Natale insieme

di terryoscar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La taverna La Bonne Table ***
Capitolo 2: *** Buon compleanno Oscar ***



Capitolo 1
*** La taverna La Bonne Table ***


 
 
 
La taverna La Bonne Table
 
 
 
 
E’ una sera come tante altre, i soldati della guardia sono in libera uscita e come loro abitudine trascorrono le ore libere a far baldoria nella solita taverna, tra loro c’è anche André.
“André, su forza beviamo … dimentichiamo i dispiaceri!”
“Mi sento confuso, temo di aver bevuto troppo!” borbotto con la voce un poco impastata.
Riempio l’ennesimo bicchiere a tutti i compagni e infine anche ad Andrè. “Ma no! Guarda me, ho bevuto più di te e sono lucido! Ah ah ah …”
“Alain, se hai voglia di ubriacarti fa pure!” Rispondo stringendo il mio bicchiere ormai nuovamente pieno.
“Vorresti dirmi che non hai pene da soffocare perché non ci credo!”
“ … Io non ho pene da soffocare …” Borbotto mentre stringo il bicchiere tra le mani.
“Ah ah ah … Si, certo! Ah ah ah … Ma se ti sei arruolato per seguire il tuo amore impossibile!”
 
Annuisco alle parole di Alain. È esattamente così, sono qui solo per Oscar, per stare vicino a lei, per essere al suo fianco sempre, la sua fedele ombra. Io non esisto senza di lei, così come l’ombra non esiste senza la luce. Questo sono io.
 
Gerard ribatte: “Dai André non pensarci! Ma perché non provi ad innamorarti di una donna qualsiasi?”
Le parole di Gerard mi infastidiscono, lascio il bicchiere sul tavolo, mi alzo e sussurro: “Sono stanco, torno in caserma!”
Gerard ribatte: “Ehi amico, scusami se ti ho offeso!”
“Stai tranquillo, non mi hai offeso, sono solo stanco. Buona notte!”
Marcel continua: “Lasciatelo andare, forse è meglio che vada a dormire, almeno non farneticherà più.”
 
Mi allontano goffamente dai miei compagni, lascio una moneta all’oste e mi avvio verso l’uscita quando una donna mi raggiunge, prende la mia mano con vigore e dice: “Bellissimo soldato, vorrei farti felice almeno un’ora, dai vieni con me!”
 
Sento il profumo dolciastro di questa donna, intravedo il suo abito, liso, rattoppato, che mette in evidenza il suo petto prosperoso. Alzo il capo e tra i fumi dell’alcol rispondo: “Sono già felice! … Non ho bisogno di nulla!” tiro la mano, tento di andare via ma la donna insiste. “Ma no, nessuno può essere felice se viene qui a ubriacarsi! Dai, vieni con me! Lo sai che ti guardo tutte le volte che vieni con i tuoi amici? Tutti chiedono di me, tranne te. Dimmi, forse non sono abbastanza bella per te?”
La donna si avvicina sempre di più, il suo odore mi da la nausea, mi confonde, mi infastidisce. Non è lei la donna che voglio, io voglio solo Oscar, la mia Oscar.
“Siete molto bella ma io non uso le donne per il solo piacere di un’ora.”
"Non ho mai sentito nulla di simile. Guarda i tuoi amici ... stanno ridendo di te!"
“Cosa vuoi che mi importi se ridono di me!? Loro ... hanno voglia di divertirsi. Scegli uno di loro!" indico con la mano i miei compagni d’armi.
 
Ognuno di loro ha frequentato questa donna, ognuno di loro l’ha avuta. Ma io no, io voglio solo lei, bionda, occhi azzurri, profumata di rose. Oscar, io voglio lei, solo lei.
 
"Ma io voglio te! Mi fai impazzire e poi non sono mai stata con un soldato a modo come te mentre con loro ..."
 
Sento udire delle risate, sono i miei compagni.
 
"AH AH AH AH ..."
Uno di loro dice a gran voce: "Avanti André, giuro che non farò la spia e il Comandante non saprà nulla! Ah ah ah ..."
Alain ribatte: "Ehi Lucien ma sei matto?! Lascialo in pace! ... E poi, secondo me, sotto sotto il Comandante ama il suo soldatino, solo che non vuole ammetterlo .... Uhm ... devo pensare a come fare per farglielo capire ..."
"Alain ma stai scherzando?! Ma cosa vuoi fare capire al Comandante!? Lo sappiamo tutti che è un osso duro!" rispondo mentre vedo André lasciare la taverna. "Comunque il nostro amico è grave: capisco che sia innamorato ma non intrattenersi mai con una donna è anomalo!"
Alain ribatte ancora: "Ih ih ih .... So perfettamente che il Comandante Oscar ha la testa dura ma ... amici e se facessimo in modo che si ingelosisca?"
"Ma che ti passa in testa?"
"Basta farle credere che il suo attendente è un grandissimo amatore ed è fatta! ... Se lo ama gli farà una bella scenata di gelosia altrimenti ... beh ... che André si metta l'anima in pace. Anche se ... onestamente dubito che il Comandante non provi nulla per occhi verdi!"
"Ah ah ah ah ... Insomma Alain vuoi mettere alla prova il Comandante?!"
"Esatto! Se è una donna cederà se no .... teniamoci un vero maschio al Comando! Ah ah ah ..."
"Ah ah ah ah ..." Ridiamo all'unisono.
 
"Senti Alain, quando pensi di attuare il tuo piano?"
"Appena avremo la prossima uscita! ... Ih ih .... Vedrete, farò andare su di giri il bel Comandante dagli occhi di ghiaccio."
"Ah ah ah ... Sta attento, il Comandante è una donna molto pericolosa, hai forse dimenticato come ha messo tutti noi al nostro posto?"
"Niente affatto! E' una donna di tutto rispetto ..." vedo la donna che poco fa circuiva André fare un passo avanti e mettere le mani sui fianchi. "Ehi bellezza cosa ti prende? Hai una faccia….."
"Mi prende che tra tutti gli ubriaconi che capitano qui, solo un soldato mi fa impazzire, e cosa scopro?! Che è innamorato del suo Comandante! Pazzesco!!! Mi piace un soldato che preferisce gli uomini a me. Ora capisco perché possiede dei modi così gentili e non è rozzo come Voi!"
Ridiamo tutti irrefrenabilmente: "Ah ah ah ah .... questa poi!! Ah ah ah …”
 
Sento la voce dell'oste richiamare la ragazza: "ELENA NON PERDERE TEMPO, VIENI QUI E VAI A SERVIRE IL TAVOLO TRE!"
"Grunt ... Arrivo padrone!"
I soldati continuano a ridere. "Ah ah ah ah ..."
"Ehi soldatacci avete poco da ridere? Forse non avete mai preso una cantonata?"
Alain ribatte divertito: "Io MAI! Tutti sanno e anche tu, che a me piacciono le donne ah ah ah ..."
Vado via furiosa mentre continuo a udire le risate dei soldati.
Alain si alza, posa una moneta sul tavolo e continua:"Sapete cosa Vi dico!? Che sono stufo anch'io! ... Torno in caserma."
"Di piuttosto che non vedi l'ora di dare filo da torcere il nostro Comandante!"
"Anche! Ah ah ah ..." Rido mentre vado via.
 
 
Tre giorni dopo
 
Sono seduta nel mio ufficio, nella caserma della Guardia Metropolitana Parigina, in rue Chaussè D’Antin. Una costruzione datata, a pettine, con diversi cortili. Mi alzo dalla mia comoda sedia, mi avvicino al vetro della finestra ed osservo i soldati nel cortile, intenti a spalare la neve che sta cadendo copiosa. Manca poco al Natale, il mio primo Natale in questa caserma.
In questi primi mesi passati alla guida dei soldati della guardia mi sono resa conto che lo stato della caserma, le condizioni di vita dei soldati e anche la loro stessa salute sono ben diversi da quelli della Guardia Reale. Qui le camerate vengono appena scaldate, le pareti sono scrostate e ricoperte di disegnini equivoci, il rancio è quasi immangiabile, le divise sono logore e spesso rattoppate.
Vorrei fare qualcosa per questi ragazzi …. Senza contare che tra loro si è arruolato anche Andrè ….. accidenti a lui. Andrè ….. solo qualche mese fa mi ha dichiarato il suo amore ….. in un modo davvero ….. assurdo. Mi ci è voluto un po’ di tempo …. Ma ho capito che non mi avrebbe mai davvero fatto del male.
Andrè …. Il bambino che è cresciuto al mio fianco, il ragazzo con cui ho fatto mille scazzottate
Sento bussare alla porta.
“AVANTI!”
Mi metto prima sugli attenti e con tono beffardo dico: “Comandante, scusate se Vi disturbo ma ho da farvi una richiesta da parte dei soldati”
"Alain ..... dimmi ....." Rispondo pronta a tutto.
 
Ormai ho imparato a tollerare le intemperanze di questo soldato.
 
"Comandante, come potete vedere nella caserma si gela, vorremmo avere almeno una coperta in più per le nostre brande puzzolenti. "
"Si .... lo so. Ho fatto richiesta al comando generale ..... coperte, legna, divise, calze .... e anche calce per risistemare questa caserma! E magari anche un cuoco, uno vero!"
Fischio, sorrido e rispondo beffardo:"Uaoooo ... ma che fortuna ci è capitata! Ci hanno rifilato non solo una bella donna al comando ma anche generosa! .... Ihih qualità che non si addice alle donne aristocratiche!"
"MA COME TI PERMETTI! Sparisci subito da qui o ti assicuro che per te saranno guai!" Sbotto furiosa. “Non sopporto questo tuo atteggiamento scanzonato e dissacrante!”
"Ihihih..." reclino il capo. "Debbo ammettere che avete il dono del comando.  Comunque Vi ringrazio a nome di tutti i pidocchiosi che Vi obbediscono! Ihihih.... con permesso!" Mi rimetto sugli attenti e sbatto i tacchi.
“SPARISCI!” Urlo mentre Alain richiude la porta.
 
Spero davvero che il generale Bouillè accolga le mie richiesta …. In caso contrario potrei provvedere con le mie finanze …. E chiedere aiuto a Sua Maestà! Intendo in qualche modo provvedere a questa caserma ed a questi ragazzi …. Alcuni di loro sono ancora così giovani ……
 
 
Vedo uscire  Alain dall’ufficio di Oscar, lo guardo perplesso, domando: “Il Comandante Oscar è in ufficio?”
”Si, amico, la tua bionda è al posto di comando ihihih.” Rispondo mentre mi allontano.
Mi avvicino alla porta e busso. Un tocco deciso e poi due ravvicinati.

Sento bussare alla porta, il tocco di André, inconfondibile. È il nostro piccolo codice, lo usavamo già da bambini per riconoscerci.
“Vieni André, entra!” Rispondo mentre mi rendo conto che la mia voce ha un’inflessione nuova, più calda.
Entro, chiudo la porta, mi metto sugli attenti e dico: “Comandante, hanno appena portato la legna per i camini della caserma.”
“La legna! Solo la legna? Non è arrivato altro?” Domando a metà tra l’entusiasmo e la delusione. Ho chiesto molto di più per questi ragazzi.
“Nient’altro, comandante!”
“Uff….è poco, troppo poco ….. questi ragazzi meritano di più! E questa caserma ha bisogno di molti interventi!”
“…. Comandante, credo che non arriverà nient’altro…”
“Grazie André…. Puoi andare ….” Poi ci penso un attimo ed aggiungo: “André, hai la serata libera …. Ti andrebbe di accompagnarmi a palazzo Jarjayes?”
 
Sento la voce di Oscar, ha un’inflessione nuova e al contempo antica, un guizzo della ragazzina che era, l’entusiasmo della gioventù.
 
"... Ecco ... io ... ma si, certo."
"Perfetto! Allora....possiamo andare!" Afferro la mantella, la metto sulle spalle e la allaccio stretta al collo. Prendo i guanti e li infilo, sorrido ed esco seguita da André. In certi momenti è così bello averlo al mio fianco.
 
Sono in compagnia dei miei amici, siamo pronti per la libera uscita quando vedo il mio amico André, un passo indietro del comandante, sorrido e con tono sarcastico dico: "Ehi Andrè, unisciti a noi, vedrai che non ti pentirai! Stasera c'è quella bellissima mora che ti aspetta”
"No no Alain, grazie ma .... no!"
Rispondo mentre mi rendo conto che Oscar si è irrigidita, un movimento piccolo, quasi impercettibile. Se non sapessi che per lei sono solo un amico, forse neppure più quello, direi che è gelosa.
I compagni uno dopo l'altro dicono: "Suvvia Andrè non farti pregare ...."
"Unisciti a noi ..."
"Forse hai trovato di meglio?"
L'ennesimo ribatte: "È probabile visto che quando andiamo alla taverna tutte le donne bramano per lui!"
 
Le parole dei miei soldati mi irritano un poco, mi volto verso André e cercando di nascondere la mia irritazione aggiungo: "Se hai già da fare non preoccuparti, posso rientrare a palazzo da sola. Dirò a Nanny che sei di turno .... non sarebbe carino dirle che frequenti certi .... posti, non trovi? Buona serata!" Aggiungo le ultime parole con stizza mentre mi volto ed allungo il passo verso le scuderie.
Sento alle spalle le risate dei miei compagni.
"Ah ah ah ...."
Ricevo una pacca sulla spalla da uno di loro.
"Sentito Andrè?! Hai perfino la benedizione del comandante!"
Tutti: "Ah ah ah ..."
"No no .... io .... devo andare, davvero!" Rispondo cercando di liberarmi dei miei compagni per raggiungere Oscar.
 
Non intendo di certo rinunciare ad un momento in cui potrebbe essere ancora come un tempo.
 
Alain con tono canzonatorio ribatte: "Lasciatelo andare altrimenti il Comandante lo sbatte in isolamento ah ah ah...".
"Grazie Alain..." sussurro appena mentre corro per raggiungere Oscar.
 
Ho l'impressione che sia piuttosto arrabbiata!
 
 
 
Sento dei passi raggiungermi di corsa, non mi volto nemmeno, li riconosco, sono quelli di André.
"Aspetta Oscar! ... Vengo con te!"
“Non sei obbligato, André!  Hai la serata libera …. E non sei al mio servizio. Puoi fare ciò che desideri ……”
 
Rispondo anche se vorrei che rientrasse con me. Mai come questa sera lo vorrei al mio fianco.
 
"Grazie ma ..... vengo con te. Sai ..... a palazzo Jarjayes si dorme, e mangia, molto meglio che qui!  E poi la nonna .... se scoprisse che invece di tornare a palazzo resto qui ..... povero me!" Rispondo sorridendo.
 
Anche se avrei voluto dirle che io la seguirei ovunque! Anche in capo al mondo, o all’inferno, pur di starle accanto, pur di avere un suo sorriso. È così raro vederla sorridere ormai ……
 
Annuisco fin tanto che non arriviamo in piazza d'armi, vedo i nostri cavalli già sellati, prima di montare il mio Cesar guardo André e sussurro stizzita: "Non ti pentirai di aver rinunciato a una delle tue tante corteggiatrici?!"
Sorrido, che sia davvero gelosa? "La nonna vale bene tale rinuncia, non credi Oscar?"
Lo guardo in malo modo e con tono sarcastico ribatto: "Non credo! Anzi ... ti consiglio di unirti ai tuoi amici, sai palazzo Jarjayes è un posto così noioso! Ah ... beh ... può darsi che anche lì avrai qualche corteggiatrice!" Impedisco ad André di rispondere, salgo in tutta fretta in sella e parto al galoppo.
Salgo rapido in sella ad Alexander, lo sprono al galoppo ma le vie di Parigi sono ghiacciate, il rischio di fare del male al mio amico a quattro zampe è troppo alto, così rallento. Chissà cosa le passa per la testa!  Testarda e cocciuta! Accidenti!
 
Sono fuori di me, corro via con il mio Cesar ma mi rendo conto che debbo portarlo quasi al passo, è troppo pericoloso, le strade sono ghiacciate.  Maledetto André! ... Ti credevo ... diverso dagli altri uomini e invece! .... Maledizione!! .... E' come tutti gli altri, è come Fersen! ... No, no ... Fersen è ..... Ma che razza di paragone faccio?! Fersen è un donnaiolo impenitente anche se dice di amare la regina! ... Eppure André .... mi ha delusa!
Mi stringo nella mia cappa, fa molto freddo, passo davanti a una taverna, sussurro: "Una cioccolata calda è quella che ci vorrebbe”
 
 
Ho perso di vista Oscar, quella testona quando è arrabbiata non bada a nulla. Pazienza, a palazzo Jarjayes la troverò senza dubbio!
 
Mi fermo davanti a una taverna, mi guardo intorno, André non c'è. "Meglio ... la sua presenza mi avrebbe infastidito." Scendo da cavallo quando sento alle mie spalle la voce canzonatoria di Alain.
"Comandante cosa fate sola soletta? Dove avete lasciato il Vostro fedele soldatino?"
"Alain! Non ti permetto di fare certe insinuazioni! Ed ora sparisci dalla mia vista!"
"Impossibile! Voi siete venuta nella stesso posto dove mi intratterrò con il resto dei Vostri soldati!" mi infilo il mignolo nell'orecchio e continuo: "Pensavo che solo ad André interessassero certi posti! Ih ih ih .... ma qui ci sono solo donne compiacenti .... ih ih ih .... se poi volete ...."
"BASTA! ME NE VADO!" Sbotto arrabbiata mentre metto il piede nella staffa e  con un gesto elegante rimonto in sella. Chissà poi dove sarà andato André? Oh .... ma a me non deve interessare! Ha la sua vita! Accidenti.
 
"Ah ah ah ah ...."
 
Sento le risate dei miei uomini ma li ignoro.
 
"Alain hai esagerato! Sono sicuro che domani il Comandante ti metterà in isolamento."
"È possibile .... ih ih .... però non sono proprio riuscito a trattenermi! Mi chiedo come faccia quella donna a non accorgersi del bell'Andrè!"
"Al tuo posto, non ne sarei sicuro! Ma l'hai vista in faccia quando le hai parlato delle corteggiatrici di André?! Il Comandante era gelosissima!”
"Ih ih i hi ..... in effetti ..... potrebbero esserci degli sviluppi divertenti!!"
Uno di loro continua: "Gerard credi davvero che il Comandante sia gelosa di André? Allora lo ama! Ah ah ah ...."
"Beh .... a me è persa molto gelosa ..... quindi ..... vedremo!!"
 
 
 
Varco il cancello di palazzo Jarjayes, entro nella stalla per lasciare il mio Alexandre, noto che Cesar non c'è ... ma dove sarà Oscar?! Non è ancora tornata. Possibile che le abbiano dato fastidio le parole dei mie compagni? .... Sinceramente non ne vedo il motivo, sta soffrendo ancora per Fersen ... non c’è posto per me nel suo cuore.
 
Vedo in lontananza mio nipote camminare verso l'ingresso delle cucine, mentre fuori inizia a nevicare. Spalanco la porta e lo faccio entrare.
"Andrè .... ma sei solo? Madamigella Oscar non è rientrata?!"
" ... Credevo che fosse qui ...." rispondo sconsolato.
 
Chissà dove sarà andata!
 
"E invece non c'è .... o Santo Cielo, che le sia accaduto qualcosa? Ma .... non potevate rientrare assieme? Oh Andrè .... uhm ...." osservo per bene mio nipote ed aggiungo: "Però ... mi sei mancato, bambino mio!! Fatti abbracciare!!"
 
Sento l'abbraccio di mia nonna, ma il mio pensiero è rivolto a lei. Dove sarà? Che le sia accaduto qualcosa? Forse è meglio che la vada a cercare. Ma dove?
 
Poi sento mia nonna sciogliersi, l'accarezzo e dico: "Scusami, ma è meglio che vada a cercarla."
"Oh Andrè .... ma cosa vi è successo, bambino mio?"
"Nulla, è solo che ... mi ha distanziato e il mio cavallo non riusciva a stare dietro al suo."
"Andrè .... non intendevo questo ...... non cercare di sviare le domande!!"
 
Osservo mia nonna, ha uno sguardo inquisitorio, seppure dolce. Si vede che è preoccupata.
 
"Ho detto la verità e adesso scusami, vado a cercarla!"
"Si .... vai .... ma prima o poi dovrai spiegarmi, Andrè!!" Aggiungo mentre lo vedo uscire dalla cucina.
 
Davvero non la capisco, ma cosa le è preso? Forse pensa che mi sia preso gioco di lei .... dopo quella notte scellerata! .... Non smetterò mai di chiederle perdono per quel mio gesto scellerato, dettato solo dalla frustrazione. Non avrei mai potuto farle del male ….. mai, per nulla al mondo.
 
Esco dalla cucina, vedo la neve scendere copiosa, mi stringo alla mantella. "Brrr .... ma che freddo che fa! ... Oscar, ma dove sei?!"
 
 
Varco il cancello del palazzo sotto una copiosa nevicata, ho tirato su il cappuccio del mio lungo mantello, mi stringo bene nel mantello, lo chiudo meglio per cercare di riscaldarmi, e raggiungo le scuderie. L'atmosfera è un poco particolare, ormai non manca molto al Natale, la neve mi ricorda tutto ciò. Scendo da cavallo e porto César nella scuderie, varco la porta, mi scrollo la neve di dosso e mi guardo attorno.
 
 
 
Da lontano la vedo, sta entrando nelle scuderie, la raggiungo. Entro e dico: "Dove sei stata? Mi sono preoccupato ..."
Mi volto di scatto, lascio cadere dalle mani la spazzola con cui stavo asciugando César, osservo Andrè davanti a me, non riesco a comprendere se sia arrabbiato o preoccupato?
"Non devo rendere conto a te di cosa faccio!" Rispondo stizzita. "Tu piuttosto? Non ti sei fermato alla taverna? Se ho ben compreso sei molto .... richiesto!" rispondo con tono freddo e acido, forse ben più acido di quanto avrei voluto. Ma accidenti, Andrè è davvero richiesto!!
"Cosa?! Ma davvero credi a ciò che ha detto Alain?! Oscar io non sono come tu pensi!"
"Cosa ne sai tu, di cosa penso io? E comunque Alain potrebbe avere ragione ..... nulla ti impedisce di essere  ...... come dice Alain!!"
Avanzo di qualche passo e con tono pacato ribatto: "Ora ti faccio una domanda: se una persona è innamorata di qualcuno, potrebbe stare con un'altra che non sia lei?"
"E perchè lo chiedi a me? Dimmelo tu, piuttosto!!!" Rispondo in uno scatto di rabbia.
"L'ho fatta io per prima la domanda. Rispondimi!"
"Non sono tenuta a darti risposte! Ed ora scusami .... sono stanca e voglio rientrare a palazzo ...... ci pensi tu a César?!"
Le sbarro la strada e continuo: "Sei ancora innamorata di Fersen?"
 
La domanda di Andrè mi indispettisce ancora di più, ma come si permette di chiedere certe cose!
 
"Sono cose che a te non devono interessare, considerato che hai uno stuolo di donnette che ti attende alla taverna!"
"Ti ho fatto una domanda!"
"A cui io non sono tenuta a dare risposta! Ed ora spostati ..... devo passare!!!" Rispondo sempre più stizzita.
La fronteggio e continuo: "Dal tuo atteggiamento deduco che tu lo sia ancora! Dunque se ami Fersen potresti mai amare un altro uomo?"
"Lascia stare Fersen! Non è di lui che stiamo parlando .... ma di te!!"
"Se tu non riusciresti a guardare un altro uomo perché sei ancora innamorata del Conte, cosa ti fa pensare che io mi possa intrattenere con una donna che ... non sia tu?!" la vedo arrossire, tace. "Mi dispiace di averVi offeso ancora una volta Comandante Jarjayes! ... Ricordo perfettamente di averVi giurato che non sarei mai più tornato sull'argomento .... l'avevo giurato a me stesso ma dopo una simile accusa, non posso tacere."
"E cosa ti avrei fatto, sentiamo?!! Forse ti ho detto la verità? Non è forse vero che sei circondato da donnette? Che sei uno dei soldati più ricercati alla taverna? Che tutte le donne che incontri sul tuo cammino sospirano al tuo passaggio? Che anche le giovani cameriere di palazzo ti corteggiano? Uff ...  Andrè .... non mentire con me!! Sei tu ....." punto il dito contro al suo petto "Sei tu ..... ad essere ..... ricercato! Non io!!" Tengo lo sguardo dritto negli occhi di Andrè.
 
Non intendo cedere di un passo. Sono io la parte offesa qui, sono ad avere diritto di essere consolata ed essere arrabbiata. IO!!! Non lui!
 
"Sarà come dici ma io non me ne sono mai accorto perché .... è solo te che amo!"
Le parole di Andrè mi sorprendono e spaventano. Ho paura ... paura che sia come mesi fa, paura che possa ancora aggredirmi, paura che possa ricordarmi che sono solo una donna. Paura .... paura di ammettere che .... Andrè non potrebbe mai farmi del male. Che alla fine .... alla fine non è accaduto nulla, nulla di più di una scazzottata.
 
Poso le mani sul suo petto e cerco di spingerlo via, per passare e correre verso palazzo.
 
La vedo allontanarsi mentre la neve continua a cadere, urlo: "HAI PAURA DEI MIEI SENTIMENTI?! SE HAI ABBASTANZA CORAGGIO, AFFRONTAMI! FERMATI OSCAR!"
 
Sento le parole di Andrè mentre allungo il passo fino a correre, voglio solo entrare a palazzo e chiudermi nella mia stanza. Non era certo questo che volevo ..... non quando ho chiesto ad Andrè di rientrare a palazzo con me. Accidenti a lui, ultimamente sembra che voglia ricordarmi i tutti i modi che sono una donna!
 
 
Entro in casa veloce, accolta da alcune cameriere. Slaccio la mantella, tolgo i guanti e li porgo ad una giovane ragazza.
"Fammi preparare un bagno e  ..... chiedi a Nanny di raggiungermi di sopra! Mio padre, è a palazzo?!"
"Il Generale è nel suo studio."
"Grazie ...." Salgo rapida le scale che portano al piano di sopra mentre sento Andrè entrare e le cameriere che lo accolgono felici ..... donnette, ecco cosa sono!! Riesco a percepire i loro sospiri anche da questa distanza, me le immagino, con gli occhi persi e la bocca spalancata mentre lo attendono felici, donnette!! Sciacquette!!! Ecco cosa sono!! E lui …. Lui si bea di tutto ciò! Dannato Andrè.
 
"Andrè!! Sei tornato!!"
"Oh Andrè .... ma quanto sei ..... mangi a sufficienza in caserma?"
Ignoro le parole delle cameriere e dico: "Scusatemi, lasciatemi solo con Oscar!"
"Madamigella Oscar? Ma ha chiesto un bagno, Andrè!! E direi che anche tu ne hai bisogno!! Su su .... vai a cambiarti!!"
“Ora Andrè prepariamo un bel bagno anche per te!! AAHHHH”
 
"Oscar, devo parlarti!"
Mi fermo a metà della scalinata, osservo Andrè dall'alto ed aggiungo decisa: "Magari dopo, ora vorrei fare un bagno e cambiarmi, come vedi i miei abiti sono tutti bagnati ..... se non te ne fossi accorto, fuori nevica!"
"Si, hai ragione! Aspetterò!"
"Ecco .... magari vieni su più tardi .... con una bella tazza di cioccolata .... anzi, due!" meglio essere magnanima, anche se non se lo meriterebbe. E poi potrei sempre gettargli la cioccolata bollente addosso.
"Speravo che me lo chiedessi. A dopo ... Oscar ..."
"A dopo ...... " rispondo voltandomi e raggiungendo rapida la mia stanza.
 
Sento i passi delle cameriere seguirmi, mi volto e le vedo cariche di secchi di acqua, apro la porta della mia stanza e le ragazze entrano veloci. Uno stuolo di ragazze, tutte con indosso l'abito scuro, i capelli raccolti ed il grembiule bianco. Entrano parlottando fitto fitto tra di loro, mi rendo conto che i loro discorsi riguardano essenzialmente Andrè. Non fanno che tesserne le lodi ..... uff.
Poi arriva la nonna, entra come un tornado e mi raggiunge mentre sfilo gli stivali e la giacca della divisa.
"Oscar, bambina mia!!"
"Nanny, avverti mio padre che sono arrivata!"
"Certo, ma ora ti meriti il tuo bel bagno! Su su .... ti aiuto io!!"
"Faccio da sola, puoi andare!"
"Come desideri, Oscar. Magari torno tra un po' per aiutarti con i capelli, va bene? Tu intanto .... rilassati e goditi il bagno caldo!!"
Non rispondo, vedo Nanny lasciare la mia stanza, entro nella toilette e mi libero degli abiti bagnati. "Riconosco che fa davvero freddo nonostante che il camino sia acceso! ...." nella testa c'è solo il viso di André. "Mi ama ... eppure non sdegna di andare con le altre donne! Almeno è ciò che dice Alain!" mi infilo nella vasca, entro a poco a poco fino ad immergermi completamente. "Lui dice di essere fedele al suo amore." risalgo su. "Ma cosa mi importa se si intrattiene con le altre donne?! La questione non mi riguarda, che faccia ciò che gli pare!"
Afferro un pezzetto di sapone ed inizio a passarlo sulla pelle, un gesto dettato dall'abitudine, mentre non riesco a fare a meno di pensare a lui, ad Andrè. Accidenti, ancora una volta ha detto di amarmi .... ma perchè è così ..... difficile? Mi appoggio al bordo della vasca, chiudo gli occhi e mi lascio scivolare fino ad immergermi completamente, bagno i capelli e riemergo solo quando sento che mi manca l'aria.
 
 
 
 
 
Sono nel mio studio, suono la campanella per chiamare la servitù, ecco aprirsi la porta.
 
"Desiderate Signor Generale?"
"Debbo parlare con Oscar, falla venire nel mio studio!"
"Si Signore, la avviso subito .... "
 
Afferro la pipa sul tavolo, la porto alla bocca e con un gesto deciso l'accendo. Mi alzo dalla mia poltrona, mi avvicino alla finestra e guardo la neve scendere giù.
 
"Sono davvero preoccupato, debbo parlare con mio figlio!"
 
 
Entro nella stanza di Oscar, poso la biancheria pulita sul letto, raggiungo la toilette e busso.
"Oscar, tuo padre ha chiesto di te!"
"Ha chiesto di me?! ... Bene, vedrò cosa vuole!"
"Ti ho lasciato il cambio sul letto, vuoi che ti aiuti, Oscar?!" Domando con tono dolce.
“Faccio da me.”
"Come desideri ...... hai richieste per la cena?!"
"Nessuna. Andrà bene qualsiasi cosa."
"Bene, a dopo allora!!" Lascio la stanza e decido di cercare Andrè, qui c'è qualcosa che non mi torna affatto.
 
 
Mi vesto, sistemo il fiocco della camicia, stiro con una mano il gilet, afferro la giacca, mi osservo un attimo allo specchio ed esco a passo deciso, per raggiungere lo studio di mio padre. Arrivo, busso decisa ed attendo.
TOC TOC
 
 
Sono  concentrato sui dispacci militari quando all'improvviso sento bussare.


"AVANTI!"
 
Apro la porta ed entro. Osservo mio padre, seduto sulla sua poltrona, con la pipa in mano.
"Padre, mi avete fatta chiamare?"
"Si .... ho bisogno di parlarti. Ma siediti!"
Mi accomodo davanti a mio padre, con le mani appoggiate sulle gambe. Sono tesa, agitata.
"Ditemi ....."
Tiro l'ennesima bocca, vedo il fumo sollevarsi, poi poso la pipa sulla scrivania e domando: "Come ti sembra il nuovo incarico che ti hanno affidato?"
Osservo mio padre, faccio un bel respiro e rispondo decisa: "Stimolante, direi! Purtroppo però in quella caserma manca tutto, Padre! Ho fatto richiesta al comando generale, spero davvero che mi mandino il necessario! Pensate che non c'è neppure la legna per scaldare tutta la caserma! E le divise ..... sono logore e vecchie. Per non parlare della costruzione: le pareti sono ammuffite, l'intonaco si sgretola ...... mi chiedo perché nessuno se ne sia interessato"
"È una realtà che non conosci, tutte le caserme francesi sono cosi, tutte tranne quelle della Guardia Reale! .... Oscar...." mi porto le mani al viso e sussurro "Perdonarmi.... ho sbagliato con te, non avrei dovuto educarti come un uomo. Perdonami, Oscar..."
Le parole di mio padre mi sorprendono, perdonami, lui ha detto davvero perdonami ...... sono sorpresa e confusa. Faccio un belò respiro, mi prendo un attimo prima di rispondere.
"Padre ...... io sono felice della Vostra decisione! Sono libera, come nessuna delle mie sorelle. Io .... Vi ringrazio per avermi cresciuta così!"
"Si, ma tu non puoi condurre ancora questa vita! Io vorrei... che tu abbandonarsi l'uniforme e ti sposassi come tutte le altre donne. "
"No no no no!" Rispondo sorpresa dalle parole di mio padre. "Il matrimonio non è nei miei piani. Proprio no, Padre! E poi .....siate onesto, mi ci vedete sposata?"
"Ecco vedi, dobbiamo trovare un uomo adatto a te! ... Girodelle ha chiesto la tua mano. È un brav'uomo e sono sicuro che ti renderà felice, in fondo è stato al tuo servizio per vent'anni e saprebbe farti felice...."
"Avete detto bene, è stato al mio servizio. Gli ho dato ordini per vent'anni. Non potete di certo pretendere che io ora giuri obbedienza ad un uomo a cui ho impartito ordini per vent'anni! E poi .... no, Girodelle proprio no, Padre"
"Se il giovane Girodelle non ti piace, ne troveremo un altro. Oscar, l'importante è che tu dia una svolta alla tua vita.”
 
Non posso credere a ciò che mio padre sta dicendo, sembra persino sincero e commosso, davvero pentito di avermi cresciuta come un uomo.
 
"No Padre ..... no. Girodelle proprio no. Io..... io .... credo di essermi guadagnata la mia libertà! Sono stata un figlio devoto ed obbediente. Credo di avere portato onore e gloria al casato dei Jarjayes ed intendo portarne ancora! Di questo spero mi darete atto, Padre." Rispondo decisa. “Non saprei cosa farmene di Girodelle ….. figuriamoci!!”
"Si, certo … lo capisco! Ma è giunto il momento che tu abbandoni questa vita e poi come ti ho già detto, mi sono ravveduto, non avrei dovuto allevarti come un maschio. Tu sei una donna, una bella donna e meriti di essere felice."
“Ma io sono felice, Padre. Sono felice della vita che conduco, non  voglio di certo cambiare!”
 
Povera me, dopo trentatré anni mio padre si rende conto che non sono un maschio. Assurdo. Io sono felice della vita che conduco, molto felice.
 
“Si ma… vedi, la settimana prossima il generale Bouillè darà un ballo in tuo onore, ci saranno tutti i nobili di Parigi, tu potrai scegliere uno di loro e …”
"Un ballo?! Ma state scherzando? Io non ho alcuna intenzione di espormi a degli uomini, ma ci pensate che la maggior parte di loro sono miei sottoposti e gli altri ... superiori arroganti!"
"Lo vuoi capire che esigo un erede? Puoi scegliere con chi farlo, sono magnanimo! Ma esigo un erede!" Sbotto scocciato da questa figlia ribelle.
 
Maschio ribelle, femmina ribelle …. Accidenti!!
 
Sorrido e, con tono pacato, ribatto: "Dimenticate che sono io il Vostro erede?"
"E dopo di te? Non ci pensi? Io si! Quindi ..... vedi di sceglierti un bel marito e provvedi, così come abbiamo fatto tua madre ed io."
"Padre, sinceramente non Vi riconosco! ... Voi non mi avreste mai parlato in questo modo e poi non Vi siete mai posto questo dilemma! ... Cosa Vi succede? Perché Vi preoccupate per me? Forse è per la situazione che sta attraversando la Francia?"
“Possibile che tu non lo capisca? Voglio il tuo bene, la tua felicità....e che il buon nome del nostro casato prosegua per le prossime generazioni!" Rispondo deciso e scocciato.
 
Possibile che mia figlia non voglia capire? Accidenti!
 
"Padre, mi avete chiamato per dirmi questo?" domando alzandomi dalla sedia.
"Certo! Ma non solo. Voglio sapere come va nel tuo nuovo incarico!"
Sorrido e rispondo sarcastica: "Bene! ... Lo trovo molto stimolante, sapete, nella Guardia Reale era tutto così noioso, non succedeva mai nulla, invece con i soldati della Guardia ...."
"Cosa accade? Raccontami un poco, su!"
"Forse il Generale Bouillè non Vi ha informato?"
"No, ovviamente no"
"I soldati della Guardia non sono affatto contenti di sottostare agli ordini di una donna."
"Uhm......lo immaginavo! Ma dal tuo sguardo deduco che tu non intenda arretrare!"
 
Osservo mia figlia, sono certo che non mi deluderà. Certo non vuole sposarsi ma come ufficiale è davvero perfetto, o perfetta?
 
"Esatto! Vedrete che si convinceranno."
"Non ne sarei così convinto......ma, a parte questo? Com'è questo incarico?"
"Padre, la caserma è squallida, le camerate sono fredde e sporche e poi il rancio dei soldati è insufficiente. C'è mal contento ed io riconosco che hanno tutte le ragioni per esserlo." Non posso di certo biasimare questi ragazzi, perché sono solo dei ragazzi, non certo degli uomini fatti, se si lamentano della caserma, è davvero un luogo indegno dell’esercito francese, del prestigioso esercito che deve rappresentare il nostro magnifico regno.
"E quindi ... come intendi procedere?" Afferro la mia pipa ed inizio a giocarci mentre osservo mia figlia.
"Ho fatto presente la questione al Quartier Generale ma temo che non verrò ascoltata."
"E ti arrendi così? Senza combattere? Io non ti educata in questo modo"
"Ho già fatto pressione diverse volte sul Generale Bouillè ma nulla. Non posso certo minacciarlo! ... Mi sbatterebbe in isolamento ah ah ah ..."
"Minacciarlo no, convincerlo però si! Sta a te trovare il modo!"
"Vedrò se sarà possibile! ... Bene adesso Vi chiedo di scusami, sono stanca!"
"Certo......ma ricordati, io esigo che il nostro casato prosegua! Attendo la tua decisione, Oscar! Tu hai degli obblighi verso questa famiglia! Ricordalo! "
 
Lascio lo studio senza proferire parola. Percorro il corridoio e ripenso alle parole di mio padre, per lui c'è solo il dovere, le convinzioni, gli obblighi. Un tempo ho amato Fersen ma adesso ... adesso mi rendo conto che Fersen non è paragonabile ad André!

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Capitolo 2
*** Buon compleanno Oscar ***


Buon compleanno Oscar
 
Svolto il corridoio quando avverto una presenza. "Chi è?" nessuno risponde ma una mano afferra la mia e mi trascina con sè. È lui. "André ma cosa ti prende?"
“Nulla …..” rispondo vago e sibillino.
"Sì ma ...... André  sei .... strano!" Rispondo mentre André mi trascina in un delle stanze che non vengono utilizzate.
Siamo soli, metto di spalle al muro la mia Oscar, siamo labbra contro labbra, sussurro: "Ricordo perfettamente  di averti giurato che non ti avrei mai più parlato dei miei sentimenti ma io ... Oscar, passavo per lo studio di tuo padre e ho sentito: lui vuole che ti sposi ma io non voglio! ... Ne morirei. Dimmi che non obbedirai ai suoi ordini, dimmelo, ti prego."
"André!  Certo che non obbedirò ai suoi ordini! Proprio no!" Rispondo in un soffio mentre mi sento attratta dai suoi occhi verdi, potrei perdermi in questo sguardo! Da quando André è così....così....affascinante.
"Dici davvero?! ... Forse non hai dimenticato Fersen?"
"Fersen? Lui .... appartiene al passato"
"Dici davvero?!" domando felice.
"Si .... davvero" Rispondo sempre più ammaliata dal suo sguardo, così intenso, profondo. E il suo profumo, il suo sorriso, da quando André ha questo sorriso?
"Oscar hai una strana luce negli occhi ... mi confondi ... io ... perdonami,  ma non resisto ..." mi avvento sulle sue labbra e comincio ad assaporarle, questa volta in maniera dolce e appassionata, poi mi allontano appena, sussurro: "Io ti amo ... non sopporterei di vederti accanto ad un altro uomo."
"André ... io....." cerco di allontanarmi, sono confusa, questo André mi destabilizza, mi attrae ma mi spaventa.
La trattengo, la stringo a me. Lo sguardo cade sulle lancette dell'orologio, è mezzanotte, sussurro: "È un nuovo giorno .... amore mio ..." la bacio ancora mentre sento il suo corpo tremare tra le mie braccia.
 
 
 
Sento la fronte sudare, le mani tremare. Le labbra di Andrè sono sulle mie. Sono confusa. Con le mani lo spingo con forza, lo allontano, lo guardo con fervore e con tono altrettanto rabbioso dico: "Ma cosa fai?! ... Tu ... tu ... non è possibile?!"
Mi avvicino e pacatamente ribatto: "Io non sono un nobile e non merito l'amore di una donna come te? Si, perché tu sei donna ed io è solo te che voglio! Lo so che avevo giurato di non parlarti più d'amore ma io non posso vederti così indifferente mentre sono sicuro che tu ..."punto l'indice contro di lei. "Tu provi qualcosa per me!"
"Io .... io .....André....ma perché?  Io .... vorrei tornare a quel tempo in cui eravamo bambini ..... ricordi?"
Mi avvicino, la stringo nuovamente a me e sussurro sulle sue labbra: "Non siamo più bambini. Tu sei una donna, una meravigliosa donna ed io un uomo, un uomo innamorato di te. Ma se non riesci a fare chiarezza nei tuoi sentimenti allora ..." mi allontano con forza da lei. "Scegliti il marito che vuoi! Magari va al ballo che Bouillè ha organizzato per te!"
"Il marito che voglio. André ..... quindi secondo te una donna necessita di un marito?!! Parla!" Rispondo decisa e offesa.
"No. Se non necessita di uomo! Ma tu, tu ... non ti senti sola?! Io si. Mi sento solo quando sono in camera mia, mi sento solo quando mi metto a letto e ti vorrei vicina!" avanzo nuovamente. "Non ti parlerei d'amore se non leggessi nei tuoi occhi, nel tuo cuore, che mi ami. Solo che ... non riesci ad ammetterlo. Forse perché quella notte ti ho offesa?" allargo le braccia. "Come potrei darti torto!? ... Il mio gesto è stato inqualificabile, orribile, il peggiore che un uomo possa fare a una donna ma ..." sento le goccioline scendere dalla fronte. "Giuro che non sarei mai capace di ..." sento le lacrime scendere, abbasso il capo. "Mi vergogno quando incrocio il tuo sguardo, mi vergogno di averti ferita, ma spero che un giorno tu potrai perdonarmi perché io non riesco a perdonarmi! .... Oscar, dimmi di uscire da qui e lo farò.... ma non dirmi di uscire dalla tua vita se deciderai di rimanere sola ...."
"André....io......ti ho perdonato, già da un po'. Lo so che non potresti mai farmi del male ... però ... io … sono confusa. André ..."
Mi avvicino sempre di più, poso le mani sul suo viso, l'accarezzo, sussurro appena: "Ti lascerò andare e questa volta per sempre. Se un giorno lo vorrai, ti basterà cercarmi. Io ti amo e ti amerò per sempre ..." bacio la sua nuca e mi sciolgo dal suo corpo ansimante. "Non faccio che chiederti perdono ... mi dispiace."
"Andrè!" Sento improvvisamente freddo, mi manca il suo corpo, il suo calore, mi manca lui. "Non lasciarmi ....... non voglio ...... non voglio perderti!"
Spalanco gli occhi, sento tremare le mani, per qualche istante le parole rimangono prigioniere poi sussurro: "Davvero tu ..." Avanzo di qualche passo. "Oscar, io ... "
"Tu … " sussurro mentre mi perdo nel verde dei suoi occhi, "Tu ..."
"Io ti amo ..." Sussurro distante quasi in tono di supplica.
"Tu ... mi ami ancora? Dopo tanto tempo?! " Domando timorosa.
Sorrido esasperato mentre avanzo a piccoli passi. "Ne dubiti ancora?! ... Io darei la mia vita per te."
"Per me ... solo ... per me?"
"Solo per te ... Non vorrai dare ascolto alle sciocchezza di Alain, spero!?"
“Uhm … in effetti … qualche dubbio io ce lo avrei!"
"Stai scherzando?"
"No, io non scherzo affatto! Ti pare che possa scherzare?"
"Ed è per questo motivo che prima hai detto quelle cose?"
"Quali cose?"
"Hai dimenticato come mi hai trattato poco fa? Mi hai detto di andare con i miei compagni ma io ho preferito tornare a casa con te, come sempre."
“Ma io .”
 
All’improvviso udiamo la voce del Generale: “OSCAR! … OSCAR DOVE SEI?”
 
Mi allontano appena da André e sussurro: “È mio padre!”
Ribatto sarcastico: “Verrà a cercarti per proporti un altro pretendente!”
Guardo severamente André e con tono austero ribatto: “Smettila di dire idiozie!”
“Davvero  pensi che dica idiozie?”
“Certo!”
“E allora io mi nasconderò dietro la colonna, voglio proprio vedere chi avrà ragione!”
“Fa come ti pare!” Rispondo stizzita.
 
“OSCAR …. OSCAR ….”
 
Vedo André nascondersi dietro la colonna e sussurro: “Sei assurdo!”
“Tu più di me! Avanti apri!”
“Ti stai comportando come un bambino!”
“E tu come una bambina!” Ribatto mentre mi nascondo. “Apri!”
“Spione!”
“Ecco … e poi mi dici che sei cresciuta …”
 
“OSCAR …..”
 
Spalanco la porta e a gran voce rispondo: “SONO QUI, PADRE!” Sento i passi avvicinarsi sempre più, vedo la sua figura, sento la sua voce.
“Ma si può sapere cosa ci fai qui?”
“E Voi perché siete venuto a cercarmi? … In questo posto, poi!”
“È strano vederti in questa parte del palazzo, qui non ci viene mai nessuno.”
“Invece ci vengo io quando voglio restare sola! Come sapevate che ero qui?”
“Vi hanno visti venire …”
“Ci hanno visti?! Chi?”
“Non ha importanza chi…” mi guardo intorno. “Dov’è?”
“Dov’è chi?” Domando un poco esasperata.
“Suvvia, lo sai di chi sto palando!”
“Non sono in grado di leggere i pensieri altrui! Allora, di chi parlate? E poi perché Vi state guardando in giro?”
“Dov’è André?”
“Cosa volete che ne sappia?”
“Dovresti saperlo invece, visto che poco fa eravate insieme!”
“Padre, perché siete venuto a cercarmi?”
“Oscar sei strana cos’hai? Forse mi nascondi qualcosa?”
“Assolutamente no! Non mi avete ancora detto perché mi cercavate.”
“Uhm …” guardo con fierezza mia figlia e tirando una boccata alla pipa continuo: “Poco fa è venuto a parlarmi  il Marchese Sauvignon …”
“Cosa voleva da Voi?”
“Mi ha chiesto la tua mano per suo figlio ...”
“Ah ah ah … Ma come?! Adesso che ho lasciato la Guardia Reale tutti si ricordano che sono una donna?! Tutto questo è assurdo! Ah ah ah …”
 
Osservo mia figlia ridere, di una risata nervosa e sarcastica. Accidenti, possibile che non voglia capire che io penso solo al suo futuro?
 
“Assurdo?! Io non lo trovo assurdo. Sei un buon partito e poi sei una donna fuori dal comune e …”
“Avete finito?! Io non ho tempo da perdere!” Rispondo mentre mi avvicino alla porta. “Padre, se le intenzioni dei Vostri amici sono queste,  Vi invito caldamente a non far varcare a nessuno la porta di palazzo Jarjayes! … Buona notte Padre!”
Mia figlia si allontana,  continuo: “Se respingi così repentinamente i tuoi corteggiatori significa una sola cosa …”
Mi volto di scatto e con tono severo domando: “Cosa?”
“Che sei innamorata di qualcuno e non Vuoi dirmelo!”
“Ma … cosa dite? … Padre, Vi ho già espresso apertamente il mio dissenso a voler prendere marito. E non voglio più tornare sull’argomento!”
“Calmati! È inutile che ti agiti! … Tanto ho capito …”
“Capito cosa?”
“Nulla!” … Vedo mia figlia allontanarsi e dico: “Rimani pure qui con i tuoi pensieri, vado via io!” la precedo, la guardo intensamente. “Fa ciò che il tuo cuore ti suggerisce! … Vivi la tua vita … Oscar …”
“Ma io …” vedo mio padre allontanarsi in tutta fretta, rimango sola, nel buio della stanza illuminata dalla luce della luna. Mi perdo nella solitudine profonda, ripenso alle parole di mio padre poi sento dei timidi passi. È André. Sento la sua voce.
 
“Oscar …”
Mi giro e con tono sarcastico, ribatto: “Avevi ragione André, come sempre! … Mio padre, mi cercava per …”
“Ho sentito! … Ti lascia libera di scegliere …”
“L’avrei fatto comunque! … Bene … È la vigilia di Natale ed io non ho sonno. Che ne diresti di andare a bere qualcosa? Magari a Parigi …”
“A Parigi? Ma …”
“Ma cosa?”
“Se volevi … beh io ho una proposta da farti.”
“Sentiamo quale?”
“In cucina non ci sarà nessuno, ti preparerò una cioccolata calda e poi …”
“Che ne diresti di addobbare l’albero di Natale?”
“Come quando eravamo bambini?”
“Si, come quando eravamo bambini!” sussurro con dolcezza. “Magari, come ha detto tuo padre, finalmente ascolterai il tuo cuore.”
Avvampo per le sue parole, abbasso lo sguardo e sussurro: “Andiamo! Ho voglia di una tazza di cioccolata e poi addobbiamo l’albero!”
“Domani sarà il tuo compleanno …”
“Già … avrò un anno in più, ti prego non ricordarmelo! Ah ah ah …”
Accarezzo i suoi lunghi capelli. “Quanti natale insieme!”
“E ce ne saranno tanti altri!” afferro la sua mano e lo tiro con me. ”Forza sbrigati! Andiamo in cucina!”
“Agli ordini Comandante! Ah ah ah …”
 
Sento la risata di André, quanto mi piace! … Mi piace stare con lui. Voglio la sua compagnia e di nessun altro!
 
 
Raggiungiamo la cucina, Andrè si affaccenda subito per preparare la cioccolata, è bravo quasi quanto la nonna.
"André.....almeno fammi prendere le tazze!"
"No. Tu stai seduta! Penserò a tutto io."
"Ma ...... " sussurro imbarazzata mentre Andrè si muove con disinvoltura. Lo osservo perdendomi ad ammirarlo.
"Ma niente! ... Per fortuna domani non siamo in servizio altrimenti ... ih ih ..."
"Già....domani è festa ed ho lasciato di guardia i soldati più indisciplinati....e gli ufficiali più pigri! "
"Beh almeno per un giorno meglio non pensare! ... Oscar ..."
"Si … domani potrai riposarti e passare la giornata con la nonna!"
"... Cosa farai?"
"Eh … Santa Messa a Versailles, auguri ai Sovrani e poi rientro a casa per il pranzo in famiglia … il solito Natale alla fine!"
"Quindi andrai a Versailles!"
"Purtroppo … a meno di farmi venire la febbre ... temo di non avere alternative!"
"Sinceramente stavo per suggerirtelo ah ah ah ..."
"Uhm … quasi quasi … mi aiuteresti?"
"Con molto piacere!"
"Perfetto! E adesso gustiamoci la cioccolata! Andiamo davanti all'abete che hai portato nel mio soggiorno? Poi magari lo addobbiamo!"
"Va bene!" afferro il vassoio e dico: "Andiamo! ... Spero che la servitù dorma così non faranno pettegolezzi."
"E da quando ti fai questi problemi? Su su ... andiamo!"
"Da stasera, visto che a tuo padre qualcuno ha detto che eravamo in una delle stanze poco frequentate del palazzo!"
"Uhm .... va bene, facciamo attenzione o ce lo ritroveremo di nuovo dietro alla porta"
"Tuo padre è un uomo discreto, solo che ... vuole vederti sposata."
"Peggio per lui ......" Rispondo decisa.
Sorrido e annuisco mentre raggiungiamo il salone.
"Bene, ravviviamo il fuoco e sediamoci sul tappeto, come quando eravamo ragazzini, ricordi Andrè?"
“Già …”
"Già....tutto qui quello che hai da dire? Non hai forse dei bei ricordi?"
"Si ...."
"Uff...André! Sei di poche parole!" Rispondo mentre ci sistemiamo sul tappeto, prendo una coperta per ripararci un poco ed afferro la tazza di cioccolata. "Uhm .... buona! Quasi quanto quella nonna!"
La osservo, sussurro: "Sei molto bella ..."
"Grazie.." Rispondo imbarazzata con la tazza tra le mani, mentre guardo André un po' di sott'occhi. Certo che è diventato affascinante.
 
 
Vorrei dirle altro ma sarebbe inutile insistere. Sorseggio il liquido fumante, i miei ricordi vanno oltre agli anni che ho trascorso qui a palazzo ....
 
 
 
Finiamo la cioccolata seduti vicini, in silenzio, con il solo rumore del caminetto. Poso la tazza, tiro un poco su la coperta e mi avvicino ad André.
"Brrrr ..... fa freddo, non trovi?"
"Si .... ravvivo il fuoco!" mi alzo, poso la tazza sul tavolino e mi avvicino al camino. Aggiungo la legna e sussurro: "Sarò sempre grato al Generale di avermi portato in questa casa. Anche se abbiamo avuto ben pochi rapporti, con me si è comportato come se fosse davvero mio padre."
"Adesso non credi di esagerare? Insomma ..... come padre.....io non credo che tutti i  padri si comportino come lui! "
"Si, ma io ero un bambino orfano e ... molto triste. Avevo perso anche mia madre! Ricordo che la notte infilavo la testa sotto le coperte e piangevo ... non volevo che mia nonna mi vedesse. Poi mi ha portato qui e ho conosciuto un bimbetto dispettoso e prepotente che mi aiutato ad alleviare il mio dolore."
"Dispettoso e prepotente? Non ti sembra di esagerare? Io ricordo che hai incontrato un bel bambino, simpatico e gentile!" Sorrido mentre ripenso al primo Natale di André qui a palazzo.
"Un bambino che un bel giorno scopro che in realtà è una femmina! ... Beh ... in verità la nonna me lo disse il primo giorno che venni qui, ma io stentai a crederci, visto la tua prepotenza."
"Prepotenza .... esagerato. Che poi le mie sorelle non mi paiono così docili, anzi! Io invece ricordo un bimbo timido ed impaurito ..... e ricordo lo stupore nei suoi occhi quando ha visto il nostro abete di Natale .... ed il regalo che mio padre ha fatto anche a lui, i nostri fedeli cavalli!"
"Già ... il Generale sempre così attento ma tanto severo con sua figlia."
"Già....e adesso ......"
"E adesso vuole che tu assolva l’ultimo dei tuoi doveri: sposarti e dargli un erede.
"Uff....non farmici pensare ...." Rispondo mentre mi appoggio alla sua spalla, inizio ad avere sonno, e poi sto così bene qui, al caldo, con André al mio fianco.
"... Forse un tempo avresti ceduto alle sue richieste anche se ho temuto per un istante che tu cedessi alle sue pretese! ..."
“Non cederò. Credimi, ormai la mia vita è nelle mie mani....."
Oscar finisce di sorseggiare la sua cioccolata, prendo la tazza dalle sue mani, le sfioro, le accarezzo e sussurro: "Dalla a me! Adesso dobbiamo occuparci dell'albero! ... Sai che sorpresa sarà per tutti quando domani lo vedranno addobbato?"
"Si ..... in effetti......"
Poso delicatamente la tazza sul tavolino che è posto di fianco poi afferro deciso i primi addobbi, li osservo e dico: "Secondo me, quest'anno l'albero di palazzo Jarjayes sarà più maestoso di quelli di Versailles!"
"Sarà bellissimo!" Afferro anche io alcuni addobbi e inizio a sistemarli. Piano, con ordine, sistemiamo tutti gli addobbi, ogni tanto sento una mano di André sfiorare la mia, gli sorrido un poco imbarazzata.
Oscar ed io continuiamo ad addobbare l'albero. Vedo Oscar tirarsi su sulle punte dei piedi per ornare la parte alta, non ci riesce. La guardo con tenerezza, le tolgo l'addobbo dalle sue mani e sussurro: "E' troppo alto, lascia fare me!"
"Uhm....lo voglio lì,! Mi raccomando André! "
"Si. Aspetta!" allungo le braccia ma non ci riesco, è troppo alto. Punto i piedi e raggiungo la vetta. "Però ... quanto è alto!"
"Eh si .... quest'anno tua nonna ha ordinato un albero maestoso!" Mi allontano di un passo ed ammiro il nostro lavoro. "Perfetto! Non trovi? "
"Si, è perfetto!" rispondo mentre ammiro il nostro lavoro.
L’orologio batte le tre e dico: “André, sono stanca, io vado a dormire."
"Si .... ti accompagno e poi vado anche io!"
"Vorresti accompagnarmi?! Ma ..."
"Ma cosa? Forse non posso?"
Lo guardo smarrito e sussurro: "Si, certo ma ... se proprio lo desideri ..."
“Si .... lo desidero .... per stare ancora un poco con te "
Rimango in silenzio e a passo leggero lasciamo il salone e saliamo lo scalone seguendo la luce fioche delle candele che André sostiene.
Raggiungiamo la porta della stanza di Oscar, ci fermiamo davanti alla porta, sorrido, la vedo un poco impacciata.
Appoggio la mano sulla serratura, l'abbasso lentamente e prima di entrare sussurro: "Buona notte André!"
"Buona notte Oscar ......"
 
 
 
Sono stanco e assonnato. Basta con i dispacci militari, è ora di andare a dormire, Marguerite starà già dormendo. Mi alzo dalla poltrona e a passo felpato lascio lo studio ma prima predo il candelabro. Percorro il corridoio, vedo una luce fioca provenire in prossimità della stanza di Oscar. Ma cosa succede? Perché è ancora sveglia?
Rallento il passo quasi a non voler far sentire la mia presenza, vedo da lontano un’ombra, mi avvicino fino a distinguere la sagoma, è Andrè. Oscar e André sono sul ciglio della porta. Li osservo con discrezione, hanno un atteggiamento che va oltre all'amicizia, ormai non ho alcun dubbio: si amano ed io sono contento che abbia scelto Andrè.
Resto fermo ad osservarli, André si avvicina piano, sfiora appena una ciocca dei capelli di Oscar. Si sorridono, credo che mia figlia sia imbarazzata. Poi piano André si avvicina e la bacia. Bene, spero che Oscar non lo allontani!
 
Sento una mano appoggiarsi sulla spalla, mi giro di scatto, è mia moglie. Sussurro appena: "Marguerite, non voglio che si accorgano di noi!" con la mano copro la bocca di mia moglie, con l'altro afferro la sua mano e la porto via, in camera nostra.
Entriamo in camera con passo leggero.  Osservo mio marito, lo vedo sorridere soddisfatto: "Sei felice?"
"Come non lo ero da tempo! Marguerite saresti contenta se Oscar e André si sposassero?"
"Certo!" Rispondo convinta. "E tu?"
"L'importante che si sposi! ... Sappi che stasera, Oscar ha ricevuto ben due proposte di matrimonio: una dal giovane Girodelle e l'altra dal marchese Seigur ma a quanto pare l'unico candidato è Andrè! .... Chissà cosa sarà successo? Spero ...." accendo la pipa e comincio a tirare. "Spero che non l'abbia fatto entrare in camera sua e ...." vedo mia moglie guardarmi in malo modo. "Beh ... è abbastanza adulta, sa quello che fa."
"Augustin ..... mi sorprendi! Tu davvero vorresti che Oscar è André......"
"Marguerite, non potrei mai imporle un marito! ... Se ad Oscar va bene André, che sia André ... l'importante che cambi la sua vita. È una donna e deve pensare al suo futuro." continuo mesto. "Non avrei dovuto ... ma io voglio rimediare."
"Augustin....a me interessa solo che Oscar sia felice. Adesso non cercare di cambiarla! Lasciala libera di vivere la sua vita come desidera"
Sento salire le lacrime, le ricaccio giù, mia moglie non mi ha mai visto piangere e non lo vedrà mai. Con voce bassa continuo: "Si, certo ... devo lasciarla andare. Non le dirò più nulla, spero soltanto che trovi la sua felicità! ... Se la sua felicità è André, e sia! .... Dobbiamo solo aspettare e poi vedremo il da farsi."
"Il da farsi? Cosa intendi Augustin?"
"Dimentichi che André non è un nobile?! Servirà il permesso del re!"
"Oh beh, non credo che sarà un problema! Non abbiamo mai chiesto nulla per noi, mai. Sono certa che le loro Maestà non ci negheranno questo piccolo favore!"
".... Si, ne sono certo! ... Bene, andiamo a dormire! ... Oggi è stata una giornata piuttosto movimentata." Sussurro mentre mi alzo dalla poltrona.
 
 
Sento André spingermi contro il legno della porta, poi cerca di staccarsi da me. Per un attimo sento freddo, mentre il suo corpo si allontana un poco dal mi. Agisco d'istinto, lo afferro e lo stringo a me. Affondo con le mani nei suoi capelli e poso le mie labbra sulle sue. Sfacciata, ecco cosa sono. Ma non mi importa.
"Ti amo André " sussurro piano, sulle sue labbra, come fosse un bacio.
 
La stringo a me, sento gli occhi brillare, poso un bacio sul suo capo e sussurro: "L'ho sempre saputo .... ti amo, Oscar ..." la bacio ancora.
Sento la porta muoversi, si apre e senza staccarci cerchiamo di non entrare. Ruzzoliamo a terra senza il sostegno del legno.
 
 
Percorro il corridoio all'improvviso sento uno strano rumore, un tonfo. Mi precipito verso la camera di Oscar, ciò che vedo è incredibile: mio nipote e Oscar si baciano.
Rimango esterrefatta, sussurro appena: "Oh santo cielo!"
 
Continuo a guardare mio nipote e Oscar, possibile che se la intendano? Ma che sciocca che sono! Quei due non sono più dei bambini ma un uomo e una donna! ... La paglia vicino alla legna prende fuoco e quei due non sono mica diversi dagli altre! Oh Signore, cosa succederà quando lo verrà a scoprire il Generale?! ... Proprio oggi Oscar ha ricevuto ben due proposte di matrimonio da due nobili!
Mi faccio il segno della croce. Mi rifiuto di vedere entrare André nella camera di Oscar e chiudersi dentro, qui a breve scoppierà uno scandalo! Penso tra me mentre mi allontano in punta di piedi.
 
 
 
 
"Ohi ohi ..... Oscar, ti sei fatta male?" Domando osservandola negli occhi.
" ... No .... André! Ah ah ah ah ..."
"Oscar ...... ti amo!!" Poi la accarezzo e poso le mie labbra sulle sue.
Sento il calore delle mani di André sul mio viso, chiudo gli occhi, mi inebrio del suo profumo e mi lascio andare alle sue carezze e dal suo caldo abbraccio.
"... Ti amo tanto Andrè ... ti amo e ..." le lacrime vengono giù copiose. "Mi dispiace per averti fatto soffrire ... possibile che tu mi ami ancora?!"
"Oscar ...." sussurro appena. "Come potrei smettere di amarti proprio ora? Ti amo Oscar, ti ho sempre amata e sempre ti amerò"
“André ..."
"Oscar, desidero tanto che tu diventi mia moglie ..."
"Oh André.....si! Si ......"
Sento Oscar gettarsi sul mio corpo ed abbracciarmi stretto, la sua voce decisa, sicura. Il tono dolce, potrei impazzire da quanto la amo e la desidero. Ma attenderò che anche lei mi desideri come io desidero lei. Deve essere tutto perfetto. "Oscar....dimmi che non sto sognando!"
"E' tutto vero ... non riesco a crederci ..."
"Neppure io .... se è un sogno ..... non voglio svegliarmi!"
André ed io siamo labbra contro labbra, poso la mano sul suo petto, sento il battito del suo cuore. Che emozione! Mi faccio coraggio e con un fil di voce, sussurro: "Amami, André! ... Questa notte voglio diventare tua moglie ....."
"Oscar ......" sussurro piano mentre le mie mani di animano di volontà propria. Inizio piano a sbottonare la sua camicia, sento le mani tremarmi un poco. "Oscar .... io .... ti amo ....... ti desidero!"
“Sono tua e lo sarò per tutta la vita ..."
 
 
 
 
Due giorni dopo
 
 
La breve vacanza natalizia è terminata, André ed io dobbiamo riprendere servizio in caserma. Ho indossato la mia divisa e lo raggiungo nelle scuderie. Lo vedo, ha appena finito di sellare i cavalli, gli sorrido e mi avvicino. "André, possiamo andare?!"
Vedo arrivare la mia dolce Oscar, le vado incontro e con un gesto deciso l'abbraccio e la bacio con passione. Poi mi allontano appena dalla sua bocca e sussurro: "Sei bellissima ed io ti amo da impazzire!"
 
"André....." sussurro imbarazzata. "Forza, andiamo!"
Sento Oscar sfuggirmi dalle braccia, l'afferro nuovamente, l'abbraccio, continuo: "Capisco che tu sia il mio Comandante ma il tuo soldato ha bisogno ancora di te!" La bacio ancora, la sento abbandonarsi a me. Siamo labbra su labbra, la sento ansimare, sussurro: "Ti amo ..."
All'improvviso sento dei passi seguiti da un colpo di tosse, mi allontano di scatto. Nella penombra vedo una figura, è il Generale.
 
"Coff coff ... a quanto pare ho disturbato! Scusate, non era mia intenzione!"
"Oh ... ecco .... Padre .... io ...." sussurro imbarazzata per la situazione. Faccio un bel respiro ed aggiungo:  "Io....ho scelto. Sarà Andrè il mio sposo."
Con tono imperioso rispondo: "Aspettavo che me lo dicessi invece ho dovuto scoprirlo in questo modo! ... Dovevo aspettarmelo, infondo siete cresciuti insieme!" guardo dritto negli occhi André. "Cosa hai da dirmi?"
"Uhm .... André.....se tu fossi nobile, io non avrei alcun dubbio. Però....ho promesso a mia figlia che l'avrei lasciata libera. Libera di scegliere chi sposare", osservo mia figlia dritto negli occhi ed aggiungo: "E tu Oscar, è lui che vuoi sposare?"
 
"Si, Padre! ... Desiro diventare la moglie di André."
"E allora ..... se è quello che vuoi ..... per me va bene! André,  vedi di renderla felice perché se non sarà così....te la vedrai con me!"
"Si, Sissignore! ..." sento gli occhi brillare, guardo Oscar e con la voce rotta dall'emozione, sussurro: "Con te sarò l'uomo più felice del mondo!"
"Oh André!"
"Ovviamente esigo un bel matrimonio, e vivrete qui. Oscar è il mio erede, vedi di non dimenticarlo André!"
"Sissignore! ... Per me andrà bene qualsiasi cosa, l'importante che Oscar sia felice!"
"Perfetto! Ed ora andate  o farete tardi in caserma! Gli obblighi vengono prima .... eh .... André....io vorrei che lasciaste la divisa ...."
"Ecco io ..." Guardo Oscar.
"Si, André ... ormai non ha più senso condurre la vita militare. Dobbiamo pensare al noi al nostro futuro." faccio un passo avanti." Padre, oggi stesso comunicherò al Quartier Generale la mia decisione di congedarmi."
"O Signore! Sono  così felice!" Mi avvicino commosso a mia figlia e la stringo a me, come non avevo mai fatto. Sento le lacrime raggiungere i miei occhi, ma io sono un generale, non posso farmi vedere piangere. "Figliola ... sono così felice ..."
Per la prima volta sono stretta a mio padre, sono confusa, mi sento a disagio. Entrambi ci allontaniamo appena, mormoro: "Vi ringrazio per tutto ciò che avete fatto per me e Andrè. Grazie, Padre."
"Ora andate ..... a questa sera .... vi voglio a cena, nel salone, con me e tua madre!"
"Si ... Padre. Andiamo, André!"
Annuisco.  Li vedo lasciare le scuderie e partire a galoppo. Sono davvero contento che Oscar abbia scelto Andrè.
 
 
 
In caserma
 
 
"Ehi Alain, chissà cosa sarà accaduto al Comandante e al suo soldatino?! Pensi che gli avrà fatto una scenata oppure l'avrà ammazzato!? Ah ah ah ..."
"Chissà....però almeno abbiamo avuto un bel pranzo per Natale! Tutto merito del comandante! È il primo pranzo decente che facciamo in questa caserma! Ih ih ih"
"Già! Abbiamo mangiato perfino l'arrosto! Erano anni che non mangiavo qualcosa di decente!"
"Almeno di questo dobbiamo ringraziare il Comandante. Speriamo che André sia ancora vivo .... perché sarà anche un buon Comandante.....ma come donna....bella sarà anche bella .....ma è imprevedibile! Potrebbe averlo evirato!"
"Ah ah ah ah .... ma che idiozie dici?! E poi che se ne farebbe del bel André?! Ah ah ah ..."
"Oh beh....matta com'è....."
"Ah ah ah ah ..."
Un terzo soldato dice a bassa voce: "Scccc fate silenzio! Sta arrivando!"
"Da sola o con il suo fido scudiero? Ih ih ih"
"E’ con il suo scudiero ih ih ih ..."
"Tutto intero? Che non sia poi così gelosa?"
"No, no! ... Anzi, noto che André ha una strana luce negli occhi ..."
Alain sussurra appena: "Può darsi che ..."
"Che?"
"Meglio che stia zitto ih ih ih ..."
"Forza Andrè...entriamo!" A passo deciso raggiungiamo la casera ed entriamo. Vedo davanti a noi Alain ed alcuni altri soldati.
"Beh .... non avete nulla da fare voi?"
Ci mettiamo sugli attenti e con voce imperiosa rispondo: "Buongiorno Comandante! Torniamo immediatamente alla postazione."
"Bene! A dopo!"
Rispondo decisa allontanandosi sotto lo sguardo dei miei soldati. Cosa avranno poi da guardare così.....
"A dopo Comandante!" Il Comandante si allontana invece André rimane con noi. Rompiamo le righe e con voce baldanzoso, domando: "Allora, dicci, com'è andata?"
"Alain .... non credo che ti riguardi"
"Suvvia André, te lo leggo in faccia che è accaduto qualcosa tra te e il Comandante! ... Infondo ti abbiamo dato una mano!"
"Una mano? Cosa avreste combinato? Alain ..... per cortesia ....... dimmi che non hai tirato un brutto scherzo ad Oscar!"
"Ma no, ma no, cosa dici? Io ci tengo alla pelle e scherzare con il Comandante ne andrebbe della mia pelle! ... Mi ferivo che l'altra sera ho detto che sei un magnifico amatore ih ih ... Dimmi, ha funzionato? Ti ha fatto una scenata di gelosia oppure ti ha picchiato?"
"Alain! Non sono affari tuoi!"
"Uhm .... no no... ad osservarti bene .... e dopo avere dato una rapida occhiata al Comandante..... ha funzionato. Si si .... il nostro comandante di ghiaccio si è sciolta! E bravo André!"
"Scusatemi ma sono di guardia." Dico mentre mi allontano.
"Ah ah ah ah! Bravo André! Sono certo che hai passato un buon Natale! Ah ah ah ah" Scoppio a ridere sicuro che tra lui e lei qualcosa sia accaduto.
 
 
 
 
 
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Sono passati due anni da quando Oscar ed io ci siamo sposati.
Oscar ha voluto che ci sposassimo nella piccola chiesa di Arras, ormai è lì la nostra casa. Siamo molto felici e per la gioia del Generale, Oscar ed io abbiamo avuto un bambino, un maschio come lui ha sempre desiderato. Il suo erede. Francois.
Dopo i venti della rivoluzione anche il Generale ha lasciato l'esercito francese  per dedicarsi alla sua famiglia. Spesso il Generale viene a farci visita, lui dice che sente la mancanza di sua figlia ma io so bene, che è qui per il suo nipotino. L'adora.
 
 
 
Siamo nella nostra camera seduti sul sofà,  davanti al camino per gustarci una cioccolata calda. Guardo nella culla, il nostro piccolo tesoro sta dormendo, sorrido, sussurro: “Francois è davvero bello! … Non avrei mai pensato che sarei divento padre e soprattutto che tu, mi avresti dato un figlio.”
Stringo con tutte e due le mani la tazza bollente mentre mi inebrio del profumo della cioccolata, sussurro: “Mai avrei pensato che un giorno sarei diventata madre e mai avrei immaginato che tu saresti diventato l’uomo della mia vita …”
“Ti ho sempre amata, sempre.”
“Ora lo so … io invece ti ho sempre visto come un fratello, un amico e poi ho capito che solo tu potevi essere l’unico uomo del mio cuore.”
Vedo lo sguardo di mia moglie improvvisamente è diventato distante, domando: “A cosa stai pensando?”
“ … Pensato alla mia vita trascorsa … i tempi della Guardia Reale e a quando ho assunto il comando dei Sodati della Guardia. Ci siamo congedati prima che scoppiasse la rivoluzione … se penso agli orrori e cosa ancora accadrà …”
Poso la tazza sul tavolino che è posto accanto al sofà, mi avvicino accarezzo il suo viso con dolcezza poi le tolgo dalle maini la sua tazza per posarla accanto alla mia. “Oscar non voglio che diventi triste … pensiamo alla nostra vita, al nostro futuro. Non credi che abbiamo sofferto abbastanza?”
Sento gli occhi luccicare. “Hai ragione André! Basta soffrire, il passato è passato e ciò che avverrà non dipenderà da noi. Ora ci siamo io, tu e nostro figlio.” sorrido e con atteggiamento giocoso, continuo: “Ricordo ancora quando Alain mi disse che tutte le donne della taverna ti desideravano! … Uhm … che rabbia! Sapessi quanto ero gelosa!”
“Ah ah ah … Dopo tre anni finalmente ammetti che eri gelosa!”
“Oh beh … ma che discorsi! Certo che lo ero!”
“Ed io sarò sempre riconoscente ad Alain …”
“André, davvero pensi che io non …”
“Chissà! Forse non avresti mai ammesso di amarmi.”
“Non credi di esagerare?”
“Chissà … forse! … Oscar, ricordo quella notte, la prima volta che sei stata mia … che emozione  …”
Le parole di André mi imbarazzano, sento le gote avvampare, annuisco.
“Sapessi quanto ti ho amato e ti amo immensamente come allora!”
“André …”
“Oscar … grazie per aver fatto di me l’uomo più felice del mondo.”
Accarezzo i suoi capelli corvini, lo guardo intensamente. “Grazie per tutto l’amore e la protezione che mi hai sempre dato.”
Poso le mie labbra sulle sue, sussurro appena: “Tra pochi minuti sarà Natale …”
“E avrò un anno in più!”
“Già …”
“André possibile che non ti sfugga mai il giorno del mio compleanno?!”
“Impossibile! Come potrei  dimenticarlo?! È il giorno in cui è nata la donna della mia vita! … Ti amo Oscar!”
“Oh André caro …” l’abbraccio, la sento tremare. “Hai freddo?”
“No.” Lo guardo negli occhi. “Ti amo tanto André, sei la mia vita!”
“E tu la mia.” Sento i rintocchi dell’orologio del salone, sussurro: “Buon compleanno Oscar!”
“Grazie amore mio ….”

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