Una promessa

di Elena Des
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1- Un amore da scoprire ***
Capitolo 2: *** 2- Non lasciarmi ***
Capitolo 3: *** 3- In segreto ***



Capitolo 1
*** 1- Un amore da scoprire ***


1- Un amore da scoprire

Era appena spuntata l'alba. Candy si svegliò a causa della luce che entrava dalla finestra attraverso le tende. Aprì piano gli occhi facendo una smorfia con la bocca per mettere a fuoco. Si trovava nella sua bella stanza al palazzo Andrew a Lakewood.

Indossò le pantofole, si alzò dal letto e andò verso la finestra per ammirare il meraviglioso giardino. Il suo sguardo finì inevitabilmente al cancello delle rose.
Fu lì che incontrò per la prima volta il ragazzo che le fece battere il cuore e che fu il suo primo amore: Anthony Brown. E ora era lì, nella stessa casa in cui viveva lui, ed era la figlia di William Andrew, capostipite di una delle famiglie più potenti di Chicago.

Ricordava quando preoccupato il suo Anthony la trovò nella notte e poi cavalcò con lui finché non le diede il regalo di compleanno: la dolce Candy.
"L'ho chiamata dolce Candy perché è bella come te" le aveva confessato.

Lei amava la sua risata e i suoi occhi azzurri come il cielo che si combinavano con i suoi bei capelli biondi risplendenti alla luce.
Ricordava sempre la frase "sei più carina quando ridi che quando piangi", la stessa che all'età di 6 anni le aveva detto un giovane molto simile a Anthony: il suo "principe della collina".

Lei però si era innamorata di Anthony in quanto tale anche se a tredici anni, quando l'aveva conosciuto, non sapeva se poteva parlare davvero di amore.
Ma da quel momento iniziò la scoperta di quel sentimento magico e inconscio di cui parlavano alcuni dei romanzi che aveva letto.

Come nel primo incontro, anche nel secondo sentì battere forte il cuore e percepì le farfalle nello stomaco che si agitavano in continuazione non appena lui la guardava.
Era alla festa organizzata per l'arrivo della signora Elroy e Candy indossava un semplice abito di tutti i giorni. Ma Anthony non se ne preoccupava affatto, anzi, era stregato dalla sua bellezza genuina, bellezza anche interiore che ebbe modo di constatare quella sera stessa quando parlarono su una veranda nell'ala nord insieme ai fratelli Cornwell.
E che emozione quando la incontrò spaventata nel corridoio al terzo piano perchè aveva creduto alla storia del fantasma di cui le avevano parlato i simpatici cugini. Anthony la prese tra le sue braccia come un marito prende una sposa la prima notte di nozze e la dondolava intonandole la melodia del valzer che desiderava ballare con lei.
E quando ballarono il valzer sembravano una coppia predestinata a stare insieme, una coppia così coordinata e perfetta che pareva si conoscessero da una vita.
A Candy non importava nulla in quei momenti di ricevere critiche o complimenti dalle persone presenti nella sala, ma si dedicava solo a perdersi negli occhi azzurri del suo amato principe.

Fu da allora che tra i due nacque qualcosa di inspiegabile.
Candy ricordava la melodia struggente che Anthony e i cugini suonarono quando lei stava partendo per il Messico. Si sentiva tanto sola e triste mentre si allontanava da loro ma aveva con sè le Dolce Candy che il ragazzo le aveva regalato e quello bastò per ricordarsi che sarebbe dovuta resistere alle avversità che si sarebbero presentate.

Anche se non si erano ancora detti "ti amo" si percepiva tra di loro una complicità dai loro gesti, dai loro sguardi, dai sorrisi, dalle cavalcate al tramonto e dai loro cuori innamorati.
Anthony Brown, che allora aveva solo quattordici anni, era già sicuro di sè e pieno di coraggio, tanto da convincere il famigerato capostipite degli Andrew, lo zio William, ad adottarla.
E fu così che una mattina, quando era al cancello delle rose, Candy uscì dalla macchina del signor George, fedele assistente dello zio William, che aveva portato alla signora Elroy la lettera in cui era riconosciuto il desiderio dello zio William di adottare la ragazzina.
Candy allora si ritrovò subito tra le braccia del suo Anthony che, insieme ai cugini, le mostrò la stanza dove da quel momento in poi avrebbe dormito.
Candy non aveva mai notato una stanza del genere. Pensò ai bambini della casa di Pony: in quella stanza potevano vivere tranquillamente tutti. Era arricchita da mobili antichi e costosi, armadi grandi, specchi, un bagno privato e un letto a baldacchino enorme.

Ogni giorno non riusciva ad allontanare la mente da Anthony. Aveva bisogno di vederlo, sempre, e trovava quindi qualsiasi scusa per sgattaiolare via dalla noiosa lezione del suo istitutore e passare davanti alla stanza dove studiava Anthony. Quando si guardavano si sorridevano ed Anthony rideva facendosi così rimproverare dall'istitutore.
Allora Anthony stette al gioco e iniziò anch'egli a inventare scuse per uscire e incontrarsi con Candy segretamente parlando e sorridendo complici.
Anche se ciò creava sospetti a loro non importava perchè vivevano nella loro bolla d'amore in cui i protagonisti erano solamente loro due.

"Il resto non conta" si ripetevano sempre.

Altri ricordi piacevoli erano legati all'estate insieme ad Anthony e i suoi due cugini: Archie e Stear Cornwell.
Fu la miglior estate della sua vita fino a quel momento.
Le mattine erano piene di divertimento dopo le lezioni; i ragazzi insegnavano a Candy a giocare a baseball o a golf e lei, che era allenata di giochi all'aperto, stupì tutti imparando in fretta e guadagnandosi grande stima. Inoltre la ragazzina notò che erano molto atletici ed esperti in tutti gli sport, tanto che ne rimaneva affascinata.

I pomeriggi, invece, cavalcavano insieme vicino al fiume oppure organizzavano dei picnic in cui Stear non perdeva tempo di mostrare le sue nuove invenzioni, che nella maggior parte dei casi fallivano.

"Non preoccuparti Stear, andrà meglio la prossima volta!" Lo incoraggiava Candy con la solita aria di fiducia che la caratterizzava.

"Ma sì! Certo, Candy!" Rispondeva il ragazzo felice del suo incoraggiamento.

La sera era, al contrario, un momento dedicato al riposo e agli hobby o ad esibirsi tra di loro e a questi "incontri" partecipava anche la zia Elroy a cui piaceva tanto competere con Stear in una partita di scacchi.
Candy apprezzava i momenti passati con loro e amava stare con Anthony, soprattutto quando lui la invitava a sedere al piano per mostrarle quello strumento tanto grande quanto magico. Erano molto vicini e non riusciva a concentrarsi quasi mai perchè molto nervosa da tutte quelle sensazioni piacevoli e nuove, soprattutto perchè sentiva il suo sguardo attento e indagatorio che la scrutava e che sembrava desiderarla. Candy allora si girava nella sua direzione e gli sorrideva.

Anthony imparò a ribellarsi alle regole delle condizioni sociali a cui lo sottoponevano e tutto grazie a Candy. Ciò ovviamente non piaceva alla zia Elroy che iniziò a considerare Candy nociva per l'educazione del suo amato nipote e così li allontanò per un breve periodo. I due giovani innamorati dovettero perciò ricorrere a comunicare grazie ad un piccione viaggiatore e si promisero che avrebbero cambiato insieme il nome degli Andrew.
Quelle corrispondenze d'amore fecero sentire meno solo Anthony che per fortuna aveva avuto modo di conoscere Tom, un ragazzo che era per Candy come un fratello dato che erano cresciuti insieme alla casa di Pony.

Anthony cambiò molto partecipando ad un rodeo e l'estate finì con il loro primo appuntamento in cui Candy si sentì felice più che mai, tranne per l'oscuro presagio dell'indovina che mostrava la carta della morte. Così i giorni trascorsero ancora felici fino al giorno della caccia alla volpe...

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Capitolo 2
*** 2- Non lasciarmi ***


Il suono di un corno echeggiò nelle foreste di Lakewood quella mattina di settembre per dare inizio alla "caccia alla volpe". Candy ne era la protagonista: la caccia si era effettuata per ordine della signora Elroy affinché Candy fosse presentata ai membri della famiglia Andrew. La ragazzina quel giorno indossava un elegante costume da caccia e tutti i membri non potevano far altro che notare quanto fosse carina e graziosa, tutti tranne ovviamente i fratelli Legan.
Candy si presentò alla famiglia con un discorso in cui, a causa dell'imbarazzo e del nervosismo, tutto ciò che riuscì a dire era che voleva essere una brava moglie e avere molti figli. I membri della famiglia non la giudicarono severamente ma risero per la tenerezza della ragazzina che, dal canto suo, arrossiva imbarazzata.

"Che vergogna per la nostra famiglia" era invece l'acido commento di Iriza.

Quando Candy montò nuovamente sul cavallo i cugini scherzarono giocosamente con lei.
"E dimmi un po' Candy... quello con cui vuoi sposarti un giorno è forse Anthony?" chiese Stear sorridendo.

"Stear!" Candy arrossì e cercò di nascondere la faccia dall'imbarazzo, atteggiamento che fece ridere i cugini e fece tenerezza nel cuore di Anthony, che da parte sua aveva sognato anche lui di giungere all'altare con lei un giorno.

Quando la caccia partì i fratelli Cornwell avvisarono Candy che le avrebbero portato una volpe.
"Io te la porterò per primo, vedrai Candy!" Esclamò Archie.
"Staremo a vedere Archie" ribattè Stear sfidando il fratello.

Quando i due fratelli andarono via Iriza si avvicinò ad Anthony: "Anthony vieni con me, vero?"

"Mi spiace Iriza" fu la risposta pronta di Anthony "per Candy è la prima volta. Oggi starò con lei"

Iriza si arrabbiò e si avvicinò a Candy: "allora fai attenzione Candy. Potresti cadere dalla sella facilmente se non stai attenta". E rise, ma subito dopo fu il suo cavallo a farla quasi cadere.

"Andiamo Candy" la esortò Anthony prendendole la mano.

I due giovani galopparono a lungo fino ad arrivare su una collina.
"Mi ricorda la Collina di Pony" disse Candy perdendosi nei ricordi "ci andavo sempre... sia quando giocavo che quando ero triste"

"Vorrei conoscere i luoghi in cui sei vissuta Candy" ammise Anthony guardandola con dolcezza.
Poi le prese la mano.

"Andremo insieme su quella Collina un giorno, Anthony" Candy si perse nel suo sguardo e nella sua determinazione.

Il ragazzo le baciò la mano e poi guardò le sue rosee labbra.
Candy tremava leggermente ma si avvicinò di più iniziando a chiudere gli occhi.
Sarebbe stato il loro primo bacio se non avessero sentito dei cavalli a galoppo passare vicino e delle persone in cerca della volpe.

I due ragazzi si scostarono leggermente imbarazzati, ma Anthony era emozionato e innamorato tanto che appena vide in lontananza una volpe si gettò ad inseguirla.
"Candy, te la porterò! Vedrai!"

"Stai attento Anthony!" Riuscì solo a dire la ragazza di rimando.

Candy temeva il peggio. La carta che l'indovina le mostrò la fece tremare tutta. Davanti ai suoi occhi vedeva una scena che non avrebbe voluto mai vedere, ma che purtroppo si verificò.
Anthony non si accorse di una trappola e quando cercò di fermare il cavallo era troppo tardi. Una zampa rimase incastrata nella trappola e il ragazzo cadde dalla sella.
Candy gettò un grido e lo chiamò spaventata.
La sua mente cercava di rimanere lucida e si avvicinò per capire se fosse morto o meno. Lo scosse leggermente con mani tremanti e lo chiamò invano.

"Anthony! Anthony!" I suoi pianti e la sua angoscia avrebbero addolcito anche i cuori più duri in quel momento.

La ragazza aveva subito il trauma più grande della sua vita e si accasciò sul corpo del ragazzo che sembrava non dare segni di vita.
Stremata ed esausta chiuse gli occhi e perse coscienza.

"Anthony... sei tu?" Gli chiese Candy avvicinandosi.
Il ragazzo era di spalle e si voltò verso lei sorridendole e porgendole una Dolce Candy.

"Candy non ti lascerò mai"

"Oh Anthony, allora non sei morto..."

Candy cercò di abbracciarlo ma non riusciva nel suo intento.

"Perchè ti allontani, Anthony? Perchè le rose appassiscono? Anthony! Anthony, non lasciarmi!"

"Anthony! Anthony!"

Dorothy continuava a cambiarle il panno bagnato sulla testa e pregava al suo fianco.

"Anthony! Dov'è Anthony?" Candy si alzò immediatamente.

"Candy devi riposare, hai la febbre alta..."

"Dorothy, dimmi dov'è Anthony! Dov'è?!"

La ragazza chinò la testa verso il basso e la scosse.

"No, non è vero! Non è vero!"

Candy scostò le lenzuola e si alzò a piedi nudi cercando di andare verso la porta sforzandosi di combattere il mal di testa.

"No no, Candy! Non puoi!" La fermò Dorothy.

Candy le si aggrappò e pianse a dirotto: "Dorothy tu sai quanto gli volevo bene, dimmi la verità!"

Anche l'amica piangeva ma le era stato ordinato di non dir nulla e farla restare a letto.
Il dottore entrò nella stanza sentendo che qualcosa non andava e subito si avvicinò a Candy dicendole che doveva riposarsi: "Non le fa bene rimanere qui. Deve stare a letto"

"Non m'importa nulla dottore! Se Anthony è morto non m'interessa ciò che toccherà a me!"

Dorothy a quella dichiarazione portò una mano sulla bocca sorpresa e fece il segno della croce chiudendo gli occhi e scacciando i brutti pensieri.

"Le serve un calmante" asserì il dottore "Dorothy passami la mia valigetta"

La stavano tenendo ferma quando una voce si udì dall'uscio della porta: "Che sta succedendo qui?"

Tutti si girarono in quella direzione.

"Anthony!" Esclamò sospirando Candy. Il ragazzo era in piedi accanto allo stipite. Aveva un braccio ingessato, zoppicava e aveva un po' di tosse.

Candy gli corse incontro abbracciandolo in modo però da non fargli male e iniziò a bagnare la camicia del ragazzo a causa delle sue lacrime copiose.
Dorothy e il dottore si guardarono e piano andarono via lasciandoli soli.

"Quante lacrime... per quale motivo?" le prese il mento e alzandolo vide i suoi occhi acquosi.

"Io..." non riusciva a parlargli tanta era l'emozione di averlo davanti a sè.

"Candy, devi essere a letto" le raccomandò Anthony guidandola verso il letto. Candy obbedì e si calmò un po'.

"Non sto sognando, vero? Sei reale!"

"Sì, sono reale Candy" le sorrise con tenerezza il ragazzo sistemandole una ciocca dietro l'orecchio e coprendola bene.

Candy chiuse la sua mano in quella del ragazzo e la portò vicino alla guancia cercando di confermare che era vivo ed era lì al suo fianco. Lui le accarezzò la guancia per poi girarsi per andarsene così da farla riposare.

"Anthony resta con me, non lasciarmi"

Il ragazzo rimase sorpreso da quelle parole e così si stese al suo fianco facendo attenzione al braccio. Candy gli si avvicinò e si strinse a lui con tutte le sue forze.

"Temevo che... temevo..." ricominciò a piangere tremolante.

Il ragazzo le mise un dito sulle labbra inducendola a non dir niente.

"È passato... ora sono qui" la confortò e aggiunse "e poi non pensare che ti sbarazzerai di me facilmente, ragazzina"

Risero ma poi serio le disse: "non ti lascerò più sola"

Candy alzò lo sguardo incontrando i suoi occhi azzurri e calmi che la rassicuravano sempre. Si lasciò trascinare dal forte sentimento che provavano entrambi e lui la baciò d' istinto. Per entrambi fu il primo bacio, un bacio dolce e gentile, come il ragazzo che aveva al suo fianco. Lo stesso ragazzo che un attimo dopo la baciò con più intensità perchè non poteva far a meno di lei. 

E quando si separarono da quel bacio Anthony le disse sorridendo e felice: "ti amo, ti amo Candy"

La ragazza aveva il cuore palpitante e tante farfalle nello stomaco. Sentire, poi, quelle due parole che aveva letto spesso nei romanzi la fece sentire speciale.

"Anche io Anthony" confessò e lo abbracciò perdendosi entrambi nel profumo dell'altro e pregando che potessero rimanere così per sempre.

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Capitolo 3
*** 3- In segreto ***


Candy fu svegliata da alcuni voci presenti nella stanza.

"Non m'interessa niente della zia Elroy, Dorothy" era Anthony a parlare "quello che provo per Candy è troppo grande per tenerlo dentro"

"Lo so" rispondeva la cameriera "ma se vi scopre qui si arrabbierebbe molto e forse farebbe qualunque cosa per tenervi separati"

Poi dei passi si avvicinavano verso il letto e Candy sapeva che era Anthony perchè le aveva accarezzato una guancia lasciandovi un bacio sopra: "Riposa, mia dolce Candy"

Candy si trattenne il più possibile dal rimanere calma e non mostrargli che era sveglia. Era felice che Anthony si preoccupasse della sua salute e alla fine tornò a dormire perché il dolore alla testa dovuto allo shock continuava a farle male.

Al risveglio si sedette su una sedia davanti allo specchio e Dorothy le iniziò a pettinare  i capelli.

"E così la zia Elroy ha chiesto a te e al dottore di tenerci sotto controllo per non incontrarci?" Ha chiesto Candy incredula.

"Sì, Candy, per questo ho detto ad Anthony che sarebbe stato meglio tornare nella sua stanza"

"Ma forse... la zia Elroy pensa che è colpa mia quello che è capitato ad Anthony?"

"Beh, più che altro pensa che non dovevate stare lì da soli, lontani dal resto del gruppo" riferì Dorothy "il dottore ha detto che se fosse caduto diversamente battendo la spina dorsale o la testa sarebbe rimasto paralizzato... o morto"

A quel punto Candy scosse la testa chiudendo gli occhi e stringendo con le dita la vestaglia all'altezza delle cosce: "Non voglio neanche immaginarlo. Non sarei riuscita a sopravvivere se fosse stato così" si alzò e andò verso la finestra abbracciando sè stessa "Dorothy io lo amo"

Dorothy le sorrise teneramente: "siete una bella coppia Candy, ma dovete amarvi in modo cauto, senza creare troppi sospetti o la zia Elroy vi separerà"

"Ma come posso... ci siamo baciati ed io voglio restargli accanto per sempre"

Dorothy le andò vicino abbracciandola: "Sai che puoi contare su di me, siamo amiche"

Candy ricambiò l'abbraccio e si sentì grata di avere una amica e confidente come Dorothy che sapeva l'avrebbe sempre sostenuta.

Candy era nervosa perché sapeva che in qualsiasi momento avrebbe potuto incontrare Anthony e non sapeva come comportarsi di fronte a lui dopo ciò che avevano condiviso.

Come lo avrebbe salutato? Che gli avrebbe detto?

"Magari potergli stare vicino e aiutarlo nelle mansioni dato che ha un braccio fratturato... sarebbe divertente aiutarlo nella guarigione" pensò Candy.

Immaginava di aiutarlo a mangiare, dandogli pezzi di cibo in bocca. Sospirò. Era sempre più ansiosa.

Vestita in modo semplice ma molto carino uscì dalla camera percorrendo il corridoio e scendendo le scale cercando di calmare il suo nervosismo.
Credeva che non ci fosse nessuno ma ben presto sentì delle voci che si avvicinavano e ne riconobbe alcune, quindi fu colta alla sprovvista e corse dietro una scultura molto alta vicina alle scale. Al momento non si sentiva ancora pronta ad affrontare Anthony.

Erano Stear, Archie e Anthony che chiacchieravano e scherzavano felici, seguiti dall'istitutore.

La porta d'ingresso si aprì improvvisamente facendo entrare la luce e comparve un autista:"La carrozza sarà pronta in mezz'ora, signori"

"Perfetto, allora ci sarà tempo per mangiare qualcosa!" Suggerì Archie.

"Sì, andiamo in cucina!" Esclamò Stear. 

Candy aspettava che andassero via per uscire dalla colonna dietro la quale si era nascosta ma Anthony si girò nella sua direzione e le venne incontro con un sorriso. Candy era attratta da lui irrimediabilmente ma tutto ciò che riuscì a dire fu "ciao" con un dolce sorriso.

L'attimo creatosi fu spezzato dalla voce di Archie che gli chiedeva di sbrigarsi dal corridoio. Anthony seguì il richiamo del cugino e Candy non capì. Rimase sul posto pensando alle ragioni per cui lui aveva deciso di seguire Archie e non le aveva rivolto la parola. Temeva che si fosse già stancata di lei; lui aveva fatto finta di niente.

"Forse però l'ha fatto perché sono apparsa dal nulla e sono risultata maleducata a nascondermi dietro la colonna" iniziava a domandarsi "meglio non pensarci troppo o non ne uscirò più fuori"

Uscì dal suo nascondiglio ma solo per trovarsi faccia a faccia con la zia Elroy che le chiese: "che ci facevi lì?"

"Oh zia!" Esclamò non sapendo che rispondere "io... ero diretta in biblioteca"

"Ah, quindi sei già completamente guarita" la guardò con occhi scrutatori.

"Sì, sì... mi scusi" deviò il discorso e scusandosi andò via. Sapeva che la zia Elroy non le toglieva gli occhi di dosso neanche quando ormai si era già allontanata perché era sempre sospettosa.

Entrò in biblioteca dove girò tra gli scaffali ma quel giorno voleva trovare un libro sentimentale e quindi andò in quel reparto. Fece scorrere le dita sui libri per poi fermarsi su uno nello stesso momento in cui sentì una mano bloccarla. Si girò spaventata ma trovò davanti il suo Anthony così vicino a lei che poteva sentirne il battito.

"Orgoglio e pregiudizio" disse Anthony incastonando i suoi occhi con i suoi.

Candy pensava l'avrebbe baciata ma Anthony prese il libro e disse: "il preferito di mia madre"

"Davvero? Anche a me piace molto" gli disse Candy imbarazzata.

Anthony le sorrise di rimando e non resistette più. La prese per la vita e la baciò. Da essere un semplice bacio si fece più passionale, le loro lingue si toccarono per la prima volta e Candy, anche se sorpresa, si lasciò trasportare.
Dalla vita il ragazzo portò la mano al suo collo e si avvicinò per baciarlo quando sentirono un clacson dall'esterno.

Dalla finestra vicino a una libreria videro che era la macchina dei Legan.

Anthony rimase abbracciato a lei, inspirando il suo profumo e a malincuore si staccò: "devo andare, non voglio incontrare i Legan"

Candy aveva le labbra più rosse del solito per quei baci che si erano scambiati e annuì non potendo mascherare la sua frustrazione.

"Dai, mica non ci vedremo più" scherzò accarezzandole il braccio.

Lei lo abbracciò subito: "non potrei non vederti più, Anthony"

Si baciarono un' ultima volta per poi vederlo uscire da quel posto.

Candy capì che Anthony prima non le si era avvicinato perché aveva avvertito l'avvicinarsi della zia Elroy e questo le permise di non avere più sospetti sui suoi sentimenti.

Il libro per sbaglio le scivolò tra le mani finendo sotto un tavolo. Si abbassò per prenderlo e quando si rialzò sentì una voce che lei odiava: quella di Neal Legan.

"Ciao Candy, devo ammettere che vestita così non sei male" nel suo sguardo c'era malizia.

Candy si voltò pensando di andarsene.

"È maleducato non rispondere, ma in fondo che ci si può aspettare da una trovatella" commentò Eliza con sarcasmo entrando nella stanza. Indossava un abito all'ultima moda e un cappello costoso.

"Ciao anche a te Eliza" rispose Candy con un sorrisetto forzato.

"Anthony per tua fortuna è vivo, pensa se fosse morto... la colpa sarebbe ricaduta su di te per sempre" Eliza era una ragazza maligna che cercava i punti deboli delle persone per poterle fare del male o manipolare.

Candy si irrigidì per la rabbia.

"Non perché indossi quegli abiti e vivi in un palazzo allora ti devi ritenere importante"

"E non perché sei ricca allora devi pensare di avere un bel carattere" replicò Candy.

"Sei un' insolente!"

L'atmosfera tesa fu interrotta dall'arrivo di Dorothy.

"Va' via, Dorothy" disse Eliza in modo sgarbato.

Dorothy la ignorò e disse per cortesia: "buongiorno signorini Legan" poi andò da Candy "signorina Candy, vi sta chiamando l'istitutore, mi hanno chiesto di accompagnarvi"

"Grazie Dorothy" le rispose uscendo di lì e lasciandosi alle spalle i due fratelli odiosi.

Candy le chiese: "era una scusa Dorothy, vero?"

"Sì Candy, avevo visto che erano entrati poco dopo che Anthony era uscito e avevo intuito che sarebbe successo qualcosa. Meglio non star vicino ai Legan, sono delle malelingue"

Candy la ringraziò e le disse che avrebbe voluto andare in giardino a leggere il suo libro.

Cercava di tenere la mente occupata per non pensare al suo Anthony ma quando leggeva inevitabilmente se lo vedeva davanti agli occhi.

"Cosa mi hai fatto, Anthony?" Si chiedeva sospirando. Si sdraiò su una panchina di pietra del giardino guardando le foglie d'autunno cadere dagli alberi.

Si addormentò cullata dal suono del vento e dal fruscio delle foglie.

"Candy, Candy" la chiamava Stear. Aprì gli occhi di scatto alzando la schiena e andò a scontrarsi con gli occhiali di Stear che si toccò il punto colpito.

"Oh, scusami Stear. Siete già tornati?"

Il ragazzo riprese la sua solita aria allegra sistemandosi gli occhiali: "sei tu che hai dormito un po' troppo Candy. E' già pomeriggio"

"Non me ne sono accorta..."

"Devi venire con me" le disse prendendole la mano.

"Dove mi porti?" chiese non capendo. Pensava le volesse mostrare un'altra delle sue invenzioni, invece la portò in un luogo poco distante dal cancello ma erano ben nascosti.

"Hai creato un invenzione vicino all'albero?" scherzò sorridendogli.

Lui le sorrise di rimando: "No Candy, ti ho portata qui per darti questa, è di Anthony"

Era una lettera. Candy chiese: "Sei diventato il suo messagero?

"Anthony mi ha letteralmente supplicato" poi aggiunse "Penso si fidi più di me che di Archie"

Candy aprì il pezzo di carta con mani tremanti leggendone il contenuto:

Mia dolce Candy

Ciò che provo vedendoti ogni volta è inesprimibile. Ho voglia di starti sempre vicino, ma non possiamo. Non sai l'effetto che mi fai, non riesco a smetterti di sognarti. Immagino che ora leggendo questa lettera tu stia sorridendo (e Candy doveva ammettere che aveva ragione). Qualsiasi cosa io faccia sei sempre nei miei pensieri, penso che a breve non riuscirei più a trattenermi e direi davanti a tutti ciò che provo. Sarei felice di scappare insieme. So che è un momento difficile ma sicuramente la zia Elroy avrà messo delle spie per controllarci quindi non so di chi fidarmi. Ti amo principessa, aspettami.

Tuo Anthony

"Grazie davvero Stear" Candy abbracciò il suo amico, ora cugino.

Stear la guardò negli occhi e scherzò: "allora, ti ha chiesto di sposarlo?"

Candy in modo giocoso gli colpì il braccio con il libro. 

"E dai, scherzavo" entrambi risero.

"Comunque no, non ancora" 

Stear trovò la forza di distogliere gli occhi da lei e disse: "Ah, ti ricordo che esattamente tra una settimana è il suo compleanno"

"Devo pensare al regalo!" esclamò subito.

"Tu saresti già il suo regalo"

Candy arrossì e il ragazzo davanti a sè continuò: "Sai Candy, ogni volta che ti vedo non smetto di pensare a quanto Anthony sia fortunato ad averti"

Candy capì da quella confessione che Stear la vedeva diversamente rispetto a quanto si aspettava. Iniziò ad essere a disagio, non sapeva che dire. Stear dal canto suo pensò di essere stato un idiota ad averlo detto e quindi deviò il discorso perchè la sua amicizia con Candy valeva molto e non voleva rovinarla.

"Candy, oggi a lezione abbiamo studiato i modellini degli aerei"

"Deve essere stato interessante"

"Sì, un giorno sono sicuro che conquisterò il cielo"

E Candy non aveva dubbi sulle capacità del suo amico. Era convinta che ci sarebbe riuscito.

Quando Stear andò da Anthony nella sua stanza riferendogli le emozioni di Candy nel leggere la lettera, il ragazzo biondo non poté che abbracciarlo dalla gioia.

"Grazie Stear, ora le scriverò un'altra lettera" gli disse dandogli una pacca sulla spalla.

Archie entrò in quel momento perché aveva sentito dei rumori provenire dalla stanza: "ehi, che sta accadendo qui?"

"Anthony è entusiasmato da ciò che Candy prova per lui" rispose Stear scuotendo la testa e sorridendo.

Archie dal canto suo cercò di non darlo a vedere ma cambiò atteggiamento. Dentro di lui era infastidito dalla consapevolezza che la ragazza con le lentiggini stesse avendo qualcosa di romantico con Anthony. Sapeva da sempre che il suo preferito tra loro tre era Anthony ma non riusciva ad essere indifferente vedendoli affiatati.

"Va bene, io vado a dormire, a domani" disse lasciando la stanza mentre Anthony stava ancora parlando con Stear di un modo per mettersi in contatto con Candy.

"Cercherò di corteggiarla anche io prima che sia troppo tardi" si disse Archie prima di entrare nella sua stanza.

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