Will love blossom or is it not destinated to?

di AlessandraBeco
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Driiiiin Driiiiin Driiiiinla sveglia suonava ormai da dieci minuti, eppure Oikawa non aveva alcuna intenzione di alzarsi dal letto. "Ma Makki doveva parlarmi di una cosa importante..", controvoglia si alzò dal letto e cominciò a prepararsi per l'ennesima giornata di scuola. Quando furono le 6.50, il ragazzo si trovò davanti la tavola calda dove faceva colazione insieme ai suoi amici, ma quel giorno di loro non c'era traccia. Tooru si innervosì un po' così decise di mandare un messaggio sul loro gruppo:

BadBitches

GreatBitchRagazzi, dove siete? Perché non siete alla tavola calda come tutte le mattine?
 

Nessuna risposta. Quindi, come una brava persona normale fa alle sette e un quarto della mattina, Oikawa cominciò a tartassare i suoi amici di telefonate mentre camminava avanti e indietro dal nervosismo, dopo la decima chiamata lasciata senza risposta non si accorse di star andando a sbattere contro un altro ragazzo quindi, naturalmente, gli finì addosso e caddero entrambi a terra. «O mio.. SCUSA, SCUSA, SCUSA, SCUSAMI!» Oikawa si alzò velocemente continuando a scusarsi quasi senza fermarsi mai, nemmeno per far circolare un po' d'aria nei polmoni, «E guarda dove cazzo vai!» quasi urlò l'altro ragazzo, «Non l'ho fatto apposta! E potevi prestare più attenzione anche te» disse Tooru incrociando le braccia al petto per poi guardare con un sopracciglio alzato il ragazzo che gli stava di fronte, notò che era più basso di lui, anche se sicuramente più robusto, aveva degli strani capelli neri appuntiti, ma ciò che attirò l'attenzione del moro furono gli occhi. Non si rese nemmeno conto che l'altro gli stava sbraitando contro, perché era troppo concentrato su quelle iridi verdi, quando però capì che se ne stava andando la sua bocca si mosse quasi da sola e disse, con un po' d'incertezza: «Per farmi perdonare posso offrirti un caffè?», il moro lo guardò reticente, con un sopracciglio alzato, «Solo un caffè, per scusarmi di esserti venuto addosso poco fa» ripeté Oikawa più sicuro. Il moro alla fine acconsentì ed entrò insieme al castano nel locale, presero posto ad un tavolo vicino al finestrone che dava sulla strada ed ordinarono due caffé, di cui uno macchiato. «Come ti chiami?» chiese Tooru guardando il ragazzo di fronte a sé, «Iwaizumi» rispose secco l'altro ma appena ebbe pronunciato il suo cognome fece l'errore di guardare Oikawa negli occhi, notò come una lieve patina di curiosità accendesse i suoi occhi marroni e li facesse risplendere e notò pure come con lo sguardo volesse dirgli "Non mi accontento di un semplice cognome", quindi aggiunse: «Iwaizumi... Hajime». Il castano annuì pensieroso, «Tu come ti chiami?» chiese Iwaizumi, «Oikawa Tooru» rispose sorridendo Tooru, Iwaizumi si maledì mentalmente perché non sapeva come portare avanti la conversazione e guardò fuori dalla finestra, «Quale scuola frequenti?» lo tirò fuori dall'imbarazzo il castano, «Mi stai sottoponendo ad un interrogatorio? Comunque, frequento il terzo anno alla Futenma High School», «Anch'io! Che sezione?», «La quinta», «Oh, io sto nella sesta» disse Oikawa per poi sorride affabile alla cameriera che stava posando i caffé sul tavolo.

Iwaizumi lo guardò, gli sembrava un ragazzo superficiale eppure c'era dell'altro in quel ragazzo che non riusciva a capire, il suo pensare venne interrotto da una mano che gli si posava sulla spalla. Quando si voltò si vide osservare con un ghigno da Kuroo Tetsurou, suo compagno di classe e amico, «Non dovevi aspettarci fuori?» chiese il moro tenendo comunque il ghigno stampato in faccia, «No, non dovevo» gli rispose scontroso Iwaizumi, Oikawa li guardava con un sopracciglio alzato ma la sua attenzione fu attratta dall'ingresso del locale dove c'erano i gemelli Miya intenti a discutere di chissà cosa, quando Atsumu guardò verso Tooru il castano gli fece un cenno di saluto, invitando i nuovi arrivati ad unirsi al tavolo. «Abbiamo interrotto qualcosa?» chiese il biondo ghignando in direzione di Oikawa, «No. Stavamo solamente prendendo un caffè mentre vi aspettavo» rispose quest'ultimo sulla difensiva ed aggiunse: «Comunque, sei uno stronzo. Ti ho chiamato cinque volte e non hai risposto nemmeno una volta!», «Non è uno stronzo, è un coglione che stanotte ha dimenticato di mettere il suo telefono in carica» rispose Osamu per il gemello, «Ma che sei? Uno stalker?» chiese invece Atsumu, «Non sono uno stalker, è che potevate avvertire che facevate tardi» rispose piccato Tooru. «Dato che chi stavi aspettando è arrivato, io posso pure andarmene. Ti ringrazio del caffè» disse Iwaizumi mentre cercava lo sguardo di Oikawa, «Oh.. Ehm, grazie a te per avermi concesso la possibilità di scusarmi» rispose il castano abbozzando un sorriso ma non concedendo al moro il tanto agognato sguardo, «La prossima volta presta più attenzione a dove cammini» disse Hajime alzandosi controvoglia dal tavolo per poi salutare ed allontanarsi con Kuroo.

«Allora, chi era quel bel ragazzo?» chiese il biondo non appena gli altri due si furono allontanati, «Tsumu, te li sai fai gli affari tuoi?» gli domandò il gemello sedendosi affianco a Oikawa, «Come sicuramente avrai sentito, gli ho offerto un caffè per scusarmi di essergli finito addosso» rispose Tooru, «Mm-Mm, allora perché avevi gli occhi a cuoricino mentre gli parlavi?» domandò Atsumu ghignando, «Ti pongo la stessa domanda che ti ha già fatto Osamu, ma i cazzi tuoi te li sai fare?» rispose Oikawa per poi ordinare la colazione per sé stesso e i gemelli, «Piuttosto perché Akaashi è in ritardo? Non è mai in ritardo, è successo qualcosa?» chiese Osamu, «Non lo so, nessuno mi ha risposto quando ho scritto sul gruppo» disse il castano guardando male Atsumu che si stava gustando la propria colazione. «Oikawa Tooru non è al centro del mondo e comincia ad arrabbiarsi? È questo a cui sto assistendo?» li salutò così Tendou Satori per poi sedersi accanto ad Oikawa, «Tendo, oh, ma guarda c'è anche Hanamaki» rispose quest'ultimo, «Daii, te la sei presa davvero? Scusaci» disse Makki sedendosi accanto ai gemelli Miya, «Non abbiamo il tempo di discuterne, dobbiamo andare a scuola, ma oggi a pranzo facciamo i conti» disse Oikawa per poi alzarsi e andare a pagare la colazione per tutti.

«Hai fatto colpo Iwaizumi» disse Kuroo ghignando mentre camminava accanto all'altro verso la scuola, «Che cazzo dici?», «Che Oikawa Tooru aveva gli occhi a cuoricino quando vi ho interrotti», «Non so di cosa tu stia parlando, Kuroo», «A quanto pare anche a te lui interessa», «Fatti i cazzi tuoi», «Ho fatto centroo», «Finiscila» pose fine alla discussione Iwaizumi dando un pugno sul braccio all'altro. «Buongiorno Iwaizumi, buongiorno Kuroo» li salutò Washio dopo che i due ragazzi furono entrati in classe, «Buongiorno Washio» risposero in coro, «Sai che il nostro Iwa è innamorato?» disse Tetsurou, «La fai finita con questa storia?!», «Di chi?» chiesero entrambi i ragazzi nello stesso momento, «Una persona della sezione 6» rispose comunque Kuroo a Tatsuki, ignorando completamente Iwaizumi che decise di andarsi a mettere seduto e per cercare di cambiare discorso chiese all'amico: «Perché Bokuto, Semi e Matsukawa non sono venuti alla tavola calda questa mattina?», «Oh, Bokuto si è svegliato tardi, Semi doveva finire i compiti e Mattsun non mi ha risposto» rispose Tetsurou sedendosi accanto a lui poi dovettero interrompere qualsiasi conversazione poiché suonò la campanella ed iniziarono le lezioni.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Quando suonò la campanella dell'ora di pranzo, Akaashi tirò un sospiro di sollievo. Era stata una mattinata faticosa, tre test in una mattinata stresserebbero chiunque, eppure Keiji sapeva che il peggio sarebbe arrivato a pranzo. Il moro sospirò ma si alzò comunque per andare in mensa ad affrontare Oikawa, «Akaashi, vai in mensa?» gli chiese il suo compagno di banco, Watari. «Sì, ma penso che passerò prima alla 3° classe» rispose Akaashi, «Vai a vedere se c'è Kozume?» gli chiese il compagno, «Sì, e vedere se Nishinoya Yuu non l'abbia fatto impazzire», «Ahahaha, allora ti lascio libero. Posso prenderei tuoi appunti di inglese?», «Sì, certo, fa pure» rispose Keiji per poi avviarsi verso la sezione 3.
Nella sua classe Kenma cercava di giocare in pace ai suoi videogiochi, ma Nishinoya continuava a blaterare di chissà cosa e lo distraeva facendolo perdere.

Quando Akaashi entrò nell'aula e vide Kozume trattenere a stento il proprio istinto omicida si avvicinò ai due e li salutò.«Kenma, stamattina tu sei andato alla tavola calda?» chiese il moro, più per ottenere informazioni sul grado di dramma che avrebbe dovuto sopportare da parte di Oikawa che per altro, «No, ho fatto tardi, tu?» rispose il biondo. "Fantastico, il grado didramma da sopportare sta salendo pericolosamente" pensò Keiji, «Nemmeno io, dovevo ripassare per alcune verifiche e ho scelto di non andarci» rispose comunque sospirando, «Dobbiamo proprio andare in mensa?» domandò allora Kenma, «Credo sarà più facile risolvere la situazione ora che più tardi. Conoscendo Oikawa se la legherà al dito per parecchio tempo», «Kenma, se non vuoi andarci puoi restare con me!» s'intromise Nishinoya. «Sai che c'è? Ho cambiato idea, affrontiamolo subito il problema Oikawa così non dovremo più pensarci» disse Kenma per poi alzarsi e prendere il proprio bentō, dopo aver salutato Nishinoya, Akaashi e Kozume uscirono dalla classe di quest'ultimo.

Nel corridoio incontrarono i gemelli Miya e Suna, un compagno di classe di Osamu, con il quale Akaashi aveva comunque dovuto fare un progetto di scienze l'anno prima, insieme anche a Kenma, Shirabu Kenjirō e l'altro Miya, Atsumu. «Akaashi, Kenma, non sapete cosa vi siete persi stamattina» li "salutò" (per così dire) il più grande dei gemelli, «Cosa ci saremmo persi di così importante Atsumu?» chiese Kenma scettico e sarcastico come solo lui poteva diventare dopo una lunga giornata passata al fianco del suo compagno di banco, «Ve lo racconto in mensa, così posso infastidire ancora un po' Oikawa con questa storia» rispose il biondo con un sorriso che non lasciava spazio ad altre probabili risposte. Quando stavano per dirigersi alla mensa Atsumu si bloccò in mezzo al corridoio, il motivo era un ragazzo alto dai capelli neri come la pece, aveva due nei sulla parte destra della fronte, allineati verticalmente, e gli occhi neri come il petrolio, il resto di quel viso era purtroppo coperto da una mascherina bianca, ed anche se metà faccia era coperta Atsumu capì che era infastidito poiché si poteva vedere la sua fronte aggrottata e lo sguardo cupo.

Quel ragazzo passò di fianco, ma non troppo, al gruppo senza degnare nessuno di loro di uno sguardo, «Qualcuno di voi sa chi è quel ragazzo?» chiese Atsumu dopo essersi ripreso da quello scombussolamento che lo aveva colpito quando aveva visto uscire quel ragazzo dall'aula. «Chi?» chiese Suna guardandolo con quel suo sguardo tagliente, «Quello che è uscito poco fa dalla classe di Kenma» spiegò il biondo anche se c'era parecchio altro che avrebbe voluto dire, si trattenne però. «Oh, si chiama Sakusa Kiyoomi. Non è il tuo tipo Atsumu, credimi» rispose Kenma, «Cosa vorresti dire con questo?» chiese Atsumu stizzito, «Sto dicendo che non è il tipo adatto a nessuno. A causa della sua germofobia non lascia avvicinare nessuno a sé stesso e alle sue cose» rispose Kozume.«Ragazzi, dovremmo andare in mensa» s'intromise Akaashi, i due biondi lasciarono cadere l'argomento ed il più basso dei due ringraziò il moro con lo sguardo. «Dobbiamo passare da Shirabu?» chiese Osamu, «No, l'ho visto andare verso la mensa insieme a Tendō-san» rispose Akaashi, gli altri annuirono poi, con grande sconforto da parte da Keiji e Kenma, arrivarono in mensa.

«Io devo andare» li "salutò" Osamu per poi allontanarsi verso un altro tavolo dove c'erano altri cinque ragazzi, Akaashi gettò un'occhiata casuale a quel tavolo ma i suo occhi blu vennero attratti da un paio di occhi oro. I due ragazzi rimasero a fissarsi per quella che a loro sembrò un'eternità, un infinito fatto di seri occhi blu con un accenno di verde che si scontravano con delle gioiose iridi oro, in realtà passarono pochi secondi prima che Keiji venisse riportato alla realtà da una pacca sulla spalla data da nessun altro se non Atsumu. 
«Hai visto qualcosa che ti piace, 'Kaashi?» gli chiese il Miya ghignando, il moro non rispose e si avviò verso la sua condanna con la stessa solita espressione che non lasciava trasparire niente di tutto ciò che gli si agitava dentro.

«Terra chiama Bokuto, Bro ci sei?» chiese Kuroo preoccupato dal comportamento dell'amico, non era mai successo prima che Bokuto smettesse di parlare tutto d'un tratto e rimanesse fermo immobile a focalizzarsi su una cosa sola, «Chi è quel ragazzo?» chiese Kōtarō ignorando completamente la domanda di Kuroo che lo osservò con un sopracciglio alzato, «Devi specificare, ce ne sono troppi in questa maledetta mensa» rispose Semi guardandosi attorno cercando di capire di chi parlasse Bokuto, «Il ragazzo moro che stava insieme ai Miya ed ha degli splendidi occhi blu con un accenno verde in quelle iridi stupende» cercò di spiegarsi Kōtarō rimanendo comunque con lo sguardo perso a guardare il tavolo dove Akaashi si era seduto. «Akaashi Keiji, secondo anno, classe 6» rispose Osamu mettendosi seduto di fronte a Kuroo. «Come lo conosci?» domandò Mattsun più per farsi gli affari di Osamu che per altro, «Mio fratello ci ha dovuto fare un progetto l'anno scorso, l'ho conosciuto per quello. Poi mio fratello ha cominciato a uscirci ed io ero solo presente» rispose l'interpellato per poi cominciare a mangiare il suo pranzo, «Che tipo è?» chiese Bokuto, «Ed io che ne so? Perché non ci vai a parlare e lo scopri invece di fissarlo come uno stalker?» disse Osamu, «E tu perché non ti decidi a parlare sinceramente al tuo caro "Rin" Dei tuoi sentimenti?» gli chiese Kuroo ghignando, «Ma i cazzi tuoi te li sai fare una volta ogni tanto Kuroo?» domandò Iwaizumi seccato per poi riprendere a mangiare, «Disse quello che stamattina ha preso il caffè con niente popò di meno che Oikawa Tooru», «La fai finita con questa cazzo di storia? È stato solo un dannato caffè», «Con Oikawa Tooru? Sei serio?» domandò Semi, «Mi ha fatto cadere a terra e per scusarsi mi ha offerto un caffè, non è stato niente di che. Smettetela con questa storia o cambio tavolo» li minacciò Iwaizumi, «Andresti da Oikawa?» chiese Mattsun ghignando, «Avete rotto i coglioni!» esclamò Hajime per poi non ascoltarli più e cercare di finire il suo pranzo in pace.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


«Perché cavolo non vi siete presentati stamattina alla tavola calda? Vi ho aspettato per un'eternità, al freddo, e non vi siete presentati. Vi ho chiamato un'infinità di volte e nessuno di voi ha risposto al telefono. Vi pare il modo di comportarsi?» Oikawa cominciò così il suo sproloquio ai danni di Akaashi, Kenma, Suna e Shirabu. «Oikawa-san, dovevo studiare. Ho avuto tre verifiche stamattina» cercò di farlo ragionare Keiji, «Potevi scriverlo sul gruppo! Non avrei sprecato tempo ad aspettarti!» gli rispose il castano, «Io non mi sono svegliato in tempo, sono anche entrato con un'ora di ritardo» spiegò Suna, Tooru conoscendo il ragazzo lo lasciò tranquillo poi si voltò verso Kenma e Shirabu, «Io dovevo venire a scuola prima per un progetto che stiamo facendo in classe» disse Kenjirō un po' seccato da tutta quella sceneggiata da parte del più grande, «Io mi sono svegliato appena in tempo per entrare a scuola in orario» spiegò Kenma senza alzare lo sguardo dai suoi videogiochi, «Potevate scrivere sul gruppo! Vi ho aspettato inutilmente!» esclamò Oikawa alzando di un'ottava la voce, «Come se tu lo avessi passato da solo quel tempo» s'intromise Atsumu ghignando per aver finalmente trovato il tempismo giusto per infastidire Oikawa, «Che cosa intendi dire Atsumu?» chiese Suna alzando un sopracciglio, «Stamattina quando io e 'Samu siamo arrivati alla tavola calda lo abbiamo trovato insieme ad un ragazzo» rispose il biondo interpellato, «Iwaizumi Hajime, terzo anno, classe 5» aggiunse Makki, «Cosa sei? Uno stalker?» chiese Oikawa, «Nah, faceva parte delle mie personali ricerche di stalking» rispose il rosato, «Eh?» dissero in coro Tooru, Atsumu, Suna, Akaashi e Tendō, «Quella cosa di cui dovevo parlarvi» ricordò loro Takahiro, «Oddio, hai una cotta per un ragazzo diverso finalmente!» esclamò Satori quasi saltellando sulla sedia. «Sì, è un ragazzo della classe 1 ed è semplicemente bellissimo» disse Makki con gli occhi a cuoricino, «E Iwaizumi cosa c'entra?» domandò Oikawa, «Beh, guarda caso proprio in questo momento la mia cotta è seduta allo stesso tavolo del tuo prezioso Iwaizumi» spiegò Makki con un ghigno, proprio quando Akaashi stava per parlare suonò la campanella che precedeva quella della fine della pausa pranzo. 

 

Mentre i ragazzi stavano tornando ordinatamente alle loro rispettive classi Bokuto prese un po' di coraggio e si avvicinò ad Akaashi con fare casuale, camminò un po' al suo fianco ed inspirò profondamente per sentire almeno un po' il profumo dell'altro. Un pungente odore canforato lo colpì quasi prepotentemente alle narici, sfortunatamente però l'odore aspro e intenso di Akaashi si perse nella folla e dovettero separarsi per rientrare in classe. «Bokuto, dov'eri finito? Un attimo prima eri lì con noi e l'attimo dopo sei sparito» gli disse Semi un volta rientrato in classe, «Ehm, sono rimasto indietro...» mentì Bokuto sedendosi al proprio banco, in ultima fila, accanto a Mattsun, «Hai parlato con quel ragazzo di cui ti ha parlato Osamu?» gli chiese il moro mentre scarabocchiava sul proprio quaderno, «No...» mentì nuovamente Kōtarō, dato che voleva tenere quel momento per sé (e sì, forse anche per il suo Bro che lo avrebbe ascoltato mentre sclerava sul ragazzo che aveva solamente osservato da lontano), «Sai Bokuto, dovresti imparare a mentire meglio se vuoi tenere qualcosa per te. Così riescono a capirlo anche i muri che stai mentendo» gli disse Eita sedendosi sul bordo del banco di Bokuto e osservandolo dall'altro con un sorrisetto indisponente; fortunatamente Kōtarō venne salvato dall'arrivo del professore che mise fine a qualsiasi chiacchiera.

 

Osamu si era annoiato terribilmente nelle ultime ore che lo separavano dalla libertà, anche se di libertà non si poteva propriamente parlare, quel pomeriggio doveva incontrarsi in biblioteca con Kuroo per studiare chimica e poi a casa avrebbe comunque dovuto sopportare suo fratello, il suo fardello. Quando finalmente la campanella che segnava la fine a quella infinita, noiosissima, monotona, pallosa giornata di scuola, Osamu si alzò quasi contento del suo incontro in biblioteca. Suna al suo fianco si alzò sbadigliando, il Miya al suo fianco fece lo stesso, misero nelle borse le proprie cose per poi uscire dalla classe e dall'edificio insieme, in religioso silenzio, com'erano soliti fare dopo una lunga e stressante giornata. «Ci vediamo domani, 'Samu» lo salutò Rintarō per poi avviarsi verso la strada di casa, Osamu stette lì immobile, ancora impresso nei suoi occhi c'era il viso stanco e annoiato dell'amico, un sorriso beffardo gli si aprì sul viso, «Ti sei finalmente dichiarato o gli stai ancora morendo dietro senza dire niente?» lo colse di sorpresa Kuroo il cui ghignò derisorio si allargò sul viso quando vide il lieve sobbalzo del più piccolo. «Ciao anche a te, Kuroo-san. Come sono andate queste ultime ore?» cambiò direttamente discorso il ragazzo dai capelli grigi, «Beh, sono andate magnificamente. E non sviare il discorso, gli stai ancora morendo dietro senza dire nulla?», «Sono affari miei, ora andiamo in biblioteca. Voglio finire questa maledetta chimica il prima possibile», «Va bene, va bene, quanto siamo acidi» disse Kuroo per poi avviarsi verso la biblioteca, Osamu fece un respiro profondo stringendo i pugni, cercando un autocontrollo che non sapeva di avere in sé, e poi seguì il moro. «Sai che se la facessi finita di intrometterti nella vita privata degli altri, verresti insultato meno?» disse Osamu a Tetsurō, «Che divertimento ci sarebbe se mi facessi i fatti miei?» gli domandò retoricamente Kuroo sorridendo beffardo davanti all'esasperazione del più piccolo.

 

Shirabu fu l'ultimo ad uscire dall'edificio, era rimasto insieme ad un paio di compagni di classe per rifinire il progetto di classe che avrebbero dovuto presentare la mattina dopo. Sospirando chiamò Akaashi per sapere se lui e gli altri avessero organizzato qualcosa oggi pomeriggio:

«Pronto?» la voce di Akaashi arrivò debolmente all'orecchio di Kenjirō, sovrastata da risate e schiamazzi che sapeva a chi appartenevano, «Akaashi, avete organizzato qualcosa oggi pomeriggio?» arrivò dritto al punto il ramato, «Siamo alla tavola calda per prendere qualcosa da mangiare e poi andiamo a casa di Atsumu per studiare. Vieni anche tu?», «Sì, aspettatemi lì, sto arrivando», «Va bene, a tra poco», «Ciao» e detto questo mise fine alla chiamata. Mentre camminava però un ragazzo che correva verso la scuola gli finì addosso. Fortunatamente, al contrario di Oikawa e Iwaizumi, entrambi ebbero un ottimo equilibrio e non finirono a terra; «E che cazzo, ma guarda dove vai!» esclamò Shirabu per poi inchinarsi e raccogliere la propria borsa, unica prova dello scontro appena accaduto, «Certo che potresti anche essere più gentile nel modo in cui ti poni agli altri! Non l'ho fatto apposta, non era mia intenzione colpirti» gli rispose l'altro ragazzo, che si era inchinato a sua volta per recuperare un quaderno che era uscito dalla borsa di Kenjirō, «Se tu avessi fatto più attenzione a dove cazzo vai, questo non sarebbe successo» disse il ramato rialzandosi contemporaneamente con l'altro ragazzo, «Beh, sì, scusami, rimarrei volentieri a parlare con te, ma vado di fretta» detto questo l'altro ragazzo porse a Shirabu il quaderno che aveva raccolto e quando lui lo prese, l'altro ragazzo riprese a correre verso la scuola.

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