Dolci Confessioni... E poi.

di Annab77r
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dolci Confessioni ***
Capitolo 2: *** La prima volta. Parte prima. ***
Capitolo 3: *** La prima volta Parte seconda ***
Capitolo 4: *** Quando sarò più grande ***
Capitolo 5: *** L'annuncio ai parenti ***
Capitolo 6: *** Chissenefrega! ***



Capitolo 1
*** Dolci Confessioni ***


Ciaooo! 

Dunque… Visto le numerose visite ricevute da "Dolci Confessioni" ho deciso di scrivere il seguito. Dopo "La prima volta", il seguito appunto, la storia continuerà con "Quando sarò più grande" e il suo seguito a cui sto lavorando. Così diventerà tutto una bella (spero) ff a capitoli sfruttando la loro compatibilità temporale. 

Spero di essermi spiegata bene, altrimenti scrivetemi pure. 

Mi raccomando, recensite! Bene, male, così così non importa… Mi fa sempre piacere sapere cosa ne pensate dei miei scritti. 

Un bacio! 😘 Annab. 



DOLCI CONFESSIONI 

 

Oggi è la giornata giusta lo sento. Oddio non vedo l'ora! 

Sto tremando, sarà meglio che mi calmi. 

Chissà come reagirà alla mia dichiarazione… È la prima volta che provo un sentimento così forte ma che ci posso fare, è stato amore a prima vista! 

Appena l'ho visto ho sentito un gran caldo, il cuore ha cominciato ad accelerare i battiti e la mia bocca si è completamente prosciugata. 

Lui è… È favoloso! 

È alto, atletico, con i muscoli ben delineati… Oh mio dio e quelle braccia! Potrei morire stretta tra quelle braccia! Sono così lunghe, toniche, con quelle splendide vene in rilievo che mi fanno impazzire! 

Chissà, magari appena gli dirò che lo amo mi farà volare in aria dicendomi "Anch'io ti amo Kumi!" e ci baceremo… Un bacio all'inizio dolce e poi appassionato. Mi stringerà la vita poi man mano accarezzerà con le sue bellissime mani tutta la mia schiena… Mi solleticherà il collo con piccoli baci sussurrandomi parole d'amore… Oddio devo smetterla con queste fantasie! 

Oggi, nel bene o nel male, il mio cuore avrà finalmente una risposta da Tsubasa … Speriamo bene… 

Kumi, la terza manager della Nankatsu, è una dolce ragazzina di prima media innamoratissima del capitano della squadra. Al momento è nascosta dietro un albero ad aspettare che il ragazzo che le ha rubato il cuore finisca di allenare i giocatori del secondo anno. Deve beccarlo da solo, per non incappare in interruzioni funeste… Infatti, dopo pochi minuti, Tsubasa si avvicina alla fontanella per bere ed asciugarsi il sudore… 

Forza, un bel respiro, uno, due, tre… Vado! 

"Ciao Tsubasa!" 

"Ciao Kumi! Come và? Oggi ci sei solo tu giusto?" 

"Bene grazie! Si… Sanae e Yukari sono in biblioteca con tutti gli altri a studiare per gli esami." 

Tsubasa non deve prepararsi per gli esami di ammissione alle superiori, tra sei mesi, finite le medie, partirà per il Brasile per realizzare il suo sogno di diventare il calciatore professionista numero uno al mondo. 

"Ah! Non li invidio proprio…" 

"Tu lascerai gli studi?" 

"No… Li continuerò in Brasile, magari mi iscriverò ai corsi serali, non ne sono molto entusiasta ma lo farò per i miei… Ci tengono molto." 

"Già, con tutti gli allenamenti a cui ti sottoporrà il tuo amico Roberto la sera ti addormenterai sul banco!" 

"Sicuramente! Hahaha…" 

Oddio, quel sorriso mi manda in pappa il cervello, mi stanno per cedere le gambe… 

"Hai finito per stamani?" 

"Si, adesso pausa pranzo poi di nuovo in classe." 

Ok… È Il momento… 

"Capitano io… io devo dirti una cosa." 

Lo sguardo di Tsubasa è molto sereno, non immagina minimamente cosa la ragazza stia per confessargli, mentre lei invece stringe i pugni come se ne valesse della sua vita. 

"Dimmi… Ti ascolto." 

Altro sorriso, altro cedimento… Spero di non crollargli addosso. 

"Ecco io… IO TI AMO TSUBASA!" 

Lui spalanca gli occhi sbigottito. 

"Cosa???" 

"Hai capito bene, ti amo! Dal primo momento che ti ho visto mi sono innamorata di te!" 

Gli occhi di Kumi brillano di speranza, il suo cuore batte a mille, finalmente sente di essersi liberata. 

Ma in un attimo tutto cambia. 

Il volto di lui è dolce e tenero ma anche dispiaciuto, e in quel momento lei capisce. 

"Kumi io… "

"Tu non mi ami vero?" 

"Mi dispiace ma… Per me sei solo un'amica…" 

Sento il mio cuore andare in pezzi… Non lo volevo ammettere a me stessa ma in fondo ho sempre saputo di non essere corrisposta. Fa comunque male, un male cane accidenti… Devo cercare di non piangere. 

"Capisco… Però dimmi la verità, sei innamorato di un'altra ragazza vero?" 

Tsubasa rimane come intontito da questa domanda, come se fosse finalmente arrivato a capire qualcosa, qualcosa di importante.

"Si Kumi, il mio cuore appartiene a un'altra… Da sempre." 

"A Sanae giusto? Ho notato come la guardi quando lei si dà da fare qui al campo…" 

Al solo sentire quel nome gli occhi del giovane brillano come oro nero. 

"Si…" 

Nell'udire quella piccola sillaba nella mente di Kumi scatta qualcosa. 

In fondo, anche se io sto soffrendo molto, dal mio gesto può nascere qualcosa di bello. 

"Capitano mi devi fare una promessa!" 

"Come? Una promessa?" 

"Si. Devi dire a Sanae quello che provi per lei! Credimi, non aspetta altro." 

"Lo so, hai ragione, ma non è facile. Tra sei mesi me ne andrò, starò via per tanto tempo… Se mi dichiarassi adesso quando sarà il momento di partire lei ne soffrirebbe di più… E anche io…" 

"Ma che stupidaggini mi tocca sentire! Se vi amate davvero il vostro amore supererà questo periodo di lontananza senza problemi, anzi, ne uscirà più forte!" 

A questo punto Kumi, presa dall'emozione, scoppia a piangere e si getta tra le braccia del capitano. 

"Ti prego, promettimi che glielo dirai, promettimelo Tsubasa!" 

"Va bene Kumi, te lo prometto." 

Proprio in questo momento da dietro l'angolo dello spogliatoio giunge un flebile gemito e un rumore di passi che fa voltare i due ragazzi ma, non vedendo nessuno, danno poco peso alla cosa. 

"Grazie capitano, sei stato molto comprensivo con me." 

"No sono io che devo ringraziarti, oggi, tuo malgrado, mi hai fatto capire quanto Sanae sia importante per me. Non lo dimenticherò Kumi." 

Si sciolgono dall'abbraccio e presi un po' dall'imbarazzo si salutano. 

"Adesso devo proprio andare, ciao Kumi." 

"Ciao, e mi raccomando la promessa!" 

Voglio correre via, lontano da tutti. Voglio piangere fino a finire le lacrime. Voglio solo dimenticare! 

 

***

 

Tsubasa si avvia verso lo spogliatoio ma quando svolta l'angolo i suoi piedi rimangono imbrigliati in un mucchietto di stoffa. 

Ma che diavolo? Ma queste sono le divise di ricambio e… e delle bende da fasciatura pulite! 

La sua mente ci mette un attimo a collegare tutto. Quel sospiro disperato, quei passi che si allontanano velocemente. 

Sanae ci ha visti! Mi ha visto abbracciato a Kumi! Oddio no… Chissà cosa ha pensato… Devo trovarla, devo trovarla subito! 

 

***

 

L'ho cercata dappertutto… In classe, in palestra, sulla terrazza. 

Oddio sarà sconvolta… 

Piccola ti prego non ti disperare,   appena ti troverò ti spiegherò tutto. 

Se solo sapessi quanto ti amo. 

 

***

 

"Ryo!!! I fogli servono per scrivere gli appunti non per fare gli aeroplanini!!! Sei sempre il solito scansafatiche!!!" 

"E smettila di urlare in continuazione, mi farai venire mal di orecchie, la tua voce mi è insopportabile!" 

"Ah è così? Allora se non sopporti la mia voce scordati la spiegazione di matematica!" 

"Uffff, eh va bene… Scusami Yukari ok? Sei contenta adesso?" 

Nishimoto lo trafigge con uno sguardo di fuoco ma fa comunque cenno affermativo con il capo. 

La biblioteca della scuola ultimamente è molto frequentata dai ragazzi della squadra e scene del genere ormai sono all'ordine del giorno. 

Ad un tratto, con un gran trambusto, il capitano fa irruzione nella grande stanza. I suoi amici si accorgono subito che qualcosa non va, non lo 

hanno mai visto così fuori di sé. 

"Hei Tsubasa che ti è successo, sembri stravolto!" 

"Sanae, dov'è Sanae! Qualcuno l'ha vista?" 

Guardandosi l'un l'altro i suoi compagni fanno cenno di no con la testa. Ryo interviene. 

"Effettivamente non la vediamo da un po'... Tu ne sai qualcosa Yukari?" 

"Beh, dopo geografia ha detto che sarebbe venuta al campo a mettere le divise e le bende pulite negli armadietti, ma da allora non l'ho più vista… È strano. Non farci preoccupare capitano, dicci cosa è successo!" 

Alla parola "bende" il ragazzo ha un'illuminazione. 

Ma certo! La panchina sotto l'albero di ciliegio dove mi fasciava sempre il piede! 

"Tutto bene… Solo un malinteso, poi vi spiegherò tutto!" 

Con uno scatto velocissimo si volta e scappa via. 

Arrivo amore mio, sto correndo da te.

 

***

 

Non c'è nessuno in questo angolo del giardino scolastico. Gli studenti sono rientrati tutti nelle rispettive aule, si sente perfino il gran baccano proveniente dalla sala di musica… Un vero strazio

Sulla panchina di legno sotto il ciliegio Sanae si stringe le ginocchia al petto scossa dai singhiozzi. Il suo cuore è a brandelli. Nella sua mente continua a vedere a ripetizione l'immagine di Tsubasa e Kumi abbracciati. 

Come ho potuto essere così stupida!

Come ho fatto a non accorgermi di niente! 

Accidenti a te Tsubasa!!!!! 

Ti ho offerto il mio cuore tante di quelle volte, ti ho fatto capire in ogni modo quanto ti amo…

E tu invece ami un'altra! 

Ok… Ok. 

Passerà, sarà difficile, ma passerà. 

Non mi ama, tutto qui… Mi sono illusa e basta. Certo, poteva dirmelo invece di farmelo scoprire così, almeno mi sarei messa il cuore in pace già da un pezzo, ma è andata così… punto. Ben mi sta, che mi serva da lezione! 

Da oggi nuova vita! Uscirò, mi divertirò e conosceró nuovi ragazzi. Non c'è mica solo Tsubasa Ozora al mondo… Figuriamoci! 

E quando lo incontrerò farò finta di niente… amici come prima. Sono perfettamente in grado di gestire la situazione, sono Anego io cosa crede!

Forza… Via queste lacrime.

 

***

 

"Ciao." 

Poi appare così, dal nulla, come un fantasma. Indossa ancora la divisa da allenamento e Sanae non ne capisce il motivo. Sembra appena uscito da un incontro di lotta libera, sporco, sudato, con la pelle arrossata, ha persino il fiatone. Un completo disastro. 

Un disastro bellissimo. 

La ragazza è sorpresa della sua presenza ma si fa coraggio e sfodera il suo miglior sorriso sperando che la sua aria tranquilla risulti credibile. 

"Hey capitano, che ci fai qui? I ragazzi del secondo anno ti fanno dannare? Vuoi che li rimetta in riga? Hahaha." 

Lui la fissa in modo strano. 

"Sanae ti ho cercato dappertutto!" 

"Non mi sentivo bene, avevo bisogno di una boccata d'aria. Tu a proposito, perché sei conciato ancora così? Non dovresti essere in classe?" 

"Beh, se è per questo anche tu…" 

"Te l'ho detto non sono stata bene, poi non devo rendere conto a te." 

Tsubasa ha capito il suo gioco, non è uno stupido, quindi decide di scoprire subito le carte… Il bisogno di baciare quelle labbra all'improvviso è diventato impellente. 

"Hai pianto." 

"No." 

"Invece si, hai pianto. Lo so." 

Perchè mi fissa a quel modo? Sembra che voglia mangiarmi… 

Anche il suo tono di voce è diverso, più sicuro… Più da uomo.

"Sei anche indovino oggi oltre a essere ridotto così per qualche strana ragione?" 

"Non ci casco manager. So che mi hai visto con Kumi, so che sei fuggita disperata e so che hai pianto!"

"Bah! Disperata, questa poi! Per tua informazione quello che fai con la tua Kumi non sono affari che mi riguardano! Anzi, sono felice per voi, auguri e figli maschi!" 

Se mi vedesse l'insegnante di recitazione… 

Tsubasa si avvicina alla ragazza senza toglierle gli occhi di dosso. La voglia di stringerla tra le braccia gli provoca quasi dolore. 

"Non c'è niente tra me e Kumi." 

"Si come no… Eravate avvinghiati come due sanguisughe." 

"È vero ci siamo abbracciati, ma non per il motivo che credi tu!" 

"Guarda che non mi devi nessuna spiegazione… Non sei tenuto!" 

"Devo spiegarti! Voglio spiegarti!" 

I due ragazzi sono in piedi l'uno di fronte all'altra, solo pochi passi li separano. L'elettricità emanata dai loro giovani corpi è tangibile. 

"Perchè!!!???" 

"Perchè ho deciso di dirti tutto quello che provo! L'ho deciso oggi, ed è stata proprio Kumi a farmi rendere conto di cosa mi sono perso finora… Di cosa ci siamo persi finora! Io e te Sanae!" 

Gli occhi della piccola manager si riempiono di lacrime, ancora non riesce a credere che il suo unico grande amore le sta donando il suo cuore. 

"Cosa stai cercando di dirmi Tsubasa? Ti prego… Io voglio sapere." 

Vedendo quelle umide scie salate il giovane deve reprimere con tutte le sue forze il desiderio disperato di abbracciarla e consolarla. Deve trattenersi, prime deve spiegare. 

"È vero… Kumi stamattina è venuta da me e ha confessato di amarmi. Ti giuro io sono rimasto di sasso, non ne avevo idea… Lei però dalla mia reazione ha capito subito che il mio cuore appartiene a un'altra e mi ha pregato di dichiararmi… Al più presto!

Abbracciandomi mi ha fatto promettere di vivere questo amore il più possibile prima della mia partenza. E io ho intenzione di mantenere la promessa a tutti i costi!"

Oramai lui è a un passo da lei, la sua mano calda accarezza per la prima volta la pelle di seta del suo viso. I loro sguardi di uniscono indissolubilmente. 

"Tsubasa… Tu…"

"Si amore mio… Io ti amo. Ti amo con tutto me stesso." 

Tutte le difese che circondano il cuore di Sanae crollano e in un attimo è tra le braccia dell'amato. 

Essere stretta a lui è una sensazione così forte e potente da mandarla in estasi. 

"Ti amo anch'io capitano, ti amo così tanto da sentirmi sciogliere dentro…" 

Il volto di lui affonda nella dolce curva  del suo collo e il profumo lieve ma estremamente femminile di lei gli fa quasi perdere lucidità. Con delicatezza posa le labbra su quella pelle delicata, piccoli baci che sanno di fuoco salgono fino al suo orecchio per sussurrarle ogni sua sensazione… 

"Non sai quanto ho sognato questo momento manager…" 

"Anch'io amore, mi sembra di sognare…" 

"Non è un sogno… Io sono qui con te… Voglio stringerti, voglio sentire il tuo calore, voglio accarezzarti e baciarti e soprattutto voglio amarti." 

"Allora amami e baciami… Non resisto più…" 

Le loro labbra iniziano a scoprirsi timidamente… Prima in piccoli tocchi leggeri poi in una sorta di carezza sinuosa. I due innamorati aprono gli occhi staccandosi un secondo per perdersi l'uno nello sguardo dell'altra… Vogliono di più…

Il bacio allora diventa più audace e profondo. Le lingue iniziano a danzare un ballo conturbante, i battiti accellerano e le mani esplorano ogni parte dei loro corpi affamati. 

Sanae ha sempre desiderato affondare le mani nei capelli ribelli del bel capitano e quando finalmente lo fa ciò che prova è puro godimento. 

Dopo diversi minuti di ansiti e strofinamenti la coppia si concede un momento di pausa. 

Si sorridono in un misto di imbarazzo e di passione non ancora soddisfatta del tutto. 

"Baciarti è la cosa più bella del mondo… Ti bacerei per ore e ore, senza tregua…" 

"Oddio, così mi fai arrossire…" 

"Sei bellissima anche rossa come un peperone… Non riesco a toglierti gli occhi di dosso!"

"Tu invece così ridotto sei un vero disastro!!! Hahaha!" 

"Oh cavolo! Me ne ero completamente dimenticato! Ti avrò sporcata tutta di fango!" 

"E cosa vuoi che me ne importi! Tra le tue braccia il fango era l'ultimo dei miei pensieri…" 

"Beh allora vieni qui…" 

Lui la attira a sé e di nuovo le loro labbra si trovano combaciando alla perfezione. 

"Sai che facciamo?" 

"No, cosa?" 

"Passiamo velocemente dallo spogliatoio e dopo che avrò fatto una bella doccia ce ne andremo al belvedere. Ci stai?" 

"Certo che ci sto, ma con la scuola come facciamo?" 

"Per oggi ormai è saltata, con i nostri genitori ci inventeremo qualcosa stasera… Sei pronta per questa follia Miss Perfettina?" 

Sanae lo colpisce con un pugno sul braccio… 

"Hei! Chi sarebbe Miss Perfettina? Guarda che io da bambina ho infranto più regole di te e Ryo messi insieme!" 

"E chi se lo scorda… Eri fantastica già allora…" 

Tenendosi per mano si avviano verso il campo. 

"Davvero? Anche vestita da maschio?" 

"Soprattutto vestita da maschio!" 

Lui le si avvicina all'orecchio con fare malizioso e le sussurra… 

"Nelle mie fantasie più proibite all'inizio indossi sempre la divisa maschile." 

"Ah si eh? E dimmi… Alla fine?" 

Tsubasa stringe di nuovo a sé la sua Sanae e dopo essersi ancora saziato delle sue labbra le risponde… 

"Alla fine indossi solo me…" 

 

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Capitolo 2
*** La prima volta. Parte prima. ***


Finalmente domani è sabato! Sabato e poi domenica. Questi due giorni da due mesi a questa parte sono diventati la cosa più importante in assoluto, il centro della mia vita. Durante il fine settimana io e il mio Tsubasa possiamo stare insieme. Solamente io e lui, senza i professori che ti sorvegliano, gli amici che ti lanciano le solite frecciatine e gli allenamenti pesanti che ti sfiancano. 

Questi due giorni saranno solo nostri per altri quattro mesi… Poi, il Brasile. 

Aah non ci voglio neanche pensare! Tutte le volte che si avvicina il weekend il pensiero della sua partenza si insinua nella mia testa come un'erbaccia infestante mettendo un freno alla mia felicità. Non dovrei darci peso accidenti! Non posso rovinare gli ultimi momenti che passerò con lui arrovellandomi sui momenti che invece NON passerò con lui! 

Eppure a volte prima di addormentarmi cado nella più totale disperazione e mi chiedo come farò senza il mio capitano. Che sapore avranno le mie giornate sapendolo a migliaia di chilometri di distanza? Sopravviverò senza vedere il suo sorriso, il suoi incredibili occhi neri e senza sentire la sua voce e la sua risata? Queste domande purtroppo hanno sempre la stessa risposta: non lo so.

I quei momenti odio il calcio! Lo odio con tutta me stessa! Lo odio perché questo sport me lo porterà via, e non per pochi mesi ma per anni! 

Poi però penso a quanto Tsubasa invece lo ama… Lui vive per il calcio, lui respira per il calcio! Sul campo si trasforma, la sua indole buona e quasi impacciata lascia il posto alla sua parte determinata ed estremamente carismatica. È un capitano eccezionale, un trascinatore, è nato per essere un campione…

E io lo amo anche per questo. 

Io, Sanae Nakazawa, sono perdutamente e immensamente innamorata di Tsubasa Ozora. E oggi sono esattamente due mesi che stiamo insieme! 

Mamma mia ancora non mi sembra vero! Due mesi!!! 

"SANAE! SANAE CI SEI!"

La voce di Nishimoto mi riporta alla realtà. 

"Si Yukari un attimo e arrivo!" 

Oddio ma che ore sono? Cavolo sono proprio una svampita! Sono già le cinque e ovviamente lei come al solito è puntualissima. Ci siamo messe d'accordo per uscire e andare a fare compere, roba da donne ha detto. Mah? Chissà cosa le frulla in quella testa! 

"Eccomi! Sono pronta!" 

"Finalmente! Scommetto che eri tra le nuvole a pensare al tuo adone, hahaha…" 

"Mmm, divertente…" 

Mi costa ammetterlo ma ha ragione, ultimamente ho sempre la testa per aria. 

"Allora, sei pronta per dello shopping sfrenato?" 

"Dipende! Non ho idea di che cosa tu mi voglia far acquistare…" 

"Ma non è mica un mistero! È semplice, biancheria intima sexy!!!" 

Devo trattenere gli occhi per non farli uscire dalle orbite. 

"Ssss, abbassa la voce! Ma sei impazzita? Ma che ti è venuto in mente???" 

Usciamo velocemente da casa mia, spero che nessuno l'abbia sentita.

"E dai! Non fare la finta tonta com me cara, non vorrai farmi credere che dopo due mesi di sbaciucchiamenti selvaggi tu e il bel capitano non avete pensato a… Beh, lo sai." 

Camminando verso il centro devo voltarmi per non far vedere ai passanti il mio viso rosso come un peperone. 

"Yukari mi stai mettendo in imbarazzo!" 

"Ma figuriamoci! E per quale motivo scusa? Hai quindici anni e un ragazzo bellissimo di cui sei innamoratissima. Purtroppo però avete anche poco tempo quindi non capisco cosa stiate aspettando per fare sesso. Poi sono o no la tua migliore amica? E tra migliori amiche parlare di ragazzi e di sesso è fondamentale! Non vorrai parlarne con tua madre spero!"

Effettivamente mia madre tempo fa ha provato a trattare l'argomento ma io l'ho subito bloccata dicendo che le lezioni di educazione sessuale a scuola erano state più che sufficienti ad illuminarmi.

"Certo che no sciocca! Però… Solo il parlarne mi mette in agitazione, non so perché." 

"Te lo dico io perché! Perché ti devi confidare con la tua migliore amica ecco perché? Hahaha." 

Questa volta anche io mi metto a ridere. Yukari è così, spontanea e un po' sfacciata e io la adoro.

Sospiro e mi faccio coraggio. 

"Ok, allora. Di cosa vuoi parlare?" 

Lei si mette a saltare battendo le mani, è ufficialmente impazzita. 

"Ma che domanda! Di te e Tsubasa ovviamente! Ti prego dimmi tutto!" 

Forse ha ragione, aprirmi con lei potrebbe allentare il nodo allo stomaco che mi attanaglia quando penso al sesso. 

"Dunque, per iniziare ti dico che non è ancora successo." 

"Ma?" 

"Ma… Ufff, ecco potrebbe succedere a breve e la cosa mi esalta e mi terrorizza allo stesso tempo."

Adesso siamo tornate entrambe serie, per fortuna anche la sfacciataggine di Yukari ha dei limiti. 

"Ma perché? Lui ti ama da morire, sei la luce dei suoi occhi non hai niente di cui aver paura!" 

"Lo so! E credimi io lo desidero così tanto! Ma è più forte di me…" 

"Ma non ci siete neanche mai andati vicino? Cioè, ecco, non avete mai fatto altro oltre che baciarvi?" 

Oddio quant'è difficile!!! Sono di nuovo un peperone. 

"Beh sì. È capitato… Ed è stato molto bello e… dolce." 

Le immagini e le sensazioni di domenica scorsa non mi hanno mai abbandonata per tutta la settimana.

I suoi dolci baci sospirati sul mio collo, il suo bellissimo corpo premuto contro il mio… Mi rendo conto che non vedo l'ora che succeda di nuovo, anche se mi sento così insicura. 

"E allora vedi? Dov'è il problema?" 

"Il problema è che ho paura di non essere capace! Di non essere brava! Come posso spiegarti… E se poi a lui non piacesse? Se non provasse niente perché io sono totalmente inesperta?" 

La mia amica si piazza davanti a me mettendomi le mani sulle spalle.

"Ascolta, credo sia normale farsi tutte queste paranoie alla nostra età, ma credo anche che il…insomma il sesso, sia una cosa che viene naturale tra due persone che si amano e si desiderano. Tu e Tsubasa siete innamoratissimi, è un bravo ragazzo e sappiamo per certo che anche lui è alla sua prima esperienza, andrà tutto bene vedrai, sarà meraviglioso."

Accipicchia, avevo proprio bisogno di queste parole. 

"Grazie Yukari! Adesso sono un po' più tranquilla."

"Non c'è di che! Le amiche servono a questo no? Allora maxi gelato o maxi hot dog?" 

"Mmm, e la biancheria sexy?" 

"Naaa, credo proprio che per quella sia ancora troppo presto…" 

Scoppiamo entrambe a ridere e ci avviamo a braccetto verso il chiosco dei gelati. 

 

***

 

"Hey capitano che dici, facciamo un'altra sfida?" 

"No Ryo, per oggi basta. È venerdì ricordi? Adesso me ne vado a casa a fare una bella doccia e dopo cena passo a trovare Sanae." 

"Ah già, lui adesso è un ragazzo impegnato… Hahaha." 

"Eddai smettila… Ormai sono due mesi che stiamo insieme, hai avuto tutto il tempo di abituarti all'idea! Hahaha." 

Il mio amico non cambierà mai. Ogni volta che mi vede insieme alla mia piccola manager inizia la sua solita pantomima. Una volta ci ha beccati mentre ci baciavamo appassionatamente e ha cominciato a fingere di vomitare in maniera così realistica che il mister non lo ha fatto allenare e lo ha mandato a casa. Sono morto dalle risate! 

Però, in fondo un po' lo capisco… Da quando Sanae è diventata la mia ragazza tutto il mio tempo libero lo passo con lei e si sarà sentito un pochino messo da parte. 

Ma che ci posso fare, sono innamorato! 

"Allora ci vediamo lunedì ragazzi! Mi raccomando Ryo non ingozzarti di schifezze come al solito altrimenti lunedì non riuscirai a fare neanche un giro di campo!" 

"Certo, certo, e tu non sbaciucchiarti troppo sennò ti si consumeranno le labbra!" 

Inizio a correre per non raffreddare i muscoli e in pochi minuti sono a casa. 

"Mamma sono tornato!!!" 

Mia madre spunta con la testa dalla porta della cucina. 

"Ma come? Così presto?" 

"Mamma è venerdì!" 

Il suo viso si illumina. 

"Giusto, domani niente scuola quindi dopo cena esci vero?" 

Mia madre la sa lunga, lo capisco dal suo tono. 

"Già. Vado a fare la doccia!" 

"Tsubasa ti ricordi cosa ti ho detto di domani vero? Il matrimonio di quella mia vecchia compagna di classe e tutto il resto…" 

Mi blocco a metà delle scale e all'improvviso mi ricordo. Domani mamma è invitata a un matrimonio, saranno pochi invitati quindi gli sposi li ospiteranno per la notte nell'hotel dove si svolgerà il ricevimento. Un'idea molto piacevole fa capolino nella mia testa di quindicenne preda degli ormoni. 

"Emm, si mamma mi ricordo, tranquilla! Non sarà certo la prima volta che dormo da solo!"

Non ho fatto in tempo ad uscire dalla doccia che dal piano di sotto mia madre mi grida di prendere il cordless nel corridoio che c'è una chiamata intercontinentale per me. 

"Hey capitano!" 

"Wakabayashi! Che bello sentirti! Come vanno le cose dalle tue parti?" 

"Come al solito, qui ci si fa un gran mazzo amico. Sono letteralmente distrutto. A casa invece? Come va? La partenza si avvicina, non vedi l'ora immagino."

"Ecco sì, diciamo che una parte di me è felice di partire, l'altra…Decisamente no."

Silenzio. 

"Tsubasa? Ho capito bene? Cos'è questa storia? Non mi dire che hai intenzione di cambiare idea! È da quando ti conosco che mi rompi le palle con questo Brasile. Non fare scherzi ok?" 

"No, no, partirò, tranquillo. È solo che…" 

"Ahhh, ho capito! È per Anego giusto? Una vocina dalla Francia è giunta fino a qui." 

"Quel traditore, ricordami di uccidere Misaki appena lo vedo… Hahaha."

Sento il mio amico sospirare. 

"Allora dimmi, com'è?" 

"Com'è cosa?" 

"Essere innamorati." 

Il viso di Sanae si materializza immediatamente nella mia testa. 

"È… È incredibile Genzo. Veramente incredibile." 

"Sono contento per te amico."

"Grazie… Sai, quando sono con lei tutto ha un sapore diverso. Persino studiare è diventato interessante! Non lo avrei mai creduto possibile! Hahaha." 

"Accidenti come sei diventato sdolcinato! Non ti riconosco più, non mi hai ancora parlato di calcio. Sei proprio cotto ragazzo mio."

È vero, sono dannatamente cotto, ed è una sensazione talmente bella ed esaltante che alcune volte mi dimentico del mio amico pallone. 

"Tu invece super portiere? Quanti cuori hai spezzato fino ad ora in Germania?" 

Sento il mio amico ridere, una risata amara però. 

"Ho perso il conto ormai capitano, ma dovresti conoscermi, io spezzo i cuori degli altri ma il mio resta sempre intatto." 

Un velo di tristezza mi attraversa il petto. Genzo Wakabayashi è sinonimo di solitudine. 

"Dovresti imparare a lasciarti andare Genzo, in fondo avere qualcuno che ti ama con cui condividere praticamente tutto non è male sai?" 

"Senti, senti! Il piccoletto che arrossiva quando un demonio con una fascia rossa in testa gridava il suo nome si è messo a dare lezioni di vita… Hahaha!"

Sospiro arreso. 

"Ok, come non detto…" 

"Grazie Tsubasa, ma sto bene così, poi una ragazza capace di sopportarmi credo che debba ancora nascere…

Ma dimmi un po', a sesso come sei messo? Ti stai dando da fare spero!" 

Lo sapevo che finivamo a parlare di questo, è incorreggibile, a volte credo che non pensi ad altro. 

"Beh, insomma, ecco io… "

"NON DIRMI CHE NON L'AVETE ANCORA FATTO! E CHE ACCIDENTI ASPETTATE IL GIORNO  DELLA PARTENZA??!! Cavolo, ma non ti ho insegnato proprio niente???!!!" 

"Diciamo che ci stiamo lavorando…" 

"Ah sì? Sentiamo…" 

"Beh, per esempio domani sera mia madre dorme fuori e ho intenzione di chiedere a Sanae di passare la notte con me… Ti basta?" 

Giurerei che sta facendo quell'espressione che rende la sua faccia tutto un programma. 

"Ecco il mio capitano! Adesso si che la faccenda comincia a farsi interessante, hahaha. Mi immagino la scena… Cenetta romantica, sguardi infuocati e poi giù come…" 

"Ok ok, hai reso l'idea basta così, ho capito. Sei senza speranze…" 

"E dai Tsubasa il sesso è il sale della vita! Mi raccomando la prima volta almeno tre…" 

"OK!!! Ce la metterò tutta sei contento??!! Ora però devo salutarti…" 

"Si ma voglio sapere i dettagli capito??? Un resoconto completo!" 

"Ciao portiere…" 

Butto giù mentre lui sta ancora blaterando e scoppio a ridere. 

"Tutto bene Tsubasa? Scendi che la cena si fredda!" 

"Arrivo mamma!" 

 

***

 

Sono seduta alla mia scrivania con l'intenzione di finire tutti i compiti per lunedì. Durante il fine settimana non voglio toccare un libro nemmeno per sbaglio! 

All'improvviso i miei sensi avvertono un cambiamento nell'aria, il tocco delicato di due calde mani sulle spalle mi lascia senza fiato e un bacio dietro l'orecchio unito alla sua voce mi dà il colpo di grazia.

"Ciao piccola manager…" 

Oddio adoro quando mi chiama così… 

"Ciao capitano."

In un attimo sono in piedi letteralmente aggrappata al suo collo. 

Lui mi circonda la vita e mi bacia. Appena le sue labbra toccano le mie io sento il cuore gonfiarsi di felicità. 

Bacia così bene che quando ci stacchiamo per respirare al contrario mi sembra di affogare. 

"Allora, com'è andato il pomeriggio di compere con Nishimoto?" 

Sorrido ripensando all'argomento delle nostre chiacchiere. 

"È stato divertente, ci siamo fatte un sacco di risate." 

"Mmm, e cosa avete acquistato di bello? Trucchi e altre diavolerie da ragazze?" 

"Ma che dici! Io non mi trucco, non ancora almeno…" 

"Infatti non hai bisogno di tutti quegli impiastri appiccicosi, sei già bellissima così." 

Lo guardo negli occhi estasiata. 

"Davvero?" 

Le sue labbra trovano di nuovo le mie e con voce bassa e suadente dice parole che mi scaldano l'anima. 

"Si davvero, sei così bella che non smetterei mai di guardarti, tu mi farai andare fuori di testa uno di questi giorni piccola manager, darò di matto solo se qualcuno ti sfiorerà con lo sguardo vedrai…" 

Io non resisto e tuffo le mani nei suoi capelli perennemente arruffati, il bacio diventa più intimo e coinvolgente, sento le gambe cedere… 

"RAGAZZI!!! SENTO TROPPO SILENZIO AL PIANO DI SOPRA!!!" 

Ci stacchiamo immediatamente. Mio padre… Non si è ancora abituato al fatto che la sua bambina di quindici anni abbia il ragazzo! 

"PAPÀ!!! STIAMO RIPASSANDO I COMPITI PER LUNEDÌ!!!" 

"SI CERTO, E IO SONO SUPERMAN!" 

Io e Tsubasa ci guardiamo e scoppiamo a ridere. Poi lui si siede sulla scrivania e io mi incastro tra le sue gambe. 

"Senti, ti devo dire una cosa…" 

Il suo volto è serissimo e io ho già l'ansia. 

"Cosa c'è mi devo preoccupare?" 

"No, no, tranquilla. Però devi promettermi di non sentirti obbligata a fare niente che non ti senti di fare ok?" 

"Ok, dai dimmi!" 

È in imbarazzo. Dio! È così bello! 

"Dunque… Vedi, domani mia madre andrà a un matrimonio e resterà fuori anche a dormire quindi… Io pensavo, cioè ecco, se ti va, magari potresti, se ti fa piacere… Uff! Sanae ti piacerebbe stare da me e, insomma, insieme a me domani sera, per tutta la notte intendo?"

Lo guardo mentre farfuglia e sento tutto il mio essere sciogliersi. Prendo le sue mani e le appoggio sul mio cuore. Le parole escono dalla mia bocca di getto. 

"Si Tsubasa, mi piacerebbe passare la notte insieme a te. A dire la verità non desidero altro!" 

Arrossisco violentemente ma dalla forza del mio sguardo lui capisce a cosa mi riferisco e il sorriso che immediatamente gli illumina il viso ne è la conferma.

"Allora, ok." 

"Ok." 

Ci stringiamo l'uno all'altra teneramente, le sue forti braccia mi avvolgono come un liquido caldo. 

"Cosa dirai ai tuoi?" 

Mi mordo il labbro inferiore e sorrido. 

"Dirò che vado a dormire da Yukari, è già successo, questa volta però lei dovrà reggermi il gioco." 

"Mi dispiace che tu debba mentire…" 

"A me no! Hahaha!"  

"Non vedo l'ora che arrivi domani sera." 

"A chi lo dici…" 

Lui prende il mio viso tra le mani e mi accarezza dolcemente le guance. 

"Ti amo Sanae, ti amo da impazzire." 

"Anch'io ti amo tanto Tsubasa."

 

Fine prima parte. 

A sabato prossimo. Baci 😘!



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Capitolo 3
*** La prima volta Parte seconda ***


Sono nervoso, sono decisamente nervoso. 

È tutta la mattina che vado avanti e indietro nella mia stanza cercando di fare un po' di ordine. Sposto una cosa poi ci ripenso e la sposto di nuovo, alla fine farò più confusione che altro e per di più non troverò più nulla! 

Quando avrò finito me ne andrò a fare una bella corsetta, almeno scaricherò un po' di tensione! 

Cavolo! Se mi vedesse Wakabayashi!

Sicuramente se la farebbe addosso dalle risate. Ma in fondo anche lui la prima volta avrà avuto un minimo di incertezza no? Naaa! Lui sarà andato alla grande come sempre! È uno tosto! Beh, anche io sono uno tosto!... Si certo… Cazzo vado a correre che è meglio. 

 

***

 

"Pronto casa Nishimoto." 

"YUKARI!" 

"Hey Sanae ma cosa strilli! Vuoi farmi diventare sorda per caso!?" 

"Yukari ti prego devi aiutarmi!!!" 

Sono al limite della disperazione. 

"Si ma datti una calmata ok? È tutto a posto per stasera te l'ho già detto! I tuoi non avranno il minimo sospetto!" 

"Si lo so e infatti non è per quello!" 

La mia amica sospira esasperata, è da quando Tsubasa è tornato a casa ieri sera che le do il tormento. 

"E allora cosa c'è adesso che ti agita sentiamo! Finirà che un giorno ricorderò più la tua prima volta che la mia!" 

Lei ci scherza!!! Che amica insensibile! 

"NON SO COSA METTERMI!!! Sono ore che sto provando tutti i vestiti che ho nell'armadio ma non mi piaccio con niente! Mi sta tutto malissimo! È una tragedia!" 

"Guarda che se tutto va come deve andare i vestiti non ti serviranno granché! Io piuttosto mi preoccuperei  più della biancheria intima! Con quella come sei messa?"

Oddio è vero! Mi viene da piangere… 

"Malissimo! Ho solo completini semplicissimi! Accidenti! Alla fine ieri la tua idea non era poi così male!" 

"Ma stai tranquilla! Per come la vedo io la semplicità è sempre un'arma vincente! Jeans, felpa, maglietta aderente carina e sneakers per il sopra e sotto un bel completino nero… Con il nero non sbagli mai!" 

"Tu dici?" 

"Certo! Sanae hai quindici anni! Non credo che il tuo campione si aspetti una panterona in guepiere e autoreggenti!" 

È vero, come al solito Yukari ha ragione da vendere quindi mi tranquillizzo. 

"Giusto! La semplicità vince su tutto! Grazie amica mia, non so cosa avrei fatto senza di te." 

Anche se non la vedo so che sta sorridendo. 

"Figurati. Ora preparati e goditi questa serata! Sarà indimenticabile vedrai…" 

"Si, lo credo anch'io. Ciao Yukari." 

"Ciao Sanae, un bacio." 

 

***

 

È tutto pronto! La cena che mamma ha preparato è in caldo, la tavola è apparecchiata per bene, la casa è in ordine e io sono docciato e profumato. Ho deciso di stare comodo quindi indosso i miei pantaloni della tuta preferiti e una t-shirt bianca fresca di bucato. 

Guardo l'ora, la mia piccola manager sarà qui a momenti… 

Non ho potuto andare a prenderla per non insospettire i suoi genitori… 

Ecco il campanello! Mi precipito ad aprire. 

Appena i miei occhi si posano su di lei un'immensa emozione mi stringe il petto… Dio com'è bella! La sto fissando con la faccia da pesce lesso. 

Ha il viso arrossato per il freddo e le sue labbra socchiuse sono la cosa più sexy che io abbia mai visto... 

Devo baciarla, subito. 

"Capitano mi fai entrare o vuoi che mi congeli sulla porta?" 

"Eh? Come? Si certo, scusami entra pure." 

"Mmm, che profumino!" 

"Hahaha già, mia madre ha lasciato la cena pronta, io l'ho solamente riscaldata." 

Non riesco a toglierle gli occhi di dosso, le lascio appena il tempo di togliere la giacca e il cappello e la stringo subito a me baciandola sulla bocca. 

"Non vedevo l'ora che tu arrivassi, sei bellissima piccola manager." 

Lei mi circonda il collo con le braccia facendo aderire il suo corpo al mio, è fresca, sa di buono e… E mi eccita da morire… 

"Se continui a dirmi che sono bellissima finiró per crederci mio bel capitano." 

"Vuoi scherzare! Ma ti sei vista? Sei un incanto! A scuola tutti i ragazzi ti mangiano con gli occhi… Ma sanno che tu sei mia." 

Lei mi guarda con quei suoi occhi coronati da ciglia lunghissime che mi fanno andare fuori di testa. 

"Tua per sempre." 

Ci fissiamo intensamente, posso sentire il battito del suo cuore in perfetta sintonia col mio. 

Dopo un attimo le dò un tenero bacio sulle labbra e la spingo scherzosamente verso la tavola. 

"Allora, hai fame?" 

Mi fa cenno di sì con la testa. 

"Bene, mia madre ha cucinato per un reggimento…" 

"Ti dò una mano…" 

"Non ci pensare nemmeno! Tu siediti, ci penso io!" 

"Ok! Però dopo lascia che ti aiuti a lavare i piatti." 

"Va bene, ci sto!" 

 

***

 

Durante la cena io e Tsubasa abbiamo riso a crepapelle. Lui mi ha illuminato sui vari riti scaramantici che avvengono nello spogliatoio prima di una partita e io ho dato il mio contributo spettegolando su alcune nostre dolci compagne di classe che poi si sono rivelate delle vere arpie. 

L'atmosfera è molto leggera e rilassata quindi dopo aver sistemato insieme la cucina ci concediamo una bella razione di gelato comodi sul divano. 

"Avevi ragione manager, il cioccolato non lo batte nessuno!" 

Abbiamo deciso di gustarcelo direttamente dal barattolo, dà più soddisfazione… 

"Ah io l'ho sempre detto! Cioccolato tutta la vita! Non c'è niente di meglio al mondo!" 

Scoppiamo di nuovo a ridere come due scemi quando d'improvviso lui mi guarda negli occhi e diventa serio. 

"Bè, forse qualcosa di meglio c'è…" 

"Dici?" 

"Decisamente…" 

Con una mano mi accarezza il viso passando dolcemente il pollice sulle mie labbra… Poi mi bacia. È un bacio molto delicato ma dannatamente intimo, un'onda di calore mi sale dal profondo rendendomi cedevole, morbida. 

Ci stacchiamo e continuiamo a fissarci strofinandoci il naso. 

"Manager…" 

La sua voce resa roca dall'eccitazione è sexy da morire. 

"Si…"

"Credo tu l'abbia già capito…. Ma ho una voglia matta di fare l'amore con te."

Gli sorrido arrossendo.

"Anch'io ho voglia di fare l'amore con te capitano…" 

La sua bocca si allarga in un sorriso così meraviglioso che mi fa sentire viva come non mai… Tsubasa per me è l'incarnazione dell'amore, il mio tutto. 

Riprendiamo a baciarci ma questa volta con più passione, socchiudo le labbra e la sua lingua fresca di gelato trova la mia che la accoglie in un gioco di tocchi sinuosi. 

Ho caldo, ho tanto caldo, ho bisogno di togliere i vestiti e sentire la sua pelle sulla mia… 

"Ca pi ta no…" 

Ho il fiato corto, sto bruciando. 

Con le labbra sulle mie lui mi risponde. 

"Dimmi manager…" 

"Portami in camera tua." 

"Con molto piacere piccola." 

Faccio per alzarmi dal divano ma sento subito due forti braccia che mi sollevano di peso. Sono in balia del suo odore, porto subito il viso vicino al suo orecchio, gli circondo il collo e mi abbandono sul suo petto muscoloso. 

Questo è il paradiso. 

Appena chiusa la porta della sua stanza ci ritroviamo in piedi l'uno di fronte all'altra. 

Il suo sguardo mi trafigge l'anima, sono lava liquida. 

"Spogliami tu capitano, voglio che guardi come sono fatta, voglio che tocchi tutto di me…" 

"Dio mio Sanae così mi farai morire, non so se resisto… Ho un caldo pazzesco, devo spogliarmi."

In un lampo si toglie la maglietta e io ho quasi un mancamento.

È magnifico. 

L'ho visto tante volte a petto nudo ma adesso è diverso, adesso e mio. E io lo voglio. Voglio toccare le sue spalle larghe, il suo torace che si alza e si abbassa per me, i suoi addominali scolpiti. Voglio cingere la sua vita stretta e accarezzargli la schiena e poi… Lo voglio dentro me. 

Mi si avvicina e io mi godo la vista del leggero filo di peluria che dall'ombelico va giù sotto la vita bassa dei pantaloni. Vedo la sua eccitazione, ed è per me. 

Con le mani dietro la mia nuca mi attira a sé, la sua bocca è affamata, sento un brivido lungo la spina dorsale quando la lampo della felpa scende giù. Con il suo aiuto mi sfilo scarpe e jeans e guardandomi sempre negli occhi lui mi toglie anche la maglietta… 

Anche io mi do da fare, sciolgo il cordino dei suoi pantaloni facendoli finire a terra dove con un calcio spariscono nella penombra. 

"Ti voglio manager… Ti voglio da morire…"

Mentre mi bacia con passione il reggiseno sparisce, mi accarezza i seni dolcemente poi strizza i capezzoli e io mi perdo invasa dal piacere. 

"Ti prego capitano… Ti prego…" 

Mi solleva e mi fa adagiare lentamente sul letto, inizia a baciarmi sul collo poi scende a succhiarmi i capezzoli turgidi e con una carezza sensuale mi sfila gli slip. Sono nuda sotto il suo sguardo avido di me… 

"Sei bella da fare male…" 

"Vieni da me Tsubasa." 

Gli sfilo i boxer e finalmente vedo il suo pene svettare verso l'alto, solido e duro come marmo. È mio. 

Si sdraia sul mio corpo febbricitante ed eccitato e la sua erezione si struscia su di me premendo sul il mio sesso. 

Tsubasa cattura la mia bocca con la sua, mi morde il labbro inferiore e io gemo e sospiro in preda al godimento. 

"Sentirai dolore, starò attento amore mio…" 

"Fai presto… Ti voglio…" 

Si gira un secondo per infilare un profilattico poi è di nuovo tra le mie gambe.

Sento la punta umida del suo membro  spingere per entrare, mi offro totalmente inarcando il bacino e con una spinta più decisa affonda in me. Sento una specie di bruciore diffondersi al basso ventre, emetto un grido soffocato di dolore e soddisfazione. 

Tsubasa è dentro di me. 

"Amore tutto ok?" 

Gli sorrido… 

"Ma stata meglio…"

 

***

 

Inizio a muovermi dentro di lei. Vedere il suo viso mentre accoglieva il dolore con totale fiducia e amore mi ha riempito di orgoglio. La mia Sanae è una forza della natura, è unica. 

Il suo fiore delicato avvolge il mio sesso… Dio è meraviglioso! 

Spingo dolcemente, senza fretta, per farla abituare a me. La sua bocca mi attira come una calamita, mi perdo sulle sue labbra arrossate e vogliose, le succhio, le mordo… 

Poi la bacio sul collo e le sussurro parole d'amore… 

"Ti amo manager, vorrei restare dentro di te per sempre."

"Ti amo da morire capitano." 

Lei tira indietro la testa incitandomi ad andare più veloce. 

"Si capitano… Così … Si." 

Il ritmo degli affondi diventa via via più concitato, il respiro è corto, il piacere alle stelle. 

Sanae all'improvviso grida inarcandosi sotto di me, il suo orgasmo è dirompente, esplosivo… Dalla mia gola esce un rantolo di inaudito piacere quando anch'io raggiungo la vetta del godimento. 

Dopo un'ultima vigorosa spinta mi accascio su di lei reggendomi sui gomiti per non schiacciarla. 

Siamo coperti da un velo di sudore, il cuore batte a mille, il respiro è affannato... Ma siamo noi, io e lei, uniti in un unico essere palpitante di vita.

"Sei meravigliosa…" 

I suoi occhi sono languidi, ancora lucidi di piacere. 

"Tu sei meraviglioso." 

"Dimmi che sarai mia per sempre." 

"Tsubasa Ozora io sono tua DA sempre." 

La bacio e mi sento l'uomo più felice al mondo. 

 

***

 

Accidenti con questo buio non riesco a vedere il buco della serratura… 

Ecco… Forse ci sono… Trovato! Sono a casa. Devo fare piano, non voglio svegliare Tsubasa. 

Che sfortuna però, poveri sposini. È stato tutto perfetto, sia la cerimonia che il ricevimento, poi, quando tutti ci siamo ritirati nelle nostre stanze è scattato l'allarme antincendio e hanno dovuto evacuare l'hotel. Che finale di serata… 

Ok, pazienza. Io me la sono cavata con mezz'ora di taxi. 

Salgo i gradini in punta di piedi e mi avvio verso la mia camera quando mi accorgo che nella stanza di Tsubasa la luce è ancora accesa. Siamo alle solite, si sarà addormentato come sempre leggendo il diario di Roberto. 

Mi avvicino alla porta e più silenziosamente possibile giro la maniglia e la apro.

Resto bloccata sulla soglia. 

Le mie mani raggiungono immediatamente la mia bocca per evitare qualsiasi esclamazione di stupore. Tempo due secondi per fare mente locale e torno subito sui miei passi chiudendomi la porta alle spalle.

I miei occhi si riempiono di lacrime… Che stupida… E io che credevo che avesse solo il calcio nella testa. Sorrido disorientata rivedendo l'immagine di mio figlio e la sua Sanae profondamente addormentati. Lui che la stringe a sé in un abbraccio perfetto. Una scena di una tenerezza infinita ma allo stesso tempo di una forza devastante. Lui la sta proteggendo, è sua. 

Il mio ragazzo stanotte è diventato un uomo e un moto di orgoglio mi riempie il cuore. 

Amatevi ragazzi, amatevi il più possibile! 

Io me ne vado a dormire, domani mattina penseremo al da farsi. 




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Capitolo 4
*** Quando sarò più grande ***


QUANDO SARÒ PIÙ GRANDE 



"ISHIZAKI E OZORA… SILENZIO!!!" 

"Si? Come?... Ops, ci scusi Signor Nakata… Hihihi" 

È maggio, fuori la temperatura è ancora sopportabile, il sole splende e la natura mostra il suo splendore con grande vigore… proprio le condizioni ideali per una partitella di allenamento. La classe dell'ultimo anno delle elementari Nankatsu frequentata dai due amici sta affrontando l'ora pomeridiana di matematica, con non poche difficoltà direi. All'ultima fila infatti si sta disputando un mini torneo calcistico con un mini pallone di carta e delle altrettanto mini porte fatte di matite. 

"Guarda che quello era fallo!" 

"Scherzi? Ho toccato la palla non le tue dita! La tua è simulazione bella e buona!" 

"Ma che stai dicendo, non sono il tipo da simulazione io…!" 

"Che vuoi dire, che io invece si??? Dai non fare il finto tonto, lo sanno tutti che gli attaccanti in area di rigore sono degli attori nati!" 

Mentre Ryo e Tsubasa continuato a discutere tranquillamente non si accorgono che tutta la classe li sta osservando e che il Signor Nakata è proprio davanti al loro banco. 

"Signori siete nei guai!!! Per i prossimi tre giorni, dopo la fine delle lezioni, rimanete pure in aula, la pulirete per bene per poi passare al corridoio e infine ai bagni! Sono stato chiaro?" 

"Ma Signor Nak…" 

"Non voglio sentire ragioni Signor Ishizaki!!! Non peggiori la sua situazione… Già parecchio compromessa direi!... Allora?! Sono stato chiaro?!" 

"Si, signor Nakata..." 

I due dodicenni rispondono a testa bassa e, con la faccia da cane bastonato, fanno sparire il loro improvvisato campo da calcio sotto gli sguardi compassionevoli dei compagni, uno di quegli sguardi però non è per niente compassionevole…anzi. 

 

                           ***

 

"Si può sapere cosa diavolo vi è saltato in mente!!! Sembravate due bambini dell'asilo!!!" 

Dopo il suono dell'ultima campanella, una ragazzina con indosso l'uniforme maschile, una fascia rossa intorno alla fronte e i pugni puntati sui fianchi lascia il suo banco dirigendosi minacciosa verso Ryo e Tsubasa.

I due sembrano più intimoriti da lei che dall'insegnante, specialmente Ishizaki… 

"S… Sanae! Co… Come va?" 

"Male!!! Grazie a voi!!!" 

"Scusa ma noi siamo in punizione non tu!" 

"Ryo sei proprio un idiota! Salterete gli allenamenti per tre giorni! Io sono il capo-tifoseria della squadra e se non vinceremo la prossima partita per colpa vostra ve la vedrete con me!!!" 

Tsubasa prova a farla ragionare con uno dei suoi sorrisi... 

"Dai Anego calmati, ti dedicheremo la vittoria ok?" 

In un primo momento Sanae arrossisce violentemente, ma dopo torna all'attacco. 

"Si certo… ma se perdiamo scenderò in campo e vi prenderò a calci! Tutti e due!!! Buone pulizie!!!" 

Con piglio deciso prende la cartella e se ne va. 

"È proprio incavolata…" 

"Già…" 

"Però in fondo ha ragione, oggi all'ora di matematica abbiamo proprio esagerato." 

"Beh, in effetti… Comunque io non ho simulato." 

I due si guardano e scoppiano a ridere fino alle lacrime. 

 

                              ***

 

Dopo un'ora di duro lavoro la coppia si concede una pausa per fare uno spuntino; i due ragazzi sono seduti sul pavimento del corridoio… Tsubasa toglie i guanti di plastica e il grembiule, Ryo resta con un fazzoletto legato in testa e il piumino per spolverare in mano. Dall'esterno giungono delle grida gioiose e squillanti che richiamano subito la loro attenzione; la squadra femminile di atletica sta facendo riscaldamento proprio nel cortile sotto di loro quindi affacciarsi alla finestra è d'obbligo. 

"Tsubasa?" 

"Si?" 

"Posso farti una domanda?" 

"Certo!" 

"A te piacciono le ragazze?" 

Al giovane capitano va di traverso un boccone e comincia a tossire come un forsennato diventando di tutte le sfumature del rosso. 

"Ma che razza di domanda è questa!" 

"Una domanda come un'altra, dai rispondi!" 

Dopo un attimo di riflessione Ozora prende un respiro e ammette... 

"Si mi piacciono, ma non le capisco." 

"Oddio, meno male! Credevo di essere il solo a non capirci niente!" 

I due amici hanno l'aria assorta, come se stessero riflettendo sul più grande mistero del mondo… In effetti… 

"Che siamo diversi questo è ovvio, basta guardarle, queste qui sotto dovrebbero essere in condizioni pietose e invece sembrano fresche come rose, ma non sudano?" 

"Certo che sudano Ryo, non si vede ma sudano… Non chiedermi come fanno però." 

"Hei hei guarda che bei capelli ha quella là… La seconda a sinistra… E accipicchia, come le stanno bene quei pantaloncini." 

"È vero… È molto carina…" 

"E la pelle! Sembra così liscia e morbida… Chissà cosa si prova a toccarla…."

Questa volta è il difensore ad arrossire violentemente, questi pensieri gli smuovono qualcosa dentro. 

"E Sanae? Non la consideri? Siete cresciuti insieme, vi sarete tenuti per mano un sacco di volte, magari vi siete anche abbracciati!" 

"Aaaa ma che discorsi, lei non conta! Ma l'hai vista! Si veste da maschio, parla come un maschio, picchia come un maschio! Poverina, non troverà mai marito da grande hihihi" 

"Non è carino dire così Ryo." 

"Non sarà carino, ma se non si dà una calmata la vedo dura per lei… A proposito, ha una cotta per te."

"Cosa? Davvero?" 

"Tsubasa ma ci sei o ci fai? Ma non ti sei accorto che ha occhi solo per te? Quando fa il tifo non fa altro che gridare il tuo nome come un'ossessa, per non parlare del fatto che appena le parli arrossisce… È proprio andata."

"No… Ecco io, non ci ho fatto caso." 

Questa rivelazione inaspettata rende stranamente contento il ragazzino che, senza rendersene conto, sorride teneramente. 

"Cos'è quella faccia?! Non mi dirai che ti piace Anego!" 

"No! Cioè uff… È l'unica ragazza con cui riesco a parlare senza sentirmi un idiota. Lei mi ascolta, se ne intende di calcio e non ha quell'aria fragile che hanno le altre, è forte ecco. Questo non vuol dire che ne sia innamorato, ovvio." 

Ishizaki lo guarda storto. 

" Seee… Certo. Tu non me la racconti giusta."

L'altro cambia repentinamente discorso. 

"Dai! Finiamo di pulire, così magari ci scappa qualche tiro al campetto ci stai?" 

"E me lo chiedi!" 

E così i due riprendono il loro lavoro da dove lo hanno interrotto, ma mentre Ryo è ancora distratto dalle ragazze in cortile, Tsubasa ha altri pensieri per la testa… 

Non ci posso credere, sono proprio un rimbambito! Lei è innamorata di me, wow! Ma come faccio… Finite le elementari partirò per il Brasile e chissà quando la rivedrò. Ok, quando sarò più grande tornerò e la sposerò, così staremo insieme per sempre! 

 

                              ***

 

SEI ANNI DOPO

 

ED È GOAL!!!

INCREDIBILE, LA NAZIONALE U19 GIAPPONESE VINCE IL WORLD YOUTH!!! 

Il capitano Tsubasa Ozora, Genzo Wakabayashi, Kojiro Hyuga,Taro Misaki, Ryo Ishizaki e gli altri componenti della generazione d'oro giapponese stanno facendo il giro del campo per ringraziare tutti i tifosi che li hanno sostenuti fin dal girone di eliminatorie. Poi, finalmente, prima del rientro nello spogliatoio, tutta la nazionale al completo  può abbandonarsi a pianti ed abbracci anche con i propri cari. 

Tsubasa corre subito dai i suoi genitori abbracciandoli con trasporto, ormai e più alto di entrambi e le sue braccia muscolose li stringono con grande forza. 

"Mamma, papà, Daichi, ce l'ho fatta!!!" 

"Siamo orgogliosi di te tesoro, sei stato grande in campo." 

"Si fratellone bravo!" 

"Grazie! Sono così felice che mi sembra di sognare!... Ma, dov'è…" 

Si guarda intorno e sua madre guardandolo con tenerezza gli fa un cenno con la testa. 

"La persona che cerchi è là, vicino alla porta." 

"Grazie mamma." 

Il giovane si fa spazio divincolandosi tra la folla e in un attimo è davanti a lei. Sanae è diventata una splendida ragazza, dei modi e dei vestiti maschili non c'è più traccia, ma il suo carattere forte, e soprattutto, la sua adorazione per Tsubasa sono rimasti intatti. Appena i loro occhi si incontrano tutto si ferma, non sono necessarie tante parole. 

"Ciao." 

"Ciao capitano, congratulazioni…" 

Lui le sorride felice, senza abbandonare quello sguardo che ama da così tanto tempo. 

"Devo parlarti, mi aspetti qui?" 

La giovane fa semplicemente cenno di si con la testa, così il suo amato, dopo averle fatto una tenera carezza sul viso, corre velocemente a farsi la doccia. 

 

                          ***

 

Lo stadio adesso è completamente deserto, le grida di incitamento dei tifosi e il caos dei festeggiamenti hanno lasciato il posto a un piacevole silenzio. Le luci, ora soffuse, permettono al cielo punteggiato di stelle di fare sfoggio di tutto il suo palese romanticismo. È una notte limpida e serena, come il volto dei due giovani che ne assaporano l'atmosfera fermi sul manto erboso. 

"Allora, come ci si sente ad essere il migliore calciatore al mondo? Oggi hai realizzato il tuo sogno…" 

"Sono felice, ora il mio prossimo obiettivo è la coppa del mondo, ce la metterò tutta per conquistarla." 

"Si, lo so…" 

Il ragazzo le sorride incantato mentre con il piede tiene fermo il suo fedele amico pallone. 

"Ti ringrazio Sanae, per tutto. Non ce l'avrei mai fatta senza di te. Tu mi hai sempre incoraggiato a dare il massimo fin dalle elementari. 

"Tsubasa…" 

"Dal nostro primo incontro ho capito che tu riesci a tirare fuori il meglio dalle persone; con la tua grinta e la tua determinazione mi hai spinto ad arrivare fino qui…" 

Lei si commuove, queste parole arrivano al suo cuore scatenando un'ondata di emozione. 

"Ricordi? Prima di partire per il Brasile ti ho confessato i miei sentimenti, io per tutto questo tempo ho continuato ad amarti Sanae. Vorrei averti sempre al mio fianco d'ora in poi perciò spero che tu accetti questo…"

Da dietro il pallone che adesso tiene tra le mani fa capolino un bellissimo solitario che infila delicatamente all'anulare sinistro di lei che ancora non riesce a parlare dalla commozione. 

"Ti amo Sanae, vuoi sposarmi?" 

Prima di rispondere la ragazza osserva la sua mano con il brillante al dito, neanche le lacrime riescono a offuscare il suo luccichio. 

"Anche io ti amo Tsubasa, ti ho amato dal primo momento che ti ho visto e  diventare tua moglie per me è un sogno che diventa realtà. Si, ti sposerò amore mio e staremo insieme per sempre!" 

La manager corre dal suo capitano che la accoglie tra le sue braccia facendola volteggiare in aria poi le loro labbra si uniscono in un bacio di puro amore. 







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Capitolo 5
*** L'annuncio ai parenti ***


Il treno spesso è culla dei pensieri più disparati. La mente vaga ipnotizzata dallo scorrere del paesaggio fuori dal  finestrino, bello o brutto che sia; non si sentono rumori, non si percepiscono odori, si ha la sensazione di estraniarsi dal mondo intero. 

In questo momento Sanae è proprio lì, in un luogo remoto dove solo lei può entrare.  

Tsubasa le siede accanto, guarda la sua futura sposa con un miscuglio di adorazione e incredulità, non riesce ancora a credere che questa creatura così dolce ma dal carattere forte e determinato presto diventerà la sua compagna per tutta la vita. Percorre con lo sguardo il suo profilo delicato e non può che provare meraviglia dinanzi a così tanta armonia… È perfetta.

Mentre lei è ancora persa nei suoi pensieri una mano grande e calda si posa sulla sua facendola sobbalzare e, voltandosi, trova loro… quegli occhi puliti e quella bocca sempre pronta a sorridere che le fanno vibrare anima e cuore.

"Bentornata tra noi!" 

La ragazza gli sorride facendolo sciogliere come neve al sole. 

"Scusami, ero sovrappensiero…"

"Preoccupata?" 

"Si, un po'… Tu no?" 

"Scherzi? Sono agitato da morire!" 

"Davvero?" 

"Certo! Non si vede?! Vedrai, andrà tutto bene…capiranno." 

Sanae lo guarda storto, non è proprio convinta. 

Il treno li sta riportando a casa. 

Dopo la finale vittoriosa del World Youth, Tsubasa ha deciso di tornare a Fujisawa insieme a Sanae e, avendo deciso di sposarsi in gran fretta, appena arrivati dovranno dare la notizia ai genitori di lei e non sarà una passeggiata.

"Dai non fare quella faccia! Guarda i miei, non stanno più nella pelle dalla gioia." 

I due si voltano verso i genitori del capitano seduti più indietro con il piccolo Daichi… effettivamente brillano di luce propria dalla felicità.

I due ragazzi scoppiano a ridere ripensando alla reazione di Natsuko e Kodai Ozora al loro annuncio. Tutta la stazione ferroviaria di Osaka ha potuto assistere allo spettacolo della coppia che saltava e gridava in preda alla frenesia. 

"Comunque non puoi paragonare i tuoi ai miei… Tuo padre è sempre in giro per il mondo, tu te ne sei andato da solo in Brasile a quindici anni. Per tua madre non cambierà praticamente niente! Anzi, sarà più tranquilla sapendo che ci sono io al tuo fianco!" 

"Ok mi arrendo… Hai perfettamente ragione." 

"Ovvio che ho ragione! E ricordati che quando saremo sposati io avrò SEMPRE ragione!" 

Si guardano teneramente scoppiando di nuovo a ridere. 

"Non vedo l'ora, ma ci pensi, io e te marito e moglie…" 

"Già, da capo-tifoseria a manager e poi a moglie del capitano, ho fatto carriera! Hahaha…" 

"Eri davvero una pazza scatenata, non capisco proprio come ho fatto a innamorarmi di te!" 

"HEY!!! Come sarebbe!!?? Guarda che il tuo bel faccino si prenderà un bel pugno non la smetti!" 

"No, no, scherzo, scherzo!!! Hahaha…" 

Il volto di Tsubasa torna serio ripensando al passato, le sue parole fuoriescono di getto. 

"Invece eri bellissima, mi hai colpito subito proprio perché eri così… fuori di testa! Determinata, coraggiosa, intelligente! Sei stata molto paziente con me che ero e sono tuttora un emerito imbranato. Tu mi hai dato la forza per realizzare i miei obiettivi e anche a migliaia di chilometri di distanza hai sempre creduto in me. Non potrei più vivere senza averti al mio fianco Sanae, sai che non sono bravo a parlare di queste cose, ma io, io ti amo così tanto che solo il pensiero di starti ancora lontano mi fa stare male."

Appena finisce di parlare una piccola perla salata scivola sul viso della ragazza, il suo cuore sembra volergli scoppiare nel petto.

"Ti ho fatto piangere…" 

"Sono lacrime di felicità, mi sembra di vivere in un sogno…"

"E invece è tutto vero…" 

Le si avvicina, e mentre con una mano le asciuga la lacrima, le loro labbra si uniscono. Si baciano teneramente per qualche secondo poi nel vagone viene annunciato l'arrivo in stazione e devono a malincuore separarsi. 

"Ops, siamo arrivati…" 

"Peccato…" 

"Allora? Cosa hai deciso? Sei ancora dell'idea di andare da sola?" 

"Si, prima mi farò una doccia bollente poi, bella rilassata, a cena farò l'annuncio." 

"Ok, vuol dire che ti accompagnerò fino alla caffetteria."

"Perfetto! Mi raccomando, fai il tifo con il pensiero, stasera tocca a me scendere in campo!" 

 

***

 

"PAPÀ, MAMMA, SONO A CASA!!!" 

"Hey! Alla buon'ora! Le tue amiche se ne sono già andate? Potevano fermarsi a cena…" 

Il giorno prima Sanae aveva preso il treno per Osaka insieme alle altre ex manager della Nankatsu, Yukari e Kumi. 

"No io… Beh, loro hanno preso il treno prima del mio, io sono tornata insieme a Tsubasa e ai suoi genitori." 

Sua madre si affaccia dalla porta della cucina, ha un'aria un po' sorpresa.

"Ah. E lui non doveva restare con la squadra?" 

Lo sapevo, mamma ha già intuito qualcosa. 

"No, emm… Il mister gli ha dato il permesso di tornare a casa con la famiglia."

Ti prego non fare altre domande… Ti prego, ti prego, ti prego.

"Vado a fare una doccia!" 

La madre la guarda in tralice. 

"Ok! Svelta che è quasi pronto, così a tavola ci racconti com'è andata." 

Sanae ha un brivido. 

"Ok." 

 

***

 

"Allora? Dicci tutto, noi abbiamo seguito la partita in televisione, Tsubasa, Ryo e gli altri sono stati veramente eccezionali." 

A tavola la famiglia è al completo: i suoi genitori, suo fratello minore e ovviamente Sanae che al momento vorrebbe essere da tutt'altra parte. 

"Verissimo cara, sono stati stellari!" 

Papà è di buon umore, meno male. 

"È stato veramente emozionante! Lo stadio era pieno all'inverosimile, non avevo mai visto così tante persone tutte insieme. I ragazzi hanno giocato molto bene, soprattutto Tsubasa è… È stato magnifico."

La ragazza arrossisce violentemente. I suoi sanno dei sentimenti che la legano al capitano della nazionale ma in questo momento si trova molto in difficoltà, non ha idea della reazione che avranno appena dirà loro del matrimonio. 

"Si hai ragione, quel ragazzo quando c'è di mezzo il pallone si trasforma completamente. Chi non lo conosce non crederebbe mai che invece è molto timido. Vero?" 

"Già…" 

Forza è il momento… Un bel respiro. 

"Sanae che ti succede? Non hai toccato cibo, stai poco bene?" 

"Emm no mamma, ecco io…

A proposito della sua timidezza, ieri Tsubasa… Ha fatto passi da gigante, hahaha." 

La giovane sta balbettando, i suoi cari non capiscono le sue parole. Suo padre socchiude gli occhi. 

"In che senso?" 

A questo punto Sanae assume un atteggiamento più deciso, infila la mano destra nella tasca dei pantaloni del pigiama, prende l'anello di fidanzamento e se lo infila all'anulare sinistro. 

"Papà, mamma… Ieri sera dopo la partita Tsubasa mi ha chiesto di sposarlo e di partire con lui, e io ho accettato!" 

 

***

 

Il rumore di bacchette che cadono nei piatti è assordante. 

Nella stanza per un interminabile momento cala un silenzio inquietante che fa da preludio a qualcosa che Sanae non riesce ancora a decifrare. 

Sua madre nasconde gli occhi dietro una mano tremante, suo fratello sorride inebetito e suo padre… Beh, suo padre… 

"CHE COSA??!! VOLETE SPOSARVI??? HO CAPITO BENE??!" 

L'uomo è improvvisamente impallidito, fissa la figlia sbigottito e sgomento. 

"Si papà hai capito bene, tra un mese io e Tsubasa ci sposeremo." 

Suo padre scuote la testa, sembra proprio che l'idea non voglia entrargli in testa. 

"Per la miseria figlia mia ma avete diciotto anni! Mi pare un po' presto per pensare al matrimonio non credi? Cara diglielo anche tu…" 

La madre dopo il primo momento di stupore assoluto sembra riprendere lucidità e guarda implorante la figlia. 

"Sanae tuo padre ha ragione, siete decisamente troppo giovani per sposarvi. Avete tantissimo tempo davanti a voi… Perché tutta questa fretta?" 

La ragazza a questo punto non riesce più a trattenere la frustrazione e sbotta. 

"PERCHÉ CI AMIAMO E NON RIUSCIAMO PIÙ A STARE LONTANI MAMMA! Ma non capite!!?? Io e Tsubasa abbiamo bisogno l'uno dell'altra, abbiamo bisogno di stare insieme, di sostenerci! Sono tre anni che siamo in questa situazione e non ne possiamo più!" 

Suo padre prende di nuovo la parola. 

"Mi dispiace figliola io capisco la tua sofferenza ma non posso proprio dare il mio consenso a questo matrimonio. Sarebbe un errore madornale e ve ne pentireste prima o poi." 

Le lacrime arrivano puntuali, Sanae non riesce a trattenerle, voleva farsi vedere forte e determinata ma il solo pensiero di dover affrontare una nuova separazione la devasta. 

Poi in un attimo prende una decisione. Asciuga le lacrime, si alza in piedi e la comunica ai suoi genitori. 

"Papà, mamma, io tra un mese sposerò Tsubasa con o senza il vostro consenso. È vero sono giovane ma sono maggiorenne quindi di fatto non potete impedirmelo. Tsubasa è un ragazzo eccezionale, ha una gloriosa carriera davanti a sé e io lo seguirò ovunque pur di stare con lui."

Il signor Nakazawa, ora in piedi anche lui, le risponde con tono altrettanto determinato, sua figlia gli somiglia… Forse troppo. 

"E la tua di carriera? Il tuo progetto di andare all'università? Mollerai tutto per fare da serva a un ragazzino che gioca a fare il campione?" 

Queste parole per la povera ragazza sono come un coltello infilato nel petto. Il suo cuore ha avuto un fremito e sul suo volto la delusione è così palese che perfino suo padre si accorge di averla sparata grossa. 

"Come puoi dire una cosa del genere? Io non rinuncerò a un bel niente! Io studierò dove lui giocherà! Tu… Tu pensi veramente che Tsubasa sarebbe capace di fare una cosa del genere? Credi davvero che sia una persona così egoista? " 

Il suo sguardo fiammeggiante passa da un genitore all'altro e viceversa. 

"Voi non avete la più pallida idea di quanto si sia spaccato la schiena in Brasile! Credete sia stata una passeggiata? Lui è diventato il migliore con impegno, sacrificio e sudore! E sapete perchè? PER ME!!! PER NOI!!! Per poterci garantire una vita felice!"

Il signor Nakazawa davanti a questa fiera manifestazione di devozione e amore di sua figlia verso l'amato non può che abbassare lo sguardo. In cuor suo sa che Tsubasa Ozora è un ragazzo come pochi. Determinato, coraggioso, leale… E soprattutto innamorato follemente di Sanae, la sua bambina. 

"Ok mi dispiace per quello che ho detto ma questo non cambia il fatto che siate troppo giovani per sposarvi!" 

"Non importa se siamo giovani noi ci amiamo e ci sposeremo!" 

Improvvisamente la madre della giovane cerca di abbassare la tensione. 

"Sentite, adesso calmiamoci. Cerchiamo di ragionare. Sanae, devi darci atto che questa notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno ed è normale che siamo tutti un po' sconvolti. Tu hai le tue ragioni ma anche noi, come tuoi genitori, abbiamo le nostre. Tutto il mondo del calcio sa che Tsubasa ha un grande futuro davanti a sé ma la cosa più importante è che noi sappiamo che è anche un bravissimo ragazzo, una persona per bene. E innegabile che il sentimento che vi lega è fortissimo e capisco il vostro bisogno di stare insieme ma il matrimonio è una cosa seria e… "

La giovane sorride sarcastica. 

"Credi che per noi sia un gioco? Uno scherzo? Avete così poca fiducia in me??!!" 

Il tovagliolo con cui si è asciugata le lacrime viene gettato malamente sul tavolo. 

"Non ho più fame." 

Sanae esce dalla stanza e sparisce in camera sua. 

 

***

 

"Pronto… Buonasera signora Ozora potrei parlare con Tsubasa per favore?" 

La voce di Sanae è rotta dal pianto, non è riuscita ad assumere un tono normale quando ha sentito la madre del capitano dall'altra parte della linea. 

"O cara… Non è andata bene vero?" 

"No signora, per niente…" 

Sta di nuovo piangendo a dirotto. 

"Mi dispiace tanto tesoro ma cerca di tirarti su… Prova a metterti nei loro panni. Siete una famiglia molto unita, molto tradizionale e ovvio che in un primo momento siano contrari." 

"Lo so ma io speravo che fossero felici per me, invece…" 

"Dai loro un po' di tempo per farli abituare all'idea, vedrai che si sistemerà tutto." 

Un rumore di passi frettolosi, il tempo di farsi passare la cornetta dalla madre e la voce del capitano invade il cuore di Sanae. 

"Piccola manager, sono qui."

"Capitano…" 

Sentendola così disperata il respiro del giovane accelera sensibilmente, non poterla stringere e consolarla lo fa impazzire. 

"Vengo subito da te, parlerò con tuo padre e poi…" 

"No Tsubasa ti prego, adesso non è proprio il momento… Qui l'atmosfera non è delle migliori, peggioreresti solo le cose. Aspettiamo domani, vediamo come va." 

"Ma non posso lasciarti lì da sola a piangere tutta la notte! Mi arrampico ed entro in camera tua dalla finestra!" 

"Non ci provare nemmeno per scherzo! L'ultima cosa di cui ho bisogno è un fidanzato con una gamba rotta o peggio! Poi chi lo sente Roberto!" 

I due ragazzi nonostante tutto sciolgono la tensione mettendosi a ridere. 

"Andrà tutto bene piccola, te lo prometto." 

"Non vedo l'ora di diventare tua moglie amore mio." 

"Domani risolveremo tutto vedrai… Ti amo da morire piccola manager, buonanotte. 

"Ti amo anch'io capitano, notte." 

 

***

 

Dopo una notte passata a rigirarsi tra le lenzuola all'alba Tsubasa esce di casa per andare a correre. L'esercizio fisico è il suo elemento. Quando sente i muscoli caldi ed elastici rispondere alla sua volontà si sente vivo, calmo, lucido. Ama lo sport, lo ama con tutto se stesso, è la sua grande passione ed è ben consapevole della fortuna che ha a poterlo praticare come professione. Ma per Sanae… Per lei sarebbe capace di rinunciarci, non ha dubbi al riguardo. 

Correndo lungo l'argine del fiume scorge una figura venirgli incontro. Appena l'uomo lo vede si ferma, sembra attenderlo, con le mani in tasca lo fissa pensieroso… È il signor Nakazawa. 

Il padre di Sanae scrutando il ragazzo che ha davanti si rende conto… beh, si rende conto che non è più un ragazzo. Tsubasa è un uomo, lo si capisce dal suo incedere sicuro, dal suo corpo ormai ben sviluppato e soprattutto dal suo sguardo. Lo sguardo di una persona sicura, forte, che sa ciò che vuole. E lui vuole la sua bambina. 

"Buongiorno Signore." 

"Buongiorno ragazzo." 

"Anche lei mattiniero?" 

"No… Di solito dormo un po' di più ma stanotte non c'è stato verso di chiudere occhio. Mi dispiace, credo di aver buttato giù dal letto i tuoi genitori, mi hanno detto loro dove trovarti." 

"Avete parlato?" 

"Si… Ma io voglio parlare con te." 

"Anche io signor Nakazawa." 

Mentre parlano i due uomini si studiano a vicenda come due leoni prima di un combattimento. 

È il più vecchio ad attaccare per primo. 

"Siete troppo giovani Tsubasa." 

"No. Siamo giovani ma non troppo giovani." 

Il tono del capitano è fermo, sicuro. 

"Che intendi dire?" 

"Che sia io che Sanae nonostante la giovane età siamo maturi e perfettamente consapevoli di quello che vogliamo... E quello che vogliamo è stare insieme, sempre." 

"Ma non pensi che potrebbe soffrire? Così lontana da casa, dalla sua famiglia, da tutto ciò che finora è stato il suo mondo!" 

"Perché, crede sino ad ora non abbia sofferto? Le ha mai chiesto come stava quando io ero lontano? L'ha mai ascoltata piangere durante le nostre telefonate? Certo che le mancherete, è naturale, ma io farò di tutto per renderla felice… E…

E se mi accorgessi che non lo è non ci penserei su due volte… Rinuncerei a tutto, al calcio, alla mia carriera a ogni cosa! Tornerei qui, a casa, ma sempre insieme e lei."

"lo faresti davvero? La ami così tanto?" 

"Più di ogni altra cosa al mondo." 

L'uomo sembra perdere la sua aura di ostilità, la determinazione. Si volta verso il sole appena nato, sconfitto.

"Mi mancherà da morire… È la mia bambina." 

"La sua bambina è diventata una donna meravigliosa signore e il merito è suo e di sua moglie." 

Il vecchio leone sorride. 

"Sai giocare bene le tue carte figliolo." 

Anche il leone giovane adesso sorride. 

"Ovvio, sono o non sono il regista della nazionale?" 

"Trattala con i guanti la mia piccola, sennò giuro che salgo sul primo aereo e vengo a riprendermela, intesi?" 

"Intesi." 

 

***

 

Un mese dopo

 

"Signora Ozora?" 

"Si?" 

"Mi concede questo ballo?" 

"Con immenso piacere." 

Il piccolo bungalow si trova sulla spiaggia, a pochi metri dal bagnasciuga. La musica che proviene dalla struttura principale del resort è molto flebile come una brezza leggera. Gli invitati stanno ancora festeggiando, e anche i neo sposi, ma a modo loro. 

La cerimonia è stata bellissima e molto commovente. Tutte le tradizioni sono state rispettate, tranne forse per il mega ricevimento ancora in corso dove il livello alcolico dei ragazzi ha ormai superato la soglia del decoro. 

Tsubasa e Sanae dondolano insieme, uniti in un abbraccio intimo e delicato. 

"Sei felice?" 

"Sono in estasi capitano…" 

La giovane sposa accarezza i capelli ribelli di suo marito che inizia a tormentare delicatamente le sue labbra. 

"Adoro la tua bocca, adoro la tua pelle, i tuoi capelli, il tuo collo… Adoro tutto di te manager." 

Una scia di baci languidi la percorre fino al limite della scollatura. Le mani bollenti di lui la spogliano lentamente abbassando la cerniera del semplice abito bianco indossato per il ricevimento al posto del kimono da cerimonia. 

I seni turgidi vengono fatti prigionieri dalla sua bocca, rubandole gemiti di piacere. 

"Spogliati capitano… Ti voglio."

"Ai tuoi ordini mia signora." 

Al chiaro di luna il corpo statuario di Tsubasa ha un che di divino. I muscoli lunghi e  ben tirati attirano Sanae come una calamita che si fa letteralmente fagocitare in una stretta possessiva e sensuale. 

Il letto li accoglie in una nuvola di petali bianchi. 

I due amanti si uniscono, si amano, si accarezzano. Si donano l'uno all'altra senza riserve, certi del loro amore. 

La notte accoglie i loro sospiri come una complice silenziosa, abituata alla danza primitiva che unisce due anime in un unico corpo celeste. 

"Sanae dimmi che sarai mia per sempre…" 

"Tsubasa, io sono tua da sempre. Ti amo." 

"Ti amo amore mio." 



Ciaooo! 

Per ora la storia si ferma qui. 

Ho qualche idea su altri possibili capitoli (anche uno sul portierone sexy) ma per ora, come ho detto, sono solo idee. 

Mi prendo una pausa per pensare. 

Spero che la scrittura sia scorrevole e senza errori ma, si sa, ogni tanto uno sfondone ci scappa. 

Recensite per piacere, se vi va ovviamente. 

Baci 😘, Arianna. 













 






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Capitolo 6
*** Chissenefrega! ***


La tenda alla finestra si muove appena sfiorata dalla lieve brezza notturna. Nonostante sia già autunno, la temperatura qui a Barcellona è ancora gradevolmente calda.

Apro gli occhi e in un attimo percepisco la sua assenza. Il suo lato del letto è ancora caldo, l'impronta della testa ancora sul suo cuscino… Una smorfia di preoccupazione increspa il mio viso.

Mi alzo senza accendere la luce, percorro scalza il corridoio che dalla nostra camera porta al salotto, mi guardo intorno e nella semi oscurità lo vedo.

È sul balcone, le forti braccia appoggiate al parapetto, la schiena muscolosa in tensione, lo sguardo lontano verso la città.

Indossa solo i boxer e… Dio! In questo momento non dovrei pensare a certe cose ma… Ma Tsubasa Ozora è diventato un uomo bellissimo, ed è mio.

A volte penso alla prima volta che l'ho visto, a quel bambinetto mingherlino che mi ha rubato il cuore al primo sguardo… Io pazza di lui, lui pazzo per il pallone. Beh, adesso non è che sia cambiato molto, ma oltre al pallone adesso lui ama anche me, e credeteci, me lo ha dimostrato più volte... 

Mi avvicino a mio marito circondandogli la vita da dietro, lui accarezza subito le mie braccia come se si fosse aspettato il mio abbraccio da un momento all'altro.

"Ti ho svegliata? Mi dispiace…"

"Non importa. Non riesci a dormire?"

Gli addominali sotto le mie mani si tendono ancora di più.

"No, ho provato ma proprio non ci riesco."

"Come posso aiutarti? Vederti così mi fa stare male…"

Si volta lentamente e finalmente mi ritrovo tra le sue braccia, mi stringe forte posando le labbra sui miei capelli.

"Passerà, è stato un brutto colpo ma ci vuole ben altro per buttarmi giù, tempo un paio di giorni e mi abituerò all'idea."

Alzo il viso e incontro i suoi occhi… Non me la dà a bere, è veramente abbattuto, non l'ho mai visto così.

"Oggi ha chiamato quasi tutta la nazionale giapponese…"

Sorride tristemente.

"Si… Hyuga mi ha praticamente minacciato, dice che se non lascio il Barcellona per raggiungerlo alla Juventus verrà a prendermi lui di peso."

Anche io mi lascio andare a una piccola risata. Sono sicura che quel pazzo lo farebbe sul serio.

"E tu? Cosa gli hai risposto?"

"Che ormai ci siamo stabiliti qui, e… " 

Sbuffa scoraggiato.

"E?"

"E che se dovrò giocare in seconda squadra fino alla fine del contratto lo farò… In fondo, forse ha ragione mister, sono troppo giovane per giocare in prima squadra e… Magari non sono neanche all'altezza ecco."

Il suo tono e le sue parole mi atterriscono.

In un attimo una rabbia saettante mi sale dalla pancia e mi allontano da lui con una spinta.

"Cioè? Ho capito bene? Getti la spugna? Ti dai già per vinto? Non ci posso credere… Questo non sei tu! MA CHE DIAVOLO TI PRENDE???"

Torna di nuovo a guardare verso la città dandomi le spalle.

"Beh allora? Sto aspettando una risposta!"

Percepisco il suo sguardo perso nel vuoto. Accidenti amore mio reagisci! 

"Ho deluso tutti…"

"COSA? CHI AVRESTI DELUSO SCUSA… I TUOI AMICI STRAVEDONO PER TE, LA TUA FAMIGLIA TI ADORA PER NON PARLARE DI ME! E POI DA QUANDO TI INTERESSA TANTO COSA PENSANO GLI ALTRI?"

Si volta di nuovo verso di me fronteggiandomi.

"DA OGGI OK!!!! MI INTERESSA FOTTUTAMENTE TANTO DA OGGI!!!"

Ho capito! Ho capito dannazione!!!

"Ah si? Allora sai cosa ti dico campione? TU NON SAI PERDERE! NON ACCETTI MINIMAMENTE NEANCHE UNA PICCOLA BATTUTA DI ARRESTO, NULLA! BEH GUARDA CHE FINORA TI È ANDATA SEMPRE BENE MA NELLA VITA CI SONO ANCHE LE SCONFITTE E LE DELUSIONI! E SE ALLA PRIMA TI DAI GIÀ PER VINTO È FINITA TSUBASA FINITA!"

Il mio capitano è spaventato, ha paura. Si ridesta dal torpore e inizia a gridare persino più di me.

"TU NON CAPISCI!!! NON HAI IDEA DELLA PRESSIONE CHE HO SUBITO IN QUESTI ANNI! OZORA DIVENTERÀ IN NUMERO UNO, OZORA FUTURO CAMPIONE, OZORA DEVE VINCERE!!!"

Queste parole mi devastano, sono furiosa, devo trattenermi per non saltargli al collo.

"IO NON CAPISCO???!!! MA TI RENDI CONTO DI COSA MI STAI DICENDO!!!???"

Lacrime traditrici iniziano a rigarmi le guance. Mi ha ferita accidenti a lui!

"DA QUANDO TI CONOSCO PER OGNI PARTITA, OGNI INFORTUNIO, OGNI DANNATISSIMO PICCOLO PROBLEMA IO HO SOFFERTO INSIEME A TE!!! IO ERO IN CAMPO CON TE!!! I TUOI DOLORI ERANO ANCHE I MIEI!!!

E SOPRATTUTTO IL TUO SOGNO È DIVENTATO ANCHE IL MIO SOGNO! PERCIÒ NON VENIRMI A RACCONTARE CHE IO NON CAPISCO PERCHÉ È UNA GRANDISSIMA CAZZATA!!! E SOPRATTUTTO NON TI AZZARDARE A MOLLARE PERCHÉ IO AL MIO SOGNO NON CI RINUNCIO!"

Tsubasa è sconvolto. Mi fissa come se fossi un alieno. 

Non riesco più a sostenere il suo sguardo perciò corro via piangendo.

 

***

 

Sono chiusa in bagno seduta sul bordo della vasca a piangere.

Amo Tsubasa, lo amo con tutta me stessa, ed è proprio per questo che le sue parole mi hanno fatto così male. 

Dopo qualche minuto un leggero battere sulla porta mi obbliga a ricompormi, non voglio che mi veda in queste condizioni, con il viso arrossato, gli occhi gonfi e i capelli arruffati.

Bussa di nuovo.

"Sanae? Posso entrare?"

La sua voce è tornata calma e dolce, la voce che amo a tal punto da sciogliermi al solo sentirla.

"Certo che puoi entrare, è anche il tuo bagno questo!"

Io invece cerco di mantenere un tono rigido… Anche se il pianto ha aiutato a far scemare la rabbia.

La porta si apre lentamente ed eccolo lì, bello come un Dio greco, spalle larghe, vita stretta, gambe lunghe e muscolose.

Mi alzo di scatto e gli volto le spalle appoggiandomi al lavandino. Lo specchio è implacabile, sono un disastro...

Ma in un attimo le sue forti braccia mi circondano la vita da dietro, il suo respiro caldo mi solletica il collo facendomi venire i brividi e… La sua voce…

"Perdonami amore mio,mi sono comportato da idiota…"

"Mmm, e?"

"E da insensibile."

"Mmm, poi?"

Sento che sorride, la tensione si è definitivamente sciolta.

"E sono stato un ingrato."

Mi volto e i nostri sguardi si uniscono.

"Sono perfettamente d'accordo, su tutte e tre le opzioni."

Mi accarezza il viso con le sua grandi mani, i suoi occhi adesso sono sereni e emanano un sentimento così forte che stento ancora a credere che tutto questo sia dovuto all'amore che prova per me.

Mi da un leggerissimo bacio sulle labbra mentre le sue parole mi scaldano il cuore, la pancia, la testa...tutto!

"Ti amo Anego, ti amo immensamente. Non potrei vivere senza di te, tu sei il mio tutto e quello che sono lo devo a te. Ti giuro che mi impegnerò con tutte le forze per realizzare il nostro sogno, tuo e mio…"

"Tsubasa…"

"Scusami per prima, sono stato davvero pessimo… Hai ragione tu, sono talmente abituato a vincere che non riesco ad elaborare le sconfitte e per un atleta questo è assolutamente un comportamento scorretto."

"Ti aiuterò io capitano, supereremo i momenti difficili insieme! Io ti starò sempre accanto come ho sempre fatto!"

"Lo so amore, e io ci sarò sempre per te, sempre. Tu vieni prima di tutto."

Le nostre labbra si uniscono. Siamo persi l'uno nell'altra. Ci abbracciamo, ci tocchiamo, ci assaggiano. I nostri cuori battono all'unisono a un ritmo di puro desiderio e amore.

"Sei così bella…"

"Scherzi? Sono in uno stato pietoso…"

Mi guarda negli occhi, serissimo.

"Tu sei dannatamente bella, sempre. Mi fai impazzire, non hai idea di cosa mi scateni dentro, cosa vorrei farti"

"Beh... magari potresti farmi vedere qualche esempio…"

Alle mie parole Tsubasa mi prende subito in braccio e baciandomi avidamente mi porta in camera da letto.

"Sarai accontentata manager…"

Con urgenza e decisione mi sfila la sua t-shirt sformata con cui mi piace dormire ed io rimango nuda con solamente gli slip e completamente alle sua mercé.

La sua bocca e le sue mani sono  dappertutto, sul mio collo, sul mio seno, sul mio sedere e sul mio punto di fuoco. Ad ogni suo tocco mi sciolgo sempre più in lava liquida perdendo letteralmente il contatto con la realtà. 

Divoro con gli occhi il suo corpo bollente che si stende sopra il mio diventando tutto il mio mondo. Sono immersa in lui. Sento la sua pelle unirsi alla mia, i nostri ansiti mischiarsi, i nostri sessi cercarsi. 

"Dio mio Sanae… Dimmi che sei mia…" 

"Sono tua capitano, sarò per sempre tua…" 

In un attimo i miei slip e i suoi boxer svaniscono nel nulla. Carezze bollenti preparano il mio centro pulsante ad accogliere il suo membro eretto e marmoreo. 

All'improvviso un pensiero mi attraversa la mente… 

"Tsubasa non possiamo! Domani hai la prima partita con la seconda squadra, il mister ha sempre detto niente sesso prima di un incontro!" 

Lui avvicina la bocca al mio orecchio e mi risponde con voce roca, rotta dall'eccitazione. 

"Io non voglio fare sesso… Io voglio fare l'amore con mia moglie…" 

Gli accarezzo il petto coperto da una leggera e bellissima peluria. 

"Mmmm, e se domani non sarai in forma?" 

Con la lingua mi tormenta il collo… 

"Chissenefrega…" 

Con una spinta decisa affonda dentro me e tutto il resto scompare. 








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