100 stories

di Hana Turner
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Introduction ***
Capitolo 2: *** 23. CAT ***
Capitolo 3: *** 9. DRIVE ***
Capitolo 4: *** 14. Smile ***



Capitolo 1
*** 1. Introduction ***


1. INTRODUCTION


1. INTRODUCTION

“Signore e signori, ben ritrovati e buongiorno!” una ragazza dai capelli castano chiaro si fa avanti sul palco, mentre tiene in mano un microfono e scruta la platea. Alle sue spalle una fila di sedie sono occupate da dei ragazzi di 15/16 anni,tre persone più anziane, una ragazzina di 13 anni e qualche adulto, tutti  dall’abbigliamento quanto mai strano, tutti seduti composti, tutti tranne uno, che piano sgattaiola alle spalle della ragazza, lasciando il pubblico con una certa curiosità e perplessità dipinte sul viso.
“Sono Hana e sarò la vostra presentatrice per questa…”
“Hana-chan lascia parlare anche meee!” fa il ragazzo saltandole sulle spalle e cercando di rubarle il microfono.
La ragazza si volta in direzione di una figura femminile dai capelli rosa che alza una mano in segno di scusa, tira un sospiro e gentilmente si gira verso il ragazzo che intanto è in attesa al suo fianco, la platea è in silenzio solo poche persone notano la vena guizzante sulla fronte.
“Naruto-kun, va a sederti e-”
“Suvvia, lasciami parlare, l’Ero-Sennin mi ha raccontato una barzelletta stupenda, la voglio dire” interrompe il biondino. Hana si volta nuovamente, fulminando un vecchio che stoicamente cerca di avere un’aria impassibile.
“Va-a-sederti” ripeté la ragazza, solo uno sciocco non sentirebbe la minaccia che aleggia in quelle parole, ma si sa Naruto non brilla certo per intelligenza.
“Ma io-”
Il biondo non fa nemmeno in tempo a finire la frase che la ragazza lo afferra per il bavero e lo scaraventa indietro, verso un ragazza dai capelli neri, che alla vista dell’arrivo del biondo sgrana gli occhi lillà.
“Attenzi-” cerca di urlare inutilmente, qualche secondo dopo si sente il tonfo e almeno tre sedie che cadono con i velati insulti del caso rivolti al biondo.
“Cazz-” inizia un ragazzo dai capelli bruni e dei triangoli rossi sulle guancie con fare selvaggio, ma un’occhiata della presentatrice gli fa moderare le parole “Cavolo fai pezzo di imbecille!” ringhia.
“Scusa, non mi aspettavo che mi facesse volare, devo dire che l’amicizia con Sakura le fa male” un ringhio più profondo si sovrappone alle ultime parole celandole alle rispettive interessate. Akamaru alla sua destra mostra i denti, mentre Shino e Kiba si rialzano. Naruto fa per imitarli, ma…
“N-Naruto-kun, l-la tua ma-mano…”
La ragazza dagli occhi lilla è sotto di lui e la sua faccia sta virando sempre più velocemente al porpora.
“Hinata, ti senti male? Sei rossa.” Fa Naruto completamente incosciente di dove la sua mano sia.
“L-la ma-mano” cerca di spiegare Hinata, mentre le sue parole si affievoliscono.
“La mano?” guarda la sinistra, di fianco alla testa della ragazza, poi passa alla destra “Oh” e le sue guancie piano arrossiscono. La mano destra casualmente nell’atto di alzarsi era finita sul seno di Hinata, ormai nel mondo dei sogni. Kiba vista la scena, si avventa su Naruto, che ormai si era tolto e stava farneticando qualche scusa incomprensibile.
“Come osi, maledetto bas-” ma viene preso per la collottola e stessa fine fa Naruto.
Hana, microfono a terra, li tiene.
“Patti chiari e amicizia lunga” mormora vicino alle orecchie dei malcapitati che già sentono un brivido scendere per la schiena “Per quanto di solito il mio carattere sia uguale a quello di Hina-chan se mi si fa incavolare posso arrivare ad essere uguale a Sakura”
Una voce sale da dietro le quinte: “Posso confermare”.
“Taci, nii-chan e metti a posto quelle maledette luci” sussurra in direzione della voce, per poi tornare ai due che teneva ancora “è la prima volta che torno dopo tanto tempo e non permetterò che due idioti mi facciano saltare la bella figura che ho in mente di fare. Intesi?” disse rivolta non solo ai due ragazzi, ma tutti in generale.
Il pubblico osservava in silenzio, senza sentire (s)fortunatamente una parola.
Tutti annuirono.
“Bene, primo: niente parolacce” e scoccò  un’occhiata a Kiba “e secondo: smettila di fare cretinate” rivolta a Naruto e li mise giù.
“Hina-chan! Hina-chan!” disse correndo dalla ragazza ancora svenuta a terra e battendole piano le guancie, Sakura arriva in suo soccorso, seguita da Ino e Tenten.
Una veloce occhiata delle due medic ninja e Hana tira un sospiro di sollievo, Hinata si risveglia sotto i flussi dei balsami che Sakura prontamente le aveva messo sotto il naso.
“Come stai?” chiede Hana, preoccupata.
“Tutto a po-” fa la ragazza, ma incrociando gli occhi di Naruto , subito abbassa lo sguardo e arrossisce al ricordo.
“D’accordo, raga tutti ai vostri posti” disse, andando a raccattare il microfono, mentre sottovoce, mormora:
*Se Kiba non avesse infierito,… e dire che l’ho scagliato apposta contro Hina-chan, maledizione a lui!*
“Bene, gentili ospiti, scusate l’inconveniente. Come stavo dicendo, è da un sacco che non tornò su EFP a pubblicare qualcosa, ma credo che riuscirò ad essere abbastanza regolare dato che la maturità e la scuola sono lontane e per almeno il momento il lavoro non c’è!” e fa un inchino plateale.
“Vado ora ad illustrarvi chi saranno i protagonisti delle mie fan fiction” attimo di pausa “ma tanto no serve, li conoscete già tutti” e muove la mano come per scacciare una mosca fastidiosa.
Kiba e Naruto fanno per alzarsi, ma ricordando le parole di prima, lasciano perdere.
Non tutti però avevano afferrato le parola della presentatrice e in fatti, Karin e Suigetsu si alzano impettiti.
“Ehi, guarda che una buona presentatrice, dovrebbe presentare gli ospiti” le “urla” dietro Karin, facendo sventola re la sua chioma rossa.
“Per una volta sono d’accordo con te, cretina” dice subito il ragazzo.
“Cretina, non me lo dici, stupido baccalà” risponde immediatamente Karin tirando fuori gli artigli,
“Ti chiamo come voglio, finta rossa!”
Le ragazze trattengono una risata.
“Taci, faccia da sgombro, e voi come osate, guardate che sono naturali” urla prima ad uno e poi voltandosi alle altre.
“Sì, naturali, come il tuo cervello” sogghigna Suigetsu, troppo tardi si accorge che la rossa gli si era gettata contro, mani alzate e unghie pronte.
Juugo guardava la scena divertito, mentre Sakura, strisciata vicino a Sasuke, faceva moine al ragazzo, accarezzandogli i capelli.
“Giù le mani da Sasuke, è mio” le urla Karin, quando la vede.
“Taci, scrofa, Sasuke è mio, invece” urla Ino da una parte, beccandosi un’occhiataccia da Choji, mentre Shika mormora: “Che seccatura”
Sasuke impassibile, resta seduto sulla sedia, occhi chiusi, forse sta pregando perche lo lascino in pace, nel frattempo davanti a lui si era scatenata una rissa dove Sakura, Ino e Karin se le stavano dando di santa ragione.
Hana guardò gli altri ospiti…
Jiraya era sparito, probabilmente si era infilato nei camerini.
Tsunade, dormicchiava sulla sedia, con un piccola rigo di bava di fianco alla bocca aperta.
Orochimaru, guardava le luci sopra alla sua testa, come affascinato,… l’ultimo intruglio di Kabuto doveva essere davvero una miscela di stupefacenti.
Choji e Shika stavano giocando a shoji, su un banchetto spuntato chissà dove.
Il team della sabbia stava giocando con la sabbia della giara di Gaara, Rock Lee e Gai erano spariti, non prima di aver urlato qualcosa sul fatto di fare 300 volte gli scalini saltando, Neji e Tenten se n’erano andati, un foglietto sulla loro sedia diceva che non avevano tempo da perdere.
Naruto saltava come un matto, incitando Sakura, mentre Hinata era svenuta nuovamente, assistita da Shino e Kiba.
Hanabi completamente ignara di tutto parlava con Akamaru.
I Jonin a capo dei Team, parlottavano tra loro programmando uno sciopero per l’aumento dei salari.
Un urlo ruppe tutto quel trambusto, facendo calare un silenzio di tomba.
“Del fumo! Va a fuoco!” urlò uno degli spettatori.
Tutti videro il fumo sul soffitto e seguendolo con lo sguardo, trovarono anche la sua origine.
“Si, pronto! Vorrei che mandaste tutte le ambulanze a vostra disposizione! Sì certo  che è un’emergenza. Teatro Konoha e fate in fretta per piacere” si sentì da dietro le quinte, subito seguito da una porta che sbatteva.
Si immobilizzarono, ammutoliti, mentre quello che vedevano li terrorizzava più del Kyubi.
Hana, rossa come un peperone, stringeva il microfono, mentre del fumo le usciva dalle orecchie.
Ad un tratto si accasciò a terra e iniziò a piangere, sempre tenendo il microfono. A quello scatto tutti caddero per terra, sicuri che ci sarebbe stata una strage, in fondo i segnali c’erano tutti, non si immaginavano certo che cadesse in ginocchio a piangere.
Naruto piano le si avvicinò, seguito subito da gli altri. La platea dimenticata.
“Hana-chan?” chiese incerto, mentre il cerchio intorno alla ragazza si stringeva. Solo il Team Taka mancava all’appello, e Tsunade, che ancora ronfava beata.
“Scusaci” dissero più voci e Naruto aggiunse: “Non volevamo”.
Le ragazze conoscendo Hana, indietreggiarono prudentemente, fino a dietro il sipario, Hinata tirandosi dietro Hanabi e Akamaru.
“Scuse? Posso sapere cosa cazzo me ne faccio delle vostre scuse?!” un scrocchio secco si diffuse in sala, il microfono spezzato in due, mentre il fumo riniziava a salire.
“Vi state scusando, brutti monocellulari?!?”
Akamaru uggiolava, nascosto tra le braccia di Hanabi.
Un brivido percorse ogni schiena di quella sala.
Quando Hana finalmente alzò il viso, ciò che videro riuscirono ad esprimerlo solo con un urlo.
Iniziarono a scappare, ma Hana aveva già acchiappato Naruto, il più vicino e l’aveva scaraventato contro altri che cercavano di scappare, poi fu la volta di Sasuke, Shika e Choji.
“Volevo fare bella figura, decelebrati mentali e voi avete rovinato tutto, tutto!”, prese Sai, ancora tranquillo a disegnare sulla sua sedia e lo scaraventò fuori dalla finestra, pensandoci forse è quello che è stato più fortunato.
La platea era immobile, mai avrebbe creduto, tanta violenza da quella dolce, all’apparenza, ragazza, la stessa ragazza che con in mano Suigetsu, denti più rotti di prima e guancie gonfie come quelle di un criceto, lo stava menando di santa ragione
“E’ colpa vostra, solo colpa vostra!” Disse Hana, avventandosi sui pochi sopravissuti.
Quando finì, si sentirono in lontananza le sirene delle ambulanze, le ragazze ancora dietro il sipario non avevano il coraggio di uscire, ritenendo più prudente, restare nascoste, il resto chi disteso per terra, chi sopra le luci sul soffitto, chi finito sotto il palco, erano tutti agonizzanti.
Hana si pulì le mani sulla maglietta e guardando il pubblico: “Spero che leggerete le mie fan fiction, verrete a leggerle, vero?”
Tutti urlarono sì’, alcuni annuivano repentinamente.
“Grazie” e Hana sorrise, con quel sorriso da ragazza gentile che li aveva tutti ingannati, all’inizio.

 

 

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Spero non abbiate preso paura! ^^
Questa è la prima, non andrà in ordine come scritto nella lista nella mia home.page, ma salterò, più o meno ne dovrei avere pronta già anche una da inserire, la devo solo finire! xD
Spero abbiate capito, ciò che voglio fare e in caso, la homepage spiega tutto (*pubblicità occulta*)
Quindi alla prossima!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! *O*/


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Capitolo 2
*** 23. CAT ***


Allora ecco a voi un'altra delle 100 pics! buahahaha questa sarà una mini long-fic, in verità doveva essere una storia a se stante, ma essendo che dovevo acnora pubblicarla e c'era la voce CAT, ecco qua!


Piccolo appunto =

^…^ pensieri
*…* parlata di Hinata gatto
-…- parlata di Tenten gatto
“…” discorso diretto

Nota bene: Sasuke è al villaggio,  Naruto è riuscito a farlo tornare.

 

 

 

 

“Ino-pig, ferma, prima va messa l’erba gatta”
“Ferma tu, fronte spaziosa, prima va l’elisir di rugiada”
“Ma hai letto la ricetta, biondona?” urla una ragazza sbattendo davanti alla compagna un voluminoso libro.
“Ovvio che l’ho letta, rosetta” una paio di occhi azzurri fulminano la prima ragazza “ma Shizune sensei ha detto che prima va la rugiada” risponde la bionda agitando pericolosamente la mano destra che contiene una fiala con una sostanza dal color ceruleo.
“Ma il libro dice prima l’erba gatta” ribatte l’altra ragazza, facendo scivolare un po’ di polvere vermiglia sul pavimento.
L’atmosfera si surriscalda e presto le due ragazze finiscono per scagliarsi le cose che hanno sotto mano.
Un lieve bussare proviene dalla porta, completamente ignorato dalle occupanti della stanza, ma non dalla ragazza seduta in poltrona, ben distante dallo scontro che stava avvenendo.
“Avanti”
“Ehm,…” spunta la testa di un’imbarazzata mora.
“Hinata-chan vieni, attenta alla testa” le consiglia l’altra ragazza. Hinata si abbassa e a gattoni raggiunge l’amica.
“Ten-chan, cosa sta succedendo?” rivolta alla castana.
“La solita discussione” sospira la ragazza “fra un po’ la finiranno, tranquilla. Comunque come mai da queste parti?”
La mora subito abbassa lo sguardo e gioca con le mani: “N-Naruto-kun è a-appena tor-rnato da una m-missione e se-sembra un po’ m-malconcio, volevo p-portagli un ba-balsamo, ma…”
Tenten sorride, quando si parlava di Naruto la piccola Hinata iniziava subito a balbettare, era davvero carina.
“Anche Neji allora dev’essere tornato. Che ne dici se dopo li andiamo a trovare?”
Subito Hinata annuisce, ma poi guardando le compagne che ancora stanno litigando sospira, seguita a ruota da Tenten.
“E’ ora di finirla” e dicendo ciò si alza “Insomma, Ino, Sakura mettetecele insieme e siamo a posto” disse rivolta alle ragazze.
“Sei impazzita?? Sa-” gridarono quelle in coro, bloccandosi subito dopo. Nessuno doveva alzare la voce contro Tenten, era una mossa completamente sbagliata se tenevi alla vita e infatti la castana già mandava un’aura omicida e nei suoi occhi si potevano vedere le fiamme guizzare.
“Scusaci, per aver alzato la voce, forse hai ragione, le metteremo insieme” dissero Ino e Sakura mettendosi in ginocchio a capo chino.
“Così va meglio” rispose Tenten, tornata gioviale e sorridente in meno di mezzo secondo, tutte tirarono un sospiro di sollievo.
L’ultima persona che aveva alzato la voce con Tenten era stato Rock Lee, in un raro momento di ubriachezza; inutile furono tutte le sue tecniche e quelle di Neji o Gai sensei, accorsi per fermare la castana, in poco tempo li aveva messi al tappeto e aveva preteso le scuse dal ragazzo con la tuta verde, sbattendolo contro ogni muro che incontrava finché sfinito Rock Lee si era scusato. La notizia il giorno dopo aveva già fatto il giro della città e tutti gli abitanti da allora fanno molta attenzione a come si rivolgono a Tenten.
“Andiamo Hinata?” disse la castana.
“Prima vediamo cosa succede con l’esperimento di Ino e Sakura” dice subito la mora afferrando l’amica per la maglia.
“Ok” in quel momento le altre due ragazze stavano versando gli ultimi ingredienti nel becker sopra il fornello.
“D’accordo, ora aspettiamo finché non si cristallizza” disse Sakura, agitando il contenuto con una bacchetta di vetro.
“Cosa dovrebbe venir fuori?” chiese Hinata.
“Uno speciale cristallo che induce alla verità” rispose subito Ino.
“Ohi, ci siamo, Ino pronta!” disse la rosa attirando l’attenzione della bionda.
La ragazza s’infilò un guanto e piano strinse il becker, mentre Sakura si allontanava di qualche metro mettendosi in posizione di guardia.
“Uno, due, …tre” gridò Ino, scagliando il contenitore verso Sakura che con un pugno lo mandò in frantumi, sotto gli sguardi sbalorditi di Tenten e Hinata.
“Ce l’abbiamo fatta?” chiese titubante Ino.
Sakura si avvicinò ai vetri sparsi sul pavimento “Mi sa proprio di no” disse sconsolata “Non capisco, dovrebbe essere una lastra e invece assomigliano a delle caramelle” concluse prendendo una manciata di piccola sfere colorate.
“Azzurre e verdi, chissà se sono buone” disse Tenten sbirciando dalla mano dell’amica.
Sakura afferrò una sfera azzurra e la mise in bocca:“Non è male, anche se non ha un sapore preciso, sa di fresco,… ne volete?” Rivolta alle altre.
Ino declinò l’offerta mentre le altre due prendevano una caramella verde a testa.
“Anche le verdi sono squisite” affermò Hinata.
“Dovremo iniziare tutto da capo fronte spaziosa, forza!” disse Ino rivolta all’amica.
“Uff, ci abbiamo passato tre ore davanti a quel maledetto fornello” lamentandosi, poi si girò verso la mora “Che stupida, mi sono dimenticata di chiedertelo, come mai da queste parti, Hinata?” chiese la rosa.
“Ecco, volevo domandarti un balsamo lenitivo” rispose iniziando ad arrossire.
“C’entrerà mica Naruto?” chiese maliziosa Sakura.
“N-No, cio-cioè, si, ma.. e-ecco” Hinata si era accovacciata e stava facendo dei cerchi immaginari sul pavimento, mentre le altre sorridevano.
“Tieni, questo dovrebbe andare, per quel baka di Naruto” disse Ino, prendendo da uno scaffale un vasetto e lanciandolo alla rosa che lo passò gentilmente ad Hinata.
“Arigatou Ino-chan, Sakura-chan” disse sorridendo.
“Bene ora possiamo andare!” disse Tenten, aprendo la porta “Buona fortuna” rivolta a Sakura e Ino, mentre usciva.
“Mettetecela tutta, Ciao” fece Hinata prima di chiudersi la porta alle spalle.
“Ufff, su, al lavoro” esclamarono all’unisono, ma Sakura col gomito urtò il tavolo, facendo rovesciare il contenuto di alcune boccette.
“Ma guarda cosa fai! ”
”Scusami, sono stata disattenta” disse la rosa, beccandosi un’occhiata stralunata dall’amica, da quando Sakura si scusava così velocemente????
“Sakura, ti senti bene?” chiese preoccupata la bionda.
“Sisi, tutto ok” rispose immediatamente.
Ino la scrutò per qualche secondo, poi con un’alzata di spalle liquidò la faccenda.
“Va a prendere un becker nuovo e una bacchetta di vetro” disse Ino, voltando le spalle alla rosa.
“Certo!” disse questa con un mega sorriso, facendo voltare di scatto la bionda, da quando obbediva a quello che diceva lei?????
Sakura tornò trotterellando con in mano gli strumenti chiesti, ma inciampò in una mattonella leggermente fuori posto e cadde, frantumando ciò che aveva in mano. Subito si mise a chiedere scusa e a piangere singhiozzando di essere una sbadata.
“Ok, tu hai qualcosa che non va” disse Ino, col volto preoccupato scrutando l’amica “Andiamo da Tsunade-hime, lei saprà fare qualcosa” disse porgendo la mano, per aiutarla ad alzarsi.
“Grazie, Ino-chan, sei davvero gentile!” disse Sakura alzandosi in piedi.
Doveva trovare una soluzione, e al più presto, vedere Sakura in quelle condizioni le faceva venire la pelle d’oca.

 

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“Hinata, dai, guarda, stanno arrivando” disse Tenten, tirando l’amica per la maglia. Si erano appostate dietro un angolo, in attesa del passaggio di Naruto e Neji, ma ora che stavano arrivando, Hinata non riusciva più a spiccicare parola, al solo pensiero di ciò che doveva fare.
I due passeggiavano con noncuranza, dalla faccia di Neji si poteva desumere che Naruto gli stesse raccontando qualcosa di oltremodo noioso e inutile, al contrario il biondino non sembrava accorgersene e continuava a parlare.
“Hinata, guarda che ti lascio qui!” disse Tenten, con decisione.
“Ma, Ten-chan e se non gradisse il regalo, oppure…” i ragazzi stavano giusto passando in quel momento e Tenten stanca delle chiacchiere dell’amica la spinse verso il ragazzo biondo.
Successe tutto in un attimo.
Del fumo avvolse lei e Hinata.
Quando riaprì gli occhi, capì che qualcosa non andava. Tanto per cominciare era troppo vicina al suolo, e poi… si guardò le mani.. non erano mani, ma zampe. Spalancò gli occhi e guardò Hinata, che si guardava intorno spaesata, in meno di un secondo le fu al fianco.
-Hinata sei un gatto-
+Ten-chan anche tu, ma cosa è successo?*
-Scommetti che sarà stata la caramelle di quelle due?-
“Neji guarda, due gatti” disse Naruto inginocchiandosi vicino ad Hinata.
“Baka, li ho anch’io gli occhi per vedere” e puntò il suo sguardo su Tenten.
“Dici che sono selvatici? A me piace un sacco questo nero, ha gli occhi simili ai tuoi, sai?” disse il biondo prendendo in braccio Hinata e osservandola.
-Hinata…-  ma non riuscì a terminare la frase, perché si trovò a fissare lo sguardo di Neji.
“Tu assomigli ad una certa persona invece” disse rivolta al gatto marrone “Sarà per il colore del pelo o dai tuoi occhi, hanno la stessa colorazione di…”
“Neji, credo si senta male, questo gatto, non so ad un tratto si è addormentato” disse il biondo con la voce velata di preoccupazione.
Tenten scosse la testa, attirandosi l’attenzione di Neji.
“Dobbiamo fare qualcosa” disse il biondo, continuando a tenere in braccio il gatto nero.
“Portiamolo da Kiba…” iniziò Neji.
“Cosa può fare? Lui è specializzato in cani, non nei gatti” sbottò subito Naruto.
Se avesse potuto Tenten gli avrebbe molto volentieri mollato un ceffone, ma Neji prese un respiro profondo e gli rispose, cercando di mantenere la calma.
“La sorella di Kiba è veterinario e può curare anche altri animali oltre a cani e lupi” a quelle parole, Naruto abbassò lo sguardo, mormorando uno scusa e iniziando a correre verso casa di Kiba.
“Vieni anche tu?” disse Neji rivolto a Tenten.
-Ovvio-
Neji si piegò e lo prese in braccio, avviandosi poi all’inseguimento di Naruto.
^Fortuna che sono un gatto, adesso avrei potuto gareggiare con Hinata per il rossore^

 

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“Tsunade-hime! Tsunade-hime!! E’ un disastro!” esclamò urlando, mentre entrava come un uragano nell’ufficio del Quinto Hokage. L’interessata alzò la testa e, dalla montagna di fogli che vi erano sulla scrivania, spuntavano solo qualche ciuffo di capelli.
“Che succede, Ino?” chiese, mettendo da parte il foglio che prima stava controllando.
“Un disastro! Abbiamo provato a fare l’esperimento che ci ha assegnato, ma qualcosa è andato storto e adesso, Sakura è…” Ino si bloccò, al solo pensiero rabbrividiva, mentre Tsunade aspettava il seguito, interessata e un sorriso sornione sul viso.
“E’ diventata imbranata e docile, sembra un agnellino svampito” disse Ino tutto d’un fiato.
“Immagino abbiate aggiunto le gocce di rugiada e l’erba gatta insieme, e che Sakura abbia mangiato le caramelle azzurre, giusto?” disse, lasciando a bocca aperta Ino che la guardava stralunata.
“Co-come fa a saperlo?” chiese la ragazza.
“Non avete letto le avvertenze, vero?” chiese a sua volta l’Hokage, causando un rossore imbarazzato sulle guancie di Ino.
“veramente, no!” disse lei abbassando lo sguardo.
“Capisco, se aveste letto le avvertenze, vi avrebbero detto di non mischiare insieme i due ingredienti per che avrebbe causato delle trasformazioni anomale nel composto, e pensare che avevo aggiunto quella nota di mio pugno” disse sospirando Tsunade “Tranquilla, l’effetto dovrebbe durare al massimo due ore, comunque…”
Ino sbarrò gli occhi e interruppe subito la sua maestra: “E se si mangiavano le caramelle verdi? Cosa succedeva?” chiese con tono allarmato, provocando un sorriso alla donna dietro la scrivania.
“Beh, ci si trasforma in gatto, e si rimane tale finché non si beve l’antidoto o svanisce l’effetto!” disse con noncuranza, provocando la caduta della mascella a Ino.
“Hinata e Tenten hanno mangiato le caramelle verdi” disse fievolmente, la voce quasi le mancava.
“Ormai si saranno trasformate in gatti. Sta calma e innanzitutto preoccupati di preparare l’antidoto, ho una missione urgente sia per Hinata che per Tenten e non ho il tempo di aspettare, fatti aiutare da Shizune, non corrono pericoli finché rimangono all’interno di Konoha” le disse, alzandosi e raggiungendo il suo fianco “Comunque sia bisogna trovarle, andrò personalmente ad informare la squadra di Kiba e di Neji, sarà loro il compito di scovarle” e dicendo questo accompagnò Ino fino da Shizune, lasciando all’allieva il compito di spiegare la situazione, poi si diresse verso il campo d’allenamento dove era sicura di trovare Gai e il suo gruppo.

 

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“Cagnaccio! Dove ti sei cacciato?” urlava Naruto, mentre imboccava il cancello di casa di Kiba.
“Ehi, Baka! Modera i termini” gli rispose il ragazzo da una finestra “Cosa vuoi?” chiese poi, vedendo sopraggiungere Neji.
“Abbiamo bisogno di tua sorella. Un gatto credo stia male” disse Neji con la sua solita compostezza.
-Si, male! Tzé, se fosse umana non ti preoccuperesti tanto, visto che è normale che svenga- disse miagolando Tenten, ancora in braccio a Neji, ignorata da tutti.
Hana li fece accomodare subito in una saletta e iniziò subito a visionare Hinata, ancora svenuta.
”Cosa le è successo?” chiese Hana.
“Le?” le fece eco Naruto.
“Sì, è una femmina” confermò Hana “e anche particolare, non ho mai visto degli occhi come i suoi” disse cercando piano di aprirgli un occhio “assomigliano ai tuoi” disse, facendo un cenno a Neji “Comunque cosa è successo?” ripeté.
“Non lo so. L’ho presa in braccio e le ho toccato il naso col mio e poi si è addormentata!” spiegò semplicemente Naruto.
“Sai che fare naso contro naso, per gli animali equivale ad un bacio per noi?” disse altezzosamente Kiba, lasciando Naruto stralunato.
-Ora si spiega tutto, il baka ha baciato Hinata e lei è collassata come se non bastasse la sua sola vicinanza- disse Tenten, dal divano su cui si era accoccolata vicino a Neji.
“Mmmm, è priva di coscienza, su questo non ci piove. Da quello che mi hai raccontato direi che è svenuta, ma…” disse bloccandosi e pensando, poi vide Tenten “Posso dare un’occhiata anche a lei?” chiese.
Aveva appena finito la frase che Tenten saltò sul tavolo di fianco ad Hinata e si mise seduta.
“Sono intelligenti, non c’è che dire” disse Hana, scrutando il gatto marrone che le era di fronte “Anche lei è una femmina” la esaminò per qualche minuto poi “Sono entrambe in ottima forma, per la gatta nera, lasciala così, vedrai che si sveglierà da sola”.
*Ten-Tenten?*
-Hinata, finalmente ti sei svegliata- miagolò Tenten avvicinandosi alla compagna
*Dove siamo?*
-Da Kiba, Naruto si è preso un colpo quando sei svenuta e siamo corsi qui- spiegò velocemente.
*Na-naruto, si è preoccupato per me?* chiese incredula.
-Si-
Il miagolio aveva attirato gli sguardi degli altri occupanti della stanza.
“Visto?” disse Hana, alzandosi e uscendo dalla stanza.
“Grazie” le urlò dietro Naruto, tirando un sospiro di sollievo, poi si avvicinò alla gatta nera e la accarezzò: “Mi hai fatto prendere un bel colpo, lo sai?” per tutta risposta Hinata rimase a fissarlo stralunata incapace di proferir suono o fare qualunque movimento.
Tenten rise dalla sua posizione.
“E’ tardi. Torniamo a casa. Il rapporto all’Hokage lo faremo domattina” disse Neji, prendendo in braccio Tenten, che colta di sorpresa, ebbe un blocco simile a quello della compagna.
“D’accordo. A domani Neji” disse Naruto, imitando l’amico e prendendo in braccio Hinata che inconsapevolmente si afferrò con le unghie sulla maglia del ragazzo: “Piano, o mi rovinerai la maglia” le disse questo con un mega sorriso, uscendo dalla casa.
“Ci vediamo Kiba” e salutandolo si diresse verso casa sua.

 

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“Uffaaaaaaa” sospirò Sakura.
Ino era scappata via a chiedere aiuto a Tsunade-hime e ancora non era tornata. Sakura nel frattempo aveva iniziato a leggere uno dei tanti libri della biblioteca, ma si era subito stancata così aveva provato a fare qualche piccolo esperimento semplice, ma anche quelli presto le vennero a noia e quindi ora stava fissando fuori dalla finestra, dondolandosi sulla sedia, rischiando ogni volta di cadere. Ebbe un sussulto, quando sentì bussare alla porta e sperò che Ino fosse tornata, ma quando vide chi era, s’irrigidì all’improvviso e finì per cadere, tirandosi dietro il tovagliolo che vi era sul tavolo e tutto ciò che ci fosse sopra, facendo anche un bel frastuono.
Sasuke dal canto suo, non aveva neanche notato la ragazza e si accorse di lei solo dopo la mirabolante caduta.
La degnò solo di un’occhiata e tirò dritto verso l’armadietto dei medicinali.
Sakura si rialzò,era un po’ ammaccata ma nel complesso stava bene, di tutt’altra opinione sarebbe stata Shizune sensei quando avrebbe visto il macello che aveva causato, quindi completamente dimentica del ragazzo iniziò a raccogliere e nascondere alla bell’e meglio i cocci.
“Ehi, la pomata lenitiva, dov’è?” disse Sasuke senza neanche girarsi e continuando a cercare nell’armadio, con vinto che avrebbe subito avuto una risposta, ma sentendo che questa non arrivava si girò ad osservare la rosa che in quel momento, stava alzando il tappeto e cercava di tirarlo verso la pozza lilla sul pavimento, sperando i asciugarla. La stette a guardare, meravigliato. C’era qualcosa che non tornava, non sapeva esattamente cosa, ma quell’azione non era “da Sakura”. Si avvicinò lentamente, sempre osservandola, a quanto pare non aveva notato minimamente la sua presenza.
“Ehi?” chiese titubante e subito un paio d’occhi smeraldi lo fissarono.
“Ciao!” disse, sembrava a corto di parole e con gli occhi sgranati e bocca aperta aveva assunto un’espressione davvero buffa.
“Sai dov’è la pomata lenitiva?” richiese Sasuke, cercando di mantenere il suo solito charme glaciale.
“Ce l’ha Hinata per Naruto” disse, continuando a fissarlo. Sasuke dal canto suo si era già girato e stava dirigendosi verso la porta, ma poi si girò e con un po’ titubanza: “Stai bene?”
“Ma certo, grazie di essere venuto qui” e dicendo ciò si mise in ginocchio e con le mani giunte davanti a lei e capo chino lo ringraziò. Sasuke si girò di scatto e in un paio di passi le fu davanti, senza tanti complimenti la prese per un braccio e la tirò su, avvicinando poi la sua fronte a quella della ragazza in cerca di febbre. Sakura rimase sbalordita, e arrossì molto velocemente quando si vide il viso di Sasuke a pochi millimetri dal suo.
“Mmm, muoviti e vieni con me” disse subito, afferrandola per un braccio e sospingendola verso la porta.
“Dove andiamo?” chiese con fare angelico Sakura.
“Da Tsunade ovvio, tu non ti devi sentire bene” affermò sicuro Sasuke, chiudendo la porta dietro di loro e iniziando a camminare.
“Ti ho detto che sto bene, non sono malata” ad accogliere questa affermazione ci fu solo silenzio, Sasuke continuava a camminare imperterrito, tirandosela dietro.
Arrivati davanti all’ufficio del Quinto Hokage, bussarono varie volte, ma non ottennero risposta, così Sakura con fare furtivo, sbirciò dentro, ma lo trovò vuoto.
“E’ vuoto” disse.
“Avrebbe risposto al bussare se ci fosse stato qualcuno, ti pare?” disse acido il moro.
“Hai ragione” disse Sakura a sua volta. Iniziava a detestare questo suo comportamento, cosa diavolo le era successo? Sembrava un agnellino in confronto alla solita Sakura, fiera e battagliera e con la forza erculea. Un cambio totale di personalità. Ma la cosa più importante adesso, come faceva a farla tornare normale?





e passiamo ora a rispondere alle recensioni!:
Kellyvideomaniacatv ti ringrazio tantissimo, in verità non sono così quasi mai divento come Sakura solo quando mi si porta all'esasperazione, il più delle volte sono come Hinata! xD Sono contenta che ti sia piaciuta! *salta di gioia* spero che ti piacerà anche questa! ^^
valehina O.O immagini? immagini? chi ha parlato di immagini.. "Sei stato tu!" indica il peluche di gatto, minacciosa! Anche su dA, che bello sono curiosissima il mio nick è E-Hana, ma probabilente se lo metti ti escono un sacco di cose, quidi ti consiglio di aggiungere anche Elettra e Turner alle parole,  e dress girl 2  dovresti trovarmi sicuramente, come ID ho messo me con la maschera di un gatto! (sono una costante i gatti xD) NaruHina 4ever!!!!!! Spero che ti piaccia questa prima parte!

ATTENTION: ovvero pubblicità occulta!!!!
Allora ho avuto l'ok dall'autrice, quindi fra poco domani o stasera se mi riesce di batterla a pc posterò una ficcy francese (l'ho tradotta io *si gonfia il petto*)  in italiano ovviamente, è una NaruHina molto semplice, che mi piace forse proprio per questo. L'autrice dice che forse la trasformerà in una long-fic quindi forse e sottolineo il forse tradurrò anche gli altri cap., se l'autrice acconsente!

 Mi pare di aver detto tutto, quindi ora vi lascio e alla prossimaaaa! xD

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Capitolo 3
*** 9. DRIVE ***


9. DRIVE

Mi davate per morta, non è vero? e invece eccomi quiiiii! ^-^/

Vi aspettavate la seconda parte di CAT non è vero? e invece no, ci sarà DRIVE, cat mi sta dando un pochini di  problemi con finale, quindi sarà forse per la prossima volta xD (se fosse successa una cosa simile a me, come letrice, avrei scovato l'autore e l'avrei sommerso i pomodori, se questa è la vostra intenzione, vi prego d'avvertire, così preparo gli utensili per fare la passata ^^).

Allora DRIVE saranno 5 brevi storie, non ho idea se siano drabble flashfic oc osa, di sicuro no shot! ^^" 
5 ragazzi alle prese con le "prime" lezioni di guida, spero vi piaccia! A presto ^-^/

[Hinata]

“Oh, Ko, è così difficile” disse Hinata, rivolta all’uomo al suo fianco.
“Su, Hinata-sama sono cose che succedono, le prime volte. E’ migliorata tantissimo” le rispose.
“Le prime volte?” lo guardò sbalordita, con quegli occhi chiari e la frangia nera era davvero buffa con quell’espressione “Questa è la decima. Due volte alla partenza, tre mentre attraversavamo dei binari, due volte davanti ad un semaforo verde, una mentre stavo parcheggiando, un’altra mentre aspettavo che passasse una vecchietta e questa. Sono un disastro” disse scoraggiato, lasciando il volante e stendendosi sul sedile.
“Non lo dica signorina. Imparare a guidare è una cosa difficile” le disse di rimando, poi vedendo che non riusciva a tirarla su di morale, provò a cercare un’idea che la facesse nuovamente sorridere. D’un tratto gli si accese la famosa lampadina.
“Hinata-sama, andiamo all’Ichiraku a mangiare una ciotola di ramen? È quasi mezzogiorno avrà fame” le disse sorridendo. Al sentire la famosa bancarella, Hinata divenne tutta rossa, a quell’ora Lui era di sicuro lì.
“In effetti avrei un certo languorino” sorrise e mise in moto, non prima di aver ringraziato la sua guardia del corpo.

 

[Naruto]

“Frena, frena, Naruto!”
“Non mi ricordo qual è il pedale, sensei” disse candido il ragazzo al suo fianco.
“Miseriaccia” e schiacciò il pedale del freno, che vi era nel posto dell’istruttore con tutta la forza.
La macchina si fermò giusto un attimo prima della linea orizzontale bianca, mentre le sbarre si stavano abbassando. Per un attimo gli abitanti del veicolo sentirono le ruote posteriori alzarsi e con un lieve tonfo tornare a toccare il suolo.
“E’ stato grandioso, vero?” disse il ragazzo biondo accanto a lui con un sorriso a 32 denti.
“Se per grandioso intendi essere quasi maciullati da un treno in corsa, allora si che bello” gli rispose senza enfasi l’uomo.
“Suvvia è stato un errore” cercò di scusarsi Naruto.
“Un errore?” gridò incredulo l’uomo, i capelli, già grigi ora ne era certo, erano diventati bianchi “Come quando stavi per prendere sotto la vecchietta? Oppure quando stavi per andare a sbattere contro un camion per girarti? Oppure quando…” ma si fermò il volto del ragazzo era diventato triste.
L’uomo sbuffò: “D’accordo, ma ora cerca di fare più attenzione, fra qualche settimana hai l’esame. Vuoi questa patente o no?”
“Certo che la voglio” disse infervorato il ragazzo. Iniziarono a sentire dei colpi di clacson dalle retrovie e solo allora si accorsero che le sbarre erano nuovamente aperte.
“Forza, andiamo all’Ichiraku, ti servono energie” disse l’uomo, tenendosi con una mano involontariamente alla portiera.
“Grande, Sensei! All’Ichiraku” e mise in moto.

 

[Hanabi]

“S-Signorina, dovrebbe r-rallentare” le disse balbettando Ko, dalla sua posizione.
“Ma cosa stai dicendo, siamo in autostrada, si può correre” gli rispose, facendo spallucce.
“Il limite è 120 Hanabi-sama, lei sta andando a 180” e strinse ancora più forte la cintura di sicurezza, mentre con occhi sgranati guardava l’ennesima auto che superavano alla velocità della luce.
“Dettagli, Ko, su divertiti un po’” gli disse mentre passava in mezzo a due bilici senza diminuire la velocità, lasciando Ko ai margini di un infarto.
“Torniamo a casa, mi sono stancata” disse Hanabi dopo aver superato l’ennesima moto.
“Saggia idea, Hanabi-sama” le disse l’uomo al suo fianco.
…….
“Eccoc-”
Hanabi non riuscì neanche a finire la frase, che Ko era già sceso dall’auto e inginocchiato, baciava la terra, ringraziando i Kami di averlo fatto vivere.
“Tzé, ti dovrei fare licenziare, per questo comportamento. Sei una guardia degli Hyuuga, un po’ di contegno, ma dato che mi sono divertita per questa volta chiuderò un occhio” disse e se ne andò verso la casa.
-Ancora poche lezioni e sarò libero, libero e allora mi farò una vacanza. Sisi, una vacanza- farfugliava l’uomo ancora a terra.

 

[Ino]

“Asuma sensei, vado bene?” chiese per l’ennesima volta Ino al suo istruttore.
“Benissimo, continua così” le disse, appoggiando la sigaretta alle labbra.
“Cosa sarà mai cambiato da 5 minuti fa, poi!” disse laconico, un ragazzo dai capelli marroni, persi sopra la testa, dal sedile dietro quello della guidatrice.
“Zitto Shika, solo perché a te è andata benissimo, lasciami in pace” e gli scoccò un’occhiataccia attraverso lo specchietto. Il ragazzo sbadigliò. Erano da un’ora in quella stradina di campagna asfaltata, da quando Ino per evitare un gatto che le aveva tagliato la strada stava per finire contro una vecchietta, non aveva voluto saperne di mettersi nuovamente in strada se quella non fosse stata deserta, quindi era toccato al ragazzo guidare fino a lì e poi lasciarle il posto.
“Che seccatura” disse sottovoce.
Ino frenò di colpo, era rossa in viso e gli occhi mandavano lampi, brutto segno.
“Ma che diav-” disse Shikamaru sentendosi sbalzare in avanti e finendo per cozzare con la testa contro il sedile. Si massaggiò la testa, dopo a poco a poco stava uscendo un bernoccolo.
“Mi dispiace, mi era sembrato che un gatto mi avesse tagliato la strada” disse innocente la ragazza.
Asuma sospirò: “Shikamaru, mettiti la cintura, per favore” e sottolineò le ultime due parole. Il ragazzo sbuffò, ma fece come gli era stato detto e fino alla fine non proferì più parola, pensando bene di farsi un sonnellino e lasciare stare la guidatrice.

 

[Juugo]

“Juugo, sai che sei davvero bravo!”
“Grazie, sensei” e sorrise.
Erano lì da mezz’ora, ma Juugo si era dimostrato il miglior allievo che avesse mai avuto, non solo aveva imparato tutto e subito, ma era molto diligente verso le regole della strada.  L’istruttore si rilassò sul sedile, chiudendo gli occhi per assaporare la brezza che entrava  dal finestrino.
Ad un tratto però la brezza iniziò a diventare più forte, come se la velocità fosse aumentata. Aprì gli occhi e si guardò in giro, stavano decisamente andando troppo veloce.
“Juugo, cosa…” ma non poté dire altro. Quando glielo avevano raccontato gli altri istruttori non ci aveva creduto, a ora doveva ricredersi. Al posto del calmo ragazzo di neanche 5 minuti prima, stava seduto un ragazzo spiritato, la bocca piegata in un ghigno malevolo e una terribile luce aleggiava sull’unico occhi che lui riusciva a scorgere e quando Juugo si girò vide che l’intero sguardo faceva venire i brividi.
“Juugo, ora dovresti.. rallentare” provò a dire.
“E perché? Sa molti incidenti sono causati dalle macchine, sono curioso di vedere quanti ne posso combinare io, con una sola macchina” e rise maligno.
Stavano sfiorando gli 80 in pieno centro, non era un bene, soprattutto all’ora di punta. L’istruttore iniziò a sudare freddo.
Non aveva creduto la seconda personalità di Juugo quella “omicida” come gli era stato raccontato e ora doveva subirne le conseguenze.
“Sul marciapiede, voglio farli saltare come in GTA” disse il ragazzo, sterzando bruscamente e finendo sull’area riservata ai pedoni che in quel momento tranquilli stavano camminando.
L’uomo ci vide bianco e uscendo per metà dal finestrino iniziò a gridare.
“Toglietevi, via, via” molti si scansarono, ma fortunatamente solo alcuni furono colpiti e solo di striscio.
“Così mi toglie il divertimento sensei” e sorrise, di sicuro gli era venuto in mente un altro piano.
La macchina iniziò a rallentare e dall’espressione che aveva il ragazzo non poteva essere opera sua.
L’istruttore ringraziò la taccagneria della ditta che gli aveva vietato di fare il pieno. La benzina stava finendo e presto la macchina si sarebbe fermata.
Juugo parcheggiò e spense il motore.
“Grazie della lezione, sensei” e scese dal veicolo. Come era arrivata la seconda personalità era scomparsa. Tirò un sospiro di sollievo e si ripromise che era ora di una vacanza, l’avrebbe detto al suo capo, appena fosse tornato.
 


Eccomi tornataaaaa! oh, la vecchietta è sempre la stessa, poverina è un pochino sfortunata ^^
Miss_Martel: >//< kyaaa, mi fai arrossire!!!!! Grazie millissime! spero che anche questa ti piaccia lameno un po'! ^^
valehina: Grazie infinitissime! spero che non sarai delusa se posto questa e non il seguito di CAT, ma non sono molto convinta sul finale!, devo rivederlo!
Grazie a chiunque abbia messo la storia tra preferiti e seguiti e a quelle che semplicemente l'hanno letta! >w<

 

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Capitolo 4
*** 14. Smile ***


"Tenten, tocca a te! Penitenza o verutà?"
"No, Hina-chan! Prima ha scelto penitenza quindi ora dev'essere per forza verità!" disse la rosa, ammiccando alla bionda.
"Siete perfide lo sapete?" rispose la ragazza chiamata tenten con un gran sorriso.
"Ne stavamo giusto parlando l'altro giorno, perchè sorridi sempre?" chiese la bionda con sguardo interrogativo.
"Già, hai sempre il sorriso sulle labbra" disse Sakura.
"Soprattutto quando c'è mio cugino in giro." terminò Hinata con sguardo malizioso.
Il sorriso di Tenten si fece imbarazzato, mentre un rossore si cospargeva sul viso.
"E'... una storia di quando ero piccola, non la volete sentire vero?" disse, con occhi speranzosi.
"Al contrario siamo molto interessate!" risposero all'unisono le ragazze.
Tenten sospirò, ma iniziò il racconto cool solito sorriso e una curiosa luce negli occhi.


Una bambina lanciò un kunai vero un albero lontano, mancandolo. L'arma finì in un piccolo mucchio a fianco della pianta, tintinnando.
"Ho sbagliato di nuovo" disse "Domani devo entrare in Accademia e ancora non riesco a fare centro col kunai!" sospirò sull'orlo del pianto.
Una lacrima le rigò la guancia, subito seguita da un'altra e in pochi secondi stava piangendo come una fontana.
"Perchè piangi?"
La piccola Tenten alzò lo sguardo e vide un bambino con lunghi capelli castani fare capolino da un cespuglio. La piccola si zittì, intimorita dal nuovo venuto.
"Allora?" gli occhi perlacei la osservavano con curiosità.
"N-non riesco a colpire l'albero e domani devo entrare in Accademia" disse singhiozzando.
"E' una sciocchezza! Come fai a non riuscirci?!" chiese con altezzosità il piccolo, facendo sgorgare altre lacrime dagli occhi di Tenten.
"D'accordo, fammi vedere come lanci" e si mise al suo fianco.
Tenten prese posizione e lanciò, mancando l'albero nuovamente.
"La postura non è corretta, mettiti in posizione!" disse avvicinandosi ancora "Gira un po' di più il fianco indietro, schiena dritta e fissa l'obiettvo."
Tenten non riusciva a respirare, le mani di lui erano appoggiate ai fianchi e sentiva il suo respiro solleticarle il collo.
"Concentrati sull'obiettivo" disse deciso il bimbo.
Tenten svuotò la mente e focalizzò l'albero, quando si sentì pronta, tirò. Il kunai si conficcò saldamente nella pianta prestabilita. La bambina guardò incredula il risultato e in meno di 5 secondi stava abbracciando il suo vicino, saltando felice.
"Grazie! Grazie! E' solo merito tuo!" disse afferrandogli le mani e facendogli un mega sorriso.
"Era semplice come avevo detto!" disse il bambino imbarazzato.
"Signorino! Signorino!" un ninja arrivò di corsa "Signorino, non doveva allontanarsi così" disse l'uomo col fiato corto.
"Torniamo a casa!" disse il bambino allontanandosi subito seguito dal nuovo venuto "Dimenticavo, ... sei più carina quando sorridi" e se ne andò con passo deciso.
Tenten rimase scioccata, il volto in fiamme a fissare il punto in cui era sparito: "Ah! Non gli ho chiesto il nome."


"Quando poi sono entrata all'Accademia, l'ho rincontrato." finì la castana con un mega sorriso.
"Hai capito il nostro Hyuga?!" disse sbalordita Ino.
"E' stato il tuo primo amore." fece Sakura, dando una gomitata a Tenten.
"E l'unico ancora adesso!" disse Hinata.
Tutte si misero a ridere.
"Ragazzeeeeeeeee! Sono pronti i mashmallow!" gridò Choji.
"Arriviamo!" urlarono di rimando, saltando in piedi, tutte con un sorriso in viso.




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Allora, inanzitutto ringrazio
 ryanforever e  Mokochan per le recensioni alla fanfiction "Leccata"! Grazie carissime <3
E poi dato che questa sarà la numero 14 nelle 100 stories, ringrazio anche chi ha recensito DRive che è poi la precedente! (>w<), quindi un enorme grazie a:
 HigurashiShinko,  HemJei,  Ailime,  Kimly,  valehina  Grazie mille raga!!! (^-^)/

Con questo mi pare di aver detto tutto! Alla prossima se ci sarà!

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