Chibi: Un incantesimo malriuscito

di God_Eden_Imperial
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap 13 ***
Capitolo 2: *** Cap 14 ***
Capitolo 3: *** Cap 15 ***
Capitolo 4: *** Cap 16 ***
Capitolo 5: *** Cap 17 ***
Capitolo 6: *** Cap 18 ***



Capitolo 1
*** Cap 13 ***


Leo e Vincent camminano fianco a fianco, in silenzio. Il ragazzino ha gli occhi fissi sul suo libro di incantesimi mentre l'altro è intento a lanciargli qualche occhiata ogni tanto.
"Sei nervoso?"
Gli chiede improvvisamente, facendolo trasalire. Leo alza il viso verso di lui e esita a rispondere.
"Certo che lo sono...se non passo l'esame, Levi mi farà retrocedere nella classe degli apprendisti e non posso assolutamente permettere che accada! Insomma, oltre ad essere imbarazzante, significherà che tutto il lavoro fatto finora è stato solo una perdita di tempo"
Esclama sospirando tristemente. Vincent lo guarda preoccupato, poi sorride e gli accarezza la testa. Leo sussulta, non aspettandoselo e lo allontana, confondendolo.
"Leo?"
"Scusa...ma lo sai che avevo una cotta per te...quindi...io...ci ho messo tanto a cercare di farmela passare...e non credo di esserci riuscito, non del tutto almeno..."
Ora che siamo soli...
Pensa sentendosi avvampare di colpo. Vincent non gli toglie gli occhi di dosso e questo fa imbarazzare Leo ancora di più. Vorrebbe sentirsi in questo modo con Elliot, non con lui.
Se non mi innamoro di Elliot sono un vero idiota!
Si dice. Il nobile è insopportabile, è vero; ma è anche gentile con lui; certo, è un vero idiota a volte, ma a Leo non dispiace la sua compagnia. Elliot lo fa divertire e lo fa stare bene.
A quel pensiero sorride e non passa inosservato a Vincent.
"Capisco. Ti chiedo scusa. Tu ed Elliot siete una bellissima coppia. Vi auguro il meglio"
Dice riprendendo a camminare con Leo al suo fianco. Il ragazzino gli lancia un'occhiata e non capisce se quello che sente è gratitudine o gelosia. Decide di optare per la prima.
"A te...piace Gilbert, vero?"
Ora è il turno di Vincent ad agitarsi e scosta subito il viso, spostandosi una ciocca di capelli dorati dietro l'orecchio.
"Ma dai...è un tale idiota"
"Anche Elliot lo è. Vedi? Due geni come noi che si accontentano"
A quel commento Vincent non può fare a meno di farsi scappare una risatina.
"Che crudele"
Dice ridacchiando ancora e questo fa addolcire Leo. Non può negare di provare ancora qualcosa per Vincent ma, allo stesso tempo, non riesce nemmeno ad ignorare i sentimenti che ha nei confronti di Elliot.
Il biondo, a sua volta, comprende che quello che prova per Gilbert va decisamente oltre l'amicizia che li ha sempre legati fin da bambini.
Se persino Oswald se né accorto, e lui non è un tipo pressoché romantico, allora perché Gilbert non vuole capirlo?
"Hai ragione, Gil è veramente un idiota"
Borbotta infine e Leo annuisce.
"Però...è anche gentile, dolce...e crudele anche. Non sarà il migliore, ma a me va benissimo così com'è. Se mi permetterà di restargli vicino, sarò ben felice di continuare a farlo"
Aggiunge con occhi sognanti e Leo capisce che per lui non c'è posto nel cuore di Vincent come vorrebbe. Non c'è mai stato; quindi, anche se fa male, e molto, sa di dover lasciar indietro quei sentimenti e spostarli su chi se lo merita davvero.
Improvvisamente ha una pazza voglia di correre da Elliot e gettarsi tra le sue braccia.
Al pensiero arrossisce nuovamente, sistemandosi ancora gli occhiali mentre entrano in una stanza molto grande, disordinata come le precedenti.
"Insisti a volerli portare, eh?"
"Lo so, lo so...dovrei proprio smetterla di nascondermi"
Risponde sfilandoseli e gettandoli via per poi alzare il viso verso l'alto.
"E anche qualcun altro dovrebbe farla finita. Sì, sto parlando con te! Vieni fuori! Ti ho già visto da parecchio che ci stavi seguendo, micetto"
Anche Vincent alza il viso e incontra quello di Cheshire che si lascia cadere dal lampadario su cui si era appollaiato e atterrando a poco da solo.
"Intrusi...intrusi non graditi"
Borbotta puntando il suo unico occhio verso i due e Vincent si sente gelare alla vista.
Quell'occhio...

Gilbert e Elliot, nel mentre, hanno raggiunto la camera da dove è provenuta l'esplosione e, tossendo a causa del fumo, vedono Alice intenta a mangiarsi i pezzi di carne bruciacchiati.
Il moro si sente male alla vista. Un cuoco provetto come lui non sopporta di dover assistere a queste scene. Infatti, non riuscendo a trattenersi, la raggiunge in fretta, bloccandola.
"Smettila subito! Vuoi sentirti male?!"
"Oh...allora era vero che c'erano degli ospiti. Devo dedurre che siete voi due"
Gilbert si blocca sul posto e Elliot sbuffa esasperato.
"Bravo idiota! Gran bella mossa!"
"Ehi! Non prendertela con me! E tu, quanta carne hai bruciato, santo cielo!"
Esclama Gilbert lanciando uno sguardo al mucchio di cibo che Alice ha buttato via per averlo lasciato cuocere troppo.
"Non sono brava a cucinare"
"Sì, me ne sono accorto. Fatti da parte, ti faccio vedere come si fa, ragazzina"
Aggiunge togliendole il grembiule da cucina fin troppo grande per lei, ma a lui va a pennello. Afferra tutto il necessario e le mostra come deve fare e Alice lo guarda con gli occhi che le brillano e con l'acquolina in bocca.
Presto la stanza si riempie di un ottimo profumo che sostituisce la puzza di bruciato e fa brontolare lo stomaco di Elliot, ancora incredulo per quello che sta accadendo.
"Ma cosa-"
Non termina la frase vedendo Gilbert fargli cenno con la testa, più volte. Sta indicando la stanza accanto. Dalla porta aperta si può vedere perfettamente che si tratta di una libreria.
Potrebbe essere lì l'incantesimo che cerchiamo!
Si dice Elliot precipitandosi nella stanza e chiudendo la porta alle sue spalle.
"Chi l'avrebbe detto. Passando del tempo con Vincent, Gilbert ha imparato ad essere furbo e intelligente"
Commenta il nobile, iniziando a cercare.

Vincent e Leo schivano agilmente i colpi che lancia loro Cheshire. Il più piccolo lo colpisce con alcuni incantesimi mentre Vincent riesce a bloccarlo coi suoi poteri. Il suo occhio rosso brilla mentre fa apparire delle catene che avvolgono il Chain. Mentre si dimena per liberarsi, Yamane si fionda su di lui e lo colpisce col suo potere, facendolo crollare addormentato.
"E' stato facile"
"I gatti dormono la maggior parte del tempo, se ne starà buono per un po'. E' la sua padrona quella di cui dobbiamo preoccuparci. Deve essere vicina"
Risponde Vincent prendendo il suo cellulare e facendo il numero di Break. Dopo un paio di squilli, risponde.
"Ehilà, amichetto del cuore. Ho trovato qualcosa che potrebbe interessarti"
Il tono malizioso con cui lo dice fa ridacchiare Leo che si fa spazio tra le bambole e i peluche, cercando di raggiungere lo scaffale pieno di libri. Spera di trovare lì l'incantesimo che cerca, così possono andarsene il prima possibile. Purtroppo le cose non vanno come previsto e si ritrova accerchiato dai giocattoli. Vincent smette di parlare e attacca, sapendo bene che Break ha capito cosa voleva dirgli e non ha bisogno di aggiungere altro.
"V-Vincent"
Balbetta Leo correndo da lui e nascondendosi dietro la sua schiena. Quelle bambole lo inquietano non poco, specialmente quando iniziano a parlare.
"Cheshire è già stato messo al tappeto!"
"Alyss non ne sarà felice!"
"Guardate! E' Vincent!"
"E' Vincent! Il nostro nemico!"
"S-sembra ti conoscano"
"Sì, ma non nel migliore dei modi, come hai potuto notare. Ma non importa, non sarà difficile liberarmi di nuovo di questi cosi. Tu restami vicino"
Leo annuisce, stringendosi a lui. I peluche volano attorno a loro molto velocemente. Stanno per attaccarli tutti insieme e il ragazzino grida il nome di Vincent che si circonda di una luce rossa e li spazza tutti via. Quando la luce scompare, il ragazzo ha tra le mani delle forbici gigantesche, dorate e con dei rubini incastonati: bellissime e scintillanti.
Leo resta senza parole, visibilmente colpito da tale magia. Nemmeno Levi ha mai fatto apparire un arma di certe dimensioni.
"Allora, chi sarà il primo a venir tagliuzzato per bene?"
Chiede Vincent con un espressione sadica in viso. Leo rabbrividisce alla vista e fa un enorme sorriso.
Quant'è figo!
Pensa facendosi scappare una risatina imbarazzata. I peluche e le bambole tornano all'attacco ma Vincent si sbarazza di loro velocemente. Si muove agilmente tra loro, come se lo facesse da tutta la vita. Leo, riprendendosi dalla sua trance, ne approfitta per riprendere le ricerche. Mentre Vincent combatte, lui controlla tutti i libri, uno per uno, ma senza trovare quello del suo interesse.
"Dannazione!"
Esclama stringendo i pugni, sussultando nel sentire una voce dietro di lui.
"Cerchi questo per caso?"
Si volta di scatto e sbarra gli occhi. Una scarica di paura lo attraversa mentre sente Vincent urlare il suo nome.
"Sta lontana da lui, Alyss!"

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Capitolo 2
*** Cap 14 ***


"Mhh è buonissima!"
Esclama Alice con la bocca piena di carne. Gilbert sorride soddisfatto.
"Grazie testa d'alghe"
"Figurat- aspetta, come mi hai chiamato?!"
"D'ora in poi vieni sempre qui a prepararmi la carne, mi raccomando"
"Certo...ascolta, mi servirebbe un favore"
"Sarebbe?"
Chiede Alice continuando a mangiare. Il ragazzo ne ha preparata di più per guadagnare tempo e per convincerla a dargli il libro. Lanciando una veloce occhiata alla stanza accanto, vede Elliot fargli segno di non aver trovato l'incantesimo.
"Ecco...sto cercando un libro di incantesimi che appartiene allo stregone Levi"
"Oh, Levi!"
"Lo conosci?"
"Certo! Viene spesso qui a fare visita. E' arrivato giusto l'altro giorno, ma se né andato quasi subito"
"Ricordi che portava con se un libro magico? Mi servirebbe"
"Perché? Lo ha chiesto lui?"
"Ecco...sì, esattamente. Lo rivuole indietro e ha mandato me per recuperarlo. Sai, essendo il più grande e potente stregone di Pandora, è parecchio occupato"
Risponde sperando che Alice creda alla sua mezza bugia. Per sua fortuna lo fa e tira un sospiro di sollievo.
"A una condizione"
"E ti pareva...dimmi, cosa vuoi? Altra carne?"
Alice nega, addentando l'ultima fetta, poi esclama:
"Voglio Oz Vessalius!"
Gilbert le lancia un'occhiata confusa.
"Perché proprio lui?"
"Perché mi piace un sacco! E lo voglio con me!"
Ora che si è preso l'ennesima cotta sarà parecchio difficile convincerlo. Non abbiamo molto tempo, devo giocarmela in un altro modo.
Pensa e gli viene un'idea. Tirando fuori il cellulare dalla tasca dei pantaloni, finge di fare una telefonata e, quando attacca, torna a concentrarsi su Alice che lo guarda curiosamente.
"Ho parlato col il Re Vessalius in persona. Ha detto che manderà qui Oz il prima possibile"
"Sul serio? Evviva!"
"Sì, evviva...ora puoi darmi il libro?"
Chiede e, improvvisamente, l'espressione di Alice cambia, facendolo preoccupare.
"Oh, ma perché tantra fretta? Aspettiamolo qui, insieme"
Gilbert sussulta quando la vede che sta per colpirlo ma Elliot, più veloce, le lancia un libro di cucina in testa, facendola barcollare e sbattere contro i fornelli.
"Ehi!"
"Scappa Gilbert!"
Urla Elliot e il moro esegue. Subito si allontana dalla ragazza e, insieme al nobile, escono in fretta dalla stanza, chiudendo la porta e bloccandola con una scopa volante.
"Dannati! Ve la farò pagare!"
Le grida di Alice si sentono per tutto il corridoio mentre i due si sbrigano a raggiungere l'altra parte della casa, scontrandosi con Leo che cade a terra con Elliot su di lui.
"Leo"
"Elliot"
"Dov'è Vincent??"
Chiede Gilbert preoccupato non vedendo il ragazzo assieme a Leo che, alzandosi velocemente con l'aiuto del nobile, risponde:
"Sta combattendo contro Alyss. Sono riuscito a recuperare il libro di Levi, però-"
La frase gli muore in gola quando Cheshire, apparso improvvisamente, attacca Gilbert, spingendolo a terra.
Subito il ragazzo impallidisce ritrovandosi davanti quel muso che lo terrorizza e cerca in fretta di toglierselo di dosso. Elliot gli corre di nuovo in aiuto e colpisce il Chain con la spada, proprio sulla testa. Cheshire, gemendo per il dolore, si toglie da sopra Gilbert e punta su di lui. Si scaglia contro il principe ma Leo, piazzandocisi davanti per proteggerlo, lancia un incantesimo. Le piante che si trovano nei vasi all'interno del corridoio, iniziando a crescere velocemente, acchiappando le zampe di Cheshire. Il Chain si dimena per liberarsi, graffiando e mordendo. I tre ne approfittano per correre in soccorso a Vincent. Gilbert li blocca prima di raggiungere la stanza di Alyss e esclama:
"Elliot, porta Leo fuori di qui! Raggiungete Reven e tornate in fretta da Levi"
"E come farete da soli?"
"Non preoccuparti di questo. Andate, veloci!"
Il principe annuisce e prende Leo per mano, precipitandosi all'uscita. Stanno per raggiungere la porta d'ingresso ma si ritrovano dentro una gabbia. Sbattono contro le sbarre, cadendo a terra.
"Ma che accidenti-?!"
"Vi ho preso! Oh ma guarda, allora eravate più di due"
"Alice!"
Esclama Elliot vedendo la ragazza appollaiata sulla gabbia. Con un salto, raggiunge il pavimento, osservandoli.
"Vi avevo detto che avremo aspettato l'arrivo di Oz, insieme. Voi non vi muoverete da qui finché quel ragazzo non verrà da me!"
Elliot stringe i denti, pensando a una soluzione per poter uscire indenni da quella situazione. Leo prova vari incantesimi ma nessuno sembra avere effetto sulla serratura della gabbia. Alice ride divertita.
"Sciocco! La mia magia è indubbiamente più forte della tua! Puoi continuare a provare se vuoi, ma è tutto inutile!"
Detto questo svanisce, lasciandoli da soli.
"Dannazione no!"
Esclama Leo riprovando i suoi incantesimi più forti mentre Elliot cerca di tagliare le sbarre con la sua spada; purtroppo tutto quello che ottiene e la lama che si spezza.
"Ah, ma andiamo!"

"Vincent!"
Gilbert urla il suo nome entrando di botto nella stanza e sbarra gli occhi nel vedere Vincent a terra con Alyss che torreggia su di lui, bloccandogli ogni via di fuga.
"Neh, figlio del diavolo, hai visto il mio Chashire? Quello che aveva è l'occhio del tuo amico Kevin. Ma con uno sono non mi piace per niente. Vorrei donargli entrambi gli occhi. Quindi, per favore, dammi il tuo. E' un rosso così splendente e acceso! Devo averlo!"
Esclama pronta a cavare l'occhio destro di Vincent che si dimena per farsi lasciare ma i peluche della ragazza lo tengono ancorato al suolo.
"Non toccarlo!"
Grida Gilbert fiondandosi sulla ragazza e allontanandola con violenza. Vincent sussulta e scatta a sedere, lanciando via le bambole e afferrando in fretta le sue cesoie, rimettendosi in piedi.
"Gil"
"Stai bene, Vince?"
"Sì...io- attento!"
Vincent lo spinge via appena in tempo prima che un incantesimo lanciato da Alyss possa colpirlo. La ragazza si è già rimessa in piedi ed è pronta a lanciare un'altra magia.
"Non vi lascerò andare via, non senza prima aver preso il tuo occhio Vincent!"
Urla, visibilmente arrabbiata e infastidita. I giocattoli tornano a fluttuare attorno a loro, bloccando l'uscita. Gilbert e Vincent si ritrovano circondati. Yamane riesce a raggiungere il biondo e li protegge con la sua coda, schiaffando via tutti i peluche che tentano di avvicinarsi.
"Non potete vincere contro di me. Vincent non vuole usare i suoi poteri di figlio del diavolo, quindi la vittoria è già mia! Cheshire avrà finalmente entrambi gli occhi e voi morirete!!!"
Aggiunge la ragazza ridendo maligna. Gilbert le lancia un'occhiataccia, voltandosi poi verso Vincent che tiene il viso abbassato.
"Perdonami, Gil..."
"Vince?"
Lo chiama confuso e sussulta quando vede il suo viso coperto di lacrime.
"Per favore...continua a pensare...che io sia adorabile"
Sussurra Vincent tra i singhiozzi mentre il suo occhio destro si illumina.

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Capitolo 3
*** Cap 15 ***


"Quella dannata la pagherà cara!"
Esclama Break intento a raggiungere velocemente la casetta delle maghe grazie al potere di Reven. Dopo la chiamata di Vincent è corso ad Abisso. Appena entrato ha incontrato Lacie, Jack e Oswald. La ragazza, usando i suoi poteri, ha chiamato il Chian che li ha trasportati tutti di fronte la casa.
"Dai, Break, adesso calmati"
Gli dice Oz aggrappandosi a Jack mentre si ritrova tra le ali enormi di Reven.
"Calmarmi?? Ha dato il mio occhio ad un gatto! Un gatto!!! Non la perdonerò!"
Esclama furioso.
"E' come le donne, digli di calmarsi e ti guarderanno male"
Risponde Jack senza notare lo sguardo omicida che gli lancia Lacie. Oz se ne accorge e rabbrividisce, facendo finta di niente.
"Spero solo che Gilbert e gli altri stiano bene"
Dice Oswald tenendo la sorella stretta a se. Pochi secondi dopo Reven li lascia andare e, proprio in quel momento, una forte esplosione distrugge la casa e i dintorni. Gli alberi sono in fiamme e Reven riesce appena in tempo a richiudere le ali per proteggere i nuovi arrivati.
"Wow! Cosa è stato??"
Chiede Jack stupito, così come Oz che è rimasto a bocca aperta. Lacie, liberandosi dalla stretta di Oslwad, fa qualche passo avanti e, coi suoi poteri, fa svanire il fumo causato dall'esplosione. Riesce subito a scorgere Vincent il cui occhio rosso brilla ancora intensamente. Gilbert è accanto a lui, con gli occhi sbarrati.
"E' stato lui?"
Sussurra Oz, vedendo con la coda dell'occhio Elliot e Leo fuoriuscire, con fatica, da sotto alcune travi che, per fortuna, non li hanno colpiti. Si precipita da per soccorrerli mentre Jack e Oswald si sbrigano a raggiungere Vincent e Gilbert.
"Vessalius?? Tu che ci fai qui??"
Domanda Elliot non appena vede Oz che gli tende la mano per aiutarlo ad alzarsi.
"Lunga storia...ma voi state bene?"
"Io starò meglio dopo aver ritrovato il libro di Levi. E' finito in mezzo a queste travi, aiutatemi!"
Esclama Leo e i due nobili non se lo fanno ripetere. Mentre loro usano la forza, Leo fa un incantesimo per aiutarli. Purtroppo l'onda d'urto causata dall'esplosione lo ha colpito con violenza e si sente molto debole. La vista gli si appanna e presto perde i sensi. L'ultima cosa che sente è Elliot che urla il suo nome.

Alyss non si aspettava che Vincent utilizzasse i suoi poteri. Adesso è a terra, ferita gravemente e con accanto Alice che tenta di liberarla da uno scaffale che la blocca, ma si ritrova a sua volta intrappolata nella lunga coda di Yamane.
"Vince..."
Borbotta Gilbert ancora senza parole, tenendo gli occhi fissi sul ragazzo davanti a se. Sente poi la voce di Oswald chiamarlo e si volta vedendo lui, Jack e Break raggiungerlo.
"Che cosa è successo?"
"Che domanda stupida, Oswald"
Lo deride Alice gemendo di dolore quando la presa di Yamane si fa più forte attorno al suo corpo.
"E' ovviamente stato Vincent. Ha usato i suoi poteri..."
Risponde Jack in un sussurro, spostando il viso in direzione del ragazzo a pochi metri davanti a lui. Di nuovo il suo occhio torna a brillare più intensamente e tutti temono possa causare una seconda esplosione; Break, piazzandosi davanti a lui, gli dà un forte schiaffo per farlo riprendere.
"Datti una calmata! E' finita. Le hai battute ormai. Una è sul punto di crollare e l'altra non può muoversi"
Dice spostando gli occhi sulle due gemelle. Vincent chiude gli occhi e sente le gambe tremare. Cedono e cade a terra. Gilbert è subito da lui per afferrarlo prima che sbatta la testa al suolo e lo osserva.
Vincent respira pesantemente.
"G-Gil"
"Tranquillo, Vince. Va tutto bene adesso, riposati"
Gli risponde con un sorriso. Vincent lo guarda e sorride a sua volta, anche se debolmente. Sposta il viso su Break in piedi davanti a loro e indica un punto in lontananza.
Xerxes capisce all'istante e si precipita in quella direzione prima che Vincent perda i sensi tra le braccia di Gilbert.
"Dobbiamo andare via da qui"
Esclama Jack chinandosi all'altezza di Gilbert, sentendosi chiamare da Oz che lo sta raggiungendo con Elliot al suo seguito. Il nobile tiene Leo sulla schiena.
Gilbert si ricorda che Alice aveva chiesto di lui e gli si accende una lampadina.
"Jack, porta Vincent e gli altri fuori di qui. Tengo io distratta Alice mentre voi scappate"
Il cavaliere lo guarda un po' restio poi acconsente. Prendendo Vincent, torna da Oswald e Lacie ancora vicina a Reven.
Gilbert fa segno a Elliot di andare con lui per poi afferrare Oz per un braccio e tirarlo a se.
"Gil, ti voglio bene e sono felice anche io di vederti, sul serio; ma non sei il mio tipo. Inoltre sono già felicemente fidanzato"
"Si, certo, certo. Usa il tuo talento di Don Giovanni e salvaci!"
Esclama lanciandolo verso Alice. Yamane lascia andare la ragazza che atterra in piedi e che si fionda sul ragazzino, atterrandolo.
Oz urla di sorpresa ritrovandosi sotto la maga che lo osserva con gli occhi che le brillano.
"Finalmente sei qui! Che bello!!"
"C-ciao anche a te- aaahh! Non stringereee. Soffocooo"
Grida il nobile mentre Alice lo abbraccia molto forte, ricoprendolo di baci e morsi, sotto lo sguardo divertito di Gilbert.
Break, intanto, seguendo le indicazioni di Vincent, trova Cheshire che sta cercando di svignarsela. Gli pesta la coda con violenza facendolo trasalire e ghigna maligno.
"Dove pensi di andare, micetto"
Il Chain sbianca visibilmente e gli soffia, muovendosi come un pazzo pur di riuscire a scappare. Xerxes ovviamente non glielo permette e lo colpisce più volte fino a farlo stare buono.
"Smettila di agitarti tanto, stupido gattaccio! Hai qualcosa che mi appartiene e la esigo indietro"
Sibila minacciosamente, chinandosi all'altezza di Cheshire che impallidisce ancor di più, sapendo bene cosa lo aspetta.

"Sei sicura Lacie?"
Dopo che Reven li ha portati alla porta che conduce all'esterno di Abisso, Lacie ha detto a Oswald che vuole restare lì ancora per un po'.
"Ma...perché?? Non volevi entrare nel mio esercito??"
Chiede Jack afferrandole le mani e guardandola supplichevole.
"Certo e lo voglio tutt'ora. Ma dopo i casini causati da Vincent, non me la sento di lasciare quelle due poverette da sole"
"Allora resto con te e ti aiuto!"
"Scordatelo biondo!"
Esclama Oswald afferrandolo per la treccia per allontanarlo dalla sorella che ridacchia.
"Non preoccupatevi, tornerò presto. Non è certo un addio"
"Fa attenzione però"
Aggiunge Oswlad guardandola severamente. Lacie annuisce e li abbraccia entrambi. Con un lieve cenno del braccio, li saluta e torna all'intero di Abisso, richiudendo la porta alle sue spalle.
"Lacieeeeee! Già mi manchi amore mioooo"
Esclama Jack con le lacrime agli occhi.
"Ah, ma falla finita!"
Commenta Oswald trascinandolo via continuando a tenerlo per i capelli.
Si dirigono in direzione della villa con Gilbert che tiene Vincent, tornato nella sua versione Chibi, all'interno del suo cappello.
Prima, però, si volta verso Break che lo saluta, spostandosi la frangia da davanti l'occhio che ha recuperato.
Sharon avrà una bella sorpresa.
Pensa spostando il viso su Oz che agita il braccio, salutandolo a sua volta. Dopo che Alice se l'è limonato per bene, il ragazzino le ha promesso che sarebbe tornato a farle visita; adesso è troppo preso dalla sua nuova fidanzata Echo.
Elliot sta portando Leo da Levi. Il libro di incantesimi è alquanto mal ridotto, ma ancora utilizzabile. Ci hanno messo meno di una settimana, quindi ha superato l'esame e sarà inserito nella classe avanzata di magia.
"Tutto è tornato alla normalità...più o meno"
Dice Gilbert abbassando il viso su Vincent. 

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Capitolo 4
*** Cap 16 ***


Leo ha superato il test imposto da Levi e, preso dalla gioia, è saltato addosso ad Elliot.
"Ce l'abbiamo fatta! Ce l'ho fatta! Sono così felice!"
Il nobile ride mentre lo abbraccia forte, contento di vedere quel viso che tanto ama, illuminarsi in quel modo. Vuole vedere Leo sempre così.
"Sì, ce l'hai fatta. Ora Vincent tornerà normale e tu salirai di livello"
Risponde continuando a stringerlo a se, arrossendo quando incontra i suoi occhi. Rare volte ha avuto l'occasione di ammirarli; solitamente Leo si toglieva gli occhiali ai suoi compleanni, spacciandoli come suo regalo per lui e di certo Elliot non si lamentava; anzi, attendeva con ansia l'anno successivo solo per potersi immergere in quelle iridi tanto meravigliose che lo lasciano senza fiato.
"Non ci sarei riuscito senza di te"
"Non ho fatto molto...già, ha fatto praticamente tutto Vincent"
Leo nega, senza smettere di sorridere e lo tira più vicino a se, rimanendo soddisfatto nel vederlo arrossire maggiormente.
"Il solo fatto che tu fossi presente mi ha dato coraggio. Grazie Elliot, come posso ripagarti? Farò qualsiasi cosa"
Dopo quelle parole il viso del nobile si illumina.
"Davvero...qualsiasi cosa? Qualsiasi?"
Leo annuisce.
"Sì, hai capito ben-"
Non fa in tempo a terminare la frase che si ritrova in braccio ad Elliot. Tenendosi a lui, ride mentre viene trascinato verso la sua stanza.
"La tua famiglia non sarà d'accordo, lo sai vero?"
"Non m'importa! Io voglio te, solo te e se loro non accettano la cosa...beh, non è un mio problema"
"Elliot..."
"Cosa? Non sarò nemmeno io a diventare il prossimo Re dopo mio padre, quindi dov'è il problema? La gente già sparla alle nostre spalle, un vociare in più non farà differenza. Inoltre..."
Esita intanto che entra in camera posando Leo a terra che lo guarda curioso, attendendo il seguito.
"Non accettano te...né Gilbert, Vincent e tanto meno Oz...sono loro il problema, non voi, di questo ormai sono sicuro. Soprattutto dopo tutto quello che avete fatto per me"
Aggiunge con un sorriso gentile che fa battere forte il cuore di Leo. 
E' vero, i Nightray sono considerati la feccia di Pandora. 
Pensa il ragazzino accarezzando la guancia di Elliot e tirandolo a se per poterlo baciare. Il nobile accetta con piacere quel contatto che da tanto brama e ricambia subito, spingendolo verso il letto.
Elliot è diverso da loro. Se persino un figlio del diavolo come Vincent ha lasciato che gli si avvicinasse, allora non ha nulla di cui preoccuparsi. Farò in modo che la gente cambi opinione su di lui. Tutti si accorgeranno che tipo di persona è: gentile, ingenua e fantastica! 
Niente a che vedere con il resto dei suoi famigliari.
Leo sorride a quel pensiero, stendendosi meglio sul materasso con Elliot a cavalcioni su di lui. 
Ormai la cotta che ha per Vincent si sta trasformando in un lontano ricordo mentre si lascia amare dal nobile. 
Vuole tenerlo vicino e sa che per l'altro è lo stesso.
"Ti amo"
Quel sussurro gli esce spontaneo e accenna una risatina nel vedere il viso di Elliot arrossarsi completamente, riprendendo a baciarlo con foga mentre lo sveste.
"Ti amo anche io, Leo. Non voglio lasciarti. Voglio stare solo con te"
E' così tenero.
Pensa l'apprendista, stringendolo in un abbraccio.

Per tutta la durata del viaggio, verso il palazzo dei Vessalius, Break si sente addosso gli sguardi di Sharon e Oz che lo fissano con gli occhi che gli brillano, facendolo sentire a disagio.
Sa bene a cosa è dovuto: grazie a Vincent è riuscito a recuperare il suo occhio e ora non fa altro che mostrarlo a tutti, vantandosi della sua bellezza ritrovata.
Sospira ma non li rimprovera, lasciandosi ammirare. Tanto, anche se li sgridasse, sa che non cambierebbe nulla.
"Allora...Oz caro, cosa dirai al tuo zietto? Si è preoccupato molto, sai?"
"Lo so, ma confido nel fatto che Ada sia riuscito a farlo tranquillizzare. Amo tanto la mia Echo-chan e non intendo lasciarla"
Esclama voltandosi verso la ragazza che gli rivolge un sorriso gentile e imbarazzato. Si stringono la mano e ogni tanto si scambiano qualche bacio o carezza. 
Sharon si aggrappa a Break e li guarda con i cuori al posto degli occhi.
"Guardali! Sono adorabili! Mi ricordano tanto noi due prima di sposarci"
Break sorride e annuisce, tenendola vicino. 
Il loro amore adolescenziale li ha accompagnati per tutti gli anni di studio, portandoli fino all'altare. 
Chissà se anche quei due finiranno per sposarsi...
Si chiede ricordandosi poi di Noise e Alice.
Sospira. Quelle due non gliel'avrebbero resa per nulla facile, Break ne è convinto; vedendo Oz così contento, però, si convince che magari stavolta Echo è quella giusta.
Non lo ha mai visto in quel modo...felice. Le sue storielle duravano poco più di un paio di mesi, poi passava alla successiva, proprio come Jack prima di incontrare Lacie. Che Echo fosse la sua Lacie? 
Probabile dato che sono fidanzati già da diversi mesi e il ragazzino non sembra lontanamente intenzionato a voler interrompere la relazione.
"Quasi mi spiace per Noise e Alice"
"Hai detto qualcosa, caro?"
Break nega, lasciando un bacio sulla fronte della moglie.
"Nulla di importante"
Risponde raggiungendo l'entrata del palazzo dei Vessalius dove ci sono il Re Oscar e la principessa Ada ad attenderli. Non appena vedono Oz, corrono ad abbracciarlo e dopo una lunga ramanzina, i due restano resta di sasso quando il ragazzo esclama:
"Questa è la ragazza che voglio sposare"
Dopo quella frase, il Re scoppia in lacrime, felice che il nipote abbia finalmente smesso di fare il donnaiolo e anche sua sorella versa qualche lacrima, stringendo le mani di Echo con gioia. 
"Sarà un bellissimo matrimonio!"
Esclama Sharon tornando a fantasticare e stringendosi maggiormente a suo marito.
"Sì...sono d'accordo con te, cara"

Oswald e Jack hanno seguito Gilbert fino da Levi, tutto contento per la prova superata del suo allievo preferito e più promettente e per il fatto di aver recuperato il suo prezioso libro di incantesimi.
"Non posso credere che Alyss lo abbia usato solo per far diventare il suo gatto un Chain"
Commenta sfogliando il libro e ordinando a Gilbert di posare Vincent sul letto. 
"A proposito di Chain...ne conosce uno di nome Demios?"
Domanda il moro e improvvisamente gli sguardi dei tre impallidiscono, scambiandosi qualche occhiata. 
Gilbert li osserva confuso, chiedendo spiegazioni.
"Demios, come Reven, è uno dei Chain più forti e temuti in tutto Abisso. Sono a guardia della porta e hanno compiti e poteri molto differenti"
Inizia a spiegare Oswald mentre Levi si avvicina a Vincent assieme a Jack, pronunciando la formula dell'incantesimo che fa tornare il ragazzo umano. Gilbert non riesce a trattenere un sorriso e si precipita da lui, chinandosi alla sua altezza. 
E' rimasta ferito lievemente dopo lo scontro ad Abisso e da quando ha usato i suoi poteri, non si è più risvegliato. 
Fortuna che respira ancora.
Pensa Gilbert tirando un sospiro di sollievo, alzando il viso verso Oswlad, chiedendogli di continuare il suo discorso.
"Come stavo dicendo, quei due Chain hanno poteri diversi: Reven protegge e crea, l'altro distrugge e basta, seguendo i suoi istinti primordiali. Reven è riuscito ad evolversi, Demios no"
"Mi chiedo perché Vincent ne abbia tanta paura"
"Lacie non ci ha raccontato tutti i dettagli, però..."
A prendere parola è stato Jack che osserva Vincent preoccupato e con un'espressione triste che fa allarmare Gilbert.
"Cosa è successo?! Voglio saperlo!"
Sia Oswald che Jack lanciano uno sguardo a Levi che fa loro cenno di andare avanti mentre si china su Vincent per controllare il risultato del suo incantesimo e per cercare di farlo riprendere.
"Ecco...è successo molti anni fa, quando tu e Vincent ancora non vi eravate conosciuti e lui viveva in Abisso. Aveva una famiglia: una madre e un fratello maggiore"
"Un...fratello?"
Ripete Gilbert e Jack annuisce.
"Si...non conosciamo i loro nomi, sappiamo solo che Demios una notte perse il controllo e li uccise"
A quelle parole Gilbert sbarrò gli occhi, immaginandosi la scena terrificante nella sua mente, rabbrividendo dalla testa ai piedi.
"Vincent è riuscito a sfuggirle per miracolo...per questo è tanto terrorizzato da quel Chain"
Aggiunge Oswlad spostando il viso sul figlio del diavolo.
"Non...non posso crederci"
Sussurra Gilbert stringendo i pugni. Jack gli si avvicina e gli posa una mano sulla spalla, sorridendogli.
"E' stato davvero molto fortunato ad incontrarti. Se non fosse accaduto, adesso sarebbe di certo morto anche lui"
Gilbert sente il cuore stringersi in una morsa dolorosa e si volta verso Vincent, sentendo una forte sensazione di affetto pervaderlo. Gli si avvicina, accarezzandogli il viso dolcemente.
"Si riprenderà tra un'oretta. Restagli vicino e fatevi una bella chiacchierata. Direi che è necessaria a questo punto"
Dice Levi salutandolo con un cenno della testa e uscendo dalla stanza con Jack e Oswald che, prima di lasciarli da soli, si rivolge a Gilbert:
"Sei stato bravo ad Abisso. Continua così e presto tutti si accorgeranno che meriti davvero di diventare un grande stregone"
Gilbert sorride soddisfatto dopo quelle parole, tornando successivamente a guardare Vincent. Sedendosi sul letto, decide di sdraiarsi al suo fianco e stringerlo contro il petto, accarezzandogli i capelli.
"Vince"
Sussurra con amore, posando un tenero bacio sulle sue labbra. 

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Capitolo 5
*** Cap 17 ***


Gilbert è ancora vicino a Vincent, non si è mosso per tutto il tempo e si preoccupa quando lo vede iniziare ad agitarsi nel sonno. 
Mettendosi seduto, lo osserva: il suo respiro è accelerato e sta sudando. 
"Vince"
Lo chiama allungando una mano verso di lui con l'intenzione di svegliarlo, bloccandosi non appena lo sente mormorare nel sonno:
"Nii-san...Nii-san..."
La storia che gli hanno raccontato Oswald, Jack e Levi, si ripete nella sua mente e le immagini spiacevoli che aveva visto, tornano a presentarsi come se fossero suoi ricordi.
Vede perfettamente la piccola e fragile figura di Vincent che trema e piange, chino sul corpo di un altro bambino coperto di sangue e privo di vita.
Vincent lo agita e piange più forte, urlando il suo nome ma non lo rammenta. Ora che ci pensa, moltissime notti ha fatto quel sogno; la mattina, però, non ricordava nulla o sceglieva di non darci peso.
Ora...è diverso. Non può non chiedersi perché quel sogno lo perseguita da quando ne ha memoria. Non ha mai pensato di farsi domande; credeva che non ci fosse nessuno che potesse dargli qualche risposta. Forse Vincent avrebbe potuto.
A distoglierlo da quei pensieri è la voce dell'altro ragazzo che si fa più alta e prende ad agitarsi maggiormente.
"Vince!"
Lo chiama, scuotendolo fino a vederlo aprire gli occhi. Vincent scatta a sedere, respirando a fatica, pallido in viso.
"Nii-san!"
Esclama e ci mette un po' prima di riuscire a calmarsi. Guardandosi attorno, confuso, posa gli occhi su Gilbert che lo guarda preoccupato.
"G-Gil"
"Va tutto bene. Non preoccuparti. Era solo un brutto sogno. Vieni qui"
Gli dice con dolcezza, tirandolo piano verso di sé per poterlo stringere in un abbraccio. Gli accarezza i capelli sentendolo trattenere malamente i singhiozzi. Vincent si aggrappa a lui, affondando il viso nel suo petto, scoppiando a piangere.
Gilbert lo lascia sfogarsi, sussurrandogli parole gentili e accarezzandogli la schiena per farlo tranquillizzare. 
Dopo una ventina di minuti, Vincent inizia a calmarsi. E' così raro vederlo piangere. Non succede quasi mai. 
I momenti in cui gli capita di trovarlo a singhiozzare, rannicchiato su se stesso, scopre il lato debole e umano di Vincent. Si dice che i figli del diavolo siano creature speciali, ultraterrene, che non sono in grado di provare le emozioni umane; ma si sbagliano.
Vincent si arrabbia, piange, arrossisce, si offende e, da quando ha conosciuto Gilbert, mostra anche la gioia e la tristezza.
Grazie a lui ha scoperto il sentimento più bello e tormentato di tutti: l'amore. 
Anche se a volte ha sofferto per Gilbert, la maggior parte dei momenti passati insieme sono stati i più belli della sua vita.
"S-scusa"
Balbetta con imbarazzo, staccandosi da lui e scostando il viso arrossato, asciugandosi in fretta le lacrime che ancora sfuggono dai suoi occhi.
"Non hai nulla di cui scusarti, Vince"
Risponde Gilbert stringendolo nuovamente a se. Vincent arrossisce maggiormente, sentendo il suo cuore battere più forte. Anche il battito di Gil è accelerato e lo fa sorridere.

"Quindi è successo questo...sono contento che Leo abbia passato l'esame"
Dice Vincent assaporando la cioccolata calda che Gilbert ha preparato per entrambi. Si sono seduti sul divano e si stanno rilassando.
"E' stato grazie a te. Se non avessi usato i tuoi poteri, quelle due chissà cosa ci avrebbero fatto. Sei stato davvero incredibile"
Si complimenta, sorridendo nel vedere Vincent avvampare di colpo. Scosta per un attimo il viso per poi sospirare e posare la sua tazza sul tavolino posto davanti il divano.
"A proposito di questo..."
"Devo continuare a pensare che sei adorabile, giusto? Lo hai detto tu, no?"
Vincent rabbrividisce dalla testa ai piedi nel ricordare quella frase e si imbarazza ulteriormente.
"Sì...ecco...io..."
Gilbert ride e gli accarezza la testa.
"Non ti preoccupare, Vince. Continuo a pensarlo. Eri così tenero versione Chibi"
"T-ti prego...non ricordarmelo!"
Lo rimprovera, o almeno ci prova, dandogli una leggera spintarella per allontanarlo. 
"Ok, ok. Ma non posso dire il contrario, mentirei. Ma parlando d'altro"
"Tipo? Hai visto Break con entrambi gli occhi?"
"Sì, ed è stato alquanto strano; però non era questo il discorso che volevo avviare"
"Oh...e quale?"
Gilbert cambia espressione e adesso lo guarda severamente. Sporgendosi verso di lui, Vincent si stringe nelle spalle, sentendo il viso andare a fuoco. 
Si sta avvicinando troppo; non che la cosa gli dispiaccia ovviamente. La vicinanza con qualcuno gli andava bene solo se quel qualcuno erano Gilbert, Leo o Lacie. 
"G-Gil?"
"Ricordi la tua promessa?"
"P-promessa?"
Ripete Vincent, non capendo le intenzioni di Gilbert.
"In Abisso, mi hai detto che quando saremmo tornati a casa, mi avresti rivelato il reale motivo per cui copri il tuo occhio sinistro. Ora voglio saperlo!"
Ah...giusto. 
Pensa Vincent, accennando un sorriso. Sa di non poter sfuggire da quella situazione, quindi tanto vale essere sinceri, togliersi il dente e non pensarci più.
"Ho saputo cosa ha fatto Demios alla tua famiglia"
Aggiunge Gilbert e Vincent si pietrifica di colpo. Sente il terrore attraversarlo con una violenta scarica, ma per fortuna il moro è lì per farlo calmare.
"Cosa ti è successo, Vince? Questo fratello-"
Le parole gli muoiono in gola vedendo Vincent sfilarsi le fasce che da sempre gli nascondono l'occhio sinistro. C'è ancora la frangia di mezzo e Gilbert sente il cuore fermarsi quando i capelli vengono scostati.
Sbarra gli occhi, incredulo. Il suo occhio sinistro è dorato, il suo stesso oro.
"Cosa...cosa significa?"
"Devi sapere che è assai raro che nascano figli del diavolo con un solo occhio rosso. Sono considerati ancora più speciali rispetto alla maggior parte che nasce con entrambi gli occhi dello stesso colore. Jack ti ha detto la verità...Demios, tanti anni fa, ha attaccato la mia famiglia...stava puntando me"
"Cos- ma perché? Cosa voleva da te?"
"Il mio potere...me in generale. I Chain sono attratti dai nostri occhi e questa mia imperfezioni li ammalia alla follia. Demios mi voleva tutto per sé, come un trofeo da esporre al resto di Abisso. Per questo mia madre mi mise queste fasce e, sempre per questo motivo, non ho mai portato i capelli corti"
"Quindi è per questo che li ha uccisi..."
Sussurra Gilbert, abbassando il viso, tristemente.
"Mio fratello maggiore...lui non era un figlio del diavolo"
Gilbert rimane di sasso a quella rivelazione e torna a guardarlo.
"Mio padre era un uomo come tanti che si era innamorato di mia madre. Mio fratello è nato curiosamente con i tuoi stessi occhi...in effetti, ho sempre pensato che vi somigliaste molto"
Risponde Vincent, sporgendosi verso di lui e stavolta è il suo turno di arrossire.
"Aveva...gli occhi dorati?"
"Sì...i più belli che io avessi mai potuto ammirare. Ma il mio posto era in Abisso, insieme a mia madre. Lui e mio padre hanno sempre vissuto qui a Pandora, più precisamente a Sabié. Mio padre era nell'esercito ed è morto in battaglia. Da quel momento mio fratello ha deciso di venire a vivere con me e nostra madre. Mi dispiace che fosse costretto a nascondere i suoi occhi ma...lui continuava a ripetere che non gli importava, che gli bastava poter stare con me..."
Gilbert, mentre lo ascoltava attentamente, lo sente cercare di trattenere le lacrime. Gli si stringe il cuore in una morsa dolorosa a vederlo tanto triste e vorrebbe fare qualcosa per farlo sentire meglio. In quel momento, però, può solo che stare in silenzio, ad ascoltare.
"Una notte Demios ci attaccò. Mia madre morì subito. Mio fratello e io tentammo di scappare e lui si è sacrificato per me. Mi spinse via quando quel dannato Chain ci aveva bloccato la strada. Vidi mio fratello venire ammazzato davanti ai miei occhi, senza poter fare nulla per salvarlo. Purtroppo i figli del diavolo non possono cambiare il passato"
"Però...però hai detto che Alice e Alyss possono. Non hai chiesto a loro?"
"L'ho fatto...ho chiesto loro di riportare in vita mio fratello...cielo, è passato talmente tanto che ho persino dimenticato il suo nome..."
Ammette tristemente, portandosi le mani a coprire il viso. Gilbert gli si avvicina, facendolo appoggiare a se. Passano diversi secondi poi Vincent continua.
"Hanno accettato di cambiare il passato e di riportare in vita mio fratello...però..."
"Cosa? Che è successo?"
"In cambio volevano qualcosa che io non volevo offrire"
"Di cosa si trattava?"
Vincent, in tutta risposta, si indica l'occhio rosso. A Gilbert tornano in mente Cheshire e Alyss che aveva tentato di portargli via l'occhio.
"Quindi...loro non..."
"Esatto...non hanno accontentato la mia richiesta"
Ora capisco perché le odia tanto...come dargli torto.
"Mi dispiace, Vince"
Sussurra, chiedendosi se sia o meno il momento giusto per chiedergli del suo sogno.
Alla fine decide di rivelargli il suo dubbio.
"Vince...io..."
Vincent alza il viso verso di lui, aspettando che continui. Gilbert si sente parecchio agitato e col cuore che gli batte a mille, ma deve chiedere.
"Non so se è per la tua influenza di figlio del diavolo che si ripercuote sui miei sogni, ma...credo di conoscere il nome di tuo fratello"

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Capitolo 6
*** Cap 18 ***


"Non dirlo"
Dice Vincent posando un dito sulle labbra di Gilbert prima che il ragazzo possa aggiunger altro. 
"Non voglio...non voglio sentire quel nome"
Troppi brutti ricordo gli riaffiorano alla mente e non vuole che esplodano ascoltando quel nome che ha deciso di dimenticare. Gilbert lo guarda staccarsi da lui e appoggiarsi allo schienale del divano, passandosi una mano sul viso.
"Vince..."
"E' stata per colpa mia"
"Cosa?"
"E' solo colpa mia se mio fratello e mia madre sono morti...Demios puntava a me, eppure loro sono rimasti coinvolti, perdendo la vita...non me lo perdonerò mai"
"Non dire così, Vince"
Gilbert gli si avvicina per poterlo tranquillizzare, ma Vincent non glielo permette e si alza prima che possa anche solo sfiorarlo.
"Io sarei dovuto morire quella notte...non loro...se solo non fossi mai nato...loro sarebbero ancora vivi"
Sussurra col viso abbassato, rigato dalle lacrime. Stringendo i pugni, sente il corpo tremare e un terribile senso di colpa pervaderlo dalla testa ai piedi. Per anni quella sensazione lo ha perseguitato e gli ha solo fatto desiderare di morire. Se solo le due maghe gemelle avessero realizzato il suo desiderio, adesso la sua famiglia starebbe bene, senza di lui.
"Questo non puoi dirlo con certezza. Ti prego, cerca di calmarti"
Anche Gilbert si è alzato e lo ha raggiunto, intrappolandolo in un abbraccio. 
Vincent non si dimena più come faceva un tempo. Fin da quando erano bambini, il biondo non è mai andato d'accordo con il contatto fisico. Gilbert ricorda che una volta ha quasi fatto fuori un uomo solo perché lo aveva afferrato per il braccio. Se Jack non fosse intervenuto, quel tizio avrebbe fatto una terribile fine.
Col tempo ha imparato a lasciarsi andare. Anche se ci è voluto parecchio, adesso Gilbert è felice di poterlo tenere vicino, di poterlo toccare senza rischiare di finire al pronto soccorso o nella tomba.
Gilbert.
Il nome del fratello maggiore morto in quella tragica notte. Per anni lo ha saputo, ma non avrebbe mai pensato che fosse coinvolto in prima persona.
Improvvisamente, abbracciando Vincent più forte, le immagini di quella notte gli riappaiono nella mente, più vivide che mai. Vede chiaramente il viso disperato del fratellino che lo scuote, urlando il suo nome, in preda al dolore e alla paura. Lo chiama, lo prega di aprire gli occhi e di rispondergli.
"Ti prego non lasciarmi! Sei tutto ciò che ho!"
Quelle urla lo fanno rabbrividire e, un attimo dopo, al posto del volto di Vincent vede quello di Alice che lo osserva curiosamente, poi sorride e si porta un dito sulle labbra.
"E' un segreto. Nessuno deve sapere cosa ho fatto. La mia sorellina potrebbe arrabbiarsi"
Gli mostra un sorriso a 32 denti e lo ringrazia per averle preparato la carne. Per questo quando l'ha incontrata, lei si è comportata come fosse un amico, perché si erano già incontrati, tanti decenni prima.
Ora ricorda tutto: Alyss voleva l'occhio di Vincent ma, dato che il ragazzo aveva rifiutato di consegnarglielo, lei lo aveva cacciato. Alice, però, spinta da un senso di amicizia nei confronti del fratello maggiore, ha deciso di andare contro la volontà di sua sorella e ha realizzato la richiesta di Vincent, riportando Gilbert alla vita.
Dato che non era mai stato un figlio del diavolo, si era ritrovato fuori Abisso e Oswald lo aveva trovato, prendendolo con sé e allevandolo come suo discepolo. 
Di certo lo stregone sapeva e per questo lo aveva riportato ad Abisso dove aveva incontrato Vincent. O meglio, si era ricongiunto al suo...
"Fratellino"
Sussurra improvvisamente e Vincent sbarra gli occhi, bloccandosi di colpo.
Gilbert sente gli occhi pizzicare e rafforza la presa, affondando il viso nel collo di Vincent che sussulta.
"Co-cosa?"
"Gilbert...il suo nome era Gilbert...ero io...io...ero morto..."
"S-smettila!"
Sibila Vincent tentando di staccarselo di dosso, ma la presa del moro non cede.
"Oh, Vince...credevo di averti perso per sempre"
"La-lasciami!"
Vincent ha alzato la voce e adesso lo sta spingendo via. Di nuovo Gilbert non demorde, tenendolo attaccato a se.
"Sono così felice"
Quelle parole fanno trasalire il più piccolo che smette di agitarsi tanto e resta immobile. Le lacrime gli stanno rigando le guance e non si preoccupa più di trattenerle. Ha sempre desiderato sentir dire da suo fratello quella frase. 
Ha sempre voluto che Gilbert fosse felice...
Inizia a piangere e il moro lo tiene vicino, lasciando che si sfoghi mentre, a sua volta, si lascia sfuggire alcuni singhiozzi.
Non ha mentito, è davvero felice di aver ritrovato il suo fratellino; però, allo stesso tempo, questa scoperta rovina tutto.
"Non volevo...sentire quel nome..."
Balbetta Vincent chiudendo con forza gli occhi, sentendo le lacrime aumentare.
"Così...in questo modo hai rovinato tutto...idiota"
Gilbert sente una dolorosa morsa al cuore e realizza.
E' innamorato di Vincent e per lui è lo stesso. Ma adesso...
"Vince...non importa se siamo-"
"Non prendermi in giro!"
Esclama spingendolo via e finalmente riesce a liberarsi.
"Vince..."
"Perché? Perché devi essere proprio tu?! E' colpa tua! Non sapevo...non avevo idea di chi fossi davvero!"
"Nemmeno io ne ero a conoscenza, Vince! Perché ora dovrebbe cambiare qualcosa?"
Gilbert gli afferra i polsi e tenta di guardarlo in faccia, ma Vincent sposta il viso altrove, impedendoglielo.
"Non scherzare..."
"Non sto scherzando! Nessuno sa di questa cosa. Probabilmente solo Oswald, forse Levi e Lacie"
"Sta zitto!"
Vincent torna a dimenarsi e di nuovo non riesce a liberarsi, non quando Gilbert lo spinge contro la parete, bloccandolo e impedendogli di scappare.
"Teniamo questo segreto per noi...vuoi stare con me, no?"
"Ovvio che lo voglio!"
"Allora-"
"Allora niente! Non posso rovinarti la vita ulteriormente"
Ammette Vincent tenendo il viso abbassato. Si sente andare a fuoco e le lacrime aumentano. 
Fa così male che vorrebbe morire.
"Sei già morto una volta per colpa mia...e non è detto che Alice sarà disposta a salvarti ancora..."
"Non dire stupidaggini!"
Urla Gilbert facendolo sussultare e alzare il viso verso di lui. Incontrando lo sguardo del maggiore, sente il cuore fermarsi per l'emozione.
"Smettila di allontanarmi! Non è colpa tua! Mettitelo in testa, io non ti lascerò mai! Mai! Mi hai capito?! Resterò con te, non mi importa quante volte dovrò morire...farò in modo di raggiungerti...sempre"
Non c'è segno di menzogna sul viso di Gilbert, tanto meno nel suo tono. E' totalmente sincero. Non solo lo ha perdonato, non ce l'ha mai avuta con lui, non lo ha mai incolpato di nulla e non lo farebbe, accennando anche al ritorno pur di non lasciarlo da solo.
Il cuore di Vincent non è in grado di reggere tale emozione e scoppia a piangere come un bambino, come decenni prima.
Gilbert lo abbraccia nuovamente, accarezzandogli la schiena.
"Va tutto bene...sono qui"
"Gil...ti amo, Gil"
Sussurra, singhiozzando. Gilbert sorride e gli lascia un dolce bacio sulla fronte, spostandogli una ciocca di capelli dietro l'orecchio e rivelando l'occhio sinistro che lo lega a lui.
Vincent è suo, lo è sempre stato e sempre lo sarà.
Gli accarezza una guancia, asciugandogli una lacrima e guardandolo negli occhi.
Senza aggiungere altro, posa le labbra sulle sue e entrambi sentono una scarica di piacere invaderli dalla testa ai piedi.
Sono felici e tutto ciò che vogliono fare è continuare a stare insieme, perché è questo il loro destino.
"Ti amo"

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