The SCP Federetion -La Verità Su Tutto-

di ThommyThompson13
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


<< Perfetto portatelo pure là dentro. >> Dissi alle guardie che tenevano in una gabbia provvisoria un SCP incappucciato, quello che sarebbe stato il novantaseiesimo SCP contenuto nel laboratorio: era appena stato trasferito dalla precedente struttura in cui era stato collocato.

Sottolineai nuovamente agli agenti della Mobile Task Force, che si era occupata dell'operazione, quanto fosse importante che l'anomalia venisse sorvegliata giorno e notte; non conoscendone le capacità non potevamo permetterci una breccia nel contenimento, ne erano già avvenute troppe nel giro di pochi mesi.

Iniziai a girare per i corridoi del laboratorio, cercando mio fratello Theo, ma di lui non vi era alcuna traccia. Provai a contattarlo tramite la ricetrasmittente ma non rispondeva nemmeno a quella.

Vedendo il Dr. Kowalsky camminare verso la mia direzione lo fermai chiedendogli: << Sapresti dirmi dove posso trovare mio fratello? Sto provando a contattarlo in tutti i modi ma non mi risponde, per caso l'hai visto? >> e sperai in una risposta affermativa che, però, non arrivò.

<< Posso andarlo a cercare se vuoi, stavo giusto andando ai laboratori scientifici per prendere le mie cose prima di finire il turno; appena lo trovo lo mando nel tuo ufficio. >> Io annuì ringraziandolo e gli dissi di chiamare anche gli altri nostri colleghi per discutere sul da farsi.

Arrivarono in fretta e dopo averli fatti accomodare al tavolo iniziai il discorso: << Come ben sapete è stato appena trasferito dal sito-18, l'anomalia numero 096, in quanto la cella è in restauro dopo aver presentato delle lesioni non trascurabili. Dobbiamo predisporre il nuovo documento per questo chiedo a tutti, anche chi è a fine turno, di svolgere come ultimo dovere questo. Entro la fine della giornata voglio avere il documento pronto su questo tavolo. >> Dopo aver ricevuto il cenno positivo da parte di tutti, la stanza si svuotò velocemente.

Mentre controllavo alcuni vecchi cataloghi ripresi i documenti di alcuni vecchi esperimenti condotti nel precedente sito dove lavoravo e mentre leggevo e sottolineavo dei punti di rilievo che avrebbero potuto tornarmi utili, sentì il telefono squillare e senza nemmeno controllare chi fosse risposi: << Dr. Thomas Edison, Dipartimento Contenimento Anomalo Speciale. >> immediatamente riconobbi la voce di mio fratello dall'altro capo del telefono.

Mi chiese, quasi spaventato, se avessi già inviato una squadra all'interno della gabbia dell'anomalia e mi informò subito della particolare "timidezza" dell'umanoide; lo "shy guy". << Da quanto ci stanno riferendo i colleghi del precedente sito di stoccaggio è particolarmente sensibile, odia essere guardato in faccia e vi ucciderebbe all'istante se lo faceste. Inoltre ci stanno fornendo altre informazioni riguardo un incidente avvenuto qualche tempo fa. Pensi di parlare con il capitano della MTF che ha condotto l'operazione? >> risposi in modo affermativo e ci demmo appuntamento nell'ala ovest del laboratorio dove il soggetto era contenuto.

Come previsto ci ritrovammo davanti alla cella, ogni accesso era sorvegliato da due guardie di sicurezza e una squadra di ricercatori era già lì insieme a Mikhail che discutevano sul come svolgere i futuri test.

<< Non siamo sicuri che si possano svolgere i soliti test su di lui, prima d'ora non ci era mai capitata un'anomalia di questo tipo, lo sai meglio di me Thomas. >> non potei far altro che annuire, di certo non avrei rischiato inutilmente la vita dei miei colleghi.

Alla fine concordammo insieme la richiesta di una riunione straordinaria con i componenti del Consiglio di Sovrintendenza 5 per stabilire le procedure da seguire.

Realizzare una rappresentazione anatomica del soggetto era ovviamente impossibile a meno che non ci affidassimo completamente alla nostra memoria visiva.

Mentre analizzavo insieme a mio fratello alcune sostanze che ci erano state portate da altri dipartimenti sentì il telefono nella mia tasca squillare e non riconoscendo il numero che mi stava chiamando dissi: << Dr. Thomas Edison, Dipartimento Contenimento Anomalo Speciale, con chi ho il piacere di parlare? >> fu in quel momento che il capitano della Mobile Task Force che aveva recuperato SCP-096 si presentò.

La frase che disse subito dopo essersi presentato mi lasciò interdetto e quasi senza parole: << Vorremmo chiedere di neutralizzarlo al più presto possibile. >> non aggiunse altro. << Scusi credo di non aver capito bene, potrebbe ripetere, gentilmente? >> e di nuovo disse la stessa frase; chiesi il motivo di tale richiesta e risposi che non ero io quello che decideva come e quando neutralizzare le anomalie, che avrebbe dovuto ottenere un mandato di ricerca speciale dal Consiglio di Sovrintendenza e che solo allora avrebbe ricevuto l'approvazione per eliminarlo.

Ma le mie parole probabilmente sembrarono non sortire alcun effetto su di lui; approfittai della situazione per richiedere un'intervista al capitano in modo da poterne inserire il log nel nuovo documento; accettò volentieri e dopo avermi confermato che sarebbe arrivato il più in fretta possibile lo congedai riponendo poi il telefono nella tasca.

Discutemmo a lungo durante il tragitto, naturalmente avremmo dovuto avvisare il capitano che la conversazione sarebbe stata registrata e trascritta nel documento.
Arrivati alla sala dedicata alle interviste del personale non fui molto sorpreso di ritrovarmi davanti un'intera squadra di agenti; il capitano era un pezzo grosso e di certo non potevano permettersi che succedesse qualcosa a lui.

Discutemmo a lungo di ciò che vi era da fare, spiegai al capitano che l'intervista sarebbe stata registrata e che era di grande importanza per gli esperimenti futuri; cordialmente il capitano accettò e acconsentì all'utilizzo dei suoi dati per registrare nell'archivio il log dell'intervista.

Finite tutte le procedure burocratiche entrammo nella stanza, feci accomodare il capitano sulla sedia di fronte alla mia e dopo avergli offerto un sigaro della marca Volpetti, una delle più prestigiose aziende di sigari italiani, feci un cenno con la mano alla videocamera per informare mio fratello e gli altri che poteva avere inizio la registrazione di cui a seguito è riportata la trascrizione fedele.

Capitano █████████: Fa sempre schifo il recupero iniziale. Non ha idea di cosa sia in grado di fare quella dannata cosa oltre alle informazioni che i tecnici di campo sono in grado di racimolare. Ci hanno detto che sarebbe stato un "mordi e fuggi". Ma non ci hanno detto nulla sul non guardare negli occhi quella dannata cosa.

Dr. Edison: Potrebbe descrivere la missione, per favore?

Capitano █████████: Sì. Avevamo due elicotteri, uno con la mia squadra e uno di backup con Zulu 9-B e il dottor ██████. Abbiamo individuato il bersaglio a circa due scatti a nord del nostro percorso di pattuglia. Presumo che non si trovasse nella nostra direzione, altrimenti ci avrebbe preso in quel momento.

Dr. Edison: Il suo rapporto dice che SCP-096 non reagì al freddo? C'erano -██ °C.

Capitano █████████: Sì. In realtà, erano -██. E sì, era completamente nudo e non ha nemmeno rabbrividito. In ogni caso, siamo atterrati, ci siamo avvicinati al bersaglio, e il caporale ██ si era preparato per prenderlo. A questo punto il dottor ██████ mi ha chiamato. Mi sono voltato per rispondergli, ed è stato quello che mi ha salvato. Il bersaglio deve essersi per forza girato e la mia intera squadra lo ha visto.

Dr. Edison: Fu in quel momento che SCP-096 entrò in uno stato emotivo agitato?

Capitano █████████: Già. [L'intervistato si ferma per un secondo prima di continuare] Spiacente. Ho avuto i brividi per un secondo.

Dr. Edison: Va tutto bene.

Capitano █████████: Già. Beh, non vidi mai il suo volto. La mia squadra si e non gli andò molto bene.

Dr. Edison: Lo può descrivere un po' di più, per favore?

Capitano █████████: [pausa] Certo, certo. Ha iniziato ad urlare contro di noi, ed a piangere. Non ruggendo come un animale, era esattamente come una persona. Davvero raccapricciante. [altra pausa] Abbiamo cominciato a sparare quando ha preso il caporale ██ e gli ha strappato via una gamba. Urlava chiedendoci aiuto mentre veniva dilaniato da quella bestia, era una figura raccapricciante mi creda... [l'intervistato sospira passandosi una mano sulla faccia] comunque, stavamo sparando continuamente sul bersaglio, caricatore dopo caricatore. Non gli abbiamo fatto nulla. Sono quasi impazzito quando ha cominciato a [DATI CANCELLATI].

Dr. Edison: È qui che ha ordinato l'uso di un [si sentono fogli che si muovono] lanciarazzi AT-4 HEDT?

Capitano █████████: Un lanciarazzi anti-carrarmato. Ho cominciato ad usarlo fin quando SCP-096 si liberò. L'ho visto squarciare carri armati come carta velina. Ha fatto la stessa cosa al bersaglio.

Dr. Edison: Provocò danni gravi a SCP-096?

Capitano █████████: Non ha nemmeno battuto un ciglio. Ha continuato a fare a pezzi la mia squadra, anche se aveva perso mezzo torso. [si disegna un grande semicerchio sul torso]

Dr. Edison: Ma stava subendo danni?

Capitano █████████: Se ne subì, non lo mostrò. Deve aver perso tutti i suoi organi, tutto il suo sangue, ma non si curava di tutto ciò. La sua struttura ossea non è stata danneggiata. Continuò a dilaniare la mia squadra.

Dr. Edison: Quindi nessun reale danno strutturale. Quanti proiettili direste che furono sparati contro SCP-096?

Capitano █████████: Come minimo? Un migliaio. Il nostro mitragliere ha mantenuto la sua GAU-19 sul soggetto per almeno venti secondi. Venti fottuti secondi. Sono seicento colpi calibro 50 sparati in quella cosa. Tanto valeva sputargli addosso.

Dr. Edison: Poi è arrivato Zulu 9-B?

Capitano █████████: Sì, e la mia squadra non c'era più. Zulu 9-B è riuscito a mettere la borsa sopra la sua testa, e lui si è semplicemente seduto. Abbiamo preso l'elicottero e lo abbiamo portato qui. Non so come non ho visto il suo volto. Forse Dio, Buddha o chiunque altro ha pensato che dovessi vivere.

Dr. Edison: Abbiamo ottenuto una rappresentazione artistica del viso di SCP-096. Vuole vederlo?

Capitano █████████: [pausa] Sa, dopo aver sentito le urla di quella cosa e le urla dei miei uomini, io non credo di voler dare un volto a ciò che ho sentito. No. Semplicemente... no.

Dr. Edison: Va bene, credo che abbiamo finito qui. Grazie, capitano.

[Si sentono sedie in movimento, e passi che lasciano la stanza. Si conferma che il Capitano █████████ ha lasciato la camera dell'Intervista.]

Dr. Edison: Che sia registrato che con ciò sto chiedendo formalmente di eliminare SCP-096 il più presto possibile.

E non appena lasciai anche io la stanza e salutato il capitano, tornai al laboratorio per parlare ancora con i miei colleghi; << Ho la vaga impressione che liberarci di un'anomalia umanoide del genere sarà pressocché impossibile, o almeno richiederà particolari tentativi. Io non agirei in modo affrettato Thom. >> e di certo non potei che dare ragione ad Endrew.

<< Se non fosse lì in quella gabbia ora, potrei dirti con sicurezza che sarebbe già stato eliminato ma di sicuro dovremo svolgere altri esperimenti prima che il consiglio decida minimamente di ascoltare la nostra richiesta. Passeranno mesi se non anni, abbiamo tutto il tempo per svolgere le dovute indagini. >> e il silenzio che si prolungò subito dopo stava diventando così assordante che quasi le orecchie iniziavano a fare male.

Per quanto nemmeno io riuscì a capacitarmi di comprendere come un'anomalia potesse essere così resistente e che potesse avere tali capacità rigenerative, mentre abbandonavo il laboratorio e tornavo nel mio ufficio, pensai ai possibili test successivi che avremmo svolto.
E fu così che, conclusasi la giornata, tornai a casa.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Passai i cinquantasette giorni successivi chiuso nel mio ufficio ad analizzare documenti, contattare colleghi di altri siti o addirittura di altri Paesi, probabilmente stavo per impazzire. Erano passati cinquantasette giorni e li avevo contati tutti, dal primo secondo fino all'ultimo.

Fu nello stesso giorno che trasferirono un'altra anomalia nel nostro sito, la numero 106; dire che non c'erano stati problemi nel trasferimento sarebbe stato un eufemismo. Alcuni dei miei colleghi rischiarono seriamente di perdere la vita e di certo una cosa del genere non sarebbe dovuta accadere, se solo i sovrintendenti dell'altro sito mi avessero ascoltato.

Spuntai anche la 106esima casella del fascicolo che tenevo in mano mentre ascoltavo i ricercatori junior parlare con Kowalsky, ignari che qualcosa stava per andare storto. All'improvviso iniziammo a sentire un nauseante odore di catrame bruciato e guardandoci meglio a torno notammo una grossa macchia nera che si espandeva sulle pareti limiti alla gabbia e anche sul pavimento. La porta si era piegata in due nonostante fosse realizzata in acciaio e lì capì che stava per succedere un casino.

Mentre le guardie presenti con noi cercavano di ristabilire il contenimento, allertammo le altre squadre mobili nella zona, dando l'allarme a tutti i siti del laboratorio e facendo chiudere ogni possibile ingresso o uscita. Le informazioni che c'erano arrivate circa SCP-106 erano incomplete, non eravamo stati avvisati delle sue capacità corrosive e di teletrasporto.

Ci dividemmo nei vari settori del laboratorio per cercare di sopravvivere e non venire colpiti dall'anomalia; io e mio fratello riuscimmo ad arrivare al mio ufficio mentre Mikhail e Endrew erano riusciti ad arrivare dall'altro lato della struttura dove erano collocati i laboratori scientifici. << Pensate di riuscire a raggiungerci tramite i tunnel sotterranei che passano sotto l'ala ovest? >> chiesi alla ricetrasmittente sperando di ottenere una risposta affermativa dai due.

<< Vi raggiungiamo tra un'ora circa, controlliamo che nulla nei laboratori possa essere danneggiato e ci muoviamo da qui; avete ricevuto notizie riguardo la posizione dell'anomalia? >> rispose Mikhail e subito diedi la risposta negativa informandoli che avrebbe potuto essere ovunque in quel preciso momento.

L'attesa diventava straziante, eravamo in costante collegamento con i canali radio delle MTF e aspettavamo con ansia che Mikhail ed Endrew arrivassero il prima possibile; se a uno di loro fosse successo qualcosa il consiglio avrebbe dato la colpa a me in quanto conduttore del sito.

Fortunatamente passata un'ulteriore mezz'ora arrivarono, scortati da alcune guardie, i nostri colleghi ma dalle loro condizioni potemmo immaginare che era avvenuta un'esplosione e la mia ipotesi venne confermata immediatamente da loro. << Le analisi di DNA e di altri campioni sono salve, ci eravamo preoccupati di lasciarli nei frigoriferi prima che venissimo avvertiti del trasferimento. Non abbiamo idea di cosa possa essere successo ma qualcosa di altamente infiammabile è esplosa causando dei danni giù in laboratorio. Hanno già avvertito tutte le squadre antincendio. >> e poco dopo li scortammo nel reparto medico per fargli dare una sistemata alle bruciature che avevano riportato.

Tutto il sito era stato messo in estrema sicurezza e tutte le MTF presenti nel territorio erano state convocate con la massima urgenza facendo scattare l'allarme magenta, quello che indica il più alto pericolo all'interno dei nostri siti di stoccaggio.

<< Dr. Edison, la cercano al telefono. >> disse una delle guardie che ci stavano scortando e preso il telefono iniziai a parlare: << Dr. Thomas Edison, Dipartimento Contenimento Anomalo Speciale, con chi sto parlando? >> aspettai la risposta e dopo aver riconosciuto la voce di uno dei Sovraintendenti del Consiglio ascoltai con particolare attenzione ciò che mi stava riferendo appuntando su un'agenda i punti più importanti della discussione.

<< Le stavo dicendo Dottore, che la situazione è molto precaria, i vostri laboratori subiscono spesso delle brecce nel contenimento...sarebbe forse il momento di chiudere l'attività e trasferirvi in altri siti di stoccaggio. >> se la giornata era iniziata male stava proseguendo in modo ancora peggiore. << Signore non posso essere d'accordo; negli ultimi mesi avete trasferito anomalie da un sito all'altro senza fornirci le informazioni necessarie per un corretto contenimento, sono sicuro che capirà che ho a cuore il lavoro mio e dei miei colleghi e sono certo che saremo d'accordo sul fatto dai nostri laboratori arrivano le migliori analisi sulle anomalie; o mi sbaglio? >> e il silenzio dall'altro capo del telefono si prolungò fino a quando non sentì un sospiro di rassegnazione.

<< Invieremo altre squadre speciali, le auguro una buona giornata Dr. Edison. >> e la chiamata si concluse lì; << Gli hai tenuto testa a quello sbruffone, sono mesi che cerca di farci chiudere i laboratori, proprio non riesco a capire cosa abbia contro di noi. >> disse mio fratello nel mentre che sistemava alcune scartoffie e firmava altri documenti.

Preso un campione di muro che era stato corroso dall'anomalia la portammo in uno dei laboratori che non era stato colpito dall'esplosione e iniziammo ad analizzarlo; se c'era un modo per mantenere SCP-106 nella cella di contenimento dovevamo analizzare le sostanze che lasciava dietro di sé.

La situazione sembrò risolversi nel giro di alcune ore, le squadre che sorvegliavano l'anomalia nel precedente sito sono venute a riprenderselo e parlando con il capitano riuscì a farmi fornire le indicazioni su chi potevo contattare per la manutenzione delle celle e delle altre zone del laboratorio.

Anche oggi una breccia nel contenimento era avvenuta e il calendario venne nuovamente aggiornato segnando la scritta "giorni dall'ultima breccia nel contenimento: 0".

Se il sito 24 voleva continuare a mantenere un certo prestigio di sicuro avrebbero dovuto migliorare la sicurezza delle celle di contenimento in modo che le brecce diminuissero sempre di più, mi occupai personalmente di ciò ma il Consiglio di Sovrintendenza 5 spesso mi ostacolava e non mi dava la possibilità di esprimere le problematiche. Se solo mi avessero ascoltato fin dall'inizio il laboratorio e l'intero sito sarebbero molto più sicuri e di certo le brecce sarebbero state quasi impossibili; ma ovviamente io sono solo un sottoposto del consiglio, posso fare rispettare il mio titolo ma alla fine saranno sempre loro a comandare e decidere cosa fare, in che modo e soprattutto quando.

È raro che ci rispondano anche solo alle semplici mail o che vengano approvati i test per lo smantellamento di alcune anomalie. L'unica cosa che ci permettono di fare in autonomia, previa informazione, è la declassificazione dei soggetti anomali che conteniamo nei siti, in quel caso ogni sito di stoccaggio mantiene la propria autonomia senza dover passare per atti burocratici inutili.

Dopo aver fatto rapporto di quanto successo quella mattina tornammo tutti alle nostre case lasciando che il personale del turno successivo prendesse il nostro posto per le seguenti tre settimane.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Per tre settimane rimasi a casa insieme alla mia famiglia, il lavoro mi occupava così tanto tempo che ormai pensavo di non dare le giuste attenzioni ai miei figli e mia moglie. Nonostante ciò però, loro continuavano a supportarmi e tutte le sere i bambini mi chiedevano cose riguardanti il mio lavoro e di cosa facessimo in laboratorio io e mio fratello.

<< Un giorno quando divento grande voglio lavorare con papà! >> disse Samuel, seguito dal fratello più piccolo Dylan e insieme iniziarono a fantasticare sul loro futuro sperando di poter lavorare con me alla fondazione. Anche se erano piccoli si poteva vedere in loro una grande passione per la scienza e anche se non ero un indovino avrei potuto scommettere che avrebbero intrapreso delle carriere scientifiche anche loro.

<< Ma se venite a lavorare con me poi con la mamma chi rimane? >> domandai io mentre sparecchiavo la tavola e subito i due rettificarono la loro risposta dicendo che avrebbero fatto a turni così potevano lavorare con me e allo stesso tempo stare con la loro mamma. E le sere a venire passavano quasi tutte così, piene di risate e programmazioni di un futuro ancora lontano ma che si stava avvicinando a grandi falcate.

Nonostante fossi a casa continuavo a lavorare, spesso addormentandomi sul divano con i documenti del laboratorio in mano o, nei momenti di pausa, con la televisione accesa; ma tutto questo finì fin troppo in fretta. Quelle che erano tre settimane sembravano essere soltanto due giorni e il tempo era volato come il vento. Accompagnai i bambini a scuola e subito dopo mi diressi verso il laboratorio dove sarei stato per le seguenti due settimane con doppi turni sia mattutini che notturni.

Le lezioni nelle nostre facoltà accademiche erano ricominciate ma mancavano molti docenti a causa dei raffreddori stagionali e molti del mio dipartimento erano stati designati come supplenti. Per quanto potesse sembrare strano, la vita accademica della fondazione era simile a quella di tutte le facoltà "normali" che non si occupavano di studiare e contenere anomalie. I nostri studenti provengono dagli atenei migliori di tutti i continenti e offriamo, a chiunque ne necessiti, degli alloggi.

Mi recai nell'aula, intitolata a uno dei più grandi scienziati che la Fondazione ebbe all'interno del personale, dove avrei tenuto la mia lezione ordinaria di scienze biologiche e biochimica e mentre aspettavo la presenza di tutti i miei studenti, correggevo gli ultimi test a crocette che avevo fatto svolgere le settimane precedenti; << Professore potrei parlarle? >> la mia attenzione venne attirata dalla voce di una delle mie più brillanti alunne, posai la pila di compiti sulla scrivania e dopo essermi tolto gli occhiali le rivolsi totale ascolto.

<< Come ben sa, devo conseguire la laurea alla fine di quest'anno accademico e volevo chiederle di essere il mio relatore. Ho provato a mandarle una mail la settimana scorsa ma non ho ricevuto risposta quindi ho pensato di parlargliene ora. >> e ascoltando le sue parole sorrisi istintivamente; << Sarò molto felice di essere il tuo relatore Emily, perdonami se non ho risposto alla tua mail, con gli incidenti avvenuti in laboratorio deve essermi proprio sfuggita. Ho preferito dedicare un po' di giorni ai miei figli e mia moglie. Da domani inizieremo a discutere della tua tesi, mi aspetto un argomento ben studiato da te. >> e la vidi tornare al posto con un sorriso sul volto che mi rese ancora più felice.

Finite le ore di lezione passai dal mio ufficio per prendere il camice e iniziare il mio secondo turno di lavoro; trovai mio fratello seduto alla mia scrivania, guardava i fascicoli su di essa e leggeva le copie dei test che avrei fatto fare nei giorni seguenti ai miei alunni. << C'è qualcosa di particolare a cui devo la tua visita, Theodore? >> chiesi mentre mi sistemavo il camice.

<< A dirla tutta volevo solo fare visita a mio fratello, le lezioni sono andate bene? Ho saputo da un uccellino che sarai il relatore di una delle tue alunne migliori. >> rispose allora sussurrando una risata ed io annuì: << Non vedo l'ora di sapere che argomento vorrà portare alla proclamazione. >> continuai poi io, iniziando già a cercare di immaginare cosa potesse scegliere come tema della sua tesi.

<< Hai mai pensato a come sarebbe stata la nostra vita se non avessimo scelto di seguire le orme di papà? >> sospirai a quella domanda, non avevo mai pensato prima di allora a quanto avrebbe potuto essere diversa la mia vita. Ci sarebbero stati meno rischi e certamente più tempo per stare in famiglia certamente...ma probabilmente non avrebbe fatto per me. Sono un tipo avventuroso che ama il rischio e vuole fare del bene per il mondo, se mantenere la sicurezza contenendo e studiando anomalie vuol dire fare del bene allora è stata sicuramente la scelta migliore.

E dunque, mi sembra ora il caso di presentarmi per bene...sono il Dr. Thomas James Edison e sono un ricercatore presso la SCP-Foundation di Los Angeles in California, in successione a mio padre sono diventato il Direttore Generale del Sito-24 dove tutt'ora svolgo le mie ricerche. Da più di dieci anni, ormai, mi occupo insieme a mio fratello, e ai miei colleghi, del contenimento anomalo e soprattutto dello studio di queste anomalie.

Il nostro compito è quello di Contenere anomalie, mettere in Sicurezza e Proteggere il Mondo; i capi dei governi confidano su di noi per mantenere la specie umana in vita ancora per molto tempo e siamo tutti obbligati a mantenere la promessa fatta.

È un lavoro rischioso, me ne rendo conto, da un giorno all'altro potrei non tornare più a casa o anche solo non essere più lo stesso di un tempo; quando inizi a fare parte della fondazione molte cose cambiano ed è quasi più complicato avere una vita normale al di fuori delle strutture dove lavoriamo perché noi conosciamo la realtà dei fatti. Siamo quei filosofi che dovrebbero educare le persone alla verità ma che non possono perché, questa è troppo grande per coloro che non sono propensi alla nostra arte, sempre se così può esser definita.

Veniamo dalle più prestigiose università di tutto il mondo e vantiamo di avere molteplici siti associati in varie parti dei continenti, dall'America alla Russia. Le nostre preparazioni accademiche variano dallo scientifico all'umanistico e ciò ci permette il posizionamento in classifica tra le migliori Università che esistano al mondo.

Qui dentro impazzire è facile, entrando in contatto con alcune anomalie spesso si finisce in una condizione psicologica che cambia per sempre e in modo irreversibile la nostra mente, portando qualcuno anche a uno stato vegetativo o di pazzia. Ci impegniamo affinché la sicurezza venga mantenuta anche tra noi colleghi e veniamo scortati da guardie di sicurezza altamente qualificate ogni giorno.

Aspettai che anche Theo prendesse il suo camice e insieme ci dirigemmo verso i laboratori scientifici per iniziare un'altra lunga giornata lavorativa.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Le giornate passavano in modo quasi monotono anche se c'era sempre qualcosa che riusciva a renderle diverse le une dalle altre; non sentivo la mia famiglia da solo tre giorni eppure sembrava essere passato un secolo o anche di più, le nostre menti venivano messe a dura prova in quei giorni. Mantenere la lucidità era l'unica cosa sulla quale nessuno era contrario.

<< Dr. Edison la stanno cercando nell'ala OVEST del dipartimento di Microbiologia in università, riferisco che sta arrivando? >> la voce della guardia mi fece tornare alla realtà ma ero ancora troppo immerso nei miei pensieri per comprendere a pieno cosa mi stesse dicendo. << Dr. Edison si sente bene? >> chiese poi e posando gli occhiali sulla scrivania annuì dileguandolo poco dopo dando conferma che sarei andato a breve nel dipartimento indicato prima.

Mi tolsi il camice sostituendolo con la giacca e dopo essermi sistemato la cravatta e dopo aver preso la chiave magnetica iniziai ad andare verso i dipartimenti universitari. << Informerò personalmente il Dr. Edison e chiederò informazioni a riguardo, ora la prego di andarsene lei non dovrebbe stare qui...signora la prego se ne vada... >> riconobbi subito la voce di Mikhail nel corridoio e appena fui abbastanza vicino intervenni: << Sono il Dr. Thomas Edison, posso esserle utile in qualche modo? >> chiesi separandoli e subito la signora quasi in lacrime si aggrappò alle mie spalle iniziando a farneticare qualcosa riguardo a su suo figlio. << Signora prenda un respiro profondo, non riesco a capirla se continua a singhiozzare. Mi stava dicendo di suo figlio, continui. >> e aspettai che si riprendesse. << Mio figlio Joseph lavora qui, non ho più notizie di lui da settimane, la prego Dottore, mi dica qualcosa di mio figlio. È una delle guardie e non ha mai ritardato così tanto il suo ritorno a casa, mi dica che sta bene la prego. >>

Le dissi che avrei chiesto alle altre guardie e al capo della sicurezza ulteriori informazioni, spiegandole anche che non ero io, e nemmeno Mikhail, l'addetto a tenere conto degli spostamenti delle guardie. La feci scortare all'uscita dal mio collega che mi raggiunse nuovamente pochi minuti dopo e insieme andammo verso il laboratorio di microbiologia.

<< Stiamo tutti impazzendo. >> lo sentì borbottare poco dopo; << Questo lavoro è uno stress allucinante per chiunque, noi ricercatori, le guardie, le MTF. Tutti. Stiamo piano piano impazzendo ma cerchiamo di illuderci che non sia così veramente. Perché continuiamo a farlo? >> stavo per rispondere ma proprio in quel momento un allarme scattò e la paura salì sempre di più quando ci rendemmo conto che quell'allarme indicava la fuoriuscita di gas tossici. Guardai immediatamente i condotti di areazione e sbiancai vedendo uscire da essi uno strano fumo nero come se fosse acqua.

Tirai Mikhail dalla camicia pur di farlo allontanare il più in fretta possibile e ci recammo agli uffici per vedere se anche lì la situazione fosse la stessa. L'aria si faceva sempre più pesante, la sirena continuava a suonare stordendo i timpani di ogni persona presente e tutti eravamo ormai scossi dagli spasmi della tosse mentre cercavamo gli ultimi residui di ossigeno nell'aria.

Sperai vivamente con tutto il cuore che almeno le celle di contenimento fossero rimaste illese, fino ad ora non avevamo mai osservato gli effetti dei gas tossici sulle anomalie, alcune quasi sicuramente avrebbero reagito come noi semplici umani e di conseguenza sarebbero morte, ma le altre? Prevederlo era impossibile.

Sentì qualcuno chiamare il 911 e mentre alcune guardie, specializzate in pratiche antincendio, si stavano muovendo con le maschere antigas e le bombole di ossigeno, per cercare di capire da dove avesse avuto origine quella fuga di gas; Mikhail andò con loro mentre io cercavo di raggiungere i contatori elettrici per assicurarmi che nessun interruttore si fosse abbassato...ma non riuscì ad arrivarci.

Svenni molto probabilmente a causa della quantità di gas inalato, vidi tutto nero e da lì in poi i miei ricordi erano soltanto suoni: persone che mi chiamavano da lontano, le sirene che continuavano imperterrite a spaccare i timpani, oggetti che cadevano per terra e vetri che si infrangevano.

Regnava il caos.

Non so dire con precisione quanto tempo passò da quando caddi a terra privo di sensi e nemmeno quante ore mi trovai costretto nel reparto di terapia intensiva dell'University of California di Los Angeles. Il mio lavoro è pericoloso, non lo nego, ma qualcuno deve pur farlo e di certo non mi tirerò indietro finché non saranno le mie condizioni fisiche a costringermi a stare a casa.

Per due giorni rimasi in ospedale sotto osservazione. I medici, nonostante stessi bene, continuavano a farmi controlli ogni ora; mi chiedevano di contare fino a dieci, di seguire una luce con gli occhi, di alzare una mano e tenerla ferma...insomma tutti i test che si fanno quando si pensa che una persona possa aver subito traumi neurologici.

Era pomeriggio quando venni dimesso e venni scortato nuovamente al laboratorio; la fuoriuscita di gas era stata risolta ma ancora non si era capito quale fosse stato il principio di tale fuga. Nonostante le raccomandazioni dei medici tornai immediatamente a lavorare e, messo piede nel mio ufficio, un messaggio assai strano mi aspettava sulla scrivania: "Non potrete tenere tutto questo nascosto ancora per molto. La fine sta arrivando." Pensai subito che si trattasse solo di uno stupido scherzo da parte dei miei colleghi e ignorai quel foglio buttandolo, insieme ad altri, nel cassetto.

Tenevo un libro, o meglio un quaderno, nel mio ufficio, era uno di quelli con le pagine bianche, senza righe o quadretti...semplicemente bianco. Lo usavo per tenere conto dei risultati degli esperimenti, delle caratteristiche delle anomalie; lo aggiornavo ogni giorno, se qualcosa di nuovo veniva scoperto io lo scrivevo lì.

Anche se non potevo farlo, lo feci lo stesso. Il mio lavoro richiede un giuramento prima di mettere piede nella Fondazione; ho giurato davanti ai consigli di tutte le branche che non avrei fatto parola con nessuno dei risultati degli esperimenti condotti e che li avrei trascritti solo e soltanto negli appositi documenti.

Tutto doveva rimanere segreto, ma io non ero della stessa opinione. Se lavoravamo per proteggere il mondo, allora, perché non avremmo dovuto rivelare le nostre scoperte a tutti? Perché tenerle solo per noi?

Erano domande a cui rispondere era praticamente impossibile e tanto meno io ne ero in grado, ma la cosa più preoccupante era che nessuno, all'interno della Fondazione, si fosse mai chiesto il perché.

Passarono altre due settimane, finalmente tornai a casa a condurre la mia vita da marito, padre e da semplice professore universitario.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Stare a casa mi permetteva di liberare la mente, staccare da quel faticoso lavoro che svolgevo da ormai tredici anni, ma questa volta non riuscivo a liberarmi dai pensieri. La paura mi perseguitava, strane sensazioni mi tenevano sveglio la notte costringendomi ad alzarmi dal letto per vagare insonne in quella casa che di notte sembrava così vuota.

<< Cosa mi sta succedendo...? >> sussurrai tenendo la testa tra le mani, con i gomiti poggiati al tavolo; mi sentivo impazzire. Voci nella testa mi dicevano che qualcosa non andava, che sarebbe successo qualcosa di terribile. Era come un sogno...un sogno da cui non riesci più a svegliarti. Sentì mia moglie abbracciarmi, erano cinque notti ormai che mi alzavo nel mezzo della notte attanagliato dal terrore.

Il rientro a lavoro fu devastante. Era successo qualcosa nella mia mente ma non riuscivo a capire cosa...anzi non riuscivo a ricordare. Ho cercato, cercato ovunque, qualunque cosa, il più piccolo indizio che mi aiutasse anche solo un minimo a ricordare.

Ma nella mia testa ormai c'era solo il vuoto più totale.

Rimasi per tre giorni dentro il mio ufficio, cancellai tutti gli esperimenti che avrei dovuto supervisionare, rifiutai ogni colloquio se non quelli universitari per i laureandi, vietai anche a mio fratello di entrare; li stavo facendo preoccupare tutti. Ogni minuto che passava il livello di stress aumentava.

Stava per succedere qualcosa, ma non sapevo cosa.

Poi mi ricordai di quel messaggio, quello stupido foglio con una minaccia scritta sopra, che avevo buttato nel dimenticatoio. Aprì il cassetto con così tanta forza che avrei potuto romperlo; rovistai tra le cianfrusaglie inutili che vi erano all'interno ma non trovai nulla. Cercai negli altri cassetti, negli armadi, nelle giacche, nel camice, ovunque. Di quel biglietto non vi era traccia.

<< Stai cercando qualcosa? Hai fatto un bel casino qui amico. >> sospirai continuando a dare le spalle alla porta sapendo che, anche senza il mio permesso, Endrew sarebbe entrato nella stanza e si sarebbe seduto come suo solito nella sedia di fronte la mia scrivania. << Sto impazzendo. Ero sicuro di aver messo un foglio in uno dei cassetti ma ora non lo trovo più. >>

<< Thom, non sei pazzo. Sono i sintomi del disturbo da stress post traumatico. Ti ho detto mille volte in questi giorni di farti visitare e di fare una TAC o una MRI solo per sicurezza...perché non mi vuoi ascoltare? >> si avvicinò piano a me, non voleva scatenare possibili reazioni aggressive, << Se lo facessi confermerei la mia tesi. Non mi sono sognato quel foglio, non stavo sognando ma non ricordo dove diavolo sia finito. Perché ricordare è così difficile. >>

La situazione degenerò in fretta, iniziai a dimenticare tante cose, anche la più semplice ovvero la mia età.

Qualcosa poi mi portò via da quell'assurda condizione.

Mi svegliai di colpo quasi urlando, sconvolto da un qualcosa che già non ricordavo più; la porta del dormitorio si aprì in fretta rivelando delle guardie precedute da mio fratello che subito cercò di farmi calmare...non ci riuscirono. Mi iniettarono un calmante in vena, o almeno suppongo abbiano fatto così. I miei ricordi sono fin troppo offuscati per descrivervelo con precisione.

Il giorno dopo nessuno dei due parlò di quanto avvenuto quella notte. Non saprei dire perché sinceramente, io e mio fratello siamo sempre stati molto loquaci e soprattutto non abbiamo mai avuto segreti tra di noi; se serviva anche solo una piccola consulenza c'eravamo sempre l'uno per l'altro. Ma quella volta le cose erano diverse.

Era giunta l'ora di pranzo quando mi recai alla mensa comune per cercare di mangiare qualcosa di decente. Una volta seduto al tavolo venni raggiunto dai miei colleghi, sembrava quasi di essere tornati al college.

<< Condurranno nuovi esperimenti su SCP-966, vogliono che siamo noi due a condurli. >> disse Endrew parlando con Mikhail. << Beh non rifiuterò di certo, quelle creature potrebbero svelarci qualcosa su come poter comprendere meglio e, forse, curare i disturbi del sonno. Sarebbe molto utile alla scienza. >> Mikhail era sempre stato così, continuava a lavorare qui proprio per quel motivo: voleva trovare cure a malattie, condizioni psicologiche e altre. Le sue ricerche non finivano mai, era determinato a risolvere ogni cosa.

<< Gli unici componenti del personale che potranno entrare in contatto con quell'anomalia sono quelli della Classe-D se vengo a sapere che altro personale, o uno di voi due, è entrato in contatto con quei cosi, potrei decidere di ridurvi in poltiglia. >> cercò di ironizzare mio fratello. << Invidia perché hanno dato a noi l'incarico? >> e iniziammo a ridere di gusto tutti insieme.

Forse stavo veramente solo sognando...eppure non riuscivo ancora a ricordare bene.

<< Ricordatevi che siamo sempre e comunque sorvegliati dai Consigli. Per quanto io sia il capo del Sito, i piani alti hanno pur sempre il potere assoluto su ogni nostra decisione o azione. Mandate i moduli oggi pomeriggio, li firmerò io in persona e li spedirete direttamente al Consiglio O5, voglio vedere se quei pezzenti non approvano questa richiesta adesso. >> sussurrai l'ultima parte della frase.

Era successo in passato che ci vietassero di condurre esperimenti molto più semplici e sicuri di questo, le motivazioni, però, erano sempre ignote e mai una volta eravamo riusciti ad avere un colloquio per discutere e chiarire il perché ce lo vietassero. Più volte avevo fatto ricorso alla Corte d'Appello O3 e più volte mi dileguarono dicendo che sarebbe stato tutto inutile.

Quel giorno, però, la fortuna sembrava essere dalla nostra parte e in breve tempo ottenemmo il consenso per condurre gli esperimenti con SCP-966.

Mentre venivano condotti i consueti esperimenti giornalieri nei diversi dipartimenti, mi recai ai laboratori di ricerca dove avevo già fatto predisporre dei campioni, sigillati, di SCP-008 e di SCP-742.

Si trattavano entrambi di virus molto potenti, il primo causa uno stato vegetativo paragonabile a quelli che sono gli zombie mentre il secondo, che presenta un'infettività molto più bassa a meno che non ci sia commistione di sangue, infetta tutti i tipi di cellula, ma inizialmente entra solamente nel ciclo litico nei linfociti T helper, portando ad uno stato di compromissione del sistema immunitario che gli consente in poco tempo di prendere il controllo ogni cellula del soggetto infetto.

Le cellule infettate secernono ormoni che incrementano l'appetito ed un composto segnalatore. Quando l'infezione è completa la concentrazione di questo composto segnalatore raggiunge un livello bersaglio e l'infezione entra nella, cosiddetta, fase due.

Durante questa seconda fase, viene infettato il sistema nervoso, e l'individuo infetto viene spinto a consumare una grande quantità di cibo ricco di proteine e poi cercare un'area buia e appartata spesso una grotta, un edificio abbandonato o una cripta.

A questo punto il soggetto entra in uno stato di ibernazione, rallentando il proprio metabolismo fino alla morte apparente.

È durante questo periodo che il retrovirus esegue una trascrizione inversa completa nel DNA del soggetto e disattiva le sue proprietà virali; a seguito di questo evento il soggetto è designato come SCP-742-1.

Studiavamo questi due virus per comprendere meglio la condizione vegetativa che può manifestarsi nell'uomo, con la speranza prima o poi di trovare una cura anche a questo.

Vi assicuro che tante cose sono state dette sul conto della fondazione e in particolare su noi ricercatori, durante il corso del tempo...posso assicurarvi che nessuno di questi commenti e mai stato positivo...dopo quegli incidenti la reputazione del personale è calata fin troppo e ripristinarla non è stato semplice. Era come girare bendati nelle miniere di una montagna.

Però eravamo determinati a riportare in alto i nostri nomi e impegnandoci tutto è tornato come prima.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Il mio team lavorativo non si limitava solo a ricercatori; la mia squadra era composta anche da Biologi, Specialisti del Contenimento e soprattutto dai Responsabili della Sicurezza che garantivano il normale svolgimento di ogni azione all'interno dei siti. Proprio in quel momento, mentre mi dirigevo verso il tetto dell'edificio, stavo venendo scortato dal Tenente Matthew Casey, un vecchio amico d'infanzia.

Mi aveva insegnato tante cose riguardo la difesa personale e gliene ero grato in quanto più volte avevo dovuto affrontare situazioni poco piacevoli in cui mi sono trovato a dovermi difendere.

Ma se da un lato la componente scientifica costituiva la maggioranza del personale, anche la componente militare rappresentava una parte importante di tutto il sistema. Senza lo staff della sicurezza e senza le MTF, tutto sarebbe stato ancor più complicato di quanto già non sia.

Sul tetto del laboratorio ci aspettava un elicottero che ci avrebbe portato direttamente alla sede del Consiglio Generale O6, in cui avremmo discusso dell'andamento delle ricerche e dello svolgimento degli esperimenti, delle norme di sicurezza aggiornate e di altre pratiche burocratiche.

<< È un evento a cui possiamo partecipare solo noi sovrintendenti dei siti solitamente, ci permettono di essere scortati da una guardia e solo raramente succede che un collega della comunità scientifica appartenente allo stesso sito ci accompagni. Partecipano le Branche di tutto il mondo: dall'Italia alla Russia, dall'America alla Francia, fino ad arrivare al Regno Unito, Irlanda e paesi scandinavi. >> spiegai al pilota dell'elicottero che chiedeva informazioni a riguardo.

<< Il Consiglio O6 è così segreto come il Consiglio O5, signore? >> subito negai. Fortunatamente i tredici componenti del Consiglio O6 non dovevano nascondere la propria identità dietro dei semplici pseudonimi ed era molto più semplice mettersi in contatto con loro piuttosto che con la loro controparte segreta.

<< Lei ha figli Dr. Edison? Li ha mai portati qui sulle nuvole? >> mi chiese dopo notando che guardavo il paesaggio sotto di noi; i veicoli volanti mi avevano sempre affascinato, non posso negarlo. << Ho tre bambini sì, ma non ho ancora mai avuto la possibilità di portarli su un elicottero ancora. È una promessa che manterrò il prima possibile sicuramente. >> e il viaggio proseguì tranquillamente e in silenzio, ed io mi immersi completamente nei miei pensieri.

Atterrati venni scortato da Matthew all'interno dell'edificio e, dopo essermi dato una sistemata alla cravatta e alla giacca, mi diressi al mio posto, il quale era contrassegnato da una targhetta con il mio nome e il sito di cui ero sovrintendente.

<< Bene, direi che possiamo iniziare. >> disse il presidente di commissione e la riunione iniziò con l'esposizione dei primi temi.

Il verbale della riunione del Consiglio Generale O6 della Fondazione SCP del 1█ APRILE 20██, in merito all'andamento delle ricerche scientifiche, lo svolgimento degli esperimenti e l'aggiornamento delle norme di sicurezza è stato poi redatto e sottoscritto da ogni rappresentante presente.

La riunione è stata tenuta con la partecipazione dei rappresentanti delle altre branche della Fondazione, tra cui il sottoscritto Thomas James Edison, Anatoly Nicolai Kasparov, Georges Jacque Desforges, James Noah Horan, Fredrick Fitzell, Pietro Briosi, José Pedro Lopez Pascal e Alexander Michael Kristoffersen in rappresentanza delle Branche Americana, Russa, Francese, Irlandese, Tedesca, Italiana, Spagnola e Norvegese.

La riunione del Consiglio O6 della Fondazione SCP si è aperta alle ore 9:00 del mattino del 1█ APRILE 20██, con la partecipazione di tutti i membri del Consiglio e dei rappresentanti delle altre branche della Fondazione presenti.

Il presidente del Consiglio ha introdotto il primo punto all'ordine del giorno, ovvero l'andamento delle ricerche scientifiche. I rappresentanti delle divisioni della Fondazione hanno presentato i loro rapporti sull'avanzamento delle ricerche scientifiche. Dopo una lunga discussione, il Consiglio ha deciso di approvare l'assegnazione di maggiori risorse finanziarie alle divisioni che hanno mostrato un progresso significativo nella ricerca.

Il secondo punto all'ordine del giorno riguardava lo svolgimento degli esperimenti. I rappresentanti delle divisioni della Fondazione hanno presentato i loro rapporti sullo svolgimento degli esperimenti. Dopo una valutazione approfondita, il Consiglio ha deciso di incrementare le misure di sicurezza per gli esperimenti che presentano un rischio maggiore.

Il terzo punto all'ordine del giorno riguardava l'aggiornamento delle norme di sicurezza. Il Consiglio ha preso in considerazione le proposte avanzate dai rappresentanti delle divisioni della Fondazione e ha deciso di approvare le nuove norme di sicurezza, che entreranno in vigore immediatamente dopo essere state sottoscritte anche dal Consiglio O5.

Il quarto ed ultimo punto all'ordine del giorno riguardava i provvedimenti da adottare in caso di emergenze.

Dopo una discussione approfondita, il Consiglio ha espresso la sua opinione riprendendo diversi avvenimenti successi nei tempi passati. << Colgo l'occasione per mandare le più sentite condoglianze a tutte le famiglie dei vostri collaboratori, qualunque ruolo essi ricoprissero. Il Consiglio provvederà anche a spedire personalmente le lettere alle famiglie. Pertanto, alla luce di tali discussioni e considerazioni, ritengo chiusa la nostra riunione e ringrazio tutti i rappresentanti delle Branche Internazionali oggi presenti. La prossima riunione verrà convocata a data da destinarsi. Il seggio è sciolto. >>

Con una calma e una tranquillità, che sembravano studiate, uscimmo tutti dall'aula parlando tra di noi come sempre in ambiti meno formali, qualcuno dava la bella notizia di essere diventato padre, zio o addirittura nonno, altri parlavano di quanto fossero inutili i politici del proprio paese e altri ancora discutevano riguardo avvenimenti storici di grande importanza che hanno contribuito in modo esponenziale anche alla nostra ricerca.

In poche ore, tornammo a Los Angeles; era ormai notte ma io avrei dovuto continuare a lavorare e inoltre dovevo rimandare il mio ritorno a casa di altri venti giorni senza poter far nulla per diminuire un po' quella mole di lavoro che cominciava ad assomigliare a un regime carcerario. Certo, però, se da un lato le condizioni che il mio lavoro creava erano faticose, non potevo certo lamentarmi dello stipendio che ricevevo.

Essendo un Ricercatore Scientifico facente parte della Divisione di Microbiologia ed essendo anche Sovrintendente del Sito per Contenimento Anomalo Speciale, ero ben retribuito e questo mi permetteva di garantire alla mia famiglia una vita agiata.

<< Dr. Edison si ricordi di inviare il verbale della riunione di oggi al Direttore Generale della Branca Internazionale. >> mi ricordò una delle segretarie sorridendomi appena entrai nella struttura.

A conti fatti tutto sembrava comunque procedere normalmente e nulla sembrava poter andare storto per il momento e tutti ce lo auguravamo sinceramente; le brecce nel contenimento erano diventate meno frequenti e questa era un'ottima notizia.

La Fondazione spesso metteva quasi paura, soprattutto quando devi passarci la notte e le luci dei corridoi principali sono tutte spente e puoi camminare solo con una piccola luce rossa per evitare di attirare troppo l'attenzione o che le MTF possano scambiarti per un intruso.

<< Ancora sveglio alle tre del mattino? >> disse Mark Williams avvicinandosi a me per prendersi un caffè, scelta assai bizzarra per cercare di andare a dormire. << Sei di turno al Dipartimento Medico stanotte? >> e lui annuì subito bevendo tutto d'un sorso l'intera tazza di caffè.

<< Stanno per portare un pezzo grosso del Ministero Militare Interno della Fondazione che va operato d'urgenza, aspetto che arrivi l'ambulanza ma non posso di certo permettermi di addormentarmi mentre io e Alexander operiamo. >> per quanto avesse ragione non si poteva negare che gli mancavano molte ore di sonno e non solo per i turni in Chirurgia.

Le ore che ci facevano fare erano forse disumane, giornate intere passate a lavorare dalla mattina alla sera ci attendevano ogni giorno che mettevamo piede in quelle mura. Esperimenti che aspettavano di essere approvati, verbali da inviare ai Direttori Generali, interventi chirurgici a ogni ora del giorno e lezioni universitarie dall'alba al tramonto.

Venivamo allenati proprio per sopportare questa grande quantità di stress che ci veniva imposta ogni giorno e dopo tanti anni eravamo arrivati a un accordo con i Membri del Consiglio O5, ovvero l'istituzione di un ciclo lavorativo che poteva durare dalle tre alle quattro settimane per un equivalente in ferie obbligatorie. Stare lì dentro per troppo poteva farti impazzire senza accorgertene.

Dopotutto, i mostri non vivono sotto al letto ma nelle nostre menti.

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Non erano rari i casi di pazzia all’interno della Fondazione; in particolare il personale di Classe-D era il più soggetto in quanto era il più esposto alle anomalie contenute nei laboratori.

Ricordo quasi perfettamente cosa successe in seguito a un esperimento con SCP-035, ai tempi ero solo uno specializzando e stavo assistendo il mio mentore nella conduzione degli esperimenti. Come presumibile, il fine del test era proprio vedere gli effetti psicologici che avrebbe avuto la maschera sul soggetto.

Se inizialmente ritenevo ciò affascinante e soprattutto importante per la scienza…ora le mie convinzioni sono leggermente cambiate in quanto, spesso, alcuni esperimenti altamente pericolosi potevano essere benissimo evitati. Ma non li avevo richiesti io perciò, avevo comunque la coscienza a posto.

Quando iniziai a lavorare alla Fondazione avevo solo ventitré anni e avevo appena conseguito la mia laurea triennale in microbiologia che oltretutto è il settore in cui anche ora sono specializzato e non mi avevano nemmeno fatto finire la seconda laurea del biennio che mi arrivò una lettera a casa insieme a due agenti.

Non eravamo persone senza cuore, spesso anzi dovevamo nascondere le nostre emozioni perché “avrebbero potuto compromettere la vita lavorativa e la ricerca scientifica” o almeno era così che ci dicevano i Consiglieri. Ne abbiamo persi tanti di componenti dello Staff per motivi assurdi ma loro, i superiori, hanno sempre detto che tutto ciò era per una buona causa.

Ma in fondo, ognuno di noi sapeva benissimo che non era così.

<< Vous êtes des hommes de science, Docteur, qu’est-ce qui vous préoccupe tant, mon cher ami? >> la voce metallica riecheggiava tra le mura di quella gabbia, un dottore lì stava facendo i suoi esperimenti che, sorprendentemente, stavano veramente funzionando. << Vous n’avez pas été infectés, j’espère! >> per quanto fosse solo un’entità umanoide il cervello gli funzionava fin troppo bene e aveva capito che ero sovrappensiero.

<< Sai bene che non mastico il francese, e non ho nemmeno la pestilenza: sono solo tanto confuso. >> gli risposi io rimanendo a guardare le sue opere da dietro il vetro spesso. << Lo vedo e lo percepisco, ma non ne comprendo la causa mio caro Dottore. Cosa è che così tanto vi affligge? >> non posso dire con certezza se fosse davvero preoccupato per me o se stesse solo fingendo in modo da ottenere più libertà, ma in quel momento avevo bisogno che qualcuno confermasse o negasse i miei pensieri.

<< Hai mai provato quella sensazione che il tuo lavoro stia prendendo una piega totalmente sbagliata? Ma chi voglio prendere in giro, almeno tu fai progressi nei tuoi esperimenti. >> e feci per andarmene quando riprese la parola. << Mio caro Dottore, è vero che io sono un uomo di scienza più bravo di molti di voi ma devo riconoscerle le sue capacità di ricercatore scientifico anomalo. È questo che le permette di allontanarsi dalla pestilenza e spero che continui su questa strada e non faccia come altri colleghi. Capisco bene cosa vuole dire ma io non ho la risposta a quesiti di questo genere…ma se vuole un consiglio da un altro uomo di scienza come lei, si faccia due domande e troverà le due risposte. C’era un detto nel mio paese: “Nous chassons ceux qui nous chassent” spero possa aiutarvi. >> e poi tornò ai suoi esperimenti mentre io mi allontanavo dalla cella.

<< Infrangi le regole Thom, come mai parlavi con il numero 49? >> venni sorpreso da mio fratello mentre mi dirigevo verso il dipartimento di Microbiologia per andare a fare le solite lezioni. << Un parere, alla fine ha pur sempre scelto di collaborare con noi. >> e lui annuì semplicemente senza chiedere altro e accompagnandomi in aula per la lezione.

Era raro che conducessimo le lezioni assieme ma in certi casi era piacevole non solo per noi ma anche per i nostri alunni, soprattutto per chi avesse in mente di fondere, nella propria tesi di laurea, i due campi in cui eravamo specializzati io e Theo.

<< Benvenuti alla lezione di Microbiologia e Progettazione Avanzata di Robotica e Intelligenza Artificiale. In questa lezione, esploreremo le intersezioni tra la biologia e la robotica, e come l'intelligenza artificiale può essere utilizzata per migliorare la comprensione e la manipolazione dei microbi.

Iniziamo con una breve panoramica sulla microbiologia. La microbiologia è lo studio dei microrganismi, come i batteri, i virus, i funghi e gli altri organismi microscopici. Questi microrganismi sono essenziali per la vita sulla Terra e sono presenti in tutti gli ambienti, compreso il nostro corpo.

Una delle sfide nella microbiologia è la capacità di studiare e manipolare i microrganismi. Qui è dove la robotica e l'intelligenza artificiale possono essere utilizzate per migliorare la comprensione e la manipolazione dei microbi.

Un esempio di come la robotica può essere utilizzata in microbiologia è la creazione di robot autonomi in grado di raccogliere campioni di microrganismi da diverse fonti, come il suolo o l'acqua. Questi robot possono essere programmati per raccogliere campioni in modo efficiente e preciso, consentendo agli scienziati di studiare i microrganismi in modo più accurato.

L'intelligenza artificiale può essere utilizzata per analizzare grandi quantità di dati microbiologici. Ad esempio, l'analisi di sequenze di DNA richiede un'enorme quantità di dati e l'intelligenza artificiale può essere utilizzata per analizzare i dati in modo più efficiente e preciso rispetto ai metodi convenzionali.

Oltre alla manipolazione dei microrganismi, la robotica e l'intelligenza artificiale possono essere utilizzate per la creazione di robot bioispirati che imitano i microrganismi. Ad esempio, i robot ispirati ai batteri possono essere utilizzati per la pulizia di ambienti contaminati, mentre i robot ispirati ai virus possono essere utilizzati per far sì che un determinato medicinale faccia effetto in tempi molto più brevi rispetto alla norma e per quanto riguarda, invece, la robotica esistono oggi robot che sono specializzati nella catalogazione e consegna di farmaci per velocizzare soprattutto il lavoro nelle farmacie o negli ospedali.

In conclusione, la microbiologia e la progettazione avanzata di robotica e intelligenza artificiale sono due campi interconnessi che possono beneficiare gli uni dagli altri. La robotica e l'intelligenza artificiale possono essere utilizzate per migliorare la comprensione e la manipolazione dei microrganismi, mentre la microbiologia può fornire ispirazione per la creazione di robot bioispirati. Speriamo che la lezione sia stata di vostro gradimento e anche piacevole in quanto diversa da quelle ordinarie e mi auguro anche che, chiunque volesse, possa prendere spunto da ciò per approfondire ulteriormente gli argomenti e presentare un’ottima tesi di laurea che, in tal caso, verrà relazionata sia da me che dal Professore Theodore. Vi auguro una buona giornata. >>

E finalmente quella giornata lavorativa era giunta al termine.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Erano appena le 4 di mattina quando venni chiamato per un intervento d’urgenza, saltai fuori dal letto e preso il camice mi diressi al dipartimento medico cercando di reperire più informazioni possibili. << Lesioni alla colonna vertebrale al di sotto della regione toracica. Ci sono poche speranze che cammini ancora vero? >> chiese Mark seguendomi.
Chiunque avesse studiato alla Fondazione un minimo di medicina, si sarebbe specializzato in ogni sua branca, non ci si poteva permettere che un solo membro del personale medico e d’emergenza non sapesse operare in qualunque situazione. Avevo dunque tutto sotto controllo…ma l’unica cosa che mi sfuggiva ancora era il nome del paziente, presi la cartella clinica e cercai subito la sezione con i dati anagrafici: “Dr. Caleb Holloway, Divisione Archeologia Sottomarina”.
Stavamo correndo il più in fretta possibile e arrivati in sala operatoria ci fecero vedere le lastre che erano già state fatte e passammo le restanti 3 ore a cercare di rimettere a posto quanto meno la colonna vertebrale. Purtroppo, come aveva previsto Mark, quasi nulle erano le possibilità che questo ragazzo tornasse a camminare.
Erano le sette e mezza di mattina quando uscimmo dalla sala operatoria lasciando che gli infermieri portassero il paziente nella stanza assegnatagli. Non passò molto che mi sentì chiamare da qualcuno alle mie spalle e potei subito riconoscere la voce del Dr. Nicholas Clark, una voce che avrei potuto riconoscere tra mille. << Come sta Caleb? Ho saputo che lo avete operato tu e Mark Williams, dammi buone notizie Thomas, ti scongiuro. >> ero sicuro di non averlo mai visto così preoccupato in tutti gli anni che eravamo stati colleghi.
Sospirai e, posando la cartella clinica sul bancone della reception dell’ospedale, mi tolsi gli occhiali lasciandoli all’interno della tasca superiore del camice. Poi guardai Nicholas sperando che solo quello sguardo gli avrebbe fatto capire che Caleb non avrebbe più camminato.
<< Avevo promesso al suo vecchio che non gli sarebbe successo nulla, è solo un ragazzo che da poco è diventato padre… >> abbassai lo sguardo all’affermazione. Certo la vita gli verrà totalmente stravolta, ma almeno potrà continuare a vivere, pensai. << Abbiamo cercato di fare il possibile Nick… è stato tutto inutile: i nervi erano ormai danneggiati perennemente, non credo ci sia verso che torni a camminare se non con l’uso di un esoscheletro meccanico… o richiedendo un permesso per usare una delle pillole di Panacea, ma dubito fortemente che il Consiglio O5 accetti. >> Allora mi dileguai tornando, esausto, nella mia stanza cercando di riaddormentarmi per recuperare qualche ora di sonno prima di iniziare a lavorare nuovamente.
Gli incidenti stavano diventando sempre più frequenti, quasi all’ordine del giorno. I controlli di sicurezza venivano fatti invece che ogni mese ogni settimana, sotto mio ordine. L’intero impianto elettrico che collegava luce, elettricità, telecamere e tutto il resto veniva controllato ogni due giorni; ma ancora, il perché tutti questi incidenti avvenissero, non era stato ancora chiarito.
Nei giorni a seguire tentai in tutti i modi di contattare il Consiglio O5, mi rivolsi anche al Consiglio O6, alla Corte Suprema O3, a chiunque ne fosse competente. Scrissi una lettera a tutti i consigli, la feci firmare da tutti i miei colleghi dei dipartimenti.
“Con questa lettera voglio formalmente richiedere il permesso per poter utilizzare una delle pillole di Panacea, nominata SCP-500, a scopo medico per curare una paraplegia causata da un incidente nei laboratori per via di scarsa manutenzione del suddetto sito di lavoro.
Dr. Thomas James Edison
Non speravo quasi più in una risposta affermativa ma dovetti ricredermi quando, dopo ormai venti giorni, la risposta mi venne consegnata nel mio ufficio:
“Dopo la consultazione avvenuta in data ██/0█/██23, la sua richiesta per l’utilizzo di una sola pillola di SCP-500 è stata accordata. La sottostante lettera, per tanto, acconsente all’utilizzo di tale anomalia a scopo di bene. Ogni violazione degli accordi verrà altamente sanzionata.
“La riunione dei Consigli O5, O6, della Corte Suprema O3 e della Corte di Sovrintendenza O4 della Fondazione SCP si è riunita in modo straordinario per discutere la richiesta del Dr. Thomas James Edison per l'utilizzo di una pillola di panacea al fine di curare la paraplegia di un suo collega. Dopo una dettagliata valutazione e considerazione di tutte le regole stabilite per tali procedure, il Consiglio acconsente alla sperimentazione, con la condizione che venga istituito un rigoroso protocollo di osservazione e rilevamento di eventuali effetti collaterali.”
O5-1, O6-1, O3-1, O4-1
Forse, per la prima volta dopo tanto tempo, avremmo potuto progredire nella ricerca scientifica iniziati ormai decenni fa, su SCP-500; ero felice. Forse avremmo potuto risollevare la vita di uno dei nostri colleghi; scrissi immediatamente la circolare per il dipartimento medico, avvertì tutti gli scienziati dei diversi dipartimenti e iniziarono le sperimentazioni.
Con grande sorpresa di molti, riuscimmo a clonare la pillola e testandola con uno dei componenti della Classe-D che manifestava una malattia, siamo stati lieti di annunciarne l’efficacia. Eravamo sì timorosi della riuscita dell’esperimento e più volte avevo parlato con Caleb prima di somministrargli la pillola, ma lui non aveva mai cambiato la sua idea: voleva tornare a camminare e non voleva abbandonare il suo lavoro.
Ci furono festeggiamenti dopo la riuscita dell’esperimento e nonostante ci volle un percorso di riabilitazione tutto procedeva per il verso giusto e in breve tempo il nostro collega poté tornare a svolgere il suo lavoro come prima.
Comunicati i risultati delle sperimentazioni ai vari consigli, ottenemmo il permesso di iniziare il clonaggio delle pillole in modo da poterne avere una scorta maggiore rispetto alle 47 che ci erano rimaste. Passarono pochi giorni e la vita alla Fondazione rimase sempre la stessa: ti alzi a orari indecenti, prepari le lezioni universitarie se ne hai, firmi documenti di esperimenti, ti assicuri che tutto nel sito vada bene e torni nel dormitorio sperando di dormire senza venire svegliato la notte per interventi d’urgenza.
Quel mattino mi trovavo in università a spiegare la struttura dei test scritti che sarebbero stati fatti tra due mesi, il lavoro di professore universitario oltre che ricercatore e dottore alla fondazione non era semplice, ma di ciò forse ne ho parlato già abbastanza.
Fortunatamente non siamo i soli ad avere incarichi così pesanti, non lavoriamo mai da soli, altre associazioni si occupano del campo paranormale, fisico, metafisico e scientifico sul pianeta…e se questo prima mi era vietato farvi sapere adesso posso rivelarvi.
“La Fondazione non è l'unica organizzazione che si interessa ed investe nel paranormale e nel metafisico. Ci sono molti altri gruppi esistenti che possiedono, utilizzano o tentano di creare elementi SCP, sia per il loro guadagno personale, sia per la protezione del genere umano. Alcune sono organizzazioni rivali, altri sono gruppi dissidenti della Fondazione mentre altri sono soci fidati.
In ogni caso, è stato ritenuto necessario creare e distribuire un piccolo sunto circa quello che la Fondazione sa di queste organizzazioni e circa la nostra posizione nei loro confronti.”
Spesso le rivalità tra le diverse associazioni si facevano più calde del solito e più volte è stato richiesto l’intervento di un tribunale speciale per placare le acque ed erano quelli i momenti in cui ognuno di noi temeva per il verdetto finale della Corte Suprema O3. Era un po’ come se la Fondazione avesse un mondo proprio, avevamo tribunali specializzati, personale scientifico altamente qualificato e specializzato nel contenimento di anomalie, personale militare che superava di gran lunga quello di ogni altra realtà territoriale.
Era come vivere in uno stato autonomo con ogni funzione a disposizione.
I giorni passavano e passavano, era sempre più complicato reggere il ritmo del lavoro. Stavo per impazzire.
Erano appena le 4 di mattina quando venni chiamato per un intervento d’urgenza, saltai fuori dal letto e preso il camice mi diressi al dipartimento medico cercando di reperire più informazioni possibili. << Lesioni alla colonna vertebrale al di sotto della regione toracica. Ci sono poche speranze che cammini ancora vero? >> chiese Mark seguendomi.
Chiunque avesse studiato alla Fondazione un minimo di medicina, si sarebbe specializzato in ogni sua branca, non ci si poteva permettere che un solo membro del personale medico e d’emergenza non sapesse operare in qualunque situazione. Avevo dunque tutto sotto controllo…ma l’unica cosa che mi sfuggiva ancora era il nome del paziente, presi la cartella clinica e cercai subito la sezione con i dati anagrafici: “Dr. Caleb Holloway, Divisione Archeologia Sottomarina”.
Stavamo correndo il più in fretta possibile e arrivati in sala operatoria ci fecero vedere le lastre che erano già state fatte e passammo le restanti 3 ore a cercare di rimettere a posto quanto meno la colonna vertebrale. Purtroppo, come aveva previsto Mark, quasi nulle erano le possibilità che questo ragazzo tornasse a camminare.
Erano le sette e mezza di mattina quando uscimmo dalla sala operatoria lasciando che gli infermieri portassero il paziente nella stanza assegnatagli. Non passò molto che mi sentì chiamare da qualcuno alle mie spalle e potei subito riconoscere la voce del Dr. Nicholas Clark, una voce che avrei potuto riconoscere tra mille. << Come sta Caleb? Ho saputo che lo avete operato tu e Mark Williams, dammi buone notizie Thomas, ti scongiuro. >> ero sicuro di non averlo mai visto così preoccupato in tutti gli anni che eravamo stati colleghi.
Sospirai e, posando la cartella clinica sul bancone della reception dell’ospedale, mi tolsi gli occhiali lasciandoli all’interno della tasca superiore del camice. Poi guardai Nicholas sperando che solo quello sguardo gli avrebbe fatto capire che Caleb non avrebbe più camminato.
<< Avevo promesso al suo vecchio che non gli sarebbe successo nulla, è solo un ragazzo che da poco è diventato padre… >> abbassai lo sguardo all’affermazione. Certo la vita gli verrà totalmente stravolta, ma almeno potrà continuare a vivere, pensai. << Abbiamo cercato di fare il possibile Nick… è stato tutto inutile: i nervi erano ormai danneggiati perennemente, non credo ci sia verso che torni a camminare se non con l’uso di un esoscheletro meccanico… o richiedendo un permesso per usare una delle pillole di Panacea, ma dubito fortemente che il Consiglio O5 accetti. >> Allora mi dileguai tornando, esausto, nella mia stanza cercando di riaddormentarmi per recuperare qualche ora di sonno prima di iniziare a lavorare nuovamente.
Gli incidenti stavano diventando sempre più frequenti, quasi all’ordine del giorno. I controlli di sicurezza venivano fatti invece che ogni mese ogni settimana, sotto mio ordine. L’intero impianto elettrico che collegava luce, elettricità, telecamere e tutto il resto veniva controllato ogni due giorni; ma ancora, il perché tutti questi incidenti avvenissero, non era stato ancora chiarito.
Nei giorni a seguire tentai in tutti i modi di contattare il Consiglio O5, mi rivolsi anche al Consiglio O6, alla Corte Suprema O3, a chiunque ne fosse competente. Scrissi una lettera a tutti i consigli, la feci firmare da tutti i miei colleghi dei dipartimenti.
“Con questa lettera voglio formalmente richiedere il permesso per poter utilizzare una delle pillole di Panacea, nominata SCP-500, a scopo medico per curare una paraplegia causata da un incidente nei laboratori per via di scarsa manutenzione del suddetto sito di lavoro.
Dr. Thomas James Edison
Non speravo quasi più in una risposta affermativa ma dovetti ricredermi quando, dopo ormai venti giorni, la risposta mi venne consegnata nel mio ufficio:
“Dopo la consultazione avvenuta in data ██/0█/██23, la sua richiesta per l’utilizzo di una sola pillola di SCP-500 è stata accordata. La sottostante lettera, per tanto, acconsente all’utilizzo di tale anomalia a scopo di bene. Ogni violazione degli accordi verrà altamente sanzionata.
“La riunione dei Consigli O5, O6, della Corte Suprema O3 e della Corte di Sovrintendenza O4 della Fondazione SCP si è riunita in modo straordinario per discutere la richiesta del Dr. Thomas James Edison per l'utilizzo di una pillola di panacea al fine di curare la paraplegia di un suo collega. Dopo una dettagliata valutazione e considerazione di tutte le regole stabilite per tali procedure, il Consiglio acconsente alla sperimentazione, con la condizione che venga istituito un rigoroso protocollo di osservazione e rilevamento di eventuali effetti collaterali.”
O5-1, O6-1, O3-1, O4-1
Forse, per la prima volta dopo tanto tempo, avremmo potuto progredire nella ricerca scientifica iniziati ormai decenni fa, su SCP-500; ero felice. Forse avremmo potuto risollevare la vita di uno dei nostri colleghi; scrissi immediatamente la circolare per il dipartimento medico, avvertì tutti gli scienziati dei diversi dipartimenti e iniziarono le sperimentazioni.
Con grande sorpresa di molti, riuscimmo a clonare la pillola e testandola con uno dei componenti della Classe-D che manifestava una malattia, siamo stati lieti di annunciarne l’efficacia. Eravamo sì timorosi della riuscita dell’esperimento e più volte avevo parlato con Caleb prima di somministrargli la pillola, ma lui non aveva mai cambiato la sua idea: voleva tornare a camminare e non voleva abbandonare il suo lavoro.
Ci furono festeggiamenti dopo la riuscita dell’esperimento e nonostante ci volle un percorso di riabilitazione tutto procedeva per il verso giusto e in breve tempo il nostro collega poté tornare a svolgere il suo lavoro come prima.
Comunicati i risultati delle sperimentazioni ai vari consigli, ottenemmo il permesso di iniziare il clonaggio delle pillole in modo da poterne avere una scorta maggiore rispetto alle 47 che ci erano rimaste. Passarono pochi giorni e la vita alla Fondazione rimase sempre la stessa: ti alzi a orari indecenti, prepari le lezioni universitarie se ne hai, firmi documenti di esperimenti, ti assicuri che tutto nel sito vada bene e torni nel dormitorio sperando di dormire senza venire svegliato la notte per interventi d’urgenza.
Quel mattino mi trovavo in università a spiegare la struttura dei test scritti che sarebbero stati fatti tra due mesi, il lavoro di professore universitario oltre che ricercatore e dottore alla fondazione non era semplice, ma di ciò forse ne ho parlato già abbastanza.
Fortunatamente non siamo i soli ad avere incarichi così pesanti, non lavoriamo mai da soli, altre associazioni si occupano del campo paranormale, fisico, metafisico e scientifico sul pianeta…e se questo prima mi era vietato farvi sapere adesso posso rivelarvi.
“La Fondazione non è l'unica organizzazione che si interessa ed investe nel paranormale e nel metafisico. Ci sono molti altri gruppi esistenti che possiedono, utilizzano o tentano di creare elementi SCP, sia per il loro guadagno personale, sia per la protezione del genere umano. Alcune sono organizzazioni rivali, altri sono gruppi dissidenti della Fondazione mentre altri sono soci fidati.
In ogni caso, è stato ritenuto necessario creare e distribuire un piccolo sunto circa quello che la Fondazione sa di queste organizzazioni e circa la nostra posizione nei loro confronti.”
Spesso le rivalità tra le diverse associazioni si facevano più calde del solito e più volte è stato richiesto l’intervento di un tribunale speciale per placare le acque ed erano quelli i momenti in cui ognuno di noi temeva per il verdetto finale della Corte Suprema O3. Era un po’ come se la Fondazione avesse un mondo proprio, avevamo tribunali specializzati, personale scientifico altamente qualificato e specializzato nel contenimento di anomalie, personale militare che superava di gran lunga quello di ogni altra realtà territoriale.
Era come vivere in uno stato autonomo con ogni funzione a disposizione.
I giorni passavano e passavano, era sempre più complicato reggere il ritmo del lavoro. Stavo per impazzire.

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