fraintendimento

di renmisya22
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** fraintendimento ***
Capitolo 2: *** regalo ***



Capitolo 1
*** fraintendimento ***


Era quasi passato un mese da quando Kariya e Kirino avevano iniziato a frequentarsi. Avevano iniziato qualche settimana prima del ritorno dei membri della Earth Eleven, che mai e dico mai si sarebbero aspettati di ritrovarli così uniti. Certo, Kirino era diventato il capitano provvisorio e Kariya il suo braccio destro, dato che avevano sviluppato un saldo rapporto di fiducia reciproca, ma chi l’avrebbe detto che la fiducia reciproca fosse sfociata in quel grande sentimento d’amore?! In realtà il meno sorpreso fu Shindou, che già aveva capito che il suo migliore amico avesse iniziato a mostrare un certo interesse nei confronti del minore già da quando avevano giocato per il FF.
Quando ne venne a conoscenza, si mostrò molto soddisfatto. A detta del suo migliore amico, da quando si frequentavano, Kariya non aveva dato nessun fastidio e non si era permesso di fare altri brutti scherzi, proprio perché si era reso conto di quanto ci potesse rimanere male il suo fidanzato. Sembrava esser diventato più serio nei suoi confronti, più sensibile. Non gli avrebbe mai fatto nulla di male.

Eppure, quel giorno, precisamente un giorno prima del loro primo mese insieme, Kirino assistette ad una scena a dir poco orribile per lui. Una scena che gli spezzò il cuore in mille pezzi. Il suo ragazzo, stava chiedendo qualcosa al suo migliore amico. Appena Kirino li vide parlare, si nascose subito dietro un cespuglio per non farsi vedere. Aveva il cuore che batteva all’impazzata, più che altro non sapeva cosa provare esattamente: due delle persone più importanti della sua vita, parlavano in maniera ravvicinata e soprattutto Kariya sembrava esserne così felice. Ranmaru osservò la scena ma non riuscì a sentire nulla e si sentì completamente bruciare lo stomaco. Si sentiva completamente vuoto e ferito, mentre vedeva i due ragazzi uscire dalla scuola per andare chissà dove a fare cosa.

Si toccò il volto e lo sentì bagnato dalle lacrime. E questo lo portò soltanto a peggiorare: adesso che si era reso conto di star piangendo iniziò a singhiozzare rumorosamente, rannicchiandosi per terra. Rimase lì per molti minuti, sperando che nessuno si accorgesse di lui, ma poi si sentì chiamare.

-Kirino Senpai, che ci fai qui?! – chiese Hikaru Kageyama, il migliore amico di Kariya, che aveva spronato i due a frequentarsi.

Il più grande si sforzò di sorridere per non farlo preoccupare, ma creò l’effetto contrario, uscendo un sorriso distorto, che sembrava quasi una smorfia e poi non riuscì a mentire ulteriormente in quanto le lacrime tornarono a scendere ininterrottamente.

-Senpai, andiamo subito nello spogliatoio! – esclamò il più piccolo prendendolo per mano, accompagnandolo nell’edificio poco distante. Fortunatamente il resto della squadra era già andato via e quindi in quella stanza c’erano solo loro due.
-Senpai, vuoi spiegarmi perché piangevi lì tutto solo?! – chiese lui porgendogli un bicchiere d’acqua. Il più grande lo prese e bevve tutto d’un sorso, ma non rispose, limitandosi a contemplare il pavimento impolverato. Hikaru continuò a guardarlo dispiaciuto. -Riguarda per caso Masaki Kun? – chiese poi a bassa voce.
Al rosa, sentendo quel nome gli venne un colpo al cuore e tornò di nuovo a singhiozzare e poi annuì. -Pensavo mi amasse…
-Ma lui ti ama! Ne sono più che convinto!
-Io no… - sospirò. -Si è stancato di me.
Hikaru balzò in piedi e il suo volto prese un’espressione corrucciata. -Assolutamente no.
-E allora perché poco fa stava facendo le feste a Takuto?! – sbottò di nuovo.
Il più piccolo ridacchiò, ma poi realizzò cosa aveva appena fatto. -Mi stai dicendo che Masaki ha una cotta per Shindou Senpai?!
-È quello che ho pensato anche io, forse si è veramente stancato di me…
Il piccolo Kageyama, vedendo l’espressione triste del suo compagno di squadra non esitò ad abbracciarlo per cercare di consolarlo e dargli il suo appoggio, nonostante stentava a credere che il suo migliore amico avesse potuto tradire quel Senpai che amava così tanto, soprattutto il giorno prima del compimento del loro primo mese insieme.

Passarono poi una ventina di minuti a calciarsi il pallone dentro l’edificio, con dei passaggi deboli per evitare di rompere qualcosa. Ogni tanto però il pallone sbatteva a qualche armadietto e faceva un rumore fortissimo che portava i due a ridere. Tutto questo, finché non si accese la luce e mostrò una figura alla porta: era Kariya Masaki. Il suo volto non mostrava nessuna emozione. Era serio, freddo. E Kirino lo fissava. Nessuno voleva iniziare la conversazione, ma poi il minore accennò un sorriso e parlò.
-Che ci fate ancora qui?
-Non sono affari tuoi. – disse velocemente Kirino, guardando da un’altra parte.
Masaki gli si avvicinò, sempre con un sorrisetto innocente e con gli occhioni dolci, che faceva sempre quando voleva un po’ di attenzioni. -Se fai così sembra poi che tu mi abbia tradito. Non è vero questo, giusto? – e gli prese la mano.
Il rosa non ne poteva più e quindi sbottò. -Ah, adesso sarei io quello ad averti tradito?! – rise con sarcasmo.
Il più piccolo lo guardò sorpreso e poi diventò subito serio. -Cosa stai cercando di dire?
-Intendo dire che sei scemo. Pensi che non me ne fossi accorto? Prima stavi parlando con Takuto e stavi scodinzolando felicemente. – sbottò con le lacrime agli occhi. -In realtà tu ti sei fidanzato con me solo perché volevi il mio migliore amico! – gridò, con il cuore in mille pezzi.
Masaki si sentì un blocco alla gola, sentendosi accusato in quel modo. -Ti lascio. – disse poi.
-Come scusa? – chiese l’altro sorpreso dalla velocità in cui il suo fidanzato aveva parlato.
-Hai capito bene, ti lascio. Hai ragione ti ho tradito. – disse prendendo un pacchetto regalo dal suo zaino e poi lo gettò nel cestino della spazzatura, girandosi di spalle. -Sei uno scemo come tutti. – sbottò e corse via, con le lacrime agli occhi, che il più grande non riuscì a vedere.

-BRAVO, SCAPPA! – gli gridò contro adirato, andando a sedersi su una panchina, per tornare a piangere.
Hikaru intanto aveva controllato cosa avesse gettato. -Senpai, è per te! – gridò lui, saltellando per attirare la sua attenzione. -Masaki ti aveva fatto un regalo! Lo sapevo, lui ti ama tanto! Non poteva tradirti! Non è tipo.
Il rosa alzò la testa incuriosito e si ritrovò Hikaru che gli porgeva il pacchetto che aveva gettato poco prima il suo fidanzato. Incuriosito lo aprì e appena cosa c’era all’interno, sorrise intenerito e divertito, con le lacrime agli occhi: era una collana con un fenicottero rosa. E oltretutto c’era anche un bigliettino che recitava “ti assomiglia :P”.
-Che scemo… - sorrise.
-Senpai, io lo sapevo. Lui ti ama, ama solo te! – disse con felicità. -Devi andarti a scusare, prima che torniate al punto di partenza!
E senza dire altro, si mise la collana in tasca e andò subito a cercare il fidanzato.

Prima però, decise di comprare un oggetto carino da una bancarella di giocattoli che si trovava nei dintorni della scuola, per poter ricambiare il regalo di Masaki. Poi tornò alla ricerca del più piccolo, che non riusciva proprio a trovarlo. Decise quindi di chiamare al numero di casa, sapendo perfettamente che avrebbe risposto uno dei suoi due tutori. E sapeva benissimo che quei due diventavano delle belve quando qualcuno feriva il loro figlio. Ranmaru deglutì e digitò il numero.
-Pronto? – rispose l’allegra voce di Hiroto.
-Salve… - sussurrò Kirino.
-Oh, Kirino Kun! Ciao! – disse allegro Hiroto.
Il rosa emise un sospiro di sollievo, sentendo il solito tono dell’uomo. -Kariya… è in casa? – arrossì mentre chiedeva di lui.
-Masaki? Aveva detto di voler rimanere con te oggi? – disse ingenuamente. -Aveva detto di voler aspettare la mezzanotte insieme a te, per festeggiare il vostro primo mese!
Kirino sussultò. -Non mi aveva detto nulla…
-Non dirmi che quel citrullo di nostro figlio si è tirato indietro all’ultimo?! – sbottò, probabilmente parlando con Midorikawa. -Ora che ci penso, potrebbe aver deciso di andare da solo sulla spiaggia. – rise. -Tipico di lui è tirarsi indietro e fare le cose da solo. Non sembra, ma quello è un vero e proprio timidone. Però devi sapere che parla sempre di te con noi.
-È proprio innamorato a quanto pare! Ah, l’amore! – sospirò Midorikawa.
-Hai ragione, caro. Kirino Kun, ti consiglio di andare sulla spiaggia.
-Lo so… - sorrise involontariamente Kirino. -Ho capito, allora vado subito in spiaggia. A presto! – lo salutò e chiuse la chiamata.
Kirino era felicissimo, al settimo cielo. Ma si sentiva terribilmente in colpa ad aver dubitato di lui. Come aveva potuto farlo. Gli si stringeva totalmente il cuore per come si fosse sentito il suo fidanzato a sentirsi accusato in quella maniera, soprattutto conoscendo il suo passato. Non era affatto giusto l’avergli riservato un comportamento del genere.

Arrivò poi alla spiaggia e notò che l’unica figura presente in riva era proprio il suo ragazzo, intento a lanciare la sabbia verso il mare, mentre urlava, probabilmente per scacciare la rabbia che aveva accumulato in quel momento.

-Stupido! – gridò infuriato. -Stupido Kirino Ranmaru che salta subito alle conclusioni. Non ti sopporto quando… - si bloccò perché si sentì posare sulla testa qualcosa. Il più piccolo saltò sorpreso e si girò. -Che ci fai qui? – disse con gli occhi rossi.
-Volevo chiederti scusa… - sussurrò. -Hai ragione, sono stupido e salto subito alle conclusioni…
-Non ti sopporto. – sbottò, con le lacrime agli occhi e poi si girò di scatto dall’altro lato per evitare di farsi vedere in quelle condizioni pietose.
-Puoi anche evitare di perdonarmi. – disse toccandogli la spalla. -Non merito di essere perdonato da te...
Il più piccolo si voltò nuovamente verso il più grande e piegò la testa sulla spalla, facendo un’espressione ingenua. -Ti ho perdonato.
Kirino scoppiò poi a ridere beccandosi una brutta occhiataccia da Kariya. -Scusa, sei troppo buffo con quelle orecchie da coniglio! – rise più forte.
Masaki le tastò e poi arrossì. -Scemo! Perché poi le orecchie da coniglio?!
-Scusa, quelle da gatto erano finite. – ridacchiò.
-Questa non te la perdono. – sbottò facendo l’offeso.
-Un bacio? – sorrise mostrando la guancia.
-Ma sei scemo o cosa?! – arrossì di botto e poi si sedette sulla sabbia per osservare il mare. Il sole era già tramontato, ancora prima che i due si incontrassero sul posto e faceva molto freddo. Anche Kirino sembrava abbastanza infreddolito. -Ranmaru… - lo chiamò.
-Dimmi?
-Se ti siedi vicino a me, ti perdono definitivamente e non riserverò mai più alcun rancore. – arrossì, con il batticuore.
Il rosato non se lo fece ripetere due volte e andò a sedersi subito vicino a lui. -Sei troppo ador… - non finì la frase, che Masaki prese un telo da mare per potersi avvolgere insieme al maggiore. -Inaspettato, ma apprezzato… - sorrise appoggiando la testa sulla spalla del minore, che stava morendo dall’imbarazzo.
-Sta’ zitto, non fare ulteriori commenti…
-Tranquillo…- sorrise.
-E comunque, vorrei scusarmi anche io. Non pensavo che il mio atteggiamento con Shindou Senpai, visto da un’altra prospettiva potesse sembrare fraintendibile… - disse dispiaciuto.
-Sono io che sono saltato alle conclusioni.
-Scemo, accetta le mie scuse e basta. Ah, che poi com’è che avevi detto? Sembravo star scodinzolando o qualcosa del genere? – gli fece il verso. -Cioè mi stavi dando del cane? Io, ti sembrerei un cane?!
-Più che cane, ora sembri a tutti gli effetti un coniglio.
Il minore gli fece la linguaccia e poi sospirò. -Scusa, ho gettato il regalo che ti avrei dovuto fare… - disse totalmente dispiaciuto. -Per quello avevo chiesto il parere di Shindou… - sospirò.
Kirino sorrise. -Tranquillo, l’ho recuperato. – sorrise, passandogli il pacchetto. -In realtà l’ho già aperto, quindi fingerò di essere sorpreso. – gli fece una linguaccia.
Kariya arrossì e gli ripassò il pacchetto. -Questo è tuo. – disse a bassa voce.
Il maggiore ridacchiò e aprì nuovamente il pacchetto, mostrandosi veramente felice mentre osservava il regalo all’interno. Ne era completamente ammaliato. -È più bella di quello che sembrava prima! – disse con gli occhi a cuore. -Masaki, l’adoro!
-Non devi esagerare… scemo! – prese poi la collana per aiutare il fidanzato a indossarla.
-Invece è la pura realtà. Penso che questa collana sia fantastica!
I due poi rimasero in silenzio per un po’. Non sapevano più cosa dire. In realtà le cose da dire erano già state dette. Si erano scusati ed ora stavano completamente abbracciati a godersi il panorama del mare, aspettando la mezzanotte.
Dopo qualche minuto, iniziarono a scoppiare i fuochi d’artificio e i due si guardarono in faccia.
-Sei stato tu ad organizzare tutto? – chiese Ranmaru.
Masaki scosse la testa, leggermente rosso. -Sarà di sicuro il compleanno di qualcuno…
-Ma sembrano provenire proprio dal Sun…
-Ho detto che sarà il compleanno di qualcuno. – disse imbarazzato, mentre prendeva la mano del fidanzato. -E comunque, ti amo.
Kirino arrossì. -Anche io, Masaki. Auguri per il nostro primo mese.

E i due, si avvicinarono, per poi darsi un piccolo bacio sulle labbra.
 
 
ANGOLO AUTRICE
Eccomi di ritorno con l’ennesima Ranmasa! Quanto li amo quei due. Sono i miei protetti: guai a chi osa toccarli, meritano il mondo. Questa storia avrà un doppio capitolo in realtà, probabilmente più breve di questo, per raccontarvi cosa hanno fatto in realtà Shindou e Kariya, mentre decidevano il regalo per Kirino :3 spero la storia sia stata comunque di vostro gradimento, ciao!

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Capitolo 2
*** regalo ***


Mancava esattamente un giorno all’anniversario del loro primo mese insieme. Masaki ci stava pensando da una settimana. Aveva sempre la testa fra le nuvole e ogni tanto aveva anche atteggiamenti distaccati quando passava del tempo insieme al suo così compassionevole fidanzato. Lui lo amava tantissimo, ma aveva paura di essere troppo poco per lui, di non dargli tanto affetto.
-Hiropà, Midopà… - chiamò i suoi genitori, mentre era intento ad aspettare la colazione. –Secondo voi… il mare è da sfigati?
-Masacchan, vuoi andare al mare?! – chiese Hiroto, avvicinandosi al figlio per poterlo abbracciare, ma subito fu allontanato dal piccolo.
-Masaki, non sarà che… - iniziò Midorikawa. -Effettivamente domani tu e Ranmaru avrete compiuto il primo mese da fidanzati! – disse emozionato.
-Cioè, tu ti ricordi persino il loro anniversario? – chiese Hiroto.
Intanto Masaki era arrossito come un peperone. Parlare con loro del suo fidanzato, lo metteva in serio disagio. Aveva paura di diventare troppo sdolcinato, di sembrare troppo simile a quei due quando ne parlava e si era ripromesso che non avrebbe mai fatto come quei due se si fosse ritrovato in una relazione. Avrebbe totalmente perso la sua nomea da teppistello. E non voleva.
-Lasciate perdere… - sbottò alzandosi dalla sedia.
-E la colazione? – disse facendo la vocina Midorikawa.
-Non la voglio. – gridò Masaki. -E comunque, oggi non tornerò prima della mezzanotte. – disse poi, uscendo di casa per poi sbattere la porta.
I suoi due tutori, non esitarono però a ridacchiare appena il figlio uscì di casa. Il rosso si avvicinò al marito e lo abbracciò da dietro per dargli un bacio sulla guancia, mentre l’altro sorrideva genuinamente.
-Un giorno dovremmo proprio passare un pomeriggio sulla spiaggia, noi quattro. – disse Hiroto. -Intendo… io, tu, Masacchan e Rancchan. Mi piacerebbe troppo vederli imbarazzati.
-E con questo perdi almeno tre punti. – disse Midorikawa, pestandogli il piede.


Sulla strada per la scuola, come al solito da un mese (e forse più) a quella parte, Masaki e Ranmaru si erano incontrati per poi dirigersi a scuola insieme.
-Dormito bene oggi? – chiese Kirino, prendendo la mano del più piccolo, che sussultò e poi la staccò creando imbarazzo tra i due.
-Sì, ho dormito bene… - disse abbassando gli occhi. -Tu piuttosto, hai delle occhiaie enormi. Fatto a pugni con un orso? – ridacchiò.
Il più grande lo fulminò con lo sguardo. -Ti ringrazio per la preoccupazione, ma sai: ho avuto una certa difficoltà ad addormentarmi oggi, dato che non facevo altro che pensare ad una certa fata turchina che in questi giorni non fa altro che confondermi sempre di più. – sbottò il rosa, per poi iniziare ad aumentare la velocità del suo passo, per evitare di parlare con il suo fidanzato.
Kariya scoppiò in una fragorosa risata. -Fata turchina… - lo imitò e poi rise. Ma poi si ricordò che avrebbe dovuto invitarlo sulla spiaggia per aspettare la mezzanotte con lui. Effettivamente poco importava in quel momento, l’avrebbe fatto subito dopo l’allenamento.


-Pst… Masaki! – lo chiamò Tenma dal suo banco, mentre gli passava un biglietto.
Il turchese roteò gli occhi e decise di leggerlo. “Masakiiiiii, oggi niente allenamento!! Sono triste uffa. L’allenatore però mi ha proposto di andare ad allenarci al campo, tu vieni? Ci saremo io, Shinsuke, Aoi e Tsurugi!!!”.
Kariya esultò in silenzio. Era una perfetta occasione per poter comprare un regalo al suo fidanzato. Prese la penna in mano per poi scrivere la risposta: “oggi passo, magari la prossima volta!”  disse dando indietro il bigliettino. Appena il capitano lo lesse, si mise a piangere attirando l’attenzione del professore, mentre l’intera classe si mise a ridere.


Uscito da scuola, Kariya sembrava un po’ a disagio. Cercava con lo sguardo il suo fidanzato, che sembrava essersi volatilizzato. Ne era felice, in quel modo avrebbe avuto l’occasione perfetta per poter attuare il suo piano: chiedere a Shindou Senpai di aiutarlo nella scelta di un regalo adatto al suo fidanzato. Nel senso, non che avrebbe avuto bisogno di un consiglio, ma sperava principalmente di poter approfittare per chiedergli qualcosa d’imbarazzante sul conto del fidanzato.
-Senpai! – lo chiamò.
-Oh, ciao Kariya! – lo salutò educatamente il migliore amico del fidanzato. -Pensavo che Ranmaru fosse venuto a prenderti. Non vi siete incontrati?
Masaki si sentì in colpa per aver dato “buca” al suo ragazzo. Ma poi scosse la testa, scacciando quel pensiero. L’avrebbe perdonato una volta andati sulla spiaggia. -Senpai, ho bisogno del tuo aiuto!
-È successo qualcosa? Avete litigato? Hai esagerato e Ranmaru ha frainteso uno dei tuoi scherzi? – chiese il bruno, accennando un sorrisetto.
-No, ti sbagli! – disse muovendo le braccia, imbarazzato, ma poi tornò serio. -Accompagnami a comprare un regalo… almeno fino al negozio… - e poi arrossì.
L’ex capitano sorrise trattenendo una risata e poi annuì, portando il più piccolo ad esultare di gioia.


-Senpai, c’è qualcosa che Kirino Senpai faceva quando era più piccolo? Qualche ricordo buffo? – disse lui innocentemente, mentre camminavano.
Takuto sorrise e annuì. -Kirino amava i fenicotteri. Quando era piccolo era felicissimo di sapere dell’esistenza di uccelli così eleganti, che avevano un piumaggio del suo colore preferito, così iniziò a dire a tutti di essere un fenicottero, si vantava di esserlo.
-Cioè, lui credeva di essere un fenicottero? – scoppiò in una grossa risata.
-Un giorno però andammo allo zoo con la nostra classe delle elementari, ma i fenicotteri non erano rosa, avevano delle sfumature biancastre. Così i nostri compagni iniziarono a prenderlo in giro dicendo che vedevano già i capelli bianchi sulla sua testa. E ci rimase particolarmente male.
Il più piccolo smise lentamente di ridere e tornò serio. Certo che quei suoi compagni di classe dovevano essere proprio delle persone cattive. Se ci fosse stato lui sicuramente quei piccoletti non avrebbero modo per pensare altri insulti. Ah, quanto avrebbe voluto conoscere il Senpai da più tempo. -Ho capito. – si limitò poi a dire. -Ti ringrazio Senpai. – sorrise salutandolo e poi entrò nel negozio dove avrebbe acquistato il regalo per il suo fidanzato.
Caso vuole che i suoi occhi notarono subito una simpatica collanina con un fenicottero rosa. Subito sorrise e decise di comprarla.
Prima che il commesso chiudesse la confezione, chiese se poteva aggiungere un bigliettino simpatico, all’interno del pacco. Il signore annuì, passandogli un bigliettino e lui scrisse subito una cosetta che gli era venuta in mente. Sorrise appena finì di scrivere, soddisfatto di quel regalo.
“ti assomiglia :P”



ANGOLO AUTRICE
Ecco qui il secondo ed ultimo capitolo di questa storiella carina <3 ovviamente questo capitolo ha avvenimenti precedenti al primo, ma preferisco che vada letto dopo, solo per giustificare l’atteggiamento del nostro amato Masaki. Detto ciò, ci vediamo la prossima volta con una nuova storiella carina! <3

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