Il damigello

di Ice_Angel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1- la vita prima di essermi fottuto ***
Capitolo 2: *** 2- lui il bastardo perfetto ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3- Le Damigelle ***
Capitolo 4: *** 4- il mio mondo ***
Capitolo 5: *** 5- Don Hans ***
Capitolo 6: *** 6- il negozio di bomboniere ***
Capitolo 7: *** 7- la festa per i regali ***



Capitolo 1
*** 1- la vita prima di essermi fottuto ***


1

LA VITA PRIMA DI ESSERMI FOTTUTO








Non c’è bisogno nemmeno che mi presenti vero?
Tanto lo so che la maggior parte di voi conosce cose che nemmeno io so,giusto?
Ok,però non voglio dilungarmi su questa mia privazione della privacy e voglio solo iniziare a raccontarvi questa cazzo di storia.
Sono Tom Kaulitz.
Nei miei diciannove anni di vita, quattordici ne ho spesi per diventare quello che sono: famoso con la mia band (i Tokio Hotel) e uno dei 100 chitarristi più bravi al mondo (controllate le classifiche che non ci credete),diciannove nell’accudire quel rompipalle di mio fratello gemello che tutto sembra forchè umano,quattro a bearmi della mia luce da stella della musica,quattro a tenere a bada chiacchiere insensate su di me e sei a fare il puttaniere.
Ebbene si ragazze,ho iniziato la mia carriera di playboy alla tenerissima età di tredici anni,quando mi sono portato a letto la prima ragazza.
Senza poi contare quelle sfigate che mi mandavano i bigliettini con scritto “Ti amo” dall’asilo.
Fin da quando non avevo nemmeno i denti sono stato una calamita per le ragazze,una specie di Casanova con il pannolino.
A dodici anni le ragazze si sedici mi venivano dietro e i loro ragazzi erano inevitabilmente gelosi.
Non voglio nemmeno parlare di quando il mio bel faccino è andato in tv la prima volta.
Avevo circa quindi anni,ero già bello come il sole naturalmente, e il nostro primo video in quattro giorni ha scalato le classifiche tedesche.
Un’impennata tremenda che aveva fatto cadere ai miei piedi non so quante ragazze in giro per l’Europa.
E così iniziai a mietere vittime dappertutto,c’era un porto (o più) in ogni città che visitavo,in ogni quartiere in cui mi spostavo.
A ogni concerto c’era quella in prima fila che sventolava il cartello “Tom scopami attraverso il monsone” e allora io,educato ad accontentare sempre le donne, accettavo la sua proposta,anche se il monsone in Germania non c’era.
Ma se c’era una ragazza a cui non avrei mai fatto del male era lei.
Quella cazzo di biondina dagli occhi azzurri che abitava vicino casa mia,quella ragazzina dai modi femministi che mi dava sempre del porco sessista,quella rompipalle dai capelli mesciati che a un solo sorriso mi faceva scogliere.
Alison Stern non era solo la mia vicina di casa,lei era la mia migliore amica.
La persona a cui tenevo di più su tutta questa terra dopo Bill,l’unica donna a cui avevo giurato fedeltà,l’unica che fosse mai riuscita a penetrare nel mio cuore e cacciare qualcosa.
Ci conoscevamo da una vita,da quando eravamo due marmocchi e lei pensava che i maschi avessero i pidocchi.
Beh,forse ancora lo pensa,visto come li tratta.
Io,lei e Bill avevamo condiviso la culla,i pianti isterici di un neonato che non ha un cazzo da fare che piangere,dormire,mangiare e fare cacca a ripetizione.
I primi baci,la prima volta,la prima delusione…lei c’era e noi c’eravamo per lei.
Poi il successo è arrivato per tutti e tre.
Lei con la sua band,io con la mia.
Vedendola suonare la chitarra mi riviene in mente il giorno in cui mi rubò la chitarra perchè voleva imparare.
Gliel’ho insegnato io e ora lei sta lì nella mia stessa classifica.
ed è lei la protagonista della mia storia.


-Bill- iniziai a scuotere mio fratello che dormiva beatamente sul suo letto.
Il rantolo di dolore di Bill risuonò per la stanza.
La sua lunga mano afferrò un cuscino e me lo sbattè dritto in faccia. Rideva.
-ma guarda sto…- presi per un lembo il copriletto e glielo tolsi.
Era in boxer,come sempre,e cominciò a ringhiare.
-che cazzo vuoi?- sbottò strappandomi dalle mani la coperta color pesca.
-Alison atterra fra circa due ore,alzati- lo intimai.
Sapevo perfettamente che se non invogliato ad alzarsi poteva dormire per tutto il giorno, e se non si svegliava avremmo fatto tardi. Lo buttai giù dal letto di peso,ignorando le sue bestemmie, e gli ordini di chiudersi in bagno e di uscire solo quando sarebbe stato bello che pronto.
-eh eh oggi torna l’amore di Tom-
La voce di Georg mi fece arrivare il sangue al cervello.
Purtroppo Alison aveva avuto un effetto devastante su di me.
Mi ero fottuto da solo,perché affezionandomi a lei,stando praticamente tutto il mio tempo libero con lei, ero passato dal “ciao Alison,che bello vederti” al “Alison non ce la faccio a stare senza di te per più cinque secondi”.
Mi ero innamorato perso di lei.
Dei suoi occhi, del suo viso da eterna bambina,delle sue labbra rosee,della sua pelle liscia,del suo corpo minuto e della sua altezza pari a quella di un puffo.
Ero innamorato della sua voce,delle sue mani,dei suoi principi,dei suoi difetti,della sua parte sadica, della sua dolcezza nascosta dietro al maschera da dura,della sua testardaggine.
Alison era diventata il motore del mio cuore.
E purtroppo questo aveva portato alle prese per il culo di quel beduino di Georg.
-stai zitto Hobbit,ho quella lingua te la faccio finire nel culo!- urlai scendendo le scale.
-ma quanto siamo scontrosi questa mattina!- Georg mi guardò alzando un sopracciglio divertito.
Io però non lo ero.
Di solito ero IO che sfottevo Bill quando si innamorava,ero IO che come Georg facevo le battutine idiote su nuvole rosa e gambe che tremano.
Ero io che ridevo non che venivo deriso.
Alzai un dito medio infilandomi al felpa.
-che cazzo hai mangiato Tom,pane e acido?- poi si portò una mano sulla fronte –ah no,è solo il pensiero che tra te e quella ragazza ci sono solo poche ore,poi il tuoi cuoricino riprenderà a battere vero piccolo Tomi!-
Assottigliai gli occhi,strinsi i pungi –ora basta!- tuonai
saltandogli addosso e iniziando a picchiarlo.
Georg rideva come un cretino mentre cercavo veramente di fargli male. -avete bisogno di un ring per caso?- la voce Bill arrivò sarcastica –Gustav è andato a prendere la campanella per i round!-
Alzai gli occhi al cielo –oggi siete tutti dei comici vero?- sospirai alzandomi.
Bill sorrideva come un coglione –noi siamo sempre simpatici Tom!- -eh,simpatici come un doberman che ti morde le palle- commentai sarcastico alzando le mani al cielo.
La risata di Bill mi irritò ancora di più.
-la volete smettere!- brontolai facendo aumentare solo le risate. -cazzo Tom,non pensavo che innamorarti ti avrebbe fatto diventare così scassa palle- sogghignò Bill.
-anzi Tom- apostrofò il bassista –tu eri già scassa palle prima,ora lo sei in un modo assurdo-
Ok,stavo per perdere realmente la pazienza. Cercai di contare fino a dieci,ma non servì a molto,avevo già il fumo che usciva dalle orecchie.
Al mio sguardo le risate di Bill cessarono.
-Tom…- mi guardò preoccupato.
Avanzavo verso di loro con passo lento,già pronto a uno dei miei attacchi di furia omicida.
-andiamo?-
La voce di Gustav mi riportò alla realtà.
Mi girai verso il mio batterista cercando di non far trapelare l’urlo di gioia che ogni cellula del mio corpo lanciava e sorrisi –ok!-
Georg mi prese per una spalla e sorridendo disse –andiamo dal tuo amore dai!-
Io,che sono sempre calmissimo,mi girai verso di lui,con un sorriso a 32 denti,dolce dolce.
-Vaffanculo- esclamai –hai capito? V.A.F.F.A.C.U.L.O!-




E mi ritrovai lì,ad aspettarla all’aereoporto,come fanno gli innamorati in quelle stupide soppopere che di solito si guarda Bill.
Ci mancava solo la musica smielata ed eravamo a posto.
Perché io mi sentivo così. Come quel poveracci che attendono.
Con le gambe che tremano,con la sensazione che il tempo si prolunghi minuto dopo minuto,con le mani che sudano,con i sudori freddi,con il cuore che accelera per impazienza,con la testa che si fa mille film mentali.
Con le solite domande: quando uscirà?
Che dirà dei miei capelli?
Sarà felice di ritornare a casa?
Sarò felice di rivedere me dopo tre mesi che siamo stati lontani?
Mi abbraccerà?
E mi sentivo patetico. Patetico da morire.
Perché,porco giuda,io ero Tom Kaulitz e io non POTEVO provare quei sentimenti.
Ero la bestia dei sogni erotici di ogni ragazza,l’orco cattivo con le sembianze del principe azzurro,il perfetto gentiluomo che puntava solo al sesso,il bianco che dentro era nero,il marcio sotto la faccia da bravo ragazzo.
Ero un puttaniere di prima categoria,che nelle donne pensava solo a quello che avevano tra le gambe e a quando avrei potuto averlo.
Era strano pensare che per lei era diverso.
In lei non vedevo solo il gusto di fare sesso,vedevo una famiglia, un certezza in un mondo di domande inutili.
Vedevo l’amore.
Mi ero ritrovato troppo spesso a pensare a quelle due paroline.
Io l’amavo,l’amavo come non avrei mai saputo fare.
Volevo che lei mi insegnasse ad amare,al gusto di sentirsi dire “ti amo” ogni secondo della vita.
In poche parole mi ero rincoglionito del tutto.
E più mi avvilivo per questo e più,cazzo,la voglia di averla solo per me aumentava a dismisura.
Era una cosa troppo grande che non riuscivo a trattenere.
Avevo persino scritto il suo nome sulla custodia della mia chitarra,con un’uniposca argento,come gli scolaretti. Inutile,ma almeno mi teneva vicino a lei.
-dai Tom calmati- Gustav mi sorrise.
Era l’unico che non mi prendesse per il culo per la situazione.
Gli sorrisi pieno di gratitudine –ok!-
Non mi ero accorto che battevo il piede nervosamente sul pavimento grigio come se dovessi portare il tempo di chi sa quale canzone black metal.
-poverino,l’attesa lo uccide-
Ed ecco che ripartono,bastardi…
-eh si!- Bill portò un dito sotto l’occhio disegnando una specie di lacrima sotto di esso,stando sempre ben attento a non sbavare il trucco –sta per piangere!-
-stai calmo- mi sussurrava come un mantra Gustav.
Era facile parlare per lui.
Georg e Bill si stavano vendicando di tutti gli anni in cui li ho presi io per il culo.
Ho sempre fatto pesare a Georg che avesse perso la verginità a 17 anni (sfigato ahahah) mentre io,che ero più piccolo,avevo più esperienza di lui.
E Bill mi stava facendo scontare tutte le cotte che si era preso con,conseguenza,le miei battute da coglione sull’amore.
Ahi quanto mi sbagliavo.
-senti Bill,lo senti il cuore che sta uscendo?- Georg rincarò la dose –Tom se non ti calmi ti verrà l’infarto-
-infatti Tomi,poi come farà Alison senza il suo migliore amico innamorato di lei eh?- Bill mi parlava come fossi un deficiente.
Se continuavano in quel modo li avrei strozzati lì,seduta stante.
-sentite voi due be…-non finii la frase che il blig blog degli annunci mi distrasse.
-il volo Lufthansa 43423CD16,in arrivo da Londra è appena atterrato allo scalo B12,ripeto il volo Lufthansa 43423CD16 in arrivo da Londra è appena atterrato allo scalo B12-
Le parole si persero al vento.
Guardai Gustav che mi confermo,che si,quello era il volo di Alison.
Era partita,con la sua band,per incidere il suo terzo cd nella metropoli inglese. Tre mesi di sole telefonate,sporadiche per di più,per via degli impegni di tutte e due le band.
Sentivo il cuore arrivarmi in gola,pulsare impazzito,i battiti rimbombavano nella mia testa.
-merda,devo stare calmo!- ripedetti.
-adesso inizia a parlare pure da solo- commentò Georg –Tom l’amore ti fa male-
Lo fulminai con lo sguardo.
-basta ora Georg finiscila!- lo rimproverò Gustav.
Il cretino si zittì di colpo.
-ecco bravo,anche tu Bill,prova a fare un’altra battuta a cazzo e ti giro ti carico sul primo aereo per la Siberia- Gustav interruppe sul nascere una possibile battuta del mio gemellino.
-ma quanto sei acido,che hai ingogliato un limone?- sbuffò Bill incrociando le braccia e voltando la testa verso un altro lato.
Sorrisi ringraziando Gustav silenziosamente e poi tornai a concentrami sulla porta d’uscita dello scalo.
La mia vita era cambiata.
Cambiata radicalmente e mi ero fottuto da solo.



e questa era la mia nuova storia,spero vi piaccia è inspirata a un film che ho visto ma ho deciso di cambiare alcune cose...
aspetto le vostre recensioni
Alexa

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Capitolo 2
*** 2- lui il bastardo perfetto ***


2
LUI, IL BASTARDO PERFETTO

 


Avete presente quella strana sensazione che viene quando vedi la persona che ti piace?
Quando lo stomaco si svuota completamente e delle farfalle svolazzano felici sbattendo alle pareti delle stomaco?
Quando intorno a te si fa tutto bianco e i rumori,i suoni,le voci ti arrivano ovattate e ci sono due o tre angioletti sopra di te che suonano l’arpa e buttano una polverina giallina su di te?
Che le ginocchia si scontrano leggermente e che i muscoli si paralizzano di colpo e il cuore accelera tanto che minaccia di schizzarti fuori?
Beh io mi sentivo in quel modo,le gambe che tremavano,la testa che girava e il cuore che sembrava voler uscire direttamente dalla bocca.
Perché quando le porte si aprirono e lei uscì di schiena non sapevo più che fare.
I capelli biondi sventolavano mostrando le nuove punte nere e la capigliatura più chiara, Leggermente mossa. Le vedevo l’inizio degli slip neri uscire da sotto i pantaloni a quadri scozzesi che portava,non troppo larghi che coprivano gli anfibi neri. La t-shirt che portava mostrava un po’ della pelle chiara sotto l’ombelico ed era illuminata da una stampa rossa sul tessuto nero.
Avevo previsto anche questo,che sicuramente avrebbe avuto freddo.
Stringevo tra le mani la sua felpa nera,quella che lasciava sempre a casa nostra.
Rideva mentre dalla porta appariva la sua band.
Diego con i suoi rasta e la custodia del basso in mano e con l’altra spingeva il carrello con le sue quattro valigie,al suo fianco con il solito zaino in spalla c’era Helmut il batterista. I capelli castani a spazzola e litigava con Diego per le valigie.
Evidentemente avevano fatto a metà.
Alison si girò verso Martin,il secondo chitarrista che tornò indietro, toccandosi al cresta bionda che aveva in testa facendola ridere.
Timothy,il chitarrista solista, la spinse intimandole di muoversi.
Alison scoppiò a ridere girandosi e poi cominciò a cercare il nostro sguardo. Trovò il mio e sorrise.
Quel sorriso,sono sicuro,mandò il tilt il mio cervello. Buttò a terra la borsa che portava in mano e prese la rincorsa saltandomi addosso.
La presi in volo stringendo il suo corpo snello.
-Tom,cazzo mi sei mancato un sacco!- disse mentre mi stringeva.
Tenevo i suoi fianchi stretti mentre lei mi stringeva le spalle. era bello sentirla ancora vicino a me.
-anche tu Alison- risposi lasciandola libera.
-non immagini quanto- commentò Georg facendo ridere Bill.
Alison si girò verso di loro fermando una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Sorrise saltando addosso anche a Bill.
-ma che madonna vi è successo?- esclamò guardandoci –Bill ti sei fatto i rasta?-
Mio fratello sorrise –lo sai che mi piace cambiare-
-e tu?- mi inchiodò –com’è che non sei più biondo?- si avvicinò e mi toccò una delle treccine –hai le treccine di Semy Deluxe?-
Le aveva notate allora –si,non ti piacciono?-
-ci stai benissimo Tom,hai l’aria del bad boy così!- sorrise e mi sentii librare nell’aria –alle ragazze piacciono i bad boy- mi fece l’occhiolino e capii perfettamente a cosa alludeva.
-ma non importa se sono biondo o moro,tanto le ragazze cadono sempre ai miei piedi- sparai cercando di sembrare naturale.
-sempre il solito modesto- commentò Diego arrivando –Alison ti sei…-
La ragazza lo guardò e annuì,poi si girò verso di noi con occhi sognanti –ragazzi vi devo presentare una persona-
avete mai provato quella strana sensazione che vi dice che quella persona non vi piacerà né in quel momento né mai?
Avete mai sperato che si tratti di un suo lontano parente o di un’amica cozza?
Guardai Bill che fece spallucce e tutti e quattro la seguimmo con lo sguardo. Mi prese per mano e mi trascinò alla porta dello sbarco.
-Tom non ti ho detto niente perché volevo farti una sorpresa- disse.
-mi hai portato Angelina Jolie?- chiesi non informandola che per me andava bene pure il fatto che lei stesse lì con me.
-no- rise dandomi una pacca sulle spalle –[URL=http://2.bp.blogspot.com/_pcpKTz-zGok/ScFzi3Yng2I/AAAAAAAACrE/GHnPyq6WCzs/s320/taylor-lautner-b.jpg]lui[/URL]-
E non sapevi se i tuoi piedi erano ancora a terra o erano direttamente poggiati sul suolo dell’inferno.
E quel ragazzo che ti si avvicinava fosse un uomo o il diavolo.
Secondo me era il diavolo.
Alto (poco meno di me),muscoloso e moro. La pelle scura e gli occhi castani e vispi. Era vestito di nero,con una t-shirt con delle stampe argento e i pantaloni neri attillati che mettevano in risalto la sua muscolatura,le All star ai piedi rendevano i suoi passi silenziosi,ma nella mia testa rimbombavano come minacciosi.
Si avvicinò e posò un braccio sulle spalle di Alison stringendola a se.
“stai calmo” mi ripetevo “può essere un amico qualsiasi”.
Ma purtroppo qualche Dio ce l’aveva con me e si baciarono.
Mille pezzi,mille piccoli pezzi che si infrangevano nella mia pelle facendomi sanguinare,aprendo ferite che non avevo mai avuto.
Il cuore perdeva colpi fino a che non lo sentii più, la nuvoletta bianca intorno a me divenne prima grigia,poi nera pece.
Era la prima volta che capivo veramente quello che Bill aveva provato mentre scriveva Durch Den Monsun. Lo avevo preso in giro anche in quel momento e in quel momento mi trovai a pensare che ero proprio un grandissimo ignorante a sfotterlo per come si sentiva,perché io mi sentivo di merda.
Alison lo guardava come in estasi,attratta solo dai suoi occhi.
Si girò verso di me e sorrise –Tom,lui è il mio fidanzato-
Non feci tanto caso alla parola “fidanzato” quando quel coso mi porse la mano –Kail Donnal-
Lo squadrai dalla testa ai piedi e allungai la mano –Tom Kaulitz-
-Alison mi ha parlato in continuazione di tutti voi!- disse stringendo la mano a tutti quelli della mia band e sono sicuro che avevo i loro occhi puntati addosso.
Mi rendevo conto anche io che ero diventato un pezzo di ghiaccio.
Alison pendeva dalle sue labbra, e cazzo,sembrava eccitarsi ogni minuto che passava.
-questa sera per festeggiare vi invito tutti quanti da “Antonio” ok?- annunciò Alison.

 

-festeggiare cosa? quel damerino a cui sembra che hanno fatto ingogliare una scopa? Ma l’avete visto? Ha talmente il naso all’in su che se arrivasse il diluvio lui sarebbe l’ultimo ad affogare…ma come fa a piacerle quel coso? Come fa?-
Ok,stavo sclerando. Da quando eravamo tornati a casa aveva perso la testa.
Stavo diventando pazzo.
-cazzo si è fidanzata- Bill mi guardava anche lui sotto choc.
-grazie di farmelo ricordare eh!- sbottai furente mentre prendevo a calci il divano.
-che c’entra il divano,Tom?- mi rimproverò Georg –stai calmo e ragioniamo-
-che cazzo ragioniamo a fare Georg- lo guardai –E io sono laureato ad Oxford,e sono un campione di Polo,e abito a Londra vicino al primo ministro,e io sono perfetto e tu no!-
Avevo perso veramente la regione.
-quel coso là l’ha abbindolata ne sono sicuro- commentai inacidito.
Non facevo che fare avanti e indietro,gesticolare furiosamente, imprecare,bestemmiare.
Non avevo mai pensato che da quel viaggio lei potesse tornare con una zavorra in più.
Che si portasse dietro il pinguino.
-io quello lo uccido-
-dai Tom!- Gustav mi bloccò le spalle e mi guardò intensamente –sarà solo una scappatella così,niente di che-


“Antonio” era il ristorante dove io e Alison andavamo sempre quando eravamo due ragazzini normalissimi,con il tempo e il successo le occasioni sono diventate rade ma dentro quel ristorante c’è praticamente un pezzo della nostra vita.
Si deve dire che in quel ristorante una volta io e lei ci siamo baciati.
Perché lei non sapeva farlo,aveva paura del primo bacio e io glielo insegnai.
All’epoca non è che mi importasse poi tanto,anzi mi faceva un po’ schifo,ma lì dietro,nel retrobottega io le ho dato il suo primo vero bacio.
Lei già ci aspettava con il “coso” al suo fianco.
Si guardavano come incantanti e questo mi fece venire da vomitare.
-stai calmo!- mi sussurrò Bill.
Come se fosse facile vedere la donna che ami con un damerino mentre si sbaciucchiano e si lanciano occhiatine languide davanti a te e restare calmo.
-ciao- li interruppi sedendomi al tavolo.
-Tom- sorrise Alison –ragazzi dai sedetevi- ci invitò.
Guardai negli occhi,come si chiama, e comincia a indagare.
Non poteva essere perfetto.

 

-io stavo passeggiando per Londra,mi ero persa insomma, non sapevo come tornare in albergo quando è passato lui con la sua Maserati…-
Apposto,pure la Maserati aveva!
-Era una damigella in pericolo,dovevo salvarla!- sorrise il coso.
Girai gli occhi di nascosto.
Oh ma per carità,che cazzo,pure il principe azzurro con la Maserati,Dio che tristezza!
Alison,dopo averlo baciato, sorrise –insomma,mi ha fatta salire e mi ha offerto una cena in un localino bellissimo-
-che si abbinava a lei-
Tossii avvicinandomi a Bill che era a un mio fianco –ruffiano-
Bill mi diede una gomitata.
-la sera siamo usciti e la notte…- Alison lo guardò maliziosa.
Ma per favore.
-abbiamo fatto il giro dell’Inghilterra insieme tra bellezze storiche e tutto e…-continuò Alison.
-e quando stava per partire mi sono detto “caspita non posso farmela scappare” mi sono inginocchiato…-
Merda,merda,merda…non poteva…
Alison allungò la mano per mostraci un diamante grande quando un pugno che adornava il suo dito anulare sinistro.
-ci sposiamo!- annunciò in fibrillazione.
Di nuovo i miei due amici + il mio gemello puntarono gli occhi su di me.
Strinsi due lembi del mio pantalone cercando di non mostrare il nervosismo che mi saliva fino al cervello.
Mostrai un sorriso talmente forzato che sono sicuro che la mia mascella ne avrebbe subiti di danni, e con calma dissi:
-oh che bella notizia- come se lo fosse davvero.
Era una catastrofe invece!
Alison mi sorrise –lo so Tom,e visto che tu sei il mio migliore amico,che è stato anche capace di insegnarmi a baciare,vorrei che tu facessi il mio damigello d’onore-
Fu una specie di reazioni a catena.
Georg scoppiò a ridere portandosi dietro Bill,Gustav li rimproverò e i due puntarono gli occhi verso di me.
Io inghiottii la saliva e li guardai –cosa?-
-si Tom!- Alison era in fibrillazione.
-ok- risposi con già in mente un piano.
Lui,quel bastardo perfetto,non l’avrebbe sposata.
No,se ancora ero in vita.



WOW *__* grazie per le recensioni spero che anche questo capitolo vi piaccia e vi faccia ridere come il primo. passo ai ringraziamenti.
prima di tutto ringrazio Evol e Veronica91 per aver messo la storia tra le preferite e Lola__x e Lolli_TH per averla agginuta a seguite.

a Layla the punkprincesse:Anche io vorrei stringere la mano a Gustav anche se le loro prese per il culo mi fanno ridere,spero continuerai a leggere =)

a Dark483: Lo so che sai come va a fine quindi tieni la bocca chiusa...ricordati che so dove abiti *risata maligna*

a Niky 94: spero che questo capitolo ti piaccia comunque e mi scuso se ti ho fatto aspettare troppo davanti al PC...sorry ç.ç



scusate ancora per il ritardo e spero recensirete.
un bacio :-*
Alexa

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Capitolo 3
*** Capitolo 3- Le Damigelle ***


3
LE DAMIGELLE

 

 

 

-Non è possibile-
Erano più di tre ore che ci trovavamo nella mia camera.
Avevo la testa sotto il cuscino e soffocavo urli di rabbia e scenate omicide.
Maledetto,lui e quella sua faccia da cazzo perfetta.
-Tom,mio Dio,datti una calmata!- sbuffò Georg.
Buttai il cuscino e lo guardai –insomma Georg hai buttato nel cesso il cervello?- tuonai –sono per la prima volta nella mia vita innamorato e cazzo,si sposa,ma non con me!-
Bill annuì –beh ha ragione…ti è andata male Tomi!-
-non me ne ero accorto- commentai sarcastico.
-beh visto e considerato che statisticamente i matrimoni durano per due o tre anni,potresti partire all’attacco quando divorzieranno- Georg si grattò il mento.
-ma la vuoi finire di sparare cazzate?- lo rimproverò Gustav.
-diglielo Gus!- dissi rinfilando la testa sotto il cuscino.
Bill scosse la testa –vedi che è brutto soffrire per amore Tom!-
Lo mandai all’inferno.
Doveva ricordarmelo per forza?
La voce di Alison si diffuse per la stanza proprio in quel momento.
Cazzo,ma allora ce l’hanno con me.
-Tom,è il tuo cellulare- constatò Bill prendendo il mio N96 dal comodino.
Tolsi la testa dal cuscino solo per guardare il numero.
-merda- sibilai portandomelo all’orecchio –pronto?-
-ehi Tomi,sono Alison-
Lo sapevo,eccome se lo sapevo,avevo imparato il suo numero a memoria e l’avevo salvato almeno migliaia di volte,scegliendo anche la sua foto migliore.
-ah ciao Alison- però feci l’indifferente.
-come va?- mi chiese.
-alla grande- mentii spudoratamente –tu?-
-sto con Kail,come potrei stare?-rise.
Risi anche io,forzato. Stava con quel coso. Brutto segno.
-volevo chiederti una cosa- continuò la sua voce.
-dimmi-
-domani c’è una piccola riunione con le altre damigelle,devi starci anche tu lo sai?-
 Alzai gli occhi al cielo –no,però va bene,annullerò l’intervista con bravo-
-che cosa?- sbottò Bill.
-oppure ci vanno gli altri e mi do malato- lo fulminai con lo sguardo –tutto per te Alison!-
-oh Tomi,sei un grande-
Mi scaldò il cuore.
-allora a domani- disse prima di riattaccare.
-a domani- salutai.
Quando il Bip Bip mi segnò che la comunicazione era stata chiusa lanciai un ringhio e rinfilai la testa sotto il cuscino prendendo a calci il letto.
-mi sembra mia sorella quando la lasciò il ragazzo- soggiunse Gustav.
-gli fa mele!- aggiunse Georg –Molto male-
-V.a.f.f.a.n.c.u.l.O!-

 

Alison mi abbracciò appena entrai nell’albergo dove ci saremo dovuti incontrare.
-grazie Tomi-
Le sue esili braccia si intrecciarono dietro al mio collo e io le cinsi i fianchi.
-di niente Aly,farò di tutto per questo matrimonio-
Meno male che non poteva vedere la mia faccia schifata.
-sei la mia salvezza Tom-
I suoi occhi blu come il mare mi incantarono ed ebbi l’istinto di baciarla con passione. Avevo anche l’istinto di prenderla per mano e portamela a letto.
E fare l’amore con lei,per la prima volta.
Per la prima volta innamorato della persona che avevo nel letto.
Però mi limitai a sorriderle cercando di non far trapelare i pensieri che la mia testa facesse sul suo corpo.
E non potei fare a meno nemmeno di guardarla.
La felpa nera che le stringeva il corpicino minuto,la gonna rossa a quadri scozzesi che le scopriva le gambe coperte solo dalle calze a rete e ai piedi si soliti anfibi.
Era sempre lei,la mia adorata Alison.
Mi regalò il sorriso più lumino che le avessi visto fare da quando era tornata apparte a Kail.
Iniziò a saltare e a battere le mani,come una bambina,dimenticandosi di avere 18 anni.
-ora ti dico chi sono le altre damigelle ok?- annunciò.
Come se mi interessasse –certo,avanti spara!-
-allora la prima è Corinna,te la ricordi Corinna vero?- mi inchiodò con lo sguardo.
E chi se la scorda più!
Nostra fan dai tempi dei Devilish,mia fan dai tempi dei Devilish che quando mi ha visto la prima volta mi è saltata addosso e ho quasi sbattuto allo spigolo dell’amplificatore,praticamente sa più lei di me che io stesso.
-certo che me la ricordo- sorrisi forzato.
-ti adora- ripedette Alison.
-lo so- commentai toccandomi la testa. Ho evitato un trauma cranico.
-l’altra è Ylenia- sorrise Alison.
-chi?- chiesi.
-non la conosci,è una mia amica di campeggio,ti ricordi le estati che mamma mi spediva in campeggio perché aveva paura che tu mi saltassi addosso?-
Annuii.
Sapevo perfettamente che era un continuo litigare in quella casa perché il padre di Alison (che Dio l’abbia in pace) aveva sempre sostenuto che io, praticamente il suo secondo figlio,sarei stato il marito perfetto per Alison,mentre sua madre (che è ancora viva)dopo che aveva saputo dalla sue amiche che mi ero portato a letto metà delle loro figlie diceva che non poteva funzionare e l’ha spedita,per due anni consecutivi in un campeggio di sole donne con la speranza che sua figlia non avesse pensieri poco casti su di me.
Ma per fortuna della madre, Alison non ha mai pensato a me in quel modo.
E il fatto che facevo il damigello d’onore al suo matrimonio ne è la prova decisiva.
-ecco lei è l’unica con cui sono rimasta in contatto,è il massimo ed è una tua fan-
-pure!- mi guardai intorno cercando spigoli e quant’altro,qualsiasi cosa potesse uccidermi.
-e Tom,l’ho dovuto fare,e l’ultima è Halla- annunciò.
-cosa?!?!- tuonai –quella mi vuole morto!-
-le hai spezzato il cuore-cercò di difendere la cugina.
Halla era la cugina di Alison. Qualche tempo fa ci frequentavamo.
Io avevo ben specificato che io non volevo impegnarmi e che tra noi era solo sesso.
Però,nella testa di Halla brillava l’idea che io e lei stessimo insieme,così quando mi ha trovato a letto con un’altra (per lo specifico la sua migliore amica) mi ha quasi rotto il naso.
-io le avevo detto che tra noi era solo sesso e lei “va bene”e poi si è visto come è andato bene- dissi acido toccandomi il naso.
Alison rise –a volte i sentimenti valgono più delle promesse-
-ecco vallo a dire a Kial- mormorai tra i denti.
Una mano di Alison si posò sulle mie spalle –stanno arrivando-
La sua mano scese sul mio fianco e si strinse a me.
-ti prego Tom- mi supplicò.
-ok,ok,sono la tua damigella e mi comporterò bene- asserì sorridendole.
-grazie-
Ci girammo verso l’entrata e fu come i film di James Bond.
Fecero la loro entrata le tre damigella.
La prima fu proprio CorinnaErano novi mesi che non la vedevo ma non era cambiata affatto (mentre io in tre mesi sembravo un’altra persona). I soliti capelli castani scurissimi,lunghi e liscissimi legati in uno chignon che mostrava il viso da donna,la carnagione scura e gli occhi grigi-verdi. Alta e magra e sempre in forma perfetta.
Sarebbe stata una candidata perfetta per il mio letto se non fosse per la sua ossessione non indifferente per me…immagino che tortura sentirmi ripete che è da quando era una ragazzina che mi veniva dietro e sicuramente non accettava una botta e poi via.
Si fermò ad aspettare la seconda dama.
Entrò una ragazza diciamo…ehm…in carne.
Sembrava una Kally Osbourne con i vestiti di barbie.
I suoi occhi celesti mi sorrisero.
Speravo solo che non facesse la stessa uscita di Corinna.
Si fermò anche lei e da dietro arrivò Halla.
Lei la conoscevo bene,e come se la conoscevo bene.
Con lei avevo fatto talmente tanto sesso che non me lo sarei scorato mai. Era una tigre.
Sorrisi al pensiero prendendomi una gomitata da parte di Alison.
Occhi celesti,capelli biondi e mossi,viso da modella e fisico da maggiorata. Specialmente il suo seno,così sodo e naturale.
Era proprio diversa dalla ragazza di cui ero innamorato.
Si avvicinarono a noi sorridendo.
-Alison- esclamò Corinna andandole incontro.
Si abbracciarono mentre io sorridendo davo la mano a Ylenia.
-Tom-
Come se avessi bisogno di presentarmi!
-oh mio Dio,non sai da quanto tempo aspetto,Tom Kaulitz che mi porge la mano- gracchiò.
Sorrisi falsamente –si,sono umano-
-piacere Ylenia- sorrise stringendo la mia mano.
Almeno non mi era saltata addosso!
Poi la mia mano venne afferrata dalla furia omicida di Corinna.
-TOM!!!- trillò con voce acuta prima di saltami al collo.
-ciao Corinna- riuscii a dire mentre mi strozzava.
Si staccò da me solo quando stavo diventando viola e sorrise –quando esce il nuovo cd?-
-eh?-chiesi.
-si,Humanoid quando esce?- ripedette in fibrillazione.
Mi grattai la testa.
Non mi andava di dire esternare al mondo informazioni del genere sul nostro prossimo capolavoro,era già tanto che avevo scritto su quel fottutissimo blog come si chiamava il cd.
-Corinna non dobbiamo parlare del cd,poi lo chiederai a Bill!-
Mi salvò Alison ridendo.
Sospirai.
Mi girai verso Halla –ciao Halla,vedo che ti sei ripresa bene-
Non potevo essere più idiota in quel momento.
Lei infatti si girò perdendo il sorriso e iniziò a camminare.
-ma che ho detto?-domandai.
Alison rise e mi trascinò dentro.

 

Eravamo seduti tutti intorno a un tavolo.
-allora il matrimonio lo facciamo in Inghilterra- annunciò Alison.
Quasi mi affogai con il mio caffè –cosa?-
Lei mi guardò –è il suo paese è logico che mi sposi là- sorrise –nella residenza estiva dei suoi genitori-
-che bello- commentai insieme alle altre che erano visibilmente più eccitate di me alla notizia
-lo so!- Alison battè le mani –son così felice-
-Tom- Corinna mi inchiodò con lo sguardo –hai già conosciuto Kail?-
-si-
Purtroppo vorrei aggiungere.
-non è un amore?-civettò la castana.
-si- sibilai –veramente un amore- cercai di trattenere il sarcasmo.
Si,era un amore ed era per questo che doveva essere eliminato perché Alison era mia.
-qualcuno mi passa lo zucchero?-chiese Halla.
Guardai avanti a me e trovai la tazzina bianca decorata. La presi senza pensarci e la passai alla bionda.
-qualcuno che non sia un viscido proco bastardo?- esclamò.
Risi passandolo ad Ylenia –daglielo tu all’esagitata!-sorrisi maligno.
Halla prese lo zucchero guardandomi male –grazie Ylenia-
Girai gli occhi al cielo sorridendo e torturandomi il piercing solo per dargli fastidio.
-Tom…-mi riprese Alison prima che il suo cellulare suonasse.
Lo prese e guardò il nome sorridendo –è Kail- annunciò a tutti sorridendo.
Un “oohhh” generale si levò dalle ragazze e io partecipai per non dar sospetto.
Alison si alzò e sparì con il telefono in mano trillando –ciao amore…-
Senza che nessuno se ne accorgesse imita Kail sotto voce –ciao piccola,ricorda agli altri quanto sono perfetto-
Giusto in tempo per vedere Corinna sfilare dalla borsa un Blook notes e una penna e con fare da stratega si girò verso di noi.
-allora,fra un mese partiamo per l’Inghilterra- annunciò come un generale militare –dobbiamo pensare ai preparativi-
Halla alzò la mano –organizzo tutto io,ho fatto speso la DDO,anche se ufficialmente non sono io la DDO-
-la che?-
In fatto di matrimoni ero proprio ignorante.
Se si mettevano a parlare pure in codice avrei reso un vocabolario.
-Damigella D’Onore- mi informò Corinna ben consapevole della mia conoscenza pari a zero sui matrimoni –sei tu!-
-ah si certo-
Halla scosse la testa.
-c’è da organizzare la festa per i regali,l’addio al nubilato, a prova per i vestiti…- continuò Corinna.
-ci penso io!- continuò Halla – poi bisogna accompagnarla a comprare il corredo-
-il che?- chiesi ancora.
Halla si girò verso di me scocciata –la biancheria razza di coglione con le treccine,come puoi fare la damigella D’onore se non sai niente di matrimoni?-
-ehi la regina dei ghiacci mi parla!- dissi.
-io non ti sto parlando- rispose indiavolata.
-ah no?- alzai un sopracciglio –e che stai facendo ora?-
-scusa,ho infranto una regola!- mi sorrise.
-ok…-Corinna cercò di salvare la situazione –parliamo egli abiti…dobbiamo cercare le taglie-
-io ho una 40- disse Halla.
-ok…-Corinna appuntò tutto –tu?- si girò verso Ylenia.
-io una 38-
Non riuscii a trattenere una risata.
Un 38 per gamba forse,manco Bill ha una 38!
-Ylenia cara,non staresti meglio con una- Corinna si portò il bicchiere alla bocca -52?-
Anche s aveva fatto finta di tossire la sentii perfettamente quello che aveva detto –concordo!-
Corinna mi sorrise.
-tranquille ragazze sto facendo una dieta,e er il matrimonio con quel vestito sarà un dea-
Mi avvicinai a Corinna –con una dieta e forse un miracolo entrerà in una 38!- commentai.
Corinna rise –concordo!-
-scrivi una 38- tuonò Ylenia.
Mise paura anche a me.
-subito!- rispose impaurita Corinna,
risi anche di quello.
-e tu signor damigello,che taglia porti per contenere tutto il tuo ego?-chiese Halla.
Mi leccai l piercing –lo stesso delle mie mutande,tu lo sai perfettamente no?-
-un small allora- mi provocò.
-non sembrava così quando…- stavo per continuare con qualcosa di poco carino –quando vidi per la prima volta Corinna incavolata.
-ora basta vi due,Alison è felice e se voi rovinerete il suo matrimonio io vi uccido,quindi state belli sorridenti e fate finta di andare d’accordo!-
Sia io che miss mi hai tradito ci zittimmo.
-ecco bravi!-sorrise di nuovo –allora Tom quando esce Humanoid?-
Rimasi a bocca aperta ,poi alzai il sopracciglio –top secret-
Proprio in quel momento arrivò Alison.
-fatto?-chiese Halla.
-si- rispose sognante la mia amica –è csì dolce…-
-che amore- esclamarono sospirando le donne.
-si,un vero amore- commentai sarcastico e ringraziai Dio che nessuno mi avesse sentito.


-Tom…-
Mi girai e Halla mi venne incontro.
-si?-
Mi porse un bigliettino da visita con scritto “Ulli”sopra.
-è una che organizza feste…è venuta al matrimonio di mia sorella e a Alison è piaciuta molto,legge i tarocchi-
Presi il bigliettino e me lo infilai in tasca –grazie-
-guarda che non lo faccio per te-
-immaginavo sai?-la sfottei.
Mi guardò come per incenerirmi e poi sculettando.
Le guardai il sedere e mi leccai il piercing. I ricordi erano ancora vividi nella mia testa.
-ehi…-la voce di Alison mi riportò alla realtà.
Mi girai verso di lei rimando incantato dai suoi occhi cielo –ho avuto un momento d’intimità con Halla-
-e il to naso è ancora a posto,che traguardo!- commentò ironica facendomi ridere.
-e già…-
-senti Tom,posso chiederti un favore?- mi domandò.
-dimmi!-
-domani arrivano mamma e nonna da Monaco,le vado a prendere all’aereoporto e poi dobbiamo fare un milioni di cose,mica puoi far venire Kail alle prove con gi altri così vi conoscete?-
Mister sono perfetto con i Tokio Hotel?
-certamente-
-sei un angelo-
No ero perfido,perché lo avremmo abbattuto pezzo per pezzo.

 

Ed eccomi qui =)

spero che questo capitolo vi sia piaciuto *.* spero ci saranno più recensioni comunque!

comincio con i ringraziamenti:

ringrazio Ada12, Martii_Th_Tk,Rara193 e Tokiohotellina95 per aver inserito la mia storia tra i preferite,se volete recensentite pure =)

ringrazio anche Anja11xD e lillyk per averla inserita in seguite,mi piacerebbe anche sapere cosa ne pensate,mi piace ricevere dei pareri e dei consigli =)

e ora le recensioni:

Layla the punkprincess: Ti sta sulle palle Kail? Siamo in due. Penso anche io che sia troppo perfetto e di certo risulta davvero insopportarbile! Siamo in due a tifare per Tom anche perchè lui e Alison sono troppo carini insieme non credi? spero continuerai a leggere! un bacio!

Devil96: ehi Marti...lo so che sei pazza ora c'ho fatto l'abitudine =) e poi per i messaggi! lo sai perfettamente che il mio cell è schifosamente un cesso quindi se non ti rispondo la colpa è sua @.@ un giorno lo buttero giù da una finestra! un bacio anche a te TADB!

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Capitolo 4
*** 4- il mio mondo ***


:

4
IL MIO MONDO








Avrei avuto dalla mia parte tutti in quel momento.
Aspettai Kail sotto l’appartamento dei New Divide (il gruppo di Alison).
-ciao- disse facendomi sobbalzare entrando nella macchina.
per l’occasione Georg aveva acconsentito di farmi guidare la sua Lamborghini rossa,che inutilizzata,era rimasta impolverata nel garage.
Perché?
Perché l’aveva vincolata visto quanto l’aveva pagata e aveva paura che si graffiasse.
-bella la macchina- commentò con un fischio.
-è di Georg,lui non la usa mai!- lo informai.
Mi sorrisi e cercai di in cambiare.
Non si familiarizza con il nemico,ma in quel caso ero costretto.
Infilai l’ultimo cd di Semy Deluxe e mi beai della sua espressione ignorante. Sorrisi soddisfatto e partii in quarta.


-Kail questa è la sala prove dei Tokio Hotel-
Non è che ci fosse tanto da vedere. Era solo una sala bianca con tre sedie in cerchio intorno a un microfono e a un mare di chitarre e bassi,una batteria e un piano forte,sulla porta un nostro poster vecchio di tre anni (come ero carino) e un divanetto nero per eventuali ospiti.
-carino,sembra la sala dove papà si diverte a suonare il piano!- mi informò.
Come se mi interessasse.
-si certo!- sospirai –siediti gli altri arriveranno subito!-
E infatti…
-ti ho detto ch se ti vuoi mettere l’eyeliner almeno non vestirti in questo modo,logico che poi tutti ti scambiano per gay…-
I soliti discorsi di Georg.
-ma che cazzo,non ti è mai fregato niente di come mi vestivo- Bill lo guardò aprendo la porta.
-non mi è fregato finchè non sono cominciate ad arrivare lettere da Bushido in cui ti chiedeva di fargli un bocchino Bill…- lo guardò logico.
-ma dai,era solo un abbaglio,voleva essere gentile- replicò Bill –e poi erano solo rose-
-ma se ti ha chiesto di andare a letto con lui Bill-
-si vede che sono irresistibile Georg,cosa che tu non proverai mai- Bill lo guardò con sfida.
-la volete finire di fare gli idioti- esclamammo io e Gustav insieme.
-ciao Kail- sorrise maligno Georg –che piacere vederti-
-anche per me lo è!- sorrise il ragazzo sincero, differenza di me e i miei due carissimi amici.
-proviamo?-chiesi,poi mi girai verso Kail –conosci le nostre canzoni?-
Scosse la testa.
Sorridemmo –partiamo dal vecchio repertorio ok?-annunciò Bill.
Ci sedemmo in cerchio,come eravamo soliti fere.
Bill si sistemò il capello sopra i capelli spettinati e controllò bene il suo microfono –perfetto!-
-sei strano quando non sei truccato!-se ne uscì Georg –sono sette anni e non mi ci sono ancora abituato-
-la vuoi finire di sparare minchiate?- tuonai al mio microfono.
Georg si zittì di colpo e sorrisi a Kail –non farci caso,il mondo degli Hobbit non l’ha voluto più!-
Rise.
Bene bastardo,ridi finchè puoi.
-Wir Sterben niemals aus,ok?- disse Bill.
Imbracciammo gli strumenti. Gustav segnalò il tempo colpendo tre volte sul piatto. Partimmo con l’intro e poi si aggiunse la voce di Bill.
L’unico momento in cui i miei pensieri si dissolvevano facendomi concentrare sulle corde.
Qualche sorriso,la testa che portava il tempo,Bill che mi guardava sorridendo,lui e Georg che finalmente non sparavano più cazzate.
Le parole che volavano via,le corde che mi rigavano le mani,Bill che muoveva le mani a tempo,i capelli di Georg che scendevano ribelli seguendo il tempo che la sua testa che segnava come delle affermazioni.
La pace,la bellezza di una melodia ben riuscita,quell’insieme di note che ti faceva sorridere,la soddisfazione di essere stato tu a scriverla.
Mi fecero dimenticare quasi che lì vicino a me c’era l‘uomo che avrebbe sposato la ragazza che faceva battere il mio cuore.
Muoveva il piede portando il tempo,sorridendo.
Senza sapere che noi quattro saremmo stati la causa del suo matrimonio saltato.
Sorridemmo quando la canzone finì. Come sempre Bill si lasciò andare a uno dei suoi commenti –sono il migliore- battendo le mani.
Scossi la testa –Reden- annunciai.
Già ridevo girandomi verso Gustav e seguendo con la mano i movimenti delle sue. Sorridendo mi girai verso Bill che iniziò a portare il tempo con i piedi.
Non capivo perché tutti facessero delle smorfie durante quella canzone,persino Gustav.
Scossi la testa continuando a suonare.
Quando la canzone finì Bill sorrise satanico –Kail vuoi suonare qualcosa?-
Eravamo tutti d’accordo,quel coso sarebbe stato umiliato da me almeno in una cosa.
-si dai Kail,suona- chiesi satanico.
Il “coso” si alzò e venne verso di noi –grazie-
Gli porsi la mia chitarra e mi sedetti a godermi la scena.
Se la mise a tracolla e si sedette sullo sgabello. Bill gli sorrise e con la mano perfettamente curata gli indicò il leggio in parte a lui.
-ci sono gli spartiti- spiegò –Tom si inventa gli accordi tu puoi leggere lì-
Kail annuì e mi stravaccai ancora di più aspettando che iniziassero a suonare,immaginandomi già la scena. Bill che rideva e Georg che cercava di spiegare gli accordi. Anche perché la maggior parte di quegli accordi non avevano nemmeno un nome,io non li sapevo i nomi.
-allora decidi tu,il titolo che ti attira di più,tanto qua sono secoli che li suoniamo- continuò Bill.
-uhm…- Kail sfogliò i fogli –Heilig…significa sacro?-
Bill annuì –esattamente!- sorrise –ragazzi attacchiamo con Heilig ok?- si girò verso gli altri sorridendo.
Gustav annuì e cominciò a dettare il tempo.
-ma porca…- mi scappò la classica bestemmia.
Sapeva suonare,sapeva suonare la chitarra.
Gustav mi guardò –questo sa suonare Tom!-
-me ne sono accorto- risposi acido.
Bill fece spallucce tornando a cantare,teso come le corde di un violino.
Merda,era perfetto veramente.
Bill mi guardò allusivo finendo la canzone.
Dovevo eliminarlo,ucciderlo per toglierlo di torno ad Alison.
Perché si,io era più bello di lui,più particolare ma avevo più difetti che pregi,mentre lui era così schifosamente perfetto.
Avevo una rabbia in corpo che non avrei mai saputo descrivere.
Battei le mani più per cortesia che per altro e sorrisi –suoni la chitarra?-
-beh la suonicchio,suono anche basso,batteria,pianoforte,tromba e cornamusa-
Ci ammutolimmo tutti e quattro.
Bill si fece un conto mentale con le dita e poi spalancò la bocca –ammazza-
Strinsi i pugni –fantastico-
Bill mi ammonì con uno sguardo.
-Kail sei tutto sudato,vuoi farti una doccia,qui sopra c’è il nostro appartamento- chiese Bill.
-magari- rispose lui –grazie-
-ti accompagno io!- si propose Georg.
Se lo portò via e mi trovai faccia a faccia con mio fratello.
-ma porco…- iniziai a bestemmiare come non avevo mai fatto in vita mia,mandai giù tutti i Santi e non contento passai alla madonna,Gesù e gi angeli e arcangeli.
Mi stupii persino della fantasia che avevo nel bestemmiarli.
Arrivai persino allo Spirito Santo e alla Santissima Trinità,non sapendo esattamente cosa fossero.
Gustav mi intimò di abbassare la voce con una mano –attiri l’attenzione Tom!-
Tirai dei lunghi sospiri e poi sorrisi –io lo devasto-
Bill alzò un sopracciglio –non pensarci nemmeno,saboterai il matrimonio ma non torcerai un capello a nessuno ok?-
Annuii.
Dovevo calmarmi o il mio cervello sarebbe andato in tilt,la mia sanità mentale era in pericolo davvero.
Contai mentalmente fino a dieci e poi tornai il più tranquillo possibile.

Nemmeno il tempo di aprire la porta di casa che Georg mi venne incontro.
-Tom ora ho capito cosa ci trova Alison in lui- mi annunciò.
-cosa apparte la Maserati,la sua faccia da cazzo e la sua completa perfezione?- commentai acido.
Georg mi prese per una spalla –vieni…-
Lo seguimmo tutti e tre fino al bagno.
La tendina della doccia era aperta e potevo benissimo vedere il suo…
-oh.Mio.Dio- sibilò Bill a bocca aperta –ma è…-
-enorme- continuò Georg –visto?-
Avete presente quando non puoi trattenere la rabbia?
Ecco,quel momento era proprio quello. Uscii dal bagno.
-ma che cazzo ha avuto?- sentii la voce di Gustav arrivare dal corridoio.
-sicuramente la mucca pazza- rispose sottovoce Georg ma l’avevo capito perfettamente.
Insomma,un qualche Dio ce l’aveva con me.
Perché qualunque cosa facessi,Kail era sempre migliore di me.
Era perfetto,anche nel MIO di mondo.


*****




Stavamo comminando per le vie di Berlino.
Io,Bill e Scotty il nostro cane.
Lui scodinzolava felice pisciando dove gli pareva,Bill dava un’occhiata ai negozi di abiti da cerimonia e io,come sempre mi estraniavo.
Nelle mie orecchie si susseguivano le note di "3 a.m.” di Eminem.
Non è che mi mettesse di buon umore…anzi!
Era una delle canzoni più tetre che la mia testa avesse ascoltato anche perché avevo già capito che palava di omicidi,anche se non ero un asso con l’inglese,bastava vedere il video.
Ma forse era giusto per come mi sentivo.
Avrei fatto un omicidio,questo era sicuro.
-ancora a sentire le follie omicide di Eminem,Tom?- mi chiese Bill distratto da un vestito gessato.
Mi girai verso di lui –vaffanculo!-
Bill alzò gli occhi al cielo guardandomi. Mi prese e mi mise davanti a una vetrina.
Mi vedevo riflesso sul vetro trasparente.
Il viso scavato dalla stanchezza,il cappuccio sulla testa e l’abbigliamento scuro. Non ero mai stato così…
-sembri un dark che gioca a fare il rapper Tom…-
Mi tolse le parole di bocca.
-hai ragione- sospiro –ma io la voglio Bill,Alison adesso è l’unica cosa che mi tiene vivo il cuore,capisci?-
Bill mi sorrise –sono così felice che almeno per una volta non credi che l’amore sia una cazzata come dicevi a me!-
Alzai lo sguardo e incontrai quello di Bill,identico al mio –Bill mi aiuterai?-
-sempre dalla tua parte Tom- mi sorrise Bill –fino alla morte-
-vuoi un anello Bill?- alzai un sopracciglio –sempre una promessa di matrimonio-
Bill scoppiò a ridere e continuò a guardare le vetrine.
Mi sistemai il cappuccio sulla testa e lo seguii lasciandomi trascinare da Scotty.


-Tom…-
-ciao Alison!-risposi al telefono.
La sua voce faceva accelerare il mio cuore e lo costringeva quasi a finire fuori dal mio torce.
-senti Tom,scusa se ti chiedo tutti questi favori ma ho bisogno del tuo aiuto-
Sospirai.
Speravo che un giorno mi chiamasse per dirmi che ero io l’amore della sua vita e non quel damerino,invece dovevo aiutarla con il matrimonio.
-noo tranquilla,dimmi!- cercai di sembrare il più entusiasta possibile.
-domani Kail riparte…-
Avrei voluto saltare di gioia –così presto?-
-si…-la sua voce era delusa,la mia si tratteneva da cantare alleluja –deve parlare con i suoi genitori-
-ah…-
Che ci rimasse in Inghilterra,speravo solo che l’aereo si schiantasse,così avrei potuto consolare Alison a modo mio.
-allora volevo chiederti se potevi accompagnare lui e me all’aereoporto- mi chiese –e dopo…-
Nella mia testa quel e dopo era un bel paio di corna che crescevano sulla testa del figlio di puttana,però purtroppo,non era così.
-…andiamo a trovare Don Hans perché sarà lui ha celebrare il matrimonio-
-ah…-
Mi si congelò la gola –va bene-riuscii solo a dire.
-a domani Tom,ti voglio bene…- riattaccò.
-io invece ti amo- ma non mi sentì.
lanciai il telefono sulla scrivania e mi buttai sul letto.
E il giorno dopo sarebbe stato solo per me e lei,anche se per organizzare un cazzo di matrimonio che non volevo venisse celebrato.

sono un po di fretta,grazie per le recensioni ragazze,la prossima volta vi rispondero personalmente! un bacio a tutte! Alexa <3

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Capitolo 5
*** 5- Don Hans ***


5
DON HANS





All’indomani,mi ritrovai seduto nella mia Cadillac.
-ma chi me l’ha fatto fare?!?- mi ripetevo mentre li guardavo lì,davanti all’entrata dell’aereoporto di Berlino.
Erano più di venti minuti che limonavano in mezzo alla strada e cominciavo seriamente a scocciarmi.
Riuscivo perfettamente a vedere le loro lingue intrecciarsi.
Lui la teneva per i fianchi talmente stretta che sembrava volesse soffocarla e lei lo teneva per la testa.
Alzai gli occhi al cielo e suonai una volta il clacson.
-ma che fa se la mangia?-mormorai scioccato guardandoli.
Senza che nessuno mi guardasse mi infilai due dita in bocca.
Cazzo,mi veniva da vomitare veramente.
Mi girai di nuovo sbuffando ed erano ancora lì.
Quando mi trovai di fronte ai suoi schifosissimi occhi neri.
-grazie di tutto Tom- mi disse.
Sorrisi falso come una banconota da tre euro –di niente Kail!-
Lui alzò una mano prima che Alison lo ribaciasse.
-e che cazzo…- commentai ancora sotto voce posando pesantemente la mano sul manubrio.
Non ce la facevo più.
La rabbia mi faceva sudare.
Mi tirai su le maniche della mia t-shirt blu e bianca. Scaraventai il mio capello nei sedili posteriori e continuai a maledire mentalmente Kail,come da due giorni a questa parte.
Ma a che tortura mi era sottomesso?
Io,Tom Kaulitz,potevo perfettamente farla innamorare di me in un batter d’occhio,come lo erano lo stuolo di fans che mi sbavano dietro.
Ma che cazzo dicevo,lei mi conosceva,da quando eravamo due poppanti con il ciuccio in bocca. Avrebbe capito perfettamente che volevo portarla a letto.
Il fatto era che ero inaffidabile,puoi credere a uno come me se ti dice che è innamorato di te?
Ma quello che io provavo per lei era reale.
Quando era partita aveva capito tutto. La sua assenza mi provocava una cosa strana,avevo anche provato a fare le stesse cose che facevo con lei con altre ma…beh il risultato era che più cercavano di mettermi di buon umore più io pensavo a lei.
E quel giorno ebbi la conferma di quello che provavo,quando mi chiamò dicendomi che le mancavo e sentii il mio cuore accelerare quasi impazzito.
Quando l’ho comunicato ai tre sono partite le prese per il culo ma avevo la conferma di essermi maledettamente innamorati della mia migliore amica.
Avevo deciso che al suo ritorno glielo avrei detto,che ero pronto a impegnarmi con lei ma…
-ti amo Kail- disse staccandosi.
Il ma più grande è proprio lui.
Li lasciarono a malincuore e lei venne verso di me ancora frastornata. Infatti si reggeva la testa sorridendo ebete.
Scossi la testa disgustato e mi guardai intorno cercando il burrocacao.
Non mancava mai nella mia macchina.
Presi il tubetto viola e glielo passasi appena salì nella macchina –burrocacao?-
Lei annuì –grazie-
Mi girai verso di lei e la guardai –allora in quale chiesa dobbiamo andare?-
Mi sorrise –te la ricordi la chiesa di Santa Barbara,quella chiesa dove mamma ci ha costretto a fare la comunione nonostante la vostra famiglia sia atea?-
Risi –e chi se la scorda,Don Franz mi inseguiva sempre per farmi confessare,ma io non volevo!-
Anche Alison rise.
-ora non c’è più Don Franz,c’è quello della parrocchia dove si sono sposati mamma e papà…Don Hans,celebrerà lui il matrimonio-
Sopirai e lei mi sorrise.
Era così bella che l’avrei fatta mia in un solo secondo.
La guadai.
Aveva la fronte ancora sudata,le goccioline andavano a depositarsi sulla t-shirt verde. Senza volerlo mi soffermai a guardare le fibbia della sua cinta dove campeggiava la scritta “FUCK”
-e tu hai intenzione di entrare in chiesa con quella cinta- le feci notare.
Lei si guardò la cinta,poi di nuovo me –perché guardavi lì?- alzò un sopraciglio.
Merda,mica le potevo dire che l’unica cosa che volevo era lei?
Sorrisi sparando la prima stronzata che mi passava nella testa –stavo guardando le casse e l’occhio mi è caduto sulla cinta…-
Scosse la testa –non dire cazzate Tom,ti conosco da quando guardavamo i puffi insieme-
Rimasi a fissarla mentre scoppiava a ridere.
-ti ricordi Bill?- mi chiese all’improvviso.
-“noi puffi siamo così,dei strani ometti blu,siamo alti su per giù due mele e poco più!”- risi imitando il mio fratellino.
Alison cantò con me la canzoncina,poi ridendo mi inchiodò con lo sguardo –e tu che eri innamorato di Pollon?-
Le sorrisi –quella biondina era in gamba,mica no!-
Alison rise –eri proprio fuso-
-parla quella che aveva la cotta per Goku di “Drangon Ball”-
-era simpatico- si difese –e poi tutti quei muscoli,Tom,quel Goku era l’uomo perfetto-
Sorrisi annuendo e cominciammo a sfrecciare per le vie di Berlino.



La chiesetta era esattamente come me la ricordavo.
Era tutta di mattoncini rossi e il tetto ancora più rosso,co il grande campanile che spuntava da dietro i tetti.
La struttura era in stile gotico ed era abbellita da colonne di marmo bianco,finestre bifore e trifore e vetrate molti colore.
Anche il rosone centrale era come me lo ricordavo,di mille colori che regalava riflessi all’interno della chiesa.
E come ricordavo c’era anche il grande giardino ben curato a cui centro c’era un monumento.
Una fontana con la statua di una madonna con le mani intrecciate a preghiera.
Sorrisi al ricordo.
Quando io e Bill facemmo la Comunione qui avevamo circa 11/12 anni.
Abbordavamo le bambine del catechismo e le portavamo dietro quella fontana per una pomiciata fatta a mestiere,solo che spesso venivamo beccati da Don Franz.
Bill quasi sempre,perché se spariva si sentiva.
Alison cercò di trattenere una risata,sicuramente stava penando la stessa cosa.
-stai pensando quello che penso io?- chiesi.
-Voi non siete dei bambini,voi siete i figli di Satana- scoppiò a ridere Alison imitando Don Franz.
Anche io risi.
Che bei vecchi tempi!
Cominciammo a percorrere il giardino ridendo.
-senti,ma perché non viene a parlare Kail con il prete?- chiesi.
-no,è più importante che lui torni in Inghilterra per chiedere al coniglio di accettare il nostro matrimonio-
Mi era spuntato un grande punto interrogativo sulla faccia –che?-
-vedi,io non sono inglese e lui è come dire…un nobile?-
Pure nobile era?
Perfetto!
-è un re?-chiesi.
-no!- mi guardò –è un Duca-
-un Duca,che bello!- dissi fingendo entusiasmo,lasciandola entrare nella porta di pesante legno scuro.
La guardai sparire.
-ma porca…-
Nemmeno la chiesa mi impedì di bestemmiare.
Ma com’è che Dio ce l’aveva con me?
Mi ricomposi ed la raggiunsi cercando di tenere a bada la rabbia.


-Alison-
Entrati nella sacrestia la voce del prete ci accolse,calorosa,simpatica.
-Don Hans che piacere vederla-
Alison abbracciò l’uomo panciuto che le sorrideva.
Aveva una pelata lucida con dei ciuffetti grigi sotto le orecchie,panciuto,con dei simpatici occhiali rotondi e con la divisa ufficiale.
-come sei cresciuta Alison- la guardò abbassandosi gli occhiali.
-e lei ha perso i capelli Don Hans- rise Alison.
-si,però cara,non li ho più ritrovati- sorrise.
Avevo ragione,è proprio simpatico.
Sciolse l’abbraccio con la mia amica e mi guardò –e tu devi essere il fortunato che la porterà all’altare-
Magari!
-no- rise Alison –lui è solo Tom…-
Solo?
-la mia damigella d’onore- continuò Alison.
Si,solo la sua damigella d’onore.
L’uomo mi guardò dalla testa ai piedi e poi si avvicinò –abbiamo molti gay e lesbiche nella nostra parrocchia…-
Aspettate,avevo capito bene?
Mi aveva appena dato del gay?
Io,Tom Kaulitz,gay?
Rimasi con la bocca aperta mentre mi abbracciava –benvenuto figliolo-
A scatti restituii l’abbraccio e guardai Alison che cercava di non scoppiare a ridere.
-è matto?- domandai a fior di labbra.
Alison rise –Don Hans,Tom non è gay,anzi,è solo che è il mio migliore amico e volevo che mi facesse da damigella-
L’uomo mi guardò attentamente –ma tu sei Tom Kaulitz,la rockstar,quello che è stato a letto con mia nipote?-
Merda.
-non so chi sia sua nipote- cercai di salvarmi.
Scosse la testa –meglio così!- sorrise –scusami figliolo-
Annuii e lui ci precedette verso il suo studio.
-sei stato a letto anche con la nipote del prete?- Alison mi spinse.
- e che ne so!- commentai –mica mi metto a chiedere di chi è nipote!-



Eravamo seduti su delle grandi sedie di legno.
Sinceramente me le ricordavo più grandi quando mi sedevo qui e Don Franz mi faceva le lunghe prediche sulla castità fino al matrimonio,che la lussuria era un peccato grave…
E chi l’aveva mai ascoltato a quello!
Mi sistemai bene seguendo la conversazione.
-allora Alison…-iniziò Don Hans -…raccontami di questo…-
-Kail- sorrisi nascondendo le fantasie assassine su di lui.
-…di Kail- l’uomo mi sorrise.
Alison si mise comoda -…beh è stato amore a prima vista-
Don Hans sospirò –Alison cara, alla gente piacciono i colpi di fulmine,ma devi dirmi qualcosa di più-
-si Alison…-presi la palla al balzo –devi raccontare cosa ti ha colpito di lui,quei momenti che ti fanno dire ridendo “oh,il solito Kail”-
-giusto- incalzò Don Hans,gli regalai un sorriso.
Lai fece spallucce –non so…-
Mi alzai sorridendo.
Non sapeva perché non lo conosceva. Presi il cellulare e guardai la foto di me,lei e Billie Joe dei Green Day e mi si accese la lampadina.
-Green Day- esclamai facendo girare tutti verso di me –la chiave sono i Green Day- mi avvicinai a loro.
-non ti seguo Tom- Alison mi guardò interrogativa.
-ti ricordi al primo liceo quando ti eri messa con quello del quinto?-
Lo ricordavo perfettamente,quel fottutissimo bastardo la voleva solo scopare.
Annuì.
-lui ti chiese se poteva essere il primo e tu cominciasti a pensare all’idea,poi quando,con Bill,comprasti “Dookie” ti eri talmente fissata con i Green Day che avevi paura che lui,quello del quinto,non ti appassionasse come loro,e cercavi qualcuno che riuscisse ad appassionarti nello stesso modo,e così l’hai lasciato su due piedi…-
Gli occhi di Alison si illuminarono –te lo ricordi…?-
Io ricordavo tutto di lei.
Dalla sua prima parola (“mamma”),i primi giorni di scuola,le cazzate,le cotte,i baci (tra me e lei solo uno),tutte le parole.
Di lei sapevo ogni cosa,la conoscevo come se fosse mia madre,o forse di più.
-si- dissi semplicemente.
Don Hans sorrise –è questo che volevo…- sul sfoglio scrisse Green Day,poi mi sorrise –ora ho capito perché l’hai scelto come damigella d’onore-
Sorrisi trionfante sedendomi più comodo sulla sedia.

 

ciao a tutte!

grazie di aver recensito...mi fa piacere che vi piaccia la storia!*_*

per quanto riguarda Kail beh,possiamo aprire un fan club perchè anche io non lo sopporto! potremmo chiamarlo "uccidiamo Kail" che ne so! sono aperta alle proposte!

ora passo alle recensioni:

Layla the punkprincess: eh si! Tom è un po sfigato in questa storia ma lotterà con i denti e con la forza! in questo capitolo ho fatto Bill un po' cretino ma è adorabile!!! se vuoi uccidere Kail tu,beh ti aiuto perchè anche se l'ho creato io mi sta sulle palle in modo assuro! grazie per i complimenti comunque e spero continuerai a leggere!

Devil96: tesoroooooooooo! lo so che ci sei rimasta male ma tanto lo so che sai come va a finire quindi che rimani male a fare? tadb!!!!

H u m a n o i d: Ale,tranquilla sono già in quattro a cercare di sabotare questo matrimonio e poi lo sappiamo tutti che Tom ottiene sempre quello che vuole! un bacio anche a te e continua a commentare!

un saluto a tutte...

Ice_Angel (Alexa)

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Capitolo 6
*** 6- il negozio di bomboniere ***


6

IL NEGOZIO DI BOMBONIERE

 

 

 

 

 

 

 

Andai ad aprire la porta.

Eravamo nel mio appartamento e di Bill.

Avevo deciso che la festa si sarebbe fatta nel nostro appartamento che in quello di tutta la band che era molto più piccolo,in modo che potessi monitorare tutto dal divano di pelle nero che io e Bill avevamo pagato un occhio della testa.

Dopo aver nascosto tutta quella roba porno che io e Bill (più io direi) collezionavamo, e pulito un po’ il porcile che avevamo combinato dall’ultima incursione lì dentro (le imprese di pulizia a Berlino erano molto veloci),avevo sostato tutti i mobili (io avevo solo manovrato le imprese,mentre quelli delle polizie spostavano tutto) e avevo fatto portare sopra i tavoli.

Senza però farne parola con gli altri.

-ma che cazzo succede qui?- chiese infatti Bill entrando.

-domani c’è la festa dei regali di Alison,la devo organizzare qui,e quindi ho fatto un po’ di cambiamenti- spiegai.

-e dove giochiamo a poker ,Tom?-mi chiese Georg.

-devo ancora preparare i cestini Hobbit- dissi esasperato –finchè non avrò finito non si gioca-

Gustav si stiracchiò –basta che funziona il maxi schermo e ti do una mano-

Non mi ero nemmeno accorto che Bill stava già saltellando intorno all tavolo dove avevo posto tutto il materiale per i cestini,battendo le mani esaltato.

-siiiiiiiiiii,i cestini,che bello!- mi guardò con due occhi da cucciolo bastonato –posso aiutarti,vero Tomi?-

Risi –certo-

Iniziò a saltare come un pazzo.

-e questo che è Tom?- chiese Georg guardando una scodella su tavolo –noccioline?- se ne infilò alcuni in bocca.

-no Georg,è purpuree!- scossi la testa.

Lo sapevo benissimo che Georg,di queste cose,non capiva niente.

Come non ne capivano Gustav e Bill.

Quando mai era capitato a noi,Tokio Hotel, di preparare i cestini per gli invitati alla festa dei regali per un matrimonio?

Manco a matrimonio di mia madre mi ero ridotto a preparare i cestini.

In quell’occasione ci aveva pensato la damigella d‘onore (Aurora: quella “simpatica” amica di mamma che mi inseguiva con la scopa) a fare questa roba.

Io avevo sganciato una paio di migliaia di euro (che mi è costato,sappiatelo) per prenotare una camera d’albergo per ogni invitato.

E mi trovavo di punto in bianco a dover preparare una festa per una cosa che mi toglierà per sempre la donna che amo.

Un matrimonio.

Georg risputò tutto nella scodella,facendo ridere Gustav.

-dai Georg- gli diede una pacca sulla spalla –andiamo a vedere se nel frigorifero dei Kaulitz c’è qualcosa di commestibile!-

Bill,che rideva accanto al divano,si avvicinò a me.

-Tom stai bene?-mi chiese.

Sorrisi.

-oh oh,quel sorriso non mi piace affatto- si allontanò da me.

Mi girai verso di lui –ieri,quando siamo andati in chiesa e il prete ha chiesto che cosa ci trovasse in Kail e lei non sapeva che dire- mi girai verso di lui.

-beh?- mi chiese Bill.

-beh- gli feci il verso –Bill fa funzionare quella testa bacata,lei non lo conosce affatto!-

-Tom- mi chiamò Georg.

Mi girai verso di lui –che c’è?-

-apparte che nel tuo frigorifero c’è il deserto del Sahara- cominciò mentre lo mandavo a quel paese –comunque io ho un amico che può darti quello che cerchi-

Alzai un sopracciglio avvicinandomi a lui –continua-

-neanche questo mi piace- riuscii a sentire Bill.

Mossi una mano per ignorarlo e mi appoggiai al bancone di marmo bianco.

Georg mi sorrise –tutti noi abbiamo degli scheletri nell’armadio no? Questo mio amico in 24 ore può trovare tutto quello che c’è di marcio in Kail-

-come un investigatore privato?- chiesi.

-esattamente,nessuno è perfetto- sorrise il bassista.

-ma non è una cosa…squallida?- chiesi.

-no,lo fanno molte persone Tom- mi rassicurò Georg.

-e poi…-soggiunse Bill –se non si conosce il nemico come si fa? E poi Kail non ce la racconta giusta-

-infatti- esclamò Gustav eccitato –esce lui dal nulla,con la Maserati,Inglese e reale…a me questo sembra strano…-

-e il grosso arnese che ha?- mi guardò Bill –nono Tom,se non ti sbrighi quello te la ruba-

Li guardai tutti e tre,ci pensai un attimo e poi sorrisi.

-affare fatto!- sorrisi.

Georg annuì –hai fatto la scelta giusta Tom,ora lo chiamo-

 

 

 

******

 

 

 

Ore: 0:00.

-e ne ho fatto un altro- sorrise trionfante Gustav.

Mi sporsi verso di lui mentre infilava una candela nel cestino.

-magnifico!-commentai –specialmente per l’abbinamento pimento*,serenella*- lo guardi –è strano-

-perché?- mi chiese lui.

-perché pensavo che il pimento andasse con la vaniglia- spiegai.

-ma che dici!- rise Bill –io l’ho messa insieme alla stella Tahitiana-

-non sappiamo nemmeno che è la stella Tahitiana- la voce scocciata di Georg si avvicinò al nostro tavolo.

-ma perché sei così negativo?- chiesi mentre allacciavo un nastrino rosa –passami la forbice…-

Georg quasi me la lanciò addosso.

Vi spiego la scena.

Io,Bill e Gustav stavamo preparando i cestini tra cesti di vimini,purpuree,colla,nastrini,rosa,rossi con i cuoricini,tra segna posti con scritti i nomi delle invitate, tra candele aromatizzate,spezie di vario tipi e altre cose di cui sapevamo il nome solo dalle targhette sulle scatole.

A differenza di come lo pensavo mi stavo divertendo un mondo.

Io e i miei due compagni stavamo sprigionando creatività nel mischiare aromi,sapori e odori.

Mentre Georg faceva la bestia nera.

Faceva battute sul fatto che dopo saremmo diventati Gay, si lamentava perché avevo nascosto “Fammello sentire dentro”il suo film preferito,e si era spazzolato da solo,circa 6 pacchetti di patatine maxi e aveva fatto venire 5 volte il fattorino con le pizze.

Se ne stava in giro per l’appartamento come un’anima in pena.

-perché sento che i miei spermatozoi si stanno addormentato?- sbottò.

-finiscila di dire stronzate- lo ammonii –e aiutaci-

-ma neanche morto- rispose indignato.

-eddai,è divertente!-sorrise Bill arricciando un nastrino oro.

-eh no…noi dovremmo fare quello che facciamo sempre,cioè guardare i film porno,fare commenti sulle attrici,poi Tom deve stracciarci tutti a Poker e Bill deve sganciare un sacco di soldi-

Lo guardammo indifferenti.

-oh ma insomma- alzò gli occhi al cielo –vado allo strip club,a vedere belle donne,a mangiare carne e perché no,anche a fare a botte- disse prendendo la giacca di pelle.

-divertiti allora!- lo salutai.

-Tom,quando ti ricrescono le palle chiamami eh?- disse prima di sparire dietro la porta.

-c’è chi ha paura di esternare il suo lato femminile- sogghignò Gustav.

Risi girandomi verso la porta.

La mano di Georg er apparsa mostrando un bel dito medio.

-si Georg,va bene,ricordati solo di non piangere quando uno ti tirerà un pugno- lo sfottei mentre Bill rideva.

Apparve anche l’altro dito medio.

-ti vogliamo bene anche noi Georg!- esclamammo insieme ridendo.

Di risposta ricevemmo solo una porta che sbatteva e il rumore strascicato di una sedia.

-dammi quel maledetto cestino!-

Georg era infuriato,ma sapevamo benissimo che non ci avrebbe abbandonato.

Gli passai il cestino e ci trovammo, tutti e quattro a preparare cestini.

-come se fossimo gay- sbuffò Georg.

-calma il testosterone Hobbit e lavora- rise Bill.

-se il prossimo cd va male,potremmo pesare di aprire un negozio di bomboniere- rise Gustav.

- con i matrimoni che si fanno e disfanno diventeremo ricchi!-risi io.

-preferisco il mio basso alla…che cazzo è?- Georg alzò la candela –candele all’aroma di latte di rosa- mi guardò –le rose fanno il latte?-

Feci spallucce.

-sarà una nottata lunga,molto lunga- sospirò Georg.

 

 

 

 

  

 

 

 

      

  

 

 

 

 

*Pimento:Spezie piccante, affine al pepe, fornita da una pianta dell'America tropicale.

*Serenella:Frutice delle Ligustrali originario della Persia e coltivato per le belle pannocchie di fiori profumati bianchi o lilla

 

 

 

 

ed eccomi qui ancora!

devo ammettere che questo è uno dei miei capitolo preferiti e mi scuso già con Devil96 che sicuramente mi ucciderà! sappiamo io e lei il perchè ihih!

comunque sia sono contenta che ci siano delle persone che seguino costantelente la storia,mi fanno sentire importante!

ora passo ai ringraziamenti individuali!

 

Layla the punkprincess: Anche io adoro Tomi! mi sono divertita un sacco a immedesimarmi in lui e la cosa divertente è che è stato facile! comunque sia è facile capire che non c'è Bill,è talmente rumoroso e chiacchierone,ma mi fa tenerezza ^.^sono contente che ti sia divertita spero ti piaccia anche questo capitolo

un bacio Cara!

 

Devil96: guarda che io sono la persona più affettuosa del mondo *se ora ci fosse auel demente di Mattia vicino a me starebbe già per terra dalle risate* comunque mi sentivo di dirtelo niente più! c'ho messo un anno ma alla fine ce l'ho fatta! ho tentato di svelati qualcosa ma non volevi! eccoti il capitolo allora!

un bacio tesoro!

 

H u m a n o i d: Ale lo so che è brutto che Tomi stia a guardare ma mi serve per la storia,soffrirà ancora per un po ma come testimonia questo capitolo avrà i suoi amici al suo fianco in qualunque momento! spero ti sia piaciuto anche questo capitolo

 

un baciooo a tutti

 

Ice_Angel

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Capitolo 7
*** 7- la festa per i regali ***


7

LA FESTA PER I REGALI

 

 

 

 

 

 

Qualche tempo prima,avere la casa piena di donne,sarebbe stato il mio più grande sogno.

Il mio appartamento pullulava di donne super eccitate per l’imminente matrimonio.

Per quanto cercassi di fingere,non riuscivo ad essere civettante come loro.

Ed ero di nuovo solo.

Perché quella era una festa per donne,a cui avevano fatto un’eccezione per me.

I tre deficienti (“saremo al tuo fianco” avevano detto),se ne stavano sul divano,nell’appartamento sopra la casa discografica,e a sopportare la cinquantina di donne in modalità “civetta” c’ero solo io.

Maledetti,mi sarei vendicato alla fine di tutta questa storia.

Sorrisi a due tre ragazze che mi stavano guardando.

Come sempre leggevo nei loro occhi la malizia.

-ciao Tom…-

La vocina di Ylenia mi distrasse dai miei pensieri. Mi girai verso di lei –ciao Ylenia-

aveva quella strana bottiglietta in mano.

-ancora a dieta?- chiesi.

-si Tom,ho perso 5 chili…-

5 grammi vorrebbe dire? Perché guardandola non sembrerebbe per niente.

-infatti,si vede,sei un figurino- cercai di essere convincente.

Pensandoci Ylenia aveva un bel viso,con quei due occhioni blu simpatici avrebbe potuto attrarre qualsiasi ragazzo.

Guardandola però mi accorsi dei suoi occhi spenti.

-Ylenia,non sarebbe meglio mangiare qualcosa?-chiesi.

-noooo- scosse la testa –io sto benissimo Tom,non vedi?-

Probabilmente le venne un giramento di testa perché si resse alla mia spalla.

-Ylenia stai bene?- chiesi.

Lei alzò gli occhi –si,si tutto bene-

-mangia!- le dissi –per una volta puoi dare uno strappo…-

-non ci penso per niente- sbottò rialzandosi –io sto bene-

Feci spallucce –ok!-

Se ne andò.

-ma quanto soffrite voi donne per entrare in un fottutissimo vestito?- esclamai vedendo scendere dalle scale Alison.

Come sempre bellissima da togliere il fiato.

Con la t-shirt a strisce orizzontali bianche e nere,il pantalone nero attillato retto da una cinta bianca con i teschi neri.

Ai piedi un paio di All star nere,classiche.

I capelli biondi con le punte nere erano leggermente mossi. Bella,bellissima.

Sembrava sempre una bambina.

-molto Tom- mi rispose sorridendo.

-poverine- commentai.

Lei mi abbracciò forte,all’improvviso.

La strinsi a me sorridendo.

-grazie per la festa,è fantastica-

Sorrisi –di niente Aly-

Cominciammo a camminare tra la folla –potevi far venire Bill-

-naaa- scossi la testa –sta bene a casa-

Ridemmo incamminandoci verso la folla.

-vieni…-mi prese per mano e mi trascinò tra la folla.

Diedi qualche spallata e mi lasciai trascinare.

Arrivai davanti alla mamma di Alison.

Era una donna bellissima, era facile immaginare da chi avesse preso, capelli scuri mossi e occhi color turchese,come quelli da Alison,alta e con un fisico ben mantenuto per una donna di quasi 45 anni. Spingeva una sedia a rotelle con sopra una vecchietta raggrinzita che doveva essere sua nonna.

-ciao mamma- disse allegramente Alison.

-salve signora Stern- allungai la mano verso di lei –è tanto che non ci vediamo,da Pasqua se non sbaglio-

Lei annuì –si Tom,hai sedotto la cameriera-

Alison si coprì la bocca per non scoppiare a ridere alla mia espressione.

-ah,gliel’ha detto?- alzai un sopracciglio –e io che pensavo che fosse straniera- mormorai per poi posare lo sguardo sulla vecchietta –è lei deve essere la nonna di Alison-

La vecchietta sorrise.

-non lui è Tom Kaulitz…-

Allungai la mano verso di lei,ch la strinse –il fornicatore?-

-nonna…-la riprese Alison.

Mi girai verso di lei –che significa fornicatore?-

-vedi Tom- Alison si grattò la testa –è un modo gentile per dire puttaniere-

Sgranai gli occhi e sorrisi imbarazzato –ehm…si-

-dia mamma andiamo…-disse la mamma di Alison facendo girare la sedia a rotelle –ciao Tom-

-ciao signora Stern e mi saluti…-

Com’era che si chiamava?

Carmen o Pamela?

-Belen,Tom- mi informò Alison.

-si,mi saluti Belen- sospirai.

Alison rise e mi salutò con un bacio sulla guancia scappando.

Scossi la testa.

Cazzo,persino la nonnina di Alison mi conosceva come un puttaniere,certo che mi ero fatto proprio una bella reputazione io!

Cominciai a vagare per il salotto cercando di schiarirmi le idee.

-Tooooooommmmmmmmm- e non c’era mai un attimo di pace.

Corinna,infatti,era già davanti a me con un bicchiere di spumante in mano e nell’altra un bicchierino di Margarita. Mi porse quello con lo spumante e lo tracannai in un sorso.

-che c’è?- chiesi.

-è una bellissima festa Tom,non pensavo che uno come te potesse organizzare una cosa del genere-

Sorrisi nervosamente fregando un altro bicchiere da un vassoio.

-molto meglio di quella che ha organizzato mia sorella per il matrimonio di mia cugina- sorrise.

Annuii sul mio bicchiere.

-e poi Tom sei in ottima forma…senti posso farti una domanda?-

Mi andò di traverso il liquido frizzante.

Mi girai verso di lei.

-senti ma con quella Chatalle era solo pubblicità vero?-

Alzai gli occhi al cielo.

Le diedi in mano il mio bicchierino e me ne andai verso la porta,doveva avevano suonato.

-Tom- mi rincorse,ma essendo più veloce di lei feci in tempo a zittire ogni possibile domanda su me e qualsiasi donna che fosse stata a letto con me,con un pacco che mi veniva ficcato in mano da un fattorino scocciato. Ancora di più dopo avermi visto.

-fammi un autografo qui signor Kaulitz-

Era geloso,come ogni ragazzo. Sorrisi e firmai,poi presi la scatola  e la portai dentro.

-che è?-chiese Corinna.

Me lo rigirai tra le mani e lessi “per Alison” sul bigliettino bianco.

-è per Alison- dissi cominciando a camminare e a cercare la testolina bionda di Alison.

La trovai vicino al tavolo degli stuzzichini che rideva con Halla,che appena mi vide si incupii.

-questo è per te…-le annunciai mettendolo su tavolo –l’ha portato un fattorino-

-puoi leggere tu il biglietto Tom?- chiese Alison avvicinandosi a me.

Annuii e aprii la bustina.

Una scrittura elegante recitava:

 

Mia amata Alison,ecco per te una rosa blu,

l’unica rosa che può rispecchiare il colore dei tuoi occhi

ti amo per sempre

Kail

 

A ogni parola che leggevo mi sentivo sempre più male.

E mentre le donne urlavano e divoravano il pacchetto io mi sentii mancare.

Ma come cazzo aveva fatto a trovare una rosa blu?

-quando eravamo in Inghilterra aveva detto che avrebbe cercato in tutta Europa una rosa che assomigliasse ai miei occhi- Alison iniziò a saltare come una pazza.

-che amore- commentarono tutte ipereccitate.

-decisamente- sibilai tra i denti prendendo un bicchierino di Wiscky.

Avevo bisogno di qualcosa di forte,molto forte.

 

 

 

*****

 

 

 

Mi isolai di poco dai festeggiamenti ritirandomi della sala Hobbie.

Non avevo certo voglia di giocare alla playstation o cosa,ma perché mi sentivo una merda.

Dovevo raccogliere le idee e capire da che pianeta venisse questo Kail,farci un giro e tornare. Perché era impossibile che fosse un terrestre, avevamo tutti dei difetti no?

Nessuno era perfetto e non poteva esserlo nemmeno lui.

Ma a cosa che mi lacerava di più era che giorno dopo giorno Alison diventava una fissa,non ero solo innamorato,l’amavo.

E mi faceva male sapere che il mio primo amore (perché lo era) non mi corrispondeva.

E mai l’avrebbe fatto.

-Tom…- la voce che sentii non era ne di Halla,Ylenia o Corinna,era quella di Alison.

Alzai lo sguardo e incontrai quello di lei.

Era alla porta e si avvicinò lentamente a me.

Si sedette in parte a me e sorrise –che c’è?-

Scossi la testa e sorrisi a mia volta –niente- mi girai verso di lei –mi sento un po’ gay a parlare di vestiti da sposa e damigelle,quindi volevo tornare a trovare il mio testosterone-

Mentii,ma era la cosa giusta.

Lei rise –e pensare che non avrei mai immaginato che i Tokio Hotel in persona avessero fatto i cestini per la mia festa-

-come fai a saperlo?- chiesi.

-Bill ha firmato ogni cestino che ha fatto!- rise Alison –e quelli fatti da Georg scommetto che sono quelli dove la roba è stata buttata a caso-

Risi –i soliti idioti…-

-ma almeno ti tengono su di morale!- sorrise Alison.

Eravamo soli e io con un peso nel cuore troppo duro da tenere in sospeso,presi un sospiro per prendere coraggio pronto per confessarle tutto.

-senti Alison io sono…-

-è arrivata Ulli- mi interruppe Halla entrando.

-Ulli?- la guardai con un misto di rabbia e curiosità –chi è?-

Halla mi guardò fulminandomi –l’intrattenitrice razza d’idiota-

Alison si alzò e mi sorrise –dai anima in pena,andiamo-

La seguii mentre usciva,incontrai anche lo sguardo di Halla che mi sorrise,satanica.

E quel sorriso non mi piacque per niente.

-salve signorine…-

L’intrattenitrice era una donna sui 30 con dei capelli rossi tinti e un viso severo dallo stile hippie.

-e signorini…visto che tra noi c’è il famoso Tom Kaulitz,salutiamolo con un applauso…-

Alzai una mano mentre c’era chi urlava e chi mi guardava con malizia.

Ignorai entrambi i comportamenti  però.

-allora sono qui per cacciare la belva che è in voi ragazze…- annunciò prendendo una valigetta da sotto il tavolo -…e per cacciare questa belva c’è bisogno di alcuno strumenti-

Alison si sporse verso la valigetta sorridendo.

La donna l’aprii e mostro almeno venti vibratori dalle forme e colori diversi.

Trasalii.

Halla non aveva detto che leggeva i tarocchi?

Mi girai verso di lei. La vidi sorridere e salutarmi con la manina.

Mi girai verso la venditrice che lanciava un perizoma commestibile ad Ylenia e una colla di perle luccicanti a forma di…va bene avete capito,alla nonna di Alison.

Mi portai una mano sulla faccia scuotendo la testa.

Me l’aveva fatta,quella strega bionda maggiorata me l’aveva fatta.

Alison mi guardò allibita prima di correre via.

-merda-

La inseguii fino al balcone da cui si vedeva tutta Berlino.

era appoggiata alla ringhiera di ferro nero.

-Alison…- le andai dietro.

-lo sai da quanto tempo sogno questa festa Tom?-mi chiese senza girarsi.

-mi ha fregato Halla,è lei che mi ha dato…-

-non importa Tom- si girò –non dovevo nemmeno chiederti di farmi da damigella,tu nemmeno credi nel matrimonio-

Non mi lasciò nemmeno il tempo di replicare che se ne andò dentro.

 

 

*****

 

 

-e brava Halla- la voce di mio fratello risuonò alla cornetta –te l’ha fatta per bene-

-ma no!non me n’ero accorto- esclamai ironico passeggiando per il balcone –che cazzo ho combinato!-

-tu niente-rispose Bill –sei solo una vittima adesso-

-e come faccio a rimediare?- chiesi disperato.

-scopatela Tom,tutte quante dopo che sono venute a letto con te lasciano i proprio ragazzi- la voce i Georg sovrastò le imprecazioni di Bill.

-ma vaffanculo Georg!- dissi –io le devo far capire che sono io l’uomo della sua vita,non Kail-

-infatti sei ancora la sua damigella Tom- mi fece notare Gustav zittendo i due che litigavano.

-non credo,penso mi abbia licenziato- sospirai.

-come si fa a licenziare una damigella d’onore?- chiese Gustav –ora tu vai là,sorridi e fai pace con Alison, e poi vieni qui che l’amico di Georg deve darci le notizie-

Annuii –ok,a dopo- riattaccai.

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