La battaglia di Fairy... Hollow

di AndyWin24
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - UNA GILDA IN FESTA ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - DOLCETTO E SCHERZETTO ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - DUE E' MEGLIO DI UNO ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - ANCORA UNA BATTAGLIA ALLA CATTEDRALE DI CALDIA ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - UNA GILDA IN FESTA ***


Era arrivato il giorno di Halloween e tutti gli abitanti di Magnolia erano in trepido fermento, ansiosi di festeggiare quella stessa notte l’evento tanto atteso, organizzando svariate attività, quali balli in maschera e banchetti.
   La giovane maga di Fairy Tail Wendy, contagiata dallo spirito della festa, passeggiava allegramente per le vie della città con la sua amica exceed Charle, con l’intento di far visita alla sede della sua gilda per trascorrere quella piacevole serata con i suoi amici. Arrivata davanti all’edificio, incontrò una ragazza piuttosto graziosa dai capelli lisci color panna che le scendevano giù per la schiena.
   “Ciao, Mira!” esclamò con entusiasmo.
   L’altra le rivolse un sorriso in risposta.
   “Ben arrivata, Wendy. Ti stavamo aspettando.”
   Nonostante la gilda di Fairy Tail fosse riconosciuta come la più forte nel regno di Fiore, era anche spesso nota come la meno sobria e avvezza a seguire le regole. Quella sera, tuttavia, si respirava un’aria diversa dal solito nella loro sede. Anche se Wendy non era ancora entrata, avvertiva una brutta sensazione. In primo luogo, non sentiva alcun baccano provenire dall’interno; in aggiunta, osservando intorno, non notava alcuna decorazione a tema.
   “Mira, come mai quest’anno non abbiamo decorato l’esterno della gilda?”
   “Questi scansafatiche se ne saranno scordati, conoscendoli…” commentò Charle, stizzita.
   Mira Jane, però, continuò a sorridere.
   “No, Charle, è stata una decisione condivisa da tutti. Non ce ne siamo dimenticati.”
   “Perché? È successo qualcosa?” domandò Wendy sbalordita e preoccupata al tempo stesso. Non era mai accaduto che a Fairy Tail si mancasse di festeggiare un qualsiasi evento o festività e la questione faceva pensare che fosse capitato qualcosa di grave.
   “No, tranquilla, Wendy.” la rassicurò Mira Jane “Semplicemente abbiamo organizzato qualcos’altro per divertirci tutti insieme ad Halloween.”
   “Ah, meno male.” disse Wendy, tirando un sospiro di sollievo “E cosa avete preparato?”
   “Dunque, tu non c’eri ancora, ma suppongo sia venuta lo stesso a conoscenza del tafferuglio che Luxus ha causato in passato nel tentativo di ottenere il ruolo di master della gilda.”
   “Sì. Lucy me ne ha parlato una volta. Ti riferisci a quando avete dovuto combattere tra voi membri di Fairy Tail, gli uni contro gli altri, vero?”
   “Esatto.” confermò Mira Jane “Per celebrare Halloween come si deve, abbiamo pensato di fare come allora. Alcuni si sono anche mascherati per l’occasione.”
   Wendy sussultò.
   “Cosa vuoi dire? Che dovremo combattere di nuovo tra di noi?” chiese spaventata.
   Mira Jane annuì con sguardo felice.
   “Sì. Non ti sembra una bella idea? Sarà divertente. Ti va di giocare con noi?”
   “Questa gilda diventa ogni giorno sempre più incorreggibile!” esclamò Charle contrariata.
   “Non preoccupatevi troppo e pensate solo a divertirvi, piuttosto!”
   “Non so se riuscirò a farlo.” disse Wendy un po’ a disagio “Forse è meglio se lascio perdere e torno a casa. Questo gioco non fa per me.”
   “No, mi dispiace, Wendy, ma non hai scelta. Ogni membro di Fairy Tail è obbligato a farlo.”
   “C-come obbligato?”
   Mira Jane sorrise con malizia.
   “Sì, mia cara Wendy. Nessuno può andare via senza aver giocato almeno un po’. E, a proposito di questo…”
   La maggiore della famiglia Strauss venne d’un tratto avvolta da un’aura nera che la inghiottì, dissolvendosi poco dopo e rivelando la forma demoniaca della ragazza.
   “M-mira p-perché hai usato il Satan Soul?”
   “Vedi, Wendy, il gioco è incominciato già da un po’. Gli altri membri della gilda si sono sparpagliati per tutta Magnolia con l’intenzione di combattere finché ne avranno le forze. Partecipo anch’io, ovviamente. E, a tal proposito, ti stavo giusto aspettando. Non vedevo l’ora di misurarmi con te.”
   Mira Jane, evocando una sfera di energia oscura tra le mani, si preparò a colpire.
   “Soul Extinctor!” urlò poi, portando le braccia in avanti e facendo partire un raggio nero e viola verso la giovane Dragon Slayer.
   Wendy, sbigottita, saltò in alto ed evitò d’un soffio l’attacco della compagna. Tuttavia, venne sbalzata via dalla forte esplosione che si creò di conseguenza.
   “Charle! Stai bene?” chiese, rialzandosi a fatica mentre cercava intorno a sé la exceed dal pelo bianco.
   “Più o meno…” rispose Charle con un lamento “Ci è mancato poco che quella matta non ci mandasse tutte e due all’altro mondo! Cosa le è passato per il cervello?!”
   “Oh, non lamentarti, piccola Charle. Stiamo solo giocando, dopotutto.” ribatté Mira Jane appena sopraggiunta in volo.
   “Basta, Mira! Non voglio lottare contro di te.”
   “Non hai ancora capito! Non m’importa quello che vuoi!”
   La ragazza-demone si avvicinò ancora un po’ al suo bersaglio e si portò con le mani in avanti.
   “Evil Explosion!”
   Wendy, intanto, digrignò i denti e si fece forza. Non capiva perché l’amica stesse facendo quelle cose, ma sentiva che doveva esserci qualcosa di strano in atto. In ogni caso, non poteva rimanere lì senza fare niente e allora si preparò a rispondere a quell’offensiva. Prese, quindi, un lungo respiro e…
   “Soffio del Drago Celeste!”
   L’attacco fu lanciato appena in tempo e si scontrò contro quello di Mira Jane, creando un’esplosione simile se non maggiore rispetto alla precedente, che alzò un enorme polverone tutt’intorno.
   “Forza Charle!” esclamò Wendy verso la exceed “Andiamo via ora che Mira non può vederci.”
   Charle, spiegando le sue bianche ali, volò verso di lei e l’afferrò per le spalle. Insieme iniziarono a dirigersi verso il centro della città, lontano dalla gilda e dalla “diavolessa”. Una sfera oscura, tuttavia, sbarrò loro la strada.
   “Non scapperete! Mi avete sentito bene?” urlò infuriata Mira Jane mentre preparava un ulteriore attacco.
   “Evil Explosion!”
   Stavolta, Charle e Wendy schivarono prontamente il colpo di energia, rimanendo però scoperte ad un nuovo eventuale assalto.
   “Siete spacciate!” esclamò Mira Jane mentre si rimetteva in posizione, pronta a colpire.
   “Charle, ho un’idea. Fa’ come ti dico, va bene?”
   “D’accordo, Wendy. Ma non credo ci siano attacchi che puoi sferrare in grado di sconfiggerla. Mi dispiace dirlo, ma lei è molto più forte di te. Neanche la Dragon Force ci può aiutare.”
   “Tu segui le mie indicazioni, Charle, e andrà tutto bene. Quando te lo dico io, dirigiti verso di lei a tutta velocità.”
   “Ma sei impazzita?!”
   “Ti prego, Charle. Fidati di me.”
   “Mmmh…d’accordo.”
   Nel frattempo, Mira Jane aveva completato di caricare il suo attacco e si apprestava a lanciarlo.
   “Soul…”
   “Ora, Charle!”
   A quel grido, la exceed si involò senza esitazione verso il loro avversario.
   “… Extin…”
   Una volta arrivate sopra Mira Jane, Wendy si sganciò dalla presa di Charle e precipitò verso di lei. Nella caduta, eseguì diverse torsioni del corpo, guadagnando sempre più slancio. Poco prima dell’impatto, realizzò una capriola finale, generando dai piedi delle potenti raffiche di vento.
   “Artiglio del Drago Celeste!”
   L’offensiva della Dragon Slayer colpì Mira Jane sulle braccia, facendole perdere il controllo del suo attacco, che le esplose tra le mani. Wendy, intanto, venne spinta all’indietro dalle scie di vento emesse dal suo stesso colpo.
   “Stavi per rimetterci la pelle, Wendy! Non ti facevo così sconsiderata!” la rimproverò Charle mentre l’afferrava in aria.
   “Non c’era altro modo, Charle.” si giustificò Wendy “Del resto, lo hai detto anche tu che non potevo sconfiggerla e avevi ragione. Allora ho pensato che l’unico modo per farcela era usare contro di lei il suo stesso attacco.”
   “Sì, sì, va bene. Ora però andiamo via di qui prima che Mira Jane si riprenda.”

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - DOLCETTO E SCHERZETTO ***


Volando lontano dalla gilda, Wendy e Charle notarono che lungo il tragitto le strade erano completamente deserte.
   “Com’è possibile che non ci sia neanche una persona qui fuori?”
   “Ora che ci penso, Wendy, anche quando siamo uscite da Fairy Hills non abbiamo incontrato nessuno.”
   “Tu, Charle, pensi che possa essere collegato con quello che ha detto Mira?”
   “Non lo so, ma sicuramente qualcosa non va. Solo dobbiamo capire che cosa.”
   In prossimità del fiume che attraversava Magnolia, si fermarono d’un tratto vicino al ponte che collegava le due sponde.
   “Cosa sono quelle?!” chiese la ragazza molto preoccupata.
   Sopra il cavalcavia vi erano schierate in un’unica fila delle sfere alquanto insolite. Avvicinandosi ad esse, però, scoprirono che non si trattava di oggetti decorativi come avevano pensato in un primo momento, bensì di qualcos’altro.
   “Oh, cielo! Sono delle teste!” esclamò Wendy scioccata con le mani alla bocca.
   “Suvvia! Saranno sicuramente finte. Ieri al mercato ho visto che le vendevano per fare qualche stupido scherzo.” ribatté Charle.
   “No, Charle, ti sbagli.” continuò la ragazza, indicandone diverse, una dietro l’altra “Se le guardi con attenzione, sembrano i volti dei membri della gilda. Quella, ad esempio, è identica al viso di Warren e quest’altra a quello di Max.”
   La exceed osservò con più attenzione, arrivando quasi a toccarle.
   “Sì, Wendy ha ragione.” disse una testa aprendo gli occhi. Charle, che le era ad un passo, trasalì spaventata.
   “Warren! Allora sei veramente tu!”
   “Sì. Ogni testa qui sul ponte appartiene a qualcuno della gilda.”
   “Ma… com’è possibile?” chiese Charle, ancora sbigottita e col fiato corto.
   Un’altra testa, quella di Laki, intervenne d’improvviso.
   “Lasciate stare e scappate subito!” disse quasi urlando.
   “Perché? Che succede?”
   “Non c’è tempo per le spiegazioni! Se rimarrete qui, verrete prese anche voi dal mostro!”
   “Quale mostro?” domandò Wendy, guardandosi intorno “Io, qui, non vedo nessuno.”
   “Wendy, dalle retta!” disse anche Max “Se il mostro vi prende, farete la nostra stessa fine!”
   Wendy e Charle si lanciarono uno sguardo perplesso e spaventato. Non avevano la minima idea di quello che stesse accadendo, ma erano convinte che doveva trattarsi di qualcosa di molto oscuro.
   “Su, ragazzi, non spaventatele.” sopraggiunse una voce alle loro spalle “Altrimenti potrebbero farsi un’idea sbagliata della vicenda.”
   Da un lato del ponte arrivò, camminando lentamente, una ragazza dai folti capelli rossi e con indosso un’armatura scintillante e una gonna blu scuro.
   “Elsa!” esclamò a gran voce Wendy “Meno male che sei qui! Guarda cos’è capitato agli altri!”
   “Tranquilla, Wendy. Ne ero già a conoscenza.” la rassicurò Elsa con un cenno del capo.
   “Vattene, subito!” le urlò Warren d’improvviso “È lei che ci ha ridotto così! È lei il mostro!”
   “Come… il mostro…?”
   Elsa sguainò la spada e la puntò verso la fila di teste.
   “Se un altro di voi emette anche un solo suono, vi riduco in condizioni peggiori di quanto non siate già.”
   “Che stai dicendo, Elsa?” chiese Wendy sempre più confusa “Non puoi essere stata tu a fare questo!”
   La spadaccina sorrise.
   “E perché no? In fondo oggi è Halloween e stiamo solo giocando. Non ci vedo niente di strano. Mira Jane non ti ha avvisata?”
   “Ma insomma! Che vi prende a tutti, oggi!” esclamò Charle spazientita.
   “Niente.” rispose Elsa con noncuranza “Abbiamo solo voglia di giocare. Tutto qui.”
   “E far del male ai tuoi compagni in questo modo ti pare sia giusto?” chiese Wendy con veemenza “E poi, dove sono finiti tutti quanti? Che fine hanno fatto gli abitanti di Magnolia?”
   “Loro sono serviti per uno scopo più grande. La loro energia è stata necessaria per qualcosa che né io né tu possiamo comprendere. Ma adesso basta! Non perdiamoci in chiacchere. Propongo di continuare a divertirci.”
   Con un gesto secco, ripose l’arma che aveva in mano nel fodero al suo fianco.
   “Cambio Stock!” disse, illuminandosi di una luce abbagliante che poi si dissipò, rivelando infine il suo nuovo equipaggiamento da battaglia.
   “Armatura dell’oltretomba.”
   Da capo a piedi, la ragazza era coperta di bende, ad eccezione dell’occhio destro e di un ciuffo di capelli che le spuntava fuori dalla fronte.
   “Bandage attack!”
   Con un movimento fulmineo, alzò il braccio sinistro. Da esso si prolungò una benda del vestito che si diresse verso Wendy. Quest’ultima si scansò appena in tempo per evitarla. Nel punto d’impatto col suolo, però, si creò un foro piuttosto grande. Oltre ad essere un vestito, sembrava che quell’abbigliamento fosse anche un’arma.
   “Brava.” si complimentò Elsa “Sei piuttosto agile, ma non illuderti di esserlo abbastanza per me. Double Blade!”
   L’attacco si mostrò come l’esatta copia del primo, solo che stavolta Elsa usò entrambe le braccia. Ancora, la Dragon Slayer evitò il pericolo, tuffandosi verso il fiume.
   “Vieni, Wendy!” disse Charle, afferrandola al volo prima che toccasse la superficie d’acqua e dirigendosi dall’altra parte del ponte “Elsa non può inseguirci in aria.”
   “Ma non possiamo scappare! Cosa ne sarà degli altri?”
   “Non pensarci adesso. Dobbiamo prima metterci in salvo, poi vedremo il da farsi.”
   “Fabric cage!”
   D’un tratto, una moltitudine di bende le accerchiò, creando una gabbia intorno alle due.
   “Non ho bisogno di volare per prendervi.” disse Elsa, emettendo una strana e agghiacciante risata.
   “Che facciamo?” chiese Charle, cercando di non urtare con le ali le fasce che le circondavano.
   “Forse ho un’idea. Ma devi tenerti stretta a me il più forte possibile. Pensi di riuscirci?”
   “Sì, va bene. Farò del mio meglio.”
   Wendy si prese un momento per concentrarsi. Dopo alcuni istanti, incrociò davanti a sé le braccia, illuminando le mani di un bagliore celestino.
   “Attacco alato del Drago Celeste!”
   Poi, le allargò di scatto, generando due tifoni che si infransero sulle bende, facendole vacillare ed aprendo diversi varchi di fuga. Charle ne approfittò, volando via attraverso uno di questi. Una volta libere, però, invece di dirigersi lontano, ripoggiò Wendy sul ponte e si diresse zampettando a gran velocità verso Elsa.
   “Che fai, Charle?!” le gridò la ragazza agitata.
   “Non preoccuparti. Stavolta fidati tu di me.” ribatté, continuando a correre.
   “Che pensi di fare? Vuoi sfidarmi?” le chiese Elsa in tono beffardo.
   “No, tu che pensi di fare?! Sai che significa sfidarci qui e ora?” chiese Charle con sicurezza e un po’ di presunzione.
   La risata della ragazza dai capelli rossi si fece sempre più irrisoria.
   “No. Cosa significa? Dimmelo tu.”
   “Alla pasticceria qui vicino stanno distribuendo i tuoi dolci preferiti alla panna. Se continui a combattere contro di noi, te li perderai.”
   Elsa accusò il colpo, facendo trasparire dall’unico occhio visibile un’espressione preoccupata, ma non si scompose.
   “Stai mentendo. A quest’ora il locale è chiuso.”
   “No, invece. Oggi, in occasione della festa, distribuiranno dolci fino a mezzanotte. Del resto si sa che ad Halloween se ne regala e se ne mangia a volontà fino a tarda ora.”
   “Non importa. Vorrà dire che vi sconfiggerò in fretta, così potrò andarci subito dopo.”
   “Come vuoi. Spero per te che, a quel punto, non sia troppo tardi. Quei dolci sono molto apprezzati qui in città e hanno detto che li distribuiranno solo fino ad esaurimento scorte. Chissà se ce ne sarà rimasto qualcuno quando arriverai…”
   Elsa sussultò per un attimo e ci pensò su. Dopo pochi secondi, però, annullò il cambio stock, tornando a vestire gli abiti di prima, e iniziò a correre.
   “Rimanete lì! Torno subito!”
   Una volta che la ragazza fu abbastanza lontana, Charle allentò la pressione sulle zampe e sospirò.
   “Meno male che ci è cascata.”
   “Brava Charle!” le disse Wendy affiancandola “Ci hai fatto guadagnare tempo.”
   “Sì, però speriamo che basti per risolvere questa assurda situazione. Voi…” disse la gatta, indicando le teste in fila “Spiegateci cosa è successo e fate in fretta, prima che Elsa torni.”
   “Non c’è molto da dire, in realtà…” cominciò Warren, accigliato “Mentre stavamo finendo di allestire la gilda per la festa di Halloween, Elsa e gli altri hanno cominciato a comportarsi in modo strano.”
   “Che intendi per “strano”?” chiese Charle “E chi sono “gli altri”?”
   “Oltre ad Elsa, anche Mira Jane e Gray non sembravano più gli stessi. Hanno cominciato a dire cose del tipo “dobbiamo combattere” o “l’energia che abbiamo non basta”. Non sappiamo a cosa si riferissero, però.”
   “Prima Elsa infatti ha detto qualcosa sul fatto che l’energia degli abitanti è stata necessaria per “qualcosa di più grande”. Chissà a cosa si riferiva!”
   “Non so, ma oltre a questo, anche i loro modi sono diventati… singolari.” intervenne Max “Hanno cominciato ad attaccarci così, senza motivo, dicendo di voler far diventare Magnolia un campo di battaglia.”
   “Ma ci sarà stato qualcosa che è successo per farli comportare così, no?”
   “Charle ha ragione.” convenne Wendy “Cosa è accaduto subito prima che cambiassero atteggiamento?”
   “Mmmh… mi sembra niente di particolare…”
   “Aspetta, credo di saperlo.” disse Laki all’improvviso “Mira Jane stava “incendiando” le candele delle zucche.”
   “Volevi dire “accendendo”, forse…” la corresse Max.
   “Ma ne sei sicura?” chiese Wendy pensierosa “Non ci vedo nulla di strano in questo.”
   “Sì, me lo ricordo bene perché una delle zucche aveva una faccia inquietante. Mi ha dato i brividi.”
   “Aspetta, Laki, ti stai sbagliando.” intervenne Warren “Tutte le zucche le ha dipinte e intagliate Reedus. Da quel che diceva le ha fatte tutte uguali, quindi non può essere vera questa storia.”
   “E io ti ripeto che è come ho detto! Una zucca aveva un volto “spaventevole”!”
   “Comunque, dopo che Mira ha accesso le candele, dove si trovavano Elsa e Gray?” chiese Charle.
   “Lì vicino.” rispose Warren “Elsa ha convinto Natsu e Gray a dare una mano con i preparativi, invece di litigare come loro solito.”
   “Quindi anche Natsu ha cominciato a comportarsi in modo strano?” chiese Wendy.
   “Non so di preciso. Poco dopo che Elsa, Mira e Gray hanno cominciato ad attaccare chiunque gli stesse a tiro è andata via la luce nella gilda e alcuni sono corsi fuori, come anche noi del resto. Gli altri, però, sono rimasti dentro e non so che ne è stato di loro.”
   Wendy e Charle si guardarono preoccupate.
   “Voi come ci siete finiti qui? Anche se è Halloween, è piuttosto strano parlare con una testa “viva”.”
   “Non lo dire a noi! Non mi sento più niente dal collo in giù!” esclamò Max agitato.
   “Questo perché non “hai” più niente dal collo in giù.” puntualizzò Charle.
   “Comunque sia, ad un certo punto, mentre correvamo, Elsa ci ha colto di sorpresa e ci ha attaccato. Subito dopo siamo svenuti e ci siamo svegliati in questo stato. Nessuno di noi si ricorda altro, purtroppo.” spiegò Max.
   “Guardate!” urlò di punto in bianco Warren.
   “Dove?” chiese Wendy allarmata.
   “Non sarà già tornata Elsa?” azzardò Charle in ansia.
   “No, osservate in alto.”
   Le due alzarono lo sguardo e notarono una nuvola di fumo alzarsi verso in cielo, non molto lontano da dove si trovavano in quel momento.
   “Un incendio?” ipotizzò Max stupito.
   “Non so, ma sembra che provenga dalla Cattedrale.” osservò Wendy.
   “Pare di sì.” convenne con lei Charle “Che facciamo?”
   “Andiamo a controllare. Forse è collegato con quello che sta succedendo.”
   “E se ci fosse qualcun altro ad aspettarci? Potrebbe essere molto pericoloso.”
   “Lo so, ma non abbiamo scelta. Dobbiamo salvare i nostri amici. Costi quel che costi.”

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - DUE E' MEGLIO DI UNO ***


Allontanatesi dal fiume, con la promessa che avrebbero fatto il possibile per far tornare normali gli altri membri della gilda, seguirono una stradina laterale che le avrebbe portate direttamente alla piazza di fronte alla Cattedrale di Caldia.
   “Com’è lurido questo vicolo!” esclamò Charle, tappandosi il naso.
   “Scusa, hai ragione. Ma non mi è venuto in mente un altro modo per raggiungere la piazza senza essere viste. Il problema è che, se arrivassimo volando, ci noterebbero subito.”
   “Questo è vero, ma avremmo potuto scegliere comunque un’altra via meno puzzolente.”
   Tra una lamentela e l’altra, continuando ad avanzare, ad un certo punto dovettero prendere una svolta laterale. Girato l’angolo, però, videro arrivare qualcosa contro di loro.
   “Attenta, Charle!” gridò Wendy, spostandosi di lato. Il movimento, però, non fu abbastanza repentino e la palla di fuoco che si dirigeva verso di lei la sfiorò al braccio, ferendola di striscio.
   La bianca exceed, invece, non riuscì a schivare l’attacco e venne colpita in pieno dalla stalattite di ghiaccio che sembrava avere proprio lei come bersaglio.
   “No, Charle! Come ti senti?” chiese la giovane Dragon Slayer, accorrendo in suo aiuto.
   “Mi… fa… male la… zampa…” rispose la gatta con gli occhi socchiusi.
   “Non preoccuparti! Ci penso io a curarti.” la rassicurò Wendy, poggiandole sopra le mani e guarendo con la sua magia la zampa ferita.
   “Grazie, Wendy.” disse poi Charle, rialzandosi senza sentire più alcun dolore “Ora va molto meglio.”
   “Mi fa piacere.” le disse l’amica, sorridendo.
   A quel punto, però, si ricordarono di avere un nuovo problema da risolvere. Gli attacchi subiti doveva averli lanciati qualcuno ed entrambe si guardarono intorno alla ricerca di quella persona. D’un tratto, un bidone della spazzatura di fronte a loro cominciò ad aprirsi lentamente. Da esso ne uscì un uomo con indosso un vestito sudicio e strappato, molto simile ad un sacco dei rifiuti. Wendy e Charle rimasero impietrite quando osservarono il suo volto o, per meglio dire, i suoi volti.
   “Accidenti! E pensare che ti avevo quasi presa, Wendy, invece te la sei cavata solo con un graffio.”
   La ragazza rimase a bocca aperta e riuscì solo a dire “Natsu…”
   “Impara da me che ho fatto centro al primo tentativo. Te l’avevo detto che dovevi prendere meglio la mira.”
   L’individuo che era di fronte a loro aveva ben due teste, entrambe a loro conosciute. Una apparteneva al Dragon Slayer del fuoco, Natsu, e l’altra al mago del ghiaccio, Gray. Sulla base del collo tutte e due le teste erano attaccate con quello che sembrava essere del filo da ricamo.
   “Ragazzi…” iniziò a dire Wendy “… cosa vi è successo?”
   “Niente di che! Ci aggiravamo da queste parti alla ricerca di qualche avversario d’affrontare finché non siete arrivate voi due.” spiegò Natsu con enfasi crescente “Finalmente! Non vedevo l’ora di trovare qualcuno! Sono tutto un fuoco!”
   “Calmati, idiota!” lo redarguì Gray “Non facciamo come con quelle due che, per la troppa foga, le abbiamo messe fuorigioco senza neanche divertirci.”
   “A chi ti riferisci? Con chi altro avete combattuto?” chiese Charle, preoccupata.
   Gray sbuffò “Poco fa abbiamo incontrato Lluvia e Lucy. Soltanto che non hanno opposto una gran resistenza e le abbiamo sconfitte in pochi minuti.” rispose, indicando un cassonetto alla sua destra. Sopra al coperchio vi erano adagiate due bambole, una dai capelli azzurri e l’altra dai capelli biondi, quasi identiche alle ragazze appena menzionate.
   “Non mi dire che… quelle bambole di pezza sono le vere Lucy e Lluvia?” domandò Wendy con voce tremante.
   “Certo che sì.” confermò Gray.
   “E come avreste fatto voi due a trasformarle in quel modo?” chiese Charle, scettica.
   “Il nostro padrone ci ha dato i poteri necessari per compiere il suo volere.” spiegò il ragazzo con un mezzo sorriso “Grazie a lui siamo molto più forti e riusciamo a compiere magie che prima non avremmo mai potuto nemmeno tentare.”
   “E quale sarebbe il volere di questo vostro “padrone”?” chiese Charle “Suppongo che sia lui che vi ha fatto il lavaggio del cervello.”
   “Lui vuole solo una cosa: energia. E noi gliela stiamo dando combattendo contro chiunque ci capiti a tiro. Quelle due ce ne hanno dato una buona dose, ma non basta ancora. Ce ne serve di più.”
   “Anche se combattere contro di loro è stato strano.” commentò Natsu con una smorfia “ Lluvia sembrava quasi felice quando le hai detto che l’avresti trasformata in una bambola. Mi ha fatto venire i brividi!”
   Wendy si portò di fronte al corpo che i due ragazzi condividevano.
   “Non permetterò che facciate del male ad altri! Non è da voi! Dovete liberarvi di questo vostro padrone e ricordare chi siete!”
   Entrambi la ascoltarono con attenzione e con una faccia piuttosto seria. D’improvviso, però, sbottarono in una sonora risata.
   “Ma che stai dicendo?” le chiese Gray “Noi lo sappiamo già chi siamo.”
   “Esatto!” concordò Natsu “Noi siamo il cavaliere a due teste. Chi, sennò?”
   Gray lo guardò di traverso.
   “Ma che stai dicendo?! Noi siamo Frankenstein!”
   Natsu smise di ridere e ricambiò lo sguardo.
   “Non dire idiozie! Siamo il cavaliere a due teste!”
   “No! Siamo Frankenstein!”
   “Cavaliere a due teste!”
   “Frankenstein!”
   “Aspettate ragazzi, avete torto entrambi. Il cavaliere che dici tu Natsu è “senza testa”, mentre Frankenstein ne aveva solo una, non due.” li corresse Wendy senza venire nemmeno ascoltata.
   “Lasciali perdere!” le disse Charle, strattonandola per un lembo del vestito “Approfittiamone per andarcene, piuttosto. Dobbiamo arrivare alla Cattedrale se vogliamo che questa assurda storia finisca.”
   La ragazza annuì decisa e riprese il passo, mentre i suoi due compagni di gilda continuavano a litigare e iniziavano anche a prendersi a testate.
   “Cavaliere a due teste!”
   “Frankenstein!”

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - ANCORA UNA BATTAGLIA ALLA CATTEDRALE DI CALDIA ***


   Correndo a perdifiato, svoltarono rapidamente l’ultimo incrocio del vicolo, arrivando finalmente a destinazione. Davanti a Wendy e Charle si estendeva una grande e maestosa piazza con al centro di essa un imponente edificio, la Cattedrale di Caldia.
   “Siamo arrivate.” disse la ragazza sfinita mentre riprendeva fiato.
   “Guarda, Wendy! Cos’è quello?” chiese Charle, indicando in avanti.
   Di fronte al portone principale della Cattedrale vi era una specie di mobile improvvisato, dai colori scuri e simile ad un altare. Sopra di esso si trovava una zucca intagliata da cui usciva una notevole cortina di fumo.
   “Avviciniamoci e scopriamolo.” propose Wendy.
   Quindi, con cautela, aggirarono la piazza passando per delle vie laterali, evitando di attirare l’attenzione. Arrivate a pochi metri, nonostante il buio della notte, notarono subito un individuo col mantello nero ed il volto coperto al fianco dell’altare, in posizione di guardia.
   “Uscite fuori.” disse lui all’improvviso.
   Wendy e Charle si guardarono preoccupate, non sapendo come comportarsi a quel punto.
   “Uscite fuori.” ripeté più forte l’individuo “Tanto so che siete lì. Sento il vostro odore.”
   “Chi sei?” chiese Wendy, uscendo infine allo scoperto con Charle al seguito.
   “Gihihihi…” rise l’uomo divertito “Davvero non avete ancora capito?”
   La ragazza si portò le mani alla bocca, riconoscendo subito la risata.
   “Oh, no! Anche tu… Gajeel…”
   Il Dragon Slayer d’acciaio si tolse di colpo il mantello che celava la sua identità.
   “Bene, bene, bene… la piccoletta e la sua gatta sono venute qui a giocare, vedo.”
   “No. Siamo qui per capire cosa sta succedendo.” intervenne Charle irritata.
   “Gajeel, cos’è quella zucca?” domandò Wendy.
   “Gihihihi… è la fonte del nostro potere. Non vi permetterò di toccarla. Se ci provate, farete la stessa fine di quei tre idioti.” disse Gajeel, accennando dietro di sé con la testa.
   Wendy e Charle si voltarono ed osservarono con attenzione il punto da lui indicato, gemendo dalla sorpresa. Sulla facciata della Cattedrale vi erano legati e appesi tre uomini: Macao, Wakaba e Reedus. Nonostante fossero svenuti, dalla loro espressione sembrava stessero ancora soffrendo molto.
   “Adesso preparatevi, perché tocca a voi.” aggiunse Gajeel, afferrando all’improvviso con entrambe le mani la maglia che indossava e strappandola con un solo gesto. Dal suo petto nudo cominciarono a spuntare dei peli che si allungavano a vista d’occhio. Anche dal viso ne spuntarono alcuni, finché non ne fu completamente ricoperto. Il naso, come anche la bocca, cambiò lentamente le sue fattezze, deformandosi; gli arti delle braccia e delle gambe mutarono forma, contorcendosi, e la schiena si inarcò in avanti.
   “Un… un… lupo…mannaro…” mormorò Charle sbigottita.
   “Esatto. Questo, come potete vedere, è il mio nuovo aspetto e la mia nuova forza.” disse Gajeel, ululando poi alla luna.
   “Devi rinsavire. Quella zucca ti ha soggiogato!” ribatté Wendy, cercando di farlo ragionare.
   “Gihihihi… adesso basta parlare. Divertiamoci!”
   Gajeel-lupo balzò verso di loro trasformando il braccio destro in una lama seghettata. Portandola in avanti, fendette l’aria calandola contro le due nuove avversarie.
   “Spada del Lupo d’Acciaio!” gridò mentre cercava di colpire entrambe.
   Wendy, nel frattempo, afferrò in fretta Charle per una zampa e saltò di lato schivando l’attacco.
   “Fermati Gajeel!” lo esortò ancora Wendy.
   Lui, senza scomporsi, alzò la gamba sinistra “Lancia del Lupo d’acciaio!”
   D’improvviso l’arto peloso si trasformò in un palo d’acciaio che si allungò fino a colpire la ragazza in pieno petto. Quest’ultima venne scaraventata all’indietro, lasciando la presa che aveva sull’amica exceed. Gajeel ne approfittò per avvicinarsi a quest’ultima con spavalderia.
   “Bene! Ora voglio provare il mio nuovo potere!” disse, afferrando Charle per la coda “Quei tre di prima li ho sconfitti talmente in fretta che non ho avuto modo di farlo, ma adesso…”
   “Che vuoi fare?” chiese spaventata la gatta bianca.
   “Fermati! Ti prego!” urlò Wendy, implorandolo.
   Lui, sorridendo, aprì le sue grandi fauci da lupo e leccò con la lingua il pelo della povera gatta.
   “Ahhh! Che… mi succede?”
   A quel punto, Charle iniziò ad emanare dal corpo una luce fioca, che la rimpicciolì a poco a poco fino a farla diventare una piccola pallina tonda e marroncina, dalle parvenze simili ad un cioccolatino.
   “No!” gridò Wendy, con le lacrime agli occhi “Che le hai fatto?”
   “Ah, finalmente!” esclamò Gajeel, guardando per terra la nuova forma della exceed “Iniziavo giusto a sentire un leggero languorino…”
   La giovane Dragon Slayer si alzò di scatto in piedi, avvolta da un’aura purpurea. I suoi capelli si drizzarono in cielo, diventando di un rosa acceso.
   “La pagherai! Non dovevi farlo! Soffio del Drago Celeste!”
   Il tifone generato dalla ragazza, ben più potente dei precedenti, investì in pieno Gajeel che si ritrovò scaraventato contro il muro frontale della Cattedrale. Lei, intanto, si precipitò a controllare le condizioni della sua amica che giaceva a terra ancora nel suo stato alterato di cioccolatino.
   “Mmmh? Ma è fredda…” constatò Wendy una volta presa in mano.
   “Perché è fatta d’acciaio.” disse all’improvviso una voce sconosciuta.
   Wendy si guardò intorno, in cerca di chiunque avesse detto quelle parole.
   “Sono qui. Proprio davanti a te.”
   La ragazza osservò l’altare che aveva di fronte e ci si avvicinò. La zucca poggiata lì sopra iniziò a muovere la sua bocca intagliata in una specie di sorriso ancora più inquietante di quanto non fosse prima.
   “Finalmente!” esclamò.
   “Sei tu la causa di tutto questo?” chiese Wendy adirata.
   “Beccato!” disse la zucca, ridendo “Però avevo bisogno dei tuoi amici per dei giusti motivi. Non biasimarmi!”
   “E quali sarebbero questi motivi che ti hanno spinto a soggiogarli e a farli combattere contro i loro stessi compagni?”
   “Oh, vedi… avevo bisogno di energia per rinvigorirmi e per poter tornare di nuovo nel pieno delle mie forze.”
   “Cosa stai dicendo? Chi sei tu, in realtà?”
   La zucca sghignazzò come se trovasse quella situazione divertente.
   “Chiaramente adesso non mi riconosci, ma di sicuro avrai sentito parlare di me. Sono Brom, il grande demone della paura!”
   Wendy rimase per un attimo attonita “Chi?”
   “Oh, ma insomma! Voi ragazzini non imparate niente dalla storia?! Io sono il grande Brom, uno tra i più forti demoni del libro di Zeref, mi pare ovvio! Ho seminato il chaos in passato, finché un lurido e incapace stregone di nome Ichabod Crane, non riuscendo ad uccidermi, mi imprigionò in questa stupida candela, condannandomi ad una esistenza misera ed insignificante! Da allora, la mia presenza in questo mondo è vincolata a questo insulso oggetto!”
   “Mmmh… ora che ci penso… il nome che hai menzionato mi dice qualcosa…” disse Wendy, pensierosa “Mi ricordo di una storiella che si racconta qui a Magnolia. Parla di una specie di spirito malvagio che tempo fa cercava di spaventare le persone, fallendo però quasi sempre nel tentativo. Poi, un giorno, lo stregone Crane lo esiliò e… la vicenda si concluse lì, mi pare.”
   “Baggianate!” esclamò furiosa la zucca “Ero un potente demone che incuteva terrore alle sue vittime. Purtroppo non riuscivo a gestire bene il mio potere del controllo mentale, quindi all’inizio non ho ottenuto i risultati sperati, ma adesso, dopo anni spesi ad assorbire forza vitale, riesco finalmente ad usarlo come voglio. Ben presto riuscirò ad accumulare abbastanza energia da tornare nella mia vera forma, lasciandomi dietro questo contenitore così ridicolo e inappropriato. Ogni anno aspetto con trepidazione questo giorno, nella speranza che sia quello giusto per il mio ritorno.”
   “Perché proprio questo giorno?”
   “Perché oggi è la vigilia del Samhain e il velo che separa il mondo dei vivi da quello dei morti è più fragile. Poiché io, data la mia natura, sono connesso inevitabilmente al secondo, devo attendere questo evento per riuscire a manifestarmi.”
   “Ma come sei arrivato a Fairy Tail?”
   “Oh, vedi, ho viaggiato molto nel corso del tempo, vagando nei più sperduti posti del mondo. Ieri mattina, tuttavia, una specie di gatto blu mi ha acquistato o, per meglio dire, ha comprato la candela nella quale sono imprigionato da un mercante che non aveva la minima idea di cosa avesse tra le mani. Per mia fortuna questa volta sono finito in una congrega, o come la chiamate voi “gilda”, di maghi molto potenti. Non potevo lasciarmi sfuggire quest’occasione per assorbire così tanta energia in una volta sola, così ho soggiogato al mio volere quante più persone mi è stato possibile per aiutarmi a realizzare quest’impresa.”
   “Sei un essere spregevole! Libera i miei amici dal tuo controllo e fa’ tornare subito normale Charle! Altrimenti...” lo avvisò Wendy, alzando una mano in avanti carica di magia del vento.
   A quel punto, però, la ragazza venne colpita alle spalle. Cadendo a terra tramortita, perse anche la trasformazione della Dragon Force.
   “Gihihihi… non abbiamo ancora finito!” esclamò Gajeel appena ripresosi. Accanto a lui vi erano anche gli altri membri della gilda che lei e Charle avevano affrontato.
   “Come hai osato andare via quando io ti avevo espressamente detto di aspettarmi! Inoltre, tu e quella gattaccia mi avete ingannato con la storia dei dolci! Non la passerete liscia!”
   “Sei stata cattiva, Wendy! Io volevo solo giocare e tu sei scappata in quel modo! Non si fa!”
   “Cavaliere a due teste!”
   “Frankenstein!”
   Il demone della zucca rise di gusto, interrompendosi all’improvviso.
   “Forza, miei servi, fate in fretta! La mezzanotte sta arrivando. Donatemi altra energia prima che il fumo si spenga e io smetta di rinvigorirmi. Sbrigatevi, non c’è più molto tempo.”
   Così, Wendy, ancora stordita e in procinto di rialzarsi, venne accerchiata da Gajeel-lupo e dagli altri. Nonostante fosse intontita, però, riuscì a comprendere perfettamente le parole del demone.
   “Quindi, è il fumo che ti fa raccogliere energia… “ mormorò a bassa voce.
   Con un respiro rapido e deciso, si gonfiò d’aria e si voltò verso l’altare.
   “Cosa hai intenzione di fare? Fermati subito!”
   “Soffio del Drago Celeste!”
   L’attacco colpì in pieno la zucca, facendola volare in aria e distruggendola in molti pezzi, che caddero a terra. Anche la candela al suo interno, di un colore nero più scuro della notte stessa, piombò sul terreno, spegnendosi.
   “Ce l’ho… fatta…” disse Wendy soddisfatta. Tuttavia, nonostante fosse riuscita nel suo intento, si rese subito conto di non aver avuto l’effetto sperato sui suoi compagni, che erano ancora nello stesso stato di prima.
   “Adesso trasformo anche te, piccoletta! Così ti mangerò assieme alla tua amica!” disse Gajeel, afferrandola per una gamba e trascinandola verso le sue fauci.
   “Noooooo!”

 
   “Noooooo!”
   Wendy urlò a squarciagola, mettendosi a sedere sul letto. Guardandosi intorno, notò che era già mattino e che si trovava nella sua camera a Fairy Hills.
   “Che hai da urlare?!” si lamentò Charle distesa al suo fianco.
   La ragazza l’abbracciò stretta come la vide.
   “Charle! Stai bene!”
   “Mica tanto! Mi stai stritolando!”
   “Oh, scusa.” disse Wendy, lasciandola andare.
   “Si può sapere che ti è successo?” le chiese la gatta mentre riprendeva fiato.
   “…. Ho fatto un brutto sogno, immagino.” rispose Wendy, ancora piuttosto confusa e frastornata “Scusami se ti ho svegliata.”
   “Mmmh, non fa niente. Tanto è ora di alzarsi.” replicò la exceed, mettendosi in piedi.
   “Perché tanta fretta?”
   “Non ti ricordi? Dobbiamo aiutare gli altri ad allestire la gilda per la festa di stasera.”
 
***
 
   “Su, coraggio, Wendy, togliti di dosso quel muso lungo!” la rimproverò Charle.
   “Hai ragione, ma non riesco a non pensare all’incubo che ho avuto.” si giustificò Wendy.
   “Charle ha detto che hai sognato delle cose brutte. Mi dispiace.” disse Happy, seduto sul tavolo di fianco all’altra exceed, mentre addentava un pesce.
   La sera era arrivata e i membri di Fairy Tail si apprestavano a festeggiare il giorno di Halloween con una piccola ma coinvolgente festa nella loro sede. Wendy, però, non riusciva ad integrarsi con l’atmosfera gioiosa che trasudava il posto. Le disavventure accadute in quello che sembrava essere stato solo un incubo l’avevano condizionata più di quello che lei stessa avrebbe potuto immaginare.
   “Grazie per la comprensione, Happy.”
   “Di niente. Anch’io ho fatto un brutto sogno, sai. Nel mio, però, venivo mangiato da un pesce.”
   “Certo!” esclamò stizzita Charle “Non pensi ad altro tutto il giorno!”
   Nel frattempo Lucy, vestita da zucca, si avvicinò a dove era seduta Wendy, con in mano un vassoio.
   “Tieni, Wendy. Vuoi un biscotto?” le chiese sorridendo.
   La ragazza dai capelli blu si voltò a ringraziarla e allungò la mano per afferrarne qualcuno. D’improvviso, però, la ritrasse. I biscotti in questione avevano la forma di una testa di lupo.
   “No, no, grazie. Ho cambiato idea.”
   “Mmmh, come vuoi.” ribatté Lucy stupita “Ma ti senti bene, Wendy?”
   “Sì, tranquilla. Sono solo stanca. Tutto qui.”
 
   Durante la serata venne indetta anche una gara canora a cui partecipò il solo Gajeel che, vestito da fantasma, deliziò, a suo dire, i presenti con la sua ultima canzone. Elsa, col suo abito da strega, si fece notare divorando una montagna di dolci e Natsu e Gray, il primo vestito da ninja e l’altro con i soli boxer, diedero spettacolo con la loro solita scazzottata giornaliera. I tre fratelli Strauss, invece, con i loro rispettivi “Take Over” attivi, diedero il via ad alcuni giochi di gruppo. Mira Jane, però, vedendo Wendy intristita, le si avvicinò cercando di tirarle su il morale.
   “Ehi, Wendy, perché sei qui tutta sola? Ti va di giocare con noi?” le chiese sorridendo.
   La ragazza sentì un brivido passarle per la schiena, rimembrando una parte spiacevole del sogno che l’aveva terrorizzata.
   “N-no, g-g-grazi-ie M-mira.” rispose tremando.
   “Oh, come vuoi. Che ne dici, allora, di aiutarmi ad accendere le zucche?” le propose allegramente “Ne ho lasciate alcune spente perché avevo finito le candele ma prima Happy me ne ha portato delle altre.”.
   Wendy stava per declinare, ma poi, non volendo essere sgarbata, decise di accettare. Quando, tuttavia, si trovò di fronte alle zucche, ne notò una, ancora spenta, diversa dalle altre. Mentre osservava il suo sorriso inquietante, si sentì d’un tratto raggelare il sangue.
   “Tieni, Wendy. Usa questa.” disse Mira Jane con entusiasmo mentre le stendeva con la mano una candela nera.
   Wendy, presa dal panico, senza pensarci troppo, afferrò con impeto entrambe le decorazioni e iniziò a correre verso il portone principale.
   “Non di nuovo!” disse, urlando a squarciagola mentre usciva dalla gilda a gran velocità.
   Mira Jane rimase di stucco.
   “Ho fatto qualcosa di sbagliato?”

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