Innamorata della musica... E anche di qualcos'altro

di VìTH
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una mail inaspettata, una lettera pensata ***
Capitolo 2: *** Quel giorno urlai ***
Capitolo 3: *** Don't jump ***
Capitolo 4: *** Domenica-Inizia l'avventura ***
Capitolo 5: *** Lunedì-pazzo shopping ***
Capitolo 6: *** Martedì-Ti ho fregato Tomi! ***
Capitolo 7: *** Mercoledì-Amore ***
Capitolo 8: *** Giovedì-stupendo, maledetto sogno ***
Capitolo 9: *** Venerdì-L'amore è cieco ***
Capitolo 10: *** Sabato-Ti Amo ***
Capitolo 11: *** Domenica-The Dome ***
Capitolo 12: *** Un'altra fine per Romeo e Giulietta ***
Capitolo 13: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** Una mail inaspettata, una lettera pensata ***


Era una giornata come tante. Almeno è quello che credevo fino alle 11:00 di stamattina, quando ho controllato la posta. Stamattina ho acceso il computer (come sempre), sono entrata in msn e un campanellino mi ha avvisato che c'era un messaggio. Intanto Laura, la mia migliore amica, mi videochiama.
-Ciao vecchia!- mi saluta.
-Ciao Laura- rispondo
-Stai controllando la mail?- mi chiede. È stranamente maliziosa...
-si, in questo momento, per...?- non faccio in tempo a finire la frase, perchè davanti a me è comparso il messaggio:

Grande concorso! Non perdere questa occasione!
Spedisci una lettera dove scrivi:
-le tue sensazioni/emozioni/pensieri che senti mentre ascolti i Tokio Hotel
-Qual è la tua canzone preferita e perchè
-Cosa gli diresti se avessi la possibilità di incontrarli
La lettera che colpirà maggiormente la nostra Rock Band preferita vincerà UN'INTERA SETTIMANA da vivere con loro! Vai sul sito ufficiale (www.tokiohotel.com) e scrivi!! Buona fortuna
TokioHotel Official Italian Team

"Cavolo sarebbe un sogno..."
-Ricomponi la mascella vecchia, è tutto vero!!-
-Sarebbe una gran figata!! Peccato che non vinceremo mai...-
-Sei la regina dell'ottimismo, lo sai?
-...-
-E dai, che costa provare?? Almeno l'hanno letta, e sanno cosa proviamo...-
-Si, forse hai ragione...-
-Si! Lo sapevo che sarei riuscita a convincerti!! Adesso vado... ciao, ci sentiamo Claire!!-
-Ciao-
Laura si è disconnessa. Io continuo a Fissare quella Mail, che potrebbe essere il mio lasciapassare per i Tokio Hotel.
"È una cosa stupida Claire. Sarà soltanto l'ennesima delusione. Il concorso dura fino al giorno del tuo compleanno. Propio quel giorno vuoi una delusione, Claire? Oh, al diavolo! Ormai mi è successo così tante volte... Una in più o una in meno cosa cambia?" E mentre faccio questo silenzioso dialogo con me stessa clicco sul link indicato e compilo i moduli, fino a quando arrivo allo spazio per la lettera. "Ok. Facciamolo. Cazzo, ma come inizio?!? Mmm... Cari Tokio Hotel? Naaaaa, è bruttissimo.. Forse ho un'idea.."

Mi Chiamo Claire. Ho 17 anni e ascolto Tokio Hotel da 3. La prima canzone che ho ascoltato è stata Monsoon. E non dimenticherò mai quello che provai. Quando sono partite le prime note ho sentito il cuore battere un po' più veloce e poi Bill inizia a cantare e allora il cuore incomincia a correre, non riesco a pensare, solo a perdermi in quella canzone... Quando è finita in testa avevo solo un pensiero: ascoltare le altre. Le scaricai, le ascoltai... e venivo sempre travolta da un'ondata di emozioni, che mi riempivano di nuove speranze, che mi facevano capire che tutti hanno un'altra possibilità, che nessuno doveva essere dimenticato... Hanno dato voce ai miei sentimenti inespressi... Ma sopratutto mi hanno fatto commuovere. Si, lo so, sembra assurdo, ma nessun gruppo o cantante che ascoltavo era mai riuscito a farlo e i Tokio Hotel sono stati gli unici... Comunque ho ascoltato l'album "Scream" e sono arrivata a Don't jump. Oltre all'accelerazione del cuore sentii un brivido lungo la schiena per quelle parole che pregavano di non saltare, di non lasciarsi ingannare dalle luci della città... Quella canzone mi salvò, era un brutto periodo per la mia vita, e quella canzone mi ha ricordato tutta la gente che mi voleva bene, che mi avreebbe pianto... Da allora sono una "Tokio Hotel-dipendente", non posso più farne a meno... Mi hanno regalato emozioni grandissime, che non scorderò mai, quindi penso che se li incontrassi gli direi semplicemente grazie. Si, sento che l'unica cosa sensata da dirgli è questa: grazie.

SEND                                                           DELETE

La freccetta era in mezzo a queste due parole. Che faccio? Send= altra delusione. Delete= ti togli un'opportunità... e se vincevi?
Alla fine la mia freccetta si spostò verso Send. Rimasi li ancora per un po'. Poi un clic. Non potevo immaginare che quello sarebbe stato il più bel "clic" della mia vita.

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Capitolo 2
*** Quel giorno urlai ***


Mi scuso per la chiarezza ma non riesco a usare l'html.. davvero, scusate ancora




31 Marzo. Giorno del mio compleanno. E anche di Georg. Quando l'ho scoperto ero felice. Non so perchè. mi piaceva l'idea che uno dei miei idoli compiesse gli anni il mio stesso giorno. Comunque la festa si fece a casa mia, mia madre preparò 2 torte, c'era da bere e da mangiare tutti.. Poi mia mamma si infuriò perchè mi rifiutavo di fare foto.. ma è la mia natura, che ci posso fare??? Poi laura mi ricordò quello che non volevo ricordare..
-Claire.. non avevi inviato una certa lettera?-
-È vero tesoro, non avevi partecipato a quel conocrso..- rincarò mia madre
-Ehm.. veramente volevo controllarla stsera..
-Eddai Cla!!- fece Giorgia, un'altra mia amica. Anche se non amava i TH era curiosa.
-Si, vogliamo sapere!!- disse Michael, un altro invitato
-E va bene-mi arresi-andiamo in camera..-
Loro praticamente volarono su per le scale, io... bè.. non ero sicura di volerlo sapere.. potevo immaginare il contenuto della mial di risposta, se mai ce ne fosse stata una.. solo un'altra delusione..
finalmente arrivai anch'io, accesi il pc, entrai in msn.. e il familiare campanellino mi avvisò che c'era un messaggio. Incominciai a sudare. -Laura?--Si?- e mi fissò con i suoi occhi azzurrissimi. E capì al volo. Mi tolse delicatamente il mouse dalla mano e mi voltai. Non volevo guardare, preferivo sentirmelo dire dalla mia migliore amica. Mi guardai allo specchio, i lunghi capelli corvini mi arrivavano alla vita, qualche ciocca oscurava i miei occhi castano scuro, quasi nero.. I pantaloni blu notte tutti stracciati, i miei jeans preferiti, la felpa nera cn le stelline fucsia... accarezzai il braccialetto di pelle nera avvinghiato al mio polso destro, un braccialetto da cui non mi separavo mai, dove c'era disegnata tutta la mia vita sotto forma di 4 ragazzi.. 4 ragazzi su cui mi stavo facendo una patetica illusione..
-Claire..- la sua voce tremava. "È dispiaciuta per me, lo sapevo che avrei perso" -Forse sarebbe meglio che guardassi tu stessa..- continuò. Mi voltai lentamente e di quella lunga mail vidi solo due parole: HAI VINTO!
un attimo e il mio cuore si fermò. E poi urlai. Urlai con tutto il fiato che avevo in gola, urlai con tutte le mie forze, urlai la mia gioia. Per una volta urlai la mia gioia ed ad alta voce. E mentre accadeva ciò mia madre mi accarezzava i capelli, Laura mi saltava addosso mandandomi scherzosamente a quel paese perchè gli avevo soffiato la vittoria, tutti i miei amici,Claudia, Giorgia, Michael,Margherita,Daniel,Elena mi davano affettuose pacche sulle spalle. Ma io ero estranea a tutto ciò. Nella mia mente c'erano solo 2 immagini: una erano le parole "HAI VINTO!" l'altra.. bè.. l'altra era l'immagine di 4 ragazzi che mi venivano incontro.

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Capitolo 3
*** Don't jump ***


Ringrazio tutti coloro hanno recensito ^^ grazie ragazze!


Non ci posso credere. Non è vero. Io ho vinto. No, dev'essere un sogno. Bè, se è un sogno non ho alcuna intenzione di svegliarmi. Fisso il soffito dal mio letto e mi alzo. Mi dirigo verso la piccola terrazza che c'è in camera mia. È notte fonda, ci sono delle stelle nel cielo e la luna era piena. Mi sono alzata spesso a quell'ora, infilandomi le cuffiette dell'iPod nelle orecchie, come stavo facendo propio adesso. "Don't jump" diceva la voce nelle miei orecchie."The lights will not guide you through
They're deceiving you". Stavolta no, non mi farò ingannare dalle luci della notte, stavolta guardavao in alto, verso il cielo. Stavolta la città non avrebbe contato le mie lacrime, stavolta avrebbe visto una ragazza dagli occhi neri e i capelli corvini su una terrazza al secondo piano di una casa. Era passato un mese e finalmente domani sarei andata in aereoporto ad aspettare un aereo e il suo prezioso carico. a quanto pare il cielo, questa volta, mi ha fatto un regalo. Un regalo di nome Tokio Hotel.











Lo so, questo capitolo è un po' noioso, ma era indispensabile per il filo logico della storia. Per farmi perdonare sarò velocissima a postare l'altro capitolo, In cui Claire incontra la nostra band preferita.. Ci vediamo gente! Alla prossima!

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Capitolo 4
*** Domenica-Inizia l'avventura ***


Grazie a:NICEGIRL e niki94!!!! bacio^^

Finalmente. È giunto il momento. Ho passato tutta la mattina a prepararmi. Ho spazzolato i capelli fino allo spasmo, ho passato 2 ore x truccarmi con un risultato che farebbe invidia alle star più celebri, le unghie sono più che perfette, ho indossato i miei vestiti migliori: i miei jeans preferiti (quelli blu stracciati, ricordate?? nda), una camicia nera con le maniche che arrivavano al gomito, braccialetto dei TH (ovviamente) e la rete a forma di guanto senza dita, come quella che ha Bill... Collana con le borchie e orecchini a forma di teschietto. Il viaggio mi è sembrato eterno e anche l'attesa all'aereoporto. Io appoggiata alla macchina, con il borsone ai piedi, che stavo a fatica resistendo alla tentazione di mangiarmi le unghie. Laura, che ovviamente mi aveva accompagnato (non si sarebbe mai persa l'occasione di incontarli!), mi diede una gomma, tanto x scaricare l'ansia, e l'accettai più che volentieri. All'improvviso vedemmo un aereo in lontananza che si stava preparando all'atterraggio. Più si avvicinava più apparivano i detttagli: era piccolo, bianco e c'era una scritta... SI!!!! Erano loro!!!!!  C'era scritto Tokio Hotel sulla fiancata!! Finalmente atterrò, e lo sportello si aprì.
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"Finalmente arrivati!" Pensai. "Chissà come sarà la ragazza.." -Ehi Bill...guarda la.. ci sono 2 ragazze che ci aspettano..- -Carina la bionda...- disse Georg. Gustav dormiva ancora. Tom, con la sua solita delicatezza, lo svegliò. -Sveglia Gusti!!! le ragazze sono solo 2 e chi dorme non piglia pesci!!- -Tom!!!- esclamai, e gli tirai una cuscinata. -Chissà chi è delle due...- dissi. In cuor mio speravo fosse la mora. Alta, snella, un corpo perfetto... Ma non fa per me, a me piacciono quelle con colori chiari! Atterriamo e usciamo dallo sportello. Quella mora sembrava sul punto di svenire e la sua amica bionda.. anche. La corporatura era più o meno la stssa. Alta, slanciata. I capelli erano biondissimi, gli occhi azzurri sembravano 2 diamanti. Eppure.. quella mora mi attirava di più, come una calamita.. Ora che eravamo vicini le guardai le mani. Le dita erano lunghe, adatte al pianoforte o alla chitarra, il french nero come il mio, la pelle liscia.. alzai lo sguardo e vidi il traduttore che parlava alla madre di una delle due ragazze in italiano. Non capivo una parola di quello che diceva, quando la ragazzza mora disse, in tedesco perfetto,: -Non vi preoccupate. Mio padre era tedesco, lo so parlare- "Fantastico!!" pensai " Sa parlare tedesco! Non avremo bisogno dell'interprete.. È alquanto frustrante dover parlare per poi aspettare che un'altro traduca". Il nostro interprete sembrava esserci rimasto male. -Piacere- disse la mora -mi chiamo Claire.. sono quella che ha vinto il concorso..- -Bè.. partiamo allora!!
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Li vidi scendere dall'aereo e insieme a loro c'era anche un'altra persona. Quando giunsero si presentò:- Piacere, mi chiamo Karl, la signorina Claire Foscari?- -Sono io- -Bene, adesso partiamo e torneremo Domenica prossima.. io sono l'interprete- E a quel punto parlai intedesco, dicendogli che lo sapevo. Mi pareva ci fosse rimasto male... Comunque una delle guardie del corpo prese il mio borsone e lo caricò in aereo. Mia Madre mi abbracciò e anche Laura, e mentre lo faceva mi sussurrò:-Sai.. Bill non ti staccava gli occhi di dosso!- -Ma va'!- risposi. Intanto ero arrossita, perchè anch'io l'avevo notato..                                                                                                 -Bè.. partiamo allora!- disse Gustav, tutto allegro. Salii Sull'aereo e mi chiesi dove accidenti mi sarei seduta. -Ehi! Claire, giusto? Siediti qui se vuoi.. intanto facciamo conoscenza- A parlare era stato Tom. Bill si sedette davanti a noi, accanto a Georg e Gustav dietro. Calò un silenzio imbarazzato, non sapevamo che dire. Io ero impietrita, terrorizzata. Motivo? 1, era la prima volta che volavo. 2 lo stavo facendo insieme ai miei idoli. Bastano come motivi???
-È la prima volta che voli?- mi chiese Gustav, slacciandosi la cintura. Avevamo appena finito la fase di decollo, e mi sentivo lo stomaco in gola. Non è una bella sensazione. -Si..- rispondo
-Sei bianca come un lenzuolo!- anche se non stavo guardando (ero troppo impegnata a capire come si slacciava quella dannata cintura)riconobbi la voce. L'avrei riconosciuta tra mille. Quando alzai lo sguardo vidi Bill che mi guardava, la testa inclinta, gli occhi curiosi. E che occhi. Cerchiati dal familiare trucco nero, erano di un color nocciola scuro, profondi come un pozzo ma allostesso tempo brillavano come stelle. Restai come un'idiota a fissarli imbambolata finchè non girò la testa per guardare suo fratello accanto a me. -Bè, Claire, dicci.. Che tipo di musica ascolti?- Mi chiese Tom. -Rock. Rock soprattutto, ma anche musica dark... E voi, ovviamente.- -ACDC?- Chiese Gustav. -Certo!- -Tom, fagli la domanda fondamentale..- Disse Georg. -Ehm.. che domanda?- -Dimmi, Claire..- disse Tom -conosci i Jonas Brothers?- "Ma che domande sono?!?!?!?!?!?!?!- penso. -Ehm.. certo.. ma.. non li ascolto.. insomma.. non sono musica! Sono solo degli attori che sono venuti fuori con un musical!! Prima non si conoscevano neanche! Si sono bravi.. ma non è vera musica!- -Bè, Cla..- disse Tom, stravaccandosi ancora di più sul sedile e cingendomi le spalle con un braccio,-penso che io e te saremo grandi amici- mi fece l'occhiolino e sorrise. Gli sorisi anch'io di rimando e da li la conversazioni si fece leggera, parlammo di tutto: di quello che avremmo fatto, dei nostri gusti musicali... E così il viaggio passò in un lampo, e, arrivati all'aereoporto, la solita guardia del corpo prese i miei bagagli per dirigersi verso un'enorme limousine. -Colpa del nostro manager- mi dice Gustav, notando la mia espressione davanti alla limousine. -Vuole sempre fare le cose in grande quando abbiamo "ospiti"- In quel mentre soppraggiunse un grup.. un casin... una MANDRIA di fan urlanti che volevano l'autografo. -Voglio la targa del tir che mi ha investito- dissi, finito l'assalto, mezza scombussolata. Bill mi guardò divertito e salimmo in auto. In poco tempo fummo alla casa di Liepzig. -Alloraalloraallora- disse Tom- qui c'è il salotto e a destra la cucina..- -..E su per le scale- continuò Bill- ci sono le camere- -E il bagno- aggiunse Georg. scoppiammo a ridere e Bill mi mostrò la mia stanza. Era bella, spaziosa. Il letto era appoggiato alla parete, c'era una scrivania dalla parte opposta, affianco a un armadio. c'era un'unica, grande finestra, che dava su una terrazza. le pareti erano bianche. "Perfetto" pensai. Ora si iniziava. Ora iniziava la mia avventura.







scusate, non ho resistito alla tentazione di inserire i JB (che daltronde è quello che penso sul serio di loro quello che ho scritto)!!! se ci sono fan dei JB.. bè, 1:sorry, 2.. attaccatevi!! Bacio ^^

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Capitolo 5
*** Lunedì-pazzo shopping ***


Ringarzio tutte voi ragazze ke seguite questa FF.. non pensavo di avere questo successo, Danke!! ^^ Kuss Venni svegliata dal dolce suono di "Geh", che avevo impostato come sveglia sul celulare. "Tage gehn vorbei Ohne da zu sein Alles war so gut Alles ich und du Geh Geh...". Erano le 9, propio come mi avevano detto i ragazzi, ieri. -Claire, imposta la sveglia alle 9!- aveva detto Bill -Si si, alle 9- aggiunse Tom. -Uau, signori e signore, Tom Kaulitz, domani mattina si sveglierà alle 9!! segnatelo Claire, che lo spediamo a un giornale, questo è uno scoop!- disse Gustav. -Ah ah, molto spiritoso- e prese un cuscino dal divano dove eravamo seduti e gli tirò una cuscinata. -Ah, è la guerra che vuoi??? E guerra sia!!- E da li fu il caos più totale. Si scatenò la terza guerra mondiale.. a cuscinate!! Risultato? Piume sparse dovunque, compreso su noi stessi. Ma.. Erano ANNI che non mi divertivo così!!!!!! Comunque ci andammo a fare una doccia e poi Bill, assumendo l'aria di una domestica, disse:- Pulisco io sto casino! Ah, le mie povere unghie!- Ridendo salii di sopra, mi cambiai e impostai la sveglia, e ora eccomi qua. Mi cambiai e andai di sotto, dove ad aspettarmi c'era un Georg Listing e una tazza di capuccino fumante. -Capuccino, caffè o latte?- -Capuccino- risposi. Mmm.. Era davvero buono. -Pensavo che voi tedeschi mangiaste wurstel e schifezze varie a colazione- dissi, vedendo che si versava del caffè e mangiava una brioche. -Noi no. Ci teniamo al nostro fegato!- disse ridendo, e io mi unii a lui. Poco dopo arrivarono Tom, Bill e Gustav. -Oggi che si fa?- -Shopping!- Mi rispose Bill, battendo le mani come un bambino. -No, Bill, ti prego no! È solo il rpimo giorno, risparmiala!- -Divertente Tom...- -No, dai, a me non dispiace- Dissi. In effetti era vero. Non l'avessi ma detto... -Davvero?? Grazie Cla!! Ho visto delle cose bellissime dall'H&M, andiamo li??- Cavolo, era davvero entusiasta! -Ehm.. daccordo...- -Ok, ora faccio colazione e vado a prepararmi- -Tranquilla Claire- mi sussurra Gustav nell'orecchio -domani non subirai questa tortura- e mi fa l'occhiolino. Risi di gusto, finii la colazione e salii di sopra. "Che diamine mi metto??? Mmmm... Vediamo:esco con Bill Kaulitz, vado in giro per negozi... UFFA!!!!!" Non avete idea di quanto sia frustrante. Odio quando non so cosa mettermi!! (Ti capisco, ti capisco... nda)Alla fine optai per una maglia nera con una scritta in gotico "I love Rock", un paio di legins neri sotto a una mini di jeans, collana con le borchie, i guanti-rete e il braccialetto dei TH. Mentre mi infilavo quest'ultimo sentii un urlo provenire dall'inizio del corridoio. preoccupata mi affacciai alla porta e vidi arrivare Tom, sbuffando. -Ma che succede??- Gli chiesi. -Non ti preoccupare- disse -è solo sindrome da "giacca/maglietta/pantaloni preferiti diventati troppo piccoli per indossarli"- Entrammo in camera e vedemmo Bill che teneva in mano una giacca per le spalle e la fissava con uno sgurado al metà tra il contrariato e l'omicida. Quando si girò vidi meglio la giacca. Era QUELLA giacca. Quella giacca che avevo visto in una foto, addosso a lui. Quella che ho sempre desiderato. Una giacca di pelle nera, con le cerniere che correvano sulle braccia fino al gomito. Il colletto era largo con dei bottoni agli angoli. Quest'ultimi e le cerniere erano argentate, cromate, non so di preciso. Da bave alla bocca (=Q_)-Mi sta piccola, mi sta piccola!!!! La mia giacca preferita, dannazzione!- -Cavolo, sei 1,83 e cresci ancora???- esclamai. -No, non è questo! È che ho sbagliato a fare la lavatrice e si è ristretta!!- (-.- Bill sei un genio nda) Poi mi guarda. Guarda la giacca e continua a spostare lo sguardo dall'una all'altra. -Senti.. provatela un po' tu- E me la lancia. -COSA???????? Io??- -Si, tu! Preferisco vederla addosso a qualcun'altro che nel bidone delle immondizzie!- Mio Dio. Sto per provare la giacca di Bill Kaulitz! La indossai. Semplicemente perfetta. -Dio mio, grazie Bill! Graziegraziegraziegrazie!!!!!!!!!!- gli gettai le braccia al collo e andai di soto ad aspettarlo. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -Visto che schianto fratellino?- Mi disse Tom, malizioso, dopo che Claire uscì con in mano la mia preziosa giacca. -Eddai!- -Scherzo Bill! Comunque ti conosco.. non regaleresti mai qualcosa da vestire, te lo tieni sempre "per ricordo"- disse facendo le virgolette con le dita. -E va bene, lo ammetto, è davvero carina con quella minigonna, ma ha 17 anni!!!- -E quindi? Tu, noi, abbiamo 19 anni.. Solo 2 anni di differenza che sarà mai- disse ridendo. -Forse hai ragione... E comunque quello che ho detto è vero! Quella giacca preferisco vederla in mano a qualcun'altro che nell'immondizia..- -Mmmm.. non me la racconti giusta...- Lo fumlinai con lo sguardo. -E va bene, e va bene, scusa scusa... Vado a cambiarmi- E soggignando uscì dalla mia camera. Lui capisce sempre tutto di me. Per questo gli voglio bene, con lui basta uno sguardo e ci capiamo subito. Non abbiamo bisogno di parole, e ha capito che c'è qualcosa. Ma cosa?? Non lo so neanche io sinceramente... So solo che quella ragazza è una calamita, e io sono il ferro.

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Capitolo 6
*** Martedì-Ti ho fregato Tomi! ***


Eccomieccomi... grazie a tutti per aver recensito, o anche semplicemente per aver letto... Ora vediamo come se l'è cavata Claire, dopo un estenuante giorno passato a fare shopping col nostro Bibi xD per ora il passato di Claire resterà avvolto nel mistero ancora per un po', ma non vi preoccupate, se ne saprà qualcosa quanto prima... e ora buona lettura!!!! "Tage gehn vorbei Ohne da zu sein Alles war so gut Alles ich und du Geh Geh..." Afferrai il cellulare, spensi la sveglia... e mi voltai dall'altra parte. Non so che ora era, anche se sapevo a che ora avevo impostato la sveglia. Ma in quel momento il mio cervello aveva staccato la spina, credetemi l'arebbe fatto anche il vostro dopo una giornata così... Dopo quasi un'ora che Bill ci ha messo per trovare qualcos'altro da vestire siamo usciti e andati verso il centro di Liepzig, dov'era pieno di negozi. Quindi: ore 11 siamo usciti.. ore 18 rientrati(O.o). Però mi sono praticamente rifatta l'armadio, anche grazie ai consigli di Bill (incredibile, consigliata da un ragazzo!). Fatto sta, che eravamo pieni di borse, piccole, grandi, medie e in più abbiamo subito l'assalto di 2 o 3 gruppetti di fan. Divertente, certo, ma incredibilmente sfinacante... Quando siamo tornati a casa Tom ci ha portati in un locale fantastico. Dovevamo urlare per parlarci, la musica era altissima... In più ho bevuto un paio di birre, quindi non ero del tutto lucida (ma neanche del tutto sbronza, eh!). Gustav mi ha invitato a ballare, poi l'ha fatto anche Georg... Poi (miracolo dei miracoli!) hanno messo una musica un po' più lenta e stavolta è stato Bill a invitarmi. Eravamo in pista, le mie mani sulle sue spalle (o almeno, fin dove arivavo..)lui mi teneva un po' più su dei fianchi e ci muovavamo al ritmo della musica. -Sei un romanticone- dissi all'improvviso. -Cosa?- -Mi hai invitato a ballare quando hanno messo su una canzone più tranquilla, andiamo!- dissi ridendo. Ovviamente era una battuta, infatti ridemmo insieme... E in quel momento c'eravamo solo noi, io e lui in una pista da ballo in discoteca... Fu solo un attimo, ma un attimo magico e la musica finì. Poi ballai anche con Tom (avevo provato a evitare la cosa, avevo i piedi distrutti, ma lui se ne saltato fuori con:" Hai ballato con tutti e non con me?? Non è giusto!!" E poi mi ha fatto gli occhi da cerbiatto... Come potevo resistere???) e tornammo a casa. Ora sono qui che cerco di alzarmi dal letto, senza riuscirci, quando all'improvviso sento qualcuno che entra in camera. Socchiudo gli occhi giusto per vedere chi è e.. è Bill! Ma che ci fa qui? -Cla...- sento che sussurra -andiamo, svegliati.. sono le 10 e mezza..- mugugnai, e mi infilai sotto le coperte. -Oh, andiamo...- Incominciò ad accarezzarmi la testa, e mi mi persi in quella sensazione così piacevole.. Poi scese... e mi prese in braccio?!?!?!? -Cos.. Bill!!! No, così mi fai il solletic.. ahahahahaha!!!!! Smettilaaaaaaaa!!!!!!!- Bill tentava, tra le risate, di prendermi in braccio con l'unico risultato di farmi il solletico e così io mi dibattevo. Alla fine riuscì a prendermi "fra le sue braccia". Gli misi le braccia attorno al collo e appoggiai la testa sulla sua spalla. Qualche ciocca dei suoi capelli mi solleticava il viso, sentivo l'odore del suo profumo... Mi sembrava un sogno... -Bill.. ti conviene mettermi giù...- -Non ti preoccupare... N-non sei pesante..- -Bill, mettimi gi.. aaaaaaaaaaah!!!!- cademmo rovinosamente e fortunatamente sul letto, lui sopra di me. A un soffio da me. Riuscii, bene o male, a voltarmi e mi trovai vicinissima a lui, tanto che sentivo il suo fiato sul collo. Lo fissai negli occhi (cercando di concentrarmi e di non rimanere come un ebete a fissarli):- Bill...- -Non. Dire. Niente- -... ok..- pausa. -Te l'avevo detto- Mi fulminò, e in quel momento mi sentii piccola piccola, ma comunque non abbassai lo sguardo. E scoppiammo a ridere. -E adesso datti una mossa!- mi disse. Mi cambiai. "Cavolo" pensai, mentre scendevo "ero a un soffio dalle sue labbra..." ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Mi stava fissando negli occhi. Io piantai il mio sguardo nei suoi occhi neri come il petrolio. Avevo le mani appoggiate all'altezza della sua testa, ma eravamo comunque vicinissimi. Bastava che mi avvicinassi di qualche millimetro e l'avrei baciata. Sapevo cosa stava per dire... -Bill...--Non. Dire. Niente- la precedetti. -Ok..- poi stette per un po' zitta, io continuavo a guardare queglio occhi nerissimi... -Te l'avevo detto- La fulminai, ma scoppiammo a ridere subito dopo. Una risata leggera, cristallina... E successe come ieri sera, in discoteca. In un attimo il mondo sparì... -E ora datti una mossa!- dissi e mi alzai. Andando di sotto incontrai mio fratello. -'giorno Tommy- 'Giorno Bill... Ma dove cavolo hai messo il caffè???- -È dentro la credenza, caffeinomane- -Spiritoso.. Piuttosto, che facciamo oggi?- -Shopping!!!- risposi. In quel mentre arrivarono anche Georg e Gustav. -BILL!- Esclamarono tutti e tre. -Ahahah, scherzavo!!!- Arrivò anche Claire. -Cla- disse Tom -sai guidare i go kart?- disse, col suo solito sorriso sghembo. -A dire la verità... No- -Tomi!! Non vorrai mica portarla alla pista di go kart?- -Davvero?? Oh,sarebbe fantastico!!Tipregotipregotiprego...- -Ecco vedi, fratello malfidente??- Mi disse ridacchiando. -Vabbè, io vado a fare la spesa, visto che QUALCUNO non l'ha fatta prima- dissi squadrando Tom, di sottecchi. -Ero troppo impegnato a stare dietro a QUALCUNO ke non la smetteva di agitarsi per l'arrivo di ospiti- ribattè acidamente lui. -Mi agitavo perchè QUALCUNO lasciava sempre la propia stanza, la cucina e il salotto in disordine!- -Non avevo mai tempo di riordinare perchè QUALCUNO mi portava sempre in giro a fare shopping!- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Mentre parlavano, io Georg e Gustav spostavamo lo sguardo da uno all'altro e chiesi ai due:- dite un po'.. Sono sempre così?- -Eh sì..- sospirarono. -Vado a fare sempre shopping perchè QUALCUNO sbaglia sempre a fare la lavatricee mi si restringono i vestiti o si macchiano e non riesco più a indossare ninete!- -Guarda che...- -STOOOOOOOOOOOOOOP- mi infilai in mezzo a quei 2. -Time out ragazzi!Avete intenzione di andare avanti molto????- Incrociarono le braccia e voltarono la testa dall'altra parte, sbuffando come i bambini. "Com'è carino quando è arrabbiato... Cla, non è il momento adesso!!" -Andiamo, ieri sono stata con t, oggi sto con tom, Gustav e Georg mentre tu fai la spesa e ci impedisci di morire di fame... Adesso fate la pace??- -Ha iniziato lui- disse Tom, trattenendo le risate. -Cosa?? Non è vero, Cla...!- -NON RICOMINCIATE!!!!!!!- Si zittirono. Quando ci vuole ci vuole. Poi si sorrisero. E si abbracciarono. "Che dolci...". Salii in camera a cambiarmi: jeans preferiti, maglietta atillata nera, giacca di pelle che mi ha regalato Bill, guanto-rete, braccialetto dei TH e sono pronta. Arrivarono anche loro. -Se cerchi Bill rinunciaci, si sta pettinando, truccando eccetera...- -Le solite 2 ore che passa in bagno?- -Vedo che hai capito l'antifona- -CIAO BILL!!!!!!!!!!!- -CIAO RAGZZI!!!!- ci urlò di rimando. Montammo tutti sulla cadillac di Tom, io dietro insieme a Gustav e Georg davanti, al fianco di Tom. -Ti insegnerò a guidare i go kart Claire, ma tanto non mi batterai comunque, ihih- -Scommettiamo?- -D'accordo- E ridacchiò. Oh, sai molto poco su di me caro Tom... Arrivammo in un edificio grande, e dentro c'erano varie sale e in oguna di esse c'era una pista. -Scegli tu la pista, Cla- Mi disse Gustav. Guardai i disegni. E scelsi la più difficile. All'inizio era un tratto dritto, poi c'era una brusca curva e da li una serie di curve una dietro l'altra, e di pezzi dritti neanche l'ombra. -Sei sicura di quello che fai?- Mi chiese georg. -È la più dificile- disse Tom. -Meglio, no? Se inizio da quelle difficili, poi mi sembrerà tutto facile, no?- Dissi ingenuamente. -Ihih, daccordo, ma non dire che non ti avevo avvertito..- Sogghignò Tom. "E ancora una volta ti sbagli, caro mio". Mi rendo conto che il capitolo è un po' noiosetto, ma ero a corto di idee =( però mi sono divertita a scrivere il mini dibattito tra i miei gemellini preferiti xD Adesso vado, perchè QUALCUNO mi ha assegnato una valanga di compiti di greco xP Alla prossima!!!!!

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Capitolo 7
*** Mercoledì-Amore ***


SCUSATEEEEEEEEEEEEEEE!!! Lo so, sono in ritardo mostruoso, ma non ho avuto molto tempo (fottutissimi compiti di greco) e adesso con l'inizio della scuola non sarò velocissima... mi dispiacie =( coooooooooooooomunque, torniamo a noi... Tom avrà vinto la gara e la scommessa con Claire??Finalmente si saprà qualcosa sul sul suo passato?? Lo scopriremo nella prossima puntata!!! xD Skeeeeeeeeeeeerzo!!! Buona lettura... Di nuovo la sveglia. La spensi e i mei pensieri andarono a ieri. *FLASHBACK* Tom mi aveva appena spiegato come guidare il go kart. Feci finta di pendere dalle sue labbra, mi misi il casco e aspettai che anche gli altri salissero sui go kart. Mi affiancai a Tom. -Ehi, Tom..- -Si?--Non ti avevo detto che vinco sempre alle gare di go kart!- e diedero il segnale di partenza. *FINE FLASHBACK* Mi alzai dal letto. Quando scesi incontrai Tom. Era finito categoricamente ultimo. E io prima. Ovviamente. -'giorno Tom..--'Giorno..- Scese Bill. -Tomiiiiiiii!!!!! Ho sentito che hai perso!! Tu, il grande pilota di go kart??--Eddai, Bill, non prendermi in giro!- -Poooooooovero il mio fratellone- E detto questo lo abbracciò, con tutto il dissenso di Tom, ovviamente. -Ma non vale! Non mi avevi detto che li sapevi guidare!- -Ti ho voluto fare una sorpresa- -Sai che bella sorpresa...- -Ahahah, ma dai, ogni tanto bisogna saper perdere!- E lo abbracciai. Sentii che sorrideva. In quel momento arrivarono anche Gustav e Georg. Con due notizie. -Sono arrivati dei miei parenti che non vedo da tempo- Disse Gustav -Vi dispiace se vado a trovarli? Torno per cena comunque..- -Non ti preoccupare Gusti!- Disse Bill. -Io invece dovrei andare da un mio amico, in ospedale... Ho saputo che ha fatto una brutta caduta... Volevo..- --Cielo!! Poverino... Ok, vuol dire che noi tre staremo a casa.. O magari ci facciamo un gi..- Bill non fece in tempo a finire la frase che un fragoroso tuono seguito dallo scroscire della pioggia lo interruppe. -Mi sa che resteremo in casa...- Mezz'ora dopo fuori sembrava il diluvio universale 2: il ritorno. Sul cell di Bill arrivò un messaggio. -BIIIIIIIIIIILL, C'È UN MESSAGGIO SUL TUO CELLULAREEEEE- gli urlò Tom. Bill era andato in bagno a sistemarsi i capelli. Questa fu la risposta: -AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAGH!!!!- Guardai Tom scandalizzata. Eravamo stravaccati nell'enorme divano a guardare, o meglio, a fare zapping, sulla televisione. Mi guardò:-Non ti preoccupare... Avrà visto qualche ragnetto..- Ci alzammo e salimmo di sopra, fino al bagno di Bill. Quest'ultimo, appena ci sentì, si scaraventò fuori(con i capelli che non dico come'erano presi), andò addosso al fratello, quasi gli montò in braccio e, con una faccia terrorizzata disse:- C'è un MOSTRO sul MIO specchio!!! Salvami Tom!! Salvamisalvamisalvamisalvami!!!!- -Va bene va bene!! Basta che non mi strangoli, altrimenti dovrai chiamare una medium per farti salvare!- A fatica si staccò Bill di dosso, scese in salotto e tornò armato di rivista. Entrammo in bagno (Bill no, ovviamente...) e crecammo il "mostro" sullo specchio. Dopo un'accurata ricerca (il mostro misurava più o meno mezzo millimetro comprese le zampette...) Tom trovò un ragnetto. -Ma Bill, è solo un ragnetto!- Esclamò. -Toglilo. Subito. Dal. MIO. Specchio!!!- Tom prese il ragnetto e lo buttò fuori dalla finestra (mi avevano avvertito di non andare in quella casa, ma io no, ma cosa vuoi che sia.. nd ragnetto)-Grazie Tom!! Sei il mio salvatore!!- -Modestamente..- Sapevo del terrore di Bill dei ragni, ma non credevo fino a questo punto (O.o). -Mi dovrai insegnare a farmi i capelli come te Bill.. Non ho mai capito come fai- -Con molto piacere cara! A proposito, devo leggere il messaggio- Corse di sotto a prendere il cellulare. -È Gustav! Dice che è bloccato dalla pioggia e non sa quando torna. Un altro messaggio??? È Georg!! Dice che anche lui è bloccato dalla pioggia!! O mio dio, e adesso?? E se non tornano?? E se succede qualcosa? E se..- -Oh no..- sussurra Tom.-ora comicia... Bill, non ti preoccupare, sono al chiuso e al sicuro! Cosa vuoi che gli succeda?- Bill lo guardò, gli occhi nocciola trasmettevano un'immensa preoccupazione. -Forse hai ragione- Disse alla fine. -Vado a sistemarmi sto schifo che ho in testa- e tornò in bagno. -Fa sempre così- mi dice Tom -si preoccupa per niente, o troppo...Ma è per questo che gli voglio bene, no?- Sorride. Poi torniamo giù. -Uff, che noia..- faccio io -Avete giochi da tavolo?- -Siiiiii!!!! Giochiamo a scarabeo???- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Tom tornò con la scatola del gioco. Fuori la pioggia scrosciava rumorosamente e si sentivano rimbombare i tuoni. -Claire, tu hai fratelli o sorelle?- Chiese Tom. -No...- rispose lei. -Scusa la domanda- dissi -ma tuo padre? Insomma.. Non mi pare di aver visto nessuno quando siamo arrivati in aereoporto- Mentre lo dicevo Claire mi fissava. Ora aveva abbassato gli occhi. -Lui è morto- sussurrò. Oddio. O. Mio. Dio. CHE FIGURA DI MERDA!!! -Oddio..Scusa.. I-io n-non sapevo.. D-davvero, non avrei mai... Insomma.. Io...- -Non ti preoccupare. Non potevi sapere. E poi è successo tanto tempo fa...- Continuava a tenere gli ochhi bassi. Dio, come mi sentivo in colpa... O meglio, come mi sentivo stupido. Anzi, direi tutti e due. Uno stupido con i sensi di colpa. Era calato il silenzio tra noi. Georg e Gustav tornarono molto tardi. Salii in camera mia e dopo poco mi accorsi che c'era Tom dietro di me. -Come stai?- -Una merda- -Bill, non potevi sapere..- -Non importa!! Non avrei dovuto impicciarmi!! Quel tipo di ferite non si rimarginano, ci si dimentica e basta, ma quando ce se ne ricorda fa male!-- Ma Bill..- -Ma un corno! Comunque non erano affari miei, non avrei dovuto impicciarmi, non avrei dovuto chiedere io no...- Mi abbracciò. Era un buon modo per zittirmi, per consolarmi. Per darmi una spalla su cui piangere. -Mi sento tremendamente in colpa.- -Va da lei- Mi staccai da lui e andai da Claire. Bussai. -Avanti!- disse la voce dietro la porta. La trovai seduta sul letto, ancora vestita. -Mi stavo per cambiare- mi disse sorridendo. Mi sedetti accanto a lei. -Io.. Volevo dirti.. Che mi dispiace per oggi pomeriggio.- Abbassò di nuovo lo sguardo e sentii una stretta al cuore. Sorrise tristemente. -Bill.. Non ti devi preoccupare... Non potevi saperlo.- -Comunque non avrei dovuto impicciarmi--Ma è normale che ci fosse un po' di curiosità--Ma non erano affari miei--Comunque non ti preoccupare. Non è niente, davvero- Mi tocco la mano. Il mio cuore fece una capriola. E allora capii. Capii cos'era quella cosa che sentivo da 3 giorni. Una cosa che non sentivo da tempo. L'amore.

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Capitolo 8
*** Giovedì-stupendo, maledetto sogno ***


Vi autorizzo a insultarmi per l'orribile ritardo U.U Tornavo da un pomeriggio di shopping. Avevo 5 o 6 borse in mano. Mentre mi avvicinavo a casa vidi che mi correva incontro. Appoggiai le borse a terra. Lei mi raggiunse e mi gettò le braccia al collo. -Oh, Bill, vorrei tanto dirti una cosa, ma non posso!!- -Perchè? E cosa?- -Bill.. rovinerebbe la nostra amicizia...- -Io ti sarò sempre amico!! qualsiasi cosa tu mi dica!- Alzò lo sguardo, i suoi occhi luccicavano. -Davvero?- -Davverodavvero. Dai, ora dimmi...- Calò di nuovo la testa. -Io ti amo- Fu un sussurro. Ma io capii benissimo.Il mio cuore accellerò.Le accarezzai i capelli profumati. -Tu hai sempre tante ragazze, una più bella dell'altra, intorno.. che te ne fai di me?- Sentii la sua schiena sussultare. -No.. Non devi piangere... Posso dirti un cosa io, ora?- Le misi 2 dita sul sotto il mento e le alzai la testa. -Cosa mi devi dire?- -Um.. più che dire.. fare- Mi avvicinai, le sfiorai le labbra con le mie, poi ci baciammo. Un lento, dolce bacio... Mi sembrava un sogno... All'improvviso mi sentii trasportare all'indietro. E vidi.. Oddio! Vidi me stesso, abbracciato a Claire, mentre la baciavo!! Ma che caz... O no... Poi, il buio. Piano piano cominciai a prendere coscienza di me stesso. Non volevo aprire gli occhi. "Nonvogliononvogliononvoglio!!!" Spensi il fastidioso "briip" della sveglia e mi girai dall'altra parte. 3...2...1... -Bill... Che ci fai ancora a letto?- Disse dolcemente mio fratello. Mugugnai, mentre cercavo di riafferrare le immagini di quel sogno, di catturarne le sensazioni.. Il cuore a mille,il profumo dei suoi capelli...Le sue labbra... -Bill!!!--Tommiiii...- Lo sentii che si sedeva sul bordo del letto. Mi girai e aprii gli occhi. Di nuovo nella mia stanza. Niente borse, niente strada. Ninete Claire. -Sono nei casini fino alla punta dei capelli--È davvero grave per essere arrivato fin lassù--Dai, non fare lo scemo!--Scusa, cercavo di sdrammatizzare... Comunque, che è successo?--Claire... Cioè, io... Insomma... Io... Non so come dirlo...-- Bill. Dimmi.Che.Ho.Torto. Non ti sei innamorato di Claire, vero???- Ecco. Avevo balbettato peggio di un cane che tenta di parlare, non ho fatto accenni di alcun genere.. e lui ha capito tutto. Adoro mio fratello, non servono parole con lui. Lo guardai. -Bill. Sei in un casino incredibile. Ti rendi conto che tra due giorni parte?? Potresti non vederla più!! Soffriresti immensamente!!!--Lo so!!!- Misi la testa sotto il cuscino. -Tommi... Cosa posso fare?- Sospirò. -Non lo so Bill... Prova a non pensarci... Ignoralo...- -Più facile a dirsi che a farsi...- Sospirò di nuovo. -Ora alziamoci Bill... Ci aspettano di sotto.. Pensa ad altro.- E detto questo uscì dalla mia stanza, lasciandomi insieme ai miei pensieri. Tentai di scacciarli, concentrandomi sulla roba da vestire. Indossai un paio di vecchi jeans e una maglietta e scesi. Lei era li, con i capelli scompligliati, gli occhi assonnati... Distolsi lo sguardo e mi andai a prendere il mio caffè. -Bill- -Dimmi- -Mentre tentavo di districare questa cosa che ho in testa che dovrebbero essere i miei capelli, la spazzola mi è caduta e si è rotta... Mi accompagneresti a comprarne una nuova??- -Con piacere Claire!!!!!!! So di un negozio che è favoloso, hanno delle spazzole davvero carine, prendo sempre li la lacca, il gel, insomma tutto quello che mi serve per...- -Ecco, adesso attacca T.T- -Tom!!!- -Eh, che c'è? Io ero zitto...- -Grazie Bill...- Solo io e lei. Per strada. Ripensai al sogno di quella notte, e un brivido corse lungo la schiena. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Fui pronta in 5 minuti. "Dannata spazzola" pensai. Bè, era anche ora. Era vecchissima. "Ora ne comprerò un'altra e quando torno a casa guai a chi..." Un pensierò mi fulminò. Quando torno a casa. Cioè tra 2 giorni. Ancora 2 giorni di paradiso e poi si trona all'inferno. Alla normalità, alla dolita routine. A scuola. Rivedrò i miei compagni di classe, già sento le loro prese in giro.. " Come sta il recchione?","Ehi, l'emo è tornata!","Quei froci crucchi dei tokio motel come stanno?","Ciao emo!". E già immaginavo Laura che li cacciava, io che urlavo che non ero "emo"... Già vedo Davide, che viene avanti ridendo sputtanandomi davanti a tutti.. E i ricordi riaffiorarono, dolorosi, nitidi... Li scacciai via, e scacciai anche la lacrima che premeva dietro i miei occhi. Bill era (finalmente) uscito dalla sua stanza, non volevo che mi vedesse in quello stato. A fatica reindossai la mia maschera sorridente e felice, ma a quanto pare stavolta non ha funzionato. -Che hai?- Mi chiese Bill. -Uh.. Io? Non ho niente, perchè?- -Hai gli occhi lucidi...- In quel momento mi accorsi che la lacrima che avevo scacciato prima era uscita e correva sulla mia guancia. -Pensavo solo... Che tra 2 giorni... Tornerò a casa...- -Non vuoi?- -Si... Ma da un punto di vista... Comunque, non dovevi accompagnarmi in quel negozio delizioso???- -Certo!!! Andiamo!!- "Meno male..." -Non andiamo in macchina?- dissi accorgendomi che svoltavamo l'angolo -No, è qui a due passi, non serve la macchina. Guarda, è quel negozio laggiù.- Indicò una porta qualche metro più in la. Siamo quasi arrivati. Quasi... Ci si parano davanti 4 ragazzini vestiti in modo osceno. "Ma che è, siamo già a carnevale?? Ah, no... Sono solo dei truzzi..." Tanto per dirvi: uno di loro (a occhio e croce il capo) Aveva dei jeans larghi, lunghi fino al ginocchio, e un paio di calzini (alti fino al ginocchio *_*)di cui uno giallo a strisce fucsia, verdi e blu e l'altro blu a strisce verdi, gialle e rosse. Ai piedi un paio di Vans e una maglietta rosa con la scritta "D&G". Questo è uno, figuratevi gli altri. -Di un po' recchia, che ci fai qui?- disse il "capo". "COME HA CHIAMATO BILL?????????? ADESSO GLI SPEZZO LE GAMBE E CI FACCIO IL RAGù!" Vidi Bill stringere i pugni. -Non.. sono recchia...- Sussurrò. -Come come?- disse un altro. Esplosero in una risata collettiva. -I froci come te non dovrebbero stare con delle gnocche come quella!- Disse sempre lui, calzette pazze. Ehi, carino questo... "Ok, questo è troppo". -Senti, brutto truzzetto sbarbatello di merda che non sei altro, lui è così recchione che è insieme alla gnocca!- Dissi io. Um... Questa era un po' grossa, ma fu troppo soddisfaciente vedere le facce sbigottite di quei clown, muahahahah. -Dimostracelo- Oh merda. Mi sentii afferrare per un fianco, vidi il viso di Bill che si avvicinava sempre di più. Con un'abile mossa fece in modo che alcune ciocche dei suoi capelli ci nascondessero il viso. Eravmo più vicini di quanto non lo fossimo mai stati. -Ma che fai?- chiesi sussurrando. -Ti salvo il culo (-.-)- I nostri nasi praticamente si toccavano e quando parlavamo le nostre labbra si sfioravano appena... -Dovevamo dimostragli che stavamo insieme, no?- disse sorridente. -Si hai ragione- Sorrisi anch'io. -Uhm.. Forse adesso siamo esagerando..- -Ops (O_O)- Ci staccammo. Trattenni a stento le risate davanti alle facce allibite di quei ragazzetti. -Contenti? Adesso sparite sbarbatelli, via sciò!- Se ne andarono imprecando e quando si furono abbastanza allontanati scoppiammo a ridere. -Oddio non ce la facevo più!- esclamai con le lacrime agli occhi. -Neanche io, ahah!! Dai andiamo adesso.. ihih..- Ci dirigemmo verso il negozietto ed entrammo. Andai sul ripiano con gli articoli per i capelli. "Balsamo, shampoo, elastici.. ah, ecco le spazzole" Ce ne erano davvero di tutti i tipi. Ne presi una, davvero carina, nera con un tema floreale in bianco che avvolgeva il manico e saliva sul retro. -Bill, prendo ques... Ma dov'è??- Cercai con gli occhi il moro, finchè non vidi una massa di capelli neri sparati. Lo raggiunsi e vidi che cercava qualcosa tra le matite per gli occhi. -Che cerchi?- -Una matita nera! La mia si è consumata, ma qui sono tutte colorate, uffa!- Frugò un'ultima volta senza impegno e tirò fuori la mano. -Ehi, l'ho trovata! Tu hai trovato quello che cerchi?- -Si- e gli mostrai la spazzola. -Carina.. Dai andiamo a pagare- e ci dirigemmo verso la cassa ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- "Anche oggi è andata" Pensai, mentre mi buttavo sul letto. Eravamo stati fuori tutta la notte, in discoteca. Avevo ballato con Claire e abbiamo pralato di quei 4 14enni (mi ero dimenticata di specificare le età... ^_^" nda) incontrati quella mattina. Abbiamo riso di nuovo... E sentire la sua risata mi fece star malissimo... Così leggera, cristallina... e dopodomani se ne andrà. E oggi, che le nostre labbra si sfioravano, se avrei voluto l'avrei potuta baciare. Ficcai la testa sotto il cuscino, e cercai di addormentarmi, conscio che tra 2 giorni un grande amore se ne andava.

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Capitolo 9
*** Venerdì-L'amore è cieco ***


Quella mattina mi svegliai prima che suonasse la sveglia. Pensai a questa settimana.A quando sarei tornata a casa. Alle persone che avrei reincontrato. Alle persone che avrei lasciato. Georg, Gustav, Bill e Tom hanno reso una semplice settimana un paradiso. Quella settimana era stata un raggio di luce nel buio della mia vita. E ora quel raggio si stava affievolendo, per poi spegnersi definitivamente. E li mi resi conto che me ne ero innamorata. Mi resi conto di essermi innamorata di Bill. Non di Bill Kaulitz il cantante, ma di Bill Kaulitz che ha paura dei ragnetti. Di Bill Kaulitz con i capelli ricci e senza trucco. Di Bill Kaulitz che mi aiuta a far compere. Mi resi conto anche che era la più grande cavolata della mia vita. Bill Kaulitz!! Chissà quante ragazze ha intorno, una più bella dell'altra... Dovrebbe guardare me?? Piccola, insulsa morettina?? Che sciocca... Ma daltronde, cosa posso farci? L'amore è cieco... Anche troppo per i miei gusti. La sveglia suonò. Un altro giorno iniziava. Un altro giorno se ne andava. Solo un altro giorno... Con una stretta al cuore mi alzai e mi cambiai. Scesi sotto e trovai i ragazzi che facevano tranquillamente colazione. –Claire… Ti piacciono le foto?- Fu Tom a parlare. –Um… Non molto, perché?- -O.o Em.. Questa è una cosa che non ti abbiamo detto..- orrendo dubbio.-Si, bè… Noi ci siamo abituati, ma tu…- terrificante certezza… -Cos’è?- dico incerta. –Servizio fotografico e intervista- tremenda verità! Un servizio fotografico?? Sono l’ultima delle persone a questo mondo da fotografare! –Dobbiamo proprio?- chiedo sofferente –Si, le fan vogliono sapere… In fondo sei stata l’unica fortunata tra milioni e milioni di ragazze- Accidenti. –E va bene... Quando si inizia?- -Subito!- -COSA?- -Facciamo colazione e partiamo per andare ad Amburgo- Tom sorrise. Perfetto… Dopo il viaggio nella solita limousine arriviamo in uno studio fotografico. Ci misero in una sala dalle pareti bianche, c’erano molti riflettori, luci, sfondi con varie immagini… Poi arrivò il fotografo. –Buongiorno, mi chiamo Pete, è un piacere incontrarvi. Dunque.. Tu sei la fortunata fan che ha vinto, giusto? Com’è che ti chiami?- -Claire- -Oh, bene Claire adesso vi posizionate, tu al centro e…- incominciò a dare ordini a destra e amanca:spostate i riflettori, posizionate le luci, Datemi le fotocamere.. I ragazzi si misero in fila e io mi infilai tra Tom e Bill. Si guardarono, annuirono e fecero il classico gesto di indicare. “È una vita che sogno di farlo!” e alzai anch’io il braccio. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Foto. Foto,foto e ancora foto, tutto il sacrosanto giorno. Bè, il momento migliore però è stato quando Pete ha detto:-Fate qualcosa di folle!- Io e Tom ci guardiamo. Io guardo Georg, accanto a me. Tom guarda Gustav. Ci capiamo. E così prendemmo un’ignara Claire urlante in braccio e viene una foto stupenda, con lei distesa sulle nostre braccia! Ahah, troppo divertente… Ma ora, l’intervista. –Raccontaci,Bill- dice l’intervistatore –come è andata questa settimana?- -Oh, a meraviglia! Ci siamo divertiti molto- -Da cosa è nata questa iniziativa?—Bè, un giorno parlando tra noi Georg ha detto: “vi immaginate se una nostra fan passerebbe una settimana con noi? Se ne vedrebbero delle belle!” e così ci è venuta questa idea. È molto bello sapere i veri pensieri delle fan.- -Quindi in qualche modo la vincitrice rappresenterebbe i milioni e milioni di fan nel mondo?- -Si.. Diciamo disi..- -E la fortunata vincitrice cosa ne pensa? Come hai reagito quando hai saputo che hai vinto?- -Oh bè..- rispose Claire- non lo so esattamente… è stato… incredibile… ho provato un’emozione... enorme. Non penso che ci siano parole per descriverla- -Com’è stare con i tuoi idoli?- Lei ci guardò sorridendo. –Fantastico. Divertente. Incredibile. E sicuramente pazzo!- -Perché?- -Perché non ho mai vinto niente nella mia vita! E di sicuro questo è il miglior premio, anche in futuro- Sorrise ancora. Per il resto l’intervista proseguì con le solite domande: cosa avete fatto, come vi siete sentiti eccetera eccetera. Ma quando ha risposto alla prima domanda mi sono sentito così… Non so… Felice? Si, credo di si… Penso di essermi dimenticato come si fa ad amare… E ora che farò? Resterò a compiangermi per il resto della mia vita perché Claire se ne andrà? Non lo so, veramente non so cosa fare… E un senso di disperazione attanagliò il mio cuore. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Che giornata. Il servizio fotografico durò un’eternità, l’intervista durò un’eternità… E poi andammo in una discoteca, musica altissima, tantissima gente… E nonostante questo, mentre tornavamo a casa,a bordo della limousine, riuscivo a riflettere. Innamorata di Bill… Forse lo amavo ancora prima di conoscerlo veramente... Ma pensavo fosse solo l’amore di una fan per il suo idolo. Eppure se lo vedevo con una ragazza ci rimanevo male… Quando lui si è operato alla gola e rischiava di non poter cantare più pensavo sempre “ti prego guarisci!”. Lo amavo? Non ne ero certa… Però sono sicura che lo amo ora.

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Capitolo 10
*** Sabato-Ti Amo ***


SCUSATEEEEEEEEE!! Sapeste quanti impegni ho!! Ormai, però, è giunta quasi la fine.. Teoricamente questo è il terzultimo capitolo ed è molto più lungo degli altri perchè è anche il più importante.. Buona lettura!! I ricordi di ieri si fecero strada nella mia mente assonnata. Però furono subito sostituiti dai pensieri di oggi. Sabato. Ultimo giorno. La settimana era già passata. Ho vissuto con quei 4 angeli e ora dovevo andare a casa. Domani. No. No no no. Il mio cervello rifiutava questa idea, non la accettava. Vado via dal paradiso per andare nell’inferno… Non è giusto… Quando scesi di sotto trovai già tutti e 4 i ragazzi a fare colazione. -Abbiamo in programma una grande giornata per te- Disse Gustav allegro. Anche se poi aggiunse tristemente:-Visto che è l'ultimo giorno...- Abbassai lo sguardo. -Bè, che si fa?- Georg mi mise un braccio atorno al collo offrendomi un biscotto, che accettai, e disse:- Ti dicono niente le parole "Studio registrazione"?- Silenzio. Poi sgrano gli occhi, mi volto verso di lui a bocca aperta, che mi affretto a richiudere. -Non mi dire che mi porterete...- -Si!- Dice Tom -GRAZIEEEEEEEEEEE- Abbraccio di gruppo. Un po' difficilotto a 5, ma meglio che niente... Salii a vestirmi e così fecero anche loro. Ero nella mia stanza, intenta a infilarmi una splendida cintura nera con le borchie quando sento Georg urlare:- Bill!!!!! DOVE DIAVOLO HAI MESSO LA MIA PIASTRAAAAA???!?!?!?- Uscii dalla camera e vidi Tom che faceva lo stesso. –Andiamo Claire- mi disse, facendo l’occhiolino – ci sarà da ridere- e scendemmo, diretti al divano. –Em.. Nel tuo bagno?- gli urlò in risposta Bill. –Non c’è nel mio bagno!!! L’hai usata tu!! Che ne hai fatto della MIA piastra???- - Em… Vedi, la mia era sotto carica e ho preso in prestito la tua…- La voce di Bill era incerta. -..e mentre la usavo.. ecco..- -L’HAI ROTTA????????- -Cos..? Noooooo- -BILL!- -E va bene, mi è caduta e non si è più riaccesa!- -COSAAAA????- Io e Tom eravamo irrecuperabili. Ci eravamo accasciati sul divano a ridere come due pazzi, contribuendo al casino che ormai si era creato in casa. Vidi Bill schizzare giù dalle scale, inseguito da un infuriato Georg armato di cuscino. –Aaaaaaaaaaaaaaaah Georg non l’ho fatto appostaaaaaaa!!!- -Francamente me ne infischio!- rispose Georg, prendendolo a cuscinate. Quando però Bill fu con le spalle al muro si fermò pensieroso. –Um.. Ho qualcosa di meglio in mente- Gustav era sceso anche lui. Si diresse verso me e Tom. –Scommetto che Bill ha preso qualche prodotto per capelli di Georg vero?- tra le risate facemmo di si con la testa. -E lo trovate divertente? Certo che… Accidenti quando fate così è impossibile parlare con voi!- e si sedette accanto a noi, rinunciando a parlarci visto che ridevamo come due scemi. Georg, intanto, era andato di sopra. Bill tirò un sospiro di sollievo. Che però si rimangiò quando vide Georg tornare giù con la sua piastra per capelli. –G-Georg… Cosa vuoi fare con l-la mia piastra?- Per tutta risposta lui gli sorrise maligno. Prese la piastra per a punta e alzò il braccio. –Nooooooo!! Lascia la mia Lizzy!!- Silenzio. -L-lizzy?- -Si, do nomi agli oggetti che c’è di male!- Silenzio. Perfino io e Tom riuscivamo a trattenere le risate. Almeno finché Bill disse: -Questo non dovevo dirlo…- Scoppiammo di nuovo a ridere. Georg si riprese in fretta. –Nononono te la presto finchè la tua non sarà aggiustata!!- Georg inarca un sopracciglio. –Ok, te la ricompro nuova!- -Questo era quello che volevo sentire- E gli ridiede la piastra. –Schifoso ricattatore- sibila Bill… -Così impari a prendermi la piastra!- -Ma non l’ho fatto apposta!E comunque credo che siano solo saltate le pile.. - -E va bene… Stavolta te la perdono…- -Grazie Georgino!- -Non chiamarmi Georgino!!- -Ok.. Georgino!- -BILL!!!!!!- Nella Cadillac di Tom, gli unici comodi erano lui e Gustav che si è piazzato al posto del passeggero, e così noi povere sardine (Georg, Bill ed io) stavamo stretti stretti nei posti dietro. Io in mezzo e Bill e Georg rispettivamente alla mia destra e sinistra. Bill aveva appoggiato la testa al finestrino, stanco per la corsa che aveva fatto nell’inutile tentativo di sfuggire alle cuscinate di Georg. Finalmente arrivammo a un edificio fuori Liepzig, le pareti erano di un arancione chiaro e l'insegna recava la scritta: "Studio di registrazioni di Liepzig". -Qui abbiamo inciso il nostro primo album. Vi ricordate?- -Avete inciso qui "Schrei"?- Chiesi a Bill. -Si... E quella volta abbiamo fatto bordello!! Ci hanno praticamente cacciati! Ahahah- Bill rise di gusto. Poi Tom ribattè:- Per forza, hai distrutto la macchinetta del caffè!- -Cosa??? Io?!?! Guarda che sei tu che volevi per forza la cioccolata!- -Intanto caffè e non cioccolata, ma chi è che ha incominciato a prenderla a pugni??- -Grazie tante, non scendeva il caffè- -Tom parla per te, volevi per forza cantare anche tu ma a quei tempi eri stonatissimo...- Replicò Gustav. -Grazie Gus- -Si, ma chi è che ha ingaggiato una lotta a suon di microfonate in testa?- Guardò di sottecchi Bill. -Ehi, non mi guardare così, tu mi hai fatto male!- -Perchè, tu no?!?!?!?- -E in tutto sto casino Georg e Gustav dov'erano?- dissi, guardando i 2 ragazzi. -Noi?- rispose Georg -Noi tentavamo di dividere quelle 2 belve, così ce le siamo buscate anche noi- -Alla fine facevamo così tanto casino- Continuò il batterista -che ci cacciarono.. Fortunatamente avevamo già finito con le registrazioni..- -Uau, complimenti ragazzi- Dissi ridendo. Entrammo e un lungo corridoio con varie diramazioni si presentò ai nostri occhi. -L'abbiamo prenotata per tutto il giorno- Disse Bill. -Smanettiamo un po', suoniamo... E poi.. sorpresa, ihih- Seguii i ragazzi attraverso i vari corridoi fino ad arrivare in una saletta divisa da un vetro. Da una parte c'erano degli strumenti: batteria, chitarra, tastiera, basso, un microfono... Dall'altra c'era la control room: mixer, studio monitor... C'era propio tutto. Entrammo, Gustav si sedette dietro la batteria, Tom prese uno sgabello li accanto e imbracciò la chitarra, lo stesso fece Georg col basso, Bill si sedette accanto al fratello. Io restai in piedi. Amavo quei strumenti, li sapevo suonare quasi tutti, ma quello che presi non era uno strumento. Afferrai un microfono e li guardai. -Volete suonare?- Tom stava giochicchiando con le corde della sua preziosa Gibson. -No. È che ormai ci viene così naturale farlo... Claire, sai suonare la chitarra?- -Si! Ti faccio sentire- E protesi un braccio per fargli capire di passarmi la chitarra. Lui strinse gli occhi e disse:- La MIA Gibson non la tocca nessuno...- E mi passa un'altra chitarra appoggiata la affianco. Dimenticavo che la Gibson è sacra... Imbracciata la chitarra feci qualche accordo di "Monsoon". -Ehi, ci sai fare!- Esclama Georg. -Dove hai imparato?- -Dal vostro video ^.^- -???- -All'inizio andavo un po' a orecchio con la chitarra di mio padre...- Mio padre. Una dolorosa fitta al cuore su una ferita ancora aperta. -... poi mi hanno insegnato. Ma non sono bravissima...- -È sempre un inizio Claire- Ribatte Tom. -Vado sul sicuro con la pianola.- Appogiata la chitarra al suo sostegno, presi posto dietro la tastiera e attacco con Don't jump. Mi è sempre venuta particolarmente bene. Sorrisi e li guardai. -Se in caso aveste bisogno di una tastierista...- -Ci faremo un pensierino- disse Bill, facendomi l'occhiolino. Sorrisi. Un sorriso aperto, sincero. Anche se sorridevo dentro di me temevo che quello fosse l'ultimo mio sorriso che vedessero. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -Vieni Claire- Mi alzai e andai nella control room, seguito da Claire. Inserii la chiavetta nel computer e selezionai la cartella musica. -Dai, scegli una canzone!- -Um... Questa- Bring me to life degli Evanescence. Non la ascoltavo mai, non è il mio genere. Andreas ha provato a farmela sentire, con scarso successo. Comunque feci quello che dovevo fare, attaccai la musica, tornammo nell’altra sala e... -Via, cantala- e le diedi un microfono in mano. -C-cosa???- -Dai, voglio sentirti!- dissi sorridendo. -Em...How can you see into my eyes like open doors leading you down into my core where I've become so numb... without a soul...- Che voce. Splendida. Leggera, ma allo stesso tempo potente, con una tonalità incredibile. Cristallina, come la sua risata. Sorrisi. Nonostante cantava mi lanciava degli sguardi poco rassicuranti, come per dire "quando finisco ti uccido". Tom la guardava divertito, più per le occhiataccie che mi lanciava che per altro. Poi vidi un mutamento. Chiuse gli ochhi, ci mise più passione nel cantare... -...Wake me up Wake me up inside I can’t wake up Wake me up inside Save me call my name and save me from the dark Wake me up bid my blood to run I can’t wake up before I come undone Save me save me from the nothing I've become...- Quando la canzone finì le sorrisi. In un primo momento sorrise anche lei. In un primo momento... -Bill, brutta testa d'istrice che non sei altro, almeno potevi avvertirmi!!!- Tutti con me ce l’hanno oggi… -Ma che ti salta in testa??? Mi hai fatto fare una figuraccia!!- Gustav rise, poi si unì Georg ed infine Tom. Io tentavo di soffocare le risa (senza successo). -Claire, sei stata bravissima!- Silenzio. Lei abbassò la testa. -Non ho mai fatto canto. Mai. Non ho mai cantato davanti a qualcuno. Le uniche volte che canto sono in camera, sottovoce, con le vostre canzoni di sottofondo.- Alzò di nuovo la testa e stavolta guardò anche gli altri. -Siete stati voi. Mi avete fatto scoprire un mondo nuovo a me sconosciuto. Ho scoperto il mio amore per la musica con voi. Sono innamorata della musica. È tutta la mia vita. La mia droga. Tutto.- Un sorriso spuntò sulle nostre labbra. Noi 4, insieme, abbiamo sorriso a questa ragazzina dagli occhi neri e dalla voce stupenda. Contemporaneamente, noi 4, abbiamo donato un sorriso a una perfetta sconosciuta, a una che conoscevamo da appena una settimana. In quel sorriso abbiamo messo tutto l'affetto che abbiamo nei suoi confronti. Ognuno di noi, nel nostro cuore, provava un'enorme tristezza al pensiero di domani, quando l’avremo vista allontanarsi. Chissà se la rivedremo mai? No, è totalmente impossibile. Ma… Presi un foglio, tanto li ce ne erano molti, e scrissi i nostri numeri di telefono e le nostre mail. –Tieni- -Cos’è?- Prese il foglio. Lesse. Sgranò gli occhi. –Bill… ragazzi… questi..- -Si- dissi –i nostri contatti. Sarà molto improbabile rivederci, ma almeno ci potremo sempre sentire.- Sorrise di nuovo. –Allora ecco i miei contatti- strappò un pezzo del foglio e scrisse il suo numero e la sua mail. Ora ero sicuro che l’avrei sempre sentita. Restammo li tutto il giorno: suonammo, parlammo… Una fantastica giornata. E arrivò sera. -Claire- la chiamò Tom –Abbiamo dato una festa per te.- -Cosa? Sul serio?? Grazie!- -Ci sarà un sacco di gente! Purtroppo però non riusciremo a tenere lontani i giornalisti… Cerca di starci vicino, perché la sala è enorme e finché non riusciremo a tenerli lontani ci sarà una calca incredibile- -D’accordo. E dov’è?- -A Berlino- -Berlino??? Uau è stupendo!- Uscimmo dallo studio registrazioni e montammo in macchina. Dopo circa un paio d’ore arrivammo a Berlino e dopo un’altra mezz’ora al locale. I nostri amici erano già la. E anche la sorpresa per Claire. Entrammo. Una sala immensa dal soffitto basso, c’era della musica. La folla di fotografi e giornalisti ci investì. Presi la mano di Claire. Non riuscivo a capire cosa ci dicesse tutta quella gente. Domande forse, c’era troppo casino. Finalmente i buttafuori riuscirono a cacciarli e tornò un po’ di calma. –Claire c’è una sorpresa per te- Ci voltammo verso la porta che si aprì ed entrò una ragazza coi capelli biondissimi, gli occhi come due diamanti e un sorriso radioso stampato in faccia. –LAURA!- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Non ci credo. Laura. Le corro incontro, e le butto le braccia intorno al collo. –Quanto mi sei mancata Claire! Adesso mi devi raccontare tutto!- -Ma che ci fai qui?- Che strano parlare in Italiano. Così strano che ci fu un leggero accento tedesco nella mia voce. -Toh, sei diventata tedesca ora?- mi dice, infatti, divertita. –Spiritosa… Vieni che ti presento i ragazzi.- -C-cooosa? Iii T-tokio Ho-ootel?- -Ma si, vieni!- All’improvviso Laura sembra inchiodata. La spingo dolcemente mentre lei cammina a fatica. Loro hanno guardato tutta la scena. –Ragazzi, lei è Laura, la mia migliore amica. Laura loro sono i Tokio Hotel!- -C-ccccciao…- -Piacere- Tom allunga la mano. Noto uno sguardo alquanto malizioso… Evidentemente se ne era accorta anche Laura, perché gliela strinse in estasi. Strinse la mano anche agli altri e ci sedemmo ad un tavolo. Tom riuscì a stare un po’ più distanziato da noi, accanto a Laura. Sempre il solito. Incominciarono a parlottare, lei nel suo tedesco incerto, lui sputando ogni tanto qualche parola in Italiano. –Bill! Tom! Ragazzi!- Mi voltai e vidi una ragazzo alto, biondo con un ciuffo che copriva in parte l’occhio destro e magro che si dirigeva verso di noi. –Andreas! Ci hai trovati finalmente!- -Eh si! Tu devi essere la ragazza che ha vinto… Come ti chiami?—Claire- -Piacere, Andreas- Parlammo tutta la sera, bevemmo un sacco. Arrivava gente, magari amicic loro, a volte giornalisti per intervistare o semplicemente fan che erano riuscite a intrufolarsi per farmi domande o chiedere un autografo. Si ballò. Salimmo anche su un piccolo palchetto e mi presentarono come la “fortunata vincitrice del concorso” ma soprattutto come una grande amica. La festa finì molto tardi, e di sicuro ero ubriaca fradicia. Troppi cocktail, super alcolici, birre & co. Non ricordo nulla, o quasi. Solo poche sensazioni: il profumo di Bill, la voce di Laura… Bill che mi abbraccia, amore, tristezza. E uno strano senso di leggerezza. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Tom mi aiutò a caricare Claire in macchina. Era venuta la limousine a prenderci, in 6 nella cadillac di mio fratello non ci stavamo. Mentre andavamo a casa la guardai. Dormiva beatamente.E pensai che finora mi ero preoccupato solo del fatto della lontananza. E se non mi amava? Magari a lei piaceva Tom, o magari ha il ragazzo… Di nuovo la tristezza si fece largo nel mio cuore. –Laura- bisbigliai –Tu dormi da noi stanotte- -Lo so. Me l’ha detto Tom- Mio fratello le lanciò un’occhiata eloquente. Sospirai. Non cambierà mai! È una cosa impossibile! Arivammo. Con un tocco leggero la svegliai. –Claire… andiamo, saliamo in camera… siamo arivati…- Aprì un po’ gli occhi. L’accompagnai fino in camera sua mentre Georg mostrava la camera a Laura. Si distese sul letto. Feci per voltarmi. –Bill..- Un mormorio. –Dimmi- -Non voglio andarmene- -Oh Claire…- Mi sedetti sul bordo del letto. –Li non mi vogliono. Mi odiano tutti. Perfino mia madre- -Ma no, che dici? Quale madre odierebbe la propria figlia?- -Quella che a causa della propria figlia ha perso il marito- -Non capisco- -Ogni estate passavamo un mese a Magdeburg, la città nativa di mio padre. Avevo molti amici. A casa mia, in Italia, quando uscivo tornavo verso le 6 e mezza, ma in Germania dovevo tornare alle 5 e mezza. Ogni anno era una lotta, perché io volevo tornare al solito orario. Un giorno, appena arrivati, in macchina, stavamo discutendo. Ci fermammo a un incrocio. Mio padre mi stava sgridando. Quando scattò il verde partì e si voltò appena per parlarmi. E… non vide… non vide quella cisterna che… Non aveva rispettato il semaforo..- Scoppiò in lacrime. Io, da parte mia, ero sconvolto. Non avrei mai immaginato una cosa simile. –Se solo non avessi protestato! Se solo mi fossi accontentata! È solo colpa mia!- -No no.. Non dire così.. è stato un incidente…- L’abbracciai. –Mi odiano tutti. Il mio ex-ragazzo.. Ero disperata quando è morto mio padre… E lui…- Lasciò in sospeso la frase. Capii cosa voleva dire. Aveva approfittato di lei. E penso peggio. –Mi prendono tutti in giro.. nessuno mi vuole.. Solo Laura capisce- La strinsi ancora più forte e le accarezzai i capelli. –Sai.. Ho tentato molte volte il suicidio- Mi congelai. Vidi che mi allungava una mano. Notai sul polso una profonda cicatrice e mi vennero i brividi. –L’ultima volta ero sul tetto di casa mia. Fu la prima volta che sentii “Don’t jump”. Avevo appena scaricato il vostro album sull’iPod. Avevo ascoltato tutto ed ero arrivata a Don’t jump. Stavo per buttarmi quando ho sentito quelle parole… Ho pensato, ho pensato molto. E sono rientrata.- Mi guardò. –Questo non lo sa nessuno Bill. Solo te. Ti prego, non dirlo a nessuno… Io non me ne voglio andare…- -Neanche io voglio che tu vada.. Sei divenata importante per me…- Ma che stavo facendo? –Ti amo Claire- Silenzio. Per un momento credetti di aver rovinato tutto. Per un momento… -Ti amo Bill-

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Capitolo 11
*** Domenica-The Dome ***


Scusatemi per il ritardo, ma il mio tempo si sta annullando. Questo è il penultimo capitolo, spero vi piaccia. Ciao, buona lettura. Sento di essere sveglia. Non ricordo molto bene quello che è successo ieri. Ahi. Mal di testa. Tanto, troppo mal di testa. C’è qualcosa di fresco, però, sulla mia fronte. Sbatto gli occhi, li apro, mi tasto la testa. Era una borsa per il ghiaccio. Mi guardo attorno e sposto lo sguardo verso la scrivania. Le valigie erano già fatte. –Ti sei svegliata- Un sussurro dolce come il miele e il ricordo mi piomba addosso come un macigno. “-Ti amo Claire- -Ti amo Bill-“ –Bill?- -Si, sono io- Tentai di alzarmi, ma Bill mi fermò.-Ferma, ieri hai preso una sbronza coi fiocchi, e la mia esperienza mi dice che la testa ti sta esplodendo…- -Esperienza da ubriaco?- -Esperienza da fratello…- Risi, ed effettivamente la testa mi stava esplodendo. Lui si alzò dalla sedia e prì la finestra, facendo entrare il sole che illuminò la stanza.–Le valige sono fatte..- Si voltò a guardarle tristemente. –Si.. Te le ho fatte io.. Non sapevo quando ti saresti svegliata.. E non penso avresti avuto voglia di fare le valigie con questo mal di testa..- -In effetti…- -Ti ho portato del ghiaccio- -Grazie- Mi guarda negli occhi. C’è una punta di tristezza nel suo sguardo. –Tu.. Ricordi qualcosa?- Sapevo che era meglio non ricordare. Ma come posso mentirgli? –Tutto- Si avvicina e mi prende un mano. Io mi tiro su a sedere. Aprì la bocca per parlare, ma la richiuse subito. Non c’era niente da dire. D'altronde neanche io avevo qualcosa da dire. Si avvicinò di più, finché le nostre fronti non si toccarono. Chiusi gli occhi. Sentivo il suo profumo e assaporavo ogni momento. Sentii il suo fiato sulle labbra. –Così ci facciamo solo del male Claire…- Sussurrò. “Ma io ti voglio” avrei voluto dirgli. “Voglio te, solo te. Qui, ora! Baciami, ti prego..”. Mi sentivo come in “The Dome”, un libro di Stephen King, in cui, su una città del Maine, all’improvviso cala una cupola e isola città e abitanti dal resto del mondo. Io ero dentro la Cupola, lui era fuori. Potevamo vederci, parlarci, ma non toccarci. Non stare insieme. Si allontanò lentamente e si alzò. Aprii gli occhi. Aveva la testa china. –Tra due ore andiamo in aeroporto.- Una lacrima solcò il suo viso e finì sul pavimento. Poi si voltò e uscì dalla stanza. Io rimasi a fissare il punto del pavimento dov’era caduta la sua lacrima. Una piccola macchia sull’immacolato pavimento, una macchiolina che all’improvviso mi parve enorme. Sentii bussare alla porta. Mi venne il cuore in gola. Era Bill, era tornato e non mi avrebbe lasciata mai più. –Avanti- Ovviamente era una sciocca fantasia. Infatti entrò Gustav. Mi sorrise. –Sbornia da paura, eh?- -Eh già..- -Senti, so che per te è un brutto argomento ma…- Sembrava indeciso. –Ieri Bill è uscito disperato dalla tua camera. Sai com’è fatto lui, no? Ci ha raccontato dei tuoi problemi a scuola..- -Solo questo?- -Si.. E di come è morto tuo padre..- Deglutì. –Volevo solo dirti che devi cambiare. Cambia scuola, cambia amici. Ti farà bene, vedrai. Le persone che incontri saranno diverse e non dovrai più sopportare.. gli altri.- -Grazie Gusti- Non resistetti e lo abbracciai. –Ci mancherai tantissimo, lo sai?- -Si.. Anche voi- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Avevo bisogno di sfogarmi. Di qualcuno che mi ascoltasse. Andai in camera di Tom. Lo trovai disteso a pancia in giù che dormiva, le braccia appoggiate al cuscino. –Tomi svegliati… È tardi..- sussurrai. Nessun segno di vita. Sospirai. Chissà, magari come lavoro rende bene: Il sveglia persone, molto meglio della solita sveglia. Lo scossi leggermente. Mugugnò, ma non si svegliò. –Ei, ma lo sai che c’è Angelina Jolie alla porta che chiede di te?- Si alzò sulle braccia di scatto, si guardò intorno farfugliando:- Eh? Angelina? Dove?Quando?Io?Si, un attimo adesso mi vesto, aspetta..- Inarcai un sopracciglio. –Non ci posso credere, ci casci ancora? - -Va al diavolo Bill- e crollò di nuovo. –Tomi alzati, è tardi- Mugugnò. Gli sfilai il cuscino da sotto la testa e glielo tirai. –E va bene, va bene, mi alzo..- -Tomi.. Ti devo parlare..- L’espressione gli si addolcì. Mi sedetti accanto a lui, sul letto.-Non so che fare- Mi cinse le spalle con un braccio e io appoggiai la testa alla sua spalla. –Lei mi ama, io la amo.. Perché non possiamo stare assieme?- Lo sentii sospirare. –Almeno sai che ti ama. Sai che ricambia. Non è confortante?- Ci pensai. –Si e no. Si perché insomma, mi ama! Il sentimento è ricambiato! No perché.. Forse sarebbe stato meglio che non mi amasse. Almeno mi sarei messo l’anima in pace, non avevo speranze e finita li. E invece no. E non possiamo stare insieme.- Sospirai. Mi strinse a se e affondai la faccia nel suo petto, come quando da piccoli mi difendeva dai nostri compagni di classe. Sentii un’altra lacrime solcarmi il viso e bagnare la sua maglia. -Anch’’io ho qualcosa da raccontare- Mi colse di sorpresa. –Stanotte.. non riuscivo a dormire e sono sceso giù in salotto. Volevo guardare un po’ di TV quando ho sentito qualcuno per le scale. Li per li ho pensato fossi tu, e invece era Laura. Le ho chiesto che ci faceva alzata e mi ha detto che era venuta a bere qualcosa. L’ho invitata a sedersi sul divano con me e..- -Tomi! Non ti sarai fatto Laura!!- -No! Lasciamo finire! Allora abbiamo chiacchierato a lungo e dopo un po’.. ecco.. io..l’ho..baciata.- -Tu.Sei.Pazzo. Tu baci una ragazza (che magari tiene sul serio a te) il giorno stesso in cui se ne va!! Tu sei.. sei.. non so neanche io cosa!!- -Eeeeeh Bill calma.. è stato solo un.. innocente bacino...- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -…con la lingua!- Laura era fuori di se. Dopo che Gustav fu uscito dalla mia stanza mi ero cambiata ed ero andata a trovare Laura. L’ho trovata che camminava su e giù per la camera, tutta eccitata. Le avevo chiesto che era successo e lei mi ha raccontato tutto dun fiato quello che era successo stanotte. Non l’avevo mai vista così. –È stato.. È stato.. INCREDIBILE! Dio del cielo nessuno mi ha mai baciata così!! Con tanta passione, con tanta delicatezza, con tanto desiderio.. Con tanto amore.- -Amore?- Inarcai un sopracciglio, scettica. –Lu, stai parlando di Tom…- -Lo so!!! Ma ti giuro che c’era amore nel suo bacio!! Oddiooddiooddio che faccio?? Non ho neanche il coraggio di guardarlo in faccia!- -Perché????- -Perché… Non lo so… Ieri me ne sono andata senza una parola…- -Sei un genio. Va’ subito a parlargli!- -Si. Hai ragione.- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Bill assunse un’aria più comprensiva. –Un bacio innocente? Tom Kaulitz che da un bacio innocente?- -Colgo un certo scetticismo nella tua voce fratellino…- Non posso fare a meno di sorridere e lo stringo più forte. –Forza Bill... Andrà tutto bene...- -La fai facile te, Tomi- Sorrido. –Non mi avevi detto che era tardi? Dai alziamoci.- Bill si alzò mestamente. Si fermò sulla soglia della porta e mi guardò. –Grazie Tomi. Di tutto.- E poi uscì. Sospirai. Quella piccola moretta ne aveva combinati di casini. Dio quanto gli volevo bene. Mi sarebbe mancata da impazzire. Ma di sicuro quella che mi aveva incasinato più di tutti era Laura. Lei con quel suo corpo disegnato. Lei con quei capelli biondi e morbidi. Lei con quegli occhioni azzurri come il cielo. Lei con quelle sue labbra morbide e dolci. Con lei era stato diverso. Innamorato? Forse… Qualcuno bussò. –Avanti- Entrò Laura. –Parli del diavolo e spuntano le corna…- Borbottai. –Come?- -Nulla nulla- Sembrava imbarazzata. Mi alzai dal letto e aprii la finestra. Il sole inondò la stanza e notai che il suo viso aveva assunto un delizioso colore rosato. –Tom.. Ti devo parlare- -Dimmi tutto- Ci sedemmo sul letto. –Quello che è successo ieri… ecco.. io... vedi, ieri me ne sono andata così perché...- La interruppi posandole un dito sulle labbra. –Non servono parole. Ti capisco benissimo, posso immaginare perché sei andata via ieri. E ti volevo chiedere scusa. Molto probabilmente ti ho illusa, perché in fondo oggi te ne vai e…- Stavolta fu lei a posarmi un dito sulle labbra. –Sono solo parole- Irresistibile. E come ieri notte la baciai. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Addento un biscotto. Di certo non ho la faccia raggiante. Claire se ne va. Bill si è depresso. Tom ci farà arrivare tardi se non si sbriga. Gustav è intrattabile. Buon giorno mondo! Mi verso altro caffè. Mannaggia a me e a quando mi è venuta l’idea della fan dentro casa. Piccolo inconveniente: ci si affeziona troppo. Chissà quando la rivedremo, SE la rivedremo. Se riusciremo a tenerci in contatto. Nutro molti dubbi al riguardo. Uff.. –Se bevi altro caffè esplodi- -Magari così mi sveglio Gustav…- E in più ci si mette anche questo maledettissimo caffè che non ha nessun effetto. Se il buon giorno si vede dal mattino allora questa sarà proprio una giornata perfetta… Vedo Claire scendere le scale e venire in cucina. E il suo viso mi incupisce ancora di più, se possibile. Triste, disperato, rassegnato. Non avevo mai visto un’espressione del genere sulla faccia di una persona. Li c’era solo un’immensa tristezza, un’enorme disperazione. Non una luce, niente. Solo un guscio vuoto, un guscio che un tempo era pieno, ma ora non rimane nulla. Gli feci cenno di sedersi accanto a me. Bevve la sua tazza di caffelatte lentamente. –Ei, mica vai a morire- Sorride, o almeno credo visto che più che un sorriso è una smorfia.. –Come tentativo di sdrammatizzare è pessimo, Georg.- Sospiro. –Almeno ci ho provato…- In quel momento passa Bill. Sembra un fantasma, il viso pallido, gli occhi cerchiati. Lui e Claire non si guardano neppure, anzi, sembrano evitarsi. A quel punto credo di aver capito. Aspetto che bill si allontani. –Claire.. Sembrerò un idiota, lo so, ma tra te e Bill è successo qualcosa?- Si irrigidisce. –Si vede così tanto?- -Decismaente.- -Si.. Qualcosa che va oltre l’amicizia..- -Claire- -Si?- -Mi mancherai da impazzire-. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Siamo nella limousine. Dopo colazione abbiamo caricato le valigie in macchina, in cui ora calava un penoso silenzio. Tom aveva un’ombra di un sorriso ebete stampata in faccia e Laura gli stringeva la mano. Bill si era mantenuto a debita distanza da Claire. Georg mi ha raccontato quello che si sono detti. Ma perché? Perché questa settimana avrebbe dovuto essere perfetta e ora c’era solo amarezza? Una seria di interrogativi come questi affollarono la mia mente. E la risposta fu sempre e solo una: il destino. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- In aereo. Sempre lo stesso silenzio assordante. Non ce la feci più. Mi alzai e mi sedetti accanto a Bill. –Bill… Bill, ti prego non fare così… Mi sento già a pezzi così… Per favore, parlami…- Le lacrime premevano dietro gli occhi. –Claire.. Sto cercando di limitare il dolore… Ti prego, allontanati…- Rimasi spiazzata. Perché? Eravamo così amici noi due, così uniti.. Qualcuno mi ha detto che l’amore unisce, ma ora non ci credo più… Mi alzo, mentre le lacrime finalmente escono e scorrono lngo il mio viso. Sento dei singhiozzi, mi volto leggermente: Bill si è preso la faccia fra le mani e piangeva, singhiozzando come una bambino. Mi siedo, lontana da loro. Passano così due ore. La guardia del corpo scarica i miei bagagli e me li passa. Scendiamo dall’aereo. Si mettono in fila, come la prima volta che li avevo visti. Abbracciai Georg. –Ci sentiamo, piccola- Per tutta risposta lo stringo più forte. Gustav. –Ti voglio bene.. Mi mancherai tantissimo..- -Anche tu Gugu..- Tom. Gli lanciai le braccia al collo. –Ei, piccola, non fare così… Mi fai piangere!- risi sommessamente –È mia intenzione!- No. Non potevo con Bill. Non ce la facevo. Rimasi li a guardarlo, a guardare i suoi occhi gonfi di pianti. Poi fece qualcosa che non mi aspettavo. Mi gettò le braccia al collo. Lo strinsi a me più forte che potevo. –Una volta mi dissero che se mi mancava una persona dovevo alzare gli occhi e pensare che siamo sotto lo stesso cielo.. Ma non ci credo, perché se riabbasso lo sguardo questa persona non c’è!- -Piccola,- mi rispose, anche lui fra le lacrime, -io sono sempre al tuo fianco… Sempre.. Perdonami per prima, non so cosa fare…- Mi dovetti staccare da lui. Gli avevo bagnato la giacca. –Devi andare ora…- Ma io non mi muovevo. Dovette venire Laura, che dolcemente mi prese per le spalle e mi fece allontanare. –Claire, tesoro mio!- Mia madre mi venì incontro prendendomi le valigie. –Dopo mi racconterai tutto!- -Mamma voglio cambiare scuola- Mia madre sobbalzò e mi guardò a bocca aperta. –Ne riparliamo a casa d’accordo?- Feci un cenno con la testa. Salimmo in macchina. Mi voltai e vidi che rientravano dentro l’aereo. Per un minuscolo istante Bill si voltò e i nostri occhi si incontrarono per un’ultima volta, prima che mia madre uscisse dal parcheggio. Laura mi guardò, anche lei aveva pianto, forse per Tom, non ne ho idea. Non volevo parlare. Questa era l’ennesima prova che innamorarsi era un errore fatale.

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Capitolo 12
*** Un'altra fine per Romeo e Giulietta ***


Fisso le chiavi sulla scrivania. No, non posso. O si.. Qualcuno arriva da dietro, mi mette le mani sulle spalle. Era Tom. –Bill, se non muovi quel culo dalla sedia ti ci mando io a calci..- Sorrido, afferro le chiavi e mi precipito in macchina. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Suona la sveglia. Mi alzo e guardo il calendario. Un anno. Esattamente un anno da quando sono andata l’ultima volta in Germania. Esattamente un anno che in quella casa ho lasciato il mio cuore. Sospiro. Quante cose erano cambiate. Una nuova vita era iniziata… 1 ANNO PRIMA Passiamo davanti casa di Laura. –Ciao Cla. Ti voglio bene.- mi guarda negli occhi –Non fare cazzate- scende e va in casa, prendendo i bagagli. Corro in casa, senza una parola e mi chiudo in camera, quella camera che per una settimana non avevo più visto, a guardare i freddi sguardi dei poster. Piango disperata, perché, perché a me? Cos’avevo fatto io? Le parole di laura mi risuonarono nella mente “Non fare cazzate”. Subito dopo nella mente risuonò un’altra voce, più calda, più dolce “The light will not guide you truth. Their deceving you. Don’t jump” mi abbraccio le ginocchia. Non avrei saltato, non ci avrei neppure provato, per mamma, per Laura. Per Bill. ORA Mi alzo, devo andare a scuola. Alla nuova scuola. I miei compagni di classe erano fantastici e quasi tutte le ragazze erano fan. Ho fatto la piacevole scoperta di essere tra le ragazze più belle della scuola, incredibile ma vero. Ma non guardavo nessuno, una ferita ancora aperta sanguinava troppo. Arrivo nel cortile. –Eilà! La mia morettina preferita!- Dennis, il ragazzo più bello della classe. Ok, della scuola. Alto, il fisico disegnato (fa palestra 3 volte a settimana…), i capelli biondo cenere cadevano morbidi sugli occhi verde scuro. Abbronzato, ma non troppo. Il genere di ragazzo che ti fa perdere la testa al primo sguardo. Siamo molto amici e non è un segreto che abbia una cotta per me, ma non ci ho mai badato. Tutti sanno che non voglio storie, ma nessuno sa perché. Parlo con le mie amiche, quando il discorso tocca un tasto dolente. –Vi ricordate l’anno passato quel contest che hanno indetto?- Parliamo dei Tokio Hotel –Si!! Io ho inviato la lettera.. Ma purtroppo non ho vinto. Mi piacerebbe un sacco incontrare la fortunata!- Mi irrigidisco –Tu che ne pensi Claire?- -Forse ora quella ragazza sta male perché non può più stare con loro- rispondo freddamente. –Bè, ci credo! Io sarei scoppiata a piangere l’ultimo giorno- le altre dimostrarono il loro assenso. Quanto volevo che tutto quello finisse! Quanto volevo che l’immagine che si era presentata nella mia mente se andasse! Bill, in aereo, piangeva, singhiozzando. Finalmente entriamo in classe. Mi arriva un bigliettino, è di Dennis. “Ei, forse le altre non l’hanno notato, ma io si. Ogni volta che parli dei Tokio Hotel diventi improvvisamente fredda. E oggi che avete parlato di quel contest… Non eri tu. Che ti succede?” Rispondergli si, ma come? Dirgli la verità? Inventare qualche scusa? Gli scrissi semplicemente la verità. Torno a casa. Dennis l’aveva presa abbastanza bene. Aveva tantato di consolarmi a modo suo. È incredibile, non si arrende mai. –Ciao tesoro, c’è un pacco per te- mi dice mia madre. Un pacco per me?? Prendo l’enorme pacco rettangolare sul tavolo della cucina. Guardo l’indirizzo, viene dalla Germania. Cari si sono ricordati del mio cmpleanno! Bè io mi ero ricordata del loro. Chiamo Laura –Pacco da Germania!- silenzio –Se lo apri prima che io sia li ti ammazzo- 5 minuti dopo suona alla porta, saliamo in camera. Scarto il pacco. Sgraniamo entrambe gli occhi e ci guardiamo. Tiro fuori dalla scatola una Gibson nera, già accordata alla perfezione, firmata da tutti e 4. –O. Mio. Dio- diciamo insieme. Apro il bigliettino, mi avevano fatto tutti gli auguri. Ma la firma di Bill mancava. Mi rattristo un po’. Vuol dire che non ha preso parte al regalo, ha solo firmato la chitarra e basta. –Ehi su col morale..- non rispondo e accendo il computer. Entro in msn. Tom è in linea –Tom!!!!- -Tom??- Laura si fa subito attenta, lo videochiamo. –Eilààà come stai piccola??- -Tomi!! Quanto tempo!! Sono mesi che non ti connetti!!- -Abbiamo tanto da fare.. Georg, Gustav venite c’è la Cla!- e Bill? Comparvero sullo schermo anche Ge e Gù. –Ciao ragazziiii- -Ciao Cla! Piaciuto il regalo??- -Cavolo se mi è piaciuto!! Vi salterei addosso se potessi!!- ridono –Scusate… Bill?- chiedo timidamente. Tom sorride –Ti fa anche lui un regalo… Tra poco lo ricevi- non capisco. Sento un colpo di clacson. Mi volto verso Laura e gli faccio cenno di mettersi davanti allo schermo. –Oh.. Ciao Laura…- -Geeeeoorg noi abbiamo un impegno vero???- -Sisi Gustav, andiamo va’!- Io intanto ero uscita in terrazza a vedere chi aveva suonato. C’è solo un Q7 bianco parcheggiato dall’altra parte della strada. Torno dentro. Un momento.. Un Q7 bianco?? Corro di nuovo fuori, stavolta appoggiato alla macchina, sorridente, c’era LUI. –BILL!!!!!!!!!!!- urlo. Attraverso la camera correndo, volo giù dalle scale, giro intorno alla casa, lui è li con le braccia aperte ad aspettarmi. Mi butto tra le sue braccia, ignorando la fatica della corsa, piangendo come una bambina. Lo sento che mi accarezza i capelli. –Claire…- mormora lo guardo –Ommioddio cosa.. Cosa ci fai qui?- sorride –Ora hai 18 anni. Sei maggiorenne.- -Si.. Si, che centra?- fa penzolare delle chiavi davanti al mio naso. Non capisco. –Vieni con me Claire… Vieni con me e non lasciarmi mai più…- Il mio cuore prende il volo, mi sento annodare lo stomaco. –Ti amo..- dico guardandolo negli occhi. Sorride. –Ti amo anch’io.- E le nostre labbra si unirono in un bacio, per non separarsi mai più.


È con tristezza che oggi ho cliccato sul quadratino "completa" quando ho postato questo capitolo. Mi scuso per le lunghe attese. Ma ora sono qui, e devo ringraziare alcune persone.
Inanzitutto a voi lettori, che con somma pazienza avete seguito questa storia.
Poi Vulneraria che mi ha fatto conoscere questo splendido sito e mi ha spinto a scrivere una Fan Fiction.
E poi il ringraziamento più grande va a Jessika e a Chiara, 2 grandi amiche senza le quali non sarei riuscita ad andare avanti. Grazie amiche mie!!

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Capitolo 13
*** AVVISO ***


Ehilà :D sono tornata per dirvi che (a grande richiesta), quanto prima ci sarà il CONTINUO!! ^^
Rileggete la storia se non ricordate molto o, se siete nuovi lettori, leggetela per la prima volta e seguitela (:
Claire inseguirà il grande amore della sua vita... Come andrà a finire??
Cercherò di far il prima possibile (:

VìTH


E alla fine è arrivato!! -----> Hi, my love

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