The queen of Jotunheim

di Morgana_Dixon_
(/viewuser.php?uid=480253)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Lady Thor ***
Capitolo 3: *** The queen ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Il popolo asgardiano viveva ormai da due anni sul pianeta di Midgard dopo che il Ragnarok aveva distrutto la loro terra. Lo Shield aveva trovato una piccola cittadina in Texas ormai disabitata da anni dove mandarono gli asgardiani a vivere imparando gli usi e i costumi dei midgardiani. Ma erano stanchi, stanchi di vivere su una terra che non era la loro, stanchi di vivere in un mondo che non gli apparteneva, che non sentivano loro. Su Asgard era tutto diverso, la vita era più felice e più semplice, rivivevano nostalgici nei ricordi, nel ricordo del loro vecchio sovrano Odino che ogni settimana dava feste a corte per poter incontrare il suo popolo, dove facevano bisboccia per tutta la notte. 

 

Thor era visibilmente preoccupato, non riusciva più ad avere un dialogo con il proprio popolo, se ne stava intere giornate rinchiuso nella sua nova "sala del trono", ossia un vecchio ufficio di una vecchia agenzia di viaggi. Stava rinchiuso a pensare un modo per rendere nuovamente felice il suo popolo. Heimdall, che era la voce degli Asgardiani, ogni giorno portava lamentele su lamentele, richieste su richieste da parte del loro popolo, ma Thor non sapeva cosa fare, era bloccato e timoroso. Non sapeva più cosa fare, non poteva riavvolgere il tempo ed evitare la catastrofe del Ragnarok, e lui non poteva neanche creare mondi dal nulla, era un dio ma non faceva miracoli

 

Mentre Thor era intento a crucciarsi Loki l'osservava in disparte. Voleva aiutare il fratello, lo voleva veramente e sapeva anche come, si era già mobilitato per aiutarlo. Tutti sapevano che esistevano diversi universi, questo voleva dire che c'erano tanti Thor, tanti Loki, tanti Asgard e quindi tanti alberi della vita. L'albero della vita era ciò che teneva insieme i nove regni, dopo il Ragnarok una parte di quell'albero si era completamente spezzato, il ramo dove poggiava Asgard si era spezzato facendo cadere la città. Se volevano riavere Asgard voleva dire che avrebbero dovuto recuperare una radice di albero della vita su cui poggiava e piantarlo in mezzo al regno di Jotunheim e Muspelheim.

 

Loki si avvicinò furtivamente al fratello che era seduto su una sedia, con la testa appoggiata fra le mani intento a pensare. Loki, stando vicino al fratello, aveva compreso che fare il sovrano non era per lui. Aveva passato anni ad odiare Thor solamente per il fatto che avrebbe ereditato il regno un giorno, pensava che fare il re fosse una cosa estremamente semplice come la faceva intendere Odino, ma non era così e Loki si odiava per essersi allontanato così tanto da Thor per colpa di una stupida corona. Voleva aiutarlo, voleva rimediare ai danni che aveva causato. 

 

-Fratello- disse Loki attirando l'attenzione del dio del tuono, Thor alzò lo sguardo disperato su Loki, uno sguardo che gridava aiuto.

 

-Loki- disse accennando un sorriso sghembo.

 

-Ho la soluzione- il dio del tuono scattò in piedi raggiungendo a grandi falciate il dio dell'inganno mettendogli le mani sulle spalle.

 

-Parla-

 

-Possiamo contattare i Thor dei vari universi e farci dare un pezzo di radice dell'albero della vita da piantare fra Jotunheim e Muspelheim.- Thor ci pensò per qualche secondo, il suo sguardo era titubante non sapendo se fidarsi del fratello o no - Ho già mandato un messaggio ai sovrani di Asgard, dobbiamo solo aspettare una loro risposta- il viso speranzoso di Loki dette speranza a Thor il quale si convinse ogni giorno di più che suo fratello fosse effettivamente cambiato. Aveva ritrovato quella luce che credeva ormai persa da tempo negli occhi del dio degli inganni quando erano solo due bambini, avevano ritrovato quella complicità che avevano quando combinavano qualche pasticcio nella sala del trono di Odino e cercavano in tutti i modi di far ricadere la colpa su qualche povero servo capitato per sbaglio. Thor si sporse per abbracciarlo quando qualcuno bussò alla porta. Entrò Bruce che teneva il telefono all'orecchio.

 

-Thor, Loki dobbiamo andare alla base, Tony ci vuole parlare-

 

-Cosa c'entro io con voi?- chiese burbero il dio degli inganni facendo una smorfia.

 

-Non lo so ma dice che vuole parlare anche con te- disse Bruce ripetendo le medesime parole che gli aveva suggerito Tony al telefono. Loki ruotò gli occhi leggermente infastidito per avviarsi con gli altri due su un jet gentilente offerto dallo Shield.


Angolo autrice.
Da molto tempo non pubblico qua su EFP, non avrei neanche mai pensato di ripubblicare qualcosa perchè i lettori su questo sito molte volte mi hanno fatto star male con commenti poco carini. Ho voluto ritentare, magari i tipi di lettori sono cambiati? magari sono cresciuta e ho un modo di scrivere più decente di sette anni fa. 
Detto questo spero che questo piccolo prologo v'incuriosisca, cercherò di mettere il prima possibile il primo capitolo. Mi piacerebbe sentire quache opinione. Vi chiedo solo di essere gentili e di scrivere critiche costruttive.

Grazie mille 
Morgana

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Lady Thor ***


-No- disse con tono secco il dio dell'inganno. Tony Stark aveva convocato tutti gli Avengers per delle nuove informazioni su un gruppo di alieni che minacciava di attaccare la terra, li stavano tenendo d'occhio da un po' ma fino a quel momento non sembrava avessero intenzione di agire. Tony aveva semplicemente chiesto a Loki di trattare con loro ingannandoli, chi meglio di lui poteva ingannare una banda di alieni? Chi meglio del dio delle malefatte e dell'inganno? 

-Se accetterai potrai considerarti perdonato da tutti i tuoi peccati.- disse Tony.

-Tony no, ha fatto troppe cose sbagliate nella sua vita.- disse Steve scattando sull'attenti.

-Allora entra come agente dello Shield e sarai perdonato.- disse Tony ricevendo un'occhiata di fuoco da parte del capitano, e non solo. Tutti gli altri Avengers erano in disappunto con la scelta fatta dall'uomo di ferro ma la terra era minacciata e lui avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di proteggerla, anche chiedere aiuto a Loki. Clint teneva sott'occhio il dio delle malefatte che se ne stava sdraiato sopra il divano che si godeva il litigio fra i due uomini, a occhio di falco non era mai piaciuto Loki, soprattutto dopo gli avvenimenti di New York anni prima quando lo aveva soggiogato facendolo combattere contro i suoi stessi amici.

-Voglio redimermi ma non mi abbasserò a prendere ordini da uno stupido midgardiano, io sono un dio non il vostro servitore.- disse ruggente Loki.

-Loki, stanno cercando di perdonarti, non complicare la situazione e aiuta- disse Thor con fare autoritario. 

-Sto già aiutando il mio popolo, credo sia sufficiente.- a Loki non importava assolutamente nulla dei terrestri, per lui erano solo un ammasso di pecore lasciate allo sbaraglio. Questa cosa l'aveva già ribadita una volta a Stoccarda, i midgardiani erano fatti per essere sotto il comando di uno e a quei tempi quel qualcuno voleva essere lui. 

-Loki è stato chiaro, non vuole aiutare- disse Natasha esausta di quella conversazione. Quando Steve e Tony cominciavano a discutere cominciava una guerra e se c'era di mezzo Loki poteva cominciare anche una seconda guerra civile. 

-Visto che la discussione è finita io tornerei a casa, sto aspettando una persona.- Loki fece per alzarsi in piedi quando una luce accecante invase la stanza facendo scattare sull'attenti tutti gli Avengers che impugnarono le loro armi. Steve recuperò il suo scudo, Natasha la pistola, Clint arco e frecce, Tony il guanto dell'armatura. Thor, Loki e Bruce stettero in piedi visto che non avevano armi con loro, Thor aveva perso il martello per colpa della sorella Hela, Bruce era un'arma vivente e Loki aveva i suoi incantesimi. Da quella luce bianca accecante uscì una donna, giovane, con capelli dorati e occhi azzurri. Portava un lungo martello rosso fuoco con un'armatura tipica asgardiana femminile e in mano aveva un martello. Thor guardò quel martello con occhi sgranati rivolgendo poi il suo sguardo al fratello che, anch'esso, era visibilmente meravigliato. La luce abbagliante si spense lasciando la figura sorridente davanti ai loro occhi.

-Qualcuno mi spiega cosa sta succedendo?- chiese Tony abbassando il guanto.

-Ho ricevuto una richiesta di aiuto da parte del vostro Loki- disse la ragazza guardando il dio delle malefatte. Loki si affrettò ad affiancarla salutandola con un piccolo inchino.

-Loki che s'inchina... questa me la devo segnare. Friday segnalo sul calendario.- disse Tony non smettendo di guardare la bionda davanti ai suoi occhi. Era di una bellezza inimmaginabile, gli Aesir erano soliti per la loro straordinaria bellezza, era difficile non incontrare un Aesir non bello. 

-Mi chiamo Lady Thor- disse la giovane ragazza facendo strabuzzare gli occhi a tutti i presenti, persino Thor rimase scioccato da quell'affermazione.

-Ho appena fatto pensieri impuri su Thor- disse Tony stropicciandosi gli occhi. Steve si ricompose dando una gomitata all'amico che cercò di non guardare la splendida fanciulla. Il capitano si avvicinò alla ragazza porgendole una mano in segno di saluto, stava per presentarsi quando lady Thor lo precedette.

-So chi sei Steve, anche nella mia dimensione esistono gli Avengers.- disse la ragazza ridendo e stringendo lo stesso la mano del soldato.

-Anche noi siamo del sesso opposto?- chiese Clint appoggiando l'arco su di un tavolo vicino a lui. Lady Thor scoppiò in una fragorosa risata.

-No Clint, siete tutti uguali nella mia dimensione.- 

-Non vorrei fare il guastafeste Lady... Thor ma il mio popolo ha bisogno di un pezzo di radice dell'albero della vita- disse Thor. Gli Avengers si guardarono straniti, a parte Bruce che vivendo con gli Asgardiani aveva imparato a conoscere la loro storia.

-Cos'è l'albero della vita?- chiese Natasha ai tre Asgardiani.

-L'albero della Vita è l'albero su cui poggiano tutti e nove i regni, compreso Midgard.- disse Thor attendendo ancora la risposta dalla Lady.

-Perché il tuo popolo ha bisogno della radice?- chiese Clint facendo spazientire Thor.

-Perché così possiamo far risorgere Asgard e far tornare gli Asgardiani la. Mi stanno rendendo la vita impossibile, credono che fare il sovrano sia una passeggiata ma non è così. Pensano che possa risolvere tutti i loro problemi da un giorno ad un altro, ma non è così!- Lady Thor poggiò una mano sopra la spalla di Thor per confortarlo.

-Io vi darei volentieri la radice dell'albero... ma non sono io la custode, lo è mia sorella.- disse Lady Thor guardando i due Dei scambiarsi sguardi confusi.

-Hela è viva?- chiese Loki, Lady Thor rise di gusto.

-No Loki, Hela è morta per evitare che il Ragnarok si compiesse. Mia sorella Lady Loki è la custode dell'albero.- Loki rimase turbato dalla sua ultima affermazione.

-Avete dato l'albero della Vita al sosia di Loki?- chiese Tony sconcertato.

-Mia sorella ha lo stesso nome di Loki ma è completamente diversa da lui. È la dea dell'inganno e delle malefatte, ma usa quel che ha a proprio vantaggio e guida il suo popolo con saggezza.- disse Lady Thor difendendo la sorella dagli attacchi da parte di Tony.

-Guida il suo popolo? È riuscita a prendersi la terra?- chiese Clint.

-Santo cielo no, perché mai avrebbe dovuto farlo?- disse sgomentata Lady Thor -Ha combattuto e difeso Midgard con tutte le sue forze! È diventata membro ufficiale degli Avengers- gli eroi erano sempre più sgomentati dalle rivelazioni della ragazza, la Loki che stava descrivendo era completamente diversa dal Loki che conoscevano. Nella loro testa ronzava una domanda: di quale regno era a capo? E la risposta la sapeva solo Loki. Lady Loki era a capo del suo vero popolo, il popolo che sorgeva in mezzo alla neve e al freddo di Jotunheim, Lady Loki era capo dei giganti di ghiaccio.

-Cercherò di convincere Lady Loki ad aiutarvi. Ritornerò fra due giorni- disse Lady Thor prima di sparire nuovamente in mezzo a quella luce accecante bianca.

Angolo Autrice

Mi sono accorta, con un giorno di ritardo, che le parentesi che avevo usato "<<>>" mi hanno COMPLETAMENTE cancellato i dialoghi, quindi per le povere anime che hanno provato a leggere, chiedo umilmente scusa e spero possano tornare a rileggere.

grazie a te che hai avuto la voglia di leggere il primo capitolo e spero ti sia piaciuto. Vorrei sapere la tua opinione su questo capitolo, se hai consigli o correzioni che devo fare non esitare a scrivermelo.

Baci

Morgana

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** The queen ***


Lady Loki era seduta sul suo gigantesco trono nel regno di ghiaccio. Il regno era completamente diverso da quando lo aveva conquistato, il palazzo era diventato da buio e gelido un posto caldo e accogliente. I cieli del regno non erano coperti costantemente da scure nuvole ma il clima cambiava costantemente, grazie a una malia della regina. Il popolo di Jotunheim si era unito a quello di Asgard dando vita a ibridi, persone con sangue sia Asgardiano che del popolo dei giganti di ghiaccio, ibridi come la dea delle malefatte. 

 

Lady Loki era seduta sul suo trono intenta a leggere un libro di magia fino a quando una guardia entrò nella sala annunciando l'arrivo della sorella. Loki sapeva benissimo cosa era venuta a fare, aveva informatori in tutto  regno in più la lettera del Loki di un'altra universo era arrivato anche a lei, ma non aveva voluto presentarsi a loro. Non lo voleva aiutare. Fidarsi dei Loki era più pericoloso di quello che sembrava. Aveva avuto delle esperienze con i Loki di altri universi, tutti finiti in una tragedia. D'altronde Loki era conosciuto in tutti gli universi come il dio dell'inganno e delle malefatte, il dio del male ma lei non era come tutti gli altri. Ha sempre nutrito un gran rispetto per Odino, suo padre, ha sempre appoggiato le scelte della sorella aiutandola a combattere le sue battaglie, come una spalla destra. Ha protetto Midgard come se fosse casa sua, non ha provato a distruggerla o a invaderla, ha collaborato con i suoi abitanti tanto da entrare a far parte del loro gruppo di supereroi.

 

-Sorella- disse Thor entrando nella sala del trono dirigendosi verso Loki che, appoggiando il libro sul bracciolo del trono, si alzò andando ad accogliere la sorella con un caloroso abbraccio.

 

-Lady Thor, che piacere.- disse Loki sciogliendo l'abbraccio e ritornando al trono sedendosi, incrociò le gambe aspettando che la sorella le chiedesse quello che le doveva chiedere.

 

-Sai benissimo cosa sto per dirti- disse Thor incrociando le braccia al petto. Lady Loki annuì leggermente con la testa facendole segno di continuare a parlare -Li aiuterai?- un piccolo risolino uscì dalle labbra della dea degli inganni. 

 

-Sai già la risposta sorella, non serve che te la dica. Non strapperò una radice dall'albero della vita per aiutare gli Asgardiani di un altro universo.- disse Loki con un po' d'irritazione nella voce.

 

-Perché no?- chiese esasperata Lady Thor avvicinandosi di più al trono.

 

-Negli ultimi secoli ho monitorato e spiato tutti gli universi possibili ed immaginabili, ho visto con particolare frequenza l'universo da cui è arrivata la lettera. Non hanno fatto assolutamente nulla per il loro popolo, sono stati egoisti. Thor ha perso il martello per il suo egoismo. Loki ha quasi raso al suolo Midgard per la brama di potere. Non hanno neanche provato ad evitare il Ragnarok, anzi, lo hanno provocato facendo rinascere Surtur e non uccidendo sul nascere Hela. Non sono in grado di stare dietro al popolo di Asgard, tanto vale che porti il loro popolo qua, in questo universo.- disse tutto d'un fiato Loki non accorgendosi di essersi alzata in piedi. Cercò di tranquillizzarsi respirando profondamente.

 

-Senti Loki, se cambi idea io sono su Asgard. Per favore pensaci, in fin dei conti noi siamo loro e loro sono noi.- disse Thor avviandosi verso il portone d'uscita della grande sala del trono lasciando Loki in piedi guardarla andare via.

 

-Io non sono lui, e lui non è me. Preferisco essere incatenata nelle segrete di Asgard per il resto della mia vita con un serpente che mi striscia sul volto mentre fa colare il suo veleno nelle mie iridi più tosto che essere come lui.- disse Loki. Thor le sorrise da sopra una spalla scuotendo la testa.

 

-Quanto sei melodrammatica sorella. Ci vediamo, e pensaci veramente, ho due giorni per dare loro notizie- detto questo Thor uscì definitivamente dalla sala.

 

Loki si accasciò sul trono incrociando le braccia al petto. L'idea di aiutarli non la sfiorava minimamente ma c'era qualcosa che la turbava, perché era così tanto turbata se sapeva già di non volerli aiutare? A distoglierla dai suoi pensieri fu l'entrata di una delle sue più fidate guerriere ed amiche: Ymir la gigantessa di ghiaccio. Ymir l'aveva aiutata negli anni in cui aveva preso controllo del regno di Jotunheim, stanca del governo di Laufey (il vero padre di Loki anch'esso un gigante di ghiaccio) si era presentata ad Asgard dopo aver saputo da fonti esterne che Lady Loki stava preparando un esercito per uccidere Laufey e i suoi figli affermandosi come regina. Lady Loki era grata a Ymir e Ymir era grata a lady Loki per aver messo un punto al terribile governo di Laufey.

 

-Cosa ti affligge mia regina?- chiese la gigantessa avvicinandosi al trono di Loki che si rimise composta su di esso.

 

-Mia sorella vuole che aiuti un Thor di un'altra dimensione, la loro Asgard è collassata per colpa del Ragnarok.- disse in poche parole Loki spostando lo sguardo sul viso bluastro di Ymir. I giganti di ghiaccio, come si può dedurre dal nome, erano di stazza molto più grande di un Aesir, potevano superare anche i sei metri di altezza. La loro pelle era blu come il ghiaccio e gli occhi rossi come il sangue. Se un gigante di ghiaccio toccava un essere che non fosse del suo popolo poteva bruciarlo. I giganti di ghiaccio erano forti, agili, veloci, avevano riflessi e resistenza sovrumani grazie alla loro grandezza erano anche più forti.

 

-E hai intenzione di aiutarli?- chiese ancora la gigantessa.

 

-No, non credo.- disse titubante Loki scendendo dal proprio trono, stanca di starvici seduta sopra.

 

-La mia Loki li avrebbe aiutati senza indugiare. Cosa ti sta succedendo?- chiese amorevolmente Ymir appoggiando una mano sopra la spalla della regina facendole chiazzare la pelle di blu.

 

-Forse ho solo paura d'incontrare un'altra me, una me totalmente diversa. Una me malvagia e senza scrupoli, io ho visto com'è il Loki di quella dimensione e non mi piace per nulla.- disse incerta Lady Loki mettendosi le mani sui fianchi.

 

-Oppure hai solo paura di rincontrare i tuoi vecchi compagni. Andiamo, da quanto non rivedi tutti gli Avengers insieme? Da quanto lui se n'è andato?- chiede Ymir accarezzando la testa della regina, la gigantessa vide passare nei gelidi occhi di Lady Loki un lampo di dolore riportandole alla mente alcuni ricordi sepolti ormai da molto tempo. 

 

Se n'è andato da troppo tempo Ymir, e sulla ferita sgorga ancora sangue... come se lo squarcio fosse stato appena fatto.

angolo autrice
Dopo mesi ecco un nuovo capitolino. Abbiamo visto Lady Loki e sappiamo  che era anche lei un Avengers... ma chi è andato via dalla sua vita? Ma sopratutto...  chi è questo lui? Spero di essere meno pesa culo per continuare ad aggiornare, anche se non ci conterei troppo se fossi in voi. 
Volevo solo sottolineare che questa Lady non è la Lady della serie di Loki, esteticamente è come quella dei fumetti, una gnoccona con i capelli corvini e gli occhi azzurri, caratterialmente e come storia è tutta invenzione mia. Anche lady Thor non è Jane che prende il posto di Thor ma è Thor in versione femminile. Solo per chiarezza. 
baci 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3996900