Una renna sempre più umana

di Emildrago
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Strafatta ***
Capitolo 2: *** Dialogo tra una fatta ed un asociale ***
Capitolo 3: *** Risveglio e rimorsi ***
Capitolo 4: *** La bella e la bestia ***
Capitolo 5: *** La fine...della storia ***
Capitolo 6: *** Chi cura il dottore? ***
Capitolo 7: *** Non c'è due senza tre ***
Capitolo 8: *** Origliare fa male... ***
Capitolo 9: *** Lacrime alla luce della luna ***
Capitolo 10: *** L'ultimo errore ***
Capitolo 11: *** L'impazienza del marimo ***



Capitolo 1
*** Strafatta ***


Lascio i commenti a dopo…

Lascio i commenti a dopo…

 

Una renna sempre più umana

 

1-Strafatta

 

Chopper sospirò: doveva. Le ferite di Nico Robin non erano in via di guarigione come sperava e doveva darle quella medicina.

Quella che aveva degli effetti…particolari…quella che, in tutta onestà, era una droga.

Ma anche quella che era l’unico modo per far guarire l’archeologa.

La renna guardò la fronte di lei, imperlata di sudore, i suoi occhi che si muovevano a scatti sotto le palpebre, le labbra screpolate e riarse dalla febbre.

Doveva vivere. Quindi doveva darle la medicina.

Sospirò di nuovo ed avvicinò il bicchiere alla bocca della ragazza.

-Scusa- sussurrò e le fece scivolare il liquido in gola, tenendole la testa sollevata con una mano.

Il respiro della ragazza si fece sempre più regolare, mentre cadeva in un sonno tranquillo.

 

 

Nico Robin si risvegliò nella penombra dell’infermeria.

Si sentiva bene, la ferita al fianco era solo un fastidio, il sangue correva nelle vene come un treno, la testa era leggera.

Si guardò intorno e vide Chopper, in forma umana, che le dava le spalle, seduto alla scrivania.

Osservò i muscoli della sua schiena, chiedendosi oziosamente cosa si doveva provare ad accarezzarli, ad essere stretta da quelle braccia possenti, a…

Le sfuggì un sospiro, che fece girare subito il medico.

-Sei sveglia!

Subito si alzò e corse al suo fianco, mettendole una mano sulla fronte.

Nico Robin chiuse gli occhi. Com’era possibile che un solo tocco la facesse fremere fin dentro?

 

Chopper spostò la mano sul collo di lei, per sentire il battito cardiaco.

Era rapido, ma non si preoccupò: sapeva bene che un po’ di tachicardia era normale…

Fece per togliere la mano, ma lei la trattenne, prendendola con la sua.

-Allora, dottore, come sto? – la sua voce era leggermente roca, ma piena di calore.

-Meglio, la febbre è scesa, ma hai ancora bisogno di riposo…

Lei gli sorrise in modo sensuale.

Improvvisamente due braccia le spuntarono dalle spalle e gli circondarono il collo, tirandolo verso il basso.

-Grazie- gli sussurrò Nico Robin nell’orecchio, poi iniziò a baciargli il collo, la linea della mascella…

-N…Nico Robin…n…no…

Lei bloccò le sue proteste posando le labbra sulle sue.

Dannazione. La medicina aveva fatto effetto sia sulle ferite che sulla persona.

Chopper bloccò i polsi della mora con le sue grandi mani e la staccò da sé.

-Nico Robin, non sei in te stessa…

Altre quattro braccia lo trascinarono giù, con una forza tale da farlo precipitare sul letto.

Nico robin ridacchiò, un suono strano, innaturale.

Agganciò le sue lunghe gambe intorno ai fianchi di Chopper, mentre le sue labbra lo attaccavano, di nuovo e le mani percorrevano il suo corpo.

Doveva liberarsi! Provò a divincolarsi, ma le presa della ragazza era troppo forte.

Finalmente gli venne un’idea.  Deciso a tentare il tutto per tutto, si trasformò in quella specie d’incrocio tra renna e bambino che era di solito.

Nico Robin rimase un attimo ferma, stupita di trovare il vuoto tra le sue braccia e la renna ne approfittò, sgusciando via.

Da sotto il tavolo dove si era nascosto, Chopper sbirciò Nico Robin guardarsi intorno spaesata, fino a cadere di nuovo addormentata.

Ritrasformatosi in forma umana (più comoda per sfogliare i libri) il medico si sedette sulla sedia, il volto tra le mani, lo sguardo fisso nel vuoto.

C’era mancato poco.

Solo la sua morale medica e la consapevolezza che la ragazza non era in sé erano riuscite a non farlo capitolare.

Quei baci ardenti, quelle mani che lo accarezzavano, vogliose…

Perché proprio Nico Robin? Perfino con Nami sarebbe stato più semplice…Ma l’archeologa era diversa, era…

Un rumore dietro di sé interruppe i suoi pensieri.

Si girò, alzandosi di scatto.

Nico Robin era lì, in piedi appena dietro di lui.

-Ma cosa fai? Torna a letto…

Rise ancora in quel modo che sembrava sbagliato e ancora gli buttò le braccia al collo, baciandolo con passione.

- N…No…Nico R…mpflasciami!

Lei gli si avvinghiò addosso, facendogli perdere l’equilibrio.

L’ultima cosa che Chopper sentì fu il suo corpo che cadeva all’indietro, vicino, troppo vicino allo spigolo del tavolo…

Un colpo alla testa, poi il nulla.

 

 

Lo so, lo so che dovrei aggiornare la fic su Zoro e Tashiji, ma ultimamente ho avuto delle idee su una Nico Robin strafatta…ihihih

Nico Robin: - Maniaco! SCIAFF!

Io: Ma no, Nico Robin, cosa vai a pensare…

Nico Robin: TU cosa via a pensare! RI-SCIAFF Sono un’archeologa perbene, io!

Io: Ma vedi, così è più divertente, vedrai che non…

N.R.: Divertente un corno, pervertito! TRI-SCIAFF!

I: Ma Nico Robin, lo sai che Chopper non ti fa niente!

N.R.: Sì, ma se entrasse Sanji?

I: Tranquilla entrerà…eheheh

NR: Come, “entrerà”?  QUADRI-SCIAFF!

I: eheheh non te lo dico…

*fuggo prima che Nico Robin mi uccida*

 

 

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Capitolo 2
*** Dialogo tra una fatta ed un asociale ***


2- Dialogo tra una fatta ed un asociale

2- Dialogo tra una fatta ed un asociale

 

Richiamati dai rumori di lotta, Sanji e Zoro entrarono di corsa nell’infermeria.

Se Chopper o Nico Robin fossero stati in grado di accorgersene, si sarebbero meravigliati al vedere il cuoco e lo spadaccino entrare insieme, senza litigare né insultarsi.

Un osservatore più attento avrebbe notato certamente l’assenza della cravatta del biondino , la sua camicia sbottonata e i segni rossi sul suo collo…

Ma né Nico Robin né tantomeno Chopper potevano vederli e il segreto dei due rimase tale.

Loro non ci pensarono nemmeno un istante: erano fermi, pietrificati dalla scena che si trovavano davanti.

Chopper era steso a terra, svenuto, con un taglio alla testa che sanguinava abbondantemente..

Nico Robin era una visione agghiacciante. Seduta sopra il medico, sembrava non accorgersi degli schizzi di sangue che le macchiavano il viso.

Invece che aiutare il compagno, lo stava baciando appassionatamente.

Sanji fu il primo a riprendersi.

Mormorò: -È fatta fin sopra ai capelli…

Poi ordinò allo spadaccino: -Zoro, prendi Nico Robin e portala sul letto.

Zoro avvampò.

-Ma…ma…

-Niente “ma”,  fallo! Devo medicare Chopper!

Zoro annuì.

Si avvicinò alla mora, le bloccò i polsi circondandole la vita con un braccio e, sollevatala di peso, se la caricò in spalla.

Sanji aveva detto di portarla sul letto e lui l’avrebbe fatto!

Nico Robin, con sua grande sorpresa, non cercò di scappare, né di divincolarsi. Rise. Una risata troppo acuta, troppo lunga, selvaggia, sfrenata.

Zoro rabbrividì, ringraziando il cielo quando lei, posata sul letto, smise di ridere.

Lo spadaccino si guardò alle spalle. Sanji stava ancora ispezionando la ferita di Chopper.

Doveva dargli tempo. Doveva….parlare (XD no, non quello che pensavate….)

Una mano lo distrasse dai suoi pensieri. Una mano che si stava infilando sotto la sua maglietta, ad accarezzargli i muscoli.

-Zoro…- Nico Robin lo guardò da sotto le ciglia, provocante

-Zoro…che cosa mi vuoi fare?

Ma insomma, già non era un maestro a far conversazione, figuriamoci poi con una donna strafatta che non aveva la benché minima intenzione di parlare…

-Che cosa stavi facendo a Chopper?- Che domanda idiota, ma doveva dire qualcosa per distrarla…

Gli sorrise maliziosa.

-Sei geloso, forse?

-No.- Era vero, non era geloso di nessuno. Tranne che del cuoco, il suo cuoco, quello sì, e tanto…ma non doveva pensare a lui…

-Dimmi, ti piace Chopper?-  Ok, signori, “ pensò lo spadaccino “Questo è un brano del bestseller del Grande Blu: Le domande più idiote: dialogo tra una fatta ed un asociale!

Intanto il sorriso era sparito dalle labbra della mora.

Lo guardò con gli occhi sgranati, le sue labbra scarlatte tremavano.

-No, Zoro…..lui…non…io

-Non ti piace.

-No, no, non mi piace, io…io lo amo.

Zoro rimandò ogni pensiero razionale a dopo, continuando a parlare meccanicamente.

-Perché lo ami?

-Perché è unico. Zoro…io…lo… a….mo….

La  testa di Nico Robin iniziò a ciondolare ed infine ricadde sul cuscino: si era addormentata.

Zoro andò ad aiutare Sanji. La medicazione e la fasciatura, che Chopper avrebbe fatto in cinque minuti, richiese loro quasi un’ora.

Quando ebbero finito, uscirono insieme dall’infermeria.

 

 

-Tu credi che dicesse sul serio?

Sanji era seduto tra le ginocchia di Zoro e seguiva con un dito i contorni dei suoi muscoli, pensieroso.

Lo spadaccino, seduto a terra con la schiena appoggiata all’albero maestro, gli passò una mano tra i capelli biondi.

-Non lo so…- mormorò infine- I suoi occhi erano sinceri, ma l’hai detto anche tu, era strafatta…

-Chopper on ha mai superato del tutto la paura di essere rifiutato, ma se amasse Nico Robin, ricambiato…

-…potrebbe essere finalmente felice- completò Zoro

-Esatto. Ma se lei gli ha dato una speranza e poi non prova niente per lui…

-Lo so, lo so.

Zoro strinse a sé Sanji in un abbraccio.

-Ma noi- continuò –cosa ci possiamo fare?

Sanji posò la testa nella curva del suo collo.

-Io non voglio che Chopper soffra ancora…

 

 

Io: Hai visto, Nico Robin, non c’era bisogno di preoccuparsi per Sanji…non nuoce…

NR: BONG!

Io: E perché adesso mi hai picchiato?

NR: Ma hai letto la fic mentre la scrivevi? Mi hai fatto fare la figura della… non lo dico perché sono beneducata… con Zoro. Ti rendi conto? Con Zoro!

Io: Beh, tanto anche lui non nuoce…

NR: BOOM

Io: accidenti! Ma da dove l’hai tirato fuori quel bazooka?

NR: Me l’ha prestato un’amica…

Io:….help

 

Ehehehehe, io non riesco a resistere alle coppie strane…quindi, Seiko e Lusty, aspettatevi nuove pazzie!

Intanto, divertitevi! Sono onorato che il primo capitolo, scritto un po’ per caso, vi sia piaciuto così tanto…e ho deciso di proseguire chi un angolo ZoSan (per adesso non riesco a spingermi più in là di così…e non sono nemmeno sicuro di volerlo…sono così romantici così…)

 

Saluti

emildrago

 

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Capitolo 3
*** Risveglio e rimorsi ***


3- Risveglio e rimorsi

3- Risveglio e rimorsi

 

Nico Robin aprì gli occhi e si passò una mano sulla fronte.

Che incubo!

Chopper, tutto quel sangue, e lei che non si riusciva più a fermare…

Sorrise. Era finito, adesso.

Si alzò per andare in cucina, si sentiva bene, in forze.

Si avvicinò alla porta e vide, per terra, proprio accanto all’uscita, un materasso.

Il cuscino, le lenzuola perfino alcune bende posate lì di fianco erano macchiate di sangue.

Il letto era vuoto.

Nico Robin scivolò a terra, in ginocchio, senza nemmeno accorgersene.

Non era stato un incubo.

E se Chopper non era lì, allora…

Si portò le mani alla bocca.

L’aveva ucciso.

Assassina.

Assassina, assassina, assassina.

Una campana a morto dentro la sua testa.

Per il funerale di Chopper.

- Nico Robin!

Alzò lo sguardo: era Zoro, il viso segnato dalle profonde occhiaie di chi non ha dormito.

Lo sguardo di Nico Robin scivolò giù, fermandosi alle tre katane proprio davanti a lei.

Assassina.

Velocissimo, un braccio e, sfilata una di quelle lame dal fodero, la lanciò nelle sue mani.

-Ma cosa…

Lei la impugnò e la puntò verso il suo ventre.

Assassina.

-NICO ROBIN! NO!

La katana viaggiava già verso il suo bersaglio.

Zoro le si lanciò addosso, deviando il corso della lama, che si conficcò nel pavimento di legno.

Lui le immobilizzò le mani che già volevano tornare all’impugnatura.

-Ma cosa fai?!?

La mora vide del sangue colare da un taglio sulla mano dello spadaccino, dove lui aveva colpito l’arma per allontanarla.

Perché doveva sempre versare il sangue dei suoi amici?

Nico Robin scoppiò in un pianto a dirotto sul petto di Zoro.

Piangeva perché non era giusto che Chopper fosse morto per curarla, perché lei l’aveva ucciso, perché si sentiva vuota e terribilmente sola.

La porta si aprì di nuovo.

-CHE COSA LE HAI FATTO?!?

Una voce familiare, che scaldò il cuore di Nico Robin. Un attimo, ma…

-Ch…Chopper…- un tono supplice: “Dimmi che non sto sognando…” proseguì nei suoi pensieri.

Ma prima di poterlo dire si rese conto di essere sdraiata a terra, con Zoro sopra, sangue sul corpo di entrambi e lacrime sulle guance della mora.

Arrossì di colpo.

Anche lo spadaccino parve accorgersi della situazione, perché diventò paonazzo e si alzò di scatto ed uscì in fretta e furia , borbottando qualcosa.

Nico Robin alzò lo sguardo su Chopper, in forma umana.

Le sue mani, strette a pugno sui suoi fianchi, tremavano.

I suoi occhi scuri, ansiosi, cercavano i suoi.

La benda insanguinata, sulla testa, pareva accusare la mora.

Lei si alzò, assalita dai ricordi fumosi del sogno e si buttò di nuovo sul letto, scoppiando di nuovo in lacrime.

-Nico Robin…- il medico si sedette sul bordo del letto, vicino a lei. Una sua mano, dolcemente, le accarezzò i capelli- …che cosa è successo?

Lei raddoppiò i singhiozzi. Non voleva pensare al suo tentato suicidio e alle sue cause…

-Nico Robin…Zoro non …ti…ha…

-No!- Nico Robin guardò Chopper negli occhi, poi distolse nuovamente lo sguardo

-Io…ho cercato di uccidermi.- disse finalmente in tono piatto.

-CHE COSA?

-È entrato Zoro e gli ho preso una katana. Lui mi si è buttato addosso per impedirmelo.

Chopper era sconvolto.

-M…ma perché?

-Pensavo…pensavo di averti ucciso…

-N…Nico Robin, io…

Lei girò il viso dall’altra parte. La renna abbassò lo sguardo e sussurrò: -Scusa…

- “Scusa”? Scusa perché ti sono saltata addosso, ieri notte? Scusa perché ti ho quasi ucciso? Perchéscusa”?

Era tornata a guardarlo, le lacrime che le velavano lo sguardo.

Lui le prese le mani tra le sue.

-E di chi è la colpa se eri in quelle condizioni? Chi ti ha dato quella medicina? Chi si è alzato presto stamattina, lasciando il letto vuoto ed insanguinato?

Se n’era andato apposta per non rimanere nella stanza con lei, per non farsi tormentare dai ricordi delle sue carezze febbrili, dei suoi baci infuocati.

 

Aveva abbassato di nuovo lo sguardo. Cosa stava pensando?

Si sentiva davvero così in colpa?

Nico Robin lo guardò e provò l’impulso di abbracciarlo di nuovo, di stringersi a lui senza problemi, di baciarlo come la notte passata, di farlo stendere sopra di sé…

Ma cosa vado a pensare? La  medicina non deve aver terminato del tutto l’effetto…”

 

Cosa pensava? Prima lo guardava e poi era arrossita di colpo, distogliendo lo sguardo.

Pensava alla notte prima? Si stava imbarazzando perché aveva baciato lui, un essere indefinito, troppo renna per essere uomo, troppo uomo per essere renna?

Per nascondere il disagio crescente che quei pensieri gli provocavano, chiese: - Va bene se ti cambio le bende? Ero venuto per quello…

Ed aveva trovato lei e Zoro in una posizione piuttosto equivoca e aveva subito travisato la situazione…

Si alzò di scatto e con movimenti goffi cercò le bende in un cassetto.

Nico Robin si era già tirata su la camicia da notte fino al seno per scoprire il fianco ferito.

Chopper, per la prima volta in vita sua, ringraziò di non avere la pelle umana: al vedere la ragazza in mutande e reggiseno, sarebbe già stato violaceo e lei si sarebbe accorta che c’era qualcosa che non andava.

Così, invece, poteva iniziare a toglierle le bende, cercando di impedire alle sue mani di tremare ogni volta che sfioravano la pelle candida della ragazza…

 

Il dottorino innamorato

Sarà sempre imbarazzato

Perché colle sue dita

Sfiora Robin non vestita… u_u

 

Grazie a giodan e Lusty x le recensioni… mi fate venire l’(insana) voglia di continuare…

emildrago

 

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Capitolo 4
*** La bella e la bestia ***


4- La bella e la bestia

4- La bella e la bestia

 

Nico Robin sollevò leggermente il busto, per permettergli di toglierle la benda con più facilità.

Quando lui fece scivolare l’ultimo strato, rabbrividì leggermente, per il contatto della sua pelle lattea con l’aria fresca del mattino.

Era bellissima, perfetta.

Era lì, ma era irraggiungibile: come le stelle in una notte estiva, la poteva vedere, illudersi di poterla toccare, ma in realtà le sue dita non si sarebbero mai richiuse su di lei.

No, non doveva pensare così…almeno poteva essere suo amico, starle vicino in ogni avventura, curarla…era già tanto.

Sì, ma non abbastanza.

 

Nico Robin vide Chopper che, dopo aver finito di togliere il bendaggio, Si bloccava, lo sguardo fisso sulla ferita, il viso adombrato.

Deglutì. –È…è peggiorata?

Il medico parve scuotersi dal suo cipiglio, ma nei suoi occhi rimase una sorta di malinconia.

-No…non mi sembra…

Con una mano seguì i contorni della ferita.

Il suo tocco era bollente sulla pelle della ragazza.

Lei chiuse gli occhi e si abbandonò all’indietro sul cuscino.

Non doveva pensare, non doveva pensarci o non sarebbe riuscita a trattenere il fuoco che sentiva bruciarle dentro, a causa dei tocchi innocenti del dottore.

-Ti fa così male?

Riaprì gli occhi di colpo, ritrovandosi il viso di Chopper a pochi centimetri dal suo.

I suoi occhi la sondavano, preoccupati.

-N...no,no non è la ferita…ecco…ho un po’ di mal di testa in realtà…- mentì, improvvisamente conscia della vicinanza delle loro labbra.

-Ah, non ti preoccupare, ti posso dare una medicina per quello…

La renna si alzò ed andò a rovistare nell’armadietto.

Era una sua impressione o si muoveva a scatti, i gesti goffi, le mani tremanti?

 

 

Qualche giorno dopo…

Chopper si sedette sulla balaustra, in forma umana. Doveva pensare e…beh, non sapeva spiegarselo, ma così ci riusciva meglio.

Ecco. Questo era strano…non aveva mai sentito il bisogno di rimanere più a lungo in una forma rispetto ad un’altra e adesso... era come se quando era in forma umana, sentisse meglio il proprio cuore…

Già, ecco l’altro problema.

Fino a poco tempo fa era felice, semplicemente felice dell’amicizia dei suoi compagni, del suo stesso ruolo nella ciurma, della sua utilità…

Ma ora, improvvisamente, non bastavano più il sorriso di Rufy, o le storie di Usop o i litigi tra Zoro e Sanji a farlo sentir bene.

Nemmeno i suoi amati libri ci riuscivano.

Ne leggeva qualche pagina e poi tra le righe iniziava ad apparire un volto noto, degli occhi azzurri, una capigliatura corvina.

E quelle labbra, che aveva visto tremare di pianto e bruciare di passione, quel ventre piatto, quella pelle lattea…

Chopper si prese la testa tra le mani. C’era cascato di nuovo!

Doveva assolutamente distrarsi.

Andò in infermeria, vuota ora che Nico Robin si era ripresa, e iniziò a far scorrere lo sguardo sui dorsi dei vari libri.

Scienze, medicina, medicina, scienze e poi…in fondo, in un angolo, un libricino colorato.

Lo tirò fuori.

“La bella e la bestia” recitava il titolo.

Beh, più adatto alla situazione di così…

Chopper si sedette sul bordo del letto aprendo il libro.

Al mio piccolo Chopper,

con l’augurio di trovare la sua principessa,

da Kureha

A Chopper si inumidirono gli occhi al pensiero della dottoressa, che l’aveva accolto e aiutato a diventare un bravo medico.

“C’era una volta, in un paese lontano…”

 

 

Grazie… a tutti quelli che seguono.

 

X Lusty : devo ammettere che anche a me è piaciuto fare dei dispetti allo spadaccino… insomma, alla fine è sempre felice e contento, sia che stia con Sanji, che con Nami…almeno deve meritarselo, no?

X loryrocker: anche per me Nico Robin è il personaggio più interessante ( E carino, ma essendo tu una ragazza non penso che apprezzi come meriterebbe… :-Q________)

E non sopporto quando nelle fanfiction la descrivono come una specie di ghiacciolo che capisce tutto degli altri, ma non ha sentimenti propri…

 

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Capitolo 5
*** La fine...della storia ***


5- La fine della storia

5- La fine della storia

 

“…E la bella baciò la bestia ed improvvisamente, ecco che l’incantesimo si ruppe e la bestia si trasformò in un bellissimo principe.

-Mi vuoi sposare?- chiese il principe alla bella.

Quella accettò, si sposarono e vissero per sempre felici e contenti.

 

Nico Robin entrò nell’infermeria.

-Chopper, volevo chiederti se… Chopper!

La renna singhiozzava, stringendo un piccolo libro tra le mani.

La ragazza si sedette acanto a lui, mettendogli un braccio sulle spalle.

-Chopper, perché piangi?

Le lacrime di lui raddoppiarono e il libricino gli scivolò dalle mani, cadendo a terra.

Subito Nico Robin lo raccolse.

-La bella e la bestia… Perché lo stavi leggendo, Chopper?

-…-

-Perché piangi?

Lui rimase in silenzio per un po’ e alla fine esplose.

-Io…io non sarò mai un bel p-p-principe!

-Chopper, guardami.

Lui teneva il viso basso, così Nico Robin glielo prese tra le mani, costringendolo ad alzarlo.

-Noi non vogliamo che tu sia un principe…Non saresti più il nostro amico di sempre… L’importante, Chopper, è essere belli qui…- fece germogliare una mano e gliela posò sul cuore

-Noi ti vorremo sempre bene… così come sei.

E non riuscì più a trattenersi. Posò le labbra su quelle scure di lui, che aveva già  assaggiato e che le mancavano da morire.

Capì subito che era stato un errore.

Chopper sobbalzò, poi interruppe il contatto alzandosi ed arretrando velocemente verso la porta.

-N…Nico Robin…se davvero mi vuoi bene come hai detto…non farlo…non farlo più…

Uscì, richiudendo la porta dietro di sé.

E nico Robin rimase sola, con le sue lacrime, il libro de “La bella e la bestia” e la consapevolezza di aver rovinato per sempre l’amicizia con il medico.

 

 

Zoro s’insinuò nella cucina senza far rumore.

Era mattina e tutta la ciurma era immersa nel sonno. Tranne loro due.

Abbracciò da dietro Sanji, facendolo sobbalzare.

-Dannato M….

Venne fermato da un lungo, dolce bacio.

-Buongiorno – sorrise Zoro dopo che si furono staccati.

-Buongiorno…

Lo spadaccino si sedette sul tavolo, tirando a sé Sanji.

Lo udì sospirare tra le sue braccia.

-Così, è andata proprio come temevamo, vero?

Zoro capì subito a cosa si riferiva.

-Già…

-Zoro, ti prego, dobbiamo fare qualcosa. È già passata più di una settimana e quei due non si parlano più, anzi, si evitano come la peste.

Lo spadaccino annuì.

Il suo cuoco era sempre stato sensibile ai legami che tenevano insieme la ciurma… prima di amicizia, ora anche di qualcosa di più profondo… quando due litigavano, indipendentemente da chi fossero, Sanji ne soffriva sempre.

Chissà se gli altri lo capivano… chissà se sapevano di fare del male a qualcun altro oltre a se stessi… Lui c’aveva messo molto tempo a capire questo aspetto del biondino ed ancora oggi si stupiva di quanto tenesse all’integrità della ciurma ma soprattutto al benessere dei suoi amici.

-Dobbiamo parlare con loro.- la voce decisa del cuoco lo risvegliò dalle sue riflessioni.

-…-

-Tu parlerai con Nico Robin…

-No! Ancora?- si lamentò Zoro – Ho già fatto due figuracce paurose con lei…- arrossì al solo ricordo.

-Tu le parlerai... punto.

Lo spadaccino sospirò, rassegnato.

L’avrebbe fatto e Sanji lo sapeva.

Avrebbe fatto tutto pur di non far soffrire il suo cuoco.

 

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X Lusty: beh, se trovi qualcosa di carino su Chopper e Robin, dimmelo: devo dire che questa coppia, a cui non avevo MAI pensato prima di questa fanfic, sta iniziando a piacermi… oh, yes! Non escludo altre fiction con questo pairing, preparatevi!!

 

X loryrocker: Anche secondo me Chopperino è molto dolce…anche se quello che combina in questo capitolo è molto…gasp! (come dice mia sorella)

 

Grazie a foglietta no yoko e xelybacix per aver messo la storia tra le seguite…

 

E ai Lettori Invisibili, naturalmente!

  

 

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Capitolo 6
*** Chi cura il dottore? ***


5- Chi cura il dottore

5- Chi cura il dottore?

 

Sanji si arrampicò sulle corde per arrivare sulla coffa dell’albero maestro della Going Merry, cercando allo stesso tempo di non rovesciare la tazza che teneva nella destra.

Chopper non si accorse nemmeno del suo arrivo.

-Tieni, Chopper.

La renna alzò gli occhi arrossati e lucidi e mormorò soltanto: -Grazie.

Sorseggiò il latte e miele, mentre Sanji lo guardava in silenzio.

Quando il medico posò da un lato la tazza ormai vuota, il biondo si decise a parlare.

-Chopper… perché?

La renna guardava l’orizzonte.

-Cosa “perché”?

Sanji soffiò via il fumo dalla sua sigaretta.

-Perché dovete soffrire così?

Chopper si girò di scatto, fissandolo.

-C-che cosa vuoi dire?

-Lo sai perfettamente. Sono giorni che non vi parlate. Non senti che soffri? Non senti che la fai soffrire, evitandola?

Chopper sussultò, ma non chiese al biondo come sapesse tutto questo.

-Ti sbagli, Sanji. – disse soltanto. Come faceva male al cuoco vederlo in quello stato! Sembrava ripiegato su se stesso…

-Lo vedo che ti fa male, non negarlo.

-No, hai ragione, io sto male…io. E basta.

Una voce piatta, apatica, spenta.

-Non ci credo. Non vedi che non esce quasi più dalla sua cabina? Che ha gli occhi arrossati? Piange anche lei, Chopper!

L’altro scosse la testa.

-Lei piange perché ha perso un amico. Perché sente che non riuscirà più a starmi vicina. Perché sa che le cose sono cambiate. Perché conosce i miei sentimenti e non vuole illudere troppo la povera, brutta bestia.

Le lacrime avevano ripreso a scorrere sulle sue guance scure.

-Chopper, lei non pensa che tu sia una bestia!

-Lo so, mi considera un amico. L’ha detto anche lei. Come per tenere le distanze e poi…

-Poi?

-Poi...mi ha baciato, come per vedere se mi sarei trasformato in principe!

Era ferito, si vedeva.

-E tu? Hai risposto?

-Come potevo rispondere? Dopo che mi ha detto di volermi bene come ad un amico! Io la amo, Sanji!

-Diglielo:

-Cosa?

-Tu non stai vivendo. Diglielo, rivelale i tuoi sentimenti. La tua vita.

 

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Cosa ne dite? Ci ho messo dei secoli a far venire fuori questo capitolo e comunque non ne sono pienamente soddisfatto…intanto io lo posto…

Cavolo, Sanji dovrebbe fare il consulente matrimoniale, altrochè!

 

Non faccio i ringraziamenti perché sono un po’ di corsa…

Scusate e Grazie comunque!

emildrago

 

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Capitolo 7
*** Non c'è due senza tre ***


Dei problemi, ahimé tanti

Dei problemi, ahimé tanti

Oscurata hanno la Musa

Ai lettori quasi santi

Qui l’autore chiede scusa

 

 

6. Non c’è due senza tre

o

“Se io ti dico il mio segreto, tu mi dici il tuo?”

 

 

Accidenti! Come poteva fare?

Dove le trovava le parole?

Zoro camminava avanti e indietro per il ponte, lanciando occhiate invidiose a Rufy ed Usopp, seduti comodamente a pescare.

Doveva trovare un inizio, ecco!

Un buon inizio e tutto sarebbe seguito facilmente.

“Nico Robin, dimmi…ami Chopper sì o no?”

No, non andava bene…

“Dimmi Robin…quella notte sei saltata addosso a Chopper perché lo ami?”

Baka! (= stupido) Non poteva essere così diretto…

O che cavolo, non poteva essere così difficile! Basta, sarebbe andato da Nico Robin e le avrebbe parlato… doveva essere naturale e pieno di tatto!

Controllò che Nami fosse ancora al timone e scese nel corridoio a passo di marcia, fino ad arrivare alla porta della cabina delle ragazze.

Risoluto, aprì la porta.

Sentì un grido di sorpresa soffocato, poi una mano gli comparve davanti agli occhi, non prima che essi avessero una buona visione della ragazza in mutande e reggiseno.

Per sicurezza, Zoro serrò le palpebre.

-Scusascusascusa!

Fantastico. Naturale e pieno di tatto al massimo!

Cercò di rimediare voltandosi di scatto per uscire e –SDONK!- si prese lo spigolo della porta in fronte.

-Mapporc…- mugugnò e, sempre con gli occhi chiusi, si diresse verso il corridoio.

O almeno dove pensava ci fosse il corridoio.

Fatto sta che trovò qualcosa che gli sbarrava la strada e c’inciampò sopra.

Finì sopra al letto e sbatté -RI-SDONK-!!la testa contro la parete di legno della cabina. 

Sentì la risata di Nico Robin.

-Spadaccino, sei così divertente!

Grandioso. Beh, almeno l’aveva fatta ridere, ma se pensava al suo orgoglio…Zoro, lo spadaccino-buffone!

Cosa poteva succedere di peggiore?

Non l’avrebbe scoperto fino a qualche ora dopo, ma in quell’istante successe qualcosa di peggiore.

 

Nami stava andando in bagno e passò davanti alla cabina che divideva con Robin.

La porta era aperta.

Diede un’occhiata dentro e proseguì nel suo cammino, mentre elaborava ciò che aveva visto e sentito di sfuggita.

1. Nico Robin, in intimo.

2. Zoro, sdraiato sul letto, con gli occhi coperti da una mano dell’archeologa.

3. Risatina

4. –Spadaccino, sei così divertente!

 

Oh. My. God.

Scivolò a terra davanti alla porta del bagno.

Poi un sorriso si dipinse sul suo viso.

E così la sua sorellona non era così fredda…

Si divertiva con lo spadaccino già da tanto? L’avrebbe scoperto…la storia puzzava di segreto e lei avrebbe spillato ai due un bel gruzzoletto…

 

Intanto, nella cabina, Zoro era diventato di una tonalità rosso-mattone.

-Scusa, Nico Robin! Mi dispiace io mi sono scordato di bussare e…

La mano sparì da sopra i suoi occhi, ma per sicurezza lui tenne le palpebre incollate.

Di nuovo una risata smorzata.

-Sono vestita, puoi aprire gli occhi…

Sbirciò appena tra le ciglia, per poi obbedire dopo aver visto che gli aveva detto la verità.

Nico Robin gli sorrideva, seduta accanto a lui sul letto.

Poi, all’improvviso, si rifece seria, quasi triste…no, era davvero triste... lo capì da come sospirò, prima di chiedergli: - Cosa volevi dirmi?

Lo spadaccino deglutì, a disagio. Come poteva scordarsi del loro ultimo dialogo?

-Ecco…uhm… volevo dirti che…ecco… se hai voglia di parlare…io, beh, io ci sono…

Arrossì di nuovo.

Nico Robin sembrava spiazzata.

-M-ma che cosa…?

-Quello che voglio dire – riprese lo spadaccino, fattosi coraggio, - È che noi…cioè io… c’ero quella notte.

Nico Robin aveva capito. Lo sapeva dal cambiamento  del suo sguardo. Si era fatto teso, attento, sofferente.

-Abbiamho…visto che sei stata male in questi giorni. Se ne parli, se ti sfoghi…starai meglio.

Lei fece una smorfia tirata.

-Ma senti chi parla… lo spadaccino solitario!

-Nico Robin, anch’io pensavo di potermi tenere tutto dentro, ma mi sbagliavo. Parlami. Cosa è successo tra te e Chopper?

Forse una parte di sé si aspettava che la ragazza negasse… di sicuro era pronto ad insistere, a ricordarle le parole che lei stessa aveva detto…

Invece lei  gli si buttò fra le braccia, lasciando cadere finalmente la maschera della donna fredda e distante, aprendo dopo tanti anni il cuore ad un amico.

- È tutta colpa mia…- furono le uniche parole comprensibili tra i singhiozzi.

Adesso sì che Zoro era al colmo dell’imbarazzo.

Eppure…

Quante volte si era ritrovato in una situazione del genere con Sanji?

Quante volte la sensibilità del cuoco si era rovesciata in torrenti di lacrime sul suo petto?

Era diverso, lo sapeva, però…

Le accarezzò i capelli, stringendola in un ruvido abbraccio.

Sapeva di cosa aveva bisogno la mora: di sentire che c’era una persone che teneva a lei, che la consolava… un amico, in poche parole.

-Io…io lo amo, Zoro… e speravo… ero accecata dalla speranza che a-anche lui…provasse qualcosa per m-me… E quando l’ho visto in lacrime, perché credeva di essere un mostro, per colpa di quella stupida storia, io…non ho potuto fare a meno di pensare a quella notte. Me ne vergogno, ma sento che è stata la più bella della mia vita. Ero libera. Libera da pensieri che mi trattenessero, libera di sentire il sapore delle sue labbra….- scoppiò di nuovo in lacrime.

Poi riprese, la voce tremante.

- Per questo non mi sono saputa trattenere e l’ho baciato di nuovo… ero sveglia, ero me stessa… non avevo scusanti e lui…

Zoro sentì distintamente la ragazza che rabbrividiva e taceva.

-Che cosa ha fatto?

-Si è irrigidito e si è alzato di scatto. I suoi occhi erano pieni di dolore e rabbia e mi ha detto...- la ragazza aveva la voce sottile e lontana, come quelle che si sentono nei sogni -…mi ha detto di non provarci più…

Zoro tenne stretta la mora per quelle che gli sembrarono ore, finché lei alzò la testa e gli disse:

-Avevi ragione, spadaccino. Grazie.

Lui sospirò. Sembrava una situazione senza scampo…povera Nico Robin… povero Sanji! Era stato così diverso quando lui, Zoro, si era finalmente aperto… non lacrime, non dolore, ma baci di fuoco...

-Hey, spadaccino, sei nel mondo dei sogni?

-Eh? Scusa… hai detto qualcosa?

-Ti ho chiesto: prima, hai usato il plurale…

-N…

-Sì, me ne sono accorta, spadaccino, anche se ti sei corretto… Ti sei già confidato, vero?

-Guarda che…

-Andiamo…tu sai il mio segreto no?

-E va bene, sì! Contenta?

-No, per niente! La persona con cui ti sei aperto… non siete solo amici, vero? Tu la ami.

Non era una domanda, ma un dato di fatto.

Poté solo annuire.

-Chi è?

Zoro sospirò: lo aveva incastrato.

Sotto quella scorza dura batteva un cuore d’oro… non poteva rifiutarsi di dirglielo: aveva ragione lei.

Era in debito nei suoi confronti.

- Giura di non dirlo mai a nessuno.

-Giuro- fece lei, divertita da quell’alone di segretezza e mistero.

Zoro si sporse e le bisbigliò  un nome all’orecchio.

-No! Incredibile! Voi due?- un sorriso d’incredulità si dipinse sul viso di lei.

Lui arrossì e guardò da un’altra parte.

-Problemi?

-No…anzi… sono felice per te…Si vede che lo ami….

Un’ombra calò sul viso dell’archeologa.

Zoro la prese per le spalle.

-Nico Robin, devi dirglielo.

Lei scosse la testa, cercando di trattenere le lacrime che minacciavano ancora di sfuggirle.

-Pensa a come ti sei sentita oggi. Credimi, confidarsi è bello, ma confidarsi con la persona che ami è ancora meglio.

-Lui non mi ama, Zoro.

Lo spadaccino non riuscì a non notare il fatto che ora lo chiamasse per nome…

-Non serve a nulla soffrire in silenzio.

-Rovinerei il nostro rapporto.

Una risata secca, priva di gioia, quasi un colpo di tosse abbandonò le labbra dello spadaccino.

-Rapporto? Dov’è il rapporto tra di voi? Nell’evitarsi ogni giorno? Nel tenersi tutto dentro?

Nico Robin inghiottì.

-Gli parlerò.

 

Ma sarebbe stato più difficile del previsto.

 

 

 

 

Questo capitolo mi ha fatto dannare!!

Uff!

Beh, se non altro è finito… lo so che rispetto agli altri è lunghissimo, ma mi sembrava ingiusto tagliarlo… è venuto fuori così e così verrà postato!!

Anche l’amico Zoro sta diventando uno psicologo niente male…anche se non sono riuscita a trattenermi dal fargli fare una terza figura da cioccolatino…

Trema, Zoro, perché se è vero che non c’è 2 senza 3, il 4 vien da sé (forse)

 

Passiamo ai ringraziamenti

X Meirouya: Il tuo commento mi fa molto felice, perché penso che ogni coppia sia possibile e vera se la fiction viene scritta in modo da renderla credibile… devi sapere che sto pensando addirittura ad una Robin x Usopp… ma non so…

X Lusty: E…voilà! Ecco la scena del dialogo Robin- Zoro. Ho pensato di dividerlo nella parte “divertente” e nella parte “seria”…come ho scritto prima, mi diverto troppo a mettere Zoro in imbarazzo!!

X missele: Evvai, ne ho conquistata un’altra ^___ü Scherzo naturalmente! Sono contentissimo che ti sia piaciuta la fiction e…eccoti un altro capitolo come ringraziamento! Chopper e Robin sono davvero due personaggi complessi… per questo ho pensato di fare una fiction su di loro… E devo ammettere che ho letto talmente tante fanfiction ZoSan scritte benissimo che… la coppia inizia ad incuriosirmi davvero!

X loryrocker: Previsione esatta! Ecco pronto e postato il capitolo delle emozioni di Robin-swan! Spero che ti sia piaciuto!!

 

Ciao a tutti

emildrago

 

 

 

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Capitolo 8
*** Origliare fa male... ***


8- Origliare fa male…

8- Origliare fa male…

 

Chopper rimase sull’albero maestro finché la voce di Sanji non annunciò che la cena era pronta.

Il dialogo che aveva avuto quello stesso giorno con il cuoco aveva fatto nascere dentro di lui un calore strano, piacevole.

Sentiva la speranza che gli correva nelle vene insieme al sangue.

Dopotutto, Nico Robin l’aveva baciato, no?

Non sotto l’effetto di farmaci, ma da sveglia e cosciente…

Qualcosa doveva voler dire…

Leggero come mai nell’ultima settimana, si trasformò in renna-bambino (o come cavolo si dice, beh mi avete capito) ed iniziò a scendere lungo le sartie della nave.

Venne bloccato dalle voci che sentì sotto di sé. Era un dialogo a bassa voce.

-Sorellona, non hai niente da dirmi?- la voce di Nami era provocante. Chopper s’immobilizzò. Se aveva iniziato così, il suo interlocutore poteva essere solo lei

-Direi di no… - La voce di Nico Robin aveva un’inflessione stupita.

-Okay, riprovo…ti sei divertita oggi?- che cosa significava quel calcare quella parola con tono malizioso?

-Ma…che cosa vuoi dirmi, Nami?

-Andiamo, ormai vi ho scoperti…siete stati incauti, oggi, a lasciare la porta aperta…

-Di che stai parlando?

Anche Chopper strizzò gli occhi, confuso.

Non riusciva proprio a capire i discorsi di Nami…

- È inutile fare la santarellina…comunque siete stati bravi, se non vi avessi visti, non avrei mai sospettato di niente…

- Non capisco di…

Nami rise.

-Complimenti! Neghi fino all’ultimo…  Ma non ti preoccupare, non svelerò il vostro segreto, naturalmente dietro lauto compenso… $________$

-Cosa non svelerai? Cosa hai scoperto?

Sembrava che Nico Robin non capisse una singola parola delle frasi dell’altra.

Fingeva o non sapeva nulla davvero? Chopper non era in grado di dirlo.

-Mi dispiace solo che dovrai pagare tutto tu, perché sai meglio di me che Zoro è uno squattrinato…

-E Zoro cosa c’entra?

-Ah-ha! Beccata! E da quando lo chiami “Zoro” e non “lo spadaccino”? Andiamo… è evidente che so tutto della vostra…relazione? Tresca? Storia clandestina? Come la vuoi definire?

Chopper rischiò seriamente di mollare la presa sul sartiame e precipitare sul ponte.

Relazione? Nico Robin aveva una relazione con lo spadaccino?

“Di che ti stupisci, Chopper? Lui è un vero uomo, sensuale, virile… non un insulso uomo- renna…”

Fu interrotta dalla voce dell’archeologa. Era fredda, controllata.

-Dalle tue parole, deduco che tu ci abbia visto oggi pomeriggio mentre parlavamo. Non pensi che un uomo ed una donna possano stare da soli in una stanza senza saltarsi addosso? Davvero, Nami, a volte sei proprio una bambina piccola!

Il cuore di Chopper si fece più leggero.

La voce della mora suonava così sicura…si fidava delle sue parole.

Ma certo! Nami vedeva doppi sensi in ogni cosa!

La sua felicità durò poco.

-Parlare? Ma non farmi ridere! Onestamente, avevate davvero l’aspetto di due che dibattevano argomenti filosofici! – ribatté la voce di Nami, grondante sarcasmo – Tu in mutande e reggiseno che lasciano ben poco all’immaginazione e lui steso sul letto…ci credo…Beh, che fame che ho! Andiamo a mangiare?

E Nami si allontanò, senza dare tempo alla mora di ribattere.

Chopper sentì i passi misurati di Nico Robin che seguiva la compagna in cucina.

Rimbombarono come colpi di tamburo nel suo cuore vuoto e gelato.

Riprese forma umana e si lasciò scivolare a terra.

Tutta la speranza che lo aveva animato prima era svanita, bruciata per sempre.

E così…Nico Robin stava con Zoro.

Da quanto tempo?

Ma soprattutto, perché l’aveva baciato, una settimana prima?

Per gioco?

Per pietà?

Perché?

Pur odiando ogni parola di quel dialogo appena conclusosi, una parte di lui era contenta di aver scoperto tutto prima di far sapere il suo amore all’archeologa.

Avrebbe fatto la patetica figura del terzo incomodo, e per di più nemmeno totalmente umano.

Rivelarle i suoi sentimenti? Per poi essere trattato con ancora più pietà? No, grazie!

La mano già sulla maniglia della porta della cucina, Chopper sussurrò tra sé: -Non ti preoccupare, Nico Robin, non ti disturberò più. Ama Zoro. Io mi dimenticherò di te.

 

 

 

 

Povero Chopper!!

Mi dispiace per le amiche di Nami, non ce l’ho con lei, basta leggere le mie fic con lei protagonista… ma in questa storia ha la parte dell’antagonista, non ci posso far niente!!

 

X missele : Ok, ok, so che adesso odierai Nami ancora di più, però…trattieniti! (Anche perché se no le namiste mi uccidono sul serio… so quanto possono diventare pericolose le donne arrabbiate!)

Per risponderti, no, di yaoi non mi piace solo lo ZoSan…anche per quello mi piacciono le coppie un po’ crack, per esempio RuSan, SanAce… o quelle più classiche come SmAce( anche se è un po’ troppo diffusa per i miei gusti…) Ecc ecc. L’unica cosa che non mi piace è quando le fiction yaoi sono scritte esclusivamente per inserire scene lemon, senza spazio x i sentimenti… per capire meglio i miei gusti, comunque, puoi guardare l’elenco delle mie fanfiction preferite…

 

X  Lusty: Sì io ho sempre pensato che Sanji fosse molto sensibile ai rapporti nella ciurma… non  so bene perché… Per quanto riguarda Zoro…beh, mi sta simpatico (so che non si direbbe…), soprattutto quando è serio…e me lo immagino molto protettivo nei confronti della persona che ama (in questo caso Sanji) …

 

E grazie a…

1 - 33 Devil_Black_Rose 33
2 - foglietta no yoko
3 - lady cat
4 - loryrocker
5 - Lusty
6 - Meirouya
7 - missele
8 - xelybacix

Che hanno messo la storia tra le seguite

E a missele, naturalmente, che l’ha addirittura messa tra i preferiti!!

 

emildrago

 

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Capitolo 9
*** Lacrime alla luce della luna ***


9-Lacrime alla luce della luna

9-Lacrime alla luce della luna

 

La sera dopo…

-E allora tu che cosa proponi di fare, spadaccino?

Sanji lo guardava, sarcastico. Erano loro due, soli in cucina.

Zoro si passò una mano nei capelli.

-Dannazione, non lo so! Quei due continuano ad ignorarsi…Eppure Robin aveva detto che gli avrebbe parlato…

Per tutta risposta Sanji sbatté con malagrazia sul tavolo la pentola che stava asciugando.

-Forse…- Zoro Esitò. Di solito era Sanji che elaborava le strategie, lui era uno spadaccino, un uomo d’azione, non uno stratega…

-Hai un piano, spadaccino?

Sembrava che la freddezza che correva tra Nico Robin e Chopper stesse contagiando anche loro due: sentiva il cuoco sempre più lontano…

-Potremmo…potremmo provare di nuovo a parlare con loro…forse non si sono chiariti bene…

-Ah, adesso vuoi parlare, vero? Me lo sarei dovuto immaginare…- una risata amara uscì dalle labbra del biondo.

-Ma che cos’hai, Sanji?

-Sei un bastardo, marimo!

Il calcio lo colpì al petto, mandandolo a schiantarsi contro la parete opposta della cucina.

Chiuse gli occhi, per far smettere alla sua testa di girare.

E per allontanare quel fastidioso pizzicore sotto le palpebre…Lacrime?

No, lui non poteva piangere…lui non…

Un secondo calcio lo raggiunse, colpendolo questa volta  al viso.

Aprì gli occhi e vide la cucina avvolta in un velo rossastro…

Si passò una mano sul volto e la ritirò coperta di sangue.

I suoi occhi incrociarono quelli di Sanji per un secondo, poi, per la prima volta in vita sua, diede le spalle alla persona che lo aveva assalito ed uscì dalla cucina.

Si sedette a poppa, sul parapetto.

Sentiva un liquido caldo scorrergli sulle guance. Altro sangue?

Si asciugò con il dorso della mano, esaminandolo poi alla luce della luna.

Le sue lacrime brillavano come diamanti alla luce argentea della luna.

Perché Sanji l’aveva attaccato?

Era stato di pessimo umore per tutta la giornata…

-Sei un bastardo, marimo!

Che cosa gli aveva fatto?

Era frustrazione perché non erano riusciti a riappacificare Robin e Chopper come progettato?

Ma perché insultarlo?

E dov’erano finiti gli abbracci, i baci, le coccole che si scambiavano?

Dove la sensibilità così tipica del suo cuoco?

Dov’era finito il loro amore?

 

-Zoro! Cos’è successo?

Nico Robin guardò lo spadaccino, sconvolta.

Non l’aveva mai viso piangere. Aveva sempre combattuto, senza mostrare la minima debolezza.

Solo quando le aveva parlato del cuoco aveva scorto il suo cuore, sotto la ruvida scorza da spadaccino.

E ora era lì, sotto lo sguardo vigile della luna, il sangue sul suo volto che veniva pian piano lavato dalle lacrime.

-Sei ferito, lascia che…

-No. Grazie, ma no.

L’aveva ringraziata. Il suo rigido orgoglio non l’aveva mai permesso prima.

“Lui ti ha aiutato, Nico Robin” pensava tra sé l’archeologa “È stato un vero amico. Ora sei tu che devi essere un’amica per lui.

Si sedette al suo fianco, senza parlare, limitandosi a porgergli un fazzoletto.

Lui si asciugò il viso e si soffiò il naso, poi il suo sguardo si perse nel vuoto ed il suo labbro tremò, leggermente.

-S-Sanji…- mormorò in un soffio.

Nico Robin annuì, piano.

Era il modo dello spadaccino di rispondere alla prima domanda di lei.

La guardò, riconoscente.

Aveva capito: non lo stava compatendo, né cercava di criticare Sanji.

Semplicemente gli stava vicina, donandogli il calore dell’amicizia.

 

Intanto, nella cucina, Sanji era crollato su una sedia.

Come aveva potuto sfogarsi su Zoro.

Se chiudeva gli occhi, rivedeva il suo sguardo ferito, gli occhi che cercavano di trattenere le lacrime, il sangue che gli colava dal sopracciglio spaccato.

E poi le sue spalle che si allontanavano e la porta che si chiudeva dietro di lui.

Si prese la testa fra le mani.

Era solo un idiota.

Un maledettissimo idiota geloso.

Era partito tutto da una vocina nella sua mente, il giorno prima, mentre sapeva Nico Robin e Zoro soli da qualche parte della nave.

E se…

Scosse furiosamente la testa. Sciocchezze.

Sapeva che Zoro lo amava.

Eppure, quando lo aveva sentito proporre di parlare di nuovo con la mora… era esploso.

Si alzò, deciso ad inseguire Zoro per scusarsi prima che lo spadaccino si addormentasse.

Uscì nell’aria fresca della notte.

Che divenne gelida non appena vide le due sagome sedute sulla balaustra del ponte.

Così…così vicini…

Non è poi così ferito, no? Ha trovato un’infermiera che gli curi corpo e spirito…

-STAI. ZITTO!!!- Urlò Sanji alla voce dentro di sé.

Le due figure a poppa sobbalzarono e si girarono di scatto verso di lui.

Oooops, aveva gridato davvero….

 

 

Capitolo dedicato a missele: visto? Sanji si è davvero ingelosito… e ha fatto una bella figura da cioccolatino!! XD

 

X Lusty: Come vedi ho rimandato di un altro capitolo il problema Robin- Chopper, per concentrarmi sui due “consulenti”…

In realtà questo capitolo è in difesa dell’amicizia tra un uomo ed una donna…contro tutti quelli che negano che possa esistere!

 

Grazie mille per le recensioni, che mi fanno venire sempre più voglia di scrivere (tralasciando attività del tutto marginali come studiare… XD, scherzo…o forse no!XDD)

 

Grazie a chi a messo tra le seguite:

1 - 33 Devil_Black_Rose 33

2 - BON

3 - foglietta no yoko

4 - lady cat


5 - loryrocker
6 - Lusty
7 - Meirouya
8 - missele
9 - Vekra
10 - xelybacix

 

 

O tra i preferiti:

 

 1 - missele
2 - xelybacix

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Capitolo 10
*** L'ultimo errore ***


10- L'ultimo errore




Zoro si alzò e fece per avvicinarglisi, ma gli tornarono alla mente gli insulti che Sanji gli aveva sibilato contro poco prima, il suo sguardo rabbioso mentre lo colpiva.

Si fermò di scatto, in mezzo al ponte.

Non voleva vederli più. Mai più.

Anche Nico Robin si alzò, lentamente.

-Sembra che io sia di troppo... me ne vado subito.

In un attimo era sparita giù dalle scale, lasciando soli il cuoco e lo spadaccino.


-Sanji... - Zoro s'interruppe, non sapendo cosa dire.

Che cosa ho sbagliato? voleva urlare Perché eri così furioso con me? Cosa ho fatto? Voleva scusarsi, senza sapere di cosa.

Ma non lo fece e rimase fermo, spostando leggermente il peso da una gamba all'altra.

E Sanji lo colse totalmente di sorpresa, correndo verso di lui e gettandogli le braccia al collo.

-Sanji, io...

Lo spadaccino non poté fare altro che abbracciare il magro corpo del biondo, stringendolo forte a sé.

Sanji era scosso dai singhiozzi.

-M-mi d-d-dispiace! Io...mi sono sfogato su di te, non mi sono fidato e tu...

Ma Zoro interruppe i suoi discorsi posandogli un bacio sulle labbra.

-Ssssh, non dire niente... non importa.- Era tutto a posto ora. 

Con il suo cuoco tra le braccia, poteva succedere tutto e non gli sarebbe importato.

Il biondino fece di nuovo unire le loro bocche, questa volta in un bacio appassionato.

Le loro lingue si esploravano, mentre le mani percorrevano i capelli, le schiene, i fianchi.

-Zoro...? - chiese Sanji, senza fiato, quando si staccarono.

-Mh?- rispose lo spadaccino, posando la testa nell'incavo del suo collo.

-TI amo.

-Lo so.

E di nuovo le loro bocche si rincorsero in un gioco di dolcezza e fuoco.




Chopper non riusciva a dormire.

Si girava e si rigirava nella sua amaca, senza trovare una posizione comoda.

Il volto di Nico Robin non gli dava tregua, nonstante la sua decisione di lasciarla perdere.

Così come ritornavano le parole di Nami...

"...è evidente che so tutto della vostra...relazione? Tresca?"

"Vi ho visti...tu in mutande e reggiseno e lui steso sul letto..."

Basta! Doveva smetterla di pensare a lei!

Ecco! Sarebbe andato a farsi una tisana! Sì, una bella tisana rilassante era quello che ci voleva!

Doveva essergli rimasta della camomilla in polvere in infermeria...

Senza far rumore scese dall'amaca ed uscì fuori, nell'aria frizzante della notte.

Fece per dirigersi verso l'infermeria quando fu fremato da dei rumori provenienti dal ponte di sopra. 

Attento a non farsi vedere, sgusciò in mezzo alle piante di Nami e...

...

Si sfregò gli occhi con le zampine, sperando che fosse tutto un brutto sogno.

Ma le due figure non andarono via. Alla luce della luna non c'era pericolo di sbagliarsi: erano Sanji e Zoro, che si baciavano appassionatamente, avvinghiati l'uno all'altro.

Il primo pensiero di Chopper fu per Nico Robin. Lei sapeva?

O pensava che Zoro le fosse fedele?

Lo amava? Se lui l'avesse abbandonata, sarebbe riuscita a riprendersi e ad accettare la realtà ?

Perché Zoro la tradiva? Da quanto tempo lo faceva? 


Chopper scappò letteralmente da quella brutta scoperta.

Non sarebbe riuscito certo più a dormire, ma decise comunque di provare a farsi la tisana.

Sempre in punta di piedi raggiunse l'infermeria e, presa la camomilla si diresse verso la cucina.

L'aprì e vide l'ultima persona che desiderava vedere in quel momento.

Nico Robin.



____________________________________________________________________________________________________________________________________


Lo so, sono imperdonabile: è da ottobre che non aggiorno più questa fiction.

Un disastro, un disastro!!


Però sono tornato ed eccomi qua, sano come un pesce e bello come il sole.

Che ne dite? Sarà  la volta buona che si chiariscono quei due testoni? Mah, chi lo sa? Tutto è possibile (anche se escluderei l'attacco alieno)


Per passare alle risposte...


@ missele: Scusami se anche questo capitolo è stato corto, ma devo riprendere l'ispirazione...e quella viene poco alla volta... Ah, e poi non ho saputo resistere all'occasione di fare un taglio bastardo alla fine del capitolo... Devo ammettere che mi piacciono le uscite ad effetto! Tah-dah! (Sparisce lasciando al suo posto un mazzo di rose rosse)


@ The Mad Hatter: Evvai, un altro fan dello RoChop (awww, suona malissimo... ChoRo? Mmmm, meglio) E finalmente un altro fanfictionist maschio! Oh là, iniziavo a pensare di essere l'unico su EFP!! U__U 


@ Lusty: Neanch'io riesco a resistere ad una coppia già  "funzionante"... un po' di crisi ce la deve avere, no?? Se no che razza di fanfiction romantica è? Spero proprio che questo capitolo ti sia piaciuto!!^__^


Grazie anche a:

1 - 33 Devil_Black_Rose 33 

2 - angel92YH 

3 - BON 

4 - Dolce_micia 

5 - foglietta no yoko 

6 - giugiu182

7 - lady cat 

8 - loryrocker 

9 - Meirouya

10 - Roronoa_Hinata 

11 - Vekra 

12 - xelybacix per aver aggiunto la ff alle seguite

                             

E a RubyMcDoll e xelybacix per averla messa nelle preferite.


Cercherò di non farvi più aspettare così tanto, promesso!!

Emildrago


P.S. Per chi si stia chiedendo cosa sia l' "ultimo errore" del titolo... beh, in realtà  è il titolo di un giallo russo che sta leggendo quella pazza di mia sorella: vagavo per la casa in cerca di ispirazione per il titolo del capitolo e l'ho trovata sul davanzale della finestra a leggere questo. Inutile dire che gli ho "rubato" subito il titolo!!

 

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Capitolo 11
*** L'impazienza del marimo ***


Una renna sempre più umana

Capitolo 11: L'impazienza del marimo

 




—Chopper.
—Nico Robin
Si studiavano, guardinghi, come a voler sondare l'uno i sentimenti dell'altro, prima di compiere un passo che avrebbe potuto distruggere tutto.
Ha, come se ci fosse ancora qualcosa da distruggere, pesò Robin dentro di sé…dopo che l'aveva rifiutata, così bruscamente, dopo che lei aveva fatto la figura dell'idiota e aveva…Non si erano più guardati in faccia…ma da quelle occhiate che era riuscita a lanciargli da lontano, quando lui era girato o immerso nelle sue faccende, aveva notato le sue spalle incurvate, gli occhi arrossati e stanchi, quel suo trascinarsi in giro, invece che correre e saltare come faceva di solito, il fatto che fosse quasi sempre in forma umana…Non era una stupida, e aveva capito che anche lui stava male…
Era il destino che li aveva fatti incontrare quella sera, quando anche Sanji e Zoro chiarivano i loro problemi?
Nico Robin non lo sapeva, ma sapeva anche che non poteva lasciarsi sfuggire l'occasione per lo meno di capire perché Chopper soffrisse così tanto…si aspettava che lui mormorasse una scusa e tentasse di uscire - del resto erano giorni che si evitavano…- ma lui la stupì, venendole accanto con aria sollecita, e chiedendole con tono preoccupato se stesse bene.
La domanda la stupì e non sapeva cosa rispondere. Stava bene lei? Decise di essere onesta; per una volta che riuscivano a parlare loro due, soli, voleva buttargli addosso tutta la verità.
—No, non sto bene, Chopper.
Lo vide stringere i pugni e serrare la mascella, come se la sua risposta l'avesse fatto arrabbiare. Perché, poi, non si poteva sapere.
Lo sentì bofonchiare qualcosa di cui riuscì ad intendere solo le ultime sillabe: —…merita…
—Cosa?
—Ho detto che lui non ti merita! Tu…tu non devi soffrire così!

Ecco, Chopper l'ha detto, non si è potuto trattenere…tanto, ormai, per lei non è più niente…e se anche lo odia per quello che sta per dire, che sta dicendo…Tutto è meglio che questo evitarsi e basta. Lei però non gli urla contro, non difende Zoro. Lo guarda con gli occhi spalancati…quegli occhi così azzurri, da perdercisi…lo guarda come se non capisse quello che lui le sta dicendo. E piega la testa da un lato, e le uniche parole che lasciano quelle labbra così morbide sono: — Che cosa?
Non capisce, o finge di non capire. Chopper però non può più, e non vuole più tornare indietro, lasciar cadere l'argomento. Non è che voglia capire cosa abbia Zoro che lui non ha - lo capisce bene anche da solo - ma vuole capire cosa spinga lei a stare con lui, a rimanere quieta in cucina, mentre il suo uomo è sul ponte che bacia Sanji.
—Come fai a sopportare tutto? Come fai a non piangere, a non andare là ad urlargli contro? A dirgli che lo sai cosa sta facendo e…
— Chopper, non capisco di cosa tu stia parlando. Chi non mi merita? Contro chi dovrei urlare? Chi sta facendo cosa che io so?
—E' inutile che lo difendi, li ho visti prima, che si baciavano sul ponte, lui e Sanji…
—Stai parlando di Zoro, dunque…
—Sì lui, quel, quel bastardo…
—Ma cosa ti ha fatto per farti arrabbiare così? Lui e Sanji si amano, avevano litigato, ma ora evidentemente hanno fatto la pace e…
—E tu? Come fai ad accettarlo così tranquillamente, cosa è stato, una sveltina? Una botta e via? Una scopata tra amici?
—Ma cosa dici?!? Io non ho mai…Zoro non mi ha mai sfiorato nemmeno con un dito, lui è totalmente innamorato di Sanji e poi, a te cosa interessa? Se anche ci fosse stato qualcosa? Non dovrebbe interessarti, no? O ti faccio così schifo che ti disturba il fatto che per qualcuno della ciurma potrei essere diventata qualcosa di più di un'amica?
—Mi disturba tutta questa promiscuità! Se dovete farlo, non lasciate che tutta la ciurma vi veda!
—Se ti dava così fastidio, potevi parlarne con loro, non capisco perché ti sia messo ad urlare contro di me! E poi, tutta questa omofobia da te non me l'aspettavo…Sei cambiato, Chopper…
—Ah sì, solo perché non sono più il tuo amichetto che puoi sbatacchiare di qua e di là come un giocattolo, sono io ad essere cambiato? Solo perché hai scoperto che anche questo mostro  può provare qualcosa, SONO IO CHE SONO CAMBIATO? SÌ, SONO CAMBIATO VA BENE? DA QUANDO HO AVUTO LA PESSIMA IDEA DI INNAMORARMI DI UNA COME TE!
—…
—Pensavo che saresti stata diversa, che mi avresti accettato per quello che sono, ma mi sbagliavo…
—Chopper, io…
—Cosa c'è ora, mi compatisci come al solito?  "Oh, poverino, il mostro ha dei sentimenti" Lascia perdere, non scomodarti, me ne vado io…

Fece appena in tempo ad aprire la porta, che centinaia di mani spuntarono dal pavimento e lo immobilizzarono.
—Cosa staimmmmffffff!
Non appena provò ad aprire bocca per lamentarsi, una mano gliela tappò, impedendo alle parole di uscire.
Nico Robin gli si avvicinò, flessuosa, decisa, come un felino, una pantera che sa di avere in trappola la sua preda.
—Adesso mi ascolti tu, Chopper. Punto primo, non ho dormito con Zoro. Punto secondo, Zoro e Sanji si amano alla follia e se questo ti dà fastidio, fattene una ragione o parlane con loro. Punto terzo, io non ho mai giocato con te. Mai. Punto quarto, se quello che mi hai appena detto è vero, farai di me la donna più felice del mondo. Era vero?
Ancora impossibilitato a parlare e con gli occhi spalancati dallo stupore, Chopper si limitò ad annuire.
D'un tratto, tutte le mani che lo tenevano fermo scomparvero e lasciarono il posto alle vere braccia di Nico Robin, che lo strinsero a lei.
—Ma…
Un dito sulle labbra gli impedì di parlare.
—Shhh. Zitto. Ti amo anch'io. Così come sei.

Chopper ancora esitava. Non era possibile.
—Ti sta dicendo la verità, sai?
La renna si voltò di scatto. Zoro e Sanji erano mollemente appoggiati alla balaustra della Going, abbracciati, che li fissavano.
—Certo che voi siete proprio degli impiccioni, eh?— borbottò Nico Robin stringendosi a lui.
—Siete voi che urlate. Ci avete interrotti…— rispose tagliente lo spadaccino.
—Chopper, sono secoli che vi inseguite. Vi amate tutti e due, perché non dovreste stare insieme?
La renna ancora esitava.
—Cazzo, Chopper, baciala e basta. Altrimenti fate perdere la pazienza sia a me che a questo cuoco da strapazzo!
— Oi, marimo, non…Oh…
—Beh, ha funzionato, cuoco da strapazzo…
—Vieni qui marimo…

Per fortuna Usopp e Rufy stavano dormendo della grossa, pensò Nami, osservando dall'ombra le due coppie che si baciavano sotto i raggi della luna, altrimenti li avrebbero interrotti di sicuro…

Il giorno dopo avrebbero dovuto dare delle spiegazioni, e belle grosse, ma per stasera, lasciamoli divertire…

 


Ehm...ehilà!

Ok, le possibilità sono due: o sono la persona più buona dell'universo o sono totalmente impazzito, perché avendo lo spettacolo più importante dell'anno tra interi giorni tre, ho deciso di riprendere in mano questa ff che ho lasciato lì dal 2010...boh, misteri della psiche umana, non indaghiamo troppo.

Comunque mi rimordeva la coscienza a lasciarla lì, tutta sola, ce le mancava solo il capitolo finale (io odio le conclusioni, infatti se l'avete notato, tutte le mie storie si arenano a pochi capitoli dalla fine...) Non sono soddisfatto al 100% di questo capitolo, ma volevo finirla, e l'ho fatto  u__u"

Scherzo, no, è che si potrebbe sempre fare meglio...ma non facciamo i perfezionisti!

 

E' patetico, lo so, ma eccomi a rispondere alle vostre recensioni di due anni fa, che ormai non valgono nemmeno più per il programma recensioni...

 

@missele: ehilà! Ti ricordi ancora di me e di questa ff? Beh, eccomi qua conun finale...spero ti sia piaciuto, con Chopper che (finalmente) sclera e butta fuori la verità (ed era anche ora...) E Zoro e Sanji che fino all'ultimo devono fare da balia a quei due...XD

 

@Lusty: Se non ci speravi più la volta scorsa, figuriamoci ora... XD Che dire? Spero che tu abbia avuto la santa pazienza di leggere anche se probabilmente non ti ricordavi una cicca (non mi ricordavo bene nemmeno io...ho dovuto rileggere tutto...^^') e che ne sia valsa la pena!

 

@The Mad Hatter: Essì, l'ho finita ed eccomi, bello come il sole due anni dopo, con il capitolo conclusivo...♥ Whoopsie!

 

@sogeking95: Salve, sogeking di quartiere! Fortuna che l'altra volta hai recensito senza aspettare la fine, altrimenti ti saresti scordato cosa dovevi dire! XD Che altro? spero ti sia piaciuto questo capitoletto conclusivo...

 

Non mi odiate per averla finita solo ora vero? vero? ç___ç

Ah, un'altra cosa: siccome questo capitolo non mi piace molto, se avete delle critiche costruttive, non esitate a farmele!

 

PS Il mio computer si rifiutava di accettarmi "marimo" e continuava a trasformarlo in "marimba"... povero Zoro... -___-"

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