Chasing your Dream

di NightWatcher96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


Angolo della Quirkless

A un solo giorno dal Natale ecco la mia fiction in tema Natalizio, che dividerò in due parti perché troppo ma troppo lunga. L'idea è nata dalla canzone "I Want it that Way" che è stata messa alla nuova pubblicità dei Galaxy Z-Flip. 
Detto ciò Enjoy!




 

Cause I want it that way!

 

La musica termina, dietro i cinque Idol esplodono coriandoli e luci dorate, dinanzi un forte e intenso applauso. Urla di fangirl con bacchette colorate anima come un'onda anomala gli spalti, poi pian piano lo stadio al coperto torna ad essere illuminato a giorno, segno che il concerto dei Black Boy Station o semplicemente BBS è finito.

Il leader del gruppo, Katsuki Bakugo di appena 16 anni alza un braccio in aria e inizia a salutare tentando di respirare normalmente e di calmarsi da tutto ciò che ha dato in ballo e in canto. E' elegantemente vestito con un completo rosso, con strass dorati, un pantalone di pelle e aderenti nero e scarpe corvine lucide. E' meraviglioso con quei rubini scarlatti splendenti dei suoi occhi e i capelli dorati sparati in alto.

Eijiro, il rosso crinito viene abbracciato dal biondo con la saetta, Denki, poco più in la Shoto accenna un sorriso passandosi una mano tra i capelli metà bianchi e rossi. E' stato un concerto assolutamente epico, con tantissime persone venute anche da altri Paesi per vederli esibirsi. 

Poco dopo, i quattro Idol sono nei camerini, a riprendere un po' le forze da tutto quello che è sempre un enorme stress per il corpo. Eijiro si butta a peso morto su un lettino, coprendosi gli occhi con un braccio, Denki prende posto a cavalcioni su una sedia, facendo dello schienale un comodo parapetto. Shoto è in piedi a sorseggiare dell'acqua, Katsuki è in bagno.

Tutti, però, hanno un orecchio teso ai colpi forte di tosse che sopraggiungono dalla porticina bianca della toilette di quel camerino ben attrezzato. Quando Katsuki esce ha un fazzoletto premuto contro le labbra e il volto pallido. Degna di una veloce occhiata i suoi amici prima di avventarsi sul mini-frigo e prendersi una bottiglia d'acqua.

E' ancora di spalle, il fazzoletto stretto nel pugno sinistro, non permette di farsi vedere da nessuno ma il suo viso è un cozzare di emozioni contrastanti e negative.

"Stasera hai avuto due volte un calo di voce" inizia casualmente Shoto, con aria bonaria e preoccupata.

"Eh, già. Per fortuna Eijiro ha sovrastato il tutto e nessuno si è accorto di nulla" continua Denki.

"E non è la prima volta" sospira il rosso crinito, mettendosi seduto sul letto. "Baku-bro, sai che non ci immischiamo nei tuoi affari ma tu sei il nostro leader e dobbiamo saperlo".

Katsuki si irrigidisce, stringendo duramente la bottiglia di plastica che nella sua mano ha uno scricchiolio nitido e fastidioso. Si volta leggermente e lancia il fazzoletto nelle mani di Eijiro che quando lo apre ha quasi un colpo. Ci sono macchie di sangue fresco.

"Lesione alle corde vocali. Se canto ancora rischio di spezzarmele e dovrò operarmi a breve" spiega rassegnato.

"E… quando…?" balbetta incredulo Denki.

"Non hanno ancora fissato l'operazione con precisione, speravano che la cura di Shujenzi-san avrebbe fatto miracoli… e invece no" racconta Katsuki, tossendo un po'. Ha la voce più rauca adesso e deglutisce in continuazione per riflesso della sua laringe arrossata e cruda che chiede acqua in continuazione. "Non volevo vi preoccupaste".

"Pensavi che non ce ne saremmo accorti?" scatta Denki, furioso. "Dannazione, siamo amici, Katsuki!".

"Io dico che invece dovremmo preoccuparci di cercare un sostituto per evitare che rimaniamo senza un Leader" interviene fermo Shoto, con sguardo bruciante di determinazione. Tutti lo guardano come se ha appena detto un'eresia. "Sapete che senza un Leader il nostro gruppo non può esibirsi".

"Ma… non sarà affatto facile e poi dobbiamo istituire sicuramente svariati provini" si lamenta Denki. "Non abbiamo poi così tanto tempo; il prossimo concerto è a Musutafu tra tre venerdì, prima di Natale".

"Dannazione, è vero" sibila a pugni stretti Eijiro. 

Katsuki sospira pesantemente, lasciando il camerino: non si sorprende di vedere il loro manager Yagi Toshinori guardarlo con profonda preoccupazione. Si inchina un po' per porgere scuse che non dirà mai a parole.

Ha solo bisogno di schiarirsi le idee…

 

"I want it the way! Tell me why…"…

 

"Ti piace proprio questa boyband, Izuku-kun!".

Il suono di quella voce femminile e stupita piacevolmente fa alzare un ragazzo androgino e basso dal piano dell'aula musica, in un fracassante stridio del sedile che cade sul palco in legno. 

"U… Uraraka-san… mi hai proprio spaventato…!" balbetta il verdino, rosso come un pomodoro. 

L'altra ragazza dalle gote deliziosamente colorate di rosa gli si avvicina, osservando il piano da muro e il sedile sul pavimento. Non chiede aiuto nel rialzarlo e sedersi. Lei non sa suonare, pigia solo qualche tasto mantenendo un sorriso gentile.

"Hai una bellissima voce, Izuku-kun. Potresti essere famoso perché saresti un artista completo" inizia casualmente, spostando le dita su un Sol, poi un La e infine un Re. Un accordo interessante, pensa. "Sai cantare, sai tenere il tempo, sei bravo con il piano, la chitarra e anche a ballare".

Izuku abbandona il suo imbarazzo e sospira tristemente, prendendo posto accanto a lei. Inizia a suonare un paio di note al basso, prima un accordo maggiore che poi muta in uno minore e infine un arpeggio in quattro quarti. Ochako resta ferma, si sposta leggermente, prende la mano destra dell'altro e l'appoggia sui tasti incitandolo silenziosamente a suonare. 

Istintivamente Izuku esegue, suonando la melodia che stava cantando poco prima. 

-Quando suona Izuku-kun è un'altra persona. E' libero, senza pensieri, solo talento puro- pensa Ochako, con occhi tristi.

Poi ha un'illuminazione: Izuku si è fermato, probabilmente vuole iniziare a suonare da zero "I want it that way" e lei ha l'opportunità di immortalare il tutto in un filmato. Afferra il suo modesto Iphone e inizia a registrare, tanto sa che Izuku sarà totalmente assorbito dalla musica.

La giovane si sposta verso i gradini del palco, per avere una migliore angolazione e trattiene il fiato quando il talento canoro di Izuku inizia a risuonare nell'aula musicale con un perfetto riverbero, come se il tempo si congela e tutto è solo sfondo dietro di lui. 

 

"Mamma, anche io voglio diventare un Idol! La maestra ha detto che sono bravo con il piano e so cantare bene!".

Inko Midoriya sorrise al suo bambino di dieci anni che continuava a saltellare felice senza staccarsi dalla sua mano ma sospirò piano. 

"Izuku, tesoro, lo sai che papà vuole che diventi un avvocato di successo. Non devi più pensare alla musica ma a iniziare a studiare come si deve. L'anno prossimo andrai alle medie, è importante che lasci questo sogno infantile e insegui la vocazione che ha da sempre reso i Midoriya persone di grande successo".

Il bambino si fermò, lasciandosi tirare la mano da sua madre che non ebbe bisogno di chiedergli il motivo di quel gesto. Si inginocchiò dinanzi a lui e gli aggiustò il berretto sui capelli smeraldini impossibili da pettinare. Izuku si tratteneva dal piangere senza molto successo e le lacrime gocciolavano di già lungo il suo viso lentigginoso. 

"Ma io non voglio essere un avvocato… né un medico… voglio essere un artista…" ammise, singhiozzando. 

Inko lo abbracciò al petto e non osò lasciarlo andare neanche per un istante. Sapeva che Hisashi poteva essere un uomo violento quando si toccava l'argomento dei sogni futuri e non voleva più vederlo far del male a Izuku…

 

Ochako stoppa la registrazione rinfoderando il cellulare nella tasca della sua gonna scura quando nota una lacrima colare lungo la guancia di Izuku, a canzone finita. Conosce la sua triste storia, gli porge un caldo abbraccio, lasciandolo quasi sfogare in silenzio contro la sua spalla. 

"Ho sentito che i BBS stanno cercando un nuovo cantante per il gruppo" inizia casualmente.

L'altro freme leggermente, staccandosi per guardarla con i suoi espressivi occhi smeraldini colmi di curiosità. Ochako annuisce con un sorriso bonario intravedendo un flebile luccichio di speranza.

"Perché? Hanno già dei Vocalist eccezionali!" chiede Izuku, fissando il piano con aria sconsolata.

Ochako smanetta sul suo Iphone trovando rapidamente ciò che aveva accennato poco prima e glielo punta contro il naso con uno sguardo raggiante ma di chi la sa lunga. Izuku da una rapida occhiata ma si allontana gesticolando con le mani avendo perfettamente compreso che all'amica storica è appena arrivata un'idea decisamente sballata.

"Non starai mica pensando che dovrei partecipare ai provini?!" esclama negando. "Ochako, per favore!".

"Izuku, tu sei un talento sprecato qui e credo che dovresti assolutamente fare questo provino per diventare Cantante e Ballerino dei BBS!" spiega semplicemente la ragazza, fingendo di scorrere con un esile indice sul display del cellulare.

"Lo sai che mi è assolutamente proibito! Secondo te perché non partecipo mai a recite musicali e quant'altro? A casa mia non posso neanche cantare!" mitraglia Izuku sconvolto.

Segue un leggero silenzio interrotto da qualche accenno di fiato grosso del verdino ma Ochako non ha intenzione di mollare tutto. Ha conosciuto Izuku in prima elementare e tra di loro si è subito stabilita una così solida amicizia da sembrare fratello e sorella. 

"Qui dice che serve un cantante perché il loro leader ha un problema alle corde vocali e se non trovano un cantante non potrà operarsi" legge Ochako.

Izuku sbolle immediatamente dalla sua rabbia, avvicinandosi cautamente. Anche lui legge e vede le foto del biondo leader con alcune indiscrezioni sul suo conto. Non l'avrebbe mai detto!

"Penso che sia la perfetta occasione per dimostrare al mondo che sei arrivato, Izuku-kun".

Izuku annuisce debolmente poi la campanella suona ed entrambi tornano nel loro mondo fatto di lezioni e di compiti…

 

"Accidenti, sono stanco morto!".

Denki si getta a peso morto sul tatami della palestra dove hanno ballato e provato per quasi 4 ore intere. E' madido di sudore e ha dolore dappertutto ma ci è abituato. 

Anche gli altri sono affannati, perfino Katsuki che nonostante non canti si allena correntemente. 

"Pensate che avranno già trovato il sostituto di Katsuki?" domanda, mettendosi poi seduto.

"Difficile dirlo. All Might e Aizawa hanno iniziato proprio stamattina con i provini e ho sentito dire che non hanno trovato neanche un candidato" spiega Eijiro, gettando un'occhiata sul corpo di Katsuki rimasto in piedi e di spalle. "E' difficile sostituirti, amico. Se non impossibile!".

Il biondo si passa una mano tra i capelli ma non risponde, preferisce andare a prendersi una bottiglia d'acqua dalla panchina in fondo alla loro palestra personale.

"E' di malumore, eh?" constata Denki.

"Chi non lo sarebbe sapendo che non potrà esibirsi?" fa eco Eijiro, guardando poi Shoto che armeggia con le dita sul suo cellulare con fare totalmente assorto. "Ehi, Shoto, che cosa stai guardando?".

"Aizawa-sensei ha inviato una mail".

"E che dice?" è la risposta curiosa di Denki.

"Che su duecentoventi ragazzi non è stato scelto neanche uno". 

Eijiro fischia scuotendo leggermente la testa. Lo sapeva. Lo aveva appena detto, del resto! Sostituire Katsuki è impossibile; non ci sono artisti giovani e anche belli come lui capaci di eccellere in ogni cosa come dei geni contemporanei. Si sente un po' preoccupato perché il tempo passa; se non trovano un altro membro del gruppo non potranno esibirsi. 

In quel momento il cellulare di Katsuki inizia a suonare con un motivo Rock; il biondo spalanca un po' gli occhi nel leggere il nome sul display del suo Iphone rosso ultimo modello. E risponde; la sua voce è molto rauca, bassa e graffiante. Niente a che vedere con quella intonata e potente, terribilmente sexy che sono sempre stati abituati a sentire. 

Dura qualche attimo quella chiamata, poi Katsuki fa segno ai restanti tre Idol di seguirlo e di presentarsi nell'ufficio di All Might alla fine del corridoio a specchi di quella speciale palestra.

"Ah, eccovi qui, Shonen" introduce l'uomo biondo visibilmente trafelato. "Mi è appena giunto un video e credo che dovreste guardarlo. Per cui mettetevi comodi". 

Ben presto sul televisore al muro da quarantasette pollici si accende e il video di un ragazzo dagli spettinati capelli smeraldini che suona al piano e canta inizia a risuonare nel piccolo ufficio…

 

"Che cosa hai fatto?!".

Izuku continua a vomitare parole su parole quasi senza senso dopo che, nel pomeriggio, Ochako gli aveva inviato un messaggio di finte scuse. Ancora non può credere che la sua amica abbia fatto questo sapendo che non poteva farlo! 

"Ochako, come ti è venuto in mente di filmarmi mentre cantavo e per di più di inviare quella terribile performance alla casella postale del manager addirittura dei BBS?".

"Lo sai che sono abbastanza brava quando si tratta di cercare le cose, ho imparato dal migliore dopotutto!" sorride l'altra.

Izuku è un vero genio dell'informatica, ha programmato il suo primo videogioco per computer a nove anni. 

"Sì, d'accordo, ma come hai fatto lo stesso?! Yagi Toshinori non metterebbe mai la propria casella postale su un sito per farsi inondare di video di ragazzi di talento!".

"E infatti non l'ha fatto. Non posso prendermi il merito" ammette la ragazza con una linguaccia.

"Ochako, non farmi impazzire più di quanto non sia già" l'avverte stanco Izuku.

"Mio padre è un sottoposto di Aizawa Shota, che si occupa della parte burocratica e amministrativa della Shining Project, la casa produttrice che detiene di diritti e le canzoni dei BBS. E' bastato che gli chiedessi un piccolo aiuto per te e si è subito fatto in quattro per parlare con il suo capo".

"Quindi tuo padre lavorando nel settore di luci e suoni per concerti e costruzioni di strumenti musicali ha come capo Aizawa?" geme Izuku, impallidendo. "E da quando?!".

"Da sempre. Quando sono nata, Aizawa ha fondato la Matthal, una delle più grandi fabbriche di strumentazione musicale e ha assunto mio padre che dimostrandosi molto in gamba è arrivato a un'ottima posizione. Si può dire che siano ottimi amici" spiega Ochako con immenso orgoglio. "Non te lo avevo detto?".

"Mai".

"Ora lo sai" ridacchia la moretta, sorridente. "Su, su! Non dovresti farne una tragedia; ho solo pensato che mi sembrava un'occasione perfetta per te  che non avresti mai dovuto perdere ma non è detto che tu venga scelt-".

Il cellulare di Ochako si illumina e inizia a vibrare; la ragazza si affretta a rispondere con un cenno di scuse a Izuku che si ammutolisce con ancora un'espressione amareggiata sul viso.

La chiamata dura veramente poco e quando termina, Ochako si volta verso Izuku con un'espressione scioccata e la bocca spalancata. Il verdino solleva un sopracciglio non riuscendo a comprendere molto bene ma non ha il tempo di domandare nulla che l'altra lo afferra per un polso e corrono a perdifiato verso il duplex degli Uraraka, a circa cinquecento metri dal modesto appartamento dei Midoriya.

"Ochako, non correre! Che succede?!" esclama Izuku, cercando di non inciampare in qualche cosa.

"Vieni, presto! E' importante!".

Come quella confusione svanisce, Izuku ben presto si ritrova seduto sul divano in similpelle color beige nel salotto del piano inferiore di casa Uravity, sotto lo sguardo indagante di un uomo dai neri capelli raccolti in una coda di cavallo, un uomo e una donna molto più gentili. Izuku conosce molto bene il signor e la signora Uravity ma quello che sembra un mezzo zombie? 

"Perdona l'irruenza di mia figlia Ochako, Izuku-kun" introduce l'uomo. "Ma è veramente molto importante e non possiamo far perdere tempo ad Aizawa-sama".

"Ci conosciamo Uraraka-kun. Lasciamo perdere queste formalità" risponde il corvino con un accenno di sorriso.

Izuku inizia lentamente a mettere insieme i pezzi e non può far a meno di sentire il corpo tremare, il respiro accelerare e il cuore che rischia di sfondargli la gabbia toracica. Maledice il suo affinato intuito, anzi, maledice pure di essere l'autore di quel dannato video!

"Uraraka-kun mi ha dato il video che ha registrato ieri la tua amica. Tu devi essere Midoriya Izuku" introduce calmo Aizawa. L'altro annuisce trattenendo il respiro. "Bene. Io sono Aizawa Shota e immagino che mi conoscerai". E di nuovo Izuku annuisce, questa volta espirando impercettibilmente. "Sei il candidato che stavamo cercando. Perché non sei venuto a fare il provino se hai un talento pari a quello del nostro Idol Katsuki Bakugo?".

"Posso spiegartelo io, Aizawa-san" risponde il padre di Ochako che inizia a raccontare della triste storia dell'amico di sua figlia che a poco a poco ha iniziato a vedere come suo. 

A fine racconto l'uomo annuisce un po' perplesso. "Quindi i suoi genitori non lo sanno e non darebbero certamente la loro autorizzazione… E' un vero peccato".

Izuku si sente schiacciato ancora una volta dalla realtà, una in cui non potrà mai sfuggire.

"A questo penseremo dopo; non posso certo farmi sfuggire un talento del genere. Ma ho bisogno di una piccola dimostrazione" riprende Aizawa con estrema calma. "Uraraka-kun, so che un tempo suonavi in una piccola band ai tempi della U.A…".

"E ricorda bene, Aizawa-san, visto che non ho mai buttato la mia fida chitarra" sorride raggiante l'uomo, andando a prendere quanto detto da un baule in un piccolo sgabuzzino. Prova velocemente qualche accordo, tira e ammolla qualche corda per ottenere più o meno un uomo abbastanza armonioso e fa cenno a Izuku di alzarsi e prenderla. "Sai suonarla?".

Izuku annuisce. "Più o meno. Studiare da soli è difficile".

"Canta qualcosa" incita Aizawa.

Izuku ha il batticuore, le dita gelide che quasi non riesce a controllare bene, un saporaccio nella bocca e le gambi molli. Non vuole di certo svenire dinanzi a tutti: sa riconoscere una buona opportunità e non ha alcuna intenzione di sprecarla. Dovrà solo fingere di essere a scuola come al solito e di suonare sapendo che non c'è nessuno ad ascoltarlo. 

Pian piano gli allarmi del suo corpo si spengono e riacquista un po' di lucidità mentale; prende un profondo respiro e suona il primo accordo. Suonerà la canzone del video. 

Quando inizia a cantare non nota il sorriso soddisfatto di Shota, né che abbia già inviato il video di Ochako ad All Might. Hanno trovato ciò che cercavano. I BBS potranno ancora brillare a lungo…

 

"Caspita, ma ha proprio talento quel ragazzino!" espira incredulo Denki.

"Ha la vostra stessa età, in realtà, Kaminari Shonen" spiega All Might mettendo in pausa il filmato prima che possa spegnersi automaticamente il televisore. "E' stato un caso fortunato che uno dei dipendenti di Aizawa gli avesse mostrato il video fatto da sua figlia".

"In effetti!" concorda Eijiro. "Perché non è venuto a fare il provino? Vi avrebbe risparmiato un bel po' di tempo".

"Aizawa non mi ha ancora spiegato ma pare sia una questione abbastanza delicata". 

In quel momento Katsuki inizia a tossire; a primo impatto sembra un colpetto nato quasi ironicamente per smorzare il silenzio dopo l'ultima risposta di All Might ma cresce fino a diventare incontrollabile contro quella mano premuta sulle labbra per smorzare quel suono tanto preoccupante.

Eijiro sposta delicatamente il Leader su una delle sedie dell'ufficio, Shoto gli riempie un bicchiere d'acqua e glielo porge, Denki gli offre un fazzoletto. La tosse dura qualche altra manciata di secondi prima che Katsuki possa riprendersi, asciugarsi le labbra e il palmo sporchi di sangue e bere un po'. 

"Va meglio?" domanda apprensivo Eijiro. 

Il biondo annuisce appena, deglutendo. Il dolore alla laringe è più forte e dentro di sé spera di operarsi quanto prima per tornare alla vita che si è orgogliosamente scelto. Non può dirlo apertamente ma è fortemente adirato per aver trovato un suo sostituto. Quell'insulso tappetto ha dimostrato delle doti non indifferenti e quando ha visto il video la gelosia lo ha punzecchiato un po'.

Una vibrazione sul cellulare di All Might cattura l'attenzione generale: il biondo uomo legge rapidamente la notifica di un messaggio di Aizawa e sorride calorosamente. 

"Saranno qui a momenti" dice.

Katsuki sbuffa leggermente, fissando un punto indefinito della piccola stanza minimalista, Eijiro e Denki iniziano a parlare animatamente di questo nuovo ragazzino promettente, Shoto invece prende posto accanto al biondo senza però guardarlo. Conosce il suo carattere e non vorrebbe iniziare un dibattito senza capo né coda, non dopo un intenso allenamento di danza.

Il caso vorrà un'attesa insulsa di appena tre minuti dalla ricezione del messaggio di Aizawa; a poco a poco dal corridoio crescono due voci che parlano con calma, la prima è molto piccina e si ode a tratti, la seconda è quella più matura e mascolina. Prima ancora che le menti possano iniziare a giocare su chi siano quelle due voci, alla porta si odono tre netti tocchi.

All Might apre immediatamente, facendosi di lato per far accomodare i due ospiti. Aizawa saluta con cenno, stringendo una cartellina nera sotto al braccio destro. Squadra velocemente i quattro Idol, poi si tira leggermente la cravatta e senza troppe cerimonie prende posto alla scrivania di Yagi Toshinori, lasciando Izuku fermo dinanzi alla porta con un'espressione imbarazzata e sfuggente soprattutto agli sguardi taglienti di Katsuki.

"Lui è Izuku Midoriya, 16 anni, nato nella prefettura di Miyagi ma tutt'ora vive a Musutafu" introduce sintetico Aizawa, intento a sfogliare alcuni fogli contenuti nella cartellina nera con una lampo. "Puoi accomodarti dove vuoi, anche vicino a Katsuki" prosegue, quando gli rivolge un'occhiata. 

L'altro annuisce ma prima ancora che possa mettersi comodo accanto a quello che sembra un cane rognoso pronto ad azzannarlo, Ejiro si scambia di posto con Denki e lo fanno accomodare letteralmente al centro. Shoto, Katsuki, Eijiro, Izuku e Denki. Aizawa per un momento rimane a fissare i volti dei cinque fanciulli con un certo interesse.

"Yagi, penso che non sarà semplicemente una sostituzione!".

Il biondo non comprende, l'altro gli fa cenno di avvicinarsi e di guardare i ragazzi dalla sua stessa prospettiva frontale e ben presto comprende il perché. Izuku è l'ultimo componente che stavano segretamente cercando da molto, molto tempo.

"Sì, è proprio un bel quadretto" sorride calorosamente. "Ma conoscendoti, Shota-kun, credo che tu voglia mettere alla prova i ragazzi, eccetto Katsuki per il suo infortunio".

"Mi conosci bene" risponde l'altro quasi con uno spolvero di ironia. "Ragazzi, andate nella sala prove".

Ubbidienti, i cinque giovani lasciano l'ufficio svoltando rapidamente a sinistra verso una rampa di scale che li guiderà al piano superiore in una piccola stanza insonorizzata dove un tecnico del suono armeggia tra mixer e computer. E' totalmente assorto, anche se ha le cuffie abbassate per prestare sempre un orecchio a qualunque distrazione.

"Yamada-san è sempre qui" commenta ironico Denki. "Penso ci abbia fatto la residenza!".

"Ma lui ha una casa dove andare" risponde Shoto.

I ragazzi, perfino Izuku, si concedono una risatina alla risposta fin troppo ingenua di Shoto che non comprende ma accenna un sorriso per non fare la figura dello stupido di turno. Hisashi Yamada, detto scherzosamente Present Mic per il suo timbro vocale potente e la mania di urlare inizia a salutarli e a parlare.

"Non si sente niente qui!" stoppa Eijiro, facendo segno con le mani a coppa accanto alle orecchie. 

L'altro solleva un indice e attiva un bottone rosso sulla console dinanzi a lui dietro quell'enorme e pesante vetrata. 

"Scusate ragazzi. Dovete registrare?" chiede.

"No, Aizawa-san ci ha chiesto di aspettare qui" risponde Denki, indicando con un cenno del capo Izuku che stava guardando la saletta con enorme interesse e adorazione. "Abbiamo un candidato! E' veramente forte, si chiama Izuku Midoriya!".

Present Mic abbassa gli occhiali progressivi sul naso affilato per scrutare attento quel ragazzino dalla chioma smeraldina e i grandi occhi espressivi. Gli basta un attimo prima di annuire con un sorrisetto e appoggiarsi al sedile imbottito della sua poltrona e armeggiare qualcosa sul suo computer. 

La porta alle spalle di Hizashi si apre con Shota e Yagi che iniziano immediatamente a spiegare al biondo dall'acconciatura alla Elvis Presley di almeno tre volte più alta cosa andranno a fare. Dopo qualche attimo si passa ai fatti.

"Hizashi metterà la canzone con la quale vi siete esibiti l'ultima volta; la parte di Katsuki la salteremo. Izuku, per ora limitati ad ascoltare. Saranno solo cinque minuti, poi la canterai tutta tu. Conosci le parole, vero?".

Il giovane, deglutendo annuisce e si mette il più in disparte possibile, schiacciato contro la parete della sala, tentando di non guardare Katsuki che non ha smesso di dargli occhiate truci.

E fra note, canzoni, tempo e sensazioni meravigliose, la perfetta sincronia di Shoto, Eijiro e Denki scaturisce un groppo di emozioni nel petto di Izuku portandolo a versare una lacrima di una sottile possibilità che il suo sogno di possa avverare. Ora tocca a lui, lo intuisce dai sorrisi raggianti di Denki ed Eijiro e quello più modico di Shoto e non può fare a meno di sentire un batticuore violento, una sensazione di torpore, le gambe molli e fame d'aria. Non vuole svenire a pochi passi da quel microfono! 

"Dacci dentro, Midoriya!" sostiene Eijiro, mettendogli un paio di cuffie sulla testa. 

E viene lasciato da solo, tutti a fissarli dall'altra parte del vetro con trepidante attenzione. Izuku ha veramente una paura incredibile che sente addirittura di collassare da un momento all'altro facendo una pessima figura. Si odia così tanto per essere diventato apprensivo, ansioso e così debole. 

La canzone inizia, le sue paure scompaiono all'istante nel momento stesso in cui ode l'introduzione della chitarra acustica e sente dentro di sé un conto alla rovescia prima di aprir bocca e calibrare bene il fiato. 

Alle prime parole di un testo che conosce a memoria, i ragazzi e Present Mic hanno la stessa pallida reazione. 

"Ma questo ragazzo…!" squittisce l'ultimo citato, alzando un cursore sul mixer. "… è fenomenale! Ha una voce equilibrata, perfetta, che non devo neanche azionare l'Auto-Tune!".

Katsuki è veramente incazzato, con le mani formicolanti di sudore e voglia di spaccare la faccia a quella brutta copia di se stesso che hanno scelto per puro caso. Non ha niente di speciale Izuku eppure è come la miccia accesa della sua esplosione; si sente spodestato dalla sua posizione di Idol e soprattutto di Leader! No, è inammissibile!

"Mi piace!" sogghigna poi Denki. "Ho proprio voglia di fare un duetto con lui!".

Shoto è perfettamente d'accordo, tanto che entra nella sala prove dove Izuku è ormai un peperone e indossa le cuffie accennando un sorriso bonario. 

"Quel ragazzo non lo capisco mai ma stavolta ho afferrato il concetto" ridacchia Hizashi. "Proviamo quest'altra canzone, vediamo che sapete fare"…

 

Izuku è combattuto. 

Da un lato è estremamente felice che dopo la scuola passa l'intero pomeriggio a provare danze e canzoni con i BBS, scoprendoli decisamente molto più amichevoli di quanto avesse inizialmente pensato; dall'altro è infelice. Ogni figlio vorrebbe condividere esperienze e soddisfazioni con i propri genitori e invece deve tacere, dicendo a sua madre che dopo la scuola si ritrova in biblioteca a studiare e a ripassare per diventare un futuro avvocato di successo come imposto da suo padre. 

E la grassoccia donna ha perfettamente abboccato, rendendo al figlio le cose più semplici.

"Come sta andando allora?" chiede curiosa Ochako. 

Sono fuori la scuola superiore e stanno aspettando che smetta di piovere per potersi dividere; la prima andrà a casa, il secondo in Agenzia, la Shining Project per le solite prove. La sera del concerto si sta avvicinando sempre di più: ormai mancano solo due settimane.

"Bene; le prove sono dure, la dieta è dura, gli allenamenti sono anche duri ma tutto sommato mi sto davvero divertendo, Ochako-chan. E' come se vivessi una vita parallela, quella che ho sempre sognato" racconta il verdino, fissando le sue scarpe con un dolce sorriso.

"Mi fa piacere. Io e la mia famiglia verremo sicuramente a vederti".

Izuku apre la bocca per dirle qualcosa ma una piccola berlina blu elettrico sfanala verso di loro. 

"Devo andare. Papà è arrivato. Vuoi un passaggio?" dice la dolce Ochako.

"No, tranquilla. Aizawa-san sta per arrivare" nega piano l'altro. "Aspetta!" ferma, poi, tirando fuori dal suo mastodontico zaino giallo un piccolo ombrello che le porge. "Non bagnarti. Me lo restituirai domani".

La ragazza sorride genuinamente, schioccandogli un bacio veloce sulla guancia e aperto l'ombrello corre verso l'auto del genitore salutandolo prima di svanire nell'abitacolo. Il padre di Ochako bussa con il clacson il verdino, per ringraziarlo e salutarlo e vanno via.

Lentamente Izuku si ritrova ad essere completamente da solo sotto il pergolato dell'edificio. Nervosamente inizia a controllare il suo modico smartphone decisamente logoro dal tempo ma l'ultimo messaggio di Aizawa risale a un'ora prima. E' un po' perplesso; di solito Shota è un uomo preciso e avverte sempre prima di cambiamenti. 

Si è dimenticato di lui?

Izuku sospira, rinfoderando il cellulare nella tasca della sua divisa scolastica quando questo s'illumina e vibra. Colto da più che visibile speranza si affretta a rispondere. E' Yagi Toshinori. Nella chiamata che dura qualche minuto Izuku comprende che Aizawa ha accompagnato Katsuki da un dottore perché ha tossito sangue e si scusa per non essere passato. Ci penserà All Might che è in arrivo.

Neanche il tempo di rinfoderare nuovamente il cellulare in tasca che un'auto nera elegante gli sfanala ed entra lentamente nel cortile della scuola. All Might scende e ignorando la pioggia lo fa salire subito sul seggiolino anteriore, accanto a lui e insieme ripartono. L'agenzia dista due chilometri dalla scuola che frequenta Izuku.

"Come sta Katsuki-kun?" domanda improvvisamente il verdino.

"Sta sforzando le corde vocali. Lui è molto testardo; anche se non canta insieme a voi altri si allena a casa e questo lo sta portando inesorabilmente al declino" spiega il biondo, stringendo un po' i pugni sul volante. Ora sono fermi a un semaforo. "E' molto gentile da parte tua preoccuparti, Midoriya Shonen".

"Vorrei solo essere amico di Katsuki-kun. Da quando ho iniziato a venire alle prove è sempre scontroso… forse non gli piaccio neanche un po'" ammette Izuku con un triste sorriso.

"Non devi neanche pensarlo, Midoriya Shonen. Con il tempo imparerai che Bakugo Shonen è un ragazzo molto fuori gli schemi. Se non ti avesse accettato non saresti stato insieme ai BBS".

Izuku non si sente meglio dopo quelle parole ma annuisce con un sorriso gentile e tace fino a quando non giungono in agenzia. All Might lo porta rapidamente in palestra dove Shoto, Denki ed Eijiro stanno già provando dei nuovi passi di danza. Non appena li vedono sorridono calorosamente.

"Bakugo Shonen?" domanda All Might. 

"Ancora nulla. Ma credo stiano per tornare" spiega Eijiro. 

"Va bene. Fate dieci minuti di pausa e mangiate qualcosa" conclude frettoloso il biondo, guardando poi Izuku. "Forza, Midoriya Shonen, mangia anche tu".

E ben presto i ragazzi si ritrovano seduti su alcune panche di legno nella palestra a mangiare dei bentou proteici. Izuku ha scoperto che Shoto ama la soba fredda, Denki è sempre affamato, Eijiro invece ama la carne. Gli è parso di vedere più volte che Katsuki ama il cibo piccante. Se potesse, adesso mangerebbe un paio di Katsudon e invece oggi sua madre gli ha cucinato del riso scondito e in bianco con qualche mezzo polipo. A volte non sa se lo faccia apposta oppure davvero non ha tempo.

Izuku non ha neanche fame, dopotutto; appena porta un po' di riso alla bocca si sente un conato di vomito. Il riso è cucinato veramente male, ha un retro sapore che non riesce a definire ma deve comunque mangiare il tutto o non avrà abbastanza energie. In mattinata ha preso solo del succo alla pesca e nulla più.

Ben presto, però, Izuku scopre di aver fatto un errore madornale. Nel bel mezzo delle prove dove si dimostra un abilissimo ballerino inizia a sentire lo stomaco dolorante e un senso crescente di nausea. Cerca di ignorare i malesseri il più possibile, deglutendo in continuazione e per riflesso la saliva ma proprio quando entrano Aizawa e Katsuki, non riesce a resistere e si fonda in bagno, lasciandosi alle spalle una certa preoccupazione e sbigottimento.

Vomita tutto, chino sul wc: Izuku non ha digerito assolutamente nulla ma il dolore non va via, anzi, si sente spossato e le sue viscere contorte. Trema, ha le lacrime agli occhi e la sensazione continua di doversi liberare di qualcosa ma non sa cosa.

Nel suo delirio di pochi minuti che sembrano ore Izuku non si accorge di Shota che lo guarda preoccupato. E' come una sensazione magnetica quando incrociano i loro sguardi: se per l'uomo è dispiacere, per l'altro è paura che a causa del suo malessere verrà sicuramente licenziato e tutto finirà.

Questa nuova ondata di ansia lo fa barcollare verso il lavandino, fissando se stesso ormai pallido nello specchio. 

"Stai meglio, Midoriya?" domanda Shota. 

"Sì… il riso cucinato da mia madre… non avrei dovuto mangiarlo…" ammette con un mezzo sorriso.

"Puoi sempre usufruire della mensa della nostra agenzia come tutti gli altri".

Izuku nega ma ringrazia. "Mi dispiace aver accolto così bruscamente Katsuki-kun… come sta?".

"Vieni, ne andremo a discutere nell'altra stanza. Qui non mi sembra un ottimo posto"…

 

Izuku è seduto in un angolo della palestra mentre fuori il temporale ruggisce e ha reso quel pomeriggio talmente scuro da sembrare notte fonda. Ha le membra stanche e doloranti, sono ben due giorni che non mangia nulla ma non lo sa nessuno. Sua madre sta cucinando disgustosamente i suoi bentou e lui alla prima occasione li svuota in qualche cestino del parco, fingendo di mangiare. Come potrebbe fare altrimenti? Ha paura di avere un'ulcera! 

Nota la mano che stringe la bottiglia a metà d'acqua tremare, così come le ginocchia che tiene premute contro il petto. E' da solo; gli altri ragazzi sono a pranzo e lui non ha voluto andarci. Non vuole vedere Katsuki: dopo che si era fiondato in bagno a vomitare ben una settimana fa, il biondo ha iniziato a guardarlo ancor più male e a fargli dispetti peggio di un bambino.

La vista gli si sta annebbiando, sente un ronzio nelle orecchie e una moltitudine di pensieri gli attanagliano la mente mentre respira pesantemente, fissando il vuoto, con il volto sempre più madido di freddo sudore. 

Non ode nulla. Rivive alcuni ricordi dolorosi, dove inconsapevolmente porta una mano al braccio destro e osserva con maggior lucidità le cicatrici che ricoprono ad anello la sua mano destra. I suoi occhi si sono riempiti di lacrime.

"Hai un aspetto di merda".

Izuku sobbalza come scosso da una profonda scossa elettrica, cercando di capire l'origine di quella burbera e meno rauca voce. Contro una delle luci calde del soffitto riconosce una chioma bionda. 

"Katsuki-kun" espira, prendendo un sorso d'acqua ma senza rimettersi in piedi. Distoglie perfino lo sguardo non riuscendo a sopportare quegli smeraldi rossi che lo fanno trasalire. "Tu e gli altri avete finito di pranzare?".

L'altro non risponde, incuriosito piuttosto da quelle cicatrici mai viste prima. Quella sul braccio è rossa e sembra ancora dolorosa. 

"Un Idol cura il suo aspetto" inizia casualmente il biondo, catturandogli l'attenzione. 

Izuku porta immediatamente la mano contro al braccio, cercando di nascondersi improvvisamente a disagio. Il biondo gli si accovaccia dinanzi, con le mani buttate in avanti a ciondolare e lo fissa ancora più intensamente. 

"Ci si può lavorare sul tuo aspetto ma non su quella cicatrice. Un Idol deve sempre essere perfetto". Il verdino deglutisce, incapace di evitare quegli occhi tanto belli e maliziosi che lo fissano senza pietà. "… Deku".

Il cuore di Izuku ha un battito mancante e quella sensazione di torpore che lo attanagliava scoppia come una bolla. Il viso di Katsuki sembra essere diventato quello di un demone, con un sorrisetto malizioso e insopportabile e gli occhi pieni di cattiveria. E' quasi un paradosso, considerato che pochi attimi prima quello era stato un ragazzo quasi in vena di dispensare importanti consigli senza secondi fini.

Izuku sospira e si alza, appoggiandosi di schiena contro le pareti rivestite in toghe di legno lucido, rendendo nel complesso la palestra una sorte di camera rustica molto spaziosa. Non gli piace per niente quel nome udito ma Katsuki non sembra disposto a lasciar in sospeso il discorso.

"Il tuo nome è perfetto. Ti chiamerò Deku".

"E perché?" chiede il verdino, cercando di superarlo per riprendere l'allenamento.

"Perché sei un completo idiota!" scatta l'altro, parandoglisi dinanzi con rapide falcate. Izuku aggrotta le sopracciglia con evidente rabbia. "Ti ho visto. Vuoi metterti in mostra e in competizione con me. Non vieni a mangiare con noi altri perché ti senti superiore a noi vero? O forse sei troppo grasso e vuoi metterti a dieta morendo di fame?!".

Izuku ha una rapida contrazione involontaria delle palpebre; non pensava affatto che il biondo l'avesse osservato così attentamente. Una parte di lui si sente in colpa per essere apparso così… superficiale.

"Ti sbagli, Katsuki-kun. Non è così, non è come pensi o pensiate".

"Allora spiegami! Se vuoi prendere il mio posto dovrai seriamente impegnarti, perdente di un Deku!".

"Smettila di chiamarmi in questo modo!" sbotta il verdino, stringendo rabbiosamente la mano intorno alla bottiglia. "E' solo che…".

Lo sguardo di Katsuki gli pesa addosso come un macigno e spiegare che non vuole mangiare ciò che cucina sua madre perché teme seriamente per la sua incolumità gli sembra fin troppo imbarazzante.

"Io…".

"Tsk. Come immaginavo" conclude amareggiato Katsuki, lasciandolo completamente da solo.

Quando la porta sbatte, Izuku non si trattiene e inizia a piangere senza neanche sapere il motivo. Cova troppi sentimenti negativi da troppo tempo per la sua vita, per suo padre e ora per sua madre, per la sua vita così complicata...

 

Il mal di testa è feroce e non riesce a farlo concentrare. 

Izuku non è per niente in forma e in quei sette giorni ha pensato molto attentamente alle parole di Katsuki e nonostante tutto si sente terribilmente in colpa. Una parte di lui pensa che non lo sia, ma l'altra è più forte e si sente disperato.

Non ricorda l'ultima volta in cui ha fatto un pasto decente, preferendo prendere solo succhi e qualche barretta energica con i suoi spiccioli e sta inconsciamente tenendo le distanze con gli altri membri dei BBS. Qualcosa gli sta dicendo di smetterla con questa opportunità nata per caso, di tornare alla sua noiosa vita e di dimenticare, anzi, di essere semplicemente dimenticato eppure non vuole mollare. Odia se stesso con tutte le sue forze.

Un piccolo bento avvolto in un fazzoletto bianco gli compare dinanzi: All Might gli si è inginocchiato dinanzi e gli sorride dolcemente, quasi con fare paterno. C'è un profumino davvero invitante, il suo stomaco ha una costrizione che lì per lì non sa se sia una cosa buona o una negativa. 

"So che sei molto teso ultimamente e posso capirti; dopotutto mancano meno di sedici giorni al tuo primo concerto, Midoriya Shonen".

Izuku non riesce a sorridere, si tira semplicemente le ginocchia al petto e a nascondere la testa nella ciambella fatta con le braccia. Si trova ironicamente nella stessa posizione di sette giorni fa, in palestra, solo che stavolta il biondo che sta cercando di interagire con lui è Yagi Toshinori e non Katsuki Bakugo. 

"Devi mangiare, Shonen. Hai bisogno di energie" continua morbido l'adulto, accarezzandogli i capelli.

"Katsuki-kun mi odia" arriva l'ovattata e rassegnata risposta.

"So che non è stato molto gentile" introduce l'uomo, sedendosi totalmente sul tatami bianco che riveste il pavimento. Izuku gli rivolge occhi iniettati di sangue con profonde occhiaie violacee su un viso pallido e scarno. "Todoroki Shonen mi ha avvisato del vostro discorso e mi dispiace".

"Non devi scusarti per lui, All Might. Forse Kacchan ha ragione. Forse mi sto comportando male con gli altri".

"Kacchan?".

Le guance di Izuku assumono una tonalità scarlatta in un batter d'occhio. E' stato involontario dirlo e si mordicchia le labbra, cercado una rapida spiegazione ma poi si limita a sospirare e a prendere tra le mani il caldo bentou.

"Mi ha chiamato Deku l'ultima volta. Forse è stato un riflesso involontario da parte mia" spiega.

Il bentou è semplicemente meraviglioso e ha un aspetto succulento. C'è del riso sapientemente cucinato, dei polipi grigliati, un letto di insalata fresca e perfino delle fette piccole di ananas. Ah, anche qualche uovo sodo. E' cibo altamente bilanciato, soprattutto con le proteine. 

Stacca le bacchette, inizia a prendere una piccola porzione di riso e la porta alla bocca, ignorando che All Might lo fissa quasi in trepidante attesa di sapere il verdetto. Due lacrime colano lungo le gote di Izuku mentre mastica e deglutisce lentamente. Il suo stomaco si contrae ora dolorosamente; in svariati giorni ha mangiato poco e niente e ora deve solo abituarsi, in un certo senso.

"E' davvero buono, All Might" sorride, strofinandosi le lacrime con il dorso della mano con la cicatrice.

"Mi fa piacere, Shonen. Da oggi mangerai i bentou che ti cucinerò io e niente obiezioni: per me è un piacere" spiega l'uomo, prendendogli la mano che ha catturato la sua attenzione. Passa dolcemente un dito sulle cicatrici, ponderando attentamente ciò che chiederà. "Come te le sei procurate?".

Izuku lo guarda incerto ma decide di fidarsi completamente e di dire la verità. "E' stato mio padre, All Might".

"Ancora oggi attua violenze su di te?".

Il ragazzo annuisce piano. "Se scoprisse che sto inseguendo il mio sogno di diventare Idol… non credo che si fermerebbe nello gettarmi una pentola di curry addosso per cancellarmi sciocche idee disonorevoli".

"E tua madre?".

"Lei in un primo momento mi ha sostenuto, adesso invece mi tratta come se fossi un automa e non abbiamo più un rapporto madre-figlio. Teme mio padre ma è troppo innamorata per capire che non è la vita giusta sia per me sia per lei" racconta il verdino, mangiando un polipetto. "Mio padre lavora ad Hokkaido e torna tutti i weekend e ogni volta controlla i miei quaderni, legge voti, mi mette alla prova…".

Yagi scuote leggermente la testa, capendo meglio cosa affligge il giovane Midoriya.

"Non hai mangiato per via della cucina di tua madre?".

"Sì. Ha iniziato a cucinare sempre peggio, conscia che mio padre ha un abbonamento fisso a uno dei migliori ristoranti di Musutafu" ammette ancora Izuku, sbattendo le lunghe ciglia per tentare di sbarrare la nuova ondata di lacrime. "All Might… non dire nulla… a nessuno, ti prego…".

"Midoriya Shonen, tu mi stai chiedendo di tacere su violenze e abusi su un minore".

"Lo so ma… ho paura, All Might. E non voglio che tutto questo finisca" sussurra il verdino. "… anche se so che io sono solo una comparsa temporanea".

All Might gli strofina amorevolmente la mano sui capelli, sorridendogli dolcemente. "Non è detto che sarai solo una comparsa, Shonen".

Izuku non comprende ma in qualche modo si sente decisamente sollevato...


 

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


Angolo della Quirkless

Buon Natale, spero che questo nuovo anno porti ventate di prospettive nuove e sopratutto migliori!
Enjoy!



 

Le cose non vanno granché bene; Katsuki continuerà a ballare ma infierirà su Izuku per ogni più piccolo errore, facendolo diventare il suo capro espiatorio. Se Denki sbaglierà un passo sarà ancora colpa del verdino, se Eijiro stonerà una nota sarà ancora colpa dell'influenza negativa del nuovo arrivato e se Shoto sbaglierà il tempo sarà definitivamente un errore del Midoriya.

"Non è possibile che abbiamo un tale buono a nulla nel nostro gruppo!" urla il biondo, fermando lo stereo. 

Provano una nuova coreografica che sarà vista da moltissimi spettatori tra circa una settimana ormai. I ragazzi si scambiano un'occhiata perplessa, guardando Izuku che ansima madido di sudore con le mani sui fianchi e i capelli che gli oscurano il viso. 

"Sì, scusate" arriva la debole risposta. 

"Perché cazzo mi fai questi errori, Deku!" continua il biondo afferrandolo per la canotta nera sulla tuta bianca, outfit condiviso dagli altri. "Ci rallenti! Sei qui per un fortuito caso e ci stai solo rallentando! Tra una settimana dovremo esibirci e se non ne sei in grado farò tutto io!".

"Ma non puoi, Kacchan. Sono qui perché non sei in forma" risponde piano Izuku, guardandolo negli occhi.

"Come mi hai chiamato?".

In un lampo, il biondo molla uno schiaffo sul viso del verdino facendolo cadere in terra sotto lo sguardo atterrito di tutti. Immediatamente Denki corre a chiamare All Might ed Aizawa nell'ufficio a fianco, mentre Shoto ed Eijiro cercano di bloccare il furioso Leader dei BBS. 

"Ma sei impazzito, Baku-bro? Te la stai prendendo troppo con Midoriya che sta andando benissimo e lo sai anche tu!" sbotta il rosso crinito, interponendosi tra lui e Izuku, ancora in terra a tenersi la guancia destra colpita e pulsante. 

"E' un peso morto! Tutti voi lo pensate e poi quanta confidenza! Non siamo amici, per fortuna, come ti permetti di chiamarmi in quel modo?!" urla ancora il biondo, cercando si superare Eijiro che lo blocca con le braccia intorno al petto, mentre Shoto aiuta il povero Izuku a rimettersi in piedi.

"Nessuno di noi lo pensa. Sei così roso dalla tua inutile gelosia che stai rendendo il lavoro estremamente difficile" mormora il bicolore, facendo sussultare di sorpresa Izuku. "E poi mi sembra che tu lo abbia chiamato Deku e se non lo sai è un'offesa che indica fantoccio e Midoriya non lo è. E' talentuoso come ognuno di noi".

Katsuki arde di rabbia ma nel momento stesso in cui apre la bocca per controbattere inizia nuovamente a tossire con impeto crescente, fino a crollare in ginocchio con le mani premute sulla bocca. E tutto diventa veloce: Denki torna con Aizawa ed All Might, Shoto spiega, Izuku viene portato in infermeria e Katsuki nell'ufficio del biondo scheletrico per quattro chiacchiere.

Per Izuku la situazione non può andare peggio.

 

Mancano solo due giorni al concerto, è il 23 dicembre e si respira chiaramente aria di festa per tutti. 

Ora che il liceo è chiuso per le vacanze natalizie, Izuku e i ragazzi passano molto più tempo insieme anche se per il primo sta diventando estremamente difficile trovare scuse per le sue costanti uscite mattiniere dove rincasa sempre sul tardi.

Però è felice, tralasciando il fatto che con Katsuki si è venuto a creare un muro così alto e spesso che mancano perfino i saluti quando si incrociano in qualche punto dell'Agenzia. 

Izuku è da solo in una piccola aula a vetrate, seduto dinanzi a un pianoforte da muro. Fissa perso lo spartito con gli occhi socchiusi e le labbra strette in una linea orizzontale. Ieri sera ha sentito sua madre parlare con suo padre al telefono: Hisashi Midoriya tornerà per la sera del 24 dicembre e vorrà portare tutti a casa dei suoi genitori. Sono nonni che Izuku non ha mai potuto sopportare perché troppo tradizionalisti e troppo autoritari. Non è solo questo ad averlo impensierito: Inko ha borbottato che è preoccupata per Izuku che sparisce in continuazione e lei teme che si sia iscritto a qualche club di musica.

Perché sua madre lo sta pugnalando alle spalle.

Il senso di vuoto dentro di sé viene risvegliato da una colata di rabbia rovente: Izuku avvampa di collera e preso dall'ira inizia a far danzare le sue mani sui tasti bianchi e neri, introducendo una canzone che è perfetta, sentita da un gruppo musicale franco-canadese. Perfect, con il suo testo, racconta di un difficile rapporto tra padre e figlio, dove il primo impone il suo volere sul secondo.

Izuku si lascia trasportare e canta, mentre chiude gli occhi e quelli della mente proiettano immagini passate, dove può ancora sentire urla, offese e soprattutto dolore. Perché sì, la sua infanzia è stata una sofferenza e il suo presente è una variabile dolorosa.

 

I try not to think

About the pain I feel inside

Did you know you used to be my hero?

 

Izuku continua, crea un arpeggio e continua a far danzare le sue corde vocali senza sbagliare il tempo, senza sforacchiare, senza risultare stonato. Canta in modo egregio, come un professionista. Forse è il suo vero talento.

E come pigia il Re finale, con l'ultima nota al basso, Izuku sospira e congiunge le mani insieme, deglutendo nel tentativo di calmarsi: come al solito si fa sempre prendere un po' stroppo la mano. Stupido. Questo è quello che è.

"Quella canzone è dei Simple Plan, vero?".

Izuku sobbalza di paura, ritrovandosi la sagoma di Katsuki accanto a lui, poggiata accanto al piano con le braccia incrociate. Non l'ha sentito proprio arrivare! Tuttavia si limita ad annuire.

"Suona Perfect di Ed Sheeran" propone il biondo, sedendosi senza complimenti sul seggiolino in pelle nera e largo per due. 

Izuku non capisce ma esegue. Nota con la coda dell'occhio il biondo dondolarsi un po' a ritmo dell'arpeggio iniziare in La, chiudendo perfino gli occhi. Qualcosa gli dice che sentirà l'Idol cantare e non vede l'ora.

 

I found a love for me

Oh darling, just dive right in and follow my lead

Well, I found a girl, beautiful and sweet

Oh, I never knew you were the someone waiting for me.

 

Izuku è deliziato dalla voce melodiosa e sexy di Katsuki e si lascia andare, assorbito da quel così insolito momento che lui aveva voluto ritagliarsi per se stesso. Il testo, gli acuti, la melodia, riempiono la piccola stanza insonorizzata, mentre fuori poco a poco il cielo si tinge di aranciato, colorando anche di una nuance rosso-oro loro due e il piano. 

I colori cambiano, l'illuminazione anche: sembra qualcosa di irreale.

D'un tratto, il verdino si unisce per cantare la seconda parte della canzone, creando inconsapevolmente un duetto, dove Katsuki fa ancora da voce principale, ma Izuku fa un contrappunto acuto, in una performance meravigliosa. Perfetta, esattamente come il nome della canzone.

Quando le ultime note risuonano, nel momento stesso in cui Deku suona l'ultimo accordo, nota Kacchan osservarlo muoversi sicuro sui tasti bianchi e neri. C'è ancora il riverbero ma che sfuma e introduce lentamente un imbarazzante silenzio.

"Mi opererò dopo il concerto di Natale" inizia casualmente Katsuki.

"Mi fa piacere" risponde l'altro sincero.

"Quante altre canzoni conosci?".

"Davvero tante, arrangiarle non mi riesce difficile. Vorresti provare qualcos'altro?".

"Sì. Cantiamo quella del tuo debutto, Deku" sceglie il biondo, causando un lieve risolino nell'altro. 

"D'accordo, Kacchan" sfida l'altro ma rapidamente si stupisce del fatto che l'altro non lo riprende né sbotta adirato. "One, two, three…".

 

You are my fire

The one desire

Believe when I say

I want it that way

But we are two worlds apart

Can't reach to your heart

When you say

That I want it that way

 

Nessuno dei due si accorge che il resto dei BBS, All Might e Aizawa, compreso Present Mic fanno da spettatori, almeno fino a quando Eijiro e Denki non decidono di creare un altro contrappunto, seguito infine da Shoto. Shota ha un'idea: con il suo potente Iphone scatta un paio di foto al quintetto e fa un breve video, facendo segno di guardare nella telecamera. 

Deku ha una parte tutta per se negli ultimi versi finali e conclude con l'accordo brillante del Si.

"Wow, spacchiamo proprio tutti e cinque insieme!" esclama improvvisamente Denki. "Proviamo qualcos'altro!".

"Midoriya, tu sai suonare anche la chitarra, vero?" domanda Shoto.

"Sì, ma è sul pianoforte che do il meglio di me. Come mai me lo chiedi, Todoroki-kun?".

"La sorella di Shoto, Fuyumi, vorrebbe imparare a suonare questo strumento ma loro padre non permetterà di chiamare un'insegnante" spiega ancora Denki pensieroso.

Izuku fa un sorriso morbido, comprendendo. "Potrei spiegarle ciò che ho appreso tramite i libri ma non posso promettere nulla".

"Sei bravo, ti ho visto. Mi basta. Domani sera sei libero?" azzarda subito Shoto. "Potreste anche voi venire a casa mia".

"Ah, amico! E' davvero una bellissima idea!" sorride Eijiro, raggiante.

"Mi dispiace, Todoroki-kun ma non posso accettare l'invito" ammette tristemente Izuku. "Domani sera verrà mio padre e sarò obbligato ad andare con lui e mia madre dai miei nonni paterni".

E' evidente come la luce del sole che Izuku non ne è per nulla felice e che sicuramente in casa Midoriya le cose non vanno affatto bene. 

"Andremo a casa di Metà e Metà, Deku" irrompe ferocemente e deciso il biondo, alzandosi.

"Ma… come pensi di convincere mio padre? Sei un Idol e anche famoso e ti riconoscerebbero di sicuro!" geme Izuku, tuttavia ha un barlume di speranza nei suoi occhi lucidi. 

"Forse posso convincerlo io" azzarda Shota, portandosi vicino al verde crinito. Gli si accovaccia dinanzi, sorridendogli dolcemente e arruffandogli i capelli. "Lui non mi conosce, se mi vesto bene potrei essere l'insegnante che ha deciso di seguirti per delle lezioni di economia dove tu stai andando alla grande".

Il labbro di Izuku vibra di emozione e non trattiene le lacrime, annuendo felice, senza notare che anche sulle labbra del biondo c'è un sorriso accennato ma sincero…

 

Izuku è nervoso, sua madre non ha fatto altro che parlare di Hisashi per gran parte del pomeriggio, mentre si agghindava con un lungo abito nero tutto di strass. Suo padre è stato il protagonista per lunghe e pesanti ore. 

Il campanello sembra finalmente interrompere lo sproloquio della donna dai capelli smeraldo; Izuku si offre di andare ad aprire e, nonostante si fosse preparato a dovere, vedere suo padre con uno sguardo duro nei suoi confronti lo fa raggelare completamente. Il verdino accenna un sorriso, facendolo accomodare.

"B-bentornato, papà" squittisce Izuku.

"Ah, ciao, figliolo. Tua madre?".

Izuku indica il bagno dove c'è la luce accesa e sospira sollevato quando l'uomo si porta in quella direzione. Ora può dare il via alle danze; scrive un messaggio sintetico ad Aizawa che ha parcheggiato l'auto proprio in un vicolo vicino e attende paziente qualche minuto prima che il campanello suoni di nuovo.

"Chi è?" chiede Hisashi, con Inko sottobraccio.

Izuku fa le spallucce ed apre la porta fingendosi preoccupato. "B-buonasera, sensei…".

"Buonasera, Midoriya. Ci sono i tuoi genitori?".

"Scusi, ma lei chi è?" chiede aspramente Hisashi. 

"Mi perdoni per il mancato preavviso, Midoriya-san ma sono l'insegnante di economia di Midoriya Izuku e sono venuto per chiederle se posso portare suo figlio con me a un piccolo raduno pre-natalizio di giovani talenti e futuri avvocati".

Quelle parole fanno illuminare completamente l'uomo che con sorriso arrogante fissa il figlio imbarazzato. "E così il mio figlio inutile si sta dando da fare? Bene. Può venire con lei, signor…?".

"Shimura, sono Shota Shimura" si presenta Aizawa, perfettamente calmo.

"Ah, non mi aspettavo che appartenesse all'illustre famiglia Shimura dove sono tutti avvocati, magistrati e persone per bene. A questo punto, Izuku, vai pure con Shimura-san e non deludermi!".

Izuku annuisce correndo a prendere lo zaino giallo dalla sua stanza al piano superiore, lasciando i tre adulti da soli.

"Gradisce qualcosa, Shimura-san?" domanda Inko.

"Oh, no, Midoriya-san. La ringrazio, ma siamo abbastanza di fretta. Riporterò io stesso vostro figlio a casa domani mattina, se permette vorrei che studiasse molto per migliorare i suoi voti".

"Ci mancherebbe! Se mio figlio può diventare un uomo di successo, tutto può passare in secondo piano!" esclama felice Hisashi, allungando la mano ad Aizawa che la scuote. Degna di una fredda occhiata Izuku, come un avvertimento, prima di salutare entrambi. "Ci vediamo domani, figlio".

"Buonasera e buonanotte, mamma, papà" e finalmente il verdino può respirare di sollievo quando si lascia quella pesante porta alle spalle rifugiandosi nell'auto grigia di Shota.

L'uomo elegante si allenta un po' la cravatta, sbuffando esternamente la pesantezza provata con il padre di Izuku. Degna di un'occhiata perplessa quest'ultimo e mette finalmente in moto, pronto per accompagnarlo a casa Todoroki.

"I ragazzi mi hanno detto che passeranno la notte in Agenzia. Hai portato il pigiama?" chiede dopo svariati minuti di silenzio.

"No. Non lo sapevo" ammette l'altro, guardando il suo cellulare.

"Allora te ne presterà uno Shoto. E' un bravo ragazzo. Tutta la sua famiglia lo è, nonostante suo padre non sia veramente convinto che suo figlio stia diventando un artista di successo, come lo sono gli altri". Izuku annuisce un po' alle parole di Aizawa, mentre le luci aranciate della sera corrono sull'auto, illuminando a tratti i loro volti. "… e come lo diventerai anche tu".

"I-io aiuterò Kacchan ma poi le nostre strade si divideranno" sospira tristemente il verdino.

"Quando abbiamo visto il tuo video abbiamo subito capito che eri l'elemento mancante e credimi, Midoriya, che tutti noi abbiamo fiuto per i talenti. Tra tanti ragazzi che abbiamo messo alla prova nessuno è stato capace di soddisfare le nostre aspettative ma quando Uraraka-san mi ha dato il tuo materiale è stato chiaro".

"Devo molto a Ochako e alla sua famiglia" si lascia sfuggire con occhi lucidi.

Aizawa gli fa una carezza sui morbidi e cespugliosi capelli con un sorriso sincero: "Per questa sera voglio che tu ti diverta. Tutti noi vogliamo davvero aiutarti, anche Katsuki".

"Forse non mi odia, dopotutto".

"Tu sei il suo rivale. Nel suo modo discutibile ha cercato solo di spronarti".

Izuku custodisce quelle parole nel petto e non osa più fiatare, fino a quando si ritrovano dinanzi a una residenza davvero molto importante, a due piani e con un rigoglioso e curatissimo giardino. Ci sono calde luci, un paio di automobili e si odono voci e canzoni. Improvvisamente il verdino si sente attratto e il cuore gonfio nel petto: trema un pochino, temendo che tutto possa spegnersi da un momento all'altro ma invece è la realtà.

Aizawa parcheggia, scende e apre la portiera al ragazzino, facendosi seguire fino al cancello che non tarda ad aprirsi. Sotto al pergolato fanno capolino i BBS e anche una ragazza alta, formosa, dai capelli bianchi con alcune tracce scarlatte molto carina. 

"Ce l'avete fatta!" esclama raggiante il rosso crinito, correndo ad abbracciare Izuku.

"E' stato straordinariamente semplice. E' bastato far leva su alcuni discutibili bisogni" spiega semplicemente Shota. 

Quando entrano, per Izuku è come entrare in un sogno. La casa è grande, accogliente, meravigliosamente addobbata e ci sono diverse persone molto amichevoli, insieme a una donna dai capelli bianchi e un uomo muscoloso dai rossi capelli che sorride cordialmente. Per un solo frangente guarda fuori, prima che Fuyumi possa richiudere la porta e percepisce di essere come un incomodo. Forse… avrebbe dovuto rifiutare?

"Vieni, Izuku" dice morbido Shoto. "La mia famiglia vuole conoscerti".

Il verdino si sorprende; è la prima volta che Shoto lo chiama con il suo nome. Non capisce il motivo ma il suo cuore ha un guizzo di gioia e quella sensazione sgradevole di disagio svanisce totalmente.

Ben presto si ritrovano tutti a tavola a mangiare leccornie su leccornie. Izuku è seduto tra Katsuki e Shoto che ha mantenuto un dolce sorriso per tutto il tempo. L'uomo si chiama Enji Todoroki, sua moglie Rei, poi c'è il figlio maggiore Touya che ha numerosi piercing, la seconda è Fuyumi, c'è Natsu e infine Shoto. 

"Come ti sembra la cucina di mia sorella?" inizia casualmente Touya, con un sorrisetto quasi insopportabile.

"E' deliziosa; soprattutto questo mapo tofu è straordinario. E' una combinazione perfetta di sapori" è la risposta sincera di Izuku.

Fuyumi ride appena, felice. E' ciò che voleva sentire; aveva temuto che per Izuku non fosse buona visto che non aveva detto una parola e invece si è ricreduta.

"Tu sei un cantante come Shoto?" segue la voce rude di Enji.

"Non lo so, in realtà. Ci sono tante cose che mi piacerebbe fare… per ora prendo ciò che viene, Todoroki-san" risponde il verdino, guardando con affetto i suoi amici, Yagi, Yamada e Shota.

"Domani è il gran giorno, allora" sospira improvvisamente Denki. "Sono eccitatissimo!".

"Già!" segue Eijiro, guardando Izuku. "Ehi, amico! Come ti senti per domani? Sarà la tua prima esibizione!".

"Sono molto nervoso".

"Chi non lo sarebbe! Ma noi abbiamo un metodo infallibile per scacciare l'agitazione" sogghigna ancora Eijiro, facendo un cenno a Shoto che si alza e si dirige verso uno stereo. Fuyumi e Natsuo tirano un po' dietro alcuni divani per fare spazio e Touya sceglie il disco di Walter Murphy - A Fifth of Beethoven, un classico rivisitato in chiave disco-dance.

Denki ed Eijiro si portano al centro del salotto living, anche Katsuki si alza e Izuku resta seduto ma senza dir nulla l'altro lo afferra per la mano facendogli cenno di seguire. 

"Balleremo la coreografia che abbiamo provato in queste settimane" gli dice. "Non c'è bisogno di cantare. Scateniamoci".

Izuku sorride e si posizionano a mo di stella, con Izuku al centro, Katsuki dinanzi a destra con dietro Shoto, Eijiro sulla destra e Denki dietro. Come la musica parte una forza incredibile di adrenalina schiaccia e distrugge ogni più piccola preoccupazione.

Tutto lo vedono: il volto di una gioia incontenibile…

 

"Midoriya-san, suo figlio non torna a casa fino a stasera. So che è un problema, considerando che siamo a Natale ma ha ancora bisogno di-".

"Va bene, Shimura-san, può fare di mio figlio ciò che ritiene più giusto. Tutto il resto, come le avevo già detto, può aspettare. Le auguro Buon Natale".

"Buon Natale anche a lei e famiglia"…

 

Izuku guarda la città dall'autobus che sta trasportando i BBS verso il luogo in cui si esibiranno. Non è riuscito a fare colazione, si è svegliato presto dal divano letto in Agenzia e silenziosamente ha guardato il cellulare, non per nulla sorpreso della mancanza di auguri di Natale o qualche messaggio di preoccupazione da parte dei suoi genitori.

Ora, con un pesante bomber nero addosso e un cappellino dal berretto abbassato sulla testa osserva i suoi amici che cercano di scacciare in qualche modo sia l'ansia per il concerto sia la stanchezza. Sorride, nonostante tutto.

"Come hai dormito in Agenzia?" chiede Denki con un mezzo sbadiglio.

"Molto meglio di quanto abbia fatto in sedici anni a casa mia" ammette il verdino, sincero.

Eijiro si affaccia sul poggiatesta del seggiolino dinanzi a Izuku e lo osserva con curiosità. "Come mai c'è questo conflitto nel rapporto con i tuoi genitori?".

"Mio padre Hisashi è un imprenditore di successo, così come mio nonno e il mio bisnonno che è mancato ancor prima che io nascessi. E' una tradizione. Mia madre lavora come Interior Designer e anche lei ha parecchia fama. Due mentalità così chiuse e orientate all'onore e ai soldi hanno fatto sì che troncassero sul nascere il mio sogno di diventare un Idol" racconta mogio Izuku, giocherellando con un dito sul display del suo cellulare. Eijiro annuisce, improvvisamente consapevole di aver ficcanasato in affari del tutto privati ma Izuku gli sorride, troncando sul nascere qualunque forma di scuse.

"A parte Shoto, nessuno di noi ha avuto problemi a inseguire il proprio sogno di diventare un Idol" racconta Eijiro. "I miei l'hanno presa bene quando gli ho detto che avrei presenziato a un provino come cantante di un gruppo nascente di teenager".

"Stessa cosa per me; anzi, mi ha iscritto mia madre e mio padre quel giorno anziché andare al lavoro mi ha accompagnato e mi ha aspettato per tre ore in auto. Quando gli ho detto che ero passato mi hanno portato a sfondarmi di hamburger in un posto chic a Shibuya" seguita Denki, seduto accanto a Shoto.

"Mio padre non era molto convinto che volessi diventare un Idol; quella mattina, anziché andare a scuola, ho preso un autobus e mi sono presentato all'Agenzia. Ho cantato, ho ballato e sono stato scelto. Quando sono tornato a casa ho detto che ero stato scelto e mio padre ha capito che non avrebbe potuto farmi cambiare idea. Ora, bene o male, mi supporta" seguita Shoto. "Qualche volta è venuto a spiarmi nella speranza che avrebbe visto qualcosa di storto capace di farmi rinsavire".

"Invece Kacchan è stato fortunato. Quand'era piccolo ha girato qualche pubblicità e quando sua madre ha visto in quei provini una possibilità di successo lo ha iscritto senza battere ciglio" ridacchia Denki. "Fortunato lui! Talento e bellezza!".

Il biondo sbuffa e mormora qualcosa di indefinito tra i denti, intento a fissare il paesaggio ancora avvolto in parte dalle prime luci dell'alba, fuori dal finestrino.

"Tu hai talento, Izuku. Lo abbiamo capito subito e vedrai, ti supporteremo" sono le parole di Eijiro, che gli allunga la mano. Izuku la stringe senza alcuna titubanza. "E poi credo che in queste settimane siamo diventati proprio una bella famiglia".

Famiglia?

Izuku guarda i volti sereni dei suoi amici, All Might che gli mostra il pollice, Aizawa che annuisce e perfino l'anziano autista che sogghigna contento, che da quanto ha sentito, si chiama Gran Torino. Non ci aveva pensato ma suona davvero bene. 

E con questo pensiero si trova ben presto dietro al palcoscenico, con un elegante vestito addosso. I BBS si sono vestiti di rosso, con motivi dorati che si intrecciano sul torso nelle iniziali dei loro nomi: hanno tutti un'acconciatura simile. Un po' di gel tiene sollevata la frangetta lasciando scoperta la porzione di fronte sul lato sinistro. 

"Siete davvero splendidi, Shonen" si complimenta All Might, guardandoli affettuosamente.

Sono emozionati, anche se i loro cuori palpitano di alta tensione e la folla che urla i loro nomi, eccetto quello di Izuku che è una sorpresa, rende tutto assolutamente più bello e difficile.

"E' arrivato il tuo momento" mormora sottovoce Katsuki, guardando Izuku, in disparte, senza alcun rancore. "Cercherò di dare il meglio di me ma dovrai supportarmi soprattutto quando ci saranno cali di voce".

"Lo so. Non fallirò, Kacchan".

Il biondo gli sorride un po' malizioso ma non smette di far passeggiare i suoi occhi su come si presenta il verdino, che appare quasi bello e per una volta non lo fa incazzare. Apre la bocca per dire qualcosa, probabilmente una brutta copia di scuse dell'ultima volta che è stato davvero un mostro ma Present Mic che è stato scelto per presentare il nuovo concerto di quest'anno lo anticipa.

"E' ora" dicono in perfetta sintonia. 

I BBS si schierano, Katsuki al centro, Eijiro, Shoto e Denki. Izuku è proprio dietro il primo, dovrà comparire per ultimo come importantissima rivelazione. Il delirio che si ode dietro a quelle tende corvine e allo schermo che si solleverà è ancora più forte. E arriva il momento: c'è uno scoppio di fuochi d'artificio, coriandoli, un twist di luci e una prima canzone parte con Katsuki che inizia a ballare e a cantare, seguito a ruota dagli altri.

E' un'introduzione di ben cinque minuti, poi tutto si spegne e un faro smeraldo si proietta al centro del quadrato che hanno creato i quattro Idol, ognuno in una posa che avrebbe ricordato il grandissimo Micheal Jackson. La folla si ammutolisce, Izuku sotto ai riflettori sta tremando ma lo vede: un cenno da parte di Katsuki e si sente improvvisamente libero.

La canzone del debutto, quello del suo video, inizia e lui canta, splendido, mostrandosi sul palco con una voce perfetta, con la totale attenzione tutta su di lui. Ben presto, Katsuki si unisce e la sincronia aumenta e i due sembrano le uniche star in quel momento. Eppure Izuku non sa che a casa dei nonni paterni, la tv è stata sintonizzata su un canale che sta trasmettendo in Simulcast il concerto. E non sa neanche che non appena Hisashi Midoriya vede il figlio cantare, anzi, esibirsi, spacca un bicchiere di birra sul tavolo e intima la moglie di montare in auto e partire immediatamente per Musutafu.

 

Il concerto è un successo, molto più di quanto avevano originariamente pensato Shota e Yagi. 

La folla ha accolto molto bene Izuku che durante le tre ore fino a mezzanotte del venticinque dicembre ha dato il meglio di sé, cantando e supportando i vari cali di voce di Katsuki fino a quando uno spettacolo pirotecnico ha suggellato la fine di tutto con un "Merry Christmas by BBS" in tanti colori e rumorosi scoppi di luci. 

I BBS si inchinano quasi commossi, respirando a fatica per aver danzato contro il freddo e cantato in modo perfetto, poi Yamada passa un microfono a Katsuki. La folla, come rapita, si ammutolisce. 

"Grazie per essere venuti in numerosi al nostro ultimo concerto di questo 2021. Vi abbiamo fatto una sorpresa: oggi entra ufficialmente a far parte dei BBS Izuku Midoriya! Stay Tuned, comparse!". Il biondo emette un urlo nel microfono afferrando la mano di Deku e sollevandola verso l'alto come se fosse stato il campione del mondo. E mentre tutto è un mix di voci, suoni, colori e gioia, Kacchan guarda morbido Deku prima che la sua espressione muti. "Mi hai stupito" ammette.

Izuku è commosso ma tenta di trattenersi mentre saluta il pubblico ancora una volta e insieme agli altri saluta augurando un Buon Natale e un Anno migliore a tutti. Ha sentito chiaramente di aver raggiunto il suo obiettivo più importante.

Come raggiungono i camerini, però, Katsuki inizia a tossire ferocemente e a sputare sangue incapace di fermarsi. Questa volta ha davvero esagerato ma ne è valsa la pena e non può che esserne molto felice. Se inizialmente volevano sostituirlo temporaneamente, anche se non lo ammettere mai, è veramente contento che Izuku sia diventato un membro ufficiale dei BBS. 

"Tieni, Kacchan. La tua acqua e le tue medicine. Sorseggia piano".

Nella sfocatura del suo attacco di tosse ferrosa il biondo accetta l'aiuto del verdino e aspetta quasi senza pazienza che la tosse si calmi così come il sangue. Le pillole impiegano davvero poco per fare effetto e Kacchan si sente subito meglio. 

O almeno così pensano, fino a quando dai corridoi non si odono delle urla di uomini. 

"Ma che sta succedendo lì fuori?" borbotta stancamente Denki. 

"Magari qualche fan troppo sfegatato" suppone Eijiro, andando comunque a vedere.

Quando apre la porta, le voci diventano molto più nitide e cosa peggiore quando Izuku mette la testa fuori dal camerino il suo cuore si ghiaccia completamente nel riconoscere due figure fin troppo familiari.

"Ma chi sono quelle due persone?" domanda Shoto, perplesso.

"Sono i miei genitori…" è la risposta quasi flebile di Izuku che non riesce a staccar gli occhi di dosso a suo padre che sta alzando sempre di più la voce contro Aizawa.

"Lei mi ha preso in giro! Gliela farò pagare amaramente! Nessuno prende per il culo un Midoriya, ha capito? Pensava che non mi sarei accorto di quel buono a nulla di mio figlio mettersi in ridicolo dinanzi a tutto il mondo? Ma adesso è tutto finito!". 

"Papà, smettila! Smettila subito!" interviene Izuku tremando. 

L'uomo lo guarda con disprezzo, così come anche sua madre che è anche profondamente delusa e in silenzio. 

"Midoriya-san, lei non si rende conto dell'incredibile talento che ha suo figlio e la prego di smetterla di denigrarlo in questo modo" appiana Shota, interponendosi tra l'uomo e Izuku. 

"Lei si tolga di mezzo! Devo riprendermi mio figlio e le garantisco che questa baracca chiuderà presto i battenti!" inveisce ancora l'altro, gesticolando con l'indice della mano destra. "Tu, figlio ingrato e disonorevole, vieni immediatamente qui!".

Izuku deglutisce ma nega piano. "Papà, tu mi hai visto mentre mi esibivo… è questa la vita che voglio percorrere, non diventare un avvocato!".

"Hai la testa riempita di sciocchezze, ma ti garantisco che dopo che ti avrò iscritto a un'altra scuola e ci saremo trasferiti, dimenticherai tutto questo! Firmerò seduta stante la petizione per chiudere quest'Agenzia di falliti!".

"ASCOLTAMI!" urla Izuku, quasi implorando. L'uomo ha un tentennamento. "Lascia stare i miei amici, loro stanno inseguendo i loro sogni. Se proprio devi rovinare qualcuno, continua con la mia vita… tanto ho capito che avrò mai scelte".

Hisashi sospira pesantemente, allungando la mano. "Se rinunci a tutto questo ORA non manderò in rovina questo posto".

E Izuku con gli occhi pieni di lacrime annuisce, voltandosi verso i suoi amici che sono totalmente atterriti. Imprime uno ad uno i loro volti nella mente, cercando di conservare nel cuore ricordi che non dimenticherà mai.

"E' stato davvero bello…" sussurra con un sorriso triste, poi si inchina. "Grazie per tutto quello che avete fatto per me".

Fa altrettanto con Yagi, Shota e Yamada e si incammina a passo lento verso l'uomo sogghignante che senza alcuno scrupolo gli molla un manrovescio sul viso così forte da farlo cadere di schiena in terra, sulla moquette scarlatta.

"Come si permette?!" sbotta di colpo Eijiro. "Lei è suo padre, d'accordo ma non dovrebbe accanirsi in questo modo su suo figlio!".

"E tu che vuoi, moccioso? Fatti gli affari tuoi e ringrazia questo inutile spreco di ossigeno e risorse che mi abbia fermato dal farvi ritrovare in mezzo a una strada!".

E' troppo! Davvero troppo! Katsuki si porta velocemente al capezzale di Izuku, aiutandolo a rialzarsi e a riportarlo verso i BBS, per grande sgomento di Hisashi che, colto da un'improvvisa rabbia afferra per i capelli il biondo trascinandoselo verso di sè.

"No, si fermi!" urlano anche Denki ed Eijiro, tentando di intervenire.

"Togli le tue luride mani da mio figlio, bastardo!" ruggisce Hisashi ma Kacchan non mollerà la presa delle sue braccia avvolte contro il piccolo corpo di Deku. "Hai sentito quello che ti ho detto, celebroleso?".

Kacchan ancora non molla, cercando di opporsi alle salde mani di Hisashi che cercano di arrivare al corpo di Izuku ma le cose assumono una piegatura diversa quando in un disperato e ultimo gesto l'uomo spinge verso una rampa di scala i due.

Segue un tonfo incredibile, un groviglio di voci addolorate e poi un forte boato riverberante. Izuku sbatte forte la testa contro un termosifone per proteggere quella di Katsuki. 

"Mio figlio!" esclama Hisashi cercando di correre verso i due ragazzi ancora distesi sul freddo pavimento. 

A quel punto, però, Yamada e Shota lo afferrano per mani e torso e lo trascinano via, mentre Eijiro e Shoto corrono al capezzale degli amici, mentre Denki corre a chiamare Chiyo o qualche altro dottore. 

"Lasciatemi subito andare! State commettendo un grosso reato!" ruggisce Hisashi.

"Lei si è appena cacciato in grossi guai, Midoriya-san. Ciò che ha fatto è stato registrato dalle nostre telecamere di sicurezza. Le consiglio di non aggravare ulteriormente le sue accuse o le garantisco che neanche il miglior avvocato possibile saprà aiutarla!" intima Shota.

E a quel punto l'uomo si calma, adocchiando un paio di telecamere di sicurezza poste sia sul camerino dei BBS sia sulla rampa di scale. I video di sorveglianza avranno registrato tutto. Si aggiusta alla meglio la giacca grigia che indossa e fa cenno alla moglie di andare, incurante di Deku che è rimasto svenuto tra le braccia di Katsuki, ancora scosso e abbastanza dolorante per la caduta sulle scale. Il suo polso sinistro pulsa da morire; forse è slogato.

Non appena però i due coniugi raggiungono la porta esterna del retro dello stadio all'aperto, vengono accerchiati da alcune volanti sollecitate dall'invio del video, in tempo reale da parte delle telecamere di sicurezza. Sia Inko sia Hisashi alzano le mani per non opporre resistenza: verranno portati in centrale e successivamente processati per violenze verbali e abusi su minori.

Contemporaneamente la situazione sembra essersi stabilizzata. 

Shota, Yamada e Yagi con Chiyo si occupano immediatamente di Katsuki e di Izuku che vengono immediatamente portati all'ospedale più vicino...

 

La porta dell'Agenzia si apre, catturando l'attenzione di Denki, Eijiro e Shoto, che stavano allenandosi su alcuni passi. E' All Might che tiene per le spalle un Katsuki dalla gola bendata e una giacca bianca addosso. Sorride, anzi, ghigna alle facce felici dei suoi amici e fa il gesto del dito medio per scherzare.

"Baku-bro! Ti hanno dimesso dall'ospedale, allora?" esclama raggiante il rosso crinito, dandogli il cinque.

"No, in realtà lo avevano dimesso ieri sera; questa mattina sono passato io a prenderlo per portarlo qui. L'operazione è stata un successo e potrà tornare a cantare tra un mese e mezzo" spiega All Might, felice. "Abbiamo dalla nostra parte una luminare in fatto di medicina e operazioni, Chiyo Shujenzi".

Alle loro spalle Shota si schiarisce la voce con volontario rumore per far cadere su di sé l'attenzione generale.

"Oggi è una giornata di sorprese" ridacchia Yagi. 

Dietro l'uomo corvino spunta Izuku con una stampella e la gamba sinistra fasciata. Ha un cerotto sull'angolo sinistro della fronte, è un po' pallido ma felice. 

"Izuku!" sorridono ancora i tre ragazzi, abbracciandolo fortemente.

"Ora, cerchiamo di sederci che dobbiamo parlare, però" ricorda Shota e in pochi attimi i BBS al completo si ritrovano seduti nell'ufficio di All Might e quest'ultimo è al fianco del moro.

"Dopo l'accaduto del 25 dicembre sia Hisashi sia Inko sono stati arrestati per anche vecchie violenze su Izuku, come riportano le due cicatrici su mano e braccio destri e non è tutto, hanno perso la patria podestà. Da parte di sua madre non ci sono parenti disposti a prendersi cura di Izuku che è ancora minorenne, da padre di suo padre tutti hanno preferito un orfanotrofio".

"Che cosa?!" esclama indignato Eijiro.

"Dopotutto sapevo di non essere mai stato amato da nessuno…" sospira tristemente il verdino, guardando la fasciatura alla gamba. "Non si sono neanche degnati di vedere se fossi vivo o morto dopo quella caduta. Me la sono cavata con qualche punto alla fronte e una caviglia slogata".

"Hai salvato Baku-bro, però e questo non è cosa da poco" ricorda Denki.

"Il mio corpo si è mosso da solo" ammette il verdino ma di nuovo Shota si schiarisce rumorosamente la voce.

"Per evitare che Izuku venga trasferito in un orfanotrofio qualcuno ha avanzato una richiesta di adozione".

Yagi Toshinori sorride gentilmente, alzandosi per portarsi dinanzi a Izuku e a spingerlo in un abbraccio. 

"All Might… mi hai… mi hai davvero… adottato?" balbetta incredulo il verdino. 

"Sì, Shonen. Essere una persona importante mi ha permesso di accelerare di molto un processo abnormemente lungo. Sono orgoglioso di essere il tuo nuovo papà".

Per Izuku, questo è il più bel regalo di un nuovo anno e non si trattiene, iniziando a piangere felice e quasi non realizzando che i suoi incubi sarebbero stati definitivamente finiti.

"Ti ho trasferito nella scuola che frequentano Shoto, Eijiro, Denki e Katsuki. Dal sette gennaio inizierai a frequentarla, così sarai più vicino all'Agenzia e ai tuoi sogni" spiega bonario All Might, accarezzandogli i capelli.

E' davvero l'inizio di qualcosa di nuovo…

 

Eppure c'è ancora una sorpresa per Deku.

La campanella della U.A. suona, è l'ora di pranzo. Anche se fa freddo, Izuku non rinuncerà a mangiare un ottimo bentou preparatogli da All Might seduto sul tetto della scuola a guardare il cielo e a cercare di cancellare tutti i ricordi più tristi della sua vita. 

Quando varca la soglia della porta che collega alle scale nota una familiare chioma bionda di spalle, con una sciarpa al collo, che osserva l'azzurro cielo e l'orizzonte. Izuku non vuole spaventarlo ma l'altro si è già accorto di lui.

"Non pensavo che ti avrei trovato qui, Kacchan" sorride timidamente il verdino, avvicinandoglisi con passo incerto.

Katsuki lo guarda con sguardo indecifrabile, poi sposta i rubini sul fazzoletto giallo a pallini bianchi che ricopre il bentou. 

"Kacchan, mi dispiace per le divergenze avute in questi giorni… so che non vuoi che ci preoccupiamo per te ma-".

"Chiudi la bocca e ascoltami" interrompe basso Katsuki, avvicinandoglisi. "Io ti detesto". Izuku sbatte la palpebre e china lo sguardo come se gli si fosse piombato un macigno pesante addosso. "Io ti detesto, avrei continuato a dire ma non è così. Ci sto pensando da un po', in realtà, dopo che abbiamo cantato insieme al piano, prima di tutto questo fottuto casino, mi sono accorto che continuavo a pensarti".

Izuku ha lo sguardo luminoso e le guance leggermente arrossate mentre stringe il nodo del fazzoletto che sorregge per il bentou.

"Ho pensato che stessi impazzendo perché non era normale; pensavo che il fatto che ti pensassi o ti guardassi sempre era dovuto al fatto che mi stavi sul cazzo e invece no". Kacchan sospira pesantemente grattandosi un po' la nuca con le guance lievemente più rosse. "E' solo difficile, va bene?" scatta, voltandosi di spalle.

Forse Izuku ha capito, perché in tutto quel periodo passato con Kacchan e i BBS si è reso conto che quando era insieme a lui si sentiva semplicemente diverso. Probabilmente Katsuki Bakugo sta provando la stessa cosa. 

Lo stessa sensazione di una moltitudine di sentimenti, pensieri e una buona dose di batticuore.

"Kacchan, va bene. Non sei costretto a continuare" prova Deku, fissandogli le bianche scarpe.

Il biondo non vuole affatto arrendersi, non è nel suo stile lasciare le cose a metà e ora è curioso di provare una cosa che forse varrà più di mille parole. Si volta con scatto felino, afferra il polso di Izuku e lo tira a sé. Segue un imbarazzante gioco di sguardi dove Izuku arrossisce moltissimo ma per Katsuki quella visione è come quella di un angelo. 

Izuku era terribilmente carino e capiva perché aveva iniziato a guardarlo in un certo modo.

Deglutisce, si avvicina un po': Izuku chiude istintivamente gli occhi, in attesa e lui annulla il divario. Il bacio dura alcuni istanti, è dapprima molto imbarazzato, timido ma poi la mano del biondo corre verso la schiena del verdino e lo tira a sé, a toccarsi entrambi gli inguini che strusciano leggermente e caldamente. 

Il biondo lascia al suo corpo di fare il resto, si ritrova a posizionare una gamba sotto al cavallo di Izuku che lascia cadere il bentou e libera le mani per portarle sul suo viso perfetto e accarezzarne la pelle rovente. E' un gioco di gemiti, di aliti e di sapori misti. 

"Kacchan…" sussurra Izuku contro quella bocca meravigliosamente abile a baciare. Le sue labbra sono rosse, umide. "Questo fa di noi fidanzati?".

"Non lo so, Deku. Però possiamo provare…".

Izuku sorride, osando baciarlo con impeto e foga. La loro pausa pranzo non sarà dedicata a mangiare ma piuttosto è l'antipasto di un menu fatto di amore, bisticci e il coronamento di un sogno. 

Sì, poteva anche andare bene. Per ora Izuku aveva tutto quello che poteva desiderare; un papà meraviglioso, amici sinceri e un ragazzo che l'avrebbe protetto con fedeltà e una buona dose di amore.

"Kacchan…".

"Deku?".

"Lo so che non è più valido perché siamo alla seconda metà di gennaio ma… Buon Natale".

Il biondo solleva le sopracciglia per qualche attimo ma poi sogghigna, portandolo di nuovo a sé, contro il suo corpo. 

"Buon Natale anche a te, Deku".

Sì, sarà un nuovo anno, se lo sentivano. Complicato? Forse. Bello? Si spera. 

BakuDeku? Sempre!

 

The End




 

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