Ancora qui

di Schmetterlinge
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ancora qui ***
Capitolo 2: *** Unica ***



Capitolo 1
*** Ancora qui ***


“Non muoverti, non sei ancora in condizioni.”

 

Stesso tono austero, stesso sguardo impensierito di qualche anno addietro.

 

Severa come sempre.”

 

Una risatina isterica, appena accennata.

 

“Non sono severa, sei tu l’irresponsabile.”

 

Naruto sorrise, l’aria di chi la sa lunga, tanto da guadagnarsi un paio di occhiatacce.

 

“Che hai?”

 

La stessa aria imbronciata di quando erano adolescenti.

 

“Nulla …”

 

“Ah si?”

 

Sakura lo squadrò seria quando decise di stritolargli le dita della mano destra, strappandogli un gemito.

 

“Avanti, sputa il rospo.”

 

Quella ragazza faceva paura quando si intestardiva su qualcosa e lui teneva alla propria incolumità perciò …

 

“Tutto questo …”

 

Naruto si mise a ridere, scuotendo il volto.

 

“Mi ricorda i vecchi tempi.”

 

“…”

 

La scena era sempre la stessa.

 

 

 

 

Lui steso in un triste letto d’ospedale.

 

 

Lei al suo fianco e pronta a rimetterlo in piedi.

 

 

 

Lui intento a sorriderle e a sdrammatizzare.

 

 

 Lei a rimproverarlo e a urlargli contro.

 

 

 

Potevano essere trascorsi dieci anni ma la verità era che certe cose non sarebbero mai cambiate e questo loro lo sapevano bene.

 

“Già…”

 

Improvvisamente, come d’incanto, Sakura parve voler abbandonare tutta la serietà che l’aveva contraddistinta fino a quel momento, lasciandosi ricadere malamente sul bordo del lettino.

 

 

 

Lo sguardo basso.

 

L’aria stanca, sciupata.

 

 

Le spalle leggermente incurvate.

 

 

 

 

“Sarai anche l’Hokage ma rimani sempre la solita testa quadra.”

 

“E tu la solita intransigente.”

 

Restarono in silenzio per un po’, parlandosi con il semplice dono dello sguardo, occhi negli occhi.

 

 

 

 

Come solo loro sapevano fare 

 

 

 

 

“Finirai per farti ammazzare.”

 

“Questo è da vedere.”

 

Testardo.

 

 

 

 

Insopportabilmente cocciuto 

 

 

 

 

Sakura sbuffò quando sentì qualcosa afferrarla per la guancia; non l’avrebbe mai ammesso, tanto meno in sua presenza, ma quel tocco le era mancato.

 

 

 

 

 

E parecchio anche

 

 

 

 

 

Non era come quello di Sasuke ma riusciva a calmarla allo stesso modo.

 

 

 

Forse poco più

 

 

 

 

 

“Non ci sarò sempre, testa quadra.”

 

“Tu provaci.”

 

Gli strinse le dita tra le proprie, premendo contro la gota purpurea per poi lasciarsi carezzare il collo. 

 

“Adesso cerca di riposare.”

 

“…”

 

Fece per alzarsi quando si sentì spingere verso il basso, ritrovandosi le labbra di Naruto sulla fronte.

 

 

 

 

 Riusciva a sentirne il respiro caldo ed incalzante

 

 

 

 

“Grazie, Sakura chan.”

 

“Stupido…”

 

Una risatina appena accennata.

 

“Lo sapevi già.”

 

Si specchiò nelle sue pozze cerulee, inumidendosi le labbra.

 

“Non farti ammazzare, intesi?”

 

“Ne dubiti?”

 

“Sai che ne morirei.”

 

Si fissarono intensamente, quando la Jonin decise di porre fine a quel momento tanto intimo.

 

“Torno tra un pochino per altri controlli.”

 

La mano di Naruto nella propria, una presa serrata.

 

 

 

 

Quasi non voglia lasciarla andare

 

 

 

 

“D’accordo.”

 

Quando fu sul punto di andarsene si voltò appena, specchiandosi in quegli occhi dallo sguardo fanciullesco.

 

 

 

 

 

 

Di nuovo

 

 

 

 

 

Nonostante tutto erano ancora lì.

 

 

 

 

Lui steso in un triste letto d’ospedale.

 

 

Lei al suo fianco e pronta a rimetterlo in piedi.

 

 

 

Lui intento a sorriderle e a sdrammatizzare.

 

 

 Lei a rimproverarlo e a urlargli contro.

 

 

 

 

Perciò la vera domanda era: 

 

 

 

 

 

 

Per quanto ancora sarebbero stati tanto fortunati?

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Unica ***


“Tutto bene, testa quadra?”

 

“Sakura-chan …”

 

La giovane sorrise, poggiandosi alla ringhiera lì vicino; un’altra giornata di lavoro era giunta al termine e Naruto aveva voluto vederla con urgenza, perciò si erano ritrovati sul tetto del suo ufficio.

 

 

 

 

 Dove erano erano soliti radunarsi fin da adolescenti

 

 

 

 

 

“Oggi il tramonto è spettacolare.”

 

“Già.”

 

Naruto teneva la schiena accostata al muro, le spalle ampie e robuste, le mani in tasca e un sorriso sghembo.

 

“Allora …”

 

Sakura lo squadrò dolce.

 

“Mi dici il perché di tutta questa urgenza?”

 

“…”

 

Il biondino abbassò il mento, lo sguardo perso nel vuoto, incapace di ribattere.

 

“Naruto …”

 

Doveva essere qualcosa di serio a giudicare dalla sua espressione; quella testa quadra era l’allegria fatta persona e vederlo tanto turbato non poteva che renderla inquieta.

 

“Così mi preoccupi, però.”

 

“…”

 

Nessuna risposta, tanto che la ragazza fece per avvicinarsi quando lui la fermò con un’alzata di mano.

 

“Non ci riesco.”

 

“Cosa …?”

 

Lei lo fissò seria, incapace di comprendere.

 

“Credi sia ancora lecito per me, sperare?”

 

“Naruto …”

 

“So di avertelo già domandato un numero infinito di volte.”

 

 

 

 

Sempre la stessa domanda

 

 

 

 

“Così tante volte da aver perso il conto.”

 

 

 

 

La stessa domanda di quando erano bambini.

 

 

 

 

Sakura, d’altro canto, iniziava a sentire le palpebre pizzicare.

 

 

 

 

La stessa di quando erano adolescenti.

 

 

 

Cosa stai dicendo, Naruto?”

 

“…”

 

Sapeva bene dove voleva andare a parare ma non credeva sarebbe riuscita a reggere, non in quell’occasione.

 

“Siamo entrambi …”

 

Lo so.”

 

Il biondino sollevò il mento, lo sguardo serio e apparentemente privo di emozioni.

 

“Siamo sposati e con figli.”

 

“…”

 

Silenzio.

 

“E  credimi, so bene essere ingiusto nei confronti di Hinata e di Sasuke.”

 

Naruto dovette abbassare il mento pur di trattenere le lacrime.

 

 

 

Non poteva mettersi a piangere.

 

Non doveva mettersi a piangere.

 

Non di fronte a lei.

 

 

 

 

“Naruto, ti prego …”

 

“Io amo Hinata.”

 

Faceva male vederlo così sofferente ma sapere di essere la causa di un simile tormento non poteva che demolirla nel profondo.

 

“Ma amo più te.”

 

“…"

 

Sakura si piegò in avanti, quasi a impedirsi di urlare.

 

“Ti ho sempre amata.”

 

“Naruto…”

 

 

 

Non voleva ascoltarlo.

 

Non doveva ascoltarlo.

 

 

 

“Sei sempre stata l’unica per me.”

 

Non doveva ascoltarlo oltre o sarebbe crollata come un castello di carte al vento.

 

“E fa male, fa dannatamente male.”

 

La ragazza si asciugò le guance, tenendo lo sguardo rivolto al pavimento; se solo si fosse specchiata in quelle iridi celesti non avrebbe più avuto il coraggio di andarsene.

 

“Fa male perché, ancora oggi, non riesco a farmene una ragione.”

 

“Nar- …”

 

E mi maledico per questo.”

 

Silenzio.

 

Un silenzio che parve durare un’eternità, almeno fin quando il biondino le si avvicinò.

 

“Per questo …”

 

Era convinto l’avrebbe preso a sberle ma, con sua sorpresa, Sakura non si mosse, lasciandolo fare.

 

“Per questo, ancora oggi, ti chiedo …”

 

Un sospiro appena accennato.

 

“E’ ancora lecito per me, sperare?”

 

 

 

 

Quante volte le aveva posto quella domanda.

 

 

E quante volte era stato respinto.

 

 

 

 

“Non puoi …”

 

Sakura aveva alzato il mento, il volto rigato dalle lacrime.

 

Non puoi farmi questo, Naruto.

 

Il tono di voce stridulo, quasi fosse in preda a una crisi di isteria.

 

“Io …”

 

Lui la guardò triste, sul punto di spezzarsi, specie quando sentì i pugni di lei contro il proprio petto.

 

“Io amo Sasuke.”

 

“Lo so…”

 

“Lo amo davvero.”

 

“Lo so…”

 

Chiuse gli occhi, l’Hokage di Konoha, quando avvertì le braccia di lei aggrapparsi alle sue spalle.

 

“Ma …”

 

Sakura affondò contro il suo petto, quasi si vergognasse.

 

“Con te è sempre stato diverso.”

 

“Sakura …”

 

Dovette imporsi di calmarsi nel percepire il bacino di lei contro ii proprio, decidendo di porre fine a quello strazio, scostandola dalla sua persona.

 

“Mi dispiace, Sakura…”

 

Lei lo fissò rammaricata.

 

“E’ solo colpa mia.”

 

“…”

 

Naruto fece per allontanarsi quando si sentì afferrare per il polso, ritrovandosi le labbra di Sakura a pochi centimetri dal volto; nonostante quel gesto improvviso, il biondino non parve esserne per nulla sorpreso, quasi se lo aspettasse.

 

“Sakura …”

 

“Io …”

 

Lei lo squadrò seria, stremata.

 

“Io amo Sasuke.”

 

“…”

 

“Io …”

 

Chiuse gli occhi nel percepire le labbra di lui sulle proprie, soffocando un rantolo; un tempo era certa l’avrebbe preso a schiaffi se solo si fosse azzardato a sfiorarla ma, in quell’istante, si ritrovò a ricambiare quel bacio tanto disperato come se la sua vita dipendesse da questo.

 

Lo strinse a sé, aggrappandosi a quelle spalle deliziosamente marmoree, ai muscoli scolpiti da anni di allenamenti, incastonando le dita della mano destra sotto l’attaccatura dei capelli, quasi avesse paura di perderlo.

 

Quando si staccò per riprendere fiato lo fissò seria, colpevole.

 

 

 

 

Perché lo era 

 

 

 

 

Naruto la strinse per la vita, rammaricato.

 

“Io amo Sasuke ma …”

 

Chiuse gli occhi, la ninja di Konoha, sconfitta, mentre avvertiva le dita di lui solleticarle la fronte.

 

“Ma con te è sempre stato diverso.

 

 

 

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