Storia di un corvo e del gatto che gli insegnò a volare

di Ciuscream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A riva la vittoria ***
Capitolo 2: *** Secondi (mai più) ***
Capitolo 3: *** Uno più uno fa undici ***



Capitolo 1
*** A riva la vittoria ***


 
Storia di un corvo e del gatto che gli insegnò a volare




1. A RIVA LA VITTORIA
(prompt: sabbia)


Il caldo in palestra affoga i polmoni, acqua e sale scivolano giù dalle tempie – il sudore è come mare.

La bocca è secca, la lingua arsa, la gola stride ad ogni respiro – la fatica è come sabbia.

Un piede poi un altro, le braccia, la palla che si schianta contro i polsi e torna al mittente – il muro è come scoglio.

Kuroo non ha mai imparato a nuotare, però sa giocare, soprattutto sa restare a galla quando i nervi degli altri tremano, quando sembrano perdere la rotta.

Ogni azione è come nave – basta avere il coraggio di salpare (la forza strenua di saltare).



 

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Capitolo 2
*** Secondi (mai più) ***


2. SECONDI (MAI PIÙ)
(prompt: orologio)

Il tempo della pallavolo arranca
per Kei, le lancette del grande orologio della palestra sono ingolfate, immobili. 

Gli allenamenti non finiscono mai. 

 

Il tempo della pallavolo è un battito di ciglia
da quando Ushijima salta a quando schiaccia, il grande orologio del Palazzetto conta frazioni d’attimi. 

Non c’è modo di rincorrerlo.

 

Il tempo della pallavolo sa fermarsi e respirare
al rallentatore: Kei vede la traiettoria della schiacciata, la falla nel muro.
Il corpo si muove di conseguenza: sente scorrergli nel sangue schegge di istanti e adrenalina. 

Il suo braccio risponde con precisione di lancetta. 

 

Il tempo della pallavolo precipita
Kei scopre che la gioia scorre in un modo tutto suo. 

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Capitolo 3
*** Uno più uno fa undici ***


3. UNO PIÙ UNO FA UNDICI
(prompt: silenzio)


In palestra regna un silenzio irreale, quello del mondo che ancora sogna. È la prima volta che Kei si trascina lì quando la luna bianca e tonda ancora macchia il cielo – tra le mani, una sfera identica.
Senza gli altri a gridare entusiasmo, la palestra è stranamente quieta, irriconoscibile.

Le cinque del mattino, pensa Kei, sono un’ora che gli assomiglia. 

Alza la palla, il legno che scricchiola sotto i suoi piedi.
Può ancora fingere, con loro, con sé, che di quello gli importi poco o nulla.

Solo una voce infrange l’aria, rimbombando con l’arroganza del sole che arriva a scalzare la notte.
Kei quasi sobbalza.

“Ehi, Karasuno. Uno contro uno?”

 



NOTE: arrivo alla fine di questo mini viaggio con un super sorriso! Ho letto delle storie bellissime e ho combattutto con delle acerrime nemiche (non le Adlers, quelle sono dei cuoricetti di panna!) ma le drabble. Le drabble sono le Oikawa del mio Kageyama, le Ushijima del mio Hinata, le Nekoma del mio Karasuno.
Spero che la battaglia della discarica non sia stata quantomeno letterale. Che poi le drabble vanno nell'umido o nell'indifferenziato? 
Vabbè, non divaghiamo! Grazie alle mie compagnette di squadra, per il supporto telematico ma realissimo nella scrittura di questi piccoli pezzettini di Kei e Kuroo. Grazie a chi si è preso un minuto per lasciarmi un pensiero e grazie alle avversarie, che mi hanno sempre ispirata tantissimo. Ci si vede alla prossima Grande Guerra e che vinca il più puccioso! 

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