Amici di Penna

di Erhien
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I sogni son desideri ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Decisioni ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***



Capitolo 1
*** I sogni son desideri ***


PER PRIMA COSA RINGARZIO LA MIA BETA MAKIRI!

PER QUANTO RIGUARDA LA STORIA, SAPETE BENISSIMO CHE I PERSONAGGI APPARTENGONO ALLA SCRITTRICE J.K. ROWLING, PERTANTO QUESTA STORIA E’ SENZA SCOPRO DI LUCRO. E ORA, BUONA LETTURA!!

 

 

Capitolo 1

I sogni son desideri

 

Vagava da solo per i corridoi della sua scuola, per smaltire tutta quella merda che gli veniva buttata addosso, tutte quelle speranze che erano state riposte in lui. Eppure cosa aveva fatto per meritarsi quella vita tanto anormale? Forse l’unico errore era di essere nato, di essere stato concepito in un giorno di novembre da due maghi potenti, sì, ma prima di tutto innamorati. Due maghi che Harry non aveva avuto l’onore di conoscere, nonostante fossero i suoi genitori. Cosa che gli è stata proibita da un bastardo egocentrico con manie di grandezza, tanto fissato col potere e con gli anagrammi da cambiare nome in “Lord Voldemort”. Allora c’era un vero motivo per cui sopportava tutto questo: lo faceva per vendicarsi dei suoi genitori, e non solo per “salvare il Mondo Magico”.

Quella stessa mattina, a colazione, aveva sentito Lavanda Brown consigliare a una sua amica di iniziare a scrivere un diario, dicendole che si sarebbe sentita meglio. Potter non aveva mostrato grande interesse e trovava alquanto infantile l’idea di tenere un diario personale, ma dovette ricredersi quando iniziò a scarabocchiare le prime parole di sé su una pergamena, seduto sul suo letto a baldacchino.

 

“Sono stanco. A volte anche mortalmente stanco di ciò che mi circonda, della falsità che involontariamente mi porto dietro. Nessuno può capirmi, o forse nessuno vuole capirmi. Fanno finta che io non abbia problemi, così che loro possano bearsi di questa pseudo protezione che gli offro. Cosa posso fare però? Sono completamente legato al mio…”

 

Ma venne interrotto dall’entrata in scena del suo migliore amico e degli altri compagni di stanza. Provando un moto di vergogna, nascose la prima pergamena sotto il cuscino, lasciandosi in mano il resto.

- Hey, Harry, che fai qui da solo? – chiese Ron.

- Niente, solo i compiti…dannati! – scherzò il moro. Così scese dal letto dicendo che sarebbe andato in qualche posto più tranquillo, declinando un’allentante offerta di una gara caratterizzata sull’ingoiare più cioccorane possibili. Senza farsi vedere, però, prese il foglio di prima e lo nascose tra le altre pergamene.

Scese velocemente le scale, passando per la sala di ritrovo, e uscendo poi dal ritratto della donna grassa. Erano circa le 18 e 30, e i corridoi non erano affollati, dato che la maggior parte dei ragazzi era in biblioteca a studiare, o nella propria casa a fare di tutto.

Dopo un attimo di smarrimento, Harry seppe dove andare; con animo deciso girò l’ultimo angolo che lo separava dalla porta della Stanza delle Necessità. Quando fu davanti al famoso muro, la porta della stanza nascosta apparve per magia, e Harry entrò senza esitazione. Quello che vide fu solo un gran macello di oggetti lasciati lì a prender polvere, poiché troppo inutili per servire alla scuola, e troppo antichi e preziosi come ricordi per poter essere maciullati.

Il ragazzo si sedette a terra, riprendendo quel foglio e scrivendo fino a riempirlo.

Dopo un’ora e mezza aveva finito, scoprendo che aveva impresso i suoi pensieri in ben due pergamene.

- Che cosa penosa che ho fatto – rifletté ad alta voce il ragazzo, buttando accanto a sé quei fogli. Però, quando si accorse di che ora fosse, e che una fame da lupi voleva ricordargli che gli esseri umani mangiano per vivere, si dimenticò del suo neo-diario, lasciandolo da solo nella Stanza delle Necessità.

 

- Dov’eri finito? – chiese preoccupata Hermione.

- Ero a studiare. Niente di che –

- Va be’, come ti pare! Intanto ti sei perso Seamus che vomitava zampette di cioccorana. E ancora si muovevano! – spiegò allegro Ron, provocando una risata al moro e un’espressione di disgusto a Hermione.

Tra una solita abbuffata e l’altra, la serata trascorse piacevole, come al solito, fino a quando i tre grifoni non si furono coricati a letto, a un’ora decisamente inappropriata per i ragazzi.

 

♣♣♣♣♣

 

Un ragazzo biondo dall’andatura nobile e fiera si aggirava per i corridoi in cerca di pace. Il ronzio ininterrotto delle chiacchiere di Pansy gli faceva venire il mal di testa; Tiger e Goyle si erano dimostrati, come al loro solito, incapaci di poter intavolare una qualsiasi conversazione per far passare la serata; Blaise invece, l’unico con cui valesse la pena passare il tempo, era impegnato in “studio della lingua francese” con una ragazza di origini parigine. C’è da dire come quello studio fosse molto fisico, e tenesse poco impegnata la mente. A buon intenditor poche parole.

Per tutte queste ragioni Draco Malfoy si trovava a gironzolare da solo per i corridoi, a un orario poco consono per gli standard della scuola.

Senza pensarci due volte, il ragazzo si diresse verso la sua zona preferita; era davanti alla Stanza delle Necessità, quando, all’improvviso, spuntò da un angolo Mrs. Poor, la gatta di quel Magonò di un Gazza. Schifato dall’idea del guardiano e stizzito dall’intrusione di quella palla di pelo, Draco ritornò sui suoi passi, arrivando senza riflettere nella sua camera beatamente singola, in quanto Prefetto.

Una volta indossato il suo morbido pigiama, si arrotolò nelle coperte, cominciando a dar sfogo a tutti i suoi pensieri. Suo padre era in prigione, e il Signore Oscuro gli aveva dato un incarico che lo aveva legato mani e piedi.

Quanto avrebbe voluto essere solo uno spettatore di tutto quello che stava accadendo; quanto avrebbe voluto essere qualcun altro, chiunque altro. Essere il figlio di un Mangiamorte in prigione era deplorevole, mentre era avvilente sentirsi figlio di nessuno. Certo, aveva sua madre che in un modo o nell’altro gli voleva bene, ma non era gran cosa. Lui si sentiva come un semplice essere vivente dedito a portare avanti la tradizione senza amore della sua famiglia e del suo nome, Malfoy. Certe notti avrebbe dato tutto l’oro che aveva in banca per poter essere figlio di una coppia normale. Certe notti aveva sognato di essere qualcuno completamente diverso da lui, tipo quel Ron Weasley, con tutti quei fratelli e ricco di quell’amore genitoriale incondizionato. Poi, una notte, aveva sognato di essere addirittura come Potter, di essere ammirato e preso in considerazione per qualcosa che aveva fatto veramente; e non per un nome importante e un sacco di soldi in banca. Anche se ne rimaneva poco di oro giù alla Gringott.

Col desiderio di una vita diversa da quella che quel bastardo destino gli aveva affibbiato, Draco si rannicchiò nelle sue calde coperte, cadendo nella sua realtà preferita, quella fatta di sogni.

 

♣♣♣♣♣

 

Due vite, intrecciate come i fili d’inchiostro sulla pergamena.

E se le due penne diventassero una?

 

♣♣♣♣♣

 

Solita giornata di ottobre, con una lieve brezza e un sole che ormai non scalda più come ad agosto.

Il Professor Vitious stava fornendo prova della sua mirabile capacità di far addormentare tutti durante le sue lezioni, senza l’uso della bacchetta! Anche Draco era spaparanzato molto alla “chi se ne frega” sul suo banco, con lo sguardo perso fisso sulla finestra.

Harry invece stava lottando con tutto se stesso per non chiudere gli occhi e dormire realmente, dato che la notte prima aveva fatto un po’ tardi. E con “ po’ ” mi riferisco a orari che vanno intorno alle 2.

 

Una volta suonata la campanella per la fine delle lezioni giornaliere, tutti i ragazzi si diressero verso le proprie Case. Tutti tranne uno. La noia e la monotonia di quelle giornate stavano diventando pesanti, per cui Draco si rifugiò nella Stanza delle Necessità senza dire niente a nessuno.

Un odore di vecchio, di polvere e muffa lo investì, e lo fece sentire al sicuro; aveva imparato ad apprezzare quel luogo come fosse una terza casa (la seconda poteva considerarsi la Casa di Serpeverde).

Si guardò intorno cercandosi qualcosa da fare; calpestò involontariamente delle vecchie pergamene, ma quando le prese in mano per vedere di cosa trattassero, scoprì solo che erano vuote. Solo allora si accorse che sul pavimento erano sparpagliati vecchi fogli. Pensò di mettere in ordine quei documenti, altrimenti avrebbe pensato tutto il tempo all’Armadio, e non lo voleva questo.

Passò al setaccio qualche metro quadrato, raccogliendo qua e là temi che riportavano  date intorno all’1975, oppure appunti di astronomia del 1903. Però solo un paio di cifre catturarono la sua attenzione: 20 ottobre 1996.

Trattandosi del giorno prima, Draco afferrò curioso quei fogli; un sorriso saccente si dipinse sul suo volto.

Un diario? Sarà di qualche stupida ragazzina… Pensò il biondo. Eppure questo non gli impedì di leggerlo, stupendosi di vedere come non fosse stato scritto da una femmina, bensì da un maschio.

 

“Sono stanco. A volte anche mortalmente stanco di ciò che mi circonda, della falsità che involontariamente mi porto dietro. Nessuno può capirmi, o forse nessuno vuole capirmi. Fanno finta che io non abbia problemi, così che loro possano bearsi di questa pseudo protezione che gli offro. Cosa posso fare però? Sono completamente legato al mio destino. Vorrei essere qualcun altro, vorrei che ci fossero altri al mio posto, senza preoccuparmi del resto. È chiedere troppo? O forse sono solamente egoista? Io vorrei, almeno, qualcuno con cui parlare sinceramente, fregandomene dei suoi sentimenti, e dei miei.”

 

Per il resto (e si parlava di ben due pergamene) niente di speciale: parlava del Quidditch, dei suoi amici o dei voti a scuola. Insomma era un ragazzo apparentemente come tutti gli altri. Se non fosse che la prima parte del breve diario rispecchiava Draco.

Più per gioco che per altro, Malfoy tirò fuori fogli, penna e inchiostro dalla sua borsa, rispondendo al ragazzo che non si era firmato.

 

“Caro piccolo adolescente con manie da scolaretta undicenne, la vita è dura, e noi siamo dei granelli di sabbia a confronto; e la prossima volta ricordati di portarti dietro il tuo diario segreto. Non ho la minima idea di chi tu possa essere, ma conosco (purtroppo) bene ciò che provi. So cosa significa essere qualcuno che non vorresti essere, avere un ruolo della società che ti vincola per sempre pur non volendolo. Sinceramente non so nemmeno perché sto rispondendo alle tue lagne; forse perché sono anche le mie? Sicuramente queste pagine rimarranno qui, a impolverarsi tra queste squallide mura, ma ti lancio comunque un appello: posso ascoltarti, e capirti come nessun altro, perciò…” ma Draco si fermò un attimo, riflettendo. Era da stupidi quello che stava facendo? Cosa avrebbe detto suo padre?

Direbbe che un Malfoy non farebbe mai cose così futili e degradanti. Pensò il ragazzo.

Perciò Draco ricominciò a scrivere con più vigore.

“ …diventiamo amici di penna? A dire la verità un po’ me ne vergogno, ma parlare con l’inchiostro non dovrebbe essere tanto difficile. Aspetto una tua risposta. Quasi dimenticavo: non ti dirò mai chi sono io, quindi vedi di fare lo stesso!”

Il biondo serpeverde prese una sedia, vi soffiò sopra per levare il grosso della polvere, e vi posò sopra i tre fogli. A quel punto si sarebbe diretto verso il suo dormitorio, prima di affrontare i compiti.

 

 

SALVE A TUTTI, QUESTA è GIUSTO LA SECONDA FANFICTION CHE SCRIVO, E PER ORA è SEMPRE INCENTRATA SULLA COPPIA DRACO/HARRY. VOLEVO SUBITO CHIARIRE CHE SOLO IL PRIMO CAPITOLO AVRA’ TONI INTROSPETTIVI, MENTRE AL RESTO CERCHERO’ DI DARE UN ASPETTO UN PO’ PIU’ ALLEGRO J MI RACCOMANDO, DITEMI COSA NE PENSATE DELLA MIA IDEA! SINCERAMENTE ALL’INIZIO NON ERO MOLTO SICURA, PENSANDO DI COPIARE INVOLONTARIAMNTE QUALCHE FIC CHE POSSO AVER LETTO O ROBE SIMILI; QUELLO CHE VI VOGLIO DIRE E’ CHE SE TROVATE CHE LA MIA STORIA SIA SIMILE AD ALTRE, PER FAVORE, NON  ESITATE A DIRMELO.

INTANTO VOLEVO RINGRAZIARE ANCORA LA MIA BETA, MAKIRI (Ludovica) CHE C’E’ SEMPRE ^_^ ALLORA UN BACIONE A TUTTI!! CIAOCIAO!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Decisioni ***


UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE VA ALLA MIA DOLCE MAKIRI, BETA DELLE MIE (ESIGUE) FANFICTION! VORREI SOTTOLINEARE COME QUESTO CAPITOLO SIA INCENTRATO PER LA MAGGIOR PARTE DEL TEMPO SU HARRY, E POCO SU DRACO. HO CERCATO DI CONTENERMI, MA ERA INEVITABILE (A MIO AVVISO..). COMUNQUE PROMETTO DI ESSERE, PER I PROSSIMI CAPITOLI, PIU’ EQUILIBRATA. ORA VI SALUTO, E VI AUGURO BUONA LETTURA!!

 

Capitolo 2
Decisioni

 Forse aveva commesso solo un grossolano errore, forse quella lettera di risposta era stata veramente una gran cavolata. Draco si stava rigirando tra le coperte, troppo impegnato a pensare a quello che aveva fatto, per poter dormire. La persona che aveva scritto su quelle pergamene non gli aveva nemmeno risposto.

 ♣♣♣♣♣

 Erano le 23 passate quando Harry s’infilò nel letto.
- Hey, Ron, ho saputo che Lavanda Brown ha una cotta per te! – esclamò tutt’a un tratto Seamus.
- Ma non dire cavolate! – lo rimbeccò Weasley, mentre le sue orecchie si facevano sempre più rosse.
- E poi come fai a saperlo? – chiese ingenuamente Neville. Finnigan lo guardò con un’aria da chi la sa lunga; poi, mettendosi in piedi sul letto, annunciò a tutto il mondo la sua recente conquista.
- Signori, miei cari amici. Siamo oggi qui tutti riuniti per celebrare...-
- Ma smettila di dire cazzate! – lo interruppe Ron leggermente infastidito.
- Ok, ok. Andrò subito al sodo. – e così dicendo tirò fuori un libricino tutto rosa, pieno di paillettes e brillantini. – Questo che state vedendo è un oggetto dal potere maligno inimmaginabile! Questo, miei cari signori, è il diario della Brown! –
Un coro di “OH!” pieno di sorpresa e derisione si alzò; è da notare invece come Harry quasi provò timore nel guardarlo.

Merlino, salvami… Il mio diario! Per tutti i maghi del mondo, dove cavolo è adesso?! Pensò Harry sconvolto, senza muovere un muscolo.
- Harry, ma che hai? –
- Eh? –
- Non mi hai sentito? Ti ho chiesto cos’hai. Sei tutto pallido e non stai ridendo con noi –
- No, scusa Seamus. È che ho sonno… e … non credo che una come Lavanda abbia qualcosa di rilevante da scrivere, o, almeno, da essere letto –
- Boh. Sei strano forte! Io però lo leggo lo stesso – e con ciò si sedette di schianto sul letto, rimbalzando. Chiamò a raccolta gli altri compagni e così iniziò a spifferare tutto quello che la ragazza aveva scritto.
Intanto quel poveraccio di Harry stava cuocendo tra le sue stesse paure; se qualcuno avesse scoperto quelle due misere pergamene, e avesse capito che erano sue, si sarebbe come minimo buttato dalla torre di Astronomia!

Un momento…ma le ho firmate, oppure no?
E con questo dubbio Potter lasciò lo stomaco attorcigliarsi, la mente vagare tra mille e inutili incertezze e gli altri finire di sbellicarsi dalle risate nel leggere lo stupido diario.
- Hey, Harry, hai sentito? – gi chiese eccitato Finnigan.
- Sì, sì. Ora però fatemi dormire! – rispose con finto tono ammonitore. Però, quando si sistemò meglio tra le coperte, vide come le orecchie di Ron fossero così rosse da far pensare che non fossero veramente le sue. Poveraccio, già quello di suo non ne voleva sapere di amore e relazioni sentimentali perché troppo timido e impacciato; leggere le dichiarazioni della ragazza nei suoi confronti lo aveva completamente scioccato!
Spente le luci, il moro continuò a pensare al suo diario; lo aveva sì o no lasciato nella Stanza delle Necessità?

C’è solo un modo per saperlo… dove ho messo il mantello?
Il ragazzo aspettò così che tutti si fossero addormentati, poi scese senza far rumore dal letto, e cercò il Mantello dell’Invisibilità. Una volta trovato, se lo mise addosso e velocemente discese le scale. Non c’era più nessuno in piedi nella Sala di ritrovo, per ciò l’attraversò senza grandi difficoltà. Il ragazzo poi passò attraverso il ritratto della donna grassa, buttandosi così a capofitto nei corridoi. Camminava a passo svelto per arrivare presto; infatti, dopo poco riuscì a trovare la stanza tanto agognata, entrandovi.
Si tolse il mantello, posandolo su un mobile lì vicino, e così iniziò la sua ricerca. Sentì come un senso di disperazione quando si rese conto che per terra c’erano un sacco di pergamene: avrebbe impiegato una vita a trovarle! Nonostante tutto, iniziò a smistare i fogli, con la speranza di poter tornare presto nel suo dormitorio.
- Merlino… non ci sono! Eppure sono sicuro di averle lasciate qua! –
Passò una mezzoretta, e del diario neanche l’ombra. Colto da un improvviso colpo di sonno, Harry si accasciò su una sedia, stanco. Un rumore di carta stracciata gli balzò all’orecchio, spaventandolo; la cosa strana è che il rumore veniva da sotto di lui. Guardò a terra, pensando di aver calpestato qualche foglio; non c’era niente. Harry si sistemò meglio sulla sedia, avvertendo di nuovo lo stesso rumore. Prontamente si alzò, scoprendo la fonte di tutto: si era seduto sopra a delle pergamene. Annoiato dalla scoperta, li prese in mano con la voglia di buttarli nel mucchio, quando riconobbe la sua scrittura.
- Sì! T’ho trovato, finalmente! – ma subito gli venne un colpo al cuore quando vide che le sue pagine di diario erano accompagnate da una terza, palesemente non sua. La calligrafia era qualcosa di perfetto: elegante e ordinata. Curioso, il ragazzo lesse le prime righe, e per poco non gli venne un infarto: era indirizzata a lui! Col cuore in gola, lesse il resto tutto d’un fiato. Era una specie di lettera, era per lui, e diceva chiaramente che lo scrittore aveva letto quello che lui aveva scritto. E diceva anche di capirlo. Capirlo. Lo sconosciuto, o anche la sconosciuta, diceva di sapere cosa lui provasse; diceva di essere nella sua stessa situazione; chiedeva di diventare amici di penna; diceva di non voler sapere chi lui fosse.

Un momento, ma allora non sa chi sono!
Il moro ritornò questa volta sui suoi scritti, dileguando ogni dubbio: non si era firmato! Con la coscienza in pace, ritornò sull’altra pergamena; la rilesse due o tre volte, ponderando su quella richiesta tanto assurda.
Dovrei dire di sì? Chi mi dice che mi posso fidare? E se fosse una cosa simile al diario di Tom Riddle?
Conteso tra la curiosità di intraprendere una corrispondenza postale con uno sconosciuto, e il timore di cadere in una trappola di Voldemort o dei suoi seguaci, si ricordò che l’indomani avrebbe avuto Pozioni alle prima due ore.
Riprese così il mantello per poi indossarlo; nel frattempo non staccò mai gli occhi dalla pergamena dello sconosciuto. Harry si morse un labbro per via dell’indecisione.

Sono abbastanza forte da contrastare un altro imbroglio di Voldemort. E poi non è detto che sia suo!
Finalmente prese tutti e tre i fogli, tenendoseli ben stretti addosso; sempre con passo svelto ma leggero, ritornò nella propria Casa. Una volta arrivato al capezzale del suo letto, il giovane nascose mantello e pergamene nel baule. Assonnato, si perse dentro le soffici coperte, raggiungendo il mondo dei sogni senza volerlo.

 ♣♣♣♣♣

 Erano appena scesi per fare colazione, e sia Ron che Harry sfoggiavano occhiaie che rasentavano il suolo.
- Che facce! Ecco cosa succede quando non dormite: diventate dei fantasmi orribili – li rimproverò Hermione. I due ragazzi la guardarono con uno sguardo che andava dall’odio alla commiserazione. In confronto Mastro Gazza era l’uomo più bello di Hogwarts!
Una volta finito di mangiare, il trio si avviò verso le lezioni, sognando il pomeriggio libero che avrebbero avuto quel giorno.

 ♣♣♣♣♣

Si erano appena sdraiati sul prato, facendo tesoro di quelle ultime giornate di sole; Ron stava leggendo la Gazzetta del Profeta, Hermione era immersa in un libro dall’aria troppo seria per l’occasione, e infine il moretto con gli occhiali contemplava il cielo in cerca di un’illuminazione. Cosa avrebbe dovuto fare? Forse era una cosa che andava riferita a Silente? Eppure vedeva come l’anziano mago fosse fin troppo occupato e pieno di ansie, per poter pensare di preoccuparsi per Harry. In fin dei conti cosa aveva da perdere? Poteva benissimo rispondere alla lettera, e basarsi poi sulla replica; in caso di “pericolo”, avrebbe troncato di netto ogni corrispondenza. Ecco, era così che doveva fare!
- Ehm…ragazzi? Io…devo andare in bagno – esordì Harry. Hermione di tutta risposta fece solo un gesto di assenso con la mano, senza distogliere lo sguardo dal libro; il suo migliore amico invece emise solo un grugnito, sinonimo di grande attenzione al resto del mondo. Il moro si alzò e s’incamminò verso l’entrata, e, appena poté, si diresse a grandi falcate verso il dormitorio, correndo poi alla Stanza delle Necessità, senza farsi vedere. Una volta dentro la magica sala, si accomodò su una sedia e cominciò a scrivere.

“È strano sapere di qualcuno che prova ciò che io sento; per questo ho paura a risponderti. Ho l’impressione che tu mi stia prendendo in giro. Come posso fidarmi di qualcuno che non conosco, raccontandogli tutto su di me? Cosa ti ha spinto a rispondere alle pagine del mio diario?  Dammi delle buone ragioni per parlarti di me. Eppure… mi è difficile non essere curioso di avere qualcuno che mi possa ascoltare senza problemi. Tanto per chiarire la situazione, non sono una ragazzina, non ho undici anni, e so benissimo cosa la vita ha in serbo per noi: fidati, so quanto può essere dura e ingiusta. Per quanto riguarda la storia del diario segreto, io non ne ho uno; quelle due pergamene che hai letto, per di più senza permesso (per fare i pignoli), erano solamente per dare uno sfogo alle mie emozioni, punto. Ora spero che tu possa rispondermi presto, così che io possa decidere se averti come “amico di penna”, oppure no. A presto”

 


ECCOCI QUA, ALLA FINE DEL 2° CAPITOLO. LO SO CHE QUESTO PUO’ RISUALTARE UN CAPITOLO UN PO’ “MOSCIO” DAL PUNTO DI VISTA DEGLI AVVENIMENTI, MA E’ INDISPENSABILE PER PASSARE ALLA STORIA VERA E PROPRIA DEI DUE RAGAZZI! MI SCUSO ANCORA PER LA POSSIBILE DELUSIONE CHE VI HO CAUSATO, MA NON POTEVO FARE ALTRIMENTI…SPERO MI POSSIATE CAPIRE! ORA DO IL VIA AI RINGRAZIAMENTI:

KIRA90, GRAZIE MILLE PER I COMPLIMENTI E PER IL SUPPORTO ^^ SONO CONTENTA DI LEGGERE CHE LA TRAMA TI STUZZICA CURIOSITA’!! ALLORA SPERO DI NON DELUDERTI MAI ^_^

LALIA, GRAZIE PER IL COMMENTO. SINCERAMENTE LE RECENSIONI CHE APPREZZO DI PIU’ SONO PROPRIO QUELLE CHE TRATTANO NON SOLO DELLA TRAMA, MA ANCHE DELLO STILE DELL’AUTORE. QUINDI TI RINGRAZIO VERMENTE TANTO!! ^_^ PER QUANTO RIGUARDA LA STORIA DEI TONI PIU’ ALLEGRI, MI SONO PIEGATA UN PO’ MALE. QUELLO CHE INTENDEVO DIRE E’ CHE VORREI METTERE QUALCHE BATTUTINA IN PIU’ IN FUTURO, NON FARGLI PARLARE DELLA PARTITA A QUIDDITCH DELLO SCORSO SABATO O CHE SHAMPOO USANO USANDO UNA LETTERA INTERA A RIGUARDO xD VOGLIO CHE I LORO DISCORSI RIMAGANO DI UNA CERTA SERIETA’, MA OGNI TANTO DEDICHERO’ UNA RIGA O DUE A QUALCOSA DI PIU’ FRIVOLO, DI MODO CHE SI RIESCA SEMPRE E COMUNQUE PENSARE A LORO COME A DEGLI ADOLESCENTI. SPERO DI ESSERMI SPIEGATA ^_^ A PRESTO!

SIMO29, SONO FELICE CHE LA STORIA TI ABBIA PRESO… :D

GINNYPOTTER93, SPERO TU RIMANGA COMUNQUE CURIOSA DI VEDERE COSA ACCADRA’, NONOSTANTE QUESTO CAPITOLO DISASTROSO.

JACKYE_CHAN, NON VORREI AVERTI ANNOIATA CON QUESTO NUOVO PEZZO, QUINDI SPERO CHE TI SIA RIMASTA LA VOGLIA DI VEDERE COME EVOLVERA’ LA COSA ^^

OCATARINETABELASCISCIX, OLTRE AD AVER FINALMENTE IMPARATO IL TUO NOME, TI RINGRAZIO PER IL COMMENTO. QUELLO CHE DICI TU E’ VERO: MALFOY E’ VOLUTO USCIRE UN PO’ DALLE RIGHE. PERO’ PREGO SEMPRE DI NON SFOCIARE TROPPO IN UN OUT OF CHARACTER…CASOMAI MI CAPITASSE, FAMMI UN FISCHIO E AVVERTIMI!! ^_^

SNAPELY, GRAZIE PER IL COMMENTO. L’UNICA COSA E’ CHE NON RIESCO A PREVEDERE SONO I TEMPI DI “PRODUZIONE”, NEL SENSO CHE MI PUO’ CAPITARE DI SCRIVERE IN UN GIORNO UN SOLO CAPITOLO, O IN PIU’ DI UNA SETTIMANA PER MANCANZA DI ISPIRAZIONE!! xD MI DISPIACE PER L’ATTESA…

GRAZIE INOLTRE A CHI HA MESSO LA STORIA TRA LE SEGUITE O I PREFERITI. GRAZIE A TUTTI E AL PROSSIMO CAPITOLO. NATURALMENTE SONO APPREZZATE TUTTE LE RECENSIONI POSSIBILI, BUONE O CATTIVE CHE ESSE SIANO!! CIAOOOO!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


PER FAVORE, NON LINCIATEMI! MI DISPIACE DI AVER FATTO PASSARE COSI’ TANTO TEMPO, MA HO AVUTO QUALCHE PROBLEMA. ORA PERO’ CREDO CHE RIUSCIRO’ AD AGGIORNARE UN PO’ PIU’ FREQUENTEMENTE. VORREI RINGRAZIARE NATURALMENTE MAKIRI, LA MIA BETA: SCUSA SE TI DISTURBO MENTRE STUDI! GRAZIE MILLE ^_^
BUONA LETTURA!


Capitolo 3
22 ottobre 1996


Potter rimase a fissare la sua lettera, quel pezzo di carta simbolo della sua follia.
Speriamo bene…
Con un nuovo senso di sicurezza, Harry posò la sua lettera sulla solita sedia.
Ma ora che me ne faccio di queste? Si chiese il ragazzo guardando le pergamene che aveva in mano. Forse lui avrebbe potuto tenere le lettere dell’altro, e viceversa. Per ciò avrebbe dovuto lasciare anche le sue prime pagine di diario. A questo punto, il moro si vide costretto a scrivere altre due righe.
“P.S.: ho pensato di prendere la mia lettera e di dare a te tutto quello che ho scritto io. Che te ne pare di continuare con questo scambio?”
Risolto il problema, piegò la lettera dell’altro e se la mise in tasca, abbandonando ancora una volta quei fogli nella Stanza delle Necessità.
- Chissà se Hermione avrà già finito di leggere quel mattone…- disse tra sé e sé il ragazzo. Con un lieve sorriso sulle labbra, Harry s’incamminò verso l’uscita della scuola, per raggiungere gli amici ancora una volta.

♣♣♣♣♣

Draco si trovava su un tratto di prato, dietro il castello, lontano da tutti, quando stava leggendo la lettera di suo padre. Gli era arrivata la mattina stessa, ma il ragazzo aveva avuto il buon senso di tenerla chiusa, aspettando il momento adatto.
La scrittura era molto simile a quella del figlio, ma una cosa la differenziava: Lucius da qualche tempo a questa parte scriveva con mano incerta, segno di un grande timore. Naturalmente non ci voleva un genio per capire per quale motivo fosse così agitato; le sorti della sua famiglia erano in mano a un figlio che nemmeno aveva finito gli studi di magia, e nonostante ciò si ritrovava il Signore Oscuro col fiato sul collo.
Il biondo rilesse mille volte quel breve messaggio; tutto quello che c’era scritto diceva solamente di non distrarsi e di focalizzarsi sull’obbiettivo, perché la sua famiglia contava su di lui, e non accettava fallimenti.
Un sorriso amaro si dipinse sul volto del giovane Malfoy; gli veniva da ridere quando leggeva che il padre non voleva disastri: parla proprio lui, colui che ha messo in questo casino lui stesso e sua madre!
Con una smorfia il biondo si alzò per andare a raggiungere i suoi amici al campo di Quidditch. I suoi compagni stavano facendo un paio di giri per il campo, vantandosi, chi della propria velocità, chi della sua magnifica abilità di Cacciatore… la solita solfa.
Draco si sedette a bordo campo, restando a guardare senza grande interesse, finché non arrivò una petulante Pansy. Sinceramente non l’aveva mai sopportata tanto, considerandola pure abbastanza stupida; non l’aveva mai cacciata via dal loro giro giusto perché gli faceva pena quella ragazzina.
- Hey, Draco, perché sei qui tutto solo? –
- Perché sì – rispose senza emozione il ragazzo.
- Dai! Dimmi cosa c’è che non va – insistette l’altra.
- Va tutto alla grande. Non posso stare semplicemente a riflettere in pace? –
- Sì, certo. Mi ero solo preoccupata per te –

Aspetta che ci credo, oca.
- Grazie, ma ti ripeto che sto bene –
- Perfetto. Perché io non sto tanto bene. Sai, ho un grandissimo problema. Hai presente il ragazzo moretto di Corvonero che stava insieme alla migliore amica della cugina di Millicent? Ecco…-
- Scusa, Parkinson, ma ora ho un impegno urgente, ci vediamo più tardi…- la interruppe Draco.
La ragazza rimase a bocca aperta a guardare il suo amico alzarsi, ripulirsi da qualche filo d’erba e poi dirigersi verso il cancello della scuola.

Merlino, vorrei tanto che esistesse una maledizione per togliere per sempre la lingua a quella sciocca!
Malfoy continuò a camminare in mezzo al prato, pensando a come mai avesse appresso una palla al piede come Parkinson: il ragazzo doveva aver ucciso un sacco di brava gente nella sua vita passata per aver beccato una tale sventura!
BUM!
Il serpeverde era finito gambe all’aria perché si era appena scontrato con un ragazzo.
- Ma che cavolo…? – disse a denti stretti Draco, finché non mise a fuoco chi lo aveva colpito.
- Sfregiato, lo sappiamo tutti che sei un deficiente che sa non nemmeno camminare, ma almeno cerca di non rompere le scatole agli altri – disse con disprezzo la serpe.
- Non è colpa mia, Malfoy, io ero da 5 minuti buoni per fatti miei, sei tu che mi sei finito addosso! Sei tu quello che non sa camminare–
- Sei così patetico che mi freghi pure le battute – e detto ciò si alzò e se ne andò, riuscendo finalmente a entrare nel castello.
Si erano scontrati poco prima dell’imponente ingresso di Hogwarts; la cosa che più dava fastidio a Draco era che lui era cosciente di aver sbattuto contro la sua nemesi perché aveva la testa tra le nuvole.
Poco prima di svoltare a sinistra della prima rampa di scale, si girò. Sbottò a ridere vedendo Potter cercare come un cretino gli occhiali che gli erano cascati; il moro aveva lo sguardo corrucciato e tentoni cercava le sue lenti tra l’erba. Quanto poteva essere demente quel grifondoro? Bastava usare un incantesimo Accio per poterli riavere.
Il biondo estrasse la propria bacchetta, la puntò verso Harry, e... non seppe cosa fare.

Dai, Draco. Che cosa stai aspettando? Uno scherzetto semplice e divertente, tanto per dargli fastidio… eppure fa una pena quello scemo… cosa farebbe Papà?
Finalmente il ragazzo con la bacchetta in mano si decise ed enunciò:
- Wingardium Leviosa -
La serpe fece volteggiare le lenti fino all’altezza degli occhi di Potter, per poi lanciarglieli addosso. Il grifondoro fece un grugnito infastidito, ma, con prontezza, afferrò gli occhiali e li inforcò. Quindi si guardò in giro, in cerca di qualcuno che poteva averlo aiutato; certo ora si ritrovava un graffietto sul naso, ma aveva comunque ricevuto un aiuto.
Draco intanto si era appiattito contro il muro, sbirciando divertito l’espressione spaesata dell’altro ragazzo.
Un paio di ragazze del terzo anno si stavano avvicinando all’ingresso, per cui il serpeverde si dileguò chiedendosi se avrebbe dovuto buttare piuttosto una secchiata d’acqua addosso a quella zucca vuota…
A quanto pare i suoi piedi avevano una volontà propria, perché senza volerlo, si stava dirigendo verso il terzo piano, sede della Stanza delle Necessità.
- Non voglio. Non voglio andarci. Eppure…- disse tra sé e sé il giovane.

… e se quel ragazzo avesse risposto alla mia lettera? Ma no, che cavolata, sicuramente non è più tornato là… e poi è meglio se vado a leggere…
Si era già girato per andare in Biblioteca, quando un’oscura curiosità non lo avvolse.
Draco, in biblioteca. Si ordinò (neanche fosse pazzo…!).
Riuscì ad arrivare fino alle scale, però poi si bloccò ancora una volta; gli prudevano le mani, aveva una voglia matta di controllare la sua “posta”.
Senza distrarsi, si diresse a passo svelto verso il terzo piano. Quando arrivò davanti alla porta nascosta, questa spuntò subito, tanta era la voglia di Draco di entrare a curiosare.
Una volta varcato l’ingresso, si guardò intorno, scorgendo la sedia su cui aveva poggiato la volta scorsa la sua lettera.
Lentamente, si avvicinò alla sedia, accendendo qualche candela con un colpo di bacchetta. In quel momento la stanza polverosa aveva concesso al ragazzo tutto il silenzio possibile, come a volerlo aiutare nella sua riflessione.
Cosa c’è da riflettere, cretino! Allunga quella cazzo di mano… ecco, ora parlo anche da solo, un bel segno, insomma. (N.d.A. Io parlo molto spesso da sola… mi capisco come nessun altro. E con questa affermazione penosa potete anche linciarmi XD)
Con un gesto fulmineo, il serpeverde prese in mano la prima pergamena della piccola pila di fogli. Quella non era la sua scrittura! Eccitato, Draco la lesse tutto d’un fiato; dovette rileggere una seconda volta per poter capire cosa c’era scritto, perché la prima non aveva letto con attenzione.
Quel ragazzo gli stava dando una possibilità! Aveva detto che doveva ancora decidere, ma era come se avesse già accettato.
- Devo rispondere…ma come? –
Draco si guardò intorno, cercando da scrivere, ma non ottenne nulla.
- Mi tocca tornare in camera…- e così fece per andarsene. Gli venne in mente solo in quel momento ciò che era scritto in fondo alla lettera.

“P.S.: ho pensato di prendere la mia lettera e di dare a te tutto quello che ho scritto io. Che te ne pare di continuare con questo scambio?”
Prese quindi tutte le pergamene, uscì di corsa dalla stanza, dirigendosi  verso i sotterranei.
Ci mise un po’ ad arrivare; però quando fu davanti all’entrata della sua casa, ci volle meno di un minuto per raggiungere la sua stanza. Per fortuna tutti erano fuori a godersi quegli ultimi raggi di sole, per cui non dovette preoccuparsi di nessuno.
Buttò le pergamene sul letto e tirò fuori da non si sa dove dei fogli con penna e inchiostro. Nascose poi le lettere in una cassettina, dove nascondeva le cose cui teneva di più.
Quando tutto fu a posto, Draco tirò le tende verde smeraldo del suo letto a baldacchino, per evitare di essere visto, casomai fosse entrato qualcuno.
Il ragazzo rifletté un secondo, poi posò la punta della penna intrisa d’inchiostro sulla pergamena.

“Non mi sto prendendo gioco di te, sto solo cercando qualcuno all’altezza dei miei sentimenti. E a quanto pare l’unico disponibile sei proprio tu. Devo essere sincero, non ho la minima idea di come convincerti che posso essere una persona affidabile. Forse l’unico modo per fartelo capire è parlare di me, non credi? Prima di dirti qualunque cosa, vorrei accettare la tua proposta di tenere ognuno le lettere dell’altro; comunque non sono poi così sicuro che tu non sia una ragazzina undicenne, perché proponendomi di conservare le tue lettere potrei benissimo farle girare tra la scuola. Eppure (mi suona strano dirlo), non sono così bastardo; in ogni caso, casomai ti venisse in testa di mettere in giro quello che io scrivo, ti avverto che sarei capace di scovarti e farti pentire di essere entrato in questa scuola. Bene, ora che tutto è stato chiarito, posso cominciare.
Sono orfano. In realtà ce l’ho i genitori, ma è come se non ci fossero. Forse mia madre, tra gli alti e i bassi, è l’unica persona che salverei; mentre mio padre è stato come un maestro di vita, ma mai un dispensatore di affetto. Mi è difficile parlarne perché so che così mi sento solo più fragile; però, forse è l’unico modo di superare e accantonare per un poco il vuoto che si è preoccupato di creare. Perché, in fondo, questo vuoto posso solo accantonarlo, poiché sono consapevole che non riuscirò mai a colmarlo. Lui è stato il mio faro, il mio mentore, il mio maestro. Lui è stato la rovina della mia insulsa vita. Lui è tutto, fuorché un padre. A volte, lo devo ammettere, ho sognato di essere orfano di padre, perché almeno così avrei avuto un’immagine positiva di lui, frutto dell’ingenuità del bambino che sarei stato. Sarei cresciuto pensando a mio padre come ad un uomo forte, coraggioso, nobile, che mi voleva bene, che, se fosse stato lì vicino a me, mi avrebbe sempre spronato a dare il meglio di me stesso. Però non si può avere tutto nella vita. Per cui ora mi ritrovo schiavo degli ideali di mio padre e della condizione della mia famiglia, senza poter avere voce in capitolo. Io per lui sono una forma di redenzione, ora. Per questo mi mostro forte agli altri, perché da una parte sono il frutto della sua educazione ottusa e severa, e dall’altra sono frustrato, perciò sfogo quello che posso con gli altri.
Non ce la faccio più a scrivere.
Devo ammettere che mettere nero su bianco quello che penso non è affatto male! Ora dimmi solo una cosa: come sono i tuoi genitori? Sarebbe un buon modo per far finta che i tuoi siano anche i miei genitori.
A presto, piccolo(a) undicenne. E vedi di rispondere presto!”

Draco posò la penna, si massaggiò il polso, e, velocemente, posò la lettera su quella fantastica sedia impolverata della Stanza delle Necessità.


E ANCHE QUESTO CAPITOLO E’ TERMINATO; SPERO TANTISSIMO DI NON AVERVI DELUSO. INOLTRE HO CERCATO DI BILANCIARE LA QUESTIONE “DRACO-HARRY” CON QUESTO CAPITOLO PER LA MAGGIOR PARTE INCENTRATO SU DRACO; NATURALMENTE DAL PROSSIMO CERCHERO’ DI EQUILIBRARE LE DUE PRESENZE, PER NON FAR DIVENTARE PESANTE LA STORIA. DITEMI COSA VE NE PARE COME IDEA, O SE VI PIACE L’IDEA DI UN CAPITOLO PER UNO.
ADESSO SI PASSA AI RINGRAZIAMENTI!

SCRIBAK: SONO FELICISSIMA DI QUELLO CHE HAI SCRITTO! LA COSA CHE MI PREME DI PIU’ (OLTRE A NON ESSERE TROPPO PESANTE) E’ L’ORIGINALITA’. ANCHE NELLA MIA VITA CERCO DI NON ESSERE BANALE (E NON CI RIESCO POI COSì BENE), PER CUI QUELLO CHE MI SCRIVI E’ UNA GIOIA PER ME!! GRAZIE MILLE ^_^

SHINO93: SCUSA PER L’ATTESA…COMUNQUE GRAZIE PER IL “PROMETTENTE”.

CEDRIC_DIGGORY_IS_MY_LOVE: MI FA RIDERE TUTTA QUESTA TUA ECCITAZIONE PER IL “DESTINO” DEI DUE RAGAZZI… NON POSSO ANTICIPARTI NULLA (SORRY), MA SPERO CHE TU POSSA RIMANERNE CONTENTA ^_^.

BLACK SMILE: SONO SEMPRE GRADITI I NUOVI LETTORI! VORREI SAPERE TANTO QUALE IDEA TI SEI FATTA SU “CHI SCOPRIRA’ CHI”… VOGLIO VEDERE A CHI PENSI! IO HO GIA’ IN MENTE CHI SARA’, PER CUI LA MIA E’ SOLO TANTA CURIOSITA’!!!

GINNYPOTTER93: SONO CONTENTA CHE TU NON LO ABBIA TROVATO DISASTROSO… E’ UNA CARICA IN PIU’ PER LA MIA SCHIFOSA AUTOSTIMA! COMUNQUE E’ PROPRIO QUELLO CHE VOLEVO FAR CAPIRE A TUTTI, CIOE’ CHE ENTRAMBI SONO ANCORA DEI RAGAZZI, MENTRE UNO E’ CONSIDERATO IL SALVATORE DEL MONDO, E L’ALTRO UN PROMETTENTE FUTURO MANGIAMORTE. QUAND LEGGO DI LORO MI VIENE NATURALE PENSARE “MA ANCH’IO HO 16 ANNI COME LORO, EPPURE IO MI PREOCCUPO AL MASSIMO DI ANDARE BENE ALLA LEZIONE DI BIOLOGIA O CAPIRCI QUALCOSA IN GEOMETRIA! LO SO CHE SONO FRUTTO DELL’IMMAGINARIO DI UNA SCRITTRICE, MA SONO PUR SEMPRE DEI 16ENNI BUTTATI NELL’OCEANO SENZA CIAMBELLA DI SALVATAGGIO!

LALIA: GRAZIE MILLE PER I COMPLIMENTI! COMUNQUE PROPRIO ALLA FINE DI QUESTO CAPITOLO HO CHIESTO DI FARMI SAPERE COME STRUTTURARE LA STORIA. TU DICI CHE SAREBBE MEGLIO FARE UN CAPITOLO PER UNO? OK, ALLORA ME LO SEGNO E POI DOPO DECIDERO’! :D UN BACIONE!

JACKYE_CHAN: MI FA PIACERE LEGGERE CHE NON TI SEI ANNOIATA. INOLTRE SPERO TANTO DI NON ESSERE TROPPO PESANTE DAL PUNTO DI VISTA INTROSPETTIVO! UN BACIO ANCHE A TE!

HERMY4EVER: ECCOLA QUI LA MIA COMMENTATRICE INDISPENSABILE! VISTO, NE HO CREATA UN’ALTRA! L’AVREI “PUBBLICIZZATA” ALLA FINE DELL’ALTRA STORIA. ^_^ SPERIAMO CHE TI PIACCIA ALMENO QUANTO L’ALTRA! BACIONI =D

INOLTRE RINGRAZIO CHI HA MESSO LA STORIA TRA LE SEGUITE O LE PREFERITE!
AL PROSSIMO CAPITOLO, GENTE!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


IL RITARDO QUESTA VOLTA E’ ABBISSALE, ME NE RENDO CONTO, MA LA SCUOLA MI RUBA (COME A VOI, DEL RESTO) TROPPO TEMPO, PER CUI LA SERA MI RITROVO TALMENTE STANCA CHE NON RIESCO A PENSARE xD TUTTI VOI POTETE BEN CAPIRMI…VERO? COMUNQUE VORREI RINGRAZIARE COME SEMPRE CHI ASCOLTA LE MIE LAGNE CIRCA LA STORIA, E CHI MI FA DA BETA CON TANTA ENERGIA: Makiri . GRAZIE MILLE, TI VOGLIO DAVVERO BENE! INOLTRE (FACCIO UN PO’ DI PUBBLICITA’) HA CREATO DELLE STORIE MERAVIGLIOSE, PER CUI VI CONSIGLIO DI ANDARLE A LEGGERE! ORA, BUONA LETTURA!

Capitolo 4
23 ottobre 1996

- Non ce la faccio a reggere tutto un anno con quel professore – si lamentava Harry.
- Come mai? Eppure sei diventato il suo preferito… non si sa bene come – chiese Hermione, con una considerevole nota di risentimento.
Il moro lasciò cadere nel nulla le ultime parole, rispondendo però alla domanda.
- Vuole sempre che stia con lui, che vada alle sue cene e cose così… prima mi sembrava abbastanza interessante, ma ora lo trovo soltanto asfissiante. Non ho solo Pozioni tra le materie da seguire! –
E detto questo il ragazzo addentò con poca grazia la fetta di pane traboccante di marmellata. Ron gli sedeva accanto, e leggeva distrattamente il giornale; Hermione, invece, stava ribollendo per il fatto che Harry l’aveva superata in bravura in una di quelle materie in cui lui aveva sempre fatto schifo. Com’era possibile tutto questo? Forse il suo amico era veramente bravo, e l’unica cosa che gli aveva impedito finora di dimostrarlo era il professor Piton. In effetti, sempre per la stessa persona, Potter si era ritrovato ad andare male nella sua materia preferita, Difesa contro le Arti Oscure. Il mondo era allo scatafascio!
- Ragazzi, è tardi, dobbiamo sbrigarci. La prima lezione è tra 10 minuti! – li informò agitata la ragazza.
I tre così si diressero verso l’uscita, per correre su per le scale, ma si fermarono vedendo Draco Malfoy. Harry, sbuffando irritato, si preparò al solito scontro; Ron mise su una faccia infuriata; Hermione non sapeva più che pesci prendere per riuscire a farli contenere. Eccolo, era a pochi passi da loro, pochi secondi e la solita frecciatina velenosa del biondo sarebbe arrivata con spaventosa puntualità. Eccolo, stava aprendo la bocca, ed era a un paio di metri avanti a loro. Eccolo, stava sbadigliando, e se ne stava andando in sala da pranzo a fare colazione. No, aspetta. Se n’era andato?
Il trio restò ammutolito, scossi da quella “non litigata”, e da quella completa indifferenza di Draco nei loro confronti.
- Fantastico! Che è successo? Il buongiorno si vede dal mattino – disse radioso Ron, citando un modo di dire babbano.
La ragazza non poté non sorridere, incamminandosi verso le scale; intanto il moretto di Grifondoro era ancora lì, chiedendosi se non avesse addosso il Mantello dell’Invisibilità.
Non mi ha nemmeno guardato… meglio così!

♣♣♣♣♣

- Magnifico Potter, davvero un gran bel lavoro! – si stava congratulando il Prof Lumacorno. Aveva, per l’occasione, richiamato ancora una volta la classe per poter mostrare quel capolavoro di una pozione che il grifone era riuscito a creare. Naturalmente tutto era opera di quel fantastico libro che aveva trovato all’inizio del corso; però Harry non poteva disprezzare un complimento a Pozioni! Per giunta davanti ai serpeverdi.
Quella che avevano appena terminato era la loro terza lezione della giornata, e già ne avevano abbastanza. Le prime due ore di Storia della Magia avevano messo un bel po’ di sonno a tutta la classe, quindi per la maggior parte dei grifoni era stato un vero trauma affrontare altre due ore di lezione con Piton. Alquanto distruttive.
- Poi un giorno mi spiegherai come mai riesci sempre dove tutti falliscono – sussurrò Ron con un fare tra il curioso e l’invidioso.
La lezione era ormai terminata, e davanti a loro c’era la pausa pranzo, quindi tutti stavano uscendo dall’umido sotterraneo. In mezzo a quella marmaglia c’era anche una testolina particolare, di un biondo lucente. Draco camminava a fianco dei suoi amici, quand’ecco che andò a sbattere contro una ragazza mora del Grifondoro. Si erano semplicemente urtati con le spalle, ma questo bastò affinché i libri del giovane Malfoy cadessero a terra.
Ron si era già preparato per difendere quella ragazza, chiunque ella fosse.
Draco guardò un attimo i libri per terra, poi la ragazza; quest’ultima stava morendo dalla paura di beccarsi qualche Stupeficium. Il ragazzo però sbuffò sonoramente, piegandosi per raccogliere i libri. Così uscì dalla classe, senza degnare di altri sguardi la giovane.
- Bizzarro. Ma che succede? – sentenziò Ron.
Presi tutti i libri, i ragazzi “volarono” alla sala comune, per svuotare la borsa e riempirla per le lezioni pomeridiane.
La sala da pranzo li stava aspettando, ma Harry aveva ben altro in mente; certo, aveva una fame che poteva far impallidire un gigante, ma prima doveva controllare una certa cosa.
- Ragazzi, andate avanti, io mi sono dimenticato di una cosa… ci vediamo tra 5 minuti – e così scappò via, lasciando i suoi due compagni di scorribande da soli.
- Hey Ron, attento, che lì c’è la Brown che ti sta letteralmente mangiando con gli occhi – scherzò un po’ Hermione. Il giovane Weasley arrossì vigorosamente, negando il tutto. La sua amica rise un po’, ma subito il suo sorriso si spense quando si accorse che a quanto pare il ragazzo non era poi così infastidito da quelle attenzioni.

♣♣♣♣♣

La gente era molta, per cui passare inosservati in quel casino risultava alquanto problematico. Per questo Harry cercò in tutti i modi di perder tempo, perché voleva assolutamente andare dentro la Stanza delle Necessità a controllare la sedia. È da ammettere come fosse sconsiderato da parte sua restare a girovagare per quel corridoio aspettando il momento buono: chiunque l’avrebbe potuto vedere!
Solo a un certo punto, quando sembrava che tutti fossero andati a pranzo o a seguire l’ultima lezione di quella mattina, Potter passò per la magica porta.
Buttò a terra senza riguardi la borsa, dirigendosi a passo svelto verso la sedia impolverata; era lì, ed era occupata da una fantastica pergamena.
Merlino… chissà che ha scritto…
Freneticamente l’aprì, trovandovi righe su righe di discorsi personali: fantastica!
Lesse con piacere, provando prima un sentimento di diffidenza, poi curiosità; provò anche comprensione; alla fine di tutto non provò compassione, ma uno strano senso d’irrequietezza. Non sapeva perfettamente cos’era stato a provocargli tutto quel disagio, perché lì di cose forti ce n’erano molte. Harry rifletté sul fatto che il ragazzo (che non sapeva nemmeno come chiamare, mentre lui era stato ribattezzato col nome di “piccola undicenne”) si lamentava di avere un genitore completamente assente, del fatto che quasi quasi avrebbe preferito non avere proprio un padre, perché forse sarebbe stato più contento. A queste ultime parole, le mani del giovane tremarono e il viso si deformò in un’espressione di rabbia; urlò, per sfogarsi, per far sentire a quegli oggetti dimenticati che lui non era d’accordo col suo amico, e che lui avrebbe dato tutto quello che aveva per poter essere un qualunque ragazzino con dei genitori.
Riflettendo, l’altro aveva scritto che l’amore paterno non l’aveva mai conosciuto veramente; forse questa non era poi una cattiva giustificazione a un tale desiderio.
Il moro stava ancora seduto sulla sedia a guardare quelle eleganti linee, quando si ricordò del pranzo, e del suo stomaco che in tutti i modi stava cercando di svegliarlo.
Prese la lettera e malamente l’infilò nella borsa, buttandosi a capofitto verso la Sala Grande. Quando arrivò incontrò i due amici che stavano pranzando.
- Ce ne hai messo di tempo! Ma dove sei stato? – chiese Ron.
- In sala comune… ma… al ritorno un ragazzino di primo si era perso, perciò gli ho dovuto dare un paio d’indicazioni – mentì Potter. Per fortuna gli altri crederono alla scusa, continuando a mangiare.

♣♣♣♣♣

Erano arrivate purtroppo le lezioni del pomeriggio, e ai grifondoro del 6° anno toccava la Prof.ssa Cooman. Ai G.U.F.O. si erano trovati con voti come Deludente, per cui dovevano cercare di recuperare irrimediabilmente. Però era un’impresa seguire una lezione come quella di Divinazione senza perdere conoscenza!
Harry, nonostante i suoi mille pensieri, riuscì a non farsi riprendere dalla professoressa per la sua disattenzione, arrivando così alla fine della lezione senza aver ascoltato una parola.
- Che noia Divinazione… forse dovremmo fare come Hermione…- si lamentò Ron.
- Si, certo, certo –. Sinceramente non aveva ascoltato una parola di quello che aveva detto.
- Dici sul serio? Hey, Harry, mi stai ascoltando? –
La lezione era appena finita, e tutti stavano raccogliendo le proprie cose.
- Eh? Si, certo… solo che ora devo andare… scusami, ma ho da fare in biblioteca. Ci vediamo per la prossima lezione? –
Weasley acconsentì, seppur titubante; per lui comunque non c’erano problemi, avevano una mezzoretta libera.
E così scesero l’alta torre insieme, per poi dividersi; Harry imboccò un corridoio a destra, una piccola scorciatoia che lo portò di lì a poco davanti l’entrata della biblioteca.
Il silenzio di quell’enorme sala lo investì, e lui, con discrezione, si sedette scegliendo una zona vuota. Una volta comodo, tirò fuori la lettera dello sconosciuto, una pergamena, una penna e dell’inchiostro.
Intanto dovrei trovargli un nome...

“Hey, se devo dire la verità non mi piace per niente il nome che mi hai dato, quindi se riuscissi a trovarne un altro sarebbe meglio.
Devo ammettere che leggendo della situazione in cui ti trovi con tuo padre, ho provato una certa rabbia. Sicuramente in questo momento ti sentirai un po’ sconcertato, ma ti spiego subito il perché. Io sono orfano di genitori, quindi non ho provato tutto quello che invece puoi aver sentito tu.
Però, riflettendo un po’, ho capito che non c’è ragione per essere arrabbiati con te e con i tuoi sentimenti. Vorrei aiutarti, ma non posso farlo parlandoti dei miei genitori. Un mio consiglio è: renditi diverso da tuo padre, staccati una volta per tutte da lui. Quando dico che so cosa si prova ad essere legati con una persona che odi, non mento. Ora non ti starò a dire che “tutti ce la possono fare, e che basterebbe un minimo di volontà per riuscirci”; no. Ti voglio dire la verità, voglio dirti che le cose bisogna guadagnarsele, bisogna lottare e sudare per ottenerle, e che ci vuole del tempo, misto a tanta forza. Io di preciso non so come sei caratterialmente, per cui non posso nemmeno dirti “sei forte, dai che ce la fai”, però posso aiutarti in qualche modo ad affrontare la cosa. Per esempio: tu cosa fai per renderti diverso da tuo padre? Hai qualche atteggiamento in particolare che ti fa sentire lontano da lui e, quindi, meglio? Dimmelo, e se la risposta sarà negativa, ti prometto che ti aiuterò. Però ora non ridere e non pensare “è proprio una piccola undicenne”, perché altrimenti potrei benissimo prendere le tue lettere e farle girare per la scuola, come tu mi hai vietato di fare. Casomai riuscissi a trovarmi, non ci sarebbero problemi: sono abbastanza forte da affrontare un duello. Un po’ di narcisismo fa sempre bene, ma non sono certo uno che “se la tira” e che vuole stare al centro dell’attenzione. Anzi, sono l’esatto opposto! Questa però è un’altra storia. Spero tanto che mi risponderai presto, e spero tanto in un nuovo nome. Ciao, e tirati su col morale, ci sono sempre gli amici!”.

Benissimo, aveva finito! Ora non restava altro che posarla nella stanza di “scambio”.
Non avrà un tono troppo sdolcinato?
Harry stava uscendo dalla silenziosa sala, quando una voce adulta lo richiamò all’attenzione.
- Signor Potter! Signor Potter! Mi aiuti con questi libri, li devo portare giù nel mio ufficio -.
Il ragazzo si girò, vedendo il Prof Lumacorno poco più in là con accanto fin troppi libri.
- Mi scusi, ma devo rubarle un po’ del suo tempo, è urgente – disse l’uomo con un sorriso.
Be’, la lettera doveva aspettare, ora proprio non poteva. Così il giovane grifondoro se la mise in tasca, dirigendosi verso il professore.
In fondo quanto ci vorrà? Dieci minuti?
Ma dovette ricredersi quando vide altre quattro pile di libri, che prima erano nascoste dietro l’alta figura del’uomo. Ci sarebbe voluto molto di più.
- So benissimo che ha una lezione, tra poco, per cui potrei chiederle di raggiungermi anche dopo nel mio ufficio? Devo preparare la lezione per domani, ma mi serve una schiena giovane come la sua per farlo! –
Cavolo.
- Ehm… ma certo professore – rispose poco convinto il giovane.
- Benissimo, allora adesso andiamo giù! –
E quando la poso la lettera se stasera dovrò aiutare lui e studiare astronomia?





ECCO QUA IL 4° CAPITOLO CONCLUSO… CHE VE NE PARE? PER QUANTO RIGUARDA LA STORIA DI “COME STRUTTURARE LA STORIA?”, CREDO DI AVER TROVATO UNA SOLUZIONE: COME MI GIRA. QUANDO SI TRATTA DI SCRIVERE QUALCOSA CHE MI PIACE, NON MI FISSO MAI DEGLI SCHEMI TROPPO PRECISI, PERCHE’ COSI’ SE NE ANDREBBE TUTTA LA BELLEZZA DELLA CREAZIONE DI UNA, SEPPUR INSIGNIFICANTE, STORIA… NON CREDETE?
MA ORA PASSO AI RINGRAZIAMENTI!

SNAPELY: GRAZIE PER IL CONSIGLIO,CERCHERO’ COMUNQUE DI TENERNE CONTO, PERCHE’ HAI RAGIONE. PURTROPPO CON QUESTO CAPITOLO NON TENUTO MOLTO CONTO DI DRACO, QUINDI SPERO PROPRIO CHE TU NON LO TROVI TROPPO NOIOSO O PESANTE. FAMMI SAPERE ^^ UN BACIONE, CIAO ^^

GINNYPOTTER93: GRAZIE PER I COMPLIMENTI, MI FA PIACERE ^^. PER QUANTO RIGUARDA LA QUESTIONE DI DRACO, QUANDO HO LETTO LA TUA DOMANDA MI SONO DETTA “CAVOLO, NON C’HO PENSATO!”. PERO’ POI HO RIFLETTUTO UN PO’ SU, E DIREI CHE SI’, LUI E’ UN MANGIAMORTE. E’ LA COSA MIGLIORE PER ADESSO. GRAZIE PER IL COMMENTO… SPERO CHE CONTINUERAI A SEGUIRE!

SHIHO93: GRAZIE, E ANCH’IO SPERO TANTO CHE TU ABBIA TROVATO ALTRETTANTO BELLO ANCHE QUEST’ULTIMO… SEI ANCORA CURIOSA??

HERMY4EVER: HEY, SEMPRE A COMMENTARE, EH? CONTINUA COSì, CHE MI RENDI FELICE :D!! COMUNQUE, CHE TE NE PARE QUESTO CAPITOLO? NOIOSETTO, OPPURE ACCETTABILE? FAMMI SAPERE, MI RACCOMANDO… UN BACIONE A PRESTO ^^

BLACK SMILE: SEI DAVVERO SIMPATICA, MI PIACI! E POI GRAZIE PER IL COMMENTO CON TUTTI QUEI COMPLIMENTI *.*!! SPERO TANTO DI NON FARTI CAMBIARE IDEA E FARMI COSI’ LINCIARE PER QUESTO CAPITOLO. FAMMI SAPERE SE HAI TROVATO CARINA LA LETTERA DI HARRY, SE NON RISULTA TROPPO SMIELATA O ALTRO… CIAO E UN GRANDE BACIO!

JACKYE_CHAN: ORA HAI UN PO’ DI TEMPO PER DIRMI COME TI SEMBRA LA LETTERA DI HARRY? SONO DAVVERO FELICE CHE TI PIACCIA E DELLA TUA CURIOSITA’ :D. GRAZIE PER IL COMMENTO E UN BACIONE ^^

SSSWEETY: GRAZIE MILLE PER I COMPLIMENTI ^_^ SONO CONTENTA DI AVER CREATO UNA STORIA CON UN MINIMO DI SPINA DORSALE… A PRESTO E SPERO DI NON DELUDERTI .

AKATSUKI: UN GRAZIE VA PER I COMPLIMENTI, UNO PER IL FATTO CHE LA SEGUI, E L’ULTIMO PER IL CONSIGLIO. HO CERCATO DI SEGUIRLO, DI NON CADERE QUINDI IN RIPETIZIONI INUTILI, MA DA SOLA NON ME NE ACCORGO, FORSE. PER QUESTO HO LA MIA BETA ^^ E TE CHE CONTROLLI IL MIO MODO DI SCRIVERE… PERCIO’: HO FATTO DEI PROGRESSI?? SPERO TANTO DI SI’, MA DIMMI SEMPRE LA TUA, PER QUALSIASI COSA! UN BACIO FORTE FORTE… A PRESTO!

UN ENORME GRAZIE VA INVECE A CHI HA MESSO LA STORIA TRA LE SEGUITE E TRA I PREFERITI.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


SALVE A TUTTI. ORAMAI SONO MISS PUNTUALITA’, NON TROVATE? xD NATURALMENTE SCHERZO… INVECE VORREI PARLARE DI QUALCOSA DI PIU’ SERIO: LA MIA BETA Makiri E’ MALATA, HA LA FEBBRE… EPPURE HA ACCETTATO DI RILEGGERE LA MIA STORIA… GRAZIE MILLE, TI VOGLIO DAVVERO TROPPO BENE ^.^ GUARISCI PRESTO, MI RACCOMANDO!
PRIMA DI LASCIARVI E FARVI LEGGERE IL CAPITOLO, VORREI PRECISARE UNA COSA: UNA RAGAZZA (NON FACCIO NOMI QUI… SEMMAI TRA I RINGRAZIAMENTI ALLA FINE xD) MI HA FATTO NOTARE UN’IMPRECISIONE PER QUANTO RIGUARDA LE LEZIONI DEL TRIO. VORREI CHIEDERE SCUSA, MI DISPIACE DI FARVI TROVARE CERTI ERRORI, MA HO LETTO IL LIBRO ALLE MEDIE, E NON SI PUO’ DI CERTO TRARRE MOLTO SPUNTO DAL FILM PER CERTE COSE. INOLTRE DA SOLA MI SONO ACCORTA DI UNA BRUTTISSIMA IMPRECISIONE PER QUANTO RIGUARDA L’ARMADIO SVANITORE, IN QUANTO LA STANZA IN CUI SI TROVA NON E’ COME AVEVO PENSATO IO, MA IN UN’ALTRA. MI DISPIACE DA MORIRE, DAVVERO, IL PROBLEMA E’ CHE QUEST’ULTIMA COSA L’HO SCOPERTA TROPPO TARDI, PER CUI CONTINUO PER LA MIA STRADA: PER FAVORE, PRENDETE TUTTO QUELLO CHE SCRIVO PER VERO xD. PER QUANTO RIGUARDA LA STORIA DELLE LEZIONI… MI DISPIACE, HO PROVATO A CERCARE GI ORARI DEI RAGAZZI SU INTERNET (CASOMAI SI TROVASSERO IN QUALCHE SITO-FANCLUB), MA LA MIA RICERCA E’ MISERAMENTE FALLITA. QUINDI VI CHIEDO DI NUOVO: PRENDETE TUTTO QUELLO CHE DICO PER VERO, TANTO E’ UNA FANFICTION, PER CUI E’ LECITISSIMO CAMBIARE CERTE COSE, NON TROVATE (MI STO ARRAMPICANDO SUGLI SPECCHI!)?
BUONA LETTURA!!

Capitolo 5
23 ottobre 1996

Harry si trovava nell’aula di Pozioni col Prof. Lumacorno. A minuti sarebbe incominciata la prossima lezione, eppure avevano appena finito di trasportare i libri, anche con l’aiuto dell’incantesimo per la levitazione.
- Grazie mille per avermi aiutato, questo le frutterà ben 10 punti per la sua casa, Signor Potter –
- Grazie a lei, Professore -. Almeno ho guadagnato qualcosa! Pensò il moretto.
Il ragazzo lasciò in fretta l’aula, dirigendosi fuori dalla scuola per arrivare con cinque minuti di ritardo in una delle serre di Erbologia.
- Dove sei stato? – chiese bisbigliando Ron. Harry gli spiegò in fretta del Professore di Pozioni, tornando poi a seguire la lezione. Hermione era al tavolo davanti al loro, e con un’occhiata salutò il suo amico.
Mi sa tanto che non potrò proprio “inviare” la lettera oggi…lo farò domani mattina.
L’ora della noiosa lezione passò sorprendentemente in fretta, lasciando liberi gli studenti ormai stanchi.
- Non vedo l’ora di stendermi, sono stanco morto! – sentenziò Weasley quando i tre furono fuori dalla serra.
- Stai cercando di farmi rosicare, per caso? – chiese con una nota d’acidità Harry.
- Che? Ah, ops! Scusa, non volevo, mi ero dimenticato… vedi il lato positivo della cosa: hai guadagnato 10 punti e magari te ne darà degli altri stasera! –
- Bella consolazione! –
- Dai, Harry. Tanto quanto vuoi che ci voglia? – s’intromise Hermione.
- Non ne ho proprio idea! Comunque se ci riesco vi raggiungo prima di cena nella sala comune. Altrimenti ci vediamo direttamente nella Sala Grande. A dopo –
- Ciao! – risposero i due amici.
- Hey Hermione –
- Dimmi Ron –
- Te l’ho mai detto che sei meravigliosa? –
- Sì, ti aiuterò col compito di Astronomia – rispose fiaccamente la ragazza.
- Grazie! Ti adoro! – ringraziò Ron, posando una mano sul braccio della ragazza. Al tocco quest’ultima divenne tutta rossa, così si voltò per nascondere l’imbarazzo.

♣♣♣♣♣

- Professore, eccomi –
- Oh, ben arrivato! Venga qui, deve aiutarmi a catalogare questi libri –
- Sono quelli di prima? –
- No, no. Questi sono alcuni libri che mi sono appena arrivati sulle ultime novità nel campo delle Pozioni –
- Capisco, dove posso mettermi? –
- Si sieda qui. Ora le do tutto l’occorrente e le spiego come fare –.
L’uomo stava facendo accomodare il grifondoro a un banco vicino alla cattedra; gli mise davanti una pila enorme di libri, tutti dai titoli diversi, spiegandogli successivamente come catalogarli.
Il ragazzo si rimboccò le maniche, cercando di fare un lavoro preciso, pulito e veloce.
Fortunatamente non ci mise moltissimo, visto che alle 19 aveva finito tutto. Però c’era un altro problema che gravava ora sulle sue spalle: i racconti nostalgici del Professore circa i suoi vecchi (e migliori) alunni. Ed è così che il famigerato Harry Potter morì di noia in un’aula di Pozioni, un mercoledì sera.

♣♣♣♣♣

La sala comune delle serpi era come al solito riempita del chiacchiericcio degli studenti, per cui era improbabile pensare di poter studiare con quel fastidioso rumore. Draco infatti si era astutamente accaparrato un posticino appartato nella biblioteca, per poter leggere e studiare in santa pace.
Davanti a sé teneva aperto il libro di Storia della Magia. Unico inconveniente, erano ben venti minuti che stava fermo sulla stessa riga di pagina 58; questo perché pensava a ben altro.
Vado o non vado? Avrà risposto? Merlino…chissà chi sarà. Cavolo sono giorni che mi pongo la stessa domanda: sto diventando noioso! E pure un po’ ripetitivo…
Il ragazzo chiuse il libro con rabbia, cercando di reprimere ogni sentimento d’irrequietezza. Aprì piuttosto un altro libro, quello di Pozioni, pensando che la sua materia preferita potesse aiutarlo.
Però l’unica cosa che riusciva a venirgli in mente era il Professor Piton che ora ricopriva la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure; il Professore però gli faceva pensare agli altri Mangiamorte, soprattutto a suo padre; suo padre gli ricordava il compito assegnatogli. Quel cavolo d’incarico che non poteva rifiutare, perché in posta c’erano i suoi genitori.
- Merda! – esclamò sottovoce. Il giovane si prese la testa fra le mani e guardò dritto davanti a sé. Doveva assolutamente sfogarsi, non poteva concentrarsi con tutto quello che gli passava per la testa. Forse gli avrebbe fatto bene camminare un poco per liberare la mente. Così si alzò e, una volta infilati tutti i libri dentro lo zaino, si diresse a passo svelto nella Stanza delle Necessità.
Aspettò che non ci fosse nessuno, poi entrò senza problemi; mollò lo zaino su uno scaffale accanto all’entrata, e cercò con lo sguardo la sedia-scambia-lettere. La sua di lettera non c’era più, però, purtroppo, non ce n’era nemmeno una di risposta; doveva esser arrivato troppo presto.
Frustato, uscì lasciando in disparte l’altra questione di cui doveva occuparsi; ora non era proprio in grado di aggiustare quella cosa.
Ripresa la borsa, e dato un calcio per sfogarsi a un armadio lì vicino, decise che la biblioteca era troppo silenziosa per tutta la confusione che aveva in mente. L’ideale era l’affollata sala comune.
Ci mise un po’ per arrivare davanti al ritratto posto come guardiano della casa; pronunciò così la parola d’ordine, entrando in una stanza talmente chiassosa da far pensare ad un festino.
- Hey, guarda chi si vede, il topo di biblioteca – annunciò con enfasi Theodore Nott. Era l’unico che poteva permettersi di fare qualche commento sarcastico su Draco.
- Nott, che è tutto questo chiasso? –
- Come, non hai saputo? – s’intromise Pansy Parkinson.
- Che cosa? –
- Una cosa troppo divertente e scandalosa –
- Sputa il rospo –
- Ok. Conosci un certo Kurt Anderson di Tassorosso, sesto anno? –
- Boh, forse l’ho sentito nominare… -
- Va be’, tanto è uno sfigato come il resto della sua Casa. La cosa interessante è cosa ha fatto all’ultimo festino. Lui e un’altra persona erano ubriachi fradici, per cui hanno scopato… solamente che li hanno visti un po’ tutti! Vuoi sapere chi è l’altra persona? Spara un nome, dai su! –
- Non mi piacciono questi giochetti –
- Dai, mica ti fa male –
- Va bene… che ne so…tu, Pansy? –
- Che simpatico. Ma che…riprova. Spara dei nomi poi io ti fermo se indovini –
- Che palle… ok…. Però almeno dimmi di quale Casa è! –
- Grifondoro –
- La mezzosangue? La sfigata Weasley? Una delle gemelle? –
- Sei totalmente fuori strada… Finnigan –
- Che cosa?! –. Finnigan era gay? Certo, era un cretino degno di Grifondoro, ma non aveva mai dato cenni di essere omosessuale!
- Sì, proprio così. Il giorno dopo si sono ritrovati insieme su di un divano, dicono, tutti nudi, per cui lo shock è stato enorme. Pensa un po’ che risate! Merlino, è proprio vero che i Grifondoro sono dei veri cretini… fanno certe figure di merda! –  la ragazza rise di gusto.
Intanto Draco si era seduto ridendo un po’ della stupidità dei due ragazzi e un po’ dello scherzetto che aveva tirato loro il fato.
- Che cosa traumatica… risvegliarsi dopo una sbronza scoprendo di averlo fatto con uno del tuo stesso sesso! –
- Eh già… -
- Ma stai zitta, Pansy, che mi sa tanto che ti sarebbe piaciuto provare – la prese in giro Nott.
- Ma chiudi quella boccaccia! –
Fare sesso con qualcuno senza ricordarti nulla o almeno farlo senza problemi di coscienza? Chissà cosa si prova. E poi deve essere davvero strano farlo con un altro ragazzo… che schifo… sarebbe uno spreco per il Mondo Magico. Alla fine toccherebbe andare dai Babbani, e così ci sarebbero fin troppi mezzosangue!
Mentre Draco rifletteva, i suoi due amici stavano litigando un po’, fino a che non lo tirarono dentro al loro discorso.
- Malfoy, tu che ne pensi? – gli chiese Pansy.
- Penso che sia una cosa innaturale, farlo con uno dello stesso sesso! –
- Hai ragione. Eppure in molti sostengono che sia molto bello… e ho appena scoperto che in molti qua lo fanno per curiosità o per togliersi lo sfizio… ecco… tu lo faresti mai? – chiese un po’ rossa in viso la ragazza, non senza difficoltà.
- Stai scherzando, vero? Per favore, mi fanno davvero schifo questi discorsi, quindi vedete di cambiare un po’ argomento –
- Ok, scusa Malfoy –
Theodore però continuò a guardare il biondino con fare curioso: se non fosse stata per questa sua omofobia, sarebbe stato il sogno erotico di tre quarti della scuola. Draco era un ragazzo dalla bellezza particolare, sbocciata da poco; era una bellezza forte, dai tratti spigolosi e nobili. Inoltre c’era quella sua aria snob che provoca non poco desiderio nelle ragazze, e la sua aria notevolmente misteriosa che giocava senza ritegno col cuore delle stesse. E anche alcuni ragazzi rimanevano fulminati da questo essere così complicato e meraviglioso.
Inoltre girava voce che non avesse mai avuto una ragazza, che stesse cercando solo il vero amore; questo aumentava così il desiderio di molte ammiratrici.
Theodore però sapeva bene che non era così; lui era l’unico che poteva vantare una conoscenza superiore a chiunque altro di quell’enigmatico ragazzo.
Draco, infatti, aveva già avuto delle storie con delle ragazze, ma solo d’estate; tranne quella passata, per via degli “impegni familiari”.
C’era una ragazza in particolare che aveva frequentato per ben quattro estati di seguito da quando aveva 12 anni. Lei era una francese di un anno più piccola di lui; questa, durante la bella stagione, veniva a stare in una grande tenuta vicino la villa dei Malfoy. Le mamme erano divenute subito amiche, obbligando così i propri figli a socializzare tra loro. Solo al secondo anno di visita qualcosa di più forte dell’amicizia era nato tra loro. Insieme avevano provato di tutto. Al quarto anno di visita litigarono, perché lei aveva trovato qualcuno interessante quanto Draco, che però viveva vicino a lei.
Non che Draco fosse rimasto traumatizzato da questo, no, assolutamente, perché difatti subito dopo esser stato lasciato dalla francesina, ebbe un piccolo intreccio con altre due ragazze davvero carine.
L’unico motivo per cui lui non volesse legarsi a una ragazza a scuola era per il semplice fatto che gli dava alquanto fastidio che la gente potesse impicciarsi dei suoi affari di cuore. Per non parlare del fatto che erano più uniche che rare le ragazze alla sua altezza.
- Draco, hai fatto un voto di castità quando sei entrato in questa scuola, oppure hai adocchiato qualcuna? – chiese Nott con ironia. Eppure Pansy rizzò le orecchie e rimase in ascolto.
- Non sono io che faccio voto di castità, sono le ragazze di questa scuola che me lo impongono. Nessuna è abbastanza interessante – rispose Draco con una nota di superiorità. Il biondo lanciò così un’occhiata alla sua amica, compiacendosi di vederla affranta. Lei era tra le peggiori.
- Capisco. Secondo me però dovresti abbassare i tuoi standard, altrimenti ti ritroverai senza una ragazza pure quest’anno – continuò l’amico. Il biondino gli lanciò un’occhiataccia, ricordandogli perché proprio quell’anno non gli erano concesse anche le minime distrazioni. Theodore si ricordò al volo del suo problema, per cui non gli chiese altro a riguardo. Invece Pansy pensò bene di sottoporlo a un interrogatorio.
- Quali standard? Hai in mente degli schemi fissi per le ragazze? –
- No Pansy, è un modo di dire…-
- Non ci credo. Perché non me li dici? –
- Merlino, non li so neppure io! –
- Avrai delle preferenze quando scegli delle ragazze… no? –
- Be’, sicuramente deve essere quantomeno carina. Non mi piacciono bionde, le preferisco more. Non mi piacciono troppo alte, ma nemmeno troppo basse: non voglio un nano da giardino al posto di una ragazza. Inoltre (e soprattutto) la vorrei intelligente –
- Per cui tu sei fuori gioco – scherzò Nott riferendosi alla ragazza. Quest’ultima fece la linguaccia e se ne andò, pensando al fatto che lei poteva rientrare in almeno due punti: era mora e non troppo alta!
- Le hai dato delle false speranze, te ne rendi conto? –
- Sì, lo so. Però lo sai quanto mi piace prendermi gioco di certa gente – e un ghigno malefico si stampò sul volto della serpe.

♣♣♣♣♣

Per Harry e Draco si erano ormai fatte le 19.30, cioè ora di cena; entrambi dovettero interrompere le loro chiacchiere.
I due giovani arrivarono poco dopo l’inizio della cena ai loro tavoli, accompagnati da un bel mal di testa; cosa che non aiutò quando all’entrata della Sala Grande si scontrarono, vista la grande folla.
- Sfregiato, sei un cretino! –
- Brutta serpe del… - però venne interrotto da una Hermione un po’ troppo preoccupata.
- Harry, ti stavamo aspettando, vieni –
- Salvato appena in tempo dalla Mezzosangue –
- Tappati quella fogna, Malfoy –
La ragazza però trascinò letteralmente il suo amico, ammonendolo ogni qualvolta lo avesse sentito imprecare contro il serpeverde e il mal di testa che aveva.
- Giuro, quanto vorrei che non fosse mai nato, quello stronzo…-
- Harry! Smettila, lascialo stare. Meno hai a che fare con lui, meglio è –
Il moro diede retta alla sua amica, godendosi quel meritato pasto.

♣♣♣♣♣

- Qualche volta lo vorrei vedere contorcersi dal dolore ai miei piedi, magari con un bel Cruciatus –
- Parli di Potter? – chiese Tiger, che si era seduto qualche posto più in là di quello di Draco.
- E di chi altri dovrei parlare? –. La frase però aveva un suono strano; sembrava come se Draco non pensasse ad altri se non a Potter. Sia lui che Nott, il quale era l’unico ad aver afferrato l’implicito (e involuto) doppio senso, sapevano che non era affatto così.

♣♣♣♣♣

- Ancora devi studiare Astronomia? Ti rendi conto di che ore sono? –
- Lo so, Hermione, ma non è colpa mia se Lumacorno aveva bisogno di me proprio oggi pomeriggio! –
- Va bene. Allora spostati, ti do una mano –
- Che cosa?! Io ti devo pregare per farmi aiutare da te, mentre con lui ti offri?! – chiese Ron scandalizzato.
- Lui ha avuto una buona scusa per non fare i compiti questo pomeriggio; tu invece come scusa hai solo un enorme eccesso di pigrizia – spiegò la riccia con quel tono da saccente.
Come risposta, la giovane ottenne solo un grugnito, che la fece ridere.

♣♣♣♣♣

24 ottobre 1996

La sera prima Harry era andato a dormire subito dopo aver finito il suo tema di Astronomia.
Draco invece, per il mal di testa, era stato fuori un’oretta con gli amici, poi si era immediatamente coricato.
Potter aveva ancora la lettera tra le mani, per cui voleva assolutamente metterla su quella vecchia sedia. Per questo si svegliò presto, verso le 6, quando quasi tutto il castello ancora dormiva. Con quel “quasi” si vuole includere anche un ragazzo sui sedici anni, biondino, bastardo fino all’osso, che aveva come secondo nome Lucius. Un ragazzo che era sempre stato un po’ troppo mattutino, ma che, in più, non aveva passato una notte felice.
Harry girava per la scuola col suo magnifico Mantello dell’Invisibilità; Draco non si faceva di questi problemi, girovagando un poco. Quest’ultimo aveva intenzione di dedicarsi a un certo armadio, che si era proposto di aggiustare.
Il giovane Malfoy entrò nella Stanza delle Necessità, trovando la sedia vuota; perciò non ci pensò due volte e si recò davanti a un enorme lenzuolo vecchio e sporco, che copriva un grande mobile nero.
- Riuscirò a ripararlo – si disse il biondino. Così iniziò a dedicarsi a quell’ingegnoso oggetto magico.
Potter nel frattempo stava cercando di non farsi vedere da un Gazza con l’insonnia, accompagnato fedelmente dalla sua vecchia e antipatica gatta. Con abilità riuscì a superare ogni più piccolo intoppo, che fosse un’ombra scambiata per un professore di guardia, o un fantasma solitario.
Troppo tempo più tardi, riuscì ad arrivare alla sala tanto agognata. La porta della camera segreta apparve davanti ai suoi occhi, e si aprì in un attimo. Inconsapevolmente Harry non si tolse il mantello, per cui quando andò a sbattere contro una palla di vetro lasciata lì per terra, Draco, spaventato, si girò alla ricerca di qualcuno, ma non trovò nessuno.
Il grifone però, non sospettando nulla della presenza dell’altro ragazzo, continuò col suo tragitto, posando la sua lettera sulla sedia.
La serpe invece si stava nascondendo tra le cianfrusaglie della grande stanza, con la bacchetta in mano; stava all’erta, cercando la causa di quel rumore.
Potter si girò e a passi svelti se ne andò verso l’uscita; Draco invece si accorse che ora c’era una lettera su quella dannatissima sedia. Così, elettrizzato, si guardò meglio intorno, cercando il mittente.
Per la fretta, il moro non si accorse di un appendiabiti un po’ troppo basso, al quale, con la fortuna tipica di un cartone animato, s’impigliò il suo Mantello. Prima di accorgersi del problema, aveva fatto qualche altro passo, per cui le sue gambe uscirono fuori dal raggio d’azione del magico indumento.
- Che cavolo…?! –Draco non riuscì a trattenersi dal dirlo ad alta voce.
 Harry sentì una voce parlare, così si fermò di botto, guardandosi intorno con un pizzico di paura. Qualcuno lo aveva visto.


ALLORA CHE NE PENSATE? COSA VI ASPETTATE DAL PROSSIMO CAPITOLO? NON VOGLIO FARVI PERDERE ALTRO TEMPO, ORA. QUINDI ECCO I RINGRAZIAMENTI:

BLACK SMILE: SONO CONTENTA CHE TI PIACCIA LA MIA FF *.* GRAZIE MILLE! ANCHE SE STO INCOMINCIANDO A VEDERE CHE NON A POCHI STA ANTIPATICO (ORA NON SO IN CHE MISURA) HARRY. COME MAI? E’ TROPPO SCEMO E NON COMBINA MAI NIENTE DA SOLO? UN ENORME BACIO SBAVOSO A TE!

HERMY4EVER: HEY BELLA, COME STAI? SONO DAVVERO FELICE DEL FATTO CHE HAI APPREZZATO LA LETTERA. SINCERAMENTE MI CI E’ VOLUTO UN PO’ DI CONCENTRAZIONE PER RIUSCIRE A IMMEDESIMARMI IN QUESTO HARRY… QUINDI LA COSA CHE APPREZZO DI PIU’ SONO I MIEI PICCOLI SFORZI CHE VENGONO APPREZZATI! MI STO CROGIOLANDO NELLE VOSTRE ATTENZIONI *.* EHEH! LASCIO PERDERE LA QUESTIONE “ISPIRAZIONE” CHE QUESTA SETTIMANA NE AVEVO PURE TROPPA, EPPURE NON POTEVO SCRIVERE PER VARIE (E PURTROPPO VALIDE) RAGIONI. L’IMPORTANTE E’ CHE LA STORIA VADA AVANTI SENZA TROPPI INTOPPI, VERO? ALLORA UN BACIONE E A PRESTO!

KIRA90: GRAZIE MILLE PER I COMPLIMENTI PER QUANTO RIGUARDA LO SVILUPPO DELLA STORIA *.* E IL RESTO… COMUNQUE SONO FELICISSIMA NEL SENTIRE CHE LA MIA STORIA TI FA VENIRE DELLE IDEE PER LA TESTA A RIGUARDO; QUANDO IO LEGGO ALTRE FANFICTION, SE MI PIACCIONO E MI PRENDONO DAVVERO, VORREI TANTO SAPERE COME ANDRA’ AVANTI, E INTANTO, NELL’ATTESA, FACCIO QUELLO CHE FAI ANCHE TU! QUINDI GRAZIE ANCORA E A PRESTO ^.^

SHIHO93: NO, LUMACORNO E’ UN ROMPISCATOLE DI PRIMA CATEGORIA :D EHEH COMUNQUE CARINO IL PARAGONE LUMACORNO-TRICHECO-VERNON… FORSE TI è VENUTO IN MENTE PERCHE’ ENTRAMBI GLI ATTORI (BRAVISSIMI, SECONDO IL MIO MODESTO PARERE) HANNO IL DOPPIO MENTO, CI HAI FATTO CASO? EHEH…ALLORA ALLA PROSSIMA, OK? UN BACIO, CIAO!

SNAPELY: ANCHE SE NON HA ANCORA LETTO I CONSIGLI DI HARRY, COSA NE PENSI DELLO SVOLGIMENTO DELLA STORIA? SONO CONTENTISSIMA DELLA TUA CURIOSITA’, COSI’ MI FAI SORRIDERE COME UN’EBETE!! CIAOO (^.^)

JACKYE_CHAN: LA TUA IDEA ISTIGA NON POCO LA MIA SETE DI SANGUE NEI CONFRONTI DI QUEL ROMPIBOCCINI (COME DICI TU ^^) DI UN LUMACORNO! COMUNQUE GRAZIE PER I COMPLIMENTI, E SPERO TANTO DI RIUSCIRE A SUSCITARE SEMPRE LA TUA CURIOSITA’!! UN ABBRACCIO, E A PRESTO ^^

GINNYPOTTER93: *.* MI FAI VENIRE LETTERALMENTE LE STELLINE AGLI OCCHI, CARA! GRAZIE MILLE… *arrossisce violentemente* SONO DAVVERO FELICE… MA DEVO COMUNQUE MIGLIORARMI, ARRIVANDO A ELIMINARE I MAGGIORI DIFETTI: LE RIPETIZIONI, LA LETTURA TROPPO PESANTE E/O COSE DI QUESTO GENERE. ORA UN BEL BACIONE A TE, E A PRESTO ^^

SYNOA: MI FA PIACERE DI SENTIRE CHE TI PIACE L’IDEA DELLA STORIA! INOLTRE MI SCUSO DIRETTAMENTE CON TE PER L’IMPRECISIONE. L’HO SCRITTO ANCHE ALL’INIZIO DEL CAPITOLO, MA VORREI COMUNQUE RINGRAZIARTI PER AVERMELO FATTO NOTARE. UN ABBRACCIO FORTE FORTE… E ALLA PROSSIMA! ^^

AKATSUKI: IL TUO “*ESTASIATA*” MI PIACE PARECCHIO :D TI HO MANDATO UNA E-MAIL PER QUELLA VIRGOLA, MA ANCORA NON HO RICEVUTO RISPOSTA DA TE…QUINDI APPENA LEGGI QUESTO MESSAGGIO PER FAVORE CONTATTAMI PER POSTA O PUOI ANCHE SCRIVERE DOVE SI TROVA LA VIRGOLA SBALLATA IN UNA RECENSIONE! ORA TI SALUTO… UN BACIONE ENORME ANCHE A TE, A PRESTO ^^ CIAOOO

INOLTRE NON POSSO ASSOLUTAMENTE DIMENTICARE CHI HA MESSO LA STORIA TRA LE SEGUITE E CHI TRA LE PREFERITE: GRAZIE MILLE, GENTE ^.^ UN BACIO GIGANTE A TUTTI VOI!! ALLA PROSSIMA!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


CI HO MESSO UN SECOLO A PUBBLICARE QUESTO CAPITOLO, LO SO, MA NON POSSO FARCI NIENTE SE L’ISPIRAZIONE SI FA I PISOLINI UN PO’ TROPPO LUNGHI! SCUSATEMI…

RINGRAZIO LA MIA CARISSIMA *.* BETA Makiri ; PORELLA, L’ASSILLO!

VI AUGURO BUONA LETTURA, AMICI MIEI :D

Capitolo 6

24 ottobre 1996

Attimi interminabili di silenzio in cui i due ragazzi restarono immobili ad aspettare un movimento dell’altro.

Harry era ancora con le gambe scoperte, mentre Draco, accucciato a terra, cercava di capire chi fosse; avrebbe fatto di tutto per scoprirlo.

Il moro tirò fuori la bacchetta per precauzione, poi cercò di tornare indietro per liberare il mantello.

Cavolo si sta muovendo… non se ne deve andare!

- Stupefi…! – Draco urlò l’incantesimo e Harry, spaventato, sparò il primo incanto che gli passò per la testa prima che l’altro terminasse.

- Aguamenti! -

Incantesimo più stupido non ci poteva essere.

Il grifone però ebbe così il tempo di scappare via, poiché il serpeverde era stato raggiunto da un enorme getto d’acqua che lo inzuppò completamente.

La porta della Stanza delle Necessità si chiuse dietro il moro, lasciandolo libero di scappare nella sua Casa.

- Merda, è scappato! – esclamò adirato Draco, che diede un calcio all’armadio nero. Poi un pensiero lo fulminò.

La lettera!

Il ragazzo corse fino alla sedia dove era poggiata la sua posta. La prese in mano e quella era bagnata, ma recuperabile. Con un astuto incantesimo prosciugò tutta l’acqua della lettera, per poi uscire da quella sala.

Il giovane però non poteva sapere che Harry, vittima della sua stessa curiosità, era lì, sotto il mantello, ad aspettarlo. Così quando uscì, inconsapevolmente si ritrovò a fianco del moro.

- Merlino, quella piccola undicenne è davvero furba…- disse tra sé e sé, ma abbastanza forte perché Potter potesse sentirlo.

È Malfoy… l’altro è lui?

Il biondino se ne andò, asciugandosi mentre camminava; stava scendendo per la colazione, con la lettera in tasca e una forte agitazione nello stomaco.

Il grifondoro corse così velocemente che arrivò appena in tempo per vedere Ron svegliarsi.

♣♣♣♣♣

Malfoy…Malfoy…Malfoy. Non può essere lui, non è possibile! Però lui sapeva del mio soprannome… no, sto delirando!

Harry era talmente preso dallo choc di quella mattina, che se qualcuno gli avesse chiesto che lezione stesse “seguendo”, avrebbe detto che si trovava ancora nella Stanza delle Necessità.

E ora che faccio? Ma certo! È una trappola! Lui sa perfettamente chi sono io, e adesso mi sta tendendo una trappola. Sì, dev’essere così… sta servendo Voldemort! Quel bastardo…

♣♣♣♣♣

Draco aveva lezione di Incantesimi alla prima ora, perciò poteva andare sul sicuro e dare tutte le sue attenzioni alla lettera. Il ragazzo, sedutosi in uno dei banchi più nascosti della classe, la lesse.

Era particolare il comportamento di quella piccola undicenne, perché non aveva l'arroganza di dare consigli a destra e a manca solo per farlo felice; lui cercava di essere solo un amico, nel modo più semplice e naturale possibile.

Inoltre non lo aveva giudicato nemmeno quando il biondo aveva scritto di preferire non avere proprio un padre, nonostante l'altro fosse orfano.

Colpito dal suo coraggio, cercò di decifrarne il carattere.

Sicuramente doveva essere un tipo abbastanza umile, perché Draco non colse nessuna volontà di essere compatito; quindi si poteva dire che forse era un ragazzo un po' orgoglioso o solamente incapace di mostrare veramente le proprie emozioni.

Enigmatico.

L'altro sembrava abbastanza sincero, qualità che mancava a molti conoscenti di Malfoy.

Forse sarebbe interessante conoscerlo.

Draco continuò così a fantasticare per il resto dell'ora.


♣♣♣♣♣


Harry continuava a mangiarsi le unghie, rimuginando sempre sulle stesse cose. Secondo la logica avrebbe dovuto interrompere ogni contatto con Malfoy.

La logica però è per i furbi, non per chi come Potter si era buttato a braccia aperte in una morte sicura per ben cinque volte.

Aspetterò la prossima lettera, poi non gli risponderò più.

E ci credeva!

♣♣♣♣♣

 

- Perché ti sei seduto in fondo alla classe? - chiese Tiger, dopo la fine della lezione.

- Perché mi andava. Avevo un po' di mal di testa, e volevo riposarmi - rispose la serpe con noncuranza.

Il solito gruppo di Serpeverde si stava dirigendo verso l'aula di Trasfigurazione, per la seconda lezione della giornata.

- Sinceramente mi sembri un po' strano, Draco – esordì Theodore Nott, prendendolo da parte.

- Eh? Sono solo un po' stanco. Piuttosto, perché ci siamo staccati dagli altri? -

Theodore camminava a testa bassa, evitando lo sguardo del suo amico.

- Nott, che succede? - incalzò il biondo.

- Non sono sicuro che ti farà piacere...-

La conversazione però dovette finire lì, perché erano già arrivati a destinazione.

- Poi ne parliamo – sentenziò a bassa voce Malfoy.

♣♣♣♣♣


Harry ora aveva un altro problema: Hermione.

I due ragazzi si erano ritrovati alla fine delle lezioni nella sala comune, davanti al fuoco che danzava allegramente nel camino.

- Dov'è Ron? - chiese il ragazzo, quando si sedette accanto all'amica.

- Non lo so, probabilmente in giro a fare l'arrogante perché è riuscito a entrare nella squadra – il tono della ragazza era alquanto acido.

- Hey, che succede? Perchè state sempre a litigare? -

- Harry...io... non lo sopporto davvero più! -

- Questo l'avevo capito. Ma perché? -

- Non lo so nemmeno io di preciso. Continua a fare il cretino in giro, a chiedermi sempre i compiti, a fare lo scemo con quell'oca della Brown...-

- Cosa? Aspetta un secondo. Sono anni che dici che certe volte Ron è un cretino, e non è una novità, e che chiede sempre di essere aiutato con i compiti, ma l'ultima cosa mi è nuova -

- Ma dove vivi? Harry, ultimamente non hai visto come Ron lancia occhiate a Lavanda? Lei stravede per lui, che se ne è accorto solo ora -

- Quindi tu sei arrabbiata perché doveva interessarsi prima a Lavanda? No. Sicuramente mi sto sbagliando, vero? -

- Sì, perché è veramente da stupidi pensare che Ron possa stare con una come la Brown. Ora, ammetto che lui non sia il massimo della gentilezza, certe volte hai il dubbio che sia stato posseduto da un folletto maleducato... ma Lavanda è veramente troppo stupida per lui. Credimi, io lo so -

- Quindi ti fa rabbia che lui abbia la sua prima storia con una ragazza come lei? -

- Esatto! -

- Quindi pensi che dovrebbe interessarsi a un altro genere di ragazza? -

- Sì – rispose ancora l’amica, mentre si stava alzando per prendere un libro sul tavolo lì vicino.

- Una un po' più seria, che riesca a sopportarlo, che sia intelligente e più carina di Lavanda? -

- Una che possa farlo ragionare. Un rapporto con un'altra persona è bello e pieno quando ognuno impara qualcosa dall'altro, quando si danno e si ricevono emozioni piene, importanti... - continuò Hermione.

- Quindi tu vorresti qualcuna come...non so... - Harry fece un attimo finta di pensare, poi proseguì – come te? -

La ragazza cadde pesantemente sulla poltrona, sbuffando e guardando tristemente negli occhi il suo migliore amico.

- Manterrai il segreto? -

- Sì, certo. Ma non credi che sia meglio dirglielo? -

- Adesso? No, sarebbe tutto inutile, lui adesso ha per la testa quella là, per cui non mi presterebbe la benché minima attenzione. Comunque grazie per avermi definita più carina di Lavanda -

Harry sorrise, facendole capire senza parole che ogni “grazie” sarebbe stato inutile. Le sarebbe rimasto sempre a fianco.

Il ragazzo benedì i sorrisi e gli sguardi d'intesa che riuscivano a mandarsi, perché si sarebbe vergognato a morte dicendole una cosa del genere in faccia!

 

♣♣♣♣♣

La serpe doveva risolvere due questioni importanti: trovare il tempo di scrivere quella maledettissima lettera e capire come mai Theodore, già taciturno di suo, fosse diventato un fantasma.

Erano quasi le 22 nella sala comune di Serpeverde, e naturalmente tutti erano lì a chiacchierare, lamentarsi dei compiti, parlare di una cotta o di un recente scoop…

Tutti tranne due ragazzi che erano su in camera, uno dei quali non riusciva a stare fermo per più di 4 secondi.

- La vuoi piantare di muoverti! Siediti e parla! Un attimo prima sembri morto, adesso non stai fermo un secondo – si lamentò di nuovo Draco.

- Non ce la faccio… -

- Allora parla! –

- Io… nono sono più sicuro che questa sia stata una buona idea… -

- No, è un’ottima idea, perciò vieni qui e inizia a spiegarmi che sta succedendo –

Draco era calmo, però lo stava incominciando a innervosire tutta quell’indecisione del suo amico. Per sua fortuna, Nott finalmente iniziò con la sua storia.

- Una cosa prima di iniziare. Tu ieri sera hai detto di odiare i gay… -

- No, – lo interruppe Malfoy, - non li odio, solamente le coppie di maghi omosessuali non possono avere figli, per cui sarebbe solo uno spreco, dato che scarseggia qui di purosangue…-

- Perciò se venissi a sapere che un tuo amico ha scoperto da poco di trovare più…interessanti quelli del suo stesso sesso, non ti arrabbieresti? –

- Non lo so… credo di no. Comunque direi a questo mio ipotetico compagno, - Draco ormai aveva un bel po’ di sospetti sull’identità di questo “amico”, - che molto probabilmente è solo una fase –

- Capisco… ma, tanto per sapere, mica altro, quand’è che una fase si può chiamare passeggera? – chiese timido Theodore.

- Non saprei di preciso. Non si può decidere a tavolino una cosa del genere –

- Sei molto poetico, oggi – scherzò un attimo il moro per sdrammatizzare.

- Lo prendo come un complimento, ma giusto questa sera. Quello che vorrei dirti…no, che direi a questo amico, è che dipende tutto da quello che uno prova. Però ora mi sono stufato di parlare per ipotesi… dimmi chi ti piace punto e basta! –

- Seamus Finnigan. Da un anno – rispose di getto Nott.

- Oh – fu l’unica cosa che Draco riuscì a dire.

E ora che cazzo devo fare? Aiutarlo?

La posta della piccola undicenne di sicuro avrebbe subito qualche ritardo.


COME VI E’ SEMBRATO? VI INTERESSA SAPERE CHE RUOLO PUO’ AVERE IL NOSTRO ADORATO DRACO IN UNA SITUAZIONE DEL GENERE? E COSA FARA’ HARRY? SE NON V’INTERESSA MINIMAMENTE CHIUDO BARACCA E BURATTINI E MI DO ALLA PESCA (ALL’IPPICA NON POSSO PERCHE’ UNA MIA CONOSCENZA DI EFP ME LO HA IMPEDITO…xD)

RINGRAZIAMENTI *.*:

SHIHO93: IL FATO E’ BASTARDO, NON HA NIENTE DA FARE, PER CUI GIOCA CON LE NOSTRE VITE FINO A SBELLICARSI DALLE RISATE ROTOLANDOSI A TERRA… QUESTO E’ IL FATO. UN ABBRACCIO FORTE FORTE!

 

BIRBABIRBA: SIIII, MI PIACE INTRUPPARE LA TESTA DELLE PERSONE xD E’ MOLTO DIVERTENTE…E APPAGANTE 8D eheheh. I TUOI COMPLIMENTI SONO COME UNA DOLCE MELODIA PER LE MIE ORECCHIE… GRAZIE MILLE, M’INCHINO A TANTA GENTILEZZA…

INOLTRE VORREI DIRTI UNA COSA: C’E’ UNA FRASE MOLTO FAMOSA: FATE L’AMORE, NON FATE LA GUERRA. SECONDO TE E’ LECITO APPLICARLA A QUESTI DUE? ^^ UN BACIONE E A PRESTO!

AKATSUKI: *.* GRAZIE, SEI DAVVERO CARINA A DIRMELO… PER TE UN BACIO TUTTO SBAVOSOOO. CONTENTA?

 

HERMY4EVER: RIBADISCO ANCORA UNA VOLTA: AIUTO, CHE RECENSIONE! PERO’ E’ COME SE OGNI VOLTA TU MI REGALASSI UN CIOCCOLATINO… DOLCE DOLCE! GRAZIE MILLE, SEI UN TESORO! PER QUANTO RIGUARDANO LE DOMANDE CHE TI FRULLANO NELLA TESTA: COME STAI MESSA? HAI TROVATO QUALCHE RISPOSTA? OPPURE LE DOMANDE SONO AUMENTATE??

SNAPELY: LA MIA BETA E’ GUARITA, GRAZIE ^^ COMUNQUE MI PIACE SORPRENDERE LA GENTE, E’ PIU’ DIVERTENTE! CHE NE DICI INVECE DI QUESTO CAPITOLO? QUESTO, SINCERAMENTE, MI PARE UN PO’ UN CAPITOLO DI TRANSIZIONE… TU CHE DICI? UN ABBRACCIO STRITOLANTE, E TANTE SCUSE PER IL RITARDO!

JACKYE_CHAN: NON TI UCCIDO. TI TORTURO. ORA CHE HAI LETTO QUESTO CAPITOLO DIMMI UNA COSA: DEVO INZIARE A SCAPPARE DA TE E I GENTILI SCOMMETTITORI?!?! XD AIUTOOOOOOOO

UN BEL BACIONE ANCHE A TE!


EDWARD91: A PARTE LA BUONA NOTTE CHE TI VOGLIO DARE PER QUANDO LEGGERAI QUESTA PARTE, GRAZIE PER NON AVERMI LASCIATA “SOLA E ABBANDUATA” (COME DICEVA DA PICCOLO MIO CUGINO ^^). SORPRESA DAI RISVOLTI?? EH? UN BACIONE… CIAOOO!!

UN GRAZIE VA INOLTRE A TUTTI QUELLI CHE LEGGONO LA MIA STORIA, ANCHE SENZA COMMENTARE: UN BACIONE ENORME A VOI CHE AVETE MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE O LE SEGUITE!!!

ALLA PROSSIMA!! ^.^ CHE CARINI CHE SIETE ç.ç PENSO A VOI QUANDO STO A SCUOLA!

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Capitolo 7
*** Capitolo 8 ***


VORREI RINGRAZIARVI ANCORA UNA VOLTA PERCHE' CONTINUATE A SEGUIRMI E A SOSTENERMI... COSA FAREI SENZA DI VOI?

UN ENORME BACIO VA ALLA MIA BETA MAKIRI, TI VOGLIO BENE! VEDRAI CHE PASSEREMO INDENNI ANCHE QUESTA SETTIMANA!!

BUONA LETTURA, GENTE!

Capitolo 8

26 ottobre 1996

Il sabato è sempre stato tra i giorni più amati dai ragazzi di tutto il mondo. Harry non era da meno, ma doveva per forza alzarsi dal comodo letto per gli allenamenti di Quidditch; era una settimana che non toccava una scopa, e questo non andava affatto bene.

Insieme a Ron si preparò silenziosamente per non svegliare gli altri amici. Scesero poi in sala comune per incontrare il resto della squadra, e andare così a fare una veloce e parca colazione.

Verso le 8 erano già giù negli spogliatoi a discutere degli allenamenti che avrebbero dovuto rispettare quell’anno per riuscire a vincere la Coppa. Passarono un’oretta buona a discutere su quale schema fosse meglio tenere contro le diverse squadre avversarie. Una cosa era certa in tutta quella confusione di idee: nessuno di loro voleva perdere, chi per una ragione, e chi per un’altra.

Quando uscirono in campo per passare alla pratica fecero qualche volo per scaldarsi un po’, e vedere che alcuni dei fan più accaniti della squadra erano già sugli spalti.

Hermione salutò i suoi amici, dimenticandosi per un momento del freddo pungente. Poco più in là c’era una sorridentissima Lavanda Brown tutta saluti e bacetti; la Granger ebbe un violento istinto omicida che a fatica riuscì a trattenere.

I ragazzi iniziarono finalmente il vero lavoro: Ron aveva lo sguardo puntato su tutti i cacciatori, per non fargli passare nemmeno un punto. Harry dall’alto cercava di tenere una certa organizzazione delle cose, cosa che gli riuscì molto bene anche grazie all’aiuto di Ginny.

A mattina inoltrata, quando le maglie dei grifoni erano ormai schifosamente zuppe di sudore e fatica, arrivò un drappello di ragazzi al centro del campo di gioco.

- Chi sono? Non riesco a vederli…- chiese Harry alla Weasley.

- Mi sembrano i ragazzi di Corvonero… mi sa che si vogliono allenare pure loro. Hey, il capitano ti sta facendo cenno di scendere – lo avvertì la ragazza.

Potter volò di malavoglia verso l’altro capitano, Roger Davies.

- Abbiamo prenotato il campo – disse secco il grifone.

- Anche noi. Non è possibile, ci deve essere per forza un errore –

Una ragazzina del terzo di Corvonero arrivò trafelata dai due ragazzi e, con aria intimorita, diede loro la non molto lieta notizia.

- Madama Bump mi ha detto un’oretta fa che quando avete prenotato il campo lei ha fatto confusione e per questo vi ha dato la stessa mattina –

- CHE COSA? NOI CI DOBBIAMO ALLENARE DA SOLI! – gridarono adirati i due studenti in tuta, e per poco non fecero correre via a gambe levate la povera malcapitata. Entrambi cercarono di calmarsi e di trovare una soluzione.

- L’unica cosa che possiamo fare ora è allenarci insieme. Che ne dite di una partita? – ipotizzò Roger. Ora la squadra rosso-oro si era radunata dietro al capitano. Certo che sfidare i Corvonero era un gioco da ragazzi, ma il problema stava nel stanchezza che avevano alle spalle i grifoni.

Harry stava ancora pensando a cosa fare quando sentì qualche voce rispondere con un sicuro sì. Non sapendo che altro fare, il moro acconsentì, e andò a prendere col suo avversario il boccino, ancora rinchiuso nel baule.

Un ragazzo del settimo anno di Tassorosso venne nominato giudice della partita, così si diede il via alla sfida.

Al fischio d’inizio quattordici scope si levarono in formazione, per prendere ognuno il proprio posto.

Potter si diresse verso l’alto, per vedere meglio come si presentava la propria squadra; i ragazzi stavano rispettando la formazione accordata poco prima. Dopo che i suoi compagni ebbero incassato ben 30 punti dagli avversari, rifacendosi poi di altri 60, il moretto si dedicò alla ricerca del boccino.

Volò ovunque, in mezzo al campo, intorno agli spalti e ancora su in alto, a toccare le nuvole; aguzzò la vista meglio che poté, accorgendosi poi che il cercatore dell’altra squadra gli era alle calcagna.

Il suo cuore fece un tuffo quando il ragazzo incrociò lo sguardo con Cho Chang, ma in poco tempo si riprese, capendo che quell’agitazione era solo un ricordo dello scorso anno. Lei gli faceva venire in mente l’esercito di Silente, quello che lui aveva fatto per aiutarla durante le loro lezioni clandestine di Difesa Contro le Arti Oscure; lei gli faceva ripensare a quando l’avevano accusata di tradimento, e invece era stata incastrata da un Veritaserum; lei gli ricordava l’anno precedente, quando c’era ancora Sirius.

Merlino, quanto gli mancava quell’uomo.

Le lacrime annebbiarono la vista del ragazzo con gli occhiali, facendogli perdere un’occasione di vincere quella partita.

La voce di Ron lo aveva riportato alla realtà, ma non abbastanza in fretta da poter evitare un bolide deragliato da uno dei battitori della squadra avversaria.

La palla colpì per fortuna solo di striscio il ginocchio del grifone, destabilizzandolo un poco. Però per Potter quello era niente, per cui si concentrò e scappò via dal pallone magico, per dirigersi alla volta del centro del campo.

Durante il suo piccolo flash-back i suoi amici erano riusciti a segnare altri 20 punti, mentre i corvi 40.

Harry così scese di quota cercando di incitare i proprio compagni, risvegliando in loro la voglia di vincere.

Fu proprio in quel momento di ritrovato coraggio che una voce lo raggiunse, facendolo quasi finire contro a un cacciatore di Corvonero.

♣♣♣♣♣

- Hey, Sfregiato! Ma sei sicuro che quelli siano i tuoi occhiali? Voli da far schifo! Sei ubriaco per caso? – stava gridando Draco.

Il serpeverde era appena arrivato, e si stava accomodando sugli spalti della sua Casa insieme al resto della combriccola; aveva proprio bisogno di sfogarsi, dopo quello che aveva fatto quello stronzo di un grifondoro al suo amico. Theo era ancora un po’ giù di corda, ma il biondino era riuscito a farlo ridere con qualche battutina. Quindi una partita dei grifoni gli avrebbe fatto solo che bene!

Certo, Potter rendeva la cosa molto semplice, volando davvero male.

- POTTY, ASPETTA CHE ANDIAMO A CHIAMARE I DISSENNATORI, MAGARI TI POSSONO AIUTARE A RESTARE IN SELLA! –

- QUESTA ERA PROPRIO SQUALLIDA COME BATTUTA, MALFOY. FAI PENA! – urlò dall’altra parte del campo Ron, per difendere il proprio amico. Il problema è che così facendo non riuscì a parare in tempo una Pluffa, facendo arrivare il punteggio a 80 pari, e facendo piangere dalle risate le serpi.

♣♣♣♣♣

Harry volò verso il suo amico, e gli ordinò di non preoccuparsi per lui, ma piuttosto della porta.

Ancora disorientato dall’arrivo di quello che aveva scoperto essere il suo amico di penna, il grifone fece un giro del campo, concentrandosi nel trovare un luccichio dorato. Intanto Cho gli era alle calcagna: ormai erano anni che seguiva la stessa strategia, cioè seguire Harry finché non avrebbe avvistato il Boccino.

Potter pensò di averlo trovato quando il sole era spuntato da dietro le ultime nuvole; dovette però presto ricredersi, perché aveva scambiato un attimo il luccichio dei capelli dorati di Draco Malfoy con quello della pallina. Il ragazzo restò a guardarlo stupito dall’errore così strano, e al fatto che era la prima volta che vedeva i capelli dell’altro così luminosi …

Ma a che pensi?! Cerca il Boccino, stupido! Si ammonì il rosso-oro.

♣♣♣♣♣

Lo Sfregiato era rimasto a guardarlo per qualche secondo, prima di dileguarsi in fretta. Molte volte i due ragazzi si erano guardati l’un l’altro, ma sempre con uno sguardo d’odio. Quello invece era uno sguardo curioso, imbambolato, come quando si resta ipnotizzati da qualcosa di particolare.

Draco s’infastidì molto dell’accaduto, per cui restò per qualche minuto in silenzio, lasciando che fossero gli altri a depolarizzare i Grifondoro.

- Draco? – lo chiamò Pansy, con la sua vocetta lagnosa.

- Eh? – il biondo cadeva dalle nuvole.

- A cosa stai pensando? Perché non stai insultando lo Sfregiato? –

- E’ diventato noioso sfottere qualcuno che ti si serve su un piatto d’argento -

- Invece io lo trovo ancora più divertente! –

- E’ questa la differenza tra me e te – sentenziò Malfoy, facendole capire che per lui quel discorso finiva lì.

Nott aveva assistito a tutta la scena, e avrebbe giurato che il suo amico non aveva detto la verità, qualunque essa fosse.

I grifoni segnarono abbastanza punti arrivando a quota 110, per la gioia della curva rosso-oro che stava affollando gli spalti. Gli avversari gli tenevano testa, compiacendo sia quelli della propria Casa che i serpeverdi.

Il biondo poi si accorse che Theodore lo stava guardando con insistenza; per non fargli salire altri sospetti, riprese a gridare con quanto fiato aveva in gola, prendendo di mira prima quei quattro sconosciuti del Grifondoro, poi i a turno i due Weasley, mentre cercava attentamente di evitare Potter.

♣♣♣♣♣

Stavano inesorabilmente perdendo, e il Boccino sembrava come che si fosse nascosto apposta. Le due ore e mezza di allenamento precedenti alla partita si facevano sentire, e Corvonero li aveva staccati di ben 40 punti, lanciandoli così in pasto delle serpi. Il morale della squadra stava inesorabilmente cadendo a pezzi, e Potter non sapeva più come incitarli.

Poi il pensiero che Draco fosse lì a guardarlo e a fare lo stronzo come ogni giorno, gli creò una confusione terribile, perché non riusciva a spiegarsi come un bastardo potesse scrivere certe cose. Doveva essere proprio un bravo attore o scrittore! Però era più plausibile la seconda ipotesi.

Per di più, per aiutare, una fitta enorme allo stomaco lo aveva preso da una mezz’oretta. Aveva fame.

Poi finalmente eccolo lì, dall’altra parte del campo, quel bastardo di un Boccino.

Potter sfrecciò con tutta la forza che gli era rimasta verso la pallina alata, lasciando perplessa la Chang, che non aveva ancora capito perché fosse scappato così.

Il moro passò davanti agli spalti delle serpi, provocando ululati e cori d’insulti, ma non si fece fermare minimamente, spinto da un’immonda voglia di sbattere in faccia a quel Malfoy anche quella vittoria.

Il ragazzo allungò prematuramente la mano, avvicinandosi sempre di più. Purtroppo il giovane non aveva notato che uno dei battitori di Corvonero voleva mettergli i bastoni tra le ruote; ed è così che l’avversario, non sapendo cosa fare, gli sfrecciò davanti, tagliandogli la strada, facendogli perdere di vista l’obbiettivo. La cosa però non durò molto, perché riuscì con somma gioia a trovarlo e a prenderlo.

Prima di alzare la mano stretta in un pugno in segno di vittoria, vide che un Bolide si stava dirigendo pericolosamente verso gli spalti. Così senza pensarci due volte, e senza chiedersi chi potesse essere la vittima della palla, si fiondò arrivando appena in tempo per riuscire a buttare giù un paio di ragazzi, per non farli decapitare dal Bolide. In mezzo alle urla dei ragazzi, che capì poi essere dei serpeverde, Harry finì addosso anche a Draco Malfoy, il quale era seduto sul punto più alto delle scale. Con uno spintone il moro fece spostare la serpe, deragliando così verso destra e beccando in pieno la palla di cuoio. Con forza venne spinto contro la barriera, riuscendo però a superarla, perdendo anche il controllo della scopa. Harry con la mano libera cercò di afferrare il bordo prima di essere sbalzato via da ciò che stava cavalcando.

La situazione era pessima, perché non aveva proprio più le forze per un’altra fatica del genere. Una mano lattea però spuntò dal legno scuro a cui il moro era attaccato, afferrando il suo polso. Poi altre tre mani uscirono fuori per aiutarlo a sollevarsi.

Harry cadde vicino a un ragazzo, ma non aprì gli occhi se non dopo qualche secondo. Davanti a lui c’erano Malfoy e Nott che lo guardavano con aria affannata, mentre il resto delle persone guardava con stupore il trio. Lo Sfregiato aveva salvato tre o quattro di loro da un Bolide fuori controllo, e poi Malfoy, suo nemesi, lo aveva aiutato a sua volta.

Draco si accorse presto degli stupidi sguardi che gli stavano rivolgendo i suoi compagni, per cui si affrettò a dire:

- Sono solo stato molto svelto a ripagare Potter per avermi… salvato dalla palla, tutto qui –

Il grifone, con ancora un forte fiatone, si perse nel cercare di decifrare lo strano codice che nascondeva le vere emozioni del serpeverde. Forse era solo un bravissimo attore.

Il ragazzo con gli occhi tempesta ci aveva messo un po’ per capire che San Potter lo aveva appena salvato (perché un Bolide in faccia non fa affatto bene!), e che lui stesso si era spaventato quando lo aveva visto cadere giù dalla tribuna. Rosso in viso, si nascose dietro la sciarpa verde-argento, riuscendo a ingannare tutti tranne Theo e Harry.

- Hey, Malfoy – lo chiamò a un certo punto il moretto.

- Che c’è Sfregiato? –

- Guarda un po’! Ho vinto! – disse tutto trionfante. Quasi gli veniva da ridere per come Draco aveva reagito alla sua ingenua affermazione.

Sul volto della serpe si dipinse un ghigno divertito; fu l’ultima cosa che lo Sfregiato vide prima di svenire per la stanchezza.

AVETE DEI COMMENTI DA FARE? TROPPO SCONTATO COME SVOLGIMENTO, OPPURE CARINO (AMMETTO CHE POSSA ESSERE UN PO' SCONTATO IN LINEA D'ARIA...)??

LASCIANDO DA PARTE I MIEI ATROCI DUBBI E SENSI D'INFERIORITA', DIREI CHE E' ORA DI COMMENTARE LE VOSTRE RECENSIONI!

SYNOA: SCUSAMI SE AL CAPITOLO PRECEDENTE NON TI HO RINGRAZIATO, MA HAI COMMENTATO IL CAPITOLO 6 MENTRE IO POSTAVO IL 7. SCUSAAA PER QUESTO TI METTO PER PRIMA, OGGI! MI HA FATT DAVVERO PIACERE LEGGERE TUTTE LE TUE DOMANDE, SIGNIFICA CHE IL MIO RACCONTO TI STIMOLA QUALCOSA (E QUEL QUALCOSA NON E' UN CONATO DI VOMITO, PER FORTUNA!). SINCERAMENTE? NON SO NEMMENO IO DI PRECISO COME SI EVOLVERA' LA STORIA, PERCHE' TUTTO E' FRUTO DELL'ISPIRAZIONE DEL MOMENTO, QUINDI MI E' DIFFICILE DIRE COSA ACCADRA'. ALL'INIZIO SAPEVO BENE CHI AVREBBE SCOPERTO PER PRIMO L'ALTRO, MA MI SONO FERMATA LI' IN FATTO DI PREVEGGENZA! UN BACIONE, E A PRESTO!! ^.^

SHIHO93: MA PENSA, ANCORA NON L'HA LETTA LA LETTERA, QUINDI ASPETTATI DI TUTTO. ORA UNA DOMANDA: TU COME LO VEDI POTTER? COME UN RAGAZZO MOLTO INTELLIGENTE, OPPURE UNO CHE PUO' SOFFRIRE DI BLACK-OUT MENTALI? XD UN BACIONE 

CIAOOOO :D

KIRA90: IO STO INCOMINCIANDO AD ADORARE THEO, GIUSTO PERCHE' E' UNO DI QUEI PERSONAGGI COMPLETAMENTE SCONOSCIUTI SU CUI SI PUO' FANTASTICARE SENZA RESTRIZIONI! PER QUANTO RIGUARDA SEAMUS, IO L'HO SEMPRE TROVATO UN RAGAZZO ABBASTANZA STUPIDO E IN QUESTA FF HO VOLUTO PRESENTARLO COME UN TIPO STRONZO (COME DICI TU =D ). SONO FELICISSIMA CHE TI PIACCIA *.* UN ABBRACCIO ENORMEEEE!!!

HERMY4EVER: TESORO, ADORO LE TUE RECENSIONI KILOMETRICHE: CONTINUA COSI'!!! PER IL TUO PUNTO INTERROGATIVO IN FACCIA TI CHIARISCO SUBITO UNA COSA: IL MIO THEO NON SI MERITA UN CRETINO COME SEAMUS. DUNQUE, NO, LA COPPIA NON CI SARA'! MERITA DI MEGLIO, IL MIO CARO, DOLCE (DE CHE?! ODIA POTTER A MORTE!!) NOTT. “PICCOLA UNDICENNE” RIMARRA' A VITA, NON TI PREOCCUPARE XD

UN BACIO A RISUCCHIO TUTTO PER LA TUA GUANCIOTTA :D CIAOOOO!!

P.S.: TIZIO E CAIO SONO ANDATI A FUMARE... SAI COM'E', DOPO DOVRANNO SCRIVERE UNA VERSIONE, QUINDI DEVONO CERCARE DI FARSI VENIRE IDEE!

JACKYE_CHAN: ù.ù NO, NON TI PERDONO! SCHERZOOO!!!! MA DAI NON TI PREOCCUPARE ^^ CAPITA CON LA SCUOLA CHE NON PERDONA NESSUNO! GRAZIE PER I COMPLIMENTI, SPERO CHE TI SIANO PIACIUTI ANCHE I COMPLI DI SCENA DI QUESTO CAPITOLO (ç.ç O LI HAI TROVATI SCONTATI???) VOGLIO LEGGERE LA TUA OPINIONE, MI RACCOMANDO!!! A PRESTO, TI MANDO UN ABBRACCIO STRITOLANTE... CIAOOOO!

SNAPELY: SI', HAI RAGIONE, HARRY FARA' LA FINE DI UN GHIACCIOLO IN PIENO AGOSTO! MA NEL FRATTEMPO? PER SEAMUS, TI RINGRAZIO PER LA CORDIALITA' NEI CONFRONTI DEL GRIFONDORO SEAMUS, E MI HA FATTO PIACERE CHE LA MIA IDEA DI QUESTO RAGAZZO CORRISPONDA CON LA TUA. NEL SENSO CHE TUTTI LO VEDONO COME UN GIOCHERELLONE, MA NON BISOGNA NEMMENO DIMENTICARE QUANDO PROPRIO LUI ATTACCAVA HARRY O QUALCUN ALTRO. :) FA PARTE DELLA SUA NATURA. MA SIAMO SICURI CHE TIA PROPRIO BENE A GRIFONDORO? XD CHE IDEE... UN BACIONE ENORME CIAOOOO!! @.@

DILETTA: MI HAI TOLTO LE PAROLE DI BOCCA! ADORO LEGGERE LE RECENSIONI... MI FA PIACERE (COME SICURAMENTE ANCHE A TE) SENTIRE DI ESSERE APPREZZATA! PER LA QUESTIONE DI SEAMUS, SORRY, MA LO VEDO BENISSIMO IN QUEL RUOLO. HARRY INVECE LO VEDO A VOLTE UN PO' STUPIDO, QUINDI NON SO COME SI COMPORTERA', NON SO SE IL SUO CERVELLETTO SAPRA' FARE 2+2. UN ABBRACCIONE, A PRESTO :D

AKATSUKI: HO CORRETTO L'ERRORE, GRAZIE MILLE!!! *.* MA ALLORA HO DUE BETA CHE MI CONTROLLANO LA STORIA! GRAZIE, CONTO ANCHE SU DI TE, SAI?! COME STANNO LE TUE UNGHIE? LE HAI GIA' FINITE? NON SEI CURIOSA DI VEDERE COME ANDRA' AVANTI?? GRAZIE DAVVERO PER ESSERMI VICINA, TI RIMANDO IL BACIO E TI ABBRACCIO FORTE FORTE! ^.^ CIAO BELLA!

ORA NON MI RESTA NIENT'ALTRO DA FARE CHE RINGRAZIARE CHI HA MESSO LA MIA STORIA TRA LE PREFERITE O LE SEGUITE: CHE CARINIIIII!!!

A PRESTO, COL PROSSIMO CAPITOLO!! CIAOOOOO

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


ECCOMI QUA, HO FATTO PRESTO, NON TROVATE? BE’, LA VERITA’ E’ CHE QUESTA STORIA MI STA DAVVERO PRENDENDO! RINGRAZIO LA MIA BETA Makiri  PER TUTTO IL SOSTEGNO CHE MI DA, OGNI VOLTA… GRAZIE MILLE TESORO ^.^

BUONA LETTURA!!

(INTRO UN PO’ BREVE xD)

 

Capitolo 7

25 ottobre 1996

 

Dopo la bella chiacchierata i due serpeverdi, in quanto prefetti, scesero di sotto per liberare la sala comune anche dagli ultimi ragazzi, spedendoli nelle proprie camere a dormire.

Draco non disse una parola per tutto il tempo; non che fosse offeso o altro da ciò che aveva detto il suo amico, ma proprio non sapeva come comportarsi.

Forse la questione era più semplice di quanto pensasse: quando un qualunque amico è in difficoltà, cosa si fa? Lo si aiuta. Theodore era un suo amico? Sì.

E come 2+2 fa 4, Nott doveva essere aiutato.

Certo, Malfoy sarà pure intelligente e tutto quello che volete, ma ci mise tutta la notte per capirlo!

Infatti, la mattina seguente, a colazione, il biondo cercò di far capire al suo amico che non era solo, e che voleva aiutarlo. Naturalmente non glielo disse apertamente, facendo fare una fatica enorme a Nott per capire dove volesse andare a parare, ma quelli sono solo dettagli.

Draco sapeva bene come la situazione del moro fosse peggiorata da quando il padre era stato arrestato e rinchiuso ad Azkaban, per cui gli sembrò un bel gesto aiutarlo nella sua cotta. Si sentiva un po’ un cretino a occuparsi di una cosa del genere, ma se ne voleva fregare, pensando a quello che la piccola undicenne gli aveva scritto: “tu cosa fai per renderti diverso da tuo padre?”.

- Parlate ogni tanto? Hai il modo di poterti dichiarare? – aveva chiesto a bassa voce il biondo.

L’altro rimase in silenzio, facendo intendere al suo amico che non ci aveva mai parlato.

- MA SA ALMENO CHE ESISTI?! – Draco stava urlando. Questa cosa lo aveva fatto esasperare. Come può piacerti una persona senza conoscerla?

- Shh! – lo zittì Theodore, imbarazzato da qualche occhio curioso che li stava puntando.

 

♣♣♣♣♣

 

Harry aveva dormito malissimo, preoccupato com’era; purtroppo Ron aveva messo il carico da quaranta con la recensione completa di tutta la sua serata in compagnia di Tizio e Caio (tutte persona mai sentite nominare).

Il ragazzo stava imburrando un toast per tirasi su, quando sentì delle grida provenire dal tavolo al lato opposto della sala. Alzò lo sguardo preoccupato, e vide Draco rosso in faccia, con Nott vicino che aveva un’aria notevolmente imbarazzata. Il biondo aveva perso il controllo: non era mai successo! Anche nei loro scontri, verbali e non, manteneva sempre una certa nota di distacco dettato da un senso di superiorità e dignità.

Mai come allora quel biondino gli stava dando tanto da pensare.

 

♣♣♣♣♣

 

- Come sarebbe a dire che non lo conosci di persona? Allora come fai a dire che ti piace?! – Draco era seriamente scandalizzato. Da Nott questo non se lo sarebbe mai aspettato, avendolo sempre considerato furbo e intelligente; era anche uno dei pochi di cui nutrisse una certa stima.

- Allora significa che il tuo primo passo sarà presentarti. Però continuo a domandarmi: perché proprio lui, me lo vuoi spiegare? È addirittura un mezzosangue! –

- Non so bene neanche io perché. Un giorno, me lo sono ritrovato vicino per le scale e l’ho sentito parlare. Ha detto una cosa così intelligente che mi ha colpito –

- Mannaggia, mi sono perso l’unica volta in cui un grifondoro non spara cavolate! – scherzò Draco. Il suo amico lo guardò male, poi proseguì.

- Da quel giorno gli ho prestato qualche attenzione in più, accorgendomi che molti dei posti che frequento io sono anche i suoi. Alla fine mi sono ritrovato a provare … - Draco, imbarazzato com’era dalla questione, si concentrò su un’interessantissima briciola nel suo piatto, facendo capire a Nott che non era poi così pronto a certi argomenti.

- Direi comunque che sei stato fortunato a dirmelo ieri sera: oggi pomeriggio abbiamo Pozioni con quei quattro scemi. Hai tutta la mattina per prepararti ad affrontarlo – .

Come tutte le cose al mondo è sempre più facile a dirsi che a farsi.

Per il resto della mattinata Draco sopportò l’ansia di Theodore, sentendosi ripetere più di mille volte frasi tipo “Ciao, come va?” oppure “E’ veramente una palla Pozioni, eh?”; non brillavano certo per fantasia, ma era il massimo che il biondino poté ottenere. Finché a cuore aperto non gli parlò, mentre si stavano dirigendo alla Sala Grande.

- Theodore, ascoltami. Devi stare calmo. Sei un serpeverde, per Salazar! Voglio farti capire che se arrivi come se avessi appena corso 30 km lui si spaventerà o, peggio, penserà che sei stupido. Vuoi fargli questo effetto? –

- No – rispose il moro con aria mogia.

- Bene, allora puoi capire da solo che devi mostrarti tranquillo. Inoltre devi pensare al fatto che lui non lo conosci poi così bene, quindi potrebbe anche non piacerti dopo averci scambiato un paio di parole –

- Questo non lo credo possibile…-

- Fidati, succede molto spesso. Un’ultima cosa: cos’hai da perdere? Lasciati andare, ok? –

Theodore rimase molto colpito da quell’insolita solidarietà dell’altro, per cui non disse nulla.

Quando i due ragazzi arrivarono a pranzo, il biondo aveva un’aria trionfante, mentre l’altro sembrava stesse facendo meditazione in piedi, preso com’era dal recente consiglio.

 

♣♣♣♣♣

 

L’ora di Pozioni non tardò ad arrivare in tutto il suo splendore. È strano come una sola materia possa far nascere tante emozioni così diverse tra loro; per di più tutte con lo stesso sintomo: mille farfalle iperattive nello stomaco.

C’era Theodore Nott che le aveva per colpa di una cotta; poi c’era chi come Harry Potter le sentiva per via dei nervi tesi; Hermione Granger per via della gelosia e della voglia di non farsi di nuovo superare dall’amico nella prova del giorno. In tutto quest’uragano di sentimenti, solo uno sembrava essere completamente assente: Draco Malfoy stava pensando a chi potessero appartenere quelle curiosissime gambe. Per non contare che non tutti avevano un Mantello dell’Invisibilità: erano oggetti rari e preziosi.

Tutti stavano entrando nell’aula, ma solo Theodore era rimasto fuori in disparte, aspettando Seamus Finnigan per potersi avvicinare con non curanza e parlargli.

Eccolo! Dai, è facile. Continuava a auto convincersi il moro.

Decise di tentare il primo appoggio andandoci a sbattere, ma piano.

Il piano sembrava perfetto, solamente che ci mise troppa forza quando cercò d’entrare nell’aula insieme a lui. Ed è così che Seamus si procurò una bella botta in testa poiché era andato a sbattere sullo stipite della porta.

- Ma che cazzo fai?! – sputò irato il grifondoro. Theodore intanto, essendosi accorto della sua imperdonabile goffaggine, si era fatto piccolo piccolo; il moro si bloccò del tutto, lasciando che Finnigan lo lasciasse lì alla porta impalato come un cretino.

Draco si era accorto della sfuriata di quello sfigato del Grifondoro, per cui richiamò il suo compagno di Casa.

- Che cosa è successo? –.

Nott gli spiegò tutto con un filo di voce; subito dopo si rabbuiò ancora una volta, facendo preoccupare Malfoy.

 

♣♣♣♣♣

 

- Quel cretino di un serpeverde… ma che gli è preso? –

Harry e i suoi amici stavano ascoltando Seamus, il quale stava sfogando tutta la sua rabbia con improperi e maledizioni.

Certo che i serpeverdi sono quelli più strani di tutti. Ma che gli passa per la testa?

In effetti erano abbastanza particolari; ma non c’è proprio un detto che dice “il mondo è bello perché è vario”?

 

♣♣♣♣♣

 

- Calmati, non è finita ancora. Lo so che non dovrei nemmeno proportelo, ma non ti resta da fare che una cosa -

- Dimmi –. Theodore era disposto a tutto pur di rimediare al danno.

- Chiedigli scusa –

- E’ geniale, Draco. Cos’hai mangiato stamattina, pane e volpe? – disse con molto sarcasmo Nott.

- Sto cercando di aiutarti, diamine, un minimo di riconoscenza! La mia è un’idea strepitosa – si difese offeso il biondo.

- Il tuo secondo nome è modestia? –

- Cos’è, hai fatto un corso avanzato per battutine pronte? Ascoltami. Se tu chiedessi scusa a Finnigan lo coglieresti di sorpresa: quando mai un serpeverde si è scusato con un grifondoro? Così farai colpo –

- Be’, dovrei essere contento. Così gli rimarrei impresso nella mente: come il peggior cretino che abbia mai visto –

Draco sbuffò guardandolo torvo, mentre l’altro amareggiato si lasciava andare contro il muro a cui dava le spalle.

- In fin dei conti non ho nulla da perdere, a parte l’orgoglio – esordì poco dopo Theodore.

Quando tutti si sistemarono per preparare la pozione del giorno, il moro di Serpeverde si diresse con discrezione verso Seamus. Si piantò davanti a lui, bloccandolo con lo sguardo.

Il grifondoro dopo una prima aria sorpresa, mise su un’espressione di disprezzo; di certo questo non aiutò Theodore.

- Senti, Finnigan… -

- Che ti ho fatto per beccarmi uno spintone del genere? Siete tutte uguali voi serpi – lo interruppe l’altro.

- No, aspetta, fammi parlare. Ti sembrerà strano ma non l’ho fatto apposta –

- Certo, e io dovrei crederti? –

- Sì! Perché, ti sembra così impossibile che io ti sia caduto addosso? –

- Direi di sì. Non so… mmm… forse… perché tu odi apertamente tutti i Mezzosangue come me? – rispose Seamus con un’aspra ironia.

Cazzo.

- No, fammi finire… -

- Ora voglio proprio sentire cosa può avere da dire un serpeverde a me. Di certo non le tue scuse, vero? –

Aveva ragione Draco! Però potrebbe almeno chiamarmi per nome questo qua…

- Prima di tutto ho un nome, non chiamarmi solo “serpeverde” –

- E quale sarebbe? Io non ti conosco –

Un martello enorme e ghiacciato cadde sul cuore di Theodore con la forza di mille giganti.

- Non sai chi sono io? -. Involontariamente gli uscì con una notevole carica di superiorità.

- Non so cosa dovrebbe importarmene – rispose allora il grifone.

Altro martello. Ora del cuore di Theodore non rimaneva che la polvere.

Polvere di cuore.

- Io sono Theodore Nott. Volevo conoscerti, ma non ne vale veramente la pena data la tua infinita arroganza – sentenziò con aria solenne il moro.

- Infinita arroganza? Da che pulpito… viscida serpe, tornatene da dove sei venuto – sputò con rabbia Finnigan.

Entrambi i ragazzi tirarono fuori le bacchette in un impeto di rabbia, ma i rispettivi compagni di casa li fermarono; per tutto quel tempo erano stati al centro dell’attenzione della classe.

Volarono parolacce, insulti pesanti e nomi d’incantesimi pronunciati a metà poiché bloccati in tempo.

La lezione si concluse così, con una tensione generale che faceva rabbrividire chiunque.

 

♣♣♣♣♣

 

Per Harry tutta quell’agitazione era veramente strana. Forse avrebbe avuto delle risposte nella prossima lettera di Draco. Non vedeva l’ora di avere in mano la sua posta: era una cosa giusta o sbagliata?

 

♣♣♣♣♣

 

Draco e Theodore scapparono letteralmente dai loro compagni di classe per rifugiarsi giù al campo di Quidditch; la giornata stava volgendo al termine e faceva freddo, per cui nessuno li avrebbe mai disturbati proprio lì.

- Theodore? –.

Draco non disse altro, aspettando pazientemente che il suo compagno si riprendesse e cominciasse a parlare.

- N-non sapeva chi sono. Ha detto anche che non voleva saperlo – riuscì a dire solo dopo un po’ Nott. La sua voce era rotta, ma non stava piangendo. Era pur sempre un serpeverde.

- Poi ha cominciato a insultarmi, dopo che gli ho detto che era arrogante… dovevi vederla la sua faccia, era veramente infuriato e mi disprezzava

- E’ questo quello che si guadagna con un grifondoro. Sono stupidi, e hai avuto ragione nel dire che era arrogante, perché pensano di essere i migliori con tutto quel loro buonismo gratuito e falso. Schifosamente falso. Theo, sono sicuro che tu adesso ti starai misurando secondo quello che ha detto quel cretino. Be’, non lo fare assolutamente, perché tu sei superiore a tutto, perché tu vali più di chiunque altro in questa maledettissima scuola. Sei il migliore qui dentro, davvero. A volte vorrei essere come te, avere la forza di staccarmi da tutta quella superficialità dei nostri compagni, e fregarmene. Ma non ci riesco, mentre tu sì. Per questo ti ammiro, e per questo penso che tu non sia uno stupido arrogante (nonostante ti sia infatuato di un grifondoro!) –.

I due amici rimasero in silenzio; gli occhi color tempesta del biondo erano fissi su quelli del moro, che però erano rivolti verso l’orizzonte, lontano. Nott pensò a suo padre, e al fatto che non poteva proprio stare così, quando avrebbe dovuto impegnarsi per tirarlo fuori da quella prigione soffocante.

- Andiamo dentro, che fa freddo? – disse Theo, finalmente con un’aria più tranquilla di prima.

Mentre stavano raccogliendo le proprie cose, il moro disse:

- Certo che ti sei proprio rammollito, Draco. Non ho mai sentito nessun serpeverde fare di questi discorsi! – e rise.

Malfoy rimase impalato da quella affermazione, capendo che la piccola undicenne lo stava cambiando, come nessun altro mai. Ora c’era solo da capire se in bene o in male.

Un bisogno matto di scrivere lo prese da dentro. Arrivati in camera, Draco dette ascolto a quella voglia e, rifugiandosi per un’oretta in biblioteca, buttò giù qualche riga.

 

“Piccola undicenne, non so se mi hai fatto qualche incantesimo senza che io me ne accorgessi, perché da quando ho iniziato a scriverti sto facendo cose che non mi sarei mai sognato di fare. Mi sto rendendo diverso da mio padre, con qualcosa di veramente forte, che forse lui non potrà mai capire, e di cui io me ne vergogno a parlare.

Non so bene da  dove cominciare, perché le cose sono tante e importanti… inizierò dalla notizia più breve. Ho visto le tue gambe. Ero io quello a cui hai lanciato tutta quell’acqua, mentre tu eri quello a cui spuntavano le gambe da sotto il Mantello dell’Invisibilità. Tralasciando il fatto che non ho la minima idea circa la provenienza del tuo mantello, non sono riuscito proprio a capire chi sei. Ti odio, ora mi hai messo curiosità. Comunque, lasciatelo dire, sei davvero goffo: ma come hai fatto a non vedere che il tuo mantello si stava incastrando?

Ora l’altra questione: io ho un amico, a cui piace una persona. Tutto normale, se non fosse per il fatto che quest’altra persona lo ha completamente rifiutato, e pure pesantemente. Inoltre c’è un altro particolare: l’altra persona è un lui. Il mio amico è omosessuale. Non ho proprio nulla contro di lui, solo che non me l’aspettavo. Il problema maggiore però è che ora non so come gestire il rifiuto che ha ricevuto questo mio amico. Dopo che lui ha parlato col ragazzo che gli piace, ho cercato di tirarlo su di morale, ma ho paura che non sia stato abbastanza. Tu cosa mi consigli? Lo so, è penoso andare a chiedere una cosa del genere a qualcun altro, quando in mezzo c’è un amico, ma non sono tagliato per queste cose.

Per quanto riguarda invece l’ultima cosa che hai scritto (“ci sono sempre gli amici!”), mi ha dato molto da pensare: non abbiamo la stessa idea di amici. Scommetto tutti i miei galeoni che tu parli così perché hai avuto la fortuna di incontrare persone sincere. Non vado oltre, perché non voglio perdermi in sviolinate simili; piuttosto vorrei tanto sapere chi sei. Prima scriverti era solo uno svago, ma ora questa cosa mi ha preso un bel po’.

Un’ultima domanda: hai una ragazza, o un ragazzo (ormai non so più cosa aspettarmi dalle persone)?

A presto piccola undicenne.

 

 

P.S.: Lo sai che mi sai tanto di Grifondoro?”

 

Draco mise a posto ogni cosa e, dopo aver posato di gran fretta la lettera nella Stanza delle Necessità, si avviò verso la sala comune della sua Casa per studiare.

 

 

 

 

ALLORA, LE VOSTRE IMPRESSIONI QUALI SONO STATE? VE LO ASPETTAVATE? DEVO DIRVI LA VERITA’, NON SONO MAI STATA UNA FAN DI SEAMUS (A PARTE QUANDO FA SCOPPIARE OGNI COSA, MA QUESTO ACCADE NEI FILM), QUINDI TIRATE UN SOSPIRO DI SOLLIEVO CHE IL MIO NEO-PUPILLO (PERO’ SEMPRE SECONDO A DRACO) THEODORE MERITA DI MEGLIO!!

ORA PASSO AI RINGRAZIAMENTI!!

 

SHIHO93: SPERO CHE TI SIA PIACIUTO IL CAPITOLO, ANCHE SE QUI DI RADAR ANTI-POTTER NON SE NE VEDONO MOLTI… PECCATO… MI RIFARO’ IN FUTURO *faccina e risata malvagia/sadica* UN BACIO BAVOSO TUTTO PER TEEE

 

SNAPELY: COME VA CON LE MILLE DOMANDE CHE HAI SPARATO? TROVATA QUALCHE SOLUZIONE? COMUNQUE NON TI PREOCCUPARE: COME HO GIA’ SCRITTO POCO SU, LA COPPIA SEAMUSxTHEODORE NON MI FA IMPAZZIRE… ASPETTATIDI TUTTO, ALLORA xD eheheheheh! UN ABBRACCIO FORTE FORTE

 

AKATSUKI: GRAZIE MILLE, CARA! DAVVERO, ANCH’IO SPERO DI MIGLIORARE *.* E CI RIUSCIRO’!! MA TU RESTAMI ACCATO ç.ç PER QUANTO RIGUARDA LA FACCIA DI DRACO, MI ASPETTO QUALCOSA CHE ASSOMIGLIA ALL’URLO DI MUNCH. :D CARINO, NO??

 

HERMY4EVER: PORCA VACCA. VERAMENTE HO DETTO DI PEGGIO QUANDO HO VISTO LA TUA RECENSIONE LUNGA QUANTO IL RIO DELLE AMAZZONI, MA QUELLA E’ UN’ALTRA STORIA! GRAZIE SEMPRE DI TUTTO, ANCHE DI APPREZZARE I MOMENTI IN CUI VOI LETTORI DOVRESTE RIDERE… xD THEO E SEAMUS INSIEME IN UNA DELLE MIE STORIE NON SO SE LI RIVEDRAI MAI PIU’, TI AVVERTO! UN ABBRACCIO E UN BACIO STRATOSFERICO!!!

 

BLACK SMILE: TI SEI SCORDATA DI COMMETARE IL CAP 5… GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE! BRAVA COMPLIMENTI…DA TE PROPRIO NON ME L’ASPETTAVO! BRAVA BRAVA! XD eheheheh SCHEEEERZO (COMUNQUE LA MIA CONTORTA IRONIA SI CAPISCE DI Più DAL VIVO). NO, DAI, NON TI PREOCCUPARE PER UN COMMENTO (ç.ç) COMPLIMENTI INTANTO PER L’INTUITO…BRAVA! GRAZIE MILLE PER I COMPLIMENTI *.* PERO’ DEVO DIRE CHE: POVERACCI I PESCI… GIURO NON LI PESCO, QUINDI TU NON LI SPAVENTARE… POVERINI…CHE VITA STRESSANTE CHE FANNO! M’E’ PIACIUTO MOLTO IL BACIONE (COME UNA CRETINA HO MIMATO IL GESTO DI AFFERRARE IL BACIO E PORTARMELO ALLA GUANCIA…). POI DIMMI COSA NE PENSI DEL CAPITOLO! ORA TI RILANCIO BEN DUE BACI, AFFERRALI (MI RACCOMANDO, MIMA IL GESTO CHE CI TENGO!)!!! CIAOOOO

 

DILETTA: FASTIDIO? MA CHE! SOLO CHE MI ERO INCURIOSITA A VEDERE CHE AVEVO DELLE NUOVE RECENSIONE IN TUTTI E 6 I CAPITOLI! HAI ANTICIPATO IL FATTO CHE DRACO HA CHIESTO AIUTO A HARRY (CAVOLO, SONO COSI’ PREVEDIBILE?)!! ç.ç

COMUNQUE GRAZIE PER I COMPLIMENTI, SEI STATA DAVVERO CARINA… A PRESTO!

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


POSSO SCOMMETTERE TUTTI I MIEI LIBRI CHE ADESSO VOI STARETE PENSANDO A MILLE E UNO MODI PER FARMI SOFFRIRE. MI DISPIACE, NON HO TARDATO LA PUBBLICAZIONE VOLONTARIAMENTE. HO AVUTO FIN TROPPI PROBLEMI, A SCUOLA, IN FAMIGLIA E PERSONALI, E A MALINQUORE NON HO AVUTO IL TEMPO MATERIALE PER SCRIVERE. POI, QUANDO FINALMENTE HO AVUTO QUALCHE RITAGLIO DI TEMPO, NON RIUSCIVO A SCRIVERE; SOLO ORA SO SPIEGARMI COME MAI QUESTO BLOCCO IMPROVVISO, PROPRIO QUANDO LA STORIA MI STAVA PRENDENDO VERAMENTE: L’ANSIA. COSI’ ORA IL MIO PROBLEMA PIU’ GRANDE E’ SOLO GESTIRE L’ANSIA, PERCHE’ E’ SOLO LEI CHE MI DISTRUGGE. ME LO DICONO TUTTI CHE DOVREI CALMARMI, ANCHE MIA MADRE, RIGUARDOLA SCUOLA, MA NON CE LA FACCIO. PER FORTUNA HO COMINCIATO A PRENDERE DA POCO LA VALERIANA LA SERA PRIMA DI ANDARE A LETTO, E DEVO DIRE CHE COME RIMEDIO NATURALE CI SA PROPRIO FARE!

MA ORA BANDO ALLE CIANCE, VI AUGURO BUONA LETTURA E VI DICO COL CUORE IN MANO CHE MI SIETE MANCATI. SPERO CON QUESTE VACANZE DI RIUSCIRE A CREARE DI NUOVO QUALCOSA! CIAOO!!

 

 

Capitolo 9

27 ottobre 1996

 

Harry si svegliò lentamente, cullato dal vociare continuo dei suoi amici. Li vide tutti lì, davanti a lui. Continuavano a parlare da non si sa quanto tempo; era come se non lo facessero da anni. Poi Hermione si accorse di lui e richiamò all’attenzione tutti quanti.

Passati tutti i convenevoli, Madama Chips arrivò con un vassoio pieno di leccornie per il povero malato. I suoi amici furono cacciati via, e il moretto poté finalmente mangiare in santa pace.

 

♣♣♣♣♣

 

Nel frattempo, dato che oramai era ora di pranzo, Draco e Theo si stavano entrando nella Sala Grande. Passarono accanto ad un capannello di grifondoro; tutti erano sorridenti da dare il voltastomaco.

- Che hanno tanto da ridere quei quattro scemi? – chiese Malfoy al suo compagno Blaise.

- Potter si è svegliato un’oretta fa, per cui sono tutti felici. Ora, dato che Colui-che-ha-un-culo-grande-come-una-casa è di nuovo vivo e vegeto, penserete di andare a ringraziarlo per non avervi fatto schiacciare la faccia da quel bolide? – disse con tono canzonatorio Zabini.

- Ma stai zitto, e mangia. Lo Sfregiato non ha fatto proprio un bel niente! – rispose adirato il biondo.

- Be’, allora perché ti scaldi tanto? – chiese con calma l’amico.

Draco arrossì per la rabbia repressa, e tuffò tutto il suo malumore nel suo roast beef.

 

♣♣♣♣♣

 

Ron e Hermione passarono metà del pomeriggio insieme al loro amico in infermeria; i due raccontarono a Harry quello che era successo dopo che era svenuto.

- Il caos! Una cosa madornale…Harry, non puoi capire…- stava raccontando con enfasi il rosso. L’amica lo calmò e prese la parola: non si sa mai che Ron cambi qualche cosa con la sua personalissima versione dei fatti.

- Aspetta, te lo racconto io. Appena sei svenuto tutti i presenti, compresi i serpeverde, sono rimasti in silenzio. Poi, ad un certo punto, Ron e gli altri della squadra sono sfrecciati verso gli spalti di Serpeverde, ma, appena sono arrivati, hanno rischiato un’azzuffata con le serpi perché non li lasciavano atterrare. La cosa strana è che Malfoy e Nott non si sono per niente scaldati, anzi, sono rimasti seduti vicino a te, guardandoti increduli, senza dire nulla. Io li ho potuti vedere grazie al mio binocolo. In ogni caso, Ron è riuscito a raggiungerti e, pensa un po’, Nott ha dato una mano ad issarti sulla scopa -.

Una volta che Hermione ebbe terminato col racconto, Harry si fermò a pensare a Malfoy, che non aveva fatto nulla. Nott aveva reagito, ma lui no.

Trovando la cosa alquanto particolare, il moro si ripromise di cercare informazioni con la prossima lettera che avrebbe ricevuto.

I ragazzi passarono il resto del tempo a parlare del più e del meno, fin quando l’infermiera della scuola quasi non fu costretta a cacciarli via con la bacchetta in mano.

 

♣♣♣♣♣

 

A sorpresa di tutti, Draco restò nella sala comune della sua Casa in compagnia degli amici, senza però ascoltarli. Il ragazzo era troppo occupato a parlare con se stesso per poterlo fare con altri.

 

Perché quel bastardo lo ha fatto? Non se ne poteva stare buono come al solito e godersi la scena? Quel cretino… se lo prendo lo ammazzo. Lo ha fatto apposta, per farmi venire degli inutili dubbi esistenziali. Sì, ecco la verità: lui lo ha fatto apposta per farmi confondere le idee! È proprio scemo, se fossi stato in lui non avrei mai impedito a quel bolide di colpirmi: non sono mica un suo amico.

Lui vuole solamente farmi sentire in debito con lui, e magari così può fare un’opera di bene per il suo amato Ordine imbrogliandomi e catturandomi. Che mente inutile e prevedibile. Non potrei mai pensare che lui ha fatto tutto quello solo per “semplice bontà”. Anzi, lo odio ancora di più quando si comporta come un santarellino o il salvatore del mondo. Eh già, è più forte di lui, non riesce a stare fermo con quelle sue manacce del cavolo.

E poi… non sarebbe stato per nulla male uscire da questa vita per un po’: magari avrebbero potuto affidare quel cavolo di compito a qualcun altro, lasciandomi in pace. O forse m’illudo solamente: mi avrebbero solo incoraggiato per non farmi ostacolare da una faccia spiaccicata.

Che noia… non c’è altro da fare se non seguire il copione e andare avanti per la mia strada. Solo che sarebbe interessante se qualcuno, di tanto in tanto, facesse un’improvvisazione. Chissà, forse solo la piccola undicenne sa essere sincera con me. Spero che le cose restino così per un altro po’ di tempo, non mi piacerebbe proprio conoscerlo e magari spezzare quel sottile legame che lega le nostre penne. Però… ora avrei proprio bisogno di lui…

 

Theodore si accorse fin da subito dello stato catatonico del suo amico, ma non disse nulla, non volendolo disturbare. Solo quando arrivarono le 17 circa lo risvegliò e si fece accompagnare in Biblioteca, giusto per farlo rinsavire . Ma che, fu tutto inutile!

Un troll in confronto sembrava Mago Merlino II – la Vendetta.

Sbuffando per l’assenza-presenza del suo amico, lo invitò a studiare con lui, cosa che Draco accolse più che volentieri, visto che così avrebbe occupato meglio la sua mente.

 

♣♣♣♣♣

 

Era pomeriggio inoltrato, e Harry non ce la faceva più a restare lì seduto a non fare nulla, così prese in mano i libri che la sua amica del cuore gli aveva portato per studiare un po’.

Andò avanti così per molto, fino a quando non ebbe finito tutto. Il problema era che gli mancava giusto la ricerca per Pozioni; doveva andare per forza in Biblioteca, ma come fare con Madama Chips che tra poco non lo faceva scendere dal letto nemmeno per andare in bagno?

Il ragazzo si guardò intorno: il silenzio regnava sovrano (e che palle… !), e fuori era già l’imbrunire. Erano le 18.40, e Harry era in bilico tra due idee:

poteva scappare da lì e rifugiarsi in Biblioteca, o ancora meglio nella Stanza delle Necessità; oppure poteva suicidarsi per far finire quello strazio. Scelse, senza pensarci poi troppo, la prima, così infilò i piedi nelle ciabatte che erano accanto al letto, e si diede alla fuga.

 

♣♣♣♣♣

 

I due ragazzi di Serpeverde non avevano fiatato per tutto il tempo; e stiamo parlando di un tempo che va dalle 17 fino alle 18.45.

Finalmente Theodore Nott si alzò per mettere a posto ogni cosa e andare così a cenare. Lo stesso fece il suo amico.

La Biblioteca in quel momento era piena solo dei ritardatari che non avevano ancora finito i compiti. C’era un forte brusio verso l’uscita, provocato da capannelli di studenti inchiodati all’uscita.

Tutto quel rumore basso ma continuo bucava le orecchie e i pensieri del giovane Malfoy, facendolo irritare in maniera irragionevole. Per passare diede un paio di spallate con forza, richiamando a sé un numero notevole di occhiatacce.

 

♣♣♣♣♣

Harry si sentiva un fuggitivo, e pure nudo, perché non aveva il suo fidato Mantello dell’Invisibilità. Era già arrivato a buon punto grazie a tutte le scorciatoie che conosceva grazie alla Mappa del Malandrino. Ora era di fronte a un bivio: a destra si saliva per la Stanza delle Necessità, a sinistra c’era la Biblioteca. Dove andare?

Sentì delle ragazze ridere in lontananza, così si nascose prendendo la via che aveva di fronte senza pensarci. Stava ancora camminando quando si ricordò che lui era in pigiama!

Harry si schiaffeggiò sulla fronte dandosi del cretino, così decise che l’unica cosa che poteva fare per ammazzare il tempo era scappare di sopra in quella stranissima stanza…

 

♣♣♣♣♣

 

- Senti, lo sai benissimo pure tu che non sono un ragazzo che si fa i fatti degli altri, ma è da stamattina che te ne stai muto e completamente da solo. A cosa o a chi pensi? – chiese Theo con un tono stranamente apprensivo.

Draco si era fermato e lo guardava stralunato. Aveva impiegato un po’ di tempo per capirlo, perché stava pensando a tutt’altro, ma ora aveva inteso che doveva aver fatto davvero qualcosa di strano per far preoccupare così il suo amico.

Non sapeva cosa dire, perché non si aspettava una domanda del genere; quindi il biondo restò a fissare il ragazzo che aveva davanti aprendo la bocca senza però darle fiato.

Tutto il giorno era rimasto a pensare a ciò che Potter aveva combinato per lui, al fatto che ogni minuto che restava con le mani in mano senza compiere il suo dovere rischiava di perdere la sua moralmente misera famiglia; aveva pensato a come il suo futuro fosse stato già scritto, e a come esso fosse così angosciosamente buio e solitario. Tutto il giorno era rimasto a riflettere su come non avesse nulla su cui sfogarsi, tranne… le lettere.

Durante il giorno aveva sviluppato l’idea che gli potesse piacere veramente il suo amico di penna, nonostante fosse conscio del fatto che magari era soltanto la sua voglia di venire ascoltato che gli faceva credere certe cose. Era come rimasto fulminato dalle lettere; si scopriva a trattenere il fiato ogni volta che ne prendeva in mano una. Ed era stato così felice quando aveva visto le gambe del suo amico di penna, perché erano la prova che non stava impazzendo dalla solitudine.

Un forte dolore allo stomaco lo prese, ma Draco sapeva bene che non era colpa né di qualche dolcetto di troppo né di qualche strano incantesimo lanciato per scherzo. Era il campanello d’allarme della sua voglia matta di poter tenere ancora tra le mani una di quelle lettere.

 

♣♣♣♣♣

 

La sala presentava ancora qualche drappo vecchio e sdrucito tutto bagnato, segno del suo precedente incontro con Draco. Harry cercò curioso la sedia e la lettera, e il suo cuore fece un balzo quando vide un pezzo di carta.

Il ragazzo la prese in mano e la lesse con grande interesse.

Il moretto si sorprese molto quando si accorse che stava ridendo alle battute di Draco circa la sua goffaggine e le sue svolazzanti gambe. E inoltre chiedeva di poter essere aiutato con la cotta di un suo amico… aspetta! Che cosa?! Ma era una cosa da femminucce…

Harry rimase con la bocca spalancata, e lesse almeno tre o quattro volte le stesse righe, non credendoci.

Con un ultimo sforzo lesse anche le ultime; il grifone arrossì non poco alla domanda se avesse o no una ragazza.

Be’, no… ma a lui cosa importa? Bisogna sempre pensare che magari sta scrivendo per conto di Voldemort!

Poi ecco le ultime, fatidiche parole:

“P.S.: Lo sai che mi sai tanto di Grifondoro?”

Fottuto. Con grande stile. Di sicuro sapeva di lui, non c’era dubbio.

Harry scappò letteralmente da quella sala, colto da un attacco di panico.

Lui ha sempre saputo chi io fossi, mi ha imbrogliato e io ci sono cascato come un cretino, mi sono fatto coinvolgere così stupidamente. Sono uno sciocco.

 

♣♣♣♣♣

 

Da alcuni minuti Draco era fermo lì a guardare il suo amico, e tutti ormai se ne erano andati, verso la Sala Grande.

- Draco, atten…- cercò di avvertirlo Nott, ma non fece in tempo che un incantesimo colpì il biondo serpeverde mandandolo contro il suo amico.

A fatica si rialzò, ma riuscì a riconoscere il suo aggressore.

 

♣♣♣♣♣

 

Quel bastardo era lì, e ora era a terra per via del suo Schiantesimo. Avrebbe con piacere usato il Crucio, ma Harry non era abbastanza crudele nell’animo per farlo.

- ALZATI VERME! Bastardo che non sei altro…- urlò il moro alla serpe.

L’altro si alzò con aria interrogativa, ma non esitò a prendere in mano la bacchetta.

- Che cavolo vuoi ora? Cos’è, ti sei pentito di avermi salvato dal Bolide? – chiese acido Malfoy.

- Si, amaramente -.

 

 

 

 

ORA TOCCA AI RINGRAZIAMENTI A CHI HA LASCIATO UN COMMENTINO AL CAPITOLO PRECEDENTE J

 

DILETTA: GRAZIE MILLE DEL COMMENTO. EH GIA', HARRY E' STUPIDO MA L'IMMAGINE DI DRACO INNAMORATO PUO' FAR SCIOGLIERE ANCHE I GHIACCIAI SUL MONTE EVEREST *.* SPERO CHE QUESTO CAPITOLO UN PO' RITARDATARIO TI SIA PIACIUTO... ^^ CIAOOO

 

SHIHO93: COME TI SEMBRA LA SUA REAZIONE ALLA LETTERA? PIACIUTA O TI ASPETTAVI QUALCOSA DI DIVERSO? UN BACIONE... CIAOOO!!

 

HERMY4EVER: SCUSAAAAA, SONO STATA VIA PER TROPPO TEMPO... MI DISPIACE ç.ç SPERO PERCIO' DI NON AVERTI DELUCSA TROPPO... COME TI E' SEMBRATO IL CAPITOLO? NOIOSO? POCO AVVINCENTE? COMUNQUE COME STAI? COME SONO ANDATE LE VACANZE? UN BACIONE... A PRESTO CARA!

 

SNAPELY: TE LO ASPETTAVI QUESTO RISVOLTO? COMUNQUE GRAZIE DEL COMMENTO... ^.^ UN ABBRACCIO FORTE FORTE!

 

JACKYE_CHAN: NON PUOI CAPIRE QUANTO SONO STATA FELICE QUANDO HO LETTO IL UO COMMENTO... IO, AVETE CAPITO BENE, IO, SONO RIUSCITA A FARTI USCIRE QUALCHE EMOZIONE... E' UNA SENSAZIONE MERAVIGLIOSA... GRAZIE MILLE PER AVERMELO DETTO, E PER SEGUIRE LA MIA STORIA... RINGRAZIO ANCHE LE TUE FACCE CHE CAMBIANO MANO A MANO CHE LEGGI UN CAPITOLO xD UN BACIONE ENORME... A PRESTO ^^

 

BLACKSMILE: IO POSSO PASSARE SOPRA A TUTTE LE TUE RECENSIONI SALTATE, MA MI RACCOMANDO, TU PERDONA IL MIO RITARDO!! PICCOLA, GRAZIE PER TUTTI QUEI BACIONI, SPERO DI NON AVERTI DELUSA CON QUESTO CAPITOLO... MI RACCOMANDO... DIMMI COSA NE PENSI E COSA TI VIENE DA PREDIRE (ADORO LA TUA MODALITA' COOMAN xD) CIAOOOO A PRESTO E ACCHIAPPA ANCHE GLI ABBRACCI, COSI' FAI MILLE PUNTI ;)

 

LILY483: GRAZIE MILLE PER IL COMMENTO E IL TUO INTERESSAMENTO, E CHIEDO SCUSA SE NON HO RISPETTATTO LA TUA RICHIESTA DI AGGIORNARE “PRESTISSIMISSIMO” xD

PER QUANTO RIGUARDA IL PUNTO DI SVOLTA, NON E' PROPRIO IL PUNTO DI SVOLTA, MA CI VA MOLTO VICINO...^^ ORA UN ABBRACCIO E A PRESTO!

 

ROMI: HO APPREZZATO E ODIATO MOLTO IL TUO COMMENTO, GRAZIE ;) LO SO, CON QUELL'ODIATO FORSE CI SARAI RIMASTA UN PO' MALE, MA DISPIACE SEMPRE UN PO' SENTIRSI DIRE CHE LA PROPRIA STORIA FORSE STA PRENDENDO UNA NOTA TROPPO RIGIDA E INDIRIZZATA. IL PROBLEMA PIU' GROSSO E' CHE TU HAI CENTRATO IL MIO PROBLEMA, PERCHE' GIA' CREARE UNA STORIA COMPLETAMENTE SCONFINANTE DALL'ORIGINALE, E CON IL SOLITO INDIRIZZAMENTO, CREA SERI DUBBI. COMUNQUE DOPO QUALCHE MINUTO SONO RIUSCITA AD ASSIMILARE OGNI TUA PAROLA, E A FARNE TESORO PER IL FUTURO. QUINDI GRAZIE ANCORA E PER ALTRE MILLE VOLTE, UN BACIONE GRANDE GRANDE, E CONTINUA A DIRE SEMPRE LA VERITA', PERCHE' SONO I COMMENTI CHE PIU' MI PIACCIONO! CIAOO ^^

 

PRINCESSJIU327: GRAZIE MILLE PER I COMPLIMENTI, SPERO CHE COL RITARDO NON TI ABBIA DEMORALIZZATA NEL CONTINUARE A SEGUIRE LA MIA STORIA... UN BACIO E A PRESTO ^^

 

AKATSUKI: DA MIELANDIA VOGLIO QUALCOSA DI FRIZZANTE E ZUCCHEROSO... SCEGLI UN PO' ^.^ A PARTE GLI SCHERZI GRAZIE, SONO CONTENTA CHE CONTINUERAI A SEGUIRMI (ALTRIMENTI TI VENGO A CERCARE E SARENNO CAVOLETTI AMARI PER TE)! COME SEMPRE, SEGNALAMI ANCHE GLI ERRORI CHE TROVERAI QUI... UN BACIONE FORTE FORTE E SBAVOSO ^^ A PRESTO!!

 

MAKIRI: GRAZIE MILLE PER L'APPOGGIO, MIA GRANDE BETAAAA... TI VOGLIO BENE, MI RACCOMANDO, CHIAMAMI APPENA TORNI A ROMA, ALTRIMENTI TI FULMINO *.*

UN BACIONE, GRAZIE MILLE DI ESSERCI E MI RACCOMANDO: SCRIVI ANCHE TUU!!

 

ORA UN GRAZIE SPECIALE ANCHE A CHI MI SEGUE, CIOE' A CHI HA MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE O LE SEGUITE...

 

BUONE FESTE A TUTTI, E SPERO DI RISENTIRVI PRESTO! CIAOOOO!!!

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


SALVE A TUTTI E BUON ANNO! SONO COSI’ FELICE DI POSTARE QUESTO CAPITOLO, PERCHE’ MI E’ PIACIUTO TROPPO SCRIVERLO, ANCHE SE LO SCRITTO LA NOTTE TRA IL 30 E IL 31, INIZIANDO ALLE 23.30 E FINENDO A L’1.40. E’ STATO TEMPO BEN SPESO *.*

INSOMMA, C’HO MESSO TUTTA ME STESSA NEL SCRIVERE QUESTO CAPITOLO, QUINDI SPERO TANTISSIMO CHE POSSA PIACERE ANCHE A VOI.

ANCORA UNA VOLTA BUON ANNO A TUTTI (E VISTO CHE CI SIETE RACCONTATEMI COME E’ ANDATA IL VOSTRO CAPODANNO) E BUONA LETTURA!

 

Capitolo 10

27 ottobre 1996

 

Si trovava faccia a faccia con la sua nemesi, mentre ancora stava rimuginando su cosa lo aveva spinto a un gesto tanto violento e improvviso.

Mi hanno portato via i miei genitori, mi hanno portato via il mio padrino, ora vogliono anche la mia coscienza o cosa? È talmente ovvio da sembrare quasi stupido: Malfoy fin dall’inizio era sotto gli ordini di Voldemort. Vogliono distruggermi da dentro; questo bastardo si è preso la mia fiducia, così poteva sapere tutto di me senza il minimo sforzo. Eppure è stato da sciocchi scrivere quella frase, in questo modo si è fatto scoprire! Se fosse stato proprio questo il suo scopo? Forse aveva già preso le informazioni che cercava… io però non gli ho detto niente di importante, ora che ci penso…

- Sfregiato, sei impazzito forse? -. Era stata la voce di Draco a riportarlo alla realtà.

- Non fare il santarellino con me, Malfoy –

- Cos’è, ti sei arrabbiato perché non ti ho ringraziato di avermi salvato la faccia? –, poi, sottovoce disse a Theodore di andare a chiamare il Prof. Piton. Il ragazzo corse subito via senza dire nulla.

- Basta! –.

Il moro non ce la faceva a sopportare più una parola di quella viscida serpe; si sentiva deriso in pieno per l’ennesima volta da quello che sapeva essere un Mangiamorte.

- Potter, giuro che certe volte mi verrebbe da ucciderti quando ti vengono questi attacchi di pazzia –

- Mi ero fidato di te, nonostante sapessi chi fossi. Ti ho aiutato e come un idiota mi sono lasciato coinvolgere –.

Il giovane biondo non disse una parola, per quanto era confuso; non riusciva veramente a capire a che cosa si riferisse quel grifondoro con gli attacchi isterici.

Partì un incantesimo dalla bacchetta di Harry,ma Draco lo parò con prontezza.

Il grifone non si diede per vinto, e così iniziò a lanciare Schiantesimi uno dietro l’altro; al contrario, la serpe non fece nulla, rimanendo sempre sulla difensiva.

Andarono avanti così per qualche minuto, distruggendo qua e là pezzi di muro e facendo cadere quadri che stavano garbatamente imprecando contro i due combattenti.

- Ora basta voi due! Non siamo all’asilo! – esordì una voce maschile.

I due studenti interruppero lo scontro, alla vista del professor Piton. L’uomo levò la bacchetta, e con un gesto secco rubò quelle dei litiganti.

- Queste per ora ve le sequestro, intanto andiamo nella mia aula dove sarete debitamente puniti –.

Harry grugnì per la frustrazione, seguendo con malavoglia e con un pizzico di timore i due Serpeverde.

A Nott era stato praticamente ordinato di restare in Sala Grande a cenare con tutti gli altri, per cui si ritrovarono solo loro tre a girare per la scuola.

Quando “finalmente” arrivarono a destinazione, cioè nella classe di Difesa contro le Arti Oscure, Piton li rinchiuse dentro, con la minaccia che se non avesse trovato tutto come aveva lasciato, li avrebbe fatti lavorare con Gazza per tre mesi. Naturalmente quando uscì, l’uomo portò con sé le bacchette dei due studenti.

 

Harry sedeva su di una sedia vicino alla porta, mentre Draco si era appoggiato a un banco con braccia e gambe incrociate. Il silenzio era pesante e palpabile.

Il moro non riusciva a stare un attimo fermo su quella sedia, poiché l’altro continuava a lanciargli occhiate, prima cariche di rabbia, poi, a un tratto, sempre più curiose.

Dopo dieci lunghissimi minuti, Malfoy parlò:

- Mi spieghi che cavolo vuoi da me? –

- Voglio che tu stia zitto.–

- Tu sei scemo, Potter. Forse tutte quelle cadute dalla scopa non ti hanno fatto tanto bene –.

A sorpresa Harry non rispose, fulminato dal tono con cui il suo compagno di scuola aveva parlato: quasi amichevole.

Draco se ne accorse e subito distolse lo sguardo, mettendo su un’aria “truce” e guardando un noioso lampadario.

- Perché continui a far finta di non capire? – chiese a un tratto il grifone.

- Potrei anche smetterla, se solo sapessi di che diavolo stai parlando – rispose acidamente l’altro.

Di nuovo la rabbia stava prendendo il controllo su Potter; davvero non riusciva a sopportare quella faccia tosta.

Così il ragazzo si alzò muovendo due passi verso l’altro, che non mosse un dito.

- Non ti scaldare troppo, Sfregiato, che magari mi svieni e di certo non sarò la tua infermierina –

Certo, non aveva la bacchetta in mano, ma era cresciuto tra i Babbani, per cui Harry poteva ucciderlo con le sue stesse mani: sarebbe stato pure più appagante.

Vedendo che l’altro non accennava a risedersi, Draco si staccò dal banco, avvicinandosi poi di poco all’altro. Ora due metri li separavano.

- Credo di aver capito perché lo hai fatto. Tu volevi solamente sfogarti un po’, perché magari ti senti frustrato a non aver ancora concluso qualcosa nella tua vita. Ti senti impotente, vero? E l’unico modo per sentirti bene è magari sfogarti con chi ti ricorda di più Voldemort. Dimmi se sbaglio. Allora cosa aspetti, dammi un pugno, sfogati… ecco, lo sapevo, ho ragione, ma tu sei ancora un ragazzino che si atteggia a fare il grande; non sai fare nulla con la tua testa. Hai sempre avuto Silente dalla tua parte che da sempre ti ficca in testa le sue idee, non le tue. Di tuo, veramente, cosa c’è in te, eh? Sei un patetico represso, non sei ness... –.

Un pugno aveva appena bloccato il suo discorso; Harry aveva bruciato le distanze e aveva caricato un gancio che fece sbattere Draco contro il banco che gli stava dietro.

La mano di Potter stava incominciando a pulsare per il dolore del colpo, mentre l’altro stava saggiando il suo naso che sentiva rotto e sanguinante. Per sua fortuna perdeva solo sangue.

- Ora che ne pensi del represso? – disse il moro con un ghigno tra il compiaciuto e la sfida.

Il biondo lo fulminò con lo sguardo, poi lo caricò buttandolo a terra. I due sbatterono contro il muro, ma si alzarono e continuarono imperterriti l’azzuffata. Si tiravano pugni, calci negli stinchi e altro.

I due ragazzi si stavano sfogando finalmente, e ora non c’era nessuna Hermione o Ron o Theo o altri a poterli fermare.

No, ora erano solo loro due con il loro dolore.

 

La foga iniziale stava con calma scemando, lasciando il posto a un senso di vuoto e irrequietezza che fece perdere l’equilibrio a entrambi. Nessuno dei due aveva la forza per combattere, per cui caddero a terra, uno sopra l’altro, ansimanti.

Erano distrutti da tutte quelle botte e la testa aveva preso a girargli freneticamente, impedendogli di rimettersi in piedi.

Harry era steso sulla schiena, mentre Draco gli era sopra, leggermente spostato a destra; i loro toraci si alzavano e si abbassavano ritmicamente, entrando in contatto.

Mai erano stati così vicini. Si guardarono negli occhi, si scrutarono a fondo riuscendo finalmente a comprendere che non erano poi così diversi. Erano entrambi delle marionette, ma erano unici.

Il biondo si accasciò stancamente alla destra dell’altro e rise debolmente delle loro labbra gonfie e spaccate, dei loro piccoli e ancora poco visibili lividi. Rise del dolore fisico che finalmente aveva sopraffatto quello psicologico.

- Meglio di una scopata – esordì a un tratto Draco.

Harry lo guardò allibito, sorpreso da quella sua volgarità; poi cominciò a ridere, finché non gli fece male la mascella, finché non dovette tenersi la pancia con le mani e non sentì che doveva andare in bagno.

Anche l’altro si accodò a lui. Sembravano due amici.

Poi Malfoy iniziò a raccontare piccole pillole della sua vita, e lo stesso fece Harry, finché non intavolarono un vero e proprio discorso.

Dopo molto, il biondo chiese all’altro se per caso lui non fosse la piccola undicenne. Il grifone all’inizio non disse nulla, poi gli spiegò, non senza fatica, come mai avesse cominciato il diario, perché avesse continuato la corrispondenza e come mai si fosse così arrabbiato.

- Che situazione. Il mio peggior nemico è l’unico che riesce a capirmi – disse il serpeverde con un ghigno.

Potter sospirò rumorosamente, provocando uno sguardo interrogatorio all’altro; subito gli spiegò tutto.

- Ora cosa pensi di fare, Malfoy? –

- Draco –

- Ah… ok… Draco. Ora che abbiamo scoperto ognuno le nostre carte, come faremo? Si vede da un miglio che, mi fa ancora strano dirlo, siamo gli unici che a quanto pare riescono a capirsi tra di loro. A me darebbe… fastidio far cadere tutto nel dimenticatoio –

- Possiamo sempre continuare a scriverci, però io continuerò a chiamarti “piccola undicenne”. Metti caso ci scoprissero, non mi va di mettere i nostri veri nomi –

- Be’, io sinceramente non so come chiamarti... – confessò vergognoso il moro.

- Mmm… che ne so… - i due rimasero per qualche momento in un “intellettuale silenzio”.

A un certo punto Harry alzò lo sguardo, e la prima cosa che vide furono i capelli biondissimi dell’altro; gli fecero tornare in mente il momento in cui aveva scambiato il loro riflesso con quello del Boccino d’Oro.

- Boccino! –

- Che cosa?! –. Draco era seriamente preoccupato per la sanità mentale dell’altro: - Che razza di nome è “Boccino”? –

- Ehm… - farfugliò il moro. Con un po’ di coraggio raccontò dell’aneddoto.

Malfoy però non rise, e quando l’altro alzò di nuovo lo sguardo sul biondo, vide che questi era leggermente rosso in viso, quindi notevolmente imbarazzato.

La serpe tossì un paio di volte, poi diplomaticamente accettò il soprannome senza fare storie.

- Scusa se te lo faccio notare, ma ci hanno completamente dimenticati qui? – chiese a un certo punto Draco.

- E’ vero. Ora che ci penso ho fame! –

Per loro “fortuna” li vennero a tirare fuori da lì solo dopo le 21, quando ormai gli altri avevano finito di mangiare.

Il preside però fu clemente con loro e fece preparare il tavolo dei Grifondoro e dei Serpeverde per una sola persona a testa. Per via dei gonfiori dovuti alle botte, Mastro Gazza fu messo di guardia affinché si accertasse che non ci sarebbero stati altri scontri.

I due ragazzi si lanciarono per tutta la cena occhiatine divertite, mentre ammiravano il custode della scuola addormentarsi in piedi.

E così poterono parlare usando il labiale: i due si diedero appuntamento a tre giorni da lì nella Stanza delle Necessità, alle 18 in punto.

 

Soddisfatti di se stessi, i due studenti tornarono nelle rispettive camere, con 50 punti in meno nella clessidra delle loro Case, e pronti ad affrontare le mille domande dei propri amici.

 

 

 

CHE VE NE PARE? ASPETTO TREPIDANTE LE VOSTRE OPINIONI!

 

SNAPELY: TRANQUILLA, ANCORA NON E’ ARRIVATA LA FINE PER LA NOSTRA CARA CORRISPONDENZA! COME TI E’ SEMBRATO QUESTO CAPITOLO? COMUNQUE HARRY NON E’ PI COSI’ LUNATICO, E’ SOLO DAVVERO REPRESSO. UN BACIONE E A PRESTO!

 

DILETTA: MI DISPIACE, MA DA COME HAI FORSE LETTO HARRY HA SPIFFERATO TUTTO! CHE TI DISPIACE? VA BE’ DAI… COMUNQUE ANCHE TU SCRIVI… MA COSA DI PRECISO? SONO CURIOSA ^^ UN BACIONE E BUON ANNO NUOVO ^^ CIAOOO

 

SHIHO93: COSA TE NE PARE? LO ASPETTAVI, ED ECCOLO QUA ^^ TANTI AUGURI E A PRESTO CARA!

 

GINNYPOTTER93: NON TI PREOCCUPARE PER I COMMENTI, LO SO CHE MAGARI A VOLTE SI E’ TROPPO IMPEGNATI, DAI! COME TI E’ SEMBRATO IL CAPITOLO? VEDI, SI SONO RICONOSCIUTI, MA NESSUNO HA LASCIATO SCAPPARE NESSUNO ;)

UN BACIONE ENORME… E BUON ANNO!

 

HERMY4EVER: CON LE VACANZE STO MOLTO MEGLIO, GRAZIE! ALLORA, VOGLIO ASSOLUTISSIMAMENTE LA TUA OPINIONE SU QUESTO CAPITOLO! COMUNQUE SI’, ME LO AVEVI GIA’ DETTO CHE (SECONDO TE) DESCRIVO BENE I PERSONAGGI, MA ANCORA UNA VOLTA TI RINGRAZIO, FA DEVVERO MOLTO PIACERE SENTIRSELO DIRE ^^ INOLTRE A ME PIACCIONO I TUOI TESTAMENTI, QUINDI NON TI PREOCCUPARE E SCRIVI QUANTO TI PARE! UN ABBRACCIO FORTE FORTE, PASSA UN FELICE ANNO NUOVO E A PRESTO!

 

JACKYE_CHAN: NON POTREI MAI DIMENTICARMI DI VOI ç.ç PER CHI MI HAI PRESO?! HARRY E’ REPRESSO, NON MI STANCHERO’ MAI DI DIRLO xD CHE TE PARE DI QUESTO NUOVO AGGIORNAMENTO? TI PIACE? SPERO SEMPRE DI SI’ ç.ç UN BACIONE SBAVOSO E A PRESTO! BUON ANNO NUOVO!!

 

SYNOA: GRAZIE MILLE PER IL COMMENTO, SPERO CHE ALCUNE DELLE TUE DOMANDE ABBIANO TROVATE RISPOSTA E CHE TU NE ABBIA ORA DELLE NUOVE ;) PASSA UN BUON CAPODANNO, MI RACCOMANDO! UN BACIO ANCHE A TE!

 

BLACKSMILE: ODDIO, MI HA SPAVENTATA IL TUO COMMENTO ALL’INIZIO, LO SAI?! LA PROSSIMA VOLTA PENSA AL MIO POVERO CUORICINO! SCHERZO, SCRIVI TUTTO QUELLO CHE VUOI, PERCHE’ HO MOLTO APPREZZATO ^^ A PARTE IL FATTO CHE MI FAI FARE SEMPRE UN SACCO DI RISATE! 1- CON TUTTI QUEI PUNTI TI REGALO ME STESSA :D CHE TE PARE? ACCETTERESTI? 2- xD MA LO SAI CHE NON AVEVO CAPITO ALL’INIZIO COSA SIGNIFICASSE “DRANO”?! DEVO DIRE GRAZIE ALLA MODALITA’ PROF. SPRITE PER I RAGGUAGLI!! EHEHEH… UN BACIONE ENORME, FORTE E IN PIU’ UN BELL’ABBRACCIO… TI AUGURO BUON ANNO NUOVO… E ASPETTERO’ PAZIENTE LA TUA REAZIONE A QUESTO CAPITOLO ^^

 

ROMI: GRAZIE MILLE PER IL COMMENTO E IL “COMPLIMENTI”. SEI DAVVERO GENTILE ^^ SPERO CHE DOPO L’”ODDIO” DELLO SCORSO CAPITOLO, TU SIA RIMASTA SODDISFATTA DI QUEST’ALTRO! PER QUANTO RIGUARDA QUELLA COSA CHE MI HAI FATTO NOTARE, MI DISPIACE, PENSAVO DI AVERLI LEVATI TUTTI, MA SUCCEDE QUANDO COPIO IL CODICE HTML… PENSA CHE MI SONO MESSA LI’ A CANCELLARLI UNO PER UNO… MA UN DISSIDENTE E’ RIUSCITO A SFUGGIRMI! MANNAGGIA! UN BACIONE, AUGURI PER IL NUOVO ANNO… E CIAO!!

 

 

ORA GRAZIE E BUON ANNO NUOVO A CHI HA MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE O LE SEGUITE!!

CIAOOOOO!!!

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Capitolo 11
*** Capitolo11 ***


SCUSATE PER IL RITARDO DI TRE SETTIMANE, MA L’ISPIRAZIONE VA A TRATTI… MI DISPIACE COSì TANTO!

SPERO COMUNQUE DI SENTIRVI ANCORA, E DI SAPERE CHE NON MI AVETE ABBANDONATA. UN BACIONE A TUTTI, SOPRATTUTTO ALLA MIA BETA MAKIRI E A ELISABETTA, LA QUALE E’ MALATA. QUESTO CAPITOLO LO DEDICO A LEI ^_^

BUONA LETTURA!

 

 

Capitolo 11

30 ottobre 1996

 

La vita può rivelare molte sorprese a chi la vive, a volte belle, a volte brutte.

Anche la tua nemesi può cambiare totalmente aspetto davanti ai tuoi occhi. Certo, il timore rimane insieme a quella piccola vocina che ti dirà sempre di non avere due occhi, ma ben tre per tenere d’occhio la situazione.

La vita però è la vita, e non la si può cambiare.

 

Entrambi i ragazzi avevano passato quei primi due giorni della settimana accompagnati da una strana agitazione.

Il problema però era che anche i loro amici avevano bisogno di attenzioni, per cui entrambi avevano pensato bene di sfruttare la situazione per cercare di non diventare pazzi per l’ansia pre-incontro.

 

- Draco, guarda che non devi potare così la pianta! Ma a cosa pensi? – chiese Theodore Nott al ragazzo sbadato.

Quelli di serpeverde erano nella serra di Erbologia a studiare l’ennesima pianta, in compagnia dei  Corvonero.

- Ah, cavoli… - rispose scarno il biondo. Lo stesso cercò poi di riparare al danno con qualche piccolo incantesimo, che non gli riuscì del tutto.

- Draco, ma che ti prende? Non è che stai pensando a qualcuno? – suggerì cauto l’amico.

L’altro, stizzito e punto nel vivo, cercò di mettere su la sua gelida maschera che aveva portato per anni, e che da qualche giorno si era preso il lusso di togliere.

- Allora come va con quella tua cotta per Seamus? – esordì per cambiare discorso.

L’altro si girò con aria assassina, stupito della sua delicatezza. Un troll delle montagne ubriaco avrebbe fatto meno danni in una vetreria.

- Perdonami – disse Draco, per poi girarsi di nuovo verso la povera pianta.

- Sarei pure disposto a parlarne, ma non così di getto. La prossima volta conta fino a cinque. Comunque non ci penso più così spesso. Quelle poche volte be’… diciamo… - il ragazzo era in imbarazzo.

- Ci stai male? – cercò d’aiutare l’altro. Nott grugnì per assentire, poi la cosa cadde lì.

Verso la fine dell’ora, un ragazzo castano e alto passò accanto al tavolo dove stavano lavorando Draco e Theo; però solo il primo dei due aveva notato con quanta insistenza avesse guardato il suo amico.

Malfoy lo squadrò da capo a piedi, senza farsi notare. Il tipo era di Corvonero, e l’aveva notato una volta o due perché era un vero disastro durante le lezioni di Astronomia.

Il serpeverde si girò e lanciò un’occhiata al suo amico, che però sembrava non essersi accorto di nulla.

Draco lasciò passare.

 

Finita la lezione, si stavano dirigendo verso il castello per la prossima lezione.

Il solito gruppo di Serpeverde si muoveva compatto verso l’entrata della scuola, per cui non c’erano speranze di agganciare qualcuno di loro.

 

Harry ormai era disperato e non sapeva più che cosa dire alla sua migliore amica. Gli faceva così male vederla distrutta in quel modo per Ron. Quella volta Lavanda aveva chiesto a Ron di studiare insieme nel pomeriggio in cui non avevano lezione, cioè il martedì.

A quanto pareva, l’incontro di studio doveva essere andato molto bene, perché era arrivato a cena con un sorriso un po’ ebete e trasognato.

Potter aveva cercato in tutti i modi di distrarla, di aiutarla a calmarsi, ma ogni tentativo era andato male.

Solo ad un certo punto Hermione riuscì a trovare qualcosa di cui parlare, che non implicasse Ron.

- A te invece non piace proprio nessuna? Non me ne parli mai…-

Il ragazzo era rimasto un po’ spiazzato dalla domanda, postagli durante la seconda ora, cioè Storia della Magia.

- Non saprei… - disse involontariamente vago.

- Non c’è nessuna a cui pensi sempre o giù di lì? Non ti piaceva Ginny? –

- Ginny? Be’, è carina e mi piace come persona, ma non è a lei che penso… -

- E allora a chi? –

- Nessuno per ora, mi dispiace –.

La ragazza lo guardò con occhio indagatore per qualche secondo, poi si arrese e si voltò verso il professore che nessuno stava ascoltando.

“- Non c’è nessuna a cui pensi sempre o giù di lì? - ” continuava a pensare il moro.

In effetti per via di Ron e Draco, non penso a nessuno in questi ultimi tempi, a parte a Hermione.

Le altre due ore con Piton parvero scivolare questa volta; Harry si stava chiedendo come mai non gli piacesse una ragazza, cosa che invece sembrava accadere a tutti i suoi compagni di scuola.

 

Tutti i ragazzi si erano già messi nelle varie postazioni dell’aula di Pozioni, aspettando le disposizioni del professore per il preparato del giorno.

Harrry, Ron e Hermione si erano sistemati nel solito posto, e così anche Draco, Nott e Tiger (per bilanciare un minimo i gruppi).

Il professore annunciò il nome della pozione che avrebbero dovuto preparare; dopo due minuti tutti si stavano prodigando per un buon risultato. Tutti tranne Harry e Draco.

Si trovavano ai lati opposti dell’aula, ma potevano vedersi perfettamente. Potter ogni secondo alzava lo sguardo per vedere curioso cosa stesse facendo il biondo; però lo stesso avveniva col serpeverde, provocando quasi un senso di vergogna nell’altro. Per questo motivo, per quanto non era concentrato, fallì la pozione con lo stupore di Hermione e del Prof Lumacorno.

 

Draco se la stava ridendo sotto i baffi; era riuscito a capire che ora per mettere a disagio l’altro bastava semplicemente un’occhiata.

Era divertente vedere lo Sfregiato completamente rosso; non riusciva a tenere in mano nemmeno mezzo ingrediente, che subito gli cascava per terra.

Il serpeverde dopotutto non fece di meglio, ottenendo una mediocre pozione giusto per non insospettire gli altri.

Draco finì prima di tutti, poi si prese del tempo per studiare meglio il suo amico di penna. Capelli perennemente scompigliati, non tanto alto, occhiali tondi e appannati dai fumi della pozione, impacciato, incasinato, ador…

Si sentì un violento scoppio, qualcosa era andato storto. La classe era piena di fumo verde, e tutti quanti si erano abbassati per la paura.

Quando il fumo fu diradato dalla bacchetta del professore, tutti capirono che l’incidente era arrivato da uno dei tavoli occupati dai grifondoro.

Guarda se non è quello stupido… ci scommetto tutto quello che ho.

E, signore e signori, la pentola distrutta era la sua! Ma c’era un dettaglio abbastanza importante: Ron si stava scusando con lui perché per sbaglio gli era scivolato un ingrediente dalle mani, facendolo finire nella pozione dell’amico. Quindi non era stata veramente colpa sua.

I serpeverde intonarono ben presto un coro di risate, alla vista della faccia colorata di verde dello Sfregiato. La pozione lo aveva macchiato, e per questo sarebbe dovuto andare in infermeria a farsi levare quel tremendo colore.

 

Purtroppo Harry dovette saltare il pranzo per riuscire a farsi togliere il colore dalla faccia. Ovunque passasse tutti ridevano di lui. Mortificato si rinchiuse dentro l’infermeria fino alle lezioni del pomeriggio, che sarebbero iniziate alle 14.30 con Divinazione.

Per sua fortuna i risolini erano scemati fino a scomparire, per cui anche Ron iniziò a sentirsi meno in colpa.

Intanto però il moro continuava a pensare che tra poche ore si sarebbe dovuto incontrare col serpeverde; sicuramente lo avrebbe preso in giro.

 

Le lezioni pomeridiane di Draco passarono lentamente.

Nel frattempo aveva avuto la possibilità di accertarsi che lo stesso ragazzo di Corvonero che quella mattina aveva fissato Nott aveva una cotta per quest’ultimo.

Il biondo lo appurò durante il pranzo, dove lo aveva visto per caso seduto al suo tavolo, mentre ammirava estasiato Theodore.

- Senti, ma sono io, o a quello gli si è bloccata la vista su di te? –

- Eh? –

Theodore si girò verso il punto indicato da Draco, ma appena incrociò lo sguardo del corvonero, subito questi abbassò gli occhi sulla carne che aveva davanti.

I due ragazzi rimasero allibiti, e così iniziarono a chiedersi chi diavolo fosse quello sconosciuto.

- Ah! Ecco dove l’ho visto! Alla lezione di Astronomia! E’ una vera sega in quella materia… - esordì a un tratto Nott, per poi ridere un poco.

 

Alla fine arrivò l’ora dell’incontro. Harry aveva lo stomaco in subbuglio, senza sapere nemmeno perché; Draco manteneva un calcolato distacco da tutta la faccenda per non far insospettire gli amici.

Il biondo si liberò facilmente degli altri, lasciandoli a chiacchierare nella sala comune; Harry invece ebbe più difficoltà, per questo arrivò davanti all’entrata della Stanza delle Necessità solo alle 18.10.

Malfoy lo avrebbe ucciso.

La porta della sala si rivelò al ragazzo, che entrò cauto, sentendosi in colpa per il ritardo.

Lo vide lì, a reggere in mano una palla di vetro vecchia, un po’ opaca, dimenticata da qualcuno anni prima. La soppesava con fare annoiato, seduto sulla sedia dove prima posava le lettere per l’amico.

Harry era fermo sull’uscio, e l’altro si accorse di lui solo quando la porta scomparve di nuovo.

- Sei in ritardo – disse Draco, senza rivelare alcuna emozione.

- Mi dispiace, non sono riuscito… -

- Ok, ok. Non voglio lagne. Però vedi di arrivare in orario la prossima volta – lo bloccò l’altro.

Un attimo di pausa, prima che i due ricominciassero a parlare. L’imbarazzo era palpabile, e i due non sapevano cosa fare. Si trovavano lì. Bene… ma ora?

- Come è andata oggi? – chiese poco sicuro Harry.

- Ehm… bene. A te invece mi sa peggio? – e rise.

Il moro dapprima non capì, poi afferrò. E si alterò.

- Non è stata colpa mia! Ron ha fatto cadere quel cavolo di ingrediente sbagliato nella mia pozione! –

- Sì, sì. Ci credo, ma devi ammettere che vederti verde come un folletto è stato davvero divertente –

- Be’, non è che non si notassero le vostre risate… - rispose Potter con aria offesa.

- Non avresti fatto lo stesso se fosse capitato a me? –

- Mmm… avrei riso ancora più forte! –

- Ecco! Comunque siete dei veri impediti voi di Grifondoro. Era semplice il composto di oggi –

- Ma se anche tu per poco non lo facevi scoppiare. Stavi per sbagliare non si sa quante volte –

- E tu come cavolo lo sai? –.

Ops.

- Be’… -

- Lo so benissimo che mi stavi guardando, non lambiccarti per trovare scuse inutili – lo interruppe Draco ancora una volta. Il biondo aveva un ghigno così divertito in faccia che urtò pesantemente i nervi di Potter.

- Smettila – disse a un tratto Harry.

- Di fare cosa? –

- Quel ghigno fastidioso –

- Be’, sei tu la causa –

- Cioè mi trovi ridicolo? –

- Non ho detto questo –

- Ma lo pensi –

- A te cosa importa di quello che penso di te? E poi come potrei non ridere? Hai ancora del verde in faccia! –

- Che cosa? Non è possibile! Madama Chips ha saltato la pausa pranzo per levare tutto –

- Le deve essere sfuggito un pezzo –.

Draco si avvicinò un poco, giusto per vedere meglio.

Harry intanto stava cercando con lo sguardo uno specchio per vedersi.

- Guarda, ce l’hai proprio sotto la guancia sinistra… no, scemo, la mia sinistra! –

- Ma dove? –

- Ma che sei scemo?! Oh, Merlino… dammi la mano -.

Draco prese senza garbo la mano dell’altro e gli fece toccare il punto colorato.

- Qua! –

- E non ti arrabbiare, mica ho la supervista! Che ne potevo sapere? –

- Ma cos’è ti diverti a fare l’imbranato o cosa? –

- Eh? –

- Ogni volta che ti guardo sei sempre lì a fare una figura del cavolo. Sei masochista o semplicemente idiota? –

- Non è vero! –

- Sì, invece. Ti comporti da imbranato e poi arrossisci: è la dura realtà –

- Io non arrossisco –

- Ma sì, tipo ora. Dai, non ti spazientire così! Guarda che comunque sei…-, e Draco si bloccò.

- Sono cosa? – incalzò Harry.

- Niente –

- No, sputa il rospo –

- Sei… troppo vicino ora –

- Cosa…? –.

In effetti Harry era molto vicino al suo amico di penna, ma la cosa più imbarazzante di cui si accorsero entrambi era un’altra: Draco stava ancora tenendo la mano di Harry.

 

 

 

 

 

 

RAGAZZE E RAGAZZI, COME VI E’ SEMBRATO IL CAPITOLO? NOIOSO?

SPERO COMUNQUE DI RICEVERE I VOSTRI COMMENTI, CON CRITICHE O TUTTO QUELLO CHE VI PARE … PERDONATEMI ANCORA PER IL RITARDO!

 

SHIHO93: GRAZIE MILLE, SONO FELICISSIMA CHE IL CAPITOLO TI SIA PIACIUTO! MI FA DAVVERO PIACERE ç_ç Sììììì!!! ORA UN BEL BACIONE, E DIMMI SE HAI APPREZZATO ANCHE QUESTO ^_^ CIAOCIAO

 

GINNYPOTTER93: GRAZIE MILLE… ECCO A TE QUESTO CAPITOLO, SPERO TI PIACCIA! UN BACIO E A PRESTO!

 

BLACK SMILE: MI RICORDAVO BENISSIMO LA TUA PREDIZIONE, E SECONDO ME IN PARTE L’AVEVI AZZECCATA… NON CREDI? COMUNQUE LE TUE RECENSIONI MI FANNO SEMPRE SBELLICARE, QUINDI 10000 GRAZIE, ANCHE SE SEI SADICA :D

 

JACKYE_CHAN: xD LO SO CHE NON SUCCEDE “NIENTE” IN QUEI TERMINI, E MI DISPIACE… ANCHE LA MIA BETA MI STA PER UCCIDERE… DAI DAI, PRIMA O POI QUALCOSA ACCADRA’!

 

HERMY4EVER: SONO CONTENTA CHE IL PRECEDENTE CAPITOLO TI SIA PIACIUTO.. MA COSA NE PENSI DI QUEST’ALTRO? E COME STA ANDANDO IL NUOVO ANNO? UN BACIONE ENORME… CIAOOO ^_^

 

KIRA90: TROPPO AFFRETTATO? ODDIO… xD MI DISPIACE! PENSI CHE ANCHE QUEST’ALTRO LO SIA?? MI FAI VENIRE I DUBBI!!!

 

DILETTA: DAVVERO NON TE L’ASPETTAVI PROPRIO? DA UNA PARTE MI DISPIACE…MA DALL’ALTRA VADO MOLTO FIERA DI QUEL CAPITOLO… COMUNQUE SPERO CHE QUEST’ALTRO TI PIACCIA… UN BACIONE E A PRESTO!!

 

SYNOA: ^^ CHE BELLO CHE TI SIA PIACIUTO COSì TANTO IL CAPITOLO! E COSA NE PENSI DI QUEST’ALTRO… UN BACIONE ANCHE A TE! CIAOOO

 

AKATSUKI: MA LO SAI CHE DA POCO HO INIZIATO A VEDERE NARUTO SHIPPUDEN, QUINDI ORA SO COS’è L’AKATSUKI! EHEHEHEH… COMUNQUE GRAZIE MILLE PER IL CONSIGLIO, L’HO SEGUITO E L’HO BANDITI PER UN PO’, PERCHé MI SONO ACCORTA CHE FACCIO DAVVERO TROPPE RIPETIZIONI! UN BACIONE E A PRESTO! CONTINUA COSI’, CHE HA ME PIACCIONO LE CRITICHE COSTRUTTIVE :D

 

BABU 17: A TE HO DEDICATO IL CAPITOLO… E NON RISPONDO AL TUO COMMENTO PERCHé TANTO CI SENTIAMO SU MSN… :D SEI DAVVERO TROPPO FORTE… UN BACIONE A PRESTO ^_^ FAMMI SAPERE SE TI PIACE! CIAOOO

 

 

 

GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE HANNO MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE O LE SEGUITE… UN BACIONE E AL PROSSIMO CAPITOLO!

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


SALVE A TUTTI QUANTI! SONO STATA PIU’ VELOCE NELL’AGGIORNARE QUESTA VOLTA! E PER QUESTO CI TENGO A RINGRAZIARE IMMENSAMENTE LA MIA AMICA MAKIRI *__* SENZA DI LEI A QUEST’ORA MI STARESTE GIA’ UCCIDENDO... TI VOGLIO DAVVERO TROPPO BENE LUDO ^^, QUESTO CAPITOLO E’ PER TE!

COMUNQUE UN PAIO DI AVVERTIMENTI PRIMA DI FARVI PROSEGUIRE:

STO SERIAMENTE PENSANDO DI ALZARE IL RAITING, PERCHE’, ANCHE SE LA STORIA PUO’ SEMBRARVI LENTA, ORA COME ORA NON SONO PIU’ TANTO SICURA CHE BASTI L’ARANCIONE COME SEGNALAZIONE. PER ALCUNI DI VOI SO BENE CHE NON CI SAREBBERO PROBLEMI, PERCHE’ MAGARI MI AVETE CONOSCIUTA PRIMA, CON LA MIA PRIMA STORIA CHE ERA RAITING ROSSO, PERO’ GLI ALTRI NON LO SO. QUINDI ECCO QUA LA MIA RICHIESTA: SE IN FUTURO ALZASSI IL RAITING LO POTRESTE ACCETTARE, O VI PARE UNA SCORRETTEZZA? PERCHE’ DI QUESTO SI TRATTA, DI RISPETTARVI. QUINDI VI PREGO DI FARMELO SAPERE.

SECONDO AVVERTIMENTO: IL CAPITOLO QUESTA VOLTA MI E’ VENUTO PIU’ LUNGO DEL SOLITO.. PER CUI NON SPAVENTATEVI DALLA BARRA DI SCORRIMENTO VERTICALE CHE MAGARI E’ DIVENTATA MICROBICA!

ORA TAPPO QUESTA MIA FOGNACCIA DI BOCCA, E VI AUGURO BUONA LETTURA, SPERANDO SEMPRE DI EMOZIONARVI. COME SEMPRE, I COMMENTI SONO GRADITISSIMI, E SONO BEN ACCETTE QUALUNQUE TIPO DI RECENSIONI!

 

 

Capitolo 12

30 ottobre 1996

 

Si erano bloccati entrambi a fissare le proprie mani intrecciate.

Draco si sentì avvampare, e un lieve calore stava incominciando a circolare per tutto il suo corpo.

Harry non sapeva cosa dire o anche solo cosa pensare; sapeva che il suo stomaco gli faceva male: era come se qualcuno glielo avesse annodato stretto, e stesse tirando con tutte le sue forze.

Pochi attimi sembravano decenni, e il silenzio irreale lasciava ai due ragazzi la possibilità di sentire i battiti dei propri cuori.

Con non si sa quale coraggio, Potter fu il primo a parlare.

- Perché non la lasci? –

- Perché non lo fai tu? Me la stai stringendo –

Il moro allora mollò la presa di scatto, distogliendo lo sguardo e mantenendolo volutamente basso.

Draco invece iniziò a guardare in faccia l’altro; era visibilmente rosso dall’imbarazzo, e questo gli fece mancare il fiato. Avevano torto tutte quelle voci sul fatto che Harry Potter fosse carino: era bellissimo.

Ma a che diavolo stai pensando, Draco?! È un ragazzo, e anche tu lo sei! Eppure… mi viene da mettergli una mano tra i capelli… possibile che non se li sappia ancora pettinare?!

Malfoy quasi tremava, poiché era veramente irrefrenabile la sua voglia di toccarlo ancora; alzò la mano sinistra, e arrivò quindi a metterla sulla testa dell’altro.

 

Harry si spaventò quando sentì la mano dell’altro su di sé. Era talmente preso dai suoi pensieri che non si era accorto di niente.

Alzò così il capo per guardare in faccia l’altro e trovare delle spiegazioni.

Per la prima volta Potter vide Draco Malfoy imbarazzato e… affascinante. Ma che cavolo stava succedendo?

 

Il biondo incrociò lo sguardo con quello dell’altro; si sentì ridicolo, per questo inventò un diversivo.

- Ma quando imparerai a pettinarti, tu? – disse Draco con tono ironico, spettinandolo tutto. Inscenò anche una risata canzonatoria, per poi dirigersi verso l’uscita. Era spaventato.

 

Il grifondoro vide il ragazzo andare via, senza dire nulla.

- Perché te ne vai? – disse. Involontariamente gli era uscito con un tono un po’ lagnoso, come se nel suo inconscio non volesse vederlo allontanarsi.

Draco ora era fermo davanti la porta che si era appena materializzata; stava indugiando, non sapendo cosa rispondere. Inventò così una pessima scusa:

- Scusami, Potter, ma devo andare a studiare -, e così facendo imboccò l’uscita.

Una volta fuori il serpeverde iniziò a correre verso i sotterranei; per sua fortuna la strada era lunga, per questo riuscì a scaricare la tensione durante la corsa. Quando arrivò aveva il fiatone; si appoggiò al muro, per riprendersi prima di farsi vedere dagli altri. Che cosa era successo in quella stanza? Dov’era il vecchio Draco?

 

Era ancora lì, nonostante l’altro se ne fosse andato da un pezzo; erano i suoi pensieri in tumulto ad avergli bloccato ogni movimento. Harry non sapeva davvero come porre ordine nella sua mente, tutto girava vorticosamente.

 

Il grifondoro era riuscito ad arrivare fino alla sala comune della propria casa, con l’intento di restare a letto saltando la cena. Però venne intercettato da Hermione, che lo costrinse a passare un po’ di tempo con lei, giusto perché la stessa aveva visto che il ragazzo non aveva una buona cera. Per fortuna quel pomeriggio non erano in moltissimi a occupare la saletta, per cui l’amica poté parlare liberamente.

- Harry, è da quando che sei ritornato da non si sa dove che hai la testa tra le nuvole. Che ti succede? –

- Eh? Non lo so… davvero non lo so –

- Posso, anzi, vuoi che ti aiuti a scoprirlo? –

- Forse… sì, mi faresti un grande favore –

- Allora, cosa c’è che non va di preciso? –

- Non saprei… è che mi è successa una cosa, e non so che cosa possa significare –

- Raccontami. Per caso c’entra una ragazza? –

- E’ proprio questo il problema… È imbarazzante, ma c’entra un ragazzo

- Oh, capisco. Ma è un tuo amico e ti ha fatto o detto qualcosa di sbagliato? –

- In verità non so nemmeno io cosa abbia fatto di preciso. Fatto sta che quando mi ha preso la mano…- poi si bloccò per l’imbarazzo.

- Su continua, non ti fermare… Proprio non ce la fai a dirlo da solo? –

- Già… -

- Ok. Da quello che ho capito c’è un ragazzo che ti ha preso la mano e che ti ha fatto sentire… -

- Strano –. Harry aveva appena completato la frase di Hermione.

- In che senso strano? In senso buono, o cattivo? – disse allora la ragazza, cercando delucidazioni.

- Cos’è buono o cattivo? -.

Ora il moro guardava l’altra negli occhi, implorando una risposta; quindi è questo che Harry cercava: delle semplici risposte. Hermione si fece coraggio, nonostante anche lei stesse brancolando in una zona buia di cui non conosceva assolutamente nulla.

- Buono nel senso che ti è piaciuto. Cattivo invece il contrario, cioè ti ha dato fastidio -.

Potter ci pensò un po’ su, cercando una risposta dentro di sé.

- A pensarci bene, ancora non lo so. Però… -

- Però non ti ha dato fastidio? È questo che stai cercando di dirmi? Che un po’ ti ha fatto piacere quando questo ragazzo ti ha preso la mano? –.

Lui la guardò; finalmente stava intravedendo un briciolo di verità. Harry si sentì a disagio, per questo spostò lo sguardo sul camino acceso.

- Se vuoi un consiglio, eccolo: stai un po’ più di tempo con lui, per capire se quello che ha fatto ti ha fatto piacere, e se anche la sua sola compagnia ti piace. Insomma, cerca di capire se questo tipo ti interessa! Anche se a dire il vero, non avevo mai pensato che tu fossi… interessato ai ragazzi – disse Hermione un po’ impacciata. Lei accettava tutto, ma era stato comunque qualcosa di inaspettato.

- Hermione, non tirare giudizi troppo affrettati, io non so davvero cosa stia accadendo, ma non credo di essere interessato ai ragazzi! – si difese Harry. Non gli sembrava vero quello che aveva appena sentito: era gay? Sicuramente ci doveva essere un’altra spiegazione plausibile a tutto quello che era accaduto con Draco. Non poteva essere così…

 

Tutta la scuola si trovava a cena nella Sala Grande; al momento di salire nelle proprie camere, Albus Silente si levò e cercò l’attenzione dei ragazzi. Quando l’anziano mago riuscì ad ottenere il silenzio, parlò.

- Come immagino tutti voi sappiate, domani è il 31 ottobre. Sapete bene che è tradizione festeggiare, ed è per questo che anche quest’anno si terrà la festa di Halloween qui nella Sala Grande. Domani sera dovrete vestirvi eleganti per la festa che durerà fino a mezzanotte. Sì, ragazzi miei, mezzanotte. Non fate quelle facce, sapete bene che l’indomani avrete lezione, per cui non potete fare troppo tardi. I festeggiamenti inizieranno alle 19. Per ora, buona notte! -.

Come di consueto tutti iniziarono a parlare della festa, e di cosa si sarebbero messi; c’era chi pensava a come vestirsi per fare colpo sul proprio amore, chi invece pregustava una notte di divertimenti con gli amici, e chi come Harry si dava del cretino per essersi dimenticato della festa.

 

È inutile descrivere come fu la notte per Potter e Malfoy.

 

31 ottobre 1996

 

Tutta la scuola era tappezzata di candele poste a mezz’aria, di luci arancioni nei posti più oscuri e di zucche (naturalmente) stregate. I fantasmi erano felicissimi, e aspettavano trepidanti la sera.

 

Draco invece non si lasciava toccare dalla cosa, per quanto si era chiuso in se stesso; il ragazzo era ancora più acido del solito, e questo meravigliò soprattutto Theodore, il quale, in quei giorni, lo aveva visto cambiare, diventare più aperto. Vederlo mutare umore così velocemente lo aveva destabilizzato un bel po’!

Per natura però Theodore Nott non era una persona che s’intrometteva nei fatti degli altri, per questo il suo tentativo di capire cosa fosse successo al suo amico fu lento e graduale. Solo durante la lezione che precedeva il pranzo riuscì a farlo parlare.

- Draco, lo so che non so sarebbero fatti miei, ma è da ieri che stai così. Ma che hai fatto? – sussurrò Nott, durante Difesa contro le Arti Oscure.

- Non è il caso di parlarne adesso – rispose in tono asciutto Draco.

- E quando, allora? Senti, lo sai che non mi faccio mai i cavoli degli altri, ma mi stai preoccupando: un giorno sei tutto rose e fiori, e la sera stessa sembra che tu ce l’abbia col mondo intero –.

Il biondo rimase per un po’ in silenzio.

- Veramente non so nemmeno io cosa stia succedendo – esordì a un tratto Malfoy.

- Allora vedi di fare luce sulla cosa. Ma di preciso di che si tratta? –

- E’ proprio quello il problema, non riesco a capire cosa provo –

- Per una persona, intendi? –

- Sì – rispose sconsolato Draco.

- Be’, l’unica cosa da fare è cercare di capire cos’hai, e se si tratta davvero di una persona particolare, allora puoi avere dei chiarimenti già da questa sera –

- Perché proprio stasera? –

- Te ne sei dimenticato? C’è la festa di Halloween, per cui puoi stare da solo con questa persona –.

A Draco s’illuminò un mondo: era una magnifica idea! Dopo quella sera, tutto sarebbe tornato come era solito essere… tutto sarebbe tornato alla monotonia di poche settimane prima.

 

Si sentiva la musica provenire dalla Sala Grande, mescolata al vociare continuo dei ragazzi, eccitati dalla serata che si stava rivelando divertente; per fortuna i professori avevano acconsentito alla circolazione della burrobirra, con grande acclamazione da parte di tutti.

L’atmosfera era veramente magica.

Le zucche più grandi stavano svolazzando su per il soffitto, ma l’attrazione principale era la zucca gigante posta a metà della stanza, all’altezza delle altre più piccole; quest’enorme ammasso aveva una diametro di ben cinque metri e la luce che emanava dall’interno illuminava tutta la sala.

Al centro era stato posto un lungo tavolo pieno di dolcetti, succo di zucca, burrobirra, torte e decine di altri piatti da sbavarci sopra; per la sala ballavano tutti, seguendo con enfasi il ritmo rock/pop della band che stava suonando su un palco messo al posto del tavolo dei professori.

Tutti sembravano felici, aiutati anche dal fatto che a tratti la luce della zucca si spegneva per dar vita a un piccolo sketch dei fantasmi, i quali inscenavano il momento della loro morte (strano a dirsi, ma si divertivano davvero!).

Solo Draco Malfoy e Harry Potter sembravano annoiarsi; entrambi avevano un’immensa voglia di andarsene da quel posto, non avendo il coraggio di affrontare l’altro e tutto ciò che avrebbe comportato anche il solo vederlo.

- Harry, che è quella faccia? Su, divertiti, non siamo mica a un funerale! – lo incitava Ron. L’alcol della burrobirra stava facendo effetto sul rosso, ma nulla di grave. Il moro, invece, aveva imparato che per lasciar credere al suo amico di starlo a sentire, bastava far finta di seguire con la testa il ritmo della canzone che passava; in questo modo Ron se ne andava soddisfatto.

Erano solamente le 21, ma il grifondoro voleva già sparire da lì.

 

- Draco, muovi quel culo e vai a cercare chi ti interessa – disse Theodore al suo amico. Non si sa da quanto tempo il moro stava cercando di smuovere il suo compagno di casa, che sembrava invece incollato al muro; teneva inoltre le braccia incrociate al petto e una smorfia incavolata sul viso. Il ragazzo si era appostato con astuzia vicino all’uscita.

- Non voglio, è inutile. Aspetterò che si faccia un po’ più tardi prima di… - ma gli morì la frase in gola. Aveva visto qualcosa che lo aveva scosso: Harry era vicino al tavolo, in compagnia di Ginny Weasley e Hermione Granger. Quest’ultima era impegnatissima nella sua ricerca, con lo sguardo, di Ron, che sembrava sparito insieme a quella Lavanda Brown che tanto odiava. Oca Weasley invece stava allegramente chiacchierando col moro, e lo guardava con occhioni dolci.

- Altro che occhioni dolci, io glieli cavo a quella filo-babbana del cavolo – disse arrabbiato Draco.

Nott aveva sentito tutto, ma solo quando l’altro si staccò dal muro e si diresse verso il tavolo capì a chi si stesse riferendo: eppure con la Weasley c’era solo Potter…

 

Draco si stava muovendo agilmente verso il tavolo; nemmeno lui sapeva cosa aveva in mente, ma aveva un impellente bisogno di sapere cosa stesse blaterando quella schifosa rossa con Harry.

Aspetta, ma che mi prende? Cosa me ne può importare se la Weasley ci prova con Potter?

Stava per fare dietro-front, quando rabbrividì: la ragazzina aveva una mano tra i capelli del moro, e stava cercando di sistemarglieli con un sorriso ebete stampato in faccia.

Stronza… puttanella del…

Riprese a camminare verso il grifondoro, fermandosi a qualche passo di distanza da lui quel tanto che bastava per ascoltare la conversazione, e al contempo non farsi notare. Certo, non che fosse facile non notarlo; quella sera Draco sfoggiava un competo classico, niente di elaborato (non era dell’umore) ma comunque di grand’effetto che lo rendeva ancora più affascinante e bello: completo nero di velluto, pantaloni di un tono più chiari, e sotto un lupetto dello stesso colore dei suoi occhi, cioè grigio tempesta.

Per questo il giovane ebbe qualche difficoltà nello scansare le continue attenzioni delle ragazze che gli ronzavano sempre intorno.

 

Se prima Harry era annoiato, ora voleva solo una finestra da cui buttarsi per far finire quell’orribile serata; con la sua voglia di divertirsi che aveva, anche la musica gli dava ai nervi, e Ginny di certo non aiutava. Per parlare doveva urlare, solo che lei sbagliava urlandogli direttamente nell’orecchio; c’era chiasso, ma non come in una discoteca babbana!

Il grifondoro intanto si sorbiva impotente i racconti della ragazza, che in un’altra situazione forse avrebbe ascoltato; la sola possibilità di fuga era data da Hermione, che però, a quanto pareva, aveva deciso di passare il resto della notte ad allungare il collo in cerca del loro migliore amico. Se solo fosse riuscito a mandarle anche un solo cenno di aiuto, quello strazio sarebbe finito…

A un certo punto Ginny gli mise una mano tra i capelli.

- Certo che non te li sei proprio pettinati stasera! – disse lei con tono canzonatorio.

- Sono così di natura, non posso farci niente – rispose Harry, cercando garbatamente di scostarsi, ma la ragazza non mollava la presa.

- Sai, dovresti metterci qualcosa per farli stare un po’ più ordinati… - continuò la rossa.

Il moro si sentiva a disagio, non riusciva a sopportare pure le mani di una ragazza tra i suoi capelli; gli dava talmente fastidio…

Ma quando lo ha fatto Malfoy non ti ha dato fastidio… un attimo, era diverso: adesso sono su di giri perché non mi va di stare qui, non per altro.

Comunque la mettesse, in quel momento gli stavano saltando i nervi.

- Eccolo! Ah-ah! A quanto pare la nostra cara Lavanda s’è stufata di Ron… - esordì all’improvviso Hermione.

In effetti l’amico si stava avvicinando, ma continuava a barcollare un poco. Accanto a lui c’era Seamus Finnigan che lo stava sorreggendo: Ron era ubriaco.

Ginny nel frattempo aveva lasciato in pace il ragazzo che aveva accanto, con sua grande gioia.

- Ron, ma quanto hai bevuto?! – chiese scandalizzata la sua migliore amica.

- Boh… due burro…birre… - rispose il rosso strascicando le parole.

- O anche quattro o cinque. Una dietro all’altra – precisò Finnigan.

Hermione così si offrì di riportarlo in camera sua, anche se Harry aveva visto in questo una fantastica possibilità per svignarsela. Però prima di salire su alla casa, la Granger si fece accompagnare da Seamus per riprendere le giacche che avevano che avevano posato su di una sedia lì vicino.

 

Draco notò che la Mezzosangue e Finnigan se n’erano andati, lasciando da soli Weasley e Potter; per fortuna quella rossa aveva smesso di torturare i capelli del ragazzo.

 

Potter intanto iniziò a sentire caldo.

- Cavoli, sbaglio o fa caldo qui? – disse.

- Be’, perché non ti spogli? – suggerì l’amico.

- Magari è la giacca… - e così dicendo il moro se la levò, rivelando una bella camicia bianca accompagnata da una cravatta verde bottiglia, regalatagli dall’amica Hermione un Natale; metteva in risalto i suoi occhi.

- Non è cambiato molto in effetti… -

- Allora perché non ti bagni un po’? – suggerì Ron, con un sorriso ebete e tirando fuori la bacchetta.

Harry non si accorse di nulla, fino a quando non vide puntata contro di sé la bacchetta dell’amico.

- Ma che cavolo…? –

- AGUAMENTI! –.

Era una maledizione quell’incantesimo!

Potter venne raggiunto da una cascata di acqua gelata, che lo bagnò da capo a piedi.

Ora sembrava che tutta la sala si fosse fermata per guardare cosa fosse successo. Naturalmente tutti i presenti iniziarono a ridere per la buffa scena.

Mai come in quel momento Harry avrebbe voluto far del male al suo amico, benché fosse cosciente del suo stato di ubriachezza.

- Meglio? – chiese con in innocente ingenuità Ron.

- Sì, grazie – ruggì il grifone, prima di andarsene.

 

Malfoy aveva visto per l’ennesima volta Potter che si metteva in ridicolo. In genere avrebbe provato piacere per un cosa del genere, ma quando lo vide passare accanto a sé, provò quasi compassione e tenerezza.

Senza ulteriori indugi, Draco seguì il moro fino all’uscita, senza farsi vedere.

 

- Ron, sei un’idiota! – lo rimproverò Ginny adirata.

- Non ti arrabbiare così, sorellina, altrimenti ti verrà quella brutta vena sulla fronte che ti farà sembrare un troll! – e rise. Ginny se ne andò via, lasciando a Hermione il compito di prendersene cura.

 

Una serata di merda non poteva finire meglio. Erano solamente le 21.30, ma sarebbe comunque ritornato in camera.

Harry uscì dalla Sala Grande, arrabbiato come non mai; Draco gli veniva dietro, ma lui non se n’era ancora accorto.

Solo quando salì il primo gradino delle scale Malfoy si fece sentire.

- Vedi che avevo ragione? – disse con un ghigno divertito. Il moro si era fermato, per poi girarsi e guardarlo in faccia con rabbia.

- Malfoy, non rompere. Non è proprio il momento – e così ricominciò a salire.

- Non è il momento per cosa? – chiese Draco, che ostinatamente lo stava seguendo.

- Per fare le tue solite battutine. Per adesso vorrei solo sparire –

- Sarebbe un peccato, Potter –.

Harry si girò con aria confusa verso l’altro, che lo raggiunse in poco tempo; ora erano uno di fronte all’altro.

- Che cosa sarebbe un peccato?! Non prendermi per il culo! – ruggì il moro arrabbiato: gli stavano saltando letteralmente i nervi.

- Calmati, Sfregiato! Adesso sembri davvero una piccola undicenne con le sue cose! Intendevo dire che sarebbe un peccato che tu sparissi, stupido! –.

- Davvero? –

- Che cosa, che sembri una donna per quanto ti cambia l’umore? –

- No, scemo! L’altra cosa –.

Draco fece finta di non sentire, e così ritornò sui suoi passi, dirigendosi verso l’uscita. 

- Dove vai?! –

- Seguimi, Potter –

- Ma sono bagnato! – obbiettò l’altro.

Con un colpo di bacchetta Malfoy riuscì ad asciugare i vestiti del ragazzo; Harry si rimproverò di non averci pensato prima. E così seguì il serpeverde, verso il blu della notte. Si allontanarono un bel po’ dall’ingresso della scuola, fino a ritrovarsi una distesa di stelle ai propri piedi: erano davanti al lago di Hogwarts che come uno specchio rifletteva il cielo.

- Che cosa ci facciamo qui? – chiese preoccupato il grifondoro.

- Mi dava fastidio tutto il rumore della sala –

- E non potevamo semplicemente allontanarci un po’? –

- Non ti piace respirare l’aria pulita, Potter? –

- Non è quello... perché ora ti sei messo seduto? –

- Perché è più comodo... prova anche tu, scemo –

- E non chiamarmi scemo! – e così si mise seduto accanto a Draco, a sinistra.

Le stelle erano magnifiche quella sera, solo poche nuvole le oscuravano; il lago invece era uno specchio, e rifletteva la luce del cielo sul volto del giovane Malfoy. La sua pelle diafana sembrava appartenere ad una scultura, per quanto era bianca.

- Smettila di fissarmi, Potter! Lo sai che è da maleducati? – lo riprese il biondo.

- Scusa. Ehm... come ti è andata la serata? –

- Speravo in qualcosa di meglio –

- Allora siamo in due -.

- Ma come, non ti è piaciuta la doccia fredda e le mani di quella Mezzosangue in mezzo ai capelli? –

- Ti odio quando chiami la gente Mezzosangue. Smettila. Comunque no, la doccia non è stata di mio gradimento! –

- Ok. Forse posso fare un’eccezione con te e starmi zitto... ma non hai ancora risposto alla mia seconda domanda –

- Se mi ha fatto piacere avere le mani di Ginny tra i capelli? Perché ti interessa? –

- Perché quando lo avevo fatto io non avevi la stessa espressione –.

Harry divenne subito rosso, ripensando al giorno prima, poi gli venne in mente una cosa.

- Ma tu mi stavi guardando? Cavoli, e poi sarei io il maleducato? – disse Harry, però lo fece con un sorriso. Stranamente gli faceva piacere che Draco lo notasse...

- Forse hai ragione, ma che ci vuoi fare? Mi piace guardarti – rispose Draco con un ghignetto divertito. Però il silenzio che seguì non gli disse nulla di buono, facendogli credere che forse aveva osato troppo quella volta. Il biondo si girò verso l’altro, accorgendosi poi che stava tremando come una foglia.

- Hai freddo, per caso? –

- Eh? No... sto bene... – mentì.

- Vuoi rientrare? –

- No, sto bene! –

- Sei davvero scemo, Potter. Comunque tieni, magari così la smetti di tremare come un bambino – disse Malfoy, e così facendo si stava levando la giacca per dargliela. Harry però gli posò una mano sul braccio, facendogli capire che doveva fermarsi.

- Sfregiato, non c’è bisogno che tu faccia il bravo grifondoro anche con un serpeverde. Anzi dovresti fare tesoro di questi momenti, perché non credo ti ricapiteranno più –

- Wow, sei davvero caldo... –

- Pensavi fossi a sangue freddo come un serpente? –

- Non sono tanto stupido! –

- Ma lo pensavi. Tu, piuttosto, hai le mani ghiacciate: dà qua – constatò Draco, per poi prendere in fretta le mani dell’altro per scaldarle con le sue. Per una qualche strana ragione erano le mani di Harry a trasmettere calore a Malfoy.

- Non hai ancora risposto alla mia domanda – esordì a un tratto il biondo.

- Quale? –

- Non ti è piaciuto avere le mani della Mez... Weasley tra i capelli? –

- No, per niente. Ma sei un fissato per i capelli o cosa? –.

Sto facendo la figura dell’idiota... ma che mi è preso? Meglio che me ne vada...

Draco si alzò, voltandosi verso il castello.

- Aspetta, ho detto qualcosa che non va? – chiese Harry confuso. Davvero non riusciva a spiegarsi il comportamento di quel ragazzo. Un attimo prima era gentile, e quello dopo sembrava essere ritornato il Malfoy di tutti i giorni.

- Io non riesco più a capirti! Cambi umore in tre secondi, senza darmi il tempo di abituarmici... Senti, se fissare i miei capelli ti fa così felice, allora fallo! Perché quando ti vedo che passi per i corridoi hai sempre la testa tra le nuvole, e un’espressione triste... –

- Lo sai che detta così, mi fai apparire un pazzo psicotico con una fissazione per i tuoi capelli? –

- Perché, non è così? – chiese il ragazzo tanto per prendere in giro.

Draco lo guardò allibito per qualche istante, per poi scoppiare a ridere, contagiando anche Harry.

Quando il primo smise, si avvicinò di nuovo al grifondoro, per posargli una mano tra i capelli.

- Ora sei contento? – chiese divertito, cercando però di nascondere l’agitazione che il contatto gli aveva provocato.

Un brivido percorse la schiena del moro, e Malfoy se ne accorse.

- Era un brivido di freddo? –

- No –.

Draco si lasciò andare all’istinto come mai aveva fatto: spostò la mano dietro la nuca dell’altro, e l’avvicinò a sé, finché le loro labbra non s’incontrarono.

Harry aveva ancora gli occhi aperti dalla sorpresa di quel gesto, ma non oppose resistenza; era così elettrizzato e...semplicemente felice.

Ad entrambi non importava del resto, del freddo, del loro sesso; loro avevano in mente solo le labbra dell’altro, e quel dolce e morbido contatto. 

 

 

 

 

 

SPERO IN UNA VOSTRA OPINIONE SUL CAPITOLO :P INTANTO RISPONDO ALLE RECENSIONI:

 

BLACK SMILE: IO POSSO ANCHE DIRE CHE TI ADORO, CON LE TUE STUPENDE RECENSIONI xD OGNI VOLTA E’ UNA RISATA ASSICURATA! PER QUANTO RIGUARDA I TEMPI DI SCRITTURA... VEDI? QUESTA VOLTA C’HO MESSO MENO TEMPO :P !!! COME TI PARE INVECE QUESTO CAPITOLO? ANCHE QUESTA VOLTA TI E’ PIACIUTO SOLO L’INIZIO E IL FINALE? IO ADORO LA PARTE DELLA FESTA :D MI SONO DIVERTITA SCRIVENDOLO ^^ E NATURALMENTE ANCHE IL FINALE... UN BACIONE E A PRESTO, CARISSIMA!!

 

FLAMELY: SONO CONTENTA CHE TI SIA PIACIUTO LO SCORSO CAPITO :D E QUEST’ALTRO? CHE TE NE PARE? MA LA SAI UNA COSA? MI SONO RIVISTA TUTTE LE PRECENDENTI RECENSIONI, PERCHE’ MI SEMBRAVA DI AVER GIA’ SENTITO IL TUO NOME DA QUALCHE PARTE... POI INVECE HO SCOPERTO CHE E’ LA PRIMA VOLTA CHE COMMENTI: GRAZIE MILLE ^^ TI FACCIO SOLO UNA RICHIESTA: NON STRANGOLARE DRACO, CHE CI TENGO xD LO VOGLIO VIVO E VEGETO ANCORA PER UN PO’! ç__ç !! CIAO... E A PRESTO ^^

 

HERMY4EVER: E DOV’E’ LA SOLITA RECENSIONE CHILOMETRICA?! EH NO! COSI’ NON SI FA! u.u !! xD SCHEEERZO, LA COSA CHE MI FA PIU’ FELICE E’ CHE DOPO TUTTO QUESTO TEMPO MI SEGUI ANCORA IMPERTERRITA E CONTINUI A RECENSIRE OGNI STRAMALEDETTISSIMO CAPITOLO... :P GOOD JOB, HONEY! PIACIUTO IL CAPITOLO? COME TI E’ SEMBRATO? SCARSO? UN ABBRACCIO FORTE FORTE... SPERO DI “SENTIRTI” PRESTO :P !!! ^_^

 

SYNOA: GRAZIE PER IL COMMENTO E SONO DAVVERO CONTENTA CHE IL CAPITOLO TI SIA PIACIUTO. SI’, ANCHE A ME PIACE MOLTO QUESTO LORO GIOCO DI SGUARDI, FATTI DI CURIOSITA’ MA ANCHE DI TIMIDEZZA... SONO TENERI. TI MANDO UN BACIO E A PRESTO ^.^

 

DILETTA: MI E’ DISPIACIUTO UN SACCO LEGGERE IL TUO COMMENTO. NON SO COME RISPONDERTI VERAMENTE, PERCHE’ A ME E’ PIACE SEMPRE SCRIVERE QUESTA STORIA (NONOSTANTE MOLTE VOLTE L’ISPIRAZIONE TARDI AD ARRIVARE). HO NOTATO CHE ANCHE NELLO SCORSO CAPITOLO AVEVI DETTO CHE NON TI ERA PIACIUTO O ALMENO CHE NON TI ASPETTAVI QUELLO CHE POI E’ ACCADUTO. QUINDI MI PARE DI CAPIRE CHE A TE NON TI PIACE IL RISVOLTO CHE HA PRESO QUESTA STORIA, OPPURE MI SBAGLIO? SE COSI’ FOSSE, NON SO COSA DIRTI DI PRECISO MI DISPIACE. SPERO DI RICOMINCIARE A PIACERTI COME (FORSE) UN TEMPO. PER QUANTO RIGUARDA THEODORE, ME LO SONO INVENTATO DI SANA PIANTA. UN BACIO E A PRESTO!

 

GINNYPOTTER93:ZUCCONI? NOOO, SONO DI PEGGIO (E IO CON LORO...xD). GRAZIE MILLE PER I COMPLIMENTI, LI ACCETTO BEN VOLENTIERI CARA! ^_^ ORA UN BEL BACIONE, E SE TI VA, FAMMI SAPERE SE QUESTO CAPITOLO TI E’ PIACIUTO...CIAOOO!!

 

AKATSUKI: GRAZIE PER L’APPLAUSO! VISTO? MIGLIORO OGNI TANTO!! COMUNQUE IL GUFO NON E’ ANCORA ARRIVATO COL SACCHETTO DELLE API FRIZZOLE: NON E’ CHE HA MANGIATO TUTTO, E NON HA IL CORAGGIO DI TORNARE INDIETRO? =.= SE LO BECCO QUEL GUFO... EHEHEH, SCHEEERZO! ME LO TERREI VOLENTIERI UN GUFETTO IN CAMERA MIA... MI PIACEREBBE INOLTRE AVERE UN FURETTO, MA I MIEI PROPRIO NON VOGLIONO. VA BE’... CHE CI VOGLIAMO FARE? UN ABBRACCIO FORTE FORTE! CIAOCIAO ^_^

 

BABU 17: SONO DAVVERO CONTENTA CHE TI SIA PIACIUTO IL CAPITOLO. SPERO INOLTRE DI NON ESSERE CADUTA IN RIPETIZIONI IN QUEST’ALTRO INVECE, CHE DEVO DIRE MI HA DATO DI CHE PENSARE... INFATTI CREDO DI ESSERMI RIPETUTA QUA E LA’... :S !!! GRAZIE MILLE PER I COMPLIMENTI ç__ç LI STIMO MOLTISSIMO! A PRESTO, E TI MANDO, VISTO CHE CI SONO, UN CENTINAIO DI BACI... :D CIAOOO!!

 

 

UN GRANDISSIMO GRAZIE VA INOLTRE A CHI HA MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE, E CHI TRA LE SEGUITE: SPERO SEMPRE CHE ANCHE A VOI, CHE MAGARI NON SIETE PROPENSI AI COMMENTI, POSSIATE TROVARE QUESTA STORIA INTERESSANTE OGNI VOLTA. :) A PRESTO A TUTTI QUANTI AL PROSSIMO CAPITOLO! CIAOOOO!!!

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


PROBABILMENTE QUI CI VORREBBE UNA QUARESIMA PER RIUSCIRE A FARVI CAPIRE CHE SINCERAMENTE MI SENTO UNO SCHIFO PER NON AVER AGGIORNATO PRIMA. PERO' NON AVEVO NIENTE DA DARVI, NON UNO STRACCIO DI IDEA. E MI DISPIACE IMMENSAMENTE. ORA NON STARO' A DIRE LE SOLITE CAVOLATE CHE SONO SOLITA SCRIVERE, TIPO "NON MI LINCIATE!", MA VI CHIEDO SCUSA, BEN SAPENDO CHE CON TUTTA PROBABILITA' LA MAGGIORPARTE DI VOI HA MOLLATO L'IDEA DI SEGUIRE QUESTA STORIA. SPERO COMUNQUE IN UN MIRACOLO, CIOE' CHE NON VE NE SIATE DIMENTICATI COME TEMO.
PRIMA DI LASCIARVI FINALMENTE IN PACE, VOLEVO DIRVI CHE L'ISPIRAZIONE E' TORNARA FINALMENTE, E SONO CERTA CHE DA ORA IN POI SARANNO PIU' FREQUENTI GLI AGGIORNAMENTI.
RINGRAZIO ORA LA MIA DOLCISSIMA BETA, LUDOVICA (VI RICORDO CHE SU EFP LEI E' MAKIRI, E VI CONSIGLIO DI LEGGERE LE SUE STORIE!), CHE SPECIALI COME LEI NON NE FABBRICANO PIU', ELISABETTA, CIOE' BABU17, CHE NONOSTANTE TUTTO, CONTINUA A SOSTENERMI... TI RINGRAZIO DAVVERO TANTO ^^
E POI C'E' R o M i, CHE MI HA "RICORDATA" DI POSTARE (NON L'AVEVO DIMENTICATA, SIA CHIARO), E COSI' MI HA DATO UNA SPINTA IN PIU' PER SCRIVERE. GRAZIE A TUTTE!
QUESTO CAPITOLO LO DEDICO AD OGNUNO DI VOI.
ORA, DOPO PIU' DI DUE MESI, BUONA LETTURA.



Capitolo‭ ‬13
30‭ ‬ottobre‭ ‬1996

Draco si lasciò andare all’istinto come mai aveva fatto:‭ ‬spostò la mano dietro la nuca dell’altro,‭ ‬e l’avvicinò a sé,‭ ‬finché le loro labbra non s’incontrarono.‭
Harry aveva ancora gli occhi aperti dalla sorpresa di quel gesto,‭ ‬ma non oppose resistenza‭; ‬era così elettrizzato e...semplicemente felice.‭
Ad entrambi non importava del resto,‭ ‬del freddo,‭ ‬del loro sesso‭; ‬loro avevano in mente solo le labbra dell’altro,‭ ‬e quel dolce e morbido contatto.‭  


Quando si staccarono i loro sguardi s’incrociarono,‭ ‬ma imbarazzati subito li abbassarono.‭ ‬Era qualcosa di totalmente nuovo e strano,‭ ‬ma per un attimo avevano messo loro stessi in quel contatto.‭
Draco fu il primo a rimettersi seduto fissando pensieroso la distesa d’acqua che aveva di fronte.‭ ‬Harry fece lo stesso,‭ ‬seppur non capendone il perché.‭
Il moro continuava a fissare interrogativo l’altro.‭
-‭ ‬N-non so bene cosa dire‭ – ‬esordì Malfoy.‭ ‬Il compagno non rispose nemmeno.‭
-‭ ‬Però ho una teoria‭ –
-‭ ‬Illuminami‭ – ‬rispose sarcasticamente Potter.
Il biondo sbuffò,‭ ‬per poi parlare.‭
-‭ ‬Credo che io e te siamo simili...‭ ‬non‭ ‬uguali,‭ ‬ma simili.‭ ‬Ci capiamo perché abbiamo avuto esperienze che nessun bambino o ragazzo potrebbe nemmeno pensare.‭ ‬Siamo simili perché nonostante gli amici,‭ ‬a cui continuiamo comunque ad essere affezionati e a voler bene,‭ ‬siamo soli.‭ ‬Lentamente questa solitudine ci ha portato a provare una voglia disperata di trovare qualcosa che potesse esserci d'aiuto,‭ ‬che potesse almeno farci emergere un minimo.‭ ‬E quale modo migliore se non il contatto fisico‭? ‬Noi siamo cresciuti sempre e solo su delle idee,‭ ‬cioè noi non siamo cresciuti con l’affetto di qualcuno,‭ ‬non siamo stati allevati dall’amore trasmesso col contatto,‭ ‬che fosse dei nostri genitori o di chiunque altri.‭ ‬Credo che sia questo il motivo per cui abbiamo fatto...‭ ‬quello che abbiamo fatto‭ –‬.
Il ragazzo prese fiato e,‭ ‬senza distogliere lo sguardo da davanti a sé,‭ ‬aspettò in silenzio la risposta dell’altro,‭ ‬che ci mise un‭  ‬po‭’ ‬ad arrivare.‭
-‭ ‬Non è proprio sbagliato come ragionamento.‭ ‬Ma quello che mi domando è...‭ ‬tu...‭ ‬ti vergogni‭? – ‬chiese Harry titubante.
-‭ ‬Cosa te lo fa pensare‭? –
-‭ ‬Il fatto che tu ti sia sforzato di tirare fuori una specie di profilo psicologico,‭ ‬come se volessi trovare per forza una scusa‭ –‬.
Sinceramente a Harry‭ ‬ non faceva poi così piacere dire quelle cose,‭ ‬ma sembrava la verità.
Draco nel frattempo si era voltato verso di lui,‭ ‬riflettendo se il ragazzo avesse ragione o meno.‭
Stava forse cercando una giustificazione per quel bacio‭?
-‭ ‬Sinceramente non so che dirti‭ ‬-‭ ‬rispose franco il biondo.‭
Potter s’irrigidì‭; ‬aveva sempre visto la sua nemesi come qualcuno dalla risposta pronta,‭ ‬e quell’improvviso silenzio non gli faceva piacere.‭
Mettendo però da parte la sua reazione,‭ ‬cosa voleva Harry‭? ‬Cosa aveva provato baciandolo‭?
Tutto e niente.‭ ‬Si era sentito bene,‭ ‬si era‭ (‬anche se era dura ammetterlo‭) ‬eccitato‭… ‬ma in quel momento si stava rendendo conto che erano due ragazzi e per di più nemici in una terribile guerra.‭ ‬Per non contare il fatto che lo stesso compagno mostrava segni di vergogna.‭
-‭ ‬Malfoy,‭ ‬per la prima volta credo che tu abbia ragione.‭ ‬È stata una cosa strana e oserei dire stupida.‭ ‬Non sapevamo quello che stessimo facendo.‭ ‬Io direi di lasciar perdere tutto e fare come se non fosse successo nulla‭ ‬-.
Il Serpeverde si voltò verso l’altro con aria sorpresa.‭ ‬Poi però il suo sguardo si oscurò di un velo di tristezza e rassegnazione.
-‭ ‬Io ho sempre ragione Potter‭… ‬be‭’‬,‭ ‬allora torniamo a come eravamo prima‭ ‬-
-‭ ‬E sarebbe‭? ‬Dai,‭ ‬ammettiamolo,‭ ‬nessuno dei due sa in che cavolo di rapporto ci siamo ficcati.‭ ‬Un attimo prima eravamo nemici giurati,‭ ‬poi una sottospecie di‭ ‬amici‭… ‬-‭ ‬ma il moro non ebbe il coraggio di proseguire.‭
-‭ ‬Poi questo‭ ‬-‭ ‬finì l’altro.
-‭ ‬Harry,‭ ‬non credo potremo mai essere amici,‭ ‬io e te‭ ‬-
-‭ ‬Allora vorresti tornare a litigare senza un perché‭? ‬-
-‭ ‬Non ho detto questo‭ ‬-
-‭ ‬Vorresti allora che non fossimo nulla‭? ‬Né amici né nemici‭? ‬-.
Il tono di Harry era sconsolato,‭ ‬e Draco lo aveva capito,‭ ‬ma non poteva farci nulla.‭ ‬Decise quindi di riprendere in mano la sua odiata maschera e fare ciò che la ragione imponeva loro.
-‭ ‬Sì.‭ ‬Non riuscirei a ricominciare a litigare come una volta,‭ ‬ma essere amici sarebbe davvero troppo difficile.‭ ‬Per questo dovremmo fare come se non ci conoscessimo‭ ‬-.
Il moro sentì come se qualcuno gli avesse sferrato un pugno nello stomaco‭; ‬doveva rinunciare‭ ‬così al suo amico di penna‭?
-‭ ‬Niente lettere‭? ‬-‭ ‬chiese allora con un filo di voce.‭
-‭ ‬Niente lettere‭ ‬-.‭
Non è giusto,‭ ‬pensò Malfoy,‭ ‬contraddicendo addirittura se stesso.
Con uno scatto,‭ ‬quest’ultimo si alzò e salutò:
-‭ ‬Buona notte,‭ ‬Potter‭ ‬-‭ ‬e così s’incamminò verso l’entrata del castello,‭ ‬senza nemmeno aspettare una risposta dall’altro.‭
Una goccia salata solcò una sua guancia,‭ ‬ma con rabbia l’asciugò,‭ ‬furioso con se stesso di essere così emotivo.‭

-‭ ‬Buona notte,‭ ‬Draco‭ ‬-‭ ‬rispose Harry ormai da solo.‭ ‬Il suo era stato più che altro un sussurro,‭ ‬ma dentro di sé urlava con quanto fiato aveva,‭ ‬non volendo accettare di dover perdere anche un’altra persona,‭ ‬l’ennesima che in un modo o nell'altro era riuscita a far breccia nella sua anima.‭

15‭ ‬novembre‭ ‬1996


Erano passate più di due settimane da quando avevano deciso di non vedersi più,‭ ‬di non sentirsi per corrispondenza o ancora di non litigare.‭
Ma nulla vietava a entrambi di lanciarsi delle occhiate,‭ ‬anche solo per curiosità.‭
Il problema è che dopo un po‭' ‬quella curiosità si era insolitamente trasformata in una voglia morbosa di guardare sempre e solo l'altro.‭ ‬E questo non dava certo sollievo a Malfoy e a Potter.

Harry ogni giorno di più diventava sempre più apatico,‭ ‬poche cose riuscivano a‭ ‬distrarlo‭; ‬il grande paradosso era che non aveva ancora capito‭ ‬perché.‭ ‬Cos'era che lo faceva stare così‭? ‬Malfoy‭? ‬Impossibile.‭ ‬Però si era sentito bene quando era stato con lui,‭ ‬si sentiva tranquillo,‭ ‬non si preoccupava di nulla,‭ ‬si sentiva finalmente‭ ‬libero‭; ‬per non contare che il suo fascino da serpeverde lo aveva inconsciamente catturato.‭ ‬Ogni giorno che passava,‭ ‬Harry scopriva sempre qualcosa di più sull'altro,‭ ‬che si trattasse del suo modo di fare,‭ ‬delle sue espressioni,‭ ‬i suoi ghigni,‭ ‬i suoi capelli che finalmente avevano abbandonato quella stupida gelatina che si metteva anni addietro.‭
Malfoy era diventato quasi come una materia da studiare,‭ ‬analizzare e cercare di comprendere.‭
Ma tutto questo lo faceva sentire uno scemo che non sapeva nemmeno quello che stava facendo‭; ‬questo lo faceva sentire sempre peggio,‭ ‬perché logicamente parlando non era possibile che una persona che praticamente non conosceva lo stravolgesse così,‭ ‬con un niente.‭ ‬Potter si sentiva debole dentro.
Hermione però aveva la capacità di cogliere la parte più recondita di qualcuno,‭ ‬per cui non le ci volle molto per capire che qualcosa si era incrinato nella vita dell'amico.‭

Era la sera prima della partita che dava inizio al Campionato tra le varie Case,‭ ‬e tutta la Sala Comune di Grifondoro era gremita di gente che faceva pronostici sull'imminente scontro tra Grifondoro e Tassorosso.‭ ‬Naturalmente nessuno aveva dubbi che quella partita l'avrebbero vinta con nulla.‭ ‬Per di più Ron Weasley,‭ ‬il nuovo portiere della squadra rosso-oro,‭ ‬era in ottima forma.‭
La giovane Granger però si era staccata da tutti gli altri e cercava invano di leggere un libro.‭ ‬Esasperata,‭ ‬lo chiuse di botto e si guardò attorno con fare stizzito.‭
Non era il fatto che non potesse leggere a darle fastidio,‭ ‬ma la vocina troppo smielata di Lavanda Brown che cercava in tutti i modi di attirare le attenzioni di Ron‭; ‬entrambi i ragazzi si trovavano accanto al fuoco sulla poltrona più grande,‭ ‬proprio accanto a lei.‭ ‬Che fortuna.
Hermione si stava ancora guardando attorno quando si accorse che Harry era accanto alla finestra e guardava oltre con aria persa.
Hermione si alzò dalla sua poltrona e lo avvicinò,‭ ‬invitandolo ad uscire da quel casino.‭
Harry acconsentì senza‭ ‬mostrare un minimo d'emozione sul volto,‭ ‬ma la seguì senza fare storie.
Erano oramai quasi le‭ ‬19,‭ ‬e di lì a una mezzoretta sarebbero dovuti andare a mangiare.‭ ‬Decisero di camminare verso la Sala Grande,‭ ‬ma prendendo la strada più lunga.‭
Naturalmente‭ ‬fu Hermione a parlare per prima.‭
-‭ ‬Harry,‭ ‬cos'hai‭? ‬-‭ ‬chiese apprensiva.
Il ragazzo fece spallucce,‭ ‬senza rispondere.‭
-‭ ‬Sei davvero strano.‭ ‬Non ti avevo mai visto così...‭ ‬smorto.‭ ‬E‭' ‬da un po‭' ‬in effetti‭ ‬-
-‭ ‬Già...-
-‭ ‬E non pensi che dovresti fare qualcosa per riprenderti‭? ‬-‭
-‭ ‬Se avessi saputo come fare,‭ ‬lo avrei già fatto da tempo,‭ ‬non trovi‭? ‬-.
Ecco,‭ ‬forse questa strategia andava mollata e bisognava ritornare al buon vecchio metodo:‭ ‬tirare fuori a forza ma con pazienza ogni singola parola dall'amico.‭
La giovane prese un respiro profondo e ricominciò l'interrogatorio.‭
-‭ ‬Harry,‭ ‬come va‭? ‬-
-‭ ‬Male‭ ‬-
-‭ ‬A scuola vai bene,‭ ‬mi sembra.‭ ‬Si tratta di Silente o di Tu-sai-chi‭? ‬-
-‭ ‬No...-.
Era già qualcosa:‭ ‬il ragazzo perlomeno rispondeva chiaramente.‭ ‬Un po‭' ‬troppo coinciso,‭ ‬ma meglio di niente.
-‭ ‬Allora hai dei problemi con Ron‭? ‬O forse sono io‭? ‬-‭ ‬e una piccola preoccupazione l'assalì,‭ ‬-‭ ‬Lo sapevo,‭ ‬sono io che con tutte le mie lagne ti sto annoiando e non ce la fai più‭? ‬Ti sto assillando,‭ ‬vero‭? ‬Oh,‭ ‬Harry,‭ ‬mi dispiace così tanto,‭ ‬io,‭ ‬davvero,‭ ‬non volevo‭! ‬-‭ ‬ma l'altro la fermò sorpreso dalle sue scuse.
-‭ ‬No,‭ ‬no‭! ‬Hermione,‭ ‬stai tranquilla,‭ ‬non mi dai davvero nessuna noia.‭ ‬Certo,‭ ‬mi dispiace per quello che sta succedendo tra te e Ron:‭ ‬il fatto che voi litighiate così spesso mi fa sentire triste,‭ ‬ma non è questo che mi turba‭ ‬-.
La ragazza però ci mise un po‭' ‬ad accettare che non fosse colpa sua:‭ ‬alle volte era una giovane davvero troppo apprensiva‭!
-‭ ‬Che rimane allora‭? ‬Se non siamo io e Ron,‭ ‬né Silente,‭ ‬né‭ ‬lui...‭ ‬si tratta di...-‭ ‬ma incerta preferì fermarsi.‭ ‬Harry sentiva la mancanza di Sirius‭?
Il moro si voltò a guardarla con aria interrogativa,‭ ‬non cogliendo quello che l'altra intendeva.‭
-‭ ‬...‭ ‬di Sirius‭? ‬-‭ ‬riuscì a dire.‭
Pensieri tristi e malinconici attraversarono la mente di Potter,‭ ‬ma ben presto,‭ ‬più di quanto si fosse aspettato,‭ ‬la vera ragione prese il suo posto.‭
-‭ ‬No‭ ‬-‭ ‬rivelò con un sussuro.‭
La Granger per la prima volta era rimasta senza parole ma,‭ ‬soprattutto,‭ ‬senza altre idee.‭
Restarono in silenzio per un po‭'‬,‭ ‬poi a sorpresa Harry decise di parlare.‭
-‭ ‬Si tratta di altro ancora.‭ ‬Ti ricordi per caso la conversazione che avevamo avuto un paio di settimane fa‭? ‬-,‭ ‬ma l'amica lo guardò non capendo,‭ ‬-‭ ‬Poco prima della festa di Halloween...‭ ‬-.
-‭ ‬Ah-ah‭! ‬Ma certo‭! ‬Ora ricordo‭! ‬Aspetta...‭ ‬ora che mi viene in mente,‭ ‬è proprio dopo la festa che ti sei ridotto in questo stato...‭ ‬-.‭
Harry la guardò sorpreso,‭ ‬perché a quanto sembrava,‭ ‬doveva apparire proprio uno straccio‭! ‬-‭ ‬Ma grazie‭! ‬-‭ ‬disse allora con ironia.‭ ‬Al che Hermione sorrise imbarazzata.‭
-‭ ‬Perdonami,‭ ‬ma sei veramente ridotto male.‭ ‬Ti sei completamente svuotato,‭ ‬sembri un fantasma‭! ‬-
-‭ ‬Davvero‭?! ‬-.‭ ‬Ok che sentiva di essere cambiato un po‭'‬,‭ ‬cioè di essere quasi sempre giù di morale o quant'altro,‭ ‬ma cavoli,‭ ‬fino a questo punto‭?
-‭ ‬Sì,‭ ‬e ti consiglierei di cambiare e di tornare il vecchio Harry,‭ ‬che questo qui non mi piace affatto‭! ‬-.‭ ‬Era seria e realmente preoccupata.‭
-‭ ‬Ti ricordi la persona di cui ti parlavo‭? ‬-‭ ‬esordì all'improvviso il moro.‭
Hermione fu presa in contropiede,‭ ‬ma annuì vigorosamente.‭
-‭ ‬Be‭'‬,‭ ‬è successo qualcosa durante la festa‭ ‬-.‭ ‬Si fermò ancora,‭ ‬lanciando un'occhiata verso la compagna‭; ‬quest'ultima capì che più di questo da solo non sarebbe riuscito a dire.‭
-‭ ‬Quindi sei riuscito a passare un po‭' ‬di tempo con questa persona‭? ‬Scusa se te lo chiedo,‭ ‬ma allora è un lui,‭ ‬vero‭? ‬-
-‭ ‬Sì,‭ ‬a entrambe le domande‭ ‬-‭ ‬confessò imbarazzato.‭
-‭ ‬Non c'è nulla di male,‭ ‬Harry.‭ ‬Vedi di non vergorgnarti mai‭! ‬-
-‭ ‬Ok,‭ ‬ok‭! ‬-‭ ‬disse con un sorriso.‭ ‬Era sempre piacevole avere un'amica così...così...‭ ‬Hermione.‭ ‬Lei era lei,‭ ‬e nessun altro poteva eguagliarla.‭
-‭ ‬Be‭'‬,‭ ‬allora cosa è successo‭? ‬-.‭ ‬Ora però la confessione del ragazzo aveva assunto un'aria più leggera,‭ ‬quasi fosse un gossip.‭ ‬Harry sapeva che la ragazza lo faceva giusto per alleggerire l'atmosfera.‭
-‭ ‬Siamo usciti...‭ ‬ci siamo seduti sulla riva...e abbiamo parlato un poco.‭ ‬Credo di aver capito che lui era geloso di Ginny che continuava a toccarmi i capelli...‭ ‬-.
Hermione stava sorridendo,‭ ‬a tratti amorevolmente,‭ ‬altri con divertimento e altri per incitamento.‭
-‭ ‬Comunque tra una cosa e un'altra lui si era offeso,‭ ‬o almeno credo,‭ ‬perché non ne sono certo‭ (‬sai,‭ ‬avevo fatto una battuta su questa cosa‭)‬,‭ ‬e se ne stava per andare,‭ ‬ma diciamo che sono riuscito a fermarlo.‭ ‬Herm,‭ ‬eravamo così vicini...‭ ‬c'era una strana tensione nell'aria,‭ ‬come quando ho baciato con Cho.‭ ‬No,‭ ‬aspetta,‭ ‬con lui c'era più...‭ ‬non so come spiegartelo...-‭
-‭ ‬Carica erotica‭? ‬-‭ ‬completò l'amica.‭
Il ragazzo arrossì completamente,‭ ‬e Hermione ebbe paura che questo avrebbe significato la chiusura del discorso.‭ ‬Eppure l'amico la sorprese andando avanti,‭ ‬non senza difficoltà.
-‭ ‬...c'avevo pensato pure io.‭ ‬Inoltre è stato tutto più...coinvolgente‭? ‬Mi sono sentito bene...felice...‭ ‬in pace e in paradiso‭ ‬-.‭ ‬Le ultime parole però uscirono come un sussurro,‭ ‬che la Granger seppe comunque cogliere.‭
-‭ ‬Sembra meraviglioso...‭ ‬ma...‭ ‬cosa è successo dopo‭? ‬-
-‭ ‬Be‭'‬,‭ ‬abbiamo parlato.‭ ‬Lui ha iniziato tutto un discorsone su cosa potesse averci spinto fino a quel punto.‭ ‬Hermione,‭ ‬a parlarne ora quasi mi sento arrabbiato con lui,‭ ‬perché era come se stesse cercando una scusa.‭ ‬Ma anche io non ero sicuro di quello che avevamo appena fatto,‭ ‬per cui siamo giunti alla conclusione di lasciar perdere tutto,‭ ‬perché ci siamo resi conto che non possiamo né essere amici né...‭ ‬qualcosa di più.‭ ‬E non possiamo tornare nemmeno ad essere quelli di prima‭ ‬-
-‭ ‬Aspetta.‭ ‬Cosa eravate prima‭? ‬Harry...‭ ‬chi è lui‭? ‬-.
Il ragazzo oramai si era fermato da tempo,‭ ‬e così la sua migliore amica.‭ ‬Lui era visibilmente indeciso su cosa fare‭; ‬Hermione non poteva nascondere di essere curiosa:‭ ‬era così‭ ‬strano l'atteggiamento di Harry...‭
-‭ ‬Scusa,‭ ‬Hermione,‭ ‬ma non mi sento ancora pronto a dirti chi è.‭ ‬E nemmeno chi o cosa eravamo prima l'uno per l'altro‭ ‬-‭ ‬rivelò a un tratto Potter,‭ ‬abbando lo sguardo troppo dispiaciuto per quello che non sarebbe mai riuscito a dire o fare.‭
La grifondoro rimase in silenzio per alcuni istanti,‭ ‬che sembrarono decenni al suo amico.‭ ‬Però alla fine riuscì a parlare:
-‭ ‬Harry,‭ ‬ti ricordo che tu puoi fidarti di me,‭ ‬e credo che parlare di questa cosa con qualcuno non ti può far altro che bene.‭ ‬Guarda‭! ‬Sei già più vivo,‭ ‬o sbaglio‭? ‬-‭ ‬e si concessero una breve risata,‭ ‬-‭ ‬Però sono la tua migliore amica,‭ ‬e dovrei sapere quando è il momento di lasciarti prendere i tuoi tempi con questa cosa.‭ ‬Vorrei ricordarti,‭ ‬prima di andare a cenare,‭ ‬che sarebbe meglio che tu ti liberassi di questo peso il più presto possibile.‭ ‬Ti voglio bene,‭ ‬e davvero mi fa male vederti così.‭ ‬Quando vorrai,‭ ‬sarò sempre pronta ad ascoltarti‭ ‬-.
Il ragazzo non poté trattenersi dall'abbracciare la sua migliore amica,‭ ‬ringraziandola all'orecchio di tutta la comprensione e pazienza che gli stava dimostrando.‭
-‭ ‬Ora però si mangia‭! ‬-.
Harry si voltò e si accorse con stupore che si trovavano davanti la Sala Grande,‭ ‬e che attorno a loro c'erano un sacco di ragazzi‭ ‬che stavano entrando.‭
Finalmente col sorriso sulle labbra,‭ ‬varcò la soglia e si diresse più leggero al proprio tavolo.‭


‭SPERO NON FACCIA SCHIFO QUESTO CAPITOLO... MA SE VOLETE E SE CI SIETE ANCORA FATEMELO SAPERE... VE NE PREGO ç___ç
‭ECCO ORA LE RISPOSTE AI COMMENTI.

‭BLACK SMILE: IL TUO COMMENTO MI HA FATTO RIDERE... CIOE', MI HA MESSA DI BUON UMORE! SONO COSI' CONTENTA CHE TI SIA PIACIUTO LO SCORSO CAPITOLO, PERCHE' IO SINCERAMENTE MI CI SONO PROPRIO DIVERTITA... ANCHE SE IL PEZZO DOPO LA FESTA HA AVUTO QUALCHE RALLENTAMENTO xD
‭SONO CONTENTA CHE TU SIA UNA PERVERTITA... FA BENE!! VEDRAI, SONO SICURA CHE LA MIA MENTE PRIMA O POI TI TIRERA' FUORI UNA SCENETTA... HOT... xD NON VEDO L'ORA!
‭UN BACIONE GRANDE GRANDE E SPERO VIVAMENTE CHE TU NON SIA ARRABBIATA TROPPO LASCIANDO COSI' LA STORIA... :( PERDONAMI... SPRO DI SENTIRTI PRESTO!

‭FLAMELY: SONO DAVVERO CONTENTA CHE TU ABBIA APPREZZATO LA SCENA "ROMANTICA"... L'AGGETTIVO "REALISTICO" MI HA FATTO TROPPO PIACERE *__* BE' SPERO DI RIROVARTI PRESTO, E MI SCUSO ANCHE CON TE ^.^" UN ABBRACCIO FORTE FORTE E DIMMI SE TI E' PIACIUTA O NO QUEST'EVOLUZIONE DELLE COSE. CIAOOO!

‭R o M i: GRAZIE INFINITE PER L'ULTIMO COMMENTO CHE MI HAI LASCIATO, MA ANCHE QUI NON POSSO DIRTI ALTRO SE NON QUELLO CHE TI HO GIA' SCRITTO NELL'E-MAIL CHE TI HO MANDATO... SPERANDO CHE TU L'ABBIA RICEVUTA! BE'... COSA NE PENSI? CREDI CH DOVREI DARMI ALL'IPPICA O SEMPLICEMENTE SUICIDARMI? SPERO TI SIA PIACIUTO IL CAPITOLO... >///< SPERIAMO BENE! MILLE BACI E UN ABBRACCIO... CIAO ^^

‭SHIHO93: ANCHE SE BREVE, GRAZIE MILLE PER IL COMMENTO E IL COMPLIMENTO ^^ UN BACIONE E SPERO DI RISENTIRTI!

‭HERMY4EVER: CIAO CARISSIMA ^^" NON MI ODIARE, TI PREGO ç___ç PER IL COMMENTO DELLO SCORSO CAPITOLO SEI STATA DAVVERO CARINA, GRAZIE MILLE PER TUTTI I COMPLIMENTI ç___ç!!! NEL COMMENTO HAI CITATO ANCHE LA TUA MIGLIORE AMICA... NON HO CAPITO MOLTO CHE C'ENTRA, MA VA BENE xD EHEH! SPERO ANCHE QUESTA VOLTA IN UN TUO COMMENTO... PER CUI ORA TI SALUTO E TI MANDO MILLE BACI... ^^ SPERO A PRESTO, CIAO!!!

‭SYNOA: MI FA SORRIDERE PENSARE CHE HARRY E DRACO TI FACCIANO PROVARE COSI' TANTA TENEREZZA... ANCHE A ME, DA UN CERTO PUNTO DI VISTA! GRAZIE MILLE DEL COMMENTO... UN ABBRACCIO ENORME E SPERO TANTISSIMO A PRESTO ^^ !!!

‭AKATSUKI: COME STA IL GUFO? GLI HAI FATTO SGRANCHIRE UN PO' QUELLE POVERE ALUCCE?? xD GRAZIE MILLE PER I COMPLIMENTI CARA! COMUNQUE UNA DOMANDA... COSA DOVRESTI COMBINARE NEL SOTTERRANEO DI SEVERUS PITON?!?! (ANCHE SE MI VIENE IN MENTE NULLA DI... CASTO...) O.o     EHEHEH  CIAOOOO! UN BACIO TUTTO SBAVOSO!

‭DILETTA: ALLORA... SE CI SEI, MI FAREBBE PIACERE IL TUO PARERE SU QUESTO CAPITOLO ^^ SAI, MI SEMBRI UNA RAGAZZA SERIA...:P SONO CONTENTA CHE TI PIACCIA LA STORIA IN GENERALE... PERDONAMI, MA OGNI TANTO MI FACCIO TROPPE PIPPE MENTALI xD EHEH.... UN ABBRACCIO FORTE FORTE... E A PRESTO ^^

‭sTRIXoFnEBULA: UNA NUOVA COMMENTATRICE E' SEMPRE BEN ACCETTA! BENVENUTA ALLORA! IL TUO COMMENTO E' DAVVERO PIENO... TI RIGRAZIO INFINITAMENTE PER TUTTI I COMPLIMENTI, SOPRATTUTTO QUELLI RIGUARDANTI LO STILE... ç___ç GRAZIE!!! MI HA RESA FELICE SAPERE CHE LA MIA STORIA E' RIUSCITA A CATTURARE LA TUA ATTENZIONE... PURE PERCHE', ANCHE SE CON I TEMPI DI PUBBLICAZIONE CHE CI SONO, CI TENGO VERAMENTE. PERDONAMI PER FAVORE L'ENORME RITARDO, SPERO DI VEDERE IL TUO NOME TRA LE RECENSIONI... MA NON TI BIASIMEREI SE FACESSI IL CONTRARIO! UN ABBRACCIO GIGANTE E MILLE BACI... A PRESTO CARA ^^

‭BABU17: ECCOTI. NON SO NEMMENO COME CAVOLO RINGRAZIARTI DEL COMMENTO E DI TUTTO QUANTO IN GENERALE... SOLO GRAZIE. TI VOGLIO BENE. E SPERO TANTO DI RISENTIRTI PRESTO ç___ç IN FIN DEI CONTI SMETTO QUI DI RISPONDERTI AL COMMENTO PERCHE' CREDO DI AVERLO GIA' FATTO E INOLTRE RISULTEREI LEGGERMENTE RIPETITIVA. TANTE COCCOLE... E A PRESTO ^^ CIAO STUPENDA!!


‭E ORA UN MEGA GRAZIE ANCHE AI 47 CHE HANNO MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE, AGLI 88 TRA LE SEGUITE E L'1 TRA QUELLE DA RICORDARE xD

‭BUON 1° MAGGIO A TUTTI VOI!

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


L'AVEVO PROMESSO, E COSI' SARA': UNA PUBBLICAZIONE A SETTIMANA, SALVO INCIDENTI DI PERCORSO. CHE VE NE PARE DELL'IDEA? BANDO ALLE CIANCE, VI LASCIO A QUESTO NUOVO CAPITOLO, SPERANDO DI NON DELUDERVI COME PUò ESSERE SUCCESSO COL PRECEDENTE... PER QUELLO, MI DISPIACE.
UN BACIONE STRATOSFERICO E UN ENORME GRAZIE VA ALLA MIA GRANDISSIMA BETA, MAKIRI: SEI UN ANGELO SCESO IN TERRA ^^
INOLTRE UN SALUTO TUTTO SPECIALE PER LA DOLCISSIMA BABU 17: ELI, SEI FANTASTICA E APPREZZO TANTISSIMO QUELLO CHE FAI. ^^
MA ORA... BUONA LETTURA!!!


Capitolo 14
16 novembre 1996

Un vento fortissimo imperversava a Hogwarts; gli spettatori emozionati aspettavano con ansia il fischio d'inizio della partita di Quidditch, che sarebbe iniziata a momenti.
Le due squadre di Tassorosso e Grifondoro si stavano disponendo in mezzo al campo e, dopo i dovuti riti tra i capisquadra, si alzarono in volo.
Quella era la partita che segnava l'inizio del campionato di quell'anno, per cui (quasi) tutta la scuola era accorsa a vederla, nonostante non nutrissero troppi dubbi sull'esito finale.

- Ti vuoi sbrigare?! - urlò Theodore Nott dall'altro capo della porta, aspettando una risposta.
- Non vengo! Preferisco riposarmi. Te l'ho già detto quattro volte - rispose una voce ovattata.
Il moro sbuffò stancamente, ma non si lasciò scoraggiare. Non poteva lasciare Draco da solo con se stesso per l'ennesim volta. No, questa volta lo avrebbe fatto parlare.
- Draco? -
- T'ho detto che non verrò a quella stupida partita -
- E non vuoi dirmi perché? -.
Ci fu una pausa, prima che l'altro si decidesse a parlare.
- Non mi va -.
Nott si appoggiò alla porta con la fronte, e un sorriso nervoso era il segnale che una furia omicida lo stava invadendo.
- Che risposta è "Non mi va"? Dovrai pure uscire! Cazzo, Draco, sono giorni che te ne stai da solo, non parli nemmeno più. Mi sono stufato di vederti così, quindi resterò qui a romperti le scatole fino al momento in cui non aprirai questa fottuta porta e non mi farai entrare! - urlò Theo. Non gli era mai successo di perdere così la pazienza.
Il rumore dello scattare di una serratura lo ridestarono dai suoi pensieri. Un volto stanco ma fiero gli si parò davanti.
- Non essere così volgare. Comunque tu insistevi a farmi assistere alla partita, non a farti entrare - e così il biondo si scansò lasciando libero il passaggio.
Nott entrò velocemnete e si mise seduto su una poltrona della stanza dell'amico, che dormiva da solo. Quest'ultimo invece si sedette sull'angolo del letto.
- Sai perfettamente perché sono qui - esordì Theo.
- E' inutile e lo sai. Non ho niente da dire - disse Draco tranquillamente e con una scrollata di spalle.
- E tu pensi che io mi beva questa balla? Si vede lontano un miglio che è successo o sta succedendo qualcosa -
- Non starai parlando troppo? Stai sempre zitto di solito... -, ma non c'era nemmeno una nota di sarcasmo nella frase di Malfoy. Era realmente sopreso.
- Be', allora puoi capire qaunto possa essere preoccupato -.
Il biondo ci pensò sù fissando il proprio cuscino, senza realmente guardarlo. Stava riflettendo su cosa avrebbe dovuto fare, se parlare oppure no. Se dimostrarsi vulnerabile per una volta di fronte a qualcuno. La voce del suo amico lo riportò alla realtà:
- Lo so che il tuo più grande disagio è quello di apparire debole, ma così non permetti a nessuno di avvicinarsi a te. E se sei solo sei triste -.
Theodore aspettò un altro po' con pazienza.
- Ho fatto qualcosa che forse non avrei dovuto fare, qualcosa di sbagliato -
- Sbagliato per chi? -
- Per tutti -
- Ma per te no, vero? -
- Esatto -.
Nott riflettè un secondo.
- Draco, sappiamo tutti bene che te hai sempre fatto ciò che volevi, perché il tuo carattere è forte. Se volevi veramente una cosa, ti rimboccavi le maniche e te la guadagnavi. Ora perché non dovrebbe essere lo stesso? -.
Il giovane Malfoy rise amaramente, guardando con un'espressione stanca e quasi arrendevole l'amico.
- Theo, io non ho mai fatto ciò che volevo. Tutto aveva sempre l'ombra di mio padre o del mio nome sopra. Quando mai sono stato libero di fare le mie scelte? -
- Lo hai fatto, stupido. Come per le lettere -.
Quasi venne un colpo a Draco, che si voltò verso l'altro con gli occhi sbarrati; come faceva a sapere?!
- Ah-ah! Allora c'ho visto giusto. Non guardarmi così, Draco. Non ti arrabbiare ma ho una confessione da farti. Per giorni ti ho visto andare in giro a destra e a manca con fare eccitato. Ma nessuno capiva perché. Così un giorno, non ricordo bene quando, ti ho visto rientrare con un sorriso enorme; lasciavi dietro di te impronte bagnate, e mi chiedevo dove fossi stato. Per semplice curiosità ti ho seguito per fare quattro chiacchiere, ma tu non mi hai nemmeno sentito! Quando poi sei entrato in camera mi sono fermato e ho notato che stavi tirando fuori delle pergamene e con attenzione le riponevi nel tuo baule. Me ne sono andato, ma la tentazione di sapere cosa ci fosse di tanto importante su quei fogli da farti sorridere così mi ha spinto un giorno a entrare in camera tua quando tu non c'eri, e cercarli. Quando l'ho trovati mi sono meravigliato. Chi è la piccola undicenne, Draco? -.
Il biondo però aveva ancora la bocca aperta e non riusciva a formulare una frase. Non sapeva di preciso cosa stesse provando, era tutto un vorticare di emozioni: per primo c'era quella strana sensazione che il mondo si sia tolto da sotto i tuoi piedi, poi la rabbia di quella privacy non rispettata, e di nuovo paura che quella storia potesse essere scoperta da suo padre.
- Draco, perdonami per quello che ho fatto, lo so che sono fatti tuoi, ma eri così strano, sono settimane che stai ancora più da solo. Prima sembri un bambino che ha appena ricevuto la sua bacchetta, poi diventi una specie di depresso... - disse Theodore sinceramente dispiaciuto.
- Chi altri lo sa? - chiese il biondo con un filo di voce.
- Cosa? Draco, ma per chi mi hai preso, scusa? A nessuno! Mica sono stronzo. Non l'ho detto ad anima viva - rispose sinceramente indignato e offeso nell'orgoglio.
Malfoy lo studiò un poco, per poi capire che c'era di che fidarsi, e che in fin dei conti qualcuno con cui parlare non era una cattiva idea.
- Grazie -.
Era quasi un sussurro, ma Nott l'aveva sentito ed ne era rimasto piacevolmente sorpreso.
- Chi è la piccola undicenne? -
- E' un soprannome che ho dato a... un ragazzo -.
Draco si sedette a gambe incrociate sul suo letto e, senza che il suo amico gli avesse chiesto nulla, gli raccontò della loro corrispondenza.
Dopo di che, Nott rimase un attimo in silenzio; poi chiese:
- Quindi tu lo hai incontrato di persona questo ragazzo... ma non me ne vuoi parlare perché te ne vergogni? -
- ...sì -
- Ok. Scusa una cosa, ma a te questo ragazzo... piace come amico o come... ? -.
L'altro tossì e cercò di guardare da un'atra parte nel vano tentaivo di non far vedere all'amico che era arrossito.
Nottinizioò a ridere, piegandosi in due e con le lacrime agli occhi.
- S-scusami... è che sei patetico nel nasconderlo... -
- Nascondere cosa?! - chiese adirato Draco. Stava ridendo di lui?!
- Che ti piace. Draco Lucius Malfoy gay! Distruggerai il cuore di tante povere giovani giovani... -
- Non sono gay, cavolo! -
- Bah! Se lo dici tu... però può anche darsi che sia una fase... o che ti capiti solo con lui. Lo sai? A volte capita che uno abbia una forte affinità con una persona dello stesso sesso, ma ciò non vuol dire che tu sia omosessuale -
- Ecco - precisò l'altro con sguardo imbronciato.
- Va be', ma allora vuoi dirmi chi è? -
- Certo... che no. Ma per chi mi hai preso?! Non crederai che te lo dica tanto facilmente! -
- Sei davvero impossibile, ragazzo! Ma quanto scommettiamo che riuscirò comunque a scoprirlo? -
- Non osare...-
- Oh sì che lo farò. E quando avrò scoperto chi è la piccola undicenne, allora...-
- Allora? -
- ... Non riesco a trovare un finale abbastanza ad effetto! Mannaggia -.
Draco lo guardò rassegnato, ma alla fine si mise a ridere.
Chissà cosa diavolo succederà.

Era appena finita la partita, e i Grifondoro avevano stracciato i Tassorosso nonostante il pessimo tempo.
I festeggiamenti si erano spostati dal campo alla Sala Comune e infine alla Sala Grande; era ormai ora di pranzo, per cui tutta la scuola si ritrovò per mangiare.

- Harry, che hai? - chiese Hermione al suo amico. La ragazza si sarebbe aspettata più entusiasmo da parte del ragazzo, che aveva un non so che di malinconico.
- Eh? Niente... - la liquidò.
Granger l'osservò per un po', ma poi lasciò cadere la cosa, tornando a chiacchierare con le altre grifondoro delle migliori azioni del match.

- Che chiasso assurdo che stanno facendo! E poi erano solo i Tassorosso: si farebbero battere anche dai Marciotti - commentò acidamente Draco.
Il ragazzo lanciava occhiate di fuoco verso il tavolo rosso-oro, col consenso di tutta la sua Casa. Nott però non notò niente di strano, annuendo ogni qualvolta venivano insultati i grifoni.

Tutti si erano rifugiati nella Sala Comune nel tentativo di far passare un po' il tempo; fuori la pioggia battente impediva loro di stare all'aperto.
- Io quella non la sopporto proprio. Giuro, se non la smette la trasfiguro in una teiera - stava borbottando Hermione. I risolini fastidiosi della Brown non solo importunavano la Granger, ma anche Potter. Eh già, perché ad ogni carezza o risata, ad Harry prendeva una forte fitta allo stomaco: come sarebbe stato Draco in una situazione identica? Sarebbe stato fedele al suo essere schivo ed elegante, o si sarebbe lasciato andare ai sentimenti... come sembrava avesse fatto al lago?
Il moro questo non lo poteva sapere, e così cercava di scacciare via quei pensieri concentrandosi sulle lamentele di Neville circa il compito troppo difficile assenatogli da Piton.
Però ad un certo punto il ragazzo non ce la fece più, e così si congedò dal resto della combriccola avviandosi verso il ritratto della Signora Grassa.
Hermione però lo strattonò un poco e gli sussurrò:
- Non vorrai mica lasciarmi da sola? Cos'è, non tieni all'incolumità della nuova fidanzatina di Ron? -.
Potter dovette trattersi dal ridere; acconsetì.

I due ragazzi si rifugiarono in Biblioteca non aspettandosi di trovare troppa gente; in effetti avevano ragione.
- Sediamoci lì, vicino alla sezione Incantesimi, così magari ti insegno finalmente a fare quel...- ma Hermione venne interrotta dal suo amico.
- Che stupido! Ma dove ho la testa?! Ho lasciato la bacchetta di sopra -
- Harry... sei un caso unico. Corri, non mi va di tornare di nuovo in mezzo a quel casino... -
- 10 minuti e sono di nuovo da te -
- C-o-r-r-i - scandì bene Hermione.
Il ragazzo le sorrise e partì in quarta.
Non avendo niente da fare, la giovane prese un libro a caso iniziò a sfogliarlo.
- Forse ho scoperto chi è la piccola undicenne - sentì Hermione dopo poco. La ragazza sbuffò infastidita dal tono troppo alto, ma ben presto tornò alla sua lettura.
- Shh! Vuoi fare silenzio? Comunque non ci credo - rispose un'altra voce.
Questa volta però la Granger rizzò le orecchie per un attimo, avendo riconosciuto la voce di Malfoy.
I suoni erano molto attutiti, ma la grifondoro scoprì che i due serpeverde si trovavano dall'altro lato della libreria, proprio alle sue spalle.
- Infatti era una balla. Ma sono sicuro che c'entra qualcosa con Grifondoro... -.
Hermione a quel punto si sentì interpellata, e così chiuse silenziosamente quel pesante tomo che aveva davanti e iniziò a prestare maggiore attenzione a quella singolare conversazione.

- Ah-ah! Ho ragione? - chiese Nott eccitato. Dall'espressione del suo amico sembrava avesse fatto centro; l'altro però continuava ostinatamente a negare e a coprire il tutto con un'espressione indifferente.
- Ricapitolando: è Grifondoro e ha la nostra età. In fin dei conti è una bella cernita. Ah, ed è un ragazzo. Non ne rimangono molti... -
- Theo, smettila di dire cavolate e lasciami studiare in pace. Non so come altro te lo devo dire: lascia perdere questa storia! -
- Sei pazzo?! Per una volta che riesco a trovare qualcosa di interessante da fare: durante le lezioni sono pochissime le cose che non mi annoiano; pochi della nostra casa sono degni di essere considerati... questa per me è come oro fuso -
- Allora mi dispiace davvero tanto che tu abbia una vita così noiosa - rispose sarcastico Draco.
Nott gli diede un lieve spinta, facendo l'offeso.
- A parte gli scherzi, sono sulla buona strada? -
- Theodore, lascia perdere questa storia. Quando ho detto che mi sono avvicinato alla persona più sbagliata che ci possa essere non mentivo. E probabilmente lo sarebbe anche per te. Quindi te lo chiedo di nuovo: smettila -.
Il giovane Malfoy aveva ragione: non voleva davvero che il suo amico scoprisse di Potter, perché secondo lui era la causa per cui il padre era finito ad Azkaban. Come avrebbe potuto mai aiutarlo, odiandolo così apertamente?

Hermione per un po' non sentì più alcun rumore; si mordicchiava il labbro nervosamente, essendo curiosa di sapere chi fosse questo ragazzo di cui tanto si parlava.
Poi sentì di nuovo qualcuno.

- Draco? -
- Sì? -.
Theodore si era fatto improvvisamente scuro in volto, e aveva piantato quasi con rabbia i suoi occhi in quelli dell'amico.
- Per caso è Seamus Finnigan? - chiese gelidamente il moro.
- Che? No! Mai e poi mai! Ma come ti è venuto in mente?! - rispose scandalizzato Malfoy.
- Shh! Abbassa la voce! Comunque dicevi che mi sarei arrabbiato sapendo chi lui fosse... e così ho pensato a lui... - rivelò con imbarazzo.
Il migliore amico lo squadrò e poi gli disse con pazienza:
- Theo, non ti farei mai una cosa del genere. Per non parlare del fatto che a me non è mai piaciuto quel tipo; piaceva a te, ricordi? - e rise. Anche Nott fece un sorriso sbieco, e credette a quella parole.

Hermione Granger ormai aveva uno sguardo scandalizzato non riuscendo più a seguire il filo del discorso: a Theodore Nott piaceva Seamus Finnigan? Ma se tra un po' non si ammazzavano nell'aula di Pozioni quella volta... !
Oddio! Ma non può essere... in effetti si comportava stranamente...
E non hai notato che anche qualcun altro si comporta stranamente? suggerì una vocina nella testa della ragazza.
Chi? Ma certo! Harry! Però lo so già che lui si comporta così perché pensa a qualcun altro...
Hermione Jean Granger: rifletti!
Ma dovette interrompere il suo battibecco interiore per carpire altre informazioni dai due serpeverde.

- Sono sollevato che non sia lui, davvero -
- Comunque non puoi veramente sapere di che anno sia, scusa! -
- Lo so, invece: nella prima lettera ho letto di alcune materie che si possono fare solo dal terzo anno in poi -
- Questo non significa che sia del sesto - precisò Draco.
- No, ma il fatto che lui avesse scritto ad un certo punto di un particolare argomento che abbiamo fatto quest'anno mi ha fatto intuire che per forza deve avere la nostra età. Colpito e affondato, Draco - disse Theo con un ghigno compiaciuto.
- Comunque chiunque sia questa persona, voglio proprio sperlo, perché quando ti stava intorno eri diverso. Non che non apprezzi il Draco di tutti i giorni, ma quello leggermente meno depresso e senza le manie d'isolamento non sarebbe sgradito -.

Cavolo ma allora...
Sì, Hermione: Malfoy ti ricorda Harry che ti ricorda Nott che ha una cotta per Seamus.
Ma non può essere che il ragazzo di cui parlava Malfoy fosse proprio...
- Hermione ma che stai facendo?! -. La ragazza lanciò un gridolino per lo spavento.
Era stato Harry Potter a parlare, che col fiatone era appena apparso.
La Granger era in una posizione alquanto bizzarra: tutto il busto era proteso verso la libreria che aveva alle spalle, quasi volesse ascoltare bene qualcosa.

- Potter? - chiamò Theo.
Draco sentendo la sua voce si era irrigidito. Per fortuna il suo amico non se n'era accorto; quest'ultimo intanto si era alzato e aveva sbirciato oltre la libreria girandoci intorno.
Quello che vide lo lasciò di stucco.
Mezzosangue Granger e Sfregiato erano a un passo da lui e Draco.
- Che cavolo ci fate voi qui? - chiese confuso Nott. Aveva paura che avessero sentito qualcosa riguardo lui e Seamus...
- Io sono appena tornato dalla nostra Casa. Comunque che ti importa? - rispose Harry.
- M'importa, Sfregiato, perché ho come la sensazione che la Granger stesse origliando - chiarì Theo, che guardava insistentemente la grifondoro.
- Origliando chi? Hermione non lo farebbe mai, e poi a lei cosa mai potrebbe importare? -
- Stava origliando me e Draco. Granger, che cavolo hai sentito? - chiese adirato. Però Harry s'intromise.
- D-draco Malfoy? - chiese con un filo di voce.
- E quanti ne conosci, sentiamo! In effetti... Draco? Dove cavolo sei finito? -.
Il biondo però fissava il banco di fronte a sé, dove aveva poggiato i pugni.
Se avesse girato quello stupido e alto mobile l'avrebbe visto, gli avrebbe parlato... ma non poteva, giusto?

Potter si mosse quasi in automatico, e lasciò Nott e Hermione a litigare da soli; si spostò di qualche passo e si trovò nel corridoio accanto, delimitato da alti scaffali. In mezzo ad essi era seduto Draco Malfoy.
Una terribile morsa prese lo stomaco di Harry, che rimase a fissarlo come incantato.
- Ciao - disse in un sussurro. L'altro non si voltò, ma chiuse gli occhi e strinse i pugni tanto da far sbiancare le nocche.
Il moro abbassò lo sguardo sconsolato, non sapendo cosa fare per riuscire a farsi guardare.
Di nuovo quella sensazione come di nostalgia e rabbia lo presero dentro; nonostante fossero passati più giorni da quella notte, non aveva mai smesso di pensarci, e non aveva mai accettato l'idea di vederlo andare via come fosse un fantasma.
- Malfoy, guardami - riuscì a dire il moro.
L'altro fece come gli era stato ordinato. Il volto era inespressivo.

Draco ce la stava mettendo tutta per nascondere il subbuglio che aveva dentro. Ma per l'ennesima volta si arrese alla verità.
- Potter, seguimi -. Detto ciò si alzò e velocemente se ne andò, mentre Harry subito obbedì.

- Draco! Mi vuoi ris... -.
Nessuna traccia del biondino.
- E' sparito! - disse Theo sbigottito.
- Cosa? Aspetta un attimo... Harry? - chiamò Hermione. Nessuna risposta.
I due si guardarono fissi per qualche secondo.
- Nott, tu non mi stai simpantico e la stessa cosa vale per te nei miei confronti. Ma credo che ci sia sotto qualcosa e lo sai anche tu -
- Non può essere... Potter?! Di tutti proprio lui? -.
Non sapeva cosa sentiva... poi un pensiero gli attraversò la mente:
Avevi ragione tu, Draco. Credo sia la persona più sbagliata a questo mondo.




E ORA ECCO LE RISPOSTE AI COMMENTI ^^ PERDONATEMI PER I POSSIBILI ERRORI CHE TROVERETE: VADO UN PO' DI FRETTA :P


R o M i: MA LO SAI CHE MI SEMBRA GIA' DI AVER RISPOSTO AL TUO COMMENTO? BOH, NON RICORDO ESATTAMENTE DOVE, MA HO COME LA SENSAZIONE DI AVER GIA' SCRITTO... CERTO CHE E' STRANO! CAVOLATE A PARTE, VOLEVO RINGRAZIARTI PER ESSERE STATA LA PRIMA A COMMENTARE, E ANCHE DI APPREZZARE IL FATTO CHE NON HO FATTO PARTIRE I DUE RAGAZZI IN QUARTA DA SUBITO, PROPRIO PERCHE' LA PENSO COME TE: TROVO ODIOSE QUELLE STORIE CHE DANNO TUTTO PER SCONTATO E BRUCIANO LE TAPPE! NON C'E' UN MINIMO DI REALISMO! MI DISPIACE MAGARI DI METTERCI COSI' TANTO AD ARRIVARE MAGARI AL SODO, MA LO FACCIO PERCHE' NON CREDO CHE I PERSONAGGI POSSANO ESSERE ANCORA PRONTI. QUINDI MILLE GRAZIE PER AVERLO NOTATO: MI HA FATTO DAVVERO MOLTO PIACERE ^___^ UN BACIONE E A PRESTO... SPERANDO DI VEDERE UN ALTRO TUO COMMENTO ;)

FLAMELY: GRAZIE PER IL COMMENTO. SI', EFFETTIVAMENTE QUEL LORO ADDIO NON E' UN VERO E PROPRIO ADDIO, DON'T WORRY! UN BACIONE E A PRESTO :)

GIADINAGE: SCUSA IL RITARDO, LO SO, E' DAVVERO ODIOSO, MA NON L'HO FATTO VOLONTARIAMENTE :( COMUNQUE VEDI? HO AGGIORNATO DOPO APPENA UNA SETTIMANA! XD E COMUNQUE Sì, MALFOY MANDA AI MATTI. MA NE VALE LA PENA ;) UN ABBRACCIO E GRAZIE MILLE PER IL COMMENTO ^^

KIKACHAN: GRAZIE PER LA COMPRENSIONE E PER IL COMMENTO IN GENERALE. SINCERAMENTE MI SONO FATTE GRASSE RISATE QUANDO HAI SCRITTO "...PER L'ANALISI COMPORTAMENTALE IDEATA DA MALFOY(FREUD NE SAREBBE STATO LIETO)". xD LO PRENDO COME UN GROSSISSIMO COMPLIEMENTO! SONO DAVVERO FELICE CHE TI SIA PIACIUTO IL CAPITOLO, E SPERO CHE LO STESSO CAPITI CON QUEST'ALTRO. INFINE DEVO DARTI RAGIONE: I RAGAZZI SONO TROPPO COCCIUTI ALLE VOLTE, PER CUI SOLO UN BEL PO' DI BOTTE CONTRO IL MURO LI PUO' FAR RINSAVIRE xD. UN MEGA BACIONE E TANTI SALUTI ^__^ CIAO!!

SYDELLE KEAT: MA CIAO! BEL NOME, COMPLIMENTI! DA DOVE L'HAI TROVATO FUORI? COMUNQUE DEVO AMMETTERE CHE SUPERA MILLE VOLTE QUELLO PRECEDENTE ù___ù OTTIMO LAVORO, CARA. SPERO QUESTA VOLTA TU ABBIA IL TEMPO PER LEGGERLA CON CALMA LA MIA STORIA... NON VORREI CHE TI PERDESSI I PEZZI! PICCOLA, UN BACIONE E SPERO TANTO A PRESTO =) CIAO!!!

BLACK SMILE: NON MI PIACEREBBE AFFATTO SE TU LASCIASSI LA MIA STORIA! MA STIAMO SCHERZANDO?! SEI TROPPO FORTE... GIURO, TI ADORO! MI DISPIACE CHE IL CAPITOLO 13 TI ABBIA LASCIATA INDIFFERENTE. NON ERA MIA INTENZIONE, PERò DEVO AMMETTERE CHE CON TUTTA PROBABILITA' QUELLO PUO' ESSERE ETICHETTATO COME CAPITOLO DI PASSAGGIO. MI DISPIACE UN SACCO, E SPERO CHE QUESTO INVECE NON TI ABBIA DELUSA! ODDIO, CI TENGO ALLA TUA OPINIONE, QUINDI FAMMI SAPERE COME TI SEMBRA. UN ABBRACCIO E ALLA PROSSIMA! (:

BABU 17: QUANTE VOLTE DOVRO' RINGRAZIARTI? BOH!! MI DISPIACE CHE IL CAPITOLO SIA AL DI SOTTO DELLO STANDARD DELLA STORIA. NON TI PREOCCUPARE CERCHERO' DI FARE MEGLIO DI COSI', E SPERO DI ESSERCI MINIMAMENTE RIUSCITA COL CAPITOLO CORRENTE. MI PIACE SAPERE COSA PENSI, PERCHE' SEI SEMPRE SINCERA QUANDO SERVE, MA CI METTI ANCHE GRINTA E INCITAMENTO (ç___ç GRAZIE).... SEI UNA RAGAZZA CARISSIMA, E SPERO DI RISENTIRTI PRESTO, PERCHE' PARLARE CON TE MI FA COSI' (STRANAMENTE) BENE!
TI MANDO MILLE BACI E DIECIMILA ABBRACCI, ASPETTANDOTI FEDELMENTE. SPLENDIDA, SEI FANTASTICA! ^^

AKATSUKI: GRAZIE MILLE PER I COMPLIMENTI... PERO' PRIMA DI CONTINUARE SALUTAMI IL TUO FEDELE GUFETTO! ^^ BENE... SONO DAVVERO CONTENTA CHE TI SIA PIACIUTO... AD UN CERTO PUNTO PENSAVO AVESSI FATTO UN BUCO NELL'ACQUA xD QUINDI TI RIMANDO UN ALTRO BACIONE SBAVOSO E ASPETTO TREPIDANTE IL TUO GUFO CON LA RECENSIONE LEGATA ALLA ZAMPETTA FIDATA ;) CIAO!!

DILETTA: DULCIS IN FUNDO, CIAO! GRAZIE PER IL COMMENTO, MI FA PIACERE SAPERE CHE TI E' PIACIUTO IL COMMENTO. DAVVERO HAI UNA STORIA DEL GENERE? PIUTTOSTO DOVREI ESSERE IO A PRENDERE SPUNTO DA TE! CAVOLI xD TI AUGURO IN BOCCA AL LUPO CON QUESTO RAGAZZO ;) UN BACIONE E SPERO DI SENTIRTI (/VEDERTI) PRESTO! CIAOOOO!



INFINE UN GRANDISSIMO GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE SEPPUR SENZA COMMENTARE, SEGUONO LA MIA STORIA! GRAZIE DI CUORE A K_97 CHE HA MESSO LA STORIA TRA QUELLE DA RICORDARE, AI 48 SPLENDIDI LETTORI CHE L'HANNO MESSA TRA LE PREFERITE, E ALLE 95 MERAVIGLIOSE PERSONE CHE L'HANNO MESSA TRA LE SEGUITE ^___^

A PRESTO MIEI CARI! CIAO E BUON FINESETTIMANA!

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


PREMETTO CHE E' UN PO' UN CAPITOLO DI PASSAGGIO, E MOLTO PROBABILMENTE IL CAPITOLO VI FARA' SENTIRE UN PO' DISORIENTATI POICHE' ERA VERAMENTE CORTO PER I MIEI STANDARD, MA CREDO VADA BENE COSI'.
COME E' MIO SOLITO, RINGRAZIO LUDOVICA (MAKIRI SU EFP), MA NON LA RINGRAZIO MAI PERCHE' DEVO, MA PERCHE' VOGLIO, DATO CHE E' SEMPRE STATA PAZIENTE CON ME, CRITICANDOMI SINCERAMENTE DOVE SERVIVA. E HA SEMPRE FATTO BENE. GRAZIE MILLE BETA! TI VOGLIO BENE!!!!!
E ANCORA GRAZIE MILLE A ELISABETTA PER IL SUPPORTO ^^ PERO' IN FONDO AL CAPITOLO TI RISPONDERO' MEGLIO.

BUONA LETTURA MIEI CARISSIMI AMICI!  



Capitolo‭ ‬15
16‭ ‬novembre‭ ‬1996

-‭ ‬Malfoy‭? ‬Dove cavolo stiamo andando‭? ‬-‭ ‬chiese Harry col fiatone.‭
Oramai era da quasi dieci minuti che lo seguiva,‭ ‬e non aveva ancora parlato.‭
Poi,‭ ‬finalmente,‭ ‬dopo tanto salire,‭ ‬si rese conto che si stavano dirigendo verso la Torre di Astronomia.‭
Il serpeverde forzò la serratura della porta dell'aula ed entrò,‭ ‬lasciando la porta aperta per far passare l'altro.‭
Draco si appoggiò sul parapetto della finestra,‭ ‬senza preoccuparsi di quelle poche gocce che potevano arrivare a bagnarlo.‭
-‭ ‬Ti odio‭ ‬-‭ ‬esordì a un tratto la serpe.‭
Il moro rimase di stucco.‭
-‭ ‬Sei sempre stato il mio nemico e null'altro.‭ ‬Qualcuno da combattere psicologicamente e non.‭ ‬Questo era ciò che ci legava.‭ ‬Basta.‭ ‬Ma ora è tutto così confuso...‭ ‬io...‭ ‬io non so più cosa fare.‭ ‬Ed è colpa tua:‭ ‬mi confondi le idee‭ ‬-
-‭ ‬Vuoi sapere invece cosa penso io‭? ‬-.
Draco voltò il capo verso il moro facendogli capire di sì.
-‭ ‬Mi hai rotto con tutte queste supposizioni e robe varie...‭ ‬lo so che è incredibile ciò che è successo,‭ ‬ma non puoi analizzare ogni nostro più piccolo movimento.‭ ‬E non credere di essere l'unico confuso,‭ ‬qui‭ ‬-
-‭ ‬Non rompere le scatole,‭ ‬Potter.‭ ‬L'unico modo che ho per affrontare questa situazione è capire perché e come sia nata‭ ‬-‭
-‭ ‬Malfoy,‭ ‬io me ne vado‭ ‬-‭ ‬disse Harry freddo.‭
Se doveva ogni volta fare una storia per ogni più piccola questione,‭ ‬allora il grifondoro non ne voleva sapere.‭ ‬Perché a dire la verità gli faceva male vedere tutta quell'incertezza nell'altro‭; ‬significava che nulla sarebbe cambiato,‭ ‬perché Malfoy non avrebbe ceduto a quello strano istinto,‭ ‬o almeno non come sarebbe stato disposto a fare Harry.‭
Sì,‭ ‬Harry James Potter aveva sentito il cuore che martellava impazzito nel petto e lo stomaco che gli doleva mentre stavano salendo velocemente i gradini.‭ ‬Perché sapeva che sarebbero stati da soli e che sarebbe successo qualcosa.
Invece nulla di tutto ciò,‭ ‬aveva incontrato solo l'ostinazione da parte dell'altro.‭
Cazzo,‭ ‬ma di tutti gli studenti che ci sono ad Hogwarts,‭ ‬proprio per Malfoy dovevo prendermi una cotta‭?

Oddio,‭ ‬muovi quel dannato culo,‭ ‬Draco‭! ‬Inseguilo‭!
Ma non un muscolo si mosse.‭
Non possiamo stare insieme‭! ‬Non dovremmo nemmeno parlarci,‭ ‬se non per giurarci odio eterno.‭
Un'altra voce però s'intromise,‭ ‬forse la sua coscienza:
E allora‭? ‬Draco,‭ ‬fai quello che ti pare per una volta‭!

Harry stava per scendere il primo scalino quando due braccia lattee lo circondarono da dietro.‭ ‬Il moro si fermò e sospirando di sollievo appoggiò la testa sulla spalla di quello che gli stava‭  ‬dietro,‭ ‬che lo superava in altezza di qualche centimetro.‭
-‭ ‬Per una volta voglio fare quello che voglio io senza preoccuparmi delle conseguenze‭ ‬-‭ ‬borbottò Draco con un pizzico di vergogna.‭
-‭ ‬Io lo faccio sempre‭! ‬-
-‭ ‬E cosa è successo ogni volta‭? ‬-
-‭ ‬A volte è andata a finire male,‭ ‬altre bene.‭ ‬Nessuno può conoscere il futuro.‭ ‬Saprai come andrà a finire solo quando agirai‭ ‬-‭
-‭ ‬Potter,‭ ‬come siamo sentimentali‭! ‬-
-‭ ‬Va‭’ ‬all’inferno,‭ ‬Malfoy‭ ‬-.
Il moro si rigirò nell'abbraccio per poter avere di fronte l'altro e baciarlo dolcemente.‭ ‬Aveva tenuto le labbra chiuse,‭ ‬ma ci‭ ‬aveva messo tutta la sua passione.‭
Gli occhi color tempesta del compagno erano tutti per lui,‭ ‬e ora erano pieni di malizia.‭
Ricominciarono a studiarsi con lunghi baci.‭ ‬Era come se stessero facendo conoscenza lentamente,‭ ‬calmi ma emozionati.‭
Erano in estasi.‭
Ritornarono nell'aula,‭ ‬sedendosi nel mezzo,‭ ‬uno di fronte all'altro,‭ ‬incastrati perfettamente.‭
Si accarezzavano a vicenda,‭ ‬desiderosi di imparare tutto dell'altro,‭ ‬desiderosi di lasciare così un marchio personale per far sì che restasse sempre‭ ‬suo.‭

Qualche piano più in basso,‭ ‬due ragazzi invece stavano ancora riflettendo su qualcosa di sconvolgente.‭
-‭ ‬Nott,‭ ‬perché sei così arrabbiato‭? ‬-‭ ‬osò chiedere Hermione.‭
In effetti l'espressione del serpeverde non prometteva nulla di buono.‭
-‭ ‬Mezzosangue,‭ ‬saranno fatti miei,‭ ‬non ti pare‭?! ‬-‭ ‬rispose lui acidamente.‭
La ragazza si rabbuiò un poco per come l'aveva chiamata,‭ ‬ma lei era una grifondoro,‭ ‬e i grifondoro aiutano le persone.‭ ‬Di ogni Casa.‭
-‭ ‬Nott,‭ ‬ti rode perché Malfoy sembra abbia una cotta per Harry‭? ‬-
-‭ ‬Ti ho detto di farti gli affari tuoi‭ ‬-
-‭ ‬No,‭ ‬non lo farò,‭ ‬perché hai visto bene pure tu quanto entrambi siano presi.‭ ‬Magari nemmeno lo sanno.‭ ‬Comunque ho notato anch'io un cambiamento in Malfoy,‭ ‬quindi posso solo immaginare come sia cambiato ai tuoi occhi‭ ‬-.
Nott sviò lo sgaurdo,‭ ‬ma non disse una parola,‭ ‬né se ne andò‭; ‬Hermione fu rincuorata da questo,‭ ‬perché significava che almeno aveva una piccola possibilità di essere ascoltata.‭
-‭ ‬Senti,‭ ‬te lo chiedo senza tanti giri di parole:‭ ‬saresti disposto ad accettarli‭? ‬Se questa cosa diventasse seria,‭ ‬intendo‭ ‬-.
La ragazza si morse il labbro inferiore per la tensione.‭
-‭ ‬E‭' ‬un casino.‭ ‬Non so che cavolo pensare.‭ ‬Perché devi pure capire che da Draco non mi sarei aspettato una cosa simile.‭ ‬Per di più con Sfregiato‭! ‬-
-‭ ‬In fondo ti capisco.‭ ‬Ma se fossero felici così‭? ‬-
-‭ ‬Quello sarebbe davvero un bel problema‭ ‬-.
Lei continuò a guardarlo aspettando l'agognata risposta.‭
-‭ ‬Granger,‭ ‬per ora ti dico di no.‭ ‬Odio troppo Potter per poterlo accettare,‭ ‬e lo sai bene.‭ ‬Ciao‭ ‬-.
Theodore prese la sua borsa e quella dimenticata dall'amico e se ne andò via.
Hermione sospirò insoddisfatta e scoraggiata‭; ‬questa proprio non ci voleva.

-‭ ‬Cosa diremo agli altri‭? ‬-‭ ‬chiese con un ghigno Draco,‭ ‬staccandosi appena dalle labbra dell'altro.‭ ‬Harry ci pensò un attimo su.
-‭ ‬Potremo dirlo solo ai nostri amici‭ ‬-‭
-‭ ‬Mi sembra più che giusto‭ ‬-.‭
Ad un tratto l'enorme orologio della scuola scandì le‭ ‬19.‭ ‬Di lì a trenta minuti si sarebbe tenuta la cena.‭
-‭ ‬Forse dovremo incominciare ad andare‭ ‬-.
Draco mugulò contrariato.‭ ‬Il moro si era dimostrato un baciatore molto passionale,‭ ‬e questo lo aveva colpito parecchio,‭ ‬per cui smettere quello che stavano facendo era l'ultimo dei suoi pensieri.‭
-‭ ‬Cinque minuti‭? ‬-‭
-‭ ‬Che diventeranno un ritardo‭ ‬-‭
-‭ ‬E allora‭? ‬-
-‭ ‬Cosa diranno gli altri‭? ‬-
-‭ ‬Ti è mai importato qualcosa degli altri‭? ‬-
-‭ ‬A dir la verità sì‭ ‬-‭ ‬disse Harry,‭ ‬sempre combattendo col suo compagno che lo teneva stretto per non farlo andare via.‭
Poi ad un certo punto entrambi si calmarono,‭ ‬smettendo anche di ridacchiare per quella strana situazione‭; ‬i loro sguardi si erano incontrati rimanendone fulminati.‭
-‭ ‬E se diventasse una cosa seria‭? ‬-‭ ‬chiese all'improvviso Draco.‭
-‭ ‬Sarebbe un problema,‭ ‬e lo sappiamo bene.‭ ‬Però ci sono i nostri amici‭! ‬-
-‭ ‬Harry,‭ ‬certe volte sei così ingenuo.‭ ‬-‭ ‬e così dicendo lo strinse un po‭' ‬di più a sé,‭ ‬-‭ ‬Credi che saranno capaci da un giorno all'altro di accettare tutto senza problemi‭? ‬-
-‭ ‬No,‭ ‬lo so.‭ ‬Ma col tempo sono certo che capiranno‭ ‬-
-‭ ‬Sarà parecchio faticoso‭ ‬-
-‭ ‬Però prima dovremmo essere certi di quello che stiamo facendo‭ ‬-‭ ‬ricordò per un attimo Potter.‭
Il biondo ci pensò un po‭' ‬su,‭ ‬poi disse:
-‭ ‬Stasera voglio parlare con Theodore di questa storia,‭ ‬per cui vediamoci domani,‭ ‬va bene‭? ‬-
-‭ ‬Alle‭ ‬21‭ ‬qui‭? ‬-
-‭ ‬No‭! ‬Ma sei scemo,‭ ‬per caso‭? ‬Fa troppo freddo‭! ‬-
-‭ ‬Che dici‭? ‬Con i maglioni si sta benissimo‭ ‬-.
Però uno sguardo eloquente fece intendere a Harry le vere intenzioni dell'altro.‭
-‭ ‬Ah‭ ‬-‭ ‬riuscì a dire,‭ ‬prima di diventare rosso come‭ ‬la sua sciarpa.‭
Draco lo abbracciò avvicinandosi a lui con la tacita volontà di infondergli un minimo di sicurezza.‭ ‬E per non impedirgli di vedere il sorriso divertito che gli aveva provocato vederlo così in imbarazzo.‭ ‬Chissà a cosa aveva pensato Harry‭!
-‭ ‬Facciamo piuttosto alle‭ ‬21‭ ‬davanti alla Stanza delle Necessità,‭ ‬poi vedremo‭ ‬-‭ ‬disse il biondo.‭ ‬Suggellò il tutto con un ultimo bacio,‭ ‬prima di alzarsi da terra e aiutare il suo compagno.‭

Arrivati nei pressi della Sala Grande i due ragazzi entrarono separati e in due momenti diversi,‭ ‬per non destare sospetti di alcun genere.‭ ‬Solo due persone li stavano aspettando ben sapendo cosa fosse successo.‭

Hermione accolse il suo amico con un enorme sorriso,‭ ‬che però si affrettò a nascondere per non far incuriosire i presenti a tavola.‭ ‬Il suo migliore amico le lanciò uno sguardo felicissimo‭; ‬la ragazza capì e ricominciò a mangiare con un pizzico d'euforia in più.‭

Draco era tornato il ragazzo di sempre.‭ ‬Infatti si sedette tranquillamente come se niente fosse accaduto,‭ ‬iniziando a mangiare e a chiacchierare con i suoi compagni di Casa.‭ ‬Ad un certo punto però si girò per cercare Theodore Nott,‭ ‬e lo trovò un paio di posti più a destra dall'altra parte del tavolo,‭ ‬che lo fissava con sguardo omicida.‭
Malfoy raggelò all'istante:‭ ‬si era appena reso conto che sarebbe stato davvero molto difficile uscire vivo dalla discussione che avrebbe intavolato quella sera con l'amico.‭
Merlino,‭ ‬aiutami tu‭!




COME VI E' SEMBRATO? INSOMMA, VI CHIEDO ESPLICITAMENTE DI LASCIARMI UN COMMENTO: LE CRITICHE SONO BEN ACCETTE!


SYDELLE KEAT: BE', MI PIACE DAVVERO MOLTO IL TUO NUOVO NOME, QUINDI TIENITELO STRETTO! GRAZIE MILLE PER LA TUA RECENSIONE CHILOMETRICA: E' UNO SPASSO LEGGERE QUESTE RECENSIONI ENORMI! MA NON TI PREOCCUPARE, A ME BASTA IL CONTENUTO, CARA! PER LA QUESTIONE DI LUCIUS IN PRIGIONE, C'E' DA DIRE CHE ANCHE QUELLO DI NOTT STA TENENDO COMPAGNIA A MALFOY SENIOR, E THEO E' CONVINTO CHE SIA COLPA DI HARRY. PER CUI LA QUESTIONE E' DELICATA, E GIOCHERA' UN GIOCO CENTRALE NELLE VARIE QUESTIONI E PROBLEMI CHE INCONTRERANNO I DUE! TI MANDO UN BACIONE ENORME, SPERANDO DAVVERO TANTO DI RIVEDERTI PRESTO TRA I COMMENTI ;) CIAOO BELLA!

BLACK_SMILE: GRAZIE MILLE, E' UN SOLLIEVO CHE NESSUNO CE L'ABBIA CON ME PER IL RITARDO, ANCHE SE E' STATO DAVVERO UN ERRORACCIO. ADDIRITTURA LA TUA ADORAZIONE?! ALLORA MI RIMBOCCO LE MANICHE, CICCIA! xD UN ABBRACCIO FORTE FORTE E A PRESTO! DIMMI COME TI E' SEMBRATO QUESTO CAPITOLO!!!

DILETTA: LO SO, SONO UN PO' S*****A SOTTO QUESTO ASPETTO, MA MI PIACE LASCIARE UN PO' DI SUSPENCE, E' PIU' FORTE DI ME! SPERO TI SIA PIACIUTO QUELLO CHE HAI LETTO, PURE PERCHE' TI VEDO COME UNA RAGAZZA ABBASTANZA SINCERA NELLE RECENSIONI, O SBAGLIO? BE', MEGLIO COSI! UN BACIO TUTTO SBAVOSO SOLO PER TE :P CIAOOOO E A PRESTO ;)

KIKACHAN: XD ODDIO, MI DISPIACE DAVVERO TANTO! PERO' DEVO AMMETTERE CHE E' DAVVERO DIVERTENTE XD E SI', FIRMERO' VOLENTIERI LA TUA PETIZIONE ù___ù BISOGNA FAR QUALCOSA PER QUESTI SCEMI! MIO DIO, TI GIURO CHE SONO CREPATA DALLE RISATE PER QUELLA COSA DEI MANGIAMORTE: VALLO A DIRE ALLA ROWLING! MI SA TANTO CHE UN PAIO DI LIBRI E UNA DECINA DI CADAVERI A DESTRA E A MANCA SAREBBERO STATI RISPARMIATI! ù___ù SINCERAMENTE TE LO DICO SUBITO: I PADRI DI DRACO E THEO SONO FINITI AD AZKABAN, E, SOPRATTUTTO IL SECONDO DEI DUE, PENSA SIA COLPA DI HARRY. DICIAMO SOLO IL SECONDO! SPERO COMUNQUE CHE ANCHE QUESTO CAPITOLO UN PO' DEBOLUCCIO TI SIA PIACIUTO ^^ E SPERO ANCHE IN UN'ALTRA TUA RECENSIONE XD MI TORNA IL SORRISO! GRAZIE MILLE! UN ABBRACCIO STRITOLANTE TUTTO PER TE, CIAOOOO!

P.S.: E I CAPELLI ALLA FINE COME SONO VENUTI FUORI?!

STRIXOFNEBULA: GRAZIE MILLE PER IL COMMENTO. MI AUGURO CHE TU NON SIA RIMASTA DELUSA DOPO IL COUNTDOWN xD COMUNQUE MI RACCOMANDO, GLI OCCHIALINI PER GLI EFFETTI 3D VANNO RESTITUITI ALLA FINE DEL FILM!!!
CIAO BELLA, ^^ A PRESTO!! UNA COSA... SE GUARDI DI TRAVERSO LA SIGLA 3D, SEMBRA UNA FACCINA SORRIDENTE!!! OK, FORSE DOPO QUESTA GRANDE PERLA MOLLERAI DEL TUTTO LA STORIA XD EHEH

BABU17: NON SO SE RIUSCIURAI MAI AD IMMAGINARTI QUANTO MI FACCIA PIACERE "SENTIRE" CHE LA MIA STORIA DI STA APPASSIONANDO. EVVAI! *___* COMUNQUE DEVO AMMETTERE CHE LA STORIA DELL'ESSERE FISSATI DA DELLE TELECAMERE FA ABBASTANZA IMPRESSIONE. GRAZIE MILLE PER TUTTI I COMPLIMENTI ç___ç NON HO FATTO RIPETIZIONI: DOPPIO EVVAI!!!! PROBABILMENTE TI DELUDERO' UN POCHINO CON QUESTO CAPITOLO, MA SONO SICURA CHE IL PROSSIMO SARA' MIGLIORE, CASOMAI NON DOVESSI APPREZZARE QUELLO PRESENTE :S TROPPI GIRI DI PAROLE xD CONTINUA A TIFARE, CHE MI PIACE DAVVERO TANTO! ASPETTA UN ATTIMO... MA SE TU DIVENTI CHEERLEADER, ALLORA IO NON POTRO' PIU' MINACCIARE LE TUE GAMBINE! ç___ç CAVOLI! NATURALMENTE SCHERZO: CONTINUERO' A MINACCIARLE ù___ù EHEH! BELLISSIMA CHEERLEADER, SPERO DI RISENTIRTI, ANCHE SE IERI CI SIAMO FATTE DAVVERO UNA SCORPACCIATA! T'HO PURE VISTA, SIIIIII!!!!!!! OK, LA SMETTO. MA TI MANDO MILLE BACI E UN ENORME TI VOGLIO BENE ^^ SEI DAVVERO FORTE! E, MI RACCOMANDO, AGGIORNA PURE TU CHE LA TUA STORIA MI HA DAVVERO PRESA *___* COME CAVOLO NE USCIRANNO FUORI ORA TOM&COMBRICCOLA? CIAO!!!!

AKATSUKI: HAI COMMENTATO GIUSTO IN TEMPO PER ESSERE COMMENTATA! AHAH... NO. NON FACCIO RIDERE NEMMENO I POLLI, IO! SPERO CHE LA STIMA DI MERCURIO NEI MIEI CONFRONTI NON STIA COLANDO A PICCO xD HEY, HERMIONE E' UMANA A VOLTE xD QUINDI MI PARE PIU' CHE LECITO FARLA ORIGLIARE!! A PARTE TUTTO SPERO TI SIA PIACIUTO ANCHE QUESTO DI CAPITOLO... =) SPERO DI RIVEDERE PRESTO IL TUO GUFO E I SUOI DOLCI, ANCHE SE MOLTO PROBABILMENTE NON DOVREI MANGIARNE... MA IN FONDO CHISSENEFREGA ù___ù SI', TUTTO ATTACCATO FA MOLTO CHIC (MA DE CHE?!?!?!) EHEHEH! TI MANDO ANCH'IO UN SACCHETTO DI MUFFIN FATTI DA MIA MADRE PIU' CINQUE BACIONI CON ABBRACCIO INCORPORATO. =D CHE SERVIZIO, EH?! ;)     CIAO BELLA!!!




RINGRAZIO ANCHE TUTTI QUELLI CHE HANNO MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE O LE SEGUITE O ANCORA TRA QUELLE DA RICORDARE ;) GRAZIE MILLE!
COME SEMPRE SAREI CONTENTA DI UN VOSTRO COMMENTO SOPRATTUTTO CRITICHE. UN BACIONE E AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO! CIAO!

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


ORAMAI E' DA LUGLIO CHE NON AGGIORNAVO, MA DI ETICHETTARE QUESTA STORIA COME "INTERROTTA" PROPRIO NON MI ANDAVA. CI VOLEVANO LE VACANZE DI NATALE PER FARMI RIPRENDERE.
MI DISPIACE DAVVERO TANTO; SPERO POSSIATE PERDONARMI E TORNARE A LEGGERE CON LO STESSO VIGORE (O QUASI) LA MIA FANFICTION.
BUON NATALE IN RITARDO E, SE DOVESSI POSTARE DOPO IL 1° GENNAIO L'ULTIMO CAPITOLO (Sì, QUESTO E' IL PENULTIMO), ALLORA VI AUGURO UN FELICE ANNO NUOVO E BUON DIVERTIMENTO PER CAPODANNO.
RINGRAZIO CON IL CUORE LUDOVICA, LA MIA CARISSIMA AMICA E BETA, ELISABETTA CHE, COME ME, HA UN BLOCCO DELLO SCRITTORE, E TUTTI VOI CHE MI AVETE SEGUITA FINO AL CAPITOLO PRECEDENTE. SPERO DI RITROVARVI ANCORA UNA VOLTA.
BUONA LETTURA :)

Capitolo 16
16 novembre 1996


La tensione era alta tra Draco e Theodore. Quel pomeriggio il suo amico aveva scoperto un legame tra lui e Harry, e si era infuriato e ne era rimasto completamente deluso.
Si poteva aspettare di tutto, tranne questo: Draco e Harry non più nemici mortali. Tutt'altro.
- Theo, parla. Io non so cosa dirti, non so da dove cominciare per chiarirti la situazione, se tu non parli - chiese per l'ennesima volta il biondo. Era stravolto e lentamente le speranze di una veloce riappacificazione stavano scemando.
- Che domanda stupida, mi fai. Lo sai benissimo per quale motivo odio Potter. Mi hai deluso, Malfoy - esordì a un tratto l'altro con disprezzo.
Draco si sentì mancare dentro. Aveva davvero lacerato così tanto l'animo di uno dei suoi più cari amici?
- Perché non vuoi capire che tutto quello che voglio è farti capire che... insomma, mi sento... meglio con lui - spiegò a fatica cercando le parole giuste.
- Meglio? Che cavolo dici, Draco? Sei diventato un cretino, tutt'a un tratto! Che ti dice il cervello?! - urlò l'altro.
- Non sono un cretino, Theo - ribatté gelidamente Malfoy.
- Ah no? E allora dimmi, come mai, così, all'improvviso, ti sei ritrovato a fare comunella con Potter? Vorrei rinfrescarti la memoria e ricordarti che tu hai un compito, che tu sei al servizio di Tu-Sai-Chi, che la tua famiglia dipende da te e che quel Marchio Nero è lì proprio per ricordarti tutto questo! -
- Lo so, stupido! Credi che mi scivoli così dalla mente il fatto che la vita dei miei genitori dipende da me?! Davvero hai una così bassa stima di me? - questa volta anche Draco si era messo ad urlare con rabbia.
Theodore Nott si ricompose e, guardatolo negli occhi con serietà, rispose:
- Sì, da quando nella tua mente si è intromesso Potter. Draco, per favore, torna in te; devi capire che questo non porterà a nulla di buono. Cosa avevi pensato di fare, dopo? Sarà una continua lotta, verrai allontanato da tutti. Chiediti dunque: ne vale la pena? Saresti disposto a sacrificare tutto ciò che hai, ciò che tu hai costruito col tempo, per uno come lui? -.
Draco si fermò a pensare, dubbioso.
Ne vale la pena? Non lo so più, ora come ora.
I dubbi c'erano sempre stati, fin dall'inizio, e ora stavano tornando più forti di prima.
Avrebbe davvero avuto tutte le forze per combattere i suoi amici, la sua Casa, la sua famiglia e... Voldemort? Era impensabile... Sarebbe stato un suicidio, sia per lui che per Harry.
Pensò al ragazzo di grifondoro, e si sentì morire dentro quando ipotizzò la sua morte.
Per salvarlo avrebbe dovuto allontanarsi da lui, perché se fossero stati troppo vicini il Signore Oscuro sarebbe arrivato con più facilità a catturare Potter.
- Esci, voglio restare da solo a pensare - sentenziò con autorevolezza il biondo.
L'amico non disse nulla, felicemente convinto di aver fatto breccia dentro Draco e di avergli fatto tornare un po' di sale in zucca. Il seme del dubbio che gli aveva rifilato avrebbe pensato a fare il resto.
Una volta solo, Draco si lasciò cadere sul letto, e una lacrima silenziosa scese fino a bagnare le coperte.
Perché?

♣♣♣♣♣

17 novembre 1996

Draco era impegnato da circa un'ora nell'aggiustare l'armadio. Per tutto il giorno non era uscito nemmeno per andare a mangiare, per quanto si sentiva in colpa di quello che stava per fare.

Mancava poco alle 21, così Harry si congedò dalla sua migliore amica e uscì dalla Sala Comune. Si diresse spedito verso la Stanza delle Necessità, con mille pensieri che gli vorticavano in testa.
Quando finalemente varcò la soglia della grande sala piena di cianfrusaglie, iniziò a cercare con lo sguardo Draco.
- Sarà in ritardo... - ipotizzò ad alta voce il moro.
- No, eccomi - esordì una voce.
Il ragazzo di serpeverde spuntò fuori da uno dei mille anfratti creati da quella confusione d'oggetti.
Potter nel vederlo arrossì un poco, ma si avvicinò di qualche passo comunque.
- Dobbiamo parlare - disse il biondo senza preamboli.
L'altro ammutolì del tutto, non rendendosi pienamente conto di cosa intedesse dire Draco.
- Di cosa, scusa? -
- Come di cosa; di noi, è ovvio -.
Malfoy stava di nuovo usando un tono freddo e distaccato. Sembrava dovesse dare delle pessime notizie.
- Sputa il rospo. Che sta succedendo? -
- Potter, c'ho pensato bene... -
- "Potter"? -
- E' stato tutto un madornale errore. Sarebbe meglio non vederci mai più -.
Così detto il biondo s'incamminò verso l'uscita, ma venne trattenuto per un braccio.
- Tutto qui? In trenta secondi tu arrivi e mi dici come niente fosse che non ci dobbiamo più vedere? Con tutta questa facilità? -
- Sì. Dunque puoi immaginare quanto io non fossi mai stato preso da questa storia. Ora lasciami, devo andare -
- Io non ti mollo. Non raccontarmi cavolate, Draco. Sappiamo entrambi che sei stato coinvolto da questa storia tanto quanto me. Merito una spiegazione migliore -.
Malfoy prese fiato e così tirò fuori la bacchetta, puntandola contro l'altro.
- Lasciami o ti schiato, Potter. Non ci sono altre spiegazioni, capito? Non ti devo nulla -. La voce era dura, ma lo sguardo rivelava un'anima lacerata dalla tristezza. Harry non poteva credergli, ma per un attimo vacillò lasciandolo libero di allontanarsi da lui.
Ben presto si riprese, iniziando a seguirlo appena fu uscito dalla Stanza.
- Draco, aspetta, dove cavolo pensi di andare? Non fare l'idiota e spiegami perché ti comporti così -.
Il biondo quasi correva.
- Draco, ti ho detto di fermarti! -. Il grifondoro fece uno scatto per riuscire a raggiungerlo e a pararsi davanti la sua strada.
- Non scappare, per Merlino! Dimmi che cavolo ti prende? Ieri eri così...-
- Chiudi la bocca, Potter. Ieri è passato. Credevi sul serio che potessimo qualcosa noi due insieme contro tutti? Tu non rifletti mai. Hai pensato al fatto che stando insieme ci saremmo messi contro tutto il mondo? -
- Mi credi uno stupido? Certo che c'ho pensato. Sì, avremo sicuramente un mare di problemi, ma se lo facciamo l'uno per l'altro, allora potremo resistere -
- Non ne vale la pena, Potter. E smettila con tutte questi discorsi da romanzo rosa, sei davvero penoso -
- Non ne vale la pena?! Io non sono mai valso nulla per te? -
- Appunto, hai colto il segno. Mi dispiace, ma ora devo proprio andare - disse la serpe con quel suo solito ghigno.
Harry rimase per un bel po' immobile al suo posto non capendo più niente.
Cosa era successo? Perché tutto era cambiato così repentinamente? Lo aveva davvero sempre preso in giro, non tenendo a lui?
No, non doveva tirare conclusioni affrettate, doveva prima sapere di più; forse è successo qualcosa che si era intromesso tra loro.
Eppure Draco era stato così distaccato, così crudele, così... Malfoy. Era tornato a com'era prima della loro corrispondenza, nulla di quel ragazzo era realmente emerso, e la maschera era tornata. O forse non se ne era mai andata. In fondo non lo conosceva bene, non sapeva dire quando Draco era sincero.
Il vero Draco è quello che ho conosciuto durante tutti questi anni. E' la mia nemesi. E' il servitore di Voldemort. Sono stato semplicemente imbrogliato, ancora una volta.
Harry sfoderò la sua bacchetta e iniziò a scendere verso i sotterranei, dove molto probabilmente il biondo si era diretto per tornare nella sua stanza.
Non ci volle molto infatti prima di incontrarlo nei pressi dell'aula di Pozioni e della Casa di Serpeverde.
- Malfoy! Lurido bastardo... - gridò con rabbia il moro, lanciando schiantesimi a destra e manca.
Mi sembra quasi un dejà-vu, questa scena. Dunque come è inziata, allo stesso modo finisce.
Malfoy tirò fuori la bacchetta, difendendosi e attaccando.
I ragazzi si spostastavano e si difendevano dietro armature che andavano distrutte e colonne in seguito scheggiate.
- Perché lo hai fatto, Malfoy? Che cosa hai guadagnato nel prendermi ancora una volta in giro? - urlava il grifone.
- Assolutamente niente, Sfregiato. Sei tu che hai fantasticato troppo su qualcosa di intesistente. Io non c'entro nulla -
- Non c'entri nulla?! E' solo colpa tua tutta questa storia! Ti odio! - spuntò velenoso Harry.
Un incantesimo gli venne in mente, così, di punto in bianco. Lo aveva letto sul suo libro di Pozioni che tanto lo aveva aiutato durante le lezioni. "Contro i nemici", diceva la nota vicino; e Malfoy lo era.
- Sectum Sempra! - urlò con rabbia.
Vide Draco bloccarsi e cadere a terra; ben presto il suo sangue prese ad allargarsi per il pavimento.
Potter corse da lui, sporcandosi di rosso i vestiti; era in preda al panico, non sapeva che fare, perché non sapeva cosa aveva fatto, quale diavolo di incantesimo aveva pronunciato.
La vista gli si offuscò per via delle lacrime.
Prese ad accarezzare i sottili capelli di Draco, cercando di tranquillizzarlo che presto tutto sarebbe andato meglio e che gli dispiaceva da morire.
Harry chiamò aiuto con la voce rotta dal pianto.
Provò un paio di incantesimi per aiutare l'altro, ma fu tutto inutile.
Chiamò ancora, il panico che si faceva sempre più pesante perché nessuno rispondeva.
- Draco, ti prego, resisti, ti porto in infermeria. Mi dispiace... -
- Levati! - esordì una voce profonda.
Con stupore di Harry, Piton prese il suo posto accanto a Malfoy e iniziò a risanare le ferite, richiamando il sangue perso nel corpo del suo figliastro.
Ci volle un po' di tempo, durante il quale il moro piangeva silenziosamente guardando con enormi sensi di colpa il ragazzo steso a terra.
Quando finalmente la situazione fu stabilizzata,  il professore si rivolse a Harry. - Tu, stupido ragazzino che non sei altro, è inutile dire che non dovrai più avvicinarti a lui. Sei in punizione. Recati nell'ufficio del Preside -.
Così il grifone lanciò per un'ultima volta uno sguardo verso il ragazzo che tanto avrebbe voluto tenere accanto a sé.
Piton utilizzò un levicorpus sul serpeverde per portarlo in infermeria, mentre Potter iniziò a trascinarsi verso l'ufficio di Silente.
Sentiva di aver appena perso qualcosa di prezioso. 

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