Anche uno sbaglio può farci incontrare

di Smolly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incidentale incontro ***
Capitolo 2: *** New York, nuove compagne e scuola ***
Capitolo 3: *** quando la scuola diventa imbarazzante ***
Capitolo 4: *** Se devo proprio... ***
Capitolo 5: *** Il fattaccio! ***
Capitolo 6: *** Bisogna adattarsi a tutto! ***
Capitolo 7: *** La Cena ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII:gli ultimi giorni di scuola ***
Capitolo 9: *** Capitolo IX:l'epilogo! ***



Capitolo 1
*** L'incidentale incontro ***


L'incidentale incontro

PREMESSA (DA LEGGERE!):

OK, Sono totalmente impazzita. Ma questo forse si sapeva (chi mi conosce o ha letto altre mie cose lo sa ancora di più!) o comunque si era capito. Sono arrivata a scrivere e pensare questa totale cavolata qualche giorno fa, in preda ad un raptus di perfetta follia(trauma da esame di Latino), lasciando per altro da parte tutto quello che devo scrivere e che ancora non ho concluso!!!Dovrete quindi scusarmi in anticipo per tutto quanto, dalla scemenza che è la trama, alla mia età, alzata da quindicenne che sono a diciottenne (mi tornava meglio, sapete…), alla mia trascuratezza per le altre storia che qui ci sono e che continuerò sicuramente (don’t worry, non le ho dimenticate del tutto)…spero sia comunque accettabile (risarcisco comunque i poveri diavoli che vomiteranno…promesso)…un bacio, by la vostra Autrice Smolly

ANCHE UNO SBAGLIO PUO FARCI INCONTRARE

CAP I:L’ incidentale incontro

-MAMMAAA!dove sono le mie valigie???mamma, SIAMO IN RITARDO!Miseriaccia, dovevo farmi presentare una bella occasione di perdere l’aereo proprio oggi?MAMMA-

Sofia era una diciottenne come ce ne erano tante nel paese di Borgo San Lorenzo, ma quel giorno era diversa da tutte le altre, e infatti doveva partire per New York, dove aveva l’occasione di passare un mese pieno. Non era molto alta, e portava i capelli a caschetto, di un biondo scuro che a lei non piaceva. Nascondeva gli occhi azzurri sotto gli occhiali da sole e masticava una gomma molto nervosamente.

-Calmati, siamo in perfetto orario.- le rispose la madre, borbottando poi qualcosa del tipo: “questi figli, non si capiscono più…e poi gli occhiali di prima mattina alle sei a cosa le servono?”.

L’aeroporto di Pisa era stracolmo di persone e la confusione era tanta. Sofia aspettava impazientemente che annunciassero il suo volo, che doveva partire verso le undici. Al suo Check la perquisirono a causa della collanina a forma di gatto che si era dimenticata di togliere. Per fortuna l’aereo non era pieno, e la fila era più ridotta rispetto ad altri voli. Si sedette vicino ad un finestrino, e poco dopo una ragazza, che a occhio e croce aveva la sua età, si sedette accanto a lei.

-Ciao!- salutò cortesemente la nuova compagna di volo.

-Ciao- fu la secca risposta.

-Nervosi per caso?- chiese di nuovo la vicina.

-Sì, abbastanza perché: 1) non sono mai stata a New York; 2)devo fare un corso speciale sul cinema e la cosa mi emoziona abbastanza…abbastanza tanto…- e si girò verso il finestrino.

-Io invece sono a New York per mia cugina: è in vacanza lì-

-Mi fa piacere saperlo…-disse Sofia senza neanche voltarsi. Fine della conversazione. Nessuna delle due parlò infatti per tutto il viaggio.

L’aereo atterrò all’aeroporto in perfetto orario, e Sofia era meno agitata di quando era partita. Recuperò la sua roba, miracolosamente salva e intatta, a differenza di migliaia di bagagli che ogni giorno la gente perdeva. Si stava avviando al taxi che avrebbe dovuto accompagnarla in albergo, quando si scontrò con un giovane con un paio di enormi occhiali da sole e un cappello calcato in testa. Conseguenza:tutti e due a terra a pancia all’aria, e le valigie sparse per terra.

-Ehi, attento a dove metti i piedi- gli gridò Sofia arrabbiata, mentre cercava di rialzarsi.

-Ehi, sei tu che non sai guardare dove vai, tappettina- rispose ancora più innervosito l’uomo, scattando in piedi.

-Io non sono tappa!!attento a chi parli, idiota- s’infervorò la ragazza:quanto gli dava noia essere chiamata così da uno sconosciuto…e inoltre aveva appena deciso che lo odiava….

-Abbassa la cresta, hai scontrato la persona sbagliata-

-Ah, sì? E chi saresti?

Con questo il giovane si tolse gli occhiali. E Sofia rimase completamente di sasso: come era possibile?. Davanti a lei c’era Garrett Hedlund, l’attore che aveva fatto Murtagh, Patroclo; davanti a lei c’era lui e lei gli aveva dato dell’idiota e aveva pensato che l’odiava….perchè lo era!come poteva essere così odioso????

-E adesso che rispondi?...sei molto irritante-

-dimmi, trovi molto irritante solo me o tutte le ragazze in generale?-

-te di sicuro più degli altri, ma in generale tutte…Ciao ciao-

Sofia rimase di stucco e se ne stette bloccata per cinque minuti buoni; poi il clacson del taxi lì vicino suonò forte e la ragazza si riscosse, prese le sue valigie e andò. Fu così che la sua vacanza/studio ebbe inizio.

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Capitolo 2
*** New York, nuove compagne e scuola ***


Ny

CAP II:New York, nuove compagne e scuola

New York era chiassosa e piena zeppa di gente. Certo, era una città enorme. Il suo albergo era semplicemente favoloso; infatti Sofia scese dal taxi a bocca aperta: davanti a lei c’era un bellissimo hotel a cinque stelle. Apprese dal portiere, un giovane molto alto, che qui vi avrebbero preso posto tutte le ragazze che come lei dovevano andare a questa scuola di cinema. La scuola, apprese inoltre, si trovava proprio a due passi da lì, nella strada parallela a quella, e quindi né Sofia né le altre avevano bisogno della metropolitana per raggiungere il luogo di studi. Per lei era tutto fantastico,compresa la camera: finalmente poteva avere un letto tutto suo, bello, grande e comodo (e scoprì che tirando una maniglia da sotto il letto ne veniva fuori un altro), una televisione al plasma, il frigobar e un bellissimo bagno; di certo era il più bell’ Hotel in cui era mai stata in vita sua, e si chiese perché dovevano mantenere le alunne di una scuola così bene. Sistemò con cura la sua roba nell’armadio, poi uscì nel corridoio per fare un giro. Nella hall dell’albergo trovò tre ragazze che avevano all’incirca la sua età:la ragazza seduta su un puff aveva corti capelli neri e portava gli occhiali, quella che era seduta per terra davanti a lei aveva fluenti capelli castano scuro e molto ricci, quella invece più a sinistra, seduta su una poltroncina, era una biondina che pareva poco più alta di lei, con tanti braccialetti e ciondoli al braccio destro.

-Scusate- si intromise timidamente Sofia –voi siete qui per il corso sul cinema?-

-Certo- rispose la biondina- Io sono Chrstine e tu?-

-Sofia, piacere di conoscerti-

-Anche per me-

-Io invece sono Romy!-

-Piacere-

-E io sono Esther-

-Dove sei alloggiata, Sofia?-

-Camera 306, sono sola-

-Noi due- disse Esther, indicando lei e Christine- siamo state messe insieme…camera 310, che non è tanto lontana dalla tua; anche Romy è stata messa vicino: camera 308…è capitata da sola anche lei!-

-Sono contenta di sapere che siete vicino…Romy, perché non ti trasferisci da me, che ho un letto in più?! Da dove venite?-

-Io sono olandese…e mi farebbe piacere avere una compagna di stanza- disse Romy.

-Io invece vengo dalla svezia- rispose Christine.

-Io sono canadese…-

-Io sono italiana invece…siamo un bel gruppo eterogeneo no?-

-Sì. Da quello che so siamo circa una quindicina, e veniamo da un sacco di posti diversi- le spiegò Crhistine.

-Ma sono già arrivate tutte?-

-Non credo, non abbiamo visto nessun’altra qui…però dovrebbero arrivare tutte entro domani pomeriggio…sai, i corsi iniziano lunedì-

-Avete già visto la scuola per caso?-

-Ancora no, ma potremo andarci insieme, che ne dite?-consigliò Romy.

-D’accordissimo- accettarono in coro le altre tre.

Pochi minuti dopo le quattro compagne si trovavano davanti ad un grosso edificio mezzo di vetro, con bel cartello dorato “Scuola J.F. Kennedy, cinema e teatro”.

-Che figata- eclamò Esther –andiamo a dare un’occhiata, così magari troviamo anche i nostri orari!-

Avevano in tutto tre corsi, che si sarebbero prolungati per 4 settimane: Recitazione, Regia, Effetti Speciali. Presero un depliant e poi si sistemarono a sedere sugli scalini appena fuori dalla scuola per leggere a voce alta quello che c’era scritto."la scuola J.F.Kennedy è una delle migliori scuole periniziare i giovani al cinema e al teatro. Ha in progetto molti scambi, come i corsi estivi per giovani provenienti da tutto il mondo, che possono provare a capire il cinema e magari provare a intraprenderne la strada iscrivendosi alla scuola per i corsi ordinari. Vi sono tre corsi principali negli scambi estivi:Recitazione (prove di interpretazione di testi semplici/medi), Regia(apprendimento nozioni principali su come si crea il copione di un film, provini ecc) e ed Effetti Speciali(basi per produrre gli effetti speciali di un film/animazione). Infatti tutti gli studenti dovranno essere informati su ogni sfumatura di quello che è il cinema per poi comprendere meglio una pellicola. I vari gruppi non devono superare la ventina. I corsi ordinari sono divisi in tre anni e comprendonoi tre corsi principali, ma molto più approfonditi, con tanto di corso di specializzazione, e poi anche visite sui set di film importanti, corsi di Costumi, prove pratiche di montaggio, ripresa, doppiaggio di film, corsi intensivi di sport quali pugilato, kung fu e karate, imparare l’uso delle controfigure e come farne a meno, lezioni di paracadutismo, viaggi, corsi di cultura generale di vari paesi”

-Quindi noi impariamo le nozioni di base, poi se vogliamo, ci possiamo iscrivere alla scuola e facciamo i corsi per tre anni???-

-Esatto.-

-Wow!chissà quanti studenti ci sono!l’edificio è enorme-

-Già. Certo però che di cose ce ne sono da imparare…fare l’attrice deve essere proprio complicato. Però non vedo l’ora che comincino i corsi-

-Anche noi-

Le altre ragazze arrivarono entro la mattina successiva. C’erano Rosaline e Johanna, due gemelle di Londra; poi Carmen, una morettina dell’argentina molto buffa; Angela, da Berlino; Liyanne, la più piccola del gruppo con diciassette anni, da Marsiglia;Mailu e Chan dalla Cina centrale;Masha da San Pietroburgo e infine Luena, dal Kansas.

Fecero tutte e tredici conoscenza nella grande Hall dell’albergo, e divennero un gruppo affiatato sin da prima dell’inizio della scuola.

Ma i fatti interessanti dovevano ancora venire

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Ecco un nuovo capitolo!!!Ringrazio:

Afaneia:grazie per la pazienza infinita che hai…lo so che scrivo peggio di te e quindi seguire le mie storie è molto meno interessante che seguire le tue…

Amaerize:grazie per la recensione…LO SO che non ho 18 anni, ma l’ho fatto apposta ad alzarmi l’età, scusami…XD

Dogma:grazie ancora per la recensione e tutto…trovare una fan di Garrett è raro, perciò hai tutta la mia simpatia…XD XD XD

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Capitolo 3
*** quando la scuola diventa imbarazzante ***


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Capitolo 3:Quando la scuola diventa imbarazzante

Il lunedì mattina Sofia era pronta molto presto. Era eccitata. Anche Romy, trasferitasi nella sua camera con entusiasmo, era quasi pronta. Sofia finì di sistemarsi i capelli con una molletta e poi insieme a Romy e ai suoi inseparabili occhiali scese nella sala della colazione. Aspettarono le altre, che arrivarono poco dopo di loro, e tutte insieme presero posto in un bel tavolo circolare.

-Pronte per il grande momento??-domando Sofia. Ci furono come risposta molti borbottii eccitati che però non avevano un vero e proprio senso.

-Immagino di sì- si rispose quindi da sola.

La scuola inziava alle 8 e mezzo, e finiva alle una, con un’intervallo nel mezzo. Tredici titubanti ragazze si fecero avanti nell’enorme atrio, come aspettando segnali da chi sa chi o chi sa cosa. Poi una donna piuttosto rigida d’aspetto si avvicinò a loro a grandi passi facendoli echeggiare con i suoi tacchi. Era una donna molto elegante, con un bel completo che si intonava perfettamente con la sua figura. Sembrava sulla quarantina, dritta e con gli occhi severi.

-Voi siete del gruppo estivo?-

-Sì, signora- fu la risposta.

-Bene, allora seguitemi. Io sono la vostra insegnante di recitazione. Attenzione, non sfiorate niente:dietro a me e basta-

La donna prese a camminare con piglio diciso, e il gruppetto dietro.

L’aula dove le portò era molto spaziosa, e sembrava quasi una sala di danza. C’erano specchi, strumenti, sedie, un pianoforte e dei banchi.

-Questa sarà la vostra aula di recitazione. Ora farete un breve test perché io possa fcapire che tipo di presona siete. Quando avrò finito di correggere questi brevi test, proverò a fare un piccolo esperimento: in base al tipo di persona, assegnerò ad ognuna un’attore, con il quale si dovrà confrontare, dovrà parlare delle sue esperienze, comerecita, i suoi criteri, come sceglie un film. Dovete in pratica passare un po’ di tempo insieme tutti i giorni, intanto che proviamo le vostre capacità espressive-

Così il test cominciò. Dopo il test la professoressa (che scoprirono si chiamava Perkins), spiegò al gruppo un po’ di cose, tipo il metodo di lavoro ecc. Un po’ come il primo giorno di una normalissima scuola. Alee 9 e mezzo Sofia conobbe anche la professoressa di Regia, la signora Lehman, e alle undici il professor Donovan, quello del corso di effetti speciali.

Circa verso mezzogiorno tornò la signora Perkins.

-Devo dire che ho fatto più veloce del previsto a correggere i vostri test, e ho già preso una mia decisione. Tuttavia comunicherò domani con chi sarete in coppia, mentre ora vi ridarò i vostri test con il mio giudizio e voi mi dovete dire se siete d’accordo con il mio pensiero-

-E’ stato bello, il primo giorno, no?- chiese Mailu.

Romy, Chan e Sofia annuirono energicamente.

-Sono eccitata dall’idea di poter finalmente conoscere un’attore. Ci pensate?- continuò Mailu, alzando il tono della voce.

-Già-

A cena scommisero per scherzo sui possibili attori che sarebbero capitati a ciascuna di loro, mentre mangiavano un’ottimo pranzo a base di una pizza curiosamente buona, molto curiosamente buona, dal che Sofia dedusse che ci doveva essere un cuoco italiano o comunque sufficientemente intelligente da poter preparare una pizza all’italiana pur essendo in america.

Una ad una le ragazze si videro assegnare un’attore da strapazzare di domande. Alla fine della mattina dovevano passare dalla presidenza a conoscere il suo “partner”. Sofia era l’ultima e anche la più agitata di tutte. E, appena entrò, la sua agitazione si fece realtà: doveva fare coppia con Garrett Hedlund. Merda. Dopo la figura che aveva fatto all’aeroporto, non voleva avere a che fare con lui per un pezzo, e adesso se lo ritrovava davanti!diventò rossa, come se avesse appena preso fuoco.

-E io dovrei stare con lui?-

-E io devo stare con questa tappettina?-

-No!-

-NO!-

-Non fa per me-

-Non lo reggo-

-E’ una ragazza insopportabile-

-Mi odia-

-Anche lei-

-Non ci posso stare-

-Non ce la faccio-

-Non è adatto, mi troverò malissimo…l’ha detto, che mi odia!-

-e lei pure-

-Sono contenta, perché sei insopportabile-

-Te di più, sei solo una sanguisuga-

-Sanguisuga a chi. Sta’ zitto e pensa per te!!!-

-senti chi parla…-

-BASTAAA!- l’urlo della preside sovrastò le loro voci che si stavano facendo sempre più alte.-voi non volete stare insieme no??allora vi costringerò io. Con il bene o con il male, voi due vi sopporterete, e alla fine diventerete amici…-

-Ma signora preside, è…-

-tutto è possibile!_

-Ma noi…-

-Niente ma, o così, o così-

-Cavolo-

con quest’ultima parola ripetuta più e più volte, Sofia uscì dalla presidenza, pensando che questa vacanza si stava per trasformare in un inferno…

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Rngrazio molto chi ha messo questa storia tra i preferiti, e Darksakura e Afaneia per le recensioni al capitolo precendente!!!ciao a tutti

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Capitolo 4
*** Se devo proprio... ***


Se devo proprio

Capitolo 4:Se devo proprio…

-non è possibile, fra tutti gli attori che ci sono, proprio lui mi doveva capitare!-

-Sofy, non abbatterti:è solo questione di qualche ora, niente di più-

-Mi odia!-

-Andiamo, non esagerare troppo!-

-Io non esagero:l’ha detto lui-

-Sei proprio messa male- dichiarò Esther, e tornò sul suo piatto di patatine fritte.

-Grazie tante, lo sapevo anche io che non sono messa bene-

-Su, Sofy…non è poi così male!- balbettò Crhistine.

-Lo è…oh, insomma, sto qui a rompere le catole a dodici ragazze perché sono in coppia con una persona che non vorrei vedere perché so che mi odia e che io ho fatto con lui un’emerita figura del cavolo. Cavolo!-e se ne andò, lasciando la sua cena a metà…

-Se non ha fame…-

Quando Romy arrivò in camera, Sofia era già in pigiama, distesa sul letto a leggere.

-Cosa leggi?-

-oh, niente…sto rileggendo per la trecentesima volta “Canone inverso”-

-E’ in italiano?-

-Già!parlo l’inglese, ma di solito preferisco leggere in italiano-

-è difficile come lingua?- chiese Romy. Sofia alzò gli occhi da libro.

-Dipende come la prendi…comunque abbiamo una grammatica piuttosto complicata!ma neanche voi olandesi ci andate piano con la lingua…so che da voi le parole si pronunciano molto diversamente da come si scrivono!-

-Anche gli olandesi hanno delle difficoltà-

-EH be’-

- su, coraggio…è solo questione di aver un poco di forza di volontà…-

-Già, la forza di volontà-

Poi chiuse il libro, lo appoggiò sul comodino e si fece una bella chiaccherata amichevole con la compagna. Il che la distrasse un poco dalle sue preoccupazioni.

-Sofy?Sofy sveglia!!!-

-AAAAH!oh, sei tu!!-si rassicurò Sofia, spaventata dal risveglio improvviso.

-No, chi credevi che fossi?Garrett?-

-A quest’ora sarei già morta…-

-sarà bene per te allora che non si infiltri nella nostra camera. Andiamo, o faremo tardi a colazione!-

La prima vera giornata fu tranquilla:avevano la mattinata divisa fra Recitazione e Costumi. Si scoprì che Costumi era più divertente di quanto non avesse dato a vedere il g: provare i vestiti, abbinare accessori e trucco, far fare le sfilate ai manichini.

Quel giorno ognuna doveva riceare un look al proprio manichino con alcune cose messe a disposizione della professoressa Lehman, e il risultato fu pressochè esilarante, perciò invece di fare a gara al manichino più bello, si divertirono a votare il più comico e osceno del gruppo. Vinse Liynne, perché il suo manichino, alto quasi il doppio di lei, sembrava proprio uscito da un film Horror.

La professoressa Perkins fu invece più noiosa, anche se estremamente interessante. Videro filmati sull’origine dei film, qualche spezzone di film muti e in bianco e nero (-come facevano a pensare che i film a colori e con le parole fossero inutili?- fu la bisbigliata domanda di Carmen alla fine dei filmati).

Dopo pranzo, alle due, Sofia aveva il suo appuntamento, di fronte all’hotel, con il fatidico signor G., come Esther, Romy e Crhistine, ormai sue inseparabili amiche, avevano rinominato Garrett.

-Buona fortuna!-

-Grazie, e penso che ce ne vorrà una marea!-

Garrett si tovava appoggiato al muro, con i suoi occhiali da sole che già aveva conosciuto; i capelli un po’ spettinati e una camicia arrotolata nelle maniche.

“perché le persone più belle sono sempre le più odiose…è tanto carino, ma non lo sopporto!” pensò la ragazza, ferma davanti all’ingresso, momentaneamente incapace di muoversi. “ce la posso fare, devo solo sforzarmi…forza di volontà, forza di volontà!!”. Fece un respiro profondo e poi mosse il primo passo verso la tortura.

-Ehm, ehm…- Sofia fece finta di tossire per attirare l’attenzione.

-Ah, eccoti qui!dove andiamo?-

-Non lo so!-

-Se non lo sai te!-

-Sono a new york da quattro giorni ciccio, se non meno, pretendi forse che conosca tutta la città?-

-Scusa sapientona!-

-Non scusarti, tanto non saresti capace di formulare risposte diverse!-

“cominciamo bene!...”

Passarono il primo pomeriggio rispondendo a monosillabi o poco più. Sofia si azzardò a fare ben poche domante e i due passeggiarono quasi come se fossero due perfetti sconosciuti. Venne solo a sapere che Garrett aveva preso lezioni private e che si era diplomato a Los Angeles, per poi fare provini e audizioni qua e là. Mentre passeggiavano Sofia si prese dei biscotti per bloccare la fame, ma non riuscì a metterne in bocca neanche uno, perché vide il compagno farsi fuori un mega panino con prosciutto cotto, maionese, formaggio e nutella.

-Come fai a mangiare quella roba??-

-E’ proprio buona, assaggia-

-no grazie, o vomito sul momento-

-Non sarebbe male-

-Vai a quel paese!!!-

-Ricambiato…-

Si arrivò coì al venerdì. Il corso di Effetti Speciali era il preferito di Sofia: poter costruire effetti strani, aggiungere fondali assurdi alla scena, far spuntare un palco di corna a qualcuna o far maneggiare una spada a un’altra che invece impugnava solo una stecca da sessanta centimetri.

Quella sera Mailu fece una proposta:

-Sentite, è quasi passata una settimana dall’inizio dei corsi, e pensavo di festeggiare con una festa qui, all’hotel, con i rispettivi attori…è una buona idea?-

Ci fu un mormorio di consenso generale.

-Allora, che ne dite di domani sera alle nove qui nella Hall??ai preparativi ci pensiamo io e Chan, ok?-

Altro mormorio concorde.

-Allora è andata!-

Sofia pensò che tanto peggio di come stava andando fino ad ora non poteva andare, quindi si rassegnò all’idea di portarsi dietro uno che l’avrebbe presa in giro per tutta la serata.

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Ringrazio afaneia per la recensione...ringrazierei chunque volesse lasciarmi due paroline due...Thanks...Smolly
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Capitolo 5
*** Il fattaccio! ***


Il fattaccio

Capitolo V:il fattaccio!!!!

Sofia si era dovuta incontrare abbastanza prima dell’inizio della festa con Garrett, e ciò non l’aveva tirata molto su di morale, dal momento che dopo una lunga settimana si odiavano ancora, nonostante le aspettative della loro CARA preside della scuola.

-E tu vuoi andare vestita così?-le aveva subito chiesto l’attore, che una volta tanto si era rimesso in ordine i capelli neri e non portava gli occhiali. Era sempre molto carino.

-Mamma mia, che pignolo che sei…non devo venire alla notte degli oscar…e poi noi dovremmo diventare amici???in una settimana non abbiamo fatto altro –e non RIUSCIAMO a fare altro- che parlare a monosillabi o a insultarci a vicenda. possiamo fare team out per una sera???tu provi a non criticarmi né insultarmi e io penso ad essere gentile e non mi arrabbierò. Affare fatto?-

-Su, affare fatto, ma voglio lo stesso che ti cambi. ti accompagno in camera e TI CAMBI!-

-Ma faremo tardi!sei proprio…-

-Ricorda:abbiamo un patto…-

-Come vuoi tu!-

La festa nella hall era organizzata molto bene:Mailu si era proprio data da fare. Era stato installato un mega stereo nero pieno di adesivi di Mtv, e un giovane d-jay dall’aria stralunata ma simpatica sedeva tra le due casse con delle cuffie in mano. I loro puff adorati sui quali a volte le ragazze stanche si sedevano al ritorno dalla scuola erano stati messi in un angolo appartato, e da una parte c’era montato un tavolo pieno di bottiglie e e ciotole colme di patatine e noccioline; un paio di camerieri, non molto allegri ma apparentemente ben disposti, si erigevano impettiti da una parte della sala aspettando ordini. Nel mezzo stavano tutte le invitate con i rispettivi compagni. Erano tutte molto eleganti e nell’aria si era diffuso un intenso ma piacevole odore di profumo da donna. Sofia riconobbe Brad Pitt, Robert Pattinson e altri.

Romy, i capelli tirati indietro con una molletta e un bel vestito a pieghe azzurre, si avvicinò all’amica, accompagnata da Zac Efron.

-Eccoti qua, pensavamo quasi non ti saresti presentata…e ti ho già detto che lui è l’attore che mi hanno affidato-

-Piacere…scusatermi, ma ho fatto tardi perché Garrett mi ha costretto a cambiarmi cinquemila volte, secondo lui facevo vomitare con uno qualsiasi dei miei vestiti e non sapeva decidersi…eravamo già in ritardo, così è uscito dalla porta sul retro per non farsi notare ed è andato a prendermi questo …-

-Non lo sopporterai, ma ha dei buoni gusti: con questo vestito stai proprio bene…il rosso ti dona cara-

-Grazie. Cosa c’è di bello da bere?-

-Vieni, così dico alle altre che sei arrivata-

E intanto fu felice di notare che Garrett si era messo a conversare con Zac. Arrivati al tavolo, Romy si girò e a bassa voce chiese all’amica:

-Come sta andando fra voi due?-

-Noi due?male, continuiamo a non riuscire a sopportarci. Non so come fare. Ha un carattere…ma almeno per questa sera siamo riusciti a metterci d’accordo per evitarci-

-Andiamo, lo so che in fondo in fondo…-

-Non c’è nessun in fondo in fondo…c’è solo un bel distacco-

-Vi siete scontrati una settimana fa, ve la siete presa troppo per quell’episodio. D’altronde era solo un equivoco, giusto??-

-Magari-

tra le bibite, Sofia scelse una birra chiara, apparentemente la più bevibile. Poi incominciò la vera festa.

Sofia non ricordò quasi niente della serata: sapeva per certo che c’era una musica assordante, le luci erano psichedeliche, di aver ballato e che il signor G. si era abbuffato come un maiale, ma non avrebbe saputo dire come o con chi aveva danzato, quanto era rimasta alla festa, se aveva fatto parlato con qualcuno e di che cosa, se aveva fatto altre cose. Ma soprattutto non ricordava come era arrivata in camera e perché, appena svegliata, sentiva un forte mal di testa e un senso di inquietudine.

-Romy??ci sei???-chiese. Ma l’amica non rispose e la ragazza pensò fosse già uscita. Si vestì rapida con i primi vestiti che trovò e si fiondò sulla porta. Ma c’era un bigliettino per lei sul tavolo, e Sofia ne fu troppo attratta per poter rimandarne la lettura e uscire, così lo aprì. “Stai attenta a quando scendi, non metterti in mostra. Ti spieghiamo tutto dopo…ci vediamo nella sala video. A dopo, Romy .

“Stai attenta???attenta a che cosa????”

Poi controllò di avere i vestiti meno evidenti del mondo e scese le scale. Non ci volle molto per capire a cosa doveva stare attenta: una folla di paparazzi aveva invaso la Hall.

“Porca miseria, che ci fanno qui?meglio andare a prendere gli occhiali da sole”.

Ma anche con gli occhiali, un’aria indifferente e dei comunissimi vestiti, i paparazzi le si fiondarono contro, e Sofia si vide costretta a correre verso la sala video.

-MA CHE SUCCEDE???COSA STA SUCCEDENDO LI’ FUORI???- chiese ansimante e un po’ irritata, appena dopo aver chiuso la porta della sala.

-Guarda qui- e Chan le mostrò un giornale.

In prima pagina c’era una sua foto della sera prima, dove…

-…Mi sto baciando con Garrett??non è possibile!-

-Sentite qua: “Ieri sera, alla festa svoltasi nell’hotel messo a disposizione per le studentesse estive della scuola J.F.Kennedy-di Cinema/teatro- sembra proprio che il promettente attore 28enne Garrett Hedlund (di Roseu, America)abbia trovato la ragazza. Si chiama Sofia, viene dall’italia. I due fanno coppia anche a scuola, dovendo fare insieme un progetto di scambio culturale tra Attore/studente di teatro. Delusione sicura per tutte le fan dell’attore che sognano di poter prendere il posto di questa giovane 18enne. Vi terremo costantemente informate/i su ulteriori aggiornamenti su questa nuova e sorprendente coppia”.

-Non è possibile…ecco perché stamattina mi sono svegliata sentendo di aver fatto qualcosa di strano…oh santo piripillo…mi sono ubriacata parecchio??-

-A quanto pare sì…e anche noi non eravamo certo messe tanto meglio!!difatti siamo rimaste un po’ chockate anche noi quando l’abbiamo saputo-

-E adesso?? E adesso che faccio??-

-Basterà dire che è una bufala…anche lui sarà d’accordo a smentire la notizia affermando che eravate ubriachi!!-

-E a voi sembra così facile la cosa???e se lui decidesse di non smentire??ne sarebbe capace, ne sono assolutamente certa…tutte a me devono capitare le sciagure??CAVOLO!!-

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Ehilà…e anche questo capitolo è andato…piccola e inutile precisazione: Garrett non ha 28 anni, ma meno, li ho aumentati in proporzione al mio aumento d’età. Come sempre ringrazio chi ha recensito, cioè: DarkSakura, Afaneia e Amaerize, e tutti coloro che hanno comunque letto questo capitolo…by Smolly

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Capitolo 6
*** Bisogna adattarsi a tutto! ***


bisogna adattarsi a tutto!!!!

Capitolo VI:bisogna adattarsi a tutto.

Sofia aveva ragione:Garrett avevan deciso di fingere solo per tenere sulle spine le sue fan e dare un po’ di divertimento ai paparazzi. Lo venne a sapere quando si rividero il lunedì pomeriggio.

-Lo sapevo che non c’era da fidarsi di te!!!!!!!!-

-Andiamo, è solo per tenere la gente sulle spine…vogliono chiacchierare, lo facciano…poi, tra un po’, basta dire a tutti che è finita e basta. È anche un modo per farti vedere come vengono montati gli articoli sui gossip!!-

-mi fai andare su di giri quando fai così-

-è questo il bello-

-per colpa tua impazzirò…Non ti sopporto!-

-grazie. Oh, è tardi, devo andare-

-Veramente non lo è affatto. Cos’hai da fare di così importante??-

-anche gli attori hanno delle cose da fare “private”!se vuoi scusarmi-

-aspetta:quindi noi cosa dobbiamo fare?-

-Niente di che: farci vedere in giro un po’ più spesso, un paio di bacini innoqui e poi si vedrà!-

-cosa significa “si vedrà”??-

-che si vedrà!-

-si vedrà cosa??-

-Non lo so…dipende da te-

-mi fai stare in pensiero, che cosa si vedrà??-

-niente, ansiosa che non sei altro, facevo per dire. Adesso devo andare, a domani!!!!-

Quella sera, insieme a Romy, restò in camera.

-grazie Romy, per la compagnia-

-non c’è di che…lo so che sei giù per questa cosa della festa, lo so che Garrett non ti convince, ma forse questa situazione potrebbe diventare anche divertente-

-Sei sicura?-

-Bè, forse non al cento per cento, ma ci sono delle probabilità. E poi se non provi, come puoi dire che questo metodo non funziona?-

-Hai sempre malettamente ragione Romy, sempre maledettamente ragione-

-e te sei sempre così agitata…smettila e per un attimo rilassati…dovresti fare un corso di yoga-

-ah, simpatica-

-non sto schrzando!!!-

in quel momento squillò il telefono della stanza.

-Pronto???-

-Romy, sono Christine, volevo dirti che tra un po’ vediamo un film, vieni anche tu con quell’ansiosa di Sofy?-

-Arriviamo!!!-

-Chi era?-

-Christine. Andiamo a vedere un film.-

-non possiamo rimanere qui?-

-NO-

la mattina successiva Sofia si concentrò poco sulla lezione di Recitazione, tanto che la professoressa la diede per mezza malata. A Costumi montò il peggior manichino di tutti,e per coronare la mattina, rischiò di rompere una cinepresa. Alle due si preparò per vedere Garrett, che l’aspettava davanti all’albergo, come al solito.

-Ciao-

-Ciao-

ci fu una attimo di silenzio imbarazzante, nel qual sia lei che lui si guardarono i piedi senza sapere cosa dire.

-Che dobbiamo fare oggi?-

-Alle 6 abbiamo un’intervista-

-e me lo dici così?-

-come te lo dovevo dire???-

-con chi abbiamo questa cavolo di stupida intervista??-

-con alcuni della radio nazionale-

-Ah, pure nazionale?-

-già, ma non ti preoccupare, cercherò di parlare il più possibile-

-grazie mille-

-Andiamo a fare due passi?-

-Va bene-

Chiacchierarono tutto il pomeriggio del cinema, quasi dimenticando che non erano amici, e alla fatidica ora dell’intervista, davanti all’edificio della radio, si fecero pure “in bocca al lupo”. Dentro faceva caldo e c’era un caotico via vai di persone vestite di tutto punto e con cartelline a dirla tutta un po’ inquietanti.

Chiesero informazioni a una segretaria molto agitata, che indicò loro il secondo piano, terza porta a sinistra. Nonostante le indicazioni, ci misero un po’, perché la massa di gente che saliva e scendeva era tantissima. La porta indicata era blu e portava la scritta: “Radio NetWork Gossip”. Dentro vi erano cinque o sei persone raccolte intorno a un tavolo rettangolare e munite di registratori, microfoni, carta e penna.

-Ben arrivati. E così sei tu la nuova fiamma di Garrett?- chiese un giovane giornalista.

-Pare di sì- rispose imbarazzata e nervosa Sofia. E menomale che non andava in televisione, perché altrimenti non avrebbe resistito.

-bene, allora possiamo cominciare-

Garrett e Sofia si sedettero ad un’estremita del tavolo, e l’intervista cominciò. Garrett cercava di parlare il più possibile per non mettere troppo in imbarazzo la ragazza, che intanto sudava da impazzire. I giornalisti li trattennero con domande del tipo: “ma come va tra voi?”, “come procede la scuola di cinema?”, “e come avete fatto a capire che eravate l’uno per l’altra?”, e poi tutta una serie di quelle domande snervanti che non finiscono più. Quando uscirono dal palazzo erano quasi le otto.

-Devo correre, mi aspettano per cena-

-se vuoi ti accompagno-

-Non importa. Grazie-

e corse via. “gli ho detto Grazie?io che dico Grazie a lui???sto impazzendo” pensò Sofia, non appena vracò la soglia dell’albergo, affaticata dalla corsa.

Le altre la stavano aspettando, e lei si scusò per il ritardo. Quel grazie tuttavia non era casuale, perché in fondo Sofia sapeva, nonostante non lo avrebbe ammesso mai, che quel pomeriggio si era divertita.

Smolly_Sev dice:scusate se ci ho messo un po' a postare, ma sono stata piuttosto impegnata...grazie ad Amerize e Afaneia, che hanno recensito lo scorso capitolo, e chi ha aggiunto questa storia tra i Preferiti o le Seguite...ciao ciao!!!

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Capitolo 7
*** La Cena ***


THe Dinner...

Capitolo VII:La Cena
 

-Professor Donovan, mi potrebbe rispiegare quel discorso sull'uso della cinepresa nella tecnica in 4D?-

-Certo cara, volentieri-

Giovedì mattina: ora di Effetti Speciali, tecniche di 3 e 4 D. Metà settimana passata tranquillamente, senza troppi problemi. Mailu si era presa il raffreddore, Esther aveva mal di testa e Garrett non si faceva vadere dall’intervista, cosa che francamente preoccupava la sua compagna. Anche perché le continuavano ad arrivare chiamate per interviste o cose del genere. Poi Garrett si fece improvvisamente vivo quel venerdì pomeriggio, così, di punto in bianco, e pure per telefono.

-Ma dove ti eri cacciato fino ad ora?-

senti, avevo da fare-

-E io ho dovuto inventare delle balle a scuola perché TU avevi da fare-

-Senti mi dispiace-

-Sì, certo-

-Davvero…è che davvero avevo  da fare e mi sono scordato-

-Ah, pure scordato. Lo so che non mi sopporti, ma dimenticare che dobbiamo vederci tutti i giorni…poi a raccontare bugie sono io-

-Scusa. Non volevo dimenticarmene…per perdonarmi vorresti venire…-

E la chiamata finì lì, di punto in bianco, su una frase non finita dell’attore. Poi si senti un leggero toc toc.

-Sofy, sei in camera?-

-Sì esther, entra pure-

-Con chi stavi parlando?-

-Garrett, è tutta la settimana che non ci vediamo, e ora mia ha chiamato per dirmi che aveva da fare e se n’era dimenticato-

-E tu cosa gli hai detto??-

-ero arrabbiata, perché anche se mi odia non può dimenticare che abbiamo del lavoro da fare…insomma alla fine gli ho riattaccato in faccia…-

-Per caso ti stava per dire qualcosa?-

-Sì, ma…-

-Allora faresti bene a richiamarlo-

E l’amica se ne andò così come era venuta.

-grazie, eh?!-

Detto fatto, Sofia sabato sera si trovava in piedi davanti all’albergo, vestita con lo stesso abito rosso della festa, ed era nervosa, molto nervosa. Mr G. le avevadi vedersi a quell’ora davanti all’hotel, e che lei doveva essere elegante. Chissà perché. Poi una limousine le sfilò davanti, si fermò pochi metri più avanti e dal retro scese lui, Garrett, che le fece cenno di salire con un sorriso.

-Ma come..?-

-Sorpresa! Non te l’aspettavi vero?-aspettavi vero?- avanti e dal retro scese leui, Garrett, che le fece cenno di salire con un sorriso.

e se n'

-No. Ma dove andiamo????-

-Lo scoprirai-

Dopo circa dieci minuti l'auto si fermò.

-Garrett, dove siamo?-

-Siamo al mio appartamento Newyorkese-

-Davvero?-

-l'isospettabile Garrett ti ha sorpreso vero?-

-Sì, devo dire che mi hai proprio sorpreso. Dobbiamo restare qui in macchina?-

-Certo che no!-

Appena scesi, un lieve fruscio attirò l'attenzione della ragazza.

-Che cos'era?-

-Sarà stato un giornalista curioso. Andiamo-

-Sempre nel mezzo!-

L'interno dell'appartamento era molto carino, aveva proprio un'aria dolce, e Sofia non potè fare a meno  di sorridere alle foto nell'ingresso, che ritraevano l'attore con la famiglia.

-E' bello qui-

-Mi fa piacere. Almeno una volta che ti sento dire che ho dei gusti buoni-

-Simpatico!-

-Dai, rilassati. Perché il meglio deve ancora venire-

-Che cosa hai fatto, adesso? stai impazzendo?-

-Credo di sì. Guarda-

-Sì, stai proprio impazzendo-

Infatti nel salotto c'era una bella tavola apparecchiata per due.

-che ti è preso?-

-Mi dovevo scusare in qualche modo, o sbaglio??-

-E hai anche cucinato?-

-Non proprio, ma se dovevo venire a prenderti non potevo fare tutto-

Sofia ebbe la netta sensazione di star diventando rossa come un peperone, e abbassò lo sguardo per cercare di nascondere l'imbarazzo. Poi successe un imprevisto: andò via la luce.

-Accidenti, non ci voleva- esclamò Garrett. -Dovrei avere le candele da qualche parte. Dove sono?-

-Ti posso aiutare?-

-Non so come ma sì, va bene-

Tastarono praticamente tutta la casa, e infine, con tutto il buio che c'era, si scontrarono. Sofia cascò in terra, come la prima volta che si erano incontrati, ma la differenza sostanziale era che Garrett era cascato sopra di lei. Sofia percepì il suo respiro, e si scoprì a cercare di andargli dietro con il proprio. Non si sentì per niente imbarazzata, e non si scostò quando si accorse che l'attore stava avvicinando pericolosamente il suo viso. Il bacio arrivò leggero, ma Sofia si sentì come congelata, non riusciva a muoversi. QUando Garrett la baciò per la seconda volta, lei si sentì piacevolmente attratta da quel profumo,e questa volta, riscossa dallo stato di coma in cui era finita, ricambiò. E a quel punto ambedue dimenticarono la cena e l'assenza di luce, e si godettero serenamente quel momento.

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Capitolo 8
*** Capitolo VIII:gli ultimi giorni di scuola ***


GLi ultimi giorni di scuola eccomi qua, con un nuovo misero capitolo. Mi scuso in anticipo, perché in questo periodo non sono affatto in forma, e meglio di così non riesco a dare...per chiunque sarà clemente con me anche su questo capitolo, posso semplicemente dirgli grazie per l'apprezzamento, anche se so che questo VIII cap. non è all'altezza...!!questo storia sta volgendo alla sua fine, ma non è ancora conclusa, prego chi sta seguendo questa storia di essere pazienti con me ancora per poco....comunque..."buona lettura"...

Capitolo VIII: gli ultimi giorni di scuola

Sofia tornò in albergo schokata. E Romy ovviamente se ne accorse subito, era così evidente.
-Interessante: Garret non si fa vedere per una settimana, e quando vi ritrovate, tu torni sotto schok-
-è che...ci siamo messi insieme...-
-lo so, è la montatura che fanno tutti i giornali da una settimana a questa parte...ma non vedo cosa c'entri?!?-
-No, non è più una montatura-
-Come non è più una montatura?-
-Non lo è...-
-Stai scherzando?-
-No...- disse la ragazza scuotendo meccanicamente la testa.
-stai male-
-Sto benissimo-
-No, tu stai proprio male....ti sei vista?-
-No-
-Vai a letto, che dormire ti fa bene...-
LA mattina dopo, però, l'affermazione di Sofia non cambiò affatto rispetto alla sera prima, come aveva creduto la compagna di stanza.
-L'avevo detto io che non scherzavo-
-MA tutti quei litigi, la sfuriata iniziale...che cosa...?-
-Al diavolo le sfuriate. Adesso è tutto cambiato. Punto e fine della storia. Non ho potuto evitare la cosa-
e le raccontò in breve la cosa.
-Andiamo bene-
LE ultime due settimane passarono troppo velocemente, e Sofia se ne accorse benissimo. Era così presa da Garrett che nemmeno si ricordava più di averlo odiato all'inizio. Christine, ROmy ed Esther cercarono il più  possibile di riportarla alla realtà, ma senza il minimo di successo. Questo fino all'ultimo giorno di scuola.
La professoressa Perkins entrò in classe più seria del solito.
-Oggi, ragazze è il vostro ultimo giorno del mio corso. Vorrei assegnarvi questi attestati di partecipazione e delle specie di diplomi con un voto con il quale potete presentarvi ad un provino se mai vorrete diventari attrici. ora vi chiamerò una per una: Esther. ROmy. Christine. Mailu. Chan. Luena....Sofia-
Sofia si alzò lentamente. Prese il suo diploma senza neanche guardarlo e tornò a sedere. Lo srotolò pian piano qunado fu osservata solo da Esther, che era vicino a lei quella mattina.
-100/100...fantastico-
-Già-
-peccato che oggi è l'ultimo giorno. COme farai con Garrett?-
-GIà, come farò?- effettivamente Sofia non ci aveva affatto pensato, era stata così distatta che nemmeno si era accorta di chi le stava attorno. Ora che sarebbe tornata in Italia, con lui cosa avrebbe fatto.
Uscita da scuola, prese la via traversa e si incamminò verso la casa del fidanzato: doveva parlargli. Perché si era illusa così scioccapente? come sarebbe potuto andare tutto bene? era proprio la cretina più cretina del mondo!suonò al campanello nervosamente.
-Garrett sono io, devo parlarti. Adesso-
Non camminò neanche per le scale, le percorse semplicemente venti al secondo.
-Cos' è tutta questa fretta?-
-Domani parto, tu che fai? come faremo per noi due?-
-PErché devi tornare? sei maggiorenne, vieni ad abitare qui. i tuoi capiranno-
-No, non capiranno. E comunque devo tornare almeno una volta a casa mia-
-Pensavo che fosse già tutto scontato. Pensavo che accettando veramente di stare con me avresti accettato l'america-
-NOn è così semplice e immediato come ti può sembrare. Non è così semplice-
-promettimi che tornerai-
-Potresti venire tu da me-
-No-
-PErché no? sarebbe più semplice se venissi tu-
-Neanche questo è semplice. Io non voglio abitare in Italia-
-Allora possiamo anche finirla qui. Se dobbiamo stare insieme abitando in due continenti diversi, meglio non starci. Addio-
e lo baciò per l'ultima volta, poi uscì con le lacrime agli occhi.
Il giorno dopo, all'aereoporto, lui non c'era.

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Capitolo 9
*** Capitolo IX:l'epilogo! ***


Epiolohgo Capitolo IX:l'epilogo...!!

Due anni dopo...11 apirile...

Sofia stava camminando dal capolinea dell'autobus del 14C fino alla sua università, Medicina. I suoi capelli biondi si erano allungati molto, e si erano anche schiariti ancora. Si era alzata di due o tre centimetri e portava sempre i soliti occhiali da sole in corrispondenza ad una gomma in bocca. Controllò sull'orologio del cellulare di essere in perfetto orario, anzi in anticipo, e si lesse il messaggio di buon onomastico da parte del suo ragazzo, Andrea. Si erano messi insieme un paio di mesi dopo il suo ritorno dall'America, perché Sofia sapeva che lei piaceva un sacco a lui, e d'altra parte lui era anche carino. MA in realtà con questo la ragazza sperava di potersi dimenticare di quanto era successo durante quella vacanza, anche se non ci riusciva del tutto, pur essendosi ormai abituata a vedere il volto di Andrea come quello giusto per lei e non come qualcosa di estraneo . All'aeroporto le ragazze, con le quali aveva perso contatti, le avevano detto di dimenticarlo e di perdere ogniu contatto con lui, e si sentiva in colpa per non riuscire a seguire il loro consiglio ( contando che aveva provato tante volte a scrivergli). Passata l'edicola di Gino, un vecchietto molto simpatico che le regalava sempre copie di fumetti rimasti invenduti, si fermò a guardare le notizie nella bacheca accanto. Rimase un attimo interdetta, avvicinò gli occhi alla bacheca e li strizzò, come per accertari di aver letto bene una cosa di cui sperava non aver letto. Poi tirò fuori la sua agenda, la scorse per un po', alzò di nuovo la testa vero la bacheca e poi si allontanò. Si era appena presa un impegno con il quale non sapeva dove andare a parare.

Due giorni dopo, ore 15.30, Pressi di Roma...Riprese per il film "Brisingr"...

Sofia si fece largo molto lentamente fra la folla di gente che c'era accalcata intorno al set del film, prendendosi un paio di gomitate nello stomaco e una quantità allucinante di accidenti. Arrivata quasi alle transenne che delimitavano l'area, si fermò, scrutando la massa di operatori, cameramen, tecnici, attori che si muovevano qua e là, sperando di incontrare Garrett, ma lui non c'era. Allungò il collo a destra e a manca, ma non lo vide. Quindi tornò indietro e, trovato un posto tranquillo li a due passi, si mise ad aspettare. Verso sera la gente se ne andò, e così cominciarono anche i tecnici e gli attori. Sofia non riuscì a vedere garrett nemmeno un momento, ma continuò ad aspettare, fino a che non si addormentò inconsciamente su una panchina.
Quando si svegiò, ci mise qualche minuto a ricollegare quello che aveva fatto il giorno prima poi si accorse di trovarsii in un posto per lei sconosciuto. Quando nella semi incoscenza le si parò davanti un volto sbiadito che non riconosceva, saltò a sedere con un urlo.
-Calmati, è tutto sotto controllo- era una ragazza che parlava, molto carina.
-CHi sei tu?-chiese allarmata Sofia - e dove sono?-
-Piacere Sabrina. Sei a casa del mio fidanzato. TI abbiamo ripescato che dormivi su una panchina, e per poco non diventavi un cubetto di ghiaccio.-
-E chi sarebbe il tuo ragazzo scusa?-
-aspetta, te lo vado a chiamare-
Intanto che Sabrina andava a chiamare il suo ragazzo, Sofia si guardò intorno: si trovava su un divano di pelle marrone, e davanti a questo un tavolino di cristallo e un bel televisore al plasma. Era una stanza molto spaziosa. Dei passi che si avvic8inavano, e davanti a lei comparve GArrett.
-Tu?-
-E chi sennò?-
-Vi conoscete?- chiese Sabrina. Evidentemente Garrett non l'aveva mai nominata.
-Già, siamo stati fidanzati circa due anni fa, poi abbiamo avuto dei problemi di distanza e ci siamo mollati-
-cosa?che scherzo è questo?lui non ha mai avuto ragazze come te-
-già, sospettavo non te l'avesse detto. Mi dispiace-
-Garrett, è uno scherzo-
-Temo di no-
-PErché non mi hai detto niente?-
-Ecco, io...scusa, ma...potrei parlare da solo con lei un attimo?-
-Va bene, se insisti. MA esigo spiegazioni poi. Adesso vado a lavoro-
E Sabrina uscì.
-Così hai una nuova ragazza vero? e abiti qui adesso?-
-Sì, abito qui.-
-Perché mai? quando te l'ho chiesto io non volevi venire con me...ma adesso ci sei!non ho mai smesso di pensare a te, anche se mi sono fidanzata di nuovo...io mi sono sempre ricordata di te...-
-....-
-Non dici nente vero? è giusto che sia così...non c'è assolutamente una stupida spiegazione logica in quello che hai fatto...due anni, due!!!e adesso abiti qui...hai dieci anni più di me e mi sembra di avere davanti un bambino.-
-Lo so, ho fatto molti errori,e me li porterò dietro a vita...sono stato un totale idiota-
-Sì, lo sei uno stupido, immaturo e per di più stronzo...-
-So anche questo...ma devi sapere che questo nuovo fidanzamento è avvenuto per provare a dimenticarmi di te...non ce l'ho fatta...ti ho scritto lettere un sacco di volte, perché ho visto che hai cambiato numero e io non ce l'avevo...ma non mi hai mai risposto...-
-Non è vero...non mi hai mai scritto..sono io che ho provato a scrivere a te e tu non mi hai risposto...-
-No, tu non mi hai mai scritto...-
-Bugiardo, certo che ti ho scritto...si vede che per te è sempre stato tutto uno scherzo-
-Bugiarda sarai tu...-
-Io non sono bugiarda-
-E neanche io!!-
-Me ne vado...non posso più restare qui!!tanto meno con un bugiardo, ipocrita e stupido!-

Il giorno successivo, alle poste...

-Mi scusi, ho scoperto che negli ultimi due anni ho inviato delle lettere in america che non sono mai arrivate-
-Ma davvero? mi dia i suoi dati che controllo un po'...-
Dopo circa una buona oretta, il direttore delle poste si presentò da Sofia.
-BUongiorno.-
-Buongiorno-
-Ho saputo delle sue lettere-
-E quindi?-
-Ho controllato tutti i tabulati, uno per uno, e mi risulta che queste sue lettere non siano mai arrivate a destinazione-
-Questo lo sapevo...ma perché?-
-Pare che una delle nostre inservienti si sia tenuta le lettere. Ho telefonato all'ufficio Newyorkese proprio poco fa-
-E chi sarebbe questa sua inserviente?-
-Una certa Romy... non mi ricordo il cognome-
-Ora mi torna...grazie, grazie tante-
"ORa tutto torna. ROmy è andata a lavorare alle poste, e visto che non smettevo di pensare a lui e pensando che potessi stare peggio se la corrispondenza fosse stata attiva, si è presa tutte le letterer!!devo correre da Lui"

Fu così che si risolse tutto: Sofia si rimise con Garrett, si sposarono quattro mesi dopo e si trasferirono a New York, dove ebbero due figli. Andarono a parlare con Romy e si chiarirno e scusarono ampiamente, tanto che da quel momento in poi Romy passò tutti i Natali dai due. Sabrina invece conobbe Andrea, l'ex di Sofia, e ci fu un colpo di fulmine. SI sposarono dopo due anni e andarono a vivere nell'appartamento che Garrett aveva comprato in italia.

FINE

Non ci credo, ho finito...!!spero per chiunque ha seguito, recensito, letto e basta questa storia, sia rimasto contento...Grazie a tutti!!

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