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In un giorno grigio di pioggia, Matt cadde accidentalmente
sulle scale scivolose e rimase svenuto per un buon quarto d’ora.
Quando si riprese, trovò al suo capezzale Mello e Roger, che gli offrì due cubetti di cioccolata.
-Mangia e ti
sentirai meglio.- disse con il suo tono da buon samaritano, poi uscì dalla
stanza. Dopo aver seguito il vecchio con lo sguardo, Mello
si voltò di scatto verso l’amico.
-Beh?- fece, con
fare allusorio.
-…? Beh, cosa…?- Matt
sembrava confuso, anche per la botta che aveva dato alla testa poco prima.
-Me la fai
assaggiare, vero?-
Matt si guardò le mani, ormai vuote. –Ma…è già finita…-
Il biondo spalancò gli occhi incredulo e si mise a urlare:
-COOOSA? Quello era cioccolato belga! Lo
voglio, lo voglio, dammelooo!- detto questo, si
fiondò sulle labbra di Matt, che non ebbe il tempo di opporsi.
Solo dopo che la sua bocca venne ispezionata per bene,
riuscì a parlare. –M-Ma…Che stai facendo?!-
-Mi riprendo la
cioccolata.- rispose l’altro come se fosse la cosa più naturale del mondo.
-Ma ti sembra il
modo per…-
si bloccò quando si accorse delle labbra di Mello
sporche di cioccolata.
-Ehi, brutto ladro, ridammela!- esclamò ancora per poi avvinghiarsi
nuovamente al ragazzo.
Benee. Ecco le ideuzze che si fanno largo nella mia mente mentre visito la
Reggia di Caserta e gli Scavi di Pompei…Beh,
decisamente non sono i luoghi adatti a trastullarsi su nuovi tipi di ff, ma pazienza, io mi sono trastullata lo stesso XD
Questa volta ho voluto attribuire ognuno dei cinque sensi
a un avvenimento, naturalmente inventato dalla mia mente malata, legato ai tre
orfanelli della Wammy’s House che ci piacciono tanto
=)
Un bambino di nove anni uscì in silenzio dalla propria
camera, per andare in bagno.
Con occhi dalle palpebre pesanti, cercò di vedere qualcos’altro
al di là del buio, ma sembrava un’impresa impossibile.
A tentoni percorse il corridoio, fino a quando fu costretto
a fermarsi al suono di una voce, una voce familiare.
Qualcuno cantava una canzoncina stonata, che avrebbe messo
i brividi a chiunque.
Tuttavia, quella melodia incrinata guidava il biondino nell’oscurità
e lo condusse ad una porta così bianca che era l’unica cosa capace di scorgere.
Quando la spinse piano sbirciando al suo interno, la strana
melodia si fece più forte e insistente, facendogli vibrare le orecchie.
Nella camera da letto vi era un bimbo dai capelli candidi
come la neve che dormiva sereno e, accanto a lui, L che cantava una ninna nanna
improvvisata accarezzandogli ogni singolo boccolo.
Il biondo richiuse la porta con un’espressione triste.
Mello era sempre il secondo,
anche tra le preferenze di L.
Ecco, questa
storia dell’udito è nata perché ho sempre immaginato L che canta e stona XD
Veramente me lo immagino anche mentre canta “Wewishyou a Merry
Christmas” con il cappello di Babbo Natale e le stelline che gli si illuminano
in testa XD
Matt e Near stavano camminando
tra le lunghe file di sedie del cinema, per poi sedersi nei posti prestabiliti.
Le luci si spensero e lo schermo si illuminò per iniziare a
trasmettere il film del giorno: Guerre Stellari…Niente
di meglio.
Matt fece per rilassarsi sulla sua poltroncina blu, quando
si accorse di sentirsi profondamente osservato.
Infatti Near lo fissava da un
pezzo senza discrezione.
-C-che c’è?- chiese Matt infastidito.
-Non vorrai
guardarti il film con quegli occhialetti da piscina.- era una constatazione
più che una domanda.
-Perché, va contro
la legge?- fece lui, quasi offeso.
-No, ma non mi
sembra una cosa normale…-
-Scusa, ma i film in
3D come si guardano, eh?- Matt era sul punto di arrabbiarsi. Quell’omino
bianco non poteva puntualizzare per ogni cosa che faceva!
-Si dà il caso che
questo non sia un film in…ah, che noia…E
comunque non mi riferivo a quello. E’ che indossi sempre più spesso quella
roba, ormai non ricordo più come sono fatti i tuoi occhi.- Asserì Near per poi allungarsi sul rosso e afferrargli gli
occhiali. Li alzò senza difficoltà e glieli spostò sulla fronte, tirandogli la
frangia all’indietro.
-Ecco fatto, così va
meglio.- disse soddisfatto. –Guarda che begli
occhi nocciola che hai.- E lo guardò da vicino scrutandolo nel buio della
sala. –Non ne vale la pena coprirli, non trovi?-
concluse, senza notare il rossore che si era fatto largo sul viso dell’amico.
Da quel giorno, Matt utilizzò gli occhialetti solo per
andare in piscina.
Ok,
puntualizzo innanzitutto che quelli di Matt dovrebbero essere più occhiali da
moto che da piscina, ma l’idea mi piaceva di più…Lo
rende più strambo il fatto che si porta dietro occhialetti da nuoto, ghghgh.
Un’altra notte senza stelle, un’altra notte da dimenticare.
Un’altra visita al maestro, altra nostalgia, un’altra
lacrima.
Mello osservava la neve che
cadeva piano e che ricopriva tutto ciò che trovava sulla sua strada.
Poi guardò davanti a sé e gli sembrò di distinguere una
sagoma inginocchiata proprio davanti alla tomba di L.
Lo riconobbe subito: era Near
che, bianco com’era, si confondeva con la neve che lo circondava.
Entrambi guardarono la croce piantata nel terreno e si commossero
un po’, per l’ennesima volta.
Mello si avvicinò al suo
rivale e gli appoggiò istintivamente una mano sulla spalla. Era rigida e gelida
come un cubo di ghiaccio che si scioglie sulla pelle bollente.
L’altro si voltò e lo guardò con dispiacere, mentre una
sola lacrima gli solcava la guancia.
Mello si affrettò ad
asciugarla e si stupì di quanto fosse calda rispetto al resto del corpo.
Near si girò del tutto e si
aggrappò a una gamba del biondo.
-Ho freddo, Mihael.- sussurrò, e si lasciò scaldare dalle labbra
ardenti dell’altro che gli avevano appena depositato un bacio sul collo bianco
e fresco.
Sì, quella era decisamente un’altra notte da dimenticare.
=)
=) Questa era meno felice, vero? XD Qui ho messo in rilievo il caldo e il
freddo, se non si era notato XD Ci ho messo di mezzo la neve perché…Boh, perché Near è troppo
bianco e, a parte gli ammorbidenti Omino Bianco o Coccolino, mi ricorda la neve
fitta fitta =) Al contrario, il Mello
mi ricorda il fuoco che arde *sbav*
Un rumore di passi, lo strascicare di un tessuto sul
pavimento di legno, il respiro appena udibile di qualcuno appostato alla porta,
lo scricchiolò di quest’ultima mentre si apre lasciando trasparire un fascio di
luce.
Conosco l’identità dell’intruso, ma preferisco non darlo a
vedere e fingere di essere assopito.
Forse rivuole indietro la felpa che ieri ha dimenticato
qui.
Ma non ho intenzione di restituirgliela.
E’ morbida, calda, candida e…ha
un buon odore. E’ impregna del suo profumo.
E’ da due notti che la stringo al petto e subito cado tra
le braccia di Morfeo, nelle narici quell’intenso odore che ormai riempie la mia
stanza.
Lo sento chiudere la porta e avvicinarsi al mio piccolo
letto, con discrezione e in silenzio.
Sa che non dormo. Non gli si può nascondere nulla.
Si siede sulla parte di materasso libera, mi accarezza
piano i capelli, mi soffia sul collo.
Quando schiudo gli occhi e gli butto le braccia al collo,
spero che la porta sia chiusa a chiave.
Inspiro a fondo quel dolce profumo che la felpa ha ormai
perso, poi cerco le sue braccia sottili e le afferro, per poi attirarlo a me e
baciargli le labbra che profumano di mandorla fresca.
Scorgo appena le sfumature dei suoi capelli chiari e il
pallore della sua pelle.
Sento l’improvviso stimolo di affondare la testa all’interno
della sua camicia e di coccolarlo tra le mie braccia.
Con un gesto della mano, lo invito ad accomodarsi con me
sotto le lenzuola e lui sembra acconsentire.
Gli accarezzo una guancia fino a che non mi fanno male le
dita, lascio che si rilassi, poi lo bacio un’altra volta, fremendo come un’adolescente
innamorata.
Le parole sono inesistenti, ogni suono diverso dai nostri
respiri è futile, i gesti e gli odori diventano le uniche vie di comunicazione.
Ci addormentiamo così, avvinghiati l’un l’altro, la sua
fragranza alla mandorla che fluttua nei miei sogni più reconditi.
Questa è l’ultima
shot, con ‘sto profumo alla mandorla che non so da
dove mi è uscito. O forse è perché la mia amica ha associato Mello ad una pesca fresca che si mangia sotto l’ombrellone
in spiaggia? (Non chiedetemi come abbia fatto a ricostruire questa scena solo
con il nome “Mello”) E allora io associo Near alla mandorla? (Che c’entraaa?)
Mah, dettagli…
Comunque,
spero che questa mia raccolta sia piaciuta =) Alla prossima!