Once Upon A Time: Belle Is A Hero!

di SaraBianki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Rumple è in pericolo!! ***
Capitolo 2: *** Operazione Bealfire ***
Capitolo 3: *** In Viaggio ***
Capitolo 4: *** Incontri inaspettati ***
Capitolo 5: *** Il Pugnale ***
Capitolo 6: *** L'inganno ***
Capitolo 7: *** L'Oscuro ***
Capitolo 8: *** Insieme ***
Capitolo 9: *** I'm backkkk - Intermezzo ***
Capitolo 10: *** Calma apparente ***
Capitolo 11: *** Ricongiungimenti ***



Capitolo 1
*** 1. Rumple è in pericolo!! ***


N.d.A. Salve a tutti! E' la prima storia che scrivo quindi spero che vi piaccia... E' ambientata duenate l'episodio 2x11 di OUAT... Qualsiasi commento è gradito! Grazie per l'attenzione e... Buona lettura!!! :)



…“Perché quando trovi qualcosa, per cui vale la pena combattere, non devi mai arrenderti” disse Belle sorridendo dolcemente a Rumple.
Lui la guardò come se fosse la persona più importante della sua vita, e lo era. Ora doveva solo ritrovare suo figlio e finalmente, dopo secoli di ricerca, aveva trovato un modo per raggiungerlo. La pozione, la sua sciarpa. Poter uscire dai confini di Storybrooke, senza perdere la memoria, per ritrovare Bae.
Si diresse verso la linea tracciata sull’asfalto che delimitava i confini della cittadina e si fermò, seguito subito da Belle. Versò la pozione sulla sciarpa di Bae, ancora nelle mani della sua amata, e Belle gliela cinse dolcemente sulle spalle. Poi attraversò il confine.
Rumple ebbe un leggero tremito e Belle trattenne il fiato. Si voltò lentamente verso la ragazza, la indicò e disse “Belle…”  lei gli sorrise, felice che l’avesse riconosciuta, la pozione funzionava!!!
Si chinarono l’uno verso l’altra per darsi un tenero bacio ma, in quel momento Rumple avvertì un rumore alle spalle di Belle e, d’istinto, le si parò di fronte, proteggendola. Fu in quel momento che si sentì chiaramente il rumore si uno sparo.
Uncino era di fronte a loro, con il braccio teso e una pistola in mano.
A Belle gelò il sangue nelle vene. Rumple si accasciò ai suoi piedi e lei cercò in tutti i modi di tamponare la ferita cercando di non pensare che questa era proprio all’altezza del cuore.
Uncino fece per avvicinarsi alla coppia quando una macchina, apparsa dal nulla, lo travolse andando poi fuori strada.
“Rumple non ti preoccupare, andrà tutto bene, guarirai…” sussurrò più a se stessa che al suo amato.
“Belle…” sussurrò Rumple “Belle…”
“Sssh… non sforzarti” gli rispose Belle tra le lacrime. “Aiutatemi!!!!” gridò poi rivolta a David, Mary Margaret ed Emma che erano stati attirati dal umore dello sparo “Ha bisogno di un medico, subito!” continuò ad urlare Belle, oramai fuori controllo.
“L’ambulanza sta arrivando” le disse Emma chiudendo il telefono “Tra due minuti saranno qui…”
“Ma lui è il Signore Oscuro, non può curarsi da solo??” chiese David “No se non ha abbastanza energia!!!” gli rispose Belle tra i singhiozzi.
L’ambulanza arrivò due minuti dopo e, dopo aver caricato Rumple, i paramedici si occuparono anche di Uncino e del misterioso guidatore, rimasto ferito nell’incidente.
Belle seguì Rumple in ospedale fino a quando un’infermiera le disse che non poteva entrare in sala operatoria. Restò in sala d’attesa a piangere finche non la raggiunse Ruby “Uncino non ha ferite gravi ma è stato ricoverato ed ovviamente ammanettato, mentre il guidatore è in sala operatoria… il Signor Gold come sta?” Belle non riusciva a parlare, era talmente agitata e preoccupata che tremava, convulsamente. Ruby la fece sedere e le portò del thè caldo per tentare farla calmare, invano.
“Vedrai che starà meglio, ci vuole molto più di una pallottola per ucciderlo…” cercò di consolarla Ruby “So che lo odi, non c’è bisogno che fingi per me… Oddio come farò senza di lui se non dovesse sopravvivere??” disse Belle scoppiando di nuovo a piangere. Ruby non seppe cosa rispondere.
Erano insieme in quella sala da più di tre ore, quando il Dott. Whale le raggiunse.
“Come sta?” chiese Belle con il panico nella voce.
“Ora è stabile ma le sue condizioni sono critiche… è in coma. Ora il suo destino è nelle sue mani, noi non possiamo fare altro che aspettare”
Belle si immobilizzò. “Posso vederlo?” chiese a voce cosi bassa che il dottore non era certo se avesse parlato, ma comunque le rispose “Certamente…” e la guidò nella stanza di Rumple.
Lui era steso sul letto, immobile. Belle si sedette su un lato di esso e prese la sua mano fra le sue “Presto guarirai, sei forte, e poi devi tornare da me…” e si sporse per posargli un tenero bacio sulle labbra.
Quando si decise ad andare a casa, molte ore dopo, venne intercettata da Emma che la stava aspettando fuori dall’ospedale.
“Scusa il disturbo, so che sei distrutta ma in quanto sceriffo devo chiederti cosa stavate facendo tu e Gold al confine della città nel cuore della notte…” Belle la guardò in cagnesco “Non vedo come questo possa interessarti, non stavamo facendo niente di male, noi…” ma mentre parlava le venne in mente il motivo per il quale si trovavano la. Bae. Belle doveva trovarlo, Rumple era in fin di vita e lei doveva fare qualcosa per lui.
“Ricordi, vero, che devi un favore a Rumple?” chiese ad Emma.
“Si…” le rispose lei titubante.
“Lo riscuoto io”.

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Capitolo 2
*** Operazione Bealfire ***


Ed eccomi con il nuovo capitolo, so che è corto ma sono solo i preparativi.... Buona lettura ed ogni recensione è gradita!!! :)



“Ok…” le rispose Emma titubante.
“Bene, avrai presto mie notizie” le disse Belle. Detto questo si avviò, ma non verso casa. Quando giunse al confine della città cominciò a cercare la boccetta che conteneva la pozione di Rumple che egli steso aveva gettato a terra la sera precedente. Belle la trovò qualche minuto dopo e fortunatamente, come aveva sperato, ne era rimasta qualche goccia.
Rumple aveva detto che la pozione doveva essere versata sull’oggetto più caro che si possedeva, cosi Belle si diresse verso il negozio sicura che avrebbe trovato quello di cui aveva bisogno: la tazza dal bordo spezzato. La sua tazza. La LORO tazza.
Belle trovò la tazza esattamente dove l’aveva vista l’ultima volta, nel retrobottega del negozio di Rumple, la prese e versò quelle poche gocce che rimanevano su di essa. Si diresse poi di nuovo verso il confine di Storybrooke con il cuore che batteva a mille “E se non funziona? Perderò la memoria e Rumple rimarrà solo!” pensò Belle, improvvisamente in preda al panico “No, devo farlo! Rumple ha bisogno di me ma anche di suo figlio!” fece un profondo respiro e superò il confine, con la tazza stretta tra le mani…
Non si era nemmeno resa conto di aver chiuso gli occhi. Quando li riaprì era poco più in la del confine e… Ricordava tutto!! Ringraziò mentalmente Rumple per la sua bravura nel fabbricare pozioni e si diresse verso casa. Prese i biglietti aerei che Rumple aveva comprato per se e per Emma e si diresse a casa di quest’ultima.
La trovò con la famiglia al completo:  David, Mary Margaret ed Henry.
“Ciao Belle” la salutò Emma “Di cosa hai bisogno?”
“Devo trovare una persona… Si chiama Bealfire ed è il figlio di Rumple” le rispose Belle. “Gold ha un figlio?” le chiese Emma stupita “Si..” le disse Belle “E noi dobbiamo trovarlo… Partiamo domani mattina ok?”
“Certo ma viene anche Henry, non mi fido a lasciarlo qui con Cora chissà dove” riprese Emma “Va bene, non c’è problema. Comprerò un altro biglietto aereo…” disse più a se stessa che ad Emma “Biglietto aereo?” chiese Henry “Dove andiamo?” “A New York” rispose Belle “Rumple è riuscito a localizzare Bae in quella città”.
Fece per uscire, si voltò e guardò David e Mary Margaret negli occhi “Proteggete Rumple da Cora ok? Non mi fido di quella donna”
“Certo, sta tranquilla” le rispose David “E tu prenditi cura della nostra famiglia”
“Ovviamente” disse Belle.
Si avviò verso casa, prenotò un altro biglietto aereo (Ruby le aveva insegnato ad usare il computer fortunatamente) e si sdraiò. Decise di andare a dormire presto.
La mattina dopo preparò la borsa e decise di andare a trovare Rumple per salutarlo, anche se lui non poteva sentirla. Entrò nella sua camera, si sedette sul letto e rimase qualche minuto a guardarlo dormire. Sembrava cosi umano, cosi vulnerabile… Si chinò su di lui e gli diede un leggero bacio sulle labbra “Sto andando a prendere Bae, vedrai che quando tornerò tu starai meglio ed avrai accanto anche tuo figlio, amore mio” con le lacrime agli occhi, lasciò la camera ed andò dritta dal Dottor Whale.
“Io lascio la città per un po’ di tempo, non so dirle quanto, le lascio il mio numero cosi può tenermi informata sulle condizioni di Rumple…” gli disse la ragazza “Certamente Belle e mi raccomando, fate attenzione” le rispose il Dottore.
Belle si incamminò verso la casa di Emma e la trovò ad attenderla insieme ad Henry.
“Pronti?” chiese Belle, che cominciava ad essere agitata.
“Prontissimi!” le rispose Henry “Che l’Operazione Bealfire abbia inizio!!!”
 

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Capitolo 3
*** In Viaggio ***


Ciao a tutti!!! Eccomi con il nuovo capitolo… Il viaggio comincia…
Ringrazio tutti quelli che aggiunto la storia nelle preferite, nelle seguite e nelle ricordate e grazie anche a tutti i lettori silenziosi!!!
Un commento è sempre gradito… Buona lettuta J
 
 
 
 

Emma si mise alla guida del suo maggiolino giallo, seguita a ruota da Henry e Belle. Belle strinse a se la borsa che conteneva la tazza sbeccata, l’unica cosa che le avrebbe impedito di perdere la memoria una volta attraversato il confine della cittadina. Mentre si dirigevano verso il confine, i pensieri di Belle erano solo per Rumple. Era molto preoccupata per lui, le si spezzava il cuore all’idea di non poter stare accanto a lui in un momento tanto difficile ma era incosciente e aveva bisogno di suo figlio. Avrebbe potuto aiutarlo solo trovandolo.
“Ci siamo quasi” le disse Emma, indicando il cartello Storybrooke che ne delimitava il confine.
“Si…” rispose Belle.
Lo superarono.
“Tutto ok?” chiese Henry a Belle.
“Il mio nome è Belle e stiamo andando a cercare il figlio di Rumple, Bealfire”
Tutti e tre emisero un lungo respiro di sollievo.
Giunsero in aeroporto  perfettamente in orario, effettuarono in check-in e si diressero verso il gate. Quando dovettero superare i controlli, Emma disse a Belle “Devi toglierti le scarpe, la giacca e la borsa vanno sul nastro”
“Anche la borsa?” chiese Belle allarmata “ma se mi separo dalla tazza rischio di perdere la memoria!”
“Vedrai che non sarà così… Andrà tutto bene” le rispose Emma.
Belle fece come le aveva chiesto l’amica e appoggiò la borsa sul nastro. Sentì una stana sensazione avvolgerla mentre superava il metal detector e tutto intorno a lei sembrava sfocato. Ma subito Emma recuperò la borsa dal nastro e gliela mise a tracolla. Immediatamente Belle si sentì meglio.
“Tutto ok?” le chiese Henry preoccupato.
“Sisi tutto apposto…” gli rispose Belle un po’ titubante.
“Bene perché qui vendono i muffin alla cannella!!!” esclamò entusiasta e si diresse verso il bar vicino. Emma gli sorrise e lo seguì.
“Vuoi un muffin? Manca più di un’ora alla partenza del nostro volo” disse Emma a Belle.
“Si grazie, volentieri” le rispose la ragazza sorridendogli.
 
[Nel frattempo a Storybrooke]
“Ora che il Signore Oscuro è vulnerabile dobbiamo attaccarlo…” disse Cora a Regina.
“Ma come facciamo?” le rispose la figlia “l’unico modo per ucciderlo è trovare il suo pugnale”
“Precisamente, figlia mia, precisamente” le rispose Cora con un ghigno malefico stampato in faccia.
“E come lo troviamo?” le chiese Regina esasperata “Non abbiamo la minima idea di dove sia…”
“Noi no, ma sicuramente l’avrà detto alla sua Belle ed è da lei che dobbiamo andare, con le buone o con le cattive alla fine parlerà” le rispose Cora “Ma prima devi riprenderti tuo figlio e verificare così se la ragazza si trova con Biancaneve, ora che l’Oscuro è ferito”
“Si madre” le rispose Regina e si avviò verso la casa di Mary Margaret con passo deciso. Quando vi giunse bussò alla porta.
“Si?” rispose Mary Margaret distrattamente “Regina!” esclamò dopo essersi resa conto chi aveva davanti.
“A quanto pare non così difficile” disse David, come per continuare una discussione con Mary Margaret.
“Sentite, so che mi credete responsabile per la morte del povero dottor Hopper ma giuro che io” cominciò Regina ma Mary Margaret la interruppe
“Si lo sappiamo” le disse “E’ vivo”
“Cosa??” esclamò Regina
“E’ stata una trappola, di tua madre. Si” disse in risposta allo sguardo pietrificato di Regina “E’ riuscita ad arrivare in città. Ci dispiace tanto Regina” disse Mary Margaret con sguardo implorante.
“No è comprensibile” rispose Regina “Ma ora fatemi vedere Henry, se Cora è veramente in città devo proteggerlo!”
“Veramente… Non c’è” disse Mary Margaret
“Come sarebbe???” rispose Regina alzando la voce.
“Belle aveva bisogno di aiuto per trovare il figlio di Gold, cosi Henry ed Emma sono andati con lei” le disse David “Sono partiti circa un’ora fa”
“E non avete pensato di dirmelo???” chiese Regina, sempre infuriata.
“Non sapevamo dove fossi” rispose Mary Margaret “E se devo essere sincera, non credo che Emma debba chiederti il permesso”
Regina non seppe che rispondere, ma poi le tornò in mente una cosa.
“Volete dirmi che Belle non è in città?” chiese allarmata.
“No perché?”  le chiese David visibilmente confuso.
“Niente” disse Regina trattenendo la rabbia “Niente…”
Si avviò verso casa sua, cercando di non pensare alla faccia che avrebbe fatto sua madre nel sapere che l’unica persona che conosceva l’ubicazione del pugnale dell’Oscuro, se ne era andata da Storybrooke.
 
[Sull’aereo per New York]
“Agitata?” chiese Emma a Belle allacciandosi la cintura. Erano appena saliti sull’aereo.
“Parecchio!! Non ho mai volato prima d’ora…” le rispose.
“Vedrai che andrà tutto bene” le disse Henry stingendole la mano.
“Grazie Henry” gli sorrise Belle, si sentiva già meglio.
Dopo pochi minuti l’aereo decollò.
Destinazione New York.

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Capitolo 4
*** Incontri inaspettati ***


 
 
Nell’istante in cui l’aereo toccò la pista, Belle si sentì molto meglio. Si era tranquillizzata grazie ad Henry ed Emma ma era comunque agitata al pensiero di essere a chilometri da terra.
Scesero dall’aereo e si diressero verso l’aeroporto.
“E adesso che si fa?” chiese Henry.
“Prendiamo un taxi” gli rispose Belle “Rumple aveva un indirizzo… Cominceremo da li. Se non si trova in quel posto, entrerai in gioco tu Emma, è per questo che ti ho chiesto di venire con me”
“Certo non preoccuparti, lo troveremo” le disse Emma “Sono contenta di essere qui con te. Fare questo viaggio con Gold mi avrebbe fatto sentire a disagio, senza offesa” si affrettò ad aggiungere guardando Belle, timorosa si fosse arrabbiata.
“Non preoccuparti so che effetto può fare Rumple alle persone che non lo conoscono bene” le disse la ragazza, rivolgendole un debole sorriso.
Chiamarono un taxi e gli diedero l’indirizzo.
“La vostra storia è quella che mi ha colpito di più nel libro” disse Henry seduto tra Belle ed Emma  “Insegna a guardare oltre le apparenze. Insomma il signor Gold nella foresta incantata era il Signore Oscuro, il più temuto nell’intero reame. Eppure tu non hai avuto paura di lui, anzi!!!”
“Beh non è stato sempre rose e fiori” gli disse Belle, felice di poter raccontare la loro vera storia “Quando sono andata a vivere al suo castello, all’inizio lo odiavo. Certo avevo deciso io di andare con lui, diventare la sua serva per poter salvare il mio popolo dalla guerra ma non accettavo il fatto che come prezzo avesse voluto la mia intera vita. Con il tempo ho imparato a conoscerlo, ho capito che la sua era solo una maschera. In realtà non voleva la mia vita, voleva solo non essere più solo. Proprio nel suo castello ci siamo innamorati, mi ha parlato di suo figlio, ci siamo scambiati il bacio di vero amore e..” si interruppe pensando a quello che era successo dopo. Lui che la accusava di lavorare per la regina, lui che la rinchiudeva nelle segrete e che poi la cacciava dal castello dicendo che preferiva il suo potere a lei.
“Tutto bene?” le chiese Henry “Sai, so come ti senti. Ho letto il libro e so cosa è successo dopo. Ma perché ti ha allontanata quando lo hai baciato?” la curiosità di quel bambino non aveva limiti.
“Perché il bacio di vero amore spezza qualsiasi sortilegio, compreso il suo. Stava cominciando a tornare umano e ne era terrorizzato” gli rispose Belle “Solo adesso capisco che non voleva perdere la magia per poter creare il sortilegio che ci ha portato tutti qui. Tutto per poter ritrovare suo figlio.
Inoltre mi cacciò dal castello perché voleva proteggermi. Pensava che sarei stata meglio a casa mia invece che insieme ad un ‘mostro’ come lui. Questo non ha comunque impedito a Regina di rinchiudermi per ben 28 anni in un manicomio. Ma non mi pento e non mi pentirò dei sentimenti che provo per lui, mai”
Emma ascoltava in silenzio. Aveva saputo la sua storia da Mary Margaret ma sentirla raccontare dalla diretta interessa era tutt’altra cosa. Provava dei sentimenti cosi profondi per Gold che non lo accusava di averle procurato 28 anni di prigionia nelle mani di Regina, ne di averla abbandonata, anzi ora che lui stava male era partita, senza pensarci un attimo, per ritrovare suo figlio.
“Sai ti stimo molto” disse Emma a Belle “Sei molto coraggiosa”
“Grazie” disse Belle, arrossendo.
Dopo cinque minuti il taxi accostò. Pagarono il tassista e si avviarono verso il condominio che corrispondeva all’indirizzo che Rumple si era appuntato.
“Siamo arrivati” sussurrò Belle, più a se stessa che ai suoi compagni di viaggio.
“Bene, vediamo se è in casa” detto questo Emma si avviò  verso l’edificio.
 
 
[Storybrooke]
Regina entrò in casa e trovò sua madre in salotto.
“Allora hai scoperto se la ragazza è con Biancaneve?” le chiese Cora.
“Veramente ora è fuori città con Emma e mio figlio a cercare il figlio di Gold” disse Regina tutto d’un fiato, temendo la reazione della madre.
“Questo non ci voleva” rispose Cora, stranamente calma “Ma sicuramente, se Emma è partita a sua volta, avrà un modo per comunicare con Biancaneve, giusto?”
“Si, in questo mondo esistono degli apparecchi chiamati telefoni. Permettono di parlare con una persona anche se si trova molto lontana” le rispose Regina.
“Molto bene…” disse Cora, un ghigno malvagio le si dipinse in volto.
 
 
 
“Comunque amore, buon compleanno” disse David, speranzoso che la moglie non gli rispondesse in malo modo.
“Sai che odio il mio compleanno” gli rispose Mary Margaret “Sai bene che mia madre è morta nel giorno del mio compleanno, quindi niente festeggiamenti per favore”
“Ma Biancaneve, non puoi ignorare il tuo compleanno!! Comunque qualcuno ti ha lasciato un regalo” disse David “E ti giuro che non sono stato io!”
Titubante Mary Margaret prese il pacchetto e lo scartò. Conteneva una coroncina, la SUA coroncina. C’era anche un biglietto.
“Lei avrebbe voluto che l’avessi tu. Con affetto, Johanna”
“Chi è Johanna?” le chiese David curioso.
“Era la mia balia!” esclamò Mary Margaret sotto shock “Non pensavo che anche lei fosse qui a Storybrooke. Devo andare assolutamente a ringraziarla!!” e detto questo afferrò il cappotto ed uscì, lasciando uno stupito David a casa.
Mentre si avviava a casa di Johanna, che le era stata gentilmente indicata da Granny, dovette attraversare una parte di foresta. All’improvviso sentì la voce di Cora e d’istinto si nascose dietro un tronco d’albero.
“Ora che sappiamo dove si trova il pugnale dell’Oscuro, lo prenderemo e, calata la notte, lo uccideremo” stava dicendo Cora.
“Si madre…” le rispose Regina.
“Se Cora uccide Gold otterrà tutti i suoi poteri!!” pensò Mary Margaret “Devo assolutamente avvertire Belle e mettere al sicuro il pugnale prima che lo prendano le due streghe” si avviò lentamente nella direzione dalla quale era venuta, doveva tornare a casa immediatamente.
 
 
 
“Ha sentito?” chiese Cora.
“Certo che si madre” le rispose Regina raggiante.
“Bene è caduta nella nostra trappola!” affermò Cora, ricambiando il sorriso della figlia.
 
 
 
[New York]
Emma si avvicinò ai citofoni, affiancata da Henry e Belle.
“Nessun Bealfire” disse Henry con aria triste.
“Dubito che usi il suo vero nome, in questo mondo lo considererebbero strano” gli rispose Belle “Emma, tu che ne pensi?”
“E’ questo” indicò sicura un campanello.
“Ma è sfitto” ribattè Belle. Non c’era nessun nome, solo un numero, quello dell’appartamento.
“Fidati di me, trovare le persone è il mio lavoro” le rispose Emma. Suonò il campanello e qualcuno effettivamente alzò il citofono, senza rispondere.
“Pacco UPS per l’appartamento 307” provò Emma guardando di sbieco Belle ed Henry.
“Emma?” chiese la voce al citofono.
“Si chi parla?” chiese Emma, adesso visibilmente spaventata.
“Aspetta, scendo subito!!” ribattè la voce.
“Chi potrebbe mai essere?” le chiese Belle.
“Io non…” ma la voce le morì in gola.
Era Neal. Non lo vedeva da 11 anni. Era il padre di Henry ed entrambi non ne erano a conoscenza.
 
 
 
[Storybrooke]
“David!!” lo chiamò Mary Margaret entrando in casa di corsa, sconvolta.
“Che succede?” le chiese lui preoccupato.
“Ho visto…” e gli raccontò la scena alla quale aveva assistito.
“Dobbiamo chiamare Whale, avvertirlo di sorvegliare Gold ed informare immediatamente Belle!!” entrambi presero il loro cellulare per avvertire i diretti interessati.
 
 
[New York]
“Neal?” Emma era scioccata.
“Emma! Cosa ci fai qui?” le chiese.
“Tu… TU!!! SEI IL FIGLIO DI GOLD!! HAI SEMPRE SAPUTO CHI FOSSI!! MIO DIO COME HO FATTO A NON CAPIRLO??” lo shock si era trasformato in rabbia nel giro di pochi secondi.
“Ma che stai dicendo? Chi è Gold?” le chiese lui confuso.
“E’ tuo padre!! Rumpelstilstkin” gli disse Emma, sempre infuriata.
Neal spalancò gli occhi per lo stupore.
“E’ qui?” le chiese in allerta.
“No ma…” iniziò Emma ma Belle la interruppe.
“Scusate se vi interrompo ma devo chiedertelo. Sei proprio il figlio di Rumple, Bealfire?”
“E come mai vi conoscete?” chiese anche Henry.
“Questo non è il posto adatto per parlare. Venite, andiamo nel mio appartamento”
Si diresse verso le scale, seguito da Belle ed Henry. Emma non si era mossa di un millimetro, non sapeva se per la rabbia o per il terrore della verità.
“Vieni?” le chiese Belle.
“Certo, arrivo subito” le rispose Emma e si decise a muovere le gambe verso le scale.
Arrivati nell’appartamento Neal fece sedere i suoi ospiti e gli offrì da bere.
“Spiegati” gli disse Emma.
“Volete un pò di privacy?” chiese più ad Emma che a Neal.
“No tranquilla…” disse Emma. Henry doveva sentire, era suo padre dopotutto, anche se non lo sapeva.
“Io non sapevo chi fossi, all’inizio. August me lo ha spiegato, lui sapeva chi ero. Per questo ho fatto la soffiata” disse Neal con lo sguardo rivolto verso il pavimento.
“Quindi sono finita in prigione perché Pinocchio ti avevo scoperto?” chiese Emma con gli occhi fuori dalle orbite “Io ti amavo e tu mi hai tradita!!!”
“Mi dispiace” fu tutto quello che lui riuscì a dire in proposito “Comunque, loro due chi sono? E perché mi stavate cercando?”
“Lui è mio figlio, Henry” cominciò Emma ma non ebbe il tempo di presentare Belle perché Neal la interruppe “Tuo figlio?” si irrigidì sulla sedia e lo guardò negli occhi
“Quanti anni hai?” chiese ad Henry, temendo la risposta.
“Undici perché?” chiese Henry ingenuamente ma Belle sapeva già la risposta “Mio Dio Bealfire è il padre di Henry!! Questo significa che Rumple è suo nonno!!”
“E’ mio figlio?” chiese con un filo di voce ad Emma.
“COSA??” urlò Henry. Emma lo guardò negli occhi per pochi lunghissimi secondi, prima di mormorare “Si”.
In quel momento calò il gelo nella stanza. Qui Belle decise di intervenire.
“Scusa so che sarai sotto shock ma volevo presentarmi, io sono Belle e sono io quella che ti stava cercando, non Emma e di certo non Henry. Ma..”
In quel momento Henry si alzò e guardò Emma.
“Non posso credere che dopo tutto quello che abbiamo passato tu mi abbia mentito! Mi avevi detto che mio padre era un pompiere, che era morto! E adesso scopro che mi hai mentito??” Oramai stava urlando “Sei proprio come Regina”
A quelle parole il cuore di Emma si spezzò.
“Aspetta parliamone…” iniziò Emma ma Henry era già andato nell’altra stanza, seguito a ruota dalla sua madre biologica.
Belle rimase sola con Neal/Bealfire.
“Stavi dicendo?” chiese lui per rompere il ghiaccio.
“Si” riprese Belle dopo lo shock di quella litigata madre-figlio “Ti stavo dicendo che sono io quella che ti cercava. Tuo padre sta molto male”
“Quindi?” chiese Neal ostentando un’indifferenza che in realtà non aveva.
“Quindi??? Quindi ha bisogno di suo figlio” esclamò Belle scossa da quella risposta.
“ E a te che ti importa??” sbottò lui in modo irrispettoso.
“Mi importa eccome, io sono la sua fidanzata!” ribattè Belle con foga.
Neal boccheggiò per qualche secondo.
“TU sei la sua fidanzata?!? Mi prendi in giro? O forse ti ha fatto un incantesimo? Perché è impossibile che qualcuno possa stare con mio padre. È solo un vigliacco che ha preferito il potere di quello stupido pugnale a suo figlio, lo ha preferito a me”
“Lui è cambiato… Non ti prendo in giro e certamente non mi ha fatto un incantesimo. Mi ha raccontato molto di te. Mi ha detto che avrebbe voluto seguirti subito dopo averti lasciato andare ma non sapeva come. Ha passato due secoli a cercare il modo di raggiungerti e quando lo ha trovato no ha esitato un momento. Avrebbe dovuto venire lui a cercarti ma…” le morì la voce al pensiero di Rumple in ospedale, indifeso e senza di lei.
“Certo come no, non è voluto venire perché qui non c’è la magia e lui è troppo vigliacco per poter stare senza!” ribattè Neal in tono duro.
“Ti sbagli!” gli rispose Belle, non aveva urlato ma aveva una tale determinazione nella voce che fece zittire Neal.
“Non è potuto venire perché è stato ferito, a causa mia… Uncino aveva una pistola, voleva sparare a me ma tuo padre mi ha fatto scudo con il suo corpo. Ora non sanno se sopravvivrà ed oltre a me, ha bisogno di te” Belle continuò “E visto quello che hai fatto ad Emma non accetterò nemmeno come scusa il fatto che lui ti abbia abbandonato, quindi torniamo immediatamente a Storybrooke, ok?”
Neal era sconvolto.
“Tu lo ami davvero?” le chiese senza tanti giri di parole.
“Certamente” gli rispose Belle, senza esitazione.
“E sia, ma prima devo chiarirmi con Emma e conoscere… Beh… Mio figlio” disse Neal, incerto sull’ultima parte della frase.
“Questo è sicuro” le rispose Belle e lo vide sparire nella stanza dove poco prima era scappato Henry seguito da Emma.
Mentre Belle si stava affacciando alla finestra, sentì suonare il proprio cellulare.
Era Mary Margaret.
 
 
N.d.A.
Ehilà eccomi con il nuovo capitolo!
Nel prossimo approfondirò meglio quello che succede a Storybrooke… Da ora in poi i fatti si discostano dalla serie tv… Spero sia di vostro gradimento… Grazie a tutti quelli che hanno recensito e a quelli che lo faranno in futuro! Grazie anche a chi segue le mie storie, chi le aggiunte nelle preferite o nelle ricordate!!
A presto con il prossimo capitolo…
Sara <3

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Capitolo 5
*** Il Pugnale ***


“Whale?” esclamò David al telefono.
“Si David sono io, che è successo?” gli rispose il dottore preoccupato dal suo tono di voce.
“Devi portare Gold in un posto sicuro, Cora e Regina lo vogliono uccidere e rubargli i poteri!”
“O mio Dio, è terribile. Ma dove lo posso portare?”
“Perché non nel vecchio manicomio sotto l’ospedale?” chiese David “Regina ci ha tenuto nascosta Belle per anni, non lo cercherà mai li”
“Ottima idea!” esclamò Whale.
“Bene ci sentiamo più tardi quando avrai finito”.  David riattaccò il telefono e guardò Mary Margaret.
“Le hai avvertite?”
“Sisi, stanno tornando” gli rispose.
“Sai dov’è il pugnale?”
“Si, dobbiamo assolutamente andare a prenderlo!”
Presero le giacche ed uscirono di casa, diretti nel centro di Storybrooke.
 
 

[New York]
“Pronto?” disse Belle già preoccupata che fosse successo qualcosa a Rumple.
“Belle abbiamo un problema!” le rispose Mary Margaret “Ho sentita Cora e Regina parlare nella foresta. Sanno dov’è il pugnale di Gold e, preso questo, lo uccideranno! Devi assolutamente dirmi dov’è, cosi io e David possiamo prenderlo prima di loro e custodirlo in luogo sicuro”
Belle rimase in silenzio per lunghi minuti.
“Belle, mi senti??” chiese una Mary Margaret sempre più preoccupata.
“Si…” le rispose titubante Belle “Il pugnale è nella torre dell’orologio, all’esterno, agganciato alla lancetta dei minuti! Vi prego fate presto, non permettete a quelle streghe di uccidere Rumple!”
“No te lo prometto, corriamo subito a prenderlo” detto questo riappese.
Belle rimase qualche minuto ammutolita “Rumple, amore mio…” non riusciva a pensare nient’altro, solo l’idea che non potesse rivederlo vivo mai più le riempiva il cuore d’angoscia.
Decise di andare nell’altra stanza incurante delle urla di Emma, Neal ed Henry.
“Scusate, so che dovete parlare, chiarirvi, conoscervi ma a Storybrooke ci sarà tempo. Partiamo immediatamente”
“Ma…” cominciò Neal.
“Niente ma! Due streghe potenti stanno per prendere il pugnale di tuo padre e ucciderlo per rubargli i poteri, dobbiamo andare. Adesso!”
Rimasero ammutoliti tutti e tre, assimilando la notizia. Fermi, in silenzio.
“ADESSO!” urlò Belle in preda al panico, ogni minuto sprecato era un minuto in più lontana da lui.
Parvero riscuotersi tutti nello stesso momento.
“Va bene, andiamo…” disse Emma.
 
 

[Storybrooke]
Mary Margaret e David stavano salendo le scale della torre dell’orologio.
“Bene, ora dobbiamo solo aspettare che prendano il pugnale e poi glielo ruberemo” disse Cora.
“Molto astuta madre, sono caduti nella tua trappola” le rispose Regina.
 

“Bene, Belle ha detto che è… qui…” disse Mary Margaret aprendo il pannello dell’orologio ed afferrando la lancetta dei minuti “Eccolo!” esclamò trionfante.
“Bene, ora lo dobbiamo mettere al sicuro” disse David, avviandosi verso le scale.
“Io non credo proprio” disse Regina, giunta alla fine delle scale, seguita da sua madre.  
“Grazie per aver trovato il pugnale, da sole non ce l’avremmo mai fatta” disse Cora alla coppia, facendolo sparire dalla mano di Mary Margaret e riapparire nella propria.
“Ma…” disse Mary Margaret sbigottita.
“Si sei caduta nella trappola di mia madre, stupida ragazzina” le disse Regina e madre e figli sparirono in una nuvola viola.
“Non ci voleva” disse David “Ora si che siamo nei guai”
 

“E’ tutto apposto?” chiese Whale.
“Si, l’ho portato al manicomio e non mi sono fatto vedere da nessuno” gli rispose Jefferson.
“Bene, ora devi stare con lui, non perderlo mai di vista e se succede qualcosa, avvertimi immediatamente” gli disse il dottore.
“Certamente” e si avviò, assicurandosi di essere seguito.
 
 
Cora e Regina apparirono nella stanza d’ospedale dove, fino a pochi minuti prima, c’era Gold.
“Ed ora dov’è l’Oscuro?” esclamò Cora, inferocita.
“Non ne ho idea madre ma so a chi possiamo chiedere” le rispose Regina.
Regina vagò per l’ospedale per qualche minuto, finché non trovò Whale.
“Dottore…” disse, guardandolo in modo da far intendere perfettamente le sue intenzioni “Dov’è Gold?”
“Non lo ha saputo?” gli chiese lui sorpreso “Purtroppo è deceduto un’ora fa. Ora devo avvertire Belle e mi si spezza il cuore perché è fuori città. Povera ragazza…”
Whale sembrava sincero, così Regina tornò da sua madre e le riferì la notizia.
“Non è possibile” esclamò Cora in preda all’ira “Vuol dire che tutti i suoi poteri sono dissolti, andati… e che questo pugnale non vale nien--” ma si interruppe. Sul pugnale era ancora perfettamente visibile il nome dell’Oscuro, Rumplestistkin, inciso sulla lama.
“Se fosse davvero morto, non ci sarebbe il suo nome sul pugnale” sussurrò Cora, più a se stessa che a sua figlia.
“Ne sei certa?” le chiese Regina.
“No, dobbiamo controllare. Dobbiamo trovare il libro d’incantesimi, sai dov’è?” le chiese Cora.
“Si, ce l’ho io. A casa mia” le disse Regina
“Finalmente una buona notizia”
 

“David, Regina è appena stata qui, cercava Gold. Le ho detto che è morto, non so se mi ha creduto o meno, ma sembrava spaventata… Probabilmente dalla reazione di sua madre a questa notizia”
“Si molto probabile” rispose David al dottore “Gold è al sicuro?”
“Si tranquillo è con Jefferson, se ci sono novità ti avverto”
“Perfetto e telefona a Belle. Mettila a conoscenza del piano, dovrà sembrare sconvolta quando arriverà in città, inoltre avvertila che loro hanno il pugnale”
“Certamente, ora la chiamo” e chiuse la conversazione.
Compose subito il numero della ragazza.
 

 
[Aeroporto di New York]
Belle, Neal, Emma ed Henry si diressero verso il Gate e si sedettero. Il telefono di Belle si mise a suonare, era il dottor Whale.
“Dottore, Rumple sta bene vero?” chiese preoccupata che le streghe lo avessero attaccato.
“Beh è ancora in coma, ma per il resto sta bene. Ascoltami attentamente, ci sono nuovi sviluppi” Belle trattenne il fiato “Le streghe hanno il pugnale di Gold, sono venute a cercarlo ma ho detto loro che è morto, spero che la bevano per un po’. Ora lui è nel vecchio manicomio, nascosto al sicuro con Jefferson”
“Ok..” sospirò Belle.
“Quando arriverai in città, sicuramente quelle due ti seguiranno. Ricordati, per te Gold è morto, quindi non andare a cercarlo ok?” le chiese il dottore.
“Ok va bene ma dobbiamo trovare un modo per riprenderci il pugnale” disse Belle.
“Tranquilla a quello ci stanno già pensando David e Mary Margaret” la rassicurò il dottore. Belle riattaccò.
“Perché quell’aria sconvolta?” le chiese Neal.
“Ci sono novità…” e raccontò ai suoi compagni di viaggio quello che era successo a Storybrooke.
 

 
[Storybrooke]
“Allora?” chiese Regina alla madre, dopo 20 minuti nei quali Cora aveva tenuto il naso nel libro.
“Avevo ragione!” esclamò Cora soddisfatta “Il nome dell’Oscuro dovrebbe essere sparito se fosse realmente morto. Questo significa che è ancora vivo e possiamo controllarlo!”
“Ma madre, è in coma…” la corresse Regina “Non possiamo controllarlo per adesso”
“No, ma dobbiamo sbrigarci a trovarlo. Guarda” Cora le indicò il pugnale “Il nome sta cominciando a sparire, sta morendo e solo una cosa può salvarlo”
“E sarebbe?” chiese Regina.
“Il bacio di vero amore” rispose Cora “Dobbiamo aspettare che Belle torni a Storybrooke e seguirla. Ci condurrà dall’Oscuro ed io lo ucciderò, così potrò avere tutti suoi poteri!”
 

“Biancaneve, come ci riprendiamo il pugnale?” chiese David
“Dobbiamo ingannarle, come loro hanno fatto con noi” gli rispose Mary Margaret
“Ed hai un piano?” le chiese.
“Certo che si”
 

Belle, Neal, Henry ed Emma arrivarono a Storybrooke a sera già inoltrata e si diressero verso casa di Mary Margaret. Belle si preoccupò di sembrare sconvolta, più di quanto già non fosse, nel caso le due streghe la stessero osservando.
E la stavano osservando.
Entrati in casa, si sedettero tutti e sei sul pavimento e si guardarono.
“Prima di dire qualsiasi cosa, Belle ha appena chiamato Whale” disse David.
“E??” chiese lei, con gli occhi sbarrati dalla paura.
“Gold è peggiorato, ma sembra che ora non sia più una questione medica ma magica”
“Come fa a dirlo?” chiese Belle.
“Perché la ferita si è rimarginata perfettamente e non ci sono danni gravi al corpo, sta morendo a causa di qualcosa di diverso” le rispose David “E solo tu, come avrai capito, puoi salvarlo”.
“E perché mai?” chiese Neal.
“Il bacio di vero amore ovvio!” rispose Henry, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Neal scosse la testa, l’idea di suo padre con quella ragazza lo turbava ancora. Insomma come faceva una ragazza giovane e bella come lei essere innamorata di suo padre?
“Il problema è che sicuramente le streghe ti seguiranno dovunque andrai e troveranno Gold!” riprese Mary Margaret, interrompendo i pensieri di Neal.
“Quindi come facciamo?” chiese Emma.
“Ho un piano, spero che funzioni, ma per quello dobbiamo aspettare domattina”
E lo illustrò ai presenti.
“Bene ora che ognuno sa che deve fare, tutti a letto” disse David.
“Prima devo dirvi una cosa” disse Emma “Lui è Neal, forse sarebbe meglio chiamarlo Bealfire, ed è il figlio di Gold”
“Si beh questo lo avevamo capito” disse Mary Margaret.
“No quello che voglio dire è che lui, il figlio di Gold, è il… il…” Emma esitò.
“Lui è mio padre” disse Henry per lei.
“Cosa??” esclamarono all’unisono David e Mary Margaret.
“Che famiglia incasinata che siamo” disse Henry sorridendo “Sono il figlio della Salvatrice, nonché figlia del Principe Azzurro di Biancaneve e a sua volta figliastra di Regina che è anche la mia madre adottiva. Ma sono anche figlio di Bealfire, a sua volta figlio del Signore Oscuro Tremotino”
“Ottima sintesi” gli disse Emma.
“Si beh, mentre voi vi conoscete e diventate una grande famiglia, io vado a dormire. Sono mentalmente distrutta” disse Belle.
“Ma anche tu fai parte della famiglia!” disse Henry “Beh non ufficialmente, ma sei la fidanzata di mio nonno, quindi sei la mia quasi nonna”
“Quasi nonna a nemmeno trent’anni….” disse Belle con un sorriso.
“Beh allora che dici? Diventiamo una grande famiglia? TUTTI insieme?” le chiese Mary Margaret con un grande sorriso.
“Perché no?” le rispose Belle.
 

N.d.A.
Salve a tutti!!! Eccomi con il nuovo capitolo!!!
Cosa si è inventata Biancaneve?? Lo saprete presto! Come avete potuto vedere alcune cose erano ancora simili rispetto al telefilm e nel prossimo saranno completamente diverse!
Spero vi sia piaciuto, ogni recensione è gradita!!
Baci,
Sara <3

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Capitolo 6
*** L'inganno ***



 

Più Rumbelle per tutti!!!!! (immagine tratta dalla puntata della settimana prossima 3x10)
Li amo *il caso è chiuso* <3 <3 <3





 

Neal proprio non riusciva a credere che quella ragazza e suo padre stessero insieme, insomma che fossero innamorati. Mentre si coricava sul pavimento accanto a Belle, infilandosi nel proprio sacco a pelo, non riusciva a smettere di fissarla.
“Sei ancora incredulo?” gli chiese lei, voltata di spalle.
“Incredulo?” le rispose Neal fingendosi stupito.
“Si incredulo”
Neal rimase zitto per alcuni secondi ma la sua curiosità in quel momento era immensa.
“Solo continuo a chiedermi cosa ci trova una ragazza bella e giovane come te in mio padre. Insomma, non mi sembri una che brama il potere, quindi…” cominciò incerto.
Belle si voltò e lo guardò dritto negli occhi.
“Io AMO tuo padre, pregi e difetti” gli disse in modo diretto senza mai lasciare i suoi occhi “Quando lo ho conosciuto pensavo che fosse un mostro…”
“Perché lo è!” le disse Neal “Non è più l’uomo che era un tempo, è malvagio, usa la magia a fin di male, fa accordi meschini e tante altre cose di moralità discutibile”
“Beh, è cambiato da allora. Io ho visto il vero Rumple, l’uomo, non solo l’Oscuro. La sua è una maschera, si costruisce una reputazione terribile e fa accordi meschini, si. Ricorda però che raramente lui cerca gli altri, sono gli altri che lo cercano. Diciamo che nessuno è mai stato costretto, potevano benissimo ritirarsi, così come me” disse Belle “Io ho conosciuto tuo padre a causa di un accordo che avevamo stipulato: il mio regno salvo dalla guerra, in cambio io sarei dovuta andare nel suo castello come sua sguattera. Per sempre”
“Ma è una cosa meschina!” esclamò Neal.
“Si è vero, ma capii solo in seguito che lo fece solo perché si sentiva solo. Ho imparato a conoscerlo davvero e si è rivelato… Diverso”
“Tu lo ami davvero?” chiese Neal
“Si! Ma quante volte devo dirtelo?” rispose Belle, ora un po’ frustrata.
“Scusa ma proprio non riesco a dimenticare quel giorno, lui che lascia la mia mano…” Neal non riuscì a continuare.
“Già anche lui. Mi ha raccontato di quel giorno, ti ha lasciato andare. Ma da allora non è passato un solo momento in cui non ti cercasse. Perché tutti noi siamo qui secondo te?” disse Belle “Aveva pianificato tutto, solo per trovare te. Sono due secoli che ti cerca”
“Beh è difficile per me crederlo…” disse Neal.
“Te lo giuro. Ha persino rinunciato a me per trovarti” disse Belle con un sorriso amaro sul volto.
“In che senso scusa?” chiese Neal sempre più attento alle parole della ragazza.
“Nella Foresta Incantata ci siamo scambiati il bacio di vero amore e lui ha cominciato a cambiare, a tornare umano… All’inizio pensava che fossi una spia di Regina ma poi mi ha cacciata. Allora mi disse perché gli importava più del suo potere che di me”
“Tipico” intervenne Neal.
“MA!” esclamò Belle “Mi cacciò perché stando con me avrebbe perso i suoi poteri e non avrebbe più potuto trovare te”
“Ah…” Neal non aveva più parole.
Rimasero in silenzio per qualche minuto, guardandosi.
“Meglio se dormiamo adesso, domani sarà una giornata impegnativa” disse Belle, voltandosi di nuovo.
“Si…” disse Neal, continuando a pensare alle parole di Belle. “Mio padre è cambiato davvero, ha attraversato mondi per trovarmi, ha rinunciato anche al suo vero amore per trovare…ME” e con questi pensieri ed un sorriso sulle labbra, si addormentò.
La mattina dopo si svegliarono di buon ora, fecero colazione e si prepararono per mettere a punto il paino di Biancaneve.
“Siete tutti pronti?” chiese Mary Margaret.
“Si, andiamo a salvare mio padre” disse Neal, intenzionato a chiarirsi al più presto con lui.
“Che l’operazione Gold abbia inizio!” esclamò Henry, riuscendo a strappare un sorriso a tutti.
“Tu e le tue operazioni…” gli disse Emma scompigliandogli i capelli.
“Ma è perfetto come nome!” ribattè Henry offeso.
“Si Henry è perfetto” gli disse Belle, sorridendogli “Cominciamo”
 
 
Cora e Regina stavano osservando la casa di Mary Margaret.
“Sicuramente oggi Belle andrà da Gold per salvarlo” disse Regina.
“Si ma dobbiamo essere caute, sanno che abbiamo il pugnale e cercheranno di non farsi vedere” le rispose Cora.
“Dobbiamo essere pronte a tutto”
 
 
Emma cominciò a manifestare i primi dubbi riguardo al piano.
“Sei sicura che io sia in grado…?” chiese a Mary Margaret.
“Certamente, ho piena fiducia in te” le rispose, interrompendola, con un gran sorriso.
“Ok” Emma trasse un gran respiro “Cominciamo..”
 
 
Un’ora dopo tutti e sei erano pronti per uscire di casa.
Regina e Cora erano ancora appostate fuori dall’appartamento quindi li videro uscire tutti insieme.
Henry, Emma, Mary Margaret e David si diressero verso la foresta mentre Neal e Belle si diressero verso l’ospedale. Continuavano a guardarsi intorno, avevano paura di vedere spuntare dal nulla le due streghe.
“Ora ci condurranno dritte da lui” disse Cora alla figlia.
“Non so mi sembra troppo facile…” disse Regina pensierosa.
Neal e Belle girarono l’angolo e si nascosero in un vicolo.
“Dici che ci stanno seguendo?” chiese lui.
“Probabilmente si” rispose lei.
“Ma dove sono finiti?” chiese Cora in preda alla collera.
“Madre è meglio se ci separiamo, questa faccenda non mi convince”
“Hai ragione figlia mia” le disse Cora “Tu segui Biancaneve e la sua famiglia, io mi occupo di loro”
“Bene”
 
 
“Spero tanto che funzioni” disse Emma.
“Vedrai che funzionerà, sei stata bravissima” disse Henry.
Regina li raggiunse e si nascose per non farsi scoprire. Erano oramai arrivati a Toll Bridge.
“Ehi ma Gold dov’è?” chiese Emma, iniziando a recitare.
“Dovrebbe essere qui, ha eretto una barriera magica per proteggersi, guarda tra quegli alberi vedrai che c’è qualcosa” disse Mary Margaret “Gold?” chiamò.
Nessuna risposta.
“Probabilmente pensa di non essere al sicuro” disse David.
“Ma le streghe hanno seguito Neal e Belle, quindi sicuramente non sono qui” gli disse Mary Margaret.
“Lo sapevo!” esclamò Regina “Sapevo che non poteva essere morto! Ed ora abbatterò quella stupida barriera”
“No mamma!” esclamò Henry.
“Henry un giorno capirai, te lo prometto” disse Regina sorridendogli. Dopodiché lanciò un incantesimo per far si che la madre raggiungesse.
 
 
Cora aveva individuato Neal e Belle nel vicolo e li stava osservando quando Regina scagliò un incantesimo per richiamarla.
“Madre ho trovato Gold ma si protegge con una barriera, ho bisogno del tuo aiuto” le disse Regina “Quei due sono solo un’esca!”
“Va bene arrivo subito!” disse Cora.
 
 
Cora raggiuse la figlia in un batter d’occhio, attraverso una nuvola viola.
“Ecco la barriera” disse Cora “Ora dobbiamo solo abbatterla”
Madre e figlia unirono i loro poteri e li convogliarono verso la barriera che dopo poco tempo cedette. Gold era sdraiato a terra, immobile.
“No non potete farlo!” esclamò Emma alle due streghe.
“Fuori dai piedi!” esclamò Cora, agitò un braccio e tutti e quattro vennero scagliati lontano. Estrasse il pugnale dal mantello e si inginocchiò accanto a Gold.
“Figlia mia, ora avrò tutti i suoi poteri e tu potrai riavere tuo figlio” disse Cora.
“Si madre” sorrise Regina.
Tutti sobbalzarono per un momento, come colpiti da un’onda invisibile.
Cora non se ne curò e  sollevò il pugnale. Glielo conficcò nel petto ma all’improvviso sia Gold che il pugnale scomparvero. Al loro posto c’era solo una piccola scatola, vuota.
“Ma cosa….?” Esclamò Cora.
“A quanto pare non sei l’unica a saper usare la magia!” esclamò Emma soddisfatta.
“Il piano ha funzionato alla perfezione” esclamò Mary Margaret “Siete cadute nella mia trappola, stavolta!”
 
 
Quando Belle ricevette il messaggio da Henry sul cellulare Entrambe sono qui prese Neal per il polso e corse verso l’ospedale. Si diresse verso il manicomio, digitò il codice che le aveva dato Whale la sera prima e si diresse verso quella che era stata la sua cella per ben 28 anni.
“Belle sei tu?” chiese Jefferson sulla difensiva.
“Si sono io e questo è Neal, suo figlio” gli rispose la ragazza.
In quel momento lo vide.
Era ancora incosciente, come lo ricordava. Cosi rilassato, cosi umano.
Neal dietro le lei sospirò.
“Papà…” disse con un filo di voce “E’… Come lo ricordavo… Così umano”
Neal gli prese la mano.
“Sono qui, papà, sono qui” aggiunse.
“Neal dobbiamo procedere” gli disse Belle dolcemente “Hai la scatola?”
“Si si è qui” disse Neal riscuotendosi. Tirò fuori una scatolina dalla tasca.
Belle ricordava bene quell’oggetto, Rumple gliela aveva mostrata nel suo castello insieme alla sua gemella prima di fare un accordo con Biancaneve e consegnargliele. Quelle due scatole avevano il potere di traferire un oggetto inserito in una di queste, nell’altra, a prescindere da quanto fossero distanti.
“Spero che quelle due streghe credano all’illusione creata da Emma, insomma non sa usare molto bene la magia…”
“Vedrai che funzionerà. Deve funzionare” disse Belle guardando Gold.
Si sedette sul letto e si sporse verso di lui.
“Rumple torna da me, ti prego…” sussurrò sulle sue labbra prima di baciarlo.
Jefferson e Neal sobbalzarono (così come fecero anche tutti gli abitanti della città) come colpiti da un’onda invisibile. La forza del vero amore.
Belle si ritrasse da Gold e lo guardò come fecero anche Neal e Jefferson.
Lui riaprì gli occhi lentamente, sbattendo le ciglia molto velocemente.
“Belle…” sussurrò.
“Si, sono io” le disse lei con le lacrime agli occhi “Ben tornato. Sai sei stato incosciente per un po’ di tempo ed io… Ti ho fatto una sorpresa”
Lui la guardò in modo interrogativo.
“Credo che stia parlando di me” intervenne Neal dall’altro lato del letto “Papà”
Lui sgranò gli occhi.
“Bae..?” chiese lui.
“Si sono io e si” riprese Neal “Sono qui”
Gold si mise seduto, ancora incredulo.
“Bae” ripeté con un sussurro, ora stava piangendo “Bae”
“Papà” esclamò Neal prima di abbracciarlo. Si tennero stretti per dei lunghissimi minuti, era qui. Suo figlio era qui e Belle lo aveva trovato per lui, lo aveva portato da lui.
Si separò da lui e guardò la sua amata.
“Belle” disse tra le lacrime “Come potrei vivere senza di te?”
E di slancio la abbracciò, dandole un bacio molto intenso.
“Anche tu mi sei mancato…” disse Belle senza fiato quando lui la lasciò andare.
Rumple, Neal e Jefferson risero.
Lo sguardo di Belle cadde sulla scatola che Neal aveva appoggiato sul letto per abbracciare il padre e sorrise. Prese la scatola e ne estrasse il pugnale.
“Ma quello è..” disse Gold.
“Già. Sono successe un po’ di cose mentre tu schiacciavi un pisolino” gli disse Neal.
“Forse è meglio se lo tieni al sicuro” disse Belle porgendo il pugnale a Gold.
“No, tienilo tu. Ho piena fiducia in te” le rispose lui, sorridendo.
Belle sorrise di rimando e ripose il pugnale nella tasca interna della giacca.
“Ok adesso dovete dirmi che sta succedendo. Perché sono qui? E perché lo è anche il mio pugnale?”
Belle e Neal si guardarono.
“Non abbiamo molto tempo, quelle due ci staranno cercando” disse Neal a Belle.
“Ok” disse Belle “E’ cominciato tutto…” e gli spiegò l’intera storia.
Mentre Belle parlava, Jefferson guardò Neal.
“Devo avvertire il dottor Whale”
“Certo, va bene” gli rispose Neal “E… Grazie di tutto”
“E’ stato un piacere, tutto pur di rovinare i piani di Regina” Jefferson sorrise e si diresse verso l’ospedale.
“Ora che sai tutto, dobbiamo raggiungere Emma e gli altri, Cora e Regina saranno infuriate” disse Belle.
“Credo che infuriate sia dire poco” la corresse Neal.
“Bene” disse Gold “Prendete le mie mani”
Entrambi presero la mano che Gold porgeva loro. Sparirono in una nuvola viola e ricomparvero a Toll Bridge, dove Regina e Cora si erano scagliate su Emma, Mary Margaret e David mentre Henry cercava in tutti i modi di far ragionare la sua madre adottiva. Neanche si accorsero del loro arrivo.
Gold agitò le braccia e separò le streghe da altri, affiancandoli insieme a Belle e Neal.
“Cosa credevate di fare?” chiese Gold alle due streghe.
“Prendere i tuoi poteri!! Ed è esattamente quello che faremo!” esclamò Cora con rabbia “Pensavo di riuscirci più facilmente ma a quanto pare dovremo scontrarci apertamente”
“E sia” esclamò Gold “Voi state indietro”.
Con un altro gesto del braccio il gruppo venne trasportato di almeno 10 metri dallo scontro.
“Cominciamo” disse Gold in un sussurro.
“Cominciamo” gli fece eco Cora con un ghigno malvagio in volto.
 





 N.d.A
Ciao a tutti! Scusate il ritardo ma ho avuto un dubbio sul piano e mi sono bloccata qualche giorno...
Ringrazio la mia amica fidata Silvia che ha saputo darmi dei consigli :)
Spero che sia di vostro gradimento, ogni recensione è gradita!!!
A presto con il prossimo capitolo
Sara <3

 
 
 
 

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Capitolo 7
*** L'Oscuro ***


Fu Cora a scagliare il primo incantesimo. Una fiamma nera esplose dalle sue mani, giunte, e si diresse minacciosa verso Gold che produsse a sua volta una barriera per proteggere non solo se stesso ma anche i suoi compagni. Si compagni.
Pensava di essere solo, pensava di meritarlo a causa di quello che era: un mostro.
Ma poi è arrivata Belle. Lei con il suo sorriso e la sua gentilezza gli ha dimostrato di essere capace di amare, di nuovo. Ora doveva proteggerla insieme al figlio che per duecento anni non aveva mai smesso di cercare. Il figlio che aveva abbandonato per il pugnale, per il potere. Ed era stata di nuovo Belle, con il suo coraggio, a riportarlo da lui.
Emma ed Henry avevano spezzato la maledizione, sarebbe stato ingiusto nei confronti del bambino non attribuirgli gran parte del merito. Ha cercato sua madre, l’ha portata a Storybrooke ed è riuscita a farle credere al sortilegio, impresa non affatto facile visto che ha dovuto quasi farsi ammazzare per convincerla.
Biancaneve e il Principe, beh loro… No è che sentisse proprio il desiderio di salvarli ma erano i genitori di Emma, senza contare la loro amicizia con Belle. Si, doveva proteggerli.
Mentre stava pensando a loro, Cora attaccò di nuovo. Uno sciame di pugnali si diresse verso di loro ma ancora prontamente riuscì a neutralizzare l’attacco, polverizzandoli, ed evitando di nuovo che gli altri fossero coinvolti.
“Come siamo sentimentali” lo schernì Cora “Ora ti metti a proteggere degli inutili umani? Sai che non sono altro che una debolezza”
“Fa silenzio!” le urlò in preda all’ira.
Questa volta fu lui ad attaccare e scagliò un incantesimo spaventoso. Dieci fiamme blu comparvero dalle sue mani tese e si diressero verso Cora che non fu abbastanza veloce per evitarle tutte: una la colpì al fianco sinistro e una alla schiena. L’urlo che lanciò Cora fece accapponare la pelle a tutti.
Regina si precipitò da sua madre che nel frattempo si era ridotta in ginocchio.
“Te la farò pagare” disse Cora mentre Regina la sorreggeva “E so anche come fare”
Disse qualcosa alla figlia, troppo piano perché gli altri potessero sentirla.
Cora si staccò da Regina. A malapena riusciva a reggersi in piedi ma scagliò comunque un incantesimo contro Gold, troppo debole per poter anche solo sperare di sfiorarlo. Evidentemente non era questo il suo obbiettivo.
Regina scomparve in una nuvola viola per riapparire alle spalle di Belle. Prese la ragazza per il collo e sparì di nuovo. Si materializzò accanto alla madre e per la terza volta sparì, nel nulla.
Era successo tutto così in fretta che Gold e gli altri non fecero in tempo a reagire.
“Vi prego ditemi che non ha appena rapito Belle, di nuovo” disse Gold, la sua rabbia era palpabile.
“Papà…” in quel momento l’unico che aveva il coraggio di parlare era Neal “La troveremo, stai tranquillo”
“COME FACCIO A STARE TRANQUILLO??” urlò Gold. Neal fece un passo indietro.
“Scusa…” disse subito dopo, resosi conto della sua furia “Scusami davvero. È che Belle ora è da sola con Cora e Regina…” non riuscì ad andare avanti a parlare, aveva uno sguardo afflitto ora, non più irato.
“La troveremo” ripeté Neal ma all’improvviso gli venne in mente un cosa “Il pugnale non era nella tasca della giacca di Belle?”
“Oddio…” disse Gold, ora era spaventato “Se lo trovano possono non solo uccidermi ma anche controllarmi
“Quindi che possiamo fare?” chiese Mary Margaret.
“Posso rintracciare Belle ma dobbiamo andare nel mio negozio” rispose Gold, cercando di calmarsi.
“Bene..” disse David “Allora andiamo”
Si recarono al negozio di Gold e lui utilizzò lo stesso strumento che aveva usato per rintracciare Neal a New York per individuare Belle.
“E’ in uno stabile vicino alla spiaggia!” esclamò Gold.
“Bene andiamo!” disse Neal.
“No!” disse Gold “Cercheranno di attaccare anche te perché sei mio figlio!”
“Non m’importa…” iniziò Neal.
“Ma importa a me!” ribattè secco Gold “Tu prendi Henry ed insieme vi recate in un posto sicuro e non voglio sentire storie!”
“Si è la cosa migliore” intervenne Emma “Ma non puoi impedire a noi di venire”
“Non voglio farlo, vi conosco abbastanza bene da sapere che perderei solo tempo” voleva sembrare seccato ma in realtà era contento di non essere solo ed agli altri non sfuggì questo particolare.
“Prendete le mie mani” disse Gold porgendo i palmi verso l’alto.
Mary Margaret, David ed Emma le afferrarono e tutti e quattro si ritrovarono sulla spiaggia di fronte allo stabilimento.
“Nessuna pietà” sussurrò Gold prima di entrare nello stabile.
“Non pensavo che l’avrei ma detto ma stavolta sono d’accordo con te” disse Mary Margaret.
David ed Emma si scambiarono un’occhiata preoccupata prima di seguirli.
 
 
Regina si materializzò nello stabile con Belle e sua madre. La ragazza cercò di scappare ma con un semplice movimento della mano la immobilizzò a terra, legata a dovere mani e piedi ed imbavagliata.
Si dedicò a sua madre, ferita al fianco ed alla schiena. Prosciugò le sue energie ma riuscì a guarirla completamente.
Cora si rimise in piedi, in perfetta forma e guardò Belle.
“Molto brava figlia mia” disse a Regina.
Regina non rispose, era esausta.
Cora si chinò su Belle e le tolse il bavaglio.
“Dove ha nascosto ora il pugnale l’Oscuro?” chiese con finta gentilezza.
“Va al diavolo!” le rispose Belle con rabbia.
“Beh io ho provato con le buone maniere ma” mentre parlava diede un calcio ben assestato nello stomaco della ragazza, mozzandole il fiato e schiacciando il pugnale contro il suo addome “Vedo che non sono bastate”
Belle si era rannicchiata sul pavimento in posizione fetale per proteggersi da eventuali altri attacchi ma Cora la costrinse a sdraiarsi sulla schiena tirandola per un braccio.
“Ora mi vuoi dire dov’è?”
“Neanche.. Per… Idea” le rispose Belle, ancora senza fiato.
“Beh sei test---” ma non completò la frase, guardò invece sua figlia.
“L’Oscuro è arrivato, ho bisogno del tuo aiuto per innalzare una barriera”
“Si madre” le rispose Regina che nel frattempo si era riposata.
Insieme eressero una barriera potentissima e tornarono a Belle.
“Hai cambiato idea?” provò di nuovo a chiederle Cora.
Belle non le rispose, decisa a non tradire Rumple.
“In questo caso…” cominciò Cora ma no finì la frase. La prese per un braccio e la mise seduta, solo per sferrargli un destro in pieno volto che le fece vedere doppio prima di schiantarsi di nuovo a terra.
“Sai, non ti capisco. Perché proteggerlo? Perché rischiare la vita per lui?”
“Per qualcosa di cui nemmeno puoi comprendere il significato” le rispose sfrontatamente Belle. Le gocciolava del sangue sul mento, dal punto in Cora le aveva rotto il labbro.
“Devo proprio passare alle maniere forti vero?” chiese con un sorriso malvagio in volto. Belle non rispose.
Cora agitò una mano e Belle si ritrovò appesa per i polsi ad un grosso amo, i suoi piedi non toccavano terra di qualche centimetro. La strega ripeté di nuovo il gesto e nella sua mano apparve un tizzone ardente.
“Sai cos’è questo?” le chiese schernendola.
Belle di nuovo non rispose ma spalancò gli occhi terrorizzata.
“Ho eretto una barriera che nemmeno l’Oscuro aggirerà tanto facilmente, quindi abbiamo un po’ di tempo” le disse Cora “Te lo chiedo di nuovo: dov’è ora il pugnale?”
Belle di nuovo non parlò, prese un profondo respiro e fissò Cora con astio.
“Devo riconoscerlo, o sei molto coraggiosa o sei molto stupida. Tu che ne pensi Regina?”
“Io penso che sia stupida” le rispose anche se sembrava a disagio.
“Concordo” le disse la madre “Beh” tornò a rivolgersi a Belle “L’Oscuro nella sua forma umana zoppica giusto? Qual è la gamba che gli fa male?” domandò a se stessa, fingendo di pensarci “A si, la destra. Che ne dici di avere questa cosa in comune?” e, detto questo, appoggiò il tizzone rovente pochi centimetri sopra il ginocchio di Belle, strappandole un grido disumano.
 
 
Gold, Mary Margaret, David ed Emma entrarono nello stabile.
“Da questa parte” disse Gold, svoltando a destra al primo bivio.
“E come lo sai?” chiese Emma.
“Hanno eretto una barriera, riesco a sentirne il potere fino a qui, sarà difficile abbatterla” le rispose Gold preoccupato.
Percorsero altri due corridoi quando all’improvviso un grido disperato attraversò l’aria. A tutti si gelò il sangue nelle vene.
Gold cominciò a tremare visibilmente, la sua rabbia era incontenibile “BELLE!!!” il suo grido riecheggiò per i corridoi “MI SENTI BELLE?? STO VENEDO A PRENDERTI”
Voleva far sapere a Belle che stava arrivando e alle streghe che avevano circa cinque minuti di vita, se non meno.
 
 
Cora ritrasse il braccio in modo che il tizzone non fosse più a contatto con la pelle della ragazza. L’Oscuro era arrivato ed aveva fatto sapere a Belle che stava arrivando. Doveva sbrigarsi.
“Dov’è il pugnale? Dov’è?” ora stava urlando.
Belle sorrise.
“Non vedo l’ora che arrivi Rumple e veda che cosa mi hai fatto…”
“Ah si?” chiese Cora.
Era furiosa, talmente furiosa che appoggiò il tizzone su entrambe le gambe della ragazza, lasciando piaghe al suo passaggio accompagnate puntualmente da urli laceranti.
“DOV’E’?” ora stava urlando.
Belle di nuovo tenne la bocca chiusa. La strega per la frustrazione scagliò il tizzone lontano da se e colpì di nuovo Belle allo stomaco, stavolta con un pugno. E fu allora che lo sentì.
“Ma non mi dire…” disse Cora ora compiaciuta “Ce lo hai sempre avuto addosso”
Infilò una mano nella giacca della ragazza e ne estrasse il pugnale.
“No” sussurrò Belle, troppo debole per poter dire altro.
“Credo che sarà divertente” le disse Cora “Sapevi che l’Oscuro assorbe l’energia di chi viene ucciso con il suo pugnale?”
“O mio Dio, no, Rumple…” disse la ragazza sempre in un sussurro.
“Riesci ad immaginare la sua faccia quando sentirà dentro di se la tua energia vitale e capirà che sei morta? Stavolta sul serio” Cora stava assaporando il momento.
“Madre ci conviene sbrigarci, la barriera sta cedendo” disse Regina.
“Ricordati che ho il suo pugnale tra le mani Regina, non preoccuparti” le rispose Cora.
La strega si voltò di  nuovo verso Belle ed affondò il pugnale dell’Oscuro nel petto della ragazza.
 
 
Gold, David, Mary Margaret ed Emma erano arrivati al limitare della barriera.
“Ora state indietro” disse Gold mentre cercava di concentrarsi, cercando in tutti i modi di ignorare gli urli di Belle.
Ci volle più di quanto Gold pensasse ma la barriera cedette. Anche gli urli di Belle erano terminati ma non riusciva a capire se fosse un bene od un male.
Nell’istante in cui entrarono nella stanza una scena orribile si dipinse davanti ai suoi occhi: Belle era legata per i polsi ad un uncino che pendeva dal soffitto, i suoi piedi non toccavano terra, aveva le gambe ricoperte di piaghe, il viso era sfigurato dal dolore, dal labbro spaccato e dal livido bluastro che si stava formando sulla sua guancia sinistra ma, nonostante tutto questo, Gold pose la sua attenzione sul suo pugnale che Cora stava estraendo dal petto della ragazza.
“NO!” urlò Gold, la sua rabbia aveva raggiunto un limite tale che fece aumentare il suo potere in modo esponenziale. Una luce lo avvolse ed un tratto non era più il signor Gold ma l’Oscuro Signore. Il suo aspetto era mutato: la sua pelle era di nuovo ruvida, grigiastra, aveva di nuovo gli artigli ed i suoi occhi erano grandi e verticali, come quelli dei gatti.
Mary Margaret e David trascinarono Emma lontana da lui.
“Questo è il suo vero aspetto” disse David ad Emma che era pietrificata dallo stupore “Noi lo abbiamo conosciuto così, per questo non ci siamo mai fidati ed è per questo che Neal era sorpreso dal fatto che Belle fosse innamorata di lui, insomma anche lei lo ha conosciuto con questo aspetto”
“Beh l’amore va oltre le apparenze” gli disse Mary Margaret.
Ma Emma non li stava ascoltando, stava guardando Gold o l’Oscuro o come diavolo si chiamava.
L’Oscuro avanzò lentamente verso le due streghe, spalancò li occhi e le guardò con quello sguardo terrificante, piegando leggermente la testa di lato.
“Ora io ho il tuo pugnale e farai esattamente quello che ti ordinerò” disse Cora, trionfante.
“Io non penso proprio” rispose lui tranquillamente, piegando la testa dall’altro lato e congiungendo le mani.
“Come sarebbe?” chiese Cora ora confusa “Io ho il tuo pugnale quindi tu mi ubbidirai”
“Vedi cara a me basta fare così” disse e con un movimento fluido della mano fece materializzare il pugnale dalle mani della strega alla sua “Per riprendermi quello che è mio e sai perché? Perché hai avuto la faccia tosta di attaccare la persona più importante della mia vita”
Sembrava calmo ora, perfettamente controllato. Per questo faceva così paura.
Le due streghe lo attaccarono con molteplici incantesimi ma lui li respinse, come una persona qualunque respinge delle mosche fastidiose.
“Ora basta” disse l’Oscuro, sempre calmo e controllato.
Con un altro movimento le due streghe caddero come bambole a cui erano stati tagliati i fili*.
Si avvicinò con cautela a Belle e la depose sul pavimento, liberandola dalla sua prigionia. Era svenuta ma ancora respirava. L’Oscuro passò la sua mano su tutto il corpo della ragazza e le sue ferite sparirono, tranne una: quella del pugnale.
Emma, Mary Margaret e David si fecero coraggio e si inginocchiarono di fianco a Belle.
“Perché quella non è guarita?” gli chiese Emma titubante.
“Perché è stata causata dal mio pugnale, non posso guarirla” le rispose l’Oscuro “C’è solo un modo per far si che sopravviva…”
“E sarebbe?” chiese stavolta David.
L’Oscuro non rispose ma prese il pugnale tra le mani. In quel momento arrivò Neal.
“E tu che ci fai qui?” gli chiese l’Oscuro, ora assomigliava molto di più a Gold, almeno nell’espressione del volto.
“Non potevo certo---” ma si interruppe nel vedere Belle ferita al petto e le due streghe prive di sensi, forse morte e suo padre con il suo vecchio aspetto.
“Papà” disse solo Neal, intuendo al volo le intenzioni del padre vedendo che teneva il pugnale tra le mani.
“Non posso curarla Bae, è l’unico modo, cerca di capire” gli disse l’Oscuro.
“Lo capisco” disse solo Neal, abbracciandolo “Aveva ragione lei, non sei un mostro. Ti voglio bene papà”
“Anch’io Bae, anch’io” gli rispose l’Oscuro.
“Non capisco” disse Emma, esprimendo quello che anche Mary Margaret e David pensavano.
“Non ce né bisogno” disse Neal con le lacrime agli occhi. Fece segno di allontanarsi e tutti e quattro si fecero da parte, continuando comunque ad osservarli.
“Belle, mi dispiace tanto. È colpa mia se ti hanno coinvolto, sappi che ti amo e che ti amerò sempre” disse, ora era solo Rumple.
Rumple si rigirò il pugnale tra le mani ed infine lo mise tra quelle di Belle. Fece aderire le mani della ragazza sull’impugnatura…
… e si trafisse il cuore per salvare quello della sua amata.
 
 
 
 
*è una citazione ma sinceramente non riesco a ricordare dove l’ho sentita :P                


N.d.A.
Ciao a tuttiiiii!!! No non odiatemi, la storia non è mica finita ;P
Spero che il capitolo vi sia piaciuto… Mi raccomando ogni recensione è gradita, gli eventuali insulti posso sopportarli sono stata cattiva lo so…
*va a nascondersi in un angolino piccolo piccolo*
A presto con il prossimo capitolo
Sara <3

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Capitolo 8
*** Insieme ***


La mano di Belle cadde a terra quando Rumple la lasciò andare.
“Papà!” gridò Neal.
Rumple cadde sulla schiena con le mani portate al petto, dove il pugnale era penetrato nella carne. Neal gli si avvicinò e prese suo padre tra le braccia.
“Papà…” ripeté in un sussurro con le lacrime agli occhi.
“Bae” la voce di Rumple era appena percepibile “Dovrai… Aiutarla…”
“Non parlare è meglio” gli disse Neal.
“No, devi ascoltarmi… Sarà spaventata… Tutto quel… Potere” Rumple cercò di continuare la frase ma gli morì in gola la voce.
Emma, Mary Margaret e David si avvicinarono non sapendo cosa fare, ancora scioccati.
“Perché…?” chiese Emma a nessuno in particolare.
“Emma” le rispose David “Gold ha fatto in modo che Belle lo pugnalasse. Questo significa che lei riceverà tutti i suoi poteri e guarirà ma, in questo modo, sarà lui a morire”
“Oddio…” riuscì solo a sussurrare Emma.
In quel momento Belle si mosse. Prima solo una mano, poi si portò il braccio al volto ed infine aprì gli occhi.
“Ma cosa..” disse toccandosi le braccia, le gambe ed il busto. Le sue ferite erano scomparse. Aveva solo una lieve ferita al petto dove l’aveva pugnalata Cora ma si stava rimarginando.
“Belle..” la chiamò Rumple con il poco fiato che aveva.
Belle si voltò verso di lui e si pietrificò.
“No” mormorò “No!” ripeté stavolta urlando.
Si sporse verso di lui e Neal lo appoggiò sulle gambe della ragazza.
“Chi ti ha fatto questo?” gli chiese Belle con le lacrime che le rigavano il volto, rivolto al pugnale nel suo petto.
“Cara, me lo… Sono fatto… Da solo” le rispose ansimando.
“Come sarebbe da solo?” gli chiese sconvolta.
“Bae…” disse Rumple, chiedendo aiuto al figlio.
“Vedi..” esitò Neal “Lui ha fatto in modo che tu lo pugnalassi, la ferita che avevi al petto ti avrebbe uccisa e con i suoi poteri poteva salvarti soltanto… Donandoteli. E per fare questo lui deve morire”
Belle non disse nulla, assimilò la notizia in silenzio. Poi si sporse verso Rumple, in modo che i loro nasi si sfiorassero.
“Stupido, stupido, stupido” mormorò Belle “Ti sei ammazzato per salvarmi… Come credi che potrò sopravvivere senza di te? Come?” Oramai le lacrime scorrevano amare sul suo viso sempre più numerose “Io ti amo così tanto…”
“Anch’io ti… Amo” le rispose Rumple “Per questo… L’ho… Fatto”
L’aspetto di Rumple stava mutando, stava tornando umano, stava morendo. Mentre invece a Belle succedeva l’opposto. La pelle della ragazza cominciò a cambiare, diventando grigio-verde e la ferita al petto si rimarginò del tutto.
“Ha… Funzionato” disse Rumple con un sorriso sulle labbra.
Belle estrasse il pugnale dal petto di Rumple e lo gettò a terra.
“Non voglio i tuoi poteri, non voglio vivere se tu non sarai accanto a me!” disse Belle.
“Non dire… Stupidaggini” le disse Rumple “Tu avrai… Una vita… Fantastica… Senza di… Me”
“Ora sei tu che dici stupidaggini” gli disse Belle “Tu sei il mio vero amore ed io…” ma non riuscì a continuare la frase, il dolore era troppo grande.
“Belle… Guardami” le disse Rumple, voleva andarsene guardando il suo bel viso per l’ultima volta.
Belle alzò il volto, i loro occhi si incontrarono e le sembrò la cosa più naturale del mondo sporsi per poterlo baciare.
Quando le loro labbra si incontrarono di nuovo un’onda invisibile travolse la cittadina di Storybrooke, in particolare Neal, Emma, Mary Margaret e David che, resisi conto prima dei diretti interessati quello che stava succedendo, sorrisero.
Belle e Rumple si separarono, ancora ignari di quello che era appena accaduto.
“La tua pelle, sta tornando normale” disse Rumple incredulo.
“E a te non manca più il fiato… La tua ferita!” esclamò Belle, spalancando gli occhi e guardando il petto di Rumple “E’ scomparsa!”
Rumple si tastò il petto con le mani, incredulo.
“Ma cosa…” cominciò Rumple ma poi sembrò capire improvvisamente e guardò Belle “Il bacio di vero amore…”
“E’ la cosa più potente al mondo” terminò per lui Belle, stavolta con gran sorriso.
Si guardarono per qualche secondo prima di rialzarsi, abbracciarsi e baciarsi di nuovo, appassionatamente, consapevoli che sarebbero entrambi sopravvissuti.
“Mmmmh” tossì Neal dopo un paio di minuti e visto considerato che entrambi non sembravano avere intenzione di terminare quel bacio.
I due parvero ricordare improvvisamente di non essere soli e si separano, solo di qualche centimetro, mantenendo comunque l’abbraccio.
“Posso rubartelo per un secondo?” chiese Neal a Belle con un sorriso.
“Mmmmh si, ma solo perché sei suo figlio” gli rispose Belle facendogli l’occhiolino.
Lo lasciò andare a malincuore ma la scena che si presentò ne valeva la pena. Appena Rumple si separò da Belle, Neal gli si fiondò fra le braccia, stringendolo forte.
“Papà” riuscì solo a dire, affondando la testa nella sua spalla.
“Bae” disse Rumple, godendosi quel gesto tanto affettuoso da parte del figlio.
Pochi minuti dopo si separarono e si sorrisero. Belle si avvicinò a Rumple e gli mise un braccio intorno alla vita.
“Come sei possessiva” le sussurrò Rumple in un orecchio.
“Puoi biasimarmi?” gli rispose lei, sempre sussurrando.
“Nono era solo un’osservazione, non ho detto che mi dispiace” le rispose di nuovo Rumple, stavolta con un sorriso malizioso.
“Papàààà?!” lo chiamò Neal per l’ennesima volta.
“Si?” rispose Rumple, distogliendo gli occhi da Belle.
“Ti ho chiesto che cosa intendi fare di queste due” gli ripeté Neal, indicando le due streghe svenute.
“Beh potreste portarle in cella” disse Rumple con naturalezza.
“Ma appena sveglie scapperanno” osservò David.
“Non se chiudete a chiave” riprese di nuovo Rumple, divertito.
“Cosa intendi scusa?” gli chiese stavolta Mary Margaret.
“Che non possono fare più alcun male perché le ho private dei poteri”
A quell’affermazione calò il silenzio.
“Ma è fantastico!” esclamò all’improvviso Mary Margaret, guardando David ed Emma “Non dovremo più preoccuparci! È come togliersi un grosso peso dal cuore”
David sorrise a sua moglie, felice quanto lei.
“Aspettate” disse Emma “In effetti hai fatto un favore più a noi che a te stesso..”
“Cosa vorresti dire scusa?” le disse Belle, indignata, sapendo perfettamente dove voleva andare a parare.
“Che lui non fa mai niente per niente…” rispose di nuovo Emma, assottigliando gli occhi sospettosa.
“Si beh ora siamo una famiglia, quindi direi che lo ha fatto più che volentieri” le rispose di nuovo Belle “Vero amore?” e si rivolse a Rumple, sorridendogli.
“Che intendi con famiglia scusa?” le chiese Rumple, ora disorientato.
“Beh in effetti gli abbiamo raccontato la versione light della storia” disse Neal a Belle “Non gli abbiamo detto che…”
“Non mi avete che cosa?” chiese Rumple, offeso che gli avessero nascosto qualcosa.
“Vedi papà, io ed Emma ci siamo conosciuti prima che lei venisse a Storybrooke, molto prima” disse Neal, come se la conclusione fosse ovvia.
“Quindi?” chiese Rumple che ancora non riusciva a capire.
“Ci siamo conosciuti 11 anni fa…” continuò Neal, guardando il padre che ancora brancolava nel buio.
“E tu saresti il Signore Oscuro??” chiese Emma incredula “Quello che ha tirato i fili fino ad adesso??? Neal è il padre di Henry!”
“Certo che il Fato ha proprio il senso dell’umorismo” disse Rumple dopo essersi ripreso dallo shock iniziale “Quindi Henry è mio nipote?”
“Già” gli disse Neal “Quindi niente prezzo ok?”
“Certo, non avevo comunque intenzione di chiedere niente” disse Rumple fingendosi offeso “Fortuna che Belle è sempre dalla mia parte”
E detto questo le diede un veloce bacio sulle labbra.
“Cosa farei senza di te?” le chiese in un sussurro.
“Mmmmh” riuscì solo ad articolare Belle, Rumple era decisamente troppo vicino ora per articolare qualche parola o pensiero sensati. Ma proprio mentre pensava che Rumple l’avrebbe baciata ancora, la lasciò andare.
“Ehi” protestò la ragazza con uno sguardo offeso.
“Solo un momento cara” le disse Rumple sorridendole, chinandosi a raccogliere il pugnale “Il mio nome è ancora su questo pugnale, questo significa che il suo potere grava ancora sulle mie spalle”
“Aspetta.. Volta il pugnale” disse Belle che aveva notato un’altra scritta.
Rumple lo voltò e si immobilizzò. Da un lato era chiaramente visibile la scritta Rumplestistkin mentre dall’altro era altrettanto visibile la scritta Belle.
“Quindi…” disse Belle guardandolo.
“Quindi ora dividiamo questo potere” le disse Rumple, ancora incredulo.
“Beh allora avrò bisogno del tuo aiuto per controllarlo” disse Belle apparentemente calma. Apparentemente.
“Certo Belle” le disse “Insieme”
“Mi piace questa prospettiva sai?” disse Belle.
“Anche a me” le rispose Rumple.
“Mi spiace interrompervi ma noi portiamo queste due arpie in cella e poi andiamo a casa, ci vediamo domani per cena?” chiese David a tutti quanti.
“Certamente” gli risposero loro in coro e scoppiarono a ridere..
 
 
Intanto il misterioso guidatore dell’auto che aveva investito uncino li stava fissando, dal suo nascondiglio, mentre se ne andavano, con in una mano una videocamera e nell’altra un cellulare.
“Ho filmato tutto” disse con un sorriso malvagio sul volto.
“Perfetto” gli rispose una donna dall’altro capo del telefono “Sto arrivando”
 


 N.d.A.
Ciao a tutti!!! Scusate tanto per il ritardo ma è stata una settimana impegnativa… Spero che questo capitolo ripaghi le attese J
Grazie a tutti quelli che hanno recensito e a quelli che hanno aggiunto la storia tra le preferite… Fatemi sapere che ne pensate anche di questo capitolo! ;)
A presto
Sara <3
Ps: visto che Rumple sta bene? Non potevo mica uccidere il mio personaggio preferito 

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Capitolo 9
*** I'm backkkk - Intermezzo ***


Ciao a tutti!!!!!
Si si lo so, sono sparita e mi dispiace tanto.... So che non ci sono scuse ma.... I'm backkkkkkk!
Sto scrivendo il prossimo capitolo e volevo farvi sapere che lo pubblicherò a breve, c'è qualcuno che si ricorda la mia storia?? Fatemelo sapere!
A presto, promesso
Sara <3

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Capitolo 10
*** Calma apparente ***



E... Rieccomi con il nuovo capitolo!!! Spero che

ancora vi interessi questa storia... Mi

raccomando fatemelo sapere con una

recensione, solo cercate di non insultarmi troppo

per averci messo 3 anni ad aggiornare ok?? :P

Baci,
Sara <3




 

Belle e Gold si avviarono verso casa mano nella

mano, in silenzio, entrambi stavano riflettendo

sugli avvenimenti delle ultime ore.
Belle ancora non riusciva a credere a cosa

avesse fatto per lei, non solo si era preso una

pallottola ma, una volta guarito, si era fatto

pugnalare a morte solo per salvarla. Ancora non

ci credeva.
"Pensierosa Belle?" chiese Gold mentre salivano i

gradini della sua villa.
"Si, stavo pensando... Beh... A te, a cosa hai

fatto per me" e nell'avvicinarsi gli diede un pugno

sulla spalla.
"Ehi!" disse lui fingendosi offeso.
"Non farlo mai piu!" disse Belle con le lacrime agli

occhi.
"Fare cosa?" chiese Gold fingendo di non capire.
"Non osare mai piu pensare che potrei vivere

meglio senza di te, tu sei il mio vero amore, non

sopporterei davvero... Di..." ma la voce della

ragazza si affievolì a causa delle lacrime che ora

rigavano il suo viso.
Gold la prese per mano e la fece entrare in casa,

una volta chiusa la porta la fece accomodare in

salotto e la strinse forte tra le braccia. Non c'era

bisogno di parole, Belle in quell'abbraccio avvertì

tutti i sentimenti di Gold e ringraziò il cielo che lui

fosse ancora li, accanto a lei.
Belle si staccò da lui per asciugarsi gli occhi e

quando alzò lo sguardo e lo posò in quello del

suo amato sentì un brivido correrle lungo la

schiena, lui la guardava in modo così... intenso.

Senza nemmeno accorgersi si avvicinarono l'uno

all'altra e si baciarono, prima un bacio dolce,

lento e pieno di sentimenti ma entrambi

sapevano di volere di più e lo trasformarono in

un bacio profondo e pieno di passione.
Gold agitò una mano e si ritrovarono in camera

da letto.
"Mmmh interessante..." mororò Belle

sdraiandosi sul letto e trascinando con se anche

il suo amato, che stringeva ancora tra le braccia.
"Dove eravamo rimasti?" le chiese lui ma non le

lasciò il tempo di rispondere perchè riprese a

baciarla con ancora piu passione.

-----------------


David e Mary Margaret caricarono in macchina

Cora e Regina, ammanette e incoscenti.
"Non posso credere che le abbia private dei

poteri" disse Mary Margaret mentre saliva sul

sedile del passeggero.
"Neanche io, questo risolve tutti i nostri

problemi" le rispose David sorridendo alla moglie

mentre metteva in moto l'auto.
"Sono successe cosi tante cose in questi ultimi

giorni, ma devo dire che Gold mi ha sorpeso.

Non credevo fosse in grado di provare tutti quei

sentimenti. E quello che ha fatto per salvare

Belle mi ha commosso, davvero..." disse Mary

Margaret con gli occhi lucidi "Senza contare tutto

quello che ha fatto per ritrovare suo figlio, che a

quanto pare è il padre di Henry, incredibile"
"O, come ha detto Gold, il fato ha il senso

dell'umorismo" disse David che scoppiò a ridere

cosi forte che anche Mary Margaret ne fu

contagiata.

-----------------

Emma, Neal e Henry si avviarono in città

mentre David e Mary Margaret si occupavano

delle due streghe.
Neal continuava a mandare SMS mentre Emma

ed Henry lo guardavano accigliati.
"Che c'è?" chiese Neal quando notò i loro

sguardi
"A chi stai scrivendo?" gli chiese Henry senza

tanti giri di parole.
"Alla mia ragazza.." rispose Neal mentre leggeva

l'ennesimo SMS.
"La tua ragazza? Seriamente?" chiese Emma

scettica.
"Si... Perchè quel tono sorpreso?" chiese Neal

ora offeso dal tono della donna.
"Dico solo che dopo tutto quello che è successo

l'ultima cosa da fare sarebbe attaccarsi al

telefono... Hai appena ritrovato tuo padre, che

per giunta è quasi morto, due volte, e scoperto

di avere un figlio"
"E con chi dovrei confidarmi scusa? Con te?!"

chiese Neal ma nel farlo non si era accorto di

aver alzato la voce
"Si beh di sicuro non con una ragazza che

sicuramente non puo capire la situazione!"

anche Emma aveva urlato.
Henry non sapeva se ridere o piangere, i suoi

genitori erano in mezzo alla strada e si stavano

urlando contro perchè Emma era... gelosa,

gelosa di suo padre "buon segno" pensò il

ragazzino sorridendo tra se "l'operazione

Swanfire è appena cominciata!"

-----------------

Regina aprì gli occhi, aveva un gran mal di testa

e... le mani legate. Si mise seduta e si accorse di

essere in una delle celle di Storybrooke, mentre

sua madre era in quella di fianco alla sua ancora

priva di sensi.
"Vedo che ti sei svegliata" disse David che

sedeva alla scrivania dello sceriffo.
"Credi davvero di riuscire a fermarci soltanto

mettendoci in prigione? Sei davvero cosi stupido

come sembri?" dicendolo Regina si alzò in piedi

ed agitò le mani, con il risultato che... non

accadde niente, assolutamente niente. David

sorrise dalla scrivania.
"Credi davvero che vi avrei messo in pigione se

foste state ancora in possesso dei vostri poteri?

Gold vi ha privato della magia, il che significa che

tu e tua madre pagherete per quello che avete

fatto e noi finalmente vivremo una vita

tranquilla"
"Non dirlo ad alta voce!" disse Mary Margaret

che era appena entrata nella stanza portando

due sacchetti di Granny "Non sai che porta

sfortuna?"
"Cibo..?" chiese David guardando le buste

famelico e alzanosi per afferlarle.
"Questo non è per te ma per loro" gli rispose la

mogie togiendoli dalla sua portata "Ho

intenzione di cucinare stasera, dobbiamo riunire

la famiglia"
Detto questo si diresse verso la cella di Regina,

dove la strega li aveva guardati pietrificati ancora

scioccata dal fatto di aver perso i suoi poteri, e

aveva fatto passare il cibo tra le sbarre.
"Bene, ora possiamo andare" disse Mary

Margaret che tese la mano al marito, lui gliela

strinse e insieme uscirono dalla centrale.
"Troverò un modo per avere il mio lieto fine"

mormorò Regina con uno sguardo infuocato

"dovesse essere l'ultima cosa che faccio"

-----------------

Il cellulare di Greg continuava a squillare in modo

insistente quando finalmente rispose
"Ma dove eri finito?" gridò una donna dall'altro

capo del telefono
"Tranquilla mi stavo solo facendo una doccia"
"Il video che hai fatto è nitido? Si distingue tutto

perfettamente?" gli chiese in modo agitato.
"Si, tranquilla..." le disse Greg mentre si

stendeva sul letto della sua camera d'albergo in

modo goffo "Forse ho un tantino esagerato

quando sono entrato in città, mi fa male

d'appertutto, maledetto pirata"
"Mi spiace che tu stia soffrendo ed io non sia li a

consolarti" disse la donna in modo triste.
"Non preoccuparti, starò bene. Invece, hai

sentito Neal? Crede che tu non sia coivolta

giusto?" disse Greg appoggiadosi sui gomiti al

materasso.
"Non preoccuparti, mi ha chiesto di raggiungerlo

e abbiamo parlato parecchio anche se non ha

voluto dirmi i dettagli, e come dargli torto?" gli

rispose la donna in modo scherzoso "Tesoro ho

appena ritrovato mio padre che a quanto pare è

il Signore Oscuro e l'ho seguito in una città piena

di magia e piena dei personaggi delle favole!" e

detto questo scoppiò a ridere.
Greg aspettò che si calmasse per parlare di

nuovo.
"Mi raccomando reggi il gioco, dobbiamo

mantenere il segreto finchè la sede centrale non

ci darà altri ordini"
"Tranquillo amore, non mi scopriranno" e detto

questo riagganciò il telefono.
"Fase uno completata..." mormorò Greg,

riguardando il video che avrebbe cambiato le

sorti di Storybrooke e dei suoi abitanti.

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Capitolo 11
*** Ricongiungimenti ***


Quando Belle aprì gli occhi era ormai il tramonto a giudicare dalla luce arancione che proveniva dalla finestra della camera, la radiosveglia sul comodino segnava infatti le 5 e 50.
Le immagini del pomeriggio passato con Rumple le passarono per la mente e la fecero arrossire nonostante fossero ancora lì, nel letto, abbracciati sotto le coperte. Sorrise fra sé e sé e si stiracchiò leggermente.
le sussurrò all’orecchio Rumple, rimanendo stretto a lei e facendole venire la pelle d’oca dal collo fino alla punta dei piedi.
rispose Belle voltandosi in modo da poterlo vedere in viso. Lui la baciò dolcemente.
disse Rumple puntellandosi su un gomito ed accarezzandole la spalla .
Belle si colpì la fronte con il palmo della mano disse le ragazze uscendo dal letto in fretta e furia e precipitandosi in bagno.
disse Rumple con un sorriso mentre seguiva Belle per fare di tutto, pensò, tranne che lavarsi.


David e Mary Margaret stavano finendo di preparare la tavola quando sentirono suonare il campanello.
disse David alla moglie andando ad aprire la porta
disse Emma, aveva entrambe le mani appoggiate alle spalle di Henry che sorrise a David
disse il ragazzino entrando senza fare troppi complimenti
lo ammonì dolcemente Mary Margaret
chiese David ad Emma.
Lei non lo stava ascoltando, era entrata, aveva chiuso la porta ed appeso il suo giubbotto alla spalliera insieme a quello di Henry, dopodiché si era affacciata alla finestra in tono assorto, sospirando.
rispose per lei Henry a David lasciò la frase a metà e si voltò verso sua madre per vedere la sua reazione ma di nuovo lei non lo stava ascoltando, continuava a guardare la strada con le braccia conserte e l’espressione triste.
commentò con sussurro David guardando prima sua figlia e poi suo nipote, alzando un sopracciglio. Il bambino si portò un dito alla bocca e sorrise, sussurrandogli
David non ebbe tempo di rispondere ed obbiettare perché il campanello suonò di nuovo.
annunciò Emma che sembrava essere tornata presente e non più immersa nei suoi pensieri.
disse Mary Margaret che aveva finito di portare tutti i piatti in tavola ma nel frattempo aveva ascoltato la conversazione tra suo marito ed Henry con un’espressione indecifrabile.
Si incamminò verso la porta, afferrò la maniglia e constatò che Emma aveva ragione. Sulla soglia c’erano Gold e Belle a braccetto che ridevano tra loro. Avevano ritrovato entrambi il loro aspetto umano nonostante gli eventi di quella giornata e sembravano più felici ed innamorati che mai.
disse Belle guardando Mary Margaret mentre faceva loro spazio per accomodarsi.
chiese David a nessuno in particolare.
rispose Gold dandosi una rapida occhiata intorno e chiedendosi come potevano accontentarsi Biancaneve ed il Principe di vivere in quella minuscola casa essendo abituati ad un intero castello tutto per loro disse rivolto a David giusto per rompere il ghiaccio, aveva posto particolare enfasi sulla parola amiche.
rispose David accomodandosi a capotavola e facendo cenno ai suoi ospiti di sedersi detto questo prese il suo bicchiere e bevve un sorso di vino.
disse Mary Margaret sorridendo prese anche lei un bicchiere ed offrì a ciascuno dei suoi ospiti del vino bianco per festeggiare
disse Henry in tono finto polemico alzano il suo bicchiere che conteneva della Cola cola disse Emma scompigliandogli i capelli. Si voltò poi verso Gold e Belle ed alzò il bicchiere verso di loro
disse Gold bevendo dal suo bicchiere e sorridendo a Belle
Nessuno ebbe tempo di rispondere perché in quel momento il campanello suonò per la terza volta e questa volta andò Emma ad aprire, certo si aspettava che arrivasse Neal ma non che fosse accompagnato da una donna.




Regina aveva appena iniziato a mangiare quando sua madre finalmente si mosse. Si alzò e si avvicinò alla sua cella per controllare come stesse.
Cora aprì gli occhi, stordita, e si mise a sedere barcollante.
chiese con un filo di voce girandosi verso sua figlia
rispose Regina. Non aveva urlato ma aveva un tale odio nella voce che persino sua madre riuscì a coglierne la rabbia ed indietreggiò leggermente.
disse Cora pensierosa.
disse Regina scettica
disse Cora sogghigniate
Regina rivolse a sua madre un sorriso malvagio
La risata di Cora riecheggiò in entrambe le celle mentre Regina pensava solo al modo in cui potersi vendicare una volta per tutte.



Greg era disteso sul letto nella sua stanza d’albergo e riguardava i video fatti quella mattina, complimentandosi con sé stesso per la qualità e la nitidezza delle varie clip.
La telefonata avvenuta poco prima ancora gli rimbombava nelle orecchie.
gli disse Tamara mentre guidava verso Storybrooke
sussurrò Greg sogghignando tra sé e sé
gli rispose Tamara
disse Greg con calma metodica.
gli disse Tamara
 
 



 
 
E rieccomi 6 anni dopo con un nuovo capitolo, potete crederci? No?? Io neppure 😊
Spero che vi piaccia e fatemi sapere se ancora la state seguendo, a presto_ Sara

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