100 stories di Hana Turner (/viewuser.php?uid=39819)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Introduction ***
Capitolo 2: *** 23. CAT ***
Capitolo 3: *** 9. DRIVE ***
Capitolo 4: *** 14. Smile ***
Capitolo 1 *** 1. Introduction ***
1. INTRODUCTION
1. INTRODUCTION
“Signore e signori, ben ritrovati e buongiorno!” una ragazza
dai capelli castano chiaro si fa avanti sul palco, mentre tiene in mano un
microfono e scruta la platea. Alle sue spalle una fila di sedie sono occupate
da dei ragazzi di 15/16 anni,tre persone più anziane, una ragazzina di 13 anni
e qualche adulto, tutti dall’abbigliamento quanto mai strano, tutti
seduti composti, tutti tranne uno, che piano sgattaiola alle spalle della
ragazza, lasciando il pubblico con una certa curiosità e perplessità dipinte
sul viso.
“Sono Hana e sarò la vostra presentatrice per questa…”
“Hana-chan lascia parlare anche meee!” fa il ragazzo
saltandole sulle spalle e cercando di rubarle il microfono.
La ragazza si volta in direzione di una figura femminile dai
capelli rosa che alza una mano in segno di scusa, tira un sospiro e gentilmente
si gira verso il ragazzo che intanto è in attesa al suo fianco, la platea è in
silenzio solo poche persone notano la vena guizzante sulla fronte.
“Naruto-kun, va a sederti e-”
“Suvvia, lasciami parlare, l’Ero-Sennin mi ha raccontato una
barzelletta stupenda, la voglio dire” interrompe il biondino. Hana si volta
nuovamente, fulminando un vecchio che stoicamente cerca di avere un’aria
impassibile.
“Va-a-sederti” ripeté la ragazza, solo uno sciocco non
sentirebbe la minaccia che aleggia in quelle parole, ma si sa Naruto non brilla
certo per intelligenza.
“Ma io-”
Il biondo non fa nemmeno in tempo a finire la frase che la
ragazza lo afferra per il bavero e lo scaraventa indietro, verso un ragazza dai
capelli neri, che alla vista dell’arrivo del biondo sgrana gli occhi lillà.
“Attenzi-” cerca di urlare inutilmente, qualche secondo dopo
si sente il tonfo e almeno tre sedie che cadono con i velati insulti del caso
rivolti al biondo.
“Cazz-” inizia un ragazzo dai capelli bruni e dei triangoli
rossi sulle guancie con fare selvaggio, ma un’occhiata della presentatrice gli
fa moderare le parole “Cavolo fai pezzo di imbecille!” ringhia.
“Scusa, non mi aspettavo che mi facesse volare, devo dire che
l’amicizia con Sakura le fa male” un ringhio più profondo si sovrappone alle
ultime parole celandole alle rispettive interessate. Akamaru alla sua destra
mostra i denti, mentre Shino e Kiba si rialzano. Naruto fa per imitarli, ma…
“N-Naruto-kun, l-la tua ma-mano…”
La ragazza dagli occhi lilla è sotto di lui e la sua faccia
sta virando sempre più velocemente al porpora.
“Hinata, ti senti male? Sei rossa.” Fa Naruto completamente
incosciente di dove la sua mano sia.
“L-la ma-mano” cerca di spiegare Hinata, mentre le sue
parole si affievoliscono.
“La mano?” guarda la sinistra, di fianco alla testa della
ragazza, poi passa alla destra “Oh” e le sue guancie piano arrossiscono. La
mano destra casualmente nell’atto di alzarsi era finita sul seno di Hinata, ormai
nel mondo dei sogni. Kiba vista la scena, si avventa su Naruto, che ormai si
era tolto e stava farneticando qualche scusa incomprensibile.
“Come osi, maledetto bas-” ma viene preso per la collottola
e stessa fine fa Naruto.
Hana, microfono a terra, li tiene.
“Patti chiari e amicizia lunga” mormora vicino alle orecchie
dei malcapitati che già sentono un brivido scendere per la schiena “Per quanto
di solito il mio carattere sia uguale a quello di Hina-chan se mi si fa
incavolare posso arrivare ad essere uguale a Sakura”
Una voce sale da dietro le quinte: “Posso confermare”.
“Taci, nii-chan e metti a posto quelle maledette luci”
sussurra in direzione della voce, per poi tornare ai due che teneva ancora “è
la prima volta che torno dopo tanto tempo e non permetterò che due idioti mi
facciano saltare la bella figura che ho in mente di fare. Intesi?” disse
rivolta non solo ai due ragazzi, ma tutti in generale.
Il pubblico osservava in silenzio, senza sentire
(s)fortunatamente una parola.
Tutti annuirono.
“Bene, primo: niente parolacce” e scoccò un’occhiata a Kiba “e secondo: smettila di
fare cretinate” rivolta a Naruto e li mise giù.
“Hina-chan! Hina-chan!” disse correndo dalla ragazza ancora
svenuta a terra e battendole piano le guancie, Sakura arriva in suo soccorso,
seguita da Ino e Tenten.
Una veloce occhiata delle due medic ninja e Hana tira un
sospiro di sollievo, Hinata si risveglia sotto i flussi dei balsami che Sakura
prontamente le aveva messo sotto il naso.
“Come stai?” chiede Hana, preoccupata.
“Tutto a po-” fa la ragazza, ma incrociando gli occhi di
Naruto , subito abbassa lo sguardo e arrossisce al ricordo.
“D’accordo, raga tutti ai vostri posti” disse, andando a
raccattare il microfono, mentre sottovoce, mormora:
*Se Kiba non avesse infierito,… e dire che l’ho scagliato
apposta contro Hina-chan, maledizione a lui!*
“Bene, gentili ospiti, scusate l’inconveniente. Come stavo
dicendo, è da un sacco che non tornò su EFP a pubblicare qualcosa, ma credo che
riuscirò ad essere abbastanza regolare dato che la maturità e la scuola sono
lontane e per almeno il momento il lavoro non c’è!” e fa un inchino plateale.
“Vado ora ad illustrarvi chi saranno i protagonisti delle
mie fan fiction” attimo di pausa “ma tanto no serve, li conoscete già tutti” e
muove la mano come per scacciare una mosca fastidiosa.
Kiba e Naruto fanno per alzarsi, ma ricordando le parole di
prima, lasciano perdere.
Non tutti però avevano afferrato le parola della
presentatrice e in fatti, Karin e Suigetsu si alzano impettiti.
“Ehi, guarda che una buona presentatrice, dovrebbe
presentare gli ospiti” le “urla” dietro Karin, facendo sventola re la sua
chioma rossa.
“Per una volta sono d’accordo con te, cretina” dice subito
il ragazzo.
“Cretina, non me lo dici, stupido baccalà” risponde immediatamente
Karin tirando fuori gli artigli,
“Ti chiamo come voglio, finta rossa!”
Le ragazze trattengono una risata.
“Taci, faccia da sgombro, e voi come osate, guardate che
sono naturali” urla prima ad uno e poi voltandosi alle altre.
“Sì, naturali, come il tuo cervello” sogghigna Suigetsu,
troppo tardi si accorge che la rossa gli si era gettata contro, mani alzate e
unghie pronte.
Juugo guardava la scena divertito, mentre Sakura, strisciata
vicino a Sasuke, faceva moine al ragazzo, accarezzandogli i capelli.
“Giù le mani da Sasuke, è mio” le urla Karin, quando la
vede.
“Taci, scrofa, Sasuke è mio, invece” urla Ino da una parte,
beccandosi un’occhiataccia da Choji, mentre Shika mormora: “Che seccatura”
Sasuke impassibile, resta seduto sulla sedia, occhi chiusi,
forse sta pregando perche lo lascino in pace, nel frattempo davanti a lui si
era scatenata una rissa dove Sakura, Ino e Karin se le stavano dando di santa
ragione.
Hana guardò gli altri ospiti…
Jiraya era sparito, probabilmente si era infilato nei camerini.
Tsunade, dormicchiava sulla sedia, con un piccola rigo di
bava di fianco alla bocca aperta.
Orochimaru, guardava le luci sopra alla sua testa, come
affascinato,… l’ultimo intruglio di Kabuto doveva essere davvero una miscela di
stupefacenti.
Choji e Shika stavano giocando a shoji, su un banchetto
spuntato chissà dove.
Il team della sabbia stava giocando con la sabbia della
giara di Gaara, Rock Lee e Gai erano spariti, non prima di aver urlato qualcosa
sul fatto di fare 300 volte gli scalini saltando, Neji e Tenten se n’erano
andati, un foglietto sulla loro sedia diceva che non avevano tempo da perdere.
Naruto saltava come un matto, incitando Sakura, mentre
Hinata era svenuta nuovamente, assistita da Shino e Kiba.
Hanabi completamente ignara di tutto parlava con Akamaru.
I Jonin a capo dei Team, parlottavano tra loro programmando
uno sciopero per l’aumento dei salari.
Un urlo ruppe tutto quel trambusto, facendo calare un
silenzio di tomba.
“Del fumo! Va a fuoco!” urlò uno degli spettatori.
Tutti videro il fumo sul soffitto e seguendolo con lo
sguardo, trovarono anche la sua origine.
“Si, pronto! Vorrei che mandaste tutte le ambulanze a vostra
disposizione! Sì certo che è
un’emergenza. Teatro Konoha e fate in fretta per piacere” si sentì da dietro le
quinte, subito seguito da una porta che sbatteva.
Si immobilizzarono, ammutoliti, mentre quello che vedevano
li terrorizzava più del Kyubi.
Hana, rossa come un peperone, stringeva il microfono, mentre
del fumo le usciva dalle orecchie.
Ad un tratto si accasciò a terra e iniziò a piangere, sempre
tenendo il microfono. A quello scatto tutti caddero per terra, sicuri che ci
sarebbe stata una strage, in fondo i segnali c’erano tutti, non si immaginavano
certo che cadesse in ginocchio a piangere.
Naruto piano le si avvicinò, seguito subito da gli altri. La
platea dimenticata.
“Hana-chan?” chiese incerto, mentre il cerchio intorno alla
ragazza si stringeva. Solo il Team Taka mancava all’appello, e Tsunade, che
ancora ronfava beata.
“Scusaci” dissero più voci e Naruto aggiunse: “Non
volevamo”.
Le ragazze conoscendo Hana, indietreggiarono prudentemente, fino
a dietro il sipario, Hinata tirandosi dietro Hanabi e Akamaru.
“Scuse? Posso sapere cosa cazzo me ne faccio delle vostre
scuse?!” un scrocchio secco si diffuse in sala, il microfono spezzato in due,
mentre il fumo riniziava a salire.
“Vi state scusando, brutti monocellulari?!?”
Akamaru uggiolava, nascosto tra le braccia di Hanabi.
Un brivido percorse ogni schiena di quella sala.
Quando Hana finalmente alzò il viso, ciò che videro
riuscirono ad esprimerlo solo con un urlo.
Iniziarono a scappare, ma Hana aveva già acchiappato Naruto,
il più vicino e l’aveva scaraventato contro altri che cercavano di scappare,
poi fu la volta di Sasuke, Shika e Choji.
“Volevo fare bella figura, decelebrati mentali e voi avete
rovinato tutto, tutto!”, prese Sai, ancora tranquillo a disegnare sulla sua
sedia e lo scaraventò fuori dalla finestra, pensandoci forse è quello che è
stato più fortunato.
La platea era immobile, mai avrebbe creduto, tanta violenza
da quella dolce, all’apparenza, ragazza, la stessa ragazza che con in mano
Suigetsu, denti più rotti di prima e guancie gonfie come quelle di un criceto,
lo stava menando di santa ragione
“E’ colpa vostra, solo colpa vostra!” Disse Hana, avventandosi
sui pochi sopravissuti.
Quando finì, si sentirono in lontananza le sirene delle
ambulanze, le ragazze ancora dietro il sipario non avevano il coraggio di
uscire, ritenendo più prudente, restare nascoste, il resto chi disteso per
terra, chi sopra le luci sul soffitto, chi finito sotto il palco, erano tutti
agonizzanti.
Hana si pulì le mani sulla maglietta e guardando il
pubblico: “Spero che leggerete le mie fan fiction, verrete a leggerle, vero?”
Tutti urlarono sì’, alcuni annuivano repentinamente.
“Grazie” e Hana sorrise, con quel sorriso da ragazza gentile
che li aveva tutti ingannati, all’inizio.
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Spero non abbiate preso paura! ^^
Questa è la prima, non andrà in ordine come scritto nella
lista nella mia home.page, ma salterò, più o meno ne dovrei avere pronta già
anche una da inserire, la devo solo finire! xD
Spero abbiate capito, ciò che voglio fare e in caso, la
homepage spiega tutto (*pubblicità occulta*)
Quindi alla prossima!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! *O*/
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Capitolo 2 *** 23. CAT ***
Allora ecco a voi un'altra delle
100 pics! buahahaha questa sarà una mini long-fic, in
verità doveva essere una storia a se stante, ma essendo che
dovevo acnora pubblicarla e c'era la voce CAT, ecco qua!
Piccolo
appunto =
^…^
pensieri
*…*
parlata di Hinata gatto
-…-
parlata di Tenten gatto
“…”
discorso diretto
Nota
bene: Sasuke
è al villaggio, Naruto
è riuscito a
farlo tornare.
“Ino-pig,
ferma, prima va messa l’erba gatta”
“Ferma
tu, fronte spaziosa, prima va l’elisir di rugiada”
“Ma
hai letto la ricetta, biondona?” urla una ragazza sbattendo
davanti alla
compagna un voluminoso libro.
“Ovvio
che l’ho letta, rosetta” una paio di occhi azzurri
fulminano la prima ragazza
“ma Shizune sensei ha detto che prima va la
rugiada” risponde la bionda
agitando pericolosamente la mano destra che contiene una fiala con una
sostanza
dal color ceruleo.
“Ma
il libro dice prima l’erba gatta” ribatte
l’altra ragazza, facendo scivolare un
po’ di polvere vermiglia sul pavimento.
L’atmosfera
si surriscalda e presto le due ragazze finiscono per scagliarsi le cose
che
hanno sotto mano.
Un
lieve bussare proviene dalla porta, completamente ignorato dalle
occupanti
della stanza, ma non dalla ragazza seduta in poltrona, ben distante
dallo scontro
che stava avvenendo.
“Avanti”
“Ehm,…”
spunta la testa di un’imbarazzata mora.
“Hinata-chan
vieni, attenta alla testa” le consiglia l’altra
ragazza. Hinata si abbassa e a
gattoni raggiunge l’amica.
“Ten-chan,
cosa sta succedendo?” rivolta alla castana.
“La
solita discussione” sospira la ragazza “fra un
po’ la finiranno, tranquilla.
Comunque come mai da queste parti?”
La
mora subito abbassa lo sguardo e gioca con le mani:
“N-Naruto-kun è a-appena
tor-rnato da una m-missione e se-sembra un po’ m-malconcio,
volevo p-portagli
un ba-balsamo, ma…”
Tenten
sorride, quando si parlava di Naruto la piccola Hinata iniziava subito
a
balbettare, era davvero carina.
“Anche
Neji allora dev’essere tornato. Che ne dici se dopo li
andiamo a trovare?”
Subito
Hinata annuisce, ma poi guardando le compagne che ancora stanno
litigando
sospira, seguita a ruota da Tenten.
“E’
ora di finirla” e dicendo ciò si alza
“Insomma, Ino, Sakura mettetecele insieme
e siamo a posto” disse rivolta alle ragazze.
“Sei
impazzita?? Sa-” gridarono quelle in coro, bloccandosi subito
dopo. Nessuno
doveva alzare la voce contro Tenten, era una mossa completamente
sbagliata se
tenevi alla vita e infatti la castana già mandava
un’aura omicida e nei suoi
occhi si potevano vedere le fiamme guizzare.
“Scusaci,
per aver alzato la voce, forse hai ragione, le metteremo
insieme” dissero Ino e
Sakura mettendosi in ginocchio a capo chino.
“Così
va meglio” rispose Tenten, tornata gioviale e sorridente in
meno di mezzo
secondo, tutte tirarono un sospiro di sollievo.
L’ultima
persona che aveva alzato la voce con Tenten era stato Rock Lee, in un
raro
momento di ubriachezza; inutile furono tutte le sue tecniche e quelle
di Neji o
Gai sensei, accorsi per fermare la castana, in poco tempo li aveva
messi al
tappeto e aveva preteso le scuse dal ragazzo con la tuta verde,
sbattendolo
contro ogni muro che incontrava finché sfinito Rock Lee si
era scusato. La
notizia il giorno dopo aveva già fatto il giro della
città e tutti gli abitanti
da allora fanno molta attenzione a come si rivolgono a Tenten.
“Andiamo
Hinata?” disse la castana.
“Prima
vediamo cosa succede con l’esperimento di Ino e
Sakura” dice subito la mora
afferrando l’amica per la maglia.
“Ok”
in quel momento le altre due ragazze stavano versando gli ultimi
ingredienti
nel becker sopra il fornello.
“D’accordo,
ora aspettiamo finché non si cristallizza” disse
Sakura, agitando il contenuto
con una bacchetta di vetro.
“Cosa
dovrebbe venir fuori?” chiese Hinata.
“Uno
speciale cristallo che induce alla verità” rispose
subito Ino.
“Ohi,
ci siamo, Ino pronta!” disse la rosa attirando
l’attenzione della bionda.
La
ragazza s’infilò un guanto e piano strinse il
becker, mentre Sakura si
allontanava di qualche metro mettendosi in posizione di guardia.
“Uno,
due, …tre” gridò Ino, scagliando il
contenitore verso Sakura che con un pugno
lo mandò in frantumi, sotto gli sguardi sbalorditi di Tenten
e Hinata.
“Ce
l’abbiamo fatta?” chiese titubante Ino.
Sakura
si avvicinò ai vetri sparsi sul pavimento “Mi sa
proprio di no” disse sconsolata
“Non capisco, dovrebbe essere una lastra e invece
assomigliano a delle
caramelle” concluse prendendo una manciata di piccola sfere
colorate.
“Azzurre
e verdi, chissà se sono buone” disse Tenten
sbirciando dalla mano dell’amica.
Sakura
afferrò una sfera azzurra e la mise in bocca:“Non
è male, anche se non ha un
sapore preciso, sa di fresco,… ne volete?” Rivolta
alle altre.
Ino
declinò l’offerta mentre le altre due prendevano
una caramella verde a testa.
“Anche
le verdi sono squisite” affermò Hinata.
“Dovremo
iniziare tutto da capo fronte spaziosa, forza!” disse Ino
rivolta all’amica.
“Uff,
ci abbiamo passato tre ore davanti a quel maledetto fornello”
lamentandosi, poi
si girò verso la mora “Che stupida, mi sono
dimenticata di chiedertelo, come
mai da queste parti, Hinata?” chiese la rosa.
“Ecco,
volevo domandarti un balsamo lenitivo” rispose iniziando ad
arrossire.
“C’entrerà
mica Naruto?” chiese maliziosa Sakura.
“N-No,
cio-cioè, si, ma.. e-ecco” Hinata si era
accovacciata e stava facendo dei
cerchi immaginari sul pavimento, mentre le altre sorridevano.
“Tieni,
questo dovrebbe andare, per quel baka di Naruto” disse Ino,
prendendo da uno
scaffale un vasetto e lanciandolo alla rosa che lo passò
gentilmente ad Hinata.
“Arigatou
Ino-chan, Sakura-chan” disse sorridendo.
“Bene
ora possiamo andare!” disse Tenten, aprendo la porta
“Buona fortuna” rivolta a
Sakura e Ino, mentre usciva.
“Mettetecela
tutta, Ciao” fece Hinata prima di chiudersi la porta alle
spalle.
“Ufff,
su, al lavoro” esclamarono all’unisono, ma Sakura
col gomito urtò il tavolo,
facendo rovesciare il contenuto di alcune boccette.
“Ma
guarda cosa fai! ”
”Scusami,
sono stata disattenta” disse la rosa, beccandosi
un’occhiata stralunata
dall’amica, da quando Sakura si scusava così
velocemente????
“Sakura,
ti senti bene?” chiese preoccupata la bionda.
“Sisi,
tutto ok” rispose immediatamente.
Ino
la scrutò per qualche secondo, poi con un’alzata
di spalle liquidò la faccenda.
“Va
a prendere un becker nuovo e una bacchetta di vetro” disse
Ino, voltando le spalle
alla rosa.
“Certo!”
disse questa con un mega sorriso, facendo voltare di scatto la bionda,
da
quando obbediva a quello che diceva lei?????
Sakura
tornò trotterellando con in mano gli strumenti chiesti, ma
inciampò in una
mattonella leggermente fuori posto e cadde, frantumando ciò
che aveva in mano.
Subito si mise a chiedere scusa e a piangere singhiozzando di essere
una
sbadata.
“Ok,
tu hai qualcosa che non va” disse Ino, col volto preoccupato
scrutando l’amica
“Andiamo da Tsunade-hime, lei saprà fare
qualcosa” disse porgendo la mano, per
aiutarla ad alzarsi.
“Grazie,
Ino-chan, sei davvero gentile!” disse Sakura alzandosi in
piedi.
Doveva
trovare una soluzione, e al più presto, vedere Sakura in
quelle condizioni le
faceva venire la pelle d’oca.
---------
“Hinata,
dai, guarda, stanno arrivando” disse Tenten, tirando
l’amica per la maglia. Si
erano appostate dietro un angolo, in attesa del passaggio di Naruto e
Neji, ma
ora che stavano arrivando, Hinata non riusciva più a
spiccicare parola, al solo
pensiero di ciò che doveva fare.
I
due passeggiavano con noncuranza, dalla faccia di Neji si poteva
desumere che
Naruto gli stesse raccontando qualcosa di oltremodo noioso e inutile,
al
contrario il biondino non sembrava accorgersene e continuava a parlare.
“Hinata,
guarda che ti lascio qui!” disse Tenten, con decisione.
“Ma,
Ten-chan e se non gradisse il regalo, oppure…” i
ragazzi stavano giusto
passando in quel momento e Tenten stanca delle chiacchiere
dell’amica la spinse
verso il ragazzo biondo.
Successe
tutto in un attimo.
Del
fumo avvolse lei e Hinata.
Quando
riaprì gli occhi, capì che qualcosa non andava.
Tanto per cominciare era troppo
vicina al suolo, e poi… si guardò le mani.. non
erano mani, ma zampe. Spalancò
gli occhi e guardò Hinata, che si guardava intorno spaesata,
in meno di un
secondo le fu al fianco.
-Hinata
sei
un gatto-
+Ten-chan
anche tu, ma cosa è successo?*
-Scommetti
che sarà stata la caramelle di quelle due?-
“Neji
guarda, due gatti” disse Naruto inginocchiandosi vicino ad
Hinata.
“Baka,
li ho anch’io gli occhi per vedere” e
puntò il suo sguardo su Tenten.
“Dici
che sono selvatici? A me piace un sacco questo nero, ha gli occhi
simili ai
tuoi, sai?” disse il biondo prendendo in braccio Hinata e
osservandola.
-Hinata…- ma
non riuscì a terminare
la frase, perché si trovò a fissare lo sguardo di
Neji.
“Tu
assomigli ad una certa persona invece” disse rivolta al gatto
marrone “Sarà per
il colore del pelo o dai tuoi occhi, hanno la stessa colorazione
di…”
“Neji,
credo si senta male, questo gatto, non so ad un tratto si è
addormentato” disse
il biondo con la voce velata di preoccupazione.
Tenten
scosse la testa, attirandosi l’attenzione di Neji.
“Dobbiamo
fare qualcosa” disse il biondo, continuando a tenere in
braccio il gatto nero.
“Portiamolo
da Kiba…” iniziò Neji.
“Cosa
può fare? Lui è specializzato in cani, non nei
gatti” sbottò subito Naruto.
Se
avesse potuto Tenten gli avrebbe molto volentieri mollato un ceffone,
ma Neji
prese un respiro profondo e gli rispose, cercando di mantenere la calma.
“La
sorella di Kiba è veterinario e può curare anche
altri animali oltre a cani e
lupi” a quelle parole, Naruto abbassò lo sguardo,
mormorando uno scusa e
iniziando a correre verso casa di Kiba.
“Vieni
anche tu?” disse Neji rivolto a Tenten.
-Ovvio-
Neji
si piegò e lo prese in braccio, avviandosi poi
all’inseguimento di Naruto.
^Fortuna
che sono un gatto, adesso avrei potuto gareggiare con Hinata per il
rossore^
---
“Tsunade-hime!
Tsunade-hime!! E’ un disastro!” esclamò
urlando, mentre entrava come un uragano
nell’ufficio del Quinto Hokage. L’interessata
alzò la testa e, dalla montagna
di fogli che vi erano sulla scrivania, spuntavano solo qualche ciuffo
di
capelli.
“Che
succede, Ino?” chiese, mettendo da parte il foglio che prima
stava controllando.
“Un
disastro! Abbiamo provato a fare l’esperimento che ci ha
assegnato, ma qualcosa
è andato storto e adesso, Sakura
è…” Ino si bloccò, al solo
pensiero
rabbrividiva, mentre Tsunade aspettava il seguito, interessata e un
sorriso
sornione sul viso.
“E’
diventata imbranata e docile, sembra un agnellino svampito”
disse Ino tutto
d’un fiato.
“Immagino
abbiate aggiunto le gocce di rugiada e l’erba gatta insieme,
e che Sakura abbia
mangiato le caramelle azzurre, giusto?” disse, lasciando a
bocca aperta Ino che
la guardava stralunata.
“Co-come
fa a saperlo?” chiese la ragazza.
“Non
avete letto le avvertenze, vero?” chiese a sua volta
l’Hokage, causando un
rossore imbarazzato sulle guancie di Ino.
“veramente,
no!” disse lei abbassando lo sguardo.
“Capisco,
se aveste letto le avvertenze, vi avrebbero detto di non mischiare
insieme i
due ingredienti per che avrebbe causato delle trasformazioni anomale
nel
composto, e pensare che avevo aggiunto quella nota di mio
pugno” disse
sospirando Tsunade “Tranquilla, l’effetto dovrebbe
durare al massimo due ore,
comunque…”
Ino
sbarrò gli occhi e interruppe subito la sua maestra:
“E se si mangiavano le
caramelle verdi? Cosa succedeva?” chiese con tono allarmato,
provocando un
sorriso alla donna dietro la scrivania.
“Beh,
ci si trasforma in gatto, e si rimane tale finché non si
beve l’antidoto o
svanisce l’effetto!” disse con noncuranza,
provocando la caduta della mascella
a Ino.
“Hinata
e Tenten hanno mangiato le caramelle verdi” disse
fievolmente, la voce quasi le
mancava.
“Ormai
si saranno trasformate in gatti. Sta calma e innanzitutto preoccupati
di
preparare l’antidoto, ho una missione urgente sia per Hinata
che per Tenten e
non ho il tempo di aspettare, fatti aiutare da Shizune, non corrono
pericoli
finché rimangono all’interno di Konoha”
le disse, alzandosi e raggiungendo il
suo fianco “Comunque sia bisogna trovarle, andrò
personalmente ad informare la
squadra di Kiba e di Neji, sarà loro il compito di
scovarle” e dicendo questo
accompagnò Ino fino da Shizune, lasciando
all’allieva il compito di spiegare la
situazione, poi si diresse verso il campo d’allenamento dove
era sicura di
trovare Gai e il suo gruppo.
---
“Cagnaccio!
Dove ti sei cacciato?” urlava Naruto, mentre imboccava il
cancello di casa di
Kiba.
“Ehi,
Baka! Modera i termini” gli rispose il ragazzo da una
finestra “Cosa vuoi?”
chiese poi, vedendo sopraggiungere Neji.
“Abbiamo
bisogno di tua sorella. Un gatto credo stia male” disse Neji
con la sua solita
compostezza.
-Si,
male!
Tzé, se fosse umana non ti preoccuperesti tanto, visto che
è normale che
svenga- disse
miagolando Tenten, ancora in braccio a Neji, ignorata da tutti.
Hana
li fece accomodare subito in una saletta e iniziò subito a
visionare Hinata,
ancora svenuta.
”Cosa
le è successo?” chiese Hana.
“Le?”
le fece eco Naruto.
“Sì,
è una femmina” confermò Hana
“e anche particolare, non ho mai visto degli occhi
come i suoi” disse cercando piano di aprirgli un occhio
“assomigliano ai tuoi”
disse, facendo un cenno a Neji “Comunque cosa è
successo?” ripeté.
“Non
lo so. L’ho presa in braccio e le ho toccato il naso col mio
e poi si è
addormentata!” spiegò semplicemente Naruto.
“Sai
che fare naso contro naso, per gli animali equivale ad un bacio per
noi?” disse
altezzosamente Kiba, lasciando Naruto stralunato.
-Ora
si spiega
tutto, il baka ha baciato Hinata e lei è collassata come se
non bastasse la sua
sola vicinanza- disse
Tenten, dal divano su cui si era accoccolata vicino a Neji.
“Mmmm,
è priva di coscienza, su questo non ci piove. Da quello che
mi hai raccontato
direi che è svenuta, ma…” disse
bloccandosi e pensando, poi vide Tenten “Posso
dare un’occhiata anche a lei?” chiese.
Aveva
appena finito la frase che Tenten saltò sul tavolo di fianco
ad Hinata e si
mise seduta.
“Sono
intelligenti, non c’è che dire” disse
Hana, scrutando il gatto marrone che le
era di fronte “Anche lei è una femmina”
la esaminò per qualche minuto poi “Sono
entrambe in ottima forma, per la gatta nera, lasciala così,
vedrai che si
sveglierà da sola”.
*Ten-Tenten?*
-Hinata,
finalmente ti sei svegliata-
miagolò Tenten avvicinandosi alla compagna
*Dove
siamo?*
-Da
Kiba,
Naruto si è preso un colpo quando sei svenuta e siamo corsi
qui-
spiegò velocemente.
*Na-naruto,
si è preoccupato per me?*
chiese incredula.
-Si-
Il
miagolio aveva attirato gli sguardi degli altri occupanti della stanza.
“Visto?”
disse Hana, alzandosi e uscendo dalla stanza.
“Grazie”
le urlò dietro Naruto, tirando un sospiro di sollievo, poi
si avvicinò alla
gatta nera e la accarezzò: “Mi hai fatto prendere
un bel colpo, lo sai?” per
tutta risposta Hinata rimase a fissarlo stralunata incapace di proferir
suono o
fare qualunque movimento.
Tenten
rise dalla sua posizione.
“E’
tardi. Torniamo a casa. Il rapporto all’Hokage lo faremo
domattina” disse Neji,
prendendo in braccio Tenten, che colta di sorpresa, ebbe un blocco
simile a
quello della compagna.
“D’accordo.
A domani Neji” disse Naruto, imitando l’amico e
prendendo in braccio Hinata che
inconsapevolmente si afferrò con le unghie sulla maglia del
ragazzo: “Piano, o
mi rovinerai la maglia” le disse questo con un mega sorriso,
uscendo dalla
casa.
“Ci
vediamo Kiba” e salutandolo si diresse verso casa sua.
---
“Uffaaaaaaa”
sospirò Sakura.
Ino
era scappata via a chiedere aiuto a Tsunade-hime e ancora non era
tornata.
Sakura nel frattempo aveva iniziato a leggere uno dei tanti libri della
biblioteca, ma si era subito stancata così aveva provato a
fare qualche piccolo
esperimento semplice, ma anche quelli presto le vennero a noia e quindi
ora
stava fissando fuori dalla finestra, dondolandosi sulla sedia,
rischiando ogni
volta di cadere. Ebbe un sussulto, quando sentì bussare alla
porta e sperò che
Ino fosse tornata, ma quando vide chi era,
s’irrigidì all’improvviso e
finì per
cadere, tirandosi dietro il tovagliolo che vi era sul tavolo e tutto
ciò che ci
fosse sopra, facendo anche un bel frastuono.
Sasuke
dal canto suo, non aveva neanche notato la ragazza e si accorse di lei
solo
dopo la mirabolante caduta.
La
degnò solo di un’occhiata e tirò dritto
verso l’armadietto dei medicinali.
Sakura
si rialzò,era un po’ ammaccata ma nel complesso
stava bene, di tutt’altra
opinione sarebbe stata Shizune sensei quando avrebbe visto il macello
che aveva
causato, quindi completamente dimentica del ragazzo iniziò a
raccogliere e
nascondere alla bell’e meglio i cocci.
“Ehi,
la pomata lenitiva, dov’è?” disse Sasuke
senza neanche girarsi e continuando a
cercare nell’armadio, con vinto che avrebbe subito avuto una
risposta, ma
sentendo che questa non arrivava si girò ad osservare la
rosa che in quel
momento, stava alzando il tappeto e cercava di tirarlo verso la pozza
lilla sul
pavimento, sperando i asciugarla. La stette a guardare, meravigliato.
C’era
qualcosa che non tornava, non sapeva esattamente cosa, ma
quell’azione non era
“da Sakura”. Si avvicinò lentamente,
sempre osservandola, a quanto pare non
aveva notato minimamente la sua presenza.
“Ehi?”
chiese titubante e subito un paio d’occhi smeraldi lo
fissarono.
“Ciao!”
disse, sembrava a corto di parole e con gli occhi sgranati e bocca
aperta aveva
assunto un’espressione davvero buffa.
“Sai
dov’è la pomata lenitiva?” richiese
Sasuke, cercando di mantenere il suo solito
charme glaciale.
“Ce
l’ha Hinata per Naruto” disse, continuando a
fissarlo. Sasuke dal canto suo si
era già girato e stava dirigendosi verso la porta, ma poi si
girò e con un po’
titubanza: “Stai bene?”
“Ma
certo, grazie di essere venuto qui” e dicendo ciò
si mise in ginocchio e con le
mani giunte davanti a lei e capo chino lo ringraziò. Sasuke
si girò di scatto e
in un paio di passi le fu davanti, senza tanti complimenti la prese per
un
braccio e la tirò su, avvicinando poi la sua fronte a quella
della ragazza in
cerca di febbre. Sakura rimase sbalordita, e arrossì molto
velocemente quando
si vide il viso di Sasuke a pochi millimetri dal suo.
“Mmm,
muoviti e vieni con me” disse subito, afferrandola per un
braccio e
sospingendola verso la porta.
“Dove
andiamo?” chiese con fare angelico Sakura.
“Da
Tsunade ovvio, tu non ti devi sentire bene”
affermò sicuro Sasuke, chiudendo la
porta dietro di loro e iniziando a camminare.
“Ti
ho detto che sto bene, non sono malata” ad accogliere questa
affermazione ci fu
solo silenzio, Sasuke continuava a camminare imperterrito, tirandosela
dietro.
Arrivati
davanti all’ufficio del Quinto Hokage, bussarono varie volte,
ma non ottennero
risposta, così Sakura con fare furtivo, sbirciò
dentro, ma lo trovò vuoto.
“E’
vuoto” disse.
“Avrebbe
risposto al bussare se ci fosse stato qualcuno, ti pare?”
disse acido il moro.
“Hai
ragione” disse Sakura a sua volta. Iniziava a detestare
questo suo
comportamento, cosa diavolo le era successo? Sembrava un agnellino in
confronto
alla solita Sakura, fiera e battagliera e con la forza erculea. Un
cambio
totale di personalità. Ma la cosa più importante
adesso, come faceva a farla
tornare normale?
e passiamo ora a
rispondere alle recensioni!:
Kellyvideomaniacatv ti ringrazio tantissimo, in
verità non sono così quasi mai divento come
Sakura solo quando mi si porta all'esasperazione, il più
delle volte sono come Hinata! xD Sono contenta che ti sia piaciuta!
*salta di gioia* spero che ti piacerà anche questa! ^^
valehina
O.O immagini?
immagini? chi ha parlato di immagini.. "Sei stato tu!" indica il
peluche di gatto, minacciosa! Anche su dA, che bello sono curiosissima
il mio nick è E-Hana, ma probabilente se lo metti ti escono
un sacco di cose, quidi ti consiglio di aggiungere anche Elettra e
Turner alle parole, e dress girl 2
dovresti trovarmi sicuramente, come ID ho messo me con la
maschera di un gatto! (sono una costante i gatti xD) NaruHina
4ever!!!!!! Spero che ti piaccia questa prima parte!
ATTENTION:
ovvero pubblicità occulta!!!!
Allora
ho avuto l'ok dall'autrice, quindi fra poco domani o stasera se mi
riesce di batterla a pc posterò una ficcy francese (l'ho
tradotta io *si gonfia il petto*) in italiano
ovviamente, è una NaruHina molto semplice, che mi
piace forse proprio per questo. L'autrice dice che forse la
trasformerà in una long-fic quindi forse e sottolineo il
forse tradurrò anche gli altri cap., se l'autrice acconsente!
Mi pare di aver
detto tutto, quindi ora vi lascio e alla prossimaaaa! xD
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Capitolo 3 *** 9. DRIVE ***
9. DRIVE
Mi davate per morta, non è vero? e invece eccomi quiiiii! ^-^/
Vi
aspettavate la seconda parte di CAT non è vero? e invece no, ci
sarà DRIVE, cat mi sta dando un pochini di problemi con
finale, quindi sarà forse per la prossima volta xD (se fosse
successa una cosa simile a me, come letrice, avrei scovato l'autore e
l'avrei sommerso i pomodori, se questa è la vostra intenzione,
vi prego d'avvertire, così preparo gli utensili per fare la
passata ^^).
Allora DRIVE saranno 5 brevi storie, non ho idea se siano drabble flashfic oc osa, di sicuro no shot! ^^"
5 ragazzi alle prese con le "prime" lezioni di guida, spero vi piaccia! A presto ^-^/
[Hinata]
“Oh, Ko, è così difficile” disse Hinata, rivolta all’uomo al
suo fianco.
“Su, Hinata-sama sono cose che succedono, le prime volte. E’
migliorata tantissimo” le rispose.
“Le prime volte?” lo guardò sbalordita, con quegli occhi
chiari e la frangia nera era davvero buffa con quell’espressione “Questa è la
decima. Due volte alla partenza, tre mentre attraversavamo dei binari, due
volte davanti ad un semaforo verde, una mentre stavo parcheggiando, un’altra
mentre aspettavo che passasse una vecchietta e questa. Sono un disastro” disse
scoraggiato, lasciando il volante e stendendosi sul sedile.
“Non lo dica signorina. Imparare a guidare è una cosa
difficile” le disse di rimando, poi vedendo che non riusciva a tirarla su di
morale, provò a cercare un’idea che la facesse nuovamente sorridere. D’un
tratto gli si accese la famosa lampadina.
“Hinata-sama, andiamo all’Ichiraku a mangiare una ciotola di
ramen? È quasi mezzogiorno avrà fame” le disse sorridendo. Al sentire la famosa
bancarella, Hinata divenne tutta rossa, a quell’ora Lui era di sicuro lì.
“In effetti avrei un certo languorino” sorrise e mise in
moto, non prima di aver ringraziato la sua guardia del corpo.
[Naruto]
“Frena, frena, Naruto!”
“Non mi ricordo qual è il pedale, sensei” disse candido il
ragazzo al suo fianco.
“Miseriaccia” e schiacciò il pedale del freno, che vi era
nel posto dell’istruttore con tutta la forza.
La macchina si fermò giusto un attimo prima della linea
orizzontale bianca, mentre le sbarre si stavano abbassando. Per un attimo gli
abitanti del veicolo sentirono le ruote posteriori alzarsi e con un lieve tonfo
tornare a toccare il suolo.
“E’ stato grandioso, vero?” disse il ragazzo biondo accanto
a lui con un sorriso a 32 denti.
“Se per grandioso intendi essere quasi maciullati da un
treno in corsa, allora si che bello” gli rispose senza enfasi l’uomo.
“Suvvia è stato un errore” cercò di scusarsi Naruto.
“Un errore?” gridò incredulo l’uomo, i capelli, già grigi
ora ne era certo, erano diventati bianchi “Come quando stavi per prendere sotto
la vecchietta? Oppure quando stavi per andare a sbattere contro un camion per
girarti? Oppure quando…” ma si fermò il volto del ragazzo era diventato triste.
L’uomo sbuffò: “D’accordo, ma ora cerca di fare più
attenzione, fra qualche settimana hai l’esame. Vuoi questa patente o no?”
“Certo che la voglio” disse infervorato il ragazzo. Iniziarono
a sentire dei colpi di clacson dalle retrovie e solo allora si accorsero che le
sbarre erano nuovamente aperte.
“Forza, andiamo all’Ichiraku, ti servono energie” disse l’uomo,
tenendosi con una mano involontariamente alla portiera.
“Grande, Sensei! All’Ichiraku” e mise in moto.
[Hanabi]
“S-Signorina, dovrebbe r-rallentare” le disse balbettando
Ko, dalla sua posizione.
“Ma cosa stai dicendo, siamo in autostrada, si può correre”
gli rispose, facendo spallucce.
“Il limite è 120 Hanabi-sama, lei sta andando a 180” e strinse ancora più
forte la cintura di sicurezza, mentre con occhi sgranati guardava l’ennesima
auto che superavano alla velocità della luce.
“Dettagli, Ko, su divertiti un po’” gli disse mentre passava
in mezzo a due bilici senza diminuire la velocità, lasciando Ko ai margini di
un infarto.
“Torniamo a casa, mi sono stancata” disse Hanabi dopo aver
superato l’ennesima moto.
“Saggia idea, Hanabi-sama” le disse l’uomo al suo fianco.
…….
“Eccoc-”
Hanabi non riuscì neanche a finire la frase, che Ko era già
sceso dall’auto e inginocchiato, baciava la terra, ringraziando i Kami di
averlo fatto vivere.
“Tzé, ti dovrei fare licenziare, per questo comportamento. Sei
una guardia degli Hyuuga, un po’ di contegno, ma dato che mi sono divertita per
questa volta chiuderò un occhio” disse e se ne andò verso la casa.
-Ancora poche lezioni e sarò libero, libero e allora mi farò
una vacanza. Sisi, una vacanza- farfugliava l’uomo ancora a terra.
[Ino]
“Asuma sensei, vado bene?” chiese per l’ennesima volta Ino
al suo istruttore.
“Benissimo, continua così” le disse, appoggiando la
sigaretta alle labbra.
“Cosa sarà mai cambiato da 5 minuti fa, poi!” disse
laconico, un ragazzo dai capelli marroni, persi sopra la testa, dal sedile
dietro quello della guidatrice.
“Zitto Shika, solo perché a te è andata benissimo, lasciami
in pace” e gli scoccò un’occhiataccia attraverso lo specchietto. Il ragazzo
sbadigliò. Erano da un’ora in quella stradina di campagna asfaltata, da quando
Ino per evitare un gatto che le aveva tagliato la strada stava per finire
contro una vecchietta, non aveva voluto saperne di mettersi nuovamente in
strada se quella non fosse stata deserta, quindi era toccato al ragazzo guidare
fino a lì e poi lasciarle il posto.
“Che seccatura” disse sottovoce.
Ino frenò di colpo, era rossa in viso e gli occhi mandavano
lampi, brutto segno.
“Ma che diav-” disse Shikamaru sentendosi sbalzare in avanti
e finendo per cozzare con la testa contro il sedile. Si massaggiò la testa,
dopo a poco a poco stava uscendo un bernoccolo.
“Mi dispiace, mi era sembrato che un gatto mi avesse
tagliato la strada” disse innocente la ragazza.
Asuma sospirò: “Shikamaru, mettiti la cintura, per favore” e
sottolineò le ultime due parole. Il ragazzo sbuffò, ma fece come gli era stato
detto e fino alla fine non proferì più parola, pensando bene di farsi un
sonnellino e lasciare stare la guidatrice.
[Juugo]
“Juugo, sai che sei davvero bravo!”
“Grazie, sensei” e sorrise.
Erano lì da mezz’ora, ma Juugo si era dimostrato il miglior
allievo che avesse mai avuto, non solo aveva imparato tutto e subito, ma era molto
diligente verso le regole della strada. L’istruttore si rilassò sul sedile, chiudendo
gli occhi per assaporare la brezza che entrava
dal finestrino.
Ad un tratto però la brezza iniziò a diventare più forte,
come se la velocità fosse aumentata. Aprì gli occhi e si guardò in giro,
stavano decisamente andando troppo veloce.
“Juugo, cosa…” ma non poté dire altro. Quando glielo avevano
raccontato gli altri istruttori non ci aveva creduto, a ora doveva ricredersi. Al
posto del calmo ragazzo di neanche 5 minuti prima, stava seduto un ragazzo
spiritato, la bocca piegata in un ghigno malevolo e una terribile luce
aleggiava sull’unico occhi che lui riusciva a scorgere e quando Juugo si girò
vide che l’intero sguardo faceva venire i brividi.
“Juugo, ora dovresti.. rallentare” provò a dire.
“E perché? Sa molti incidenti sono causati dalle macchine,
sono curioso di vedere quanti ne posso combinare io, con una sola macchina” e
rise maligno.
Stavano sfiorando gli 80 in pieno centro, non era un bene,
soprattutto all’ora di punta. L’istruttore iniziò a sudare freddo.
Non aveva creduto la seconda personalità di Juugo quella “omicida”
come gli era stato raccontato e ora doveva subirne le conseguenze.
“Sul marciapiede, voglio farli saltare come in GTA” disse il
ragazzo, sterzando bruscamente e finendo sull’area riservata ai pedoni che in
quel momento tranquilli stavano camminando.
L’uomo ci vide bianco e uscendo per metà dal finestrino
iniziò a gridare.
“Toglietevi, via, via” molti si scansarono, ma
fortunatamente solo alcuni furono colpiti e solo di striscio.
“Così mi toglie il divertimento sensei” e sorrise, di sicuro
gli era venuto in mente un altro piano.
La macchina iniziò a rallentare e dall’espressione che aveva
il ragazzo non poteva essere opera sua.
L’istruttore ringraziò la taccagneria della ditta che gli
aveva vietato di fare il pieno. La benzina stava finendo e presto la macchina
si sarebbe fermata.
Juugo parcheggiò e spense il motore.
“Grazie della lezione, sensei” e scese dal veicolo. Come era
arrivata la seconda personalità era scomparsa. Tirò un sospiro di sollievo e si
ripromise che era ora di una vacanza, l’avrebbe detto al suo capo, appena fosse
tornato.
Eccomi tornataaaaa! oh, la vecchietta è sempre la stessa, poverina è un pochino sfortunata ^^
Miss_Martel: >//< kyaaa, mi fai arrossire!!!!! Grazie millissime! spero che anche questa ti piaccia lameno un po'! ^^
valehina:
Grazie infinitissime! spero che non sarai delusa se posto questa e non
il seguito di CAT, ma non sono molto convinta sul finale!, devo
rivederlo!
Grazie a chiunque abbia messo la storia tra preferiti e seguiti e a quelle che semplicemente l'hanno letta! >w<
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Capitolo 4 *** 14. Smile ***
"Tenten, tocca a te! Penitenza o verutà?"
"No, Hina-chan! Prima ha scelto penitenza quindi ora dev'essere per
forza verità!" disse la rosa, ammiccando alla bionda.
"Siete perfide lo sapete?" rispose la ragazza chiamata tenten con un
gran sorriso.
"Ne stavamo giusto parlando l'altro giorno, perchè sorridi
sempre?" chiese la bionda con sguardo interrogativo.
"Già, hai sempre il sorriso sulle labbra" disse Sakura.
"Soprattutto quando c'è mio cugino in giro."
terminò Hinata con sguardo malizioso.
Il sorriso di Tenten si fece imbarazzato, mentre un rossore si
cospargeva sul viso.
"E'... una storia di quando ero piccola, non la volete sentire vero?"
disse, con occhi speranzosi.
"Al contrario siamo molto interessate!" risposero all'unisono le
ragazze.
Tenten sospirò, ma iniziò il racconto cool solito
sorriso e una curiosa luce negli occhi.
Una bambina
lanciò un kunai vero un albero lontano, mancandolo. L'arma
finì in un piccolo mucchio a fianco della pianta,
tintinnando.
"Ho sbagliato di nuovo"
disse "Domani devo entrare in Accademia e ancora non riesco a fare
centro col kunai!" sospirò sull'orlo del pianto.
Una lacrima le
rigò la guancia, subito seguita da un'altra e in pochi
secondi stava piangendo come una fontana.
"Perchè
piangi?"
La piccola Tenten
alzò lo sguardo e vide un bambino con lunghi capelli castani
fare capolino da un cespuglio. La piccola si zittì,
intimorita dal nuovo venuto.
"Allora?" gli occhi
perlacei la osservavano con curiosità.
"N-non riesco a colpire
l'albero e domani devo entrare in Accademia" disse singhiozzando.
"E' una sciocchezza!
Come fai a non riuscirci?!" chiese con altezzosità il
piccolo, facendo sgorgare altre lacrime dagli occhi di Tenten.
"D'accordo, fammi vedere
come lanci" e si mise al suo fianco.
Tenten prese posizione e
lanciò, mancando l'albero nuovamente.
"La postura non
è corretta, mettiti in posizione!" disse avvicinandosi
ancora "Gira un po' di più il fianco indietro, schiena
dritta e fissa l'obiettvo."
Tenten non riusciva a
respirare, le mani di lui erano appoggiate ai fianchi e sentiva il suo
respiro solleticarle il collo.
"Concentrati
sull'obiettivo" disse deciso il bimbo.
Tenten svuotò
la mente e focalizzò l'albero, quando si sentì
pronta, tirò. Il kunai si conficcò saldamente
nella pianta prestabilita. La bambina guardò incredula il
risultato e in meno di 5 secondi stava abbracciando il suo vicino,
saltando felice.
"Grazie! Grazie! E' solo
merito tuo!" disse afferrandogli le mani e facendogli un mega sorriso.
"Era semplice come avevo
detto!" disse il bambino imbarazzato.
"Signorino! Signorino!"
un ninja arrivò di corsa "Signorino, non doveva allontanarsi
così" disse l'uomo col fiato corto.
"Torniamo a casa!" disse
il bambino allontanandosi subito seguito dal nuovo venuto "Dimenticavo,
... sei più carina quando sorridi" e se ne andò
con passo deciso.
Tenten rimase scioccata,
il volto in fiamme a fissare il punto in cui era sparito: "Ah! Non gli
ho chiesto il nome."
"Quando poi sono entrata all'Accademia, l'ho rincontrato."
finì la castana con un mega sorriso.
"Hai capito il nostro Hyuga?!" disse sbalordita Ino.
"E' stato il tuo primo amore." fece Sakura, dando una gomitata a Tenten.
"E l'unico ancora adesso!" disse Hinata.
Tutte si misero a ridere.
"Ragazzeeeeeeeee! Sono pronti i mashmallow!" gridò Choji.
"Arriviamo!" urlarono di rimando, saltando in piedi, tutte con un
sorriso in viso.
_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-_ç°-
Allora, inanzitutto
ringrazio ryanforever
e Mokochan
per le recensioni alla fanfiction "Leccata"! Grazie carissime <3
E poi dato che questa sarà la numero 14 nelle 100 stories,
ringrazio anche chi ha recensito DRive che è poi la
precedente! (>w<), quindi un enorme grazie a:
HigurashiShinko,
HemJei,
Ailime,
Kimly,
valehina
Grazie mille raga!!! (^-^)/
Con
questo mi pare di aver detto tutto! Alla prossima se ci sarà!
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