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Chopper sospirò: doveva. Le ferite
di Nico Robin non erano in via di guarigione come sperava e doveva darlequella medicina.
Quella che aveva degli effetti…particolari…quella che, in
tutta onestà, era una droga.
Ma anche quella che era l’unico
modo per far guarire l’archeologa.
La renna guardò la fronte di lei,
imperlata di sudore, i suoi occhi che si muovevano a scatti sotto le palpebre,
le labbra screpolate e riarse dalla febbre.
Doveva vivere. Quindi doveva darle la
medicina.
Sospirò di nuovo ed avvicinò il bicchiere alla bocca della
ragazza.
-Scusa- sussurrò e le fece
scivolare il liquido in gola, tenendole la testa sollevata con una mano.
Il respiro della ragazza si fece sempre più regolare, mentre
cadeva in un sonno tranquillo.
Nico Robin si risvegliò nella penombra dell’infermeria.
Si sentiva bene, la ferita al fianco era
solo un fastidio, il sangue correva nelle vene come un treno, la testa
era leggera.
Si guardò intorno e vide Chopper,
in forma umana, che le dava le spalle, seduto alla scrivania.
Osservò i muscoli della sua schiena, chiedendosi oziosamente
cosa si doveva provare ad accarezzarli, ad essere stretta da quelle braccia
possenti, a…
Le sfuggì un sospiro, che fece girare
subito il medico.
-Sei sveglia!
Subito si alzò e corse al suo fianco, mettendole una mano
sulla fronte.
Nico Robin chiuse gli occhi. Com’era possibile che un solo
tocco la facesse fremere fin dentro?
Chopper spostò la mano sul collo di lei,
per sentire il battito cardiaco.
Era rapido, ma non si preoccupò: sapeva bene che un po’ di tachicardia
era normale…
Fece per togliere la mano, ma lei la trattenne, prendendola
con la sua.
-Allora, dottore, come sto? – la sua voce era leggermente roca, ma piena di calore.
-Meglio, la febbre è scesa, ma hai ancora bisogno di riposo…
Lei gli sorrise in modo sensuale.
Improvvisamente due braccia le spuntarono dalle spalle e gli
circondarono il collo, tirandolo verso il basso.
-Grazie- gli sussurrò Nico Robin nell’orecchio,
poi iniziò a baciargli il collo, la linea della mascella…
-N…Nico Robin…n…no…
Lei bloccò le sue proteste posando le labbra sulle sue.
Dannazione. La medicina aveva fatto effetto sia sulle ferite
che sulla persona.
Chopper bloccò i polsi della mora con
le sue grandi mani e la staccò da sé.
-Nico Robin, non sei in te stessa…
Altre quattro braccia lo trascinarono giù, con una forza tale
da farlo precipitare sul letto.
Nico robin ridacchiò, un suono strano, innaturale.
Agganciò le sue lunghe gambe intorno ai fianchi di Chopper, mentre le sue labbra lo attaccavano, di nuovo e le
mani percorrevano il suo corpo.
Doveva liberarsi! Provò a divincolarsi, ma le presa della ragazza era troppo forte.
Finalmente gli venne un’idea.Deciso a tentare il tutto per tutto, si
trasformò in quella specie d’incrocio tra renna e bambino che era di solito.
Nico Robin rimase un attimo ferma,
stupita di trovare il vuoto tra le sue braccia e la renna ne approfittò,
sgusciando via.
Da sotto il tavolo dove si era nascosto, Chopper sbirciò
Nico Robin guardarsi intorno spaesata, fino a cadere
di nuovo addormentata.
Ritrasformatosi in forma umana (più comoda per sfogliare i
libri) il medico si sedette sulla sedia, il volto tra le mani, lo sguardo fisso
nel vuoto.
C’era mancato poco.
Solo la sua morale medica e la consapevolezza che la ragazza
non era in sé erano riuscite a non farlo capitolare.
Quei baci ardenti, quelle mani che
lo accarezzavano, vogliose…
Perché proprio Nico Robin? Perfino
con Nami sarebbe stato più semplice…Ma l’archeologa
era diversa, era…
Un rumore dietro di sé interruppe i suoi pensieri.
Si girò, alzandosi di scatto.
Nico Robin era lì, in piedi appena dietro di lui.
-Ma cosa fai? Torna a letto…
Rise ancora in quel modo che sembrava sbagliato e ancora gli
buttò le braccia al collo, baciandolo con passione.
- N…No…Nico R…mpf…lasciami!
Lei gli si avvinghiò addosso, facendogli perdere l’equilibrio.
L’ultima cosa che Chopper sentì fu
il suo corpo che cadeva all’indietro, vicino, troppo vicino allo spigolo del
tavolo…
Un colpo alla testa, poi il nulla.
Lo so, lo so che dovrei aggiornare la fic
su Zoro e Tashiji, ma ultimamente ho avuto delle idee su una
Nico Robin strafatta…ihihih
Nico Robin: - Maniaco! SCIAFF!
Io: Ma no, Nico Robin, cosa vai a pensare…
Nico Robin: TU cosa via a pensare! RI-SCIAFF Sono un’archeologa
perbene, io!
Io: Ma vedi, così è più divertente, vedrai
che non…
N.R.:
Divertente un corno, pervertito! TRI-SCIAFF!
I: Ma Nico Robin, lo sai che Chopper
non ti fa niente!
Capitolo 2 *** Dialogo tra una fatta ed un asociale ***
2- Dialogo tra una fatta ed un asociale
2- Dialogo tra una fatta ed un asociale
Richiamati dai rumori di lotta, Sanji e Zoro entrarono di
corsa nell’infermeria.
Se Chopper o Nico Robin fossero
stati in grado di accorgersene, si sarebbero meravigliati al vedere il cuoco e
lo spadaccino entrare insieme, senza litigare né insultarsi.
Un osservatore più attento avrebbe notato certamente
l’assenza della cravatta del biondino , la sua camicia
sbottonata e i segni rossi sul suo collo…
Ma né Nico Robin né tantomeno Chopper potevano
vederli e il segreto dei due rimase tale.
Loro non ci pensarono nemmeno un istante: erano fermi,
pietrificati dalla scena che si trovavano davanti.
Chopper era steso a terra, svenuto,
con un taglio alla testa che sanguinava abbondantemente..
Nico Robin era una visione agghiacciante. Seduta sopra il
medico, sembrava non accorgersi degli schizzi di sangue che le macchiavano il
viso.
Invece che aiutare il compagno, lo stava baciando
appassionatamente.
Sanji fu il primo a riprendersi.
Mormorò: -È fatta fin sopra ai capelli…
Poi ordinò allo spadaccino: -Zoro, prendi Nico Robin e
portala sul letto.
Zoro avvampò.
-Ma…ma…
-Niente “ma”,fallo! Devo medicare Chopper!
Zoro annuì.
Si avvicinò alla mora, le bloccò i polsi circondandole la
vita con un braccio e, sollevatala di peso, se la caricò in spalla.
Sanji aveva detto di portarla sul letto e lui l’avrebbe fatto!
Nico Robin, con sua grande
sorpresa, non cercò di scappare, né di divincolarsi. Rise. Una risata troppo
acuta, troppo lunga, selvaggia, sfrenata.
Zoro rabbrividì, ringraziando il cielo
quando lei, posata sul letto, smise di ridere.
Lo spadaccino si guardò alle spalle. Sanji stava ancora
ispezionando la ferita di Chopper.
Doveva dargli tempo. Doveva….parlare (XD no, non quello che
pensavate….)
Una mano lo distrasse dai suoi pensieri. Una mano che si
stava infilando sotto la sua maglietta, ad accarezzargli i muscoli.
-Zoro…- Nico Robin lo guardò da sotto le ciglia, provocante
-Zoro…che cosa mi vuoi fare?
Ma insomma, già non era un maestro
a far conversazione, figuriamoci poi con una donna strafatta che non aveva la
benché minima intenzione di parlare…
-Che cosa stavi facendo a Chopper?-
Che domanda idiota, ma doveva dire qualcosa per distrarla…
Gli sorrise maliziosa.
-Sei geloso, forse?
-No.- Era vero, non era geloso di
nessuno. Tranne che del cuoco, il suo cuoco, quello sì, e tanto…ma non doveva pensare a lui…
-Dimmi, ti piace Chopper?-“Ok,
signori, “ pensò lo spadaccino “Questo è un brano del bestseller del Grande
Blu: Le domande più idiote: dialogo tra
una fatta ed un asociale!”
Intanto il sorriso era sparito dalle labbra della mora.
Lo guardò con gli occhi sgranati, le sue
labbra scarlatte tremavano.
-No, Zoro…..lui…non…io
-Non ti piace.
-No, no, non mi piace, io…io lo amo.
Zoro rimandò ogni pensiero razionale a dopo, continuando a
parlare meccanicamente.
-Perché lo ami?
-Perché è unico. Zoro…io…lo…
a….mo….
Latesta
di Nico Robin iniziò a ciondolare ed infine ricadde sul cuscino: si era
addormentata.
Zoro andò ad aiutare Sanji. La medicazione e la fasciatura,
che Chopper avrebbe fatto in cinque minuti, richiese
loro quasi un’ora.
Quando ebbero finito, uscirono
insieme dall’infermeria.
-Tu credi che dicesse sul serio?
Sanji era seduto tra le ginocchia di Zoro e seguiva con un
dito i contorni dei suoi muscoli, pensieroso.
Lo spadaccino, seduto a terra con la schiena appoggiata
all’albero maestro, gli passò una mano tra i capelli biondi.
-Non lo so…- mormorò infine- I suoi occhi erano sinceri, ma
l’hai detto anche tu, era strafatta…
-Chopper on ha mai superato del tutto la paura di essere
rifiutato, ma se amasse Nico Robin, ricambiato…
-…potrebbe essere finalmente felice- completò Zoro
-Esatto. Ma se lei gli ha dato una
speranza e poi non prova niente per lui…
-Lo so, lo so.
Zoro strinse a sé Sanji in un abbraccio.
-Ma noi- continuò –cosa ci possiamo
fare?
Sanji posò la testa nella curva del suo collo.
-Io non voglio che Chopper soffra
ancora…
Io: Hai visto, Nico Robin, non c’era
bisogno di preoccuparsi per Sanji…non nuoce…
NR: BONG!
Io: E perché adesso mi hai picchiato?
NR: Ma hai letto la fic mentre la scrivevi? Mi hai fatto fare
la figura della… non lo dico perché sono beneducata… con Zoro. Ti rendi conto?
Con Zoro!
Io: Beh, tanto anche lui non nuoce…
NR: BOOM
Io: accidenti! Ma da dove l’hai
tirato fuori quel bazooka?
NR: Me l’ha prestato un’amica…
Io:….help…
Ehehehehe, io non riesco a
resistere alle coppie strane…quindi, Seiko e Lusty, aspettatevi nuove pazzie!
Intanto, divertitevi! Sono onorato che il primo capitolo,
scritto un po’ per caso, vi sia piaciuto così tanto…e
ho deciso di proseguire chi un angolo ZoSan (per
adesso non riesco a spingermi più in là di così…e non sono nemmeno sicuro di
volerlo…sono così romantici così…)
Nico Robin aprì gli occhi e si passò una mano sulla fronte.
Che incubo!
Chopper, tutto quel sangue, e lei
che non si riusciva più a fermare…
Sorrise. Era finito, adesso.
Si alzò per andare in cucina, si sentiva
bene, in forze.
Si avvicinò alla porta e vide, per terra, proprio accanto
all’uscita, un materasso.
Il cuscino, le lenzuola perfino alcune bende posate lì di
fianco erano macchiate di sangue.
Il letto era vuoto.
Nico Robin scivolò a terra, in ginocchio, senza nemmeno
accorgersene.
Non era stato un incubo.
E se Chopper non era lì, allora…
Si portò le mani alla bocca.
L’aveva ucciso.
Assassina.
Assassina, assassina, assassina.
Una campana a morto dentro la sua testa.
Per il funerale di Chopper.
- Nico Robin!
Alzò lo sguardo: era Zoro, il viso segnato dalle profonde
occhiaie di chi non ha dormito.
Lo sguardo di Nico Robin scivolò giù, fermandosi alle tre katane proprio davanti a lei.
Assassina.
Velocissimo, un braccio e, sfilata una di quelle lame dal
fodero, la lanciò nelle sue mani.
-Ma cosa…
Lei la impugnò e la puntò verso il suo ventre.
Assassina.
-NICO ROBIN! NO!
La katana viaggiava già verso il suo bersaglio.
Zoro le si lanciò addosso, deviando
il corso della lama, che si conficcò nel pavimento di legno.
Lui le immobilizzò le mani che già volevano tornare all’impugnatura.
-Ma cosa fai?!?
La mora vide del sangue colare da un taglio sulla mano dello
spadaccino, dove lui aveva colpito l’arma per allontanarla.
Perché doveva sempre versare il
sangue dei suoi amici?
Nico Robin scoppiò in un pianto a dirotto sul petto di Zoro.
Piangeva perché non era giusto che Chopper
fosse morto per curarla, perché lei l’aveva ucciso, perché si sentiva vuota e
terribilmente sola.
La porta si aprì di nuovo.
-CHE COSA LE HAI FATTO?!?
Una voce familiare, che scaldò il cuore di
Nico Robin. Un attimo, ma…
-Ch…Chopper…- un tono supplice: “Dimmi che non sto sognando…” proseguì nei suoi pensieri.
Ma prima di poterlo dire si rese
conto di essere sdraiata a terra, con Zoro sopra, sangue sul corpo di entrambi
e lacrime sulle guance della mora.
Arrossì di colpo.
Anche lo spadaccino parve accorgersi della situazione, perché
diventò paonazzo e si alzò di scatto ed uscì in fretta e furia , borbottando qualcosa.
Nico Robin alzò lo sguardo su Chopper,
in forma umana.
Le sue mani, strette a pugno sui suoi
fianchi, tremavano.
I suoi occhi scuri, ansiosi, cercavano i suoi.
La benda insanguinata, sulla testa, pareva accusare la mora.
Lei si alzò, assalita dai ricordi fumosi del sogno e si
buttò di nuovo sul letto, scoppiando di nuovo in
lacrime.
-Nico Robin…- il medico si sedette
sul bordo del letto, vicino a lei. Una sua mano, dolcemente, le accarezzò i
capelli- …che cosa è successo?
Lei raddoppiò i singhiozzi. Non voleva pensare al suo
tentato suicidio e alle sue cause…
-Nico Robin…Zoro non …ti…ha…
-No!- Nico Robin guardò Chopper negli occhi, poi distolse
nuovamente lo sguardo
-Io…ho cercato di uccidermi.- disse
finalmente in tono piatto.
-CHE COSA?
-È entrato Zoro e gli ho preso una katana. Lui mi si è
buttato addosso per impedirmelo.
Chopper era sconvolto.
-M…ma perché?
-Pensavo…pensavo di averti ucciso…
-N…Nico Robin, io…
Lei girò il viso dall’altra parte. La renna abbassò lo
sguardo e sussurrò: -Scusa…
- “Scusa”? Scusa perché
ti sono saltata addosso, ieri notte? Scusa perché ti ho quasi ucciso? Perché “scusa”?
Era tornata a guardarlo, le lacrime che le velavano lo
sguardo.
Lui le prese le mani tra le sue.
-E di chi è la colpa se eri in
quelle condizioni? Chi ti ha dato quella medicina? Chi
si è alzato presto stamattina, lasciando il letto vuoto ed insanguinato?
Se n’era andato apposta per non
rimanere nella stanza con lei, per non farsi tormentare dai ricordi delle sue
carezze febbrili, dei suoi baci infuocati.
Aveva abbassato di nuovo lo sguardo. Cosa
stava pensando?
Si sentiva davvero così in colpa?
Nico Robin lo guardò e provò l’impulso di abbracciarlo di
nuovo, di stringersi a lui senza problemi, di baciarlo come la notte passata,
di farlo stendere sopra di sé…
“Ma cosa vado a pensare? Lamedicina non deve
aver terminato del tutto l’effetto…”
Cosa pensava? Prima lo guardava e
poi era arrossita di colpo, distogliendo lo sguardo.
Pensava alla notte prima? Si stava imbarazzando perché aveva
baciato lui, un essere indefinito, troppo renna per essere
uomo, troppo uomo per essere renna?
Per nascondere il disagio crescente che quei pensieri gli
provocavano, chiese: - Va bene se ti cambio le bende? Ero venuto per quello…
Ed aveva trovato lei e Zoro in una
posizione piuttosto equivoca e aveva subito travisato la situazione…
Si alzò di scatto e con movimenti goffi cercò le bende in un
cassetto.
Nico Robin si era già tirata su la camicia da notte fino al
seno per scoprire il fianco ferito.
Chopper, per la prima volta in vita
sua, ringraziò di non avere la pelle umana: al vedere la ragazza in mutande e
reggiseno, sarebbe già stato violaceo e lei si sarebbe accorta che c’era
qualcosa che non andava.
Così, invece, poteva iniziare a toglierle le bende, cercando
di impedire alle sue mani di tremare ogni volta che sfioravano la pelle candida
della ragazza…
Il dottorino innamorato
Sarà sempre imbarazzato
Perché colle sue dita
Sfiora Robin non vestita… u_u
Grazie a giodan e Lusty x le recensioni… mi fate venire l’(insana) voglia di
continuare…
Nico Robin sollevò leggermente il busto, per permettergli di
toglierle la benda con più facilità.
Quando lui fece scivolare l’ultimo
strato, rabbrividì leggermente, per il contatto della sua pelle lattea con
l’aria fresca del mattino.
Era bellissima, perfetta.
Era lì, ma era irraggiungibile: come le stelle in una notte
estiva, la poteva vedere, illudersi di poterla
toccare, ma in realtà le sue dita non si sarebbero mai richiuse su di lei.
No, non doveva pensare così…almeno poteva
essere suo amico, starle vicino in ogni avventura, curarla…era già tanto.
Sì, ma non abbastanza.
Nico Robin vide Chopper che, dopo aver
finito di togliere il bendaggio, Si bloccava, lo sguardo fisso sulla
ferita, il viso adombrato.
Deglutì. –È…è peggiorata?
Il medico parve scuotersi dal suo cipiglio, ma nei suoi occhi rimase una sorta di malinconia.
-No…non mi sembra…
Con una mano seguì i contorni della ferita.
Il suo tocco era bollente sulla pelle della ragazza.
Lei chiuse gli occhi e si abbandonò all’indietro sul
cuscino.
Non doveva pensare, non doveva
pensarci o non sarebbe riuscita a
trattenere il fuoco che sentiva bruciarle dentro, a causa dei tocchi innocenti
del dottore.
-Ti fa così male?
Riaprì gli occhi di colpo, ritrovandosi il viso di Chopper a pochi centimetri dal suo.
I suoi occhi la sondavano, preoccupati.
-N...no,no non è la ferita…ecco…ho
un po’ di mal di testa in realtà…- mentì, improvvisamente conscia della
vicinanza delle loro labbra.
-Ah, non ti preoccupare, ti posso dare
una medicina per quello…
La renna si alzò ed andò a rovistare nell’armadietto.
Era una sua impressione o si muoveva a scatti, i gesti
goffi, le mani tremanti?
Qualche giorno dopo…
Chopper si sedette sulla balaustra,
in forma umana. Doveva pensare e…beh, non sapeva spiegarselo, ma così ci
riusciva meglio.
Ecco. Questo era strano…non aveva mai sentito il bisogno di
rimanere più a lungo in una forma rispetto ad un’altra e adesso... era come se
quando era in forma umana, sentisse meglio il proprio
cuore…
Già, ecco l’altro problema.
Fino a poco tempo fa era felice, semplicemente felice dell’amicizia dei suoi compagni, del suo stesso ruolo
nella ciurma, della sua utilità…
Ma ora, improvvisamente, non bastavano più il sorriso di
Rufy, o le storie di Usop o
i litigi tra Zoro e Sanji a farlo sentir bene.
Nemmeno i suoi amati libri ci riuscivano.
Ne leggeva qualche pagina e poi tra le righe iniziava ad
apparire un volto noto, degli occhi azzurri, una capigliatura corvina.
E quelle labbra, che aveva visto
tremare di pianto e bruciare di passione, quel ventre piatto, quella pelle lattea…
Chopper si prese la testa tra le
mani. C’era cascato di nuovo!
Doveva assolutamente distrarsi.
Andò in infermeria, vuota ora che Nico Robin si era ripresa,
e iniziò a far scorrere lo sguardo sui dorsi dei vari libri.
Scienze, medicina, medicina, scienze e
poi…in fondo, in un angolo, un libricino colorato.
Lo tirò fuori.
“La
bella e la bestia” recitava il titolo.
Beh, più adatto alla situazione di così…
Chopper si sedette sul bordo del
letto aprendo il libro.
Al mio piccolo Chopper,
con l’augurio di trovare
la sua principessa,
daKureha
A Chopper si inumidirono gli occhi
al pensiero della dottoressa, che l’aveva accolto e aiutato a diventare un
bravo medico.
“C’era
una volta, in un paese lontano…”
Grazie… a tutti quelli che seguono.
X Lusty :
devo ammettere che anche a me è piaciuto fare dei dispetti allo spadaccino…
insomma, alla fine è sempre felice e contento, sia che stia con Sanji, che con
Nami…almeno deve meritarselo, no?
X loryrocker: anche per me Nico
Robin è il personaggio più interessante ( E carino, ma essendo tu una ragazza
non penso che apprezzi come meriterebbe…:-Q________)
E non sopporto quando nelle fanfiction la descrivono come una specie di ghiacciolo che
capisce tutto degli altri, ma non ha sentimenti propri…
“…E la bella baciò la bestia ed improvvisamente, ecco che l’incantesimo
si ruppe e la bestia si trasformò in un bellissimo principe.
-Mi
vuoi sposare?- chiese il principe alla bella.
Quella
accettò, si sposarono e vissero per sempre felici e contenti.”
Nico Robin entrò nell’infermeria.
-Chopper, volevo chiederti se…
Chopper!
La renna singhiozzava, stringendo un piccolo libro tra le
mani.
La ragazza si sedette acanto a lui, mettendogli un braccio
sulle spalle.
-Chopper, perché piangi?
Le lacrime di lui raddoppiarono e
il libricino gli scivolò dalle mani, cadendo a terra.
Subito Nico Robin lo raccolse.
-La bella e la bestia… Perché lo stavi
leggendo, Chopper?
-…-
-Perché piangi?
Lui rimase in silenzio per un po’ e alla fine esplose.
-Io…io non sarò mai un bel p-p-principe!
-Chopper, guardami.
Lui teneva il viso basso, così Nico Robin
glielo prese tra le mani, costringendolo ad alzarlo.
-Noi non vogliamo che tu sia un principe…Non saresti più il nostro amico di sempre… L’importante,
Chopper, è essere belli qui…- fece germogliare una mano e gliela posò sul cuore
-Noi ti vorremo sempre bene… così come sei.
E non riuscì più a trattenersi. Posò
le labbra su quelle scure di lui, che aveva giàassaggiato e che le mancavano da
morire.
Capì subito che era stato un errore.
Chopper sobbalzò, poi interruppe il
contatto alzandosi ed arretrando velocemente verso la porta.
-N…Nico Robin…se davvero mi vuoi bene come hai detto…non
farlo…non farlo più…
Uscì, richiudendo la porta dietro di sé.
E nico Robin rimase sola, con le
sue lacrime, il libro de “La bella e la bestia” e la consapevolezza di aver
rovinato per sempre l’amicizia con il medico.
Zoro s’insinuò nella cucina senza far rumore.
Era mattina e tutta la ciurma era immersa nel sonno. Tranne loro due.
Abbracciò da dietro Sanji, facendolo sobbalzare.
-Dannato M….
Venne fermato da un lungo, dolce
bacio.
-Buongiorno – sorrise Zoro dopo che si furono staccati.
-Buongiorno…
Lo spadaccino si sedette sul tavolo, tirando a sé Sanji.
Lo udì sospirare tra le sue braccia.
-Così, è andata proprio come temevamo, vero?
Zoro capì subito a cosa si riferiva.
-Già…
-Zoro, ti prego, dobbiamo fare qualcosa. È già passata più
di una settimana e quei due non si parlano più, anzi,
si evitano come la peste.
Lo spadaccino annuì.
Il suo cuoco era
sempre stato sensibile ai legami che tenevano insieme la ciurma… prima di amicizia, ora anche di qualcosa di più profondo… quando
due litigavano, indipendentemente da chi fossero, Sanji ne soffriva sempre.
Chissà se gli altri lo capivano… chissà se sapevano di fare
del male a qualcun altro oltre a se stessi… Lui c’aveva
messo molto tempo a capire questo aspetto del biondino ed ancora oggi si
stupiva di quanto tenesse all’integrità della ciurma ma soprattutto al benessere
dei suoi amici.
-Dobbiamo parlare con loro.- la voce
decisa del cuoco lo risvegliò dalle sue riflessioni.
-…-
-Tu parlerai con
Nico Robin…
-No! Ancora?- si lamentò Zoro – Ho già fatto due figuracce
paurose con lei…- arrossì al solo ricordo.
-Tu le parlerai... punto.
Lo spadaccino sospirò, rassegnato.
L’avrebbe fatto e Sanji lo sapeva.
Avrebbe fatto tutto pur di non far
soffrire il suo cuoco.
X Lusty: beh, se trovi qualcosa di
carino su Chopper e Robin, dimmelo: devo dire che
questa coppia, a cui non avevo MAI pensato prima di questa fanfic,
sta iniziando a piacermi… oh, yes! Non escludo altre
fiction con questo pairing, preparatevi!!
X loryrocker: Anche secondo meChopperino è molto dolce…anche
se quello che combina in questo capitolo è molto…gasp!
(come dice mia sorella)
Grazie a foglietta no yoko
e xelybacix per aver messo la storia tra le seguite…
Sanji si arrampicò sulle corde per arrivare sulla coffa dell’albero
maestro della GoingMerry,
cercando allo stesso tempo di non rovesciare la tazza che teneva nella destra.
Chopper non si accorse nemmeno del
suo arrivo.
-Tieni, Chopper.
La renna alzò gli occhi arrossati e lucidi e mormorò soltanto:
-Grazie.
Sorseggiò il latte e miele, mentre Sanji lo guardava in
silenzio.
Quando il medico posò da un lato la
tazza ormai vuota, il biondo si decise a parlare.
-Chopper… perché?
La renna guardava l’orizzonte.
-Cosa “perché”?
Sanji soffiò via il fumo dalla sua sigaretta.
-Perché dovete soffrire così?
Chopper si girò di scatto,
fissandolo.
-C-che cosa vuoi
dire?
-Lo sai perfettamente. Sono giorni che non vi parlate. Non senti
che soffri? Non senti che la fai soffrire, evitandola?
Chopper sussultò, ma non chiese al biondo come sapesse tutto questo.
-Ti sbagli, Sanji. – disse soltanto. Come faceva male al
cuoco vederlo in quello stato! Sembrava ripiegato su se stesso…
-Lo vedo che ti fa male, non negarlo.
-No, hai ragione, io sto male…io. E
basta.
Una voce piatta, apatica, spenta.
-Non ci credo. Non vedi che non esce quasi più dalla sua
cabina? Che ha gli occhi arrossati? Piange anche lei, Chopper!
L’altro scosse la testa.
-Lei piange perché ha perso un amico. Perché
sente che non riuscirà più a starmi vicina. Perché
sa che le cose sono cambiate. Perché conosce i miei
sentimenti e non vuole illudere troppo la povera, brutta bestia.
Le lacrime avevano ripreso a scorrere sulle sue guance
scure.
-Chopper, lei non pensa che tu sia
una bestia!
-Lo so, mi considera un amico. L’ha
detto anche lei. Come per tenere le distanze e poi…
-Poi?
-Poi...mi ha baciato, come per vedere se mi sarei trasformato
in principe!
Era ferito, si vedeva.
-E tu? Hai risposto?
-Come potevo rispondere? Dopo che
mi ha detto di volermi bene come ad un amico! Io la amo, Sanji!
-Diglielo:
-Cosa?
-Tu non stai vivendo. Diglielo, rivelale
i tuoi sentimenti. La tua vita.
“Se io ti dico
il mio segreto, tu mi dici il tuo?”
Accidenti! Come poteva fare?
Dove le trovava le parole?
Zoro camminava avanti e indietro per il ponte, lanciando
occhiate invidiose a Rufy ed Usopp, seduti
comodamente a pescare.
Doveva trovare un inizio, ecco!
Un buon inizio e tutto sarebbe
seguito facilmente.
“Nico Robin, dimmi…ami Chopper sì o
no?”
No, non andava bene…
“Dimmi Robin…quella notte sei saltata addosso a Chopper perché lo ami?”
Baka! (=
stupido) Non poteva essere così diretto…
O che cavolo, non poteva essere
così difficile! Basta, sarebbe andato da Nico Robin e le avrebbe parlato… doveva essere naturale e pieno di tatto!
Controllò che Nami fosse ancora al timone e scese nel
corridoio a passo di marcia, fino ad arrivare alla porta della cabina delle
ragazze.
Risoluto, aprì la porta.
Sentì un grido di sorpresa soffocato, poi una mano gli
comparve davanti agli occhi, non prima che essi avessero
una buona visione della ragazza in mutande e reggiseno.
Per sicurezza, Zoro serrò le palpebre.
-Scusascusascusa!
Fantastico. Naturale e pieno di tatto al massimo!
Cercò di rimediare voltandosi di scatto per uscire e
–SDONK!- si prese lo spigolo della porta in fronte.
-Mapporc…- mugugnò e, sempre con
gli occhi chiusi, si diresse verso il corridoio.
O almeno dove pensava ci fosse il corridoio.
Fatto sta che trovò qualcosa che gli sbarrava la strada e
c’inciampò sopra.
Finì sopra al letto e sbatté -RI-SDONK-!!la
testa contro la parete di legno della cabina.
Sentì la risata di Nico Robin.
-Spadaccino, sei così divertente!
Grandioso. Beh, almeno l’aveva fatta ridere, ma se pensava
al suo orgoglio…Zoro, lo spadaccino-buffone!
Cosa poteva succedere di peggiore?
Non l’avrebbe scoperto fino a qualche ora dopo, ma in
quell’istante successe
qualcosa di peggiore.
Nami stava andando in bagno e passò davanti alla cabina che
divideva con Robin.
La porta era aperta.
Diede un’occhiata dentro e proseguì
nel suo cammino, mentre elaborava ciò che aveva visto e sentito di sfuggita.
1. Nico Robin, in
intimo.
2. Zoro, sdraiato sul letto, con gli occhi coperti da una mano
dell’archeologa.
3. Risatina
4. –Spadaccino, sei
così divertente!
Oh. My. God.
Scivolò a terra davanti alla porta del bagno.
Poi un sorriso si dipinse sul suo viso.
E così la sua sorellona non era
così fredda…
Si divertiva con lo spadaccino già da tanto? L’avrebbe
scoperto…la storia puzzava di segreto e lei avrebbe
spillato ai due un bel gruzzoletto…
Intanto, nella cabina, Zoro era diventato di una tonalità rosso-mattone.
-Scusa, Nico Robin! Mi dispiace io mi sono
scordato di bussare e…
La mano sparì da sopra i suoi occhi, ma per sicurezza lui
tenne le palpebre incollate.
Di nuovo una risata smorzata.
-Sono vestita, puoi aprire gli
occhi…
Sbirciò appena tra le ciglia, per poi obbedire dopo aver
visto che gli aveva detto la verità.
Nico Robin gli sorrideva, seduta accanto a lui sul letto.
Poi, all’improvviso, si rifece seria, quasi triste…no, era
davvero triste... lo capì da come sospirò, prima di chiedergli: - Cosa volevi dirmi?
Lo spadaccino deglutì, a disagio. Come poteva scordarsi del
loro ultimo dialogo?
-Ecco…uhm… volevo dirti che…ecco…
se hai voglia di parlare…io, beh, io ci sono…
Arrossì di nuovo.
Nico Robin sembrava spiazzata.
-M-ma che
cosa…?
-Quello che voglio dire – riprese lo spadaccino, fattosi coraggio, - È che noi…cioè io… c’ero quella notte.
Nico Robin aveva capito. Lo sapeva dal cambiamentodel suo sguardo. Si
era fatto teso, attento, sofferente.
-Abbiam… ho…visto che sei stata male in questi giorni. Se ne parli, se ti
sfoghi…starai meglio.
Lei fece una smorfia tirata.
-Ma senti chi parla… lo spadaccino
solitario!
-Nico Robin, anch’io pensavo di potermi tenere tutto dentro,
ma mi sbagliavo. Parlami. Cosa
è successo tra te e Chopper?
Forse una parte di sé si aspettava che la ragazza negasse…
di sicuro era pronto ad insistere, a ricordarle le parole che lei stessa aveva
detto…
Invece leigli si buttò fra le braccia, lasciando cadere finalmente la
maschera della donna fredda e distante, aprendo dopo tanti anni il cuore ad un
amico.
- È tutta colpa mia…- furono le uniche parole comprensibili
tra i singhiozzi.
Adesso sì che Zoro era al colmo dell’imbarazzo.
Eppure…
Quante volte si era ritrovato in una situazione del genere
con Sanji?
Quante volte la sensibilità del cuoco si era rovesciata in
torrenti di lacrime sul suo petto?
Era diverso, lo sapeva, però…
Le accarezzò i capelli, stringendola in un ruvido abbraccio.
Sapeva di cosa aveva bisogno la mora: di sentire che c’era una persone che teneva a lei, che la consolava… un amico, in
poche parole.
-Io…io lo amo, Zoro… e speravo… ero
accecata dalla speranza che a-anche lui…provasse qualcosa per m-me… E quando
l’ho visto in lacrime, perché credeva di essere un mostro, per colpa di quella
stupida storia, io…non ho potuto fare a meno di pensare a quella notte. Me ne
vergogno, ma sento che è stata la più bella della mia vita. Ero libera. Libera
da pensieri che mi trattenessero, libera di sentire il
sapore delle sue labbra….- scoppiò di nuovo in lacrime.
Poi riprese, la voce tremante.
- Per questo non mi sono saputa trattenere e l’ho baciato di
nuovo… ero sveglia, ero me stessa… non avevo scusanti
e lui…
Zoro sentì distintamente la ragazza che rabbrividiva e
taceva.
-Che cosa ha fatto?
-Si è irrigidito e si è alzato di scatto. I suoi occhi erano
pieni di dolore e rabbia e mi ha detto...- la ragazza aveva la voce sottile e
lontana, come quelle che si sentono nei sogni -…mi ha detto di non provarci
più…
Zoro tenne stretta la mora per quelle che gli sembrarono
ore, finché lei alzò la testa e gli disse:
-Avevi ragione, spadaccino. Grazie.
Lui sospirò. Sembrava una situazione senza scampo…povera
Nico Robin… povero Sanji! Era stato così diverso quando lui, Zoro, si era finalmente aperto… non
lacrime, non dolore, ma baci di fuoco...
-Hey, spadaccino, sei nel mondo
dei sogni?
-Eh? Scusa… hai detto qualcosa?
-Ti ho chiesto: prima, hai usato il plurale…
-N…
-Sì, me ne sono accorta, spadaccino, anche se ti sei
corretto… Ti sei già confidato, vero?
-Guarda che…
-Andiamo…tu sai il mio segreto no?
-E va bene, sì! Contenta?
-No, per niente! La persona con cui ti sei
aperto… non siete solo amici, vero? Tu la ami.
Non era una domanda, ma un dato di fatto.
Poté solo annuire.
-Chi è?
Zoro sospirò: lo aveva incastrato.
Sotto quella scorza dura batteva un cuore d’oro… non poteva
rifiutarsi di dirglielo: aveva ragione lei.
Era in debito nei suoi confronti.
- Giura di non dirlo mai a nessuno.
-Giuro- fece lei, divertita da
quell’alone di segretezza e mistero.
Zoro si sporse e le bisbigliòun nome all’orecchio.
-No! Incredibile! Voi due?- un sorriso d’incredulità si
dipinse sul viso di lei.
Lui arrossì e guardò da un’altra parte.
-Problemi?
-No…anzi… sono felice per te…Si
vede che lo ami….
Un’ombra calò sul viso dell’archeologa.
Zoro la prese per le spalle.
-Nico Robin, devi dirglielo.
Lei scosse la testa, cercando di trattenere le lacrime che
minacciavano ancora di sfuggirle.
-Pensa a come ti sei sentita oggi. Credimi, confidarsi è
bello, ma confidarsi con la persona che ami è ancora
meglio.
-Lui non mi ama, Zoro.
Lo spadaccino non riuscì a non notare il
fatto che ora lo chiamasse per nome…
-Non serve a nulla soffrire in silenzio.
-Rovinerei il nostro rapporto.
Una risata secca, priva di gioia, quasi un colpo di tosse
abbandonò le labbra dello spadaccino.
-Rapporto? Dov’è il rapporto tra di
voi? Nell’evitarsi ogni giorno? Nel tenersi tutto dentro?
Nico Robin inghiottì.
-Gli parlerò.
Ma sarebbe stato più difficile del
previsto.
Questo capitolo mi ha fatto dannare!!
Uff!
Beh, se non altro è finito… lo so che rispetto agli altri è
lunghissimo, ma mi sembrava ingiusto tagliarlo… è venuto fuori così e così verrà postato!!
Anche l’amico Zoro sta diventando uno psicologo niente male…anche se non sono riuscita a trattenermi dal fargli
fare una terza figura da cioccolatino…
Trema, Zoro, perché se è vero che non c’è 2 senza 3, il 4 vien da sé (forse)
Passiamo ai ringraziamenti
X Meirouya:
Il tuo commento mi fa molto felice, perché penso che ogni coppia sia possibile
e vera se la fiction viene scritta in modo da renderla
credibile… devi sapere che sto pensando addirittura ad una Robin x Usopp… ma non so…
X Lusty:
E…voilà! Ecco la scena del dialogo Robin- Zoro. Ho pensato di dividerlo nella
parte “divertente” e nella parte “seria”…come ho scritto prima, mi diverto
troppo a mettere Zoro in imbarazzo!!
X missele:
Evvai, ne ho conquistata
un’altra ^___ü Scherzo naturalmente!
Sono contentissimo che ti sia piaciuta la fiction e…eccoti
un altro capitolo come ringraziamento! Chopper e Robin sono
davvero due personaggi complessi… per questo ho pensato di fare una fiction su
di loro… E devo ammettere che ho letto talmente tante fanfictionZoSan scritte benissimo che… la coppia inizia ad
incuriosirmi davvero!
X loryrocker:
Previsione esatta! Ecco pronto e postato il capitolo delle emozioni di Robin-swan! Spero che ti sia piaciuto!!
Chopper rimase sull’albero maestro finché la voce di Sanji
non annunciò che la cena era pronta.
Il dialogo che aveva avuto quello stesso giorno con il cuoco
aveva fatto nascere dentro di lui un calore strano, piacevole.
Sentiva la speranza che gli correva nelle vene insieme al
sangue.
Dopotutto, Nico Robin l’aveva baciato, no?
Non sotto l’effetto di farmaci, ma da sveglia e cosciente…
Qualcosa doveva voler dire…
Leggero come mai nell’ultima settimana, si trasformò in
renna-bambino (o come cavolo si dice, beh mi avete capito) ed iniziò a scendere
lungo le sartie della nave.
Venne bloccato dalle voci che sentì sotto di sé. Era un
dialogo a bassa voce.
-Sorellona, non hai niente da dirmi?- la voce di Nami era
provocante. Chopper s’immobilizzò. Se aveva iniziato così, il suo interlocutore
poteva essere solo lei…
-Direi di no… - La voce di Nico Robin aveva un’inflessione
stupita.
-Okay, riprovo…ti sei divertita
oggi?- che cosa significava quel calcare quella parola con tono malizioso?
-Ma…che cosa vuoi dirmi, Nami?
-Andiamo, ormai vi ho scoperti…siete stati incauti, oggi, a
lasciare la porta aperta…
-Di che stai parlando?
Anche Chopper strizzò gli occhi, confuso.
Non riusciva proprio a capire i discorsi di Nami…
- È inutile fare la santarellina…comunque siete stati bravi,
se non vi avessi visti, non avrei mai sospettato di niente…
- Non capisco di…
Nami rise.
-Complimenti! Neghi fino all’ultimo…Ma non ti preoccupare, non svelerò il vostro
segreto, naturalmente dietro lauto compenso… $________$
-Cosa non
svelerai? Cosa hai scoperto?
Sembrava che Nico Robin non capisse una singola parola delle
frasi dell’altra.
Fingeva o non sapeva nulla davvero? Chopper non era in grado
di dirlo.
-Mi dispiace solo che dovrai pagare tutto tu, perché sai
meglio di me che Zoro è uno squattrinato…
-E Zoro cosa c’entra?
-Ah-ha! Beccata! E da quando lo chiami “Zoro” e non “lo
spadaccino”? Andiamo… è evidente che so tutto della vostra…relazione? Tresca?
Storia clandestina? Come la vuoi definire?
Chopper rischiò seriamente di mollare la presa sul sartiame
e precipitare sul ponte.
Relazione? Nico
Robin aveva una relazione con lo spadaccino?
“Di che ti stupisci, Chopper? Lui è un vero uomo, sensuale,
virile… non un insulso uomo- renna…”
Fu interrotta dalla voce dell’archeologa. Era fredda,
controllata.
-Dalle tue parole, deduco che tu ci abbia visto oggi
pomeriggio mentre parlavamo. Non pensi che un uomo ed una donna possano stare
da soli in una stanza senza saltarsi addosso? Davvero, Nami, a volte sei
proprio una bambina piccola!
Il cuore di Chopper si fece più leggero.
La voce della mora suonava così sicura…si fidava delle sue
parole.
Ma certo! Nami vedeva doppi sensi in ogni cosa!
La sua felicità durò poco.
-Parlare? Ma non farmi ridere! Onestamente, avevate davvero
l’aspetto di due che dibattevano argomenti filosofici! – ribatté la voce di
Nami, grondante sarcasmo – Tu in mutande e reggiseno che lasciano ben poco
all’immaginazione e lui steso sul letto…ci credo…Beh, che fame che ho! Andiamo
a mangiare?
E Nami si allontanò, senza dare tempo alla mora di
ribattere.
Chopper sentì i passi misurati di Nico Robin che seguiva la
compagna in cucina.
Rimbombarono come colpi di tamburo nel suo cuore vuoto e
gelato.
Riprese forma umana e si lasciò scivolare a terra.
Tutta la speranza che lo aveva animato prima era svanita,
bruciata per sempre.
E così…Nico Robin stava con Zoro.
Da quanto tempo?
Ma soprattutto, perché l’aveva baciato, una settimana prima?
Per gioco?
Per pietà?
Perché?
Pur odiando ogni parola di quel dialogo appena conclusosi,
una parte di lui era contenta di aver scoperto tutto prima di far sapere il suo
amore all’archeologa.
Avrebbe fatto la patetica figura del terzo incomodo, e per
di più nemmeno totalmente umano.
Rivelarle i suoi sentimenti? Per poi essere trattato con
ancora più pietà? No, grazie!
La mano già sulla maniglia della porta della cucina, Chopper
sussurrò tra sé: -Non ti preoccupare, Nico Robin, non ti disturberò più. Ama
Zoro. Io mi dimenticherò di te.
Povero Chopper!!
Mi dispiace per le amiche di Nami, non ce l’ho con lei,
basta leggere le mie fic con lei protagonista… ma in questa storia ha la parte
dell’antagonista, non ci posso far niente!!
X missele : Ok,
ok, so che adesso odierai Nami ancora di più, però…trattieniti! (Anche perché
se no le namiste mi uccidono sul serio… so quanto possono diventare pericolose
le donne arrabbiate!)
Per risponderti, no, di yaoi non mi piace solo lo
ZoSan…anche per quello mi piacciono le coppie un po’ crack, per esempio RuSan,
SanAce… o quelle più classiche come SmAce( anche se è un po’ troppo diffusa per
i miei gusti…) Ecc ecc. L’unica cosa che non mi piace è quando le fiction yaoi
sono scritte esclusivamente per inserire scene lemon, senza spazio x i
sentimenti… per capire meglio i miei gusti, comunque, puoi guardare l’elenco
delle mie fanfiction preferite…
XLusty: Sì io ho sempre pensato che
Sanji fosse molto sensibile ai rapporti nella ciurma… nonso bene perché… Per quanto riguarda Zoro…beh,
mi sta simpatico (so che non si direbbe…), soprattutto quando è serio…e me lo
immagino molto protettivo nei confronti della persona che ama (in questo caso
Sanji) …
-E allora tu che cosa proponi di
fare, spadaccino?
Sanji lo guardava, sarcastico. Erano loro due, soli in
cucina.
Zoro si passò una mano nei capelli.
-Dannazione, non lo so! Quei due continuano ad ignorarsi…Eppure
Robin aveva detto che gli avrebbe parlato…
Per tutta risposta Sanji sbatté con malagrazia sul tavolo la
pentola che stava asciugando.
-Forse…- Zoro Esitò. Di solito era Sanji che elaborava le
strategie, lui era uno spadaccino, un uomo d’azione, non uno stratega…
-Hai un piano, spadaccino?
Sembrava che la freddezza che correva tra
Nico Robin e Chopper stesse contagiando anche loro due: sentiva il cuoco
sempre più lontano…
-Potremmo…potremmo provare di nuovo
a parlare con loro…forse non si sono chiariti bene…
-Ah, adesso vuoi parlare, vero? Me lo sarei
dovuto immaginare…- una risata amara uscì dalle labbra del biondo.
-Ma che cos’hai, Sanji?
-Sei un bastardo, marimo!
Il calcio lo colpì al petto, mandandolo a schiantarsi contro
la parete opposta della cucina.
Chiuse gli occhi, per far smettere alla sua testa di girare.
E per allontanare quel fastidioso
pizzicore sotto le palpebre…Lacrime?
No, lui non poteva piangere…lui non…
Un secondo calcio lo raggiunse,
colpendolo questa voltaal viso.
Aprì gli occhi e vide la cucina avvolta in un velo
rossastro…
Si passò una mano sul volto e la ritirò coperta di sangue.
I suoi occhi incrociarono quelli di Sanji per un secondo,
poi, per la prima volta in vita sua, diede le spalle alla persona che lo aveva
assalito ed uscì dalla cucina.
Si sedette a poppa, sul parapetto.
Sentiva un liquido caldo scorrergli sulle guance. Altro
sangue?
Si asciugò con il dorso della mano, esaminandolo poi alla
luce della luna.
Le sue lacrime brillavano come diamanti alla luce argentea
della luna.
Perché Sanji l’aveva attaccato?
Era stato di pessimo umore per tutta la giornata…
-Sei un bastardo,
marimo!
Che cosa gli aveva fatto?
Era frustrazione perché non erano riusciti a riappacificare
Robin e Chopper come progettato?
Ma perché insultarlo?
E dov’erano finiti gli abbracci, i
baci, le coccole che si scambiavano?
Dove la sensibilità così tipica del suo cuoco?
Dov’era finito il loro amore?
-Zoro! Cos’è successo?
Nico Robin guardò lo spadaccino, sconvolta.
Non l’aveva mai viso piangere. Aveva sempre combattuto,
senza mostrare la minima debolezza.
Solo quando le aveva parlato del
cuoco aveva scorto il suo cuore, sotto la ruvida scorza da spadaccino.
E ora era lì, sotto lo sguardo
vigile della luna, il sangue sul suo volto che veniva pian piano lavato dalle
lacrime.
-Sei ferito, lascia che…
-No. Grazie, ma no.
L’aveva ringraziata. Il suo rigido orgoglio non l’aveva mai
permesso prima.
“Lui ti ha aiutato, Nico Robin” pensava
tra sé l’archeologa “È stato un vero amico. Ora sei tu che devi essere
un’amica per lui.”
Si sedette al suo fianco, senza parlare, limitandosi a
porgergli un fazzoletto.
Lui si asciugò il viso e si soffiò il naso, poi il suo
sguardo si perse nel vuoto ed il suo labbro tremò, leggermente.
-S-Sanji…-
mormorò in un soffio.
Nico Robin annuì, piano.
Era il modo dello spadaccino di rispondere alla prima
domanda di lei.
La guardò, riconoscente.
Aveva capito: non lo stava compatendo, né cercava di
criticare Sanji.
Semplicemente gli stava vicina, donandogli il calore
dell’amicizia.
Intanto, nella cucina, Sanji era crollato su una sedia.
Come aveva potuto sfogarsi su Zoro.
Se chiudeva gli occhi, rivedeva il
suo sguardo ferito, gli occhi che cercavano di trattenere le lacrime, il sangue
che gli colava dal sopracciglio spaccato.
E poi le sue spalle che si
allontanavano e la porta che si chiudeva dietro di lui.
Si prese la testa fra le mani.
Era solo un idiota.
Un maledettissimo idiota geloso.
Era partito tutto da una vocina nella sua
mente, il giorno prima, mentre sapeva Nico Robin e Zoro soli da qualche
parte della nave.
E se…
Scosse furiosamente la testa. Sciocchezze.
Sapeva che Zoro lo amava.
Eppure, quando lo aveva sentito proporre di parlare di nuovo con la mora… era esploso.
Si alzò, deciso ad inseguire Zoro per scusarsi prima che lo
spadaccino si addormentasse.
Uscì nell’aria fresca della notte.
Che divenne gelida non appena vide
le due sagome sedute sulla balaustra del ponte.
Così…così vicini…
Non è poi così
ferito, no? Ha trovato un’infermiera che gli curi corpo e spirito…
-STAI. ZITTO!!!- Urlò Sanji alla
voce dentro di sé.
Le due figure a poppa sobbalzarono e si girarono di scatto
verso di lui.
Oooops, aveva gridato davvero….
Capitolo dedicato a missele:
visto? Sanji si è davvero ingelosito… e ha fatto una bella figura da cioccolatino!! XD
X Lusty: Come vedi ho rimandato di
un altro capitolo il problema Robin- Chopper, per
concentrarmi sui due “consulenti”…
In realtà questo capitolo è in difesa dell’amicizia tra un
uomo ed una donna…contro tutti quelli che negano che
possa esistere!
Grazie mille per le recensioni, che mi fanno venire sempre
più voglia di scrivere (tralasciando attività del tutto marginali come
studiare… XD, scherzo…o forse no!XDD)
Zoro
si alzò e fece per avvicinarglisi, ma gli tornarono alla mente gli
insulti che Sanji gli aveva sibilato contro poco prima, il suo
sguardo rabbioso mentre lo colpiva.
Si
fermò di scatto, in mezzo al ponte.
Non
voleva vederli più. Mai più.
Anche
Nico Robin si alzò, lentamente.
-Sembra
che io sia di troppo... me ne vado subito.
In
un attimo era sparita giù dalle scale, lasciando soli il cuoco e lo
spadaccino.
-Sanji...
- Zoro s'interruppe, non sapendo cosa dire.
Che
cosa ho sbagliato? voleva
urlare Perché
eri così furioso con me? Cosa ho fatto? Voleva
scusarsi, senza sapere di cosa.
Ma
non lo fece e rimase fermo, spostando leggermente il peso da una
gamba all'altra.
E
Sanji lo colse totalmente di sorpresa, correndo verso di lui e
gettandogli le braccia al collo.
-Sanji,
io...
Lo
spadaccino non poté fare altro che abbracciare il magro corpo del
biondo, stringendolo forte a sé.
Sanji
era scosso dai singhiozzi.
-M-mi
d-d-dispiace! Io...mi sono sfogato su di te, non mi sono fidato e
tu...
Ma
Zoro interruppe i suoi discorsi posandogli un bacio sulle labbra.
-Ssssh,
non dire niente... non importa.- Era tutto a posto ora.
Con
il suo
cuoco tra le braccia, poteva succedere tutto e non gli sarebbe
importato.
Il
biondino fece di nuovo unire le loro bocche, questa volta in un bacio
appassionato.
Le
loro lingue si esploravano, mentre le mani percorrevano i capelli, le
schiene, i fianchi.
-Zoro...?
- chiese Sanji, senza fiato, quando si staccarono.
-Mh?-
rispose lo spadaccino, posando la testa nell'incavo del suo collo.
-TI
amo.
-Lo
so.
E
di nuovo le loro bocche si rincorsero in un gioco di dolcezza e
fuoco.
Chopper
non riusciva a dormire.
Si
girava e si rigirava nella sua amaca, senza trovare una posizione
comoda.
Il
volto di Nico Robin non gli dava tregua, nonstante la sua decisione
di lasciarla perdere.
Così
come ritornavano le parole di Nami...
"...è
evidente che so tutto della vostra...relazione? Tresca?"
"Vi
ho visti...tu in mutande e reggiseno e lui steso sul letto..."
Basta!
Doveva smetterla di pensare a lei!
Ecco!
Sarebbe andato a farsi una tisana! Sì, una bella tisana rilassante
era quello che ci voleva!
Doveva
essergli rimasta della camomilla in polvere in infermeria...
Senza
far rumore scese dall'amaca ed uscì fuori, nell'aria frizzante della
notte.
Fece
per dirigersi verso l'infermeria quando fu fremato da dei rumori
provenienti dal ponte di sopra.
Attento
a non farsi vedere, sgusciò in mezzo alle piante di Nami e...
...
Si
sfregò gli occhi con le zampine, sperando che fosse tutto un brutto
sogno.
Ma
le due figure non andarono via. Alla luce della luna non c'era
pericolo di sbagliarsi: erano Sanji e Zoro, che si baciavano
appassionatamente, avvinghiati l'uno all'altro.
Il
primo pensiero di Chopper fu per Nico Robin. Lei sapeva?
O
pensava che Zoro le fosse fedele?
Lo
amava? Se lui l'avesse abbandonata, sarebbe riuscita a riprendersi e
ad accettare la realtà ?
Perché
Zoro la tradiva? Da quanto tempo lo faceva?
Chopper
scappò letteralmente da quella brutta scoperta.
Non
sarebbe riuscito certo più a dormire, ma decise comunque di provare
a farsi la tisana.
Sempre
in punta di piedi raggiunse l'infermeria e, presa la camomilla si
diresse verso la cucina.
L'aprì
e vide l'ultima persona che desiderava vedere in quel momento.
Lo
so, sono imperdonabile: è da ottobre che non aggiorno più questa
fiction.
Un
disastro, un disastro!!
Però
sono tornato ed eccomi qua, sano come un pesce e bello come il sole.
Che
ne dite? Sarà la volta buona che si chiariscono quei due testoni?
Mah, chi lo sa? Tutto è possibile (anche se escluderei l'attacco
alieno)
Per
passare alle risposte...
@
missele:
Scusami se anche questo capitolo è stato corto, ma devo riprendere
l'ispirazione...e quella viene poco alla volta... Ah, e poi non ho
saputo resistere all'occasione di fare un taglio bastardo alla fine
del capitolo... Devo ammettere che mi piacciono le uscite ad effetto!
Tah-dah! (Sparisce lasciando al suo posto un mazzo di rose rosse)
@
The
Mad Hatter:
Evvai, un altro fan dello RoChop (awww, suona malissimo... ChoRo?
Mmmm, meglio) E finalmente un altro fanfictionist maschio! Oh là,
iniziavo a pensare di essere l'unico su EFP!! U__U
@
Lusty:
Neanch'io riesco a resistere ad una coppia già "funzionante"...
un po' di crisi ce la deve avere, no?? Se no che razza di fanfiction
romantica è? Spero proprio che questo capitolo ti sia piaciuto!!^__^
Cercherò
di non farvi più aspettare così tanto, promesso!!
Emildrago
P.S.
Per chi si stia chiedendo cosa sia l' "ultimo errore" del
titolo... beh, in realtà è il titolo di un giallo russo che sta
leggendo quella pazza di mia sorella: vagavo per la casa in cerca di
ispirazione per il titolo del capitolo e l'ho trovata sul davanzale
della finestra a leggere questo. Inutile dire che gli ho "rubato"
subito il titolo!!
—Chopper. —Nico Robin Si studiavano, guardinghi, come a voler sondare l'uno i sentimenti dell'altro, prima di compiere un passo che avrebbe potuto distruggere tutto. Ha, come se ci fosse ancora qualcosa da distruggere, pesò Robin dentro di sé…dopo che l'aveva rifiutata, così bruscamente, dopo che lei aveva fatto la figura dell'idiota e aveva…Non si erano più guardati in faccia…ma da quelle occhiate che era riuscita a lanciargli da lontano, quando lui era girato o immerso nelle sue faccende, aveva notato le sue spalle incurvate, gli occhi arrossati e stanchi, quel suo trascinarsi in giro, invece che correre e saltare come faceva di solito, il fatto che fosse quasi sempre in forma umana…Non era una stupida, e aveva capito che anche lui stava male… Era il destino che li aveva fatti incontrare quella sera, quando anche Sanji e Zoro chiarivano i loro problemi? Nico Robin non lo sapeva, ma sapeva anche che non poteva lasciarsi sfuggire l'occasione per lo meno di capire perché Chopper soffrisse così tanto…si aspettava che lui mormorasse una scusa e tentasse di uscire - del resto erano giorni che si evitavano…- ma lui la stupì, venendole accanto con aria sollecita, e chiedendole con tono preoccupato se stesse bene. La domanda la stupì e non sapeva cosa rispondere. Stava bene lei? Decise di essere onesta; per una volta che riuscivano a parlare loro due, soli, voleva buttargli addosso tutta la verità. —No, non sto bene, Chopper. Lo vide stringere i pugni e serrare la mascella, come se la sua risposta l'avesse fatto arrabbiare. Perché, poi, non si poteva sapere. Lo sentì bofonchiare qualcosa di cui riuscì ad intendere solo le ultime sillabe: —…merita… —Cosa? —Ho detto che lui non ti merita! Tu…tu non devi soffrire così!
Ecco, Chopper l'ha detto, non si è potuto trattenere…tanto, ormai, per lei non è più niente…e se anche lo odia per quello che sta per dire, che sta dicendo…Tutto è meglio che questo evitarsi e basta. Lei però non gli urla contro, non difende Zoro. Lo guarda con gli occhi spalancati…quegli occhi così azzurri, da perdercisi…lo guarda come se non capisse quello che lui le sta dicendo. E piega la testa da un lato, e le uniche parole che lasciano quelle labbra così morbide sono: — Che cosa? Non capisce, o finge di non capire. Chopper però non può più, e non vuole più tornare indietro, lasciar cadere l'argomento. Non è che voglia capire cosa abbia Zoro che lui non ha - lo capisce bene anche da solo - ma vuole capire cosa spinga lei a stare con lui, a rimanere quieta in cucina, mentre il suo uomo è sul ponte che bacia Sanji. —Come fai a sopportare tutto? Come fai a non piangere, a non andare là ad urlargli contro? A dirgli che lo sai cosa sta facendo e… — Chopper, non capisco di cosa tu stia parlando. Chi non mi merita? Contro chi dovrei urlare? Chi sta facendo cosa che io so? —E' inutile che lo difendi, li ho visti prima, che si baciavano sul ponte, lui e Sanji… —Stai parlando di Zoro, dunque… —Sì lui, quel, quel bastardo… —Ma cosa ti ha fatto per farti arrabbiare così? Lui e Sanji si amano, avevano litigato, ma ora evidentemente hanno fatto la pace e… —E tu? Come fai ad accettarlo così tranquillamente, cosa è stato, una sveltina? Una botta e via? Una scopata tra amici? —Ma cosa dici?!? Io non ho mai…Zoro non mi ha mai sfiorato nemmeno con un dito, lui è totalmente innamorato di Sanji e poi, a te cosa interessa? Se anche ci fosse stato qualcosa? Non dovrebbe interessarti, no? O ti faccio così schifo che ti disturba il fatto che per qualcuno della ciurma potrei essere diventata qualcosa di più di un'amica? —Mi disturba tutta questa promiscuità! Se dovete farlo, non lasciate che tutta la ciurma vi veda! —Se ti dava così fastidio, potevi parlarne con loro, non capisco perché ti sia messo ad urlare contro di me! E poi, tutta questa omofobia da te non me l'aspettavo…Sei cambiato, Chopper… —Ah sì, solo perché non sono più il tuo amichetto che puoi sbatacchiare di qua e di là come un giocattolo, sono io ad essere cambiato? Solo perché hai scoperto che anche questo mostro può provare qualcosa, SONO IO CHE SONO CAMBIATO? SÌ, SONO CAMBIATO VA BENE? DA QUANDO HO AVUTO LA PESSIMA IDEA DI INNAMORARMI DI UNA COME TE! —… —Pensavo che saresti stata diversa, che mi avresti accettato per quello che sono, ma mi sbagliavo… —Chopper, io… —Cosa c'è ora, mi compatisci come al solito? "Oh, poverino, il mostro ha dei sentimenti" Lascia perdere, non scomodarti, me ne vado io…
Fece appena in tempo ad aprire la porta, che centinaia di mani spuntarono dal pavimento e lo immobilizzarono. —Cosa staimmmmffffff! Non appena provò ad aprire bocca per lamentarsi, una mano gliela tappò, impedendo alle parole di uscire. Nico Robin gli si avvicinò, flessuosa, decisa, come un felino, una pantera che sa di avere in trappola la sua preda. —Adesso mi ascolti tu, Chopper. Punto primo, non ho dormito con Zoro. Punto secondo, Zoro e Sanji si amano alla follia e se questo ti dà fastidio, fattene una ragione o parlane con loro. Punto terzo, io non ho mai giocato con te. Mai. Punto quarto, se quello che mi hai appena detto è vero, farai di me la donna più felice del mondo. Era vero? Ancora impossibilitato a parlare e con gli occhi spalancati dallo stupore, Chopper si limitò ad annuire. D'un tratto, tutte le mani che lo tenevano fermo scomparvero e lasciarono il posto alle vere braccia di Nico Robin, che lo strinsero a lei. —Ma… Un dito sulle labbra gli impedì di parlare. —Shhh. Zitto. Ti amo anch'io. Così come sei.
Chopper ancora esitava. Non era possibile. —Ti sta dicendo la verità, sai? La renna si voltò di scatto. Zoro e Sanji erano mollemente appoggiati alla balaustra della Going, abbracciati, che li fissavano. —Certo che voi siete proprio degli impiccioni, eh?— borbottò Nico Robin stringendosi a lui. —Siete voi che urlate. Ci avete interrotti…— rispose tagliente lo spadaccino. —Chopper, sono secoli che vi inseguite. Vi amate tutti e due, perché non dovreste stare insieme? La renna ancora esitava. —Cazzo, Chopper, baciala e basta. Altrimenti fate perdere la pazienza sia a me che a questo cuoco da strapazzo! — Oi, marimo, non…Oh… —Beh, ha funzionato, cuoco da strapazzo… —Vieni qui marimo…
Per fortuna Usopp e Rufy stavano dormendo della grossa, pensò Nami, osservando dall'ombra le due coppie che si baciavano sotto i raggi della luna, altrimenti li avrebbero interrotti di sicuro…
Il giorno dopo avrebbero dovuto dare delle spiegazioni, e belle grosse, ma per stasera, lasciamoli divertire…
Ehm...ehilà!
Ok, le possibilità sono due: o sono la persona più buona dell'universo o sono totalmente impazzito, perché avendo lo spettacolo più importante dell'anno tra interi giorni tre, ho deciso di riprendere in mano questa ff che ho lasciato lì dal 2010...boh, misteri della psiche umana, non indaghiamo troppo.
Comunque mi rimordeva la coscienza a lasciarla lì, tutta sola, ce le mancava solo il capitolo finale (io odio le conclusioni, infatti se l'avete notato, tutte le mie storie si arenano a pochi capitoli dalla fine...) Non sono soddisfatto al 100% di questo capitolo, ma volevo finirla, e l'ho fatto u__u"
Scherzo, no, è che si potrebbe sempre fare meglio...ma non facciamo i perfezionisti!
E' patetico, lo so, ma eccomi a rispondere alle vostre recensioni di due anni fa, che ormai non valgono nemmeno più per il programma recensioni...
@missele: ehilà! Ti ricordi ancora di me e di questa ff? Beh, eccomi qua conun finale...spero ti sia piaciuto, con Chopper che (finalmente) sclera e butta fuori la verità (ed era anche ora...) E Zoro e Sanji che fino all'ultimo devono fare da balia a quei due...XD
@Lusty: Se non ci speravi più la volta scorsa, figuriamoci ora... XD Che dire? Spero che tu abbia avuto la santa pazienza di leggere anche se probabilmente non ti ricordavi una cicca (non mi ricordavo bene nemmeno io...ho dovuto rileggere tutto...^^') e che ne sia valsa la pena!
@The Mad Hatter: Essì, l'ho finita ed eccomi, bello come il sole due anni dopo, con il capitolo conclusivo...♥ Whoopsie!
@sogeking95: Salve, sogeking di quartiere! Fortuna che l'altra volta hai recensito senza aspettare la fine, altrimenti ti saresti scordato cosa dovevi dire! XD Che altro? spero ti sia piaciuto questo capitoletto conclusivo...
Non mi odiate per averla finita solo ora vero? vero? ç___ç
Ah, un'altra cosa: siccome questo capitolo non mi piace molto, se avete delle critiche costruttive, non esitate a farmele!
PS Il mio computer si rifiutava di accettarmi "marimo" e continuava a trasformarlo in "marimba"... povero Zoro... -___-"