Saiyuki Le Gemme - Le Bimbe Perdute

di Ainely
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo Episodio ***
Capitolo 2: *** Secondo Episodio ***
Capitolo 3: *** Terzo Episodio ***
Capitolo 4: *** Quarto Episodio ***
Capitolo 5: *** Quinto Episodio ***
Capitolo 6: *** Sesto Episodio ***
Capitolo 7: *** Settimo Episodio ***
Capitolo 8: *** Ottavo Episodio ***
Capitolo 9: *** Nono Episodio ***
Capitolo 10: *** Decimo Episodio ***
Capitolo 11: *** Undicesimo Episodio ***
Capitolo 12: *** Dodicesiomo Episodio ***
Capitolo 13: *** Tredicesimo Episodio ***
Capitolo 14: *** Quattordicesimo Episodio ***
Capitolo 15: *** Quindicesimo Episodio ***
Capitolo 16: *** Sedicesimo Episodio ***
Capitolo 17: *** Ultimo Episodio ***



Capitolo 1
*** Primo Episodio ***





Prima di presentarvi la mia fanfiction… parliamo un po’ della situazione attuale…

Ohayo!!! Sono Yle-chan, e vi scrivo servendomi dell’aiuto della my BEST FRIEND @ury-chan, altrimenti definita saru-chan dir si voglia! ( e del giudizio finale di Naty-chan! N.d.Y)

Visto che queste giornate sono state piene di fanfiction di qua e fanfiction di là, ho deciso anche io di scriverne una mia…all’inizio volevo fare un crossower, ma poi non mi sembrava il caso di scekerare due storie troppo diverse tra loro (Inuyasha e Saiyuki!)…così non avendo meglio da fare, come quella pazza che vive da Montecchio Precalcino, ho deciso di tormentarvi proponendovi un’accattivante “A.U.FF” (per chi fosse una baka-saru: Alternative Universe Fanfiction).

16 marzo 2006






Delphine & Heryon




Era già calato il sole. La cena era già stata consumata avidamente da Goku, mentre Sanzo e Hakkai finivano il breve pasto con un buon caffè, i due “bambinetti” si divertivano alla luce del tiepido fuoco raccontandosi buffe storie su spettri e roba varia che non avrebbe fatto paura nemmeno a Lirin.

Toccava a Gojyo: presa la parola e dato un tiro alla sua sigaretta, cominciò a raccontare una storia che narrava di una leggenda di quelle zone…

- Tutto iniziò esattamente 50 anni fa, era una notte come questa, tranquilla e silenziosa…quando a un certo punto, nel momento in cui la luna si trovava esattamente allo zenit, un urlo squarciò la notte.
Una fanciulla fuggiva per questo bosco cercando di scappare dalle grinfie di un demone spietato che ogni mese chiedeva al villaggio dei paraggi un sacrificio per soddisfare i suoi appetiti.
Un giorno arrivò Quello con la pretesa di scegliere personalmente la vittima designata e appena mise piede nel villaggio i suoi occhi si posarono su una ragazza. Decise in quell’istante che sarebbe stata lei a essere la fortunata.
Gli abitanti del villaggio non mossero nemmeno un dito per impedirlo, perché quella ragazza era senza parenti e senza amici, quindi era praticamente sola e se fosse passata a miglior vita sarebbe stata certamente più contenta…
Ma lei non voleva morire, era troppo giovane, ma non riuscì a sfuggire al demone che sempre più adirato per la sua insistenza nel sfuggirgli, in un impeto di ira la raggiunse e con una sola artigliata le recise la gola e poi…insomma…ne divorò la carne… Ah!!! Dannazione! Ho finito le sigarette…
Beh, si dice che ogni volta che c’è la luna piena, a mezza notte precisa, si avverta una presenza inquietante, quasi da far rabbrividire e si dice pure che molti monaci siano stati chiamati per esorcizzare lo spirito della fanciulla desideroso di vendetta verso l’egoismo degli abitanti del suo villaggio, ma questi non sono più tornati o se ci riuscivano erano spaventati a morte, dicevano di aver visto l’immagine spettrale di una giovane donna vestita di una candida tunica che rifletteva i raggi lunari in ogni dove.
(Ehi, ma siamo dentro The Ring, per caso? N.d.Gojyo)
E poi quando la fanciulla si voltava per guardare chi aveva disturbato il suo triste lamento, un lampo di luce terrificante investiva tutto con una precisione millimetrica e così silenziosamente da sentire la tensione farsi palpabile…-

Gojyo si interruppe divertito nel vedere la faccia sempre più terrorizzata della nostra povera scimmietta.

SFUSH – SFRUSH! (dovrebbe essere il vento -_- N.d.Y)

- WAAAAAAAA!!!!!!- gridò Goku colto di sorpresa dal rumore del vento provenire nella direzione del bosco proprio dietro al loro accampamento, se così si può definire.

Poi i due alzarono lo sguardo al cielo e si accorsero che la luna era piena e…allo zenit! I nostri due demoni si scambiarono un’occhiata superpreoccupata. (es.: °_°” )

Sentirono di nuovo quei strani rumori, fino a quando un brivido dietro la schiena non li colse.

– WAAAAAAAAA!!!!-

Sanzo scocciato rispose – BASTA! FATELA FINITA! – e come di consueto diede due forti sventolate, con l’ormai conosciutissimo ventaglio, ai due cretini.

E continuò con tono più pacato (si fa per dire) e superiore:- Goku, va’ a prendere la legna nel bosco. Il fuoco deve essere rinvigorito per la notte.-

Lo sguardo di Goku era shockato.

- Dove dovrei andare? Stai scherzando, io dovrei andare là dentro? Dopo quello che ha detto Gojyo? Eh, Sanzo?-

Sanzo lo fulminò con lo sguardo:- O ci vai con le tue gambe o ti ci spedisco io con questa.- disse tirando fuori la sua shoreijyu.

Goku non era del tutto convinto e aprì la bocca per ribattere, ma Sanzo sparò tre colpi d’avvertimento in aria.

- Secondo te, stupida scimmia, è meglio affrontare uno stupido fantasma o vedertela con me?- ribatté il monaco.

- V…va bene…allora vado, sigh…- balbettò la povera scimmietta, addentrandosi a malincuore nel folto del bosco.

Dopo qualche minuto di cammino, il nostro demonietto si ritrovò nella piccola radura appena descritta da Gojyo nel suo terrificante racconto.

In mezzo al campo c’era una ragazza.

Il cuore di Goku perse un colpo. I suoi movimenti rallentarono e il terrore si impadronì della sua piccola mente.

La giovane stava canticchiando un motivetto e successivamente si accorse dello spaventatissimo Goku che la fissava con occhi barrati dal terrore, manco avesse visto un fantasma. (l’avete capita la battuta eh? N.d.Y ^_^)

La strana fanciulla smise di cantare e voltandosi nella sua direzione gli rivolse la parola:

- Cosa ci fai a quest’ora di notte tutto solo?-

In quel preciso instante, non appena aveva finito di pronunciare la parola “notte”, Goku se la dava a gambe, strillando come un forsennato abbandonando la legna.

All’alba seguente i nostri ripresero il viaggio sul loro fuoristrada. - Vi dico che c’era veramente!!!- gridò per l’ennesima volta la scimmietta.

Gojyo rise di gusto:- Si, come no!-

- Dico sul serio: c’era un…- disse Goku alzando lo sguardo puntandolo nel mezzo della strada, riassumendo lo stesso terrore della notte precedente

– UN FANTASMAAAAA!!-

Hakkai preso alla sprovvista dall’urlo improvviso di Goku, sterzò di brutto, facendo quasi catapultare fuori Sanzo.

Davanti alla vettura si trovava una ragazza col viso paonazzo sia per lo spavento che per la rabbia. Ed era la stessa che Goku aveva visto la sera precedente nel bosco mentre raccoglieva la legna…

- Vi sembra questo il modo di guidare?! Chi vi ha dato la patente?!? Stavate quasi per mettermi sotto!!- gridò quella al quartetto.

Intanto tutti scesero dalla macchina e alle spalle della ragazza ne giunse un’altra…identica alla prima.

La ragazza che stava per essere investita indossava una camicia azzurro sbiadito e un paio di shorts di jeans nero, ai polsi teneva dei polsini in pelle nera lucida e ai piedi aveva degli stivaletti di cuoio scuro, la caratteristica fisica che risaltava maggiormente era la sua folta frangia che ricopriva interamente l’occhio destro e altro color verde smeraldo risaltava dalla capigliatura lunga e corvina e una macchia indefinita nel centro della fronte, somigliante ad un chakra, color rossastro, mentre l’altra portava degli abiti sacerdotali: una casacca bianca con dei ricami porpora nelle estremità delle maniche ed un hakama rosso lungo fino alle caviglie, portava delle calze bianche e delle infradito di cuoio, simili a quelle di Sanzo, ed anche lei portava la frangia molto lunga, però coprendo l’occhio sinistro e la stessa macchia rossastra sulla fronte. Solo uno sciocco non avrebbe capito che si trattava di due gemelle…

- Si può sapere cosa è succes…Koryu?!?- esclamò la nuova arrivata con sguardo sognante. *.*

- Ehi, chi ti ha dato il permesso di chiamarmi con il mio vecchio nome senza nemmeno il mio permesso!- disse in tono più duro di quanto voleva, Sanzo, mettendo si in prima fila prepotentemente assumendo una posizione da capo mafia. (ce lo vedete Sanzo, vestito da mafioso siciliano, che dice : “Minchia, bisogna sistemarlo ‘sto picciotto…” troppo forte!! N.d.Y)

- Ma come non ti ricordi…beh sei cresciuto parecchio dall’ultima volta! E sei diventato pure un bonzo di alto rango!- disse la giovane gettandosi al collo del bel monaco.

- Ehi…ma che diavolo combini? Ti decidi a staccarti? Sei imbarazzante! Togliti!!- disse Sanzo indispettito.

- Heryon si può sapere che combini? Chi è costui? Ti sei bevuta il poco cervello che ti ritrovi?- chiese la sorella sconcertata.

- Ma come non ti ricordi di KORYU???- ribatté l’altra.

- Koryu…? No. Non mi viene in mente niente…- confermò Delphine.

- Koryu della Corrente del Fiume! Quel mocciosetto che fece visita al nostro tempio circa tredici anni fa! Quel ragazzetto timido timido che per cavargli una parola dalla bocca bisognava usare le pinze!!- disse tutta sorridente quell’altra ancora ben ancorata al collo di Sanzo, sempre più paonazzo per l’imbarazzo e cercando di divincolarsi dalla sua stretta micidiale…

- Koryu…KORYU!!! Quello che in molti lo scambiavano per una femmina!! Già! È stato il suo Maestro a insegnarmi a giocare a Mah-Jong! Però…è migliorato moltissimo…ehi, ma che Occhi Affascinanti che hai! Farai stragi di cuori scommetto? Oppure fai il bravo bonzo e ti comporti bene??- ridacchiò Delphine divertita dalla situazione che si era creata: sua sorella che cercava di avvianghiarsi ancora di più a Sanzo, e inevitabilmente questo la respingeva con tutto se stesso, ma inutilmente, perché più faceva così più peggiorava le cose…

Quando Sanzo fu libero dalla stretta di Heryon, Delphine notò un ragazzo interessante… alto, fisico allenato, occhi color fuoco, capelli di un rosso scarlatto, molto curati: si capiva subito che non era un playboy da quattro soldi, e vestito con una maglietta bianca un po’ strappata, una giubbotto blu e sulla fronte una fascia sempre blu, con un paio di pantaloni alla zuava color caffè. In pratica il suo uomo ideale! (ci teniamo a specificare che è l’uomo ideale “fisicamente” di Delphine… N.d.Y&@)

Hakkai, che fino ad ora era stato in silenzio a godersi la scena chiese:

- Scusami Sanzo, ma tu conosci queste due signorine?-

La risposta dell’altro fu:

- Purtroppo sì…ho avuto la sfortuna di incontrare queste due…anche se non mi ricordo con esattezza i loro nomi. Sono solito dimenticare quel che mi fa perdere le staffe…-

Gojyo, anche lui piacevolmente sorpreso dal carattere audace di Delphine, con fare disinvolto si accostò all’orecchio del bel biondo e non fece nemmeno in tempo di dire “bah” che…

- Ehi, K.d.C, spostati ,sei di troppo!- disse Delphine con fare sgarbato, spingendo il povero bonzo da una parte per poi passargli davanti e per poter vedere in faccia Gojyo, arrivando a poco più di 10 cm dal suo viso.

- Ma che diavolo! Non ricomincerete a chiamarmi così?!?- gridò Sanzo.

- Perché?- chiese Hakkai – È un diminutivo?-

- Una specie… sarebbe l’abbreviazione di Koryu della Corrente…- disse Sanzo depresso…

Intanto i due ragazzi “focosi” facevano amicizia…

- Buon giorno…credo di non aver afferrato il tuo nome, dolcezza…- disse Gojyo sfoggiando uno dei suoi più bei sorrisi mattutini.

(Anche se era ancora mattino, come fanno ad avere la forza di essere così vivaci? Mah, io al mattino prima di essere completamente funzionante mi servono come minimo tre o quattro ore…il tempo che finisca la scuola… N.d.Y)

- Sciocchino, io non ho ancora detto il mio nome!- lo beffeggiò Delphine facendogli l’occhiolino– Io sono Delphine e quella è mia sorella, Heryon, ma dimmi, tu chi saresti Occhi di Fuoco?-

- Il mio nome è Gojyo – disse il nostro kappa mettendosi in posa da macho –E sono a tua completa disposizione, mia Regina!-

- Ok, ok, finitela con le smancerie e andiamocene. Non ho alcuna intenzione di stare qui, con queste due scocciatrici.- commentò Sanzo – Ma dove è finita quella stupida scimmia?-

- S-sono q-qui…- disse Goku ancora dietro la macchina, timoroso della presenza delle due nuove arrivate.

- Vieni fuori allora, stupido, non vorrai farmi fare la figura del demente? – disse il monaco, infuriandosi non poco.

- Ma io ho paura…mi prometti che non si avvicineranno? Sono vere? Sono vive? Non sono dei demoni travestiti da umani, vero? Eh Sanzo, eh? Eh?- disse la scimmietta tentando di non farsi scoprire dove si nascondesse, anche se ormai lo avevano visto tutti i presenti… °__° ’’

- Tsk… va bene, ma vieni fuori, e se non lo fai vengo lì e ti…- concluse Sanzo tirando fuori il suo Harisen (è il suo ventaglio! ^_^ N.d.Y)

- Oook. Sto arrivando…- disse timoroso il piccolo Goku.

Non appena fu alla visuale di tutti, un urlo rivelatore prese di sorpresa tutti i presenti:

- MA E’ LO STESSO RAGAZZINO DI IERI NOTTE!! – gridò Delphine. Poi un lungo silenzio li avvolse…- Ehm…ho detto, forse, qualcosa di sbagliato? °__° ” – disse Delphine rompendo nuovamente il silenzio.

- Allora adesso mi credete? Avevo visto veramente qualcuno ieri sera! Visto, Gojyo, tu che mi prendevi in giro? E credevi che fossi diventato matto?- disse Goku tutto contento saltellando di qua e di là come un bambino. (non che ci sia una grande differenza dopotutto! N.d.Y)

- Ma che diavolo vai dicendo: – disse Gojyo fulminandolo con lo sguardo – questo non è un fantasma, è un Angelo! Oh, my Angel! (come in Cinderella Boy!!! N.d.Y) – ribatté lui dando un sonoro pugno in testa alla nostra sfortunata scimmietta.

- Ma, tornando a noi.. SANZO!- disse Heryon, gettandosi di nuovo alla riscossa per conquistare il bel monaco, ma questa volta si avvinghiò alla spalla destra iniziando a strusciagli contro la guancia un po’ come si fa con un pupazzetto che ti è appena stato regalato…ma voi potete benissimo immaginare la faccia (più che altro la smorfia) che stava facendo adesso il nostro monaco.

- Ti ho detto di lasciarmi! Fai la brava! Lasciami o sarò costretto a farlo con le cattive maniere! Uff! ORA BASTAAAAAAAAA!! – fu l’urlo di disperazione di Sanzo che squarciò la tiepida aria mattutina…

- Dai, non fare il bambino cattivo e lasciati coccolare un altro po’, sei così carino quando ti arrabbi, lo sai?- disse Heryon per nulla spaventata o preoccupata delle minacce di Sanzo, continuando la sua strigliata. (Ehi! Non è mica un cavallo il mio Sanzo! N.d.@) (di chi sarei, Io? N.d.Sanzo è_é ) (Ops! Non intendevo quello… era solo una metafora!! ^_^’’ N.d.@)

- Senti Sanzo…possono…beh ecco, non so come dirtelo…sai: lasciare sole queste due belle ragazze con tutto quello che succede in giro, non è una cosa bella…bhe, e mi chiedevo se potessero restare con noi…- disse Gojyo con la paura di ricevere un proiettile dritto dritto in fronte per ciò che aveva appena osato dire…

Per sua fortuna Sanzo non lo aveva seguito molto attentamente, poi quando si fu, per l’ennesima volta, liberato dalle grinfie colme d’affetto di Heryon, cercò di ricordare con precisione il discorso del mezzodemone…



***Dopo qualche istante***



- COSA?! COSA HAI DETTO? MI RIFIUTO! SE LA CAVERANNO DA SOLE! SONO ADULTE E VACCINATE! È CATEGORICAMENTE NO!- disse con tono che non ammetteva repliche il bonzo ormai su tutte le furie.

“Se mai dovessero restare con noi, non oso immaginare che vita mi farebbe fare questa dannata di Heryon, con questo suo sviscerato amore che mi porta! Dio mio, ma dove sbaglio… è che più cerco di togliermela di dosso e più me la ritrovo appiccicata… -_-” pensò Sanzo preoccupatissimo.

- Allora, ti preeeegooo!!!! Possiamo restare? Non ti daremo noie!! Parola di sorelle! In nome dei vecchi tempi!- dissero all’unisono le due ragazze nascondendo dietro la schiena le dita incrociate, avrete capito, no?

Poi a quel simpatico coro si aggiunsero anche Goku e Gojyo:

- Ti preeeegooo!!!! Per favore, non ti chiederemo niente per tutto il resto del viaggio! Facci contenti per una volta!!!-

- Dato che la maggioranza vince, mi devo ritenere sconfitto…- sospirò il povero bonzo pensando che quella non doveva essere la sua giornata…- Ma a una condizione!- proseguì.

- E quale sarebbe O_o?- chiesero gli altri mooolto sorpresi.

- Dovrete lasciarmi in pace. Soprattutto tu, sottospecie di macchina diabolica!- disse Sanzo puntando il dito verso Heryon.

Dopo vari discorsi di Sanzo che non furono ascoltati da nessuno soltanto fino a quando lui non lanciò i soliti tre colpi per ripristinare l’attenzione, riuscirono a ripartire verso Ovest.

In macchina erano veramente stretti , ma alcuni di loro erano molto contenti di ciò – come ad esempio Heryon (vicina vicina al suo Sanzuccio), naturalmente Delphine e Gojyo erano inequivocabilmente troppo vicini per conoscersi da malapena quaranta minuti…- mentre altri - come Goku (che gli toccava stare sulla ruota di scorta rovente per il sole) e Sanzo (beh, per lui non mi dilungo più di tanto…avrete già capito, immagino?) – non erano molto contenti… L’unico che si godeva le sfuriate di Sanzo e i lamenti continui di Gojyo, perché Goku si intrometteva nella S.T.C (Sua Terra di Conquista) facendogli perdere il filo del discorso ogni volta che gli rivolgeva la parola, era Hakkai che continuava a guidare ridacchiando con se stesso ogni tanto, soprattutto quando prendeva disgraziatamente (si, valla a raccontare a qualcun altro! N.d.Y >_<) una buca facendo scoppiare nei sedili posteriori la Terza Guerra Mondiale.



Fine primo episodio

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Capitolo 2
*** Secondo Episodio ***






Dopo qualche tempo Hakkai chiese:

- Heryon, Delphine, mi raccontereste il passato insidioso di Sanzo, dato che lui sorvola sempre sul discorso e noi tutti non ne sappiamo molto? Ovviamente se vi va di farlo! O_^-

- Certamente!- intervenne prontamente Delphine con un sorriso a trentadue denti.

- NON TI AZZARDARE! –sbraitò il monaco esasperato.

Delphine lo fissò un attimo poi disse, rivolta alla sorella:

- Heryon, penso che per il tuo “tesorino” sia venuto il momento di fare la nanna…

- Sì, subito! – disse la sorella tirando fuori dalla sua sacca un piccolo fazzoletto con impregnato un liquido verdastro, portandolo molto velocemente al viso di Sanzo con il principale scopo di farlo tacere.

Bastarono pochi secondi che il nostro malcapitato bonzo cadde in un sonno senza sogni (come sotto anestesia N.d.Y)…

- Bene…ora possiamo cominciare il racconto senza interruzioni, o almeno spero. Circa dodici anni fa, un mocc…ehm un ragazzino…- si corresse immediatamente, non appena vide l’occhiata assassina di Heryon – fece visita al nostro tempio, accompagnato dal suo Sempai. Tutto era iniziato per un duro allenamento spirituale, quando, questo ragazzetto cadde e si sbucciò il ginocchio. Dato che io, a quei tempi, ero un’apprendista guaritrice, mi occupai di medicarlo (tra l’altro in lacrime faceva proprio pena) e lo portai dentro il tempio principale, dove si stava riposando Heryon.
Non appena mia sorella vide in faccia il ragazzetto, non ne fu molto contenta: vedere un maschio piangere, faceva pensare soltanto ad una cosa [ (effemminato, chiaro no?) come dei nostri conoscenti: Golof e Pingu, soprattutto Pingu! N.d.Y&@ e il resto della classe]. In seguito ad un litigio con il nuovo arrivato, Heryon era fuggita dal tempio in lacrime. Per ritrovarla, tutti si divisero a coppie. Guarda caso, capitai con quello…
Mi ritornò in mente il nascondiglio preferito di mia sorella: era un ramo del meraviglioso pesco, che si innalzava nel mezzo del piccolo bosco dietro il tempio principale… Mi diressi insieme a quel ragazzino (indicando con il braccio il povero bonzo addormentato con la forza)… Ma che accidenti stai combinando razza di pazza furiosa?!? >_<- vedendo la sorella che stava amorevolmente accarezzando la testolina bionda di Sanzo.

Poi Heryon sollevò lo sguardo e rispose come se niente fosse:

- Uh? Perché? Cosa c’è di male …Quando dorme è così carinoooo!! ♥_♥

- Vabbè, lasciamo stare… quella si è cannata insieme a Sanzo prima di partire…Ma dove ero arriva? Ah sì! Appena si rincontrarono iniziarono a litigare, come adesso dopotutto: Heryon gli tirava delle pesche acerbe dall’alto di un ramo, mentre Koryu giocava a fare il battitore di baseball con il suo Harisen… vi lascio immaginare la scena…
(c’erano pure gli uccellini che cantavano il motivetto delle partite di baseball…) dopo qualche battuta, Heryon ne lanciò due: una la respinse Koryu e l’altra gli andò in piena faccia. Contemporaneamente quella ancora in volo tornò indietro da mia sorella…era troppo bello…i due caddero come due sacchi di riso!
Quando si rialzarono continuarono a litigare, ma in quell’istante avvertì una presenza di natura maligna alle nostre spalle: mi voltai molto lentamente e vidi un demone propenso ad attaccarci. Cercai inutilmente di farli smettere, data la situazione, ma erano così impegnati ad uccidersi con lo sguardo e con le parole che non mi considerarono nemmeno.
Dopo una buona volta smisero e quando si accorsero del problemino, scese un silenzio di tomba e fuggimmo a gambe levate verso il palazzo…
Mentre correvamo, quelle due stupide scimmie continuavano a rompersi le scatole. Si spintonavano per avere la precedenza l’uno sull’altro e ad un certo punto Heryon buttò a terra Koryu, ma fu più veloce di lei e le afferrò la caviglia finendo anche lei per terra…(che culo!!! N.d.Y&@)
Dopo varie mie imprecazioni riuscirono a rialzarsi e a filare verso un posto abbastanza sicuro, ma poi , logicamente, avremmo dovuto affrontare la creatura.
La scena iniziale si ripeté ancora una volta: Heryon voleva che fosse Koryu ad uccidere il mostro, mentre Koryu voleva lasciare tutto nelle mani della futura sterminatrice. Il demone continuò ad avanzare e mi arrivò molto vicino: eravamo quasi naso a naso. Quando lanciai un urlo, l’uomo dentro di Koryu si fece avanti.
Mi si parò davanti e cominciò e recitare un Tantra, ma non ebbe alcun effetto data la sua poca esperienza, sino a quando vedemmo una grande luce scaturirsi dietro il demone per poi sparire e lasciare spazio alla solenne figura di Komyo Sanzo, il maestro di Koryu.
Per fortuna non c’era più alcuna traccia del demone, ovviamente era stato spazzato via dal potere del Sutra del Cielo Sacro, ma ora dovevamo vedercela con il vero Mostro (forteee con la M maiuscola! N.d.Y): Komyo sembrava molto adirato, ma invece che prendersela con noi cominciò a picchiare, con il suo Harisen, Koryu, dicendogli all’infinito che non doveva ripetersi una cosa simile.
Koryu gli chiese perché non aveva sgridato anche noi e la sua risposta fu solo:
“Se la vedranno con il loro Maestro, non spetta a me decidere la loro punizione”.
A quelle parole ci si gelò il sangue nelle vene…ma non fammo nemmeno in tempo di mettere in ordine i pensieri nella testa che alle nostre spalle c’era il venerabile Kenshiro pronto, come Komyo, a darci una sana dose si sventagliate con il suo immancabile ventaglio…
Passò un po’ di tempo, giusto una o due ore per spiegare l’accaduto e mi meravigliai quando mi dissero i due Maestri che io non avevo nessuna colpa in ciò e quindi a pagare sarebbero stati proprio gli altri due. Così li chiusero insieme in una stanza abbastanza isolata del nostro tempio in modo da riuscire a farli rappacificare.
Non ho la minima idea di che cosa successe realmente là dentro ma…
Quando tornai da loro per vedere cosa succedeva, senza farmi scoprire, li trovai in una situazione mooolto imbarazzante…se non ambigua…
Lui era sopra mia sorella con la sua mano sopra il fianco sinistro scoperto di lei, mentre Heryon aveva le mani tra i capelli di lui…
I due mi guardarono e arrossirono all’istante dopo che gli avevo fatto notare la loro posizione, mi fulminarono con gli occhi per via di quello che dissi:
“Vedo che siete diventati più che amici… vi lascio dunque soli e vado a riferire ai venerabili Kenshiro e Komyo che…” alle mie spalle sentì la voce di Heryon rivolgersi a Sanzo: “Che ne dici di una tregua, K.d.C.?” e l’altro rispose “Sono pienamente d’accordo, Frangia Lunga. A te l’onore…” A quel punto capì che dovevo scappare mooolto velocemente, non curandomi del fracasso che avrei fatto, poiché c’erano nelle altre sale del tempio alcuni monaci in meditazione… Passammo davanti alla paratia, rivolta verso il giardino, dove si stavano godendo una tazza di tè i due Maestri e colsi l’occasione per gridare loro: “MI VOGLIONO UCCIDERE..” poi continuai nel giro successivo: “ VENERABILE KENSHIRO, MI AIUTI…” terzo giro: “SONO IMPAZZITI, VEDETE…” al quarto giro: “LI HO TROVATI IN UNA POSIZIONE CHE POTREBBE FAR PENSARE SOLO A UNA COSA…” dissi entrando definitivamente nella sala solamente al quinto giro per poi precipitarmi dietro Komyo Sanzo cercando la salvezza.
Per lo meno quei due non mi avrebbero mai menato…così continuai: “ERANO MOLTO VICINI…e così ho pensato di venirvelo a riferire che avevano trovato un punto d’accordo…hanf…hanf”.
I due monaci sembravano divertiti dall’accaduto, soprattutto Komyo Sanzo…
Quelli furono i giorni più pesanti della mia vita… tirava un’aria piena di tensione…Heryon mi fulminava con gli occhi, come Sanzo d’altronde. Nei giorni seguenti mi ero rifiutata di dire in che posizione erano quel pomeriggio e quindi ogni tanto il venerabile Komyo mi chiedeva di dirglielo promettendomi che non lo avrebbe detto a nessuno, ma ero troppo terrorizzata dalle minacce dei due che mi tenevano sotto tiro tutto il giorno…
Quando giunse il tempo, per Komyo Sanzo e Koryu, di ripartire, nell’aria c’era un’atmosfera nostalgica… nonostante tutte le discordie avute con lui, noi non ci dimenticammo mai di quei momenti…
Ed eccoci qua, di nuovo tutti insieme!!!- concluse Delphine con un sorriso raggiante.

Era ormai giunto il tardo pomeriggio e il gruppo si trovò in un discreto villaggio e si avviarono alla ricerca di un locanda per poter passare la notte.

Una volta scelto il posto (non c’era così tanta scelta dopotutto… N.d.Y) scesero dalla jeep, ma si erano dimenticati di svegliare Il Bell’Addormentato del Deserto che dormiva beato sul sedile della macchina…

- Heryon, pensaci tu a svegliarlo per favore..- chiese Hakkai cortesemente.

- Certamente, non preoccuparti: ci penso Io!- disse con un sogghigno la ragazza.

Heryon si avvicinò pericolosamente al volto del bel monaco e gli posò un dolce e tenero bacio sulla fronte, ma non appena si staccò il bonzo saltò in piedi come terrorizzato:

- Che diammine stai facendo, stupida, vuoi morire?!?- gridò Sanzo più adirato che mai. Non gli piaceva essere trattato come un pupetto, per di più da Lei! Non riusciva darsene una ragione, di solito quando si arrabbia con Goku lo fa perché è una stupida scimmia, ma con lei è tutto diverso…il suo cuore va in confusione e non riesce a darsene una ragione, comportandosi come uno stupido ragazzino arrogante…

- Su, andiamo! Gli altri ci stanno aspettando…- gli disse lei gentilmente con un dolce sorriso - Hai dormito bene?- chiese Heryon.

- Abbastanza. Ma non mi ricordo come ho fatto ad addormentarmi…- fu la breve risposta del monaco.

- Non importa… sarai stato stanco…- gli disse lei di rimando accompagnato da un sospiro di sollievo mentre si dirigevano nella locanda.



Fine secondo episodio

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Capitolo 3
*** Terzo Episodio ***






Un volta dentro la locanda, le stanze furono divise in questo modo:

stanza n° 05: Hakkai-Sanzo;

stanza n° 06: Delphine-Heryon;

stanza n° 07: Gojyo-Goku.

Ovviamente a Gojyo non gli piaceva l’idea di dormire con quella stupida scimmia (dopotutto chi è quella persona sana di mente che avrebbe voluto dormire insieme a Goku? Dato che parla di cibo anche nel sonno? N.d.Y ?_?), ma non osò ribattere quando Sanzo gli puntò la sua Shoreijyu…

Erano le otto di sera e dopo aver finito l’abbondante cena che era stata servita e che, naturalmente, Goku ne aveva assaggiato un po’ da tutti i piatti ripulendoli per benino, il gruppo si divise per godersi la serata.

- Se non vi dispiace, io andrei a dormire… sono sfinito: ho guidato senza fermarmi per molte ore e se domani dobbiamo ripartire è meglio che riposi. Allora, buona notte!- si congedò Hakkai, prima di prendere la chiave della sua stanza per poi salire la breve rampa di scale.

- Io, invece, andrò a fare una passeggiata. Ho bisogno di tranquillità.- sentenziò in modo aspro il nostro Sanzo.

- Allora veniamo anche noi!!!- esclamarono all’unisono Heryon e Goku.

- Fate come vi pare.- rispose brevemente il bonzo accendendosi una sigaretta, mentre si dirigeva verso l’uscita della locanda.

Nel salottino dell’albergo erano rimasti soli Gojyo e Delphine e per rompere il ghiaccio il ragazzo disse:

- Facciamo una partita?-

- Di che?- fu la risposta della ragazza.

- A poker, ti va?-

- Ok…ma si fa a modo mio…- disse Delphine sorridendo. “Quell’espressione non mi piace per niente… cosa avrà mai in mente?” fu il pensiero di Gojyo quando vide il sorrisetto furbo increspare le labbra di lei.



***Intanto per la via principale del villaggio***



- Si può sapere perché mi seguite? Non avete di meglio da fare?- sbuffò Sanzo

- Non trovi che ci sia molta vita nonostante le poche persone che vivono qui?- disse Heryon ignorando completamente la lamentela del bonzo.

- Già! Ehi, guardate! Una bancarella di Nikuman! Ehi Sanzo ti prego, me ne compreresti…una ventina?- supplicò Goku, facendo gli occhioni da cucciolo per intenerire il gelido cuore del monaco.

- Ma abbiamo appena finito di mangiare, come è possibile che… Tsk… Va bene. Ma basta che poi la finisci di infastidirmi con le tue solite commedie.- disse Sanzo dirigendosi alla bancarella più vicina, tirando fuori da un piega dell’abito la sua famosa carta dorata (magari potercela avere! Sai quanti acquisti ci farei? Tanto mica pago io, pagano i Sanbutsushin no? N.d.Y).

- Sembri sua madre! Sei caduto proprio in basso!- lo beffeggiò Heryon mentre ne approfittava per prendersi anche lei qualche Nikuman (si potrebbero anche considerare come i nostri ravioli ripieni…cioè la fine del mondo dovete sapere che sono imbottiti di maiale avvolti nella verza lessa…in pratica un piatto proprio leggero legger..AHHHHH N.d.Y|Ora finiscila di raccontare le tue esperienze culinarie e andiamo avanti col racconto… ehi ma quelli sono Nikuman! Ne voglio anch’io +_+ N.d.@)

- Tsk! Lo faccio solo perché ho paura di non poterlo più sopportare. Quando fa così credo di perdere il controllo.- le rispose Sanzo senza guardarla.

- Sembra ieri…-

- Sembra ieri che cosa?- chiese curioso Sanzo.

- Sembra ieri che ci siamo incontrati per la prima volta… invece sono già passati tredici anni… ma non siamo cambiati per niente. Per quanto riguarda la nostra essenza, chiaramente, perché l’aspetto è cambiato, eccome se è cambiato. È un vero peccato che ti sia così chiuso ancora di più in te stesso dopo quello…- disse Heryon rattristendosi un poco.

- Che cosa intendi per “chiuso in me stesso”? Credi che sia diventato così crudele e spietato dopo quello…?- le chiese seriamente Sanzo sedendosi su di una panchina e poi seguito a ruota da Heryon, e da Goku che pareva ben poco interessato al discorso dei due, forse per la presenza dei Nikuman…chi può dirlo…

- Bhe, intendo dire che quella volta in cui eravamo chiusi in quella stanza del Tempio tu sembravi molto più sereno di quanto lo sei adesso eppure avevi molti altri problemi per la testa. Sarà per la perdita ingiusta del tuo Maestro, ma non sei il solo ad aver sofferto, su questo puoi scommetterci… sai, anche io e mia sorella siamo state private di qualcuno…e una volta preso il suo posto siamo state cacciate dall’unico luogo che avessimo mai chiamato casa… - sospirò Heryon guardando il cielo stellato.

- Per quale ragione siete state cacciate dal Tempio? Non penso che abbiano avuto molte ragioni per farlo. Se non altro per…- chiese Sanzo molto più interessato da come si stava svolgendo la conversazione.

- Non penso che sia la situazione adatta per dirti la ragione che ha spinto i monaci a cacciarci.- rispose brevemente la ragazza facendo notare una certa disapprovazione sull’argomento.

- Ma guarda! Il nostro venerabile Genjo Sanzo Hoshi non fa il bravo monaco! Se la fa con una ragazza! Ma non provi vergogna?-

Una voce molto familiare a Sanzo e a Goku si fece sentire alle loro spalle…

Era la voce di Kougaiji!!

- Che diammine ci fai tu qui?!? Maledetto, come osi infangare il mio nome in questo modo!- gridò Sanzo rizzandosi a sedere.

- Sono venuto a prendermi il Sutra del Cielo Demoniaco! Ecco cosa sono venuto a fare! E se non mi basterà mi prenderò anche la tua inutile vita, bonzo! Ora preparati a morire! Non ti lascerò più sfuggire, mi sono stancato di inseguirti, è ora di finirla!- disse Kougaiji, prima di lanciarsi contro Sanzo.

- Che cosa vuoi fare tu?- disse qualcuno alle sue spalle.

- Ehi, non ti intromettere, bambolina. Non sono affari che ti rig…- ringhiò Kougaiji, ma lei gli afferrò i lunghi capelli rossi (a modi briglie! Chissà che male!!! N.d.Y) costringendolo a guardarla negli occhi.

- Non-osare-mai-più-a-chiamarmi-bambolina, chiaro il concetto?- si infuocò Heryon scandendo bene le parole - Non sopporto gli uomini che mi chiamano in quel modo. E per quanto riguarda a prima, non osare a toccare nemmeno con un dito il mio Koryu o sei finito.

“Accidenti!” pensò Sanzo “Devo ricordarmi di non farla arrabbiare in quel modo se no non riuscirò mai a raggiungere il Tenjiku…”

Lui la guardò con una smorfia di dolore, i capelli erano il “suo punto debole”, poi quando lasciò la presa, Kougaiji fece qualche passo indietro perché in quegl’istanti aveva avvertito un’aura malvagia provenire dall’occhio coperto dalla folta frangia della ragazza e secondo il suo istinto ciò voleva dire soltanto andarsi a cercare dei grossi guai, quindi lasciò perdere e con una scusa, la più banale che gli saltò in testa, cercò di congedarsi:

- Per questa volta ti lascerò vivere, ma non crederti che ti lascerò stare ancora per molto, su questo puoi contarci! E cerca di non farti uccidere da nessun’altro prima di me, chiaro? >_<’’-

Kougaiji se ne andò così come era apparso e solo allora Sanzo osò parlare.

- È tutto a posto Heryon? Non dovevi preoccuparti per me, so benissimo cavarmela da solo.-

- Come ha osato quel deficiente (si riferisce a Kougaiji ovviamente! N.d.Y) minacciarti in quel modo? Lo sa che scherzare col fuoco è pericoloso?- disse Heryon ancora immersa nei suoi pensieri… - ma torniamo a noi, caro Sanzo, tu stai bene, vero? Perché se non è così vado da quello e io gli..- (mise le mani in modo da far capire che gli avrebbe cavato gli occhi… *_*’’ N.d.Y)

- Non c’è bisogno che ti preoccupi così tanto per la salute di Sanzo. Non è mica un vecchietto bisognoso di cure, o almeno lo spero…- disse Goku mentre stava finendo di mangiare l’ultima dozzina di Nikuman che gli erano rimasti. Stranamente non si era preoccupato della presenza di Kougaiji…

- Cosa vorresti insinuare, stupida scimmia?- si infuriò Sanzo dopo essersi sentito dare del “vecchietto” a soli 23 anni.

- Voglio dire, che per quanto vecchio tu sia, credo che non hai alcun bisogno di una baby-sitter!- disse tutto allegro Goku ignaro di ciò che sarebbe successo di lì a poco.

- Fa silenzio SCIMMIA!- gridò Sanzo estraendo da non si sa mai dove il suo Harisen per darlo una ventina di volte sulla testa del malcapitato Goku.

- Ahi, mi hai fatto male! Sei cattivo, brutto, insensibile e… VECCHIO COME UNA PRUGNA AVVIZZITA!!- si lamentò la scimmia.

- Ora basta, non vedete che state esagerando? Ci stanno guardando tutti!- aggiunse infine Heryon per acquietare le acque – Torniamo in albergo, si è fatto tardi.-

- E tu vedi di dormire con un occhio aperto, se ci tieni alla vita, scimmia- minacciò a bassa voce Sanzo avvicinandosi all’orecchio di Goku.

- Non oseresti nemmeno provarci, perché hai visto di che cosa è capace Heryon, se ti vedesse farmi una cosa simile non oso immaginare che caos…- rispose la scimmia con un sorriso sicuro sulle labbra.

- Ma questo è un ricatto bello e buono! Non ti facevo così riconoscente.- ringhiò il bonzo.

- Già, hai indovinato, ve lo dicevo io di non chiamarmi stupida scimmia, no?- rispose tutto allegro Goku, saltellando di qua e di là.



***Arrivati alla locanda***



Tutte le luci erano spente quando entrarono nell’ingresso della locanda, ma una luce fioca e tremolante filtrava dal piccolo salottino dell’albergo.

Sanzo e gli altri si avvicinarono per vedere chi vi fosse. Erano proprio davanti alla porta vetrata di vari colori che si intravederono alcune figure al suo interno, fino a che Sanzo decise di aprire la porta.

Non appena mise la mano sulla maniglia una persona dall’altra parte parlò.

- Con questa mano si gioca tutto, era questo l’accordo stabilito. Ti va di andare avanti o ti dichiari sconfitto?

Era stata una donna a parlare e non ci volle molto a capire che si trattava di Delphine.

La risposta le fu data immediatamente:

- Non mi arrendo. Sento che questa è la mano fortunata. Vado avanti. VEDO! Una coppia di Re e una di Jack! Ho vinto!-

Questa volta era stato un uomo a parlare e pure nuovamente non ci volle molto per capire che era la voce di Gojyo.

- Ah! Ti sbagli! Anche io ho due coppie: due coppie di Regine! Game Over, bello!- rise di gusto Delphine dopo aver chiuso la partita.

Passarono pochi minuti fino a quando Sanzo decise di aprire la porta e non appena lo fece la situazione che gli si presentò era la seguente…alcuni vestiti erano sparsi sul pavimento: un paio di pantaloni color caffè, una gonna di pelle, una giacca blu e una canottiera bianca.

Gojyo era in piedi, davanti al tavolino dove si era giocata la partita, e la cosa più sconcertante era il fatto che aveva indosso solo gli slip neri e la sua fascia; mentre dall’altra parte del tavolo c’era Delphine seduta a braccia conserte con davanti un due coppie di Regine, anche lei vestita solo con gli slip e la sottile camicia color panna che aveva indossato per la cena.

- Che diammine state combinando voi due?- chiese Sanzo in tono sconcertato dopo aver aperto la porta con fermezza, facendo notare l’imbarazzo della situazione.

- Strip Poker.- disse con fare indifferente Delphine guardando il suo premio, molto soddisfatta. (alla faccia! N.d.@)

- Ti prego Sanzo, aiutami… non pensavo di arrivare veramente a questi punti. Prestami il tuo abito cerimoniale… tanto sei vestito sotto, lo sanno tutti… te lo chiedo in ginocchio…Ayudame!- supplicò Gojyo intento a sfilarsi la fascia pensando al momento in cui avrebbe dovuto togliersi il resto. (che culo che ha Delphine! N.d.tutte le fan di Gojyo! Soprattutto XXX-chan, chi sarà mai? Lo scoprirete solo nei commenti finali dell’autrice la vera identità di XXX-chan! Non perdetevelo!)

- Ti sei cacciato tu in questo pasticcio e ora te la sbrighi da solo, non venirmi a chiedere nulla. Sei un uomo, no? Bene. È ora che ti prenda le tue responsabilità. Buona notte. – lo scaricò Sanzo uscendo dalla sala, mentre si accendeva una sigaretta.

“Non dirmi che lo ha fatto anche stavolta? È proprio incorreggibile! Non appena ne vede uno decente lo mette in ridicolo a quel modo…però non avrei mai detto che Gojyo fosse così ingenuo. Accettare una scommessa simile…e soprattutto sottovalutare in quel modo quel genio criminale di mia sorella!” pensò Heryon dirigendosi nella sua stanza seguita da Goku quasi in fare REM.

Intanto nella sala al piano inferiore gli spiriti si stavano man mano accendendo…

Dalla luce che proveniva dalla porta vetrata si vide la sagoma di un’ombra alzarsi da una sedia e avvicinarsi all’altra persona, già in piedi, dall’altro capo del tavolo, per poi pararvisi davanti mettendogli le braccia intorno al collo, avvicinando il suo viso a quello dell’altro. Un sussurro ruppe il silenzio che si era instaurato in quella sala.

Tu sei il mio fiore proibito…Non ti lascerò andare…

E nel momento in cui i due volti si unirono la debole luce di una candela si spense avvolgendo tutta la locanda nel buio della notte.



Fine terzo episodio

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Capitolo 4
*** Quarto Episodio ***



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Il sole era ormai alto quando l’allegro gruppo riprese il viaggio.

Ciò che era successo la notte precedente non se ne parlò più: sia del discorso tra Sanzo ed Heryon, sia della partita di Poker di Gojyo e Delphine…nessuno aveva il coraggio di sapere cosa era successo al piano inferiore la notte precedente…

(E meno male sennò non avrei saputo cosa scrivere… N.d.Y)

- Ehi, io ho fame!!!! Perché non ci fermiamo a mangiare un boccone?- si lamentò per la ventitreesima volta Goku.

- Taci scimmia. Siamo partiti solo da un paio di ore e per di più abbiamo fatto una colazione abbondante apposta per questo.- lo rimproverò Sanzo mentre cercava di darsi una calmata, non aveva nessuna voglia di rovinarsi la giornata per merito di una stupida scimmia perennemente affamata.

Intanto Hakkai guidava con un sorriso sulle labbra, di sicuro aveva qualcosa in mente e non prometteva nulla di buono…

- Perché non ci raccontate il motivo per cui avete intrapreso, anche voi, questo viaggio? Sono proprio curioso di sapere perché come noi, vi ostinate a raggiungere l’Ovest. Così, come ieri pomeriggio, riusciremo a non sentire la noia e l’afa soffocante della strada!- propose Hakkai con un’aria serena e rilassata.

- Dovete sapere che…- iniziò a raccontare Heryon.

- Ma sorella! Vuoi davvero raccontare ciò che è successo? Avevamo giurato di non…- la interruppe Delphine molto preoccupata, rivolgendosi alla gemella.

- Non ti pare che sia giusto poterlo dire a loro? Dopotutto noi sappiamo tutto sul loro passato e stiamo viaggiando insieme, credo che ci voglia un po’ di fiducia reciproca, non trovi? E poi di che ti preoccupi? Possiamo usare Quello alla fine…- le rispose seria la sorella.

- Ma noi…Tsk fai come vuoi…non mi intrometterò più. Ma se poi te ne pentirai, non venirmi a cercare. Comunque, sì, c’è sempre quel metodo…- disse Delphine in tono acido. Evidentemente la infastidiva parlare del loro passato con così tanta disinvoltura.

- Come vi aveva detto ieri Delphine, il nostro maestro, Kenshiro, portava anche lui il nome Sanzo. Perciò aveva il compito di proteggere un Sutra Celeste. Nel nostro Tempio erano in molti coloro che desideravano avere il titolo di Sanzo, data la sua elevata posizione di potere, soprattutto un monaco di nome Hirofumi, un tipo viscido e infido pronto a qualsiasi cosa pur di ottenere ciò che bramava. Una notte di sette anni fa i monaci vennero a sapere del nostro segreto…così il venerabile Kenshiro dovette confessare di essere stato lui a volerci tenere come sue allieve e anche come figlie, pur non avendone alcun diritto.
Questo non piacque agli altri bonzi, in particolare a questo Hirofumi, che decise di punirlo per il suo comportamento. Come si sa, il buddismo non è così crudele e medita a lungo sulle punizioni da infliggere e non arriverebbe mai a giustiziare un Sanzo. Ma tutto ciò non importava nella mente di Hirofumi, orami oscurata dal volere di un demone, e lo portò a compiere un gesto imperdonabile: l’uccisione del nostro Maestro.
Lo pugnalò alla schiena, e mentre affondava la lama nella carne aveva un’espressione divertita ma allo stesso tempo soddisfatta del lavoro compiuto.
Ovviamente erano stati soggiogati gli altri monaci dalla follia di Hirofumi, e non mossero neanche un dito in suo soccorso. Fummo soltanto io e mia sorella ad occuparci, anche se inutilmente, del corpo agonizzante di Kenshiro. Ma dopo la sua morte avvenne ciò che il Maestro non avrebbe mai voluto che accadesse: Hirofumi si autoproclamò il nuovo Sanzo, consegnando il Sutra nelle mani di una demone, colei che lo aveva stregato. Fu proprio lei a convincere il monaco a ucciderci perché, secondo costei, noi potevamo togliergli il potere di cui si era finalmente impadronito.
E date le ragioni per cui i fatti andavano ad unirsi, nessuno avrebbe obiettato per la nostra esecuzione, così dopo un duro scontro riuscimmo a fuggire facendo perdere le nostre tracce al Tempio, che forse ancora oggi ci da la caccia.
Con l’andare del tempo siamo cresciute fisicamente e mentalmente, restando sempre unite e migliorando le nostre tecniche più forti, per vendicare la morte del nostro Maestro con il sangue di quella dannata donna. Siamo riuscite anche a sapere perché vuole riunire tutti i Sutra Celesti e penso che anche voi ne sappiate il motivo. Dopotutto è il nostro nemico comune.- concluse Heryon tenendo sempre lo sguardo verso il basso.

- Posso sapere quale sarebbe il vostro segreto?- chiese innocentemente Goku.

- Sotto alla frangia abbiamo gli occhi color dell’oro. Noi siamo il risultato di un’unione tra un essere eretico e un essere umano o una divinità.- constatò Delphine con voce ferma, senza far trasparire alcuna emozione, continuando a guardare il vuoto.

- In che senso: di un umano o di una divinità? Non capisco.- chiese Hakkai mentre continuava a guidare, ma restando attento alla conversazione .

- Noi, come Sanzo, non abbiamo mai conosciuto i nostri genitori e così non sappiamo se un nostro genitore fosse umano o divino, ma una cosa è certa: l’altro era una creatura eretica.- rispose Heryon rivolgendosi, non solo ad Hakkai, ma anche agl’altri.

Non appena Heryon finì di parlare, l’auto si fermò.

Delphine mosse la mano molto lentamente e la posò sulla fronte. Con un gesto deciso scostò la folta frangia che copriva il suo più grande segreto: un occhio dorato, che al sole brillava di mille sfumature, dall’oro all’ambra bruna e decisa… chi si soffermava a guardarlo rimaneva prigioniero di quell’abisso dorato…a questo modo ne furono ammaliati Goku, Gojyo, Hakkai e Sanzo.

Delphine, dopo aver mostrato la Gemma, ricoprì l’occhio con i capelli, ma la mano di Gojyo la fermò e le disse:

- Non nascondere dietro a una ciocca di capelli ciò che sei… sei ancora più misteriosa mostrando il tuo Gioiello, credimi…- disse il giovane prendendo tra le sue mani quella di lei per poi posarvi un dolce bacio. (anche se fa cariare i denti, l’ho messa perché è troppo bella la scena N.d.Y)

- Capisco perché i monaci del vostro Tempio reagirono piuttosto impulsivamente quando seppero la vostra natura da quella demone. D’altronde hanno vissuto per anni insieme a delle creature maligne, dalle origini dubbie, mi stupisco sul coraggio che ha avuto Kenshiro, quando vi ha accolto. Sono persuaso che riporre fiducia in queste creature, quali siete, equivale a un atto di suicidio, visto i tempi che corrono.- disse Sanzo in tono severo, accendendosi una sigaretta e guardando di sbieco Delphine.

- Che questo rifletta il tuo pensiero o sia solo ipocrisia, i fatti non cambiano.- ribatté Delphine.

- Con tutto il rispetto, sono convinto di poter avere ragione. Riconosco che questo possa essere ritenuto sconveniente da parte di una persona che ha intrapreso la via del Buddha, ma da quando ho perso colui che per me sempre sarà insostituibile, per mano di creature demoniache, riporre fiducia in voi mi viene molto difficile.-

- Se è così Sanzo… ti sarà sufficiente avere fiducia negli occhi del tuo cuore. Presto avrai modo di accertarti di quello che per te è necessario e di quello in cui devi credere. E non aspettarti che io aiuti uno come te per aiutarti nella tua impresa… perché da quando sono nata e fino alla mia morte combatterò solo per me stessa. Se è qui che volevi arrivare… come hai detto tu: mai fidarsi delle persone. Bene è quello che sto facendo pure io.- concluse Delphine lasciando di stucco i presenti dato che nessuno era mai riuscito ad avere una conversazione del genere con Sanzo senza uscirne indenne.

- Tsk! Proviamo ad avere fiducia negli occhi del mio cuore, allora.- disse Sanzo, accomodandosi nel suo sedile e dando un tiro alla sigaretta (come avrei voluto essere quella sigaretta!!! *__* N.d.Y&@)– Metti in moto Hakkai, dobbiamo andare ad Ovest, ricordi?-



Fine quarto episodio

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Capitolo 5
*** Quinto Episodio ***






La macchina alzava un gran polverone durante il tragitto verso il villaggio successivo, l’afa del pomeriggio era talmente insopportabile che persino la scimmia stette zitta.

In ricordo dei vecchi pirati, Goku gridò a squarcia gola :

- TERRAA.. cioè.. VILLAGGIOOO!!!!!!- sfondando i timpani del resto della compagnia.

Sanzo colpì immediatamente la scimmia contribuendo al casino:

- PENSI SOLO AL CIBO? STUPIDA SCIMMIA!!!-

- Goku, temo che dovrai aspettare…- disse Hakkai.

- Ma non si possono inventare qualcosa di meglio per rimorchiarci?- sbuffò Gojyo.

- Non si rendono conto che la nostra tariffa va oltre alle loro tasche…- aggiunse Delphine.

All’orizzonte si poteva vedere il piccolo esercito di demoni mandato da Kougaiji & CO. (chi vi aspettavate che fosse il mandante??? N.d.@) il capo di turno si fece avanti e con fare minaccioso cominciò a sbraitare verso l’allegro gruppetto… era un demone con le seguenti fattezze: grande, grosso e abelinato (per chi non lo sapesse è un termine che si usa molto a Genova: si usa per indicare una persona piuttosto stupida, in modo gentile, lo usiamo spesso per indicare la natura di Pingu N.d.Y ^_^)

- GENJO SANZO, PREPARATI A CONSEGNARMI IL SUTRA!-

- Tsk. Sempre lo stesso ritornello… sono privi di iniziative…che palle.- disse Sanzo ponendo il dito mignolo all’orecchio sinistro.

- Vediamo di sbrigarci. Ho una fame tremenda!- piagnucolò Goku sofferente per i morsi della fame…

- Tenetevi forte.- disse Hakkai – Sto per guidare in modo piuttosto imprudente.-

Hakkai ingranò la marcia e partì a stecca verso il nemico.

La scimmia per poco non cadde: come al solito aveva la testa da un’altra parte.

Hakuryu investì circa quattro o cinque demoni. In quel momento l’auto si fermò di colpo e Hakkai invitò gli altri a scendere per far sì che Hakuryu riprendesse le sue vere sembianze.

Goku fece comparire il Nyoibo e cominciò a scatenarsi per benino. Gojyo sganciò la sicura della catena della sua Shakujyo.

- Vi prego cortesemente di farvi da parte. È pericoloso. Ci pensiamo noi. O_^- disse in modo gentile e fin troppo cortese, indovinate chi, Hakkai.

- MA STAI SCHERZANDO? Dovremmo perderci tutto il divertimento e stare solo a guardare dalla panchina, in mezzo alle riserve?!?- gridò infuriata Delphine mettendo una mano sul fianco mentre l’altra stringeva una lunga frusta dall’aria pericolosa, che somigliava ad un lungo gambo snodato di una rosa che ad uno spesso strato di pelle grezza.

Heryon non da meno fece un sorriso tutt’altro che rassicurante, impugnando due grandi ventagli giapponesi (tipo quello di Kagura, per avere un’idea… N.d.Y) con delle lame d’acciaio color sangue e sferrando un colpo mortale ad un demone alle sue spalle.

- Chi è che dovrebbe stare da parte, Signor Hakkai?- disse infine Heryon.

- Ehm.. come non detto… ormai ci siete dentro anche voi. O_^’’- disse sospirando Hakkai.

- Ormai che siamo in ballo…- disse con un tono canzonatorio Heryon.

- BALLIAMO!!- concluse Delphine lanciandosi finalmente nella mischia.

Il combattimento andava avanti bene:

Delphine era in perfetta sintonia con Gojyo: i loro attacchi erano ben assortiti e con un buon lavoro di squadra, mentre Sanzo era rimasto piacevolmente sorpreso dalle doti di combattimento di Heryon.

“Belin, sta’ fijetta!” (trad: “C…o, questa ragazza!” Ce la vediamo troppo questa scena in zeneise! N.d.Y&@) pensò Sanzo asciugandosi la fronte con la manica della veste cerimoniale, mentre stava ricaricando la pistola per poi sparare a tre demoni troppo fastidiosi per i suoi gusti.

In fine il capo dell’esercito nemico si ritirò velocemente verso il villaggio avvistato prima da Goku.

Il gruppo di Sanzo si mise a rincorrerlo, arrivando nel luogo in cui si era rifugiato.

La via principale era deserta. Sanzo avvertì un rumore e sparò un colpo, nel frattempo udirono un grido.

In fondo alla strada apparve un bambino con gli occhi sbarrati e tremante.

Hakkai gli si avvicinò:- Che ci fai qui, piccolo?-

- HAKKAI NON AVVICINARTI! –

Ma Hakkai afferrò il grido di Sanzo troppo tardi. Il “bambino” lo ferì al braccio con un con una lama di un lungo coltello, Hakkai indietreggiò stringendo il braccio ferito:- Ma cosa?-

Il bimbo parlò, ma con la voce del demone di prima, maledizione, era posseduto!

- Sanzo, fa qualcosa!- gridò Goku.

- Non posso fare niente, altrimenti rischierei di ucciderlo…-

- In poche parole… siamo nella merda!- disse esasperato il kappa.

- Non chiedete ad un uomo di fare un lavoro da donna.- disse Heryon facendosi largo tra Sanzo e Goku.

- Quando hai quell’espressione vuol dire che sta pensando a qualcosa che non promette niente di buono. Cosa diavolo ti balena nella testa.- disse sadico Sanzo, accendendosi una sigaretta.

Il bambino cominciò a correre verso la giovane sacerdotessa, lei si scansò appena in tempo per poi mandare a terra il ragazzino anche se si rialzò immediatamente mirando questa volta verso Delphine, che lo schivò con fare annoiato. Non le andava di prendersela con un moccioso e infondo non aveva della rabbia repressa da sfogare…

“Cosa posso fare? Ci sarà pure un modo per bloccarlo…ma certo! Come ho fatto a non ricordarlo prima? Useremo l’attacco ‘specchio riflesso’.”

In quella frazione di secondo Heryon gridò alla sorella ciò che aveva in mente e quella replicò mentre respingeva il folle attacco del demone.

- Delphine, ascolta! Useremo Lo Specchio!

- Ci risiamo! Vuoi fare di nuovo la prima donna! Non siamo mica nel tuo musical!- ringhiò Delphine contro la sorella mentre si mettevano spalla a spalla unendo le mani per pregare.

- Cosa credete di fare? Non farete nulla di avventato, spero!- si intromise Gojyo.

- È meglio che non ti metta in mezzo, Gojyo. Stanno per usare una tecnica molto potente: useranno il segreto dello Specchio.- disse Sanzo indicando al kappa di allontanarsi il più possibile.

Nel frattempo Heryon e Delphine cominciarono a recitare un Tantra…una luce inquietante rosata e nera cominciò a levarsi dal terreno per poi avvolgersi intorno alle due e al bambino posseduto. Mentre un canto sempre più penetrante nella testa si faceva più intenso…

Il corpo del bambino fu avvolto completamente dalla luce e come finì il Tantra, cadde a terra agonizzante, mentre il demone che possedeva il piccolo si dissolse abbandonando il corpo definitivamente.

- Bene! Anche questa volta le mitiche sorelle hanno avuto la meglio!- disse Delphine voltando le spalle alla sorella accucciata al capezzale del bambino. Ma non aveva fatto nemmeno un passo quando…

- Delphine, dove credi di andare? Non abbiamo ancora finito.- disse Heryon con fare severo.

Delphine sospirò guardando il cielo…“Era troppo bello per essere vero..”

- Lo so che non hai un cuore così caritatevole da poter aiutare qualcuno, ma almeno fallo per mostrare a Sanzo e agli altri la tua vera forza.- disse Heryon guardando il respiro irregolare del bambino.

Delphine si voltò e si diresse verso Heryon e disse rivolta alla sorella:

- Tsk! Sei solo una stupida dal cuore tenero Hery… ma io sono ancora più stupida perché ti do’ ascolto.-

Heryon sorrise ignorando l’offesa della sorella.

Heryon posizionò le mani sulle spalle del bambino per impedirgli di muoversi, mentre Delphine gli si inginocchiò accanto mettendo le mani parallele al petto del ragazzino.

“Non preoccuparti, devi resistere solo per un po’. Farà un po’ male…Ma non temere non sarai il solo a soffrire…” pensò Delphine rivolta al bambino steso a terra.

Goku con una faccia assurda chiese se qualcuno poteva spiegargli cosa stesse accadendo.

- Non ne ho la più pallida idea- si pronunciò Sanzo.

- Strano che il venerabile Sanzo non sappia di che cosa si tratti! Di solito fa il “So tutto Io”!- disse Gojyo.

Sanzo stava per rispondergli per le rime quando il grido di Heryon gli fece gelare il sangue.

- SILENZIO! È un passaggio molto complicato, se viene commesso il minimo errore potrebbe essere la fine di questo bambino e di mia sorella!!!-

Dopo che vi fu finalmente il silenzio, Delphine recitò un Sutra Del Mondo Celeste.



Onkara kara, bishi aku so aka…
onkara kara bishi aku so aka…
debori shitta
tto aga…
Han nya ha
Ra mistu da…
Han nya ha
Ra mistu da…
Apritevi
Corpi senza vita dell’antico Regno
Vi prego
Questo è un invito…
Mekyu wo shi si no ho!




Le sue mani sprigionarono una luce argentata che investì tutto e mentre quella luce indefinita si plasmava prendendo forma di un grande drago lucente che successivamente si unì all’aura spiritica di Delphine per poi immettersi nel corpo sofferente del bambino.

Poco dopo la luce svanì lasciando spazio alla luce fioca del pomeriggio, ormai quasi inoltrato, dando un’aria quasi surreale a tutto ciò che li circondava…

In breve tempo il gruppo s’accorse che il respiro del bambino era regolare, poi diventò definitivamente stabile.

Quando la luce sparì completamente, il bambino si risvegliò e poco dopo fu anche in grado di rialzarsi per poi dirigersi verso casa. Al contrario, Delphine si accasciò a terra ansimando.

- Impressionante…- disse Goku.

- Come ha fatto? Cosa è accaduto precisamente?- disse Hakkai con un grande punto interrogativo sulla testa, che diventava sempre più grande…

- È una tecnica segreta che mi è stata tramandata dal mio Maestro per riportare alla vita le persone in procinto di morire. Kenshiro la usava in casi estremi, e in una di quelle occasioni fu affiancato da Komyo Sanzo.
È estremamente impegnativa e necessita di un’assoluta attenzione. Perché devono essere invocati gli spiriti dei morti per impedire di cibarsi dell’anima della persona morente e per impedire ciò occorre dare loro in cambio qualcosa, ovvero frammenti di anima di chi usa questa tecnica. Se si dovesse perdere la concentrazione colui che ha invocato gli spiriti sarebbe privato della propria vita e di quella di chi è sul filo della morte.
Per questo, prima, Heryon vi aveva ordinato di fare silenzio.- spiegò Delphine ancora ansimante.

- Fantastico! Siete davvero forti voi due!- esultò la scimmia.

- Cosa?- a Sanzo andò di traverso il fumo della sigaretta che si era appena acceso – Il Maestro, hai detto? Non è possibile! Non me ne aveva mai parlato!-

- Data la tua natura, è più che normale che non te ne abbia parlato: sei così scettico e schivo da non essere considerato nemmeno per certe cose!- spiegò lavativamente Heryon – C’è bisogno di un autocontrollo infinito per questo genere di cose, qualità che ti manca in abbondanza tra le tue virtù….-

- Tsk.- fu la risposta del bonzo.

(B7:AFFONDATO!!! Finalmente qualcosa che lascia senza parole il venerabile Sanzoooo! Evvai, siamo troppo grandi N.d.Y&@ ^_^)



Fine quinto episodio

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Capitolo 6
*** Sesto Episodio ***






La sera non si fece aspettare e il nostro gruppo dovette ripartire per raggiungere un altro villaggio, non era il caso creare altro disturbo in quel paese dove vi si era scatenato l’Inferno, nel vero senso della parola.

Durante il viaggio Delphine aveva perso i sensi per la stanchezza e se ne stava tranquilla e beata in braccio a Gojyo, mentre Hakkai guidava, Heryon seguiva le indicazioni della cartina per raggiungere il villaggio più a portata di mano per poter sostare e per poter recuperare le forze.

L’indomani sarebbero dovuti ripartire e se avessero dovuto incappare in un altro esercito nemico avrebbero fatto bene a farsi trovare pronti e in forze.

Sanzo e la scimmia non facevano niente di particolare: entrambi guardavano con uno sguardo vuoto il cielo stellato offuscato solo da qualche nuvola di passaggio.

- È stato davvero impressionante ciò che ha fatto Delphine, non lo pensate anche voi?- chiese Hakkai cercando di non farsi venire un colpo di sonno lungo una strada sterrata.

- Sì. Ma poteva andare peggio. Per fortuna che non c’erano in giro altri sicari di quel bastardo, se no se l’avessero deconcentrata o attaccata, sarebbe stata la fine. In fondo è stata una mossa piuttosto avventata la sua.- rispose Sanzo volgendolo sguardo lungo la strada scura.

- Dannazione, la prossima volta che vuole fare una cosa del genere rischiando in quel modo devo impedirglielo ad ogni costo.- disse Gojyo in tono di rimprovero guardando il volto placidamente addormentato di Delphine appoggiato sul suo petto.

- Non fatevi crucci inutili per la sua sorte. È di carattere forte, si riprenderà subito, vedrete. Delphine non ha usato tante volte quella tecnica…anche quando la usò la prima volta per cercare di salvare il nostro Maestro stava per succedere ciò non dovrebbe mai succedere durante la sua esecuzione…
Lì circa un terzo della sua anima è stata data in sacrificio al Regno dei Morti per via di alcuni monaci che ci assalirono sotto comando di Hirofumi…
Questa è la terza volta che la usa: la prima per salvare Kenshiro, la seconda per salvare una donna partoriente, ed infine la terza: oggi per quel bambino.-

Erano quasi le due di notte, quando raggiunsero il villaggio successivo. Con poca fiducia si avvicinarono ad una locanda, credendo che fosse chiusa, ma invece era ancora aperta ed abbastanza affollata. I nostri si avviarono con passo stanco verso il bancone.

Lì l’oste li accolse con un sorriso appena accennato da sotto i folti baffi color cenere e chiese:

- In che cosa posso esservi utile, signori?-

- Vorremmo prendere tre stanze, se possibile. Ecco, questi sono i nostri documenti.- disse cortesemente Hakkai porgendo i documenti di identità del gruppo all’oste per poter svolgere le normali faccende burocratiche.

- Prego, gentili signori, vogliate seguirmi. Ci sono rimaste soltanto due stanze multiple, ma spero che sia lo stesso di vostro gradimento…- aveva detto l’uomo facendo gesto agli altri di seguirlo.

- Ehi, Sanzo io ho fame! Non metto niente sotto i denti da più di due ore! Sto morendo di fame!- disse Goku in tono supplicante rivolto al bonzo.

- Taci, quante volte ti ho detto di non comportarti come un animale!- si infuriò l’altro.

- Ha detto “Sanzo”? Voi sareste il Venerabile Sanzo Hoshi? E questi sono i suoi famosi compagni di viaggio? Ma a me era sembrato di aver sentito che fossero tre, non cinque…- chiese incuriosito l’oste fermandosi in cima ad una rampa di scale scrutando ad uno ad uno tutto il gruppo.

- Così sembra…- fu la risposta scocciata di Sanzo, demoralizzato all’idea che all’indomani la notizia si sarebbe sparsa molto velocemente in tutto il villaggio e ritrovandosi a dare benedizioni a destra e a sinistra e dicendo qualche cavolata del tipo: “i valori della vita”, “aiutare il prossimo” e altre stupidaggini che non aveva mai sopportato, ma dopotutto questo era il pegno da pagare per essere un Sanzo.

- Se è così, potrei far riaprire la cucina e farvi preparare qualcosa di buono, visto che il vostro compagno è affamato… e vi farò servire il sakè più buono che teniamo in cantina. SHIZUKA! Apri la cucina, abbiamo gente importante a cena! E manda a casa quella gentaglia! È ora di chiusura! - gridò l’uomo rivolto, evidentemente, a una donna che stava al piano inferiore.

Una volta pronta la cena il gruppo scese al piano inferiore, ed erano quasi le tre del mattino (un po’ tardi per cenare, non vi pare? N.d.Y).

Quando arrivarono in sala da pranzo videro l’oste in piedi di fianco ad un tavolo con un sorriso pacato e gentile, attendendo che i suoi onorati ospiti entrassero nella sala.

In quel momento vi fece ingresso una ragazza dai lunghi capelli biondi e dalla carnagione molto chiara, intenta a posare dei vassoi colmi di cibo. Anche lì Gojyo non si perse d’animo:

- Ehilà. Come ti chiami, splendido fiore?-

- Ehm… - disse imbarazzata lei – Mi chiamo Shizuka…-

- Questa è mia figlia, Shizuka. È stata lei a preparare questi piatti. Spero che siano di vostro gradimento Venerabile Sanzo.- disse l’uomo posando la mano sinistra sulla spalla della figlia.

- EVVIVA! BUON APPETTITO! – disse tutto allegro Goku fiondandosi a sedere per afferrare forchetta e coltello e darci sotto con la cena. (strano che la scimmia usi le posate!!! N.d.Sanzo)

- Cerca di non farti conoscere subito, per favore. Hai capito stupida scimmia?- disse Gojyo dandogli un sonoro pugno in testa col principale scopo di renderlo cosciente della sua ineducazione a tavola.

- Se avete bisogno di me non preoccupatevi a chiedere.- disse cortesemente la figlia dell’oste.

- Sicuro. Se avrò bisogno di qualcuno per scaldarmi ti chiamerò di sicuro!- disse con fare sensuale Gojyo, facendo l’occhiolino alla ragazza che arrossì immediatamente.

- AHII! MA CHE TI PASSA PER LA TESTA…Uhm?- Gojyo si spaventò vedendo l’espressione assassina prendere possesso del volto di Delphine, dopo avergli dato un forte pizzicotto al petto. (avrete capito dove? No?? Al capezzolo! Che male! Ma è una mossa efficacissima, potete contarci! N.d.Y)

- Non osare a dire altro o io…- disse con voce rauca e sottile Delphine facendo il gesto delle forbici con le dita. Solo a vedere quel gesto il sangue di Gojyo si gelò.

- O-ok… ho capito…O_o non una sola parola di più… è tutto chiaro…povero me…- disse il rosso ritornando a mangiare il breve pasto notturno offerto dall’oste.

Dopo quel piccolo episodio la cena fu piuttosto tranquilla, a parte qualche insistenza di Heryon nel voler imboccare il “piccolo Sanzo”, come le piaceva chiamarlo, e come questi la mandava a quel paese irrimediabilmente. Quando finirono il pasto, ormai pieni come uova si diressero molto lentamente nelle loro stanze, per potersi finalmente distendere e riposare.

- Vi auguro un buon sonno. Ah, dimenticavo, a che ora volete che vi svegli, gentili signori?- chiese premurosamente l’oste.

- Non si disturbi, ci pensiamo noi a quello. Grazie della cena, era squisita.- disse Hakkai salendo per ultimo. Le stanze erano molto spoglie, ma accoglienti nonostante i tempi che erano.

In una stanza c’erano Sanzo, Hakkai e Heryon, mentre nell’altra Gojyo, Goku e Delphine.

Appena entrato, Goku, si fiondò sul letto singolo sotto la grande finestra, facendo il verso a Gojyo per la magra figura di prima, quando si era preso il pizzicotto da Delphine.

La scimmia si aspettava una reazione catastrofica, ma invece Gojyo era talmente stanco da non avere nemmeno la forza di ribattere. Così si lasciò cadere sul materasso a due piazze e si mise a guardare il soffitto con occhi vacui. Infine entrò Delphine chiudendo la porta.

Nella stanza era calato il silenzio. Poi Delphine parlò:

- Mi fai schifo Sha Gojyo. Sei fortunato che non ho le forze per ucciderti, se no l’avrei già fatto.

“E meno male che non ha le forze per uccidermi! Prima mi ha fatto un male cane!” pensò il rosso.

- Perché ti faccio schifo? Cos’ho fatto?- chiese lui. - Cosa hai fatto?!? E hai il coraggio di chiedermelo pure?- gli rispose l’altra infuriandosi. – È così che ti comporti con le donne? Prima le seduci, (te le "fai",) diventi un “Romeo” e poi non appena ti capita l’occasione di acchiappare un’altra stupida ricominci la tua tattica? Ho forse sgarrato? Non li posso vedere quelli come te, mi danno il voltastomaco.- chiese a raffica Delphine diventando paonazza per la rabbia.

- Cosa staresti insinuando? Che ti ho usata solo per trarne piacere? Guarda che stavo scherzando, lo faccio sempre. E poi si può sapere come puoi dire cose simili come se io e te stessimo insieme?- gridò Gojyo non togliendo gli occhi di dosso a Delphine che se ne stava vicino alla porta.

- …Io…mi fidavo di te…- disse lei con un filo di voce, prima che calde lacrime rigassero il suo volto, fuggì dalla stanza di corsa, scappando da quell’incubo che si era instaurato. Odiando con tutto il suo essere quella stanza.

Il silenzio più totale, che solo la notte poteva offrire, era calato nella stanza dove erano rimasti, soli, Gojyo e Goku.

Solo dopo qualche secondo Goku osò parlare:

- Questa volta l’hai combinata davvero grossa… non credo che sarà come prima. Mi dispiace Gojyo…- disse la scimmia guardando l’amico che era ancora immobile nel punto in cui era rimasto durante la lite.



Fine sesto episodio

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Capitolo 7
*** Settimo Episodio ***






Gojyo stava guardando il vuoto davanti a lui. Pensava alle parole sussurrate da Delphine poco prima che fuggisse in quel modo: “ Io mi fidavo di te…”.

Quelle parole, pronunciate con così tanta tristezza, furono peggio di uno schiaffo.

Era come tornare bambino e vedere una persona a te cara dirti che l’hai profondamente delusa… Sembrava di essere tornato a quel maledetto giorno di dieci anni prima…

Ciò che aveva detto Delphine gli aveva riaperto la ferita che teneva nascosta nel suo cuore.

Si accasciò sul bordo del letto, restando sempre in silenzio.

Dopo qualche minuto di religioso silenzio, Gojyo scattò in piedi, aprì la porta e corse via dicendo a Goku che sarebbe andato a cercarla.

La scimmia sorrise e poi affondò il viso nel cuscino che profumava di pulito mormorando qualcosa prima di addormentarsi:

- Ciiibooo…. -_-



***Intanto nella stanza accanto***



Naturalmente il primo posto in cui Gojyo andò a cercare Delphine, fu nella stanza della sorella.

Una volta arrivato spalancò la porta senza bussare e in malo modo.

I tre, che stavano dormendo, sobbalzarono da sotto le coperte, quando un’imprecazione urlata di Sanzo squarciò la notte.

- CHI ACCIDENTI È L’IDIOTA CHE OSA DISTURBARMI DURANTE IL MIO SONNO! (della serie: Vodafone, ed è tutto intorno a te… N.d.Y&@)- gridò Sanzo puntando verso il vuoto la pistola.

Gojyo si guardò istericamente intorno e poi disse:- Delphine non è qui?-

- No, veramente non l’abbiamo più vista da quando è salita insieme a voi.- disse con fare assonnato Hakkai. – Perché?-

- No…niente… abbiamo avuto un piccolo litigio…una sciocchezza! Poi è uscita e se ne è andata…in lacrime…ma niente di preoccupante.- disse lui con sorrisetto idiota.

- TU HAI FATTO COSA?!? COME L’HAI RIDOTTA? TI SI È SECCATO QUEL POCO CERVELLO CHE AVEVI IN QUELLA CIOTOLA?- gridò Heryon guardando il kappa farsi sempre più piccolo ai suoi piedi.

- Uhm…mica male come insulto…me lo devo annotare…- disse Sanzo tirando fuori una piccola agendina nera e poi inforcare gli occhiali e scrivendo l’appunto.

Hakkai dopo essersi dato quattro schiaffi per svegliarsi disse:- Non è il momento di litigare: dobbiamo trovare Delphine. Andiamo a svegliare Goku, presto.- catapultandosi fuori dalle coperte, anche se un lenzuolo gli era rimasto impigliato al colletto del pigiama, a righe bianche e verdi, a modi Super Idiot (per chi non fosse a conoscenza dell’identità di Super Idiot, ci teniamo ad informarvi che si tratta del nostro prof. di diritto, studiando approfonditamente siamo riuscite a creare un nuovo albo con le avventure di Super Idiot, il suo alter ego… vi chiederete perché? Bhe perché durante le sue lezioni ci annoiamo da morire e così…).

Hakkai si cambiò alla velocità della luce e si precipitò nella stanza accanto, dove dormiva Goku.

Gli altri restarono di pietra, poi Gojyo propose di seguirlo.

“Perché i Sanbutsushin mi hanno messo in mezzo a questo branco di matti?” pensò depresso Sanzo “sono talmente pazzi che litigano alle tre di notte… e per di più non mi lasciano nemmeno dormire in pace…”

Poco dopo videro uscire dalla stanza Hakkai, che con il suo solito sorriso annunciò:

- Ho provato a svegliarlo, ma Goku non mi era sembrato d’accordo…- disse, mostrando l’occhio nero.

Sanzo mise una mano sulla fronte e commentò:- Tsk. Stupida scimmia…-

- Vuol dire che faremo a meno di lui. Ci divideremo così: Hakkai tu verrai con me, mentre tu e Heryon andrete nella direzione opposta alla nostra. A dopo.- disse Gojyo trascinando Hakkai che salutò gli altri con la manina. O_^

- Nooooooooo! Non mi lasciate solo con lei! Ho paura, mi potrebbe fare di tutto!- supplicò Sanzo.

- Rassegnati, ormai sono lontani… in marcia!!- disse al settimo cielo Heryon trascinando il malcapitato bonzo per il Sutra, lasciando il segni delle sue unghie lungo la parete di legno…



***Da un’altra parte***



Nel parco del villaggio Delphine camminava senza meta, continuando a pensare a ciò che era successo prima nella locanda.

Il suo cuore era confuso e avvolto dal gelo. Poi il freddo si fece sentire anche fuori.

Alle sue spalle sentì alcune voci:

- Ehi, sembri infreddolita. Che ne diresti se ti dessimo noi una scaldata?-

A parlare era stato un demone di bell’aspetto, seguito da altri suoi compagni con dipinto sul volto un ghigno perverso.

- Ve lo dico per il vostro bene: lasciatemi in pace. Non è giornata.- disse Delphine trattenendosi, dando le spalle ai demoni.

- Io sono Kogoro, e in questo paese sono una specie di celebrità, non è mai successo che una donna mi rifiutasse, non è vero ragazzi?- disse quello con fare strafottente.

Gli altri demoni annuirono immaginando cosa sarebbe successo di lì a poco. Ma non fecero in tempo a dire altro che Delphine era già fuori di testa, richiamando la sua frusta, per poi toglierli di mezzo.

Una volta dissolti Delphine sospirò:- I soliti scocciatori. Però aveva ragione…era proprio carino…-

Qualcuno alle sue spalle applaudì.

Era un uomo alto dai capelli corvini che risplendevano alla luce lunare e che gli ricadevano alcune ciocche sulla fronte, dai lineamenti del viso fini e due occhi di colore diverso: proprio come i suoi!

Gli abiti lasciavano intendere che fosse una persona importante anche se risaltavano le pesanti catene che gli cingevano i polsi.

Poi il nuovo arrivato parlò:

- Ti faccio i miei complimenti, davvero notevole.

- Non era niente di speciale. Piuttosto, sei forse un loro “amico”?- chiese Delphine rimettendosi in posizione d’attacco con l’intenzione di fare fuori anche lui se si fosse trattato di uno di quelli.

- No. Non li conoscevo. Tsk, solo feccia…Oh, ma che scortese! Il mio nome è Homura. Incantato.

- Piacere mio, io sono Delphine.- disse la ragazza facendo un gesto di saluto con la testa.

- Posso farti una domanda? Cosa ci fa una ragazza per strada a quest’ora di notte? Non che abbia bisogno di difenderti, questo l’ho appena constatato, ma mi sembra strano.

- Bah… stavo soltanto facendo una passeggiata. Mi mancava un po’ d’aria, tutto qui.- rispose lei alzando gli occhi al cielo notturno.

- Non mi sembra il caso di fare una passeggiata in piena notte e per di più alle quattro del mattino, ti pare?- ribatté lui con tono sarcastico.

- Questi non sono affari tuoi, e poi non sei tenuto a sapere le mie faccende. Spiacente: non parlo e non parlerò.- disse Delphine facendogli la linguaccia.

“Quei lineamenti…quel modo di fare…il modo di comportarsi…l’ho già vista questa ragazza, ma dove? E dire che somiglia così tanto a Rinrey…” pensò Homura scrutando con molta attenzione la ragazza che gli era davanti.



Fine settimo episodio

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Capitolo 8
*** Ottavo Episodio ***






Nel frattempo Homura e Delphine si sedettero su di una panchina del parco.

L’aria notturna dava a quel parco un aspetto inquietante, anche se il silenzio era rotto di tanto in tanto dalle risate dei due che si stavano raccontando dei buffi episodi di combattimenti e su il numero di persone più strambe che avessero incontrato durante i loro viaggi.

Ma parlarono anche delle dure prove che dovettero superare per vivere…

- E così sei dovuta fuggire dal tempio in cui vivevi per via dei disordini che si erano creati… chissà quanta fermezza avrai dovuto tirare fuori per convincerti che quella sarebbe stata l’ultima volta che respiravi l’aria di quel posto.- chiese Homura voltandosi per guardare negli occhi Delphine.

- Già. Non puoi immaginare quanto sia stato difficile accettare la morte di colui che ho amato come un padre…ucciso per puro desiderio di potere…ma cambiamo discorso…parlami un po’ di te!- disse Delphine riacquistando il buon umore con un sorriso sgargiante.

- Bhe, di me cosa si può dire…che…si è fatto tardi! Per me è giunta ora di tornare a palazzo…mi spiace ma io, a differenza tua, ho degli orari da rispettare…- constatò Homura prima di alzarsi dalla panchina. Successivamente si alzò in piedi anche Delphine.

“Che strana persona… eppure è come se lo conoscessi da parecchio tempo…c’è qualcosa di lui che si riflette dentro di me…bah, sarà una mia impressione.” Pensò sfuggevolmente Delphine prima di rispondere al saluto di Homura.

- Ma guarda come passa veloce il tempo quando si è in compagnia di persone piacevoli.- sospirò lei abbassando lo sguardo. Non le andava di ritornare alla locanda e di ritrovare la faccia di Gojyo…

- Di sicuro ci rincontreremo di nuovo, non abbatterti. Saprò sempre dove ti troverai…in fondo sono un Dio, nulla mi è negato.-

- Si, come no. E io sono Mary Poppins! Ma a chi vuoi darla a bere, se tu fossi davvero un Dio non staresti a perdere tempo con una come me.- lo beffeggiò Delphine.

- A sì? Non mi credi? Allora tra qualche tempo aspettati un’entrata in scena degna del Dio della Guerra!- disse lui ridendo.

- Ci conto! Ma se perdi mi devi una cena! D’accordo?- disse lei trattenendosi per le risate.

Nel frattempo, mentre Homura e Delphine stavano ridendo, arrivarono di corsa Sanzo ed Heryon.

Sanzo restò a dir poco sconcertato quando vide Delphine “fraternizzare” col nemico.

- Che diavolo ci fai tu qui con lui, Delphine?- gridò Sanzo facendo sobbalzare la ragazza.

- To’, Konzen Doji! Cosa ti porta fin qui? Sei fortunato che non abbia voglia di ucciderti. Ringrazia lei, piuttosto che fare la ramanzina come al tuo solito. Ci vediamo Delphine.- concluse con aria trionfante Homura prima di svanire nel nulla.

“Quell’altra ragazza deve essere sua sorella… perché non me ne avrà parlato? Ma in fondo non sono affari miei!” pensò Homura appena tornato a palazzo, nel Regno Celeste.



***Intanto nel parco***



- Ma ti rendi conto che quello che avevi di fronte era Homura, il Dio della Guerra? Ci è mancato poco che non ti avesse ucciso. Gli avrai spifferato tutto! Gli avrai detto la nostra prossima tappa e adesso lui ci starà già aspettando. ACCIDENTI!- gridò Sanzo sputacchiando di qua e di là.

- PRIMO: NON GLI HO DETTO NIENTE; Secondo: non gli ho fatto nemmeno i vostri nomi e tantomeno quello di mia sorella; Terzo: prova ancora una volta a gridarmi in questo modo e ti tolgo le budella con queste mie mani! Razza di monaco corrotto e maleducato ed insolente che non sei altro.- urlò Delphine.

- Calmatevi, vi prego. ^_^’’- disse con un filo di voce Heryon che era stata esclusa completamente dalla discussione.

- TU NON TI METTERE IN MEZZO!!! è_é - gridarono gli altri due con il vapore che usciva dalle orecchie per la rabbia.

- O-ok…starò zitta… O_o- si disse Heryon allontanandosi da quel putiferio.

In quel momento arrivarono Gojyo e Hakkai attirati dal caos che stavano facendo loro due alle quattro di notte.

- Per fortuna che siete qui! Siete finalmente riusciti a trovare Delphine, a quanto pare!- disse con voce pacata Hakkai.

- Ma che diavolo state combinando?!? Vi sembra il luogo e l’ora per gridare certi insulti? E smettetela di fare i bambini! Chissà cosa è successo!- disse Gojyo tentando inutilmente di acquietare le acque e di dividere i due che si stavano per scannarsi a vicenda…

- Vuoi proprio sapere perché ce l’ho tanto con la signorina in questione?- ringhiò Sanzo senza guardare in faccia Gojyo.

- Dai, avanti, spara.

- Bhe, vedi, poco fa abbiamo trovato Delphine che stava amorevolmente parlando con Homura. E sembravano andare molto d’accordo.

Gojyo era shockato. Improvvisamente si rese conto di quanto fascino poteva essere capace Homura a confronto di lui, infondo lui era una divinità…non poteva pensare di aver perso Delphine (faccia di Gojyo: O_o’’ N.d.Y)(ma pensa sempre a quello? N.d.@)

- E allora? Sei geloso che ti ho fregato il ragazzo, bonzo corrotto?- lo beffeggiò Delphine guardandolo con aria di sfida.

- Che cosa?!? Come ti permetti, io ti…- disse Sanzo perdendo le staffe.

- Ehi, ehi. Calma. Non c’è bisogno di arrivare a questi punti.- disse Heryon prendendo in mano la situazione.

- Hai proprio ragione, sono d’accordo con te. Bene. Delphine, per favore, potresti dirci con precisione ciò che hai detto a Homura?- chiese Hakkai assumendo un’espressione seria.

- Vediamo…ah, già! Abbiamo parlato del gruppo di demoni che mi avevano assalito… e poi di tutte le “stupide” battaglie che abbiamo combattuto, fino a quelle più serie. Niente di più. Sei contento ora, Sanzo?- disse Delphine il tono canzonatorio.

- Tsk. Per questa volta ti è andata bene. Ma la prossima farò finta di non ricordarmi che di fronte a me sta una persona ma una creatura demoniaca e ti assicuro che non fanno una bella fine i demoni che mi sbarrano la strada...- disse Sanzo con tono rauco portandosi alla bocca una sigaretta.

- Oh, ma che paura! Vi prego aiutatemi, il Venerabile Sanzo Hoshi vuole darmi una lezione…- Delphine si fermò immediatamente e fissò il suo occhio smeraldo su quelli d’ametista di Sanzo e poi continuò – Prima che tu riesca ad arrivare al mio livello, fai in tempo a morire. Non mi bastano le minacce, monaco, voglio i fatti. Andiamo, Gojyo. Ho bisogno che qualcuno mi faccia passare il malumore… ^_^-

Il resto della nottata fu “tranquilla”, ma i litigi iniziarono quando i cinque dovettero svegliare Goku, che si sa, quando dorme nemmeno un cannone riuscirebbe a destarlo…

Improvvisamente Hakkai ebbe un’idea:

- Ragazzi, ho trovato! Torno subito!

- Ma che gli è preso?- chiese Heryon.

- Non chiederlo a me.- rispose la sorella sconcertata.

Poco dopo Hakkai tornò al piano superiore con un vassoio di brioches appena sfornate e le passò sotto il naso della scimmia… in pochi secondi Goku ripulì il piatto, ma la cosa più sconcertante è che aveva divorato la colazione mentre stava ancora dormendo!! Così gli altri erano di nuovo al punto di partenza…

- Che male ho fatto per trascinarmi appresso questa stupida scimmia…?- disse Sanzo coprendosi il viso con una mano.

- Il fatto che tu senta delle voci, non ti pare un po’ al di fuori della normalità?- dissero Delphine, Heryon e Gojyo.

- Bah, non saprei come risponderti…- rispose lui.

- A mali estremi, estremi rimedi.- Heryon entrò nella stanza, afferrò le lenzuola in cui Goku era ben avvolto, come un baco da seta, e tirò. In questo modo la scimmia fu catapultata fuori dal letto e finalmente si svegliò…

- Buongiorno, è già ora di colazione? Perché siete tutti qui? È successo qualcosa? Non ditemi che è finito tutto il buffet!- disse Goku con gli occhi che non ne volevano sapere di stare aperti.

- Per la cronaca ti sei già abbuffato: hai spazzato via un intero vassoio di croissant!- disse Gojyo con fare annoiato.

- Ma davvero? Eppure io ho una faaameee!- si lamentò ancora Goku.

Tutti si accasciarono a terra esasperati…



Fine ottavo episodio

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Capitolo 9
*** Nono Episodio ***






Ormai il sole era già alto nel cielo terso del mattino e l’aria era più calda di quanto era stata nei giorni precedenti. C’era talmente tanto caldo che Goku non parlò fino a quando no ebbe le visioni…

- O mio dio… guardate! Un hamburger gigante con una insegna gigante sopra che fa:

“SONO LA FINE DEL MONDO, MANGIAMI! =D”

Uh! Ora invece c’è un pollo arrosto di proporzioni giganti che mi sta salutando proprio alla nostra sinistra! CIAOOO!!!

- Quand’è che la finirà? Mi viene voglia di mettergli la testa tra le ruote della macchina!- disse Gojyo cercando di trattenersi dall’istinto omicida.

- Se vuoi ti do volentieri una mano…- disse esasperato Sanzo.

- Cercate di calmarvi, signori. Sulla cartina è segnata un’oasi piuttosto vicina alla nostra posizione. Ne avremo ancora per quaranta chilometri…- disse Hakkai sorridendo.

- Spero che arriviamo tutti interi all’oasi...- sospirò Heryon asciugandosi la fronte con un fazzoletto. Per quaranta chilometri il gruppo dovette sopportare le continue visioni culinarie di Goku.

Finalmente arrivarono in un piccolo villaggio arso dal sole, la cosa che lasciò sorpresi tutti (la scimmia non la si considera nemmeno…) è che era un villaggio abbandonato.

Con molta circospezione Hakkai fece un giro di perlustrazione del villaggio e infine ebbero la certezza che era completamente abbandonato.

Decisero di alloggiare in una vecchia casa, dall’aspetto ancora rassicurante.

Il suo interno era spoglio, buio e aveva un odore di chiuso, quasi soffocante, ma questo era ciò che offriva quel paesino.

Per il pranzo furono serviti i cestini preparati da Shizuka, la ragazza della locanda della notte precedente. Una volta finito il breve pasto il gruppo si divise: Sanzo restò nei pressi dell’accampamento, Hakkai fece un pisolino sul resto di ciò che sembrava un divano, la scimmia vagava alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti, mentre Gojyo, Delphine ed Heryon andarono a fare una passeggiata per le vie del villaggio alla ricerca di qualche fonte d’acqua.

- Che pace, non vi pare?- chiese Heryon.

- Già, se non fosse per questo caldo insopportabile sarebbe più piacevole questo silenzio…- disse Delphine sfinita per la calura.

- Sei la solita…- rispose la sorella.

- Ehi, che ne direste se noi…AHIA! MA CHE FATE?!?- chiese Gojyo con i segni di dieci dita sulle guance (cinque dita per guancia, s’intende).

- TI MERAVIGLI PURE, RAZZA DI PERVERTITO!- gridarono la ragazze al malcapitato kappa.

- Non avrete pensato male? Io intendevo dire, se mi avreste lasciato parlare, perché non approfittiamo di questo sole per abbronzarci per benino? Che ne dite, vi piace come idea? Così faremo passare la noia!- sorrise lui cominciando a spogliarsi.

“Secondo me gli è venuta quest’ideona solo per guardarci. A lui cosa serve prendere il sole, è già fin troppo abbronzato?!? Bah, vallo a capire…-_- ” pensò Delphine.

In quell’istante le sorelle si scambiarono una breve occhiata.

- Ok, per noi va bene. Ma sappi che se solo ti cade accidentalmente l’occhio in qualche punto Hot io ti concio per le feste!- disse Delphine puntando il dito indice sul petto allenato (ed abbronzato) di Gojyo.

- Bene. Ci vediamo tra dieci minuti. Vado a mettermi il costume. ^_^- disse Gojyo salutando le sorelle per poi allontanarsi in direzione dell’accampamento.

- Che dici, dobbiamo fidarci della sua parola?- chiese Heryon.

- Sì, non ti preoccupare…l’ho addomesticato bene il cuccioletto…- sogghignò l’altra- andiamo anche noi a cambiarci!-



***Poco dopo***



- Wow! Che dolce visione hanno i miei occhi! Siete stupende, anzi, divine!- disse Gojyo quando vide Heryon e Delphine arrivare nel posto stabilito, proprio di fronte alla casa dove si erano fermati.

- Cerca di non scaldarti troppo, fa già caldo, ricordi?- disse Delphine con fare provocatorio.

Le due ragazze stavano davvero bene in costume.

Entrambi i costumi erano due pezzi: quello di Delphine era un bikini nero con i bordi e i lacci in rosa chewing-gum e sugli slip, dietro, aveva una scritta, sempre in rosa: I’m Bad Girl ; il costume di Heryon, invece, era classico: un bikini in tinta unita azzurro cielo che faceva risaltare il colore smeraldo dei suoi occhi.

Anche Gojyo non era da meno: la pelle già abbronzata e i muscoli tonici risaltavano e i pantaloncini da surf neri con fantasie bianche lasciano senza fiato…(Sbav-Sbav +_+ che magnifica visione… N.d.Y)(mi dispiace…ma è tutto censurato ^_^” N.d.@)

- Allora, che ne dite di una partita a pallavolo?- chiese Gojyo con un sorriso furbo sulle labbra e mostrando alle ragazze un palla.

- Ma come possiamo giocare, siamo solo in tre?- chiese Heryon.

- Non ti preoccupare, sono un gentiluomo, voi due contro di me.- disse lui.

- Allora preparati a perdere, pivello…- dissero Heryon e Delphine all’unisono.

“Quando parlano insieme mi mettono i brividi…-_-!” pensò Gojyo.

- PALLA!- gridò, infine, Gojyo lanciando in aria la palla e dando così inizio alla partita.

Le due sorelle dominavano, Gojyo ormai era sfinito, la lingua faceva fatica a ritornare in bocca. Quando all’improvviso la scimmia afferrò la palla esclamando:

- CIBOOO!

- Ehi, stupida scimmia, quello non è un melone: restituiscimela subito!- gridò Gojyo.

- Ma che diavolo state combinando?- dissero Heryon e Delphine restando di stucco.

Goku non ne voleva sapere di lasciare la palla, così a mali estremi, estremi rimedi… Gojyo diede uno strattone alla palla, staccandola dalla bocca famelica della scimmia.

In quel momento Goku tirò un urlo acuto, di dolore, che durò per circa tre o quattro secondi. Poi tornò il silenzio.

- Ma che diavolo ti è saltato in testa, pervertito di un kappa? Ma dico, sei impazzito? Volevi rompermi i denti?- disse assumendo un’espressione offesa ed imbronciata.

- E tu invece? Ora sei da rinchiudere! Ti stavi mangiando una palla! Cosa pensassi che fosse, un cocomero?- disse Gojyo con stizza.

- Bhe, in effetti… uffa! Lasciami in pace, razza di kappa che non sei altro!- disse la scimmia sputacchiando di qua e di là.

- Come ti permetti…- disse Gojyo cominciando ad avvicinarsi a Goku con fare minaccioso.

- Ook, ora basta! Fate i bravi bambini e continuammo a giocare… Goku, vuoi giocare con noi?- chiese Heryon dividendo i due.

- Sì! Che bello! A cosa state giocando? Con chi sto in squadra? Mi devo mettere anch’io il costume? Posso restare così? ^_^- chiese a raffica la scimmietta entusiasta.

- Bhe, visto che Gojyo è senza partner, e che non andate piuttosto d’accordo… starai in squadra con lui… così riuscirete, forse, a non litigare più.- disse Delphine raccogliendo la palla dalle mani di Gojyo, che nel frattempo era rimasto pietrificato per via della nuova formazione…

- Ma…ma non è giusto! Perché proprio con quel mocciosetto! Perché non ci mettiamo insieme noi due, Delphine?- piagnucolò Gojyo implorando le due gemelle di cambiare idea.

- Niente da fare, Gojyo. Finché voi due non deciderete di andare d’accordo, starete Sempre insieme. E quando dico sempre, voglio dire SEMPRE. Questa, in un certo senso, è una punizione che vi renderà più maturi.- disse la ragazza dai lunghi capelli.

- FORZA!- gridò Heryon lanciando la palla verso il campo avversario.

La partita procedeva bene. Nonostante le infinite lamentele di Gojyo quando Goku non riusciva a respingere la palla o quando la lanciava dritta sulla rete regalando un punto alle avversarie.

“Non se la cavano male, non trovi sorella?” pensò Heryon. “Già. Poi con Gojyo, con il suo 1,84 m, alla rete come difesa diventa più arduo far passare la palla…ATTENTA!!” pensò Delphine. (se trovate la cosa strana ve la posso spiegare io… sapete cosa si dice dei fratelli gemelli? Si dice che siano collegati nel pensiero e nelle sensazioni N.d.Y)

- Ah! Punto! Come mai non dite più niente? Un gatto vi ha mangiato la lingua?!?- le beffeggiò Gojyo che aveva appena schiacciato e quindi segnato punto.

- Non ti esaltare troppo, Rosso. Per ora noi non stiamo facendo sul serio, dico bene Delphine?-

- Detto benissimo sorella! E poi siamo in vantaggio noi, cocco.- disse Delphine col fiato appena affaticato.

- Oh! Allora siete ancora più forti? Perché non ce lo fate vedere subito?- chiese Goku entusiasta di vedere come fossero forti.

- Se proprio insistete…sei pronta Delphine?- chiese Heryon preparandosi con la palla.

- Pronta…Vai!- disse in risposta l’altra.

Delphine prese la ricorsa per poter schiacciare la palla che le aveva alzato la sorella.

Il salto che fece era a dir poco sbalorditivo. I gomiti superavano di circa venti centimetri la corda utilizzata come divisore.

Inevitabilmente segnò punto vincendo così la partita. 3 set a 1.

Sul tardo pomeriggio Sanzo tornò dalla sua perlustrazione e trovò la scimmia piangere come una fontana, mentre Heryon, Delphine e Gojyo tentavano di consolarlo in qualche modo, però con scarsi risultati…

- Allora, si può sapere cosa sta succedendo? Che diavolo state combinando? State facendo un fracasso della malora! Perché piange quella stupida scimmia?- chiese adirato Sanzo.

- Oh, niente di chissà che cosa…abbiamo giocato a pallavolo e Gojyo e Goku hanno perso…ma appena lo ha capito…si è messo a piangere a dirotto come adesso…su, su…È solo un gioco, non bisogna prenderlo sul serio…- disse esasperata Heryon.

- Ho capito…spostati, ci penso Io- disse Sanzo avvicinandosi alla scimmia per poi cioccargli una sventolata con l’Harisen.

- Ahi! Ma che ti salta in testa, Sanzo?!? Mi hai fatto male!- piagnucolò lui.

- Lo scopo era proprio quello, stupida scimmia. Ora vedi di smetterla perché non ho alcuna intenzione di sopportarti ancora per molto. Nella vita bisogna accettare la sconfitta. E quindi non devi mai farti vedere nelle tue debolezze.- predicò il bonzo.

- Oh, sei semplicemente fantascticooo!- disse Heryon lanciandosi addosso a Sanzo.

- Ehi, ma che fai!! Lasciami!! No! Non oserai?!? Non ti permettere di strusciarti ancora o io…- disse lui. (che scena imbarazzante… -_- N.d.Sanzo)

- O tu cosa?- disse Heryon fermandosi un secondo per guardare in faccia il bel monaco.

- Ti faccio fare il resto del viaggio a piedi e di corsa!- rimproverò Sanzo, ma senza aver avuto alcun effetto, perché Heryon aveva ripreso a fare le fusa al malcapitato ventitreenne.

Poi Sanzo si soffermò un attimo e notò che Heryon, Delphine e Gojyo erano in costume..

- Si può sapere che combinate? Non siamo mica in spiaggia?!? Copritevi, razza di selvaggi!-

- Ehi, che problema c’è? Non mi dire che non hai mai visto delle belle ragazze in costume, in compagnia di un altrettanto bell’accompagnatore?!? Patetico! Da oggi in poi ti chiamerò “Genjo Sanzo Verginello”! Ah ah ah!!!- disse ridendo Gojyo guardando il volto sempre più paonazzo di Sanzo.

- Come ti permetti?!? È ovvio che non è la prima volta che vedo della gente in costume, dopotutto vado in vacanza al mare, io.- ribatté il monaco.

- Davvero?!?- dissero Gojyo, Heryon, Delphine e Goku all’unisono.

- Già. Quando i Sanbutsushin non mi affidano nessun compito, scappo da Choan e vado nella spiaggia di Tsuyama. Vado laggiù perché non c’è quasi nessuno e posso girare tranquillamente perché sono tutti Shintoisti…e quindi a loro non interessano le mie prediche da bonzo buddista…- disse Sanzo con fare superiore.

- Ma se non ti abbiamo mai visto abbronzato in tutti questi anni!- disse innocentemente Goku.

- Cosa credi che faccia se non vado alla spiaggia?!?- disse Sanzo arrossendo vistosamente.

- Oh…ma allora è attivo anche “lì sotto” il Venerabile Sanzo! E chi lo avrebbe mai detto che un damerino come lui trovasse il tempo per dedicarsi al fascino femminile!- disse ironicamente Gojyo.

- Grrr…Razza di maniaco! Non ho mai specificato che cosa faccio! Io vado a rilassarmi alle terme nel piccolo bosco subito dietro la spiaggia, mica spreco tutto il mio tempo per correre dietro a delle ragazze che non ti considerano nemmeno!- disse il bonzo.

- Ehi, cosa vorresti insinuare? Che io vada sempre in bianco?!? Parla se hai il coraggio, bonzo dei miei stivali!- gridò Gojyo uscendo dalle staffe. (per non dire dal costume!! ^_^ N.d.Y)

- Bhe, a quanto mi risulta in questo periodo non vai molto bene… pare che non alzi più “bandiera”…- disse Sanzo mettendosi il dito mignolo all’orecchio.

- Io ti faccio a pezzi razza di….- ringhiò Gojyo trattenuto da Goku.

- Calma, calma…a titolo informativo non è assolutamente vero che in questo periodo non alzi bandiera…e poi come puoi provarlo, mi sono forse venuta a lamentare? Almeno per ora…- disse in tono beffardo Delphine.

- Come per ora?!? °_°- chiese furibondo Gojyo – Non gli darai mica corda, spero?!?-

- Tsk. Dimenticavo che di questi ultimi tempi ti “diverti” con lui…- disse con fare di sfida Sanzo.

- Cos…?Io ti…desintegroooo!- anche Delphine fumava dalle orecchie, così Goku era costretto a trattenere due belve assetate di sangue, il sangue del venerabile Sanzo…

La cosa andò avanti per le lunghe…e si fece quasi l’ora di cena…



Fine nono episodio

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Capitolo 10
*** Decimo Episodio ***






Hakkai, dopo il suo riposino pomeridiano, si era messo all’opera per i preparativi della cena.

Il sole pareva non voler calare al di là della linea dell’orizzonte.

Il caldo stava diventando sempre meno soffocante, lasciando un po’ di tregua ai nostri viaggiatori.

Non appena la cena fu pronta, e dopo i soliti litigi di Goku e Gojyo, i nostri riuscirono a consumare la cena tranquillamente, solamente fino a quando Hakkai non percepì una strana sensazione…come se fuori ci fosse qualcuno.

- Cosa c’è Hakkai?- chiese sospettoso Sanzo.

Conosceva troppo bene tutte le espressioni del compagno per non capire che stava succedendo qualcosa.

- No, niente. È solo che mi pare di avvertire una presenza fuori, in mezzo alla strada…ma forse mi sbaglio, sarà solo un gatto…O_^’’- disse sorridendo l’amico.

- Mh…andiamo a dare un’occhiata, nemmeno io mi sento tranquilla…- disse Heryon alzandosi in piedi e spazzolandosi la veste con le mani.

- È meglio se ci prepariamo con le armi in mano. Potremmo essere circondati da dei briganti. Quelli si infiltrano dovunque…- disse Delphine richiamando a sé la sua frusta di spine.

- È meglio essere prudenti…avete ragione- disse Gojyo afferrando la sua Shakujyo.

- Ehi Sanzo, e io?- chiese la scimmia.

- Tu, resterai qui.- disse il monaco.

- Ma perché? Anche io voglio divertirmi un po’! Che ingiustizia…- si lamentò lui.

- Qualcuno deve pur restare a fare la guardia alle provviste, no?- disse gentilmente Hakkai guardando il ragazzetto.

- Ok. Ma sappiate che lo faccio solo per il cibo.- disse lui.- se avete bisogno di me in qualche modo sapete dove trovarmi!- ^-^

- Andiamo!- disse Sanzo mettendosi in testa al gruppo. Non appena misero piede al di fuori della casa non videro nessuno…

Nessun rumore, non un sospiro, un movimento.

Tutto taceva.

- È certo che non siamo soli. È tutto troppo tranquillo. Non vi pare?- disse Gojyo in un sussurro con la paura di rompere quell’incanto.

- Già. Comunque è meglio se restiamo uniti.- disse Sanzo.

- Sì – dissero gli altri in risposta all’ordine del monaco.

Dopo qualche tempo di assoluta immobilità qualcosa si mosse verso di loro provenendo dall’oscurità della piccola cittadella.

Quando li raggiunse, il suo volto fu illuminato dall’opaco raggio lunare e Sanzo, Hakkai e Gojyo restarono impietriti quando videro che si trattava di Kanzeon Bosatsu!

- Ehilà! Da quanto tempo! Sono venuta qui da voi per dirvi di accelerare i tempi, perché la situazione sta diventando insostenibile. Ed incredibilmente noiosa…- disse la divinità alzando gli occhi al cielo come annoiata.

- Bhe, se ci avessi ordinato di prendere un aereo, tutta questa “noia” te la saresti potuta risparmiare…- disse Gojyo con fare canzonatorio.

- Già, ma non sarebbe stato molto divertente se foste arrivati subito a destinazione, invece così riuscirò a passare un po’ il tempo guardando cosa combinate…- disse lei (o lui?!?).

- Si può sapere chi sei?- chiese Delphine facendosi avanti, tra Hakkai e Gojyo.

- Oh, ma guarda avete ospiti…ma ora che ti guardo meglio tu sei…- disse Kanzeon lasciando afferrare un tono di sorpresa nella sua voce, avvicinandosi al volto della ragazza per poi afferrarlo delicatamente tra le sue dita.

- Mi conosci?- chiese incredula la ragazza, liberandosi dalla stretta della divinità.

- I tuoi lineamenti, i tuoi capelli, e i tuoi occhi…sono tratti uguali a quelli di…no. Non è possibile…voi due siete le FIGLIE DI HOMURA!- gridò Kanzeon puntando il dito indice verso le due sorelle.

- Cosa? Homura, hai detto? Non è possibile!- disse Sanzo restando immobile a guardare le due gemelle.

- Homura…non scherziamo! Io ho visto Homura e non mi è sembrato il tipo di mettere al mondo dei figli!- disse Delphine rivolgendosi a Kanzeon.

- Come è possibile che loro siano le sue figlie?!?- chiese Hakkai.

Nel frattempo Goku aveva sentito il putiferio che si era creato e aveva deciso di uscire per vedere cosa stessero combinando i suoi compagni. Quando arrivò al fianco di Sanzo, Kanzeon cominciò a spiegare cosa successe nel Regno Celeste molti anni prima…

- Dovete sapere che Homura amava una donna che viveva nel Regno celeste, il suo nome era Rinrey. Loro passavano molto tempo insieme, erano la metà perfetta della stessa anima. Ma un giorno, l’Imperatore Celeste venne a scoprire la loro relazione e dato la particolare condizione del nipote, cioè di Homura, decise di punire il gesto proibito con la immediata morte di Rinrey, per poi farla rinascere nel mondo terrestre, come donna mortale. Dopo ciò nel Regno Celeste si scatenò un grande disordine, dove persero la vita mio nipote, il generale Ten-Po e Ken Ren Taisho e il Principe Nataku. Di conseguenza, Homura, dovette prendere il posto del fratello Nataku, caduto in un profondo coma, e così acquistò il titolo di Signore della Guerra.
Riconquistando l’onore perduto. Dovete sapere che Homura è un “Figlio della Sventura”, perché ha con sé un occhio eretico, quindi malefico. Essendo l’unico, oltre al fratello, in grado di poter uccidere, poiché è proibito per una divinità. Così gli sono stati imposti dei sigilli: delle catene che gli cingessero i polsi, in modo da ricordargli di essere un essere eretico, quindi non voluto, non apprezzato. Nonostante questa difficile condizione, Homura, continuò a cercare la sua amata Rinrey, e una volta riuscitoci tenne ancora più nascosta la loro seconda relazione. Da quest’amore proibito, circa vent’anni fa, nacquero due gemelle, anche loro con lo sventurato dono di avere un occhio dorato. Purtroppo Rinrey fu uccisa da dei sicari dell’Imperatore Celeste, che erano venuti a sapere della nascita delle due piccole, ma fortunatamente fece in tempo a salvare le figlie, affidandole alle cure di un lungo fiume nei pressi della sua abitazione…da quel giorno, delle due gemelle, non si ebbero più notizie. Nemmeno Homura seppe della loro esistenza, poiché per circa un anno restò impegnato in una guerra nei pressi di Kyonshu, una regione del Nord. E ora dopo, tanti anni, mi trovo al cospetto delle due Bimbe Perdute…incredibile, non vi pare?- concluse Kanzeon fissando ancora i suoi occhi ametista in quelli smeraldo di Delphine e di Heryon.

Mentre calò il silenzio un’ombra si celava nell’oscurità per riuscire a sentire ciò che era stato appena detto…



Fine decimo episodio

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Capitolo 11
*** Undicesimo Episodio ***






La persona che si celava dietro l’ombra di un palazzo ormai diroccato, si stupì al racconto della divinità Kannon.

Non riuscendo a trattenere la sorpresa si fece avanti con l’espressione del volto contorta per lo choc.

Non appena la luce lunare illuminò il suo viso, tra il gruppo si sollevò un gemito di sorpresa…La persona che si fece avanti fu proprio Homura!

Non potete immaginare lo sconcerto che si era creato: era calato il più profondo imbarazzo che si potesse mai pensare…ma fu rotto dalle parole cariche di ironia di Kanzeon Bosatsu.

- Bene! Le cose cominciano a farsi più interessanti, finalmente non dovrò preoccuparmi di rendere le cose più divertenti per non morire di noia…- ^-^

- Cosa significa tutto questo, Kanzeon? Perché non mi è mai stato detto niente prima d’ora? E perché lo vai proprio a dire a quei quattro? Razza di…- disse a denti stretti Homura trattenendo a stento la rabbia che lo stava assalendo con veemenza.

- Non ti ho mai detto niente per il semplice motivo che se fossero state vive e si fosse sparsa la voce in giro, avrebbero perso ogni possibilità di vivere, non trovi? E poi dovresti sapere meglio di me cosa significa subire una punizione da parte dell’Imperatore Celeste…- gli rispose con tutta calma e sufficienza la divinità.

Homura tacque.

Non avrebbe voluto per niente al mondo che le sue uniche figlie, il ricordo della persona che ha amato più della sua stessa vita, potessero essere uccise dalle sue stesse mani o da quelle di un suo diretto subordinato, nonché amico e compagno. Dato che era concesso solo al Dio della Guerra, e al suo seguito, il potere di uccidere…a differenza degli altri abitanti del Mondo Celeste.

Piuttosto si sarebbe tolto la vita con le sue stesse mani…forse non avrebbe più sofferto…e forse avrebbe potuto raggiungere Rinrey…ma ora gli si presentava davanti una nuova ragione per vivere e avrebbe preferito morire per le sue figlie che per espiare il suo dolore…

Heryon, che fino a quel momento era rimasta in più completo silenzio, prese la parola.

- Quindi…questa persona sarebbe il nostro vero padre? E nostra madre è morta per mano di alcuni scagnozzi di questo Imperatore? È successo tutto questo perché Homura amava una donna che “non lo meritava”? È forse così?-

- Bhe…le cose non sono proprio così, ma il senso è quello. Non che “non lo meritava”, ma che lui non poteva meritare lei. Homura è una divinità per metà eretica.
Guardate i suoi occhi, anche lui come voi ha un occhio dorato. Questa è la prova che è capace di uccidere: quindi una creatura nata allo scopo di uccidere, non per amare, un po’ come suo fratello, che al contrario di lui è un essere eretico completo, se così si può dire.- disse Kanzeon perdendo l’espressione ironica lasciando posto, finalmente, ad un’espressione seria.

- Visto che eri al corrente di tutto, – disse Delphine, infuriandosi – Perché non ci hai preso sotto le tue cure, in modo da poter aspettare il ritorno di nostro padre per dirgli come erano andate le cose? Invece di farci passare un inferno al posto della vita? Che razza di divinità sei? La dea della misericordia! Tsk! Un corno! Non ti meriti di stare nel Regno Celeste per prenderti gioco delle vite degli esseri mortali…-

- Noi ne abbiamo passate di tutti i colori…abbiamo visto morire la persona che ci aveva salvate quando eravamo in fasce, che ci ha cresciute ed amate come figlie…abbiamo dovuto rinunciare alla comodità di una casa per nasconderci…abbiamo visto la morte in faccia per numerose volte…e quindi non abbiamo intenzione di perdonare nessuno, tantomeno una divinità, per aver fatto finta di non vederci, di aiutarci…di evitarci l’immenso dolore di una perdita così importante…- disse Heryon avvicinandosi alla sorella che aveva perso ogni ostilità, lasciando posto alla tristezza più profonda…

“Vi capisco…” pensò in quel momento Sanzo, guardando le ragazze prendere forza l’una dall’altra.

Kanzeon restò in silenzio ricevendo quelle dure parole in pieno volto.

- Non è il mio compito raccogliere delle infanti. Tutto qui. Io mi sono preoccupata di far arrivare lì, sulla riva del fiume, Kenshiro Sanzo, in modo che vi potesse raccogliere e allevare. Poi il dopo non mi sarebbe più importato. L’importante che voi foste state vive. La fine che si è scelto il vostro Maestro è stata una sua decisione. Forse immaginava ciò che sarebbe successo e allora agì in quel modo per proteggervi. Non ditemi che non ci avevate mai pensato in tutti questi anni…con il suo sacrificio assicurò la vostra salvezza, sapendo che avevate la forza per vivere…pensate se avesse evitato di mettersi contro e Hirofumi…invece di essere ucciso lui, avrebbero ucciso per prime voi due.- disse lei mantenendo una calma apparente.

- Ma che razza di discorsi stai fac…- disse Heryon scagliandosi contro Kanzeon, però venendo fermata dalla sorella che le sussurrò:

- Smettila, Heryon. Ha ragione. Noi non abbiamo mai pensato a questo, perché eravamo accecate dall’odio e dalla solitudine…la vendetta non ha più alcun senso…perché quella fu una decisione del Maestro, non capisci? Ha preferito morire per proteggerci!-

- Ma come gli è passato di mente di farci scudo col suo corpo in un modo così, così…?!?- disse la sorella con le lacrime agli occhi.

- È stato il suo l’amore…- disse l’altra cercando di trattenere le lacrime, abbracciando la sorella.

“Ma che sta succedendo, io non ci sto capendo più nulla @_@ !!!!” pensò Goku guardando la scena vicino a Sanzo, che stava lì senza parole.

- Ma che possiamo fare? Ormai la nostra missione è nulla, cosa faremo? Dove andremo? Non abbiamo nessun posto in cui poter tornare- chiese Heryon all’orlo della disperazione.

- Questo sta a voi…la vita è la vostra, quindi siete in grado di decidere della vostra sorte come meglio preferite. Nessuno di noi ha alcun diritto di scegliere per voi.- disse Kanzeon guardando distrattamente Homura che stava per aprire bocca.

- Senti, sorella…visto che non abbiamo più niente da fare e non abbiamo più un posto in cui fare ritorno…perché non restiamo insieme al gruppo di Sanzo ancora per un po’? Il tempo necessario per trovarti un Tempio…- disse sospirando Delphine.

- Ma…tu? Cosa farai? Verrai con me?- chiese l’altra.

- …Ti ho già dato troppi problemi…come quella volta…- disse con malinconia Delphine, senza guardare negli occhi la sorella, che era rimasta pietrificata alle parole della gemella.



Fine undicesimo episodio

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Capitolo 12
*** Dodicesiomo Episodio ***






Due ragazze stavano correndo a perdifiato per le vie di una città inseguite da degli uomini che gridavano:

- Fermatele!! Sono due truffatrici! Ci hanno derubatooo! Maledette, fermatevi! Non vi lasceremo scappare senza prima avervi dato la lezione che vi meritate!!-

Mentre le due fanciulle correvano rincorse da un numero sempre maggiore di abitanti, una si rivolse alla sua compagna.

- Accidenti a te! Non mi avevi detto di questa parte del piano! Lo sai cosa significa se ci dovessero prendere? Ma che razza di sorella che mi ritrovo…-

- Pensa a correre piuttosto che a perderti nelle tue solite ramanzine, se non vuoi che ti lasci indietro, hai capito? E poi come pensavi di vivere? Qui vigila la legge del più forte! Oh mamma! Accelera, ci sono quasi addosso!- disse l’altra aumentando la velocità.

- Non c’è alcun bisogno che tu me lo dica, sorella!!!- rispose acida l’altra cercando di stare al suo passo.

Le due ragazze riuscirono ad uscire dal villaggio e ad inoltrarsi in un discreto bosco, poco distante dalla loro posizione.

- Presto, rifugiamoci lì!- disse la ragazza dai capelli corti.

- D’accordo, ma facciamo presto! O ci vedranno!- rispose l’altra.

Intanto gli uomini arrivarono ai confini del bosco, scambiandosi sguardi compiaciuti.

- Sono in trappola. Nessuno conosce meglio di noi questo bosco. Le troveremo prima che loro possano capire in che modo sono girate.- disse un uomo dalla proporzioni gigantesche.

Il gruppo di uomini e demoni (vi starete chiedendo cosa stessero facendo dei demoni insieme a degli umani, ma dovete sapere che in questa parte del racconto l’anomalia che affligge il Togenkyo non si è ancora manifestata N.d.Y) si incamminò nel folto della piccola foresta con passo furtivo, andando incontro alle loro prede.



***Intanto, nel folto del bosco***



- Si può sapere che ti è saltato per la testa? Come hai potuto imbrogliare quelle persone? Lo sai che è meglio per noi, se tu non giocassi sia a Mah-Jong che , soprattutto, a Poker?- disse la ragazza, ancora ansimante, rivolgendosi alla sorella.

- Lo so, ma secondo te, come avremmo fatto a guadagnare un po’ di grana se a nessuna di noi due venga voglia di lavorare…dimmi un po’ tu, signorina maestra.- disse l’altra guardandosi intorno.

- Forse hai ragione…però se vuoi fare a modo tuo, la prossima volta, vedi di non mettermi in mezzo, baro dei miei stivali!!!-

- Va bene, va bene…prometto che non ne approfitterò più della mia cara ed ingenua sorellina…- sbuffò l’altra. - Ehi!!! Fallo seriamente, è importante! Pensa se ci avessero preso…ho paura solo a pensarci…-

- Che razza di coniglio che sei! Se ci avessero prese avremmo lottato, no?-

- Ehm, penso di sì, però…abbiamo un problemino…proprio dietro di te, Delphine…O_o”- disse la ragazza indietreggiando di qualche passo.

- Chissà cosa ci sarà mai…un insetto, uno scoiattolo…- disse Delphine tastando con la mano ciò che era dietro di lei e riconoscendo la sagoma di un uomo – o forse un uomo alto più o meno un metro e novanta con una massa muscolare pari a 110 chili?-

- Credo che sia l’ultima ipotesi, ladruncola…- rispose una voce alle sue spalle.

- Eh, eh…sapete ci sono mille modi per sistemare le cose…uno è poter parlare da persone civili…l’altro è…bhe, adesso non me ne vengono in mente altri…- disse lei – Ehi, Heryon, dì qualcosa!!-

- “Qualcosa”- disse Heryon.

- Non mi sembra proprio il momento giusto per prendermi in giro, sorella degenera…-

- Mi sbaglio o eri proprio tu a dire “se ci avessero prese avremmo lottato”? Bene! Inizia tu! Prego, non fare complimenti.-

- Ehi, ma che cos…? Si può sapere perché proprio io?- si adirò Delphine.

- Perché sei quella che eccelle nel combattimento…cara la mia sorellina…e poi perché perdi subito la testa…- disse l’altra con un sorriso falso sul volto.

- Ok. Va bene. Mi arrendo, hai vinto. Ma sappi che questa è l’ultima volta che lavoro solo io. Sei tu la sacerdotessa sterminatrice!- ribatté la sorella.

- Voi due, smettetela di parlare tra voi come se non esistessimo. Ora vi conciamo per le feste!!! ADDOSSOOOOO! Tutti gli uomini si gettarono contro Delphine, ma lei accennò un ghigno carico di commiserazione.

- Poveretti…- sussurrò prima di ucciderli… Dopo qualche minuto le grida che echeggiavano nel bosco cessarono, lasciando posto al più assoluto silenzio.

D’un tratto le due sorelle si accorsero della presenza di un giovane bonzo, ancora bloccato dal terrore al cospetto di quel macabro palcoscenico che gli si stagliava davanti agli occhi.

- Oh…accidenti…abbiamo ospiti…- disse Heryon guardando di sbieco la sorella che per tutta risposta alzò le spalle in segno che non ne poteva niente.

Nel frattempo il bonzo era restato ancora fermo e zitto a guardare le vesti della giovane intrise del sangue di quella gente innocente, anche se si trattavano di alcuni demoni. Poi decise di parlare.

- Voi… cosa avete fatto…? Chi siete veramente? Vi siete macchiate del sangue di molte vittime! Avete sempre perpetrato uccisioni come ora?-

- O si uccide oppure si viene uccisi. Non c’è molta scelta, non credi?- rispose aspra Delphine.

- Con questo non vogliamo dire che sia una cosa giusta, però…- disse Heryon.

- È ovvio che non è una cosa giusta! Prendere una vita, di qualunque avversario si tratti, è un sacrilegio agli occhi di Buddha!- disse quello, mantenendo una certa distanza dalle due sorelle.

- Ehi, ciò che dici riflette quello che pensi veramente?- chiese Delphine.

- Una volta morto chiunque può andare alla destra di Buddha.- disse Heryon fissando i suoi occhi in quelli del bonzo.

- Che cosa…?- disse il monaco a fior di labbra.

- Siamo spiacenti, ma nonostante quello che abbiamo fatto e facciamo, noi continueremo a vivere, che sia giusto oppure no.- disse Heryon alzando lo sguardo al cielo.

- E ora vai, prima che mi salti in testa l’idea di toglierti di mezzo. Sai, sei molto fastidioso…- provocò Delphine fissando lo sguardo di smeraldo in quello colmo di terrore del bonzo.

“Quelle non sono umane, ne sono certo! È impossibile. I loro occhi hanno qualcosa di malvagio…lo riesco a percepire…” pensò il monaco cercando di capire cosa si celasse dietro a quelle folte frange che cingevano i volti alle due viaggiatrici.

- Non avete ancora risposto alla mia domanda…cosa siete?- chiese titubante il giovane bonzo, cercando di farsi forza credendo nella protezione di Buddha.

- Ma l’hai sentito?- disse con tono strafottente Delphine, rivolgendosi alla sorella.

- Non credi anche tu che sarebbe scortese non rispondere per la seconda volta a questo povero bonzo?- disse con sufficienza l’altra.

- Oook…te lo dirò io…anche se mia sorella porta degli abiti sacerdotali, come avrai potuto vedere, non è quel genere di persona che aiuta il “prossimo”…e lascia a me i lavori più noiosi…- disse lei non degnando il volto paonazzo della sorella – Se ti dicessimo che nemmeno noi sappiamo cosa siamo, mi crederesti? Siamo demoni? Umane? Divinità? Chi può dirlo…- disse con voce roca la ragazza mentre si stava avvicinando al monaco.

Il giovane se ne accorse ma non riuscì ad allontanarsi più di tanto, poiché era già avvinghiato nella sottile tela del suo nemico…non riuscì più a proferire parola…

- Di sicuro siete delle assassine…- balbettò quello cercando di riprendere il controllo su di sé.

- Ma sentilo! Gli concediamo di vivere e lui ci ricambia in questo modo…mi viene voglia di ucciderlo…che dici, posso??- chiese Delphine avvicinando la mano alla sua frangia.

- No…andiamocene, ci siamo distratte per troppo tempo. La ricreazione è finita. Non temere, sei libero di tornare al tuo Tempio, non ti faremo alcun male…- disse con voce affettuosa Heryon.

- Vi…vi ringrazio…ma ditemi, perché vi ostinate a viaggiare, vivendo in questo modo?- chiese il monaco rasserenato dalle parole della ragazza.

- Noi stiamo cercando una persona…la persona responsabile della morte del nostro Maestro…devi aver sentito parlare di lui…Il suo nome era Kenshiro Sanzo…- disse tristemente Heryon.

Dopo alcune ore di cammino, le due ragazze erano restate in silenzio, ma la voce rotta dalla curiosità di Heryon si fece sentire nell’aria l’aria.

- Cosa pensi che faremo tra sette anni?-

- Non ne ho proprio idea…di sicuro saremo vive.- rispose l’altra sorridendo…

“Perché proprio sette anni…?” pensò Delphine quasi con la certezza che sarebbe stata piuttosto movimentata la loro vita in quel futuro.



Fine dodicesimo episodio

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Capitolo 13
*** Tredicesimo Episodio ***






Dopo che Kanzeon e Homura ritornarono nel Regno Celeste, il gruppo ritornò nella sala principale della casa in cui avevano trovato rifugio.

- Non c’è nessuno tra voi che voglia spiegarmi cosa è successo?!?- si lamentò Goku assumendo un’espressione imbronciata.

- Va bene. – si fece avanti Hakkai – Vedi, Heryon e Delphine sono le figlie di Homura. Loro sono per metà esseri umani e divinità eretiche.-

- Ma perché non hanno i capelli rossi, come Gojyo?- chiese ingenuamente la scimmietta.

- Perché in loro non scorre sangue demoniaco. Ecco la risposta.- disse bruscamente Sanzo apparso da dietro le spalle di Hakkai.

- Ma come faceva a saperle tutte queste cose Kanzeon?- chiese ancora Goku.

- Perché lei è la dea della Misericordia… anche se non sembra ha un gran cuore. L’ha dimostrato il fatto che influenzò l’animo di Kenshiro Sanzo per far sì che trovasse loro due sulle sponde di un fiume.- disse Hakkai con la solita calma.

- Ok. Ma solo una cosa non mi è ancora chiara…come faceva Homura a non sapere nulla sulla loro esistenza?- chiese la scimmia con un grande punto interrogativo sulla testa.

- Bhe…a quanto ci ha raccontato Kanzeon Bosatsu, pare che Homura stesse combattendo una guerra in quel periodo e quindi restò all’oscuro di tutti i fatti.- rispose Hakkai sorseggiando un po’ di sakè.

- Ora andiamo a letto, si è fatto tardi. Domani dobbiamo ripartire presto. Non mi voglio fermare troppo in questo posto.- ordinò Sanzo.

- Forse hai ragione. Il deserto è un nemico imbattibile…buona notte.- disse Heryon prima di coricarsi nel suo sacco.



***L’indomani***



Il sole era già caldo e soffocante nonostante l’ora, quando Hakkai chiese ad Heryon di riferirgli quale fosse stata la prossima città. Nessuno di loro aveva più intenzione di dormire all’aperto…

- Vediamo…aspetta un minuto…ecco! È la città di Hotan, dista a circa duecento chilometri dalla nostra posizione…credo che se proseguiamo a questa velocità, senza mai fermarci, dovremmo arrivare là per il pomeriggio.

- Ti ringrazio. O_^- disse Hakkai continuando a guidare.

- Sbaglio o oggi è il 3 marzo?- chiese Delphine.

- No, non sbagli. Perché?- chiese con curiosità Gojyo.

- Vediamo…- disse Hakkai – il 3 marzo…mi ricorda qualcosa…ma non mi viene in mente…-

- Oggi è la Festa delle Bambole!!- disse sprizzante di gioia Delphine.

- La feste delle cosa?!?- chiese Goku.

- La Festa delle Bambole!- ripeté la ragazza.

- Si possono mangiare?- chiese con l’acquolina la scimmia.

- No. Non si possono mangiare…- rispose Hakkai con un sorriso ironico sul viso.

- Oh, che peccato… -_- disse Goku.

- Vedi, questa è una festa molto importante per le ragazze!- spiegò con enfasi Delphine – Solitamente, il terzo giorno del mese di marzo, le famiglie che hanno delle figlie espongono delle bambole su di una specie di scalinata, dove risiedono al livello più alto la raffigurazione dell’Imperatore e della legittima consorte.
Al livello inferiore ci sono le tre dame di compagnia e sotto ancora i musicisti di corte. Di solito, chi ha la possibilità, può continuare a completare il resto della “Scalinata” aggiungendo altre bambole raffiguranti il Saggio, il medico, gli artigiani fino ad arrivare ai contadini delle risaie. A volte la scalinata è alta più di due metri!!-

- Ma perché viene allestita una cosa così grande?- chiesero Goku e Gojyo.

- Perché si pregano gli Dei di far vivere in salute le proprie figlie, ma soprattutto affinché si sposino presto. E che siano felici.- rispose con sufficienza Sanzo.

- Già, proprio così!! Hai fatto centro, monachello!- dissero Delphine ed Heryon all’unisono.

- Grrr…voi due…- rispose a denti stretti il bonzo.

- Sapete, nel nostro Tempio, quando eravamo bambine, il Maestro si diede molto da fare per trovare le bambole più belle! Perché, secondo la tradizione, più erano belle le bambole, più erano le probabilità di avverare le proprie preghiere. Noi avevamo una grande collezione di Bambole! Erano le più belle di tutta la regione! E il nostro Maestro era molto contento nel vederci felici in quel giorno speciale…di solito pregava che noi potessimo vivere con serenità e gioia, al fianco di uomini in grado di amarci per quello che siamo…- disse Delphine, prima con enfasi poi man mano incrinando la voce con un filo di tristezza – Ma non ti abbattere, Goku! Ci sono un sacco di pietanze in onore di questa festa!-

- Peccato che per assaporarle dovresti essere una ragazza…- disse con tono canzonatorio Gojyo, guardando maliziosamente la scimmia.

- Non c’è problema!! Mi vestirò da femmina e così potrò mangiare quei piatti!!!!- disse Goku mettendosi in piedi a modi super uomo, quasi perdendo l’equilibrio…-_-”

Il resto del gruppo restò di stucco a ciò che aveva appena detto Goku, l’unico che riuscì a mantenere la calma era Hakkai, che si limitò a dire soltanto:

- Ci faremo del gran ridere, ne sono certo! Ah ah!-

- A proposito, che cosa si cucina per questa occasione?- chiese Goku, con gli occhi che brillavano di impazienza.

- Vediamo…dei piatti a base di pesce e dei vari tipi di Sushi molto buoni e ricercati! Una delizia per il palato…e dei dolci assolutamente squisiti…torte al tofu…caramelle gelatinose al gusto di fragola e pistacchio…- lo provocò Heryon.

- Sbav…sbav…-_-

- Ehi! Vedi di non sbavare sul sedile, razza di stupida scimmia con problemi di salivazione!- disse Gojyo.

- Sei fortunato che abbia la mente occupata a pensare a che cosa dovrò assaggiare per primo…se no te ne direi di tutti i colori, razza di scarafaggio dalle mani morte!

- Che cosa?!? Ehi, Sanzo, smettila di dirgli cosa dire! Non è valido!- sbraitò il rosso.

- Io??? Non gli ho mai detto nulla…e perché dovrei? Siete talmente stupidi che non c’è bisogno di intromettersi, se no c’è il rischio di essere contagiati dalla vostra stupidità…- disse sadico lui.

- Vieni a dirlo qui, bonzo dei miei stivali!!- si adirò il Kappa.



Fine tredicesimo episodio

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Capitolo 14
*** Quattordicesimo Episodio ***






Era pomeriggio, quando il nostro gruppo di viaggiatori raggiunse la città di Hotan.

Quando arrivarono videro tutte le strade affollate da persone e costeggiate da lunghe fila di bancarelle stracolme di ogni genere alimentare…potete immaginare l’entusiasmo di Goku…

- Wow! Che cosa vedono i miei occhi!!! CIBOOOO!!!- gridò lui.

- Aspetta, aspetta…- disse Gojyo afferrandolo per il collo, come un animale – Non so se l’hai notato…ma quelle “delizie”, come le chiami tu, sono riservate alle signorine…come pensi di abbuffarti??- gli chiese.

- È ovvio! Come vi dicevo prima, mi vestirò da femmina! Non è un piano geniale? ^_^- disse lui tutto euforico all’idea di mangiare tutto quel bene di Dio. Poi Goku aggiunse, con fare disinvolto – Heryon, Delphine mi potreste prestare qualcosa da mettermi?

Tra le ragazze cadde l’imbarazzo più assoluto…

- Scusami, ma non penso che ti stiano bene i miei abiti…no. Decisamente non ti vedo…- disse Delphine con aria disgustata.

- Ehm…vedi…quello che mia sorella sta cercando di dirti…è che tu non potrai indossare i nostri vestiti, perché non ti andrebbero. Sarebbero troppo lunghi e…poi, lasciamelo dire, saresti ridicolo…- disse Heryon trattenendo a stento le risate.

- Mh…vediamo…forse avete ragione…ho trovato!! Ehi, Sanzo! Non è che mi presteresti la tua carta di cred…AHI!!! Ma che ti salta in testa, mi hai fatto male!!!- si lamentò lui.

- Cosa vuoi fare, con la mia Gold Card?- chiese con un tono minaccioso il monaco con ancora in mano il suo Harisen.

- Ecco vedi…pensavo di comprarmi un vestito della mia misura per…- disse titubante la scimmia.

- Non ti azzardare a mettermi in ridicolo pure davanti ai Sanbutsushin!! Lo sai che a fine mese, loro vedono l’estratto conto con l’elenco di tutto ciò che abbiamo comprato?!? Se dovessero vedere che io ho preso un abito da donna, penseranno male di me!!- sbraitò lui diventando rosso per la rabbia.

- Scusami…ma io…- piagnucolò la scimmietta.

- Ehi ,Hakkai, te la immagini la faccia dei Sanbutsushin se vedono che Sanzo ha comprato un vestito da donna? Sarebbe troppo bello!- sogghignò Gojyo, avvicinandosi all’orecchio dell’amico.

- Già. Mi vedo la scena…ma non credi di essere troppo cattivo, Gojyo?- chiese Hakkai.

- Ma scherzi?!? È da tre anni che aspetto il momento per renderlo ridicolo in pubblico! Non aspetto altro che un passo falso…- disse a bassissima voce il rosso, stando ben attendo che la persona in questione non stesse ad ascoltarlo.

- Stai tranquillo, Goku…ti faremo noi un piccolo regalo.- disse Delphine con un sorriso complice scambiato dalla sorella.

- G…grazie…- disse Goku.

“Quei sorrisi sono inquietanti…non mi attende niente di buono…ma per il cibo questo e altro!” pensò la scimmia prima di seguire le sorelle, mentre si dirigevano verso un negozio di vestiti.

Intanto Sanzo pensò “Ecco ci risiamo…i loro sorrisi lasciano pensare a qualcosa di molto divertente…staremo a vedere…”



*** Dopo un’ora circa ***



Le ragazze furono di ritorno dalle compere e trascinarono Goku nella loro stanza, in una locanda della città prenotata da Sanzo e gli altri mentre loro non c’erano.

Gli altri se ne stavano nel giardino, posto sul retro del piccolo albergo, aspettando la nuova “adorabile creatura”, come piaceva dire a Gojyo, cioè Goku in versione femminile…

- Che ne dite se vado a prendere una macchina fotografica usa&getta per immortalare un’occasione imperdibile come questa?- disse Gojyo alzandosi dalla panchina di legno scuro del piccolo giardino ben curato.

- Non ce ne è bisogno, Gojyo. Ci ho già pensato io…ho portato una macchina fotografica istantanea. È nella borsa.- disse Hakkai, mentre sorseggiava una tazza di buon tè.

- Come mai non ce l’hai detto prima?- chiese Gojyo.

- Perché non si era presentata l’occasione di tirarla fuori. Tutto lì.- disse l’amico.

- Credo che questa sia proprio quell’occasione…- disse Sanzo, alzando gli occhi dal suo giornale– Non vedo l’ora di rinfacciargli questa cosa per il resto della mia vita. Capite? Se non dovesse farla franca, resterà lo zimbello di tutti, so già come soprannominarlo: Goku, dalle belle gambe…sarebbe fantastico…-

- Per una volta sono d’accordo con te…Ehi, non credevo di doverlo dire, ma finalmente abbiamo qualcosa su cui andare d’accordo, non trovi bonzo corrotto?- disse Gojyo.

- Prova a dire un’altra volta “bonzo corrotto” o ti faccio un buco nella fronte…- disse rauco Sanzo, puntando la pistola in direzione della testa del compagno.

- O-ok…non c’è bisogno di scaldarsi…messaggio ricevuto…- disse lui avvicinandosi ad Hakkai, per usufruirne da scudo in caso dovessero partire alcuni colpi…

Dopo alcuni istanti fece la sua comparsa Delphine annunciando i progressi del loro lavoro…

- Gentili signori, ci scusiamo se vi faremo attendere ancora per qualche minuto, ma abbiamo riscontrato alcuni problemi nella preparazione del nostro Cioccolatino…ma vi possiamo dire che è una meraviglia…- disse lei cercando di mascherare le risate…

- A che punto siete? Mi sta venendo fame.- disse Sanzo attendendo una risposta.

- Diciamo che siamo ai ritocchi finali, anche se dobbiamo lavorare sulla grazia del fascino femminile…ovviamente sarà un’impresa ardua…ma vedrò di dire a mia sorella di sbrigarsi, non preoccupatevi per il vostro pancino, venerabile Sanzo…- disse Delphine con tono canzonatorio- A dopo!-

Dopo circa mezz’ora dal giardino si udirono le voci di Heryon, Delphine e Goku.

Una volta varcata la porta che dava sul cortile le due gemelle annunciarono la nuova “signorina”…

- Ed ecco a voi…- dissero in coro – …Kitty!!-

Da dietro di loro spuntò un qualcosa che indossava un vestito lungo fino alle ginocchia color rosa caramella, con vari lustrini bianchi un po’ dappertutto, delle scarpette nere col lucido con delle calze bianche, a pizzo, alte fino alle caviglie. La creatura portava i capelli lunghi (era una parrucca, ovvio) color nocciola, con un elegante fiocchetto rosa per cingerle il volto.

I tre scoppiarono a ridere.

(Vi lascio immaginare la scena…anch’io me la sto facendo sotto dal ridere…e aspettate il seguito prima di dire: “basta, non ce la faccio più!!!”)

- Smettetela di ridere, voi! È così divertente, razza di…di…- disse Goku arrossendo. Si sentiva molto a disagio in quei panni così “sconosciuti”.

Nel frattempo Heryon gli mise una mano sulla spalla prima che finisse la frase e disse, mentre si fece di nuovo silenzio…

(Vorrei precisarvi che, intanto, Hakkai stava scattando delle foto per poterle applicare alla sua raccolta scattata durante il viaggio, di nascosto, intitolata: “I miei compagni ed io” N.d.Y)

- Non è bello che una signorina per bene parli in questo modo…- disse la sacerdotessa, cercando di non scoppiare a ridere in faccia al povero Goku…

- Già, ha proprio ragione!! – disse Gojyo tra una risata e l’altra – non è bello vedere una così graziosa fanciulla parlare in modo sgarbato!! Ah, ah, ah!!! Basta, vi prego, non resisto!!!-

- E dire che abbiamo fatto una faticaccia per insegnarti le buone maniere. Kitty, è così che ci ricompensi?- chiese Delphine tenendosi la pancia per il ridere e avvicinandosi verso la sedia dove era seduto Sanzo – E voi, cosa ne pensate venerabile Sanzo?-

- Mph…mph (trattiene le risate ^_^”)…mi concedete l’onore di ballare con lei, signorina Kitty…? Ah! Ah! Ah! Ah! Ma come vi è saltato in mente di sminchiarlo così? Perchè non mi è venuta a me, quest’idea?? Non posso crederci!! Ah! Ah! Il prossimo anno lo travestiamo da “Sirenetta”, che ne pensate? Ah! Ah! Ah!- disse Sanzo alzandosi per raggiungere il bagno il prima possibile…

Mentre il gruppo non si reggeva in piedi per le risate, il nostro Goku stava pentendosi di aver avuto quell’idea…forse avrebbe fatto meglio a prendere i soliti piatti…ma ormai il danno era fatto.

L’unico problema restava il fatto che se fossero arrivati i nemici, ad esempio Kougaiji, sarebbe diventato lo zimbello di tutto il Togenkyo…non riusciva a sopportare quella cosa…era già abbastanza essere preso in giro dai suoi amici, figuriamoci davanti a Kougaiji o addirittura davanti ad Homura! Comunque dovette ammettere a se stesso di essere stato cucinato per benino dalle due sorelle…

- Sentite…- disse la scimmia – ora che sono pronto…ops…pronta, vorrei andarmi a gustare qualche delizia nelle bancarelle qui in giro. Siete pronti a venire? O intendete restare qui a ridere fino alla tomba?-

- Peeerò…hai capito la scimmietta?!? A qualcosa è servito il vostro lavaggio del cervello per renderlo più femminile…- disse Gojyo con aria incredula.

- Se non altro sarà utile per le sue buone maniere, no?- disse Hakkai sorridendo compiaciuto delle foto che aveva scattato.

- Per me non è affatto cambiato, è solo che vuole a tutti i costi mangiare i cibi della festa delle bambole…- disse Sanzo accendendosi una sigaretta.

- Sapete…credo che sia venuta fame anche a me…e visto che oggi è la festa delle bambole…sarebbe gentile da parte vostra se ci offriste la cena e vari souvenir…- disse Delphine in tono malizioso e allo stesso tempo complice, guardando di sbieco Gojyo, Sanzo ed Hakkai…

- Già, già…dopotutto noi vi abbiamo tolto dai guai un po’ di volte…un po’ di riconoscenza non guasterebbe in quest’occasione!- disse Heryon sorridendo e avvicinandosi al braccio destro di Sanzo per afferrarlo e avvinghiarlo al suo (ma che bella coppietta che fanno quei due! È proprio vero il detto: “gli opposti si attraggono”!).

Stranamente Sanzo non reagì male come le altre volte…anzi si voltò e guardò in viso la ragazza…sorridendole!

A quella reazione Heryon si spaventò e si allontanò immediatamente dal monaco pensando:

“Avrà la febbre?!?”

Nello stesso istante il bonzo meditò compiaciuto: “Finalmente ho capito come liberarmi di te! Devo solamente stare al tuo gioco…”

Goku, intanto si dava alla pazza gioia mangiando un po’ tutti i piatti tipici della festa e dovette ammettere che era un vero peccato che fossero stati preparati solo per quella breve occasione…ma in fondo era contento lo stesso di averla fatta franca col suo travestimento perfetto.

Nessuno sarebbe mai riuscito a smascherarlo, ce l’avrebbero fatta solamente spogliandolo…poi ad un certo punto Goku, o per meglio dire Kitty, si fermò e rivolgendosi agli amici:

- Io sono stanco. Torno alla locanda…voi continuate pure…ah, Sanzo, vorrei chiederti una cosa…non è che puoi prendere un’altra stanza? Non ho voglia di dormire insieme a quella coppia di gabbiani in calore! Mi sbattono sempre sul terrazzino per fare “gli affari loro”! Non ho più intenzione di dormire per terra!-

- Che cosa?!? Chi sarebbero i gabbiani in calore?- gridarono, arrossendo visibilmente, Delphine e Gojyo… (ma soprattutto Delphine…)

- Ehm…- disse Sanzo un po’ sconcertato dalla rivelazione – Ma davvero lo sbattete sul terrazzino quando avete voglia di…???- chiese rivolgendosi ai due ragazzi.

- Ehi!! Allora?- disse Goku assumendo una posizione di una mamma a cui era stata detta una bugia.

- Ehm…va bene. Fa come vuoi. Ma…ma l’importante è che non combini guai, chiaro?- disse il monaco consegnando al ragazzino la sua Gold Card, per poi vederlo svanire nel mezzo della folla.

Dopo una buona mezz’ora Hakkai si congedò, dicendo che sarebbe andato a dormire per recuperare le forze e che sarebbe anche andato a controllare se Goku avesse avuto bisogno di aiuto per togliersi il vestito.

Dopo l’allontanamento di Hakkai le restanti due coppie si sedettero ai tavolini di un bar e ordinarono da bere… Parlarono del più e del meno…discussero della loro attuale situazione e quanto ancora avrebbero dovuto viaggiare prima di raggiungere la meta.

Infine, dopo aver esaurito tutti gli argomenti di discussione, Gojyo e Delphine iniziarono a farsi le cosiddette “coccole”, mentre Heryon e Sanzo facevano a gara per capire cosa stessero pensando quelle due teste calde che sedevano davanti a loro…

- Ahhh, cosa vuoi che pensino quei due, in questo momento…è fin troppo facile!- si lamentò Sanzo stravaccandosi sulla sedia del bar.

- Forse hai ragione…nelle loro zucche, adesso, circolano soltanto pensieri V.M.18…- rispose Heryon contraccambiando lo sguardo annoiato del monaco che le era accanto…

- Ehm…- disse Gojyo con il mento e le labbra rosse per il rossetto di Delphine – Noi vorremmo tornare in albergo…non vi dispiace se vi lasciamo qui?-

- Certo che no, pervertito di un kappa. Non vogliamo la cronaca di ciò farete, è ovvio!- disse sadico il bonzo.

- Ok! Allora vorrà dire che vi manderemo un telegramma, venerabile Sanzo!- lo beffeggiò Delphine salutando i due con la mano mentre si stavano allontanando.

Passarono alcuni minuti di silenzio quando Heryon provò a rompere il ghiaccio…

- E adesso che facciamo? Hai qualcosa in mente?-

- Non saprei… tu?- rispose lui.



Fine quattordicesimo episodio

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Capitolo 15
*** Quindicesimo Episodio ***






I due cominciarono a bere qualche bicchiere in più fino a che non dovettero tornare alla locanda sorreggendosi a vicenda, prima di tornare nella loro stanza. Stranamente non trovarono Hakkai, così Sanzo si vide costretto ad andarlo a cercare prima di mettersi a dormire.

Poi un tratto un pensiero gli attraversò la testa.

Ciò che gli aveva detto Heryon durante il tragitto dal bar all’albergo, gli risuonò nella mente: “Qualunque cosa tu provi per me, sappi che ti amerò per sempre…” in quel momento capì ciò che provava per Heryon…e non era riluttanza, ma…amore! Per la prima volta in vita sua amava veramente una persona!

Aprì la porta della loro camera per raggiungere la ragazza. Aveva intenzione di chiarire i propri sentimenti. Quando la vide la trovò in piedi davanti alla finestra aperta.

La giovane aveva una pelle color dell’oro, per via dell’abbronzatura di pochi giorni prima, che si intonava benissimo con il colore azzurrino del vestito che indossava.

Il volto era incorniciato da dei capelli neri come le lucenti piume di un corvo.

Per non parlare del suo corpo…l’abito che indossava metteva in chiara evidenza ogni sua curva, fino a delineare la sua stretta vita.

Lei tacque avvicinandosi a lui con uno sguardo perso nei suoi occhi.

- Sono venuto qui per parlarti.- disse lui.

- Vieni.- si limitò lei.

Heryon si accomodò sul bordo del letto tutto sottosopra.

“Evidentemente” pensò Sanzo “stava per andare a dormire…”.

Sanzo aveva il cuore che batteva a mille.

Non riusciva a darsi una risposta logica sul suo stato d’animo, ma infine capì: era attratto da quella donna. In poco più di una settimana Heryon era riuscita a sedurre il rigido Genjo Sanzo con il fascino enigmatico dei suoi occhi. “Io non resisto più! Ora la bacio qualunque cosa accada…” pensò.

Lui le mise una mano sulla guancia e la baciò. Heryon arrossì di colpo. Il cuore iniziò a batterle fortissimo nel petto. La stava baciando!

Sgranò gli occhi e trattenne il respiro. Quando si sciolsero dal bacio si scambiarono uno sguardo trasognato per poi arrossire inverosimilmente, mentre, si ricambiarono delle scuse incomprensibili e si catapultarono da un lato opposto del letto.

Scese un teso silenzio come se avessero violato una legge, ma purtroppo in un certo caso era vero.

In fondo entrambi erano stati consacrati agli Dei… (ma chi se ne importa! Stampatelo! N.d.Autrici)

Il controllo di Heryon cominciò a vacillare nel bel mezzo di un dibattito interiore, lasciando spazio nella mente a dei pensieri legati ai suoi più bassi istinti…

A riportarla alla realtà furono i respiri troppo ravvicinati di Sanzo.

Sanzo agì senza riflettere, spinto dall’istinto. Si avvicinò, appoggiandosi sul braccio destro, mentre con la mano sinistra iniziava a risalire con una carezza delicatissima la coscia di lei.

Heryon si bloccò…non riusciva più a muoversi. Che cosa doveva fare? Come si doveva comportare? Non riusciva a staccare lo sguardo da quello di lui…il fascino di quegli occhi la stava contagiando. E se si fosse lasciata andare? Avrebbe dovuto cogliere l’occasione al volo? La tentazione era molta…

Restarono a guardarsi, senza sapere come dovevano comportarsi, per un istante senza fine. Poi Sanzo decise di voler scoprire quanto poteva spingersi avanti. Il monaco continuò la sua carezza, e raggiunse le anche di Heryon, alzando con il braccio parte del suo vestito. L’improvviso irrigidirsi della ragazza fu peggio di uno schiaffo.

Sanzo lasciò cadere la mano. L’incanto si era spezzato, e ormai era inutile tentare di ripristinarlo…anche se quel senso di eccitazione montante, ora sparito, aveva lasciato il posto all’avvilimento più totale. Il bonzo si girò voltando la schiena alla giovane.

Heryon aveva visto il guizzo negli occhi di Sanzo. Non aveva capito che cosa volesse dire. Aveva sentito la sua mano correre lungo la coscia…poi lo aveva visto fermarsi, posare la mano e darle le spalle.

Perché si era fermato?? La ragazza sentì un’ondata di quella che chiamano…tristezza…sentiva ancora con una precisione sorprendente quella carezza sulla pelle…quasi come se l’avesse scottata. Avrebbe potuto dire con la precisione del millimetro dove Sanzo avesse iniziato a toccare…e dove avesse smesso. E ora lui si era girato, senza dire niente, senza farle capire perché avesse iniziato a toccarla, e soprattutto perché si fosse fermato! Era per caso colpa sua? Se solo avesse potuto chiedere un consiglio a sua sorella!

- Perché ti sei fermato?- chiese lei innocentemente.

- Non saprei di preciso…non me la sento di costringere nessuno…- rispose Sanzo.

Eppure il messaggio del suo corpo era chiaro: “lasciami in pace non voglio saperne di te”, questo voleva dire irrigidirsi in quel modo…oppure no? Non ci capiva più niente.

Poi Heryon si avvicinò a lui lentamente per sussurrargli all’orecchio:

- Non è aspettando che otterrai qualcosa…venerabile Sanzo…-

Sanzo si voltò di scatto e afferrò il suo viso. Allora, in quel momento le loro labbra si unirono in un bacio gentile e caldo. Heryon ne fu stupita ma poco dopo si lasciò andare guidata maggiormente dall’istinto.

Il bacio coinvolse tanto i due, che ben presto quel semplice contatto che era prima, divenne molto più intenso.

I loro fiati si facevano più corti e ansanti, mentre il gioco seducente delle loro lingue intrecciate, portava ad entrambi intense scosse di pura eccitazione. Se la vista di Heryon lo aveva scosso a tal punto, ora, Sanzo, non era in grado ragionare lucidamente.

Spinse la ragazza sotto di lui continuando a baciarla, iniziando a insinuare le mani nell’abito leggero accarezzandole la pelle.

Sembrava che i loro corpi bruciassero da un momento all’altro…mentre gli odori della loro pelle si fondevano…i loro respiri affannosi si intrecciavano…sentivano le loro anime toccarsi ed un piacere più intenso e devastante dei precedenti coglierli in una frenesia delirante.

Arrivarono così a toccare l’apice dell’amore insieme… Così grondanti di sudore, stanchi ma appagati, l’uno di fronte l’altra, si scambiarono degli ultimi baci…prima che il pesante sonno li cogliesse.

E prima di cadere tra le braccia della notte, Heryon, aprì pesantemente gli occhi e guardò Sanzo…

- Ti amo…- gli sussurrò lei.

- Anche io…per sempre- le rispose lui accarezzandole amorevolmente i capelli fino a giungere alla curva sinuosa della sua spalla.



Fine quindicesimo episodio

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Capitolo 16
*** Sedicesimo Episodio ***






L’indomani mattina, quando Heryon si svegliò, ebbe una specie di “vuoto di memoria” circa la notte precedente…poi, pian piano, ricordò tutto e al pensiero arrossì vistosamente.

Dopo avere ripreso il controllo sui suoi sentimenti, cercò con lo sguardo Sanzo, ma non lo vide. Pensò che fosse al bagno, ma una volta entrata non lo vide nemmeno lì. Così si rassegnò e decise di vestirsi per scendere e fare colazione.

Quando fu pronta per scendere posò la mano sulla maniglia della porta, ignara che stesse arrivando Sanzo e quando quella sì aprì lo colpì in pieno facendolo cadere a terra svenuto.

Sanzo aprì gli occhi, la vista un po’ annebbiata ma sufficiente per riconoscere la figura che lo sovrastava: Heryon.

- Come ti senti?- chiese la ragazza, preoccupata. Sanzo si tirò su a sedere: si trovava in uno dei letti della stanza.

- Ti chiedo scusa…- continuò Heryon, versando dell’acqua in un bicchiere – Quando ho aperto la porta ti ho investito in pieno e sei addirittura svenuto…- gli porse il bicchiere.

Il giovane lo prese e bevve una lunga sorsata. Un rivolo d’acqua sgorgò dall’angolo della sua bocca e corse lungo il suo collo.

Heryon glielo asciugò baciandolo.

- Ero venuto a svegliarti…tra poco ripartiamo…gli altri, penso, che abbiano già finito di fare colazione.- disse lui soffermandosi a guardarla negli occhi – Sai, Hakkai stanotte ha dormito sul pianerottolo…ci ha visti…e allora ha pensato bene di non disturbarci…- disse arrossendo lievemente Sanzo.

- Co-cosa? Ci ha visti?!? Mamma mia che vergogna!! Non riuscirò più a farmi vedere in giro! Ma capisci, ci ha visti! A-aspetta un attimo! Quando ci ha “visti”?- chiese paonazza per l’imbarazzo.

- Mi ha assicurato “dopo”…ha detto che ci aveva visti stretti l’un l’altra, addormentati…e poi chi se ne frega!- rispose il monaco abbracciando la ragazza- vieni, andiamo di sotto. Ci aspettano.-

- Sì- rispose lei.

Dopo aver raccolto la sua roba e dopo averla riposta nel borsone che si portava appresso, Heryon e Sanzo scesero all’ingresso della locanda, raggiungendo il resto del gruppo.

- Finalmente! Ci avete messo un’eternità! Dove eravate, in Alaska?- chiese Goku.

- Tu smettila di lamentarti, stupida scimmia! Ti sei alzato da soli dieci minuti, razza di fannullone!- lo sgridò Gojyo, mettendogli la mano sulla faccia.

- Già, parli proprio tu, che non hai dormito per tutta la notte! Ed è meglio se non ci racconti i metodi per l’insonnia che usi tu, pervertito di un kappa!- rispose la scimmia accigliandosi contro il suo compagno.

- Che cosa?!? Come ti permetti, razza di mocciosetto con l’hobby di vestirsi da donna! Parli proprio tu, che durante la notte , benché sei in un’altra stanza ti si sente lamentare per quel fottutissimo cibo! Per questo che non siamo riusciti a dormire! E per una buona volta vedi di farti gli affari tuoi! O sei geloso?!?- gridò Delphine aggiungendosi alla baruffa.

- Ok, ora basta…aspettiamo che Heryon faccia colazione e poi tutti in macchina, d’accordo? E niente litigi, se no sarò costretto a prendere provvedimenti.- disse Hakkai.

- Si, signor maestro!- risposero in coro Goku, Delphine e Gojyo, con aria abbattuta.

Dopo aver consumato la colazione, il gruppo riprese il viaggio lasciando la città di Hotan per dirigersi, come sempre, verso Ovest.

In macchina c’era silenzio, forse dovuto al caldo sempre più insopportabile o per le continue litigate di Gojyo con Goku.

All’improvviso Sanzo urlò:

- BASTA! FATELA FINITA, O VI UCCIDO!-

Gli altri, spaventati, cercarono di allontanarsi dal monaco per paura che estraesse la sua Shoreijyu.

- Ma che gli è preso?!? È impazzito?- chiese sconcertata Delphine.

- Stiamo a vedere…- disse Hakkai.

- Io ho pauraaa, Hakkai! Se si mettesse a sparare, che facciamo? Che facciamo?- chiese la scimmia.

- Stiamo a vedere…- rispose Hakkai.

Di nuovo, Sanzo, riprese a gridare…

- SEI UNA SCOCCIATURA, LEVATI DI MEZZO, STUPIDO KAPPA! QUANTO HO ASPETTATO QUESTO MOMENTO: DESIDERAVO TANTO RIUSCIRE A PUNTARTI LA MIA PISTOLA PER POI PREMERE IL GRILLETTO…- disse il bonzo.

- AIUTO!! MI VUOLE UCCIDERE!!- gridò Gojyo cercando di nascondersi dietro a Goku.

- A-aspettate…non vi sembra che…stia dormendo?- chiese Heryon avvicinando l’orecchio vicino al volto di Sanzo.

Hakkai fermò la macchina e restò in ascolto…

- Già! Sembrerebbe di sì! O_^- confermò il giovane.

- Accidenti…mi ha fatto venire un colpo…-_-”- disse Gojyo asciugandosi la fronte con il braccio- ma si può sapere che razza di sogni fa quest’individuo?!?-

- Ora che sappiamo che sta solo dormendo, direi di ripartire…se no quando si sveglierà e vedrà che siamo ancora nel deserto, credo che farà esattamente ciò che ha sognato…- disse pacatamente Hakkai ingranando la prima e accelerando in direzione del tramonto.

Dopo alcune ore, il gruppo si trovò di fronte alle rive di un lago.

Così, malgrado le lamentele di Goku, che voleva dormire in una locanda solamente per il cibo, si accamparono e montarono le tende per la notte.

Hakkai e Gojyo avevano il compito di tirare su le tende, Delphine ed Heryon dovevano trovare qualcosa da mettere sotto i denti, come radici o frutti e roba varia, mentre Goku era stato mandato in giro alla ricerca di legna per il fuoco.

Ovviamente Sanzo non stava facendo nulla di utile e si cimentava a fare delle prediche sul “brutto lavoro” che stava svolgendo Gojyo…

- Ma come accidenti hai fatto a guadagnarti da vivere se non sai nemmeno montare una tenda come si deve?!?- predicò il monaco con una sigaretta in bocca e il quotidiano tra le mani.

- Guarda che io non sono un campeggiatore e poi il pane me lo guadagno nelle sale da Poker!- sbraitò lui.

- Tsk! Che razza di lavoro!- lo beffeggiò Sanzo.

- Sempre meglio di chi non fa nulla dal mattino alla sera, non è forse vero Venerabile Sanzo?- disse in tono canzonatorio il rosso.

- Brutto…io ti…- disse a denti stretti il bonzo fulminando con lo sguardo.

- Tu cosa…sentiamo? Guarda che se il Venerabile Sanzo fa i capricci, stasera dormirà fuori!- sogghignò Gojyo inondando la faccia di Sanzo col fumo della sua sigaretta.

- Tsk!- fu solo la risposa del sadico bonzo, mentre si allontanava per andarsi a sedere su di un tronco d’albero abbandonato sulla riva del lago.

La sera non si fece aspettare e con le sue tenebre ricoprì tutto…

Erano passati solo dieci giorni da quando il gruppo di Sanzo aveva incontrato Heryon e Delphine…

Il cielo quella notte era sereno, talmente sereno che si riuscivano a scorgere molte più stelle del solito…era tutto così irreale…

Poi ad un certo punto Heryon disse:

- Avete mai sentito parlare di doppelganger?-

- È una specie di sirena che emette un suono tipo Weeh Weeh…?_?- disse Gojyo.

- …Quello è l’effetto doppler. -_- rispose Delphine.

- Forse alludi alla leggenda secondo la quale al mondo esistono tre sosia per ogni persona…- constatò Sanzo.

- Già – fu la breve risposta di Heryon.

Dopo un minuto circa di silenzio, mentre il gruppo guardava con curiosità la volta celeste, dopo un po’ si ruppe la pace…

- Si dice che chi ne incontri uno sia destinato a morire…- disse Hakkai.

- Davvero? E quale viene eliminato?- chiese con curiosità Goku, impaziente di ricevere una risposta.

- Bhe ovviamente…aspetta…ma chi è che muore?- chiese confusa Delphine.

- Tzè, che sciocchezze!- disse sadico Sanzo.

- Buna notte, io vado dentro.- disse Heryon alzandosi da terra salutando i compagni per poi sparire dentro la tenda.

- Credo che andrò anch’io. Ci vediamo- disse Hakkai trattenendo uno sbadiglio.

- Notte.- disse Gojyo seguendolo con lo sguardo – E ora che facciamo? È appena mezzanotte…-

- Io direi di stare ancora qui a goderci ciò che la natura ci offre stanotte- disse Delphine stringendosi al petto di Gojyo per non sentire il freddo notturno.

- Già…infondo questo silenzio non mi dispiace affatto…- rispose Sanzo mentre continuava a tenere fissi gli occhi sul cielo.



Fine sedicesimo episodio

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Capitolo 17
*** Ultimo Episodio ***






I primi raggi del sole si posarono sul viso placidamente addormentato di Goku, quando una mano amica gli diede alcuni schiaffetti per svegliarlo.

Era la mano di Hakkai (ovvio, se fosse stato Gojyo o Sanzo lo avrebbero riempito di botte, altro che carezze! N.d.Y).

Goku non aveva alcuna intenzione di alzarsi e inoltre aveva un forte cerchio alla testa…

- …ku! Goku! Forza svegliati, si è fatto tardi! Dobbiamo ripartire!- disse con voce affabile l’amico.

- Uhm…uffa…dormivo così bene…non è che possiamo fermarci ancora per qualche ora?- bofonchiò la scimmia raggomitolandosi fino a formare una specie di palla…

- Avanti, stupida scimmia! Non possiamo stare qui in eterno! Muoviti!- disse Gojyo sollevando di peso la testa del ragazzo per poi gridargli all’orecchio: - ALLORA, TI DECIDI A SVEGLIARTI E A MUOVERTI, OPPURE NO?!?-

- Ehi! Ma ti è saltato il cervello? Che cosa urli, mica sono sordo! E poi smettila, ho mal di testa! Aspetta che lo dica a Delphine e vedi cosa non ti fa!- brontolò Goku allontanandosi dal kappa, tappandosi le orecchie.

- Chi sarebbe questa Delphine? Ti è sparito del tutto quel poco cervello che hai?- chiese sconcertato Gojyo.

- Deve essere una conseguenza della caduta di ieri sera…- disse apprensivo Hakkai.

- Beeene! Ora siamo alle allucinazioni…- disse Gojyo alzando gli occhi al cielo.

- Tsk, che me ne importa…l’importante è che riprendiamo il viaggio. Sta cominciando a farsi caldo. Muoviamoci!- disse cinico Sanzo, incrociando le braccia.

- Ma come! Non vi ricordate di Heryon e di Delphine? Ehi? Ma dove sono finite? Erano qui ieri sera! Avanti, smettetela di prendermi in giro! Lo scherzo è riuscito, ora venite fuori voi due!- gridò la scimmia cominciando a stufarsi di quel brutto gioco.

- Ma dico, sei impazzito? Guarda che se vuoi farci preoccupare ci sei riuscito!- disse Gojyo avvicinandosi al compagno.

- Vi dico che sto benissimo! Non sto sognando. Ieri sera eravamo qui. Stavamo parlando del dopper…qualcosa…la leggenda dei sosia quando Heryon è entrata nella tenda per dormire, mentre noi siamo restati fuori a guardare il cielo fino a tardi, non lo ricordate?- continuò lui.

- Mi dispiace dirtelo, Goku…ma noi ieri sera eravamo soli e siamo andati tutti a letto presto…e non so chi siano queste due ragazze di nome Heryon e Delphine…- disse Hakkai guardando in modo preoccupato Goku.

- Eh? No, non ci credo! Sai, Gojyo, tu stavi con Delphine mentre era nato qualcosa tra Sanzo ed Heryon proprio due giorni fa…Vi ricordate la partita di pallavolo e l’arrivo di Kanzeon Bosatsu e anche quello di Homura? E poi…vediamo…la Festa delle Bambole! Sì! Vi ricordate che per quella festa mi ero dovuto travestire da femmina per mangiare il cibo tipico di quella festa?…Abbiamo persino le foto! Dovrei avercele nel mio borsone…- disse Goku precipitandosi verso la sua borsa.

- Aspetta un attimo, hai detto che stavo con questa Delphine? E com’era, carina?- chiese malizioso Gojyo.

- Bhe…- disse Goku, imbarazzato – Sì, è una bella ragazza… stavate sempre vicini…°////°-

- Wow! Peccato che non l’abbia veramente incontrata! Che sfortuna, accidenti!- disse il rosso passandosi le dita fra i capelli.

- E che mi dici a proposito dei giorni “passati tutti insieme”?- chiese gentilmente Hakkai.

- Abbiamo passato dieci giorni, sempre in direzione ovest…- diceva Goku, continuando a rovistare fra la sua roba.

- Mh…che misure aveva?- chiedeva nel frattempo Gojyo immaginandosi la ragazza…

- Che vuoi che ne sappia, io?!? Mica l’ho spigliata come hai fatto tu per un sacco di volte!!- gridò la scimmia mentre stava ancora cercando uno straccio di prova…

- Dimmi, Goku, cosa c’entrano Kanzeon ed Homura?- disse Sanzo avvicinandosi al ragazzo.

- Ecco…la prima volta che abbiamo incontrato Homura è stato in un parco alle quattro di notte, stava parlando con Delphine, ovviamente dopo che aveva litigato con Gojyo ed era fuggita dalla locanda; poi dopo un po’ di giorni si è presentata Kanzeon Bosatsu e ci ha detto che Heryon e Delphine sono le figlie di Homura…nate da una donna umana…che morì per salvarle dagli scagnozzi dell’esercito Celeste…- disse Goku – Eccola! L’ho trovata!- gridò tirando fuori dal borsone un paio di foto…

I tre si guardarono un po’ scettici, ma decisero di dare un’occhiata al contenuto delle foto…e videro…

Sulla foto non c’erano solo loro quattro, ma anche due ragazze: due gemelle!

Si riusciva a vedere lo striscione di una bancarella e diceva: “Buona festa delle Bambole!”. In primo piano c’era Goku, vestito da ragazza, a fianco Sanzo con un sorriso forzato sulla faccia per via di una delle due gemelle che cercava di baciarlo sul collo; dietro a Goku c’era Hakkai con il suo sorriso da copertina e alla sua destra c’erano Gojyo e l’altra gemella abbracciati, come due teneri sposini.

Le altre foto mostravano solamente Goku, vestito sempre da donna, per le vie di quella cittadina…

I ragazzi si dovettero ricrede a ciò che aveva appena mostrato Goku e restarono di pietra alle foto in cui era vestito da donna…

- Ma…ma che diavolo ci fai tu, vestito in quel modo?- chiese shockato Gojyo.

- Te l’ho detto…volevo mangiare i piatti di quella festa, così Heryon e Delphine mi hanno aiutato a vestirmi e a comportarmi come una ragazza…- rispose lui.

- Ok…ok…vediamo di fare mente locale…- disse Hakkai – Quando abbiamo incontrato per la prima volta loro due?-

- Vediamo…io avevo visto Delphine nel bosco della leggenda di cui parlava Gojyo dieci giorni fa…l’avevo scambiata per il fantasma della storia…così sono scappato…il giorno dopo Hakkai la stava quasi per investire…e da quel giorno hanno viaggiato sempre insieme a noi…ah, me ne stavo dimenticando! Tu l’avevi già conosciute, circa tredici anni fa…loro erano le allieve di Kenshiro Sanzo!- disse Goku tutto contento per esserselo ricordato.

- Cosa?!? Sarebbero loro due? Ma non erano morte?- chiese con agitazione Sanzo.

- Bhe, hanno detto che erano fuggite dal Tempio perché i monaci volevano ucciderle…disse Goku.

- Forse le hanno date per disperse, quindi anche per morte…- propose Hakkai.

- È possibile. Di solito la procedura e questa… - constatò Gojyo.

- La cosa strana è che mancano ancora dieci giorni al tre marzo…come è possibile che Goku abbia le foto della festa se ancora deve arrivare? E poi noi siamo ancora qui, proprio ai margini del bosco della storia che ti ho raccontato ieri sera, Goku…- disse pensieroso Gojyo.

- Già. Devi sapere che ieri notte, quando Sanzo ti ha mandato a prendere la legna, ti abbiamo sentito urlare e così siamo venuti a cercarti e ti abbiamo trovato svenuto ai piedi di un albero: avevi battuto la testa contro un ramo…- spiegò Hakkai molto velocemente.

- Allora questo significa che è stato tutto un sogno? Ma non è possibile! Allora, queste foto?- disse la scimmia mettendosi le mani fra i capelli.

- Già, hai ragione…- disse pensieroso Hakkai.

- Per caso ti hanno detto se usano degl’incantesimi di qualche genere?- chiese sempre più sospettoso Sanzo.

- Vediamo…no. Non mi hanno detto mai niente – confermò lui – Ma…aspettate…una volta Heryon ti aveva addormentato con un unguento per poter raccontare la tua visita al loro tempio…e di come vi aveva trovati Delphine…- confabulò Goku.

- Co-cosa? – chiese Sanzo imbarazzato – Hanno raccontato come ci avevano visto me ed Heryon? °////° ”-

- Già!- disse Goku innocentemente.

- Si può sapere come eravate? Tanto per la cronaca?- chiesero insieme Gojyo ed Hakkai, curiosi come non mai.

- Eravamo… accidenti! Che sto facendo! Sono pazzo se vi dico gli affari miei, razza di pettegole!- sbraitò il bonzo arrossendo inverosimilmente.

- Ma se reagisci così si può solo pensare ad una cosa…non si direbbe mai dal tuo viso che sei un maniaco…- disse Gojyo sorridendo.

- Come ti permetti, razza di pervertito!- gridò Sanzo. - Ti sbagli…siamo in due: tu ed io…- continuò il giovane.

- Io ti amm…- disse Sanzo avvicinandosi al rosso.

- Su, su calmatevi…comportatevi da persone adulte…O_^”- intervenne prontamente Hakkai.

- Ma ha cominciato lui…- implorò Sanzo (come un bambino…non vi fa tenerezza? N.d.@)

Poco dopo Goku trovò una scritta dietro ad una fotografia e diceva:

“Guarda nella tasca dei pantaloni…”

La scimmia fiondò la mano nella tasca dei pantaloni e vi trovò un pezzo di carta.

Lo tirò fuori e attese che gli altri gli fossero accanto prima di aprirlo…

- Che ne dite? Lo leggo io?- chiese titubante.

- Era indirizzata a te, no?- disse pacatamente Hakkai, nascondendo una nota di agitazione…in fondo se quelle due ragazze fossero state nemiche sarebbero stati in svantaggio: si erano lasciati abbindolare senza nemmeno che se ne accorgessero…

- Ok… vediamo…
Ciao Goku…
Ci dispiace per l’inconveniente che ti abbiamo creato, visto che sapevamo che non ti avrebbero creduto, abbiamo deciso di scriverti questa lettera e di lasciarti alcune foto della festa come prova…(Non trovi che ti donino le calze col pizzo? N.d.Delphine)
Bene, ma passiamo a cose più serie…
Visto che al tuo fianco ci saranno Sanzo, Hakkai e Gojyo, vorranno delle spiegazioni sull’accaduto: perché solo tu ti ricordi tutto ciò che è successo, no? (Specialmente Gojyo, ho indovinato? N.d.Delphine)
La spiegazione è la più semplice: se inscenavamo la tua caduta, proprio come quella sera, e cancellato temporaneamente la memoria dei tuoi compagni, nessuno di voi avrebbe sofferto il nostro improvviso allontanamento…ma pian piano ricorderete tutto…
Proprio perché ti avrebbero convinto che avessi solo sognato e quindi sareste andati avanti senza problemi… Forse, ora che siete a conoscenza di quasi tutti i fatti, vorrete sapere la causa della nostra scelta…
Perdete troppo temo in faccende inutili voi quattro…ma state tranquilli, ci vedremo presto ad ovest: nel Tenjiku…anche perché saremo noi a salvare il Togenkyo!
Mi raccomando fate i bravi bambini, perché vi teniamo sempre d’occhio. (Soprattutto tu, Gojyo! Guai a te se osi posare gli occhi su un’altra donna! Se no te li cavo! N.d.Delphine è_é)

Cordialmente
Heryon e Delphine Toushin


- Wow…- dissero Sanzo, Gojyo ed Hakkai stupefatti dalla prova tangente che Goku aveva tra le mani…

- Quindi ci hanno drogato in qualche modo e ci hanno ricondotti qui, con qualche strano sortilegio, nello stesso posto in cui siamo stati dieci giorni fa?- chiese Gojyo, cercando una conferma dai suoi compagni…

- Credo proprio che sia andata così…- constatò Hakkai fissando ancora la lettera.

- C-credo che dovremmo fare attenzione a quelle due…potrebbero essere ovunque in questo momento…per quel poco che le ho conosciute le conosco abbastanza bene per dirvi che sono pericolose quanto basta per metterci in guai seri …- disse con voce tremolante Sanzo. (Paura, eh? _ N.d.Yle)

- Sono davvero così pericolose, quelle due?- chiese Gojyo.

- …

- Ca-capisco…-_-” – fece Gojyo.

Mentre stavano per salire in macchina, Goku si sistemò sul sedile posteriore si accorse di una piccola cosa…

Due figure li stavano osservando mentre si stavano allontanando dal piccolo bosco e ad un certo punto la luce del sole illuminò qualcosa che brillò…

“Lo sapevo…” pensò Goku sorridendo in direzione del bagliore…

- Che fai, ora ridi da solo?!? Andiamo di male in peggio…- chiese Gojyo in tono canzonatorio rivolto al ragazzo.

- Hai visto qualcosa, Goku?- domandò Hakkai continuando a guardare la strada sterrata.

- Le gemme…- disse il ragazzino continuando a guardare in direzione del bosco.





Fine...?

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