The Malfoy Family di daphne 92 (/viewuser.php?uid=57150)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La trasformazione di Harry ***
Capitolo 2: *** Alexander Malfoy ***
Capitolo 3: *** I gemelli riuniti ***
Capitolo 4: *** L'arrivo di Daphne ***
Capitolo 5: *** Lasciarsi il passato alle spalle ***
Capitolo 6: *** This is Slytherin ***
Capitolo 7: *** Momenti di vita ***
Capitolo 8: *** Il legame dei gemelli ***
Capitolo 9: *** Mai fare accordi con i Malfoy ***
Capitolo 10: *** Are you on the menu? ***
Capitolo 11: *** I make the good girls go bad ***
Capitolo 12: *** La seconda Greengrass ***
Capitolo 13: *** Le lezioni non finiscono mai ***
Capitolo 14: *** Riccia, intelligente...mezzosangue! ***
Capitolo 15: *** Addio Hogwarts ***
Capitolo 16: *** Katherine Heims ***
Capitolo 17: *** La principessa oscura ***
Capitolo 18: *** Unbroken bond...broken bones ***
Capitolo 19: *** Dark Prince Potter ***
Capitolo 20: *** Di nuovo a Londra ***
Capitolo 21: *** La cena per farli conoscere ***
Capitolo 22: *** Una proposta per dire.. ***
Capitolo 23: *** La scelta di Alex ***
Capitolo 24: *** Nuovi finali, vecchi inizi ***
Capitolo 25: *** Becoming a father ***
Capitolo 1 *** La trasformazione di Harry ***
Era
una calda notte di fine luglio, nel giardino della casa numero 3 di
Privet Drive non si muoveva una foglia.
Un ragazzo di sedici anni dai capelli neri scompigliati, e una
cicatrice a forma saetta si trovava seduto nella sua stanza, il caldo
gl'impediva di dormire e i suoi incubi di certo non l'aiutavano,
Voldemort si divertiva a visitare i suoi sogni, la sua mente, ogni
singola notte, sentiva ancora le urla nella testa, le persone che
mentre venivano torturate chiedevano il suo aiuto.
Harry ancora non aveva imparato ad ignorare quei terribili sogni, non
dormiva per più di quattro ore a notte ormai.
Sfinito ormai dalla mancanza di sonno si passò una mano tra
i capelli bagnati dal sudore e allungando il braccio prese il libro di
'Storia della Magia', se non riusciva a dormire tanto valeva fare
qualcosa di costruttivo, senza rendersene conto osservò
l'orologio a forma di orsetto che aveva in camera, uno dei tanti scarti
che i Dursley gli avevano gentilmente prestato.
La mezzanotte era passata da pochi minuti, era iniziato l'ultimo giorno
di luglio, la data che tutto il mondo magico festeggiava più
del Natale, era il suo compleanno.
-Tanti auguri Harry- disse Harry sarcastico mentre un grugnito
particolarmente forte di Duddley si sentì in tutta la casa.
-Grazie per gli auguri Diddino- disse Harry osservando il soffitto.
Senza dedicare un minuto di più al suo compleanno Harry
ricominciò a studiare storia della magia, era arrivato agli
ultimi capitoli, aveva appena finito di leggere il capitolo dedicato a
Silente, sapeva benissimo quale capitolo avrebbe dovuto leggere dopo,
quello dedicato alla storia magica moderna, il capitolo dedicato al suo
scontro con Voldemort.
-Direi che sono esonerato dall'..- disse Harry ma non riuscì
a completare la frase, sentì una forte fitta alla testa, gli
mancava il respiro e la vista gli si annebbiò, era come se
tutte le sue ossa si stessero spezzando contemporaneamente, niente gli
aveva mai fatto così male, neanche essere cruciato.
-Aiuto- sussurrò debolmente Harry raggomitolandosi in
posizione fetale, per poi perdere i sensi.
Erano passate più di due ore quando Harry aprì
nuovamente gli occhi, si sentiva tutto intorpidito, la sua vista era
sfocata, con fatica si toccò il volto per sentire se aveva
gli occhiali e rimase sorpreso quando si accorse che li aveva,
lentamente se li tolse e subito il mondo intorno a lui divenne chiaro,
non aveva più bisogno degli occhiali.
Convinto di essere stato posseduto nuovamente da Voldemort si diresse
verso lo specchio, altra gentile concessione dei Dursley, era
appartenuto alla cugina morta di Vernon, Harry era più che
convinto che i suoi zii glielo avevano regalato sperando che gli
portasse la stessa fortuna.
Si aspettava di vedere la sua
cicatrice infiammata, forse sanguinante, era ciò che
succedeva ogni notte ormai, ogni volta che Voldemort si divertita a
renderlo parte delle sue conquiste.
Quello che vide allo specchio però lo sconvolse, non era
lui, non si ritrovò di fronte al ragazzino malnutrito dagli
occhi verdi, i capelli scuri impazziti e la famosa cicatrice sulla
fronte.
La persona riflessa nello specchio aveva un fisico longilineo, i
lineamenti del viso aristocratici, gli occhi grigi che tendevano al
colore del ghiaccio, i capelli biondi quasi bianchi scompigliati e
ribelli, la sue pelle era diafana quasi trasparente, era etereo.
Preso dal panico per il repentino cambiamento del suo aspetto fisico e
incapace di darsi una spiegazione sensata afferrò la sua
bacchetta e si diresse verso la porta, l'allarme di casa Dursley
iniziò a suonare ed Harry iniziò a correre
più velocemente che poteva, dopo aver corso per almeno due
chilometri si fermò, era senza fiato, gli faceva male tutto
senza più forze si lasciò cadere sul marciapiede
e incominciò a fare dei respiri profondi, pian piano il
panico lo abbandonò ed Harry seppe cosa fare, estrasse la
bacchetta come aveva fatto pochi anni prima ma questa volta sapeva cosa
stava facendo, aveva chiamato il Nottempo.
Era quasi l'alba, i primi raggi di sole iniziavano a vedersi
all'orizzonte quando il rumore di un autobus in corsa fece sobbalsare
Harry che si tolse velocemente dal marciapiede, e il Nottempo si
fermò a pochi centimetri dai suoi piedi.
-Nottempo ultima corsa per Diagon Alley- disse il ragazzo brufoloso
scendendo le scale.
-Quanto le devo?- chiese Harry fissando la strada con le mani in tasca.
-1 galeone, hai una faccia conosciuta, ti ho mai visto nei giornali?-
chiese il ragazzo osservando meglio Harry.
-Credo proprio di no- disse Harry frugandosi in tasca e dando un
galeone al ragazzo che lo lasciò passare continuando ad
osservarlo.
Harry si affrettò a salire e a sedersi nel posto
più lontano dall'entrata e anche il più nascosto
affinchè nessuno lo riconoscesse, dette una rapida occhiata
ai passeggeri e si accorse che nessuno lo stava indicando o stava
mormorando qualcosa come ogni volta accadeva ogni volta che lo
riconoscevano.
Fu allora che si ricordò della trasformazione, per la prima
volta da quando era nato si sentì libero, poteva fare tutto
ciò che fanno le persone normali, questa consapevolezza lo
riempì di gioia e si ritrovò a pensare che forse
non tutti i mali vengono per nuocere, magari questa trasformazione
avrebbe migliorato la sua vita.
Era talmente perso nei suoi pensieri che non si accorse che il nottempo
si era fermato e tutti i passeggeri si stavano preparando a scendere.
-Siamo arrivati gente! Paiolo Magico, Diagon Alley!- disse il ragazzo
che poco fa gli aveva fatto il biglietto.
Harry scese velocemente dal Nottempo ed entrò al paiolo
magico,chiese una stanza per la notte a Tom e una volta sul letto
scrisse due lettere una indirizzata a Ron e l'altra ad
Hermione in cui diceva che tutto andava come al solito e di non
preoccuparsi, di avvertire gli altri che tra pochi giorni sarebbe
tornato dai Dursley.
Aveva deciso già da prima di non voler dire a Ron e a
Hermione della sua trasformazione, convinto che fosse momentanea e
deciso a sfuttarne tutti i benefici senza i rimproveri di Hermione e le
ansie di Ron.
Quando ebbe finito di scrivere le due lettere le mise nella cassetta
della posta riservata agli ospiti, i suoi pensieri in quel momento
andarono ad Edvige che in viaggio, stava consegnando una lettera a Remus,
si chiese se l'avrebbe trovato, sperando con tutto il cuore che non
fosse tornata a Privet Drive.
Dopo aver dormito qualche ora decise che era giunto il momento anche
per lui di avere un normale pomeriggio a Diagon Alley, senza nessuno
che lo scortasse e senza la gente che si avvicinava per stringergli la
mano, o peggio chiederli un autografo.
Per prima cosa andò alla Gringott, per fortuna portava
sempre con sè la chiave della camera blindata dei Potter,
dopo aver prelevato un bel pò di galeoni uscì
dalla Gringott con un sorriso felice stampato in volto, era arrivato il
momento di fare shopping.
Ogni volta che era andato a Diagon Alley era sempre in compagnia degli
Weasley e si era sempre sentito in colpa quando al momento di comprare
qualcosa lui poteva comprare tutto nuovo mentre gli Weasley compravano
tutto di seconda mano, adesso finalmente era solo e poteva viziarsi un
pò.
Il suo primo stop fu il negozio dedicato al Quidditch dove
comprò dei nuovi guanti in pelle di drago da cercatore e un
kit di manutenzione per la Firebolt, poi si diresse in un negozio di
vestiti e si comprò un intero guardaroba nuovo, dopo la
trasformazione tutti i suoi vestiti gli stavano stretti ed erano corti
perchè adesso era una manciata di centimetri più
alto, infine soddisfatto della sua giornata di shopping
tornò al paiolo magico.
I giorni passarono e i propositi di Harry di tornare dai Dursley erano
scomparsi completamente, aveva deciso che per una volta nella sua vita
voleva divertirsi senza pensare a quanto poteva essere rischioso, aveva
deciso di mettersi al primo posto nella sua lista delle
priorità e non si sentiva per niente in colpa, sentiva che
stava cambiando.
Era come se quella notte non avesse cambiato solo il suo aspetto ma
anche dato inizio ad un lento cambiamento interiore.
Ben presto Harry si convinse che se la trasformazione fosse stata opera
di Voldemort a quest'ora doveva essere già morto, visto che
ormai erano passate due settimane, inoltre si convinse che non c'erano
pericoli a stare a Diagon Alley, nei giorni precedenti aveva incontrato
dei mangiamorte che l'avevano si osservato ma non con astio,
era come se l'avessero scambiato per qualcun altro, lo guardavano con
occhi pieni di dubbio e di confusione.
Neanche i membri dell'ordine sapevano di questo cambiamento quindi
tutti quelli che aveva incontrato non lo avevano degnato di uno sguardo
impegnati come erano a cercarlo, Harry si sentì un
pò in colpa quando vide che stavano mettendo anche dei
volantini..poi si chiese se l'avevano scambiato per un cane.
Il giorno in cui la vita di Harry cambiò era una calda
giornata di agosto, il prescelto stava camminando per le calde vie di
Diagon Alley deciso a comprare un gelato, all'improvviso di fronte al
negozio di Quidditch vide due persone bionde che conosceva ormai bene,
i Malfoy, passò tranquillamente vicino ai due coniugi, aveva
avuto molti di questi incontri con i mangiamorte, aveva visto perfino
Bellatrix, non era più preoccupato ormai.
I Malfoy lo guardarono intensamente, ad Harry sembrò che
Narcissa avesse smesso di respirare, da un momento all'altro si
ritrovò tra le braccia della donna bionda che
incominciò a singhiozzare tra le lacrime, Lucius li guardava
da lontano con uno sguardo dubbioso ma stranamente anche pieno di
speranza.
Questa storia
è la versione riveduta e corretta della mia storia "La
famiglia Malfoy", visto che oggi ho completato la mia altra storia
"Growing up as a Black-Lestrange" su FB ho deciso di ricominciare a
dedicarmi a questa FF. Riscriverò tutti i vecchi capitoli
per poi continuare con i nuovi. Spero che vi sia piaciuto questo primo
capitolo ;)
Baci
Daphne
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Capitolo 2 *** Alexander Malfoy ***
Narcissa
non riusciva a crederci Alexander era vivo, il suo Alex era vivo, era
sicurissima che quello fosse il suo bambino non c'erano dubbi per lei,
sentiva che era lui, una mamma lo sa continuava a ripetersi mentre
stringeva tra le braccia quel ragazzo, quello sconosciuto che per lei
era già molto di più.
Harry si sentiva
terribilmente confuso e in imbarazzo, non capiva cosa stava succedendo,
un minuto prima camminava tranquillamente per le vie di Diagon Alley e
il secondo dopo si ritrovava tra le braccia di Narcissa Malfoy, la
madre del suo peggior nemico.
All'improvviso una sensazione mai provata si fece largo dentro di lui,
tra le braccia di quella donna si sentiva stranamente al sicuro, si
sentiva amato, per la prima volta provava il calore materno che non
aveva mai avuto nella sua vita, si concesse di chiudere gli occhi per
un secondo e di lasciarsi trasportare da quei sentimenti che aveva
desiderato provare sin da bambino.
-Perchè mi sta
abbracciando, cosa vuole da me?- disse Harry indietreggiando e
lasciando andare Narcissa.
-Tu sei il mio Alexandre,
pensavamo tutti che fossi morto pochi giorni dopo la tua nascita,
così ci ha detto il San Mungo ma poi oggi ti ho visto sei la
fotocopia di tuo padre più di quanto non lo sia tuo fratello
gemello Draco, noi quel giorno non abbiamo mai visto il
corpo..così ha pensato, Merlino ho sperato con tutto il
cuore..- disse Narcissa con voce tremante piangendo, per poi afferrare
il braccio di Harry, aveva il terrore di vederlo sparire da un momento
all'altro, che quello fosse l'ennesimo sogno solo più reale
di quelli che aveva avuto ogni notte per sedici anni.
Mentre Narcissa continuava a parlare tra sè e sè,
Lucius che ancora non aveva detto una parola intervenne per la prima
volta e si rivolse a Harry.
-Puoi farci un
favore? Ti assicuro che sarai degnamente ricompensato, possiamo fare
una pozione di discendenza con una goccia del tuo sangue?
Così mia moglie si mette finalmente il cuore in pace, magari
potremo finalmente andare avanti, accettare che il nostro Alexander
è morto, perchè se tu non sei Alexander..allora
dubito veramente che sia ancora vivo, ti prego aiutaci a smettere di
sperare, aiutaci a ricominciare a vivere- disse Lucius continuando ad
osservare Harry, gli sembrava di vedere la versione più
giovane di se stesso, incominciava a credere anche lui che questo
ragazzo fosse Alexander Malfoy.
Harry sapeva di dover
dire di no, che i Malfoy lo avrebbero consegnato a Voldemort appena
saputa la verità, che sarebbe morto e con lui ogni speranza
per il mondo magico, ma quando vide la disperazione sul volto dei
Malfoy non potè far a meno di annuire.
Lo strano trio si diresse
verso il negozio di pozioni, Harry si guardava intorno sospettoso
aspettandosi di essere catturato da un momento all'altro, la sua testa
gli diceva di non fidarsi dei Malfoy ma il suo cuore non poteva fare a
meno di fidarsi di Narcissa e Lucius.
-Andremo a casa nostra per verificare i risultati, attaccati a me ci
smaterializziamo- disse Lucius dopo aver comprato la costosa pozione.
Harry fu colto dal panico
se la pozione come era ovvio che facesse avesse rivelato ai Malfoy che
lui era Harry Potter si sarebbe ritrovato in trappola nel covo del
nemico, direttamente tra le braccia di Voldemort.
-Preferirei farlo qui se
non le dispiace- disse Harry cercando di mantenere la calma, non
mostrare emozioni di fronte ai Malfoy era la soluzione migliore.
"Così quando scopriranno chi sono se proveranno a
schiantarmi avrò vie di fuga" pensò Harry
cercando con le sguardo tutte le possibili vie di fuga.
I Malfoy stranamente
accettarono e la cosa stupì Harry, dovevano voler veramente
bene a questo Alexander se erano disposi ad accettare le condizioni di
un estraneo, il signor Malfoy si avvicinò a lui con uno
spillo ed Harry seguendo il suo istinto indietreggiò.
-Tranquillo, ci serve solo un pò del tuo sangue per
stabilire la tua discendenza, non voglio farti del male- disse Lucius
bucando il dito di Harry con uno spillo e lasciando cadere una goccia
di sangue nella fialetta, lo stesso fecero Lucius e Narcissa.
La pozione
incominciò a diventare blu e dopo pochi minuti di attesa una
pergamena comparve al suo interno, Harry era pronto a scappare da un
momento all'altro.
-PADRE ADOTTIVO 'James Potter'
MADRE ADOTTIVA 'Lily Evans Potter' NOME 'Alexander Xavier Malfoy'
GENITORI BIOLOGICI 'Lucius Malfoy' 'Narcissa Black Malfoy' FRATELLI
'Draco Lucius Malfoy'- lesse Lucius con mani tramanti e gli occhi
lucidi.
Narcissa
iniziò a piangere per la felicità finalmente
aveva ritrovato il suo bambino, il suo primogenito, lei non aveva mai
perso la speranza, sapeva che era vivo, lo sentiva, anche a Lucius
iniziarono a scendere le lacrime,il suo erede era tornato.
Harry da parte sua era
incredulo solo quando vide il certificato incominciò a
crederci,sapeva che non c'era modo d'ingannare i certificati magici.
Adesso finalmente aveva
una famiglia, una vera famiglia.
"Io un Malfoy, Alexander
Malfoy?" stava pensando Alexander ancora incredulo, davanti a lui suo
padre aveva smesso di piangere e lo guardava con orgoglio, nei suoi
occhi però Alex notò anche molto rimorso per non
averlo trovato prima, per essersi in qualche modo arresi, Lucius non
poteva pensare che suo figlio fosse cresciuto con dei babbani che a
quanto aveva sentito lo avevano maltrattato sin da piccolissimo, non si
sarebbe mai perdonato di averlo 'abbandonato'.
Quando il momento di
generale incredulità finì Lucius fece un passo
stentato verso il figlio ritrovato, ma fu preceduto da sua moglie
Narcissa che con uno scatto di cui non l'avrebbe mai creduta capace si
tuffò su Alexander stritolandolo in un abbraccio stile Molly
Weasley, un vero abbracciò materno, il primo per Alexander
che questa volta accettò di buon grado l'abbraccio, Lucius
avanzò ancora e guardò negl'occhi suo figlio per
capire se poteva aggiungersi anche lui all'abbraccio.
-Padre il passato
è passato ok? Quello che più desidero adesso
è stare con la mia famiglia e punire chi ci ha separato!-
disse Alexander sicuro allungando la mano verso il padre che si
aggiunse all'abbraccio di famiglia.
-Mi dispiace per quello
che hai dovuto passare in questi anni,sono sincero,non hai idea di
quanto ti abbiamo cercato,non abbiamo mai smesso di sperare- disse
Lucius stringendo a sè il figlio deciso a non lasciarlo
più andare.
-Verrai con noi a vivere al Malfoy manor vero?- disse Narcissa
speranzosa lasciando andare la presa su Alexander ma restando comunque
vicina al figlio.
-Non lo so se
posso...Voldemort non vive lì anche lui? E poi Draco come la
prenderebbe?-rispose Alexander incerto e preoccupato, con Draco il
rapporto non era mai stato dei migliori ma adesso che ci pensava era
molto simile a quello di due fratelli, ligavano in continuazione, il
vero problema per Alexander era Voldemort.
-Il signore oscuro si
è trasferito dagli Zabini dopo la notte al ministero quindi
non correresti pericoli, se dovesse volerti tra i suoi seguaci, ti
reclamerà solo quando avrai diciasette anni quindi hai tempo
per pensarci o per rifiutare viste le tue precedenti azioni.
Per quanto riguarda Draco, i gemelli magici purosangue sono molto
più legati dei gemelli normali, si dice che possano
anche condividere i pensieri e quando uno dei due muore l'altro si
toglie la vita nella maggior parte dei casi, Draco non ha mai saputo
della tua esistenza ma sono convinto che quando glielo diremo
sarà molto felice di non essere più solo, si
sentirà completo e felice, Draco..credo che non sia mai
stato veramente felice- disse Lucius rassicurando il figlio e
ripensando a tutti quei pomeriggi in cui aveva visto Draco infelice e
solo, sembrava che sin da piccolo Draco sapesse che le cose non
dovevano andare così, che gli mancava qualcosa nonostante
avesse tutti i giocattoli del mondo.
-Ok allora
verrò,per quanto riguarda Voldemort la mia scelta non
è più così sicura sono successe molte
cose che non mi sono piaciute e alcune anche per colpa dell'ordine e di
Silente, invece con mio fratello non vedo l'ora di chiarire la
situazione- disse Alexander dopo averci riflettuto per alcuni minuti.
-Andrà tutto bene, adesso ci siamo noi a proteggerti- disse
Narcissa abbracciando Alexander che non potè far a meno di
chiedersi se sua madre avesse letto la sua mente, aveva detto proprio
quello che Alex aveva bisogno di sentirsi dire.
I tre Malfoy si
avvicinarono e si smaterializzarono tutti insieme diretti a casa.
Quando Alexandre
arrivò a Malfoy manor rimase senza fiato, aveva sentito
parlare di quel posto dal padre di Ron e glielo aveva descritto come un
luogo oscuro e tetro, in realtà lui lo trovò
semplicemente stupendo, era grande quasi quanto Hogwarts, con un parco
bellissimo,e c'era anche un campo da Quidditch.
L'interno della casa non
era da meno notò Alex appena entrato, le tonalità
erano tutte molto scure però restava luminoso come ambiente
grazie a delle grandi finestre,quel posto mostrava tutta la ricchezza e
la superiorità dei Malfoy, era regale e raffinato, appena i
ritratti videre Alexander incominciarono a sorridere e a bisbigliare,
ma tutti in modo molto discreto, Alex non potè far a meno di
notare quanto fossero diversi da quelli eccentrici appesi ad Hogwarts.
-Timpi vai a
chiamare Draco e digli di scendere immediatamente- disse Narcissa
all'elfo domestico che era venuto ad accoglierli.
-Wolfy questo è il tuo nuovo padrone sarai il suo elfo
personale.- disse Narcissa ad un altro elfo che fece un profondo
inchino di fronte ad Alexander.
-è un immenso onore per me servire il padroncino Malfoy-
disse l'elfo con voce acuta.
-Per adesso..direi che non ho ordini- disse Alexander non sapendo cosa
fare.
-Vai nelle cucine finchè Alex non ti chiama- disse Narcissa
all'elfo che scomparve.
-Mettiti
pure sul divano e rilassati caro,questa è casa tua,sei a
casa finalmente.- disse Narcissa baciando la guancia del figlio che si
andò a sedere sul divano di pelle accanto al padre.
Pochi minuti dopo si
sentirono i passi di Draco avvicinarsi.
Secondo capitolo
scritto (il 2° e il 4° della vecchia versione), ho
ricominciato anche a scrivere i nuovi pezzi su FB..quindi sono
ritornata ufficialmente attiva :)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ci sentiamo presto!
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Capitolo 3 *** I gemelli riuniti ***
Draco
era stato avvertito dall'elfo domestico che i suoi genitori erano
appena tornati, e che richiedevano la sua presenza nella sala
d'ingresso, non potè far a meno di chiedersi cosa potessero
volere Narcissa e Lucius da lui, anche se aveva una strana sensazione.
-Vorranno darmi il mio regalo di compleanno- pensò Draco, il
suo compleanno spesso non veniva festeggiato, il biondo non aveva mai
capito perchè ma sua madre passava sempre tutto il giorno a
piangere e suo padre Lucius si chiudeva in ufficio e di solito usciva
solo il giorno dopo, distrutto da una notte chiaramente priva di sonno.
Lui stesso non era mai felice il giorno del suo compleanno, era come se
mancasse sempre qualcosa, una parte di sè e se da piccolo i
regali riuscivano a colmare qual vuoto adesso difficilmente riusciva a
scrollarsi di dosso quell'inquietante sensazione d'incompletezza.
Quando Draco arrivò in sala però restò
deluso, non si vedevano pacchi a forma di scopa, notò poco
più tardi che avevano un ospite, visti i capelli biondissimi
era sicuramente un Malfoy, sua madre era l'unica bionda tra i Black e
di amici biondi di suo padre proprio non ne ricordava.
-Siediti Draco- disse Lucius sorridendo, Draco non l'aveva mai visto
sorridere così e non potè far a meno di fissare
il padre per una manciata di secondi.
Una volta seduto Draco si concentrò sulla persona seduta
davanti a lui che adesso gli stava sorridendo, era uguale in tutto e
per tutto a lui, solo alcuni tratti del viso ricordavano un
pò di più suo padre, e i capelli non erano
perfetti come i suoi ma mossi in tutte le direzioni.
Draco si voltò verso suo padre e sua madre seduti sul divano
e li guardò con aria interrogativa, i due sembravano felici
come non li aveva mai visti.
-Draco c'è una cosa che io e tuo padre non ti abbiamo mai
detto, quando sei nato tu avevi un gemello che è nato un
quarto d'ora prima di te, l'infermiera ci ha detto che
è morto pochi minuti dopo la nascita, noi non abbiamo mai
visto il corpo e abbiamo sempre continuato a sperare, lo abbiamo
cercato tutto l'anno seguente ma non c'erano tracce e quando la guerra
è finita...il nostro signore era stato sconfitto, nessuno
avrebbe aiutato i Malfoy a trovare il loro figlio, abbiamo chiesto
aiuto a tutti, le loro risposte sono sempre state 'perchè
dovremmo aiutarvi, se lo trovate ci sarà un mangiamorte in
più, e poi è morto lo sanno tutti',
così abbiamo continuato le nostre ricerche da soli ma non
abbiamo mai trovato niente.
Poi oggi grazie a un miracolo mentre stavamo camminando per Diagon
Alley abbiamo visto la persona che hai davanti e mi sono sentita
rinascere, era lui ne ero sicura, sono corsa ad abbracciarlo. Tuo padre
gli ha chiesto di fare il test per vedere la sua discendenza, il suo
nome adottivo era Harry Potter, il suo nome vero Alexandre Xavier
Malfoy.- disse Narcissa con gli occhi lucidi, stringendo la mano del
figlio ritrovato che stava guardando il gemello per studiarne le
reazioni.
Draco all'improvviso incominciò a capire molte cose della
sua vita, come se quella rivelazione gli avesse fatto comprendere
tutto, il perchè da piccolo si sentiva sempre solo, il
motivo per cui non poteva fare a meno d'insultare Harry o meglio
Alexandre, lo faceva solo perchè voleva un qualsiasi
contatto con suo fratello.
Draco sapeva bene cosa significasse essere dei gemelli magici
purosangue, i due sentivano sempre il bisogno l'uno dell'altro, era
come vivere una vita in simbiosi e adesso che aveva ritrovato il suo
gemello non aveva nessuna intenzione di lasciarlo andare di nuovo.
Un dubbio terrificante poi si fece strada nella mente di
Draco, se Alex non lo avesse mai perdonato per quello che gli
aveva detto negl'anni precedenti? Come avrebbe fatto a vivere sapendo
che il suo gemello lo odiava? Una risata di Alex interruppe i suoi
pensieri.
-Smettila di pensare così velocemente fratellino o mi farai
scoppiare la testa!- disse Alex/Harry divertito.
-Senti i miei pensieri Alex?-disse Draco scioccato incrociando
instintivamente le braccia di fronte al petto, come se volesse
proteggersi.
-Si, è solo una questione di abitudine, io ci sono abituato
da quando avevo Voldemort nella mia testa, presto sarai capace anche te
di sentire i miei e non ti preoccupare ho sentito abbastanza dei tuoi
pensieri per capire il motivo per cui m'insultavi e ti perdono, a dire
la verità anche io non ero da meno con tutta quell'immagine
di 'ragazzo d'oro' davo proprio sui nervi!- disse Alex tendendo la mano
a Draco che la strinse e lo attirò verso di sè
per abbracciarlo.
-Bentornato a casa- disse Draco abbracciando il fratello.
-Adesso mi sento a casa- disse Alexander sorridendo.
-Perchè non mostri ad Alex la stanza degli ospiti mentre io
provvedo a far preparare la stanza vicino alla tua, io e tuo padre
avevamo lasciata libera nella speranza che un giorno ritrovassimo il
nostro Alex- disse Narcissa commossa osservando i figli.
-Ti consiglio di chiedere alla mamma di cambiare il letto, non
è stato completamente intatto durante l'ultimo anno in cui
Pansy è venuta a trovarmi...- pensò Draco mentre
annuiva divertito dalla faccia sorpresa del fratello.
-Questa me la paghi e dopo voglio sapere come è stato!-
disse Alex sottovoce al fratello ghignando come un vero Malfoy.
-Madre avrei una richiesta posso avere un nuovo letto,sai per iniziare
una nuova vita serve tutto nuovo- disse poi Alex ad alta voce
rivolgendosi alla madre che dopo un attimo d'incertezza
annuì sorridente, Draco non riuscì a trattenersi
e scoppiò a ridere quando sentì la patetica scusa
che il fratello si era inventato.
-Certo caro puoi avere tutto quello che vuoi.- disse Narcissa
sorridendo rassicurante.
-Ah ah ah non ci posso credere che scusa patetica! Volevi farmi morire
dal ridere? è così che stai cercando di
vendicarti?- disse Draco tra le risate una volta che furono soli nella
stanza degli ospiti.
-Smettila fratellino non vuoi che scenda giù e dica a mamma
la verità vero? Non penso sarebbe felice di sapere che gli
volevi regalare un nipotino così presto- disse Alex
avvicinandosi compiaciuto alla porta.
-Ok ok smetto di ridere guarda, sono serio adesso- disse Draco
afferrando il polso del gemello, mentre pensava "continuerò
a ridere dopo".
-Draco sento i tuoi pensieri te lo sei dimenticato?- disse Alex ridendo
anche lui adesso.
I gemelli passarono il pomeriggio e ridere e scherzare, ripensando a
tutti i guai che avevano fatto ad Hogwarts insieme e separati.
Lucius era appena tornato dal suo shopping a Diagon Alley, con tutta la
storia della pozione e di Alex si era completamente scordato di
comprare il regalo a Draco, così era tornato a Diagon Alley
e aveva comprato un regalo sia per Draco che per Alex, sicuro che
entrambi lo avrebbero apprezzato.
Lucius si trovava davanti alla stanza degl'ospiti per dare il regalo a
Alex quando sentì delle risate provenire dall'interno,
così aprì la porta e vide i suoi due figli seduti
sul pavimento a ridere, non aveva mai visto Draco così
felice forse erano vere tutte quelle leggende sui gemelli, avevano
veramente bisogno l'uno dell'altro come l'ossigeno e l'aria, fece un
colpo di tosse per farsi notare e Draco e Alex si voltarono nello
stesso momento verso di lui.
-Qui ci sarebbero i vostri regali di compleanno ma visto che mi avete
ignorato per ben cinque minuti non sono tanto sicuro che ve li
meritiate- disse Lucius con il solito ghigno made in Malfoy,
nascondendo dietro la schiena due grandi pacchi.
-C'è un solo modo per far cedere papà, fare leva
sul suo lato tenero, avremo le nostre scope in due secondi-
pensò Draco guardando velocemente il fratello, il messaggio
venne recepito subito da Alex.
-Scusaci, stavamo recuperando il tempo perduto in questi anni divisi-
disse Draco facendo il suo miglior sguardo d'angioletto, quello che
convinceva sempre lo Zio Severus a non metterlo in punizione.
-Si è vero papà, ci dispiace non averti sentito-
aggiuse Alex annuendo dispiaciuto.
Lucius era già convinto di dargli comunque la scope, e
sentendo la parola 'papà' pronuciata con tanta naturalezza
da suo figlio Alex si sciolse completamente e dette le scope ai
ragazzi,che le aprirono alla velocità della luce.
-è una firebolt 3000 deve ancora uscire nel mercato! come
hai fatto ad averla papà?- esclamarono all'unisono i
gemelli, sembravano dei bambini il giorno di natale.
-I Malfoy possono avere tutto quello che vogliono, non dimenticatevelo
mai- disse Lucius orgoglioso di aver reso così felici i
propri figli, soprattutto Alex che sapeva aveva avuto ben poca
felicità nella sua vita.
-Andiamo al campo a provarle Alex?- disse Draco entusiasta.
-Ti seguo- rispose Alex già elettrizzato.
Arrivarono al campo in pochi minuti e senza cambiarsi salirono subito
sulle nuove scope.
Lucius e Narcissa li stavano osservando dalle tribune, stavano giocando
cercatore vs cercatore quando ad Alex venne in mente una frase detta
l'anno precedente da Draco.
-Dray cosa intendevi l'anno scorso quando dicevi che ti allenavi tutta
l'estate a quidditch? Come facevi? Assumevi delle persone?- chiese
curioso Alexander osservando il fratello arrossire imbarazzato.
Draco non rispose ma per suo sfortuna rispose sua madre che aveva
sentito la domanda di Alex.
-No niente persone caro, Draco giocava contro gli elfi domestici!-
disse Narcissa sorridendo ingenuamente.
-Mamma ti prego dimmi che di quelle partite c'è una foto!-
disse Alex ridendo talmente tanto da rischiare di cadere dalla scopa.
-Si certo dopo te le faccio vedere tutte, c'è ne
è una troppo carina in cui un elfo lo sfiora con un bolide e
poi inizia a punirsi per aver quasi fatto male al padrone- disse
Narcissa sorridendo raggiante, questo era ciò che aveva
sempre sognato, una giornata con i suoi figli a scherzare e ridere.
-Smetti di ridere o ti tiro un bolide in testa!- pensò Draco
quando vide Alex ridere talmente tanto che stava sbandando con la scopa.
Passarono due ore buone al campo di Quidditch e arrivarono a cena
esausti, durante la cena Narcissa disse che aveva intenzione di
organizzare una festa di compleanno per i gemelli per il sabato
seguente, dove Alex avrebbe conosciuto gli amici di Draco.
Scusate l'enorme
ritardo, sono molto più attiva su FB che su EFP
ormai..comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Baci!
Daphne 92
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Capitolo 4 *** L'arrivo di Daphne ***
Alex
e Draco avevano passato la settimana che li separava della loro festa
di compleanno a ridere scherzare e giocare a quidditch, era come se non
si fossero mai separati, come se tutti gli anni di dolore passati
lontani non fossero mai esistiti.
Alex era convinto di vivere un sogno, non solo aveva un padre ed una
madre, ma aveva anche un gemello, una parte di sè che non
avrebbe mai abbandonato, adorava già Draco, era come se
tutte le cose che ad Hogwarts odiava del fratello adesso lo portassero
ad amarlo di più.
Inoltre amava il lusso ed i privilegi di cui godeva essendo un Malfoy,
dopo aver passato una vita a fare da schiavo ai Dursley essere ammirato
e invidiato era decisamente un bel cambiamento.
Draco da parte sua non era mai stato così felice, aveva
finalmente colmato il vuoto che sentiva nel suo cuore da quando era
poco più che un neonato, tutta la rabbia e l'odio che aveva
provato verso gli altri erano evaporati, si sentiva un uomo nuovo, le
sue giornate piene di solitudine e sfide a quidditch contro gli elfi
domestici erano finite, adesso c'era suo fratello, si sentiva completo.
Sabato sera arrivò presto e mentre Narcissa al piano di
sotto controllava che ogni dettaglio fosse perfetto, i gemelli stavano
indossando i vestiti scelti per loro dalla madre.
Draco indossava un paio di pantaloni scuri, scarpe eleganti nere, una
camicia bianca e una cravatta e una giacca nere, adesso era impegnato a
sistemarsi i capelli allo specchio, come sempre sempre erano
perfettamente sistemati, non c'era un capello fuori posto.
Alex aveva gli stessi vestiti del fratello, ma la cravatta era
allacciata lenta, la giacca dimenticata sul letto e le maniche della
camicia arrotolate fino al gomito, i suoi capelli al contrario di
quelli di Draco era mossi in ogni direzione.
-Sembri un porcospino!- disse Draco ridendo mentre guardava il gemello
impegnato a sistemarsi i capelli con il gel.
-Scusa fratellino, avevano finito le mucche per farsi leccare i
capelli- disse Alex ridendo.
-Divertente Alex, molto divertente- disse Draco facendo la linguaccia
al fratello.
-Dove andrete stasera a festeggiare tu e Pansy visto che nella camera
accanto ci sono io adesso?- chiese Alex divertito mentre cercava le sue
scarpe.
-Malfoy Manor ha più di 150 camere, la mia vita notturna non
subirà conseguenze tranquillo- disse Draco con un ghigno che
non prometteva niente di buono.
-Pensi di utilizzarle tutte?- disse Alex ridendo.
-Da qui alla fine dell'estate si- disse Draco ridendo insieme al
fratello.
Gli ospiti, quasi tutti serpeverde con qualche raro corvonero erano
già arrivati, mancavano solo i gemelli che non si fecero
attendere, scesero le scale insieme e si fermarono accanto alla madre
che scuotè la testa quando vide le modifiche fatte da Alex
al suo look per poi sciogliersi in un sorriso quando il figlio gli
baciò la guancia.
-Pochi di voi sapranno che Draco alla sua nascita aveva un gemello che
abbiamo creduto morto fino a poco più di una settimana fa,
quando lo abbiamo miracolosamente ritrovato. Mi ritengo la madre
più fortunata del mondo ad essere qui in questo momento e ad
avere il piacere di presentarvi il mio figlio maggiore, Alexander
Xavier Malfoy- disse Narcissa con orgoglio e gli occhi lucidi per
l'emozione mentre gl'invitati erano impegnati ad applaudire.
-Divertitevi amori miei- disse Narcissa baciando le guance dei gemelli.
-Divertitevi- disse Lucius dando due chiavi ai gemelli e facendogli
l'occhiolino quando Narcissa era voltata.
-Papà a me non..- disse Alex imbarazzato arrossendo.
-Non si sa mai..i Malfoy sono dei playboy.- disse Lucius ridendo per
poi ritirarsi in camera con Narcissa, lasciando i ragazzi a divertirsi
con i loro amici.
Tutti gli ospiti dopo l'annuncio di Narcissa diedero il benvenuto ad
Alex, tutte le ragazze si attaccarono al nuovo Malfoy come polipi,
Draco era ormai impossibile da conquistare ma Alex era single...una
vera occasione!
Una ragazza però sembrava ignorarlo ed era impegnata a
parlare con Pansy in un angolo della stanza, questo attirò
subito l'attenzione di Alex che si concentrò su di lei.
La ragazza aveva lunghi capelli biondi, gli occhi del colore del
ghiaccio, il fisico perfetto da modella e un sorriso che toglieva il
fiato, era impegnata a gesticolare con Pansy e a ridere, sembrava
così piena di vita, Alex ne fu subito attratto.
-Alex vieni devo farti vedere una cosa..- disse una ragazza prendendo
la mano di Alex, cercando di portarlo al piano di sopra.
-Scusami non sono interessato.- disse Alex distraendosi un attimo,
quando cercò nuovamente la bionda con lo sguardo
nè lei nè Pansy c'erano più.
-Draco chi è la bionda bellissima con cui parlava Pansy?-
chiese Alex interrompendo il fratello che era impegnato a baciare Pansy
in un angolo della stanza.
Alex non riusciva a credere che in tutti quegl'anni ad Hogwarts non
aveva mai notato quella bellissima ragazza, il suo odio per i
serpeverde lo aveva reso proprio cieco!
-Daphne Greengrass..la mia migliore amica..per..chè lo stai
chiedendo?- sospirò Pansy mentre Draco era impegnato a
baciargli il collo.
-Perchè è la ragazza più bella che io
abbia mai visto- mormorò Alex incantato.
-Non sei il primo che pensa una cosa simile- disse Draco ridendo,
beccandosi uno schiaffo sulla nuca dalla fidanzata.
-Vai a parlarci, secondo me potresti essere il suo tipo- disse Pansy
sorridendo incoraggiante al "cognato".
-Buona fortuna fratellino, con la regina di ghiaccio ti
servirà- disse Draco divertito per poi zittire Pansy, che
sembrava pronta a difendere la sua migliore amica, con un bacio.
Alex lasciò la coppia alle loro attività e si
mise a cercare la bionda che l'aveva conquistato, la trovò
in un angolo isolato della stanza, la maggior parte dei ragazzi la
fissavano incantati ma nessuno aveva il coraggio di avvicinarsi.
-Sai che sei la più bella qui dentro?- disse Alex sfiorando
con la punta delle dita il fianco di Daphne che si morse il labbro per
non lasciarsi sfuggire un sospiro.
-Grazie, anche tu sei molto carino.- rispose Daphne che era arrossita
per un complimento così semplice ma infinitamente dolce.
-Posso portarti a fare una passeggiata? Senza tutta questa gente che ci
fissa?- disse Alex porgendo la mano a Daphne che sorrise e delicamente
l'afferrò, Alex si portò la mano della ragazza
alle labbra e la baciò delicatamente, mentre tutti
gl'invitati li fissavano sorpresi.
"Portala al lago, c'è la luna piena stanotte, è
romantico" pensò Draco guardando il fratello uscire dalla
sala mano nella mano con Daphne.
"Grazie" rispose mentalmente Alexander lasciandosi sfuggire un sorriso,
non era mai solo, neanche nella sua mente e ciò lo faceva
sentire terribilmente bene.
"Di nulla fratellone, sono sempre con te" rispose Draco mentalmente
sorprendendo il fratello.
Alex e Daphne passeggiarono in silenzio fino al lago, era una
meravigliosa notte d'agosto, piena di romanticismo e di magia, il lago
era perfettamente calmo e placido, le piccole onde facevano da
sottofondo a quella che era una notte perfetta.
-Raccontami qualcosa di te, muoio dalla voglia di conoscerti, cosa ti
piace?- chiese dolcemente Alexander voltandosi verso la ragazza e
ammirando la bellezza di Daphne, anche la luna sembrava innamorata di
lei e i raggi lunari baciavano i capelli dorati della bionda.
-Amo il quidditch, mi ritengo un'ottima cacciatrice anche se non ho mai
fatto i provini per la squadra di serpeverde. Mi piace fare shopping,
ma credo che piaccia a tutte le ragazze. Le mie materie preferite ad
Hogwarts sono Storia della Magie e Pozioni, amo la storia,
può insegnarci tantissimo..per quanto riguarda Pozioni,
credo sia un talento di famiglia- disse Daphne sorridendo imbarazzata.
-Sei la mia ragazza perfetta! Che ne dici se facciamo un accordo?-
disse Alex ghignando furbo.
-Che tipo di accordo?- chiese Daphne intrigata, avrebbe fatto qualsiasi
cosa per stare più vicina ad Alex, era così
affascinante e magnetico.
-Io ti accompagno a fare shopping per il resto dell'estate, tu in
cambio fai i provini con me per la squadra di quidditch e mi aiuti in
pozioni..sono un disastro! Piton prima o poi mi ucciderà!-
disse Alex passandosi una mano tra i capelli, senza rendersi conto che
si era fatto sfuggire un dettaglio di troppo.
-Come?? Sei già stato ad Hogwarts??- disse Daphne confusa,
lasciando la mano di Alex e indietreggiando.
-La verità la conosce solo la mia famiglia, giurami che non
la dirai a nessuno e ti racconterò tutto- disse Alex che era
sbiancato, non voleva mentire a Daphne, ma non voleva neanche mettere
in pericolo la sua famiglia.
-Giuro solennemente di non rivelare a nessuno la tua vera
identità, lo giuro sulla mia magia- disse Daphne estraendo
la bacchetta e pronunciando il voto infrangibile.
-Cosa hai fatto?- chiese Alex allarmato, aveva sentito in passato
Hermione blaterare qualcosa su un voto infrangibile e quello che aveva
fatto Daphne gli somigliava molto.
-Ho fatto un voto infrangibile, se rivelerò a qualcuno senza
il tuo permesso la tua precedente identità
perderò tutta la mia magia e morirò lentamente,
adesso mi dici chi eri?- disse Daphne tranquillamente.
-Ma io non volevo che facessi una cosa simile..non capisci quanto
può essere pericoloso?- disse Alex allarmato.
-Quel che è fatto è fatto, adesso dimmi chi eri-
disse Daphne incrociando le braccia e aspettando delle risposte.
-Ero Harry Potter- disse Alex dopo aver fatto un respiro profondo,
Daphne scoppiò a ridere divertita.
-Che c'è di così divertente? Sono un comico?-
disse Alex offeso incrociando le braccia mentre Daphne si teneva la
pancia e continuava a ridere.
-è il como dai!! Un Malfoy che per sedici anni vive come il
salvatore del mondo magico..ti sei offeso? C'è qualcosa che
posso fare per farmi perdonare?- disse Daphne mordendosi il labbro per
non sorridere, Alex con il broncio era adorabile.. e terribilmente sexy!
-Potresti fare molte cose- disse Alex maliziosamente avvicinandosi
lentamente a Daphne, era così vicino che poteva contare le
piccolissime lentiggini di lei, un'imperfezione che la rendeva perfetta.
-Alexand..- mormorò Daphne quando sentì le labbra
di Alex sulle sue, il bacio iniziò dolcemente e divenne
presto passionale.
Si separarono solo quando il bisogno d'aria divenne impellente e
passarono tutta la serata a parlare e a baciarsi teneramente sulla riva
del lago.
Rientrarono al Malfoy Manor due ore dopo, Draco e Pansy erano appena
tornati nella sala dopo una gita al piano di sopra e stavano salutando
gli ospiti pronti ad andare via, in pochi minuti rimasero solo Pansy
Daphne e i gemelli.
Pansy salutò Draco con un bacio e Daphne fece lo stesso con
Alex, il loro bacio fu interrotto però da un fischio di
approvazione di Draco.
-Vedo che ti sei sciolta un pò eh Daffina!! Ci voleva mio
fratello- disse Draco ridendo, beccandosi un pizzico dalla fidanzata e
una minaccia mentale dal fratello.
-Notte ragazzi- disse Daphne ridendo rossa in volto.
-Notte- disse Draco trascinando il fratello che aveva un'aria sognante
stampata in volto al piano di sopra.
Scusate l'enorme
ritardo, l'università praticamente m'impedisce di
vivere...comunque questo capitolo diversamente dagli altri è
stato completamente riscritto, ed è ciò che
farò con tutti quelli futuri! Spero che vi sia piaciuto!
Fatemelo sapere!
Baciiii
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Capitolo 5 *** Lasciarsi il passato alle spalle ***
finire
L'estate stava passando velocemente tra partite
quidditch, risate feste con gli amici e le visite di Pansy e Daphne.
Entrambi i gemelli Malfoy non riuscivano a ricordare un'estate passata
così serenamente e velocemente.
Un caldo giorno di agosto mentre i gemelli erano impegnati a prendere
il solo a bordo piscina con le ragazze comparve un elfo tutto sudato
che con fare ossequieso si avvicinò ad Alex.
-Wolfy? Hai portato le nostre limonate?- disse Alex annoiato sollevando
la testa per guardare l'elfo, che si era completamente dimenticato le
limonate e per punirsi aveva incominciato a sbattere la testa contro la
scaletta della piscina.
-Se non le hai portate perchè ci hai disturbato?- disse
Draco
sbadigliando mentre l'elfo continuava a punirsi e gli altri ridevano.
-Dicci cosa sei venuto a fare, per Salazar smettila di sbattere contro
la scaletta, è d'argento!- disse Draco annoiato mentre Alex
Pansy e Daphne ridevano ancora.
-La padrona mi ha mandato..per dirvi..che dovete andare a Diagon Alley
per comprare le cose per la scuola..e al padroncino Alex un nuovo
guardaroba..credo- disse l'elfo squittendo per poi barcollare e cadere
in piscina privo di sensi.
"No, non doveva dirlo di fronte alle ragazze, non doveva proprio dirlo.
Le nostre povere Magic Card Platinum che papà ci aveva
appena
dato..." pensarono in coro i gemelli, sbiancando visibilmente
nonostante la loro pelle fosse già diafana.
Nello stesso momento le ragazze si scambiarono un ghigno malefico e
complice.
-Se non sbaglio un pò di tempo fa mi avevi promesso che mi
avresti portato a fare shopping, credo che sia arrivato il momento di
mantenere la tua promessa signor Malfoy- disse Daphne facendo gli occhi
da cerbiatta ad Alex, sapendo bene che il ragazzo non sapeva
resistergli.
-Siii, ti prego Dracucciolo! è quasi il nostro mesiversario-
disse Pansy facendo il labbruccio.
"è tipo il 19039309.. mesiversario che festeggiamo"
pensò Draco facendo ridere il fratello.
I ragazzi riuscirono a resistere alle due adorabili fidanzate solo per
qualche minuto, mezz'ora dopo erano pronti a partire per Diagon Alley.
Le ragazze li aspettavano ai cancelli del Manor, perfette nei
loro
vestitini floreali estivi e i loro cerchietti tra i capelli, pronte a
spendere rispettivamente il patrimonio dei Greengrass e dei Parkinson,
per poi passare a quello dei Black e dei Malfoy, nel caso di Daphne
anche a quello dei Potter che era sempre di Alex.
Siccome i gemelli e le ragazze non potevano smaterializzarsi e come
ripete sempre Malfoy Senior 'i Malfoy viaggiano sempre con stile', ad
aspettare Alex Daphne Pansy e Draco nel vialetto del Manor vi erano due
limousine nere.
-Pensa quante cose possiamo comprare! Sono spaziosissime queste auto-
esclamò Pansy felice, facendo ridere Narcissa che era andata
a
salutarli, mentre i gemelli sospirarono rassegnati al loro destino.
Impiegarono circa un'ora per arrivare a Diagon Alley, come il Nottempo
le limousine erano incantate e capaci di evitare il traffico.
Questa era la prima uscita ufficiale di Alex da quando era ritornato a
far parte della famiglia Malfoy, inoltre era la sua prima uscita
ufficiale con Daphne, avrebbe sicuramente attirato attenzione.
Per prima cosa decisero di comprare tutto il necessario per Hogwarts,
stavano passeggiando per la via principale di Diagon Alley mano nella
mano con le ragazze quando Alex si accorse che quasi tutti li stavano
fissando.
-Dray, perchè ci stanno fissando tutti? Prima mi fissavano
perchè ero Potter..ma adesso..perchè?- chiese
Alexander confuso guardandosi intorno, aveva sempre odiato le
attenzioni che il mondo magico gli riservava.
-Alex..ci fissano perchè non si vede tutti i giorni un
Malfoy così espansivo in pubblico, adesso incominceranno a
dire che siamo umani e non ghiaccioli..secoli di buona raputazione
buttati via così- disse Draco ridendo divertito.
Le ragazze per tutta la giornata trascinarono i ragazzi per tutti i
negozi di Diagon Alley, spendendo cifre folli, mentre i gemelli
camminavano dietro di loro come degli Inferi.
-Draco, uccidimi, un semplice Avada..una cosa veloce e
indolore..è peggio del cruciatus fare shopping con Pansy e
Daphne- disse Alexander disperato.
-Non ha funzionato la prima volta l'Avada, non credo che
sarà utile la seconda- disse Draco scuotendo la testa.
-Avete detto qualcosa?- chiese Pansy voltandosi verso i gemelli e
sorridendo angelica.
-Vi preso se ci volete almeno un pò di bene, se mi ami
almeno un pochino Pan...basta shopping, non ce la faccio
più, chiedo pietà- disse Draco stremato e stanco
quasi quando la sua Magic Card, Alex si limitò ad annuire
speranzoso.
-Ok, ma dobbiamo per forza andare al Ghirogoro- disse Pansy dopo
essersi scambiata un veloce sguardo con Daphne.
-Possono spedirceli via gufo!! Non c'è bisogno di andare-
disse Draco speranzoso.
-Costa il doppio, siamo lontani dal Ghirogoro solo pochi metri- disse
Pansy indicando il negozio che era veramente vicino.
-Siamo anche schifosamente ricchi- disse Draco sperando di convincere
le ragazze.
-C'è un libro che devo comprare ad Astoria- disse Daphne
prendendo Alex per mano e trascinandolo verso il Ghirogoro.
In pochi minuti trovarono tutti i nuovi libri per l'anno che stava per
iniziare, Daphne comprò anche il libro per la sua sorellina
Astoria, avevano appena finito di pagare quando videro avvicinarsi un
gruppo di maghi dai capelli rossi e una ragazza riccia, erano gli
Weasley con Hermione, Daphne istintivamente si aggrappò ad
Alex, aveva paura di perderlo.
Daphne non poteva sapere che dopo lunghe discussioni con Draco Alex
aveva completamente cambiato idea sugli Weasley, il suo gemello aveva
condiviso con lui tutte le liti e gli scherzi che gli Weasley avevano
fatto a Draco durante gli anni, adesso vedeva la cose dalla prospettiva
di Draco.
-Un Malfoy in più, un'altra sfortuna per il mondo! Speravamo
tutti che tu fossi morto tanto tempo fa, beh ci penserà
Harry ad uccidervi, ci penserà l'Ordine!- disse Ron
minacciando Alexander che cercava di non ridere, Ronald non era mai
stato minaccioso e senza l'etichetta di 'migliore amico di Harry
Potter' era semplicemente patetico.
-Tu sei un Weasley giusto? Mio fratello mi ha parlato di voi, troppo
poveri per avere del cibo decente, siete felici di andare ad Hogwarts
perchè così potete mangiare tutti quanti- disse
Alexander con cattiveria, trattenendo Draco che sembrava pronto a
cruciare Weasley.
Ron, impulsivo come sempre, cercò di attaccare Alexander ma
venne trattenuto da Hermione che lo immobilizzò.
-Metti dentro quella maledetta bacchetta Draco, nessuno deve sapere che
l'Oscuro ha tolto la traccia del ministero dalle nostre bacchette, non
fare stupidaggini che potrebbero farci uccidere- sibilò Alex
all'orecchio di Draco afferrandogli il polso.
-Hai ragione, hai ragione- disse Draco facendo dei respiri profondi per
calmarsi mentre Pansy lo faceva uscire dal negozio.
-Weasley vedi di chiudere la bocca, non ti azzardare più a
parlare della mia famiglia o le cose per te finiranno male..non
c'è più Potter a difenderti, non sei
più speciale, sei solo..e sai bene che l'Oscuro è
tornato. Smettila di fissare la mia ragazza, so che ti piace ma non
sarai mai alla sua altezza..cercati qualcuno di più adatto a
te..la Brown magari. Siamo in guerra e gl'incidenti accadono..non
vorrei che ne accadesse uno a te- disse Alexander ghignando
alla Malfoy per poi allontanarsi mano nella mano con Daphne,
lasciandosi alle spalle il passato di Harry Potter.
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Capitolo 6 *** This is Slytherin ***
This is Slytherin
L'estate
stava volgendo al termine e il rapporto di Alexandre e la sua famiglia
stava diventando sempre più solido, incominciava a sentirsi
veramente a casa per la prima volta nella sua vita, doveva ammettere
che non aveva avuto problemi ad entrare nella filosofia della famiglia
Malfoy, adesso si sentiva un membro della famiglia a tutti gli effetti,
ed era una sensazione fantastica.
La
sera del 31 agosto la famiglia Malfoy tranne Lucius, che era occupato
al ministero della magia, stava aspettando la cena riunita in sala da
pranzo, i gemelli stavano scherzando tra di loro e Narcissa guardava
intenerita la scena che gli si parava davanti agli occhi e che per
tanto tempo aveva sognato di vedere.
All'improvviso
la porta del salotto si spalancò ed entrò Lucius Malfoy,
era più pallido del solito e aveva una faccia preoccupata ed
un'espressione nervosa, la sua famiglia capì subito che c'era
qualcosa che non andava, ma conoscendo il carattere di Lucius nessuno
gli chiese niente, sapevano bene che si sarebbe confidato con loro al
momento opportuno.
-Il
signore oscuro ci sta richiamando a sè, per tutto il giorno il
marchio nero ha bruciato e un'ora fa è arrivata una lettera in
cui Codaliscia diceva che stasera ci sarà un meeting a casa dei
Nott e che ogni membro avrebbe dovuto portare i suoi eredi per farli
conoscere all'oscuro signore, inutile dire che l'incontro è
stato organizzato affinchè Voldemort vi possa conoscere ragazzi-
disse Lucius rivolgendo uno sguardo preoccupato a Draco e Alex.
-Da quello che mi hanno detto l'oscuro signore è molto
interessato a voi due figli miei, il fatto che siate gemelli magici
porta l'oscuro signore a desiderarvi ardentemente tra le sue fila, i
vostri poteri sono più forti degli altri, insieme potreste
sconfiggere sia Silente che l'oscuro signore- disse Lucius facendo un
respiro profondo, non avrebbe mai voluto mettere i ragazzi in questa
situazione.
-Probabilmente
questa sera vi chiederà di scegliere la fazione per la quale
combatterete, io vi chiedo di riflettere bene su cosa volete fare e su
quali sono i vostri ideali e le vostre intenzioni future, io e vostra
madre abbiamo deciso di seguirvi in qualsiasi fazione sceglierete,
anche se sapete in cosa crediamo, voi restate la cosa più
importante per noi.- disse Lucius serio prendendo per mano la moglie e
guardando i gemelli con affetto.
I
gemelli ascoltarono attentamente il loro padre parlare, sapevano di
dover prendere una decisione fin dall'inizio anche se non si
aspettavano di doverlo fare così presto, durante l'estate ne
avevano discusso anche con le ragazze che avevano detto hai gemelli la
stessa cosa che Lucius gli aveva appena detto "vi seguiremo ovunque".
Alex
e Draco sapevano esattamente cosa fare, ne avevano discusso a lungo,
valutando i pro e i contro di entrambe le fazioni ed erano giunti ad
una decisione comune.
-Padre
noi sappiamo cosa fare e da stasera lo sapranno tutti- disse Draco al
padre che rimase visibilmente sorpreso, non si aspettava che i suoi
gemelli sarebbero stati così tranquilli di fronte alla
prospettiva d'incontrare i signore oscuro.
Alle
23:30 in punto la famiglia Malfoy si smaterializzò a casa Nott,
attuale sede della fazione oscura, erano arrivati solo pochi
mangiamorte, tra i quali i Greengrass e i Parkinson, Pansy e Daphne si
avvicinarono a Draco e Alex e li baciarono sulla guancia.
-
E così stasera annuncerete da che parte state, sapete che siete
le star della serata? Tutti vogliono sapere che farete, secondo alcune
voci avete già dei seguaci tra i mangiamorte, pronti a seguirvi
nella fazione delle luce se non sceglierete l'oscurità- disse
Pansy con fare cospiratorio, in quel momento era la perfetta
mogliettina purosangue un pò pettegola.
-Un hurrà per noi Alex, abbiamo già la nostra piccola
setta- disse Draco sarcastico facendo ridere il gemello mentre Pansy
mise il broncio, che sparì subito con un bacio di Draco.
Pochi
minuti dopo la sala iniziò a pienarsi e Voldemort fece la sua
entrata, camminò lentamente verso il suo trono nero, il
pavimento di fronte ad esso era sporco di sangue secco, un monito per i
mangiamorte che disobbedivano agli ordini e che avevano tradito
l'oscuro signore.
Tutti s'inginocchiarono compresi Alex e Draco, finchè Voldemort non fece loro cenno di alzarsi.
-Miei fedeli servi vedo che avete portato i vostri eredi come vi avevo
detto, in particolare noto che ci sono anche i due giovani Malfoy,
fatevi avanti voglio vedervi meglio.- sibilò Voldemort con i
suoi inquietanti occhi rossi fissi sui gemelli, che senza alcuna paura
ricambiarono lo sguardo dell'oscuro signore, il fuoco incontrò
il ghiaccio.
I
gemelli si avvicinarono con passo lento e regale al trono di marmo
scuro in cui sedeva Voldemort, e s'inchinarono di fronte a esso.
-
Alzatevi pure, ho una proposta da fare a voi due questa sera, come ben
sapete io non ho un erede e ho sentito che voi due avete interessanti
abilità, vorrei che diventaste i miei eredi, siete gli unici che
hanno le potenzialità giuste per ricoprire questo ruolo, che ne
dite?- disse Voldemort con il suo tono da manipolatore, sapeva di aver
bisogno di quei due ragazzini, per il momento almeno.
I due Malfoy si guardarono, e pensarono l'uno nella mente dell'altro -Inizia lo show-.
-Sarebbe un onore unirci a lei signore- disse Draco con voce ferma guardando negli occhi l'oscuro signore.
-Concordo con mio fratello, siamo al suo servizio.- disse Alexander
cercando di imprimere nella sua voce tutta la sua fedeltà a
Voldemort.
La
maggior parte dei mangiamorte presenti rimasero visibilmente sorpresi
dalla proposta dal signore oscuro a quei ragazzini, anche se in giro si
diceva che avevano una potenza superiore a quella dell'oscuro signore,
e che Voldemort li temesse.
-Perchè
tutte queste formalità? Siete i miei eredi datemi del tu,
chiamatemi Voldemort- disse il signore oscuro, scioccando tutti i
presenti in sala, sapeva bene di non poter sottomettere veramente i
Malfoy, rischiava una loro ribellione, doveva conquistare la loro
fiducia, doveva farli sentire suoi pari, per questo motivo
fece comparire due troni al suo fianco e fece cenno ai gemelli di
sedervisi, Draco e Alex non se lo facero ripetere due volte e
compiaciuti si sedettero al fianco di Voldemort, osservando gli altri
mangiamorte con aria di superiorità.
-Da
oggi i gemelli Malfoy saranno i miei eredi, i principi oscuri,
porterete loro lo stesso rispetto che portate a me ci siamo capiti?-
disse Voldemort minoccioso alla folla che s'inchinò di fronte a
lui e ai gemelli Malfoy.
-SI SIGNORE- dissero in coro i mangiamorte completamente sottomessi ai loro signori.
Il
meeting proseguì tranquillamente con i gemelli che parlavano
mentalmente indisturbati, il signore oscuro a fine meeting gli disse
che li avrebbe personalmente allenati tutte le sere durante l'anno
scolastico e poi mandò anche loro a casa con la loro famiglia.
Il
giorno dopo i Malfoy si svegliarono presto, dovevano andare a King
Cross per la partenza per Hogwarts, quell'estate meravigliosa era
giunta al termine, adesso li aspetta un lungo anno scolastico ricco di
cambiamenti e sorprese.
Alex
e Draco scesero le scale con i loro bagagli portati dall'elfi
domestici, i bauli di Alex adesso erano quanti quelli di Draco dopo
tutte le giornate di shopping a cui le ragazze l'avevano costretto,
arrivati davanti alla porta trovarono Lucius e Narcissa che appena li
videro li stritolarono in un abbraccio "mortale".
-Drake sono impazziti?- pensò Alex, temendo che la signora Weasley avesse posseduto sua madre.
-No
non ti preoccupare fanno così tutti gli anni, in pubblico
dobbiamo mantenere la nostra maschera di freddezza perciò alla
stazione non ci possiamo salutare come vogliamo, quindi ci salutano ora- pensò Draco, spiegando al fratello la situazione e osservandolo rilassarsi nell'abbraccio di Narcissa.
-Ti ho appena ritrovato, era così bello vedervi insieme non voglio che ve ne andiate adesso- disse Narcissa asciugandosi con un fazzoletto le lacrime silenziose che gli scorrevano sul volto.
-Amore
non ti preoccupare, torneranno a natale, stanno andando a Hogwarts non
in guerra ok?- disse Lucius abbracciando la moglie, cencando di
tranquillizzarla anche se doveva ammettere che anche a lui sarebbero
mancati i suoi figli.
Dopo
i dovuti saluti e i fiumi di lacrime di Narcissa, arrivarono a King
Cross appena in tempo, i gemelli furono costretti a salire al volo
sul treno, ebbero pure l'impressione che il treno li aveva aspettati,
ci doveva essere lo zampino di Lucius.
Draco
e Alex stavano camminando tranquillamente per i corridoi alla ricerca
dello scompartimento dei loro amici, quando si sentirono afferrare e
trascinare in uno scompartimento quasi alla fine del treno, colti di
sorpresa non riuscirono a opporsi, quando guardarono i loro rapitori
videro che le due figure che li avevano assaliti, non erano altro che
le loro ragazze che adesso stavano ridendo di loro.
-Non
sapevo che fosse così facile catturare un principe oscuro-
dissero Daphne e Pansy nell'orecchie di Alex e Draco per provocarli.
-Sai
cosa mi succede quando vieni così vicina vero Pansy?-
mormorò Draco sul collo di Pansy per poi baciarlo e
mordicchiarlo facendola sospirare.
-Daphy
non giocare con il fuoco che poi ti sciogli mia cara principessa di
ghiaccio- disse Alex a Daphne per poi prenderla per la vita e
trascinarla nel corridoio deserto facendola appoggiare al finestrino, i
loro corpi si sfioravano frenetici mentre Alex la baciava con passione
lasciando segni rossi sul collo della bionda.
Dieci
minuti dopo le gambe di Daphne erano allacciate intorno alla vita di
Alex, il suo respiro era corto e affannato mentre lottava contro i
bottoni della camicia di Alex che uno dopo l'altro stavano cedendo
mettendo in mostra la perfetta pelle diafana tipica dei Malfoy.
Alex intanto era impegnato a sollevare la gonna di Daphne mentre gli
baciava la spalla nuda, la camicetta della ragazza già
dimenticata sul pavimento del treno, Merlino la voleva così
tanto.
-Alex!!
Signorina Greengrass!! Un pò di decenza! Per vostra fortuna ci
sono io come prof di guardia e non voglio togliere punti a serpeverde!
Ora ricomponetevi!- disse Piton, che era rimasto scioccato dalla scena
in cui si era imbattuto, si poteva vedere anche un pò di rossore
sul suo viso tipicamente pallido.
-Dico anche a te Draco lì dentro! So che sei lì!- disse
Piton che aveva sentito un sospiro nello scompartimento di fronte,
Draco non riuscì a trattenere una risata.
-Da lei proprio non me l'aspettavo- disse Piton a Daphne che era viola
dall'imbarazzo per poi voltarsi mentre la bionda cercava maldestramente
di ricomporsi ed Alex osservava la scena divertito appoggiato contro la
parete del treno.
-Ho due assatanati come figliocci, esattamente come il loro padre.-
disse Piton indignato mentre si allontanava scuotendo la testa.
-Povero zio sev- pensò
divertito Alex, aveva scoperto durante l'estate che Piton era il suo
padrino e aveva imparato a volere bene anche a lui.
Erano passati circa quindici minuti da quando Piton aveva interrotto le
loro "attività ricreative" e Pansy e Draco non erano ancora
riusciti a smettere di ridere, mentre di fronte a loro c'erano un Alex
visibilmente stufo di tutte quelle risate e una Daphne ancora rossa
dalla vergogna.
-Non
ci posso credere che lo zio Sev vi abbia sorpreso, e dimmi Alex in che
condizioni eravate? Vestiti spero per voi!- disse Draco che aveva le
lacrime agli occhi da quanto aveva riso.
"Finiscila Draco o ti giuro che prima che arriviamo ad Hogwarts sono figlio unico" pensò
Harry al culmine della sopportazione, era teso come una corda di
violino, quella che all'inizio era stata una scena divertente aveva
lasciato situazioni poco piacevoli, Draco capì di aver
raggiunto i limite e cambiò abilmente argomento.
-Ragazzi
Daphne e io andiamo a salutare Millicent e le altre, riuscite a
sopravvivere senza di noi per un pò?- disse Pansy dopo che lei e
Daphne si erano alzate da loro posti.
-Non vi siete dimenticate qualcosa?- dissero i ragazzi con due sorrisi maliziosi identici.
Le
ragazze capirono subito a cosa si riferivano e si chinarono sui ragazzi
per un passionale lento bacio, i ragazzi colsero al volo l'occasione e
le tirarono giù facendole mettere a cavalcioni su di loro,
avevano un paio di questioni da finire.
-Devo
andare, ci vediamo tra un ora in bagno- disse Daphne mordicchiando il
lobo dell'orecchio di Alex facendolo impazzire, lo sguardo di Alex si
illuminò come quello di un bambino a cui era stato promesso il
suo giocattolo preferito, poi Daphne si alzò tra i mugoli
dispiaciuti di Alex, un ora non sarebbe mai passata abbastanza
velocemente.
Nel
mentre Draco e Pansy si stavano dando alla stessa attività degli
altri due, quando Draco si stacco e incominciò a baciare il
collo a Pansy, quando smise un bel segno rosso era visibile sul collo
di Pansy.
-Così adesso tutti sapranno che sei mia!- osservando il segno rosso sul collo di Pansy per poi baciarlo delicatamente.
Pansy gli rubò un bacio veloce e poi anche lei si alzò con grande dispiacere di Draco che pensò "Qui ci vorrebbe una doccia fredda" e suo fratello prontamente rispose "pensa a zio Sev o a Voldemort ti fa passare tutte le fantasie,con me sta funzionando" .
Quando
Daphne e Pansy uscirono dalle scompartimento Alex e Draco si
ritrovarono senza nulla da fare, facero una paio di partite a scacchi e
comprarono un paio di cioccorane dal carrello, ma poi iniziarono ad
annoiarsi.
-Visitina a Weasley per scaricare la tensione accumulata?- disse Draco
ghignando divertito, era sempre una gioia tormentare pel di carota.
-Fammi strada, ma una cosa veloce tra un oretta ho da fare- disse
Altair alzandosi e scambiandosi uno sguardo d' intesa con Draco
che scosse la testa, suo fratello era quasi peggio di lui.
Percorsero
il lungo corridoio del treno fino a che non sentirono in uno
compartimento la voce del loro amico Blaise ed entrarono a chiedergli
se voleva aggiungersi per un salutino agli sfigati.
-Finalmente! Theo si è dato alla fuga due minuti fa e mi ha
lasciato qui con Tiger e Goyle, per fortuna siete arrivati- disse
Blaise con gratitudine appena li vide, non avrebbe sopportato un
momento di più la compagnia di quei due vegetali, sia lui
che i due bestioni si unirono ai gemelli nella loro piccola spedizione
che per Draco era ormai una tradizione.
Stavano
camminando nel corridoio quando sentirono la voce della so-tutto-io e
capirono di essere arrivati a destinazione, entrarono Alex Draco e
Blaise.
Luna Hermione e Ginny non poterono non ammettere a loro stesse che
erano i tre ragazzi più belli che avessero mai visto, Alex con i
suoi capelli biondi scompigliati e i suoi occhi verde ghiaccio, Draco
capelli biondi quasi bianco come il fratello tirati indietro sempre
perfetti e i suoi occhi quasi grigi, Blaise pelle diafana e angelica
come i Malfoy ma con occhi scuri e impenetrabili e capelli neri come la
pece, erano tre angeli pensarono le ragazze, tra angeli dannati.
Naturalmente i pensieri di Neville, Ron e Dean erano di tutt'altro genere, odiavano quei viziati, chi si credevano di essere?
-Allora
pezzenti come va la vita?- disse Draco spregevole, l'odio che provava
per i Weasley si poteva percepire nella sua voce, l'incolpava anche di
averlo sostituito come famiglia di Alex, non li avrebbe mai perdonati.
-Vedo che adesso non ti puoi permettere neanche il cibo sul
treno, difficile sopravvivere senza i soldi di Potter eh?- aggiunse
Draco rivolto a Ron che aveva un panino di sua madre in mano.
-Che
vuoi Malfoy? Se cerchi guai li hai trovati, presto farete la fine che
tuo fratello avrebbe già dovuto fare, siete un male per il mondo
e dovete essere eliminati- disse Ron che si era alzato ed era pronto a
picchiare Draco.
-Crucio- mormorò Alex sfiorando Ron con la punta della
bacchetta senza che nessuno se ne accorgesse ,Ron cadde a terra urlante
per un secondo, Draco capì subito cosa aveva fatto Alex e
guardò il fratello con gratitudine, era bello avere qualcuno
sempre pronto a proteggerti, si sarebbero protetti a vicenda per sempre.
-Come
pensi di potermi affrontare se non riesci neanche a stare in piedi?-
disse Draco ridendo insieme ai serpeverde mentre Ginny e gli altri
grifondoro aiutavano Ron a rialzarsi, detto questo uscirono dallo
scompartimento, però non prima di aver cancellato le tracce
dell'incantesimo appena scagliato su Ron, pensando di ricordarsi di
ringraziare loro padre per i trucchetti che gli aveva insegnato durante
gli allenamenti estivi.
-E adesso amici miei, scusatemi ma ho un bollente appuntamento- disse
Alex staccandosi dal gruppo, a questa frase seguirono fischi e
incoraggiamenti.
-Divertiti- disse Draco ridendo e facendo l'occhiolino al gemello che scomparì nel bagno infondo al treno.
-Mi hai fatto aspettare troppo- disse Daphne che era già arrivata, baciando con foga il fidanzato.
-Non sai da quant'è che aspetto io- disse Altair sbottonando la
camicetta della ragazza, baciando ogni centimetro di pelle nuda che
scopriva.
-Sbrigati- sospirò Daphne con le mani intrecciate tra i capelli di Alex.
-Le cose buone arrivano alle ragazze che sanno aspettare- disse Alex
divertito baciando la pancia di Daphne mentre con una mano gli
sbottonava la gonna.
-Merlino- sospirò Daphne con la testa contro il muro.
Mezz'ora dopo il treno fischiò, erano ormai ad Hogwarts, Alex e
Daphne erano ancora rinchiusi in bagno e si stavano rivestendo.
-Tesoro
è stato fantastico- disse Daphne a Alex mentre si stava facendo
la coda guardandosi nel minuscolo specchio dell'altrettanto piccolo
bagno.
-Con
me è sempre fantastico amore- disse Alex che da quando era
tornato ad essere un Malfoy ne stava acquisendo anche l'infinita
vanità.
-Facile visto che non ho mai avuto altri per paragonarti- disse Daphne divertita mentre si truccava di nuovo.
-Neanche
io ho mai avuto altre ragazze ma non dubito che tu sia la
migliore, nel mio futuro non voglio nessun altro che non sia tu!-
disse serio Alex abbracciando Daphne da dietro e guardandosi allo
specchio, erano perfetti insieme.
-Neanche Cho Chang?- disse Daphne curiosa, pensando a quanto sarebbe stato bello un loro bambino, insieme erano divini.
-Chi??? Non vale la metà di quanto vali te!- disse
Alexander sincero baciando una guancia di Daphne per poi sbloccare la
porta del bagno.
Uscirono
dal bagno e si riunirono ai loro compagni, Alex era ancora perso nei
ricordi di poco tempo fa quando la voce di suo fratello gli
rimbombò nella mente "porco, finiscila di pensarci! e se proprio lo vuoi fare chiudi la mente prima! Io non sono interessato alle tue prestazioni!"
"Tutta invidia la tua" gli rispose mentalmente Alex.
Il
treno si fermò e il gruppo scese dal treno, all'improvviso Alex
si sentì afferrare per un braccio, si girò e vide che
Hagrid lo stava trascinando lontano dai suoi amici, verso il lago.
-Devi essere smistato perciò andrai con il primo anno- disse
Hagrid in modo rude, con uno sbuffo di rabbia Alex seguì Hagrid
e una volta sulla barca si accorse di uno scatto di macchina
fotografica, si girò alla ricerca di Colin talmente ci si era
abituato quando era Harry, ma invece vi trovò suo fratello Draco
che sghignazzava e scattava fotografie a raffica.
-Una
foto per mamma e papà del loro bambino che va ad Hogwarts e una
per me per tirarmi su di morale quando sarò triste, andiamo Alex
avvicinati ai tuoi compagnucci vi faccio una foto di gruppo- disse
Draco per poi scoppiare a ridere, mentre i poveri undicenni nella barca
con Alex non sapevano se ridere o restare impassibili vista la
crescente collera di Alex.
-Draco se un uomo mortoooooo- disse furioso Alex e fece per scendere ma
la barca iniziò a muoversi e per poco non cadde in acqua.
-Fermo Alex, non vorrai cadere in acqua come un Weasley?- disse Draco
divertito, dirigendosi poi verso le corrozze, lasciando Alex a meditare
vendetta.
Una
volta arrivati ad Hogwarts la McGrannitt fece loro il solito discorso
sulle case e li condusse nella sala grande, per la prima volta
Alex si accorse che quel discorso era decisamente discriminante nei
confronti di serpeverde.
-Prima
dell'annuale smistamento ho due annunci da fare: mi rattrista molto ma
è ormai da luglio che non abbiamo più notizie del signor
Potter e non sappiamo che fine abbia fatto, le ricerche sono tutt'ora
in corso, la nostra speranza è che possa presto tornare tra noi
sano e salvo.- disse Silente, una volta finito il suo discorso un
brusio si levò dalla stanza e Silente per continuare a parlare
fu costretto a richiamare tutti all'ordine.
-La seconda cosa che intendo dirvi stasera è che Hogwarts ha un
nuovo studente che si è recentemente ricongiunto alla sua
famiglia, Alexander Malfoy, che inizierà Hogwarts dal sesto anno
,visto che è il gemello del signor Draco Malfoy e che durante
gli anni in cui era scomparso è stato allenato da un insegnante
privato durante l'estate ha brillantemente superato gli esami di
ammissione.- concluse Silente con tono freddo e calcolato.
-Quando
chiamerò il vostro nome, salirete sul palco e sarete smistati
dal cappello parlante- disse la McGrannitt per poi allontanarsi dagli
studenti per andare a prendere il capello.
-Alexander
Malfoy- urlò la McGrannitt, Alex avanzò con sicurezza
verso il palco si mise seduto, prima ancora di toccare la sua testa il
cappello urlò -SERPEVERDE- esattamente come aveva fatto anni
prima con Draco e poi aggiunse in modo che lo potesse sentire solo Alex
-Vedo che finalmente hai deciso di seguire il tuo destino-.
Alex
si alzò raggiunse il tavolo di serpeverde che ancora stava
battendo le mani per lui e si voltò verso Silente, si accorse
che non stava battendo le mani e pensò "vecchiaccio ammuffito" facendo morire Draco dal ridere.
Una
volta finito lo smistamento si diressero tutti verso i
dormitori, nei sotterranei Draco si fermò davanti ad un
quadro con un serpente che stritola un leone e disse la parola d'ordine
-Purosangue-.
Il quadro si spostò rivelando una sala comune con poltrone e divani in pelle nera e un camino in marmo scuro.
-Benvenuto a casa fratellone- gli disse Draco prima di entrare dando una pacca sulla spalla ad Alex.
Appena
entrato Alex fu attirato in modo magnetico dal ritratto di Salazar
Serpeverde, vi si avvicinò e disse in serpentese -Apriti-
il dipinto si spostò e rivelò una stanza simile alla sala
comune ma più lussuosa e raffinata, in sala comune per fortuna
vi erano solo Daphne Pansy e Draco che si avvicinarono ad Alex stupiti.
-Questo
deve essere il famoso alloggio di Salazar Serpeverde, ecco
perchè nessuno era riuscito ad aprirlo la parola d'ordine era in
serpentese- disse Pansy stupita mentre gli altri tre entravano.
-Ma tu sai tutto?- disse Alex scioccato voltandosi verso Pansy quando il quadro si richiuse alle loro spalle.
-Si, Draco me l'ha detto appena sei arrivato, era così felice di
avere un fratello che gli è sfuggito anche il piccolo dettaglio
che eri Harry Potter, ma giuro che non lo dirò a nessuno- disse
Pansy seria, Alex non riuscì a rimproverare Draco viste le
circostanze in cui l'aveva rivelato e poi di Pansy si fidava quindi si
limitò ad annuire.
Esplorando
gli alloggi si accorsero che vi era anche un bagno con una vasca
immensa come quella del bagno dei prefetti, una camera da letto
arredata con tende verdi e un letto rotondo con lenzuola nere.
-Questa stanza tornerà indubbiamente utile!- disse Alex
sorridendo malizioso a Daphne che arrosì e si lasciò
sfuggire una risatina.
-Con questa camera siamo apposto, io e Pansy prendiamo quella mia da
prefetto di serpeverde, voi avete questa, ogni tanto però ce la
dovete prestare- disse Draco sorridendo beffardo, facendo arrossire
Pansy dall'imbarazzo.
-I prefetti hanno camere private?- disse stupito Alex che sapeva che solo i caposcuola le avessero.
-Amore è serpeverde questa, non siamo quei poveracci dei grifondoro noi!- disse Daphne facendo ridere gli altri.
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Capitolo 7 *** Momenti di vita ***
Quando
Draco e Pansy se ne andarono era ormai notte, Daphne con una banale
scusa si era infilata in bagno e adesso Alex attendeva il suo ritorno.
Qualche minuto dopo Daphne uscì dal bagno, indossava un sexy
completino nero di pizzo che copriva poco o nulla, era perfetta una
vera dea, nessuno sarebbe riuscito a trovargli un' imperfezione.
Alex si sentiva come incantato, non riusciva a muoversi, riusciva solo
ad osservare la sensuale camminata della bionda che si stava
avvicinando al letto, mentre l'osservava maliziosamente.
Daphne salì sul letto lentamente, iniziando a baciare il
collo di Alex mentre gli sbottonava la camicia lentamente, con
movimenti studiati.
-Lo dobbiamo inaugurare questo letto no?- sussurrò Daphne
all'orecchio di Alex per poi mordicchiarglielo, il biondo
sospirò, ormai completamente in balia della ragazza.
Quando Alex sentì la mano della ragazza nei suoi boxer
sussultò e decise di riprendere il comando, invertendo le
loro posizioni.
Adesso Daphne si trovava sotto di lui con i polsi bloccati sopra alla
testa da una mano di Alex, ma non si era per niente arresa, i suoi
occhi lo sfidavano ad andare avanti, il suo corpo si scontrava contro
quello del ragazzo invitandolo ad unirsi con lui.
-Sarà una lunga notte per te amore mio..- disse Alex
sfiorando il completino che scomparì magicamente.
Il mattino seguente Daphne si risvegliò tra le braccia di
Alex, sorridente e piacevolmente indolenzita, con gli occhi mezzi
chiusi dal sonno osservò l'orologio antico che si trovava
sul comodino di Alex e si accorse che era tardissimo!
-Amore svegliati!! Tra dieci minuti iniziano le lezioni, non possiamo
far tardi il primo giorno!- disse Daphne nel panico, cercando di
svegliare Alex che dormiva beato, con il sorriso stampato sul volto.
-Ancora 5 minuti e scendo a colazione, dillo tu a mia madre Wolfy-
mugugnò Alexander, convinto di parlare con il suo elfo
domestico, per poi nascondere la testa sotto al cuscino.
Daphne alzò gli occhi al cielo e stizzita si diresse verso
il bagno, nessuno poteva paragonarla ad un elfo domestico.
Riempì con acqua gelida un enorme secchio e si diresse
nuovamente verso la camera, facendo fluttuare il secchio sulla testa di
Alex per poi svuotarlo completamente.
Alex si svegliò di soprassalto e balzò fuori dal
letto, bacchetta in mano pronto a duellare.
-Buongiorno amore- disse Daphne con un sorriso falso.
-Si può sapere che ti è preso pazza bionda?
Credevo che i geni della pazzia fossero solo dalla mia parte della
famiglia, ma anche la tua non scherza- disse Alex infuriato, poggiando
la bacchetta sul comodino.
-Tesoro mancano cinque minuti all'inizio delle lezioni, abbiamo Difesa
con Piton, dobbiamo andare ora- disse Daphne con le mani sui fianchi,
ad Alex ricordava tanto Narcissa quando da gli ordini agli elfi
domestici.
-Tanto la doccia me l'hai fatta- disse Alex sconsolato, vendicandosi
poi dando un "abbraccio bagnato" a Daphne.
Si vestirono frettolosamente e corsero in sala comune dove trovarono
Pansy che urlava da infondo alle scale.
-Draco finiscila di sistemarti i capelli, siamo in ritardo!-
urlò Pansy per la decima volta.
-Dalle occhiaie direi che ve la siete spassata- disse Pansy quando si
accorse dell'arrivo degli amici.
-Neanche tu e Draco avete giocato a scacchi, sento i suoi pensieri e li
vedo anche Pan- disse Alex facendolo arrossire, era così
divertente metterla in imbarazzo.
-Alex- disse Daphne correndo in difesa dell'amica e dando una gomitata
al fidanzato.
-Vado a recuperare mio fratello, sennò la perdiamo tutta la
prima ora- disse Alex massaggiandosi il fianco dove era stato colpito.
Quando furono certe che Alex fosse entrato in camera del fratello le
ragazze iniziarono a spettagolare della notte appena trascorsa,
arrossendo dopo ogni racconto.
-Sai che quel cretino di Draco quando ho provato a svegliarlo stamani
mi ha scambiato per un elfo domestico?- disse infine Pansy ancora
annoiata.
-Lo ha fatto anche Alex con me, si è beccato una bella
secchiata d'acqua gelida- disse Daphne compiaciuta.
-Perchè non ci ho pensato anche io- disse Pansy delusa,
Draco se lo sarebbe meritato.
Intanto al piano di sopra i gemelli si stavano specchiando fianco a
fianco, cercando di sistemarsi i capelli.
-Stai uno schifo stamani- disse Draco divertito ad Alex, il fratello
aveva delle occhiaie spaventose.
-Anche tu fratellino- disse Alex facendo la linguaccia al fratello, per
poi trascinarlo al piano di sotto.
I quattro serpeverde uscirono dalla sala comune e camminarono verso
l'aula in cui si sarebbe svolta la lezione di Piton, un purosangue non
corre mai, Narcissa docet.
-Zio Sev ci ucciderà- disse Draco facendo un respiro
profondo quando furono di fronte alla porta dell'aula.
-Non lo farà, non può uccidere i principi
oscuri...vero?- disse Alex incerto per poi aprire la porta dell'aula.
-Finalmente i signori Malfoy e le loro compagne ci degnano della loro
presenza, mi stavo preoccupando. Questo ritardo sarà
comunicato alle vostre famiglie, 5 punti in più a Serpeverde
per averci comunque raggiunto, anche se mi trovo costretto ad
assegnarvi una punizione, dovrete occuparvi delle selezioni della
squadra di quidditch.- disse Piton facendo cenno ai ragazzi di sedersi.
-Mi scusi signore! Io ho fatto un minuto di ritardo, mi ha dato 3
settimane di punizione e ha tolto 20 punti a Grifondoro!
Dirò a Silente che lei favorisce i suoi sudici serpi- disse
Ron scattando in piedi, rosso come un peperone.
-Le settimane di punizione sono appena diventate quattro, a pulire i
bagni. Inoltre le tolgo 40 punti per aver insultato un insegnante e la
invito ad abbandonare l'aula, può andare dal preside e
dirgli quel che vuole, ma il signor Potter non è
più qui e dubito seriamente che adesso il preside
l'ascolterà senza il suo amico famoso.- disse Piton e Ron
imbarazzato abbandonò l'aula tra le risate dei serpeverde e
la rabbia dei grifondoro.
La settimana proseguì senza altri intoppi, le lezioni si
rivelarono più facili del previsto e raramente si vedevano
ad Hogwarts i gemelli Malfoy separati, finalmente arrivò il
sabato, giorno delle selezioni per la squadra di quidditch.
Alex
quella mattina venne svegliato dal rumore di qualcuno che sibilava
frasi senza senso in
serpentese alla porta dei suoi alloggi, inutile dire che era suo
fratello Draco che cercava d' indovinare la nuova parola d'ordine dei
suoi alloggi, visto che Alex l'aveva cambiata dopo che Draco era
entrato
un paio di volte e aveva beccato sempre Daphne e lui in situazioni da
bollino rosso.
Alexander gentilmente spostò Daphne che dormiva con
la testa sul suo petto, si alzò
svogliatamente imprecando
mentalmente contro il fratello che lo veniva a disturbare di sabato
mattina presto.
-Si può sapere che vuoi di domenica mattina?- disse Alex
stizzito aprendo la porta.
-Lo sai vero che ti ho sentito quando hai pensato di dire a Voldemort
che ho detto che sembra un dissennatore nella
pubertà...dov'è finito tutto il tuo amore
materno?- disse Draco fingendosi disperato.
-A letto con Daphne e io sto per raggiungerlo se non mi dici cosa vuoi-
disse Alex sbadigliando.
-Ero venuto a ricordarvi che tra venti minuti abbiamo le selezioni per
la squadra di quidditich- disse Draco con nonchalanche.
-20 minuti? E non potevi venire prima?- disse Alex, che sembrava aver
ricevuto un'altra secchiata d'acqua.
-Pansy mi ha svegliato due ore fa, dicendomi di venire a svegliarvi ma
ci ho messo un pò a pettinarmi- disse Draco facendo
spallucce mentre osservava il fratello vestirsi alla
velocità della luce.
-Certo che Daphne ha il sonno pesante! Che fai non la svegli? Credevo
dovesse fare il provino anche lei- disse Draco rivolgendo le sue
attenzioni a Daphne che era ancora addormentata in lingerie.
-Per Salazar me ne ero dimenticato, non vuole più fare il
provino ma vuole comunque esserci, devo svegliarla!- disse Alex nel
panico, per poi avvicinarsi a Daphne, cercando di svegliarla dolcemente.
-Sveglia amore, le selezioni sono...beh sono adesso- disse Alex
osservando l'orologio d'oro che aveva al polso.
-AHHHHH come adesso? Perchè non mi hai svegliato prima? Tu
sei vestito!- disse Daphne saltando giù dal letto, puntando
il dito minacciosamente contro Alex, ricordandogli terribilmente sua
zia Bellatrix.
-Ragazzi
io andrei...Pansy e io vi aspettiamo al campo- disse Draco deciso a
fuggire
da lì dentro prima che le ire di Daphne si scatenassero
anche su di lui.
Quando
Pansy vide uscire Draco dalla stanza del fratello più bianco
del solito, cosa che credeva impossibile, si preoccupò,
temendo fosse successo qualcosa.
-Va tutto bene Dray? Sei pallido- disse Pansy preoccupata.
-La tua amica arrabbiata fa paura, altro che regina di ghiaccio quella
è il demonio- disse Draco rabbrividendo, facendo ridere la
fidanzata.
-Fa paura più di tua zia Bella?- disse Pansy divertita
cercando di non ridere, sapeva quanto Draco fosse permaloso.
-Si
tesoro fa paura anche più di Voldemort...ma sempre meno
paura di te
quella volta che quel primino ti scambiò per una tassorosso
e
tu lo hai trasformato in un tasso...quel tuo momento di follia non lo
supererà mai nessuno neanche mia zia Bellatrix tranquilla
tesoro.- gli
rispose Draco divertito.
-Avevo intenzione di protteggerti da Daphne ma adesso ho cambiato
idea, lascerò che ti sbrani insieme al tuo gemello- disse
Pansy incrociando le braccia imbronciata.
Draco la prese
per la vita e la guidò verso il muro più vicino,
immobilizzandola ,con
il viso rivolto verso di lui poi con una mano prese
entrambi i polsi di lei e glieli sollevò sopra alla testa.
-Non c'è nulla che io possa fare per farti cambiare
idea piccola?- disse Draco con voce roca, baciando e mordicchiando il
collo della ragazza, che sospirò ed inarcò la
schiena contro di lui.
-Continua così Drake ti stai guadagnando la mia protezione-
disse Pansy a occhi chiusi e bocca aperta, sembrava un pesciolino.
Proprio
quando la mano di Draco si stava infilando sotto la maglia di Pansy,
una
voce gelida che chiamava Draco li interruppe e li fece sussultare.
Entrambi si ricomposero alla meglio e si girarono verso colui che li
aveva interrotti: Severus Piton.
Alle spalle di Piton vi erano Daphne e Alex perfettamente vestiti e
pronti.
"Perchè non
mi hai avvisato che zio Sev stava arrivando?" pensò
Draco all'indirizzo di Alex.
"Per pareggiare i conti
di stamattina e poi è capitato anche a me, adesso stiamo 10
a 10 pluffa al centro" rispose
divertito e sadico Alex.
"Stai incominciando a
somigliare un pò troppo a un Malfoy...sai forse ti preferivo
prima!" pensò
di rimando Draco che poi cercò di giustificarsi con suo Zio
Severus che lo guardava con un sopracciglio alzato.
-Basta giustificazioni Draco, non è colpa tua, sono i
perversi geni di tuo padre questi. Tu ed Alex siete esattamente come
lui, datevi un contegno in pubblico però, ci siamo capiti?-
disse Piton, guardando anche Alex e Daphne.
-Si zio Sev- dissero in coro i gemelli, fecendo le loro miglior facce
d'angioletti.
-Come se ci credessi, 10 punti in più a Serpeverde per aver
dimostrato di aver stretto forti legami con i compagni di casata.-
disse Piton sconsolato per poi allontanarsi.
-Se fosse arrivato 5 minuti dopo i punti sarebbero stati 50-
pensò Draco divertito, facendo ridere anche Alex.
-Andiamo, ci stanno aspettando, abbiamo solo 20 minuti di ritardo,
secondo gli standard Malfoy siamo puntuali- disse Daphne ridendo,
mentre uscivano tutti insieme dalla sala comune.
I quattro serpeverde stavano attraversando i giardini, ignari di essere
osservati.
Ron, Dean, Ginny, Neville ed Hermione, stavano osservando i Malfoy e le
ragazze.
-Guardali, si comportano come se il mondo fosse loro, si sentono
superiori a tutti- disse Dean con disprezzo.
-Già, non capisco come una ragazza bella come Daphne possa
essere fidanzata con quel borioso di Malfoy, guardatela! Non
è stupenda?- disse Ron osservando ogni passo di Daphne.
-Anche Pansy però è fantastica! Come fa a stare
con il furetto che da più attenzioni ai suoi capelli che a
lei?- disse Dean osservando Pansy con sguardo morboso.
-Ci vuole poco a capire cosa ci trovano le ragazze nei Malfoy, sono
bellissimi, ricchissimi, hanno ottimi voti e sono dei fantastici
atleti- disse Ginny con sguardo sognante, mentre Hermione fissava
Blaise che si era appena aggiunto al gruppetto di Serpeverde.
I Serpeverde ignorando i commenti dei grifoni si diressero al campo di
quidditch dove una piccola folla già li attendeva.
Dopo aver raccolto i nomi dei candidati, ai quali Alex aveva aggiunto
quello di Daphne, iniziarono le selezioni.
Il primo provino era per i cercatori, Alex sfidò altri due
ragazzi per il posto in squadra, 30 secondi dopo il boccino
già si divincolava nella sua mano, non c'era stata storia,
Alex aveva anche battuto il record di Hogwarts.
Poi fu il turno di Draco, che aveva deciso di provare come portiere,
lasciando il posto di cercatore al fratello, si rivelò un
fantastico portiere, parando tutte le pluffe anche quelle che
sembravano impossibili.
Adesso mancavano solo i cacciatori, la maggior parte dei candidati
giocavano in quel ruolo, ma i risultati furono piuttosto deludenti,
l'ultima ad essere chiamata fu Daphne, con sua grande sorpresa.
Alex volò fino alle tribune e Daphne scoprendo il piano del
fidanzato gli lanciò uno sguardo fulminante.
-Le promesse vanno mantenute, io ho fatto shopping con te, tu adesso
fai il provino- disse Alex atterrando sulla torretta e smontando dalla
scopa per poi porgerla a Daphne.
-Mi ero dimenticata della prima promessa che ti ho fatto! Lo faccio per
te, ma solo per te! Giurami che non riderai- disse seria Daphne.
-Sarò qui a fare il tifo- disse Alex baciandola.
Inutile dire che Daphne fece una prova eccezionale, riuscendo a segnare
anche un goal a Draco ed ottenne il posto in squadra.
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Capitolo 8 *** Il legame dei gemelli ***
Draco
arrivò al tavolo dei serpeverde quella sera con i suoi
soliti 15 minuti di ritardo e prese posto accanto al gemello.
-Alex quanti gufo hai ricevuto nell'arco della giornata da mamma e
papà?- chiese divertito Draco, quella per loro sarebbe stata
una serata lunga e stancante, fisicamente e magicamente.
-Sedici
fratellino, li ho contati- rispose Alexander altrettanto divertito,
spostando lo sguardo dal mucchio di lettere che aveva davanti al
fratello che stava mangiando un pancake.
-Anche
io sedici, volevo vedere se tu ne avevi ricevuti più di me,
mi sarei sentito messo in secondo piano nel caso.- disse Draco
scherzando, non c'era un minimo di rivalità con il fratello,
era divertente vedere Alex avere a che fare con le attenzioni dei suoi
genitori, era anche un pò triste perchè si vedeva
che non aveva mai ricevuto quel tipo di attenzioni.
-Secondo
te i nostri genitori sono un pochino in ansia perchè stasera
incontriamo il lord oscuro?- disse Alexander con un sorriso, Lucius e
Narcissa erano stati contrari fin da subito a questi "allenamenti
magici" richiesti da Voldemort, ma nessuno poteva dire di no all'oscuro
signore.
-Nahh...il
gufo più bello è stato quello che è
planato suicida nella tua pozione, a zio Sev tra poco veniva un
infarto- disse Draco ridendo, la faccia di Piton era diventata rossa
dalla rabbia ma invece di urlare si era limitato a scuotere il capo
senza togliere alcun punto alla casata, tra le urla indignate dei
grifondoro, ai quali tolse 50 punti per le lamentele.
-Sarà
stata la quarta volta che quel gufo faceva avanti e indietro
poveretto.- disse Alexander seguendo poi suo fratello nelle risate, il
gufo per poi non aveva sfiorato la testa di Severus.
-Andiamo è quasi il momento di andare- disse Draco alzandosi
dal tavolo dei serpeverde con il fratello al seguito, insieme
iniziarono a salire le scale che li avrebbero portati alla torre nord.
-Credo
sia giunta l'ora di andare, ormai fuori è calata la notte-
disse Draco osservando il cielo scuro dal quale stavano cadendo piccoli
fiocchi di neve che sembravano piccoli diamanti.
-Stai
attento fratellino- disse Alexander continuando ad osservare il cielo,
un filo di preoccupazione percepibile nella sua voce.
-Anche
tu Alex..non fare cavolate- gli disse serio Draco per poi abbracciarlo,
sapeva bene che il gemello aveva ereditato il carattere irascibile e
impulsivo del padre.
Sciolto
l'impacciato abbraccio salirono entrambi sulle loro scope e volarono
diretti verso la destinazione che Voldemort gli aveva comunicato.
-Credo che siamo arrivati! Vedo qualcuno a terra- disse Alexander
guardando giù, per fortuna non soffriva di vertigini,
volevano a più di cinquanta metri d'altezza.
-Si, ci fa segno di atterrare- disse Draco, riconoscendo durante la
picchiata la persona che li stava aspettando.
-Ciao- disse Alex ridendo superando Draco in picchiata.
-Esibizionista- disse Draco scuotendo il capo divertito.
Una
volta atterrati trovarono la loro zia Bellatrix ad attenderli che li
salutò entrembi con un bacio sulla guancia.
-Pronti nipoti? Non sarà una serata facile per voi questa-
disse Bellatrix facendo cenno ai ragazzi di seguirla.
Entrambi
annuirono e la seguirono fino a ritrovarsi davanti ad una casa
abbandonata, sembrava infestata dai fantasmi e sul punto di crollare,
le persiane sbattevano e i vetri erano gelati, ancor più
inquietante era la porta, era completamente spalancata nonostante la
tormenta di neve e attraverso di essa non si vedeva altro che buio.
-Entrate
il lord vi aspetta dentro- gli disse Bellatrix facendo coraggio ai
ragazzi per poi smaterializzarsi.
Una
volta entrati nella casa si trovarono in una stanza buia priva
d'illuminazione, solo il fuoco del camino la illuminava in minima
parte, al centro della stanza vi era una poltrona sulla quale vi era
seduto il lord oscuro, ai suoi piedi vi era Nagini.
-Alzatevi miei eredi, stasera inizieranno le vostre lezioni,
l'argomento di oggi sarà il cruciatus, imparerete a subirlo
in modo che quando verrete torturati non sentiate troppo dolore.- disse
Voldermort ai gemelli che si erano inginocchiati di fronte a lui in
attesa d'istruzioni.
-Perfetto
che allegra seratina che ci aspetta- pensò
Draco, non aveva mai subito un cruciatus e sinceramente non ci teneva.
-Bel
metodo di insegnamento solo testa pelata qui davanti poteva escogitarlo- pensò
di rimando Alexandre, lui dal canto suo ne aveva provati un paio.
Senza
aspettare alcun cenno dai gemelli Voldemort puntò la
bacchetta contro Draco e scagliò un Cruciatus potentissimo.
Draco
non era mai stato messo sotto Cruciatus, al contrario di quanto
sosteneva il lato della "luce", i bimbi delle famiglie oscure non
venivano maltrattati ma erano considerati preziosi, lui in particolare
era stato viziatissimo per niente abituato al cruciatus,
perciò iniziò ad urlare con tutto il fiato che
aveva in gola.
Alexandre
che aveva subito in precedenza dei cruciatus gli disse mentalmente:
-Fratellino non serve urlare..concentrati sui tuoi respiri, fai dei
respiri profondi.-
Draco
cercò di seguire il consiglio di suo fratello e il dolore in
minima parte diminuì, anche se era ancora immenso, tutto
ciò che la sua mente registrava era il dolore lancinante.
Alex
non ce la faceva più a vedere suo fratello in quelle
condizioni e chiudendo gli occhi pregò che ci fosse un modo
per provare lui il dolore del fratello, e sorprendentemente il suo
desiderio si avverò.
Alexandre
venne colpito da una scarica di dolore che lo colse di sorpresa
mettendolo in ginocchio, quando aprì gli occhi per vedere se
Voldemort aveva cambiato bersaglio e se stesse cruciando lui adesso,
notò che la bacchetta del signore oscuro era ancora puntata
contro Draco, che adesso stava visibilmente meglio, non urlava
più e il suo respiro era quasi regolare.
Il
dolore che provava Alexandre era sopportabilissimo e così
quello di Draco che adesso era riuscito a mettersi in ginocchio.
-In
qualche modo siamo riusciti a dividerci gli effetti dell'incantesimo e
a farli diminuire allo stesso tempo- pensò
Alexandre sorpreso, poteva essere un'incredibile arma contro i nemici.
-Questo
può tornarci utile in futuro- pensò
di rimando Draco sollevato, adesso riusciva nuovamente a comunicare
mentalmente con il fratello.
-Se
questa cosa funziona con tutti gli incantesimi allora Voldemort non
può uccidere neppure te, posso condividere con te la
protezione dovuta al fatto che la mia madre adottiva è morta
per me- pensò
Alexandre felicissimo, poteva proteggere suo fratello, forse tutte le
sue sofferenze non erano state vane.
-Tanto
sai benissimo che se succedesse qualcosa a te io non resisterei qui da
solo, incomincio a pensare che le leggende sui gemelli magici siano
vere.- pensò
Draco, con una strano tono di voce.
-Lo
stesso vale per me Drake- pensò
Alexandre che aveva percepito la preoccupazione e la paura di un
rifiuto nel tono di voce di Draco.
-Eccellente!
Sembra che voi riusciate a condividere perfino i dolori! Straordinario,
passiamo alla pratica del cruciatus adesso, Codaliscia vieni qui- disse Voldemort smettendo di
cruciare i gemelli.
Codaliscia
apparve in tutta la sua bruttezza e strisciando s'inchinò
baciando le vesti di Voldemort.
-Mio
padrone, sono il suo umile servo, mi dica cosa vuole e io
sarò onorato di accontentarla- disse Peter Minus con tono
lascivo, Alexander aveva voglia di torturarlo a morte, non sapeva che
il suo desiderio stava per avverarsi almeno in parte.
-Niente
di impegnativo, vedi Codaliscia i miei eredi hanno bisogno di un
bersaglio per allenarsi con il cruciatus e tu sei delle dimensioni
perfette- gli rispose Voldemort ghignando in modo sinistro mentre Peter
iniziò a piagnucolare.
I
gemelli si scambiarono uno sguardo e sorrisero da degni Malfoy,
entrambi odiavano Codaliscia, torturarlo sarebbe stata una vera gioia.
-Oh
si questo sarà divertente- pensò
Alexandre, pregustando la scena.
-Inizia
la caccia al sudicio ratto- pensò
Draco allegro.
-Bene
miei eredi suppongo sappiate come scagliare un Cruciatus- disse
Voldemort ed entrambi annuirono.
Ad
aprire le danze fu Alexandre, che fece contorcere Codaliscia dal dolore
ma non lo fece cadere a terra.
-Tieni
il braccio più dritto e i movimenti più fluidi
Alexandre- gli disse Voldemort critico, ormai calatosi nel ruolo di
professore.
Poi
fu il turno di Draco che fece cedere le ginocchia a Codaliscia ma nulla
di più.
-Polso
più teso, il trucco del Crociatus è puntare al
cuore, tu punti al bacino Draco- disse Voldemort ormai immedesimatosi
nel ruolo di maestro.
Entrambi
i gemelli ci riprovarono un'altra volta e riuscirono a mettere KO
Codaliscia.
-Voglio
fare una prova adesso, tu Alexandre scaglia l'incantesimo, tu Draco
pensa di passagli magia per potenziarlo, voglio vedere se funziona- gli
disse Voldemort, sperimentare con il legame dei gemelli era il motivo
per il quale aveva richiesto queste lezioni, doveva capire fino a che
punto potevano essere una risorsa...o un pericolo.
Alexandre
scagliò il Cruciatus e Draco si concentrò
nell'aumentare la potenza di esso, il risultato per Codaliscia fu
devanstante, non aveva mai subito un Cruciatus così potente,
neppure Voldemort arrivava a certi livelli.
-Ok
Codaliscia trasformati in topo...aumentiamo le difficoltà-
disse Voldemort a un Codaliscia ansimante di dolore, che
però non si ribellò, e si trasformò
anche se con molta fatica.
-Se
lo prendo per primo vinco una notte nella stanza di Salazar se lo
prendi prima tu ti faccio i compiti per una settimana ci stai?- pensò
Draco rivolgendosi al fratello, una piccolo sfida avrebbe reso le cose
più interessanti.
-Ok
ci sto pronto a perdere?- pensò
Alex divertito, competere con Draco era sempre divertente.
Codaliscia
iniziò a correre Draco scagliò un cruciatus che
gli passò così vicino da fargli scompigliare il
pelo, poi fu il turno di Alexandre che lo prese sulla coda facendo
propagare il dolore a tutti il corpo, costringendolo a rannicchiarsi a
riccio.
-Che
fortuna sfacciata- pensò
Draco incavolato.
-Come
pensi che sia fuggito cinque anni a Voldemort se non con la
fortuna?...La Mc Grannitt ci ha assegnato 3 pergamene di compito...per
fortuna che non sarò io a farlo..non rovinarmi la media
però ho tutte E- pensò
divertito Alexandre.
-Come
se avessi mai preso meno di E io- pensò
indignato Draco.
-Bene
per questa sera è abbastanza siete liberi di andare- gli
disse Voldemort, i poteri dei gemelli superavano ogni sua aspettativa,
in particolar modo lo aveva sorpreso Alexander, come poteva un ragazzo
senza istruzione magica oscura essere così dotato?
Il sole stava quasi per sorgere quando Alexandre e Draco
atterrarono nuovamente sulla torre nord, erano veramente sfiniti e il
pensiero di dover tra poche ore andare a lezione faceva venire i
brividi a entrambi.
-Drake
tutto bene?- chiese Alex preoccupato per il fratello che era
più pallido del solito, infondo era stato diverso tempo
sotto cruciatus, poteva aver causato dei danni.
-Si
fratellone non ti proccupare, solo un pò di stanchezza,
nulla che qualche ora di sonno non possa curare- disse Draco cercando
di tranquillizzare suo fratello, in realtà tremava e gli si
stava annebbiando la vista.
-Voglio
fare una prova- pensò
Alex mettendo una mano sulla spalla del fratello e concentrandosi per
passargli energia.
Draco
si sentì subito molto meglio, come se le forze stessero
tornando in lui, stava recuperando energie molto più
velocemente di quanto non avrebbe fatto dormendo.
-Grazie
fratellone- disse Draco che adesso stava molto meglio.
-Sei
mio fratello farei di tutto per te, e non è stato
così faticoso, sono sicuro che miglioreremo nel tempo- disse
Alexandre che adesso aveva il respiro corto ed era ricoperto di sudore,
come se quello sforzo fosse stato troppo per il suo fisico
già debole.
-Ce
la fai a camminare fino ai dorminori?- gli chiese Draco, adesso era lui
quello preoccupato, la temperatura di Alex stava calando
precipitosamente, era freddo come il marmo.
-Si
Draco ce la faccio, mi sembri la mamma quando ti preoccupi
così- disse Alexandre scrollandosi di dosso le mani di
Draco, era così caldo, sembravano bruciare le dita di Draco
sulla sua pelle.
Insieme
arrivarono faticosamente alla porta di serpeverde, appena entrarono
videro Daphne e Pansy addormentate nei divani della sala comune,
avevano provato ad aspettarli sveglie nonostante loro gli avevano detto
che si sarebbero visti a colazione e di non preoccuparsi.
-Testarde- pensarono
all'unisono i ragazzi avvicinandosi alle due ragazze addormentate con
l'intensione di coprirle per poi sdraiarsi accanto a loro.
Ad un certo punto però entrambi sentirono un dolore
penetrante alla testa, gli mancò il respiro e caddero a
terra privi di sensi.
Il rumore dei corpi di Alexandre e Draco che erano caduti a terra
svenuti svegliò Daphne e Pansy.
Quando videro i loro ragazzi svenuti a terra che tremavano coperti di
sudore, si inginocchiarono di fianco a loro e iniziarono a chiamarli,
cercando di svegliarli, ma ne Alex ne Draco aprirono gli occhi.
Pansy andò a chiedere aiuto a Severus, mentre Daphne aveva
smesso di cercare di svegliare Alex e adesso stava piangendo sul petto
di lui, pregandolo di svegliarsi.
Piton stava preparando la lezione per il giorno seguente, era sua
abitudine preparare le lezione alle prime luci dell'alba
perchè a quell'ora gli venivano le idee migliori.
Ad un certo punto sentì bussare freneticamente alla porta,
aveva già deciso di non andare ad aprire quando
sentì la voce disperata di Pansy che ,tra le lacrime, diceva:
-Severus ti prego Alex e Draco stanno male, non riusciamo a svegliarli,
ci serve aiuto-.
Subito Piton scattò in piedi e corse ad aprire alla porta,
dove trovò Pansy con il viso bagnato dalle lacrime, che
singhiozzava di continuo, in preda ad un attacco di panico.
Vedere Pansy Parkison, la ragazza che non piange mai, tanto orgogliosa
da non chiedere mai aiuto e che non mostra mai le sue debolezze, in
quelle condizioni gli fece capire con suo grande orrore che la
situazione era veramente grave.
-Portami da loro- disse Piton afferrando con delicatezza i polsi di
Pansy, per cercare di fargli riacquistare un minimo di
lucidità, lei annuì e lo condusse in sala comune.
Quando vide i suoi due figliocci sdraiati a terra rigidi, talmente
immobili da sembrare morti, il sangue gli si gelò nelle
vene, con passi incerti si avvicinò a loro e
controllò che i loro cuori battessero ancora,
tirò un sospiro di sollievo quando si accorse che suppur
lentissimi i loro cuori stavano battendo all'unisono.
I suoi occhi poi scivolarono sulle mani dei suoi figliocci, e non
potè far a meno di essere intenerito dal fatto che seppur
privi di sensi stavano cercando un contatto tra di loro, infatti si
tenevano per mano.
-Dobbiamo portarli in infermeria- disse Piton alla due ragazze che
adesso stavano piangendo abbracciate sul divano della sala comune.
Le ragazze scossero la testa in segno di no e Daphne cercando di
parlare senza singhiozzare disse -Non possiamo, Alex e Draco hanno
avuto la loro prima lezione oscura stanotte, se la loro malattia
è dovuta al lord li scopriranno, li metteranno in
prigione...o peggio!-.
-Le condizioni dei
gemelli saranno sicuramente opera di Voldemort- pensò
Piton visto che non c'erano altre spiegazioni sul perchè i
gemelli dovessero stare così male.
-Dobbiamo portali al Malfoy manor allora, Narcissa è una
medimaga, saprà come curarli- disse Piton, sapendo che la
madre dei ragazzi era la loro ultima speranza.
-Non ci si può smaterializzare nei confini di Hogwarts, i
camini sono controllati, per la passaporta serve l'autorizzazione del
ministero, come facciamo?- chiese Pansy sull'orlo di una crisi di nervi.
-La camera di serpeverde! Alex mi ha spiegato che lì ci si
può smaterializzare- disse Daphne in un momento di
lucidità.
-Serve la parola d'ordine in serpentese per entrare- disse Pansy
disperata, non c'era modo di salvare Draco.
-Alex me l'ha insegnata...è il mio nome in serpentese- disse
Daphne guardando Alex e accennando un sorriso al ricordo di quando lui
glielo disse, era stato così dolce.
-Ok sbrighiamoci- disse Piton sempre più preoccupato, non
c'era tempo per una passeggiata sul viale dei ricordi di un amore
adolescenziale.
Daphne andò davanti al quadro e con qualche
difficoltà pronunciò la parola d'ordine, Piton
portò Draco all'interno mentre le ragazze trascinarono Alex,
questo portò alla separazione dei gemelli.
Entrambi i ragazzi iniziarono a tremare violentemente e a sudare
freddo, agitandosi come in preda ad una crisi.
-Stanno peggiorando a vista d'occhio, mi devo sbrigare a portarli a
casa- disse Piton smaterializzandosi con Draco, lasciando Alex tra le
braccia di Daphne.
Una volta materializzato al Malfoy manor, Piton non riusciva
più a trattenere Draco, i brividi si erano trasformati in
vere e proprie convulsioni.
-Aiuto, mi serve aiuto- urlò Piton, un elfo comparve subito,
gli occhi della piccola creatura si sgranarono subito diventando ancor
più grandi del normale quando vide il suo padroncino
sofferente.
-Tu vai a svegliare i tuoi padroni, portali qui digli che Alexandre e
Draco stanno male- disse Piton all'elfo.
In pochissimi minuti Lucius e Narcissa arrivarono in salotto, e
rimasero terrorizzati dalla scena di fronte a loro, Draco era in preda
a violente convulsioni, era ricoperto di sudore, gli usciva del sangue
dal naso e dalla bocca, aveva perfino iniziato a urlare il nome del
fratello.
Narcissa aveva iniziato a piangere disperata, Lucius era immobile si
sentiva un nodo alla gola, e sentiva le lacrime ai suoi occhi che
incominciavano a farsi strada sul suo viso.
-Cosa sta succedendo?- chiese Lucius con un filo di voce, il suo
peggior incubo si stava avverando, non poteva perdere i suoi figli.
-Non lo so, le ragazze li hanno trovati svenuti in sala comune non sono
riusciti a svegliarli, prima tuttavia stavano meglio, le loro
condizioni peggiorano di secondo in secondo...devo andare a prendere
Alex adesso- disse Piton agitato prima di scomparire.
-Portiamolo in camera sua- disse Lucius con un filo di voce, toccando
appena Draco per poi smaterializzarsi con il figlio al piano di sopra
seguito poco dopo da Narcissa.
Mise Draco, che continuava a contorcersi e ad urlare il nome di
Alexandre nel letto e poi andò ad abbracciare sua moglie.
-Perchè Lucius? Eravamo felici, per una volta nella vita e
adesso stiamo pedendo i nostri figli nel modo peggiore- disse Narcissa
disperata, una madre non avrebbe mai dovuto vedere i propri figli in
queste condizioni.
-Amore ho bisogno che tu visiti Draco, io cercherò di
tenerlo fermo, dobbiamo capire chi è che li ha ridotti
così...se è il lord oscuro dovrà
vedersela con me, non m'importa se vado incontro a morte certa, nessuno
deve sfiorare i miei figli- disse Lucius furioso a Narcissa.
-No NO Lucius non mi posso permettere di perdere anche te! Non voglio
restare sola!- disse Narcissa disperata.
Intanto a Hogwars Piton si era materializzato nella stanza di
serpeverde trovando Alexandre nelle stesse condizioni di Draco.
-Non fa altro che chiamare il nome di Draco- disse Pansy mentre Daphne
accarezzava il volto di Alex gesto che sembrava calmarlo un
pò, come se riconoscesse nonostante privo di sensi che a
toccarlo era Daphne.
-Daphne lo devo portare a casa- disse Piton poggiando una mano sulla
spalla di Daphne.
-So che non te l'ho mai detto ma ti amo- disse Daphne baciando la
fronte sudata del fidanzato che per un attimo sembrò
calmarsi.
Piton toccò Alex ed era pronto a smaterializzarsi quando le
ragazze gli dissero -Poi torni a prendere noi vero?-
-Sapete che non potete assentarvi, già sarà
difficile spiegare la loro assenza, spiegare la vostra diventerebbe
impossibile- gli disse Piton prima di scomparire con Alex.
Una volta materializzatosi con Alex, insieme a Lucius lo portarono
nella sua stanza e poi con Narcissa si diressero al piano di sotto.
-Non ho veramente idea di cosa possano avere, le loro condizioni
peggiorano sempre di più, continuando così..-
disse Narcissa scoppiando di nuovo a piangere senza riuscire a finire
la frase.
-Io credo che loro...vorrebbero essere insieme fino alla fine- disse
Lucius con un filo di voce.
Lucius
e Narcissa ritornarono in camera da Alexandre che si stava contorcendo
disperato chiamando il nome di Draco.
-Dovremmo
realizzare il loro desiderio, metterli vicini, forse sentirsi vicini
gli darà un pò di pace- disse Lucius tristemente.
-Ma
Lucius si faranno male- disse Narcissa preoccupata che con tutte quelle
convulsioni i gemelli si potessere far male tra loro.
-Non
credo che possano stare peggio di così amore- disse Lucius
non avendo il coraggio di guardare negli occhi sua moglie, entrambi
erano consapevoli di quel che stava succedendo ma nessuno dei due
voleva dirlo ad alta voce, lo avrebbe reso reale.
Intanto
a Hogwarts le ragazze erano chiuse nella stanza di serpeverde e
piangevano abbracciate sul letto, nonostante le lezioni sarebbero
iniziate da lì a poco, loro non erano intenzionate a
prendervi parte.
-Daphne
non so come farò, sto con Draco da quando ho iniziato a
camminare praticamente, è come se una parte di me stesse
soffrendo con lui, ce la faranno vero Duffy?- disse Pansy disperata, a
tutti quelli che non la conoscevano bene sarebbe sembrata
irriconoscibile.
-Ce
la faranno ne sono sicura sono forti- disse Daphne stringendo ancora di
più Pansy.
Piton
si materializzò nuovamente nella stanza e le
ragazze scattarono in piedi cominciando a tempestarlo di domande: -Come
stanno? Si sono svegliati? Narcissa ha scoperto cosa hanno?-
-Calma
ragazze, mi dispiace dirvi che non si sono svegliati, non ci sono
miglioramenti e Narcissa non ha la minima idea di quello che potrebbero
avere.- disse Piton fissando il muro per non vedere la reazione delle
ragazze, si era affezionato alle sue due alunne, si era reso conto
quanto fossero legate ai suoi nipoti.
-Mi
dispiace dirvi che per il vostro e il loro bene adesso dovete andare a
lezione, una vostra assenza aggiunta alla loro causerebbe sospetti, sto
per andare da Silente per dirgli che i gemelli sono dovuti andare a
casa perchè Narcissa sta male.- concluse Piton sempre
incapace di incrociare lo sguardo con le ragazze.
-Va
bene- dissero le ragazze rassegnate e si avviarono verso la porta
pronte per andare a lezione senza neanche cambiare la divisa.
Quando
arrivarono in classe, con le divisi sgualcite, i capelli scompigliati e
il volto rigato dalle lacrime tutti gli sguardi furono su di loro, i
loro compagni vedendole in quelle condizioni iniziarono a bisbigliare
tra loro.
-Le
reginette di serpeverde sono cadute dal trono- disse Lavanda Brown a
voce alta.
-Pare
proprio di si, guarda in che condizioni sono, le tassorosso sono meglio
di loro adesso- gli rispose la sua compagna di gossip Calì
Patil.
-Non
ci sono i Malfoy con loro, secondo me le hanno lasciate- disse Lavanda
con un sorrisetto, tutte erano innamorate dei gemelli, anche le
grifondoro, questo aveva generato un invidia enorme verso Daphne e
Pansy.
La
lezione di trasfigurazione iniziò dopo che la MCGrannit
aveva ripreso più volte le ragazze, le due serpreverde non
gli prestarono per niente attenzione, qualche lacrima ogni tanto
sfuggiva al loro controllo e non passava inosservata al resto della
classe ne alla prof che vedendo le condizioni delle ragazze aveva
deciso di lasciarle in pace per oggi.
Una
volta finita la lezione, le voci più disparate si
scatenarono in corridoio, la più accreditata era quella che
i Malfoy si fossero trasferiti a Boubatonx per stare più
vicini ai loro nuovi flirt francesi, lasciando Pansy e Daphne.
A
pranzo una lettera planò sul tavolo dove vi erano Pansy e
Daphne spedita da un gufo reale, che fu riconosciuto da tutti come il
gufo della famiglia Malfoy, solo loro potevano permettersi quel genere
di gufo.
Care
Daphne e Pansy,
è con le lacrime agli occhi che vi dico che le condizioni
dei ragazzi continuano a peggiorare,
io e Lucius stavamo pensando di metterli in stanza insieme, continuano
a cercarsi in un modo che mi spezza il cuore.
Mi dispiace non potervi dare buone notizie, ma ritenevo giusto
comunicarvi le loro condizioni di salute, perchè posso
immaginare come vi sentiate a non sapere nulla.
Vi prometto che parlerò con Lucius della
possibilità di venirvi a prendere per qualche ora nei
prossimi giorni.
Fatevi forza care, loro non vorrebbero vedervi piangere.
Vi voglio bene
un abbraccio
Narcissa
Le
ragazze scoppiarono in un pianto disperato e uscirono di corsa dalla
sala grande, non volendo piangere ancora di fronte a tutti, corsero a
perdi fiato fino alle stanze di serpeverde, dove si tuffarono sul letto
e ricominciarono a singhiozzare, decise a non uscire più
dalla stanza per il resto della giornata.
Intanto
al Malfoy Manor dopo aver spedito la lettera Narcissa visitò
nuovamente entrambi i gemelli.
-Lucius
si stanno spegnendo lentamente, i loro cuori rallentano allo stesso
ritmo, temo che non passerà molto tempo prima che si fermino
del tutto- disse Narcissa disperata, non sopportava il pensiero di
perdere entrambi i suoi figli, erano tutto il suo mondo, il suo
orgoglio più grande.
-Io provo
a metterli in stanza insieme, mi spezza il cuore sentire come si
cercano, si chiamano sempre, nonostante le forze li stiano
abbandonando, urlano ancora l'uno per l'altro.- disse Lucius
abbracciando Narcissa.
Lucius
si smaterializzò al piano di sopra e poggiando una mano
sulla spalla di Alexander lo smaterializzò in camera di
Draco dove era Narcissa.
I
gemelli si trovavano sullo stesso letto e la reazione alla loro
vicinanza fu immediata, Alex e Draco si presero per mano e si
rannicchiarono in posizione fetale, fronte contro fronte.
Le
convulsioni cessarono, il respiro iniziò a regolarizzarsi, e
Narcissa visitandoli notò che il battito seppur lentamente
stava accelerando.
-Lucius
stanno meglio- disse Narcissa lasciandosi sfuggire un sorriso e un
gridolino correndo ad abbracciare il marito.
-Avevano
bisogno l'uno dell'altro..Straordinario- disse Lucius guardando i
gemelli.
-Corri
a prendere una macchina fotografica, voglio farli una foto, sono
così carini!- disse Narcissa più rilassata, c'era
speranza.
-Sai
che se gli fai una foto così non ti perdoneranno mai vero?-
disse Lucius divertito, i gemelli ci tenevano molto a sembrare dei
duri, erano Malfoy!
-Sono
la loro mamma, io posso fare tutto- disse Narcissa convinta.
-E
va bene vado, ma quando gliela farai vedere, specifica che io non ho
colpe! Quei due se la prenderebbero con i miei splendidi capelli- disse
Lucius ridacchiando, presto i gemelli sarebbero stati bene, se lo
sentiva.
I
battiti dei gemelli erano tornati regolari, non sudavano neppure
più, sembravano addormentati in un sonno profondo dal quale
non riuscivano a svegliarsi, ma per ora andava bene così,
era già un grande miglioramento rispetto a come stavano
prima.
Era
passato qualche giorno ma i gemelli, immobili nella loro posizione non
davano segni di risveglio, i Malfoy e Piton avevano iniziato a fare
delle ricerche sui gemelli magici ma per ora senza nessun risultato.
Le
ragazze intanto ad Hogwarts erano sempre più preoccupate,
erano giorni che non avevano notizie, a scuola non vi era
più neppure Piton, incominciavano a temere il peggio, da
quanto erano preoccupate avevano iniziato a mangiare pochissimo,
trascorrendo le loro giornate nella stanza di serpeverde, le faceva
sentire più vicine ai ragazzi, da quanto erano distratte non
si erano neppure accorte che qualcuno le stava seguendo da un paio di
giorni ormai.
-Ho
trovato qualcosa!- annunciò vittoriosa Narcissa che si
trovava nella biblioteca del Malfoy manor.
Piton
e Lucius si affrettarono verso di lei che iniziò a leggere:
-Il
legame che lega i gemelli magici è uno dei più
grandi misteri del mondo magico, poche notizie si hanno al riguardo, e
ancora meno se ne hanno su quello che riguarda i gemelli magici
purosangue, il rapporto che lega i gemelli può essere
definito 'vitale' infatti nel 90% dei casi alla morte di uno dei due
l'altro si toglie la vita.
Se separati per lungo tempo i gemelli soffrono, quando sono vicini
tendono ad attrarsi come calamite, l'uno condivide il passato il
presente e il futuro con l'altro,non si può escludere un
gemello dalla vita dell'altro sono legati per sempre.
C'è un momento nella loro vita, in cui il legame si
consolida definitivamente, nei casi normali ciò avviene dopo
qualche mese di vita, all'incirca verso i sei mesi.
Durante questo momento di consolidamento i gemelli entraranno in una
specie di trance, condividendo i pensieri e le emozioni fino a quel
momento provate, questa trance dura all'incirca qualche ora, se
separati in questo arco di tempo i gemelli rischiano una morte lenta e
dolorosa in quanto non sentendo battere il cuore del gemello vicino al
proprio pensano alla morte di quest'ultimo e lasciano che tutte le
energie li abbandonino.
Le leggende dicono che i gemelli magici dopo il consolidamento entrino
in possesso di poteri come : poter vedere attraverso gli occhi del
gemello, condividere pensieri, condividere il dolore e la potenza
magica, condividere le energie, apparire senza uso di bacchetta nel
luogo in cui l'altro si trova, percepire se l'altro è in
pericolo o qualsiasi altra emozione provi.- Conluse
Narcissa leggendo la pagina.
-Direi
che è proprio il nostro caso, Alex e Draco si sono riuniti
circa sei mesi fa, questo è il loro consolidamento, che dura
più degli altri perchè hanno 15 anni da
condividere- disse Lucius razionale.
-Tenendoli
separati abbiamo rischiato di ucciderli- disse tristemente Narcissa
sentendosi incolpa, se non fosse stato per l'intuizione del marito i
gemelli sarebbero morti.
-Si
ma adesso è tutto ok..dobbiamo solo aspettare il loro
risveglio- disse Lucius circondando la vita della moglie con un braccio.
Un super
capitolone, ma dopo mesi di assenza ve lo dovevo, ci avviciniamo sempre
di più alle parti inedite della storia! Non vedo l'ora di
scriverle!
A presto, fatemi sapere cosa ne pensate e nei prossimi giorni potrei
avere un altro capitolo per voi ma prima...recensioni ;)
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Capitolo 9 *** Mai fare accordi con i Malfoy ***
Era
passata una settimana da quando i gemelli avevano iniziato il loro
'consolidamento' e non accennavano a svegliarsi, tutto quello che
facevano era fare delle smorfie e Narcissa poteva giurare di aver visto
delle lacrime cadere dagli occhi chiusi di Draco mentre Alexander
stringeva più forte la mano al gemello, come a volerlo
tranquillizzare.
Ad
Hogwarts intanto Daphne e Pansy non avevano più ricevuto
notizie da Narcissa, ormai il loro aspetto non era molto
diverso da quello dei fantasmi, occhiaie viola cerchiavano i loro
occhi, segni delle diverse notti insonni che avevano passato, i loro
visi erano leggermente gonfi per le continue lacrime e la loro
carnagione adesso rivaleggiava quella dei Malfoy visto che mangiavano
il minimo indispensabile solo perchè Blaise le costringeva a
mangiare almeno qualcosa.
Nonostante
tutto però la maggior parte della popolazione studentesca
maschile di Hogwarts si era sentita in diritto di provarci con loro
adesso che i gemelli erano fuori dai giochi, quando c'erano ancora i
Malfoy nessun ragazzo ,tranne Blaise e Theo che erano amici, aveva mai
provato ad avvicinarsi alle ragazze, non volendo far arrabbiare i
principini di serpeverde che si diceva fossero molto protettivi verso
le ragazze.
Invece
negli ultimi giorni si era creata la fila per provarci con loro,
perfino i serpeverde ci stavano provando con le ragazze sperando di
vincere il loro cuore e allo stesso tempo il trono di serpeverde.
Adesso
erano chiuse in bagno dopo che un paio di corvonero ci avevano provato
più pesantemente degli altri.
-Andiamo
via di qui stanotte, sta diventando un inferno questa scuola- disse
Pansy disperata, non era mai stata così tanto tempo senza
vedere Draco, era come non respirare.
-Si
andiamo via, andiamo al Malfoy manor, ho bisogno di vedere Alex- disse
Daphne, aveva avuto così poco tempo con Alex eppure era
riuscito a conquistare completamente il suo cuore di ghiaccio, adesso
senza di lui era persa.
-E
se andiamo al Malfoy manor e loro sono morti...Oh Daffy non credo di
farcela- disse Pansy scoppiando di nuovo a piangere mentre Daphne
l'abbracciò non sapendo cos'altro dire con il timore che i
sospetti di Pansy fossero veri.
Hermione
era appena entrata in bagno, subito sentì delle voci
provenire da uno dei bagni seguite poi da singhiozzi.
-Ehi
tutto bene?- disse Hermione non sapendo chi ci fosse nel bagno.
-Vattene
via so tutto io- disse Pansy cercando di non far trsparire dalla sua
voce che stava piangendo.
-Daphne?
Pansy?- disse incerta Hermione, non sapeva cosa fare, quelle ragazze la
odiavano ma allo stesso tempo nessuno dovrebbe soffrire da solo.
Le
ragazze uscirono qualche minuto dopo completamente truccate cercando di
mascherare le tracce del loro pianto, non potevano mostrarsi deboli,
davanti alla Granger poi, Daphne la odiava, quando Alex era Harry non
lo mollava mai un attimo.
Hermione
si era accorta subito che le ragazze avevano pianto, ed era sicuramente
per i Malfoy che si stavano disperando, personalmente lei non amava il
gossip anzi lo disprezzava, ma non aveva potuto non ascoltare le ultime
voci che Lavanda e Calì avevano diffuso in tutta la torre, i
Malfoy avevano lasciato Daphne e Pansy per due ragazze francesi, anche
se a Hermione sembrava impossibile, sembravano così
innamorati.
-Mi
dispiace seriamente per voi- disse Hermione sincera, infondo anche loro
erano esseri umani e non si meritavano tutte quelle sofferenze.
Le
serpeverdi annuirono impercettibilmente per poi uscire a braccetto dal
bagno, pronte ad affrontare qualche altro ragazzo.
Hermione
una volta che le ragazze furono uscite dal bagno si chiuse in bagno e
come le ragazze iniziò a piangere, piangeva
perchè il suo migliore amico Harry non era lì con
lei, piangeva perchè con l'assenza di Harry il trio non
esisteva più, e per ultimo piangeva perchè Ron il
ragazzo che lei amava dal primo anno aveva una vera e propria
ossessione per Daphne Greengrass.
Al
Malfoy manor intanto Narcissa era al piano di sotto che stava dirigendo
gli elfi in modo che riordisserero il salotto secondo le sue
indicazioni, all'improvviso sentì una voce che
aveva temuto non sarebbe mai più riuscita a sentire.
I
gemelli avevano lentamente riaperto gli occhi, inzialmente le loro
menti erano offuscate.
-Draco-
mormorò Alex con gli occhi ancora chiusi.
Quando
sentì le voce del fratello e le informazioni degli ultimi
giorni divennero più chiare Draco aprì gli occhi
e scattò in piedi urlando -Li uccido-.
-Draco
no, non adesso ti metteresti nei guai- disse Alex cercando di
trattenere il fratello.
-Non
m'importa, tutte quelle cose orribili che ti hanno fatto, chiuderti in
uno sgabuzzino, farti cucinare i loro pasti quando avevi solo cinque
anni, a sette farti falciare il prato di estate con 30 gradi, li
ucciderò molto lentamente!!- disse Draco fuori di
sè dalla rabbia come non era mai stato.
-Draco
calmati e pensa, se finisci in prigione farai del male a entrambi, io
ti dovrei seguire, saresti troppo lontano, pensa a come starebbero
mamma e papà, pensa a quello che faresti sopportare a Pan!-
disse Alex cercando di calmare il fratello, fortunatamente era riuscito
a celare a Draco i maltrattamenti di Vernon, o la situazione sarebbe
stata perfino peggiore.
Per
questo insieme di ragioni Draco si calmò prendendo dei
respiri profondi.
Narcissa
si era precipitata correndo al piano di sopra ed entrando nella stanza
si tuffò sui suoi figli piangendo.
-Mamma
cosa è successo??- chiesero in coro preoccupati i gemelli,
Narcissa adorava abbracciarli, ma così li stava stritolando,
e poi come erano arrivati a casa?
-Siete
stati privi di sensi per più di una settimana, all'inizio
non sapevamo cosa vi stesse succedendo, ho avuto paura di perdervi, oh
è stato terribile- disse Narcissa non lasciandoli scappare
dal suo abbraccio, con il timore che fosse un sogno.
-Più
di una settimana??? Noi eravamo convinti che fosse trascorsa solo una
notte!- disse Draco allarmato.
Narcissa
gli spiegò cosa era accaduto loro chiedendo se il libro
aveva ragione, i gemelli annuirono sorridenti.
-Giusto
quello che ci serviva, voi con qualche altro potere e più
uniti che mai, tremo all'idea di avervi a casa le prossime vacanze di
natale- disse Lucius che era comparso sulla soglia della porta.
I
gemelli si guardarono e si scambiarono due sorrisetti made in Malfoy e
pensarono "fai
bene a temerci papino, adesso non ci vorrà nulla a rubare la
tua lozione per capelli lisci e farla diventare schiuma per fare i
ricci".
Poi
un pensiero attraversò la mente di entrambi i Malfoy junior
-Le ragazze???- chiesero all'unisono.
-Per
Salazar non le ho più aggiornate sulle vostre condizioni!
Saranno preoccupatissime, sono loro ad avervi trovato- disse Narcissa
dispiaciuta, si era concentrata così tanto su di loro che si
era dimenticata delle ragazze.
-Padre
puoi riportarci ad Hogwarts??- chiesero i gemelli in coro, erano
preoccupati per le ragazze, non erano al sicuro da sole ad Hogwarts.
Intanto Pansy e Daphne si trovarono in un corridoio deserto dirette
verso la lezione di pozioni, l'ultima della giornata, quando sentirono
dei passi avvicinarsi.
-Ciao
bellissime- disse Ron con un sorriso che non prometteva nulla di buono.
-Che
vuoi poveraccio?- disse Pansy già alterata.
-Vattene Weasley- disse Daphne alterata, la vista di quel ragazzo gli
aveva sempre dato i brividi, la guardava in un modo inquietante.
-Noi
siamo qui per voi, vi vogliamo consolare tesoro- disse Dean che si era
avvicinato anche lui alle ragazze.
-Se
mi tocchi o ti avvicini ancora di un passo te ne pentirai mezzosangue-
disse Pansy a Dean che la guardava lascivo.
-E
cosa potreste fare urlare?? Non c'è nessuno..solo noi due e
chiunque voglia venire qui sentirà l'impulso di cambiare
strada grazie ad un simpatico incantesimo- disse Ron, finalmente i
trucchi che gli avevano insegnato i gemelli servivano a qualcosa.
-Come
se voi riusciste ad avvicinarvi a noi- disse Daphne estraendo la
bacchetta, che però si trasformò in una bacchetta
di liquirizia.
-Mai
perdere d'occhio le bacchette, sopratutto durante le ore d'incantesimi,
qualcuno potrebbe scambiarle, è pericoloso, non ve lo hanno
detto??- disse Dean, avvicinandosi ancora di più a Pansy che
incominciò ad indietreggiare trovandosi ben presto spalle al
muro.
-Non
ti avvicinare più di così sudicio mezzosangue-
urlò Pansy mentre Dean gli prese i polsi e la spinse al
muro, facendogli sbattere la schiena.
Intanto
Ron prese per un polso Daphne che reagì cercando di dare uno
schiaffo al rosso, me Ron bloccò la mano della bionda a
mezz'aria stringendoli il polso.
-No
no, non ti hanno insegnato le buone maniere zuccherino?- gli disse con
voce viscida Ron che intanto baciava il collo delle bionda.
Dall'altra
parte Dean con una mano era riuscito a bloccare entrambi i polsi di
Pansy e con l'altra stava sbottonando la camicetta di Pansy.
-Basta- disse Daphne con le lacrime agli occhi mentre le labbra di Ron
sfioravano le sue.
Qualche
momento prima i gemelli erano arrivati nei giardini di Hogwarts con
Lucius, che si era smaterializzato poco dopo.
-Alex
apri la mappa del malandrino e controlla dove sono le ragazze, non vedo
l'ora di rivedere Pansy- disse Draco sorridente, gli mancava da morire
la sua amata moretta.
-Ok
lo faccio subito- disse Alex estraendola dalla tasca, la teneva sempre
con sè, era un prezioso ricordo di Sirius.
-C'è
qualcosa che non va Alex, che ci fanno le ragazze sole in un corridoio
dei sotterranei con quei due sfigati?- disse Draco osservando la mappa,
aveva un brutto presentimento.
-Andiamo
a controllare, ma cerchiamo di stare calmi, ci stiamo trasmettendo
troppo ansia- disse Alex, già era difficile sopportare la
propria preoccupazione, con aggiunta quella di Draco stava perdendo il
controllo.
Corsero
a più non posso fino ai sotterranei e arrivarono all'inizio
del corridoio illuminato da sole torce, le scena che si trovaro davanti
fece ribollire il sangue di entrambi, che aggiunta alla furia del
gemello fece perdere totalmente il controllo a entrambi.
Pansy
aveva ormai tutta la camicetta sbottonata e stava urlando di fermarsi a
Dean, Daphne si divincolava tra le braccia di Ron, che aveva un labbro
sanguinante.
I
gemelli ,decisi a togliere dalla faccia della terra i due grifondoro,
si presero per mano e impugnando le bacchette lanciando due Reducto
dalla potenza devastante che fecero volare i due grifondoro per tutto
il corridoio fino a fargli sbattere violentemente la schiena contro il
muro, era un volo di più di trenta metri.
Quando
Pansy e Daphne riconobbero i loro salvatori si buttarono tra le loro
braccia ma ne Draco ne Alex reagirono all'abbraccio delle ragazze.
-Andate
via da qui- disse Draco rivolto a Pansy con una voce che
terrorizzò perfino Pansy, assomigliava a quella del lord
oscuro.
-Perchè?-
gli chiese Pansy ancora in lacrime, non voleva lasciare Draco, non
l'avrebbe più lasciato.
-Dobbiamo
dare una lezione a quei due- disse Draco cercando di mantenere la calma.
-No,
restiamo con voi- disse Daphne decisa.
-Vai
via da qui- scandì Alex staccandosi
dall'abbracciò di Daphne.
-Non
voglio farvi assistere a quello che sta per succedere- disse Draco
sorridendo malvagio, stava pregustando tutte le torture che avrebbe
inflitto a quei due.
-I
nostri poteri sono fuori controllo, dovete andare via da qui, potrebbe
essere pericoloso- concluse Alex con una voce che non ammetteva
repliche.
-Va
bene ci vediamo nelle stanza di serpeverde- disse Daphne singhiozzando
un pò, i gemelli a malapena annuirono.
Con
passi decisi si diressero verso i corpi privi di sensi di Ron e Dean, e
con un Ennervate li fecero risvegliare.
-Vi
volevate divertire con le nostre fidanzate eh?- disse Draco giocando
con la bacchetta e calpestando quella di Dean che si trovava a terra
spezzandola in due.
-La
mia bacchetta!- urlò Dean disperato.
-Vuoi
dirmi che sapevi come usarla? Non prendiamoci in giro- disse Draco
ridendo freddamente.
-Volevate
divertirvi contro la loro volontà e adesso ci divertiamo
noi..Crucio- disse Alex puntando la bacchetta su Ron mentre Draco
cruciò Dean.
Sia
per Ron che per Dean era il primo cruciatus che subivano e il dolore fu
talmente forte da portarli a svenire.
-Ma
che noia questi due...un altro ennervate??- disse Alex al gemello che
annuì e disse -Non uno solo almeno altri due-.
Una
volta che i due grifondoro ebbere ripreso i sensi, Alex prese la
bacchetta di Ron e la spezzò a metà.
-NOO-
urlò Ron, non si sarebbe mai potuto permettere un altra
bacchetta.
-Che
c'è Weasley i tuoi non possono permettersi una bacchetta
nuova? Tranquillo il mondo magico non sentirà la tua
mancanza- gli disse Alex per poi cruciarlo nuovamente con un minimo di
forza.
-Sarete
il nostro esempio da mostrare a ogni singolo abitante di questo
castello, mai avvicinarsi a Daphne e Pansy, mai sifdare un Malfoy, mai
sfidare i principi dell'oscurità potreste non vedere un
nuovo giorno- sibilò Draco puntando la bacchetta al collo di
Dean, facendogli un taglio profondo.
-Incarcerus-
disse Alex puntando la bacchetta su i due grifondoro, delle catene si
materializzarono dal muro e stringendosi ai polsi e alle caviglie dei
grifoni l'immobilizzarono al muro.
"Fratellino
chiudiamo col botto" pensò
Alex afferrando la mano di Draco.
-Oh
guarda i sudici Malfoy si tengono per mano, che teneriiii- li prese in
giro Ron, le catene si strinsero ancora più forte
spezzandogli entrambi i polsi.
-Mendicante
ti sembra di essere nella situazione adatta per fare
dell'ironia- disse sprezzante Draco.
-Vediamo
se ti sentirai ancora così simpatico tra poco- disse Alex e
poi i gemelli tenendosi sempre per mano dissero all'unisono -Crucio
Invictus- Ron e Dean incominciarono a contorcersi ma non riuscivano a
urlare o perdere i sensi.
-Fantastico!
Mi piace la versione modificata del crucio di zia, era l'ora che la
provassimo- disse Draco mentre Alex annuì e pensò "ricordati
che dobbiamo fare un regalo a zia Bella per averci insegnato questo
incantesimo...magari un babbano da torturare..o ancora meglio un
mezzosangue" facendo
ridere suo fratello.
I
Malfoy poi si concentrarono nuovamente su Ron e Dean che ormai dal
dolore delle torture avevano iniziato a piangere, e insieme scagliarono
un diffindo, i primi direzionati verso i polsi dei grifoni e i seguenti
in altre parti del corpo.
-Beh
ragazzi grazie del piacevole tempo che ci avete dedicato noi andiamo
adesso- disse Draco divertito, forse aveva ereditato un pò
di pazzia del sangue Black, meglio così.
-No
aspetta Drake il tocco finale- disse Alex per poi far scomparire i
vestiti dei grifoni lasciandoli in slip incatenati in corridoio.
-Questo
è un assaggio di quel che succede a chi si avvicina alle
nostre ragazze, prendetelo come un avvertimento, la prossima volta non
vi lasceremo la possibilità di essere salvati- disse Draco
minaccioso.
-Ah
un 'ultima cosa, il vostro simpatico incantesimo è sempre
attivo, c'è da sperare che qualcuno vi trovi prima che
muoriate dissanguati, sarebbe terribile sennò- disse Alex
fintamente preoccupato per poi seguire il fratello che se ne stava
andando ridendo.
-Ehi
fratellino tutto ok?- chiese Draco a Alex mentre andavano nella stanza
di serpeverde.
-Si
si tutto a posto, questa volta non sono neppure stanco per aver usato i
poteri condivisi- disse Alex sorridendo, non aveva mai fatto una cosa
simile, a due persone con cui aveva un passato in comune poi, ma si
sentiva stranamente bene.
-Già
adesso che ci penso neppure io sono stanco- disse Draco sorpreso, tutto
ciò che provava era sollievo ed un gran senso di pace.
Una
volta entrati nella sala comune di serpeverde si diressero verso il
quadro e Draco disse -Daphne-
in serpentese senza neanche rendersene conto.
-Draco
hai parlato in serpentese ti ho passato pure questo talento- disse Alex
felice.
-Wow
che figata, adesso si che mi sento veramente il principe delle serpi-
disse Draco eccitato facendo ridere il fratello.
Addentrandosi
nelle stanze di serpeverde arrivarono fino in camera da letto dove
trovarono le ragazze vestite con i loro boxer e le loro t shirt
addormentate sul letto.
Si
avvicinarono ognuno alla rispettiva ragazza e iniziarono a svegliarla.
-Pansy
amore svegliati sono qui- disse Draco baciando Pansy sulle labbra.
-Draco-
mormorò assonnata Pansy.
-Si
sono io piccola- disse lui accarezzandogli la guancia.
Pansy
ancora ad occhi chiusi afferrò il viso di Draco e lo bacio
con passione ottenendo una risposta altrettanto passionale.
La
mora poi aprì gli occhio di colpo, quello non era uno dei
sogni dell'ultima settimana, Draco era realmente lì con lei.
Si
staccò dal biondo e dopo averlo fissato per un paio di
secondi gli stampò uno schiaffo su una guancia.
-Ehi
questo per cosa era?? Mi hai fatto male- chiese Draco massaggiandosi la
guancia irritato, nessuno si era mai permesso di schiaffeggiarlo prima
d'ora, la mezzosangue gli aveva dato un pugno, ma le circostanze erano
completamente diverse.
-Quello
era per avermi trattato male dopo più di una settimana che
non ci vediamo, durante la quale sono stata così in pena con
te da non mangiare e non dormire, avevo deciso di seguirti Draco lo
capisci?? Mi stavo abbandonando, come stavi facendo tu! Non
c'è vita per me senza te! Mi fa male dover dipendere
così tanto da una persona ma è così!-
disse Pansy per poi scappare di corsa dalla camera inseguita da Draco.
Alex
e Daphne intanto erano seduti in silenzio lei sdraiata sempre sul letto
mentre lui vi era seduto, si stavano fissando da qualche minuto ormai
finchè lei non disse -Finalmente le mancanza di cibo ha
portato risultati positivi, posso vederti adesso anche se solo sotto
forma di allucinazione-.
-Daphne,
non mi sono mai sentito così vivo e reale, ti posso giurare
che sono realmente io e sono qui con te, per te- disse Alexander
avvicinandosi a Daphne.
-No
non ti avvicinare, ogni volta che ti avvicini mi sveglio e scopro che
era solo un sogno, e l'ansia diventa più forte di prima,
l'ansia che tu mi abbia lasciato, che tu sia morto, non ce la posso
fare un'altra volta Alex, perciò te ne prego non ti
avvicinare- disse la bionda coprendosi il volto con le mani mentre
piangeva.
-Non
pensare mai che io ti lasci senza combattere o almeno mettere su un bel
casino, io troverò sempre il modo per tornare da te di
ciò non dubitare mai!- disse Alex prendendo delicatamente i
polsi della fidanzata.
-Sei
veramente tu?- chiese titubante Daphne al fidanzato.
Alex
si sdraiò su di lei e prendendo una mano di lei tra le sue
la guidò in basso verso la fine dei suoi jeans fecendoli
sentire quanto fosse felice di rivederla.
-Tu
che dici?- gli disse lui sorridendo malizioso.
Lei
fece una risata argentina, la prima dopo più di una
settimana di solo lacrime, quella risata che ad Alex era mancata come
l'ossigeno durante i giorni in cui aveva dormito.
Daphne
poi incominciò a baciarlo su tutto il viso scendendo poi
verso il collo mormorando frasi sconnesse del tipo -Alex..Alex..mi sei
mancato così tanto..non mi lasciare più..ti amo-
l'ultima in particolare attirò l'attenzione di Alex.
-Che
hai detto??- disse Alex scioccato sollevandosi sulle braccia, smettendo
di baciare Daphne.
-Ho
detto che ti amo più di qualsiasi altra cosa biondino- disse
Daphne sollevandosi per baciarlo.
-Ti
amo anche io Daffy- disse lui rispondendo al bacio, quelle parole
avevano un "sapore" strano.
Daphne
cercò s'invertire le posizioni ma Alex non glielo permise e
iniziò a baciarli tutta la pelle che riusciva a vedere
sbottonando lentamente la camicetta di lei.
-Questa
notte è dedicata a te amore mio- gli disse lui baciandogli
l'ombelico.
-Alex
sbrigati, mi sei mancato troppo, non ce la faccio più, basta
scherzare- sospirò Daphne prendendo tra le mani i capelli di
Alex.
-Certo
principessa come vuoi tu- disse Alex risalendo fino alle labbra di
Daphne per stampargli un bacio nel frattempo cercando di togliersi un
pò di vestiti, meglio ancora tutti.
Intanto
Draco aveva raggiunto Pansy in sala comune, l'aveva trovata
raggomitolata nel divano a piangere.
S'inginocchiò
di fronte a lei e prese il viso di lei tra le mani asciugandogli le
lacrime con i pollici.
-Tesoro
guardami- gli disse Draco con dolcezza notando che lei teneva le
sguardo basso, ma non ottenne nessun risultato.
-Amore
ti prego, mi mancano i tuoi occhi, guardami- disse infine lui,
riuscendo a convincerla a guardarlo, gli occhi scuri e penetranti di
lei gli toglievano ogni volta il respiro.
-Promettimi
che non mi lascerai più- disse lei a voce bassa,
terrorizzata dall'idea di poterlo perdere.
-Ti
prometto che farò tutto ciò che è in
mio potere per non separarmi più da te- disse lui baciandoli
la punta del naso.
-Per
quanto mi pesa ammeterlo, io dipendo da te come ti ho detto Draco,
perciò ogni cosa che fai, ogni decisione che prendi,
ricordati che la stai prendendo anche per me- disse Pansy lasciandosi
andare, era il momento di dire ciò che provava a Draco.
-Non
è una cosa di cui ti devi vergognare, perchè
anche io dipendo da te- disse Draco baciandogli via le lacrime.
-Scusa
per lo schiaffo di prima, non volevo farti male, solo che ero
così nervosa, per tutta questa situazione e per quello che
stava accadendo prima- disse Pansy dispiaciuta.
-Non
dirmi nulla di quello che stava accadendo prima, potrei tornare
indietro e finire il lavoro, a meno che non sia già finito-
disse Draco serrando i pugni.
-Che
significa Draco? Che avete fatto? Non vi sarete mica messi nei guai?-
disse preoccupata Pansy conoscendo l'impulsività dei gemelli
Alex in primis, ma anche Draco non scherzava in quanto a
impulsività.
-Niente
di grave,niente che non si siano meritati, non ti devi preoccupare-
disse Draco baciandola con passione fecendola sdraiare sotto di lui.
-Draco
qui non si può, potrebbe arrivare chiunque- disse sorridente
Pansy mentre Draco gli baciava il collo.
-è
orario di lezioni, sono tutti nelle aule- disse Draco, tra le proprie
emozioni e quelle gli stava trasmettendo suo fratello, il desiderio per
Pansy era diventato quasi doloroso.
-Daphne
e Alex saranno preoccupati per noi?- disse Pansy anche se ormai aveva
ceduto alle avances di Draco e si era completamente abbandonata a lui.
Draco
si concentrò per un attimo cercando di vedere attraverso gli
occhi di suo fratello.
-No,
indubbiamente non ci stanno aspettando- disse Draco rincominciando a
baciare Pansy.
-E
come lo sai?- chiese le curiosa la ragazza.
-Me
lo ha fatto intuire una certa faccia di Daphne, poi dopo ti spiego-
disse Draco velocemente riconcentrandosi poi su Pansy, per sbottonargli
la divisa, ma si accorse che tutti i bottoni erano saltati, la sua
rabbia ritornò pericolosamente tanto che anche Alex la
percepì e attraverso il loro legame mentale gli
urlò "si
può sapere che accidenti succede??""niente
niente scusa la distrazione fratellone, riconcentrati pure su
ciò che stavi facendo"gli
rispose Draco, Alex decise di seguire il consiglio di Draco ma prima
gli inviò un'ondata di calma che contribuì a
tranquillizzare Draco e a fargli riprendere ciò che stava
facendo senza che Pansy si accorgesse di nulla.
La
mattina dopo i Malfoy fecero la loro comparsa nella sala grande a
colazione, sorriso di famiglia ben visibile sul viso e mano nella mano
con le rispettive ragazze.
Il
gossip si scatenò per tutta la sala mentre i quattro si
avvicinarono a testa alta al tavolo di serpeverde.
-Tesoro
nessuno ha fatto mosse inopportune noi tuoi confronti mentre io non
c'ero vero? Non vorrei essere costretto ad agire..- disse Draco
guardando tutto il tavolo di serpeverde, sapendo benissimo che la
maggior parte dei ragazzi ci avevano provato con Pansy, i colpevoli si
mossero imbarazzati e nervosi sulla sedie quando Draco li
guardò con il suo migliore sguardo glaciale.
-Ne
parliamo dopo Draco- disse Pansy perfida vedendo il terrore negli occhi
dei ragazzi al tavolo.
La
Umbridge entrò velocemente nella sala grande e disse con
voce stucchevole: -Due studenti sono appena stati trovati privi di
sensi,coperti di sangue dopo evidenti segni di torture, sono scioccata
da ciò che accade in questa scuola Albus-.
-Direi
di andare a fare una piccola chiaccherata con i nostri amici svenuti in
infermieria tu che dici Alex?- pensò
Draco guardando suo fratello.
-Dico
che le menti geniali la pensano nello stesso modo fratellino andiamo- disse
Alex e poi fece cenno di alzarsi ma Daphne gli afferrò il
braccio con uno sguardo terrorizzato.
Alex
gli accarezzò la guancia con la mano e disse dolcemente
sconvolgendo tutti: -Amore che succede?-
-L'ultima
volta che ci siamo separati non ti ho più visto per una
settimana- disse Daphne con voce tramante.
Alex
distolse lo sguardo da quello di Daphne e vide che suo fratello era
nella stessa situazione, Pansy aveva una presa ferrea su Draco e non
aveva alcuna intenzione di mollarlo.
-Draco
che si fa?- chiese
mentalmente Alex al fratello.
-Non
possiamo lasciarle così, ancora non si sono riprese e
sinceramente non me la sento a lasciarle da sole- disse
Draco preoccupato per la sua dolce moretta.
-Va
bene allora vengono con noi, ma Draco ti dovrai controllare capito- pensò
Alex.
-Senti
chi parla- pensò
Draco sarcastico.
-Quando
avete finito di conversare mentalmente ci tengo a ricordarvi che ci
siamo anche noi- disse Pansy sottovoce per non farsi sentire dagli
altri.
-Scusa
Pan- disse Draco ridendo.
-Va
bene potete venire con noi, ma se vi diciamo di uscire voi uscite ci
siamo capiti?- disse Alex autoritario.
-Messaggio
ricevuto capo- disse Daphne baciandolo veloce sulle labbra.
-Daph
siamo in pubblico- gli disse Alex divertito.
-Scusa
scusa signor glaciale Malfoy- disse altrettanto divertita Daphne.
-Vogliamo
andare?- disse Draco mentre cercava di non ridere.
-Blaise
amico, noi abbiamo un compito da svolgere..con le ragazze- disse Alex a
Blaise che era seduto lì accanto.
-Si
si non c'è problema, tanto dopo c'è pozioni con
Severus, gli dico che siete stati trattenuti- disse Blaise abituato
ormai a coprire le spalle prima a Draco e adesso ai gemelli.
-Grazie
amico, per tutto..per aver protetto le ragazze e aver badato a
loro...al contrario di altri- gli disse Alex l'ultima frase ad alta
voce fecendo capire a tutti i presenti che sapevano quello che era
successo durante la loro assenza.
-é
quello che fanno gli amici- disse Blaise stupito, era risaputo che un
Malfoy non ringrazia mai.
Le
due coppie uscirono di nuovo dalla sala mano nella mano e appena furono
nell'atrio deserto Draco disse -Non voglio che assistiate a scene che
potrebbero turbarvi sarebbe meglio che aspettiate fuori
dall'infermieria-.
-Non
se ne parla Draco, siamo abbastanza grandi per assistere, tra poco ci
sarà una guerra alla quale noi dovremo partecipare, e prima
che voi dite qualcosa al contrario siamo più che convinte di
partecipare e voi non ci fermerete- disse Pansy guardando male Draco,
che sembrava pronto ad interromperla.
-Si
infatti, voi sarete una parte importante di questa guerra e noi
vogliamo essere al vostro fianco, sempre, costi quel che costi- disse
Daphne convinta, sostenendo le idee di Pansy.
-Ne
riparleremo di questo- dissero i gemelli all'unisono, non era quello il
momento giusto di discutere, dovevano agire e in fretta.
Con
passo svelto infrangendo la regola "i Malfoy non corrono mai"
arrivarono in infermieria e dopo essersi accertati che non ci fosse
nessuno con la mappa del malandrino, entrarono e si diressero verso i
letti infondo alla sala dove si trovavano i due Grifondoro
particolarmente pallidi.
I
gemelli estrassero le bacchette in sincronia e le ragazze sbuffarono
-Ma lo fate a posta?-
-Vi
sembra il momento di fare dell'ironia??- disse Draco sbuffando come
loro.
-Prima
uno e poi l'altro o insieme?- chiese Alex riferendosi a Dean e Ron.
-Insieme
dobbiamo essere veloci, voi ragazze controllate la mappa del malandrino
per vedere se c'è nessuno in arrivo e state pronte con il
mantello dell'invisibilità- disse Draco in tono pratico.
-Enervate-
dissero i gemelli puntando le bacchette sui due grifondoro.
Dean
e Ron fecero dei mugolii di dolore per poi aprire debolmente gli occhi
e trovarsi davanti con grande orrore i loro due aggressori e poco
più in là le ragazze che qualche ora prima
avevano tentato di violentare.
-Ma
buongiorno belle addormentate- gli disse Draco mentre giocava con la
bacchetta.
-Immaginerete
perchè siamo venuti qui giusto?- disse Alex sorridendo
malvagio.
-Ci
volete uccidere- disse Dean sgranando gli occhi e tramando di terrore.
-Muffiatto-
disse Daphne estraendo la sua bacchetta di riserva.
-Ragazzi
non pensate mai ai dettagli, ci potevano scoprire, per fortuna che ci
siamo noi- disse Pansy.
-Avete
perso le vostra occasione per chiedere aiuto- disse divertito Alex,
quanto amava le torture, iniziava a comprendere la passione di sua zia
Bellatrix.
-E
comunque no, non siamo qui per uccidervi attirerebbe troppa attenzione-
disse Draco dispiaciuto al pensiero di non poterli uccidere..per ora.
-E
allora che volete da noi?? Farci dimenticare?? Sudici mangiamorte!!-
disse Ron con voce roca.
-No
non siamo qui neppure per questo, la lezione che vi abbiamo dato
è meglio che ve la ricordate per tutta la vita, o per il
poco tempo che vi resta- disse Draco pregustando il momento in cui li
avrebbe uccisi in guerra.
-Cosa
vi fa pensare che non dirremo tutto a Silente?- chiese Ron sorridendo
furbo.
-Siamo
qui per farvi riflettere un pò- disse Draco ignorando la
domanda di Ron.
-Noi
vi abbiamo aggredito per salvare le nostre ragazze da una probabile
violenza da parte vostra- disse Draco serrando la mandibola cercando di
contenere la rabbia al pensiero di cosa sarebbe successo se fossero
arrivati in ritardo.
-Siamo
dei Malfoy, già il nostro cognome ci eviterebbe Azkaban,
siamo ricchi e abbiamo le giuste conoscenze anche se per puro caso
finissimo ad Azkaban saremmo fuori poco dopo- disse Alex fissando i
grifondoro con il suo migliore sguardo da erede oscuro.
-Voldemort
vi tirerebbe fuori subito siete dei sudici Mangiamorte!!- disse Ron,
che era andato molto vicino alla verità.
-Vedi
il marchio oscuro da qualche parte lenticchia??- disse Draco
arrotolando la camicia e sorridendo furbo.
-Concludendo,
per noi non ci sarebbe nemmeno Azkaban, mentre per voi beh, Dean
è un mezzosangue, si sa il Wizegamot non si fa problemi a
mettere in prigione un mezzosangue, tu caro Ronald sei si un purosangue
ma di una famiglia decaduta da secoli e che vive in una catapecchia,
non credo che il Wizegamot si farebbe scrupoli a mettervi
dentro, mi sembra inutile inoltre ricordarvi che nel Wizegamot
ci sono nostro padre e i padri di Pansy e Daphne che se per caso
venissero a sapere quello che avete fatto, pretenderebbero il bacio per
voi.- disse Alex sorridendo divertito dal terrore che si stava
manifestando sul volto dei grifondoro.
-Quindi
quello che vi offriamo è un accordo, voi non dite che noi vi
abbiamo aggredito, perchè non ci teniamo ad attirare
l'attenzione e noi e le ragazze non dirremo a nessuno quello che
volevate fare, ma se vi riavvicinate a loro siete morti, mi sembra un
accordo vantaggioso no?- disse Draco.
Entrambi
i grifondoro annuirono spaventati, ma con tutte le intenzioni di
raccontare dopo a Silente cosa avevano fatto i Malfoy.
-Bene
adesso giuratelo sulla vostra magia, voto infrangibile please- disse
Draco sorridendo alla Malfoy.
I
due grifondoro rassegnati pronunciarono il voto infrangibile.
-Io
Ronald Bilius Weasley giuro solennemente sulla mia magia di non
rivelare a nessuno che ad aggredirmi sono stati i Malfoy- disse Ron
deglutendo a fatica.
-Io
Dean Alfred Thomas giuro solennemente sulla mia magia di non rivelare a
nessuno che ad aggredirmi sono stati i Malfoy- disse Dean
debolmente.
-Alfred
Bilius come sempre è un piacere passare del tempo con voi-
disse Alex e fece per andarsene insieme agli altri.
-E
voi il voto infrangibile?- disse Ron con voce roca.
-Mai
fare accordi con i Serpeverde peggio ancora se Malfoy, non te l'ha
insegnato la mamma Ronald?- disse Draco ridendo e uscendo dalla stanza
indisturbato con suo fratello e le ragazze, per poi trovare Piton alla
porta che scuoteva la testa divertito dopo aver udito solo l'ultima
parte della conversazione.
Vi posso anticipare
che dal prossimo capitolo inizieranno le parti inedite, sinceramente
non vedevo l'ora :)
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Capitolo 10 *** Are you on the menu? ***
Un gufo nero dall'aspetto regale
volò nella sala grande depositando con grazia una lettera di
fronte ad Alex, poi senza neanche aspettare un premio volò
nuovamente via, solo i gemelli sapevano a chi apparteneva quel gufo sal
comportamento così strano, era il gufo di Zia Bella.
"Il lord oscuro richiede la vostra presenza questa sera al meeting
generale dei mangiamorte, ha una missione d'affidarvi è
urgente.
Con affetto vostra zia Bellatrix" Alexandre
lesse la lettera e poi la passò al fratello che fece
altrettanto.
-Lettera strana non ti pare? Sembra quasi un invito, e poi una
missione? Di già?- disse Draco dubbioso mentre un'altro gufo
planò al tavolo di Serpeverde, ancora semi deserto visto che
erano appena le sette del mattino, neppure le ragazze si erano
svegliate.
-è di mamma e papà- disse Draco riconoscendo uno
dei gufi di famiglia, che attese una carezza del suo padroncino prima
di volare nuovamente, verso la guferia questa volta.
"Suppongo che
l'invito alla riunione di stasera sia arrivato anche a voi anche se
spero con tutto il cuore di no, il meeting è riservato ai
Mangiamorte senior quindi c'è una minima
possibilità che la vostra presenza non venga richiesta o
almeno è quello che spero, verrà dato un
importante annuncio questa sera. Spero che stiate bene, già
ci mancate a casa.
Vi vogliamo bene mamma e papà" lesse
Draco mentalmente e Alex ascoltò tramite il pensiero.
-Stasera a quanto pare accadrà qualcosa d'importante e ho la
netta sensazione che riguarderà noi- disse Alexandre
scrocchiandosi il collo, sentiva sempre quando stava per accadere
qualcosa, se lo sentiva nel sangue.
-Si è stato il mio primo pensiero, tutto coincide, il grande
annuncio nominato da papà e la missione per noi nominata
dalla zia- disse Draco pensieroso, non era un grande amante delle
lezioni oscure con Voldemort, che si erano fatte sempre più
ravvicinate, e non gli piaceva l'idea di dover affrontare una missione
proprio adesso che le cose rincominciavano ad andare bene.
-Non preoccupiamoci prima del tempo, e poi anche se riguardasse noi
affronteremo tutto uniti senza alcun problema- disse Alexandre
percependo l'ansia del fratello.
-Pensavo alle ragazze...forse sarebbe meglio che a loro non diciamo
nulla, non voglio fargli passare un'altra nottata sveglie ad aspettarci
in ansia- disse Draco passandosi una mano tra i capelli.
-Si hai ragione tu, non gli dirremo niente del meeting, gli diciamo che
vogliamo passare una serata fra uomini perchè è
un pò che non ci divertiamo tra di noi- disse Alexandre
cercando di trovare una scusa plausibile.
-Ok va bene- gli rispose annuendo Draco anche se si sentiva in colpa a
mentire a Pansy.
Pochi minuti dopo le ragazze varcarono la soglia della sala grande con
talmente tanta grazia che a Draco e Alex sembrarono angeli, quella
mattina in particolare le ragazze risplendevano, il pallore era
scomparso del tutto dai loro volti visto che ormai era passato qualche
giorno dall'incontro con i grifondoro, delle occhiaie scure non vi era
più segno, erano meravigliose, radiose.
-Buongiorno bellezze- disse Alex alzandosi per andare a baciare Pansy
sulla guancia e poi dando un bacio veloce a Daphne, facendola
accomodare accanto a lui.
-Ehi fratellone vacci piano con la mia bellissima ragazza- disse Draco
scherzando mentre scorreva sulla panca per far posto a Pansy.
-Stamani mi sono svegliata e tu non c'eri- disse Daphne mettendo il
broncio, ad Alex.
-Scusa ma io e Draco avevamo programmato un colazione insieme- disse
Alex facendo la sua migliore espressione da bambi.
-Sei perdonato- gli disse Daphne baciandolo a fior di labbra,
sorridendo poi felice, erano così rari i baci pubblici tra
lei e Alex, di solito lui li evitava.
-Pan Daph stasera dovrete fare a meno di noi, abbiamo in programma una
serata tra uomini- dissero in coro Alex e Draco.
-Va bene vorrà dire che io e Daph ci organizzeremo una
seratina per sole ragazze- disse Pansy, ad entrambe le ragazze
sarebbero mancati i gemelli ma infondo sapevano che la cose peggiore
che potevano fare era ostacolare il legame indissolubile che c'era tra
i gemellini Malfoy.
-Che lezione abbiamo alla prima ora?- chiese curioso Alex mentre
imboccava Daphne.
-Trasfigurazione- disse Draco facendo una faccia schifata.
-Ahh ho la netta sensazione che la Mc Grannitt ci odi- disse Alexandre
sospirando, doveva veramente impegnarsi adesso per ottenere buoni voti
dalla vecchia gatta.
-Povero piccolo Harry
difficile perdere il posto di preferito della McGrannitt eh- lo
prese mentalmente in giro Draco.
-E per te? Non ti
dispiace condividere il posto di preferito di Sev con me?- gli
rispose di rimando Alexandre.
-Con te Alex
condividerei tutto...tranne la ragazza- pensò
Draco sghignazzando.
-Tranquillo è
già abbastanza impegnativa quella che ho adesso, non me ne
serve un'altra- pensò
Alex facendo il suo solito sorrisino che faceva saltare i nervi a
Daphne.
-Holaaa siamo qui anche noi- disse Daphne passando una mano davanti
agli occhi di Alex, spesso i gemelli s'isolavano nel loro mondo,
facendo sentire escluse le ragazze.
-Scusa amore è che ogni tanto ci distraiamo- disse Alex
stringendo le spalle.
-Già scusate ogni tanto ci perdiamo nei pensieri- disse
Draco, il tavolo si era popolato e non potevano scusarsi per aver
parlato mentalmente.
La giornata passò in fretta e dopo la cena il quartetto si
ritrovò nella sala comune di Serpeverde.
-Ci vediamo domani mattina allora?- disse Pansy abbracciata a Draco
mentre lui gli accarezzava i capelli, era difficile ultimamente per lei
separarsi da Draco, gli sembrava che il loro rapporto si stesse
indebolendo.
-Si certo ti vengo a svegliare- disse Draco per poi baciarla
dolcemente, aveva percepito le insicurezze di Pansy e voleva
tranquillizzarla.
-Così anche Blaise partecipa alla serata?- chiese Daphne che
aveva la testa sulla spalla di Alex e lui le labbra sul collo di lei.
-MMM- fu la risposta di Alex mentre baciava il collo di Daphne che
piegò la testa per dargli maggiore accesso.
-Bene mi fa piacere- disse Daphne, che non era una grande fan del
legame tra Draco e Alex, pensava fosse troppo stretto.
Poco dopo le ragazze scomparvero nelle stanze di Serpeverde che i
ragazzi gli avevano lasciato, sostenendo che loro avrebbero usato la
camera da prefetto di Draco.
-Insomma cos'è quasta storia della serata tra uomini?-
chiese Blaise che era stato trascinato in tutta quella storia a sua
insaputa.
-Dobbiamo andare via per la notte Blaise, ci devi coprire con le
ragazze- disse Draco con tono pratico, lasciando le chiavi della sua
stanza da prefetto all'amico.
-Ok, va bene- disse Blaise incerto se quello era un favore chiesto da
un amico o un'ordine dato da un'erede oscuro.
-Grazie Blaise sei un vero amico- gli disse Alex dandogli una pacca
sulla spalla.
Insieme i gemelli uscirono dai sotterranei dirigendosi verso il bagno
delle ragazze e cercarono il lavandino con il serpente.
-è l'ora di vedere se il varco nelle mura di Hogwarts
funziona, un vero peccato che possiamo usarlo solo noi in quanto eredi
di Voldemort e lo possiamo usare solo per andare nel luogo dove si
trova il lord- disse Draco mentre Alex apriva la camera, aveva mille
altre idee su come quel passaggio poteva essere sfruttato.
Con faccia schifata entrambi si tuffarono nel tunnel, non avevano
ancora avuto il tempo di ripulire la camera e le lische del pesce
marcio emanavano un odore nauseante.
Una volta arrivati dentro la camera si scambiarono uno sguardo veloce,
fu un pò come guardarsi allo specchio, entrambi storsero il
naso nello stesso modo e puntandosi le bacchette contro dissero -Gratta
e Netta- poco dopo erano di nuovo puliti e profumati entrambi.
-Bene adesso andiamo- disse Alex entrambi si smaterializzarono per
ricomparire in una sala oscura, illuminata da poche candele ma
già piena di mangiamorte.
-Secondo te dove siamo Draco?- domandò Alex guardandosi
intorno, non era mai stato in quel manor, e doveva ancora prendere
familiarità con gli stemmi delle famiglie purosangue.
-Nott Manor, c'è lo stemma dei Nott su quel muro- disse
Draco indicando la parete di fronte sulla quale vi era affisso lo
stemma di un cane nero.
-Alex?? Draco?? Il lord vi ha convocato?- disse Lucius che comparve
alle spalle dei suoi figli agitatissimo.
-Si Zia Bella ci ha mandato una lettera questa mattina- disse Draco
indifferente cercando di far capire a suo padre che loro non erano per
niente in ansia.
-La mamma?- chiese Alex cercando di distrarre suo padre.
-è a casa, la sua presenza non era richiesta, peccato gli
avrebbe fatto piacere vedervi, ma almeno lei è al
sicuro..voi sapete perchè siamo convocati qui?- chiese
Lucius, ma prima che i gemelli avessero l'opportunità di
rispondere arrivò Nott senior, che dopo essersi inchiato
davanti ai gemelli e avergli baciato le vesti disse -Il lord richiede
la vostra presenza-.
I gemelli annuirono e Alex disse -Portaci da lui-.
-Certo mio signore- disse Nott abbassando lo sguardo.
Dopo aver velocemente salutato il padre, che era rimasto un
pò sconvolto dalla scena, non abituato a vedere i gemelli in
vesti di eredi oscuri, si diressero verso il trono di Voldemort ai lati
del quale vi erano due troni vuoti che li attendevano.
-Miei eredi ci avete fatto l'onore di raggiungerci finalmente- disse
Voldemort non degnandoli neppure di uno sguardo, così i
gemelli si limitarono a sedersi, ormai erano abituati al carattere
volubile del lord.
-Miei fedeli mangiamorte, vi ho convocato qui stasera per assegnare una
missione molto importante ai miei eredi- disse Voldemort, i gemelli non
lasciarono trasparire alcuna emozione infondo sapevano che sarebbe
successo, entrambi cercarono con gli occhi Lucius tra la folla, quando
lo trovarono videro che Malfoy Senior sembrava pronto a dire qualcosa,
e quando Lucius guardò i gemelli entrambi scossero
lievemente la testa come per dirgli di tacere.
-La missione che voglio affidare ai miei eredi è piuttosto
complicata, ma visto che sono io ad addestrarli sono sicuro che
andrà a buon fine, la mia prima richiesta è che
loro facciano entrare un gruppo scelto di mangiamorte ad Hogwarts-
disse Voldemort concentrando la sua attenzione per la prima volta sui
gemelli.
-Sarà fatto mio signore, io e mio fratello studieremo
insieme le possibilità- disse Alex in tono pratico, sapeva
che insieme avrebbero trovato il modo.
-La mia seconda richiesta è che Silente venga eliminato-
disse in un sibilo Voldemort.
-Anche per questo non vedo problemi mio signore- disse Draco accennando
un sorrisino ma in realtà era preoccupato, Silente era
ancora un mago molto potente e loro non avevano mai ucciso nessuno.
-Confido nelle vostre capacità, so che porterete a termine
questa missione di vitale importanza con successo e mi aspetto che lo
facciate in tempi brevi...o saprò come mettervi fretta-
disse Voldemort con voce minacciosa.
-Non ci saranno problemi- disse Alexandre freddamente, con tono di
sfida, lasciando tutti senza fiato, nessuno aveva mai tenuto testa al
lord.
-Bene, bene- disse Voldemort ghignando sorpreso ma compiaciuto, forse
aveva veramente trovato un giusto erede pensò mentre metteva
fine alla riunione.
Dopo aver placato le mille ansie del padre i ragazzi tornarono ad
Hogwarts esausti, tra saluti e inchini avevano passato più
di 4 ore alla riunione ed erano ormai le tre del mattino,
fortunatamente il giorno dopo era sabato.
-Domani sera voglio portare Daf a Londra, ho già il permesso
di zio Sev.- disse Alex con voce stanca mentre stavano ritornando ai
sotterranei.
-Come mai questa serata fuori? Cosa devi farti perdonare?- chiese Draco
curioso, mettendo un braccio intorno alle spalle di Alex.
-Noi.- disse Alex sbuffando.
-In che senso?- chiese Draco confuso.
-A Daphne da noia il nostro legame di gemelli, vorrebbe più
considerazione, più tempo con me..- disse Alex alzando gli
occhi al cielo.
-Fai bene a portarla fuori allora- disse Draco sincero, non volendo
esprimere la sua opinione sul rapporto del fratello con la bionda.
-Di quello che pensi Drake- disse Alex serio.
-Non finirà bene, notte fratellino- disse Draco sdraiandosi
sul letto e chiudendo la conversazione.
-Spero ti sbagli- disse Alex sdraiandosi sull'altro letto e
addormentandosi subito.
La mattina dopo Alex si fece portare dagli elfi una colazione da regina
per Daphne e scese nelle stanze di Serpeverde per svegliarla.
-Buongiorno principessa- disse Alex baciando le labbra di un
addormentata Daphne.
-Giorno Alex- mormorò Daphne assonnata, per poi sorridere
radiosa quando vide ciò che Alex aveva fatto per lei.
-Sei bellissima- disse Alex rubandogli un altro bacio, stavolta
più intenso.
-A cosa devo tutto questo?- chiese Daphne sorridendo mentre mangiava i
suoi biscotti preferiti con gocce di cioccolato.
-Ho voglia di coccolarti, verrai a cena con me stasera? A Londra?-
chiese Alex dolcemente sistemando i capelli arruffati di Daphne.
-Quindi mi faccia
capire bene signor Malfoy...lei sarebbe interessato a passare una
serata solo con me...a Londra- disse Daphne avvicinandosi per poi
baciare Alex.
-Si, io lei e del buon vino nel ristorante più In di Londra-
disse Alex baciando a stampo Daphne ripetute volte.
-E come faremo a lasciare Hogwarts?- chiese Daphne curiosa.
-Ma che domande...essere un Malfoy ha i suoi privilegi- disse Alex
facendogli l'occhiolino per poi allontanarsi.
-Alle nove fatti trovare pronta in sala comune, sarò quello
con le rose rosse- gli urlò poi Alex mandandogli un bacio
chiudendosi la porta alle spalle.
-Sei
così fortunata- disse Pansy che aveva fatto finta di dormire
ma in realtà aveva sentito tutto.
-Già- disse Daphne sorridendo sognante.
La giornata passò in fretta, Pansy aiutò Daphne a
scegliere il vestito perfetto e ben presto arrivarono le nove, si
sentiva veramente una principessa con quell'abito.
-Vai, il tuo principe ti aspetta, quando torni devi raccontarmi tutto-
disse Pansy baciando la guancia all'amica che annuì felice.
Daphne scese lentamente le scale della sala comune, indossava un
meraviglioso abito bianco che metteva in mostra tutte le sue curve da
modella, Alex non potè fare a meno di rimanere senza fiato
di fronte a tutta quella bellezza.
-Fratellino ricordati di respirare-gli disse Draco ,che era seduto sul
divano, ridendo.
-Sei fantastica- disse Alexander dopo aver lanciato un'occhiataccia a
Draco e avergli detto mentalmente "Noi facciamo i conti dopo".
-Anche tu stai molto bene signor Malfoy- gli disse Daphne baciandolo a
fior di labbra, Alex era veramente splendido con il suo completo blu
scuro e la camicia bianca.
-Tieni anche se non sono degne della tua bellezza- disse Alex
porgendogli un mezzo di rose rosse meravigliose.
-Non scherzavi quando dicevi che saresti stato quello con le rose-
disse Daphne divertita godendosi il profumo delizioso delle rose.
-Ero serio come un crucio..vogliamo andare- disse Alex porgendo il
braccio a Daphne.
-Certo- disse Daphne prendendolo a braccetto e baciandogli una guancia.
-A casa per mezzanotte- disse Draco ridendo e Daphne si
voltò per fargli la linguaccia.
-Oh Merlino, questo posto è fantastico Alex- disse Daphne
quando entrarono nel ristorante che Alexander aveva scelto per la
serata, era un magnifico ristorante francesce, nel quale poteva
mangiare solo l'elite del mondo magico, all'entrata furono accolti dal
responsabile di sala che li condusse in una stanza privata tutta per
loro.
-Essere un Malfoy ha i suoi vantaggi- disse Alex spostando la sedia a
Daphne per farla sedere.
-Eh già- disse Daphne ammirando la sala, sembrava di cenare
tra le stelle, tutte le pareti sella sala avevano l'incantesimo del
soffitto della sala grande ad Hogwarts.
-Ci tenevo a regalarti una serata speciale- disse Alex soddisfatto
della reazione ottenuta da Daphne.
-Lo hai fatto- disse Daphne emozionata, asciugandosi velocemente le
lacrime quando il cameriere portò due coppe di champagne al
tavolo.
-A noi- disse semplicemente Alex, sollevando la sua e Daphne fece
altrettanto.
-Ho visto Hermione, voi due eravate amici vero?- disse Daphne
accarezzando con il pollice la mano di Alexander che era intrecciata
con la sua.
-Lo eravamo si- disse Alexander distrattamente, sperando che l'arrivo
degli antipasti mettesse fine a questa conversazione.
-Sembrava molto sola, secondo me gli manchi- disse Daphne bevendo un
sorso di champagne mentre aspettavano la cena.
-Quindi? Che dovrei fare? Hermione fa parte della mia vecchia vita,
Harry Potter è morto la notte del suo sedicesimo compleanno
per quanto mi riguarda- disse Alexander scontroso, non voleva
affrontare l'argomento, non si sentiva pronto.
-Ma lei era una tua amica, e gli amici quelli veri non si lasciano
indietro- disse Daphne cercando di far ragionare Alex.
-Non fa più parte del mio mondo, per favore Daphne godiamoci
la serata, non ho voglia di litigare- disse Alexander lasciando andare
la mano di Daphne.
-è così che andranno le cose? Ogni volta che
cercherò di esprimere la mia opinione tu mi zittirai?
Ascolterai solo ciò che ha da dire Draco?- disse Daphne
arrabbiata.
-Non m'interessata la tua opinione su questa questione sinceramente-
disse Alexander secco, stanco delle continue frecciatine che la
fidanzata lanciava al fratello.
-E a me allora non interessa continuare questa cena, magari neanche
questa relazione- disse Daphne alzandosi e andandosene proprio nel
momento in cui il cameriere stava entrando con i piatti in mano.
-C'era qualcosa che non andava con lo champagne?- chiese il cameriere
preoccupato ad Alexander.
-La mia ragazza aveva una serata no, cancelli l'ordinazione per il cibo
e continui a portarmi vino- disse Alexander freddamente, bevendo la sua
coppa di champagne in un sorso solo.
-Mi scusi signor Malfoy? Pensa di continuare la sua cena?- chiese una
cameriera bionda, con dei grandi occhi verdi ed un sorriso amaliante.
-Dipende...tu sei sul menù?- chiese Alex, ormai al suo terzo
bicchiere di vino.
-Puoi avere tutto ciò che vuoi- disse la cameriera
sorridendo seducente.
-Usciamo di qui io e te- disse Alex alzandosi goffamente.
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Capitolo 11 *** I make the good girls go bad ***
i make the good girls go bad
-Fratellone
dove siete finiti?- disse Draco mentalmente ad Alex la mattina dopo.
-Draco?- grugnì Alexander confuso, era ancora mezzo
addormentato
e gli sembrava che suo fratello gli stesse urlando nella testa.
-No, la tua coscienza, ovvio che sono Draco, dove siete?-
ripetè Draco nella mente del fratello.
-Non lo so, c'è una bionda a letto con me- pensò
Alexander guardando chi aveva accanto, aveva qualcosa di strano, i
capelli erano di un biondo scuro, non gli sembravano quelli di Daphne.
-Perfetto sei con Daphne, chiedi a lei dove siete- disse Draco
telepaticamente al fratello.
-Non è Daphne- pensò Alexander, gli scoppiava la
testa e
la voce del fratello non aiutava, per Merlino Draco aveva una voce
insopportabile di prima mattina.
-Quanto cavolo hai bevuto ieri Alex? Pensa, ricordati chi è-
disse Draco nella mente del fratello abbassando la voce.
-Mmm, mi ricordo solo di avergli chiesto se lei era nel
menù.- pensò stanco Alex e sempre più
nel panico.
-Ti sei fatto una spogliarellista? O magari una squillo!-
urlò
Draco nella mente di Alexander, non potè far a meno di
nascondere il suo divertimento.
-Noo, credo che sia una cameriera, vedo una specie di divisa-
pensò Alex guardandosi intorno, sul pavimento vicino al
letto vi
erano una camicia bianca e una gonna a tubino nera, sulla camicia vi
era scritto il nome di un locale.
-Magari è una stripper e avete fatto qualche gioco di ruolo-
disse Draco nella mente del gemello ridendo.
-Mmm buongiorno- disse la ragazza svegliandosi voltandosi verso Alex.
-Sei una stripper?- chiese Alexander alla ragazza, senza fermarsi un
attimo a pensare.
-No! Sono una cameriera!- disse la ragazza arrabbiata vestendosi e
andandosene infuriata.
-è una cameriera Draco!- pensò Alex sollevato,
mentre sentiva ridere il fratello.
-Resta dove sei, vengo a prenderti- sussurrò Draco nella
mente del fratello.
-Che diavolo hai fatto?- disse Draco un secondo dopo essersi
materializzato.
-Ho fatto un casino Draco! Non mi ricordo nulla, l'ultima cosa che
ricordo è di aver litigato con Daphne e di aver ordinato del
vino al bar, credi che mi abbiano fatto un incantesimo? O magari una
pozione?- disse Alexander quando vide il fratello.
-No, ne dubito Alex, sei semplicemente sotto l'incantesimo di una cosa
chiamata sbronza. Andiamo, hai lezione tra un ora- disse Draco
smaterializzandosi con il fratello.
-Magari è meglio che le evito le lezioni di oggi- disse
Alexander tuffandosi sul letto, la smaterializzazione aveva fatto
peggiorare la sua nausea.
-Magari si, hai un aspetto schifoso, ci vediamo a pranzo- disse Draco
mettendo una bottiglia d'acqua accanto al letto di Alex insieme ad una
pozione per il mal di testa.
-Grazie Draco- disse sincero Alexander.
-Dovere, sei mio fratello- disse Draco scrollando le spalle prima di
uscire dalla stanza.
Quattro ore dopo Alex uscì dal dormitorio dei serpeverde e
si
diresse verso la sala grande, la testa sembrava ancora sul punto di
esplodergli e la luce gli dava noia agli occhi, aveva preso proprio una
prima sbronza con i fiocchi.
-è vivo! è vivo!- disse ridendo Draco quando vide
il fratello raggiungerlo al tavolo di Serpeverde.
-Taci- mugugnò Alex sedendosi accanto al fratello e
nascondendo il volto tra le mani.
-Dai ti è andata bene, le ragazze non sanno nulla puoi
ancora
scusarti con Daphne, neanche i nostri genitori hanno scoperto la tua
notte folle, il tuo piccolo segreto è al sicuro con me party
boy- disse Draco prendendolo in giro quando all'improvviso un gufo
lasciò una rivista di gossip davanti a lui.
-è di Pansy, Witch Magazine, il suo giornale preferito-
disse
Draco aprendolo, in copertina vi era Alexander completamente ubriaco
abbracciato ad una ragazza mentre ballava in un club di Londra.
-Ehm..Alex- disse Draco cercando di non ridere.
-Merlino no! Brucialo brucialo!- disse Alexander cercando di strappare
il giornale di mano al fratello appena posò lo sguardo sulla
rivista, non vi era solo la foto di copertina, ma anche un dettagliato
articolo che riportava tutte le fasi della sua notte brava, con tanto
di foto.
-è il cercatore della nazionale inglese quello con cui stai
bevendo shottini?- disse Draco ridendo mentre osservava le foto.
-Brucialo- disse Alexander scandendo ogni sillaba.
-Al massimo posso strappare le pagine in cui ci sei tu, se lo brucio
Pansy da fuoco a me- disse Draco mettendo una mano sulla fronte del
fratello per tenerlo lontano.
-Ok, strappale- disse Alexander annuendo, gli andava bene tutto, era un
uomo disperato.
-Fatto- disse Draco strappando le pagine e porgendole ad Alex che le
bruciò giusto in tempo, le ragazze stavano arrivando.
-Buongiorno Draco- disse Daphne sedendosi senza degnare di uno sguardo
Alex mentre Pansy dava il bacio del buongiorno a Draco.
-Giorno Daphne- disse Draco sorridendo.
-Alexander? Mi puoi fare un autografo qui?- disse timidamente una
ragazzina del primo anno di serpeverde porgendo un'altra copia di Witch
Magazine ad Alexander.
-Scusa posso vedere?- disse Daphne strappando di mano la rivista alla
ragazzina, che per l'imbarazzo era diventata rossa come un pomodoro.
-Ti sei divertito anche quando me ne sono andata vedo- disse Daphne
osservando le foto.
-Daphne posso spiegare..non mi ricordo nulla di tutto
ciò..avevo bevuto- disse Alexander provando a giustificarsi.
-Ehi, non mi devi spiegazioni, firma il giornale alla tua piccola fan,
noi ci siamo lasciati puoi fare quel che vuoi- disse Daphne glaciale,
era tornata la regina di ghiaccio.
-Altri guai in arrivo- disse Draco quando vide un gufo reale portare
una strillettera.
-Oh no- disse Alex sbiancando, quel gufo era Guglielmo, il gufo
personale di sua madre.
-Witch Magazine è anche il giornale preferito della mamma-
disse Draco ghignando.
-Alexander Malfoy! Come hai osato passare la notte a Londra da solo!
Ubriaco per giunta! HAI SOLO SEDICI ANNI! Non ti permetteremo
più di uscire da Hogwarts, non uscirai di casa neanche per
le
vacanze, sei in punizione per sempre!- urlò la voce di
Narcissa
tramite la strillettera.
-Draco, aiutami, io non volevo far arrabbiare la mamma..- disse Alex
con mani tremanti e il volto pallido, per un momento gli tornarono alla
mente i momenti in cui aveva fatto arrabbiare Vernon e le cose che
succedevano dopo, velocemente chiuse la sua mente a Draco.
-Tranquillo, gli passerà, mamma ti vuole bene, esattamente
come
papà- disse Draco cercando di tranquillizzare Alex che gli
sembrava profondamente turbato.
-Aiutami- mormorò Alex sottovoce.
-Non hai fatto nulla di terribile Al- disse Draco cercando di
rassicurare il fratello, in quel momento Pansy sbuffò
stizzita e
si alzò dal tavolo insieme a Daphne.
-Non riesco a capire come puoi giustificare tuo fratello, come puoi
difenderlo, quello che ha fatto a Daphne è imperdonabile-
disse
Pansy arrabbiata quando fu sola con Draco nelle stanze di Serpeverde.
-Perchè è mio fratello, lo difenderò
sempre e non
credo che sia così imperdonabile, si sta ancora abituando a
questa vita, nel giro di un mese si è ritrovato con un altro
cognome, una famiglia e infine una ragazza, magari è stato
troppo e a distanza di mesi ne ha subito le conseguenze, lasciatelo
respirare non ha ucciso nessuno- disse Draco difendendo come sempre il
gemello.
-Pensi che tradire la propria ragazza sia nulla? Faresti questo a me?-
disse Pansy offesa, Draco stava cambiando sotto i suoi occhi e lei non
voleva che questo accadesse.
-Pan, stiamo insieme da 2 anni, ci conosciamo da una vita, sai
benissimo che non ti ho tradito in passato e non lo farò in
futuro, mi conosci- disse Draco calmo cercando di rassicurare la
ragazza.
-Conoscevo il Draco prima del ritorno di Alexander, questo che ho di
fronte non sono sicura di conoscerlo- disse Pansy scuotendo la testa e
lasciando la stanza.
Draco fece appena in tempo a sedersi sul divano di pelle nera quando il
volto di suo padre apparve nel camino.
-Com'è lì la situazione? Ho visto foto
interessanti-
disse Lucius con voce calma, sembrava quasi divertito, lui da giovane
aveva fatto cose ben peggiori, il tatuaggio nel suo avambraccio ne era
il ricordo indelebile.
-Papà sono preoccupato per Alex, credo che gli farebbe bene
passare del tempo a casa, puoi venirlo a prendere? Parlare con Silente?
Magari zio Sev può metterci una buona parola. Lo vedo perso
papà, ha bisogno di sentirsi parte della famiglia, ha
bisogno di
conoscervi come vi conosco io e sapere che non importa quello che
farà voi non lo abbandonerete, lui non lo sa, tutte le
persone
importanti nella sua vita lo hanno lasciato- disse Draco parlando
tramite il camino con Lucius.
-Verremo ad Hogwarts domani mattina e vedremo cosa si può
fare- disse Lucius annuendo preoccupato.
Dopo aver finito di parlare con Lucius, Draco si diresse nella stanza
che condivideva con il gemello, Alex era sdraiato sul letto, stava
fissando il soffito con lo sguardo perso e distante.
-Mi dispiace averti fatto litigare con Pansy- disse Alexander quando
vide il gemello rientrare.
-Come..?- chiese Draco confuso, non si erano parlati mentalmente.
-Ero nella tua testa, sembra un posto migliore della mia in questo
momento- disse Alexander stanco.
-Non importa, se dovessi scegliere sceglierei sempre te, sei il mio
gemello,ti difenderò sempre, chiederai scusa a Daphne?-
chiese
Draco osservando Alexander che era sdraiato a letto con i capelli
scompigliati e i vestiti sgualciti.
-No, non credo di voler tornare con lei in questo momento, hai ragione,
ho fatto tutto troppo velocemente, volevo adattarmi per te e per mamma
e papà, non volevo perdervi di nuovo, ho provato ad
assomigliare
a te e credo di non esserci riuscito bene- disse Alexander sottovoce.
-Devi essere te stesso, tutti noi ti vorremo per sempre bene, non
importa quanti sbagli farai noi ci saremo sempre per te, è
questo che fa la famiglia- disse Draco sedendosi sul letto accanto al
fratello mentre si allentava la cravatta.
-Grazie- disse Alex per poi addormentarsi pochi minuti dopo.
-Padre è successo qualcosa? Che ci fai qui?- chiese
Alexander confuso quando vide suo padre ad Hogwarts la mattina dopo.
-Non è successo nulla di grave figliolo, sono qui per
portarti a casa- disse Lucius rassicurando il figlio.
-Sei venuto a prenderci? Me e Draco? è successo qualcosa
riguardo a..- disse Alexander riferendosi a Voldemort.
-Niente novità dal quel punto di vista, sono venuto a
prenderti
perchè io e tu madre abbiamo bisogno di te a casa, come tu
hai
bisogno di noi, per un pò verrai istruito lì,
magari
potrai tornare ad Hogwarts dopo le vacanze di pasqua- disse Lucius
calmo al figlio.
-E Draco? Viene con noi?- chiese Alexander allarmato, non voleva
separarsi dal fratello, il suo unico punto fermo in quel momento.
-Io resto qui- disse Draco avvicinandosi al gemello, mettendogli una
mano sulla spalla.
-Perchè? Perchè dobbiamo separarci?- chiese
confuso
Alexander, si sentiva tradito dal fratello, sapeva che era stato lui a
chiamare Lucius.
-Separarci? Non è una vera separazione questa Alex. Sei
sempre
nella mia mente ricordi? Abbiamo un filo diretto l'uno con l'altro che
non si può spezzare- disse Draco tranquillizzando il gemello
e
abbracciandolo.
-Ci vediamo presto ok?- disse Alex insicuro.
-Prestissimo- disse Draco per poi osservare suo fratello e suo padre
scomparire.
-Come faremo con le lezioni e tutto il resto?- chiese Alex a suo padre
mentre osservava un elfo sparire con il suo baule.
-Verrai istruito a casa!- disse Lucius compiaciuto, era convinto che la
sua fosse un'idea geniale.
-A casa? Sarò istruito a casa?- disse Alexander lasciando
cadere
il suo zaino sul pavimento di marmo del salotto di Malfoy Manor.
-Non farne un dramma, è una cosa temporanea, potrai passare
del
tempo con me e tua madre, inoltre potrai fare incantesimi per tutto
Malfoy Manor, giardini compresi- disse Lucius sorridendo al figlio e
salutando con un bacio Narcissa che corse ad abbracciare il figlio.
-Ciao mamma..chi studia a casa al giorno d'oggi? Gli sfigati troppo
brutti o deformati per farsi vedere in giro!- disse Alexander sedendosi
sul divano con le braccia incrociate, sembrava proprio un bambino
capriccioso.
-Molti purosangue studiano a casa- disse Lucius con nonchalance.
-Ah si? Fammi un esempio di qualcuno che non rischi di essere
diseredato e studia a casa- disse Alexander sollevando le sopracciglia
mentre aspettava la risposta di suo padre.
-La più piccola delle Greengrass, Astoria! Lei studia a
casa- disse Narcissa con un ghigno vincente.
-Perchè è troppo snob per mischiarsi alla massa?-
chiese Alexander annoiato.
-Perchè non gli hanno fatto saltare l'anno nonostante sia
molto
brava, magari potreste organizzare qualche lezione insieme- disse
Narcissa con calma.
-Mamma...gl'insegneranno le maledizioni senza perdono su manichini
fatti a mia immagine e somiglianza- disse Alex scuotendo la testa.
-Non essere sciocco Alex, non s'insegnano maledizioni senza perdono ad
una minorenne, vado subito a contattarle!- disse Narcissa canticchiando.
-Mentre parlate annullate tutti quei piani segreti che avete fatto per
il fidanzamento ufficiale tra me e Daphne- disse Alex ridendo, Narcissa
arrossì, si era fatta scoprire da suo figlio.
Qualche minuto dopo Narcissa tornò soddisfatta in salotto.
-Ho appena mandato un patronus ad Elizabeth Greengrass per chiederli se
erano interessate a fare lezione con noi domani, e indovina? Hanno
detto di si! Farai la tua prima lezione con Astoria domani, vengono
loro qui perchè..- disse Narcissa prima di essere interrotta
d'Alexander.
-Non pensano sia il caso che io vada a casa loro considerando che ho
tradito la loro figlia maggiore ed il mio tradimento è
finito
sui giornali?- disse Alexander sarcastico.
-Esattamente- disse Narcissa continuando a sorridere.
-Dai Alex vieni a dare il benvenuto ai nostri ospiti!- disse la mattina
dopo Narcissa chiamando per la centesima volta Alexander.
-Arrivo- disse Alex scendendo svogliatamente le scale del salotto per
raggiungere la madre all'ingresso, indossava un piano di jeans chiari
ed una camicia a quadri, i suoi capelli erano scompigliati ed aveva
un'aria terribilmente assonata.
-Perchè gli occhiali da sole? è nuvoloso fuori-
disse
Narcissa confusa guardando Alexander che indossava un paio di occhiali
da sole.
-Sono le sei mamma! Le sei! Ad Hogwarts avrei avuto ancora un paio di
ore di sonno, sembro un panda e non uno di quelli carini e coccolosi-
disse Alexander passandosi una mano tra i capelli.
-Eccole, comportati bene- disse Narcissa sorridendo alle loro ospiti.
-Io sono il gemello buono ricordi?- disse Alex sorridendo alle sue
ospiti.
-Alexander non so se vi siete mai conosciuti personalmente ma lei
è Astoria Greengrass- disse Narcissa sorridendo alla piccola
Greengrass.
-Ci siamo incrociati un paio di volte..a casa sua..- disse Alexander
imbarazzato, la signora Greengrass stava sorridendo ma i suoi sguardi
non mentivano, voleva ucciderlo.
-Perchè non vi conoscete un pò mentre io ed
Elizabeth
organizziamo la lezione?- disse Narcissa lasciando da soli i due
adolescenti.
-Quindi..tu sei il famoso Alexander le cui foto occupano tutte le
pareti della camera di mia sorella, finalmente ti vedo da vicino- disse
Astoria sorridendo.
-Si sono io, anche se credo che ormai le mie foto vengano usate con
bersaglio per i crucio- disse Alexander ridendo.
-Da un paio di membri della mia famiglia si..posso chiederti una cosa?-
disse Astoria ghignando.
-Era una cameriera, non una squillo- disse Alexander rispondendo alla
domanda che tutti gli facevano.
-Oh, non quello, era veramente il cercatore della nazionale quello con
cui ti sei sbronzato?- disse Astoria ridendo.
-Credo di si, ti piace il quidditch?- chiese Alexander cercando di far
conversazione.
-Amo il quidditch, sono una cercatrice fenomenale- disse Astoria
compiaciuta.
-Lo vedremo! Scommetto che il nostro programma prevede un ora di
ginnastica- disse Alexander ghignando.
-Io te e il boccino, preparati a perdere- disse Astoria sorridendo
arrogante.
-Non piangere quando ti umilierò- disse Alexander con
altrettanta arroganza e un ghigno made in Malfoy.
-Perchè hai tradito mia sorella? Lei ti ama molto sai- disse
Astoria dopo qualche minuto di silenzio.
-Non c'è un perchè, ero arrabbiato e sono ancora
confuso,
pensavo di amarla, credo di amarla, non lo so sinceramente, non mi
rendevo conto neanche di quello che facevo, volevo sentirmi libero per
una notte credo- disse Alexander pensieroso.
-Posso capirti- disse Astoria sincera.
-Perchè hai scelto di studiare a casa?- chiese Alexander ad
Astoria.
-Scelto? Non l'ho scelto io, i miei me l'hanno imposto, credono che io
sia una specie di ragazza prodigio, Silente non aveva la stessa
opinione e i miei genitori hanno deciso che ero troppo speciale per una
scuola come Hogwarts, perciò eccomi qui- disse Astoria
scrollando le spalle imbarazzata.
-Almeno tu non sei qui perchè sei finita sbronza in prima
pagina- disse Alexander ridendo.
-Partitina mentre le mamme decidono a quale tortura sottoporci?- disse
Astoria divertita.
-Ti faccio strada- disse Alex incamminandosi verso il campo di
quidditch.
-Quanto resterai in esilio? O lo chiamiamo rehab visto il motivo per
cui sei dovuto andare?- chiese Draco contattando mentalmente il
fratello.
-Preferisco chiamarlo carcere, resterò qui fino alle vacanze
di pasqua- pensò Alexander.
-Mi dispiace, è stata una mia idea, avevo pensato
più ad
un week end io, non un mese- pensò Draco dispiaciuto.
-Lo so, mi manchi- pensò Alexander.
-Ti annoierai a morte lì da solo..- pensò Draco
immaginandosi il fratello chiuso in camera.
-A dire il vero..potrei avere una compagna di prigionia..-
pensò
Alexander osservando Astoria che si preparava per giocare a Quidditch.
-La piccola Greengrass? Ti prego dimmi che non stai fissando la piccola
Greengrass- pensò Draco dopo aver usato la vista del
fratello.
-Hai lezione Draco, a dopo- pensò Alexander alzando le
barriere della sua mente e chiudendo il contatto con Draco.
-Sei un vero fenomeno!- disse Alexander ad Astoria quando
afferrò il boccino.
-3 a 2, non mi faccio sconfiggere tanto facilmente da te- disse Astoria
facendogli la linguaccia.
-Finalmente qualcuno che riesce a tenermi testa, mio fratello ci prova
ma non tiene il passo- disse Alexander ghignando.
-TI HO SENTITO- urlò Draco offeso nella mente di Alex.
-Che succede? Qualcosa che non va?- chiese Astoria volando vicino ad
Alexander.
-Mal di testa- disse semplicemente Alexander.
-Forse dovremmo rientrare- disse Astoria preoccupata.
-Che ne dici se invece saltiamo le lezioni del pomeriggio?- disse
Alexander sfidando Astoria.
-Io..non so..- disse incerta Astoria.
-Vivi un pò piccola Greengrass- disse Alexander
punzecchiandola.
-Ok- disse Astoria scendendo in picchiata.
-Dove stiamo andando?- chiese Astoria seguendo Alexander per i giardini
di Malfoy Manor.
-In garage- disse Alexander ghignando.
-Perchè?- chiese confusa Astoria.
-Perchè è dove si trova il mio nuovo
giocattolino- disse
Alexander mostrando ad Astoria una Porsche rossa appena uscita dal
concessionario.
-Quindi fammi capire, tu fai casini e ti regalano una Porsche? Se io
faccio casini mi regalano sei ore in più di allenamento-
disse
Astoria osservando la Porsche in adorazione.
-è bello essere un Malfoy- disse Alexander ghignando e
appoggiandosi alla macchina.
-Puoi almeno guidare quest'auto Malfoy?- disse Astoria scettica.
-C'è un incantesimo che lo fa per me, io devo stare solo
seduto
e decidere quanto voglio andar veloce- disse Alexander ghignando.
-Fammi volare allora- disse Astoria salendo in macchina.
-Ho sempre saputo che sei una cattiva ragazza- disse Alexander ridendo.
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Capitolo 12 *** La seconda Greengrass ***
-Dove andiamo?- chiese
Astoria mentre si stavano allontanando dal Malfoy Manor, il vento gli
scompigliava i capelli, sembrava così felice e libera in
quel momento, come un uccellino che vola per la prima volta.
-Londra- disse Alexander ghignando e accelerando, strappando un urlo di
sorpresa ad Astoria.
-A cercare la cameriera?- disse Astoria punzecchiandolo, si divertiva a
tormentarlo.
-A divertirci- urlò Alexander ridendo e togliendo le mani
dal volante, la macchina magicamente proseguì sulla sua
strada, grazie agli incantesimi che Lucius aveva fatto su di essa.
-Sembri un esperto in questo- disse Astoria sorridendo, mentre cercava
invano di sistemarsi i capelli.
-Ti assicuro che non lo sono affatto- disse Alexander ripensando agli
anni precedenti, a quanto era stato difficile essere Harry Potter, a
come veniva trattato dai Dursley.
-Come vivevi prima che i Malfoy ti ritrovassero?- chiese curiosa
Astoria, anche se ne aveva una mezza idea.
-In un modo diverso, molto particolare direi- disse Alexander criptico,
non sapeva se era il caso di dire la verità ad Astoria.
-Beh immagino, essendo Harry Potter e tutto il resto- disse Astoria con
nonchalance, mentre Alex frenò bruscamente.
-Daphne non può avertelo detto! Abbiamo fatto un patto
infrangibile!- disse Alexander scioccato, cercando di valutare cosa
fare, un incantesimo per cancellare i ricordi sarebbe stato troppo
radicale?
-Avevo i miei sospetti e tu me li hai appena confermati- disse Astoria
compiaciuta.
-Quali sospetti?- chiese Alexander preoccupato, se Astoria lo aveva
scoperto chiunque altro poteva farlo.
-Osservando le foto in camera di Daphne ho capito tutto, i tuoi capelli
non sono sempre perfetti come quelli di tutti i Malfoy, delle volte
sono quasi bianchi mentre altre si avvicinano al castano chiaro, i tuoi
occhi in alcune foto sono grigi in altre sono quasi verdi, sono le
conseguenze di una pozione di sangue, sarai sempre un Malfoy ma ci
saranno sempre dei tratti Potter in te seppur lievi, chi non
è bravo ad osservare e ti vede spesso non se ne
accorgerà mai. Le tue abilità a quidditch poi mi
avevano praticamente già confermato tutto.- disse Astoria
sorridendo e Alexander rimase stupito dall'intelligenza della ragazza.
-Non mi hai mai visto giocare a quidditch prima di oggi- disse poi
Alexander confuso, non aveva mai visto Astoria ad Hogwarts, di questo
ne era certo.
-Mai visto? Mio padre è uno dei più grandi tifosi
al mondo di Serpeverde, vado ad Hogwarts a vedere le partite da quando
sono nata, ti ho visto giocare spesso contro Serpeverde e quest'anno
con Serpeverde, potrei dire di essere quasi una tua grande fan- disse
Astoria entusiasta, per anni aveva sognato di poter parlare ad
Alex/Harry e adesso che era lì con lui gli sembrava quasi un
sogno.
-Ragazza intelligente- disse Alexander ghignando e baciando la guancia
di Astoria, non riusciva a credere di non averla mai notata sugli
spalti, una ragazza del genere non dovrebbe passare inosservata.
Guidarono per un altra oretta, non smisero mai di parlare, di
scambiarsi sguardi sfuggenti e soprattutto di ridere, si divertivano
così tanto insieme.
-Signorina Greengrass siamo arrivati a destinazione, dove vuole
andare?- chiese Alexander dopo aver parcheggiato in un affollata via
del centro londinese.
-Siamo nella Londra babbana? Papà mi porta qui solo per il
mio compleanno! La amo! è così viva- disse
Astoria guardandosi intorno entusiasta, sembrava proprio una bambina in
quel momento, una bambina la mattina di Natale.
-Strano, è la stessa cosa che ho pensato io la mia prima
volta a Diagon Alley- disse Alexander sorridendo e mettendo un braccio
intorno alle spalle di Astoria.
-Possiamo andare da Foyles?- chiese Astoria facendo il labbruccio.
-Io ti porto a Londra per farti divertire e tu vuoi andare in una
libreria? Strana ragazza- disse Alexander guidandola verso la libreria,
questa piccoletta lo affascinava sempre di più, era
così diversa da Daphne.
Era passata ormai un ora da quando erano entrati in libreria e Astoria
si muoveva tra gli scaffali come un folletto, aveva già il
cestino pieno di libri e sembrava non volersi fermare.
-As dove sei?- disse Alexander alzando la voce, si era praticamente
perso tra gli scaffali di libri.
-Shh sono qui- disse Astoria arrivando di fronte ad Alexander con una
pila di libri in mano e altrettanti nel cestino.
-Non c'è mica Madama Pince, e poi questa è un
libreria non c'è bisogno di far silenzio- disse Alexander
facendogli la linguaccia.
-C'è anche chi sta leggendo e io odio le persone che urlano
mentre leggo- disse Astoria passando i libri ad Alexander.
-Sappi che se sono libri sui vampirucci che s'innamorano e fanno tanti
baby lupi io non pago- disse Alexander osservando i libri.
-Sono libri di Jane Austen, ho completato la fase 'vampiri' un anno fa
e non fanno baby lupi ma mezzi vampiri- disse Astoria come se fosse una
cosa ovvia.
-Mi scusi sua eccellenza- disse Alexander prendendola in giro.
Dopo aver pagato tutti i libri di Astoria decisero di andare a prendere
un gelato per poi gustarselo in un parco vicino.
-Vuoi andare in qualche boutique adesso?- chiese Alexander quando ebbe
finito il suo cono.
-Stai parlando con la Greengrass sbagliata, mia madre è
quella che mi porta a fare shopping in occasioni speciali, di solito
tutto ciò che compro sono felpe e lei le odia
perciò ci manda gli elfi- disse Astoria imbarazzata.
-Ti sentiresti a disagio a fare shopping con me? Perchè?-
chiese confuso Alexander, Daphne adorava fare shopping, ogni volta lo
trascinava per ore nella Londra babbana e a Diagon Alley.
-Perchè non sono mia sorella Daphne, non sono bella come
lei, nessuno mi conosce come la regina di ghiaccio o la ragazza
più bella di Serpeverde, io sono la piccola Greengrass, il
genietto strano- disse Astoria stringendo in mano i suoi libri, la
più grande sicurezza della sua vita.
-Sei una delle più belle ragazze che io abbia mai visto
Astoria, non lasciare che l'ombra di tua sorella t'impedisca di
brillare- disse Alex porgendo la mano alla ragazza.
-Mi fido di te, andiamo a fare shopping- disse Astoria annuendo
convinta.
-Seguimi Cenerentola- disse Alex sorridendo, per poi guidare Astoria
verso una boutique di lusso, una delle preferite di Pansy e Daphne.
-Buongiorno, come posso aiutarvi?- disse la commessa dell'esclusiva
boutique appena Alexander ed Astoria entrarono.
-Stiamo cercando un vestito per lei- disse Alexander guardando Astoria,
che imbarazzata fissava il pavimento.
-Vestito? Non si era mai parlato di vestito?- disse Astoria sorpresa,
con l'orrore stampato in faccia.
-Oh, è la tua sorellina?- chiese sorridendo la commessa.
-La sorella della sua fidanzata- disse Astoria imbarazzata, stringendo
le braccia intorno al petto.
-Una mia cara amica- disse Alexander nello stesso momento facendo
l'occhiolino ad Astoria.
-Mi segua, vado a scegliere i nostri migliori capi per lei- disse la
commessa sparendo nel retro.
-Non voglio un vestito- disse Astoria voltandosi verso Alexander,
supplicandolo con lo sguardo.
-Vai nel camerino e provati ogni singolo vestito, finchè non
troviamo quello perfetto, poi ti porto fuori a cena, poi andiamo a
ballare- disse Alexander avvicinandosi ad Astoria, sistemandogli un
riccio ribelle.
-I miei mi uccideranno- sussurrò Astoria scocciata.
-Morirai felice, su questo sono pronto a garantire- disse con voce roca
Alexander all'orecchio della bionda, che diventò color
porpora.
-Quando vuole può seguirmi- disse la commessa sorridendo,
indubbiamente quei due non erano fratello e sorella...e neanche cognati.
-Su..subito- disse Astoria imbarazzata correndo verso il camerino.
-Questo?- chiese Astoria uscendo dal camerino con un vestitino nero
corto che gli lasciava la schiena completamente scoperta.
-Sexy, perfetto lo prendiamo- disse Alexander ammirando Astoria, quel
vestito nero risaltava la pelle diafana della ragazza, metteva in
mostra tutte le sue curve, che erano decisamente spuntate nei punti
giusti.
-Ha del potenziale baby Greengrass- disse Draco nella mente di Alex.
-Smetti di usare la mia vista- pensò Alex scacciando il
gemello.
-Lo hai detto per gli ultimi 3 vestiti Alex- disse Astoria arrossendo
imbarazzata, non si sentiva a suo agio strizzata in quel tubino.
-Perchè ti stanno tutti troppo bene per farli finire
nell'armadio di un altra ragazza- disse Alexander ghignando.
-Gli altri non me li provo però- disse Astoria incrociando
le braccia, decisa a mantenere un pò di dignità.
-Ok,lasciati questo, è perfetto per andare a ballare- disse
Alexander facendogli l'occhiolino per poi andare a pagare per tutti i
vestiti che Astoria si era provata.
*HOGWARTS*
Erano mesi che ormai non vi erano notizie di Harry, Ron era sempre
più inquietante e lei aveva deciso di prendere le distanze
dal rosso, era rimasta sola, come lo era sempre stata e per evitare le
derisioni ogni giorno dopo le lezioni si nascondeva nel bagno di
Mirtilla Malcontenta, spesso pensava che avrebbe fatto la stessa fine
del fantasma.
-Questo è il bagno delle ragazze, esci- disse Hermione
quando vide Draco entrare con una sigaretta dietro l'orecchio,
fischiettando felice.
-Questo è il bagno di Mirtilla Malcontenta dove io vengo a
fumare dopo le lezioni e ti assicuro che non mi è mai stato
chiesto di uscire, esci tu mezzosangue- disse Draco senza degnare di un
altro sguardo Hermione.
-Io ho il diritto di stare qui- disse Hermione arrabbiata, mettendosi
di fronte al biondo, era stanca di essere invisibile.
-Suolo pubblico, posso stare qui anche io- disse Draco accendendosi una
sigaretta.
-Fumare fa male- disse Hermione tornando a sedersi vicino alla finestra.
-Non nel mondo magico, grazie per l'interessamento mezzosangue- disse
Draco continuando a fumare.
-Ho un nome sai?- disse Hermione arrabbiata fulminandolo con lo sguardo.
-Non m'interessa sai? Non mi è mai interessato- disse Draco
voltandosi dall'altra parte.
-Se Harry fosse qui..- disse Hermione arrabbiata.
-Ma non c'è, non ci sarà più- disse
Draco ghignando soddisfatto, Alex l'aveva abbbandonata, aveva scelto
lui e per Hermione non c'era più posto.
-Tu!! Sai qualcosa! è colpa di Voldemort- disse Hermione
scagliandosi contro Draco.
-Non pronuncerei il nome dell'oscuro signore ad alta voce se fossi in
te- disse Draco divertito, bloccando i polsi di Hermione.
-Non alimenterò la paura che incute non pronunciando il suo
nome- disse Hermione dimenandosi nella stretta di Draco.
-Se vuoi pronunciarlo almeno non farlo con voce
tremolante....Her..mio..ne- disse Draco pronunciando il nome della
ragazza con voce roca per poi lasciarla andare.
Hermione scappò via infuriata, con la consapevolezza
però che non si sarebbe mai tolta dalla testa il modo in cui
Draco aveva pronunciato il suo nome per la prima volta, sembrava una
condanna.
*LONDRA*
Alex grazie alle sue conoscenze era riuscito a trovare un tavolo nel
ristorante più alla moda di Londra e adesso si stavano
godendo un buonissimo sushi.
-Posso dirti una cosa? Mi prometti che non ti arrabbi?- chiese Astoria
mentre mangiavano, cercando di prendere il cibo con le bacchette.
-Con queste stesse premesse a tua sorella non è andata bene,
comunque puoi dirmi tutto- disse tranquillamente Alexander, sentiva che
con Astoria le cose erano diverse, che l'avrebbe capito.
-Volevo parlarti della tua altra identità, non credo che
dovresti lasciarla andare del tutto sai? Le persone quando eri Harry
Potter vedevano del buono in te, tutti ti davano fiducia, adesso che
sei Alexander Malfoy ti giudicheranno per il tuo cognome, nessuno
andrà oltre, tutti si aspetteranno brutte cose da te- disse
Astoria mentre giocava con il cibo, non era esattamente il suo ideale
di cena.
-Magari fanno bene ad aspettarsi brutte cose da me- disse Alexander
pensando alla missione che Voldemort gli aveva affidato.
-Voglio solo dire che sei stato Harry Potter per sedici anni, non puoi
lasciarlo andare all'improvviso- disse Astoria saggiamente.
-Ho provato a cambiare, a diventare subito un Malfoy dimenticando chi
ero perchè così i miei genitori e Draco mi
avrebbero accettato subito, ma credo che tu abbia ragione non si
può dimenticare il passato.- disse Alexander realizzando che
Astoria aveva ragione.
-E adesso ti stai comportando così per vedere se i tuoi
genitori ti rimarranno accanto, stai facendo del tuo peggio per
metterli alla prova, per vedere se anche loro ti lasceranno non
è vero? Tu non sei questo ragazzo Alexander, e si vede, non
sei il ragazzino ricco che scappa per andare a ballare- disse Astoria
comprendendo perfettamente Alex.
-Saresti una brava psicologa, ma in realtà al momento voglio
solo godermi la vita- disse Alex sorridendo, cercando di nascondere il
fatto che Astoria aveva proprio fatto centro.
-Vuoi il dolce?- chiese Alex cercando di non ridere mentre Astoria
combatteva con le bacchette.
-Devo usare questi cosi anche per quello?- chiese Astoria sconsolata.
-Probabilmente- disse Alex ridendo divertito.
-Allora no- disse Astoria, lasciandosi poi scappare un urletto di
felicità quando infilzò un sushimi.
-Allora cosa vuoi fare?- chiese Alex quando Astoria ebbe finito di
mangiare.
-Che ne dici se invece di andare a ballare andiamo a farci una
passeggiata al parco e poi dritti a casa?- disse Astoria sorridendo,
aveva provato abbastanza cose nuove per un anno intero, non voleva
aggiungere anche la sua prima notte in discoteca alla lista.
-Ho un'idea migliore..mi hai detto che vuoi conoscere il cercatore
della nazionale non è così?- disse Alexander
ghignando mentre osservava un manifesto.
-Inghilterra vs Olanda? I biglietti sono finiti da mesi- disse
tristemente Astoria fissando anche lei la locandina della partita che
si sarebbe giocata quella sera a Londra.
-Sono Alexander Malfoy, due biglietti per me li trovano- disse
Alexander prendendo la mano di Astoria.
-Oh Merlino! Seriamente?- disse Astoria scioccata e felice allo stesso
tempo.
-Seriamente- disse Alexander iniziando a camminare verso lo stadio con
un euforica Astoria.
Con una decina di minuti d'auto arrivarono allo stadio e Alex si
avviò sicuro di sè verso la biglietteria,
tornando 5 minuti dopo vincitore.
-Andiamo- disse Alexander mostrando ad Astoria due biglietti per poi
condurla all'interno dello stadio.
-Tribuna stampa? Credi che sia il caso?- chiese Astoria preoccupata
quando passarono nella tribuna dedicata ai giornalisti, farsi vedere
con Alex da decine reporter non era quel che aveva in mente.
-Passiamo di qui per arrivare in tribuna vip- disse Alexander ridendo.
-Signor Malfoy è un piacere averla qui, arriverà
presto il giorno in cui la vedremo sul campo?- chiese un cronista
sportivo ad Alexander, la nazionale inglese lo avrebbe presto
convocato, era risaputo.
-O me o questa ragazza qui- disse Alex mettendo un braccio intorno alle
spalle di Astoria.
-Oh è così brava? Chi è? Magari posso
suggerirla a qualche mio amico allenatore- disse il cronista sorridendo.
-Sei venuto accompagnato Alexander? La tua storia con la Greengrass
è ufficialmente chiusa?- disse una giornalista di gossip.
-Beh grazie a lei direi che è finita la mia storia con
Daphne- specificò Alexander alla giornalista di Witch
Magazine.
-è la tua nuova fiamma questa? Dicci chi è Alex,
le tue fan vogliono sapere!- disse la cronista mentre Alex si
allontanava tenendo per mano As.
-è una mia cara amica- disse semplicemente Alexander
ignorando la giornalista e concentandosi solo su Astoria.
Presto la partita iniziò ed entrambi pensarono solo a tifare
per l'Inghilterra come due pazzi, durante un intervallo pubblicitario
però Astoria vide il flash di una macchina fotografica.
-Credo che quella donna di prima ci stia fotografando- disse Astoria
preoccupata.
-è un problema per te?- disse Alex continuando a guardare la
partita.
-Mia sorella..- disse Astoria incerta, la sua famiglia l'avrebbe
odiata, avevano già programmato il matrimonio tra Alex e
Daphne.
-Stiamo facendo qualcosa di male?- disse Alex semplicemente voltandosi
verso di lei per guardarla negli occhi.
-No, ma..- disse Astoria protestando.
-Goditi la partita As, siamo qui per questo- disse Alexander baciando
la guancia di Astoria, mentre la macchina fotografica scattò
ancora.
La partita finì con una grande vittoria dell'Inghilterra e
dopo essere scesi negli spogliatoi per complimentarsi con la squadra,
Alex e Astoria uscirono dallo stadio.
-Anche se quando torneremo a casa i miei genitori mi uccideranno oggi
è il giorno in cui mi sono sentita più viva, e
devo tutto a te, grazie- disse Astoria mentre tornavano alla macchina.
-Sei riuscita a farmi divertire in libreria, non c'era riuscito nessuno
prima- disse Alexander avvicinandosi ad Astoria.
-Promettimi che leggerai il libro che ti ho comprato- disse Astoria
mordendosi il labbro.
-Orgoglio e pregiudizio? Chiederò a mia madre di farlo
contare come compito di babbanologia- disse Alexander sorridendo,
sfiorando la guancia di Astoria.
-Sfaticato- disse Astoria ridendo, poteva sentire il respiro di Alex
sulle sue labbra.
-Faccio il minimo indispensabile- disse Alex ridendo per poi
avvicinarsi ancor di più ad Astoria.
-Andiamo- disse Astoria allontanandosi imbarazzata e dirigendosi verso
la macchina.
-Pronta ad andare incontro al tuo destino?- disse Alex mettendosi alla
guida mentre Astoria diventava sempre più preoccupata.
-Con te? Sempre- disse Astoria ridendo, cercando di non pensare a
quello che sarebbe successo dopo.
La settimana seguente Alex non vide ne ricevette lettere da Astoria,
l'unico amico che aveva era suo fratello con il quale faceva lunghe
conversazioni mentali finchè entrambi non si addormentavano
con un gran mal di testa.
-Mi manchi, vorrei tornare ad Hogwarts, adoro mamma e papà
ma mi sto annoiando troppo- pensò Alex sapendo bene che il
fratello era in ascolto.
-Ti prometto che gli parlerò, cercherò di
anticipare il tuo ritorno, gli parliamo insieme stasera?- rispose
mentalmente Draco.
-Stasera non ci sono- pensò Alex, cercando di non tradirsi
con i suoi pensieri, Draco non poteva sapere che Voldemort lo aveva
convocato.
-Dove sei?- chiese confuso Draco, sentiva che vi era un blocco nella
mente di Alex.
-Non posso dirtelo, e non puoi leggerlo nella mia mente-
pensò Alex concentrandosi per tenere fuori il fratello dai
suoi pensieri.
-Stai attento, promettimi solo questo- pensò Draco
preoccupato, non gli piaceva proprio quella situazione.
-Promesso mamma- rispose Alex sarcastico.
-Promesso cosa?- chiese Narcissa confusa che era entrata nella stanza
del figlio per dargli una bella notizia.
-Niente parlavo con Draco- disse Alex concentrandosi sulla madre.
-Salutamelo- disse Narcissa sorridendo.
-Non sono un gufo- disse Alex ridendo e alzando gli occhi al cielo.
-Lascia andare Draco a lezione, tu hai la tua con un ospite a sorpresa!
è tornata Astoria- disse Narcissa sorridendo, sapeva che suo
figlio si annoiava lì con loro e aveva parlato con i
Greengrass affinchè gli affidassero Astoria, non c'era
voluto molto per ottenere ciò che voleva, infondo lei era
Narcissa Malfoy.
-Hai rovinato la sorpresa mamma- disse Alex baciando la guancia della
madre per poi correre al piano di sotto.
-Come sei sfuggita alla prigionia?- chiese Alexander dopo aver
abbracciato Astoria.
-Ho pianto..- disse Astoria iniziando a raccontare.
-è stato così facile?- disse Alexander sorridendo.
-No, le lacrime con loro non funzionano, ho dovuto scrivere a Narcissa
che ha praticamente richiesto la mia presenza qui- disse Astoria
sorridendo mentre si sistemava i capelli.
-Mia madre può farlo?- disse Alexander sorpreso.
-Siete i prediletti di Voldemort, è difficile dirvi di no-
disse Astoria sorridendo timidamente.
-Non importa come ci sei riuscita, è un piacere averti qui,
sarei venuto a rapirti domani se non ti vedevo oggi- disse Alexander
abbracciandola di nuovo, stranamente gli era mancata così
tanto.
-Vogliamo iniziare?- disse Narcissa chiamandoli nel laboratorio di
pozioni.
-Arriviamo- dissero in coro.
La giornata passò decisamente più veloce con
Astoria come compagna di studi e ben presto Narcissa
dichiarò finite le lezioni.
-Mia madre è una schiavista- disse Alex massaggiandosi le
spalle.
-Tua madre è uno zuccherino in confronto a mia madre, la mia
non ci avrebbe mai mandato in piscina dopo solo quattro ore
d'incantesimi- disse Astoria sorridendo.
-Ad Hogwarts ne facciamo due, più che sufficienti- disse
Alex stiracchiandosi per poi tuffarsi nella piscina al coperto che
avevano al Malfoy Manor.
-Allora? Vieni?- disse Alex ad Astoria che era avvolta in un
asciugamano con i cuoricini.
-è fredda?- chiese incerta Astoria.
-Vieni e lo scoprirai- disse Alex schizzando Astoria.
-Ok, questa è guerra- disse Astoria lasciando andare
l'asciugamano e tuffandosi.
-Cos'è quella? Una muta da sub?- disse Alex ridendo quando
vide il costume nero intero che indossava Astoria.
-Questo è l'unico costume che ho- disse Astoria imbarazzata
e Alex si sentì in colpa.
-Ricordami che ti devo portare a fare shopping..di nuovo!- disse
Alexander nuotando verso di lei.
-Ciao- disse Astoria imbarazzata dall'improvvisa vicinanza, poteva
sentire su di sè ogni centimetro della pelle di Alex.
-Ciao- rispose Alex sorridendo lentamente per poi sollevare Astoria.
-Che fai?- chiese arrossendo la bionda.
-Non voglio affogarti, rilassati- disse Alex facendola scivolare
lentamente contro di lui.
-As- sussurrò Alex con le labbra vicine a quelle di Astoria.
-Si?- disse Astoria arrossendo ancor di più, il suo cuore
batteva a mille.
-Voglio baciarti, so che pensi che sia sbagliato, se non lo vuoi anche
tu fermami ok?- disse Alex per poi essere zittito dalle labbra di
Astoria che si muovevano lentamente contro le sue.
-Sei stato il primo ragazzo che ho baciato- disse Astoria leccandosi le
labbra, sentiva ancora il sapore di Alex.
-Posso avere anche il tuo secondo bacio?- disse Alex muovendo
lentamente una mano sul fianco di Astoria.
-Puoi avere quanti baci vuoi- disse Astoria rubando un bacio veloce ad
Alex.
-No, non così, vieni qui- disse Alex attirandola a
sè e baciandola con passione.
-Devo dirti una cosa importante- disse Alex smettendo di baciare
Astoria.
-Ok- disse Astoria annuendo preoccupata.
-La prossima settimana potrei non essere qui, devo tornare ad Hogwarts-
disse Alex dispiaciuto perchè vide subito che Astoria c'era
rimasta male.
-Da Daphne- disse secca Astoria.
-Non c'è solo Daphne ad Hogwarts, c'è mio
fratello, devo tornarci per lui- disse semplicemente Alex.
-I gemelli magici hanno bisogno del loro fratello più del
loro prossimo respiro- disse Astoria, aveva letto tutto sui gemelli
magici quella settimana.
-Esattamente, non posso restare qui, ma ci vedremo nelle vacanze di
pasqua- disse Alex baciando dolcemente Astoria per rassicurarla.
-Non devi promettermi nulla Alex, sapevo che saresti tornato ad
Hogwarts, è il tuo posto, vorrei che fosse anche il mio-
disse dispiaciuta Astoria, uscendo dalla piscina in lacrime.
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Capitolo 13 *** Le lezioni non finiscono mai ***
I bisbiglii
iniziarono appena Daphne mise piede in sala grande, con passo deciso si
diresse verso il tavolo dei Serpeverde ed individuò subito
il suo obiettivo, una chioma bionda di sua conoscenza.
-Sapevi di questo?- disse Daphne tirando furiosa un giornale a Draco
che fece appena in tempo a schivarlo.
-Cosa?- chiese Draco facendo il finto tonto, sapeva benissimo quello
che aveva fatto Alex, era solamente deciso a restarne fuori.
-Tuo fratello e mia sorella- urlò Daphne fuori di
sè, mentre tutto il corpo studentesco seguiva con interesse
la discussione tra i due.
-So che fanno solo lezioni insieme, niente di più- disse
Draco tranquillamente, non ci teneva a dare spettacolo.
-Lezioni di bacio alla francese?- disse Daphne mostrando a Draco la
foto della partita, si vedevano chiaramente Alex e Astoria in
atteggiamenti intimi.
-Magari non è come sembra, a me sembra un bacio sulla
guancia dato da un pentito fidanzato alla sua futura cognata- disse
Draco sorridendo, mentre Daphne s'infuriò ancor di
più.
-Bel tentativo Malfoy- disse Daphne per niente convinta andando poi a
parlare con Pansy.
-Devi scegliere da che parte stare Draco e sarà meglio che
sia la mia stessa parte- disse Pansy al fidanzato per poi allontanarsi
con Daphne, nessuna delle due avrebbe seguito le lezioni quel giorno,
avevano deciso di rinchiudersi in camera.
-Come va?- chiese Pansy sdraiandosi sul letto accanto a Daphne.
-Come al solito- disse Daphne tristemente, gli ultimi giorni senza Alex
erano stati un incubo, l'aveva tradita per due volte e i suoi
tradimenti erano finiti sui giornali, si sentiva così
umiliata.
-Aspetterai il ritorno ad Hogwarts di Alex per chiarire le cose?-
chiese Pansy cercando di consolare l'amica.
-è quello che voglio fare, ci tengo a lui, tu con Draco?-
chiese Daphne cercando di distrarsi dal suo pensiero fisso, Alex.
-Bene, non lo so in realtà, il ritorno di Alex ha cambiato
un pò le cose, prima ero io la sua persona, riuscivo a
capirlo con un solo sguardo, mi raccontava tutti i suoi problemi,
adesso c'è Alexander e io mi sento un pò messa da
parte- disse Pansy a disagio.
-Adesso però Alex non è qui, vai da Draco,
passate una giornata insieme solo voi due, io starò bene,
non dobbiamo fare entrambe le recluse- disse Daphne sorridendo
all'amica.
-Sicura?- chiese Pansy alzandosi incerta.
-Vaiii- disse Daphne lanciandogli un cuscino.
-Vado, vado- disse Pansy uscendo dalla stanza per dirigersi verso
quella di Draco.
-Ehi- disse Draco accennando un sorriso quando vide Pansy sulla soglia
della porta, non sapeva cosa aspettarsi, ultimamente non facevano altro
che litigare per la questione di Daphne e Alex.
-Mi dispiace per come ti ho trattato negli ultimi giorni, sentivo il
bisogno di difendere Daphne senza rendermi conto che me la stavo
prendendo con te per gli errori di tuo fratello- disse Pansy
abbracciando Draco.
-Siamo gemelli è facile essere arrabbiati con lui e sfogarsi
come me- disse Draco distrattamente baciando la fronte di Pansy.
-Stai parlando con lui adesso?- chiese Pansy riconoscendo le sguardo
vuoto di Draco, lo aveva ogni volta che parlava mentalmente con
Alexander.
-Mmm- disse sovrappensiero Draco.
-Parlate pure- disse Pansy dando un bacio veloce a Draco.
-No, aspetta, mi dispiace Pans se ultimamente sono stato
distratto..diverso..ma sono preoccupato per Alex- disse sincero Draco.
-Lo so, non posso dire di capirti perchè non ho una sorella,
figuriamoci una gemella, ma mi sto sforzando di capire, è
che ero abituata ad essere al primo posto nella tua vita- disse Pansy
scrollando le spalle.
-Devi solo condividere il podio, sarai sempre la mia numero uno- disse
Draco baciando dolcemente Pansy.
-Di nuovo Alex?- chiese Pansy rannicchiandosi accanto a Draco.
-Si, un secondo e sono tuo promesso!- disse Draco baciando
distrattamente Pansy.
-Com'è il clima lì?- chiese Alex mentalmente al
fratello.
-Ti aspetta l'inquisizione spagnola, Pansy è arrabbiatissima
e Daphne pretende delle vere spiegazioni- pensò Draco
preoccupato.
-Mmm bene, al massimo posso offrirgli le mie scuse, spiegazioni non
gliene devo più- pensò Alexander secco.
-Ti prego non farle arrabbiare più di così,
renderai la mia vita impossibile- pensò Draco sospirando.
-è per questo che esistono i fratelli, notte Drake! Io vado
a Londra- disse Alexander nella mente di Draco per poi chiudere la sua
mente rendendola inaccessibile al gemello.
-Credi che tra me e te finirà come tra Alex e Daphne?-
chiese intimorita Pansy, si sentiva messa da parte e non gli era mai
capitato con Draco.
-Credo proprio di no, quello che abbiamo noi è diverso-
disse Draco sicuro, dando un bacio a fior di labbra a Pansy.
-Diverso come?- chiese Pansy arricciando il naso.
-Io so tutto di te, so di amarti, Alex non sapeva e non sa cosa si
prova ad amare una persona perchè nessuno lo ha mai amato
veramente prima, mio fratello deve ancora capire veramente chi
è prima di poter essere il ragazzo di Daphne, il ragazzo di
chiunque- disse Draco saggiamente poggiando la fronte contro quella di
Pansy.
-Credevo seriamente che Daphne potesse far bene ad Alex, mi dispiace
che sia finita così- disse Pansy baciando Draco.
-Lo so piccola, dispiace anche a me- disse Draco abbracciando Pansy.
*RIDDLE MANOR*
Alex si materializzò a casa dell'oscuro signore, le
ginocchia gli tremavano ma doveva farcela, doveva farlo per la sua
famiglia, lentamente raggiunse la sala meeting in cui si trovava
Voldemort e un mangiamorte gli aprì la porta lasciandolo
entrare.
-Alex, ragazzo- disse Voldemort accennando quello che in molti
avrebbero scambiato per un sorriso.
-Sono venuto qui, come mi hai chiesto, da solo- disse Alexander
inginocchiandosi di fronte a Voldemort.
-Bene, e così farai una volta a settimana, tuo fratello si
occuperà della missione, voglio per te un ruolo
più..attivo in questa guerra- sibilò Voldemort.
-Cosa devo fare?- chiese Alex confuso.
-Sarai il mio uomo sul campo, ma prima ti addestrerò al
combattimento- disse Voldemort lanciando un Sectumsempra contro Alex
che cercando di non urlare sopportò il colpo.
Alla fine della serata Alex si reggeva a stento in piedi, lunghe ferite
attraversavano tutto il suo corpo e il sangue gocciolava sul pavimento,
lasciando una scia che portava dalla sala meeting al giardino esterno,
Alex sapeva bene di non poter tornare a casa in quelle condizioni,
così utilizzando le sue ultime forze si
smaterializzò apparendo nel posto che gli sembrava
più sicuro al momento, la camera di Astoria a casa dei
Greengrass.
-Alex che ti è successo?- chiese Astoria preoccupata quando
lo vide apparire, il sangue del ragazzo scorreva copioso e il respiro
del biondo era affannato.
-Voldemort...aiutami- mormorò Alex prima di perdere i sensi,
questa routine si ripetè per tutto il mese successivo.
-Non riesco a vederti così, devi smettere
d'incontrarlo..convincilo..- disse Astoria disinfettando le ferite di
Alexander.
-Non fa male- disse Alexander soffocando un gemito di dolore.
-Sei ricoperto di sangue, il divano è praticamente ricoperto
del tuo sangue, si che fa male!- disse Astoria continuando a ripulire
le ferite di Alexander.
-Finchè Draco è al sicuro va bene
così, mi dispiace solo tagliarlo fuori dalla mia mente e
tutto il resto, è la cosa più dolorosa da fare-
disse semplicemente Alex.
-Devi dirlo almeno ai tuoi- disse seria Astoria.
-No, non voglio che si preoccupino, sto bene, domani mattina l'unico
messo male sarà il tuo divano, mi dispiace- disse sincero
Alexander e assonnato.
-Shh va bene così, riposati un pò, io sono con
te- disse Astoria accarezzando i capelli di Alexander che si
addormentò.
Quando Astoria si svegliò la mattina seguente Alex era
già in piedi, pronto per tornare al Malfoy Manor.
-Sembri decisamente..Potter stamani- disse Astoria osservandolo, i
capelli di Alex erano praticamente castani.
-Lo so, dopo ogni notte con lui divento così, difficile da
spiegare ai miei- disse Alex annoiato, non sapeva cosa Voldemort
scatenasse in lui ma era come lo trasformasse ogni notte.
-Mi piaci anche così, sono sempre stata una tua fan- disse
Astoria ridendo mentre gli passava una mano tra i capelli ribelli.
-L'ho sempre saputo- disse Alexander dando un ultimo bacio ad Astoria
prima di andarsene.
-Buongiorno Alex..o dovrei dire buonanotte?- disse Narcissa sorridendo
quando sentì il figlio salire le scale mentre lei faceva
colazione.
-Ho il passo così pesante?- sbuffò Alex
raggiungendo la madre in salotto.
-Diciamo che ho un buon udito- disse Narcissa preparando la colazione
al figlio.
-Comunque ho dormito stanotte, tranquilla- disse Alexander sedendosi
accanto a Narcissa che lo guardava attentamente.
-Draco ieri ci ha chiesto di nuovo di farti tornare ad Hogwarts, non
riesce più a stare senza di te e vedo che anche tu soffri a
non vederlo quindi io e tuo padre abbiamo pensato di farti tornare..-
disse Narcissa aspettando le urla di gioia di Alexander.
-Madre..sai che gli studenti possono portare ad Hogwarts un gufo, un
gatto o un rospo..- disse Alexander ghignando.
-Vuoi un nuovo animale?- disse tranquillamente Narcissa, aveva
già capito cosa in realtà volesse Alex.
-Posso portarmi una biondina di mia conoscenza? Tu puoi convincere i
suoi genitori a lasciarla andare- disse Alexander supplicando la madre
che non riusciva a negargli nulla.
-Posso provarci- disse Narcissa pensierosa.
-Grazie! Sei la miglior madre del mondo- disse Alex baciando la guancia
di Narcissa.
-Vai a letto e riposati, tra poco iniziamo le ultime lezione- disse
Narcissa sorridendo al figlio, gli sarebbe mancato così
tanto a casa.
Alex portò a termine con fatica le ultime lezioni che sua
madre aveva in programma per lui, era veramente stanco, tenere la mente
chiusa, andare agli incontri con Voldemort e poi le lezioni di sua
madre, 24 ore di magia no stop.
-Ho sentito dire che tornerai ad Hogwarts- disse Astoria tristemente
poggiando la testa sulla spalla del ragazzo.
-Si, questa era la nostra ultima lezione, domani mattina mio padre mi
riporta a scuola- disse Alexander annuendo.
-Bene è la cosa giusta da fare, Hogwarts è stata
la tua prima vera casa e ti manca Draco, solo che mi mancherai tanto-
disse Astoria con gli occhi lucidi.
-Non credo- sussurrò Alexander cercando di non sorridere.
-Fidati, mi mancherai- disse Astoria baciando dolcemente Alexander.
-Non ti mancherò perchè tu verrai con me!
Lasciarti qui non ha mai fatto parte dei piani- disse Alexander
ghignando furbo.
-Ma è vero? Come?- chiese Astoria felice saltando in braccio
ad Alex.
-Mia madre- disse semplicemente Alexander baciando il collo di Astoria.
-Mia sorella mi ucciderà- disse Astoria osservando Hogwarts
qualche ora dopo, aveva appena avuto il tempo di fare le valige.
-Un piccolo prezzo da pagare per stare con me- disse Alex mettendo le
mani sui fianchi di Astoria.
-Andiamo, ci stanno aspettando- disse Lucius sorridendo, non si sarebbe
mai aspettato di vedere Alexander con una ragazza diversa da Daphne.
-Buona fortuna con i tuoi esami, fagli vedere chi è la
migliore- disse Alex dando un ultimo bacio ad Astoria.
-Divertiti a lezione, ci vediamo stasera a cena?- chiese Astoria
sorridendo mentre Alex la stringeva.
-Mmm si! Non vedo l'ora di assistere al tuo smistamento- disse Alex
dando un bacio sul naso ad Astoria prima di lasciarla andare.
-Da qui in poi ci pensi da solo? Io devo parlare con Piton- disse
Lucius dando una pacca sulla spalla al figlio.
-Certo papà- disse Alex annuendo per poi lasciar cadere le
barriere mentali, rivelandosi a Draco.
-Che succede Draco?- chiese Pansy preoccupata quando Draco si
bloccò nel bel mezzo del corridoio.
-Mio fratello è qui- disse Draco sorridendo e guardandosi
intorno.
-Che delusione fratellino, un paio di settimane separati e non riesci
più a localizzarmi?- disse Alexander che si trovava alle
spalle di Draco.
-Alex- disse Draco abbracciandolo.
-Sono qui per restare..e non sono solo- disse Alex nella mente del
fratello.
-Sei nei guai- rispose Draco preoccupato.
-Ciao Alex, bentornato- disse Pansy freddamente.
-Lei è..?- chiese Alexander guardandosi intorno, cercando
Daphne.
-In camera, non viene a lezione, come non ci è venuta nelle
ultime settimane, la vedrai a cena- disse semplicemente Pansy.
-Fantastico- disse sarcastico Alexander.
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Capitolo 14 *** Riccia, intelligente...mezzosangue! ***
Quella
sera tutti gli sguardi erano puntati sul tavolo di serpeverde, il
principe dei serpi era tornato e la regina di ghiaccio era decisamente
arrabbiata, ci sarebbero state sicuramente scintille tra i due.
-Prima d'iniziare la cena ho un importante annuncio da fare, abbiamo
una nuova studentessa ad Hogwarts, ha brillantemente superato oggi i
suoi esami d'ammissione al sesto anno, adesso è arrivato il
momento di decidere in quale casa alloggerà- disse Silente
facendo cenno alla McGrannitt di prendere il capello parlante.
Le porte della sala grande si aprirono ed Astoria face la sue entrata
percorrendo con passo deciso la distanza tra la porta e lo sgabello sul
quale si doveva sedere, tutti gli occhi erano su di lei, l'avevano
tutti riconosciuta come la ragazza delle foto, quella della partita di
quidditch.
Astoria con lo sguardo cercò Alexander che gli fece
l'occhiolino al quale lei rispose con uno dei suoi sorrisi raggianti,
Daphne sembrava pronta ad urlare dalla rabbia.
Astoria raggiunse il tavolo dei professori, fissò Silente
con aria di sfida e poi voltandosi fece altrettanto con tutti gli
allievi della scuola.
-Si sieda Miss Greengrass- disse la professoressa McGrannitt con un
sorriso teso, Astoria si sedette con la grazia tipica della sua
famiglia, senza mai abbassare lo sguardo, avrebbe dimostrato fin da
subito il suo carattere.
-Non credo ci sia scelta per te, SERPEVERDE!- urlò il
cappello appena sfiorò i capelli di Astoria, immediatamente
il tavolo di Serpeverde incominciò ad applaudire mentre gli
altri iniziarono a mormorare quando Astoria si avvicinò ad
Alexander, tutti avevano visto le loro foto sui giornali.
-è libero questo posto?- chiese Astoria indicando il posto
accanto ad Alexander.
-è per la mia ragazza, l'hai vista in giro?- disse
semplicemente Alexander sfidandola con lo sguardo.
-Credo proprio di si- disse Astoria sedendosi accanto ad Alex.
-Sono orgoglioso di te bambina- disse Alex baciandogli la guancia e
deludendo un pò Astoria.
-Sorellona- disse Astoria studiando il volto della sorella, leggendovi
solo rabbia.
-Tu non sei più mia sorella- bisbligliò Daphne
furiosa, sapeva di non dover fare scenate in pubblico, Alex non glielo
avrebbe mai perdonato, per questo sopportò in silenzio tutte
le smancerie della coppietta durante la cena.
-Sei andato a letto con mia sorella?- urlò furiosa Daphne
appena arrivarono nei sotterranei, era riuscita a trattenersi per tutta
la sera ma adesso in sala comune era scoppiata.
-No, Merlino, è una bambina!- disse Alexander arrabbiato che
era entrato con Astoria al seguito, Daphne non poteva pensare una cosa
simile.
-Non sono una bambina! Ho un anno meno di te, neanche un anno- disse
Astoria furiosa, era stufa di essere baby Greengrass.
-Vai a letto As- disse Alexander guardando per un secondo Astoria.
-No!- urlò Astoria arrabbiata, non aveva il diritto di
mandarla a letto come una bambina.
-Portala di sopra Drake, per favore- disse Alexander guardando il
fratello che riuscì a convincere Astoria a salire di sopra
con lui.
-Se non è per il sesso perchè stai con lei,
dimmelo Alex, ho il diritto di saperlo- disse Daphne calmandosi un
pò adesso che la sorella non era più con loro.
-Lei c'era quando nessuno mi capiva, lei mi capisce bene quasi quanto
mio fratello, gli voglio bene per questo- disse semplicemente
Alexander, non riusciva a descrivere il suo rapporto con Astoria in un
altro modo.
-è una buona amica per te, anche se lei pensa di poter
essere di più..ha sempre avuto una cotta per te- disse
Daphne avvicinandosi ad Alex, sapeva che il sentimento di Al non era
reale, riusciva a vedere l'affetto che li legava ma non l'amore.
-Mi dispiace per quel che ho fatto con la cameriera, ma non mi
scuserò per quello che ho fatto con Astoria,
perchè non lo rimpiango- disse tranquillamente Alex.
-Mi sei mancato così tanto nelle ultime settimane, ho capito
di aver sbagliato tante cose con te, ti ho messo fretta
perchè volevo quello che hanno Draco e Pansy, sono stata
stupida, ma adesso sono pronta ad andarci piano se è questo
che vuoi, un passo alla volta- disse Daphne avvicinandosi ad Alexander.
-La realtà è che io non so ancora cosa voglio
Daphne- disse Alexander sentendo le labbra di Daphne vicine alle sue.
-Lascia che ti aiuti a scoprirlo- disse Daphne mettendo una mano sul
volto di Alex.
-No, non così- disse Alexander spostandosi, la sua mente era
piena di dubbi ma sapeva che questo non era il modo per fare chiarezza.
-Perchè?- chiese imbarazzata e confusa Daphne, non era stata
mai rifiutata.
-Perchè al piano di sopra c'è una ragazza che ha
fiducia in me e io non posso deluderla per nessun motivo, neanche per
te, lei non mi deluderebbe mai così- disse Alexander serio
baciando la fronte di Daphne che tremava di rabbia mentre le lacrime
gli rigavano il volto.
-Ti piace, ma non sei attratto da lei- disse Daphne mentre Alexander
saliva le scale.
-Non credo sia una questione che ti riguardi Daphne- disse
tranquillamente Alex lasciandola sola, sapeva che Daphne aveva toccato
un nervo scoperto, ma per il momento decise d'ignorarla.
-Draco, perchè fa così tuo fratello? Io lo amo..-
disse Astoria tristemente, mentre Alex ascoltava la conversazione dal
corridoio.
-Non è colpa tua nè di Astoria, semplicemente lui
non è pronto per tutto questo, non era pronto per lei come
non lo è per te- disse Draco accarezzando i capelli della
ragazza che aveva visto crescere, capì subito
perchè Alex si era legato così a lei, gli
ricordava la mezzosangue, la Granger.
-Posso entrare?- disse Alex un minuto dopo, fingendo di non aver
sentito nulla.
-Vi lascio soli- disse Draco mettendo una mano sulla spalla del
fratello per poi lasciare la stanza.
-Perchè sei qui? Avete bisogno di una bambina che porti gli
anelli durante il vostro perfetto matrimonio?- disse Astoria sarcastica.
-Ho bisogno della mia ragazza- disse Alex guardandola sorridendo, aveva
solo bisogno di un pò di tranquillità.
-Io però ho bisogno di sapere cos'è successo-
disse Astoria alzandosi dal letto ed andando incontro ad Alexander.
-Ti fidi di me?- sussurrò Alex abbracciando Astoria.
-Mi fido di te- disse Astoria annuendo, stringendosi ancor di
più ad Alex.
-Allora credimi quando ti dico che non è successo nulla-
disse Alexander baciando dolcemente Astoria.
-Ti credo- disse sicura Astoria baciando Alexander.
-Dormi qui stanotte?- chiese sorridendo Alexander, sapeva di doversi fa
perdonare.
-Si, mi hanno messo in camera con mia sorella e Pansy..preferisco
evitare per stanotte- disse Astoria divertita.
-Il mio letto è il tuo letto, vatti a cambiare in bagno-
disse Alex dandogli un ultimo bacio, vide lo sguardo triste di Astoria
quando gli disse di andare a cambiarsi in bagno.
-Dove l'hai trova quella?- chiese Alex divertito quando vide Astoria
uscire dal bagno con una sua vecchia divisa.
-Te l'ho detto che ero una tua fan- disse Astoria divertita, indossava
un paio di short e la maglia di Alex quando giocava ancora per
Grifondoro.
-Compravi anche i gadget, vuoi un autografo?- chiese Alex ridendo.
-Voglio te- disse Astoria mettendosi a cavalcioni su Alexander.
-Non così As, non per quello che ha detto Daphne, lo faremo
con i nostri tempi e quando ce la sentiamo entrambi- disse Alexander
giocando con i capelli di Astoria.
-Non mi vuoi?- chiese insicura Astoria, era un continuo rifiuto con
Alex.
-Più di quanto voglio il mio prossimo respiro, ma con te
voglio farle bene le cose, facciamo la nanna?- disse dolcemente
Alexander.
-Ok- disse Astoria sbuffando e abbracciando il suo orsacchiotto che
Alex gli aveva comprato a Londra.
-E quando lo faremo Harry Bear non sarà nel letto con noi!-
disse Alexander ridendo mentre abbracciava Astoria.
-Mmm Alex..sveglia..lezione..incantesimi- disse Astoria la mattina
dopo, la stanza era ancora buia per fortuna le tende impedivano al sole
di entrare nella camera.
-Non ci serve- disse Alexander nascondendo il volto nel cuscino.
-Forse posso svegliarti io- disse Astoria incominciando a baciare ogni
parte scoperta di Alexander.
-Mi sto svegliando, si mi sto decisamente svegliando- disse Alexander
voltandosi e Astoria si mise sopra di lui.
-Sveglio..decisamente sveglio- disse Astoria ridendo, i tentativi di
Astoria erano goffi ma riusciva comunque a toccare i punti giusti.
-Alex, siamo in...oh per Merlino scusate- disse Draco uscendo dalla
stanza più velocemente di come era entrato.
-Draco non è quel che sembra- disse Alexander al gemello,
dopo essersi alzato dal letto.
-è una bambina! L'hai detto tu, vedi di ricordartelo- disse
semplicemente Draco, non gli piaceva quella situazione, non ne sarebbe
uscito nulla di buono.
-Non ho nessuna intenzione di...hai capito no?- disse Alex mentalmente
al fratello.
-Non sembrerebbe- gli rispose Draco.
-Sei l'ultima persona che può giudicarmi Draco Malfoy- disse
Alex sbattendo la porta in faccia al fratello.
-Che succede?- chiese Astoria avvicinandosi pensierosa.
-Niente d'importante- disse Alex cercando di sorridere, questo primo
litigio con Draco lo aveva turbato.
-Sai adesso che sei ai ferri corti con tuo fratello potresti andare a
parlare con la tua altra migliore amica- disse Astoria sorridendo furba.
-Lo sto facendo- disse Alex sorridendo.
-No, intendevo l'altra, quella riccia intelligente..e mezzosangue-
disse Astoria passando una mano tra i capelli di Alex.
-Mi faresti molto molto felice, ed è una cosa che ti
farà bene, far pace con il passato fa sempre bene- disse
Astoria saggiamente.
-Dovrei far pace con troppo persone allora- disse Alex ridendo.
-Un passo alla volta tesoro- disse Astoria baciandolo dolcemente.
QUALCHE ORA DOPO
-Possiamo parlare come facciamo sempre?- disse Alex che
incontrò il fratello mentre cercava Hermione.
-Mi hai detto che non sai cosa vuoi e adesso torni qui con Astoria,
chiamandola la tua ragazza, questo non farà bene a nessuno
Alex.- disse Draco duro con il gemello, convinto che quello fosse il
comportamento migliore d'adottare.
-è vero non so chi sono e cosa voglio, ma una cosa la so. Ho
bisogno di lei, voglio lei perchè quando sto con Astoria non
ho bisogno di sapere chi sono, e più voi cercate di
allontanarla da me più io ne sento il bisogno.- disse
sincero Alexander.
-è una fissa che ti passerà- disse Draco sicuro.
-Forse, lasciatemi solo vivere il momento, ne ho abbastanza di gente
che giudica la mia vita- disse Alexander allontanandosi.
-Dove vai?- chiese Draco preoccupato.
-Da Hermione, forse lei mi capirà meglio di quanto non
faccia il mio gemello- disse Alexander arrabbiato.
-Malfoy- sussurrò Hermione quando vide Alexander entrare nel
bagno di Mirtilla Malcontenta.
-è quello che sono- disse Alexander annuendo.
-Draco?- chiese confusa Hermione, faceva sempre fatica a distinguerli.
-Spiacente di deluderti, Alexander- disse Alex accendendosi una
sigaretta.
-Avete lo stesso vizio- disse Hermione osservandolo mentre Alex fumava.
-Mi ha contagiato Drake, prima non l'avrei mai fatto- disse Alexander
osservando la sigaretta e sorridendo, ripensando a quanto era cambiato
e quanto ancora stava cambiando
-Ti ha anche detto dove venir a fumare- disse Hermione distrattamente,
continuando a leggere il suo libro.
-Conoscevo già questo posto, è un buon
laboratorio di pozioni..non è vero gattina?- disse Alex
ghignando divertito.
-Il secondo anno tu non c'eri! Questa cosa poi non la sa nessuno tranne
Ron ed Harry, come hai fatto a saperla?- disse Hermione scioccata.
-So tante cose su di te Mione, so quanto sei stata brava con le pozioni
al primo anno, so che senza di te Sirius sarebbe morto con un bacio dei
dissennatori, sei una ragazza intelligente Hermione, fai uno
più uno- disse Alexander sorridendo.
-Harry? Ma come? è opera di Silente? Ti ha chiesto lui
d'infiltrarti?- chiese Hermione scioccata.
-Non posso darti risposte che neanche io conosco, voglio che mi giuri
con un patto infrangibile che non lo dirai a nessuno o sarò
costretto a cancellarti la mente adesso, e tu ritornerai ad essere
sola, mi dispiace ma non posso fidarmi di nessuno in questo momento,
neanche di te- disse Alex puntandogli la bacchetta contro.
-Ok, tutto quel che vuoi, ma non lasciarmi più sola Harry-
disse Hermione abbracciandolo mentre le lacrime di gioia gli rigavano
il volto, non sarebbe più stata sola, aveva ritrovato il suo
migliore amico.
-Così tu sei veramente Alexander Malfoy- disse Hermione
sotto choc alla fine del racconto di Alex.
-Si- disse Alexander poggiando la testa contro il muro.
-E adesso cosa vuoi fare?- chiese Hermione curiosa.
-Non lo so, credo di non sapere più niente, scoprire una
cosa simile ti sconvolge- disse Alexander pensieroso.
-Si, ma guarda il lato positivo, adesso puoi fare ciò che
vuoi ed hai una famiglia che ,per quanto mi sembri strano dirlo visti i
soggetti in questione, ti ama, da questa situazione hai guadagnato
molto e perso estremamente poco Harry- disse Hermione sorridendo.
-Alex..- disse Alexander sorridendo.
-Mi scusi signor Malfoy- disse Hermione ridendo.
-La mia migliore amica c'è sempre o è una delle
cose che ho perso?- chiese preoccupato Alexander.
-Ci sarò sempre per te, non sono scappata prima, non
scapperò adesso- disse Hermione abbracciandolo di nuovo.
-Come è andata?- chiese Astoria sorridendo quando vide Alex
entrare in sala comune.
-Avevi ragione! Dovevo parlare con lei, adesso mi sento incredibilmente
meglio- disse Alexander sollevato baciando Astoria.
-è bello essere onnisciente- disse Astoria ghignando
soddisfatta.
-Incomincio a credere che tu lo sia- disse Alexander divertito.
-Ehi piccioncini vi va una partita due contro due con me e Pansy?-
chiese Draco porgendo un stecca ad Alex.
-Ok, che ci giochiamo?- chiese Alexander afferrando la stecca, sapeva
benissimo che quella era un offerta di pace da parte del fratello.
-Chi perde paga l'entrata nei club il prossimo weekend che andiamo a
Londra- disse Draco sfidando il fratello.
-Non posso più andare a Londra, sono in punizione- disse
Alex annoiato.
-Come se questo ti avesse impedito di uscire da Hogwarts prima d'ora.-
disse Draco alzando gli occhi al cielo.
-Il mio ragazzo è un cattivo ragazzo- disse Astoria
abbracciando Alexander.
-Non ne hai idea- disse Alex baciandola.
-Lo ammetto- disse Pansy poggiando la testa sul petto di Draco mentre
osservavano Astoria e Alex giocare a biliardo.
-Cosa?- chiese Draco baciando i capelli di Pansy.
-Che insieme sono carini, ma continuo a pensare che tu fratello abbia
scelto la Greengrass sbagliata- disse Pansy mordendosi il labbro.
-Pan lo hai detto anche tu, è una sua scelta, non voglio
più imporgli niente, non posso rischiare di perderlo
capisci?- disse Draco serio.
-Lo so, non cercherò più di mettervi uno contro
l'altro, non finirebbe bene per me, adesso lo so- disse Pansy
voltandosi per baciare Draco.
-Grazie per aver sopportato le frecciatine di Pansy per tutta la sera-
disse Alexander afferrando Astoria e attirandola a sè.
-Hai fatto la cosa giusta oggi parlando con Hermione, ti dovevo una
serata con tuo fratello e poi sconfiggere Pansy è stato
divertente- disse Astoria ridendo.
-Grazie per avermi convinto a parlare con Hermione, grazie per non
avermi forzato- disse Alexander facendo riferimento al modo in cui
l'aveva fatto Daphne.
-Non c'è bisogno di ringraziarmi, oggi sono io a dirlo, mi
hai resa orgogliosa di essere la tua ragazza- disse Astoria baciandolo
dolcemente.
-Grazi...AH!- disse Alex trattenendo a stento un urlo di dolore, il
signore oscuro lo stava chiamando a sè.
-Ancora?- chiese Astoria capendo subito cosa stava succedendo.
-Mi dispiace- disse Alex baciando la fronte di Astoria per poi
allontanarsi in fretta, lo aspettava un altra notte al servizio del
Lord Oscuro, e solo Merlino sapeva quali piani aveva per lui.
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Capitolo 15 *** Addio Hogwarts ***
-Questo
deve finire, non puoi continuare così- disse Astoria curando
Alex dopo l'ennesimo incontro con Voldemort, quella notte il signore
oscuro si era divertito ad insegnarli come resistere alle torture, in
modo pratico naturalmente, ci aveva rimesso anche sua zia Bellatrix che
si era rifiutata di far provare a suo nipote il suo famoso crucio.
-Puoi solo curarmi?- disse Alex chiudendo gli occhi, aveva un
grandissimo mal di testa e si sentiva tutte le ossa rotte.
-Lo farò e poi andrò da Draco a raccontargli
tutto, non puoi andare avanti così- disse Astoria arrabbiata.
-Se dirai una sola parola di questo a Draco tra noi finisce adesso-
disse serio Alex, suo fratello era impulsivo, non poteva sapere nulla
di tutto ciò.
-Bene, almeno tu sarai al sicuro, che è la cosa
più importante- disse Astoria alzandosi dal letto.
-Non puoi andare da Draco- disse Alex afferrando il polso di Astoria.
-Lui puoi aiutarti- disse semplicemente Astoria.
-No! Lui si metterà nei guai con Voldemort e non
è quello che voglio, non posso perderlo, sono niente senza
il mio gemello, ti prego As, ti prego- disse Alex supplicandola con lo
sguardo.
-Non voglio perderti, ogni volta ti fa più male, senza un
motivo! Tuo fratello ha il diritto di saperlo, potrebbe condividere il
tuo dolore, sarebbe più facile- disse Astoria cercando di
convincere Alex.
-Secondo te io voglio che mio fratello senta quanto sto male? Per
Salazar As è l'ultima cosa che voglio!- disse Alexander
scuotendo la testa.
-Quando pensavi di dirmelo?- chiese Draco entrando nella stanza, aveva
sentito tutta la conversazione.
-Non ti riguardava e non ti riguarda neanche adesso Draco, stanne
fuori- disse Alexander arrabbiato.
-Si tratta di te, il mio gemello, come posso starne fuori quando ti
vedi con Voldemort?- disse Draco furioso.
-Perchè è quello che voglio, il meglio per tutti-
disse tranquillamente Alex.
-Non per me Alex, mi hai tagliato fuori dai tuoi problemi ancora una
volta! Non ti fidi di me? è per il nostro passato?- chiese
Draco confuso e ferito.
-Ti voglio al sicuro fratellino- disse Alexander avvicinandosi al
fratello.
-è la stessa identica cosa che voglio io, ti voglio al
sicuro Alex- disse Draco arrabbiato per poi andarsene.
-Vai a parlare con Draco, chiarite questa stupida discussione- disse
Astoria avvicinandosi ad Alex.
-Smettila, non sei la mia psicologa As- disse Alexander arrabbiato.
-Sono la tua ragazza! E m'importa di te- disse Astoria offesa.
-Smettila di darmi ordini e di consigliarmi, non ho bisogno che tu ti
preoccupi per me, non ho bisogno che tutti voi mi stiate
così addosso- disse Alexander frustrato.
-è così che funzionano le cose con te non
è vero? Quando qualcuno si avvicina troppo tu lo respingi,
perchè non vuoi farti amare dalle persone?- disse Astoria
arrabbiata.
-è finita Astoria- disse Alex andandose dalla stanza
sbattendo la porta.
-Problemi con Alex?- chiese Pansy avvicinandosi a Draco, che era seduto
sconsolato nei divanetti della sala comune.
-Non so che fare- disse Draco incerto.
-Lascialo respirare, sei sempre con lui o nella sua mente, lo soffochi
così Draco, so che hai paura di vederlo scomparire da un
momento all'altro ma non accadrà, lui ci sarà
sempre per te, devi solo lasciarlo respirare, ogni tanto diventi un
pò appiccicoso con le persone amore- disse Pansy accennando
un sorriso.
-è che non voglio perderlo di nuovo, e so di essere un
pò asfissiante con le persone, credo che perdere da piccolo
il proprio gemello faccia questo effetto alla gente- disse Draco sulla
difensiva.
-Lo so, non era un accusa la mia ma un dato di fatto. Alex è
tornato per sempre, non ti lascerà di nuovo, non
è un cane che devi tenere al guinzaglio, per tutta la sua
vita è stato solo e ha preso le sue decisioni, lascia che
continui a prenderle da solo, magari ti chiederà aiuto
quando e se ne avrà bisogno- disse Pansy baciando Draco.
-Che cosa farei senza di te?- disse Draco sorridendo.
-Saresti perso, per fortuna sono una brava cucciola- disse Pansy
ridendo.
Alex d'impulso si era intrufolato nell'ufficio di suo zio Severus,
aveva usato la metropolvere e adesso si trovava a casa Malfoy,
più precisamente nell'ufficio di suo padre.
-Papà possiamo parlare?- chiese Alexander dopo essere uscito
dal camino ed essersi ripulito.
-Certo, ma Alex che ci fai qui? Non dovresti essere a scuola?- chiese
Lucius confuso quando vide il figlio nel suo ufficio.
-Proprio di questo voglio parlarti..sei sempre amico con il nuovo
preside di Durmstrang vero?- disse Alexander con nonchalance.
-Si ma perchè?- chiese Lucius, anche se temeva di sapere il
perchè.
-Voglio finire l'anno da loro, saranno pochi mesi e mi saranno utili
per capire cosa voglio fare, mi daranno una formazione oscura
perciò Voldemort dirà che posso andare, ti prego
papà! Qui mi sento soffocare- disse Alexander supplicandolo.
-Ne parlerò con tua madre- disse Lucius annuendo.
-Grazie, io vado a fare le valige- disse Alex rientrando nel camino.
-Non ti ho ancora detto sii- disse Lucius scuotendo la testa divertito.
-Lo farai- urlò Alex mentre veniva trasportato via dalle
fiamme verdi.
Lucius scrisse subito un gufo a Draco, voleva capire cosa stava
succendo prima di prendere decisioni affrettate.
-Papà mi ha detto che vuoi andare a Durmstrang, quando
partiamo?- chiese Draco la mattina dopo quando vide Alexander nella
sala grande.
-Parto domani- disse tranquillamente Alexander, senza alzare lo sguardo
dal piatto, non poteva affrontare adesso il fratello.
-Io vengo con te- disse Draco deciso.
-No, altrimenti non avrebbe senso partire Draco- disse Alexander
frustrato.
-Te ne vai per colpa mia?- disse Draco ferito facendo un passo
indietro, come se quelle parole lo avessero colpito.
-Me ne vado perchè finalmente ne ho la
possibilità! Quando ero Harry Potter non potevo decidere
nulla, gli altri decidevano per me e adesso mi sembra che stia
accadendo la stessa cosa, ho solo bisogno di sentire che la mia vita
è veramente mia, non posso farlo qui con te mamma
papà e le ragazze, è diventato impossibile- disse
Alexander alzando la voce.
-Fai quel che vuoi, ho passato la mia vita solo, posso continuare nello
stesso modo- disse Draco arrabbiato andandosene nei sotterranei.
Per fortuna grazie al chiasso dei gufi in arrivo nessuno aveva
veramente sentito la lite tra i due gemelli.
Con le ossa ancora doloranti Alex si alzò dalla sedia e
tornò nei sotterranei per fare le valige, sapeva di avere
ancora un ultima persona d'affrontare.
-Te ne vai, senza dirmi niente, devo venirlo a sapere da mia sorella-
disse Astoria arrabbiata entrando in camera di Alex mentre il biondino
metteva in valigia le sue ultime cose.
-Pensavo fosse meglio così- disse Alexander senza voltarsi.
-Perchè? Mi hai trascinato qui con te e adesso quando
divento troppo impegnativa te ne vai? Non potrai scappare per sempre
dalle persone che ti vogliono bene Alex!- urlò Astoria
arrabbiata.
-Hai finito?- disse Alexander continuando ad ignorarla.
-Si, è finita- disse Astoria andandosene piangendo e
Alexander si sdraiò a letto con gli occhi lucidi passando le
sue ultime ore ad Hogwarts fissando il soffitto con mille pensieri in
testa.
La mattina arrivò presto e fu per Alex l'ora di partire,
passò davanti alla camera di suo fratello, era chiusa, non
aveva intenzione di salutarlo allora, decise di mantenere il suo
orgoglio e scese le scale senza bussare alla porta di Draco.
-Non lo vai a salutare?- disse Pansy accarezzando i capelli di Draco,
erano a letto ed avevano sentito chiaramente Alex fermarsi davanti alla
sua porta.
-Sta scappando da me, dovrei andarlo a salutare sventolando un
fazzoletto bianco e piangendo? Può fare quel che vuole,
è la sua vita che sta rovinando- disse Draco sarcastico
sottraendosi al tocco di Pansy.
-Lo rivedrai tra mesi, io credo che dovresti andare- disse Pansy
sincera.
-Andrà Hermione a salutarlo, la sua unica amica, non ha
bisogno di me- disse Draco arrabbiato per poi voltarsi verso il muro,
deciso a continuare il suo sonno.
Alex si trovava ai confini di Hogwarts con suo padre e sua madre, di
Draco non c'era traccia ma forse era meglio così, quando si
voltò vide però un altra faccia familiare che era
andata a salutarlo, Hermione.
-Ehi- disse Hermione imbarazzata avvicinandosi ad Alexander che era
insieme ai suoi genitori.
-Mamma, lei è Hermione, papà credo che tu l'abbia
già incontrata- disse Alexander avvicinandosi alla riccia.
-Si, ehm..mi dispiace per come mi sono comportato, immagino di non aver
fatto una buona prima impressione- disse Lucius tendendo la mano ad
Hermione.
-Non importa signor Malfoy- disse Hermione imbarazzata.
-Grazie per essere sempre stata vicina ad Alex- disse Narcissa
sorridendogli sincera.
-è il mio migliore amico- disse Hermione sorridendo.
-Mi mancherai Mione- disse Alexander abbracciandola.
-Anche tu- disse Hermione con gli occhi lucidi.
-Tornerò presto- disse Alexander rassicurandola.
-Draco non è qui?- chiese confusa Hermione.
-Noi Malfoy siamo piuttosto testardi, tutti quanti- disse Lucius
osservando Alexander.
-Andiamo papà- disse Alex mettendogli una mano sulla spalla
e i due Malfoy si smaterializzarono.
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Capitolo 16 *** Katherine Heims ***
Quando
Alexander dopo aver salutato suo padre avanzò dentro i
confini di Durmstrang un uomo lo invitò ad avvicinarsi.
-Alexander Malfoy suppongo- disse un uomo dall'aspetto arcigno, il
volto sfregiato da una cicatrice e gli occhi gelidi.
-In persona- disse Alexander concentrandosi su Durmstrang che si
trovava imponente di fronte a lui, sembrava essere ancor più
grande di Hogwarts e decisamente meno accogliente.
-è un onore avere uno dei principi oscuri qui, spero che la
scuola la soddisfi e che dica al signore oscuro che siamo i suoi
più fedeli servitori- disse l'uomo ossequioso.
-Si congela qui fuori, voglio entrare dentro- disse Alexander
freddamente.
-Tutto quel che vuole- disse l'uomo guidando Alexander all'interno di
Durmstrang.
-Come funzionano le cose qui?- chiese Alexander guardandosi intorno,
gli studenti camminavano silenziosamente nei corridoi, indossavano
tutti lunghi mantelli neri, anche la divisa era nera e non vi erano
stemmi di case come ad Hogwarts.
-Come avrà capito non ci sono gruppi qui, tutti gli studenti
per noi sono uguali, non ci sono stupidi giochini come la coppa delle
case, non crediamo di dover ricompensare i nostri studenti con dei
punti come se fossero dei cani, puntiamo tutto sull'ambizione, ogni
studente lotta per se stesso qui dentro, i più ambiziosi si
diplomano con la lode, gli altri si diplomano comunque ma non
riceveranno aiuti da noi dopo gli anni passati qui- disse semplicemente
il preside accompagnando Alexander ai dormitori.
-Questa è la sua stanza mio principe, ci dispiace ma non
abbiamo potuto riservagli una singola- disse il preside fermandosi
davanti ad una porta in mogano con il numero 3 dorato.
-Non voglio un trattamento speciale, adesso vorrei riposarmi- disse
Alexander annoiato.
-Certo, è stato un piacere- disse il preside stringendo la
mano ad Alexander per poi andarsene.
-Mi manchi fratellino- pensò Alexander nella mente di Draco
ma non ottenne nessuna risposta.
Dopo aver aperto la porta Alexander rimase sorpreso da quando era
grande la sua camera, sembrava più un mini appartamento
completo di cucina, salotto, bagno e camera, l'arredamento era molto
curato, il nero era il colore principale insieme al rosso sangue.
Appena arrivato in camera Alex si guardò intorno per un
attimo, c'erano due letti matrimoniali, uno aveva un copriletto nero e
non vi era nulla sul comodino lì vicino, l'altro aveva un
copriletto viola e vi erano dei libri sul comodino accanto.
Alex stava iniziando a sbottonarsi la camicia quando una ragazza dagli
occhi azzurri e i capelli castani entrò nella camera
lanciando la borsa sul letto viola.
-Ti sei persa?- disse Alexander sollevando le sopracciglia perplesso
quando vide la ragazza togliersi le scarpe.
-è la mia stanza.- disse la ragazza guardando per un attimo
Alexander per poi mettere nell'armadio le sue scarpe con il tacco
preferite.
-No, è la mia stanza.- disse Alexander abbottonandosi la
camicia imbarazzato.
-Vivo qui, ci sono le mie cose.- disse tranquillamente la mora
guardandosi intorno.
-Ma mi hanno detto che la numero 3 è la mia stanza, e tu sei
una ragazza.- disse Alexander incrociando le braccia.
-Perspicace Malfoy.- disse la ragazza sarcastica.
-Quindi c'è stato un errore?- chiese Alexander annoiato dal
comportamento della moretta.
-Non ci sono dormitori per i ragazzi e le ragazze, si vive tutti
insieme qui.- disse la ragazza sbuffando, non aveva tempo da perdere
con questo damerino.
-Oh.- disse Alexander sorpreso.
-Se mi becchi sotto la doccia sei morto.- disse la ragazza slacciandosi
il vestito nero.
-Me lo ricorderò.- disse Alexander fissando il pavimento.
-Io sono Katherine, Katherine Heims- disse la ragazza prima di
chiudersi in bagno.
-Alexander, Alexander Malfoy- disse Alexander sdraiandosi sul letto,
sarebbe stati mesi lunghissimi.
-Sei mezza nuda.- disse Alexander scioccato quando vide Katherine
uscire dal bagno con solo l'asciugamano addosso.
-Davvero? Non me ne ero accorta.- disse Katherine sarcastica
asciugandosi i capelli con un incantesimo.
-Non ti crea problemi? Un'ora fa hai minacciato di uccidermi se ti
beccavo sotto la doccia- chiese Alexander confuso.
-Viviamo insieme, è praticamente sicuro che finiremo a letto
insieme, quindi no non mi da noia, ci ho pensato sotto la doccia, e ho
capito che non vale la pena cercare di proteggere la nostra privacy
visto che praticamente non ne avremo.- disse Katherine scrollando le
spalle e lasciando cadere l'asciugamano, iniziando subito a vestirsi.
-Come fai ad essere così sicura che finiremo a letto
insieme?- disse Alex fissando il soffitto, era così
imbarazzato.
-Viviamo insieme, qui ci si annoia facilmente, e poi ho un debole per i
biondi.- disse Katherine divertita incominciando a ridere.
-Quando si cena qui?- chiese Alex cercando di fare conversazione.
-Quando vai in cucina e ti fai qualcosa da mangiare, non c'è
una mensa qui, una volta a settimana possiamo andare a fare la spesa
nella città più vicina, ci insegnano ad essere
indipendenti, veniamo trattati come adulti qui, se è troppo
difficile per te Malfoy puoi sempre tornare a casa da mamma e
papà- disse Katherine pungente, non gli avrebbe dato tregua.
-So cucinare giusto perchè tu lo sappia- disse Alexander
alzando gli occhi al cielo, parlare con Katherine era una lotta
continua.
-Allora vai e cucina masterchef- disse Katherine facendogli la
linguaccia.
-Perchè c'è solo gelato in frigo?- disse
Alexander ridendo, nel frigo vi era solo una vaschetta di gelato, ed
era pure avviata.
-Tu sai cucinare..io no- disse Katherine ridendo.
-Buona cena- disse Alexander afferrando il gelato alla fragola.
-Devi proprio mangiarti il mio preferito?- disse Katherine
togliendoglielo di mano.
-è anche il mio preferito!- disse Alexander riprendendoselo.
-Ma l'ho comprato io- disse Katherine annoiata.
-Ingrasseresti troppo mangiandolo- disse Alexander aprendo il gelato
prima di vederlo scomparire.
-Mai fare riferimento al peso di una ragazza se non vuoi finire nei
guai, poi come hai visto io ho un fisico invidiabile- disse Katherine
incominciando a mangiare il gelato che aveva conquistato.
-Non ho visto nulla- disse Alex arrossendo.
-So che hai sbirciato- disse Katherine ridendo mentre si gustava un
altro cucchiaino di gelato, per poi avvicinare la coppa anche ad Alex.
-Non hai l'accento bulgaro, il tuo inglese è perfetto, come
mai?- chiese Alexander mentre si dividevano il gelato.
-Nata e cresciuta in Inghilterra, mio padre è stato un
fedele servitore di Voldemort, quando il signore oscuro è
sparito tutti sapevano cosa aveva fatto mio padre, un pò
come è successo ai tuoi genitori, mio padre non voleva farmi
crescere in quel tipo di ambiente, non voleva che le persone mi
odiassero per il mio cognome, per colpe sue e non mie, così
mi ha mandato a studiare qui, Merlino ho odiato questo posto i primi
mesi, avevo undici anni e mi ritrovavo in un posto sconosciuto e senza
i miei amici d'infanzia, poi però ho capito che questo era
il posto più adatto a me- disse Katherine pensierosa.
-Mai pensato di andare ad Hogwarts?- chiese Alexander finendo il gelato.
-Mio padre odia Silente e io amo questo posto, mi sento rispettata ed
adulta qui- disse semplicemente Katherine.
-Come funziona con le lezioni?- chiese interessato Alexander.
-Vengono offerti molti corsi, per ottenere la lode ne devi superare
almeno 6 ogni anno, ma puoi anche non frequentare nessun corso oppure
frequentarli tutti, dipende da te, dalla tua ambizione, da chi vuoi
diventare quando uscirai di qui, devi scegliere sin da subito se vuoi
essere un perdente o un vincente- disse Katherine seria, per lei lo
studio era essenziale.
-Hai una ragazza che ti aspetta a casa?- chiese Katherine interrompendo
il silenzio che si era venuto a creare.
-Ho un gemello e due ex molto arrabbiate che mi aspettano a casa- disse
Alexander accennando un sorriso, Draco gli mancava molto.
-Draco giusto? Da piccoli giocavamo insieme- disse Katherine
sorridendo, si ricordava bene di quel piccolo bimbo biondo che spesso
piangeva senza motivo.
-Si, Drake- disse Alexander annuendo nostalgico, già gli
mancava il fratello.
-Deve essere difficile per due gemelli magici vivere lontani- disse
Katherine pensierosa.
-Era necessario per crescere, lui sa essere un
pò..oppressivo- disse Alexander cercando di trovare la
parola giusta per descrivere Draco.
-Dicono che in una coppia di gemelli magici ci sia sempre uno
dipendente dall'altro..- disse sovrappensiero Katherine.
-Non lo sapevo- disse sorpreso Alexander, mentre lavava la coppa del
gelato, Katherine era già andata in camera.
-è l'ora di andare a letto per me- disse Katherine guardando
il suo orologio.
-Quante lezioni hai domani?- chiese Alex interessato.
-8- rispose tranquillamente Katherine mentre si metteva il suo pigiama
viola con le mucche.
-Carino- disse Alexander ridendo.
-Mi piace il viola, mi piacciono le mucche, problemi?- disse Katherine
alzando gli occhi al cielo annoiata.
-Sei sempre così acida?- disse Alexander esasperato,
l'aspettavano mesi di battibecchi.
-Sempre- disse Katherine infilandosi nel letto e chiudendo gli occhi.
-Buono a sapersi- disse Alexander spogliandosi e rimanendo in boxer,
non aveva portato un pigiama, convinto che venisse fornito dall scuola
come ad Hogwarts.
-Carini- disse Katherine osservando i boxer con i serpenti di Alexander.
-Orgoglio serpeverde, problemi?- disse Alexander imitando Katherine per
poi entrare a letto e mettersi a dormire.
Katherine ormai era sveglia da ora, Alex che urlava e si agitava nel
sonno gl'impediva di riposare.
-Noo, noo per favore, noo- sussurrò Alexander nel sonno
rigirandosi nel letto.
-Alex, zitto- disse esasperata Katherine infilando la testa sotto il
cuscino, lei si svegliava sempre al minimo rumore e Alexander sembrava
in preda ad una crisi isterica.
-Ti prego, non lui ti prego- urlò Alexander nel sonno e
Katherine decise di alzarsi per andare a vedere cosa stava accadendo ad
Alex.
-Alexander è solo un incubo, svegliati- disse con voce calma
Katherine passando una mano tra i capelli di Alex.
-Draco- sussurrò aprendo gli occhi Alexander e piangendo, le
immagini che Voldemort gl'inviava sembravano così reali.
-Solo un incubo niente di più- disse Katherine
tranquillizzandolo.
-Scusa..era tanto che non mi capitava..credo sia la distanza da Draco-
disse Alexander imbarazzato.
-Lasciami dormire adesso- disse Katherine infilandosi nel letto di
Alexander.
-Qui?- chiese sorpreso Alexander quando sentì la schiena di
Kath appoggiarsi contro il suo petto.
-è scientificamente provato che dormire insieme a qualcuno
aiuta a diminuire drasticamente gl'incubi- disse Katherine mettendosi a
dormire.
-Si tu adesso dormi...ma io?- disse Alexander esasperato, la vicinanza
di Kath aveva scatenato certe reazioni...
-Dormii- disse Katherine assonnata avvicinandosi ancor di
più ad Alex e strusciandosi involontariamente.
-Sarà una lunga notte- disse Alex voltandosi e fissando il
soffitto, quando all'improvviso sentì la testa di Katherine
poggiarsi sulla sua spalla, il profumo del suo shampoo alla fragola gli
entrò subito in mente, la mani di Katherine che gli
accarezzavano gli addominali stranamente lo rilassarono e anche lui
cadde in un sonno senza sogni.
-Scusa, non ti volevo svegliare stanotte- disse Alexander mentre si
vestivano la mattina dopo.
-Ti capitano spesso? Gl'incubi intendo- chiese Katherine pensierosa.
-Ogni tanto- disse Alexander scrollando le spalle.
-Ci sono pozioni che posso impedirli lo sai vero?- chiese
tranquillamente Katherine.
-Non credo che potrebbero aiutare me, i miei incubi sono regalini di
Voldemort- disse Alexander sarcastico.
-Perchè lo fa? Sei una pedina importante per lui- disse
Katherine confusa.
-Per rendermi partecipe e tenermi in riga credo, ma averti vicina mi ha
aiutato- disse Alexander sincero.
-Tutto pur di dormire in pace- disse Katherine ridendo.
-Ti ho fatto la colazione, pancake e gelato- disse Alexander sorridendo.
-Alexander Malfoy, sei un uomo di cui mi potrei innamorare- disse
Katherine correndo in cucina.
-Dicono tutte così- disse Alexander ridendo e scuotendo la
testa.
-Questo è il tuo orario?- chiese Alexander leggendo un
foglio mentre Katherine mangiava.
-Si, per adesso puoi dare un'occhiata al mio e vedere se c'è
qualcosa che t'interessa- disse Katherine annuendo, mentre si gustava i
deliziosi pancakes fatti dal biondino, chissà dove aveva
trovato le uova.
-Arti oscure, difesa contro le arti bianche, difesa contro le arti
oscure, incantesimi, incantesimi antichi, duello, duello magico,
pozioni, trasfigurazione, babbanologia, storia moderna, aritmanzia ed
alchimia..li segui tutti?- disse sorpreso Alex,erano un sacco di corsi,
neanche Hermione avrebbe potuto seguirli.
-Mmm si! Ho escluso erbologia e cure dalle creature magiche, corsi
inutili- disse Katherine bevendo il suo succo d'arancia.
-Ti sei trovata un compagno di studi, voglio seguirli tutti anche io,
tranne babbanologia, perchè l'hai scelto?- chiese confuso
Alex.
-Perchè credo sia stupido odiare qualcosa che non si
conosce, voglio scoprire il loro mondo e capire se c'è
veramente qualcosa che vale la pena odiare o se dobbiamo odiarli solo
perchè ce lo impongono delle stupide regole purosangue-
rispose seria Katherine.
Un ora dopo erano in divisa e si stavano dirigendo alla prima lezione
della giornata.
-Qual'è la prima lezione di oggi?- chiese Alexander
guardandosi intorno, gli studenti si muovevano a coppie e sembravano
non prestare attenzione agli altri.
-Duello- disse sorridendo Katherine, era una delle sue materie
preferite.
-In cosa consiste? Ad Hogwarts avevamo un club per duellanti, ci hanno
insegnato tutte cose noiosissime- disse Alexander ripensando al secondo
anno e al suo scontro con Draco.
-Non duello magico, duello fisico, ci concentriamo sui vari stili di
combattimento, adesso stiamo imparando a boxare, ti prenderò
a calci- disse Katherine ghignando furba.
-Con queste manine tenere? Non credo proprio- disse Alexander baciando
una mano di Katherine e ridendo.
-Lo vedremo- disse Katherine facendogli la linguaccia.
-Perchè vanno tutti in giro a coppie? Non è
strano?- chiese Alexander mentre si cambiava in palestra.
-Gli studenti non socializzano veramente tra loro, l'unica persona
sulla quale possono contare è il proprio coinquilino- disse
semplicemente Katherine.
-Tu ne hai mai avuto uno? Di coinquilino intendo- disse Alexander
sorridendo.
-No, sono una ragazza indipendente, non ho mai sentito il bisogno di
avere qualcuno a cui appoggiarmi- disse Katherine sincera.
-Io adesso sono qui- disse serio Alexander.
-Lo so, e non mi dispiace avere al mio fianco uno dei principi oscuri-
disse Katherine sorridendo.
-E questo che sono io per te? Il principe oscuro da usare come trofeo?-
disse ferito Alexander.
-No, sei più un cagnolino che porto a spasso- disse Kath
ridendo.
-Già meglio- disse Alexander sorridendo, troppe volte era
già stato il fidanzato o l'amico trofeo.
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Capitolo 17 *** La principessa oscura ***
-Mi hai
distrutto stamani in palestra con le tue manine spigolose- disse
Alexander massaggiandosi le labbra, Kath gli aveva dato un pugno in
faccia.
-Così impari a sottovalutarmi! Ti ho atterrato cinque volte-
disse Katherine facendogli la linguaccia.
-Quattro volte! Non sei brava in matematica mia cara!- disse Alexander
facendogli la linguaccia per poi fare una smorfia di dolore.
-Male?- chiese Katherine osservando il labbro gonfio di Alexander.
-Devo stare più attento ai tuoi pugni, potevi rovinare il
mio bel faccino- disse Alexander passando la lingua sul labbro
inferiore che perdeva sangue.
-Ci vuoi mettere qualcosa di freddo?- chiese Katherine alzandosi prima
che Alex l'afferrasse.
-Voglio un bacio- disse Alexander afferrandola e baciandola.
-Ahi- disse Alexander quando si separarono.
-Mi sa che non ti ha aiutato- disse Katherine ridendo.
-Fidati..ha aiutato molto- disse Alexander ghignando furbo.
-Ho fame- disse Katherine cercando d'interrompere il silenzio
imbarazzante che si era venuto a creare.
-Vado a cucinare qualcosa- disse Alex alzandosi dal letto e andando in
cucina, felice di poter sfuggire a quella situazione.
-Grazie, era tutto buonissimo, potrei decidere di tenerti principe
oscuro- disse Katherine quando ebbero finito di cenare, Alex gli aveva
cucinato una bistecca buonissima.
-Dormi con me stanotte?- chiese Alexander mentre sparecchiavano la
tavola.
-Dormire? Sei così noioso principe oscuro- disse Kath
sbadigliando.
-Sono un gentiluomo, mi ha veramente aiutato averti vicino ieri notte-
disse serio Alexander.
-Dormirò con te finchè non ti troveremo un
orsacchiotto che ti piace- disse Katherine prendendolo in giro.
-Credo di averlo giù trovato- disse Alex prendendola per
mano e guidandola verso la camera.
-Devo studiare, vengo tra poco a letto- disse Katherine dando un bacio
sulla guancia ad Alex.
-Ok, ti aspetto a letto- disse Alex dirigendosi verso il letto mentre
Katherine si sedette alla scrivania.
-Draco, ci sei?- ripetè per la centesima volta Alexander
nella sua mente.
-Si, eccomi qui- disse Draco nella mente di Alexander.
-Mi sei mancato- pensò Alexander, mentre di fronte a lui
Katherine prendeva il suo libro di arti Oscure.
-Sembri felice- pensò Draco, sentiva che il fratello era
diverso, gli trasmetteva un senso di pace.
-Credo di esserlo- pensò Alexander sorridendo.
-Hai trovato quello che stavi cercando? Quello che volevi?- chiese
Draco.
-Credo proprio di si- disse Alexander sorridendo mentre guardava
Katherine studiare.
-Oggi ad arti oscure sembrava che tu sapessi quello che stavi facendo,
ma so con certezza che ad Hogwarts non insegnano 'Arti Oscure',
perciò come è possibile?- chiese Katherine
chiudendo il suo quaderno degli appunti.
-Voldemort mi ha dato lezione private- disse Alexander dopo aver chiuso
la mente, non voleva far sapere a Draco dell'esistenza di Kath, non
voleva giustificarsi.
-Ew- disse Katherine per poi scoppiare a ridere.
-Che c'è?- chiese Alexander annoiato.
-Lezioni private?- disse Katherine maliziosa per poi ricominciare a
ridere.
-Hai una mente malata- disse Alex per poi incominciare a ridere anche
lui.
-Andiamo a dormire?- chiese Alexander alzandosi per raggiungere Kath
alla scrivania.
-Non voglio dormire, voglio te- disse Kath avvicinandosi ad Alex.
-Anche io ti voglio, ma non possiamo- disse Alex baciandola.
-Se io ti voglio e tu mi vuoi perchè non possiamo?- chiese
Katherine annoiata.
-Perchè ci siamo conosciuti ieri, sarebbe sbagliato- disse
Alex imbarazzato.
-Non c'è un momento giusto e un momento sbagliato, non
c'è nessuno qui a dirci cosa è giusto o cosa non
lo è, ci siamo io e te, la scelta è solo tua
Alex- disse sorridendo Katherine e sfidando Alex con lo sguardo.
-Per Salazar quanto ti voglio- disse Alexander attirando a
sè con forza Kath e baciandola.
-Prendimi allora- disse Katherine mordendogli il labbro sanguinante
mentre lui la sollevava per la vita.
-Alex..- sussurrò Kath incerta guardando il biondo negli
occhi, erano così magnetici.
-Si..?- disse Alex con voce roca per poi baciargli il collo.
-Niente- sospirò Katherine lasciandosi andare, lasciando che
lui la guidasse in quella che sarebbe stata la sua prima volta.
-Tutto ok?- chiese Alex baciando la fronte di Katherine quando si
svegliarono la mattina dopo.
-Mai stata meglio- disse Katherine sorridendo, tirando su il lenzuolo
in modo da rimanere completamente coperta.
-Potevi dirmelo..- disse Alex imbarazzato e un pò arrabbiato.
-Che non l'avevo mai fatto prima?- disse tranquillamente Katherine.
-Si, avrei aspettato..sarebbe stato diverso- disse Alexander voltandosi
verso la mora.
-Non volevo una prima volta corredata di candele, fiori e ti amo. La
volevo esattamente così.- disse Katherine sorridendo.
-Avrei comunque voluto fare le cose in modo differente- disse Alex
alzandosi dal letto e dirigendosi verso la doccia.
-Quindi..- disse Alex imbarazzato quando entrambi furono vestiti.
-Chiariamo un paio di cose ti va? Non mi aspetto niente da te, so di
non essere la tua ragazza, so che non t'inginocchierai di fronte a me
con l'anello di famiglia in mano, tutto ciò che voglio da te
è questo- disse Katherine baciando Alexander.
-Voglio averti vicino, voglio condividere le giornate con te, voglio
litigare con te e poi far pace tra le lenzuola, è tutto
ciò che voglio- disse Katherine sorridendo.
-Sei perfetta- sussurrò Alex sistemando una ciocca di
capelli di Katherine per poi baciarla.
-Come facevi a saperlo?- chiese Alexander sorridendo mentre andavano a
lezione.
-Cosa?- chiese Katherine prendendo la mano di Alex.
-Che se mi chiedevi d'impegnarmi sarei scappato- disse Alexander
ridendo.
-Non è il motivo per cui sei venuto qui? E poi io sono come
te- disse Katherine scrollando le spalle.
-Paura d'impegnarti seriamente?- chiese Alexander sorridendo.
-Non paura, mi piace fare le cose lentamente, credo di non dover
forzare la mano, se quello che c'è tra noi deve diventare
qualcosa in più di quello che è adesso lo
farà, sennò si vede che non era destino, non vedo
motivo di forzare la mano o metterci pressioni a vicenda. Poi sono la
tua coinquilina e qui vale più che essere la tua ragazza,
sono la persona più importante della tua vita in questo
momento- disse Katherine sorridendo furba.
-Si lo sei- disse annuendo Alexander per poi baciare con passione Kath.
Le settimane passarono tranquille, Katherine e Alex ormai avevano la
loro routine, andavano a lezione, studiavano, cenavano insieme e poi
andavano a dormire insieme, routine che venne interrotta quando
Alexander trovò Katherine in cucina con una lettera in mano.
-Kath che succede?- chiese Alex preoccupato abbracciando Katherine.
-Voldemort..mi ha convocato!- disse Katherine tremando.
-Ha convocato tutti quelli del nostro anno credo, ieri sera dopo
settimane mio fratello mi ha contattato mentalmente per dirmi del
meeting, speravo che Voldemort si fosse dimenticato di te- disse Alex
baciando il capelli di Katherine, gli sembrava così fragile
in quel momento.
-So che non abbiamo parlato di quel che c'è tra noi, ma
credo che presentarti come principessa oscura stasera potrebbe
facilitarti le cose- disse serio Alexander, sicuramente quel meeting
era stato convocato per marchiare le nuove generazione, non poteva
immaginare Kath marchiata da Voldemort.
-Principessa oscura?- chiese scioccata Katherine aggrappandosi ad
Alexander.
-Mmm si- disse Alex accarezzando il volto pallido di Katherine.
-Che fine hanno fatto i passi da formica? Dovevamo andarci piano- disse
incerta Katherine, sembrava nel bel mezzo di un attacco di panico.
-è più un titolo formale che altro, stai
tranquilla, niente anello di famiglia- mormorò Alexander
baciando la fronte di Kath, che sembrò calmarsi almeno un
pò.
-Magari potresti restare qui, vado io, parlo con Voldemort e gli chiedo
di non convocarti più.- disse Alexander pensieroso.
-Non voglio che chiedi favori a Voldemort per me.- disse seria
Katherine.
-Sono disposto a farlo.- disse Alex scrollando le spalle.
-Lo so, ma non voglio che tu lo faccia.- disse Katherine chiudendo la
questione.
-Saremo a casa appena Voldemort manderà tutti via promesso-
disse Alex abbracciando Katherine.
-Casa?- chiese Katherine accennando un sorriso.
-Qui, il nostro appartamento intendo- disse Alex imbarazzato.
-Dovrai conoscere i miei, dovrò conoscere i tuoi e le tue
ex..e sicuramente Draco ti chiederà di restare- disse
Katherine allontanandosi da Alex, realizzando all'improvviso quali
implicazioni avrebbe avuto quel meeting.
-Può chiedermelo, ma io non resterò, il mio posto
adesso è qui- disse sicuro Alex dandogli un bacio a fior di
labbra, per poi smaterializzarsi con lei, avrebbero affrontato la
serata come una coppia.
Ad Hogwarts si stava svolgendo una scena molto simile, solo con l'altro
gemello Malfoy.
-Pronto per rivedere tuo fratello?- chiese Pansy mentre si preparavano
per andare da Voldemort.
-Si, una parte di me non vede l'ora ma non so neanche cosa aspettarmi,
sono settimane che non sento Alex, mi ha completamente tagliato fuori
dalla sua mente- disse Draco preoccupato.
-Deve solo trovare la sua strada, non lo soffocare stasera, non gli
chiedere di tornare a casa, lo farà solamente quando
sarà pronto- disse Pansy finendo di vestirsi.
-Come fai a conoscere mio fratello così bene?- disse Draco
sorpreso.
-Conosco te, siete talmente legati che è come se conoscessi
anche lei, siete un puzzle, così uguali eppure
così diversi, insieme siete completi- disse Pansy baciando
Draco.
-Ti amo- disse semplicemente Draco per poi smaterializzarsi con Pansy
al meeting di Voldemort.
-Amore- sussurrò Narcissa correndo ad abbracciare Alex
appena lo vide.
-Ciao mamma- disse Alex lasciandosi abbracciare, gli era mancata sua
madre.
-Padre- disse Alex sorridendo al padre che lo strinse in un mezzo
abbraccio imbarazzato.
-Sembri in forma- disse Lucius osservando il figlio.
-Mai stato meglio- disse annuendo Alex.
-Alex- disse Draco senza guardare il fratello.
-Mi sei mancato fratellino- pensò Alexander e Draco lo
abbracciò stritolandolo.
-Devo farlo- pensò Alexander dispiaciuto.
-Lo so, l'ho capito- sussurrò Draco all'orecchio di Alex.
-Vogliamo andare?- disse Alexander ricomponendosi e lanciando uno
sguardo a Katherine che era tra le braccia dei suoi genitori.
-Alex- dissero in coro Daphne e Astoria voltandosi verso di lui.
-Non si odiano più, hanno trovato un nuovo hobby che le
unisce, odiare te- pensò Draco osservando il fratello che
sembra in trappola.
-Ragazze ciao, come va?- chiese Alexander mentre valutava le vie di
fuga.
-Molto meglio adesso- rispose secca Astoria.
-Mi dispiace per come mi sono comportato, è stato
più forte di me, non sono riuscito a fermarmi- disse
dispiaciuto Alex.
-Almeno con me ti sei fermato in tempo- disse Astoria acida.
Alexander cercò con lo sguardo l'aiuto di Katherine che
stava osservando la scena e sta ridendo come una pazza.
-Aiutami- disse Alexander guardando la ragazza che si limitò
a fargli la linguaccia.
-C'è una ragazza che ti guarda ed è sexy- disse
Draco osservando Katherine.
-La disgrazia delle mia vita- disse Alexander ridendo e facendo
l'occhiolino a Katherine che si avvicinò.
-Ti ho visto in difficoltà prima- disse Katherine mordendosi
il labbro per non ridere.
-Grazie mille per l'aiuto tesoro- disse Alexander sarcastico mettendo
un braccio sopra le spalle di Katherine.
-Cosa avrei dovuto fare? Difendere il territorio? Sai che non sono
gelosa caro- disse Katherine sorridendo.
-Lei è?- chiese Draco confuso.
-La mia coinquilina- rispose tranquillamente Alexander.
-Ma andiamo anche a letto insieme- disse Katherine facendo arrossire
Alexander.
-Dai Kath racconta a tutti i fatti nostri- disse Alexander alzando gli
occhi al cielo.
-è il tuo gemello, avrà visto nella tua mente
tutte le volte che noi abbiamo..- disse Katherine sorridendo divertita,
gli piaceva mettere in imbarazzo Alexander.
-No, non l'ho fatto, per fortuna non l'ho fatto- disse Draco ridendo,
Alexander e questa ragazza litigavano come una coppia sposata.
-Vieni, i miei genitori vogliono conoscere il mio coinquilino- disse
Katherine prendendo la mano di Alexander.
-Fammi sapere quando comprare lo smoking per il matrimonio- disse Draco
ridendo mentre il fratello veniva trascinato via.
-Se mai sposerò Alexander Malfoy sappiate che sicuramente
qualcuno avrà lanciato un Imperio su di me- disse Katherine
sorridendo.
-Come se io ti chiedessi mai di sposarmi- disse Alexander disgustato.
-Hai ragione sono troppo per te- disse Katherine facendogli la
linguaccia.
-Signori Heims- disse Alexander imbarazzato salutando i genitori di
Kath.
-Principe oscuro- dissero i due inchinandosi.
-Mamma papà, vi assicuro che non c'è bisogno
d'inchinarsi di fronte a lui, non è questo
granchè- disse Katherine ridendo.
-Katherine Helena Heims!- disse la madre di Katherine.
-Signora Heims, Kath ha perfettamente ragione- disse Alexander mettendo
un braccio intorno alle spalle di Kath, era un gesto istintivo il loro,
il bisogno di contatto era costante.
-Alexander, sei tornato- disse Voldemort quando i gemelli si
avvicinarono ai troni.
-Momentaneamente- disse Alexander sedendosi sul trono alla destra di
Voldemort.
-Hai portato un'amica- disse Voldemort concentrandosi su Katherine che
immobile ricambiò freddamente lo sguardo del signore oscuro.
-L'ha convocata lei mio signore, ed è la principessa oscura-
disse Alexander freddamente.
-Sei pronto a presentarla alla corte?- disse Voldemort nascondendo la
sua sorpresa.
-Alex che cavolo fai?- urlò Draco nella mente di Alexander.
-Si- disse Alexander annuendo in direzione di Katherine che si
avvicinò decisa.
-Pare che abbiamo un grande annuncio da fare stasera- disse Voldemort
con voce magicamente amplificata.
-Sento che qualcuno sta per cruciarmi- mormorò Katherine
mettendosi al fianco di Alexander.
-Non finchè ci sono io, continua a sorridere-
sussurrò Alexander all'orecchio di Katherine.
-Certo perchè tu sei il massimo come scudo umano- disse
sarcastica Katherine.
-Heims, ti avevo convocato qui per marchiarti insieme ai tuoi coetanei
ma Alexander mi ha informato che vuole te come sua principessa, quindi
non ti marchierò, se Alexander è veramente
convinto di quel che sta facendo- disse Voldemort osservando il suo
protetto.
-In questo momento Katherine Heims è l'unica donna della mia
vita- disse Alexander senza dare ulteriori spiegazioni mentre Daphne e
Astoria lo guardavano sconvolte.
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Capitolo 18 *** Unbroken bond...broken bones ***
La
cerimonia d'inconorazione di Katherine era finita, Voldemort inoltre
aveva marchiato tutta la nuova generazione di mangiamorte, Daphne
inclusa, le urla della bionda sembravano ancora risuonare tra le mura
del palazzo.
Adesso tutti gli ospiti si stavano godendo il rinfresco, o almeno
facevano finta di farlo per compiacere il signore oscuro, non vi era
certamente aria di festa.
-è stato assurdo, è stato tutto assurdo- disse
Katherine bevendo il suo terzo bicchiere di champagne, lei ed Alex
erano seduti in uno dei divanetti di pelle della stanza, tutti gli
occhi erano puntati su di loro.
-Non potevo farti marchiare, Voldemort tramite il marchio controlla i
suoi servitori, tu sei uno spirito libero, il marchio ti avrebbe tolto
tutta la tua vitalità, tutto ciò che ti rende la
mia Katherine- disse serio Alexander, sistemando una ciocca di capelli
che era uscita dalla crocchia di Kath, un gesto così
semplice eppure così intimo, che non sfuggì allo
sguardo di Narcissa.
-La tua Katherine? Adesso non esageriamo, non sono un cane, non ho
bisogno di qualcuno che mi faccia da guardiano, posso cavarmela
benissimo da sola- disse Katherine alzando gli occhi al cielo.
-Lo so che può cavartela benissimo da sola, ma te la cavi
meglio con il mio aiuto- disse Alexander dando un bacio a Katherine che
attirò l'attenzione di tutti.
Il bacio fu interrotto dalle sorelle Greengrass che subito accorsero
per attaccare Alex ed insultare Katherine, che ghignava trionfante.
-Come hai potuto Alex! Dopo un mese! Ti è bastato un mese
per dimenticarmi!- disse Astoria piangendo.
-Con una bambolina russa- disse disgustata Daphne guardando Katherine.
-Non è che ci fosse molto da dimenticare e cara ragazza
svedese io non sono russa, sono inglese e per tua informazione
Durmstrang si trova in Bulgaria non in Russia, biondi così
poco intelligenti- disse Katherine sussurrando l'ultima parte
all'orecchio di Alexander che si mise a ridere.
-Io non sto con Kath, ma so che in questo momento è tutto
ciò che voglio, ciò di cui ho bisogno, qualcuno
che non mi soffochi di attenzioni ma che sia una presenza costante
nella mia vita- disse Alexander con voce chiara e sicura.
-Perchè lei?- chiese ferita Astoria.
-Perchè se gli dico "Salta" lei molto probabilmente si mette
seduta- disse Alexander ridendo.
-Cru..- iniziò a mormorare Daphne.
-Credo sia arrivato veramente il momento di andare!- disse Alex con
voce tagliente mettendosi tra Katherine e Daphne mentre le ragazze si
sfidavano con lo sguardo.
-Alex! Posso venire con voi?- chiese Draco avvicinandosi al gemello.
-No- disse Alexander dopo aver scambiato un veloce sguardo con Kath.
-Solo per il weekend, voglio solo due giorni con te, non ti chiedo
tanto- disse Draco supplicandolo con lo sguardo.
-Ok, ma stai sul divano e non sporchi per casa!- disse Katherine con le
mani sui fianchi.
-Lo sa vero che non sono un cane?- chiese Draco scettico ad Alexander.
-Ne dubito- disse ridendo Alexander.
-Se sei come tuo fratello sei proprio un cane- disse Katherine
facendogli la linguaccia per poi smaterializzarsi per prima, seguita
dai due fratelli, che sparirono all'unisono, lasciando le sorella
Greengrass umiliate e rosse in volto mentre tutti i presenti le
fissavano.
-Questo è il divano, per il tuo bene ti consiglio di non
venire in camera stanotte- disse Katherine facendo l'occhiolino a Draco.
-Grazie- disse sarcastico Draco.
-Non siamo abituati ad avere ospiti, comunque sei libero di
saccheggiare il frigo anche se è praticamente vuoto, domani
dobbiamo andare a fare la spesa, noi andiamo a letto adesso- disse
Alexander aiutando il fratello a sistemarsi.
-Non è quello a cui sono abituato ma sono sicuro che
andrà bene, mi fa piacere essere qui, finalmente
avrò uno notte di sonno completa- disse Draco sincero.
-Mi dispiace se la nostra lontananza ti ha creato problemi- disse
Alexander sentendosi in colpa.
-Niente di nuovo, ho passato notti insonni per sedici anni, qualcuna in
più non sarà un problema- disse Draco scrollando
le spalle.
-è bello averti qui per il weekend- disse sincero Alexander
per poi andare in camera dove Katherine lo aspettava.
-Vieni qui- disse Alex osservando Katherine che era seduta sul letto e
si fissava le mani.
-è stato difficile..era la prima volta che vedevo Voldemort-
disse Katherine con voce tremante avvicinandosi ad Alex.
-Non è un volto che si dimentica facilmente- disse Alex
abbracciandola.
-Come fai? Come fai a sopportare tutti gl'incubi in cui lui
è presente? Io sarei impazzita- disse Katherine tremando tra
le braccia di Alexander, lasciandosi finalmente andare.
-Mi aiuta svegliarmi e trovarti al mio fianco, mi aiuta sentirti
sussurrare che va tutto bene- disse sincero Alexander.
-Posso dormire sulla tua spalla?- chiese Katherine a voce bassa,
vergognandosi.
-Puoi dormire come vuoi- disse Alex baciandogli dolcemente i capelli.
La mattina dopo Alex si svegliò e stranamente la sua parte
di letto era vuota, dalla cucina veniva il profumo di dolci appena
sfornati, seguendo la scia del profumo di vaniglia Alex
arrivò in salotto dove trovò Katherine intenta a
preparare la colazione.
-Che fai?- chiese Alexander entrando in cucina mezzo addormentato.
-Colazione al nostro bambino- disse Katherine osservando Draco che
dormiva sul divano.
-è un pò grande e assomiglia decisamente troppo a
me per essere nostro figlio- disse Alexander ridendo mentre spruzzava
Draco con la bottiglietta d'acqua, il poveretto si svegliò
facendo un balzo e imprecò Godric Grifondoro.
-E poi io voglio una femmina, molto meglio- disse Katherine mangiando
il suo pasticcino.
-Come mai sei così gentile con Draco? A me non hai mai
preparato la colazione- disse Alexander rubandogli un pezzo di dolce,
ignorando gl insulti del fratello appena sveglio.
-Sono uscite tutte le buone maniere da purosangue che mia madre mi ha
inculcato sin da piccola- disse Katherine facendogli la linguaccia.
-O vuole semplicemente avvelenarmi- disse Draco sbagliando e
avvicinandosi al tavolo, continuando a lanciare sguardi d'odio al
fratello.
-Probabile, con me ci prova sempre- disse Alexander ridendo.
-Malfidati- disse Katherine imbronciata.
-Sappiamo che non stai cercando di avvelenare Draco, questi li ho
cucinati io ieri, tu li hai soli riscaldati!- disse Alexander
osservando i pasticcini per poi imboccarne uno a Katherine e baciarla.
-Siete inquietanti, una coppietta sposata- disse Draco ridendo
sorprendendosi quando nè Katherine nè Alex lo
corressero.
-Quiiindi che facciamo oggi?- chiese Draco imbarazzato.
-Latte, gelato, burro, uova, pomodori, carote, bistecche..- disse
Alexander fermo davanti al frigo aperto.
-Ok, ci sono, nient'altro?- chiese Katherine continuando a scrivere sul
foglio che aveva davanti.
-Che fate?- chiese Draco confuso osservando quella strana scenetta, gli
sembrava di essere in un altro universo.
-Scriviamo il nuovo best seller inglese, secondo te che facciamo? La
lista della spesa!- disse Katherine mentre Alexander rideva.
-Eh?- disse Draco confuso, non aveva mai fatto la lista della spesa.
-Non ci sono elfi qui, cuciniamo e puliamo tutto noi, il sabato andiamo
sempre a fare la spesa- spiegò Alexander al fratello mentre
aggiungeva la cioccolata alla lista.
-No, lo sai che quando so di avercela in casa non resisto- disse
Katherine imbronciata.
-Sei pelle e ossa! Puoi permetterti un pò di nutella poi ti
aiuto io a smaltirla- disse Alexander baciando il collo di Katherine.
-Promesso?- disse Katherine facendo il labbruccio.
-Mmm- disse Alexander mordendogli il labbro.
-Lo sapete vero che per essere due che si definiscono solo coinquilini
sembrate terribilmente una coppia sposata?- disse Draco e anche
stavolta non ebbe risposte dal gemello e la ragazza.
-E questo posto oscuro Draco è il supermercato! Non ci
tornare mai più se ci tieni alla tua tessera del club dei
purosangue- disse sarcastica Katherine mentre si facevano la spesa.
-Mi odia vero?- chiese Draco con le braccia incrociate.
-No, è così con tutti- disse Alexander divertito
mentre metteva nel carrello un pacchetto di patatine.
-Non con te- disse Draco che voleva convincere il fratello a parlare di
Katherine.
-No infatti, con me è peggio- disse Alexander sorridendo
distrattamente.
-Guarda che cosa ho trovato!!- disse Katherine che tornò con
un giocattolo per cani a forma di serpente in mano.
-Tranquillo non è impazzita, sono settimane che cerca di
convincermi a comprargli un cane, a quanto pare è il sogno
della sua vita- disse Alexander alzando gli occhi al cielo.
-Ti pregooooooo, tu non vieni mai a correre con me la domenica! Se io
avessi un cane lui verrebbe con me! Non te lo chiederei mai
più, più più più- disse
Katherine facendo la sua miglior espressione da cucciola.
-Ok, ma ci pensi tu a portarlo fuori, a dargli da mangiare,
è il tuo cane ci siamo capiti?- disse Alexander cedendo.
-Grazie- disse Katherine saltandogli in braccio riempiendogli il volto
di baci.
-Sei proprio perso- disse Draco scuotendo la testa e ridendo.
-...lo so- disse Alex guardando Katherine sorridendo.
Mezzora dopo erano già al negozio di animali, pronti a
scegliere il cucciolo per Katherine.
-Quale vuoi?- chiese Alexander annoiato, vi era ogni specie di animale,
magico e non.
-Quello!! Quello! Ho sempre voluto un labrador- disse Katherine
indicando un labrador nero che sembrava avere più o meno tre
mesi.
-Lo sai vero che diventano enormi e sbavano?- disse Alexander
sollevando un sopracciglio stile Malfoy.
-Anche tu sei enorme e sbavi ma non mi sembra di averti cacciato fuori
di casa- disse Katherine incrociando le braccia mentre Draco
scoppiò a ridere.
-Non metterà piede sul nostro letto, mai! Sono serio Kath!-
disse Alexander.
-C'è il mio letto che è libero, ti prometto che
dormirà lì- disse Katherine annuendo.
-E lo porterai fuori tutte le sere anche se nevica- disse Alexander.
-Si papà- disse Katherine alzando gli occhi al cielo.
-Come vuoi chiamarlo?- chiese Alexander cedendo finalmente.
-Considerando che sarà il nostro cane direi che Wicked
è perfetto- disse Katherine prendendo il cucciolo in braccio.
-Il tuo cane- disse Alexander osservando il cucciolo, che scodinzolava
felice.
-T'innamorerai di lui, già lo so- disse Katherine mettendo
il cucciolo in braccio ad Alexander per andarlo a pagare.
-Adesso l'ho capito sai? Era sbagliato cercare di portarti a casa,
questa giornata mi ha aperto gli occhi- disse Draco quella sera mentre
Katherine era fuori con Wicked.
-Questa è casa mia, almeno per adesso- aggiunse Alexander
quando vide che il fratello c'era rimasto male.
-Lo so, non è facile per me accettarlo, c'è una
parte di me che vuole rimanere qui con te, ma so che non posso
perchè questa non è casa mia, devo tornare da
Pansy e da mamma e papà, sappi solo che quando vorrai noi
saremo lì per te, quando ti sentirai pronto ad avere una
famiglia noi ci saremo- disse serio Draco.
-Grazie, voi siete la mia famiglia ma..non so come spiegarlo, in questo
momento siete troppo per me- disse Alexander sperando che Draco potesse
capirlo.
-L'ho capito, adesso hai bisogno della semplicità della vita
con Kath, di una casa, una ragazza e un cane- disse Draco sorridendo.
-Già- disse Alexander accennando un sorriso.
-Anche se non vuoi dare una definizione alla vostra relazione so che ci
tieni a lei, più di quanto ci tenevi ad Astoria, forse
più di quanto ci tenevi a Daphne- disse Draco cercando di
aprire gli occhi ad Alex.
-Togli il forse- disse Alexander pensieroso.
-Siamo tornati!!! Abbiamo fatto tutti i bisogni- disse Kath con la
faccia orgogliosa rientrando con Wicked e slacciando il guinzaglio del
cucciolo che corse verso Alex.
-Eww non m'interessano i dettagli- disse Alex storcendo il naso.
-E adesso a nanna, tutti quanti- disse Katherine facendo segno a Wicked
di entrare in camera.
-Meglio che vada a controllare o lo farà salire sul letto-
disse Alex alzando gli occhi al cielo ma sorridendo.
-Notte Alex- disse Draco sistemandosi sul divano.
-Notte Drake- disse Alex raggiungendo Kath e Wicked, che ovviamente era
sul letto con la ragazza.
-Solo per stasera Wicky- disse Alex serio, entrando nel letto con loro,
beccandosi una leccatina dal cucciolo.
-Fratellinooo me ne sto andando vieni almeno a salutarmi?- disse Draco
dalla cucina la mattina dopo.
-Odio mio fratello- mugolò Alex nascondendo il volto nel
cuscino.
-Per fortuna sono figlia unica- disse Katherine infilandosi la camicia
di Alex.
-Io che mi metto?- chiese Alexander guardandosi intorno, sui suoi jeans
ci stava dormendo Wicked.
-La vestaglia che ti ho regalato- disse Katherine facendogli la
linguaccia.
-Quella cosa orrenda e dorata non è una vestaglia- disse
Alexander infilandosi i boxer.
-Ehm..Alex..- disse Katherine per poi scoppiare a ridere, Wicked aveva
bucato i boxer di Alex.
-Nome perfetto complimenti, l'hai destinato ad una vita di malefatte-
disse Alexander infilandosi la vestaglia dorata per andare a salutare
il fratello.
-Andiamo a fare colazione amore di mamma.- disse Katherine portando
Wicked in cucina e dandogli da mangiare.
-Grazie per l'accoglienza, sono stato bene- disse Draco sorridendo.
-Si dovremo rifarlo presto, tipo l'anno del mai e il giorno del poi-
disse Katherine sorridendo.
-Prenditi cura di lui- disse Draco sottovoce abbracciando Katherine.
-Come sempre- rispose Katherine seria.
-Avresti dovuto dirglielo sai?- disse Kath dopo che Draco si fu
smaterializzato.
-Che sto cercando di spezzare il legame magico che ci lega? Mi avrebbe
ucciso- disse Alexander sbuffando.
-Non è un legame, è una dipendenza che non
è sana, non fa bene nè a te nè a lui-
disse Katherine seria.
-Lo so, solo che non so come farlo capire a Draco- disse Alexander a
disagio.
*Qualche ora più tardi*
-Che fai?- chiese Katherine quando vide Alexander pensieroso durante la
cena.
-Ascolto mio fratello che parla con Daphne- disse Alexander
sovrappensiero.
-Qualcosa d'interessante?- chiese Katherine gustandosi la bistecca che
Alex gli aveva cucinato.
-Daphne gli ha detto che mi hai forzato a stare con te, che mi
costringi a restare con te- disse Alex accennando un sorriso.
-Si, la svedesina ha ragione, sei il mio servo che soddisfa tutte le
mie fantasie- disse Katherine sarcastica.
-Io soddisfo tutte le tue fantasie- disse Alexander con voce roca.
-Non mi sembra che tu ti sia mai lamentato- disse Katherine dandogli un
bacio veloce.
-Mai- disse Alex leccandosi le labbra.
-Lo sai vero che non sei costretto a restare qui? Che puoi andartene in
qualsiasi momento senza guardarti più indietro, non ci siamo
fatti promesse Alex, non mi aspetto un'eternità con te o
sentirti dire "ti amo"- disse seria Katherine.
-Lo so, sono qui perchè lo voglio- disse Alexander annuendo
mentre guardava Katherine.
-Bene, perchè questo vale anche per me, se
arriverà un momento in cui sentirò di essere qui
perchè devo e non perchè voglio sarò
quello in cui me ne andrò e non tornerò
più- disse Katherine sincera come sempre.
-Almeno lasciami Wicked quando te ne andrai- disse Alexander sorridendo.
-Lo sapevo che l'avresti adorato!- disse Kath sorridendo vittoriosa.
-Da quando mi hai raccontato la tua storia ci sto riflettendo..- disse
Katherine pensierosa mentre erano a letto.
-Non stressare troppo la tua testolina- disse Alex baciando la tempia
di Kath.
-Sono seria, non credo che tu sia il prescelto- disse Katherine
voltandosi verso Alexander.
-Ero Harry Potter, c'è una profezia che dice che sono il
prescelto- disse Alex con tono piatto.
-C'è una profezia che dice che un bambino che è
nato alla fine di luglio i cui genitori hanno sfidato Voldemort tre
volte è il prescelto, tu e Draco siete nati il 2 agosto, i
tuoi genitori vanno a cena e colazione con Voldemort altro che sfidare!
Non sei tu- disse Katherine accarezzando dolcemente i capelli di Alex.
-Ma ma..come si spiega il fatto che io sono sopravvissuto alla
maledizione di Voldemort?- chiese confuso Alex.
-Draco, vi siete divisi gli effetti della maledizione, ogni volta
quando stavi male il tuo dolore si divideva e i suoi poteri ti venivano
in aiuto, al primo anno ti ha aiutato con i suoi poteri, al secondo
anno il basilisco ti ha morso, il veleno di quel tipo di serpente causa
una morte praticamente istantanea tu sei sopravvissuto ore sempre
grazie a tuo fratello, i dissennatori sconfitti al terzo anno, la fuga
dal cimitero dopo aver perso litri di sangue, il quinto anno al
ministero mi hai raccontato di non saper cruciare a quel tempo ma sei
riuscito ad atterrare Bellatrix con un crucio..- disse Katherine
accennando un sorriso.
-..tutto grazie a Draco, ogni volta che stavo male lui era in
infermeria, ho sempre pensato che lo facesse per farmi saltare i
nervi.- sussurrò sconvolto Alex, la sua vita stava cambiando
ancora.
-Stavo male ogni volta ma non avevo nulla per dimostrarlo, ho imparato
da piccolo a non lamentarmi più per quei dolori strani,
così quando mi sentivo male ad Hogwarts cercavo di stare
vicino all'infermeria, almeno se stavo male veramente avrei ricevuto
subito aiuto- disse Draco imbarazzato nella mente di Alex.
-Che vuol dire che hai imparato sin da piccolo a non lamentarti per
quei dolori?- chiese Alex mentalmente al fratello.
-Da piccolo fino ai tempi di Hogwarts stavo male spesso, delle volte mi
faceva male un braccio od una gamba, altre la testa, mamma e
papà hanno iniziato a preoccuparsi perchè tutte
le volte che gli dicevo che mi faceva male qualcosa non c'erano lividi
o segni, pensavano fosse una malattia nervosa, mi hanno portato da
molti medici, ho odiato quel periodo e ho promesso a me stesso che non
mi sarei più lamentato per quei dolori improvvisi, era
disposto a sopportare in silenzio pur di evitare altre visite-
pensò Draco.
-Mi dispiace- disse Alexander scosso da quel che stava scoprendo.
-Eri un bambino vivace- disse Draco nella mente di Alexander cercando
di tranquillizzarlo.
-Non esattamente, diciamo che non piacevo a mio zio- pensò
Alex vergognandosi.
-Alex..- disse Draco preoccupato per il fratello.
-Non voglio parlarne, è finito quel periodo- disse Alexander
scuotendo la testa con gli occhi lucidi ripensando a tutte le notti in
cui si rannicchiava nel suo letto nel sottoscala pregando che il dolore
se ne andasse, sorprendendosi ogni volta quando una parte di quel
dolore spariva.
-Ok- disse Draco che aveva visto un flashback del passato di Alex.
-Vieni qui- disse Katherine abbracciando Alex che sembrava veramente
scosso dalla conversazione mentale avuta con il fratello.
-Che succede?- chiese Alexander affondando la testa nel cuscino, erano
appena le sei del mattino e stavano bussando alla porta talmente forte
che sembravano decisi ad abbatterla, Wicked per lo spavento di era
messo ad abbaiare disperato.
-Vai a vedere chi è, io cerco di calmare Wicked- disse
Katherine assonnata prendendo in braccio il cucciolo terrorizzato.
-Mamma?- disse confuso Alexander quando vide la madre ferma sulla porta
dell'appartamento, alle spalle di Narcissa c'erano Bellatrix e il
preside di Durmstrang.
-Oh Alex- disse Narcissa abbracciando disperata il figlio e cominciando
a piangere.
-Cos'è successo?- chiese Alexander preoccupato a sua zia
quando capì che Narcissa non era in grado di rispondere.
-Tuo fratello ha deciso di seguire le mie orme, ha torturato tre
babbani e ne ha ucciso uno e adesso si sta godendo una simpatica
vacanza con i dissennatori- disse Bellatrix che sembrava più
lucida del solito.
-La tua famiglia adottiva, ha ucciso tuo zio- disse Narcissa
singhiozzando.
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Capitolo 19 *** Dark Prince Potter ***
*QUALCHE
ORA PRIMA*
-Draco dove stai andando?- chiese Pansy quando vide Draco alzarsi
furioso dal letto.
-Fuori- disse Draco vestendosi velocemente.
-Che è successo? Parla con me ti prego!- disse Pansy
preoccupata, non aveva mai visto Draco così furioso e
sconvolto.
-Riguarda Alexander? Stai andando da lui?- chiese Pansy disperata
aggrappandosi al braccio di Draco.
-Lasciami andare ora Pan- sibilò Draco fuori di
sè impugnando la bacchetta e quando la ragazza tremando lo
lasciò andare si diresse ai confini di Hogwarts per poi
smaterializzarsi.
Quando si materializzò Draco si ritrovò di fronte
ad una casa familiare, non a lui ma ad Alexander, Privet Drive 4.
-Finisce stanotte, sudici babbani- disse Draco entrando nella casa con
la bacchetta in mano, senza rendersi conto di aver fatto scattare la
barriere magiche messe da Silente, pochi minuti dopo la casa dei
Dursley fu illuminata da luci rosse tipiche dei Cruciatus che furono
seguite da un singolo lampo verde.
I CRAC della materializzazione risuonarono presto in tutta la via e un
gruppo di auror corse nella casa in cui si trovava Draco.
-Draco Malfoy, sei in arresto per l'omicidio di un babbano, tortura di
babbani e per aver praticato magia al di fuori del mondo magico, ti
verrà spezzata la bacchetta e verrai portato in prigione,
dove aspetterai il tuo processo e la tua condanna.- disse Percy Weasley
mentre degli auror ammanettavano Draco ed altri ripulivano casa Dursley.
-Ho fatto ciò che andava fatto- disse Draco soddisfatto, per
niente pentito.
**DURMSTRANG, ADESSO **
-è tutta colpa mia- disse Alexander sconvolto allontanandosi
dalla madre e andando a sedersi.
-Non è colpa tua, non puoi crollare sotto il senso di colpa
adesso che Draco ha bisogno di te, ci siamo capiti?- disse Katherine
prendendo tra le mani il volto di Alex.
-Cosa posso fare?- chiese Alexander con lo sguardo fisso nel vuoto,
stava provando a contattare mentalmente Draco ma la mente del fratello
era un casino.
-Se riesce a contattare Draco come può aiutarlo?- chiese
Katherine a Bellatrix prendendo in mano la situazione.
-Deve dirgli di pensare a momenti in cui era felice, respirare
profondamente aiuta, anche non guardare i dissennatori- disse Bellatrix
rabbrividendo al solo pensiero degli anni passati in prigione.
-Hai capito Alex? Devi entrare nella mente di Draco e riempirla di
pensieri positivi, parlagli, tranquillizzalo- disse Katherine con voce
ipnotizzante e rilassante.
-Fa così freddo ed è così buio nella
mente di Drake- disse Alex con voce spezzata.
-Aiutalo a calmarsi, puoi farlo, so che puoi farlo, diventa la persona
che io so che sei- disse dolcemente Katherine.
-Drake? Fratellino?- disse Alexander nella mente di Draco.
-Alex, fa freddo, così freddo, sei così
lontano..- rispose debolmente Draco.
-Non lontano, mai troppo lontano, sono con te Draco, chiudi gli occhi,
sono al tuo fianco- rispose Alexander cercando di tranquillizzare il
fratello.
-Loro..non mi danno tregua- disse Draco con voce spezzata.
-Devi concentrarti sulle cose belle, sui pensieri positivi, non possono
portarti via la felicità- sussurrò gentilmente
Alexander.
-Non ci riesco- disse Draco con voce strozzata.
-Ti ricordi quando quest'estate zio Piton ci ha beccato insieme alle
ragazze? Era così sconvolto! Ti ricordi quanto lo abbiamo
preso in giro? Come lo imitava Pansy? Abbiamo riso così
tanto- pensò Alexander concentrandosi sul quel preciso
ricordo cercando di trasmettere a Draco il calore e la
felicità di quella giornata.
-è stato così rilassante- disse Draco con voce un
pò più ferma.
-Già, e la nostra prima partita di quidditch te la ricordi?-
continuò Alexander passando tutti i suoi ricordi nella mente
di Draco.
-Ti ho stracciato- disse Draco respirando normalmente, decisamente
più rilassato.
-Voglio ancora la rivincita perciò tu continua
così, io sarò da te in un attimo capito? Ti tiro
fuori da lì te lo giuro- disse Alexander serio.
-Ti aspetto- disse Draco un pò più calmo
continuando a pensare alle giornate passate con il fratello.
-Draco..ti..voglio bene- disse Alexander pronunciando quelle parole che
non aveva mai detto a nessuno.
-Anche io- rispose telepaticamente Draco.
-Draco per adesso sta bene, non è ha ancora perso la testa e
credo di essere riuscito a tranquillizzarlo- disse Alexander ad alta
voce.
-Almeno una notizia positiva- disse Narcissa sollevata.
-Dov'è papà?- chiese Alexander confuso, non
vedendo il padre nelle vicinanze.
-In missione segreta con Voldemort, devono restare fuori ancora due
settimane- disse Bellatrix perfettamente calma.
-Quindi ci sei tu al comando, puoi fare qualcosa- disse Alexander
guardando speranzoso sua zia.
-Non ci sono io al comando, ci sei tu principe oscuro- disse Bellatrix
facendogli l'occhiolino.
-Non so come fare, se guido un raid per liberare Draco il signore
oscuro quando torna mi ammazza- disse Alexander pensieroso.
-Tu hai qualcosa che Silente vuole e Silente ha qualcosa che tu vuoi,
pensaci bene- disse Katherine sorridendo furba.
-Cosa?- chiese confuso Alexander.
-Harry Potter, mi hai detto che Voldemort ha un pò del tuo
sangue di quando eri Harry, mi basta quello per fare una pozione
polisucco più potente di una normale, tutto quello che
dovrai fare poi è far circolare la voce che hai Harry Potter
e il gioco è fatto, scambio di ostaggi- disse semplicemente
Katherine.
-No- disse Narcissa immediatamente, era troppo rischioso.
-SI- disse deciso e autoritario Alexander.
-Mi procurerò io il sangue, ho accesso alla camera blindata
del lord- disse Bellatrix appoggiando il piano di Alex e Narcissa
sospirando sconfitta si arrese.
-Quando sei pronto andiamo- disse Bellatrix al nipote.
-Kath- disse Alexander voltandosi verso la ragazza che fissava il
pavimento.
-Ti mando la pozione appena è pronta- disse con voce
stridula Katherine.
-Kath guardami- disse Alexander sollevando il mento di Katherine con
due dita.
-Non tornerai, non mi aveva promesso niente, devi andare..- disse
Katherine con gli occhi lucidi.
-Me ne vado perchè devo non perchè voglio,
tornerò Kath- disse con voce sicura Alex.
-No, non tornerai, sii onesto con me, lo sei sempre stato voglio che tu
lo sia anche ora, c'è chi ha più bisogno di te,
io..noi staremo bene- disse Katherine osservando Wicked.
-Prenditi cura di mamma ok Wick?- disse Alex accarezzando il cucciolo.
-Tornerò- disse Alex stampando un ultimo bacio a Katherine.
-Che faccio?- chiese Alexander a sua zia quando arrivarono al Riddle
Manor.
-Fatti rispettare e vatti a sedere sul trono- disse Bellatrix spingendo
il nipote verso il trono di Voldemort.
-Mi farà diventare pelato come lui se mi siedo sul suo
trono- disse Alex bloccandosi.
-Sei il primo in comando, agisci come tale- disse Bellatrix facendolo
sedere spazientita.
-Codaliscia!!- urlò Alexander con voce autoritaria.
-Si mio principe?- squittì Codaliscia prostrandosi ai piedi
di Alex.
-Convoca la cerchia più ristretta di Voldemort, ho
un'informazione molto importante per loro- disse Alexander sperando che
qualche spia, una in particolare corresse da Silente.
-Lei non può..non verranno..- balbettò Codaliscia.
-Fallo Codaliscia, o giuro su Salazar che ti taglio anche l'altra mano
e ti lascio morire dissanguato ai miei piedi- disse Alexander furioso
puntando la bacchetta alla gola di Codaliscia impedendogli di
respirare, Minus da vero codardo qual'è sempre stato
toccò il suo marchio e chiamò gli altri.
-Da quando un ragazzino ha il diritto di convocare i servitori
più potenti e fedeli dell'oscuro signore?- disse Nott
entrando furioso nella sala meeting con gli altri al fianco.
-Da quando il ragazzino qui presente è il primo in comando,
non è una bella giornata Nott, taci, sei qui per servirmi
non per esprimere opinioni- sibilò Alexander furioso.
-Noi non prendiamo ordini da te- urlò Xaley con un ghigno
sinistro.
-Avada Kedavra, ci sono altre obiezioni?- disse Alexander gelido dopo
aver ucciso Xaley, gli altri 5 mangiamorte gli s'inginocchiarono di
fronte.
-Bene, molto meglio, ho un importante annuncio da fare, ho catturato
Harry Potter, ora come ben sapete mio fratello è nelle mani
del mistero, voglio fare uno scambio di prigionieri, accordatevi con
Silente- disse Alexander con calma.
-Ma..- disse Nott e Alex spostò lo sguardo da Nott a Xaley.
-Dicevi?- disse Alexander annoiato.
-Ai suoi ordini- disse Nott inginocchiandosi e uscendo dalla stanza con
gli altri.
-Bravo! Somigliavi così tanto a tuo padre- disse Narcissa
orgogliosa.
-No, somigliavi all'oscuro signore prima della sua ossessione per la
profezia, quando aveva grandi progetti- disse Bellatrix ghignando
soddisfatta.
-Mi sento male, devo vomitare- disse Alex correndo fuori dalla stanza.
-Prima volta?- chiese Bellatrix entrando nel bagno in cui si trovava il
nipote.
-Si- disse Alexander bevendo un bicchier d'acqua che Bellatrix gli
porse.
-Cerca di non pensarci troppo, non li guardare mai negli occhi quando
li uccidi- disse Bellatrix con voce piatta.
-Diventa mai facile?- chiese Alexander speranzoso.
-Diventa più facile, ma mai semplice, un pò di
pazzia aiuta- disse Bellatrix accennando un sorriso.
-Penserai che sono uno stupido ragazzino- disse Alex facendo un respiro
profondo.
-Hai convinto la cerchia di Voldemort a seguirti, io stessa in quel
momento ero pronta a servirti, ero molto orgogliosa- disse sincera
Bellatrix.
-Grazie..zia- disse incerto Alexander.
-Tutto ok?- disse Narcissa passando una mano tra i capelli di Alex che
era tornato in sala meeting.
-Si, tranquilla mamma- disse Alex annuendo, anche se era ancora pallido.
-è arrivato questo per te- disse Narcissa dando un pacchetto
ad Alexander.
-La pozione- disse Alex aprendo il pacchetto, oltre alla pozione c'era
una foto di Wicked e Kath sdraiati sulla neve, sul retro vi era scritto
"Ci manchi già papà".
-Fatti guardare un attimo- disse Narcissa tramando e mettendo le mani
sulle spalle di Alex.
-Mamma, è solo per qualche giorno, tornerò il tuo
bellissimo bambino biondo- disse Alexander abbracciando la madre.
-Ti ho appena ritrovato- disse Narcissa cercando di non piangere.
-Non vado da nessuna parte- disse Alexander per poi bere la pozione e
trasformarsi nuovamente in Harry Potter.
-Siamo pronti- disse Bellatrix mettendo un paio di manette magiche ad
Alexander, si sarebbe occupata lei dello scambio di ostaggi.
-Casa dolce casa- disse Alex guardandosi intorno, lo scambio sarebbe
avvenuto nel parco di Howarts.
-Devo incappucciarti, sembra spaventato- disse Bella facendo apparire
un sacco di iuta.
-Attenta ai capelli- disse Alex tenendo la testa alta.
-Tutto tuo padre- disse Bellatrix incappucciandolo e trascinandolo
verso il punto d'incontro.
-Ci siamo- sussurrò Bella ad Alex, ad una decina di metri da
lei vi era mezzo ordine della fenice.
-Apriamo le danze- disse Alex sottovoce.
-Al mio tre il ragazzo avanza verso di noi e Malfoy torna ad essere dei
vostri, prima però voglio vedere Harry- disse il signor
Weasley che insieme ad una manciata di uomini fidati di Silente guidava
la scambio.
-Aiuto- sillabò Alex fingendosi spaventato quando Bella gli
tolse il cappuccio.
-Ora io voglio vedere Draco, o uccido il prescelto di fronte ai suoi
amichetti- disse Bellatrix guardando disgustata Ron ed Hermione che
assistevano alla scambio.
-Alex?- sussurrò confuso e nel panico Draco scattando in
avanti quando il signor Weasley gli mise una mano sulle spalle.
-Va tutto bene, sarò presto con te, adesso devi essere
coraggioso, dobbiamo completare lo scambio- disse Alex nella mente di
Draco.
-Vieni a casa con me, so che ho promesso di non chiedertelo ma ne ho
bisogno- pensò Draco mentre avanzava incerto e Alex gli
passava accanto.
-Presto- disse semplicemente Alex correndo verso Hermione che
l'abbracciò stretto.
-Hermione, come sta Draco?- chiese Alex quando furono finalmente soli.
-L'ho visto solo per pochi minuti ma sinceramente non sta bene, non si
lascia toccare da nessuno, gli vengono gli attacchi di panico quando
qualcuno lo sfiora, spero che questo gli accada solo con i membri
dell'ordine perchè se succede con tutti allora non voglio
pensare a come si starà sentendo Pansy in questo momento-
disse Hermione dispiaciuta.
-Non riesco neanche a parlare con lui, questa pozione è
talmente potente che se lui è lontano non posso contattarlo,
sono sotto stretta sorveglianza ho bisogno che tu vada da lui Mione-
disse Alex supplicandola.
-Cosa dovrei fare? Non siamo esattamente amici io e lui- disse Hermione
scettica.
-Vedrà in te un contatto con me, si lascerà
avvicinare, ho soltanto bisogno di sapere come sta, ti prego Mione-
disse Alexander supplicandola anche con lo sguardo.
-Ok, vado da lui- annuì Hermione incerta.
Hermione seguì attentamente le istruzioni di Alex per
raggiungere Malfoy Manor, grazie ad esse riuscì ad eludere
le barriere magiche ed arrivare davanti alla porta d'ingresso, ma
trovò Bellatrix ad aspettarla.
-Come sei arrivata fin qui?- chiese Bellatrix puntando la bacchetta
contro Hermione.
-Alexander- disse Hermione cercando di non sembrare spaventata.
-Alexander ti ha detto come arrivare fino al Malfoy Manor?
Perchè?- chiese Bellatrix sicura che quella fosse una
trappola di Silente.
-Sono un'amica di Ha..Alex, mi ha chiesto di venire a vedere come sta
Draco, la prego basteranno pochi minuti- disse Hermione avanzando verso
l'entrata.
-Mio nipote ha molte amiche- disse Bellatrix senza perdere di vista
Hermione.
-Non sono quel genere di amica- disse Hermione annoiata.
-Ti ha chiesto di prenderti cura di Draco?- chiese Narcissa speranzosa,
guidando Hermione al piano di sopra dopo che la riccia aveva annuito.
-Per favore Draco, ti supplico! Stai sanguinando..lasciami..- disse
Pansy cercando di avvicinarsi a Draco.
-No- urlò Draco rannicchiandosi in un angolo della stanza.
-Per favore- disse disperata Pansy.
-Posso provarci io?- chiese Hermione entrando nella stanza.
-Chi diavolo credi di essere tu? Stupida mezzosangue!- disse Pansy
furiosa con le lacrime che gli bagnavano il volto.
-Mi manda Alex, sono qui per vedere come stai- disse Hermione con voce
rassicurante a Draco.
-Non è vero, dov'è Alex? Perchè non
è qui? Perchè non lo sento?- disse Draco tremando.
-Sarà qui, presto, ma per adesso ha mandato me, mi ha detto
di dirti di smettere di fare la 'superstar', due sono troppe in
famiglia- disse Hermione accennando un sorriso.
-Tipico di Alex, non sopporta la concorrenza- disse Draco accennando un
sorriso mentre Hermione gli si avvicinava.
-Sono qui ma non ti tocco ok?- disse Hermione sedendosi con la schiena
contro il muro a pochi passi da Draco.
-Sono pietoso, mi vergogno di me stesso- disse Draco nascondendo il
volto tra le ginocchia.
-Sei spaventato dopo un'esperienza che ha distrutto tanti maghi, tu ne
sei uscito più o meno intero, dovresti essere orgoglioso di
quel che hai fatto, del tuo coraggio- disse Hermione sottovoce.
-Ti ha detto di dirmi questo Alex?- disse Draco sarcastico.
-No, mi ha detto di dirti "Smettila di fare il bambino in cerca di
attenzioni, collega il cervello e fammi entrare"- disse Hermione
facendogli l'occhiolino.
-è colpa mia se non sento Alex? C'è qualcosa che
non va nella mia mente? Cosa mi hanno fatto?- chiese Draco nel panico
incominciando a tremare.
-Non c'è assolutamente niente che non va nella tua mente, ci
siamo capiti? Niente!- disse Hermione inginocchiandosi di fronte a
Draco e prendendo il volto del biondo tra le mani.
-Perchè sei qui? Tu mi odi- disse Draco immobile, lottando
contro la voglia di spostarsi.
-Ma voglio bene ad Alex e lui ha bisogno che faccia questo, che lo
sostituisca solo per un pò- disse Hermione guardando Draco
negli occhi.
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Capitolo 20 *** Di nuovo a Londra ***
Quando
Pansy aprì la porta vide Draco rannicchiato in un angolo
della stanza, con Hermione seduta vicino a lui, sembrava molto
più tranquillo e Pansy non potè far a meno di
provare un'ondata di gelosia, come era riuscita la mezzosangue a
tranquillizarlo quando neanche lei aveva potuto?
-Draco? Posso?- disse Pansy avvicinandosi incerta.
-Si, solo..piano- disse Draco facendo un respiro profondo, sapeva di
doverla lasciar avvicinare, ne andava della loro relazione, della
fiducia che avevano riposto l'uno nell'altra per così tanti
anni.
-Torno da Alex- disse Hermione allontanandosi imbarazzata, si sentiva
di troppo, come se la presenza di Pansy avesse risucchiato tutto
l'ossigeno nella stanza.
-Digli ad Alex che lo stiamo tutti aspettando- disse Pansy senza
staccare lo sguardo da Draco.
-Mi dispiace, per come ho reagito, non volevo cacciarti, so di aver
sbagliato..ma l'idea di farmi vedere così da te..la odio-
disse Draco imbarazzato senza guardare Pansy, nascondendo la testa tra
le ginocchia.
-Drake, non c'è niente che tu possa fare che mi
porterà ad amarti o rispettarti di meno, lasciami
avvicinare, ho bisogno di starti accanto, di aiutarti- disse Pansy
sedendosi accanto a Draco.
-Eri il mio ricordo felice, ad Azkaban, non erano i ricordi di Alex ad
aiutarmi veramente ma i tuoi, il tuo profumo..il tuo sorriso..il tuo
sguardo. Per questo non volevo farti avvicinare, non ero sicuro che tu
fossi reale, ancora non lo sono- disse Draco poggiando le labbra sul
collo di Pansy.
-Sono qui con te, non vado da nessuna parte- disse Pansy baciando Draco.
Era passata una settimana da quando Katherine era rimasta sola a
Durmstrang ed Alex era con l'ordine della fenice, grazie ad Hermione
sapevano che stava bene, ma non poter comunicare con lui rendeva
Katherine molto agitata.
Sbadigliando si diresse in salotto, cercò Wicked con lo
sguardo, ma quello che vide seduto sul divano non era decisamente il
cucciolo di labrador.
-Alex!!- strillò Katherine correndo incontro che
l'abbracciò stretta a sè.
-Appena gli effetti della pozione sono esauriti sono scappato qui-
disse Alex baciandola con passione.
-Sei qui perchè ti senti in colpa per quello che
è successo a Draco e non sai come affrontarlo, ma va bene
comunque perchè sei qui!- disse Katherine sorridendo felice.
-Sono un uomo che mantiene le proprie promesse- disse semplicemente
Alex.
-Hai visto quanto è cresciuto Wicked?- disse Kath
entusiasta, quando il cucciolo decise di uscire dal bagno dove stava
combinando disastri e di arrivare in cucina in cerca di cibo.
-è passata appena una settimana Kath- disse divertito Alex
accarezzando il cucciolo.
-Ed è riuscito ad ingrassare 3 chili!- disse Katherine
orgogliosa.
-è proprio come la sua padrona- disse Alexander facendo il
solletico a Katherine mentre Wicked abbaiava felice.
-Ho un piccolo segreto- disse Alex misterioso sorridendo furbo qualche
minuto dopo mentre facevano colazione.
-Durante la settimana con l'ordine hai conosciuto un'altra amica
speciale?- disse Katherine ridendo.
-In realtà la Weasley si è proposta, piuttosto
esplicitamente ma no non è quello il mio segreto, ho
scoperto di aver ereditato tutte le cose di Sirius Black- disse
Alexander estraendo un foglio di carta dalla tasca.
-Hai ereditato? Bene- disse Kath confusa, non capiva ciò che
Alex gli volesse dire.
-Tra le cose che ho ereditato c'è una piccola casa, non
Black House, è nel centro di Londra, stavo pensando che
forse potremmo andarci a vivere, tu per quest'anno hai praticamente
finito qui e ti assicuro che il prossimo anno non ci saranno corsi se
le cose continuano così- disse Alex incerto giocando con il
bicchiere che aveva in mano.
-Non torno in Inghilterra- disse Katherine decisa, si poteva
già sentire la rabbia nella sua voce.
-Basta scappare Kath, vale sia per me che per te, è il
momento di tornare a casa- disse serio Alex.
-Questa è casa- disse Katherine allargando le braccia.
-Questa non è casa! Questo è un rifugio che ti
sei costruita per scappare alla realtà che c'è in
Inghilterra- disse Alex sincero.
-Qui mi sento realizzata, sono me stessa, in Inghilterra sono solo la
figlia degli Heims, la ragazzina che non può avere opinioni,
che deve fare la bambolina purosangue, non voglio tornare ad essere
quella persona- disse Katherine scuotendo la testa.
-Io sono solo il figlio dei Malfoy, sto cercando di liberarmi di questa
immagine, possiamo farlo insieme, possiamo diventare chi vogliamo-
disse serio Alex prendendo le mani di Kath.
-Ho voglia di scappare, mi stai chiedendo tanto Alex- disse Katherine
incerta.
-Non ti sto chiedendo d'impegnarti seriamente, ti sto chiedendo di
tuffarti con me in quest'avventura- disse Alex sorridendo.
-Buttiamoci- disse Katherine annuendo decisa.
-Non ti tirerai indietro vero Kath?- chiese Alex punzecchiandola.
-Sono una donna che mantiene le proprie promesse- disse Kath facendogli
la linguaccia.
La mattina seguente Alex stava facendo le sue valige ma si
bloccò quando notò che Katherine non aveva
preparato nulla.
-Kath che c'è?- chiese Alex quando vide Katherine con gli
occhi lucidi.
-So che è quello che vuoi..ma non è quello che
voglio io- disse Kath sottovoce.
-Me lo avevi promesso, ma non voglio obbligarti Kath, se vuoi restare
qui, se questo è veramente il tuo posto allora va bene-
disse Alexander baciando i capelli di Katherine, cercando di nascondere
la delusione che provava in quel momento.
-Tu tornerai dai tuoi?- chiese Katherine con le lacrime che
minacciavano di scendere da un momento all'altro.
-è quello che devo fare in questo momento- disse Alexander
serio indietreggiando, prendendo le distanze dalla ragazza, sapeva che
altrimenti non sarebbe mai riuscito a lasciarla.
-è stupido!- urlò Katherine quando Alex stava per
uscire dalla porta.
-Cosa?- chiese Alex bloccandosi senza voltarsi.
-Tu che te ne vai..senza di me..senza di noi- disse Katherine decisa.
-Tu mi stai lasciando andare- disse semplicemente Alex.
-Non ti sto lasciando andare, sto lasciando le mie paure vincere- disse
Katherine fissando il pavimento.
-Non farlo allora, tu sei più forte delle tue paure- disse
Alex voltandosi e avvicinandosi a Katherine.
-Non c'è niente di più spaventoso che sfidare se
stessi- disse Katherine senza guardare Alex.
-Insieme possiamo vincere, ti prometto che non lascerò i
tuoi genitori trasformarti in ciò che non sei, ti prometto
che ti terrò lontano da Voldemort- disse Alex sollevando il
mento di Katherine con due dita facendo incontrare i loro sguardi.
-Promesso?- chiese incerta Katherine.
-Promesso- disse Alexander baciandola.
-Allora questa è casa- disse Kath guardandosi intorno, il
salone era enorme con un soffitto altissimo e un grande camino che
occupava gran parte della parete, i colori dominati erano il rosso
scarlatto delle tende e dei teppeti e il nero dei divani.
-Si, era la casa in cui stava Sirius, ci sono 3 bagni, 3 camere, una
cucina molto spaziosa, questo salone e una sala da pranzo...ed una
piccola sorpresa, seguitemi tu e Wicked- disse Alex facendo strada
verso una porta finestra che dava su un giardino immenso.
-Alex ma è...perfetto! Meraviglioso- disse Katherine
osservando il giardino, era verde e rigoglioso, dal pratino si passava
a una piccola foresta con uno stagno, vi era pure una piscina tonda che
non stonava con l'ambiente naturale.
-è incantato per non avere accessi alla strada, è
sicuro per Wikie- disse Alex sorridendo quando il piccolo labrador
iniziò a correre come un pazzo.
-Adoro questo posto- disse Katherine con sguardo sognante.
-è la casa perfetta per una famiglia- disse Alex
sovrappensiero.
-Ora devo andare..tu fai tutte le modifiche che vuoi, chiama i tuoi.
Tornerò per pranzo- disse Alex spezzando il silenzio
imbarazzante che si era venuto a creare.
-Ok, magari posso invitarli qui da noi?- disse Katherine incerta.
-Certo! Cucinerò io appena torno- disse Alex
smaterializzandosi.
Alex si materializzò in un vicolo della Londra babbana per
poi entrare in un famoso fast food, dove lo stava attendendo una
ragazza bionda e riccia.
-Alexander sei tornato! Da quanto? Per quanto?- chiese Astoria
lasciando cadere le patatine che stava mangiando.
-Per sempre- disse Alexander sedendosi di fronte alla bionda.
-Finalmente! Ti è passato quello strano periodo!- disse
Astoria sollevata prendendo la mano di Alex.
-As dobbiamo parlare- disse serio Alexander, allontanando la mano.
-Di cosa? Sei tornato in te, a Londra, da me- disse Astoria felice.
-Non sarò mai più l'Alex che hai conosciuto, sono
tornato ma non sono solo, volevo solo avvisarti di questo- disse
sincero Alexander prima di andarsene.
-Che significa che non sei solo? Ti vedrò a Malfoy Manor? Ad
Hogwarts?- chiese confusa e ferita Astoria.
-No, non credo- disse Alexander scuotendo la testa mentre si
allontanava, doveva ancora andare dai suoi.
-Alexander è tornato!- disse Daphne appena vide Astoria
rientrare a casa.
-Lo so gli ho parlato- disse Astoria triste.
-E..? Ti ha detto perchè è tornato? Per quanto
resta?- chiese Daphne sorridendo.
-Credo sia tornato perchè Draco non si fa praticamente
toccare da nessuno e non esce di camera da una settimana, è
qui per restare e ha detto che non è solo- disse Astoria
depressa.
-Stamani era solo? Con chi credi che sia venuto? Magari l'ha detto solo
per liberarsi di te.- disse Daphne scrollando le spalle.
-Sembrava piuttosto serio quando l'ha detto- disse Astoria incrociando
le braccia.
-Casa dolce casa- pensò Alex quando si
materializò di fronte al portone di Malfoy Manor, non fece
in tempo a bussare che sua madre corse ad aprire la porta, superando
perfino gli elfi domestici.
-Alex finalmente! Tuo fratello è in camera e vorrebbe
vederti- disse Narcissa abbracciando stretto Alex.
-Vado subito da lui- disse Alexander sorridendo.
-Resti per pranzo?- chiese Narcissa speranzosa.
-No, Kath ha invitato gli Heims a pranzo a casa nostra, gli ho promesso
che ci sarei stato- disse Alexander mentre saliva le scale ed entrava
in camera di Draco.
-Alex- disse Pansy freddamente alzandosi dal letto in cui si trovava
anche Draco.
-Pan?- disse Alexander confuso osservandola uscire dalla stanza.
-Alex finalmente- disse Draco correndo ad abbracciare il gemello.
-Sei proprio come nostra madre- disse Alexander stringendo a
sè il fratello.
-Così sei ufficialmente tornato a Londra?- disse Draco
sollevato al pensiero di riavere il fratello vicino a sè.
-Si, visto che tu senza di me fai solo casini- disse Alexander
sorridendo.
-Ma non vieni a vivere qui a casa..- disse Draco deluso.
-C'è Kath con me e sarebbe strano vivere qui con lei e con
mamma e papà- disse Alexander imbarazzato.
-Sai che vi faranno duemila storia perchè convivete senza
essere sposati vero? Va contro ogni secolare tradizione purosangue-
disse Draco ghignando.
-Siamo sempre stati dei ribelli- disse Alex scrollando le spalle.
-Si tu sei proprio il gemello ribelle- disse Draco ridendo.
-Basta parlare di quanto sono perfetto, sono venuto qui per te, come
stai fratellino?- chiese Alex tornando serio.
-Meglio, ancora non riesco a dormire senza sognare i dissennatori ma
sto meglio, Pansy e sorprendentemente Hermione mi stanno aiutando
molto- disse Draco imbarazzato.
-Perchè Pansy è così gelida con me?-
chiese Alex confuso.
-è arrabbiata perchè hai mandato qui Hermione, il
fatto che hai scaricato la sua migliore amica non aiuta la tua causa-
disse Draco divertito.
-Una cognata arrabbiata non è quel di cui ho bisogno,
cercherò di farmi perdonare dal tuo grande amore- disse Alex
prendendo in giro Draco.
-Senti chi parla, quello che invita a pranzo i suoceri- disse Draco
ridendo.
-E proprio per questo devo scappare- disse Alex correndo via, era
tardissimo.
-Mamma ti prego non ricominciare- disse Katherine annoiata mentre
preparava gli antipasti.
-Ti sto solo dicendo che questo non è il modo in cui si
fanno le cose- disse la madre di Katherine stizzita.
-Cosa? I crostini? Sto spalmando male la salsa tartara?- disse Kath
sarcastica.
-Sai bene a cosa mi riferisco! Convivere con un uomo che non
è neanche il tuo fidanzato! In questo minuscolo appartamento
senza elfi domestici e con quell'antigenica palla di pelo- disse la
signora Heims guardando disgustata Wicked che fissava il cibo sperando
di ottenere qualcosa.
-Alex, quest'appartamento e Wicked sono le cose migliori della mia
vita. Prendo le mie decisioni da sola dall'età di undici
anni, non hai più voce in capitolo madre- disse Katherine
freddamente.
-Rispetta tu madre Katherine!- disse il padre di Katherine severamente.
-Mi sono perso qualcosa?- disse Alex entrando in cucina al momento
giusto.
-Assolutamente no principe oscuro! Siamo noi che siamo arrivati in
anticipo, è un onore essere qui in casa sua- disse la madre
di Katherine con fare ossequioso.
-Bene, speriamo che Kath non decida di avvelenarci, la sua esperienza
in cucina è limitata- disse Alex ridendo e baciando Kath per
poi dare un pezzo di pane a Wicked.
-Lo sai vero che adesso non ti libererai più di lui?- disse
Katherine ridendo quando Wicked saltò addosso ad Alex.
-Vai in giardino con loro, arrivo in un attimo con il cibo- disse Alex
baciando la guancia di Katherine che accompagnò i genitori
nel patio.
-Quali sono i vostri piani per il futuro?- chiese Eleonor, la madre di
Katherine mentre stavano mangiando.
-Non ne abbiamo- disse Katherine secca ignorando lo sguardo di
disapprovazione della madre.
-Voldemort mi vuole qui a Londra e penso che per Kath sia
più sicuro stare qui in questo momento. Ho ancora una
settimana come principe oscuro, poi il Lord tornerà e noi
saremo liberi di sistemarci nell'appartamento come vogliamo,
è ancora tutto sottosopra, dobbiamo decisamente fare un
pò di shopping- disse Alexander prendendo la mano di
Katherine.
-Il..cane resterà?- disse Eleonor disgustata.
-Wicked è un membro della famiglia- disse Alexander
chiudendo la questione.
-Oggi a dire il vero è una ricorrenza speciale, cinque mesi
fa ho conosciuto vostra figlia- disse Alexander sorridendo.
-Solo cinque mesi? Sembra un'eternità che ti sopporto- disse
Katherine ridendo.
-Per questo ho deciso di fargli un regalo- disse Alex chiamando a
sè con un accio una scatolina nera.
-Oh Merlino!! Greg hai visto!!- disse Eleonor entusiasta al marito.
-Se qui dentro c'è un anello ti uccido- bisbigliò
Katherine sorridendo per far felice la madre.
-Tranquilla, tua madre resterà delusa- sussurrò
Alex all'orecchio di Katherine per poi baciarli la guancia.
-Cos'è quella cosa?- disse Eleonor delusa quando vide che
nella scatola vi era un braccialetto di platino con dei pendenti.
-è perfetto- disse Katherine emozionata osservando il
braccialetto, i ciondoli scelti da Alex erano una A, una K, una W, un
gelato, un fiocco di neve, una corona e il simbolo dell'infinito.
-Ma perchè un cane? Non erano meglio dei pavoni in giardino?
O un gatto! Magari un unicorno!- disse Eleonor entusiasta.
-Era quello che voleva Kath e io realizzerò sempre i
desideri di vostra figlia- disse Alexander deciso.
-Cosa significano quei simboli?- chiese Eleonor curiosa.
-Beh le lettere sono ovvie, il gelato perchè spesso era
l'unica cosa nel nostro frigo a Durmstrang, il fiocco di neve
perchè ogni volta che nevicava lo costringevo a passeggiare
con me finchè non eravamo completamente bagnati, la
corona..- disse Katherine mordendosi il labbro imbarazzata.
-..perchè sei la mia principessa, il simbolo dell'infinito
perchè non ci siamo mai promessi l'eternità ma..-
disse Alex guardando Katherine.
-è ciò in cui speriamo. Adesso è
arrivato il momento per me di lavare i piatti, la noia di non avere
elfi domestici- disse Katherine sbuffando per poi sparire in cucina.
-So che non approvate l'attuale situazione ma..se le mie parole possono
rassicurarvi..un giorno sposerò vostra figlia- disse Alex
sorridendo.
-Alex che succede?- chiese Katherine quando vide Alex portarsi le mani
alle tempie.
-Scusatemi, emergenza in corso- disse Alex alzandosi ed evocando la sua
maschera da mangiamorte per poi indossarla.
-Voldemort ti ha contattato mentalmente?- chiese Katherine preoccupata.
-Si vuole che io lo raggiunga in missione- disse Alex abbassando la
voce mentre i genitori di Katherine assistevano alla scena.
-Lui chiama e tu rispondi, neanche Wicked è così
obbediente- disse Katherine incrociando le braccia.
-Sai che non amo questa situazione, ma essere il principe oscuro mi
permette di proteggere te i miei genitori e Draco- disse Alex deciso.
-Quando dirai a Draco delle tue frequentazioni con l'Oscuro signore?-
disse Katherine frustrata.
-Appena starà meglio- disse Alex abbassando lo sguardo.
-Presto, voglio che tu lo faccia presto- disse Kath testarda.
-Scusatemi signori, il dovere mi chiama- disse Alex tirandosi su il
cappuccio.
-Porti i nostri ossequi al signore oscuro- mormorò Greg
osservando Alex sparire.
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Capitolo 21 *** La cena per farli conoscere ***
Kath era appena riuscita a far tornare a casa
loro i suoi genitori quando qualcuno suonò alla porta.
-Chi potrà mai essere Wikie?- disse Katherine giocando con
Wicked mentre andavano ad aprire la porta.
-Draco, Pan, che ci fate qui?- chiese sorpresa Katherine quando vide i
due alla sua porta, sembravano usciti da una sfilata di moda.
-Come fai a sapere che io non sono Alex?- chiese Draco curioso, non
erano molte le persone che riuscivano a distinguere i gemelli Malfoy.
-I capelli di Alex sono leggermente più scuri, lui non va in
giro con Pansy e mi guarda in un modo diverso da come mi guardi tu-
disse Katherine sicura incrociando le braccia.
-Puoi farci entrare?- chiese Draco stringendo la mano di Pansy e
guardandosi intorno nervoso, non si era ancora abituato ad uscire di
casa.
-è la sua prima volta fuori casa da quando..- disse Pansy
bloccandosi, non voleva mettere Draco in imbarazzo, ma non voleva
neanche vederlo soffrire.
-Certo entrate!- disse Katherine lasciandoli passare immediatamente.
-Allora? Dov'è il mio fratellino?- chiese Draco visibilmente
più rilassato, accarezzando Wicked.
-Ehm, ecco..Alex..- disse Katherine in difficoltà, non
poteva dire ai due che Alex era in missione, raccontare a Draco
ciò che stava facendo era compito di Alex.
-Mmm si dunque Alex è..- disse Katherine guardandosi intorno
in cerca d'ispirazione, non era mai stata brava con le bugie.
-Alex è qui, eccomi- disse Alex uscendo dalla camera
perfettamente vestito.
-Sei tornato a casa e ti sei cambiato? Cosa sei Houdini?-
bisbigliò Katherine all'orecchio di Alexander.
-No, sono meglio- disse Alex ridendo, dandogli un bacio sulla guancia.
-Sei ricoperto di sudore, che facevi fratellino?- disse Draco ridendo.
-Palestra, al contrario di te mi piace avere un minimo di muscoli-
disse Alex facendo la linguaccia al fratello.
-Allora? Che ci fate qui?- chiese Katherine sorridendo finalmente
rilassata.
-Personalmente sono qui per tormentarti- disse Draco ghignando, si
divertiva a bisticciare con la cognata, era il loro modo di volersi
bene.
-Passavamo da queste parti, siamo venuti a Londra a fare shopping-
disse Pansy dando una gomitata a Draco.
-Oh shopping! è così tanto che non faccio
shopping! Possiamo andare con loro Alex? Possiamo?- disse Katherine
supplicando Alex.
-Si ma visto che insisti sul fatto che non sei la mia ragazza tutti i
tuoi acquisti vanno sul conto di tuo padre- disse Alex ridendo.
-Dopo il pranzo infernale mio padre se lo merita- disse Kath afferrando
la giacca e uscendo con gli altri.
Decisero di optare per una passeggiata per la Londra babbana, i babbani
hanno i vestiti migliori, nel bel mezzo di una via del centro di Londra
avvistarono una riccia che li salutava con entusiasmo.
-C'è Hermione- disse Alex sorridendo.
-Fanstastico- disse Pansy sarcastica.
-Mione? Sei a Londra per fare shopping?- chiese Alex baciando la
guancia di Hermione.
-A dire il vero i miei hanno il loro studio qui vicino- disse Hermione
sorridendo.
-Ciao mezzosangue- disse Draco senza guardarla.
-Siamo tornati al mezzosangue, vedo che sei tornato in te- disse
Hermione seccata.
-Si, grazie a Pansy- disse Draco prendendo la mano della fidanzata.
-Tranquillo Draco, non mi aspettavo di sentirti dire grazie, sono
venuta da te e ti ho aiutato perchè me l'ha chiesto il mio
migliore amico- disse Hermione incrociando le braccia.
-Non avrei mai ringraziato una mezzosangue- disse Draco gelido.
-Non voglio che un razzista come te mi ringrazi- disse Hermione furiosa.
-Vi amate proprio voi due eh?- disse Katherine divertita da quello
scambio di battute.
-Devi essere Katherine- disse Hermione allungando la mano per
presentarsi.
-Esatto, è un piacere conoscere finalmente l'amica
più intelligente di Alex- disse Katherine sorridendo, la
frecciatina a Pansy non sfuggì a nessuno.
-Io adesso devo proprio andare, i miei genitori mi aspettano,
è stato un piacere Katherine, adesso che siete a Londra
dovremmo uscire insieme qualche volta- disse Hermione sorridendo, per
poi salutare Alex con un bacio sulla guancia ed ignorando gli altri due
si allontanò.
-Sempre un piacere vederti andar via mezzosangue- disse Draco,
beccandosi il dito medio da Hermione.
-L'adoro- disse Katherine ghignando.
-Andiamo a prendere qualcosa da bere- disse Alex prendendo la mano di
Katherine.
-Conosco il posto perfetto- disse Pansy guidandoli verso un club
all'ultima moda.
-Corri a nasconderti Alex- disse Draco ridendo quando
avvistò le sorelle Greengrass.
-Ci sono le tue fidanzate Alex- disse Katherine divertita quando vide
Alex più bianco del solito.
-Tesoro!! Siamo qui- disse Pansy chiamando Daphne, aveva organizzato
tutto.
-Sei una vera strega, una perfida perfida strega- disse Alex indignato
a Pansy.
-Credo che alla fine diventeremo grandi amiche Pansy- disse Katherine
sinceramente impressionata.
-Ciao ragazzi, ciao Pansy- disse Daphne salutando tutti tranne
Katherine.
-Puoi ignorarmi ma questo non mi farà scomparire-
canticchiò Katherine divertita.
-Posso sperare però- disse Daphne acida.
-Così è lei quella che è venuta qui
con te da Durmstrang.- disse Astoria delusa.
-Oh no, la mia presenza qui è puramente una conseguenza
dell'arrivo di Wicked, scommetto che Alex si riferiva a lui- disse
Katherine sorridendo furba.
-Chi è Wicked?- chiese confusa Astoria.
-Oh è nostro figlio, sono felice che tu non veda la pancia,
sono al quinto mese- disse Katherine cercando di rimanere seria mentre
intorno a lei regnava il silenzio, solo Alex cercava di non ridere e
naturalmente anche Draco che sapeva bene chi fosse Wicked.
-Dimmi che sta scherzando Alex! Sto per sentirmi male- disse Daphne
aggrappandosi a Pansy.
-Sta scherzando Duff tranquilla- disse Alex scoppiando a ridere.
-Non me lo stai dicendo solo per calmarmi vero?- disse Daphne scettica.
-Credi quel che vuoi- canticchiò Katherine divertita.
-Wicked è il nostro cane- disse Alex ridendo.
-Oh- disse Daphne sorpresa calmandosi per un attimo.
-Così sei tornato a casa Alex?- chiese Astoria cambiando
argomento.
-Non esattamente, io e Kath viviamo qui nel centro di Londra, in una
delle mie proprietà- disse Alex mettendo un braccio intorno
alle spalle di Katherine.
-Ma va contro tutte le tradizioni purosangue? Cosa dicono i tuoi
genitori? Oh povera Narcissa si vergognerà così
tanto!- disse Daphne indignata portando le mani alla bocca.
-è stato bello rivedervi ragazze, arrivederci- disse Alex
secco allontanandosi insieme a Katherine.
-Mi dispiace- disse Pansy baciando la guancia di Daphne per poi seguire
Draco che si era allontanato con il fratello.
-Perchè lei è di nuovo qui?- disse Draco
esasperato, quando raggiungendo il fratello vide che Hermione era
tornata.
-I suoi genitori hanno avuto un' emergenza, l ho invitata a
passare il resto della giornata con noi- disse Alex ghignando.
-Non riesco a credere che mio fratello ti abbia invitato a fare
shopping con noi..Merlino che umiliazione farmi vedere in pubblico con
te- disse Draco mentre gli altri stavano osservando le vetrine.
-Siamo entrambi due persone importanti nella vita di tuo fratello,
dobbiamo andare d'accordo- disse Hermione secca.
-Io sono suo fratello, tu sei niente, una sporca mezzosangue- disse
Draco disgustato.
-Io sono quella che stava al suo fianco ogni volta che Voldemort voleva
ucciderlo, io sono quella che era con lui quando tu gli rendevi la vita
impossibile- sibilò Hermione ammutolendo Draco, che tenne il
broncio per tutto il pomeriggio.
-Mione vieni a cena con noi? C'è un nuovo ristorante
giapponese che vogliamo provare- disse Alex sorridendo mentre giocava
con i capelli di Kath.
-Per favore aiutatemi! Da quando siamo tornati a Londra non fa altro
che mangiare queste cose strane, ho bisogno di alleati- disse Katherine
alzando gli occhi al cielo.
-Se per tuo fratello va bene?- disse incerta Hermione guardando Draco.
-Per Draco non ci sono problemi..vero?- disse Alex guardando il
fratello minacciosamente.
-Nessun problema- disse glaciale Draco.
-Perfetto, ho invitato anche Bla- disse Alex ghignando.
-E non aveva già organizzato tutto per accoppiarti con
Blaise, Hermione, non ci pensare proprio- disse sarcastica Katherine.
Stavano aspettando Blaise fuori dal ristorante ormai da un quarto
d'ora, quando il moro si decise finalmente a farsi vedere.
-Blaise finalmente!- disse Alex annoiato quando vide arrivare Blaise.
-Non è esattamente facile scappare alle grinfie di mia
madre- disse Blaise sistemandosi la camicia, era ancora vestito con il
completo elegante che indossava alla raccolta fondi di sua madre.
-Blaise lei è Hermione, vi siete sicuramente visti ad
Hogwarts- disse Alex facendo le presentazioni.
-Hermione la..- disse Blaise per poi venir interrotto da Hermione.
-La mezzosangue si, è così che ama definirmi il
tuo migliore amico- disse Hermione annoiata.
-Stavo per dire la migliore amica di Alex- disse Blaise baciando la
mano di Hermione.
-I migliori amici dei Malfoy, è questo ciò che
siamo?- disse Hermione arrossendo e ridendo.
-Non per molto ancora- mormorò Draco stizzito.
-Vado a prendere qualcosa da bere- disse Draco alzandosi di scatto,
dopo l'ennesima risatina di Hermione.
-Cosa vuoi?- chiese Draco seccato quando Hermione lo raggiunse al bar.
-Solo sapere perchè mi odi così tanto! So che odi
tutti i mezzosangue ma ammettiamolo io sono la prima nella tua
classifica dell'odio eterno e vorrei sapere il perchè, il
nostro conflitto non fa bene ad Harry- disse Hermione serio.
-Alex! Lui è Alexander ed è mio fratello!- disse
Draco arrabbiato.
-Ce l'hai con me perchè Alex mi vuole bene?- disse Hermione
come se fosse ovvio.
-Tu c'eri sempre per lui, anche quando io non potevo esserci- disse
Draco alzando la voce.
-Mi odi perchè sei geloso quindi- disse Hermione razionale.
-Io geloso di te? Non scherziamo- disse Draco disgustato.
-Invece ho ragione io, tu non odi me ma odi te stesso per quel che hai
fatto in passato a tuo fratello, non riesci a perdonarti quello che lui
già ti ha perdonato- disse Hermione ragionando.
-Non sai quello che dici- disse Draco scuotendo la testa, bevendo il
suo shot tutto d un fiato.
-Si che lo so, può anche farti arrabbiare Draco ma ho
dimostrato di saperti capire- disse Hermione ghignando vittoriosa.
-Tu non sai nulla di me- disse Draco indignato.
-Ti ho visto quando avevi toccato il fondo e sono riuscita ad
avvicinarmi a te, Pansy c'era riuscita per caso?- disse Hermione
pungente.
-Vuoi sentirti dire grazie?- chiese Draco sarcastico.
-Voglio che tu accetti la mia presenza nella vita di Alex..e nella tua-
disse semplicemente Hermione.
-Torniamo al tavolo.- disse secco Draco, sentendo su di sè
lo sguardo di Pansy.
-Ahhh piccante piccante- disse Katherine afferrando la bottiglia
dell'acqua dopo aver mangiato una strana salsa verde.
-Sono una frana con questi cosi- disse Hermione dopo l'ennesimo
tentativo con le bacchette andato male.
-Perchè questo posto non è per quelli come te-
disse Draco usando perfettamente le sue bacchette, beccandosi
un'occhiataccia da Alex.
-T'insegno io- disse Blaise offrendosi di aiutarla.
-Bravo Blaise, fai la tua azione caritatevole annuale- disse Draco
ridendo.
-Mangiare con le bacchette fa parte dell'educazione purosangue?- chiese
Hermione mordendosi il labbro inferiore.
-Non esattamente, le nostre famiglie viaggiano molto per affari.
L'oriente è solo una delle tante mete- disse Blaise
sorridendo mentre aiutava Hermione.
-Viaggiare è anche il mio sogno- mormorò Hermione
arrossendo.
-Lo realizzerai un giorno, magari potrò aiutarti un
pò..i miei genitori hanno una casa in Spagna..pensavamo di
passarci un weekend con i ragazzi..non è il Giappone ma..-
disse Blaise sorridendo.
-Blaise- disse Draco arrabbiato dando un calcio a Blaise sotto il
tavolo.
-Credo sia un ottima idea Bla!!- disse Alex annuendo.
-Credo che sia arrivato il momento di andare a letto, i miei genitori
si staranno chiedendo dove sono finita- disse Hermione guardando
l'orologio.
-è tardi per andare a piedi, ti accompagno io, ho la limo
qui fuori- disse Blaise alzandosi in piedi.
-La limo? Niente polvere o magitaxi?- chiese Hermione sorridendo.
-La mia famiglia ha molti investimenti nel mondo babbano, spesso mia
madre organizza raccolte fondi per i più bisognosi,
è una di quelle raccolte che mi ha fatto fare
tardi alla cena, però ho la limo a mia dispozione- disse
Blaise poggiando una mano sulla schiena di Hermione.
-Avete così tanto in comune- disse Alex sorridendo.
-Si, lei è bisognosa e Blaise l aiuta- bonfocchiò
Draco, beccandosi l ennesima occhiataccia dal fratello, mentre Hermione
e Blaise si allontanavano insieme.
-Siamo arrivati, questa è casa dei miei genitori. Grazie per
avermi accompagnato Blaise- disse Hermione sorridendo.
-è stato un piacere- disse Blaise lasciando andare la mano
di Hermione che era stretta nella sua.
-Perchè sei così gentile con me? A Draco non
piacerà- disse Hermione imbarazzata.
-Non sono come Draco, su alcune cose la pensiamo diversamente. Non mi
permetterei mai di giudicarti per quel che sei, non tutti i mezzosangue
sono stupidi e non tutti i purosangue sono dei geni. Se dovessero
esistere solo i purosangue allora la magia si estinguerebbe molto in
fretta- disse Blaise serio.
-Non farti sentire da Draco mentre dici queste cose- scherzò
Hermione.
-Può anche sentirmi, non sono il suo schiavo, sono un suo
amico e a volte gli amici ci dicono cose che non ci piacciono- disse
Blaise saggiamente.
-Vero, mi sto ricredendo su di te Blaise- disse Hermione impressionata.
-Si lo so, hai realizzato che non sono soltanto bellissimo ma che ho
anche un cervello- disse Blaise ridendo.
-Ora non esageriamo- disse Hermione divertita.
-Notte Hermione- disse Blaise baciando la guancia di Hermione per poi
sparire.
-Draco parliamo un attimo- disse Alex mettendo una mano sulla spalla al
fratello trattenendolo, mentre le ragazze si allontanarono da loro.
-Che succede?- chiese Draco teso.
-Sei stato scortese con Hermione tutte la sera Draco, questa storia
deve finire- disse serio Alex.
-Non la voglio vicino alla nostra famiglia- disse Draco senza guardare
Alex.
-Perchè? Cosa ti ha fatto di male?- disse Alex confuso.
-Mi capisce, sa comprendermi solo come tu sai farlo- disse Draco a
disagio.
-E questo ti crea problemi perchè?- chiese Alex che voleva
vederci chiaro in tutta questa storia.
-Perchè mi fa dubitare di tutto ok? Di tutto- disse Draco
alzando la voce, le ragazze per fortuna non li avevano sentiti.
-Di Pansy?- chiese Alex sottovoce.
-Amo Pansy, Merlino la amo da quando ho imparato a camminare. Amare
Pansy è naturale per me, è la mia ragazza e non
so cos'altro potrebbe essere, è diventata un'abitudine per
me stare con lei. Il nostro percorso è segnato, matrimonio e
un solo figlio, preferibilmente maschio.- disse Draco pensieroso.
-Ma con Hermione..- disse Alex cercando di spingere Draco a parlare.
-Lei riesce ad appassionarmi, litighiamo in continuazione ma mi fa
sentire vivo. Odiarla è divertente, provocarla è
la cosa più eccitante che io abbia fatto negli ultimi tempi
e questo la dice lunga sulla mia vita- disse Draco ridendo senza gioia.
-Hermione fa quest'effetto a molti- disse Alex ridendo.
-Non ho la forza di lasciar andare tutta la mia vita fratellino, amo
Pansy...devo solo ritrovare il Draco che ero con lei- disse Draco
deciso.
-Magari è solo un momento di crisi passeggero- disse Alex
cercando di consolare il fratello.
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Capitolo 22 *** Una proposta per dire.. ***
-Allora? Abbiamo la villa a Maiorca dei tuoi?-
chiese Draco appena vide Blaise materializzarsi al Malfoy Manor.
-Si! I miei genitori non hanno fatto altro che ripetere che
è un onore ospitare i principi oscuri nella loro umile
villa- disse Blaise ridendo.
-Finalmente ho trovato un vantaggio dell'essere principe oscuro- disse
Draco ridendo.
-Voi avete il permesso del grande capo?- chiese Blaise sedendosi al
tavolo.
-Due settimane senza missioni, ho appena finito di parlare con lui-
disse Alex che si era appena materializzato.
-Io è più di un mese che non vengo convocato, mi
considero in ferie- disse Draco rilassandosi, Alex sentì una
fitta di senso di colpa, prima o poi avrebbe dovuto parlare con suo
fratello.
-Chi viene in vacanza con noi?- chiese Alex cambiando discorso.
-Pensavo di riunire il vecchio gruppo. Le vostre ragazze, le sorelle
Greengrass, Theo e la sua nuova fiamma e ovviamente Hermione- disse
Blaise ghignando, i suoi occhi s illuminarono quando
pronunciò il nome di Hermione.
-Ovviamente- disse Draco stizzito, non poteva avere un pò di
pace con Pansy.
-Le Greengrass? Tu mi vuoi male- disse Alex facendo la vittima.
-Naturalmente ci sono solo cinque camere- disse Blaise sorridendo
compiaciuto.
-E tu dovrai condividerla con la mia Mioncina- disse Alex dando il
cinque a Blaise.
-Tu hai sempre intenzione di fare quello di cui mi hai parlato?- disse
Draco scettico ad Alex.
-Si, ne abbiamo già parlato Dra, mi sento pronto,
è il momento giusto- disse Alex sereno, portandosi la mano
alla tasca, per controllare di avere sempre la scatoletta.
-Lo spero per te- disse Draco alzandosi, insieme i ragazzi si
smaterializzarono davanti alla villa, dove le ragazze li attendevano.
-Manca solo Hermione- disse Alex guardandosi intorno, c erano montagne
di valige in attesa di essere sistemate dagli elfi, la villa era
bellissima, stile arabo, esterni rossi, piena di finestre e balconi dai
quali si poteva godere una splendida vista del mare, i giardini erano
curatissimi e magicamente rigogliosi nonostante il clima torrido, l
enorme piscina ovale completava il look del giardino che aveva anche
accesso alla spiaggia privata.
-Dobbiamo aspettare una mezzosangue?- disse Pansy annoiata.
-La mezzosangue è qui- disse Hermione che si era appena
materializzata, aveva la metà delle valige delle altre, meno
anche di Draco.
-Hermione, temevo mi avessi dato buca, ero già pronto ad
affogarmi nel mare- disse Blaise andando a salutare Hermione quando la
vide.
-Stavo per darti buca per colpa delle tue cattive compagnie, poi ho
pensato che una vacanza gratis non si rifiuta mai- disse Hermione
avvicinandosi a Blaise per dargli un bacio sulla guancia ma
scontrandosi contro le labbra del ragazzo che la strinse a
sè, beccandosi un paio di fischi entusiasti di Alex.
-Purtroppo temo che la sistemazione non sarà di tuo
gradimento, dovrai condividere la stanza con me- mormorò
Blaise all'orecchio di Hermione.
-Mmm se proprio devo- disse Hermione divertita guardando Draco che la
fulminava con la sguardo.
-Non dovresti venire con noi- disse Draco quando vide Hermione
avvicinarsi, gli altri erano tutti impegnati con i bagagli.
-Sono ospite di Blaise, è un mio amico come è un
tuo amico- disse Hermione secca.
-Lui vuole solo una cosa da te e quando l'avrà avuta a te
non resterà niente, il mondo dorato in cui ti ha portato
svanirà. Questo succede a quelle come te- disse Draco
ridendo.
-So che lui mi vuole, ma mi vuoi anche tu- disse Hermione furba.
-Ti piacerebbe, sei tu quella che mi vuole- disse Draco provocandola.
-Preferirei morire- disse Hermione guardandolo negli occhi intensamente.
-Amore!! Mi aiuti con le valige?- urlò Pansy chiamando Draco.
-Salvato dalla mogliettina- disse Hermione sorridendo e indietreggiando.
-Vieni tesoro, ti mostro camera nostra- disse Blaise mettendo le mani
sui fianchi di Hermione.
-Grazie Bla- disse Hermione poggiando la testa sul petto di Blaise,
sentendo sempre lo sguardo di Draco fisso su di lei.
-Questa è la nostra camera- disse Blaise prendendo la mano
di Hermione per mostrargli la stanza in cui avrebbero alloggiato per le
prossime due settimane.
-è bellissima- disse Hermione guardandosi intorno, al
contrario della maggior parte delle altre stanze questa era arredata
con colori chiari, vi era un'enorme letto matrimoniale e le pareti
erano color pastello, una parete era composta interamente da finestre
che permettevano di accedere all'ampio balcone.
-Solo il meglio per la strega più brillante della sua
generazione- disse Blaise abbracciando da dietro Hermione che ammirava
il mare dal balcone.
-Vorrei chiarire una cosa però, non sono il genere di
ragazza che per ringraziarti di averla portata qui viene a letto con
te, voglio conoscerti, voglio che prima di tutto tu sia mio amico.-
disse Hermione seria.
-Mi piaci per questo Hermione, perchè sei diversa da tutte
le principessine purosangue con le quali sono cresciuto- disse serio
Blaise.
Nella camera accanto Draco e Pansy si stavano sistemando, la ragazza
cercava di coinvolgere Draco mostrandogli tutti i suoi bikini
più provocanti ma il biondo aveva la mente altrove.
-Senti se le ragazze vogliono scambiare le camere?- disse Draco, il
pensiero di avere la camera confinante con quella di Hermione e Blaise
e sentire le loro attività notturne gli dava il vomito.
-No, questa è più bella, ha la vista sul mare e l
idromassaggio sul balcone- disse Pansy incrociando le braccia.
-Che bisogno hai di vedere il mare quando hai me?- sbuffò
Draco, cercando di distrarla.
-Credevo che questa vacanza potesse aiutarti Draco, ma sei sempre
così teso e arrabbiato- disse Pansy massaggiando le spalle
del fidanzato.
-Finire in prigione circondato dai dissennatori fa questo alle persone,
le distrugge, le cambia- disse Draco secco scrollando le spalle e
allontanando Pansy.
-Ha cambiato anche quello che provi per me? Quello che c'è
tra di noi?- disse Pansy con gli occhi lucidi.
-Niente cambierà mai quello che c'è tra di noi,
è così da anni ormai- sospirò Draco
massaggiandosi le tempie, tra il nervosismo del fratello e il suo gli
stava venendo un gran mal di testa.
-Perchè allora mi rifiuti Draco? Mi tratti come se fossi
un'estranea, mi hai escluso dalla tua vita, mi sento come un cagnolino
che ti segue disperato per una carezza che non sei disposto a darmi-
disse Pansy frustrata.
-Non posso stare qui un momento di più- disse Draco uscendo
dalla stanza.
-è notte fonda, dove diavolo vai?- disse Pansy esasperata
quando Draco uscì sbattendo la porta.
Senza pensarci due volte il biondo di diresse verso la spiaggia, forse
un bagno notturno lo avrebbe rilassato.
-Per Salazar, che ci fai tu qui?- disse Draco annoiato quando vide
Hermione seduta in spiaggia.
-Sei tu che mi hai raggiunto, non è colpa mia se
c'incontriamo, comunque non riesco a dormire- disse Hermione
sistemandosi i capelli.
-Blaise russa?- chiese Draco accennando un sorriso, per poi sedersi
vicino a lei.
-Non sono abituata a dormire con un ragazzo- disse Hermione imbarazzata.
-Preferisci le ragazze?- disse Draco ghignando.
-Non sono abituata a condividere il letto con qualcuno, è
una cosa..intima- disse Hermione incerta, con le gote rosse, fissando
il mare.
-Capisco- disse Draco pensieroso.
-Tu che ci fai qui? Non dirmi che il grande Draco Malfoy non ha di
meglio da fare la notte, non mancherai alla tua mogliettina?- disse
Hermione provocandolo.
-Il rumore del mare mi rilassa, mi ha sempre aiutato a schiarirmi le
idee, per quanto riguarda Pansy abbiamo litigato.- disse Draco senza
aggiungere altro.
-Pensieri per la testa?- chiese Hermione dopo un minuto di silenzio.
-Sono sempre stato il figlio di papà al quale è
stato tutto servito su un piatto d'argento, mi hanno procurato anche
una fidanzata quando avevo dodici anni, non ho mai dovuto combattere
per avere qualcosa, adesso devo lottare per assicurarmi di vivere un
altro giorno. Tutto ciò che prima era piacevole e
rassicurante adesso è..vuoto- disse Draco malinconico,
voleva così tanto tornare ad essere il ragazzino spensierato
di prima.
-Mi fai infuriare lo sai? Hai questa maschera da figlio di
papà razzista e viziato, poi ogni tanto la lasci cadere
mostrando al mondo il vero te stesso, e io non posso far a meno di
pensare che il vero Draco Malfoy vale cento volte di più di
quello che mostri al mondo- disse Hermione frustrata.
-Era un complimento mezzosangue?- disse Draco divertito.
-Forse- disse Hermione arrosendo ancor di più.
-Solo con te e Alex riesco ad essere sincero, non riesco a capire il
perchè- mormorò Draco.
-Perchè tuo fratello continuerà a volerti bene
nonostante tutto, per quanto riguarda me..la mia opinione non
è rilevante per te, non t'interessa quello che penso di te-
disse Hermione sorridendo furba.
-Credo che tu abbia ragione, non sono interessato a quello che pensi di
me- disse Draco serio.
-Mi hai dato ragione! Allerto la stampa?- disse Hermione ridendo.
-Hermione..cosa pensi di me?- sussurrò Draco, abbassando lo
sguardo.
-Sei il fratello del mio migliore amico..perciò ci deve
essere sicuramente qualcosa di positivo in te- disse Hermione
sorridendo.
-E se io fossi il gemello cattivo?- disse Draco ridendo.
-Le persone non sono solo buone o cattive, tutti hanno un lato oscuro-
disse Hermione saggiamente.
-Anche tu? Non sei una santa? Adesso sono io quello pronto ad allertare
la stampa- disse Draco divertito.
-Sono più oscura di quel che pensi Draco, sono solo
terribilmente brava a nascondere e soffocare quella parte di me-
mormorò Hermione lentamente.
-Come fa la principessina di Grifondoro ad essere una cattiva ragazza?
Non ti credo- disse Draco divertito.
-Sono qui no? Tra i mangiamorte cattivi. Ancora non sono scappata,
questo non ti dice niente?- mormorò Hermione avvicinandosi a
Draco.
-Si, che non hai l'istinto di sopravvivenza- disse Draco ghignando,
poggiandogli una mano sul collo.
-Se mi sfiori Alex sarà veramente arrabbiato con te-
sussurrò Hermione divertita, inclinando la testa all
indietro, invitandolo a stringere.
-Usare mio fratello contro di me..degno di una serpe- disse Draco
divertito, accarezzando il collo di Hermione con la punta delle dita.
-Una leonessa con il cuore di un serpente- disse Hermione provocandolo.
-Hai anche tu una maschera- disse Draco con le labbra a pochi
centimetri da quelle di Hermione, la mano si era spostata dietro al
collo di lei e le accarezzava dolcemente la nuca.
-Che ho tutta l'intenzione di tenermi- disse Hermione ghignando e
indietreggiando, per poi lasciare Draco solo in spiaggia.
-Maledetta mezzosangue- disse Draco sdraiandosi sulla spiaggia,
osservandola andar via.
La mattina seguente Draco era di umore nero, aveva passato la notte in
spiaggia da solo, era ricoperto di sabbia e aveva un mal di schiena da
ottantenne.
-Buongiorno fiorellino- disse Alex vedendo arrivare il fratello nella
sala comune, dove avrebbero fatto colazione.
-Non è per niente un buon giorno- disse Draco sedendosi,
Pansy da brava fidanzata purosangue gli aveva preparato la colazione,
anche se arrabbiata con lui non sapeva trasgredire l'etichetta.
-Puoi smettere di fulminare con lo sguardo la mia migliore amica?-
pensò Alexander mentre facevano colazione.
-Non smetterò finchè un fulmine non la
colpirà veramente- pensò Draco divertito.
-Passerò la mia vita ad impedirvi di uccidervi a vicenda-
pensò Alex alzando gli occhi al cielo.
-Comunque perchè mi stai parlando mentalmente? Non lo facevi
più credevo- pensò Draco confuso.
-Mi mancavi- pensò semplicemente Alex mentre giocava con i
capelli d Kath.
-Hai finito? Rimarrò pelata per colpa tua- disse Kath
dandogli uno schiaffo sulla mano.
-Sempre bellissima- disse Alex baciandogli il collo.
-Adulatore- disse Katherine alzando gli occhi al cielo.
-Stavo pensando che oggi potremmo fare un giro in città e
nel pomeriggio andare al mare- disse Blaise imboccando Hermione.
-Io sono stanca, stanotte ho dormito poco, andate voi, ci vediamo dopo
in spiaggia- disse Hermione sorridendo.
-Io vado direttamente in spiaggia, tieni tesoro...divertiti ma non
troppo- disse Draco porgendo a Pansy la sua magic card, cercando di
rabbonirla.
-Starai bene?- disse Blaise preoccupato ad Hermione dopo aver guardato
Draco.
-Mi terrò lontana dalla piscina nel caso abbia deciso di
affogarmi- disse Hermione annuendo per poi mettersi sulle punte per
dare un leggero bacio a Blaise.
-Visto che mi odi così tanto perchè hai deciso di
restare qui con me?- disse Hermione annoiata quando rimase sola con
Draco.
-Magari voglio veramente affogarti in piscina- disse Draco
avvicinandosi ad Hermione.
-Non oseresti- disse Hermione sicura, ridendo furba.
-Non mettermi alla prova, non sai quanto lo voglio.- disse Draco con
voce roca.
-Quanto vuoi cosa Draco? Perchè ho la sensazione che qui non
si parli più della mia morte?- disse Hermione provocandolo,
avvicinandosi ancor di più al biondo, poteva sentire il
respiro di lui sulle sue labbra.
-Ti ucciderò un giorno Hermione..tu non hai il diritto di
fare questo- mormorò Draco.
-Questo cosa?- chiese Hermione sollevando lo sguardo, incrociando gli
occhi grigi di Draco.
-Farmi impazzire- disse Draco indietreggiando, lasciandola sola e senza
fiato.
Nel pomeriggio ancora non era rientrato nessuno ed Hermione, dopo
essersi messa uno stremenzito bikini rosso, comprato in un pomeriggio
di shopping con Ginny, decise di fare un bagno in piscina, per sua
sfortuna c era già Draco sdraiato a bordo piscina.
Quando il biondo la vide arrivare s irrigidì, fissandola da
capo a piedi, incapace di staccare lo sguardo da lei.
-Possiamo parlare?- disse Hermione avvicinandosi, Draco si
limitò ad annuire, sembrava aver perso le parole.
-Perchè sei così strano Draco? A me puoi dirlo,
non ho nessuno a cui raccontare i tuoi segretucci- disse Hermione
sedendosi a bordo piscina insieme a Draco.
-Alex non ti ha detto il perchè di questa vacanza?- disse
Draco pensieroso.
-Per rilassarci tutti insieme- disse Hermione confusa.
-Perchè Alex farà la proposta..a Katherine.-
disse Draco tristemente.
-E questo ti deprime perchè?- chiese Hermione confusa.
-L'ho appena ritrovato, è appena ritornato in famiglia..e
vuole già crearsene una tutta sua.- disse Draco sospirando.
-Mi fa male dirlo ma..tu sei la persona più importante della
vita di Alex, sei la sua metà perfetta Draco. Niente e
nessuno potrà mai rimpiazzarti, nè io,
nè Katherine. Tu sei il suo mondo, non ci sarà
mai un legame più forte del vostro.- disse Hermione sincera.
-Non voglio più pensarci, vieni in piscina o il costume
è solo per farti ammirare?- disse Draco tuffandosi in
piscina.
-Pensi che ci sia qualcosa d'ammirare?- disse Hermione sorridendo
divertita.
-Un paio di cosette- disse Draco ammirando le forme di Hermione.
-Ah si?- disse Hermione tuffandosi in piscina.
-Si, vedo decisamente qualcosa che mi piace mezzosangue- disse Draco
baciando il collo di Hermione.
-Draco che fai?- sospirò Hermione.
-Cedo alle tentazioni, i Malfoy non sono famosi per il loro
autocontrollo e con te mezzosangue il poco autocontrollo che
ho..svanisce!- disse Draco attirando Hermione a sè.
Intanto in città Alex e Katherine stavano esplorando le
rovine di un castello antico, il posto che Alex aveva scelto per fare
la proposta a Kath, adesso doveva solo intrattenerla fino al tramonto.
-Cos'è quella faccia?- chiese Katherine quando vide Alex
preoccupato.
-Non so se è stata una scelta saggia lasciare Draco ed
Hermione da soli, mio fratello è impulsivo e odia
Hermione...- disse Alexander mentendo, era nervoso per ben altro.
-Ci sono più probabilità che li troviamo a far
sesso sul tavolo di cucina!- disse Katherine ridendo.
-Stiamo parlando di Hermione e Draco, si odiano!- disse Alex ridendo,
anche se lui era a conoscenza dei dubbi del fratello.
-Alla base di tutti i grandi amori c'è un pò
d'odio, sennò non ci sarebbe passione, io ti odiavo, un
pò ti odio ancora.- disse Katherine, per poi bloccarsi e
arrossire.
-Lo sai cosa hai appena detto vero?- disse Alex ghignando felice e
compiaciuto.
-Zitto e cammina- disse Katherine imbarazzata.
-Oh mi ami così tanto! Sono l'amore della tua vita- disse
Alex ridendo e rincorrendo Katherine, sempre più convinto
che quello che stava per fare era la scelta giusta.
-Alex che fai? Perchè ti sei bloccato?- disse Katherine
voltandosi quando vide Alex fermo, con una mano in tasca.
-So che tu non sei per le cose zuccherose e romantiche,
perciò sarò diretto Kat. Penso che quello che sia
tra noi sia estremamente speciale, ti amo, ti odio, ogni giorno che
passo al tuo fianco mi sento sempre di più l'uomo che aspiro
a diventare. Credo sinceramente che io e te siamo per
sempre...sposami?- disse Alex speranzoso, mostrando a Katherine
l'anello che insieme a Draco gli aveva comprato a Diagon Alley.
-Perchè mi fai questo? Lo sai!! Sai che non lo volevo!-
disse Katherine piangendo.
-Kat..- disse Alex ferito.
-No!! Lo sapevi..lo sapevi! No!- urlò Katherine arrabbiata
in lacrime.
-No?- disse Alex indietreggiando, come se Katherine lo avesse ferito.
-Non possiamo tornare indietro a qualche minuto fa? Non possiamo
dimenticare tutto? Ti prego!! Ti prego- disse Katherine disperata.
-No, credo di no. Mi dispiace- disse Alex smaterializzandosi.
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Capitolo 23 *** La scelta di Alex ***
Alexander in preda a una furia cieca si
materializzò nel covo di Voldemort, deciso a fare un ultimo
sacrificio per la sua famiglia, se non poteva essere felice lui almeno
avrebbe messo al sicuro gli altri.
-Alexander? Che ci fai qui? Non ti avevo convocato- disse Voldemort
stupito quando vide Alex entrare nella sala del trono e inginocchiarsi
ai piedi del signore oscuro.
-Sono pronto per essere il tuo vero erede. Niente sentimenti. Solo
potere.- disse Alexander con voce fredda e calcolata.
-Cosa ti ha fatto cambiare idea? Sembravi così deciso ad
amare.- disse Voldemort in cerca di risposte.
-L'amore è per i deboli, preferisco il potere- disse
Alexander sibilando.
-Alzati..mio erede- disse Voldemort compiaciuto, Alex era sempre stato
il suo prediletto, quello con più potenziale e autocontrollo.
-Mio signore- disse Alex rispettoso, in attesa di ordini.
-Da oggi vivrai qui, ti addestrerai ogni giorno con me. Guiderai i miei
mangiamorte in battaglia..e marchierai tu stesso i più
giovani- disse Voldemort sibilando.
-La ringrazio mio signore, sono onorato- disse Alex con voce priva di
emozioni.
-Ecco la tua prima recluta- disse Voldemort guardando le porte che
immediatamente si aprirono, entrò una figura incappucciata
dal passo femminile ed elegante, dal suo cappuccio uscivano ciocche di
capelli biondi.
-Astoria?- disse Alex stupito quando vide chi si nascondeva sotto il
cappuccio.
-Principe Malfoy- disse Astoria freddamente, abbassando lo sguardo.
-Non è un pò giovane?- disse Alex cercando di
salvare Astoria.
-Giovane ma con un potenziale enorme, se addestrata come si deve.
Confido in te Alexander e ti conviene non deludermi- disse Voldemort
minaccioso.
-Certo mio signore- disse Alex annuendo, cercando la conferma nello
sguardo di Astoria che quello era veramente ciò che voleva.
-E adesso MARCHIALA- disse Voldemort mettendo alla prova Alex che
robotico prese il braccio di Astoria, senza mai smettere di guardarla
negli occhi.
-è ciò che voglio- mormorò Astoria
coraggiosamente.
-Mors Mordre- mormorò Alex premendo la punta della bacchetta
contro l'avambraccio di Astoria che si morse il labbro con le lacrime
agli occhi.
Intanto nella villa degli Zabini Pansy si avvicinava a passo svelto al
giardino, con Katherine che la seguiva senza smettere di singhiozzare.
-Draco dove sei?- disse Pansy con urgenza, Draco era sempre in piscina
con Hermione e stava per baciarla, quando sentì la voce
della fidanzata scattò all'indietro uscendo velocemente
dalla piscina.
-Sono qui Pan- disse Draco usando un incantesimo per asciugarsi mentre
Hermione era rimasta sola in piscina, ancora sotto choc per quello che
stava per accadere.
-è successa una cosa..- disse Pansy imbarazzata mentre
Katherine alle sue spalle continuava a piangere in silenzio.
-Pan..dov'è mio fratello?- chiese Draco allarmato, vedendo
Kath disperata ma non Alex.
-Non lo sappiamo- singhiozzò Katherine, sembrava fuori di
sè, nessuno l aveva mai vista così disperata.
-Cos'è successo? Lui doveva farti la proposta.- disse Draco
confuso.
-Me l'ha fatta ma io..- disse Katherine disperata.
-Ma tu sei una codarda e per questo gli hai detto di no?! L'hai
rifiutato come hanno fatto quei sudici babbani che l'hanno cresciuto?-
urlò Draco furioso.
-Draco amore calmati- disse Pansy cercando di sfiorare Draco che si
spostò velocemente.
-Tu puoi sentire dov'è giusto? Puoi trovarlo e poi
io..chiarirò con lui..dirò di si!- disse
Katherine speranzosa.
-Lasciatemi solo, devo essere solo- disse Draco cacciando tutti, tranne
Hermione che rimase.
-Tu non sai dov'è vero? Non puoi sentirlo perchè
Alex ti tiene fuori dalla sua mente da mesi ormai..- disse Hermione
avvicinandosi a Draco.
-Troverò il modo- disse Draco ostinato, cercando di
collegarsi alla mente di Alex, ma trovando sempre un muro gelido.
-Non puoi, io sono la tua migliore chance, conosco Harry..Alex..meglio
di te. Lo riporteremo a casa insieme- disse Hermione sfiorando il volto
di Draco.
-Se conosco Alex come credo di conoscerlo adesso sarà con
qualcuno che non potrebbe mai rifiutarlo- disse Hermione pensierosa.
-I miei genitori- disse Draco sorridendo, pronto a tornare a casa.
-No, non credo. Alex non è cresciuto con loro, non ha capito
ancora che gli vorranno sempre bene..probabilmente in questo momento
è con..- disse Hermione prima di essere interrotta da Draco.
-L'oscuro signore..- disse Draco abbassando lo sguardo.
-Andiamo a riprendercelo?- chiese Hermione accarezzando la guancia di
Draco.
-No, tu sei una mezzosangue, resti qui.- disse Draco serio.
-Non far finta di volermi proteggere Malfoy- disse Hermione indignata.
-Sei la mia mezzosangue, sono l'unico che può farti del
male- disse Draco ghignando per poi smaterializzarsi.
-Cosa non hai capito del "non seguirmi"?- disse Draco furioso, quando
si accorse che accanto a lui c era anche Hermione.
-Se non vuoi essere seguito, lascia una traccia magica meno evidente-
disse Hermione facendogli la linguaccia.
-C'è troppo silenzio- disse Draco muovendosi per i corridoi
di quella che era casa di Xaley, dove l'oscuro signore risiedeva da
mesi.
-Non c'è nessuno maledizione- imprecò Hermione.
-Torniamo indietro, continueremo a cercare- disse Draco
smaterializzando entrambi.
Draco dopo aver riaccompagnato Hermione a Maiorca da Blaise si diresse
al Malfoy Manor, doveva dire ai genitori quello che era successo.
-Draco tesoro, dov'è tuo fratello?- chiese Narcissa quando
vide Draco con un espressione angosciata.
-Lui...ha chiesto a Kath di sposarlo- disse Draco, per poi essere
interrotto da Narcissa.
-Ma è fantastico! Abbiamo un matrimonio da organizzare-
disse Narcissa entusiasta, battendo le mani.
-No mamma, nessun matrimonio, lei ha rifiutato e Alex è
scomparso- disse Draco serrando i pugni, era così arrabbiato
con Katherine.
-Come ha osato quella piccola...- disse Narcissa iniziando a imprecare,
in un modo che di purosangue non aveva nulla.
-Cissa tesoro, adesso l'importante è ritrovare Alex- disse
Lucius abbracciando la moglie.
-Devo incontrarmi con Pan a Londra..scusatemi- disse Draco andando via
velocemente, non riusciva a vedere i genitori così disperati.
-Scusate il ritardo- disse Draco raggiungendo Pansy e Daphne a Londra.
-Eri con lei?- chiese Pansy arrabbiata.
-No, ero con mia madre e mio padre, poi mi ha bloccato mia zia
Bellatrix- disse Draco stanco, non aveva dormito per niente.
-Odio tutto il tempo che passi con la mezzosangue- disse Pansy nervosa
mentre camminava per Londra con Draco e Daphne.
-è l'unica che può aiutarmi a trovare mio
fratello, non ho idea di dove sia- disse Draco sospirando sconsolato
dopo aver baciato la tempia della fidanzata.
-Non l'avete trovato ieri notte con Voldemort?- chiese Pansy confusa.
-Non abbiamo trovato neanche Voldemort, è sparito. Neanche
quelli della sua cerchia più ristretta sanno
dov'è, mia zia Bella è isterica!- disse Draco
scuotendo la testa.
-Non riusciamo a trovare neanche mia sorella Astoria..- disse Daphne
piangendo sommessamente.
-Daf, tesoro..non mi avevi detto nulla..- disse Pansy abbracciandola.
-Perchè..è colpa mia..l'ho spinta io ad andarsene
sono stata troppo dura con lei?- disse Daphne piangendo tra le braccia
dell'amica.
-Beh diciamo che non sei stata amorevole- bonfocchiò Draco,
beccandosi una gomitata da Pansy.
-Astoria perchè lo hai fatto?- urlò Alex dopo
aver chiuso la porta della sua nuova stanza al Riddle Manor, avevano
passato la notte in riunione con il Signore Oscuro, era l'alba quando
li aveva finalmente congedati.
-Te l'ho già detto, volevo farlo- disse Astoria scrollando
le spalle.
-Nessuno vuole essere schiavo, nessuno vuole essere
marchiato..perchè?- disse Alexander deciso, afferrando il
mento di Astoria, costringendola a guardarlo negli occhi.
-Non ho una vita, mia sorella si. Se non mi offrivo volontaria avrebbe
marchiato lei, ho sempre voluto fare qualcosa di buono della mia vita,
ho salvato mia sorella, gli ho regalato la libertà.- disse
Astoria con gli occhi lucidi.
-Sei troppo buona, troppo innocente per questo mondo. Mi
assicurerò io che la tua anima non si macchi- disse
Alexander con voce vellutata.
-E che ne sarà della tua di anima? Mentre salvi tutti quanti
che ne sarà di te?- disse Astoria piangendo.
-A chi importa?- disse Alex scrollando le spalle.
-Sai essere così stupido- disse Astoria furiosa, incrociando
le braccia.
-Devo andare- disse Draco quando la moneta che aveva in tasca
iniziò a bruciare, Hermione lo stava chiamando.
-Da lei- disse Pansy furiosa, spostandosi quando Draco provò
a baciarla.
-Mi hai chiamato?- chiese Draco materializzandosi di fronte a Hermione.
-L'ordine sa dov'è Voldemort- disse Hermione sorridendo
compiaciuta, come se avesse appena ricevuto una E in pozioni.
-Quindi lo sai anche tu mia piccola vipera- disse Draco sfiorando la
guancia di Hermione.
-Ovviamente- disse Hermione ghignando divertita.
-La mia piccola spia, una serpe in seno alle fenici- disse Draco per
poi posare le labbra contro quelle di Hermione per un breve ma intenso
primo bacio.
-Per quanto questo sia piacevole può aspettare fino al
ritorno del mio fratellino- disse Draco indietreggiando e ghignando
divertito quando vide Hermione immobile, con gli occhi chiusi e le
labbra arricciate, sembrava un pesciolino.
-Mmm?- chiese Hermione ancora persa tra le sensazioni che quel bacio
gli aveva trasmesso.
-Dov'è Voldemort mia piccola serpe?- chiese Draco
sussurrando.
-Nella vecchia casa del padre babbano, Riddle Manor.- disse Hermione
leccandosi le labbra.
-Brava la mia mezzosangue, adesso tu stai qui e io vado- disse Draco
poggiando le labbra sul collo di Hermione per poi smaterializzarsi.
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Capitolo 24 *** Nuovi finali, vecchi inizi ***
Hermione si materializzò in camera di
Draco al Malfoy Manor, decisa ad andare con lui a riprendere Alex, non
si aspettava di trovare Draco immobile, seduto sul letto.
-Pronto ad andare Draco?- chiese Hermione sedendosi accanto a lui, non
potè far a meno di notare che indossava la sua divisa da
mangiamorte, però su Draco era quasi regale.
-No- disse Draco scuotendo la testa sconsolato.
-Che succede?- chiese Hermione preoccupata, non lo aveva mai visto
così.
-Ho paura- disse Draco con un filo di voce, vergognandosi.
-Tu-sai-chi mette paura a tutti- disse Hermione ragionevole.
-Non è del signore oscuro che ho paura- disse Draco ridendo
senza gioia.
-Di cosa allora?- chiese Hermione confusa.
-Di restare di nuovo solo, c'è la possibilità che
Alex non voglia tornare a casa con noi...- disse Draco con tono
asciutto.
-Non sarai più solo, avrai me- disse Hermione avvicinandosi
a Draco, dandogli un dolce bacio.
-Quando tu mi baci Hermione..non so come descriverlo..è come
i raggi del sole che mi sfiorano il volto dopo un rigido inverno- disse
Draco con voce roca.
-Draco Malfoy è un romanticone? Allerto la stampa- disse
Hermione divertita, alzandosi tirando Draco con sè.
-Non avevamo detto che tu non venivi?- disse Draco ghignando.
-Il giorno in cui rispetterò i tuoi ordini l'inferno
gelerà- disse Hermione, restituendogli lo stesso ghigno.
Draco prese la mano di Hermione e insieme si smaterializzarono al
Riddle Manor.
-è indubbiamente qui- disse Draco osservando i mangiamorte
di guardia, che chinando la testa lo lasciarono passare.
-Mette i brividi- disse Hermione osservando la fila di mangiamorte che
controllava il corridoio che portava alla stanza in cui si trovava
Voldemort.
-Non mostrare emozioni mezzosangue- disse Draco con tono glaciale, non
sembrava neanche lui in quel momento, quando si sistemò la
maschera sul volto Hermione capì che in quel momento il
Draco di poco fa era scomparso, lasciando il posto al principe oscuro.
-Devo parlare con il lord, adesso- disse Draco autoritario, all ultimo
mangiamorte di guardia alla porta.
-Non riceve nessuno- disse l uomo.
-Riceverà me, fatti da parte se vuoi vivere- disse
minaccioso Draco, impugnando la bacchetta, l' uomo si fece da parte,
lasciandoli entrare.
-Draco a cosa dobbiamo la tua visita?- chiese Voldemort quando Draco
entrò nella sala ricevimenti, Hermione si bloccò
all'entrata, incapace di proseguire oltre, lo sguardo di Voldemort
l'aveva terrorizzata.
-Sono qui per mio fratello mio signore- disse Draco con tono sottomesso.
-Alex, c'è qui tuo fratello per te- disse Voldemort
rivolgendo lo sguardo ad un angolo buio della stanza dal quale
uscì Alexander.
Draco faceva fatica a riconoscerlo, i capelli di Alexander erano neri
come il carbone, non c'era più traccia del biondo Malfoy,
gli occhi del fratello sembravano spenti e privi di vita, era
dimagrito..sembrava che si stesse trasformando in Voldemort.
-Alex..- sussurrò Draco sconvolto.
-Non dovresti essere qui Draco e tu Hermione...dovresti essere nel
posto che ti compete..con i mezzosangue- disse Alex con disprezzo.
-Non ci provare neanche Alex, non mi allontanerai da te insultandomi,
io non ti abbandono- disse Hermione decisa, facendo un passo avanti.
-Torna a casa, continueremo ad essere i principi oscuri insieme ma ti
prego..torna a casa- disse Draco supplicando il fratello.
-Sono a casa- disse Alex che sembrava crederci veramente.
-Credo che per voi sia giunto il momento di andarvene, Alex vi ha detto
tutto quello che doveva dirvi- disse Voldemort con tono colloquiale
anche se era un chiaro ordine.
-Prenditi cura di lei- pensò Alex nella mente di Draco prima
di osservarlo scomparire.
-Ho perso mio fratello, l'ho perso- disse Draco arrabbiato appena si
materializzò con Hermione al suo fianco.
-Non l'abbiamo perso, c'è ancora speranza!- disse Hermione
cercando di tranquillizzare Draco che sembrava pronto a fare una strage.
-Non hai sentito il vuoto nella sua mente, non c'era nulla a cui
appigliarsi- disse Draco scuotendo la testa.
-Ti ha detto qualcosa?- chiese Hermione.
-Di proteggerti..ma l'avrei fatto comunque- disse Draco spostando un
ricciolo dal volto di Hermione.
-Vedi che allora la speranza c'è- disse Hermione sorridendo.
-L'ottimismo di Grifondioti, che schifo- disse Draco alzando gli occhi
al cielo.
-Adesso che sai dov'è Alex anche quello che c'è
tra noi finisce giusto? Era solo una collaborazione momentanea.- disse
Hermione cercando di rimanere fredda e distaccata.
-Il mio posto è con Pansy.- disse Draco, era una delle poche
sicurezze che aveva nella vita.
-Perchè lei è purosangue ed è perfetta
per te, mentre io sono tutto ciò che non vuoi.- disse
Hermione con la voce spezzata dalle lacrime, stava perdendo tutto,
quello che sembrava essere uno strano ma bellissimo sogno d'amore.
-Non siamo due tragici amanti, siamo due sconosciuti con una persona
cara in comune che si sono avvicinati troppo.- disse Draco baciando i
capelli di Hermione.
-Lasciami andare, per il bene che vuoi a tuo fratello, per il rispetto
che lui ha per me...lasciami andare.- disse Hermione piangendo
silenziosamente.
-Addio mezzosangue.- sussurrò Draco dolcemente e quello che
era stato sempre il peggiore degli insulti per Hermione in quel momento
gli sembrò così dolce e triste allo stesso tempo.
Al Riddle Manor Alex rientrò nella stanza che ormai divideva
con Astoria, la vide subito aspettarlo infuriata sul letto.
-Perchè sei rimasto? Erano venuti a prenderti! Potevi
scappare, tornare alla tua vita!- disse Astoria arrabbiata, non voleva
che Alex perdesse tutto per colpa sua.
-Quale vita? Quella in cui la donna che amo mi considera un prodotto
con scadenza breve?- disse Alex ormai disilluso.
-Quella dove hai un fratello e dei genitori che per te darebbero la
vita- disse Astoria decisa.
-Sarò io a darla per loro, devo proteggerli dalla
guerra...se fossi diventato...Tom mi ha promesso che non li avrebbe
fatti combattere, Draco non può combattere...e mia
madre...ha già sofferto abbastanza.- disse Alex tristemente.
-Se fossi diventato...cosa?- disse Astoria confuso.
-L'erede di Voldemort..sto assumendo pozione di sangue non per tornare
ad essere Harry Potter ma...per diventare come era Voldemort, mi sta
dando il suo sangue- disse Alexander togliendosi un peso dicendo
finalmente la verità.
-Anche se stai diventando come lui ricordati che non sei assolutamente
obbligato ad essere lui- disse saggiamente Astoria.
-Tu però puoi andare, sei così giovane, non sei
assolutamente obbligata a restare qui- disse Alex alla sua compagna di
stanza.
-Non ti lascerò solo a percorrere la strada verso l'inferno,
ti accompagnerò ad ogni passo.- disse Astoria scuotendo la
testa.
-Perchè fai questo? Io ti ho trattata malissimo!- disse Alex
confuso.
-Abbiamo sbagliato entrambi, io mi sono illusa di aver trovato il
principe azzurro che mi avrebbe salvata dalla prigionia in cui mi
tenevano i miei, ho sbagliato a farti così tante pressioni,
adesso l'ho capito- disse Astoria sorridendo mentre ripensava al
passato.
-Mi voglio comunque scusare, sono stato un bastardo.- disse Alex
sinceramente dispiaciuto.
-è vero, ma sei stato il bastardo che mi ha cambiato la
vita- disse Astoria dandogli un bacio sulla guancia.
All'improvviso bussarono alla porta, un mangiamorte disse che l'oscuro
signore richiedeva la presenza di entrambi.
Alex prese la mano di Astoria e insieme si diressero nella sala
riunioni dove Voldemort li attendeva annoiato.
-Signore oscuro, ci ha convocato?- dissero Alex e Astoria in coro,
inchinandosi di fronte a Voldemort.
-Si, devo comunicarvi i miei nuovi ordini- disse Voldemort mentre
accarezzava la testa di Nagini.
-Siamo in ascolto- disse Alex, Astoria era ancora terrorizzata da
Voldemort e non riusciva a parlare in sua presenza.
-Ho bisogno di due persone che s'infiltrino ad Hogwarts domani notte e
guidino un raid di giganti nella foresta oscura, mentre loro
distrarranno tutti voi provvederete ad uccidere Silente- disse
Voldemort in tono asciutto.
-Desidera altro mio signore?- disse Alex deglutendo a fatica, non aveva
mai ucciso nessuno che conosceva.
-No, questo è tutto, ti conviene non deludermi Alex.- disse
Voldemort minaccioso.
-Non lo farò- disse Alex aiutando Astoria ad alzarsi per poi
trascinarla fuori dalla stanza.
-Non voglio morire...- mormorò Astoria tramando.
-Cosa?- chiese Alex sicuro di aver capito male.
-Non voglio morire vergine!- disse Astoria piangendo disperatamente.
-Non credo che debba essere questa la tua priorità adesso
As- disse Alex incredulo.
-Non sono mai stata amata veramente da qualcuno, voglio sentire cosa si
prova, anche se non sarà vero- disse Astoria decisa
chiudendo la porta della camera alle sue spalle.
-Astoria..mi stai chiedendo quello che penso?- chiese Alex in imbarazzo.
-Fai l'amore con me.- disse Astoria con tono asciutto.
-Non è quello che vuoi veramente, quando arriverà
la persona giusta vorrai aver aspettato, te lo posso assicurare,
è la tua paura di morire che parla, ma non morirai- disse
Alexander cercando di tranquillizzarla.
-Non è la mia paura che parla, ma il mio cuore. Credevo di
avere più tempo con te, pensavo di poterti far innamorare di
nuovo...ma adesso ho capito che rischiamo la vita ogni notte...e io ti
amo, ti voglio..e dovevo dirtelo.- disse Astoria quasi urlando.
-Io amo lei- disse Alex con voce strozzata.
-Per una volta Alex...Harry..lasciati amare veramente da qualcuno.-
disse Astoria baciandolo dolcemente.
-Chi mi ama muore.- disse Alex con voce spezzata.
-Io sono ancora qui- disse Astoria continuando a baciarlo dolcemente,
spingendolo verso il letto.
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Capitolo 25 *** Becoming a father ***
-Come stai?- chiese Alex senza fiato sdraiandosi
accanto ad Astoria.
-Benissimo- disse Astoria sorridendo felice.
-è stato tutto come te lo aspettavi?- chiese Alex poggiando
le labbra sul collo di Astoria.
-Anche meglio- disse Astoria ridendo imbarazzata.
-Bene, volevo che per te fosse speciale- disse Alex prima di alzarsi
dal letto per andare in bagno.
-Lo è stato. Ti amo- sussurrò Astoria felice
quando la porta del bagno si chiuse.
-Astoria! Abbiamo un problemino!- disse Alexander allarmato del bagno.
-Non succede praticamente mai! Perchè proprio a me! La mia
prima volta!- disse Astoria disperata quando Alex uscì dal
bagno dopo essersi lavato la mani.
-Calmati, può capitare, non mi era mai capitato ma
può capitare, poi quante sono le possibilità che
tu sia rimasta...beh lo sai.- disse Alex guardando la pancia di Astoria.
-Sesso tra due purosangue? Nel mondo magico le probabilità
sono alte!- disse Astoria piangendo disperata.
-Speriamo che ti stia sbagliando, c'è una guerra in corso e
noi due ci siamo in mezzo, non è il momento di crescere un
bambino- disse Alexander stressato, aveva fatto un favore ad un amica,
non aveva assolutamente calcolato tutto ciò.
-Non puoi chiedermi di...lo sai!- disse Astoria non riuscendo a finire
la frase, non poteva buttare via qualcosa che avevano creato, anche se
per sbaglio, era suo, era loro e lei ci teneva.
-Astoria sei una bambina, non si cresce un figlio con niente, va
protetto, amato, accudito. Io non lo voglio, non ora, non
così e da te- disse Alex deciso a chiudere la questione, non
era nato per fare il padre, non voleva una vita per suo figlio come era
stata la sua.
-Lui se c'è cresce dentro di me, non puoi chiedermi di non
amarlo- disse Astoria portandosi dolcemente una mano sulla pancia
piatta.
-Liberati di lui, io ti starò accanto ma non posso essere
padre, non ora e credo mai- disse Alex deciso a non parlarne
più.
-Perchè hai paura di affezionarti a lui? Di perderlo come
hai perso sempre tutti? Lui non puoi perderlo se non lo decidi tu,
è un piccolo essere umano che ti amerà sempre,
sinceramente credo che non potrebbe avere un padre migliore
perchè tu conosci la sofferenza e lo proteggeresti da
questa- disse Astoria sorridendo dolcemente.
-As, non posso, non chiedermelo- disse Alex vestendosi ed uscendo dalla
stanza, doveva agire e allontanarsi da lei.
-Convocate il Signore Oscuro, devo parlare con lui- disse Alex entrando
come una furia nella sala del trono.
-Non sei nessuno per convocare il nostro padrone- sbottò
Nott.
-Convocalo o assaggerai il mio crucio!- disse Alex furioso, Nott gli
tese il braccio ed Alex poggiando la bacchetta convocò
Voldemort.
-Alexander, non vengo spesso convocato nella mia sala del trono, anzi
non succede quasi mai- disse Voldemort stizzito materializzandosi nella
sala.
-Mi scusi mio signore ma è una questione della massima
importanza- disse Alex per nulla spaventato.
-Dimmi pure- disse Voldemort sedendosi sul trono, rispettando il sangue
freddo di Alex.
-Devo chiederle di mettere a riposo Astoria, non è adatta
alla guerra, avrà me per tutto ciò che
c'è bisogno di fare, ma lasciamo i ragazzini fuori da questa
guerra.- disse Alexander bleffando, doveva proteggere Astoria.
-Credi che il signore oscuro non sappia tutto Alexander?- disse
Voldemort sorprendendo Alex con un crucio facendolo cadere a terra
urlante.
In quel momento di estremo dolore Alex vide Astoria venir trascinata da
due anziani mangiamorte nella sala del trono.
-No, la prego mio signore, no- disse Alexander disperato, nonostante il
dolore del crucio la preoccupazione per Astoria era predominante.
-Se farai ogni cosa che ti dico lei sarà al sicuro ma in
caso contrario..- disse Voldemort puntando la bacchetta verso la pancia
di Astoria e in quel momento Alex capì che quel possibile
bambino era suo figlio, fu investito da un ondata di amore paterno e di
senso di protezione, che non se ne sarebbe mai più andato
via.
-Sono un suo servo, un suo umile servo- disse Alex crollando sulle
ginocchia.
-Bene e ora entrambi fuori dalla mia vista- disse Voldemort
compiaciuto, aveva ottenuto quello che voleva, sapeva che la presenza
della Greengrass avrebbe dato i suoi frutti, adesso aveva Alex
completamente in suo potere.
-Mio signore- disse Alex accennando un mezzo inchino, per poi andarsene
via con Astoria, visibilmente turbata, al suo fianco.
-Non dovevi farlo, non dovevi proprio salvarmi e sacrificarti per
sempre a Voldemort- disse Astoria scioccata da quel che era appena
successo.
-E invece dovevo farlo, probabilmente sei la madre di mio figlio, non
lascerò che ti accada nulla di male...ti
proteggerò da tutto e da tutti a qualsiasi costo- disse Alex
deciso.
-Perchè? Prima non volevi nulla di tutto ciò! Mi
volevi far abortire!- disse Astoria confusa.
-Mia madre...la mia finta madre intendo...lei si è
sacrificata per me, per la prima volta ho capito il suo sacrificio...e
sono disposto a compierlo anche io per un figlio- disse Alex sincero
accennando un sorriso mentre guardava la pancia ancora piatta di
Astoria.
-Se dovessi essere...ci sono speranze che noi...- disse timidamente
Astoria, aveva paura di sapere la risposta, infondo lei aveva sempre
amato Alex.
-Sai che la amo...e non posso costringere il mio cuore a smettere di
farlo...sennò l'avrei già fatto- disse Alex
sospirando tristemente.
-Ma puoi imparare ad amare anche me?- chiese Astoria mordendosi il
labbro.
-Di una cosa sono certo, a questo bambino voglio dare una famiglia. Una
famiglia vera.- disse Alex baciando la fronte di Astoria.
-Questo cosa significa?- chiese Astoria confusa.
-Piccoli passi- disse Alex accennando un sorriso.
-Sono spaventata, siamo qui soli, non potrò avere
nè mia mamma nè mia sorella con me, l Oscuro
Signore non mi permetterà neanche di andare in ospedale,
come fai tu ad essere così calmo?- disse Astoria ammirando
la calma di Alex.
-Calmo? Sono letteralmente terrorizzato, non sono pronto a diventare
padre, non so neanche come si fa il padre, non ne ho mai avuto
veramente uno, sì, Lucius è mio padre ma lo vedo
più come un amico e confidente...Come faccio a capire se sto
sbagliando qualcosa? Non so neanche se arriverò vivo a
vederlo nascere...- disse Alex che era andato completamente nel panico
adesso che la possibilità di diventare padre era sempre
più reale.
-Piccoli passi no? Facciamo un test e se risulta positivo penseremo al
percorso che abbiamo davanti, io sono convinta che sarai un ottimo
padre, proprio perchè non avendone mai avuto uno ci sarai
sempre per lui.- disse Astoria cercando di rassicurare Alex.
-Astoria se la guerra dovesse peggiorare e io dovessi...- disse Alex
cercando le parole giuste per non terrorizzare la sua compagna.
-Non dirlo neanche!!- disse Astoria con gli occhi lucidi.
-Rifatti una vita, dagli un padre, non dirgli che sono io suo padre,
soffrirebbe e basta non avendomi lì- disse Alex supplicando
Astoria, ricordandosi come aveva sofferto quando credeva che suo padre
fosse James Potter.
-Gli parlerò di te in ogni caso, sarà il bambino
più orgoglioso del mondo ad avere un padre come te,
sarà un piccolo Malfoy.- disse Astoria accarezzandosi la
pancia.
Intanto Blaise ed Hermione si materializzarono mano nella mano di
fronte ai cancelli neri del Malfoy Manor, nell ultima settimana si
erano visti spesso come amici e Blaise l aveva portata come sua ospite
ad una cena organizzata da Narcissa al Malfoy Manor, inizialmente non
voleva andare, ma la voglia di vedere Draco aveva preso il sopravvento,
adesso però di fronte ai cancelli dei Malfoy la sua
sicurezza iniziò a vacillare.
-Grazie dell'invito ma non credo sia il caso- disse Hermione osservando
da fuori il Malfoy Manor.
-Non dispiacerà a nessuno, credo che Narcissa si stia
affezionando a te per qualche strano motivo, non gli era mai piaciuta
una mezzosangue prima d'ora, tu devi essere veramente speciale.- disse
Blaise porgendo di nuovo la mano ad Hermione.
-Non è Narcissa che mi preoccupa- disse Hermione sospirando,
Draco probabilmente non sapeva della sua presenza e temeva una reazione
del biondino.
-Draco dovrà essere educato, sei la mia ospite, voglio
conoscerti meglio e se è veramente mio amico
appoggerà la nostra...relazione?- disse Blaise incerto
mentre Hermione si limitò ad arrossire.
-Andiamo- disse Hermione, avanzando nel vialetto con un nodo in gola,
sperando che Draco non facesse una scenata e la cacciasse.
-Non si torna più indietro- disse Blaise bussando alla
porta, che venne immediatamente aperta da un elfo, in un secondo
arrivò anche Narcissa, che da buona padrona di casa li
guidò verso la sala da pranzo.
-Hermione, è un piacere averti qui, anche se Alex non
c'è- disse Narcissa baciando la guancia di Hermione, gli si
leggeva negli occhi la tristezza per l'assenza del figlio, ma era una
donna forte e cercava di rispettare le scelte del suo bambino.
-Grazie signora Malfoy- disse Hermione sorridendo, sedendosi nel posto
che gli aveva indicato Narcissa, proprio accanto a Draco.
-Tu che ci fai qui?- mormorò Draco a denti stretti,
irrigidendosi quando la vide.
-Sono ospite di Blaise- disse Hermione tranquillamente o almeno all
apparenza voleva sembrare tranquilla.
-Incontriamoci in bagno tra cinque minuti- disse Draco arrabbiato,
alzandosi di scatto dalla sedia e dirigendosi al piano di sopra, sotto
lo sguardo vigile di Pansy, presente come sempre alle cene Malfoy.
-Scusatemi, posso andare a rinfrescarmi?- disse Hermione arrossendo.
-Certo, non badare a Draco, da quando non c'è Alex
è scontroso- disse Narcissa scusandosi al posto del figlio.
-Non si preoccupi signora Malfoy- disse Hermione accendando un sorriso,
per poi alzarsi ed andare al piano di sopra, nel bagno che i gemelli
erano soliti condividere.
-Non avresti dovuto mettere piede dentro a questa casa, con lui poi!-
disse Draco arrabbiato appena Hermione entrò nel bagno al
terzo piano.
-Perchè Draco? Mi ha invitato, è un mio amico,
questa è casa dei tuoi genitori e di Alex, sono la benvenuta
a quanto pare!- disse Hermione furiosa, non aveva alcun diritto
d'intromettersi nella sua vita.
-Perchè non ti voglio qui! C'è Pansy, io sto con
Pansy- disse Draco alzando ancor di più la voce.
-Lo dici come se avessi bisogno di autoconvincerti Draco- disse
Hermione sprezzante.
-Non sai nulla della mia relazione con Pansy- disse Draco furioso,
rompendo un qualche aggeggio babbano di Alex.
-So che è finita nel momento in cui mi hai baciato ma non
vuoi ammetterlo perchè tu non sarai mai pronto a lasciare la
vita perfetta che ti sei creato, con me avresti solo incertezza, non
saresti più il principe di serpeverde e questo ti
terrorizza. Io voglio una persona orgogliosa di stare al mio fianco-
disse Hermione fiera delle sue parole.
-Tu sei mia- gli urlò Draco furioso, non poteva
immaginarsela con Blaise.
-Non sono un oggetto Draco, appartengo solo a me stessa, mi merito un
ragazzo come Blaise, lui mi capisce, è fiero di me- disse
Hermione guardando negli occhi Draco.
-Ma non provi il brivido con lui, se ti sfiora non ti fa venire la
pelle d oca- disse Draco avvicinandosi ad Hermione, che fece un passo
indietro contro il muro.
-I brividi mi vengono per il disgusto- disse Hermione mordendosi il
labbro.
-Ti mordi il labbro mezzosangue, lo fai quando menti- disse Draco
sfiorando con il pollice le labbra di Hermione, mettendogli l altra
mano sul fianco.
-Ti odio- sussurrò Hermione.
-Stai cercando di autoconvincerti?- disse Draco allontandosi
soddisfatto da lei, aveva ottenuto le conferme che voleva, Blaise non
se l era portata via, sentiva sempre le stesse emozioni intense per lui.
-Va all inferno- disse Hermione furiosa, uscendo dal bagno.
-Ci sono già- sussurrò Draco quando la riccia si
allontanò.
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