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Lista capitoli: Capitolo 1: *** What ever happened to our love? *** Capitolo 2: *** Now you're plain... boring *** Capitolo 3: *** And I'm the one who jaded you... *** Capitolo 4: *** Don't go wasting your emotion... *** Capitolo 5: *** Why don't you and I...? *** Capitolo 6: *** E chi se ne frega delle nuvole... *** Capitolo 7: *** E qui il serpente è arrivato... *** Capitolo 8: *** It's been one week since... *** Capitolo 9: *** And then I go and spoil it all by saying something stupid... ***
Capitolo 1 *** What ever happened to our love? ***
Somethin’ stupid
Capitolo uno, Giovedì
[…what ever happened to
our love?]
Where are those happy days,
they seem so hard to find?
I try to reach for you
but you have closed your mind… What ever happened to our love?
I wish I understood…
it used to be so nice, it used to be so good...
Dove sono
quei giorni felici,
che
sembrano così difficili da ritrovare?
Io ho
provato ad arrivare a te,
ma tu hai
chiuso la tua mente…
Cos’è
mai accaduto al nostro amore?
Vorrei
capire…
Era così bello,
era
così buono…
-…Il
solito?-
Sono
talmente rincoglionito e inebetito che non mi accorgo neanche che qualcuno mi
sta parlando. Ma che cazzo ci faccio qui? Il mio stomaco, a digiuno oramai da
ieri –venticinque
ore, tredici minuti e qualche
secondo-, mi ha guidato automaticamente al posto a me più familiare,
ovvero l’Ichiraku (del genere, se al cuor non
si comanda, figuriamoci allo stomaco…).
Alzo gli
occhi; il sorriso del vecchietto, oramai miliardario grazie ai miei profumati
pranzetti, mi sta sorridendo.
Sbuffo.
No, non ho proprio voglia della solita ciotolona di ramen, adesso… il che dovrebbe
farvi capire almeno in piccola parte quanto io sia follemente disperato.
-Oh…
ehm… no…-, dico, con una faccia annoiata, decisamente non adatta a
me.
-Ehi,
ragazzo, che c’hai?-, mi chiede lui, dandomi una pacca affettuosa sulla
spalla. Io lo guardo attentamente, pensando che effettivamente sarebbe
più cortese da parte mia iniziare a ricordarmi il suo nome, prima o
poi… ma pazienza!
-Oh…
niente…-, rispondo, afflitto.
-…Fammi
indovinare.-, ribatte, con l’aria di uno che la sa lunga.
-C’è di mezzo una
donna.-
Bingo.
-Latua donna.-
Eggià.
-Ti ha
mollato.-
Ma detto
così, fa ancora più male, stronzo!
-…E’
così, non è vero?-
Io
annuisco. E’ tutto terribilmente vero, porca miseria.
-…Lascia
fare a me, allora! Ah, in questi casi la miglior soluzione è un bel
pasto semplice semplice! Te
lo preparo io! Tu va’ a sederti!-
Faccio
come dice, trascinandomi verso il tavolino fuori dal chiosco, maledicendo
tutti, ma maledicendo soprattutto lei.
*
-Ehilà.-
Una voce
annoiata e seccata si rivolge a me, mentre sono intento a contemplare il piatto
di insalatina stitica e pomodorini anemici (sì, è questo “il piatto semplice semplice” che mi
avrebbe rimesso in sesto… mah).
Shikamaru,
con il solito viso perennemente annoiato, fumando un mozzicone di sigaretta, si
siede all’altro capo del piccolo tavolino.
Lo
osservo; ha qualcosa di diverso oggi…
-Ciao.-, gli rispondo a mia volta, con assai scarso
entusiasmo.
…La
sua espressione è diversa; un’espressione che mi ricorda
tremendamente quella di qualcun altro…
Il
ragazzo mi rivolge uno sguardo di pura pietà, alla vista della roba che
sto mangiando.
-Naruto,
hai problemi con la tua donna, vero…?-
-…Come
cavolo lo fate a scoprire subito tutti quanti?!-
-…Ehm…
il nome del piatto.-
Prende il
menù e va alla pagine del ‘piatto
speciale del locale’, che raffigura esattamente la fogliolina di insalata
depressa dinnanzi a me; ha un nome piuttosto eloquente… “il piatto del cornuto”… ma
che diavolo ha capito?! Mando e rimando il vecchietto di-cui-non-ricordo-mai-il-nome-porca-miseria a quel bel paese, mentre Shikamaru,
pigramente, cerca di farmi calmare; cala dunque il silenzio, mentre mangio
qualche foglia di insalatina.
-…Sakura
ti ha mollato?-, chiede lui dopo un po’.
Ma porca
puttana, è decisamente troppo chiedere un po’ di tatto a questo
mondo…
-…No,
no, va tutto bene.-
-Ma se te
lo si legge in faccia…-
-…Vabbè, abbiamo avuto un piccolo litigio. Cose da
nulla.-
-Naruto,
tu e lei litigate costantemente.-
-…Non
così tanto. Non come stavolta.-, affermo, sbuffando.
Certo che
fa male. Fa male…
-…Quando
è successo?-
-Ieri.-
-E tu da ieri
stai così?!-
-Così
come?!-
-…Così.-
Alzo
dunque gli occhi per guardarlo… quando mi accordo finalmente di un
piccolo, minuscolo ed infimo particolare: Shikamaru
ha la mia stessa espressione affranta.
-Shikamaru.-
-Eh.-
-Anche tu
non te la passi bene, vero?-
Lui fa
una faccia piuttosto seccata e fa spallucce.
-…Abbiamo
litigato.-
-…Capisco.
E’ grave?-
-…Nah.-
-Ma se tu
e Temari litigate costantemente…-, gli
rinfaccio.
Lui
sbuffa, stravaccandosi sulla sedia, le mani in tasca, allungando le gambe sotto
il tavolo e buttando la cenere della sigaretta per terra.
-Già.-
-…Quando
è successo?-
-…Ieri.-
-E tu da ieri
stai così?!-
Mi guarda
–e nel suo viso scorgo una punta di assoluta amarezza.
-Sì.
Sto così. Ma non così a pezzi come te.-, risponde, piccato.
-Eh, ma
voi due vivevate assieme.-
-E che
c’entra?!-
-Be’, è più grave.-
-…Invece
Sakura ti ha messo un bel pacco di corna. Chi sta peggio?-, risponde
malignamente.
Lo guardo
con un’aria di sfida.
-Non
è assolutamente così! Ti ho detto, abbiamo litigato per una
cazzata. Punto. Stop. Fine. Ora siamo ancora lovelove-
-…E
allora perché ti mangi ‘sta roba?-
-Perché
non ho voglia di ramen. E perché mangiare solo
ramen fa male. E perché ho…-
-Ok,
allora la cosa è seria.-, ribatte lui, con un ghigno in faccia.
-Anche la
tua sembra esserlo.-
-Temari
non mi ha messo le corna.-
-…Non
ancora.-
Ci
guardiamo torvi per un po’.
-…E
comunque, Sakura non mi ha messo le corna, porca miseria.-
-E allora
che è successo?-
-…Potrei
farti la stessa domanda.-
-…Alla
quale non risponderò.-, ribatte.
-Ok.-
-Parliamo
d’altro, allora.-
-Perfetto.-
Ma
rimaniamo sonoramente in silenzio,a riflettere ognuno
sui casini propri.
*
Sono
sempre più convinto cheShikamaru
abbia perfettamente ragione: le donne, per noi uomini, siano solo una continua
fonte di guai, dopo tutto.
Esattamente.
Che me ne faccio, io, di una che mi rimbecca in continuazione, che è
acida, manesca, maschiaccio, lunatica, precisina, perfettina e testarda
-oh, terribilmente testarda? Sto molto meglio senza… Ma proprio tanto.
Per
esempio. Posso dire tutte le parolacce che voglio, senza che qualcuno mi
riprenda in continuazione per le volgarità o inciviltà che
proferisco; posso pulire casa mia una volta ogni tot mesi -con tot maggiore ed/od uguale a cinque;
posso mangiare quel che cazzo voglio; posso…
Posso…
Posso…
…Be’,
fare tante cose, che ora sfortunatamente non mi vengono in mente.
Mentre
penso ciò, torno a casa, quasi trascinandomi; apro la porta, e noto
qualcosa che sporge dallo stipite.
Ah-ah,
un biglietto di scuse da parte sua! “Scusami,
Naruto, tornerò subito da te!” Lo
sapevo che sarebbe tornata…
…Seee, col cavolo. E’ una convocazione della vecchia zitell- ehm, il sommo
Quinto Hokage.
-Che
palle…-, ringhio, richiudendo la porta, dirigendomi da Tsunade.
Arrivo
davanti il suo studio; busso; una voce mi risponde; entro.
Il Quinto
sta sbadigliando sulla sua poltrona, facendomi cenno di avvicinarmi, cosa che
faccio, piuttosto riluttante.
-…Che
c’è?-, faccio, senza tante cerimonie.
-Una
missione fresca fresca per te! Non sei contento?-
Veramente,
no.
-Oh, sì.-, mento, abbozzando un sorriso. Che palle, una
missione…
Faccio
per andarmene; ho la mano sul pomello della porta, quando la vecchia mi dice,
guardandomi di sbieco:
-Sai…
ho visto Sakura.-
Ed eccolo
qua, il vero motivo della visita!
-Oh.
Bene.-
-…
Stava piangendo.-
Un ghigno
mi deforma il viso. Sta piangendo! Ergo, sta peggio di me! Ahahah!
…Ah…
ah… ah.
Cazzo,
stava piangendo. Per me.
-Come va fra di voi?-
-…Oh…
abbiamo avuto una piccola lite. Niente di che.-
-A
guardare dalla sua reazione, non credo proprio.-
Ma
perché in questo Villaggio nessuno si fa mai i cazzi suoi…
-Be’…
oh…-
-Sei
sicuro di aver sempre ascoltato ciò che aveva da dirti? Sempre?-
-Io…
be’… sì. Sempre.-, dico, con
scarso convincimento. Ma il problema non è questo, cavolo, non è
assolutamente questo!
Mi giro verso
di lei.
-E
tu… come stai…?-, mi chiede.
Queste vecchie zitelle ci godono
proprio a spettegolare sui problemi dei giovani, penso, malignamente, talmente
malignamente che dopo qualche secondo mi vergogno di
ciò che ho appena pensato; la solitudine porta ad un odio feroce verso
l’umanità, ne convengo.
-…Insomma.-
-Si vede,
e pure tanto.-
E il
fatto che non so mascherare poi così tanto abilmente il mio umore
l’abbiamo capito tutti, grazie, sommo Hokage!
Tsunade
mi rivolge un sorriso.
-Si
sistemerà tutto, vedrai. Sono cose provvisorie, queste.-
Sorrido,
faccio una sottospecie di inchino e me ne vado, con la mente piena di pensieri:
Sakura è triste, dunque, e piange, e soffre… e di tutto
ciò, la causa indovinate un po’ chi è?!
Ma ovvio! Lui! NarutoUzumaki!
Ma non
l’avrei mai detto, oh…
No, no,
non c’è coerenza; non c’è senso in tutto ciò
che è successo negli ultimi giorni; d’altronde, è stata lei
a lasciarmi, lei a dirmi, con voce spezzata, quelle cose…
…Non
le interessavo più, dunque? Avrebbe fatto meglio, molto meglio, dirmelo
in faccia, diretta, con coraggio… avrebbe fatto più male, forse,
ma ne sarei stato certo.
Così,
invece, sto solamente a pezzi... “Che cosa ho fatto?” è la
frase che oramai mi ripeto ogni minuto, da ventisette ore
e dodici -no, tredici- minuti che ne
sono passati… Ma non sarebbe stato decisamente meglio dirmi qualcosa
come: “Guarda, mio caro idiota, mi stai sulle palle per questo e questo
motivo!”?!
…No,
mi ha lasciato così, sull’arco della porta, dopo che le ho fatto
la proposta, anzi, LA grande proposta: andare a vivere insieme.
D’altronde, ci conosciamo, sopportiamo, malediciamo, picchiamo,
confortiamo, detestiamo e –bè,
sì, sotto sotto- amiamo da qualcosa come undici anni, cavolo, undici anni!
…E stiamo –no, stavamo- insieme da quattro… e lei
passa –no, cazzo, passava!- da
me anche qualche finesettimana, quando il padre non blaterava… insomma.
Dicevo.
Le ho fatto questa grande proposta (interrompendola, me ne rendo conto solo
adesso, quando lei aveva asserito che doveva dirmi una cosa -ma chissenefrega, d’altronde questa è una cosa
seria!) su cui, be’, ci speravo, e anche tanto.
Oramai non siamo più ragazzini, no? Le è tremato il labbro
inferiore, si è portata le mani alla bocca, come è solita fare,
in effetti, e ha iniziato a guardare dappertutto, tranne che verso di me; ha
sospirato, e, con voce rotta e spezzata, ha detto:
“Io, in verità, Naruto… vorrei un
momento di pausa…”
Come se
non conoscessi il linguaggio femminile dalla rispettabile età di ventitré
anni! Un “momento di pausa” uguale “mi spiace ma non ti amo
più”. Non è difficile da capire.
Io
l’ho guardata male, in effetti, molto male… era probabilmente uno
scherzo. Ma sì, la mia Sakura, la mia dolce piccola testarda Sakura non
mi avrebbe detto quelle cose. Quindi, intelligente quanto tutti mi dicono
essere –leggete: zero-, le ho
chiesto ridendo se quello fosse uno scherzo.
Lei ha
iniziato a piangere silenziosamente, e ha detto:
“No, m-mi spiace… Io… io…
ho b-bisogno di capire un po’ meglio… q-quello che mi sta intorno…
cosa voglio… cosa s-succede… scusami… Ma, per un po’ di
tempo, è meglio s-se non ci vediamo…”
E se
n’è andata via. Così, d’un tratto, improvvisamente,
repentinamente, lasciandomi sull’atrio della mia catapecchia con un mezzo
sorriso sul volto, le braccia allargate, la mente sconvolta e il cuore in mille
pezzi.
Ed
è così che da un giorno e mezzo sto assolutamente a pezzi. Sono
ventisei ore che mangio pochissimo, dormo ancora di meno, dico ancora meno
stronzate del solito –il che, in effetti, potrebbe pure essere un fattore
positivo, non so-, e il solito sorriso ebete sul mio volto è stato
sostituito da un’espressione perennemente scazzata e triste.
Guardo
l’orologio, svogliatamente; e mi rendo conto che sono passati esattamente
ventisette ore e ventisette minuti… ma dopo mi
deprimo ancora di più, pensando a quanti altre ne dovranno ancora
passare, maledizione!
********
Finalmente ce l’ho fatta *-* Ho scritto questo capitolo qualche
mese fa, mentre era in prosecuzione un’altra mia fan fiction - sempre su Naruto-, e oggi finalmente sono riuscita ad upparlo!**
Questa è la mia primissima commedia, dal momento che finora ho
scritto solo cose tristi e tragiche xD Ergo, siate
clementi.
Devo dire che mi costa molto più fatica scrivere cercando di
suscitare ilarità rispetto allo scrivere cercando di commuovere…
Per carità, non pretendo che la trama di questa fanfic
sia assurdamente originale o profonda, insomma, ma spero almeno che vi faccia
divertire e/o vi piaccia.^^’ Non chiedetemi
perché, ma non mi aspetto chissà quale grande risultato
><”.
Cooooomunqueu_u Ogni capitolo conterrà una canzone, che
cercherà di adattarsi al massimo alla situazione… e vi assicuro
che questa è una cosa che mi ha fatto veramente penare! Ho
tutt’ora qualche capitolo scoperto, ma spero di risolvere quanto prima x). Le canzoni saranno prese dai più vari autori,
anche quelli più strani (contate che nell’altra mia fan fiction su
Naruto ho usato un carme di Catullo xD); in ogni caso, sarà la canzone ad adattarsi al
testo, non viceversa. Quindi, se la
canzone non vi piace o non la conoscete alla fin fine non sarà una cosa
molto importante. xD Quella di questo capitolo
è “S.O.S.” degli Abba x3 Potete trovare qui [ http://www.youtube.com/watch?v=6hITSFgZTr4
] il video direttamente dal musical “Mamma Mia!” (ma quanto
è bello quel film? *__*). A me piace molto come
canzone, e comunque si accorda abbastanza con quello che accadrà a Naruto e Sakura durante la fanfic
(i due avranno qualche problema di comunicazione ^^)… la traduzione
italiana l’ho fatta io, ma letta così è assolutamente
orribile. O_O Vi consiglio di ascoltarla…^^
Ultima cosa. Ho dato come titolo “One
Week” perché –ma dai? XD- gli avvenimenti dureranno circa
una settimana, e anche perché c’è una certa canzone che
è perfetta per questa fan fiction… *O*
Uhm… Che altro dire? Commentate in tanti, vi prego *_____*!! Davvero, vi scongiuro, ho bisogno di recensioni; sono
tuttora molto indecisa se continuare con la fanfic o
meno. ^^’
Al prossimo capitolo! (a breve, lo prometto! X3)
Clahp
PS: su EFP ci sono decisamente
troppe poche fanficNaruSaku.
E no, così non va bene u_u” Facciamo
vedere a tutti quanto può essere meravigliosa questa coppia!**
Comingsoon:
Ditemi voi: che me ne faccio io di
una seccatura maschiaccio rompipalle che mi rimbecca per ogni minima cosa che
faccio o che –peggio!- non faccio, che mi stira malissimo ogni
qualsivoglia abito abbia la sventura di passare sotto il ferro da stiro, che
cucina degli spaghetti per il ramen terribilmente
scotti, che impreca come uno scaricatore di porto quando deve pulire casa, e
che è intrattabile nove giorni -virgola novantanove periodico- su dieci?! Ma sto molto meglio senza… ma proprio tanto.
We used to be just like twins,so in sync
The same energy… now's a dead battery
Used to laugh about nothing Now you’re plain… boring I should know
That you’re not gonna change!
Cause you're hot then you're cold
You're yes then you're no
You're in then you're out
You're up then you're down
You're wrong when it's right
It's black and it's white
We fight, we break up
We kiss, we make up…
Noi eravamo
soliti essere proprio come gemelli, così in sintonia
la stessa
energia… ora è una batteria morta
Eravamo
soliti ridere per nulla
Ora sei
semplicemente… una seccatura
Dovrei sapere
Che tu non
cambierai!
Perché
tu sei calda e sei fredda
Se sì
e poi sei no
Sei dentro
poi sei fuori
Sei di buon
umore poi sei di cattivo
Ti sbagli
quando hai ragione
E’
bianco ed è nero
Litighiamo,
ci lasciamo
Ci baciamo,
ci svegliamo…
Ventisette
ore.
Sono
passate esattamente ventisette ore da quando quella stramaledetta seccatura se
n’è andata; e io non saprei stare meglio… dico sul serio.
Ditemi
voi: che me ne faccio io di una seccatura maschiaccio rompipalle che mi
rimbecca per ogni minima cosa che faccio o che –peggio!- non faccio, che mi stira malissimo ogni
qualsivoglia abito abbia la sventura di passare sotto il ferro da stiro, che
cucina degli spaghetti per il ramen terribilmente scotti, che impreca come uno
scaricatore di porto quando deve pulire casa, e che è intrattabile nove
giorni -virgola novantanove periodico- su dieci?! Ma sto molto meglio
senza… ma proprio tanto.
E poi
dicono che sbaglio quando affermo che le donne sono solo seccature o che
portano solo guai… ah, mi vedessero adesso! Sto beatamente stravaccato
sul divano di casa mia, con i piedi distesi sul tavolo di cristallo
–sì, quello che fino a qualche giorno fa era considerato zona
proibitisssima! -, mangiando schifezze varie consigliatemi da Choji e fumandomi
in santissima pace una meravigliosa sigaretta… Buttando, fra parentesi,
la cenere sul pavimento. Sì,
quello lucidato la settimana scorsa.
Bel quadretto, eh? E non ditemi che non
siete invidiosi di me… perché non è assolutamente vero.
Eddài, quanto paghereste per fare una minima parte di ciò che sto
facendo io, in barba alle vostre fidanzate/amiche/compagne/madri/sorelle
eccetera eccetera? Quanto, eh?!
Rido,
pensando a Naruto, che è stato mollato come me… ma lui, a
differenza di me, sta malissimo, gli si legge in faccia; io no, sono la
quintessenza della felicità e della libertà, tant’è
che decido di fare l’amata pennichella-del-dopo-pranzo (che prima era
ovviamente vietata), e mi addormento con un bel ghigno sulla faccia.
*
Driin.
Driiin.
Driin…
Il
telefono squilla, ma non mi passa neanche per l’anticamera del cervello
la più remota idea di alzarmi per andare a rispondere e interrompere il
sacrosanto riposo; sono assolutamente rimbambito dal sonno… ma non
così tanto rimbambito da non aspettarmi il solito rimprovero e la solita
parolaccia venir fuori dalla sua gentil
bocca. Sorrido, pensando alla sua solita reazione…
“La tua pigrizia non
è normale! Dovresti farti seriamente vedere da un bravo medico, pesaculo
che non sei altro!”
“Tieni le tue chiappe ben al
caldo, Shikamaru, mi raccomando, sennò poi ti si sciupano, eh!”
…Ma
le sue dolci parole tardano ad
arrivare, e il telefono seguita a squillare.
-Teeem,
vai tu?!-, urlo, girandomi dall’altra parte… quando mi accorgo che,
in effetti, non c’è più nessuna Tem a dire parolacce e a
rispondere –come al solito- al telefono.
…Ok.
Questo forse è un lato
negativo della vita da scapolo. Un
piccolissimo e insignificante lato negativo… che non può
sicuramente reggere il confronto con gli altri mille positivi sopracitati.
Mi alzo e
mi trascino al telefono, che –ma guarda un po’!- smette di
squillare nel momento stesso in cui alzo la cornetta. Maledico più e
più volte la cornetta medesima e la padrona della stessa e mi trascino
nuovamente al magnifico divano… quando il mio stomaco gorgoglia.
Stupefatto,
guardo l’orologio: sono le nove di sera passate… Altro che riposino
pomeridiano! Mi trascino dunque in cucina, guardando padelle, forchettoni,
presine e cibo in scatola in maniera molto diffidente, e aspettando che
qualcosa accada.
…Ma
quel qualcosa non accade, logicamente. Mi maledico… ieri ho pranzato e
cenato dai miei… che adesso si sono decisamente rotti della situazione e
mi hanno ordinato di tornare a casa mia e di chiedere immediatamente scusa a
Temari.
…Chiedere
scusa! Io non ho fatto assolutamente niente… è lei che mi ha
lasciato -dopo molte e variopinte parolacce- proprio in quella stessa stanza,
prima di farsi le valige e andarsene, sbattendo la porta… io non ho fatto
nulla, ergo non chiederò mai scusa; senza contare che ultimamente Temari
è sempre più nervosa… e battibecchiamo in continuazione,
ancor più di prima. Ma è anche vero che il suo temperamento
è sempre stato caratterizzato da repentini cambiamenti
d’umore… prima una cosa va bene, poi non va bene, prima è
bianca, poi è nera, prima è dentro, poi è fuori; prima non
ci possiamo sopportare vicendevolmente, poi non possiamo stare l’uno
senza l’altra… Cosa, quest’ultima, che accade spesso.
Ma il mio
stupido, stupidissimo orgoglio –che d’altra parte caratterizza in
ugual modo anche il suo terribile carattere - non mi permetterà mai di
chiederle scusa… e la mia testardaggine mi farà proseguire
imperterrito in questa strada, credo.
E poi, perché mai dovrei
farlo…? Sto tanto bene così! Faccio quello che mi pare, dormo
quando mi pare, mangio quel che mi pare, e soprattutto fumo quando e dove mi
pare! Chi vorrebbe cambiar vita?! Io sto benissimo, sul serio, e lo
dimostrerò a tutti, facendo vedere loro quanto realmente sia meglio una
vita senza donne!
Con un
sorriso soddisfatto in volto, indosso uno strano camice, e inizio a cucinare,
canticchiando allegramente.
*
-Mio Dio,
Shikamaru… stai messo peggio di quanto pensassi… Credo perfino peggio di me. Il che non
è decisamente facile.-
Butto la
cenere per terra, sbadigliando.
-Tu sai
sempre come consolare la gente…-
-Eh, ma
è vero...-
Guardo
Naruto. Siamo tutti e due allo stesso tavolino di ieri, dinnanzi
l’Ichiraku; lui è appena tornato da una missione e ha le guance
incavate e un’espressione affranta; è talmente depresso che non ha
ancora toccato la ciotolona di ramen, ormai freddo.
No,
no… non posso star peggio di questo relitto umano…
-Ma se tu
stai messo malissimo!-, sbotto.
-Be’,
caro mio, tu stai messo pure peggio.-, afferma lui, sogghignando.
-…Magari
non sto al meglio, ok, ma per ridursi in condizioni peggiori delle tue ce ne
vuole… e, ehm, scusa la
franchezza.-
-Ma
ti sei guardato bene allo specchio? Sembra che non mangi niente da una
settimana, i tuoi vestiti o puzzano o hanno mille pieghe e bozzi, e fumi in
continuazione. Se non stai messo male te, dimmi tu chi… E, ehm,
scusa la franchezza. -, conclude, ghignando ancora di più.
Lo
squadro… Almeno, la sua maglietta è stirata, in questi due giorni
ha mangiato più o meno decentemente e non fuma così tanto come
me…
Ma si
dà il caso che ieri ho digiunato, che ho provato come un disperato sia a
stirare –e ho sparato certe ingiurie che manco uno scaricatore di porto-,
sia a pulire i pavimenti di casa mia –e ho dato delle culate
allucinanti-, sia a cucinare. Con risultati uno peggiore dell’altro, e
non so nemmeno da quale iniziare...
-…Sto
solo un po’ a dieta. E fumo… be’, fumo perché ora
posso finalmente farlo sempre, senza nessuno che mi rompi le palle. Ti va bene,
mammina?-
Lui mi
guarda accigliato, riprendendo la sua solita espressione comica.
-Non so,
Shikamaru… A me sembra tanto che Temari ti manchi terribilmente, ma tu
non lo voglia ammettere… sei troppo orgoglioso per farlo!-
Sobbalzo….
Temari. Mancarmi. Ma per favore!
-Non
sapete dire nient’altro, tutti quanti…?! Tu, Choji, Ino, mia
madre… Come devo dirlo?! Io sto così bene da solo…-
-Tu forse
sì, ma il tuo stomaco non tanto.-
In cuor
mio, prego il cielo che Naruto non voglia mai intraprendere una carriera
diplomatica –non è molto bravo con le parole, no.
-Be’…
devo solo abituarmici. Ho tutto perfettamente sotto controllo. So badare a me stesso,
che cavolo credi…?! Pensi che io abbia bisogno della balia?! Che davvero
io abbia così tanto bisogno di lei?! Dovrò solo mettermi
d’impegno e imparare a stirare, e…-
-Tu…
non sai stirare?!-, mi interrompe lui, visivamente divertito e attonito.
Beh, se
è per questo, non so neanche lavare i pavimenti, cucinare, rifarmi il
letto, alzarmi in tempo per rispondere al telefono e…
-Ehm…
no.-
-E chi le
fa ‘ste cose a casa tua?!-
-Beh, le
fa… faceva Temari.-
…Stupido
lapsus involontario!
-E
tu… ehm… che cosa fai…?-
-Io…?!
Niente. Sono cose da donne, queste.-, sentenzio, intransigente.
Naruto mi
guarda sempre più esterrefatto; penso solo adesso che egli, in effetti,
ha dovuto sempre badare a se stesso da solo, e che quindi questo tipo di cose
siano per lui estremamente facili.
-…
Ora capisco perché ti ha mollato!-
-In
verità, non mi ha mollato per questo.-, ribatto, per poi pentirmene.
-Non ti ha mollato per questo?! E per
cosa, scusa?!-
Lo guardo
ancora, ma adesso meglio… già, perché Temari mi ha mollato?
E’ una cosa stupida, talmente stupida che me ne vergogno…
****************
Non
uccidetemi!! ;__;
Lo so,
probabilmentissimamente alla stragrande maggioranza di voi non sarà
piaciuta la canzone (“Hot’n’Cold”, di Katy Perry) per
il capitolo… Ma per me ci sta bene. E poi, cavolo, stavo andando di matto
e non sapevo più che canzone mettere xD
La
traduzione al solito l’ho fatta io, ergo l’ho un po’ adattata
alla coppia. xD (“boring” vuol dire, in effetti,
“noioso”, ma anche “seccante”… e quale occasione
migliore per inserire l’amata parola “seccatura”? *_*) E poi,
alla fin fine, volevo una canzone in cui si evidenziasse l’alta
litigiosità della coppia. Quindi, anche se Katy Perry mi sta lì
ed odio il suo genere, per me la canzone va bene u_u”
Comunque!
Capitolo molto corto, lo so, ma non sapevo più che altro scrivere, e non
mi andava di ripetere lo stesso concetto mille volte. Senza contare che Shika
è ancora piuttosto scazzato ed è troppo orgoglioso (al contrario
di Naruto) per sentire la mancanza di Temari… Quindi mi pareva piuttosto
fuori luogo fargli dire qualcosa di romantico! Ma nei prossimi capitoli
starà ancora peggio di Naruto… xD *ride sadicamente*
Per
concludere… 7 recensioni *__________* GRAZIE!! Pensavo che non ne avrei
ricevute, e invece! Grazie di cuore dunque a Jiraiya, trinity87, SAKURACHAN, Fallen Star, gloria7, Shatzy e Antinyska88! GRAZIE! **
@ Shatzy: ti ringrazio moltissimo dei
consigli, li terrò a mente! *_* Guarda, io sono una ragazza che non dice
mai parolacce, anzi non le sopporto, ma poiché scrivo in prima persona
dal punto di vista di Naruto e al presente devo per forza di cose mettercene
qualcuna! E comunque lui è ancora piuttosto scazzato, quindi… =)
Al
prossimo capitolo, che prometto sarà piuttosto lunghetto! xD
Pinkpanthers
& black flies rule! *ò*
Clahp
Coming soon:
Il Maestro prende un respiro
profondo; io pendo totalmente dalle sue labbra.
-Be’, insomma…
sì, l’ho vista ieri, all’ospedale. Sembrava piuttosto
giù… le ho chiesto spiegazioni, e mi ha detto che avevate litigato
e…-
-…Ma non ti è venuta
in mente la sagace idea di chiederle perché avevamo litigato?!-
Kakashi neanche ci ragiona su e mi
risponde:
-Naruto, tu e lei bisticciate
costantemente… Non mi sembrava una grande notizia.-
Capitolo 3 *** And I'm the one who jaded you... ***
-…Allora
Capitolotre, Venerdì
[And I’m
the one who jaded you...]
You're yesterday's child to me
…so jaded
Youthink that's where it's at, but
is that where it's supposed to be
you're gettin' it all over me
…Exerated
My, my baby
blue
yeah, I've been thinking 'bout you
my, my baby blue
yeah, you're so jaded And I'm the one who jaded you…
Tu sei la
bambina di ieri per me
…così
stanca
Tu pensi che
esso sia dove è, ma è dove deve essere
stai spargendo tutto intorno a me e agli altri
…Esausta
La mia, la
mia piccola triste
Sì,
ho pensato a te
La mia, mia
piccola triste
Sì,
tu sei così stanca
E io sono
quello che ti ha stancato…
Mi
ritrovo a tamburellare nervosamente le dita sul divano in pelle, guardando davanti
a me sempre più spesso e aspettando una sua risposta… che
ovviamente non arriva.
-…Allora?-,
chiedo.
Lo
guardo, curioso, per l’ennesima volta.
-Allora che?-, chiede lui.
-Allora, cosa cavolo pensi di tutto
ciò?! Io…-
Sasuke
mi squadra, grattandosi pigramente il collo e sbuffando vistosamente.
-Penso
che tu sei un bel demente.-
Cosa
farei senza di lui…
-…Nel
senso che… Mio Dio, Naruto, tu stai veramente a
pezzi.-
Ma dài! Ma no!
-Già.-,
asserisco.
Fa
così piacere il fatto che tutti me lo ripetano in continuazione con
quell’espressione così pietosa…
-E…
sinceramente, non vedo dove sia il problema.-
Certo che
sono ridotto veramente ma veramente male… Io, il futuro Hokage, che chiedo consigli di cuore a SasukeUchiha. Mah.
E tutto
per colpa di quella maledetta!
-Se abbiamo
litigato, sai com’è, il problema c’è. Ma il punto è… che neanch’io lo vedo. Ha fatto tutto da sola.-
Lui mi
squadra ancora.
-Naruto,
se lei ti ha mollato, un motivo c’è.
Non mi sembra tipo da… fare cose stupide o… Insomma, Sakura
è una ragazza seria! E state insieme da tanto! Sei tu quello che deve
sapere perché ti ha mollato!-
A questo,
in effetti, non ho ancora pensato… Insomma, deve esserci una spiegazione!
…Ma
io non ho fatto assolutamente nulla! Cioè, ok, magari non sono
l’uomo perfetto, però, insomma…! Io la amo. La amo, la amo
con tutto il mio cuore… e non basta forse questo…?
Passa
qualche minuto in perfetto silenzio.
-Senti…
io devo andare, ho una missione. E poi… che cavolo ne so io dei vostri
problemi di cuore!-, conclude, alzandosi.
-Che
palle, e io che pensavo che il ragazzo più corteggiato dell’intera
Konoha fosse un esperto di questioni sentimentali! E
invece mi molli!-
Lui alza
gli occhi al cielo e frettolosamente inizia a riempire una piccola sacca rossa
–uhn, ma dove l’ho già vista?- di
tutto ciò che gli potrà essere utile in missione. Io lo guardo,
scocciato, e mi trascino verso la porta, mugugnando qualcosa contro i presunti
amici; lui, dopo un po’, interrompe il suo compito e viene vicino a me,
sull’uscio della porta.
-…Per
quanto starai via?-, gli chiedo, tentando di fare conversazione.
-Due, tre
giorni al massimo. E’ una missione piuttosto facile.-
-Ah.-
Cala il
silenzio.
-Be’,
allora…-, inizio io, ma lui mi interrompe:
-Naruto…
Sakura non è pazza, nè visionaria, e ti
vuole… be’, bene, insomma. Magari, credo, tu non sei stato sempre attento in ciò che lei
ti dicev…-
Io
però inizio a ridacchiare… vedere Sasuke
parlare di questioni di questo tipo
è come vedere, che ne so, Shino che fa il cubista
o robe del genere...
Lui nota
il mio divertimento e subito si imbarazza, urlando:
-Che
cazzo ti ridi, idiota?! Sto facendo un discorso
serio!-
-Per una
volta… E va bene Sasuke, hai ragione tu -come
al solito. Ora, devo solo capire cosa è successo in lei…
perché io non ho fatto niente.-
Lui si
porta tragicamente una mano sulla fronte.
-Quella
santa ha davvero molta pazienza… Vabbè,
ci rivediamo quando torno, eh?-, continua, prendendo in mano la maniglia.
-Mi hai
già rotto abbastanza. Ciaociao.-, conclude freddamente, cercando di sbattermi la
porta in faccia; ma io la blocco con un piede, a pochi centimetri dallo
stipite, e sorrido con la mia solita faccia da demente.
-Idiota,
che cavolo vuoi ancora?-
-Be’,
insomma, sono stato finora ad affliggerti, come dici tu, con le mie pene
amorose… E non mi sembra tanto giusto nei tuoi confronti…
Perché dunque ora non mi affliggi tu
con le tue?-
Lui, per
quel poco che riesco a vedere della sua faccia, alza perplesso un sopracciglio.
-Che vuoi
dire?-
Io gli
faccio un gesto con la mano molto volgare, ma anche molto… eloquente.
-Eh?-,
chiede lui, non capendo.
Sbuffando, sbotto:
-C’è
qualcuna che te la dà, Sasuke, o fai ancora tutto da solo?!-
Lui,
seccato, dice:
-E quanto cazzo sei volgare!-
-E allora?! Sì o no?! Eh? Eh? Eh?-
-…Comunque,
non sono affari tuoi, ergo arrivederci.-
Socchiude
di più la porta, ma un minimo spiraglio mi consente di guardarlo ancora
negli occhi.
-Non sono
affari miei?! Andiamo, siamo o non siamo fratelli?-
Il
bastardo sembra vagamente sorridere – per quanto ovviamente il freddo,
perfetto, impassibile e impossibile SasukeUchiha possa sorridere.
-Allora?!-, lo incalzo di nuovo.
-A quanto pare, lo siamo… be’,
qualcuna c’è…-
La
rivelazione è talmente sconvolgente da lasciarmi senza fiato; evito
persino battutine. Persino quelle a doppio
senso.
-…E
chi è –ehm- la (s)fortunata? La conosco?-
Lui alza
ancora gli occhi al cielo.
-Sì.
E anche molto bene. Ciao, cretino.-,
asserisce lui, per poi chiudere definitivamente la porta, lasciandomi addosso una curiosità senza precedenti.
*
-E
allora?-
Questa
scena si sta ripetendo decisamente troppe volte per i miei gusti…
Il
Maestro prende un respiro profondo; io pendo totalmente dalle sue labbra.
-Be’,
insomma… sì, l’ho vista ieri, all’ospedale. Sembrava
piuttosto giù… le ho chiesto spiegazioni, e mi ha detto che
avevate litigato e…-
-…Ma
non ti è venuta in mente la sagace idea di chiederle perché
avevamo litigato?!-
Kakashi
neanche ci ragiona su e mi risponde:
-Naruto,
tu e lei bisticciate costantemente… Non mi sembrava una grande notizia.-
Gira
distrattamente una pagina del suo criptico libro –…a me non del
tutto sconosciuto, a dire il vero, per le numerose occhiatine che ogni tanto distrattamente gli davo da ragazzino,
quando il Maestro dormiva- e sbadiglia, col suo solito fare annoiato.
-Sì,
ma… Vabbè, insomma, come ti è
sembrata? Stava bene?-
-…Era
piuttosto stanca, sì. Non stava molto bene, a pensarci, era molto
pallida e aveva un’aria piuttosto triste.-
Sento
qualcosa che si contorce dentro di me… Stringo i pugni, tentando di non
darlo a vedere.
-E…
non ti ha detto… niente, insomma?-
-Dice che
ha moltissimo lavoro da sbrigare, ma che sta bene… sebbene si senta un
po’ sola. Ma sembrava piuttosto scostante, dunque non ho insistito tanto
e me ne sono andato.-
Io sto
zitto; mi sento un verme, mi faccio schifo, mi ripugno… Non era da lei questo comportamento… No,
Sakura –la mia dolce testarda
meravigliosa manesca dispettosa perfettinaprecisina nervosissima Sakura-chan
- è sempre stata piuttosto insicura, è vero, ma al tempo stesso molto
forte. E adesso, tutti mi dicono che sta male -la Nonna ha detto che
l’ha vista piangere, il Maestro dice che si sente sola, Sai dice che non
gli urla più contro quando la chiama ‘racchia’- e io sto
schifosamente qui, senza fare niente… E dando stupidamente
più e più volte la colpa a lei.
Sasuke
ha ragione… Hanno tutti ragione… con la
mia solita stupidità, devo averle fatto qualcosa di grave, senza neanche
essermene accorto! E io che pensavo di essere l’unico a soffrire,
l’unico a stare così di merda, e invece lei sta molto peggio di
me! Che idiota…
Kakashi
mi dà una pacca comprensiva sulla spalla, e sembra esibire sotto la
maschera il suo solito sorriso paterno così… rassicurante.
-Suvvia, Naruto, è solo un litigio… Come se litigaste
poco spesso…! Scusami eh, ma perché non provi ad andare da lei e
chiederle tranquillamente cosa è successo?-
Insomma,
ok ce sono stupido, ma non così tanto… Ci
ho già pensato, ma volevo che fosse lei a fare la prima mossa… dal
momento che ha fatto tutto lei, insomma. Però adesso, dopo ciò che mi hanno detto tutti quanti, sono piuttosto
preoccupato…
-Tu dici, maestro…? Non lo so…-
–Be’,
credo sia la cosa giusta da fare. E questo libro lo consiglia! Adesso,
va’ da lei e chiedi spiegazioni, ok?-, conclude, dandomi una sonora pacca
sulla spalla.
-…E
va bene, allora! Vado subito all’ospedale! Grazie, Maestro! Poi,
avviserò pure Sasuke…-
-Ci hai
parlato? E’ da un sacco che non lo vedo! Digli che la prossima volta
può anche evitare di nascondersi, appena mi vede, solo perché sta
con…-
-Uuuh,
no, Maestro, lascialo perdere… Probabilmente stava con la sua nuova amica
immaginar- ehm, la sua ragazza. A
quanto pare, sembra ne abbia una. Ma io dubito.-
Lui mi
squadra e fa una faccia assolutamente sorpresa.
-No no,
io ieri l’ho appunto visto con Sakura, ma si sono nascosti appena mi
hanno visto... ma cos’è ‘sta storia di Sasuke?!-
Ma…
Sasuke e Sakura si sono visti? Ma perché lui
prima non ha per niente accennato alla cosa? Mah, vabbè…
-Niente,
niente… voci che girano… confermate dall’Uchiha
stesso. Ripeto, Maestro, io non darei credito alla cosa… con quel
caratteraccio che si ritrova, chi mai se lo filerebbe?!
Una martire, minimo…-
Lui
sorride, disinvolto, e mi incita ad andare; io dunque lo saluto e me ne vado,
molto titubante... non so se sia davvero la cosa giusta da fare… Insomma,
noi, come tutti mi hanno fatto gentilmente
notare, di solito litighiamo piuttosto spesso, ma più per cavolate che
per altro (per una mia battuta zozza, per la sua forza bruta che ogni volta
esercita sul mio povero corpo, perché non sto mai attento nelle missioni
e mi procuro sempre le peggiori ferite, perché lei dopo le veglie
notturne è isterica e così via) e subito l’uno chiede scusa
all’altra o viceversa; ma non è mai successo che fossimo separati
per così a lungo – quarantanove ore e ventisette
minuti, cavolo!- e senza neanche parlarci per niente!
…E
non mi è ancora del tutto chiaro cosa cavolo
sia successo. La mia solita stupidità l’ha ferita senza neanche
che me ne accorgessi…? Ultimamente, in effetti, avevamo problemi di
comunicazione. Era come se si stesse venendo a creare una specie di muro…
*
-…Hai
capito, insomma, Eremita Porcello? Sinceramente, non so più che pensare!
Ok. Ok. Lo so, lo so che tu mi hai
sempre detto di essere tonto con le donne, e questo forse è anche vero. Ma adesso non ho proprio idea di cosa
sia potuto accadere… Mah.-, faccio una pausa,
sbuffando; mi accovaccio per terra e continuo, adesso a voce un po’
più bassa:
-Comunque!
…Questo non dovrei dirtelo, ma tanto, ehm, non credo tu andrai a dirlo in
giro, no…? Qualche settimana fa Tsunade mi ha
detto che il Consiglio di Konoha stava ponderando su
chi eventualmente dovesse prendere il suo posto, dal momento che lei sta
iniziando a diventare vecchiotta –tranquillo però, è sempre
tettona- e dice sempre più spesso di voler
abdicare… si dà il caso che, insomma, in cima alla lista delle
persone probabili ci sia proprio io… Hai capito?!
Forse, c’è una remota possibilità che divent…-
-…Non
dovresti dire queste cose in giro, Naruto…
Sbaglio, o ti avevo detto di stare zitto?-
Sobbalzando,
scatto in piedi e riconosco la figura del Quinto Hokage
dinnanzi a me; lei sta sorridendo e stringe al petto un enorme mazzo di fiori bianchi.
Sorrido
–è un sorrido triste, però.
-…E’
vero, Nonna, è vero… Ma non credo che lui lo andrà a dire a
nessuno, sai…-
Ci
giriamo contemporaneamente verso l’enorme pietra su cui è inciso
il nome del mio grande Maestro, la cui figura sembra sorriderci anche
attraverso la foto sbiadita dal tempo.
-Oh, non
lo so, sai. E’ un gran chiacchierone, e non si
fa mai i fatti suoi…-, dice lei, piegandosi verso la lapide e poggiandovi
in modo stranamente delicato fiori.
Rimaniamo
entrambi per parecchi minuti in silenzio, io in piedi e lei rannicchiata a
terra, a guardare il monumento ai caduti per la patria.
-…Proprio
oggi sono sei anni, se ben ricordi.-, bisbiglia la donna dopo un po’,
come se si rivolgesse più a se stessa che a me.
Io prendo
un profondo respiro. Sei anni…
-Già.
E sembra ieri, vero?-
Non
ricevo risposta; la conversazione muore lì. Capisco dunque che è
il momento di andarmene e mi accingo ad allontanarmi, quando lei mi chiede:
-Con
Sakura come va?-
-…Non
ci ho ancora parlato. Temo di aver fatto un enorme sbaglio, ma di non essermene
accorto. E fra di noi, ultimamente… non so,
c’è qualche difficoltà. Ma tornerà tutto come prima,
loso.-
Cala
ancora il silenzio.
-…Sai,
lui diceva sempre che… è
compito dei vecchi, come me, essere d’esempio alle generazioni future ed
aiutarle, e che proprio in questo consiste la bellezza della vecchiaia.-
Sorrido
malinconicamente. Tsunade, in questi ultimi tempi, mi
sembra così stanca… inizia davvero a dimostrare l’età
che ha non solo fisicamente, ma soprattutto mentalmente, e questa è una
cosa che anche Sakura mi ha più e più volte fatto notare.
-Sì. E’ tipico di lui dire
questo genere di cose.-
-Quello
che voglio dirti… Naruto, se tu hai qualcosa da
dirle… va’ da lei e parlale. Ora.
Non aspettare, perché… Poi, insomma, potresti pentirtene.-
Io mi
giro, evitando il suo sguardo: percepisco perfettamente la sua voce incrinata.
-…Non
pensare di avere tutta la vita davanti per dire ciò che devi dire a una
persona… perché gli imprevisti sono sempre lì…
Soprattutto per noi ninja.-
…Fossi
stato in una situazione normale, mi sarei educatamente grattato lì in modo molto scaramantico; ma
adesso penso e ripenso a ciò che hanno detto sia lei che Kakashi… e hanno ragione, maledizione, hanno ragione!
Devo
andare da lei ora. Subito. Urlarle quanto la amo e quanto sto male e quanto mi
dispiace e…
-…
Parlo per esperienza personale, alla fin
fine.-
Continuando
a stare girato, le sorrido e asserisco:
-…Mi
hai convinto, Nonna! Andrò da lei, subito.
E’ all’ospedale, credo, no? Vado, allora! Tanto, qui ho finito
e… insomma, ci vediamo.-
Infine me
ne vado, cercando il più possibile di non sentire i suoi singhiozzi.
*******************
Terzo
capitolo concluso xD Dunque, dunque, ho gettato un po’
di basi per il futuro della fanfic… Ma per ora
non dico nulla >ò<
Come
avrete visto, qui appare Sasuke ^^ Non ho spiegato
niente della sua storia perché lo farò poi, tranquilli... Chi
sarà la misteriosa ragazza…?^^
Mi scuso
se il capitolo è un po’ sconclusionato, alla fin fine. Avrei
veramente voluto unirlo con quello successivo, ma poi sarebbe risultato
veramente lungo! ><” Comunque, la canzone è la meravigliosa “Jaded” degli Aerosmith; la
traduzione può sembrare assurda, ma è quella XD
Comunque!
Sto avendo un meraviglioso blocco dello scrittore, yuuuuuh! XD Il maledetto dannato 5° capitolo non
vuole assolutamente scriversi. E’ da qualche settimana che sto tentando
di far venire fuori qualcosa di decente, ma niente >_< Quindi, passo
direttamente al 6° e il 5° lo riprenderò quando dovrò upparlo. .__.’
Infine,
ringrazio tantissimo i 4 commentatori, alias Antinyska88, SAKURACHAN,Shatzye Clara_chan! Grazie
mille di cuore!**
Perché Shika e Tema
hanno litigato…? XD Tutti i chiarimenti nel prossimo capitolo! Shikamaru effettivamente a volte è talmente testardo
che vien voglia di picchiarlo, ma resta comunque il mio idolo ** (fra parentesi,
Naruto e Shikamaru sono i
miei personaggi preferiti XD)
@Shatzy: guarda, ho
pensato molto seriamente a fare metà e metà da quando ho iniziato
a scrivere… Ma non ne è venuta mai fuori l’occasione^^’
Il fatto è che anche la scelta della canzone mi vincola e non poco…
(di quella del prossimo capitolo sono assolutamente orgogliosa, è
perfetta**) Comunque, dal maledetto 5° capitolo in poi farò
decisamente così, anche per velocizzare un po’ l’azione –e
ce ne sarà tanta, lo prometto!
@Clara_chan:
effettivamente, il tuo ragionamento sulla scelta delle canzoni non fa una
piega! Sono io che mi preoccupo troppo come la solito!
XD
Grazie a tutti, infine, per le belle cose che mi
avete scritto** E grazie anche alle 11 persone che hanno messo questa fan
fiction nei preferiti! Se qualcuno di voi commentaste, mi renderebbe
estremamente felice… voglio sapere il vostro parere! ^^
Detto ciò, al prossimo capitolo**
Clahp
Comingsoon!
Lui sbuffa reiteratamente; io, nel
frattempo, mi accendo un’altra sigaretta.
-Oppure- proseguo, tentando di argomentare la mia tesi -… Neji. Ecco, ti ricordi Neji
com’era, represso, noioso, spocchioso, e che
palle che ci faceva coi suoi discorsi fatalistici? Ecco, confrontalo adesso!
Stavamo tranquillamente parlando di quanto fosse ridicolo Kiba,
e di quanto noi non ci saremmo mai ridotti in quelle condizioni, e di quanto in
fondo in fondo siano pericolose le donne, quando è arrivata TenTen -che in quanto a carattere davvero non scherza- che
ha iniziato ad urlargli contro perché si era scordato che avevano un
appuntamento e lui è completamente mutato… E’ diventato il
suo zerbino, non faceva che scusarsi, e sorrideva come un pazzo, quando non
l’ho mai visto sorridere in vita mia… E…-
Capitolo 4 *** Don't go wasting your emotion... ***
-Shikamaru, dopo un po’ sei piuttosto ripetitivo, sai
Capitolo quattro, Sabato
[Don’t go wasting your
emotion…]
I
wasn't jealous before we met
Now every man that I see is a potential threat
And I'm possessive -it isn't nice You've heard me saying that smoking was
my only vice
But now it isn't true
Now everything is new
And all I've learned has overturned
I beg of you... Don't go wasting your emotion
Lay all your love on me
Non ero geloso prima che ci
conoscessimo
Ora ogni uomo che vedo è un
potenziale pericolo
E sono possessivo –non è
carino
Mi hai sentito dire che il fumo fosse
il mio unico vizio
Ma ora non è vero
Ora tutto è nuovo
E tutto ciò che ho imparato si
è ribaltato
Ti prego…
Non sprecare i tuoi sentimenti
Affida tutto il tuo amore a me
-Shikamaru, dopo un po’ sei piuttosto
ripetitivo, sai?-, dice Neji con un ghigno sarcastico
sulla faccia.
Io alzo
pigramente gli occhi al cielo, scocciato, e butto un po’ di cenere per
terra –senza nessuna voce che
mi urla di non fumare e di non buttare la cenere per terra e di non stare
così stravaccato e di non…
-Sarà,
Neji, ma guarda tu che spettacolo pietoso abbiamo di
fronte agli occhi…-
Lui si
gira verso l’altro capo del tavolino a cui stiamo pranzando e fa
un’espressione piuttosto disgustata.
-Eh be’, in effetti…-
Davanti a
noi abbiamo uno spettacolo triste, ma talmente triste, che in confronto il Naruto di questi giorni sembra la quintessenza della
felicità: Kiba, il rude, animalesco, rozzo,
spavaldo Kiba, che sospira e sospira di fronte a una
foto del suo unico grande vero amore,
parlandole e sussurrandole dolci parole -non cagandoci, fra parentesi, di
striscio, sebbene questo sia un pranzo in onore di una missione particolarmente
difficile che egli è riuscito a risolvere la settimana scorsa.
-Mio Dio, sembra una ragazzina in piena tempesta ormonale. Come
siamo ridotti…-, dico, disgustato dall’orrenda visione.
Lui si
risveglia dal suo mondo fatato e mi guarda letteralmente in cagnesco.
-Solo
perché tu sei stato bidonato
da quella santa della tua donna, non vuol dire che tutti noi dobbiamo essere
frustrati o acidi o che dobbiamo indossare vestiti così puzzolenti e
orrendamente stirati… -
Una
tempia inizia a pulsare sulla mia fronte. Quel
tasto non si deve toccare…
-…
o fumare da mane a sera o avere una casa orrendamente zozza o…-
-Ok, ho
capito! Grazie della consolazione!-
Choji,
seduto di fronte a Neji, continua a mangiare il suo
panino, alzando di tanto in tanto gli occhi al cielo.
-Di
nulla!-, risponde l’Inuzuka, per poi continuare
a guardare la foto e seguitare a sospirare trasognato.
Dopo un
po’, Shino -seduto accanto a Neji-, non potendo più sopportare quelle smancerie,
sbotta:
-Per quanto ancora guarderai quella cosa?!-
Controvoglia,
Kiba alza nuovamente lo sguardo dall’immagine,
commentando:
-Oh, oggi
l’ho guardata così poco!
Stupida Hokage, doveva mandare proprio la mia piccola in missione in
questa settimana?! E senza di me, per giunta! Ma tanto, torna oggi… sono
cinque giorni che non la vedo, capite?!Cinque giorni!-
E
continua a guardare la foto, borbottando qualcosa come “Oh, mia piccola indifesa Hinata!”
e “Appena torni ti spupacchio tutta!”
Io
sbuffo, inorridito.
-Giuro
solennemente che non finirò mai così… per una donna, poi!-
-Eccolo
che ci risiamo!-, sghignazza Neji.
-Ma come
ci si fa ridurre in condizioni così disumane?!
Mi vengono le carie solo a guardarlo!-, rispondo, shockato; mi raddrizzo un
attimo sulla sedia, ponderando, e chiedo:
-E
poi… che cazzo vuol dire spupacchiare?-
*
-Visto?
Che cosa ho sempre detto io…? Le donne non solo
sono seccature, ma riescono anche a cambiare così assurdamente un uomo!
Prendi quel demente di prima…-
Choji
sbuffa, ascoltandomi pazientemente. Siamo rimasti solo io e lui, dal momento
che gli altri tre se ne sono andati.
-Te lo
ricordi, due mesi fa, vero? …Quando ancora non si era dato una mossa con Hinata. Faceva tanto il puttaniere, il figo,
il duro… e guardalo ora. Tutto
love-love con il suo grande amore…-
Lui
sbuffa reiteratamente; io, nel frattempo, mi accendo un’altra sigaretta.
-Oppure-
proseguo, tentando di argomentare la mia tesi -… Neji.
Ecco, ti ricordi Neji com’era,
represso, noioso, spocchioso, e che palle che ci faceva coi suoi discorsi
fatalistici? Ecco, confrontalo adesso! Stavamo tranquillamente parlando di
quanto fosse ridicolo Kiba, e di quanto noi non ci saremmo mai ridotti in quelle
condizioni, e di quanto in fondo in fondo siano pericolose le donne, quando
è arrivata TenTen -che in quanto a carattere
davvero non scherza- che ha iniziato ad urlargli contro perché si era
scordato che avevano un appuntamento e lui è completamente mutato…
E’ diventato il suo zerbino, non faceva che scusarsi, e sorrideva come un
pazzo, quando non l’ho mai visto sorridere in vita mia… E…-
Nella
foga, mi accendo un’altra sigaretta.
-Cose da
pazzi.-, commenta lui; io mi accorgo della sua evidente nota ironica, ma non
commento. Un ghigno compare sulla sua faccia paffuta, ed egli commenta:
–Per
fortuna, però, tu non hai più seccature a cui dover pensare, eh, Shikamaru?-
Ma io
aspiro una boccata di nicotina di troppo e inizio a tossire; e scommetto quel
che volete che questa è la maledizione di
quella lì…
-Ho
toccato un tasto dolente?-, commenta lui, il ghigno ancor più evidente.
-…No,
no. S-solo un attacco di t-tosse.-, rispondo,
tossicchiando ancora un po’.
-Già.-
Cala il
silenzio; io inizio a tamburellare nervosamente le dita sul tavolo, mentre
assumo la solita posa “devo-dirti-qualcosa-ma-non-ne-ho-le-palle”
(gomito sinistro appoggiato sul tavolino e mento sul palmo).
-Che devi
dirmi?-
Sospiro.
Oramai, mi conosce troppo bene.
-No,
è che…! Insomma… mi chiedevo se tu ultimamente avessi
visto…-
-…Temari? Sì, l’ho vista ieri.-
-Ah.-
Rimaniamo
in silenzio ancora un po’.
-E…
che dice? Così, tanto per sapere, ecco.-
Mica per
altro, no. Non glielo chiedo solo perché sento una fottuta mancanza di
lei, o perché i sensi di colpa stanno iniziando a farsi sentire, o
perché sono preoccupato…
Lui, al
solito, capisce tutto, ma non commenta.
-Insomma…
Shikamaru, l’ho vista molto giù. Mi ha
detto che… è svenuta, ieri. Piange spesso.-
Cazzo.
-…Svenuta?-
-Sì.-
Mi mordo
il labbro inferiore, mentre degli orribili sensi di colpa iniziano a
martellarmi la coscienza. Era svenuta un paio di volte nell’ultimo
mese… Ma mi aveva detto che avveniva piuttosto frequentemente questa cosa
perché lei aveva la pressione bassa… adesso, invece, piange
pure…
E tutto
per colpa mia. Per colpa della mia
stupida...
Lui
prende a giocherellare con delle foglie d’insalata, tagliandole con il
coltello il più finemente possibile, e senza guardarmi negli occhi dice:
-Adesso,
come ogni volta in cui fai cavolate, mi verrebbe voglia di farti il solito
cazziatone. Ma non credo che serva, sinceramente… Sembri già
abbastanza dispiaciuto, e d’altronde hai ventitré anni, per cui,
se non le capisci ora queste cose, be’…-
Il mio
stupido orgoglio non può impedirmi di dire: -Io… non sono
dispiaciuto! Preoccupato, be’, sì, ma
non dispiaciuto!-
Lui
inizia ad arrabbiarsi -e quando Choji inizia ad
arrabbiarsi diventa pericoloso.
-Shikamaru, non serve che tu menta con me… Sei preoccupato, dispiaciuto e ti senti in colpa, te lo si legge in
faccia. E smettila di essere sempre così orgoglioso da far sembrare che Temari non ti manchi minimamente, o che sia solo
un’enorme seccatura per te, perché sei tu quello davvero seccante dopo un po’.-
Rabbrividisco:
quando Choji si arrabbia, diventa un’altra
persona…
-Non
è come pensi. Abbiamo litigato, come al solito, ma lei ha davvero
esagerato! E’ tornata a casa, si è fatta la valigia ed ha urlato
che non sarebbe più tornata! E negli ultimi giorni era isterica, anche
più del solito… Per ogni minima cosa mi rimproverava,ogni minima cosa, Choji!
Io dopo un po’ non ce la faccio più!-
Lui
pondera un pochino, sempre tagliando tranquillamente il cibo.
-E
allora, perché non gliel’hai detto? Perché non le hai detto
che ti dava fastidio quel suo comportamento?-
-Ci ho
provato. Ma lei, ti ripeto, negli ultimi tempi era davvero nervosa… E mi
rompeva sempre l’anima dicendo che stava diventando una balena, quando in
verità, be’, magari era ingrassata solo
un pochino…-
-Però,
ecco… sembra quasi che non te ne freghi niente di lei. Non penso sia una
cosa molto carina nei suoi riguardi, insomma.-, commenta infine, guardandomi
dritto negli occhi.
Io
inspiro piano una boccata di sigaretta, mentre inizio a far luce su ciò
che dice. Il suo modo di parlare così tranquillo e amichevole è
capace di mettermi davvero a mio agio, in ogni situazione…
-Quello
che voglio dirti, in sostanza-, aggiunge poi, continuando a spezzettare le
foglie e assumendo una faccia piuttosto ammonitrice, rivolta verso il piatto
–non sprecare così… ciò che provi per lei, che io
sono assolutamente certo che sia anche molto profondo, solo per una stupida
questione d’orgoglio o di testardaggine… oramai non siamo
più ragazzini.-
Incasso
la ramanzina e annuisco. E’ vero… è assolutamente vero. E
io… mi sento in colpa. Tutte le cose che ho pensato, anche gli accidenti
che le ho mandato… mi fanno schifo adesso.
Mi manca.
Mi manca…
-Tante
cose le dice anche a fin di bene, sai? Tipo…-
Ecco che
ci risiamo…
-…il
fumare troppo. Da quando siamo seduti, ti sarai fumato una ventina di
sigarette!-
Chiudo
stancamente gli occhi e sbuffo.
-E’
che… Choji, sono preoccupato.-
-…E
dispiaciuto.-
Lo guardo
di sottecchi.
-Soprattutto.-, ammetto, dandogliela
vinta.
Cala il
silenzio per l’ennesima volta.
-Lei ora
sta a casa di Sakura, non è vero?-, domando,
vagamente curioso.
-Sì;
dice che si trova molto a suo agio. Ma anche Sakura non se la passa tanto
bene… ha litigato con Naruto, lo sai?-
Io faccio
spallucce.
-Lo so, lui me ne ha parlato. E Naruto
è letteralmente a pezzi. Se lo guardi, fa paura. E’ per questo probabilmente che oggi non è
potuto venire.-
-Quindi,
siete tutti e due a pezzi, insomma.-, commenta, ghignando nuovamente.
-No! Io, be’, lo sono, in
fondo… ma lui sta veramente male.-
-… Queste donne!-, dice, ridacchiando,
prendendomi palesemente per i fondelli.
-Che ti
dicevo?-, rispondo, ridendo, e ringraziandolo mentalmente.
Per
l’ennesima volta, la conversazione muore lì.
-Shikamaru…-
-Eh.-
-Insomma…
se lo stanno chiedendo tutti…-
-Cosa?-
Mi
guarda, curioso.
-…Ma
per quale stupido motivo avete litigato, stavolta?-
Io mi
accendo un’altra sigaretta –l’ultima della giornata, lo
prometto-, sbuffo e inizio a raccontare.
*
[ Tre giorni
prima ]
Tic.
Tac.
Tic.
Tac.
Ero
seduto sul tavolino della cucina, guardando in continuazione l’orologio.
Erano le sei e Temari non era ancora tornata…
Mi stavo iniziando a preoccupare. Insomma, normalmente per le cinque e mezza
era già a casa…
Iniziai a
leggere un giornale, tanto per distrarmi un po’… ma sì, che vuoi che sia successo,
sarà rimasta a bere qualcosa con Ino, con cui
ha finalmente fatto amicizia, o con Sakura… Insomma, una cosa
normale… E poi, la mia intrinseca e stupida pigrizia mi proibiva tassativamente
di alzarmi.
Tic.
Tac.
Sei e
dieci.
O magari,
la selezione dei chuunin aveva impiegato più
tempo del dovuto.
Sei e un
quarto.
O
qualcosa del genere, insomma… Magari, qualche Villaggio del Paese della Culonia non aveva voluto che certi loro allievi andassero
alla prova d’esame…
Sei e
mezza.
Non che
non mi fidassi… ma se magari le era successo qualcosa? Lei era
così bella, e ingenua, e provocante, e orgogliosa… Anche se, in effetti, non era decisamente
indifesa. No.
Sei e
quaranta.
-Che
scocciatura…-, sbottai; presi le chiavi di casa e uscii.
Cinque
nanosecondi dopo, ero da Tsunade, che mi disse che in
verità Temari era uscita da più di
mezz’ora.
Dieci
nanosecondi dopo, avevo incontrato Ino, che in tutta
fretta mi disse che quel giorno non l’aveva vista.
Trentacinque
nanosecondi dopo, vagabondavo per le strade, in cerca di lei.
Finché
non la vidi nell’Ichiraku. Era lì…
sospirai.
Iniziai
ad avvicinarmi, completamente rassicurato adesso, e con un sorriso sulle
labbra; quando notai un piccolo particolare. Non era sola… stava con uno.
Digrignai
i denti. Ma no, dài,
sarà un collega, sicuramente…
Ma quel
collega stava brindando con lei con del sakè.
Ma quel
collega era famoso per essere –usando un delicato giro di parole- un
puttaniere.
Ma quel
collega non smetteva di guardarla, e non in modo innocuo (potevo scorgere anche
da lì che i suoi occhi non
erano propriamente diretti verso gli occhi di lei).
Ma quel
collega iniziava a farsi sempre più vicino alla mia seccatura.
Mezz’ora
dopo, ero seduto sul tavolo della cucina, mentre lei mi malediva in ogni
possibile modo ed esibiva un variopinto repertorio di parolacce, alcune delle
quali perfino sconosciute alle mie innocentissime
orecchie.
-Sono
STUFA! Stufa, Shikamaru, capito?!
Non posso andare a festeggiare con un collega –collega, demente, COLLEGA!- che tu subito fraintendi
tutto! Hai così poca fiducia in me?!? Mi credi
davvero così leggera?!-
Io
sbuffai, giustificandomi per l’ennesima volta.
-Certo
che ho fiducia in te! Ma non negli altri! Non quando quello là ti
guardava così!-
-“Così”
come?!-
-In…
in quel modo! Con quegli occhi! Un uomo certe cose le vede!-
-Stavamo
festeggiando l’inizio degli esami! E’ stato un lavoro duro!
C’è forse qualcosa di peccaminoso
in questo, eh?! Che c’è, ti metti a fare
il moralizzatore, adesso?!-
-Ti
ripeto che non ti guardava in modo normale! E comunque, non gli ho fatto
nulla… gli ho solo gentilmente intimato di girare alla larga, dal momento
che noi due stiamo insieme da
qualcosa comequattro
anni!-, urlai, con un certo tono piuttosto orgoglioso.
Lei perse
definitivamente la pazienza, sbattendo un pugno sul tavolino.
-Intimare? Chiami ciò che hai
fatto INTIMARE?!-
Alzai gli
occhi al cielo. Insomma, io non ero un tipo geloso: non lo ero mai stato, e perché
esserlo proprio ora? Senza contare, poi, che l’esser
gelosi complicava tutta una serie di noie e seccature in più, che
decisamente volevo evitare.
Insomma,
ero geloso quel che bastava… non avevo altri
vizi, per fortuna –tranne ovviamente il fumo, che sarebbe stato
assolutamente unico ed imperituro.
…Ok,
magari non ero stato propriamente
carino a entrare nella locanda e bussare col dito sulla spalla del maledetto
senza neanche presentarmi.
Forse non avrei dovuto prenderlo per la
collottola per poi sbatterlo sul bancone.
Probabilmente, sarebbe stato meglio non
urlargli in faccia tutte quelle minacce che sarebbero divenute reali, se lui
avesse osato guardare anche solo un’altra volta la mia donna in quel modo.
Sicuramente, però, avrei fatto meglio
a non fare tanto il figo con Temari
e prenderla per la mano, rassicurandole che adesso c’ero io e andava
tutto bene. Quel pugno in faccia mi aveva fatto male sul serio…
-Non ne
posso più! Voi uomini e le vostre manie! Tutti uguali, tutti
visionari! Non mi bastavano Kankuro e Gaara, che squadravano ogni ragazzo che frequentavo, no, ci
dovevi stare pure tu! Ma ora sono STANCA! Ammetti perlomeno di aver sbagliato!-
La
guardai, con aria di sfida.
-Non ho
assolutamente niente da rimproverarmi! Dovresti essermene grata, quello stava
allungando le mani!-
-Grata?! Mi hai fatto fare una figura terribile, non mi sono mai
sentita così in imbarazzo in tutta la mia vita! Cosa dirò domani
all’Hokage?! Quello
è un ottimo collega del Villaggio della Sabbia! Ma perché devi essere
così geloso?!-,
replicò, stizzita, ma comunque sorridente e vagamente rossa in volto.
Sobbalzai.
No, questa non gliela passavo!
-Geloso,
IO?! Ho fatto solo ciò che dovevo fare! NON
SONO ASSOLUTAMENTE GELOSO!-
-No?! Non saresti geloso?!-
-Lo
sarei, se tu fossi indifesa o almeno lontanamente femminile! Cosa che guarda
caso non sei!-
-Ah,
sì?! Bene! Ma ora basta! SAI CHE TI DICO, EH?!ME NE VADO!-,
urlò.
Deglutii.
Dovevo preoccuparmi…? Ma no, quello era un litigio come tanti… Temari era la personificazione del proverbio “Can che
abbaia non morde”. Nelle ultime litigate (tutte risalenti alla settimana
passata), aveva detto che se ne sarebbe andata svariate volte… E invece
ancora era qui.
Mi
tranquillizzai, e assunsi un ghigno, tanto per provocarla; non le avrei dato la
soddisfazione di vedermi implorare affinchè
non se ne andasse…
Perciò
dissi una grande, grandissima troiata.
-Te ne
vai?! Benissimo. Tanto
non ho bisogno di te!-
I suoi
occhi si assottigliarono, e se ne andò in camera da letto; due secondi dopo,
aveva la valigia in mano. Reprimendo la voglia di chiederle perché ci metteva sempre una vita
a prepararsi e stavolta invece vi aveva impiegato qualche secondo, la seguii in
salotto, pensando che tanto avrebbe smesso presto.
-Benissimo,
allora… Neanche io ho bisogno di te! Ma non venire a piangere da me,
quando non avrai nessuno che ti sopporta! Ci vediamo, cry-baby!-, sbraitò,
imprecando contro la porta che non si apriva.
-Finalmente,
una vita senza donne! Ciao, seccatura!-,
le urlai di rimando, certo che si sarebbe fermata.
Ma lei
spalancò la porta e se ne andò via per davvero.
**********
Capitolo
quattro finito**
Che ne
dite? A me piace abbastanza, tutto sommato! ^_^ Shikamarugelosone ce lo vedo, sinceramente ^^ Avevo pensato
sin dall’inizio di mettere come motivo di litigio sia per Naruto e Sakura che per Shikamaru
e Temari la gelosia; però poi ho voluto che il
motivo dei primi fosse un po’ più profondo e diverso…
vedrete!^^
Piccola nota: ho reso Kiba consapevolmente
un po’ OOC e caricato: volevo far vedere quanto, secondo me, quei due
sono pucciosi.xD Anche perché,
insomma, stanno insieme da poco, quindi è ovvio che lui lontano da lei
soffra! ** (e ringraziamo tutti quanti Kishimoto per il
meraviglioso capitolo 437! Io ci sono
veramente rimasta! -___-)
La canzone
è “Layallyour love on me”, ovviamente degli Abba, ovviamente tratta dal musical “Mamma
mia!” XD (potete trovarla qui:http://www.youtube.com/watch?v=uz36JBrgAUM ; sinceramente vi invito a sentirla!^^). La canzone
mi piace veramente tanto e credo proprio che si accompagni al tono del
capitolo, e il duetto fra i due cantanti è spettacolare!** Ero
nell’assidua ricerca di una canzone, quando ho sentito il pezzo “You've heardmesayingthat
smoking wasmyonly vice” eun brivido mi è passato lungo la schiena *___* Fatemi
sapere ciò che ne pensate!^^
Vi
preannuncio subito che nel prossimo capitolo la trama non andrà molto
avanti; si farà un tuffo nel passato e scopriremo come si sono messi
assieme, evvivaaaxD (vi
dico subito che non sarà un capitolo molto bello. Ci sto sbattendo la
testa da un mese e non mi piace proprio, ma non posso morire, quindi amen.
Spero in ogni caso che vi piaccia, io ce la sto mettendo proprio tutta!)
Infine,
ringrazio tantissimo i 6 recensori (Shatzy, Jiraiya, gloria7,
Clara_chan,
Antinyska88, SAKURACHAN) dello scorso capitolo per le cose bellissime che hanno scritto!
*____* Grazieeee!! Ringrazio
anche tutte e 17 (…state aumentando! ^///^) le persone che hanno aggiunto
questa fanfic nei preferiti!
…Chi
sarà la ragazza misteriosa di Saskè? E
Sakura cosa avrà? Chissà, chissà *ohoho*
@Shatzy: ti ringrazio
veramente tanto del consiglio; l’ho preso molto in considerazione e ho
riletto il capitolo, correggendolo in vari punti. Effettivamente, hai ragione
XD Ogni tanto esagero con i puntini! Grazie, davvero, penso che le critiche
costruttive facciano solo bene! ^^
Al
prossimo (odiatisssimo) capitolo!
Clahp
Comingsoon!
Lei sorride. –Ecco… Volevo
dirti che…-, ci pensa un po’, per poi scuotere la testa.
-…No, niente, non è importante. Fammi sapere com’è
andata con quella scema della mia amica, poi! E dille di non preoccuparsi per
quanto riguarda lui, andrà tutto bene!-
Io sorrido… Cazziatone evitato! Ma
cosa avrà voluto dire…?
La saluto e mi avvio all’ospedale;
mentre cammino, guardo e riguardo i fiori che tengo
stretti. Sono davvero belli. Questo profumo mi riporta a quel giorno…
[…]
Gli sorrido e mi avvicino a lui.
-…Vuoi che ti racconti?-
Lui annuisce e mi guarda con due
enormi occhi, curioso.
Everytime I try to
talk to you
I get tongue-tied
Seems like everything I say to you
Comes out wrong and never comes out right
So I'll say: “Why don't you and I get together
and
take on the world
and
be together forever?”
Heads we will and tails we'll try again So I say: “Why don't you and I hold each other
and
fly to the moon
and
straight on to heaven?”
‘Cause without you they're never
going to let me in…
Ogni volta in cui cerco
di parlarti
La mia lingua diventa
annodata
Sembra che ogni cosa che ti
dico
Venga male e non venga
mai giusta
Dunque dirò:
“Perché tu ed io non ci mettiamo insieme
E prendiamo il mondo
E
stiamo insieme per sempre?”
Proveremo ancora da capo
a piedi
Dunque dico:
“Perché tu ed io non ci stringiamo l’un
l’altra
E voliamo fino alla luna
E
direttamente al paradiso?”
Perché senza di te
non mi faranno mai entrare…
-Ehi, Naruto!-
Qualcuno
mi chiama; io mi giro e sorrido alla figura. E’ Ino.
-Ehilà!-
Sono
davanti al negozio di fiori dei suoi genitori, dove lei lavora; mi invita ad
entrare ed io accetto molto volentieri.
-Allora,
come va?-, mi chiede, molto gentilmente… anche troppo gentilmente per
essere credibile: e tutta questa gentilezza è sospetta. Sento puzza di cazziatone… e il
mio fiuto per questo genere di cose è sempre stato ottimo.
Io
pondero sulla risposta da dare… già, perché sicuramente
Sakura le avrà detto ogni singolo dettaglio della nostra litigata, dal
momento che sono amiche del cuore… se dicessi che va tutto bene, mi
direbbe sicuramente di vergognarmi, poiché Sakura sta malissimo; se
dicessi che sto a pezzi, mi direbbe che me lo sono
meritato, dal momento che ho ferito Sakura per nonsoancoraquale
motivo… che fare?
Ah!
Oramai le donne non hanno più segreti per me…
-Be’,
tiriamo avanti… sì.-
Lei mi
squadra.
-Non mi
sembri molto in forma, a dire il vero…-
Deglutisco.
-Uhm,
sono appena tornato da una missione. La vecchiacc-ehm,
Somma Hokage me ne ha affibbiata una piuttosto
difficile. Ma è comprensibile, d’altronde io diventerò il
prossimo Hokage, no?-, dico, ridendo.
Lei
sorride; sembra spontanea, ma a me non la si fa…
-Già…
Sakura dice che ripeti questa cosa in continuazione… Forse anche troppo.-
-Ah,
davvero?-
Inizio
mentalmente a contare i secondi che mancano all’imminente cazziatone.
-A
proposito, come sta? Due giorni fa l’ho vista solo di
sfuggita…-borbotta.
-Ah…?
E, ehm, che dice?-
-E’
venuta con Sasuke a prendere un mazzo di fiori
e…-, dice, ma poi arrossisce e si morde un labbro, incerta
-… ma perché lo chiedi a me, scusa?-
Uhm,
questo fatto di Sasuke e Sakura inizia a puzzarmi; ma
non vi bado neanche troppo, concentrandomi più sulla sua domanda… Cos’è
questo, un metodo per farmi confessare? Le donne…
-Ah…
uhm… be’, in verità io non la vedo
da un po’. Già.-
Lei
strabuzza gli occhi… è davvero un’ottima attrice, lo
ammetto!
-Avete
litigato?!Ancora?!-
-Sì.
Più o meno.-
-Una
cosa non grave, spero…-
-…
No no.-
No,
certo! Non stavo semplicemente meditando il suicidio per i sensi di colpa, nooo!
-…Senti,
Naruto, dovrei dirti una cosa…-, inizia lei.
Ah!
Eccolo! Il cazziatone arriva!
-…In
verità, Ino, sono passato qui davanti proprio
per -ehm!- portarle un bel romantico
mazzo di fiori… per scusarmi, sai. Quale mi consigli,
tu?-
Lei mi
squadra, e ovviamente capisce al volo che l’ho presa bellamente per i
fondelli; ma io faccio buonissimo viso a cattivo gioco, come mio solito.
-Sei davvero passato qui per questo?-
Veramente,
sono passato qui davanti perché è la strada più breve per
l’ospedale, e non avrei neanche notato il tuo negozio di fiori se non mi
avessi salutato tu.
…Ma
questo, forse, è meglio non
dirglielo, no; le donne sono piuttosto suscettibili, Shikamaru
ha perfettamente ragione.
-Esattamente.
Quale modo migliore per farsi perdonare di un mazzo di fiori?-
Lei
sorride e mi fa strada attraverso il negozio, ma poi si ferma e mi chiede:
-Avevi in
mente un fiore particolare…?-
-Oh, ehm,
in verità, ecco, per me sono tutti uguali…-, borbotto, grattandomi
la testa a mo’ di scusa.
Lei
sbuffa e alza gli occhi al cielo; mi conduce un po’ più in
là e mi mostra un bellissimo mazzo arancione. Io lo guardo e lo riguardo, e mi piace davvero... uhm, perché no? E
poi, l’arancione è anche il mio colore preferito…
Mi
immagino già la scena: andrò in ospedale, le farò vedere i
fiori, le urlerò qualcosa di estremamente dolce (una di quelle cose che
alle donne, ma in particolare alla mia bellissima Sakura, fanno così
tanto piacere), lei si squaglierà, mi perdonerà, la
abbraccerò, tutto l’ospedale applaudirà, la prenderò
in braccio, lei urlerà qualcosa come “Oh, che uomo!”, Sasuke (ma
sì, mettiamoci pure lui!) rosicherà tremendamente perché
lui in ‘ste cose non
è assolutamente pratico, attraverseremo tutta la città ridendo e
la bacerò e…
-Allora,
che hai deciso?!-, domanda Ino,
piuttosto scocciata per l’attesa.
La guardo
di sottecchi, visceralmente offeso per l’interruzione del mio
meraviglioso filmino, e borbotto:
-Che tipo
di fiori sono…?-
-Queste sono delle
calendule; indicano dispiacere. E’ il modo migliore per chiedere scusa. A
mio parere, sono molto belli; questi fiori germogliano al mattino e si chiudono
la sera… si pensa che in questo modo piangano la partenza del sole, sai.-
Mi guarda e
fa l’occhiolino, sorridendo. –E’ un fiore molto romantico. E
a noi donne questo tipo di cose piacciono molto… e Fronte Spaziosa non ne
resterà immune! Vedrai che ti perdonerà! -
Annuisco,
sorridendo, e le rivolgo un’occhiata apprezzante: è davvero molto
competente. E’ piuttosto maturata negli ultimi tempi, in effetti; anni fa
era una piattola e stava sempre a lamentarsi, invece adesso è diventata più
adulta e più gentile. E’ ancora un po’ frivola, e a volte
è piuttosto isterica e lunatica, ma ha un carattere che fa spesso
sorridere e che la rende una buona amica; è riuscita addirittura a fare
amicizia con Temari, che davvero non poteva
sopportare i primi tempi in cui quest’ultima stava con Shikamaru, e adesso stanno spesso insieme. Sakura mi dice (…
mi diceva) sempre che spera si
sistemi più in fretta possibile, insomma…
Decido di prenderne un bel mazzo, pago,
la saluto e faccio per andarmene, quando lei mi richiama:
-Naruto…-
-Sì?-
Eccolo,
eccolo, si avvicina…
Lei sorride.
–Ecco… Volevo dirti che…-, ci pensa un po’, per poi
scuotere la testa. -…No, niente, non è importante. Fammi sapere
com’è andata con quella scema della mia amica, poi! E dille di non
preoccuparsi per quanto riguarda lui, andrà
tutto bene!-
Io
sorrido… Cazziatone evitato! Ma cosa avrà voluto dire…?
La saluto e
mi avvio all’ospedale; mentre cammino, guardo e riguardo i fiori che tengo stretti. Sono davvero belli. Questo
profumo mi riporta a quel
giorno…
*
-Hai
litigato con la zia? Di nuovo?!-
Sbuffo,
al solito. Da qualche mese a questa parte il marmocchio ha preso
l’abitudine di chiamare Temari ‘zia’,
comportando il mio più totale imbarazzo e la di lei più totale
gioia.
-…Più
o meno, insomma. Ma questi non sono
affari tuoi…-, lo ammonisco.
Ora tocca
a lui a sbuffare; muove distrattamente la pedina, con un’abile mossa.
-Zio, tu
sei proprio cretino, sai?-
Dunque,
in tre giorni mi hanno affibbiato la
colpa e mi hanno dato del cretino più volte che in tutta la mia vita
–per citare solo qualcuno: Ino, mia madre, Choji, Naruto, Kiba, Neji, le
vicine impiccioni di casa mia, le colleghe di Temari,
l’Hokage in persona, Kurenai,
e adesso perfino un moccioso rompiscatole di neanche sette anni-… ma non
ero io il genio dal quoziente intellettivo estremamente portentoso?!
-…Insomma,
hai una donna così bella e dolce come lei, e ci litighi sempre! Ma come
fai? E’ la donna più dolce del mondo! E state così bene
insieme!-
Dolce,
forse, per lui. Temari, infatti, con il piccolino si
scioglie letteralmente come neve al
sole e tende a diventare paziente e dolcissima; è una persona talmente
diversa che sbalordisce addirittura me… Ma le
donne vanno così tutte in brodo di giuggiole quando si tratta di bambini?
E… be’,
spesso, ho scorto nei suoi occhi uno sguardo diverso, quando gioca con lui; uno
sguardo estasiato, sorridente, felice… E questo contribuisce non poco ad
alimentare i miei sensi di colpa. Noi conviviamo da un anno ormai, ma né
i miei genitori né –figuriamoci…- i suoi fratelli sono mai
stati contenti della cosa. D’altronde, stiamo (…stavamo?) insieme
da quattro, e prima eravamo costantemente costretti a fare spola l’uno al
villaggio dell’altra e viceversa; così, avevamo entrambi preso la decisione
di vivere insieme.
Però
è una cosa così strana… Io sono un tipo così
intrinsecamente ed irrimediabilmente pigro che non ho mai fatto niente,
assolutamente niente che richiedesse
anche un minimo sforzo… e invece mi sono andato a scegliere donna
così energica e testarda come lei, che di pigro e svogliato non ha
proprio niente. Ma Temari è sempre stata
l’unica capace di tenere testa al mio profondo orgoglio, l’unica
capace di farmi smuovere il culo e camminare ininterrottamente per tre giorni
per passare con lei solo qualche ora; e il sorriso -quel sorriso di cui tanto spesso mio padre mi ha parlato- che di
tanto in tanto rivolge solo a me è l’unica cosa per cui vale
davvero la pena affrontare qualche seccatura o noia in più.
Nell’ultimo
mese, però, alla mia dolce
seccatura non stava più bene la nostra situazione: voleva che ci
sposassimo. Cosa, questa, che la mia pigrizia mi ha fatto sempre
rifiutare… stiamo benissimo così, perché fare il grande passo?
Siamo così giovani… abbiamo ancora tempo, no?
-Lo so,
ma… vedi, le donne sono spesso delle seccature, e non sono mai costanti
nell’umore… Possono cambiare idea molto facilmente.-
E si
dà il caso che Temari sia precisamente fra
quelle.
-Non la
zia! Io la conosco, sai?-
-Eh, ma
mai quanto me…-, sbuffo, muovendo un alfiere e guardando negli occhi il
marmocchio, il quale assomiglia così tanto al mio Maestro che non posso
non sorridere di gusto. Ha la sua stessa corporatura massiccia, la sua stessa
pelle scura e i suoi stessi tratti piuttosto rozzi; i suoi occhi e il suo modo
di fare però sono identici a quelli di Kurenai.
Siamo
adesso entrambi in giardino, seduti davanti un tavolo di shoji,
gioco in cui il piccolo HisakiSarutobi eccelle; a volte, riesce persino a mettermi in
difficoltà. Io e Temari passiamo a trovarlo
molto spesso; di solito, io gioco con lui un po’ controvoglia –i
bambini sono troppo seccanti per i miei gusti-, Temari
invece ogni volta si diverte davvero:è proprio per questo che il
piccoletto le si è affezionato così tanto.
In
verità, però, adesso non vorrei assolutamente essere qui… Sono
passato a casa di Sakura, tanto per vedere se Temari
stesse bene (d’accordo, le parole di Choji mi
hanno allarmato e non poco, lo ammetto), ma non ho trovato nessuno; sono andato
in ospedale, sperando di trovarla e di farmi dire dove fosse quella lì, ma mi hanno detto che
era uscita da poco con un ragazzo (segno che le cose fra lei e Naruto si sono riconciliate, finalmente…); disperato,
sono infine passato qui, e mi sono intrattenuto con lui ad una partita di shoji, che il mio orgoglio non può farmi perdere.
Hisaki infatti capisce di non avere speranze di vincere e mi scruta,
ridendo.
-Zio…-
-Eh.-
-…Ma
tu e lei quando vi siete fidanzati…?-
Pondero
un po’ la risposta: il piccoletto è troppo seccante, per i miei
gusti…
-Quattro
anni fa, circa.-, dico, iniziando a diventare piuttosto rosso e accendendomi
una sigaretta per i sensi di colpa che mi attanagliano le viscere.
-E quando
vi sposate?-
E per la
seconda volta in pochi giorni, prendo una boccata di nicotina di troppo;
maledicendo Temari e il mio stupido vizio del fumo,
inizio a tossire così pesantemente che il marmocchio mi dà
piccole pacche sulla schiena, sorridendo ed ammiccando.
La
seccatura ha istruito per bene il piccoletto a far leva sui miei sensi di
colpa, non c’è che dire…
-N-non l’abbiamo ancora d-deciso…-
-E cosa
è successo quando vi siete fidanzati? Eh? Eh?-
I
bambini, che seccatura… se mai avrò un figlio, egli -perché sarà
rigorosamente maschio, le femmine sono anche peggiori - starà zitto
tutto il tempo, non piangerà, non griderà, non…
Inconsciamente,
mi ritrovo a sudare freddo. Se mai
avrò un figlio, ho pensato… Un figlio. Un figlio… da Temari. Ultimamente, insomma, le capitava sempre più
spesso di pensare al nostro futuro… Ma siamo così giovani,
ripetevo, che non ne vedevo il motivo; e alla fin fine, questo bambino è
come se fosse un figlio per entrambi. D’accordo, avere un figlio mio e
suo sarebbe molto diverso, ma per il momento non ne vedo la necessità, per
farla breve…
Gli
sorrido e mi avvicino a lui.
-…Vuoi
che ti racconti?-
Lui
annuisce e mi guarda con due enormi occhi, curioso.
***
[ Quattro anni prima ]
Calmo, Naruto, calmo. E’ solo una cena.
Una stupida cena.
Quella era la quarta volta che il
ragazzo si ripeteva la medesima frase, quella sera; ed era la quarta volta in
cui aveva sospirato.Si sentiva un
idiota lì, al freddo e al gelo, sui gradini ci
casa Haruno, aspettando che Sakura scendesse.
All’inizio, tuttavia, la sua non
gli era sembrata un’idea malvagia: tre giorni prima aveva infatti proposto una cena a tutto il Team 7 in onore della sua recente
promozione a jonin e quella di Sakura a
capo-infermiera. E allora, perché mai erano solo lei e lui a cena fuori?
E soprattutto, si era chiesto più e più volte il ragazzo,
perché mai lei aveva
accettato…? In tanti anni che la conosceva, e con tante proposte che le
aveva fatto, la ragazza non aveva mai accettato un appuntam- un invito fuori,
insomma. E invece, quando gliel’aveva proposto, Sakura si era limitata a sorridere, a stringersi
nelle spalle, ad arrossire, e a dire che, se gliel’avesse pagata lui, alla fin fine sarebbe venuta, ovviamente
molto di controvoglia…
Naruto
era dunque felicemente andato dagli altri tre; ma Kakashi
aveva un impegno; Sasuke non poteva; e Sai avrebbe
potuto, ma aveva deciso –fra strani ammiccamenti e riferimenti piuttosto
espliciti- che insomma si sarebbe sentito di troppo; e così, lui la
stava pazientemente aspettando da quella che era una buona mezz’ora sotto
casa, non osando entrare per via delle probabili ramanzine e/o minacce del
padre di lei riguardo a ciò che sarebbe successo se lui avesse osato
trattarla male.
-Naruto…
un attimo e scendo, eh!-, urlò la ragazza dal secondo piano
dell’abitazione; egli si limitò a sorridere e ad urlare che andava
tutto bene.
Il
ragazzo si ritrovò a sorridere: era estremamente felice in quel periodo,
dal momento che tutto sembrava andare per il meglio, in effetti. Sasuke era tornato da quasi un anno oramai; era adesso una
specie di eroe, a Konoha. Dopo aver ucciso suo
fratello, infatti, e aver scoperto varie cose sul conto del suo clan (i cui
membri alla fin fine non erano così buoni come li avevano sempre
descritti) aveva strettamente collaborato con la Foglia per distruggere
l’Akatsuki dall’interno, facendo dunque
un pericoloso doppiogioco; una volta ottenuto questo, e sventato un colpo di
stato, aveva esiliato Danzou e il Consiglio degli
Anziani di Konoha, responsabili delle malefatte ai
danni del fratello stesso. E così SasukeUchiha aveva praticamente salvato tutti, divenendo quasi un
eroe per il Villaggio stesso e riportando il clan –usando le sue stesse
parole- “agli antichi splendori”.
Tutto
sommato, non c’erano stati eccessivi spargimenti di sangue, l’Akatsuki era stata debellata (e per buona parte anche
grazie a Naruto) e –cosa più importante-
l’Uzumaki aveva di nuovo suo fratello. Certo, le prime volte non era
stato propriamente facile farlo reintegrare con il resto degli abitanti,
dapprima restii ad accettarlo perché traditore del Villaggio; ma con il
tempo si era tutto più o meno sistemato, tranne il carattere impossibile
di lui -ma “Per quello, purtroppo, non c’è rimedio!”
ripeteva in continuazione Naruto, ridendo.
E, con il
ritorno dell’Uchiha, un altro esistenziale
problema affliggeva il ragazzo: ciò che Sakura avrebbe deciso di fare.
Più e più volte ne era stato preoccupato: e se la ragazza, una
volta tornato l’adorato “Sasuke-kun”,
fosse ritornata ad essere quella di un tempo, quella che non poteva sopportarlo
e che lo trattava sempre male…? Cosa avrebbe fatto Naruto? Avrebbe combattuto con l’altro
e se la sarebbe presa a forza, o avrebbe lasciato che le cose andassero come
dovevano andare…? Nei primi mesi dopo il ritorno di Sasuke,
il rapporto fra questi e lei (e anche gli altri dieci loro compagni, sebbene in
modo molto più accentuato) era piuttosto instabile; negli ultimi tempi,
però, i due avevano ripreso i contatti e adesso erano davvero buoni
amici… per come si possa essere buoni amici con SasukeUchiha, ovviamente. Naruto
era solito guardarli dall’esterno: insomma, va bene che era scemo e
stupido, va bene che aveva la sensibilità di un elefante, ma era chiaro
anche ad uno come lui che fra lei e Sasuke stesse ricominciando a nascere qualcosa…
Questo, gli aveva più e più
volte ripetuto Shikamaru, non era stato propriamente
un comportamento carino né da parte di lei né da parte di lui; e
tuttavia, a lui stava bene così, in fondo. Se lei era davvero felice
così, e soprattutto se questa cosa avesse levato l’espressione
perennemente annoiata di lui, Naruto si sarebbe
semplicemente fatto da parte. Come del resto sempre aveva fatto, sebbene questa
cosa l’Ero-senninnon
l’avrebbe decisamente accettata, se fosse stato lì…
La porta
sbatté e Sakura apparve.
-Oh, ehm,
è tanto che aspetti…? Sono in leggero ritardo, scusami, è
che…-
-Figurati,
solo tre quarti d’ora a gelar…-, rispose il ragazzo, girandosi; ma
non riuscì a finire la frase e rimase a bocca aperta. Aveva sempre
considerato Sakura una ragazza molto carina, sebbene non fosse solo quello
l’aspetto che più gli piacesse di lei; gli era sempre piaciuta la
sua spontaneità, la sua poca femminilità, la sua forza
d’animo, il suo isterismo…
Ma quella
sera lei… era uno schianto.
-…Ecco,
lo sapevo! Stupida Ino che mi ha consigliato questo
stupido vestito e…-, borbottò lei, arrossita a causa dello sguardo
(poco casto) di lui.
Passò
qualche secondo in silenzio, finché lei scese dal gradino e si
trovò faccia a faccia con lui, arrabbiata.
-…Che
cavolo c’è, cretino?-
Lui la squadrò ancora una volta: la ragazza indossava un kimono
estremamente corto e piuttosto scollato (ma non troppo: non sarebbe stato nel
suo stile, dopotutto) che le stava davvero bene. Il ragazzo sorrise: avrebbe
dovuto veramente ringraziare Ino, il giorno
dopo…
-Sakura-chan… Sei bellissima.-
E il
violento rossore che le guance di lei avevano assunto qualche minuto prima non
era niente in confronto a quello totale che apparve in quell’istante sul
suo volto; balbettando e cercando di suonare cordiale lo ringraziò.
Durante
il tragitto da casa sua al ristorante, il ragazzo non le staccò gli
occhi di dosso mentre continuava a parlare in modo decisamente logorroico di cosa
aveva fatto lui quel giorno, di cosa avrebbero mangiato loro quella sera, di
quanto già non sopportasse più Sasuke, di quanto Tsunade lo caricasse di lavoro e di quanto avesse fame; Sakura
sorrideva, poiché la compagnia di Naruto era
così genuina e così solare e così spontanea che credeva
che non avrebbe mai voluto farne a meno, se fosse stato possibile. Con lui, lei
si sentiva veramente se stessa: poteva picchiarlo, malmenarlo, litigarci, farci
pace… e lui ci sarebbe sempre stato, a discapito del suo caratteraccio. Sempre. E il loro rapporto, ultimamente,
si era fatto sempre più costante, tant’è che alla ragazza
quell’uscita serale non era dispiaciuta affatto, anzi… Oramai, non
pensava davvero più a Sasuke, ma era piuttosto
sicura del fatto che Naruto, ingenuo e fantasioso
come al solito,avesse totalmente frainteso il loro
rapporto, che era costituito oramai solo da pura amicizia.
Arrivarono
al ristorante (scelto, ovviamente, da lei: ne aveva davvero abbastanza del
solito ramen dell’Ichiraku)
e si sedettero, finché Naruto non notò
qualcosa… o qualcuno. Si avvicinò furtivo al tavolo giusto, seguito
da una Sakura che non riusciva a smettere di ridere, e rimase a bocca aperta: davanti
a loro c’erano un apatico Shikamaru e una (stranamente)
sorridente Temari intenti a leggere ognuno il proprio
menù.
-Ah-ah! Sapevo che prima o poi voi due avreste fatto
scintille!-, urlò il biondo; i due sobbalzarono ed arrossirono contemporaneamente;
Naruto, avvicinandosi al tavolo, continuò:
-Allora anche voi due state insieme?-
Sakura gli diede uno scappellotto piuttosto forte, intimandogli di
abbassare la voce: Temari sorrise furbescamente e
chiese, rivolgendosi al compagno in tono di scherno:
-Uhm…
Nara, ma noi
due stiamo insieme?-
Lui la
fulminò con lo sguardo e disse, rosso in faccia:
-Naruto,
stiamo solamente festeggiando l’esito della missione affidataci
dall’Hokage… E tu, seccatura, non andare
a diffondere illazioni sul mio conto, ho una certa fama che vorrei non venisse
intaccata…-
L’Uzumaki ammiccò maliziosamente, piegandosi verso il
ragazzo seduto e circondandogli le spalle con un braccio.
-E
perché siete in due?!-
-Gli
altri erano ancora più pesaculo di questo qui
e non hanno voluto venire a festeggiare...-
commentò Temari, piuttosto seccata.
Naruto,
rivolgendosi un'altra volta all’amico, chiese:
-Eddai,
non prendermi in giro… Questo è un appuntamento?!-
Nara
alzò gli occhi al cielo, sbuffando. Quel ragazzo era, per i suoi gusti,
fin troppo pieno d’energia: sembrava non avere un interruttore ed era fin
troppo iperattivo. Era, insomma, tutto il contrario di lui, che rimpiangeva in
continuazione la sua amaca in giardino e le sue adorate nuvole; ma quella sera
qualcosa gli aveva suggerito di non rimanere a casa…
-Ma
va’. Mi pare di avertelo già detto… preferisco tipi
più femminili.-
Temari
non si lasciò scappare l’opportunità e ribattè:
-Esattamente.
E io, odio i piagnucoloni, vero cry-baby? ...Invece,
voi due?-
Stavolta
fu Sakura a rispondere, guardando trucidante il compagno.
-Lascia
perdere questo cretino… Stiamo semplicemente festeggiando. Come voi. Naruto, andiamo, su, sto morendo di fame…-
Lui si
rimise in piedi e sorrise.
-E se
festeggiassimo tutti e quattro…?!-
Gli altri
tre negarono all’unisono, guardandolo aspramente; lui sorrise ed
esclamò:
-Ok, ok,
basta dirlo…! Ciao ciao, piccioncini!-
Shikamaru
lo squadrò, mentre il ragazzo e Sakura se ne andavano al proprio tavolo.
Questa gliel’avrebbe fatta pagare…
La cena,
almeno secondo Naruto, andò bene; non parlarono
di niente in particolare, litigarono tutto sommato poco –lei gli dava di
tanto in tanto quale potente calcio sotto il tavolino per via delle sue osservazioni
sulla nuova cameriera del locale-, mangiarono bene e si divertirono (Naruto pagò cavallerescamente la cena anche per lei,
che ovviamente non rifiutò).
Finito il
pasto, le offrì gentilmente di riaccompagnarla a casa. Cosa che lei naturalmente
respinse, sbuffando.
-Naruto,
ma non serve,dài!
Guarda che mi so difendere, eh!-
Lui
alzò gli occhi al cielo. Sempre la stessa storia…
-Lo so
benissimo –i pugni che mi hai sempre dato sono una testimonianza della
tua spiccata femminilità. Ma
non è comunque bello che una ragazza torni da sola a casa
così tardi. E tuo padre non mi perdonerebbe mai-, concluse.
Lei
sorrise; a lui si sciolse il cuore. Valeva la pena fare molta strada in
più solo per il suo sorriso. Si incamminarono dunque verso casa di lei;
inebriati dall’ottimo vino bevuto, ridevano e parlavano ad alta voce,
fermandosi di tanto in tanto per riprendere fiato. E, tanto per finir bene la
serata, il ragazzo finì definitivamente tutti i soldi delle sue missioni
a tutti i suoi risparmi comprandole un fiore al negozio dei genitori di Ino – una semplice, economica e banalissima rosa rossa.
Non
appena la mostrò alla ragazza, davanti casa di lei, ella arrossì
violentemente e non riuscì a parlare. Anni e anni prima, non si sarebbe
mai aspettata di essere così felice per ogni minimo gesto di Naruto; non si sarebbe mai aspettata di gioire per ogni
singolo istante passato con lui, che era l’imperfezione fatta a persona -era
troppo rumoroso, troppo chiacchierone, troppo impulsivo, troppo scemo, troppo
arancione, troppo poco alto-; aveva, d’altronde, sempre sognato un
principe azzurro perfetto e bellissimo, che si sarebbe dichiarato a lei nella
maniera più romantica possibile… eppure, non era davvero mai stata
così felice come quella sera.
-Oh! Ma…
ma! Insomma, tu… non dovevi!-
-Su, su,
accettala, prima che io dica qualcosa di assolutamente stupido e rovini
quest’atmosfera!-
Lei non
riusciva a non sorridere; continuava a portarsi ciocche di capelli dietro
l’orecchio, nervosa, come era solita fare. Traboccava letteralmente di
felicità.
-Ma, Naruto… Perché…?-
Lui deglutì.
Perché glielo chiedeva…? Sakura conosceva perfettamente i
sentimenti di lui per lei, dal momento che non si era mai dato la
preoccupazione di nasconderli, sebbene fosse stato sempre assolutamente conscio
che lei non li ricambiasse. Ma a lui era sempre andato bene così…
prima la felicità di Sakura-chan, poi tutto il
resto, no?
-…Niente.
Così, tanto per ringraziarti della serata. Buonanotte, allora.-
La
salutò sorridendo, si voltò e fece un passo indietro…
quando la sua voce la bloccò.
-Naruto,
uhm… perché tu e io… non…?-
Eh?
-Insomma…
io pensavo che… se vuoi, insomma…
perché tu ed io non…?-
Egli si
girò a guardarla: lei aveva un’espressione molto tesa e un sorriso
(…piuttosto ebete, oggettivamente parlando) sulla faccia.
Calò
il silenzio. Naruto sorrise; sicuramente aveva capito
male. Ridendo e ammiccando, disse:
-E’
un invito a farmi salire da te?! Dov’è
andato a finire il tuo spirito casto e puro, eh, Sakura-chan?!-
Lei da
timida ed impacciata passò ad essere arrabbiata, come al solito;
dandogli un potente pugno nello stomaco (a cui lui tuttavia era decisamente
abituato), urlò:
-Idiota,
sto facendo un discorso serio! Ci possiamo mettere insieme o no?!-
Passò
qualche minuto in perfetto silenzio; erano immobili a qualche metro
dall’arco della porta, lei con un’espressione minacciosa in volto e
lui totalmente sconvolto: Naruto non riusciva a
pensare razionalmente… Non aveva sentito bene, sicuramente! Dopotutto, lui
non era Sasuke…
Lei
indietreggiò fino all’arco della porta, mordendosi un labbro e non
riuscendo più a guardarlo negli occhi.
-…No,
c-certo. Cioè, sì, sono stupida… ma che bella
figura…! A-allora, buonanott-
…Ma
non riuscì a finire il discorso, poiché il ragazzo aveva preso
una rincorsa talmente potente che lei finì a terra sotto di lui,
schiacciata dal corpo dell’altro, con le loro labbra unite.
Sakura si
staccò violentemente: voleva urlargli che faceva sempre casino, che
nessuno gli aveva chiesto una dimostrazione di affetto così esagerata,
che era troppo rumoroso e impulsivo, cazzo!, e che quello era il primo stupido bacio che avesse mai
dato e che avrebbe voluto che fosse un pochino più romantico, e che esagerava come al solito, perché era solo
un cretino, e che...
Ma non ce la fece; come rapita da lui,
riprese a baciarlo, con ancora più foga, ridendosela di gusto.
Si
sarebbero entrambi sempre ricordati la ramanzina del padre di lei, che
un’ora dopo li scoprì in ingresso ancora sdraiati per terra a
baciarsi.
*
-Non
penserai di poter fumare di fronte a me?! Non te lo
concedo! Mi rovini il bel panorama e la salute!-
Donne… che seccatura.
-E allora
girati, se non ti piace…-
-Devo
girarmi io, quando hai torto tu?! Ti sembra normale?!-
Lui
alzò gli occhi al cielo stellato e spense la cicca sul legno della
panchina.
-Temari,
ma con i tuoi spasimanti fai sempre così? Ora capisco perché sei
ancora zitella…-, borbottò lui, ridendo.
-E tu porti
sempre le tue mille ragazze a vedere cose così pallose e antiquate come
le stelle?- replicò lei, che
stava contemplando il medesimo scenario.
Lui la
squadrò di sottecchi, senza girarsi, indispettito: quella maledetta
doveva avere sempre l’ultima parola. E la stupida pigrizia di lui la
lasciava fare: era troppo seccante dover controbattere alle
sua battutine… ma era comunque piacevolissimo.
-Oh,
sì. Ma sai, quella è la prima tappa; la seconda… be’, è meglio se non te lo dico. Sei ancora
troppo piccola per queste cose, in effetti.-
Temari
digrignò i denti e si girò a guardarlo per la prima volta dopo un
po’ di tempo.
-Ma se io
ho tre anni più di te, nanerottolo!-
Lui si
voltò a sua volta e sorrise.
-Ahi ahi,
Temari… non dovresti dare appuntamenti con i
ragazzi più piccoli! Dov’è finita la tua dignità?-
Lei
però arrossì violentemente e indietreggiò. Il ragazzo era
sbalordito: in tanto tempo che la conosceva, non l’aveva mai vista
arrossire e fuggire da un possibile litigio verbale… e così
imbarazzata sembrava molto più umana (e bella, si ritrovò a pensare il ragazzo) di quanto lei
stessa non avrebbe mai voluto ammettere.
-Questo…
questo non è un
appuntamento!-, urlò la ragazza, colta sul punto.
-Nessuno
ha mai detto che lo fosse, mi pare… Ma tu lo vorresti, non è
vero?-, chiese lui, avvicinandosi a lei.
-Tsk! Preferisco uomini più
attivi, grazie!-
-Chi
disprezza compra, lo sai?-
-Non in
questo caso!-, ribatté infine lei, assumendo un’aria molto arcigna
e dura.
Lui sbuffò ancora e si stravaccò sulla
panchina. Temari non lo
avrebbe mai ammesso, ma non era così terribilmente dura e ribelle come
voleva continuamente apparire: era testarda (terribilmente testarda), orgogliosa e forte, è vero, ma
spesso era piuttosto insicura e fragile –era, se così si
può dire, la personificazione del proverbio “can che abbaia non morde” - e questo Shikamaru
lo aveva capito già da tempo.
Calò
il silenzio; si erano inconsciamente avvicinati.
-Be’…
a me, però, non dispiacerebbe se lo fosse, un appuntamento.-
bofonchiò lui, burbero.
-Il
panorama, in effetti, è meraviglioso.-, commentò lei, per poi
pentirsi del sentimento con cui aveva detto quelle parole. Eppure, era
così bello stare su quella rozza panchina, in un appuntamento
così decisamente inusuale, e poter per una volta parlare con quello lì senza dover
battibeccare…
-Solo il panorama?-, chiese
l’altro, piccato. Lei sorrise e rispose:
-Uhm, la
compagnia potrebbe essere migliore, ma non
mi lamento.-
La
conversazione morì nuovamente lì. Temari
era davvero estasiata dal panorama: a Suna non ce
n’era di così belli.
Dopo un
po’, il ragazzo borbottò:
-E’
tardi. Le brave ragazze non dovrebbero essere fuori, con un ragazzo, a quest’ora.-.
-Temari,
vecchia volpona! L’ho sempre detto che non eri come sembravi, e nessuno
mi credeva!-
La
ragazza borbottò un “idiota” e schioccò la lingua,
scocciata.
-Mi dai
una sigaretta?-
Shikamaru
strabuzzò gli occhi; non riusciva ancora a capire totalmente cambiamenti
di umore di lei.
-Ma se
due secondi fa mi stavi maleden…-
-Be’?
Problemi?-
Lui
alzò reiteratamente gli occhi in su e le
offrì una sigaretta, prendendone una a sua volta. Temari
la assaggiò, inspirando.
-Puah. Come ti fa a piacere ‘sta
roba?-
-…Mi
rilassa. E ciò basta. Cosa che servirebbe anche a te.-
La
ragazza, infatti, non smetteva di tamburellare concitatamente le dita sulla sua
coscia e di battere il piede a terra; era nervosa. Tutta quella apatia non
rientrava nel suo carattere e, comunque, il giorno dopo all’alba sarebbe
dovuta ripartire per il suo Villaggio; non voleva sprecare così
un’occasione…
Certo,
non era stato proprio coerente dire da parte sua, qualche minuto prima, “Non mi lamento della compagnia”
dopo che avevano passato gomito a gomito le ultime due settimane in quella
missione, e dopo che lui le aveva bellamente salvato la vita.
Quando la
ragazza aveva chiesto delucidazioni a Tsunade-sama
sul perché la Foglia
chiamasse sempre e solo lei quando
proprio Shikamaru
doveva affrontare missioni particolarmente complicate, questa si era limitata a
dire che spettava alla sorella del Kazekage mantenere
rapporti diplomatici con la
Foglia, e che comunque “Voi due, testardi come siete,
non vi darete mai una mossa!” e
lei, in quanto Hokage, aveva il dovere (e anche il
piacere, sì) di fare qualcosa. La ragazza era dunque arrossita e aveva
negato più e più volte, fin quando non l’aveva ringraziata;
la donna aveva solamente commentato: “D’altra
parte, è compito dei vecchi essere
d’esempio alle generazioni future ed aiutarle, non credi?”
Ma il
caso (o il destino, o chi per lui) volle che Shikamaru,
in quello stesso istante, stesse pensando alle stesse parole che gli aveva
detto proprio Tsunade prima di partire per quella
missione –poiché anche lui le aveva chiesto insistentemente
perché ogni volta la
Foglia dovesse convocare proprio quella ragazza.
Si
decise; trovò il coraggio, prese aria,
ma…
-Shikamaru, senti… Piantiamola, una buona volta.-
Lui si
girò, sorpreso, ancora con la bocca semiaperta, e assunse
un’espressione attonita.
-Eh?-
Cercando
di non pensare dove il ragazzo avesse
messo il suo tanto decantato QI, lei continuò:
-Insomma…
quel che sto tentando di dirti…- iniziò, ma era troppo nervosa per
stare ferma e il torpore della scena era arrivata a livelli veramente insopportabili
per lei; si alzò e iniziò a muoversi (si scrocchiava le dita,
tamburellava il piede per terra, si aggiustava i capelli) cercando di trovare
le parole giuste.
-Cioè…
noi due… Siamo stati due settimane in costante contatto, sempre uniti,
sempre insieme… Sono anni che ci frequentiamo e… CAZZO!- urlò poi: la cicca della
stupida sigaretta che si stava fumando le era andata sul kimono nuovo e le
aveva provocato un forellino. Il ragazzo si alzò prontamente (talmente
prontamente che lei ne rimase stupefatta) e le soffiò via la cenere
rimasta, pulendole per bene il tessuto e ridacchiando.
Erano
vicini. Pericolosamente vicini.
-Dicevi…?-,
sussurrò lui.
-Be’…
quindi, insomma, stavo pensando se… perché tu e io non…?-
-NO! Assolutamente no!-, la interruppe
l’altro, urlando.
A Temari, semplicemente, si ghiacciò il sangue nelle
vene; le venne un pauroso groppo alla gola. Adesso, va bene che non era bella
come quellaIno, va bene che il suo carattere non era
precisamente amabile, va bene che suo fratello minore qualche anno prima aveva gentilmente
minacciato di ucciderlo in un ospedale, va bene che aveva i fianchi
grossi… ma, insomma, quel secco diniego ferì profondamente lei e
–soprattutto- il suo orgoglio, che addirittura
si era abbassato a chiedere una cosa così… così…
sciocca! Per una volta, un’unica
volta in cui era riuscita a non essere un orso nei sentimenti, veniva ripagata
così…?
-Ah. No,
certo, ecco… cioè, mi pare ovvio che io… che tutto
ciò sia estremamente seccante
per te e…-
-Ma di
cosa stai parlando?! Non è per quello! Ovvio
che voglio stare con te, sono pazzo di te, sebbene tu sia estremamente seccante! Ma… non posso assolutamente accettare
che tu, in quanto donna, ti proponga per prima! E’ l’uomo che deve fare la proposta!-
Temari
rimase assolutamente sbigottita; e, sebbene quella fosse una dichiarazione in
piena regola, lasciò stare il contenuto e badò ai dettagli:
-Il
solito sessista cretino! Ma la vuoi finire con questo maschilismo?!-
-Scusa
tanto, ma non posso sopportare che una donna si proponga prima di me! Sarebbe
troppo… umiliante!-
-Quanto
sei stupido! Voglio proprio conoscere la persona che ti ha sottoposto a quel
celeberrimo test di intelligenza, gli consiglierei un bravissimo psichiatra!-
-Non
credo che accetterebbe se è lo stesso da cui vai tu, visti i risultati!-
-COME TI
PERMETTI?! Io stavo facendo un discorso serio, prima
che mi interrompessi, pesaculo che non sei altro!-, urlò la
ragazza.
-E io ti
ho risposto, mi pare!-, rispose
l’altro, accigliato.
Presero
entrambi fiato, esausti per le grida.
Temari
sorrise. –E… e quindi…?-
-E
quindi…-borbottò
lui, burbero e arrossito-Temari… una buona volta, perché tu ed io non
ci mettiamo insieme?-
Lei
assottigliò gli occhi.
-Quasi
quasi, mi verrebbe voglia di dirti di no.
Il mio orgoglio femminile me lo impedisce. Anzi, rifiuto proprio, ecco!-
-Donne…
che seccatura.-, sbuffò lui.
-Non sai
dire altro?!-
-Evidentemente,
non mi ispiri altro.-, provocò il ragazzo, ridendo di gusto. Lei,
ovviamente, ci cascò con tutte le scarpe:
-Non ti
ispiro…?! Ah, sì?!
Beccati questo!-, urlò, per
poi farsi avanti e baciarlo passionalmente; rimasero entrambi parecchi minuti
lì, immobili, avvinghiati e stretti come non mai, finché lei non
proferì, staccandosi assai controvoglia dalle labbra di lui:
-Ahi ahi,
Nara… Ti ho baciata io, per prima… Come
la mettiamo adesso?-
Shikamaru
sgranò gli occhi, infastidito per il piccolo particolare e la lontananza
delle labbra di lei.
-Seccatura…-,
borbottò infine, per poi ricominciare a baciarla ancor più
irrazionalmente di prima.
************
Scusate.
L’enorme. Ritardo.
Scusate scusatescusateeeeeeee
><” Ma questo capitolo non voleva assolutamente scriversi -.-‘
Mi è costato tantissimo, ci ho messo una vita, ma adesso sono
soddisfatta! Non troppo, insomma, ma ci ho messo talmente tanto che non ne
voglio più sentir parlare! xD Sono mesi e mesi
che non scrivo in terza persona, spero che lo stile vi aggradi lo stesso ^^
Ok, lo so che
è un capitolo piuttosto inutile perché non porta avanti la
storia, ma volevo veramente mettercelo: innanzitutto, perché dovevo
spiegare la faccenda di Sasuke, e poi perché
volevo mostrare come si sono messi insieme questi quattro. Senza contare poi
che volevo mettere tutta una serie di frasi o circostanzeche in una NaruSaku/ShikaTema DEVONO esserci (per esempio: l’iniziale
gelosia di Temari per Ino,
il fatto che Sakura con Naruto sia veramente se
stessa e con Sasuke no, il fatto che Sakura non si
sarebbe mai aspettata di innamorarsi di Naruto
perché voleva una cosa perfetta eccetera eccetera)
ma non potevo farlo nel resto della fanfic (mi
sembrerebbe strano se i personaggi lo pensassero dopo tanti anni che stanno
insieme con le rispettive metà, no? ^^)
In ogni
caso, spero veramente vi piaccia. Mi ci è voluto un sacco, credetemi xD la canzone è la meravigliosa “Why don’t you and I”
dei Nickelback & Santana (adoro veramente la
canzone, adoro Santana e i Nickelback sono il mio
gruppo preferito, xD); la potete ascoltare qui -> http://www.youtube.com/watch?v=5T65-QpqZ3M&feature=related ; vi consiglierei di ascoltarla, la trovo molto adatta al
capitolo, tutto sommato^^
Ultima
cosa: qui compare per la prima volta Ino.
Sinceramente, non capisco perché nel 90% delle ShikaTema
lei stia sempre in mezzo a loro, arrivando perfino ad assumere comportamenti da
ragazza-di-facili-costumi…
io personalmente non ce la vedo. Spero di averla resa bene; voglio comunque
comunicare che è un personaggio sì frivolo ma anche dolce e
gentile. Io, poi, non l’ho mai vista innamorata di Shikamaru: sono solo migliori amici, la loro è solo
una bella amicizia, basta (<- ok, diciamolo: io lo ShikaIno
non lo capisco proprio ^^’). Ho voluto rendere Temari
gelosa di lei solo all’inizio, e mi sembra pure piuttosto umano essere
gelose della migliore amica del proprio ragazzo, no? xD
E
infine… grazie a tutte le sette persone –SAKURACHAN, gloria7, Clara_chan, a crazycotton,
Lele 91, trinity87-che hanno commentato lo scorso capitolo!! *____* Grazieeee!** E ringrazio anche le 21 persone che hanno
inserito questa storia nei preferiti! ^_^
@ SAKURACHAN: nel prossimo capitolo si
parlerà in modo piuttosto approfondito del litigio fra i due! Anzi,
sarà proprio l’argomento centrale da qui in poi! ^^
@ Clara_chan: io
tengo la bocca chiusissima XD Per quanto riguarda Sakura… nel prossimo
capitolo si avrà qualche sospetto in più… ma non posso dire
altro!
@ Lele91: dunque, cosa posso dire?
Ovviamente non espliciterò nulla, altrimenti vi toglierei tutta la suspance, però… insomma, ho stabilito la
storia di questa fanfic molto tempo fa
(l’estate scorsa °_° ebbene sì), e ho previsto tutti i
suoi sviluppi sin da allora… molto probabilmente, questi sviluppi non
piaceranno ad una parte di voi, ma capitemi: ho previsto che la trama vada
avanti in un certo modo e così sarà, sebbene –ripeto-
magari stupirà o desterà fastidio. Ma forse a molti di voi questi
sviluppi piaceranno pure, chissà? Non posso dire altro per ora. ^^
@ Jiraiya: io Temari la vedo gelosissima all’inizio, soprattutto
verso Ino, che è così perfetta rispetto
a lei! Però poi la giudico abbastanza intelligente e perspicace da
lasciarlo vivere in pace. Shikamaru invece no XD
Vuole fare finta di essere menefreghista, e invece è geloso marcio! ^_^
@ Shatzy:
sì, Shika è proprio scemo, e sì,
Temari ha fatto benissimo ad andarsene! Infatti lui se ne sta pian piano rendendo conto e si sta
iniziando a dare una mossa (è andato a casa di Sakura ma Temari non c’era… chissà dove sarà andata? XD); nel
prossimo capitolo lo vedrai proprio scapocciare XD
Per quanto riguarda Neji… ci sarà
ancora, non preoccuparti! xD
Ti ringrazio tanto per il commento sullo stile, anche io sono molto pignola ma
qualcosa scappa sempre ^^’ (per quanto riguarda il
“moralizzatore”: come parola esiste, è sia aggettivo che
sostantivo; è un sinonimo un po’ antiquato di
“moralista”! ti ringrazio tanto per starci
così attenta, comunque! ^_^) Riguardo al numero dei capitoli: credo
saranno circa dieci, al massimo! ^^ Infine, è stato quasi un dovere
recensire la tua fanfic, dal momento che tu
recensisci sempre questa! In ogni caso, mi vergogno da morire perché ho
scritto pochissimo sulla recensione ;_; e invece tu
ogni volta scrivi un sacco e mi dai bei consigli! Adesso ti ricommento,
te lo prometto, mi è piaciuta veramente un sacco! Non puoi capire quanto
ho riso mentre leggevo XD Kankuro e Gaara sono assolutamente perfetti nella parte dei fratelli gelosi! Nel prossimo capitolo
compariranno anche loro, uhuhuxD
Pubblicitààà! Qualche giorno fa ho pubblicato
la mia prima fanficSuigetsu/Karin
per un concorso (sono arrivata terza^^), se la leggeste mi fareste un enorme
favore! ^_^ Grazie! http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=334752&i=1
E dopo
questo enorme spazio autore, vi saluto! Al prossimo capitolo! (dovrete
attendere un po’, non l’ho ancora scritto per niente °_° ma
ho le idee molto chiare e non ci metterò molto! Spero… xD)
Clahp
Comingsoon!
Dicono che nella vita non ci sia
niente di peggio di un fratello estremamente geloso della propria ragazza.
L’ho sentito dire molto
spesso, e sinceramente non ci ho mai creduto tanto; infatti, adesso, sono
assolutamente certo della falsità di questa affermazione.
Sapete che vi dico? E’
un’enorme, immane cazzata.
Perché vi posso assicurare
che, nella vita, non c’è niente di peggio di una sola cosa…
…due fratelli pazzamente gelosi che ti
minacciano, nel salotto di casa tua, guardandoti male per ciò che
è stato un tuo stupido sbaglio.
Capitolo 6 *** E chi se ne frega delle nuvole... ***
Capitolo sei (Domenica)
Capitolo sei, Domenica
[E chi se
ne frega delle nuvole…]
Cosa c’entra questo cielo
lucido
Che non è mai stato così blu? E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu…
Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su?
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu…
Stesso
posto, stessa ora, stessa compagnia. Originale, eh?
-Naruto…
ehm… E insomma, come va?-
Lui è
da circa un quarto d’ora che fissa il vuoto, con il mento appoggiato sul
palmo di una mano; dopo un po’, si accorge della mia presenza e mi
guarda, vagamente stupito.
-Malissimo,
grazie.-
Allegria
saltami addosso, insomma…
-Allora,
con Sakura non hai chiarito, alla fin fine?-, borbotto, lo stomaco che mugugna.
Sono quattro giorni che non mangio niente di decente; ieri sera ho provato ad
andare dai miei, ma mia madre mi ha rispedito a casa, ordinando di fare subito
pace con quella “povera ragazza”
(e pensare che i primi tempi non si potevano sopportare…).
La quale povera -povera? Lei? Ma dove?!- ragazza non si fa sentire
da quattro fottutissimi giorni.
Ed
è da quattro fottutissimi giorni che mi sento sempre più
frustrato e spaesato… perché lei mi manca.
-Tu che
dici?-, borbotta lui, seccato; sinceramente, lo preferisco quando fa il
cretino…
-Oh…
ehm… no?-
Però!
Avere duecento di QI giova, alle volte…
Lui mi
guarda seriamente, adesso, e sul suo volto appare un’amarissima
espressione.
-Ah…!
E… ehm, Sasuke…?-, balbetto, sotto
intendendo un “ancora lui?”
-Sì.
Sasuke.-, mugugna.
Per il
nervosismo, mi accendo una sigaretta.
-Naruto…
Parliamone. E’ un’offesa piuttosto grave… Cosa te lo fa dire?-
-Io…
lo sento,Shikamaru. Lei non
avrebbe avuto motivo di lasciarmi! E poi…-
Io
sbuffo, mi gratto la testa e cerco di esprimere ciò che penso
–dannazione, non sono mai stato bravo con queste cose…
-Naruto…
hai preso un evidente abbaglio. Mi rifiuto di crederci: non può essere razionalmente possibile. Insomma…
sono parecchi anni che conosco Sakura; non farebbe mai una cosa del
genere… Addirittura tradirti, dopo tanti anni che state insieme!-, dico,
deciso, per poi aggiungere, citando una persona a caso: -…La reputi così leggera?-
Egli
assume una faccia piuttosto contrariata, come vergognato dalla sua stessa
sensazione; apre più e più volte la bocca, invano, finché
sbotta:
-Certo
che no! No che non la ritengo così leggera!
Non potrei mai! Ma… me lo hanno detto praticamente tutti! Il Maestro Kakashi e Ino hanno affermato di averli visti insieme, sicuramente in
due situazioni separate, ma i due si sono nascosti; qualche giorno fa, a casa
di lui, ho visto una sacca rossa che era di lei… E, quel che è
peggio… Ieri sono andato all’ospedale per parlarle e chiarire questa cazzo di situazione, ma un’infermiera mi ha
detto che era già uscita. E indovina un po’ chi è venuta a prenderla…?! L’infermiera
me l’ha descritto come molto pallido, alto, con i capelli e occhi scuri.
E chi può essere, secondo te? Sasuke! Ma lui teoricamente non doveva esserci,
poiché il giorno prima mi
aveva detto che sarebbe subito partito per una missione! E Ino,
ieri, mi ha borbottato di dire a Sakura di non preoccuparsi, perché
“con lui andrà tutto bene”! Sasuke,
poi, mi ha detto che si era trovato qualcuna… e, con un sorrisetto, ha
aggiunto che io la conoscevo molto bene.
Non ci vuole un genio per capirlo, cazzo! Ok che sono cretino… Però
adesso… io…-
Digrigno
i denti. Questa sì che è una bella botta…
Naruto
non riesce più a guardarmi negli occhi e fa sprofondare la testa fra le
sue braccia, poggiando la fronte al tavolino, afflitto.
-Io…
non so che fare…-
Il mio
cervello analizza la situazione in qualche secondo. Naruto
ha dei testimoni oculari che hanno visto il fatto; Sakura l’ha lasciato piangendo
(e non inveendo, come sarebbe suo tipico, e come in effetti
ha fatto Temari) e questa cosa non è
decisamente da lei; Naruto non ha ancora capito il
motivo del litigio, nè lei d’altra parte
s’è ancora presa la briga di spiegarglielo, e i due sembrano
essere molto amici ultimamente… Dunque, è possibilmente vero. Possibilmente.
-Naruto…
capisci che tutto ciò non basta. Lei… che ne so, potrebbe ad
esempio essersi vista con lui perché… uhn…
si sentiva sola? Sentiva la tua mancanza? Oppure…-
-Shikamaru, ti pare che una ragazza sola e afflitta vada a casa di un ragazzo all’una di notte
per… consolarsi?!-
Ok, no.
-Ma…
tu come fai a…?-
-Un’altra
infermiera (sì, nessuno in quell’ospedale come in questo maledetto
Villaggio si fa i cazzi suoi) mi ha detto che… insomma, tre giorni fa
l’ha vista entrare a casa Uchiha, dal momento
che l’abitazione di Sasuke è fisicamente
davanti l’ospedale, sebbene piovesse a dirotto, e sebbene fosse
l’una di notte e lei avrebbe dovuto finire il turno e...-
-Mettiamo
pure che tu abbia ragione. Come giustifichi il suo cambiamento così
repentino? Fino ad una settimana fa stavate così bene e…-
Ma Naruto alza il capo e scuote la testa davvero molto
seriamente –è un comportamento decisamente strano, per lui.
-No, Shikamaru. No.
Ultimamente… avevamo un po’ di problemi di comunicazione. Eravamo
così… non so, distanti; non riuscivamo a comprenderci…-
Lo
guardo; in confronto al suo, il mio motivo di litigio sembra assolutamente
stupido…
Cala il
silenzio; io sono tremendamente mortificato e non so assolutamente cosa dire o
fare. Insomma, ho sempre ritenuto Sakura una bravissima ninja
e una cara amica, e la stessa cosa l’ha sempre pensata anche Temari; Sasuke, invece, non mi
è mai piaciuto troppo. Per i miei gusti si dà troppe arie,
sebbene da quando è tornato se la tiri un po’ di meno rispetto al
passato, ma ha comunque quel carattere spocchioso e freddo che davvero non
è compatibile con il mio; ma l’ho sempre rispettato, in fondo,
poiché Naruto ha sempre tenuto tantissimo a
lui e perché comunque è un eccellente shinobi.
Ma adesso, se davvero è successo tutto questo…
Per la
seconda volta, Naruto interrompe il mio flusso di
pensieri, balbettando:
-E se d-davvero il motivo per cui mi ha lasciato
è stato che… insomma, non ce la faceva più a…?-
Deglutendo,
concludo mentalmente la frase per lui: “fare il
doppiogioco”, per dirla in maniera signorile.
Spengo
seccamente la cicca nel posacenere e lo guardo, scuro in volto. Una piccola
curiosità fa dunque capolino nella mia testa: cosa accadrebbe se nella
condizione di Naruto ci fossi io…? Cerco di
fare mente locale. Cosa farei?
-E
tu…?-, borbotto; lui sembra quasi sorridere –amaramente,
però.
-Io…?
Io, Shikamaru… mi farò da parte, come
fin dai tempi del Team Sette. Sasuke, evidentemente,
ha davvero qualcosa che io non
ho… se dopo tanto tempo e dopo tanto dolore lei ancora-e qui digrigna istintivamente i
denti e stringe le mani a pugno, ma è solo un attimo –tiene a lui. E’ così
che è sempre stato, ed è così che probabilmente
sarà.-
L’amarezza,
la più totale amarezza mi assale: perché Naruto
davvero non se lo merita, e soprattutto non da Sakura. Lui è sempre
stato totalmente pazzo di lei, ha sempre fatto di tutto per un suo solo sorriso
e non ha mai demorso, anche quando lei lo tratta sempre male… e adesso,
questo?!
No, cazzo, no!
Sbatto un
pugno sul tavolino, talmente arrabbiato ed energico che lui si spaventa per la
totale assenza di apatia per un’unica volta nel mio sguardo; mi alzo, erompendo:
-NARUTO!
Non è assolutamente da te reagire così!
Guardati, ti stai piangendo addosso! Ti sei totalmente arreso! Tu tieni a
Sakura più di ogni altra cosa, non è vero?!
E allora, vai da lei! Va’ da lei, arrabbiati e poi…-
Lui si
alza a sua volta, impulsivo come al solito e veramente infervorato, e mi guarda
negli occhi urlando:
-…
“E POI” CHE COSA, Shikamaru, eh?! La
costringerò con la forza ad amare me e non Sasuke…?! O vuoi che spacchi la faccia a lui,
impedendo così ogni ostacolo?! E’ questo
che dovrei fare?!IO
NON CREDO!-
Mi sporgo
in avanti, furioso, pestando violentemente un piede per terra e prendendolo per
la collottola:
-E allora
cosa vuoi fare,CRETINO?!
Stare qui e vedere la tua donna sfuggirti di mano così, senza neanche
lottare per riaverla?! Vuoi davvero vedere
quell’idiota di Sasuke portarsela via per farla
soffrire ancora e ancora, come tanti anni fa, mentre tu ti struggi qui da solo?! Sei un uomo, cazzo, comportati da UOMO! Mostra le palle,
per una buona volta, contro quel pallone gonfiato!-
Naruto
allontana rabbiosamente le mie mani dal suo collo e mi strattona, gridando:
-Sono un
uomo, sì, ma non un animale!
Se è questo ciò che lei vuole, io…-
-“Se
è questo ciò che lei vuole”?! Ti
ha messo un pacco di corna, scemo! Ma tu, Naruto,
tu… cosa vuoi?!
Vuoi riaverla con te… vuoi che torni da te, non è vero?!-
Lui
indietreggia, boccheggiando, ed istintivamente dice:
-Certo
che vorrei che tornasse, cer…- fa una pausa,
sconvolto, per poi correggersi, come disgustato da ciò che ha appena
detto: -Io… NO! No, io non
voglio questo! Io non voglio assolutamente
questo!-
Lo
guardo, decisamente perplesso: è veramente cretino. Ma come fa a dire
che non vuole che lei torni quando è da quattro giorno
che è totalmente a pezz-
-Che
razza di persona sarei se volessi questo?!-continua, per poi inspirare profondamente e calmarsi.
Senza guardarmi, sorride e dice:
-Io…
Shikamaru, io voglio che lei sia felice comunque,
qualsiasi cosa comporti. Voglio che trovi qualcuno che la tratti con tutto
l’amore che meritava da me, ma che… evidentemente, non ho saputo
esprimere così tanto bene. Io
voglio solo che lei sia felice… e se questo comportasse che lei
voglia stare con Sasuke… così
sarà.-
E queste
parole hanno un effetto scombinante sui miei sensi. Perché sono queste,
le vere parole di un vero uomo.
La volete
sapere una cosa? In verità, io so la risposta alla piccola
curiosità sortami prima: io ci sarei veramente andato, da Sasuke o chi per lui, e gli avrei veramente sbattuto la
testa al muro, se solo avesse osato sfiorare la mia seccatura.
Mi
vergogno… no, anzi, mi disgusto. Naruto, che tutti
considerano uno scemo, che anche io considero uno scemo, ha l’impressionante
capacità di essere veramente maturo alle volte; e adesso lui si è
rivelato ben più adulto di me, che tutti considerano un genio; io avrei
reagito in modo totalmente istintivo, lui invece ha paradossalmente ponderato e
preso la più giusta delle decisioni.
Lui non
ha fatto assolutamente niente per meritarsi tutto questo… io, invece, me
la sono proprio andata a cercare. Temari-lamia
meravigliosa e perfettamente seccante Temari- non si
è veramente meritata tutte le cose che non ho mai fatto; non ho mai alzato il culo in giro per casa,
convinto che fosse compito suo, e lei c’è stata (borbottando,
imprecando, ma c’è stata); sono sempre stato tremendamente geloso,
e lei c’è stata; ho un carattere così assurdamente pigro, non
ho mai voglia di fare niente, ma lei c’è sempre stata e mi ha
sempre amato…
Mi faccio
schifo. Schifo. Schifo. Tutti quanti
dicono sempre che io sono un bravissimo jonin, un perfetto
ninja, un bravo ragazzo… ma io mi sento malissimo, ora. E’ come se
stessi qui a perdere il mio tempo… e a qualche metro da me
c’è la mia metà che piange e si sente male per un mio
stupido errore!
…Ma
adesso basta. Fanculo all’apatia e alla
pigrizia, per una buona volta! La cercherò, la pregherò in
ginocchio, la supplicherò, le dirò cose ancor più smielate
di quelle di Kiba, diventerò uno zerbino umano
come Neji…
Ma io non
posso più vivere senza di lei.
E’
questa la dura e meravigliosa realtà.
Perché
io –realizzo solo adesso, con un sorriso ebete che mi spunta sul volto-
la amo. Perché è lei la
donna della mia vita.
…Ma
mi fermo qui, perché potrei davvero essere mille volte più smieloso di Kiba, e ho una certa
reputazione da difendere.
-Perché
quel sorriso ebete, geniaccio?-, domanda l’altro, inconscio dei miei
cambiamenti interni; io non rispondo, folgorato come sono da
un’illuminazione.
-Shikamaru, sei sicuro di stare bene? Quello pazzo dovrei essere io, in questo momento.-
Mi giro
verso di lui, estasiato.
-Perché
mi faccio schifo. Sono un essere abietto, non credi…? Ma ora non ho tempo
di parlare! Devo assolutamente andare, ho la mia donna da riprendere! E… Naruto, ti prometto che appena ‘sto casino finisce ti
darò una mano. In qualsiasi modo. Ma ora vado… Ciao!-
E lui non
fa neanche in tempo a salutarmi che scatto via, rapido, come mai -in effetti-
sono stato.
*
E’
una splendida Domenica pomeriggio e il tempo è davvero meraviglioso: non
tira un filo di vento, fa piuttosto caldo e le nuvole sembrano essere
più belle del solito; è uno spettacolo sicuramente invidiabile,
che ogni volta ha la strabiliante capacità di
calmarmi. Anche a lei piaceva questo spettacolo: le Domeniche pomeriggio
passiamo le ore a contemplare il cielo, vicini, senza
dire una parola… perché è come se non servissero.
Ma dove sei, adesso? Dove sei?
Dove sei?
E’
da più di un’ora che mi ripeto questa domanda; ho girato tutta Konoha, teso e frustrato fino
all’inverosimile, ma ancora non sono riuscito a trovarla.
Ora sono
in salone e non ho più fiato per quanto ho corso: ho provato a casa Haruno, ma non c’era nessuno; sono dunque andato
all’ospedale, ma mi hanno detto che stanotte Sakura ha fatto la ronda
notturna e in quel momento stava riposando; ho chiesto perciò a chiunque nei paraggi, ma non ho ottenuto
informazioni. Ho chiamato infine a casa di Kurenai, pensando
che magari fosse lì; ed in effetti ci ho
azzeccato, solo che la
Seccatura se ne era andata da molte ore e la Maestra non sapeva dove si
fosse recata.
Sono
veramente agitato. Mi risuonano in continuazione le parole del marmocchio, di Choji e di Naruto –si sono
messi tutti d’accordo per farmi sentire un verme, porca miseria!- e non
riesco a bloccare questo senso di angoscia che sta lentamente ma inesorabilmente iniziando ad attanagliare
i miei sensi; ma d’altra parte, sono tre giorni, ventuno ore e tredici
–no, quattordici!- minuti che
non la vedo, Choji mi ha ripetuto quanto lei stia
male in questi giorni, Naruto ha pronunciato tutte
quelle belle parole, mi stanno dando tutti la colpa e…
Mi ritrovo
a sudare freddo… Oddio. Sto veramente
diventando peggio di Naruto, che ogni volta conta
quanti minuti siano passati dalla loro litigata! Fra un po’
inizierò sicuramente pure a parlare con le mutande di Temari come Kiba, o le
farò da zerbino come Neji, ci manca solo quest-
Driiiin.
Il
telefono squilla e il mio cervello parte: perché so istintivamente che
questa è lei. “Shikamaru, ti prego,
torniamo insieme, fai come se non fosse accaduto nulla, torniamo a vedere
insieme le nuvole, ti prego…” Ghigno, poiché tanto lo
sapevo che sarebbe tornata; mi precipito alla cornetta in uno spettacolo
assolutamente irripetibile -non mi sono mai alzato così tanto
velocemente dal divano!- e…
-Pronto,
è NaraShikamaru?
Qui è l’officio dell’Hokage.
Avremmo una nuova missione per Lei.-
Digrigno
talmente tanto i denti che un rumore secco si propaga per la stanza; mugugno,
mi danno tutte le indicazioni, riesco a recepire vagamente qualcosa
–prossima settimana, fermare qualche costruttore di bombe di qualche
Villaggio- e riattacco.
Stupide
missioni! Un tempo le affidavano in maniera molto meno tecnologica e-
Driiiin.
Di nuovo, mi
precipito al telefono, alzo la cornetta e urlo forse a voce un po’ troppo
alta:
-PRONTO?!-
-Ehi,
tranquillo Shika! Sono Ino.
Per favore, potresti passare da me…? E’ una cosa piuttosto
urgente.-
Deglutisco:
cavoli, non ora, non ora…
-Veramente,
adesso avrei davvero da fare… Devo parlare con…-
-Non ci
vorrà molto… è una cosa urgente, lo capisci?!-, sbotta lei, isterica come al solito.
E, per la
seconda volta in questa stupida giornata, mi sento profondamente in colpa; ma
adesso ho davvero cose più importanti da fare, cavolo!
-Ino… ti prego, ti scongiuro,
un’altra volta. Sto cercando disperatamente Temari…
non riesco più a sopportare questa situazione… Non è che ultimamente
l’hai vista, per caso?-
Lei sospira.
-No, mi
spiace. E’ passata al negozio dei miei qualche giorno
fa, ma poi non l’ho più vista. In ogni caso… non ti
preoccupare per me allora, sarà per un’altra volta! Ma vedi di
farci pace, altrimenti sentirai lamentele anche
da parte mia!-
Come se in
questi giorni non avessi ricevuto abbastanza cazziatoni, in
effetti un altro ci vuole proprio …
Mi ritrovo a
sorridere, poiché in fondo Ino è
veramente una buona amica; e tutto ciò non fa che aumentare a dismisura
la mia angoscia e i miei sensi di colpa… le donne!
La ringrazio,
mi scuso mentalmente con lei più e più volte, attacco e mi
ributto sulla poltrona; ma adesso, neanche a farlo apposta, mi sale
un’enorme curiosità… Insomma, Ino sembrava
avere piuttosto fretta e-
Driiiiin.
…Ammettiamolo:
qualcuno deve avercela seriamente con me. E sono quanto mai sicuro che una certa testolina bionda stia consigliando
a questo qualcuno cosa fare per farmi impazzire…
-CHI
E’?!-
-Shikamaru? Sono Shizune. Tsunade-sama
avrebbe bisogno di un po’ delle corna di cervo
che produce il vostro clan, poiché domani dovrà fare una
complessa operazione ad AkiraHar…
ma ti ho disturbato, per caso?-
Biascico
qualcosa, le dico che non ci sono problemi, che gliele porterò domani non
appena ho tempo, perché adesso ho estremamente da fare, lei ringrazia ed
attacco.
Ecco,
perfetto: ci si è messa un’altra donna ad seccarmi. Se non le
porterò entro domani queste stupide corna mi farà una ramanzina
che non finisce più… Ultimamente, però, l’Hokage –come tutte le donne di questo stupido
Villaggio, a quanto pare- mi è sembrata essere un po’ giù:
non solo il suo volto è adesso molto più rugoso rispetto al
passato, ma anche quello spirito combattivo che tanto la contraddistingueva e
che tanto la rendeva popolare è un po’… sbiadito, forse? Girano
voce strane riguardo ad un suo possibile
pensionamento: dicono non ce la faccia più a gestire la carica di Hokage e che abbia deciso di vivere in pace la vecchiaia.
Sotto sotto, probabilmente se davvero lei se ne andasse
io ci resterei male: è davvero un’ottima persona e-
Driiiin.
E allora
scopro che anche la mia apatica pazienza ha un limite.
-CHI
CAZZO E’?!-
-Shikamaru…-
E per la
millesima volta in questa dannato pomeriggio, deglutisco.
E’ lei.
-T-Temari!-
Certo che
sono veramente stupido. Non la vedo da quattro giorni, l’ho cercata per
tutto un pomeriggio, mi manca da morire, i miei sensi di colpa sono arrivati al
limite massimo e questo è
tutto ciò che so dire…
-Però,
sei un fulmine…-, borbotta.
-Ma…
ma dove sei? E’ tutto il pomeriggio che ti sto cercando e…-
Ma mi
blocco, perché la sento deglutire e tirare su con il naso, cosa che lei
non ha mai fatto.
-Temari…
ma tu stai piangendo.-, balbetto; non è una domanda. E i miei sensi di
colpa toccano veramente lo sprofondo.
Lei
sembra sorridere e risponde:
-No,
è che… Shikamaru… io m-mi sento in
colpa. Me ne sono andata in modo così brusco e… Insomma, forse tu
starai benissimo così ma io…-
La
interrompo subito, buttando all’aria il mio tanto decantato orgoglio ed
urlando:
-Temari,
sono io quello che non ce la fa più!
La casa è zozza, i miei vestiti quando non puzzano sono stirati ancor
peggio di quando me le stiravi tu, non mangio niente di decente da quattro
giorni e sto iniziando a contare i minuti da quando sono solo!-
Ora tocca
a lei deglutire; sicuramente adesso mi conforterà e…
-Oh,
cazzo. Allora non sto poi così
tanto male.-
E
scommetto quello che volete che adesso sta sfoderando
quel suo sorrisino bastardo e compiaciuto –posso quasi vederlo, tanto mi è familiare-, quello
che mostra solo quando mi zittisce con una battuta poderosa… quel
sorrisino che sotto sotto adoro.
Sorrido
anche io: la mia meravigliosa seccatura ha smesso di piangere.
-Seccatura,
ti prego… torna. Io non ce la faccio più! Lo capisci quanto sia
umiliante per me dirti tutto questo?!-
Lei
sospira sommessamente e dice, calma:
-Shikamaru… mi dispiace tanto. Ti ho lasciato urlando come una
pazza… ma quel giorno ero particolarmente furiosa e… cioè,
non è che tu sia totalmente innocente,
ovvio, ma… insomma, forse è colpa mia, ma sicuramente è
anche colpa tua e…-
Cala il
silenzio; io, nel frattempo, capisco sempre di meno. Ho come la sensazione che
lei stia prendendo tempo per qualcosa…
-Temari…
torna. Solo questo.-
Deglutisce,
ancora.
-Non
è così facile.-
…Le
donne! Sempre a complicare tutto!
-Perché
no, scusa?-
-C’è
un… problema.-
Problema…?
-E
sarebbe?-
Sbuffa.
-E’
un po’ complicato da spiegare…-
-Ma se
vieni qua e me lo dici? No?-
-Non posso,Shikamaru.-
-…Seccante
come al solito. Vengo io da te?-
-Smuoveresti
il culo per me? Ma davvero?-
Ingrata…
-Ti ho
cercato tutto il pomeriggio! Ma tu sei scomparsa… dove diavolo
sei?!-
-Non
posso dirtelo. O meglio, non voglio.
Anche perché poi… aspetta un attimo-, biascica, per poi parlare
con qualcun altro, ridere e continuare: -Ok, ok, pesaculo.
Verrò io stasera a casa nostra. Contento?-
-Mmh,
abbastanza… Menomale, non devo
neanche fare la fatica di venirti a cercare.-
Ride.
-Mi sei
addirittura venuto a cercare… Il piccolo Hisaki
e Choji hanno svolto bene i loro compiti, eh?-
…Ha
capito tutto, come al solito.
-Loro non
c’entrano niente! E’ tutto frutto di una mia riflessione interiore
che…-
-Sì,
certo. Ma ora ti devo lasciare, cry-baby; spero in
ogni caso che tu non stia piangendo troppo.-
-Infida seccatura…
Non mi ridurrò mai a quel
livello per una donna!-
-Peccato,
mi sembrava che la tua confessione di prima fosse proprio nata da una
condizione tremendamente disperata…-
Cala il
silenzio, visto che non so proprio come rispondere: è tutto orribilmente
vero.
-Due a
zero per me, mio caro! A dopo, allora!-
E
attacca, lasciandomi stampato sul volto il sorriso degno dell’uomo
più felice e più idiota della terra.
*
Dicono
che nella vita non ci sia niente di peggio di un fratello estremamente geloso
della propria ragazza.
L’ho
sentito dire molto spesso, e sinceramente non ci ho mai creduto tanto; infatti,
adesso, sono assolutamente certo della falsità di questa affermazione.
Sapete
che vi dico? E’ un’enorme, immane cazzata.
Perché
vi posso assicurare che, nella vita, non c’è niente di peggio di
una sola cosa…
…due fratelli pazzamente gelosi che ti
minacciano, nel salotto di casa tua, guardandoti male per ciò che
è stato un tuo stupido sbaglio.
Sono
stato tutto il pomeriggio a cercare di far avere alla nostra cara immondez- casa un
aspetto perlomeno civile, ripetendomi quanto mi facessi schifo e quanto non avessi
mai fatto niente, e di quanto Temari sia sempre stata
buona a sopportare tutto ciò, in fondo; ho pensato anche un pochino a Naruto, sperando davvero che stesse bene quanto stavo io in
quel momento.
Probabilmente,
se non avessi mai parlato avrei fatto sicuramente meglio… ma non sono
stato tanto intelligente da capirlo: sono sempre più convinto cheAsuma, quel giorno in cui mi
fece quel maledetto test di intelligenza, si sia sbagliato; e in effetti, i
risultati mi danno conferma.
Qualcuno
ha suonato il campanello e io sono andato –o, per meglio dire, sono volato- ad aprire la porta con un
sorriso a cinquantasette denti stampato in faccia e il più bel mazzo di
fiori del negozio dei genitori di Ino in mano
(leggete: ho qualcosa da farmi
perdonare). Ho spalancato dunque la medesima porta e ho socchiuso gli occhi;
nel frattempo, nel modo più romantico possibile (stile perché-io-ci-so-fare-con-le-donne) mi sono messo in
ginocchio e ho offerto alla figura dinnanzi a me le meravigliose calendule,
mormorando un “Seccatura, accettale!” Ho dunque sorriso,
aspettandomi un cazziatone, un urlo, una sberla, magari magari un abbraccio.
E invece
un’orrenda voce in falsetto ha urlato qualcosa come: “Uuuuh, Shika-chan,
grazie!”
Ho quindi
aperto gli occhi e mi si è ghiacciato il sangue nelle vene,
perché avevo appena fatto la figura più merdosa di tutta la mia
vita: davanti a me c’erano i dolci Kankuro e Gaara che mi guardavano l’uno in modo schifato,
l’altro in modo assai perplesso. Per carità, visto
dall’esterno la scena deve aver fatto veramente ridere; il geniale ShikamaruNara -in ginocchio, per
giunta- che offre dei fiori al Kazekage in persona e
ad un marionettista mentecatto non deve essere uno spettacolo che si vede tutti
i giorni. Ma in quel momento avrei veramente volutomorire.
Il
silenzio è durato un bel po’, fin quando Kankuro
non si è deciso a dire, ghignando:
-Dobbiamo
per forza accettare questi cosi per
entrare o va bene anche se ti do un semplice bacino
sulla fronte?-
Ho
deglutito più e più volte -quella
lì me la pagherà, oh se me la pagherà!-, mi sono
ricomposto, buttando i fiori su un angolo dell’ingresso, e ho sbottato:
-Che
cazzo ci fate voi a casa mia?!-
Kankuro
ha fatto un passo avanti, seguito a ruota dal fratello, e ha commentato:
-Veramente,
questa sarebbe anche casa nostra, dal
momento che è della nostra dolce sorellina… e comunque, ti pare
questo il modo di rivolgersi al Kazekage in persona?-
…E
adesso sono qui, seduto su uno dei due divani del nostro salotto, con davanti i
due simpaticoni a braccia conserte che mi squadrano.
Immaginate
dunque un attimo la scena –e provate a compatirmi, magari.
Immaginate
che uno dei due sia stato un pazzo psicopatico che ha seriamente minacciato di
uccidervi, tanti anni fa, in un ospedale.
Immaginate
che lo stesso ex-pazzo psicopatico
ora sia l’attuale capo del Villaggio con cui voi avete il dovere di intrattenere ottimi rapporti,
dal momento che questo rientra nei vostri compiti, pena una collisione
diplomatica.
Immaginate
che l’altro, invece, sia il marionettista più potente del mondo,
capace di uccidervi con i peggiori veleni fra i peggiori dolori.
Poi,
immaginate che da buoni fratelli siano entrambi pazzamente gelosi della vostra
metà, e che oltretutto non abbiano mai visto di buon occhio il fatto che
conviviate con la medesima, trovandolo altamente immorale.
Ed
infine, immaginate di essere un ragazzo dal carattere talmente pigro da non
rischiare di far niente che comporti anche un minimo di fastidio o noia, ma la
situazione in cui vi trovate adesso non ha assolutamente niente di
tranquillo…
…E
ditemi se non provereste un’estrema pietà per voi stessi.
-Temari
ci ha chiamato, sai?- domanda il maggiore, dopo un po’ –ovvero,
dopo aver esaminato a fondo il piccolo salotto per controllare che tutto sia a
posto, sebbene esso sia ormai per lui familiare, dal momento che viene spesso a
dormire da noi.
-Ah.-, mi ha suggerito di rispondere il mio grande cervello (Asuma
non stava decisamente bene quel giorno del test, no.)
-Dice che
non si sente molto in forma.-
Sbuffo, e
la preoccupazione ritorna più incalzante che mai.
-E’
per questo che siamo venuti noi; voleva venire lei, ma Sakura non l’ha
lasciata andare perché a quanto pare non sta affatto bene. Ci ha dunque
chiamato, dal momento che eravamo dall’Hokage
per una questione di carattere burocratico, e siamo venuti qui
per dirti che lei non può venire.-
Carattere
burocratico ‘sto cazzo! Scommetto quel che volete che il Quinto ha chiamato i due fratelloni per farmi sentire alle strette
e convincermi a chiedere scusa alla povera
ragazza… Come se non fossi già abbastanza sotto pressione, in
effetti…
-…Ah.-
Gaara
assottiglia gli occhi.
-Ma cosa ha Temari?-
Deglutisco.
-Oh,
ehm… non sta tanto bene.-
-Questo l’avevamo capito. Ma,
più che altro… perché lei non è qui, a casa-e qui Kankuro fa una smorfia-sua? Perché
è da Sakura?-
Ribadisco:
qualcuno deve avercela seriamente con me. Qualcuno di potente.
-Abbiamo…
litigato.- borbotto, iniziando a tamburellare le dita sul divano; i due, al
suono della parola oramai nota a chiunque conosca me e la mia dolce metà, assottigliano gli
occhi.
-Strano!-
mugugna il minore, ridacchiando; il maggiore, invece, sembra più
inflessibile e minaccioso.
-Quando
è successo?-
-Quattro
giorni fa, e… la cosa non si è ancora risolta tanto bene e quindi
lei se n’è andata e…-
-LEI SE
NE E’ ANDATA?!-,
mi interrompe il rosso, urlando.
-Ehm…
sssì.-
-E tu
l’hai lasciata andar via?!-
-Ehm…
ssssì.-
-MA NON
TI VERGOGNI?! La nostra povera Temari,
sola, in giro per le strade di questo paese straniero… e tu stai qui a infischiartene!-, urla Kankuro, minaccioso; io cerco di ribattere, ma in effetti lui ha perfettamente ragione. Temari se n’è davvero andata e io non ho davvero
fatto nulla per impedirglielo. E, ancora una volta in questo maledetto
pomeriggio, mi sento tremendamente in colpa, tremendamente stupido e
tremendamente solo.
-Io…-,
inizio, cercando una giustificazione, che tuttavia non arriva; mi porto dunque
una mano alla nuca e me la gratto, chiudendo stancamente gli occhi e cercando
di calmarmi. –Io non so che farvi. L’ho cercata per tutto il
pomeriggio e… ci siamo sentiti per telefono qualche ora fa, aveva detto
che sarebbe venuta…-, bofonchio, nervoso.
-Esatto.
Ma poi si è sentita male e siamo venuti noi.-, ripete Gaara, relativamente agitato.
Cala il
silenzio. Io li guardo, angosciato, e non so davvero cosa fare; vorrei
veramente che tutta questa apatia se ne andasse. Hanno ragione ad essere
preoccupati, ovviamente: lei è tutto ciò che rimane della loro
tragica famiglia, dopo tutto. In fondo in fondo, in
ogni caso, non sono mai stati fratelli tanto pessimi nei miei riguardi; le prime
volte non hanno preso bene il rapporto fra me e lei, è vero, soprattutto
perché dovevamo continuamente fare spola da un villaggio
all’altro; certo, quando ci beccavano di tanto in tanto anche
semplicemente ad abbracciarci mi guardavano subito male e passavano alle
minacce fisiche; quando Kankuro viene a dormire da
noi controlla sempre che tutto sia a posto… ma mi hanno sempre accettato,
insomma, e mi hanno sempre voluto bene, rispettandomi e trattandomi come uno di
famiglia.
-…Il fatto è che- inizio, alzandomi
ed iniziando a camminare nervosamente –abbiamo avuto una lite piuttosto
accesa… e ultimamente vostra sorella era piuttosto su di giri, ecco.
Quindi, magari è per questo che non sta tanto bene; ma sono sicuro che,
non appena chiariremo tutto, starà meglio, insomma…-, concludo,
sorridendo nervosamente.
Gaara
sorride, fiducioso. –Sì, sarà sicuramente così;
anche perché, lei ha sempre sofferto di pressione bassa. Quindi, Kankuro, possiamo anche andarcene e…-
Ma il
marionettista scuote la testa, inflessibile.
-No.
Non tornerò al mio Villaggio finché la nostra sorellina non
ritornerà da questo qui, a
casa sua, e non vedrò con i miei stessi occhi che starà bene.
Sono irremovibile.-
Il mio
straordinario cervello intuisce immediatamente l’enorme fregatura che si
sta profilando all’orizzonte ed io inizio a sudare freddo. Oddio, no, no, no, no…
-Ma, Kankuro… gli alberghi sono tutti occupati, e
d’altra parte noi dovevamo andare via stasera… non c’è
posto in tutto il Villaggio e io devo tornare a Suna,
sono il Kazekage!-
No, no, no, ti prego, ti prego, ti
prego…
-Ma, Gaara… non vedo problemi!-
Perché?!Perché
tutte a me?!
-Kankuro,
non capisco.-
-Mi
sembra che qui–e
indica, sghignazzando, il piccolo salone con un gesto della mano- qualcuno
sia estremamente solo, e che i posti per dormire ci siano…-
Gaara
intuisce e sorride, teso.
-Ma non
possiamo mica imbucarci così… Insomma…-
-Tu ti
fai troppi problemi, fratellino! Tu tornerai a Suna,
e il nostro caro quasi-cognato
mi inviterà a restare qui finché tutta questa assurda situazione
non finirà! Contento, Shika?-
Veramente,
no.
-C-certo! Certo… per me…-
-Non vedi
l’ora di passare la notte con me, eh?-, sghignazza, ridendo.
-Almeno questo, preferirei evitarlo.-
E,
vedendo il suo volto storcersi in un ennesimo ghigno, non posso fare a meno di
maledirla… Ma quella lì me la pagherà, oh, se me la pagherà…
***************
Ok. Sono
cattiva. Sono tremendamente cattiva xDD
Povera Shika, l’ho fatto proprio soffrire xD Ma se lo merita, dopo il casino che ha combinato ù_ù Spero vi siate divertiti a leggere quanto
io mi sono divertita a scrivere! ^^ Il capitolo mi
piace abbastanza. I sensi di colpa di Shikamaru sono
arrivati al punto giusto da farlo pentire per bene ** Ma come si
risolverà per Naruto, se si risolverà? Chissà… ^_^
Al solito,
scusate tantissimo per l’enorme ritardo T__T ma sono stata impegnatissima, dovevo scrivere il capitolo da cima a fondo
e ho avuto anche la febbre! ;__; Ma almeno, ho scritto
buona parte del prossimo capitolo! ^^ La canzone del capitolo è “Il
mio pensiero” di Ligabue [volete sentirla? http://www.youtube.com/watch?v=45A8N3OiWXI
]; il riferimento alle nuvole era OBBLIGATORIO. Non ho messo la parte centrale
della canzone perché era troppo drammatica XD Temarimica è morta, cavolo!
Ah,
informazione di servizio: la fanfic sarà
ufficialmente composta da nove capitoli. Vorrei con tutto il cuore inserirne un
decimo, così da fare numero tondo xD, ma non
ho proprio idee… chissà, non lo escludo, ma non lo vedo molto
probabile! ^^’
Passiamo
alle recensioni. Vi devo dire un immenso e profondissimo grazie! Perché dopo aver
letto i vostri commenti ero la persona più felice sulla terra. Mi hanno
lasciato un sorriso ebete per tutto un giorno; non so che dire… vi
assicuro, vi assicuro che lo scorso capitolo non mi convinceva tanto (non sono
il tipo ipocrita che dice che le sue cose fanno schifo per farsi lodare ancora
di più, non mi convinceva veramente!),
ma rileggendolo dopo i vostri commenti in effetti non
era così malaccio! Il fatto è che sono così insicura di me
stessa che mi butto giù per nulla… Grazie a Antinyska88,
SAKURACHAN; Jiraiya e Shatzy!! *__________*
Ringrazio
anche i 24 che hanno aggiunto la fanfic ai preferiti.
Vi scongiuro, me lo lasciate un commentino? Tanto per
sapere se vi sta piacendo come sta andando! ><
@Antinyska: uhm,
cosa avrà voluto dire Ino? Io tengo la bocca
serrata x3
@SAKURACHAN: Naruto
è molto baka. Ma io lo amo comunque
*_____________________* (lui e Shikamaru, manco a
farlo apposta, sono i miei personaggi preferiti in assoluto XD Sakura e Temari, invece, sono i miei personaggi preferiti
femminili!)
@Jiraiya: guarda,
ieri volevo fare la prova e ho riletto un piccolo pezzo del primo capitolo
e… AIUTO! O_O Mi sono spaventata, sul serio!
Prima o poi lo correggerò, sicuro! In verità, devo proprio
ringraziare doppiamente voi ^_^ Se non mi aveste dato tutti quei consigli,
adesso sarei anche peggiorata! Grazie del complimento, mi ha fatto davvero
tanto piacere ^___^
@Shatzy: ok, il
tuo commento mi ha fatto quasi commuovere, e io sono un pezzo di marmo. Sono
molto contenta che vi sia piaciuto il moccioso XD io lo adoro! Tu stai
diventando RRRosa? *_______* Sono felicissima, ti
assicuro! Ma sììì, daiii, passa al NaruSaku!
*ò* In confronto al NaruHina ha molte
più sfumature, può variare dall’angst
al passionale al comico al puccioso al triste al
romantico alla perfezione all’awwhhh! (ok, sono partita, salta questa cosa XD è che sono
veramente felice che questa fanfic piaccia anche a
qualcuno che non è NaruSaku!) E ti ringrazio
ancora per i complimenti (oddio, ma sei tipo shockata! *___*) sull’appuntamento
ShikaTema; quello è piaciuto molto anche a
me^^ Per quanto riguarda i capitoli, in effetti gli
altri li ho scritti tempo addietro^^ adesso sto andando molto lenta
perché voglio controllare per bene e perché non ho molto
tempo… E non ti preoccupare per il “moralizzatore”, ti ripeto
che mi fa davvero piacere avere qualcuno che controlla così
assiduamente! Grazie di tutto, infine! >ç<
Al
prossimo capitolo, ordunqueh! <3
Clahp
ComingSoon!
Sakura… è la donna
della mia vita; e io questo lo so per certo. Lo capisco dai nostri continui
battibecchi, dalle nostre risate, dai nostri sguardi, dai nostri litigi…
E sono innamorato di lei da così tanto tempo ormai –a undici anni
ne ero già cotto- che mi sembrerebbe strano non passare un giorno
pensando anche ad una sola volta a lei.
Ma il problema, oramai, non
è più questo; il punto adesso è… sono io
l’uomo giusto per lei?
Capitolo 7 *** E qui il serpente è arrivato... ***
Capitolo sette
Capitolo sette, Lunedì
[E qui il serpente è arrivato…]
La gelosia-
Più
la scacci e più l’avrai
Tu eri mia-
E chi sei
più non lo sai
Complicità…
ma che gran valore ha?
Sincerità…
la sfortuna chi ce l’ha?
…E qui
il serpente è arrivato, e qui seduto in mezzo a noi
Lui ti mangia
il cuore come fosse un pomodoro
Così
diventi pazzo tu e come un toro,
come un
toro
purtroppo
non ragioni…
-E allora?-, chiede il Quinto, pacata.
Io faccio
spallucce e sbuffo, reazione che in questi giorni segue talmente tanto spesso
le altrui domande che oramai non vi faccio più caso.
-Allora…
niente. Non l’ho più vista, ecco.-, rispondo, decisamente
affranto. L’Hokage prende un sospiro; si mette
a sedere in modo più composto, appoggiando i gomiti alla pesante
scrivania dietro cui è seduta, e domanda:
-Cos’è
successo, Naruto?-
Io la
guardo, mentre mi mordicchio un labbro, incerto su cosa dire: perché, in
verità, non so più neanche io cosa pensare. Cosa dovrei fare?
Dirle ciò che è accaduto (Sasuke e Sakura, Sasukee Sakura,
mio fratello e la mia ragazza) e rischiare che la Nonna giudichi Sakura in
maniera molto dispregiativa -cosa che, dopo tutto, non
potrei in alcun modo sopportare- o non accennare minimamente al fatto? Passano
alcuni minuti in religioso silenzio; lei evidentemente capisce che non ho
voglia di parlarne e si stravacca reiteratamente sulla sedia, pensierosa. La
guardo: sembra molto più vecchia rispetto a qualche anno fa, sebbene
rimanga comunque una bellissima donna; il viso è ora a tratti rugoso, a
tratti molle; le mani sono secche ed ossute, ed è anche un po’ più piattina. Addirittura Shikamaru, effettivamente, me l’ha fatto notare.
Pare che da qualche tempo a questa parte
la donna sia sempre depressa e il suo spirito forte e cazzuto
sia, per così dire, sbiadito un po’. A guardarla adesso, sembra
una normale cinquantenne –cosa inusuale per una che dieci anni fa somigliava
più ad una ventenne- piuttosto depressa. Qualche tempo fa, poi, hanno
iniziato a circolare strane voci su un suo possibile pensionamento; voci che,
un mese fa, mi sono state confermate da lei stessa, che ha però aggiunto
un piccolo particolare: c’erano buone possibilità che il Nuovo
Consiglio (istituito dopo l’espulsione del Vecchio da parte di Sasuke) scegliesse il sottoscritto come prossimo Hokage. Da allora, non ho fatto che parlare d’altro:
il sogno della mia vita si stava finalmente realizzando, sarei divenuto davvero
il sesto Hokage, la cosa più importante della mia vita per me era infine
arrivata e…
-E Shikamaru come sta?-, domanda inaspettatamente la donna.
Io inizio
a ridacchiare, pensando all’espressione assunta poco prima di
quest’ultimo fra una parolaccia ed una maledizione.
-Oh…
ti porta i suoi più sinceri saluti. Mi ha detto di riferirti che ha molto gradito la sorpresina di ieri
sera, ma non ho ben capito di cosa stesse parlando… Ci siamo visti
velocemente stamattina, perché aveva da fare con Ino
e non ha esplicitato molto: dice che stanotte ha dormito malissimo. Ma che gli
hai fatto?-
La
signorina ride in modo piuttosto civettuolo.
-Oh, niente.
Ho solo casualmente invitato qui due persone che potrebbero velocizzare la
riconciliazione di quelle due teste calde… tutto qui.-
Rido
ancora, sebbene adesso piuttosto amaramente. Quei due sono ad un passo dal
rimettersi insieme; invece, io e lei…
Un colpetto
di tosse interrompe i miei pensieri; alzo lo sguardo, chiedendomi per la
seconda o terza volta da quando sono qui perché lei mi abbia convocato,
e la osservo sorridere.
-La
prossima settimana, a quanto pare, dovrò sgomberare un po’ di roba.
E’ per questo che ti ho fatto chiamare stamattina.-
Il mio
cuore perde un battito.
-Nonna…
ma…?!-
Lei arride.
–Già. Il Consiglio ha deciso di approvare la tua candidatura.-
Un
sorriso inizia a comparire sulla mia faccia.
-E’…
è… vero?! Non è uno scherzo, no?!-
-Tutto
verissimo. Da Lunedì prossimo, sarai tu
il Sesto Hokage. Congratulazioni, Naruto.-
Inizio a
saltellare, impaziente, non riuscendo a placarmi: desideravo questo momento da
quando tutti mi davano del pezzente e del fallito… adesso farò
vedere loro chi è davvero il
perdente! Diventerò Hokage, Hokage, il ninja
più potente e temibile dell’intero Villaggio! E a soli
ventitré anni, record che nessuno finora ha mai battuto!
Che
strano, però… questo è il sogno della mia vita ed è
ciò che ho sempre voluto. E allora, allora… perché non sono felice come vorrei? Ho sempre immaginato
che, quando questo momento sarebbe arrivato, avrei iniziato gioire
convulsamente, ad andare in giro per la città ed urlarlo… O
qualcosa del genere. Invece, sono qui e, semplicemente, sorrido.
In fondo,
questo è ciò che è veramente
e massimamente importante nella vita, no?
-Nonna Tsunade… ma tu?-
Lei mi squadra,
decisamente stranita: non si aspettava la domanda.
-Io? In che senso?-
-Nel
senso… tu cosa farai?-, insisto, confuso e spiazzato dalla sua reazione
ad un interrogativo piuttosto semplice.
-Io
andrò in pensione. Non ho più l’età per certe cose, sai.-
La guardo
di sottecchi: la situazione non mi quadra…
-Ma se
hai solo sessant’anni! Il Terzo Hokage ne aveva
una settantina, quando… -, mi interrompo, non volendole ricordare come
sia tristemente finita la carica del predecessore (perché non sto mai
zitto?!) e cercando di continuare: -… è
stato sostituito. Non mi sembri così vecchia!-
Lei appare
piuttosto nervosa.
-Il
Terzo non ha dovuto assistere a… tante cose, cui ho dovuto assistere io. Negli
ultimi tempi mi sento davvero stanca, e mi sono sinceramente stufata di
ricoprire questo ruolo. Voglio passare la vecchiaia in santa pace, senza
rotture, da sola.-
Il suo
tono così rassegnato e compassionevole provoca un’estrema
delusione in me; boccheggiando, ribatto:
-Io non
capisco… Vuoi mollare perché sei stanca? O perché sei vecchia?
Nonna, questo non è un discorso che mia aspetterei da te.-
Ella
irrigidisce la mascella, severa, e mi guarda in modo piuttosto pericoloso;
tuttavia, rimane stravaccata in modo piuttosto rozzo sulla sedia.
-Che cosa
vuoi dire?-
-Voglio
dire che tu non sei il tipo da piangerti addosso. Ma lo stai facendo. Perché?-
-Io non mi sto piangendo addosso. Sto solo
dicendo la verità. Sono una vecchia di sessant’anni che ha fatto
il suo tempo; devo lasciare il posto a qualcuno più giovane ed attivo di
me, che possa rispondere alle esigenze di questo Villaggio.-
Inizio ad
accalorarmi sempre di più.
-Ma tu
rispondi perfettamente alle esigenze di questo Villaggio. Noi tutti contiamo su
di te. Perché vuoi abdicare?-, ripeto, cercando di non perdere le staffe.
Torna, di
nuovo, a sedersi normalmente; anche lei sta iniziando a scaldarsi.
-Te
l’ho già detto,Naruto.
Sono vecchia. Non ho più la
forza e la voglia per continuare. E, in ogni caso, non devo dare spiegazioni a te.-
Perdendo
definitivamente la pazienza e, lasciando da parte la diplomazia, sbatto sulla
scrivania un pugno che fa trasalire la donna e urlo:
-TU non
puoi permetterti di perdere la forza o la voglia, Nonna! Sei l’Hokage, sei la colonna portante di questo Villaggio! Tutti
ti rispettiamo, tutti ti vogliamo bene! Vuoi dirmi qual è il tuo
problema, allora?!-
E adesso
tocca a lei imbestialirsi: si alza di scatto e dà una percossa talmente
potente al mobile che ne crepa la superficie; urla:
-Come ti permetti, RAGAZZINO?! Tu non sai niente di ciò che ho
passato, di ciò che non ho fatto, di ciò che ho perso! NIENTE! Io
sono sola, Naruto, SOLA! Lo capisci questo?! Tu hai Sakura, hai Sasuke, hai
i tuoi maestri, i tuoi altri amici; io non ho nessuno! Sono vecchia, sono brutta, e sono SOLA! Il mio maestro, mio
nonno, i miei genitori e… lui
se ne sono andati tutti! E’ abbastanza questo, forse, per sentirsi
depressi?!-
Indietreggio,
ansimando: allora è per questo che…
-Ma cosa
puoi saperne tu?! Sei troppo giovane, e hai ancora
tutto… Io, invece sono sol…-
-Sei
diventata proprio stupida, Baa-chan! Tu non sei sola, non lo sarai mai! Hai…-
Ma lei mi
interrompe, berciando:
-NON TI
PERMETTERE DI PARLARMI IN QUEL TONO! Piantatela con
stupide frasi da moralista, perché sono tremendamente false! E portami rispetto, una buona volta! Sono ancora l’Hokage, devi darmi del voi,
come chiunque in questo Villaggio!-
Ci
guardiamo l’un l’altra, furiosi e silenti.
-E,
comunque… ho deciso. Non ritornerò su questa scelta.-, sentenzia,
dopo un po’.
Digrigno
i denti, sfinito. Questo è davvero un colpo basso; non me lo sarei mai
aspettato da una donna così pervicacemente forte e tenace come Tsunade. Ma probabilmente, l’espressione attonita sul
mio volto rappresenta bene tutta la delusione che provo in questo momento.
Facendo
qualche passo indietro verso la porta, mi chino e borbotto:
-Perfetto,
Hokage-sama. Volete così? Mi comporterò
di conseguenza. Ma voglio dirvi una cosa: io non diventerò mai il
successore di una donna così profondamente stupida ed egoista. Ma non capisci, nonna? Tu non
sarai mai sola. Hai tutti gli abitanti di questo villaggio, e li avrai
sempre! Sei come l’albero che sorregge tutte le foglie… che
sorregge tutti noi. Ma se questo tu—voi
non lo volete capire, be’, allora trovatevi un
altro sostituto. Arrivederci.-
Mi giro,
apro la porta e la sbatto violentemente, non lasciandole neanche il tempo di
ribattere.
E
d’un tratto, quella cosa che per me è sempre stata così
importante non sembra più avere il medesimo valore.
*
Sakura…
è la donna della mia vita; e io questo lo so per certo. Lo capisco dai
nostri continui battibecchi, dalle nostre risate, dai nostri sguardi, dai
nostri litigi… E sono innamorato di lei da così tanto tempo ormai
–a undici anni ne ero già cotto- che mi sembrerebbe strano non
passare un giorno pensando anche ad una sola volta a lei.
Ma il
problema, oramai, non è più questo;
il punto adesso è… sono io l’uomo giusto per lei?
Riflettiamo.
Sono
stupido, casinista, cretino, rumoroso, cazzeggiatore,
irruento, chiacchierone, impulsivo e neanche troppo bello… una persona
così imperfetta può essere l’uomo giusto per un tipo
meraviglioso come lei? …Evidentemente no.
Sasuke è più perfetto di me sotto tanti
aspetti; inoltre, è intelligente, calcolatore, serio, freddo, silenzioso
(il tipico uomo “bello e impossibile” che alle donne stranamente
piace tanto) e a lei d’altronde tanti anni fa piaceva sul serio; è
comprensibile dunque che… davvero
lui sia migliore di me.
Però,
insomma… in questi quattro anni in cui siamo stati insieme, non
c’è stato un solo momento in cui io non sia stato felice; mai,
neanche quando litigavamo, neanche quando mi assumevo la colpa di qualcosa che
non avevo fatto, neanche quando forse aveva lei torto… mai. E io ho sempre pensato che anche
lei sia stata bene; forse ho preteso troppo?
Se
davvero è successo quello che io penso sia accaduto –e i fatti
sicuramente non mi danno torto, insomma- io non gliene farò una colpa;
come ho già detto a Shikamaru, se lei davvero
sarà felice così, per me andrà bene. Non sarò mica
tanto egoista da averla tutta per me; il mio sentimento per lei va oltre la
pura fisicità, ecco tutto.
Dovrò
continuare ad amare senza essere ricambiato? Non che mi vada proprio a genio
così, naturalmente, ma non vedo altra soluzione; anni fa, d’altra
parte, non me ne sono fatto un probl…
-Naruto-kun, ma ci sei?-
Mi giro
di scatto, perplesso, per poi ritrovarmi davanti il viso cadaverico di Sai
–mi ha sempre fatto un po’ impressione, a dirla tutta…
-Oh,
Sai… ehm, ero un po’ sovrappensiero e…-
-Stai
osservando quella ciotola di ramen da un’ora, Naruto-kun.-, risponde lui, ridacchiando; strascina
rozzamente la sedia all’altro capo del piccolo tavolino (come al solito,
il mio stomaco mi ha portato all’Ichiraku, il
posto a lui più familiare) a cui sono seduto e vi ci accomoda, curioso.
-Di
solito, finisci quegli spaghetti in neanche cinque minuti; oggi, invece, sei
stranamente assente. Ti sto osservando da un po’, ti ho anche chiamato
varie volte, ma tu non hai risposto. C’è qualche problema?-
Mi
raddrizzo sullo schienale, perplesso: dovrei parlargliene…? Pondero un
attimo sulla risposta.
-No, no,
niente… nulla di grav…-
-Strano.
Sakura sembrava parecchio agitata, l’altro giorno. Ma se tu dici che non
è niente…-, biascica lui, sfoderando uno dei suoi soliti sorrisini
sibillini.
Il mio
cuore perde un battito: il bastardo sa già tutto!
-L’hai
vista?! Ma… ma come sta?!
Che d…-
-Allora,
hai visto che un problema c’era?-,
ribatte l’altro, sghignazzando ancor di più.
-Sì
sì sì, il
problema c’è, ok. Dimmi tutto, adesso! Quando l’hai vista?! Come stava? Che diceva?! Eh? Eh?
Eh?!-
L’artista
riflette un po’ prima di rispondere; tornando serio, replica:
-E
insomma, non sta tanto bene. L’ho vista molto depressa e… non
voglio darti la colpa, ecco, ma… perché tu non le sei stato
più vicino negli ultimi mesi? Quando è successa quella cosa ai
suoi genitori, insomma… potevi cercare di consolarl-
-No no no, aspetta un attimo! Quale ‘cosa’ ai suoi genitori? Cosa
diavolo è successo?!-
-Ma…
non lo sai?-
Strabuzzando
gli occhi, scuoto la testa, teso; il ragazzo sbuffa un
po’, prima di parlare.
-I
genitori di Sakura sono ricoverati da tre settimane. Oggi Tsunade-sama
proverà ad operare il padre, ma le probabilità che sopravviva non
sono molte. La madre sta molto meglio di lui, ma pare abbia ferite interne
gravissime.-
Sbatto un
pugno sul tavolino, adirato: perché…?
-Ma lei
perché non me ne ha mai parlato?!-
-Io non
lo so, Naruto-kun, ma… Sabato ci siamo visti e lei mi ha detto che
ultimamente le cose fra voi due si erano complicate un po’ e…-
Si sono
complicate da un po’ di tempo, è verissimo; ma sono incasinate a
tal punto da tenermi totalmente all’oscuro della condizione di salute dei
suoi genitori e portarla a vedersi (vedersi, cazzo, vedersi, non altro!) con Sasuke? Io non
voglio assolutamente incolparla per ciò che ha fatto, né lo
farò mai; però, insomma, un minimo di amor proprio nei miei
confronti mi porterebbe a pensare che tutto questo comportamento non sia
propriamente serio e…
-Ma
perché non lo domandi alla diretta interessata? Eccola là.-, dice, sorridendo ed indicando un punto sopra
la mia spalla; mi volto di scatto e, dopo tanto tempo, finalmente…
-Sakura-chan?!-
*
Solitamente,
quando vedo la mia meravigliosa Sakura-chan
incavolata in questa maniera non posso non togliermi dalla circolazione e
sparire per qualche ora aspettando che si calmi, dal momento che le mie povere
guancie e il mio disgraziato stomaco conoscono fin troppo bene la conformazione
delle sue nocche; adesso, tuttavia, non posso che restare fermo ad osservarla, sentendomi
tremendamente in colpa per non riuscire a fare altro se non impedire al crescente
desiderio di abbracciarla di rovinare quest’atmosfera.
-Sai mi
ha detto… dei tuoi.-, borbotto, dopo un po’.
Lei alza
lo sguardo acquoso e annuisce. Sembra molto stanca e molto afflitta; e io,
ancora una volta, non posso fare niente per lei.
-Gli
avevo detto di non dirtelo.-, replica, decisa.
I miei occhi
sono ancora fissi sul suo volto, ma i suoi smeraldini mi sfuggono adesso.
-Perché
non me l’hai detto,Sakura-chan?!
Io… avrei potuto starti vicino, avrei potuto cons…-, inizio, ma lei mi interrompe bruscamente e
replica:
-Naruto!
Non osare dire che non te l’ho detto, perché non è vero! Ho
provato a parlartene tante volte, ma tu ultimamente non pensavi che ad una
cosa… che il Consiglio voleva fartiHokage! Ne avevi piena la bocca, non esisteva
nient’altro per te, neanche i genitori della tua ragazza che erano in fin
di vita!-
E allora
sì, che mi maledico. Stupido,
stupido Naruto!
-Non…
non so se ti ricordi-, borbotta alquanto timidamente dopo un po’, con gli
occhi lucidi, mentre i miei sensi di colpa si acutizzano –quel giorno in
cui mi hai invitato fuori a cena, due settimane fa… non te ne avevo
ancora parlato perché volevo evitare che ti preoccupassi eccessivamente,
dal momento che avresti dovuto sostenere un esame o qualcosa del genere per
divenire Hokage. Quella sera tu mi hai invitato a
cena, e avevi voluto che io mi vestissi in modo elegante. Sono stata tutto il
pomeriggio a parlarne con Ino, perché… be’-e qui arrossisce – lei pensava
che tu, finalmente, volessi chiedermi… di portare avanti la nostra
relazione, insomma! Forse, anche di sposarci, ecco…! Io davvero non lo credevo
possibile, sebbene sinceramente lo sperassi… ma tu mi hai portato fuori e
non hai fatto altro che parlare della probabile abdicazione di Tsunade-sama e di quanto quest’ultima ti favorisse
nell’elezione… Non hai
parlato d’altro, Naruto! Io lo so, so che
questo è il tuo sogno, lo so…
ma non mi è sembrata una bella cosa comunque! E proprio una settimana fa
stavo per sfogarmi con te, decisa a perdonarti, insomma, quando tu mi hai
interrotto e mi hai fatto quella proposta… di andare a vivere con te. Ma
sposarci no, no… sarebbe stato un passo troppo grande per te, non
è vero?-
Io non so
che cosa dire.
-Voi
uomini e queste manie di… di smisurata pigrizia! Siete fatti tutti della stessa pasta! Perché
sposarci? Andiamo a convivere, ma sì, poiché è molto
più facile separarci se mai ci lasciamo, no?!
…E’ la stessa filosofia di vita di Shikamaru,
me lo ha detto Temari, quella poveraccia. Voi due pesaculo vi passate i vizi, ah!-
…La
verità è che mi faccio proprio schifo. Ho fatto soffrire così
tanto la persona più importante della mia vita e neanche me ne sono reso conto; lei ha anche provato a perdonarmi, e
io non vi ho nemmeno badato; le era capitata una cosa terribile, e io ho sempre
pensato male.
Ha
ragione ad avercela con me; ha perfettamente ragione.
Ha fatto
bene a scegliere Sasuke… lui non avrebbe mai
fatto una cosa del genere e…
-Sakura-chan… io non so che cosa dire.
Mi dispiace tremendamente.-, borbotto, prendendomi la testa fra le mani,
disperato, e continuando:
-Hai…
hai ragione tu, come al solito. Tutti quanti mi dicevano che forse non avevo
sempre ascoltato ciò che tu avevi da dirmi, ma io non ho mai dato loro
retta. Per quanto può valere, Sakura… mi
spiace.-
E penso
solo adesso ad un’altra tremenda cosa: stamattina ho fatto arrabbiare la
Nonna. La quale Nonna fra qualche ora
dovrà operare AkiraHaruno,
il papà di Sakura; e se l’operazione non dovesse riuscire bene
per…
-Io…
non so più che fare,Naruto.
Adesso scusami, la mia pausa è finita; devo tornare. Tsunade-sama
opererà mio padre fra un quarto d’ora e mia madre stasera.-, spiega lei, alzandosi compostamente e rimettendo al
proprio posto la sedia senza guardarmi.
E’
sul procinto di andarsene quando non resisto più; mi alzo,
improvvisamente, rovescio lo stupido tavolino che ci divide e
l’abbraccio. Il contatto con la sua pelle fresca è così
inebriante che non ne farei mai a meno…
-Sakura-chan… quando tuo papà
sarà guarito, ti prego,
chiariamo questa situazione. Io non ce la faccio più… sto contando
i minuti da quando ci siamo lasciati, ho perfino contagiato quell’essere
senza speranze di Shikamaru e…-, inizio, senza
pensarci, per poi darmi di nuovo dell’idiota: non era questo ciò che volevo dirle.
-Sappi
che… qualunque cosa tu deciderai, io la accetterò.-, concludo.
“E
ti amerò in ogni caso”, penso, ma questo preferisco non dirglielo:
Kiba mi ha sempre detto che alle donne non piace il
tipo dolce e smanceroso, e in effetti…
Lei
abbozza un sorriso e scioglie l’abbraccio.
-Io, Naruto… sono così confusa… non so cosa farò.-
replica, pacata. Fa un passo indietro, si volta e sentenzia: -Ci vediamo.-
E la
guardo allontanarsi, mentre il rimorso di quell’abbraccio durato troppo
poco inizia a farsi sentire.
****************
Capitolo
sette conclusoh**
Ok, lo so,
mi odierete. Lo so, lo so! …Ma non posso farci niente, è
così che voglio che vada tutta la vicenda! ^^’ Spero comunque che
vi sia piaciuto. Lo so, il problema di Tsunade non
c’entra tanto con quello che affligge dei nostri quattro, ma ho voluto
mostrare come, almeno secondo me, lei sia una figura molto importante per tutti
quanti e di come possa essere materna (grazie a lei si sono messi insieme
quella sera & grazie a lei si daranno tutti una mossa!), e poi volevo far
vedere quanto sia umana anche lei, in fondo^^
La canzone
è *arrossisce* “Gelosia” di *coffcoff* Adriano Celentano. E il riferimento al serpente
è veramente voluto… XD
Mi scuso, asusual, per il ritardo
(all’inizio mi ero prefissata di postare un capitolo a settimana, ma va be’…). Il fatto è che la scuola mi
massacra e non ho mai tempo ;__; anche perché,
geniale come sono, mi sono iscritta ad un concorso che scade fra un mese (NarutoFairytale contest: ovvero,
dobbiamo adattare la storia di un cartone Disney a nostra scelta fra cinque
titoli all’universo di Naruto) e non ho scritto
che il prologo di quella che probabilmente sarà una (estremamente)long-fic… la coppia principale sarà qualcuna presente in questa storia x3
Quindi ho veramente poco tempo… infatti (scusate scusatescusateee!) il prossimo capitolo ci metterà un
po’ ad arrivare poiché non l’ho scritto proprio per niente,
ma ho le idee mooolto chiare^^ non vedo l’ora
di scriverlo **
Ringrazio
tantissimo i sei (Jiraiya, Gohan
e Videl, SAKURACHAN, Clara_chan,
Shatzy e Gloria7) che hanno commentato lo scorso
capitolo! Grazie, come sempre! Se non ci foste voi, cadrei in crisi, sul serio
^^ E ringrazio anche i mitici 29 che mi hanno aggiunto ai preferiti. Come al
solito, se commentaste mi farebbe piacere, ma vaaaabbèXD
@ Jiraiya: mi
odierai, probabilmente ;_; in ogni caso, prima di
volermi veramente male, aspettate il prossimo capitolo…! Poi mi odierete
quanto vorrete, eh xD
@ Gohan e Videl:
grazie *_____* Sono commossa! ^///^ L’ispirazione, uhm, mi è
venuta quest’estate al mare xD Volevo fare
qualcosa di originale e ho pensato: “perché
non scrivere qualcosa ambientato nel futuro…?” ed ecco qua xD Per NaruSaku, lo ammetto, mi
sono proprio ispirata alla situazione di Bruce e Grace in “Una settimana
da Dio” (film bellissimo, a mio parere); per ShikaTema,
invece, probabilmente sono stata più banale ma volevo mostrare uno Shikamaru piuttosto idiota, ehm ehm…^^
xD Per quanto riguarda l’altra domanda: mmmph!! Ho la bocca tappata!
@ Clara_chan: Naruto *è*
gnocco. Altro che Saskè e i tipi tenebrosi**
Viva quelli spontanei e piuttosto baka! XD [<- fan
girl mode: ON]. In ogni caso, grazie per tutti i complimenti^^ e il lieto
fine… uuuh, chissà. xD
@ SAKURACHAN: uhm, qual è la tua
teoria per Temari? Ne avete un po’ tutti una. Chiiiisssà… XD
@ Shatzy: ok,
sarò schifosamente ripetitiva, mancherò totalmente di
originalità ma… GRAZIE! *_* Uuuh, cosa
ha secondo te Sakura? In questo capitolo ho detto molto, ma non tutto! (sono malefica, lo so >w<) E guarda, Naruto è lo stupidone di sempre… e non dico
altro! xD Infine: rileggendo, ho scorto anche io
qualche errore ;_; ma come ho scritto ora come ora non
ho veramente tempo (sono le undici e mezza e mi sono imposta di scrivere come
minimo il primo capitolo dell’altra fanfic
;_;). Ti ringrazio comunque tantissimo, tutto questo mi sprona davvero a
migliorare. Sai che ho notato anche io che ci assomigliamo per stile e
commenti? La cosa mi fa veramente piacere ^_^ Per quanto riguarda i commenti,
che ci vuoi fare? E’ sempre così. Io continuo a dirmi che
preferisco cento volte sei commenti come i vostri che venti bimbominchiosi,
anche se alle volte rosico proprio un sacco a vedere fanfic
idiote (o magari pure belle ma di una moralità squallida, se capite
quello che intendo >_> e io sono una moralista tremenda…!) con centinaia di commenti! E anche la mia
simpatica insicurezza fa il suo bel lavoro in tutto questo ._. ma non demordo!
@ gloria7: io un geniaccio? ^_________^
Ma grazie, oddio! Metto solamente molta passione, tutto qui! Grazie!^^
Colgo
l’occasione per augurarvi buona Pasqua e per fare le mie più
sincere condoglianze a chi aveva parenti o amici in Abruzzo. Che quelle persone
possano riposare in pace, già ^^
It's been one week since you looked at me
cocked your head to the side and said “I'm angry”. Five days since you laughed at me
saying “Get that together come back and see me”. Three days since the living room
I realized it's all my fault, but couldn't tell you Yesterday you'd forgiven me
…but
it'll still be two days till I say I'm
sorry
[E’ passata una settimana da quando tu mi hai
guardato
hai girato la tua testa su un lato e hai detto:
“Sono arrabbiata”.
Cinque giorni da quando tu mi hai deriso
dicendo: “Rimettilo insieme, torna indietro e
guardami”.
Tre giorni da quando nel salone
ho realizzato che è tutta colpa mia, ma non ho
potuto dirtelo
Ieri tu mi hai perdonato
…ma mancano ancora due giorni fino a quando
dirò che mi dispiace]
Come già detto, qualcuno deve avercela con
me. Qualcuno di potente. Qualcuno di pericoloso.
Perché io -ShikamaruNara, uno dei jonin
più geniali e rispettati di questo Villaggio, mica l’ultimo
arrivato- sono ridotto talmente male che stento quasi a riconoscermi; sono
buttato sul mio letto, fissando il vuoto, e cerco disperatamente di non
accorgermi di un caro (quasi) familiare che gira in mutande a casa mia.
-Eh, ma qui a Konoha mica fa tanto freddo! A Suna
fa più caldo, ok, ma qui mica scherza. Non è vero, Shika?-
Il quale caro
familiare, però, non fa che rimembrarmi costantemente della sua docile e
assolutamente non voluta presenza.
-Eh, robe dell’altro mondo…-, borbotto,
ironico, contemplando il soffitto per sfuggire all’orrenda visione del
caro Kankuro in boxer.
Il ragazzo, irritato, sopraggiunge in camera mia e
mi squadra in modo minaccioso.
-Perché sei sbracato sul letto, scusa?-,
chiede.
Sbuffo.
-Perché la tua adorabile sorellina mi ha
letteralmente sfiancato. Ha detto che si sarebbe fatta viva lei, ma non ho sue
notizie da due giorni.-
L’altro fa una faccia piuttosto schifata e
borbotta:
-Se ti pare normale che ti deve venire a cercare
lei… Mah. In ogni caso, sei ridotto maluccio, eh?-
Cercando di farmi coraggio, mi puntello sui gomiti
e alzo il capo per guardarlo: lui ha ancora quel ghigno sardonico e sprezzante,
è vero, ma nel suo tono c’è una punta di preoccupazione
piuttosto malcelata.
-Sì, lo sono. Tua sorella mi sta nascondendo
qualcosa, lo sento.-, borbotto, irrequieto, mentre torno nella posizione
originaria.
Ora è il suo turno sbuffare; chiude gli
occhi, si gratta il capo e borbotta:
-Shikamaru…
mia sorella è un po’ così,
insomma. Dovresti conoscerla. Adora tenere i suoi uomini sulle spine.
Sicuramente non sarà niente, su.-
Inizio a dondolare un piede, nervoso, e a mordermi
un labbro.
-Sarà.
Ma io… sai, sono un po’ preoccupato.-
E, dal grugno che emette, sento che lo è un
po’ anche lui.
-Io non credo ci sia niente di grave… ha solo
un carattere terribile, ecco qui. Vuole semplicemente stare al centro
dell’attenzione… Mi chiedo sempre come tu faccia a sopportarla,
sai?-, mormora. -Ma non dirglielo, altrimenti mi ammazza!-, aggiunge, inquieto.
Io annuisco vagamente e sorrido: sì, Temari
ha un carattere odioso, è lunatica, irascibile, orgogliosa, dispettosa,
rompiscatole, testarda (uh, il granito in confronto a lei non è niente),
arcigna, dura… però è meravigliosa
così. E io… io non la cambierei per nulla al mondo. Perché
quel sorriso che ogni tanto adorna quel volto volutamente imbronciato, o quella
scintilla con cui i suoi occhi brillano quando mi provoca e gioca a farmi
arrabbiare, o le volte in cui rivela la vera se stessa abbracciandomi senza un
reale motivo valgono più di tutti i suoi lati negativi messi
assieme… e sono queste cose per cui io lotterei.
E sono io, davvero,
quello che fa più schifo fra i due: non ho un solo lato positivo, sono
pigro, svogliato, sfiancante e sciatto, e sono così tanto testardo ed
orgoglioso che ci voleva un litigio e la sua assenza per farmi capire quanto io
non abbia mai apprezzato fino in fondo quella seccante eppure straordinaria donna. Lei mi è
sempre stata vicina; ha lasciato il suo villaggio per venire qui; ha cambiato
usanze, abitudini, familiari, amici… e questo solo per me. E io che mi
continuavo a lamentare e a dare la colpa a lei. Ho sbagliato tutto…
è tutta colpa mia, tutta; e anche adesso, sbracato come sono, non sto
facendo altro che seguitare ancora e ancora a perdere tempo.
Con un ghigno, ripenso a ciò che è
successo appena una settimana fa:
apparentemente, noi due stavamo bene poiché non avevamo ancora litigato;
la nostra vita procedeva come al solito, bisticciando, urlando e sbuffando; ma
ero così immaturo e idiota… Non dico che adesso sia diventato
molto migliore, insomma, ma… forse, qualcosa ho imparato. Dicono che,
quando si perda una cosa, se ne capisca l’importanza: e posso confermare
appieno.
E chissà se oggi la rivedrò… lo
spero. Voglio seriamente chiarire al più presto; voglio tornare con
lei… e, forse, dare un cambiamento netto alla nostra relazione… Ancora
una volta, aveva ragione Temari: siamo grandi, diamine, e stiamo insieme da
tanto… convivere mi pare una cosa così stupida adesso!
Rinvigorito, sorrido; mi scrocchio qualche osso, mi
alzo di scatto, urlo qualcosa a Kankuro -esco per
pranzo, meta imprevedibile, cibo probabilmente scadente- e mi avvio alla porta,
risoluto e determinato come raramente sono stato.
Ma possono accadere davvero così tante cose
in una settimana…?!
*
It's been one week since you looked at me
Threw your arms in the air and said “you're crazy” Five days since you tackled me
I've still got the rug burns on both my knees
It's been three days since the afternoon
You realized it's not my fault not a moment too soon Yesterday you'd forgiven me
…And
now I sit back and wait till you say you're sorry
[E’ passata una settimana da quando tu mi hai
guardato
hai alzato le braccia in aria e detto: “Tu sei
pazzo”.
Cinque giorni da quando tu mi hai affrontato,
ho ancora le bruciature su entrambe le ginocchia.
Sono passati tre giorni da quando nel pomeriggio
tu hai realizzato che non è tutta colpa mia per
ora
Ieri, mi hai perdonato
…E ora sono seduto e aspetto finché dici
che ti dispiace]
Ok, diciamolo.
Ho fatto una cagata dopo l’altra: ho fatto arrabbiare la Nonna, poi
Sakura, poi ho cercato di rimettere tutto a posto, ma è andato anche
peggio.
E adesso sono mollemente sbracato sul divano,
sfinito nell’animo e nel corpo. Non ho più la forza di pensare, di
agire o commentare: è come se tutto quello per cui ho sempre sperato e combattuto
sia svanito improvvisamente, senza lasciarmi un appiglio o un qualcosa a cui
reggermi; e il bello è che io non posso fare proprio niente, ancora una
volta… Posso solo rimanere qui sul divano, come un idiota quale sono, a
contemplare il soffitto e a maledirmi reiteratamente.
Il mio pensiero, più volte di quante vorrei,
vola a lei; quanto sono stato
idiota… evidentemente, lei
doveva mollarmi per farmi capire davvero quanto la amassi, lei doveva soffrire per causa mia,
lei doveva passare quelle brutte
esperienze per farmi capire ciò che è davvero importante… Il
suo carattere -e su questo siamo tutti
d’accordo- non è dei più mansueti; è manesca,
irritabile, perfettina, piuttosto lunatica, un
po’ superba e spesso fin troppo scontrosa; ma io, d’altra parte,
l’ho sempre amata per quello che è… e non la cambierei per
nulla, nulla al mondo. Neanche se, probabilmente, alla fine sceglierà
Sasuke; neanche se adesso sto soffrendo come un cane, e neanche se sarò
deriso da tutti per l’ennesima volta. Che strano, però… solo
una settimana fa eravamo ancora
insieme e apparentemente andava tutto bene, ma in verità c’erano
incomprensioni e lacune ben più profonde; e io, forse, sono cresciuto un
po’. Tutta questa situazione mi ha fatto capire molte cose; ma anche
adesso, dopo tutto questo, vorrei ancora averla egoisticamente al mio
fianco… Vorrei stringerla e dirle che io la amo, e che ci sposeremo quando lo vorrà lei -anche
subito, per me non ci sarebbero problemi. La amo per quando mi rimbecca, per
quando mi mena, per quando mi maltratta e mi ingiuria; per quando litighiamo,
per quando è insopportabile, e per quando è dolce e gentile con
me… che stupido, stupido sono
stato! Avevo fra le mani la cosa più preziosa al mondo -una cosa ben
più importante e fondamentale del diventare Hokage!- e l’ho persa
così, pensando che gli aspetti rilevanti della vita fossero ben
altri… e invece no; ho dovuto proprio sbattere contro la dura
realtà per rendermene conto!
Non so più cosa fare… dovrei cercarla?
Dovrei aspettare che lei torni da me e mi spieghi tutto? Dovrei andare da
Sasuke -che oramai sarà già tornato- e cercare di capire? Dovrei
parlare con la Nonna? Questa indecisione mi attanaglia le viscere: non è
da me essere così confuso e poco risoluto, ma non posso farci niente…
Sono ridotto ad un essere amorfo senza obiettivi e senza sogni, ora come ora.
Groan.
Ecco, meraviglioso! E adesso il mio stupido stomaco
ha anche fame. In effetti, è da sei giorni che non mangio niente di
decente -no, è da sei giorni che proprio non riesco a mangiare…
Sbuffando, mi alzo e mi stiracchio le ossa; prendo le chiavi di casa e qualche
soldo ed esco.
**
-Ragazzi, suvvia! Io alla vostra età facevo
follie, e voi sembrate due catorci!-
I due ragazzi si limitano a guardar male l’allegro
signore; uno guarda il menù con aria persa, appoggiando sciattamente la
testa ad una mano; l’altro è talmente ridotto male che è rozzamente
stravaccato con la fronte appoggiata al tavolo. L’uomo conosce quei due
ragazzi: sono entrambi jonin ed ambedue hanno
contribuito notevolmente a liberare Konoha da Pain,
anni prima; il biondino, addirittura, è uno fra i candidati ad essere
Hokage. Ma che diavolo…?
Li guarda ancora, stupito, e borbotta:
-Oh! Ho capito, ho capito tutto. Problemi di donne,
eh?-
A quella domanda, i due giovani si limitano a
fulminarlo con gli occhi; egli fa un passo indietro, serio.
-Deve essere un problema serio. Ah! Ma io so come
fare! Lasciate fare a me, ho il pasto giusto per v-
-Per carità di chi ti pare, no-, sbotta
Naruto, alzando lo sguardo verso il cuoco e inorridendo -ho già provato
il vostro ‘piatto speciale’. Portaci roba normale, per cortesia.-,
conclude.
Egli deglutisce e impreca mentalmente: non
potrà rifilare loro la sbobba della casa, a quanto pare… Decidendo
che è meglio così, segna le ordinazioni, fa un mezzo inchino,
borbotta qualcosa e se ne va, deluso.
I due rimangono così soli al tavolino,
ognuno pensando ai propri guai; volere del destino, entrambi andavano a
mangiare all’Ichiraku (che si sta sempre
più ingrandendo grazie ai frequenti pranzi dell’Uzumaki), l'uno e l'altro sono tragicamente depressi e
nessuno dei due ha qualcuno che prepari il pranzo da quasi una settimana a
quella parte.
Rimangono silenti, poiché in effetti le
parole parrebbero alquanto inutili; quantunque ognuno comprenda appieno
ciò che prova l’altro, non può non pensare che la propria
situazione sia assai peggiore dell’altrui; ma dopo un po’
Shikamaru, stanco della situazione, alza lo sguardo verso l’amico e gli
rivolge un’occhiata compassionevole: sembra ridotto veramente molto male.
-Naruto,
cavolo…-, inizia; ma un leggero tocco sulla sua spalla lo blocca. Egli si
gira, attonito, e vede davanti a sé chi non si aspetterebbe mai di
vedere.
-Shikamaru…
potresti lasciarci un attimo soli?-, bisbiglia Sakura con un sorriso modesto;
lui rimane per qualche secondo sbigottito, per poi ridestarsi ed alzarsi.
Naruto, nel frattempo, ha alzato lo sguardo e
contempla la scena come un estraneo; capendo però chi ha davanti, si
ridesta e si raddrizza, nervoso, mentre osserva l’amico andarsene,
spazientito per il pranzo saltato.
**
It's
been one week since you looked at me
Dropped your arms to your sides and said “I'm sorry“ Five days since I laughed at you
and said “you just did just what I thought you were gonna
do” Three days since the living room
We realized we're both to blame, but what could we do? Yesterday you just smiled at me
Cause
it'll still be two days till we say we're sorry…
[E’ passata una settimana da
quando tu mi hai guardato
hai buttato le braccia ai fianchi e
hai detto: “Mi spiace”
Cinque giorni da quando ti ho deriso
e ho detto: “Tu hai appena
fatto proprio ciò che ho pensato che avresti fatto”
Tre giorni da quando nel salone
abbiamo realizzato che siamo entrambi
da rimproverare, ma che possiamo farci?
Ieri, tu mi hai solamente sorriso
Perché mancano ancora due
giorni finché diciamo che ci dispiace…]
Di bene in meglio, come si suol dire: non solo sono ridotto uno schifo, non solo devo
sorbirmi Kankuro che s’aggira seminudo per casa
mia, non solo vengo sbattuto via
dall’altra casa con una madre rompipalle che urla e mi sgrida, non solo mi
danno tutti quanti la colpa per ciò che è successo fra me e
quella disgraziata, ma ho anche saltato il pranzo! Meraviglioso, sinceramente
non vedo come potrebbe andare meglio di così!
Ma, con tutta evidenza, ancora
non ho ben imparato a starmene zitto: giro le chiavi di casa, furioso, e
m’accorgo che sbuca un bigliettino. Un’altra missione! Evviva evviva, meglio di così non potrebbe andare!
Imprecando contro il mondo e
contro le maniglie, giro a vuoto le chiavi nella serratura; ma devo aver
lasciato casa aperta, oppure il caro quasi-cognato
non s’è preso la briga di chiudere, tant’è che spingo
ma la porta s’incastra in non so quale increspatura del pavimento e non
mi consente di entrare. Comincio a dare spallate su spallate, boccheggiando; al
terzo colpo, tuttavia, essa cede e mi lascia entrare. Ma ovviamente io
m’ingarbuglio nei miei passi e perdo l’equilibrio.
-Ma porca putt…!-
-Ehi! Che sono ‘ste parole, eh, pesaculo?-
Cado in
avanti, esterrefatto; mi ritrovo carponi sul pavimento, ansimando, con davanti
una figura a me estremamente nota.
E,
d’un tratto… la vedo.
E’
qui davanti a me.
E sorride.
-T-Temari…!-,
sospiro, incredulo.
Lei ha assunto la sua solita
posa -mani sui fianchi e sguardo fintamente arcigno- e mi sorride superbamente,
guardandomi dall’alto in basso.
-Però! Ti stai addirittura prostrando ai miei piedi! Ne hai
fatta di strada, in questa settimana!-
Il mio tanto vituperato
orgoglio mi urla di ribattere, ma il mio più illustre cervello -che ogni
tanto, evidentemente, si ricorda di fare il suo lavoro- mi consiglia di tacere.
-Ma tu… tu sei tornata!-,
urlo, con una voce più acuta del solito.
Lei alza un sopracciglio e sogghigna.
-Ti chiamavano ‘la
volpe’, eh? Ebbene sì, mio caro, sono tornata. Ma alzati, vederti
così sottomesso mi fa impressione.-, borbotta, ridendo.
Io mi rialzo, ansimando: Temari
è davvero tornata, Temari è davvero
qui adesso! Rimango imbambolato per qualche secondo a contemplarla,
finché lei non arrossisce un pochino e mormora:
-Che diavolo fai? Vieni di
là, dobbiamo parlare.-
Deglutisco, serio: ecco, la
fregatura doveva esserci! Sarebbe
stato troppo bello, no?, che lei tornasse senza portare altri guai… La
seguo in salotto ancora piuttosto confuso; ci sediamo uno accanto
all’altra, sul divano, e rimaniamo così per un po’.
-Temari…
ma dove diavolo sei stata in questa dannata settimana?-, domando, sorridendo.
La donna si schiarisce un
po’ la voce e risponde:
-Oh, da Sakura. Ma non
sempre… questi ultimi due giorni sono stata via.-
Aggrotto le sopracciglia,
perplesso.
-Via? Via dove?-
-Oh… dovevo fare qualche
visita, sai. Sono stata in ospedale… per qualche controllo.-
Un antico affanno avvinghia i
miei sensi.
-Ma tu… due giorni fa
saresti dovuta venire, ma Sakura ha mandato quei due perché non te la
sentivi! Come stai?-, chiedo, mordicchiandomi un labbro per il nervosismo.
Lei tuttavia è strana:
si gratta nervosamente un lato del collo, si guarda intorno, s’inumidisce
le labbra e prende un respiro.
-Eh, insomma. Non è che
stia tanto bene.-
Quel tono così
tranquillo e quasi impassibile è ciò che mi atterra di
più: ma che diavolo…?
-Che cos’hai?! E’
grave?! Ma Gaara mi ha detto che tu svenivi spesso,
che tu hai sempre avuto la pressione bassa… e poi… Temari, ma che
cosa…?-, chiedo, frustato e ancora alquanto dubbioso.
Lei si gira verso di me e si
mangiucchia ancora un labbro; eppure, sembra in un qualche modo… soddisfatta. Mi guarda con una strana
luce: una luce che non le ho mai visto prima.
-E’ una cosa… che
durerà un po’, sai. Un po’ di mesi, intendo. Ma…
niente di grave, insomma. O perlomeno, per me non lo è.-
E lei seguita a sorridere e a
sorridere: in questo momento sembra la persona più felice del mondo. Sbalordito,
le prendo un braccio ed esclamo:
-Ma tu sei impazzita! Mi vuoi
dire che diavolo hai…?! Io non ti capisco proprio! Ti sei fatta curare,
ti sei fatta vedere da un medico? Ma che diavolo hai, Temari?!-
Ella deglutisce e mi guarda
assai seriamente.
-Sai… ultimamente, ho
sempre più spesso pensato… a noi due, insomma. A te e a me.- fa una piccola pausa, mentre
continua a martoriare il labbro, e arrossisce. -E… lo so che ti
sembrerà un discorso stupido, lo so che mi prenderai per una
cretina… però, insomma… non ti andrebbe, ecco, di portare un
po’ avanti il nostro…-
-Temari,
aspetta un attimo- la interrompo, mentre la rabbia inizia a salirmi in petto
-ma che diavolo farnetichi? Tu stai male e mi vieni a parlare di queste
cose…?! Ma si può sapere che… che…-
Ma mi blocco, boccheggiante,
mentre il mio cervello –dal
QI talmente tanto prodigioso, ricordiamolo, da farmi vincere qualsiasi partita
a shogi e permettermi di salvare qualsiasi mio
compagno di squadra da morte certa nelle missioni più pericolose- inizia
lentamente ma inesorabilmente a
ragionare.
Temari, ultimamente, è ancora più incazzosa
del solito.
Temari, poi, è sempre nervosa.
Temari è ingrassata.
Temari doveva fare delle analisi.
Temari è svenuta e ha vomitato un paio di volte.
E adesso sembra la donna più felice della terra.
E ha iniziato a parlare seriamente di cose su cui prima non
avrebbe mai ragionato, perché troppo sdolcinate o stupidi.
Il che vuol dire solo una cosa.
La guardo ancora, mentre dilato le pupille e allungo la
bocca, ancora incredulo.
Oh mio Dio.
-Temari… ma tu… tu…!-,
bofonchio, incapace di articolare qualsivoglia frase di senso compiuto
-tu… tu sei incinta!-
Lei abbassa lo sguardo e sorride ancora; sembra una
persona così diversa da quella spigliata e spavalda…
Il tempo si ferma per qualche istante; il mio cuore perde
diversi battiti; non ho più un filo d’aria nei polmoni; il
cervello mi urla di dire qualcosa di sensato, ma la bocca non risponde…
La mia donna, la mia meravigliosa
e bellissima donna, alza adesso gli
occhi e mi guarda: è in uno stato di felicità massimo,
tant’è che ha gli occhi lucidi. Tira su con il naso e deglutisce
più e più volte; si porta una mano alla guancia, nervosa e
stupenda, e borbotta:
-Oh, io… be’, lo so
che tu adesso borbotterai che la mia è una stupida reazione da donne, che noi siamo tutte uguali, che sappiamo
solo piangere… anche io stento a crederci, però… sì,
Shikamaru. Io lo sono davvero, e…-
Ma si deve bloccare, perché un peso si butta fra le
sue braccia.
E quel peso sono io, e -in barba a tutto ciò che ho
sempre sentenziato, in barba a tutti gli uomini che ho sempre criticato e
deriso, in barba a tutte le mie stupide e ottuse convinzioni, sì- mi
ritrovo a singhiozzare di gioia sulla
sua spalla, felice come mai mi sarei sognato di essere.
-Oh! Oh! Su, su, non è niente di grave…!-,
borbotta, abbracciandomi e dandomi pacche comprensive sulla schiena,
ridendosela di gusto di tanto in tanto.
*
Per l’ennesima volta in
questa maledettissima settimana, mi ritrovo a tamburellare nervosamente le dita
e a mordermi un labbro; Sakura, dopo aver visto Shikamaru andarsene, si siede
compostamente e mi guarda.
-D-dunque…
come va?-, borbotta, arrossendo.
Alzo un sopracciglio…
cos’è, una battuta?
-Uhr, male,
grazie.-, parlotto, iniziando adesso a dondolare nervosamente un piede.
-Ah.-,
mormora lei, abbassando gli occhi e inumidendosi le labbra.
Passa qualche minuto in
perfetto silenzio.
-Sakura…
come stanno i tuoi?-, domando dunque, cercando di contenermi.
Lei sospira, chiude gli occhi e
sorride.
-Oh, Naruto…!
Tsunade-sama li ha operati ieri, come t’avevo detto, e ora non stanno
propriamente bene, ma sono totalmente fuori pericolo… e io, io…
sono così felice!-, esclama,
guardandomi ancora e ancora; una nuova scintilla brilla nei suoi occhi, e sembra
adesso che sia davvero felice. -Loro vivranno!
Vivranno, anche se erano ridotti malissimo!-
Sorrido a mia volta; eppure,
eppure… sì, sono estasiato della cosa, per carità…
però, però…
-Ne sono felice, Sakura-chan.-, bofonchio, seguitando ad arridere.
-E… sai, Naruto… ho
deciso che… dovrò fare una scelta.-,
dichiara improvvisamente, guardandomi fissa negli occhi.
Ed ecco qua la fregatura!
Deglutisco e mi martorio un’altra volta un labbro.
Eccoci, finalmente. Questa è la resa dei conti.
-Ah…? E che tipo
di…?-, chiedo, incerto.
-Io… ultimamente ho
sempre più spesso pensato a noi due. A
me e a te.-, replica, decisa.
-Ah.-,
replico, incerto e nervoso.
Perché adesso, so, so perfettamente cosa accadrà. E
so come reagirò… lo so da tanto, ormai.
-E… insomma, ho deciso
che… ecco, probabilmente a te questa cosa non piacerà
molto…-
No, in effetti non mi piace
avere un pacco di corna sulla testa, ma fai pure!
-…o mi giudicherai una
stupida che crede ancora nelle favole…-
No, va be’,
quello no. Piuttosto, giudicherò me il solito che se la prende in…
-…o mi riderai in
faccia… non lo so, insomma…-
Deglutisco ancora, agitato; lei
non riesce più a guardarmi negli occhi e cala lo sguardo, scossa; ancora
una volta, una minima ma profonda distanza ci separa, e ancora una volta io non posso fare niente per colmarla.
La osservo e la osservo
ancora… Adesso, se io fossi un uomo, un vero uomo –come, prendiamo un idiota a caso, Sasuke Uchiha- le rivolgerei una singola
occhiata fredda ed impassibile per farla letteralmente sciogliere ai miei
piedi.
Se fossi un uomo, un vero uomo –come, prendiamo qualcun altro, KibaInuzuka- direi qualcosa di tremendamente figo e la bacerei passionalmente in bocca.
Ma io non sono né Sasuke, né Kiba, né nessun altro.
Sono solo uno stupido e sciocco Naruto Uzumaki.
E, da stupido e ingenuo quale sono,
lascerò semplicemente che sia lei a decidere… come ho sempre
fatto, e come probabilmente sempre farò. Evidentemente, non potrò
mai fare altro che guardarla allontanarsi e osservare il suo sguardo fuggire verso
quello di qualcun altro.
E così sia, allora.
-Sakura-chan… io te
l’ho già detto. Qualunque cosa tu farai, qualsiasi cosa
deciderai… a me andrà bene.-
Andrà bene, sì, ma non ne
sarò felice, ovviamente; ma questo lo tralascio, perché suonerei
davvero stupido come sono.
-Io… io lo so, lo so, Naruto. E’ per questo che voglio parlartene… sai,
anche quel ghiacciolo di Sasuke ha
detto che è la cosa migliore da fare…-
Oh be’, se non
sta bene a lui, a chi…?
-…e Sai mi ha veramente spronato, devo
ringraziarlo molto!-
Aspetta un attimo. Ma che cazzo c’entra
Sai? Anche lui sapeva?! E non mi ha detto niente, il bastardo cadaverico! Ma
qui sono tutti attori professionisti, o sono io che sono veramente molto idiot-
-E Tsunade…
lei mi ha rimproverato per non averlo già fatto.-
Ok, non sto capendo più niente.
-Ino, quella smorfiosa, ha
blaterato qualcosa circa il fatto che sono troppo lenta e stupida…-
Non potendone più di mangiarmi un
labbro o di tamburellare o di stare così in ansia o di farmi il solito
soliloquio mentale, prendo aria per parlare: voglio dirle che si deve sbrigare
a dirmi una volta per tutte come stanno le cose, e di riferirmi ciò che
è davvero successo e -sì, un po’ di amor proprio ce
l’ha anche Narubaka-
di smetterla di farmi soffrire come un cane; ma lei mi interrompe prendendomi
timidamente una mano e guardandomi con un vago scintillio negli occhi.
-Naruto, insomma… mi
vuoi sposare?-
Ok, lo ammetto: io non ho mai capito un cazzo delle donne, e ancor meno di questa donna.
************
Per la serie: a volte ritornano
** XD
Ed eccomi di nuovo qua, gente!
Sono tooornata! Dopo *appena* quasi due mesi di
blocco, ecco il nuovo capitolo! Come avevo scritto, sono stata un po’ (ma
vagamente eh, roba che andavo a letto ogni giorno a mezzanotte e che scrivevo
quattro ore al giorno, ma dettagli xD) occupata dal
concorso di fan fiction a tema Disney! Alla fine ce l’ho fatta, ho
consegnato (con proroga ovviamente e scrivendo il finale l’ultimo giorno
della consegna XD) e sono addirittura arrivata seconda! ^^ Nello scorso
capitolo non volevo dire né la coppia né il modello, ma adesso mi
sembra una cosa piuttosto inutile XD E’ una (abbastanza) long-fic totalmente ShikaTemabasata
sul Re Leone! ^-^ (la storia,
attenti, è basata sul modello,
non sul cartone!). Se voleste darci un’occhiata (vi prego ç_ç), qualche giorno fa ho uppato il primo capitolo, e domani metto il secondo^^ Qui!
-> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=362761&i=1
Cooomunque! Questo
è il capitolo centrale della fanfic, quello
che per primo mi è venuto in mente l’estate scorsa. E’ da
qui che tutto parte^^ Spero vi sia piaciuto, ho in mente queste due scene da
così tanto tempo…! Ah, dal momento che questo capitolo è un
po’ più ShikaTema, il prossimo (e ultimo
^_^) sarà un po’ più NaruSaku!
Per quanto riguarda la prima coppia, be’…
la cosa è sempre stata piuttosto ovvia e poco originale, lo
ammetto… ma vedere voi che facevate congetture è stato il massimo!
Per la seconda, lo so che non avete capito molto, ma c’è una
spiegazione a tutto! Infatti mi sono ammazzata per fare in modo che ci fossero
equivoci su equivoci fra i due, e ve l’ho fatto credere in maniera
spietata, bwahah XD Nel prossimo capitolo spiegherò
tutto! ^^
Riguardo la canzone…
quanti di voi la conoscono? XD Io stessa non avevo idea della sua esistenza,
l’ho trovata un giorno per puro caso mentre vagabondavo per YouTube… avevo già in mente tutta la fanfic, che si sarebbe dovuta chiamare in maniera diversa,
ma ho sentito questa canzone e mi è entrata in testa; così ho
scaricato il testo e si adattava talmente tanto alla situazione di questi
quattro che non ho potuto fare a meno di metterla! E’ dei “Barenakedladies” e potete
(dovete! u_u) ascoltarla dal link all’inizio di
questa pagina!
Per i commenti… grazie,
gente, GRAZIE! Leggevo ogni santo giorno i vostri commenti e mi davano carica^^
Il punto è che io vi adoro. xD Siete arrivati
esattamente dovevo volevo che arrivaste, avete centrato il punto della
situazione! Volevo mostrare, infatti, quanto la colpa di questi litigi non sia
di uno o l’altra, ma di entrambi… perché Shika
& Naruto sono terribilmente tonti, ma le altre due sono cocciute da morire!
E volevo anche un po’ far vedere una crescita interiore dei ragazzi,
soprattutto per quanto riguarda Shikamaru^^ So che magari ci stanno frasi un
po’ troppo smielose in questo capitolo, ma
entrambi erano arrivati al limite, poveretti! XD Spero tanto vi sia piaciuto.
Ergo, grazie a Fallen Star, Antinyska88, Clara_chan, gloria7,
SAKURACHAN, Shatzy, Dark_soul, Jiraiya, annina94 e Simuz!
Ma quanti siete, awwh! *_*
@ Antinyska: uuh,
Naruto lavora molto di fantasia! XD Anche troppo, in effetti! E
s’è visto ^^ Ti ringrazio davvero tanto ai complimenti, fanno davvero
bene al mio umore e autostima, sai? ^^
@ Clara_chan: io la penso un
po’ come te…! Penso che la colpa sia soprattutto di lei,
però pure lui si fa un po’ troppi viaggi! Uuh,
mi spiace per la tua proposta, al NaruSaku avevo
pensato, ma poi niente (tuttavia, qualche pesante accenno è rimasto)…
spero davvero tanto che leggerai anche l’altra mia fanfic,
mi farebbe davvero tanto piacere! ** In ogni caso, ho partecipato ad un altro
concorso con una NaruSaku XD Aspetto i risultati e
poi la posto! ^^ Grazie per i complimenti, davvero!!
@ Shatzy: ti ringrazio ancora per
il commento all’altra fanfic! Prometto che uppo il prossimo capitolo domani, davvero XD E’
frustrante soprattutto per me, io li pubblicherei tutti in una volta ma poi che
gusto c’è? xD Grazie anche a te per i
complimenti, io non so più che dire ^__^
@ Storm: tessora**
grazie per il commento! Anche tu hai centrato il punto della questione, sono
così contenta! ^^ Dobbiamo riparlare prima o poi, è da un
po’ che non ci sentiamo ^^ grazie tanto per i complimenti! *__*
@Jiraiya: aaawh,
grazie ^^ Anche tu hai capito tutto, e per questo ti adoro doppiamente! **
@annina94: come mai dici improbabile? Sono curiosa! ** Le critiche
fanno sempre bene! =) ti ringrazio tanto dei complimenti, davvero! **
@ Simuz: sai che la penso come te?
In effetti siamo in pochissimi a scrivere NaruSakuO_O Va molto di più il SasuSaku
o il NaruHina… non capisco perché,
sinceramente xD Ma è così. Ed entrambe
sono coppie che non sopporto °° Soprattutto il NaruHina,
lo odio! .__.’ Per quanto riguarda lo yaoi: non
dirlo a me XD io odio lo yaoi, sinceramente ci vedo
solo una moda… e vedere ragazzine di 12 anni invasate di immagini
più porno che altro mi fa piuttosto arrabbiare (ve l’ho detto che
sono moralista, no? XD), senza contare che oramai la maggior parte delle fan di
manga/anime/telefilm sono yaoiste! Io non capisco
sinceramente… cioè a me viene ribrezzo a pensare una NaruSasuO_O Sasuke così
visceralmente orgoglioso che sta con Naruto…? Boh, mi sembra un
controsenso! Non voglio offendere nessuno, per carità, solo che io non
sopporto certi tipi di coppie, neanche se magari sono poste in fanfic scritte bene, non posso proprio farci niente
^^’ Grazie del commento comunque!
E dunque… al prossimo
capitolo! Spero lo posterò presto, ma compiti in classe e interrogazioni
finali e (non ultima °_°) la mia incombente e massacrante festa dei 18
anni non contribuiscono al mio tempo libero! XD
Capitolo 9 *** And then I go and spoil it all by saying something stupid... ***
Capitolo nove, Mercoledì
Capitolonove, Mercoledì &
Giovedì
[And then I go and spoil it
all by saying something stupid…]
I practice every day to find some clever lines to say
To make the meaning come through…
But then I think I'll wait until the evening gets late and I'm alone with you
The time is right
Your perfume fills my head
The stars get red
And, oh, the night's so blue
…And
then I go and spoil it all By saying something
stupid
Like “I love you”…
[Mi esercito ogni giorno per cercare
qualche cosa intelligente da dire
Per far venir fuori il significato…
Ma poi penso che aspetterò finché il
pomeriggio diventa tardi e sono solo con te
Il tempo è perfetto
Il tuo profumo annebbia la mia mente
Le stelle diventano rosse
E, oh, la notte è così blu
…E poi inizierò a rovinare tutto
Dicendo qualcosa di stupido
Come “ti
amo”…]
Passi
pesanti e cadenzati.
-Porca
miseria, idiota! Lo vedi che sei proprio un cretino?!
Un cretino, un idiota! Ti muovi come
un elefante, ah! Non vedi che sta dormendo?! Altro che
genio di Konoha, demente!-
Uno
schioccare di lingua.
-Sei tu
che non c’entri un cazzo, qui dentro! Che diavolo vuoi adesso, che sei ancora fra le palle?!
Va tutto bene qui, non vedi?!-
Un
ringhio basso, cupo, minaccioso.
-Ssssh! Zitto! Abbassa quella voce,
idiota, sennò si sveglia! E comunque non
va tutto bene… guarda che disordine, guarda!
E la tua svogliatezza fa lavorare la mia sorellina come non ha mai lavorato
prima d’ora!-
Un colpo
di tosse secco intima di abbassare la voce; i due obbediscono subito.
-…E
comunque-, continua la prima voce, bisbigliando adesso -oramai sono qui e
oramai ci resto fino al vostro matrimonio,
cocco!-
Silenzio.
-…Perché
ci sarà un matrimonio, non è vero, Shikacaro? Non continuerete ancora con questa immorale quanto fuori
luogo quanto indesiderata convivenza,
no?-, finisce poi, intimidatoria.
L’altro
si schiarisce la voce ed evidentemente si gratta la nuca.
-Certo
che ci sarà, Kanky
adorato. Vorresti fare tu la damigella?-, chiede sardonicamente.
L’altro bercia qualcosa circa l’assurda situazione che in
questa casa si è venuta a creare e che a Suna non si sarebbe mai creata;
inizia così a sproloquiare prendendosela con l’altro ragazzo,
dicendo che a Konoha oramai vigono i cattivi costumi e la lascivia, che la
moralità è andata a farsi benedire, che oramai non ci si sposa
più; ma un secondo e perentorio colpo di tosse proveniente dalla mia
gola interrompe i suoi vaneggiamenti e lo zittisce seduta stante. Kankuro
deglutisce e si gratta il collo, nervoso.
Io
sogghigno, continuando a far finta di dormire.
-E…
come ti stavo dicendo-, continua mio fratello a voce
talmente bassa che a stento riesco ad udirne le parole -se però questo
è proprio ciò che volete io non posso fare che acconsentire - giustamente, eh! - e… essere estremamente felice per voi!-
Shikamaru
ridacchia, schioccando ancora la lingua.
-Tua
sorella ti fa così paura, eh? Prima non sembravi così
arrendevole…-
L’altro
sbuffa, virilmente offeso.
-Paura! Paura! Stai parlando con il fratello del
Kazekage, cocco,
nonché con uno dei jonin
più abili di tutta Suna… come diavolo ti viene in mente che io
abbia paura di questa qui?! Senza contare che --
-Oh, insomma-,
sbotto, aprendo gli occhi e alzandomi di scatto a sedere -la volete smettere?! Stavo tentando di dormire!-
Entrambi
impallidiscono e si gettano -letteralmente si
gettano- ai
miei piedi, preoccupatissimi.
-Temari!
Che diavolo fai?! Alzarti così velocemente
nelle tue condizioni! E urlare così tanto! E
dormire così poco!-, inizia Kankuro.
-Seccatura
scellerata! Ma pensi prima di agire?! Guarda, sei
tutta sudata! E poi --
Ma la
vena che pulsa pericolosamente sulla mia tempia li zittisce all’istante.
-Brutti
idioti-, borbotto, girandomi su un lato e facendo per scendere dal letto -sono
incinta, non sto mica morendo!-
Ma
gli altri due non vogliono saperne di lasciarmi alzare e mi costringono
nuovamente a stare supina; li fulmino con gli occhi per la millesima volta e
tamburello le dita sul lenzuolo, terribilmente nervosa e arrabbiata.
-Potrei
bere, almeno?-, chiedo, dura.
Essi non
se lo fanno ripetere due volte: scattano e si dirigono verso la cucina,
portandomi ognuno due bicchieri
d’acqua. Li squadro e alzo pesantemente un sopracciglio, accigliata.
-Da
quando in qua muovete così velocemente il culo
per me? Dico a te, pesaculo!-, biascico, ridacchiando
e prendendo in mano uno dei quattro bicchieri.
Il
diretto interessato pare arrossire un po’ e rotea gli occhi; è a metà fra l’imbarazzato e il
compiaciuto, ma non vuole darlo a vedere.
-Oh, in
questa settimana ho imparato ad essere un po’
più celere.-, risponde, pacato.
Ghigno e
prendo un altro bicchiere, bevendolo in un solo sorso.
-…E
ad esaudire ogni mio desiderio. Non è
così?-, ribatto. L’altro rimane stizzito e s’indigna; Kankuro guarda la scenetta e sogghigna, commentando:
-L’hai schiavizzato per bene, eh, sorellina?-
Prendo un
altro bicchiere, seguitando a guardare Shikamaru, e ribatto:
-Oh,
sì. Non è stato facile, ma alla fine il ragazzino ha ceduto.-
E a
questa provocazione l’altro non può che rimanere offeso e
bisbigliare, accigliato:
-Ragazzino…!
Ho solo tre anni meno di te, tsk…-
-Tre anni
che, però, si fanno vedere…-, replica Kankuro,
continuando a ridacchiare.
Shikamaru,
non potendone più, si gira verso il quasi cognato e lo squadra; i due borbottano
una mite sequela di insulti per un po’ e io ne
approfitto per alzarmi, ma non appena mi vedono si coalizzano nuovamente e si
gettano al mio fianco.
-Posso prendere
qualcosa da mangiare, che diamine?!-
Ma i
due, scandalizzati, rispondono nuovamente che non possono lasciarmi andare e
fanno per avviarsi, quando si scontrano e si guardano di nuovo male.
-E piantatela! Sono io il padre
di quel bambino, non tu!-
-Ehi, ehi, idiota! Io conosco Temari da molto più tempo di
te! E in quantozio
del bambino non posso starmene qui con le mani in mano! Quindi,
mettiti da parte!-
E
così ricominciano a litigare, disquisendo su ciò che faranno o
non faranno a questo povero bambino che avrà parenti così travisati ed assurdi; ma guardando entrambi urlare e
sogghignare e offendersi così tanto non posso fare a meno di sorridere e
di sorridere, in un modo che probabilmente tempo prima avrei definito stupido. Questi due tengono così tanto a me che sono pronti a prostrarsi e a
umiliarsi di fronte all’altro per ogni mio capriccio; Kankuro,
così fintamente duro e rozzo com’è, si è fatto tutta
la strada da Suna a Konoha e ha sopportato tutti questi giorni con il
‘rivale’ solo per vedere come stessi; e Shikamaru… Shikamaru,
il pigro, abulico e sciatto Shikamaru esaudisce ogni mio desiderio prima ancora
che io lo pensi. Mi massaggia le spalle, mi porta da bere, addirittura prepara
il pranzo (con risultati disastrosi, ma va be’),
pulisce casa… è così cambiato, in questa settimana, che in effetti stento a riconoscerlo. E probabilmente non lo
ammetterà mai, ma lui è ben felice di fare tutto ciò; e
altrettanto probabilmente io stessa non lo ammetterò mai, ma io lo amo più di ogni altra cosa. E
così adesso lo guardo, lo guardo e lo riguardo:
come sbuffa, come s’indigna, come sogghigna e come si gratta sciattamente
la testa… io amo tutto di lui, e non credo che potrei fare a meno di ogni
suo singolo gesto, ogni giorno…
-Un
maschio! Un bellissimo maschio, ah! Le femmine sono fin troppo seccanti, e poi --
…Ma
la parte femminile di me viene bruscamente cancellata
da questa sua stupida affermazione; lo squadro e sogghigno.
-No, no,
no, non avete capito niente voi due!-, replico,
superiore. -Sarà una femmina, oh, sì.-
Shikamaru
socchiude gli occhi e alza un sopracciglio: ed eccole qui le nostre tanto amate
e famose sfide, ecco qui i nostri epici battibecchi. Entrambi sembriamo non
farne a meno: anche se oramai siamo grandi, anche se siamo rispettabilissimi
ninja e anche se fra un po’ di tempo saremo genitori -e qui un brivido percorre la mia schiena-, i litigi ci
sono e ci saranno probabilmente per sempre. E io non
potrei viverne senza, davvero.
-Un
maschio. Un bel maschio… le femmine danno troppi guai. Devi fare
attenzione a come si vestono, con chi escono, ai loro
amici, alle loro missioni, ai loro turbamenti, alle loro voglie… no, no,
io non ci sto!-, replica il Nara.
Kankuro
esala un pesante respiro e batte un colpo sulla spalla dell’altro
ragazzo, con fare comprensivo.
-E tu sei
fortunato che non hai una sorella. Una seccatura continua, per dirla con parole
tue.-, commenta, guardandomi di sbieco.
Schiocco
la lingua e ghigno ancora, rimettendomi a sedere sul materasso e appoggiando la
schiena -che ultimamente mi fa un po’ male- alla spalliera.
-Unafemmina, vi dico… sono contornata
da fin troppi maschi che hanno fin troppi problemi. Due fratelli, un quasi marito, i migliori amici di tutti
e tre e svariati maestri a contorno… No, grazie, devo essere capita da
qualcuno!-
La mia
dolce metà fa per replicare, ma qualcuno bussa alla porta; troppo pigro per andare, manda mio fratello ad aprire. Due secondi dopo
sento un veloce e leggero rumore di passi, poi un urletto
e una risata; mi ritrovo davanti infine un piccolo uomo che mi abbraccia e mi
bacia tutta.
-Zia!
Zia! Ma allora è vero, è vero che sei tornata da quel tonto!-
Prendo lo
schizzetto sotto le ascelle e lo allontano dal mio volto per guardarlo e fargli
una ramanzina circa le buone maniere; ma il piccolo Hisaki
ride talmente tanto che non posso fare a meno di addolcire la mia espressione e
di ghignare a mia volta, abbracciandolo.
-Oh,
sì, che ci vuoi fare…! Alla fine ho ceduto. Ma l’ho
incastrato per bene, sai?-, borbotto.
Shikamaru
biascica un “che rogna i ragazzini”, sbuffa e si mette sciattamente
seduto; ma subito dopo entra Choji, sorridendo, e gli
dà una pacca sulla spalla.
-Ho preso
il piccolino e l’ho portato al parco, ma quando gli ho detto
della bella notizia ha voluto subito venire qui.- sorride bonariamente,
guardando il bambino che ridacchia e che fa le linguacce a Shikamaru. -Ha detto
che ti doveva fare una ramanzina, sai?-, aggiunge infine, ghignando.
Shikamaru
sbuffa e si sbraca sulla sedia, annoiato.
-Oh, ne
ho ricevute talmente poche questa settimana, in effetti…-
Il
piccolo Sarutobi si gira verso di me ed esclama:
-L’ho rimproverato per bene, sai? Ho fatto il mio dovere,
l’ho fatto proprio sentire uno schifo… Vero, zietto?-
L’altro
lo scruta biecamente e replica, stizzito e fintamente offeso:
-“Uno
schifo”…! Mi hai detto delle cose che mi hanno fatto piuttosto
riflettere… Stai parlando con il genio
di Konoha, moccioso!-
Hisaki
lascia la presa al mio collo e si avvicina, gattonando sul materasso, al
ragazzo; gli va vicino e gli stampa un bacio sulle
guancia.
-Un
genio… mica tanto. Io mi chiedo ancora come si possa litigare con la Zia! E’ una donna
dolcissima, no?- constata, sorridendomi; Kankuro inizia a tossire rumorosamente, evidentemente
avverso a ciò che il piccolo ha appena detto.
Io ghigno
e alzo superbamente le sopracciglia.
-Ho
sempre sostenuto che è questo ragazzino il vero genio di Konoha! Altro che te, crybaby!-, esclamo.
Lui
socchiude gli occhi e s’imbroncia.
-Bambini
e donne. Che seccatura.-
Rimaniamo
dunque per un bel po’ di tempo a parlare e a insultarci, mentre gli altri
tre intervengono; dopo un po’, però, Choji
prende Hisaki per la mano e si gira verso di me.
-Noi ora
dobbiamo andare, devo riportarlo da Kurenai. Voi statemi bene… e tu, Shikamaru, lavora. Non vorrai
far faticare la tua donna in queste condizioni, vero?-, dice, sorridendo;
l’amico lo guarda, sorride e alza gli occhi al cielo.
-No,
no… e poi, chi la sente?-, borbotta, squadrandomi e canzonandomi.
Choji
e Hisaki ci salutano, dunque, ma prima di varcare la soglia il piccolo mi viene vicino e fa:
-Dammi
una cuginetta, zia! Ci sono un po’ troppi uomini ultimamente, e io voglio fidanzarmi presto. Ok?-
Sorrido,
guardo per l’ennesima volta il mio caro compagno e replico:
-L’ho sempre detto che sei tu
il vero genio qui!-
Lui
ridacchia, mi stampa l’ennesimo bacio sulla guancia e se ne va; dopo un
po’, Kankuro -iniziando a sentirsi
effettivamente di troppo- borbotta
qualcosa circa il voler avvertire Gaara tramite
messaggio della lieta novella e di prepararsi un bell’abito da cerimonia;
dunque esce anche lui.
Io e
Shikamaru rimaniamo insomma finalmente soli; lui si stiracchia, sorride e si
stende al mio fianco sul letto, guardandomi negli occhi.
-Hai
visto? Troppi maschi, l’ho sempre detto.-, borbotto, girandomi su un
lato.
Lui alza
gli occhi al cielo e sbuffa.
-Sarà.
Ma tutti insieme danno comunque meno guaio di una sola femmina.-
Mettendo
da parte per una buona volta le polemiche, sorride ancora e mi prende una mano
fra le sue.
-Tu,
insomma… Cioè… come…?-
Ma
prima che egli possa finire la frase, sbuffo e sbotto:
-Come
sto? Sto bene, Shikamaru, davvero. E’
la quinta volta che me lo chiedi nel giro di un’ora! Non sono neanche al
secondo mese, non sto morendo! E se
voi mi faceste fare qualcosa…-
Sbuffa,
ancora.
-Dunque. Prima ti lamenti che non faccio
mai niente, e va bene. Adesso ti lamenti che faccio tutto io. Una via di mezzo
no, eh?-
-Oh,
tanto lo so che senza i miei rimproveri non vivresti… O sbaglio?-
Ridacchia
ironicamente e si sgranchisce, appoggiando entrambe le spalle al materasso.
-Certo,
mi fa così piacere venirecazziato
per qualsiasi motivo… Devo solo scegliere come sbagliare, a quanto pare…-
E
così cala il silenzio; lui chiude gli occhi, sorride e continua a
stringermi la mano; e io di tutta risposta lo guardo,
sorridendo come mai in effetti ho fatto prima, e carezzandogli il dorso
dell’arto. Questa scena sembra piuttosto inusuale:
nessun battibecco, nessun rumore, nessun litigio, nessun rimprovero…
entrambi ci beiamo della semplice presenza dell’altro, del suo semplice
odore o respiro; e veramente non basta altro.
Improvvisamente,
però, lui si gira di scatto e si avvicina a me; sorride. E dice una cosa
piuttosto stupida.
-Ti amo,
lo sai?-
Alzo un
sopracciglio, furba.
-Ah,
davvero? Io no, mi spiace.-, replico, facendo
spallucce e ghignando.
Questa
è la domanda che più spesso ho sentito in questi quattro anni;
è la stessa domanda che Ino mi ha rivolto quando le ho annunciato che io
e Naruto ci eravamo messi insieme, la stessa che i
miei stessi genitori avranno probabilmente pensato quando gliel’ho
presentato, e la stessa che ogni tanto i miei pazienti mi pongono quando dico
loro che nella mia squadra, tempo fa, c’era anche Sasuke; ed è la
stessa domanda, infine, che mi è sopraggiunta in mente ieri, non appena gli
ho posto quella bizzarra quanto esplicita richiesta.
Ripensandoci,
in effetti, non posso che ridere; la sua espressione l’attimo dopo in cui
gli ho direttamente chiesto di sposarci
è qualcosa di indescrivibile. Ha guardato prima
la mano che gli ho stretto, poi me, ha allungato la bocca, dilatato allo spasmo
le pupille e osservato ancora la mano; evidentemente non ha
creduto troppo a ciò che stava succedendo, perché ha continuato
questa alternanza di sguardi per un po’ finché non mi sono
spazientita e ho schioccato la lingua, nervosa.
-Sentiamo
un po’. Quali improbabili e assurdi filmini mentali ti sei fatto in
questa settimana, eh, Narubaka?-,
ho sibilato, guardandolo di sbieco.
Lui ha
realizzato dopo qualche secondo ciò che avevo appena detto, ha deglutito,
si è sistemato un po’ meglio sulla sedia e si è grattato
nervosamente un lato del collo, come fa sempre quando è imbarazzato.
-Io…?
Filmini mentali…?! Andiamo, Sakura-chan,
ma lo sai di cosa stai par- -
-Oh, lo
so benissimo di cosa sto parlando, mio caro! Oramai, disgraziatamente, ti conosco… ti
sarai fatto una sequela interminabile di fantasie e paranoie del tutto improbabili e inesistenti che ti hanno portato a credere che io adesso ti volessi
mollare definitivamente e che tutto ciò che hai sentito non potesse
essere vero… Non è così, cretino?-, ho continuato,
minacciosa, assottigliando gli occhi.
Lui ha
seguitato a guardarmi, del tutto dimentico della coraggiosa proposta che avevo
esclamato pochi minuti prima; si è grattato rudemente il capo e ha sorriso
come un beota per un buon minuto.
-No,
è che…! Cioè…
alcuni aspetti del… tuo comportamento, ecco, forse mi hanno indotto a pensare
che…-, ha iniziato debolmente, perdendo voce ad ogni sillaba sotto il mio
sguardo perentorio; e subito dopo ha preso una boccata d’aria e ha
finito, con voce più squillante: -Ma è un’altra storia, non
pensiamoci più adesso, è passato! Cosa avevi
detto, pr-
…Ma
non ha finito in tempo, dal momento che il suo braccio
destro è stato straziato dall’ennesimo pizzicotto; lui ha biascicato
una lamentela piuttosto debole ed è rimasto zitto.
-Forse ti
hanno indotto a pensare che…? Continua, continua,
cretino, voglio sentire.-, ho ordinato, intimidatoria, iniziando a
sghignazzare.
Egli ha
preso dunque un respiro e mi ha guardato a lungo.
-Ok, Sakura-chan… ok. Ma poi non dire che non te l’avevo detto…! E
comunque io ormai non c’entro più niente, è storia passata, oramai sono una persona nuova! Anzi, a dire la verità mi sembra in ogni caso piuttosto
inutile e…-
-Naruto!-
Ha
deglutito un’ultima volta, rendendosi conto di non poter sfuggire, e ha
raccolto tutte le sue forze.
-E’
che… be’, io pensavo che tu fossi così tanto arrabbiata da… insomma,
da…-e qui si gratta un
orecchio, abbassando la voce-…pensare ancora a Sasuke. E p…-
-TU CHE COSA?!-, ho
urlato, alzatami di scatto dalla sedia, e fissandolo biecamente; lui ha fatto
altrettanto e mi è venuto vicino, con la testa bassa.
-Ok, ok, è una cosa stupida da pensare, lo so! Ma non ho
fatto a meno di poterlo credere… ero distrutto, Sakura-chan,
distrutto! Ho provato a cercarti dappertutto; sono andato proprio da Sasuke per
parlare, e ho notato una tua borsa che di solito usi; ho chiesto al maestro Kakashi, che mi ha detto che ti ha visto con lui e
che… be’, reggevi un mazzo di fiori in
mano. Stessa cosa Ino, che poi ha aggiunto che “con lui andrà
tutto bene”, e io ho pensato che si riferisse a
voi due…! Poi, quando non ne potevo più, sono andato in ospedale,
ma non ti ho trovato; e un’infermiera mi ha detto che eri uscita proprio
con quell’idiota, che però due giorni prima mi aveva assicurato
che sarebbe andato in missione e non sarebbe tornato per qualche giorno! E
un’altra ha detto che una volta ti ha vista
uscire all’una di notte, sebbene tu dovessi ancora finire il turno, e che
poi non sei più tornata!-
Mi sono
più e più volte scrocchiata le dita, nervosa, cercando di
calmarmi e intimandomi l’autocontrollo; ma come diavolo si può
essere cosìcretini…
-Naruto,
dimmi un po’-, sono riuscita a commentare,
respirando affannosamente per l’ira -l’infermiera
che ti ha detto che Sasuke era venuto a prendermi in ospedale cosa ti ha detto precisamente?-
Lui
è rimasto per qualche secondo interdetto, ha roteato gli occhi e ci ha
pensato un po’ su.
-Be’,
ha detto che era pallido, alto, magro, con occhi e capelli scuri… quindi,
be’, io ho capito che era Sasu…
S-Sasu…-
Ed
evidentemente il suo cervello -oh, da
qualche parte deve averlo pure lui, andiamo- deve
aver azionato qualche meccanismo, o il suo buonsenso si è risvegliato di
botto, o non lo so; fatto sta che ha iniziato a guardarmi con occhi vitrei e
increduli e ha allargato per la seconda volta la bocca.
-Oh
cazzo. Era Sai.-, ha
sentenziato infine, monotono e in difficoltà.
Io ho
sogghignato malignamente e mi sono avvicinata a lui, tirando in alto le sopracciglia
e incrociando le braccia davanti al petto in maniera molto superba.
-Però,
vedo che inizi ad usare quella roba lì dentro. Ebbene sì, mio caro cretino!
Era Sai. Mi è venuto a prendere all’ospedale perché sapeva
in che situazione stavo, e mi ha fatto un po’ di
compagnia. Ma veniamo al resto, adesso! Kakashi e Ino ci hanno visto nello stesso giorno a pochi
secondi di distanza, non in due giorni separati; e io
avevo un mazzo di fiori perché Sasuke voleva portarli, pensa un po’, ai suoi genitori e al
fratello al cimitero di Konoha, e io li stavo sorreggendo; li avevamo appena
comprati al negozio di Ino. Poi… uhm- e qui mi sono fermata in maniera
piuttosto caparbia per far finta di pensare-l’uscita
all’una di notte, certo! Pioveva e non avevo un ombrello, così
sono andata da Sasuke, che abita proprio davanti all’ospedale, e me ne
sono fatta dare uno; ma mentre stavo lì mi sono
scordata la borsa, che evidentemente non sono riuscita a prendere prima del nefasto giorno in cui tu sei andato da
lui. Ah, poi sono rientrata al lavoro dopo un’ora perché aspettavo
che smettesse di piovere: evidentemente, quando sono tornata
la cara infermiera se n’era andata e non mi ha visto.-
Ad
ogni parola che ho aggiunto la sua espressione si è fatta via via più incredula e il suo sguardo più
luminoso; alla fine del mio discorso io ero stizzita e fredda e lo guardavo
biecamente, invece lui era estremamente felice e stupito.
-Dunque…
tu stai veramente dicendo che… mi hai perdonato e che… mi sposerai?!-, ha
urlato, venendomi sempre più vicino e prendendomi le mani fra le sue;
aveva un sorriso così raggiante e occhi così sinceri che non ho
potuto fare a meno di addolcirmi -controvoglia- un po’.
-Volevo…
ma dopo tua questa dichiarazione, cretino…-, ho borbottato, arrossendo e
abbassando lo sguardo.
E mi
è preso un po’ di sconforto, e ho pensato la fatidica domanda: ma che diavolo ci trovo in lui?!E’ rumoroso, ottuso, casinista, spaccone,
testardo e stupido… cosa
diavolo può avere indotto a farmi innamorare così perdutamente e
scioccamente di questo ragazzo, che di particolare in verità non ha
proprio niente, e che anzi ha tutti i difetti di questo mondo, e cosa cavolo
può avermi spinto a fargli una proposta così fuori luogo e
assolutamente --
Ma il
mio soliloquio è stato presto interrotto da un paio di dita che hanno
dolcemente preso le mie guancie e che hanno iniziato a tirarle debolmente, e da
una risata contagiosa e splendidamente solare.
-Sakura-chan…! Io ti amo!-
Naruto
mi ha guardato e riguardato, e ha continuato a shakerare
la mia pelle -come io di solito faccio con la sua, ma lui ha agito molto
più delicatamente- in maniera dolce e non invasiva; mi ha poi dato un ingenuo
bacio sulla fronte, ha allargato le spalle e mi ha abbracciato con tutto il suo
amore, così palpitante e
così totalizzante che io stessa ne sono rimasta colpita.
E… d’un tratto, ho capito davvero perché lo amo. Naruto mette passione e forza in
qualsiasi cosa intraprenda; e, in questi undici anni, mi ha sempre e
continuativamente trasmesso energia e solarità… e tanto, tanto amore. Perché lui sarà
pure casinista, spaccone, rumoroso e stupido, terribilmente stupido… ma è proprio lui, l’uomo della mia vita. E
così sarà per sempre, a quanto pare.
E anche in
questo momento, in cui sto ridacchiando ripensando a ciò che è
successo durante tutta questa settimana, non posso fare a meno di sorridere e
arrossire e convincermi che davvero
questa è stata la scelta migliore; osservando questa buffa figura
davanti a me -è mattina presto, sono venuta a trovarlo a casa sua mentre
lui ancora dorme- bofonchiare qualcosa nel sonno vagamente somigliante a
“Sakura-chan!”, e massaggiandogli
dolcemente una guancia, non posso fare a meno di pensare che la vita, alle
volte, è proprio strana.
Abbiamo
litigato, ho sofferto, hanno operato i miei genitori, Tsunade-sama ha prima
dato le dimissioni e poi riconquistato fieramente il proprio posto, Ino si
è scoperta decisamente e immensamente innamorata di qualcuno di ben noto, Temari ha
verificato di essere incinta, abbiamo fatto pace… e tutto questo… solo in una settimana.
*
[Il
giorno dopo, Giovedì]
-Se ci
pensi, però- parlotta, con la voce impastata di sonno -è stata un pochino colpa di entrambi.-
A questa affermazione, mi giro su un lato e lo fulmino con gli
occhi.
-Di entrambi?-, chiedo ironicamente.
Lui alza
gli occhi al cielo e sbuffa; sistema un po’ il cuscino sotto la sua testa
e chiude gli occhi, sconsolato. Dopo la mattutina visita di amici, è
stato il turno dei parenti: sua madre e suo padre sono venuti da noi e sono perfino
rimasti a pranzo. Yoshino si è più
volte congratulata con me per aver tenuto duro fino all’ultimo con quel pesaculo -parole
sue!- del figlio, e Shikaku ha fatto una bella
ramanzina a Shikamaru circa il trattare come si deve le donne. Che dire, ho proprio
due suoceri fantastici!
E, dopo i
parenti, mi sono concessa un bel pisolino su esortazione -ovviamente-
del cosiddetto pesaculo qui accanto, da cui a quanto
pare sto iniziando a prendere tutti i vizi; e il pisolino si è
trasformato in una dormita di qualche ora, tant’è che adesso
è sera ed è quasi ora di cena.
-Oh, be’… sì.
Cioè, avresti anche potuto evitare di arrabbiarti così
tanto per quella piccola litigata fra me e quello lì…! E
poi, chissà cosa sarebbe successo se non fossi arrivato io e…-
Respiro
molto pesantemente, cercando di trattenere la mia ira.
-Era un
collega, Shikamaru. Un collega. E tu
sei geloso marcio.-, replico, ghignando.
La sua
reazione è fra le più buffe: evidentemente non vuole far
esplodere di nuovo la litigata della settimana scorsa -ed altrettanto
evidentemente non vuole passare un’altra settimana in quelle condizioni
pietose, aggiungerei-, ma non vuole neanche darmela vinta così
facilmente.
-Forse.
Un pochino. Leggermente.-, ammette, imbronciato, per poi concludere:
-Ma non dirmi che a te questa cosa non fa piacere, seccatura…-
E adesso
è il mio turno di tentennare un po’; ma, in effetti, negare la
perfetta evidenza non servirebbe proprio a niente, visto che
ci conosciamo meglio di chiunque altro; e così mi ritrovo a sorridere.
-Da morire, crybaby.-
Egli pare
estremamente soddisfatto così; ma io riprendo
il discorso di prima e ci ragiono un po’.
-Tornando
a ciò che avevi detto… be’,
diciamo che la colpa è soprattutto tua, perché quella scenata te
la potevi decisamente
evitare, ma forse è anche un pochino mia, perché ultimamente sono
spesso nervosa… Ma d’altra parte, credo di avere tutte le ragioni
del mondo per essere un pochino isterica, o sbaglio? …Quindi,
alla fin fine, io sono pienamente
giustificata, ma tu sei assolutamente
da colpevolizzare. Il che vuol dire che, ancora una volta, ho ragione io.-
Shikamaru
rimane letteralmente basito da questo mio discorso; si schiarisce la voce, mi
scruta torvamente e si gratta il capo.
-Sei
incredibilmente seccante, tu. Ti rigiri il discorso come ti pare e piace…
con una logica e un modo di procedere non proprio convenzionali, diciamo. Ma finiamo questo discorso qui, altrimenti rischio di
impazzire.-
Ancora
una volta, ghigno.
-E poi
non vuoi ammettere di avere torto marcio. Tutti uguali, voi uomini! Anche
Sakura dice lo stesso di Naruto… voi pesaculo
vi passate i vizi, ah! Anche loro due
hanno litigato in questa settimana, sai?-
L’altro
manda un mugolio.
-Sì,
diciamo che ci siamo fatti abbondantemente compagnia. Poverino lui,
davvero…-, borbotta, guardando afflitto il soffitto.
Alzo un
sopracciglio, piccata.
-Poverino?
Lui?!-
Shikamaru
sembra spiazzato da questa mia reazione.
-Be’,
Sakura non è che si sia comportata precisamente
bene con lui, per dirla in maniera molto elegante…-
Io
rimango semplicemente scandalizzata.
-Ah, no?! Dopo che lui non faceva altro che parlare e parlare di
quando diventerà Hokage, e dopo che non la ha
minimamente ascoltata, lei doveva anche rimanersene zitta e buona?!
Mentalità maschilista, ecco cos’è questa!-, replico, alzandomi di scatto a sedere; lui fa altrettanto ma
non perde la sua flemma.
-Ho
capito, ho capito, probabilmente ha torto lui, ma da qui a mettergli le corna con
il suo migliore…-
Sgrano
gli occhi, atterrita.
-Corna?!Ma di che diavolo stai parlando?-
Lui
strabuzza gli occhi e si schiarisce la voce, leggermente confuso; inizia dunque
a raccontare tutta la sequela di avvistamenti che il suo amico demente ha
assunto come prove schiaccianti del fatto che fosse cornificato; e, a fine del resoconto,
io sono decisamente allibita. Ma che diavolo ci trova Sakura, così carina e posata, in lui? Gli
spiego dunque la mia versione dei fatti, raccontandogli per bene i retroscena e
gli avvenimenti, e lui rimane allibito.
-Oh. Be’, è proprio scemo, allora.-
-E tu gli sei andato completamente dietro.-, gli faccio notare,
sarcastica.
-…Più o meno.-, ammette, umile.
Rimaniamo
dunque un po’ così, parlando del più e del meno; ma
all’ennesimo battibecco non ce la faccio più e mi alzo, decisamente stanca di tutta quell’apatia.
-Pesaculo,
su, forza! Muoviti! Dobbiamo andare!-
Alla
parole “muoviti” e “andare” rabbrividisce
istintivamente.
-Andare…
dove?-, chiede, con l’aria decisamente stanca di
chi non ha fatto veramente nulla; sogghigno e borbotto, mentre sistemo alcuni
vestiti sparsi su una sedia:
-Oh,
Naruto ha indetto una cena stasera, me l’ha detto Sakura. Ci ha
ovviamente invitati. E’ anche in nostro onore, a
quanto ho capito.-
Rimane
basito e piuttosto scocciato.
-Non te
l’avevo detto…?-, chiedo con fare innocente, sogghignando: in
verità non gliene ho parlato appositamente,
altrimenti lui si sarebbe ribellato dicendo che è una cosa
“seccante” o una rogna.
-Veramente,
no.-,
borbotta, risentito.
-Ah…
sai, in verità io ci tenevo ad andare…-, replico, facendo
spallucce, e guardandolo con i miei occhi da gatta.
E lui mi
lancia un’occhiata, rotea gli occhi al cielo e si alza, sbuffando e
imprecando, ma anche sorridendo.
*
-Padre?! Quel pesaculo? Padre?!-
Sbuffo
per l’ennesima volta, continuando a tirarlo per il gomito e a ridere ad ogni sua imprecazione.
-Sì,
demente, sì! Temari è incinta, e Shikamaru diventerà
padre. Te lo assicuro!-
Lui
sembra ancora molto incredulo; si gratta leggermente il mento e stringe un
po’ di più la presa sulla mia spalla, dal
momento che è bendato e non può vedere.
-Sarà.
Secondo me, in ogni caso, sarà un pessimo padre.-, replica, convinto.
Io esalo
un pesante respiro e continuo a tirarlo per le viuzze di Konoha, sogghignando.
-Oh, mai
quanto tu sarai un pessimo marito.-,
ribatto, stizzita.
A quella
parola un brivido percuote il corpo del ragazzo.
-Non dire
quella parola… mi fa ancora impressione! Sakura-chan…
ma tu sei proprio sicura di…?-
-Di
volerti sposare? Dal momento che questa è
esattamente la cinquantasettesima volta che mi porgi la stessa domanda, mi
verrebbe quasi da dire di no,
idiota.-
Lui si
blocca e mi cerca al tatto, urlando:
-No, no, Sakura-chan! Non intendevo questo! Scusa, scusa! Non lo
chiedo più, davvero!-
Gli do
l’ennesimo pizzicotto della giornata sulle guance e continuo a fargli strada, ridacchiando.
-Sakura-chan… ma dove diavolo stiamo
andando…?-, prova dunque, girando la testa bendata verso di me.
Gli
pizzico ancora il gomito e sbotto:
-Oh, sei
proprio impossibile! E’ la quarta volta che me lo domandi, abbi pazienza!-
Lui
sbuffa e continua a seguirmi, imprecando ogni tanto perché inciampa o
perché urta la gente; le persone ci guardano in maniera molto strana, ma
io non posso fare che continuare a ridere; dopo un buon minuto di silenzio
però lui appare evidentemente curioso e voglioso di parlare, così
enuncia:
-Però…
non mi uccidere, ma credo che la colpa di questo litigio… sia un
po’ di tutti e due.-
Mi giro
verso di lui, guardandolo male.
-A
malincuore, devo dire che l’ho pensato anche io.-
Aggrotta
le sopracciglia, confuso.
-Per la
prima volta nella tua vita, mi stai dando ragione?-,
chiede, ridendo.
Ringhio,
rafforzando la presa sul suo gomito.
-Oh, non abituartici, cocco.-, replico, stizzita. Poi ragiono bene
su ciò che voglio dire e mi fermo, squadrando per bene il viso buffo di
Naruto. -Quello che voglio dire è che… insomma, io sono stata
parecchio nervosa ultimamente, e in effetti avrei
dovuto parlarti dei miei genitori… e avrei dovuto dirti subito ciò
che non andava… Ma ti vedevo così felice, perché il
consiglio aveva detto che avevi buone possibilità di succedere a
Tsunade-sama, che non volevo distrarti da affari più importanti… e
così sono stata zitta, ma intanto ho accumulato risentimento… e
sono esplosa tutto d’un botto. Certo pure tu non sei stato propriamente sensibile
e intuitivo, ecco, e sinceramente potevi evitarti quella proposta di andare a
convivere…-
Lui si
gratta ancora una volta lievemente il mento e replica:
-Be’,
dai, nessuno dei due è stato propriamente intelligente… ma menomale
che alla fine ci siamo capiti, no?-
Ricomincio
a camminare e a fargli strada, spintonando fra la
gente sempre più numerosa.
-Eh
già. Tutto merito mio, ovviamente.-
Lui
ghigna.
-Ovviamente.-, borbotta, canzonandomi.
Passa
ancora un po’ di tempo in silenzio, finalmente; ma lui -oh, tanto oramai
lo conosco- evidentemente non sa stare zitto per più di qualche minuto,
così si schiarisce la voce e inizia:
-Sakura-chan, ma…-
-“Dove stiamo andando?” Non te lo
dico, cretino!-
-No, non
quello! Volevo chiederti una cosa…-
-E parla,
allora.-
Lui
ammicca maliziosamente e si avvicina, circondandomi le spalle con un braccio.
-Sasuke,
qualche giorno fa, mi ha detto che, a quanto pare, nella sua buia e gretta vita è comparsa una povera
anima pia capace di sopportarla… chi è, la martire?-
Io sorrido
e rallento il passo.
-Oh, non
ti aspetterai che te lo dica, no?-
Si ferma,
basito.
-Come no?! E perché? Io voglio saperlo, sto morendo di
curiosità!-
Gli
pizzico un’altra volta il gomito e gli faccio riprendere l’andatura
lesta; sbuffo e replico:
-Perché
sono affari suoi, cretino! E perché tanto li vedrai stasera!-
Si gira
verso di me, perplesso.
-Stasera?-, chiede.
Ghigno.
-Oh,
sì! Ho indetto una cena… in onore del nostro imminente matrimonio,
sai. Ho invitato un po’ di gente… e anche, ovviamente, Sasuke e la
sua bella.-
Si ferma di
botto in mezzo alla strada; in verità vorrei arrabbiarmi, poiché
mi sta facendo fare estremamente tardi al lavoro, ma
questo quadretto non può non farmi ridere: Naruto è fermo in
mezzo alla strada con la bocca spalancata, la spalle basse, braccia aperte e
un’orrenda benda a pallini sugli occhi. La gente, ancora una volta,
squadra assai rozzamente colui che è
considerato il ninja più forte di Konoha e colui che -con tutta
probabilità- sarà il prossimo Hokage, commentando in maniera
leggera qualcosa circa la schiavizzazione dei mariti e le follie degli
innamorati.
-Tu…
hai indetto una cena?!-
Sogghigno
ancora, avvicinandomi a lui.
-Sì…
non te l’avevo detto…?-
Lui
deglutisce, e io posso ben capire perché: odia
questi eventi mondani e queste formalità.
-No.-, asserisce, riprendendo una posa più
dignitosa e facendo l’offeso; sentendomi vagamente in colpa per aver
organizzato tutto senza chiedergli niente, rallento l’andatura, gli
prendo una mano fra le mie e appoggio la testa alla sua spalla.
-Be’,
mi sembrava quantomeno carino dare un addio al celibato e al nubilato… E
poi, insomma, io ci tenevo tanto ad andarci, ma se tu proprio non vuoi…-
E lui ci
casca come un bambino: rallenta il passo ed urla,
entusiasta:
-No, no, Sakura-chan! Se tu vuoi andarci, ci andremo,
basta!-
Sorrido e
gli rifilo un veloce bacio sulla guancia: sebbene non ne abbia minimamente
voglia, sebbene preferirebbe molto di più stare
sbracato sul divano a mangiare ramen, ha accettato lo
stesso… e solo per me. Solo per me.
Ed è proprio questo che adoro di lui: si fa ogni giorno in quattro, e
tutto… solo per me.
*
Il locale
è tutto un tintinnare di bicchieri, parole cerimoniose, pettegolezzi
sommessi o risate rumorose; in particolare, un tavolo è ricolmo di tutti
questi rumori: c’è chi ride, chi mugugna, chi sbuffa, chi si
lamenta…
-Che
palle…-
…e
chi impreca sottovoce.
-Questa
me la paghi, seccatura! Ma chi
diavolo me l’ha fatto fare?!-
Temari
dà un pizzicotto a Shikamaru, non vista.
-E sta’ zitto, per una volta! Due ore ed è tutto
finito, mi sto stancando anche io…-
Shikamaru
sbuffa, roteando gli occhi al cielo. La sua cara metà qualche ora prima
-quando gli ha teneramente comunicato l’invito a quella cena- ha detto che
sarebbe stata una cosa per pochi intimi e che avrebbero preso solo qualcosa da mangiare; e invece lì
è riunita mezza Konoha e sono stati servite
pietanze e cibi da soddisfare un esercito. I due organizzatori
dell’evento -sebbene Nara dubiti alquanto che Naruto c’entri
qualcosa in tutto questo, disorganizzato e casinista com’è- sono
entrambi al centro esatto della tavola e sorridono a parenti ed
amici venuti a congratularsi con loro; i due, però, hanno avuto la
terrificante quanto compromettente idea di far sedere Shikamaru e Temari
proprio vicino a loro, di modo che anche i due sono adesso teatralmente al
centro dell’attenzione. E, dal momento che la
cena è anche per questi ultimi, i due futuri signori Uzumaki
hanno ben pensato di invitare anche parenti e amici di Temari, per completare
il quadro; e così mezza Suna e mezza Konoha fissa la ragazza bionda con
occhi languidi, le si rivolge con le parole più gentili e fa di tutto
perché non debba fare il minimo sforzo, cosa che ha decisamente trovato
il disappunto di lei.
Seduto
alla sinistra di Shikamaru, Naruto non è del tutto avverso ai pensieri
dell’altro, anzi. E’ circa la milionesima volta che pensa uno
sconsolato “Ma chi
diavolo me l’ha fatto fare” ed è la centesima che cerca
di richiamare l’attenzione di Sakura su di sé, ma lei sembra occupata
a sorridere a destra e a manca e a mangiare compostamente.
-Di’
un po’, Naruto- prorompe Shikamaru ad un certo punto, dando una gomitata nelle costole
all’amico -tu non c’entri minimamente in tutto questo casino, non
è vero?-
Naruto si
gira e ridacchia.
-Si vede
tanto?-
L’altro
annuisce vagamente e si guarda intorno. Davanti a lui ha uno smielato Kiba intento a squadrare ogni essere vivente che rivolga a Hinata un’occhiata più lunga di due secondi; dall’altra parte della tavola, invece,
assiste ad un pietoso Neji intento ad incassare tutte
le ramanzine provenienti dalla sua ragazza; ma è la coppietta seduta
alla destra di Temari che lo lascia più sbalordito di tutti. Anche
questi due si sono trovati decisamente fregati,
convinti com’erano che si trattasse di una cenetta intima e non di un
ritrovo fra Villaggi; e, se lei ne
è stata particolarmente felice, lui
ha la faccia di qualcuno che vorrebbe sotterrarsi e che vorrebbe uccidere il
proprio migliore amico seduta stante.
-Certo
che… quei due…-, borbotta il moro, grattandosi brevemente il collo.
Naruto si
gira, contemplando la scena.
-Io non
ho proprio parole… non ho veramente parole per
questo scempio. Ma
lei sa a cosa va incontro? Lo sa?
Poverina, che pena…-, commenta, scandalizzato.
Shikamaru
si schiarisce un poco la voce, sistemandosi meglio
sulla sedia.
-Be’,
alla fin fine… tante beghe mentali, tanti problemi… per niente, a quanto pare. Tu e le tue
fantasie, cretino! E io che
ti sono andato dietro…-
Il
biondo, ancora intento a osservare il lui e lei che in quella serata hanno dato tanto scalpore e tanto apporto di pettegolezzi ad
entrambi i villaggi lì riuniti, annuisce vagamente.
-Ma che
ne potevo sapere, io?! Avevo prove e indizi
inoppugnabili… e invece, a quanto pare…-, borbotta, ancora del
tutto incredulo.
Eppure,
pensa Naruto… be’, Ino e Sasuke non stanno
propriamente male, insieme. Sono, sotto un certo punto di vista, quanto di
più diverso si possa cercare: lui duro, freddo e impassibile, lei
così vitale, allegra e frizzante; ma sono anche decisamente
simili per quanto riguarda l’eccesso di orgoglio, di superbia e di
testardaggine, difetti nei quali spiccano entrambi. Sakura ha detto al ragazzo
che i due escono da qualche tempo a questa parte e che per ora non
c’è niente di serio; ma con il tempo, chissà…
Il suo
sguardo leggermente inebriato dal vino si posa ad un
capotavola dove, decisamente brilla, siede l’Hokage. Quel pomeriggio lui
è stato condotto da Sakura proprio allo studio di Tsunade:
quest’ultima, a quanto pare, ha ragionato su una certa frase detta -o,
per meglio dire, urlata- qualche
giorno prima dal ragazzo circa il non essere affatto
sola.
-Ogni
tanto, a quanto pare, anche tu fai un’azione ragionevole, ragazzino- ha commentato poi, prima di
sorridere e di abbracciarlo. -Grazie.-, ha infine aggiunto, prima di salutarlo
e di tornare dietro alla propria scrivania, al posto in cui sarebbe rimasta
ancora per molto tempo.
-Dunque,
sarai Hokage fra molto tempo… e non la prossima settimana, come ti aveva
detto. Non ne sei dispiaciuto?-, gli ha chiesto poi Sakura, vedendolo
stranamente silenzioso.
Ma
lui l’ha guardata, sorridendo.
-Mh,
in verità non lo sono per niente. Ho trovato
qualcosa di più bello e di più… importante.-, ha risposto;
la ragazza ha dunque sorriso ed è arrossita.
Ed è
quello che prova, davvero: anche se il sogno della sua vita è stato
rimandato di probabilmente molto tempo, anche se è stato ad un passo dal
raggiungerlo… adesso c’è qualcosa che conta addirittura di
più, e che ha ottenuto. E per il resto… c’è tempo,
c’è davverotemp-
-Vorrei
fare un brindisi, gente! Un brindisi!-,
urla improvvisamente un euforico quanto ubriaco Rock Lee; le risate e il
mormorio s’arrestano di botto e tutti lo
guardano, divertiti.
-Un
brindisi… a queste due belle coppiette, perché sono
l’emblema dell’ardore della gioventù! Dateci dentro,
sposini!-, grida, per poi scoppiare a ridere e levare in alto il suo bicchiere
ripieno di sakè.
Shikamaru,
Temari, Naruto e Sakura si guardano brevemente intorno; la gente ride,
sghignazza e ammicca maliziosamente, ma tutti - uno spensierato Gaara, un ancora scocciato Kankuro, una traballante Tsunade,
un ridente Gai, un festoso Kakashi, un ghignante Yamato, un ammiccante Sai, una festosa Kurenai
e un birbante Hisaki, un dolce Choji,
una gioiosa Ino, uno stranamente e irrepetibilmente sorridente Sasuke-si
alzano e levano il calice in alto. I quattro ragazzi si guardano l’un
l’altro, decisamente imbarazzati; ma Naruto si rizza
a sedere, ridendo come un pazzo, prende per mano Sakura, guarda gli altri due e
li incita a fare lo stesso.
-A noi, gente!-, urla, per poi levare il
calice in alto, portarlo alle labbra e ingurgitarlo tutto d’un
sorso.
Gli altri
tre fanno lo stesso; e i brindisi si ripetono e si ripetono,
insieme alle risate e agli schiamazzi… e ai battibecchi.
-Naruto,
idiota! Guarda che cosa mi hai fatto,
hai rovesciato tutta la bottiglia di sakè sul kimono nuovo! Ora sembro
un’ubriacona!-
-Perdono,
Sakura-chan, perdono!-
-Perdono
un corno, demente! Ora chi me lo ricompra, eh?! Ma chi
me l’ha fatto fare di sposarti, eh?!-
-SECCATURA!
La piantiamo con questo sakè?! E’ il
tredicesimo brindisi che fai! Basta un po’!-
-E quanto
rompi,pesaculo! Goditi un
po’ la vita, pure tu!-
-Io me la
godo la vita, sei tu che non puoi godertela nelle
tue condizioni!-
-Sorellina,
l’idiota ha ragione! Basta
alcool, basta! Poi ti fa male!-
-Hai
guardato di nuovo la mia Hinata?!Ma
io ti uccido, bastardo!-
-Kiba,
piantatela! Mi ha solo versato da bere…-
-E tu, Neji, piantatela di rompere! Io
bevo come e quanto mi pare!-
-Temari…
sicura di stare bene…?! Mi sembri un po’
pallida. Vuoi sederti? Non è che magari…-
-Sto
bene, pesaculo, sto bene!
Oh, basta, mi hai rotto! Io una vita
con te non ce la passo, abbiamo chiuso!-
-Sakura-chan! Smettila di bere!-
-Narubaka,
smettila! Oh, ma come devo fare io con te?! Sei un
casinista, un rozzo, un cretino!-
-Sì,
ok, ma tu smettila di bere…-
-E sei
troppo apprensivo! Troppo! Io non ti sopporterò oltre, direi che abbiamo
chiuso!-
I due
ragazzi si guardano, tesi e pallidi fino allo spasmo.
-Non so
te, Shikamaru, ma io non avrei molta voglia di passare un’altra settimana come quella
precedente…-
L’altro
deglutisce.
-Nemmeno io.-
Le altre
due li fissano, ghignando.
-Be’,
per questa volta… forse, potremmo passarci sopra. Che ne dici, Sakura?-
-Uhm, forse. Tanto, non credo che mancheranno
le occasioni per litigare…-
E poi si
ritrovano tutti e quattro a ridere, brindando per l’ennesima volta.
Fine
***********
Finito!
Ebbene sì, gente, è tutto finito XD
Oddio, sto per commuovermi! E’ la prima fanfic
di cui scrivo la fine, è un effetto così strano e assurdo! O__O
Spero
veramente che questo capitolo vi sia piaciuto! Io ne sono abbastanza
soddisfatta, non è stato facile scriverlo .__. Ma sono comunque 13 pagine piene, sono stata brava, dai XD Spero davvero,
davvero che vi sia piaciuto… scrivere i finali è così
difficile O_O E, qualora qualcosa non vi abbia
garbato, ditemelo, per favore! ^^
…Insomma,
tutto è bene quel che finisce bene… sinceramente non amo i finali
in cui tutti sono felici e contenti [me essere fan
dell’angst più puro e
dell’ebbrezza di ammazzare personaggi XD], ma questa è una
commediola e si può pure fare, dai! XD Tutti si sono
chiariti e s’è pure scoperto il SasuIno
-ve lo aspettavate? Era piuttosto chiaro, alla fin fine xD…
E ho cambiato il punto di vista, anche perché i ragassuoli
erano ormai belli cotti e avevano ben motivato le loro
scuse, e volevo far parlare le due!
La
canzone è “Somethingstupid”,
Frank & Nancy Sinatra, sebbene io preferisca la versione di Robbie Williams
& Nicole Kidman XD E’ una bellissima canzone, consiglio a tutti di
ascoltarla!
Passiamo
alle recensioni: 8O_O Mi
scuso per l’enorme ritardo, ma avevo programmato di inserire questo
capitolo il giorno prima di partire, a fine luglio, e invece non ce l’ho
proprio fatta… =_= In ogni caso, rispondo subito!**
Fallen star:
spero tanto ti sia piaciuto l’ultimo capitolo! ^^ Eh sì, Sakura si
è dimostrata intraprendente, ha preso lei l’iniziativa…
sennò campa cavallo XD Ti ringrazio tanto per gli auguri, sei gentilissima!
Annina94:
ti ringrazio tantissimo! Scriverai una fanficNaruSaku? ** grazie del commento!
Emi_Iino: ti ringrazio veramente, sei
gentilissima ^____^ Davvero, grazie! Spero tanto ti sia piaciuto
quest’ultimo cap!
Antinyska88:
chi non vorrebbe avere un Kanky seminudo in giro per
casa? =ç= Ti ringrazio
tantissimo, mi hai fatto quasi commuovere! Sei veramente gentile!! GRAZIE! *________*
Glokky: grazie *___*
Clara_chan: ti ringrazio tantissimo!! Sono veramente contenta che ti sia piaciuto così tanto il capitolo scorso! Hai visto che donna
Sakura, eh? XD Sadica e intraprendente al punto giusto! Ti ringrazio tanto
anche per aver commentato l’altra mia fanfic.
Insomma, ti adoro ù_ù Grazie mille, sul
serio!!
Shatzy: calma Flà,
calma XDD Non è successo nulla, più o meno!
XD Ti ringrazio tanto per il commento! Kankurois the best ù_ù e
in mutande è ancora meglio =ç=” (nonnaaa, dove sei? XD) In effetti ho
fatto decisamente soffrire Naruto, povero! Ha dovuto
soffrire un bel po’ ^^ ma ora è tutto risolto, dai
XD Per lo spin off: uhm, ho disegnato una fan
art su come personalmente penso che finirà Shikamaru,
finisco di inchiostrarla e la posterò poi qui sotto quando aggiorno, ok?
Per una storia vera e propria, be’, non so
^^” non mi piace molto fare i sequel di mie fanfic,
non so, lo trovo squallido! Forse qualche drabble, potrebbe essere *-* Vi terrò aggiornati ^^
Ti ringrazio tantissimo, asusual!
*___*
Gloria7: grazie milleeee!
^____^
Vi prego,
-VI PREGO XD- recensite il capitolo e magari siate umani ** commentate, se
volete, la fanfic in generale! Io ne sarò estremamente
felice! Dai, questa è l’ultima volta che avete per commentare, che
ne dite? In ogni caso, ringrazio le persone che hanno sempre recensito, le 32 persone che hanno inserito la fanfic
nei preferiti e le 6 che l’hanno messa nelle seguite! Grazie, gente! ^___^
Risponderò alle vostre recensioni
aggiornando la pagina appena potrò… promesso!
Dunque,
che dire… One Week è proprio finita. Spero tantissimo vi sia piaciuta, è stata la mia prima commedia, la mia prima
NaruSaku, la mia prima ShikaTema
e la mia prima similSasuIno.
Insomma, ci tengo a questa fanfic ^///^ Magari alcuni
capitoli non saranno stati bellissimi, e sicuramente alcune parti sono molto
lacunose; tuttavia mi sento abbastanza orgogliosa di questa fanfic.
Ah, ho
modificato un po’ i primi capitoli… oddio, io scrivevo così?
XD Ora mi sento piuttosto migliorata, anche grazie a
voi!