Strade Diverse
Perché
doveva capitare proprio a lei. Erano ormai tre giorni che Rika marciava seguita
da Renamon e da quell’imbecille di Davis. Si trovavano in un fitto bosco. La
luce penetrava a fatica dai rami degli alberi. Camminavano facendo attenzione a
non calpestare le radici degli alberi per non in inciampare. In lontananza
videro un punto dove la luce era chiaramente visibile. Man mano che si
avvicinavano notarono che li vi era un ruscello.
Rika
si fermò, mentre Davis bevevo dal ruscello.
Davis
sbuffo: “ si può sapere perché e da due giorni che marciamo ininterrottamente
senza fermarci?” domando con una nota d’ansia nella voce.
“
Perché se non ci sbrighiamo rischiamo di perdere il segnale degli altri.”
rispose seccamente Rika, come se glielo avesse ripetuto un infinità di volte.
Controllò
il digi-vice. Tre puntini si vedevano a stento sul piccolo schermo.
“
Anzi. Se non ti sbrighi rischiamo di perderli!” aggiunse.
Sbuffando
a più non posso, Davis si rialzò. Mormorò qualcosa sulle ragazze, e poi si
rimise a camminare. Una figura dietro un albero lo fermò. Sembrava un insetto
luccicante che emanava luce.
“
Che cos’è?” domando a Rika.
“
Uno gnomo digitale.” rispose senza neanche fermarsi.
Davis
non ebbe il tempo di ammirare la creatura, perché Rika e Renamon avevano
ripreso nuovamente a camminare.
“
Dove avete trovato quel coso?” domandò Ryo studiando attentamente il computer
portatile nero che Yzzi ed Henry stavano utilizzando.
“
Te l’ ho detto.” rispose Yzzi distogliendo lo sguardo dal computer e guardando
Ryo “ l’abbiamo trovato in questo strano bosco.”
Ryo
si distese sul terreno, e appoggiò la testa a un albero secolare. Erano tre
giorni che stavano lì, e quelle due super spie internazionali di Yzzi ed Henry
non si erano ancora decisi a muovere il sedere ed andare a cercare gli altri.
Tentomon
e V-mon ( i Digimon di Yzzi e Davis) li avevano raggiunti ieri, dicendo di
averli cercati ovunque.
Avevano
anche raccontato che il posto in cui si trovavano doveva essere l’unione della
DG-world del passato con quella del futuro. Yzzi aveva subito formulato
l’ipotesi che i Digimon-Tamers fossero i DG-prescelti del futuro, e lui ed
Henry glielo avevano lasciato credere. Difatti le cose non stavano così.
Proprio la sera prima, dopo che finalmente Yzzi si era addormentato, Henry
aveva detto a Ryo che quei DG-prescelti dovevano essere un errore del sistema,
e che secondo lui fossero un vecchio programma creato dai fondatori di DG-world
chissà per quale motivo.
Decisamente
ormai stufo di aspettare, Ryo si alzò e si diresse dai due amici.
“La
smettete di stare davanti a quel portatile!” esclamò sgarbatamente.
Questo
riuscì ad ottenere l’attenzione degli altri.
“
Cosa credi che dovremmo fare, e poi hai visto il digi-vice, ci sono proprio due
puntini che si stanno dirigendo verso di noi. Secondo me dobbiamo aspettarli.
No?”
“
E se invece di aspettare ci andassimo in contro e finissimo di rilassarci?”
propose nuovamente Ryo.
“
Sta volta hai proprio ragione.” così dicendo, Henry si alzo chiudendo il portatile.
“
sei impazzito!” esclamò sottovoce Yzzi.
“
Fidati di me.” e Henry gli fece un sorriso maligno.
Henry
si alzo e andò a svegliare Terriermon, che poltriva sotto un albero.
Spiegò
la situazione e finalmente tutto il gruppo, più i tre Digimon, ripartirono.
Era
passata circa mezz’ora da quando avevano iniziato a camminare. Yzzi ed Henry
confabulavano tra loro, e qualche volta scoppiavano pure a ridere, e
Terriermon, che era sopra la testa di Henry ( visto che era piccolo ci poteva
stare benissimo) continuava a dormire. Fu a metà strada, che già Yzzi si fermò
dicendo: “ Ho delle questioni urgenti da risolvere.” e senza aggiungere altro,
si diresse in un luogo isolato.
“
Anch’io!” esclamò Henry, portandosi con se sia Tentomon che Terriermon.
Era
passata un quarto d’ora da quando Henry e Yzzi erano andati in bagno, e Ryo
stava iniziando a sospettare che l’avevano fregato.
Si
diresse nel luogo in cui erano spariti, e vide che i loro vestiti erano posati
sopra un albero, e loro si stavano rilassando dentro una piscina di acqua
calda.
“
E Si!” esclamò Yzzi “ Tentomon ha avuto un ottima idea a portarci qui.”
Avevano
entrambi i ragazzi gli occhi chiusi, e si rilassavano insieme a Tentomon e
Terriermon.
Ryo
e V-mon li guardarono torto. Ryo strinse i pugni. Ormai era arrivato al limite.
“
SI PUò SAPERE CHE CA**O STATE FACENDO QUI VOI DUE R***********I!” esplose Ryo.
Henry
e Yzzi ebbero un soprassalto. Evidentemente non si aspettavano che Ryo sarebbe
venuto a cercarli.
“
Ma vi siete rimbecilliti tutti e due! Si può sapere che cosa vi prende. Siamo a
DG-world per una missione non per rilassarci!” esclamò l’amico.
Henry
e Yzzi guardarono per un attimo Ryo. I loro sguardi si fecero seri finalmente
dopo tre giorni di cammino.
“
Senti anche noi siamo preoccupati per la sorte di DG-world.” concordò Yzzi “ ma
cosa dobbiamo fare adesso? Non sappiamo niente di quello che sta succedendo!
Non possiamo ne tornare a casa, perché ci ho già provato col portatile e
l’accesso e negato, e non sappiamo nemmeno cosa fare. Pensi che concluderemo
qualcosa riunendoci tutti?”
Ryo
rifletté un attimo. Poi disse sconcertato: “ ehm…no!”
“
ALLORA CHE TI LAMENTIA FARE!” e sia lui che Henry tornarono a rilassarsi.
Ma
Ryo non si diede per vinto.
“
Ragazzi, non vi riconosco più. Noi siamo un gruppo, non siete preoccupati della
sorte dei nostri amici? Come pensi che se la sarebbero cavata Takato e gli
altri dopo essere rimasti solo con due Digimon.”
“
Che dici!” esclamò Henry “ c’era anche Renamon con loro!”
“
E invece no! Sia Davis, Rika e Renamon erano stati portati via prima da un
raggio di luce, e prima che io venissi trasportato in questo posto ho visto
Cyberdramon e Grolmon cadere sfiniti! ORA COSA VUOI DIRE! CHE NON DOBBIAMO
PREOCCUPARCI ANCHE SE UNO DI LORO MUORE!” esclamò esterrefatto Ryo dopo aver
visto il menefreghismo degli amici “ Voi statevene pure qui” aggiunse “ io
andrò a cercare gli altri!” e se ne andò. V-mon lo seguì.
“
Vengo con te!” esclamò.
Ryo
fece un sorriso, e insieme si avviarono verso i due puntini che si avvicinavano
sempre di più.
“
Secondo me sta esagerando.” disse Yzzi prendendosi tutte le sue comodità dentro
la vasca “ io non mi muovo da qui almeno che non sarà necessario.”
“
Concordo “ affermarono Henry e Terriermon.
Tentomon
non parlò ne disse niente.
“
Ma cosa avranno?” chiese V-mon mentre prendevano un sentiero del tutto
insidioso.
“
Da l’ultimo incontro si comportano in modo strano” fece presente Ryo “ non sono
più loro da qualche giorno.”
“
Già.” concordò V-mon “ultimamente pensano solo a se stessi.”
Ryo
non rispose, solo ora si stava chiedendo…
“
V-mon ...perché sei voluto venire con me?” chiese
“
Perché anch’io sono preoccupato per Davis.”
Ryo
si sentì sollevato. Finalmente c’era qualcuno che la pensava come lui.
Kari
e T.K. misero le ultime provviste nello zaino di Takato. Quest’ultimo non aveva
fatto altro che controllare il digi-vice. Vedeva solo due puntini, lontani tra
loro, che si dirigevano a Nord-ovest, ma dovevano essere Tai e Matt che
andavano a cercare Sora.
Guardò
T.K. e Kari. Poi guardò Guilmon.
“
Siete pronti.” chiese.
“
Si, noi siamo pronti.” annuirono gli amici.
A
quel punto, Gatomon e Patamon armon-digi-evolsero Nefertimon e Pegasusmon.
Quest’ultimo
sembrava un cavallo dorato, mentre Nefertimon era un Digimon con il corpo di
gatto dal pelo bianco ( molto grande), con grossi artigli alle zampe e con la
faccia di una sfinge.
Guilmon
salì, insieme a Kari, sopra Nefertimon. Questa spalancò le ali bianche e si
mise in volo. Pegasusmon fece salire T.K. e Takato. Anche lui spalancò le ali
dorate e si mise all’inseguimento di Nefertimon.
“
Takato!” urlò T.K. per sovrastare il rombò dell’aria che tappava le orecchie di
entrambi. “ DEVI CONTROLLARE IL DIGI-VICE E VEDERE SE CI SONO DG-PRESCELTI NEI
PARAGGI !”
“
O.K. !” urlò Takato, mentre sia Pegasusmon che Nefertimon si alzavano sempre di
più in volo, fino ad arrivare a 200 metri d’altezza, e anche di più!
Takato
guardò giù. Volare era sempre bellissimo.
“
WOW!” esclamò guardando in basso, e vedere il deserto che scompariva dietro di
loro. Ora sorvolavano piccoli villaggi di Digimon e immense pianure si
affacciavano ai loro occhi. Anche T.K. guardò in basso.
“
SAREBBE BELLO STARE CON KARI DA SOLO QUI! NON CREDI” e si voltò verso Takato.
“
A ME PIACEREBBE PORTARE JERI.” entrambi risero.
Takato
prese il suo digi-vice.
“
ANCORA NIENTE?” chiese T.K. sovrastando il rombo delle orecchie.
“
NIENTE!”
Ora
erano scomparsi anche i puntini che segnalavano Tai e Matt.
I
capelli di T.K. e Takato volavano col vento. Takato guardò di nuovo giù. Ora
volavano all’altezza di 500
metri. Strinse ancora più forte le gambe al dorso di
Pegasusmon per non cadere. T.K. si teneva al collo. Lui e Takato non stavano
molto comodi in due. Le ali di Pegasusmon impedivano che qualcuno si mettesse
indietro. Infatti Takato stava sul dorso, qualche millimetro prima delle ali,
mentre T.K. stava andando a finire sulla testa dell’animale.
“
DOVREI METTERCI UNA SELLA SUL DORSO DI PEGASUSMON! “ disse sarcastico T.K.
“
FORSE HAI RAGIONE!” urlò Takato.
Pegasusmon
adesso volava ancora più veloce. Takato dovette afferrarsi alle spalle di T.K.
per non cadere. Andavano così veloce, che dovette chiudere gli occhi per via
dell’aria.
“
LA PROSSIMA VOLTA
PRENDO UN TAXI!” scherzò Takato.
“
NON HAI TUTTI I TORTI!” concluse T.K. stando al gioco “ COMUNQUE CON L’AEREO SI
FA PRIMA!”
Nefertimon
era a qualche metro di distanza da loro. Sopra si potevano vedere Kari e
Guilmon. Quest’ultimo evitava di guardare giù; doveva soffrire di vertigini.
All’improvviso
Nefertimon si fermo. Pegasusmon le si mise accanto. Entrambi sbattevano le ali
per non cadere.
“
Perché ti sei fermata?” chiese T.K. in tono normale, visto che ora non andavano
veloci.
Kari
fece cenno di guardare giù. In lontananza si vedevano dei Digimon che
marciavano verso Sud. Dovevano essere migliaia di truppe , formati da Digimon
che erano esclusivamente virus.
“
Dove staranno andando?” chiese T.K. normalmente, ma nella sua voce cera una
nota di paura.
Tutti
si guardarono perplessi.
“
Spostiamoci di qui!” intimò Pegasusmon rompendo quell’attimo di tensione “ O CI
VEDRANNO!”
Pegasusmon
e Nefertimon volarono ancora più su, e si nascosero al di sopra delle nuvole.
Da
un piccolo punto potevamo vedere cosa stava succedendo. ‘Ci avevano visti?’ era
questo l’unico pensiero che avevano in mente tutti quanti. Ma i soldati
continuarono a camminare. Solo ora T.K. si rese conto che non si stavano
dirigendo a sud, ma bensì…
“
A Nord-Ovest” esclamo con un tuffo al cuore.
Tutti
lo guardarono perplesso.
“
Quei soldati si stanno dirigendo a Nord-Ovest!” disse con un filo di voce.
“
Oh NO!” gridò Kari.
“
E li che stanno andando Matt e Tai!”
Tutti
si guardarono in torno perplessi. Cosa dovevano fare?
“
Presto!” urlò Pegasusmon “ TORNIAMO IN DIETRO!” e senza dargli il tempo di
rispondere, partirono.
Pegasusmon
andava velocissimo, seguito a stento da Nefertimon. Entrambi stavano attenti a
non volare sotto le nuvole, perché potevano benissimo vedere che sotto di loro
c’erano ancora migliaia di Digimon che marciavano senza fermarsi.
T.K.
Si aggrappò fortissimo al collo di Pegasusmon, mentre questo andava alla
massima velocità. Takato strinse la vita di T.K. per non cadere. Entrambi
chiusero gli occhi per il vento. Andavano velocissimi, i capelli volavano
alzati dal vento, i vestiti si sembravano volessero volare via, e a T.K. volò
via il suo cappello.
Takato
abbasso gli occhiali da ciclista. Finalmente riuscì a vederci. Prese il
DG-vice. I due puntini di Tai e Matt erano ricomparsi, e avevano iniziato ad
avvicinarsi sempre di più. Ma dal loro punto erano lontani. Guardò giù,
l’esercito era ormai scomparso. Guardò dietro, e vide che non la smettevano di
marciare, ma di li a poco li seminarono tutti. Si vedevano solo piccoli puntini
neri all’orizzonte.
La
pianura scompariva, e finalmente ricompariva il deserto. Non c’erano nuvole su
cui nascondersi, e non ce ne sarebbero state bisogno, perché l’esercito era
ormai molto lontano, ma ne Pegasusmon ne Nefertimon allentarono il passo.
Tai
volava a dieci quindici metri di altezza. Worgreimon non andava molto veloce,
ma i capelli di Tai volavano pure a quella velocità.
Tai
guardò il digi-vice. Avevano guadagnato poco terreno da quando erano partiti, e
Matt sembrava ancora molto lontano.
Poiché
non andavano veloci, il caldo si fece sentire. Nonostante Tai indossasse una
canottiera blu col cappuccio, e dei pantaloncini corti gialli, e scarpe da
tennis bianche, iniziò a sudare.
Guardò
giù. Si trovavano ancora nel deserto rosso.
La
velocità aumentava sempre di più. Tai sarebbe volato via se non si fosse
attaccato al dorso dell’amico. Quest’ultimo volò ancora più in alto. I capelli
di Tai si muovevano, e i vestiti, come al solito, sembravano che stessero per
strapparsi e volare da un momento all’altro.
Worgreimon
non si fermò! Erano ormai a 500…670….700…..metri di altezza. Finalmente
Worgreimon puntò dritto. La velocità fece chiudere gli occhi a Tai, che però
sembrava divertito. Con gli occhi socchiusi vide che Matt era
vicinissimo…..ancora di più…ancora…..era sotto di loro!
“FERMATI”
Urlò Tai all’amico. Worgreimon si fermò “ Scendi in picchiata con tutta la tua
velocità!” ordinò all’amico.
Worgreimon
puntò verso il basso. Tai si afferrò saldamente all’amico. E poi…gli venne un
tuffo al cuore. Andavano velocissimi…sembravano che stessero precipitando nel
vuoto. Tai urlò dalla gioia. Vide Matt, che alzava lo sguardo verso di loro.
Era a 10 metri
di distanza, ma loro lo superarono, stavano per schiantarsi. Tai urlo.
Mancavano DUE METRI…uno…
“
SI!!” gemette Tai mentre Worgreimon si rialzava, e si accostava accanto a Matt
e Metalgarurumon ( mega-digievoluzione di Gabumon, il Digimon di Matt.)
Entrambi
guardavano Tai con la bocca spalancata.
“
Ma…sei impazzito!” urlò con voce strozzata Matt “ per poco non ti ammazzavi!”
“
oh……ma quanto la fai lunga Matt” stizzì Tai “ sai…” spiegò Tai come se lui
sapesse tutto di tutti “ bisogna godersela la vita... prendi me per esempio.”
“
Se devo prendere qualcuno come esempio…beh preferisco quel immaturo di Davis che
un pazzo come te.” affermò Matt scherzosamente.
“
Beh…non c’è bisogno che tu prenda come esempio Davis, visto che tu sei già
immaturo da te.” provocò Tai.
“
Certo che hai un gran coraggio ad affermare di essere più maturo di me”
“
Perché, non lo sono?” chiese Tai, con finto stupore “ comunque, io e Worgreimon
andiamo a nord-ovest, siete dei nostri?”
Matt
stava per rispondere di si, ma Metalgarurumon lo precedette costringendolo a
zittirsi.
“
No, voi andate pure avanti noi vi raggiungiamo più tardi”.
“
Eh?” Matt sembrava più sorpreso di Tai stesso.
Worgreimon
guardò Tai. Senza dire niente partirono, lasciando Matt da solo con il suo
Digimon.
Metalgarurumon
scese di qualche metro fino a toccare la sabbia rossa.
“
Perché ti sei fermato?” chiese Matt guardando l’amico.
“
Tra poco calerà la notte, ed e meglio fermarci.” rispose l’amico.
Matt
si stupì della risposta.
“
Ma che dici? Guarda il sole come splende ancora alto in cielo. Sarà circa mezzo
giorno……” non ebbe il tempo di finire la frase.
Qualcosa
di nero lo stava avvolgendo, il suo corpo diventava più scuro. E poi…il sole
sparì, e un’ondata di nero avvolse DG-world.
Forse
doveva abituarsi a questi cambi di stagione.
Matt
scese cautamente da sopra Metalgarurumon. La temperatura era scesa di molti
gradi. Sentiva freddo, visto che indossava una camicia a maniche corte molto
leggera, e dei pantaloni estivi. Si passo la mano tra i capelli e si sedette
sulla sabbia rossa. Non faceva caso al freddo, ora i suoi pensieri erano altri.
Metalgarurumon lo scrutò.
Matt
si appoggiò la schiena a un masso lì vicino, alzò la testa al cielo e disse
rivoltò a Metalgarurumon:
“
Sono solo preoccupato, tutto qui.”
“
Ti capisco, Matt. Ma non ti preoccupare, la salveremo.”
Matt
non rispose. Guardava altrove mormorando qualcosa tra se.
“
Matt!” urlò il Digimon “ non ti riconosco più! Devi reagire.”
“
Reagire? eh…” confabulò tra se Matt “ ma se non sono stato neanche in grado di
proteggerla...” e sorrise amaramente.
“
Matt” disse Worgreimon con voce flebile e triste.
“
Lasciami stare!”
Chiuse
gli occhi e si addormentò. Quando li riaprì, davanti a se c’era un ragazzo
biondo…
Tai
continuava a volare da più di tre ore. Dovevano essere le due di notte. Non si
vedeva nessuno nei paraggi. Ora non si trovavano più in un luogo deserto, ma in
un luogo dove la vegetazione era fitta, i fiumi scorrevano nelle valli, e si
vedevano piccole luci di villaggi di Digimon lontani.
Tai
non aveva intenzione di fermarsi. Aveva fame e una sete tremenda. Sentiva
freddo…ma non si fermò. Camminò per altre due ore. Gli occhi si chiudevano e si
riaprivano di scatto ogni volta che rischiava di addormentarsi. Non mangiava
niente da tutto il giorno…non sapeva cosa fare…era stanco…chiuse per un attimo
gli occhi per rilassarsi…ora si sentiva meglio…non voleva essere disturbato, ma
poi un grido lo fermò. Aprii gli occhi di scatto e si guardò indietro. Quattro
ragazzi su i loro Digimon si dirigevano verso di lui…
Rika
non riusciva ad addormentarsi. Anche Davis continuava a muoversi e rigirarsi in
continuazione. Alla fine non ce la fece più e si rialzò. Cosa stava succedendo?
Cosa era successo ai loro amici? Cosa era successo alla sua migliore amica?
Davis
sentì qualcosa, un rumore…un rumore di foglie che si muovevano sopra gli
alberi. Alzò lo sguardo. Non riusciva a vedere cosa fosse. Sembrava un ombra di
qualcuno. La luna lo illuminò un attimo. In quell' attimo sparì. Però Davis
ebbe il tempo di capire che non fosse un Digimon. Assomigliava troppo a un
bambino per esserlo.
“
L’ hai visto anche tu?”
Davis
ebbe un soprassalto. Accanto a se, riuscì a vedere a stento Renamon. Fissava il
punto in cui la figura era scomparsa.
“
Chi era?” chiese Davis fissando anche lui il punto in cui la figura nera era
sparita.
“
Di sicuro non era un Digimon…”
Sentirono
un rumore di foglie che si muovevano. Davis si girò. Per poco non cadde
inciampando su una radice. Un ragazzo e un Digimon si dirigevano verso di loro
correndo. Avevano il fiatone.
Rika
si alzò, e si mise accanto a Renamon e a Davis. Ci mise un po’ per capire chi
fossero.
“
Ryo!” gridò sorpresa vedendo la faccia del ragazzo illuminata dalla luna.
Ryo
continuava a respirare affannato. V-mon accanto a lui alzò lo sguardo verso di
loro.
“
Presto! Dobbiamo scappare!” intimò ansante. Corse verso di loro. Afferrò Davis
per un braccio.
Sentirono
le grida di qualcuno, del fuoco si alzò in cielo. Davis e V-mon iniziarono a
correre.
Ryo
afferrò Rika per un braccio, ma questa non si mosse; si fermò per prendere il
suo Skateboard ( lo stesso che aveva Ryo in mano in quel momento) e si mise a
correre verso il punto in cui erano scomparsi Davis e V-mon.
Davis
continuava a correre. Guardò dietro, ma V-mon lo incitò a camminare e a non
fermarsi.
Non
si girò più indietro, pensava solo a correre. Aveva paura, correva più che
poteva. Sentiva ancora delle grida dietro di se, qualcuno urlava. Alzò gli
occhi in cielo, e vide del fumo. A questo punto corse più che poté. Camminava
circa da mezz’ora. Non si fermava e non si girava mai. Era intento a schivare gli
alberi e a evitare di inciampare sulle radici degli alberi. Davanti a se vide
una foresta piena di nebbia. Si fermò ormai privo di forze dietro un albero.
Riprese
fiato, si girò. Il fumo non si vedeva più, e le grida erano cessate. Cosa era
successo? Dove erano Rika e Ryo?
Davis
si guardò in torno. Sentiva degli strani rumori, le foglie degli alberi si
muovevano per via del vento. Non si sentiva niente, a parte gli strani rumori
di qualcuno che si nascondeva tra le foglie, qualcuno che li spiava…sobbalzò e
cadde indietro, vedendo degli occhi tra i cespugli che lo fissavano. Quelli
sparirono, seguiti dal rumore di qualcuno che si muove tra i cespugli.
Il
cuore batteva all’impazzata. Un altro fruscio tra i cespugli, e vide Renamon
davanti a se.
“
Dov’è Rika?” chiese senza notare lo spavento che aveva fatto prendere al
ragazzo.
“
La prossima volta evita di spiarci!” disse Davis prendendo la mano che gli
porgeva V-mon e alzandosi.
“
Spiando? Ma cosa dici! Io sono venuta qui adesso!” rispose sorpresa Renamon.
Quella
risposta aveva fatto diventare Davis più nervoso. Scrutò il cespuglio in cui
erano spariti gli occhi. Chi poteva essere stato? Chi c’era li dietro?
“
Dov’è Rika?” ripeté Renamon senza notare il continuo nervosismo di Davis.
“
non lo so! Sono spariti, erano dietro di noi... e…e un attimo dopo non c’erano
più…”
Renamon
assunse un aria molto preoccupata.
“
E se li avessero presi!” disse con una nota d’ansia nella voce.
“
Chi?” domandò Davis che non capiva chi, poco fa, li stesse inseguendo.
“
Erano dei Digimon.” disse V-mon in fine.
“
V-mon! Che ci fai tu qui?” e pensare che solo ora Davis si era accorto che
anche in quel mondo ci fosse anche lui “ tu non dovresti essere in questo
mondo!”
“
guarda che questo non è un altro mondo…” iniziò a spiegare V-mon “ e l’unione
di DG-world del passato con quella del futuro.”
Davis
guardò l’amico perplesso.
“
non ci ho capito niente.”
V-mon
abbassò la testa sconsolato, ma a Davis bastava che lui fosse qui, non aveva
bisogno di spiegazioni.
“
sentite, visto che V-mon e con noi, propongo di andare a salvare gli altri ora…”
stava per andare, ma Renamon lo prese per la maglietta, lo sollevò e lo lasciò
sospeso in aria.
“
che c’è…” chiese Davis con voce sottile, notando l’espressione molto seria e
provocatrice di Renamon.
“
Fermo…non fare l’impulsivo…anch’io sono preoccupata per loro due, ma non c’è
bisogno di fare così…non fare l’imprudente…” lo rimproverò Renamon.
“
IMPRUDENTE IO! GUARDA CHE QUEI DUE SONO SENZA DIGIMON! SONO PRATICAMENTE INDIFESI!”
Renamon
abbassò lo sguardo preoccupato. Davis aveva capito cosa in quel momento la
preoccupava di più.
“
Fermi!!” intimò V-mon guardando gli amici.
Renamon
lasciò andare Davis, che cadde all’indietro sbattendo la schiena.
“
E troppo rischioso! Sono in troppi!!” esclamò V-mon, mentre aiutava Davis a
rialzarsi.
“
Troppi?!” chiese perplesso Davis “ e in quanti sono scusa?”
“
Sono in cinque.”
Davis
lo guardò sorpreso, poi scoppiò a ridere.
“
Di cinque Digimon possiamo farci beffa!” esclamò divertito.
“
Di livello mega.” concluse V-mon.
A
Davis vi si gelò il sangue.
“
Cinque Digimon di livello mega!” disse con voce strozzata.
Renamon
lo guardò divertita, come se gli volesse dire ‘ Così impari a fare l’impulsivo.’
Davis
la guardò torto. Più arrabbiato che mai esclamò :
“
Allora cosa facciamo, genio?” rivolgendosi a Renamon.
Renamon
rifletté.
“
Niente…” e salì sopra un albero.
“
COSAA!” Davis guardava sorpreso Renamon che si accucciava sopra un albero e si
metteva a dormire “ IO NON ME NE STARO' QUI A NON FARE NIENTE! ANDRO' A
CERCARLI.” e si avviò da solo.
Ma
un attimo dopo tornò, dicendo di aver perso l’orientamento, e di aver girato a
vuoto per quattro volte.
“
Il capo a detto di farli fuori.” ridacchiò Skallmusyamon, un Digimon di livello
mega, con il corpo da samurai.
“
Si dai facciamoli fuori!” esclamò l’altro al suo fianco, che si chiamava
Darkninjiamon, anche lui di livello mega, alto robusto, con un vestito da ninja
e con una spada che gli usciva dal vestito.
Sembravano
proprio due imbecilli. Rika e Ryo erano stati legati con una corda alle mani,
molto robusta e ben stretta. Quei due Digimon non la smettevano di parlare
della loro morte, e di come li avrebbero dovuti uccidere.
Dietro
le loro spalle, c’erano due Digimon a fargli compagnia.
Erano
strani…Rika ebbe la strana sensazione che fossero fantasmi, ma non lo poteva
dire con certezza, visto che erano del tutto ricoperti da un mantello nero, a
parte quelle due mani scheletriche che gli uscivano dal mantello e impugnavano
una falce molto lunga nera e molto affilata.
Rika
e Ryo iniziavano ad avere sonno. Era da circa un’ora che si trovavano lì, ed
erano stati costretti a stare in piedi, e non avevano certo cercato di sedersi,
perché i due amichetti con le falci dietro di loro li fissavano in
continuazione, e a un minimo movimento gli puntavano la falce al collo. Se non
potevano muoversi, di certo non potevano neanche parlare. Ryo cercò di non
immaginare quello che gli avrebbero fatto se avesse parlato.
Finalmente
i due Digimon davanti a loro smisero di parlare. Ora fissavano Rika e Ryo con
un sorrisino malefico dipinto in faccia.
“
inizi tu o inizio io?” iniziarono a dire i due Digimon senza smettere di
guardare i due ragazzi.
Skallmusyamon
fece un gesto con la mano. I Digimon che erano dietro di loro, li spinsero in
avanti, e per poco non caddero a terra.
Si
trovavano fuori dalla foresta. Davanti a loro c’era un’enorme buco di un lago
prosciugato scavato sul terreno, mentre più in la si poteva vedere un paesaggio
tipico della savana.
Rika
e Ryo guardavano i due Digimon con ansia. Cosa gli volevano fare? Forse era
meglio non pensarci.
Sentirono
dei passi dietro di loro. Il Digimon che li aveva catturati si dirigeva verso
di loro. Era un demone, più che altro. Il famoso Devimon.
Il
Digimon avanzava sempre di più, si fermò davanti al buco. Lo osservò.
“
mm…” stava riflettendo il Digimon “ si, ho deciso…buttateli lì dentro.”
“
Ma capo!”
“
Noi volevamo…”
“
avevamo deciso di...”
“
li volevamo ammazzare con…” iniziarono a dire i due Digimon.
“
Muovetevi.” ringhiò Devimon. La sua voce sembrava propagarsi nell’aria, e
arrivare nelle loro orecchie come un vento gelato. I due Digimon fantasma
dietro di loro respirarono. Rika e Ryo si sentirono gelare.
Skallmusyamon
e il suo amico si avvicinarono verso di loro. Devimon li sorpassò e si piazzò
davanti a Ryo.
“
Aspettate, devo ancora chiedere una cosa a questo ragazzino.” e guardò Ryo con
i suoi occhi rossi.
Ryo
lo guardò. Di certo non sembrava molto contento di avere davanti a se un
Digimon così spregevole.
Devimon
iniziò a girare in torno ai ragazzi dicendo:
“
Mi chiedevo se…” iniziò a dire “ qualcuno dei tuoi amici…fosse rimasto solo
soletto nella foresta……e……mi chiedevo se…tu” si girò verso Ryo “ potevi dirmi
se c’era qualcun altro a parte te e lei…”
Ryo
non rispose. Guardava Devimon con disgusto, gli tremavano le mani dalla rabbia.
Dopo qualche secondo Devimon iniziò a rigirare attorno a loro:
“
Peccato…” concluse il Digimon “ sei un ragazzino molto testardo, e poco
sveglio.” in quel momento passò accanto a Rika “ peccato che…”
Fu
velocissimo... Afferrò Rika per il collo e la sollevò in aria
“…LA TUA AMICHETTA NON
POTRA' VEDERTI CRESCERE!”
“
RIKA!!”
Devimon
lasciò andare la ragazza, che cadde all’indietro sbattendo la schiena.
“
Spero che tu abbia capito la lezione…” disse Devimon tornando davanti a Ryo.
“
Questa me la paghi” esclamò a denti stretti.
“
Si..si..ci vediamo nell’aldilà…” rispose Devimon “ comunque…dove sono i tuoi
amichetti.”
Ryo
guardò a terra, e cercando di non guardare Rika rispose:
“
Uno e nella foresta con due Digimon, gli altri due sono nel bosco con altri due
Digimon.” riferì.
“
Molto bene…” disse soddisfatto Devimon.
Con
un gesto intimò a i Digimon di seguirlo.
“
ah!” aggiunse in fine “ legateli in quel fosso…” ridacchiò “ se non moriranno
disidratati, moriranno affogati.” e guardò il cielo, dove una grossa nuvola
grigia si stava avvicinando a loro “ buona fortuna.” così dicendo, lui,
Skallmusyamon e Darkninjiamon sparirono nella notte.
Rika
e Ryo rimasero soli con i due amichetti con la falce. Uno di loro si avvicino
ai due. Non camminava, ma era sollevato di qualche centimetro da terra, e stava
puntando la falce verso di loro. Ma non gli tagliò la testa, li fece svenire
dandogli un colpo netto con l’altra parte della falce.
Tai,
Takato, Matt, Kari, T.K. , e i loro Digimon, stavano procedendo a piedi su un
sentiero in aperta campagna. L’esercito che dovevano aver visto Kari e gli
altri doveva aver preso la strada principale.
Tai
guardò il digi-vice. Si fermò di scatto, poi si girò verso di Matt.
“
Matt, guarda!” Matt guardò attentamente il digi-vice.
“
il puntino di Sora e diventato più nitido!” disse continuando a osservare il
digi-vice.
“
A parte quello…hai visto dove si trova.”
Matt
lo guardò.
“
A Nord-Ovest.” rispose T.K. che si era appena fermato.
“
E allora?” chiese Kari fermandosi per non cadere addosso a T.K.
“
E a Nord-Ovest che sono diretti quelle armate.” ricordò Patamon, che era
regredito per la stanchezza, come d’ altronde gli altri Digimon.
“
Questo si che è un problema…” disse Agumon decisamente preoccupato.
Tai
riprese a camminare, gli altri lo seguirono. Takato era l’ultimo della fila.
Sinceramente sarebbe stato più d’accordo se lui fosse andato a salvare gli
altri suoi amici, il problema e che non sapeva dove fossero in quel momento. Le
primi luci dell’alba abbagliarono i suoi occhi. Dovevano essere le cinque del
mattino. Durante quel viaggio, non smise di pensare ai suoi genitori, erano
preoccupati per lui? Erano già quattro giorni che mancava da casa, cosa stava
succedendo nel mondo reale, come stavano i suoi amici? Forse in quei giorni le
bio-emersioni erano aumentate gradualmente, forse la terra era in pericolo!
Guilmon
si fermò di scatto. Takato lo guardò.
“
Perché ti sei fermato?” domandò.
Guilmon
scrutò tutto il gruppo, che si era fermato per aspettarlo.
“
Takato.” chiamò Guilmon
“
Che c’è?”
“
Dov’è finito Cyberdramon.”
Takato
non rispose. Non si era accorto che Cyberdramon era scomparso, e chissà da
quanto tempo…
“
ma dov’è?” Takato si guardò in torno “ e sparito!”
Si
trovavano dentro una sala scura, c’era un buio fitto li dentro, nonostante la
luce della luna che entrava da una piccola finestra. E lì, nella penombra,
c’era qualcuno. Si sentiva il suo respiro affannato, sembrava molto vecchio. Si
sentì un cigolio. La porta della sala si aprì. Ne entrò qualcuno. Chiuse subito
la porta alle sue spalle. Più si avvicinava, più un gelido vento si spargeva
lungo la stanza. Poi si fermò davanti alla finestra. La luce della luna lo
illuminò.
Un
demone dal corpo di ghiaccio si era fermato davanti alla figura della penombra.
Quest’ultimo
si mosse. Aveva aperto gli occhi. Ora si vedevano due enormi fessure rosse
sanguigne.
“
Sei tu…” la sua voce era gelida…fredda…priva di
espressione…persino il Digimon davanti al lui rabbrividì…
“
Si…” rispose il demone con una voce agghiacciante, ma non era niente in
confronto alla voce che gli rispose.
“Perché…” la
voce gelida fece un respiro affannoso, che ghiacciò la stanza “ perché..sei
qui?”
Il
demone guardò la figura nella penombra. Il suo volto ghiacciato si contrasse in
una smorfia di soddisfazione, dicendo:
“
Crediamo di averla presa…”
La
figura nella penombra lo guardò attentamente.
“
Sei sicuro che sia lei? “ domandò.
“
Il moccioso e andato a controllare…” rispose
“
Bene…mi raccomando, non voglio fallimenti…il potere deve essere MIO”
La
figura chiuse gli occhi, mentre il demone scompariva nel buio.
Sora
aprì gli occhi. Si trovava in uno strano posto, stava galleggiando nell’aria.
Attorno a lei tutto era buio, tutto era nero, tutto sembrava infinito. Chiuse
gli occhi, e centinaia di tristi ricordi iniziarono a entrargli di prepotenza
della mente apparendo più nitidi e dolorosi.
Riaprì
gli occhi, si ritrovò nuovamente in un buio fitto, sospesa a mezz’aria,
soltanto che sta volta non era sola, c’era qualcuno davanti a lei…sembrava un
bambino. La guardò. I loro sguardi si incrociarono. Poi il bambino sparì. Sora
ricadde pesantemente. Si ritrovò in una sala, sembrava una chiesa completamente
bianca. Sora osservò i disegni nelle pareti: raffiguravano battaglie di
Digimon.
Si
rialzò da terra; c’era qualcuno davanti a lei.
Sembrava
molto irritato, guardandolo così sembrava Devimon, ma non era lui, perché il
suo corpo era di ghiaccio.
Sora
si rialzò.
“
Chi sei?” domandò la ragazza.
Il
Digimon non rispose. Le porte della sala si aprirono. Entrarono due Digimon.
Uno sembrava un samurai, l’altro un ninja.
Alla
vista della ragazza si fermarono. Il Digimon davanti a Sora lì guardò.
“
Stupidi imbecilli!” ringhiò “ si può sapere dove siete stati?!”
I
due Digimon si avvicinarono molto lentamente all’altare della chiesa. Avevano
uno strano sorriso dipinto in faccia.
Uno
dei due guardò Sora. Sembrava che solo in quel momento il Digimon si fosse
accorta di lei.
“
Bene…” disse il demone guardando Sora “ quindi saresti tu…” ma non concluse mai
la frase, perché un secondo Digimon entrò. Sora lo riconobbe, era Devimon.
Il
demone di ghiaccio lo guardò.
“
Ai parlato con lui…” domandò.
Devimon
lo guardò, il suo sguardo passò dal Digimon a Sora, e poi di nuovo al Digimon.
“
Non è lei…” e indicò Sora.
“COSA?!!”
ringhiò il Digimon “ ma allora…chi è?”
Devimon
scosse la testa. Il demone guardò Sora.
“
Tu…” la prese per il collo “ non mi servi più…”
Sora
non riusciva a respirare. Il Digimon la sollevò in aria.
“
Aspetta” gridò Devimon “ potrebbe esserci utile…”
Il
Digimon lo guardò, lasciando andare Sora, che ricadde all’indietro.
“
Cosa intendi dire?” domandò.
Devimon
fece un sorriso soddisfatto.
“
Abbiamo rintracciato tutti i Tamers e prescelti…” iniziò a dire Devimon “ due
sono nel bosco con i loro Digimon, uno è nella foresta con due Digimon, due li
abbiamo messi fuori gioco e un gruppo di prescelti e un Tamers si sta dirigendo
proprio qui…”
Il
demone simile a Devimon rifletté.
“
Bene… ci sarà una sorpresa al loro arrivo…” così dicendo, il Digimon uscì dalla
sala.
Devimon
guardò Sora.
“
Chi si rivede…” esclamò.
Sora
era ancora a terra, si era seduta e aveva ascoltato la loro conversazione. Cosa
lei non era…dove si trovava prima, cosa stava succedendo ora…come aveva fatto
Devimon a tornare?
“
Beh.. sarà un peccato per i tuoi amichetti non poter vedere il giorno in cui il
male trionferà…” aveva iniziato a dire Devimon.
I
due Digimon accanto a Devimon si mossero.
Stavano
per uscire dalla sala, quando Devimon li fermò:
“
Dove state andando?”
I
due ridacchiarono.
“
Stiamo andando a raccontare al capo cosa abbiamo fato a quei due Tamers…”e
uscirono.
“
Tsk! Due veri imbecilli…non sei d’accordo…” e si girò verso Sora.
La
ragazza non rispose.
“
chi tace acconsente…” commentò quasi tra se il Digimon “ però, ci pensi, ora
noi Digimon siamo anche sarcastici…”
Sora
lo guardò. Cosa stava dicendo?
“
Ma è naturale” continuò “noi Digimon ci siamo evoluti così tanto, da diventare
meglio degli esseri umani, nostri creatori…”
Sora
si chiedeva cosa stesse dicendo. Pensava che DG-world si fosse creata da sola,
non dagli esseri umani.
“
E inutile che mi guardi in quel modo…perché tu sei come me…”
“
IO NON SONO COME TE!” ringhiò Sora.
Il
Digimon ridacchiò.
“
Non lo sai ancora…tu sei come noi…fai parte di un programma…tu sei solo
un’insieme di dati…le tue emozioni…i tuoi sentimenti, sono un’infinità di dati
numerici presenti nel tuo corpo…”
“
MA CHE DIAVOLO STAI DICENDO” sbraitò la ragazza, ormai credendo che quel
Digimon fosse impazzito.
“
Anche il tuo carattere è un insieme di dati…” continuava a spiegare Devimon.
Sora
rimase zitta. Quel Digimon la stava confondendo…non capiva più cosa stesse
dicendo.. cos’era lei…eppure poteva sembrare strano…non si era mai fatta questa
domanda…cosa stava succedendo.. era confusa…più confusa che mai…
“
Tu crederai…” Devimon si affacciò a una finestra della chiesa. Doveva essere
giorno vedeva la luce del sole…” che io ti stia confondendo le idee…ma la
verità è che te le sto chiarendo…chiarisco i tuoi dubbi…le tue incertezze…che
poi non sono altro che un ammasso di dati…” il Digimon si sistemò davanti alla
finestra “ e pensare…che quei Tamers lo sapevano…lo sanno eppure non ve l’ ho
hanno detto…” sbuffò “ vedi come sono gli esseri umani…sono solo dei bugiardi
ipocriti che non guardano in faccia la realtà…”
I
Tamers lo sapevano?
“
E guardali ora…nonostante ci sia un esercito di centomila Digimon mercenari da
terra e cinquanta mila di Digimon volanti…quegli sciocchi non si sono ancora
arresi…vengono qui.. a salvare te…” e si voltò verso Sora. La sua voce gelida
risuonò nelle sue orecchie.
Un
esercito? Da centomila Digimon mercenari?
Devimon
guardò Sora:
“
E si…almeno tu hai capito che non avete speranza contro di noi…e ben presto
anche gli altri prescelti se ne renderanno conto…perché sono come noi…”
E
sospirando si avviò verso la porta, ma prima di uscire disse:
“
E inutile che provi a scappare…c’è una barriera che ti impedirà di farlo…”
Così
dicendo la porta si chiuse. Non sapendo cosa fare, Sora si diresse alla porta
d’ingresso, ma prima di arrivarci, una barriera la face volare e ricadde
pesantemente. Si rialzò a fatica, e si diresse verso la finestra. La visione la
lasciò bocca aperta. Si trovavano in un castello enorme, retto sopra una
montagna a punta, e sotto di loro, un’infinità di Digimon erano chiaramente
visibili fino all’orizzonte.
Il
demone di ghiaccio procedeva a passi lenti lungo una scala a chiocciola che lo
avrebbe portato nei sotterranei. Delle lanterne illuminavano il corridoio, ma
quando il Digimon passava davanti a loro, esse si spegnevano, per poi
riaccendersi dopo essere passato.
Sentì
dei passi. Skallmusyamon seguito da Darkninjiamon si stavano dirigendo verso di
lui.
“
Cosa volete?” domandò il Digimon senza neanche girarsi.
I
due ridacchiarono, poi uno di loro disse:
“
Abbiamo fatto fuori due Tamers…”
Devimon
continuò a camminare lungo le scale. A un tratto si fermò girandosi di scatto.
“
IMBECCILLI!! VI AVEVO DETTO DI NON UCCIDERE NESSUNO SENZA IL MIO PERMESSO!”
I
due Digimon guardarono il loro padrone impauriti. Ma un altro dubbio passo per
la testa del demone.
“
Non c’era una ragazza tra questi due…vero?”
I
due Digimon sembravano pietrificati. Il demone strinse i denti, li prese
entrambi con le mani sollevandoli, e schiacciandoli al muro ordinò di andare a
prendere la ragazza.
T.K.
era stanchissimo. Erano giorni che non mangiava un pasto decente. Seguiva a
stento i compagni. Tai e Matt non accennavano ad arrendersi, come d’ altronde i
loro Digimon, Takato sembrava stanco, e procedeva a passi lenti come T.K. , ma
Kari, nonostante avesse camminato più di tutti, sembrava ancora piena di
energie…beh forse…
Si
trovavano nel mezzo di una strada. Dopo aver superato la campagna, sembravano
essere finiti nel deserto del Sahara, dove la sabbia non era rossa, ma di un
colore normale, e la temperatura non era alta: afosa.
T.K.
iniziò a sudare. La maglietta di T.K. era sporchissima, visto che erano gia
quattro giorni che non se la toglieva. Aveva anche perso il suo nuovo cappello
della nike. Non ce la faceva più, e Patamon sopra al sua testa era un peso in
più da trasportare. Camminavano lungo l’asfalto da più di mezz’ora. Anche
Takato e Guilmon non ce la facevano più, e Gatomon si era addormentata dalla
stanchezza sopra Kari.
“
Takato...” sussurrò Guilmon all'orecchio dell'amico.
“
Che c'è? “ chiese Takato in un sussurro.
“
Non ce la faccio più... voglio fermarmi...” si lamentò l'amico.
Takato
sbuffo. Erano giorni che erano a DG-world. Solo ora pensò al motivo per cui
erano qui. Le bio-emersioni frequenti! Non sapeva perché, non sapeva come, ma
in qualche modo si doveva essere dimenticato di questo fatto. Da quando era a
DG-world non aveva fatto altro che pensare al motivo per cui quei ragazzi
fossero con loro, come era possibile che i DG-prescelti fossero a DG-world,
cioè esistessero nella realtà... ma non era questo a cui doveva pensare. Poi
penso a Sora... perché l'avevano rapita? Ma sopra tutto, dove erano i suoi
amici?
Lui
non si trattenne più, doveva salvare i suoi amici! Non doveva andare a salvare
qualcuno che nella realtà era solo una serie televisiva, doveva salvare i suoi
amici. Che gli importava degli altri... con i suoi amici aveva vissuto
esperienze fantastiche, avventure incredibili... come poteva lasciarli soli,
lui non doveva stare con quel gruppo, ma con quello dei suoi amici...
Però...
l'idea di andarsene e fregarsene di qualcuno in pericolo gli fece venire una
stretta allo stomaco. Che gli succedeva... non poteva lasciare una ragazza al
suo destino...
Guilmon
guardò Takato; la sua faccia era diventata rossa per il caldo.
“
Perché sei rosso?” domandò il Digimon all'amico.
“
Io?! Rosso! ma che dici!” ribadì l'amico.
Il
resto del gruppo si fermò. Doveva aver ascoltato la loro conversazione. Appena
Takato notò che stavano guardando proprio lui, la sua faccia diventò sempre più
rossa dalla vergogna.
“
Che avete da guardare!” domando Takato con uno strano calore alla faccia.
Non
capì mai perché, ma il resto del gruppo scoppiò a ridere.
Takato
sembrò su tutte le furie. Guilmon dovette scappare per non essere massacrato
dall'amico, e correndo per la lunga strada d'asfalto, superarono il resto del
gruppo, che li rincorse a fatica.
Tai
e Matt, seguiti dai loro amici, erano i primi della fila a rincorrere Takato e
Guilmon, T.K. e Kari erano un po’ più in dietro, perché dovevano sopportare il
peso dei loro Digimon: uno ,T.K. , portava il piccolo Patamon sulla testa.
L'altra aveva tra le sbraccia Gatomon, che sembrava veramente sfinita.
“
Che hanno da correre?” domandò T.K. ansante all'amica.
“
Boh ...forse sarà un modo per scaricarsi..” rispose Kari con un respiro molto
affannato.
Matt
e Tai erano molto lontani, per non parlare di Takato! Sembrava un puntino!
Continuavano a correre, non si fermavano mai...
Kari
si fermò, gli faceva male un fianco. T.K. si fermò.
“
Dai Kari, manteniamo il passo....” disse.
“
Non ce la faccio più.” intimò Kari mentre riprendeva fiato.
T.K.
si avvicinò all'amica.
“
Salta su!”
“
Cosa?!” chiese sconcertata Kari.
“
Dai! Ti porto a cavallo!”
Kari,
ancora sconcertata, salì sopra T.K. E quest'ultimo iniziò a correre più che
poteva.
Cercò
di raggiungere Tai e Matt, ma quelli era già molto lontana, aveva raggiunto
addirittura Takato e Guilmon!
Correva
lungo l'asfalto; avrebbe tanto voluto tuffarsi in una piscina di acqua
fredda... si guardò intorno. Oltre la lunga e infinita strada d'asfalto si
trovava ancora il deserto sconfinato. Non si vedevano oasi in torno. Doveva
essere mezzogiorno ormai, visto che il sole era così centrato nel cielo, ed era
già cinque giorni che erano a DG-world. Guardò davanti a lui. Il resto del
gruppo era troppo lontano, non sarebbe mai riuscito a raggiungerli... si
sentiva stanchissimo, gli faceva male un fianco. Smise di correre. Camminava a
passi lenti, a testa bassa e senza guardare se gli altri fossero vicini o a un
chilometro di distanza.
“
T.K. Ora basta, sei troppo stanco...” disse Kari, notando l'affaticamento
dell'amico.
“
Non preoccuparti, ce la faccio”
Le
forze lo abbandonarono. Si inginocchiò sull'asfalto.
Kari
scese dall'amico.
“
Tutto ok?” chiese.
“
Si.. tu va avanti.. ti raggiungo tra un attimo...”
“
Ma...”
“
Niente ma... devo solo riprendere fiato...”
Sentì
una scossa, e un fumo si alzo attorno a loro. Infuocò la vista. Non vedeva
niente, vedeva solo della polvere che si alzava nel cielo. Poi una scossa lo
fece cadere in avanti, e Patamon ricadde pesantemente dalla sua testa, ormai
privo di forze. Cosa era successo ai suoi amici?
“
KARI!!” urlò.
T.K. si rialzò a forza.
Guardò avanti. La polvere che si era alzata stava svanendo. La scossa era
dovuta al crollo di un ponte che collegava i due strati di deserto. Qualcuno lo
aveva distrutto per evitare che loro passassero dall'altra parte del ponte.
T.K. raccolse Patamon da terra. Era completamente privo di forze. Corse più che
poté fino ad arrivare davanti al ponte. Accanto a lui c'erano Tai e Matt con i
loro Digimon. Takato e Guilmon erano distesi per terra. Ma dove era Kari? Tai
andò ad aiutare Takato che quando si alzò rivelò una lieve ferita alla mano che
doveva aver attutito la caduta. T.K. camminò lungo il ponte fino ad arrivare
alla parte danneggiata. Guardò giù. Teneva ancora tra le braccia Patamon.
Qualcuno gli toccò la spalla; era Kari con in braccio Gatomon.
“ Kari! Dov'eri finita?”
Kari lo guardò perplessa.
“ Ma come? Non hai visto
che ero dietro di te?”
T.K. scosse la testa, poi
chiese:
“ Chi a fatto saltare il
ponte?”
Kari alzò le spalle
scuotendo la testa. T.K. guardò giù. Sotto di loro si trovava un fiume, ma non
videro Digimon nei paraggi.
Fu come se qualcuno lo
avesse spinto. Volò dal ponte, cadeva sempre di più nel vuoto, il fiume si
avvicinava sempre di più. Aprì gli occhi, e guardò in alto. Kari lo guardava
terrorizzata urlava il suo nome. Una scossa lo aveva fatto cadere. Era strano,
sentiva un vuoto dentro di se. Cadeva sempre di più. Urlò. Sentiva le grida di
Kari. Poi vide una luce, una luce che emanava il suo digi-vice.
“ Patamon
Digi-evolve!...Angemon”
Cosa stava succedendo? Un
angelo stava venendo verso di lui. Lo afferrò. T.K. ci stette un pò a capire
cosa era successo. Aveva sentito una scossa, e la parte del ponte dove stava
lui era crollata, e adesso Patamon era passato al livello campione Angemon per
salvarlo.
Angemon volo fino ad
arrivare al ponte. Lì posò T.K. e si diresse verso Tai, Matt e Takato.
“ Stai bene?” domandò
Kari che gli fu subito accanto.
“ Sinceramente... stavo
meglio prima...” disse sarcastico l'amico mentre si rialzava.
Guardò avanti. Tai e gli
altri stavano combattendo contro un Digimon. Takato lo analizzò:
Nome: Rockmon
Livello: Campione
Gruppo: Digimon roccia
Tipo: Virus
Tecnica: Palla di
roccia, pugno roccioso
“ E di livello campione!”
informò Takato.
Tai lo guardo, e fece
segno di O.K. con la mano. Il suo digi-vice emanò una luce abbagliante, e
Agumon si illuminò. Dal livello intermedio passò al campione, un dinosauro
gigantesco grande quanto Grolmon.
Ma non era niente in
confronto al Digimon davanti a loro, un Digimon fatto completamente di roccia,
che erano tenute tra di loro da dei lacci digitali, enorme e grosso. Era
spuntato all'improvviso da sotto il terreno. Dietro di lui si poteva vedere un
enorme buco scavato personalmente dal Digimon.
Greymon ( si chiamava
così il livello campione di Agumon) lanciò dalla sua bocca un'enorme sfera
infuocata, una mega meteora.
Quando colpì il Digimon,
un'enorme strato di sabbia si alzò. Gran parte dell'asfalto si distrusse,
provocando una scossa terribile. Tai era sicuro di essere riuscito a
sconfiggerlo. Angemon volava intorno a T.K. e Kari, pronto ad aiutarli in caso
di bisogno.
La sabbia si dissolse.
Davanti a loro non c'era nessuno.
“ Dov'è?” domandò Matt
avvicinandosi a Tai “ dov'è finito?”
Dove prima c'era un
grosso Digimon di pietra, ora c'era un enorme buco.
Matt si avvicinò a quel
buco.
“ Non sarà fuggito da qua
sotto!” esclamò. Anche Tai guardò giù. Greymon sembrava molto teso.
“ Che vigliacco!” esclamò
Tai “ è scappato!” per poco non cadde lì dentro.
Matt lo trattenne, e
entrambi si girarono di scatto. Greymon era caduto all'indietro provocando una
scossa terribile. Il Digimon era dietro di loro.
Gabumon si avvicinò a
Matt. Entrambi annuirono. Matt prese il digi-vice. Gabumon si illuminò e passò
al livello campione:Garurumon.
Garurumon era un enorme
cane lupo tutto bianco con strisce blu, e provvisto di artigli molto affilati.
Salto sopra il Digimon di
roccia. Quello ricadde all'indietro distruggendo quasi tutta l'asfalto.
“ Ce bisogno di aiuto?!”
domandò Angemon.
“ non ti preoccupare”
rispose Garurumon “ ce ne occupiamo io e Greymon...tu proteggi gli altri.”
Angemon annuì.
Greymon si rialzò e insieme
a Garurumon attaccarono il Digimon. Greymon andò dietro il nemico e lo afferrò
in modo che non si potesse più rifugiare sotto il terreno sabbioso, mentre
Garurumon lo attaccava con il suo ‘turbine rovente’.
Il Digimon si congelò.
Poi fu la volta di Greymon che sparò la sua meteora. L'impatto con il ghiaccio
era stato troppo violento, e del fumo si alzò da sopra il Digimon. Ma quello
non scomparve, anzi, la meteora di Greymon lo aveva scongelato.
“ MA..” balbetto Tai.
Matt e Tai si guardavano
l'un l'altro perplessi.
“ ma scusa!” iniziò Matt “
Il professore di fisica non ha detto che l’impatto del fuoco con un corpo
congelato causa lo scioglimento di quest'ultimo?”
Tai lo guardò.
“ Infatti... però...”
“ Però cosa?” domandò
Matt mentre i Digimon riprendevano il combattimento.
“ Non conosco bene la
fisica, ma forse la meteora di Greymon era poco potente, per questo non a
funzionato...” suppose lui.
“ Ma dico! Hai studiato
mai fisica tu?!”
Tai scosse la testa. Matt
abbassò lo sguardo depresso.
“ Forse a DG-world non
esiste nessuna legge della fisica.” suppose Matt.
A quel punto guardò il
suo Digimon. Doveva aiutarlo, era sfinito, aveva camminato per tutto il giorno
senza mai fermarsi, non poteva lasciarlo da solo, doveva aiutarlo.
“ Greymon!” urlò. Greymon
lo guardò.
Tai puntò il DG-vice
verso l'amico. Anche Matt fece la stessa cosa.
“ GREYMON SUPER-DG-EVOLOVE!... .METALGREYMON!”
“ Garurumon SUPER-DG-EVOLVE!!...Weregarurumon!!”
A Greymon spuntarono le
ali, e metà del suo corpo divenne di metallo. Garurumon ora si reggeva sulle
zampe posteriori, e gli erano spuntati i pantaloni.
Takato guardò un po’
sconcertato gli amici. Guilmon lo guardò.
“ Ma potevano benissimo
sconfiggerlo al livello campione!”
Takato abbassò la testa
sconsolato.
“ Si ma Agumon e
Garurumon erano troppo stanchi... hanno dovuto per forza DG-evolvere per
ottenere una forza pari a Rockmon.”
“ Perché sono passati al
livello evoluto?” domando T.K. a Kari.
“ Non lo so!”
“ Forse l'avversario e
fortissimo...” esclamò sorpreso T.K.
Kari lo guardò sorpresa.
“ Ma dai!” e sorrise.
Davanti a loro i due
Digimon combattevano contro il nemico, che sembrava molto stanco. Infatti sia
Metalgreymon che Weregarurumon, lo avevano colpito ripetutamente. Il Digimon
sembrava ormai sfinito. Cadde a terra provocando un'altra terribile scossa.
Weregarurumon prese una rincorsa, ed essendo molto più piccolo di Rockmon,
saltò per attaccarlo con i suoi artigli letali. Il Digimon si dissolse e il suo
corpo si scompose in dati. I due Digimon regredirono al livello intermedio.
Sembravano piuttosto stanchi.
Tai e Matt li raggiunsero
nella parte dove l'asfalto era stata completamente disintegrata dal
combattimento.
“ Sembrano un po’
stanchi, vero Matt?”
“ Tai! Sono sfiniti!”
Tai accarezzò il lungo
musone di Agumon.
“ come mai non sono
riusciti a batterlo al livello campione? Erano due contro uno! “ domandò Tai.
“ Erano sfiniti.” rispose
Takato dietro di loro “Possibile che tu non l'abbia capito?”
“ Capito cosa?” chiese
Tai guardando Takato storto.
“ Non hai capito che
erano stanchi! Non avevi capito che eravamo tutti sfiniti? Ci hai fatto
camminare tutto il giorno! Senza tregua! Dicendo di non lamentarci...”
Tai provò a parlare, ma
Takato non glielo permise.
“ E vero! La tua amica
sarà pure in pericolo, ma questo non ti da il motivo di scaricare gli altri!
Agumon è sfinito! Siamo tutti sfiniti! E se lo siamo è solo per colpa tua!”
E se ne andò seguito da
Guilmon.
T.K. e Kari si
avvicinarono agli altri seguiti da Angemon in volo.
Matt alzò le spalle:
“ Non lo so! Tai... .”
Tai non rispose. Guardava
Takato.
“ Forse a ragione.” mormorò
tra se.
Matt lo guardò perplesso.
Poi sorrise.
“ Andiamo Tai!” esclamò
divertito “ se per questo e anche colpa mia! Ero così preoccupato a pensare a
Sora... che non ho pensato a voi .”
Takato guardava ancora il
suo digi-vice.
“Allora?” domandò Guilmon.
Scosse la testa:
“ Sarà meglio muoverci...”
e si avviò verso gli altri.
T.K. guardò Takato.
“ Che si fa? Il ponte e
distrutto.” fece presente il ragazzo.
Takato lo guardò
pensieroso:
“ Mi sa che ci toccherà
fare il giro....”
Kari si avvicinò ai due:
“ Takato a ragione, e poi
è meglio muoversi di qui... non è un posto sicuro.”
Tai e Matt puntarono i
loro sguardi verso il resto del gruppo.
“ Cosa?” esclamò Tai
esterrefatto “ aspetta un attimo! Ci vorranno almeno tre giorni prima di
arrivare se facciamo il giro!”
Matt abbassò la testa
pensoso.
“ Tai ormai e deciso.”
stava dicendo Kari.
“ Non se ne parla
nemmeno!” rispose il fratello.
“ E invece si! Siamo tre
contro uno.” si affretto a fare presente Takato.
Tai si voltò verso Matt:
“ Matt, tu sei con me,
vero?”
“E' una domanda retorica?”
era scontata che la risposta dell'amico sarebbe stata si.
Tai fece una linguaccia a
Takato.
“ Vedi che siamo ancora
in vantaggio!” lo zitti quest'ultimo.
Angemon si abbassò
accanto a loro e tocco il deserto.
“ Che avete deciso?”
domandò.
“ Abbiamo deciso di
rimanere qui, partiremo più tardi in modo che gli altri si riposano.” stava
dicendo Tai, e Kari era pronta a rispondere, ma Matt la precedette.
“ Tu non decidi un bel
niente!!” Tai guardò l'amico incredulo.
“ Che ti sei messo in
testa Matt!” esclamò quest'ultimo.
Matt si voltò brusco
verso l'amico:
“ Vuoi sapere come la
penso? Da quando sono qui ho commesso un'errore dopo l'altro e non voglio
commetterne altri. Noi siamo un gruppo, non puoi decidere solo tu, Tai.” Matt
guardò Gabumon. Quello gli sorrise in tono di approvazione.
Ma Tai non aveva alcuna
intenzione di cedere. Anche Agumon la pensava come lui.
“ Tu non dirigerai il
gruppo!” esclamò Tai a denti stretti.
Matt abbassò la testa e
guardò per un attimo la sabbia, poi disse:
“ Su questo hai ragione
Tai” Tai fece una smorfia “ Sarà Takato a dirigerlo.”
Tai fisso con occhi
sgranati l'amico.
“ Co... come scusa?”
chiese Takato incredulo.
Matt gli fece un sorriso:
“ Se ce qualcuno che ha
le qualità di dirigere un gruppo, quello sei tu....” stava dicendo Matt, ma Tai
lo interruppe:
“ Anch'io ho le qualità
per essere un capo gruppo!” Agumon fece di si con la testa in segno di
approvazione.
“ Non fino a quando non
avrai ripassato il manuale e ti sarai ricordato le nozioni principali per
essere un Leader...” lo zitti Matt.
Si volto verso Kari e
T.K.
“Che ne pensate?”
T.K. e Kari si guardarono
tra di loro, poi fecero un cenno di approvazione.
Takato sembrava quello
più confuso di tutti.
“ Ca... capo gruppo....?”
stava dicendo incredulo.
Takato rimase incredulo a
guardare gli altri. Per un attimo pensò ai suoi amici e si rese conto che gli
mancavano... gli mancava Terriermon con le sue battute, gli mancava il suo
migliore amico Henry, i litigi tra Rika e Ryo, il silenzio di Cyberdramon,
l'orgoglio di Renamon. Gli mancava tutto.
Per un attimo si ricordò
perché era lì. Il loro mondo era in pericolo, le forze della terra erano in
ginocchio... e loro, che cosa avevano fatto da quando erano li a DG-world? Un
bel niente...
Ormai aveva deciso;
doveva combattere, doveva prendere le redini del gruppo per andare avanti. Fece
cenno di si con la testa, e guardò Matt:
“ D'accordo”
Gli altri sorrisero (
tranne Tai) contenti di avere qualcuno su cui poter contare adesso.
“ Che facciamo?” chiese
infine T.K.
Takato li guardò, tutti
fiduciosi e orgogliosi del nuovo Leader;
Disse : “ Bo!”
Sbang! Tutto il resto del
gruppo sembrava incredulo e deluso.
“ però so cosa dobbiamo
fare ora.” si precipito a continuare Takato. Matt sorrise.
“ Rimarremo qui sta
notte. I Digimon si riposeranno, e verso le cinque del mattino, partiremo a
cercare Sora.”
Matt abbassò la testa in
cenno di approvazione:
“ D'accordo. Ma i tuoi
amici? Che fine hanno fatto?”
Takato non rispose e,
mentre si sfilava lo zaino dalle spalle, calò la notte, più fredda che mai.
Sentiva il rumore
dell'acqua che scorreva, e poi solo freddo. L'aria era gelida, si sentiva un
respiro mozzo nell'aria, qualcosa di indescrivibile, qualcosa che sembrava
rompere quel atmosfera gelida.
Freddo, gelo la stavano
pietrificando. Si rialzò a sedere a fatica, mentre il respiro di qualcuno la
congelava. Riaprì lentamente gli occhi. Infuocò la vista. La testa gli faceva
un male tremendo. Qualcuno le doveva aver dato una botta in testa. Non vedeva
niente lì intorno, e solo quando i suoi occhi si furono abituati alla luce
notturna si accorse di non sognare. Due fantasmi le avevano fatto perdere
veramente i sensi con una botta in testa!!Due fantasmi che stavano davanti a
lei, con le loro falci nere e con la lama che brillava alla luce della luna.
Uno dei due fantasmi mosse il cappuccio e si girò verso di lei. Non vide il suo
voltò, ricordò solo un'ondata di gelo che le attraversò il corpo. Ogni respiro
una nuvoletta di vapore. Solo ora si accorse che si dovevano trovare molto in
alto. Proprio al centro del lago, Rika vide un pilastro di roccia. Sopra di
esso si trovava lei insieme ai due fantasmi. Guardò giù, e vide il riflesso
dell'acqua che aveva iniziato a scorrere dentro il lago. Li vicino doveva
esserci un fiume, un fiume molto abbondante, visto che le sue acque si stavano
riversando sul lago. Rika ebbe una strana impressione di vuoto infinito. Si
voltò e non guardò più il basso. Solo ora si accorse che dietro di lei c'era
qualcuno, vide nella penombra il suo volto... Ryo era accanto a lei, a circa
cinquanta metri d'altezza al livello del lago, privo di sensi.
E rimase li ad aspettare,
immobile aspettando che accadesse qualcosa. Un brivido le percorse la schiena,
quando all'improvviso, qualcosa dietro di lei si mosse, e girandosi di scatto
vide Ryo rimettersi seduto e guardarsi in torno perplesso. Ci volle poco per
capire. Lui e Rika si lanciarono un'occhiata come per dire: “ che si fa?”
Rika guardò i due
fantasmi. Uno di loro protese la testa incappucciata verso di lei.
Rabbrividendo si accorse di tremare. Cosa avevano in mente. Non volevano mica
buttarli da quella altezza! Beh sempre meglio di morire trafitti da una grossa
falce...
Sentiva freddo e nient'altro.
Stava tremando più di prima.
Ryo le accarezzo la mano,
e poi la strinse. Rika si voltò di scatto.
Rimase immobile a
guardare gli occhi rassicuranti di Ryo. Un calore la avvolse; provava una
strana sensazione. Non le era mai successo.
Una goccia le bagno il
viso. Un'altra le ricadde sulla mano. La pioggia inizio a cadere
ininterrottamente. Stava riempiendo il lago. Rika diede un'occhiata giù. Era
bagnata fradicia. I vestiti si erano inzuppati di acqua. Vide che il livello
del lago stava crescendo a vista d'occhio.
Ryo le stringeva ancora
la mano. Strisciando lentamente si sedette accanto a Rika.
Anche Ryo era
completamente fradicio.
La pioggia cadeva così
velocemente e così ininterrottamente, che sembrava di essere in una piscina
sott acqua, soltanto che si poteva respirare.
Un'ondata di vento cambiò
la direzione della pioggia. La direzione era quella dei fantasmi davanti a
loro. Rika rabbrividì mentre uno dei due si avvicinò a loro.
Alzò la tunica, e una
mano viscida e rugosa ne uscì da una delle maniche. A Rika si gelò il sangue.
Il fantasma fece un gesto con la mano. Rika si sentì sollevare da terra. Anche
Ryo accanto a lei si alzò. La pioggia le annebbiò la vista. Si muoveva in quel
abisso di gocce. Si senti cadere per un attimo nel vuoto. Cosa stava
succedendo? Sentiva le gocce di pioggia che cadevano ininterrottamente e
continuavano a bagnarla. Poi con un tuffo ricadde in acqua. Sprofondò. Le
mancava il respiro. Aprendo gli occhi vide solo un'immagine sfuocata. Era notte
e non poteva vedere la superficie del lago. Non sapeva a quanti metri del lago
fosse sprofondata, sapeva solo che le mancava il respiro.
Ryo nuotò verso il basso.
Le afferrò la mano e la portò in superficie. Si accorse che era svenuta.
La pioggia continuava a
cadere più veloce che mai. Ryo continuava a tenere stretta a se Rika, e ad
impedire di sprofondare nell'acqua.
“ Rika...!” disse.
Le passo una mano nel
viso.
Rika riaprì gli occhi.
Una lacrima gli scese
dagli occhi, ma non era niente in confronto a tutte quelle gocce di pioggia che
gli scorrevano sul viso.
Ryo la fisso immobile.
La pioggia smise di
cadere. Sentì un rumore sopra di loro. Alzò lo sguardo e vide gli stessi
Digimon draghi che avevano incontrato il primo giorno a DG-world.
Sopra la testa di uno di
loro c'era qualcuno. Riconobbe l'uniforme da samurai di Skullmusyamon e il
vestito da ninja di Darkninjamon.
Un'ombra nera si diresse
verso di loro. Era Devimon.
Si fermò vicino alla
superficie dell'acqua. Non muoveva neanche le sue ali per volare.
“ Chi si rivede!” sbuffo
il Digimon “ I due piccioncini!”
“ Sta zitto!” gli gridò
Ryo.
Devimon fece uno strano
sorriso malefico.
“ Credo che l'unico a
tacere sarai tu...” sorrise soddisfatto.
Qualcosa afferrò la
caviglia di Ryo. Lo spinse verso il basso e sprofondò. Un Digimon acquatico lo
stava portando sottacqua.
Devimon sollevò Rika e le
strinse il polso. La ragazza continuava a guardare pietrificata il lago.
Stavano galleggiando sulla superficie dell'acqua.
Rika si girò di scatto
verso Devimon.
“ Che gli hai fatto?!”
gridò.
Devimon fece una smorfia:
“ Lo soltanto fatto
tacere per sempre.”
E mentre una lacrima le
scendeva lungo il viso, Rika senti dire a Devimon questa frase: “ Non
preoccuparti regina mia, lui non ti darà più alcun fastidio..”
La lacrima le attraversò
tutto il viso e ricadde nell'acqua.