Dragon Ball AI

di Dian87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una piccola premessa… ***
Capitolo 2: *** Tutto per una scommessa ***
Capitolo 3: *** Un match sofferto ***



Capitolo 1
*** Una piccola premessa… ***


Aspetto di Mayze

Una piccola premessa

Prima di avventurarvi in quest'opera tra il poco serio e il molto faceto, vorrei farvi una premessa.

Sì, attualmente sono in blocco dello scrittore per quanto riguarda "Cronache di Gea" e scrivendo il background per il mio prossimo pg di GURPS, Mayze, mi è venuta voglia di giocare con ChatGPT e vedere cosa avrebbe sputato fuori.

Cos'è venuto fuori? Sinceramente ho visto molto di peggio nel mio lavoro di book reviewer di gente che si riteneva seria, questo non ha alcun motivo di esserlo né l'intenzione.

Mayze, una saiyan fuori dal suo posto

Il prossimo capitolo sarà soltanto la presentazione della scommessa che ha fatto sì che Mayze lasciasse il suo pianeta ancora infante.

Per quanto separata dal gemello, i due si assomigliano molto caratterialmente e gli archi narrativi che si succederanno.

Patti chiari e amicizia lunga: sicuramente Mayze sembra essere una Mary Sue, probabilmente lo è anche, e a me le Mary Sue stanno sulle scatole. Tuttavia, data la natura dell'opera, citerei una sconosciutissima opera chiamata "Via col vento": 

So solo che ti amo.

Questa è la tua disgrazia.

Aspetta, Rhett... Rhett... Se te ne vai, che sarà di me, che farò?

Francamente me ne infischio.

 Un'opera in divenire

 Mentre scrivo questa pagina ho già qualche arco narrativo pronto. Mi sono divertita molto a crearli e mentre mi appresto a metterli in una forma più leggibile… chissà, mentre scriverò gli archi narrativi già pronti creerò i prossimi… o magari aspetterò di avere qualche suggerimento dai lettori trasformandolo in una sorta di librogame…

Intanto prendetevi un po' di relax e sappiate che non c'è nulla di serio in tutto questo.

 

PS: il botta e risposta tra me e ChatGPT è avvenuto in inglese, per questo parte dei nomi seguiranno quella grafia.

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Capitolo 2
*** Tutto per una scommessa ***


Tutto per una scommessa

Aason e Zen-Oh si ritrovarono in una sala al centro di tutte le dimensioni, nel palazzo dei kaioshin del tempo1.

Era passato molto tempo da quando si erano seduti lì e Zen-Oh, con il solito aspetto infantile, stava guardando annoiato.

«Che noia… quanto mi annoio…» borbottò, distendendosi sulla sua sedia

Aason sorrise lievemente, il suo aspetto quello di un vecchio dalla lunga barba. «Posso comprendere che non vi siano giochi interessanti qui… perché non mi raccontate qualcosa dei vostri universi?»

«Sono tutti troppo noiosi…» si lagnò Zen-Oh, allungando all'inverosimile ogni "o" di quella frase. «Prendi l'universo sette… c'è una razza che sa solo combattere e non sa fare alcun gioco vero… si chiamano Saiyan…»

«Anche nei mondi che ho lasciato creare ai miei figli ci sono razze simili.» sorrise Aason.

Davanti a loro si manifestò una finestra dalla quale le due divinità poteva osservare le operazioni belliche di quella razza: pianeti distrutti, rivenduti ai migliori offerenti, una popolazione che aspettava i suoi guerrieri per festeggiarli per le operazioni che l'imperatore del male Freezer concedeva loro.

«Questo è interessante.» disse Aason, accarezzandosi la barba. «Nei mondi dei miei figli non ho mai visto una razza forte come quella dei Saiyan. La loro determinazione, il loro desiderio di combattere e la loro sete di potere sono ineguagliabili.»

Zen-Oh annuì, sedendosi con le gambe sullo schienale della sedia. «Sì, sono una rara vista. Non ho mai visto una razza che può diventare così forte dopo ogni battaglia. È davvero notevole.»

Aason raccolse le mani e con queste anche i pensieri. «Perché non vediamo quali dei nostri mondi può crescere il migliore saiyan? Sarebbe un passatempo interessante considerato il vostro stato d'animo.»

Un colpo di tosse discreto attrasse la loro attenzione. Accanto al trono di Zen-Oh si vedeva la sagoma del Gran Sacerdote con la sua faccia serena ed impassibile.

«Miei Signori,» disse, inchinandosi rispettosamente. «Suggerirei di aspettare almeno una trentina d'anni come termine per la vostra scommessa. Questo termine permetterebbe ai prescelti di crescere nei rispettivi mondi e vedere quale di questi sviluppa il miglior Saiyan.» fece una breve pausa. «Le Loro Signorie hanno già scelto i contendenti?»

Aason modificò la visuale sulla finestra, osservando con attenzione un'incubatrice all'interno di una povera casa fuori dalla città principale. Focalizzando l'attenzione sull'incubatrice osservò la presenza di due bambini: entrambi avevano all'incirca tre anni e i loro capelli si muovevano assieme al liquido all'interno dell'incubatrice mentre la maschera sul viso forniva loro l'ossigeno.

Una donna si avvicinò all'incubatrice, accarezzandola anche se gli dei potevano vedere quanto volesse soltanto prendere in braccio i suoi figli.

«Tra poco vostro padre Bardack sarà di ritorno e vi faremo uscire dall'incubatrice.» disse, con tono gioioso. «Kakaroth, Mayze, sarà bello per voi conoscere anche vostro fratello Raditz e vedrete quanto imparerete da loro due. Sarete due saiyan perfetti: forti, coraggiosi e con un buon cuore.»

Aason si voltò ad osservare il Gran Sacerdote e annuì soddisfatto. «Sì, credo che quei gemelli renderanno più corretto lo scontro, dando loro la stessa base di partenza. Gran Sacerdote, contiamo su di voi.»

«Aason, quale vuoi tu?» chiese Zen-Oh mentre il Gran Sacerdote svaniva.

«Prenderò la bambina, sono fiducioso che farà grandi cose anche prima di raggiungere il suo pieno potere.»

***

«Gine, dobbiamo salvare i bambini.»

«Bardack, è sparita! Mayze è sparita!»

«Come?»

«Era lì con Kakaroth e non c'è più.»

«Dobbiamo salvare almeno lui: Freezer vuole distruggere il pianeta.»

«Non è possibile!»

***

Il Gran Sacerdote ricomparve accanto alle due divinità supreme, inginocchiandosi e tenendo in mano il fagotto che era stato addormentato e avvolto in una coperta.

«Desiderate che uno dei miei figli vi accompagni?» chiese, rispettosamente.

«No, me ne occuperò io: meno i miei, di figli, mi vedono e più liberamente si comporteranno.» Aason sorrise lievemente. «Inoltre conosco proprio la persona giusta cui affidarla.»

 

Note:

Nota 1: Ho preso ispirazione da Super Dragon Ball Heroes, l'ultimo anime che sto vedendo a tema Dragon Ball, tuttavia non ha praticamente alcun collegamento con quelli. [torna indietro]

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Capitolo 3
*** Un match sofferto ***


Le grida del pubblico esplosero sugli spalti attorno al ring, null’altro che una piattaforma sospesa sul terreno. Mayze osservò i sostegni sui quali aveva già combattuto e in che modo si fossero incrinati sotto i colpi dei suoi avversari.

“Finalmente la semifinale, non ne posso più.” pensò con un sospiro, facendo ora caso al giovane dai capelli arruffati e che sporgevano in grossi ciuffi. Il gi arancione del giovane le ricordava il proprio, verde con la maglia azzurra, ma aveva uno stemma sul fronte e sul retro che le ricordava la grafia skothariana con la quale era cresciuta.

Li perse di vista un istante ed il momento dopo udì il grido della folla.

«Abbiamo il nostro vincitore! Son Goku dal monte Paozu!»

Il volto di Mayze si tese visibilmente all’udire quel cognome. Le sopracciglia si aggrottarono e le labbra si mossero lievemente mentre cercava qualcosa nei suoi ricordi. Non aveva mai incontrato nessuno che poteva essere collegato a Son Miso, la donna che si era presa cura di lei da quand’era una bambina piccola.

Osservò tutte le persone affollate attorno al ring e prese un respiro profondo, cercando di calmare i nervi.

“Ora devo concentrarmi sull’incontro.” focalizzò mentre la sua coda si arrotolava attorno alla vita. “Ho visto come ha combattuto Grimgor, non è altro che una massa di muscoli."

«Ehi, scimmietta!» la voce cavernosa la trasse dai suoi pensieri. «Sei ancora in tempo per arrenderti.»

L’orco era più del doppio della sua taglia, i suoi muscoli si gonfiavano e si increspavano mentre stringeva ed apriva i pugni. Il perizoma di pelliccia e i bracciali erano l’unica cosa che lo coprivano.

L’orco la guardò e sorrise, con uno sguardo minaccioso che le gelò la pelle. Abbassò lo sguardo e studiò le sue braccia, i suoi muscoli sporgenti dalla pelle. L’orco era ricoperto di cicatrici, lunghe linee che tracciavano la storia di chissà quante battaglie.

«E perché dovrei?» sorrise Mayze.

Un urlo si alzò dalla folla.

«Signore e signori, il prossimo incontro sarà la prossima semifinale: da un lato abbiamo Son Mayze, la piccola skothariana che ha superato ogni aspettativa. Dalla sua parte non ha solo la sua agilità e la grazia che non sfigurerebbero in un ballo regale, ma anche una coda che utilizza con maestria.» annunciò il presentatore con voce stentorea. Il corpo esile dell’uomo e l’incipiente calvizia stonavano completamente con la voce che era in grado di creare e non dubitava ci fosse qualche ausilio magico. «Dall’altra parte Grimgor il distruttore, cento cinquanta chili di muscoli e potenza bruta. Nessuno sa rintracciare le sue origini dato che le prime notizie su di lui si hanno dalle Terre Note quando sconfisse il potente demone anni fa.»

Mayze fece un sospiro, uscendo dalla zona riservata ai combattenti e osservando la folla che urlava per il proprio o la propria beniamina. Lanciò un’occhiata alla panca dove il giovane che aveva combattuto poco prima, non doveva essere molto più vecchio di lei e poteva avere qualche possibilità di affrontarlo. Gli occhi del giovane si erano fissati verso di lei e lui le fece un lieve cenno con il capo con un sorriso. Una sensazione si fece largo in lei, subito ricacciata indietro, e ricambiò il cenno del capo, raggiungendo il centro del ring.

«Come negli scontri precedenti, solo arti marziali e si vince facendo svenire o arrendere il proprio avversario.» ricordò il presentatore prima di allontanarsi e saltare giù dal palco.

Mayze si mise in posizione di guardia, tenendo la mano destra avanzata e la sinistra all’altezza della spalla. Il suo avversario, invece, teneva una guardia molto rilassata ma opposta a quella di lei.

«Signore e signori, è l’ora che questo incontro di semifinale inizi! Son Mayze contro Grimgor. Iniziate!»

I due si fronteggiarono, ognuno attento alla prima mossa dell’altro.

«Sarai la mia cena, scimmietta!» ululò Grimgor, lanciandosi verso di lei.

«Non oggi, orco.» sorrise lei.

La prima schivata della giovane, un salto oltre all’orco usando le spalle di lui come appoggio, venne accolto con un “Oh” sorpreso del pubblico. Parò il secondo pugno dell’orco, percependo appieno il suo potere grezzo.

“Non posso pararlo direttamente.” si trovò a pensare, abbassandosi per schivare un altro pugno che puntava alla sua testa. Gli arrivava a malapena alla spalla e il fatto che avesse solo il perizoma peloso poteva indicare soltanto che aveva un altro tipo di protezione. “Pelle più dura? Campo di forza? Non sembra avere tatuaggi magici in parti visibili…”

Con l’ultima schivata si portò alle spalle dell’orco e tirò un calcio alle zone lombari. Grimgor si girò verso di lei, con una profonda risata gutturale.

«Scimmietta, non vuoi usare la tua coda? Forse con quella ce la fai.» la prese in giro.

***

«Mayze, devi allenare la coda… e non solo per arrampicarti.»

«Ma… nonna…»

«Niente storie, Mayze. Lo sai che è il tuo punto debole: o lo proteggi, o lo alleni… oppure te la taglio.»

***

«La mia coda sta bene al suo posto.» rispose.

Dalla sua panchina, Goku continuava ad osservare lo scontro. Chiunque dei due avrebbe incontrato in finale sarebbe stato un bello scontro. Da un lato un colosso di muscoli come tanti che aveva affrontato in passato, dall’altro qualcuno che sembrava danzare mentre schivava i suoi avversari e teneva la coda al sicuro.

«Dai, Mayze. Ce la puoi fare!» le gridò, preso dall’entusiasmo dello scontro.

«Dopo vengo a prendere anche te, nanerottolo.» ribatté l’orco.

«Non vedo l’ora.» rise Goku.

Grimgor riportò l'attenzione su Mayze, continuando a colpirla. Lei si parava con gli avambracci e cominciava a sentire il dolore farsi strada attraverso le sue braccia. Sentiva che i riflessi si stavano facendo più lenti e che i colpi dell’avversario colpivano anche il ventre.

Si chinò e ondeggiò, cercando disperatamente di evitare il pugno dell’orco in arrivo. Ma arrivò troppo presto, un potente montante che si schiantò nell’addome come una mazza. Venne sollevata dal colpo e si schiantò al centro del ring.

«Signore e signori, che scontro emozionante! La piccola Son Mayze è a terra! Riuscirà a rialzarsi?» gridò il presentatore.

Con maggiore fatica la giovane piantò un ginocchio a terra, mentre la coda allentava la sua stretta attorno alla vita per essere più libera. Si puntellò su quel ginocchio, rialzandosi, e con uno sguardo determinato negli occhi.

«Non abbiamo ancora finito.» gli rispose, rimettendosi in posizione di guardia.

«Sì! Questo è lo spirito, Mayze!» esultò Goku.

Mayze si slanciò verso Grimgor, mirando alla testa. Nessuno dei suoi attacchi aveva avuto effetto fino a quel momento, ma poteva essere la volta giusta.

Un’ombra nera calò su di lei…

L’impatto di un maglio sulla tempia…

«No! Mayze!»

Il silenzio assoluto, il fiato trattenuto…

Dei lievi passi mentre tutto si oscurava…

«Otto… nove… dieci… Grimgor vince l’incontro.»

Sentì qualcuno affiancarsi a lei e prenderla in braccio.

«Ah, grazie ragazzo.» la voce era quella del presentatore, Mayze ne era sicura. «Puoi portarla dal chierico nell’infermeria. Il tuo incontro sarà tra subito dopo pranzato, ti consiglio di tenerti leggero.»

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