Maybe, it was Fate

di Lis94
(/viewuser.php?uid=58889)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Maybe, it was Fate

Capitolo 1

- Piccolo spazio dell’autrice -

Uhm … Salve a tutti! Beh, se state leggendo questa piccola noticina, vuol dire che avete aperto questa pagina. E già per questo vi ringrazio.
Spero sinceramente che dopo aver letto questo capitolo non la chiuderete immediatamente, perché … Beh, perché sarebbe fantastico se vi piacesse! E altrettanto fantastico che la commentaste!
Adesso … Giusto! Dovrei salutarvi!
Allora, ciao a tutti! ^^

Ripiegai per la terza volta la lettera e me la misi in tasca.
I capelli biondo cenere, lasciati liberi, tranne per due piccole trecce agli angoli del viso,continuavano a svolazzarmi senza sosta, trasportati dal vento.
Guardai l’orologio della stazione, l’espresso per Hogwarts sarebbe arrivato tra sette minuti.
Qualche giorno prima probabilmente non mi sarei immaginata che potesse esistere una scuola di magia.
Mi scostai leggermente la frangetta dagli occhi azzurri, guardandomi attorno;  tutti i ragazzi erano accompagnati dai propri genitori. Con uno sbuffo sollevai lo sguardo al cielo, soffermandomi ad osservare le nuvole, finchè non sentii l’Espresso per Hogwarts fermarsi davanti a me.
I ragazzini più piccoli, abbracciarono i propri genitori fiondandosi dentro.
M’imposi di farmi coraggio. ‘Non posso essere l’unica persona a non aver frequentato i cinque anni precedenti.’ Mi dissi.
Con la mano sinistra agguantai il  baule e mi diressi velocemente dentro un vagone vuoto. Mi abbandonai mollemente sul sedile e guardando fuori dalla finestra mi ritrovai a pensare a quando era arrivata quell’ assurda lettera.

“Van, che cavolo è?” Chiese Sophie, indicando un gufo nero planare verso la finestra di casa mia.
Io presi a mordicchiarmi  il labbro. “Io non ho visto niente. E tu non hai visto niente, giusto? Chiesi guardando la mia amica.
“Ehm … In realtà ho visto un gufo entrare nella tua camera con una busta nel becco.”
“ Hai una fervida immaginazione, vero Sophie?”
Lei mi guardò imbronciata. “Non me lo sono immaginata.”
“Certo, certo …” Feci dandole due pacche sulla spalla. “Adesso vado, altrimenti mia nonna si arrabbia, a domani!” Dissi oltrepassando il cancello .
“Uff … Va bene, va bene. A domani!” Gridò agitando la mano mentre si allontanava.
Entrata in casa, la voce di Melinda Bertrand mi raggiunse. “E’ arrivata una lettera!”
“Lo so!” Urlai di rimando. “I gufi dovrebbero stare un tantino più attenti!” Sbuffai salendo le scale verso la mia camera.
Il gufo nero era appollaiato sul davanzale, mentre la lettera era posata sulla scrivania. Presi due biscotti dalla busta sulla scrivania e glieli diedi al gufo, per poi aprire la lettera.

“Scusami …” Una voce femminile mi distolse dai miei pensieri. “ Possiamo sederci qui? Tutti gli altri vagoni sono occupati.” Chiese una ragazza con i capelli ricci castani, indicando altri due ragazzi dietro di lei.
“Sì, certo.” Risposi annuendo.
“Grazie!” Rispose entrando seguita dagli altri due ragazzi. “Sono Hermione Granger.” Si presentò. “Loro sono Ronald Weasley, ma lo puoi chiamare Ron,” Disse indicando il ragazzo con i capelli rossi, “E Harry Potter.” Concluse indicando quello con i capelli neri.
‘Harry Potter? Dove l’ho già sentito?’ Scossi la testa e mi presentai: “Molto piacere.” Dissi stringendo le mani a tutti e tre. “Io sono Vanelle De La Roix.”
“Non mi sembra di averti mai visto ad Hogwarts.” Disse Hermione.
“In effetti qualche giorno fa non sapevo nemmeno della sua esistenza, è la prima volta che ci vado.”
“Ma non sei del primo anno, com’è possibile?” Chiese Ronald, confuso.
“Non sei nata in Inghilterra, giusto?”  Chiese Hermione.
“No, in Francia. Ci ho vissuto fino a 10 anni, poi mi sono trasferita in Italia e poi da meno di sei mesi, qui, in Inghilterra.”
“Hai ancora l’accento francese.” Disse con un sorriso Harry.
“Già, e il mio inglese è ancora un po’ stentato.” Risposi accennando a un sorriso.
“Ti sei spostata parecchio!” Constatò Ronald. “Beata te!”
“Da un lato è davvero bello, ma poi ti tocca adattarti continuamente.”
“Chissà in quale casa verrai smistata.” Si chiese Harry.
“Noi siamo tutti Grifondoro.” Disse Hermione. “Speriamo che anche tu lo sia!”
“Basta che non sia una Serpeverde!” Si aggiunge Ron.
Vidi Hermione alzare gli occhi al cielo.

Dopo qualche ora di viaggio, finalmente arrivammo alla tanto agognata destinazione.
Scesa dal treno, per evitare di perdermi seguii Harry, Ron ed Hermione. Dopo aver oltrepassato il portone ci ritrovammo in un ampio salone illuminato da migliaia di torce. Proseguimmo fino ad arrivare in una seconda sala enorme.
“Guarda sopra.” Mi suggerì Hermione.
Io alzai lo sguardo rimanendo a bocca aperta. Il soffitto rispecchiava il cielo all’esterno, lasciando vedere il cielo stellato.
Mentre continuavo ad osservarlo sentii una mano sulla spalla;
“Tu devi essere Vanelle, dico bene?”
“Sì, sono io.” Risposi osservando l’uomo davanti a me. Occhi azzurri e una folta barba bianca.
“Sono il Preside, Albus Silente, è un piacere conoscerti.” Disse accennando un sorriso.
“Oh, il piacere è tutto mio.” Risposi stringendogli la mano.
“Ti dispiacerebbe seguirmi?”
“N-no … certo.” Risposi facendo un piccolo cenno di saluto agli altri.
Il preside salì su una piattaforma rialzata, dove c’era un lungo tavolo, dove sedevano quelli che dovevano essere i professori.
“Un momento di silenzio ragazzi.” Disse il preside. “Volevo farvi sapere che quest’anno ci sarà una piccola novità. Prima di sottoporre i ragazzi del primo anno allo smistamento, volevo informare gi alunni del sesto anno che avranno una nuova compagna. Prego Vanelle.” Disse facendomi segno di salire. Mentre salivo i pochi gradini, sentivo su di me tutti gli sguardi addosso. Arrossii imbarazzata.
“La signorina al mio fianco è Vanelle De La Roix, ha sedici anni, ma non ha mai frequentato questa scuola. Avendo comunque, un alto livello di istruzione seguirà i corsi del sesto anno. Bene, e ora potrai venire smistata.” Concluse facendomi sedere su una sedia.
Una professoressa mi si avvicinò con in mano un capello, e me lo posò in testa.
“Allora, allora, chi abbiamo qui … Oh, una ragazzina piuttosto astuta eh? … Senza un minimo di pazienza, intelligente …  e decisamente coraggiosa. Uh, che scelta complicata …”
Dopo qualche secondo in cui ero impegnata a trattenere il respiro, sperando che quello strazio finisse, il cappello finalmente si decise.
“GRIFONDORO!”
Dal tavolo dei Grifondoro si alzò un fragoroso applauso. La professoressa mi tolse il cappello e mi disse di raggiungere i miei compagni di casa.
Hermione mi fece spazio accanto a sé, abbracciandomi in un lancio d’affetto.
Quando lo smistamento dei ragazzini di primo si concluse, potemmo, finalmente, mettere qualcosa sotto i denti.

Dopo la cena, la professoressa, che mi aveva messo il Cappello Parlante, Minerva McGranitt, si avvicinò informandomi che avrei dovuto condividere la mia stanza con Hermione e che tutte le mie cose erano già state portate lì.
“Vieni ti faccio vedere.” Disse Hermione alzandosi dal tavolo.
Mentre camminavamo, mi persi ad osservare di nuovo il cielo pieno di stelle, tanto che non mi accorsi di essere andata addosso a qualcuno.
“Scusami.” Dissi guardando il ragazzo contro cui avevo sbattuto. Capelli biondi e occhi grigi.
“Stai più attenta.” Disse con tono freddo.
“Ti ho appena chiesto scusa.” Risposi io, stizzita.
“Lascialo perdere, Vanelle.” Mi disse Hermione tirandomi via.
“E tu cosa vuoi, Mezzosangue?”
“Scommetto che sei un purosangue. Solo loro sanno essere così stronzi.” Dissi girandomi verso di lui.
“Cosa hai detto, ragazzina?”
“Vanelle, lascia stare. Ormai non me la prendo più, non ne vale la pena.” Disse Hermione ricominciando a trascinarmi via.
“Non finisce qui, ragazzina.” Disse lui, prima di girarsi e andarsene dalla parte opposta.
“Ma chi cavolo è quello?”
“Draco Malfoy. Un cretino, lascialo perdere.”
“E’ insopportabile.” Decretai.
‘Tranquillo, non è finita per niente.’ Pensai mentre raggiungevamo un ritratto di una signora, alquanto panciuta.
“Questa è la Signora Grassa.”
“La parola d’ordine?” Chiese il dipinto osservandoci.
“Sogni Dorati.”
“Cavolo, c’è bisogno anche della parola d’ordine per entrare? Io sono alquanto smemorata per queste cose.” Dissi seguendo Hermione.
Hermione ridacchiò e aprì la porta della sua stanza.
“Beh, immagino che sarai piuttosto stanca. Sono le 23.30. Andiamo a dormire?” Chiese.
“Mi ci vuole proprio una bella dormita.” Dissi aprendo il mio baule. “Domani sarà una luuunga giornata.”

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

-Piccolo spazietto dell’autrice-
Holà!  Allora, per prima cosa vorrei ringraziare  Fata Desi che ha commentato il precedente capitolo, e messo tra i preferiti, quindi: grazie, grazie! ^^
E ovviamente ringrazio le altre persone che hanno messo la storia tra le preferite: Lulu Cullen,  Uzira e yOle Baia e chi l’ha messa tra le seguite: ArtemisLover, CharmedAlis, cino nero e Horit.
Mille grazie!
Spero che questo capitolo vi piaccia, e che lo commentiate, anche con due parole, per sapere cosa ne pensate. Inoltre mi risollevereste il morale. La scuola sta’ per ricominciare e io tremo di paura! XD (E poi io senza recensioni muoio! XD)
Uhm … Quindi, alla prossima! ^^

“Qual è la prima lezione?” Chiesi ad Hermione reprimendo un sonoro sbadiglio.
“Pozioni, con Piton.”
“Oh, fantastico. Cominciamo bene …”
“Qual è il problema?” Chiese Ron
“Pozioni, ecco qual è il problema. Sono una frana.” Risposi demoralizzata.
“Allora sei fregata. Oltre ad essere una materia orribile, il professore è ancora peggio.” M’informò Ron.
“Perfetto …” Sospirai entrando in classe e sedendomi accanto ad Hermione.
Pochi secondi dopo entrò Malfoy, seguito da una ragazza e altri tre ragazzi. “Ma cos’ha quello lì, i seguaci?” Chiesi seguendoli con lo sguardo. Una ragazza con i capelli neri stava attaccata al braccio del biondo, mentre gli altri continuavano a ridere. Venni interrotta dalla voce del professore.
“Aprite il libro a pagine 87.” Disse freddo entrando nell’aula.
‘Già, cominciamo proprio bene … ’ Pensai aprendo il libro.

*****

“Beh, non è stato poi così orribile!” Cercò di consolarmi Hermione.
“Certo … Non è stato orribile far scoppiare un calderone.” Risposi sconsolata.
“Vedrai che migliorerai!”
“Harry, il professor Piton mi odia.”
“Oh, dopo un po’ ci si fa l’abitudine, tranquilla!” Rispose dandomi una pacca sulla spalla.
“Ehi, Draco! Guarda, è la mocciosa che ha fatto quasi esplodere l’aula!” La ragazzina di un’ora prima, Parkinson, se non sbaglio, mi stava indicando.
“Ti conviene ritirare subito quel dito, se vuoi che rimanga al suo posto.” Sibilai.
“Muoio di paura.” Sghignazzò lei.
“E fai bene.” Risposi.
“Come sei aggressiva, ragazzina.” Disse Malfoy.
“Taci, furetto.” Ringhiò Harry e prendendomi la mano mi trascinò via. Riuscii a scorgere Malfoy che ci osservava mentre sparivamo dietro l’angolo.
“Ma come fate a sopportarli da cinque anni?” Chiesi esasperata.
“Ora ci sono i provini per entrare nella squadra di Quidditch.” Cambiò discorso Ron.
Mi girai di scatto. “Quidditch? Posso provare?” Chiesi eccitata.
“Beh, certo … In che ruolo vorresti giocare?” Continuò Ron.
“Cacciatore!”
“Non sei un po’ … uhm … Gracilina, per fare il cacciatore?”
Hermione gli diede una gomitata nello stomaco. “Tu dovresti proprio stare in silenzio.”
“Ehi! Io sono un portiere abilissimo!” Si vantò lui sorridendo sornione.
“Dai andiamo, le selezioni cominciano fra cinque minuti.” Disse Harry, invitandomi a seguirlo.
“Van, metticela tutta!” Disse Hermione.
“E’ ovvio!” Feci io, annuendo con decisione, salutandola per seguire Harry e Ron.
“Ah, che scopa hai?” Chiese Ron.
“Non ricordo bene il nome … Dovrebbe essere qualcosa come Firebolt, o qualcosa del genere.” Risposi alzando le spalle.
Ron rimase pietrificato. “E’ la scopa più veloce al mondo!”
“Ah sì? Beh, wow!”
“Che fortuna sfacciata che avete!”
“Anche tu hai una Firebolt, Harry?”
Lui annuì, ridendo sommessamente.
“Allora ci vediamo fra cinque minuti al campo.” Disse Harry.
“A fra poco.” Risposi dirigendomi verso il dormitorio.

*****

‘Ce la posso fare, ce la posso fare!’ Continuavo a ripetermi come un ritornello mentre raggiungevo il campo.
Lanciai uno sguardo sugli spalti, intravedendo Hermione, che mi saluto. Sventolai la mano sorridendo per poi fermarmi ad osservare un attimo il campo di Quidditch.
Non l’avessi mai fatto.
“Non dirmi che tu sai giocare a Quidditch.” Disse Malfoy con il solito ghigno.
“Mi stai seguendo per caso?”
“No, quindi è inutile che ti senta lusingata. Volevo vedere che schiappe avevano intenzione di provare a entrare nella squadra dei Grifoni.”
Presi un grosso respiro. Prenderlo a pugni non era una buona idea. Lo ignorai e mi incamminai per raggiungere il gruppo al centro del campo.
“Buona fortuna!” Gridò lui, sicuramente con ancora un ghigno stampato in faccia.

“Harry!” Gridai, raggiungendolo.
“Bene, adesso che ci siamo tutti, possiamo cominciare.” Disse dopo aver imposto assoluto silenzio. “Dopo questa prova, ci rivedremo fra una settimana, per decidere definitivamente, chi entrerà a far parte della squadra.” Concluse, montando sulla scopa e aprendo velocemente la cassa, posata sull’erba con un calcio. Nello stesso momento in cui la cassa venne aperta quattro balzarono in aria.
Presi un ultimo, grande respiro profondo e mi alzai in volo. “Ok, cominciamo …”

*****

“Cavolo Van, sei stata formidabile!” Continuava a ripetermi Ron, mentre tornavamo al dormitorio.
“Non mi sembra, ne hai parate cinque.” Risposi imbronciata.
“Sì, ma su quante? 9, 10?”
“18, per la precisione. Non cercare di imbrogliare, Ronald.” Disse ridendo Hermione.
“Mi sono semplicemente confuso.” Si difese lui.
Sentii Harry sospirare. “Questi provini durano ogni anno di più, sono esausto.”
“Perché c’è gente che non fa altro che disturbare.” Si aggiunse Hermione.
Io annuii decisa, quando ad un tratto non vidi avanzare verso di noi il professor Piton. “Oh, no. Vi prego, cambiamo strada, cambiamo strada!” Quasi urlai.
Harry mi lanciò un’occhiata interrogativa, poi vide il Piton arrivare, mi prese per mano e fece dietro front.
“Signorina De La Roix, ha fretta?”
Mi bloccai di colpo, e lentamente mi girai verso di lui. “No, per niente.” Risposi mentre un rossore mi imporporava le guance.
“Bene, perché la volevo informare di venire domani, alla fine delle lezioni, nel mio ufficio.” Disse con tono gelido.
“Ah. Ehm … Perfetto. Ci sarò.”
“Bene.” Rispose lui superandoci.
“Sono. Morta.”
Ron mi guardò con compassione. “Sì, lo sei.” Confermò poi.
“Ronald!” Urlò Hermione, sbattendogli un libro sul braccio.
“Non portare sfortuna, Ron.” Disse Harry.
“Ok, ok. Scusa Vanelle.”
“Tranquillo. D’altronde hai ragione.” Risposi, maledicendo Piton.
“Dai, se ne esci viva, puoi esprimere un desiderio.” Disse Harry sorridendomi.
“Un desiderio?” Sussurrai. “Wow, grazie mille Harry!” Dissi ricambiando il sorriso.
“Possibilmente qualcosa di fattibile.” Aggiunse Hermione.
Io annuii. “Ovvio.”
La prospettiva di ricevere una punizione – o qualsiasi altra cosa fosse – da Piton, non mi sembrava più così terribile.
Ovviamente non sapevo che mi stavo sbagliando di grosso.


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Maybe, it was Fate

Capitolo 3

-Piccolo spazietto dell’autrice –

Wow, non ho mai aggiornato così velocemente! Sarà la felicità per le recensioni che mi avete lasciato? Sicuramente!
Uzira, Fata Desi, Yvaine0 e Horit, grazie mille, mi ha fatto tanto, tanto, tanto piacere sapere che vi è piaciuto!
E grazie a chi continua a tenere la storia tra le preferite e le seguite!
Spero che recensirete anche questo capitolo!
Un bacio! ^^

 

‘Ok, ok… ce la posso fare, vuole solo parlare, vuole solo parlare.’ Pensai mentre bussavo.
Sentii un qualcosa come “Avanti”. Afferrai la maniglia ed entrai.
Piton era in piedi accanto alla cattedra. “Signorina De La Roix, lo sa che non è cosa da tutti i giorni far esplodere un calderone?”
“Lo immaginavo.” Replicai con lo sguardo fisso sul pavimento.
“E immaginerà anche che se non vuole rimanere in punizione a vita, dovrà migliorare.”
Annuì.
“Bene, eviterò di metterla in punizione se si farà seguire da qualcuno e migliorerà i suoi voti nella mia materia entro la fine del primo trimestre.”
“E … Da chi dovrei farmi aiutare?”
“Dal signor Malfoy.”
“Inoltre Malfoy non accetterebbe mai.”
“Questo non è un suo problema.”
Presi a mordermi il labbro, continuando a guardare il pavimento.
“Non accetto.”
“Come?”
“Mi metta in punizione.” Dissi con tono grave.
“Va bene. Se cambia idea, l’opzione è sempre disponibile.”
“Non cambierò idea. Qual è la punizione?”
Le mie ultime parole famose.
Piton ghignò.

*****

“Van, è … terribilmente schifoso.” Disse Hermione.
“Lo so.”
“Passi per il pulire l’aula dopo la lezione di pozione, passi il tema di 20 pagine sulla pozione Polisucco, passi il riordinare gli archivi di 50 anni fa …”
Le lanciai un’occhiataccia.
“Ma … Pulire i bagni …” Concluse in un soffio.
“Devi rivolgerti a Silente!” Disse Harry.
“Col cavolo! Gliela darei vinta!”
“Van, ti rendi conto di cosa fanno gli esseri umani in un bagno?” Hermione continuava a guardarmi allibita.
“Direi di sì. Ma di sicuro non farò lezione di recupero con Malfoy.” Dissi decisa.
“Vuoi una mano?” Si offrì Harry.
‘Che ragazzo d’oro!’ Pensai guardandolo. “No, ma grazie per avermelo chiesto.” Risposi sorridendogli. “Beh, allora ci vediamo dopo!”
“Se non torni entro un’ora di veniamo a cercare!” Promise Ron, mentre si allontanava.
Sospirai ed entrai nel bagno maschile.

*****

“Allora, com’è andata?” Chiese Hermione, mentre entravo nella camera.
“Devo. Farmi. Una. Doccia. Subito.” Risposi meccanicamente infilandomi in bagno.

Due ore dopo, io e Hermione stavamo scendendo in Sala Grande.
“Mi arrendo.”
“Cosa?”
“Tu non sai cosa c’è in quei bagni. E’ … è … Non ci sono parole per descriverlo. Farò quelle maledette ripetizioni con Malfoy.” Dissi stringendo convulsamente l’orlo del mantello.
“Sono sempre dell’opinione che dovresti dirlo a Silente.” Disse Hermione, sedendosi sulla panca.
“Van, com’è andata?” Mi chiese Harry appena arrivato.
“Da schifo. Farò ripetizioni con Malfoy.”
Harry mi guardò sconvolto.
“E’ colpa di voi maschi se mi abbasso a questo. Perché non vi comportate in modo un po’ più igienico?
“Mi spiace. Vedrai che troveremo una soluzione.” Rispose guardandomi con un mezzo sorriso.
“Beh, non importa. Malfoy potrà essere insopportabile ma potrei scoprire qualcosa di interessante stando con lui.”
“Questa è una buona idea.” Confermò Ron, sedendosi di fronte ad Hermione.

*****

“Professore? Accetto … Accetto l’aiuto di Malfoy.”
“Molto bene.” Disse sorridendo compiaciuto. “Signor Malfoy, potrebbe avvicinarsi?”
Il biondo si staccò dal suo gruppetto di schiavetti e raggiunse Piton.
“Sì?”
“La informo che dovrà dare ripetizioni sulla mia materia, alla signorina De La Roix.” Disse guardandolo.
“Cosa?” Gridò lui. “Non ci penso nemmeno.” Rispose lanciandomi un’occhiataccia.
“Lo farà invece, se non vuole venire sostituito da qualcun altro nella squadra di Quidditch.” Rispose Piton.
Malfoy lo guardò male, per poi mormorare un “Va bene”.
“Perfetto. Potete andare.”
Appena usciti mi girai a guardarlo. “Allora, mettiamo in chiaro le cose: tu non piaci a me e io non piaccio a te.”
“Chi ha detto che non mi piaci?” Chiese ghignando.
Io lo ignorai e continuai. “QUINDI … Prima finiamo queste stupide lezione, meglio è. Ci vedremo alle 18 in biblioteca.” Conclusi.
“Scordatelo, oggi ho gli allenamenti di Quidditch. Ma …” Disse avvicinandosi. “Se ci tieni così tanto a vedermi, vieni in biblioteca alle 19.” Disse in un sussurro.
‘Non lo ammazzare, non lo ammazzare.’
“Vedi di portarti i libri.” Sibilai puntandogli un dito sul petto, per poi marciare verso Hermione, che mi stava aspettando, ignorando la sua risata divertita.
“Allora?” Chiese mentre andavamo in Sala Grande.
“Allora, penso che potrei ucciderlo da un momento all’altro.”
“Faresti un favore all’umanità.” Rise lei.
“Perché i più carini sono i più bastardi?” Mi chiesi sospirando.
“Eh? Malfoy carino? Hai gli occhi foderati di prosciutto?”
Io annuii. “Hermione, toglimi una curiosità …” Cominciai. “Ma a te chi piace?”
“A me?” Chiese sconvolta. “N-nessuno.” Rispose mentre le guance andavano via via imporporandosi sempre più.
Io la guardai sospettosa. “Forse Harry? Oppure … Ron?”
Hermione sobbalzò. “Non dire scemenze …”
“Secondo me, lui è cotto di te …”
“Van, basta dai!”
“Va bene, va bene … Quando ne vorrai parlare … Io sono sempre, e ripeto sempre disponibile.”
“Aspetta e spera …” Rispose lei roteando gli occhi.
“Comunque, ho scelto Cura delle Creature Magiche, come materia facoltativa, e mi piacerbbe provare anche Rune Antiche.”
“Oh, Rune Antiche è fantastico!” Rispose Hermione entusiasta.
Io sorrisi, quando intravedemmo Harry e Ron seduti sull’erba a parlare.
“Io vado a salutarli, vieni con me?”
“Non posso devo fare una ricerca in biblioteca. Ci vediamo dopo.” Disse salutandomi e girando l’angolo.
Raggiunsi i ragazzi e mi sedetti accanto a Harry. “Che state combinando?” Chiesi.
“Ci devi aiutare!” Disse Ron.
“Ehm … In cosa?”
“Come faccio ad invitare fuori una ragazza?”
“Vuoi invitare fuori una ragazza? E chi è?”
“N-non posso dirtelo.” Rispose lui imbarazzato.
“Uff, Harry, tu chi vuoi invitare?” Chiesi girandomi verso di lui.
“E’ un segreto.” Rispose lui sorridendo.
“Uff, che antipatici …”
“Per favore aiutaci!” Supplicò Ron.
“Va bene, va bene … Allora la prima cosa da fare  è …”

Le 18.50. Avevo perso un sacco di tempo per spiegare a quei due come comportarsi con le ragazze.
Aprii la porta della biblioteca e posai i libri sul tavolo, aspettando l’arrivo di quella serpe di Malfoy.
‘Ti prego fa che questa cosa finisca il più presto possibile …’ Pregai, mentre aprivo il libro di pozioni.



Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Maybe, it was Fate

Capitolo 4

- Piccolo spazietto dell’autrice –

Salve a tutti! ^^
Ebbene ecco il quarto capitolo, arrivato un po’ in ritardo, tutta colpa della scuola!
Uhm … O forse è anche mia? Mi riduco sempre all’ultimo giorno per fare i compiti delle vacanze. Voi pure?
Ma vabbè ! Quindiiii ….
Fata Desi, Yvaine0 & Horit
, grazie per aver recensito! E ovviamente chi continua a tenere la stori tra i preferiti e le seguite! *Me sprizza felicità da tutti i pori* Non immaginate quanto mi faccia piacere leggere le vostre recensioni!
Vabbè va’, vi lascio a sto’ capitolo che è leggermente più corto, essendo un capitolo di transizione, mi scuso! Il prossimo sarà più lungo, ve lo prometto.
Alla prossima
!

 

Dopo aver creato circa sette origami, due rane e cinque cigni, finalmente, quel fedifrago di Draco Malfoy si fece vivo.
“Da ora in poi dovrò tener conto che la tua puntualità è molto scadente.” Dissi vedendo entrare.
“Oh, allora ci tenevi davvero tanto a vedermi.” Disse sorridendo maliziosamente.
“Sì, certo … Almeno quanto vorrei essere sbranata da un orso.” Risposi alzando gli occhi al cielo. “Ora, per favore, possiamo cominciare queste maledette ripetizioni?”
“Non ti facevo così secchiona, ti stai accodando alla Granger?”
Presi il libro di pozioni e lo sbattei sul tavolo. “Se ti siedi cominciamo.”
Lui sbuffò, prese una sedia e si posizionò accanto a me. “Allora …” Fece annoiato. “Cosa non hai capito?”

Al contrario di quello che mi aspettavo Malfoy era un bravo insegnante.
Se non si contavano gli sbuffi e le varie offese quando sbagliavo.
“Continuiamo domani, mi sono stufato.” Asserì stiracchiandosi sulla sedia.
“Oh Dio, grazie!” Sussurrai alzandomi di scatto, prendendo i libri e fiondandomi verso l’uscita. Afferrando la maniglia mi girai verso di lui ancora stravaccato sulla sedia. “Ehm … uhm … vabbè, grazie.”
“Oh. Era da un’ora che volevo sentirmelo dire, sai?” Disse con una nota divertita.
Alzai gli occhi al cielo e uscii dalla biblioteca. Mi diressi rapidamente in Sala Grande, dove tutti avevano già iniziato a mangiare.
Mi avvicinai al tavolo dei Grifondoro, dove Harry e Ron stavano discutendo animatamente.
“Ehilà, allora … I miei consigli sono stati utili?” Chiesi divertita.
“Beh, non abbiamo ancora avuto occasione di testarli …” Disse Ron diventando improvvisamente rosso.
“Ma si può sapere chi volete invitare ad uscire?”
La curiosità era uno dei miei peggiori difetti.
“Ecco … Se giuri di non dire niente a nessuno, te lo dico.”
“Ron, te lo giuro solennemente.” Dissi mettendomi una mano sul cuore.
“Bene, ecco … Volevo … Volevo invitare Hermione!” Disse tutto d’un fiato.
Io sorrisi. “E quindi vuoi invitare Hermione, eh?” Sussurrai maliziosa, poi mi girai verso l’entrata della Sala. “Ma guarda … E’ appena arrivata. E’ la tua grande occasione, Ron!” Dissi, prendendolo per il braccio e trascinandolo verso Hermione.
“No, aspetta! Vanelle! Aspetta!” Urlò dimenandosi.
Io lo ignorai. “ ‘Mione! Ron deve parlarti.” Dissi mollandolo malamente accanto a lei.
“Uh? Cosa c’è, Ron?” Chiese lei confusa.
“Io, ecco … Hermione … Mi chiedevo …”
“Finiscila Ron!” Gli sibilai.
“Sì, insomma volevo sapere … se ti andasse di fare un giro ad Hogsmeade con me.”
Hermione lo guardò allibita. “Certo, mi farebbe molto piacere, Ron.” Rispose sorridendo imbarazzata.
In men che non si dica, mi ritrovai a cantare, dentro di me, una stupida canzoncina delle elementari ‘Tra rose e fior nasce l’amor …’ mentre mi gustavo il budino al cioccolato.
“Harry, non mi vuoi dire chi ti piace?” Chiese guardandolo giocare con il suo budino.
“Non posso.” Rispose sorridendo. “E’ un segreto.”
Sbuffai infastidita, ripromettendomi di scoprirlo al più presto.
“Allora, com’è andata con Malfoy?” Chiese Hermione una volta seduta.
Alzai le spalle. “Non è andata male. Credo di aver finalmente imparato a fare una pozione Restringente. Mi sarà molto utile quando avrò 60 anni.”
Hermione scoppiò a ridere.
“Quindi, stai dicendo che Malfoy è un bravo insegnante?” Chiese stupito Harry.
“Uhm … Sì, più o meno.” Risposi rubandomi un pezzettino di budino dal piatto di Ron.
“Ehi!” Fece lui, guadandomi male.
“Grazie a chi, questo sabato uscirai con Hermione? Eh? Grazie a chi?”
“Uff, grazie a te, va bene.”
“Ecco, questa è la mio ricompensa.” Dissi, prendendo il piatto di Ron, che intanto stava cercando di prendere quello di Harry.
“Io sono stanca morta. Vado a dormire. Van, vieni con me?”
“Sì, ci vediamo ragazzi.” Salutai seguendo Hermione verso il dormitorio.

*****

Quando entrai nella classe di Pozioni, Piton mi seguì con lo sguardo finchè non mi sedetti.
“Bene, oggi prepareremo una Pozione Restringente. Avete un’ora.” Disse Piton.
‘Dio, ti ringrazio. Che fortuna!’ Pensai sorridendo e cominciando a prendere gli ingredienti. Due file davanti a me, vidi Malfoy girarsi e osservarmi. Quando alzai gli occhi per guardarlo in faccia, si voltò immediatamente cominciando a lavorare.
Non ci feci caso e cominciai a buttare i diversi ingredienti nel calderone.

*****

“Hai avuto una fortuna sfacciata Van!” Disse Ron, dopo essere uscito fuori dall’aula.
Io sorrisi divertita.
“Io prenderò di sicura una D.” Continuò.
“Ti lamenti troppo Ron.” Gli fece notare Hermione.
“Io devo fare un salto in biblioteca, devo cercare un libro.” Dissi svoltando l’angolo. “Ci vediamo fra poco.”
“A dopo!” Gridò Harry salutandomi con la mano.
‘Dunque, dunque … Come Trasfigurare In Due Semplici Mosse … Dov’è?’ Alzai lo sguardo sull’ultimo scaffale della sezione. L’ultimo da sinistra. ‘E ti pareva … Proprio lì in alto dovevano metterlo? Uffa …’ Presi una sedia e mi misi in punta di piedi cercando di afferrare il volume. Dopo pochi secondi, finalmente lo afferrai, quando una voce fin troppo familiare mi fece sobbalzare e … Precipitare giù.
“Ahia!” Urlai, massaggiandomi la schiena dolorante. Malfoy sulla porta, mi rivolse uno sguardo leggermente preoccupato, nascosto immediatamente da un ghigno.
“Bella caduta.” Si congratulò avvicinandosi.
“Grazie.” Ruggii.
“Allora … Com’è andata la pozione?” Chiese con finta indifferenza.
Mi alzai ancora dolorante. “Bene.” Sibilai.
Lui sorrise. “Quindi …”
“Quindi, grazie.” Lo anticipai.
“Prego.” Rispose divertito.
“Volevi sapere solo questo?” Chiesi leggermente seccata.
“No, solo che oggi anticipiamo un po’ la lezione.”
“Uh? E perché?”
“Perché ho diverse cose da fare.”
“Possiamo anche rimandarla ad un altro giorno, se è un problema.”
‘Da quando sono così disponibile?’ Mi chiese stupita.
“No, non ce n’è bisogno. Ci vediamo alle 17, ok?”
“Ok, a dopo.” Dissi dirigendomi verso la porta. “Ciao!” Salutai
uscendo dalla biblioteca e dirigendomi verso l’aula di Trasfigurazione.
 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=402134