Un Capodanno speciale

di terryoscar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno strano invito ***
Capitolo 2: *** Un viaggio difficile ***
Capitolo 3: *** La strategia della Marchesa Joséphine ***
Capitolo 4: *** La tela di Joséphine ***
Capitolo 5: *** Un nuovo inizio ***



Capitolo 1
*** Uno strano invito ***


UNO STRANO INVITO
 
 
Dicembre 1779
 
Sono seduta nel mio ufficio a Versailles, quando sento bussare alla porta.
"Uff ....  e chi sarà ora Andrè? Sono stanca ....."
Poi alzo il tono della voce ed imperiosa dò l'ordine di ingresso. La porta si spalanca ed entra Victor Clemente Florian de Girodelle, il mio vanitoso secondo, tutto impettito nella sua uniforme azzurrina, con i suoi capelli lunghi, tutti ben acconciati, ed un profumo quasi soffocante.
 
"Comandante .... è arrivato questo invito per Voi!"
 
Vedo Girodelle allungare una mano verso di me con un biglietto bianco.
 
"Un invito?! Da parte di chi?"
"Oh, lo ha portato un valletto della famiglia Liancourt ..... quindi credo che sia di Vostra sorella, la marchesa de Liancourt appunto"
 
Vedo Victor passarsi una mano tra i capelli, ma cosa diavolo fa? Un soldato che si pettina durante il turno di servizio ......
 
“Posate l'invito sulla scrivania!"
"Sissignore ....."
 
Vedo Victor allungare la mano, posare il biglietto ed aggiungere: "Non lo aprite, Colonnello?"
"Adesso non ho tempo, devo occuparmi dei turni di guardia! Potete andare!"
"Sissignore, ai Vostri ordini!"
 
Osservo Victor sbattere i tacchi un poco infastidito, possibile che non possa farsi i fatti suoi? Adesso vorrebbe forse leggere la mia corrispondenza privata? Uff ....
 
Lascio l'ufficio del comandante. Il Colonnello è un tantino agitato. Queste donne, sono così strane!
 
Vedo Victor andarsene, che uomo assurdo. Prendo il biglietto tra le mani, lo giro e lo osservo. "E adesso chissà cosa vorrà mia sorella? Uff .... Andrè .... secondo te?"
"Se tua sorella Joséphine ti ha mandato una lettera a pochi giorni da Capodanno significa solo una cosa: ti invita alla festa di fine anno."
 
Sento la voce di Andrè provenire dalle mie spalle, sempre un passo dietro, sempre ad accorre ad ogni mia richiesta. Preciso, disponibile, servizievole.
 
"Accidenti! Eppure lo sa che non mi piacciono le feste! Mi bastano già queste a Versailles!! E poi ..... cosa ci vado a fare io ad una festa?!"
"Evidentemente desidera la tua presenza."
"Bah .... tu verrai con me, ovviamente!"
"Come sempre ... verrò con te."
Sento la voce calda di Andrè, così rassicurante …. Ma come fa ad essere così calmo e tranquillo?
"Bene, allora non mi resta che aprire questo biglietto ..... " Afferro il biglietto, spezzo il sigillo ed apro.
"Mia cara sorellina,
Non fare quella faccia, perché io lo so che stai facendo una faccia scocciata! Ma insomma ...... si si .... questo è un invito ad una festa ... ma non come guardia .... ma come invitata! E guarda che sto usando il femminile di proposito ...... una festa per la notte di fine anno, un modo per iniziare l'anno nuovo in maniera diversa! Ah ....  e credo che nostro padre sarà impegnato .... quindi sarai libera ..... in tutti i sensi. Dunque ti aspetto a palazzo Liancourt, vedi di arrivare almeno il giorno prima, ovviamente porta con te anche quel gran bel pezzo di attendente, il nostro mancato fratello Andrè! Ovviamente come invitato, per una volta non sarà al tuo servizio! Tutto chiaro? Sei ancora seduta? E muoviti!! Alzati e corri qui, sorellina!!
Joséphine Amélie Marguerite Jarjayes marchesa de Liancourt"
 
Poso il biglietto, mi volto ed osservo Andrè, come sempre al mio fianco, che sorride compiaciuto.
 
"Dalla tua espressione immagino che non ti sia piaciuto il modo in cui ti ha scritto Joséphine."
Faccio un respiro, poi aggiungo: "Joséphine ... talvolta è ... particolare. Comunque ..... la lettera riguarda anche te, sei invitato alla festa di fine anno a casa sua ..... e ti definisce ..... il nostro mancato fratello ....... e dovremo arrivare almeno il girono prima!"
"Quindi hai deciso di andarci?!" domando mentre osservo Oscar.
 
Sembra che abbia ricevuto una condanna invece di un invito ad una festa.
 
"Non credo di avere alternative! Su certe cose mia sorella è peggio di mio padre! Potrebbe offendersi e rinfacciarmi a vita di avere rifiutato il suo gentile invito ...... non credi anche tu?!"
"Già! E poi una distrazione è ciò che ci vuole."
"Distrazione ....... bah .... sarà un supplizio, vedrai! E poi .... mia sorella ha scritto una cosa strana ..... che usa il femminile di proposito ..... "
"Dimentichi che tu sei sua sorella ..." la guardo. "Non vorrai negare che di essere una donna, spero."
"Una donna ..... ma se per anni ho creduto di essere un maschio ....  e poi perché sottolinearlo così! Non ha senso, non trovi anche tu?”
 
Sento una leggera preoccupazione nella voce di Oscar, in effetti Joséphine è una donna piena di sorprese ….. talvolta sorprese imbarazzanti, soprattutto per la sua rigida famiglia.
 
"Scusa la franchezza ma tutti noi ti consideriamo una donna, tutti tranne tuo padre."
"Tranne quindi l'unica persona che conta .... e che comanda. Quindi ...... "
"Tuo padre prima o poi dovrà ricredersi, non pensi che un giorno ti chiederà di dargli un erede?"
"COSA?!!!" Salto in piedi di scatto, osservo Andrè e furiosa rispondo: "Ma sei impazzito? Ci manca solo che mio padre impazzisca del tutto!! Ma ti rendi conto di cosa dici? Insomma .... un erede .....hai idea di come si fa, un erede?!!"
Incrocio le braccia e continuo: "Forse il tuo casato dovrà finire con te? Non credo affatto che tuo padre lo voglia!"
"Andrè .... ma ti rendi di cosa dici? Io dovrei .... dovrei ..... ANDRE'!!!" Sbotto tra l'imbarazzato ed il furioso.
 
Mi rendo conto che Oscar si sta imbarazzando, ha le gote un poco rosse, è ancora più bella quando è così, infervorata ed imbarazzata. Bella …. Molto più che bella!
 
"Forse adesso no, ma in futuro vedrai che il Generale ti chiederà di prendere marito e dare un erede alla famiglia."
"Non ci penso proprio!! Io gli uomini li voglio obbedienti! Pronti ai miei ordini .... e vestiti .... molto ben vestiti!"
"Vorrei poter ridere per ciò che hai detto, ma non posso. Adesso scusami, vado via!"
"Ehi, dove credi di andare? Noi dobbiamo tornare a palazzo Jarjayes, fare i bagagli e raggiungere la residenza di mia sorella ..... se non vogliamo incorrere nelle sue urla! Ed in quelle dei suoi figli ...."
"Vuoi andare adesso?"
"Beh si .... dobbiamo avvisare tua nonna affinché ci prepari i bagagli .... e poi il mio turno è terminato!"
"Andiamo!" Oscar mi precede, la guardo allontanarsi, tiro la porta e vado via con lei.
 
Oscar, un giorno andrai via da me ed io non avrò più motivo di continuare a vivere....
 
A passo spedito raggiungiamo le scuderie, un soldato ci prepara i cavalli e partiamo al galoppo per palazzo Jarjayes.
 
Raggiungiamo palazzo Jarjayes, Andrè mi segue da vicino. Arriviamo davanti alle scuderie e scendiamo da cavallo. Il cortile del palazzo è ricoperto di neve, il paesaggio è davvero bello. Vedo Andrè avvicinarsi e prendere le redini di César dalle mie mani.
"Oscar, tu entra. Io mi occupo dei cavalli e vado a salutare la nonna. A dopo!"
"Va bene!" sussurro mentre mi allontano, poi arresto il passo. "André, ciò che hai detto nel mio ufficio è una follia, io non mi sposerò mai!"
"Tu sottovaluti tuo padre, Oscar. Pensaci ...... prima o poi si renderà conto che dopo di te non ci sarà una nuova generazione ...... e allora ....."
 
Lascio la frase volutamente in sospeso, il seguito è un argomento difficile per Oscar, seppure assolutamente ovvio. Solo che io la perderò, così facendo.
 
"Adesso basta!" Vedo venirci incontro una cameriera, si inchina.
"Buona sera! Colonnello Oscar!"
Dopo avermi salutata, la cameriera guarda con interesse André e dice: "André, ho bisogno che mi prendi dei paioli che sono posti in alto, mi aiuteresti a prenderli? ... Io da sola non ce la faccio."
“Certo Marielle, arrivo subito!"
"Grazie André sei sempre così gentile! Ti aspetto in cucina!" faccio un altro inchino e concludo: "Con permesso Colonnello." Mi allontano.
 
"Sgrunt ..... guarda coma fa la civetta!! Io quella cameriera proprio non la sopporto!! Vai vai ....... a dopo Andrè!!" Borbotto mentre mi allontano dopo avere posato il mantello ed i guanti all'ingresso.
 
Smorfiosetta, ecco cos’è. E anche Andrè, come le ha risposto tutto disponibile, senza neppure chiedermi se IO avessi ancora bisogno dei suoi servigi.
 
"... Oscar ma ..."
"Ma niente!!! A dopo Andrè, e se vedi Nanny chiedile di salire da me ..... e magari fammi preparare un bagno!! Sempre se non sei troppo occupato con quella ..... servetta!" Rispondo stizzita mentre sto già salendo le scale.
"Ma si può sapere cosa ti prende?"
"Nulla!!! Fa come ti ho detto!!!"
 
La vedo andare via. Se non la conoscessi, direi che è gelosa! ... Ma cosa dico?! Gelosa di me?! ... Meglio che mi sbrighi, fa molto freddo.
 
Raggiungo la mia stanza, entro e lascio sbattere la porta. Poso la spada sul comò, sbottono ad uno ad uno gli alamari della giacca e la sfilo. Poi mi siedo e sfilo gli stivali, in attesa che giunga la nonna.
 
 
 
 
Mentre busso alla porta di Oscar, vedo venirmi incontro mio nipote e dico: "Proprio te cercavo."
"Nonna, buonasera!!! Dimmi, cosa posso fare?"
"Poco fa Marielle è venuta in cucina e mi ha chiesto di te. Dimmi André cosa c'è tra voi?"
"COSA? Ma Nonna!!! Nulla, non c'è assolutamente nulla!!! Ma ti pare, Nonna?!!"
"Come nulla?! Ma se non fa che chiedermi di te e poi dice che ti sta aspettando per aiutarla a prendere dei paioli come se non ci fosse più nessuno per farlo! ... André, a me sta pure bene  se quella ragazza ti piace ma se vuoi solo divertirti con lei allora lasciala stare!"
 
 
Sono dietro la porta che ho appena aperto e sto ascoltando la conversazione tra André e sua nonna. Sono turbata, André e Marielle! Ma è mai possibile? Io non li ho mai visti in atteggiamenti amichevoli a parte questa sera.
 
"NONNA!!!! Ma cosa dici? Devo portare i paioli con l'acqua per il bagno di Oscar!! E poi .... dovrei lavarmi anche io, prima di partire"
"Dico quello che vedo mio caro! Fa attenzione André! Nessun uomo della nostra famiglia si è mai burlato di una donna e non vorrei che proprio tu, ti divertissi con le brave fanciulle, Chiaro?!"
"Chiarissimo Nonna .... ma stai tranquilla ..... per me esiste una sola donna ......"
"Uhm ... si, certo ma con lei non hai alcuna speranza. Comunque non vorrei che per consolarti, tu prenda in giro  Marielle. E' una brava ragazza, altrimenti dovrai fare i conti con me, intesi?"
"Intesi Nonna ...." Rispondo pur di liberarmi della nonna, ma come le vengono certe idee poi!!
“Guarda che verrò in cucina a sorvegliare! E adesso va da lei per aiutarla!"
"Si si .... vado e torno, Nonna. Ovviamente con i paioli per il bagno!!"
"Presto, presto che ho già messo a scaldare l'acqua."
"Si si ...." rispondo mentre mi allontano a passo veloce. Uff .... povero me!!
Entro nella stanza, mi accorgo che la porta è aperta, entro. "Buona sera Oscar! ... Ho portato la tua roba ..."
Mi siedo precipitosamente come sento Andrè allontanarsi e la porta aprirsi, non vorrei mai che la nonna pensasse che IO possa averla spiata.
"Buona sera, Nonna. Grazie mille!" saluto simulando assoluta indifferenza.
"Tutto bene Oscar? Come è andata oggi?"
"Uhm .... Nonna .... ho ricevuto un invito da parte di mia sorella Joséphine. Vuole che vada da lei per la festa di fine anno ......"
"Non sarebbe una cattiva idea anzi ... un poco di svago è quello che ti ci vuole."
"Svago ... ma sarà una festa da ballo ....  e Joséphine si è raccomandata di arrivare il giorno prima .....  e poi .... la sua missiva è .... strana, ecco!"
"Cosa ha scritto quella bambina furbetta?"
Porgo la missiva alla nonna ed aggiungo: "Ecco, leggi pure Nonna .....  e dimmi se non ho di che preoccuparmi! Senza contare che i suoi due figli, intendo i due maschi, sono uguali a lei!! Due terremoti!!"
"Uhm ... vediamo ..." prendo il foglio e comincio a leggere. Poi sgrano gli occhi. "Oh beh, ma che apprezzamenti su André! Se non sapessi che Joséphine è felicemente sposata, mi preoccuperei! Possibile che André debba essere corteggiato da tutte le ragazze? ... Beh ... ammetto che mio nipote è un bel ragazzo però ..."
"NONNA!!! Ma cosa dici!! Andrè è ...... Andrè, e basta!!!" Rispondo con un tono di voce un poco duro.
"Ma cosa ti prende?! Perché ti arrabbi in questo modo?"
 
Osservo per bene la mia bambina, mi sistemo meglio gli occhiali, Oscar è strana …. Davvero strana!
 
"Io non sono affatto arrabbiata!! Affatto!!" Rispondo piccata.
"Sarà! ... Comunque ... ascolta Oscar, visto che trascorrerai il Capodanno lontano da palazzo quindi lontano soprattutto da tuo padre ... ecco io avrei un'idea!"
"Un'idea nonna? Uhm .... dimmi ....." rispondo un poco guardinga.
“Perché mi guardi in quel modo?”
“Ultimamente le idee della mia famiglia sono tutte a mio discapito.”
"Non credi di esagerare?”
“Assolutamente no. Dicevi?”
“Ecco .... secondo me ... per il ballo di fine anno, dovresti indossare qualcosa di diverso, di particolare ..."
"Particolare? Spero che tu non abbia in mente uno di quegli orrendi completi che indossa Charles!! Noi Jarjayes siamo nobili sobri!!" rispondo guardinga.
 
Ci manca solo che la nonna voglia trasformarmi in un pavone!
 
"Ma no!!! Che cosa dici?! Dimentichi che sei una donna?! Ma si può sapere come fai?!... Io mi riferisco a un bell’abito da sera ... si, insomma, un abito femminile."
"COSA?!!! No no no, assolutamente no!!! E' fuori discussione!!!" Rispondo preoccupata e terrorizzata, io con un abito da donna ..... mai!
"Mai?! Tzè ... dammi una sola ragione perché tu non debba indossarlo!"
"Perché sono il Comandante della Guardia Reale, un soldato, l'erede del nostro casato e .... sono un Conte, non una contessa, Nanny."
"Oh questa si, che è bella! Ed io credevo che l'unico matto di questo palazzo fosse solo tuo padre! Oscar, per quanto tempo pensi di condurre questo genere di vita? E poi non pensi che prima o poi André si possa trovare una moglie?"
"Andrè? Ma ..... " Rispondo sorpresa dalle parole di Nanny. “Cosa c’entra ora Andrè? E poi …. Perché dovrebbe trovarsi una moglie?”
"Beh forse mio nipote non è un uomo? Pensi, forse, che un giorno non sentirà certe necessità?"
"Certe ..... necessità? Nonna ...... io non ti capisco ......"
"Che strano eppure frequenti Versailles e dovresti sapere cosa succede! ... Ascolta! ... Anche tu prima o poi dovrai pensare al tuo futuro, non penserai mica che rimarrai sola per tutta la vita?! Conosco tuo padre, se prima voleva un erede per il suo casato, in futuro si preoccuperà della discendenza dei Jarjayes. E tu sarai colui o colei …... definisciti come vuoi, dovrà assicurargli la discendenza. E' chiaro?"
"No, certo che no! Io non intendo di certo piegarmi  davanti ad un matrimonio imposto. Assolutamente no!!"
"Oh ma vedrai che un giorno ti innamorerai come accadrà anche a mio nipote e a quel punto le vostre strade si divideranno."
Le parole della nonna mi sorprendono, non potrei mai immaginare la mia vita senza Andrè. Noi siamo cresciuti assieme ..... impossibile. "Uhm ..... Nonna, non mi pare che Andrè sia insoddisfatto della vita che conduce! Quindi ...... il problema non sussiste!"
Mentre chiudo il cassetto, rispondo: "Si, certo! Dimentichi che mio nipote, oltre ad essere il tuo attendente, è un uomo, un bel ragazzo che non lascia indifferenti le donne. Prima o poi troverà chi gli farà perdere la testa ..."
"In tutta onestà Nonna ...... spero proprio di no!!" rispondo a bassa voce, stupita io stessa dalle mie parole.
"Ah no?! Vedrai bambina, vedrai!" vedo entrare mio nipote con un grosso paiolo d'acqua seguito da Marielle. "Presto André, ti spalanco la porta della toilette così potrai versare l'acqua nella tinozza."
"Certo Nonna ..... altri due giri e la vasca sarà colma di acqua calda!" Rispondo entrando nella toilette di Oscar.
Osservo la cameriera, guarda André con occhi languidi e, con tono rabbioso, dico: "André hai detto alla nonna che parti con me?"
"Ecco .... non ancora Oscar. Ma credo che ora lo sappia!"
"Si, si ... dovrò prepararti il bagaglio ..."
Marielle interviene, con tono gioioso, quella smorfiosa di cameriera, non la sopporto, "Nanny, vai a riposare, penserò io al bagaglio di Andrè!"
"Assolutamente no, Marielle. A mio nipote ci penso io! Tu piuttosto ..... vai in cucina a preparare qualcosa per il viaggio ..... uno spuntino serve sempre!"
"Ma perché?! Io voglio aiutarti."
"Non serve Marielle, ed ora vai .... su su .... vai!"
"Uff ... e va bene! .. André, nella tua borsa da viaggio, metterò anche i biscotti che ho fatto."
“Eh, si grazie Marielle" rispondo imbarazzato, non so il perché ma nella stanza di Oscar tira una gran brutta aria, molto brutta!
Con tono serio dico: "André puoi andare ma ricordati che domani ci metteremo in viaggio all'alba!"
"Si certo Oscar, faccio preparare subito la carrozza!" Rispondo cercando di mantenere un tono neutro.
Vedo André seguire la ragazza, borbotto: "Nonna, lasciami sola!"
"Sola? Ma no, Oscar. È meglio se ti aiuto a cambiarti, lavarti e prepararti per la cena!! Su su bambina mia!!"
"Ti ringrazio ma io non ho bisogno di nulla. E adesso va pure!"
"E va bene, vado. Ma tu ricordati di non metterci troppo tempo! La cena è quasi pronta .... UHm .... dove vuoi che te la faccia servire?!"
"Qui! Voglio mangiare nella mia stanza."
"E va bene ..... da sola immagino?!"
“Si.”
"E va bene, a dopo Oscar. Ti farò portare su la cena da Andrè" Mi allontano a passo spedito sospirando.
 
Mi sfilo gli abiti con stizza ed entro decisa nella vasca. Mi appoggio al bordo, chiudo gli occhi e cerco di rilassarmi. Non so perchè ma vedo il viso di Andrè davanti a me, anche se ho gli occhi chiusi.
Sbuffo, "Accidenti Andrè!!!"
Poi mi lascio sommergere dall'acqua, bagno i capelli, chiudo occhi e bocca e mi immergo.
"Dannazione ... ma perchè non riesco a togliermelo da davanti agli occhi?!! E tutte quelle donnette che gli fanno gli occhi dolci ..... uff ...."
Mi lavo in fretta, esco dalla tinozza e mi rivesto. Poi mi passo l'asciugamani tra i capelli e infine mi avvicino al camino per finire di asciugarli. “Sgrunt …. Neppure un bel bagno in tranquillità …… “ borbotto tra me e me.
Domani sera sarò a palazzo Liancourt, spero che mia sorella non incominci con i suoi soliti discorsi inutili.
 
TOC TOC TOC
"Oscar .... posso entrare? La nonna ti manda la cena!" Busso deciso ma attendo, non vorrei mai che Oscar non fosse ancora vestita.
"AVANTI!"
 
 
Sento la voce decisa di Oscar, quasi scorbutica.
Entro, raggiungo il tavolo del piccolo soggiorno mentre Oscar si alza e mi raggiunge.
 
"Uhm .... cosa mi ha preparato di buono la nonna?!"
“Dello stufato e una torta al limone."
"Uhm .... bene, metti pure tutto sul tavolo. C'è anche del vino?!"
"Si."
"Perfetto, sei libero di tornare dalle tue amichette" aggiungo acida.
Sussulto e mormoro: "Cosa?"
"Beh.....non è forse così? Vorresti negare che metà delle cameriere di palazzo spasima per te .... e l'altra metà ti vorrebbe come genero!!! Su su.....con me puoi essere sincero!!"
“Ma ... Oscar cosa dici?!"
"Dico semplicemente la verità,  André!!!"
“Ma ... io davvero non capisco! ... Forse è meglio che vada a preparare la borsa da viaggio e ..."
"E ....... finisci la frase su!!!" rispondo sospettosa.
 
Chissà cosa vorrà fare dopo avere preparato la sua borsa da viaggio …… forse saltellare con qualche cameriera …..
 
"Niente! ... Sei davvero strana."
"Io? Assolutamente no!! Io sono normale! Come sempre!  Ah .... fai preparare anche i miei bagagli! Abiti sobri, senza eccessi"
"Va bene. Lo dirò alla nonna. Con permesso, Oscar."
"Prego .... vai pure!! Ah .... ricordati di portare su della legna per il caminetto .... ed una cioccolata. Anzi .... facciamo due, così le tue amichette dovranno attendere!!!"
Rallento il passo e all'ennesima provocazione ribatto: "Se hai qualcosa da dirmi, sii chiara! Io non so di quale amichette tu stia parlando."
"Certo certo .... tu non sai mai nulla .... su su Andrè, vai. Ti attendo di ritorno con la legna e la cioccolata" Rispondo con tono leggero, poi come illuminata da una strana idea aggiungo: "Andrè, tu hai già fatto cena?"
"No, non ho ancora cenato."
"Allora ..... resta qui. La nonna ha messo talmente tanto da mangiare che ce ne è per due!! Su forza, accomodati!"
"E la cioccolata?"
"La andrai a prendere dopo, quando porterai di sotto gli avanzi della cena! Allora? Forse non gradisci la mia compagnia?!" Aggiungo le ultime parole un poco offesa.
"Ma no, cosa dici?"
"E allora ..... siediti qui e fai cena con me!" aggiungo indicando la sedia accanto alla mia, davanti al tavolo del mio piccolo soggiorno.
"Ma si, certo!" rispondo mentre prendo posto.
"Oh bene .... così va meglio!" Borbotto.
 
Per un attimo avevo temuto che volesse andare di sotto da quelle sciacquette .....
 
"Oscar sei strana ... cos'hai?"
"Nulla .... ovviamente non ho nulla!! Ed ora mangiamo, forza. Domani mattina partiremo presto per la residenza di mia sorella Joséphine, ricordati che sei invitato anche tu ..... quindi sarai ospite!"
"Chissà cosa le passerà per la testa!?"
"Andrè!!! Ma cosa borbotti?" Domando mentre si siede affianco a me.
"Penso a tua sorella, questo invito è alquanto strano."
"Su questo non posso darti torto ..... infatti sono un poco preoccupata. Di sicuro ha qualcosa in mente ....... ma da qui a sapere cosa ......" Afferro il bicchiere e bevo un sorso di vino mentre passo ad Andrè parte dello stufato.
"Beh ... almeno per stasera meglio non pensarci. Comunque sono sicuro che Joséphine ci riservirà delle sorprese." afferro il bicchiere di vino e bevo un bel sorso abbondante.
 
Per fortuna Oscar non è schizzinosa, così posso condividere il suo bicchiere …. Oltre al piatto, alle posate e a tutto il resto!
 
 
 
Mi stiracchio sulla poltrona mentre spilucchio qualcosa. La compagnia di Andrè mi è sempre gradita, mentirei a me stessa se lo negassi. Lo osservo mentre beve il vino, non posso fare a meno di rendermi conto che è diventato un gran bel ragazzo, per forza che le cameriere gli corrono dietro. Chissà poi se qualcuna è entrata nel suo letto ..... sgrunt, spero davvero di no!
 
 
Sento bussare la porta. "Ma chi sarà?"
"AVANTI!" urlo con tono perentorio
"Scusami Oscar ma hai una visita."
 
Sento la voce della nonna, quasi dispiaciuta di disturbarmi.
 
“Una visita? A quest'ora? Con il freddo che fa lì fuori? Nonna, ma chi è?"
"Il conte di Fersen. Vuole parlare con te!"
"Fersen? Uhm ...  fallo accomodare nel salottino rosso, scendiamo subito. Chissà cosa vuole?!"
"L'ho fatto accomodare. Ti aspetta."
"Scendo! Grazie mille Nonna!!"
"Oscar, ti aspetto qui, spero che non ti intrattenga a lungo."
 
Sento la voce di Andrè un poco triste, ma cosa diavolo gli prende?
 
"ANDRE'!! Ma sei impazzito? TU non resti di certo della stanza di MADAMIGELLA Oscar!! E vedi di chiamarla MADAMIGELLA!!! Chiaro?!! Oscar devi scusarlo, in certi momenti mio nipote è un vero screanzato!!"
"Suvvia ma cosa ha detto di male? E poi André deve chiamarmi con il mio nome! Le formalità non fanno per me! E adesso scusami, devo andare di sotto."
"Sei sempre troppo buona con lui, Oscar!"
"Ma cosa dici?! André è un fratello ... un amico!"
"Andrè è il tuo attendente, non dimenticarlo!"
"Oh ma quante storie! Oggi è davvero una brutta giornata."
Vedo Oscar scendere di sotto mentre la nonna continua a brontolarmi contro, neppure avessi commesso chissà quale nefandezza.
"Nonna ..... porto di sotto il vassoio!"
“Muoviti!! Veloce!!! Uff …..”
“Si si ..... vado Nonna, vado" Afferro il vassoio e mi allontano a passo veloce.
 
 
Sono seduto davanti al fuoco quando odo dei passi, vedo il colonnello Oscar scendere lo scalone e si avvicina. Mi alzo faccio un inchino e sussurro: "Scusatemi se Vi ho disturbato ma volevo porgerVi i mie auguri per il Vostro compleanno passato e per ... gli auguri di fine anno."
 
Osservo il conte Fersen, mi fa un leggero inchino, poi mi porge la mano per un saluto virile, tra uomini.
 
"Fersen! Vi ringrazio sentitamente .... ma non era il caso che Vi avventuraste in giro con questo freddo!"
"Si, ma ... Madamigella sono qui non solo per i convenevoli ma ho bisogno del Vostro aiuto."
"Il mio aiuto ...... per cosa?" domando un poco sospettosa.
"Ecco ... Madamigella, domani sera a corte verrà dato il ballo di fine anno ed io ... ecco ... temo di alimentare le maldicenze a corte con la mia presenza ..."
"Non andateci, mi pare semplice!" rispondo sicura.
 
La soluzione più semplice è disertare il ballo. Ma ovviamente se è venuto qui è perché ha ben altro in mente!
 
"Ma ... io ... possibile che Voi siate sempre così esplicita?"
"Mi pare la soluzione più semplice, non trovate?"
"Oh ma ... Madamigella, io nutro un profondo affetto per la nostra regina e non vorrei che rimanesse male a causa della mia assenza ...."
"E quindi .... cosa vorreste fare?"
"Vorrei che voi veniste a corte in alta uniforme."
"COSA? No no, non è assolutamente possibile! Io ho già un impegno, un inderogabile impegno. E poi la mia presenza non cambierebbe nulla!" rispondo decisa.
 
Per fortuna che Joséphine mi ha invitata, salvandomi così da questo guaio! Per una volta, una volta solamente, sono felice del suo invito!
 
"Quindi non prenderete parte al ricevimento di domani sera!?"
"No, ci sarà però il mio secondo, il conte Girodelle. Potreste chiedere aiuto a lui!"
"Capisco! ... No, no, io mi fido soltanto di Voi."
"Non posso aiutarvi, me ne rammarico ma non è proprio possibile" Rispondo decisa.
 
Non intendo di certo indispettire mia sorella! E neppure prestarmi ai loro giochetti e sotterfugi.
 
Mi concedo con un inchino e dico: "Scusate se Vi ho disturbata, non era mia intenzione."
"Assolutamente, Voi non mi disturbate affatto, Fersen. Ma non posso proprio esservi di aiuto"
" .... Comprendo. Vi rinnovo gli auguri."
"Grazie .... mi ha fatto molto piacere riceverli!" Rispondo un poco imbarazzata.
 
Mi dispiace non poter aiutare un amico come Fersen .... amico .....
 
 
 
 
Sono in cucina, metto nel vassoio le due tazze di cioccolata quando vedo fare irruzione Marielle.
 
"André, mi dispiace tantissimo che non trascorrerai il fine anno qui. Tutti noi sentiremo la tua mancanza, soprattutto io."
"Oh, credo che sarà la nonna a sentire la mia mancanza .... non tu!" Rispondo imbarazzato.
 
 Marielle mi sta asfissiando, è sempre appiccicata ed io non intendo di certo essere scortese.
 
"Ma perché mi parli in questo modo? Certo che sentirò la tua mancanza! Ma possibile che io non ti piaccia nemmeno un po'? Eppure non credo di essere tanto brutta."
"Io non dico che tu sia brutta ..... ma solo che ...... che ...... io amo già un'altra donna!"
"Cosa?! Vuoi dire che hai una donna? No, non è possibile!"
"E invece si, è possibile! Non sono forse un uomo? Marielle ..... insomma!!"
"Un bellissimo ragazzo che non si vede mai con una donna, a parte il colonnello!" mi avvicino, poso le mani sul suo petto, sussurro sulle sue labbra: "Tu mi piaci, ti penso sempre. Possibile che io non sia degna della tua attenzione?"
Spingo con forza via Marielle ed aggiungo: "Come ti ho detto, io amo già una donna. E lei è tutto per me. Ed ora scusami, devo andare!" Rispondo fiero mentre mi allontano.
 
 
 
Dopo aver lasciato Fersen, decido di raggiungere André in cucina. "Chissà se ha preparato la cioccolata!?" entro, vedo André spingere con forza Marielle e ascolto le sue parole: ama un'altra donna. Chi sarà?
 
"DISTURBO?!"
 
"Oscar!!! Ma certo che no! Questa è casa tua!!" Rispondo deciso mentre vedo Marielle abbassare lo sguardo sotto quello tagliente di Oscar.
Osservo il vassoio con sopra le tazze fumanti, ribatto impettita: "Se non ti dispiace, portale in camera mia!" Lascio la cucina velocemente.
Vedo Oscar allontanarsi a passo deciso, prendo il vassoio e la seguo. Saliamo le scale e raggiungiamo la sua stanza.
"Oscar ..... Oscar aspettami!"
"André, si sta facendo tardi, domani dobbiamo partire!"
"Si certo ..... ma vorresti forse rinunciare alla cioccolata?!" domando con voce dolce e suadente.
"No, anche se ormai non ne ho più voglia."
"Non ne hai più voglia? Ma ...... perchè?!" Domando un poco curioso mentre appoggio il vassoio sul tavolo.
"Sono stanca e poi a dire il vero voglio allontanarmi da qui ... ora! André, i bagagli sono pronti, prepara la carrozza, partiamo!"
"Oscar!! E' ormai notte!! Non è possibile! Le strade sono ghiacciate, i cavalli rischierebbero di rimanere feriti"
"Si, hai ragione! ... Bene, che sarà mai una notte?! ... Forza André, beviamo la cioccolata e andiamo a dormire!"
"Certo Oscar!!! Alla tua salute!!" Alzo la tazza a mo' di brindisi e bevo la mia cioccolata.

 
 
 

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Capitolo 2
*** Un viaggio difficile ***


Un Viaggio difficile
 
Il giorno dopo
 
Scendo in cortile, caricare l'ultima borsa sulla vettura mentre André mi spalanca lo sportello.
 
"Buongiorno Oscar!"
"Buongiorno Andrè! Sei pronto per il nostro viaggio?" Domando allegra dopo una notte di riposo.
 
Osservo Andrè, ha un’aria così allegra, tutto sorridente …… chissà, forse una delle due donnette lo avrà rallegrato!
 
"Si, Oscar!" Sistemo il predellino.
"Bene .... allora possiamo partire ..... pronti ad affrontare mia sorella ... ed i suoi figli!" Rispondo sorridendo, quella ciurma di scalmanati, sempre di corsa, allegri e vivaci.
 
"Buon viaggio ragazzi! ... E tu nipote, bada alla nostra madamigella Oscar!"
"Certo Nonna! Come sempre sarò al suo servizio, il suo fido scudiero!!" Rispondo sorridendo allegro.
 
 Qualche giorno lontano dalla corte, dagli obblighi e da Fersen ..... saranno perfetti.
 
Seguo Oscar all'interno della carrozza, con questo tempo sono felice che ci sia un cocchiere e non tocchi a me condurre la vettura. Come chiudo lo sportello busso sulla parete e la carrozza parte.
 
 
 
 
 
 
Viaggiamo da diverso tempo, Oscar è taciturna, il suo silenzio mi infastidisce un poco, non resisto e domando: “Ti è successo qualcosa?”
“Nulla!”
Sento la sua risposta secca, irritata.
“Non si direbbe, non mi guardi nemmeno.”
“Dovrei? Forse non ti guarda abbastanza Marielle?”
 
Sento lo sguardo di Oscar addosso, ha un sopracciglio un poco alzato, mi guarda un poco di sbieco, povero me ….
 
“Cosa? … Ma …”
“Scusami, lo so, non è affar mio.”
“No, ma che c’entra …”
“Sono nervosa, non avrei dovuto …”
“E’ a causa di Fersen che sei agitata? Cosa voleva?”
“Oh beh … semplicemente coinvolgermi nelle sue beghe amorose.”
“Riguardo la regina?”
“Esatto! Mi ha chiesto di intervenire alla festa di fine anno a corte, di indossare l’alta uniforme per impedire che lui ballasse con la Regina affinché li salvassi dai pettegolezzi!”
“Cosa? Ma …”
“Gli ho detto di non prendere parte alla festa di fine anno così avrebbe evitato qualsiasi problema.”
“Cosa ti ha detto?”
“Cosa vuoi che mi abbia detto?! Io non voglio immischiarmi in faccende che non mi riguardano! Che siano più discreti!”
“Vuoi dire che approvi la loro relazione?”
“André, sappiamo che la regina e Fersen si amano e per buona pace di tutti che lo facciano in segreto e senza coinvolgermi nelle loro questioni!” sbotto scocciata, ormai è troppo, decisamente troppo.
“Ed è solo per questo il motivo perché sei silenziosa o c’è dell’altro?”
“Che cosa vuoi insinuare?”
“Non insinuo nulla! … Forse … forse … ti ha dato fastidio che Fersen si sia rivolto a te perché …”
“Perché? … Su avanti, parla!” rispondo un poco dispotica.
“Lascia stare … tanto è tutto inutile!”
“André hai una faccia! Forse avresti preferito trascorrere il Capodanno con Marielle?”
Ribatto fuori di me: “E tu avresti preferito trascorrerlo con Fersen?”
“ANDRE’! Ma sei impazzito?”
“Allora siamo in due! E poi tra me e te la più folle sei tu!”
“IO?! E si può sapere perché?”
“Perché … perché …”
“Su, avanti, parla!”
“Di la verità! Dimmi che avresti preferito prendere parte al ballo non vestita in alta uniforme ma con indosso un bel vestito da donna per ballare con il tuo Fersen!”
Spalanco gli occhi e sussurro: “Cosa?! Ma …” fuori di me, alzo la mano e lo colpisco con un sonoro ceffone, in pieno viso, sulla sua guancia sinistra.
 
 
 
Fuori di me, l’afferro per le braccia, la guardo intensamente mentre la carrozza sussulta a causa delle buche. Sussurro sulle sue labbra: “Sei cieca! Possibile che non ti accorgi che ti amo da impazzire?” Una violenta scossa, la ruota finisce in una buca, finisco le addosso, è tra le mie braccia e la bacio con passione.
 
 
 
Non mi sembra vero! Sento la bocca di André sulla mia, mi bacia, nessun uomo l’ha mai fatto. Mi sento inerme, subisco il suo bacio prepotente, tento di vincolarmi ma non ci riesco, è troppo forte. All’improvviso sento lo sportello della vettura spalancarsi, deve essere Jacques, il vetturino.
 
 
 
 
Spalanco lo sportello, ciò che vedo è incredibile: André e il colonnello Oscar si baciano! E che bacio!! Un bacio appassionato!! Andrè è quasi sdraiato sul colonnello ….. ci manca solo che facciano ben altro …. Allora è vero ciò che si dice a palazzo! … Quei due sono amanti! Oh Signore!
Chiudo di colpo  lo sportello e mi giro di spalle.
 
 
 
Ho visto Jacques spaventato, ha quasi sbattuto lo sportello. Riesco a divincolarmi da André, con tutte le mie forze colpisco sul suo petto. “Sei pazzo! Ma come hai osato baciarmi?” Urlo furiosa ed arrabbiata, anche se all’improvviso sento un brivido di freddo.
“Forse non sei una donna e non posso baciarti?”
Arrossisco e ribatto: “Ma perché non baci Marielle?!”
“Perché non mi interessa! E’ te che voglio!”
“Bugiardo! Tu sei come …”
“Fersen?”
“Come tutti gli altri!”
“Gli altri chi?”
 
 
Ascolto la conversazione animata tra il colonello e André, non ho dubbi quei due se la intendono! Certo che i nobili sono davvero strani, invece di scegliersi tra di loro preferiscono divertirsi con la gente del popolo! … Però … chi l’avrebbe mai detto che André … ih ih … poi guardo la ruota. Accidenti, siamo finiti nella buca e quei due nemmeno se ne sono accorti! … Magari non si rendono conto che siamo fermi! Adesso cosa faccio?!
 
 
 
“Allora Oscar, non mi rispondi? Gli altri chi?”
“Vuoi fingere di essere ciò che non sei?”
“Non capisco …”
“Ma se tutte le dame e le cameriere di Versailles ti scrutano quando ti vedono!” Rispondo decisa ed un poco indispettita. “Tutte queste donnette mi irritano.”
“Ma dico, sei impazzita? Io sono un servo, il tuo servo!”
“Un servo che piace alle donne! E poi tu non sei il mio … servo ma …” Ripenso al bacio, sento le gote diventare calde, di sicuro sarà arrossita! Accidenti!!
“Ma?!”
“Tu eri mio amico!” rispondo calcando il tono sulla parola eri.
“Ero?! E adesso cosa sono, sentiamo!”
“E’ evidente che dopo quanto accaduto tu ed io … André!!!”
“Cosa c’è?”
“Ora che ci penso, siamo fermi e la carrozza non è in equilibrio.”
 
Vedo Oscar guardarsi attorno un poco scandalizzata e sorpresa.
 
“Già … è vero! Ma cosa è successo?”
Improvvisamente ricordo il volto basito del vetturino e sussurro: “André, Ora ricordo!”
“Ricordi cosa?”
“Jacques ci ha visti!”
 
Sento la voce secca di Oscar, una affermazione, senza bisogno di attendere risposta.
 
“Visti?!” domando perplesso, visti …… cosa significa visti?
“Mentre … tu … mi baciavi …”
“Dici davvero?”
“Certo! Sarà colpa tua se a palazzo Jarjayes faranno pettegolezzi su di noi!”
“Sta calma! Vado a vedere cosa è successo e riguardo ai pettegolezzi, vedrai che terrà la bocca chiusa!” dico mentre spalanco lo sportello. Scendo, vedo Jacques vicino ai cavalli. “Ma cosa è successo?”
“André, possibile che non ti sia reso conto che abbiamo preso una buca?! Dobbiamo tirare fuori la carrozza!”
“Santo cielo!” Vedo Oscar  uscire dalla vettura.
Mi avvicino ai due e con voce grave domando a Jacques: “Ma come hai fatto a finire in una buca? Eppure è piuttosto grossa!”
“Comandante, come potete vedere la strada non è delle migliori, è piena di buche ed io, per evitarne una, sono finita in un’altra.”
“Forza, muoviamoci! Tiriamo fuori la carrozza!”
“Sissignore!”
 
 
 
 
 
Dopo aver tirato fuori la carrozza dalla buca, ci ritroviamo tutti e tre sporchi di fango, prima di salire dico: “André, il viaggio lo proseguirai a cassetta con Jacques!”
“Ma Oscar …”
Jacques ribatte: “Impossibile, Signore, a causa dell’urto il seggiolino del passeggero si è staccato.”
“Ma com’è possibile!”
 
Vedo Oscar sbuffare indispettita, quasi spazientita e scocciata. Avrebbe voluto farmi viaggiare fuori, al freddo …… povero me!
 
“Vedete, era già difettoso, io lo stavo riparando quando ho ricevuto l’ordine di preparare la carrozza per il viaggio, ecco non ho avuto tempo ..”
Rispondo seccata: “Si, si, ho capito!” Salgo sulla carrozza seguita da André che si sistema di fronte a me. Poco dopo ci rimettiamo in viaggio.
 
“Volevi proseguire il viaggio da sola!?”
“Meglio che taci! Non vedo l’ora di arrivare! E pensare che è tutta un’idea di mia sorella.”
Incrocio le braccia e con tono sarcastico, rispondo: “Dovresti ringraziarla, invece! Ma ti immagini se fossi rimasta a Parigi?! Contro la tua volontà, avresti preso parte alla festa che si terrà a corte!”
“Smettila!”
“E no, invece parlo! Ti saresti occupata ancora una volta di assecondare i vizi e le follie del Conte di Fersen che brama per Sua Maestà e …”
“E tu avresti festeggiato con Marielle!” Aggiungo senza lasciare il tempo ad Andrè di finire la sua frase.
“Smettila! Non credi nemmeno tu a ciò che dici!”
“Dovresti chiedermi scusa!”
 
Vedo Oscar incrociare le braccia al petto e fare un mezzo broncio, proprio come quando era bambina.
 
“Per averti baciata?”
“E … esatto!”
“Forse non avrei dovuto ma non me ne pento.” Rispondo tutto fiero.
“Sfacciato!”
“E tu sei una ribelle!”
“Ribelle?! Perché ho reagito?”
“Oscar, sei gelosa?”
“Di chi?”
“Di Marielle.”
“Cosa? Io che?! Ma sei pazzo?! Tu piuttosto come hai osato  farmi questo?”
“Ti ho detto che ti amo.” Rispondo serio.
Arrossisco. “André ma cosa dici?!”
“Lo so che non dovrei parlarti in questo modo, non posso certo aspirare al tuo amore, vero? …”
Sento le gote sempre più calde. Nessun uomo mi aveva parlato d’amore. Sento il cuore battere forte, sono confusa. Lo sguardo di André mi imbarazza, reagisco. “Sono un soldato, il resto sono sciocchezze!”
“Però non sdegni i modi gentile di Fersen …”
“Bada André, ancora una parola e infilzo con la spada!”
“Non ne saresti capace. Comunque, ti prometto che non ti dirò più nulla e poi non possiamo continuare a discutere fino a palazzo di Liancourt!”
“Meglio per te ….”
 
André mi ama, ed io sono gelosa …..
 
 
 
Sono a cassetta, il viaggio sembra interminabile, a causa della nebbia fitta ho dovuto rallentare, ma ormai dovrò fermare i cavalli, non si vede più nulla.
 
 
Sentiamo la carrozza arrestarsi, sussurro: “Oscar, temo che la nebbia ci costringerà ad arrivare in ritardo.”
“Già, per fortuna siamo partiti un giorno prima! … Avrei preferito rimanere a Parigi, invece …”
“Per fare da anfitrione a Fersen e alla Regina?!”
“Ti prego non ricominciare!” Rispondo esasperata.
Vediamo spalancarsi lo sportello, Jacques dice: “Colonnello, mi dispiace ma siamo costretti a fermarci, è impossibile viaggiare in queste condizioni!”
“Ma … dovremo rimanere in carrozza finché la nebbia non si dirada!?”
“Colonnello, mi sono fermato davanti ad un casolare, è a pochi metri da qui, magari potremmo prendere riparo lì per qualche ora!”
“Cosa ti fa pensare che sia disabitato?”
“Il fatto che dal comignolo non esce fumo.”
“Oscar, vado a vedere!” Dico afferrando la spada prima di scendere dalla vettura.
 
 
 
Entro del casolare seguito da Jacques, mi guardo attorno, è tutto decadente, c’è appena un piccolo pagliaio, uno sgabello rotto, dico: “E’ disabitato. Possiamo fermarci per qualche ora.” Sento alle spalle alcuni passi, è Oscar.
“Qui andrà bene. Adesso dobbiamo solo sperare di rimetterci in viaggio quanto prima.”
Jacques ribatte: “Comandante, faccio entrare anche i cavalli, così potranno ripararsi dal gelo!”
“Va bene!”
 
Vedo Jacques lasciare il casolare, sussurro: “Non ci voleva! … Non fanno che capitare imprevisti.”
“André, ormai è fatta e, a dire il vero, preferisco essere  qui piuttosto che a Parigi.”
Sorrido e con tono scherzoso ribatto: “Ahh adesso sei tu che apri l’argomento!” Avanzo sicuro, quasi a sfidarla.
Indietreggio e dico: “Sta lontano!”
“Hai paura di me? Impossibile! L’indomito Colonello Jarjayes non ha paura di nessuno.”
“Non prendermi in giro! E poi ciò che ancora non ti ho detto è che …”
Siamo faccia a faccia, occhi negli occhi, sussurro: “Sentiamo, cosa non mi avresti ancora detto?” Ostento una sicurezza che non ho, respiro il suo profumo, mi perdo nel suo sguardo.
“Che Jacques … si, Jacques, accidenti, ci ha visti …”
“L’hai già detto!”
“Si, si ma ci ha visti mentre …”
“Mentre?”
“Mentre TU mi baciavi!”
“Me l’hai già detto! Ma Oscar possibile che tu l’abbia dimenticato?!”
“Non prendermi in giro!”
Sorrido e con sfacciataggine continuo: “Forse ti ho sconvolta così tanto che …”
“Tu … tu … mi confondi.”
“Io ti confondo?!”
“Si, tu!”
“Ho sentito bene!?”
“Io avrò perso la memoria ma a quanto pare TU non ci senti!”
“Senti Oscar …” avanzo sorridendo. “Dimmi almeno se ti è piaciuto …”
“ANDRE?!!!”
 
 
Entro nel casolare con i cavalli, ecco … ci risiamo, quei due sono troppi vicini ed io sono il terzo incomodo! Ma perché André non è partito da solo con il Colonnello? … Che situazione imbarazzante!
 
“COFF … COFF ….”
 
 
Sentiamo gli zoccoli dei cavalli, mi allontano immediatamente da Oscar mentre sento Jacques tossire fintamente. Vedo Oscar avvampare per poi dare le spalle.
 
 
Faccio un bel respiro e con la calma di sempre dico: “Metti i cavalli in un angolo ben riparato! Voglio giungere a destinazione quanto prima!”
“Agli ordini Colonnello!”
 
 
Guardo lo sgabello rotto, non c’è nemmeno un posto dove potersi sedere se non sul pagliaio. Meglio di niente! Mi siedo e rimango in silenzio. Poi vedo André e Jacques occuparsi delle bestie, quest’ultimo dice: “Comandante, immagino che abbiate fame, vado a prendere la sacca dei viveri!”
“Un poco di pane e formaggio andrà bene.”
André ribatte: “Vengo con te!”
“Non preoccuparti, ci penso io!”
“No, vengo con te!” Rispondo deciso mentre lo seguo. Siamo fuori dal casolare, vedo  Jacques  prendere la borsa mentre lo osservo con un certo imbarazzo, sussurro: “Debbo chiederti un favore …”
“Si, già so cosa vorresti chiedermi! Tranquillo André, non dirò a nessuno che tu e il Colonnello ve la intendete.”
“Ma cosa dici?! Non è così …” vedo Jacques guardarmi divertito. “Beh … in un certo senso … io … si, l’amo ma lei …” lascio la frase a metà, un poco sconsolato. “Lei non mi ama …..”
“André, non devi darmi alcuna spiegazione. Ti piace il Comandante? Prenditela ma sii discreto! Vi ho visti io, e se fosse stato qualcun altro?”
“Ma … ma …”
“Niente ma e non fare quella faccia! … Non sarebbe la prima volta che un attendente diventa l’amante di un nobile!”
“Come debbo dirtelo che noi non siamo ciò che tu pensi?! Lei non mi ama!”
“Ho capito che tu da lei vorresti di più, vorresti una relazione seria ma credi che sarebbe possibile? Comunque non è affar mio! … E poi ci sono tante donne che si concedono alla servitù senza amare.”
“Ma …”
“André, ti auguro di essere felice anche se di nascosto dal Generale! … Mio Dio! Ho nominato il Generale! Scusa André, ma non vorrei essere al tuo posto, lo sai com’è fatto il padrone!”
“Jacques, ti prego!”
“Sei in un bel pasticcio, amico! Bene, portiamo la borsa al Comandante prima che ci venga a cercare!”
 
 
Vedo André e Jacques rientrare. André prende dalle mani di Jacques la borsa, l’appoggia appena sull’unico supporto che c’è, lo sgabello rotto, tutto sghembo e traballante.
 
“Aspetta André, ti aiuto!” Dice Jacques, venendomi incontro. Tiriamo fuori i viveri. Vedo Oscar venirmi incontro e le porgo il pane e il formaggio.
Durante il pasto, prendo tre bottiglie da mezzo litro di vino rosso, porgo la prima ad Oscar poi a Jacques, l’ultima è per me.
 
Mentre sorseggio il vino osservo André e il Comandante e con tono allegro dico: “Speriamo di ripartire altrimenti ci toccherà brindare in questo rudere all’inizio del nuovo anno.”
André ribatte: “Con tutto ciò che ci è successo in questi anni, non sarebbe poi così tanto grave.”
Jacques continua: “Beh tu e il Colonnello con la vita militare che conducete, credo che ne abbiate di cose da raccontare.” Mordo il formaggio.
Oscar ribatte sarcastica: “Potresti arruolarti!”
“No, no! Non ci penso nemmeno, la vita militare non fa per me! Io preferisco occuparmi delle mie mansioni, immagino che siano molto più tranquille.”
 
Con tono perentorio Oscar domanda: “Jacques hai controllato se i cavalli sono ferrati?”
“Si, certo Comandante! L’ho fatto prima di partire e ho dato una controllata anche poco fa.”
“Bene!” sorseggio il vino e finisco di pranzare.
 
Questo imprevisto non ci voleva. Adesso devo sopportare anche lo sguardo curioso di Jacques! … Non mi importa cosa penserà di me e Andrè! ….. André è così diverso, cambiato, fino all’altro giorno era solo André adesso invece, lo guardo come uomo non come amico. Però che sfacciato! … Mi ha baciata e ha confessato di amarmi senza pentimento! …. Ma che dico, di cosa dovrebbe pentirsi … di amarmi?! … Ma io cosa provo per lui? Per me è … è un fratello?! No. Di un fratello non si è gelosi se una donna gli corre dietro! … Sono confusa. E Fersen?! Che sia stato una chimera? Oh beh lui ha la regina e poi altre donne. Non mi piace. Che sciocca che sono stata!
 
 
Osservo Oscar è pensierosa, domando: “Tutto bene?”
“Certo!” mi alzo e mi dirigo verso l’uscita, guardo il paesaggio e dico: “Jacques, la nebbia si è un poco diradata, meglio approfittarne! … Voglio essere a palazzo Liancourt prima di sera!”
“Come volete Colonnello. Agli ordini!”
 
Saliamo in carrozza non appena i cavalli sono stati attaccati e riprendiamo il nostro viaggio. Spero di arrivare in fretta da Joséphine ….. questo abitacolo è troppo piccolo per tutti e due.

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Capitolo 3
*** La strategia della Marchesa Joséphine ***


 
 
Le strategia della Marchesa Joséphine
 
Palazzo di Liancourt
 
“Madre, la zia Oscar non è ancora arrivata.”
“George vedrai che arriverà.”
Charles continua: “C’è molta nebbia che avrà rallentato il loro viaggio.”
Antony prende per mano suo fratello e tirandolo con se dice: “Su fratellone andiamo!”
“Dove?”
“A preparare uno scherzetto per la zia Oscar!”
“Uno scherzetto?!”
“Si, si, ho voglia di divertirmi con lei.”
“Spero che non si arrabbi.”
Joséphine ribatte maliziosa: “Volete che si arrabbi? Beh chiedetele di intervenire alla cena di fina anno vestita da donna! Ih ih ih …” scoppio a ridere. “Credo che sia la cosa che potrebbe farla diventare furiosa ….. ma è una donna …. Prima o poi dovrà capirlo anche lei!”
Charles ribatte: “Non credi di esagerare?! In fondo Oscar è un soldato!”
“Una donna vestita da soldato!” puntualizzo mentre osservo per bene mio marito, passo una mano sulla gonna e sistemo una immaginaria piega che vedo solo io.
“Jo, posso sapere cosa hai in mente?”
Guardo i miei ragazzi e dico: “Forza ragazzi andate a giocare!”
Trascino con me mio fratello e dico: “Forza, andiamo!”
“Antony, ma non tirarmi così!”
“Ma tu sbrigati!”
 
Appena i miei figli si allontanano dico: “Charles, voglio che Oscar si renda conto che non può continuare a vivere come un uomo. Deve capire che è una donna e deve comportarsi come tale!”
“Continuo a non capirti ….”
“Ascolta, ma ti sei reso conto che André ha perso completamente la testa per la mia sorellina?”
“Jo ma cosa dici?! André non è un nobile e tuo padre …”
“Uff … innanzitutto nobile o non nobile André è un bel ragazzo, ideale per quella testona di mia sorella, sono sicura che dopo tanti anni di vita insieme, mia sorella prima o poi si accorgerà del meraviglioso adone che ha al suo fianco. E riguardo a mio padre, beh che si rassegni e poi mio fratello ….. pardon mia sorella ha un titolo, non le serve altro!”
Afferro per i fianchi mia moglie e ribatto: “Ehi ehi … così divento geloso!”
 
Vedo mio marito sorridermi, come è affascinante il mio Charles!
 
“Sciocco, lo sai che ti amo e soprattutto che è te che voglio! … Ascolta, che ne diresti se tu ed io … adesso …”
Sento un fruscio di gonne avvicinarsi, è la cameriera. “Scusate se Vi disturbo contessa ma non avete dato ancora disposizioni per domani sera …”
“A proposito di cosa?”
“Sul servizio dei piatti. Desiderate che le portate vengano servite nel servizio di porcellana oppure nell’argenteria?”
“Voglio che venga utilizzata la porcellana, è più romantico.”
“Come desiderate Contessa.”
“Come saprai saremo soltanto un centinaio e avremo l’orchestra e poi mi raccomando al tavolo di mia sorella e del suo pretendente, voglio tanti fiori, i più belli che abbiamo in giardino.”
“Beh … vedremo cosa riusciremo a trovare, siamo in pieno inverno …”
“Si, lo so ma in giardino abbiamo i ciclamini.”
“Si, certo Contessa! … Avete qualche preferenza? Mi riferisco al colore.”
“Voglio che al tavolo di mia sorella ci siamo i ciclamini rossi! Rossi come l’amour! Ah l’amour! L’amour!” afferro la mano di mio marito e dico. “Vieni con me!”
“Dove?”
“In camera nostra! Dobbiamo decidere se spostare un quadro!” Dico allontanandomi in tutta fretta e trascinando con me il mio Charles.
"Joséphine ah ah ah ....." scoppio a ridere mentre rincorro mia moglie, la vedo allontanarsi rapida sollevando un poco le gonne. “Quanto sei  bella  mia adorata Joséphine!”
 
 
 
Mio fratello ed io siamo nella nostra stanza, dico: "George, vorrei accogliere la zia Oscar in modo molto speciale! Ih ih ih ...."
"Uhm ... e cosa avresti in mente?"
“Ecco ... appena la zia varcherà il salone, vorrei colpire sia lei che André con le frecce del mio arco ... ih ih ih ...."
"Uhm .... magari ci mettiamo su qualche cuoricino? Ih ih .... tanto lo sappiamo che Andrè è follemente innamorato della zia Oscar ..... Antony, dato che il nonno non c'è .... possiamo chiamarla zia?!"
"Ih  ih ih .... Certo che possiamo! Nostra madre ci ha dato il permesso! Ih ih ih ...." scoppiamo a ridere felici.
"Bene!!!! Sono felice!!! Così sarà più facile. Allora ..... dobbiamo dare una mano a cupido ..... la zia Oscar deve innamorarsi di Andrè!"
"George, però sui cuoricini dobbiamo attaccarci anche le ali, così la zia si innamora di André, si sposano, poi si baciano e infine si chiudono in camera come fanno i nostri genitori!"
"Uhm ..... Antony .... i nostri genitori stanno troppo tempo chiusi in camera ....  e poi io non credo che la zia voglia avere tanti figli come nostra madre .... non trovi?"
"Si, ma ... non capisco perché i grandi debbano chiudersi tanto tempo in camera per avere dei bambini! ... Nostra madre non vuole spiegarcelo, lo chiederò a zia Oscar! ... Magari lei me lo dirà."
"La zia? Ih ih ih ..... tu pensi davvero che la zia sappia come nascono i bambini?!!"
"E' un soldato e i soldati sanno tutto!"
"Uhm ...... forse hai ragione .... o forse no! Non ci resta che chiederglielo!! Ih ih ih!"
"Dai! Prima che arrivino la zia e il suo fidanzato, disegniamo le ali e attacchiamoli ai cuoricini!"
"Ci servono i colori ed i pennelli ..... i cuoricini devono essere rossi!! Forza .... mettiamoci al lavoro!"
"E' tutto nello scrittoio. Vado a prenderli!"
 
 
 
 
E’ quasi sera, siamo all'antivigilia di fine anno, il 30 dicembre. Finalmente varchiamo il cancello di palazzo Liancourt, è stato un viaggio estenuante. Spero solo che mia sorella sia meno esuberante del solito ......
La carrozza si ferma nel mezzo del cortile, coperto da una soffice coltre bianca. Avremmo fatto meglio a viaggiare su di una slitta .... forse saremmo arrivati prima. Non attendo neppure che Jacques apra lo sportello, provvedo in proprio e salto giù dalla vettura.
 
"Finalmente siamo arrivati! Muoviti Andrè ....."
"Si ... ma aspetta, non correre potresti scivolare sul ghiaccio."
"Io non scivolo!! I soldati non scivolano!! Vedi di non dimenticarlo!!" Rispondo tutta fiera senza neppure guardare dove metto i piedi quando sento il terreno mancarmi da sotto i piedi e in un attimo mi ritrovo a terra.
 
Accidenti!! Non è possibile!! Sono scivolata!! I soldati non scivolano!!!
 
Vedo Oscar scivolare, mi affretto per aiutarla. "Ti aiuto, dammi la mano!"
 
Corro verso Oscar per aiutarla a sollevarsi quando inavvertitamente metto male un piede e scivolo rovinosamente. Urlo disperato, cerco di mantenere l'equilibrio ma purtroppo mi ritrovo addosso a Oscar.
 
 
 
 
Lo scalpitio dei cavalli e il trambusto attirano la mia attenzione e dico: "Charles, devono essere loro. Vado a vedere!"
"Aspetta Jo! Fa freddo copriti!"
"Ma no, rimarrò sulla porta, presto dai!" seguita da Charles spalanco la porta, vedo una scena che ha dell'inverosimile: André sopra Oscar, mentre si dimena per cercare di rialzarsi. Deliziata dalla scena, batto le mani e dico: "Ma che bella sorpresa! Finalmente avete capito che siete fatti l'uno per l'altra! André, Oscar almeno attendete di entrare nella vostra camera per fare certe cose! ... Qui, davanti al vostro vetturino, non vi sembra un po’ troppo?" Poi scoppio a ridere allegra, alla vista delle espressioni sui volti di mia sorella e di Andrè.
 
"JOSEPHINE!!!!" Urlo furiosa mentre cerco di liberarmi del peso di Andrè di dosso. "Dannazione .... Andrè!!! E togliti!!!!!" Sbotto sempre più arrabbiata.
"Si ... si ..." tento di sollevarmi ma continuo a scivolare e finire ripetutamente addosso ad Oscar.
 
Joséphine continua divertita: "Nulla si può contro il destino: André, per me puoi pure rimanere così ma almeno entra in casa, fuori fa troppo freddo!" aggiungo trattenendo a stento una risata, la scena è davvero buffa!!
"SMETTILA SUBITO!!!! E TU LEVATI ANDRE'!!!! MA INSOMMA!!!" Urlo mentre spingo via con forza Andrè, tento di rimettermi in piedi ma ricado, almeno questa volta non sul ghiaccio ma su Andrè.
Sento Joséphine ridere a squarciagola mentre Charles giunge in nostro soccorso.
"Dai André, su ... dammi la mano."
"Si, grazie mille Marchese ....." rispondo in tono formale mentre allungo la mano per farmi aiutare a sollevarmi.
 
Jo continua divertita: "Charles attento! Potresti finire a terra e farti male! Ih ih .... Fai attenzione caro, lo sai che mi servi integro! Ah ah ah ..."
 
Mi volto verso mia moglie, sorride di quel suo sorriso malizioso, molto malizioso. Quanto la adoro, quando fa così!!
 
"Stai tranquilla Jo! Non ti ho mai delusa .... e mai ti deluderò!!" Riesco con difficoltà ad alzare Andrè, poi sorrido ed aggiungo: "Bene, mia cara cognata .... posso aiutare anche te?"
Con un gesto della mano, allontano mio cognato e sussurro: "Lascia stare, faccio da me! Non ho fatto in tempo ad arrivare che mia sorella mi ha già irritato."
"Irritata, cara, irritata! Sei una femmina non un maschio!" sorrido mentre vedo l’espressione di mia sorella sempre più furiosa ed indispettita.
"Sgrunt ..... Mi chiamo Oscar, sorellina. E che ti piaccia o meno, sarò il prossimo capofamiglia, maschio!!! Chiaro?!" Sbotto mentre raggiungo mia sorella, che mi attende sorridente davanti alla porta, coperta da uno scialle in lana.
"Su sorellina, non mi saluti? Abbracciami!"
Osservo mia sorella, prendo la sua mano e mi esibisco in un gesto cavalleresco. "E' un piacere vederti Joséphine .... e ti ringrazio per il gentile invito!" aggiungo un poco sarcastica.
"Piacere mio! Però ... quanto sei formale! Ehi André,  anche con te è così?"
Mi avvicino, sorrido mentre sento lo sguardo di Oscar, lo sguardo feroce di Oscar, addosso. "Buonasera Madame Joséphine, è un vero piacere essere qui e .... non so come ringraziarvi per il gentile invito che avete rivolto anche a me."
"Mi sembrava naturale invitare anche te! Se c'è Oscar ci sei tu! Siete bagnati fradici, su forza entrate! Dovete cambiarvi d'abito e potrete scaldarvi davanti al camino. Io intanto farò portare della cioccolata calda, sempre che ti piaccia ancora, sorellina."
"Grazie Joséphine ..... accetto la cioccolata con molto piacere .....  se la prendi con me!"
"Ma certo! Così faremo conversazione e noi abbiamo tante cose da dirci."
"Uhm ..... tante cose? Jo .... forse devi annunciarmi l'arrivo di un altro nipote?" domando un poco sospettosa.
 
Un altro terremoto, povera me! Che poi i neonati sono così bruttini, puzzano e urlano. E quando crescono …. Sembrano dei selvaggi! In questa casa manca totalmente la disciplina!!
 
"No, no, ma non mettiamo freno alla divina provvidenza!"
"Certe volte mi fai paura ..... sappilo!!" Rispondo mentre mia sorella mi accompagna nella stanza che mi ha riservato. "Bene Oscar, questa è la tua stanza .... e una porta dopo c'è quella di Andrè!"
"Credevo che gli avessi riservato l'ala opposta del palazzo!"
"E perchè? Forse non vuoi avere un vicino di stanza? Su su ... ora entra e cambiati, intanto faccio preparare le cioccolate!!! O hai bisogno di aiuto per asciugarti? Ah .... dimenticavo .... c'è anche un bagno caldo, se lo desideri!"
"Ti ringrazio ma prima spiegami perché hai voluto che venissimo!"
"Ma per festeggiare il nuovo anno!! Su su ... ora entra!!" Sento i passi di mio marito e di Andrè dietro di noi, "Ah Charles, bravo, accompagna tu il nostro Andrè alla sua stanza!"
"Con molto piacere! ... Vieni con me, André!"
"Certo Marchese!" poi sorrido e saluto Oscar e sua sorella Joséphine.
Joséphine ribatte: "Va pure André, a dopo!"
Sento le mani di mia sorella spingermi dentro la stanza con forza, appoggiate sulle mie spalle, con una leggera ma decisa pressione. Entro e mi rendo conto che è una stanza tutta rosa, piena di pizzi, fiocchi, piume e non so neppure io cos'altro.
"JO!! Ma ... ma  .... cosa hai fatto?!!"
Sento la voce di mia sorella, leggermente scandalizzata, forse per la scelta degli addobbi della stanza. Eh, ci penso io a lei!! Ih ih. "Fatto cosa?" domando con finta ignoranza.
"La stanza!!! JO!!! Ma ti pare una stanza adatta a ... a me?!!!"
 
Non posso fare a meno di sorridere, nascondo la bocca dietro alla mano, non vorrei che mia sorella si offendesse …… è così buffa!
"Perché ... cosa c'è che non va? Io la trovo bellissima e poi ti ho riservato la più confortevole." Continuo con aria falsamente innocente.
"Sarà anche confortevole ma .... è tutta rosa!! E poi, cosa sono tutte queste piumette sparse in giro? E questi fiocchi rosa? Io sono un maschio!! Ti pare una stanza da maschio, questa?!!!"
"Ah ah ah ... scusami ma non riesco più a trattenermi, la tua espressione è davvero impagabile!... Mia cara alla fine ci credi davvero!? Ma che strano ... eppure una volta al mese dovresti ricordare che sei una donna!"
"Uff ....  sei terribile, Jo!! Terribile!!" Rispondo mentre una cameriera porta dentro il mio baule. Lo apro e prendo un cambio pulito, vado dietro al paravento ed inizio a sfilarmi la giacca e la camicia.
"OSCAR!! Non è possibile!!! Tu ... tu .... non puoi indossare quelle orribili fasce!!” aggiungo scandalizzata mentre Osservo quello strumento di tortura che devono essere quelle fasce avvolte attorno al suo petto. “E pensare che non sei poi così piatta, anzi! Con un bel corsetto ….. il tuo decolté farebbe una gran bella figura!”
“Come sarebbe che non posso!? Ma ti pare normale che possa correre e duellare con … con … il petto libero?”
“Libero no, ma sostenuto da un bel corsetto si.”
“Cosa fai, ricominci?”
“Io non ricomincio affatto! Ti ricordo che non sei un uomo ma una donna, una femmina proprio come me!”
“Smettila! E poi mi da fastidio avere mia sorella che mi osserva.”
“Io fastidio?! Ma non dire sciocchezze, siamo tra donne! A proposito, hai mai provato attrazione per un uomo?”
“Ma che discorsi fai?”
“Discorsi che si fanno tra sorelle! Allora?! Ti sei mai innamorata?”
Il mio pensiero corre a Fersen, sento le gote arrossare e ribatto decisa: “NO!”
“Uhm … dalla tua faccia non si direbbe, secondo me, è successo e tu stai mentendo! … Si, stai proprio mentendo!”
“Successo cosa? E poi cosa mentirei?”
Mi siedo comodamente sul sofà e continuo: “Sei stata con un uomo, magari con André!”
“Co … cosa?!”
“Si, si, André è magnifico, un uomo spettacolare! Sono sicura che tu e lui …” lascio la frase sospesa, con la massima leggerezza, mentre vedo mia sorella sempre più in difficoltà.
“Ma sei impazzita?!”
“La pazza saresti tu se non avessi combinato nulla con lui!”
“Santo cielo ma cosa dici?! Joséphine se mi hai invitata a casa tua per dirmi un mucchio di sciocchezze, non serve nemmeno disfare i bagagli! Me ne vado!”
“Calmati! Ma ti vedi?! Sei uguale a nostro padre, non si può mai parlare seriamente con te, ti offendi!”
“Offendo?! Ma ti rendi conto della gravità delle tue parole?”
“Certo che si! Forse André non merita attenzioni da parte di una donna? … Uhm … mi chiedo chissà quante ne avrà avute! … Un bel maschio come lui di sicuro è corteggiatissimo!”
“Jo, mi hai appena detto che somiglio a nostro padre ma ascoltando i tuoi discorsi direi che quella che gli somiglia di più sei tu!”
“Può darsi, in fondo anch’io ho sangue Jarjayes nelle vene! Comunque parliamo di cose serie …”
“Serie?! Forse riesci a sostenere conversazioni serie?”
“Oh ma sorellina come sei permalosa! È così che ti comporti con i tuoi soldati?”
"E adesso cosa c'entrano i miei soldati?!!" Sbuffo mentre mi do una bella lavata con una pezza bagnata nell'acqua del catino.
Osservo con attenzione mia sorella e continuo: "Sei molto bella! Sono sicura che fai impazzire il bel André!"
"La vuoi smettere? Se André ti piace così  tanto ..... "
 
lascio la frase a metà volutamente …. non oso davvero pronunciare certe parole, soprattutto se associate a lui!
 
"Adesso la pazza sei tu! Ma ti pare che ti toglierei il pane di bocca? E poi io ho Charles, è un ottimo amante e non mi servono altri uomini! Oh sorellina, sono sicura che André ti fa impazzire ... eh si, perché sono sicurissima che voi due ... forse non lo vuoi confessare? Hai paura del Generale?" mi liscio le pieghe della gonna e distendo un poco le gambe.
 
Mi sto divertendo tantissimo a giocare con mia sorella! Io sono il gatto, anzi la gatta, e lei il mio topolino ….. ih ih ih …. Parola mia che riuscirò a farla capitolare!
 
 
"Joséphine....tu sei impazzita!! Dai retta a me!!!"
"Eh no, la pazza sei tu! Ascoltami ... se davvero non hai ancora combinato nulla con il bel Andrè, è giunta l'ora che ti dia una svegliata se non vuoi che te lo soffino sotto il naso. Lui è perfetto per te. E' nato per ubbidirti e ... farti piacere" dico ammiccante. "Meglio scartare tutti gli altri uomini, immagino che siano tutti ai tuoi ordini e ... no, no .... André è perfetto! Però sbrigati! Sai, appena siete arrivati, la mia cameriera personale l'ha guardato un poco troppo, non vorrei che te lo portasse via!"
"Ecco .... un'altra sciacquetta che lo ammira!!! Come se non bastassero tutte le cameriere di palazzo Jarjayes!! E anche qualche nobildonna di Versailles!!! Sgrunt!! Assurdo!!!" Sbotto mentre mi asciugo ed afferro una camicia con rabbia.
“Quindi sei gelosa!? …” domando con tono ironico.
“Ecco io … no, no …”
“No?! E allora perché hai detto quelle cose? E soprattutto perché ti da fastidio che le donne ammirino André?”
“Ecco io … E smettila!”
“Smettila tu! … Ascolta sorellina, io ho un’idea magnifica!”
“Le tue idee mi spaventano …”
La prendo sotto braccio e continuo: “Ma no! Fidati di tua sorella! … Ti fidi di me?”
“NO!”
“Sciocca! Ascoltami, qui siamo lontani da tutto e tutti …”
La guardo con sospetto. “Quindi?”
“Quindi domani sera, ti vedo già vestita con un bellissimo abito turchese …”
“Gli abiti di tuo marito non mi piacciono, sono frivoli.”
“Uffa! Ancora con gli abiti di Charles!? Ma cos’hanno che non vanno?! E poi mi riferisco a un bell’abito femminile ed io ne uno della tua misura ed è abbastanza … semplice come piace a te!”
Sussulto: “Io con un abito femminile!?”
“Si, hai sentito bene. Un abito femminile!”
“Ma è uno scherzo?”
“Uno scherzo è vedere una donna bellissima in abiti maschili!” rispondo fiera mentre vedo mia sorella incuriosita, certo scandalizzata ma anche incuriosita.
“Tu … non sei in te …”
“Io mia cara?! Dimmi se a nostro padre non fosse venuta la brillante idea di trasformarti in un maschio, forse non indosseresti un bell’abito femminile? Se fossi cresciuta come una femmina a quest’ora non avresti già una bella schiera di mocciosi?”
Spalanco gli occhi e annuisco.
“Se fossi una femmina non ti destreggeresti tra pizzi e volant? Cappelli? Nastri e quant’altro?”
“NO!”
“Oh beh … certo che sei davvero fantasiosa, mia cara sorellina! … Comunque è grazie alla follia di nostro padre che hai avuto la possibilità di …”
“Di? Sentiamo!”
“Di avere accanto quel gran bel pezzo di André!”
“Oh ma …”
“E’ inutile che neghi, tanto sono sicura che tra voi qualcosina c’è stata! Uhm … preferisci tacere affinché il nostro vecchio non lo sappia e gli venga un colpo?”
“Ma come ti esprimi?!”
“Dico ciò che penso, mia cara! … Ascolta Oscar, hai mai pensato di sorprendere André?”
“Sorprenderlo?”
“Si! … Domani sera indossi il tuo bell’abito femminile, ad André ci penserà Charles, uno sguardo tira l’altro ed è fatta!” sorrido soddisfatta.
 
Il mio piano è geniale!
 
 
“Ma cosa dici?! Ora basta! Preferisco interloquire con i tuoi figli piuttosto che con te! Dove sono?”
“In camera loro, credo!”
“Ecco, preferisco la loro compagnia alla tua!” dico mentre finisco di vestirmi.
 
Vedo mia sorella lasciare la camera in tutta fretta e concludo: “Vai! Intanto sceglierò gli accessori adatti per la tua vestizione di domani!”
Mi volto e con tono rabbioso ribatto: “Scordatelo!” mi allontano in tutta fretta.
“Vedremo … vedremo …. Ih ih …. Vedrai sorellina, il mio piano funzionerà!”
 
 
 
 
 
“George, ho attaccato a tutte le frecce i cuoricini con le ali. Appena vedremo la zia e André, dovremo colpirli!”
“Ih ih ih … anche se si arrabbierà?”
“Tanto oltre che strillarci contro non potrà farci nulla ih ih ih … Sei pronto George?”
“Si. Adesso andiamo a cercarli!” dico munito di arco e frecce.
“Aspetta che prendo le mie frecce!”
 
 
 
 
 
Fuori di me continuo a percorrere il corridoio, cerco la stanza dei nipoti ma non ricordo, è passato troppo tempo dall’ultima volta che sono stata qui.
Forse sarebbe meglio chiedere alle cameriere, non vorrei aprire la porta sbagliata!
Continuo a camminare, svolto, da dietro una colonna vedo due ombre, una voce …
 
 
“André, è vero ciò che si dice delle parigine?”
“Riguardo a cosa?”
“Ho sentito dire che siano piuttosto sfacciate, ecco … senza alcun pudore …”
“Cosa? Ma … Patricia cosa dici?”
“Suvvia André, ti ho forse messo in imbarazzo?”
“Io?!”
“Si, tu, sei arrossito. André, secondo te, sono all’altezza delle donne di Parigi?”
 
 
 
Ascolto la conversazione tra André e la cameriera. Sono basita, possibile che André abbia tanto fascino da attirare l’attenzione di tutte le donne?! E poi …. Questa … è davvero sfacciata!
 
 
 
Avanzo verso il bel giovane moro mostrando le mie grazie e continuo: “Non sono abbastanza desiderabile per te?”
Indietreggio e balbetto: “I … io … Scusami ma …”
Avanzo ancora e guardandolo negli occhi, dico: “Vorrei cenare in tua compagnia …”
“Non posso! Dimentichi che sono al servizio del mio padrone …”
“Padrone?! Ma se a palazzo tutti sanno che il tuo padrone in realtà è una donna! … Dai André, la tua padrona cenerà con la sua famiglia ed io vorrei divertirmi un poco con te.”
 
 
 
 
Continuo ad ascoltare, sento la rabbia salire, sono fuori di me, avanzo verso i due e con voce grave dico: “Avanti André vai a divertirti un poco!”
Sussulto alla voce di Oscar, mi giro di scatto e sussurro: “Ma cosa dici?”
“Ti concedo una serata libera, fa pure ciò che ti pare!”
“Ma Oscar …”
Alzo i toni: “Oscar un bel niente! Vai! Vai! Tanto non so che farmene di te!” poi guardo la cameriera, noto che ha una scollatura eccessiva. “A quanto pare mia sorella ha al suo servizio donne di dubbia moralità!”
Sorriso sarcastica, faccio un inchino e con atteggiamento sfacciato concludo: “Non credo che ci sia nulla di male ad indossare una bella divisa e cercare la compagnia di un uomo! E adesso scusatemi!” mi allontano in tutta fretta.
 
“André, ormai non ho più alcun dubbio: sei un frequentatore di donne di male affare!”
“Io cosa?! Ma dico, sei impazzita?”
“Io impazzita?! Tu sei … sei … uguale a tutti quei depravati che frequentano Versailles! Dimmi, con quante dame ti sei intrattenuto!?”
“Mi stai offendendo!”
“Mi offendi con il tuo atteggiamento!”
“Io?! Dimmi cosa ti avrei fatto!”
 
 
 
 
 
Vedo la padrona venirmi incontro, sorrido soddisfatta, faccio un inchino veloce e dico soddisfatta: “Marchesa Joséphine, missione compiuta!”
“Vuoi dire che mia sorella si è arrabbiata?” domando felice.
“Arrabbiata?! Furiosa! Sono scappata via, temevo che mi volesse uccidere.”
“Quindi ha fatto una scenata di gelosia?”
“Siiiii! Altro che gelosa, secondo me, a Vostra sorella piace il moro!”
“Ih ih ih … bene, bene, vado a vedere!”
Tiro fuori una moneta, la porgo nella mano della cameriera e dico: “Tieni! Tieniti sempre pronta in caso io abbia bisogno ancora di te ma adesso meglio che sparisci dalla vista di mia sorella.”
Guardo nel palmo della mia mano, è una moneta d’oro, dico felice: “Grazie Marchesa!”
 
 
 
Percorro il corridoio, sento delle voci piuttosto animate, solo loro, stanno litigando …
Cammino a passo felpato, non devo accorgersi di me. Mi nascondo dietro ad una enorme statua, ascolto ….
 
 
 
“Oscar davvero io non ti capisco, ma se io non ti interesso perché mi fai una scenata di gelosia?”
“Io cosa? … Ma … Io non sono gelosa! Ma qui sono tutti impazziti!?”
“E perché hai trattato male Patricia?”
“Patricia?! Patricia?! Ma senti che tono confidenziale e poi la chiami anche per nome?!”
Avanzo, punto le il dito contro e ribatto animatamente: “Tutti hanno un nome, come vuoi che la chiami?”
“Sfacciata! Sfrontata!”
Con tono basso e pacato sussurro: “Gelosa. Tu sei gelosa! Mi ami?”
 
Spalanco gli occhi, le parole rimangono prigioniere.
 
“Mi ami? … Si, mi ami. Ammettilo!”
 
Le parole di André mi mettono a disagio, scappo via….
 
 
 
 
 
Vedo mia sorella fuggire, sono soddisfatta di me stessa e decido di affrontare André.
 
 
Sento dei passi alle mie spalle, è la sorella di Oscar, faccio una riverenza. “Marchesa Joséphine …”
“Rilassatiti! Chiamami Jo … e poi a quanto vedo rischiamo di diventare cognati! Ah ah ah …”
“Marchesa, almeno Voi non prendetemi in giro …”
“Jo! Almeno quando siamo soli, chiamami Jo! A breve potrai chiamarmi così anche in pubblico! Ih ih …” sorrido soddisfatta.
 
Il mio piano sta funzionando perfettamente.
 
 
“Voi avete sempre voglia di scherzare!”
“Niente affatto! Tu ami Oscar, Oscar ama te ed è fatta!” rispondo con semplicità.
“Ma cosa dite?!”
“E basta André! E non ti ci mettere anche tu! Piuttosto, devi fare in modo che mia sorella si abbandoni al sentimento che prova per te.” Vedo Andrè guardarmi stranito. “Non fare quella faccia, ti darò una mano.” Aggiungo decisa mentre osservo Andrè, sempre più stranito.
“Ma a Voi non crea alcun disagio se io amassi Oscar? Sono solo un attendente!”
“Sei proprio antiquato! André, basta con questi discorsi ormai passati! Al cuor non si comanda. Se due persone si amano, non debbono esserci pregiudizi!”
“Madame …”
“Vedrai, mio caro cognato, domani Oscar cederà al tuo fascino. Dirò a Charles di darti una mano.”
“Una mano per cosa?”
“Lascia fare a me e poi … cosa aspetti?! Corri dalla tua fidanzata! Forza! Dai che ti sta aspettando!”
“Ma io non so nemmeno dove è!”
“Ahhh questi uomini!” Guardo dalla finestra, la vedo, dico: “E’ in giardino, sola. Dai, muoviti! Vai a dirle qualcosa e sii gentile!”
“Dopo quanto successo, non saprei cosa dirle.”
“Inventati qualcosa. Muoviti!”
“E va bene anche se non ne sono davvero convinto.”
 
Vedo André allontanarsi mestamente, sussurro: “Poveretto che pena! … Ma a te anzi a voi ci penserò io!”
 
 
 
Dopo qualche tempo vedo i miei figli più grandi corrermi incontro. “Calmatevi! Possibile che dobbiate correre in questo modo?!”
“Madre, dov’è la zia Oscar?”
“Noi non l’abbiamo ancora vista, dov’è?”
“In giardino.”
“E André?”
“Anche lui.”
“Vieni George, andiamo!”
Osservo le frecce che hanno i miei figli, sulla punta sono attaccati dei cuoricini rossi con le ali, domando curiosa: “Cosa avete in mente di fare?”
“Uno scherzo! … Vogliamo colpirli, magari si innamorano.”
“Oh bene, bene! Andate ragazzi, magari Cupido farà breccia nel cuore di quella testona!”
“Vieni Antony!”
 
 
Vedo i miei figli correre, sorrido soddisfatta. Rimarrò qui, voglio osservare dalla finestra cosa accadrà!

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Capitolo 4
*** La tela di Joséphine ***


 
La tela di Joséphine
 
 
La neve cade copiosa, il giardino dei Liancourt pian piano si tinge un manto bianco e morbido. Mi stringo nella cappa e percorro il viale per calmarmi, sono troppo arrabbiata.
Vedo alcune cameriere affrettarsi, ma dove staranno andando?! Le seguo con lo sguardo, le vedo addentrarsi nei giardini invernali, sussurro: “Evidentemente raccoglieranno i fiori per allestire i tavoli per capodanno! … Sinceramente non capisco perché perdere tutto questo tempo per gli addobbi!? … Mia sorella non è diversa dalle altre dame, è frivola, sciocca e soprattutto è pazza se crede che io indossi un abito femminile! E poi … sarei ridicola con un tripudio di stoffe addosso e con dei tacchi ai piedi!” vedo le cameriere chiacchierare allegramente mentre riempiono i cesti colmi di fiori, passo alle loro spalle, le sento parlare.
 
“Vicky hai visto quel bel giovane che è arrivato alla villa?”
“Chi?! Il biondo o il moro?”
“Il moro naturalmente!”
 
 
Parlano di André! Ma insomma possibile che tutte le donne lo notino? Ma cosa avrà di poi così speciale?! Poi penso al bacio che mi ha dato, sento le gote arrossire nuovamente. Accidenti ad Andrè!
 
 
 
“Ho chiesto al vetturino che li ha portati qui, il moro si chiama André! Ma è bellissimo!”
“Ehi non farti illusioni, quel giovane lo voglio io!”
“Calmati Agathe! Prima di te ci sono io! E poi ho notato che anche Patricia lo vuole per se!”
“Cosa ti fa pensare che voglia te o lei? Magari tra le due litiganti, sceglie me!”
“Beh se credi che io faccia un passo indietro e dia a te o a lei la possibilità di prenderlo, Vi sbagliate! Sarà lui a decidere con chi giacere domani sera!”
 
 
Spalanco la bocca mentre ascolto le parole delle cameriere e sussurro: “Giacere?! Ma non può essere?! André ama me!”
 
 
“Vicky, sai cosa ti dico?! Che vinca la migliore! Vedremo a chi sceglierà! E adesso continuiamo a raccogliere i fiori che comincia a far freddo!”
 
 
Sono basita, ebbene André è tanto conteso?! … Adesso mi chiedo chissà in tutti questi anni quante donne avrà avuto?! Ed io che pensavo che fosse un’anima pura! Che stupida che sono stata!!
 
 
 
Mi stringo nel mio scialle, dal finestrone del corridoio osservo la servitù raccogliere i fiori e mia sorella che si allontana in tutta fretta. Sono sicura che il mio piano riuscirà, come sono sicura che Oscar avrà ascoltato le cameriere parlare di André! … ih ih … l’ammetto, sono perfida! Ho regalato le monete a tutte le cameriere del palazzo affinché fingano di correre dietro ad bel André! Ih ih … A noi due mia cara sorellina, vedremo se sotto l’uniforme si nasconde l’uomo o la donna! … Ecco … le si sta avvicinando Andrè! … Oh come mi piacerebbe ascoltarli! ….
 
 
 
Vedo André venirmi incontro, mi allontano in tutta fretta, sento la sua voce: “Oscar aspetta, dove stai andando?! Perché mi sfuggi?”
Mi giro di scatto e ribatto: “Perché non voglio avere nulla a che vedere con te! Anzi, il viaggio di ritorno …… dovrai farlo in sella!” aggiungo decisa ed infastidita.
“Ma cosa dici?! E adesso dimmi cosa ti prende?”
“Nulla ma tu lasciami in pace!” istintivamente mi volto verso le cameriere e continuo: “Domani sera invece di prendere parte al ballo, scegliti la ragazza con cui giacere!”
Sgrano gli occhi e sussurro: “La ragazza con cui giacere?! Ma dico, sei diventata matta?”
“No, non sono matta! E come dice tua nonna, prima o poi dovrai dare ascolto alle tue ….. esigenze.” Calco volutamente il tono sulla parola esigenze, affinché sia ben chiaro il senso che intendo.
“Io davvero non ti riconosco più! Possibile che chi mi sta parlando è Oscar?”
“Certo che sono io! … Allora?! Non ti resta che scegliere!” con discrezione indico con lo sguardo le due cameriere e sottovoce, con tono sarcastico, continuo: “Chi ti piace delle due? Oppure preferisci l’altra? … Patricia. Si chiama così?”
“L’ammetto, sono smarrito dal tuo atteggiamento. Io davvero non riesco più a capirti…” con tono sfacciato continuo: “Ma se proprio debbo scegliere con chi giacere, lo farò!”
Incrocio le braccia al petto e ribatto pungente: “Lo sapevo, sei come tutti gli altri! Avanti, chi è la prescelta?”
Avanzo e con atteggiamento fiero e con voce suadente rispondo: “Voglio te! … È te che voglio!”
Spalanco gli occhi, le parole rimangono prigioniere, vedo André avanzare sempre di più. “Sta lontano, non oserai?!” Andrè ignora la mia resistenza, mi avvolge tra le sue braccia e senza rendermene conto mi abbandono al suo bacio.
 
 
 
Dall’alto sorrido soddisfatta, sussurro: “Finalmente anche il soldato si è arresa all’amourrr! Che meraviglia! Ahhhh …” poi mi accorgo che le mie due pesti, George e Antony, si avvicinano a mia sorella e André puntando gli archi e frecce verso di loro. “Santo cielo adesso ne vedremo delle belle!”
 
 
 
Sono stretta nel caldo abbraccio di André quando sento le voci dei miei pestiferi nipoti seguiti da qualcosa che mi colpisce.
 
 
 
“Avanti George, dobbiamo fare centro come Cupido, così si sposeranno e nessuno potrà dire di noi che abbiamo una zia zitellona!”
“Forza Antony!” Mio fratello ed io colpiamo i nostri bersagli mentre vedo la zia Oscar e André allontanarsi. “Ma che fate?! … Dovete baciarvi e poi chiudervi nella stanza come fanno i miei genitori, così potrete darci tanti cuginetti!”
“Ma cosa dici George?! Debbono prima sposarsi altrimenti il nonno li ammazzerà!”
“Ah ah ah ah ah” scoppiamo a ridere felici mentre prendiamo nuovamente la mira per colpire i nostri bersagli.
 
 
Per pochi istanti André ed io ci scambiamo un rapito sguardo, all’unisono, sussurriamo: “Cosa?!!”
 
 
“Zia Oscar sai come si fanno i bambini?”
 
Sento la voce di George, impertinente, mentre fa una domanda davvero assurda!
 
 
Le parole di Antony mi irritano ancora di più, ribatto. “Evidente vostra madre non vi ha insegnato un minimo di educazione, ed ora SPARITE!” Ordino con lo stesso tono che uso con i miei soldati.
L’atteggiamento di nostra zia ci incute timore, quasi sussultiamo ma tiro fuori tutto il mio coraggio e continuo: “Zia, nostra madre ha assunto per noi i migliori precettori ma nessuno ci vuole insegnare come si fanno i bambini!”
George continua: “Evidentemente nemmeno tu lo sai! André, puoi spiegarcelo? Sono sicuro che i maschi sono più istruiti delle femmine.”
“Ma io veramente …” guardo a terra le frecce, sulle punte ci sono dei cuoricini con le ali, le raccolgo, domando: “Le avete fatte voi?”
“Si, ti piacciono?”
“Molto! Sono davvero belle! Ma ditemi, perché vi siete presi tutto questo disturbo?”
“L’abbiamo già detto: vogliamo che vi sposiate, così potremmo avere tanti altri cugini con cui giocare!”
Oscar sussurra: “Questa è opera di vostra madre, ne sono sicura!”
Antony ribatte: “No, mia madre non ci ha aiutato con i cuoricini, ci ha solo detto che eravate in giardino.”
Fuori di me, urlo: “JOSEPHINE!!! SAPPI CHE SEI UNA DONNA IMPOSSIBILE!”
 
 
 
 
Sussurro tra me: “Vedo mia sorella agitarsi. Bene, qualcosa sta succedendo. Credo che l’intervento dei miei figli sia stato propiziatorio! Ah ah ah ah … E adesso debbo occuparmi per la festa di domani! Ah ah ah … il mio piano prosegue a meraviglia! Riuscirò a fare innamorare quei due testoni imbranati!!”
 
 
 
 
Vedo la zia fuori di sè, dico a mio fratello: "Antony, meglio scappare, la zia è impazzita! VIAAAAA ...."
"SIIII!! Corriamo!!!!"
 
Vedo quelle due pesti che ho per nipoti correre via veloci, con i loro archi in mano. Accidenti a loro ed ai loro stupidissimi giochi!
 
 
Oscar è di spalle, non si volta, è evidente che è in imbarazzo. Mi avvicino, sussurro: "Non arrabbiarti, sono solo dei bambini! ... Oscar, riguardo a noi, ecco ….. so bene che io non posso pretendere nulla, sono solo un servo. E' meglio per entrambi dimenticare tutto e far finta che non sia successo nulla. E adesso scusami, vado da Jacques!"
 
Non appena sento i passi di Andrè allontanarsi, sullo scricchiolio della neve, mi volto e lo osservo mentre cammina curvo, con passo lento, forse triste. Sento come una fitta al cuore a vederlo così, però davvero io sono così confusa .... faccio un bel respiro, non posso non dire nulla. Vorrei dirgli che sono confusa, che non capisco .... ma non è affatto facile. "Andrè ......" chiamo piano, a fil di voce.
 
 
Mi allontano, vedo Jacques entrare nelle scuderie, vado da lui. Entro, lo vedo ferrare il mio cavallo.
"Aspetta, voglio darti una mano." Dico mesto.
 
Almeno così avrò modo di tenermi occupato.
 
"Andrè .... grazie ma non è necessario, come vedi Alexander ha perso un ferro ..... che poi non ho capito perché tu ed il Signor Conte avete voluto portare i vostri cavalli!!"
"Oscar preferisce viaggiare con il suo cavallo ed io non ho voluto lasciare il mio ... magari ... ecco ... vado a fare una cavalcata." Dico prendendo la sella.
"Andrè .... si può sapere cos'hai?!! “domando curioso, "Non puoi uscire su Alexander .... e non credo che tu voglia prendere il cavallo del Conte!"
"Hai quasi finito, aspetterò."
"Non mi hai risposto, cos'hai?!"
"Nulla! ... Sono solo stanco, ho bisogno di distrarmi. Andrò in paese, tanto non dista molto."
“Andrè ..... tu non me la conti giusta!! E poi sono sicuro che il Conte non sarà affatto contento!! Va da lei ..... forza!" aggiungo le ultime parole con veemenza, se questi due si amano ……
"Non sarebbe contenta di cosa?"
"Ma di saperti in giro per il paese da solo!!! Il Signor Conte è gelosa!!! Possibile che tu non lo abbia ancora capito?"
"Oscar gelosa di me?! Ma no, cosa dici!? ... Tu confondi il mio essere sempre a sua disposizione con la sua gelosia."
"Assolutamente no. Il Conte .... posso smetterla di chiamarla Conte? Accidenti, è così ridicolo!! Senti la Contessa è gelosa!!! Gelosissima!!"
"Solo perché ci hai visto baciare non significa che lei ... provi qualcosa per me. E adesso scusami, ho bisogno di distrarmi!" Dico allacciando la sella ad Alexandre.
"E fermati!! Devo finire con i ferri ... lo vuoi capire? E per quanto riguarda la Contessa, lei è gelosa. Molto gelosa ...... quindi ..... ti ama!! E poi vi ho visto mentre vi baciavate .... solo due persone che si amano si baciano in quel modo!! Certo Andrè che ti sei scelto proprio una donna complicata!!! Ah ah ah!!"
"Oscar mi ama?! ... No, lei è ... orgogliosa, ostinata, superba, ecco perché può sembra gelosa." Rispondo deciso.
 
Oscar non mi ama ….. sono solo un servo, il suo attendente, forse un amico. Ma non mi vedrà mai come un uomo …. Purtroppo.
 
"Certo, concordo su tutto .... orgogliosa, ostinata, superba ...... ed innamorata di te, amico mio!!"
".... Jacques per favore sbrigati! Voglio andare via!"
"Uff ......come sei noioso!! Dimmi .... che intenzioni hai con la contessa? Non hai paura del padrone?!"
"Paura di Oscar?!... Ma no!"
"Ma no!! Del Generale!!! Se dovesse scoprirvi ... non oso immaginare di cosa sarebbe capace.”
"Il Generale non ha nulla da scoprire, tanto con sua figlia non c'è mai stato nulla se non ... qualche bacio."
"Qualche bacio ..... appassionato!! E vedrai ..... accadrà anche altro .... dalle  tempo. In fondo per anni ha creduto di essere un maschio ......"
Vedo Jacques concludere il suo lavoro, depone i ferri e dico: "Vado a farmi un giro. A dopo!"
"Ah ah ah ... Ma dove credi di andare? La neve cade copiosa! ... Certo che il conte ti ha dato davvero alla testa!"
Faccio capolino fuori la porta, in effetti nevica, anzi tra poco si scatenerà una vera tempesta, sussurro: "Hai ragione! ... Scusa se ti disturbo ma libera Alexander dalla sella, mi andrò a rinchiudere in camera mia."
"Si si .... vai Andrè ..... ma sappi che se avrai bisogno di un consiglio .... o di parlare con qualcuno, io sarò sempre a tua disposizione!!"
" ... Grazie Jacques!"
 
 
Vedo Andrè allontanarsi tra la neve, le sue impronte vengono subito coperte dalla nuova neve, credo proprio che sarà un capodanno imbiancato. Certo che il conte, o la contessa, è una donna fortunata. Strana ma fortunata, Andrè è un gran bravo ragazzo!
 
 
 
Percorro mestamente il viale che porta a palazzo, penso che il mondo mi stia crollando addosso. Voglio andare a letto per non pensare.
 
 
 
 
 
 
Sto cercando Charles per tutto il palazzo, ma dove si sarà cacciato mio marito? Qui dobbiamo finire di organizzare tutto .... e lui deve occuparsi di Andrè. "CHARLES!!!" Urlo mentre giro per i corridoi del palazzo!! "CHARLEESSSS!!! … Accidenti a mio marito! Ho bisogno di lui, ora!!”
 
Mi accingo a scendere al piano di sotto quando sento mia moglie chiamarmi. "Sono qui Joséphine!"
"Oh!!! Finalmente!! Vieni con me, veloce!!!" Afferro mio marito per un braccio e lo trascino con me nella nostra stanza.
"Jo!!! Ma sei .... instancabile!!!" Rispondo un poco sibillino.
"Stupido!! Dobbiamo parlare e non ......"
"Davvero?! Dici sul serio?! Non posso crederci! Davvero mi hai cercato per non ... fare nulla?!" domando con aria maliziosa.
"NO!! Uhm .... anche se non sarebbe affatto una cattiva idea ....... ma prima ..... dobbiamo occuparci di mia sorella e di Andrè!! Forza!! Siediti .... ma non troppo vicino a me o non riuscirò a resistere!!"
Osservo le poltroncine, mi accomodo insieme a mia moglie e domando: "Cosa dovrei fare?"
Osservo mio marito, certo che è proprio affascinante .... temo proprio che avremo ancora tanti figli ... lui ed io ..... faccio un bel respiro e rispondo: "Tu devi parlare con Andrè, ovviamente. E portargli gli abiti per domani sera .... e dovrai convincerlo ad indossarli ed a partecipare alla festa. Ah, mentre che ci sei, assicurati anche che sappia .... quello che deve sapere per rendere mia sorella felice!! Tutto chiaro?!"
"Che compito arduo che mi hai dato! ... Spero di riuscirci."
"Ma certo che ci riuscirai ....... anche perché in caso contrario ..... dovrai vedertela con me!! Ed ora vai .... o giuro che ti salto addosso!!"
 
Osservo mia moglie, sorride maliziosa, sono certo che mi salterebbe davvero addosso. Anzi ….. è già strano che non mi sia ancora saltata addosso!
 
"No, no, ti prego ….. sono troppo stanco, mi hai ... ecco ... esaurito. Scusami non ti offendere ma è la verità."
"ESAURITO?!! Dico ... ma sei forse impazzito?!! Dopo così pochi anni di matrimonio ...... tu intendi forse venire meno? Ah no ..... no no no no!!! Questa sera avrai una bella cena ricostituente!! Ci penso io a te!!"
"Ehm ... si ... che ci siano i dolci! ... Sai gli zuccheri mi danno la forza per tenerti testa! Ah ah ah ..."
"Bene ... avrai tutti i dolci del mondo ....  ma ora vai ad occuparti di Andrè!! Veloce!!"
 
Vedo mia moglie battere la sua manina sul tavolino davanti a noi, affinché il suo ordine sia più chiaro.
 
"Si, si, vado, vado!"
 
 
Osservo mio marito mentre si allontana, che fatica!! Certo che è proprio bello!! Poi mi accorgo che non ha preso i vestiti per Andrè, li prendo tra le braccia ed inseguo mio marito. Sollevo un poco le gonne con una mano mentre con l’altra tengo il mio prezioso fagotto stretto al petto, ho scelto con cura gli abiti per Andrè …. Ed anche quelli per mia sorella. Saranno perfetti!
 
 
"CHARLES!!! CHARLES!!"
Mi volto, domando: "Cosa c'è?"
"I vestiti per Andrè!! Oh Charles ... sei proprio sbadato!!!"
"Ah si, vero!” allungo le mani per prendere il fagotto dalle braccia della mia adorata moglie. "Bene, mia cara, va … dalli a me!” dico posandoli accuratamente sul mio braccio. “E adesso vado in missione!"
 
 
 
 
Entro nella mia stanza, mi sfilo le scarpe stizzito e con tutto il mio peso mi lascio andare sul letto. Incrocio le mani dietro la nuca e penso: Jacque mi prendere in giro, dice che Oscar mi ama ma se è confusa a causa dello svedese! …. Ammetto che per qualche istante mi sono illuso che provasse qualcosa per me, invece …. La ragione mi dice di togliermela dalla testa ma il cuore si rifiuta!
Sento bussare alla porta, mi alzo di scatto dal letto e mi siedo.
“Avanti!”
Vedo Charles fare capolino, sussurra: “Posso entrare?”
“Ma certo Signor Marchese!” mi alzo e gli vado incontro. “Questa è casa Vostra …”
“Si, ma tu sei mio ospite.”
“Ecco io, Vi ringrazio, Marchese.” Rispondo un poco imbarazzato.
 
Sono solo un servo, ospite del cognato, e della sorella, della mia padrona.
 
Avanzo, poso il vestiario sulla poltroncina e dico: “André, ti ho portato gli abiti che indosserai domani sera.”
“Ma io ….. Marchese, non credo che sia opportuno che venga.”
“Perché? Mia moglie ti ha invitato.”
“Si, ma io non mi sentirei a mio agio.”
“Non ne vedo il motivo e a noi fa piacere la tua presenza più di quella di tanti nobili etichettati! … Se gli abiti che ti ho portato non sono di tuo gusto, non hai che dirlo, te ne troverò altri! … Come vedi, non sono frivoli, Jo preferisce non scontrarsi con Oscar e vuole che ti veda affascinante!”
“Io non capisco … cosa c’entra Oscar?”
 
Osservo Andrè, mi pare un poco smarrito e confuso.
 
“Vieni André, facciamo due chiacchiere!” Dico accomodandoci sulle poltroncine davanti al camino acceso.
“Marchese, credo che …” abbasso lo sguardo.
“Jo è convinta che vi amiate.”
“Marchese, io mi sento imbarazzato …”
“Non ne vedo il motivo, sei un uomo come me! Dimmi, tu ami mia cognata?”
“Ecco … si, io la amo. L’ho sempre amata.” Rispondo in un sussurro, a capo abbassato.
“E non è poco! Sono sicura che Oscar non potrebbe vivere senza di te.”
“Ma … ma cosa ve lo fa pensare?”
“Ma se non fa che cercarti! E poi l’ho osservata, è gelosa, molto gelosa.”
“Ma Voi come ne siete certo?!” Domando confuso.
“Solo una donna innamorata ha quel genere di reazione e poi dimentichi che sono un uomo sposato e conosco bene l’atteggiamento di una donna gelosa. Ed Oscar non è da meno di sua sorella! … Forse è solo confusa ed è per questo che Jo vi ha invitato a palazzo, per darvi una mano.”
“Ma … la Marchesa come fa a pensare che Oscar … si, insomma che mi ama?”
“Dice che vi ha osservati quando si è recata l’ultima volta a palazzo Jarjayes. Infatti non fa che dirmi: Charles, se quei due non si decidono allora sarò io a dare loro una mano! Ah ah ah ..… Scusami André se rido ma lo sai che mia moglie è un vero terremoto e quando si mette in testa qualcosa, nessuno le fa cambiare idea, proprio come Oscar!” rispondo sorridendo.
 
Le donne di questa famiglia sono tutte uguali al loro augusto, e terribile, padre.
 
“Vedete Marchese, anche se Oscar contraccambiasse il mio amore … non ho alcuna speranza di viverle accanto, dimenticate che non sono nobile, non ho un titolo e Oscar appartiene ad una illustre famiglia e un giorno erediterà il suo casato!? … E’ vero, ho osato dichiararmi a lei, sono stato preso dall’impulso ma … non credo che rinuncerebbe a tutto per me, per un servo.”
"E perché dovrebbe rinunciare a tutto? Forse non sai che un uomo può sposare chi vuole ..... anche una persona del popolo, senza perdere i propri diritti dinastici?" aggiungo sorridendo.
 
Credo che Andrè non ha ancora capito che Oscar è, a tutti gli effetti, un uomo. È l’erede del casato dei Jarjayes, il prossimo Conte.
 
"Ma ….. cosa dite?! Dovrebbe chiedere il permesso al re ma ... e il Generale?! Il Generale non approverebbe, sono sicuro che un giorno per Oscar vorrà un uomo degno del casato Jarjayes."
“Ah ah ah ah .... André!  Non sottovalutarti! Al generale servirà un genero buono e tranquillo, che si faccia sottomettere da sua figlia ...... e con cui sua figlia sia disposta a ..... giacere! E tu ..... tu sei perfetto!" sorrido anche se un poco imbarazzato alla parola giacere, faccio fatica ad immaginare Oscar e Andrè in certi atteggiamenti ….. eccessivi.
 
 
 
Spalanco la bocca. Le parole del marchese mi sorprendono non poco. Mai avrei immaginato una tale disinvoltura da parte sua.
 
 
"Su .... non fare quella faccia!" Rispondo scoppiando a ridere felice, povero André mi fa quasi tenerezza!
"Marchese ma io non ho alcuna certezza che Oscar mi ami!"
"Ma Joséphine si! Ed io pure! Basterà solo aiutare Oscar a .... comprendersi meglio! Su su ...... vedrai che andrà tutto bene!"
"Ecco ... io non voglio illudermi ..."
"Illuderti André? "
"Esatto! ... Io le ho parlato dei miei sentimenti, ho osato baciarla, sono stato sfrontato ma non è servito a niente."
"Uhm......ma dimmi....hai provato a corteggiarla?" domando sorridendo.
 
Qualcosa mi dice che Andrè non ha idea di come si corteggi una donna.
 
"Corteggiarla?! Oscar ... Oscar ... non è il genere di donna che ama essere corteggiata, lei pensa come un uomo e ragiona come tale."
"Figuriamoci! Tu devi affascinarla, corteggiarla, riempirla di premure e galanterie! Tutto chiaro?"
"Perdonate Marchese ma Oscar non è quel genere di donna."
"Ne sei sicuro?" Domando osservando la faccia stranita di André. “Alla fine Oscar è una donna ….. va corteggiata.”
" ... Si ... certo ..."
"Uhm … dimmi....cosa hai da perdere a provarci?"
"Cosa dovrei fare?! E poi io ... non ho mai corteggiato una donna!"
"Ah ah ah .... bene! Allora come prima cosa vediamo se questi abiti ti vanno bene ..... voglio che tu sia perfetto! E poi andremo a scegliere dei fiori e dei cioccolatini ...... e forse anche uno stiletto. Oscar non è donna da gioielli o ventagli! Ma iniziamo da te! Forza!"
"Oh beh ... Grazie Marchese!" Rispondo sorridendo.
"Bene ....." Osservo André mentre afferra gli abiti e inizia a spogliarsi. Devo ammettere che ha un gran bel fisico, il ragazzo! Beato lui......
 
 
 
 
 
Il giorno dopo
 
Ho trascorso una notte orribile, mi sono addormentata quasi all’alba e quando ci sono riuscita, ho sognato André! … André o André … Accidenti a lui!
Mi alzo dal letto, mi siedo sul bordo, mi reclino su me stessa e porto le mani alla tempia trattenendo i miei lunghissimi capelli.
“André mi sta facendo impazzire: dice di amarmi e poi …. E poi lo vedo in atteggiamenti confidenziali con la servitù. Possibile che si prenda gioco di me?! … No, no André è un uomo leale, sincero ma … pur sempre un uomo ... corteggiato e chissà con quante donne sarà stato! .... Vorrei sapere se ... si, insomma con quante donne è stato!" mi alzo dal letto, mi lavo e mi vesto in tutta fretta. "Devo vederlo! Voglio che mi dica cosa ha fatto in tutti questi anni mentre pensava di amarmi!" chioso mentre lascio la mia stanza e raggiungo la sua a passo deciso, stufa da tutta questa situazione.
 
Toc Toc
 
Sento bussare, accidenti, non sono ancora presentabile! Cerco di sistemarmi al meglio, infilo di corsa i pantaloni e la camicia, cercando di nascondere le reazioni del mio corpo: ho sognato Oscar per tutta la notte! Accidenti! Ma perché non vuole calmarsi?
 
 
Busso con irruenza e chioso: "André, aprimi!"
"Accidenti .... proprio lei ...... e adesso come faccio a calmarmi?" Sussurro piano mentre mi avvicino alla porta, giro la chiave ed apro.
 
E adesso spero davvero che non si accorga del mio piccolo problema mattutino …..che poi è solo colpa sua!
 
"Buongiorno Oscar!” saluto sorridente.
Senza aspettare che me lo dica, faccio irruzione nella sua stanza e dico: "Dobbiamo parlare!"
"Ma prego, accomodati pure" Sento il suo profumo mentre mi passa davanti ed il mio corpo proprio non ne vuole sapere di acquietarsi. La osservo mentre raggiunge una poltrona del salottino e si siede decisa, iniziando a picchiettare con un piede a terra. Ecco, è anche impaziente! Però è così bella ...
"André, ecco ….. vorrei dimenticare tutto ciò che è successo tra noi ... e vorrei che ci comportassimo come se fossimo ancora amici fraterni come un tempo e raccontarci tutto."
"Uhm ..... però Oscar .... io non posso smettere di ....... amarti, non funziona così! "
"E' proprio questo il punto! ... Tu sostieni di amarmi ma da quanto tempo?"
"Da quanto tempo? Beh .... da sempre. Certo a sei anni era un amore diverso ma ..... credo proprio di amarti da quando ti ho vista per la prima volta, con i fioretti in mano, fiera e combattiva, scendere la scala di palazzo Jarjayes!"
"Oh ma ….. possibile? Ma ….. Oh beh ….. io davvero sono lusingata ma non credo che sia possibile ciò che mi dici."
"E perché? Non credi che ci si possa innamorare così? Beh ... a me è capitato!" Rispondo fiero.
 
Non intendo indietreggiare neppure di un passo. Mi sono nascosto per troppo tempo, ora basta.
 
"Ma io ... ma tu ... possibile che ... non è possibile!"
"E invece si!" Rispondo fiero. "Vorresti forse saperne più di me?"
"Ma tu ... si, tu ... nel frattempo hai frequentato delle donne?" Alzo lo sguardo e lo punto dritto nei suoi occhi.
"COSA? Ma che domande sono queste? Sei forse impazzita?" Domando sconcertato, non può essere ubriaca di prima mattina! E da sobria, non mi chiederebbe mai una cosa simile, mai!
"Non sono ne pazza e nemmeno ubriaca! Ti ho fatto una domanda, avanti, rispondimi!"
"Non intendo risponderti! Tu sei impazzita!"
"Suvvia, siamo amici e tra amici certe cose si posso dire! E poi non vedo cosa ci sarebbe di male, in fondo sei un uomo!"
"Uhm .... se lo dici tu ...."
"Allora?!" Domando con diffidenza.
"Allora cosa? Oscar ...... non sono cose da chiedere! Mettitelo bene in testa!!!" Sbotto furioso e scocciato, deve essere impazzita.
"Si, hai ragione! Scusami André!" Sussurro mentre vado via.
"Oh beh .... però se vuoi .... potremmo fare colazione assieme ......"
"No."
"Come desideri ......  a dopo allora!"
 
Annuisco e vado via.
 
Vedo Oscar allontanarsi a passo veloce, quasi furiosa. Chissà cosa le passa per la testa, accidenti a lei .... e pure a me!
 
Fuori di me percorro in tutta fretta il corridoio, borbotto sottovoce: "Accidenti a me ma cosa mi è preso?! Mi sono umiliata come una sciocca ..... ma perché l'ho fatto!?"
 
 
Esco dalla mia stanza, dopo una magnifica notte con mio marito Charles, quando scorgo mia sorella uscire a passo spedito dalla stanza di Andrè.
 
"Oscar!!! Sorellina!!!!"
 
Sento la voce allegra di mia sorella Joséphine, ma come fa ad essere sempre così allegra!
 
"Jo, non vorrei essere scortese ma lasciami tranquilla!" Rispondo senza rallentare il passo.
Inseguo mia sorella ed aggiungo: "E invece sei scortese, ed ora rispondimi, forza!!"
"Ma cosa vuoi?" Domando inarrestabile.
"Sapere cos'hai!! E cosa ci facevi nella stanza di Andrè?!"
"Nulla!"
 
Osservo mia sorella Oscar, ha un’aria davvero strana. Molto strana.
 
"Figuriamoci!! Ora vieni con me e facciamo colazione assieme ..... così mi racconti questo ..... nulla!"
"Non ho fame!"
"Ma io si. E tu mi terrai compagnia!" Afferro il braccio di mia sorella e la fermo.
"Joséphineeeee ...." protesto mentre mi trascina con sé.
Raggiungiamo il mio salottino privato, trascino con fatica mia sorella. Accidenti come è testarda! Peggio di nostro padre! Entriamo e tiro il cordino per fare arrivare una delle mie cameriere. "Ed ora sediamoci in attesa della colazione!!"
"Ma cosa vuoi?!" domando esasperata.
"Parlare con te .... e ovviamente fare colazione! Cosa preferisci? Cioccolata?!!" domando allegra e leggera,
Oscar è un osso duro, ma io lo sono di più.
 
"Sigh ….. cioccolata ….."
"Perfetto!"
 
Vedo arrivare la mia cameriera personale, Patricia, a cui chiedo di portarci la colazione, sotto lo sguardo furioso di mia sorella, la mia gelosissima sorellina. Sorrido mentre la osservo, se potesse la ucciderebbe subito! Sorrido mentre la osservo, è proprio gelosa …..  e cotta a puntino. Cederà, oh se cederà!!
 
"Avanti presto! Ho una certa fretta."
"Fretta? E cosa vorresti fare? Su su ...... raccontami un poco, abbiamo così da tanto da raccontarci, tu ed io!!"
"Ma insomma!! Io non ho nulla da dirti."
"Oh, figuriamoci!! Raccontami un po' ..... come passi le tue giornate? Intendo .... tu e Andrè, ovviamente!" Aggiungo maliziosa.
"Ma come vuoi che le passiamo?! Io sono il colonnello della Guardia Reale e non ho certo il tempo per non fare nulla!" Rispondo esasperata.
 
Ci mancano solo le chiacchiere da salotto, povera me!
 
"Quindi ..... tu e Andrè .... cosa fate? Su su ..... raccontami!!"
"Ma cosa vuoi che facciamo?! Quando sono in servizio è con me e quando siamo a palazzo solitamente ci alleniamo con le armi."
"Uhm ..... con le armi? Ma null'altro? Uff .... e dimmi ..... quanti corteggiatori hai, a Versailles?"
"Corteggiatori?! Ma ... Joséphine, mi reco a Versailles per svolgere il mio incarico! E poi Versailles è un luogo corrotto dove non esiste la morale!"
"E tu ..... tu ti sei mai innamorata?!"
"Io? Ma ... non ho tempo per pensare all'amore."
"C'è sempre tempo per l'amour!!!" Rispondo mentre Patricia porta il vassoio con la nostra colazione, aiutata da altre cameriere. Cioccolata calda, biscotti, torta ..... ho fatto servire di tutto.
 
Attendo che le cameriere lascino la stanza e ribatto: "Forse per te che vivi in modo differente ma per me è diverso. Io sono abituato a tutt'altro genere di vita. Vado in missione, sono sempre sulle tracce degli attentatori, spesso sono costretta ad accettare le sfide, i duelli, ad arrestare malviventi. Come vedi, la mia vita è tutt'altro che tranquilla!"
"Oh Signore .... hai ricominciato ad usare il maschile!! OSCAR!!! Sorellina!! No no no!!! Vuoi renderti conto che sei una donna? Una bella donna, aggiungerei!!" aggiungo le ultime parole con veemenza.
 
 È tutta uguale a nostro padre.
 
"Oh beh ….. nemmeno me ne sono accorta. Comunque la mia vita è questa!"
"Beh, almeno per questa sera .... non sarà così! In questa notte .... finalmente sarai una donna ..... e bada bene, ti vestirai anche come tale!!! E vedrai ...... sono certa che ti piacerà!"
"Ancora con questa storia!?"
"Ancora ...... anzi, sarà bene muoverci perché dobbiamo controllare il tuo abito!! L'ho scelto io .... e sono certa che ti piacerà!!"
"Jo ma io ... non posso ..."
"E perché, di grazia?" Domando davvero curiosa, vediamo cosa si inventerà questa testona.
"Ma cosa ci farei con un abito femminile? Non mi servirebbe a niente!"
"Vorresti forse presentarti senza vestiti al ballo?!! Ah ah ah ah ah"
"Prendimi pure in giro ma io ho i miei!"
"Eh no ..... questa volta ti sbagli!! Riavrai i tuoi vestiti solo domani mattina ..... per questa sera avrai solo un bell'abito, lungo, non troppo largo, non troppo scollato ma molto, ma molto femminile!!" aggiungo maliziosa mentre poso la tazza con la mia cioccolata sul tavolino.
"A cosa mi servirebbe?"
"Un bel vestito? Ti servirebbe a farti aprire gli occhi e vedresti finalmente quel bel ragazzo che hai tutti i giorni davanti agli occhi!! E capiresti quanto lui ti ama!!"
"Stai parlando di ….. Andrè?" domando sospettosa.
"Oh ..... vedo che hai capito!!! Bene bene ...... allora non sei così tanto cieca!!!"
"Meglio cambiare discorso."
“E perché mai?”
“Tu vuoi solo mettermi in mostra!”
"Metterti in mostra? Assolutamente no!!! Ma per chi mi hai presa? Oh ... tu mi offendi!!"
"Allora spiegami perché vuoi che lo faccia?!"
"Te l'ho già detto, per farti aprire gli occhi!! Per permetterti di vedere il mondo da un altro punto di vista! Uff ..... sei proprio cieca!!"
"Ma cosa dovrei sapere?"
"Dimmi ..... in tutta sincerità .... tu, cosa provi per Andrè?"
"Ecco ... io ..."Abbasso lo sguardo, annuisco.
"Tu ....." mi avvicino un poco a mia sorella, la osservo per bene. "Dimmi .... tu ... potresti mai vivere senza di lui?"
"Senza Andrè?! ... Ecco veramente ... in tutta onestà non riuscirei a vivere senza la sua presenza ma ... non fraintendere, è da quando ho la ragione che è stato il mio punto di riferimento, la mia forza."
"La tua .... metà. Pensaci Oscar ....." aggiungo con voce suadente e tranquilla, forse riuscirò a farle aprire gli occhi!
"La mia metà?! Ancora con questa storia? E poi sono sicura che in passato André non ha sdegnato la compagnia di altre donne."
"Ah .... quindi il punto è questo .... tu vuoi essere l'unica!!! ….  In effetti non posso di certo darti torto!”
"Oh beh ….. ovvio! Mi darebbe immensamente fastidio sapere che lui ….. si, insomma hai capito."
"In effetti ..... sai per Charles, io sono l'unica .... non c'è stata alcuna prima di me! Uhm ….. sorellina, credo che andrò a chiedere ad Andrè informazioni ..... che poi condividerò con te, ovviamente. Mentre tu proverai il vestito .... allora?"
"Cosa vorresti fare? Ma ..."
"Ma niente ...... ho una missione ....  e la porterò a termine, vedrai!!"
"Ma veramente ... non pensi che sia indelicato da parte tua fare certe domande ad ... André?"
"Beh .... potrei sempre coinvolgere Charles ..... se proprio non vuoi che sia io a domandarglielo!"
"Oh beh ... fai ciò che vuoi!" Concludo fingendo indifferenza.
“Oscar .... tu non me la racconti giusta ...... a te tutto ciò interessa ..... molto!! Potrai mentire a me .... ma tu lo ami. Almeno con te stessa sii sincera. Non c'è Oscar senza Andrè ....  e non c'è Andrè, senza Oscar. Siete come la luce e l'ombra, indivisibili!!" Aggiungo con fervore.
".... Fai ciò che credi!... Ma poi fammi sapere!" Dico mentre vado via.
"Come vuoi" rispondo soddisfatta.
 
Oscar lo ama, non ho alcun dubbio. Lo ama più di quanto lei possa immaginare. "Bene ... ed ora a noi due, Andrè!"

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Capitolo 5
*** Un nuovo inizio ***


 
Un nuovo inizio
 
Sono seduto nella nostra carrozza di famiglia, in compagnia di mia moglie Marguerite, osservo il paesaggio cambiare, ormai siamo giunti nella terra dei Liancourt. In lontananza si scorge il palazzo in cui vive mia figlia Joséphine, la nostra primogenita.
"Marguerite....siamo ormai arrivati!" Osservo mia moglie, mi sorride appena, con quel suo sorriso che riempie lo spazio.
“Sai Augustin, sono molto contenta di trascorrere il capodanno con mia figlia, soprattutto rivedrò i miei nipoti.”
"Bah....io un po' meno! Quei due maschi sono delle pesti, e le bimbe pure! Mancano di educazione! Disciplina! Sgrunt! Ah....ma cosa mi aspetto da Charles?"
“Ma no caro” aggiungo mentre trattengo a stento una risata, nascondendo la mia bocca dietro alla mano guantata, “Sono solo …. Vivaci.”
"Vivaci? Mancano di disciplina! Dimmi ..... quanti anni hanno?"
“George ne ha otto mentre Antony sette."
“Ecco ... e sono due discoli! Mancano di disciplina! È tutta colpa di Charles! Dimmi....almeno ci saranno anche i nostri consuoceri?"
"Si, e non solo loro, ci sono anche Oscar e Andrè."
"Oh beh, almeno avrò qualcuno con cui parlare! Intendo di discorsi da uomo!"
Abbasso il capo e sussurro: "Si ... certo ..." faccio fatica a non ridere.
 
Discorsi da uomo con la nostra ultimogenita, povera cara, e povero caro. Ancora si illude di avere un figlio, maschio.
 
“Cos’è quell’espressione? A cosa stai pensando?”
“Ecco … Augustin ma quando considererai Oscar una donna?! ... Oscar è molto bella ma come fai a non rendertene conto?!”
"Coff ... coff ... è solo un dettaglio per il resto è un maschio ... un maschio da fare invidia a qualsiasi padre. E tu smettila di puntualizzare questo piccolo e impreciso particolare!"
 
Sorrido alle parole di mio marito, piccolo ed impreciso particolare ….. vorrei vedere se lo privassi di quel …. Particolare, cosa farebbe.
 
"Piccolo ed impreciso particolare? Ma ti rendi conto di cosa dici? Oscar è una donna!!! Esattamente come me ..... e come Joséphine! Lo vuoi capire?" Aggiungo mentre appoggio la mano sul braccio di mio marito, stringendoglielo un poco.
"Marguerite, mio figlio è perfetto! ... Il mio Oscar è coraggioso, deciso, impavido e poi è molto abile con le armi più di qualsiasi soldato!"
"Si certo, non lo metto di certo in dubbio. Ma è e resta una donna!"
Mi allontano un poco da mia moglie e con tono serioso continuo: "E' perfetto ed è ciò che conta!"
"E dimmi ..... dopo di te, il titolo passerà a Oscar .... e poi? Non ci hai mai pensato, vero?!" Aggiungo sorridendo mentre avanziamo verso la residenza di nostra figlia Joséphine.
Sussulto e borbotto: "Come sarebbe?"
"Sarebbe quello che ti ho domandato, dopo Oscar a chi andrà il titolo? Forse ad uno dei figli di Joséphine e Charles?!" vedo mio marito sussultare appena. “Lo sapevo, questo è il tuo punto debole.”
"COSA?! Ma ... ma sei impazzita? Dico ... ma ti pare che ... io .... Ma Oscar!"
"Oscar è una donna ....  e come tutte le donne porta la vita ..... ma necessita di uno sposo per generarla! Uno sposo adatto a lei, ovviamente. L'alternativa è lasciare il casato in mano ad un Liancourt!"
"... Ma ..." Sento la fronte bagnata, sono spaventato, sussurro: "Il mio casato in mano a quella famiglia di squilibrati?! Assolutamente no!"
"E allora? Cosa intendi fare? Su ..... dimmi caro ..... sono ansiosa di saperlo!"
"Ma ... ma ... Ma che discorsi fai?! Non è questo il momento di pensarci ..." Sento la fronte grondare di sudore, anche le mie mani sono sudate, ho caldo, molto caldo. Con l'indice allento il collo della camicia dopo aver sbottonato il cappotto, poi ribatto: "Smettila di fare questi discorsi!"
Fermo con decisione mio marito, lo guardo dritto negli occhi ed aggiungo: "E invece questo è proprio il momento giusto! Dimmi ....  a quanti anni ci siamo sposati, tu ed io?!"
"Ecco ... credo che siano trenta, giusto?"
Sorrido, come sempre mio marito tenta di cambiare il punto di vista. "Mio caro .... io ti ho chiesto quanti anni avevo io il giorno delle nostre nozze! Non sviare la domanda ...... su su ...."
"Ma cosa c'entra?! Io davvero non ti capisco. Marguerite guarda, siamo arrivati!"
 
Come sempre mio marito cerca di sviare il discorso, quando lo stesso non è di suo gusto.
 
"Si si ...... ma tu vedi di rispondermi! Guarda che inizio a perdere la pazienza, Augustin!"
"Ma cosa dovrei dire?!" guardo dal finestrino e tento di sviare il discorso. "Però chi l'avrebbe detto che quell'idiota di Charles facesse curare così bene il parco!"
“Augustin .... sei un uomo impossibile ..... tanto quanto Oscar è una donna!!"
"Donna o uomo lei è ... e sarà sempre il mio erede! Te l'ho già detto, il suo è un inutile dettaglio! ... E adesso basta, siamo arrivati e non voglio che quella squinternata di Jo ascolti certe conversazioni. Lo sai che è tutta strana! ... A volte mi chiedo a chi somigli, è troppo ... mascolina."
“Ah ... prima o poi dovrai rispondermi ..... in quanto a Joséphine ....  assomiglia a te! Mi pare ovvio! Ih ih ih!"
"A me?! E in cosa mi somiglierebbe, sentiamo!"
"Nell'essere .... mascolina, come hai detto tu!! Io di certo non lo sono, anzi ......" aggiungo sibillina sorridendo.
"In quel senso, dici?"
"Hai capito benissimo ..... ma riprenderemo il discorso ...... come hai detto tu!"
" Coff coff ... ehm ...Oh bene, siamo arrivati!"  Sento la carrozza fermarsi, spalanco lo sportello e salto giù dalla carrozza, senza attendere l’aiuto di qualche servo o paggio. Ci vuole una ritirata, per sviare il discorso.
Vedo mio marito fare un salto e dico: "Augustin almeno avresti potuto aspettare che il cocchiere sistemasse il predellino!"
“E perché mai? Sono giovane ed agile!"
"Si, ma ... già ... a volte dimentico chi sei, in fondo stiamo insieme molto poco!"
"E cosa c'entra”
"Voglio dire che ho quasi dimenticato come sei!"
"Margherite, comincio a preoccuparmi ... fai certi discorsi!"
"Forza ..... andiamo ..... sulla porta c'è già Joséphine ad attenderci!! Ma non credere ...... riprenderemo il discorso!"
"Su sbrigati, fa molto freddo!"
 
Camminiamo spediti verso nostra figlia, sorrido e la saluto.
"Joséphine! Figlia mia!!! Sei .... uno splendore!!"
"Oh Padre, non siete cambiato affatto, siete sempre così galante! A proposito qualche volta lo dite anche ad Oscar?" Sorrido mentre osservo mio padre sussultare appena, tutto impettito nel suo abito da viaggio, elegante senza essere eccessivo.
"Oscar? E cosa c'entra ora mio figlio Oscar?!"
"Vostra figlia, Padre, Vostra figlia! E' femmina e che femmina!"
"Figlio, maschio ed erede. Ma ora entriamo ... questi sono discorsi da uomini, non da donna!"
 
 
Entriamo nel palazzo, alcune cameriere ci vengono in contro per raccogliere i guanti e le mantelle dei miei genitori, il mio personale è perfetto, degno della figlia di un generale …. Almeno se devo ricevere l’augusto genitore.
 
"Si, certo entriamo!" durante il percorso continuo: "Uomo, donna ... ma che discorsi sono!? L'uomo senza la donna non può procreare e viceversa! Padre siete antiquato, modernizzateVi!"
"Modernizzarmi? Uhm ...  e dimmi .... non sarei forse moderno, io? Io che ho fatto di Oscar il mio erede? Non sono forse moderno?!" Domando sorridendo, adesso la frego io mia figlia, anche con la dialettica!
"Quindi se Vi ritenete moderno, ammettete che Oscar è una femmina!?"
"No, Oscar è un maschio, così è scritto sul suo certificato di battesimo ..... e così è. Vedi di non dimenticarlo mai"
Prendo il braccio di mio padre, guardo mia madre e continuo: "Scusatemi ma al mio augusto genitore ci penso io! ... E ditemi Padre, avete pensato a una discendenza? Non vorrete che i Jarjayes soccombano?"
"Ancora con questa storia?!! Ci penserò .... quando sarà il momento!!! Su su ......"
“Si, certo ... abbiamo tutto il tempo per parlare! ... Oh guardate, sta arrivando mio marito!"
“Si .... quello smidollato ..... oh perdonami, perfetto per te, ovviamente!"
"Ovviamente! Ah ah ah ...."
 
Vedo avanzare mio genero, sorrido mentre mia moglie avanza verso di lui. Questo ragazzo è perfetto per mia figlia Joséphine, un rammollito che la asseconda in tutto e per tutto. Indossa un abito troppo opulento, per i miei sobri gusti.
 
"Miei cari suoceri .... è per me un onore potervi ospitare nella mia dimora!! Ed è un piacere, per me, rivedervi!"
"Grazie Charles! ...  E dimmi come vanno i tuoi affari?"
"Bene! Assolutamente bene!! Non sarò un uomo d'azione .... ma con gli affari sono abile come Voi lo siete con le spade!"
Joséphine ribatte maliziosa: "Invece mio caro, tu sei un grandissimo uomo d'azione! Ih ih ..."
"Joséphine!!" Sento la voce di mia madre, un leggero tono di rimprovero. Raggiungiamo il piano superiore, dove Joséphine ha fatto preparare la nostra stanza.
 
 
 
 
 
 
Dalla finestra vediamo la carrozza in sosta della famiglia Jarjayes, dico felice a mio fratello: "George, sono arrivati i nonni! Su presto dobbiamo accoglierli nei migliori dei modi!"
"Uhm ... frecce e cuori anche per loro?"
"Si, anche le spade! Il nonno ama le armi."
"Perfetto! Allora armiamoci e .... assaltiamolo!"
"Aspetta George ... voglio prendere anche la mia pistola di legno!"
"Certo .... ih ih .... vedrà che bravi soldati siamo! Lo sconfiggeremo!"
"Però prima ... devo mettere la spada nel fodero sul fianco, la pistola in tasca e l'arco con le frecce in mano, pronte per poter colpire il nostro nonnetto!"
"Perfetto .... ma muoviti o il nonno sarà pronto .... e noi vogliamo coglierlo di sorpresa!" Aggiungo mentre afferro le mie armi di legno e mi precipito fuori dalla stanza.
"Forza corriamo!" Dico dopo aver sistemato le armi.
Ci precipitiamo nel corridoio, raggiungiamo i nostri genitori e soprattutto il nonno e  ci scagliamo su di lui, lanciando le frecce con i cuori contro il suo sedere.
"Sarete nostro prigioniero, Nonno!"
 
 
Percorro il corridoio con la mia famiglia, sento improvvisamente uno scalpitio frettoloso all'improvviso qualcosa mi colpisce, mi sento confuso, ma poi capisco che sono i miei nipoti. Mi volto verso di loro, continuano a colpirmi con le frecce, sorrido e dico: "Lo sapevo che eravate voi!"
Prendo la mia pistola giocattolo, caricata a piccole palline di legno, prendo la mira e faccio partire l'unico colpo, colpendo il nonnino in pieno petto.
"Siiiii! Nonno, Vi ho colpito!"
"Ah ah ah ah ... noto con piacere che somigliate ai Jarjayes! Ah ah ah ... nipoti venite a salutare vostro nonno!" Dico allargando le braccia.
Corriamo contro il nonno con le nostre spadine di legno sguainate e ci gettiamo tra le sue braccia.
"Nonnino caro! Avete visto come siamo bravi?"
"Ah ah ah ... Si, ho visto! Sarò con voi una settimana e vi allenerò con la spada! Ma adesso abbracciamoci!"
"Siiii! Avremo due soldati tutti per noi! Il nonno e la zia!"
Vedo mia moglie fare un passo in avanti e con voce soave dice: "Non salutate la nonna?"
"Siiii! Certo Nonnina! Vi vogliamo bene!" Urlo abbracciando la cara nonna.
Abbraccio i miei nipoti, li accarezzo e li bacio, poi domando: "Dov'è la zia Oscar?"
"Coff coff ... Marguerite, zio Oscar, zio!"
"Zia Oscar, mio caro, cerca di mettertelo bene in testa. Oscar è una femmina. Esattamente come me o Joséphine" Rispondo decisa.
"Basta con questi discorsi! Vado nella mia stanza e fatela venire da me! Ehm volevo dire, fatelo venire da me! ... Accidenti!"
"Si si ..... bambini, andate a chiamare la zia Oscar! Su, veloci!"
"Andiamo Antony!" Dico mentre corriamo per il corridoio mentre perdiamo le nostre armi.
"Joséphine, i tuoi figli mancano di buona educazione! Spero che almeno le femmine siano più educate!"
"Mi dispiace deluderVi ma le mie figlie sono dei maschi mancati. Antony e George in confronto sono degli angeli!"
"Ecco .... lo sapevo, io! In questa casa manca la disciplina! Ed è tutta colpa tua, Charles!" punto il dito verso mio genero.
 
Certo non fa mancare nulla a mia figlia ed ai loro figli, è un brav’uomo nell’insieme, ma è uno smidollato. Poveretto il mio consuocero, un soldato come me con un figlio così .
 
"Ma Signore?! Io ... ecco io preferisco che sia Jo ad occuparsi di tutto, soprattutto dell'educazione dei nostri figli."
"Appunto! Sei uno smidollato! Privo di spina dorsale! Povero me ....."
"Padre ma cosa dite? Charles è il miglior marito del mondo, soprattutto è ligio al suo dovere."
"Si certo ...... ai suoi doveri coniugali senza dubbio! Avanti di questo passo la Francia sarà piena di Liancourt! Ma per il resto ....."
"Infatti! Visto che siamo in argomento, Vi annuncio che tra circa sei mesi avrete un altro nipote."
Alzo gli occhi al cielo e sospiro, mentre vedo mia moglie felice per la lieta novella. "Uhm....dimmi....quanti figli hai già prodotto?"
"Forse non lo sapete? Comunque non disperate, vedrete che prima o poi avrete ancora un altro nipote .... l'erede!"
"L'erede? Io ho già il mio erede, mio figlio Oscar!” Aggiungo fiero. “Possibile che qui non si parli d’altro? Oscar è il mio erede, fine.”
"Ah davvero?! E dopo Oscar chi sarà l'erede della famiglia Jarjayes?"
"Oh....ma quante domande che fai! Ecco ... prima o poi ..... poi .....cercherò un moglie per mio figlio!" Rispondo deciso, con tono autoritario.
"Ah ah ah ah ah ah ... Padre ... ah ah ah .... questa poi! Ah ah ah ... una moglie! Ah ah ah ..."
"Certo! Una moglie! Cosa vorresti forse fare?"
"Ah ah ah ... non sapevo che due donne potessero generare! Ah ah ..."
"E chi ha parlato di due donne? Io no .... proprio no! Ed ora scusami ma vorrei togliermi di dosso la polvere del viaggio!"
"Quindi servirà un uomo!? Ih ih ih ...."
"Ovvio....."
"E perchè di grazia avete detto che cercherete una donna?!"
"Ho detto che cercherò una moglie ..... perchè Oscar è un maschio! Mettitelo bene in testa, mia cara!"
Indietreggio con il capo e sorpresa domando: "Padre, quanti anni avete?"
"Io? Qualcuno in più di te, mia cara ...... qualcuno più di te! O non sarei tuo padre!"
"Si ma ... non sono tanti per perdere l'orientamento ovvero la lucidità insomma il senno!"
"Io non ho perso nulla di tutto ciò, mia cara"
Prendo nuovamente sotto braccio mio padre, l'accompagno in camera sua e in un sussurro, dico: "Bene, quindi visto che non avete perso il senno, vorrei darvi un ... piccolo suggerimento ...."
"Uhm....sentiamo,  mia cara ....."
"Per mio fratello Oscar serve una moglie, giusto?"
"Esatto ..."
"Ed io so per certo che mio fratello è innamorato!"
"Innamorato? E di chi? Su .... non farti pregare e parla" aggiungo con tono autoritario.
"Di una donna, naturalmente!"
Sussulto alle parole di mi figlia .... Oscar che ama .... una donna?  Oh Signore ...... "Muoviti, parla" inizio ad agitarmi. “Oscar non può essersi innamorato di una donna, essendo donna lui stesso.”
"Ma come!? Non avete detto che serve una moglie per mio fratello?! Scusatemi padre ma anche se siamo quasi coetanei, il mio udito funzione ancora perfettamente!"
"Ehi....vedi di non mancarmi di rispetto!" Sbotto scocciato.
"Ma Padre, siamo divisi da pochi anni di differenza! Comunque meglio che Vi riposiate, ne riparleremo dopo! A proposito, stasera avremo una ospite, una dama, una parente di Charles."
"E chi sarebbe? Non mi piacciono le tue sorprese"
"Una lontana cugina ... magari sarà adatta a mio fratello! Ah ah ah ..."
 
Osservo Joséphine allontanarsi a passo veloce mentre mia moglie entra nella stanza.
 
 
Mi chiedo cosa avrà per la testa mia figlia, comunque desidero parlare con Oscar, ovviamente mio marito Augustin non voglio che si intrometta.
 
 
"Marguerite ..... vieni, vorrai cambiarti anche tu!"
"Verrò dopo!" guardo mia figlia e dico: "Jo dobbiamo parlare!"
"Come volete Madre!" Rispondo mentre le faccio segno di accompagnarmi nel salottino qui a fianco.
Vedo allontanarsi mia moglie e mia figlia e dico a mio genero: "Spero che tua moglie non combini nulla altrimenti me la prenderò con te!"
"Con me? Ma io .... io, che colpa ho io di cosa fa mia moglie?"
"Tu hai colpa eccome! Charles sei un uomo senza carattere!"
"Ma no, Signore! Cosa dite? Io ho un ottimo carattere!" Rispondo un poco risentito.
"Si, certo ... un ottimo carattere per mia figlia. Charles devi tirare fuori il tuo essere maschio non solo in camera tua ma anche fuori!"
"Certo Signore! Io comando dentro e fuori dal letto!"
Lo guardo dritto negli occhi e ribatto: "Non prendermi in giro: tu non comandi ne dentro e tanto meno fuori dal letto." Rispondo deciso e fiero, mentre vedo mio genero tremare un poco al mio cospetto. Avesse almeno il mio fisico, invece è un poco sovrappeso, privo della statura del soldato.
"Certo che si, Signore! Proprio come tutti gli uomini!" Rispondo sorridendo.
"Non coinvolgere me, io non sono come te!"
"Se lo dite Voi, Signore ......"
"Adesso scusami, devo cambiarmi d'abito, lasciami tranquillo."
"Certo Signore, come desiderate!" Saluto ed esco veloce dalla stanza, sotto lo sguardo impietoso di mio suocero.
 
Che uomo impossibile, non so come abbia fatto mia moglie a venire su così bene, con un padre come lui! E poi mette una paura, molto peggio di quanto me ne incuta mio padre.
 
 
 
 
Sono in compagnia di mia figlia, ci sediamo l'una di fronte all'altra e con tono imperioso dico: "Joséphine adesso dimmi tutta la verità riguardo Oscar!"
"Certo Madre! Con immenso piacere. Ma prima ... posso farVi qualche domanda?"
"Dimmi!"
"Voi .... cosa pensate di André? "
"E' un bravo ragazzo e ... Joséphine, sinceramente spero che un giorno lui e Oscar ... Oh ma lo sai che io sono una sognatrice e quindi ... si, insomma mi piacerebbe che sposi Oscar."
"Perfetto! È esattamente quello che piacerebbe anche a me! Ed infatti .... li ho invitati qui apposta! Affinché quella testona di Oscar capisca che ama Andrè! "
 
Sospiro per un attimo, osservo mia figlia, così convinta delle sue parole. Magari fosse possibile.
 
"Vuoi dire che ... Oscar prova qualcosa per André?" domando emozionata.
"Certo! Deve solo .... capirlo! E a questo  ..... dovremo provvedere noi!”
"Hai un'idea?"
"Certo ... ih ihih ih" Sorrido felice.
"Ne sono davvero felice!" Rispondo entusiasta.
"Fidatevi di me!" Concludo maliziosa.
 
 
 
 
Busso decisa alla porta della stanza di Andrè.
TOC TOC TOC TOC
"Apri! Mio padre ci vuole vedere!" Urlo decisa mentre spalanco la porta, entrando senza attendere la risposta di Andrè.
 
Mi accingo a indossare i pantaloni quando vedo spalancarsi la porta, mi copro le gambe e ribatto: "Ma dico, non sai attendere? Lascia almeno che mi copra!"
Osservo Andrè, a petto nudo, con le braghe in mano. Certo che ha un bel petto, da quando è così … bello. arrossisco un poco ed abbasso lo sguardo.
"André ... io ..."
Sorrido e con sfacciataggine continuo: "Sappi che non mi disturba se mi guardi! ... Almeno mi illudo che tra noi ci sia qualcosa."
"Oh! Smettila subito!" Afferro una camicia e la lancio ad André. "E copriti!" ordino imperiosa.
"Ti faccio presente che IO sono in camera mia!"
"E....allora? Muoviti! Mio padre ci aspetta!" Rispondo fiera cercando di guardare un punto oltre la sua testa, nel tentativo di non guardare il suo corpo.
 
Uff …. povera me! Che imbarazzo! Quanta fatica per mantenere il giusto contegno, tutta colpa sua, da quando Andrè è così …. Così ….. oh, povera me …. Mi sento quasi vacillare davanti al suo petto.
 
Mi infilo i pantaloni e domando: "Ma come, tuo padre non doveva trascorre l'ultimo dell'anno a Versailles? Cosa ci fa qui?"
"E invece è qui! Accidenti a Joséphine e alle sue dannatissime idee!" Sbotto furiosa.
"E' strano! Secondo me, tua sorella ha in mente qualcosa!" Continuo mentre mi infilo le scarpe e decido di proposito di indossare per ultima la camicia.
"Ma ti vuoi muovere, Andrè! " sbotto sempre più nervosa.
"Non mettermi fretta! E poi se la mia lentezza ti da fastidio, aspettami fuori!"
"Ecco, così sarai ancora più lento. Forse hai bisogno dell'aiuto di qualche cameriera!" Aggiungo tagliente.
"Mi accontenterei del tuo aiuto!" Rispondo altrettanto tagliente.
"Cosa? No, assolutamente no! Non sono di certo un valletto, io!" sbotto scocciata incrociando le braccia al petto.
"Un valletto no, ma la donna che mi fa impazzire si."
"Sono un uomo, io! Vedi di ricordarlo!" Aggiungo un poco titubante.
"Si, certo ... un bel uomo. L'uomo che fa per me!"
“Forse ..... forse tu saresti .... una donna?"
Avanzo deciso, la vedo indietreggiare fino a metterla di spalle al muro e bloccandola sussurro: "Per te diventerei donna, uomo, bambino ... decidi tu! Io sono qui per te ..." mi allontano appena. "Beh sempre se mi vuoi."
"Ma .... tu .... tu ..... " Sono imbarazzata, non so davvero cosa dire. "Dobbiamo muoverci ..... mio padre ..... ci aspetta"
“Tu …. Stai forse scappando, Oscar?!” aggiungo con tono ironico mentre vedo Oscar sempre più in imbarazzo.
"I...io? No no ...... io ..... non scappo mai! Ma .... è meglio andare ......"
"Possibile che tu sia di ghiaccio? Eppure un tempo hai provato dei sentimenti per Fersen! A causa sua ho sofferto moltissimo ma adesso ... adesso invece ... sono sicuro che non ti sono indifferente." Mi avvicino per baciarla.
Sento le labbra di André sulle mie, dolci e morbide. Per un attimo, un attimo soltanto, cedo alle sue labbra.
Ho il suo viso tra le mani, mi allontano appena dalle sue labbra, sussurro appena: "Io ti amo ..." la bacio ancora.
Mi lascio andare al suo bacio, sento le gambe credermi un poco, mi appoggio al suo petto per non vacillare, sto così bene....
All'improvviso sento bussare alla porta con vigore, susseguito da una voce che conosciamo entrambi. "ANDRE' APRI! SONO IL GENERALE JARJAYES!"
 
 
Oscar ed io sussultiamo di scatto, la sento tremare tra le braccia, la stringo a me e sotto voce dico: "Non preoccuparti per tuo padre, a lui ci penserò io!"
"Pensare a cosa?"
"Gli dirò che ci amiamo! E se vorrà uccidermi, sarò pronto a sacrificarmi per te!"
"André ma cosa dici?!"
 
Busso ancora con vigore. TOC TOC
 
"MA SI PUO' SAPERE COSA FAI? APRIMI!"
"André....aprigli......" sussurro mentre cerco di riprendere controllo di me.  
 
Ci manca solo che mio padre pensi che io e ….Andrè …. Oddio che imbarazzo.
 
"Dimentichi che non ho ancora la camicia!? Cosa penserebbe tuo padre vedendoti qui con me e mezzo nudo?!"
"Metti la camicia .... e apri! Veloce!"
Mi guardo in giro, non la trovo. "Dov'è?"
 
“MA INSOMMA APRIMI!! SI PUO' SAPERE COSA STATE COMBINANDO?"
"André...te l'ho lanciata prima .... se non la trovi, prendine un'altra! Ma muoviti!"
 
"OSCAR, SO CHE SEI CON ANDRE', TI ORDINO DI APRIRE!"
"André muoviti ....... infilati la camicia ....o la giacca anche così, muoviti e copriti!"
"Vorrei ma non trovo le camicie! ... Credo che siano ancora nel bagaglio, l'unica era quella che tu non so dove hai lanciata ..."
 
 
"SE NON MI APRITE SIGNIFICA CHE MI STATE NASCONDENDO QUALCOSA! TUTTO QUESTO E' OPERA DI JOSEPHINE!!!! JOSEPHINEEEEE DOVE TI SEI CACCIATA?!"
 
 
"Oh Santo Cielo, ci manca solo mia sorella. André apri o lo farò io! Meglio mio padre di mia sorella"
Vedo una giacca sul sofà, l'afferro, la indosso. Tento di allungare il collo della giacca in modo che non si veda il petto nudo. "Meglio di così non riesco. Spero che il Generale non pensi male ..."
"Se mettessi un gilè sotto alla giacca ..... sarebbe meglio! Non trovi? "
"Si ... si ... hai ragione! Ma come farei a giustificare la tua presenza?! Meglio che ti nasconda!"
"Io non mi nascondo! Mai!" Mi avvicino alla porta e la spalanco con un sol gesto.
Vedo la porta spalancarsi, ho di fronte mio figlio. "Oscar, si può sapere cosa sta succedendo?"
"Nulla Padre, assolutamente nulla. Anzi ..... mi cercavate?" domando cercando mi mantenere la calma.
"André, dov'è André? Non lo vedo!" Domando mentre lo cerco con lo sguardo.
"Signore .... sono qui" Rispondo mentre avanzo verso il Generale.
Osservo André, e con sospetto domando: "Che cosa significa? Perché non sei vestito? E tu Oscar cosa ci fai in camera di un uomo semi nudo?"
Sento un fruscio di gonne e la voce allegra di Joséphine: "Ma come?! Se Oscar è un uomo di cosa Vi preoccupate?!" poi guardo André e continuo divertita. "Hai dimenticato di indossare la camicia ma stai bene lo stesso."
“Grazie Madame!" Rispondo sfoderando un leggero sorriso.
 
"Padre ..... sono un uomo anche io ..... non capisco...."
"Ehm ... si ... si ... ma ... perché ci avete messo tanto ad aprire?"
"Perché … perché … stavamo discutendo! Ecco, stavamo discutendo!"
"E non mi avete sentito? Suvvia, non prendiamoci in giro?"
Joséphine continua: "Ma si può sapere di cosa Vi preoccupate? Ma insomma! Oscar è un uomo proprio come il nostro bel tenebroso di André! Padre, Vi sareste dovuto preoccupare se Oscar fosse stato una donna invece come avete sempre asserito, è un uomo, quindi possiamo stare tutti tranquilli e andare a preparare questa benedetta festa di fine anno!"
"Joséphine, ci sono momenti in cui sei davvero impossibile! Oscar è tua sorella ..... anche se è un maschio, è tua sorella!" aggiungo deciso.
 
A tutto c’è un limite e non è una cosa buona che una ragazza, nubile giovane e bella, sia nella stessa stanza di un uomo mezzo nudo, giovane e bello per di più!
 
Guardo stranita mio padre e con tono sarcastico continuo: "Ho ragione! ... l'età avanza e avete già compiuto cinquant'anni! Padre dovreste lasciare il Vostro posto a mio fratello, tocca a lui ereditare il nostro casato ma ... qui urge assolutamente un erede altrimenti il nome dei Jarjayes soccomberà con mio fratello!"
"Razza di impertinente! Io sono giovane e passeranno ancora molti anni prima che tuo fratello mi succeda!" Rispondo furioso mentre faccio un gesto di scongiuro.
"Ma nel frattempo rischiamo di vedere estinguersi la nostra stirpe! Sapete, a un certo punto della loro vita, gli uomini non si riproducono più, diventano sterili!"
"Gli uomini no ..... le donne si!"
"Ho beh Vi sbagliate ... succede anche agli uomini!" vedo sorridere André mentre mia sorella è rossa in viso.
"Mia cara .... forse tuo marito non assolve più i suoi doveri coniugali? Sappi che tua madre non ha di che lamentarsi con me!"
"Padre, mi preoccupate! Noto con sommo dispiacere che avete problemi di memoria! Ma se Vi ho detto poco fa che sto per darVi un altro nipote! Charles funziona, e come funziona! Ih ih ..."
"MA COME OSI!? JOSEPHINE SEI UNA SFACCIATA!"
"Sfacciata io? Voi semmai!"
"Ora basta! ... E tu Oscar e anche tu André, venite con me!"
"Dove?" Domandiamo all'unisono.
"Ma nella mia stanza! ... Anzi no, qui, in camera tua andrà bene!" poi guardo mia figlia. "Via! Devo parlare con loro!"
"Uff....come volete, Padre! Basta che facciate ragionare questi due ......" Rispondo sibillina.
 
Vedo mia figlia Joséphine allontanarsi e con atteggiamento deciso entro in camera di André e dico: "Venite, dobbiamo parlare!"
"Sissignore!" Rispondo con rassegnazione.
Ci accomodiamo nella stanza che Joséphine ha assegnato ad Andrè, mio padre chiude la porta e domando: "Cosa succede? Perché siete qui? ... Forse Joséphine ha invitato anche Voi per le festività?"
"Sissignore!" Rispondo con rassegnazione.
"A quanto pare tua madre ed io non siamo gli unici! ... André, mi deludi, possibile che tu non sappia ancora vestirti? ... Hai dimenticato di indossare la camicia sotto la giacca."
"Ah...ecco Signore....io...avevo fretta!"
"Uhm ..." guardo entrambi e continuo: "Vedo una luce diversa nei vostri occhi, dovete dirmi qualcosa?"
"No .... no .... Signore"
"Certo che no, Padre! Cosa andate a pensare?" Domando un poco insicura.
"Io non penso nulla ...  ma non credere che non abbia le mie debolezze! ... Oscar, non dimenticare che io ci sarò sempre! E adesso scusatemi, raggiungo Marguerite!"
 
Vedo mio padre lasciare la camera in tutta fretta, sussurro: "André, mio padre non ti sembra un poco strano?"
"Oscar, posso essere sincero?"
"Cosa c’è?."
"Molto strano. Chissà a cosa pensava? Sono certa che abbia qualcosa in mente!"
Guardo il petto di André privo della camicia e continuo: "Credo che abbia pensato male."
"Male? In che senso?"
"E' inutile che fingi, lo sai bene! Come sai che mio padre è un uomo discreto! ... Comunque meglio che vada!"
"Uhm.... sei sicura di volere andare?" Aggiungo avvicinandomi di un passo a lei.
"Ecco ... io devo prepararmi per il ricevimento ..."
"Anche io .... ma è ancora presto! Solo le .... donne, necessitano di tanto tempo" mi avvicino ancora a lei.
"Smettila!"
"Smetterla ..... di cosa?"
"Niente! Niente!" dico mentre tento di andare via ma sento la mano di André afferrare la mia. "Cosa fai?"
"Oscar......io.....io ti ho aperto il mio cuore ..... e tu, tu cosa provi per me?" domando un poco sfacciato.
"Ecco ... io .... André ..."
"Tu ...tu mi ami?" Domando un poco titubante.
Sento le guance arrossire, abbasso lo sguardo e sussurro: "Davvero mi ami da sempre?"
“Da sempre, si. Ti amo da sempre, Oscar. È così, non posso cambiare. E .... sono certo che anche tu....tu provi qualcosa per me"
"Vedi André ... io sono un soldato, cosa ti aspetti da me?"
"Nulla di diverso da ciò che sei. Io ti amo così, non ti vorrei mai cambiare. Amare è questo, non trovi?"
 
Vedo Andrè avvicinarsi di un passo e sorridermi, di un sorriso amaro, disarmante. Il suo sorriso è bellissimo, ma ora ha qualcosa di triste, una constatazione difficile forse.
 
"André ma ... quale futuro speri di avere con me?"
"Quello che tu vorrai!" Rispondo mentre mi avvicino e poso una carezza sul suo viso. Sento la sua pelle morbida sotto alla mia mano, il calore di lei. Mi sento attratto, dal suo imbarazzo e dalla sua dolcezza.
"Desidero avere una vita tranquilla ..."
"E sarà così, se è quello che vuoi ... Oscar, non voglio forzarti ma .... vorrei chiederti una cosa ..."
"Dimmi...." Rispondo timidamente mentre sento André prendere le mie mani tra le sue, calde e grandi. Alzo lo sguardo e mi perdo nei suoi occhi, posso leggerci davvero ciò che prova per me.
"Stasera ci sarà un ricevimento ed io ... vedi, mi piacerebbe danzare con te ..."
"Con....me? Ma ..... danzare con me ..... saremmo ridicoli ... però.....però .... mi piacerebbe .....per una volta, una volta solamente, sapere cosa si prova.”
"Lo saprai se ... indosserai un abito femminile. Voglio che tu sia la mia dama."
"Io .... un abito? Ma ....... André!  Non .... non posso, io ......" Rispondo sempre più imbarazzata. “Come potrei indossare un abito, io che sono il comandante delle Guardie Reali? Sono l’erede del casato, un soldato.”
"Certo che puoi!" Mi avvicino, sfioro le sue labbra con le mie, sussurro: "Ora lo so ... tu mi ami come io amo te!" la stringo a me. "Sono sicuro che stasera stringerò a me la dama più bella.
"Io...." sussurro imbarazzata, poi sfilo veloce le mani dalle sue e scappo via rapida dalla stanza, correndo sempre più confusa e imbarazzata.
 
 
 
Giro per il palazzo alla ricerca di mia sorella e di mia madre, ho bisogno di loro, adesso. Sono confusa, Andrè mi ama, Andrè vorrebbe danzare con me. Ed io ….. io ….. io ho deciso, adesso so cosa fare.
 
 
 
Vedo Oscar fuggire da me. Mi sento confuso ma felice ... sono sicuro che mi ama, lo so, lo sento ....
 
"Joséphine!  Joséphine!  Deve sei? Accidenti! Mi hai torturata per due giorni! Esci fuori!" Borbotto mentre cerco mia sorella per tutto il palazzo. A questo punto non mi resta che bussare alla sua stanza ...... sperando che non sia occupata.
 
Mi sfilo la prima gonna e dico: "Oh Charles, prima di dedicarmi al ricevimento di questa sera, voglio dedicarmi un poco a te.
 
TOC TOC ....
 
"Chi sarà? Accipicchia, sono senza pantaloni ..."
 
"JOSEPHINE, SONO OSCAR! APRIMI!"
 
"Jo, è tua sorella, cosa faccio?"
 "Ops ... scusami Charles ma ho una missione da compiere con lei, quindi vai in bagno e restaci fin tanto che non avrò finito!"
"In bagno? Ma ..... Jo, io non intendo di certo ascoltare i vostri discorsi!" Rispondo mentre cerco di ricompormi.
"Vuoi forse farti vedere con le culottes? Presto muoviti! Tanto i discorsi di donne riguardano anche gli uomini, visto che si parla solo di quello!" Ribatto spingendolo.
"Ma ma ma .... Jo!" Afferro i pantaloni e saltellando verso il bagno, spinto da mia moglie, cerco di infilarli mentre con una mano afferro la mia camicia.
"E non uscire di qui!" Dico chiudendolo dentro. "Bene, a noi due sorellina!" mi precipito alla porta e apro decisa. "Prego entra!"
Osservo mia sorella e sussurro: "Stavi per vestirti? Scusami, non era mia intenzione disturbarti!"
 
Osservo Joséphine, mezza svestita, un poco scomposta e scarmigliata. Di certo l’ho disturbata, magari si stava già preparando per la festa.
 
"Oh non proprio, vedi, non mi stavo vestendo ma spogliando!"
"Spogliando. Ma ... ma …" balbetto un poco imbarazzata.
"Si, si, hai capito benissimo! E non fare quella faccia! ... Forse tu e André non avete mai ... fatto?"
"COSA? NO NO....TU SEI PAZZA! E PURE IO CHE VOLEVO IL TUO AIUTO! Scusami....ho sbagliato tutto" mi volto e fuggo rapida, sono una sciocca, solo una sciocca!
Inseguo mia sorella, le sbarro la strada e con il respiro corto dico: "Puff puff ... ma quanto sei veloce! Fermati, dobbiamo risolvere la tua situazione anomala, vieni con me!" dico mentre afferro la sua mano e la trascino con me.
"Dove mi vuoi trascinare? Accidenti Joséphine! "
"Rinuncerò al mio incontro con Charles per portarti nella stanza degli abiti da sera! Voglio che stasera tu sia bellissima e finalmente ti decida a dire di si a quella povera anima in pena di Andrè!"
"Sei … sei ...impossibile! Ecco cosa sei!" Rispondo mentre seguo mia sorella, trascinata dalla sua foga. È ancora mezza spogliata, una donna impossibile.
"Mia cara, tra noi quella impossibile sei tu non io!" ribatto mentre la costringo a seguirmi. "Non è possibile che tu abbia compiuto vent'anni da un pezzo e non hai ancora un uomo accanto!"
"Forse perché io ho un incarico a corte! Ho dei doveri! Non ho tempo per certe cose!" rispondo decisa ed infervorata. “Io ho delle responsabilità, ho un ruolo, una posizione.”
"Non hai tempo per l'amore?" continuo rallentando il passo mentre la guardo negli occhi. "Allora non vivi e stai sprecando la tua esistenza!"
"Certo che vivo! Non mi vedi forse?"
Arriviamo davanti alla stanza, la spalanco e con tono autoritario dico: "Entra!"
"E va bene, ma non farti illusioni! Io ..... io .... non sono come te"
"Si, si .... ma adesso vieni con me!" chiudo la porta, mi guardo nella specchiera e sussurro: "Però questa gonna non sarebbe niente male se facessi un bel taglio sulla coscia così farei impazzire ancora di più mio marito! Ih ih ih .... magari l'accorcio al polpaccio ... no, meglio sotto al ginocchio!"
"Joséphine! Ma cosa dici? È.....scandaloso! Non puoi accorciare la gonna!"
"E chi lo dice?! E poi la indosserei solo di notte ... in intimità ... Oh Charles, Charles ... vedrai che ti farò andare fuori di testa!" poi mi precipito verso gli armadi, spalanco le ante mentre osservo gli innumerevoli abiti che sono depositati. "Sorellina, questi sono i più semplici che possiedo, dobbiamo cercare quello che più si adatta al tuo splendido corpo."
"Nessuno .... sono più alta e più magra di te. Io ho muscoli dove tu hai ....carne, passami il termine. Quindi ....."
 
Non troverò nulla di adatto a me, penso sconsolata mentre osservo mia sorella Joséphine intenta ad osservarmi e cercare nell’armadio.
 
 
"Sccc .... donna di poca fede!" spalanco la terza anta e continuo: "Qui ci sono abiti della tua taglia ... sai ho pensato anche a te! ... Forza, non fare quella faccia e vieni a vedere!" tiro giù i primi abiti e li getto sul letto. "Guarda che meraviglia e quanti colori!"
"Vedo ..... soprattutto vedo fiocchi, nastri e altri ornamenti! Se proprio dovessi mai acconsentire a questa follia ..... ma ti pare che possa indossare questo ..... tripudio! Joséphine! Io sono un soldato!"
"Quanto sei complicata!" afferro il primo, glielo porgo. "Questo è bellissimo ... certo ha qualche fiocco ma basta toglierlo ed è fatta!"
"No! È rosa! Io .... ne vorrei uno blu, mi sembra più ... adatto a me!"
"Blu?! No, no! Blu è troppo scuro magari un turchese oppure questo celestino chiaro." dico afferrando l'abito. "Questo è perfetto e si intona con il colore dei tuoi occhi."
"Uhm … questo potrebbe essere......fammelo vedere!" Prendo l'abito, lo tocco, è morbido, liscio. Devo ammettere che Joséphine ha buon gusto. "E sia, fammelo provare .... ma bada bene, questo non significa che io decida di indossarlo questa sera"
"Magari stasera si celebra un matrimonio! ... Oh pardon ... volevo dire un fidanzamento."
"Joséphine!  Sei impossibile .... e poi .... lo sai bene che per me non è possibile. Joséphine.......io sono l'erede del casato, cosa penserebbe nostro padre?"
"Penserà che servirà un altro erede! Oppure vorrai far estinguere con te il nostro nome?"
"Nostro padre non approverà mai ...... si sentirà tradito e disonorato. Accidenti, ma perchè lo hai invitato?" sbotto un poco scocciata.
 
Se non ci fosse nostro padre forse potrei davvero indossare questo abito.
 
"Tu credi? Invece ti sbagli! ... Su forza, spogliati! Togliti questi abiti orribili da dosso e prova questo!"
"E sia ....." Vado dietro al paravento ed inizio a spogliarmi. Sfilo giacca, gilet, jabot e poi passo alla camicia.
"Mentre tu provi l'abito, io mi occuperò di cercarti le scarpe e un bel gioiello da mettere al collo! ... Beh niente orecchini, visto che non hai i fori ai lobi .... ma non fa nulla, sarai comunque bellissima!"
"Bellissima .... Joséphine....guardami! Ho diverse cicatrici sulla pelle, muscoli dove tu hai carne, sono ben diversa da te! Io onestamente non credo di poter piacere, come donna intendo." Rispondo un poco mesta mentre mi osservo nello specchio.
 
Mi giro, mi muovo un poco. Sul braccio vedo una piccola cicatrice, i muscoli e qualche graffio di troppo. Mia sorella ha delle braccia ben diverse dalle mie. Ed anche le mani, le mie sono mani che maneggiano le armi, seppure io le abbia sempre curate, su consiglio, anzi obbligo, di Nanny.
 
 
 
Osservo mia sorella e ribatto vivacemente: "Sto ascoltando una sciocchezza dopo l'altra! Sei bellissima e riguardo alle cicatrici, beh ... sono sicura che Andrè le conosca già ma per renderti più sicura, ci metterò sopra un poco di cipria."
"Cipria ... non hai un abito più … coperto? Maniche lunghe ad esempio e ..... meno scollato! "
"Uhm .... questo è perfetto e se senti freddo, ti darò un paio di guanti ... lunghi."
"Guanti lunghi? Una camicia sotto? Non è possibile? Joséphine ... così non va affatto bene! Io.....mi vergogno!"
"Zitta! E lascia fare me!"
"E va bene ... fai ... ma devi di coprirmi, io così … mi vergogno!" Mi osservo allo specchio imbarazzata, mi sento arrossire, tutta questa pelle scoperta, il mio petto poi......così......io non ho questo petto!
Osservo soddisfatta mia sorella e dico: "Tirerai su i capelli e li fermerò da un fermaglio. Sono sicura che il nostro vecchio nemmeno ti riconoscerà!"
"Non chiamarlo così ... è nostro padre, ti prego …"
"Certo ... e lo rispetto! Ma cosa credi, solo tu gli sei affezionata? Beh ti sbagli, io al mio vecchio ci tengo e voglio farlo felice!"
"Farlo felice? E come?" Domando curiosa di sapere cosa ha in testa mia sorella. Mi osservo allo specchio, faccio qualche passo. "Certo che questi abiti sono proprio scomodi ... ma come fate voi donne?"
"Trovandoti un marito."
"Un marito? Ma lo capisci che io sono un maschio? Sul certificato di battesimo e per il mondo, sono un uomo. Non è possibile Joséphine, non è proprio possibile.” Scuoto un poco la testa, sconsolata.
 
In questo momento vorrei essere una donna, una donna vera, completa.
 
"La Regina ti è così affezionata che ti trasformerà in una donna, Françoise."
"Françoise? Vorresti aggiungere una e al mio nome? Questo non risolverebbe il problema, per la Chiesa sono un maschio! Lo vuoi capire? Sono stata battezzata come Oscar François, maschio, erede del casato. Non dimenticarlo mai"
"Uhm .... le alternative sono due: o tu diventi Françoise oppure André diventerà una femmina!"
"Se conosco bene nostro padre .... non rinuncerà al suo erede … quindi io resterò un maschio"
"Uff ... certo che sei ottusa! Ma vuoi metterti in testa che dopo di te, ci servirà un altro erede?! Non sei mica eterna!"
"Si...ma temo che toccherà ad André diventare .... femmina!"
Vedo Joséphine scoppiare a ridere alle mie parole, in effetti se immagino André con questo abito addosso ...... sorrido anche io all'idea di tutto ciò.
"Ah ah ah ... l'importante è che vi sposiate, il resto è solo un dettaglio! E adesso scegliamo il collier!"
"Collier? Pure? Joséphine....non basta questa scollatura?  Un collier sarebbe davvero troppo, attirerebbe l’attenzione su ciò che io invece vorrei coprire.”
"Appunto! Su una scollatura ci vuole una collana. E poi cosa vuoi coprire?!"
“No, su una scollatura ci vuole una camicia che la copra!"
"Oh santo cielo! ... Sta zitta tanto nessuno ti riconoscerà!"
"Nostro padre mi riconoscerà, senza dubbio, mia cara sorella"
"Scommettiamo?"
"E sia ....  e nostra madre?"
"Nostra madre non è un problema, è al corrente di tutto!"
 
TOC TOC ...."
 
"E' lei! PREGO MADRE, ENTRATE!"
Avanzo decisa, vedo Oscar con un magnifico abito turchese, scollato senza essere eccessivo, maniche appena accennate, guanti lunghi. Un corpino argento finemente ricamato, così come la gonna inferiore, appena visibile dalla scopertura della gonna turchese. Il tutto è ricamato, bello senza essere eccessivo, senza fiocchi o nastri. Largo ma non troppo, un abito elegante ma senza eccessi, adatto ad una Jarjayes direi.
"Madre siete rimasta senza parole!? Allora cosa ne pensate? La nostra Oscar non è bellissima?"
"Molto ... Oscar... figlia mia" sussurro mentre mi avvicino, Oscar è bella come una dea. Credo sia la più bella delle mie figlie. La più piccola, quella più libera ma anche quella con più obblighi. La mia Oscar..... Mi asciugo veloce una lacrima dispettosa.
 
Sono così emozionata nel vedere mia figlia vestita così, con un abito adatto al suo esser donna.
 
Mi sento avvampare, sussurro: "Madre, mi sento in imbarazzo ..."
"Non ne hai motivo, Oscar. Sei bellissima figlia mia. Bellissima"
"Grazie Madre!"
"André rimarrà estasiato, Oscar! Vedrai!"
"André ..."
"André ...... o forse non è per lui che ti sei vestita così?"
"Oh ecco ... io .... si."
"Bene ..... ma dimmi Oscar, hai fatto chiarezza nel tuo cuore?"
"Io ... Madre, so solo che non potrei vivere senza di lui."
"Quindi....lo ami?" Domando a bassa voce.
" ... Si ..." sussurro appena, mentre mi sento arrossire, emozionata e stupita dalla mia stessa affermazione.
Abbraccio mia figlia, forte sul mio petto, come non mai fatto prima di ora. "Oscar ... bambina mia …"
 
 
 
 
 
 
Ormai è sera, la festa è iniziata. Sento la musica provenire dal salone. Mi osservo nello specchio titubante. Vedo riflessa l'immagine di una donna, sono io senza esserlo. Mi metto di profilo e mi osservo, chissà se piacerò anche ad André? E se rimanesse deluso? Quanti dubbi che ho, quante paure.
Mi osservo ancora un poco, faccio un bel respiro, alzo le gonne e mi avvio verso il salone. È giunta l'ora della verità. Entro da una porta laterale, mi guardo in giro, la musica è forte, molti invitati ballano. Vedo in un angolo André parlare con mia madre, alza lo sguardo ed i nostri occhi si incontrano.
 
 
 
Sono esterrefatto, Oscar ha davvero indossato abiti femminili, l'ha fatto per me. E' bellissima. E' la donna più bella che abbia mai visto in vita mia! Mi inchino a Madame Jarjayes e sussurro: "Scusatemi Madame ma desidero danzare con la dama che è appena arrivata."
 
 
 
Mi volto e vedo alle mie spalle mia figlia Oscar, indossa l'abito scelto da Joséphine. È bellissima, con i  capelli in parte raccolti, piccoli brillanti sull’acconciatura ad illuminarli. Un trucco leggero, la scollatura un poco ridotta dalla presenza di un piccolo fichu, sorride imbarazzata mentre Andrè a passo spedito la raggiunge. Lo vedo inchinarsi e farle un perfetto baciamo. Oscar sorride imbarazzata, è bellissima.
Si scambiano qualche parola e poi si avviano verso le danze.
Mio marito mi raggiunge, segue il mio sguardo e li vede.
 
 
"Marguerite, tu sai chi è quella dama che balla con André?"
"Certo Augustin … e tu?"
"Veramente... ha un'aria familiare ma ... sinceramente non so chi sia. Forse è un'amica di Joséphine? Ma la cosa strana è che anche André l'ha notata, lui che non ho mai visto con una donna."
“Augustin! Non puoi essere così cieco! Osservarla meglio, guarda il portamento fiero, il passo deciso, lo sguardo fiero ..."
 
Possibile che davvero mio marito non la riconosca? Basta davvero un abito a renderla così diversa da come è cresciuta? Non è possibile, non credo che mio marito la conosca così poco da non riconoscerla.
 
"Non capisco, cosa vuoi dire?"
"Su...fai uno sforzo! Capelli biondi come i tuoi, occhi chiari, come i tuoi, passo oserei dire militare......"
Sussulto e ribatto: "Cosa?! Ma stai scherzando?!"
"Ma ti pare che possa scherzare su una cosa simile? Augustin ......."
"Ma ... ma ..." guardo stranito mia moglie e domando: "Cosa ci fa Oscar vestita da donna?"
“Vestita da donna? Oscar è una donna! Lo vuoi capire?" Rispondo decisa ed un poco indispettita.
"Lui è il mio erede, il maschio del mio casato, lo vuoi capire?"
"Lei è una donna, erede del NOSTRO casato. Credi forse che a me non importi del nostro futuro? Oscar e André si amano ..... e tu avrai la tua progenie!" rispondo un poco esasperata.
 
E’ ora che mio marito apra gli occhi e capisca.
 
"Ma ... sing ... oh beh ... credo che almeno una volta tu abbia ragione e poi .... André è perfetto per Oscar: è servizievole, mite, educato e soprattutto ubidiente ai desideri del suo Comandante! Si, perché chi comanderà sarà Oscar non André!"
"Augustin ...." Aggiungo disperata, mio marito è un uomo impossibile! Assolutamente impossibile!
"Augustin cosa? Ammettilo, ho ragione! Ih ih ih .... E riguarda questo imprevisto ... beh ... darò loro la mia benedizione." Vedo mia figlia Joséphine venirmi incontro, domando: "Immagino che tutto questo sia opera tua, vero?"
"Certo Padre! E di chi se no?" Rispondo sorridendo felice, finalmente quei due testoni hanno capito!
"Sempre tu! ... Però debbo ammettere che questa volta ci hai visto giusto!" Vedo mio genero venirci incontro, sorride, lo guardo e domando: "Anche tu lo sapevi?"
"Certo Signore!" Rispondo sorridendo, ho sempre pensato che quei due fossero fatti l'una per l'altro.
"Tutti sapevate tranne me! ... Comunque dovevo aspettarmelo ... quei due sono sempre insieme."
Joséphine ribatte: "Certo! E dai oggi e dai domani ….. la paglia vicino al fuoco si accende! Ah ah ah ..."
"Joséphine!  Forse tu ...... tu sai cose che io non so....e che dovrei sapere? Forse quei due ....... accidenti! JOSÉPHINE! Parla, veloce, o vado là e ...." sbotto imperioso. “Non posso credere che quei due abbiano fatto ciò che non devono avere fatto, non prima del matrimonio, almeno.”
"Calmatevi! Ma Vi pare che quel pezzo di ghiaccio di Vostro figlio si sia sbilanciato? Beh ... metteteVi l'anima in pace, quei due non hanno avuto alcun genere di rapporti se non di spade e pistole! ... Sigh ... che mondo!"
"Quindi .... comunque sia debbo preoccuparmi? Joséphine....sappi che sei una donna impossibile!"
"Bene, non ci resta che brindare ai futuri sposi!" Vedo passare un cameriere, afferro un calice di vino e dico: "Prendete anche Voi, qui ci vuole un brindisi!"
"Futuri sposi ..... innanzi tutto Andrè deve venire a chiedere la mano di mia figlia! E poi ..... due uomini non si possono sposare ..... devo trovare una soluzione ......"
"Sono sicura che la troverete ....."
"Uhm ...... forse potrei trasformare André in una femmina .... uhm ..... devo parlare con il curato .... e il notaio. Se davvero si amano, troverò una soluzione per salvare il casato ed il loro amore" alzo il bicchiere e brindo "Al bene del nobile casato dei De Jarjayes!"
 
Vedo mia figlia tirare su lo sguardo e sarcasticamente ribatte: "Uhmm .... il casato, l'erede! Ma perché noi donne non possiamo tramandare la discendenza? Sono sicura che un giorno lo potremo fare anche noi donne! .... Auguri agli sposi!"
"Ci manca solo che una donna possa trasmettere il nome! Ah .... che mondo! Charles! Vedi di mettere in riga tua moglie!"
Con occhi sognanti guardo mia moglie e sussurro: "Signor Generale, mia moglie mi piace esattamente così!" poi prendo la sua mano gliela bacio. "Vieni Jo, andiamo a ballare! ... Con permesso Madame ... Signor Generale ...."
"Sgrunt .... smidollato! Marguerite, vieni, balliamo anche noi!"
"Andiamo caro." Rispondo felice.
 
 
 
 
 
Sento le mani di Andrè vicine alle mie, il suo sguardo perso ad ammirarmi, uno sguardo dolce, innamorato. Un passo avanti, le mani si sfiorano, un giro ed un passo indietro. È la prima volta che ballo con un abito da donna indosso. Mi sento vulnerabile ma la presenza di Andrè mi da forza e coraggio. Alzo lo sguardo, vedo André sorridermi, gli sorrido anche io. Mi ama, lo vedo nei suoi occhi. Ed io .... anche io, lo amo.
"Oscar, non mi sembra vero che stiamo ballando! ... Beh ... si, l'abbiamo fatto altre volte ma per imparare e poi hai sempre interpretato i passi maschili, invece questa sera ..."
"Invece questa sera ..... sono in difficoltà, André." Sussurro piano, un poco vergognandomi della mia incapacità di essere donna.
"In difficolta?! Ma no, invece balli benissimo."
"Grazie ..... ma non è così......" sussurro sempre più in difficoltà, persa nello sguardo di André.
"Grazie per questo meraviglioso regalo! ... Hai indossato un abito femminile per me. Oscar, sono anni che aspetto, ti prego, dimmelo ... dimmi che mi ami."
"Andrè ... io ....." mi fermo, afferro la sua mano e lo trascino con me, voglio restare con lui, solo con lui.
Raggiungo un angolo appartato, mi fermo, mi volto e sorrido ad André. "André ..... io ...." le parole mi restano imprigionate in gola. "Io ..... io .... ti amo ....."sussurro piano, imbarazzata, con le gote rosse.
Vedo André avvicinarsi di un passo, prende le mie mani tra le sue, mi sorride ed aggiunge: "Oscar... ti amo! Ti amo da sempre, sopra ogni cosa."
Poi posa le sue labbra sulle mie, in un bacio dolce, pieno di amore.
"Ti amo André....ti amo".
La pendola del salone batte i rintocchi della mezzanotte, il nuovo anno è arrivato, portandomi in dono l'amore.

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