. che in un’ ipotetico, ma non troppo, ritorno dei Volturi..il vostro branco non riuscirebbe a tenergli testa. Paura, che veniate sconfitti e gli umani uccisi per dissetare il corpo di guardia di Aro.. – dicendo quel nome rabbrividii, senza accorgermene.- Paura, che se i lupi dovessero essere sbaragliati, il vostro mondo perfetto, creato con tanto  sacrificio e caparbietà,  sarà spazzato via in un soffio. Quanti umani siete disposti a perdere? Ne perderete molti  più di quelli che immaginate.. Paura, perché se dovesse accadere, Bella potrebbe essere ferita..o peggio..Se invece fossi qui io..
Non terminai la frase volutamente. Cercavo di difendermi come potevo dagli attacchi indiretti di quel vecchio uomo che riusciva, così bene, a farmi sentire, forse concretamente per la prima volta, alla mercé di qualcuno.
Ateara annui. – Cosa sai realmente dei Volturi?
-Una volta ho chiesto loro di eliminarmi..- fui sincero. Confidavo che, comunque fosse  andata,  le mie parole non sarebbero uscite da quella stanza. – La mia vita..Voglio dire..Cosa serve vivere per sempre, in fondo?  Per cosa si vive davvero? Se non hai niente, non ti aspetti niente..
Avevo iniziato a fissare un punto imprecisato nella stanza, rievocare certe cose non era facile.
-Ed ora cos’è cambiato? Perché saresti disposto a rinunciare alla tua libertà? Non credo che il futuro di questa piccola comunità ti stia così a cuore..O è per Bella? Provi riconoscenza verso di lei? Cos’è mutato?
Deglutii. E se gli avessi rivelato di ciò che sentivo per Bella?! Cosa sarebbe accaduto?
-Voglio evitare che le capiti qualcosa, che lei soffra..Non è solo riconoscenza la mia..anche se non lo avrei mai creduto, oggi sono felice che i Volturi non mi abbiano ascoltato, né che Black l’abbia avuta vinta al Consiglio...A lei devo tutto..
Lo sguardo di Ateara si illuminò per un momento. – E ritieni che Bella sia consapevole di quello che tu dici di sentire? Magari, che ti ricambi..
-Si, lo è. E’ stata proprio lei, per prima, a fugare tutti i miei dubbi ed i miei sensi di colpa, rivelandomi quello che agognavo di poter sentire, almeno una volta, dalle labbra di colei che mi aveva rubato il cuore..Sono consapevole di non meritare nemmeno la sua pietà, ma non posso ignorare che entrambi proviamo qualcosa di grande e potente, l’uno per l’altra..- per poi aggiungere a voce ancora più bassa.-  Sono disposto a sacrificare la mia vita per lei..
-E quando lei morirà?- quelle parole bruciavano più del fuoco sulla pelle.
Il mio sguardo si fece affilato e feroce. Un fiotto di veleno corse alla mia bocca.  I miei occhi divennero neri come la pece. Poi sospirando mi calmai- Fino a che mi vorrà accanto..io ci sarò..in seguito, comunque vada,..farò tutto quello che è in mio potere per seguirla.. al più presto..
Ateara sospirò. Ero stato terribilmente sincero sulle mi intenzioni, nemmeno con Carlisle ed Alice mi ero aperto così tanto. Sapevo che una sola parola di quell’uomo, avrebbe segnato la mia fine immediata. Ma non mi importava.  Fino a quando avrei avuto voce per gridarlo, aria nei polmoni per esprimerlo e vita, anche se per me era stata fonte di tormento fino ad allora, avrei difeso Bella e ciò che sentivo per lei, con tutto me stesso.
Il vecchio si alzò dalla sedia in cui era stato fino a quel momento, facendomi cenno di aspettare, poi si era diretto verso la porta, sicuro come un soldato. Trattenni il respiro. Se in quel momento avesse chiamato le guardie e avesse dato ordine di farmi fare a pezzi, lo avrei capito. Gli avrei solamente chiesto che lei fosse allontanata. Che le fosse risparmiato almeno questo..
Ateara aprì la porta repentinamente e, da quel rapido gesto, presero avvio due reazioni.
La prima fu che Bella e Seth, crollassero rovinosamente, direttamente all’interno della stanza, davanti ai suoi piedi..
La seconda fu che non potei trattenere un sorriso, carpendo i fugaci pensieri di Seth, che avrebbe cercato, maldestramente, di giustificare il loro gesto.


Ciaoo! Spero che con questo capitolo sia riuscita a spiegare un pò di cose..-Sperando che anche Bellas, sia soddisfatta..-.Scusate se non riuscirò sempre a postare in giornata, ma essendomi  impegnata con  Twilight su due fronti, a mio avviso abbastanza impegnativi..farò del mio meglio.. cercando di conciliarli anche con la mia vita! Sapete com'è, ogni tanto si esce  si lavora e si studia.. :) Un eneorme grazie a tutte le 106 persone che hanno messo Leggende fra i Preferiti e le, caspita!, 41 tra i seguiti! Un enorme grazie anche a chi mi farà un commentino..non avrei mai detto, ma certi giorni, i commenti sono VITALI, per far procedere la storia..Temo sempre di subire la stanchezzae cadere nel banale! ciao e a presto Ale!

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Capitolo 39
*** 39 ***


leg39 Come faceva quell’anziano signore a conoscere sempre tutto..non lo avremmo mai saputo. Quell’uomo era un diavolo, altro che vampiri..Ed ora eravamo davanti a lui, uno sull’altra, colti sul fatto, nel  tentativo di origliare alla porta. Tentativo.. non riuscito tra l’altro, perché quel simpatico anziano, aveva provveduto a insonorizzare la stanza. Solo che noi non lo sapevamo.
Mi tirai su in fretta e cercai di darmi un tono..
Le spiegazioni di Seth iniziarono forzate. Intravedevo, da dove mi trovavo, Edward che ci guardava di sottecchi, meravigliato e stupito della nostra orribile entrata. Che figura!                                    
 Quel vecchio era sempre un passo avanti a noi.
Seth intanto, si era alzato e con estrema nonchalance, stava cercando di giustificarsi.
-Ecco..dato che non mi è concesso lasciare un anziano solo con un vampiro..cioè, io pensavo che carpire qualche parola attraverso la porta..ecco..mi avrebbe aiutato a comprendere, cioè.. il reale stato delle cose e, nel caso, ad intervenire.. cioè..per la sicurezza..
Sembrava un libro stampato, ma impaginato male..usava paroloni forbiti, di cui per la maggior parte, dubitavo sapesse il reale significato, metteva dei"cioè" di circostanza ovunque, senza cognizione di causa..e il tutto,  arrampicandosi su improbabili specchi..

Non l’avremmo passata liscia, questo era matematico.

Ateara pareva contrariato. – Seth..riprova..magari sarai più fortunato..
-  Ok, volevo sapere cosa avrebbe chiesto al vampiro..cioè, soprattutto, Bella..
Lo guardai sgranando gli occhi. Era sempre stato così con Seth Clearwater, fin da bambini. Giurava e spergiurava di mantenere i più terrificanti segreti del nostro gruppo, ma essendo il più piccolo, non passava volta che, messo alle strette, spifferasse tutto. Anche stavolta stava giocando a scaricabarile.

-Ma sei proprio bastardo..questa giuro che me la paghi..

Ateara ci fece entrare nella stanza e richiuse la porta. Tirava una brutta aria. Io gettai un occhiata sprezzante su Seth, che ora mortificato, teneva gli occhi bassi. Il nonno di Quil non si curò nemmeno della presenza di Edward, quasi fosse un oggetto dell’arredamento, ma si rivolse solamente a noi.
 Era di umore nero.
-Cosa dovrei farmene di voi due? – scosse il capo come se non avessimo avuto aspettative- Avrei sempre sperato che questi anni vi avessero insegnato qualcosa, ed invece..Cosa abbiamo ottenuto?  Tu- disse rivolgendosi a me – Sei stata educata come si deve, mi sembrava..invece ti comporti come la peggiore e più maldestra delle spie..Origli alle porte e, recentemente, ti acquatti anche fra i cespugli per sentire cose che non ti competono..

-come fa a sapere..?!

-Lo so e basta, Signorina Swan..- deglutii. Ero sconvolta da tanta irruenza e incredula di fronte al fatto che lui sapesse cose, che non avrebbe dovuto conoscere.
Faceva paura.
-..E per ciò che riguarda te, Seth..Sei il più giovane dei Lican che opera nel branco alfa, e ti comporti ancora come un bambino dispettoso che alla prima avvisaglia di pericolo..scarica la colpa su un amico, per di più una donna..Un vero cavaliere..Mi congratulo..
Ateara scambiò un occhiata sprezzante verso di noi, poi continuò la sua ramanzina. – Ora dovrei punirvi, ma tanto so che la lezione non vi servirebbe, comunque..Non crediate che non sappia niente della vostra piccola alleanza..”I cavalieri delle cause perse”..
Scosse il capo.
Mi voltai a guardare Edward, che parve più incredulo di me, non era stato lui a raccontare ad Ateara di noi..
-Ho trovato. Ora voi andrete nella mia biblioteca e sceglierete un libro di cui mi farete una relazione per domani mattina. Io devo finire di parlare con Edward, avrei voluto spiegare anche a voi..ma ve la siete cercata..
-Libro? – chiedeva Seth allibito ed afflitto.
-Si Seth..libro. Avrai pure letto un libro, in tutti questi anni?
A me la punizione non spaventava più di tanto, avrei avuto tanto tempo, dopo che Edward se ne fosse andato..ma avrei voluto sapere..Perché poi, Ateara, che mai aveva chiamato un vampiro per nome, si era rivolto al mio Angelo, chiamandolo Edward?
Fummo sbattuti fuori senza tante cerimonie, dicendo che ci avrebbe richiamato lui, quindi ci dirigemmo in biblioteca.
Avevamo molto su cui riflettere.
                                                                       -----------------
Continuammo ad incolparci vicendevolmente per tutta la durata del corridoio, fino alla biblioteca. Vero era che mi ero comportato non troppo bene con lei, però che avrei dovuto fare? Se mi fossi dichiarato colpevole, poi Sam, chi lo avrebbe sentito?  Ed in fondo, lei  e Mike, c’entravano sempre quando si trattava di cose assurde..quindi perché non anche questa?! Entrati nella grande biblioteca della casa di Ateara mi venne da ridere, tanto che non mi trattenni.
-Perché stai ridendo?
- Perché mi è tornato in mente il modo in cui Quil, da piccolo, definiva questa biblioteca..
-Cioè?- il battibecco con Bells era già superato.
-Il luogo dove il grande cervello riposa in un asciugamano lilla coperto di panna..
Bella mi squadrò un secondo, poi, appoggiò la mano sulla mia fronte chiedendomi se stavo bene.
-Perché? E poi, esattamente, cosa c’era da ridere?
-Non lo so, eravamo bambini..
- Si bambini strani..
Le diedi una spinta che lei ricambiò, e così procedemmo fino agli scaffali, facendo un chiasso che mai, in quell’opificio di cultura, si era sentito usare.
Davanti a quei testi, mi sentivo intimidito e chiesi a Bells di darmi una mano a cercare qualcosa di sensato ed adatto al mio livello. Bella pareva indecisa, ma alla fine sapevo che non mi avrebbe detto di no.
                                             ----------------------------
I libri contenuti in quegli scaffali erano testi antichi e imponenti. La polvere, che di sicuro doveva albergare in quel luogo, aveva un che di millenario. Mi diressi, senza indugio, nella zona che, avevo intuito, ospitasse Hemingway, ed estrassi per Seth, “ il vecchio e il mare”, non so quanto avrebbe tirato fuori da quel libro, ma  confidavo che, se non altro, la mole non lo avrebbe scoraggiato.
La biblioteca di Ateara era la più fornita nella riserva, molti dei testi che vi erano conservati erano preziose edizioni rilegate, vecchie di anni. Mi diressi nella zona che ospitava i libri della storia e leggende dei Queilutes. Stavo per salire la scaletta per raggiungere i ripiani più alti, quando un libro appoggiato su di un tavolo, attirò, inesorabile, la mia attenzione.
Era un librone con la copertina marrone scuro, con un intarsio complicato sul davanti, in pelle,  rame ed argento. Le linee del disegno formavano una sorta di stemma. Ma non ero, davvero,  un'esperta.
Aprii il libro. Doveva esserci un motivo per cui era stato lasciato proprio lì..quasi come se Ateara avesse voluto che io lo trovassi..o era stata una solamente una dimenticanza?
                                                           -----------------------


Ciao E buon Lunedì!Tutto ok? Grazie mille a tutti quelli che hanno messo fra i Preferiti"Leggende", aumentate ogni giorno!Wow! 107!Graxie anche a chi lo ha messo fra i, preferiti..ve lo giuro, questo racconto è stato iniziato per scherzo, ed ora..incredibile! Visto che ho anche un pò di tempo, ripsondo anche alle recensioni..un sacco tra l'altro, grazie, non avete idea di quanto aiutino!!!
Wind: Grazie!!!!
Bellas: Felice di avere chiarito le tue perplessità..spero di mantenere il racconto fedele a ciò che mi ero prefissata!Per ciò che riguarda Bella e il Vampiro...Pazienza!!!
Doce birba/Shinalia/Goten: Felice che v piaccia il vecchietto..dà anche a me qualche soddisfazione, anche perchè è un pg, di certo non abusato..solo che alle volte fa paura ;) ( misteri indiani mai svelati!)
Sanders88: l'idea sul nonno di Quil era proprio quella..E poi era ora che Edward si scoprisse quasi del tutto..se non gli sgiunzagliavo dietro Alice!:)
Ginny89Potter:Grazie per la recensione, fa piacere sentire anche qualche voce nuova..Non cavarti gli occhi però..
CIaooo, un abbraccio Ale

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Capitolo 40
*** 40 ***


leg40 Quando la porta venne richiusa e Seth e Bella allontanati..tornai, solo per un momento, a percepire i pensieri di Ateara. Non c’era l’odio che temevo, contro di me, in quei fili immaginari che componevano la sua mente.
Poi fu di nuovo buio.
Ateara mi si rivolse di nuovo. – E’ inutile, con quei due è una battaglia persa in partenza..-Poi come ricordandosi che avevamo un discorso in sospeso, mi fece cenno di avvicinarmi. La catenella a cui ero legato tintinnò, ma il vecchio la sganciò veloce dal mio braccio.
Lo guardai ancora più confuso.
– Ma non temi minimamente il fatto che, io, sono ciò che sono? – pensai in modo svogliato.

Ateara mi sorrise enigmatico e mi fece cenno di sedermi in quella che era la sedia destinata a color che andavano da lui per ottenere  le risposte, che altrimenti non avrebbero avuto.
Ero combattuto.
Sedersi o restare in piedi. Un suo cenno mi fece decidere.
Ateara parlò in modo conciso e profondo. Decisi di non interromperlo, tanto più che non riuscivo proprio a capire come riuscisse a schermare i suoi pensieri, da me.
-Immagino che ti starai chiedendo come faccia a sapere sempre tutto?
-Più o meno- risposi a lui, quando compresi che non avrebbe continuato senza una mia risposta. Intuivo che fosse un buon osservatore, ma non potevo indovinare tutto.

-Qual è esattamente il tuo potere Edward? Perché tu hai un potere..

Panico. Per un secondo, mi sentii perduto.
Allora era riuscito a comprendere anche quello? Un giorno, se ne avessi avuto l’occasione, glielo avrei domandato, ma ora c’erano questioni ben più uggiose di cui discutere.
-Riesco..a leggere nel pensiero di chiunque mi sta intorno..- ero nervoso. I Volturi mi volevano proprio per quel potere, e se ora, anche i Lican avessero fatto lo stesso? – ..Tranne.. un paio di eccezioni.
Ateara attese paziente.
-Bella è una. La sua mente, per me, è un muro di silenzio. Non so il perché..e per quanto sia frustrante lo devo sopportare..Ed ora Lei, signor Ateara..appena entrato in questa casa, ho avvertito i suoi pensieri.. poi tutto è diventato muto. E’ il mio unico talento extra, senza di esso, non sono molto di più di qualunque altro vampiro..
-Capisco. Per quello che riguarda me..ciò è dovuto alla intromissione di Forze che né io né te, ragazzo, potremmo spiegarci facilmente. Un  giorno forse, se il Grande Spirito,  ce ne donerà la possibilità..sarò felice di spiegarti ciò che ti tormenta..ma ora, cosa sai sulle leggende, Queilutes?
                                                                              -----------------
 Iniziai a scorrere col dito le lettere, che componevano le parole, del grande e sontuoso libro che mi trovavo di fronte. Ben presto mi ritrovai immersa nella lettura, più di quanto avrei voluto all’inizio..

“..Numerose e multiformi sono i miti del popolo Queilutes, ma  il vaticinio del capo Ashmarak, indovino e stregone, è una delle più vecchie e temute leggende del nostro popolo. La divinazione parla di un futuro incerto e crudele, dove bestie sanguinarie strapperanno, per nutrirsene, la vita, il nettare rubino, dai mortali, gettandone poi via le spoglie, come vecchi stracci. Queste creature, con cui il nostro popolo è già venuto in contatto altre volte, in seguito ad alcuni avvenimenti, non si limiteranno più a restare nell’ombra, come era loro consuetudine, ma usciranno dai loro antri oscuri e cammineranno spalla a spalla con i mortali. Dapprima i mortali ignoreranno la loro presenza, poi ne avranno paura. La paura diverrà terrore, quando questi demoni sanguinari prenderanno il potere sugli uomini  e li useranno, né più né meno, come animali da macello..
I Lican, a quel punto, ricompariranno sulla Terra Madre, ed essa li benedirà prima del lavoro che dovranno svolgere e per il grande sacrificio di sangue, che dovranno versare.
 I demoni, in un primo momento,  saranno respinti, ma come un raggio di sole che occhieggia prima di un monsone in lontananza, essi torneranno più determinati e agguerriti. I Lican resisteranno finché sarà loro possibile, poi dovranno cedere il passo alla nuova Eclissi, che sarà il giogo per i mortali..
                                                                      --------------------
-Non esattamente, Signore. Credo di aver letto qualcosa, ma non so proprio a cosa lei si riferisca..
Ateara sorrise sornione. Sembrava un vecchio gatto che aspettava, impaziente, che il topo arrivasse fra le sue zampe.
-Tu conosci le predizioni del capo Ashmarak?
-So che questo capo indiano anticipò ai posteri, voi,  il fatto che.. noi, i vampiri.. esistiamo, ed anche l’avvento dei Volturi..- aggiunsi cupo.- Ma è una storia che ha molti più anni di me..
-..Non ne sai altro? – Sembrava deluso. Mi sorrise, con quel sorriso vecchio di secoli, come una vecchia tartaruga, che ne ha passate così tante che, niente al mondo, può più sconvolgerla.
– ..Devi sapere, allora, che negli ultimi mesi della sua lunga vita, il capo Ashmarak, fece anche un’altra, incredibile, predizione..Con l’età avanzata e la cecità che lo aveva colpito, molti dicono che le sue ultime previsioni non devono essere prese sul serio..ma io, la so molto più lunga degli altri.. Beethoven era ormai sordo, quando compose la nona sinfonia..ma ciò non lo ha fermato, ed anche  Michelangelo, quando affrescò la Cappella Sistina, non aveva più l'ausilio della sua vista..
Attesi.
Ateara annuì, poi aggiunse, forse più a se stesso.  -Il genio non dipende dalle piene facoltà fisiche..è una pura scintilla vitale, che scaturisce dall'organo più importante.
Detto questo, si toccò con la mano la tempia.
Lo guardavo curioso e attento.  Non aspettavo altro che la sua voce colmasse la mia curiosità.  Non so cosa avrei dato, per poter discutere con lui di arte, letteratura, scienza..Doveva relamente essere una persona straordinaria.
Il capo, quindi, raccontò di una possibile via per l’umanità, una possibilità di salvarsi dai demoni sanguinari..Tutta questa profezia era legata, ironia della sorte, proprio ad uno dei demoni in questione..un vampiro..
Il mio sguardo si fece affilato e vorace.
-Dove voleva arrivare costui? Perché mai, stava raccontando proprio a me, tutto questo? Non ero che uno schiavo, in fondo..
-..Questo vampiro,- continuò -  avrebbe subito un cambiamento radicale e profondo in seguito all' incontro.. con la sua..“cantante”..
Il nominare la" cantante", mi riscosse dalle mie elucubrazioni, riportandomi alla realtà.
 - Credo che tu sappia a cosa mi riferisco..anche la vostra mitologia, parlerà di queste cantanti?

                                                                          ------------------
“..Le cantante, per il vampiro a cui è  destinata, è assieme  croce e delizia, perdita e rinascita, vita e morte..E’ un po’ come l’imprinting per il Lican, ma nel caso del vampiro, esso oltre ad avvertire una senso di completezza in sua compagnia e di infinita protezione nei confronti della propria Musa, ne subisce anche il tormento del sangue. Il sangue della cantante sarebbe lo stato di appagamento più alto che il vampiro potrebbe mai provare, ma ciò  lo scaraventerebbe anche nell’abisso più profondo della sua esistenza..se pur..lunga ed eterna..
La prescelta, dal canto suo, subirà l'attrazione per il vampiro, e ciò avverrà in modo del tutto naturale. Essa riconoscerà in lui il suo esatto contappunto, la sua metà, l'anima affine che ha cercato attraverso i secoli. Per quanto, razionalmente, la sua natura l'avvertisse del rischio, la cantante, non potrà restare a lungo lontano dal suo punto di attrazione.. ”

Seth, che intanto mi si era avvicinato ed aveva letto le ultime righe del mio libro, mi fece sussultare e distogliere dalla lettura, con la sua  voce bassa e profonda.
-Dai..la solita storia delle “cantanti”..E’ una leggenda dei Volturi, non lo sapevi? Non credo che sia una cosa reale comunque..Se una persona facesse veramente quell’effetto ad un vampiro, non vivrebbe tanto a lungo per raccontarlo..E’ una bufala, Bella..
Non seguii, immediatamente, il senso delle parole di Seth, ma quell’interruzione portò il mio cervello a macchinare qualcosa..anche se non riuscivo ancora  a metterlo a fuoco.. C’era come un sipario nella mia testa, qualcosa che non mi permetteva di collegare ciò che avevo letto, al pensiero latente che tentava di sfuggire al mio controllo.
Poi, ad un tratto, tutto fu più chiaro: Edward.
                                                     ------------------------
-..Sei stato tu  ad avere detto che moriresti per lei..Cosa provoca invece,
in te, il profumo del  suo sangue , Edward?
Smisi di respirare e mi immobilizzai. Un fiotto acre di veleno mi inondò la bocca. – Desiderio..
 Parlai senza pensare, chiudendo i miei occhi davanti a lui e a quella terribile verità..La mia voce era così bassa e cupa, che avrebbe spaventato.
- Credo che non ci sia niente di più al mondo che bramo, come il poter sentire il suo sangue che placa il fuoco della mia gola..ma..
Ateara si illuminò e mi incoraggiò.
-Ma..?
-Per quanto lo desideri ed esso sia una specie di droga, per me..non potrei sopravvivere al dolore..per la sua perdita..- mi sentii rinfrancato dalle mie stesse parole. - Probabilmente è vero..è ciò che mi ha accennato anche Carlisle..Probabilmente, Bella è la mia cantante..Non posso nemmeno pensare di allontanarmi da lei..
Ateara si fece pensoso, borbottando fra sè. – Se così fosse, se  Bella fosse la tua cantante,  forse la razza umana ha ancora una possibilità..se solo...
Mi osservò cupo. – Tu, stanotte, dovrai lasciare questo luogo con i tuoi famigliari..
Mi sentii ripiombare in un baratro.
-    Ma..signore..- cercai, supplicante, di parlare.
-    Fidati di me..Edward..Per ora Bella è al sicuro, se e quando servirà..il tuo ritorno non sarà solo gradito, ma caldamente richiesto..Per ora tu ,qui, sei solo in pericolo..Jacob, sospetta molto di più di quello che immagini..Non ha ancora compreso tutto..ma ci arriverà in breve..e per quello che riguarda quei due vampiri nascosti in casa di Mike e Bella..se ne sente l’odore fino a qui..non è il caso di allungare la vostra permanenza..
Ateara mi accompagnò alla porta, ritornando a  legare la catenella al mio bracciale. Poi mi diede  una busta, sigillata, in mano. – Conservala. Qui dentro c’è un salvacondotto per voi..Seth, comunque riceverà istruzioni..Ti fidi di lui?!
Annuì.
- La biblioteca è in fondo al corridoio..credo di aver dato loro abbastanza tempo..Edward?!
Mi voltai e mi rivolsi di nuovo ad Ateara. Era un uomo dalle doti nascoste e veramente straordinario.
-Dì a Carlisle..che ho apprezzato ciò che ha detto..Se il Grande Spirito me ne darà il tempo, spero di avere ancora occasione di parlare con lui..e consegnagli questo.
Ateara mi diede un pacchettino che, a giudicare dalla forma e dal peso, avrebbe dovuto contenere un libro o qualcosa di simile..
Mi ritrovai fuori dallo studio, ancora prima che la porta fosse richiusa. Mi sentivo come uno studente, dopo aver parlato con il Preside..se mi fosse stato possibile, sarei stato esausto. Mi decisi, dopo un lungo momento, di raggiungere Bella e Seth in biblioteca. Ma la mia testa pullulava di domande. Quando, Carlisle, aveva avuto una conversazione con Ateara? Come faceva a sapere di Emmett e Jazz? Perchè avrei dovuto lasciare Bella, soprattutto dopo quello che gli avevo raccontato..
Intanto, nella  mia testa, stava prendendo forma un idea..Avrei avuto il tempo di metterla in pratica?

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Ciaoo! Capitolo lungo e che mi ha messo a dura prova..spero che sia all'altezza..
Passo alle varie risposte ai commenti..Grazie mille a tutti quelli che contiinuano a sostenermi in questa storia, Siete meravigliosi!
Goten: Grazie..se potesse, credo ti ringrazierebbe anche lui..magari sa già quanto lo apprezzi..?!
Arnald: spero di aver risposto, in parte, alle tue domande..ma se non manteniamo un pò di mistero..che vecchi saggio è?
Stezietta w: niente da scusarsi.. per carità..felice che ti piaccia ancora il racconto..
Shinalia: La tua curiosità è stata premiata..ma mi sa che ora starai peggio..lascio troppe porte aperte..lo so..Il vecchietto..so anche quello..in effetti fa un pò paura..ma non è cattivo..
Bellas: Grazieeee!!
Dolce Birba: Ok, sei la prima fan dell'Ateara club..
Grazieanche  a tutti i preferiti ed i seguiti..Un abbraccio, ciao Ale

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Capitolo 41
*** 42 ***


leg 42 L’arrivo di Mike, segnò la fine di quel piccolo idillio..
Asciugai in fretta le lacrime che avevano iniziato a scendere dalle mie guance. Non volevo mettere ancora più in difficoltà Edward, col mio comportamento. Temevo anzi che lui se ne fosse già accorto..Entrambi avremmo sofferto anche troppo.. era l'unica certezza..

-Bellaaa?! Allarme rosso..- Mike entrò, come una furia, in casa.

-Che succede Mike..- chiesi perplessa, mentre rientravo dal giardino, con Edward.

-Ho combinato un casino..

Stano. Di solito Mike era sempre così controllato e discreto.   La cosa, detta di Mike, naturalmente, era alquanto ironica.

-Fammi indovinare..cercavano volontari per anatomia e ti sei offerto alla scienza..- la mia battuta non lo toccò neppure, allora anche io mi allarmai.

-Che succede? - dissi seria.

-Tu ricordi Jessica Stanley?

-Dunque vediamo – iniziai fingendo di fare mente locale – Circa alta così, logorroica, gazzettino degli Spartans.. da prima che ne facesse parte..mia compagna di banco a spagnolo, francese e geografia..sì, ho una vaga idea di chi possa essere..- la mia pazienza era al limite. – Mike, andiamo!!

Era ridicolo che si comportasse così: lui, Jessica ed io ci conoscevamo dall’asilo.
-Tu sai che Jessy ha una sorta di simpatia per me..

-Chiamala simpatia..Va avanti..

- Bè oggi dopo ginnastica, Jessica mi ha chiesto di aiutarla con alcuni appunti di letteratura..- Edward lo osservava divertito, mentre la mia sopportazione stava dando segni di cedimento –..oK,  te la faccio breve.. ci siamo baciati..

-E il casino..quale sarebbe? – mentre pronunciavo questa frase, vidi Ed irrigidirsi vicino a me..

-Cosa è successo? Cosa hai letto nella sua mente? - mi rivolsi,  alternativamente, a Mike ed Edward.

Edward prese un profondo respiro, poi , con tutto la calma di cui era capace, mi rispose. – Jacob Black li ha visti.. e finita la lezione ha torchiato Mike..

-Cosa gli ha detto? Cosa, Mike?!- ero in preda al panico.

- ..Non più di quanto già non avesse intuito..mi ha preso di sorpresa, con lui c’erano Paul e Jared..Ha capito quasi tutto ed ora.. credo stia venendo qui..Sono terribilmente dispiaciuto ragazzi..

Edward chiamò Carlisle ed Alice. Con loro arrivarono anche Emmett e Jasper.

                                                            ---------------

-..Tu credi davvero a tutte le predizioni? Se crediamo alla parte sulle anime gemelle, dovremo anche credere al resto..e tu te la sentiresti di perdere Bella, così? – sbottò Billy Black, sbattendo il pugno sul tavolo e facendo sobbalzare il servizio da tè..
Il vecchio annuì piano. Pareva distante. – Quanti anni ho Billy?
-Cosa? Cosa centra questo con..
- Billy, rispondimi..
-Sei il più anziano fra di noi..- disse il padre di Jake, evitando di guardarlo negli occhi.

-Tu credi che, questo, possa contare qualcosa?

-Andiamo..sai benissimo a cosa mi riferisco..Tu vuoi realmente lasciare Bella, la nostra Isabella, nelle mani di..di quel mostro? Pensi realmente, che sarebbe in grado di salvarla..di proteggerla quanto meno..

- Billy Black -  lo apostrofò minaccioso Ateara, pur mantendedo un tono di voce controllato.  – La profezia del capo Ashmarak non riguarda solo la parte sul vampiro che si innamorerà perdutamente dell’umana.. ma ha anche implicazioni molto più serie..per il nostro popolo e per l'intera umanità..anche se tu e tuo figlio Jacob, siete solo  pazzi d’ira e gelosia, per lei..Ho parlato con i ragazzi, li ho visti insieme.. Per quanto tu e lui possiate fare, o dire.. non riuscirete a dividerli..quindi dì a Jake, di non fare pazzie stanotte. . Ho consegnato ad Edward un salvacondotto per lui e i suoi firmato da me.. ed incaricato Seth e Sam di scortarli..Non metterti contro il destino Billy..le cose si sono messe in moto ancora prima che noi ce ne rendessimo conto, devi solo prendere coscienza del fatto, che non possiamo cambiarle..

-E quando i Volturi attaccheranno? Se hai ragione, è quello che avverrà.. lascerai quindi che il  mito si compia?! ..Permetterai loro di  portarla via? Dovremo lasciare che Bella sia rapita e magari..- deglutì, le parole per un momento gli mancarono - .. trasformata in una di loro? Perché tu lo sai cosa dice la leggenda..Ateara…..Quil……amico mio…..Ragiona…..

Billy pareva disperato, ma completamente catalizzato dalla sua idea.

Ateara sospirò rumorosamente.
 Black, imperterrito, continuò la sua solitaria arringa.

-Lascia che i vampiri se ne vadano..parlerò io con Jake..lo chiuderò in casa se necessario, ma tu lascia che intensifichi le barriere, lascia che allerti il branco, permetti  che la protegga..lo devo a suo padre.. Charlie era mio amico..

Ateara il vecchio era ora appoggiato con il mento sulle mani e sembrava perso nelle sue fantasie. Poi parlò stentoreo.

-Lascia che loro vadano in pace e trattieni Jacob dai suoi propositi..poi potrai anche allertare il branco e stringere le file dei Lican, finché vorrai..

Billy sembrò più tranquillo, ma il vecchio saggio non aveva ancora finito. - ..Ma ricorda che il destino è scritto nelle stelle, noi siamo solamente degli uomini..Non servirà a nulla..Solo una persona ha nelle sua mani la chiave di tutto. Ma deve trovarla dentro di sé..
Billy uscì dallo studio sbattendo la porta, mentre il vecchio Ateara si ritirò in camera sua. 

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Capitolo 42
*** 41 ***


leg41 “..la predizione narra..anche..” il resto era mancante.
La pagina successiva, era  bianca ed erosa dal tempo e,  credo, dai topi..
Ero scossa, e qualcosa dentro di me,  mi diceva che all’orizzonte non si prospettavano tempi facili..quando una finestra si aprì alle nostre spalle improvvisamente, ed io non potei trattenere un grido, dovuto allo spavento..
                                                             ---------------
-Bella..
Edward era già nella stanza che mi stringeva con le sue forti braccia.- Tutto bene, piccola? – mi disse mentre mi metteva fra le mani il guinzaglio. Seth, da parte sua, era a bocca aperta..anche se ormai aveva compreso cosa ci legava, o almeno aveva intuito qualcosa,  non si aspettava che un vampiro si comportasse in maniera così protettiva,  nei confronti di un essere umano.
Ateara entrò in quel momento nella stanza e disse a Seth di seguirlo.
 Lui, ancora più perplesso, obbedì.
-Bella, Tesoro..Potresti tornare a casa, ora? Per oggi, tu ed io,  abbiamo già parlato abbastanza, quindi ti conviene andare a casa e riposare.- mi disse il nonno di Quil.

-Parlato abbastanza? Ma cos’era matto? Non ero ancora riuscita rivolgergli, nemmeno un quinto, delle numerose domande che mi angustiavano..

Stavo per ribattere, quando Edward con un rapido movimento mi trattenne.
– Ti accompagno io, ok?
Era bastata una sua parola..acconsentii.  
Ateara guardò per un secondo interminabile negli occhi Edward, e in quelli del mio angelo, lessi indecisione e smarrimento, anche se alla fine, annuì deciso.
                                                        ---------------------
Bella era stranamente silenziosa, mentre tornavamo a casa. Alla fine Ateara, non so come, aveva sbloccato il mio potere e si era svolta una sorta di discussione silenziosa fra noi. Lui mi aveva domandato nuovamente di fidarmi..e alla fine io avevo acconsentito..anche se..qualcosa dentro di me, urlava disperato il suo dolore.
 Non era  il momento di dirlo a Bella. Non ancora.
Entrammo in casa e il pensiero di mia sorella mi aggredì immediatamente.

-E’ questo il modo di fare? Sparisci con Bella per delle ore, sapendo che non è lei che dovrai salutare..Bel fratello..complimenti..

-Alice..- sospirai sconfitto, con lei non c’era nessuna possibilità di ragionare.
-Bella..dovrei parlare con Alice un momento, posso lasciarti?
Lei sembrava assorta, ma alla fine mi sorrise. – Ok, ho da fare anche io..potrei parlarti.. un po’ più tardi? -Chiese titubante.
-Quando vuoi..come vuoi..- e le sorrisi, dolce.
Lei si bloccò e con un rapido ed imprevedibile gesto, mi diede un bacio sulla guancia.
Io restai immobile. Attonito ed intimorito da  quell’ azione. Le sue labbra, che avevano sfiorato la mia pelle diafana,  avevano lasciato un, immaginario e profondo, solco di fuoco sul mio viso.
Avevo smesso anche di respirare, temevo una mia reazione incontrollata.
Lei se ne accorse fin troppo presto, scostandosi.
– Scusa..forse non avrei dovuto..
-    No. Non è colpa tua..Non me lo aspettavo..tutto qui,.Non puoi sapere come mi senta..
Lei parve rinfrancata e, timida, salì in camera sua. Mentre io mi preparai ad affrontare Alice..

Bussai alla porta della sua camera e, dopo quasi un minuto, lei mi disse che potevo entrare.
Odiavo quando faceva così..
-Alice..non ho tutto il giorno..-inizia alquanto seccato.
-Nemmeno noi..- mi disse il folletto che avevo per sorella, saltandomi al collo. Ad un tratto mi accorsi che mio padre, Emmet e Jasper, erano anche’essi nella stanza di Alice..
-Ma cosa..? Cos’è una festa?
Alice mi guardò curiosa, inchiodandomi.
- Glielo dici tu o  glielo dico io?

-Alice..?!!
-Non fare il furbo con me..fratello..so che stasera verrai con noi..ma  anche quale sarà  la tua prossima mossa..
Fantastico. Non era solo frustrante vivere in una casa di vampiri, che si facevano continuamente gli affari miei, vedi Emmett..ma  anche avere una fastidiosa sorella che curiosava nel mio futuro, non era da poco..
-Alice, non ho ancora deciso..-tentai poco convinto.
-Oh si.. che hai già deciso..Solo che non vedo ancora come andrà a finire..tutto è come schermato..mi sa che è colpa dei lupi..Bella, ha poi parlato con Ateara?
-Non esattamente. A proposito,- tentai, così, di cambiare discorso – Carlisle, il vecchio mi ha dato questo pacchetto per te..dice che spera di avere ancora occasione di parlarti..Ma, esattamente, quando è successo?
Alice mise il broncio, ma dai suoi pensieri, non mi aspettavo niente di buono.
-    Bè, quando  tu sei stato portato al recinto, Ateara è venuto a fare due chiacchiere con me..mi ha chiesto che tipo eri e cose del genere..ma abbiamo parlato anche di altro.. E’ stata una conversazione.. interessante..
Mio padre sorrideva divertito,  mentre le sue parole fluivano lente. Tutto era terribilmente irritante, ed anche, alquanto imbarazzante.
Odiavo dovergli estorcere le informazioni, ma non mi lasciava scelta, quindi tentai di carpire qualcosa dai suoi pensieri, ma..nulla. Sbarrai gli occhi. Carlisle continuava a sorridermi sereno.
-Ma..come..come ci riesci..?!- balbettai senza capire realmente.
-Te l’ ho detto.. è stata una conversazione interessante..
Ateara mi aveva giocato, e il tutto, con la complicità di mio padre.. Ecco di cosa avevano parlato: di come escludere il mio potere..e non solo di quello, a giudicare dallo sguardo compiaciuto di Carlisle.
Intanto mio padre stava aprendo il pacchetto, dentro il quale c’era, in effetti,  un libro.
-Vuoi darci un occhiata, Ed? E’ un trattato di Averroè..Illuminante, oserei dire..
Lasciai perdere, tanto più che mi resi conto che il momento magico, per trattare le cose serie, era ormai agli sgoccioli. Emmett stava iniziando a tormentare Carlisle per sapere quello che lui chiamava "il trucco". Se mio padre gli avesse spiegato come riusciva ad impedirmi di accedere ai suoi pensieri, non avrei avuto più il minimo vantaggio, negli scontri con Emmett. Ma confidavo nel buon senso di mio padre.  

Ma perché tutta quella segretezza? Cosa mi nascondeva Ateara riguardo Le predizioni del suo antenato?Cosa ne sapeva Carlisle?

-Scusate..ora avrei un tantino da fare..vorrei parlare con Bella..
Alice a quel punto mi prese per mano. – Ok, vengo anche io..
-Cosa? Non se ne parla..
Nemmeno io avevo la minima idea, della piega che avrebbe preso quella conversazione e, di certo, non mi andava che Alice, fosse lo scomodo spettatore delle mie insicurezze. La liquidai in fretta.

Mi diressi, poi,  spedito verso il giardino. Il profumo di Bella era inconfondibile. Lei infatti era seduta sul dondolo, assorta, con un libro appoggiato sulle gambe tenute incrociate.
-Ciao.
-Per poco non riuscivi a spaventarmi..- mi sorrise maliziosa.
-Ho finito di parlare con Alice..sono a tua disposizione..
Lei mi guardò di sottecchi, come per studiare la mia espressione, poi, dopo essersi morsa nervosa il labbro inferiore per un secondo, mi chiese gentilmente.
-Se io ti facessi alcune domande, tu risponderesti sinceramente?
Annuì. Avrei fatto qualunque cosa per lei..ed in fondo mi ero già riproposto di essere il più sincero possibile. Non le avrei mai mentito. Se lei poteva passare sopra al fatto che io ero un demone, era un piccolo sacrificio essere sincero.
-..A patto che poi tu faccia lo stesso..Spara. – Le risposi con un sorriso.
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Il sorriso che sfoderò davanti ai miei occhi, era così abbagliante, sincero e disarmante che, se me lo avesse chiesto, avrei rinunciato a sedare la mia curiosità per almeno un altro giorno. Ma il tempo, per noi, era agli sgoccioli, ed io dovevo sapere..volevo comprendere.
-Io sono..la tua cantante?
Fui brutale, da un certo punto di vista, e notai  il cambiamento nel suo atteggiamento.  La  sua mascella si tese, ed i muscoli delle spalle si fecero rigidi. Poi rispose lento, ponderando le parole.
-Si..credo proprio che tu rappresenti questo..per me..Nel bene e, purtroppo, nel male...- sorrise forzato, triste.
- Vuoi dire che il mio sangue, per te..
Annuì ancora. – Si. Ma vorrei che tu sapessi..che io non ti farei mai del male..Non potrei mai, anche solo pensare..  non è così facile, tutto qui..- si interruppe.
I suoi occhi cercarono i miei per incatenarli al suo sguardo. Aveva una espressione calma, supplichevole, sincera.
-Lo so.. – quindi cercai la sua mano e gliela strinsi. Edward, non si  ritrasse a quel contatto.
-Devo farti anche un’altra confessione..-aggiunse.
I miei occhi erano ora legati ai suoi,  come in un abbraccio. Qualunque cosa mi avesse detto in quel momento, lo avrei accettato. Non mi sarei scostata da lui nemmeno se avesse tentato di mordermi. Ci appartenevamo, mai come in quel momento ne ero stata del tutto consapevole, e non era per ciò che avevo letto sulle pagine del libro, ma era qualcosa di più profondo, quasi antico.
-Io posso leggere i pensieri delle persone che mi stanno attorno..
Deglutii. – Come? Puoi leggere anche i miei?
Panico. Dieci decimi di secondo, di panico. I miei occhi erano sgranati, ma Edward, fermo, non lasciò la mia mano.
-Si, ma non preoccuparti..tu per me sei un muro bianco..l’unica eccezione..Non te l’ho detto prima per..paura, credo.- parlava più a se stesso che a me - Il  mio potere, anche se qui sembra che non sia una gran cosa, fa gola anche ai Volturi..non potevo rischiare che..Poi temevo che la cosa, ti spaventasse..
-Perché, con me, non funziona? – chiesi curiosa, ignorando i suoi scrupoli, ingiustificati.
-Io ti rivelo una cosa del genere..e la tua unica preoccupazione è chiederti, perché su di te non funziona?- era scettico.
-..Forse perché ho sempre pensato di essere un po’ strana..diversa dagli altri..
Mi sorrise distratto. - Forse avresti preferito che riuscissi a leggere anche te?
-No..forse..  in certe occasioni!? Perché..- ora era di nuovo attento, con i suoi occhi intelligenti che mi scrutavano – Non è sempre facile dire certe cose..mentre se tu le.. leggessi..sarebbe più semplice..
Edward mi osservò con una espressione indecifrabile per un secondo, come se stesse decidendo qualcosa, che avrebbe cambiato il nostro mondo per sempre..
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La osservavo imbambolato da quanto?! Da troppo, di sicuro.. Probabilmente si stava domandando se mi ero incantato. Forse..In fondo la sua figura, per me, era la più perfetta opera d’arte su tutto il pianeta.
-Bella? Posso provare a fare una cosa?!
Fiduciosa come al solito, Bella mi fece un cenno affermativo.
-Solo un piccolo accorgimento..Non muoverti..
Il mio era un modo per mettermi alla prova. Confidavo, che se il mostro demoniaco dentro di me, avesse tentato anche solo di sfiorare il mio piccolo Miracolo, mi sarei saputo fermare..a costo di fare violenza anche su me stesso. Bella continuava a restare, con i suoi meravigliosi occhi color cioccolato fuso,  fissi nei miei, mordendosi il labbro inferiore, con un poco di tensione mal celata.
-Ti fidi di me? – le domandai serio.- Allora, chiudi gli occhi..
La mia voce era roca e tesa. Bassa, come non l’avevo mai sentita. Non avrei ceduto alla tentazione del suo sangue..non lo avrei fatto..
Mi avvicinai ancora un poco.
Tenevo le mani dietro la schiena, se Bella avesse sentito il bisogno di allontanarsi da me, per un moto di terrore improvviso, lo avrei capito..ma in questo modo, non avrei rischiato di afferrala per un  riflesso incondizionato.

-Ti prego..non avere paura di me..ti prego..

Il mantra nella mia testa continuava a cantilenare, mentre mi avvicinavo ancora.
Il suo cuore aveva aumentato terribilmente i suoi battiti. E il suo sangue scorreva veloce nelle vene e nelle arterie. Il mostro in me, urlò compiaciuto, ma io non lo ascoltai.
Sperai che la paura non fosse il motivo di quella reazione..poi le mie labbra toccarono le sue.
Mi accorsi troppo tardi che non era Bella a tremare come una foglia, in quel momento. Assaporai quel bacio per un tempo che mi sembrò infinito, poi, anche se a malincuore, dovetti staccarmi. Temevo che le mancasse l' ossigeno.
Mi allontani di qualche centimetro, dominando completamente la mia brama di sangue.
-Tu stanotte te ne andrai...- sussurrò non lasciandomi il tempo di distogliere i miei occhi.- Ateara te l’ha chiesto e tu hai accettato..
Sentii  un vuoto dentro che mi colpì, forte, come un pugno sferrato..
-    Bella.. io..
Avrei voluto dirle un mondo di cose. Che non l’avrei lasciata se Ateara non mi avesse convinto a fidarmi di lui, che nemmeno ero certo fosse la cosa giusta..se me lo avesse domandato adesso, mi sarei rimangiato la parola data al vecchio, ed avrei affrontato Jake, a viso aperto, se necessario.. ma lei non me ne diede il tempo..
Mi sorrise in un modo, che avrebbe sciolto un ghiacciaio, poi mi strinse forte la mano destra. – E’ giusto così..non ti avrei mai permesso di restare, Edward..qui è troppo pericoloso per te..
Ancora una volta Isabella si era dimostrata la più saggia dei due..ed aveva preso la decisone giusta..anche se ancora non sapevo, giusta per chi..
-Ti amo..e in modo o nell'altro tornerò da te..lo giuro..- le parole mi uscirono senza che nemmeno avessi il tempo di formularle nella mia testa.
Il cuore di Bella accelerò di nuovo e lei si avvicinò, in maniera garbata, a pochi millimetri dal mio orecchio. Sentivo il suo cuore impazzito e il suo respiro vicino a me. – Ti amo, anch’io..ma è  tutto così difficile- sussurrò, mentre tratteneva un singhiozzo.
Poi mi diede un bacio, gentile, all’angolo della bocca e si staccò da me.

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Stezietta w: Sai cosa scriveva Shakespeare?" Il cuore ha ragioni che la ragione non conosce"..Qui è il caso opposto..
Arnald: Spero di avere scrittto un capitolo che ti stia bene..anche se noi oggi ci siamo più o meno spiegate per " Gli anni". Non andare dallo psicanalista..ci sono cose ben peggiori dell'attendere un aggionramento!ciao :)
Wind: ancora non ho risposto al tuo interrogativo..( che è un pò quello di tutti, più o meno) ma la risposta che ho dato a Stezietta.. può adattarsi..Non mi odiate!!:)
Goten: No panic!!!
Dolce _ Birba:  PAZIENZAe sangue freddo, se tutto fosse lineare..sai che noia..
Grazie ai preferiti e a chi continua a seguire..Ciaoo Ale

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Capitolo 43
*** 43 ***


leg43 La luna splendeva alta nel cielo mentre, i grilli frinivano sotto le siepi. C’era ancora molto caldo per essere ormai l’inizio dell’autunno.
Infine il momento era arrivato. Eravamo sul retro della casa, poco distanti dalla veranda. Alice mi strinse forte la mano. Sapeva meglio di me, quello che stavo passando in quel momento. Forse aveva visto nel mio futuro che avrei passato molti giorni, senza contare  le notti, fuori casa d’ora in avanti..certa,  però, che sarei sempre rimasto ben lontano dal confine..

Forse..

Non potevo certo farne a meno, ormai..
Bella teneva ora gli occhi bassi, rifiutandosi di guardarmi. Ne conoscevo bene il motivo. Stava per piangere e non voleva che io lo sapessi. Mentre io, cercavo di focalizzarmi solo su di lei..per poter ricordare tutto, ogni particolare, dal suo profumo, al modo in cui si sistemava i capelli dietro l’orecchio.. per quando sarei stato lontano..

Seth liberò Carlisle ed Alice del bracciale. Mio padre lo ringraziò con una stretta di mano, mentre quella pazza di mia sorella, saltò al collo di Seth, stampandogli un bacio sulla guancia, sotto gli occhi increduli di Jasper, e la risata smorzata di Emmett.

-    Figo..ora sono stato anche baciato, da una vampira..

Non potei fare a meno di sorridere avvertendo i  pensieri del giovane Lican. Quindi Seth venne da me, mostrandomi i palmi delle mani alzate, in segno di  resa.

-La prima volta, volevi aggredirmi..non facciamo un caso della seconda, ok? Stavolta te lo voglio levare?!..tu non appartieni a nessuno..sei libero..- disse il ragazzino sorridendomi.

Sorrisi di rimando a Seth, mentre gli porgevo il braccio.

Sapevo che si riferiva alla mia sceneggiata, il giorno in cui ci avevano tirato fuori da quelle anguste prigioni, lo avrei aggredito senza tante cerimonie in quel frangente..ma, ora, le cose erano un tantino cambiate. Lo lasciai avvicinare per levarmi il braccialetto, poi quando mi fu a tiro, gli afferrai la mano. Seth ebbe il riflesso di ritrarsi ma, capì in fretta, che non volevo fargli alcun male.

-Grazie, Seth..amico mio..Mai avrei pensato di dirlo ad uno di voi..ma è così..- poi voltandomi verso Isabella che osservava la scena, sempre più provata – ..E in quanto al fatto che io sia del tutto libero..non direi che le cose stanno proprio così..Il mio cuore, per quanto duro e freddo, appartiene indissolubilmente a lei..

Emmett non riuscì a trattenersi dal ridere. – E bravo il fratellino..
 Credo che mai, in tutta la sua esistenza, si sarebbe azzardato a dire una cosa del genere a Rose, in mezzo a tutti..nonostante  la amasse molto..
Jasper gli assestò una gomitata e lo zittì.

- Emmett..taci una buona volta..

-A proposito Seth..te l’affido..e se dovesse succedere qualcosa che non riuscite a spiegarvi, o che vi sembri strano..non farti scrupolo di telefonarmi..

-Tranquillo Edward!Penso che per come cucina Bells..dato che mia sorella sta pensando di sposarsi..credo.. che mi trasferirò per un po’ da lei..tanto c’è anche Mike..e tu non sei geloso..

Ringhiai più per gioco, che per vera stizza..anche se il mio nervosismo era palpabile.

Sam, ci aspettava sul cancello di entrata, che stava  sul retro, ne potevo avvertire il nervosismo da qui. Jacob era in fermento, lo sapevamo entrambi.

Bella abbracciò Carlisle, tanto che sentii, distintamente, i suoi pensieri in preda alla sorpresa.
-Bella, Tesoro..io..

-Felice di averti conosciuto, Carlisle..non ti dimenticherò mai..Davvero..

Bella aveva già le lacrime agli occhi, e non poté più trattenersi quando dovette, suo malgrado, salutare quell’impiastro di Alice. Non pensavo che quelle due, fossero già così legate..

-Alice..io..- ma un singhiozzo, le strozzò le parole in gola.

Anche Alice era tremendamente provata, tanto che Jasper, la abbracciò, dandole un bacio sui capelli.  Le due, quindi, dopo essere rimaste per un momento a guardarsi, senza dire una parola,  si abbracciarono vicendevolmente..I pensieri di Alice erano così confusi.. poi la vidi avvicinarsi all’orecchio di Bella e sussurrarle.

– Tranquilla, ci rivedremo presto..per me sei una sorella, davvero..

-Oh Alice..non so come potrà essere, ora, la mia vita senza di te..

Alla fine si spostarono tutti verso il cancello dove attendevano Sam e il povero Mike..e restammo solo noi due sulla veranda.

-..E così..siamo arrivati alla fine..- sussurrò lei, evitando di guardarmi in faccia, le lacrime ormai scorrevano copiose dai suoi occhioni marroni.
Bella, dal canto suo, continuava ad asciugarle con nonchalance, usando il dorso della mano.
Le sollevai il viso, gentilmente, con un dito, per guardarla in faccia.

Dio quanto avrei voluto dirle che sarei rimasto..facendo sì che il suo volto si illuminasse, grazie al  suo straordinario sorriso..anche per me non era facile, anzi forse era ancora più complicato..poiché sapevo che andandomene, avrei lasciato là, metà di me stesso. Quella più pura, quella più meritevole, la metà che avevo cercato per anni senza riuscire mai a trovarla..E, adesso,  che finalmente era qui davanti a me..la dovevo lasciare..

Il destino non mi faceva sconti..

-Bella..ascoltami..Anche se stasera dovrò andarmene da qui..non sarò lontano..ti prometto..ti giuro..che qualunque cosa succeda, io tornerò da te..la mia vita, la mia intera esistenza, il mio cuore e anche la mia anima, se realmente la possiedo ancora..ti appartengono..Io ti amo..

Mentre pronunciavo quelle parole, avvertii il tremito che stava percorrendo Bella a causa dei singhiozzi che ora la scuotevano, quindi, senza pensarci due volte, avvicinai le mie labbra alle sue e assaporai il momento.
Dapprima sembrò che lei volesse ritrarsi da me, troppo scossa per poter  contraccambiare il mio gesto. Poi, pian piano, avvertii che anche le sue labbra ricambiavano, dapprima in modo timido, poi sempre più decise, il mio bacio.  Dovetti scostarmi, dopo un pò,  per darle la possibilità di prendere aria. Lei si spostò da me, ma mi abbracciò forte, sussurandomi che mi amava.  Rimanemmo così per ancora un minuto, poi un urlo di Emmett, ci richiamò alla realtà..

-Romeo..cerchiamo di sbrigarci..i lupi sono in fermento, e non vorrei ritrovarmi ancora qui all’alba!

Un – Ahi – smorzato mi fece capire che il gomito di Jasper, doveva aver colpito, di nuovo, il fianco di Em.
Mi avvicinai agli altri tenendo Bella per mano.
– Asciugati le lacrime – le sussurrai dolcemente, mentre mi muovevo.

Era giunto il momento. Ora gli occhi di Bella erano lucidi, ma stava riuscendo a trattenersi abbastanza bene. Sam fece un cenno d’intesa a Carlisle, che mi mise una mano sulla spalla.

– Edward..è ora.

Gli altri, dopo alcuni frettolosi saluti, si incamminarono, mentre io rimasi ancora per un attimo con i miei occhi fissi in quelli di lei. Era una tacita promessa, quella che ci stavamo scambiando. Una promessa di amore incondizionato ed imperituro. Niente e nessuno, nemmeno il tempo o lo spazio, finanche la morte, ci avrebbero potuti dividere.
Questo era solo un arrivederci..doveva esserlo per forza..

Mi voltai verso il sentiero e, pur facendo violenza sulla mia volontà, decisi che sarebbe stato meglio non girarmi.

Un passo dopo l’altro, ecco era quella la chiave..

Ci ero quasi riuscito,  stavo per imboccare la curva che avrebbe coperto la visuale sulla casa di Bella, quando.. mi voltai..

Al diavolo Edward..

Ero quasi convito che se l’avessi rivista ancora là, in piedi sul cancello, che guardava verso di me..sarei tornato indietro..Lo sapevo..mi conoscevo troppo bene..

Strinsi forte la mano a  pugno, quando mi accorsi che, dove prima c’era la mia Isabella, ora c’era solo l’erba alta che carezzava, i fianchi della cancellata.

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Buonasera....avete usato i fazzoletti..è stao duro da scrivere..immagino da leggere..ora passo alle recensioni..
Mezzanotte: si in effetti sembra che non abbiano nemmeno un hobby?!Mha!
Stezietta w: Piaciuto il capitolo?! nel prox ti faccio sapere cosa pensa Jake, così sei felice :)
Wind: Aspetto di sapere cosa ne pensi..
Goten: In effetti, nel primo, anche a me veniva da chiedermi se BELLA non fosse in grado di ragionare....visto che Billy si sentiva sempre di metterla in guardia ..ma vai a capire sti lupi..:)
Mi scuso di non aver commentato le scorse recensioni, ma è stata mancanza di tempo, non cattiva volontà..ringrazio in particolare Saphiras, qualche nuova voce, fa sempre tanto piacere..:)  e tutti gli altri.cercherò di rispondere con più solerzia.
UN ENORME GRAZIE A Shinalia, che non mi abbandona mai, Ginny89 Potter, Dolce_Birba, Nikelaos a cui faccio ancora enormi scuse..anche perchè poi mi ero resa conto della cosa..ma era troppo tardi..dio come mi vergogno..e a Rebecca 73, grazie...che altro posso dire..senza dimenticare la mitica Arnald..senza le cui domande..mi sentirei persa..ciao E al prox aggiornamento.

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Capitolo 44
*** 44 ***


leg 44 Era accaduto.
Come ero riuscita a dirgli addio..ancora non lo sapevo. Rimasi sul margine esterno del mio giardino, osservando la sua schiena che si allontanava da me. Immaginai per un momento che si sarebbe voltato. Immaginai che se lo avesse fatto davvero, forse, sarebbe rimasto..Era come quel gioco, da bambini, se lui si volta tornerà da me..ma non volli sincerarmene.

Lui non poteva restare.

Tutto era già troppo difficile. Ritornai verso il patio, dove mi aspettava Mike..e lì diedi sfogo a tutte le lacrime, che non mi ero concessa fino a quel momento.

La cena di quella sera, neanche a dirlo, fu un vero dramma. Mike continuava a fare battute di vario genere, nel tentativo, vano di strapparmi un sorriso. Alla fine si arrese all’idea che non ci sarebbe riuscito e pescò dalla nostra collezione di dvd, alcuni  titoli da cui mi fece scegliere.
Alla fine la rosa venne ristretta tra: ps I love you, Titanic e Il re leone.

Il re Leone venne scartato perché la morte di Mufasa, provava troppo Mike..quindi se la giocarono alla pari, Titanic e ps I Love you.
Scoppiò un’accesa discussione di quasi un’ora,  per decidere  quale dei due facesse più piangere,  che venne interrotta dal ritorno di Seth, dal confine.

-E’ andato tutto bene..- iniziò tranquillo, per poi aggiungere, in una malcelata ironia- Però..alla fine anche qui..tira una bella aria allegra!!

 La sua ironia venne colta da Mike, che lo zittì,  con un gesto inequivocabile.

Alla fine, osservata la mia faccia, fu il nostro giovane amico a decidere. – Visto il bel momento - ogni traccia di ironia era sparita.  - ...decisamente Ps I Love you..Se dobbiamo disperarci..facciamolo del tutto..
Seth e Mike si accomodarono sul divano con un vasca di pop corn, aggiustata fra di loro.             Vicino a me, lasciarono la scatola dei fazzoletti.

Era quasi l’alba quando Seth si alzò, dal divano, stiracchiandosi.
 – Bè, ragazzi..non so voi, ma io domani dovrei andare a scuola..anzi..oggi..e toglietevi dalla testa di non venire..la faccia di quello che ha dormito un ora, non ce l’avrò solo io..

-Io vado a fare una doccia...- esordì Mike. – Bella, come va?

Le lacrime avevano smesso di scendere, anche se il mio umore era tetro.
– Meglio..grazie..Ragazzi..siete stati dolcissimi stanotte, a farmi compagnia..Non so come potrò ringraziarvi..

-Non è niente Bella..lo avremmo fatto per chiunque..anche se, poi alla fine..durante il secondo film..bè io sinceramente l’affondamento..me lo sono perso..- si schernì Mike, timido.

- Potresti invitarmi a cena..questa sera, per iniziare- disse Seth, più spavaldo. – Poi vediamo..voglio un bel sorriso..e, questo è tassativo, esigo che tu faccia una telefonata a tu sai chi..entro mezzogiorno..

-Ti ha detto qualcosa?- gli chiesi io, senza lasciarlo finire.

Seth sorrise incredulo. – Ma tu hai una, seppur minima idea, di che effetto hai fatto a quel povero ragazzo? Era ridotto quasi peggio di te, ieri notte..Disperato!

Il tono di Seth era estremamente divertito e leggero, voleva strapparmi un sorriso e ci stava riuscendo abbastanza bene.

-Provocatore..

- Finiscila Seth!

- Credo..sono quasi certo- continuò lui imperterrito -  che anche Alice non abbia passato una serata molto  allegra..Senza contare le battute di Emmett..Si decisamente, a noi è andata di lusso, vero Mike?!
Mike mangiò la foglia e continuò sullo stesso tono. – Si credo anche io..e poi vuoi metter la mattinata allegra, che ci si prospetta? Trigo.. con Jacob alle spalle, che rogna..Di certo non possiamo farci trovare impreparati..

Non so perché, ma nonostante il peso profondo che sentivo sul mio cuore, scoppiai a ridere anche io, immaginando la scena che ci si sarebbe presentata a matematica..
Il momento della colazione, passò anche grazie ad una strana aria scanzonata che ci avvolse completamente.

Poi salii in camera per vestirmi. Quando stavo  per scendere, notai qualcosa appoggiato sopra il mio letto, a cui non avevo ancora dato attenzione. Appoggiata sopra il copriletto, c’era una rosa rossa ed un biglietto.

“Nella mia epoca non c’erano i cellulari..e si usava solo la carta..per fortuna i tempi sono cambiati e potrò, se non altro, sentirti ogni giorno..ma immagino come ti senti ora..lo so..è difficile..
Il  mio cuore.. che era muto da quasi novant’anni, credo di averlo sentito battere e palpitare, ogni attimo, che ho trascorso  in tua compagnia...quindi per me ora, sarà insopportabile il silenzio che avvertirò nel petto..senza contare il dolore, che mi provocherà questo forzato esilio..
Ateara  sa che avevo deciso di restare, ma ho voluto seguire il mio istinto e  dargli fiducia..spero solo che questa scelta, non si riveli la più scellerata..temo i Volturi più di quello ch immagini, ma non è per me che sono in ansia, ..poiché, anche se è una cosa che non ho mai avuto il coraggio di rivelarti, io più di chiunque altro, ho agognato di porre fine alla mia esistenza,  per un certo periodo..poi..poi.. sei arrivata tu, ed è cambiato tutto..
Se prima di te vivere questa esistenza eterna, era troppo duro e difficile per uno spirito tormentato come il mio, oggi, non credo che potrei rinunciarvi..ma soprattutto non potrei sopportare che accadesse qualcosa, qualunque essa sia, a te, mia vita, mia esistenza, mio unico amore..
Non ci sono parole abbastanza forti nella nostra lingua, e nemmeno in quelle delle altre che conosco, che possono esprimere con le parole adeguate, ciò che io sento per te, un piccolo e fragile Angelo che, pur incontrando un Demone della notte, non ne hai avuto paura, ma che, anzi. hai deciso di accoglierlo nella tua vita..
Non avevo il minimo diritto, nemmeno, di posare i miei occhi su di te..ma l’ho fatto e, da creatura spregevole quale sono, ti ho desiderato in ogni modo possibile..ed alla fine, non ho più potuto tacere ciò che provavo ogni qual volta che tu.. anche solo per un tuo sorriso..
Se potessi cancellare il passato, lo farei...”

-No!- mormorai io, con le lacrime agli occhi. La sua lettera stava di nuovo spalancando la voragine nel petto,  ma non mi importava..era la dichiarazione più bella ed accorata che avevo mai letto..
Dire che amavo Edward era riduttivo..io adoravo tutto di lui..anche se non mi andava che parlasse di sé stesso, in quei termini così terribili.. Seguendo la sua minuta calligrafia, mi ero resa conto di poter quasi scorgere tutti i punti in cui la penna si era fermata, forse per un momento di indecisione, oppure, perchè la parola che cercava sfuggiva,  in quell'attimo, alla sua mente acuta.

“..Ma ormai è inutile che recrimini su quello che è stato..forse era destino che le cose andassero così...
Ho passato molti giorni valutando la possibilità di lasciare le cose come stavano..cioè non dirti niente riguardo ciò che avevo provato, dal primo momento, in cui la tua mano aveva  sfiorato la mia, in quella grottesca gabbia..Ma quando alla fine tu stessa,  hai parlato per prima, non ho potuto più ignorare i miei sentimenti, nonostante che il tuo sangue sia stato, sia  e sarà per me, sempre una grande tentazione..
Ma come ti ho già detto quel giorno, io non ti farò mai del male..ed impedirò a chiunque ci provi, persino, di avvicinarsi a te..
La mia natura ammette pochi mutamenti, e non parlo di modificazioni fisiche, di solito un vampiro è costante per tutto la sua esistenza, ma quando questi cambiamenti insorgono, sono molto più radicali, profondi e resistenti di quanto tu possa immaginare. Tu mi hai cambiato profondamente e il mio amore per te, incondizionato e totale ne è la prova più grande..
Ti amo Isabelle Marie Swan..


                                                                                                            Tuo per sempre, Edward Cullen.

Mi ritrovai a piangere senza accorgermene..ma ormai erano quasi le otto e dovevo raggiungere gli altri..La voragine in me non si era chiusa, ma quelle parole scritte con quella calligrafia gentile e svolazzante, mi avevano infuso un po’ di quel coraggio, che andavo cercando.
Mi ravvivai i capelli e cercai di asciugare gli occhi.
Prima di mezzogiorno avrei risentito il mio dolce Principe..

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Angolo della recensione:
Shinalia: Grazie..detto da te..è wow!!
Goten: suggestivo..lo so..è stato un colpaccio!
Stezietta w: so che ci tenvi a sapere di Jake,ma dovrai attendere il prox capitolo.. :) so quanto sei provata a sentire ciò, ma abbi pazienza!
Coppolina93: GRAZIE..MILLE!
Darks: spero di no..a giugno avro molto meno tempo e diraderò un pò..ma voglio..esigo.. finire..
xsempre noi: Coraggio!!!
Dolce_birba: il gioco era proprio quello..così fino alla fine sei rimasta nel dubbio. ;)
Sanders88: grazie..Mike...è Mike..c'è poco da fare...ma anche Seth mi sta dando soddisfazioni..
Wind: asciugati le lacrime..questo cap è molto più soft..
Arnald: che dire..se non ci fossi tu..
Rebecca 73: Grazie mille!
Valeriuccia:  tieni duro....
Grazie a tutti , a proposito..se qualcuno avesse qualche domanda..insulto..- magari quelli andateci piano che poi mi deprimo - non c'è problema se mi contattate..magari non rispondo subito..ma con un pò di calma..Ciao Ale

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Capitolo 45
*** 45 ***


leg45 La sera precedente  ero stato, letteralmente, segregato in casa da Billy.

-Tu non andrai da lei!- aveva tuonato, piazzandosi minaccioso, davanti alla porta.

La mia rabbia nel comprendere ciò che era stato, sotto i miei occhi, per tutti quei giorni, era palpabile. E beffa ancora peggiore, era che avevo dovuto restarmene buono mentre quel..quel vampiro..salutava la mia Bells..

Ma stamattina vedevo le cose con più chiarezza.
Bella aveva bisogno di un amico, bene, io sarei stato quell’amico..poi col tempo..chissà..Con un po’ di fortuna e con il succhia sangue lontano da lei..
Bella in fondo, lo sapevamo entrambi, mi voleva un gran bene, sarei partito da lì..

Iniziai col farmi trovare davanti alla sua casa, quella mattina, per accompagnare lei e Newton a scuola. Bè, di Mike avrei fatto anche a meno..ma tanto valeva..

Scesi dalla macchina, che avevo lavato per l’occasione, e mi avviai, con passo lento e studiato, verso la porta.
Stavo per bussare, quando mi trovai faccia a faccia con Seth Clearwater.

-E tu che diavolo ci fai qui?!

-Ciao Jacob! Tutto bene? – mi sorrise salutandomi  e mettendosi a strillare verso l'interno, – Ragazzi!! Ci sono venuti a prendere, niente scampagnata..oggi!!

- Figo! Grazie mille Jake,- subentrò Mike, superandomi e passando oltre la porta, mentre si dirigeva verso la mia macchina.

- Bella!! Muoviti!

Poi apparve lei sulla scala. Dal suo viso traspariva un velo di tristezza, malcelato.
Doveva aver pianto..Una rabbia profonda ed arcana si fece strada in me, ma si placò non appena Bella mi parlò.

-Ciao Jake! Cosa ti porta di nuovo qui.. dopo tutto questo tempo?

Ahi! Era arrabbiata. Me l’ero cercata dopo tutto..le avevo fatto quella proposta assurda e, in seguito, avevo creduto che Mike e lei..Basta dovevo rimediare.

-Ciao Bells! Io ecco..- ero imbarazzato e teso. Non sapevo da che parte iniziare..

E dai Jacob..non ti fai intimorire da un vampiro inviperito, e davanti a lei sembri una pecora..

-Bella..- presi coraggio ed cominciai impacciato. - Volevo scusarmi..prima di tutto per averti fatto quella.. dichiarazione affrettata ed insensata..So cosa provi nei miei confronti..non avrei dovuto tentare di forzarti..a dire cose.. che non pensi..

-E..- aggiunse lei decisa.
Odiavo il fatto che Bella avesse questo controllo su di me, ma il suo carattere era quello. Forte e risoluto.

-.. E poi mi scuso anche per essermela presa con Mike, è stato un ragionamento assurdo e impulsivo..-per poi aggiungere, più spavaldo. – ..Come se fosse stato possibile che tu e Mike..

Mi fulminò con lo sguardo.
Stavo peggiorando le cose.

-..Dai Bella..sono profondamente pentito..e sono qui, stamattina, per implorarti di perdonare la mia stupidità e il mio enorme ego..Di solito non mi fai sentire così in colpa..

Lei mi guardò di sottecchi, poi, come volevasi dimostrare, mi sorrise. Non era il solito sorriso, però..perché non contagiò gli occhi.

-Ok, Jake..- sospirò- ..Però voglio che tu chieda scusa anche a Mike..Lo hai torchiato fin troppo in questi giorni..

-Tutto quello che vuoi, Bella!..lo sai che per te farei qualunque cosa..-dissi riguadagnando tutta la mia sicurezza.

Ero soddisfatto, tanto che le aprii, anche, la portiera.
Seth emise un fischio sonoro.- Però, Jake..non ti facevo così galante..hai fatto un corso di buone maniere o stamattina ti sei alzato dalla parte giusta del letto..

Seth e Mike, sghignazzarono allegri a quella battuta. Il lupetto aveva esagerato, dopo tutto io ero il suo vice capo branco.. già pregustavo quando me l’avrebbe pagata, mentre Newton..bè con lui c’era poco da fare.

Poi osservai Bella. Aveva la testa appoggiata al finestrino, totalmente persa nei suoi pensieri. Odiavo vederla così..ma che avrei potuto fare?!

                                                                  -------------

Salutai Seth sul confine che era ancora notte alta.
Il giovane Lican mi sorprese non poco, quando prese la mia mano tesa e mi si avvicinò per abbracciarmi.
Era l’abbraccio di un fratello, non di un nemico giurato.
Avrei potuto pensare che era una cosa “figa”come spesso faceva lui, quando era Alice ad abbracciarlo..ma il mio umore non era dei migliori.

-    Edward, tranquillo..- sembrava fosse lui, ora,  a poter leggere nel mio pensiero.- Ci sarò io, d’ora in poi, a tenerla d’occhio..e il branco starà all’erta..So che non è la stessa cosa.. che se ci fossi tu, saresti molto più tranquillo..ma ce la metteremo tutta..sul mio onore!

Per la prima volta guardai il lupo adolescente sotto una nuova luce. Non era il solito ragazzino pallonaro e scanzonato che avevo conosciuto fino a lì, mi trovavo davanti ad un uomo.
Annuii. Ero certo che lo avrebbe fatto. – A presto Seth. Sam..grazie!
L’altro ragazzo annuì e insieme si persero nel verde.

-E vai ne siamo fuori.. – disse Emmet, felice – Come facevate a resistere con quel puzzo di cane..proprio non lo so..

- Tra circa un chilometro dovremo incrociare la scia delle ragazze..- Aggiunse Jasper, guardandomi e scuotendo il capo. – Andiamo?!

Ero combattuto. Se mi fossi allontanato troppo dal confine, avrei rischiato di non arrivare in tempo in caso di pericolo, ma Carlisle, indovinando i miei dubbi, mi anticipò.

-Vedrai che Seth ti avvertirà in tempo..e  poi immagino che le avrai lasciato il numero di telefono..sono certo che la sentirai presto..in caso contrario, non credo che attenderai molto per richiamarla..

Per la prima volta nella mia vita di vampiro, mio padre, mi aveva fatto sentire come un diciassettenne confuso..

-Devi ammettere che di recente sei stato molto più sciolto e spensierato del solito..era prevedibile!

I pensieri di Alice, indovinarono in fretta ciò che stavo pensando e mi colpirono a tradimento.
 Le feci una smorfia e lei mi ripose con una linguaccia.

Ricominciammo, quindi,  a muoverci, prudenti, nella fitta foresta.
Dopo un po’ Emmett, che stranamente non mi aveva ancora detto niente, mi si avvicinò.
 Non mi piaceva il modo in cui si era approcciato.

-Allora..Edward..finalmente potrò considerarti un ometto..da quello che ho potuto capire...- iniziò continuando ad ammiccare in maniera spropositata ed equivoca.

Non volevo sapere dove sarebbe andato a parare, ma la cosa mi preoccupava alquanto. Continuai a camminare, fingendo di ignorarlo, il più possibile..

-Dai Ed..a me lo puoi dire..Sono io..Emmett..allora? Cosa è successo?Tu e lei..magari chiusi in camera..

I suoi pensieri si insinuarono nella mia testa strisciando, quasi come un serpente.

-In che senso?! – chiesi con scarso interesse, fingendo distacco, anche se si vedeva lontano un miglio, che ero teso.

Cercai i pensieri rassicuranti di mio padre, ma era ora impegnato in una discussione molto accesa con Jasper e non sembrava aver seguito la conversazione.

Avvertii di sfuggita i pensieri di Alice e mi allarmai.

Non perdere la calma..sai com’è fatto..

-Dai, non fare il finto tonto..Eddy..- continuò Emmett, imperterrito. Odiavo che mi chiamasse Eddy..lui lo sapeva.. - Ho visto come la stringevi..Non hai  proprio niente da raccontare, al tuo fratellone? Tipo cosa hai combinato mentre eri suo, gradito, ospite..Sai..essere  schiavo di una ragazza del genere..Ti ho invidiato un po’! Chissà come devi avere sofferto sotto un tale giogo..- disse malizioso e mi assestò una gomitata tale,  che ad un essere umano avrebbe almeno, incrinato due costole.

Mi stavo innervosendo. Emmett aveva molte buone qualità, ma purtroppo per lui, era sprovvisto della più importante..la discrezione. Se un altro avesse fatto simili illazioni su Bella, non sarebbe riuscito a fare un passo in più..ma era pur sempre Emmett.
Dovevo resistere, e decisi di continuare ad ignoralo.

Ad un tratto ci trovammo sulla scia di Esme e Rosalie. Dopo qualche passo ci trovammo a pochi metri  da loro. Mia madre mi abbracciò lieta di vedermi. Anche io ero contento, anche se, ancora terribilmente, nervoso.
Emmett mi aveva seccato fin troppo..ma non era ancora finita..infatti mentre finiva di salutare sua moglie Rosalie, aggiunse quella che sarebbe diventata, la classica goccia.. la parola di troppo..

-Rose. ti adoro piccola..- poi dopo averla baciata, disse scherzando.  – Sai la novità? Finalmente Eddy ha trovato una ragazza..mi sa che adesso non potrò più dargli del pivello in fatto di donne..dato che dopo quasi novant’anni..avrà  finalmente combinato qualcosa..tipo..

-Emmett! Finiscila una buona volta- sentii sibilare Jasper, nervoso.

Prima che Emmet avesse finito la frase, prima che qualcuno di  loro potesse fermarmi, lo avevo già inchiodato ad un albero con una mano sotto la gola. Non ero arrabbiato davvero, sapevo bene che Em, scherzava e lo faceva per provocarmi - come sempre, del resto-   solo che non mi andava che  parlasse in maniera così poco consona, della mia Bella.
Non ero mai stato tanto infastidito, come in quel momento.

-Per favore..- dissi calmo - La potresti finire di parlare di lei, in quel modo?! Non mi va, non è corretto e comunque non sono affari tuoi..

Emmett dapprima mi guardò strano, poi entrambi scoppiammo a ridere.

-Wow..ma allora è una cosa seria..Attento fratellino..l’amore è bellissimo, ma è anche tanto pericoloso..

Sorrisi ad Emmett. - Lo so orso, ma lei è quella giusta..
Emmett annuì serio. – Da me non sentirai più un fiato al riguardo..Sono felice per te..non sai quanto!!
Quindi mi abbracciò sollevandomi da terra, stritolandomi. Quando venni lasciato andare, mi accorsi che eravamo arrivati a casa. Mi avviai, con passi lenti, verso la mia stanza. Avevo bisogno di restare solo.

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Angolo delle recensioni:
Wind: Lo so..e pensa che la lettera..non mi pareva nemmeno tanto azzeccata..
Shinalia: Seth è fantastico..a me piace anche nei libri della Meyer..anche se è di contorno..
Rebecca73: Grazie mille!!
Goten: Grazie, ma non piangere..se no non continuo..:)
Coppolina93: ok..Ok..Ok...ok..
Dolce_birba: si l'ho scritta io di getto..e per certe cose mi pareva anche un tantino forzata..meglio così!!
Stezietta w: so che in realtà..a te Jake piace molto..nonostante tu faccia di tutto per sviarmi.. :) questo capitolo credo ti piacerà..
Valeriuccia: anche a me i finali tristi non piacciono..ma non so ancora dove mi porterà il destino..chiamiamolo così..pr la tua depressione, don't worry...
Un enorme ringraziamento ai 110 preferiti..ragazzi sono veramente commossa..e ai  50 che mi hanno inserito nei seguiti..Mi viene da piangere..
Dimentico qualcosa..grazie ad Arnald!!Lei sa il perchè!!!
Ciao un abbraccio Ale

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Capitolo 46
*** 46 ***


Leg 46 La giornata di scuola sembrava non avere fine.
A trigonometria, Mike venne interrogato e fece una figura drammatica, Poverino..comunque sia,  le previsioni su Jake furono più che azzeccate. Rimase incollato a me per quasi tutta la lezione, lanciandomi occhiate equivoche..mentre io e Mike ce la ridevamo alle sue spalle.

Poi arrivò la pausa pranzo e dopo aver agguantato una limonata, e dribblato Jacob,  me ne andai nel giardino della scuola per fare due passi. Avevo bisogno di stare sola.

Lì, lontana da occhi indiscreti, avrei avuto il tempo di chiamare Edward.
Composi il numero ed attesi per un lungo e, quasi interminabile momento, trattenendo il respiro.
-Pronto?
La sua voce vellutata e dolce dalla parte opposta alla cornetta, mi fece sussultare,
era talmente perfetta e vellutata, che non aveva termini di paragone.
-Ciao..
-Speravo mi chiamassi..- disse divertito, per poi aggiungere ironico.- Quindi.. non ti sei ancora dimenticata di me..

-Come avrei potuto, stupido..

La sua voce appariva serena e canzonatoria, ma sotto sotto, si poteva avvertire un  filo di nervosismo.
-Secondo te..dovrei aver già trovato un sostituto? – risposi io sullo stesso tono.

-Bè..è già passata una notte..- rise nervoso. Poi tentò di cambiare discorso. – Oggi ci sono molti Lican  in giro?

-No, non molti..Seth e Jake ed  Embry, credo..Non c’è grande movimento..Grazie per la lettera..l’ho trovata questa mattina..

-Stamattina? – era sempre più teso, lo avvertivo nonostante cercasse di nasconderlo.
- Allora è vero che  mi hai già rimpiazzato..

Risi. Non potevo crederlo possibile, ma lui, l’Angelo più perfetto che avessi mai visto, sembrava, oddio non poteva essere vero, geloso di me..

-Ne ho trovati due, a dire il vero..- risposi seria.- Mike e Seth..abbiamo passato la serata a piangere davanti a due film strappalacrime..Non sai cosa ti sei perso..

Sospirò. – Avrei voluto esserci..- aggiunse piano. – Non sai quanto..

- Lo avrei voluto anche io..- risposi  con lo stesso tono, mentre cercavo di non lasciarmi andare, cedendo alle mie lacrime. Poi mentre camminavo nel cortile, misi un piede in fallo e pestai un bastone, che crocchiò.

Mi ero avvicinata troppo ai margini esterni del boschetto, vicino al campo di basket e, davvero,  non ci avevo fatto caso.
Normalmente agli studenti era proibito mettere piede così lontano dal fabbricato, ma i tempi erano tranquilli e non si seguivano, sempre, le regole alla lettera. In più, stranamente, al telefono con Edward mi sentivo sicura, anche se non avrei mai saputo dire il perché.

-Cosa è stato? – chiese in allarme.

- Niente- gli risposi tranquilla- Mi sono avvicinata un po’ al boschetto dietro l’edificio nord, ed ho rotto, inciampandoci sopra, uno stecco. Niente di grave..

-Bella..- la sua voce di velluto, era ora allarme. – Non dovresti avvicinarti così al bosco..potrebbe esserci qualcosa in agguato..

-Tipo..- cercai di sdrammatizzare, anche se, qualcosa nella sua voce,  mi aveva messo in agitazione.

-Tipo..- rispose lui elusivo..- Qualche vampiro..ad esempio..So che questa cosa mi si rivolterà contro, ma gradirei che non ti avvicinassi al bosco senza che ci siano licantropi in giro..

Ecco ci era riuscito. Ora ero nel panico e iniziai, mio malgrado, a lanciare occhiate inquiete verso il verde intenso, alle mie spalle.
Poi.. Fu un momento. Un respiro, lo sbattere leggero delle ali di una farfalla e qualcosa mi afferrò dalle spalle, trascinandomi nel folto del bosco.  

Non ebbi il tempo di gridare, nemmeno di prendere aria. Avevo gli occhi chiusi e tenevo, in maniera del tutto irrazionale, il telefono con la mano. Se non altro, se fossi morta in quel momento,  la sua voce sarebbe stata l'ultima cosa che avrei sentito.

Riaprii gli occhi cauta e, dopo un primo momento di puro terrore, me lo trovai davanti. Bello, ancora più di un Dio pagano, ancora di più del ricordo, che la mia mente aveva immagazzinato.

Ora era sopra di me e mi teneva, attento,  schiacciata, sopra un letto di felci.  Indossava una camicia bianca immacolata con un paio di jeans scuri perfettamente stirati, mentre  mi guardava divertito.

-Ti avevo detto..che ci poteva essere qualche vampiro.. in agguato...- disse lui ilare, senza il minimo riguardo per il mio povero cuore che stava rincorrendo i battiti perduti.

-Io..Io...

-Bella?- dalla sua voce traspariva, ora, un poco di apprensione. Probabilmente si era accorto di avermi spaventata. – Tutto bene?

-Si.. - e presi fiato, accennando a dargli un piccolo schiaffo su una spalla. Ora ero arrabbita.  - Ma sei impazzito? Mi hai fatto prendere un colpo..

Lui si guardò intorno poi, aiutandomi ad alzarmi, iniziò a togliermi i pezzi di felce dai capelli.
 Ora sembrava triste.

– Scusa..non avrei dovuto..ma quando ti ho vista ai margini del boschetto, non ho resistito..- mi sorrise come solo lui era in grado di fare..e io mi scordai di respirare, per l’ennesima volta.

–Però..- aggiunse severo – Non dovresti allontanarti così tanto, fuori dalla riserva, quando non c’è nessuno con te..E se non fossi stato io?! Ti rendi conto che è tremendamente rischioso.?! Se ti dovesse capitare qualcosa io..io..

Gli strinsi le mani fredde che teneva incrociate sul petto e le sciolsi. Poi mi avvicinai a lui, lentamente.
Edward non si ritrasse. Poi, con movenze studiate, mi avvicinai ancora e sfiorai, con dolcezza, le sue labbra.

 – ..Ma io sono avvantaggiata, rispetto a tutti gli altri..

-Davvero? E perché mai lo saresti? – domandò curioso, senza staccare i suoi occhi, color del miele, dai miei.

-Perché..- dissi senza smettere di assestare una serie di baci sul suo collo, gli angoli della bocca e le guance – io posso contare su il mio angelo custode personale..

Si staccò da me, improvvisamente freddo.
– Non sono un angelo, Bella..se lo fossi, tu non correresti sempre il rischio che io perda il controllo..

-Edward..- dissi mentre cercavo il contatto con la sua mano, che non trovai.
Intanto la campana del pranzo stava suonando. Presto mi sarebbero venuti a cercare.

-Devi andare..

Mi girai verso la scuola.- Anche tu..se ti trovano..- rabbrividii piano - ..non voglio che ti succeda niente..Non saresti dovuto venire qui..

Sorrise ancora, in quel modo obliquo che mi faceva perdere di lucidità. – Tecnicamente io non sono nella riserva..quindi non ho infranto il patto..

-Già..ma se ti trovassero qui..i Lican ti ucciderebbero..

Si fece serio per un momento. – Black,  sta arrivando..devo..

-Ti rivedrò presto? – chiesi quasi senza voce, con gli occhi bassi, senza staccare la mano dalla sua che ero riuscita a riguadagnare,  pur sapendo che, presto, avrei perso la presa.

-Bella..- disse lui mentre mi rialzava il viso, per potermi guardare – Il mio cuore è tuo..Credi davvero che potrei starti lontano per molto tempo?!

Non ebbi il tempo di rispondergli, poiché la voce di Jacob mi fece voltare. Quando mi girai, lui era sparito.

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Recensioni:
Shinalia: Grazie..condivido pienamente il tuo pensiero su Em e Seth...anche Jacob non è male..solo che quando una persona ti dice che ama un'altro..Capiscila..Va bè!
Coppolina 93: Prima di tutto non ti intristire..che non è bello..e mi sa che questo capitolo, ti piacerà un tot..poi mi fai sapere!!
Wind: sto cercando di tirare tutti i fili, purtoppo, mio limite e mio modo di scrivere, sono prolissa..quind ci vorrà ancora un pochino per i Volturi..
Ginny89Potter: Contenta della telefonata e di quello che segue? !:)
Dolce _birba: Self control, Please!
Valeriuccia: Coraggio, penso di avere accontentato i più, con questo capitolo, in cui c'è questo mini ritorno..
Stezietta w: Dai Jacob in fondo non è malvagio..e poi dai..lo sappiamo tutti che tu tifi per lui.. :) Ok, la smetto, non mi uccidere!!
Goten: Brava! tieni duro!!
Un eneorme grazie ai 111 preferiti! Wow e ai 53 seguiti..ed acneh a chi continua  a leggere...che pazienza che avete!!
Arnald!? GRAZIE...

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Capitolo 47
*** 47 ***


leg 47 -Ma sei impazzita del tutto, Bells?- Ti Lascio dieci minuti da sola- e solo perché ti ho perso di vista, per un momento – e tu ti vai ad infilare nel bosco? Ma sei matta? E se ci fosse stato un vampiro? Ma ti rendi conto del rischio..

Smisi di prestare attenzione a Jake in fretta..dopo Edward, ci mancava pure lui, con la predica..

Quanto odiavo questi tempi incerti..

Ringraziai la mia buona stella che Jake fosse ancora raffreddato..in caso contrario, si sarebbe di certo accorto del mio odore..

-Di un po’? Sei caduta?

-Cosa? Io? Dicevi?

-Sei caduta in mezzo alle felci?-  disse scandendo la frase, parola per parola, quasi fossi ritardata.

Sorrisi.

– Si, in effetti sono inciampata- si, su uno stupendo vampiro dai capelli ramati, che io adoro a dir poco-.. su un ramo e sono caduta, rovinosamente, fra le felci.

Era tipico di me, dopotutto.

Jacob mi tolse un altro pezzo di verzura dai capelli..poi mi colse di sorpresa con una domanda.
- Oggi prendiamo le moto?

Questa sì che era una grande idea. Era un secolo che non ci dilettavamo con il cross. Sogghignai soddisfatta all’idea che Edward non lo avrebbe mai saputo, anche perché dubitavo che apprensivo come era lui, mi avrebbe mai lasciata libera di farlo. – Ok..e se cado, è perché sono inciampata..

Jacob sorrise sereno, e mi diede una leggera pacca sulla spalla. - Sei incorreggibile!

Ci dirigemmo verso la scuola insieme, mentre Jake, come era ormai sua abitudine, mi prese la mano, stringendola. Non mi preoccupai molto di quel gesto, per noi era normale..io e Jacob eravamo sempre stati molto amici, solo che distrattamente gettai un’ultima occhiata verso il bosco.

 In quel momento, del tutto irrazionalmente, sciolsi la stretta della mano del mio amico, dalla mia.
-Perché? – chiese lui, del tutto tranquillo, anche se un pò sorpreso.

-Hai la mano sudata..- corsi ai ripari, io, sentendo gli occhi del mio vampiro addosso e aggiungendo tranquilla. - L’ultimo che arriva, paga pegno..

Corsi in avanti, ma Jake, sempre  troppo veloce, era già di fronte all’edificio.
-E adesso? Cosa dovrei fare con te?

-E dai Jacob..era per ridere..- ammiccai serena, certa che avrebbe retto lo scherzo.

-E se io volessi che tu paghi pegno?

Lo guardai divertita.
 – L’ultima volta che hai perso una scommessa con me..mi hai promesso schiavitù eterna..ed ora cosa vuoi?

-Vediamo- disse lui serio – Potrei chiederti di uscire con me..per un cinema o una pizza..oppure potrei volere..dunque un massaggio Shiatsu, magari...oppure..sì..- aggiunse lui con un filo di voce - un bacio..

La mia serenità e spensieratezza, si adombrarono in un momento.

Cercai di restare sullo scherzo, anche se non era semplice, quindi lo incalzai. - Dai Jacob, siamo seri..sai come la penso e non ti azzarderesti a forzarmi..

Lui rimase serio e mi fissò per un lungo attimo, come se da quel momento dipendesse chissà che cosa.. poi scoppiò a ridere.

Io tirai, istintivamente, un sospiro di sollievo.

-Moto, alle 14 in punto, ti aspetto al mio garage, ma non fare tardi, se no, me ne vado da  solo.
Io annui e scappai in classe. Ormai ero ampiamente in ritardo.

Mike a biologia mi aveva tenuto il posto, anche se il professore mi guardò con malcelata stizza per il mio ritardo. La lezione passò in fretta, ma per il ritorno ce la dovemmo fare a piedi. Jacob aveva avuto da fare con Sam e se n’era andato prima.

-  Sei molto allegra, ora..hai avuto una mattinata interessante Bells?- chiese Seth al limite della cortesia.

-Può darsi..- dissi io vaga.

Rientrati a casa, afferrai il mio casco e la mia giacca da motociclista e mi fiondai da Jacob.
Alle 14:00 ero davanti alla porta del suo garage, ma di lui nessuna traccia.

-E’ dovuto uscire..- Una voce richiamò la mia attenzione dalla casa e, fu allora, che notai Billy Black, che mi osservava dal portico.

-Ciao Billy!- salutai senza troppa cortesia, la nostra piccola discussione riguardo ai vampiri, non era ancora del tutto superata.
- Ci sono stati problemi sul confine? – chiesi più per ansia nei confronti di Edward e la sua famiglia,  che per reale interesse sulla situazione. Non che non fossi preoccupata per la nostra piccola comunità di sopravvissuti, ma in quel momento, il fatto di sapere che Ed fosse al sicuro, era molto più impellente.

Billy sospirò. – Per ora niente di nuovo..ma non mi fiderei dei Volturi per molto tempo..è parecchio che non ne abbiamo notizie..Non vorrei che stessero aspettando il momento buono per attaccarci..

Il pensiero di Billy mi era sembrato fin troppo cupo,  in fondo non eravamo l’unico obiettivo possibile..anche se, anche le parole di Edward, riguardo ai Volturi, non erano delle più rassicuranti..

L’unica cosa che mi veniva in mente era che quelle creature avessero un qualche motivo per attaccare proprio noi..ma, per quanto mi scervellassi, non mi veniva in mente nulla..

-Sai quando sarà di ritorno?- domandai io, mostrando il casco che tenevo in mano.

Billy si fece elusivo.- Francamente non saprei, ma se fossi in te, non lo aspetterei in piedi..Tutti i lupi saranno abbastanza impegnati nei prossimi giorni..quindi..

Avevo capito l’antifona. Billy aveva probabilmente indovinato qualcosa, forse Ateara aveva parlato, o forse Jake si era lasciato sfuggire cosa era riuscito a scoprire, quindi non gradiva che io ronzassi intorno a suo figlio, considerando le mie recenti amicizie..oppure, c’era dell’altro?

Sospirai. – Ok, Billy, Grazie! Ora credo, che andrò da Ateara..mi ero ripromessa di andarlo a trovare e penso sia arrivato il momento.

Billy annuì, rasserenandosi, poi mi salutò con la mano

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Recensioni:
Goten: si dalla gioia si..ma non esagerare.. :)
Sweet Cherry: Grazie, grazie, grazie..non so che dire..in effetti Jake sta sempre in mezzo..ma per ora ha il collare per le pulci.quindi ha abbastanza autonomia..:)
Wind:  Ci conto..in effetti è stato un bello scherzo!
Valeriuccia: ci provo..ma qualche periodo di transizione ci vuole..se no sai che noia...:)
Stezietta w: Temo che,  scherzando, ti abbia fatto arrabbiare..scusa..non lo farò più..però tu ora ti dovrai sorbire il capitolo..
Shinalia:  Eddy si è divertito..
Dolce_Birba: Edward..fa morire molte...
Coppolina 93: Grazie..
Ginny89Potter:  ci stiamo arrivand ai Volturi..
Ele_Cullen: Grazie..speroche il resto resti all'altezza..
Grazie anche ai 116 preferiti a quei pazienti 54, che continuano a seguire..
un bacio ciao Alessia






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Capitolo 48
*** 48 ***


leg 48 Il nonno di Quil mi accolse a braccia aperte, offrendomi la solita tazza di tè che, però, rifiutai. Nonostante fosse autunno inoltrato, il caldo era ancora palpabile. Restai con lui sulla veranda a chiacchierare per un paio d’ore, poi fu lui a congedarmi.

La cosa strana, a cui però ero già avvezza da tempo, fu che ogni qual volta che cercavo di avere una qualche informazione in più sul folclore e sulle tradizioni dei Queilutes, lui cambiava discorso..Iniziava a darmi sui nervi, quel vecchietto.

-Ora vai a casa..ma vorrei chiederti un piccolo favore..Isabella..

-Se Posso..- risposi io, titubante.

- Per qualche settimana, i ragazzi- i riferiva ai Lican - avranno parecchio da fare..che ne diresti  di venire a fare un po’ di compagnia a un vecchio brontolone, dopo la scuola?

-Non credo di avere grossi problemi..magari potrebbe venire anche Mike..- aggiunsi sovrappensiero. Non mi andava di lasciare Mike tutto solo, per tanto tempo, tanto più che ora non c’erano nemmeno Carlisle, Alice ed Edward.

Edward..- mi morsi il labbro, per impedirmi di spaziare con la fantasia troppo in avanti..in fondo lo avrei sentito, sicuramente, in serata.

 Me ne andai a casa e preparai la cena.
Mike, davanti a un piatto colmo,  mi raccontò che Ateara aveva fatto la stessa richiesta anche a lui, qualche giorno prima.
 La cosa era molto strana. Era come se ci volesse tenere d’occhio, ma per quale motivo? Non c’erano spiegazioni plausibili.

Dopo cena aspettai, inutilmente, una sua telefonata, che non arrivò. E così fu per le sere successive.
Dopo quasi tre giorni di attesa vana, dopo aver provato a richiamarlo anche per un intero pomeriggio, senza risultati, mi convinsi che doveva essere accaduto qualcosa di strano.

La mia mente iniziò a vagliare le tante possibilità. Forse aveva frainteso il comportamento di Jake, quel giorno, davanti alla scuola..ci aveva visto e, di sicuro aveva carpito i pensieri di Jacob..ed ora si era fatto idee del tutto errate. Magari lo avevo offeso in qualche modo..anche se  non sapevo come..Poi il mio cervello iniziò a valutare la possibilità che, fino a quel momento, aveva rifiutato, cioè che gli fosse accaduto qualcosa..

Mi continuavo a ripetere che era impossibile, che lui era forte..ma pensando ai lupi, temevo ogni giorno di più. Alla fine tentai perfino di chiamare Alice.

Anche il suo telefono era staccato.
Era ufficiale, l’ansia aveva preso il controllo assoluto su di me..Cercai di contattare Seth, per tutta la mattinata successiva..ma niente, la sua segreteria alla fine, era giunta a rifiutare i messaggi.

                                          --------------------------
Sapevo di comportarmi da stupido, ma non mi piaceva per niente la piega che stavano prendendo gli eventi.

Alice continuava ad avere visioni contrastanti sui Volturi. Cambiavano idea di continuo, Aro aveva, di sicuro, in mente qualcosa..ma mi ci sarei dovuto avvicinare troppo per carpire i suoi pensieri..ed anche solo immaginare, di andare a Volterra, non mi piaceva per niente.
Il giorno in cui mi ero recato da Bella a scuola, poi, aveva segnato uno bizzarro precedente. Carlisle aveva ricevuto una strana, stranissima, telefonata oltreoceano da Aro, in cui il Volturo, gli aveva chiesto nostre notizie, soffermandosi soprattutto su Alice e me..

Un brivido mi percorse la schiena, ma mi sentii rinfrancato immediatamente, poichè Jasper era lì accanto.

A forza di pensare alle possibili implicazioni, stavo impazzendo. In più c’era il fatto che non sentivo Bella da quasi una settimana..

Chissà come stava il mio Angelo?! Ma qualcosa nelle visioni di Alice, continuava ad avere una costante..Io con gli occhi rossi e con una mantella dei Volturi..e poi altri sprazzi, di cui non volle mai parlare apertamente. Aro non doveva sapere del mio legame con Bella, questa era l’unica cosa che Alice continuava a ripetere, quindi dovevo evitare ogni possibile contatto ..ma il reale motivo, il perchè avrei dovuto comportarmi così,  da Alice, non lo avrei mai saputo, quindi agii di impulso..

Questa situazione era inaccettabile, infatti ogni notte, con il bene placito di Seth, il mio amico Lican, la passavo nella sua stanza..
Erano giorni che Bella dormiva male, il suo era un sonno costellato da incubi..e soffrivo come un cane, quando, nel sonno,  mi chiamava disperata, non sapendo che ero accanto a lei..

Alice non riusciva a vedere e sapere, di queste mie visite, perché i Lican, con la loro presenza, bloccavano le sue visioni, d’altra parte, visto che lei mi nascondeva il motivo per cui io non dovevo entrare in contatto con Bella, io potevo tacere sulle mie visite notturne..

Mi comportavo come un adolescente..e il bello era, che me ne rendevo perfettamente conto..
Carlisle e Esme. sapevano delle mie scappatelle notturne, ma non parlavano, anche se dai loro pensieri, si evinceva la forte preoccupazione per me..

Non li biasimavo, se Jacob mi avesse trovato nella camera di Bella, in piena notte, mi avrebbe ucciso..soltanto.. che era più forte di me, doverle stare vicino..

Durante il giorno, se Bella era a scuola restavo nei pressi, in mezzo al bosco e la tenevo d’occhio.

 Ad ogni pausa pranzo, la vedevo armeggiare col cellulare, nervosa,  e sentivo di rimando il mio, senza suoneria, che vibrava nella mia giacca. Ogni volta era una terribile tentazione..mi sarebbe bastato alzare il ricevitore per sentirla, ma anche io ero preoccupato per le visioni di Alice..

Un giorno fui sul punto di uscire allo scoperto, Bella era stata infastidita da Black, e per quanto le parole del cucciolo fossero rimaste sempre entro i confini del “perfetto” amico, i suoi pensieri nei riguardi del mio angelo..Mi avevano fatto infuriare..un po’ come quel giorno in cui le aveva preso la mano a pochi metri da me.. Ribollivo di rabbia..la gelosia, che non avevo mai provato sulla mia pelle, anche se pensavo di saperne tutto..mi stava corrodendo.

E se mi avesse dimenticato? No, non poteva essere..

Mike la raggiunse poco prima che io mi decidessi ad uscire. Lei scoppiò a piangere fra le sue braccia. Le mancavo, come d’altronde lei mancava a me..quanto avevo odiato Alice in quel momento..

Quando poi, durante il giorno, lei era a la Push,  pattugliavo il confine, evitando di farmi scorgere dalle ronde dei lupi..
C’era parecchio movimento in quei giorni, comunque.
Numerosi vampiri erano in fermento. Ogni sera, al crepuscolo, ricevevo puntualmente una telefonata, inaspettata.. quella di Ateara.
Il vecchio Queilutes mi tranquillizzava su quello che era accaduto nella riserva, poi mi domandava sul movimento che c’era sul confine..e ribadiva che tutto era tranquillo.  Non avevamo mai parlato di un suo contatto con me, ma le sue chiamate erano diventate le più attese, in questa forzata inattività in cui mi trovavo.
Solo una cosa non riusciva a trovare senso nella mia testa. Perché dalla sua voce carpivo, ogni giorno, più tensione e paura? Mi chiamava perchè voleva tranquillizzarmi?! o c'era ben altro in ballo?

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RECENSIONI:
Stezietta w: secondo me questo cpaitolo ti è piaciuto di più..:)
Goten: grazie..in effetti ti capisco..
Valeriuccia: No dai ammazzare Jake..c'è ancora tempo...:)
Dolce_ birba: tranquilla terrò il cucciolo sotto stretta sorveglianza..
Wind: Ci sto arrivando..

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Capitolo 49
*** 49 ***


Leg 49 Era molto più complicato di quello che mi sarei mai immaginata, riuscire a tenere Edward, lontano dai miei pensieri. Passavo dal dialetto coreano, al lappone, per poi divertirmi a riesumare lo ieratico..Era abbastanza stressante, ma necessario..

Avevo promesso.

Jasper lo temeva d’occhio, temevo che avrebbe fatto qualche pazzia e, come seppi in seguito, la stava facendo..come andare da lei ogni notte per vegliarla, mentre dormiva..

Me l’avrebbe pagata..questo era certo.

 Ad ogni modo, ormai era mattina inoltrata e, secondo le mie previsioni, avremmo dovuto, di lì a due giorni, ricevere una visita da  parte di Aro.
Mio padre non era tanto incline ad ospitare l’illustre ospite e il suo seguito a casa nostra, ma d’altronde, non avevamo molta scelta.

 Aro aveva semplicemente mandato una mail a Carlisle, dicendo che,” ..Da così tanto tempo non ci incontriamo di persona, se non  in spiacevoli circostanze, quindi desidero poter venire a fare visita a te e alla tua meravigliosa famiglia..per accertarmi che siate tutti in salute..– bella battuta, pensando alla nostra natura – ..ed augurandomi che l’accampamento di quei "sopravvissuti "con le orecchie a punta, quei cani pulciosi, non limitino troppo i vostri spostamenti e la vostra libertà di movimento..”

Non ne sapevo il motivo, ma suonava un tantino minaccioso il tono della lettera, seppure elettronica che fosse, tanto più che non mi piaceva né il modo che aveva usato per descrivere il suo desiderio di rivederci, né tanto meno, la parte in cui descriveva il suo disappunto nei confronti dei Lican..

Avevo provato di sondare il futuro di Aro, per cercare di comprendere meglio, ma niente. Era come un sipario tirato.
 Era frustrante, sebbene Ateara, mi avesse messo in guardia.  Ricordavo ancora quel pomeriggio in cui, con Eddy al recinto con Bella, era arrivato a casa, ed aveva voluto parlare prima con Carlisle, poi con me..

Mi aveva fatto gelare il sangue, anche se non letteralmente, quando era stato il mio turno.  Avevo capito finalmente il motivo per cui Mike, diceva che non avrebbe voluto mai trovarsi, da solo, col vecchio Queilutes.

-Tu puoi veder il futuro, non è vero? – mi aveva detto.

Avevo annuito senza pensarci. A dirlo adesso, era stata una vera pazzia..ma sapevo di potermi fidare, era qualcosa di ancestrale, non avrei saputo spiegarlo diversamente.. poi..poi c’era stata la rivelazione.

Mi parlò della leggenda Queilutes che la sua tribù condivideva con la nostra razza.. Mi raccontò del mito che i vampiri chiamavano “dei Regnanti”. Era una vecchia leggenda che penso conoscessero sul serio, solo i più vecchi fra di noi..come i Volturi..

- ..I regnanti erano l’essenza primigenia dei vampiri. Essi erano forti, veloci, e mostravano le caratteristiche che voi tutti avete, ma erano anche notevolmente più dotati di talenti, rispetto ad un comune essere della notte..

-..Ciò, secondo la leggenda, spiega il motivo per cui alcuni vampiri hanno potenzialità in più..come me ..o Edward..- risposi io, pentendomi subito dopo,  per aver rivelato il segreto di mio fratello.

Ateara annuì piano, poi, continuò.-  Essi erano anche immensamente più subdoli e malvagi.. E la loro brama di potere e di sangue, non era placata, né attenuata da nulla e ciò portò, in breve,  alle persecuzioni e alla morte di quei, pochi, vampiri eletti..ciò era dovuto anche al fatto che essi, infransero una legge che, per loro, doveva essere intoccabile..posta direttamente..da Dio? Non saprei che dirti..

-Cioè? – domandai curiosa. Ero rapita da quella storia.


-Si sarebbero potuti nutrire di sangue umano e vivere per l’eternità, solo alla condizione, che non avessero infettato nessun’altro,  con il loro veleno..Ma ciò non avvenne..

-    Ma anche loro erano stati morsi? Ognuno di noi, deve avere avuto un creatore..

Gli occhi intelligenti del vecchio, ebbero un guizzo. – Loro no, mia piccola e arguta amica..chiamala, se vuoi, selezione naturale, chiamalo  abominio, ma fu la Natura stessa che creò la tua razza..assieme ai suoi nemici..i Lican..

Rimasi a bocca aperta.

- Forse la natura ha più senso dell’umorismo di quello che noi ci aspettiamo, ma dato che il numero di uomini, in quei tempi antichi, continuava ad aumentare, decise che non sarebbe stata l’ennesima epidemia a riequilibrare le cose..ma Voi..o meglio, ciò che nella leggenda, erano chiamati  Regnanti..In seguito dovette riequilibrare le cose, e generò il gene che ancora oggi, noi,  portiamo con orgoglio..

-Wow! Non conoscevo la storia dei Regnanti, così nei particolari..quindi i Volturi, non sono la famiglia reale di noi vampiri..sul serio..

Ateara sorrise.- Sei molto intelligente, mia piccola Alice..ma non è così semplice..Come ti ho detto i Regnanti erano cinque..due vennero uccisi dagli uomini, che iniziarono molto in fretta a credere agli spiriti maligni e a combatterli. Quindi rimasero in tre..e contravvenendo alle regole che gli erano state imposte iniziarono a creare un esercito di vampiri..
I Lican attaccarono in forze. Due dei tre morirono cercando di salvarsi, mentre un gruppo di voi, riuscì a fuggire, disperdendosi. Quel giorno la mia razza perse l’occasione di sterminavi.. ma c’era un motivo.

La curiosità, a quel punto,  mi stava uccidendo a dir poco, anche se nel mio caso era un tantino forte, un esempio del genere. Ma il vecchio Queilutes, senza che parlassi, continuò.


-Uno dei Regnanti sopravvisse, grazie.. all’intervento di una donna..non ti posso dire come accadde- mi sorrise – Io non c’ero..ma quella giovane, si erse in sua difesa e raccontò davanti a un gruppo di anziani che, quel vampiro le aveva salvato la vita, che l’aveva amata come solo un uomo può fare con una donna, dimostrando che non tutto, in lui, era malvagio..- si zittì per un attimo, quindi aggiunse.
- Se non fosse accaduto nella notte dei tempi, quella donna sarebbe sicuramente stata lapidata o dichiarata pazza, sostenendo di amare un essere così abbietto..ma non era quello il caso..

Lui, il vampiro, venne portato e  fatto parlare davanti al consiglio, sostenendo e confermando, le stesse cose, anche se con più riluttanza, che aveva detto la donna. Raccontò che il sangue di Miri - il nome della fanciulla-  era come se.. cantasse.. per lui, ma che nonostante questo, non l’avrebbe mai potuta toccare..che solo il pensiero di toglierle la vita, lo avrebbe fatto impazzire..
Venne concesso al mostro, di vivere e di restare  accanto a colei che gli aveva rubato il cuore, restituendogli l’anima che non aveva mai avuto..ma furono condannati a vivere, in una sorta, di luogo preposto..Presto, alcuni  vampiri, quelli che i cinque avevano creato, tornarono dall'ultimo dei loro creatori..il motivo, perso nella nebbia dei tempi..
Alcuni andarono da lui, poi iniziarono la vita nomade che la vostra razza è solita..- si corresse – normalmente segue, anche se ci sono delle eccezioni..- mi sorrise.- Ma tre restarono nei pressi del luogo dove, l’ultimo regnante, viveva con l’umana..

-    I Volturi?

Ateara annuì, quindi continuò.

-Sembra che lui avesse, dopo lunghe ed estenuanti discussioni con la ragazza, accortosi che non avrebbe potuto vivere senza di lei, deciso che l’avrebbe trasformata..Non so tutto della storia, solo che quando il vampiro tornò da una caccia, perché la sua dieta, ora, era molto più simile alla vostra, trovò una delle creature che aveva creato, che stava dissanguando la donna..

Si accanì immediatamente su di loro, ma era solo e venne sconfitto ..poi ucciso..

Ero allibita e scossa dalle sue parole. Così, i Volturi avevano ucciso quello che per noi era stato una sorta di antenato..quasi una divinità..- E la donna? Venne trasformata?

Ateara scosse il capo triste. – Lei morì, ma prima di spirare, maledisse i Volturi..dicendo che la loro fine sarebbe stata scandita proprio da uno della loro stessa razza..

Il vecchio restò in silenzio per un lungo momento, ed io rispettai questo suo bisogno di pace, per poi aggiungere.

-Tu conosci i vaticini Queilutes, Alice? Venne profetizzato l’inizio de regno dei tre, l’immane spargimento di sangue di uomini e la strenua lotta dei Lican come difensori del genere umano..ma anche che, ad un certo punto della storia, i Lican non avrebbero più potuto fare nulla contro i Volturi..

-Non c’è speranza, quindi?- domandai con un filo di voce, tesa..


Sospirò. -..La leggenda parla di un prodigio che si sarebbe manifestato, per la seconda volta nella storia, cioè di un Freddo che si sarebbe innamorato incondizionatamente di un umana, che dal canto suo, non lo avrebbe temuto. Lei sarebbe stata la sua cantante, la sua anima gemella, il suo contrappunto..grazie a lei, il freddo, sempre secondo il racconto, sarebbe stato colui che avrebbe avuto la forza e la possibilità, di cambiare le sorti dell'umanità..

Il mio cervello fu molto più veloce. – E lei, Signore, ritiene che il “Freddo” della leggenda, sia mio fratello?


Ateara si alzò dal gradino su cui era stato fino a quel momento seduto, e, annuì, ma in seguito fece una smorfia. – Forse, ma c’è anche il rovescio della medaglia, mia piccola e graziosa Alice..ci sarà un prezzo da pagare..

   Quale? – chiesi in allarme.

Ateara scosse il capo. – Non lo so..non ci è dato sapere di più..anche i Volturi conoscono questa storia..forse loro sono al corrente di ciò che manca a noi..Forse, perché la profezia si compia, l’eroe dovrà morire..o dovrà perdere tutto ciò che ha di più caro al mondo..Non lo so..credo che non lo sappia nessuno..Ti chiedo solo una cosa..Se la profezia dovesse essere vera..i Volturi potrebbero tentare qualcosa contro Bella..Chiederò a Edward di venire con voi..aiutami, per quanto potrai, a tenerli separati..

-Ma..?!

-Lo so Alice..nemmeno io vorrei arrivare a tanto, li ho visti insieme..- sorrise triste..- ma che la profezia sia vera o no.. vorrei che i Volturi non giungessero alla stessa conclusione.. Non voglio che facciano del male ad uno, fosse anche tuo fratello, per arrivare all'altro..

Annuì, anche se sapevo già che sarebbe stato tutto molto complicato.

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Ciao! E' tutto un pochino più chiaro? noo? Peccato..manca ancora qualcosa all leggenda..magari lo potremmo domandare direttamente ad  Aro..chi si offre..volontaria? io per ora vorrei passare l'estate indenne..quindi, mi limiterò a raccontare..ok, smetto di fare l'asina, e passo alle recensioni..
Goten:no..non morirmi per l'ansia..non puoi!!
Stezietta w: sto aggiornando..
Wind: chissà..
Dolce_birba: spero di aver chiarito..

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Capitolo 50
*** 50 ***


leg 50 Era passata più di una settimana, da quando avevo rivisto Edward ai margini della foresta, e come oramai era un abitudine, avevo passato la serata in compagnia dei “ soliti sospetti”.

C’era, ovviamente, Mike, Seth, che si era praticamente trasferito da noi e, new entry, Jacob, che non perdeva occasione per invitarsi a cena, se non altro, quando non era di pattuglia.

Quella sera avevamo guardato un film dell’orrore particolarmente splatter, ma i ragazzi non avevano sentito ragioni, anche se io immaginavo che, al momento di andare a dormire, avrei faticato a prendere sonno.

Infatti..come volevasi dimostrare..

Mi coricai in fretta e mi avvolsi nel piumone. Continuavano a venirmi in mente e a rincorrersi, le immagini del film a cui, mio malgrado, avevo dovuto assistere. Tra l’altro, la scelta del tema era stata veramente terribile, infatti il film parlava di un mostro mutante che viveva in una palude, molto simile a quella di la Push, che si..mangiava? inglobava? Un aggettivo valeva l’altro,..comunque sia,  era raccapricciante..chiunque si trovasse anche solo a cento metri dal posto, ci si poteva scommettere, non si sarebbe salvato..

Mi addormentati, a fatica, dopo essermi rigirata varie volte fra le coperte. Poi mi trovai immersa in un sogno. C’era la nebbia, proprio come nel film..

-Dannati Seth, Mike e Jake..questa me la pagate.. lo giuro..

Poi, irrazionalmente come in tutti i sogni, mi trovai a camminare vicino alla scogliera di La Push, costeggiando la foresta.. Ero stanca. Sentivo che le ginocchia, assieme alle gambe,  non sarebbero potute andare avanti ancora per molto, e a quel punto mi tornarono in mente anche le parole di Edward..cioè quanto fosse rischioso, per me, avvicinarmi troppo alla foresta..

-Anche tu ti ci devi mettere, adesso..

Poi avvertii distintamente la voce del mio Angelo. – Scappa Bella, corri più che puoi ..i Volturi stanno arrivando..

E a quel punto, nel sogno, mi trovai a correre come una disperata, e senza sapere esattamente come, arrivai sul ciglio della scogliera.

Erano vicini, lo sapevo..stavolta non avrei potuto sfuggirgli, a meno che non fossi saltata.

-Saltare...?!

Pensai in modo del tutto irrazionale ad Edward. Non lo avrei più rivisto, non avrei più baciato le sue labbra, avvertito il suo corpo perfetto,  accanto al mio..ma, che mi restava da fare?

Sarei saltata, lo sapevo..tanto più che nemmeno Edward,  voleva più vedermi..quindi mi avvicinai al ciglio e presi un profondo respiro..

                                                                              -----------------

Avevo dovuto aspettare parecchio, quella sera, per poter entrare in camera di Bella, indisturbato. Prima avevo dovuto attendere che Black, che le era stato incollato per gran parte del film, se ne tornasse alla sua cuccia..e, in quel frangente, la mia pazienza era stata messa a dura prova.
 Quindi, avevo dovuto aspettare che Bella si addormentasse. Era stato irresponsabile da parte loro, turbare il mio tenero Angelo, con quell’orribile b-movie, dalle immagini così forti..

Quando poi il sonno la colse, era di sicuro popolato da incubi terrificanti, perché non fece che agitarsi.
Il resto della notte continuò più o meno così, poi la sentii urlare il mio nome e, nemmeno io so come poteva essere accaduto, mi ritrovai occhi negli occhi con lei..
                                                                ---------------
-    Edward..Sei veramente tu?

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Trattenni il fiato..per l’ennesima volta ero stato colto di sorpresa. Come vampiro, stavo veramente oltrepassando ogni limite..

Deglutii. Forse nella maniera più rumorosa, che  avessi mai fatto.

-E così Eddy..addio a quello che avevi promesso ad Alice..anzi, non mi meraviglierei che la tua piccola e fastidiosa sorella, abbia già visto tutto..Bravo!

Se il mio cuore avesse potuto battere, ora avrebbe avuto un ritmo incontrollabile. In quel momento di confusione certa, il mio cellulare iniziò a suonare.

-Alice..ci avrei scommesso..

Feci un cenno a Bella, che ancora doveva riprendersi dallo shock, credo, perché continuava a guardarmi seria, quindi, alzai lo sportello del telefonino.

   Alice..

Non feci in tempo a rispondere, che un fiume di improperi e parole, mi aggredirono.

-Stavolta temevo  di averla fatta grossa..

-..Edward Cullen, tu non hai la minima idea, del guaio in cui ti sei cacciato..Non solo non mi hai dato retta- e per me,  questo è imperdonabile – ma te ne sei ampiamente sbattuto anche di ciò che ti aveva chiesto Ateara..Complimenti..spero almeno tu ti sia divertito..perché adesso..

Mentre lo sproloquio di mia sorella, continuava solitario e ininterrotto, senza che io potessi realmente intervenire in nessun modo, mi scoprii ad osservare Bella.

Lei, che splendida come un astro, sorgeva ora davanti a me.
Lei, che con la sua grazia e leggiadria, che forse, ero il solo a vedere, si era alzata dal letto e allontanata di qualche passo da me.. Il suo pigiama sportivo, era poesia, sul suo corpo snello e affusolato..

Ma cosa, diavolo, vai a pensare..idiota..

-Bella..- sussurrai.

La voce di Alice si avvertiva, ancora, come un brusio indistinto, oltre la cornetta. Chiusi la comunicazione. Avevo problemi più urgenti che una sorella alterata, al momento.

-Tu..sono giorni che sto cercando di mettermi in contatto con te..- le sue parole furono coperte dalle lacrime.

-Bella..avevo una buona ragione..

-Si dai..raccontale di Ateara e di quello che Alice, crede di aver visto, ma non ti ha detto..

-Smettila..- disse secca, cercando di trattenere le lacrime che le sgorgavano ora libere dagli occhi.- ..Ho temuto il peggio..credevo che i lupi..

Cercai di catturare i suoi occhi con lo sguardo,  per farmi ascoltare, ma lei mi conosceva abbastanza da evitare di caderci.

Ero disperato. L’avevo fatta soffrire e lo sapevo bene..ora la domanda era, come potermi far perdonare. Nessuno, nei miei quasi centotto anni di età, mi aveva insegnato una cosa del genere..
Nella mia testa iniziai a pensare cosa avrebbero potuto consigliarmi i miei familiari. Tradotto in parole povere, avevo in mente  un’ accozzaglia di  idee, che mi davano suggerimenti più o meno ridicoli.. Ero un cretino..non c’era altra spiegazione..
Mai, mi ero sentito così immaturo ed impreparato, come in quel momento..

Vagliai quelle che mi sembravano le proposte più ovvie..

-Sei ridicolo..

Emmett, lo sapevo già, come se fosse qui con me, mi avrebbe suggerito di avvicinarmi e tapparle la bocca con un bacio, ma, una piccola parte della mia coscienza, che fortunatamente aveva ancora un barlume di lucidità, mi suggerì di non precipitare le cose, peggiorando la mia condizione.
Jasper mi avrebbe detto di farla calmare.

-Bravo..non tutti hanno il tuo potere..

Ed..dì qualcosa..ti sta guardando..sai l'Intelligenza, quella cosa che dovresti avere..ma non è chiaro che tu abbia, soprattutto in questi momenti....bè,  vorrebbe che  tu dicessi qualcosa..
Fantastico, anche la coscienza ironica..questo sì, che aiutava..

Rosalie..lasciamo perdere. Alice..guardai il telefono sconsolato. No. Al momento, era quasi arrabbiata quanto Bella.

Un problema alla volta, Bello..

Si appunto..

Mio padre. Carlisle avrebbe saputo darmi un consiglio sensato, ora. Purtroppo per me, mentre mi maledivo ancora una volta per non essere in grado di leggere i pensieri del mio dolce Angelo, Bella, mi ghiacciò.

-    Senti Edward..- disse che con voce malferma, ma che stava ritrovando pian piano la sua lucidità, - E’ meglio che tu torni da dove sei venuto..è chiaro che mi ero sbagliata su di te..mi sono illusa..Non potevo essere abbastanza per te..

Le parole si rincorrevano inconsistenti sulle sue labbra, ma le mie orecchie ne coglievano la metà. Ero io ad essere  sotto shock, ecco, l'arcano.

No. No. No.. Dì qualcosa, stupido ed immaturo, vampiro centenario..

Bella, si asciugò una lacrima solitaria, che le stava correndo sul viso. Era l’immagine della tristezza. Anche la mia faccia, comunque, non doveva essere delle migliori. Per un secondo mi sentii perduto..poi mi ripresi, o almeno, ci provai.

-No..Bella, tu non hai capito.. -  lei scosse il capo e mi voltò le spalle.

Certo che non poteva aver capito..non lo avevo fatto nemmeno io..ok, avrei agito d’istinto..

Ridicolo. Dov’è finito tutto il tuo sangue freddo?

-    Lo so ho sbagliato, tutto..lo so, lo ammetto..ma ora sono qui e ti chiedo, ti scongiuro., di perdonare la mia stupidità...se mi lasci un’oretta, potrei anche cercare di spiegarti il macello che ho combinato..Bella ti prego..

Lei, si voltò e mi osservò sconsolata. – Edward è inutile che cerchi..

-Non cerco nulla..non ho scuse..e visto il punto a cui sono arrivate le cose, anche se mia sorella ed Ateara mi vorranno fare la pelle, non mi interessa..resto qui, non me ne vado..

Bella mi guardò sconcertata per un secondo. – Prego?Ma tu sei impazzito..se Jake dovesse vederti..se innescasse il tuo odore..stavolta non riuscirei a fermarlo..

-Non mi interessa.- Le riposi sicuro, guardandola fissa in quei meravigliosi occhioni, che mi facevano smettere di ragionare..

Non che tu stia ragionando molto, ultimamente..

Sbuffai. La mia coscienza stava iniziando a seccarmi. Quindi mi spostai verso il letto e mi ci sdraiai sopra, sfidandola, con fare beffardo. – Prova a spostarmi..

-    Edward..non fare il bambino..- tentò lei.

-    No. - le risposi, finalmente, franco – io..io ti amo..e a dispetto di ciò che ho fatto fino ad ora, per accontentare gli altri..- aggiunsi come a riordinare le idee –  non posso più ignorare quello che provo ed anche ciò che provi tu..Ti ho fatto soffrire anche troppo..concedimi di spiegarti qualcosa..poi se ciò che ti ho detto non ti soddisferà, puoi anche sbattermi fuori..ma sappi..che mi troverai alla tua finestra ogni notte..
Avevo detto quelle parole quasi tutte d’un fiato.
Lei mi osservò per un momento, poi le lacrime, tornarono scendere copiose.
Intanto si era avvicinata a me ed io l’avevo abbracciata, come avevo desiderato fare , in tutte quelle notti insonni- già perché io non  dormivo- che avevo passato, accanto a lei..

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Ciaooo!!Ed eccoci al capitolo 50...wow..passo alle recensioni, prima che mi scordi...
Wind: Bene visto che ti sei offerta tu..siamo a posto..in effetti Ateara fa paura..lo so..
Goten: usati molti fazzoletti? mi sa che il capitolo cti metterà in crisi..:) Avrò esagerato?
Ginny89Potter: mi sa che questo capitlo non te lo aspettavi...
Stenzietta w: Ciao, come ti è sembrato il 50?
Dolce_ Birba: più in fretta che ho potuto..
Un grazie ai 123 preferiti..e ai 57 seguiti..mi inchino...a presto ciao Ale..

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Capitolo 51
*** 51 ***


leg51 Avevo passato la notte accanto ad Edward, ed ancora, non riuscivo a crederci.
 Per circa un’ora, prima che mi addormentassi,  mi aveva spiegato ciò che, suo malgrado, aveva dovuto promettere ad Ateara e Alice.

Quel vecchio matto avrebbe dovuto parlare..ormai, era vitale..E anche Alice, forse, aveva qualcosina da nascondere..

Quella mattina al mio risveglio, perché ad un certo punto ero crollata, ero ancora avvolta nella coperta, con cui mi aveva protetto dal suo corpo freddo, ma  la cosa più sorprendente, era che lui, non si era mosso di un centimetro.
Raggiunsi il bagno in stato di semi incoscienza, e, quando scesi in cucina, lo trovai già, che armeggiava per preparami la colazione.

La cosa più divertente fu la reazione di Mike, che entrato in cucina, si ritrovò davanti ad Edward.

 All’inizio lo salutò composto, tanto che entrambi ci meravigliammo, poi, dopo essersi ripreso dal  semi risveglio- per Mike sempre un po’ dura – ci guardò un secondo.

-Ma..voi due..non vi eravate salutati una settimana fa? Non per farmi gli affari vostri..ma vi sarete accorti che siamo in un accampamento di Lican..e che tu- aggiunse rivolgendosi a Edward -  sei un vampiro.. che rischia la pelle? Vero?

Edward annuì, ma non parve scomporsi.

Fu a quel punto che sentimmo la voce di Seth dalle scale. Pareva allarmata. Ad un tratto scorgemmo il "nostro" licantropo adolescente, ancora in pigiama, che scendeva scapicollandosi per le scale.

- Mike! Bella! non so come dirvelo..ma ci deve essere un vampiro in casa..e..

-Ciao Seth! Allora non scherzavi quando mi hai detto che ti saresti trasferito qui..- il sorriso di Edward era abbagliante.

-Oh..Ed,..scusatemi..- il povero Seth pareva imbarazzato.
                                                              ---------------------

-Mi spiace di non avere avuto il tempo di avvertirti..- cercai di giustificarmi  con lui..- Ma ieri sera lei.. si è svegliata e me la sono trovata di fronte..A quel punto non potevo andarmene..

-Per me non ci sono problemi Edward..- pensò il giovane lupo rilassandosi, per poi aggiungere, udito da tutti. – Ma..tu sai che se Jacob lo scoprisse..Non lo  dico per me..ma tu non sei al sicuro qui..

Bella, a quel punto, mi guardò in modo strano. – Mi è venuto un dubbio. Ieri sera non era una caso che tu fossi qui.. vero?  Da quanto tempo passi le..notti.. – disse arrossendo – Nella mia stanza? Seth, non sembra così tanto sorpreso di vederti..

Se avessi potuto, credo, sarei sbiancato. – ..Bè..per la verità..- stavo arrancando - è dal giorno in cui ci siamo rivisti nel bosco che passo la notte in camera tua..grazie a Seth..ma era solo per starti vicino..per vegliare su di te..Non faccio altro da quando me ne sono dovuto andare..

-Wow!- la sentii sospirare a fior di labbra. – però avresti potuto..

Ma lasciò la frase incompleta. Le avevo già spiegato ciò  che era accaduto, che altri avevano deciso per me, o almeno, che io avevo deciso di assecondarli.

Il silenzio venne spezzato in quell’istante dal suono del mio cellulare.

-Alice!

-Ciao Alice! Cosa posso fare per te questa mattina? – risposi col tono più suadente che possedevo, dopo la scenata della sera prima, non volevo risvegliare la tigre.

Silenzio. Il primo impatto non era dei migliori.

-    Sono decisamente nei guai!

-    Lo hai pensato..ed hai anche ragione..

Cavolo! Ma può leggermi, anche, nel pensiero adesso..ora inizio a capire cosa provano gli altri..non è una bella sensazione..ok, niente panico..

-    Alice.. come fai a sapere..!? – Ma non potei continuare, perché lei mi aggredì.

-    Zitto e stammi a sentire..in serata arriveranno qui i Volturi ed io non riesco ad avere una chiara lettura del futuro, riguardo le loro intenzioni..Quindi, che ne diresti di muovere il tuo prezioso fondoschiena, e tornare a casa?

Ignorai la richiesta di Alice solo perché la notizia che aveva catalizzato la mia attenzione, era un'altra. – I Volturi? Qui? Perché Alice? Cosa ha detto Aro, esattamente?

Mia sorella sospirò piano, poi mi raccontò a grandi linee ciò che aveva scritto, Aro, a nostro padre.

-Troppe guardie. Troppo vicini. Non mi piace..

-Cosa dice Carlisle?

- Aspetta..

Avvertii un po’ di trambusto, poi Carlisle prese il ricevitore.

-Dottore..che piacere risentirla..

-Dottore?

-Dottor Cullen..?  - mantenni, più o meno,  lo stesso tono, cercando di non far trasparire nessuna inflessione. Sicuramente se erano già lì, ci stavano ascoltando – Se è impegnato..posso richiamarla..

-La ringrazio molto..Collega..in effetti ho ospiti a cena..la richiamo io..Lei è alla villa di campagna, di sua moglie immagino..

-Si è così e..da come si sono messe le cose..credo ci resterò..a più tardi Carlisle..

Abbassai lo sportello, quasi certo che Aro sapesse che, in realtà,  ero io al telefono..
Mi ero, quasi certamente  tradito, quando avevo chiamato mio padre per nome..ma, di certo non avrei lasciato Bella da sola, sapendo poi,  i Volturi a meno di venti chilometri da lei..

Feci un cenno a Seth. Dovevamo parlare in privato..di certo lui aveva seguito tutta la conversazione. Mi fece un cenno d’assenso, quasi impercettibile..

Bene, aveva capito..

A quel punto la porta d'ingresso, risuonò, sotto i colpi di una mano.

-Già le sette e quindici. E’ Jake. .- proruppe Bella, spaventata.

L’atmosfera si gelò d’un tratto. Poi Bella prese in mano la situazione. Mi trascinò letteralmente di sopra e mi costrinse a nascondermi dentro il suo armadio. Non ebbi nemmeno il tempo di ribattere qualcosa, che lei mi aveva già messo un dito sulle labbra e mi aveva sussurrato – Aspetta qui..

Quindi la porta si era richiusa, ed io mi ero ritrovato nel buio.
Poi iniziò il trambusto, quindi, smisi di respirare perfino, per evitare di essere scoperto.

Si avvertirono le molle del letto- Bella doveva esserci salita -  che protestarono e, Mike, la cui voce da dietro la porta  pareva ovattata, che diceva. – Mi spiace Jacob, ma Bella sta riposando..gira un brutto raffreddore..lo sai anche tu..
-    La posso almeno salutare?
-    Fai pure, ti precedo. – la voce di Seth, stentorea, mi avvertì che stavano per entrare.

Furbo il ragazzino. Entrando per primo, avrebbe coperto la mia scia.. o almeno era ciò che sperava..
Uno..

-Bella?- Chiamò il Lican

-Sshhh!- Mike

Due..

-Scusa..- aggiunse Jake, mortificato- Non ha dormito?

-Non molto Jake..- sussurrò Mike. Avvertii i suoi passi verso il letto dove, Bella, fingeva di riposare.

 Era fortunata di trovarsi davanti Jake..era una pessima attrice. – Credo abbia un po’ di febbre..meglio non venga a scuola..

-Ci penso io..- aggiunse Seth, pronto. – Oggi sono di turno da Ateara..passerò di tanto in tanto, per vedere se ha bisogno di qualcosa..

Jake, per un momento, parve aver mangiato la foglia, poi starnutì così forte, che la falsa dormiente non poté  ignorarlo.

-    Jake? Sei tu..Sto malissimo, scusatemi, ma credo che almeno per oggi,  resterò a dormire..
Il piccolo cuore di Bella correva come un forsennato, e fu, forse, proprio quello che convinse Jacob che l'influenza l'aveva colpita..

-    Certo, certo, Bells..ti passerò a trovare nel pomeriggio..Mike muoviamoci..non vedi che la stiamo facendo stancare?!

Patetico..

Una volta usciti dalla stanza, attesi che la porta, al  piano di sotto, fosse richiusa, poi uscii dall’armadio.

Tre..

Bella mi guardò sorridendomi. – E  ora che si fa?

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Recensioni:
Come vi avevo accennato..il mio tempo è sempre meno..almeno per questo mese..ma ecco comunque il capitolo..spernado vi piaccia, in ogni caso..
Sweet cherry: grazie.. grazie..sei troppo buona..davvero!
Ginny89potter: Grazie..speriamo ti piaccia anche questo..
Wind: temo anche io per la sua incolumità...ma staremo a vedere..
Dolce_ Birba: grazie..ma stai calma..non voglio avere infarti sulla coscienza:) Grazie per il commento, comunque..
Stezietta W: Edward- che è passato di qui-  ti ringrazia e ti assicura che alla pellaccia- per quanto dura - ci tiene e cercherà di stare lontano da Alice..per quanto possibile...: )
Goten: Grazie..per i commenti e il tuo supporto..
Credo sia più o meno tutto..ci si sente prossimamente..ok..farò del mio meglio..un bacio Ale

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Capitolo 52
*** 52 ***


leg52 Uscii dall’armadio sistemandomi la camicia, poi mi avvicinai a Bella, sedendomi sul ciglio del letto.

Fu un attimo. E, per i canoni umani, fu anche molto veloce.
 Ci misi quasi una frazione di secondo, per capire realmente, poi, - Tonto -   avvertii le sue labbra, sulle mie, dapprima timide e delicate, poi, sempre più desiderose e sicure.

E il suo odore..

La mia gola, nonostante avessi cacciato da poco, parve riarsa dalle fiamme dell’inferno.

Mi staccai da lei usando tutto l’autocontrollo in mio possesso, e nonostante questo, fu dura.. Molto più dura delle altre volte..

Da una lato c’era il mio demone che chiamava a gran voce e che, esigeva, il suo sangue..senza ammissioni di replica.

Dall’altro, c’era un desiderio mai provato, forte  ed intenso quasi quanto il primo..era la prima volta nella mia esistenza che mi trovavo a fronteggiare questo genere di cose e non sapevo, realmente, come comportarmi..

Alla fine però, sebbene avessi, all’inizio, riposto al bacio, sentendo  in lei, lo stesso bisogno e la stessa paura, che avevo avvertito in me, mi ero staccato dalle sue labbra.

Bella parve incredula e turbata. Nei suoi occhi leggevo sgomento e..dispiacere?!  

-Ho fatto qualcosa..- iniziò lei timidamente.

-No..è colpa mia..- dissi scuotendo il capo, scosso,  e ritrovando, solo in parte,  l’autocontrollo perduto - Non posso rischiare di lasciarmi andare..con te..sarebbe da irresponsabili..

-Scusa, io non pensavo..

-Bella.. non è colpa tua..non hai la minima idea di quanto io desideri..- ma mi interruppi.

Ok,  time out.. in questo periodo tu non piaci  a me, come io non piaccio a te..ma occorre parlare: sei proprio certo..in modo assoluto e inderogabile..che vuoi rivelare.. al tuo, piccolo e fragile, Angelo..la tua sola ragione di vita..o non vita, che oltre ad agognare il suo sangue, che per te è quasi una droga..e ciò, già di per sé, non è il massimo..ma anche che, oltre a ciò, non esiste creatura sulla terra che tu desideri più di lei..anche fisicamente?!!

Che se non ci fosse un domani, se i Volturi non fossero a meno di venti chilometri di distanza ..se non ci fosse, di mezzo, una vecchia leggenda..se tu, da essere immondo quale sei, non avessi il turpe desiderio di placare la  tua sete col suo sangue..bè..se non ci fossero di mezzo tutte queste cose.. forse, lasceresti che il tuo autocontrollo si mettesse in pausa e..la stringeresti fra le tue braccia fino al mattino..e poi oltre, fino alla fine dei tempi..per tutta la durata dell’eternità?!
Ne sei sicuro? Assolutamente certo? Di volerle rivelare tutto questo? Tu sai che si potrebbe spaventare a morte, non è vero?

Deglutii e presi un secondo di tempo. Avevo troppe cose per la testa e Bella, che mi guardava sconcertata, non mi stava aiutando ad essere razionale. La mia parte meno nobile mi stava dicendo di ritornare da lei e rinnegare tutti i miei scrupoli..baciarla, stringerla e farla sentire protetta, mia,  come non lo era mai stata prima..

Che terribile tentazione..

..In fondo, sono un uomo..

  Il demone, voglioso, la voleva per sé..ma a quello, ero ormai assolutamente certo, non avrei mai dato ascolto..il dolore che mi provocava anche solo l’ipotesi di farle male..sarebbe stato troppo cocente. Non avrei più potuto vivere..se le avessi nuociuto, anche involontariamente,..ero certo sarebbe stato   il giorno, che mi sarei lasciato abbattere dai Lican..Glielo avrei chiesto io stesso..

-    Edward..

La sua voce sottile mi riscosse dai miei pensieri. Ora sembrava triste.

-..scusami non avrei dovuto  provocarti..

Lei si sta giustificando? Ma siamo impazziti?! Broccolo! Dille qualcosa..

Ma lei mi anticipò ancora, continuando il suo discorso, come seguendo un pensiero, molto più chiaro dei miei intenti.    - ..cioè, lo so..mi rendo conto che il mio sangue per te è una grossa tentazione e ti fa stare male..ed in fondo, non posso sperare.. di farti lo stesso effetto che tu fai a me..Voglio dire – aggiunse un debole sorriso che mi pietrificò, disarmandomi,  per la sua bellezza, - ..tu sei così perfetto..mentre io..

PERFETTO? Un perfetto genere di ortaggio, vorrai dire!!Facci parlare me, ti prego! sai cosa ti dico? La perfezione ce l’hai  davanti..ma questo credo tu lo sappia già..

Mi riscossi in fretta.

Broccolo..forse..ma non posso lasciarle, davvero, pensare che io non la desideri..

-Bella?!calma..Non hai capito..sono uno stupido..Non è come pensi..Tu non  puoi nemmeno immaginare cosa sto provando in questo esatto momento..qui, ora, con te..Ma non posso rischiare di metterti in pericolo, se dovessi perdere il controllo..

Rabbrividii piano.

Calma Ed, stai calmo..va bene così..

Lei parve un po’ più tranquilla.

-Davvero? – chiese con un filo di voce, rialzando, di poco, lo sguardo che era stato rivolto ai suoi piedi fino a quell’attimo.-..cioè voglio dire..non sono troppo..poco..per te?!

-Sciocca! – le dissi bonario, sorridendole e alzandole il viso, delicatamente, con la punta delle dita .  – Forse non ti rendi conto..Tu, per me, sei l’unica persona che desidero al mondo, l’unica con cui voglio stare,  l’unica che mi ha restituito un cuore, che non credevo più di avere. La sola persona, con cui voglio passare il resto della mia esistenza..e tu, insicura ed adorabile ragazzina, credi che io non provi le stesse cose? ..forse proprio a causa di ciò che sono, è anche peggio per me..e non lo dico solo perché sono una specie di mostruosa creatura della notte..  Vedi, Bella, i vampiri, per loro natura, sono piuttosto statici..ma se cambiano..- le sorrisi e la strinsi a me – Te lo devo avere già spiegato..La mia vita sei solo tu, ora..

Avvertii le sue braccia su di me. Calde e fragili, come era lei, e le posai un casto bacio sulla testa.

-    Ora piccola, abbiamo da fare. Ateara deve essere avvertito  della presenza dei Volturi..il branco messo in allarme..- parlavo più a me stesso, che a lei, preso dalle mie elucubrazioni, ma dovevo muovermi in fretta. Chiamai Seth al cellulare e mi feci passare il vecchio Saggio.

Dopo aver sentito le notizie che avevo da comunicare, Ateara mi intimò di restare dov’ero, che mi avrebbe raggiunto al più presto, quindi tentai di chiamare Alice, ma il piccolo folletto mi rispose che avevo sbagliato numero, per poi mandarmi un messaggio in cui mi diceva che non poteva parlare in quel momento.

Non mi piaceva. Non mi piaceva per niente..

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Ciao A tutti!!Volevo prima di tutto ringraiziarvi per la vostra pazienza..ma il mio tempo..è abbastanza ridotto in questo periodo..e per fortuna che di notte ogni tanto..mi ritaglio un pochino di spazio per scrivere..
Passo Subito alle recensioni:
Stezietta w: Scusa se aggiorno in tempi poco ragionevoli..ma faccio come posso..spero che anche questo capitolo ti piaccia..
Goten: Tranquilla!! Si dovrebe risolvere tutto..credo.. :-/
Shinalia: I volturi..ti tocca aspettare il prox capitolo...sorry!!
Dolce_ Birba: in effetti con Jake ho esagerato..cercherò di farmi perdonare anche da lui..per i Volturi..mi spiace ma ti toccherà attendere..
Siv: GRANDE!!! grazie per il commento..ora però sei tu che devi dirmi quali sono i Volturi così affasciananti..fammelo anche sapere via mail..appena ho tempo vado anche su fb!!!a presto!!!
Sweet cherry: Sono ..senza parole...grazie!!Per il commento e per l'assiduità..grazie davvero!!
Wind: saprai tutto abbastanza presto...
IsAry: Grazie!!Grazie! Grazie..soprattutto perchè hai avuto la pazienza di leggerlo tutto in un giorno..se mi commuovo è colpa vostra!!!
Isa1983: Grazie...a questo punto scoppierò in lacrime e mi riprenderò verso le due..no scherzo..mi fa davvero piacere anche sapere cosa ne pensa chi non ha mai commentato prima..non so come dirlo..è costruttivo..stimolante..Grazie
Un saluto anche ai 130 preferiti..ragazzi ..questa storia nata per scherzo..me la fate sembrare più carina di quello che è...davero! e anche ai mitici 61, che l'hanno messa fra i seguiti...
Un saluto e un grazie in particolare ad ARNARLD..a cui rispondo che risponderò presto alla sua mail, e la ringrazio per tutto l'appoggio!!
Ok, ho èarlato troppo..mi farete sapere cosa pensate di questo, per ora vi saluto, ciao Ale


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Capitolo 53
*** 53 ***


leg 53
La situazione stava sfiorando il ridicolo. Erano quasi due giorni, che Aro e il suo seguito, erano piombati, installandosi, nel soggiorno di casa Cullen e si intrattenevano, dispensando leziose amenità, con Carlisle e Esme.

Mia madre, fino a quel momento,  stava mantenendo una cortesia impeccabile, mentre Carlisle, pur cercando di mantenere la calma, stava iniziando a dare segni di impazienza.

-    ..E così Carlisle..tuo figlio Edward..non è proprio intenzionato a ritornare a casa in questi giorni..è un vero peccato..ha una mente così interessante!Mi avrebbe fatto enormemente piacere..poter avere, almeno,  uno scambio di opinioni con lui!Che peccato!Un vero spreco! Magari il suo desiderio di morte, con cui ci aveva tormentato anni fa, si è finalmente placato..o ancora.. potrebbe aver riconsiderato la mia proposta di entrare nel corpo di guardia..

Osservavo la scena dalla scalone di casa, e mi accorsi che, un guizzo di astio scaturì dagli occhi sempre tranquilli, di nostro padre. Aro lo stava volutamente provocando, da ore.  Iniziava a raccoglierne i frutti, proprio in quel momento.

-    Sono spiacente di contraddirti Aro..ma mio figlio Edward, non ha nessuna intenzione di entrare nella vostra guardia, né tanto meno di trasferirsi in Italia..quanto ai problemi che aveva..bè credo di poter affermare, con tutta onestà, che le sue opinioni in proposito, sono notevolmente cambiate..quindi, se la tua visita si limitava a vedere lui per sincerarti delle mie parole..bè, mi spiace, ma dovrai andartene senza le risposte che cerchi..Edward non è qui..e, al momento, sono certo, sta molto meglio dove si trova..

-    Ed esattamente..- chiese Aro tranquillo, scambiando uno sguardo alquanto significativo con Demetri e Alec, che fungevano da scorta.  - Tutt’oggi dove si trova?

-    New York..- rispose senza la minima esitazione mio padre.

-    Davvero..?! – interloquì Aro, senza troppa convinzione, lanciando un’occhiata, altrettanto  significativa, a Demetri. Non ci voleva un genio, né qualcuno con le facoltà di Edward, per capire che non se l’erano bevuta..

Poi Aro si rivolse a me con molta cordialità e, notai Jasper, sempre  al mio fianco, irrigidirsi.

-E tu, carissima Alice..

In quel momento ebbi una visione del futuro. Fugace, veloce e chiarissima.. come mai lo erano state, fino a quel momento.  Lui sapeva che Edward era a la Push, sapeva di Bella..Un attacco..dei morti..Bella..poi nebbia..

-Si?- mi ripresi in fretta.

-..bè mi chiedevo..

Lo interruppi e mi rivolsi a mio padre. – Lui sa!

Aro batté le mani come un bambino. – E’ fantastico!Il tuo potere è stupendo, Alice..Immagino che tu abbia visto qualcosa del futuro!!
Per poi aggiungere, cambiando improvvisamente tono.

- ..E almeno tu..-  I lineamenti del suo viso, dapprima distesi, si tesero e si fecero minacciosi.- ..Non mi stai trattando da stupido..come invece crede di poter fare il mio caro, amico, Carlisle!

-Aro..io..

Per un momento soltanto,  non compresi esattamente cosa stava accadendo, ma gli avvenimenti si susseguirono in maniera veloce, anche troppo.

Avvertii la voce di Rosalie che proveniva dal garage.

-Piano..che vi prende?!

Emmett si irrigidì, quando sua moglie venne costretta, da due guardie, a raggiungerci nel salone.

 Jasper, che si era immediatamente parato davanti a me, era stato bloccato da altri due energumeni..Esme e Carlisle, pur non scomponendosi, si ritrovarono accerchiati, da  alcune delle guardie di Aro.  Carlisle non si mosse, ma continuò a guardarlo, fisso, senza distogliere gli occhi dal suo ex amico. Quindi parlò.

-Che intenzioni hai, Aro? Non crederai che bloccando noi, riuscirai ad attirare, qui,  Edward? !Vero?

Aro lo guardò con un ghigno, minaccioso, in viso .- Oh, Carlisle..E’ proprio quello su cui conto, invece..e comunque, in un modo o nell’altro, tuo figlio, si piegherà al mio volere ed entrerà nella guardia..Non è così Alice? Racconta a tuo padre cosa hai visto!Perché lo hai visto, non è vero?

Mi irrigidii, mentre mio padre e mia madre si voltarono verso di me.

Fummo riuniti tutti nel salone. Jasper continuava a restare accanto a me, e mi teneva la mano, irrigidendosi ogni volta che qualcuno dei Volturi si avvicinava troppo.

Ad un tratto, il mio cellulare squillò. Sapevo già chi era. Fui, comunque, più veloce di Demetri.
 
-    No, mi spiace..ha sbagliato numero!

-    Chi era? – domandò lo scimmione, minaccioso.

-    Secondo te? Se gli ho detto che ha sbagliato..lo conoscevo?

Speravo che Edward avesse capito, ma, in effetti,  anche per lui, era un po’ poco. Quindi chiamai Jane, che ci osservava dalla porta.

-    Jane..scusa..ma, visto che Aro ha dato precisi ordini riguardo ai nostri spostamenti..mi chiedevo.. se avresti potuto accompagnarmi di sopra..vorrei farmi una doccia e cambiarmi..quando siete arrivati ero appena tornata dalla caccia..e porto gli stessi vestiti da ieri sera..

Jane mi guardò accigliata.- Potrei anche lasciarti accompagnare da Felix..- Jasper ringhiò, ma quando gli toccai la mano lo tranquillizzai. Sapevo con chi avevo a che a fare..

-Già..potresti..ma per il tuo padrone, sono importante..non credo che apprezzerebbe il tuo rifiuto..
Jane ringhiò, ma sapeva che avevo ragione. – Il cellulare..dammelo!

Gli consegnai il cellulare e mi avviai volteggiando verso la stanza, che condividevo con Jasper.

Una volta di sopra mi avviai verso la cabina armadio e iniziai a tirare fuori vari vestiti, diponendoli sul letto. Jane mi guardava incuriosita, poi, finalmente, così come avevo previsto, iniziò ad interessarsi agli accostamenti che avevo fatto. In fondo era una ragazzina..e amava la moda, quasi quanto me..

-Se ti vuoi provare qualcosa..fai pure..- le comunicai io, mentre mi dirigevo verso la stanza da bagno.

Jane, mi fece un mezzo sorriso, ed infine, cedette. – Grazie – rispose cauta.

Io mi infilai nel bagno ed estrassi dai vestiti che avevo preso per cambiarmi, un piccolo apparecchio telefonico, che tenevo sepolto nel mio armadio, quindi, certa di non essere osservata, scrissi un messaggio ad Edward.

-Ora non posso parlare..ti richiamo appena possibile..resta dove sei! Alice

Nascosi il cellulare e mi gettai sotto la doccia.

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Ciao Ragazzi! e scusate tanto il ritardo..ma ho avuto un lutto in famiglia e tra quello, e il lavoro..sopportatemi un pò..spero ad andare alla fine della prox settimana, di rinormalizzare il tutto..
ora passo alle recensioni.
 Goten: Fiato sospeso? non hai ancora visto nulla!!.:)
Wind: porta pazienza..arriverà anche il capitolo su Edward!
Dolce_ Birba: Grazie..mi è venuto così..in fondo un pò broccolo è certe volte..ma quante pare si fa!?!
IsAry: Grazie..e mi scuso anche con te per l'attesa..spero di aver risposto alla domanda che mi avevi fatto..su Alice!!
Sweet cherry: Grzie mille per gli apprezzamenti..e mi scuso anche con te per l'attesa..sono stati tre giorni lunghi...cercherò di farmi perdonare!!
SteziettaW: Ciaoo! Scusami davvero! spero che questo capitolo ti piaccia..
Coppolina 93: mi spiace..e spero che il capitolo vi paiccia..anzi, spero anche andare a oggi pomeriggio di riuscire ad aggiornare anche "Gli anni"..
Un grazie enorme a tutti i preferiti ed anche a seguiti!!
Scusatemi ancora!!Ciao Ale

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Capitolo 54
*** 54 ***


leg 54 Come promesso...Recensioni e capitolo...Ta daaaa!!!
Dolce_birba: spero tanto che anche questo capitolo ti piaccia...
Shinalia: Alice è sempre un genio...ma forse ho fatto Aro troppo scaltro..anche se a dirti il vero questo me lo hanno suggerito..
IsAry: Grazie..sappimi poi dire come trovi questo..ci voleva secondo me..un chiarimento fra i due..
Wind: abbi pazienza, volevo prima lasciare chiarire le cose fra Bella e Jake..ma non mi uccidete..
Goten: No dai , non agitarti...anche stavolta ne usciranno..credo... :)
Sweetcherry: grazie..mi fate arrossire, davvero..mi dici poi cosa pensi di questo chappy!!
grazie anche ai 136 preferriti e alle 63 anime buone che si compatiscono tutta la storia..a presto, spero...ciaooo Alessia
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54
Avevo passato la notte in bianco, per l’ ennesima volta, questo mese, ma lo avevo fatto volentieri.   
La sicurezza di Bella era in dubbio, lo avevo capito bene, leggendo fra le righe, durante  il discorso che, Billy, aveva fatto al branco, il giorno della "misteriosa sparizione", di quei nuovi schiavi dal villaggio.
Non sapevo, esattamente il perché, ma nonostante non mi fosse certo dispiaciuto, che quel vampiro dai capelli rossicci se ne fosse andato, non ero ancora tranquillo.

Bella, da quando quella.. Cosa.. se ne era andata, non era più stata la stessa. E la cosa più terribile era che ormai, io, Jacob Black, il suo migliore amico, sembravo passato in secondo piano, rispetto a Seth Clearwater.
Che rabbia.

Certo. Non che me lo avesse mai detto lei apertamente, ma sentivo che le cose erano cambiate e, purtroppo, non soltanto per lei.  

Da quando avevo fatto una certa chiacchierata con mio padre, che mi aveva aperto gli occhi, rivelandomi tutte le implicazioni, di una certa  leggenda Queilutes, avevo finalmente focalizzato i miei veri sentimenti verso di Lei.

Bella, per me, non era soltanto una semplice amica, era la mia giornata di primavera, in pieno inverno, l’unica donna..ragazza..che avrei potuto mai considerare il centro del mio universo..

I miei amici, a cui non potevo nascondere poi così tanto, a causa del nostro sistema di comunicazione, mi avevano, più volte, messo in guardia.
Lei non era il mio imprinting e al punto in cui ero, non lo sarebbe mai stato..nonostante questo però, io non volevo arrendermi..c’era una cosa che nemmeno con loro mi sarei lasciato sfuggire, avrei dato la mia vita per Lei..

Ed ora, alle cinque del mattino, quando il mio turno di guardia era appena terminato e mi ero appena gettato sul letto, ecco la telefonata che mai mi sarei aspettato. Sam in persona, che mi chiedeva..ordinava, di andare a casa di Bella.

Cosa stava accadendo?
Quando giunsi nei pressi della sua ordinata casetta, notai che Ateara stesso, che non usciva quasi mai dalla sua abitazione, stava varcandone la soglia in quel momento. Mi affrettai. Ma prima di riuscire a fare pressione sulla porta, per entrare a mia volta, sentii una voce perentoria.
Billy.

-    Jake, aspetta un minuto..

-    -Convocazione Alfa..hai presente?! – Risposi seccato. La mia ansia era a livelli storici,  in crescita.- Devo andare..io..

-    Jake..quel vampiro, Edward, è con lei..

La mia rabbia montò veloce. Vedevo, sentivo ed assaporavo il colore rosso della rabbia e della bramosia..no peggio, ero la gelosia che mi stava distruggendo. Sentii il mio corpo contrarsi e tremare, stavo per perdere il controllo, ma inaspettatamente, non mi trasformai..ma la mia voce mi sfuggì dalle labbra, forte e senza inflessioni. Quasi metallica, ad almeno due ottave più del necessario.

- PERCHE’?

                                                                --------------------
-    PERCHE?..

Avvertimmo tutti distintamente,  in quella stanza, la voce baritonale di Jake, sul portico. Vidi Sam irrigidirsi, e muovere verso la porta,  ma sapevo che non sarebbe stato giusto. Era colpa mia, sarei dovuta essere io a dirglielo, guardandolo negli occhi..glielo dovevo. Jake era mio amico, e lo avevamo preso in giro fin troppo..

Mi mossi verso la porta e Sam, immobilizzandosi, mi osservò per un secondo. Gli feci un cenno di assenso.

Poi avvertii la mia mano, stretta in quella di Edward.

-Bella..-la sua voce tremava.

Scoccai, sul suo collo perfetto, un bacio, mettendomi in punta di piedi.- Tranquillo..è Jake..non mi farà nulla..ma devo essere io a dirglielo..

Le dita di Edward, seppur riluttanti, lasciarono le mie, ma sapevo, che avrei avuto i suoi occhi addosso e, al minimo cenno di pericolo, sarebbe intervenuto.

-    Jake..?!

Billy, dopo avermi visto, mi fece un cenno, poi, non senza aver lanciato uno sguardo ammonitore verso suo figlio, varcò la porta, su cui ancora mi trovavo.

                                                            ------------------

Mi calmai.

– Bella..- dissi con un filo di voce, salutandola.

-    Jacob..io ti devo delle spiegazioni..- mi rispose lei che, in quel momento, sembrava una bambina.

Avvertii, ancora di più,  la gelosia pungermi velenosa. - ..Esattamente cosa dovresti spiegarmi..COSA?! che mi hai preso in giro fino ad ora, è evidente..facendomi credere..-ma mi bloccai.
 Cosa stavo dicendo? In fondo lei non mi aveva mai ingannato..sapevo esattamente cosa provavo, e non si era mai comportata in modo tale, da illudermi o farmi credere altro..

Coglione!

Vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime, ma se li asciugò con la manica. – Mi dispiace Jacob..non credo di averti mai illuso in quel senso..- le sue parole erano quasi un sussurro, ma erano chiare.

 Era tutto vero.

-.. ma se l’ho fatto, ti chiedo scusa..ma non posso ignorare ciò che provo per Lui..

La rabbia, quasi sopita, si riaccese.

- Lo ami? E’ una cosa.. una pietra..qualcosa che non dovrebbe nemmeno esistere..Bella ragiona..non ti chiedo di scegliere me..ti chiedo di non fare una scelta che ti porterebbe solo alla.. morte..Lui..- cercai una calma che pareva ormai dissolta -..non ti potrà ma i dare nulla di una vita normale..

Adesso era la mia voce che tremava.

Lei rimase impassibile, allora io continuai.

– E in fondo è solo una stupida leggenda..non tutte devono compiersi..e naturalmente, non tutte devono essere vere per forza..vattene..Non ti chiedo di andarcene insieme..Vattene da sola..via da me..da Lui..rifatti una vita..

Lei scosse il capo, piano.

- Non si tratta di nessuna leggenda Jake..anche perchè non ho ancora capito esattamente di cosa si tratti, ma non c'entra..sarebbe successo comunque..- mi sorrise con quel suo sorriso delicato, ed io,  mi persi nei suoi profondi occhi nocciola. – ..Tu una volta, mi hai tentato di spiegare cosa fosse l’imprinting per i lupi..cioè per voi del Branco..

Non me la sentivo di interromperla, anche se sapevo, temevo, ciò che sarebbe seguito.

-..Bè..tu mi hai detto, allora, che era qualcosa di incontrollabile e non prevedibile..qualcosa che irretiva i sensi e che non ti premetteva, sebbene del tutto in senso positivo, che di avere occhi che per quella persona, in particolare..Io non faccio parte della tua tribù, ma credo che, se tutte le cose si potessero spiegare con l’imprinting, bè è ciò che accaduto a me, con Edward..quello che provo per lui è molto simile a ciò che tu avevi descritto, quel giorno..io lo amo incondizionatamente..e non mi importa nulla che lui sia un vampiro..Se tu lo conoscessi Jacob, se tu ti sforzassi di parlare con lui, di comprenderlo..ti renderesti conto della persona compassionevole e profondamente buona..

Si interruppe a causa del mio sbuffo di impazienza. Nei suoi occhi non c’era ombra di collera nei miei confronti e, fu in quell'attimo, che me ne resi davvero conto.

L’avevo persa.

E la cosa più terribile è che lo avevo fatto ancora prima che potesse essere mia..e ancora di più, c’era la schiacciante verità che mi tormentava, che, nonostante le cose stessero così..non potevo pensare a lei in modo diverso..anche se soffrivo, soffrivo dannatamente..

La guardai.

Stava piangendo e mi accorsi, mio malgrado, che anche dai miei occhi, stavano sgorgando delle lacrime. Mi avvicinai piano e le porsi la mano destra,  Bella l’afferrò e mi strinse in un abbraccio, nascondendo il suo viso sul mio petto.

Avvertii un ringhio sommesso dall’interno.

Cullen doveva essere folle di gelosia, ma non mi importava. Lui ed io eravamo uguali, l’amavamo entrambi e avremmo dato la vita per lei..

Mi lasciai andare al momento. Se voleva un amico, è quello che avrebbe avuto. Non l’avrei lasciata. Nonostante non provasse per me le stesse cose, la consapevolezza che lei, comunque, tenesse a me, era forte..e in più, il fatto che il "bel vampiro", lo avesse compreso, era, se non una rivincita- non poteva esserlo- almeno una cosa che anche lui avrebbe dovuto accettare.

Sciolsi l’abbraccio e, tenendola per mano, dopo un bel respiro, entrammo in casa.

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Capitolo 55
*** 55 ***


leg55 Rientrati in casa lasciai istintivamente la mano di Jake. Sapevo che era una paura del tutto irrazionale, ma non mi andava che Edward  ci vedesse per mano.  Tanto più che il mio vampiro,  doveva per forza avere seguito tutto il nostro discorso, se non altro, perché non ritenevo possibile che avesse origliato, dai pensieri di Jake, che, a suo dire, erano sempre troppo chiassosi.

Ateara ci fece un cenno di saluto, ed io mi andai a sedere sulla poltrona accanto a Edward che, in quel momento, fingendo perfino di non aver notato il ghigno che Jake aveva scoccato, quasi trionfante, nella sua direzione, stava esponendo a quella sorta di Consiglio degli Anziani, le informazioni in suo possesso.

-    Sarò breve..anche perché, temo, che gli eventi siano già andati troppo oltre il livello di guardia. I Volturi sono a meno di venti chilometri da qui, a casa mia, per l’esattezza..

Un brusio preoccupato di levò dall’uditorio che, fino ad un attimo prima, era rimasto muto ed attento, pendendo quasi dalle labbra dell’imbonitore, che in quel preciso istante era Edward.

 Quanto tempo era passato da quando, lui, non era considerato, dal Branco, altro, se non una sorta di animale selvaggio, da tenere in gabbia?! Troppo poco..ma, a me,  sembrava quasi  un secolo.

-Signori..- bastò un cenno del vecchio Quil Ateara, e tutti si zittirono.
 Gettai, distratta, un’occhiata verso Jake e, notai che al contrario degli altri, lui non aveva aperto bocca, ed era ancora in attesa del seguito.

- ..E le brutte notizie non sono solo quelle..non si tratterebbe di un gruppo di Volturi in esplorazione, ma del vero e proprio esercito di Aro, Caius e Marcus, in pieno assetto..

-E perché, diavolo, sono ospiti a casa tua, sanguisuga? – sbottò una voce fra gli accorsi, non senza  un coro di consensi alle spalle.

Edward scosse il capo e prese un profondo respiro, mentre io cercai la sua mano e gliela strinsi, come a dargli coraggio.  Doveva parlare e raccontargli tutto, anche io desideravo sapere di più su questa parte della storia.

-    ..Per il semplice fatto che  anche noi..come la vostra tribù..anche se non negli stessi termini – si affrettò ad aggiungere temendo di essere frainteso – siamo sotto il loro giogo..Ho aggiunto, non negli stessi termini, perché..- lo sguardo del mio Angelo si posò su di me, ed io gli feci un sorriso, per incoraggiarlo a continuare il suo racconto. - ..bè..mentre voi Queilutes, siete riusciti, grazie al vostro sacrificio ed impegno, a ribellarvi e scacciare quelle sordide..e schifose creature..la mia famiglia, io, e tutti coloro che fanno parte della mia razza, ma hanno rifiutato di nutrirsi nella maniera tradizionale..rinnegando, secondo la loro concezione, la nostra vera natura..bè, siamo considerarti da quella che dovrebbe essere la nostra famiglia reale..non molto di più che, dei vampiri di serie B,  se mi passate il paragone, pseudo sportivo..

-    E ciò cosa comporterebbe? – chiese Seth, precedendo i vari curiosi.

Edward scambiò con lui un sorriso sincero, poi, sospirando, continuò il suo racconto. – Siamo praticamente assoggettati ai loro voleri, se loro ordinano..non possiamo fare altro che, scattare ed eseguire..Se poi i tre, trovano che tu abbia delle caratteristiche che possono in qualche modo, interessargli..il tuo destino è segnato. Devi entrare nella guardia..o lasciarti abbattere..

Edward sussurrò le ultime parole, tanto che faticai a capirne veramente il senso, ma a Jake e al Branco non sfuggirono, tanto che Billy, a quel punto chiese.- Tu leggi nel pensiero di chiunque ti sta intorno, giusto?!

Edward lanciò un’occhiata smarrita in direzione del nonno di Quil, che lo ignorò, ma Billy rincarò la dose. – Credevi forse che, noi, membri anziani, non parlassimo..vampiro?! Dunque? Tu, allora? Il tuo potere non interessava ad Aro, forse? Strano..quindi o ci stai mentendo..e non è tutto come ce lo hai raccontato..oppure, tu sei al soldo di Aro..perché non me lo spiego..Vedi..io no credo che un potere come il tuo non facesse gola a quello schifoso succhia sangue..e noi sappiamo che lui può estorcere le informazioni..solo toccando la sua vittima..quindi, chi mente? Se tu non sei un Volturo..dovresti essere morto..se, come dici..la scelta è o unirsi a loro o venire uccisi!?!

Un brusio salì dalle retrovie e, in cuor mio, sperai che le cose non degenerassero, ma Edward, mantenendo un prodigioso autocontrollo, gli rispose.

-    Aro mi brama da parecchio tempo..- la sua voce, ora, era roca e provata – ma non avrebbe potuto nulla contro di me..perché io stesso al tempo..ho chiesto loro di ..eliminarmi..

Jake, che aveva preso un bicchiere e stava per trangugiare un sorso d’acqua, quasi si strozzò.
-In che senso scusa? – gli domandò cortese Sam, che fino a quel momento,  era rimasto in un angolo buono.

-Nel senso che io non ho mai voluto essere un mostro..e..per più tempo di quanto voglia ricordare, ho fatto cose..di cui non potrò mai perdonarmi..ma, pur non essendo una giustificazione, ho sempre sfruttato il mio dono per strappare i pensieri delle mie vittime..prima..prima, di colpire..Solo gli empi, avrebbero pagato con il loro sangue..ma alla fine..mi sono reso conto che, nonostante fossi certo che avrebbero fatto del male..ero io il vero mostro..

Ci fu un lungo  momento di silenzio, poi Edward, riprese a raccontare. Non doveva essere facile per lui.

- In fondo..chi ero io per decretare chi doveva vivere e chi, invece, doveva morire? Una volta compreso tutto il male che c’era in me, come nelle mie azioni..sono tornato da mio padre, Carlisle, e gli ho domandato, quasi in ginocchio, di perdonare la mia scelleratezza. Mio padre e mia madre, mi hanno accettato come fossi il figliol prodigo, ma non potevo far tacere la mia coscienza..Ho desiderato morire ogni giorno, dopo aver  maturato e compreso appieno la reale entità delle mie azioni , e cioè, quale mostro scellerato, si nascondesse dentro di me..e alla fine, stanco di trascinarmi in questa non vita..mi sono rivolto direttamente ai Volturi, per fare ciò che ai miei cari, non avrei mai potuto chiedere..e loro, non avrebbero avuto il coraggio di farmi..

Alla fine Jacob, parlò, rivolgendosi ad Edward, per la prima volta, senza aggressività o supponenza.    

– Ma loro hanno rifiutato, giusto? Ti vogliono vivo, perché non è il tempo che gli manca..e alla fine, erano certi, di trovare qualcosa..per piegarti..

Disse le ultime parole rivolto verso di me e, notai, che anche il mio Angelo, a quel punto mi guardò, portando  negli occhi, una nuova consapevolezza.
Jake, era stato il primo a capire, ma era chiaro. La leggenda forse non centrava nulla, ma una cosa era certa..stando così le cose..se i Volturi avessero minacciato me, in qualunque modo..Edward..bè, lui li avrebbe assecondati in tutto.

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Ciao e scusate il mega ritardo..ed anche non lanciatemi degli anatemi se chiudo con un consiglio degli anziani aperto..ma domani mattina devo lavorare..e se non vado a letto tardissimo..è meglio..
Mi farò sentire presto..promesso..
Ora vado alle recensioni:
Sweet cherry: tu, come molte altre,..non avete idea di quanto mi facciate felice a dirmi che vi piace lo stile..grazie..davvero..e mi fa anche piacere che Jake vi sia un tantino più simpatico..volevo riscattarlo un pò..anche a me non è simpaticissimo..ma è un amico..e occorreva spezzare una lancia in suo favore..
Goten: felice di essere riuscita a spiazzarti..non ci ero ancora riuscita!:)
IsAry: Ed ecco il 55..spero ti piaccia..alla prossima..e grazie!!
Shinalia: La leggenda èun bel mistero..ma sono convinta di sbrogliarla..prima o poi...
Bibina_88: Piacere di sentirti..fa piacere qualche nuova voce..grazie...
Dolce_ bIrba: ed eccomi come promesso..sul filo di lana..ad aggiornare..anche se è già lunedì!!!
a presto ciao Alessia
Ps:XArnald.. non ti ho dimenticato..se posso ti rispondo domani in serata, via mail!!ciaoo

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Capitolo 56
*** 56 ***


leg 56 56
Ateara annuì piano. Subito dopo, seguì un piccolo, e significativo, momento di silenzio.
Jacob aveva colto nel segno.

 Aro era stato un passo avanti a me e alla mia famiglia, fino a quel momento. Il tempo, per quelli come noi, non era un problema. Ed ora, gli avevo servito la soluzione su un piatto d’argento. Bella era la chiave di volta del suo complotto, lo era sempre stata, ed io, stupido,  ero stato troppo cieco, irruento ed impaziente, per arrivarci.
Ateara stesso mi aveva messo in guardia.. non lo avevo voluto ascoltare.

Idiota!

-    Ora che sappiamo la reale entità delle cose..- iniziò il vecchio- credo dovremmo fare il punto sulle nostre difese. Sam, qual è la reale situazione dei confini?

-    Bè, a ovest e sud, siamo abbastanza coperti. Le montagne non li fermeranno, ma possono rallentarli.. per quello che riguarda i confini terrestri, siamo abbastanza certi di avere la situazione sotto controllo..a meno che..

-    Si? – lo interruppe Billy – Parla chiaramente, giovane Sam Uley..

-    Signori sarò franco. Il branco, per quanto numeroso, ha subito perdite significative in questi, duri, anni di lotta..se i Volturi provassero un attacco in forze..non credo che reggeremmo per molto, senza contare le perdite civili..- tossì, come per cercare  coraggio poi, rivolgendosi prima a me, poi a Jacob, disse.

 – E se.. il loro obiettivo è realisticamente Bella, non saremo in grado di proteggerla.. a dovere..

La sala venne animata da un lieve brusio.

-Signori..prego..cercate di essere razionali..- li interruppe Ateara. Poi, dopo una piccola, ma che mi sembrò eterna, pausa riflessiva, chiese.- E se Bella fosse allontanata dalla riserva?

Prima che il brusio riprendesse, ma più animato del precedente, si sbrigò ad aggiungere. – Voglio dire..con un adeguata scorta..

Le parole del vecchio caddero nel vuoto perché a quel punto la voce di Bella si fece sentire, zittendo gli astanti.

– No. Non mi allontanerò da qui..privandovi poi,  di alcuni elementi il branco..senza contare che lascerei  i bambini e quanti non si possono difendere, da soli, in balia dei Volturi..No. Non lo premetterò! Tanto più che se davvero lo facessi, perderei la stima in me stessa e non potrei più guardarmi allo specchio per il rimorso..

-    La porterò via io..- parlai cercando di chiudere il discorso,- comunque sia, ora lei.. è una mia responsabilità..- provai a dire, mentre le rivolgevo un sorriso sforzato..

Ero veramente un essere spregevole, per avere messo un angelo di tale grazia, in una situazione da cui non sarebbe potuta uscire facilmente. E di certo non da sola..

 Dio.. se la natura avesse potuto seguire il suo corso..ora, io, sarei polvere, come era giusto che fossi..e lei..bè lei..ora, sarebbe al sicuro e felice..magari anche con Jacob Black..
E allora perchè se la pensavo libera di vivere la sua vita, magari,  insieme a quel Lican, il mio sangue, pareva ribollirmi nelle vene?!

-    Bella idea..Vampiro! -ci pensò Jacob a richiamarmi alla realtà.   -.. Così nel caso vi catturassero, avremmo anche te contro..lo hai capito perfettamente, vero? Se riescono ad avere lei..tu farai quello che ti verrà ordinato di fare..e tanti saluti ai tuoi buoni principi..

-    Jake!

Il mio primo pensiero, fino a pochi attimi prima, sarebbe stato di staccare un braccio al Lican, per dimostrargli che aveva torto..ma, lui, sapeva di avere ragione..

Billy ci richiamò alla calma.

-    L’unica cosa da fare è cercare di avere più informazioni possibili: quanti sono i Volturi? Come sono dislocati? Chi è a capo delle varie fazioni? Come si muoveranno? E altre cosette del genere..Poi, cercheremo di fare quello che è meglio per l’intera comunità..

-    Ma padre?! – Lo interruppe Jacob. - Bella è..

-    Faremo il possibile, perché non corra  rischi, o almeno, non più del necessario, altro non possiamo tentare..almeno per ora..

Non fu qualcosa di tangibile e, dubito, che lo notarono in molti, ma carpii distintamente l’occhiata di intesa, che si scambiarono Ateara e Billy in quel frangente.
Nello stesso momento, mi accorsi che la mente dei due anziani, mi era stata preclusa.

Tutto era molto strano.

Il  il mio cellulare vibrò.

Un messaggio. Alice!

“Aro, a breve, chiederà ad Ateara un incontro in campo aperto, ma non sarà che un pretesto..stanno progettando di attaccare..”

Il messaggio era stato  inviato, senza che la frase fosse stata completata. Subito dopo il cellulare, trillò, come animato di vita propria.

-Si? – domandai in ansia, sebbene fosse il numero di mia sorella.

Una voce sconosciuta, dall’altra parte, mi fece temere il peggio.

- Giochi finiti Cullen!Giochi finiti!

Poi la comunicazione venne interrotta.

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Ciao! Intanto..scusate il mega ritardo..ma devo essere l'unico essere vivente che si ammala con trenta gradi..ma fa lo stesso..
Ora passo alle recensioni:
Stezietta w: Andati bene gli esami? spero di sì ed anche il cpaitolo ti piaccia!
Goten: grazie..spero ti piaccia anche questo!!
IsAry: già Jake non se lo aspettava..anche questo capitolo però mi è venuto un pò da cardipalma!
Dolce_ Birba: Ed farebbe qualunque cosa..ma anche Jake..ho una mezza idea! Spero di riuscire ad aggiornare presto!
Wind: In effetti Billy..è di una simpatia..sarà proprio di famiglia!!
Siv: Ciaooo!! Visto che per Hp, è andata male..dobbiamo riuscire a vederci per qualunque altra cosa..noi a parte sabato questo( compie gli anni)..siamo liberi..voi quando andate via? Ci sentiamo dai..grazie per il capitolo..spero di aggirnare anche prima..del solito!!Ciao Baci Ale

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Capitolo 57
*** 57 ***


leg57 57

Fu in quel momento che si iniziarono a udire urla e invocazioni di aiuto, provenienti dall’esterno.

I Volturi stavano attaccando in forze il villaggio. Sam e Jake schizzarono fuori e, ben presto, si avvertirono numerosi ululati, provenienti da varie parti.

-Bene. I lupi si stanno riorganizzando.- sentii Edward mormorare piano. Fu allora che mi ricordai di un particolare.

- Mike! - dissi rivolgendomi al mio amico Lican, - Seth,  ricordi cosa aveva detto ieri sera? Che stamattina si sarebbe recato verso la scogliera per fare jogging.. e ora con l’attacco..

-Tranquilla, Bella! Ora mi trasformo e aggiorno Sam..quindi..

-No, andrò io..

Edward mi gelò il sangue con la sua proposta.

-Come..Cosa? Perché tu?!

Era puerile da parte mia comportarmi in quella maniera..ma non potevo sopportare, ora che avevamo la consapevolezza di esserci cercati, anche prima di conoscerci che, in un momento così drammatico, mi lasciasse sola..

Sapevo, ero certa, che Edward avrebbe dato la sua vita per difendermi. Io avrei fatto lo stesso e, proprio non riuscivo ad accettare che ora, lui, mi abbandonasse..poi, guardandolo capii.

Vedevo nei suoi occhi i miei stessi pensieri, ma anche, di riflesso da me, la paura che a  Mike potesse capitare qualcosa..

Lui era mio amico, era importante per me.. era, così, anche per Edward. Poi, il mio angelo, come se, fino a quell'attimo,  avessimo sostenuto una conversazione vera e propria, mi parlò.

-E’ Mike..sarà terrorizzato.. è nostro amico e, se non fosse stato per lui, probabilmente non ci saremmo mai incontrati ed io, forse, sarei ancora confinato in quel buco..

Mi abbracciò forte e sparì oltre la porta.
 Fu in quel momento che mi ricordai  della presenza di Seth.

-    Jake sarà qui a minuti..ed io rimarrò con voi..non ti preoccupare Bella..tornerà presto...

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Sfrecciai più veloce che potevo attraverso il villaggio e fui testimone, mio malgrado, della devastazione che i Volturi stavano lasciando al loro passaggio. Cadaveri svettavano qua e là in vari punti.
Il motivo del decesso era chiaro, come la loro stessa  pelle, oramai esangue.

Mi diressi, senza indugiare troppo, verso la scogliera. Mike, se era ancora vivo, a rigor di logica, doveva essersi nascosto. Avvertii ben presto alcune voci, nell’avvicinarmi ad una radura e , in fretta, capii di aver trovato Newton.

Non era solo.

Il ragazzino biondo ed impaurito che avevo conosciuto nelle prigioni dei Lican, si trovava ora fra due vampiri, che conoscevo molto bene.

James e Laurent.

-Fatti avanti Cullen..sei stato fin troppo rumoroso..nonostante la tua natura! – mi ammonì il vampiro biondo.

- Non era mia intenzione arrivare di soppiatto..- risposi io palesandomi.

- Cullen! Che piacere rivederti..- mi salutò Laurent, mentre stringeva la gola di Mike con due dita.

-Troppo tardi..ragazzino..questo lo abbiamo preso noi..vatti a cercare qualcosa di diverso da.. assaggiare..- proruppe James con una risata sguaiata. – Magari..se ti guardi intorno..potresti trovare..qualche coniglietto..Non ti cibi di roba del genere?

I due vampiri esplosero in una risata. Mantenni la calma.

Avvertivo, come l’avvertivano loro, la paura e il panico di Mike, che tremava stretto fra le mani di Laurent che, per lui, erano come tenaglie.

Edward? So che puoi sentirmi..o almeno spero..scappa..E’una trappola..Il loro obiettivo siete tu, Bella e Ateara..vai da lei..

Nel momento in cui avvertii quei pensieri provenienti da Mike, un dolore molto forte mi colpì dall’interno e mi ritrovai terra, non sapendo esattamente cosa mi avesse preso.
 Le ultime parole che avvertii distintamente furono quelle di Aro, di cui riuscivo ad intravedere la punta dei calzari, sotto la lunga veste, che parlava con James e, quella piccola arpia, di Jane.

-    Non uccidete il ragazzo..ormai il dado è tratto..magari potremmo usarlo più tardi..per uno spuntino..per quello che riguarda Cullen..rinchiudetelo con gli altri alle prigioni..

-    Signore..la ragazza è ancora asserragliata alla villa..è difesa da due Lican..uno dei quali è enorme..

-    Sei mai stato fermato da un giovane licantropo, James?

-    No signore.

-    Li voglio vivi..e per quello che riguarda la ragazza..non voglio che le sia torto un sono capello..ci siamo capiti?

-    Si signore.

-    Bene..Jane, cara, cosa mi stavi dicendo prima di essere interrotti?

-    Che Billy Black è riuscito a nascondersi, ma non tarderemo a trovarlo..mentre Ateara è nelle nostre mani, signore..

-    Che aspettiamo allora..vorrei fare due chiacchiere con il mio vecchio amico..

Venni rialzato a forza da Laurent. Jane non ci era andata leggera, ero del tutto in balia degli eventi. L’unica cosa che mi consolava era che, almeno per ora, non volevano nuocere a Bella.

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Ciao a tutti, scusate il mega ritardo..ma con un matrimonio nel bel mezzo della mia settimana..- non il mio, e oserei dire, per fortuna - ho avuto il mio bel da fare.. Non risponderò ai commenti, perchè finchè ci sono, voglio riuscire ad aggiornare anche "Gli anni". Grazie a tutti quelli che hanno commentato , comunque..siete la mia gioia, ragazzi..li leggo tutti...UN enorme grazie, come sempre ad Arnald..che mi sostiene anche via mail..grazie..e a prestissimo spero..

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Capitolo 58
*** 58 ***


leg 58 58

Erano passate già quasi due ore, da quando Edward era uscito da quella porta, ed ogni minuto che passava era, per me, come una pugnalata al cuore. Fu allora che lo sentimmo. Un grido agghiacciante, vicino, veloce, che spezzò il silenzio irreale che ci stava avvolgendo oramai da interminabili minuti.

                                                           -------------------

-E così ci rivediamo..vecchio amico..

-Dipende dai punti di vista, Aro – rispose fiero, Ateara. – Quil, per favore, fa accomodare i signori..oramai la loro età, dovrebbe iniziare a farsi sentire.

Quil era trattenuto da due vampiri in un angolo e, i ringhi che provenivano da lui, erano più che mai giustificati.
 Il vecchio Ateara, al contrario del nipote, si muoveva tranquillo, per nulla disturbato dalla presenza dei tre vampiri della guardia, e da Aro.

-Poche storie vecchio,- disse Jane stizzita, prendendolo per un braccio, - Ora dicci ciò che vogliamo sapere, senza fare storie..e forse non soffrirete come gli altri.. cani..

Ateara guardò Jane per un secondo negli occhi, fu allora che la ragazza avvertì un dolore lancinante alla mano che lo tratteneva.

Jane mollò la presa all’istante, mentre Aro continuò ad osservarlo. Ateara sorrise sornione e si rivolse alla giovane vampira bionda.

-    Non ti consiglio di riprovare, ragazzina..non è divertente quando il proprio potere viene ritorto contro di noi, vero?!

-    Jane, Cara, lascia stare il mio amico.. cane..Ateara conosce cose..che non sono facili da comprendere..ed è anche in grado di occultare la propria mente a chi, come me, può leggere i pensieri altrui..Se, nel suo caso, si può parlare di umanità..Non è vero, Amico mio?!

-    Aro..dubito che noi due possiamo realmente considerarci amici..ma, fai bene a tenere a freno la tua piccola arpia..- disse il vecchio mentre fronteggiava i vampiri con lo sguardo.

Jane ringhiò, mentre Demetri la tratteneva con la mano.

Ateara guardò Quil e gli fece cenno di restare calmo, poi, come se niente fosse, guardò nella direzione di Aro.

-Ora basta giocare..con me non riusciranno i tuoi giochetti mentali, vecchio..Ora voglio sapere la verità! La ragazza è qui? E’ sicuramente lei la prescelta..non è vero?

- Se non ne avete nemmeno la certezza..che c’entro io? – domandò il vecchio Quil, fingendo sorpresa.

Aro si avvicinò al suo orecchio e sibilò queste parole. – Abbiamo il ragazzo..cosa credi che ci occorra per sapere la verità?

-Se anche fosse così..se lei fosse la prescelta..cosa ti fa credere che lui la morderà? Se lui la ama così tanto, non credo che le vorrà mai togliere la vita..così,  a cuor leggero..

-Non ti devi preoccupare di questo, vecchio..- lo interruppe Demetri, sbrigativo. – Tanto, anche se non parli, capiremo presto ciò che vogliamo sapere..La ragazza non ha scampo e il vampiro è già in mano nostra..

Ateara li guardò serafico, ma non disse nulla.

Fu a quel punto che Jane lo colpì.

                                                                               ---------------
Mi ero ripreso in fretta dalla batosta che quella piccola e pericolosa strega mi aveva inferto, ma da dove mi trovavo al momento, non avrei potuto fare molto.

Aro mi aveva fatto rinchiudere nella piccola, ma attrezzata, prigione del villaggio dei Lican. Ero già stato in quel posto e, sapevo troppo bene, che non c’erano vie di uscita da quella situazione.

Poi i pensieri di Ateara mi giunsero veloci alla mente, assieme a un grido di terrore e angoscia, proveniente da un lupo, Quil..

“difendi Bella..qualunque cosa succeda..te l’affido..sei l’unico che..”

Il grido di terrore e l’interrompersi del flusso di pensieri del vecchio saggio, mi fecero temere il peggio.
Ma il peggio, me ne accorsi solo in seguito, doveva ancora arrivare.

Passarono altre due ore, avvertivo ovattate e lontane le voci e gli echi della battaglia. Sperai con tutte le mie forze che Jake e Seth fossero riusciti a far fuggire Bella..l’avessero portata lontano da qui, dai Volturi, da me..che ero stato l’apice dei suoi problemi.

Ma le cose non sembravano per niente andare come avevo sperato. Avvertii i passi sulle scale e, poco dopo la vidi, Bella, la mia dolce e meravigliosa Bella, che stava scendendo la scalinata  scortata dalle luride carcasse di Demetri e Felix. 
Poi, vidi Seth in catene che veniva trascinato da Alec, e Jacob Black, privo di sensi, che veniva sbattuto in malo modo, nella gabbia accanto alla mia. Bella venne, al contrario, gettata nella mia prigione.

-Bella? Piccola..stai bene? – le chiesi mentre la rialzavo da terra.
 Nello stesso istante l’odore del suo sangue mi colpì come uno schiaffo e, in quel preciso attimo, mi accorsi del rivolo che le sgorgava dal capo.

-E adesso Cullen..voglio proprio vedere come farai a resistere all’impulso di morderla..

Bella mi guardò preoccupata, ma io scossi il capo, per poi rivolgermi a quella piccola carogna di Alec, che ancora ghignava.- Non lo farò mai Alec..togliti quel ghigno dalla faccia..

-Ora forse no, Cullen..ma fra qualche giorno..staremo a vedere..- rispose mentre se ne tornava verso le scale, che risalivano in superficie.

Mi morsi il labbro. Non lo avrei mai detto a Bella, ma il rischio esisteva anche se credevo di poter controllare quel lato del mio essere, in sua presenza.

-    Fammi vedere..dobbiamo fermare il sangue..

Bella mi sorrise e strappò un lembo della sua maglietta. – Prima occupiamoci di Jacob..

Seth era intanto riuscito a farlo rinvenire.

-Caspita..mi sembra che un tir di due tonnellate mi sia passato sopra..- furono le sue prime parole.

- Jake..tutto bene? – chiese Bella sporgendo la sua mano  verso di lui.

-Ho la testa più dura di quello che immaginiate ragazzi..

-Buono capo..stai giù non sei messo bene..- lo bloccò Seth.

-Smettila non è il momento..Edward, gli altri?

- Sam, Leah e alcuni altri, con tuo padre..sono riusciti s sfuggire all’agguato e, con un briciolo di fortuna..magari, potranno riuscire a riorganizzarsi..ma sono pochi..Tua madre deve essere con loro, Seth!

- Ateara?Mike?

Fu allora che sentimmo una voce, nella gabbia attigua alla nostra.- Sono qui..

-    Mike! Santo cielo..Stai bene?

-    Per ora..

Mike era piuttosto malconcio, ma nel complesso non potevamo lamentarci. La domanda era, dove si trovavano i miei familiari?

-    Cullen..e Ateara? Embry? Quil?

-    Quil è vivo..mi spiace, Jacob..mi spiace..

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Ciaoooo!Come promesso...ecco Leggende..e siamo arrivati al 58..puf puf che fatica e che caldo..aggiornerò il più possibile prima di tornare a lavorare, ragazzi..poi mi arranagerò..come facevo prima..tranquilli non vi lascerò tanto senza nuovi capitoli...
Grazie mille a chi continua nonostante il caldo a commentare, un grazie in particolare a chi ha appenna trovato questa storia e gli sta piacendo...siete linfa..veramente..così capisco se sto infiacchendo o no la storia...il caldo temo mi faccia strani scherzi..
Grazie mille anche ai 145 preferiti e ai 81 che l'hanno messa fra i seguiti..un bacio..ciao Alessia
Un grazie in particolare ad Arnald..che spero sia in vacanza...ma che non mi lascia mai sola..e a Siv!!!ciaoooo


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Capitolo 59
*** 59 ***


59 -leg 59

Ci lasciarono là sotto per circa dieci giorni. Bella era sempre più stanca a provata.

Agli umani, cioè quelli che i Volturi ritenevano tali, portavano qualcosa da mangiare e dell’acqua, ogni due giorni.. il mio odio per loro era sempre più palpabile.

Per i Lican, invece, non c’erano sconti.
 Aro li voleva indebolire e, nonostante i due rifiutassero ogni volta, Mike e il mio Angelo si offrivano di dividere con loro, le scarne vettovaglie che avevano a disposizione.

 Ma un’altra cosa preoccupava Jake Black e Seth, ed anche se, non lo avrei mai ammesso in loro presenza, era la stessa che preoccupava anche me.

Erano giorni che non mi nutrivo.
I miei occhi dovevano essere neri come la pece e le occhiaie, sempre più simili ad ustioni, mentre Bella era lì accanto..con il suo profumo invitante e fresco che si spandeva ad ogni suo movimento.

 Con lei non avrei mai avuto il coraggio di ammetterlo, ma ogni sera, quando si addormentava fra le mie braccia..qualche pensiero ignobile del mostro, che avevo prontamente rifiutato, si era fatto strada in me.

Ero veramente un essere abominevole..ed Aro me lo stava facendo capire nel modo più terribile..Se avessi ceduto alla tentazione..se avessi appoggiato le mie labbra sul candido collo..temevo.. sarei stato forse capace di..

No. Non lo avrei mai fatto.
Se ponessi fine alla sua vita, la mia non avrebbe più avuto significato..

-    Cullen? Posso parlarti? – mi domandò un sera Jacob.

Bella si era appena addormentata e i miei occhi, a quel richiamo, corsero subito a lei, che riposava tranquilla sopra una coperta stesa a terra, con una mano poggiata sul mio braccio.

-Potresti anche fare meno rumore. – gli risposi io sottovoce, stizzito – Oppure facciamo così, tu pensa a ciò di cui vorresti parlare, ed io proverò a risponderti.

-Ok, succhia sangue, per me così è anche meglio..ogni giorno ti osservo sai? Tu sei assetato..tutto in te lo indica..e il fatto che tu sia chiuso dentro a quella cella con la ragazza che amo..non mi piace per niente..Quello che vorrei sapere è..che cos’è questa storia? Cosa pensa di ottenere il tuo amico Aro, con questa messa in scena? Voglio dire..so cosa fanno quelli come Voi ai Lican..ed anche agli umani..Non capisco il perché di questa attesa..

Sospirai e mi posizionai in modo da far aderire la mia schiena completamente al muro alle mie spalle, poi sempre mantenendo gli occhi chiusi, cercando di non svegliare Bella, inizia a rispondere alle domande di Black.

-Prima di tutto so benissimo cosa vedi in me..Jacob Black..- sussurrai il suo nome come se fosse una sorta di insulto - So cosa temi..e non credere che non abbia valutato anche io le varie implicazioni di questa situazione..Aro, per quanto tu possa crederci, non è un mio amico, anzi, la mia punizione per avergli sempre detto che preferivo restare con la mia famiglia e non servire lui, la sto proprio scontando ora..Lui sa che potrei perdere il controllo e mordere Bella..ma, ti posso garantire che non sono mai stato così padrone di quel lato d me, come ora..Non farei mai del male consapevolmente alla mia Isabella- calcai volutamente il tono sull’aggettivo possessivo..capivo che le voleva bene, ma doveva accettare che quello che ci legava era molto più forte di qualsiasi sentimento che lui avrebbe mai potuto provare.
- ..Per rispondere, poi, alla tua domanda, Aro vuole capire se la leggenda è vera..se un vampiro arriverebbe a tenere tanto ad un umana, da sacrificare finanche sé stesso..se uno di noi, non darebbe sfogo ai suoi istinti soltanto per ciò che prova per un umano in particolare..la sua cantante..la chiama..Per quanto tu non possa crederci, Bella, con me, è al sicuro..

-Tu però sei preoccupato?! Non è vero?

-Io non le farò mai del male..ma ciò porterà ad Aro la certezza che la leggenda che la vostra gente condivide con noi..è vera..e se ciò accadesse..Jacob..io farò di tutto per proteggerla..- aggiunsi con un filo di voce spezzata- Qualunque cosa..

Black mi squadrò strano, poi, controllando che Seth stesse dormendo si avvicinò alle sbarre, sussurrandomi.- Calma. Cosa vuoi dire?

Aprii gli occhi e lo osservai deciso.

 – Se Aro ritenesse che Bella sia un potenziale..se decidesse che lei dovesse diventare come me..Jacob..sappi che non lo permetterò..Per salvarla, arriverei a offrirgli ciò che lui vuole da anni, la mia obbedienza ed anche la mia vita..ma, se questo volesse dire che lei, ed anche voi, con la mia famiglia, foste lasciati liberi di andare..

Non riuscii a continuare la frase perché Bella si girò, era debole, lo sentivo, ma il suo sonno non venne interrotto.

Jacob Black, da quando lo avevo conosciuto, per la seconda volta, era rimasto senza parole davanti a me. Ma ciò che mi rispose in seguito, fu molto più sconvolgente di quanto mi aspettassi.

-Ti stimo fratello, e non credere che lo dica ad ogni vampiro che incontro..ma, fammi il favore..prima di dare a quello psicopatico ciò che vuole, ammesso che sia solo quello, cerchiamo di analizzare la faccenda..preferisco averti fra le mie file, come alleato..Tanto più che se ti accadesse la minima cosa, Bells non me lo perdonerebbe mai..

Jacob mi porse la mano fra le sbarre ed io gli allungai la mia e la strinsi.- Cullen..sei ufficialmente un Lican ora..appena avremo tempo, mi spiegherai come potrò farti il tatuaggio del clan. dato la vostra pellaccia dura..ma per ora, come tuo capo branco- aggiunse sorridendo, ma senza reale allegria – Cerca di stare dalla nostra parte..Ci conto!

Annuii. In quel momento Seth si svegliò e ci diede il  buongiorno, ed anche Bella e Mike diedero segno di tornare coscienti..

Il momento delle confessione era finito, Aro, mi accorsi dai pensieri delle guardie in superficie, stava arrivando.

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ciao a tutti...e rieccomi ancora qui..per fortuna oggi sono a casa e quindi vi aggiorno leggende..scusandomi per il terribile stacco..
Passo alle recensioni:
Lisa76: spero di riuscire ad essere più assidua..grazie per il commento, come sempre..ora speriamo che Aro li tiri fuori di lì--
Dolce .birba: ok..sono in ritatardo..ma non mi ucciere..il lavoro mi sta ammazzando..ho davanti due settimane toste..ma cercherò di esserci più spesso..scusa ancora e grazie per il commento..
Wind: mi sa che ti ho dato qualche elemento per capire meglio un pò di cose..anche se la leggenda è ancor aun tantino ingarbugliata..a presto ciaooo

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Capitolo 60
*** 60 ***


60- leg 60

Aro arrivò davanti alla cella, dove eravamo rinchiusi, con passo cauto e maestoso.
Alle sue spalle stavano Demetri e Felix, rispettivamente alla sua destra e alla sua sinistra.

-Mio caro Edward..come sono felice che, alfine, riusciamo a ritrovarci faccia a faccia..senza il timore che tu mi possa aggredire..

Non risposi, ma mi limitai a stringere la mia Bella fra le braccia. Mi sarei fatto uccidere pur di tenerla al sicuro. Un ringhio basso e cupo mi giunse dalla gabbia accanto. Se Jake avesse anche solo intuito i laidi e bassi pensieri della guardia di Aro, nei confronti di Bella..li avrebbe fatti a pezzi.

 Inutile dire che io lo avrei aiutato volentieri.

I pensieri di Aro erano relativamente più tranquilli. Stava studiando la situazione. Voleva avere la possibilità di toccarmi, per carpire i miei pensieri, ma temeva quella che avrebbe potuto essere la mia reazione.

Aveva ragione.

-Hai perso la lingua, mio giovane e impudente, amico?

-No Aro..mi domandavo semplicemente cosa avrei potuto dire a chi tiene me, la mia famiglia ed i miei amici,-  dissi rivolgendomi prima a Jake e Seth, poi  verso Mike - in gabbia..Non credi che, a queste condizioni, sia poco invogliato a parlare con te, viste l’attuale e spiacevole situazione?

Aro sorrise in modo innaturale.

-Sempre il solito, vero Cullen? E tu professi tuoi amici, il cibo..indicando Mike e dei pulciosi animali che ti considerano, non molto di più, di una pietra? Come sei caduto in basso, ragazzino.. Per loro sei solo un servo..proprio tu che, se solo volessi, potresti entrare a far parte della mia guardia ed essere considerato quasi alla pari, con un principe..

Sorrisi a mia volta.
 Vedevo nitidamente i piani di Aro. Lui mi vedeva a capo della sua guardia, un sicario perfetto, considerando il mio dono..ma c’era anche altro nei suoi pensieri..

Era dannatamente bravo a nascondere ciò che, voleva, restasse un mistero.

-Sai Aro- gli risposi stringendo Bella- per quanto possibile – ancora più a me – Preferisco di gran lunga essere lo schiavo di questa ragazza, piuttosto di quello che hai in mente per me..e se anche coloro che considero miei amici, mi dovessero trattare come tu dici..bè Aro, lo preferirei di gran lunga, piuttosto che fare la fine di quei due..- dissi sprezzante indicando la sua scorta.

Fu allora che Aro fece un cenno a Felix che uscì per un attimo dalla mia vista, per tornare, subito dopo, trascinandosi dietro una recalcitrante, Alice.

-    Che intenzioni hai? – chiesi allarmato

-    Niente di irrisolvibile, Cullen..solo una piccola assicurazione..Ora, le mie guardie entreranno nella tua cella e tu collaborerai senza fare resistenza..- disse mentre mi mostrava delle pesanti catene – In caso contrario, Felix, dovrà fare del male a tua sorella..ma non vorremmo arrivare a tanto..

Lanciai uno sguardo al limite della disperazione verso Jake, che evitò di guardarmi negli occhi..sapevo cosa gli passava per la testa. Se Aro mi neutralizzava, Bella sarebbe stata indifesa..

Mi concentrai sui pensieri del Volturo. Aro stava pensando a ..Volterra? Voleva portarci a Volterra? Perché?!

Fu allora che i pensieri di Alice mi colpirono, come uno schiaffo, in pieno viso.

Edward, che aspetti..non potresti opporti comunque..se rifiuti, Jane è qui sulle scale..e non oso immaginare la sua voglia di usare, ancora, il suo potere su di te..Aro non mi farà nulla..almeno per ora, e gli altri sono vivi..credo che, date le circostanze, sia già qualcosa..

I nostri occhi si incontrarono.

Bella..
Alice, se Aro mi bloccasse, lei sarebbe alla sua mercé..e se riuscisse a toccarmi..scoprirebbe..

Avrei voluto comunicarle tutto questo..ma lei non possedeva il mio dono..nonostante questo però..

-Devi correre il rischio Ed..lui lo sa già..e non ho visto, nel futuro di Bella, al momento, cose che mi facciano temere il peggio..Dovrai fidarti di me..

Guardai Bella, che smarrita, mi strinse un braccio.

-Non aver paura..- le sussurrai - e qualunque cosa succeda, stammi vicino..nel caso fossimo separati, stai vicino ai lupi e cerca di tenere Mike, con voi! Mi hai capito, Bella?

Lei tremava, ma annuì con fermezza. Guardai Aro negli occhi e in quel momento mi accorsi che Demetri stava già entrando nella cella, feci in modo che Bells fosse dietro di me.. e lo lasciai avvicinare..

                                            -----------------
Assistetti alla scena impietrita.
Prima Alice, poi quella sorta di muta conversazione fra lei ed Edward ed, infine, quei due energumeni che entravano nella cella e lui che mi faceva scudo col suo corpo.
Le sue ultime parole sussurrate al mio orecchio e poi lo sferragliare delle catene e il mio unico amore che veniva portato fuori dalla cella e, conseguentemente, portato lontano da me.    

Mi avvicinai alle sbarre e mi sentii prendere la mano da Jake, ma fu un attimo..poco dopo i due vampiri di prima, quelli che avevano trascinato via Edward da me, si erano avventati sui due Lican e li avevano ben presto bloccati.

Aro ritornò allora, di nuovo,  qua  sotto e dopo che Seth e Jake furono allontanati, lo sentii, per la prima volta rivolgersi a me.

-    Non ti preoccupare piccola umana..ai tuoi amici non sarà fatto nulla..non ora almeno..sono solo stati spostati per avviare i preparativi per la partenza..Ti farebbe sentire un po’ meglio se il tuo amico umano fosse rinchiuso qui con te?

Annuii, cercando di mantenere la calma. Fu a quel punto che mi sorpresi a domandare.

-    Cosa vuole da noi? Partenza per dove? Dov’è Edward?

Aro mi guardò compiaciuto, quasi divertito dalla mia domanda. – Allora possiedi anche tu una voce e una coscienza propri..  Tu e i tuoi amici sarete portati a Volterra..Sai ragazzina?!..tu sei la carta migliore che mi sia mai capitata, a dire il vero, l’unica carta, che mi sia mai capitata, per avere pieno controllo su Cullen..Incredibile quanto ho dovuto aspettare..ma ne è valsa la pena..senza contare poi cosa rappresenteresti se la profezia fosse autentica..

Sbottai. – Ma quale profezia?! Di cosa parlate tutti? Anche Ateara parlava di una profezia.. ma di che si tratta, veramente? Cosa c’entriamo Edward ed io?

-Esattamente a questo mi riferivo, piccola sciocca..i pensieri del tuo caro Edward sono stati..illuminanti..non che avesse molta voglia di collaborare, comunque..ed ora..tu, che mi chiedi che cosa c'entrate voi due.. Siete così..adorabili..Edward è un vampiro con uno straordinario e raffinato potere.. e tu..tu cosa potresti diventare..se solo quello stupido si convincesse..In fondo cosa gli chiedo? Di morderti e trasformarti in quello che sarà comunque, mia cura, tu diventi..poi..poi avrete l’eternità per stare insieme..se solo farete ciò che vi viene chiesto di fare..

- E i miei amici?

Aro rise della mia domanda. - I Lican sono nostri nemici..ma, magari, se farete quello che vi viene chiesto..potrei concedervi di tenerli..con le dovute precauzioni..quanto all’umano..- guardò Mike con cattiveria – Se a nessuno dovesse venire fame durante il viaggio..o magari.. potrei farti dono della sua vita..Si, direi che può andare..capirai presto che posso essere molto generoso.. con chi mi sta a cuore, mia giovane Isabella..

Aro se ne andò non prima, però,  di aver spostato il povero Mike nella mia cella. Quella notte nessuno dei due chiuse occhio,poiché ogni rumore, ci metteva in allarme. 

Fu la notte  più spaventosa e lunga, di tutta la mia esistenza.

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Ciao A tutti...ed ecco il primo aggiornamento..ragazzi, se tutto va bene farò lo stesso cn gli anni entro domani..sono più libera..e si nota spero anche dal capitolo..mi sono divertita non lo nego..ora scappo..ma non senza dimenticare:
Lisa76: Mi farai poi sapere cosa pensi anche di questo..dai forse Mike si salva anche stavolta..
Sweet cherry>: lo so..non se l'aspettava nessuno, però è successo..e ora..oddio, devo trovare delle nuove idee..no..dai ho già idea..
Xtina88: accontentata
Goten: aspetto un tuo commento..non mi deludere...
Arnald: mi inchino...le tue recensioni e domande, sai che non potranno mai scocciarmi...comunque ti ho scritto oggi!
Siv: viva il latino...anche no..e questa la capiamo noi...e fammi sapere...ciaooo

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Capitolo 61
*** 61 ***


61 61

Paura. Anzi no, terrore, fu ciò che provai quando Bella venne staccata da me ed io fui trascinato fuori da quel buco.

Venni portato in superficie e trascinato verso la casa di Ateara.
Lì, non appena ne varcai la soglia, venni catturato dall’aroma di sangue che impregnava la casa. Poi, in quel preciso istante, lo vidi steso a terra, come  un annegato nella pozza formata del suo stesso sangue.. il saggio Ateara.. L’uomo in cui avevo creduto e sperato fino a quell’attimo, ora giaceva ai piedi di quella che era stata la sua scrivania, inerme e freddo.  

Venni colto da un moto di disgusto, quando notai che Aro era nella stanza e mi guardava con fare trionfante.

-    Vuoi favorire?

Lo guardai con sdegno. Mi stava sfidando, ormai era chiaro..

-Perché, Aro? Cosa avrebbe mai potuto fare un povero vecchio? Che bisogno c’era?

-Mi sorprendi Cullen..un vampiro con le tue potenzialità..che non si è reso conto della pericolosità di quel vecchio..Mi sorprendi davvero..

-Aro ..non so a cosa stai mirando, ma non è di certo così che l’otterrai..

-A no, Cullen?- sorrise.

-..Vediamo..- aggiunse compiaciuto- Tu sei qui davanti a me..in catene..la tua famiglia, a cui tu tieni così tanto, è nelle mie mani..Quanto alla tua Isabella..

Non potei fare a meno di sussultare a quel nome così delicato, sussurrato da quel demonio di Aro.

-Come vedi, mio caro Edward, non c’è modo per cui tu possa sfuggire al destino..

-Cosa vuoi?

-Nulla. Nulla..che tu non possa darmi..Voglio che tu resti con Bella, naturalmente. Voglio, anche,  che la tua famiglia sia libera di tornare alle sue occupazioni. Voglio cioè, in un certo senso, il tutti felici e contenti..- così dicendo sorrise verso Jane che osservava dalla porta la scena.

- E gli umani? E  i lupi? Che ne sarà di loro?

- Ti fai troppe domande..e francamente, non sei nella condizione di potertelo permettere..ma,d’altronde, voglio accontentarti, anche perché non hai fatto la domanda più importante..che ne sarà di te?

Continuai a guardare Aro negli occhi. Attendevo da lui una risposta.

-    La tua famiglia sarà libera di tornare a casa..i lupi, se rispetteranno le regole, potranno essere lasciati in vita..li useremo come schiavi, ma potranno essere liberi di..

-    Di servirti!?..Non accetteranno mai..

Mi ignorò.

-    Quanto a te..- aggiunse alzando la voce- domani verrai portato a Volterra..

Me lo aspettavo, Aro desiderava che entrassi nella guardia da quasi cent’anni, quasi potevo immaginare la sua felicità, mentre mi comunicava le sue decisioni.

-    E Bella?- domandai con un filo di voce.

Non mi importava nulla di me, anche se ero terrorizzato all’idea di essere portato nella tana dei Volturi, ma il mio primo pensiero, il mio solo pensiero, era per lei. Tutti le miei riflessioni, in quel momento, erano rivolti a quella piccola umana, che mi aveva rubato il cuore e, se ancora ne avevo una, anche la mia anima.

-Lei è la mia assicurazione..Lei, assieme al ragazzino biondo, fino a quando tu starai alle regole e non ti ribellerai, vivranno..in caso contrario..- sorrise malevolo.

-Aro..-Mi sentivo impotente davanti a lui..ed era una cosa che detestavo, ma non avevo scelta..nessuna scelta, o almeno, non ora.

-Hai vinto..- piegai il capo in segno di resa, ma il mio cervello stava facendo gli straordinari.- Ma voglio delle garanzie..- aggiunsi deciso.

-E sentiamo, che tipo di garanzie vorresti, visto che anche tu, non sei molto più, che un prigioniero?
 
-Prima di tutto gli umani. Bella e Mike restano con me..io starò alle regole, ma loro saranno sotto la mia personale protezione. Secondo - non dovevo avere cedimenti- i lupi dovranno essere lasciati liberi..

- I lupi? Ma è inammissibile, - mi ammonì Jane – Così daremo loro il tempo di riorganizzarsi e attaccarci..

Aro mosse indolente la mano per zittirla e la sua serva, prontamente, tacque.

– Penso di avere capito cosa vuoi, Cullen..e sia, i cuccioli saranno liberati, ma non aspettarti che il tuo amico dalla pelliccia rossiccia, possa essere lasciato andare..lui ci seguirà a Volterra..

Strinsi i pugni contrariato. – Non ho finito Aro. La mia famiglia, senza eccezioni, esigo che sia liberata.

Aro mi guardò quasi senza lasciar trasparire nessuna emozione, ma i suoi pensieri lo tradirono.  Odiava sentirsi dare degli ordini, soprattutto quando andavano contro le sue idee, ed entrambi sapevamo quanto lui agognasse anche il potere di Alice.

 Mi rivolse un sorriso tirato. – E sia, Alice verrà lasciata andare assieme agli altri, ma tu domani dirai loro che mi segui senza nessun tipo di costrizioni, che hai capito i tuoi errori ed hai deciso di seguire quello che è sempre stato il tuo destino, entrare nella mia guardia..se farai così, il ragazzino biondo sarà liberato con i lupi, domani mattina..

Passarono i minuti e io valutai la sua proposta. Non riuscivo a capire i suoi reali intenti.

-La mia famiglia non crederà una parola di quello che dico, se ammettessi una tale bestemmia..

-E allora- aggiunse minaccioso -  dovrai accertarti di essere convincente. La libertà  dell’umano dipende da te.. e anche la sua vita..quanto pensi che resisterebbe, in caso contrario, a Volterra? Se tu  sarai il protettore personale della tua preziosa Isabella, chi penserà a lui?

Venni portato in biblioteca e lì venni lasciato. Avevo un bel po’ di cose su cui riflettere. Il mattino successivo, Aro avrebbe solo dimostrato a Carlisle di avermi in pugno, ma come poteva pensare che  mio padre gli avrebbe creduto? Speravo solo che il mio intervento avesse portato alla liberazione di Seth e degli altri Queilutes..anche se per Jake, non avevo potuto fare un granché..

 Era tutto terribilmente frustrante, le mie capacità non avevano potuto nulla in quella situazione..
Scossi il capo avvilito. Se avessi potuto, avrei pianto, ma nemmeno quello mi era concesso. Ad un tratto la porta si aprì e comparve Jane, che gettò qualcosa in un angolo della stanza.
Prima che potessi provare a leggere i suoi pensieri, fu lei a parlare.- Sangue. Ma non ti fare scrupoli, è del tutto proveniente da donatori consenzienti..Aro vuole accertarsi che tu non attacchi la tua piccola umana..o almeno, - aggiunse con un ghigno soddisfatto, - Non domani..
Richiuse la porta e io mi ritrovai avvolto, di nuovo,  tra l’oscurità della stanza ed i miei pensieri.

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Lisa 76:  e nonsoatnte non ci speraste più..eccomi che aggiorno..sto tornando, lentamente, ma torno..ciaooo
Wind: Spero di aver risposto alla tua domanda..
Arnald: Lo so Ateara è un brutto colpo ma riprenditi..:) sto tornando a scrivere..spero di aggiornare più spesso possibile..ciaooo
Scusate ancora tutti il ritardo, ma la morte del mio cane..mi aveva svuotato e voglia di scrivere..proprio nessuna..
a presto Ale

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Capitolo 62
*** 62 ***


62- Leggende 62
Un nuovo giorno arrivò, ma là sotto dove eravamo stati segregati io e Mike, non lo potevamo sapere.

Fu una delle guardie di Aro, un certo Alec, che ci illuminò sul fatto che fosse ormai giorno e su quello che era accaduto quella notte.
Seth e Mike, contrariamente a quello che temevo, sarebbero stati rilasciati, seppur sotto la supervisione del dottor Cullen, ma la notizia che più bramavo, cioè su ciò che era accaduto ad Edward e che fine avremmo fatto Jake ed io, non mi fu comunicata.

La mia angoscia crebbe.

Jake dopo avermi raccomandato di restare vicino ad Edward, nel caso mi fosse stato concesso, fu portato in superficie da alcuni vampiri sconosciuti.

La stessa sorte toccò, dopo quasi un’ora, a Mike e me. La luce, che per tutte quelle ore avevo agognato, ora mi spaventava. I raggi che sfuggivano al controllo delle fronde sulle nostre teste, andavano a brillare sulla pelle di quel gruppo di potentati assassini che ci tenevano prigionieri.
L’unica consolazione fu che in mezzo a tutti quei mostri, riuscii a scorgere Alice e Carlisle poi, finalmente, con mio grande sollievo, vidi anche Edward che veniva trascinato fuori, in catene, da alcune guardie.

-Allora mio giovane Cullen..c’è niente che vuoi dirmi, davanti a tutti questi testimoni?

Vidi Edward che strinse gli occhi e riuscì per molto poco a trattenersi dal fare una smorfia, ma venne portato davanti a Aro che, a sua volta, cercò il contatto con la sua mano.

-Capisco la tua confusione..ma non temere, non ci saranno equivoci..- per poi aggiungere a voce più bassa - O almeno, non rispetto a quello che stai per dire..Nessuno potrebbe dubitare..

Edward cercò i miei occhi fra la folla. La sua espressione atterrita, quanto risoluta, avrebbe fatto riflettere chiunque, ma la sua voce, quando parlò, non  aveva nessun segno di esitazione.

-Non ho molto da dire, o almeno, non più di quanto io abbia già discusso con mio padre e i miei fratelli in alcune occasioni..

-E..- cercò di spronarlo Aro.

-..E..dopo lunghe riflessioni – pronunciando queste parole il suoi viso si volse verso i suoi familiari- Ho deciso di unirmi alla guardia dei Volturi..

-Senza costrizioni, immagino..- sentii la voce di Emmett sopra le altre. Il tono era ironico, non c’era nessuno dubbio, ma ben presto sia lui che Jasper vennero zittiti.

Carlisle sembrava una statua di cera, immobile quanto terrea.

Edward a quel punto rialzò gli occhi, che aveva infine rivolto a terra, e tornò a cercare i miei.

Sapevo, come avevano immaginato anche gli altri, che la nostra vita era dovuta in parte o forse del tutto, al suo sacrificio.
Fu a quel punto che notai i suoi abiti malmessi, segno sicuro di qualche genere di maltrattamento che doveva aver subito.

-Ecco, come ti avevo assicurato, mio caro Carlisle, il ragazzo ha fatto la Sua scelta..

-Lo avete costretto..-proruppe Emmett, che ormai le guardie faticavano a contenere.

-NO!

Questa volta fu Edward che alzò la voce. I suoi occhi erano gelidi, non  vi era traccia di nessun tipo di emozione, né nel suo tono, parve  esserci nessun sintomo di insicurezza.

- Non è così. Ho deciso di mia spontanea volontà di unirmi ai Volturi..e di..- un momento di esitazione probabilmente lo colse nella tremenda menzogna che stava cercando di pronunciare, ma si riprese in fretta. Forse troppo in fretta.-  ..Servire Aro, che da questo momento è padrone della mia vita e della mia morte..Per quello che può valere la mia vita, al momento..

-Soddisfatto..Cullen?! – chiese Aro, rivolto ad Emmett. I suoi occhi indugiarono però sulla persona del dottore che, pur non avendo ancora spiccicato la minima sillaba, continuava a fissare Edward, come se non lo avesse mai visto.
Fu in quel momento che Alice, che era rimasta in disparte, fece sentire la sua voce. La sua espressione era tesa,  e una marea di emozioni altalenavano sul suo viso, quindi si rivolse ad Aro.

-Crederò a quello che sta dicendo mio fratello, Aro, se mi permetti di parlare  due minuti a quattr’occhi con lui..e soprattutto, senza che tu controlli i suoi pensieri, mantenendo il contatto col palmo della  mano.

Aro sorrise malvagio, ma fece cenno ai suoi di allontanarsi da Edward, una delle guardie si fece però più vicino a me, strattonandomi. Edward ringhiò, ma Alice non parve farci caso, quindi aspettò decisa che Aro le desse il permesso di avvicinarsi.

-Due minuti..- così dicendo lasciò la mano di Edward e Alice si avvicinò a lui, trascinandolo verso la casa di Ateara.

                                                             *******

-Ma sei impazzita? – fece Edward, staccandosi da lei - Sto facendo tutto questo per darvi una possibilità..perché vuoi rovinare tutto, Alice?

-Zitto. E parla più piano. Tutti abbiamo capito cosa stai facendo Edward..ma è troppo..io l’ho visto..la tua vita sarà un inferno se vai avanti su questa strada. Aro non perdonerà tanto facilmente la tua alterigia nell’aver sempre rifiutato di unirti a lui..non ti risparmierà nulla..Eddy..vivrai in maniera molto più miserabile di un umile servo..E a Bella ci hai pensato? Che fine farà lei, se tu non avrai la possibilità di proteggerla? Sai bene che cosa vuole Aro..e quando ti ordinerà di morderla? Lo sai che lo farà, prima o poi..E tu? Che farai a quel punto..

-Alice..cosa mi restava da fare, secondo te? – cominciò Edward, cercando di mantenere quella poca calma, che cercava di ostentare- Aro mi ha messo davanti alla scelta di salvare la mia famiglia, e alcuni altri innocenti..Mike Newton,  a Volterra, se non già qui, sarebbe stato ucciso, lo sappiamo entrambi..E i giovani Queilutes? Credi che Seth e gli altri ragazzini sarebbero potuti sopravvivere a ciò che li attendeva? Jacob sapeva a cosa mi riferisco ed anche.. che avrei fatto in ogni modo per risparmiare a voi..tutto questo..

-Non servirà- rispose triste Alice- Lo sappiamo entrambi che Aro vorrà sempre di più..E ora ha anche la leva giusta per fare pressione su di te..Ha Bella..Ateara sapeva cosa sarebbe successo..per questo motivo ha cercato di tenervi lontani..

-Alice..ormai è successo..e..

-Tempo scaduto, Cullen..saluta la tua sorellina e finiamola qui..

                                                                             ******

Non potei, da dove mi trovavo, capire ciò che  Edward e Alice si stavano sussurrando ma, vederli laggiù, con le teste che quasi si sfioravano, mentre pronunciavano sottovoce parole, veloci, di addio..mi fece stare male.
Era colpa mia se tutto questo era avvenuto. Era tutta colpa mia se i Volturi avevano attaccato nella notte, se Ateara era morto, se i Queilutes erano ora prigionieri dei vampiri. E sopra ogni cosa, era mia la colpa se Edward, era ora costretto ad accettare di entrare a far parte di quella società di vampiri sanguinari, che aveva sempre disdegnato.

Quando Edward venne staccato da Alice, sentii soltanto la sua voce più alta che le diceva.- Alice ho fatto la mia scelta..

Ma le sue parole caddero nel vuoto, perché dal tono in cui furono pronunciate, suonavano più come una rassegnata richiesta di aiuto e un addio..

Alice rimase molto più fredda, al contrario di lui, tanto che si avvicinò a Carlisle e agli altri Cullen e disse a voce ben alta, in modo che tutti potessero sentirla.

-Andiamo Carlisle. Ha fatto la sua scelta..per me gli ha dato di volta il cervello, ma oramai, è meglio che segua le sue inclinazioni..- e aggiunse sprezzante - Per quanto discutibili..

Il dottor Cullen era rimasto impassibile a tutto quello che era accaduto, ma non si mosse, continuando a tenere gli occhi fissi su Edward, che sembrava avere perso tutta la sua determinazione ed ora, non riusciva più a sostenere lo sguardo di suo padre su di lui. Fu a quel punto che Aro parlò.

-    Bene ora che le cose sono state chiarite, vi illustrerò le mie decisioni. Edward Cullen, come da lui annunciato, verrà con noi..L’umana, Isabella Swan, lo seguirà..Mentre i Cullen, compresa Alice, saranno lasciati liberi..Il ragazzino biondo umano, insieme agli altri umani catturati, saranno risparmiati, e non verrà torto loro nemmeno un capello, anzi, saranno sotto la personale protezione dei Cullen..- aggiunse compiaciuto guardando, come a sfidarlo, Carlisle, che non diede cenno di voler ribattere.
Aro continuò acido, – I lupi, saranno tenuti sotto controllo dalla guarnigione che lascerò qui. Demetri, tu sarai il comandante in capo. Per ciò che riguarda il giovane capobranco, invece, costui, ci seguirà a Volterra. Caius e Marcus saranno lieti di avere qualcosa di nuovo da.. studiare..

Mentre Aro parlava vidi l’inquietudine di Seth, che si trovava ad essere separato da Jake, salire e parve alquanto recalcitrante a lasciare il suo capo branco, ma alla fine venne trascinato via.

Jacob Black venne  lasciato in un enorme gabbia da solo e lo vidi chiaramente fare un cenno d’intesa verso Edward, che sempre in catene era stato avvicinato a me. Avrei voluto scoppiare in lacrime, ma il mio terrore e la mia pena erano troppo violenti per poter fare qualunque cosa. Fu a quel punto che sentii il braccio di Alice stringersi a me, come per salutarmi, ma furono le parole che mi sussurrò a darmi un  po’ di quella forza che sembrava avermi abbandonato.

-Tieni duro Bella, fatelo entrambi, e non perdere mai la speranza..

La folla si disperse e noi fummo costretti a salire su una grossa auto nera. Osservai, forse per l’ultima volta, l’accampamento Queilutes e la mia grande casa, allontanarsi. Sentivo un peso grosso dentro e non riuscii a controllare un singhiozzo che trattenevo già da ore. Edward, che fino a quell’attimo, pareva anche lui perso nei suoi pensieri e nelle sue miserie, mi strinse forte a sé e mi stampò un bacio sulla testa. A quel punto il mio pianto sembrò inarrestabile e il mio coraggioso angelo custode, che sedeva accanto a me, non poté fare altro che stringermi più forte a lui, comprendendo che le nostre angosce erano molto simili e, forse, ma non lo avrei saputo dire, che il suo stato d’animo era alla disperata ricerca di essere consolato,  esattamente come il mio.

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Eliza 1755: Grazie..di tutto davvero..spero che il nuovo capitolo sia al livello degli altri..nel bene e nel male..fammi sapere! ciaoo Ale
Arnald: Ok, però dai non sono così sadica..solo che non pensavo che Ateara avrebbe potuto risolvere la questione tipo l'uomo ragno..non ce lo vedevo in calzamaglia..ecco tutto..fammi sapere cosa pensi del capitolo..sono curiosa..a presto, ciaooo
Lisa76:Ti dico solo che le cose sono sempre più complesse..e spero ardentemente di sbrogliare la matassa in modo, intelligente..o almeno ci si prova..
Un grosso grazie anche a tutti quelli che continuano a leggere "Leggende" nonostante i miei tempi biblici..Grazie a tutti quelli che ce l'hanno nei preferiti e che mi ha inserito nei seguiti..una bacione ciao Ale

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Capitolo 63
*** 63 ***


63 leggende 63
Giungemmo a destinazione che era notte alta.

Volterra era imponente quanto spettrale, o almeno così parve a me a quella tarda ora, infreddolita,  stanca e terribilmente spaventata, qual’ero.
Edward continuava a restare al mio fianco, ma vedevo che quelle terribili ore di incertezza avevano pesato sul suo volto, quasi come sul mio.
Il cuore indomito del mio coraggioso vampiro, era spaventato quanto il mio debole cuore umano, non ci sarebbe voluto molto per capirlo e il suo forzato mutismo lo sottolineava in maniera allarmante.

Ci fecero entrare nel mastio della torre principale, e da lì iniziammo a scendere verso il basso. Presto ci trovammo davanti a una porta ed io venni fatta entrare in malo modo. Per una frazione di tempo che non saprei quantificare a dovere, temetti che avrebbero portato via Edward, ma alla fina compresi che lo stavano semplicemente privando delle manette che aveva dovuto sopportare per tutto il viaggio.

Tutto era enorme in quel luogo, anche se la mia era solo una prima occhiata. Dai divani sontuosi, a un enorme letto su cui svettavano cortine rosso rubino, a un tappeto talmente morbido che , anche a contatto con le mie scarpe da ginnastica, sembrava quasi di tenera erba primaverile.

Mi sentii veramente piccola in quell’enorme stanza, molto  simile, per fattura e ricercatezza, ad un vero appartamento di lusso. Conteneva oggetti d’arte apprezzabili, ma il tutto era accompagnato da dei toni foschi del rosso, che tendevano dal color carminio al sangue e la cosa non mi piaceva.
Non era accogliente, tanto più che una volta che Edward fu fatto entrare, vene scortato a una parete accanto con un enorme tappeto persiano e lì, i suoi polsi, che portavano ancora i segni della recente cattività, vennero cinti da nuove catene, più robuste delle prime, e saldamente ancorate al muro portante.

I due Volturi fecero per andarsene, in silenzio, così come erano venuti. Edward li squadrava risentito e teso,  ma non aveva opposto il minimo cenno di resistenza.

Fu in quel momento che tutta la mia angoscia si fece sentire ed io ascoltai, ancora più sorpresa dei miei interlocutori, la mia voce.

-    Dov’è Jake? Cosa gli avete fatto? Sta bene? Potrei vederlo? - I Volturi, seppur meravigliati dal mio coraggio, fecero per ignorarmi, ma io rincarai la dose- Vi prego..non ho chiesto nulla di strano, in fondo..Lui è mio amico..

-Il tuo amico sta bene..anche lui è qui a Volterra e, forse, se il tuo..- scelse con cura le parole- cucciolo da guardia, si comporterà bene..potresti anche avere la fortuna di rivederlo..

-Chi, Felix? Il principino? – disse il secondo vampiro.-  Non credo che Cullen resterà così posato ancora per molto..guardalo bene negli occhi..

Anche io mi voltai per vedere l’espressione di Edward in quel momento.
 I suoi occhi erano duri e determinati e squadrava i due, per la prima volta da quando eravamo arrivati a Volterra, con un odio che mai avevo visto su quel volto angelico.

Fu in quel momento che il vampiro chiamato Felix, si rivolse a me, parlandomi come si farebbe con un bambino piccolo, che non è realmente in grado di capire.

-Ora Bambolina, ascoltami bene. Questa chiave è quella che apre le catene che bloccano Cullen. Io fossi nella tua situazione, non lo libererei, è stato tenuto abbastanza a digiuno da  risultare più che pericoloso, ma se vuoi rischiare..la scelta è tua bambolina..

Li guardai uscire dalla stanza senza realmente capire. Come potevano anche solo insinuare che Edward avrebbe potuto farmi del male. Era inaudito anche solo pensarlo, quindi mi volsi verso di lui e vidi che si era lasciato cadere sul tappeto con le gambe incrociate.

-Ora ti libero..- mormorai.

-..Forse sarebbe meglio che facessi, per una volta, come ti è stato detto, Bella. Non mi sono nutrito quanto avrei dovuto in questo periodo e la tua vicinanza..Non voglio rischiare di farti del male..- aggiunse cupo.

Lo squadrai.- Sciocchezze. Io mi fido di te, chiaro?- mentre pronunciavo quelle parole rialzai con la mano il suo viso che, era rivolto alla punta dei suoi piedi.- Non mi farai del male..se oggi sono ancora viva lo devo a te..al tuo coraggio e al tuo sacrificio, Edward Cullen..

-Bella, tu non capisci..Va bene, vi ho salvato..ma per quanto durerà? Per quanto io faccia il bravo- una ruga d’espressione si fece strada sulla sua perfetta fronte- Arriverà il momento in cui  Aro mi chiederà qualcosa che proprio non potrò fare..e allora..sarà stato tutto inutile..io verrò ucciso e tu sarai in balia di quel pazzo e dei suoi accoliti..Vedi.. tutto quello che ho cercato di fare è stato praticamente inutile..tanto valeva che ti avessi dissanguato io stesso..o, ancora meglio, che Jacob Black mi avesse messo al rogo..come  avrebbe voluto fare all’inizio..

Non so perché lo feci, ma in quel momento, diedi ad Edward una sonora sberla. Avrei voluto scuoterlo e farlo uscire da quella spirale di auto commiserazione e pessimismo in cui era caduto.

Che cosa ottenni, realmente? Un dolore alla mano che non saprei descrivere e uno sguardo preoccupato che mi fece sentire ancora più in colpa per quello che avevo fatto.

-Piccola, stai bene? Fammi veder la mano..

-Scusa Edward..- gli risposi mentre cercavo di sottrarre alla sua stretta la mia mano infortunata - Non so cosa mi sia preso..ma non sopporto l’idea che tu stia così..male..che tu sia così scoraggiato..Tu sei la mia forza..se tu crolli..cosa mi rimane da sperare?

Le mie lacrime sgorgavano ormai incontrollate. La paura e l’ansia che avevo celato fino a quel momento, si sciolsero come neve al sole. I miei singhiozzi riempirono la stanza.

                                                      ******
Mi sentivo un perfetto idiota mentre stringevo Bella a me e non riuscivo a trovare la minima parola per consolarla.
In effetti, se avessi potuto, e il mio orgoglio me lo avesse permesso, forse, anche io mi sarei lanciato in un pianto liberatorio. Ma così non poteva essere, ed io, nonostante non trovassi un solo lato positivo nella nostra situazione, cercai di consolare lei..

Glielo dovevo.

-Shsss.. Bella, non è successo niente..fammi vedere la mano, piuttosto..Niente di grave, per fortuna..-aggiunse sollevato-  Hai rischiato di rompertela..i vampiri non sono esattamente le creature più adatte da schiaffeggiare..- le dissi abbozzando un sorriso.

-Scusa..scusa..- disse lei fra i singhiozzi.

-Rilassati. Non mi hai fatto nulla. Fai una bel  respiro..così..in effetti ho sbagliato tutto, sai..una cosa positiva c’è..Siamo insieme..e finché le cose andranno così, Aro non ci può sconfiggere..Ora dammi quella maledetta chiave, sono stufo di restare bloccato qui..

Le feci un accenno di sorriso, cercando di scuoterla dallo stato in cui era piombata. Dopo essermi levato di dosso tutta quella ferraglia, la presi in braccio e la portai verso il grande letto drappeggiato.

L’aiutai ad entrare sotto le coperte e mi misi accanato.

-Sei esausta. Fra qualche ora Aro ci vorrà vedere, vista la situazione, gradirei non doverlo affrontare da solo..sei tu la mia forza, piccola..

Le mie ultime parole  arrivarono, forse, troppo tardi, infatti Bella aveva smesso di seguire i mie movimento con i suoi occhioni spaventati, ed era piombata in un sonno profondo.

Pochi attimi dopo Alec, uno degli scagnozzi di Aro, piombò nella stanza.

-Cullen..seguimi..Aro ti vuole vedere..solo..

-Bella..?!- chiesi apprensivo sottovoce, preoccupato di non svegliarla.

-Starà bene..nessuno la toccherà..ora muoviti.

Lo seguii senza fiatare. Le immagini che avevo letto nella mente di Alice vorticavano nella mia senza sosta.
Sapevo già cosa voleva Aro e anche, mio malgrado, cosa avrei dovuto subire, a causa del mio categorico rifiuto..ma una vocina dentro di me, come una fievole speranza,  continuava a dirmi che il futuro non era immutabile. Tutto poteva cambiare..

La sala del trono, un stanza circolare, era illuminata da numerose fiaccole e c’erano alcuni bracieri che incorniciavano la sala, creando un effetto abbastanza malaugurate e tetro, soprattutto se si sapeva già cosa sarebbe potuto accadere.
Mi feci forza e non diedi cenno di alcun cedimento.

-Buonasera, mio carissimo Edward. – mi salutò educato Aro. Gli altri due immortali, ai lati dello scranno del primo Volturo, parvero molto meno elettrizzati all’idea di avermi lì al loro cospetto, ma fecero comunque in modo di risultare, se non gentili, almeno consapevoli che io fossi una creatura senziente.

Caius mi fece un cenno e mi salutò con distacco, mentre Marcus, fece un cenno nervoso,alquanto seccato di avermi fra i piedi.
O almeno era l’idea che mi diede guardandomi appena.

-Aro. Caius. Marcus.

Tenni gli occhi fissi su di lui. Anche se dentro di me nulla faceva presagire che quest’incontro mi avrebbe portato niente di buono.

Le immagini di quello che di lì a poco, mi sarebbe successo mi perseguitavano.

-Sai Edward..averti qui mi mette in una terribile posizione..-distolsi lo sguardo. Non avevo idea di dove sarebbe andato a parare ma carpivo sempre più evidenti sprazzi del suo pensiero.

Ero terrorizzato.

-Tu sei il figlio prediletto di Carlisle..e i miei fratelli, qui, ritengono che data la nostra amicizia con lui, tu dovresti essere trattato col riguardo che meriti..ma..d’altronde..i comportamenti che hai sempre tenuto nei confronti di questo casato sono sempre stati sprezzanti e, non da ultimo, irrispettosi delle nostre persone, delle nostre usanze e della nostra, non dico supremazia, ma se non altro, intelligenza..

Ci fu un lungo attimo di silenzio, poi Aro riprese il filo dei suoi pensieri.

-Ti è stato chiesto, nel corso di questi ultimi tre decenni, di entrare di tua volontà nella nostra guardia ma, se in un primo momento, tuo padre, ha addotto la scusa che eri troppo giovane e troppo inesperto della tua nuova vita da poter accettare, in seguito, ti sei sempre reputato troppo.. non so nemmeno io..importante? Edward Cullen era troppo superiore a noi per poter accettare di entrare a far parte della più grande e potente,  comunità di vampiri esistente..Per anni – e qui la sua calma era totalmente andata – Ti sei preso gioco di noi e delle nostre richieste..fino ad ora..e soltanto perché abbiamo trovato finalmente la leva giusta..la tua piccola umana..e ora eccoti qui..

Non dissi nulla. Aro mi guardava con tutto il disprezzo di cui era capace. In quel momento mi accorsi che non gli importava avere avuto ciò che aveva bramato per tutto quel tempo, ora voleva farmela pagare e, purtroppo per me, con gli interessi.

-Il principe ereditario continua a non avere niente da dire? Interessante..Quindi immagino che tu sia alquanto interessato a conoscere il tuo destino.

Ci siamo..

-Bene. Il consiglio dei Volturi riunito oggi in questa assemblea, dichiara che non può accettare la tua, forzata e falsa, dichiarazione di fedeltà verso di Noi e ti condanna a una perpetua schiavitù..

-Aro..- la voce di Marcus ruppe il silenzio irto di attese che permeava la sala. – E’ un vampiro come lo siamo noi..il suo sangue è uguale al nostro, la sua genealogia è di alto lignaggio come quella di tutti noi..Non puoi relegarlo al ruolo di servo come se fosse umano o una di quelle bestie chiamate Lican..Ci sono delle consuetudini da mantenere..senza contare la profezia..l’umana potrebbe..
- Marcus, Carissimo Marcus..mi aspettavo questa tua obiezione..ma non hai analizzato le cose come ho fatto io..Edward Cullen è stato tenuto d’occhio in questo periodo ed è stato trovato mancante..Prima di tutto, si è..innamorato.. di un umana, che noi consideriamo cibo o comunque una razza inferiore da schiavizzare..o mi sbaglio? In più, come se ce ne fosse stato bisogno, ha cercato in ogni modo di salvare i Lican.. quegli orribili mostri muta forma, che hanno tentato di opporsi al nostro volere..

-Aro, prima di parlare e muovere delle accuse tanto gravi,come quella mossa di favore verso i Lican, dovresti avere delle prove da mostrare a questo consiglio, prove tangibili.. – lo interruppe Caius.

-Farò di meglio. Fate entrare il Lican.

In quel momento le porte della sala vennero spalancate e Jacob Black venne fatto entrare con la forza.

-Ciao succhia sangue..vedo che anche tu devi subire una pessima compagnia in queste ore..Bells?

-Sta bene.- annuii.

-E ora che facciamo? Se mi lasciate libero vedrò di spiegarvi mio punto di vista riguardo le buone maniere..

Jake faceva di tutto per non tradirsi, né tradire me, ma sentivo i suoi pensieri e il panico crescente riguardo alla nostra situazione.

-    Cullen..se tu non sei un traditore del tuo stesso lignaggio, farai quello che sto per chiederti e forse, in quel caso, commuterò la tua pena in qualcosa di meno, diciamo così, definitivo..

Non dissi una parola, ma lessi fra le i  suoi pensieri cosa stava per chiedermi.
- No.

Aro sorrise, era quello che si aspettava.

-Quindi non accetti di fare ciò che voglio che tu faccia, anche a costo..che sia fatto a te?

- Rispondi ragazzo- tuonò Caius.

Mi accorsi che le mie gambe stavano per cedere, ma non lo diedi a vedere, mentre Jacob continuava a chiedere cosa stava succedendo, io venni immobilizzato da due guardie.

-Cosa cavolo state facendo? Edward? Cosa ti sei rifiutato di fare?

-Taci Cane! – Urlò Aro in faccia a Jake

- Edward, cosa..Lasciatelo, subito..

Jacob Black tentò di reagire,  ma non riuscì a trasformarsi e venne velocemente messo in condizione di non nuocere.

La camicia che avevo indosso venne lacerata all’altezza della spalla destra, non vidi Felix che estraeva un marchio incandescente dal braciere, non avvertii più nulla, tranne.. il dolore. Cieco e inarrestabile. Ad un tratto tutto intorno a me divenne nero.

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Capitolo 64
*** 64 ***


leggende 64 -Che ne facciamo del cane, Fratello?  - chiese Caius curioso. - E’ ancora sotto controllo, ma non so fino a che punto..

Aro, intanto,  aveva lanciato un occhiata sfuggente verso  Edward che si trovava ancora abbandonato a terra.

Ero preoccupato.

I due vampiri lasciarono la sala del trono. Tutto era fermo e silenzioso ed io ne approfittai.


-Ehi..Edward..- bisbigliai- Edward..


Un calcio mi arrivò dall’alto e mi colpì in pieno stomaco.


- Come osi, cane. Chi ti ha autorizzato a emettere un qualunque suono nella sala del trono dei Signori di Volterra?


Mi rialzai su un braccio- ero conciato piuttosto male – ma questo non mi impedì di sputare verso il viso cadaverico del mio aguzzino.


Un calcio, più forte del primo, mi colpì di nuovo, alla schiena questa volta.  E poi, di nuovo, allo stomaco.  Alla fine notai che erano in tre e ci stavano anche prendendo gusto nel picchiarmi.


– Certo che avete un bel coraggio..in tre  contro uno. Siete solo dei vigliacchi..


Ero certo che mi avrebbero ammazzato, ma una voce stentorea e autoritaria si levò in mia difesa.


-Fermi!

Le braccia che avevo alzato per proteggere la testa dai colpi si abbassarono un poco. Volevo vedere in faccia colui a cui, forse, dovevo la vita.


-    Ma Signore..


-    Mettete un collare al.. cane, in modo che non possa trasformarsi, non credo vi darà molti problemi visto il suo stato..


-    Mio signore.


Uno dei tre schizzò letteralmente fuori dalla sala, tanto  che fu difficile seguirne la sagoma.


-Grazie..- mormorai


--Come osi rivolgerti ad uno dei Signori di Volterra..


- Felix! Basta così!Vai ad aiutare Frederick a cercare il collare..e porta con te anche Alec..non credo di aver nulla da temere da questo randagio..


-Ma signore..


Uno sguardo del vampiro che avevo di fronte, bastò a zittire quel bastardo che mi aveva preso a calci.


I passi dei  due si allontanarono dalla sala e il vampiro capo..o almeno quello che aveva più autorità, rimase davanti a me a osservarmi.


- Edward..cosa gli avete fatto? E’ vivo? Si riprenderà?- le domande arrivarono alla mia bocca, quasi contemporaneamente alla  loro formulazione.


-Sei molto strano, cane..sei prigioniero dei tuoi più acerrimi nemici e anziché  preoccuparti di cosa sarà di te, chiedi notizie di una creatura che dovresti odiare..Interessante..- sembrò per un attimo perso nei suoi pensieri.- ..Tu sai perché il tuo popolo non ha più marchiato quelli della mia razza?


Rimasi in silenzio. Non avevo idea che ci fosse questa consuetudine, ma attesi che il vampiro parlasse. Il mio silenzio gli doveva aver fatto capire che non ne sapevo nulla.


Marcus sorrise.


– Il fuoco è l’unica cosa che può uccidere un vampiro..immagino che questo tu lo sappia..- il suo era uno sguardo freddo e distaccato.  - Quindi potrai immaginare che le ferite inferte, a quelli come me, dal fuoco, faticano a guarire..- e aggiunse amaro - Inutile dire che i segni non si rimarginano..


-Ma è  vivo? Potrà guarire?


--Guarire?- sembrò sorprenderlo anche questa domanda - In effetti, queste ferite  possono essere curate..ma occorrerebbe tempo, pazienza e ..


-Non ha importanza quanto ci vorrà..dimmi cosa dobbiamo fare Bella e io..

-Dovete fare, cane? – chiese altezzoso.- Io non credo che la ragazza vorrà sporcarsi le mani con una creatura che, al momento,  non la può nemmeno proteggere..gli esseri umani sono così mutevoli..e tu cosa devi a lui in fondo? Ti ha salvato la vita davanti al consiglio..ma non ha altre possibilità. Al momento è un paria, un intoccabile..Cullen non ha amici fra questa mura..nessuno si abbasserà a toccarlo, se non per punirlo, o gli rivolgerà più una parola, se non si tratterà di un ordine..Per motivi che ancora non mi spiego, si è opposto ad Aro.. Sapeva a cosa sarebbe andato incontro, ma lo ha fatto lo stesso..quindi..

-..Non avrà alleati in questa società vampiresca alquanto discutibile,- lo interruppi -  Ma ci sono comunque almeno due persone che non  lo abbandoneranno..senza contare tutti quelli che gli vogliono bene,  a casa..e comunque- ormai andavo a ruota libera – Bella tiene a lui più di quanto sia ragionevole e, di certo, non lo abbandonerebbe mai..e io che dovrei essere per lui un nemico giurato per più ragioni di quelle che puoi anche solo immaginare, mio caro succhia sangue, lo stimo e lo rispetto abbastanza, da combattere al suo fianco e da difenderlo, anche ..quindi ora mi dirai cosa devo fare..

Fui piuttosto sbrigativo e impudente, ma avevo fretta. Edward non dava segno di  ripresa e io mi trovavo in un ambiente del tutto ostile. Fu in quel momento che quei tre aguzzini ricomparvero nella stanza. Uno di loro, il più alto, teneva in mano una sorta di grosso collare. Capii molto presto le loro intenzioni e tentai una reazione, ma il vampiro che mi aveva parlato fino a quel momento, mi fece cenno di non fare resistenza. Non so perché ma non mi opposi.  Mi sentivo un perfetto cretino. Una volta eseguito l’ordine, quello alto assieme al ragazzino, mi pare di aver capito si chiamasse Alec, con un inchino si congedarono.

Felix, il terzo e, di sicuro, il più viscido, almeno a mio avviso, restò.

-Mio signore.- e si mise in attesa.


- Felix ora tu farai strada al Lican e lo accompagnerai alla camera dove sta l’umana..quanto a Cullen..- si voltò verso di me e mi disse- Lican  riusciresti a trasportare il vampiro?

Mi alzai a fatica, ma ero certo di poter sorreggere Edward, tanto più che avevo capito bene che in caso io non ci fossi riuscito lo avrebbero lasciato a terra agonizzante fino a quando non si fosse ripreso da solo..per loro era ormai un qualcosa di indesiderato e sporco. Meno di un oggetto, e la cosa non poteva che farmi rabbrividire.


Ora capivo cosa aveva cercato di dirmi Edward..i vampiri come lui e la sua famiglia,  non potevano essere liberi, con i Volturi.


-Ma mio signore..il Lican..non doveva essere tenuto nella gabbia approntata nel cortile..mi pareva di aver capito..


-Le cose sono cambiate Felix..Avremo comunque modo di studiare il Lican..


                                                                 *******
Mi sveglia sola, avevo avuto un incubo, come una premonizione, anche se se non lo ricordavo.  Tutto, nella camera,  era immobile e freddo e non c’era la minima traccia di Edward. Lo chiamai, ma nessuno mi rispose. Cercai a tastoni l’interruttore e alla fine, non senza difficoltà, lo trovai.

-    Edward? Edward..

Una lieve nota di panico si impadronì di me.

Poi, prima ancora che il panico potesse toccarmi davvero o che potessi tentare di capire, vidi la porta che si apriva e la sagoma di Jake che sorreggeva Edward, farsi largo ed entrare.

-    Jake?! Edward..cosa è accaduto a Edward? Jake..non capisco..

-    Bella, per favore aiutami a metterlo sul letto..

Non capivo realmente cosa fosse accaduto, ma feci esattamente ciò che mi stava dicendo il mio amico Lican. Quindi lo vidi, maestoso e imponente, nonostante lo spessore della sua pelle tradisse il fatto che doveva essere veramente molto vecchio.

-    Felix. Lasciaci ora.

-    Ma mio signore..

-    Felix..ritieni forse che io non possa difendermi da un Lican ferito, una ragazza indifesa e un vampiro privo di coscienza?

Il suo tono era maestoso e secco, non lasciava nessun tipo di dubbio o diritto di replica. Felix uscì dalla porta e il vampiro mi osservò curioso. Io, però,  non gli badai un granché, avevo troppo a cui pensare in quel momento. Jake non era in gran forma, ma le escoriazioni più superficiali, si stavano già rimarginando, mentre Edward..

-    Jake..perché non è cosciente? Cosa gli hanno fatto?

Poi mi rivolsi a lui, cercando di scuoterlo. – Edward..Edward, ti prego..apri gli occhi! Riprenditi..Non mi puoi lasciare..tu sei la mia forza, ricordi? Edward..-le mie parole vennero sommerse dalle lacrime..

Quindi notai la camicia strappata e vidi la carne bruciata all’altezza della spalla. Un’elegante, quanto macabra, V, spiccava sulla sua pelle bianca.

Non riuscii più a controllarmi e mi rivolsi a quel vampiro altezzoso e supponente che ancora mi osservava come per soppesare la mie reazioni.

-Cosa hai da guardare? Dimmelo..non vi bastava averci rapiti e sottratti alle nostre famiglie..- le lacrime si rifecero pressanti verso i miei occhi, ma io le ricacciai indietro - Avete costretto Edward ad accettare le vostre richieste..ma non era ancora abbastanza, vero? dovevate anche ferirlo..ma cosa avete al posto del cuore? Già dimenticavo che voi al posto del cuore avete una vecchia calza rinsecchita.. Bè ci vuole del coraggio a fare del male a qualcuno che, già sapete, non si ribellerà..ora non vi resta che colpire me..cosa aspetti allora Volturo..perché una cosa te la posso assicurare..tu non toccherai più Edward..

                                                       ******

Mi aspettavo che il Volturo, da un momento all’altro, reagisse e aggredisse Bella. Ero pronto ad ogni evenienza, non avrei potuto trasformami, ma almeno lo avrei tenuto lontano da lei. Ma  qualcosa mi diceva che il vampiro non avrebbe tentato nulla contro Bella, qualcosa che leggevo nei suoi occhi..Stupore? sorpresa? ma c’era anche dell’altro, rispetto, forse.

-..Non dici niente..non so quando potrò riuscire nel mio intento..ma qualunque cosa gli abbiate fatto, ve la farò pagare..

- Bells..calmati..dobbiamo pensare a Eddy. - le dissi cercando di restare calmo e di allontanarla dal vampiro -  Ora..a proposito, vampiro..- chiesi rivolgendomi a Marcus - come possiamo curare la ferita di Ed?

-Le ferite inferte col fuoco..- iniziò allora il vampiro – sono molto rischiose e indeboliscono il vampiro che ne è stato colpito fino a renderlo indifeso agli attacchi. Per questo motivo i miei simili sfregiati da voi Queilutes, non resistevano a lungo in cattività.  Edward, al momento, è in mano vostra..cercate di non esporlo a rischi inutili e, molto lentamente, ritornerà quello di sempre..

-Ma perché ha perso conoscenza e non accenna a riprendersi? – chiese Bella, alquanto spaventata.

Marcus le si avvicinò lentamente.- E’ così strano che un umano sia in pena per una creatura come noi..è veramente insolito..

-Fai un’ altro passo verso di lei, amico, e non farai più nessun tipo di congetture..o almeno..non finchè la tua testa non verrà riattaccata al corpo..

Il vampiro sibilò contro di me, ma non me ne curai. La sicurezza di Bells era la cosa principale, se Edward lo avesse visto così vicino a lei..non volevo pensarci..

-Ora che ho risposto alle vostre domande,vorrei poter farvene qualcuna anche io..- chiese educato il vampiro, rivolgendosi principalmente a Bella.

Isabella Swan, si andò a sedere accanto a Edward e iniziò ad accarezzargli una mano,quasi come un riflesso incondizionato, ma alla fine, con voce ferma, rispose – Spara.

-Cosa provi esattamente per Cullen? Voglio dire, per lui sei la sua cantante, e per un vampiro..

Lei non gli lasciò terminare la frase.

-Cosa vuole sapere esattamente? – chiese ironica- Vorrebbe che le dicessi che vivo nel terrore quando gli sono accanto? Che temo, da un momento all’altro, che possa dissanguarmi? Non è così. Il mio terrore più grande è  che gli possa accadere qualcosa di brutto.. Non posso pensare di restare separata da lui per molto tempo, perché questa lontananza mi farebbe stare troppo male. Non posso spiegarlo diversamente..ma è come se mancasse una parte di me..

Isabella tacque un secondo e il vampiro non si mosse di un millimetro.

-..Se ho temuto, in qualche occasione,  che lui potesse farmi del male, è stato molto prima di conoscerlo..mi è bastato guardarlo negli occhi per capire..a entrambi è bastato guardarsi negli occhi per comprendere la realtà..anche se non è stato per niente facile accettarla..

Quelle parole erano per me come vere stilettate al cuore, ma le cose stavano così. Strinsi i denti.

- Tu lo ami, dunque..- proruppe il vampiro, che era quasi sbiancato ancora.

Bella lo guardò diritto negli occhi sfidandolo.- E quindi?

Marcus rimase in silenzio ancora per un attimo, poi si avvicinò ancora d qualche passo. - Quindi mia cara Isabella, o Aro ha sottovalutato  la situazione in maniera allarmante, oppure..

Non terminò la frase, anzi fu a quel punto che fece per andarsene, quando tornò sui suoi passi e si rivolse a me.

-Vedrò di farvi avere del sangue umano..e del cibo per voi..

La mia espressione lo fece rettificare la frase.

-Naturalmente farò in modo che nessun essere umano sia toccato, a Carlisle devo almeno questo,  quindi contatterò subito una banca del sangue..ma  per voi ci sarà il compito più arduo, dovrete convincerlo a nutrirsi..

-Lo costringerò io stesso,  se sarà necessario..- aggiunsi deciso.

Marcus annuì poi, prima di congedarsi.- Si riprenderà tra qualche ora. Lo shock deve essere stato forte..Isabella..ti affido la sua vita, da quello che ho sentito, non avrei potuto fare scelta migliore..

Mi fece un veloce cenno di saluto e uscì.

La porta si richiuse alle sue spalle e noi restammo in silenzio, ognuno perso nelle sue considerazioni.

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Recensioni:
Ok, scusate..il mega ritardo ma sono stata colpita dall'influenza e la scorsa settimana..non ero in condizione..ora passo alle recensini:
Rebecca73: per Aro in omogenizzato..ci sto pensando..per salvare Eddy..ci stiamo arrivando..si capisce dal capitolo? ciaoo e grazie per il fatto che continui a seguire..
Hle.Y: Grazie..grazie davvero..sono mollto commossa...se ti interssa ne ho anche un altra in via di sviluppo..cioè" gli Anni", se hai tempo di dargli una scorsa..mi saprai dire..ciaooo
Eliza 1755: risolverò tutto..in un modo o nell'altro..ma credo che Aro..non farà una bella fine..
Lisa76:Ciao!!! bello che anche tu non abbia perso la speranza di leggere qualche aggiornamento..sono lentissima..spero che il capitolo ti piaccia..e ..si, Aro è stronzo!!!!
Arnald: lo so...sono irrecuperabile..prò dai mi sto facendo perdonare..o almeno ce la sto mettendo tutta.. fammi sapere cosa ne pensi, lo sai che ci  tengo!! ciaoooo
Scusatre se ho dimenticato di commentare quel del capitolo precedente, ma sono perennemente di corsa... a presto..anche con " Gli Anni" per chi segue anche quella...ciao Baci Ale

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Capitolo 65
*** 65 ***


65- leggende 65
Passammo le ore successive aspettando che Edward riprendesse conoscenza. Furono ore interminabili. Alla fine, colti da sconforto e per ingannare la stanchezza, ci eravamo messi a giocare con un mazzo di carte trovate, per puro caso, dentro a uno dei mobili antichi che incorniciavano la stanza.

-Carta?

-Due. Andiamo Jake..dimmi cos’ hai in mano..

-Non mi avrai mai brunetta..- sorrise sornione il mio amico lupo.

Gettai un’occhiata veloce verso il letto. Edward pareva che dormisse, ma la cosa, per quanto potesse sembrare normale, trattandosi di un vampiro, era allarmante.

-Bells?! Datti una mossa..dai..se no crollo dal sonno..

-Riposati allora..io resterò ancora per un po’sveglia..quando Edward si sveglierà voglio essere accanto a lui..

-Bè non ci guadagnerà un granchè se non ci reggeremo in piedi ..anzi ho un’idea, vatti a sdraiare accanto a lui..quando si riprenderà, sarai la prima a saperlo..

-Ma Jacob..tu dove dormirai?

-Io? Mi piazzo sul quel meraviglioso divano con quella incantevole coperta laggiù..- mi rispose indicando una trapunta viola che pareva abbandonata su una sedia.

Sapevo cosa stava cercando di fare Jake e lo abbracciai.

-Bella..calma..rilassati e cerca, per quanto possibile,  di dormire almeno qualche ora..

Le lacrime inondarono i miei occhi e la mia voce non riuscì a farsi strada fuori dalle mie labbra. Avevo paura, e non sapevo davvero, come ne saremmo potuti uscire.

-Bells..ce la caveremo..Edward si riprenderà presto e noi, insieme, elaboreremo un piano per andarcene..e poi non dobbiamo dimenticare la nostra squadra di casa..Quel diavolo di Mike, avrà già preparato un piano elaboratissimo e geniale..quasi come quello  delle sacche di sangue in congelatore..

La battuta di Jake mi fece sorridere. In fondo nessuno di noi avrebbe mai creduto Mike capace di una qualche incursione nel quartier generale dei Volturi, ma la cosa sebbene incredibile, aveva avuto l’effetto sperato.  Mi calmai.

-Buona notte Jake.

- Notte Bells..

Mi accomodai accanto al mio dolce angelo e, inaspettatamente, fui ben presto in balia del sonno.
                                                              *********

   Mi trovavo in un luogo oscuro e freddo. Cercavo di chiedere aiuto, ma nessuno pareva sentirmi, quindi iniziai a correre, disperato, in una direzione qualsiasi. Poi, poi fu come se una bolla di sapone, che non sapevo di avere attorno, si fosse rotta con un sonoro schiocco,  ed io riemersi dall’oblio in cui mi trovavo. Presi una profonda boccata d’aria e mi svegliai.
Ma la domanda era,  avevo realmente dormito?

Mi guardai intorno. La stanza era buia e non si avvertiva altro che il respiro tranquillo di due persone. Una delle due, l’avrei riconosciuta fra mille, era Bella che, compresi in fretta, si trovava accanto a me, avvolta in un panno pesante.

Ma chi era l’altra persona? Mi immobolizzai e provai a carpirne i pensieri..

Non era un vampiro, poi mi arrivò l’odore famigliare, quanto fastdioso di Jacob Black e mi rilassai.

-Quindi non ci hanno separato..- pensai in un attimo.

Fu a quel punto che focalizzai me stesso al dolore bruciante che provavao al più piccolo movimento della spalla. Ricordai così tutto ciò che era avvenuto nella sala del trono di Aro.

Quel figlio illegittimo di una strega mi aveva fatto quello che nemmeno i Lican si azzardavano più a fare. Marchiare un vampiro poteva portare anche alla morte dello sveturato. Ricordavo ancora ciò che Carlisle mi aveva detto al riguardo.

-Bastardo..- dissi a mezza voce, pensando ad Aro.

Fu a quel punto che senti un lieve rumore e vidi Jake accanto a me.

-Ed, amico, come va?

Non feci in tempo a fare segno a Jacob di fare più piano per non svegliare Bella, che lei era già occhi negli occhi con me.

-Scusa! – disse il lupo, capendo la situazione al volo.

Scossi il capo. –Non fa niente!A proposito da quanto non dormite, voi due? Avete delle facce!

-Senti chi parla..- proruppe il lupo. Fu in quell’istante che guardai Bella che non riusciva più  a trattenere le lacrime.

La invitai ad avvicinarsi. Fu allora che iniziò a singhiozzare disperata.- - Oh..E..dward..

-Shhhh..Rilassati..sto bene, davvero..a dispetto di ciò che può sembrare, sto bene..Ora non mi resta che rimettermi in piedi e...

-Prima di alzarti da lì, bevi questo.

Nessuno si era accorto, dato il momento, che Marcus era appena entrato nella stanza e ci osservava da una certa distanza, divertito.

Tentai di rialzarmi, ma il dolore alla spalla me lo impedì.

-    E’ inutile che ci provi, Edward! – mi avvertì il vampiro.- Il marchio ti  ha inevitabilmente debilitato e ci vorrà un po’ prima che tu possa..

Vidi  Jacob irrigidirsi e seguire i movimenti di Marcus passo, passo. Sapevo che in caso di bisogno, se Bella si fosse trovata in pericolo, avrei potuto contare su di lui.

-Cos’è quella roba? – chiese il Lican prima che io potessi parlare.

-Sangue. – risposi per il Volturo. – A giudicare dall’odore, è umano..cosa credi che mi porterebbe ad accettare di nutrirmene?

Marcus sorrise. – Principalmente per il fatto che se vuoi rimetterti in forze, ti servirà  molto di più che di quello animale, in seconda battuta, questo sangue viene da una banca del sangue di donatori consenzienti, quindi nessuno potrà accusarti di aver torto il capello a una mosca e la tua coscienza potrà dormire sonni tranquilli..

-Terzo..- aggiunse dopo una breve pausa – Aro arriverà fra non molto e ti imporrà una serie di regole che non ti piaceranno quindi, immagino, che ti potrebbe fare piacere riuscire almeno a reggerti sulle tue gambe..

- Perché mai, tu, ci dovresti voler aiutare, Marcus?

Il vampiro sorrise placidamente, poi dopo averci riflettuto, parlò di nuovo.

-Leggi pure nella mia mente, Edward! Non vi troverai traccia di inganni..La verità è che avverto fra te e l’umana un legame più forte di quello che Aro sospetta  e so che, se la leggenda dovesse dimostrarsi autentica,  le leggi imposte dai Volturi, non avrebbero più nessun utilizzo, al suo compimento!

-Cosa vuol dire, esattamente? – chiese timidamente Jacob a quel punto.

Districavo i fili dei  pensieri di Marcus molto più in fretta di quanto lui riuscisse a formularli, quindi ero già a conoscenza di molti più particolari rispetto ai miei compagni, perciò decisi di interrompere il vampiro e tentare di spiegare anche a loro.

-..Parla della profezia dei Queilutes. – dissi rivolgendomi prima a Jake, poi, cercando Bella.-  ..Del fatto che l’ordine precostituito dai Volturi, sarebbe destinato a finire, eclissato da un nuovo ordine  che punirà i malvagi e amministrerà la giustizia in maniera più equa. – Mi bloccai assorto nei miei pensieri.

-Si parla di un nuovo modo di esistere- mi  rivolsi quindi al vegliardo vampiro - .. questo  poteva forse  essere prima..prima che i Volturi rivelassero al mondo dell’esitenza dei vampiri..prima che imponessero il loro giogo sugli esseri umani, ma ora?! Che senso avrebbe? E perché me lo dici proprio tu? Quando tu stesso sei uno dei fautori di questo stato di cose..- terminai caustico.

Marcus scosse la testa, la sua tristezza innata parve quasi accentuarsi.
– E’ vero, Cullen! Io meglio di chiunque altro conosco i dettagli della brama di potere di Aro e Caius, ma non per questo mi puoi accumunare a loro in ogni parte del loro operato. Ora, se io potessi spiegarti..ma non adesso. Aro sta venendo qui con le sue guardie..bevi questo e cerca, per quanto ti è possibile, di mostrarti docile al suo cospetto. Verrà il momento della tua vendetta, ma se muori oggi, nulla sarà valso il sacrificio di chi voleva che la profezia si compisse.

Detto questo, Marcus, dopo avermi lasciato in una mano un bicchiere dal contenuto inequivocabile, uscì dalla stanza.

-Wow. Fa quasi paura. Ma ce le ha le gambe o fluttua per le varie stanze senza meta?

Bella sorrise. In effetti la lunga tunica del vampiro, unito al suo incedere maestoso, non faceva ben sperare sul fatto che possedesse davvero delle gambe, ma non era l’argomento in discussione al momento.

-    Voi che dite? - Chiesi ai miei due compagni.- Cosa mi consigliate di fare?

-Per quanto l’idea che tu beva del sangue umano non mi faccia impazzire, e mi  provochi anche un tantino di ribrezzo,  forse dovresti fare come ha detto quell’entità vampiresca- buona o cattiva che sia-  e rimetterti in piedi. Quello che hai passato non è proprio una passeggiata, e se ci dovesse essere qualche problema, preferirei averti al mio fianco in forma, consideratemi un pratico, ma la vedo così!

-Bella?

Lei apparve dapprima titubante, poi, dopo avermi lanciato uno sguardo preoccupato. – Ma come facciamo a sapere che quella cosa – mio Dio, non riusciva nemmeno a pronunciarne il nome!- non è avvelenata o simili?

Tipico di Bella, preocuparsi subito per la mia incolumità, senza pensare mai alla sua persona, che al momento era la più fragile, considerando che eravamo nel covo di vampiri sanguinari.

Le sorrisi. – Ok. Prima di tutto, ti posso garantire che non è san..- ma mi fermai, il suo colorito fu, più che mai, un avvertimento eloquente- ..avvelenato. Ne avvertirei l’odore, per noi è pura linfa vitale, saprei riconoscere se qualcosa vi fosse stata mescolata assieme! La questione è un’ altra. Il sangue umano farà cambiare in fretta il colore dei miei occhi , che somiglieranno a quelli dei Volturi, poi anche se dubito che potrebbe avvenre nel mio caso, per i vampiri il…umano..scatena una sorta di frenesia..non vorrei che doveste difendervi anche da me..- mentre pronunciavo queste parole, mi rivolsi per lo più a Bella.
Mi sarei ucciso piuttosto di farle del male, ma volevo che anche lei sapesse che razza di mostro avrei potuto diventare. Fu a quel punto che Jake, mi diede una pacca sulla spalla.

-Dubito che tu vorresti, consapevolmente, succhiare il mio sangue, non credo ne saresti capace,  nemmeno se fossero anni che non ti nutri..- disse Jacob  facendomi l’occhiolino e stemperando così la tensione.- E per quello che riguarda Bells..parliamoci chiaro, Cullen – si fece serio - ..Ho visto come la guardi..ti faresti abbattere piuttosto che farle del male..e nel caso in cui dovesse accadere, per un aiutino, sai che puoi sempre contare su di me!

-Grazie, Jacob! Ora sono più sollevato!- risposi ironico. – Bella?

- Bevi quella roba..così almeno eviterò di stare male!

Trangugiai il sangue che Marcus mi aveva portato in fretta e mi sentii subito rinfrancato. Il gusto del sangue umano era esattamente come lo ricordavo, ma la mia coscienza iniziò a prudermi. Mi ero ripromesso che non avrei più assaggiato nulla del genere e invece..,ma non ebbi il tempo di rammaricarmene troppo.

In quel momento Aro, con tutta la sua guardia, entrò nella stanza.

-    Già in piedi! Bene! Molto bene! Ciò significa che le tue capacità di recupero sono buone!


Odiavo quel vampiro. Odiavo il modo che aveva di sorridere, giurai che gli avrei strappato quel ghigno dalla faccia, per vendicarmi di tutto ciò che aveva fatto, ivi compreso avermi costretto a farmi bere nuovamaente, del sangue umano. Ma non era il momento, Marcus aveva ragione. Avrei dovuto attendere il momento più propizio.

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Recensioni
REBECCA 73::  Grazie, in fondo loro due hanno, Jake ed Edward, hanno in queata storia un obiettivi comune, quindi perchè non farla più semplice..l'unica domanda è...durerà? :)
ELIZA1755:  So di essere in mega ritardo ma rieccomi, in effetti Marcus potrebbe diventare un aiuto, solo che non si conoscono ancora i motiv che lo muovono..chissà?!
LISA 76: soero di aver risposto alla tua domanda., Mi scuso per l'attesa e cercherò di esserci di più.!
Grazie a tutti coloro che mi seguono ancora, davvero, sono commossa! ciao Ale

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Capitolo 66
*** 66- Leggende ***


66- leggende 66

-Vedo che sei già in piedi. Bene, molto bene.

Mi reggevo appena sulle gambe e mi sentivo tutt’altro che bene, ma, nonostante tutto, lo fissai negli occhi, come a sfidarlo.

-Vedo che Marcus è riuscito a farti trangugiare un po’ della nostra ambrosia, sono molto colpito dal fatto che tu abbia accettato..

-Vai al punto, Aro! – risposi sprezzante, senza abbassare lo sguardo.

-Alec? controlla la ferita del ragazzo e riferisci.

Alec si avvicinò a me e io cercai di non indietreggiare. Non gli avrei mostrato il minimo cenno di paura, anche se nel profondo sentivo tutt’altro.

-Il marchio non ha intaccato i tessuti intorno, sopravvivrà..

-Eccellente, - sentii sussurrare a Aro, mentre Alec tornava al suo posto.- Ora discuteremo delle regole della casa, ragazzino..

Lanciai uno sguardo a Bella, per cercare di infonderle un po’ di coraggio che forse, in quel momento mancava a entrambi, mentre Jake pareva il più rilassato, pur risentendo dell’ambiente ostile.


                                                                                 **********

-Non possiamo restare con le mani in mano..- proruppe Alice-  Non riesco a vederli a causa della presenza di Jacob, ma so per certo che è successo qualcosa a Edward. Non chiedetemi il perché, ma so che è così..

-Calma Alice! Sei riuscita a farti assegnare Mike? Non vorrei che finisse in mano di quei sanguinari dei Volturi.

-E’ stata la  prima cosa che ho fatto. Mike è letteralmente terrorizzato.Anche Jessica, Angela e Erik sono in salvo, ma non ho potuto fare molto altro, purtoppo..-aggiunse Alice con un filo di voce, mentre Jasper l’abbracciava comprensivo.

-Prima che mi facciate qualunque obiezione, domani, io ed Esme partiremo per Volterra..

Il disappunto dei ragazzi fu più che intuibile, ma li zittii in fretta.- Calma. Lasciatemi finire. Aro ha fatto iurruzzione al villaggio e ha fatto prigionieri uomini e lupi ma, tecnicamente, non avrebbe avuto giurisdizione sui vampiri, quindi Edward ..

-Non passerà Carlisle. Edward ha aiutato i lupi e ha protetto Bella, questo mi suona molto come alto tradimento..- rispose asciutto Jasper che, fino a quel momento si era tenuto in disparte.

-Lo so Jasper, ma Edward è innamorato di lei, anzi per Edward, Isabella è la sua cantante, e questo è un fatto. Aro dovrà tenerne conto, per forza!

-O lo userà a suo vantaggio..Edward farà qualunque cosa per protegere Bella, Aro lo sa, ed anche questo è un fatto..- aggiunse, glaciale e perentorio, Jazz.

-Cosa proponi?- chiese pratico il dottor Cullen.

-Ho un piano, ma occorre che anche i lupi siano della partita..

-Non qui- li ammonì Alice poi, così come era arrivata, andò verso la porta

                                                      *******

L’aria era pesante, lo si poteva evincere da svariati fattori.  Demetri e Felix si erano disposti ai lati del loro signore, mentre altre due guardie avevano preso posto accanto a Bella e Jacob. Io ero al centro della stanza e osservavo preoccupato la scena, con un Alec divertito, a pochi passi da me.

-Ora giovane Cullen, discuteremo con calma le nuove regole di comportamento a cui ti atterrai scrupolosamente..

Alec era sempre più divertito, mentre Demetri e Felix si scambiarono uno sguardo compiaciuto, molto eloquente. 

-..Il tuo rango nella nostra società, - iniziò Aro solenne -  E’da considerarsi, dal momento in cui sei stato marchiato, pari a quello di un servo, ragion per cui, tutti i tuoi diritti risultano azzerati. Nessuno dei presenti in questa congregazione si rivolgerà più a te come un suo pari. Ti verranno solo impartiti ordini, ai quali dovrai obbedire senza fiatare. Sono stato abbastanza chiaro?

-Si signore.- risposi con un filo di voce, anche se dentro di me qualcosa scalpitava e lo avrebbe aggredito molto volentieri. Non amavo la violenza, e soprattutto verso un mio simile, essa non era accettabile, ma per Aro e la sua banda di sanguinari, avrei fatto un eccezione.

Aro sorrise beffardo alla mia sottomessa risposta.Sapeva che il rogo ardeva sotto la cenere, sapeva che al minimo ritorno di fiamma, il fuoco della mia rabbia sarebbe divampato nuovamente.

-Bene. Vedo che il tuo autocontrollo, mio giovane Cullen, è notevolmente migliorato dall’ultima volta che ci siamo visti. Se avessi saputo che bastava marchiarti per avere la tua attenzione, lo avrei fatto molto prima..

Mi stava sfidando.
Io sapevo che lo stava facendo e tutto per farmi commettere un passo falso, a quel punto avrebbe avuto la scusa per...Dio solo sa cosa.Ma la mia priorità ora era Lei, non avevo altro pensiero e altri obiettivi. Se il mondo fosse finito domani, se il sole si fosse spento, se il genere umano si fosse estinto, Lei sarebbe sopravvissuta, era l’unica cosa che contava al momento.

Avvertii distintamente i pensieri di Jacob vicino a me. Lo voleva morto, quasi con la stessa intensità, ma ci intendemmo al volo. Jacob mi sorrise beffardo, Aro non lo sapeva ancora, ma avevo un valido alleato contro di lui.

Lo sguardo del mio amico Lican non sfuggì di certo al Volturo, tanto che Demetri lo colpì alle spalle. Sentii Bella urlare per lo spavento, ma ad una mia occhiata si zittì in fretta.

-Non ora piccola..Siamo più forti di loro..

-E ora veniamo alle disposizioni più pratiche, schiavi..Per quello che riguarda l’Animale,- si rivolse sprezzante, verso Jacob – esso sarà tenuto sotto chiave, almeno fino a che non ci avrà dimostrato di sapersi comportare in maniera civile. Poi vedremo..

Bella  rivolse a Jacob uno sguardo pieno di ansia, ma Jake le rivolse un mezzo sorriso, mascherando molto bene i suoi pensieri. Anche di questo lo avrei dovuto ringraziare, quindi Aro si rivolse al mio angelo.

-Isabella, mia cara, tu non sarai marchiata, ma solo perché spero che un giorno, tu possa diventare una di noi..

A quella frase un mio ringhio cupo fece capolino nella sala.

-..Lei sarà sotto la mia custodia, Aro. Con me non correrari il rischio che qualcuno perda il controllo. O non sono più degno della fiducia di questo Consiglio?

-Ma certo, Marcus.Nessuno mette in dubbio i tuoi meriti davanti a quest’assemblea.- disse Aro piccato. – Ora per quello che riguarda il nostro giovane e irruento nuovo acquisto- disse osservando me con insistenza- Jane, mia cara, cosa ne diresti di avere un servo un po’ più resistente?

-Oh si, signore. Sono certa che saprò insegnargli a comportarsi..

- Ma prima, Jane, devi permettermi di rimettere in piedi il giovane Cullen..Non appena avà riacquistato un poco di forze, sarà mia premura consegnarlo a te, ma non prima..- aggiunse Marcus interrompendo la piccola arpia.

Jacob venne separato da noi e portato via. Notai Isabella che tratteneva a stento le lacrime, ma non potevo aiutarla, perché fui allontanato in malo modo da Demetri che mi avvicinò a Jane.

-Mi divertirò un mondo con te, Principino..Sono molte le cose che dovrai imparare, rimettiti in piedi e vedrai..- mi sussrrò quella piccola carogna bionda, mentre Demetri mi sorreggeva e mi costringeva a seguire la via che avevano appena preso Marcus e la mia Bella.

Una volta soli nello studio di Marcus mi appoggiai allo stipite della porta. Non mi reggevo più sulle gambe e non avrei potuto sopportare ancora a lungo.

-Edward, aspetta, ti aiuto..

-Grazie Bella.- le rivolsi un sorriso tirato. Si stava dimostrando molto forte, ma potevo solo provare a immaginare l’ansia che stava provando in questo momento.- Perché ci stai aiutando Marcus?

-Non ora giovane Cullen. Seguitemi.- disse il vapiro mentre apriva un passaggio dietro un arazzo, facendoci strada.

                                                             ************

La stanza che trovammo alla fine del tunnel era ariosa e ampia. Grandi finestre a volta adornavano una sorta di giardino pensile a cui si accedeva da un maestoso patio. Marcus attraversò la stanza e arrivò al giardino poi, dopo averlo superato, girò verso destra e aprì una porticina attigua. Quello che trovammo oltre quella porta, fu una vera sorpresa.

Era una specie di appartamento, ma non aveva il carattere anonimo e freddo di tutte le stanze che avevo potuto sbirciare fino a quel momento lì a Volterra, quella camera, al contrario,  aveva cuore.

-Dove siamo? – chiese Edward teso.

- Questa è la stanza dell’unica donna che ho mai amato, l’unica persona che abbia mai scalfito il mio cuore di pietra e ghiaccio, la sola persona che avrei voluto saper proteggere davvero..immagino che tu sappia che cosa significhi provare queste cose, non è vero Cullen?

Edward ringhò contro Marcus, ma il vecchio vampiro non fece segno di accorgersene.

-    Dov’è lei, ora? – domandai senza prima riflettere.Mi accorsi troppo tardi dell’espressione sofferente del vampiro e della smorfia che fece Edward.

-    Subito al punto, piccola umana..bè lei era tutto per me, la mia stessa esistenza dipendeva da lei e, insipiegabilemente, sembrava condividere i miei stessi sentimenti..sembra passato così poco tempo..

-    Invece sono passati quasi duecento anni, Marcus..e tu ti sei fidato di Aro..

                            ********

Marcus ci sorrise enigmatico. Conoscevo abbastanza Isabella da sapere che avrebbe voluto saperne di più, ma il vampiro cambiò repentinamente discorso.

-Fra qualche minuto vi manderò qualcosa da mettere sotto i denti..- quindi si corresse- naturalmente, non in senso letterale, mio giovane vampiro. A te farò arrivare qualche sacca di sangue che spero non sarai così stupido e scortese da rifiutare..

-Così sarò consegnato prima alle cure di Jane. Devi essere molto fiero di questa decisone..- lo stuzzicai.

Fu allora che venni afferrato per il collo e sbattuto contro il muro. Sentivo a malapena le grida di Bella che lo pregava di lasciarmi, ma non riuscivo a reagire. Le mie forze erano svanite. Fu a quel punto che lo sentii sussurrare al mio orecchio.

-E’ vero, non sono fiero di come sono andate le cose,  ma non è stata  certo una mia decisione. E comunque se Lei avesse bisogno di aiuto chi la proteggerà,  se tu ti ostini a non voler placare la tua sete e rimetterti in forze?

La presa d’acciaio del vecchio vampiro si allentò fino  a scomparire e io scivolai a terra. Avevo capito ciò che mi aveva dimostrato con tanta irruenza, Bella era una mia responsabilità, non potevo permettere di essere io stesso in balia degli eventi.

Marcus annuì calmo.- Un’altra cosa. Tuo padre Carlisle e tua madre stanno venendo qui..

-No. Perché?

- Vogliono accertarsi delle vostre condizioni..e io vorrei davvero che il dottore ti desse un’occhiata..

Detto questo Marcus chiuse a chiave la porta della camera e il buio calò su di noi. Ero svuotato, fu Bella che mi riscosse.

Si mosse veloce nell’appartamento e accese un paio di candele, quindi mi raggiunse e mi aiutò a raggiungere il letto. Ad un tratto fece la sua comparsa un servo, era un umano, un ragazzetto di circa quattordici anni, ma non mi considerò neppure, rivolgendosi soltanto a Bella.

-Questo è il vostro pasto, Signorina.Spero che sia di vostro gradimento E qui ci sono alcune sacche di sangue. .che mi hanno ordinato di portarvi..- aggiunse lanciandomi un occhiata preoccupata.

-Grazie mille, - ringraziò lei gentile.- Come ti chiami?

- Il mio nome?

-Sì..

-Il mio nome è Samuel, Madonna.

-Grazie Samuel..potrei chiederti un favore?

Il ragazzino deglutì rumorosamente, innervosito più dalla mia presenza che da altro, ma le fece cenno di continuare.

-C’è un mio amico che è stato portato via e rinchiuso qui da qualche parte..potresti farmi sapere come sta?

 Il ragazzino fece un cenno, ma non avrei saputo dire s e fosse di assenso e riprese la porta.

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Lo so..lo so..non ho nemmeno una scusa plausibile..a parte un pò di pensieri personali e il lavoro,,sono sempre là...ma so che volevate il capitolo..ci tenevo a farvelo leggere..tra l'altro era pronto già da un pò.., quindi non uccidetemi, ok..se non altro per farmi andare avanti :)
ora recensioni:
Rebecca 73: lo so che le cose si complicano..ma spero di uscirne..in effetti hai perfettamente ragione, Aro è un pazzo!
Lisa76:  le macchinazioni stanno prnedendo forma..ma ora sono più curiosa di sviluppare il piano di Carlisle e Jazz...
LadySile: Per me Bella sta solo cercando di non pensare, ce ne sono un pò troppe al momento..ma al momento la sua priorità deve essere Edward..
Eliza 1755: per ora ti esposto un pò delle macchinazione di Aro..staremo a vedere il resto..non ho ancora le idee ben chiare...
Arnald: Carissima! Lo so che mi faccio viva ogni morte di papa..ma ti posso assicurare che non è per mia volontà..spero che il capitolo ti sia piaciuto! ciaoo

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Capitolo 67
*** 67 ***


Leggende - 67 67
Ci rifocillammo in fretta e Bella non volle sentire ragioni riguardo al sangue.
Nonostante fosse umano, anche se speravo ardentemente provenisse davvero da una banca del sangue, Bella fu irremovibile sul fatto che avrei dovuto finirlo. Lo trangugiai in fretta, anche perché temevo che a quella vista lei stesse davvero male.

-Non guardarmi. – la pregai alla fine.- I miei occhi devono essere ormai rossi come quelli di questi assassini..domani mattina, con l’arrivo del giorno, sarai terrorizzata da me..

Bella si avvicinò di più e mi accarezzò una guancia.
– Credi davvero che tu potresti spaventarmi? Edward per me non conta il tuo aspetto, conta solo quello che c’è nella tua anima e nel tuo cuore..e ora non iniziare con la storia che i vampiri non hanno un anima..perchè sai già che non ci credo..

La strinsi a me e le diedi un bacio sulla testa.
 Mi sentivo più in forze, probabilmente il sangue ingerito stava realmente facendo l’effetto sperato. Bella restò in silenzio per qualche tempo, tanto che credetti che si fosse addormentata, quando alla fine mi chiese.

-Secondo te che fine hanno fatto gli altri? Voglio dire..so che ci sono state parecchie vittime, ma per quello che riguarda Seth, Mike e..credi..- un singhiozzo le smorzò la voce.

-Bella, calmati. Sono sicuro che Mike è vivo.. e sono certo che Alice lo ha messo in salvo non appena le acque si sono calmate, quanto a Seth..era vivo, l’ultima volta che l’ho visto..

Cercai di tranquillizzarla come meglio potevo, poi finalmente si arrese al sonno. Marcus aveva ragione, lei era la sola cosa per cui avrei lottato e l’unico motivo per cui avevo tradito il mio retaggio cibandomi del sangue umano.
L’alba arrivò fin troppo in fretta e verso le sei del mattino vidi ricomparire Samuel con la colazione per Bella e della nuova ambrosia per me. Non credevo di averne ancora bisogno, ma alla vista di quello che portava il ragazzino, mi sentii di nuovo assetato.

Bella dormiva ancora, quindi per non svegliarla andai io incontro al ragazzino spaurito. Mi reggevo sulle mie gambe, ma il passo era ancora piuttosto malfermo.

-Grazie.- gli dissi muovendomi in modo lento e mantenenedo una distanza di sicurezza che lo avrebbe tranquillizzato. – Samuel, giusto?

-S..si..Tu sei uno di loro, vero?

-Un vampiro? Si Samuel, sono un vampiro..ma non sono uno di loro..

-Hai gli occhi dello stesso colore di quelli là fuori, però..

Mi sentii punto sul vivo da quella frase, ma fu il seguito che mi fece più male.

-Non la ucciderai, vero? – disse il ragazzino gracile guardando verso il letto in cui dormiva Bella.

Scossi il capo. – Mi lascerei abbattere immediatamente da te, al solo pensiero..- risposi triste senza pensare a chi avevo davanti.

-Sembri sincero, Vampiro..e il fatto che gli altri ti abbiano fatto del male, non fa che deporre a tuo favore..

-E’ molto tempo che sei prigioniero?- gli chiesi allora.

-Da quando sono nato, credo..non lo ricordo..

I pensieri di quel ragazzino erano alquanto frastornanti per la mia psiche. Era quasi un miracolo che fosse riuscito ad arrivare a quell’età in questo ambiente e il futuro, purtroppo,  non deponeva certo a suo favore..

-Ti fa male? – mi chiese timido alla fine, indicando la cicatrice dovuta alla bruciatura.

-Non fa così male ora, ma mi ha lasciato senza forze..-risposi sinceramente.

-Lo aveva detto anche la Signora..

-Che signora?- chiesi curioso e alquanto turbato.

-La mia ex padrona, quella a cui padron Marcus mi ha strappato qualche tempo fa..

-Jane..- rividi le immagini di puro terrore che il ragazzino mi stava trasmettendo suo malgardo e del tutto inconsapevolemente.

Samuel annuì.- Lei ha detto che ora sei suo..che ti saprà educare, ma che al momento sei troppo debole e che il marchio non ti permetterà più di essere perfettamente in salute..

Nonostante mi fossi imposto di restare impassibile, Samuel si accorse del moto di paura che mi percorse per un attimo.

-    Non temerla troppo..- disse il ragazzino pallido allungando una mano verso di me.- Il massimo che ti può fare è ucciderti..e la morte, almeno nel mio caso, sarebbe accolta come una liberazione..

Osservai il fanciullo più da vicino, anche se il suo fisico non poteva nascondere più di tredici o quattordici primavere, i suoi occhi erano opachi e spenti, come quelli di un vecchio che aveva visto troppo.

Non ebbi il coraggio di chiedergli nulla di più. Lui non poteva nemmeno immaginare quanta poca importanza avevo dato alla mia non vita fino al momento in cui avevo conosciuto Bella, ma ora tutto era cambiato.  Lei era riuscita a fare il miracolo che mio padre aspettava da quando mi aveva creato, salvandomi dalla spagnola. Bella mi aveva strappato dall’apatia di una non vita sempre uguale a se stessa, per portarmi verso altezze che nemmeno mi sarei mai sognato esistessero e lo aveva fatto accettandomi nella sua vita, nonostante io non fossi che una pietra, un essere immeritevole di tutto, finanche della stessa compassione.

-Quando lei si sveglierà..- mi destò dai miei pensieri la vocetta accesa di Samuel, - Dille che il suo amico, il lupo, sta bene. E’ tenuto in una gabbia nel cortile principale e non sembra passarsela troppo male..i vampiri che devono occuparsi di lui lo temono e Marcus ha dato precisi ordini che non gli sia fatto alcuno male..

-Grazie Samuel..

Mi fece un rapido cenno con la testa, poi sparì passando dalla porta che si richiuse dietro di lui con un tonfo.

-Cos’è stato? Edward?

-Tranquilla. Era solo Samuel..ci ha portato la colazione.

- Tu come stai?

-Rilassati Bella, sto decisamente meglio e se è vero che Carlisle sta arrivando, sono certo che mi rimetterà in piedi in fretta..

-Così ti porteranno da Lei..

- Bella..Samuel mi ha detto che ha visto Jake. Sta bene, e da quello che ho capito sta terrorizzando tutte le guardie dei Volturi. Non sanno con chi hanno a che fare e lo temono..è una buona notizia, non trovi?

Cercavo di cambiare discorso per non farle pensare troppo al momento in cui sarei stato strappato da lei, ma sapevamo entrambi che la cosa era inevitabile. Mi guardò triste e mi accarezzò una guancia.

-Guarda i tuoi occhi.., - cercò di sorridere mentre lo diceva- Non fai così paura Signor Cullen, occhi rossi o no..

-Davvero?- dissi piccato nell’animo e deciso a fargliela pagare.

-Non mi guardare così Edward..non avresti il coraggio di farlo..

-A no? Credi che sia troppo debole per farti il solletico? Non so..forse è il caso che provi..così potrò essere certo delle mie capacità..

Inseguirla per la stanza mi costò una certa fatica, ma la vidi un tantino più serena ed era la cosa a cui miravo in quel momento.

-Se non altro ti vedo meglio di quanto ho visto ieri sera.

La voce di Marcus riempì la stanza ed io istintivamente mi posi fra lui e Bella.

-Non essere ridicolo Cullen! Avrei potuto dissanguarla in un attimo ieri sera, quando non eri nemmeno in grado di stare in piedi..e poi, avete visite!

In quel momento la figura di Marcus scoprì i due vampiri di cui non avevao ancora sondato i pensieri. Non avrei mai creduto di rivederli, ma Carlisle ed Esme erano lì davanti a noi.

-Vi lascio. Carlisle, ricorda ciò che ci siamo detti..

Rimasi un po’ titubante alla loro apparizione, tanto che non sapevo davvero come avrei dovuto reagire, ero confuso, questo era certo, ma Esme, intuendo il mio stato d’animo, mi anticipò, venendomi incontro e abbracciandomi. Quell’abbraccio con la donna che mi aveva fatto da madre per più tempo di quanto avesse fatto la mia madre biologica, mi sciolse. Se avessi potuto avrei forse pianto, ma la mia emozione crebbe quando anche Carlisle che fino a quel momento era rimasto sulla soglia, si fece avanti .

-Edward..- continuava a dire mia madre.

Poi si era staccata da me ed era andata ad abbracciare Bella, che non riusciva più a trattenersi dal singhiozzare.

Carlisle sembrava confuso ma leggevo i suoi pensieri come su un foglio. – Sto bene. Nonostante tutto sto bene..

Le sue parole mi giunsero all’orecchio rotte, come se una profonda emozione lo stesse turbando
.- Posso darti un’occhiata? – chiese incerto, poiché sapevo che lui per primo non voleva vedere un tale scempio sulla pelle di suo figlio.

Mi andai a sedere sul letto e scoprii la schiena. Sulla spalla destra spiccava il marchio dei Volturi. Era meno pronunciato rispetto al primo momento in cui era stato fatto, ma era ben visibile. I margini sembravano puliti, segno che il fuoco non aveva  intaccato i tessuti intorno.

-Sembra che chiunque abbia fatto questa...cosa, sia stato attento, qualche secondo in più e non staremmo qui a parlare.- cominciò ad esaminare la ferita Carlisle. Sentivo le sue parole e lo ammiravo mentre menteneva quel tono distaccato e professionale che lo contraddistingueva, poiché sapevo cosa i suoi pensieri cercavano di nascondere.
Provava un pena infinita per me e tanta preoccupazione, ma cercava comunque di restare nel tono della sua veste professionale.

-Come stanno gli altri? E Mike? Seth?

-Stanno bene. – intervenne Esme, che non lasciava ancora la mano di Bella.- Mike e Seth sono a casa di Bella con i ragazzi.Emmett morde un po’ il freno ma anche lui deve restare tranquillo. Lui e Mike sembrano diventati amici..

-Carlisle, com’è la situazione?

-Abbiamo parlato molto..ma ora proprio non ho il tempo di raccontarti..- mi rispose mio padre eludendo la domanda e la mia curiosità- Forse più tardi..Marcus ha fatto bene a darti del sangue umano non appena ti è successo, credo che questo abbia velocizzato la tua ripresa..

-Carlisle..sarò consegnato a Jane..

-Lo so..e la cosa, credimi, non mi può far piacere..

-Mi vergogno ad ammetterlo, ma ..ho paura..forse realmente per la prima volta nella mia vita..

Carlisle mi guardò negli occhi e mi strinse forte la mano- Lo so Edward, lo so..ma devi essere forte per tutti e due. La cosa principale è che tu, lei- disse rivolgendosi a Isabella-  e Jake siate ancora vivi..poi abbiate fede..e questo messaggio viene direttamente da..Jasper..

L’ultima fase della conversazione si era svolta volutamente sotto voce, in modo che Bella non avrebbe potuto sentire, ma non capìì immediatamente cosa intendesse mio padre col discorso sul messaggio che veniva direttamente da Jasper..quando lo guardai in faccia e notai che mi fece l’occhiolino.

Un piano dunque? Mi attaccai a quella speranza con tutte le mie forze
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Recensioni.
 Prima di tutto volevo scusarmi con chiunque stia seguendo le mie storie, ma  dopo che di recente ho concluso una storia con quello che io consideravo il mio Edward Cullen e dopo sette anni..vi posso assicurare che è veramente dura, tanto che mai avrei creduto che sarei riuscita a riprendere in mano Efp,, non è facile.. E' quindi un brutto periodo e non ho idea se sia relamente passato, ma noto che scrivere mi fa bene, quindi, eccomi qui..perdonate se non sarò sempre presente..ci sono giornate buone e giornate molto meno..grazie a tutti.
LadySile: Per il piano di Jazz ci  vorrà un altro pò di tempo- devo in realtà ancora consultarmi con lui :) - ma arriverà..Edward è terrorizzato, ma aver rivisto i suoi credo lo abbia rincuorato e non poco..staremo a vedere le prox mosse...
Eliza1755: Spero di aver rincuorato il gruppo di chi sta seguendo ed anche te per ciò che sta accadendo a Jake, mi sa che il prox capitolo sarà più incetrato su di lui, comunque staremo a vedere cosa avrà da dire Carlisle a Edward..
Lisa76:per ciò che dici su Jane..direi che hai centrato il problema..sto tentando di mettere insieme un pò di idee, anche perchè non è così facile trovare sempre qualcosa di cattivo..lei è perfida, io no..quindi staremo a vedere cosa mi verrà in mente. Per il piano di Jasper..il prox capitolo credo vi piacerà, anche se devo ancora consultare il maggiore Witlock, come già accennato..
Baby2080:Grazie..e devi anche essere andata a scavare a fondo per trovatre questa storia, dato che è una vita che non aggiornavo..spero che il capitolo sia all'altezza,,
Arnald: Non sei pazza per il fatto che sei curiosa..sono solo io che sono da mesi imn " fuori fase" per questa storie..mi spiace di essere sparita, spero davvero di poter rimediare..

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Capitolo 68
*** 68 ***


leggende capitolo 68 68
Non mi ero mai trovato in una situazione tanto paradossale. Ero prigioniero di un gruppo di vampiri sanguinari che mi temevano e uno dei loro capi, per giunta, stava avvalorando tutte le loro paure più recondite per aiutare me.

Da pazzi.

E come se non bastasse, quando il dottor Cullen mi aveva fatto visita, mi sono trattenuto a stento dal cominciare a ridere. I Volturi che lo istruivano e sostenevano che  ero pericoloso e lui che, invece, insisteva sul fatto che gli avrei fatto nulla. Quel vampiro è una vera forza.

                                                           ******
-Tutto bene Jacob?

-Meglio di quanto potessi immaginare. Se volevano calmarmi col freddo, hanno sbagliato i loro conti..e per il vitto non mi posso lamentare..sempre meglio della cucina di mio padre..

Il dottore mi sorrise, ma pareva stanco. Per la seconda volta da quando lo avevo conosciuto, aveva lo sguardo di uno della sua età reale, non quella che dimostrava.

-Dottore..

-Eri con lui quando lo hanno preso per marchiarlo?

La domanda mi era arrivata a bruciapelo,tanto che rivolsi un’occhiata distratta verso Marcus che ci osservava dall’altra parte del cortile. Il suo volto era una maschera imperturbabile.

-Le ha raccontato proprio tutto..- dissi con un gesto indicando il vampiro.

-Sto per salire a visitarlo. Mi sarebbe utile sapere quanto tempo il.. ferro arroventato è rimasto a contatto con la pelle di..Edward..

Capivo che per lui fosse difficile parlare di certe cose, tanto più che aveva difeso Edward a spada tratta anche davanti al consiglio dei Queilutes e saperlo in quelle condizioni non era certo facile.

-Non più di una frazione di secondo..pensando che il fuoco è l’unica cosa che può uccidervi, non voglio nemmeno sapere  cosa deve avere provato Edward, ma se a può essere di conforto, non ha urlato..

-E’ davvero di ben poca consolazione, Jacob, ma capisco quello che vuoi fare e lo apprezzo..Se come dici non hanno infierito molto su di lui, forse i tessuti non sono stati intaccati..- disse più a se stesso che a me.

-Il bastardo che ha esaminato la ferita, ha detto proprio così, che la bruciatura non aveva intaccato i tessuti..
Carlisle annuì distratto, poi iniziò a medicarmi una piccola abrasione di cui ancora portavo qualche segno.- Non è necessario..sono abbastanza duro da..

-Non è per quello..tuo padre ti manda un messaggio..

-Billy?!- mi feci interessato.

-Dovrete resistere ancora un po’ di tempo qua dentro..la corte dei Volturi per il periodo estivo si sposta per una sorta di villeggiatura. Lì avremo la nostra vendetta..

-Quanto tempo? – sussurrai

-Siamo a marzo. Diciamo giugno inoltrato..Pensi di potercela fare?

Ci pensai per un secondo. Farcela era possibile, a meno che le condizioni di vita non peggiorassero. Ma il mio pensiero principale andava a Bells e Edward.

-Io non dovrei avere problemi, se le cose restano così..ma Bella e Eddy? Non so proprio come aiutarli a ..

-Di questo mi sto già occupando.- mi rispose il dottore accennando un sorriso stanco.- Tuo padre ti vuole molto bene Jake, nonostante tu non apprezzi molto la sua cucina..

Il vampiro a quel punto finì di medicarmi e mi lasciò avvicinandosi all’entrata della cella. Quello che mi aveva detto suonava tanto come un messaggio. Possibile che mio padre avesse accettato di parlare con un vampiro? Possibile che Carlisle avesse avuto l’opportunità di spiegare a Billy che non tutti loro erano come i Volturi? Ma soprattutto, avevano un piano? Chi c’era dietro di esso? Quando era stato orchestrato? E soprattutto come avevano eluso la stretta maglia di sorveglianza dei Volturi?
Ci sarei impazzito su queste domande, ma ora non avrei avuto la benché minima risposta.

                                                                     ----------------

-Buonasera a tutti e vi ringrazio per essere venuti. Non abbiamo molto tempo, quindi occorrerà fare in fretta..- la voce di Jasper era alta e chiara. L’autorità e il suo carisma non facevano sfigurare il militare che era stato tanto tempo prima, nonostante il suo abbigliamento, un paio di jeans strappati ad arte  e una maglietta vintage  color azzurro puffo, col ponte di Brooklin stampato in cima,  che lo sviliva  a semplice ragazzino dei giorni nostri. Era bello quanto  intrepido, o almeno era quello che stavo pensando mentre lo guardavo davanti a quella platea eterogenea e strana che si era venuta a creare nei pressi del nascondiglio di Queilutes sopravvissuti.

Billy Black era guardingo e il suo sguardo aveva un che di severo e attento. Non sapevo davvero cosa sarebbe potuto succedere durante questa riunione, in parte a causa del fatto che non riuscivo a vedere il futuro quando c’erano di mezzo i lupi, in parte, perché vedevo l’assemblea piuttosto ostile.

-Abbiamo subito un attacco veloce e potente. Non siamo riusciti a contrastare i nostri nemici – iniziò Jasper con la sua voce impostata. Per una frazione di secondo pensai a quanto fosse sexy, ma la voce di Billy Black che lo interrompeva mi riportò veloce alla realtà.

-Abbiamo subito? Succhia sangue non so se la cosa ti è sfuggita ma è il nostro sangue, quello della nostra gente che è stato versato, non il vostro..se di sangue possiamo parlare visto che siete come pietre.

Un brusio indistinto si levò dagli astanti.

-E sia, Lupo. – concesse Jasper, mantenendo in toto il suo selfcontrol.- Ma non siete stati soltanto voi a subire il loro spregevole attacco. Gli umani sono stati i più colpiti in termini di vite e la nostra famiglia..– qui Jazz fece uno sforzo per mantenere un certo distacco-  ha subito la perdita di ben due elementi..

-Due elementi? – una voce dal fondo del gruppo dei lupi sfuggì.

Jasper annuì. – Edward è stato condotto via da Forks in catene, non credo di essere io a doverlo ricordare e Bella..

-Bella non è una di voi!- sibilò Black fra i denti.

-Vero. Ma lo è anche il fatto che Lei e mio fratello sono legati indissolubilmente a doppio filo. Le loro vite si appartengono. Voi Queilutes, non potete ignorare anche questo.

Black fece per ribattere, ma Jazz non lo lasciò interrompere. – Mio fratello si è messo contro i Volturi per salvare lei e i suoi amici. Alla fine si è arreso per mettere in salvo la vita delle persone che lui riteneva importanti: Bella, la nostra famiglia e alcuni membri del branco, fra cui mi sembra proprio di ricordare ci fosse anche Jacob, suo figlio. Se fossimo stati veramente così simili ai Volturi, Capo Queilutes, Edward sarebbe scappato e noi con lui, lasciandovi al vostro destino..

Jasper non si rivolse mai a Billy Black con il nome di battesimo, ma mantenne sempre un tono distaccato e formale, facendo in modo che capisse che ne riconosceva l’autorità.

-    E sia. Cosa volete, dato che sostenete di essere venuti qui in pace, vampiri?

-    Un ‘alleanza.

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I giorni che seguirono il momento in cui Edward fu strappato da me e consegnato, suo malgrado, nelle mani di Jane furono terribili. Non provai mai così tanta ansia e paura per un’altra persona. Vedevo Edward solo di sfuggita e solo in occasione delle adunanze ufficiali, ma non riuscii mai ad avvicinarlo, figurarsi parlare con lui. Jane lo portava in giro con una grossa catena legata al collo simile a quelle usate sui collari per i cani molto feroci. Il mio povero Amore era costretto a restare a non più di un metro da quella piccola arpia bionda che aveva preso decisamente alla lettera il fatto che Eddy era suo schiavo. Marcus cercava con ogni mezzo di farmi restare allegra, ma la mia gabbia dorata, senza Edward, non era che una cupa prigione. Non potevo nemmeno pensare dove lui era costretto a stare quando  quella vipera non era nei paraggi. Gli avevano tolto il braccialetto che era il simbolo delle sua appartenenza al clan Cullen e ogni volta che lo vedevo le sue occhiaie erano sempre più marcate e profonde. Non riuscivo quasi più a toccare cibo da quando lui mi era stato strappato, e quel poco che riuscivo a buttar giù, il più delle volte, mi portava a rigettare. Avevo la possibilità, regalmente concessa da Aro, - quel grandissimo bastardo- di andare a Trovare Jake ogni giorno, cosa che facevo immancabilmente, ma nulla poteva alleviare la mia tristezza, anche se Jake restava  l’unico appiglio con quello che consideravo la mia famiglia in quel momento e desideravo quelle poche ore, come l’aria.

-Sei uno straccio.- mi disse appena spuntai scortata da Demetri.

-Grazie. Anche io ti trovo bene. – risposi ironica.

Jake mi sorrise ma si trattava di un sorriso stanco,strano, e si venne a sedere con le spalle dietro le mie.

-Sul serio Bella.- aggiunse evitando di guardarmi in faccia, - sei un disastro, tra poco non ci rimarrà altro di te che un mucchietto di ossa incrociate e tenute insieme da un po’ di pelle.

-Credi che sia facile- lo aggredii. – Come se anche tu fossi al top della tua condizione fisica.- Ma ti danno da mangiare? – aggiunsi preoccupata.

-Non iniziare!- Sdrammatizzò lui- Io sto benone, solo che i succhia sangue tendono a tenermi un po’ a corto di viveri..forse perché mi temono, chi lo sa!? Ma posso resistere..Notizie di Edward?

Sospirai. – Lo vedo talmente di rado..e per così pochi attimi..è a pezzi..lo so. Lo sento..e non può nemmeno contare sul nostro appoggio..- il mio sconforto era palpabile.

-    Bells smettila. Edward è grande abbastanza per cavarsela. Mi ha salvato la vita per ben due volte e sono certo che sa perfettamente che noi gli siamo vicini, anche se non possiamo stargli vicino. Ne sono certo, come sono altrettanto certo che il vederti così, non fa che farlo stare peggio..quindi, se non vuoi farlo per me, fallo per lui, ma ti prego, cerca di mangiare qualcosina in più.

La mano di Jake si era avvicinata alla mia e l’aveva stretta mentre scandiva quelle poche parole. Se Demetri se ne fosse reso conto, ci avrebbe diviso all’istante, nessuno poteva avere contatti col Lican pericoloso, ma grazie al cielo non ci furono conseguenze. Mi lasciai riaccompagnare negli alloggi che Marcus aveva predisposto per me senza voltarmi. Lo avevamo concordato fin dal primo giorno con Jacob, non gli avremmo mai dato la soddisfazione di mostrarci deboli davanti a Loro.

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Erano già parecchi giorni che la mia vita era notevolmente peggiorata. Ero stato condotto agli appartamenti di Jane in catene e lì avevo subito il primo di una lunga serie di soprusi contro la mia persona. Lo stemma di appartenenza alla mia famiglia mi era stato strappato e due vampiri mai visti, mi avevano spogliato a forza, lasciandomi con solo la biancheria  addosso. Fu a quel punto che arrivò la piccola arpia.

-Bene,bene, bene..prima di ogni altra cosa ti spiegherò per bene le regole della cosa, perché temo che Marcus non sia stato per niente esaustivo al riguardo. Non ti rivolgerai mai a  me se non chiamandomi padrona e non mi guarderai mai negli occhi. Dovrai imparare a tenere lo sguardo basso, ex principino e dato che come schiavo temo ci tirerai qualche brutto tiro, per ora sarai strettamente legato a me, nel vero senso della parola. Impara a convivere con quelle- aggiunse indicando i miei polsi- non avrai che un metro di spazio vitale..

-Perché mi hai fatto spogliare?

Non feci in tempo a finire di formulare quella domanda che un dolore lancinante mi colpì facendomi stramazzare a terra.

-Ti ho forse ordinato di rivolgerti a me? – chiese Jane arrogante.- Sei stato spogliato perché d’ora in poi porterai la veste che portano tutti gli schiavi umani. I tuoi vestiti saranno bruciati insieme a tutto ciò che ti appartiene. Tu non possiedi più niente e non hai più alcuno diritto, spero che la cosa ti entri in testa alla svelta. Ora, - disse sbrigativa- A ogni domanda che ti viene rivolta dovrai rispondere con un s o un no, accompagnandolo con un padrona o, se ti si dovesse rivolgere Aro o qualunque membro della corte, in maniera appropriata. Il tuo compito al momento sarà quello di sondare le menti di coloro che chiederanno udienza agli anziani e dirai la verità, Aro saprebbe se non lo farai e le conseguenze per te..le puoi immaginare. Tutto chiaro?

-Si..

Il suo sguardo assassino si posò su di me in maniera più che eloquente, tanto che mi sbrigai ad aggiungere.- Padrona..

-Per quello che riguarda la tua dieta..-aggiunse quella velenosa vipera sogghignando- Marcus insiste perché ti sia concesso di nutrirti come tua abitudine, ma io non sono d’accordo con lui. Nonostante la tua infima condizione sei un vampiro..quindi ti nutrirai come tale..

- No. No e poi no. Mi potete costringere ad obbedire, ma non tradirò mai il mio retaggio, la mia scelta di vita. Non sono un mostro e non mi ciberò mai come tale.

Questa volta mi aspettavo la punizione, che però non arrivò.

-    Lo vedremo Edward. Dopotutto non sei in condizione di opporti fisicamente ad un vampiro in forze, quindi se ritieni di dover seguire questa pazzia di non nutrirti, potrei anche decidere di costringerti a farlo..ma di questo discuteremo poi..ora Aro ci attende.

Quella notte fui rinchiuso in una sorta di segreta, che a me sembrava una stalla, tanta era la paglia ammonticchiata. Immaginai fosse il luogo deputato al riposo degli schiavi, ma io non dormivo e non c’era anima viva là sotto. Mi distesi alla meglio su un giaciglio, e cercai di concentrarmi su Bella. Speravo solo che il mio pensiero potesse giungerle dovunque ella fosse.

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Capitolo 69
*** 69 ***


leggende 69 69 
Mi sentivo in trappola. Ero rinchiusa in una  bellissima scatola senza possibilità di oppormi o di uscirne. Mi mancavano i miei amici, ma soprattutto, mi mancava Edward.
Marcus continuava a essere sempre molto cordiale, ma anche freddo e controllato. Continuavo a vedere Jake con regolarità ma la persona con cui avrei voluto scambiare almeno una parola, mi era preclusa da settimane.
                                                                                                #######

-    Cioè vuoi dire che non l’hai più visto? Sono due settimane che quell’arpia tiene segregato Eddy? E Marcus? Quel vampiro non ti ha già aiutato una volta? Non può fare nulla per Edward?

-    Lo so..Ho provato a parlare con lui, ma non so come spiegartelo..quando ho domandato notizie di Edward, lui bè, ha cambiato discorso e mi ha parlato di una donna morta molti anni fa, sua moglie credo..è un vampiro molto solo..

-    Bells! Me ne infischio se sia solo o accompagnato..voglio sapere dove si trova Eddy e se sta bene..

-    Lo so benissimo, Jake! Cosa credi che stia cercando di fare io da giorni? Edward  mi manca terribilmente..

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-Dunque la tua venuta a Volterra è stata soltanto per semplice curiosità?! Parla senza timore mio giovane amico.- disse Aro con fare accomodante.

-Senza alcun dubbio, mio signore. Avevo sentito parlare della magnificenza della vostra corte da molti anni e alla fine mi sono deciso a domandarvi ospitalità..

-Molto bene mio giovane amico! E da quando fai parte della nostra razza, di grazia?- chiese in modo arrogante Caius.

Ero stata scortata da Demetri nella sala del trono su ordine di Marcus, erano giorni che chiedevo di poter vedere Edward e finalmente ero stata ascoltata, ma lo spettacolo che mi si stava preparando, era sconvolgente.

-Dalla notte di Natale del 1741, Milord. Sono inglese di nascita, ma ritengo che la mia rinascita come vampiro sia stata la cosa migliore..

-Basta!- proruppe Aro .- Edward avvicinati.

Uno sferragliare di catene si fece più vicino al Volturo, mentre la mano del signore di Volterra era rivolta alla figura con gli occhi bassi e un cappuccio calato sul capo che si era avvicinato al trono.

-Ora vedremo se dici la verità!

La mano diafana del vecchio vampiro strinse alcune dita della figura incappucciata.

-Bene..molto bene! Demetri?!

-Si mio Signore?

-Fai quello che devi.

In pochi secondi il corpo del vampiro che si trovava di fronte ad Aro venne smembrato in uno schiocco e le sue parti sparse, mentre il baluginare di un fuoco le stava ormai brandendo.

-Molto bene, Edward! In fondo era così difficile? Ti si è sempre chiesto solo questo..comunque devo ammettere che fino ad ora, ti sei comportato in modo consono alla tua condizione. Jane mi dice che non  hai avuto intemperanze e sei stato un servo ineccepibile.. Chi lo avrebbe mai detto? Forse la tua natura necessitava solo di essere piegata a dovere..se solo avessi immaginato..Ma ora non importa abbiamo l’eternità per compiacerci della tua obbedienza..Forse meriti anche una ricompensa..si, si è proprio quello che faremo. D’ora in poi anche tu avrai una stanza dove riposare e magari, col tempo, potrei farti avere anche qualche libro..so essere assai generoso, anche se immagino che tu non lo ritenga possibile..Ma tu continui a non parlare?! Jane, mia cara, il tuo pugno di ferro è impareggiabile, ma qui si esagera.- aggiunse bonariamente rivolto alla vampira.- Edward sei libero di parlare in questa assemblea e, per diana, togliti quel cappuccio dal volto.

Quello che vidi in quel momento mi sgomentò. Da dove mi trovavo riuscivo a vedere Edward abbastanza bene, ma quello che avevo davanti non pareva nemmeno lontanamente il mio dolce principe. I suoi occhi che erano sempre stati del colore del miele, ora erano di un rosso cupo e terribile. Il suo aspetto era a dir poco spaventoso ma, allo stesso tempo,  il modo in cui i suoi occhi si rivolsero dritti verso Aro mi fecero comprendere, senza ombra di dubbio, che nulla era cambiato. La sua fierezza e la sua forza erano immutati dietro quella barriera di terrore che erano diventati i suoi occhi.

-    Edward..immagino cosa tu stia pensando.- cercò di sdrammatizzare Aro, dissimulando il suo disappunto per la poca moderazione con cui Edward si era rivolto a lui.-  Forse ti piacerebbe salutare la nostra gradita ospite Isabella..

I suoi, a quell’invito, abbandonarono  tutta l’alterigia e lo sdegno di cui erano carichi e cercarono i miei. Fu a quel punto che avvertii la sua voce- Lei è qui?

Era quasi un sussurro, molto flebile e circospetto, come se temesse qualcosa, ma solo nel  momento in cui incontrai gli occhi di Jane, capii che era qualcuno che temeva.

-Sono qui Edward. – risposi con voce alta, proprio per stemperare quel momento di vuoto in cui era caduta la sala. Jane mi squadrò con odio e la sentii sibilare, ma la ignorai facendomi avanti.

Vidi il biasimo sul volto di molti vampiri in sala, ma non me ne curai. C’era lui e lui soltanto, per me, in quella sala scarsamente illuminata. Attraversai il vuoto lasciato davanti al palco dove si ergevano minacciosi gli scranni dei tre Volturi e notai che, diversamente dal solito Marcus, il mio protettore, non si trovava al suo posto. La prudenza m avrebbe detto di cercarlo con lo sguardo, ma in quell’attimo per me non esisteva null’altro che lui.

L’unica cosa che mi lasciava perplessa era il suo atteggiamento. Rimase a fissarmi fino a che non fui a poca distanza, poi abbassò gli occhi verso il pavimento e si ritrasse. Fu a quel punto che accadde qualcosa di inaspettato.  Jane ringhiò indispettita e lasciò la sala lanciando ad Aro un occhiata di fuoco, mentre il nostro anfitrione continuava a sorridere divertito dal suo scranno.

Fu a quel punto che Edward rialzò gli occhi verso il capo indiscusso dei Volturi, domandandogli- Non è uno scherzo? Quanto tempo mi verrà concesso?

-    Un paio d’ ore Edward. Poi mi aspetto che tu torni da me e ti faccia rimettere ai ferri senza opporti. So anche essere generoso, voglio che tu lo comprenda!

Se qualcuno avesse avuto le capacità di Jasper a quest’ora si sarebbe sentito male avvertendo la mia rabbia e il mio disappunto riguardo alla condiscendenza con cui Aro trattava il mio Edward. Ma ero anche felice riguardo al regalo inaspettato che mi stava capitando. Furono le parole di Edward a sconvolgermi.

-    E se io non volessi passare del tempo con lei?

Ci fu un momento in cui credo che tutti trattenemmo il respiro, poi fu Marcus – ricomparso dal nulla!- che risolse la cosa stemperando la situazione.

-Suvvia Aro. Il ragazzo scherza e non si rende conto della situazione. Tra qualche ora sarà mia cura riportarlo a te. E sono certo che ti sarà molto riconoscente. Bella? Tu precedici ai tuoi giardini, d’accordo?

Guardai un ultima volta Edward che pareva crucciato, poi mi indirizzai verso la porta.

                                                            ********

Una volta che Bella ebbe lasciato la stanza venni trascinato fuori dalla sala del trono da Marcus, che mi sbatté in malo modo contro il muro.

-    Ma sei impazzito? – esordì il volturo- Mi ci sono voluti giorni per instillare in Aro l’ idea di farvi restare un po’ insieme e tu vuoi rovinare tutto?!


-E tu credi che Aro lo faccia per carità cristiana? O per premiarmi perché sono un bravo cane da guardia? Quel maledetto vampiro lo fa solo per un suo qualche fine ultimo..anche se la momento non ho la minima idea di cosa possa essere...

-Fatti guardare! Dio, ma come sei ridotto? Sembra che tu non ti nutra da giorni e questa tunica che hai addosso..

-La cosa non dovrebbe sorprenderti Marcus!- risposi con foga colma di disperazione- Sono in balia di Jane da giorni e ogni cosa che rifiuto di fare..puoi immaginarti da solo le conseguenze e per ciò che riguarda la mia alimentazione, cosa puoi aspettarti quando vieni costretto ad ingurgitare sangue umano con la forza? Senza contare le sevizie cui quell’arpia mi sottopone  solo per puro divertimento..

L’esasperazione a cui ero arrivato era palpabile, anche se non mi andava di sbottare proprio davanti a Marcus, oramai il latte era versato e in fondo, meglio così.  Che si rendesse conto del fatto che non  potevo affrontare Bella in quelle condizioni.

-Muoviti Edward!- mi ordinò a quel punto il savio vampiro.- Comprendo perfettamente il tuo stato d’animo al momento attuale, probabilmente anche io sarei sconvolto, ma credevo che il figlio di Carlisle avrebbe dimostrato di avere una tempra diversa da quella di un comune vampiro. Bella ha riposto veramente molto male la sua fiducia..

Sapevo cosa stava cercando di fare. Tentava di spronarmi a tirare fuori il meglio che c’era in me. Era buffo a pensarci, Jane faceva in ogni modo per fiaccarmi nello spirito e nel corpo, mentre lui.. La cosa mi strappò un sorriso.

-Non ho idea di cosa ti abbia fatto sorridere, ragazzo, ma è lo spirito giusto..Ora muoviamoci. Per il tuo aspetto denutrito, non potrò fare un granché, ma almeno per l’abbigliamento vorrei tentare di ovviare al problema. Bella ha bisogno di te e non vede l’ora di poterti riabbracciare..

Lo segui nelle sue stanze dove, rovistando in un poderoso armadio, estrasse una camicia del periodo giacobino e un paio di pantaloni che a occhio e croce erano anche’essi piuttosto datati.

-    Napoleonici? – chiesi ammiccando verso i calzoni che il Volturo teneva in mano.

-    Purtroppo non sono solito fare shopping, quindi ti dovrai accontentare, mio giovane amico. Se ci sarà una prossima volta, cercherò di trovare qualcosa di più consono alla tua età..

-    Che c’è Marcus?- qualcosa nei suoi pensieri, che fino a quel momento aveva tenuto celati in maniera capillare, mi mise in allarme.

-    Siediti Edward.

-    Cosa è successo in questi giorni? Marcus qualcosa è cambiato, lo avverto, i tuoi pensieri..Parla, te ne prego.

-    Non so molto, se è questo che chiedi. Il consiglio, da quando mi sono schierato in tuo favore e del licantropo, mi tiene a debita distanza dalle decisioni più sensibili, senza contare la mia protetta.. ma ho ancora le mie fonti..

-    E allora?- Ero terribilmente confuso e, con mio rammarico, anche tremendamente spaventato. A me, ero certo, non sarebbe potuto accadere nulla di peggio di quanto era già, ma Jake e, soprattutto, Bella erano nelle loro mani. Dovevo sapere.

-    C’è stato un consiglio allargato la scorsa notte a cui io non sono stato invitato.- iniziò Marcus con la sua solita alterigia- Dalle mie fonti sembrerebbe che sia stato discusso  un matrimonio dinastico.

-    Dinastico?

-    Alleanze atte a rafforzare le dinastie..

-    So cosa sono i matrimoni dinastici Marcus. – Tagliai corto.- Ma chi sono le parti in causa? Se Aro pensa di poter dare Bella a qualcuno dei suoi aguzzini, stavolta non me ne starò zitto e buono in un angolo..

Qualcosa nella sua espressione mi fece zittire. Poi carpii uno sprazzo dei suoi pensieri.

-    No. Non è possibile. Lei non può accettare, non avrebbe nessun senso..Marcus, non possono farlo..io sono solo..Sono uno schiavo...non..

-La cosa non è del tutto certa, ma mi rendo conto che la notizia, se fosse vera, avrebbe delle ripercussioni..

-RIPERCUSSIONI? Marcus la mia vita è già un inferno in terra! Questa è la notizia peggiore..- la voce mi morì in gola. Rimasi per un tempo indefinibile muto,cercando di dare un senso alle mie parole, ma soprattutto per ritrovare un poco della calma perduta. – Perché io? Sono già nelle vostre mani, sono un ostaggio, avete un mio amico e la donna che amo prigionieri..non ho disobbedito nemmeno una volta a un ordine..Perchè, allora?

- Alleanze Edward. Ponendo un legame forte,come un matrimonio, fra i Cullen e la corte, Aro sarà certo che Carlisle non tenterà di rovesciare il regno dei Volturi..- mi rispose in modo pacato Marcus..

-Lei non accetterà. Non può farlo, io sono stato marchiato..sarebbe troppo avvilente per…Jane…

Se avessi potuto piangere lo avrei fatto, ma il mio corpo non me lo avrebbe permesso, nemmeno questa volta..

-Non disperare. La cosa è ancora in discussione e comunque, se anche dovesse essere diventare una decisione certa, dovrebbero avere anche il mio nulla osta per procedere e io cercherò in ogni modo di ritardare le cose..

- Come?

-E’ quasi estate Edward. La corte a breve si sposterà nei suoi possedimenti in montagna..

Lo sguardo che ci scambiammo era carico di promesse e aspettative che non compresi fino in fondo, certo era che Marcus sapeva qualcosa del piano di Jasper. Mi attaccai con tutte le mie  forze a quel pensiero e mi decisi ad andare da Bells.

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TA DAAAAA! Dite la verità che non vi apsettavate questo colpo di scena? Ok non posso fare la spiritosa dopo quello che vi ho fatto aspettare, quindi passo a postare e vi prometto che cercherò di essere un tantino più assidua!!! Ciao un abbraccio a tutti!!!!

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Capitolo 70
*** 70 ***


leggende 70 70

Venni scortato da due guardie di Marcus verso gli appartamenti che erano stati allestiti per Bella, quando il drappello armato venne bloccato. Erano le guardie del corpo di Jane, li avrei riconosciuti, e non solo dalla puzza, lontano un miglio.

-Non così in fretta, amici miei..- disse il primo con fare amichevole verso le guardie di Marcus.- La mia signora desidera conferire con il suo servo per qualche minuto.-  aggiunse ammiccando verso di me.

Mi voltai in cerca di salvezza verso i due Volturi che mi scortavano, ma non ottenni che uno sguardo sprezzante come ad ammonirmi di restare al mio posto, quindi abbassai gli occhi verso il pavimento e mi costrinsi a seguirli.

-Entra qui.

Furono le uniche parole che mi vennero rivolte prima di essere scaraventato con poca creanza dentro una stanza lì vicino.

La camera era in penombra, le tende erano tutte tirate e l’unica fonte di luce era dovuta a un candelabro a cinque bracci che svettava dal tavolo.

-In ginocchio. Sai perfettamente come devi comportarti in mia presenza.

Quella voce la conoscevo molto, troppo bene, per rischiare di contrariarla in qualche modo. Jane.

-Immagino che ti domanderai  perché sei stato portato qui.

Non parlai né mi mossi. Conoscevo bene i suoi innumerevoli sbalzi di umore e sapevo anche che sarei stato il solo a pagarli.
Jane mi girava intorno come un coyote che si aggira attorno ad una carcassa, non sapendo ancora come attaccare, ma consapevole che lo avrebbe fatto,  mentre io pregavo.  Non ero in condizione di contrastarla fisicamente e comunque, con un solo sguardo, mi sarei trovato dolorante sul pavimento, quindi perché tentare?! Dio, era così frustrante.

-La scorsa notte il consiglio si è riunito  e si sono discusse di alcune questioni che riguardano anche te..

Jane si era avvicinata ancora di più a me e mi stava passando una mano in mezzo ai capelli, giocando con alcune ciocche fra le sue dita. La odiavo, no. La detestavo con ogni atomo del mio corpo e non sopportavo nemmeno l’idea di essere anche solo sfiorato da lei, figurarsi trovarmi in quella situazione, ma non potevo sottrarmi.

-    Sarò sintetica Edward. Si è discusso di un ipotetico matrimonio dinastico per unire il tuo clan alla corona di Volterra. E la cosa, anche se ti sembrerà del tutto folle, potrebbe davvero diventare interessante, se entrambe le parti trovassero un accordo. Non mi fraintendere, cosa vuoi tu è del tutto irrilevante, farai quello che ti verrà ordinato, è logico..è il fatto che io accetti..

Non volevo crederci. Ci stava davvero pensando. Lei voleva davvero unire i nostri destini per l’eternità? Ma cosa le saltava in mente? Mi detestava me lo aveva detto e fatto capire in ogni modo possibile, quindi perché? In fondo cosa avrebbe potuto guadagnarci?

Mentre mi arrovellavo così il cervello, Jane come se avesse potuto leggere anche lei nella mia mente, mi sollevo la testa strattonandomi i capelli.

-Ecco vedi, la cosa mi interessa parecchio e penso che accetterò la proposta di Aro. In fondo non sei poi così male..sei controllabile, non puoi contrastarmi in nessun modo e, in fondo, le regole per te non cambierebbero di nulla, resteresti sempre il mio servo più fedele.  Io non voglio che quella stramaledetta  profezia si compia e se devo essere io quella che ti terrà lontana dalla tua Bella, sarà mio incarico tenerti il più lontano possibile da lei..a questo riguardo, vorrei metterti in guardia da subito, non mi farò prendere in giro da un servo e se solo mi accorgo che ti sei avvicinato a lei..la pagheresti molto cara..

Mi lasciò la testa e io, al diavolo la prudenza, mi azzardai a risponderle.- Perché diavolo dovresti legarti a me? Tu mi detesti. Io sono uno schiavo, sono stato marchiato, chiunque potrebbe attaccarti per questo e farne una pecca alla tua invidiabile corazza.

Incredibilmente Jane, dapprima stizzita, iniziò a ridere.- E credi davvero che qualcuno avrebbe il coraggio di attaccare me? In fondo a te conviene questa situazione, come mio compagno saresti trattato sicuramente meglio di quanto fanno ora..

-    Jane..non mi importa nulla di quello che mi accadrà dopo averti detto ciò che penso, ma ciò che sento nei tuoi confronti è qualcosa di così terribile, che se ne avessi anche solo una piccola percezione, mi terresti a debita distanza..te lo posso giurare.

-    Sei ridicolo..non credo certo che tu possa provare del trasporto nei miei confronti, certo, ma se fossi in te, mi metterei nell’ordine delle idee  che finirai presto davanti ad Aro per la cerimonia..

Quello che accadde nei trenta minuti successivi non lo avrei dimenticato finché avessi avuto vita, quando Jane uscì dalla stanza sentii soltanto che disse alle guardie che, non appena fossi stato in grado di alzarmi, mi avrebbero dovuto scortare da Bella.

 Poi buio.

Mi alzai dopo circa altri dieci minuti, nemmeno i Queilutes mi avevano ridotto così male durante la mia permanenza presso di loro. Mi risistemai come meglio potevo e raggiunsi le guardie.
                                             
                                                                ********
Edward fra pochi minuti sarebbe stato lì con me. Non potevo nemmeno credere ai miei stessi pensieri. E se non avesse voluto incontrarmi?
No. Ciò non poteva essere vero. Lui , così come me, desiderava vedermi..dovevo aggrapparmi a questa speranza poiché non mi restava null’altro.

E in fondo perché mai Edward non avrebbe dovuto incontrarmi? I motivi potevano essere milioni..sembrava passato un secolo da quando ci eravamo conosciuti nella riserva dei Queilutes.

Marcus mi aveva spiegato che la concessione che mi era stata fatta aveva breve durata, ma il solo pensiero di perdere questa occasione, mi atterriva. I minuti parevano interminabili, e presto passò un’ora, quando finalmente sentii bussare alla mia porta.

-Avanti..-
                                                            
                                                                 ------------------
Entrai con fare circospetto. Mi sentivo in difficoltà con quegli abiti vecchi e logori di secoli addosso, o forse era semplicemente che non mi sentivo molto  a mio agio pensando di rivedere Bella dopo quello che avevo passato. 
E soprattutto non dopo il mio breve incontro con Jane..Avevo la nausea. Possibile che un vampiro potesse patire simili disturbi? Se mai avessi rivisto Carlisle glielo avrei domandato.

- Edward?

-Si sono io.

Se il mio cuore avesse potuto battere ancora, avrei perso un battito trovandomela davanti in tutta la sua bellezza.

-Fa male guardarti. La tua bellezza è davvero  troppo per me, dopo tutto questo orrore. – risposi mesto.

Ero teso e intimorito da lei come dagli altri e trovarmela davanti dopo tutti quei giorni era un sollievo e uno shock tali da non riuscire quasi a riprendermi. Bella si avvicinò e io mi ritrassi verso la porta. Non era per Jane che lo feci, quanto per il fatto che non riuscivo quasi più a immaginare cosa volesse dire un contatto umano.

-Come stai?

-Sono ancora in piedi..- risposi cercando di sorridere mio malgrado.

- Lo vedo..-mi rispose lei imbarazzata.

-Scusa..è solo che..

-Che?- chiese lei con dolcezza.

 -..Che non parlo con qualcuno da molti giorni..a parte ricevere comandi..e ricevere ordini non è esattamente il mio ideale di conversazione..

Bella si sedette circospetta non lontano da me. – Come vanno le forze? Stanno tornando?

-Devo avere un aspetto spaventoso..non oso immaginare i miei occhi vermigli e l’impressione che devo farti  adesso, senza contare il comportamento tenuto all’udienza con la Corte..forse stavolta sono riuscito a spaventarti davvero..- dissi cercando di sorridere ma l’unica cosa che riuscii  a fare era una smorfia che dovette apparire grottesca.

Fu  a quel punto che Bella fece quello che non mi sarei mai aspettato, si allungò verso di me e mi abbracciò. Il suo profumo corposo e inebriante mi avvolse e schiaffeggiò al contempo. La sete, che pareva essere svanita, ricompare d’un tratto prepotente e forte.

Se adesso la mordessi, nessuno potrebbe biasimare il mio operato, e’ stata lei a provocare a mia sete, e’ stata lei ad avvicinarsi  noncurante dei rischi che correva.

La voce del mostro che abitava in me riaffiorò prepotente, ma nonostante le mie condizioni, riuscii ancora a dominare i miei istinti. Ero debole e provato fisicamente, ma la mia forza di volontà era incrollabile.
Io non sono un mostro.

-Bella..- la scostai gentilmente- La mia volontà è forte, ma non voglio rischiare..se capisci cosa intendo..

-Tu non mi faresti  mai del male..- sussurrò tesa.

- No. Mai. – risposi sicuro - Ma non voglio rischiare..ho già combinato abbastanza guai..guarda dove siamo finiti per colpa mia..

-Ci hai salvato la vita..- mi sorrise convinta- Ecco cos’hai combinato..tutto qui. Jake sta bene. Un po’ provato e in prigionia, certo, ma è vivo. Mike è salvo alla ex riserva sotto la custodia di Carlisle ed anche gli altri, bè molto di loro sono vivi grazie a te e al tuo coraggio.

-Schiavi..

-E sia Edward, ma vivi. E la cosa principale, che io e te siamo qui, insieme e che, nonostante  tutto quello che può essere accaduto o potrà avvenire, siamo uniti.

La abbracciai e la strinsi a me con tutta la forza che potevo usare senza farle del male. Avrei avuto il suo odore addosso, certo, ma per quanto dolore Jane mi avrebbe potuto infliggere, niente e nessuno mi avrebbe potuto togliere quegli attimi con la mia anima gemella.

Il tempo a nostra disposizione non era tanto, ma cercammo di viverlo al meglio. Le raccontati cosa volesse Jane da me e lei ne fu sconcertata e inorridita quanto me, ma al momento, dato che eravamo nelle loro mani, convenimmo che l’unica cosa sensata da fare fosse assecondare le richieste di quell’arpia bionda.

-    L’unica cosa che possiamo sperare è che la corte si trasferisca al più presto..- disse Bella senza guardarmi negli occhi.

Era forse anche lei al corrente di quel barlume di luce di cui anche io avevo avuto il sentore? Temevo che fossimo spiati, quindi non raccolsi la sua affermazione.

-    Questo accelererà il matrimonio..- ribattei io. Fu a quel punto che vidi le lacrime agli occhi della mia sola ragione di esistere e mi pentii in fretta di quelle parole.

– Scusa Bells, - usai di proposito il nomignolo che usava spesso Jake- Io ti giuro che userò ogni mezzo in mio potere per impedire che qualcosa possa dividerci..Lo giuro.

Giurai, così come avevo fatto davanti al vecchio Ateara di proteggere Bella a costo della mia stessa vita.
 Non sapevo se e quando il piano di Jasper sarebbe scattato. Non sapevo cosa ci avrebbe prospettato il futuro, ma sapevo che avrei fatto ogni cosa in mio potere per permettere, almeno a lei, di sopravvivere a tutto questo.
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Quando Marcus apparve sulla porta, capii che il nostro tempo era giunto a termine. Abbracciai Edward e ci baciammo, ma furono i nostri sguardi a dire più di quanto avrebbero potuto più di mille parole.

Marcus aspettò con pazienza, poi disse a Edward le parole che non avrei mai voluto sentire.

 – E’ora.

In quei momenti passati insieme avevo visto l’ inespugnabile corazza che Edward si era costruito per poter sopravvivere, sgretolarsi sotto i baci e le carezze che ci eravamo scambiati, ma a quelle parole i suoi occhi carichi di passione e gentilezza, si indurirono di nuovo e si fecero lontani. La corazza si era ricomposta, e lui era di nuovo pronto per affrontare ciò che lo aspettava fuori.

Prima di uscire però si distaccò da Marcus e mi si avvicinò, sussurrandomi poche parole e lasciandomi un bacio sulla fronte. – Qualunque cosa succeda, qualunque cosa ti possano far credere, ricorda. Io e te ci apparteniamo.
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Eliza 1755: Ciao Prima di tutto mi scuso per la lunga attesa, ma in questi mesi ho avuto di tutto in testa tranne le mie storie,. Lo so è grave, o almeno per me lo è stato ma mi sono resa conto che non posso accantonare quello che mi piace fare, cioè scrivere, per colpa  degli impegni, quindi cercherò di esserci un pochino di più. Ora passo diretto all'aggiornamento. Spero che l'incontro tra Bella e Edward sia di uo gusto, ci ho provato, anche se credo di aver solo peggiorato la situazione di suspence..Bè fammi sapere!! ciao e scusa ancora per l'enorme ritardo.
Anni 77:Ciao Anita! Scusami anche tu enormentete per il ritardo abissale..ma come puoi immaginare la vita è complessa anche senza i Volturi...:) A parte gli scherzi come ho già detto cercherò di essere piu' presente in questa sede e di aggiornare più spesso! Giuro! Per quello che riguarda ciò che mi avevi scritto, Grazie davvero, felice di avere scritto qualcosa che coinvolga almeno un pò! Spero che l'aggiornamento di oggi sia abbastanza soddisafcente e ora, vado a continuare il cap. 71!! Baci e ancora grazie

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Capitolo 71
*** leggende 71 ***


leggende 71 71

Quella notte non fui portato nei sotterranei, ma nella camera di Jane.
La cosa non potevo negare che mi innervosisse non poco, ma non potevo fare diversamente, quindi agguantai un libro.
Jane arrivò dopo quasi un’ora e non fece cenno di notare la mia presenza, almeno in un primo momento. C’era un altro uomo con lei, dai suoi pensieri potei evincere che fosse un dottore, ma nemmeno lui fece caso a me, fino a quando entrarono due guardie e mi immobilizzarono.
Jane mi si parò davanti e avvicinandosi al mio orecchio, sibilò un sinistro- Ti avevo avvertito!- poi rivolgendosi melliflua al medico gli disse.

- Ora dottore lo visiti. Voglio sapere che cosa sto comprando,  poi – rivolta alle guardie-  Voglio che lo carichiate, anche a forza, sull’aereo che è già in attesa, e lo portiate al cospetto di Aro nel luogo della cerimonia.

-No! Non puoi farlo davvero! Non è così che deve andare…! Mi dimenai e scalciai finché non fui bloccato saldamente da delle catene che, non so davvero come, erano spuntate dal nulla. Le guardie si eclissarono in breve e rimasi col medico. Quello che mi colpì del suo atteggiamento fu che non mi guardò  mai negli occhi, e continuò a scrivere e annotare su un blocco le sue considerazioni, fino a che non mi chiese di spogliarmi. Io mi irrigidii e, solo a quel punto, lui mi rivolse la parola.

- So che la cosa non ti piace, ma preferirei non assistere più a scene come quella di prima..d’altronde se non ti spogli dovrò richiamare quei due scimmioni e lo faranno comunque.

I suoi occhi erano di un caldo color caramello, al contrario dei miei che erano di un rosso rubino, causa la dieta che mi costringeva ad assumere Jane.

-    Tu non sei come loro..

L’uomo davanti a me  sorrise triste.- No, non sono un Volturo, o meglio, non faccio parte della corte, ma come puoi immaginare, sono un vampiro e ti posso giurare che sono medico. Ora posso capire che l’idea di farsi mettere le mani addosso da un estraneo non sia nelle tue corde, ma Jane mi ha ordinato di controllare la tua salute e sono costretto ad ubbidire, quindi preferirei non dover guardandomi le spalle da un mio simile..

Mi rilassai per quanto mi fu possibile e annui. I suoi pensieri erano come le sue parole, calmi e accomodanti, voleva davvero accertarsi della mie condizioni. Mi spogliai senza fiatare.

-    Bravo! Immaginavo che avresti capito.

La visita fu abbastanza lunga, i margini della bruciatura furono esaminati a più riprese, ma non fiatò. Poi rientrò Jane. – In ginocchio!

Non potei fare a meno di eseguire l’ordine, l’unica cosa che mi disturbava era essere, letteralmente, in mutande davanti a lei.
 
-E allora dottore? – chiese quell’arpia bionda facendo scorrere le sue mani fra i miei capelli, quasi a voler esplicitare ulteriormente quanto le appartenessi.

Il medico si accorse della mia avversione nei confronti di Jane, ma cominciò a parlare con  calcolata indifferenza. La temeva, quasi quanto me, lo sentivo.

-    Edward  è provato, questo non è in  dubbio. Le sue condizioni dopo la cura a base di sangue umano  stanno migliorando anche se temo che la condizione di prigionia in cui versa, non aiuti il suo morale.

-    Dottore, - disse Jane velenosa- non è del suo morale che si doveva occupare!

-    ..Comunque sia, le forze stanno tornando, anche se non ho idea di quanto tempo ci vorrà per tornare ad essere quello di prima, almeno fisicamente..

-    Grazie dottore. Ora Edward credi di poter riuscire a vestirti da solo o devo chiamare le guardie? 

-    Lo aiuterò io! – Disse il medico.- In fondo sono io che l’ho costretto a spogliarsi, non credo ci saranno problemi.

Jane uscì –Dieci minuti! L’aereo aspetta!

Mi tolse le catene e mi aiutò ad indossare lo smoking che mi avevano lasciato.

Ero profondamente spaventato ma prima di lasciarmi andare  il dottore mi diede una pacca sulla spalla.

-    Coraggio. So che è difficile, ma non devi darle la soddisfazione di vederti così atterrito.

Fui caricato sull’aereo e passai almeno due  ore nel più cupo terrore. L’atterraggio avvenne in un luogo isolato. Sembrava una località marina, abbastanza fuori mano, in pratica non avevo la minima idea di dove mi trovassi.

Arrivammo a una villa in stile liberty inerpicata su un cucuzzolo, tutta circondata dalle acque e legata alla terra da una piccola lingua di sabbia.
 
La casa era piena di candele, quasi rischiarata a giorno, ma con una luce fioca che avrebbe dovuto risultare romantica. Mi venne il voltastomaco, ma le guardie mi intimarono di proseguire.
Jane era in fondo alla stanza subito prima di Aro che mi osservava con le mani giunte e un’aria compiaciuta. Lei indossava un ampio abito dai colori cupi,  rischiarato solo dal cremisi che spiccava in modo elegante tra gli svolazzi della gonna. Era un abito di alta sartoria italiana, ma addosso a lei risultava quasi grottesco. Mi imposi di tenere gli occhi fissi a terra.

Il primo impulso fu di girare i tacchi e fuggire, ma non potevo dare soddisfazione ad Aro e poi c’era Bella. Dovevo fare in modo che almeno lei potesse uscire da questa assurda situazione. Lei sarebbe fuggita, Jasper sarebbe riuscito nel piano di fuga e lei se ne sarebbe andata. Dovevo confidare in mio fratello e in Jake, perché anche lui sarebbe riuscito a fuggire..e a renderla felice, una volta lontani da tutto questo orrore.

La cerimonia era già stata programmata nei minimi particolari.
 Le cerimonie nuziali del Volturi erano qualcosa di impossibile da descrivere a chi non vi avesse partecipato. Il filo rosso che le contraddistingueva era un macabro rituale inframmezzato alla ferocia e  insensato sprezzo della vita altrui. Un umano imbavagliato, di solito uno schiavo, era legato al centro della stanza. Stava a rappresentare una sorta di calice a cui i due sposi avrebbero dovuto brindare a quella insensata unione fra mostri, mentre l’officiante, di solito il capo famiglia, che nel caso specifico era rappresentato da Aro, teneva in mano un lungo coltello con cui avrebbe ferito entrambi gli sposi per unire i loro corpi in uno. Le mie gambe si bloccarono del tutto a quella vista.
Non volevo avanzare, non volevo essere legato a quella strega e tanto meno avrei voluto legarmi ai Volturi così indissolubilmente.
Purtroppo Demetri, alle mie spalle, mi spintonò in avanti e dovetti raggiungere Jane.

-Bene. Ora che siamo tutti presenti che ne direste di cominciare la cerimonia? – Chiese Aro mai visto così raggiante.- Edward,  Jane, datemi le vostre mani.

Jane allungo la sua piccola, fredda, mano bianca.
Io non mi mossi.
Non so se fosse un riflesso condizionato e semplice spirito di sopravvivenza, ma a costo di essere torturato, non avrei appoggiato il loro piano.

Aro sorrise- Mi aspettavo questa tua riluttanza Edward, ed è per questo che ho trovato un testimone di nozze adatto a te e alla situazione. Batté le mani e Mike  venne condotto in catene nella stanza.

-    Edward? Dove siamo? Che succede? – esordi Mike  alludendo alla lunga veste di Aro. Era bianco come un cencio, potevo solo immaginare il suo terrore in una stanza di vampiri.
 Non poteva davvero pensare che Mike  fungesse da mio testimone. Era un umano, per i vampiri erano esseri inferiori, cibo... poi i pensieri di Aro toccarono la mia mente. Io ero uno schiavo e quello fino alla fine della cerimonia era il testimone ideale, tanto più che se qualcuno avesse morso il ragazzo lo avrebbe sicuramente ucciso, o peggio. Ero in trappola. Se non avessi fatto ciò che voleva Aro, Mike sarebbe morto. Maledissi la mia condizione e promisi a me stesso che Aro avrebbe pagato per le sue perfidie con la morte.

-E ora miei cari, procediamo alla cerimonia.

Tutto avvenne come in un sogno. La mano di Jane venne legata alla mia con un intricato doppio nodo con un nastro, nella migliore tradizione dei Volturi, rosso cremisi e dopo poche parole di rito uno spillone delle dimensioni impressionanti fu innalzato e conficcato nelle nostre mani unite. Il dolore che provai fu lancinante, ma non emisi un grido. Nono gli avrei dato quello soddisfazione. Aro fece una domanda che non capii, ma a cui rispose Jane per entrambi, poi lei mi strattonò verso l’umano e conficcò i denti nel suo collo, bevendone copiosamente. L’odore avrebbe dovuto scatenare in me una voglia irrefrenabile di fare lo stesso, invece le mie ginocchia cedettero e restai in ginocchio, inerme davanti a quella scena. Jane a quel punto spillò dal suo macabro trofeo del liquido rubino e Demetri mi tirò la testa indietro, costringendomi a inghiottire.

 Cercai di sputare e ribellarmi, ma era troppo forte per me. A quel punto il sacrificio era compiuto. Mi lasciarono in ginocchio mentre Aro scioglieva il nodo che e toglieva lo spillone, per conficcare il coltello rituale.

-Ora vi dichiaro uniti per l’eternità.

Ero sotto shock quasi quanto Mike. Avvertii solo Jane che mi passava una fra i capelli e mi diceva che il buon Mike era il suo regalo di nozze per me, mi donava la sua vita.

Fui scortato in una stanza  della villa e lì, dopo quasi due ore di assoluta immobilità, riuscii a scuotermi ed arrancare verso il bagno. Avevo un aspetto orribilmente terrificante. Sembravo uscito direttamente dalla penna di Bram Stoker.  Gettai ogni brandello di abito a terra e aprii la doccia, mi sentivo sporco, violentato nel profondo. Dopo aver passato quasi un’ora là dentro, vidi un’ accappatoio bianco comparire davanti alla porta del box, fu a quel punto che realizzai che Mike era stato lasciato nella stanza con me.

-Ehi..

Era sporco e spaventato quasi quanto me, ma nel complesso stava abbastanza bene.
Uscii cauto dalla doccia e mi avvolsi nell’accappatoio.

Ci ritrovammo tutti e due seduti sul letto e lui diede un occhiata alla mia mano martoriata. I segni erano appena percettibili.

-    Certo che guarite in fretta..

-    Almeno nel fisico, si..

-    Gran brutta nottata.

-    Già..

-    Sai dove siamo?

-    Qualche altra domanda?

-    Meglio di no- Rispose Mike dopo avermi dato un occhiata.

In quel momento entrò un servo portandomi una divisa della guardia dei Volturi. – Il mio signore vi prega di indossarla e presentarvi a lui non appena possibile, comunque ci tiene a sottolineare che non c’è fretta, non più..
Una volta uscito il servo, osservai Mike. - Vatti a fare una doccia anche tu..non aiuta granché ma se non altro..ti farà sentire meglio..
Mike non rispose ma entrò nella stanza da bagno. Entrambi ancora troppo sotto shock, per argomentare qualunque pensiero. Jasper, dovevo confidare in Jasper.
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I preparativi andavano a rilento. Per quanto facessi coordinare lupi e vampiri era sempre più difficile. La mia unica certezza era che avevo poco tempo, poi quando la notizia che Edward era stato allontanato per qualche ora da Volterra, mi allarmò come non mai.
 Cosa aveva in mente Aro?
 I lupi erano stati fatti arrivare sul suolo italiano nei mesi precedenti e alla spicciolata. Anche Seth, oramai diventato il mio braccio destro, aveva lavorato senza sosta per fare in modo che tutto procedesse come avevamo sperato.
 Il piano era semplice. Una volta che le nostre forze  fossero state schierate sul territorio, ci saremmo spostati sempre in modo discreto, verso le nostre posizioni, nella zona limitrofa al casale dove la corte si sarebbe rintanata.
Niente era stato lasciato al caso. Tutto ruotava sul fatto che la nostra fonte all’interno della roccaforte Voltura, non ci avesse tradito e che i nostri non fossero stati divisi. Ma ora la notizia dell’allontanamento di Edward, ci aveva turbati e preoccupati fuori misura, tanto più che le voci giunte da Volterra su un ipotetico matrimonio di Jane con nostro Eddy, erano allarmanti.

 Interrogavo Alice al riguardo abbastanza spesso, ma per ora la mia dolce Alice non aveva avuto visioni di alcunché. Nessuno ne parlava ma tutti temevamo che qualcuno stesse bloccando le sue capacità, forse la stessa vicinanza dei Lican poteva essere dannosa, ma nessuno aveva il coraggio di farne parola. Eravamo ormai sulla stessa barca.
La nostra preoccupazione era poi anche per Carlisle che, da quando i ragazzi erano stati allontanati, era l’ombra di sé stesso, rifiutava di alimentarsi e parlava solo se direttamente interrogato, ma chi poteva biasimarlo?

Billy Black, se prima era stato il più recalcitrante a questa alleanza, ora lavorava senza sosta cercando di essere il meno di incomodo possibile.

Eravamo pronti. Polvere da sparo pronta ad esplodere, proprio come alla vigilia di Gettisburg - io c'ero -  ora però c’erano le ore peggiori. Quelle dell’attesa.

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Ragazzi e, soprattutto ragazze, so che non ci spravate più ma oggi ecco il nuovo capitolo, e vi faccio spaere che da queste ultimissime ore cupe, sembra arrivare una nuova speranza, il piano di Jasper inizia a prendere forma...Spero di non lasciar passare molto tempo e voglio anche riuscire ad aggironare l'altra mia storia in breve, quindi non disperate e abbiate fede! A parte gli scherzi, grazie a tutti coloro che continuano a seguirmi nonostante l'attesa. un grande grazie! ciao Ale

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Capitolo 72
*** leggende 72 ***


leggende 72 72

-In che senso Edward è stato allontanato da Volterra? Quando è successo? Chi ha dato l’ordine?

La sfuriata a cui stavo assistendo era portatrice della peggiore notizia che potessi ricevere in quel frangente. Cosa stava succedendo in realtà?

-Mio signore io…

- Tu cosa? – aggiunse Marcus facendosi minaccioso- Il tuo solo compito in questa vicenda era tenere d’occhio Edward  e impedire qualsiasi suo spostamento..

- Lo so mio signore, ma ieri nel pomeriggio Lady Jane, signore..

- Togli tutti questi “ signore” e cerca di essere più chiaro.

Marcus, che fino a quel momento si era dimostrato il più placido e tranquillo dei Volturi, ora, in quella nuova veste, mi faceva rivalutare e di molto le mie convinzioni.

-Bhè, ieri Jane lo ha fatto portare nelle sue stanze e lì e’ stato trattenuto per almeno un’ora..

- E sia... il medico e’ un amico, so della visita cui è stato sottoposto, ma dopo?

- Milord- disse il servo cercando di raccogliere le idee, per essere il più conciso possibile.- Jane è stata categorica al riguardo. Ha detto che Edward era una sua proprietà e che poteva decidere di fare di lui ciò che preferiva. Ho consultato la torre di volo dell’aeroclub privato di cui ci serviamo. Un piccolo jet è decollato da qui,  intorno alle 16:00. Destinazione non pervenuta. So da una fonte certa che Edward si trovava con Jane su quel volo ieri.

- Dov’è Aro?

-Signore..Aro si è recato nei nostri possedimenti in  Sicilia due giorni fa..

- Maledizione.- sussurrò Marcus a mezza voce. – Questa non ci voleva..Aro ci ha giocato sul tempo.

- Che succede?– mi azzardai a chiedere con un filo di voce, ma sempre più in ansia per la risposta. – Cosa è accaduto a Edward?

-Vieni con me Bella- mi disse Marcus. Il tono usato non dava possibilità di replica. – Quanto a te, vedi di fare quello che ti dico.

-Si mio Signore.

- Vai alla gabbia dove il Lican è tenuto prigioniero e dì al capo carceriere che abbisogno di conferire con lui. Fallo scortare ai miei appartamenti e vedi che non lo sappia tutto il palazzo. Caius dov’è?

- In campagna, Signore. Sta presiedendo ai preparativi del trasferimento della corte per il periodo estivo.

-Bene. Almeno questo sembra procedere come da programma. Ora vai e vedi di fare presto.

Seguii un silenzioso Marcus lungo i corridoi fino ai suoi appartamenti, lì, sempre più in apprensione chiesi di nuovo cosa stava accadendo, ma il vegliardo vampiro mi fece cenno di attendere ancora un momento, mentre era intento ad accendere un cellulare.

Digitò un numero in fretta, poi attese in linea.

                                                                --------------------

Il cellulare squillò senza preavviso e tutti si voltarono verso di me.

-Jasper!

-E’ una linea sicura? Sono io.

-Si.  Novità?

-Pessime oserei dire. Aro ha giocato di anticipo. Ieri Edward è stato portato via da Volterra. Temo che la cerimonia sia stata perpetrata senza il nulla osta di nessuno di noi anziani.

-Ne sei certo?

-Purtroppo si. E’ l’unico motivo che mi viene in mente per cui Aro si sia allontanato in tutta fretta senza dire niente. Ha officiato al matrimonio.

- Possibili scenari?

 -Nella peggiore delle ipotesi, Aro inscenerà una sorta di luna di miele, poi farà ricomparire Edward che, dopo aver subito ogni sorta di angheria e prevaricazione, sotto shock, avrà accettato ogni condiziona da lui imposta. A quel punto  Aro avrà un nuovo capitano della guardia, il più remissivo che avrebbe potuto trovare, poiché sarà Jane a manovrarlo.

- Cosa proponi?

- Non lo so più. A questo punto è chiaro che Aro non vuole che si compia la profezia. A giorni la corte si trasferirà nel casale di campagna, ma se Edward non sarà fra gli ostaggi..d’altronde aspettare ancora potrebbe diventare rischioso per Bella e per il Lican.

- Non se ne parla. Mio fratello deve essere liberato insieme agli altri.

- Ragiona per un secondo, mio giovane amico. Se Edward è stato davvero legato a Jane, Aro non permetterà che restino assieme alla corte per almeno altre due settimane..intanto i vostri amici saranno in balia di vampiri che nella migliore delle ipotesi,  vorranno dissanguare lei e sgozzare lui per avere un Lican di meno, per di più un maschio alfa..Ascolta le mie parole. Non posso garantire per la loro sopravvivenza ancora a lungo, a meno che Bella…

- No. Non se ne parla. Bella non sarà morsa..o almeno nulla accadrà finché tutto questo non sarà risolto. Ho capito cosa intendi. Il piano procederà come convenuto, Edward dovrà pazientare ancora un po’. Grazie per il tuo aiuto.

La comunicazione si chiuse, ma il mio cuore muto sapeva che tutta la mia famiglia in quella stanza era già al corrente di ciò che era stato detto.

Esme evitò di guardarmi in faccia e uscì veloce dalla porta. Rosalie si strinse a Emmett, che mi guardava ma sembrava sul punto di sbottare. Alice, la mia dolce e  premurosa Alice, se il suo corpo lo avesse permesso avrebbe pianto, ma non disse nulla. Mi abbracciò sussurrandomi che aveva fiducia in me.

Rimasi alla fine nella stanza con Carlisle.

-    Cosa avrei potuto fare diversamente? – chiesi più a lui che a me stesso.

Carlisle scosse il capo piano.- Niente che tu non abbia già fatto. Marcus ha ragione. Bella e Jake hanno la priorità assoluta. Edward sapeva a cosa andava incontro e confido nella sua forza d’animo.

-Carlisle..Non appena avremo risolto questa situazione, sarà mia premura..

-Lo so Jazz. Lo sappiamo tutti..mi auguro soltanto che Edward non perda la speranza…

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La doccia era stata un toccasana anche se la mia condizione non cambiava molto, ero sempre molto meno a terra di Edward. Ora a guardarlo mi meravigliava alquanto di aver pensato che lui sarebbe potuto  essere un pericolo per me. Aveva fatto di tutto per proteggerci e dopo la notte trascorsa, mi accorgevo che mi aveva di nuovo salvato la vita.

Mi vestii velocemente e tornai in camera. Edward era ancora in accappatoio ed era sdraiato supino sul letto con gli occhi chiusi.
-Come stai?

- Sai Mike. Nemmeno quando Aro ha deciso che avrei pagato per la mia alterigia e mi ha marcato a fuoco, mi sono sentito tanto a pezzi..

- Non posso immaginare quello che provi, ma ti devo la vita ancora una volta. Jane mi avrebbe usato come spuntino se..
A quel nome Edward sembrò trasalire.- Scusa Mike ma gli avvenimenti delle ultime ore legate al nome di quell’arpia mi disturbano alquanto. Ma credo  tu lo possa i immaginare..

-    Cosa accadrà ora?

-    Vuoi la verità?  Credo che Aro ora lascerà che Jane si diverta col suo nuovo giocattolo fino a piegarmi del tutto..poi, una volta fatto questo ci presenterà alla corte come …coppia… - anche se la cosa, se posso dirlo, mi fa accapponare la pelle-  poi Aro  avrà il suo nuovo capitano della guardia.

-    Capitano della guardia?

-    Sveglia Mike! La vedi quell’ uniforme? – scosse  il capo e cambiando tono aggiunse - Scusa..tu stammi vicino. Vediamo di limitare i danni per ora…

Non avevo mai visto Edward in quelle condizioni, ma feci come mi diceva. Ci sarebbe voluta Bella per scuoterlo, ma lei non era qui e, al momento, nessuno poteva aiutarci.

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Capitolo 73
*** 73 ***


leggende 73 73  
                      
Restai in silenzio per tutto il tragitto. Non mi piaceva la puzza che si avvertiva lungo i corridoi del palazzo dei succhia sangue, e avrei preferito di gran lunga restare nel cortile, ma un cambiamento era sempre ben accetto e se c’era anche la minima possibilità di vedere Bells, l’avrei colta.

-Entra qui, Lican

Mi piaceva la deferenza con cui mi trattava quel vampiro. Non gli piacevo, e questo non era un mistero, ma mi temeva anche, e la cosa, sebbene la trovassi abbastanza ridicola, in fondo ero loro prigioniero, mi faceva sorridere.

-    Jacob. – Non appena Bella mi vide, mi saltò al collo,- ne fui compiaciuto-  poi la guardai in faccia e cambiai subito atteggiamento.

-    -Che succede?

Mi misero in breve al corrente delle ultime ore e di ciò che pareva essere accaduto a Edward.

-    Non c’è tempo da perdere. Lasciaci uscire di qui, qualche ora per riorganizzarci, un cellulare e una moto veloce.. Avverto Sam e i Cullen..

-    Non è cosi’ facile, mio giovane e impetuoso amico.

-    Perché non dovrebbe esserlo?! Aro e Caius sono fuori Volterra. La piccola arpia bionda non è qui, anche se la vorrei anche a mille miglia dal mio amico Edward!  Lasciaci andare via e  nel giro di tre giorni posso riorganizzarmi e tornare con un esercito.

Marcus sorrise  con condiscendenza.

-    E come potrei giustificare il mio gesto? Ricorda mio giovane lupo che, se io vengo tolto di mezzo, e la vostra fuga porterebbe quasi certamente a  questa soluzione, non ci sarebbe più nessuno a frapporsi fra Aro e il suo entourage e il vostro prezioso Edward.

Rimasi interdetto e scioccato a quella , seppur non senza logica, replica.

-    Quindi? Edward è perso per sempre e condannato a una vita di..assentita schiavitù, mentre io e Bells resteremo ostaggi per quello che ci resta da vivere- dato che nel mio caso non credo si tratti di molto- schiacciati  sotto il giogo di Voi Volturi?! E’ questo che mi chiedi? Bè non sono d’accordo. E sono convinto che anche Edward, se fosse qui, preferirebbe lottare per la libertà, piuttosto che restare ad aspettare buoni e tranquilli la fine inevitabile. Lui merita di meglio di quello che gli è accaduto, Bella merita una vita diversa e anche io, sebbene Voi ci consideriate esseri immondi, sono abbastanza onesto da ammettere che preferirei morire, qui e ora, se ci fosse anche solo uno spiraglio di risolvere questa stucchevole situazione.

                                                                    ----------------

Marcus era rimasto in silenzio e aveva ascoltato le parole di Jake con grande attenzione,  poi aveva annuito.

-    Così parla un maschio alfa, non mi aspettavo niente di diverso da te. Sei un ragazzo coraggioso e, questi mesi di prigionia, non possono aver fatto altro che farti crescere più in fretta. Ti ammiro davvero Lupo , ma, nonostante il tuo discorso assai ispirato, capisci che voi Lican avreste fatto a Edward la stessa cosa che sta facendo ora, Aro? Quale sarebbe stata la sua non vita se fosse rimasto sotto la vostra piccola comunità? Schiavo, né più né meno. L’unica differenza è che qui si trova assieme a suoi simili, ed ora, con l’unione contratta, potrà aspirare alla vita che è stata predisposta per lui dalla nascita.. come Vampiro..

Fu allora che non ce la feci più e aggredii Marcus.
- Ma la vuoi smettere? A che pro e con che coraggio ci stai dicendo questo? Prima ti sei dimostrato molto più compassionevole dei tuoi fratelli, hai cercato appoggio fuori di qui e ti sei aggiudicato la fiducia di Jasper, facendogli credere..- già, perché ora non so più qual è il tuo gioco, - comunque, facendogli credere che ti importasse davvero di aiutarci, ed ora? Ora ci parli come se ti fossi reso conto  che il tuo tentativo di aiutarci ti avrebbe messo contro i tuoi simili e ti avrebbe fatto rischiare la tua preziosa pelle. Sapevi che ci sarebbero stati dei rischi, sapevi a cosa saresti andato incontro e ora? Ora tenti di convincerci che in fondo forse Edward sta meglio dove si trova e noi,  non possiamo aspettarci niente di meglio. No. Non accetto questo tuo modo di agire. E ora parla. Difenditi.

Marcus mi sorrise quasi divertito, ed era la prima volta che si comportava così da quando lo avevo conosciuto.

-    Non mi aspettavo niente di diverso nemmeno da te, mia giovane amica, ora capisco anche  cosa ha colpito il giovane Edward, oltre alla tua bellezza naturalmente..ma volevo essere certo della vostra determinazione riguardo alla fuga..e alla vostra consapevolezza riguardo alle conseguenze di tale gesto..- sorrise quasi rilassato raggiungendo una sedia lì vicino.- Entro domani notte tu e il Lican sarete al sicuro lontani da qui.

Notai che Jake, come me, stava guardando il vecchio vampiro come se non capisse esattamente cosa ci stesse realmente comunicando.

-Vi vedo perplessi ma le cose stanno così, non sono più tanto certo di poter mantenere la vostra incolumità in questo luogo e questo è il momento migliore..ne ho già parlato con Jasper e anche lui conviene con me in questa decisione, naturalmente vi rendete conto che occorrerà fare una scelta ben precisa. C’è un prezzo da pagare per ogni cosa.

-    Cosa intendi dire..- domandai più a me stessa che al vampiro. Fu allora che Jake mi interruppe.

-    Edward. Edward è il prezzo per la nostra libertà. Lui resterà qui, in mano a quella squilibrata bionda, e questo sarà il nostro alibi per la fuga.

-    No. No. Non è così che deve andare, Edward si è già sacrificato abbastanza, Non possiamo lasciarlo qui. Non possiamo..Noi..

Jacob a quel punto mi abbracciò stretta. – Bella. Bella.. ascoltami.

Ero in preda a un vero attacco isterico, ma Jake mi costrinse a guardarlo. –Bells ascolta! Per quanto la cosa mi ripugni, non ci capiterà mai un’altra occasione così propizia per la fuga..

-    Ma Edward..

-    Lo so! Bella non credere che la cosa mi faccia impazzire, ma se non cene andiamo ora, chissà quando ci ricapiterà un’altra occasione del genere..e Edward .. Bella te lo giuro torneremo a prenderlo al più presto.

Fu allora che guardai Jake in faccia, che a stento tratteneva le lacrime.

                                                      ----------------

All’imbrunire una guardia portò del cibo per Mike, che con il suo solito candore, ringraziò  il vampiro con un mezzo, sospettoso, sorriso. La guardia non lo degnò di uno sguardo, ma si rivolse a me.

-    Signore..Milady desidera che, non appena vi fa più comodo, la raggiunga sulla terrazza della villa.

Fui strafottente, ma non potei farne a meno.- E quel fa più comodo potrebbe essere anche mai?

La guardia rimase interdetta da quella risposta, ma si ricompose abbastanza in fretta.- Milady aveva previsto una risposta del genere e mi ha pregato di dirle che più la farà attendere, più lei si divertirà col suo regalo di nozze.

Poi si rivolse a Mike e gli ordinò- Schiavo, muoviti.

-    No. Arrivo subito. Mike – dissi rivolgendomi con tutta la calma di cui ero capace in quel momento- Tu aspettami qui e non aprire a nessuno. Chiaro?

Il cenno d’intesa che mi rivolse Mike era più un ringraziamento,  ma non gli badai. Mi vestii in fretta, jeans e maglietta bianca, e mi avvicinai alla guardia.

-    Non è più opportuna l’uniforme della  guardia, Signore?

-    NO. Non credo sia più appropriata, e non credo nemmeno di dover discuterne con un semplice  soldato.

Il vampiro avrebbe potuto reagire in fretta. Lessi la sua mente per uno sporadico momento- le mie facoltà stavano tornando a essere presenti- e capii che mi avrebbe colpito molto volentieri, ma..temeva..Jane..certo, era lei che incuteva paura. Non comprendeva nemmeno perché mi avesse preso come “ compagno”..un servo in fondo..Mio Dio, non lo capivo nemmeno io , anzi la sola parola, mi spaventava più della mia stessa morte..la morte in quegli attimi mi pareva un’opzione molto interessante. Ma non potevo, Bella. Il suo viso e la sua voce, il calore del suo corpo, la sua dolcezza..lei era l’arma più potente che avrei mai potuto desiderare.

-Edward! Accomodati! Vuoi qualcosa da bere?

-Preferirei stare in piedi..

-Ma ti siederai.

- Ok.

Avvertii i pensieri della guardia che mi aveva condotto qui. Il suo era compiacimento per il modo in cui lo avevo trattato. Godeva dell’impotenza di fronte a lei che io dovevo subire.

-    Non sarebbe stata più appropriata la tua nuova uniforme?

-    Non credo. Non ho mai detto che sarei diventato capo delle guardie e nemmeno che sarei stato d’accordo con questo matrimonio..

-    D’altronde..ora sei qui e volente o no, sei legato a me..

-    Non per questo le cose fra noi cambieranno..

-    Lasciaci. – Disse alla guardia – Ora che siamo soli, vorrei chiarire alcune cose, Edward. La situazione è già cambiata, ora tu hai riacquistato uno status, grazie a questo matrimonio e hai anche una posizione a corte. Sei il nuovo capo della guardia di Aro e, anche se non ne sei entusiasta, sei mio..quindi, visto che non ho accettato questo legame  per restare a mani vuote, la nostra sarà un unione a tutti gli effetti..Per questa volta ci passerò sopra, in fondo è il nostro viaggio di nozze e comprendo che ci vorrà tempo, ma confido che ti abituerai..

-    Jane..non ho idea di cosa..

Fu allora che lei si avvicinò furtiva e appoggiò le sue labbra sulle mie. In un primo momento, fui troppo sorpreso per ribellarmi, ma d’altronde avrei anche fatto fatica a togliermela di dosso. Quando si staccò, ero allibito e teso. La mia prima reazione sarebbe stata quella di scappare da lei, ma in quel momento arrivò Aro.

-Bene. Vedo che la cosa inizia a funzionare..

Lo guardai sconvolto.

-Più o meno. – gli rispose Jane allontanandosi da me e passandomi una mano sui capelli.  Mi accorsi in fretta che il mio corpo aveva reagito più in fretta di me e si era alzato  di scatto e messosi in posizione di difesa.

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Marcus ci scortò a un uscita di servizio dalle mura di Volterra. Era accompagnato dal suo segretario personale e da una guardia del corpo.

-    Come farai a coprire la nostra fuga? – Chiese Jake

-    Per qualche ora ci sarà il caos, all’arrivo di Caius, poi io e il mio segretario siamo molto bravi a trovare un capro espiatorio.

Non so perché ma il suo sorriso cereo e lo sguardo appena accennato verso la guardia che, ignara lo aveva accompagnato, mi fece accapponare la pelle.

C’era una moto che ci attendeva appena fuori dalle mura con due caschi.

-Viaggiate con prudenza ma cercate di fermarvi il meno possibile, - ci ammonì il vampiro-  Entro domattina inizieranno a cercarvi e non lasceremo nulla al caso.- Mi sorrise.-  Jasper vi aspetta a Sirmione entro il tramonto di domani, evitate le vie trafficate e non fatevi notare troppo. E ora le nostre strade si devono dividere, amici miei, ma non per sempre. Conosco bene gli interessi che ancora vi legano a Volterra, vi terrò informati.

-Perché lo stai facendo?  - Era una domanda stupida fatta in quel momento, proprio pochi attimi prima di separarci, ma volevo capire.

- Ora non posso essere del tutto sincero con voi, ma sappiate che molto prima che questa faida fra le nostre fazioni avesse inizio, io ero un vampiro molto diverso e avevo degli affetti, amicizie e legami. L’ascesa di Aro e la sua brama di potere mi hanno distaccato da tutto questo per troppo tempo, ritengo solo che sia ora di riprendere il contatto con la realtà.. Buona fortuna e a presto, spero.

Non so perché lo feci, ma fu un impulso molto umano. Abbracciai Marcus e rimasi sorpresa dal fatto che lui, seppur per un breve attimo, ricambiò quel contatto prima di sparire dalle porte oscure da cui eravamo usciti.


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Ciao! Non so se la cosa vi rallegrerà, ma con questo aggiornamento volevo farvi un un augurio di Buona Pasqua! un abbraccio e a presto.

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Capitolo 74
*** 75 ***


leggende 75 74

Il viaggio, o meglio la nostra fuga, da Volterra, fu molto lungo, scomodo e altrettanto spiacevole. Jake guidò senza sosta, con la sola eccezione di un paio di brevi pause strettamente necessarie.
Faceva un gran caldo e il nostro umore era assai cupo.

-E così lo abbiamo abbandonato..- le parole mi sfuggirono dalle labbra in modo casuale, era più un pensiero, ma il mio umore risentiva pesantemente di quella scomoda realtà, che ci eravamo lasciati alle spalle.

Non mi accorsi di aver parlato a voce così alta da poter essere udita, fino a quando Jake scagliò un pugno abbastanza forte da divelgere un piccolo albero.

Fu allora che lo guardai in viso, quel viso che conoscevo quasi come il mio, e notai gli occhi lucidi. Si lasciò  sedere a terra e mise la testa far le mani.

Seguì un momento di silenzio che vene interrotto dallo squillare da un telefono che, non so come, Marcus, mi aveva fatto scivolare in tasca.

Gli occhi di Jake si fecero d’un tratto tesi e seri, nonostante le lacrime.

Dopo un breve momento mi decisi a rispondere, tesa- Pronto?

-    Bella?

Fu come uscire da un lungo tunnel buio.

-Alice. Come fai ad avere questo numero?

- Non è quella la domanda che dovresti farmi e lo sai…- mi disse senza allegria.- Dove siete? Vi vedo fermi in una radura vicino al lago..ma non riesco a capire il perché..

La sua voce era tesa, ma non priva di interesse. Ho guardato Jake in faccia. Al momento cercava di ricomporsi per poter parlare, quindi risposi io al suo posto.- Avevo bisogno di riposare qualche minuto, a breve riprenderemo il viaggio..

-Dov’è Jacob? – chiese una voce che conoscevo molto bene.

-Sono qui papa’! Sto bene.

-Dio sia lodato!

Era la prima volta che sentivo Billy Black ringraziare qualcuno, ma capivo il suo punto di vista.

-Allora vi aspettiamo fra poco, abbiamo non poche cose di cui parlare!

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Passai parecchie ore solo a riflettere su quanto era accaduto in quelle poche ore. Ero sposato con Jane e se la cosa mi appariva grottesca, mi dava anche un leggero senso di nausea e vertigine.. Come potevo averlo permesso? Avrei potuto dibattermi e ribellarmi, ma a cosa sarebbe davvero servito? Odio essere così debole..E per di più odio che Aro mi abbia in pugno, ma considerando i poteri di Jane. Mi sento così impotente. Non sarei nemmeno in grado di difendere il povero Mike, che ormai mi è stato affibbiato come una sorta di animale da compagnia.

-Toc toc.  Scusa la porta era socchiusa.

Mike.

 -Le hai sentite le ultime notizie da Volterra?

Lo guardo di sottecchi, con scarso interesse. Se si tratta dell’ennesima festa per commemorare la fausta- per i Volturi – unione fra Jane e me..I vampiri possono vomitare?

-Spara.

-Sei sempre più di compagnia..- mi dice Mike poco convinto- ..La notizia riguarda Bella..

I miei sensi si risvegliano in toto. Sono teso.  – Parla Mike. Cosa è successo a Bella?

-    Stanotte Bella, con l’aiuto di qualcuno all’interno del castello, è fuggita con Jake.

Fu come un fulmine a ciel sereno. Così ce l’avevano fatta, mio malgrado quella notizia mi sollevava dalle mie disgrazie del momento. Lei era viva e, con un briciolo di fortuna, Jacob sarebbe riuscito a farle dimenticare tutto questo male.

-Edward..

Cercai di sorridere a Mike. Eravamo soli, ma almeno lei era libera...- Mi spiace che tu sia stato coinvolto Mike. Non te lo meriti.

-Non è colpa tua, come di nessun altro..e non tentare di fingere che la cosa ti abbia lasciato del tutto indifferente, sono felice per loro, ma mi domando che cosa sarà di noi,  ora..

Sospirai. – Mike..non tenterò di mentirti , né di raccontarti bugie inutili. Al momento le nostre possibilità di fuggire sono quasi a zero. Jane possiede poteri molto più potenti dei miei o di chiunque altro vampiro che avrebbe potuto aiutarci. Anche volendo provare a reagire, cosa abbastanza difficile, le mia forza fisica non e’ ancora tornata come prima, ammesso che lo faccia, quanto al mio potere, è vero che leggo nella mente degli altri, ma dubito che ciò potrà aiutarci al momento. Detto questo, cercherò con tutti i mezzi di farti restare vivo, le nostre vite sono legate a doppio filo.

In quel momento la porta venne spalancata e Jane entrò nella stanza.

-Schiavo- disse rivolgendosi a Mike – Fuori di qui.

Mike mi rivolse uno sguardo interrogativo. Sapevo che se lo avessi voluto sarebbe rimasto, ma la sua vita era basilare, anche per la mia sanità mentale, quindi gli feci cenno di uscire.

Jane si andò a sedere sul letto. – Edward mi compiaccio del rapporto che hai in instaurato con il tuo regalo di nozze, meglio di un cagnolino ammaestrato.

-Lui non è un oggetto, è un mio amico. – le parole mi uscirono di getto, senza pensare alle conseguenze. Era una sfida ormai, il valore che davo alla mia vita era uguale  a quella di Mike e se sarei stato punito, sarebbe stato solo la prima volta di una lunga serie.

Come se il mio pensiero le fosse stato chiaro come, per me, erano quelli degli altri, Jane sorrise malevola. –L’eternità è lunga Edward, non rendiamo le cose più difficili di quello che sono già. Isabella Swan è fuggita stanotte col cane, quello che tu avresti definito tuo fratello, ti ha abbandonato, portandoti via la tua unica ragione di vita..e ora come ti senti?

Godeva nel darmi quelle che , per lei, erano le peggiori notizie che avrei potuto ricevere. Non glielo avrei lasciato fare in un altro momento, ma che avesse pure il suo attimo di gloria. Le uniche cose che mi passavano per la mente in quel frangente, erano i vari modi in cui avrei potuto staccarle la testa e darle fuoco. Non ero mai stato vendicativo o animato da sentimenti di odio puro, ma in quel momento giurai a me stesso che avrei agito solo per quello scopo d’ora in avanti e, se fossi perito nel provarci, almeno avrei tentato.

Il mio silenzio la stava indispettendo, ma non me ne curai, fino a che i suoi pensieri mi miseri in allarme. Non poteva davvero volere questo.
                                                             ------------------------

Arrivammo a Sirmione e fummo accolti come naufraghi dopo una tempesta. Alice non si staccò  da me neanche per cambiare posizione, anche se dubito che ne avesse davvero bisogno. Jake abbracciò suo padre per un lungo attimo poi, dopo esserci rifocillati, avremmo affrontato il concilio di guerra. Non avevo mai visto tanti Lycan tutti insieme, ma la cosa che mi sorprese molto di più era che il comandante in capo di questa operazione militare, era Jasper.

-Signori sappiamo tutti perché siamo qui. Si sono finalmente venute a creare le condizioni per sferrare un colpo ferale nel cuore del nostro nemico comune, i Volturi.

- Un momento- interruppe una voce dal fondo dell’aula, un Licantropo che non avevo mai visto prima d’ora- Ma perché mai dovremmo attaccare i Volturi ora che Jacob e la ragazza sono salvi?  Il vampiro è fra i suoi simili e finirà per adattarsi, mentre per i pochi ostaggi  umani ancora nelle loro mani, tutte le guerre hanno i loro martiri..

Alice ed io tentammo di prendere la parola, prima che Jasper potesse ribattere, ma fu Jacob che rispose a tono allo sconosciuto.

-    E credi davvero che questa guerra, perché almeno di questo  ti sei reso conto,  finirà così?! Loro ci hanno attaccato in una delle nostre roccaforti più inespugnabili, la Push, e ci hanno colpito come mai avevano fatto per distruggerci, e noi dopo la perdita di uno dei nostri saggi più eminenti, Ateara, nascondiamo la testa sotto la sabbia e ci rintaniamo nei nostri buchi? Cosa ci faranno la prossima volta? Chi dovranno uccidere perché ci rendiamo conto che non possiamo più fare finta di nulla?
L’assemblea era tutta in silenzio. Osservai Jasper che sorrideva soddisfatto, non lo avrebbe mai ammesso forse, ma Jacob gli piaceva.

-    Per quello che riguarda Edward..è un vampiro, certo, ma non provate mai più ad accumunare una persona- i suoi occhi cercarono i miei che annuii cercando di trattenere le lacrime, - come lui a quei sordidi succhia sangue dei Volturi. E’ vero io sono stato uno dei promotori di una politica che mirava principalmente a schiavizzare e sottomettere tutti i vampiri senza preoccuparmi di quali fossero le loro intenzioni, ma ho capito che sbagliavo e il mio errore l’ho capito nella maniera più atroce e terribile.

Fu allora che Jacob raccontò di quello che era accaduto il giorno in cui arrivammo a Volterra, quando lui fu portato al cospetto dei Volturi e fu imposto ad Edward di marchiarlo per dimostrare la sua sottomissione, e di come il mio angelo si fosse rifiutato, sfidando Aro.

-    Edward sapeva a cosa andava incontro rifiutansi di fare ciò che gli era stato ordinato, lo aveva di sicuro letto nella mente di quella carogna, ma non ha battuto ciglio per risparmiare a me quella tortura. Ora se tu credi che per una persona di quel genere non vale la pena scatenare una guerra, io ti rispondo che per me quel vampiro è come un fratello,  perché ha dimostrato più cuore di quello che mi stai facendo vedere tu ora, quanto ai martiri, come li definisci tu, ognuno di noi ha perso amici e parenti a causa dei vampiri, ma non mi sento di lasciare nessuno indietro..Non voglio avere del sangue innocente sulla coscienza.. Ora la domanda è: Chi di voi si sente di farlo?

Uditorio restò in silenzio.

-Se le cose stanno così, chi di voi  verrà con me,  per sgominare una volta per tutte, quelle immonde creature?
Fu un boato. In quel momento, mentre parlava, non era più il mio Jacob, ma l’uomo che sarebbe diventato, o che forse era già.

-Posso stringerti la mano?

Jacob guardò Jasper negli occhi, poi, con un attimo di sgomento da parte di Jasper, lo abbracciò.- Vediamo di creare ad Aro un po’ di grattacapi..

                                                              ---------------------
-    Te lo chiederò un’altra volta soltanto, Edward:  Spogliati.

-    No.

-    Perché vuoi rendere le cose più difficili di quello che sono? Preferisci che mi diverta un po’ sul tuo “ amico” Mike?

-    No.

Le mie mani erano contratte dalla rabbia, e feci non poca fatica e togliermi la camicia. Ogni bottone era come una stilettata. Non volevo credere che Jane volesse veramente..no, non volevo crederci.

Mi diede un’occhiata sprezzante. – Bene ora puoi rivestirti..                                                      

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Capitolo 75
*** 75- 75 ***


Non potevo credere che fosse già passato più di un anno da quando Aro mi aveva costretto a unirmi in matrimonio con Jane.
Cosa poteva esserci di peggio di dover passare l’eternità con un’arpia sanguinaria, sadica e, per di più, vendicativa? 

Stavo sperimentando sulla mia pelle tutte le possibili risposte a questa domanda. 
Non avrei mai creduto che come vampiro avrei sperimentato tanto dolore fisico e psicologico tutto insieme e in maniera così costante. Senza contare poi tutte le avances, sempre meno velate, che dovevo subire da parte dell’arpia, ogni qual volta credeva di poter forzarmi la mano. 
Quella ragazzina credeva davvero che avrebbe potuto indurmi a .. al solo pensiero rabbrividivo nel profondo.
 In ogni caso, nonostante le violenze, le angherie e le torture che ormai subivo quotidianamente, niente avrebbe potuto indurmi a cedere di un passo riguardo al consumare questa orribile unione.  
Il mio corpo non era condizionabile a tal punto e quella ragazzina viziata, con tendenze sadiche, lo aveva ormai dovuto digerire.
Tutto ciò naturalmente non aveva migliorato la mia situazione e nemmeno quella di Mike, mio compagno di sventura.
Una volta avevo pure cercato di comunicare con lei cercando di spiegarle cosa ci fosse di terribilmente sbagliato in tutta questa storia. La lezione che mi impartì in quel frangente, fu così eloquente, che ne portai i segni addosso per almeno tre mesi, nonostante che i vampiri siano molto veloci nel guarire.

Poco meno di un anno era passato da quando io e Mike ci trovavamo in quella disastrosa situazione e alla sua mercè, tempo estremamente lungo per un essere umano, ma terribilmente logorante anche per me, che ormai non riuscivo più a vedere nessuno spiraglio per poter uscire da questo incubo. 
Speravo che Bella e Jake si fossero rifatti una vita, speravo che la mia famiglia avesse fatto perdere le sue tracce e ora fossero lontani da Aro e dalla corte dei Volturi, speravo…
Potevo solo sperare. Cosa rimaneva ormai? 

Eravamo confinati a Volterra, senza mai poter uscire al di fuori delle mura.. al punto in cui ero, avrei trovato accettabile anche poter fare alcuni passi fuori dalle stanze in cui ero prigioniero, almeno senza dover essere scortato o coperto di catene, ma era un pensiero vano. 
L’unica persona con cui potevo avere qualche tipo di contatto era Newton, altrimenti doveva restare solo, ordini precisi dell’arpia.
 Non era la solitudine però che mi stava nuocendo, era il fatto di non poter, in nessun caso, aver contatti con le persone a cui realmente volevo bene. 
Bella restava l’unico punto fisso della mia esistenza, e finché sapevo lei al sicuro…tutto era sopportabile, ma la mia vita, da quando ero diventato l’animaletto di Jane, era scandita da ritmi sempre uguali e molto più duri di quanto avrei mai creduto di poter sopportare.
La mia forma fisica non era più tornata ottimale dopo aver subito il marchio a fuoco, in più, le continue punizioni e privazioni, sia fisiche che psicologiche, iniziavano a farsi sentire. 
Venivo trascinato nella sala delle udienze se Aro necessitava di spiare qualcuno, altrimenti ero relegato -per la maggior parte del tempo- in una cella nei sotterranei 
(quando la mia signora era di cattivo umore) o confinato negli appartamenti di Jane, solo. Dovevo riflettere -diceva- sulle scelte sbagliate che avevo compiuto negli anni.
Il mio morale andava precipitando ogni giorno di più, così come l’autocontrollo di Jane nei miei confronti. E le conseguenze di ogni mia piccola inadempienza o per le cose più semplici, come ad esempio aver alzato lo sguardo  su lei in pubblico, o se  aveva avuto l’impressione che non fossi stato abbastanza remissivo o veloce nell’seguire un comando.. quello scatenava l’inferno. 
Mike era diventato molto più grande a causa di quell’esperienza traumatica. Il ragazzino spaventato e allegro che avevo conosciuto a La Push era sparito, era ormai quasi un uomo, non si trattava però di una crescita fisica, aveva soltanto diciassette anni d’altronde. 
Era diventato più forte e – suo malgrado- molto più cauto. Anche Mike aveva sperimentato a sue spese cosa significasse essere sotto il giogo dei Volturi, e non era una di quelle lezioni che si possono scordare. 

Jane, dopo i primi mesi in cui pareva avesse sviluppato una vera ossessione nei miei confronti, aveva via via sfoderato un vero e proprio astio per la mia persona e per qualunque cosa potessi tentare di fare o dire, e quindi era sicuramente sempre più propensa a farmi del male per …educarmi -diceva.
Sinceramente non avevo ancora capito perché anche alla mia più assoluta immobilità, corrispondeva sempre una punizione esemplare.
 Il mio retaggio alimentare, anche quello avevo dovuto lasciare,  ma almeno Marcus aveva potuto intercedere per me e – nonostante dovessi comunque nutrirmi di sangue umano- erano sempre scorte da banche del sangue.

Ogni singola volta che mi guardavo allo specchio mi detestavo sempre di più, e comunque anche le scorte si sangue a cui avevo accesso erano sempre molto risicate. Non era necessario che io mi nutrissi a sufficienza, sosteneva Jane, il mio compito era solo quello di informatore di Aro, tanto valeva che fossi a malapena in grado di stare in piedi.
In quelle condizioni Jane pregustava il momento in cui avrei dissanguato Mike, ma questa eventualità era comunque sempre stata scongiurata, per quanto il mio povero amico, almeno in due occasioni si era tagliato per permettermi di integrare la mia diet, ma era una cosa che detestavo fare. Non volevo che Mike fosse costretto a prestarsi, e detestavo come la cosa mi faceva sentire..
 
Ero un mostro terrificante, un succube della peggior specie.

Ogni giorno di più la mia fede nelle mie capacità vacillava e ogni giorno di più mi sentivo debole e scoraggiato.
 
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 Quasi un anno che cercavamo di elaborare un piano accettabile che ci permettesse di salvare Edward e Mike, e ora finalmente sembrava ci fossimo riusciti.
Marcus si era finalmente fatto sentire con Jasper, dopo un silenzio che pareva eterno. 
Jane era rientrata a Volterra con Edward da pochi mesi, dopo quello che Aro aveva definito un periodo di adattamento. 

Dalla lettera che ci aveva scritto Marcus però si evinceva che le cose non erano andate come credeva la giovane Vampira. Edward alla fine non si era minimante adattato a essere un marito per lei, anzi l’aveva continuata a osteggiare e quindi il risultato era che lui non aveva preso posto nella Guardia d’onore dei Volturi, ma era accompagnato, in catene, ogni volta che Aro lo richiedeva. 
Per il resto del tempo Edward non poteva nemmeno vedere la luce del sole e la sua unica compagnia era ancora Mike Newton, che miracolosamente (secondo Marcus) era ancora vivo. 
Da quello che ci era stato raccontato, Edward, era tenuto in uno stato di cattività davvero miserrimo e solitario e ciò non fece che farci velocizzare i preparativi per il contrattacco.
Carlisle, scrisse a Aro chiedendo di poter vedere Edward, il giorno stesso dell’arrivo della lettera di Marcus. In fondo come padre di Ed, aveva tutto il diritto di visitare il figlio dopo quasi un anno e Jane non avrebbe potuto obbiettare nulla se suo marito avesse ricevuto la visita del padre. 
O almeno così speravamo. 
A La Push le cose nei primi tre mesi del dominio dei Volturi erano cambiate notevolmente, ma in peggio.
I Volturi si erano insediati e avevano instaurato una sorta di legge marziale e io come la mia famiglia venivamo tenuti in una sorta di libertà semi vigilata, che però non lasciava adito a equivoci su chi comandasse in quelle terre.
Solitamente quando I Volturi si insediavano in un luogo lasciavano, alla famiglia o famiglie vampire della zona, carta bianche su come amministrare la loro legge sul territorio.  Questo sistema, soprattutto nelle colonie americane, aveva salvato parecchie vite umane. Ma la Push era differente. 
La Push era popolato da Lycan, abbietti muta forma, e la nostra famiglia, aveva aiutato questi mostri agli occhi Aro, a insorgere contro di loro.  
Di nostro fratello Edward, dopo l’unione forzata con Jane, non avevamo avuto più nessuna nuova.
Aro sosteneva che fossero in luna di miele, noi credevamo che Edward stesse passando le pene dell’inferno, ma non erano che supposizioni.

Bella e Jake erano ancora fuggiaschi e ricercati dai Volturi, la taglia era solo per chi li avesse presi vivi.

Il mio Jasper coordinava i contatti tra noi, la mia nuova sorella, e il suo protettore peloso con maestria, ma anche questa situazione aveva i sui limiti.
Aro monitorava e intercettava i nostri telefoni e molto più spesso di quanto avrei voluto ero stata costretta a eliminare più di una sim dopo soli  pochi minuti di chiamata.
Tutto era tremendamente frustrante.
Bella E Jake erano ancor in Italia e  seguivano le mosse dei Volturi da vicino, pur essendo molto cauti, grazie a prestanome e documenti comprati al mercato nero.

Jasper manteneva i contatti – questa volta epistolari, grazie al vecchio sistema dei piccioni viaggiatori – anche con Marcus, che non mancò di avvisarci non appena Edward e Jane furono rientrati in Toscana. 
Inizialmente la lettera che annunciava il loro ritorno mi venne tenuta nascosta, anche perché le mie visioni fino a quel momento del futuro di Ed erano già piuttosto nefaste.
Alla fine, però, Carlisle ci convocò per parlarci.
 
 

  • La situazione è molto scoraggiante. Marcus dice che Edward e Jane sono rientrati a Volterra da un paio di settimane, ma solo ieri è riuscito a scambiare qualche parola con lui. 

  • Come sta? – chiese Emmett con un filo di voce, anticipando quello che tutti ci stavamo chiedendo. 

  • Marcus dice che Edward ha minimizzato, ha detto che sta bene e che non c’è da preoccuparsi, mentre Marcus ha descritto la situazione in modo diverso. 

Jane si è lamentata a più riprese della situazione, il matrimonio non è stato consumato, e Edward nonostante tutti gli sforzi, non si è mai arreso.
La pazienza di Jane- se mai ne ha avuta davvero una- è giunta al termine. Edward viene ammesso alla presenza della corte in rare occasioni e solo se direttamente invitato da Aro, mentre il resto del tempo lo passa confinato nelle segrete, solo, per lo più. Edward ha dimostrato tante volte quanto può essere forte, e la sua mente non sta ancora vacillando ma quanto ancora potrà durare? E non dimentichiamoci  Mike.
 
Il silenzio che seguì mi colpì come uno schiaffo, fu a quel punto che iniziai a percepire che il futuro di Carlisle stava mutando. Era in procinto di partire per Volterra. 

 
-No. Non puoi voler davvero tornare laggiù..

 
-Alice, lui è e resta mio figlio, e per quanto Aro sia riuscito a fargli accettare innumerevoli compromessi, ho il diritto di sapere come sta e le sue reali condizioni di vita.

 
-E mentre sarai lì- aggiunse Jasper speranzoso con un filo di voce – Potresti anche incontrarti con Bella e Jacob, magari?  
 

  •  Cos’hai in mente? 

Jasper sorrise sornione alzò le spalle come a dire, niente di importante, ma anche nel suo futuro vedevo delinearsi un viaggio inatteso, o almeno era lì che mi portavano le mie visioni, pur non capendo ancora dove esattamente saremmo andati a parare. 

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